Cap. 60
Buongiorno a tutte e tantissimi
auguri alle nostre belle Befane!!!
Avete lavorato tanto stanotte? Noi abbiamo fatto numerose ore di volo
per poter accontentare tanti piccini della nostra zona!
Speriamo siate state altrettanto diligenti! Hihihi!
A parte gli scherzi ora
vi lasciamo al chappy! Molte di voi sono entusiaste per il ritorno di
Edward e Bella e potrete leggere di loro sia in questo chappy che nel
prossimo.
Ringraziamo come sempre tutte voi che ci seguite e diamo il benvenuto
alle numerose nuove lettrici, ringraziandole infinitamente di aver
lasciato anche un commento!
Abbiamo una novità: io e Sara abbiamo aperto un blog, si
chiama Le fan
fiction di Manu e Sara. Speriamo che
verrete a farci una visitina. Piano piano stiamo aggiornando Frutto
proibito e pubblicheremo anche la nuova Segreti e
Inganni, così chi non
potrà leggerla qui su Efp potrà andare
là (sempre che vi faccia piacere!).
Un bacione e buona lettura.
Pov
Alice
Eravamo ancora
incantati a
rimirare lo splendido e fiabesco paesaggio quando ad un tratto sentii
l’urgente necessità di poter stabilire con
certezza che
ciò che stavo vivendo in quei magici momenti non fossero
solamente delle allucinazioni, degli abbagli partoriti da un delirio
della mia mente malata… perciò mi voltai per
guardare il
viso di quel ragazzo perfetto, per realizzare che tutto quello non era
un mio disperato vaneggiamento, frutto della mia fervida fantasia, ma
un qualcosa di concreto, di reale… e mi ritrovai incollati
addosso due magnetici zaffiri, che nel frattempo si erano fatti
più scuri, quasi certamente per le profonde emozioni che li
agitavano.
Quando i nostri
sguardi si
intrecciarono, mi sentii improvvisamente di nuovo le gote in
ebollizione e Jazz, accorgendosene, incurvò lievemente le
labbra, sorridendomi in modo tenero e malizioso assieme; poi si
avviò verso le camere, senza aggiungere altro.
Oddio, mi stava
portando da
lui? Lo sperai intensamente, con tutto il mio cuore, che in
quell’istante mi martellava furiosamente nel petto! Mi
augurai
che decidesse di portarmi direttamente nella stanza occupata da lui,
per riprendere l’appassionata questione del nostro bacio,
interrotto dalla smorfia sfuggitami a causa della mia caviglia
dolorante… ma con mio sommo dispiacere e un pizzico di
delusione, si diresse verso la mia camera… ehi, bellezza,
dove
credi di andare?, avrei voluto chiedergli in tono di sfida.
Ma constatai, una
volta di
più, che la mia lingua affilata e peperina, era tale solo
quando
lui mi faceva arrabbiare, o quando, in passato, avevo risposto in modo
pungente alle sue malevole provocazioni… ma quando eravamo
così vicini, così intimi, come in quel
momento…
bè, accidentaccio a me!, sembrava me l’avessero
tagliata!
Ero quasi inibita,
non riuscivo
a trovare il coraggio di tirare fuori i miei più
inconfessati
desideri, i miei sogni più reconditi… la sua
strabiliante
vicinanza mi rendeva imbambolata, succube del suo intenso
magnetismo… e mi lasciai adagiare buona buona sul letto,
senza
proferire verbo e soprattutto con gli occhi bassi. Che vigliacca che
sei Alice!, mi rimproverai con uno sbuffo di protesta.
-Ehi, piccola
mia…
c’è qualcosa che non va?- mi chiese, premuroso,
con una
voce dolce come il miele. Cavoli! Non gli sfuggiva proprio
niente…
-No, no,
tranquillo…
ehm… sono solo un po’ stanca e
dolorante…- mentii
spudoratamente, sperando che se la bevesse. Mi fissò per un
solo
attimo, ma in modo talmente penetrante che pensai che potesse leggermi
nel profondo, riuscendo a rivelare subito il mio inganno; ma
poi… fece finta di niente e afferrò il borsone,
appoggiandolo sul letto vicino a me.
-Cosa vuoi
indossare?-
domandò con un tono di voce piuttosto neutro, cominciando a
sbirciare all’interno della borsa. Rabbrividii… la
temperatura al piano di sopra era nettamente inferiore rispetto a
quella a cui eravamo abituati di sotto, per via
dell’avvolgente
calore del camino.
-Mmm…
direi qualcosa di caldo…- suggerì lui, non
lasciandosi sfuggire il mio fremito.
-Sì…
dovrebbe
esserci una tuta comoda e calda, in fondo al borsone- gli spiegai.
Tirò fuori i vari indumenti, adagiandoli pian piano sul
letto; e
quando si ritrovò in mano praticamente tutto il mio cassetto
con
la lingerie più sexy che possedevo, sgranò gli
occhi,
completamente meravigliato. Anch’io ero allibita: cribbio! E
quella roba da dove era uscita? Io non l’avevo infilata di
certo
lì dentro, sapendo di passare solo un weekend con le ragazze
e… oddio, Bella! Ma certo! Era lei la colpevole…
-Ma…
veramente…
io… giuro che… bè, insomma…
non l’ho
mai messa in borsa… quella roba- balbettai, completamente
imbarazzata.
-Ahahaha! Devo
ammettere che le
ragazze hanno pensato proprio a tutto!- esclamò,
riprendendosi
immediatamente dallo stupore, mentre si rigirava tra le mani uno dei
completini più osè a disposizione del mio
arsenale.
Mi portai le mani
a coprirmi il viso per la vergogna… chissà cosa
avrebbe pensato ora di me…
Uffi, certo che
Bella mi aveva reso pan per focaccia!, mi lamentai mentalmente, con un
sonoro sbuffo di disappunto.
Sentii le sue mani
grandi e
calde staccare delicatamente le mie dal viso, ormai completamente
paonazzo; e me lo ritrovai inginocchiato di fronte a me.
-Che
c’è amore? Ti
dispiace così tanto che abbiano aggiunto anche
questa…
ehm… interessante lingerie alla tua borsa?- mi chiese,
sornione.
-No…
è
che… bè… ecco…- rantolai
pietosamente;
oddio ma possibile che non riuscissi più ad articolare una
frase
coerente?!
-Mi sa proprio che
dovrò
ringraziare mia sorella, vero? E ti devo confessare che non vedo
l’ora di ammirarti con un paio di questi favolosi completini
indosso, piccola mia…- mormorò roco al mio
orecchio.
Oddio, ora stavo andando proprio a fuoco… ma non solo nelle
gote… in tutto il corpo! E per di più il mio
bassoventre
era un incendio indomabile! Ridacchiò divertito,
probabilmente
dilettato dalla nuova tonalità di rosso acceso che avevano
raggiunto le mie guance.
-Bene,
micetta… qui hai
la tuta… io esco un attimo, appena hai finito richiamami
subito,
ok?- mi ordinò, uscendo dalla stanza, dopo aver gettato
un’ultima, stuzzicante e fugace occhiata ai poco casti
completini
disposti ordinatamente sopra il letto.
Cercai di
ricompormi e
soprattutto di raffreddare i bollenti spiriti: una sua semplice frase,
un suo sussurro, i suoi occhi magnetici, un suo piccolo sfioramento,
avevano un effetto bomba su di me, che mi provocavano un effetto di
massimo scombussolamento… e la cosa peggiore era che questo
effetto devastante stava aumentando sempre di più! Come
diavolo
ero riuscita ad ignorarlo così tanto nei giorni scorsi?!
Ora non mi sarei
staccata più da lui, per nessun motivo al mondo!
Quando riuscii a
raggiungere un
decente livello di autocontrollo, indossai la mia tuta (per fortuna
Bella e Rose ne avevano scelto una particolarmente
attillata…) e
cercai di sistemare il resto degli indumenti nell’armadio e
nei
cassetti; durante l’operazione, con sollievo constatai che la
caviglia mi faceva già meno male; certo dovevo stare ancora
attenta a non appoggiarvi il peso completamente, ma andava
già
molto meglio. Aveva ragione Jazz: se non avessi cercato di sforzarla
troppo, probabilmente tra qualche ora tutto sarebbe passato…
sogghignai contenta, al pensiero di essere curata dal mio dottor
Swan…
All’improvviso
sentii la porta aprirsi e sobbalzai per lo spavento: io non
l’avevo ancora chiamato…
-Ma si
può sapere cosa
stai facendo? Non ti avevo detto di chiamarmi? Potevo anche mettere a
posto io le tue cose, sciocchina mia!- mi rimproverò con
dolcezza ma con un volto serio e preoccupato. Oddio, ma quanto era
premuroso!
-Ma non sei il mio
cameriere,
Jazz!- ribattei per tentare di giustificarmi; -E poi, come puoi vedere,
mi fa già meno male, e non voglio pesare su di te
più del
dovuto…- dichiarai, chiudendo il discorso. Ma non avevo
fatto i
conti con la sua veemenza: in meno di un secondo mi sentii mancare la
terra sotto i piedi e mi ritrovai di nuovo avvinghiata a lui,
ingabbiata tra le sue braccia muscolose e il suo possente torace,
stordita da quell’odore così mascolino.
-Tu. Non. Sei. Un.
Peso!
Né mai lo sarai! Chiaro, signorina Cullen?!- mi
sgridò
ancora, scandendo bene le parole. Poi mi baciò con un impeto
passionale che rasentava la bramosia: un bacio colmo di irruenza,
amore, desiderio, possessività...
Mi persi subito in
una
realtà parallela, fatta di immagini molto focose di noi
avvinghiati molto stretti, completamente nudi…
Le mie mani si
infilarono
immediatamente nella morbida e folta chioma dei suoi capelli biondi,
mentre la sua lingua birichina disegnava con perizia i contorni delle
mie labbra… poi prese a mordicchiarmi con delicatezza il mio
labbro inferiore, mentre il mio respiro corto si faceva sempre
più ansante. I nostri cuori battevano entrambi furiosi e le
nostre lingue si intrecciarono nuovamente.
Ci staccammo solo
perché
restammo senza fiato, mentre i nostri occhi rimanevano incatenati,
vincolati da un legame quasi sovrannaturale…
-Perdona la mia
foga… ma
mi sei mancata da impazzire!- si scusò; come se io non
avessi
provato le medesime emozioni!
-Ti amo alla
follia,
Alice… e ti garantisco che ormai mi è impossibile
fare a
meno di te, nella mia vita… ti prego… non
lasciarmi mai,
angelo mio… resta con me, resta sempre con me!- mi
supplicò Jasper, con un tono di voce che mi mise i
brividi… brividi di piacere ma anche di paura… la
sua
voce nell’ultima frase esprimeva tutto lo strazio provato nei
giorni in cui lo avevo deliberatamente ignorato, e tutto il terrore di
perdere la persona amata… terrore che condividevo
pienamente… i sentimenti che provavamo l’uno per
l’altra erano talmente potenti, da renderci due esseri deboli
e
inutili, se separati. Volevo tranquillizzare immediatamente
quell’angelo angosciato, comunicargli che le sue ansie, le
sue
paure erano anche le mie…
-No dolcissimo
tesoro
mio… te lo giuro, Jazz, credimi… ti amo talmente
tanto
che non riesco nemmeno a respirare senza di te… ora che ci
siamo
ritrovati nessuno potrà mai separarci!- dichiarai convinta;
il
mio sguardo sincero e determinato riuscì a placare ogni sua
angoscia, perché subito lui diede inizio ad un altro bacio
meraviglioso. Con una smania quasi ingorda, afferrò le mie
labbra tra le sue e cominciò a suggerle con
avidità,
giungendo rapidamente a lambire e succhiare anche la mia lingua; mi
sentivo felice, euforica, emozionata, eccitata… quel
meraviglioso ragazzo mi stava facendo impazzire di desiderio!
Pov
Edward
Ero davanti alla
finestra del
salone di casa Swan ad ammirare lo splendido bosco dietro la casa,
ormai quasi completamente innevato.
Il viaggio di
ritorno era stato
piuttosto lento, a causa della poca agibilità della strada,
che
rapidamente si era ricoperta di neve. Per fortuna le nostre auto,
grazie all’insistenza di Charlie, sempre molto saggio e
previdente, possedevano tutte gli pneumatici da neve, montati da Jacob
in settimana.
Bella, quel giorno
un po’
pallida e stanca, era riuscita ad addormentarsi subito e aveva riposato
per quasi tutto il tragitto tra le mie braccia, mentre io avevo
trascorso tutto il mio tempo a rimirare il suo dolcissimo visetto
completamente rilassato e ad accarezzarle i lunghi capelli morbidi,
soffici e profumati. Ero in uno stato di beatitudine: il mio angelo
meraviglioso mi era mancato da morire!
Al bivio per La
Push, ci
eravamo fermati un attimo per salutare Jacob e Leah, consigliando loro
di proseguire e di venire a recuperare le loro auto non appena la
situazione meteorologica si fosse un po’ calmata e quando la
strada fosse stata di nuovo libera.
Appena arrivati a
casa, eravamo
stati subito subissati da una valanga di domande da parte di mia madre
e Charlie, interessati naturalmente a sapere se l’intera
operazione ‘Jalice’era andata secondo i nostri
astuti
piani; ma in realtà erano anche entrambi contenti di saperci
finalmente a casa al sicuro…
Dopo averli
rassicurati su
tutto, noi quattro ci eravamo diretti ognuno nella propria stanza, per
disfare le borse e indossare qualcosa di più comodo e caldo,
per
poi darci appuntamento in salone.
Era incredibile
come nel giro
di poche ore, la temperatura fosse scesa in picchiata e avesse nevicato
così tanto da ricoprire ogni cosa di un soffice strato di
neve,
ammantando il paesaggio e trasformandolo in un panorama fiabesco. Certo
anch’io a NY avevo visto ogni inverno la neve; ma la
maestosità dei grattacieli della metropoli, il traffico
caotico,
l’efficienza cittadina… bè, di solito
rendevano
molto prosaico l’arrivo più o meno copioso dei
cristalli
ghiacciati: gli abitanti della grande mela (a parte i bambini, ovvio)
consideravano la faccenda in modo pratico, lasciando da parte
l’incanto e la magia che la neve reca sempre con
sé…
Quello che mi si
parava davanti
in quel momento, invece, era uno spettacolo veramente suggestivo e
colmo di fascino… e il mio pensiero volò subito
agli
splendidi disegni di mia sorella… la immaginavo davanti alla
finestra con il suo album e i suoi carboncini impegnata a ricreare quel
paesaggio in maniera impeccabile, quasi fosse stata una
fotografia…
Chissà
cosa stava
facendo in quel momento? Chissà se i due testoni si erano
chiariti? Ero molto preoccupato per loro, e la mia ansia, man mano che
il tempo passava, si faceva sempre più pressante…
Volevo molto bene
a entrambi, e
avrei tanto desiderato che finalmente si confessassero i loro reciproci
sentimenti… ma più di ogni altra cosa non volevo
più vedere Alice, la mia piccola e tenera sorellina,
soffrire in
modo così profondo… perché io sapevo
che la sua
completa indifferenza degli ultimi giorni verso Jasper e i suoi sorrisi
cortesi con noi, erano solo una effimera facciata… una
maschera
dietro a cui nascondersi, per tentare di evitare l’immenso e
lancinante dolore che avvolgeva il suo cuore…
D’un
tratto una mano
grande si appoggiò sulla mia spalla, in un gesto di
conforto,
ridestandomi dai miei pensieri. Mi voltai e accanto a me
c’era
Charlie, che mi sorrideva paternamente.
-Preoccupato,
Edward? Per tua sorella, intendo…- mi chiese.
-Mmm…
un
po’… sai, Alice sa essere davvero
testarda quando
vuole… spero solo che Jasper abbia una pazienza
infinita
con lei… ma soprattutto che decida di mettere da parte il
suo
stupido orgoglio e quelle cazzate che si è messo in
testa… come il fatto di rinunciare a lei per non farla
soffrire…- spiegai.
In quel preciso
istante mi
sembrava di nuovo di avere accanto mio padre e di potermi confidare,
come quando ero piccolo… consapevole che qualsiasi cosa gli
avessi confessato avrebbe trovato il modo per confortarmi e
rassicurarmi…
Un groppo in gola,
mi
portò a deglutire forte per cercare di trattenere le lacrime
che
sentivo salire… il mio papà mi mancava
così tanto
che in certi momenti mi sembrava quasi mi mancasse
l’aria…
Charlie,
probabilmente
accorgendosi del mio stato d’animo, strinse maggiormente la
presa
sulla mia spalla, in un semplice gesto di complicità
maschile,
ma denso di solidarietà e rassicurazione.
-Vedrai che
andrà tutto
bene! Il mio Jasper è sempre stato un ragazzo
molto
maturo… è stato un percorso quasi obbligato il
suo… gli eventi della vita lo hanno portato in fretta a
doversi
assumere delle responsabilità spesso più grandi
di
lui… e questo purtroppo ha influito negativamente sul suo
modo
di approcciarsi con le ragazze… sembrava quasi che il suo
comportamento fosse una valvola di sfogo personale… tanto
adulto
e responsabile in famiglia… ma incapace di prendersi un
impegno
serio e maturo con una ragazza… anche se in parte lo
comprendo
bene… eh sì… tutti noi abbiamo
bisogno, almeno in
un aspetto della vita, di lasciarci un po’ andare, senza
dover
per forza sempre tenere tutto sotto controllo! E questo lui lo faceva
con le ragazze: si divertiva, ma senza prendersi alcuna
responsabilità che una relazione seria e duratura avrebbe
comportato…- mi raccontò. Sapevo bene di cosa
stava
parlando… era anche la mia valvola di sfogo prima di
incontrare
Bella…
-Questo
però prima di
conoscere la piccola Alice…- proseguì con una
smorfia
divertita, facendo sorridere anche me.
-Eh
già, lei lo ha
colpito dritto al cuore già dal loro primo
incontro… ho
notato subito in che modo rapito la guardava… sembrava
avesse
visto il sole per la prima volta in vita sua! E piano piano se ne
è innamorato, senza neanche rendersene conto… Tua
sorella
lo ha cambiato molto, credimi, figliolo… e nonostante tutte
le
loro incomprensioni sono certo che quei due siano fatti per stare
insieme. A loro sfavore hanno solo il loro stupido orgoglio ferito, ma
sono certo che in questi due giorni, riusciranno a parlarsi finalmente
con il cuore in mano…- cercò di rassicurarmi,
dandomi
prova ancora una volta, di come fosse stato attento ai nostri
sentimenti fin dalla prima volta che avevamo messo piede in questa casa.
-Lo spero
Charlie… lo
spero tanto…- gli confessai, sorridendogli, per fargli
capire
quanto gli fossi grato in quel momento.
-E tu…
tutto bene con
Bella?- mi domandò, a sorpresa, lasciandomi stupito.
Oddio… in quel momento, nella mia immaginazione, non stavo
più confidandomi con l’uomo che aveva sostituito
mio padre
e che voleva confortarmi… ma avevo di fianco il burbero
padre
della mia ragazza, nonché il temibile capo della polizia...
in
un istante mi ritrovai con la salivazione completamente
azzerata…
Il suo ampio
sorriso nel
frattempo si era allargato a dismisura, sfociando in un ghigno
trionfante, di chi aveva appena beccato con le mani nel sacco un
pericoloso criminale…
-S-sì…
tutto
bene… Ch…arlie…
perché… me lo
chiedi?- balbettai, con il cuore che mi batteva
all’impazzata.
Deglutii rumorosamente, sperando che non volesse farmi prediche sul
sesso con sua figlia… o, peggio ancora, che tentasse di
dissuadermi dallo scottante argomento con pericolose tecniche di
convincimento, gravemente nocive per la delicata salute del mio
bassoventre… ero terrorizzato anche solo
all’idea…
Oddio, nessuno veniva a salvarmi? Ma possibile che in una casa
così affollata fossero tutti impegnati in qualcosa di
più
interessante, anziché precipitarsi in salone a tutelare
le… ehm… preziosissime parti basse del
sottoscritto?
Dannazione, quanto ci metteva Bella a cambiarsi?!
-Mah,
così…
volevo solo sapere se tutto procedeva in modo tranquillo…
ma… come mai tutto ad un tratto sei nervoso, caro il mio
Edward?- domandò, con voce e sguardo che di innocente
avevano
poco. Il mio sguardo tornò al paesaggio innevato,
improvvisamente di nuovo molto interessante.
-So che tu e Bella
state
pensando di compiere un passo importante, Edward…-
affermò con tono sicuro; e se la sua stretta sulla mia
spalla
prima si poteva definire confortante, ora era diventata una morsa
d’acciaio e la spalla iniziava a dolermi…
ANTEPRIMA CAPITOLO 61
-Bè…
che
c’è, ragazzi? Perché non fai ridere
anche me,
Charlie?- esclamò mia madre, che notando il mio imbarazzo,
lo
fulminò con una gelida occhiataccia. Grande mà!
Charlie
alzò le mani in segno di resa e si calmò
immediatamente.
-Cose da uomini,
vero?-
domandò, continuando però a sghignazzare. Annuii
impercettibilmente, ma per fortuna il mio angelo fece la sua comparsa e
le corsi incontro. Mi sembrava avesse il viso un po’ provato,
pallido… forse era stanchezza. Si lasciò
abbracciare,
nonostante la presenza dei nostri genitori, che ci osservavano felici,
e poi si diresse verso il divano e si sdraiò, stanchissima.
-Bella, amore che
hai?-
mi preoccupai immediatamente. Poi osservai i volti di mia madre e
Charlie, ma stavano chiacchierando a bassa voce tra loro e non
sembravano molto in ansia per Bella... come mai?!
-Niente…
sta tranquillo,
Edward…- mormorò il mio angelo, con gli occhi
chiusi e
un’espressione leggermente dolorante.
-Ma tesoro!-
obiettai stupito;
-Non dirmi che non è niente! Si vede lontano un miglio che
stai
male!- affermai, alzando un po’ troppo la voce, spazientito
da
questo suo voler sempre minimizzare il suo malessere.
Spalancò
gli occhi, sorpresa dalla mia veemenza.
Volevamo avvertirvi, per chi seguisse Mad about you, che l'account di
Chastity è stato bloccato, per cui, se volote continuare a
seguire la sua storia, potete benissimo farlo sul suo blog Mad
about you.
Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!
the
dark side of the moon di barbara_f
Solo
per un week-end di Isabella v
(sara_g)
Rock my
life
di Isabella v
(sara_g)
Testa o
Cuore? di Isabella
v (sara_g)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life
di elisa1975
NASTY GAME
di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Bastardo
in trappola di vampirettafolle
Un'altra
opportunità di eli777
Farfalle colorate
di Stupid
Lamb
A volte, il destino... ti
sorprende di yara89
La
principessa dei mari di bellsmarie80
Il Guardiano del Faro
di Lele
Cullen
Il precettore
di porporina
L'altra
metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un
destino di
loulou72
Mad
about you di Chastity
Red
Dazzling Passion di Miss
Simy Pattinson
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