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Autore: IsaMarie    22/11/2010    17 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 47 Buongiorno fanciulle!
Siamo felici che il capitolo precedente, con il doppio pov dello stesso pezzo, non vi abbia annoiate. Ci sarebbe proprio dispiaciuto.
In questo chappy i nostri piccioncini si chiariranno definitivamente , confessandosi tutto!
Ringraziamo tutte coloro che ci seguono sempre, lettrici silenziose e non, e diamo il benvenuto alle nuove che, per la nostra immensa gioia, sono sempre più numerose!
Un bacione a tutte quante e BUONA LETTURA  da Manu (IsaMarie) e Sara (sara_cullen)!


Giada is owned by Edward: ciao tesoruccio nostro! Eh sì, sei veramente fortunata se il pullman si è rotto di nuovo! Niente di meglio che iniziare la settimana saltando un giorno di scuola! Non ti preoccupare si sistemerà tutto anche con Esme; in questo chappy vedrai di nuovo il nostro Edward molto ruffiano con la mammina! Vedrai che Bella sarà un'ottima infermiera e saprà come curare il nostro povero Eddino! Bacioni e aprestissimo, allora!

lampra: ciao! Grazie, siamo felici di non averti annoiata e che l'esperimento sia stato di tuo gradimento. Consideravamo il momento troppo importante per non farvelo leggere da entrambi i punti di vista. Noi stiamo contando i giorni per il DVD! Hihihi! In questo capitolo chiariranno ancora meglio e ci sarà anche, come hai potuto vedere dallo spoiler, un momento simpatico! Dal prossimo le cose si movimenteranno parecchio! Ti abbiamo avvertita! Un bacio!

giova71: ciao! Eh sì, Esme è aggueritissima e Bella ha concesso il suo perdono ad Edward. Ma ti dico già di stare tranquilla perchè, anche dopo aver saputo cosa è successo, Bella non si arrabbierà con Edward... i sue piccioncini in questo chappy avranno modo di chiarisi ulteriormente e saranno più uniti che mai! Un bacione!

Lalayasha: ciao Ross! Eh, eh, eh! Eh sì, proprio un bel ruffiano, e lo vedrai anche in questo capitolo! Comunque in questo chappy ci sarà un ulteriore chiarimento e poi dal prossimo, una vera e propria tempesta! Un bacione grazie! Non ti preoccupare lo sappiamo che ti riferisci a entrambe!

Nerak: ciao tesoruccia! Non ti preoccupare, piangi pure quanto vuoi, perchè hai ragione, piangere fa bene, ci si sfoga e poi ci sente più liberi! Edward è un bel ruffiano e lo vedrai anche in questo chappy. Bella ha sentito veramente l'odore del sangue, come nel libro della Meyer. Anche lì la punturina di Mike era talmente piccola da non sentirsi, ma lei l'ha sentito... naturlamente è tutta questione di testa, ma ce la dobbiamo tenere così! Un bacio e alla prossima! Grazie!

fabyp: ciao tesoruccio nostro! Innanzitutto buona gita scolastica! Beata te! Naturalmente Bella ed Edward hanno fatto pace, non possiamo tenere i nostri piccioncini lontani, si amano troppo. In questo chappy avranno modo di chiarire ancora di più! Un bacio e grazie!

kisha: ma ciaoooo!!! Che bello sentire una nuova voce! Ci fa veramente piacere! Ti ringraziamo dei complimenti e siamo contente che la storia ti piaccia tanto. Anche noi adoriamo Edward e Bella, lui poi in tutti i modi e maniere. XD! Speriamo che ti abbia conquistato anche la personalità di Jasper, che noi adoriamo, anhe se effettivamente fino adesso si è comportato un po' maluccio con la piccola Alice, ma vedrai che presto si riscatterà! Un bacione e speriamo di risentirti presto!

yara89: ciao tesoro! Eh sì, Edward è dolcissimo e non riesce a sopportare il pensiero che Bella possa stare male, specialmente per colpa sua. Questo suo lato lo abbiamo voluto lasciare intatto, infatti anche l'Edward della Meyer è sempre molto premuroso e attento con Bella. Abbiamo poi anche voluto far uscire questo suo lato "infantile" con la madre, perchè comunque è pur sempre un ragazzo di 18 anni e non un vampiro con un'esperienza centenaria, quindi ha bisogno ancora senz'altro di coccole materne ed è un ruffiano come la maggior parte dei ragazzi che hanno un buon rapporto con le madri e sanno quando possono approffittarsene (naturalmente senza cattiveria!). Un bacione grazie ancora di tutto!
P.S.: ho avuto il tempo di leggere un'altra tua shot e quando avrò un minutino ti lascio una recensione, scusa se non l'ho fatto subito ma ho finito di leggerla l'altra notte alle due ed ero stravolta.

marilenacappucci: ciao tesoro! Non c'è assolutamente bisogno che ti scusi! ognuno ha i suoi impegni e recensisce quando può! L'importante è che continui a seguirci e non ti abbiamo stancata! Per il precedente chappy, effettivamente nello spoiler siamo state un po' sadiche, lasciandovi intendere un pezzo hot, ma non sarebbe stato in lineà con i nostri personaggi (abbastanza maturi per la loro età) né con il delicato momento di chiarimento. In questo si diranno finalmente ogni cosa e ci sarà una scena simpatica, ma dal prossimo preparati perchè ci sarà parecchia maretta.

Incondizionatamente: ciao polaretta! Mamma mia con la tua recensione ci hai fatte veramente arrossire a più non posso! Siamo felici di suscitare così tanto interesse in te, ma soprattutto di riuscire a trasmetterti tutte le sensazioni che sentiamo anche noi quando scriviamo e che speriamo sempre di riuscire a far arrivare  ai vostri cuori. Grazie infinite e un bacione!
P.S.: ci dispiace molto che per te non sia un bel periodo! Non sappiamo nè la tua età, né i tuoi problemi, ma ci sembri una ragazza giovane, e vedrai che i momenti duri e poco piacevoli nella vita, si alternano sempre a quelli belli e sereni... quindi abbi pazienza e aspetta. Quando si scende, prima o poi si deve sempre risalire.

Ed4e: ciao tesoro! Dall'entusiasmo possiamo dedurre che il chappy ti sia piaciuto e quindi ora goditi ancora questo capitolo sereno di chiarimento, perchè dal prossimo.... Baci, baci!

barbara_f: ciao Barbara. Siamo felici che ti piaccia la nostra Esme. Abbiamo voluto darle un po' più di spazio, dato che comunque la figura materna, nella vita di ragazzi giovani come loro, è ancora molto importante e si presume, dato il loro reciproco affetto e il bel rapporto che lega tutta la famiglia, che sia anche molto presente. L'amore che lega Edward a Bella li porterà a crescere sempre più sia come persone che come coppia e impareranno a conoscersi meglio e ad accettare anche i loro difetti e non solo i pregi. Un bacione e grazie di seguirci sempre.

love93: ciao tesoro e benvenutaaaa!!! Siamo felicissime che tu ci segua e che ti piaccia la nostra storia. Grazie, non sai quanto abbiamo apprezzato che la storia ti abbia colpito soprattutto per i sentimenti che cerchiamo di trasmettere. Cercheremo di essere sempre all'altezza e per gli aggiornamenti non ti preoccupare perchè siamo sempre puntualissime, ogni lunedì e giovedì. Un bacio e grazie ancora!

Aleuname: ciao tesoro! Bella ed Edward in questo chappy chiariranno tutto quanto e anche di più! Non ti preoccupare Bella non se la prenderà con Edward, non potrebbe mai, anche perchè, come potrai immaginare, lei si sente responsabile della situazione creatasi a scuola e quindi non infierirebbe mai su Edward per averla difesa davanti al preside. Jasper si arrabbierà molto, ma non solo con Edward e Bella, ma anche per.... Basta ci stiamo sbottonando troppo! Ti possiamo solo dire che i prossimi capitoli saranno piuttosto movimentati! Un bacione e a presto!

 vanderbit: ciao tesoruccio nostro! Siamo contente che tu abbia apprezzato il video, sei l'unica che l'ha nominato. Anche noi condividiamo la tua stessa speranza per le scene tagliate! Bene, siamo felici di non averti annoiato con il doppio pov. In questo chappy, come già immagini, ci sarà il chiarimento su tutto, ma proprio tutto! Poi ci dirai! Per quanto riguarda Alice e Jasper, non ti preoccupare... ancora un paio di capitoletti e poi saranno di nuovo i protagonisti. Quanto a risolversi tra loro... bè la strada è ancora lunga! Su mamma Esme, invece possiamo solo dirti che è una mamma molto attenta. Speriamo di aver in parte saziato la tua curiosità, senza però, rovinarti le sorprese, anticipandoti troppo! Un bacione e un grazie infinito!


CAPITOLO 47


Confessioni


Pov Bella


Edward era uscito dalla mia stanza solamente da una decina di minuti, durante i quali mi ripetevo in continuazione le stesse maledette domande, sempre più nervosa e ansiosa di sapere tutto ciò che gli era successo e le conseguenze del suo gesto.
Mi  rivestii velocemente e mi asciugai in tutta fretta i capelli,  mettendomi a testa in giù. Li frizionai vigorosamente con l’asciugamano, in modo che risultassero ben tamponati, quasi asciutti.
Poi sollevai la testa e la scossi lievemente, per cercare di risistemare la mia umida chioma, sconsolatamente informe.
Nell’esatto momento in cui i miei occhi incrociarono la mia figura nel grande specchio di camera mia, sobbalzai per lo spavento. Perfetto! Che spettacolo ridicolo! Ora sì che sembravo Alex, il leone di Madagascar!
Con quella mossa insolita, i miei capelli (che simpatici!) si erano gonfiati a dismisura, rendendosi del tutto simili a una chioma leonina! Oddio! E se Edward mi avesse vista conciata così? Cavoli, mi avrebbe presa in giro a vita!
Neanche il tempo di terminare la formulazione di quel pensiero sgradito, che la porta della camera si aprì ed un angelo dalla bellezza strabiliante si materializzò davanti ai miei occhi: Edward fece la sua comparsa, più divino che mai, con i capelli ancora umidi e spettinati. Ecco, appunto! Per quale irritante ragione lui possedeva una folta chioma spettinata sì… ma perfettamente in ordine nella sua scompostezza? Uffa! Che ingiustizia!
Lo fulminai con il mio sguardo, perché la sua espressione la diceva lunga. Si vedeva lontano un miglio che aveva voglia di scoppiarmi a ridere in faccia, ma probabilmente per paura di peggiorare la sua precaria situazione con me, cercava di trattenersi. A stento, per giunta.
Sospirai, arrendendomi; non c’era nient’altro da fare… ero ridicola, punto e basta! L’unica soluzione dignitosa era un po’ di sana autoironia…
-Dai, forza! Colpisci e affonda! Tanto puoi stare tranquillo: ho seppellito l’ascia di guerra!- lo incitai. Non se lo fece ripetere due volte e scoppiò in una grossa risata, che mi riscaldò il cuore per la sua musicalità. Bè, almeno lo facevo divertire…
Mi lasciai cadere sconsolata sulla sedia della mia scrivania e, afferrando con due mani le ciocche dei miei capelli, iniziai a schiacciarmele con forza, per cercare di far abbassare almeno un po’ il loro ridicolo volume. Impietosito dalla mia arrendevole reazione, con un movimento rapido e fulmineo mi fu accanto, togliendomi delicatamente le mani dalla testa, probabilmente temendo che mi strappassi tutti i capelli, presa dallo sconforto. Mi accarezzò con dolcezza il capo, posando un veloce bacio tra i miei capelli. Aveva smesso di sghignazzare a crepapelle, ma il suo sguardo era rimasto brillante e divertito.
-Scusami, amore mio! Ma sembri proprio un leone spettinato... Dai, cucciola, dammi la spazzola che ci penso io- mi invitò con il suo solito sorriso sghembo che mi regalò mille brividi. Mi piacque molto anche l’ultimo appellativo, ma…. cosa voleva fare?
Dopo aver riflettuto non più di mezzo secondo, lo assecondai con gioia; ed Edward, dopo aver preso l’arnese da lavoro, iniziò a pettinarmi con profonda lentezza e delicatezza. Una sensazione di benessere si diffuse rapidamente attraverso tutto il mio corpo; e per assaporare meglio quel momento magico chiusi gli occhi e reclinai la testa indietro. Oddio che meraviglia… avrei anche potuto stare ore e ore a sottopormi a quel dolce e rilassante massaggio…
-Grazie Edward…- mormorai sognante; inspiegabilmente, anche lui sembrava in adorazione, mentre cercava di domare la mia chioma ribelle.
-Ti tiro i capelli? Ti faccio male?- si preoccupò in un soffio. Che dolce!
-No amore… sei bravissimo…- lo assicurai in un roco sussurro.
-D’accordo, gattina… allora continuo!- dichiarò con il sorriso che mi faceva immancabilmente battere forte il cuore. Indubbiamente, anche senza grandi discorsi, avevamo già fatto pace; questo pensiero mi rilassò enormemente, ma io ero curiosa di conoscere il motivo di quel labbro gonfio. Ci avevo elucubrato abbastanza, volevo che mi raccontasse tutto ciò che gli era successo dopo la nostra incomprensione mattutina.
-Edward…- sussurrai impaziente di conoscere la verità.
-Ti dirò tutto, amore! Ma prima di spiegarti cosa è successo, vorrei innanzitutto scusarmi con te…- disse con tono mesto. Posò la spazzola sul comò e con delicatezza prese le mie mani, avvolgendole nelle sue… erano grandi, calde, protettive.
-Mi spiace immensamente averti fatta arrabbiare così tanto… ma mi hai frainteso… o meglio, io non sono stato capace di spiegarmi in modo comprensibile… Però voglio farlo ora, tesoro mio… vorrei tanto che tu capissi il mio punto di vista…- mormorò con tristezza e un velo di amarezza, sfiorando il mio volto con le sue lunghe dita leggere. Lo lasciai continuare, persa nelle amorevoli carezze che mi stavano rilassando in modo incredibile… quasi fosse dotato di un potere particolare...
-Vedi io… dopo le parole di Lauren, avevo una fottuta paura che se tu fossi rimasta da sola… paura che avresti iniziato a rimuginare sul mio passato comportamento e saresti ritornata sulla tua decisione di stare con me…  avevo il terrore che tu potessi lasciarmi…- mi confessò con il viso cupo e addolorato. Spalancai gli occhi per lo stupore delle sue parole.
Come poteva anche solo pensare una cosa del genere?! Era impossibile! Io lo amavo tantissimo, lo amavo con tutta me stessa e avrei continuato ad amarlo sempre, qualunque fosse il suo passato! Non aveva capito che era proprio il contrario? Ero io che avevo paura che lui si stancasse di me!
Sentii le sue forti e grandi mani stringere la presa sulle mie, e i miei occhi scintillanti di lacrime trattenute scivolarono nuovamente sul suo viso bellissimo e tormentato.
-Avevo una dannata paura di lasciarti da sola… se io non fossi stato vicino a te, che in quel momento eri così triste e arrabbiata, a rassicurarti sul mio amore, su quanto non mi importasse niente delle altre e a ribadirti quanto fossi pentito del mio passato…  ecco, avevo il timore che tu ti saresti potuta ricredere, e ti sarebbe potuta anche venire l’idea di lasciarmi, per non soffrire più con uno stronzo come me!- continuò, con la voce quasi spezzata, dal groppo in gola che chiaramente gli era venuto.
-Io… scusami tanto, amore… non avevo nessuna intenzione di dirti quello che potevi o non potevi fare… il mio era solamente un puro terrore di lascarti sola… credimi, per favore! Ti scongiuro, credimi!- mi pregò, accoratamente, con le lacrime agli occhi.
Ero stata proprio una stupida, a provocarlo e ad andarmene così… lo avevo solo fatto soffrire in modo incredibile! E da quello che mi aveva appena rivelato, capii che non ero solo io l’insicura… anche lui, che sembrava sempre forte e sicuro di sé, aveva la stessa mia incertezza e paura: perdere la persona amata. Cercai di fargli capire come la pensavo veramente.
-E’ a me che dispiace, Edward. Sono io che ti devo chiedere scusa! Mi ero ripromessa di cercare di non dare più fiato alla bocca quando fossi stata in preda ad emozioni così forti… perché purtroppo finisce sempre che dico cose che magari in quel momento mi sembrano giuste, ma che poi, a mente fredda, non penso veramente. Come la stupida cattiveria che ti ho sputato addosso oggi, solo per colpirti e farti arrabbiare… per farti provare tutto il dolore e la frustrazione che sentivo io in quel momento… e non è affatto giusto… perché il problema è il mio, non il tuo… sono io che ho paura che tu possa fare un confronto con tutte le ragazze che hai avuto… e in quel caso ne uscirei sconfitta! Io non ho tutta l’esperienza che hanno molte di loro e ho paura che prima o poi ti stuferai di una bambina insignificante come me e ti renderai conto che la vita che facevi prima ti manca… e magari un giorno avrai bisogno di emozioni forti e diverse da quelle che posso donarti io, con tutte le mie stupide insicurezze…- gli confessai di getto, con le lacrime agli occhi. Fece per dire qualcosa, ma lo zittii con un cenno. Dovevo confessargli tutto altrimenti non ne avrei più avuta la forza.
-Ti ricordi sabato quando ho parlato prima con Jazz… e poi nello spogliatoio con… Jake?- domandai con tono titubante. Lui mi guardò confuso, non capendo dove volessi arrivare. Sospirai, cercando di controllare le lacrime di una tensione crescente, e poi continuai.
-Bé vedi… ecco… volevo sapere da loro, visto che hanno tanta esperienza come te… ecco… insomma… cosa poteva piacerti… come potevo riuscire… a letto…- mormorai, con la voce ridotta ad un sussurro, che non ero neanche sicura avesse sentito. Ma sicuramente dal colore vermiglio delle mie guance e dalla sua espressione allibita, aveva udito, eccome!
Abbassai, imbarazzatissima, la testa, e per fortuna l’enorme massa di capelli andò a coprire il mio viso, nascondendomi e dandomi un po’ di ristoro dai perforanti occhi indagatori di Edward. Ma durò poco, perché lui mi prese il viso e lo sollevò con un gesto dolce ma deciso, perché incrociassi di nuovo il suo sguardo, colmo di domande.
-Cioè fammi capire bene… tu… con la perenne timidezza che ti contraddistingue… e l’imbarazzo che spesso accompagna ogni tua parola e ogni tuo gesto… tu sei riuscita a superare tutta la tua vergogna… per me… per chiedere a tuo fratello e poi a Jacob… come fare a compiacermi…?- mormorò incredulo. Non riuscivo a decifrare la sua espressione… era arrabbiato? Avevo oltrepassato il limite?
Con uno scatto repentino mi abbracciò in una stretta soffocante! Decisamente…  la sua espressione non era di rabbia! Era felicissimo, perché senza dubbio aveva compreso quanto sforzo doveva essermi costato quel gesto. Ero contenta e sollevata per la sua reazione euforica, ma facevo fatica a respirare stritolata nel suo abbraccio…
-Ed… Ed… Edward… non… respiro…- sussurrai con il fiato corto. Si staccò immediatamente, rendendosi conto della forza usata per il suo spontaneo gesto.
-Ops, scusami tantissimo, tesoro! E’ che non ho parole… davvero… Bella, lo so che mi ami… ma sinceramente ogni giorno mi stupisci sempre di più… e a volte non mi sembra ancora vero, che tu… così meravigliosa, bella, generosa… così coraggiosa… sia tutta mia! So che per te chiedere quelle cose deve essere stato uno sforzo enorme… e l’hai fatto solo perché avevi paura di perdermi?- mi domandò, con uno sguardo negli occhi dolcissimo, che mi sciolse il cuore. Annuii, con gli occhi lucidi: non riuscivo a spiccicare parola, dato che la mia gola era serrata da un nodo gigantesco.
-Ti giuro, che, più ti conosco, più penso di non meritarti!- affermò, scuotendo la testa e sorridendo. -E quei due pazzi furiosi hanno accettato di spiegarti… ehm… quelle cose senza opporsi?- mi chiese, ancora sorpreso. Inarcai le sopracciglia, come a voler fargli capire non solo quale poteva essere stata la loro risposta ma anche la mia poca voglia di rispolverare quell’imbarazzante argomento… ma lui scosse la testa e si mise a ridere. Accidenti, non voleva demordere!
-No, no, signorina Swan, non la scamperà così facilmente… ora mi racconterà per filo e per segno cosa le hanno riferito quei due sciagurati, visto che poi si è rivelata così meravigliosamente brava!- sghignazzò. Perfetto! Ero diventata di un bel bordeaux! Le sue ultime parole maliziose però risuonavano senza sosta nella mia testolina… ‘Brava… meravigliosamente brava…’ aveva appena detto! Oddio, da non crederci! Se avessi urlato e fatto i salti di gioia per tutta la stanza, sarebbe stato troppo da bambini… vero?
-Scordatelo… era una conversazione privata. Ti dirò solo che alla fine non sono scesi in particolari, si sono rifiutati entrambi! Categoricamente! Però… mi hanno dato dei consigli in generale… i soliti consigli, insomma!- dissi, con noncuranza. Mi fece cenno di continuare, continuando a sorridere, ancora visibilmente compiaciuto dal mio gesto.
-Allora… Jazz, dopo averci messo almeno una mezz’ora a capire quello che volevo sapere… avrebbe voluto scavarsi una fossa nella sabbia e seppellirsi dentro… poi ha amichevolmente scaricato l’incombenza a Jake… lui, invece, era terrorizzato che lo facessi fuori, se si fosse azzardato a parlare di certi particolari con me!- e scoppiammo entrambi a ridere.
-Oddio Isabella Marie Swan… sei unica… e meravigliosa!- e mi abbracciò con slancio, mentre continuavamo a sghignazzare divertiti dalle reazioni dei due poveretti che erano capitati in mezzo alle nostre questioni… ehm… piuttosto intime.
Quando ci calmammo, lo guardai con più attenzione e mi accorsi che la ferita al labbro nel frattempo si era parecchio arrossata.
-Ti sei disinfettato?- gli chiesi, premurosa e preoccupata.
-No… mia mamma ha detto che la ferita avrebbe bruciato taaanto!- si lamentò facendo sporgere il labbro inferiore in una posa buffissima, da bambino capriccioso.
-Bè… è la giusta punizione per chi fa a cazzotti!- esclamai, con un tono diretto e quasi maligno.
-E tu… come diavolo fai a saperlo?! Sei scesa mentre mi facevo la doccia e te l’ha detto la mamma?- mi domandò, sorpreso.
-No… ma non penso che tu sia andato a sbattere da solo da qualche parte… il tuo equilibrio non è precario come il mio! Quindi non rimangono tante altre alternative, no?- affermai, disinvolta; ma in realtà il cuore mi batteva a mille, mentre aspettavo con ansia la conferma della mia ipotesi. Abbassò la testa imbarazzato.
-Sì, effettivamente…- confessò in un soffio, temendo una ramanzina con i fiocchi da parte mia. Ma io avevo fretta di curarlo, temendo un’infezione; se poi il disinfettante gli avesse procurato un po’ di sofferenza… bè… insomma! Come si dice… non tutti i mali vengono per nuocere!
-Ok, vado un attimo in bagno a legarmi il mio cespuglio, e poi torno con il disinfettante… tu intanto, trova una bella storia, per non farmi arrabbiare di nuovo… ti conviene!- gli intimai, seria. Lo vidi deglutire a disagio, chiaro segno che la sua storia non mi sarebbe piaciuta proprio per niente…
Di corsa uscii dalla camera e volai in bagno; cercai di fare una bella coda alta per tentare di sistemare il disastro e poi presi tutto l’occorrente dall’armadietto dei medicinali. Certo che Esme era organizzatissima. Era bello avere accanto una persona come lei… mi faceva sentire coccolata.
Da quando non c’era più la mia mamma, mi occupavo io di certi aspetti organizzativi della casa… era anche vero che da un paio d’anni c’era anche Rose a darmi una mano; però le incombenze ce le dividevamo io e lei e non c’era mai nessuno che si occupasse di noi, nelle piccole cose quotidiane.  Per carità, non si trattava di nulla di troppo difficile, io e Rose ci aiutavamo a vicenda, visto che papà era sempre al lavoro e poi comunque era un uomo…
Ma in quel momento percepivo qualcosa di diverso… era piacevole e confortante sapere che c’era qualcuno che si prendeva cura di noi, sotto certi punti di vista. Sorrisi felice e commossa a quel pensiero molto sereno e uscii dal bagno. Mi ritrovai davanti Esme che  stava per bussare alla porta della camera di Edward.
-E’ in camera mia, Esme. Stava per raccontarmi cosa ha combinato a scuola; intanto ho preso tutto l’occorrente per disinfettarlo dato che tuo figlio, da buon bambinone, non l’ha ancora fatto perché ha paura che gli bruci!- affermai, ridendo. Lei si unì a me in una risata argentina, colma di complicità e profondo affetto. Poi di slancio le corsi incontro e l’abbracciai, calorosamente.
Ricambiò immediatamente, ma poi mi guardò un po’ confusa. Non so perché ma avevo gli occhi lucidi e un groppo in gola.
-Scusa…- mormorai imbarazzata; -…è che sono felice che ti occupi di noi. Con gli anni avevo fatto l’abitudine a fare le cose da sola, e ora vedere che c’è qualcuno che pensa non solo a me… ma anche a papà, a Jazz e a Rose, mi riempie il cuore di gioia! Grazie Esme… ti voglio tanto bene… come fossi una seconda mamma!- le sussurrai, mentre dei lacrimoni formato gigante scendevano sul mio viso.
Anche lei si commosse e mi abbracciò di nuovo, sussurrandomi all’orecchio: -Vi amo tanto anch’io, Bella, tutti voi! Proprio come foste i miei figli! Mi avete conquistata subito, accettando incondizionatamente e con autentico affetto tutti noi. Tu non hai idea della felicità che tutti i giorni mi donate con la vostra presenza e i vostri gesti. Ognuno di voi, con il suo carattere particolare, ha saputo donarmi emozioni diverse ma sincere; e in questo momento avere la conferma che ricambiate i miei sentimenti, non può che rendermi ancora più felice. Tu non sai che emozione sentirti pronunciare queste parole… ti voglio bene, piccola mia!- e rimanemmo abbracciate ancora qualche minuto, finché uno schiarirsi di voce, ci riportò alla realtà. Ci staccammo e ci girammo: Edward, con le braccia incrociate al petto, era appoggiato con una spalla sulla porta della mia camera; che ci guardava con un sorriso felice ed evidentemente si era commosso anche lui.
-Devo diventare geloso della mia mamma?- ci chiese con tono scherzoso, probabilmente per stemperare un po’ l’imbarazzo successivo a quei momenti così intensi.
-Ma quanto sei scemo!- esclamai, facendo ridere anche  Esme, che mi circondò la spalla con un braccio.
-Mammina… ma un abbraccio e un bacino anche a me no?- si lamentò, avvicinandosi alla madre con il dito puntato sulla sua guancia.
Esme incrociò le braccia al petto e scosse energicamente la testa mentre un sorrisetto di sufficienza arcuò le sue labbra scarlatte.
-Edward Anthony Cullen… finché non saprò nei minimi dettagli cosa è successo a scuola, da me non avrai più niente… specialmente i biscotti che già prima mi hai rubato in modo subdolo e disonesto!- dichiarò risoluta.
Certo che era meglio non far arrabbiare la dolce Esme! Sapeva diventare una persona diversa, senza pietà! Sghignazzai sotto i baffi, mentre Edward, con un musetto abbattuto e tristissimo, appoggiava la testa sulla spalla della madre, sfregandosi sul suo collo, come un cucciolotto abbandonato in cerca di attenzioni. Mamma mia, che attore! Ma era veramente subdolo! Avrei dovuto ricordamelo per le prossime volte, in cui avrebbe tentato di comprarmi in quella maniera!
-E se ti prometto di raccontarvi tutto stasera a cena, quando ci sarà anche Charlie? Giuro mamma! Li darai anche a me i biscotti quando arrivano gli altri? Ti prego, mammina… sto morendo di fame, non ho neanche pranzato!- la implorò, sporgendo in fuori il labbro ferito.
-Vedremo, ci devo ancora pensare! E poi se non hai pranzato sono problemi tuoi! Si vede che avevi di meglio da fare, come prendere a pugni Tyler Crowley!- esclamò, sarcastica. E senza aggiungere altro, si girò e scese in cucina. Caspita che osso duro!
Nel momento in cui Esme pronunciò quel nome, sussultai immediatamente: un’assurda tensione nervosa si impossessò di me, facendomi irrigidire i muscoli; naturalmente Edward, accorgendosene, mi fissò serio e ansioso, senza neanche più l’ombra del sorriso scherzoso o del finto broncio di poco prima. Mi prese per mano e mi fece entrare in camera.
-Calmati Bella… ti prego, non trarre conclusioni affrettate! Non ho iniziato io! Te lo giuro, piccola! Quello schifoso bastardo se l’è proprio cercata… e ha avuto quel meritava, credimi!- esclamò, serrando i pugni, pallido di rabbia. La furia che leggevo nei suoi occhi, mi spinse a non pronunciare neanche una parola, senza prima aver finito di ascoltare il suo racconto in tutti i dettagli.
Mi riportò per filo e per segno tutto quello che era successo in quella mensa: dapprima l’arrivo di Tyler ed Alice a braccetto (e il mio pensiero andò inevitabilmente al dolore che doveva aver provato Jazz, quando aveva visto Crowley abbracciato ad Alice); poi la lite e la provocazione di quel maledetto; mi raccontò la successiva scazzottata e la sua paura di aver perso Harvard; e infine la rasserenante chiacchierata con quel grande del preside Greene.
Ero sollevata che avessero finalmente espulso quell’animale, così non avrei più dovuto incrociare e sopportare la sua schifosa faccia repellente; ed ero anche felice per la scampata sospensione di Edward e della sua, se così si poteva chiamare, geniale ‘punizione’ che sarebbe stata di enorme aiuto per la borsa di studio del nostro caro Ben: era davvero un ragazzo d’oro, e si meritava ogni opportunità!
Insomma alla fine era andato tutto nel migliore dei modi… tranne per il fatto che quella sera a cena avremmo dovuto raccontare tutto quanto a mio padre e soprattutto… a Jasper.
Era proprio la reazione di mio fratello ciò che temevo di più… soprattutto perché non gliel’avevo rivelato subito. Ero terrorizzata che uscisse immediatamente a cercare Crowley, ma cercai di non pensarci per non far sentire ancora più in colpa Edward; il preside aveva ragione, questa maledetta questione non poteva più aspettare. Lanciai un’occhiata al mio ragazzo, che mi guardò mesto, colpevole e intimorito.
Possibile che avesse più paura della mia reazione all’ultima rivelazione che per tutto quello che dovevamo dire a Charlie?
-Sei stato uno stupido a cedere alla sua provocazione, lo sai, vero?- lo rimproverai bonariamente. Non potevo essere arrabbiata con lui: quell’immane disastro era solo colpa mia! Annuì, tenendo ancora lo sguardo verso il basso. -Ma non sono arrabbiata se è questo che temi… perlomeno non con te! Ce l’ho solo con me stessa!- esclamai, rabbiosa. Lui mi guardò allibito, stupito per le mie parole, incapace di aggiungere altro. Decisi che era il caso di spiegarmi meglio.
-Vedi Edward… se noi non avessimo litigato, se io non ti avessi ferito con parole così meschine e cattive, forse tu non saresti stato così da furioso da cedere a Crowley; se ci fossi stata io vicino a te, senz’altro non avresti fatto cazzate… perché ti avrei trattenuto! Per non parlare poi che se quella maledetta sera non mi fossi fatta trascinare fuori dal New Moon, tutto questo non sarebbe mai successo! E ora tu non avresti il labbro spaccato e io non sarei terrorizzata dalla reazione di mio fratello a quello che gli racconteremo…- ammisi, rammaricata.
-Hai finito di addossarti tutte le colpe di questo mondo? Qui l’unico che ha le colpe più gravi, è quello schifoso che per fortuna non vedremo più! E non voglio più sentirti dire che quella sera è stata colpa tua Bella, davvero, non sto scherzando!- mi ammonì, serio e arrabbiato. Mi abbracciò forte e poi mi baciò delicatamente. Mi ricordai che non avevamo ancora curato quella brutta ferita.
Presi tutto l’occorrente, che avevo appoggiato sulla scrivania e mi avvicinai per disinfettarlo. Lui fece un passo indietro, alzando le mani impaurito. Lo guardai inarcando un sopracciglio.
-Non farai sul serio, vero? Non vorrai mica farti rincorrere per la stanza? Altrimenti non c’è nessun problema… chiamo Esme e ci penserà lei!- lo minacciai, con un sorrisetto malefico.
-Uff! Va bene… sto buono… ma mi merito un bel bacio come premio, vero?- tentò di avvantaggiarsi nella situazione. Ah, che tipo incredibile!
-Vedremo… se farai il bravo… forse avrai un bacetto sulla guancia…- ammiccai divertita. Sbuffò e si mise seduto sul letto. Mi avvicinai e cominciai a tamponare la ferita, pregando tra me e me, che non ricominciasse a sanguinare… non avevo nessuna intenzione di sentirmi di nuovo male.
Appena sfiorai il labbro con una garza imbevuta di disinfettante, con un sussulto, si spostò indietro sul letto, rimanendo appoggiato con i gomiti per stare il più lontano possibile dalla mia mano.
-Ahi! Cazzo! Brucia davvero!- esclamò irritato. Non potevo crederci che si comportasse come un bambino di cinque anni! -Stai lontana da me, perché con quell’affare malefico non mi sfiori più!!- dichiarò con i nervi a fior di pelle.
-Edward, non fare il bambinetto! Guarda che quella ferita sta assumendo davvero un brutto colorito… hai aspettato anche troppo a disinfettarla! Anche se sinceramente non capisco come mai si stia infettando così se ti ha dato solo un pugno…- borbottai.
-Mi ha colpito con quel suo anello del cazzo!- mi spiegò. Quel maledetto stronzo!
-Ecco! A maggior ragione devi disinfettarti subito, Edward! Basta fare il bambino capriccioso! E tirati subito su, così finisco… dai, che ci vogliono solo due minuti!- mi spazientii. Ma lui testardo e ostinato peggio di me, continuava a negare con il capo. Qui urgevano le maniere forti! Gli sorrisi maliziosa, decidendo di osare.
-Allora vediamo, Cullen… come potrei convincerti…- gli sussurrai, con voce roca e sensuale. Spalancò gli occhi sorpreso. Con calcolata lentezza salii sul letto a cavalcioni  su di lui e cominciai a strusciare il mio bacino contro il suo. Come previsto, qualcosa di molto grosso cominciò subito a svegliarsi…
-Be… Bella, ma…- balbettò stravolto dal mio atteggiamento disinibito; ma non lo lasciai finire.
-Hai detto prima che sono molto brava, no? Bè, vediamo se riesco a distrarti e a non farti sentire il bruciore di questo brutto e cattivo disinfettante… Tu, però, fai il bravo bambino… non ti devi muovere… capito?- gli spiegai, continuando a sfregarmi sensualmente sul suo bacino pulsante di desiderio.
Capii che era definitivamente in mio potere quando chiuse gli occhi e si lasciò andare completamente con la schiena sul letto; così, per dargli il colpo di grazia,  mi abbassai, arrivando anche a strusciare il mio seno sul suo torace largo e muscoloso. Emise un gemito strozzato; le sue mani corsero immediatamente ai miei fianchi, carezzandomi e stringendomi al suo corpo, mentre il suo respiro accelerava e gli occhi diventavano scuri per il desiderio.
-Ah, ah, Cullen! Quali erano i patti? Tu devi stare fermo!- lo sgridai, intanto che iniziavo a disinfettargli la ferita. Ma le sue mani non accennavano a fermarsi, anzi! Aveva cominciato persino a dondolare il bacino verso di me, facendomi percepire chiaramente la sua notevole eccitazione! Non avevo dubbi: in quel momento non sentiva più nemmeno il minimo bruciore…
 -Bè, che c’è? Non ti fa più male?- lo canzonai trionfante.
-Mmm… Bella… diciamo che sei molto brava come infermiera… ma hai il permesso di curare solo me, d’ora in poi, se questi sono i tuoi metodi!- mi chiarì spalancando i suoi smeraldi liquidi e brillanti, facendomi scoppiare a ridere. -Mmm… e per il futuro… direi che le prestazioni professionali dell’infermiera Swan saranno ad uso unico ed esclusivo del dottor Cullen…- scherzò.
-Scemotto!- lo insultai, bonariamente. -Tu ti salvi solo perché i tuoi pazienti saranno dei bambini!  Sappi che qualsiasi altra tua futura specializzazione mi avrebbe preoccupata moltissimo!- esclamai; e lasciandogli un leggero bacio sulle labbra, mi alzai con uno scatto, senza dargli il tempo di rendersene conto. Mi guardò allibito, con un velo di frustrazione.
-Dopo queste tue invitanti provocazioni dove pensi di andare, infermiera Swan?- mi chiese, con un sorrisetto, che non prometteva niente di buono, mentre si tirava su a sedere sul mio letto.
-Cullen, vedi di darti una calmata perché ormai il mio scopo l’ho ottenuto! Ti ho curato per bene, quindi l’infermiera Swan ha terminato i suoi servigi!- e senza aggiungere altro o aspettare una risposta, mi fiondai fuori dalla porta, correndo divertita lungo il corridoio e poi giù per le scale.
Nel frattempo lo sentivo dietro di me, mentre urlava: -Tanto lo sai che ti prendo, brutta imbrogliona! Preparati, inizia l’inseguimento!- e continuando a ridere come una pazza, arrivai giù dalle scale andando a sbattere contro quell’armadio di Emmett. Rimbalzai indietro per il colpo improvviso, ma per fortuna Edward mi prese al volo tra le sue braccia, altrimenti mi sarei spaccata la schiena sui gradini, mentre Emm, invece, non si era neanche smosso di un centimetro.
-Cavoli! Ma di cosa sei fatto… di cemento?- gli urlai, irritata per la tremenda botta.
-Non è colpa mia se sei uno scricciolo di cristallo!- mi prese in giro.
-Stai bene?- mi chiese, premuroso Edward.
-Sì, sì, non ti preoccupare. Ma è tutta colpa tua, Cullen! Se non mi fossi corso dietro…- lo rimproverai, ma mi interruppe.
-Se non mi avessi provocato, Swan!- mi redarguì con il suo sorriso sghembo. Vero!
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
-Bene, vedo con piacere che avete fatto pace, voi due. Ora ci cambiamo un attimo e dopo merenda ci raccontate tutto quello che è successo oggi!- ci ammonì perentoria Rosalie.
Erano tornati tutti quanti da scuola e si aspettavano una spiegazione della rissa con Tyler.
In quel momento mi accorsi anche della presenza di mio fratello, che mi guardava in maniera dura e poco comprensiva. Un brivido di paura mi percorse la schiena, e sentii la presa di Edward sulla mia vita aumentare, come a rassicurarmi. Per fortuna c’era sempre lui accanto a me, il mio angelo!
-A quanto pare dovete raccontarci ben altro… non solo quello che è successo oggi, vero sorellina?- affermò, con tono acido mio fratello. Abbassai la testa e annuii debolmente.
-Jasper…- provò a intervenire Edward, ma lui lo fermò con un cenno della mano. Cavoli era livido! Aveva già intuito molte cose, e probabilmente si sentiva ferito dal fatto che io, la sua piccola Bells, non mi fossi confidata con lui e gli avessi preferito Edward, anche se in quel periodo, al momento del fattaccio, ancora non stavamo insieme. Dovevo assolutamente tranquillizzarlo. Mi avvicinai per abbracciarlo, ma si scansò e iniziò a salire le scale, lasciandomi lì, mortificata e delusa.
-Vedrai che capirà… dagli solo un attimo per smaltire la notizia, quando poi gli avremo raccontato tutto, andrà meglio!- cercò di rassicurarmi Edward. Annuii e mesta mi avviai in cucina.
Si prospettava una cenetta decisamente movimentata…






ANTEPRIMA CAPITOLO 48


-Jazz…- sussurrò Bella, alzandosi e avvicinandosi con una mano sollevata verso di lui, una muta richiesta di vicinanza. Jasper si alzò di scatto e sbatté la mano violentemente sul bancone della cucina, facendoci sobbalzare tutti, me compreso. Poi, in uno scatto repentino, si piazzò di fronte a sua sorella.
-No Bella… Jazz un cazzo! Fanculo, Bells! Perché non mi hai detto niente?! Perché non ti sei confidata con me? Come hai potuto pensare di nascondermi una cosa del genere?! Cazzo! Ed io che alla festa di sabato ho riso e scherzato con quello schifoso, come se niente fosse! Ma ti rendi conto?! Dopo tutto quello che ci siamo detti ieri, non ti ha neanche sfiorata l’idea di confidarmi una cosa così importante?!- le sbraitò contro, a pochi centimetri dalla sua faccia. Avevo seriamente paura che alzasse le mani su di lei, così mi alzai per mettermi in mezzo, ma fui fermato da Emmett che mi prese per un braccio. Lo guardai meravigliato e infastidito, ma mio fratello scosse vigorosamente la testa, come a farmi capire che era una cosa che dovevano risolvere tra loro. Era vero… ma solo il pensiero che potesse sfiorarla…


Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!

the dark side of the moon di barbara_f
Solo per un week-end di Isabella v (Sara)
Rock my life  di Isabella v (Sara)
Testa o Cuore? di Isabella v (Sara)

My Pretty Woman
di pensiera
Lightning in my life
di elisa1975
NASTY GAME
di elisa1975
Red Dazzling Passion
di Miss Simy Pattinson
A volte può succedere... di 3PolverediStelle

UNA SERA, PER CASO ... di endif
The Butterfly Effect di Lua93
Bastardo in trappola di vampirettafolle

Un'altra opportunità  di eli777
Farfalle colorate di Stupid Lamb
A volte, il destino... ti sorprende di yara89
La principessa dei mari di  bellsmarie80
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
Mad about you di
 Chastity  

Abbiamo tolto dall'elenco una storia che prima consigliavamo, solo perchè è stata momentaneamente sospesa.






   
 
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