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Autore: _nicelysykes    19/03/2012    2 recensioni
L’ultima cosa che vidi furono i fari di una macchina che venivano verso di me, poi il buio.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-It was not so bad 

L’ultima cosa che vidi furono i fari di una macchina che venivano verso di me, poi il buio. 
 
Erano poche le voci che sentivo in quell’ospedale, ma le capivo. Si sentiva il suono regolare di una macchina che scandiva i battiti del mio cuore, e le voci dei dottori che parlavano, e certi che urlavano. Parlavano troppo veloce, non riuscivo a capirli. Erano le ultime voci, poi non sentii più niente, era come se mi fossi addormentata.
Passarono circa 10 minuti, o forse un quarto d’ora. Mi sembrava di vedere qualcosa, o qualcuno. Vedevo solo un fascio di luce, i miei occhi non si erano del tutto aperti. Aspetta, forse sì. Si, ora si erano aperti, ma si erano abituati al buio, e avevano voglia di restare ancora chiusi. La stanza era tutta bianca, c’era una scrivania, con sopra delle siringhe, o qualcosa del genere, una sedia in legno, dove sopra era seduto un anziano con il camice bianco e infine le lenzuola. Le lenzuola bianche calde che mi coprivano. L’unica cosa che mi faceva stare bene in quell’ospedale. Una delle poche cose. Poco dopo mi accorsi della mia gamba, era coperta da una fascia bianca, fino al ginocchio, ed era appesa ad un cordino, sul letto. L’ultima cosa che vidi fu una ragazza. Stava seduta su una sedia vicino a me, e le sue mani, di cui le unghie smaltate di nero, stringevano le mie. I suoi capelli erano di un castano scuro, con qualche ciocca di capelli bionda, gli occhi, quasi neri, riflettevano sui suoi occhiali color rosa trasparente. Era molto magra e alta; Anna, e’ quello il suo nome. Viene dall’Italia, più precisamente dalla Lombardia, al nord. E’ la mia migliore amica, una di quelle su cui ho sempre contato. Mi sosteneva e mi voleva bene, e già questo era troppo per me. Sapeva come farmi ridere, ogni giorno. Come farmi stare bene.
“Britney! Sei sveglia, finalmente!” urlò.
Non le risposi, anche perché non sapevo che dirle. Ricordavo molto poco di lei, in quel momento.
“Dove sono?” sussurrai con un filo di voce, quella che mi rimaneva. Iniziai a guardarmi intorno: tutto quel bianco, nella stanza, iniziava a dare un po’ fastidio agli occhi.
“Sei in ospedale, ma non ti preoccupare andrà tutto bene” ripose Anna baciandomi  le mani.
“Che sta succedendo?” la paura si fece avanti. Si, avevo paura. Paura di avere qualcosa di grave, anche perché non ricordavo quasi nulla della sera prima.

 
 ---

Il dottore iniziò a farmi delle domande.
“Dove ti trovavi ieri sera?”
“Credo che ero in un locale, ricordo delle luci colorate e la musica a tutto volume”
Iniziò ad annotare, man  mano che parlavo, su un taccuino.
“Che cosa facevi nel locale?”
Ballavo, come tutti. Poi ricordo un ragazzo che si è avvicinato a me, mi ha stretto i fianchi e poi mi ha detto qualcosa nell’orecchio. E un altro ragazzo biondo lo ha spinto via, poi hanno iniziato a litigare e a picchiarsi” continuai toccandomi i capelli.
“Hai bevuto?”
“Si, il ragazzo di prima mi ha offerto un po’ di birra”
“E dopo che è successo?”
“Stavo attraversando la strada , vidi una luce che veniva verso di me, e poi niente.” conclusi a testa bassa. Poi ci fu qualche secondo di silenzio, che poco dopo venne interrotto dalla voce squillante del dottore.
“Bene! Grazie mille” mi strinse la mano con una forte presa. “Faremo gli esami il più presto possibile” aggiunse, per poi andarsene.
“Andrà tutto bene” disse Anna, con una lacrima che le rigava il viso. “Dove vai?” aggiunse, accorgendosi che mi stavo per alzare. “Ha detto il dottore che non ti devi alzare!”
“Non ti preoccupare” la rassicurai, mentre mi sedetti sul lettino.
Mi alzai, la gamba faceva male ma, saltellando, un po’ di meno. Saltellai fino alla porta, dove vidi un ragazzo biondo, seduto su una sedia. Appena mi vide si alzò in piedi e venne verso di me.
“Britney! Finalmente sei sveglia!”
“Scusa.. chi sei?”
“Sono Niall, il ragazzo di ieri sera” cominciò a dire torturandosi le mani.
“Niall? Mi pare familiare questo nome”
“Non ti ricordi di me?”
“Chi sei?”
Okey, questa conversazione iniziava a diventare alquanto strana.
Ricordarmi di lui? E chi era? Che voleva da me?
Anche se il nome Niall l’ho già sentito. E’ un nome poco popolare ma mi ricordo un ragazzino di nome Niall. Ora mi ricordo di lui, Niall.
No, non poteva essere lui. Come faceva ad essere.. quel Niall?
 
# Flashback
Niall. Lo incontrai all’età di sei anni, a scuola. Decidemmo di diventare migliori amici, forse per sempre. Ci inventammo, addirittura, un saluto che, ogni volta che ci vedevamo,  dovevamo fare. Si trattava solo di un ‘batti e cinque’ e un ‘pugno a pugno’ , ma per noi, o almeno per me, era speciale. 
All’età di dieci anni mi diede il primo bacio sulla guancia, forse non proprio sulla guancia, ma in un angolo della bocca; capii che mi piaceva.  A tredici anni mi disse che si doveva trasferire, doveva tornare a Mullingar, in Irlanda. E da quel giorno non lo rividi mai più. 
 
“Niall! Sei davvero tu?”
“Ti ricordi di me, allora?” disse, tutto entusiasta, scaldandomi in un suo abbraccio.
“Certo che mi ricordo di te!” risposi ridendo.
“Come stai?”
“Beh, non in buone condizioni, a quanto pare” dissi mostrandogli la gamba fasciata.
“Mi dispiace, è tutta colpa mia, quel litigio, in discoteca ti deve aver dato …”
“Non ti preoccupare, ero io che non ero attenta, e poi mi … hanno investito”
“Mi dispiace..”
“Per favore, non mi ci far pensare ancora” e da lì ci fu qualche secondo di silenzio.
Poi mi prese in braccio e mi riporto nel lettino.

---

Il mattino seguente.. 
Appena svegliata mi accorsi che qualcuno era nel mio stesso letto.
“Hei, che ci fai tu qui?” Era Anna.
“Volevo stare un po’ con te”
“Quanto tempo sei stata nel mio letto?”
“Tanto da vedere che questo camice non ti copre il fondoschiena” disse alzandosi in piedi.
Spuntò un’altra faccia da un altro letto. Niall.
“E te da dove spunti fuori?”
“Volevo stare un pochino con la mia migliore amica”
“Hei! Lei è la mia migliore amica” replicò Anna.
“Ma io non la vedo da tantissimo tempo”
“Hei, ragazzi state calmi, siete tutte due i miei migliori amici”
Anna rispose a Niall con una smorfia.
“Non penso che mi presenterò ai miei genitori in queste condizioni”
“E che farai, allora?” Anna mia spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Non lo so” le risposi
“Se vuoi puoi venire da me” urlò Niall, spaccandomi quasi un timpano.
“Come? Magari a casa mia!” replicò ancora Anna.
“Anna, stai brava” la zittii.
“Okey” rispose mettendosi le mani, unite, davanti alla pancia.
 “Posso benissimo andare in un albergo, io ti darei solo noia”
“Dove sarebbero qui gli alberghi? Dai ti ospito!”
“Niall.. Siamo a Londra.. Qui ne trovi quanti ne vuoi di alberghi!”
“E chi se ne frega” alzò le spalle.
“E che dici ai tuoi genitori?”
“Loro sono in vacanza”
“Per quanto?”
“2 mesi, più o meno. Posso ospitarti per un mesetto, o anche due”
“Sicuro che non ti do fastidio?”
“Assolutamente no!”
“Io verrò a trovarvi tutti i giorni!” si intromise Anna.

 
--- 
 
Durante la ricreazione, a scuola
 
La ragazza dai capelli biondi e dagli occhi verdi, si avvicinò a Niall e gli diede un bacio appassionato sulla bocca. Non ci posso credere. Il mio migliore amico, che da un momento all’altro speravo che diventasse anche qualcosa di più, è fidanzato.
Britney, stai calma. Adesso vai da loro, ti presenti alla ragazza, e chiacchierate  un po’.  Vedrai che andrà tutto bene.
Ma che dico? Britney, vai là e dalle due ceffoni.  Okey, mantieni la calma.
Mi ero incantata a guardarli, stavano parlando, non so di cosa.
Non mi accorsi nemmeno che Anna mi stava chiamando in continuazione, e passava la mano davanti ai miei occhi.
“Britney? Britney, ci sei?”
“Ehm, si che c’è?”
“Guarda che è suonata la campanella, dobbiamo andare in classe”
“Ah si, giusto..” dissi tornando in classe, senza distogliere lo sguardo dai quei due, che iniziarono a sbaciucchiarsi ancora.
Altre tre ore stressanti di algebra, scienze e italiano, poi, finalmente, la campanella suonò.
“E.. Come si chiama quella ragazza?” chiesi a Niall saltellando dagli scalini, con l’aiuto delle stampelle.
“Quale ragazza?” si girò di scatto.
“Quella con cui hai passato tutta la giornata”
“Ah, ehm.. Lei è.. la mia ragazza.. Jennifer” disse con un po’, anzi parecchio, imbarazzo.
“Vieni, te la presento..” mi prese per un braccio e iniziò a camminare, trascinandomi dietro di lui. Io iniziai a saltellare, ancora.
Ma no, non ti preoccupare, non me la presentare, sennò poi finiamo con una lotta, no grazie.
“No, Niall” cercai di fermarlo, ma non ebbi successo.
In pochi secondi mi ritrovai davanti alla ragazza bionda, e alle sue 4 amichette, che già mi guardavano male.
“E lei chi è?” gridò mentre lanciò la borsetta sopra la testa dell’amica, Nicole.
“E’ una mia amica” disse Niall avvicinandosi a lei.
Perdente” sussurrò nell’orecchio di una delle sue amiche.
“Scusa che hai detto?” si inizia bene, yuppi.
“Ragazze state calme”
“Niall, ce la vediamo noi”
Poi mi fece una smorfia.

       “Lei è Britney, e lei Jennifer, fate amicizia” Amicizia?  Io? Con quella smorfiosa? Ma per favore! Mi ha già      chi   chiamata perdente una volta, non voglio che lo faccia ancora.
       Preferirei lottare con un orso imbestialito, che diventare sua amica.
         
         ---

 
 “Come fai a stare con quella là?”  iniziò la conversazione con Niall, una volta arrivati a casa.
“Quella là? ‘Quella là’ ha un nome”
“Lei non ti ama”
“Si, invece. Come io amo lei, lei ama me”
“Si.. Certo.. Lei ama i tuoi soldi”
“Cosa? Non è affatto vero! Tu lo dici solo perché io ti piaccio
“Non è vero” Si, era vero. 
Cioè, si okey, tu mi piaci, ma non lo faccio solo per questo.
Non lo capisci? Lei è una di quelle ragazze smorfiose che cercano di farsi notare per tutto e da tutti. Non gliene frega niente di te, Niall. A lei piacciono i tuoi soldi. Capiscilo, per favore.

 
--- 

23 Giugno 2011
E’ passato un mese. A parte la mia gamba, le cose non migliorano. Niall continua ad uscire con quella là, ogni pomeriggio, lasciandomi sola a casa: qualche volta mi faceva compagnia Anna. Io e Niall litigavamo ogni giorno, e in più mi avrebbe ospitata a casa per un altro mese, ancora, e poi.. Boh. Chi sa dove andrò! Non sono ancora pronta per presentarmi ai miei.  
Però una domanda io me la pongo. E’ strana.
Perché i miei genitori non mi hanno cercata? Perché non mi davano mai importanza?
A quanto pare i miei genitori mi odiano.
Mio padre è uno di quegli uomini che se ne va in giro la sera, beve, fuma e torna a casa all’una di notte.
 Mia madre è una di quelle donne che se ne va per i fatti suoi, al Casinò, scommette su tutto quello che ha persoldi, e poi perde sempre. Insomma, sono il tipo di genitori che avrei preferito non avere.
Ma la notizia che ricevetti poco dopo non mi rallegrò tanto.
Entrai in camera, Niall era sdraiato sul letto, con la faccia sopra il cuscino e piangeva.
“Niall.. C-che è successo?” non mi rispose. Forse fece finta di sentirmi, o forse non mi sentì proprio.
“Niall rispondi ti prego”
“Vattene via”
“Non me ne vado finché non mi racconti ciò che è successo!” risposi e, forse, piangevo.
Si alzò dal letto. Sotto i suoi occhi si erano create delle fascette color viola scuro.
“Ecco.. Tra un mese i miei genitori tornano… e…” poi scoppiò di nuovo a piangere, ma continuò a parlare “sono.. ecco.. morti”
“Cosa?” Si, ora piangevo.  Non ci posso credere.
“In un incidente stradale..” mi avvicinai a lui e lo scaldai in un abbraccio, sperando di farlo sentire meglio.
“Va meglio?” gli asciugai le lacrime.
“Grazie mille..” disse guardandomi dolcemente, e toccandomi le guancie.
All’improvviso la porta si spalancò e fece entrare, dentro la stanza, Jennifer.
Cosa ci fai tu qui?” urlò.
“Niente, stavo.. ehm..”
“Niall cosa è successo?” disse notando le lacrime che gli scendevano dagli occhi.
“I miei genitori...Ecco.. Non ci sono più..”
“Come? Oh.. Mi dispiace tanto! Ma ora andiamo! Dobbiamo farci la manicure” disse mostrando le mani.
Lo vedo, Niall, l’amore che prova per te la tua fidanzata, si.
“E non mi dici nient’altro? Non sai nemmeno consolarmi? Non pensi a quanto sto soffrendo?”
Jennifer fece di no con la testa.
“Hai già detto tutto. Per favore Jennifer, esci da questa stanza e non ti far più vedere”
Come? Di già? Bravo Niall, finalmente hai capito.
“Come? E io come la pago la manicure? Dammi almeno i soldi! Mi bastano solo 50 dollari!” Urlò per poi scomparire dietro la porta. I soldi, erano quello che a lei interessavano.
Riabbracciai ancora una volta Niall, cercando di riscaldarlo e di farlo sentire meglio, ma sentivo il liquido delle sue lacrime che scendevano sulla mia maglietta a righe. Ormai, il suo, era un misto di lacrime e sofferenza.
All’improvviso, Niall si staccò da me, si avvicinò a me e mi toccò il volto con le mani. Si avvicinò a me facendo sfiorare le mie labbra con le sue. Mi piaceva sentire il suo buon sapore. Le nostre lingue facevano una strana danza, o forse facevano a lotta.
“Che fai?”
“Io.. Ecco.. Io.. amo te, Britney”
“Ti amo anche io Niall James Horan” dissi per poi riavvicinarmi a lui e baciarlo ancora una volta. Sentivo le sue labbra che si attaccavano al mio mento, per poi andare più giù, fino al collo.

 
--- 

Una piccola famiglia è riunita intorno ad un tavolo.
“E voi come vi siete conosciuti?” chiese Matthew.
“In realtà ci conosciamo da quando eravamo dei bambini.. Poi tuo padre doveva tornare in Irlanda, e io non lo rividi mai più. Poi una sera, qualche anno dopo, andai in discoteca, e.. mi investirono.. all’ospedale rividi tuo padre”
“Discoteca? Sei andata in discoteca? Ci posso andare anche io?”
“Scordatelo Matthew, non vuol dire che se cambia la vita a me la cambia anche a te”
“E chi te lo dice?” alzò le spalle con un sorrisino.
“In fondo, non è stato poi così male quell’incidente. Grazie a quello ho rincontrato tuo padre”dissi dandogli un bacio sulla bocca.
Di sottofondo si sentì il ‘bleah’ di Matthew.
Non so, ho scelto Niall come marito , perché mi piace come si comporta, come parla, la sua risata, il modo in cui ogni giorni mi fa sentire bene, mi piace tutto di lui, mi piace.. semplicemente, lui.  E so che non lo lascerò mai, mai più. ∞
Se c’è una cosa che mi fa star bene, allora è lui.


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Salve!

Salveee a tutti!
Innanzitutto, vi vorrei dire che gradirei una piccola recensioncina...
Se vi piace questa OS allora è un mishtero mishteriosso!
Recensite!
Bacioni, Ale ♥

 

  
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