Cap. 47
Buongiorno fanciulle!
Siamo felici che il capitolo precedente, con il doppio pov dello stesso
pezzo, non vi abbia annoiate. Ci sarebbe proprio dispiaciuto.
In questo chappy i nostri piccioncini si chiariranno definitivamente ,
confessandosi tutto!
Ringraziamo tutte coloro che ci seguono sempre, lettrici silenziose e
non, e diamo il benvenuto alle nuove che, per la nostra immensa gioia,
sono sempre più
numerose!
Un bacione a tutte quante e BUONA LETTURA da Manu (IsaMarie)
e Sara (sara_cullen)!
Giada
is owned by Edward: ciao
tesoruccio nostro! Eh sì, sei veramente fortunata se il
pullman si è rotto di nuovo! Niente di meglio che iniziare
la settimana saltando un giorno di scuola! Non ti preoccupare si
sistemerà tutto anche con Esme; in questo chappy vedrai di
nuovo il nostro Edward molto ruffiano con la mammina! Vedrai che Bella
sarà un'ottima infermiera e saprà come curare il
nostro povero Eddino! Bacioni e aprestissimo, allora!
lampra:
ciao!
Grazie, siamo felici di non averti annoiata e che l'esperimento sia
stato di tuo gradimento. Consideravamo il momento troppo importante per
non farvelo leggere da entrambi i punti di vista. Noi stiamo contando i
giorni per il DVD! Hihihi! In questo capitolo chiariranno ancora meglio
e ci sarà anche, come hai potuto vedere dallo spoiler, un
momento simpatico! Dal prossimo le cose si movimenteranno parecchio! Ti
abbiamo avvertita! Un bacio!
giova71:
ciao!
Eh sì, Esme è aggueritissima e Bella ha concesso
il suo
perdono ad Edward. Ma ti dico già di stare tranquilla
perchè, anche dopo aver saputo cosa è successo,
Bella non
si arrabbierà con Edward... i sue piccioncini in questo
chappy
avranno modo di chiarisi ulteriormente e saranno più uniti
che
mai! Un bacione!
Lalayasha:
ciao
Ross! Eh, eh, eh! Eh sì, proprio un bel ruffiano, e lo
vedrai
anche in questo capitolo! Comunque in questo chappy ci sarà
un
ulteriore chiarimento e poi dal prossimo, una vera e propria tempesta!
Un bacione grazie! Non ti preoccupare lo sappiamo che ti riferisci a
entrambe!
Nerak:
ciao
tesoruccia! Non ti preoccupare, piangi pure quanto vuoi,
perchè
hai ragione, piangere fa bene, ci si sfoga e poi ci sente
più
liberi! Edward è un bel ruffiano e lo vedrai anche in questo
chappy. Bella ha sentito veramente l'odore del sangue, come nel libro
della Meyer. Anche lì la punturina di Mike era talmente
piccola
da non sentirsi, ma lei l'ha sentito... naturlamente è tutta
questione di testa, ma ce la dobbiamo tenere così! Un bacio
e
alla prossima! Grazie!
fabyp:
ciao
tesoruccio nostro! Innanzitutto buona gita scolastica! Beata te!
Naturalmente Bella ed Edward hanno fatto pace, non possiamo tenere i
nostri piccioncini lontani, si amano troppo. In questo chappy avranno
modo di chiarire ancora di più! Un bacio e grazie!
kisha:
ma
ciaoooo!!! Che bello sentire una nuova voce! Ci fa veramente piacere!
Ti ringraziamo dei complimenti e siamo contente che la storia ti
piaccia tanto. Anche noi adoriamo Edward e Bella, lui poi in tutti i
modi e maniere. XD! Speriamo che ti abbia conquistato anche la
personalità di Jasper, che noi adoriamo, anhe se
effettivamente
fino adesso si è comportato un po' maluccio con la piccola
Alice, ma vedrai che presto si riscatterà! Un bacione e
speriamo
di risentirti presto!
yara89:
ciao
tesoro! Eh sì, Edward è dolcissimo e non riesce a
sopportare il pensiero che Bella possa stare male, specialmente per
colpa sua. Questo suo lato lo abbiamo voluto lasciare intatto, infatti
anche l'Edward della Meyer è sempre molto premuroso e
attento
con Bella. Abbiamo poi anche voluto far uscire questo suo lato
"infantile" con la madre, perchè comunque è pur
sempre un
ragazzo di 18 anni e non un vampiro con un'esperienza centenaria,
quindi ha bisogno ancora senz'altro di coccole materne ed è
un
ruffiano come la maggior parte dei ragazzi che hanno un buon rapporto
con le madri e sanno quando possono approffittarsene (naturalmente
senza cattiveria!). Un bacione grazie ancora di tutto!
P.S.: ho avuto il tempo di leggere un'altra tua shot e quando
avrò un minutino ti lascio una recensione, scusa se non l'ho
fatto subito ma ho finito di leggerla l'altra notte alle due ed ero
stravolta.
marilenacappucci:
ciao
tesoro! Non c'è assolutamente bisogno che ti scusi! ognuno
ha i
suoi impegni e recensisce quando può! L'importante
è che
continui a seguirci e non ti abbiamo stancata! Per il precedente
chappy, effettivamente nello spoiler siamo state un po' sadiche,
lasciandovi intendere un pezzo hot, ma non sarebbe stato in
lineà con i nostri personaggi (abbastanza maturi per la loro
età) né con il delicato momento di chiarimento.
In questo
si diranno finalmente ogni cosa e ci sarà una scena
simpatica,
ma dal prossimo preparati perchè ci sarà
parecchia
maretta.
Incondizionatamente:
ciao
polaretta! Mamma mia con la tua recensione ci hai fatte veramente
arrossire a più non posso! Siamo felici di suscitare
così
tanto interesse in te, ma soprattutto di riuscire a trasmetterti tutte
le sensazioni che sentiamo anche noi quando scriviamo e che speriamo
sempre di riuscire a far arrivare ai vostri cuori. Grazie
infinite e un bacione!
P.S.: ci dispiace molto che per te non sia un bel periodo! Non sappiamo
nè la tua età, né i tuoi problemi, ma
ci sembri
una ragazza giovane, e vedrai che i momenti duri e poco piacevoli nella
vita, si alternano sempre a quelli belli e sereni... quindi abbi
pazienza e aspetta. Quando si scende, prima o poi si deve sempre
risalire.
Ed4e:
ciao
tesoro! Dall'entusiasmo possiamo dedurre che il chappy ti sia piaciuto
e quindi ora goditi ancora questo capitolo sereno di chiarimento,
perchè dal prossimo.... Baci, baci!
barbara_f: ciao
Barbara. Siamo felici che ti piaccia la nostra Esme. Abbiamo voluto
darle un po' più di spazio, dato che comunque la figura
materna,
nella vita di ragazzi giovani come loro, è ancora molto
importante e si presume, dato il loro reciproco affetto e il bel
rapporto che lega tutta la famiglia, che sia anche molto presente.
L'amore che lega Edward a Bella li porterà a crescere sempre
più sia come persone che come coppia e impareranno a
conoscersi
meglio e ad accettare anche i loro difetti e non solo i pregi. Un
bacione e grazie di seguirci sempre.
love93:
ciao
tesoro e benvenutaaaa!!! Siamo felicissime che tu ci segua e che ti
piaccia la nostra storia. Grazie, non sai quanto abbiamo apprezzato che
la storia ti abbia colpito soprattutto per i sentimenti che cerchiamo
di trasmettere. Cercheremo di essere sempre all'altezza e per gli
aggiornamenti non ti preoccupare perchè siamo sempre
puntualissime, ogni lunedì e giovedì. Un bacio e
grazie
ancora!
Aleuname:
ciao
tesoro! Bella ed Edward in questo chappy chiariranno tutto quanto e
anche di più! Non ti preoccupare Bella non se la
prenderà
con Edward, non potrebbe mai, anche perchè, come potrai
immaginare, lei si sente responsabile della situazione creatasi a
scuola e quindi non infierirebbe mai su Edward per averla difesa
davanti al preside. Jasper si arrabbierà molto, ma non solo
con
Edward e Bella, ma anche per.... Basta ci stiamo sbottonando troppo! Ti
possiamo solo dire che i prossimi capitoli saranno piuttosto
movimentati! Un bacione e a presto!
vanderbit:
ciao
tesoruccio nostro! Siamo contente che tu abbia apprezzato il video, sei
l'unica che l'ha nominato. Anche noi condividiamo la tua stessa
speranza per le scene tagliate! Bene, siamo felici di non averti
annoiato con il doppio pov. In questo chappy, come già
immagini,
ci sarà il chiarimento su tutto, ma proprio tutto! Poi ci
dirai!
Per quanto riguarda Alice e Jasper, non ti preoccupare... ancora un
paio di capitoletti e poi saranno di nuovo i protagonisti. Quanto a
risolversi tra loro... bè la strada è ancora
lunga! Su
mamma Esme, invece possiamo solo dirti che è una mamma molto
attenta. Speriamo di aver in parte saziato la tua curiosità,
senza però, rovinarti le sorprese, anticipandoti troppo! Un
bacione e un grazie infinito!
CAPITOLO 47
Confessioni
Pov Bella
Edward
era uscito dalla mia stanza solamente da una decina di minuti, durante
i quali mi ripetevo in continuazione le stesse maledette domande,
sempre più nervosa e ansiosa di sapere tutto ciò
che gli
era successo e le conseguenze del suo gesto.
Mi
rivestii velocemente e
mi asciugai in tutta fretta i capelli, mettendomi a testa in
giù. Li frizionai vigorosamente con l’asciugamano,
in modo
che risultassero ben tamponati, quasi asciutti.
Poi sollevai la
testa e la scossi lievemente, per cercare di risistemare la mia umida
chioma, sconsolatamente informe.
Nell’esatto
momento in cui
i miei occhi incrociarono la mia figura nel grande specchio di camera
mia, sobbalzai per lo spavento. Perfetto! Che spettacolo ridicolo! Ora
sì che sembravo Alex, il leone di Madagascar!
Con quella mossa
insolita, i
miei capelli (che simpatici!) si erano gonfiati a dismisura, rendendosi
del tutto simili a una chioma leonina! Oddio! E se Edward mi avesse
vista conciata così? Cavoli, mi avrebbe presa in giro a
vita!
Neanche il tempo di
terminare la
formulazione di quel pensiero sgradito, che la porta della camera si
aprì ed un angelo dalla bellezza strabiliante si
materializzò davanti ai miei occhi: Edward fece la sua
comparsa,
più divino che mai, con i capelli ancora umidi e spettinati.
Ecco, appunto! Per quale irritante ragione lui possedeva una folta
chioma spettinata sì… ma perfettamente in ordine
nella
sua scompostezza? Uffa! Che ingiustizia!
Lo fulminai con il
mio sguardo,
perché la sua espressione la diceva lunga. Si vedeva lontano
un
miglio che aveva voglia di scoppiarmi a ridere in faccia, ma
probabilmente per paura di peggiorare la sua precaria situazione con
me, cercava di trattenersi. A stento, per giunta.
Sospirai,
arrendendomi; non
c’era nient’altro da fare… ero ridicola,
punto e
basta! L’unica soluzione dignitosa era un po’ di
sana
autoironia…
-Dai, forza!
Colpisci e affonda!
Tanto puoi stare tranquillo: ho seppellito l’ascia di
guerra!- lo
incitai. Non se lo fece ripetere due volte e scoppiò in una
grossa risata, che mi riscaldò il cuore per la sua
musicalità. Bè, almeno lo facevo
divertire…
Mi lasciai cadere
sconsolata
sulla sedia della mia scrivania e, afferrando con due mani le ciocche
dei miei capelli, iniziai a schiacciarmele con forza, per cercare di
far abbassare almeno un po’ il loro ridicolo volume.
Impietosito
dalla mia arrendevole reazione, con un movimento rapido e fulmineo mi
fu accanto, togliendomi delicatamente le mani dalla testa,
probabilmente temendo che mi strappassi tutti i capelli, presa dallo
sconforto. Mi accarezzò con dolcezza il capo, posando un
veloce
bacio tra i miei capelli. Aveva smesso di sghignazzare a crepapelle, ma
il suo sguardo era rimasto brillante e divertito.
-Scusami, amore
mio! Ma sembri
proprio un leone spettinato... Dai, cucciola, dammi la spazzola che ci
penso io- mi invitò con il suo solito sorriso sghembo che mi
regalò mille brividi. Mi piacque molto anche
l’ultimo
appellativo, ma…. cosa voleva fare?
Dopo aver
riflettuto non
più di mezzo secondo, lo assecondai con gioia; ed Edward,
dopo
aver preso l’arnese da lavoro, iniziò a pettinarmi
con
profonda lentezza e delicatezza. Una sensazione di benessere si diffuse
rapidamente attraverso tutto il mio corpo; e per assaporare meglio quel
momento magico chiusi gli occhi e reclinai la testa indietro. Oddio che
meraviglia… avrei anche potuto stare ore e ore a sottopormi
a
quel dolce e rilassante massaggio…
-Grazie
Edward…- mormorai
sognante; inspiegabilmente, anche lui sembrava in adorazione, mentre
cercava di domare la mia chioma ribelle.
-Ti tiro i capelli?
Ti faccio male?- si preoccupò in un soffio. Che dolce!
-No
amore… sei bravissimo…- lo assicurai in un roco
sussurro.
-D’accordo,
gattina… allora continuo!- dichiarò con il
sorriso che mi
faceva immancabilmente battere forte il cuore. Indubbiamente, anche
senza grandi discorsi, avevamo già fatto pace; questo
pensiero
mi rilassò enormemente, ma io ero curiosa di conoscere il
motivo
di quel labbro gonfio. Ci avevo elucubrato abbastanza, volevo che mi
raccontasse tutto ciò che gli era successo dopo la nostra
incomprensione mattutina.
-Edward…-
sussurrai impaziente di conoscere la verità.
-Ti dirò
tutto, amore! Ma
prima di spiegarti cosa è successo, vorrei innanzitutto
scusarmi
con te…- disse con tono mesto. Posò la spazzola
sul
comò e con delicatezza prese le mie mani, avvolgendole nelle
sue… erano grandi, calde, protettive.
-Mi spiace
immensamente averti
fatta arrabbiare così tanto… ma mi hai
frainteso…
o meglio, io non sono stato capace di spiegarmi in modo
comprensibile… Però voglio farlo ora, tesoro
mio…
vorrei tanto che tu capissi il mio punto di vista…-
mormorò con tristezza e un velo di amarezza, sfiorando il
mio
volto con le sue lunghe dita leggere. Lo lasciai continuare, persa
nelle amorevoli carezze che mi stavano rilassando in modo
incredibile… quasi fosse dotato di un potere particolare...
-Vedi
io… dopo le parole
di Lauren, avevo una fottuta paura che se tu fossi rimasta da
sola… paura che avresti iniziato a rimuginare sul mio
passato
comportamento e saresti ritornata sulla tua decisione di stare con
me… avevo il terrore che tu potessi
lasciarmi…- mi
confessò con il viso cupo e addolorato. Spalancai gli occhi
per
lo stupore delle sue parole.
Come poteva anche
solo pensare
una cosa del genere?! Era impossibile! Io lo amavo tantissimo, lo amavo
con tutta me stessa e avrei continuato ad amarlo sempre, qualunque
fosse il suo passato! Non aveva capito che era proprio il contrario?
Ero io che avevo paura che lui si stancasse di me!
Sentii le sue forti
e grandi
mani stringere la presa sulle mie, e i miei occhi scintillanti di
lacrime trattenute scivolarono nuovamente sul suo viso bellissimo e
tormentato.
-Avevo una dannata
paura di
lasciarti da sola… se io non fossi stato vicino a te, che in
quel momento eri così triste e arrabbiata, a rassicurarti
sul
mio amore, su quanto non mi importasse niente delle altre e a ribadirti
quanto fossi pentito del mio passato… ecco, avevo
il
timore che tu ti saresti potuta ricredere, e ti sarebbe potuta anche
venire l’idea di lasciarmi, per non soffrire più
con uno
stronzo come me!- continuò, con la voce quasi spezzata, dal
groppo in gola che chiaramente gli era venuto.
-Io…
scusami tanto,
amore… non avevo nessuna intenzione di dirti quello che
potevi o
non potevi fare… il mio era solamente un puro terrore di
lascarti sola… credimi, per favore! Ti scongiuro, credimi!-
mi
pregò, accoratamente, con le lacrime agli occhi.
Ero stata proprio
una stupida, a
provocarlo e ad andarmene così… lo avevo solo
fatto
soffrire in modo incredibile! E da quello che mi aveva appena rivelato,
capii che non ero solo io l’insicura… anche lui,
che
sembrava sempre forte e sicuro di sé, aveva la stessa mia
incertezza e paura: perdere la persona amata. Cercai di fargli capire
come la pensavo veramente.
-E’ a me
che dispiace,
Edward. Sono io che ti devo chiedere scusa! Mi ero ripromessa di
cercare di non dare più fiato alla bocca quando fossi stata
in
preda ad emozioni così forti… perché
purtroppo
finisce sempre che dico cose che magari in quel momento mi sembrano
giuste, ma che poi, a mente fredda, non penso veramente. Come la
stupida cattiveria che ti ho sputato addosso oggi, solo per colpirti e
farti arrabbiare… per farti provare tutto il dolore e la
frustrazione che sentivo io in quel momento… e non
è
affatto giusto… perché il problema è
il mio, non
il tuo… sono io che ho paura che tu possa fare un confronto
con
tutte le ragazze che hai avuto… e in quel caso ne uscirei
sconfitta! Io non ho tutta l’esperienza che hanno molte di
loro e
ho paura che prima o poi ti stuferai di una bambina insignificante come
me e ti renderai conto che la vita che facevi prima ti
manca… e
magari un giorno avrai bisogno di emozioni forti e diverse da quelle
che posso donarti io, con tutte le mie stupide insicurezze…-
gli
confessai di getto, con le lacrime agli occhi. Fece per dire qualcosa,
ma lo zittii con un cenno. Dovevo confessargli tutto altrimenti non ne
avrei più avuta la forza.
-Ti ricordi sabato
quando ho
parlato prima con Jazz… e poi nello spogliatoio
con…
Jake?- domandai con tono titubante. Lui mi guardò confuso,
non
capendo dove volessi arrivare. Sospirai, cercando di controllare le
lacrime di una tensione crescente, e poi continuai.
-Bé
vedi…
ecco… volevo sapere da loro, visto che hanno tanta
esperienza
come te… ecco… insomma… cosa poteva
piacerti… come potevo riuscire… a
letto…-
mormorai, con la voce ridotta ad un sussurro, che non ero neanche
sicura avesse sentito. Ma sicuramente dal colore vermiglio delle mie
guance e dalla sua espressione allibita, aveva udito, eccome!
Abbassai,
imbarazzatissima, la
testa, e per fortuna l’enorme massa di capelli
andò a
coprire il mio viso, nascondendomi e dandomi un po’ di
ristoro
dai perforanti occhi indagatori di Edward. Ma durò poco,
perché lui mi prese il viso e lo sollevò con un
gesto
dolce ma deciso, perché incrociassi di nuovo il suo sguardo,
colmo di domande.
-Cioè
fammi capire
bene… tu… con la perenne timidezza che ti
contraddistingue… e l’imbarazzo che spesso
accompagna ogni
tua parola e ogni tuo gesto… tu sei riuscita a superare
tutta la
tua vergogna… per me… per chiedere a tuo fratello
e poi a
Jacob… come fare a compiacermi…?-
mormorò
incredulo. Non riuscivo a decifrare la sua espressione… era
arrabbiato? Avevo oltrepassato il limite?
Con uno scatto
repentino mi
abbracciò in una stretta soffocante!
Decisamente…
la sua espressione non era di rabbia! Era felicissimo,
perché
senza dubbio aveva compreso quanto sforzo doveva essermi costato quel
gesto. Ero contenta e sollevata per la sua reazione euforica, ma facevo
fatica a respirare stritolata nel suo abbraccio…
-Ed…
Ed…
Edward… non… respiro…- sussurrai con
il fiato
corto. Si staccò immediatamente, rendendosi conto della
forza
usata per il suo spontaneo gesto.
-Ops, scusami
tantissimo,
tesoro! E’ che non ho parole… davvero…
Bella, lo so
che mi ami… ma sinceramente ogni giorno mi stupisci sempre
di
più… e a volte non mi sembra ancora vero, che
tu…
così meravigliosa, bella, generosa…
così
coraggiosa… sia tutta mia! So che per te chiedere quelle
cose
deve essere stato uno sforzo enorme… e l’hai fatto
solo
perché avevi paura di perdermi?- mi domandò, con
uno
sguardo negli occhi dolcissimo, che mi sciolse il cuore. Annuii, con
gli occhi lucidi: non riuscivo a spiccicare parola, dato che la mia
gola era serrata da un nodo gigantesco.
-Ti giuro, che,
più ti
conosco, più penso di non meritarti!- affermò,
scuotendo
la testa e sorridendo. -E quei due pazzi furiosi hanno accettato di
spiegarti… ehm… quelle cose senza opporsi?- mi
chiese,
ancora sorpreso. Inarcai le sopracciglia, come a voler fargli capire
non solo quale poteva essere stata la loro risposta ma anche la mia
poca voglia di rispolverare quell’imbarazzante
argomento…
ma lui scosse la testa e si mise a ridere. Accidenti, non voleva
demordere!
-No, no, signorina
Swan, non la
scamperà così facilmente… ora mi
racconterà
per filo e per segno cosa le hanno riferito quei due sciagurati, visto
che poi si è rivelata così meravigliosamente
brava!-
sghignazzò. Perfetto! Ero diventata di un bel bordeaux! Le
sue
ultime parole maliziose però risuonavano senza sosta nella
mia
testolina… ‘Brava… meravigliosamente
brava…’ aveva appena detto! Oddio, da non
crederci! Se
avessi urlato e fatto i salti di gioia per tutta la stanza, sarebbe
stato troppo da bambini… vero?
-Scordatelo…
era una
conversazione privata. Ti dirò solo che alla fine non sono
scesi
in particolari, si sono rifiutati entrambi! Categoricamente!
Però… mi hanno dato dei consigli in
generale… i
soliti consigli, insomma!- dissi, con noncuranza. Mi fece cenno di
continuare, continuando a sorridere, ancora visibilmente compiaciuto
dal mio gesto.
-Allora…
Jazz, dopo
averci messo almeno una mezz’ora a capire quello che volevo
sapere… avrebbe voluto scavarsi una fossa nella sabbia e
seppellirsi dentro… poi ha amichevolmente scaricato
l’incombenza a Jake… lui, invece, era terrorizzato
che lo
facessi fuori, se si fosse azzardato a parlare di certi particolari con
me!- e scoppiammo entrambi a ridere.
-Oddio Isabella
Marie
Swan… sei unica… e meravigliosa!- e mi
abbracciò
con slancio, mentre continuavamo a sghignazzare divertiti dalle
reazioni dei due poveretti che erano capitati in mezzo alle nostre
questioni… ehm… piuttosto intime.
Quando ci calmammo,
lo guardai
con più attenzione e mi accorsi che la ferita al labbro nel
frattempo si era parecchio arrossata.
-Ti sei
disinfettato?- gli chiesi, premurosa e preoccupata.
-No… mia
mamma ha detto
che la ferita avrebbe bruciato taaanto!- si lamentò facendo
sporgere il labbro inferiore in una posa buffissima, da bambino
capriccioso.
-Bè…
è la giusta punizione per chi fa a cazzotti!- esclamai, con
un tono diretto e quasi maligno.
-E tu…
come diavolo fai a
saperlo?! Sei scesa mentre mi facevo la doccia e te l’ha
detto la
mamma?- mi domandò, sorpreso.
-No… ma
non penso che tu
sia andato a sbattere da solo da qualche parte… il tuo
equilibrio non è precario come il mio! Quindi non rimangono
tante altre alternative, no?- affermai, disinvolta; ma in
realtà
il cuore mi batteva a mille, mentre aspettavo con ansia la conferma
della mia ipotesi. Abbassò la testa imbarazzato.
-Sì,
effettivamente…- confessò in un soffio, temendo
una
ramanzina con i fiocchi da parte mia. Ma io avevo fretta di curarlo,
temendo un’infezione; se poi il disinfettante gli avesse
procurato un po’ di sofferenza…
bè… insomma!
Come si dice… non tutti i mali vengono per nuocere!
-Ok, vado un attimo
in bagno a
legarmi il mio cespuglio, e poi torno con il disinfettante…
tu
intanto, trova una bella storia, per non farmi arrabbiare di
nuovo… ti conviene!- gli intimai, seria. Lo vidi deglutire a
disagio, chiaro segno che la sua storia non mi sarebbe piaciuta proprio
per niente…
Di corsa uscii
dalla camera e
volai in bagno; cercai di fare una bella coda alta per tentare di
sistemare il disastro e poi presi tutto l’occorrente
dall’armadietto dei medicinali. Certo che Esme era
organizzatissima. Era bello avere accanto una persona come
lei…
mi faceva sentire coccolata.
Da quando non
c’era
più la mia mamma, mi occupavo io di certi aspetti
organizzativi
della casa… era anche vero che da un paio d’anni
c’era anche Rose a darmi una mano; però le
incombenze ce
le dividevamo io e lei e non c’era mai nessuno che si
occupasse
di noi, nelle piccole cose quotidiane. Per carità,
non si
trattava di nulla di troppo difficile, io e Rose ci aiutavamo a
vicenda, visto che papà era sempre al lavoro e poi comunque
era
un uomo…
Ma in quel momento
percepivo
qualcosa di diverso… era piacevole e confortante sapere che
c’era qualcuno che si prendeva cura di noi, sotto certi punti
di
vista. Sorrisi felice e commossa a quel pensiero molto sereno e uscii
dal bagno. Mi ritrovai davanti Esme che stava per bussare
alla
porta della camera di Edward.
-E’ in
camera mia, Esme.
Stava per raccontarmi cosa ha combinato a scuola; intanto ho preso
tutto l’occorrente per disinfettarlo dato che tuo figlio, da
buon
bambinone, non l’ha ancora fatto perché ha paura
che gli
bruci!- affermai, ridendo. Lei si unì a me in una risata
argentina, colma di complicità e profondo affetto. Poi di
slancio le corsi incontro e l’abbracciai, calorosamente.
Ricambiò
immediatamente,
ma poi mi guardò un po’ confusa. Non so
perché ma
avevo gli occhi lucidi e un groppo in gola.
-Scusa…-
mormorai
imbarazzata; -…è che sono felice che ti occupi di
noi.
Con gli anni avevo fatto l’abitudine a fare le cose da sola,
e
ora vedere che c’è qualcuno che pensa non solo a
me… ma anche a papà, a Jazz e a Rose, mi riempie
il cuore
di gioia! Grazie Esme… ti voglio tanto bene… come
fossi
una seconda mamma!- le sussurrai, mentre dei lacrimoni formato gigante
scendevano sul mio viso.
Anche lei si
commosse e mi
abbracciò di nuovo, sussurrandomi all’orecchio:
-Vi amo
tanto anch’io, Bella, tutti voi! Proprio come foste i miei
figli!
Mi avete conquistata subito, accettando incondizionatamente e con
autentico affetto tutti noi. Tu non hai idea della felicità
che
tutti i giorni mi donate con la vostra presenza e i vostri gesti.
Ognuno di voi, con il suo carattere particolare, ha saputo donarmi
emozioni diverse ma sincere; e in questo momento avere la conferma che
ricambiate i miei sentimenti, non può che rendermi ancora
più felice. Tu non sai che emozione sentirti pronunciare
queste
parole… ti voglio bene, piccola mia!- e rimanemmo
abbracciate
ancora qualche minuto, finché uno schiarirsi di voce, ci
riportò alla realtà. Ci staccammo e ci girammo:
Edward,
con le braccia incrociate al petto, era appoggiato con una spalla sulla
porta della mia camera; che ci guardava con un sorriso felice ed
evidentemente si era commosso anche lui.
-Devo diventare
geloso della mia
mamma?- ci chiese con tono scherzoso, probabilmente per stemperare un
po’ l’imbarazzo successivo a quei momenti
così
intensi.
-Ma quanto sei
scemo!- esclamai, facendo ridere anche Esme, che mi
circondò la spalla con un braccio.
-Mammina…
ma un abbraccio
e un bacino anche a me no?- si lamentò, avvicinandosi alla
madre
con il dito puntato sulla sua guancia.
Esme
incrociò le braccia
al petto e scosse energicamente la testa mentre un sorrisetto di
sufficienza arcuò le sue labbra scarlatte.
-Edward Anthony
Cullen…
finché non saprò nei minimi dettagli cosa
è
successo a scuola, da me non avrai più niente…
specialmente i biscotti che già prima mi hai rubato in modo
subdolo e disonesto!- dichiarò risoluta.
Certo che era
meglio non far
arrabbiare la dolce Esme! Sapeva diventare una persona diversa, senza
pietà! Sghignazzai sotto i baffi, mentre Edward, con un
musetto
abbattuto e tristissimo, appoggiava la testa sulla spalla della madre,
sfregandosi sul suo collo, come un cucciolotto abbandonato in cerca di
attenzioni. Mamma mia, che attore! Ma era veramente subdolo! Avrei
dovuto ricordamelo per le prossime volte, in cui avrebbe tentato di
comprarmi in quella maniera!
-E se ti prometto
di raccontarvi
tutto stasera a cena, quando ci sarà anche Charlie? Giuro
mamma!
Li darai anche a me i biscotti quando arrivano gli altri? Ti prego,
mammina… sto morendo di fame, non ho neanche pranzato!- la
implorò, sporgendo in fuori il labbro ferito.
-Vedremo, ci devo
ancora
pensare! E poi se non hai pranzato sono problemi tuoi! Si vede che
avevi di meglio da fare, come prendere a pugni Tyler Crowley!-
esclamò, sarcastica. E senza aggiungere altro, si
girò e
scese in cucina. Caspita che osso duro!
Nel momento in cui
Esme
pronunciò quel nome, sussultai immediatamente:
un’assurda
tensione nervosa si impossessò di me, facendomi irrigidire i
muscoli; naturalmente Edward, accorgendosene, mi fissò serio
e
ansioso, senza neanche più l’ombra del sorriso
scherzoso o
del finto broncio di poco prima. Mi prese per mano e mi fece entrare in
camera.
-Calmati
Bella… ti prego,
non trarre conclusioni affrettate! Non ho iniziato io! Te lo giuro,
piccola! Quello schifoso bastardo se l’è proprio
cercata… e ha avuto quel meritava, credimi!-
esclamò,
serrando i pugni, pallido di rabbia. La furia che leggevo nei suoi
occhi, mi spinse a non pronunciare neanche una parola, senza prima aver
finito di ascoltare il suo racconto in tutti i dettagli.
Mi
riportò per filo e per
segno tutto quello che era successo in quella mensa: dapprima
l’arrivo di Tyler ed Alice a braccetto (e il mio pensiero
andò inevitabilmente al dolore che doveva aver provato Jazz,
quando aveva visto Crowley abbracciato ad Alice); poi la lite e la
provocazione di quel maledetto; mi raccontò la successiva
scazzottata e la sua paura di aver perso Harvard; e infine la
rasserenante chiacchierata con quel grande del preside Greene.
Ero sollevata che
avessero
finalmente espulso quell’animale, così non avrei
più dovuto incrociare e sopportare la sua schifosa faccia
repellente; ed ero anche felice per la scampata sospensione di Edward e
della sua, se così si poteva chiamare, geniale
‘punizione’ che sarebbe stata di enorme aiuto per
la borsa
di studio del nostro caro Ben: era davvero un ragazzo d’oro,
e si
meritava ogni opportunità!
Insomma alla fine
era andato
tutto nel migliore dei modi… tranne per il fatto che quella
sera
a cena avremmo dovuto raccontare tutto quanto a mio padre e
soprattutto… a Jasper.
Era proprio la
reazione di mio
fratello ciò che temevo di più…
soprattutto
perché non gliel’avevo rivelato subito. Ero
terrorizzata
che uscisse immediatamente a cercare Crowley, ma cercai di non pensarci
per non far sentire ancora più in colpa Edward; il preside
aveva
ragione, questa maledetta questione non poteva più
aspettare.
Lanciai un’occhiata al mio ragazzo, che mi guardò
mesto,
colpevole e intimorito.
Possibile che
avesse più
paura della mia reazione all’ultima rivelazione che per tutto
quello che dovevamo dire a Charlie?
-Sei stato uno
stupido a cedere
alla sua provocazione, lo sai, vero?- lo rimproverai bonariamente. Non
potevo essere arrabbiata con lui: quell’immane disastro era
solo
colpa mia! Annuì, tenendo ancora lo sguardo verso il basso.
-Ma
non sono arrabbiata se è questo che temi…
perlomeno non
con te! Ce l’ho solo con me stessa!- esclamai, rabbiosa. Lui
mi
guardò allibito, stupito per le mie parole, incapace di
aggiungere altro. Decisi che era il caso di spiegarmi meglio.
-Vedi
Edward… se noi non
avessimo litigato, se io non ti avessi ferito con parole
così
meschine e cattive, forse tu non saresti stato così da
furioso
da cedere a Crowley; se ci fossi stata io vicino a te,
senz’altro
non avresti fatto cazzate… perché ti avrei
trattenuto!
Per non parlare poi che se quella maledetta sera non mi fossi fatta
trascinare fuori dal New Moon, tutto questo non sarebbe mai successo! E
ora tu non avresti il labbro spaccato e io non sarei terrorizzata dalla
reazione di mio fratello a quello che gli racconteremo…-
ammisi,
rammaricata.
-Hai finito di
addossarti tutte
le colpe di questo mondo? Qui l’unico che ha le colpe
più
gravi, è quello schifoso che per fortuna non vedremo
più!
E non voglio più sentirti dire che quella sera è
stata
colpa tua Bella, davvero, non sto scherzando!- mi ammonì,
serio
e arrabbiato. Mi abbracciò forte e poi mi baciò
delicatamente. Mi ricordai che non avevamo ancora curato quella brutta
ferita.
Presi tutto
l’occorrente,
che avevo appoggiato sulla scrivania e mi avvicinai per disinfettarlo.
Lui fece un passo indietro, alzando le mani impaurito. Lo guardai
inarcando un sopracciglio.
-Non farai sul
serio, vero? Non
vorrai mica farti rincorrere per la stanza? Altrimenti non
c’è nessun problema… chiamo Esme e ci
penserà lei!- lo minacciai, con un sorrisetto malefico.
-Uff! Va
bene… sto
buono… ma mi merito un bel bacio come premio, vero?-
tentò di avvantaggiarsi nella situazione. Ah, che tipo
incredibile!
-Vedremo…
se farai il
bravo… forse avrai un bacetto sulla guancia…-
ammiccai
divertita. Sbuffò e si mise seduto sul letto. Mi avvicinai e
cominciai a tamponare la ferita, pregando tra me e me, che non
ricominciasse a sanguinare… non avevo nessuna intenzione di
sentirmi di nuovo male.
Appena sfiorai il
labbro con una
garza imbevuta di disinfettante, con un sussulto, si spostò
indietro sul letto, rimanendo appoggiato con i gomiti per stare il
più lontano possibile dalla mia mano.
-Ahi! Cazzo! Brucia
davvero!-
esclamò irritato. Non potevo crederci che si comportasse
come un
bambino di cinque anni! -Stai lontana da me, perché con
quell’affare malefico non mi sfiori più!!-
dichiarò
con i nervi a fior di pelle.
-Edward, non fare
il bambinetto!
Guarda che quella ferita sta assumendo davvero un brutto
colorito… hai aspettato anche troppo a disinfettarla! Anche
se
sinceramente non capisco come mai si stia infettando così se
ti
ha dato solo un pugno…- borbottai.
-Mi ha colpito con
quel suo anello del cazzo!- mi spiegò. Quel maledetto
stronzo!
-Ecco! A maggior
ragione devi
disinfettarti subito, Edward! Basta fare il bambino capriccioso! E
tirati subito su, così finisco… dai, che ci
vogliono solo
due minuti!- mi spazientii. Ma lui testardo e ostinato peggio di me,
continuava a negare con il capo. Qui urgevano le maniere forti! Gli
sorrisi maliziosa, decidendo di osare.
-Allora vediamo,
Cullen…
come potrei convincerti…- gli sussurrai, con voce roca e
sensuale. Spalancò gli occhi sorpreso. Con calcolata
lentezza
salii sul letto a cavalcioni su di lui e cominciai a
strusciare
il mio bacino contro il suo. Come previsto, qualcosa di molto grosso
cominciò subito a svegliarsi…
-Be…
Bella, ma…- balbettò stravolto dal mio
atteggiamento disinibito; ma non lo lasciai finire.
-Hai detto prima
che sono molto
brava, no? Bè, vediamo se riesco a distrarti e a non farti
sentire il bruciore di questo brutto e cattivo
disinfettante…
Tu, però, fai il bravo bambino… non ti devi
muovere… capito?- gli spiegai, continuando a sfregarmi
sensualmente sul suo bacino pulsante di desiderio.
Capii che era
definitivamente in
mio potere quando chiuse gli occhi e si lasciò andare
completamente con la schiena sul letto; così, per dargli il
colpo di grazia, mi abbassai, arrivando anche a strusciare il
mio
seno sul suo torace largo e muscoloso. Emise un gemito strozzato; le
sue mani corsero immediatamente ai miei fianchi, carezzandomi e
stringendomi al suo corpo, mentre il suo respiro accelerava e gli occhi
diventavano scuri per il desiderio.
-Ah, ah, Cullen!
Quali erano i
patti? Tu devi stare fermo!- lo sgridai, intanto che iniziavo a
disinfettargli la ferita. Ma le sue mani non accennavano a fermarsi,
anzi! Aveva cominciato persino a dondolare il bacino verso di me,
facendomi percepire chiaramente la sua notevole eccitazione! Non avevo
dubbi: in quel momento non sentiva più nemmeno il minimo
bruciore…
-Bè,
che c’è? Non ti fa più male?- lo
canzonai trionfante.
-Mmm…
Bella…
diciamo che sei molto brava come infermiera… ma hai il
permesso
di curare solo me, d’ora in poi, se questi sono i tuoi
metodi!-
mi chiarì spalancando i suoi smeraldi liquidi e brillanti,
facendomi scoppiare a ridere. -Mmm… e per il
futuro…
direi che le prestazioni professionali dell’infermiera Swan
saranno ad uso unico ed esclusivo del dottor Cullen…-
scherzò.
-Scemotto!- lo
insultai,
bonariamente. -Tu ti salvi solo perché i tuoi pazienti
saranno
dei bambini! Sappi che qualsiasi altra tua futura
specializzazione mi avrebbe preoccupata moltissimo!- esclamai; e
lasciandogli un leggero bacio sulle labbra, mi alzai con uno scatto,
senza dargli il tempo di rendersene conto. Mi guardò
allibito,
con un velo di frustrazione.
-Dopo queste tue
invitanti
provocazioni dove pensi di andare, infermiera Swan?- mi chiese, con un
sorrisetto, che non prometteva niente di buono, mentre si tirava su a
sedere sul mio letto.
-Cullen, vedi di
darti una
calmata perché ormai il mio scopo l’ho ottenuto!
Ti ho
curato per bene, quindi l’infermiera Swan ha terminato i suoi
servigi!- e senza aggiungere altro o aspettare una risposta, mi fiondai
fuori dalla porta, correndo divertita lungo il corridoio e poi
giù per le scale.
Nel frattempo lo
sentivo dietro
di me, mentre urlava: -Tanto lo sai che ti prendo, brutta imbrogliona!
Preparati, inizia l’inseguimento!- e continuando a ridere
come
una pazza, arrivai giù dalle scale andando a sbattere contro
quell’armadio di Emmett. Rimbalzai indietro per il colpo
improvviso, ma per fortuna Edward mi prese al volo tra le sue braccia,
altrimenti mi sarei spaccata la schiena sui gradini, mentre Emm,
invece, non si era neanche smosso di un centimetro.
-Cavoli! Ma di cosa
sei fatto… di cemento?- gli urlai, irritata per la tremenda
botta.
-Non è
colpa mia se sei uno scricciolo di cristallo!- mi prese in giro.
-Stai bene?- mi
chiese, premuroso Edward.
-Sì,
sì, non ti
preoccupare. Ma è tutta colpa tua, Cullen! Se non mi fossi
corso
dietro…- lo rimproverai, ma mi interruppe.
-Se non mi avessi
provocato, Swan!- mi redarguì con il suo sorriso sghembo.
Vero!
Ci guardammo e
scoppiammo a ridere.
-Bene, vedo con
piacere che
avete fatto pace, voi due. Ora ci cambiamo un attimo e dopo merenda ci
raccontate tutto quello che è successo oggi!- ci
ammonì
perentoria Rosalie.
Erano tornati tutti
quanti da scuola e si aspettavano una spiegazione della rissa con Tyler.
In quel momento mi
accorsi anche
della presenza di mio fratello, che mi guardava in maniera dura e poco
comprensiva. Un brivido di paura mi percorse la schiena, e sentii la
presa di Edward sulla mia vita aumentare, come a rassicurarmi. Per
fortuna c’era sempre lui accanto a me, il mio angelo!
-A quanto pare
dovete
raccontarci ben altro… non solo quello che è
successo
oggi, vero sorellina?- affermò, con tono acido mio fratello.
Abbassai la testa e annuii debolmente.
-Jasper…-
provò a
intervenire Edward, ma lui lo fermò con un cenno della mano.
Cavoli era livido! Aveva già intuito molte cose, e
probabilmente
si sentiva ferito dal fatto che io, la sua piccola Bells, non mi fossi
confidata con lui e gli avessi preferito Edward, anche se in quel
periodo, al momento del fattaccio, ancora non stavamo insieme. Dovevo
assolutamente tranquillizzarlo. Mi avvicinai per abbracciarlo, ma si
scansò e iniziò a salire le scale, lasciandomi
lì,
mortificata e delusa.
-Vedrai che
capirà… dagli solo un attimo per smaltire la
notizia,
quando poi gli avremo raccontato tutto, andrà meglio!-
cercò di rassicurarmi Edward. Annuii e mesta mi avviai in
cucina.
Si prospettava una
cenetta decisamente movimentata…
ANTEPRIMA
CAPITOLO 48
-Jazz…-
sussurrò Bella, alzandosi e avvicinandosi con una mano
sollevata
verso di lui, una muta richiesta di vicinanza. Jasper si
alzò di
scatto e sbatté la mano violentemente sul bancone della
cucina,
facendoci sobbalzare tutti, me compreso. Poi, in uno scatto repentino,
si piazzò di fronte a sua sorella.
-No Bella… Jazz un cazzo! Fanculo, Bells! Perché
non mi
hai detto niente?! Perché non ti sei confidata con me? Come
hai
potuto pensare di nascondermi una cosa del genere?! Cazzo! Ed io che
alla festa di sabato ho riso e scherzato con quello schifoso, come se
niente fosse! Ma ti rendi conto?! Dopo tutto quello che ci siamo detti
ieri, non ti ha neanche sfiorata l’idea di confidarmi una
cosa
così importante?!- le sbraitò contro, a pochi
centimetri
dalla sua faccia. Avevo seriamente paura che alzasse le mani su di lei,
così mi alzai per mettermi in mezzo, ma fui fermato da
Emmett
che mi prese per un braccio. Lo guardai meravigliato e infastidito, ma
mio fratello scosse vigorosamente la testa, come a farmi capire che era
una cosa che dovevano risolvere tra loro. Era vero… ma solo
il
pensiero che potesse sfiorarla…
Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere
seguite!
the
dark side of the moon di barbara_f
Solo
per un week-end di Isabella v
(Sara)
Rock my
life
di Isabella v
(Sara)
Testa o
Cuore? di Isabella
v (Sara)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life
di elisa1975
NASTY GAME
di elisa1975
Red Dazzling Passion
di Miss
Simy Pattinson
A volte
può succedere...
di 3PolverediStelle
UNA SERA, PER CASO ... di
endif
The Butterfly
Effect di Lua93
Bastardo in trappola di vampirettafolle
Un'altra
opportunità di eli777
Farfalle colorate
di Stupid
Lamb
A volte, il destino... ti
sorprende di yara89
La
principessa dei mari di
bellsmarie80
Il Guardiano del Faro
di Lele
Cullen
Mad
about you di Chastity
Abbiamo tolto dall'elenco una storia che prima
consigliavamo, solo perchè è stata
momentaneamente sospesa.
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