Cap. 91 EFP
Ciao ragazze!
Allora come avete passato le vacanze pasquali? Noi benissimo!
Scusate la pausa che ci siamo prese, ma ora siamo di nuovo in pista.
Eccovi il nuovo capitolo.
Ringraziamo come sempre tutte voi che ci seguite e una bacione speciale
a chi ha sempre tempo e voglia per lasciarci un piccolo commento!
Le vostre opinioni sono propriò ciò che ci
spingono a cercare di fare sempre meglio.
ATTENZIONE: volevamo avvisarvi che
l'amministrazione sta decidendo se passare la nostra storia al rating
rosso. Purtroppo i nostri capitoli hot, anche se censurati, sembrano
che non vadano bene e non vogliamo certo essere fonte di turbamento per
le ragazze più giovani.
Nel caso dovesse
succedere ci spiace per chi non potrà più
seguirci qui su efp, fino al raggiungimento della maggiore
età, ma è una decisione che non dipende da noi.
Chi volesse continuare a
leggere questa storia lo potrà fare sul nostro blog.
Un bacione a tutte e vi lovviamo tantissimo!
BUONA LETTURA DA MANU E
SARA!
CAPITOLO 91 rating rosso!
CAPITOLO 91
Istinti
e imbarazzi
Pov Edward
Eravamo
sdraiati su quel lettino in piscina già da un po’
di
tempo, incapaci di interrompere un momento così
meraviglioso.
Accarezzavo languidamente quel corpo dalla pelle vellutata e odorosa,
ed ero in pace con il mondo: la mia Bella era tra le mie braccia,
avevamo fatto l’amore con passione e desiderio e avremmo
ancora
avuto due interi giorni tutti per noi. Cosa potevo volere di
più
in quel momento? Niente… ero il ragazzo più
felice del
mondo!
Tutto
era
andato alla perfezione: i regali, la cena e le sorprese le erano
piaciuti da morire ed io mi sentivo così orgoglioso
perché se lei ora stava bene, era serena e appagata, il
merito
era soprattutto mio… sogghignai compiaciuto per quel
pensiero un
po’ troglodita, ma in effetti mi sentivo come un uomo delle
caverne che aveva faticato parecchio ma era riuscito a soddisfare la
sua donna… che sbruffone!
Il
mio sguardo
scivolò un’ennesima volta al bracciale che avevo
indosso e
di nuovo mi si formò un groppo in gola. Non riuscivo ancora
a
credere al regalo che mi aveva fatto... Mi ero sentito così
emozionato quando mi aveva spiegato che lo aveva fatto creare apposta
per me! Ed io che non mi aspettavo nulla!
I
miei pensieri
furono interrotti da un intenso brivido che era partito dalla schiena
diramandosi lungo tutta la colonna vertebrale, per poi concentrarsi sul
mio inguine: Bella mi stava semplicemente accarezzando il torace, con
la sua mano piccola e delicata, in un modo (forse per il suo animo
candido) del tutto innocente; ed invece il mio amichetto aveva
frainteso quel gesto, destandosi immediatamente e mettendosi
sull’attenti come un bravo soldatino. Possibile che anche
solo
una piccola carezza innocua potesse svegliare istinti così
potenti?! Solo lei mi faceva quell’effetto ed era la
sacrosanta
verità quando le confessavo che non ne avrei mai avuto
abbastanza di possedere quel suo meraviglioso corpo, di perdermi nei
suoi meandri bollenti, di godere in lei e con lei, beandomi del nostro
paradiso...
La
sentii sogghignare maliziosamente quando si accorse del mio coinquilino
di nuovo bello sveglio e pimpante…
-Veda
di non
fare troppo la furbetta, cara signorina Swan! La sento che sta
sghignazzando spudoratamente a causa delle condizioni di SC! Se mi
trovo costantemente in questo stato, ovvero da puro maniaco pervertito,
sappia che è sempre e solo colpa sua!- la schernii. La sua
risata cristallina risuonò per l’enorme stanza,
mentre
puntava i suoi occhioni divertiti nei miei.
-E
mi dica
signor Cullen… secondo lei è un crimine tanto
grave
essere così compiaciuti di avere questo vistoso effetto su
di
lei? Perché deve capire che invece io sono molto, molto
orgogliosa di tenerla costantemente in queste condizioni!-
contrattaccò, sempre più maliziosa, mentre una
sua mano
andò immediatamente ad accarezzare leggera la mia
intimità, aumentando la mia eccitazione. Posai
all’istante
la mano sul suo polso per fermare quella tortura, sorridendole sghembo.
-Amore
mio… ferma! Altrimenti non ci muoveremo più di
qui… te lo assicuro… e siccome ho altri programmi
per
l’immediato, sarà meglio che ci alziamo- affermai,
in tono
deciso. Mi sorrise interessata ed io contraccambiai, arcuando le mie
labbra.
-Tipo?-
mi
chiese la mia curiosona, incapace di trattenersi. Sogghignai senza
risponderle, mi alzai e le porsi una mano per aiutarla a sollevarsi.
Lei la afferrò e si lasciò trascinare, finendo
contro il
mio corpo e modellandovisi in modo perfetto. Dio, non riuscivo ancora a
capacitarmi di quanto fossimo complementari e di come i nostri corpi si
adattassero uno all’altra in modo magnifico… come
se
insieme, io e lei, ne formassimo veramente uno intero ed
unico…
-Ora
le
spiegherò esattamente cosa dovrà fare, signorina
Swan! Io
mi occuperò di riordinare, mentre lei si avvierà
verso la
nostra camera e inizierà a riempire quella stupenda vasca
che
abbiamo in bagno, con acqua calda e bagnoschiuma. Poi ci si
immergerà dentro, si rilasserà e
attenderà che il
qui presente cavaliere la raggiunga… il più
presto
possibile, naturalmente! Non oserei mai fare attendere tanto una soave
fanciulla- le rivelai. Mi sorrise, mentre una scintilla di malizia le
si accese nello sguardo.
-E’
da
domenica scorsa che sogno di immergermi nell’acqua piena di
schiuma insieme a te e di vezzeggiare il tuo stupendo corpo…
quindi stasera non mi scapperai!- le confessai, percorrendole il collo
con la mia lingua; -Mmm… sei ancora dolce… e
profumata di
cioccolata… semplicemente divina!- sospirai sulla sua pelle,
facendola ricoprire di brividi.
-Ogni
suo desiderio è un ordine, mio cavaliere…- mi
rispose, allacciando le braccia intorno al mio collo.
-Però…
sicuro, sicuro di non volere un aiutino? In due faremmo molto prima-
domandò, dandosi una rapida occhiata intorno. Scossi il
capo,
staccandomi a malincuore dal suo corpo caldo e tentatore.
-Non
ti
preoccupare,cucciola, farò presto. Quasi tutte le candele
sono
ormai spente… dovrò solo infilare gli avanzi in
frigo,
chiudere e spegnere tutto e sarò da te in un lampo, vedrai!-
la
rassicurai. Annuì e poi iniziò a guardarsi in
giro per
recuperare i nostri abiti.
Totalmente
imbambolato, anziché darmi una mossa per raggiungere al
più presto possibile la mia principessa, non riuscivo a
staccare
lo sguardo da quel corpo così divino e perfetto: Bella era
completamente nuda, ma indossava ancora i sandali… cavoli
che
visione! Il solo guardarla con quei tacchi vertiginosi che slanciavano
ancora di più il suo corpo, mi mandava in iperventilazione.
Ma
se ne rendeva conto?! Quella dea trasudava sesso da ogni poro!
Il
millisecondo dopo per poco non mi prese un colpo… oh porco
diavolo… Bella…
Un
basso
ringhio mi nacque spontaneo dal petto: cristo, che voglia immensa di
saltarle addosso e prenderla in modo selvaggio ed irruente! Mi bloccai
all’istante, impressionato dalla sfrenata lussuria delle mie
immagini mentali… Bella si voltò immediatamente
per
osservarmi, stupita.
-Per
favore,
indossa subito uno degli accappatoi… potresti prendere
freddo,
salendo in camera- le ordinai con il fiatone e i pugni serrati lungo i
fianchi. Bella mi fissò, spalancando gli occhi, palesemente
sorpresa. Fanculo! Il mio tono forse era uscito un po’ troppo
duro… mi rendevo conto di essermi irrigidito e di avere
ancora
la mascella contratta nello sforzo di controllare la reazione impulsiva
del mio corpo alla lasciva vista di poco prima… cristo,
sarebbe
stato magnifico e tremendamente eccitante… cretino,
deficiente
finiscila!, mi insultai.
-Edward…
ma… ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio? Giuro che non
me
ne sono accorta- si rammaricò, mortificata, mentre afferrava
e
si infilava uno degli accappatoi, che avevo adagiato su uno dei lettini
per ogni evenienza. La mia solita dolce, insicura e candida
Bella… dovevo assolutamente rasserenarla, ma in quel momento
faticavo con enorme sforzo a controllarmi… tremavo, scosso
da
una potente frenesia, deflagrata come una bomba atomica nel mio
corpo… nonostante ciò, cercai di sembrare il
più
tranquillo e indifferente possibile… sì, come no,
porco
malato che non sei altro!
Mi
avvicinai e
imitai il suo gesto, vestendomi anch’io, anche se sapevo
perfettamente che la mia erezione era ancora inequivocabilmente
visibile… ora più di prima. Cercai di addolcire
lo
sguardo.
-No,
amore… ma cosa vai a pensare? Non ho assolutamente niente,
tranquilla…- mormorai, mentre quelle dannate, impudiche
immagini
non volevano levarsi dalla mia mente. La vidi abbassare gli occhi: non
si era convinta evidentemente dalle mie rassicurazioni. Finì
di
raccogliere in silenzio i nostri indumenti e senza aggiungere una sola
parola lasciò la dependance e sparì dalla mia
vista.
Stupido,
deficiente, cretino e pure stronzo! Chissà quale teoria
assurda
stava elaborando, in questo momento, la sua testolina, sempre in
fermento… Non ero stato abbastanza convincente e ora,
magari,
credeva veramente di aver fatto qualcosa di sbagliato…
Ma
si poteva
essere più rincretiniti?! Non potevo aver rovinato quella
splendida serata, per una stupida fantasia erotica! E tutto
perché mi ero vergognato da morire a confessarle quello che
aveva provocato in me quando, del tutto innocente ed inconsapevole, la
mia donna si era piegata in avanti, chinandosi per raccogliere il
vestito, ed esponendo il suo bel culetto sodo completamente nella mia
direzione...
Cristo
santo!
Come potevo spiegarle quei miei pensieri così dissoluti?! Di
solito era sufficiente anche solo un suo minimo movimento per mandarmi
al tappeto… ma con un gesto del genere era riuscita a
scatenarmi
gli istinti più bestiali! Sapevo quanto le facesse piacere
suscitare in me un certo effetto, e questo fatto aveva contribuito ad
abbattere molte delle sue insicurezze, permettendoci di costruire un
rapporto intimo sempre più connesso e profondo…
ma avevo
il serio e motivato terrore che se lei avesse compreso ciò
che
veramente scatenava con certi suoi ignari movimenti, ne sarebbe rimasta
scioccata, sconvolta… come coppia eravamo solo agli
inizi…
Sospirai
e a
gran velocità sistemai ogni cosa, e mi diressi alla nostra
camera, dove già immaginavo Bella immersa nella vasca ad
aspettarmi… Appena
entrai nella camera buia, mi accorsi della luce provenire dal bagno; ma
quando aprii la porta, nonostante la vasca fosse già pronta,
di
Bella non c’era neppure l’ombra. Mi voltai e notai
la sua
figura seduta sul letto, con la testa china. Mi preoccupai
all’istante… lo sapevo io che
quell’assurda
testolina avrebbe immaginato chissà cosa, elaborando assurde
paranoie mentali… e ora si sentiva ferita. Corsi da lei e mi
inginocchiai di fronte, prendendo le sue delicate manine tra le mie.
-Amore
mio… scusa per prima… credimi, tu non hai fatto
un bel
niente… sono solo io lo stupido che ti ha ferito e che ha
rovinato questa magnifica serata…- mi insultai, ben
consapevole
che fosse la pura e semplice verità. Lei alzò di
scatto
la testa, con i suoi occhioni spalancati.
-No,
no,
Edward! Non hai rovinato proprio niente! E’ solo
che… che
vorrei sapere cosa ho fatto… perché so per certo
che
è colpa mia se ti sei irrigidito così di punto in
bianco… e il fatto che tu non abbia voluto parlarmene, mi fa
pensare che sia una cosa grave… ma non capisco…
cosa… perché…- mi spiegò,
con un tono di
voce incrinato che mi straziò il cuore. In
quell’istante
mi odiai con tutto me stesso. Come diavolo avevo potuto far soffrire il
mio angelo?! Che stronzo!
-Bella,
ascoltami… non lo affermo tanto per dire… la
colpa
è solo ed esclusivamente mia… Tu non puoi
capire...-
mormorai, cercando di farle comprendere che ero io quello sbagliato,
non lei.
-E
allora
spiegamelo… fammi capire, Edward…- mi
pregò, con
un tono speranzoso. Sospirai e pensai a come spiegarle la passione
sensuale e sconfinata che nutrivo per lei, senza sembrare un vero e
proprio maniaco depravato. Mi alzai e, tenendole sempre le mani, la
attirai verso il bagno, camminando all’indietro. Mi liberai
del
mio accappatoio e poi, senza distogliere lo sguardo da lei, le slacciai
il suo, facendoglielo scendere dalle spalle, mentre Bella continuava a
torturare il suo labbro, evidentemente nervosa e agitata. Le accarezzai
una guancia per tentare di sciogliere la sua tensione; poi la presi tra
le braccia ed entrammo insieme nella vasca, immergendoci completamente
in quell’acqua calda e profumata.
Mi
appoggiai
alla parete e feci sistemare Bella tra le mie gambe, facendola aderire
perfettamente al mio torace. La vista del suo corpo nudo, e ora
sentirla così calda e morbida contro di me, aveva fatto
risvegliare immediatamente il mio amichetto. Lo premetti contro di lei
e la sentii sospirare forte. Cavolo… come potevo spiegare
quel
desiderio selvaggio, quasi primitivo che mi aveva sconvolto senza
apparire troppo osceno o volgare?
-Tu
non hai
idea dell’immenso desiderio che scateni in me…
vedi Bella,
prima… sì, insomma… mi sono sentito in
imbarazzo… perché mi sono esplose nella mente
mille
immagini che hanno alimentato le mie fantasie sfrenate… non
te
ne ho parlato perché non volevo che pensassi male di
me…
ma alla fine, nascondendoti la mia reazione, ho fatto più
danno
che altro, perché tu ti sei sentita in colpa, pensando, come
al
solito, di aver compiuto chissà quale famigerato
sbaglio…
mentre alla fine quello sbagliato sono io- le spiegai, affranto,
poggiando il mento sulla sua spalla. Lei si appoggiò con la
guancia alla mia.
-Hai
un
fidanzato stupido! Scusami tanto, amore, ti prego…- la
supplicai
mesto. Lei si allontanò leggermente, per poi voltarsi verso
di
me e sorridermi con tenerezza, mentre il mio cuore perse un battito di
fronte al suo viso meraviglioso, accaldato dalla temperatura
dell’acqua. Le sue mani si appoggiarono ai lati del mio volto
e
posò un bacio leggero sulle mie labbra.
-Oh
tesoro… su una cosa ti devo dare ragione, stavolta. Sei
proprio
uno stupidone!- mi rimproverò dolcemente;
-Edward… ti
ricordi la sera della finale delle World Series?- mi
domandò. Io
annuii, non capendo cosa c’entrasse.
-Quando,
in
camera, abbiamo finito di… sì insomma di
giocare…
avevamo affrontato un certo discorso, giusto?- continuò,
mentre
improvvisamente intuii cosa intendesse.
-Hai
ragione,
ma…- provai a ribattere, ma Bella mi interruppe subito,
scuotendo la testa in segno di diniego. Lo sapevo aveva ragione
lei…
-Niente
ma,
Edward… ti avevo detto che volevo mi confessassi qualsiasi
tuo
desiderio e pretendo che tu lo faccia, senza paura di scandalizzarmi.
Se poi non mi sentirò ancora pronta per affrontare certe
situazioni, te lo dirò senza problemi e senza imbarazzi,
ok?- mi
ricordò.
Annuii,
dandole
un bacio e abbracciandola forte a me. Cristo, la mia ragazza era la
più meravigliosa creatura dell’intero universo!
Quanto ero
dannatamente fortunato?
-Sei
fantastica! Ti amo così tanto, che mi sembra che il cuore
possa
esplodermi nel petto!- dichiarai, mentre l’acqua
surriscaldava
sempre più i nostri corpi, a stretto contatto.
-Anch’io
ti amo da morire! E non mi piace che tra noi ci siano dei
fraintendimenti… soffro anche io se tu stai male, per
qualunque
motivo…- mi confessò, appoggiando la testa sulla
mia
spalla e sistemandosi a cavalcioni su di me. Sentivo le nostre
intimità sfiorarsi e già solo questo gesto, mi
fece
andare fuori di testa.
-E
adesso,
signor Cullen, mi può spiegare queste fantasie
così
peccaminose, che tanto hanno turbato il ragazzo che, quando ho
conosciuto, non sapeva nemmeno la vergogna dove stesse di casa, se si
trattava di sesso?- mi domandò maliziosa. Al ricordo del mio
comportamento precedente mi si strinse lo stomaco, ma Bella aveva
proprio centrato il punto. Prima non mi facevo nessun problema a fare
qualsiasi tipo di esperienza o richiesta, senza nemmeno tener conto di
quello che pensava la mia compagna del momento; però ora
Bella
mi aveva cambiato profondamente… o forse aveva ragione lei,
sostenendo che quello di prima non era mai stato il vero Edward
Cullen…
-Lasciamo
perdere, Bella… ora voglio solamente godermi il resto della
serata…- provai a glissare. Ma lei mi sorprese una volta di
più: in un movimento molto audace mi fece mancare il fiato,
lasciandomi completamente basito.
-Oh,
cavolo!- mormorai roco. Lei mugolò e poi, sul suo viso,
spuntò un sorriso malizioso.
-Vedi?
Mi
costringi ad usare questi metodi per convincerti a parlare…-
affermò. Il rossore sul suo viso si intensificò
ancora di
più ed ero certo che il suo colorito non fosse emerso
solamente
a causa della temperatura dell’acqua... La mia Bella si stava
sforzando di mostrarsi intraprendente, stava cercando di combattere la
sua innata timidezza; e lo stava facendo per tentare di mettermi ancora
più a mio agio e perché non mi sentissi colpevole
per i
miei lussuriosi desideri... Dio! Quella consapevolezza unita al suo
gesto così provocante, mi mandarono fuori di
testa… Le
mie mani, dalla schiena, scesero a stringere quelle natiche piene e
sode, mentre mi avventai sul suo collo, completamente scoperto.
-Cos’è
che vorresti, Edward? Dimmelo… ti prego…- mi
sussurrò, mentre continuava a rendermi impossibile anche
solo
pensare lucidamente con i suoi movimenti. Oddio…
ero il
suo schiavo: se avesse continuato in quel modo, avrei detto e fatto
qualsiasi cosa mi avesse ordinato!
La
mia gattina
voleva la guerra? Le avrei mostrato le mie armi! Le mie labbra scesero
sul suo seno, andando immediatamente a lambire una delle sue
colline. Bella era completamente in balia del piacere che le
stavo scatenando. Ormai ero certo che non ricordasse nemmeno
più
la sua richiesta: era partita anche lei per la tangente, come me del
resto… le sue mani vagavano sulla mia schiena, mentre i
nostri
corpi erano sempre più allacciati, trasportandoci in mondi
lontani… e proprio quando sembravamo completamente persi in
quelle sensazioni meravigliose Bella mi fece capire bene, quanto fosse
proverbiale la sua testardaggine. Senza nemmeno rendermene conto,
improvvisamente lei si staccò da me in un attimo:
si era
seduta dall’altra parte della vasca, e mi guardava cercando
di
riprendere il controllo di se stessa e della situazione. Sgranai gli
occhi, completamente scioccato da ciò che aveva appena fatto.
-Ma…
ma…- balbettai, non riuscendo ancora a credere a quella
brusca
interruzione; lei mi puntò un dito contro, con
un’espressione decisa negli occhi.
-Tu
mi stavi
distraendo troppo dalla mia opera di convincimento, e il mio giochino
mi si stava ritorcendo contro!- mi accusò, mentre ancora il
suo
respiro era irregolare; -Ora mi spieghi quale fantasia ti è
passata prima per la testa e nel farlo starai, buono buono lontano da
me, nella tua parte di vasca!- mi minacciò seria. Non
riuscii a
trattenermi e scoppiai a ridere forte, scuotendo la testa:
l’allieva stava imparando e stava per superare il maestro!
Era
già pericolosa di suo, bellissima e così
inconsapevolmente sexy… pura dinamite per me! Ma se avesse
cominciato ad esercitare un forte autocontrollo su se stessa, come
spesso facevo io per farla impazzire… bè, avrei
anche
potuto ritrovarmi spacciato!
-Oh,
Bella! Sei veramente unica!- esclamai, mentre mi avvicinavo con
determinata lentezza.
-Non
cercare di rabbonirmi e soprattutto stai lontano!- mi ordinò
di nuovo. Sorrisi e scossi la testa.
-Non
ci penso
proprio! Ora riprendiamo da dove ci siamo interrotti poco fa,
altrimenti la mia bocca rimarrà ben cucita- la ricattai,
malizioso; mentre SC pulsava in maniera maledettamente dolorosa, per
l’improvviso distacco.
In
un lampo fui
vicino a lei e, senza che facesse nemmeno in tempo a opporre
resistenza, la riportai sopra di me, unendoci in un corpo unico, come
era giusto che fosse. Un forte gemito fuoriuscì dalle labbra
di
entrambi.
-Ora
si ragiona
di nuovo…- mormorai roco, avventandomi sulle sue labbra. La
mia
lingua fece irruzione nella sua bocca, in maniera violenta e
possessiva… e prese immediatamente a intrecciarsi con la
sua,
che rispose veemente e decisa. Le mie mani le strinsero con impeto
selvaggio di nuovo le natiche e, interrompendo il nostro bacio
mozzafiato, decisi di accontentare la sua richiesta.
Appoggiai
le
mani sui suoi fianchi e la immobilizzai per ritrovare la forza di
parlare e spiegarle ciò che mi passava per la testa. Se
avessimo
continuato così non avrei avuto la lucidità
necessaria… ero determinato a condividere le mie emozioni.
Quando
fummo entrambi immobili, riportai la mia mano sul suo delizioso
fondoschiena.
-E’
questa meraviglia che mi provoca dei pensieri viziosi e sfrenati!
Bella… adoro il tuo culetto sodo… mi fa
letteralmente
uscire fuori di testa! E quando prima ti sei chinata…
bè,
ho immaginato di possederti in quella posizione e nemmeno in maniera
troppo gentile…- le sussurrai all’orecchio. Lei
ansimò ma non fece commenti, perciò proseguii il
mio
chiarimento.
-Bella…
quando ti guardo scateni l’animale che è in
me… e
ti giuro che non vado molto fiero di questo mio lato in cui impera la
pura libidine…. Quindi, ora capisci perché mi
sentivo in
imbarazzo?-.
-Oh…
mmm…- mugugnò, mentre io riprendevo a baciare
quelle
soffici colline che erano una vera e propria tentazione costante. Bella
rimase per un po’ persa nel piacere che le stavo donando,
senza
proferire parola, mentre i nostri corpi allacciati ripresero la loro
danza passionale, che rischiava di bruciarmi qualsiasi neurone
cosciente ancora in circolo nel mio cervello. Ad un certo punto le mani
di Bella si intrecciarono ai miei capelli e tirando leggermente, mi
fece sollevare il viso, per riportare i suoi occhi nei miei.
Poi,
prima di
avventarsi sulle mie labbra vogliose di ricongiungersi alla sua bocca
succosa come un frutto maturo, fu Bella a immobilizzarsi per
mormorarmi, come se niente fosse: -Diciamo che ci si potrebbe fare un
pensierino, questo weekend… ogni cosa che eccita te, amore,
eccita anche me…-. Oh cazzo… porca eva!
Rimasi
imbambolato per un attimo (o forse cinque minuti!), mentre le sue
parole continuavano a rimbalzare nella mia testa, e poi, preso da una
smania incredibile a quel pensiero lussurioso, risposi a quel bacio,
lasciandomi andare completamente alla passione…
Le
mie mani
percorsero avanti e indietro il suo corpo, stringendo e accarezzando
quella pelle vellutata, mentre le nostre bocche continuavano a essere
incollate e le nostre lingue si rincorrevano instancabilmente. Sentivo
le mani di Bella stringere con forza i miei capelli e dopo poco ci
lasciammo andare al piacere che investì entrambi
contemporaneamente.
-Ti
amo, ti
amo, ti amo, ti amo, ti amo…- continuavo a mormorare sulle
sue
labbra, alternando teneri baci e morsetti, mentre lei sorrideva felice,
abbandonata completamente su di me. Restammo stretti ancora un
po’, cullati dal calore dell’acqua, dal profumo del
bagnoschiuma e dal battere di nuovo regolare dei nostri cuori.
-Forza
gattina… è ora di lavarci e andare a nanna- la
sollecitai. Lei protestò debolmente con un mugugno che mi
fece
sorridere, ma poi alzò leggermente il bacino, permettendomi
di
uscire dal suo corpo; si sporse sul bordo della vasca, prese la spugna,
vi versò sopra un po’ di bagnoschiuma e poi
iniziò
a fregare delicatamente tutto il mio corpo.
Sentire
il
ruvido della spugna che si alternava alla morbidezza delle sue mani, mi
donava delle sensazioni meravigliose e molto rilassanti…
sarei
stato ore ed ore a farmi lavare da quell’angelo tentatore...
Appena
ebbe
finito, le rubai la spugna dalle mani e mi dedicai a lei. La feci
accomodare di nuovo tra le mie gambe e iniziai a sfregarle molto
delicatamente la schiena, per poi passare per il collo e scendere sui
suoi seni. Lì indugiai un po’ di più,
facendola di
nuovo sospirare… era completamente abbandonata contro il mio
petto e sentirla così arresa sotto i miei tocchi mi faceva
toccare il cielo con un dito. Con la spugna scesi ancora, tra le sue
cosce, passando e ripassando sulla sua intimità, per finire
poi
sulle sue lunghe gambe.
-Ecco
amore… io inizio a uscire e tu rimani ancora un attimo qui
al
caldo, mentre prendo degli asciugamani puliti- le consigliai. Mi alzai
velocemente e, uscendo dall’acqua, percepii immediatamente la
differenza di temperatura. Aprii l’armadio e presi
ciò che
mi serviva. Mi asciugai con cura e poi, legandomene uno asciutto in
vita, corsi un attimo in camera, ad alzare il termostato: non volevo
assolutamente che la mia principessa prendesse freddo. Quando tornai da
lei, stesi l’asciugamano davanti ai suoi occhi e, non appena
si
fu alzata, la avvolsi completamente, strofinandola per tamponare
delicatamente la sua pelle.
-Amore…
credo di essere ancora in grado di asciugarmi, sai?- mi
schernì.
-Ma
a me fa
piacere, davvero… adoro muovere le mie mani sul tuo
corpo…- sussurrai. Una volta asciutta, la feci accomodare
sullo
sgabello presente in bagno, proprio davanti all’enorme
specchiera.
-Edward,
cosa stai facendo?- mi chiese, vedendomi adocchiare la sua acconciatura.
-Uffa!
Ti lasci
coccolare un po’, per favore? E’ tutta la sera che
muoio
dalla voglia di affondare le mani nei tuoi setosi e morbidi capelli. Mi
piaci da morire quando li sollevi, ma allo stesso modo mi fa impazzire
perdermici dentro- le sussurrai, lasciandole un bacio sulla spalla.
Iniziai a togliere una ad una tutte le forcine dai capelli umidi di
Bella e mano a mano che glieli scioglievo, le massaggiavo la parte di
cute appena liberata. Potevo vedere il viso di Bella attraverso lo
specchio, completamente rilassato. Aveva persino inclinato leggermente
indietro la testa, lasciandosi completamente andare, mentre mugolava
dal piacere… Una volta liberi da quella, che (a mio modesto
parere) era una vera e propria tortura, infilai le dita e continuai per
un po’ il massaggio, beandomi di quella sensazione e notando
quanto facesse piacere a Bella.
-Oddio,
Edward… mi hai spedito di nuovo in paradiso…-
sospirò, con un’espressione beata. Sghignazzai
felice.
-Di
nuovo,
amore?- le chiesi malizioso. Annuì, convinta, mentre
afferravo
la spazzola e cominciavo a pettinarla dolcemente.
-Bè…
spero che quello di prima fosse un paradiso un po’
più
appagante di questo… perché non mi sembrava che
fossi
così rilassata…- la schernii. La vidi sorridere,
ma
sempre con gli occhi chiusi.
-Diciamo
che in
quei momenti… all’inizio è una discesa
all’inferno, per quanto riesci a farmi
surriscaldare… ma
poi è una continua ascesa al paradiso!- affermò,
ridendo.
Mi unii alla sua risata, felice di riuscire a provocarle tutte quelle
sensazioni… le stesse che provavo io quando stavo con lei,
quando i nostri corpi si univano e le nostre anime si
fondevano…
-Ecco,
tesoro
mio… finito- dichiarai. Lei aprì gli occhi e
voltandosi,
afferrò la mia mano, baciandone il palmo.
-Grazie
amore… è stato meraviglioso- mi
ringraziò, con un’espressione veramente serena.
In
un lampo la
presi in braccio e, spegnendo la luce del bagno, la portai a letto.
Scostai la coperta, la adagiai sul materasso e poi le sfilai da dosso
l’asciugamano, gettandolo a terra. La scavalcai e in un
attimo mi
infilai con lei nel letto e coprii entrambi con il piumone.
-Scusa
ma… niente pigiama! Stasera non voglio sentire niente
addosso,
se non la tua pelle nuda contro la mia- le rivelai. Lei
annuì e
si accoccolò meglio tra le mie braccia, intrecciò
le sue
gambe alle mie, posò la sua testa nell’incavo tra
il collo
e la spalla, e dopo avermi depositato lì un bacio
mormorò: -Non chiedo niente di meglio-.
-Buonanotte,
principessa- le sussurrai, baciandole la fronte.
-Buonanotte,
mio principe- mi rispose.
Dopo
poco entrambi scivolammo nell’oblio del sonno, felici,
appagati e pazzamente innamorati…
ANTEPRIMA
CAPITOLO 92
Pov
Jasper
-Sì,
Alice, non ti preoccupare! Ti dirò io cosa indossare e per
la
serata non ci devi nemmeno pensare. Vedrai che a tutto
c’è
un perché!- aggiunse subdola, in modo ancora più
ambiguo.
Alice le fece una linguaccia e assottigliò gli occhi per
scrutarmi con quella lei credeva un’espressione
omicida…
ormai su di me non faceva nessun effetto.
-Ahahah!
Sorellina! Ti hanno fregato alla grande questi due! Ora morirai di
curiosità per tutto il giorno! Così impari a
baciarlo in
quel modo davanti a me! Anzi… fossi in te io entrerei in
sciopero! Mi negherei totalmente!- se ne uscì quel
troglodita
che mi ritrovavo per cognato. Mai dare idee del genere! Lo fulminai con
un’occhiataccia, mentre vedevo Alice sempre più
pensierosa, come se stesse veramente valutando l’ipotesi di
tenermi lontano da quel corpo mozzafiato e da quelle labbra
meravigliose…
-Non
ci pensare proprio!- la minacciai serio.
-Perché
altrimenti?- mi sorrise con tono di sfida. Mai, mai… sfidare
Jasper Swan!
Sul
mio viso
crebbe pian piano un ghigno di pura lussuria, mentre gli occhi di Alice
si sgranavano sempre di più, ben sapendo cosa mi passasse
per la
testa. Mi chinai vicino al suo orecchio, in modo che solo lei potesse
udirmi.
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
The
Masquerade di
Shona
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
Il
gusto del piacere di bellsmarie80
The Nicest Thing (La Cosa
più Bella) di OpunziaEspinosa
Misunderstanding
- Isabella Swan e la figuraccia del secolo
di OpunziaEspinosa
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