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Autore: DoctoRose91    19/03/2012    1 recensioni
< Quante cose sono successe in quest’anno. Finalmente riuscii a trovarti sul quel ciglio della strada abbiamo combattuto nuovamente insieme,abbiamo vinto,poi mi hai lasciato su quella spiaggia con te! Oh come posso dimenticarmi quel discorso che mi facesti lì,timido e incerto;“Io ho solo un cuore…in parte sono umano soprattutto invecchierò e non mi rigenerò mai…ho soltanto una vita Rose Tyler e potrei viverla con te se ti va?!”,“Questo vuol dire che invecchieremo insieme?!”,“ Insieme!” > in quella parola c’era tutto,amore,gioia,sentimento,emozione,paura e sofferenza.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con questi altri due capitoli che chiudono questa avventura! Spero veramente che questi presentano meno errori del primo!
 
II Capitolo 

Alla ricerca di risposte

Scesero dal Jet privato e si diressero presso il luogo in cui anni prima Rose trovò l’oggetto scomparso. Durante il viaggio il Dottore poté spiegare e raccontare con calma tutta la storia di quel pianeta e le varie battaglie e supremazie che gli Oteron avevano dovuto sopportare. Arrivati lì, in una piccola piazza,i tre videro una strana situazione;tutta la piazzetta era circondata da un nastro rosso e bianco che delimitava il passaggio e delle macchine della UNIT. Rose si avvicinò al tenente Macambo…
“Buongiorno tenente che è accaduto?” chiese incuriosita.
“Buongiorno signorina Tyler,con certezza ancora non sappiamo,ma qualcuno ci ha informato che questa mattina si è aperto un tombino provocando uno strano rumore che ha preoccupato la gente”.
Il Dottore interruppe la conversazione con un sospiro.
“AH…mi scusi questo è il Dottore” presentò Rose al tenente.
“E’ un vero piacere conoscerla Dottore” lo salutò con il saluto militare.
“No! Non faccia il saluto” pregò lui,increspando le ciglia dondolandosi su se stesso.
“Ritornando al discorso,dal tombino è uscito qualcosa?” domandò Rose.
“O entrato?”concluse lui.
“Abbiamo mandato un nostro esperto dentro e tra un po’ sapremo di più,ma voi perché siete qui?” domandò la donna incuriosita della loro presenza.
“Come dire…beh ieri sera al Torchwoodè scomparso un oggetto e proveniva da qui ed allora eccoci!” disse il Dottore con un leggero sorriso mettendo al corrente il tenente.
“Di quale oggetto si tratta?”
“Tenente! L’esperto è arrivato giù” la chiamò un suo ufficiale.
Il Dottore,Rose e Alex si avvicinarono per ascoltare e vedere dal monitor la situazione.
“Signor Carlos vede qualcosa?” domandò il tenente all’esperto.
“Non ancora ,è tutto buio e stretto,c’è solo un condotto rettilineo che si estende per circa 3 km credo,ma per il resto non so” precisò l’esperto.
Prima che il Dottore potesse dire qualcosa, la comunicazione si interruppe bruscamente,allora decise di scendere.
“Vengo con te” disse Rose,mentre il Dottore indossava l’impaccatura.
“No. E’ meglio che tu rimanga qui, è troppo rischioso. Non voglio che ti capiti niente” rispose.
“Ma non voglio che vai da solo,non ci riesco a saperti lì senza me al tuo fianco” rispose preoccupata la ragazza.
“Non sarò da solo,ci sentiremo e potrai vedere tutto,sarà come se ci fossi. Non preoccuparti! Mi sento meglio saperti al sicuro”.
“D’accordo,ma stai attento a te, sennò saranno guai” si rassegnò Rose minacciandolo.
“Si signora tornerò sano e salvo,preferisco essere torturato da un Dalek che subirmi la tua” rispose ironicamente .
“Fate scendere lentamente il Dottore” comandò il tenente alla sua troupe.
Rose lo salutò per l’ultima volta mandandogli un bacio,mentre lui iniziava a scendere per il condotto.
Passarono 20 minuti , il Dottore poté finalmente mettere i piedi per terra. La zona era esattamente come l’aveva descritta il signor Carlos. Iniziò ad incamminarsi. Rose era preoccupata sembrava di riprovare quelle stesse emozioni di quando si trovò con il Dottore nell’abisso di Satana,dove lei per un lunghissimo momento non ebbe più sue notizie. A distoglierla dai suoi pensieri fu proprio lui  che la chiamò per tranquillizzarla.
“Rose tutto bene fino ad ora. Non preoccuparti” la rassicurò.
“Si! Ma tu sta comunque attento” lo avvertì ,esteriorizzando un po’ di paura.
Il Dottore,di fronte a sé,vide una figura umana…
“Signor Carlos!” chiamò lui .Era un uomo sulla cinquantina d’anni ,magro con gli occhiali, capelli spettinati alla maniera di Einstein e uno zaino sulle spalle.
“oh…mi scusi! Sono inciampato come un ragazzino e nell’urto credo che la radio trasmittente si sia rotta!” si scusò l’uomo imbarazzato.
All’improvviso i due sentirono un rumore proveniente dal fondo del tunnel ed entrambi si incamminarono. Arrivati alla fine, notarono una stana porta con una frase indecifrabile. Il Dottore in quel momento rimpiangeva i benefici del suo TARDIS. Anche lui,come era già accaduto a Rose,ricordò quella stessa situazione che visse con lei, quando incontrò Satana. Un brivido li percorse la schiena, non gli piaceva stare di fronte all’ignoto, anche se lo trovava eccitante. Tentarono di aprire la porta, ma non c’era verso.
“Se avessi il mio cacciavite sonico, adesso saremmo già entrati” rimpianse il Dottore.
“Cerchiamo di spingerla ancora una volta” replicò l’esperto.
Nel frattempo da Rose c’erano dei traduttori che cercavano di decifrare le scritte grazie alla telecamera del Dottore. Il Signore del Tempo però fece prima degli esperti e trovò la soluzione, pronunciò una strana parola e la porta per magia si aprì. “Mi capiterà un giorno di dire Abra Cadabra. E’ una delle cose che desidero dire, almeno una volta nella vita. Alon-y!” commentò il Dottore ironicamente, mentre varcarono la soglia. Il panorama che vi si presentava era del tutto in aspettabile. Esisteva un mondo sotterraneo vissuto da soli Oteron che lavoravano incessantemente.  Il Dottore e l’esperto si nascosero dietro ad un impalcatura ad osservare la zona. Al centro della sala c’era un enorme astronave,nuova di zecca, e tanti alieni che ci stavano lavorando,il Dottore ne notò uno in particolare che si dirigeva da solo, con aria spavalda, in una stanza. Decise di seguirlo per capirci di più. Arrivati alla stanza, il Dottore si scorse verso l’oblò della porta per osservare. Appena vide che era da solo, decise di entrare, non rendendosene conto che ormai la comunicazione si era interrotta,ma la telecamera continuava a trasmettere. A Rose iniziò a palpitarle il cuore, ma cercava di rassicurarsi, almeno aveva la visuale della situazione e sapeva che il Dottore stava bene.

 “Salve!” disse con la sua solita faccia da professorino .
“Chi siete?” domandò l’alieno incredulo di vedere degli umani a quelle profondità.
“Io sono il Dottore e lui…scusa come si chiama?mi scoccio di chiamarla sempre signor Carlos,risparmiamo tempo” domandò .
“Mi chiamo David Carlos” rispose incredulo l’uomo della domanda, vista la situazione.
 “Ah…bene,e David” concluse la frase il Dottore che aveva lasciato a metà con l’Oteron.
 “Io sono il grande Oteron,così mi chiamano i miei sudditi” si presentò l’alieno.
“Beh… sudditi tuoi,mi sembra un po’ strano” precisò il Dottore infilandosi le mani nelle tasche, dondolandosi su se stesso.
“Scusa come dice?” replicò il grande Oteron.
“Gli Oteron hanno sempre avuto qualcuno che li comandavano,ma uno straniero! Non riescono da soli a vivere senza una guida esterna” spiegò il Dottore.
“Per questo, desidero conoscere la vera autorità e l’organizzatore di tutto ciò” concluse poi.
“Eccomi! sono io,mio caro Dottore” rispose una voce in penombra.
“Chi sei? Fatti riconoscere” domandò incuriosito .
“Strano che non mi riconosci Dottore” disse la creatura, mentre si faceva avanti.
Appena la vide spalancò gli occhi incredulo: “Tu non puoi essere qui! Anzi non puoi essere vivo!” disse ,facendo un passo indietro.
“Come hai fatto a sopravvivere ?! Ti ho visto io morire davanti ai miei occhi” continuò scettico.
“Sono sopravvissuto grazie al teletrasporto che avevo al polso, prima che il pianeta scoppiasse” raccontò l’alieno.
“Ma si può sapere chi è?” partì spontaneamente la domanda a Rose incuriosita ed adirata.
“Dottore chi è questo alieno?” domandò l’esperto,esaudendo, ignaro, il desiderio della ragazza.
“Lui è Solther il re del pianeta Risannallosa” spiegò.
“Ma che ci fai nell’universo parallelo? E cosa stai architettando?” interrogò il Dottore incuriosito come un bambino.
“Approdai sul pianeta degli Oteron, che avevano da poco perso il loro regnante e mi accolsero come il nuovo. Al ritorno da un viaggio di trattative, con il pianeta Raxacollicofallapatorio, a causa di un vortice, cademmo nell’universo parallelo. La nave si distrusse in orbita e noi ci teletrasportammo, nascondendoci qui” raccontò la vicenda Solther.
“A che ti serve la pistola a raggi x?” domandò con voce isterica il Dottore, sempre più adirato;temendo per la risposta.
“Mi serve per dare la spinta alla nuova navicella e metterci in orbita” chiarì l’alieno.
“E come vorresti farlo senza distruggere la Terra?” domandò retoricamente il Signore del Tempo, sempre più preoccupato.
“Infatti la distruggerò” rispose fieramente l’alieno.
“Ma non lo puoi fare. Ci vivono migliaia di persone e tu vorresti distruggere tutta questa gente per ritornare a casa? Che poi, non è veramente casa tua” accusò il Dottore, urlando così forte che le sue parole superavano il rumore dei macchinari.
“Voglio tornare a casa, qualunque essa sia, e non mi interessa delle conseguenze” gli urlò contro l’alieno.
“Allora non ti interessa neanche delle tue conseguenze ?” gli chiese sempre più infuriato.
“Quali nostre conseguenze?” domandò impaurito Solther.
“Se tu parti utilizzando la spinta proveniente dalla distruzione della Terra,con l’onda d’urto che se ne crea,verrete risucchiati anche voi e distrutti insieme al tutto” precisò il Dottore irritato.
“E allora come si può fare senza che noi veniamo uccisi?” domandò il grande Oteron preoccupato.
“Ancora non lo so,ma datemi un po’ di tempo e vi farò ritornare a Otopa sani e salvi. Fidatevi di me” concluse il Dottore con un tono rassicurante. Dopo che si fece dare la pistola, ritornarono uno alla volta in superficie. Spiegato tutto all’UNIT e a Rose, si mise a lavoro.
 “Devo trovare una soluzione che non distrugga nei gli Oteron ne il pianeta” rispose preoccupato il Dottore,mentre si torturava nervosamente le tempie.
“E come pensi di risolverla?” domandò Rose incrociando le braccia.
“Al Torchwood è possibile creare un’energia al pari di quella utilizzata dal primo ministro Heriet Jones,nel giorno di Natale quando venimmo invasi dai Sicorax ?” domandò lui.
“Non saprei! Farò chiamare ad Alex per saperne di più” concluse la ragazza,mentre cercava con lo sguardo il ragazzo.
 “Tenente Macambo,l’ UNIT ha un teletrasporto capace di spostare, da sotto terra, una navicella spaziale e metterla nelle coordinate del raggio del Torchwood?” chiese il Dottore, sperando in una risposta positiva.
“Si sicuramente! Ora mi attivo per prepararla” concluse il tenente,mentre si avviava.
Rose informò il Dottore della possibilità di utilizzare l’energia del Torchwood per dare la spinta alla navicella straniera,mentre lui cercava di creare una formula che potesse trasformare il raggio distruttivo del Torchwoodin una semplice ed immensa spinta. La ragazza si sedette accanto a lui fissandolo,mentre ripensava a  quella orribile sensazione provata quando era sceso. A distrarla dai suoi pensieri fu proprio il Dottore.
“Rose tutto bene?” chiese, mentre si toglieva gli occhiali.
“Si! Tutto bene” rispose , nascondendogli i suoi pensieri.
“Mentre eri giù,ha chiamato mio padre per sapere la situazione come stava procedendo” informò Rose.
“Perché? Non è ancora venuto?” domandò incuriosito.
“E’ stato bloccato al Torchwood per le formalità del caso,ma mi ha detto che appena si liberava, sarebbe venuto”.
“Mi levi una curiosità?...come sei riuscito a convincere gli othe…ro…tiani a darti ascolto?!”
“molto semplice! Sono una razza che si fa assoggettare molto facilmente! Quando gi ho raccontato che sarebbero morti nel loro intento, mi hanno dato subito ascolto!”
“e invece come hai fatto con Solther? Da come me ne hai parlato non mi sembra una persona che si fa convincere facilmente!”
“lo conosco bene! Appena ha capito che ci poteva essere qualche problema per la sua vita, mi ha subito dato ascolto!”. La ragazza gli sorrise sollevata dalla sua spiegazione ,ma lui notava nei suoi occhi un velo sottile di preoccupazione. Le spostò una ciocca di capelli che le copriva il viso e si avvicinò lentamente alle sue labbra;desiderava tanto baciarla,voleva farle capire che gli era vicino e che sarebbe andato tutto bene,ma il tenente interruppe il momento.
“Dottore, il teletrasporto sarà pronto per domani mattina”.
“Ottimo!” rispose energeticamente lui,anche se era adirato per l’interruzione.
Dopo che avvisò gli Otherotiani della situazione,e mandato al Torchwood la formula concepita, lui e Rose si diressero in un piccolo albergo lì vicino. Dopo un bagno caldo, i due si distesero sul letto abbracciati.
“Speriamo che vada tutto bene” confessò la ragazza,mentre appoggiava la testa sul petto del Signore del Tempo.
“Non preoccuparti,andrà bene. Ora dormi che devi riposare un po’ ” le baciò sui capelli e spense la luce per favorire il sonno.
“Buonanotte!” disse la ragazza.
“Sogni d’oro Rose!”.
TO BE CONTINUED…
 
  
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