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Autore: Carmen_1D    21/03/2012    1 recensioni
"Non era possibile che fossero tutti e cinque così belli"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai quando mi arrivò una chiamata, non ben accetta visto l'orario. Guardai il mio iphone. Mia madre.
-Maa, dimmi! -Ash, come stai? Ero preoccupata!
Già! Avevo scordato di chiamarla! Cazzo, che testa che avevo! Probabilmente era ad aspettare la mia chiamata da 6 ore.
-Scusa ma! Ero così stanca che mi sono addormentata appena ho trovato un letto. Ma che ore sono lì?
-Qui sono le 7 di mattina!
-Ah ecco. Qui è tipo notte fonda, ma.
Ancora non si era abituata agli orari leggermente diversi. Alla fine era solo da un giorno che ero arrivata a Londra. Non sapevo nemmeno pronunciare il nome della mia città. Sapevo soltanto che il nostro quartiere non era così distante dal centro città. Avevamo appena finito il liceo e io e le mia amiche/ coinquiline/ compagne avevamo deciso di fare questa specie di stage, a modo nostro.I nostri genitori non erano stati molto d'accordo ed entusiasti quando annunciammo loro l'idea. Ma avevamo rinunciato alla nostra festa del diciottesimo compleanno per quel viaggio.
-Si, ti richiamo mamma, non stressare please!- e chiusi la telefonata. Una volta che c'ero controllai i messaggi. 7! mi sentivo importante. Lessi: "mora, come va? E' tutto bianco, blu e rosso lì?", la cretina di Carol, non aspettava altro che il nostro ritorno per avere la sua maglia dell'Hard Rock. Scorsi giù, niente di importante. Oh, aspetta. "Mi manchi" il solito malinconico e geloso. Ma dolce. Mi ci ero affezionata negli ultimi 2 mesi che avevamo passato insieme, ma pace. Era la mia vacanza, non potevo deprimermi per lui.
Tornai a dormire. Credo fossero passati venti minuti e Nicole si alzò, in preda a una delle sue crisi.
-Ho fameee!- menomale che non stavo proprio dormendo o la avrei uccisa a suon di cuscinate. Scese giù, aprì il frigo e lo richiuse subito. Sentii i suoi passi su per le scale.
-Ash, il frigo è vuoto. Io così non ci sto.
-Ci credo che è vuoto Nicole! Siamo arrivate qui nove ore fa!
-Ok, non va bene. Cosa mangio?
-Paglia, capra!- gridò Jade dal suo letto, -basta che stai zitta! Mangia la mia ciccia, tiè!- e sporse la sua gamba lunga fuori dalle coperte. -Cazzo che freddo! Ho cambiato idea, la mangi dopo-.
-Domani andiamo a fare la spesa o ho come l'impressione che uscirai fuori di testa- le dissi .
Ma forse quella sarei stata io. Non riuscivo a resistere due ore senza mangiare.
-Ma che ore sono stronzette?- chiese Jade. Erano le sei e mezza di mattina.
-Stronza, non ci chiamare stronzette!- le gridai io lanciandole la prima cosa che trovai sul mio comodino.
-Adesso è guerra!- si alzò in piedi sul letto, mi tolse le coperte di dosso, mi saltò sulla pancia e cominciò a farmi il solletico. Da quanto ridevo non ce la facevo a respirare.
-Ok, abbiamo finito di dormire- disse Nicole sorseggiando il the che aveva comprato all'aeroporto. Era l'unica cosa commestibile in tutta la casa. Insieme a chewingum e caramelle, naturalmente.
La nostra prima giornata londinese era iniziata.
  
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