Cap. 59
Buongiorno a tutte!
Eccoci qui dopo i bagordi di fine anno!
Speriamo con tutto il cuore che il vostro nuovo anno sia iniziato
all'insegna dell'allegria e della serenità!
Ora vi lasciamo subito al chappy!
BUONA LETTURA da Manu e Sara!
Vi
ricordiamo la nostra nuova fiction, per chi volesse dare uno sguardo!
Segreti e Inganni
CAPITOLO 59
Spiegazioni
Pov
Jasper
Mi stavo ancora crogiolando nella sensazione di pace e
felicità
che mi stava facendo volare ad alte quote, quando la richiesta di
Alice, mi fece ripiombare immediatamente con i piedi per terra!
-Ma… non mi hai ancora spiegato il perché del
nostro
abbigliamento…- domandò, con una scintilla di
maliziosa
curiosità nello sguardo. Arrossii: ecco, ora pretendeva una
spiegazione… accidenti, ora sì che mi avrebbe
preso per
un pervertito!
-Ti prego non pensare male di me… ma quando sei svenuta e ti
ho
portato in casa, ho dovuto per forza toglierti quei vestiti fradici
perché stavi gelando e…- raccontai imbarazzato,
ma mi
interruppe.
-E tu?- mi indicò, sogghignando. Ecco, lo sapevo io che mi
aveva preso per un maniaco!
-Bè… sai, anche i miei vestiti erano bagnati, ma
non ho
voluto salire a cambiarmi perché non volevo lasciarti sola
neanche un minuto… ti giuro che non ho approfittato della
tua
situazione per… per…- cercai di giustificarmi, ma
di
nuovo prese la parola, sedendosi di scatto e mettendomi una morbida e
piccola manina sulla bocca per zittirmi.
-Jazz, basta! Non devi assolutamente darmi alcuna spiegazione in
merito! Non potrei mai pensare che tu abbia approfittato della
situazione… so quanto sei onesto e corretto e non ti devi
crucciare in nessun modo, ok?- mi rassicurò, togliendo, con
mio
sommo dispiacere, il palmo dalla mia bocca… ma io la
afferrai di
getto e baciai lentamente ogni singolo dito di quella manina
così piccola e delicata, senza staccare gli occhi dai suoi,
completamente concentrati sulla mia bocca. La vidi fremere ad ogni mio
contatto e questo mi eccitò ancora di più.
Dio quanto la desideravo! Più dell’aria che
respiravo!
Feci un grosso respiro per cercare di calmare i miei ormoni impazziti:
non era certamente quello il momento per pensare a quel genere di
cose...
-Vuoi cambiarti?- le chiesi, sperando in una sua risposta affermativa.
Se l’avessi avuta ancora un po’ vicina al mio corpo
così svestita… non avrei resistito oltre!
Scoppiò
in una risata divertita.
-Che c’è? Cosa ho detto di così
esilarante?- chiesi, confuso.
-Niente… è che… sei proprio un
gentiluomo
d’altri tempi, lord Jasper Swan! Ci fossero stati i miei
fratelloni al tuo posto non so se sarebbero stati altrettanto accorti,
data la loro esuberante passionalità!- dichiarò,
divertita.
Cosa?! Il mio cuore perse un battito e il mio orgoglio virile ebbe un
sussulto. Pensava che non fossi un ragazzo passionale? Eh no! Le avevo
chiesto di rivestirsi proprio per non saltarle addosso!
-Signorina Cullen! Lei sta ferendo il mio orgoglio di uomo!- esclamai,
e in un gesto teatrale mi tenni stretto il cuore. Spalancò
gli
occhi, sorridente per la ridicola scenetta messa in atto dal
sottoscritto, ma cercò di trattenersi dallo scoppiare a
ridermi
in faccia.
-La passionalità dei suoi fratelli non è nemmeno
paragonabile alla mia! Lei non ha idea di quello che ha il potere di
scatenare solo con un suo sguardo, con un suo gesto… per non
parlare del suo magnifico corpo, che ricoprirei di attenzioni in ogni
maniera e modo possibile! Se le chiedo di rivestirsi, mia cara
signorina, è proprio perché la sua vicinanza e il
calore
che si infrange sul mio corpo mi stanno facendo agitare così
tanto che non credo che riuscirò a trattenermi ancora per
molto… e vorrei anche precisare che prima, quando
l’ho
spogliata, solo l’ansia e la preoccupazione mi hanno distolto
dalla perfezione e dalla bellezza straordinaria del suo corpo, degno di
una dea!- le spiegai, lasciando scemare, man mano che parlavo, il tono
scherzoso con cui avevo iniziato per lasciare il posto ad una
tonalità di voce sempre più calda e roca, mentre
il fuoco
che si agitava nelle mie vene iniziava a diffondersi ovunque. Ad ogni
mia parola, i suoi occhi si spalancavano sempre di più,
lasciandola basita, e facendola arrossire come mai l’avevo
vista.
Era deliziosa e la sua bocca era talmente rossa e dolce, un richiamo
così invitante che non potei esimermi
dall’affondare
nuovamente le mie labbra sulle sue, lasciandole tanti piccoli e
dolcissimi baci su tutto il viso, sapendo benissimo che se avessi
approfondito il bacio, non sarei più riuscito a trattenermi
e
non sarebbe mai arrivata in camera per cambiarsi. Il desiderio, che
tanto a lungo avevo trattenuto, ora stava ardendo così
prepotentemente, che pensavo di diventare pazzo…
Mi staccai a forza e i suoi grandi occhioni blu, mi fissavano caldi e
lucidi di desiderio…
-Sarà meglio che saliamo a infilarci qualcosa di comodo, ma
decisamente più coprente- mormorai, sospirando.
Chiuse gli occhi e sospirò forte anche lei, poi li
riaprì
e sussurrò: -Mi fai impazzire Jazz…- con una voce
calda e
sensuale. Le sorrisi, capendo perfettamente cosa si agitava dentro di
lei… ma non volevo che forzasse la caviglia in alcun modo:
non
sarei mai più stato egoista con lei… i miei
desideri
potevano aspettare, avremmo avuto tutto il weekend… non
potevo
ancora credere a cosa avevano fatto quei fantastici, pazzi dei nostri
fratelli!
Una piccola risata maliziosa mi scappò a quel pensiero e ora
nei
suoi occhi potevo leggere una spiccata curiosità. Scossi la
testa, divertito…
-Stavo ripensando a quello che ha organizzato quella banda di matti,
pur di farci riappacificare…- mormorai, lasciandole una
delicata
carezza sulla guancia, mentre cercavo di capire come avevano fatto a
far coincidere tutto in maniera così perfetta.
-Sì, effettivamente non ho ancora capito tutta la
storia…
Tu che ci fai qui, non dovresti essere a La Push con i ragazzi?- mi
chiese, cercando anche lei di raccapezzarsi in tutta quella complicata
faccenda.
-La Push? No… noi maschietti dovevamo passare un weekend
soli
uomini qui…- le spiegai. Perché pensava che fossi
a La
Push? Rise divertita.
-Anche noi dovevamo passare un weekend per sole donne qui! E mi avevano
riferito che voi ragazzi sareste andati a La Push!-
dichiarò;
tutto si stava chiarendo.
-Ora capisco tutto… siamo arrivati qui ieri sera e
stamattina mi
hanno buttato giù dal letto all’alba, con la scusa
che la
colazione era pronta… poi, quando sono andato a farmi la
doccia,
devono essersi intrufolati in camera mia, per sequestrarmi il
cellulare… infine mi hanno chiuso a chiave in camera,
così che non potessi accorgermi che loro se ne stavano
sgattaiolando via!- affermai, ripercorrendo con lei le varie fasi del
loro astuto piano.
-Invece noi, con la scusa della paura di rimanere bloccate per la neve,
siamo partite da casa prestissimo… poi, arrivate qui,
Rosalie si
è accorta di aver dimenticato le chiavi del
garage…- mi
raccontò; la interruppi con una risata sonora. Mi
guardò
stranita.
-Ah ah! Dimenticata?! Impossibile! Le chiavi sono attaccate a quelle di
casa e poi il garage ha il telecomando… ogni auto di
famiglia ne
ha uno installato sul cruscotto… basta schiacciare un
bottone… anzi a proposito bisognerà farne
installare
altri anche nelle vostre auto… vabbè vai avanti-
le
chiarii, invitandola a proseguire.
-Quelle… piccole imbroglione! Certo che se la sono studiata
proprio bene!- esclamò, ancora più sorpresa, ma
anche
compiaciuta di tutta quella attenzione nei nostri confronti.
-Comunque con quella scusa, hanno chiesto a me e Leah di entrare in
casa e di aprire il garage dall’interno… Leah,
intanto, ha
proposto di ripararci la testa con il mio borsone e di lasciare la mia
borsetta Prada in auto, così che non ci fosse il rischio che
si
rovinasse per la pioggia… Ecco perché anche io
sono senza
cellulare! Poi mentre la aspettavo, lei deve essere scappata dalla
porta del garage…- finì di spiegare.
-Eh sì… hanno creato un capolavoro degno di
007…
ma ho come l’impressione che ci sia lo zampino anche dei due
vecchietti di casa…- aggiunsi, sorprendendola ancora di
più; -Sì, perché mio padre ed Esme,
sono venuti in
settimana a sistemare la casa, nel caso noi ragazzi fossimo rimasti
bloccati, senza luce e gas, per la tempesta… quindi dovevano
sapere per forza!- dichiarai, sempre più convinto.
-Chissà mia madre… sarà stata molto
preoccupata…- mormorò, improvvisamente triste;
-…vedi… lei è una persona che non si
intromette
mai… è molto rispettosa dei nostri
spazi… e se
stavolta si è sentita in dovere di intervenire è
perché mi sono comportata come una stupida egoista!- si
denigrò.
No! Non potevo sopportare che dopo il modo in cui l’avevo
trattata io, si desse la colpa… ero io che l’avevo
portata
verso quel comportamento… io che avevo fatto preoccupare
tutti!
La abbracciai di slancio, accarezzandole i suoi morbidi capelli,
cercando di risollevare un po’ il morale di quel piccolo
angelo,
che in poco tempo era riuscito a conquistare tutto di me: la mente, il
cuore, l’anima, il corpo... era diventata il centro esatto
del
mio mondo, la sola e l’unica scintilla di vita che dava un
senso
alla mia esistenza… sì, era lei,
l’amore della mia
vita…
-Amore mio…- sussurrai; e un brivido percorse il mio corpo,
trasmettendosi al suo… era così bello poter
pronunciare
quelle parole davanti a lei… la scostai per guardarla negli
occhi e vi lessi pura felicità… anche lei era
emozionata
nel sentirmi pronunciare quella parola…
-Amore mio…- ripetei con un sorriso, un modo per ribadire
che il
mio appellativo non era stato una parola casuale e
momentanea;
-…non devi fartene una colpa… sono io che ho dato
il via
a tutto questo enorme pasticcio… ho fatto stare male tutti
quanti, non solo tutti coloro a cui voglio un bene
dell’anima, ma
soprattutto la creatura più meravigliosa di questo
universo… che amo più di ogni altra cosa al
mondo…
non voglio più vederti triste, perché se tu sei
infelice
o addolorata lo sono anch’io… lo so, piccolina
mia, ormai
non si può più tornare indietro e disfare tutti i
casini
che ho combinato… ma ti propongo questo patto: cerchiamo
solo di
goderci il presente e pensiamo al futuro… ti giuro che
farò ogni cosa in mio potere per farmi perdonare e non farti
più ripensare a questa bruttissima storia! Mi credi,
tesoro?-
domandai, accoratamente.
-Come potrei non crederti Jazz… anche io ti amo tanto e mi
fido
ciecamente di te!- affermò convinta. Stavo gongolando come
non
mai, perso in una pura bolla di felicità! Dopo tutto quello
che
le avevo fatto passare, lei si fidava di me! Non potevo credere di
essere così fortunato!
-Posso chiederti solo una cosa?- aggiunse, timidamente.
-Certamente piccola… tutto quello che vuoi!- cercai di
rassicurarla.
-Vedi… prima quando mi hai dato della stupida…
l’hai fatto veramente solo per cercare una reazione in me
o…- volle sapere; la interruppi immediatamente, era giusto
che
le spiegassi la mia strana reazione… come poteva pensare che
io
la ritenessi veramente una stupida?
-Scusami ancora, Alice… hai ragione a chiederlo, voglio
essere
sincero con te… non l’ho detto per farti
reagire…
quello era accaduto poco prima, quando ti avevo stuzzicato prendendoti
in giro… ma giuro che non lo penso… è
successo
tutto molto in fretta… quando mi hai raccontato quello che
avevi
in mente di fare, mi è montata una rabbia
assurda…
l’idea di saperti in pericolo, mi ha fatto infuriare e le
parole
sono uscite prima che mi rendessi conto di quello che stavo
dicendo…- rivelai; lei spalancò gli occhi
confusa, e mi
affrettai a spiegarmi meglio.
-Vedi, quando mi hai riferito che pensavi di essere andata incontro ad
un possibile ladro, non ci ho visto più! Pensavo solo al
fatto
che se fosse stata una situazione reale tu saresti stata in gravissimo
pericolo e anziché comportarti in modo, a mio avviso,
sensato,
scappando e chiedendo aiuto alle ragazze, ti sei comportata
scioccamente, gettandoti dritta dritta nelle braccia di colui che
avrebbe potuto farti del male… ti giuro che il pensiero di
te in
pericolo mi fa svalvolare completamente… anche se,
purtroppo, lo
sei già stata…- aggiunsi all’ultimo,
ripensando
alla tentata violenza del suo ex. Questa cosa mi faceva nascere una
rabbia inaudita… e il fatto che io non la conoscessi ancora
a
quel tempo, non mi aiutava affatto a farla scemare…
Mi sentii accarezzare il viso e riportai il mio sguardo, che avevo
abbassato per non farle vedere la furia che celava, su di lei.
-Ora capisco tutto… ma, ti prego, vorrei non affrontare
più quell’argomento… preferirei buttare
tutto nel
dimenticatoio e ti giuro che d’ora in poi cercherò
di
contenere i colpi di testa come quello di prima, ok?- mi promise,
cercando di rassicurarmi. Ero più che felice di non parlare
più del suo ex e di quello che le aveva fatto…
ora volevo
solo concentrami su noi due. Io ero lì per lei, avrei
dedicato
tutto me stesso a cercare di renderla felice! Questa era
l’unica
cosa che avrebbe potuto rendere felice anche me…
-Ok… ora pensiamo però a te! Forza…
porto su in
camera il tuo borsone e poi ti vengo a prendere- affermai, alzandomi in
piedi.
-Guarda che ce la faccio a camminare da sola…-
dichiarò
determinata, cercando di alzarsi, ma non glielo permisi. Accarezzai i
suoi setosi capelli per tentare di farla ragionare.
-Senti piccola mia… probabilmente hai solo preso una storta,
ma
è meglio ancora per qualche ora non sforzare la caviglia,
così guarirai prima… e le scale non mi sembrano
il modo
migliore per tenerla a riposo… quindi per favore, fidati di
me e
aspettami qui che torno subito… ti prego, permettimi di
occuparmi di te, come ancora non ho avuto occasione di fare! Ti da
così fastidio farti coccolare un po’ da me?- le
chiesi,
con un tono malizioso.
Arrossì di nuovo… era bello vederla imbarazzarsi
in modo
così evidente per una mia semplice frase… negli
ultimi
giorni, gli unici rossori sul suo viso a me riservati erano quelli che
si diffondevano a causa della rabbia.
-Va bene… mi lascerò coccolare e vezzeggiare
signor Swan,
ma sa… io sono molto esigente- dichiarò
divertita,
facendomi ridacchiare.
-Mmm… vedrò cosa posso fare per lei…
ma sono
sicuro che non la deluderò, signorina Cullen!
Almeno… non
più!- le promisi, convinto delle mie parole. Le diedi un
bacio
sulla punta del naso e mi diressi all’entrata, per afferrare
il
borsone e avviarmi in fretta al piano superiore: non vedevo
l’ora
di tornare da lei!
Pov
Alice
Jasper era appena salito in camera a cambiarsi ed io mi sdraiai
nuovamente sul divano e chiusi gli occhi, beandomi delle sensazioni
meravigliose che mi avvolgevano… ero così felice
che
avrei urlato dalla gioia… sì, ero gongolante e
avevo una
voglia matta di urlare al mondo intero che finalmente tutto si era
chiarito… tutto il male, le incomprensioni, il cieco egoismo
e
il dolore che avevamo riversato l’uno sull’altra
erano
scomparsi, svaniti nello stesso istante in cui le nostre bocche si
erano ricongiunte in un bacio allo stesso tempo dolcissimo e
passionale. Lui era davvero un ragazzo fantastico… e anche
il
fatto che prima, durante quel bacio sensazionale, quando invano avevo
tentato di dissimulare il mio dolore alla caviglia, si fosse
preoccupato così tanto per me, mettendo al primo posto il
mio
benessere, non poteva fare altro che compiacermi. Mi facevano persino
male le guance, da quanto stavo sorridendo…
Mi ama! Lui mi ama!! Jasper Swan ama me!!
Felice, felice, felice, felice! L’unica parola che continuava
a
girarmi vorticosamente nella testa, un pensiero fisso, rendendomi
incapace di considerare qualsiasi altra cosa…
Ad un tratto percepii un lieve fruscio, come dei passi felpati accanto
a me… e mi riscossi dai miei sogni ad occhi aperti; quando
aprii
le palpebre, mi ritrovai davanti quel magnifico pezzo di figliolo. Si
era cambiato e ora stava indossando dei jeans chiari a vita bassa,
stretti al punto giusto, che gli fasciavano le lunghe gambe muscolose;
inoltre un leggero maglioncino color blu scuro con scollo a V gli
metteva in risalto la perfetta muscolatura del suo largo
torace…
era eccezionale… e da ora in poi sarebbe stato solo mio!
Wow! Il
solo pensiero mi mandava in fibrillazione!
Il mio desiderio per lui era come minimo sconfinato e se quella
maledetta caviglia non mi avesse fatto mugugnare per il dolore, ero
sicura che avremmo finito per fare l’amore in
quell’istante… sì, ne ero certa: avevo
visto i suoi
meravigliosi zaffiri scintillare ardenti e bruciare dalla fiamma della
passione…
Maledizione a me e alla mia monumentale testardaggine… e a
quando avevo deciso come una stupida di correre sotto
l’acqua, in
mezzo al fango!
Senza neanche rendermene conto, mi ritrovai tra le salde braccia del
mio angelo biondo; come risposta gli strinsi le braccia al collo, per
addossarmi maggiormente al suo possente busto e reclinai la mia testa
nell’incavo tra il collo e la sua spalla, perdendomi nelle
note
speziate del suo profumo virile; ero convinta che mi portasse al piano
di sopra, ma invece che avviarsi alle scale, ci dirigemmo verso le
ampie vetrate del salone.
-Voglio farti vedere una cosa…- mi sussurrò con
un tono
roco all’orecchio, facendomi rabbrividire. -Guarda fuori,
Alice…- aggiunse con un sospiro, accarezzando con estrema
tenerezza il mio nome.
Con molta fatica e uno sforzo che assorbì tutta la mia
determinazione, staccai gli occhi da quell’intenso e
splendido
viso e quando posai lo sguardo sull’esterno della casa, il
fiato
mi si mozzò in gola per l’incantevole spettacolo
che quel
panorama mi stava offrendo.
Il paesaggio che mi si prospettò davanti era talmente
sublime
che non avevo parole per descriverlo… tutto il giardino, ma
soprattutto l’intera spiaggia, erano già ricoperti
da uno
spesso manto di neve. Il mio sguardo venne calamitato dal turbinio dei
cristalli ghiacciati e dallo spumeggiante oceano: le onde del mare si
infrangevano furiose sulla riva, arrivando a lambire la neve che
ricopriva la sabbia sottile.
Si trattava di una visuale fiabesca, come se due mondi, entrambi reali
ma molto diversi, si fossero incontrati, decidendo di unirsi in quel
momento per formare un universo a parte...
Per fortuna che avevo portato con me il mio album con i carboncini:
avrei potuto immortalare quella magica e meravigliosa scena, magari
ritraendo anche Jasper, mentre guardava fuori dalla
finestra…
Sì, ne ero certa: sarebbe venuto proprio un bel disegno! E
non
vedevo l’ora di realizzarlo… avevo già
qualche
maliziosa ideuzza al riguardo… lui a petto nudo, con indosso
solo i jeans… oddio, che visione da urlo!
-Bello, vero?- mi domandò il mio amore, ridestandomi dalla
miriade di pensieri poco casti sul quel corpo mozzafiato...
-Oddio Jazz… è uno spettacolo
meraviglioso…
dà un senso di quiete e pace assoluta… nonostante
il mare
così agitato e l’infuriare della tempesta, sembra
quasi
che fuori stia regnando un totale silenzio…- sussurrai
appena,
attenta a non spezzare quel delicato equilibrio.
Restammo in assoluto silenzio per qualche minuto, mischiando i nostri
respiri e i battiti dei nostri cuori, persi, rapiti nella
contemplazione di quel sogno ad occhi aperti, mentre
l’allegro
scoppiettare della legna nel camino faceva da colonna sonora a quel
nostro momento intimo e unico.
Non ci potevo ancora credere! Io, Alice Cullen, ero tra le braccia del
mio angelo e insieme a lui mi stavo godendo quella vista favolosa, quel
miraggio emozionante…
ANTEPRIMA
CAPITOLO 60
-E
tu… tutto bene con
Bella?- mi domandò, a sorpresa, lasciandomi stupito.
Oddio… in quel momento, nella mia immaginazione, non stavo
più confidandomi con l’uomo che aveva sostituito
mio padre
e che voleva confortarmi… ma avevo di fianco il burbero
padre
della mia ragazza, nonché il temibile capo della polizia...
in
un istante mi ritrovai con la salivazione completamente
azzerata…
Il suo ampio sorriso nel frattempo si era allargato a dismisura,
sfociando in un ghigno trionfante, di chi aveva appena beccato con le
mani nel sacco un pericoloso criminale…
-S-sì… tutto bene…
Ch…arlie…
perché… me lo chiedi?- balbettai, con il cuore
che mi
batteva all’impazzata. Deglutii rumorosamente, sperando che
non
volesse farmi prediche sul sesso con sua figlia… o, peggio
ancora, che tentasse di dissuadermi dallo scottante argomento con
pericolose tecniche di convincimento, gravemente nocive per la delicata
salute del mio bassoventre… ero terrorizzato anche solo
all’idea… Oddio, nessuno veniva a salvarmi?
Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!
the
dark side of the moon di barbara_f
Solo
per un week-end di Isabella v
(sara_g)
Rock my
life
di Isabella v
(sara_g)
Testa o
Cuore? di Isabella
v (sara_g)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life
di elisa1975
NASTY GAME
di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Bastardo
in trappola di vampirettafolle
Un'altra
opportunità di eli777
Farfalle colorate
di Stupid
Lamb
A volte, il destino... ti
sorprende di yara89
La
principessa dei mari di bellsmarie80
Il Guardiano del Faro
di Lele
Cullen
Il precettore
di porporina
L'altra
metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un
destino di
loulou72
Mad
about you di Chastity
Red
Dazzling Passion di Miss
Simy Pattinson
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