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Autore: IsaMarie    28/04/2011    13 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 91 EFP Ciao ragazze!
Allora come avete passato le vacanze pasquali? Noi benissimo!
Scusate la pausa che ci siamo prese, ma ora siamo di nuovo in pista.
Eccovi il nuovo capitolo.
Ringraziamo come sempre tutte voi che ci seguite e una bacione speciale a chi ha sempre tempo e voglia per lasciarci un piccolo commento!
Le vostre opinioni sono propriò ciò che ci spingono a cercare di fare sempre meglio.

ATTENZIONE:
volevamo avvisarvi che l'amministrazione sta decidendo se passare la nostra storia al rating rosso. Purtroppo i nostri capitoli hot, anche se censurati, sembrano che non vadano bene e non vogliamo certo essere fonte di turbamento per le ragazze più giovani.
Nel caso dovesse succedere ci spiace per chi non potrà più seguirci qui su efp, fino al raggiungimento della maggiore età, ma è una decisione che non dipende da noi.
Chi volesse continuare a leggere questa storia lo potrà fare sul nostro blog.

Un bacione a tutte e vi lovviamo tantissimo!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!

CAPITOLO 91 rating rosso!


CAPITOLO 91


Istinti e imbarazzi



Pov Edward


Eravamo sdraiati su quel lettino in piscina già da un po’ di tempo, incapaci di interrompere un momento così meraviglioso. Accarezzavo languidamente quel corpo dalla pelle vellutata e odorosa, ed ero in pace con il mondo: la mia Bella era tra le mie braccia, avevamo fatto l’amore con passione e desiderio e avremmo ancora avuto due interi giorni tutti per noi. Cosa potevo volere di più in quel momento? Niente… ero il ragazzo più felice del mondo!
Tutto era andato alla perfezione: i regali, la cena e le sorprese le erano piaciuti da morire ed io mi sentivo così orgoglioso perché se lei ora stava bene, era serena e appagata, il merito era soprattutto mio… sogghignai compiaciuto per quel pensiero un po’ troglodita, ma in effetti mi sentivo come un uomo delle caverne che aveva faticato parecchio ma era riuscito a soddisfare la sua donna… che sbruffone!
Il mio sguardo scivolò un’ennesima volta al bracciale che avevo indosso e di nuovo mi si formò un groppo in gola. Non riuscivo ancora a credere al regalo che mi aveva fatto... Mi ero sentito così emozionato quando mi aveva spiegato che lo aveva fatto creare apposta per me! Ed io che non mi aspettavo nulla!
I miei pensieri furono interrotti da un intenso brivido che era partito dalla schiena diramandosi lungo tutta la colonna vertebrale, per poi concentrarsi sul mio inguine: Bella mi stava semplicemente accarezzando il torace, con la sua mano piccola e delicata, in un modo (forse per il suo animo candido) del tutto innocente; ed invece il mio amichetto aveva frainteso quel gesto, destandosi immediatamente e mettendosi sull’attenti come un bravo soldatino. Possibile che anche solo una piccola carezza innocua potesse svegliare istinti così potenti?! Solo lei mi faceva quell’effetto ed era la sacrosanta verità quando le confessavo che non ne avrei mai avuto abbastanza di possedere quel suo meraviglioso corpo, di perdermi nei suoi meandri bollenti, di godere in lei e con lei, beandomi del nostro paradiso...
La sentii sogghignare maliziosamente quando si accorse del mio coinquilino di nuovo bello sveglio e pimpante…
-Veda di non fare troppo la furbetta, cara signorina Swan! La sento che sta sghignazzando spudoratamente a causa delle condizioni di SC! Se mi trovo costantemente in questo stato, ovvero da puro maniaco pervertito, sappia che è sempre e solo colpa sua!- la schernii. La sua risata cristallina risuonò per l’enorme stanza, mentre puntava i suoi occhioni divertiti nei miei.
-E mi dica signor Cullen… secondo lei è un crimine tanto grave essere così compiaciuti di avere questo vistoso effetto su di lei? Perché deve capire che invece io sono molto, molto orgogliosa di tenerla costantemente in queste condizioni!- contrattaccò, sempre più maliziosa, mentre una sua mano andò immediatamente ad accarezzare leggera la mia intimità, aumentando la mia eccitazione. Posai all’istante la mano sul suo polso per fermare quella tortura, sorridendole sghembo.
-Amore mio… ferma! Altrimenti non ci muoveremo più di qui… te lo assicuro… e siccome ho altri programmi per l’immediato, sarà meglio che ci alziamo- affermai, in tono deciso. Mi sorrise interessata ed io contraccambiai, arcuando le mie labbra.
-Tipo?- mi chiese la mia curiosona, incapace di trattenersi. Sogghignai senza risponderle, mi alzai e le porsi una mano per aiutarla a sollevarsi. Lei la afferrò e si lasciò trascinare, finendo contro il mio corpo e modellandovisi in modo perfetto. Dio, non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto fossimo complementari e di come i nostri corpi si adattassero uno all’altra in modo magnifico… come se insieme, io e lei, ne formassimo veramente uno intero ed unico…
-Ora le spiegherò esattamente cosa dovrà fare, signorina Swan! Io mi occuperò di riordinare, mentre lei si avvierà verso la nostra camera e inizierà a riempire quella stupenda vasca che abbiamo in bagno, con acqua calda e bagnoschiuma. Poi ci si immergerà dentro, si rilasserà e attenderà che il qui presente cavaliere la raggiunga… il più presto possibile, naturalmente! Non oserei mai fare attendere tanto una soave fanciulla- le rivelai. Mi sorrise, mentre una scintilla di malizia le si accese nello sguardo.
-E’ da domenica scorsa che sogno di immergermi nell’acqua piena di schiuma insieme a te e di vezzeggiare il tuo stupendo corpo… quindi stasera non mi scapperai!- le confessai, percorrendole il collo con la mia lingua; -Mmm… sei ancora dolce… e profumata di cioccolata… semplicemente divina!- sospirai sulla sua pelle, facendola ricoprire di brividi.
-Ogni suo desiderio è un ordine, mio cavaliere…- mi rispose, allacciando le braccia intorno al mio collo.
-Però… sicuro, sicuro di non volere un aiutino? In due faremmo molto prima- domandò, dandosi una rapida occhiata intorno. Scossi il capo, staccandomi a malincuore dal suo corpo caldo e tentatore.
-Non ti preoccupare,cucciola, farò presto. Quasi tutte le candele sono ormai spente… dovrò solo infilare gli avanzi in frigo, chiudere e spegnere tutto e sarò da te in un lampo, vedrai!- la rassicurai. Annuì e poi iniziò a guardarsi in giro per recuperare i nostri abiti.
Totalmente imbambolato, anziché darmi una mossa per raggiungere al più presto possibile la mia principessa, non riuscivo a staccare lo sguardo da quel corpo così divino e perfetto: Bella era completamente nuda, ma indossava ancora i sandali… cavoli che visione! Il solo guardarla con quei tacchi vertiginosi che slanciavano ancora di più il suo corpo, mi mandava in iperventilazione.
Ma se ne rendeva conto?! Quella dea trasudava sesso da ogni poro!
Il millisecondo dopo per poco non mi prese un colpo… oh porco diavolo… Bella…
Un basso ringhio mi nacque spontaneo dal petto: cristo, che voglia immensa di saltarle addosso e prenderla in modo selvaggio ed irruente! Mi bloccai all’istante, impressionato dalla sfrenata lussuria delle mie immagini mentali… Bella si voltò immediatamente per osservarmi, stupita.
-Per favore, indossa subito uno degli accappatoi… potresti prendere freddo, salendo in camera- le ordinai con il fiatone e i pugni serrati lungo i fianchi. Bella mi fissò, spalancando gli occhi, palesemente sorpresa. Fanculo! Il mio tono forse era uscito un po’ troppo duro… mi rendevo conto di essermi irrigidito e di avere ancora la mascella contratta nello sforzo di controllare la reazione impulsiva del mio corpo alla lasciva vista di poco prima… cristo, sarebbe stato magnifico e tremendamente eccitante… cretino, deficiente finiscila!, mi insultai.
-Edward… ma… ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio? Giuro che non me ne sono accorta- si rammaricò, mortificata, mentre afferrava e si infilava uno degli accappatoi, che avevo adagiato su uno dei lettini per ogni evenienza. La mia solita dolce, insicura e candida Bella… dovevo assolutamente rasserenarla, ma in quel momento faticavo con enorme sforzo a controllarmi… tremavo, scosso da una potente frenesia, deflagrata come una bomba atomica nel mio corpo… nonostante ciò, cercai di sembrare il più tranquillo e indifferente possibile… sì, come no, porco malato che non sei altro!
Mi avvicinai e imitai il suo gesto, vestendomi anch’io, anche se sapevo perfettamente che la mia erezione era ancora inequivocabilmente visibile… ora più di prima. Cercai di addolcire lo sguardo.
-No, amore… ma cosa vai a pensare? Non ho assolutamente niente, tranquilla…- mormorai, mentre quelle dannate, impudiche immagini non volevano levarsi dalla mia mente. La vidi abbassare gli occhi: non si era convinta evidentemente dalle mie rassicurazioni. Finì di raccogliere in silenzio i nostri indumenti e senza aggiungere una sola parola lasciò la dependance e sparì dalla mia vista.
Stupido, deficiente, cretino e pure stronzo! Chissà quale teoria assurda stava elaborando, in questo momento, la sua testolina, sempre in fermento… Non ero stato abbastanza convincente e ora, magari, credeva veramente di aver fatto qualcosa di sbagliato…
Ma si poteva essere più rincretiniti?! Non potevo aver rovinato quella splendida serata, per una stupida fantasia erotica! E tutto perché mi ero vergognato da morire a confessarle quello che aveva provocato in me quando, del tutto innocente ed inconsapevole, la mia donna si era piegata in avanti, chinandosi per raccogliere il vestito, ed esponendo il suo bel culetto sodo completamente nella mia direzione...
Cristo santo! Come potevo spiegarle quei miei pensieri così dissoluti?! Di solito era sufficiente anche solo un suo minimo movimento per mandarmi al tappeto… ma con un gesto del genere era riuscita a scatenarmi gli istinti più bestiali! Sapevo quanto le facesse piacere suscitare in me un certo effetto, e questo fatto aveva contribuito ad abbattere molte delle sue insicurezze, permettendoci di costruire un rapporto intimo sempre più connesso e profondo… ma avevo il serio e motivato terrore che se lei avesse compreso ciò che veramente scatenava con certi suoi ignari movimenti, ne sarebbe rimasta scioccata, sconvolta… come coppia eravamo solo agli inizi…
Sospirai e a gran velocità sistemai ogni cosa, e mi diressi alla nostra camera, dove già immaginavo Bella immersa nella vasca ad aspettarmi… Appena entrai nella camera buia, mi accorsi della luce provenire dal bagno; ma quando aprii la porta, nonostante la vasca fosse già pronta, di Bella non c’era neppure l’ombra. Mi voltai e notai la sua figura seduta sul letto, con la testa china. Mi preoccupai all’istante… lo sapevo io che quell’assurda testolina avrebbe immaginato chissà cosa, elaborando assurde paranoie mentali… e ora si sentiva ferita. Corsi da lei e mi inginocchiai di fronte, prendendo le sue delicate manine tra le mie.
-Amore mio… scusa per prima… credimi, tu non hai fatto un bel niente… sono solo io lo stupido che ti ha ferito e che ha rovinato questa magnifica serata…- mi insultai, ben consapevole che fosse la pura e semplice verità. Lei alzò di scatto la testa, con i suoi occhioni spalancati.
-No, no, Edward! Non hai rovinato proprio niente! E’ solo che… che vorrei sapere cosa ho fatto… perché so per certo che è colpa mia se ti sei irrigidito così di punto in bianco… e il fatto che tu non abbia voluto parlarmene, mi fa pensare che sia una cosa grave… ma non capisco… cosa… perché…- mi spiegò, con un tono di voce incrinato che mi straziò il cuore. In quell’istante mi odiai con tutto me stesso. Come diavolo avevo potuto far soffrire il mio angelo?! Che stronzo!
-Bella, ascoltami… non lo affermo tanto per dire… la colpa è solo ed esclusivamente mia… Tu non puoi capire...- mormorai, cercando di farle comprendere che ero io quello sbagliato, non lei.
-E allora spiegamelo… fammi capire, Edward…- mi pregò, con un tono speranzoso. Sospirai e pensai a come spiegarle la passione sensuale e sconfinata che nutrivo per lei, senza sembrare un vero e proprio maniaco depravato. Mi alzai e, tenendole sempre le mani, la attirai verso il bagno, camminando all’indietro. Mi liberai del mio accappatoio e poi, senza distogliere lo sguardo da lei, le slacciai il suo, facendoglielo scendere dalle spalle, mentre Bella continuava a torturare il suo labbro, evidentemente nervosa e agitata. Le accarezzai una guancia per tentare di sciogliere la sua tensione; poi la presi tra le braccia ed entrammo insieme nella vasca, immergendoci completamente in quell’acqua calda e profumata.
Mi appoggiai alla parete e feci sistemare Bella tra le mie gambe, facendola aderire perfettamente al mio torace. La vista del suo corpo nudo, e ora sentirla così calda e morbida contro di me, aveva fatto risvegliare immediatamente il mio amichetto. Lo premetti contro di lei e la sentii sospirare forte. Cavolo… come potevo spiegare quel desiderio selvaggio, quasi primitivo che mi aveva sconvolto senza apparire troppo osceno o volgare?
-Tu non hai idea dell’immenso desiderio che scateni in me… vedi Bella, prima… sì, insomma… mi sono sentito in imbarazzo… perché mi sono esplose nella mente mille immagini che hanno alimentato le mie fantasie sfrenate… non te ne ho parlato perché non volevo che pensassi male di me… ma alla fine, nascondendoti la mia reazione, ho fatto più danno che altro, perché tu ti sei sentita in colpa, pensando, come al solito, di aver compiuto chissà quale famigerato sbaglio… mentre alla fine quello sbagliato sono io- le spiegai, affranto, poggiando il mento sulla sua spalla. Lei si appoggiò con la guancia alla mia.
-Hai un fidanzato stupido! Scusami tanto, amore, ti prego…- la supplicai mesto. Lei si allontanò leggermente, per poi voltarsi verso di me e sorridermi con tenerezza, mentre il mio cuore perse un battito di fronte al suo viso meraviglioso, accaldato dalla temperatura dell’acqua. Le sue mani si appoggiarono ai lati del mio volto e posò un bacio leggero sulle mie labbra.
-Oh tesoro… su una cosa ti devo dare ragione, stavolta. Sei proprio uno stupidone!- mi rimproverò dolcemente; -Edward… ti ricordi la sera della finale delle World Series?- mi domandò. Io annuii, non capendo cosa c’entrasse.
-Quando, in camera, abbiamo finito di… sì insomma di giocare… avevamo affrontato un certo discorso, giusto?- continuò, mentre improvvisamente intuii cosa intendesse.
-Hai ragione, ma…- provai a ribattere, ma Bella mi interruppe subito, scuotendo la testa in segno di diniego. Lo sapevo aveva ragione lei…
-Niente ma, Edward… ti avevo detto che volevo mi confessassi qualsiasi tuo desiderio e pretendo che tu lo faccia, senza paura di scandalizzarmi. Se poi non mi sentirò ancora pronta per affrontare certe situazioni, te lo dirò senza problemi e senza imbarazzi, ok?- mi ricordò.
Annuii, dandole un bacio e abbracciandola forte a me. Cristo, la mia ragazza era la più meravigliosa creatura dell’intero universo! Quanto ero dannatamente fortunato?
-Sei fantastica! Ti amo così tanto, che mi sembra che il cuore possa esplodermi nel petto!- dichiarai, mentre l’acqua surriscaldava sempre più i nostri corpi, a stretto contatto.
-Anch’io ti amo da morire! E non mi piace che tra noi ci siano dei fraintendimenti… soffro anche io se tu stai male, per qualunque motivo…- mi confessò, appoggiando la testa sulla mia spalla e sistemandosi a cavalcioni su di me. Sentivo le nostre intimità sfiorarsi e già solo questo gesto, mi fece andare fuori di testa.
-E adesso, signor Cullen, mi può spiegare queste fantasie così peccaminose, che tanto hanno turbato il ragazzo che, quando ho conosciuto, non sapeva nemmeno la vergogna dove stesse di casa, se si trattava di sesso?- mi domandò maliziosa. Al ricordo del mio comportamento precedente mi si strinse lo stomaco, ma Bella aveva proprio centrato il punto. Prima non mi facevo nessun problema a fare qualsiasi tipo di esperienza o richiesta, senza nemmeno tener conto di quello che pensava la mia compagna del momento; però ora Bella mi aveva cambiato profondamente… o forse aveva ragione lei, sostenendo che quello di prima non era mai stato il vero Edward Cullen…
-Lasciamo perdere, Bella… ora voglio solamente godermi il resto della serata…- provai a glissare. Ma lei mi sorprese una volta di più: in un movimento molto audace mi fece mancare il fiato, lasciandomi completamente basito.
-Oh, cavolo!- mormorai roco. Lei mugolò e poi, sul suo viso, spuntò un sorriso malizioso.
-Vedi? Mi costringi ad usare questi metodi per convincerti a parlare…- affermò. Il rossore sul suo viso si intensificò ancora di più ed ero certo che il suo colorito non fosse emerso solamente a causa della temperatura dell’acqua... La mia Bella si stava sforzando di mostrarsi intraprendente, stava cercando di combattere la sua innata timidezza; e lo stava facendo per tentare di mettermi ancora più a mio agio e perché non mi sentissi colpevole per i miei lussuriosi desideri... Dio! Quella consapevolezza unita al suo gesto così provocante, mi mandarono fuori di testa… Le mie mani, dalla schiena, scesero a stringere quelle natiche piene e sode, mentre mi avventai sul suo collo, completamente scoperto.
-Cos’è che vorresti, Edward? Dimmelo… ti prego…- mi sussurrò, mentre continuava a rendermi impossibile anche solo pensare lucidamente con i suoi movimenti.  Oddio… ero il suo schiavo: se avesse continuato in quel modo, avrei detto e fatto qualsiasi cosa mi avesse ordinato!
La mia gattina voleva la guerra? Le avrei mostrato le mie armi! Le mie labbra scesero sul suo seno, andando immediatamente a lambire una delle sue colline.  Bella era completamente in balia del piacere che le stavo scatenando. Ormai ero certo che non ricordasse nemmeno più la sua richiesta: era partita anche lei per la tangente, come me del resto… le sue mani vagavano sulla mia schiena, mentre i nostri corpi erano sempre più allacciati, trasportandoci in mondi lontani… e proprio quando sembravamo completamente persi in quelle sensazioni meravigliose Bella mi fece capire bene, quanto fosse proverbiale la sua testardaggine. Senza nemmeno rendermene conto, improvvisamente lei  si staccò da me in un attimo: si era seduta dall’altra parte della vasca, e mi guardava cercando di riprendere il controllo di se stessa e della situazione. Sgranai gli occhi, completamente scioccato da ciò che aveva appena fatto.
-Ma… ma…- balbettai, non riuscendo ancora a credere a quella brusca interruzione; lei mi puntò un dito contro, con un’espressione decisa negli occhi.
-Tu mi stavi distraendo troppo dalla mia opera di convincimento, e il mio giochino mi si stava ritorcendo contro!- mi accusò, mentre ancora il suo respiro era irregolare; -Ora mi spieghi quale fantasia ti è passata prima per la testa e nel farlo starai, buono buono lontano da me, nella tua parte di vasca!- mi minacciò seria. Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere forte, scuotendo la testa: l’allieva stava imparando e stava per superare il maestro! Era già pericolosa di suo, bellissima e così inconsapevolmente sexy… pura dinamite per me! Ma se avesse cominciato ad esercitare un forte autocontrollo su se stessa, come spesso facevo io per farla impazzire… bè, avrei anche potuto ritrovarmi spacciato!
-Oh, Bella! Sei veramente unica!- esclamai, mentre mi avvicinavo con determinata lentezza.
-Non cercare di rabbonirmi e soprattutto stai lontano!- mi ordinò di nuovo. Sorrisi e scossi la testa.
-Non ci penso proprio! Ora riprendiamo da dove ci siamo interrotti poco fa, altrimenti la mia bocca rimarrà ben cucita- la ricattai, malizioso; mentre SC pulsava in maniera maledettamente dolorosa, per l’improvviso distacco.
In un lampo fui vicino a lei e, senza che facesse nemmeno in tempo a opporre resistenza, la riportai sopra di me, unendoci in un corpo unico, come era giusto che fosse. Un forte gemito fuoriuscì dalle labbra di entrambi.
-Ora si ragiona di nuovo…- mormorai roco, avventandomi sulle sue labbra. La mia lingua fece irruzione nella sua bocca, in maniera violenta e possessiva… e prese immediatamente a intrecciarsi con la sua, che rispose veemente e decisa. Le mie mani le strinsero con impeto selvaggio di nuovo le natiche e, interrompendo il nostro bacio mozzafiato, decisi di accontentare la sua richiesta.
Appoggiai le mani sui suoi fianchi e la immobilizzai per ritrovare la forza di parlare e spiegarle ciò che mi passava per la testa. Se avessimo continuato così non avrei avuto la lucidità necessaria… ero determinato a condividere le mie emozioni.
Quando fummo entrambi immobili, riportai la mia mano sul suo delizioso fondoschiena.
-E’ questa meraviglia che mi provoca dei pensieri viziosi e sfrenati! Bella… adoro il tuo culetto sodo… mi fa letteralmente uscire fuori di testa! E quando prima ti sei chinata… bè, ho immaginato di possederti in quella posizione e nemmeno in maniera troppo gentile…- le sussurrai all’orecchio. Lei ansimò ma non fece commenti, perciò proseguii il mio chiarimento.
-Bella… quando ti guardo scateni l’animale che è in me… e ti giuro che non vado molto fiero di questo mio lato in cui impera la pura libidine…. Quindi, ora capisci perché mi sentivo in imbarazzo?-.
-Oh… mmm…- mugugnò, mentre io riprendevo a baciare quelle soffici colline che erano una vera e propria tentazione costante. Bella rimase per un po’ persa nel piacere che le stavo donando, senza proferire parola, mentre i nostri corpi allacciati ripresero la loro danza passionale, che rischiava di bruciarmi qualsiasi neurone cosciente ancora in circolo nel mio cervello. Ad un certo punto le mani di Bella si intrecciarono ai miei capelli e tirando leggermente, mi fece sollevare il viso, per riportare i suoi occhi nei miei.
Poi, prima di avventarsi sulle mie labbra vogliose di ricongiungersi alla sua bocca succosa come un frutto maturo, fu Bella a immobilizzarsi per mormorarmi, come se niente fosse: -Diciamo che ci si potrebbe fare un pensierino, questo weekend… ogni cosa che eccita te, amore, eccita anche me…-. Oh cazzo… porca eva!
Rimasi imbambolato per un attimo (o forse cinque minuti!), mentre le sue parole continuavano a rimbalzare nella mia testa, e poi, preso da una smania incredibile a quel pensiero lussurioso, risposi a quel bacio, lasciandomi andare completamente alla passione…
Le mie mani percorsero avanti e indietro il suo corpo, stringendo e accarezzando quella pelle vellutata, mentre le nostre bocche continuavano a essere incollate e le nostre lingue si rincorrevano instancabilmente. Sentivo le mani di Bella stringere con forza i miei capelli e dopo poco ci lasciammo andare al piacere che investì entrambi contemporaneamente.
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…- continuavo a mormorare sulle sue labbra, alternando teneri baci e morsetti, mentre lei sorrideva felice, abbandonata completamente su di me. Restammo stretti ancora un po’, cullati dal calore dell’acqua, dal profumo del bagnoschiuma e dal battere di nuovo regolare dei nostri cuori.
-Forza gattina… è ora di lavarci e andare a nanna- la sollecitai. Lei protestò debolmente con un mugugno che mi fece sorridere, ma poi alzò leggermente il bacino, permettendomi di uscire dal suo corpo; si sporse sul bordo della vasca, prese la spugna, vi versò sopra un po’ di bagnoschiuma e poi iniziò a fregare delicatamente tutto il mio corpo.
Sentire il ruvido della spugna che si alternava alla morbidezza delle sue mani, mi donava delle sensazioni meravigliose e molto rilassanti… sarei stato ore ed ore a farmi lavare da quell’angelo tentatore...
Appena ebbe finito, le rubai la spugna dalle mani e mi dedicai a lei. La feci accomodare di nuovo tra le mie gambe e iniziai a sfregarle molto delicatamente la schiena, per poi passare per il collo e scendere sui suoi seni. Lì indugiai un po’ di più, facendola di nuovo sospirare… era completamente abbandonata contro il mio petto e sentirla così arresa sotto i miei tocchi mi faceva toccare il cielo con un dito. Con la spugna scesi ancora, tra le sue cosce, passando e ripassando sulla sua intimità, per finire poi sulle sue lunghe gambe.
-Ecco amore… io inizio a uscire e tu rimani ancora un attimo qui al caldo, mentre prendo degli asciugamani puliti- le consigliai. Mi alzai velocemente e, uscendo dall’acqua, percepii immediatamente la differenza di temperatura. Aprii l’armadio e presi ciò che mi serviva. Mi asciugai con cura e poi, legandomene uno asciutto in vita, corsi un attimo in camera, ad alzare il termostato: non volevo assolutamente che la mia principessa prendesse freddo. Quando tornai da lei, stesi l’asciugamano davanti ai suoi occhi e, non appena si fu alzata, la avvolsi completamente, strofinandola per tamponare delicatamente la sua pelle.
-Amore… credo di essere ancora in grado di asciugarmi, sai?- mi schernì.
-Ma a me fa piacere, davvero… adoro muovere le mie mani sul tuo corpo…- sussurrai. Una volta asciutta, la feci accomodare sullo sgabello presente in bagno, proprio davanti all’enorme specchiera.
-Edward, cosa stai facendo?- mi chiese, vedendomi adocchiare la sua acconciatura.
-Uffa! Ti lasci coccolare un po’, per favore? E’ tutta la sera che muoio dalla voglia di affondare le mani nei tuoi setosi e morbidi capelli. Mi piaci da morire quando li sollevi, ma allo stesso modo mi fa impazzire perdermici dentro- le sussurrai, lasciandole un bacio sulla spalla. Iniziai a togliere una ad una tutte le forcine dai capelli umidi di Bella e mano a mano che glieli scioglievo, le massaggiavo la parte di cute appena liberata. Potevo vedere il viso di Bella attraverso lo specchio, completamente rilassato. Aveva persino inclinato leggermente indietro la testa, lasciandosi completamente andare, mentre mugolava dal piacere… Una volta liberi da quella, che (a mio modesto parere) era una vera e propria tortura, infilai le dita e continuai per un po’ il massaggio, beandomi di quella sensazione e notando quanto facesse piacere a Bella.
-Oddio, Edward… mi hai spedito di nuovo in paradiso…- sospirò, con un’espressione beata. Sghignazzai felice.
-Di nuovo, amore?- le chiesi malizioso. Annuì, convinta, mentre afferravo la spazzola e cominciavo a pettinarla dolcemente.
-Bè… spero che quello di prima fosse un paradiso un po’ più appagante di questo… perché non mi sembrava che fossi così rilassata…- la schernii. La vidi sorridere, ma sempre con gli occhi chiusi.
-Diciamo che in quei momenti… all’inizio è una discesa all’inferno, per quanto riesci a farmi surriscaldare… ma poi è una continua ascesa al paradiso!- affermò, ridendo. Mi unii alla sua risata, felice di riuscire a provocarle tutte quelle sensazioni… le stesse che provavo io quando stavo con lei, quando i nostri corpi si univano e le nostre anime si fondevano…
-Ecco, tesoro mio… finito- dichiarai. Lei aprì gli occhi e voltandosi, afferrò la mia mano, baciandone il palmo.
-Grazie amore… è stato meraviglioso- mi ringraziò, con un’espressione veramente serena.
In un lampo la presi in braccio e, spegnendo la luce del bagno, la portai a letto. Scostai la coperta, la adagiai sul materasso e poi le sfilai da dosso l’asciugamano, gettandolo a terra. La scavalcai e in un attimo mi infilai con lei nel letto e coprii entrambi con il piumone.
-Scusa ma… niente pigiama! Stasera non voglio sentire niente addosso, se non la tua pelle nuda contro la mia- le rivelai. Lei annuì e si accoccolò meglio tra le mie braccia, intrecciò le sue gambe alle mie, posò la sua testa nell’incavo tra il collo e la spalla, e dopo avermi depositato lì un bacio mormorò: -Non chiedo niente di meglio-.
-Buonanotte, principessa- le sussurrai, baciandole la fronte.
-Buonanotte, mio principe- mi rispose.
Dopo poco entrambi scivolammo nell’oblio del sonno, felici, appagati e pazzamente innamorati…

ANTEPRIMA CAPITOLO 92


Pov Jasper

-Sì, Alice, non ti preoccupare! Ti dirò io cosa indossare e per la serata non ci devi nemmeno pensare. Vedrai che a tutto c’è un perché!- aggiunse subdola, in modo ancora più ambiguo. Alice le fece una linguaccia e assottigliò gli occhi per scrutarmi con quella lei credeva un’espressione omicida… ormai su di me non faceva nessun effetto.

-Ahahah! Sorellina! Ti hanno fregato alla grande questi due! Ora morirai di curiosità per tutto il giorno! Così impari a baciarlo in quel modo davanti a me! Anzi… fossi in te io entrerei in sciopero! Mi negherei totalmente!- se ne uscì quel troglodita che mi ritrovavo per cognato. Mai dare idee del genere! Lo fulminai con un’occhiataccia, mentre vedevo Alice sempre più pensierosa, come se stesse veramente valutando l’ipotesi di tenermi lontano da quel corpo mozzafiato e da quelle labbra meravigliose…
-Non ci pensare proprio!- la minacciai serio.
-Perché altrimenti?- mi sorrise con tono di sfida. Mai, mai… sfidare Jasper Swan!
Sul mio viso crebbe pian piano un ghigno di pura lussuria, mentre gli occhi di Alice si sgranavano sempre di più, ben sapendo cosa mi passasse per la testa. Mi chinai vicino al suo orecchio, in modo che solo lei potesse udirmi.



V
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Andate a fare una visitina, ne vale la pena!
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