Filtra, lo desidero.
Viaggia, ti prego.
Naviga tra gli spazi, ti prego.
Fatti strada, ti prego.
Combatti, ti prego.
Resisti, ti prego.
Arriva, ti prego.

Non è sempre facile lasciare libero accesso ad una persona che ci conosce meglio di noi stessi. Soprattutto se ha occhi così speciali.

Una poesia abbandonata su un libro di fisica, un uso improprio di termini scientifici, una piccola storia di un'altra vita.

Un breve (sfido chiunque a farlo lungo!) componimento caratterizzato dall'utilizzo di sole parole inizianti per E.
Racconta di un uomo che viene esumato e trascorre un giorno come vivo prima di tornare nella bara.

Volare oh oh
Cantare ohohohoh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù

C'è luce, ma non c'è nulla di rassicurante in tutto ciò.
Sei, in quanto essere umano, in quanto te, un qualcosa di irrilevante, un accidente.
Te ne rendi conto così, guardando il palazzo immenso e quella luce, lo sai.
Silenzio, troppo.

Solo un articolo e una parola: Il Buio
Cosa è per voi? Per me è...

Tutto ciò è così pieno di senso, ma allo stesso tempo ne ha così poco che è inutile descrivere cos'è.

Questa storia non è realmente una storia. E' una piccola lettera che ho scritto, indirizzata ad una mia amica, in questo periodo molto difficile per me. Non so perchè la pubblico qui, forse perchè credo ci siano tante ragazze che si sentono come me in questo momento e quindi vorrei condividere con voi i miei pensieri.

Maestra, maestra, maestra, maestra....

C’è una scatola in un cassetto vuoto.
Ci ha scritto sopra “vaso di Pandora” perché nessuno deve aprirla.
Non ci sono lucchetti né serrature.
È una scatola vuota in un cassetto così vuoto che non sembra esserci nemmeno la scatola a riempirlo.

Durava da mesi.
Durava da mesi e lui era sull’orlo di impazzire.
Perché da bambino aveva avuto paura del buio e dei suoi mostri, da adolescente aveva creduto di essere diventato coraggioso, da ragazzo qual era a vent’anni appena compiuti si era ritrovato a provare di nuovo l’orrore nel suo cuore.
Durava da mesi, quell’impressione oscena e terrificante, quel terrore inconsulto nella sua vita vuota, quel segreto diabolico dentro l’armadio, piccolo e snervante, odioso, folle, schifoso.
Qualcosa sul lato sbagliato delle porta, un giovane sul lato sbagliato della vita.
[Scritta per il quarto turno del contest La Sfida dei Grandi Autori indetto da fa92 sul forum di Efp]

piccolo pensiero mio

dovresti vedermi quando parlo di te..