Questa FF è la Traduzione in italiano della storia originale in inglese
Dal Primo Capitolo:
Le mie mani la afferrarono con forza, sbattendola contro il muro, schiacciando il mio corpo contro il suo. Lei trasalì quando la testa venne in contatto le piastrelle fredde, ma non interruppe il bacio. Lo spazio tra noi svanì come schiacciai il suo corpo contro il mio, le sue mani aggrovigliate nei miei capelli. La strinsi ancora di più a me quando scavò piccole mezzelune con le unghie sulla mia testa. Senza fiato, si staccò, sussurrando il mio nome ripetutamente dalle sue labbra socchiuse. Il fuoco scorreva dentro di me. Era così fragile e morbida, ogni volta che mi muovevo avevo paura di rompere la sua piccola figura tremante. Si muoveva in modo così naturale contro il mio corpo, i nostri corpi nudi si incastravano perfettamente in ogni curva, era la mia metà perfetta. "Dillo...." lei rimase a bocca aperta, gettando indietro la testa, prendendo il mio viso tra le mani in modo che fui costretto a incontrare il suo sguardo. "Tu sei mio." sostenne il mio sguardo per un secondo di più, prima di premere le sue labbra contro le mie, le braccia avvolte strette

Sapete qual è la cosa a cui si dedicano più canzoni?
Esatto fratellini, l'amore.
Bello, brutto, triste, allegro, forte, debole, sexy, casto, porno, violento, sognato, dimenticato, violato, antico, moderno, buffo, goffo... love is all you need.
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..Zayn,era così che si chiamava, pensò Allie.
Beh,si alzò dalla sedia prese il suo pranzo con quello di Harry e sorridendo si recò al tavolo delle ragazze.
Posò il pranzo ad Harry e prese una sedia dal tavolo accanto fece il giro del tavolo e con il piede spostò la sedia di Allie per farsi spazio e si sedette accanto. Allie era rimasta spiazzata da quel gesto
"Scusami,ma chi te la dà tutta questa confidenza?"chiese lei con le sopracciglia aggrottate
"Io"rispose di rimando lui,sorridendo..

tratto dal testo:
"chi sei?"Anche la sua voce era molto famigliare ma sapevo che non poteva essere lui.
"io son..." Proprio nel momento in cui stavo per rispondere, vidi Karen sbucare dalla porta della cucina e venire con sguardo furioso verso il ragazzo.
"Liam ma sei stupido? Sai che ora sei famoso,non puoi aprire la porta come se niente fosse! Menomale che è solo Kaith ,altrimenti... " Il mio cuore perse un battito. Quello era davvero Liam?
Notai la sua espressione cambiare e trasformarsi in una faccia sconvolta,come la mia d'altronde...
"e ora che aspetti a farla entrare?" Disse Karen ancora leggermente irritata.
Dopo qualche secondo in cui Liam non fece altro se non soffermarsi ad osservarmi per bene,decise finalmente di spostarsi e permettermi di entrare.

Guardai gli occhi disarmanti del ragazzo avanti a me, fece un sorriso raggiante per poi incominciare a parlare ''Facciamo una cosa..'' annuii paziente, prima di sedermi sul marmo della cucina ed ascoltarlo ''d'ora in poi, cercheremo di andare d'accordo, niente più litigi e dispetti.'' lo guardai un istante, per elaborare ogni minima parola che da quelle labbra perfette lasciò uscire, sospirai ''Ci sto.'' lui mi sorrise, avvicinandosi a me con passo lento, mi porse la mano che io accettai un minuto più tardi. I nostri occhi si fissavano, i suoi occhi verdi scrutavano con delicatezza i miei, quando poi sorrise leggermente. Fece per andarsene, ma lo fermai. ''A patto di una cosa'' scesi dal marmo aggiustandomi la maglietta, lo vidi annuire leggermente mentre io mi feci più vicina a lui. Mi alzai sulle punte, data la sua altezza. ''Devi promettermi, che non ti innamorerai di me.'' lo vidi spalancare leggermente gli occhi per poi fare scoppiare in una risata ''magari sarà il contrario, tu ti innamorerai di me.'' disse ''ma va bene..'' lo guardai confusa ''Ehi, io non mi innamorerò di te.'' il suo viso nascondeva l'ombra di un sorriso. ''Okay, sappiamo che non ci innamoreremo mai.''

'Mi dia il telefono signorina Lewis!' mi urlò, facendomi sussultare
'Professore, non facevo nulla di male, stia calmo' lo affrontai
'Non mi costringa ad arrivare alle maniere forti' disse, placando il tono di voce ad un sussurro
'Sarei davvero curiosa di scoprirle' lo sfidai

A mala pena trovo qualcuno attraente. A mala pena provo affetto per qualcuno. Ma quando accade ci sono dentro profondamente e lui, beh lui non è quello che credo. Lui è il buio, la notte, il male. E mi trascina con se nelle tenebre.

“Continua a chiamarmi così, non sai quanto mi fa eccitare..” continuò a sussurrare nel mio orecchio.
Le mie resistenze stavano per cedere quando suonò la campanella che segnava la fine dell’intervallo. Uno sbuffo uscì dalle labbra di Harry e si allontanò di poco.
“Riuscirò ad averti, fosse l’ultima cosa che faccio” mi disse all’orecchio prima di andarsene nei bagni probabilmente per provvedere alla sua erezione.
Rimasi stordita per qualche minuto, presi le mie cose e ritornai nella mia aula ripensando a tutto quello che era successo, le attenzioni di Harry, la sua promessa o minaccia che non so come interpretare. Quel ragazzo mi intrigava e mi duole ammetterlo ma mi attraeva. Non posso, sono la sua professoressa.

La famiglia Clou.
Una famiglia problematica che non lascia respirare Sam, la più piccola di casa. Le cose peggioreranno quando lei e Zayn, il fratellastro, diventano troppo intimi. Il college è l'unica via di fuga per Sam che si vede costretta, per uno stupido errore, a condividere la stanza con un ragazzo.
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*Dal I Capitolo*
Esami finiti, ero finalmente libera da tutto.
Avevo diciannove anni, vivevo a Londra con la mia famiglia e stavo per andare al college.
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-Sei del secondo anno te?- stavo giocherellando con le mani alzate in aria per coprirmi il volto dalla luce
-Sì, te sei una matricola?-
-Si vede tanto?- storsi la bocca
-Abbastanza…sta attenta a questi primi cinque mesi…-
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Scene di violenza e sesso esplicito. Se non vi piace il genere non aprite!

Entrai nel grande atrio trascinando la mia valigia, mentre mi guardavo intorno entusiasta.
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“Buongiorno alunne. Io sono la preside Daisy Tomlinson, nonché sorella minore del celebre membro dei One Direction Louis Tomlinson. Oltre a essere la preside sarò la vostra insegnante di musica.”
“Sono arrivati.” la interruppe una voce in sottofondo.
La preside corrugò la fronte e si girò verso la donna in parte a lei.
“Sono già qui, Phoebe?” chiese dimenticandosi di allontanarsi dal microfono.
“Sì, sono appena arrivati!” ripeté lei nervosamente.
“Beh… Allora… Gli orari delle lezioni sono affissi fuori, e potete trovare il numero della vostra camera in segreteria. Buon Inizio Anno! Spero che l’Accademia vi offrirà un’esperienza da non dimenticare.” la preside pronunciò velocemente quelle parole, prima di allontanarsi dalla sala in fretta e furia.
Ed ecco come tutto cominciò.
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N.d.A: questa non è una storia normale, è più una raccolta di OS sulla vita della protagonista all'Accademia. La storia è ambientata nel futuro.

Cosa succede quando il tuo destino dipende da un'antica leggenda?
Le cose andranno mai come vorremmo?
«Non posso decidere di chi innamorarmi! È solo una stupida profezia, non è detto si avveri.» Sbotta irritata, passandosi una mano fra la folta chioma di capelli rossi.
«Spero tu scherzi? Hai visto con i tuoi occhi cos'è successo.» La riprende irritato Harry, sbuffando esasperato.
«Non posso.» Biascia con sguardo basso, dirigendosi a grandi falcate verso la porta.
«Almeno dicci il perchè.» Implora Zayn.
Ignis alza lo sguardo incontrando le iridi azzurre di lui, guardarla speranzosa.
Non può, gli farà solo del male.
Scuote la testa e va via, chiudendo la porta alle sue spalle con un tonfo.
Era l'inizio di una catastrofe, scappare non servirà a nulla.
{La storia non è copiata, ho il permesso dell'autrice. Non plagiate, grazie.}

"Come mai risultavi online alle 3 di notte ? "
"Che sei , uno stalker ?! E comunque io di notte non dormo ... Amo il buio e voglio viverlo ! "
" questo spiega le tue occhiaie ! "
Ammiccò , quanto lo odio !
(...)
" NON DEVI INTROMETTERTI , TU NON SEI NESSUNO ! "
" già ... sono solo quel qualcuno che ti ha accolto a braccia aperte quando tuo fratello stava morendo ! "
" non nominarlo ... e tu rimani un nessuno ... non mi hai mai accettata qui dentro ! Hai solo voluto fare una promessa al tuo migliore amico ! "
(...)
" mi manca ... "
"Anche a me , sai ? Quando eravamo in campeggio due anni fa , lui ci buttò giù dal canotto perché voleva più spazio per se "
Mi scappò un sorriso
{...}

-Non mi odi sul serio... No?-
Mi girai dall'altra parte, aumentando ancora la distanza tra noi.
-A volte vorrei. renderebbe tutto più semplice.-
le sue labbra si tesero, illuminate da un pallido sorriso.
-Allora cosa ti fa incazzare di più? Quello che ho fatto per farmi odiare, o il fatto che non riesci a odiarmi?-

«Sav, meglio stargli lontano» mi avvertì comprensivamente Amber.
In quel primo momento, pensai su quanto fosse stata banale nel darmi quell'avvertimento, non sapevo nulla di lui, neanche il suo nome. Non sapevo niente di lui a quei tempi.
Solo ora riuscivo a capire come Amber avesse inquatrato tutto alla perfezione, mi aveva avvertita ma,
testarda com'ero non le diedi ascolto, ed ora la mia mente era annebbiata da un unico pensiero: quanto quell'amore avrebbe messo per consumarmi del tutto.
Fin da piccola erano soliti a dirmi "Savannah bambina mia, non farti fregare dall'amore"
Ma ora ero arrivata al punto di farmi consumare dall'amore stesso.
Era sempre stato un mio grande difetto: una volta innamorata, amavo fino a consumarmi le ossa.
Peccato che quell'amore non riusciva mai ad apprezzarlo nessuno.

Sola, nessuno che la aiuta ad uscire dall'abisso nel quale la sua vita si è trasformata: Julie Cooper, universitaria che vorrebbe essere invisibile agli occhi degli altri per non far scoprire a tutti il suo più grande segreto, imparerà ad apprezzare il dono della vita.
Dalla storia:
"Mi guardava negli occhi. Erano anch'essi castani, come quelli di Liam, ma erano più scuri, più profondi. Temevo che quelle iridi potessero leggermi dentro. Quegli occhi erano tanto belli, quanto terrificanti. Non volevo che nessuno si accorgesse di me e soprattutto dei mie problemi."

L'oscurità:
«Lei mi segue ovunque, devi aiutarmi.»
«Tu sei pazza.»
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«Le somigli così tanto.» disse accarezzandomi una guancia.
Lo guardai, percepii tanto dolore al suo tocco, tanta tristezza, sentimenti rotti.
-
Il mistero:
«Stammi lontano/a, assassino/a.»
In preda al panico, alla rabbia, alla paura, non riuscii più a contenermi.
Questa persona mi ha ascoltata, mi ha fatto sentire meno estranea al mondo quando credevo di essere pazza, con problemi, lui/lei ha sempre saputo come coprirsi.
«Beverly, accidenti, non sono stato/a io, ti prego.» mi urlò contro.
-
«Ti amo, ti ho amata fin dal primo momento in cui ti ho vista.»
Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso.
«Mi dispiace.»
-
Se avete intenzione di iniziare questa storia, soffermatevi un secondo su queste frasi.
L'introduzione è breve, è vero, ma quel che c'è scritto è ciò di cui si ha bisogno per seguire meglio la vicenda.
Non sono semplici testi, e in futuro, quando la storia prenderà una piega più compatta, per capire, dovreste rileggerle.
Passando avanti, la penultima frase non specifica il sesso del presunto/a assassino/a.
Questo spetta a voi capirlo, ed io vi terrò compagnia, passo per passo.