“Just like springtime in Alberta...
Warm sunny days and the skies of blue...
Then without a warning,
another winter storm comes ragin' through”

La timida primavera canadese sta scatenandosi, lì fuori.
La tua camera da letto non ti è mai sembrata più angusta e soffocante.
Buon segno.
Smetti di rileggere quelle e-mail vecchie di quasi due mesi e quegli sms che recano il nome dei soliti tre o quattro mittenti.
Sei pieno di energia, come non accadeva da settimane, ormai.
Una volta eri così ogni singolo giorno, sempre in movimento, sempre allegro, sempre scatenato.
Una volta non eri da solo, però.
Esci di casa, calcandoti bene sul capo il tuo solito cappello da cowboy.
Sorridi al mondo, raccogli un fiore da un grosso vaso fuori da un negozio, quasi saltelli.
Ti comporti come se fossi appena rinato.
Il che, in fondo, è quanto è appena accaduto.
I tuoi piedi ti portano verso un luogo ben preciso, senza che il tuo cervello se ne renda conto.
O voglia rendersene conto.
Perché hai dovuto soffrire così tanto? Perché ti sei dovuto addossare colpe non tue?
È stata lei a lasciarti, no? Non sei tu il responsabile della tua sofferenza!
Forse.
Il tuo sorriso non si smorza minimamente.
Ecco, adesso sei quasi arrivato.
Il piacevole tepore del sole sembra affievolirsi, la brezza lieve pare aumentare di intensità.
Una volta lei ti aveva detto che “Siamo come dei surfisti in mezzo all'oceano: a volte delle onde più forti ti trascinano a fondo”, senza pensare che qualche mese dopo sarebbe stata lei stessa l'onda che ti avrebbe trascinato negli abissi della disperazione.
Ti ha lasciato, e non tornerà sui suoi passi.
Ti ha lasciato, e non sentirai più i suoi capelli morbidi tra le dita.
Ti ha lasciato, e non sorriderai più dopo un bacio al sapore di salsedine.
Puoi odiarla, sai?
Sarebbe facile, sarebbe giusto, ma...
Non sarebbe da te.
Non hai mai odiato Alejandro per averla spinta a tradirti in diretta TV, come puoi odiare lei?
Oh, fine della corsa.
Ti fermi di colpo davanti alla sua nuova casa.
Sorridi ancora e ti siedi per terra.
Osservi con ammirazione quella foto in quella cornice ovale, il suo sorriso che mai perderà di luminosità.
È così bella, lo è sempre stata, e sempre lo sarà.
Non puoi e non vuoi odiarla.
Ti ha lasciato.
La amerai per sempre.
Ti ha lasciato.
È stata tutto per te.
Ti ha lasciato!
Lasci anche tu qualcosa, un segno.
Dei petali di nontiscordardimé.
Azzurri come il cielo, come la sua felpa preferita, come il mare che se l'è portata via.
Ti ha lasciato.
Con il cuore infranto e gli occhi ormai asciutti.
Con quel suo sorriso che rimarrà immutabile anche se la foto ingiallirà.
Ti ha lasciato, ma tu non lascerai che il tempo cancelli il suo ricordo in te.
-Buon primo giorno di primavera, Bridgette.-







Lyrics e titolo sono della struggente "Springtime in Alberta", di Ian Tyson.