30 Days

di Out_Ofocus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day One ***
Capitolo 2: *** Day Two ***
Capitolo 3: *** Day Three ***
Capitolo 4: *** Day Four ***
Capitolo 5: *** Day Five ***
Capitolo 6: *** Day Six ***
Capitolo 7: *** Day Seven ***
Capitolo 8: *** Day Eight ***
Capitolo 9: *** Day Nine ***
Capitolo 10: *** Day Ten ***
Capitolo 11: *** Day Eleven ***
Capitolo 12: *** Day Twelve ***
Capitolo 13: *** Day Thirteen ***
Capitolo 14: *** Day Fourteen ***
Capitolo 15: *** Day Fifteen ***
Capitolo 16: *** Day Sixteen ***
Capitolo 17: *** Day Seventeen ***
Capitolo 18: *** Day Eighteen ***
Capitolo 19: *** Day Nineteen ***
Capitolo 20: *** Day Twenty ***
Capitolo 21: *** Day Twenty-One ***
Capitolo 22: *** Day Twenty - Two ***
Capitolo 23: *** Day Twenty - Three ***
Capitolo 24: *** Day Twenty-Four ***
Capitolo 25: *** Day Twenty - Five ***
Capitolo 26: *** Day Twenty - Six ***
Capitolo 27: *** Day Twenty - Seven ***
Capitolo 28: *** Day Twenty - Eight ***
Capitolo 29: *** Day Twenty - Nine ***
Capitolo 30: *** Day Thirty ***
Capitolo 31: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Day One ***


Day One 



 

Amanda era seduta sul bordo del letto di camera sua, si guardava i piedi pensierosa, indecisa sul da farsi.
Aveva pensato a quel giorno tanto, forse anche troppo negli ultimi tre anni, ma non aveva mai pensato a cosa fare, una volta scoperta la verità.
Decisa si guardò intorno, cercando il cellulare, una volta trovato si mise le cuffie, schiacciò Play e si alzò dal letto. Dopo essersi messa le sue converse bianche, sulle note di “Drive By” dei Train, scese le scale a passo veloce.
- Mamma? -
- Sono qui!
– la voce proveniva dalla cucina. – Tommy smettila di dare noia a tua sorella! – disse la donna guardando i figli seduti davanti a lei, mentre facevano i compiti.
- Mamma … io vado da Nate! – disse sistemandosi la borsa a tracolla.
- Torni a cena? – chiese la donna mettendo il dolce in forno e poi pulendosi le mani contro il grembiule.
- Credo di si! – disse lei spettinando il fratello.
- Mandy no! – disse lui guardandola male.
- Fammi sapere! -
- Certo! –
disse sorridendo avviandosi verso la porta. Una volte uscita di casa, cercò gli occhiali da sole nella borsa e poi sempre con le cuffie nelle orecchie si incamminò verso casa del ragazzo.
Era una giornata di inizio settembre e al contrario di quello che la gente pensa sempre, a Londra era una bellissima giornata di sole. Si tirò su le maniche del golf, più o meno fino ai gomiti, lasciando scoperti i braccialetti e il tatuaggio all’esterno sul polso sinistro.
Quelle lettere, che velocemente aveva messo in borsa, la facevano sentire a disagio, in più il fatto di non averle ancora lette le mettevano una strana agitazione addosso, quelle lettere contenevano la verità.
Casa dell’amico, se così si poteva definire, per fortuna era a una decina di minuti a piedi da casa sua, Amanda era sempre stata una scansa fatiche. Sorrise fra se, senza nemmeno sapere lei il motivo.
Quando imboccò il vialetto di casa del ragazzo, notò che le cinque macchine c’erano tutte e che quindi lui era a casa.
- Buongiorno! – disse il riccio aprendole la porta.
- Jay … sono le cinque di pomeriggio! – disse togliendosi le cuffie e entrando.
- Come sei pignola! – disse sorridendole e chiudendo la porta di ingresso.
- Nate? – chiese guardandolo.
- In camera sua! – disse indicando la rampa di scale, sapendo che la ragazza conosceva già la strada.
- Grazie! – disse avviandosi al piano di sopra. Conosceva quella casa come fosse sua. Conosceva Nathan Sykes da quasi tre anni, da quando il padre di lei era diventato il discografico dei The Wanted, Boy band della quale faceva parte Nate.
- Sveglio! – disse entrando in camera del ragazzo.
- Sono sveglio! – disse ridendo guardandola.
- Non si sa mai! – disse lei ridendo a sua volta.
- E se fossi stato nudo? -
- Perché dovresti essere nudo alle cinque di pomeriggio?
– chiese levandosi la borsa e buttandola ai piedi del letto del ragazzo.
- Non ne ho la minima idea! – disse guardandola mentre si stendeva accanto a lui nel letto. - Fai come se fosse camera tua eh! – disse sorridendo.
- Ho una novità! – disse guardandolo.
- Dica! -
- Ho … ho trovato delle cose in soffitta! -
- Cosa ci facevi in soffitta?
– chiese stupito.
- Cercavo dei vecchi quaderni con degli appunti di Luke! – disse tranquilla lei.
- E non è quello che hai trovato? -
- No, non so dove mio fratello abbia messo i suoi vecchi quaderni! -
- Non sei venuta qua per dirmi dei quaderni di tuo fratello vero?
– chiese guardandola.
- No … - disse alzandosi e andando a recuperare la borsa. – Ho trovato queste! – disse tirando fuori le lettere legate insieme da un elastico rosso.
- Cosa … cosa sono? – chiese Nate guardandola.
- Lettere! -
- A quello ci ero arrivato anche io!
– disse guardandola male.
- Scusa! – disse ridendo. – Sono di mia madre! -
- E tu sei venuta qua … a disturbare il mio pomeriggio di relax per delle lettere di tua madre? -
- Idiota … sono della mia vera madre!
– disse lei guardandolo.
- Oh … - li per li non riuscì a dire altro, guardava le buste richiuse in mano della ragazza, pensando a cosa avrebbe potuto dire. – Le … le vuoi aprire? -
- Non lo so … se … se le apro … non so se voglio sapere tutta la verità!
– disse appoggiandole sul letto.
- Facciamo, che le tengo io finchè non sei pronta a leggerle? – chiese sorridendole.
- Grazie! – disse guardandolo.
 
Amanda Erin King, era una ragazza di diciotto anni alle prese con l’ultimo anno di liceo, o meglio con gli ultimi mesi di liceo. Viveva con la famiglia in una villetta nella periferia di Londra e a parte l’amicizia con uno dei cinque componenti dei The Wanted, poteva essere considerata una ragazza normale. Aveva tre fratelli, Luke, che aveva due anni più di lei, Thomas, detto Tommy, che aveva 14 anni e la più piccola Mollie, che aveva otto anni. La sua vita poteva apparire perfetta a chi la vedeva da fuori, figlia di uno dei discografici più importanti di Londra, aveva sempre quello che voleva, ma a un occhio più attento la sua vita non appariva poi così perfetta. Tre anni prima, quando aveva più o meno quindici anni, i genitori avevano deciso che era l’ora che sapesse la verità rivelandole che era stata adottata, cosa che lì per lì non l’aveva sconvolta poi così tanto. Ma da un paio di mesi a quella parte la voglia di scoprire chi fosse la sua vera madre le aveva fatto mettere in dubbio tutto. Come poteva sapere chi era se non sapeva da dove veniva? Ogni giorno scopriva piccoli pezzi, che messi insieme le avrebbero fatto capire tutto. Teneva tutto per se, non ne parlava in casa, ne con le amiche, l’unico che la aiutava era Nate. Avevano un rapporto strano, non erano mai stati migliori amici ma in tre anni che si conoscevano non si erano mai spinti oltre. Erano bloccati in uno stato fra amicizia e amore, che non gli permetteva di andare da nessuna parte. In più il fatto che lui avesse milioni di ragazzine, con gli ormoni impazziti, che sbavavano per lui, non aveva mai reso le cose facili.  
Tornando ad Amanda, come lei anche Tommy e Mollie erano stati adottati, solo che al contrario di Amanda ancora non lo sapevano, il che era un bene, non c’era motivo di dirglielo, da quando Amanda era venuto a saperlo, non era più stato lo stesso con i suoi genitori, sapere di non essere veramente figlia loro, aveva cambiato qualcosa in lei. Proprio per questo avrebbe voluto almeno conoscere la sua vera madre e chiederle per quale motivo l’aveva data in adozione, tutto lì, non voleva tornare con sua madre, perché ormai la sua famiglia era quella, anche se non era figlia loro biologicamente, loro erano i suoi genitori e i fratelli, non avrebbe potuto lasciarli.
 
- Rimani a cena? –chiese Nate alzandosi dal letto e stiracchiandosi.
- Mia mamma credo mi voglia a casa … vieni tu da me? – chiese guardandolo.
- Va bene, ma dopo usciamo! –
- Che hai in mente? -
- Non lo so … ma ho voglia di uscire! -
- Ok … dopo usciamo! –
disse sorridendo. – Basta non essere inseguiti di nuovo da delle ragazzine urlanti! – disse guardandolo.
- Tesoro bello, succede quando esci con una delle pop star più in voga in questo momento! – disse sorridendo.
- Ma smettila! Mettiti qualcosa di decente e andiamo da me! – disse avviandosi verso la porta. – Io vado un attimo in bagno! –
- Ehi, Amanda! -
- Sera Max!
– disse sorridendo. – Posso? – chiese indicando la porta del bagno.
- Certo certo! – disse lui sorridendo e facendole posto per entrare in bagno.
- Grazie! – disse entrando e chiudendo la porta. Tornò in camera del ragazzo, dopo qualche minuto. – Sai … - disse mettendosi di nuovo a sedere sul letto sfogliando una rivista che aveva trovato sul mobiletto nel corridoio. – Dovresti smentire le voci che ci vedono una coppia! – disse guardandolo. – Ci sono ragazzine che mi mandano strani tweet! – disse ridendo. – Aspetta te ne leggo uno di stamattina! – disse prendendo il cellulare. – Ecco senti questo: “Com’è che tu e Nathan state insieme e non vi abbiamo mai visto ne tenervi per mano e scambiarvi dolci coccole in pubblico?!” -
- Non sei costretta a rispondere! –
disse sistemandosi la camicia.
- Non è quello che ho detto, ma non ho mai capito perché non smentisci tutto! – disse sorridendo.
Nathan stava per contro battere quando Tom entrò in camera del ragazzo.
- Non si bussa? – chiese guardandolo.
- Quando mai in questa casa qualcuno bussa? – chiese sorridendo mettendosi comodo sul letto accanto ad Amanda.– Ciao bellezza! -
- Ciao Parker!
– disse continuando a sfogliare la rivista.
- State uscendo? – chiese entrando anche Jay.
- Ma fate come se fosse il soggiorno e non camera mia! -
- Si, andiamo a cena da me! –
disse Amanda sorridendo ai ragazzi.
- Poi che fate venite alla festa di Frankie? – chiese Tom sorridendo.
- E’ stasera? – chiese Nate guardandolo.
- Eh si! – disse Jay.
- Me ne ero dimenticato! – disse guardando i ragazzo. – Mandy ti va di andare alla festa di Frankie dopo la cena? -
- La cantante delle Saturdays? -
- Si! -
- Se c’è da bere, a me va bene! –
disse sorridendo.
- Perfetto … ci vediamo lì allora! – disse Jay, alzandosi e uscendo dalla camera.
- Bene, forza andiamo, mia mamma sennò si lamenterà che non abbiamo dato una mano! – disse alzandosi e uscendo dalla camera anche lei, seguita da Nate.
- Qualcuno ha visto le chiavi della mia macchina? -
- Sono qui! –
disse Siva dalla cucina.
- Grazie! – disse prendendole e sorridendo all’amico. – Ci vediamo direttamente alla festa!  A dopo gente! – disse uscendo.
- Ciao! – disse Amanda seguendolo.

- Mamma siamo a casa! -
- Oh Nathan … ciao!
– disse la donna entrando dalla porta sul retro e salutando i ragazzi.
- Sera signora King! – disse sorridendo.
- Mamma, Nate rimane a cena, poi usciamo! – disse Amanda sorridendo alla madre e aprendo il frigo. – Vuoi qualcosa? – chiese guardando Nate.
- Sono apposto così grazie! -
- Non farete tardi vero? -
- Non lo so mamma … è una festa, non verrò via presto! –
disse sorridendo, chiudendo il frigo senza prendere niente.
- Ricordi che domani, sei in studio con tuo padre a lavoro vero! -
- Sisi, ricordo, ma è di pomeriggio! –
disse sorridendo.
- Lavori? -
- Papà ha bisogno della mia vena creativa per dei testi per una nuova band … è mi ha chiesto una mano!
– disse guardando l’amico.
- A proposito, devi aiutarmi a finire quella canzone! – disse guardandola.
- Allora aspetta e spera! – disse Luke entrando in cucina. – Ciao Nat! – disse battendo il cinque al ragazzo.
- Ciao Luke! – disse sorridendo.
- A che festa andate? – chiese sorridendo.
- Ad una a cui tu non sei invitato! – disse Amanda guardando il fratello mentre prendeva una bottiglietta d’acqua dal frigo.
- Frankie delle Saturdays! – disse sorridendo Nate, ricevendo un occhiataccia da Amanda.
- Era il suo sguardo da “Dovevi stare zitto, perché glielo hai detto?!” – disse Tommy entrando in cucina.
- Manca Mollie e siamo al completo! – disse la madre sorridendo.
- E’ a giocare in camera sua, non credo scenda, almeno che non si stacchi di nuovo la testa ad una delle sue bambole! – disse Tommy ridendo.
- Cosa hai fatto? – chiese la madre guardandolo.
- Io?! Niente! – disse alzando le mani in segno di arresa.
- Ok, prima che Nate si spaventi, noi andiamo in camera mia! – disse Amanda sorridendo e prendendo per un braccio il ragazzo.
- Io non mi spavento, mi piace la tua famiglia! – disse seguendola per le scale.
- Non è vero, sono invadenti e parlano troppo! -
- Credimi, passo si è no due o tre giorni al mese in famiglia, mi piace passare un po’ di tempo qua mi fa sentire a casa!
– disse sorridendole.
- Nate! – disse chiudendo la porta di camera sua e guardandolo. – Delle lettere … deve rimanere … tra noi! -
- Era scontato, muto come una tomba tranquilla! -
- Grazie! –

 
- Forse non avrei dovuto bere quell’ultimo drink! – disse quasi urlando mentre lui svoltava per la strada di casa.
- Forse! – disse sorridendo guardandola. – Mandy, abbassa la voce sono le tre del mattino! -
- Io domani devo andare a lavorare  e tu mi riporti a casa alle tre di notte? -
- Guarda che sei tu che non volevi venire via, dovevo portarti via di peso?
– chiese ridendo. Amanda era un tantino brilla, mentre lui sapendo di dover guidare si era mantenuto sobrio.
- La prossima volta farei così! – disse guardandolo, cercando di fare la seria, ma non riuscendoci e scoppiando a ridere.
- Vuoi che ti aiuti a entrare in casa?! – chiese accostando davanti a casa sua.
- No, se mi levo queste … - disse levandosi le scarpe.– Posso provare a entrare in casa senza fare rumore! -
- Certo come no! –
disse guardandola, mentre cercava di tenere in mano le scarpe e la borsa, e il vestito sembrava divertirsi a salirle sempre più su.
- C’è mio fratello! – urlò indicando il ragazzo che parcheggiava la macchina.
- Perfetto, ti aiuta lui aspetta! – disse Nate scendendo. – Luke! -
- Oh Nate! -
- Senti … ha bevuto un po’ più del dovuto … -
- La porto io a letto!
– disse sorridendo.
- Grazie! -
- Tranquillo!
– disse mettendo un braccio intorno alla vita della sorella e aiutandola a stare in piedi.
- Ciao Lu! – disse Amanda sorridendo al fratello.
- Oh cazzo, il tuo alito puzza di alcool da fare schifo! – disse guardandola. – Ci penso io da qua! – disse poi guardando Nate.
- Buona notte! – disse guardandoli mentre camminavano verso l’ingresso.
- Notte Nate! – disse lei sorridendo.
La salutò con la mano e quando sparì dalla sua vista, risalì in macchina e tornò a casa. 






*Space*
Eccomi qua con una nuova Fan Fiction, tranquille non abbandono la'ltra con 1D, solo che ho tante idee che mi frullano per la testa ultimamente e ne è nata questa! 
Beh lasciate una recensioncina se vi va che mi piacerebbe sapere che ne pensate! :D 

Inoltre, come sempre,ne approfitto per "pubblicizzare" la storia che sto scrivendo insieme a fleur Rebelle, si intitola I feel like I'm on top of the world woth ur love ed è sempre con i One Direction



Paece and Love Ele 

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Capitolo 2
*** Day Two ***


Day Two


 

- Oh cazzo! – disse svegliandosi sul pavimento di camera sua. Si tirò a sedere e rimase qualche secondo ferma, cercando di rimettere insieme i pezzetti della serata prima che le frullavano in testa. Come ci era finita per terra? Si guardò di nuovo in torno e scoprì perché si era ritrovata sul pavimento. Il suo letto era al completo. Si alzò, portandosi automaticamente una mano alla testa, sembrava che qualcuno stesse dando una festa nella sua testa, tanto le martellava. Guardò di nuovo il letto e si chiese per quale strano motivo i suoi fratelli preferissero dormire lì che nei loro, e come se non bastassero due bambini pestiferi che la mattina alle prime luci del giorno si infilassero nel tuo letto, Tommy si portava sempre dietro anche il cane, Bob.
- Dio, la mia testa! – disse arrancando nel buio verso la porta del bagno.
- Te li sei ritrovati di nuovo nel letto? – chiese il fratello guardandola riflessa nello specchio del bagno.
- Si! – disse lei guardandolo. –Comunque vado nel bagno di mamma e papà! – disse facendo per uscire.
- A me non dai noia! – disse Luke continuando a farsi la barba.
- D’ora in poi dormirò a porta chiusa a chiave! – disse avviandosi verso il lavandino. – Perché vengono sempre nel mio letto e mai nel tuo? – chiese aprendo il rubinetto dell’acqua.
- Perché … Tommy una volta ci ha provato a venire da me e io … molto gentilmente l’ho scaraventato di sotto dal letto! – disse sorridendo. – Tu li lasci stare, fai come se non ti desse fastidio e invece di cacciare loro permetti che siano loro a cacciare te! – disse guardandola.
- Ma … non mi accorgo quando mi entrano nel letto! -
- Ieri sera non ti saresti accorta nemmeno se fosse scoppiata la terza guerra mondiale!
– disse ridendo.
- Abbassa la voce, ho come un martello in testa, che aumenta intensità se urli! – disse guardandolo male.
- Che diavolo hai combinato ieri sera?! -
- Non lo so, c’era da bere … tanto … e ho esagerato un po’ … credo … non lo so, non ricordo niente! –
disse prendendo lo spazzolino e mettendoci sopra il dentifricio, doveva levarsi quel saporaccio dalla bocca. – Non ricordo nemmeno come sono arrivata in camera! -
- Ti ci ho portata io! –
disse Luke sorridendo.
- Spiegato perché ho una tua maglietta addosso! – disse sorridendo.
- E’ la prima cosa che ho trovato, ti ho sfilato il vestitino, o meglio quella specie di maglietta un po’ più lunga del dovuto, e ti ho infilato la mia maglietta! – disse mettendo via il rasoio.
- Spero fosse pulita almeno! – disse guardandolo.
- Vado a preparare un po’ di caffè! – disse guardandola.
- Ma che ore sono? -
- Le nove e mezza! -
- Grazie, cinque minuti e scendo!
– disse sorridendo e guardandolo uscire dal bagno.
 
- Buongiorno tesoro! -
- Giorno mamma!
– disse sorridendole senza però fermarsi per le scale. Aveva bisogno di un caffè prima di poter affrontare qualsiasi conversazione.
- Il tuo telefono ha appena squillato! – disse Luke non appena entrò in cucina.
- Prima caffè poi guardo! – disse mettendosi a sedere su uno degli sgabelli.
- Eccolo qua! – disse passandole la sua tazza, piena di caffè fumante.
- Grazie! – disse guardando il cellulare, c’era un nuovo messaggio, Nate.
“Probabilmente starai ancora dormendo, ma comunque beh Buongiorno! Stamattina intervista e servizio fotografico, oggi pomeriggio incontro con le fan, ci vediamo stasera a cena? xx”
- Appena sveglio già scrive dei poemi!
– disse bevendo un sorso di caffè.
- Com’è andata ieri sera? – chiese la madre entrando in cucina, con un cesto di panni da lavare sotto braccio.
- Tutto bene! – dissero in coro, non si sbottonavano mai di quello che  facevano la sera.
- Buongiorno! – disse il padre entrando in cucina.
- Papà, che ci fai ancora a casa? – chiese Luke stupito.
- Saluta tuo padre! – disse la madre dandogli una scappellotto e sparendo in lavanderia.
- Giorno papà! – disse il ragazzo sorridendo.
- Giorno scricciolo! – disse dando un bacio sulla fronte ad Amanda.
- Giorno papà! – disse sorridendo.
- Ti aspetto in studio alle tre? – chiese guardandola.
- Va bene! – disse bevendo un sorso di caffè. – Non importa che mi aspetti, basta che lasci detto a Alexandra che sono in uno degli studi a lavorare! -
- Allora passo durante il pomeriggio ok? -
- No problem!
– disse prendendo il cellulare e cominciando a scrivere la risposta per Nate.
“Indovina sono sveglia, e se ci pensi bene puoi indovinare anche il perché! Io vado in studio da papà alle tre, non hai pausa pranzo oggi? Avrei voglia di uno di quei panini del chioschetto dove andiamo sempre! Comunque se non puoi mi accontento di una cena a casa The Wanted!”
- Vado a lavoro, ci vediamo dopo!
– disse il padre prendendo la sua valigetta e uscendo dalla porta sul retro.
- Vado a lavoro anche io! – disse il fratello.
- Ma tu lavori in camera tua! – disse lei guardandolo.
- Lo so, ma devo comunque andare a lavorare, gli articoli non si scrivono da soli! – disse alzandosi e sparendo per le scale.
- Rimasta sola! – disse la madre rientrando in cucina.
- Mamma, devi dire a Tommy e Mollie e pure a Bob, di smetterla di venire a dormire nel mio letto! – disse guardandola.
- Di nuovo? -
- Si, mi sono ritrovata sul pavimento!
– disse guardandola.
- Ci parlo non appena si svegliano! -
- Io ora ho bisogno di camera mia, quindi si svegliano ora!
– disse alzandosi.
- Lasciali dormire! -
- Mamma … -
- Va bene, vengo a svegliarli io! -
- Grazie! -
“Ti sono di nuovo piombati nel letto le due piccole pesti? Comunque per pranzo ce la faccio, se vuoi passo a prenderti e andiamo a prenderci uno di quei panini. Oppure ci troviamo direttamente lì, dimmi te come preferisci! xx”

Amanda, seguì la madre su per le scale e una volta in camera sua si appoggiò allo stipite della porta e aspettò che la donna svegliasse i fratelli, rispondendo intanto al messaggio di Nate.
“Indovinato, mi sono svegliata spiaccicata sul pavimento, comunque facciamo alle 13 lì?”
- Camera tutta tua!
– disse la madre sorridendo mentre tirava le tende per far entrare un po’ di luce, mentre i fratelli uscivano ancora mezzi addormentati. – E metti un po’ apposto! – disse poi uscendo anche lei.
“Perfetto, signorina King, la aspetto lì!”
- Mamma! -
- Si? -
- Per pranzo non ci sono! –
disse sorridendo.
- Nate? -
- Si! -
- Non avevo dubbi! –

 
- Scusa scusa, sono in ritardo lo so!– disse scendendo dalla macchina, alzando le mani in segno di arresa.
- Buongiorno! – disse lei chiudendo il quaderno su cui stava scrivendo e scoccandogli un bacio su una guancia.
- Oh non sei arrabbiata? – chiese sorridendo.
- No, sei in ritardo di cinque minuti mica di due ore! – disse guardandolo. – Com’è andato l’intervista? –
- Ordiniamo e poi ti racconto? –
chiese indicando il chiosco alle sue spalle.
- Io tengo il tavolo, prendo il solito! – disse cominciando a cercare il portafogli in borsa, ma quando alzò gli occhi Nate era già andato ad ordinare. Sorrise e riaprì il quaderno, rileggendo quelle poche parole che aveva scritto, canticchiandole nella sua mente.
- Nuova canzone? – chiese lui mettendosi a sedere davanti a lei e appoggiando il vassoio sul tavolo.
- Si, ma non la leggerai, è per la concorrenza! – disse sorridendo, chiudendo il quaderno.
- One direction? -
- No
! – disse lei sorridendo, era impressionante come tutti i cinque The Wanted collegassero la parola concorrenza ai One Direction.
- Chi? – chiese curioso.
- Credo che il nuovo gruppo, di cui parlava mio padre ieri sera a cena fossero i Big Time Rush! – disse prendendo una patatina.
- Non sono tanto nuovo come gruppo! – disse lui sorridendo.
- Per la casa discografica di mio padre si! – disse guardandolo. – Saranno a Londra per un po’, non chiedermi il perché e mio padre vuole che si trovino bene e quindi … -
- Ha scatenato la sua scrittrice di canzoni migliori!
– disse sorridendo.
- Non è vero … non sono assolutamente la migliore! – disse arrossendo.
- Vuoi scherzare, Glad You Came, ha fatto il boom qui e in America, dovresti esserne fiera! -
- Non l’ho scritta da sola
! – disse guardandolo. Avevano lavorato a quella canzone due giorni di fila e quando l’avevano finita erano talmente entusiasti della loro creazione che l’avevano fatto sentire subito ai ragazzi. Quando la canzone si era rivelata un successo, non solo nel Regno Unito ma anche in America, tutti e cinque avevano insistito perché lei componesse per loro molto più spesso.
- Lo sai che poi non lo faccio come lavoro! – disse sorridendo.
- Lo so, ed è questo che ti esce sempre dei capolavori! – disse addentando il panino.
- L’intervista com’è andata? -
- Non sono mancate le risate, come sempre! – disse sorridendo. – Stasera vieni da me? -
- Va bene!
– disse addentando il suo panino. – Programmi particolari? -
- Credo che Tom e Max non ci siano, dovremmo sorbirci Siva e Jay
! – disse sorridendo.
- Pizza e film? -
- Credo di si!
– disse bevendo un sorso di coca. – Rimani a dormire? -
- Va bene! –
disse sorridendogli.
 
Amanda parcheggiò la macchina vicino all’entrata della casa discografica, non le andava di camminare, prese la borsa appoggiata sul sedile del passeggero, il bicchiere di caffè, preso da starbucks pochi minuti prima, dal porta bicchiere e poi scese. L’aspetta un pomeriggio chiusa in una stanza con le sue idee e un foglio bianco da riempire, aveva già qualche idea ma non sapeva esattamente che genere di canzone avrebbe dovuto comporre.
- Buongiorno! – disse entrando e dirigendosi verso il bancone della reception.
- Ehi buongiorno Amanda! – disse la ragazza sorridendole. – Puntale come un orologio svizzero! -
- Questo è per te! –
disse porgendole il caffè.
- Non dovevi disturbarti! – disse guardandola.
- Nessun disturbo! – disse sorridendo.– In che studio sono? -
- Numero sette, è aperto e tutto tuo!
– disse guardandola.
- Grazie! – disse sparendo verso il corridoio.
Doveva sapere che il padre le avrebbe lasciato il sette, ormai tutte le volte che andava lì per scrivere lasciava libero quello, era lì che aveva composto la sua prima canzone.
- Ehi! -
- Ciao papà! -
- Allora, hai carta bianca, puoi scrivere quello che vuoi, i ragazzi saranno qua intorno alle 15,30 e lavorerete un po’ insieme, tu hai degli orari da rispettare? -
- Alle otto più o meno devo essere da Nate!
– disse sorridendo.
- Quando devi andare via … vai pure via! – disse guardandola. – Hai già qualcosa? – chiese guardando il quaderno nelle mani della figlia.
- Qualcosina, ma sono poche righe! – disse mettendosi a sedere al pianoforte.
- Posso? -
- Lo sai che le faccio sentire solo a lavoro finito! –
disse sorridendo.
- Giusto, hai avvertito tua madre che non torni a cena? -
- No, dopo la chiamo! –
disse sorridendo.
-Signor King? -
- Si Alexandra? -
- Sono arrivati! –
disse sorridendo.
- Oh si falli passare, lavoreranno qua con Mandy! – disse sorridendo.
- Perfetto! -
- Non mi avevi detto che ci sarebbero stati oggi pomeriggio! –
disse guardandolo. – Credevo di dover lavorare da sola oggi! -

- Nate, arrivo per le otto, o è tardi? -
- Sei ancora in studio?
– chiese lui guardando l’orologio al polso che segnava le sette e mezza.
- Si, siamo a buon punto, anzi quasi a fine, dieci minuti e vengo via, intanto se volete cenate! -
- No scema ti aspettiamo!
Comunque siamo? -
- Dopo ti racconto tutto! – disse guardando i quattro ragazzi, seduti chi sul pavimento, chi sul pianoforte, chi al pianoforte e chi comodamente sul divano.
- Va bene, a dopo! -
- A dopo! –
disse riattaccando.
- Il tuo ragazzo? – chiese uno dei quattro guardandola.
- Fatti i fatti tuoi! – disse un altro tirandogli uno scappellotto.
- Come se tu non ti fossi informato sulla sua vita privata! – disse guardandolo male.
- Cosa sapete? -
- Che esci con uno dei cinque componenti di una delle band inglese più in voga in questo momento! -
- The Wanted!
– disse l’amico guardandolo.
- Siamo amici … non stiamo insieme!– disse sorridendo. – Siamo fissi insieme, nel senso che alle feste ci andiamo insieme e i paparazzi fraintendono come sempre! – disse cominciando a rimettere la roba nella borsa.
- Beh quindi sei single! -
- Si ma non disponibile!
– disse sorridendo. – Ragazzi, ci rivediamo domani … mattina giusto? -
- Esatto! -
- Perfetto, buona serata! –
disse sorridendo avviandosi verso la porta.
- Buona serata a te! – dissero in coro.
 
- Mio dio sono stanchissima! – disse buttandosi a peso morto sul divano di casa The Wanted.
- Pizza? – chiese Jay guardandola.
- Si ti prego, ho anche fame! – disse sorridendo.
- Com’è andata la scrittura della canzone? – chiese Nate guardandola.
- Bene, ci manca poco a finirla, ma non avevamo idee ed eravamo stanchi! – disse guardandolo.
- Con chi eri? – chiese sorridendo.
- Ecco qua!
– disse Jay passandole il piatto con una fetta di pizza.
- Grazie! – disse prendendolo. – Oh ero con i Big Time Rush, non avevo capito che ci sarebbero stati anche loro, sono simpatici e credo che se non ci fossero stati loro molto probabilmente avrei finito la canzone nel giro di due ore … il testo è semplice … ma beh è come lavorare con voi, le cazzate distraggono! -
- Oh Amanda, non ti avevo sentito arrivare! – disse Siva entrando in salotto.
- Ciao Siv! – disse sorridendo lei.
- Che film ci guardiamo? – chiese Nate alzandosi e andando verso la tv.
- A me va bene tutto, tranne l’horror! – disse Amanda sorridendo.

- Se stanotte occupi tutto il letto ti butto di sotto sappilo! – disse Nate sorridendo sistemando a letto accanto all’amica.
- No ti prego, già stamattina mi sono svegliata sul pavimento, qua non ci sono i miei fratelli che mi sgattaiolano nel letto, quindi ti prego, fammi dormire su un materasso! – disse guardandolo con la faccia da cucciolo.
- Va bene, non ti butterò si sotto! – disse sorridendo e spegnendo la luce.
- Domani lavori? -
- Domani mattina no, domani pomeriggio siamo in studio tu? -
- Tutto il giorno!
– disse avvicinandosi a lui, doveva sentire un contatto con la persona che dormiva con lei, bastava poco, anche due dita che si sfioravano erano sufficienti. – Nel senso che domani mattina sono in studio e domani pomeriggio mamma ha da fare e io devo fare da baby sitter a Mollie! – sorridendo sentendo Nate che le cingeva le spalle con un braccio, decise così di appoggiarsi al suo petto.
- Domani … sera hai impegni? –
- No domani no! -
- Se … se andassimo nel nostro posto … e leggessimo le lettere? -
- Sei sicura di volerlo fare? -
- Si! -
- Allora non ci sono problemi prendiamo una confezione di ciambelle, due caffè e andiamo al nostro parco a leggere le lettere! –
disse stringendola se.
- Buona notte Nate! – disse sorridendo.
- Notte Mandy! – disse lasciandole un leggero bacio sulla fronte. 





*Space*
So, ecco qua un altro capitolo! 
Allora che dire, spero vi piaccia, e mi farebbe piacere sapere che ne pensate magari con una recensioncina, breve o lunga che sia! 
Grazie a chi ha letto il primo capitolo e a chi ha recensito! 

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 


Paece and Love Ele 

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Capitolo 3
*** Day Three ***


Day Three





 

- Sono in ritardassimo! – disse saltellando per tutta camera cercando di infilarsi i jeans, che improvvisamente sembravano essere diventati troppo stretti.
- Mandi non sei in ritardo, lo sai  che quell’orologio è fermo alle nove e diciassette da una vita! – disse lui coprendosi con il piumone.
- Oh, giusto! – disse cadendo a peso morto sul letto. – Non volevo svegliarti! – disse sorridendo.
- Tranquilla … mi dovevo svegliare lo stesso, e poi è divertente vederti saltellare per camera mentre cerchi di infilarti un paio di jeans! – disse uscendo da sotto il piumone e sorridendole.
- Sono divertente? – chiese infilandosi la canottiera. (Amanda's Outfits)
- Prima o poi ti farò un video, così poi ti renderai conto da sola di quanto tu sia divertente! – disse ridendo alzandosi.
- Ma tu non avevi la mattinata libera? – chiese guardandolo mentre era fermo davanti all’armadio a scegliere cosa mettersi, si conoscevano da anni e ormai vedersi con solo la biancheria addosso non era un problema.
- Sta a me e Jay andare a fare la spesa! – disse prendendo dei pantaloni puliti.
- Che ometti di casa! – disse sistemandosi il golf.
- Sfotti pure! – disse mettendosi i pantaloni.
- Vado in bagno! – disse sorridendo, prendendo il suo beauty dalla borsa appoggiata sulla sedia.
- Giorno Mandi! – disse Jay sbadigliando, scendendo le scale.
- Giorno Jay! – disse lei sorridendo entrando nel bagno.
- Occupato! – disse Tom sorridendole, tranquillamente con indosso solo un asciugamano intorno alla vita.
- Chiudi la porta no? – disse guardandolo. – Lo fai a posta, quando sono qua, trovi sempre il modo di farti vedere mezzo nudo, saresti capace anche di far cadere l’asciugamano! – disse guardandolo.
- Non tentarmi! – disse lui sorridendole.
- Vado nell’altro bagno! – disse guardandolo, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
- Tom? – chiese Siva guardandola.
- Si! -
- Vai pure prima tu … io aspetto!
– disse indicandole la porta dell’altro bagno.
- Grazie! – disse sorridendo.
 
- Caffè? –chiese Max, quando entrarono in cucina.
- Si grazie! – disse Nate sorridendo, mettendosi a sedere sullo sgabello libero accanto a Jay.
- Anche per me grazie! – disse sorridendo Amanda.– Oh non ci credo Parker vestito! – disse guardando Tom mentre entrava in cucina.
- Lo so che mi preferisci quando sono svestito! – disse sorridendole
- Riviste! – disse Siva entrando in casa con la posta in collo e lasciandole cadere sul bancone della cucina.
- E’ impressionante, come vi piaccia leggere di voi stessi su queste riviste per ragazzine con gli ormoni impazziti! – disse bevendo un sorso di caffè dalla tazza che Max le aveva appena passato.
- Sulla copertina di questa ci sei te! – disse Jay sorridendo.
- Fa vedere! – disse allungando un braccio.
- Come ragazzine con gli ormoni impazziti! – disse Nate ridendo.
- Sfotti pure! – disse lei sfogliando la rivista per arrivare alla pagina dove c’era l’articolo su di lei. – Dieci minuti, il tempo di prendere dei caffè … e per loro ho già una nuova fiamma! – disse posando il giornale sul bancone e bevendo un sorso di caffè.
- Con chi stavolta? – chiese Siva sorridendo.
- Uno dei Big Time Rush! – disse Nate guardando velocemente l’articolo.
- Oh merda, sono in ritardo sul serio adesso! – disse guardando l’orologio al polso di Max. – Ci sentiamo più tardi! – disse scoccando un bacio su una guancia a Nate. – Ciao ragazzi, buona giornata! – disse prendendo la borsa e andando alla porta, per uscire di corsa.
- Che effetto fa? – chiese Tom addentando un biscotto guardando l’amico.
- Cosa? -
- Sai cosa!
– disse sorridendo.
- Vuole dire non passare per quello con cui esce! -
- Perché non sono quello con cui esce!
– disse Nate alzandosi. – Dai Jay, andiamo a fare la spesa! -
- A qualcuno da noia! –
Disse Max sorridendo.
- No, non … non mi da noia! – disse Nate guardandolo.
- Come vuoi! – disse sorridendo.
 
- Come procede? -
- Oh signor King, tutto bene, abbiamo finito la canzone e abbiamo cominciato a lavorare ad un’altra! -
- Davvero? –
chiese guardando la figlia.
- Si davvero! – disse sorridendo. – Hanno insistito … non potevo dire di no! – disse sorridendo.
- Vi serve niente? – chiese sorridendo.
- No abbiamo il pranzo! – disse Amanda indicando le confezioni del cibo cinese take away. – Io tra poco però vado a casa, dove fare da baby sitter a Mollie! – disse sorridendo.
- Oh noi abbiamo un’intervista quindi … -
- Stasera abbiamo l’onore di averti a casa?
– chiese il padre guardandola.
- A cena si, dopo esco! – disse sorridendo.
- Ci accontenteremo! – disse sorridendo. – Beh, buon lavoro! – disse poi uscendo dallo studio.
Amanda guardò i quattro ragazzi seduti nello studio e sorrise, insomma li conosceva da due giorni ed era già riuscita a scrivere due canzoni, non era una cosa da poco, scrivere canzoni per lei era come dare la fiducia a qualcuno, con loro gli era venuto spontaneo, le era servito a svuotare la testa dai pensieri e ultimamente ne aveva tanti, anche troppi, riguardanti tutti quelle lettere, quelle dieci, si saranno state al massimo dieci, lettere che Nate teneva in camera sua. Quelle lettere che sembravano urlare “Leggici”, ma lei non era poi così sicura di volerle leggere. Aveva paura di scoprire la verità, verità che fino a quel momento erano solo teorie nella sua mente, teorie che aspettavano una risposta.
- Ragazzi, è stato un piacere lavorare con voi, quanto rimanete in città? – chiese cominciando a raccogliere le sue cose e metterle nella borsa.
- Un’altra settimana! –
- Vi lascio il mio numero, se una serata avete voglia di vedere la vera Londra, non so chiamatemi! –
disse scrivendo velocemente il suo numero su un foglietto e passandoglielo.
- Sarà fatto! –
- Beh, allora ci sentiamo!
– disse sorridendo. – Ciao ragazzi! –
 
Amanda guidò verso casa con le note di Ready to Rise, delle Saturdays, che rimbombava nell’abitacolo della macchina. Non aveva poi tanta voglia di passare un pomeriggio con Mollie, l’avrebbe costretta a giocare con le barbie, o peggio ancora avrebbe insistito per giocare alla sfilata di moda, il che consisteva nel mettere a soqquadro il suo armadio e vedere la sorellina camminare per il corridoio del piano di sopra con i suoi vestiti che le andavano decisamente troppo grandi. Avrebbe provato a convincerla a vedere un bel cartone animato, almeno forse si sarebbe addormentata e Amanda avrebbe potuto lavorare a quella canzone che voleva far sentire a Nate, ci stava lavorando da troppo e voleva finirla.
Svoltò per la strada di casa, chiedendosi come faceva ad essere già lì, guidando con la testa piena di pensieri non si era accorta di essere quasi arrivata. Parcheggiò la macchina nel vialetto vicino a quella del fratello, gli avrebbe dato il cambio, lui era andato a prendere Mollie e Tommy a scuola, se l’era cavata con un’ora, Amanda invece aveva davanti un intero pomeriggio da passare con le pesti e non ne aveva voglia. Spense la macchina ma prima di scendere prese il cellulare dalla borsa appoggiata sul seggiolino del passeggero e scrisse velocemente un messaggio a Nate.
“Ti prego salvami da un pomeriggio con i nani! Non ne ho voglia, odio quando mia mamma mi incastra in queste cose! Spero che il tuo pomeriggio in studio stia andando meglio! Buon lavoro scemo!”
Scese dalla macchina e cercando le chiavi della macchina in borsa, si avviò verso la porta. Stava per aprire quando Tommy le aprì la porta.
- Cosa ci fai in mutande? – chiese guardando il fratello.
- Si sta più comodi! – disse sorridendo tornando in salotto.
- Vai in camera tua e vestiti! – disse guardandolo.
- Finisco la partita! -
- No, vai ora! –
disse guardandolo seria. – Ti stacco la play! –
- Ok, vado!
– disse alzandosi contro voglia e andando in camera sua.
- Dov’è Mollie?! – Amanda si sentiva più una mamma quando faceva così, ma due fratelli minori e un fratello che si d’età era maggiore ma di cervello aveva meno dei due piccoli, la portavano a comportarsi così.
- In cucina con Luke! – disse Tommy correndo in camera sua.
Amanda andò in cucina aspettandosi il peggio, l’ultima volta Luke e Mollie avevano avuto la brillante idea di preparare un frullato, ma prima che Luke se ne rendesse conto la sorella aveva schiacciato il pulsante di accensione il frullatore aveva sparato la cioccolata e il latte su tutti i mobili della cucina e su Mollie.
- Giorno! – disse Luke guardandola.
- Ciao! – disse Amanda sorridendo guardando prima il fratello e poi Mollie seduta al tavolo che colorava.
- Io devo andare all’allenamento, ci vediamo più tardi! – disse il fratello guardandola.
- Va bene! -
- Ciao Lu! –
disse Mollie guardandolo.
- Ciao pulce! – disse scoccandole un bacio sui cappelli biondi.
- Mandi? -
- Si? –
disse andando a sedersi accanto a lei.
- Com’è andata la tua giornata? – chiese sorridendole, mostrando la fessura tra i denti, le era caduto un altro dentino da latte pochi giorni prima.
- Tutto bene, grazie! – disse guardandola colorare.
Solo ad occhi attenti si poteva notare che i figli King, non si assomigliavano nemmeno un po’ fra loro. Luke, era alto, con un fisico da atleta, capelli riccioli neri come il carbone e due occhi verdi contornati da una pioggia di lentiggini su guancie e naso. Tommy, era alto per la sua età e magro, anche troppo secco, ma nonostante mangiasse quanto un maiale non metteva su nemmeno un grammo, aveva capelli color nocciola che portava corti e ritti, gli occhi erano di un marrone quasi ipnotizzante. Mollie, aveva una cascata di capelli biondi fini fini lisci come spaghetti che le arrivano a metà schiena, due occhi azzurri come il mare e un sorriso contagioso che la faceva sembrare buffa visto che le mancavano di continuo qualche dente.
Poi c’era Amanda, era alta e magra e aveva un sono abbondante, i capelli le arrivavano alle spalle, il suo colore naturale era un castano scuro, ma li aveva tinti di rosso pochi mesi prima, gli occhi erano di un verde smeraldo che variava al grigio con i giorni di pioggia, aveva un sorriso contagioso e reso quasi perfetto da anni di apparecchio, portava le lenti a contatto in quanto da lontano non ci vedeva bene.
- Mandi il tuo cellulare ha suonato! – disse Tommy entrando in cucina e aprendo il frigo.
Amanda si alzò e andò all’ingresso dove aveva lasciato la borsa.
“Dai che poi ti diverti sempre con i tuoi fratelli, stasera passo a prenderti alle nove e mezza dopo aver preso le ciambelle e i caffè va bene?” .
Tornò in cucina, Tommy era sparito di nuovo, Mollie era ancora lì a colorare, aprì il frigo e prese una bottiglietta d’acqua, si appoggiò al bancone della cucina e rispose.
“Nove e mezza, perfetto! Dove portare qualcosa?!”.
- Mandi, posso andare in salotto? -
- Si ma non dare noia a Tommy!
– disse sorridendo.
- Ok! – disse uscendo di cucina e andando in salotto.
Porta una coperta, poi al resto penso io! A stasera Babe!”

Erano le nove e venti, quando Amanda si mise a sedere sul letto, aveva finito di prepararsi, in quel momento, si era vestita comoda, niente tacchi, scarpe da ginnastica. Il pomeriggio non era poi andato così male, i fratelli erano stati tranquilli. (Amanda's Outfits)
- Amanda! -
- Arrivo!
– si alzò dal letto, prese la borsa, e scese al piano di sotto.
- Ciao! – disse Nate scoccandole un bacio su una guancia.
- Ciao! – disse lei sorridendo. – Non mi aspettate sveglia! – disse guardando i genitori.
- State attenti! – disse la madre sorridendo.
- Buona serata signori King! – disse Nate sorridendo e poi seguendo Amanda, che già era uscita.
Nate, guidò verso il parco vicino a casa della ragazza, era un parco di periferia poco frequentato e quando volevano stare un po’ da soli andavano sempre lì. Amanda era silenziosa, e lui non interruppe quel silenzio sapeva che aveva bisogno dei suoi spazzi e lui era dispostissimo a darglieli, in oltre quella sera anche lui aveva un po’ di pensieri che gli frullavano in testa. Da quando quella mattina Tom aveva fatto quell’osservazione lui non si era tolto quell’articolo dalla testa. E’ vero gli faceva piacere quando i paparazzi pensavano che c’era qualcosa fra lui e Amanda. Immersi entrambi nei loro pensieri arrivano al parco, Nate parcheggiò ed entrambi scesero dalla macchina. Nate la guardò e le offrì una mano che lei prontamente prese, intrecciando le sue dita con quelle di lui. Nate si ritrovò a guardare le loro mani intrecciate, chiedendosi se anche a lei facessero lo stesso effetto che facevano a lui. Salirono la collina e dopo aver steso la coperta, che Amanda aveva tirato fuori dalla borsa, a terra si misero a sedere. Nate sistemò il sacchetto con le ciambelle e i due bicchieri di caffè al centro e poi, estrasse dalla tasca posteriore dei jeans le lettere, porgendogliele. Amanda le afferrò con la mano tremante, e sperò che Nate non se ne accorgesse.  
- Ok, sono pronta per scoprire com’è che sono stata adottata! - disse guardandolo.
- Sei sicura,  Mandi nessuno … ti costringe! -
- Lo devo fare, ci credi che a volte mi sento un estranea in quella casa?
– chiese guardando davanti a lei, si vedevano le luci della città da quella collinetta. – Ultimamente mi capita più spesso, Nate devo … devo sapere chi è la mia vera madre, e perché mi ha data via! – disse guardandolo. – Sono pronta a tutto, e … poi tu mi starai vicino vero? -
- Sempre! –
disse guardandola.
- Allora cominciamo, a giudicare dalla data sulla busta direi che questa è la prima, 20 luglio 1993, un mese prima che nascessi io! – disse rigirandosela fra le mani, fece un respiro profondo e l’aprì, i fogli di carta erano leggermente ingialliti, l’umidità della soffitta pensò Amanda, erano scritti a mano, una calligrafia tondeggiante,femminile. Spiegò il foglio, scritto fitto, fronte retro. Lo guardò, respirò profondamente, poi guardò Nate. – Potresti … potresti leggerla te? – chiese guardandolo, lui la guardò e si accorse che stava per piangere. Prese la lettera dalle sue mani, le cinse le spalle con un braccio e poi schiarendosi la voce cominciò a leggere.
- Non so bene per quale motivo stia scrivendo questa lettera, forse vorrei che un giorno voi la desse a lei. Sempre se voi siete d’accordo, non farò parte della sua vita, così almeno è stato deciso, ma quando le direte la verità, se mai lo farete, vorrei che le deste questa e magari anche le altre lettere che scriverò. Vorrei che sapesse che darla via è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto, ma che è la cosa giusta per entrambe, sono sicura che sarà una bellissima ragazza e che voi la crescere meglio di come io avrei potuto fare. Rimpiangerò questa scelta per il resto della mia vita, non puoi separarti da un esserino che ti è cresciuto e che a vissuto dentro di te per nove mesi. Ma so che tenerla e crescerla da sola non sarebbe la scelta giusta, non potrei mai darle quello che voi potreste darle. Avrei solo una cosa, una richiesta, se non è troppo, ovviamente poi sarete liberi di accettare o no, ma vorrei scegliere il nome, o meglio vorrei che si chiamasse come mia madre, che purtroppo non c’è più. Amanda, vorrei che si chiamasse Amanda, e magari quando le direte la verità potreste anche dirle perché di chiama così – Nate fece una pausa, si era accorto che Amanda, aveva cominciato a piangere, quando la guardò capì che voleva che andasse avanti. Fece un respiro profondo e continuò. – Non posso pretendere niente da voi, quindi sarà una vostra scelta come chiamarla, infondo io non sono nessuno per decidere. Credo che per oggi ho scritto anche abbastanza, con affetto Cristina. – ripiegò la lettera con la mano libera e poi automaticamente strinse Amanda a se. – Sono qua! – disse scoccandole un bacio sulla fronte. Lei si lasciò andare contro il suo petto e cominciò a singhiozzare.
- Mi hanno … chia … chiamata … Am  … Amanda … come … come voleva lei! – disse tra un singhiozzo e l’altro. – Mia … mad … madre … si … chia … chiama … Cristina! – disse facendosi piccola piccola contro il petto del ragazzo.
- Sssh! – disse accarezzandole i capelli, stava male anche lui, vederla piangere, sentirla piangere, gli stringeva il cuore e lui si sentiva così dannatamente inutile. L’unica cosa che gli sembrava utile era stringerla a se, cosa che fece. 




*Space*
E siamo al giorno numero tre! 
Allora, non so ma a me non piace poi così tanto quindi abbiate pietà! 
Premetto che le cose fra i due ragazzi si evolveranno presto! :D 
So se volete lasciate una piccola recensioncina?! 
Uhh e Buona Pasqua a tutte! 

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 


Paece and Love Ele 

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Capitolo 4
*** Day Four ***


Day Four 


 

Amanda quella mattina si svegliò nel suo letto, con un alone di tristezza addosso. Si girò è fu contenta di vedere Nate che dormiva accanto a lei. Doveva essersi addormentata prima di lui la sera prima e a quel punto lui doveva aver deciso di rimanere. Si mise sul fianco sinistro e rimase ad osservarlo, le piaceva guardarlo mentre dormiva. Sembrava un bambino indifeso. Osservandolo Amanda notò che si era tolto la giacca e i jeans e si era messo a dormire con la maglietta e i boxer. Si alzò leggermente, facendo leva su un gomito e guardò la sveglia sul comodino dalla parte di Nate. Erano le dieci e mezza e la casa era silenziosa, fece mente locale, ricordandosi che Tommy e  Mollie erano a scuola, suo padre a lavoro e la madre quella mattina andava a casa di sua sorella, probabilmente in casa c’era solo Luke.  Rimase lì ferma con le mani sotto la testa a guardare Nate, che dormiva tranquillo a pancia in su. Provò qualcosa di strano, una sensazione mai provata nel guardarlo, erano farfalle quelle? Aveva le farfalle nello stomaco, Nathan Sykes le aveva appena fatto venire le farfalle nello stomaco semplicemente dormendo? Amanda chiuse un attimo gli occhi e quando li riaprì Nate si stava muovendo, poi lentamente aprì gli occhi.
- Ehi! – disse girando leggermente la testa verso di lei.
- Ciao! – disse accennando un sorriso.
- Come stai? – chiese girandosi anche lui su un fianco e guardandola, Amanda vide nei suoi occhi qualcosa che la fece sentire al sicuro, sapeva che lui ci sarebbe stato.
- Tutto sommato bene! – disse guardandolo. Quegli occhi le trasmettevano sicurezza.
- Ti porto a fare colazione! – disse lasciandole un tenero bacio sul naso. Amanda chiuse gli occhi nel momento in cui le labbra di lui toccarono la sua pelle.
- Non devi lavorare? – chiese guardandolo.
- No oggi giorno libero, quindi non ti libererai di me! – disse sorridendo mettendosi a sedere e stiracchiandosi.
- Sei tutto mio? – chiese li stupita, erano rari i giorni in cui lui non aveva niente da fare con la band, e Amanda non era abituata ad averlo tutto per se per un giorno intero.
- Tutto tuo, per tutto il giorno! – disse guardandola e vedendo la sua faccia stupita. – Beh ogni tanto ho anche io dei giorni liberi! – disse sorridendo.
- Nate? – chiese tirandosi a sedere e appoggiandosi alla spalliera del letto.
- Si? – chiese lui girandosi e guardandola.
- Grazie! – disse sorridendo.
- Per te farei questo e altro lo sai! – disse serio guardandola. – Ora però alza il culetto da questo comodissimo letto che ho fame! – disse alzandosi e sorridendole.
Amanda sorrise e si alzò a sua volta per andare verso il bagno.

- Ecco a lei il suo cappuccino! – disse il ragazzo sorridendo, porgendole il bicchiere e mettendosi a sedere davanti a lei.
- Grazie! – disse prendendolo e guardandolo. (Amanda's Outfits
- Che vuoi fare oggi? – chiese guardandola sorridendo.
- Non saprei, non sono abituata ad averti per me! – disse ridendo. Nate sorrise automaticamente, era bello sentirla ridere, dopo averla vista piangere la sera prima, vederla ridere era confortante. Avevano letto in tutto tre delle dieci lettere, poi si erano fermati, lei aveva ammesso di non farcela a leggerne altre. Lui l’aveva accompagnata a casa e lei le aveva chiesto di salire un po’ in camera sua, non voleva stare da sola. Dopo poco che erano stesi nel suo letto abbracciati lei si era addormentata accoccolata al suo petto così lui aveva deciso di rimanere lì.
- Avrei una nuova canzone da farti sentire! – disse sorridendo.
- Allora che ne dici se andiamo da me? – chiese bevendo un sorso di caffè. – Un giorno di puro cazzeggio a casa The Wanted! – disse sorridendo.
- Va bene! – disse lei bevendo un sorso di caffè.
- Ho voglia di pancakes, è due giorni che ho voglia di pancakes! – disse Nate guardandola. – A casa facciamo dei pancakes? -
- Nate hai detto più volte la parola pancakes in questa frase che in tutta la tua vita!
– disse ridendo lei. – Comunque ci sto! – disse sorridendo.
- Dobbiamo prima andare a fare la spesa, però … non abbiamo niente per fare i pancakes in casa! – disse sorridendo.
- Vedo già i titoli sui giornali: “Nathan Sykes e Amanda King, avvistati a fare la spesa insieme, che ci sia del tenero fra i due?” – disse alzandosi e buttando il bicchiere vuoto del suo caffè.
- Oh beh, dai non è così male essere sui giornali … al mio fianco no? – chiese alzandosi anche lui e seguendola fuori dal locale.
- No quello no, la cosa che odio sono le tue fan che mi insultano! – disse dirigendosi verso la macchina.
- Ma ci sono anche tante fan che ti amano! – disse sorridendo aprendo la macchina e guardandola mentre saliva. – L’altro giorno Natnda, non riesco nemmeno a pronunciarlo, comunque era un TT su twitter! – disse mettendo in moto.
- Giusto oggi giorno viviamo in un mondo in cui gli apprezzamenti della gente li capiamo dai TT su twitter! – disse sorridendo lei, accendendo la radio.
- Ormai funziona così cara mia! – disse immettendosi nel traffico.
- Dammi il tuo telefono! – disse sorridendo.
- Perché? – chiese frenando ad un semaforo rosso.
- Perché mi diverto a far pensare a quelle bimbe che fra noi ci sia qualcosa in più della semplice amicizia! – disse guardandolo.
Nate la guardò dubbioso e poi prese il telefono dalla tasca e glielo passò, Amanda si avvicinò a lui, scattò una foto, e Nate ripartì appena il semaforo diventò verde sorridendo.
Amanda entrò dal twitter del ragazzo e allegò la foto ad un tweet scrivendo semplicemente “Smile!”.
Più tardi si sarebbe collegata dal computer di Nate per vedere come avevano commentato la cosa le fan.

- Siamo a casa! – urlò Nate entrando in casa e chiudendosi la porta alle spalle.
- Salve! – disse Jay senza alzarsi dal divano.
- Ciao ricciolo! – disse Amanda passandogli una mano tra i capelli, amava giocarci e Jay ormai si era arreso e non protestava più.
- Ehi Nate, sei vivo! – disse Max quando il ragazzo entrò in cucina. – La prossima volta che non torni almeno avverti! – disse guardandolo, bevendo un sorso di caffè.
- Si papà! – disse sorridendo.
- Non sfottere nano! – disse guardandolo.
- Non era mia intenzione! –  disse posando la busta con l’occorrente per fare i pancakes sul bancone della cucina. – Però odio quando mi chiami Nano, visto che ormai sono quasi più alto di te! -
- Io leverei il quasi!
– disse Tom entrando in cucina e aprendo il frigo in cerca di qualcosa di commestibile.
- E’ anche più alto di te! – disse Amanda sorridendo entrando in cucina e guardando Tom.
- Parla quella altra due metri! – disse bevendo un sorso di latte e rimettendolo in frigo.
- Ma io sono una ragazza, va bene se sono bassa, sono carina e coccolosa! – disse sorridendo.
- Punto a suo favore! – disse Siva entrando in cucina e abbracciandola.
- Certo poi quando ad abbracciarmi è questo gigante, sembro ancora più piccola e indifesa! – disse ridendo.
- Che c’è una riunione della band? – chiese Jay entrando e stiracchiandosi.
- Se fosse così io sarei di troppo! – disse Amanda sedendosi su uno degli sgabelli e sorridendo.
- Oh beh ormai sei di casa! -
- Sono il sesto membro dei The Wanted? –
chiese facendo una faccia speranzosa che fece ridere i ragazzi.
- Certo pulce! – disse Nate sorridendole.
- Se la mettiamo così … avrei una canzone da farvi sentire! – disse sorridendo.
- Ci hai scritto una canzone? – chiese Max sorridendo, gli piacevano le canzoni che scriveva lei e sapeva che sarebbe stata un successo.
- Non era per voi quando l’ho scritta, non era per nessuno in verità, però … penso che sia adatta alle vostre voci!– disse sorridendo.
- Cosa aspetti a farcela sentire? – chiese Siva guardandola.
- Ok, aspettate! – disse andando in salotto dove aveva lasciato la borsa e cercando il suo quaderno dove scriveva tutte le canzoni, dopo averlo preso tornò in cucina, si rimise a sedere sullo sgabello e guardò i ragazzi.  - Siete liberi di dire che non vi piace, me la sono immaginata con un sound molto … da discoteca, poi siete liberi di fare variazioni o anche di dire che fa schifo e che non la userete! – li guardò un secondo e vedendo i loro sorrisi, fece un respiro profondo e cominciò a cantarla, non le piaceva cantare in pubblico, anche cantare davanti a loro cinque la metteva a disagio, Nate sapeva questo così le sorrise come per tranquillizzarla.
- Come here right now girl, I'll make you sweat like you've worked out, Then we'll down a drink or two, You won't know what I'll put you through. I just want you for the weekend. I need you like the beat inside my head. I just want you for the weekend. I know I'm gonna see your face again. -
I ragazze rimasero un attimo in silenzio, per catturare ogni parola.
- A me piace! – disse Jay sorridendo.
- Anche a me! – disse Siva sorridendo. – Certo dobbiamo sentirla con la giusta base, ma potremmo inserirla nel nuovo album! – disse sorridendo.
Amanda guardò Nate, alla fine era l’unico parere che per lei veramente contava.
- La voglio sentire tutta! – disse sorridendole.
- Con calma, è ancora da perfezionare! – disse lei sorridendo.  
- Comunque sappi che è nostra! – disse Max.
- Complimenti Pulce, hai fatto un attimo lavoro … di nuovo! – disse Tom spettinandola.
 
- Smettila!– disse lei guardandolo.
- Ma mi piace! – disse sorridendo.
- Ma io odio quando mi toccano i capelli! – disse rimettendosi accanto a lui.
La tv era accesa, ma nessuno dei due ormai seguiva più il film, o meglio non l’avevano seguito più di tanto sin dall’inizio. Nate si era messo a giocare con una ciocca dei capelli di Amanda, sapendo quanto lei odiasse che le toccassero i capelli, non aveva mai capito il perché, ma a volte gli piaceva stuzzicarla.
- Ma uffa! – disse guardandola con la faccia da cucciolo.
- Smettila, quella faccia non attacca con me! – disse lei tirandole una cuscinata.
- Ehi ehi … attenta! – disse fermandolo prima che lo colpisse in pieno viso.
- Oh scusa, potrei rovinare quel bel faccino! –
- Questo bel faccino insieme alla mia voce mi fa guadagnare da vivere! – disse guardandola estremamente serio.
- Oh scusa, le tue fan potrebbero morire se ti capitasse qualcosa!- disse sarcastica.
Nate, prese uno dei due cuscini del suo letto e fece per tirarglielo, ma Amanda si scansò in tempo e il cuscino fini per terra.
- La tua mira fa schifo Sykes! – disse ridendo di gusto.
- Vieni qua! – disse mettendosi in ginocchio sul letto e allungandosi verso di lei per cingerle i fianchi con le braccia.
- Lasciami! – disse ridendo lei.
- Altrimenti? -
- Non lo so … ma tu lasciami
! – disse seria.
Nate, si perse negli occhi di lei, che erano nei suoi. Senza rendersene davvero conto, i loro visi si stavano avvicinando, tanto che i loro nasi quasi si sfioravano. Amanda sentiva il respiro caldo di lui sulla pelle del viso, l’odore di cioccolato, che avevano mangiato prima con i pancakes, la face sorridere. Nate la teneva stretta a se, i loro corpi si incastravano perfettamente l’uno con l’altro.
- Nate … hai visto … - sempre nei momenti meno opportuni dovevano entrare, Nate odiava il fatto che nessuno in quella casa bussasse, se c’era la porta chiusa era automatico bussare prima di entrare in una stanza, almeno per la maggior parte delle persone era così. – Non volevo interrompere! – disse Max, incapace di muoversi, con la mano ancora sulla maniglia della porta. Nate lasciò andare velocemente Amanda che si mise a sedere a indiana sul letto del ragazzo, evidentemente imbarazzata.
- Max scantati e chiudi la porta! – disse lui guardandolo. Il ragazzo gli rivolse uno strano sorriso e poi fece come gli aveva detto.
- Beh, questo film faceva proprio schifo! – disse Amanda guardando il televisore.
- Direi di si visto che non ne abbiamo visto nemmeno un secondo! – disse rimettendosi comodo appoggiato alla spalliera del letto, era evidente che lei cercava di cambiare argomento.
-Ci ho pensato … vorrei trovare la mia vera madre! – disse lei guardandolo. – Vorrei almeno sapere che faccia ha … e sapere il perché! – disse cominciando a giocare con la stessa ciocca di capelli con cui poco prima giocava lui.
- Lo dirai hai tuoi? – chiese cingendole le spalle con un braccio e guardandola mentre si appoggiava al suo petto.  
- Non lo so … conoscendoli  … cercheranno di farmi cambiare idea … Nate io voglio sapere la verità! – disse guardandolo. – Credo … credo di essere forte abbastanza!-

Amanda era seduta sul suo letto con le cuffie e la musica a tutto volume, era tornata a casa da una ventina di minuti. Aveva la testa di pensieri, ma c’era un immagine che era lì come e non se ne andava, come se qualcuno l’avesse impressa a forza. Non riusciva a levarsi dalla mente la sensazione provata nel momento in cui aveva sentito il respiro di Nate sulla pelle, il momento in cui i loro nasi si erano sfiorati e la consapevolezza di quello che sarebbe successo se Max non li avesse interrotti, in quel momento capì cosa provava per Nate, cosa aveva sempre provato per Nate, ma era troppo testarda persino per ammetterlo a se stessa, o forse aveva solo paura che lui non ricambiasse e la vedesse veramente come un’amica, ma quella di quel pomeriggio doveva essere la prova che non era così. Sorrise fra se. Sognando ad occhi aperti come sarebbe andata se Max non fosse entrato, se come in tutte le case avesse bussato. Poi cominciò a immaginarsi il momento in cui effettivamente si sarebbero baciati, se mai fosse capitato davvero. Sperava che fosse Nate a prendere l’iniziativa, e se non l’avesse fatto, lo avrebbe fatto lei, adesso che la verità le era finalmente chiara non aveva molta voglia di aspettare. 




*Space*
Giorno numero QUATTRO!
Beh come promesso c'è stato un po' di movimento fra i due ragazzi!
Non ho ancora idee per il prossimo ma cercherò di farmele venire al più presto! Voi intento lasciate qualche recensioncina, che mi fa piacere sapere che ne pensate! :D  

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 


Paece and Love Ele 

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Capitolo 5
*** Day Five ***


Day Five



 

Amanda entrò in salotto e silenziosamente come aveva sceso le scale si mise a sedere sul divano accanto al fratello intento a guardare un programma su MTV. La guardò velocemente per poi tornare a guardare la tv.
- Giorno Spaventapasseri! – disse indicando con una mano i suoi capelli, prima che lei chiedesse il motivo di quello strano sopranome.
- Si lo so i miei capelli sono inguardabili! – disse guardando lo schermo della tv anche lei.
- Mandi tutto bene? – chiese mettendosi in bocca un biscotto.
- Si perché? – chiese guardandolo e stringendosi nelle spalle, improvvisamente le faceva freddo.
- Non so è da ieri sera che sei strana! – disse guardandola.
- Ci siamo quasi baciati! – disse automaticamente, senza veramente rendersene conto. Ma aveva bisogno di dirlo ad alta voce, voleva renderlo vero e non un semplice ricordo nella sua mente.
- Chi? – chiese guardandola confuso.
- Io e Bob! – disse indicando il cane che mordicchiava una pallina steso comodamente sul tappeto. – Secondo te chi? – chiese guardando Luke seria come non mai.
- Tu e Nate? – chiese guardandola socchiudendo gli occhi, facendo una strana espressione che la fece ridere.  Poi sempre guardandolo annuì, rubandogli un biscotto di mano. - Quasi? – chiese guardandola alzando un sopracciglio.
- Max … ci ha interrotti! – disse mangiando il biscotto preso a Luke.
- E … -
- Cosa vuoi sapere? -
- Cosa volevi dirmi? -
- Non lo so … non volevo nemmeno dirtelo mi è uscito senza rendermene conto! –
disse stringendosi le gambe al petto.
- Beh, era tre anni che tu e Nate ci giravate intorno, voglio dire, si vedeva lontano un miglio che eravate entrambi interessati, solo che eravate troppo presi da altro per ammetterlo … - disse tranquillamente mordendo un biscotto. – Tra l’altro vi comportavate già come una coppia, solo che beh non lo eravate! – disse sorridendole.
- Secondo te cosa devo fare? – chiese guardando il fratello.
- A te Nate piace … che tu lo voglia ammettere o no! -
- E se … -
- Mandi, davvero … io credo che ne dobbiate parlare fra di voi … insomma non credo che parlarne con me ti posso aiutare più di tanto … ma se lo vuoi fare  io sono qua, disposta ad ascoltarti … sempre! –
disse sorridendole.
- E se dovesse fare finta di niente? – chiese guardandolo.
- Non credo … e se dovesse succedere allora … beh è un cretino! –
- Luke! – disse richiamandolo.
- Lo sai che scherzo! – disse ridendo.
- Ehi ciao ragazzi! – disse la madre entrando in salotto.
- Giorno mamma! – dissero in coro guardando la donna mentre apriva la finestra del salotto per far cambiare un po’ l’aria.
- Pensate di passare tutto il giorno lì? – disse guardandoli.
- Io pensavo di si! – disse Luke mettendo i piedi sul tavolino di vetro davanti al divano e incrociando le mani dietro la testa.
- Metti giù i piedi! – disse la madre tirandogli uno schiafetto sui piedi nudi. – Tu Mandi, programmi per oggi? -
- Niente in particolare! –
disse sorridendo. – Credo che andrò da Nate! -
- Beh, Luke tu vieni a darmi una mano in cucina con la spesa! –
disse guardando il figlio.
- Perché lei no? – disse indicando la sorella con un pollice.
- Perché ha di meglio da fare che poltrire sul divano! – disse andando verso la cucina.
Amanda guardò il fratello e gli fece une linguaccia, poi si alzò e se ne andò in camera sua a prepararsi.

- Giorno!– disse Nate entrando in cucina stiracchiandosi.
- Giorno Nat! – disse Jay sorridendo.
- E’ rimasto del caffè? – chiese guardando Siva che aggeggiava alla macchinetta.
- Si, vuoi un po’? – chiese il ragazzo guardandolo.
- Si grazie! – disse mettendosi a sedere su uno degli sgabelli, guardo Siva, mentre prendeva una tazza dallo sportello sopra la sua testa e vi versava del caffè fumante, per poi passare la tazza a lui. – Grazie! – disse afferrandola e annusando il profumo del caffè, appena sveglio era quello di cui aveva bisogno.
- Giorno ragazzi! – disse Tom entrando in cucina seguito da Max.
- Questa corsetta ci voleva! – disse sorridendo Max aprendo il frigo e prendendo una bottiglietta d’acqua.
- Andate a farvi una doccia, puzzate! – disse Jay arricciando il naso.
- E’ odore di maschio questo mio caro Jay! – disse Tom guardando il ragazzo.
- No è odore di schifo! – disse Siva facendosi scappare una risata.
- Il nostro piccolo Nate è silenzioso stamattina! - disse Max appoggiandosi al bancone della cucina e guardandolo mentre beveva un sorso d’acqua.
- Si è appena svegliato, vedi che sguardo da pesce lesso? – disse Jay ridendo e aprendo un giornale che era appoggiato sul piano bianco della cucina.
- Abbiamo pochi giorni liberi scusate se dormo fino a tardi! – disse fissando il caffè nella tazza.
- Io credo che sia silenzioso per un altro motivo vero Nat? – disse Max sorridendo.
- Che ci siamo persi? – chiese Tom.
Nate guardò Max, non tanto perché non volesse che i ragazzi lo sapessero ma solo perché non aveva voglia di parlare di quello che stava per succedere il giorno prima perché sapeva come la pensavano i ragazzi.
Max però non perse l’occasione per raccontare tutto, alla fine non riuscivano a tenersi segreti l’uno con l’altro.
- Ieri lui e Amanda si stavano per baciare! – disse guardando fisso Nate che però aveva abbassato lo sguardo, sperando che non si accorgessero che era arrossito.
- Finalmente cazzo! – disse Tom, mettendosi comodamente seduto sul bancone.
- La finezza eh Tom! – disse Siva guardandolo.
- Ti stupisci ancora? – chiese Jay guardandolo.
- Comunque hai detto si stavano? Che è successo? Perché non vi siete baciati? – chiese Tom guardando Nate.
- Max è entrato senza bussare! – disse Nate alzando lo sguardo e guardando l’amico.
- Minchia ma sei il peggio! – disse Tom ridendo.
- Avete notato che è sempre lui ha interrompere i momenti romantici? – disse Jay bevendo un sorso di succo alla pesca. – Non so ha una specie di radar che lo fa entrare nelle stanza nel momento in cui tu stai per fare centro! – disse guardandolo e sorridendo.
- Non succede così spesso! – si cercò di difendere lui.
- Si fidati succede così spesso! – disse Siva guardandolo.
- E ora? – chiese Jay guardando Nate.
- Non lo so … voglio dire … e se dovessimo rovinare la nostra amicizia per una storiella che magari non ha futuro? -
- Nate … -
- Devi correre il rischio! –
finì al posto del ragazzo.
- Siamo abituati a correre i rischi no? – disse Tom sorridendo.
- Guarda dove eravamo due anni fa e dove siamo ora! – disse Max sorridendo.
- Credete che mi dovrei buttare? -
- Magari fate le cose con calma, vi conoscete bene e potete permettervi di prendervi tutto il tempo che volete, non c’è di bisogno di correre! –
disse Siva sorridendo.
- Campanello! – disse Jay sorridendo.
- Ed ecco che come sempre rovina una conversazione seria! – disse Tom guardandolo e ridendo.
- Vado io! – disse Siva.
- Voi due andate a farvi una doccia! – disse Jay guardando Tom e Max.
- Aspettate qualcuno? – chiese Nate, seguendo con lo sguardo Siva che andava ad aprire.
- Max c’è Michelle!– disse Siva facendo entrare la ragazza.

Amanda (Outfits) era appena uscita di casa, era una giornata di sole, era strano contato che era inizio settembre, il che implicava pioggia. Salì nella sua amata cinquecento, appoggiando la borsa sul sedile del passeggero. Mise in moto e la musica automaticamente partì, le note di Domino di Jessie J riempirono l’abitacolo, mettendola di buon’umore, amava quella canzone. Guidò tranquilla verso casa dei ragazzi, ormai conosceva la strada a memoria da percorrerla senza quasi rendersene conto.  Quando arrivò, parcheggiò dietro alla mini rossa di Michelle. Si diresse verso la porta tranquillamente, mettendo le chiavi della macchina in borsa. Suonò il campanello e sentì i passi di qualcuno che si avvicinavano e poi la porta che si apriva. Sorrise.
- Ehi ciao Amanda! – disse Jay sorridendo.
- Nate c’è? – chiese automaticamente, certo che era in casa, la macchina era parcheggiata nel vialetto.
- E’ in camera sua credo! – disse spostandosi su un lato invitandola ad entrare.
- Grazie! – disse sorridendo e dirigendosi al piano di sopra.
Una volta al piano di sopra, attraversò il corridoio superando uno dei bagni, la camera di Siva, quella di Jay e poi fermandosi davanti alla porta chiusa di camera di Nate. Bussò, aspettando di sentire qualche segno di vita provenire all’interno.
- Si? -
- Posso?
– chiese sorridendo.
- Giorno! – disse aprendo la porta con un sorriso a trentadue denti.
- Sykes ti si paralizza la faccia così! – disse ridendo entrando e appoggiando la borsa sul letto. Nate la guardò e rise anche lui. – Cosa ci fai ancora in pigiama? – disse mettendosi comoda sul divano.
- Non aspettavo visite e mi sono svegliato da tipo mezz’ora! – disse richiudendo la porta.
- Se ti prepari ti porto a pranzo fuori! – disse sorridendo, prendendo una rivista dal comodino e cominciando a sfogliarla.
- Non dovrebbe essere il contrario? Gli uomini che portano fuori le donne? – disse sorridendo.
- Oh beh non siamo come tutti gli altri noi! – disse ridendo. – No è che un amica di mamma ha aperto un nuovo ristorante in centro e ti volevo portare lì, se ti va! – disse guardandolo.
- Mi dai dieci minuti che mi vesto? -
- No vieni in pigiama, vedo già i titoli sui giornali “Nathan Sykes esce a pranzo con Amanda King in pigiama, lanciata una nuova moda” -
- Siamo di buon umore stamattina! –
disse ridendo, aprendo l’armadio e osservandone il contenuto per decidere cosa mettersi.

Quindici minuti dopo si trovavano in macchina di Amanda, Nate al volante e lei che lo guardava concentrato sulla guida, le piaceva osservarlo per poi distogliere lo sguardo quando lui la guardava e vederlo sorridere con la coda dell’occhio.
- Ho cominciato a lavorare ad una nuova canzone! – disse continuando a guardare la strada.
- Davvero? – chiese lei guardandolo.
- Si, e potrei aver bisogno del tuo aiuto per finirla! – disse sorridendo.
- Posso sapere come fa?-
- Ho scritto poche righe! –
disse cambiando marcia.
- So che te le ricordi … avanti canta! – disse sorridendo.
- Ok, aspetta un attimo! – disse cercando di concentrarsi, cantare con lei li le veniva spontaneo. Aveva scritto quelle poche righe la sera prima, dopo che lei se ne era tornata a casa, ma erano da quando avevano letto le prime che aveva quei versi in mente, quella canzone parlava del loro rapporto, quella canzone sarebbe stata per lei.
- We can stand so tall together, we can make it through the stormy weather. We can go through it all together, do it all together, do it all! -
Amanda aveva ascoltato ogni singola parola attentamente, assaporandone la melodia. Aveva colto al volo quello che Nate stava cercando di farle capire, capì che era per lei, o almeno era quello che sperava.
- Che ne dici? – disse girando in una stradina stretta dove sapeva esserci un parcheggio dove andava sempre poca gente.
- Mi piace, ma adesso ti devi impegnare e finirla! -
- Vorrei il tuo aiuto! -
- A giudicare da come ti sei impegnato a cantare queste poche strofe, non hai bisogno del mio aiuto, è già tutta qua! –
disse indicandogli la testa. – Devi solo avere pazienza e aspettare che tu riesca a decifrarla! – disse sorridendo.
Nate sorrise, aveva capito, sennò lo avrebbe aiutato a scriverla, ma lei aveva capito che era per lei.
- C’è un posto lì! – disse indicando un parcheggio vuoto accanto ad un Audi.

Stavano camminando verso il ristorante, silenziosamente, era bello il fatto che non si sentissero costretti a parlare sempre quando erano l’uno con l’altro, i silenzi che si creavano fra loro non erano mai imbarazzanti, ma gli facevano catturare delle sfumature che ad altri non erano minimante visibili.
Camminavano vicini, se solo lo avessero voluti si sarebbero potuti prendere per mano. Amanda lo guardò, le piaceva il suo stile. Dopo aver fissato l’armadio per cinque minuti, aveva optato per un paio di jeans classici una maglietta bianca e un giacchetto blu con le maniche di pelle marrone, si era messo un paio di scarpe alte grigie e le sue immancabili collanine. Riguardò di nuovo le loro mani, erano sempre più vicine e una parte di lei sperava tanto che lui annullasse quella distanza e la prendesse per mano.
Si era appena fermata davanti ad una vetrina, erano esposti tre manichini, con dei vestiti uno più carino dell’altro.
- Senza offesa … ora ho fame, dopo ti ci porto volentieri! – disse indicando la vetrina con la testa e prendendola per mano. Amanda guardò automaticamente le loro mani intrecciate e sorrise, poi lo guardò e notò che anche lui stava sorridendo.
- Va bene andiamo a pranzo! – disse ricominciando a camminare, sempre con la mano in quella di lui. Non era la prima volta che lui la prendeva per mano, ma dopo la sera prima, dopo il quasi bacio era impercettibilmente cambiato qualcosa tra di loro.
 
Passarono tutto il pomeriggio tra i negozi del centro di Londra, passando da un negozio di abbigliamento femminile ad uno di abbigliamento maschile. Era bello andare a fare shopping con Nate, non la faceva sentire in colpa quando si comprava qualcosa perché lui era peggio di lei, se nessuno lo fermava riusciva a comprare un negozio intero.

- Sei riuscito a comprare più cose di me, come sempre! –disse seguendolo in casa. Erano le sei di pomeriggio, la casa era silenziosa per gli standard. La televisione in salotto era accesa a volume nella norma, cosa rara in quella casa. Si affacciarono in salotto e Tom li salutò con una mano, Kate, stretta fra le sue braccia dormiva. Sorrise e ricambiarono il saluto con un cenno della mano e poi salirono in camera di Nate. La porta di camera di Jay era aperta ma deserta e uguale quella di Siva dovevano essere usciti, mentre quella di Max era chiusa, e visto che la macchina di Michelle era ancora parcheggiata dove era parcheggiata quella mattina, era segno che erano ancora insieme.
- Ti fermi a cena? – chiese Nate guardandola, mentre appoggiava le varie buste sul letto.
- Credo sia meglio che torni a casa, il giovedì è la serata pizza a casa e Mollie si arrabbia se non siamo tutti! – disse sorridendo.
- La piccola Mollie vi tiene in riga tutti! – disse ridendo, sfilandosi la giacca e appoggiandola sulla sedia.
- Quella piccoletta è la colla che tiene uniti tutti! – disse sorridendo.  - Questo fine settimana lavori? – chiese poi guardandolo.
- No, pensavo di tornare a casa, mia mamma comincia a lamentarsi! – disse mettendosi comodo sul letto.
- Oh ok! – disse guardandolo.
- E pensavo che forse … potresti venire con me! – disse guardandola.
- Davvero? -
- Si … mia mamma ti adoro, chiede sempre di te, credo le farebbe piacere se venissi anche tu per una volta! -
- Mo non voglio essere di troppo, torni a casa raramente e non voglio costringerti a stare con me quando potresti stare con la tua famiglia! -
- Mandi, mi farebbe piacere davvero! –
disse sorridendo. – Poi pensavo che se vuoi potremmo andare avanti a leggere le lettere, mentre siamo lì! – disse indicando il comodino alla destra del letto, dove nel cassetto si trovavano le lettere. – Potremmo partire sabato mattina verso le sette in modo da essere a Gloucester alle nove, con due ore di treno ci siamo! -
- Hai pensato a tutto eh? –
chiese guardandolo.
- Era calcolato che tu dicessi di si! – disse sorridendo.
- Va bene! – disse sorridendo. – Ne parlo con i miei a cena ma non dovrebbero esserci problemi! – disse sorridendo. – Adesso è meglio che vada o la piccola Mollie mi mette in punizione e non mi fa mangiare la pizza! – disse ridendo alzandosi dal letto.
- Ci sentiamo dopo e mi fai sapere? – chiese guardandola
- Va bene! -
- Ciao Mandi! –
disse alzandosi e abbracciandola.
- Ciao Nate! – disse lasciando che il suo profumo le invadesse le narici e sorridendo quando le sue labbra si posarono sulla sua fronte per lasciarci un tenero bacio. 



*Space*
Ecco qua il quinto giorno!
Allora scusate se vi ho fatto aspettare ma sto lavorando anche ad un'altra FF e le gestisco male due insieme!
Comunque come sempre mi farebbe piacere sapere che ne pensate! So se vi va lasciate una recensioncina!!
Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua:
BLUE ROOM

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 

Paece and Love Ele 

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Capitolo 6
*** Day Six ***


Day Six



 

- Pronto? – disse Amanda prendendo il cellulare sul comodino ancora ad occhi chiusi.
- Ti ho svegliata vero? –
- Che ore sono? -
- Le nove e mezza, credo tu fossi sveglia!
– disse mettendosi a sedere sul divano accanto a Tom.
- Ora lo sono! – disse tirandosi a sedere sul letto.
- Scusa, dai non volevo svegliarti! -
- Tranquillo, capita! –
disse sorridendo, solitamente era il contrario, era lei che svegliava lui.
- Senti stasera c’è una festa per il lancio del nuovo cd di Jessie J, vuoi venire con me? – disse sorridendo. Tom accanto a lui era ansioso quanto lui, era ovvio che avrebbe detto di si, lei amava Jessie J e probabilmente ci sarebbe andata lo stesso, in quanto era una delle artiste delle casa discografica del padre, ma per Nate aveva un significato quella domanda più profondo di quanto potesse sembrare.
- Giusto è stasera, mi era arrivato l’email, c’è una mia canzone in quell’album sai? – chiese alzandosi e andando ad aprire le tapparelle.
- Me lo avevi detto! – disse sorridendo.
- Comunque va bene, mi passi a prendere te? – chiese godendosi l’aria fresca che entrava in camera dopo aver aperto la finestra.
- Certo, alle otto  e mezza da te! – disse sorridendo, alzando un pollice verso Tom per fargli capire che aveva accettato.
- Adesso vado a farmi un doppio caffè! – disse sorridendo.
- Ci sentiamo più tardi! – disse sorridendo. – E scusa ancora! -
- Tranquillo Nate, saluta il tonto accanto a te!
– disse sorridendo.
- Come fai a sapere che uno dei quattro tonti è seduto accanto a me? -
- Ehi io non sono tonto!
– disse Tom.
- Ho tirato a indovinare! – disse sorridendo. – Tanto sapevo che qualcuno era lì con te! -
- Risalutami la stordita!
– disse Tom ridendo.
- Ti saluta! -
- Ho sentito! –
disse scendendo le scale. – Ci sentiamo dopo! – disse entrando in cucina.
- A dopo! – disse sorridendo e riattaccando.
- Giorno! -
- Giorno! –
disse Amanda sorridendo alla madre.
- Già sveglia? -
- Nate mi ha svegliata!
– disse aprendo il frigo e scrutandolo in cerca di qualcosa che le andasse e richiudendolo dopo due minuti senza aver preso niente.
- Come vanno le cose fra voi? – chiese sorridendo mettendo apposto dei piatti puliti.
- Bene … - disse sorridendo versandosi del caffè. Sapeva che la madre, sapeva più di quello che voleva far credere. – Posso davvero andare con lui domani? – chiese guardandola. Ne avevano parlato la sera prima a cena e i genitori le avevano detto si senza tanti problemi e la cosa l’aveva stupita.
- Si, non vedo perché dovrebbero esserci problemi! – disse sorridendo.
- Boh, non so … papà rompe anche quando mi fermo a dormire da lui, pensavo che per mandarmi dalla sua famiglia per qualche giorno avrebbe fatto storie! – disse bevendo un sorso di caffè.
- Conosci tuo padre, non ti direbbe di no, nemmeno se tu gli dicessi che ti vuoi trasferire in Australia, ma io lo farei sappilo! – disse sorridendo, appoggiandosi al bancone della cucina e asciugandosi le mani ad uno straccio. – A volte quando vai a dormire da Nathan fa u po’ di storie solo perché non ha mai ben capito che rapporto ci sia fra voi due! – disse continuando a guardarla. – A volte è un po’ difficile da capire! – disse sorridendo.
- Lo è anche per me! – disse portandosi di nuovo la tazza alle labbra.
- Forse dovreste mettere un po’ in chiaro le cose! – disse aprendo il frigo e cominciando a tirare fuori gli ingredienti per preparare una torta.
- Lo so che è strano ma  … a me va bene così! – disse mettendo la tazza vuota nel lavandino. – E’ difficile da spiegare mamma! – disse guardandola.
- Non importa che tu mi racconti tutto … è normale avere qualche segreto con la propria madre! – disse sorridendo. Amanda si sentì come se qualcuno le avesse tirato un pugno in pieno stomaco, un segreto, lei stava facendo le cose di nascosto dalla madre, e quella frase la fece sentire in colpa, forse leggere le lettere non era stata una buona idea.
- Io … vado a farmi una doccia! – disse uscendo di corsa di cucina, se fosse rimasta un secondo di più lì la madre si sarebbe accorta che c’era qualcosa che non andava, avrebbe scoperto che stava nascondendo qualcosa. Salì le scale di corsa, entrò in bagno e chiuse la porta alle sue spalle. Aprì l’acqua della doccia e dopo essersi sfilata la maglietta del fratello e i pantaloncini, vi si infilò sotto, si sentiva in colpa, forse … forse avrebbe dovuto parlarne con la madre.
 
Uscì dalla doccia una decina di minuti dopo, si avvolse stretta stretta nel suo asciugamano blu e prendendo i vestiti che aveva abbandonato per terra, andò in camera sua. Buttò il pigiama sul letto e aprì l’armadio. Prese un paio di Leggins e una maglietta. Poi si mise a sedere sul letto e prima di cominciare a vestirsi prese il cellulare e scrisse velocemente un messaggio. (Outfits)
“Ho bisogno di vederti, posso venire da te, anche per poco se hai da fare?!”. Premette inviò e cominciò ad asciugarsi e vestirsi. Appoggiò l’asciugamano umido sulla finestra, in modo che si asciugasse, poi prese il cellulare è tornò in bagno per asciugarsi i capelli. Aveva appena accesso il phone quando la risposta arrivò.
“ Che è successo? Mi fai preoccupare così! Ti passo a prendere fra una ventina di minuti e andiamo a fare colazione che ne dici?”
Sorrise, la faceva sentire importante anche solo con un messaggio.
“Ti aspetto!”.

 Esattamente venti minuti dopo, Nate stava parcheggiando davanti a casa della ragazza.
- Mamma esco! – disse Amanda scendendo le scale di corsa, aveva visto Nate arrivare dalla finestra di camera sua.
- Torni a pranzo? -
- Non lo so, ciao!
– disse uscendo e andando alla macchina del ragazzo quasi correndo.
- Ehi! – disse lui guardandola quando si mise a sedere al posto del passeggero.
- Ciao! – disse scoccandogli un bacio sulla guancia.
- Che è successo? -
- Andiamo al parco?
– chiese lei guardandolo.
- Andiamo al parco! – disse mettendo in moto e partendo. Guidò verso il parco in silenzio, guardandola di tanto in tanto, era silenziosa e guardava fuori dal finestrino distrattamente, era strano. Parcheggiò più o meno al solito posto, spense la macchina e la guardò, lei sorrise leggermente e scese.  La seguì e la prese per mano, per poi andare al solito posto, sulla collinetta sotto l’albero.
- Amanda … che è successo? – chiese guardandola, il fatto che fosse così silenziosa gli metteva agitazione non era da lei.
- Credo che dovrei dire a mia mamma che ho trovato le lettere! – disse guardandolo.
- Mandi, mi ero immaginato chissà cosa! – disse guardandola per poi abbracciarla.
- Scusa, è solo che mia mamma prima ha detto che è normale avere dei segreti con le proprie madri, ma era riferito a tutt’altro … però a me ha fatto sentire in colpa, insomma … non so a cosa stessi pensando quando ho deciso di leggere le lettere … cioè una volta che le avrò lette tutte cosa farò? Voglio davvero andare a cercarla … per dirle cosa? “Sono la figlia che hai dato in adozione diciotto anni fa, piacere”-
- Ehi ehi … è tutto ok … è vero non abbiamo pensato al dopo … ma lo hai detto tu … volevi la verità e i tuoi sembravano disposti a tutto tranne che a dirtela, forse pensano di proteggerti e li posso capire, ma Amanda seriamente non avresti voluto leggerle? –
chiese prendendole il viso tra le mani.
- Nate ho paura ok? – disse perdendosi nei suoi occhi.
- Di cosa? – chiese tranquillamente guardandola.
- E se … dopo aver letto le lettere io davvero decidesi di cercarla … e una volta trovata lei non volesse avere a che fare con me? -
- Io sarei al tuo fianco … sempre … Amanda, abbiamo cominciato questa cosa insieme, ho promesso di starti accanto ed è quello che farò! – disse abbracciandola.
Lei appoggiò la testa al suo petto e rimasero lì, in silenzio per quello che sembrò ad entrambi un’eternità.

Dopo pranzo Nate l’aveva riaccompagnata a casa, visto che quel pomeriggio lui aveva una Live Chat con i ragazzi, sarebbe passata a prenderla alle otto e mezzo come aveva deciso la mattina per andare alla festa.
Amanda era a letto, con le cuffie nelle orecchie e la testa piena di pensieri, aveva ancora le narici cariche del profumo di Nate e se chiudeva gli occhi sentiva ancora il suo abbraccio. Aveva ragione sua mamma, forse avrebbero dovuto chiarire quella situazione.
- Mandi? -
- Si?-
disse mettendosi a sedere e guardando il fratello sulla porta.
- Mi potresti aiutare a fare matematica? – chiese Cam guardandola, tenendo il quaderno e una penna in mano.
- Certo … andiamo giù o stiamo qua? -
- Possiamo stare qua? –
chiese guardandola.
- Certo entra! – disse sorridendo e facendogli posto sul letto. - Come va a scuola? – chiese sorridendo.
- E’ noiosa! – disse guardandola.
- Hai ancora un po’ di anni prima di finirla del tutto quindi non lamentarti del fatto che sia noiosa ora! – disse ridendo spettinandolo.
- Ma lo è! -
- Lo so … ci sono passata anche io … ma ti dico che alla fine ti mancherà!
– disse sorridendo.
- La vedo dura! – disse aprendo il quaderno.
 
Erano le otto e venti, Amanda era pronta, si mise le scarpe e si guardò un’ultima volta allo specchio. Aveva raccolto i capelli in una coda alta, lasciando qualche ciuffo sciolto sul davanti. Si era truccata leggermente, fondotinta, mascara, matita, ombretto chiaro e il suo immancabile rossetto rosso. Prese la borsetta e scese in salotto. (Outfits)
- Dove vai così bella? – chiese il padre scoccandole un bacio su una guancia.
- Al lancio del nuovo disco di Jessie J! – disse sorridendo.
- Nate, passa a prenderti? -
- Si dovrebbe arrivare a minuti! –
disse sorridendo.
- Non fare tardi! -
- Va bene!
– disse sentendo il campanello suonare.
- Vado io! – urlò Mollie correndo dal salotto alla porta d’ingresso.
- Mi chiedo cosa ci trovi di così divertente nell’andare ad aprire ogni volta la porta! – disse il padre guardandola mentre la bambina apriva la porta.
- Amanda, c’è Nate! – urlò sorridendo al ragazzo.
- Arrivo! – disse Amanda sorridendo.
- Ehi ciao principessa! – disse Nate abbassandosi e scoccando un bacio su una guancia alla bambina.
- Ciao! – disse arrossendo.
Nate si rialzò e guardò Amanda che nel frattempo li aveva raggiunti.
- Buonasera! – disse sorridendole.
- Buonasera! – disse dandogli un bacio su una guancia.
- Sei bellissima! – disse sorridendo.
- Beh devo presentarmi al tuo fianco quindi devo reggere il confronto! – disse cercando di non arrossire.
- Mi batti alla grande! – disse sorridendo.
- Grazie! – disse arrossendo.
 
Erano alla festa da circa un’oretta, aveva posato per i paparazzi all’entrata, da prima Amanda era rimasta in disparte con Michelle e Kate, mentre i ragazzi si facevano le solite foto di rutine. Poi Nate aveva insistito, l’aveva presa per mano e l’aveva trascinata con lui a farsi fare qualche foto insieme, le aveva messo un braccio intorno ai fianchi e l’aveva stratta a se mentre sorrideva ai fotografi. Adesso era momentaneamente sparito a prendere qualcosa da bere per entrambi e Amanda era in piedi ad un tavolino che lo aspettava.
- Sarai fiera di sapere, che la canzone che hai scritto tu sarà il primo singolo! – le disse la ragazza sorridendo.
- Davvero? – chiese guardandola stupita. Quando aveva scritto quella canzone non l’aveva minimamente pensata per nessuno, l’aveva solo scritta di getto, quando poi Jessie J ne era entrata in possesso nello studio del padre di Amanda, aveva insistito perché la potesse usare lei, Amanda aveva accettato senza grandi problemi.
- Davvero, gireremo il video in settimana, quando poi sarà ultimato te ne manderò un anteprima! – disse sorridendo.
- Grazie! -
- Ti stai divertendo? Ho visto che sei qua con i The Wanted! -
- Con Nate siamo amici da tanto, e siamo venuti insieme stasera! -
- Solo amici, da come ti teneva prima … sembravate qualcosa di più!
– disse sorridendo guardando il ragazzo che si avvicinava.
- Ecco qua! – disse sorridendo passandole il bicchiere di plastica.
- Grazie! – disse afferrandolo e sorridendogli.
- Beh vi lascio soli, buona serata ragazzi! – disse sorridendo e sparendo fra la folla.
- Nate … - disse guardandolo, era sicura di quello che stava per fare o almeno lo credeva. – Possiamo uscire un attimo? -
- Certamente!
– disse sorridendo.
La festa era in uno dei locali più in voga del momento a Londra, era un grande solone arredato tutto in stile moderno, con un giardino bello grande. Nate la seguì in giardino, silenziosamente. Una volta fuori, Amanda si fermò, rimase ferma davanti a lui per qualche secondo fissandosi le mani.
- Io non … so da che parte cominciare! – disse poi guardandolo.
Nate, la guardò credendo di aver capito dove voleva arrivare.
- Non vorrei dire la cosa sbagliata e rovinare tutto! -
Nate si avvicinò a lei automaticamente, lo osservò rimanendo ferma dove si trovava. Quando le mani di Nate toccarono la stoffa del suo vestito ad altezza fianchi, Amanda capì che forse non c’era bisogno di parlare, Nate l’aveva capita anche senza bisogno di parole. Con i tacchi era quasi alta quanto lui, un paio di centimetri meno forse, lo guardò in viso e lo vide sorridere e automaticamente sorrise anche lei.
- Max non è nei paraggi! – disse avvicinandosi sempre di più a lei. Amanda sentì il suo respiro caldo accarezzarle le guancie e in quel momento capì che stava per succedere. Il naso di Nate sfiorò il suo e poi sorridendo le labbra di lui cercarono quelle della ragazza. Amanda gli mise una mano sul collo, quasi tirandolo a se, quell’attesa la stava uccidendo. Quando le labbra di lui toccarono finalmente le sue si sentì sollevata. Un tocco leggero veloce, Nate indietreggiò leggermente la guardò per qualche secondo e poi ricercò quelle labbra perfette per incontrarle dopo qualche secondo. Questa volta fu un tatto più lungo, più passionale, le labbra di lui premevano su quelle di lei, dopo qualche secondo entrambe si aprirono leggermente per lasciar cominciare le loro lingue giocare insieme. Nate la stringeva sempre di più a se, i loro corpi si completavano perfettamente, come due pezzi di un puzzle, la sentì sorridere in mezzo a quel bacio e automaticamente sorrise anche lui. 




*Space*
Ecco qua il sesto giorno!
E ci stava tutto il momento Namanda (?)
Ok, ditemi che ne pensate, l'ho scritto di getto, mi sono svegliata stamattina con questa idea in testa e l'ho buttata giù senza pensarci più di tanto ... comunque il prossimo sarà il viaggio verso casa di Nate ... non perdetevelo (?) 
Ahahah vabbè vado prima di delirare dell'altro ... Grazie di aver letto e se vi va lasciate una recensioncina! 
Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua:
BLUE ROOM

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 

Paece and Love Ele 

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Capitolo 7
*** Day Seven ***


Day Seven 

 


 


Nate era a prendere i biglietti alla biglietteria mentre Amanda (Outfits) era in coda all’edicola per pagare i giornali di gossip che teneva in braccio. Era curiosa di leggere gli articoli su di lei se ce ne fossero stati. Il borsone con i vestiti che le sarebbero serviti quel fine settimana era hai suoi piedi e quando il signore davanti a lei le lasciò il posto alla cassa, lo spinse avanti con un piede mentre porgeva i giornali al ragazzo alla cassa.
- Ci sei? – chiese Nate raggiungendola e mettendole un braccio intorno ai fianchi.
- Si! – disse dopo aver pagato i giornali e averli presi. Fece per chinarsi e prendere il borsone, ma Nate la precedette, afferrandolo prontamente. – Sei sciuro di farcela? – chiese guardandolo. Aveva il suo borse a tracolla e quello di lei in mano, i biglietti bianchi facevano capolino dalla tasca posteriore dei jeans.
- Sicuro! – disse sorridendo. – Non hai portato tanta roba, sei stata brava! – disse sorridendo e intrecciando la mano libera con quella della ragazza. – Però in compenso hai svaligiato l’edicola! – disse guardando i giornali che ancora aveva in collo.
-Ho due ore di viaggio e poi so che tu sei curioso quanto me! – disse sorridendo. Raggiunsero il binario e si misero a sedere su una panchina, mancava dieci minuti all’arrivo del loro treno, erano le sei e quarantacinque di un sabato mattina e la stazione era semi deserta. Amanda era stanca, la sera prima Nate l’aveva riaccompagnata a casa alle una e mezzo ma erano stati a messaggere fino alle due e mezza quando si era addormentata senza nemmeno rendersene conto. Quella mattina Nate era passata a prenderla alle sei e un quarto, il che implicava che lei si fosse alzata quasi un’ora prima. Non era abituata a svegliarsi così presto.
Nate le mise un braccio intorno alle spalle e lei si appoggiò a lui sorridendo. Poi alzò leggermente la testa e senza pensarci più di tanto unì le sue labbra con quelle del ragazzo.
- Buongiorno! – disse lui sorridendo.
- Buongiorno! – disse riunendo le loro labbra. – Senti visto che manca ancora dieci minuti vado a prendere due caffè! – disse alzandosi e sistemandosi la maglietta che le era salita un po’ sui fianchi.
- Ti aspetto qua! – disse sorridendo.
Amanda sorrise a sua volta e andò al piccolo bar li vicino e ordinò un cappuccino medio per se e un caffè macchinato per Nate. Tornò dopo cinque minuti, alla panchina dove Nate aveva cominciato a sfogliare distrattamente un giornale.
- Ecco a te! – disse passandogli uno dei due bicchieri e riprendendo posto accanto al ragazzo. – Sai … mi fa strano venire a casa con te … in tre anni che ci conosciamo è la prima volta che vengo con te! – disse bevendo un sorso del suo cappuccino, mentre accavallava le gambe.
- E’ strano che non ti abbia portata con me prima! – disse sorridendo guardandola.
- Beh c’è sempre una prima volta! – disse sorridendo alzandosi quando il treno arrivò. Fece per prendere il borsone, che Nate aveva appoggiato ai piedi della panchina.
- Faccio io! – disse lui sorridendole. – Tu prendi i biglietti! – disse girandosi, Amanda sorrise e li sfilò dalla tasca. Prese le riviste e poi seguì Nate, non le aveva nemmeno fatto pagare i biglietti, nonostante avesse insistito per tutto il tragitto in taxi da casa sua alla stazione, lui non aveva sentito storie, e come Amanda aveva previsto non si era limitato a normali biglietti ma aveva preso due posti in prima classe. Lo seguì nel vagone e lo guardò mentre sistemava i loro borsoni nelle apposite rastrelliere sopra i loro posti. Poi presero posto e aspettarono che il treno partisse.
 
Erano in viaggio da circa un’ora. Amanda era appoggiata a Nate, che guardava distrattamente il paesaggio correre veloce fuori dal finestrino, lei invece stava girovagando su twitter dal telefono. Leggeva i tweet delle fan di Nate, le piaceva leggerli, finché erano carini e positivi, quando cominciavano a essere scortesi e offensive invece le facevano entrare il nervoso. Stava per chiudere twitter quando un tweet attirò la sua attenzione.
- Leggi! – disse mettendosi a sedere e distraendo Nate sventolandogli davanti agli occhi il suo Iphone.
- Cosa? – chiese lui come se si fosse appena svegliato.
- Questo! – disse sorridendo.
- Ditemi che non sto sognando, ditemi che @NathanTheWanted e @AmandaKing si sono finalmente messi insieme sul serio! E’ una vita che aspettavo questo momento! – lesse Nate ad alta voce per poi aprire la foto in allegato e vedere una foto di loro due mentre si baciavano alla stazione quella mattina. – Ci hanno già scoperto! – disse sorridendo guardandola e dandole un bacietto veloce. Amanda rimase a guardarlo per quello che a Nate sembrò un minuto infinito, poi la guardò sorridendo e intrecciando la sua mano con quella di lei disse: - Che c’è? Cosa ho detto? -
Amanda sorrise, guardando le loro dita intrecciate. – Quindi … stiamo insieme e abbiamo realizzato il sogno di milioni di tue fan? – disse sorridendo.
- No ho realizzato il mio sogno! – disse avvicinandosi al suo viso e baciandola dolcemente. – E si per me stiamo insieme! -
Amanda sorrise e senza aggiungere altro si riappoggiò a lui che la strinse a se.
- Posso rispondere a quella ragazzina? – chiese dopo un po’.
- Se vuoi! – disse sorridendo.
- Rispondile te, così sarà più contenta! – disse lei guardandolo.
- Vuoi già che tutti sappiano che stiamo insieme? -
- Tu lo hai già detto hai ragazzi, ti conosco! –
disse sorridendo.
- Colpevole! – disse ridendo.
- Ci sono già foto mentre ci baciamo, non sarà difficile per gli altri fare due più due! – disse sorridendo.
- Io direi di aspettare a confermare la cosa, è bello farle aspettare! –disse dandole un bacio sulla fronte.
- Come preferisci! – disse sorridendo guardando un ragazzo che era appena salito, non si era nemmeno accorta che il treno si fosse fermato. –Mi passi una delle riviste? – chiese indicandole.
- Preferenze? – chiese lui sorridendo.
- Mmm no! –
Nate afferrò la prima che gli capitò sotto mano e la passò alla ragazza. Amanda cominciò a leggere distrattamente, fino a quando non trovò un articolo su di lei. Non era su di lei e Nate, come solitamente succedeva nelle riviste di gossip, era un articolo solo di lei. Cominciò a leggere concentrata. Quando Nate osservò la pagina su cui era ferma e vide le foto della ragazza allora volle sapere di cosa parlava l’articolo. Amanda così cominciò a leggere ad alta voce. – Amanda King, figlia diciannovenne del famoso discografico Cooper King, sembra voler seguire le orme del padre nel mondo della musica. Come sapevamo aveva già collaborato con i The Wanted nella scrittura della canzone, che li ha resi famosi in Europa e degli Stati Uniti, Glad You Came. Sembra non volersi fermare … nel suo curriculum infatti ci sono grandi collaborazioni, come abbiamo scoperto di recente una delle canzoni nel nuovo album di Jessie J è stata scritta dalla ragazza e la cantante ieri sera al lancio del disco ha annunciato che proprio la canzone scritta dalla King sarà il prossimo singolo. Recentemente come possiamo capire da alcuni tweet della ragazza ha collaborato con il gruppo Americano Big Time Rush … e molti artisti sembrano essere sempre più interessati ai testi scritti dalla ragazza che si sono dimostrati già in più di un occasione dei veri successi! -
- Mi piace questa foto! – disse indicando una delle due foto allegate all’articolo. – Eravamo insieme quel pomeriggio, mi hanno tagliato dalla foto! – disse facendo l’offeso.
- Non puoi sempre essere al centro di tutto! – disse ridendo.
- Comunque sono fiero di te! – disse unendo le sue labbra con quelle di lei. – Quale hai scritto per Jessie? – chiese sorridendo.
- Lo scoprirai! – disse sorridendo.
- Dai sei cattiva! -
- La conosci, sicuramente l’avevi letta!
– disse sorridendo.
- Quale? -
- Abracadabra! -
- Me la ricordo, era bellissima … come tutte quelle che scrivi tu! –
disse sorridendo.
 
- Sei nervosa … - disse lui guardandola, mentre la voce dell’altoparlante nel treno annunciava l’arrivo alla stazione di Gloucester.
- Non è vero! – disse guardandolo.
- Ti conosco lo sei! -
- E’ la prima volta che vengo a casa con te … conosco tua madre … però voglio dire l’ ho vista una sera a cena quando venne a Londra, sta volta è diverso!
– disse guardandolo.
- Ehi, non devi essere nervosa, non è diverso … mia mamma era contentissima quando le ho detto che saresti venuta anche te! – disse guardandola mentre il treno si fermava. – E poi cosa ti spaventa? Se vuoi non le diciamo che stiamo insieme, mia mamma sa che siamo amici … ma lo ammetto potrebbe sapere qualcosa di più! – disse sorridendo.
- Del tipo? -
- Del tipo, che aveva capito che non era una normale amicizia quella che avevamo … e potrei averle detto che ero interessato a te non solo come amico … e conosco mia mamma anche se non le diciamo che stiamo insieme in qualche modo lo capirà … e non dirglielo implicherebbe niente baci in sua presenza e siccome staremo in casa sua per due giorni, non credo avremo tanti momenti per noi, tranne forse stanotte, tanto divideremo camera mia! –
disse sorridendo.
- Ti hanno mai detto che parli veramente tanto? – disse ridendo e baciandolo.
- Si te stessa e non aver paura di niente! – disse ricambiando il bacio.
- Aspetta! – disse prendendolo per un polso quando si alzò e facendolo rimettere a sedere accanto a lei. – Da quanto sei interessato a me non solo come amico? – chiese sorridendogli.
- Non ho tenuto il conto … ma un po’! – disse baciandola dolcemente.
- Avresti potuto farti avanti prima cretino! – disse tirandogli una schiaffetto su un braccio.
- Chiamami cretino un’altra volta e ti lascio qua e te ne torni a Londra! – disse ridendo e alzandosi. Il treno si era fermato. – Prendo io le borse, tu prendi le riviste e la busta con il regalo per mia sorella! – disse sorridendole.
- Agli ordini! – disse sorridendo e alzandosi a sua volta. – E … puoi dirlo a tua mamma! – disse sorridendo, guardandolo mentre tirava giù i borsoni dalla rastrelliera.

Cinque minuti dopo, stavano camminando mano nella mano verso l’uscita della stazione. Nate aveva come alla partenza, il suo borsone a tracolla e quello di lei in mano, mentre la mano libera era intrecciata a quella di lei, che teneva nell’altra mano la sua borsa e la busta con il regalo per la sorella di Nate. Nonostante il ragazzo avesse insistito con la madre che non era necessario che li andasse a prendere, la donna non ne aveva voluto sapere, non vedeva il figlio da quasi un mese e mezzo e voleva andarlo a prendere. Erano davanti all’uscita, il loro treno stranamente era arrivato con quasi dieci minuti di anticipo quindi Nate non si stupì che la madre non fosse ancora arrivata.
- Vieni qua! – disse prendendo Amanda per mano e tirandola a se, estrasse il suo BlackBerry dalla tasca dei jeans e scattò una foto, per poi caricarla su twitter. Non avrebbe ancora confermato nulla, ma sicuramente le fan avrebbero capito da quella foto, Nate la teneva stretta a se con una mano sui suoi fianchi e Amanda era appoggiata con la testa alla sua spalla.
“E’ bello essere a casa ed è bello che @AmandaKing sia riuscita a venire con me!”.
- Nathan! -
Avrebbe riconosciuto quella voce fra mille. Si girò verso la direzione da cui era venuta a vide la madre e la sorella salutarli con la mano.
- Ragazzi, scusate il ritardo … non trovavamo parcheggio! – disse la donna sorridendo. – Ben arrivati! – disse abbracciando il figlio.
- Mamma così non respiro! – disse sorridendo.
Amanda era in piedi un paio di passi più indietro, reggeva la borsa con due mani e si sentiva di troppo.
- Amanda! – disse la sorella di Nate abbracciandola – Quanto tempo … sei sempre bellissima! –
- Charlotte! Mai quanto te, sei diventata più alta? Chissà quante conquiste farai a scuola! –
disse ricambiando l’abbraccio sorpresa.
- Beh a me nemmeno mi consideri brava si! – disse Nate guardando la sorellina.
- Ciao rompiscatole! – disse abbracciando anche lui.
- Charlotte, è pur sempre tuo fratello si gentile! – disse la madre guardandola. – Ciao bellezza! – disse poi abbracciando Amanda. – Mi fa davvero piacere che tu sia venuta con lui! – disse guardando il figlio.
- Possiamo andare a casa? – chiese Nate sorridendo. – La gente sta cominciando a guardarci! – disse sorridendo, sistemandosi il cappello in testa.
- Certo, entrambi siete su tutte le riviste di gossip! – disse Charlotte sorridendo.
 
Dopo aver passato tutto il giorno in casa Nate, Amanda e Charlotte uscirono verso le sette per andare a prendere la pizza in un piccola pizzeria in centro.
- E’ l’unica cosa che mi manca a Londra, andare a mangiare la pizza da Adam! – disse mettendo in moto la macchina della madre e uscendo a marcia indietro da vialetto.
- Certo, ti manca la pizza, sei una merdina lo sai? – chiese la sorella sporgendosi dal sedile posteriore.
- Voglio dire, che ero abituato ad andare in quella pizzeria ogni pomeriggio dopo scuola, ora è strano non avere un posto così a Londra! – disse immettendosi sulla strada che portava in centro.
Amanda era seduta sul seggiolino del passeggero che seguiva la conversazione senza intromettersi, guardando fuori dal finestrino.
- Praticamente … - disse Charlotte guardando la ragazza. – Adam era il migliore amico di Nate, prima dei The Wanted, erano inseparabili e ora si vedono si e no una volta al mese! -
- Oh si lo conosco, venne tipo due anni fa a Londra ci sta? –
chiese guardando Nate concentrato sulla guida.
- Si si … è vero! – disse il ragazzo sorridendo. – E comunque non è che ora non ci parliamo più … è solo che abbiamo preso strade completamente diverse … - disse Nate, guardando la sorella nello specchietto retrovisore.
Arrivarono alla pizzeria dieci minuti dopo, Nate parcheggiò dall’altro lato della strada rispetto alla pizzeria e poi mano nella mano ad Amanda e con Charlotte vicino entrarono.
- Non ci credo Nathan Sykes? – disse il ragazzo alla cassa quando lo vide entrare.
Nate sorrise. – Adam! – disse lasciando dolcemente la mano di Amanda e andando a salutare il ragazzo.
- Come stai Sykes? – disse sorridendo, tirandosi un po’ su i pantaloni che sembravano non stargli in vita nemmeno a pagarli.
- Tutto bene tu? -
- Oh, solita vita, io non sono una star che se ne va a giro per il mondo!
– disse sorridendo.
- Ti ricordi di Amanda? – chiese poi indicando la ragazza.
- Oh la bella ragazza Londinese! – disse salutandola con due baci sonori sulle guancie lasciandola stupita. – Vi preparo il solito? – chiese poi guardando Nate e Charlotte.
- Si grazie! – dissero sorridendo.
Dopo cena Amanda e Nate diedero una mano alla madre di lui a mettere apposto, Charlotte uscì verso le dieci, era sabato sera e lei sarebbe andata ad una festa.
- Non è un po’ piccola per le feste? – chiese Nate guardandola dalla finestra della cucina, mentre saliva sulla macchina di un ragazzo e sparivano nel buio.
- Ha sedici anni Nate! – disse sorridendo la madre, mettendo l’ultimo piatto in lavastoviglie.
- Per me è piccola! -
- Ti a sedici anni, ti eri già trasferito a due ore da qua e andavi in tour con la tua band … quindi non ho termini di paragone così normali!
– disse sorridendo la madre.
- Sedici anni, sono giusti oggi giorno, per uscire il sabato sera! – disse Amanda sorridendo.
- Vedi! – disse la madre di lui sorridendo.
- Mamma ma nemmeno lei vale come termine di paragone, a sedici anni se ne andava a tutti i concerti che voleva! – disse guardandola Nate.
- Beh, scusa se mio padre è un discografico … il tuo discografico! – disse facendogli una linguaccia.
- Sono proprio contenta che vi siate finalmente messi insieme! – disse la madre guardandolo bisticciare.
- Vedi te lo avevo detto che lo avrebbe capito! – disse Nate sorridendo.
- Io ti avevo detto che potevi dirglielo! –
- Beh, ragazzi vi lascio soli, mi avete sopportata tutto il pomeriggio e anche domani sarà uguale! – disse la donna asciugandosi le mani ad uno straccio e avviandosi verso la porta di cucina. – Buona notte! – disse sorridendo.
- Buona notte mamma! -
- Buona notte Signora Sykes! –

 
Amanda si era appena messa a sedere ai piedi di letto e si stava cambiano. Nate era già a letto, era stanco e stava aspettando che lei lo raggiungesse. Amanda si sfilò la maglietta e Nate rimase incantato a guardarle il piccolo colibrì tatuato sulla spalla destra. (Tattoo) Amanda si infilò una canottiera bianca, poi si girò e a gattoni lo raggiunse, si infilò velocemente sotto il piumone e sorrise guardandolo.
- Ti fa freddo? No perché se ti fa freddo non sei tanto normale, sei in canottiera! – disse sorridendo. Amanda si avvicinò e unì le sue labbra con quelle del ragazzo.
- Era un “Stai zitto?” – chiese sorridendo rimanendo con la fronte appoggiata a quella della ragazza.
- Si! – disse sorridendo anche lei e aspettando di nuovo quel contatto.
- Sono contento che tu sia venuto con me … davvero! – disse sorridendo baciandola dolcemente. – Non pensavo che sarebbe successo questo però quando te l’ho chiesto! – disse guardandola.
- Se lo avessi saputo, potevi ritenerti un veggente! – disse ridendo.
- Come siamo simpatiche stasera! – disse cercando di fare il serio ma scoppiando a ridendo anche lui.
- Non riesci nemmeno a stare serio! – disse guardandolo.
- Certo con te che ridi come una pazza come faccio a stare serio? – disse guardandola.
- Certo diamo la colpa a me! – disse sorridendo.
- Vieni qua! – disse aprendo le braccia e invitandola a prenderci posto. Amanda si avvicinò a lui e senza tante obbiezioni prese posto fra le sue braccia appoggiandosi al suo petto. 





*Space*
Ecco qua il settimo giorno!
E allora che ne pensate di questa coppia fresca fresca? Già troppo sdolcinata?
Fatemi sapere che ne pensate, sono disposta a ogni tipo di consiglio e di critica!
Grazie di aver letto e se vi va lasciate una recensioncina! 
Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua:
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Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 

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Capitolo 8
*** Day Eight ***


Day Eight


 

Fu bello svegliarsi fra le braccia di Nate. Certo non era la prima volta che dormivano insieme ma quella volta era diverso. Nella camera a Londra Nate aveva un letto matrimoniale, mentre lì aveva un letto a una piazza e mezzo, abbastanza grande da starci in due ma non troppo da permettergli di stare troppo lontani. Amanda gli dava la schiena e lui la teneva stretta a se con un braccio ad altezza ombelico. Sentiva il corpo caldo di lui a contatto con la sua schiena e il suo respiro le spettinava leggermente i capelli. Silenziosamente cercò di liberarsi dalla sua stretta, non avrebbe voluto alzarsi ma se non fosse andata in bagno sarebbe scoppiata. Si alzò stando a tenta a non svegliarlo, ma sapeva che Nate aveva il sonno pesante. Sorrise nel vederlo riprendere posizione dopo che lei si era alzata. Si guardò in torno, durante la notte non aveva avuto freddo fra il piumone e il calore e manato dal corpo di Nate, ma adesso le faceva freddo. Afferrò la felpa che Nate si era sfilato la sera prima e che aveva appoggiato sulla sedia e se la mise. Il profumo del ragazzo, del quale la felpa era intrisa, le invase le narici. Aprì la porta e uscì nel corridoio silenzioso, il pavimento era freddo a contatto con i suoi piedi scalzi, si strinse nella felpa che le stava un tantino enorme quando un brivido le percorse la schiena. Guardò l’orologio appeso alla parete nel corridoi, che segnava le sette e mezza. Era domenica e lei era sveglia alle sette e mezze, era rara come cosa. (Outfits)
 
Quando uscì dal bagno, era indecisa su cosa fare, se tornare a letto da Nate o scendere in salotto. La madre di Nate e Charlotte dovevano essere ancora a letto a giudicare dal silenzio della casa. Se fosse tornata a letto, non sarebbe mai riuscita a riaddormentarsi e avrebbe finito per svegliare anche Nate, che si meritava un po’ di riposo, decise così di scendere in salotto. La luce filtrava dall’ambia vetrata. Si mise a sedere su uno dei due divani e prese il computer di Nate, che la sera prima aveva lasciato sul tavolino. Lo accese, conosceva la password, decise di guardare qualche sito di gossip, se le fan su twitter avevano già le foto di lei e Nate che si baciavano da qualche parte le avevano prese. Cominciò con quelli che visitava sempre e trovò quello che trovava. “Nathan Sykes e Amanda King stavolta davvero una coppia?”. Sorrise, era tre anni che tutti insinuavano che stavano insieme e ora che era vero le faceva strano.
Cominciò a leggere l’articolo. Era breve, in più c’erano allegate una decina di foto di lei e Nate alla stazione, per mano, mentre si baciavano e mentre se ne stavano lì apparentemente senza fare niente.
Guardò un altro paio di articoli che dicevano più o meno tutti la stessa cosa. Avevano poca fantasia a fare quegli articoli, quello era poco ma sicuro.
Spense il computer e lo appoggiò di nuovo sul tavolino. Si prese le ginocchia e se le strinse al petto. E adesso che poteva fare? Erano appena le otto e se conosceva Nate avrebbe dormito un altro paio di ore, a meno che non si fosse accorto che lei non era più accanto a lui. Si guardò intorno e vide la sua borsa appoggiata all’ingresso. Le lettere. Era pronta a leggerle da sola? Si fidava di se stessa a tal punto da sapere che ce l’avrebbe fatta a leggerle da sola? Ci avrebbe almeno provato. Si alzò e tirandosi un po’ le maniche della felpa con le mani si avviò alla borsa. L’aprì sicura, le aveva messe nella tasca interna, in modo che non si sciupassero. Le afferrò, le mani le tremavano, ma era normale, le succedeva quando era nervosa. Tornò a sedere sul divano, mettendosi a sedere a indiana. Scartò le prime quattro lettere che avevano già letto, appoggiandole sul divano vuoto accanto a lei, poi fissò la quinta. La busta bianca, la scrittura ordinata di Cristina in cui era scritto l’indirizzo di casa di Amanda, la casa dove era cresciuta e dove ancora viveva. La girò non c’era l’indirizzo del mittente, come nelle prime quattro. L’aprì, delicatamente, come se avesse paura di poterla rompere. La scrittura era la stessa delle prime quattro. Prima però di spiegare il foglio che teneva in mano, guardò velocemente la data sulla lettera. Mentre le prime quattro erano tutte nel lasso di tempo che precedevano la sua nascita al dopo la sua nascita, erano datate tutte 93-94. Quella che aveva appena aperto era datata 96, quindi Amanda aveva avuto già tre anni. Fece un respiro profondo e cominciò a leggere.
 
“Cari Signori King,
prima di tutto vorrei ringraziarvi di cuore per avermi mandato quelle foto, era così carina in quel vestitino rosa sembrava una principessina. Poi vorrei ringraziarvi ancora per averla chiamata Amanda, davvero non smetterò mai di ringraziarvi per questo.
Sono davvero commossa dal fatto che voi vogliate avere mie notizie, ma non siete obbligati a farlo davvero … ho rinunciato a lei quella notte e non siete costretti a scrivermi e mandarmi sue foto se davvero non è quello che volete!
Comunque come mi hanno insegnato i miei genitori, non rispondere a una domanda e maleducazione quindi … avete chiesto come procedono gli studi, beh il primo anno di università è pensate, mi devo ancora abituare a questi ritmi, ma essermene andata da casa e vivere per conto mio … mi ha fatto sentire decisamente meglio.
Beh che altro dire, grazie ancora e ripeto non siete costretti a mandarmi foto o a chiedere mie notizie se non è quello che davvero volete.
Date un bacio a quella piccola principessina!
Cristina.”


Amanda rimase ferma con la lettera fra le mani, i suoi genitori avevano mandato foto alla sua vera madre, le avevano mandato lettere chiedendole della sua vita, avevano tenuto un contatto con lei e non glielo avevano mai detto. Non sapeva dire cosa la facesse stare peggio, il fatto che non glielo avessero detto o il fatto che Cristina l’avesse data in adozione ma che poi si dimostrava contenta di ricevere sue notizie, la situazione cominciava a confonderla.
Sentì dei passi dietro di se ma rimase a fissare la lettera senza girarsi.
- Ehi ecco dov’eri! – disse lui ancora con la bocca impastata dal sonno. – Mandi tutto bene? -
Lei annuì, non si fidava a parlare, chissà come sarebbe uscita la sua voce. Non stava per piangere, quello lo sapeva, ma sapeva che le sarebbe uscita esitante e tremolante se avesse parlato.
-Avremmo potuto leggerle insieme! – disse sedendosi accanto a lei e mettendole un braccio intorno alle spalle e stringendola a se, sapeva che era di quello che aveva bisogno in quel momento.
- Le hanno mandato delle mie foto, sa … sa come sono … o meglio come ero a tre anni, non credo che abbia mai voluto darmi via … Nate se leggi questa lei era ancora attaccata a me … e i miei si interessavano a lei … io … io non capisco! – disse guardandolo, lo sguardo perso.
- Vuoi leggere le altre? – chiese guardando le buste.
- No! – disse scuotendo la testa. – Non oggi, non voglio rovinare questa giornata … però voglio … voglio vedere le date! – disse prendendole fra le mani. – 99, erano passati tre anni dalla lettera precedente! – disse passando a quella dopo. – 2003, quattro anni, 2008 cinque anni, 2010, due anni e anche questa è del 2010! – disse guardandolo. – L’ultima lettera risale a due anni fa, i miei genitori sanno dove potrei trovarla! – disse guardandolo.
- Amanda, credo che … a questo punto forse dovresti chiedere a loro la verità! – disse Nate guardandola dolcemente.
- Non so cosa fare! – disse riprendendo posto fra le sue braccia.
- Te lo dico io cosa facciamo, rimettiamo queste al loro posto, poi torniamo a letto e ce ne stiamo lì un po’ da soli! – disse sorridendo e dandole un bacio leggero.
Amanda annuì, prese le buste le riammazzettò e le mise di nuovo in borsa, poi intrecciò la sua mano con quella di Nate e lo seguì al piano di sopra, dove una volta in camera si rimisero a letto, Nate l’abbracciava da dietro, come quando lei si era svegliata, gli dava la schiena e le loro gambe erano intrecciate tra loro.
- Io avrei ancora un po’ di sonno! – disse sorridendo.
- Prova a ridormire un po’! – disse lei intrecciando la sua mano a quella di lui.
- Se prometti che quando mi sveglierò tu stavolta tu sarai qua!-
- Prometto! – disse girandosi e dandogli un bacio e sentendolo sorridere.
 
- Buongiorno!– disse Charlotte sorridendo al fratello e ad Amanda.
- Giorno! – disse Nate sorridendole sempre tenendo per mano Amanda.
Alla fine si erano riaddormentati entrambi, Amanda si era svegliata dieci minuti prima trovando Nate, che la guardava sorridendo. Si erano scambiati qualche bacio e poi avevano deciso di scendere a fare colazione. Sarebbero ripartiti quel pomeriggio, avevano il treno alle cinque, sarebbero arrivati a Londra per l’ora di cena.
- Ehi buongiorno ragazzi! – disse la madre di lui entrando in cucina.
- Ciao mamma! – disse Nate scoccandole un bacio su una guancia.
- Dormito bene? – chiese prendendo due tazze e versandoci del caffè, per poi passarle ai ragazzi.
- Si si! – disse Amanda sedendosi vicino a Charlotte che stava mangiando dei cereali.
-Volete qualcosa di particolare per pranzo? – chiese sorridendo guardandoli tutti e tre.
- Per me va bene tutto! – disse Amanda sorridendo e portandosi la tazza alle labbra.
- Io vorrei il pollo fritto … quello che fai tu mamma! -
- Lo sapevo! –
disse la donna sorridendo. – Amanda a te  va bene? -
- Certo, nessun problema! –
disse sorridendo.
- Sai … - disse la donna avvicinandosi a Nate e sorridendogli. – Due giorni a casa sono un po’ pochi! – disse sorridendo, spettinandolo.
- Lo so mamma, ma da domani riattacchiamo con il lavoro, siamo impegnati a girare il nuovo video! – disse sorridendo bevendo un sorso di caffè.
- So che sei impegnato e hai la tua vita a Londra e i tuoi impegni con la band … ma qua manchi! – disse sorridendo.
- La prossima volta mi fermo di più … promesso! – disse sorridendo, capiva quando la madre sentisse la sua mancanza, ma aveva ragione la sua vita ormai era a Londra e gli impegni con la band gli davano poco respiro.
- Mamma chiediglielo! – disse Charlotte guardando la madre.
- Cosa? – chiese Nate curioso.
- Tua sorella e la sua amica, Rachel, hanno visto che i One Direction cominceranno il tour da Londra … e  … -
- Potresti trovarci due biglietti? -

- Mi tradisci così? – chiese guardandola offeso. Amanda che era seduta accanto alla ragazza scoppiò a ridere non appena vide la faccia di Nate. – E tu cosa ridi? – disse lui sorridendo.
- Hai fatto una faccia bruttissima! – disse tra una risata e l’altra, quasi strozzandosi con la sua stessa saliva. – E poi, lo sai che mi fa ridere il fatto che vediate nei One Direction i vostri rivali! – disse cercando di smettere di ridere.
- Beh, li hanno definiti i nuovi The Wanted! – disse lui serio. – Ti sentiresti in competizione anche tu! – disse guardandola.
- Dai Nate per favoreeeee! – disse la sorella facendo la faccia da cucciolo.
- disse alzandosi e abbracciandolo.
 
Passarono tutto il giorno in casa, Amanda stette molto con Charlotte mentre Nate ne approfittò per stare un po’ con la madre. Verso le quattro e mezzo entrambe gli accompagnarono alla stazione.
- Allora, quando ti riavremo a casa? – chiese la madre guardandolo.
- Presto, appena riesco a trovare un po’ di tempo per fermarmi più di due giorni! – disse sorridendo abbracciandola. (Outfits
- Amanda tornerai anche tu a trovarci? – chiese Charlotte guardando la ragazza.
- Dipende da lui! – disse guardando Nate che cercava di liberarsi dalla stretta della madre, e sorridendo.
- Beh, ricordagli i biglietti! – disse Charlotte abbracciandola. – Mi ha fatto davvero piacere che tu sia venuta, e sono contenta che finalmente vi siate messi insieme! –
- Mi ha fatto piacere riaverti rivista! – disse ricambiando l’abbraccio.
- Mamma … vorrei rimanere … ma rischiamo di perdere il treno se non mi lasci! – disse Nate sorridendo.
- Scusa! – disse la donna sorridendo lasciandolo.
- Grazie signora Sykes dell’ospitalità! – disse Amanda abbracciando la donna.
- Grazie a te di essere venuta! –
 
Nate, la guardava, stava ascoltando la musica ed era stranamente silenziosa.
- Ehi!– disse stampandogli un bacio su una guancia. Lei si girò e gli sorrise, sfilandosi le cuffie.  - Non sei di molta compagnia! – disse dandole un bacio.
- Scusa! – disse accennando un sorriso.
- Tranquilla, era per dire! – disse sorridendo. Amanda si spostò un po’ sul seggiolino avvicinandosi a lui e appoggiandosi al suo petto, cominciando a giocare con le sue collanine. – Te la senti di tornare a casa stasera? – Amanda lo guardò e scosse leggermente la testa abbassando di nuovo lo sguardo. – Vieni da me? – chiese dandole un bacio sui capelli.
- Non disturbo? -
- Non disturbi mai!
– disse sorridendo.
- Dopo chiamo mia mamma e le dico che non torno! – disse baciandolo dolcemente.
- Lo so che te l’ho dico sempre, e che forse sono diventato pure ripetitivo, però … per qualunque cosa io sono  qua e ci sarò sempre! – disse guardandola.
- Grazie! – disse stringendosi al suo petto. Nate sorrise leggermente e la strinse a se.
- E’ che non sono così sicura di voler sapere la verità … insomma … e se la verità non mi piacesse? Se mi avesse data via perché non mi voleva e non perché è stata costretta a farlo? Se fossi stata indesiderata dall’inizio? -
- Amanda … hai una famiglia che ti ama, i tuoi fratelli ti vogliono bene, tua madre e tuo padre, anche se non sono quelli biologici, ti amano e non rinuncerebbero mai a te e poi ci sono io, tu non ti rendi conto di quanto tu sia importante per me … Amanda seriamente forse scoprire la verità ti renderà semplicemente più forte di quanto tu non sia già … e non sei sola ok? Forse parlarne con i tuoi sarà un bene perché potrai contare anche su di loro così … e se tu non volessi farlo allora potrai contare su di me, non ti abbandonerò come non lo faranno i tuoi genitori o la tua famiglia in generale … sta a te decidere ora! –
disse guardandola serio e poi unendo le sue labbra con quelle della ragazza in un bacio appassionato.
- Grazie, sono ripetitiva, ma davvero grazie … e comunque tu sei altrettanto importante per me! – disse baciandolo. 



*Space*
Ecco qua l'ottavo giorno!
Ecco qua Namanda in tutta la loro dolcezza! ahahah Ho già qualche idea per il prossimo capitolo, così appena posso mi metto all'opera! 
Grazie di aver letto e se vi va lasciate una recensioncina! 
Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
BLUE ROOM

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 

Paece and Love Ele 

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Capitolo 9
*** Day Nine ***


Day Nine 


 

Nate, era sveglio da una decina di minuti, Amanda dormiva al suo fianco, non riusciva a smettere di osservarla. Dormiva a pancia in giù, le braccia sotto il cuscino, il colibrì sulla spalla era in bella vista, e Nate rimase a guardarlo per qualche secondo. Amanda amava i tatuaggi, ne aveva due ma parlava sempre di farsene altri. La vide muoversi e girare il viso verso di lui, ma ancora addormentata. Sorrise, era così bella quando dormiva, aveva l’aria tranquilla, sembrava quasi una bambina.
- Mi stai fissando? – chiese strusciandosi il naso con il dorso della mano.
- Buongiorno! – disse distendendosi di nuovo e baciandola dolcemente.
- Giorno! – disse stiracchiandosi e poi buttandogli le braccia al collo.
- Come stai? – chiese lasciandosi abbracciare.
- Bene ma ho fame! – disse sorridendo.
- Vuoi scendere a fare colazione? – chiese guardando la porta.
- Che ore sono? –
- Le nove e mezza!– disse sorridendo facendo per alzarsi.
- Ehi, aspetta! – disse prendendolo per un braccio e facendolo girare verso di se.
- Cosa? – disse sorridendo.
- Voglio un altro bacio! – disse alzandosi e andando a mettersi a sedere accanto a lui, che intreccio una mano con quella della ragazza e la baciò appassionatamente. – Ora colazione! – disse sorridendo e alzandosi.
- Mettiti una felpa, in canottiera giù ti fa freddo! – disse guardandola, prendendo una felpa dalla sedia e passandogliela.
- Agli ordini! – disse afferrandola e mettendosela.
- Sembri una bimba indifesa così! – disse sorridendo e abbracciandola. La felpa le faceva praticamente da vestitino e scalza era quasi dieci centimetri più bassa di Nate.
- Dobbiamo sempre sottolineare che sono bassa? -
- A me piace il fatto che tu sia più bassa di me!
– disse  alzandosi il mento con due dita e baciandola dolcemente.
- Andiamo, prima che le scimmie di là si finiscano tutto quello che c’è di commestibile in casa! – disse sorridendo e aprendo la porta della camera. Nate la prese per mano e la precedette per le scale.

- Max non è difficile leggere la lista quando vai a fare la spesa! -
- Mi sono dimenticato di comprare la marca di cereali che mangi tu, Tom, ce ne sono altri tre tipi in casa, mangia uno di quello, per una volta non muori mica? –
disse il ragazzo chiudendo il frigo dopo aver preso uno yogurt.
- Ma non sono i miei cereali! – disse Tom guardandolo.
- Giorno! – Disse Nate entrando in cucina sempre mano nella mano con Amanda.
- Giorno! – disse Max contento che qualcuno lo avesse salvato dalle lamentele di Tom, la mattina a volte era davvero pensate.
- Fa strano vedervi per mano! – disse Tom versandosi del caffè, rinunciando a mangiare i suoi cereali.  Amanda guardò Nate e si strinse a lui arrossendo.
- Non volevo certo farti arrossire! – disse Tom sorridendo.
- Ehi siete sempre i nostri piccolini, voglio dire per me sarete sempre dei bambini, e vedervi insieme e bello! -
- Oh ma che carino Max! –
disse Nate guardandolo.
- Forse mi è uscita un po’ male … ma volevo dire che tu sei come un fratello minore, ci corre quasi cinque anni … ok discorso troppo contorto da fare prima di una tazza di caffè! – disse rinunciandoci. – Voi volete? -
- Io si grazie!
– disse Amanda andando a mettersi a sedere su uno degli sgabelli.
- Anche per me! – disse Nate andando verso il frigo. – Yogurt? – chiese guardando Amanda, che lo guardò scuotendo la testa. – Ma avete fatto la spesa? – chiese guardando i ragazzi. – Non c’è niente in frigo! -
- Sono andati Jay e Max!
– disse Tom mettendosi in bocca un biscotto.
- Cosa ha comprato Jay di schifezze sta volta? – chiese Nate chiudendo il frigo e andando a sedere accanto ad Amanda.
- Giorno Gente! -
- Belle mutande Jay!
– disse Max guardandolo.
- Ma sono mie! – disse Tom guardandolo.
- Ecco, allora non erano mie! -
- Potevi non mettertele se non erano tue no? -
- Scendevo nudo?
– chiese grattandosi la testa.
- Come se non ti avessimo mai visto! – disse Max guardandolo.
- Io no e sinceramente non ci tengo nemmeno tanto a vederlo! – disse Amanda sorridendo.
- Beh hai preferito il piccolo Nate a me! – disse aprendo il frigo. – E mi dispiace ammettere che forse la tua scelta non è stata la più azzeccata! – disse continuando a guardare il frigo. - Se ci siamo capiti! – disse guardandola. – Ma non c’è un accidente di commestibile! – disse richiudendolo.
- E l’ha fatta lui la spesa eh! – disse Nate sorridendo. – Comunque sei un porco, e quello che ha detto non è assolutamente vero! – disse guardandolo serio.
- Siva? – chiese Tom stiracchiandosi.
- Era da Nareesha! – disse Max. – Dovrebbe tornare che abbiamo l’intervista fra due ore, ma dobbiamo andare via tra una! – disse mettendo le tazze vuote nell’acquaio.
- Mi dai uno strappo a casa prima? – chiese Amanda guardandolo.
- Certo! – disse dandole un bacio veloce.
- Come siete dolci! – disse Jay guardandoli.
- Smettetela di fissarci! – disse Nate alzandosi e ridendo.
 
Amanda era arrivata a casa da una ventina di minuti, era in camera sua a disfare il borsone, dividendo i vestiti da mettere a lavare e quelli che invece non si era messa. (Outfits
- Ciao! – disse il fratello appoggiandosi allo stipite della porta.
- Ehi ciao Luke! – disse lei sorridendogli e poi tornando a guardare i vestiti a terra.
- Come è andata a casa con Nathan? -
- Bene! –
disse sorridendo. – E so che sai che stiamo insieme! – disse guardandolo.
- Sono contento se tu sei contenta! – disse entrando in camera e chiudendosi la porta alle spalle.
- Io lo sono! – disse sorridendo. – Cosa chiudi siamo soli tanto! -
- Abitudine! –
disse sorridendo andando a mettersi a sedere sul letto della ragazza.
In quel momento, vedendo il fratello comodamente seduto sul suo letto, Amanda capì che era il momento giusto per parlare, almeno a lui, delle lettere.
- Luke … posso dirti una cosa? – chiese levandosi le scarpe e andando a sedere accanto a lui.
- Certo! – disse guardandola.
- So che non ne parliamo mai, anzi che io e te non ne abbiamo mai veramente parlato … ed è strano … perché non so come affrontare le cosa … qualche settimana fa … ero in soffitta a cercare delle cose e … - disse inghiottendo rumorosamente. – Ho trovato delle lettere … - disse cominciando a torturarsi le mani. – Di … della mia vera madre! – disse poi guardandola. – Ne ho lette cinque per ora, so che ho sbagliato, forse avrei dovuto parlarne prima con mamma e papà … ma è stato più forte di me … - disse guardandolo. – Credi che abbia sbagliato vero? -
- No … sapevo di quelle lettere, mamma me ne aveva parlato qualche tempo fa … e le avevo detto che secondo me avrebbero dovuto dirti di più di … tua madre! –
disse indugiando sull’ultima parola. – E’ normale, che ti voglia sapere … ti capisco … credo ... Amanda … in ogni caso, tu rimarrai sempre la mia sorellina rompicoglioni, anche se tu decidessi di andare a cercare la tua vera madre! -
- Tu sai dove sta vero? -
- Potrei! –
disse guardandosi le mani.
- Luke … -
- So dove mamma tiene il suo indirizzo, so tutto di questa storia, e so che è l’unica con cui sono rimasti in contatto, la vera madre di Cam e quella che Mollie sono sparite il giorno in cui hanno dato in adozione i bambini … mamma dice che sono rimasti in contatto con la tua perché quando ti adottarono era diverso da quando hanno adottato Cam o Mollie … forse non dovrei dirti queste cose! -
- Luke per favore … io … ho bisogno di sapere! –
disse guardandolo.
- Non dirai niente a mamma o a papà intesi? -
- Come tu non dirai che ho trovato le lettere! -
- Affare fatto! –
disse porgendole una mano, che lei strinse prontamente. – Le madri di Mollie era una ragazzina di quindici anni, ma mamma e papà non ne seppero nulla fino all’ultimo minuto, li chiamarono dall’ospedale dicendogli che c’era questa bambina a cui la madre aveva rinunciato e che loro erano i primi della lista per un adozione. Non sono rimasti in contatto perché non la conobbero. – disse guardandola. – Cam invece è arrivato che aveva già sei mesi, era stata abbandonato in un orfanotrofio e la parte burocratica fu più lunga di quanto mamma e papà si aspettassero per quello ci volle quasi sei mesi … e mamma e papà non hanno mai saputo chi fossero i genitori biologici di Cam! – disse tirando su con il naso. – Con te invece fu diverso … seguirono tua madre durante gran parte della gravidanza, era il 93 le adozioni funzionavano diversamente, si instaurò quasi un rapporto di amicizia fra la mamma e tua madre per quello si sono continuate a scrivere per tutti questi anni! – disse guardandola.
- Perché l’ultima lettera risale al 2010? -
- Credo che si siano modernizzate anche loro  … Mand si scriveranno delle Email! –
disse sorridendo.
- Io, credo di volerla incontrare Luke! – disse guardandolo.
- Io so … dove mamma tiene tutti i documenti … ma credo che forse dovresti parlarne con lei prima … ma se vuoi posso aiutarti io e tenere mamma e papà fuori da tutto! -
- Lo faresti? -
- Sei mia sorella e hai bisogno del mio aiuto, quindi si lo farei e poi se fossi nei tuoi panni credo che farei la stessa cosa!
– Disse abbracciandola. – Nate ti sta aiutando vero? – chiese allentando la presa.
Amanda lo guardò ed annuì, non si fidava della sua voce, improvvisamente sentiva le lacrime pungerle negli occhi e sapeva che se avesse parlato sarebbe scoppiata.
-  Vedo cosa riesco a trovare, ma devo farlo quando siamo sicuri che mamma e papà non siano in casa! – disse alzandosi e stiracchiandosi.
- Luke? – chiese guardandolo.
- Si? -
- Da … da quanto sai tutto? -
- Due anni!
– disse sorridendo. – Volli sapere io tutta la verità e costrinsi papà a dirmela! – disse mettendosi le mani in tasca.
- Grazie! -
- Per te farei questo e altro! –
disse sorridendo avviandosi verso la porta.
 
- Pronto? -
- Ciao!
– disse guardando davanti a se. – Sei a lavoro o puoi parlare? – chiese sorridendo.
- Tranquilla, eravamo in pausa e stavo per chiamarti io! – disse uscendo dallo studio.
- Ho parlato con mio fratello … delle lettere! –
- Davvero? Aspetta con Luke? -
- No, con Cam! Nate certo che ne ho parlato con Luke!
– disse sorridendo.– Ne sa molto di più di quanto pensassi e ha detto che mi darà una mano! – disse sorridendo.
- Davvero? Wow è un bene, ne parlerai con i tuoi? -
- No non per ora!
– disse uscendo da camera sua e andando al piano di sotto, le era venuta sete. – Stasera ci vediamo? – chiese sorridendo.
- Volevo chiamarti per dirti questo! Ti passo a prendere alle otto, non abbiamo mai avuto un vero appuntamento … pensavo di portarti a cena fuori! – disse sorridendo.
- Non ti facevo così dolce! – disse sorridendo.
- Vestiti carina! -
- Mi vesto male a cose normali? -
- Non intendevo questo! –
disse ridendo.
- Lo so! – disse ridendo anche lei.
- Devo andare Mandi! A stasera! – disse sorridendo.
- Ciao a stasera! – disse sorridendo riattaccando.
 
- Dove mi porti? –gli chiese sorridendo, mentre Nate frenava a un semaforo appena diventato rosso. (Outfits
- E’ una sorpresa! – disse sorridendole guardandola.
- Dai lo sai che non mi piacciono le sorprese! – disse guardandolo.
- Non mettere il broncio … sei brutta quando lo fai! – disse ridendo.
- Ehi! – disse lei guardandolo facendo finta di essersi offesa.
- Scherzo, sei sempre bellissima! – disse baciandola velocemente e poi ripartendo. – Soprattutto con questi vestitini molto lunghi! – disse accarezandole una gamba nuda.
- Tieni a bada gli ormoni! – disse ridendo lei.
- Ci proverò! – disse sorridendo.
Dieci minuti dopo Nate, stava parcheggiando in un parcheggio quasi deserto, c’erano soltanto altre due o tre macchina. Amanda si guardò in torno cercando di capire dove si trovavano, ma le era tutto nuovo, era nella parte nuova di Londra e lei c’era stata poche volte prima di quella. Davanti a loro c’era un ristorante, con l’insegna blu, “Zio Stephan”, nome insolito per un ristorante pensò, scendendo quando Nate le aprì la portiera. Sembrava uno dei tipici Fast Food che si vedevano nei film americani, quelli stile anni 50.
- So che forse non è il posto adatto per un primo appuntamento … ma questo posto ha un significato per me! – disse intrecciando la sua mano con quella di lei e guardando la faccia stupita di Amanda. – Qua, abbiamo fatto la prima cena con i ragazzi, dopo essere stati messi insieme come Band … tutte le volte che torniamo da un Tour o che stiamo lontani da Londra per tanto tempo, la prima cosa che facciamo e venire a cena qua … è il simbolo della nostra amicizia, più o meno! – disse guardandolo. – Non ti ci ho mai portata, ma per me … non so mi sembrava il posto adatto per un perfetto primo appuntamento con te … è importante per me questo posto e vorrei che tu fossi uno dei motivi per qui è così importante! – disse sorridendole. Amanda non disse niente, lo guardò sorridendo e poi unì le sue labbra con quelle del ragazzo. Capiva l’importanza di quel posto per Nate ed era contenta che lui la avesse appena condivisa con lei. 





*Space*
Ecco qua il nono giorno!
Sooo è un capitolo di passaggio non succede molto, ma nel prossimo qualcosa succederà state tranquille! Non vi anticipo niente, dovete rimanere collegate se volete sapere cosa succederà (?) oook sto dando di matto ahaha beh grazie di aver letto e se vi va lasciate una recensioncina! 
Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: BLUE ROOM

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 

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Capitolo 10
*** Day Ten ***




Day Ten
 

- Ma perché devo venire anche io? -
- Perché non so a che ora finiremo stasera … cioè finiremo sicuramente tardi, contando che oggi dopo la prova costumi, dovremmo girare le scene di buio sul tetto … quindi faremo tardi e non posso venire qua dopo aver finito!
– disse guardandola mentre in piedi davanti all’armadio sceglieva le scarpe più adatte da abbinare. – E non voglio stare un intero giorno senza vederti! -
- Ma io cosa faccio mentre voi siete impegnati con le riprese? – chiese mettendosele, dopo averle scelte.
- Approfittane per scrivere qualche canzone, so che l’ispirazione non ti manca! – disse alzandosi dal letto a andando da lei, davanti all’armadio. – Oppure … - disse cingendole i fianchi da dietro e appoggiando la sua testa sulla spalla della ragazza. – Potresti ammirare tutto il tempo il tuo bellissimo ragazzo! – disse stampandole un bacio sulla guancia sinistra. (Outfits) 
- Il mio modestissimo ragazzo eh! – disse lei girandosi, lasciandosi sempre abbracciare e sorridendo.
- Ehi è la verità! -
- Non lo metto certo in dubbio!
– disse sorridendo avviandosi verso la porta. – Andiamo che se fai tardi i ragazzi daranno la colpa a me! -
- Abbiamo ancora un’ora per noi! –
disse lui seguendola fuori dalla porta.
- Si ma io ho fame! – disse aspettandolo all’inizio delle scale.
- Starbucks? – chiese prendendola per mano.
- No, andiamo a quel negozietto vicino a casa tua? Quello che ha tutti quei dolcetti buonissimi! – disse seguendoli per le scale.
- Va bene! – disse sorridendo guardandola.
-Saluto mamma e andiamo! – disse dandogli un bacio. – Mamma? -
- Sono qua tesoro! –
Amanda seguì la voce della donna fino ad arrivare in salotto.
- Oh zio Matt! – disse sorpresa.
- Ehi ciao Pulce! – disse alzandosi dal divano e andando ad abbracciarla.
- Non ti avevo sentito arrivare! – disse sorridendo.
- Sono passato a portare dei fogli a tuo fratello e tua madre mi ha sequestrato, volevo fare una cosa veloce che devo tornare in ufficio ma ha insistito per offrirmi del caffè! – disse sorridendo. – Tu dove vai così bella? – chiese guardandola.
- Con Nate andiamo a fare colazione! – disse lei sorridendo.
Matt, era il fratello minore della madre, era uno di quei tipici zii fighi che si vedono anche nei film, quelli che viziano i nipoti con regali di ogni tipo. Gestiva un giornale sportivo per il quale Luke scriveva articoli comodamente seduto alla scrivania di camera sua.
- Mamma, io sono tutto il giorno con Nate, non torno per cena … non aspettatemi svegli! – disse sorridendo, guardando la madre e poi Nate.
- Ricordati che domani mattina hai l’incontro con tuo padre agli studi! – disse sorridendo.
- Sisi! – disse uscendo dal salotto e intrecciando la mano con quella di Nate.
- Arrivederci signora King! – disse Nate sorridendo.
- Ciao ragazzi! -
- Stanno finalmente insieme?
– chiese Matt guardando la sorella.
- Si, si sono messi insieme la venerdì, credo! – disse sorridendo.

- Nate, smetti di gesticolare  e tieni le mani sul volante! –disse seria.
- Ma questa canzone mi piace! – disse mettendo entrambe le mani sul volante e mettendo il broncio.
- Ma si puoi cantarla o ascoltarla anche senza dover gesticolare come una scimmia! -
- Piccola oggi se un tantino rompicoglioni! –disse ridendo.
- E tu sei molto fine devo dire! – disse sorridendo. – Però … -
- Però? -
- Mi piace che tu mi abbia chiamato piccola!
– disse guardandolo mentre cominciava a cercare parcheggio davanti al piccolo negozio di dolci. - Ho voglia di uno di quei muffin cioccolatosi! – disse sorridendo, guardando la vetrina del negozio.
- Cosa devi andare a fare domani mattina da tuo padre? -
- Dice che un artista ha chiesto la mia collaborazione! –
disse sorridendo, guardandolo mentre spegneva la macchina.
- Sai già chi? -
- No, ha detto che i particolari me li dice domani!
– disse avvicinandosi e dandogli un bacio.

Amanda era seduta su una delle poltroncine dietro le telecamere, ancora le riprese non erano cominciate, i ragazzi erano a finire di prepararsi. Tom camminava in su e giù per il tetto canticchiando, Jay e Siva stavano facendo i cretini, il che non era affatto una novità, Max aveva appena finito di farsi sistemare il trucco, mancava solo Nate all’appello e Amanda non aveva idea di dove fosse. Si sistemò sulla poltroncina, trovando una posizione comoda e si mise a leggere. In quel momento qualcuno l’abbracciò.
- Ciao! – disse scoccandole un bacio su una guancia.
- Da dove sbuchi? – chiese lei sorridendo, chiudendo il libro tenendo il segno con un dito.
- Ero al trucco! – disse sorridendo indicando una postazione dietro di loro. – Visto che alla fine hai trovato cosa fare! – disse guardando il libro che la ragazza teneva fra le mani.
- Mio fratello ha insistito che lo leggessi, dice che a lui è piaciuto un sacco! – disse sorridendo e guardando il ragazzo.
- Hunger Games! – disse leggendo il titolo. – No ho sentito parlare! – disse scoccandole un bacio a fior di labbra.
- Non è male per ora! – disse sorridendo. Guardò Nate e lui le sorrise di rimando, per poi intrecciando una mano con quella della ragazza e baciarla dolcemente.
- Senti una cosa … - disse lei guardandolo serio. – Quelle cinque ragazze … dovevano essere così belle? – chiese guardando le ragazze alla prova costumi.
- Non le abbiamo scelte noi! – disse lui sorridendo. – Gelosa? -
- No no … era solo un’osservazione! –
disse alzando le spalle.
- Mi piace che tu sia gelosa! – disse sorridendo.
- Non sono gelosa! -
- E io non sono famoso
! – disse ridendo.
- Smettila! – disse tirandogli una leggera pacca sulla spalla.
- Vieni qua! – disse sorridendo avvicinandosi e dandole un bacio. – Penserò che sia tu ok? -
- Vedi di non spupazzartela troppo! –
disse seria.
- Cinque minuti e cominciamo! – disse il regista.
- Facciamo una foto, le fan hanno bisogno di essere aggiornate! – disse sorridendo, prendendo il cellulare della ragazza dalla borsa, appoggiata lì vicino.
Nate si avvicinò ad Amanda scoccandole un bacio su una guancia mentre scattava la foto.
- Postala tu, io vado a lavoro! – disse sorridendo dandole un bacio veloce.
- A dopo! – disse lei sorridendo.
Amanda guardò la foto sorridendo e dopo averla impostata come blocca schermo entrò su twitter e velocemente digitò il Tweet a cui allegare la foto.
“Sul set di Chasing The Sun, mi ha letteralmente trascinata con se … e io non ho saputo dire di no!”
 
- Perfetto ragazzi, ottimo lavoro per oggi abbiamo finito! –disse il regista guardando i ragazzi. Amanda guardò l’orologio erano le undici e mezza, aveva cenato con il cibo d’asporto che due ragazze avevano portato qualche ora prima, aveva scribacchiato qualche strofa di canzone, aveva letto e adesso nonostante non avesse fatto praticamente niente per tutto il giorno era stanca.
- Andate a casa e riposate che domani sarà un’altra giornata impegnativa! -
- Venite a casa? –
chiese Jay guardando i ragazzi.
- Io vado da Michelle! – disse Max sorridendo.
- Io vado da Kate! – disse Tom.
- Fammi indovinare … tu vai da Nareesha! – disse guardando Siva, che sorrise e annuì. Poi Jay guardò Nate, che automaticamente guardò Amanda.
- Noi veniamo a casa! – disse poi guardando Jay.
- Devo trovarmi una ragazza! – disse andando a cambiarsi.
- Ehi Man … vado a cambiarmi e poi andiamo a casa ok? – disse Nate dando un bacio veloce alla ragazza.
- Ti aspetto qua! – disse sorridendo.
- Puoi venire con me! – disse intrecciando la sua mano con quella della ragazza.
- Non me lo faccio ripetere due volte! – disse alzandosi, sorridendo e dandogli un bacio.
- Rimani a dormire da me? O ti riporto a casa? -
- Come preferisci!
– disse lei sorridendo.
- Lo sai che io ti rapirei e non ti riporterei mai a casa! -
- Credo non ci siano problemi se dormo da te!
– disse sorridendo, entrando nella roulotte allestita a camerino e mettendosi a sedere su un divanetto.  

- Anche io voglio i popcorn! – disse Amanda mettendosi a sedere accanto a Jay sul divano. Aveva rubato un paio di pantaloni della tuta e una maglietta di Nate e con i vestiti leggermente più larghi del dovuto sembrava una bambina indifesa. Nate era al piano di sopra e lei era scesa a fare compagnia a Jay.
- Prendi pure! – disse porgendole la ciotola.
- Grazie! – disse sorridendo prendendone una manciata.
- Va bene Misfits? – chiese Jay guardando la tv, Amanda sapeva quanto lui amasse quella serie televisiva e doveva ammettere che anche a lei piaceva.
- Ho già visto questa puntata e scommetto che l’hai vista anche tu, ma va bene! – disse sorridendo.
- Avresti vinto! – disse sorridendo.
- Lo sapevo! -
- Sai che Nate è lento a farsi la doccia vero?
– disse guardandola.
- Lo so, ecco perché sono qua con te e non ad aspettarlo su! – disse sorridendo.
- Amy … -
- Lo sai che sei l’unico che ancora mi chiama così? –
disse sorridendo.
- Lo so, non voglio essere uguale agli altri … Mandi è … scontato! – disse ridendo.
- Beh su questo ti do ragione! – disse prendendo un’altra manciata di pop-corn.
- Divertita oggi? -
- Si e no, qualche momento stavo veramente morendo dalla noia! –
disse sorridendo.
- Non ho capito perché sei venuta! -
- Mi ha praticamente costretta, l’essere che è a farsi la doccia! –
disse sorridendo.
- E’ il solito! – disse ridendo.
Dopo una decina di minuti, Nate li raggiunse in salotto.
- Che mi sono perso? – chiese sorridendo.
- I pop-corn! – disse Amanda guardando la ciotola vuota.
- Sei arrivato tardi amico! – disse sorridendo Jay. – Lei se li è mangiati tutti … io avevo detto di lasciartene qualcuno! -
- Ma che bugiardo! –
disse Amanda tirandogli una cuscinata.
- Ok lo ammetto, li ho finiti io! -
- Ecco
! – disse Amanda prendendo posto fra le braccia di Nate.
- Beh, miei cari, vorrei rimanere a fare il terzo in comodo, ma mi sto addormentato, perciò levo il disturbo e me ne vado a letto, sappi Amanda che se russa camera mia è disposta ad ospitarti! – disse ridendo alzandosi dal divano e stiracchiandosi.
- Notte Jay! – dissero in coro i due ragazzi, guardandolo mentre saliva le scale.
- Ora ti ho un po’ per me! – disse lui sorridendo guardandola.
- Ciao! – disse sorridendo a sua volta e baciandolo.
- Che dici andiamo in camera anche noi? -
- No rimaniamo un po’ qua! –
disse stringendosi al suo petto.
Nate sorrise e la strinse ancora un po’, dopo una giornata di lavoro quello era quello che gli ci voleva, stringerla a se e sentirla sua. 




*Space*
Ed ecco a voi il Decimo Giorno! 
Scusate se è passato tanto dall'ultimo aggiornamento ma sono stata presa dalla lettura del primo e del secondo libro di Hungher Games e dalla scrittura di tre nuove One Shot (She doesn't knoe the effect she can haveTonight could be forgattable cause I'm drinkin' all the alcoholIs this what it feels like to really cry?) se vi interessano magari passate, e poi ho cominciato a lavorare ad un'altra storia che vedrò se pubblicare o no! 
Comunque, beh se vi va lasciate una recensioncina con scritto che ne pensate di questo capitolo, che ho già idee per il prossimo e vi prometto che aggiornerò a breve!

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
BLUE ROOM
INOLTRE con Fleur Rebelle abbiamo AGGIORNATO  I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love per chi di voi la leggesse, aspettiamo la vostra recensione! :D

Paece and Love Ele 

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Capitolo 11
*** Day Eleven ***




Day Eleven
 

Amanda era appena arrivata a casa, Nate l’aveva accompagnata prima di tornare sul set, dove lei lo avrebbe raggiunto dopo l’appuntamento dal padre.
- Ciao Mandy! -
- Ehi principessa!
– disse guardando la sorellina sul divano. – Non dovresti essere a scuola? – chiese guardando l’orologio alla parete del salotto che segnava le otto e quaranta.
- Ho la febbre! – disse tirandosi la coperta ad altezza collo.
- Rimarrei volentieri a farti compagnia, ma ho un appuntamento con papà! – disse guardandola.
- Non c’è problema! – disse sorridendo e tornando a guardare la tv. – Divertita ieri? – chiese sorridendo.
- Si! Senti facciamo così, so che ultimamente vi sto un po’ trascurando … quindi domani sera facciamo una delle nostre serate ok? -
Vide Mollie sorridere, una delle loro serate implicava film e schifezze a sfare.
- Quando Cam torna da scuola glielo dico! -
- Perfetto, io dopo chiamo Luke, adesso vado a cambiarmi che se faccio tardi papà mi uccide!
– disse sorridendo dirigendosi verso le scale.

- Ciao Amanda! - (Outfits) 
- Buongiorno! -
- Tuo padre è nel suo studio, vai pure! –
disse la ragazza sorridendole.
- Grazie! – disse lei mettendosi gli occhiali a modo di cerchietto e andando verso lo studio del padre, non era in ritardo ma in perfetto orario. Si era cambiata e truccata velocemente, si era legata i capelli in una coda alta lasciando il ciuffo ricaderle sugli occhi. - Si può? – chiese bussando.
- Entra pure! – disse il padre sorridendole.
- Ciao papà! – disse sorridendo. – Ragazze ciao! Se ho interrotto qualcosa aspetto fuori! – disse sorridendo alle cinque ragazze sedute sul divanetto e sulle poltrone nello studio del padre.
- Veramente stavamo aspettando te! – disse sorridendo.
- Sono loro quelle che vogliono la mia collaborazione? -
- Sorpresa!
– disse Frankie sorridendo.
- Potevi dirmi che erano le The Saturdays, avrei accettato senza problemi! – disse sorridendo.
- Non guardare me, è stata una loro idea quella di non dirti niente! – disse indicando le ragazze.
- Navighiamo in alto mare con le canzoni per il nuovo Album e abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia una mano, e le canzoni che hai scritto tu per gli altri artisti sono dei veri successi, prendi quello che la gente prova e lo trasformi in musica, quindi abbiamo pensato subito a te! – disse Una sorridendole.
- Beh, lavorare con voi sarebbe fantastico! – disse mettendosi a sedere su una sedia libera.
- Pensavamo di iniziare dalla prossima settimana, visto che siamo già a metà di questa! – disse Mollie sorridendo.
- Ovviamente, potrai scrivere anche quando non sarai con noi, ma sappi che abbiamo bisogno di più di qualche canzone! – disse Rochelle guardandola.
- Vivrai a stretto contatto con noi! – disse infine Vanessa. – Tranquilla ti lasceremo anche del tempo per la tua vita! – disse ridendo.
- Beh ragazze davvero ne sono felice, credo che lavorare con voi sarà fantastico, insomma già ci conosciamo bene! -
- Quindi ci stai? – chiese Una sorridendole.
- Avrei detto di si anche se mi aveste semplicemente mandato un messaggio o fatto una chiamata! – disse sorridendo a sua volta.
- Perfetto, allora cominciamo da lunedì! – disse Frankie guardandola. – Pensavamo che potremmo lavorare a casa di una di noi, è più tranquillo lì! -
- Va benissimo, ci sentiamo non so fra sabato e domenica per fissare da chi trovarsi e a che ora? –
chiese sorridendo. – Scusate un attimo! – disse quando il  suo telefono squillò. Lesse velocemente il messaggio Nate “Appena puoi raggiungici qua sul set, è un emergenza abbiamo bisogno di te!”
- Perfetto, ti chiamiamo noi fra sabato e domenica! –
disse Rochelle sorridendo.
- Vorrei rimanere, ma ho mille cose da fare! – disse alzandosi.
- Tranquilla, noi abbiamo un intervista! – disse Vanessa.
- Allora ci sentiamo nel fine settimana! -
- Ciao bellezza! –
dissero in coro.
 
Amanda quindi fino a dove i ragazzi stavano girando il video tranquilla, non l’aveva allarmata più di tanto il messaggio di Nate, molto probabilmente avevano finito le ciambelle e volevano qualcuno che le andasse a comprare.
Parcheggiò la macchina nel parcheggio dove vide anche le macchine dei ragazzi, prese la borsa appoggiata sul seggiolino del passeggero e si avviò all’entrata, dove mostrò un passa a un omone grande e grosso che la fece passare.
- C’è Amanda! – disse Max quando al vide arrivare.
- Ehi Mandy! – disse Tom sorridendo.
- Qual è l’emergenza? – disse sorridendo, dando un bacio a Nate.
- Una delle ragazze che dovevano girare oggi è malata, e non trovano una sostituta! – disse guardandola.
- E io cosa centro? – chiese guardando i ragazzi che la stavano fissando. – Ah no no no … non la sostituisco! – disse capendo. – Non potete chiedere a Michelle? – disse guardando Max. – O a Kate! – disse guardando Tom. – O Nareesha! – disse guardando Siva.
- Sono tutte a lavoro! – disse Jay. – Dai Amy … abbiamo veramente bisogno di te! – disse guardandola.
- Dai per favore!– disse Nate baciandola dolcemente.
- Così non vale però! – disse guardandolo male.
- Lo prendiamo come un si? – disse Siva guardandola.
- Ok! Ma giocate sporco! – disse guardando Nate.
- Grazie! – disse baciandola di nuovo.
- Non manca la tua vero? – chiese poi guardandolo.
- No! – disse indicando una ragazza al trucco.
- Quale manca? – chiese guardando i ragazzi.
- La mia! – disse Tom alzando una mano.
- E … io cosa devo fare di preciso? -
- Te lo spiegheranno le ragazze che ti aiuteranno a vestirti!
– Disse Max sorridendo. – O potrebbe farlo Nate! – disse sorridendo. – Credo che sia meglio se lo fa lui! -
- Andiamo!
– disse prendendola per mano e andando nei camerini.
- Sputa il rospo Sykes! -
- Sappi che non piace nemmeno a me l’idea! –
disse mettendosi a sedere. – Tom ci proverà con te e ci sarà qualche bacio! -
- E non posso scambiarmi con quella che sta con te?
– chiese sfilandosi il vestito.
- Abbiamo chiesto al regista e dice che le Fan sono abituate a vederti con me … e sarebbe scontato! -
- Bacerò Parker! –
disse guardandolo.
- Vedi di non fartelo piacere! – disse sorridendo, alzandosi e andando a baciarla dolcemente.
- Dammene un altro almeno penserò a te! – disse sorridendo baciandolo di nuovo.
- Grazie, ci hai salvato! – disse sorridendo. – Ah, con chi devi collaborare? -
- Le Saturdays! –
disse sorridendo. (Outfits Video)
 
Avevano finito le ripresa da una ventina di minuti, era stato strano e dopo qualche scena dovuta girare un paio di volte perché ad Amanda veniva da ridere, avevano finito di girare in perfetto orario, erano le nove e venti e dopo aver mangiato un panino al volo i ragazzi erano andati a cambiarsi. Amanda era nella roulotte, che le altre quattro ragazze, si era cambiata il più veloce possibile, quelle erano professioniste e lei si sentiva terribilmente fuori posto.
Uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Andò alla roulotte dei ragazzi poco distante e aspettò che uscissero.
- Ottimo lavoro Amy! – disse Jay spettinandola.
- Complimenti, se con lo scrivere canzoni non dovesse andare ai un lavoro di riserva! – disse Max sorridendo.
- Andiamo a casa ragazzi? – chiese Siva.
- Vieni un po’ da noi? – chiese Nate sorridendole.
- Va bene, tu sei con la tua macchina? -
- No sono venuto con Jay stamattina! -
- Allora andiamo con la mia! –
disse sorridendo lei dandogli un bacio. Era strano, ma lì per lì diede la colpa alla stanchezza.
 
Mentre i ragazzi erano tutti e quattro in salotto Amanda e Nate erano in camera di lui, avevano bisogno di un po’ di tempo da soli.
- Sei silenzioso! – disse guardandolo.
- Sono stanco! – disse sorridendo appena.
- Sicuro che sei solo stanco? -
- Sicuro!
– disse dandole un bacio veloce.
- Vado un secondo in bagno! – disse alzandosi dal letto e uscendo dalla camera. C’era qualcosa che non la convinceva, lo conosceva bene e sapeva che non era solo la stanchezza. Tornò in camera del ragazzo dopo cinque minuto, Nate era steso ancora a letto, le mani incrociate dietro la testa che guardava il soffitto. Amanda si mise a sedere sul letto e lo guardò sorridendo, non si mosse di una virgola. Si avvicinò e lo baciò dolcemente.
- Bacio meglio di Tom? – chiese guardandola.
- Nate smettila! -
- Era solo curiosità! Sembravate molto affiatati davanti alla telecamera, ti piaceva come ti palpava il sedere?
– chiese sorridendo. Amanda odiava quando sorrideva così, quel sorriso a strafottente le faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi.
- Lo sapevo che non era la stanchezza! – disse alzandosi dal letto, rimettendosi gli stivali e avviandosi alla porta della camera.
- Oh beh scusa se mi ha dato noia che la mia ragazza abbia baciato uno dei miei migliori amici! – disse mettendosi a sedere e guardandola.
- Beh scusa tanto se sei stato tu a chiedermelo … sapevo che non ne sarebbe uscito niente di buono … ma tu avevi bisogno di me e lì per lì ti è importato solo del tuo stupido video vero? Non hai pensato alle conseguenze! -
- Non è stato carino vedere mentre ti baciavi con lui!
– disse alzandosi.
Amanda aveva aperto la porta e si stava avviando alle scale, non aveva voglia di discutere per una simile cavolata.
- Amanda vieni qua! – disse seguendola.
- Per sentirmi dire cosa eh? Per sentirmi dire che ti ha dato noia mentre fingevo di baciare uno dei tuoi migliori amici? Che ti ha dato noia se mi ha dovuto toccare il sedere? Che ti ha dato noia vedermi fare una cosa che tu mi hai chiesto di fare perché avevi bisogno di una sostituta per una stupida modella che chissà per quale motivo non si è presentata? – disse fermandosi e guardandolo. – No … non starò qua sentirti mentre mi fai sentire un verme per una cosa che sei stato tu a chiedermi di fare! -
- Non avevo pensato alle conseguenze ok? -
- Oh beh tu però ti saresti sbaciucchiato lo stesso quella stupida bionda anche se io non fossi stata nel video. Ci hai pensato a questo eh? Ci hai pensato anche solo per un secondo che forse io ho provato le stesse cose quando hai stropicciato quella troietta? –
chiese scendendo le scale e andando verso la porta d’ingresso.
Il salotto era immerso nel silenzio, si sentivano i respiri dei ragazzi che avevano levato il volume alla televisione e stavano seguendo quello che stava succedendo tra Amanda e Nate.
- E’ diverso! -
- Cosa è diverso? Il fatto che io ho dovuto baciare uno dei tuoi migliori amici e tu una semplice modella che lo fa per lavoro? -
- Cazzo Amanda era Tom! –
disse prendendola per un braccio costringendola a girarsi e fermandola così dall’aprire la porta.
- Non l’ha detto veramente! – sussurrò Jay stupito.
- Sssh! – dissero in coro i ragazzi.
- Lasciami il braccio Nate! – disse lei guardando la mano del ragazzo sul suo polso.
- Non osare uscire da quella porta, stiamo parlando! -
- No stiamo discutendo per una cazzata! –
disse lei guardandolo. – Vedi di fartela passare e chiamami appena l’hai fatto! – disse aprendo la porta e andandosene.
- Amanda, cristo odio quando te ne vai in mezzo ad una discussione! – disse seguendo fuori.
- Io devo sentire che altro si dicono! – disse Max alzandosi dal divano cercando di non fare rumore e andando alla finestra che dava sull’ingresso aprendola quel poco per sentire, in men che non si dica anche gli altri tre erano lì, nascosti dietro la tenda a sentire cosa i due ragazzi dicevano.
- Se fosse una discussione seria non me ne andrei Nate! – disse guardandolo.
- Vuoi farmi una colpa se sono geloso? – disse serio.
- Non si tratta solo di gelosia Nate … mi hai aggredito per una cosa che hai fatto anche te! – disse guardandolo. – E non ripetere che è diverso perché non lo è! –
- Dovevi proprio palparle anche il sedere? – chiese Siva guardando Tom.
- Ok, forse ho esagerato, ma andiamo Nate era avvinghiato alla sua nemmeno fosse un polpo! -
- Ssh! –
dissero Jay e Max guardandoli.
- Non ho voglia di continuare a discutere ora … dormici sopra e chiamami domani mattina! – disse salendo in macchina e mettendo in moto prima che il ragazzo potesse dire altro.
- Merda! – disse tirando un calcio all’erba per poi portarsi le mani alla testa guardandola mentre se ne andava. Rimase cinque minuti fermo in giardino, sperando che lei tornasse indietro, quando fu chiaro che non l’avrebbe fatto allora tornò dentro.
- Oh cazzo! – disse Jay correndo verso il divano, seguito dai ragazzi.
- So che avete sentito tutto, non ne voglio parlare, datemi pure del coglione, ma io vado a letto! – disse passando senza nemmeno guardarli e dirigendosi verso le scale. 



*Space*
Ed ecco a voi il giorno numero UNDICI! 
Eheh qua le cose si complicano un po' ... beh le cose troppo sdolcinate dopo un po' vengono a noia! Comunque il video di cui parlo è ovviamente il video di Chasing The Sun  ... se non l'avete visto guardatelo che così capite meglio anche il capitolo. Comunque per chi non conoscesse le The Saturdays allora sono un gruppo inglese anche loro formato da Frankie, Una, Mollie, Rochelle e Vanessa ... comunque si sistemeranno le cose fra Nate e Amanda?! Eheh rimanete collegate per saperne di più! (?)
Vi lascio i link di tre nuove One Shot (She doesn't knoe the effect she can haveTonight could be forgattable cause I'm drinkin' all the alcoholIs this what it feels like to really cry?) se vi interessano magari passate, e poi ho cominciato a lavorare ad un'altra storia che vedrò se pubblicare o no! 
Comunque, beh se vi va lasciate una recensioncina con scritto che ne pensate di questo capitolo, che ho già idee per il prossimo e vi prometto che aggiornerò a breve!

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
BLUE ROOM
INOLTRE con Fleur Rebelle abbiamo AGGIORNATO  I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love per chi di voi la leggesse, aspettiamo la vostra recensione! :D

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Capitolo 12
*** Day Twelve ***




Day Twelve
 

- Chiunque si sia appena sistemato nel mio letto, se ne vada, non è la mattinata giusta per infilarsi nel mio letto!– disse ancora ad occhi chiusi. Era sicura di aver sentito la porta aprirsi e chiudersi velocemente, poi aveva sentito qualcuno che si metteva a sedere dal lato vuoto del letto. Silenzio, nessuno si mosse, niente si mosse, pensò di essersi immaginata tutto e rimase ferma dov’era, occhi chiusi, anche se riaddormentarsi sarebbe stato impossibile. Nella testa le risuonarono le parole di Nate della sera prima, era arrivata a casa piangendo e si era addormentata con gli occhi rossi, sicura di aver imbrattato il cuscino di mascara a matita. Non si era nemmeno infilata il pigiama, si era semplicemente sfilata il vestito per infilarsi a letto con solo la biancheria intima.
- Mandi … - avrebbe riconosciuto quella voce anche in una stanza piena di gente e la musica a tutto volume, il suo modo dolce di chiamarla, solo lui poteva pronunciare il suo nome in quel modo e farla sentire così fragile.
- Come diavolo sei entrato? – disse aprendo gli occhi e tirandosi a sedere non curante di essere con in dosso solo l’intimo, non era la prima volta che la vedeva.
- Tua mamma stava uscendo per fare la spesa e mi ha fatto entrare! – disse guardandola.
- Vuoi farmi sentire ancora un po’ in colpa? – chiese guardandolo seria.
- No … volevo scusarmi! – disse guardandola, avvicinandosi un po’ a lei. – Sono stato un imbecille, lo so, solo che lì per lì non sono riuscito a controllare le parole che uscivano dalle mia bocca! – disse guardandola, Amanda continuava a non dire niente. – Vederti baciare Tom, mi ha dato noia, sono geloso, ho aspettato tre anni per averti e … ora che sei mia … ho paura di poterti perdere da un momento all’altro … ho paura che ti accorga che mettersi insieme è stato solo un errore … e ci starei malissimo, non solo perché perderei la mia ragazza … ma anche la mia migliore amica! – disse guardandola.– Lo so che sei ancora arrabbiata con me, e ne hai tutto il diritto, dopo ieri sera! Lo capisco dal fatto che non parli! – disse accennando un sorriso. – Sono stato sveglio tutta la notte, Amanda mi dispiace davvero, non avrei dovuto dire niente, scusami! –
Amanda lo guardò senza dire niente, lo capiva che era davvero dispiaciuto, lo vedeva dal suo sguardo. Le poche volte che in quegli anni avevano litigato aveva imparato a riconoscere l’espressione negli occhi di Nate quando si sentiva in colpa e dispiaciuto per qualcosa, e ora quell’espressione era lì. Forse avrebbe dovuto fare la preziosa e non perdonarlo subito, ma l’unica cosa che il suo cervello in quel momento le stava comunicando era “Bacialo”. E così fece, si avvicinò al ragazzo e senza dire una parola lo baciò. Un bacio appassionato, che fece capire a Nate che nonostante forse avesse esagerato lei lo perdonava. Amanda, uscì dal sotto il lenzuolo, che ancora le copriva le gambe e si mise in collo a Nate. Le gambe lungo le cosce del ragazzo. Quei baci si stavano trasformando in qualcosa di sempre meno casto, ed entrambi se ne accorsero.
- Credo che qualcuno sia contento di vedermi! – disse sorridendo lei interrompendo il bacio.
- Cosa te lo fa pensare? – disse lui sorridendo, mettendole le mani sulla schiena e tirandola contro il suo petto.
- Beh, il tuo amichetto! – disse sorridendo guardando il cavallo dei pantaloni di Nate.
- Beh, se tu fossi stata un pochino più vestita prima di cominciare a strusciarti addosso a me … - disse baciandola, mettendole le mani tra i capelli.
Amanda sfilò velocemente la camicia che Nate portava aperta sopra la maglietta e la lasciò cadere sul pavimento. Le sue mani si infilarono esperte sotto la maglietta del ragazza, alzandola e staccandosi dal bacio giusto il tempo di fargliela passare dalla testa, per poi lasciarla cadere accanto alla camicia.
- Mandi … aspetta! – disse lui prendendole le mani e guardandola.
- Era il mio modo per dirti che sei perdonato! – disse sorridendo maliziosamente.
- Siamo soli in casa? – chiese lui guardandola.
- Dovremmo! – disse alzandosi dal letto e andando verso la porta, che chiuse a chiave, poi sorridendo e slacciandosi il reggiseno lasciandolo cadere a terra tornò al letto. Una volta tornata da lui tutto successe velocemente, il resto dei vestiti del ragazzo raggiunse il pavimento come gli altri, nel giro di cinque minuti si ritrovarono nudi. Nate si alzò tenendo in collo Amanda e delicatamente la fece stendere a letto, stendendosi sopra di lei facendo leva sulle braccia per non farle sentire tutto il suo peso addosso. I loro corpi scivolavano l’uno sull’altro, combaciavano perfettamente, come se fossero stati modellati per unirsi. Amanda sorrise baciandolo, lui nascose la testa fra i suo capelli cominciando a baciarle il collo. Sentiva le mani di lei scorrergli sulla schiena ogni volta che lei scivolava su di lei. Alzò un attimo la testa e la baciò dolcemente per poi scivolare accanto a lei, che sorrise e si appoggiò al suo petto, respirava affannosamente ma osservandola Nate vide una nuova luce nei suoi occhi, in quei bellissimi occhi azzurri.
- Ti amo! – disse guardandola. L’amava silenziosamente da quando l’aveva vista la prima volta e dopo quello che avevano appena fatto insieme non riusciva a tenerselo più per se.
Amanda lo guardò seria e Nate per un secondo si pentì di aver appena pronunciato quelle due parole. Poi lei sorrise, appoggiò il mento al suo petto e avvicinandosi al suo orecchio gli sussurrò – Ti amo anche io! – per poi baciarlo appassionatamente.
- Ma fai un’altra scenata come quella di ieri sera e non so se ti perdonerò così facilmente.-
- Prometto che non succederà di nuovo! -
- Mi hai fatto sentire un verme!
– disse guardandolo.
- Mi dispiace tanto piccola, davvero! -
- Lo so, ma sei troppo importante per me e sai che non riesco ad essere arrabbiata con te per tanto!
– disse sorridendo e baciandolo di nuovo.
 
-Starei qua con te tutta la mattina, ma credo che mia mamma stia per tornare, visto che sono le undici! – disse lei sorridendo guardandolo.
- Credo sia meglio rivestirsi eh? -
- Si!
– disse alzandosi e raccogliendo le sue mutandine infilandosele.
- Hai impegni stamattina? – chiese lui rimettendosi i jeans.
- Volevo andare al negozio di musica vicino Piccadilly, per comprare degli spartiti nuovi! – disse sorridendo infilandosi i primi pantaloni che aveva trovato nell’armadio.
- Posso accompagnarti? -
- Non hai impegni di lavoro? -
- No oggi giorno libero!
– disse sorridendo.
 - Allora puoi venire! – disse avvicinandosi e baciandolo dolcemente. – Dammi dieci minuti, finisco di prepararmi! – disse sorridendo.
- Io devo pettinarmi, guarda qua, cosa hai fatto con i miei capelli? – disse guardandosi alla specchio e ridendo.
- C’è una spazzola appoggiata lì! – disse indicandola infilandosi la maglietta.
- Vista! – disse prendendola e pettinandosi.
Dieci minuti dopo erano entrambi pronti, scesero le scale tenendosi per mano e quando arrivarono al piano di sotto la casa era ancora silenziosa, segno che la madre di lei non era ancora tornata. Uscirono di casa e si avviarono alla macchina del ragazzo. Amanda prese posto, guardandolo mentre saliva al volante e in retromarcia usciva dal vialetto di casa della ragazza. (Outfits
- Stasera facciamo qualcosa? – chiese sorridendo guardandola velocemente, per poi tornare a guardare la strada.
- Ho promesso a Mollie una serata film e schifezze, scusa, ma è un po’ che non sto con i miei fratelli! – disse sorridendo. – Poi pensavo che dopo che Mollie e Cam se ne saranno andati a letto potrei parlare un po’ con Luke, scusa! – disse guardandolo.
- Tranquilla piccola, no problem! – disse prendendole una mano e sorridendo.
 
- Ehi Amanda!– disse il ragazzo sorridendole non appena entrò nel negozio seguita da Nate.
- Ehi Adam! – disse sorridendo lei.
- Era un po’ che non passavi da queste parti! Credevo mi avessi abbandonato per un altro negozio! -
- Non potrei mai farlo! –
disse la ragazza sorridendo.
- Cosa posso fare per te oggi? -
- Ho bisogno di un po’ di spartiti nuovi!
– disse appoggiando la borsa sul bancone.
- I soliti? -
- I soliti!
– disse sorridendo.
- Vado a prenderteli! – disse guardandola e andando nel retro a prendere gli spartiti per la ragazza.
- Piace? – chiese avvicinandosi a Nate che stava guardando una chitarra.
- Non c’ero mai stato in questo posto! – disse sorridendole e dandole un bacio.
- Davvero? – chiese lei mettendosi a sedere sulla panca del pianoforte vicino al ragazzo.
- Davvero, beh non è proprio in una via molto trafficata! – disse guardandola e sorridendo.
- E’ quello il bello di questo posto, a volte vengo qua a comporre! – disse sorridendo. –Non c’è mai tanta gente e Adam mi da una mano! – disse guardando Nate che si sedeva accanto a lei.
- In tre anni non mi hai mai parlato di questo posto! -
- Perché ci vengo da solo un anno! –
disse baciandolo dolcemente. – E’ poi questo è il mio posto segreto, come tu hai il tuo, è il mio posto per evadere dal mondo, non lo condivido con tante persone! -
 - Eccoli qua! –
disse Adam tornando in negozio. – Con chi lavori? -
- Chi ti dice che lavori con qualcuno? –
disse lei alzandosi e andando alla cassa.
- Li compri solo quando lavori con qualcuno! – disse il ragazzo sorridendo prendendo una busta dal mobiletto sotto la cassa.
- Vero! – disse lei cercando il portafogli. – Beh non te lo dico, te lo dirò se funzionerà! – disse sorridendo.
- Va bene, Miss superstizione! – disse ridendo.

- La prossima volta il film lo scegliamo noi! – disse Cam prendendo una manciata di popcorn dalla ciotola e guardando la sorella minore.
- Beh, l’altra volta hai scelto te quindi questa volta stava a Mollie! – disse Luke mettendosi comodo sulla poltrona.
- Si ma a me non piacciono i musical! – disse guardando il fratello.
- E a me e a Mollie non piacciono gli Horror e l’altra volta siamo state costrette a guardarlo! – disse Amanda mettendosi a sedere sul divano fra Cam e Mollie. – E poi male male ti addormenti! – disse sorridendogli.
- Ragazzi? -
- Si mamma?
– dissero in coro.
- Io e vostro padre andiamo un attimo da nonna e nonno, voi ve la cavate no? –
- Non daremo fuoco a nulla!– disse Luke salutandoli con un cenno della mano.
- Ce la caveremo! – disse Amanda sorridendo.
- Io potrei tentare il suicidio dopo aver visto questo film! – disse Cam con la faccia disperata, come se volesse essere salvato da un imminente massacro.
- Oh ma smettila! – disse Luke tirandogli un cuscino.
- Tu e Nate avete litigato ieri vero? – chiese Mollie guardando la sorella, che in due secondi si ritrovò anche gli occhi di Luke e Cam addosso.
- Come lo sai? – chiese Amanda sorpresa.
- Stamattina quando mamma è uscita a fare la spesa, ero con lei, non sono andata nemmeno oggi a scuola, e anche se ero in macchina ho sentito mamma che chiedeva se c’era qualche problema fra te e lui, perché ieri sera ti aveva sentita tornare e quando si era affacciata in camera tua avevi la faccia stravolta, ma credo tu dormissi, e lui ha detto che avevate avuto un piccolo battibecco ma niente di grave! – disse Mollie tranquilla come se avesse appena raccontato cosa aveva fatto quel pomeriggio.
- Avete litigato? – chiesero in coro Cam e Luke.
- Fate schifo, state insieme da quanto? Una settimana? E già riuscite a litigare io bo! – disse Cam prendendo un’altra manciata di popcorn.
- Non abbiamo litigato, è stato un piccolo batti becco, niente di grave ed è già tutto risolto! – disse guardando i fratello. – Adesso possiamo guardare il film? – chiese mettendosi in bocca una caramella gommosa.
 
Erano le undici quando Mollie e Cam andarono finalmente a letto, Luke e Amanda erano ancora in salotto, Luke aveva il telecomando in mano e faceva zapping cercando qualcosa di decente. I genitori erano tornati da una mezz’oretta ed erano già a letto. La casa era silenziosa se non per le voci che veniva dalla televisione.
- Per cosa avete litigato? -
- Ho baciato Tom … -
- Cosa hai fatto?
– chiese guardandola ad occhi sbarrati.
- Fammi finire, odio quando mi interrompi! – disse tirandogli una leggera sberla su un braccio. – Avevano bisogno di una “modella” perché una delle cinque che avevano per il nuovo video era malata, credo, e hanno chiesto a me, e ci siamo dovuti baciare con Tom … e Nate a fatto una scenata di gelosia! – disse sorridendo.
- Tutto risolto ora? -
- Sisi, tutto apposto!
– disse ripensando alla mattina. – Visto che siamo soli, volevo parlarti delle lettere! -
- Ne hai lette altre? -
- No in questi giorni non ho avuto materialmente tempo!
– disse mettendosi a sedere a indiana sul divano.
- Vuoi che le leggiamo insieme? – chiese bevendo un sorso di coca cola dalla lattina che teneva in mano.
- No, farlo da sola è meglio … volevo solo chiederti, se una volta lette, mi aiuterai a cercare … Cristina! – disse guardandolo.
- Certo che lo farò, te l’ho detto se vuoi una mano basta chiedere Mandy, posso solo immaginare quanto sia dura la cosa! – disse accarezzandole un braccio.
- Dovrò scoprire dove abita! –
- A quello ci posso pensare io senza problemi!
– disse sorridendo.
- E se non mi piacesse quello che scopro? E se avesse un’altra famiglia? -
- Amanda, quando ebbe te aveva una cosa come sedici anni e per gli anni 90 tenere un bambino avuto a sedici anni era un passo più lungo della gamba, credo che in un certo senso sia stata costretta a darti via! -
 disse guardandola. – E poi ripeto se vuoi la cerchiamo sennò nessuno ti costringe a farlo! – disse sorridendole. – Adesso Merdina vado a letto, che domani devo andare in ufficio da Zio alle nove! – disse sorridendo, alzandosi dal divano, scoccandole un bacio in fronte e poi sparendo per le scale.
- Notte Luke a domani! – 




*Space*
Ed ecco a voi il giorno numero DODICI! 
Soooo, ok non riuscivo a farli stare lontano l'uno dall'altro per più di dodici ore, troppo sdolcinati veri? Cercherò di dosare la dolcezza d'ora in poi! 
Vi lascio i link di tre nuove One Shot (She doesn't knoe the effect she can haveTonight could be forgattable cause I'm drinkin' all the alcoholIs this what it feels like to really cry?) se vi interessano magari passate, e poi ho cominciato a lavorare ad un'altra storia che vedrò se pubblicare o no! 
Comunque, beh se vi va lasciate una recensioncina con scritto che ne pensate di questo capitolo, che ho già idee per il prossimo e vi prometto che aggiornerò a breve!

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
BLUE ROOM
INOLTRE con Fleur Rebelle abbiamo AGGIORNATO  I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love per chi di voi la leggesse, aspettiamo la vostra recensione! :D

Paece and Love Ele 

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Capitolo 13
*** Day Thirteen ***


Day Thirteen  


- Buongiorno! -
- Jay stai parlando da solo?
– chiese Tom entrando nella stanza.
- No, sto facendo un video per nostre fan! – disse inquadrando Tom con la telecamera.
- Lo sai che non siamo qua a provare ma nella sala al piano di sopra vero? -
- Certo che lo sapevo! –
 disse sorridendo seguendo l’amico al piano di sopra.
Quando entrarono nella stanza erano già tutti lì compresa Amanda.(Outfits)
- Buon appetito Max! – disse Siva guardando l’amico che addentava un panino.
Sono uscito di corsa stamattina, convinto di essere in ritardo e non ho fatto colazione! – disse sorridendo alla telecamera, con il quale Jay lo stava inquadrando.
Qualcuno spiega perché siamo qua? – chiese poi sorridendo.
- Beh siamo qua perché dobbiamo provare l’esibizione di questa sera a The Voice, sarà la prima volta che si esibiremo dal vivo con Chasing The Sun! – disse sorridendo Siva.
Amanda e Nate erano seduti sul divano di finta pelle nero che era appoggiato ad una delle pareti della stanza. Amanda era appoggiata con la schiena ad uno dei braccioli con le gambe appoggiate su quelle del ragazzo, che con una tazza di the nella mano le accarezzava le gambe con quella libera. Lei aveva un squadernino appoggiato sulle gambe leggermente piagate cercando niente in particolare mentre canticchiava il ritornello di Chasing the Sun.
- Qualcuno invece ci spiega cosa ci fa lei qua? – chiese Jay poi inquadrando Amanda.
-Levami questo coso dal viso! – disse lei coprendosi con le mani.
- Dimenticavo che la nostra piccola Amy, odia essere ripresa, fatto sta che nessuno mi ha detto cosa ci fa qua! – disse Jay inquadrandosi da solo.
Amanda prese il capello di Nate e se lo mise per coprirsi almeno in parte dalla telecamera.
- Io ormai sono ovunque! – disse alzando le spalle e poi nascondendosi contro il petto di Nate, non appena Jay la rinquadrò, facendo ridere Tom e Max.
Beh, non sapremo mai perché lei è qua! – disse sorridendo Jay.
Per sostegno morale! – disse Nate sorridendo.
- A te lei funzione più da distrazione che da sostegno morale! – disse Tom sorridendo.
- Come siamo spiritosi! – disse Amanda guardandolo.
- Ah ah, sono riuscito ad inquadrarti! -
Amanda lo guardò male, ma non disse niente, si limitò a fare una linguaccia e a sistemarsi il capello di Nate.
Beh, se rimane non da mica noia a nessuno! – disse Max sorridendo.
- Vedete è per questo che Max è il mio preferito!  - disse Amanda buttando un bacio al ragazzo.
- Ehi! – disse Nate guardandola.
- Dopo di te ovviamente! – disse sorridendo.
- Jay, spegni un po’ quel coso! – disse Siva guardandolo.
- Ok! – disse spegnendolo e mettendosi a sedere a terra con le gambe incrociate.
- Sapete che le fan stanno impazzendo perché voi ancora non avete confermato niente? – chiese Tom guardando Amanda e Nate.
- Lo so, e la cosa è divertente!– disse Nate sorridendo. – Abbiamo deciso di confermarlo, tanto ormai è ovvio che stiamo insieme … ma prima ci vogliamo divertire ancora un po’! -
- No veramente quello che si vuole divertire sei tu! – 
disse Amanda guardandolo.
Ok si lo ammetto … un ultimo Tweet e poi confermiamo ok?! – chiese guardandola e dandole un bacio veloce.
- Sei tu che devi fare la conferma alle tue fan, ti ho già detto che per me puoi anche dargliela fra tre mesi! – disse sorridendo.
- Nono, dopo questo glielo dico! – disse sorridendo dandole un bacio. Poi sempre sorridendo prese il cellulare dalla tasca dei jeans, entrò su twitter e velocemente scrisse.
“Che dite confermiamo?!”. Poteva significare qualsiasi cosa e proprio per quello le fan sarebbero impazzite, anche se come Nate aveva detto era ormai chiaro come il sole che lui e Amanda stessero insieme.
- Che fate questo fine settimana? – chiese Siva stiracchiandosi.
- Io ozierò a casa tutto il fine settimana! – disse Tom sorridendo.
- Io farò compagnia a Tom! – disse Jay alzandosi.
Io e Michelle andiamo a casa dai miei per il fine settimana! – disse Max sorridendo.
- Noi, domani mattina partiamo presto e andiamo alla casa al mare di Amanda! – disse Nate guardando la ragazza. – Tu Siv? -
- Mi dividerò un po’ tra casa e casa di Nareesha! –
 disse sorridendo.
- Ragazzi, forza dobbiamo cominciare! – disse Jane sorridendo.
 
Amanda era ancora seduta comodamente sul divanetto mentre i ragazzi provavano, stava girovagando su internet dal suo Iphone senza cercare niente di preciso, si divertiva a leggere i siti di gossip, per vedere cosa si inventavano ogni volta.
“Nathan Sykes e Amanda King confermano che stanno insieme?”. Il titolo dell’articolo attirò la sua attenzione. Lo aprì e cominciò a leggere.
“Si frequentano ormai da anni e entrambi in più di un occasione aveva affermato che fra loro c’era solo una semplice e bellissima amicizia, ma le cose sono cambiate più o meno la settimana scorsa, se ricordate sabato scorso sono stati visti alla stazione di Londra che si scambiavano teneri baci prima di prendere un treno e passare il fine settimana a casa del ragazzo con la famiglia di lui. Durante la settimana li abbiamo visti insieme sul set di Chasing The Sun, nuovo singolo dei The Wanted, dove si dice che Amanda comparirà come comparsa. Poche ore fa inoltre Nathan ha tweetato “Che dite confermiamo?”, sembra che il ragazzo ci abbia preso questo a far crogiolare le fan prima di dare questa tanto voluta conferma, certo le foto, che riportiamo a seguire, parlano da sole … e di conseguenza direi che c’è poco da confermare ma diciamo che vogliamo sentirli dire da uno di loro due per far si che la notizia sia vera!”. Finito di leggere l’articolo guardò velocemente le foto e in effetti era vero c’era poco da confermare, erano tutte foto di lei e Nathan che si tenevano per mano, si scambiavano baci, solo un ritardato non avrebbe potuto capire che loro stavano insieme.
- Finito! – disse Nate mettendosi a sedere accanto alla ragazza e scoccandole un bacio sonoro su una guancia.
- Io ho fame! – disse lei sorridendo, guardò velocemente l’orologio al polso del ragazzo che segnava le una.
- Andiamo a quel fast food in fondo alla strada? – chiese Jay sorridendo.
Vai ci sto! – disse Nate sorridendo. – A te va bene? – chiese guardandola.
- Benissimo! – disse alzandosi.
 
- Jay smettila di rubarmi le patatine!– disse Amanda guardandolo male.
- Con lui è sempre così … ha le sue nel piatto davanti a se ma deve mangiare quelle di qualcun altro! – disse Max ridendo
Beh che Jay è strano si sa! – disse Nate sorridendo, bevendo un sorso della sua coca cola.
- Forse prendere le patatine dal piatto di un altro le rende più buone! – disse Siva sorridendo.
- Amanda, vieni anche tu stasera al The Voice? – chiese Tom addentando il suo panino.
- Tom, che domande fai … - disse Jay guardandolo. – Nate e Amanda ormai vivono in simbiosi secondo te non viene stasera?! -
- Mi verrebbe da dire di no solo per dare torto a Jay! –
 disse lei sorridendo guardando prima Tom e poi Jay. – Comunque vengo! – disse sorridendo. – Viene anche Kate? -
- Doveva venire, ma ha un impegno di lavoro! -
- Peccato! –
 disse sorridendo al ragazzo. – Max, Michelle viene? -
- Si, viene poi dopo prendiamo un treno diretto e andiamo a casa dai miei! – 
disse sorridendo.
- Voi partite domani mattina? – chiese Siva guardando Amanda e Nate.
- Si, ad arrivare alla casa al mare ci vuole più o meno un ora e mezzo, pensavamo di partire verso le nove e fare con calma! -
- Sai Nate, credo che ci facciano tante domande perché vorrebbero venire anche loro!
 – disse Amanda sorridendo mangiando una patatina.
- Lo stavo pensando anche io! – disse il ragazzo guardandola.
- Beh non sarebbe male staccare per un fine settimana dalla caotica Londra! – disse Jay pulendosi le mani al tovagliolo di carta.
Amanda guardò Nate, cercando di capire se stava pensando la stessa cosa che stava pensando lei.
- Volete venire? – chiese infine il Nate guardandoli.
Beh, io ho promesso a Nareesha che l’avrei aiutata a sistemare i nuovi mobili in salotto! – disse Siva guardandoli. – Per questa volta passo o potrebbe uccidermi, grazie lo stesso! -
- Se sono l’unico a voler venire passo, non voglio fare il terzo in comodo!
 – disse Jay sorridendo.
-Kate lavora tutto il fine settimana, io potrei venire! – disse Tom guardandoli.
- Perfetto, fatevi trovare pronti domani mattina alle nove, se tardate vi lasciamo qua! – disse Amanda sorridendo.  

- Nervoso?– chiese Amanda guardandolo, mentre si sistemava per l’ennesima volta i capelli.
- Un po’! – disse sorridendo e guardandola riflessa nello specchio.
- Andrà alla grande, come sempre! – disse lei sorridendo.
Sai che … è strano … cioè ci esibiamo dal vivo da due anni, e io tutte le volte sono nervoso come se fosse la prima! – disse guardandola.
- Ripeto andrai alla grande! – disse lei sistemandogli la giacca.
Nate le cinse i fianchi con le braccia e la guardò sorridendo, poi si avvicinò e dolcemente. – Mi piace questo vestito! – disse sorridendo. (Outfits) 
- A me piaci pettinato così! – disse guardandogli i capelli.
- Non vorremo interrompere … ma Nate sta a noi! – disse Max aprendo la porta del camerino.
- Ci vediamo dopo! – disse baciandola dolcemente e sorridendo.
- A dopo! – disse guardandolo uscire.
- Era nervoso? – chiese Michelle sorridendole.
- Come sempre! – disse lei sorridendo.
Che dici andiamo a vederli? – disse indicando i due posti che gli avevano riservato.
- Andiamo! – disse prendendola a braccietto.
- Sai … è bello vedervi finalmente insieme! – disse sorridendole.
- Sapevate tutti che ci saremmo messi insieme prima o poi vero? – chiese guardandola. Michelle era come la sorella maggiore che non aveva mai avuto. Stava con Max da poco più di un anno e mezzo, ma erano subito diventate amiche, Amanda era convinta che anche se avevano fatto le cose un po’ di corsa, lei e Max erano perfetti insieme.  
Gli unici due testoni che non lo avevano capito eravate voi due! – disse sorridendole. – Ma vi comportavate come due fidanzatini da tanto! – disse guardandola. – Era solo questione di tempo, e se non lo aveste capito da soli, sicuramente ci avrebbe pensato qualcuno a farvelo capire! – disse guardando il palco, mentre le luci si cominciavano a spegnere.
Amanda sorrise, pensando a quello che Michelle le aveva appena detto. Forse era vero, se lei e Nate non si fossero mossi da soli qualcuno li avrebbe fatti svegliare, pensò a Luke che aveva sempre provato a farle capire che lei e Nate non erano semplici amici e lei aveva sempre negato l’evidenza. Poi appena le note della canzone cominciarono a riempire l’aria, Amanda liberò la mente e con gli occhi puntati sul palco, si godè l’esibizione dei ragazzi. 



*Space*
Ed ecco a voi il giorno numero TREDICI!
Soooo, non succede niente di emozionante in questo capitolo, ma ho in mente qualche scena esilarante per il finesettimana al mare a cui Jay e Tom si sono praticamente imbucati! aahah
Cooomuunquee se volete il nuovo capitolo a breve RECENSITE! aahah
Grazie a chi ha inserito la storia tra le Ricordate/Seguite/Preferite e grazie a chi ad ogni capitolo recensisce!  

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
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INOLTRE con Fleur Rebelle abbiamo AGGIORNATO  I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love per chi di voi la leggesse, aspettiamo la vostra recensione! :D

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Capitolo 14
*** Day Fourteen ***




Day Fourteen
 

“Direzione mare, @TomTheWanted mi ha spodestata dal seggiolino davanti, motivo per cui sono qua dietro e devo dire che le gambe di @JayTheWanted sono un ottimo cuscino, tutto questo mentre @NathanTheWanted guida!”

- Quindi fatemi capire bene …
- disse Jay guardando fuori dal finestrino. – Non importa che divida la camera con Tom? -
- No, siamo solo in quattro stavolta e le camere bastano e avanzano! –
disse Amanda (Outfits) sorridendo. – Io e Nate staremo in camera mia e voi due potete scegliere fra la camera dei miei, quella di Luke, quella di Cam o quella di Mollie! -
- La prima cosa da fare una volta arrivati là è andare a fare la spesa! – disse Nate guardando la strada.
- Andremo io e Jay, mentre voi due sistemate la casa! – disse Tom.
- Non se ne parla nemmeno! – disse Amanda. – L’ultima volta che siete andati a fare la spesa voi due avete comprato solo schifezze! Poi stiamo solo due giorni non importa comprare tanta roba! -
- Ok allora io vado con Amanda a fare la spesa e Nate e Tom sistemano la casa! –
disse Jay sorridendo.
- Non possiamo andare io a Amanda a fare la spesa? – chiese Nate.
- Voi due siete sempre insieme, non morite se per al massimo un’ora state separati! – ribatté Jay.
- Ok non ho altre alternative quindi mi farò andare bene questa! – disse Nate sorridendo.
- Mettete un po’ di musica? – chiese Amanda sorridendo.
- Agli ordini! – disse Tom accendendo la radio.
- Cambia! – dissero in coro Jay e Nate.
- Io ancora non capisco perché non vi piacciano quei cinque! – disse Amanda avendo riconosciuto le note di Gotta Be You.
- E’ la concorrenza, non c’è un perché! – disse Tom, cambiando stazione.
- Questa lasciala! – disse Amanda, riconoscendo le note di Life As We Know It degli Allstar Weekend, un gruppo americano.
- Nate ci ha detto che lavorerai con le The Saturdays da lunedì! – disse Tom girandosi e guardandola.
- Ma non riesci a tenere niente per te eh? – chiese guardando Nate.
- Sai che non abbiamo segreti fra di noi, ci viene spontaneo dirci tutto! – disse Jay sorridendole.
- Comunque si … e non vedo l’ora, quelle ragazze sono fantastiche, abbiamo lavorato insieme per Higher, e so che sarà bello lavorare di nuovo insieme, poi sta volta non è per una canzone sola e beh ne farò una piccola fortuna, anche se i soldi sono sempre l’ultimo dei pensieri! – disse sorridendo.
- Sappi che poi sei nostra, ci serve aiuto per il nuovo cd! – disse Jay sorridendole.
- Vedremo com’è messa la mia agenda! – disse ridendo.
 
- Nate le chiavi? – chiese Jay guardando il ragazzo.
- Dovrei averle appoggiate sul tavolo! -
- Mmm almeno che non siano scappate con le loro gambe, non le hai messe qua! -
- Sono qua! –
disse Amanda trovandole in cucina sul bancone. – Dovrebbero legarvele al collo a voi le chiavi! – disse ridendo.
- Perfetto, andiamo a fare la spesa? – chiese Jay mettendosi gli occhiali da sole.
- Arrivo, avviati in macchina! – disse sorridendo.
- Ti aspetto là! -
- Voi due non fate danni ok?
– chiese guardando Nate e Tom.
- Se rompiamo qualcosa facciamo sparire tutte le prove! – disse Tom sorridendo.
- A dopo! – disse Nate prendendola per i fianchi e tirandola a se.
- A dopo! – disse baciandolo dolcemente, per poi uscire dalla porta d’ingresso e raggiungere Jay che l’aspettava in macchina con la radio a tutto volume.
- Abbassa o diventerò sorda! – disse salendo e guardandola.
- Se cominci a lamentarti per qualsiasi cosa, sappi che ti scendo e ci vado da solo a fare la spesa! – disse mettendo in moto.
- Tu vedi di non guidare a idiota e io non mi lamenterò! – disse sorridendo.
- Oh non guiderei mai a pazzo con questa macchina, visto che Nate ci tiene come se fosse sua figlia e che potrei rischiare di essere ucciso se solo le facessi qualcosa! – disse sorridendo immettendosi nel traffico.
- Ci credi che a me non la fa guidare? – chiese lei guardandolo.
- Oh ma è un evento unico che oggi l’abbia fatta guidare a me! – disse sorridendo.
- E’ un tantino possessivo! – disse sorridendo.
 
- Jay? -
- Sono qua!
– disse sbracciandosi da un corridoio.
- Smettila di sparire! – disse raggiungendolo.
- Se tu mettessi via quel cellulare, chi è? Nate? Non riesce a stare un ora senza di te? -
- Idiota era Rochelle, voleva sapere se per lunedì era tutto a posto! –
disse guardandolo.
- Ok, allora visto che era lavoro ti scuso! – disse cominciando a spingere il carrello.
- Oh ma che onore! – disse ridendo. – Prendi quei cereali lì? Io non ci arrivo! – disse indicando la marca di cereali che sapeva piacere a tutti e tre i ragazzi.
- Sei una nanna anche con le zeppe! – disse allungandosi e prendendo i cereali per poi metterli nel carrello.
- Non è colpa mia se mi hanno fatto bassa! – disse cominciando ad incamminarsi verso il reparto bibite. – E poi smettila di offendere! -
- Tu mi chiami idiota! -
- E’ quello che sei, idiota! –
disse ridendo. – Che birre prendiamo? -
- Corona!
– disse sorridendo. – Non voglio sentire Tom lamentarsi che abbiamo sbagliato birre! – disse prendendone due confezioni.
- Manca qualcosa o abbiamo preso tutto? – chiese lei guardando il carrello.
- Allora, la cena per stasera? -
- C’è, come il pranzo per oggi! -
- Colazione e caffè? -
- Ci sono! -
- Pranzo per domani? -
- C’è! -
- Schifezze da mangiare nel viaggio di ritorno? -
- Ci sono! Le birre e l’acqua l’abbiamo presa, non manca niente e se ci siamo dimenticati qualcosa spediamo uno degli altri due babbuini a prenderlo! –
disse sorridendo andando verso la cassa.

- Qualcuno di voi due sfaticati ci da una mano? – chiese Amanda entrando in casa con due buste della spesa, guardando Tom e Nate stravaccati sul divano.
- Arrivo! – disse Nate alzandosi e dirigendosi verso la ragazza.
- Ci sono altre due buste da scaricare! – disse sorridendo indicando la porta con un cenno della testa.
- Era ora, io ho fame! – disse Tom entrando in cucina e cominciando a frugare nelle buste.
- Giù le mani! – disse Amanda guardandolo male.
- Beh se hai tanta fame, aiutami a preparare il pranzo! – disse Jay.
- Esatto aiutalo tu, io vado un attimo in camera a cambiarmi scarpe! -
- Io vado con lei! -
- Certo potrebbe avere bisogno di aiuto a cambiarsi le scarpe! –
disse Tom ridendo.
Una volta in camera Nate chiuse la porta alle sue spalle e si mise a sedere sul letto, guardando Amanda che cercava infradito nella valigia.
- Io avevo programmato un finesettimana romantico! – disse Nate guardandola.
Amanda sorrise e andò a sedersi vicino al ragazzo. – Nessuno ha detto che non potrebbe esserlo! -
- Con quei due tra i piedi? -
- Beh la spiaggia fuori è grande! –
disse sorridendo, sfiorando le sue labbra con quelle di lui.
- Potremmo chiuderli fuori, ottima idea! – disse ridendo.
- Jay ti ha contagiato! – disse guardandolo e facendo per alzarsi. Nate prontamente la prese per un braccio, facendola ricadere a sedere sul letto, poi sorridendo maliziosamente si avvicinò al suo viso e cominciò a darle tante piccoli baci veloci a fior di labbra.
- Sai che mi fai impazzire quando fai così? – chiese sorridendo, buttandogli le braccia al collo.
- Lo so, ed è divertente! – disse sorridendo a sua volta.
- Ti amo! – disse guardandolo.
- Ti amo anche io piccola! – disse baciandola dolcemente
 
Erano le una e mezzo, dopo aver passato praticamente tutto il giorno in spiaggia, tutti erano stanchi ed erano andati a letto, tutti tranne Amanda che dopo essersi messa a letto non era riuscita a prendere sonno, si era alzata silenziosamente, cercando di non svegliare Nate e era sgattaiolata in cucina dove si era fatta un the.
- Ehi, Nate russa troppo e non riesci a dormire? – chiese Tom sedendosi sullo sgabello accanto a quello di Amanda.
- Nate non russa!  - disse sorridendo. – Almeno non sempre! -
- Tutto bene Mandy? -
- Si, solo che non riuscivo a prendere sonno!
– disse sorridendo portandosi la tazza alle labbra.
- Troppi pensieri? -
- Già!
– disse guardandolo. – Cosa sai? -
- Che tu ci creda o no, stavolta Nate ha tenuto il segreto e non ha detto nulla a nessuno di noi, ammesso che lui lo sappia! -
- Si lui lo sa!
– disse lei tornando a fissare la tazza. – A volte penso che parlarne mi farebbe bene, voglio dire parlarne con qualcuno che non sia Nate o Luke, ma poi non trovo mai nessuno con cui farlo, ho sempre paura che non interessi veramente quello che mi preoccupa! -
- Va tutto bene con Nate vero? -
- Si, Nate non riguarda tutta questa cosa, ci sono dentro solo io e credo che il tutto sia più grande di me! –
disse guardandolo.
- Sai che se ne vuoi parlare io sono qua, lo so che non parliamo mai tanto, ma tu ci sei stata quando avevo problemi con Kate e anche se non riguardano Nate lo sai che per qualunque cosa puoi sfogarti con me! -
- Grazie, lo apprezzo! – disse bevendo un sorso di the. – Scusa che idiota, ne vuoi un po’? – chiese indicando la teiera sul fornello.
- Mi servo da solo tranquilla! – disse sorridendo alzandosi.
- Tu come mai sveglio? -
- Mi ha chiamato Kate, era fuori con delle amiche ed era un tantino alticcia! -
- Tom va tutto bene fra voi due? Sembrate sempre più distanti! -
- Non so … credo che forse non siamo più presi come lo eravamo una volta … ma non voglio che finisca, non ora almeno, in un certo senso ho bisogno di lei!
– disse tornando a sedere dopo essersi versato un po’ di the.
- Se ne hai bisogno per quello che penso io, sappi che non avresti problemi a trovartene una nuova ogni sera!-
- Diciamo che in parte è anche quello il motivo per cui ne ho bisogno!
– disse sorridendo. – Ma non solo per quello, stiamo insieme da quasi un anno e mettere la parola fine così … non so non credo di essere pronto! -
- Tu la ami! -
- Si, ma non come la amava qualche mese fa! –
disse guardandola. – Non so è che lei sembra così distante, ma forse mi sto solo immaginando tutto! – disse sorridendo.
- Vedi come vanno le cose e poi prendi una decisione … puoi prenderti tutto il tempo che vuoi nessuno ti corre dietro! – disse sorridendogli.
- Grazie … e ancora non mi sono scusato! -
- Scusato per cosa? -
- Per essere stato la causa del litigio tuo e di Nate l’altro giorno!
– disse guardandola mentre si alzava e andava a mettere la tazza vuota nell’acquaio.
- Oh non è certo stata colpa tua, solo che Nate ha un tantino esagerato! – disse sorridendo. – E poi credimi per il modo in cui abbiamo fatto pace ne è valsa la pena! – disse scoccandogli un bacio su una guancia. – Buona notte Tom! – disse sorridendo.
- Notte Amanda! –
 
Amanda tornò in camera e stando attenta a dove metteva i piedi per non inciampare da nessuna parte raggiunse il letto e si sistemò accanto a Nate, che aprì leggermente gli occhi e la guardò – Dove eri andata? -
- Un attimo in bagno! –
disse sorridendo dandogli un bacio e lasciandosi abbracciare.
- Buona notte piccola! – disse richiudendo gli occhi.
- Buona notte! – disse sorridendo appoggiando la testa al suo petto e facendosi cullare dal battito regolare di Nate e dal suo respiro che le accarezzava dolcemente la fronte. 





*Space*
Ed ecco a voi il giorno numero QUATTORDICI! 
Eccomi qua, scusate l'attesa ma fra scuola, compiti, esame scuola guida e preparazione esame ero a corto di tempo e di idee, poi oggi BOOM mi è finalmente venuta l'ispirazione ed ecco qua un nuovo capitolo, comunque so che questo non è ricco di momenti Namanda come gli altri, ma volevo far capire un po' anche che rapporto lei avesse con gli altri ragazzi, per ora abbiamo scoperto il rapporto tra lei e Jay e quello tra lei e Tom, poi a breve vedremo quello con Siva e con Max. 
Comunque come avrete capito, se magari leggete anche l'altra mia storia sono anche una fan dei One Direction e qua vi lascio il link della nuova One Shot che ho scritto con protagonista Zayn, si intitola "You Saw The Best There Was In Me" ... non so se vi va di leggerla! 
Poi altra cosa, non so vi siete mai chieste chi si nasconde dietro queste storie? Beh se volete qualche informazione su di me sarò felice di darvele (?) 
Taglio qua che sto divagando! 
Grazie ancora a chi ha inserito la storia tra le Ricordate/Seguite/Preferite e grazie a chi ad ogni capitolo recensisce!  

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
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Capitolo 15
*** Day Fifteen ***




Day Fifteen
 

- Andiamo in spiaggia?- chiese Jay sorridendo guardando Nate e Amanda seduti sul divano.
- Tom? -
- Si stava mettendo il costume!
– disse andando in cucina e prendendo un po’ d’uva dalla fruttiera.
- Comunque va bene, cioè noi abbiamo già il costume! – disse Nate sorridendo.
- Perfetto allora andiamo! – disse Tom sorridendo entrando in salotto.  
- Avviatevi, noi vi raggiungiamo subito! – disse Nate sorridendo, intrecciando la sua mano con quella di Amanda.
- A dopo! – dissero in coro uscendo dalla porta finestra della cucina.
Nate guardò Amanda e senza dire niente unì le sue labbra con quelle della ragazza. Amava quei baci, quando la prendeva alla sprovvista e dopo qualche secondo di sorpresa anche lei cominciava a baciarlo con voga, amava sentire le sue mani che giocavano con i suoi capelli e a lui piaceva accarezzarle una guancia mentre la baciava dolcemente.
- Lo sai che ti amo? – chiese guardandolo e sorridendo.
- Ti amo anche io! – disse sorridendole e sua volta e posando dolcemente di nuovo le sue labbra su quelle della ragazza. – Che dici raggiungiamo gli altri due in spiaggia? -
- Oppure …
- disse baciandolo dolcemente. – Potremmo raggiungerli non so tra un oretta! – disse alzandosi e andando verso la camera, sganciandosi il pezzo di sopra del costume, ma tenendolo con una mano in modo da non far vedere niente. Nate sorrise e senza dire altro, la seguì in camera da letto.

Nathan la stava guardando senza riuscire a smettere di sorridere, le accarezzava la schiena dolcemente mentre lei era appoggiata al suo petto, la pelle nuda a contatto con la sua. Cominciò a giocare con i capelli della ragazza, nel momento in cui lei alzò la testa e lo guardò sorridendo. Non voleva essere da nessuna altra parte, essere in quella stanza con lei fra le sue braccia era tutto quello che aveva sempre voluto, che aveva sempre desiderato. L’amava con tutto se stesso, certo stavano insieme da una settimana ma lui l’aveva amata silenziosamente per quasi tre anni e quando aveva quasi perso le speranze che potesse mai succedere qualcosa tra loro due, era successo. Era l’ennesima prova che non bisogna mai arrendersi.
Se dopo una settimana si potevano già dire ti amo, provandolo davvero era grazie a quei tre anni di amicizia. Si erano imparati a conoscere l’uno con l’altro come amici, e lo stare quasi 24 ore su 24 insieme aveva portato ad innamorarsi l’uno dell’altro. Nate se ne rese conto solo in quel momento, lui l’aveva sempre amata, per lui lei non era mai stata solo la sua migliore amica, aveva riposto in lei così tanto affetto da diventarne dipendente.
- Cinque cose che ami di me! – disse sorridendole.
- E’ a questo a cui stavi pensando? – chiese sorridendogli e dandogli un tenero bacio.
-No quello che stavo pensando mi ha portato a pensare a questo! – disse continuando a giocare con i suoi capelli.
- Cinque cose che amo di te? – chiese guardandolo. – Sono troppe le cose che amo di te per restringerle in cinque punti! – disse sincera.
- Dai provaci! -
- Ok allora, numero uno … il modo in cui mi coccoli! –
disse sorridendo, stringendosi al suo petto. – Numero due … sentirti cantare, amo la tua voce quando canti! Numero tre … la tua dolcezza, numero quattro … amo quando mi fai sentire importante anche solo con una parola o con un bacio, numero cinque amo il modo in cui cerchi sempre di proteggermi! – disse baciandolo dolcemente. – Ora le cinque cose che tu ami di me! – disse guardandolo.
- Oh beh cinque sono anche troppe! – disse ridendo, vedendo lo sguardo di lei. – Sto scherzando, cinque sono decisamente poche! Allora vediamo, la prima cosa che amo di te è il fatto che tu sia sempre disponibile per tutti, quando qualcuno a bisogno di te non importa cosa tu stia facendo, sei capace di mollare tutto e correre da qualcuno se ha bisogno di te! – disse accarezzandole una guancia. – Amo il modo in cui mi sorridi quando mi guardi, amo il modo in cui i tuoi occhi si illuminano dopo un bacio, amo il modo in cui ti mordicchi il labbro quando ti concentri a fare qualcosa e amo quando mi guardi e poi senza dire niente mi baci! – disse sorridendo per poi ritrovarsi le sue labbra sulle sue. – Ma potrei elencarne ancora un milione, perché amo ogni piccola cosa che fai o che dici! -

- Meno male dovevate raggiungerci in spiaggia eh! – disse Tom entrando in cucina sorridendo.
- Abbiamo avuto di meglio da fare! – disse sorridendo Nate, si erano alzati, vestiti ed erano scesi in cucina a preparare il pranzo.
- Ah si e cosa? – chiese Jay rubando un pomodoro e mettendoselo in bocca.
- Secondo te? – disse Tom guardandolo.
- Oooh … ho capito! – disse sorridendo.
- Apparecchiate? – chiese Amanda sorridendo guardando i due ragazzi, mentre Nate metteva la carne a cuocere.
- Agli ordini! – disse Jay sorridendo.
- A che ora partiamo stasera? -
- Pensavamo che potremmo andare via da qua alle sei in modo di essere a casa alle sette e mezza più o meno! -
- Perfetto! –
disse prendendo i piatti e andando verso il salotto.
 
- Venite? – chiese Jay guardandoli.
- Arriviamo! – disse Nate alzandosi dall’asciugamano e tendendo una mano ad Amanda (Outfits) per aiutarla ad alzarsi. Una volta in piedi gli sorrise e non appena lui le diede le spalle per avviarsi verso la riva, lei gli salì in spalla a modo di koala, attaccandosi con le braccia al suo collo e cingendogli i fianchi con le gambe, Nate sorrise e mise le mani sulle cosce della ragazza per tenerla stretta a se.
- Fermi! – disse Tom vedendoli e tornando di corsa all’asciugamano, prese il cellulare di Nate appoggiato nella borsa di Amanda. Nate si girò guardando l’amico sempre con Amanda a modo di zaino, lei sorridendo appoggiò la testa alla spalla del ragazzo e entrambi sorrisero quando Tom gli scatto una foto. Dopo di che mise il cellulare apposto e andarono tutti e quattro a fare il bagno.

Tom e Jay erano sui seggiolini posteriori più addormentati che svegli, un fine settimana al mare ed erano più stanchi di quando erano partiti. Nate guidava concentrato sulla strada, guardando di tanto in tanto Amanda (Outfits) seduta accanto a lui che guardava distrattamente fuori dal finestrino e ascoltava le canzoni.
- Piccola telefono! – disse Nate quando il cellulare della ragazza cominciò a squillare. Amanda lo cercò velocemente nella borsa per poi rispondere. – Pronto? -
- Ehi Amanda, disturbo? -
- Ehi Frankie, no no tranquilla, non disturbi! –
disse sorridendo. – Dimmi tutto! -
- Come va? -
- Tutto bene te? -
- Tutto bene grazie, allora hanno incaricato me per chiamarti e fissare per domani mattina! Avevamo pensato di andare a casa di Una … ti andrebbe bene verso le dieci? -
- Va benissimo! –
disse sorridendo.
- Ti ricordi dove sta Una? O ti dico l’indirizzo? -
- No no più o meno ricordo, se poi mi perdo vi chiamo!
– disse ridendo.
- Perfetto! -
- Devo portare qualcosa? -
- La tua testolina piena di idee e al resto pensiamo noi!
-
- Va bene, la testa ce l’ho attaccata al collo quindi non c’è il rischio che la lasci a casa! -
- Vai bellezza, a domani mattina! -
- A domani Frankie!
– disse riattaccando.
- A che ora? – chiese Nate guardandola un secondo.
- Alle dieci da Una! – disse sorridendo, mettendo in borsa il telefono.
- Perfetto allora io passo a prenderti alle otto e ti porto a fare colazione! – disse sorridendo.
- Facciamo che vieni da me alle otto e mezzo e facciamo colazione da me! – disse sorridendo guardandolo.
- Va bene! Stasera che facciamo? -
- Non saprei, io starei anche volentieri a casa! –
disse cercando un pacchetto di gomme in borsa.
- Facciamo che vieni da me e poi ti accompagno a casa? – chiese sorridendo prendendo la gomma che la ragazza le stava passando.
- Va bene, prendiamo una pizza? -
- Prendiamo una pizza! –

 
- Leggiamo la lettera numero cinque? – chiese Amanda mettendosi comoda sul letto di Nate. – Volevo leggerle questo fine settimana al mare, ma non mi sembrava il caso con i due tonti tra i piedi! -
- Vado un secondo in bagno e poi leggiamo ok? -

- Ti aspetto qua! – disse prendendo la borsa e prendendo le buste dalla taschina laterale.
Cinque minuti dopo Nate si mise a sedere accanto a lei e intrecciò la sua mano con quella della ragazza.
- Lettera del 1999! – disse lei guardando la busta.
- Sei sicura? -
- Si, ho aspettato anche troppo!
– disse aprendola, si schiarì la voce e cominciò a leggere, dopo aver spiegato il foglio. – Beh oggi è il compleanno della piccola. Compie sei anni. Non posso credere che siano già passati sei anni, forse dovrei andare a avanti e lasciarvi vivere la vostra vita in pace, ma c’è una parte di me che non riesce a lasciare andare! Ho paura di poter dimenticare, e io non voglio dimenticare quella parte della mia vita, anche se tutti dicono che non mi farebbe male. Abbracciare Amanda da parte mia, è la sua giornata e si merita tutte le attenzioni possibili e immaginabili. E’ una lettera breve, perché a dire il vero non ho molto da scrivere o da dirvi che già non vi abbia detto! Grazie ancora di tutto, Christina. - Amanda guardò Nate e senza dire niente lui l’abbracciò, stringendola a se. 



*Space*
Ed ecco a voi il giorno numero Quindici, siamo esattamente a metà! :D
Beh ecco qua un nuovo capitolo, scusate se non aggiorno più molto frequentemente ma adesso l'esame è veramente alle porte e ho un casino di cose da fare! 
Questo capitolo è più Namanda e spero vi sia piaciuto! 
Comunque come avrete capito, se magari leggete anche l'altra mia storia sono anche una fan dei One Direction e qua vi lascio il link della nuova One Shot che ho scritto con protagonista Zayn, si intitola "You Saw The Best There Was In Me" ... non so se vi va di leggerla! 
Poi altra cosa, non so vi siete mai chieste chi si nasconde dietro queste storie? Beh se volete qualche informazione su di me sarò felice di darvele (?) 
Taglio qua che sto divagando! 
Grazie ancora a chi ha inserito la storia tra le Ricordate/Seguite/Preferite e grazie a chi ad ogni capitolo recensisce!  

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
BLUE ROOM
INOLTRE con Fleur Rebelle abbiamo AGGIORNATO  I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love per chi di voi la leggesse, aspettiamo la vostra recensione! :D

Paece and Love Ele 

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Capitolo 16
*** Day Sixteen ***





Day Sixteen 
 

Nate era a sedere sul divano di casa King, mentre aspettava Amanda, che era in cucina a preparare il caffè. Prima di arrivare a casa della ragazza si era fermato in quel negozio di dolci che a lei piaceva tanto e aveva preso delle ciambelle. Era stanco, la sera prima tra una cosa e un’altra era andato a letto tardi e quella mattina si era svegliato presto per poter stare con Amanda prima che lei fosse rapita tutto il giorno dalle ragazze. Inoltre lui il pomeriggio avrebbe lavorato. Era seduto comodamente e per non addormentarsi mentre aspettava Amanda, si mise a spippolare al telefono, senza rendersene veramente conto entrò su twitter e scorse le menzioni senza leggerle veramente, quando una attirò la sua attenzione.
“@NathanTheWanted la tua nuova icon è così dolce, giuro che io amo te e @AmandaKing insieme! Lo sapevo che vi sareste messi insieme prima della fine!”
- Eccomi!
– disse Amanda entrando in salotto con due tazze in mano, per poi appoggiarle sul tavolino davanti a loro e sedersi accanto a Nate.
- Alle fan piace la mia nuova icon su twitter! – disse guardandola.
- Sinceramente … ora come ora non mi interessa molto ne delle tue fan ne di twitter! – disse baciandolo dolcemente.
- Oh … nemmeno a me! – disse sorridendo per poi tornarla a baciare.

Amanda  (Outfits) era in macchina, si ricordava più o meno dove stava Una, tutte e cinque le ragazze vivevano più o meno vicine nel quartiere vicino alla casa discografica del padre di lei. Stava guidando concentrata sulla strada ascoltando distrattamente la radio quando riconobbe le note di Chasing The Sun, e senza rendersene veramente conto si ritrovò a sorridere. Era fiera di dove i ragazzi erano arrivati.
Quando arrivò davanti alla casa di Una, parcheggiò la macchina dietro alla macchina di Rochelle, arrivata anche lei in quel momento.
- Ehi Amanda! – disse sorridendole.
- Ciao Rochelle! – disse scendendo e chiudendo la macchina. – Come va? – chiese raggiungendola.
- Tutto bene, grazie! Tu? -
- Tutto bene! -
- Qualcuno si è svegliata di buon umore stamattina!
– disse vedendo il sorriso della ragazza e suonando alla porta.
- Buongiorno bellezze! – disse Vanessa aprendo.
- Mancavate solo voi due! – disse Una da dietro la ragazza sorridendo.
- Buongiorno! – dissero in coro Frankie e Mollie comodamente sedute sul divano.
- Aoife? – chiese Rochelle entrando in casa seguita da Amanda, e appoggiando la borsa all’ingresso.
- E’ con la babysitter, noi dobbiamo comporre stamattina e non ce lo avrebbe lasciato fare! – disse sorridendo Una.
- Dai io volevo spupazzarmi un po’ quell’esserino! – disse Frankie sorridendo.
- Beh, sai che io non l’ho mai vista dal vivo? – chiese Amanda sedendosi accanto a Frankie che le sorrise.
- Rimedieremo! – disse Una sorridendole.  – Allora … abbiamo le ciambelle, il caffè, le caramelle gommose … e tante altre schifezze … siamo pronte a comporre! -
- Devi sapere … -
disse Mollie sorridendo guardando Amanda. – Che quando dobbiamo comporre abbiamo bisogno di cibo spazzatura, abbiamo appurato che mangiando schifezze ci escono canzoni decenti, siamo strane lo sappiamo ma ognuno a qualche piccolo rituale no? – chiese guardando le ragazze e poi tornando a guardare Amanda.
- Credo di si! – disse lei sorridendo.
- Tu non ne hai? – le chiese Vanessa guardandola.
- Dopo aver scritto Glad You Came, uso sempre la stessa penna! – disse sorridendo.
- Quella canzone è stata un successone! – disse Frankie mordendo una ciambella.
- Per questo ti abbiamo voluta per lavorare a questo cd! – disse Rochelle sorridendo.
- E per rubarti un po’ a quei cinque! – disse Una ridendo.
- Oh, dopo quella con loro non ho scritto altro! – disse Amanda sorridendo.
- Meglio non mischiare gli affare di cuore con il lavoro eh? – chiese Mollie sorridendo.
- Anche per quello credo, Nate diventa insopportabile quando lavora ad una nuova canzone! – disse sorridendo.
- Siete così carini insieme! – disse Vanessa guardandola.
- Grazie! – disse arrossendo leggermente mentre sorrideva. – Ma … non siamo qua per parlare di me e Nate, diamoci da fare su! -
- Hai già qualcosa? –
chiese Frankie sorridendole.
- Ho buttato giù qualche verso, ve la faccio sentire? – disse cercando il suo quaderno, dove scriveva tutte le canzoni, nella borsa.
- Direi di si! – disse Vanessa guardandola.
- Ti serve la chitarra? – chiese Una.
- Posso usare il pianoforte? – chiese indicandolo.
- Certamente! – disse sorridendo.
Amanda si alzò sorridendo e andò a sedersi sulla panca del pianoforte, aprì il quaderno alla pagina giusta posizionandolo davanti a se, sfiorò i tasti dolcemente, e poi guardando le ragazze che l’avevano raggiunta fermando in piedi dietro di lei cominciò a suonare. Poi sorridendo attaccò a cantare quelle parole che aveva buttato giù la sera prima dopo essere tornata da casa di Nate.
- Here Standing, I've waited a lifetime to feel the way that I feel now, but I never imagined feels like walking on the clouds … -
Poi le ragazze leggendo le parole dal quaderno di Amanda si unirono a lei - You're the reason I'm here, I'm not moving, I'm not leaving … can't believe you're the reason that I'm standing right here, I'm not moving, finally breathing, can't you see you're the reason that I'm standing right …. -
- E’ fantastica! -
 disse Frankie sorridendo entusiasta.
- Davvero vi piace? – chiese Amanda guardandole. – Se non vi piace non siete costrette a dire il contrario, l’ho scritta velocemente … possiamo trovare un altro sound, un altro stile! -
- Amanda … -
disse Rochelle guardandola. – E’ fantastica, come prima canzone va benissimo, diamoci da fare e cerchiamo di finirla no? – chiese guardando le ragazze, che sorridendo annuirono.
 
Erano le sei e mezza di sera quando Amanda venne via da casa di Una, avevano finito la canzone che Amanda aveva fatto sentire alle ragazze solo quella mattina, intitolandola “Here Standing”, e ne avevano cominciata un'altra che avrebbero finito la mattina dopo. Aveva chiamato Nate e in quel momento stava guidando verso casa di lui, avrebbe cenato con lui e i ragazzi e poi sarebbe tornata a casa che era stanchissima. Quando arrivò a casa dei ragazzi, parcheggiò la macchina al solito posto e poi si avviò alla porta.
- Ehi Amanda! – disse Max sorridendole. – Nate è uscito un attimo con Tom! – disse facendola entrare. – E non sapevo che saresti passata! – disse seguendola in salotto.
- Sono a cena qua! – disse sorridendo.
-Perfetto, sarai la mia aiutante! Sto preparando le pizze! – disse indicando la cucina. – Ti va? -
- Certo che si, adoro cucinare con te!
– disse ridendo.
- Perfetto! – disse andando in cucina seguito dalla ragazza. – Allora prima di tutto mettiamoci il grembiule! – disse prendendone uno per se e uno per lei. – Poi musica! – disse facendo partire il casuale nel suo ipod inserito nelle case appoggiate sul piano della cucina. – Allora com’è andata oggi con le Saturdays? – chiese cominciando a stendere la pasta per la pizza.
- Bene, abbiamo già finito una canzone! – disse quasi urlando per farsi sentire sopra la musica.
- Domani sei con loro di nuovo? – chiese sorridendole, grattandosi il naso con una mano e infarinandosi tutto, facendola ridere. - Sono sexy no? – chiese specchiandosi nel forno e ridendo a sua volta.
- Sisi, comunque si lavoro, sono con loro tutta la settimana! – disse sorridendo. – Uuuh amo questa canzone! – disse quando le note di Undefeated di Jason Derulo riempirono la stanza.
- Wish I knew then what I know now but I, I, can’t change the past no matter how, I try I … so I’mma get up and dance, you know … cause this might be my last chance, like there’s nobody around, even gravity can’t keep me down …. – poi sorridendo cominciarono a ballare entrambi usando un cucchiaio e il mattarello come microfono.
- Everybody, get it started I’m on top of the world, what a feeling I’m undefeated, undefeated, yeah no one told me what I can’t be now I’m walking on air, what a feeling I’m undefeated, undefeated, tonight …. Undefeated -
- Ero sceso per lamentarmi della musica troppo alta, ma decisamente questo spettacolo non me lo aspettavo! – disse Siva ridendo. Amanda non disse niente, andò verso il ragazzo, lo prese per un polso e lo trascinò in cucina e anche lui cominciò a ballare.

- Max sta sicuramente cucinando a giudicare dal volume della musica! – disse Tom aprendo la porta di casa.
- E a giudicare dalla voce che canta Amanda è con lui! – disse Nate sorridendo andando verso la cucina. Non appena vide la scena, tirò fuori velocemente il cellulare dalla tasca dei pantaloni e cominciò a riprendere i ragazzi.
- Questo è quello che succede quando lasci Max da solo in casa a cucinare! – disse Tom mettendosi in mezzo e scoppiando a ridere.
- Ehi ciao ragazzi! – disse Amanda sorridendo.
- Ma come già finito lo show? – chiese Tom sorridendo abbassando un po’ la musica, per riuscire a parlare meglio.
- Ciao piccola! – disse Nate andando da Amanda e dandole un bacio veloce.
- Ciao! – disse lei sorridendo.
- Max, smettila di ballare e muoviti con queste pizze che io ho fame! – disse Tom sedendosi su uno degli sgabelli della cucina.
- Ma Jay? – chiese Nate.
- Era a dormire! -
- Quello non si sveglia nemmeno se scoppiasse la terza guerra mondiale in questo momento nel nostro giardino! –
disse Siva ridendo.
- Più che altro, dorme sempre! – disse Max sorridendo.
- Max ti rubo la tua aiuto cuoca per un po’! – disse Nate, appoggiando le mani sui fianchi di Amanda e dandole un bacio su una guancia.
- Fai pure! – disse sorridendo.
Amanda intrecciò la sua mano con quella del ragazzo e silenziosamente lo seguì in salotto per mettersi a sedere accanto a lui sul divano e dargli un tenero bacio.
- Com’è andata a lavoro? -
- Bene, sappi che mi hai ispirato per la prima canzone che ho scritto oggi!
– disse sorridendo giocando con i suoi capelli, anche se sapeva che a lui dava fastidio.
- Ah si? Sono la tua fonte di ispirazione! – disse baciandola.
- Beh, per questa canzone si, ho pensato a te mentre la scrivevo, poi te la farò sentire! – disse sorridendo unendo di nuovo le sue labbra con quelle del ragazzo.
- Senti … -
- Non mi piace quando cominci con Senti …
- disse guardandolo.
- Tranquilla, niente di serio piccola! – disse intrecciando le sue dita con quelle di lei. – La prossima settimana con i ragazzi dobbiamo andare un paio di giorni a LA … e mi chiedevo se puoi venire con noi … sarebbe bello, insomma sarebbe un viaggio insieme e poi non voglio starti lontano! – disse sorridendole.
- Non saprei, Nate … devo parlarne un po’ con i miei! – disse sorridendo. – Ma vedrò di convincerli! – disse baciandolo dolcemente.
- Sono solo quattro giorni, proprio toccata e fuga, dobbiamo fare un paio di interviste e qualche esibizione … -
- Domani ne parlo con mamma!
– disse sorridendo appoggiandosi alla spalla di lui.
- Speriamo dicano di si! -
- Conoscendo i miei … non diranno di no!
– disse baciandolo dolcemente.




*Space*
Ed ecco a voi il giorno numero Sedici! :D
Allora, questo capitolo non è molto Namanda, ma si capisce il rapporto che lei a con Max, manca solo di capire quello con Siva e poi anche i rapporti con i ragazzi li ho descritti tutti! :D
Allora la canzone che lei scrive con le Saturdays è questa: 
http://www.youtube.com/watch?v=4er-SeC68Gg ed è una delle mie preferite in assoluto tra le loro, anche se le amo quasi tutte!
Comunque beh spero che il capitolo vi sia piauciuto e scusate l'attesa! MI farebbe piacere che ne pensate, quindi se vi va lasciate un recensionicina! 
Grazie ancora a chi ha inserito la storia tra le Ricordate/Seguite/Preferite e grazie a chi ad ogni capitolo recensisce!  

Inoltre vi lascio il link dell’altra FF che sto scrivendo, ha come protagonista i One Direction, se vi interessa è questa qua: 
BLUE ROOM
INOLTRE con Fleur Rebelle abbiamo AGGIORNATO  I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love per chi di voi la leggesse, aspettiamo la vostra recensione! :D

Paece and Love Ele 

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Capitolo 17
*** Day Seventeen ***




Day Seventeen
 

 

- Come sarebbe a dire mamma che non posso andare? - chiese Amanda  (Outfits) guardando la madre davanti a lei.
- Tesoro ne abbiamo parlato con tuo padre ieri sera … e abbiamo deciso che non puoi andare! -
- Me lo pagherò da sola! -
- Amanda, non sono i soldi il problema! -
- E allora qual'è? -
chiese alzandosi dallo sgabello, non poteva credere che i suoi le avessero detto no, non era viziata, i suoi non le dicevano sempre si, non otteneva sempre quello che voleva. Ma erano rare le vole in cui i suoi genitori le avessero detto no, e sicuramente non si aspetta che quella fosse una delle poche volte in cui lo facevano.
- Non puoi prendere e andartene dall'altra parte dell'oceano con il tuo ragazzo, hai solo 18 anni! - disse guardandola dolcemente.
- Oh certo adesso ci facciamo problemi sulla mia età? Posso fare quello che voglio ogni dannatissima volta e ora non mi mandata quattro giorni a Los Angeles con Nate? Per paura di cosa poi? -
- Perchè con tuo padre pensiamo che tu e Nate l'avete presa troppo seriamente! -
- Abbiamo preso cosa troppo seriamente? -
- State insieme da quanto due settimane? Tesoro, state correndo un po' troppo! -
- Mamma lo conosco da tre anni, so tutto quello che devo sapere su di lui … non stiamo correndo troppo! -
disse guardando il fratello che era appena entrato in camera ma che non appena vide che lei e la madre stavano discutendo se ne andò velocemente come era arrivato.
- Amanda basta! Abbiamo parlato e deciso che non andrai a Los Angeles con Nate, basta storia chiusa! - disse guardandola estremamente seria. - Non morirai qualche giorno senza di lui! -
Amanda, la guardò per quello che sembrò un minuti infinito e poi senza aggiungere altro, afferrò la borsa sul bancone della cucina e uscì dalla stanza.
- Dove vai? - chiese la madre seguendola.
- Ti dico dove non vado … - disse fermandosi e guardandola. - A Los Angeles con Nate! - disse prendendo le chiavi della macchina e uscendo sbattendo la porta.
- Direi che non l'ha presa bene! - disse Luke alle spalle della madre.
- Conosci tua sorella … non le piace che le si dica di no! - disse la madre accennando un sorriso e poi tornando in cucina.


- Pronto? -
- Oh Vanessa!
- disse sorpresa.
- Si Frankie sta litigando con Mollie per l'ultimo muffin, ma se vuoi te la passo! - disse la ragazza sorridendo.
- No tranquilla, posso dire anche a te! - disse rallentando ad un semaforo. - Arrivo un pochino più tardi … ho avuto un contrattempo … ci sono problemi? -
- Nono vai tranquilla, tanto noi siamo qua! -
- Grazie … a più tardi! -
disse riattaccando.
Stava guidando da dieci minuti e nemmeno lei sapeva bene verso dove. C'era rimasta male che i suoi le avessero detto di no, non se lo aspettava. Quando la sera prima glielo aveva detto il padre aveva detto sorridendo “Ne parlo con tua mamma e ti faccio sapere!”, quando faceva così però solitamente diceva di si. Non che fosse arrabbiata, non era certo la fine del mondo come le aveva detto la madre, quattro giorni senza Nate sarebbe sopravvissuta. Era delusa, perchè si era immaginata che avrebbero acconsentito, e nella sua testa non era nemmeno passato il pensiero che sarebbe potuto succedere l'esatto contrario.
Parcheggiò la macchina in un parcheggio apparentemente deserto, prese la borsa dal seggiolino accanto a lei e scese. Salì la piccola collinetta e si mise a sedere sotto l'albero, poi frugando nella borsa prese il cellulare e compose il numero, che sapeva a memoria.
- Pronto? -
- Mi raggiungi al parco dietro casa?
- chiese sorridendo.
- In teoria dovrei lavorare! -
- Andiamo Luke, se l'articolo lo scrivi fra mezz'ora non succede niente!
- disse alzando gli occhi al cielo.
- Scherzavo … arrivo! - disse scendendo le scale e dirigendosi alla porta di casa.
- A tra poco! - disse riattaccando.

 

- Ehi! - disse lui sedendosi accanto a lei.
- Ciao! - disse sorridendogli.
-
Come mai hai chiamato me? - chiese sorridendo.
-
Volevo parlarti di una cosa … - disse seria.
-
Sei incinta? Perché se è così vado a tagliare la terza gamba a Sykes! -
- Non sono incinta Luke!
- disse guardandolo.
-
Oh meno male! - disse sorridendo.
-
Volevo parlarti delle … delle lettere! -
- Oh, si giusto! -
- L'altra sera con Nate le abbiamo lette tutte!
- disse rigirandosi un braccialetto tra le mani. - E … ecco qua entri in gioco tu! - disse guardandolo. - Io voglio incontrare mia madre! - disse abbassando lo sguardo di nuovo. - Ma ho bisogno del tuo aiuto! -
- Mandy … forse dovresti parlarne con mamma e papà prima … -
- Tu dici? Io … sento che se glielo dico … li ferirò … insomma Luke, loro sono i miei genitori, sono le persone che mi hanno cresciuta e dicendogli “Mamma, papà voglio conoscere la mia madre biologica!” … so che li ferirei! -
- Non credo che succederà Amanda, sanno che questo giorno potrebbe arrivare … insomma lo avevano messo in conto quando ti hanno detto che eri stata adottata! -
- Quindi secondo te dovrei parlarne con loro? -
- Si … ma se non vuoi farlo … sarò disposto ad aiutarti lo stesso! Ma se lo vuoi fare … cerca di non innervosirti come prima! -
disse sorridendo.
-
Grazie! - disse sorridendogli. - Adesso vado dalle ragazze, che abbiamo delle canzoni da scrivere! - disse alzandosi e scoccando un bacio sulla guancia al fratello.
-
Ci vediamo stasera! - disse guardandola mentre andava alla macchina.

- Buongiorno a tutte! - disse entrando in casa di Frankie.
- Ehi ciao bellezza! - disse Rochelle sorridendo.
- Scusate il ritardo! - disse sorridendo, appoggiando la borsa sul divano.
-
Nate ti aveva presa in ostaggio? - chiese Una sorridendo.
-
No a dire il vero ero con mio fratello e ora che mi ci fate pensare ancora non ho sentito Nate! - disse guardando l'orologio. Prese il cellulare dalla borsa e velocemente scrisse un messaggio al ragazzo. “Ho notizie per Los Angeles e non sono buone :( … ci vediamo oggi pomeriggio appena finisco con le ragazze?
-
Avete niente di nuovo? - chiese sorridendo mettendosi a sedere sul divano accanto a Mollie e guardando velocemente il cellulare per leggere il messaggio che le era appena arrivato. “Ti aspetto a casa quando hai fatto! Buona giornata piccola!”
- Io ho queste parole che mi frullano in testa ma sono poche e senza senso! -
disse Vanessa.
-
Faccia sentire! - disse Rochelle sorridendo.
Vanessa sorrise, si schiarì la voce e poi attaccò a cantare quelle parole che le frullavano per la testa: -
I would wait for you I would wait all night Just the thought of you Before I close my eyes It's too late I can't take anymore -
Amanda assaporò ogni parola che la ragazza pronunciò, cercando di collegarle a qualche ricordo o a qualche sensazione provata. Poi si alzò, si mise a sedere al piano forte e sorridendo guardò Vanessa, che si era alzata a sua volta e si era seduta accanto a lei sulla panca. Amanda cominciò a suonare quelle note che aveva collegato automaticamente al ritmo della canzone e poi fece cenno a Vanessa di cantare di nuovo. La ragazza la guardò e sorridendo attaccò a cantare di nuovo.

- I would wait for you I would wait all night Just the thought of you Before I close my eyes It's too late I can't take anymore … -
Poi Amanda senza nemmeno rendersene contò cominciò a cantare in automatico le parole che le erano venuta in mente. - And I can't let it go and I can't forget all that I'm left holding is my regret and it feels like we could've had it ally ou're still my last call … -
- E' perfetta! - disse Vanessa guardandola.
- Abbiamo il ritornello di una nuova canzone! - disse Mollie sorridendo.
- Ora manca tutto il resto del testo! - disse Frankie sorridendo.


- Ehi! - disse Tom sedendosi accanto a Nate sul divano.
-
Ben svegliato!- disse sorridendo tornando a spippolare con il computer.
-
Non mi sono svegliato ora! - disse guardandolo.
-
No solo dieci minuti fa! - disse Max sorridendo entrando in salotto.
-
No venti! - disse ridendo.
-
Che dicono le fan? - chiese Jay sbucando da dietro il divano e facendo paura a Nate.
-
Idiota! - disse guardandolo. - Comunque stanno commentando tutte il video che ieri sera ho postato, quello di Max e Amanda che ballano in cucina! - disse sorridendo.
-
E che dicono? - Chiese Siva sbadigliando.
-
Che Max è una frana a ballare! - disse guardando l'amico.
-
Quello già lo sapevamo! - disse Tom stiracchiandosi.
-
Dicono che gli piacerebbe sentire Amanda cantare! - disse sorridendo.
-
Beh potremmo postare un video mentre canta, potrebbe fare un cover di qualcosa! - disse Jay sorridendo.
-
Amanda la convinci tu? - chiese Siva guardandolo.

- No, lo fa Nate! - disse sorridendo.
- Potrei provare a chiederglielo! - disse valutando l'idea.


Erano le cinque e mezza quando Amanda arrivò a casa dei ragazzi, era stanca e voleva solo vedere Nate. Parcheggiò la macchina al solito posto e scese dirigendosi verso la porta.
-
Ciao Mandy! - disse Siva sorridendo.
- Ciao Siv! - disse entrando in casa.
-
Piccola! - disse Nate dal divano. Amanda appoggiò la borsa all'ingresso e poi andò a sedersi accanto a Nate, non disse niente, lo guardò sorridendo e poi unì le sue labbra con quelle del ragazzo. Aveva bisogno di quel bacio, le erano mancate quelle labbra e in quel momento si rese conto che forse quattro giorni lontani da lui, sarebbero stati difficili.
-
Devo starti più spesso lontano per un giorno intero! - disse sorridendo.
-
Ciao! - disse lei sorridendo a sua volta.
-
Hanno detto di no vero? - chiese guardandola.
-
Hanno detto di no! - disse guardandolo. - Credevo dicessero di si, ci speravo … io volevo venire! - disse intrecciando la sua mano con quelle di lui.
-
Piccola, dai sarà per la prossima volta! -
- Uffa!
- disse appoggiando la testa sulla spalla di lui che la strinse a se. - Mi mancherai … tanto! - disse guardandolo.
-
Quattro giorni … passeranno velocemente! - disse dandole un bacio sulla fronte.
-
Stasera che facciamo? - chiese guardandolo.
-
Che tu ci creda o no … tutti gli altri sono fuori … che ne dici se rimaniamo qua, è un occasione che non si ripeterà … - disse sorridendo baciandola maliziosamente.
-
Mi piace come programma! - disse sorridendo, ricambiando il bacio. 




 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 17° ... ancora 13 capitoli alla fine! 
Beh so che questo non è un gran che come capitolo ma è un capitolo di passaggio! 
Ah la canzone nel capitolo è The Last Call sempre delle The Saturdays.
Comunque, la storia vi interessa ancora vero? 
Comunque fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto! 
Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

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Capitolo 18
*** Day Eighteen ***




Day E
ighteen


 
- Cosa vuol dire, esci da camera tua ma attenta a dove metti i piedi? - chiese lei parlando al telefono, ancora seduta a letto con in dosso solo una canottiera e un paio di mutandine. 
- Quello che ti ho appena detto, esci da camera tua, ma stai attenta a dove metti i piedi! - disse Nathan dall'altro capo del telefono. 
- Cosa c'è  un campo minato fuori dalla porta di camera mia? - chiese alzandosi molto lentamente dal letto. Era un mercoledì mattina, aveva il giorno completamente libero in quanto le ragazze avevano un intervista e un servizio fotografico. Aveva programmato di dormire tutta la mattina, alzarsi per l'ora di pranzo, se non dopo, per poi passare il pomeriggio in casa a comporre un po', tutto questo sempre rimanendo in pigiama, se quello che indossava si poteva chiamare pigiama. Aveva organizzato tutto la sera prima quando Nate le aveva detto che lui sarebbe stato tutto il giorno con i ragazzi per le prove prima di partire per Los Angeles. 
- Muoviti a uscire e vedrai! - 
- Ma cosa stai facendo? Mi stai spiando dalla finestra? - chiese girandosi di scatto verso la finestra chiusa. 
- Amanda, muoviti a uscire! - disse tranquillamente. 
- Sei uno scassa cazzo, avevo programmato di dormire tutta la mattina! - disse trascinandosi alla porta. 
- La sera potresti imparare a mettere il silenzioso al telefono prima di andare a letto! -
- Ok sono alla porta! - 
- Bene esci! - disse sorridendo. 
Amanda fece come le stava dicendo senza altre obbiezioni. Quando aprì la porta, sorrise, Nate era appoggiato con le spalle al muro esattamente davanti alla porta di camera della ragazza. 
- Non potevi svegliarmi non so … con qualche bacio? Invece che con una chiamata? - chiese sorridendogli. - E poi perchè dovevo stare attenta a dove mettevo i piedi? - chiese guardandolo, facendo per fare un passo avanti. 
-i- disse lui indicando il pavimento. Amanda guardò dove lui stava indicando e vide un piccolo pacchettino rosso con un fiocco bianco. 
- E questa? - chiese prendendola. - A cosa devo questo regalo? - chiese guardandolo, mentre si avvicinava. 
- So che forse non festeggiamo più questa cosa … ma beh oggi è il 18 settembre, il che significa che … - 
- Sono tre anni che ci conosciamo! - disse lei sorridendo. 
- Esatto! - disse prendendola per mano e facendola entrare di nuovo in camera sua, per poi chiudere la porta alle loro spalle. - Buon … come lo chiamiamo? - 
- Ha un nome? - 
- No forse no! - disse sorridendo baciandola dolcemente. 
- Il regalo non importava! - disse sorridendo. 
- Lo so, ma l'ho voluto fare lo stesso! - disse baciandola di nuovo. - Su aprilo! - disse guardandola. 
Amanda sorrise, andò velocemente sul letto, mettendosi a sedere a indiana, guardò Nate mettersi a sedere davanti a lei e sfilarsi la giacca di pelle per appoggiarla sul letto e guardarla. Amanda sorrise e scartò la piccola scatolina. Amava i regali, quando si trattava di regali tornava bambina. 
- E' l'anello che avevo visto io! - disse guardandolo. 
- Sono andato sul sicuro! - disse sorridendo.
Era un semplicissimo anellino d'argento, con tre piccoli brillantini. Nate lo prese delicatamente dalla confezione e lo mise alla mano di Amanda. 
- Non farti strane idee! - disse ridendo. 
- So che non è una proposta di matrimonio idiota! - disse ridendo anche lei. 
- Non si sa mai! - disse sorridendo baciandola dolcemente. 
 
- Quindi quando partite? - chiese lei guardando l'armadio in cerca di una maglietta da mettersi. 
- Venerdì! - disse Nate guardandola, comodamente seduto sul letto della ragazza. 
- Non avevi detto settimana prossima? - chiese guardandolo.
- Dovevamo partire settimana prossima, ma poi … un programma americano ci ha richiesto per sabato sera e quindi … partiamo venerdì pomeriggio! - disse accennando un sorriso. 
- Mi abbandoni per il fine settimana? - disse prendendo una maglietta e mettendosela. - Sei cattivo! - disse poi guardandolo. 
- Dai, piccola, lo sai che non vado nemmeno tanto volentieri visto che non vieni con me! - disse guardandola. - Però stasera vieni a quella cena di beneficenza con me! - 
- Oh si giusto l'avevo dimenticata, quindi … oggi pomeriggio andiamo a cercare il vestito adatto! - disse sorridendo. 
- Non puoi metterti uno di quei due mila abiti che ci sono lì dentro? - chiese indicando l'armadio della ragazza. 
- No, per serate del genere ci vuole qualcosa di adatto! - disse sorridendo, mettendosi a sedere in collo al ragazzo. - Tu cosa ti metti? - 
- Uno degli smoking che già ho! - disse sorridendo e baciandola. 
- Beh per voi è diverso! - disse sorridendo lei. - Ci saranno anche le altre? - 
- Michelle e Kate si, Nareshaa è via per lavoro! - 
- Ok, io sono pronta! - disse mettendosi le scarpe.
- Dobbiamo andare a pranzo e poi a fare shopping, cosa … non potresti metterti un paio di converse? - chiese guardandole i piedi. 
- E sembrare un puffo? No grazie! - 
- Ma è bello che tu sia più bassa di me! - 
- Non continuare, a me non piace guardarti dal basso all'alto! - disse prendendo la borsa e uscendo dalla camera seguita dal ragazzo. (Outfits)
 
- Ok parti venerdì … e torni? - chiese guardandolo, mentre aspettavano la loro ordinazione, dopo quasi dieci minuti, Amanda era riuscita a convincere Nate ad andare a mangiare al Cinese. 
- Martedì sera … - disse guardandola
- Martedì? - 
- Credo di aver detto quello! - 
- E' tanto! - 
- Piccola sono cinque giorni! - disse contandoli mentalmente. 
- Lo so ma io cosa faccio senza di te? - 
- Beh, puoi uscire con le The Saturday, con tuo fratello! - disse sorridendo. - Prima di metterci insieme non eravamo sempre insieme! - 
- Non eravamo sempre insieme? - chiese guardandolo. 
- Ok forse si, ma c'erano volte che non uscivamo insieme! - 
- Ma erano rare! - disse sorridendo. 
- E' vero … però dai passeranno velocemente!- 
- Non fare niente con una californiana! - 
- Farò il bravo promesso! - disse baciandola dolcemente. 
 
- Ha inizio la sfilata? - chiese Nate mettendosi seduto comodamente su una delle due poltrone. 
- Si! - disse Amanda sorridendo, sistemandosi il vestito dentro il camerino. - Ok, questo è il primo! - disse tirando la tenda. 
- Mi spiace, ma no! - disse distorcendo la bocca. 
- Questo colore mi sta malissimo! - disse tornando nel camerino e chiudendo la tenda. 
- Hai bisogno di una mano lì dentro? - chiese sorridendo. 
- No, stai lì a sedere! - disse ridendo. 
- Sicura, sono bravo a sganciare le cerniere! - 
- Sono capace di farlo da sola! - disse ridendo e lanciandogli il vestito che si era appena tolta. 
- Cos'è una provocazione? Posso venire lì dentro a farti compagnia se vuoi! - disse ridendo. 
- Nate! Smettila! - disse ridendo anche lei infilandosi il secondo vestito. - Ok, il secondo! - disse uscendo. 
- Woo! - disse guardandola. 
- Mi sta male? - 
- No, ma forse è un tantino corto … c'è troppe gambe in bella vista! - disse sorridendo. 
- Mi metto una muta da sub, così non si vede niente va bene? - 
- Dai, lo sai che puoi permettertelo, ma voglio dire è proprietà di Nathan James Sykes! - 
- Me l'hai scritto da qualche parte? - chiese guardandolo. 
- Si su una chiappa! - disse scoppiando a ridere. 
- Sei un'idiota! - disse tornando nel camerino e provandosi un altro vestito. 
- Ti servono anche le scarpe? - chiese Nate rimettendosi a sedere. 
- No quelle no, papà mi potrebbe uccidere se ne comprassi un altro paio! - 
 
- Andiamo ti compro qualcosa per stasera! - disse Nate prendendola per mano ed indicando un negozietto di accessori. 
- Non devi, mi hai già regalato questo oggi! - disse sorridendo alzando la mano. 
- Non fare la preziosa ed entra! - disse sorridendo. 
- Agli ordini! - disse ridendo. 
- Oggi abbiamo offerto un sacco di occasioni ai paparazzi di fotografarci! - disse sorridendo Nate, mentre Amanda guardava delle borse. 
- Ci sono due ragazzine lì che ti stanno fissando e sembra che stiano per svenire! - disse sorridendo, sistemandogli i capelli.
- Ehi ciao ragazze! - disse guardandole sorridendo. 
- Oh mio dio! - disse una delle due guardando l'altra. 
- Possiamo … possiamo farci una foto con voi? - chiese la seconda un po' titubante. 
- Certo, venite! - disse Nate sorridendo. 
- Faccio io, datemi pure la macchina! - disse Amanda sorridendo.
- No no … la vorremmo anche con te! - disse la ragazzina sorridendo. 
- Con me? - 
- Andiamo vieni piccola! - disse Nate sorridendo. 
Amanda sorrise, era strano era la prima volta che delle fan di Nate chiedevano di fare una foto anche con lei. 
 
- Piccola ci sei? - chiese Nate fuori dalla porta del bagno. Dopo lo shopping erano passati a casa di Amanda, dove aveva preso le scarpe i trucchi, e poi erano andati a casa di lui. 
- Un attimo! - disse mettendosi il rossetto. - Ci sono! - disse aprendo la porta. (Outfits
- Si direi che questo vestito è stata la scelta giusta!- disse sorridendo guardandola. 
- Ragazzi ci siete? - chiese Siva dal piano di sotto. 
- Si arriviamo! - disse Nate, porgendo una mano ad Amanda, lei sorrise e poi intrecciò le sue dita con quelle di lui, per seguirlo al piano di sotto. 

 
*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 18° ... ancora 12 capitoli alla fine! 
Ecco qua un capitolo completamente NAMANDA! 
Sono troppo sdolcinati lo so! Ma oggi ero in vena di cose stra dolci!
ahahah Cooooomunque, come sempre ringrazio tutte per i complimenti e ringrazio anche per chi legge sempre sileziosamente senza mai recensire! :)
Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
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Capitolo 19
*** Day Nineteen ***


 

Day Nineteen
 

 

- Buongiorno! - disse Nate entrando in cucina. 
- Giorno! - disse Max versandosi del caffè. 
- Amanda è su Cosmopolitan! - disse Jay sfogliando il giornale. 
- Perché stai leggendo Cosmopolitan? - chiese Tom guardandolo. 
- Era qua e sapete che mentre faccio colazione leggo, la scatola dei cereali la so già a memoria! - disse indicandola con il cucchiaio la scatola davanti a lui. 
- Cosa dice? - chiese Nate prendendo la sua tazza e preparandosi un the. 
- E' uno di quegli articoli che confronta il modo di vestire! - disse sorridendo. - E dice che Amanda ha stile nel vestire! - disse sorridendo. 
- Fa vedere! - disse Nate sbadigliando. - Mi tagliano sempre dalle foto! - disse guardando il giornale. 
- Tu sei su tutte le riviste, non ti lamentare se per una volta ti tagliano da una foto! - disse Tom sorridendo. 
- Giorno! - disse Siva entrando in cucina. 
- Giorno! - dissero in coro i ragazzi. 
- Io vado a fare la valigia! - disse Max sorridendo. - LA arriviamo … di nuovo! -disse uscendo dalla cucina. 
- E' un peccato che Amy non possa venire con noi! - disse Jay mettendosi un altra cucchiaiata di cereali in bocca. 
- Come farete a stare cinque giorni senza vedervi? - chiese Tom guardandolo. 
- Impazzirà … quanto scommettiamo? - chiese Siva. 
- Ehi, non siamo così dipendenti l'uno dell'altra! - 
- A no?-  
- Beh si ci vediamo tutti i giorni, ma sappiamo starci lontani, non è che entro tipo in astinenza!- 
- Vedremo! - disse Siva ridendo. 
 
- Mandy … il vestito che avevi ieri a quella cena di beneficenza … era fantastico! - disse Frankie guardandola. 
- Ci sono già le foto su internet? - chiese alzando lo sguardo dallo spartito e guardandola. (Outfits)
- Che domande! - disse Vanessa sorridendo. 
- Il colore era fantastico e stavi benissimo! - disse Mollie sorridendo. 
- Non la distraete potrebbe avere il nostro prossimo singolo in testa! - disse Rochelle ridendo. 
- Rochelle, ma povera così sembra che la sfruttiamo solo per le sue fantastiche idee per le canzoni! - disse ridendo Una. 
- Perchè non è per quello? - chiese guardandola e scoppiando a ridere. 
- Sappiamo che Nate se ne va a Los Angeles questo fine settimana! - disse mollie bevendo un po' del suo caffè. 
- Si, mi abbandona per il fine settimana! - disse sorridendo. 
- Domenica, Aston da una festa … ti unisci a noi? - chiese Rochelle sorridendo. 
- Dai vieni, ci facciamo due risate! - disse sorridendole Vanessa. 
- Ok … mi farebbe piacere! - disse Amanda sorridendo. - Com'è andato ieri il servizio fotografico? - chiese appoggiando la penna sullo spartito, era evidente che nessuna in quel momento avesse tanta voglia di comporre. 
- Oh benissimo, come sempre ci siamo fatte tante risate … - disse Rochelle sorridendo. 
- E poi ci hanno fatto tenere i vestiti, non succede sempre! - disse Mollie addentando una mela. 
- Scusate è il mio! - disse Amanda quando il suo cellulare cominciò a squillare. - Pronto?- 
- Giorno piccola!- 
- Giorno! - disse sorridendo. 
- Sei su Cosmopolitan! - disse guardando il giornale, che aveva preso dalla cucina portandoselo in camera. 
- Io? - chiese sorpresa.
- Si, stasera ti faccio vedere! - disse sorridendo – Comunque sei già dalle ragazze?- 
- Ciao Nate! - urlarono in coro. 
- Direi di si! - disse ridendo lui. - Risalutale! -
- Vi risaluta! - disse guardandole. 
- Vieni a dormire da me stasera? - 
- Si, domani mattina ti accompagno! - disse sorridendo. 
- Dobbiamo essere in aeroporto alle otto! -
- Nessun problema! - disse alzandosi dal divano e andando vicino alla finestra. - Non voglio che tu vada! - disse sinceramente. 
- Lo sai che non vorrei andare! - disse lui mettendosi a sedere sul letto. - Ma sono cinque giorni nemmeno sentirai la mia mancanza! - 
- Sai che non sarà così … - 
- Lo so, piccola, sai che mancherai da fare schifo anche a me … - 
- Ci vediamo da te quando ho finito qua ok? Prima passo a casa e prendo il cambio! - 
- A dopo piccola! -
- Ti amo! - 
- Ti amo anche io! - disse lui riattaccando. 
 
Erano le cinque di pomeriggio, alla fine con le ragazze non avevano fatto molto, anzi. Avevano perfezionato la canzone cominciata due giorni prima ma poi per il resto non avevano scritto altro. Stava guidando diretta verso casa, con un po' di malinconia, era vero non voleva che Nate partisse, si erano solo cinque giorni ma aveva come un brutto presentimento. Si fidava ciecamente di Nate, e si fidava altrettanto di se stessa eppure non riusciva a capire cosa ci fosse che non andava. 
Parcheggiò accanto alla macchina della madre, prese la borsa, appoggiata sul seggiolino accanto a lei e poi tranquillamente entrò in casa. 
- Ehi! - disse entrando in salotto e appoggiando la borsa sul tavolino dietro il divano. 
- Ciao! - disse Mollie sorridendole 
- Oh Mandy sei tornata! - disse Luke entrando in salotto e sorridendole. 
- Ora, ora! - disse mettendosi a sedere accanto a Mollie. 
- Tommy, vieni qua! - urlò Luke affacciandosi alla porta del salotto e chiamando il fratello. 
- Arrivo! - disse chiudendo il frigo e raggiungendoli in salotto. 
- Mandy, Nate parte domani giusto? - chiese Luke guardandola. 
- Si, devono essere in aeroporto alle otto! - 
- Mamma? - chiese Luke guardandola, come per dirle che poteva parlare. 
- Ma cosa sta succedendo? - chiese Tommy guardandoli. 
- Ha chiamato vostra nonna stamattina, dicendo che è tanto che non andiamo a trovarla e che le farebbe piacere rivedervi tutti e quattro anche solo per un fine settimana, e con Luke abbiamo pensato che potreste andare solo voi quattro, visto che io e vostro padre questo fine settimana abbiamo quel ricevimento della casa discografica di papà e non possiamo venire, potreste partire domani mattina … - 
- Possiamo saltare scuola? - chiese Tommy guardandola. 
- Si! - disse sorridendo.
- Perfetto io ci sto! - disse alzandosi dal divano. 
- Mollie, tu che ne dici? - chiese Luke guardandola. 
- Ci sto! - disse la bambina sorridendo. 
- Mandy? - 
- A me manca Danger, quindi ci sto! - disse sorridendo. 
- Non si può chiamare un cavallo Danger! - disse Luke ridendo. 
- E' il mio cavallo, quindi vedi di non rompere! - disse guardandolo. - Comunque Luke tu non hai la macchina, è ancora dal meccanico giusto? - 
- Putroppo tocca andare con la tua! - disse guardandola serio. 
- Ehi cosa hai contro la mia macchina? - 
- Che è minuscola e non va come la mia! - 
- Almeno che tu non voglia andare a piedi ti dovrai accontentare caro mio! - disse guardandola. - Aspetta, io domenica ho una festa … - 
- Torniamo domenica pomeriggio tranquilla! - disse Luke alzandosi. - Che festa? - 
- Aston dei JLS, ha organizzato una festa a casa sua e le Saturdays mi hanno invitata! - disse guardandolo. - Vuoi venire con me? - chiese capendo dallo sguardo del fratello che gli avrebbe fatto piacere andarci con lei. 
- Volentieri grazie! - disse sorridendo. 
- Quindi, io stasera sono a dormire da Nate, domani lo accompagno all'aeroporto e poi passo a prendervi ok? - 
- Perfetto! - disse Luke sorridendo. 
- Adesso vado a preparare la roba per questo fine settimana e per stasera! - disse alzandosi e sparendo dal salotto. 
 
- Quindi tu te ne vai dai tuoi nonni questo fine settimana? - chiese Nate sistemandosi accanto a lei nel letto. 
- Si, è tanto che non andiamo a trovarli noi nella casa di campagna! - disse guardandolo. 
- Visto che allora non ci sei nemmeno tu questo fine settimana! - disse baciandola 
- Non sarei andata o meglio tu saresti venuto con me se non eri a spassartela a Los Angeles! - disse sorridendo.
- Giuro che mi annoierò a morte! - disse ridendo. 
- No, devi divertirti e godertela! - disse baciandolo dolcemente. - Sono cinque giorni, passeranno più veloce di quanto possiamo immaginarci! - disse sorridendo. 
- Tu dici? - disse baciandola dolcemente il collo. Poi tranquillamente cominciò ad alzarle la maglietta del pigiama e a lasciarle tanti baci veloci sulla pancia. 
- Nate, fermo! - disse sorridendo. 
- Perchè? - chiese continuando. 
- Perchè non siamo soli! - disse lei guardandolo, tirando in dentro la pancia cercando di farlo smettere, con scarsi risultati. 
- Se siamo silenziosi e chiudiamo la porta a chiave non si accorgeranno di nulla! - disse unendo le sue labbra con quelle del ragazzo. 
- E' invitante la cosa! - disse lei continuando a baciarlo. - Ma, no Nate lo sai che non mi piace come cosa … non siamo soli! - disse guardandolo. 
- Non ci sono problemi piccola! - disse sorridendo baciandola di nuovo e poi abbracciandola. 
- Grazie! - disse sorridendo. 
- E di cosa? - 
- Di tutto! - disse baciandolo dolcemente. 
 

 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 19° ... ancora 11 capitoli alla fine! 
Capitolo di passaggio, quindi non succede molto, anzi a me personalmente non convince tanto ... però ... 
Comnque ho cambiato l'immagine iniziale che ne pensate?! A me Nate in quella foto piace da morire! **
Vabbè oro vado, come sempre se vi va lasciate una recensione anche piccola piccola?
Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

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Capitolo 20
*** Day Twenty ***




Day Twenty
 

 

Amanda (Outfits) guardava fuori dal finestrino, conosceva quella strada non era la prima volta che accompagnava Nate all'aeroporto, ma quella volta era diverso, quella volta veramente lei non voleva che lui partisse. 
- Ehi! - disse Nate accarezzandole delicatamente un ginocchio. 
Amanda lo guardò e sorrise, aveva insistito per guidare lui e lei lo aveva lasciato fare. 
- Piccola, dai di qualcosa! - disse lasciando la mano su ginocchio di lei e continuando a guardare la strada. 
- Mi porti un regalino da LA? - chiese sorridendo. 
- Tutto qui? - 
- Sarei ripetitiva se ti dicessi che non voglio che tu parta! - disse guardandolo. 
- Ti chiamo ogni volta che posso, non mi importa se spenderò un patrimonio di chiamate … - 
- Tieni conto del fuso orario se non vuoi essere mandato a quel paese! - disse ridendo. 
- Ma dai io dico una cosa dolce e tu mi smonti così! - 
- Mi mancherai tanto! - disse lei avvicinandosi, sorridendo e scoccandogli un bacio all'angolo della bocca. 
- Mi mancherai anche tu! - disse lui sorridendo, svoltando nel parcheggio dell'aeroporto. 
- Parcheggia vicino all'entrata, così dopo non devo farmi troppa strada fra le tue fan urlanti! - disse sorridendo. 
- Agli ordini! - disse cercando parcheggio. 
 
- La tua valigia potevi anche venirtela a prendere! - disse Jay guardandolo. 
- Ma se è sul carrello, che nemmeno stai spingendo te? - disse Nate guardandolo
- Sai com'è Jay, deve sempre lamentarsi! - disse Max sorridendo. 
- Ehi Mandy … lo tengo d'occhio io in California, se fa il cretino lo sistemo io! - disse Tom mettendo un braccio intorno alle spalle della ragazza. 
- Grazie, Tom adesso sono più tranquilla! - disse sorridendo. 
- No no al Nano ci penso io! - disse Siva mettendo un braccio intorno alle spalle di Nate, come Tom aveva fatto con Amanda. 
- Smettetela di chiamarmi Nano! - disse guardandolo. 
- Beh, io posso farlo sei ancora più basso di me! - disse Siva sorridendo. 
- Credo che quel soprannome ti rimarrà incollato a vita! - disse Amanda guardandolo. 
- Facciamo una cosa, voi due … - disse Nate indicando prima Siva e poi Tom. - Abbracciatevi tra voi e io mi abbraccio Amanda! - disse sorridendo. 
- Lasciamoli soli! - disse Jay passando sorridendo, seduto su una carrello dei bagagli, spinto da Max. 
- Voi due non siete normali! - disse Amanda scoppiando a ridere. 
- Non è una novità! - disse Max prendendo la rincorsa e avviandosi ai controlli. 
- Ragazzi, dobbiamo andare al gate! - disse Kevin guardandoli. 
- Posso avere dieci minuti? - chiese Nate guardandolo. 
- Si, ma non di più! - 
- Ok! - disse guardando Amanda, ferma davanti a lui. 
Nessuno dei due disse nulla, si fissarono per quello che sembrò ad entrambi un minuto infinito  e poi Amanda si buttò fra le braccia di lui. 
- Passeranno velocemente piccola! - disse accarezzandole dolcemente i capelli. 
- Non fare cazzate, ti tengo d'occhio con twitter e qualsiasi sito di gossip! - disse lei alzando la testa e guardandolo. 
- Non farò cazzate, piccola … promesso! - disse baciandola dolcemente. - Ci vediamo martedì! - disse prendendole il viso fra le mani. - Non pensare troppo a me, o sentirai ancora di più la mia mancanza! - 
- Non pensare troppo a te? E come faccio? - chiese guardandolo sorridendo. 
- Non ne ho idea! - disse lui ridendo per poi baciandola dolcemente. - Tu sta attenta per favore a cavallo!- 
- E' successo solo una volta! - 
- Si e sei stata con le stampelle due mesi, quindi sta attenta a non ricadere! - disse sorridendo. 
- Nate, mi dispiace dobbiamo andare! - disse Kevin guardandolo. 
- Arrivo! - disse guardandolo. - Piccola … -
- Vai e non fare troppe stragi di fan! - disse baciandolo dolcemente. 
- Ti amo piccola! - 
- Ti amo anche io! - disse sorridendo. 
- Ti chiamo appena arrivo! - disse sorridendole scoccandole un bacio a fior di labbra. 
- Vai, che sennò Kevin mi mangia! - disse sorridendo. 
- Ciao! - disse allontanandosi. 
- Ciao! - disse salutandolo con la mano e guardandolo allontanarsi. 
 
Dopo essere uscita dall'aeroporto e aver firmato qualche autografo alle fan dei ragazzi, era risalita in macchina e con la musica a farle compagnia guidò tranquilla verso casa. 
- Buongiorno! Siete pronti? - chiese entrando in cucina, dalla porta sul retro. 
- Si, Luke è andato un attimo in bagno ma arriva! - disse Mollie sorridendo.
- Cominciamo a mettere le valigie in macchina? - chiese Tommy stiracchiandosi
- Si! Mi dai una mano? - 
- Va bene! - disse prendendo il suo borsone e lo zaino di Mollie. Amanda invece prese il suo borsone e quello di Luke. 
- Mollie aspetti tu Luke? - 
- Va bene! - disse sorridendo. 
Amanda seguì Tommy, fuori e una volta aperta la macchina sistemarono le valigie in baule. 
- Partito Nate? - chiese Tommy appoggiandosi al cofano e guardandola. 
- Già … - 
- Ehi, dai sono solo cinque giorni, tre sei con noi … vedrai che passeranno velocemente! - disse tirandole una piccola spinta sorridendo. 
- Grazie! - disse lei sorridendo. 
- Ci siamo! - disse Luke uscendo di casa con Mollie in collo. 
- Mettimi giù Lu! - disse ridendo. 
- Ai suoi ordini! - disse sorridendo. 
- Guidi tu? - chiese Amanda guardandolo. 
- Che domande! - disse prendendo le chiavi dalla mano della sorella. - Forza ognuno ai proprio posti! - disse salendo al posto del guidatore. 
 
Erano in viaggio da circa un oretta e avevano ancora una buona oretta per arrivare alla casa dei nonni, Tommy e Mollie sui seggiolini posteriori dormivano tranquillamente, Luke era concentrato sulla guida, le note dell'ultimo cd di Lady Gaga, invadevano l'abitacolo mentre Amanda leggeva l'ultimo articolo uscito su uno dei tanti siti di gossip su lei e Nate. 
“The Wanted, volano di nuovo oltre oceano, Los Angeles li aspetta di nuovo! 
Tranquille a quanto pare non siete le sole a credere che l'America stia prendendo un po' troppo spesso in prestito i ragazzi, Michelle, la ragazza di Max, ieri sera ha scritto su twitter “E lui se ne va di nuovo in America, triste io!”. I ragazzi invece come sempre dai tweet sembrano felici di andare di nuovo nel nuovo continente, solo Nathan ha scritto un twitter circa un oretta fa scrivendo: “Salutarla stavolta è stato diverso, è come se una parte di me fosse rimasta incollata a lei, cinque giorni … passano veloce, almeno si spera”. Non ha taggato Amanda, ma non ci vuole una scienza per capire che era riferito proprio alla ragazza, che da parte sua a scritto “Londra questo fine settimana si  spopola, la famiglia King se ne va dai nonni!” con allegata una foto di lei e i suoi tre fratelli in macchina. Poi pochi secondi dopo a scritto “Possibile che mi manchi già così tanto?!”. Beh che dire, stavolta pare proprio che qualcuno non se ne volesse andare da Londra.” 
- Sei silenziosa! Fatto le ore piccole stanotte? - chiese Luke sorridendo senza però staccare gli occhi dalla strada. 
- Possibile che voi pensate solo a quello! - disse sorridendo a sua volta. 
- Beh, anche se sei mia sorella e quindi potrei uccidere Nate per … averti portata a letto, hai anche quasi diciannove anni direi che è anche normale! - disse sorridendo. 
- Beh, per tua informazione non mi ha portata a letto ieri sera! - 
- Ah no? Ma è partito oggi, lo lasci così … all'asciutto? - 
- E' andato in America mica in guerra e poi sta via cinque giorni non tre anni! - disse ridendo. 
- Però già ti manca! - 
- Parliamo d'altro … com'è che tu vuoi venire alla festa con me domenica sera? - 
- Non posso voler venire ad una festa! -
- Quale delle cinque ti interessa? - chiese sorridendo. 
- Devo avere per forza dei secondi fini? - 
- Luke, ti conosco quale? - 
- Vanessa! - disse sorridendo. 
- Lo sapevo! - disse guardandolo. 
- Pensi, che … ci potrebbe stare? - 
- Perché non dovrebbe? - chiese sorridendo. 
 
- Harrison, sono arrivati! - disse sorridendo vedendo la macchina entrare dal cancello e sentendo il cane abbaiare. 
- Di già? - chiese pulendosi le mani su uno straccio della cucina. Si guardò in torno per scoprire che la donna era già uscita dalla cucina diretta alla porta d'ingresso per dare il benvenuto ai nipoti, sorrise e la raggiunse. 
- Ehi ciao nonna! - disse Amanda sorridendo scendendo per prima e abbracciandola. 
- Come ti sei fatta bella! - disse guardandola. - Sei una donna ormai! - disse abbracciandola di nuovo. 
- Ciao nonno! - disse Luke sorridendo abbracciandolo. 
- Tu sei troppo magro! - disse la donna guardando il nipote facendo ridere Amanda e Luke. 
- Nonna non muoio di fame, anzi … - disse sorridendo il ragazzo. 
- Ciao bellezza! - disse il nonno scoccando un bacio sulla guancia di Amanda. 
- Ecco le mie due piccole pesti! - disse la nonna abbracciando Tommy e Mollie contemporaneamente. 
- Julia lasciali respirare! - disse sorridendo il marito. 
- Esatto, nonna non respiro! - disse Tommy dimenandosi e sorridendo. 
 
- Sapevo di poterti trovare già qua! - disse sorridendo. - I tuoi fratelli sono dentro a ingozzarsi di torta, quando non ti ho vista sapevo che eri qua! - disse accarezzando il muso del cavallo. 
- Come sta? - 
- Sente la tua mancanza … ultimamente non lo montiamo più tanto spesso, tua nonna non ha più il fisico! - disse sorridendo. - Io ho il mio ma ogni tanto monto questo! -
- Manca anche a me! - disse sorridendo. 
- Perchè non vai a farti una cavalcata prima di pranzo? - chiese sorridendole. - Sai ancora come si monta un cavallo? - 
- Non si dimentica facilmente! - disse sorridendo. - Non quando ci sei cresciuta su un cavallo! - 
- Assomigli tanto a tua madre … - disse guardandola. - So che non è possibile, ma nei modi di fare piccola le somigli tanto sai? - chiese sorridendo. 
- Nonno … ti ricordi la ragazzina che veniva a passare l'estate qua? - chiese girando intorno al cavallo, per poi accarezzarlo ad altezza testa. 
- Si? - 
- Beh, ogni volta che entro da quella porta … - disse indicando l'entrata della stalla. - E' come se tornassi la ragazzina di dodici anni ignara ancora di tutto, a volte vorrei non sapere! - disse attraversando la stalla e andando a prendere la sella per sellare Danger. 
- Mi dispiace dirtelo dolcezza ma non sei più la ragazzina di dodici anni, guardati … sei una bellissima donna! - disse accarezzandole una guancia. - E a quanto so hai anche un ottimo lavoro e un ragazzo! - disse aiutandola con la sella. - Pensavo che lo avresti portato con te, tua nonna voleva conoscerlo! - 
- Lo avrei portato con me se in questo momento non fosse su un volo per Los Angeles! - disse sorridendo. 
- Beh avremo occasioni per conoscerlo vero? - 
- La prossima volta prometto che lo porterò con me! - 
- Mi sfugge il nome, ma sono convinto che tua nonna me l'abbia detto! - disse sorridendo.
- Nathan! - disse sorridendo. 
- E' bello vederti così innamorata! -
- Come … - 
- Come lo so? - chiese guardandola. - So riconoscere lo sguardo di una ragazza innamorata, tua mamma aveva, anzi ha ancora, quello sguardo quando parla di tuo padre! - disse sorridendo. - Beh Danger è pronto, vai a farti una bella cavalcata! - disse sorridendole. 
Amanda ricambiò il sorriso, prese le redini del cavallo e camminando uscì dalla stalla. Una volta uscita, guardò il cavallo e con l'agilità di una che non aveva mai smesso salì a cavallo, diretta da nessuna parte precisa. 


 
*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 20° ...  mancano esattamente 10 capitoli alla fine! 
Ok allora, non vi ci abiutate sarà la prima e ultima volta che pubblico due capitoli in un giorno solo! 
Mi sono messa al pc ascoltando Chris Brown e si è come scritto da solo! :)
Comunque non so se siete curiose ma io vi posto l'immagine di come mi sono immaginata io Luke 



Nel prossimo capitolo se volete vi inserisco anche Tommy e la nostra Amanda,
sempre che non vogliate continuare ad immaginarla a modo vostro! 
Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

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Capitolo 21
*** Day Twenty-One ***




Day Twenty-One
 

 

- Pronto? - disse Amanda bisbigliando. 
- Ti ho svegliata? - chiese lui dall'altro capo del telefono
- Forse! - disse sorridendo. - Aspetta, che esco da qua! - disse alzandosi dal letto e uscendo dalla camera. - Che ore sono? - 
- Qua sono le undici e venti di sera quindi lì sono … - disse facendo un conto veloce. - Le sette e venti di mattina? Scusa piccola non volevo svegliarti! - 
- Tranquillo! - disse mettendosi a sedere in cucina su una delle sedie del tavolo. 
- Come mai bisbigliavi? - chiese mettendosi a sedere sul suo letto e sorridendo a Jay che stava girovagando su internet. 
- Oh sono in camera con Mollie, che ancora dormiva e non volevo svegliarla! - 
- Scusami davvero non volevo svegliarti è solo che … mi manchi! - 
- Nate, tranquillo davvero, insomma non sono mica le due di mattina, sono le sette e venti … non ci sono problemi … come va lì? - chiese sbadigliando. 
- Sono in camera con Jay, che ha già seminato vestiti ovunque nonostante siamo qua da nemmeno un giorno, sono stanco per via del viaggio e il fuso orario mi ha un po' rincoglionito … ma per il resto bene, qua fa abbastanza caldo … ma manchi! - disse sorridendo. 
- Sei un piccolo catorcio! - disse ridendo. 
- Tu come va lì? - 
- Bene, ieri sono andata a fare un giro a cavallo e non mi ero mai accorta di quanto mi fosse mancato fino a quando non sono salita in sella a Danger … sai qua ti piacerebbe anche a te, cioè è tutto così tranquillo, niente caos, niente paparazzi ovunque, niente fan urlanti! - disse prendendo un lampone dalla ciotola appoggiata sul tavolo e mettendoselo in bocca. 
- Il contrario di qua! - disse ridendo. 
- In più mia nonna avrebbe voluto conoscerti! - disse sorridendo. 
- Ciao Amy! - 
- Risaluta Jay! - disse Amanda sorridendo. 
- Ti risaluta, e ora per non essere più interrotto me ne vado in terrazzo! - 
- Cosa fate sesso telefonico? - chiese Jay mentre Nate apriva la finestra e usciva in terrazza. 
- Quanto sei idiota? - chiese guardandolo, sentendo Amanda ridere dall'altra parte del telefono, evidentemente l'aveva sentito. 
- Mi manchi, non credevo possibile che tu mi potessi mancare così tanto e sei partito da quanto? Un giorno, Nate mi spaventa un po' questa cosa! - disse appoggiando la testa sulle ginocchia che si era portata al petto. 
- Piccola, manchi anche a me, più di quanto avessi immaginato, credo che i ragazzi avessero ragione … siamo abituati a vivere praticamente in simbiosi e adesso che stiamo lontani … ci sembra come se ci mancasse una parte di noi stessi, almeno io mi sento così!-
- La prossima volta mi porti con te, costi quel che costi! - disse guardando davanti a se. 
- Volentieri! - disse sorridendo.
- Ehi ciao piccola! - disse la donna entrando in cucina e accarezzandole una spalla. 
- Ciao nonna! - disse sorridendo, indicando il telefono. 
- Oh, ti lascio parlare tranquilla! - disse sorridendo, uscendo dalla porta finestra della cucina. 
- Che programmi hai per oggi? - 
- Oggi con Luke vogliamo portare Tommy e Mollie al piccolo laghetto che c'è qua vicino, stasera poi c'è una festa in paese, tipo una fiera e nonno e nonna ci vogliono portare lì, e a me va anche bene, tanto in casa c'è poco da fare! - disse sorridendo. - Tu, a parte che adesso vai a dormire, domani che programmi avete? - 
- Domani mattina, non abbiamo impegni, così ci riprendiamo un po' … domani pomeriggio intervista e domani sera credo liberi! - 
- Non ti ubriacare, che quando bevi fai cose strane! - 
- Qua, non si può bere sotto i 21 anni, quindi non c'è rischio che mi ubriachi! - disse sorridendo. 
- Oh allora sono più tranquilla! - disse sorridendo. 
- Ora tiro il collo a quel gallo! - disse Luke entrando in cucina grattandosi la testa e sorridendo alla sorella. 
- Piccola, devo andare! - disse lui tristemente. - Ci sentiamo domani, starò attento a non svegliarti di nuovo! - 
- Ti amo! - 
- Ti amo anche io piccola! - 
- Ciao! - disse riattaccando. Rimase qualche secondo a guardare il telefono e poi guardò Luke sorridendo. - Che bei capelli! - disse allungando una mano e sistemando i capelli al fratello. 
- Grazie! - disse sbadigliando. - Ha sbagliato per il fuso orario? - chiese guardando il cellulare della sorella. 
- Si! - disse sorridendo. - Ma credo che mi sarei svegliata a breve per il tuo stesso motivo! - disse guardandolo.
- Buongiorno ragazzi! - disse la nonna rientrando in cucina. 
- Buongiorno! - dissero in coro. 
- Vi preparo la colazione  o volete aspettare i vostri fratelli? -
- Ora ho bisogno di un po' di caffè! - disse Luke guardandola. - E già che ci siamo anche di qualcosa da mangiare! - disse sorridendo. 
- Vi vanno dei pancakes? - 
- Vanno più che bene! - disse Amanda sorridendo. 
 
- Mollie, Tommy … siete pronti? - chiese Amanda dal fondo delle scale. (Outfits)
- Arrivo! - urlò Mollie dalla camera. 
- Io sono qua! - disse Tommy sorridendo. 
- Luke? - 
- E' andato con nonno a sellare i cavalli! - disse addentando un'albicocca. 
- Vado a dargli una mano! - disse sorridendo. 
- Vengo anche io! - 
- Aspetta Mollie! - 
- Guarda che da qua alla stalla non si perde! - disse guardandola. - Mollie, muoviti ti aspettiamo alla stalla! - urlò alla sorella per poi uscire dalla porta di casa, Amanda lo seguì sorridendo e scuotendo leggermente la testa. 
- Luke sei un imbranato, non ti ricordi più come si fa? - 
- Non sono mai stato bravo io in queste cose! - disse guardando il nonno mentre finiva di sistemare la sella al cavallo per Mollie. - E' lei che c'è cresciuta a cavallo! - disse indicando Amanda mentre entrava dalla porta. 
- Che ho fatto io? - chiese guadandolo. 
- Sei  più brava di me con i cavalli! - disse sorridendo. 
- Tu sei un imbranato, non ci vuole tanto ad essere più bravi di te! - disse Tommy accarezzando il muso ad uno dei quattro cavalli pronti. 
- Tornate per pranzo no? - chiese sorridendo la nonna sorridendo. 
- Si si! - disse Amanda salendo a cavallo. - Ciao bello! - disse accarezzandolo. 
- Eccomi! - disse Mollie sorridendo entrando nella stalla. 
- Luke, aiutala a salire a cavallo! - disse Tommy guardandolo, mentre agilmente saliva sul suo. 
- Casomai date una mano a Luke! - disse il nonno ridendo. - Di voi quattro è l'unico imbranato! - disse guardando Mollie che tranquilla montava sul suo. 
- Mi fate sentire un imbranato! - 
- Perchè lo sei! - disse Amanda ridendo. 
 
Amanda era seduta sugli scalini della loggia davanti all'ingresso di casa, erano tornati dal lago intorno alle una e dopo aver pranzato erano andati tutti a riposarsi, tranne lei. Aveva preso il cellulare e si era messa ad ascoltare un po' di musica all'ombra. Poi senza nemmeno rendersene conto era entrata su twitter e aveva cominciato a leggere un po' di menzioni. 
“Non sarebbe figo se anche i The Wanted facessero un video come quello con Justin con Call Me Maybe, ce li vedo e ci vedo anche @AmandaKing!” 
Non era l'unica menzione dove parlavano della cosa, a regola l'idea di una ragazzina aveva contagiato tutte. Amanda sorrise e senza rendersene conto cominciò a canticchiare la canzone, aveva visto il video di cui parlavano, Mollie era una grande fan di Justin Bieber e glielo aveva fatto vedere e l'idea di farne uno anche loro le cominciò a balenare in mente. 
- Ehi! - disse Luke sedendosi accanto alla sorella. 
- Non sei a dormire? - 
- Ci ho provato ma non riuscivo a prendere sonno! - disse sorridendo. - Tu, che stavi facendo? - 
- Girovagavo su twitter! - disse sorridendo. 
- Nate l'hai sentito? - 
- Qualche messaggino prima !- disse sorridendo. - Si sarà riaddormentato perchè non risponde più! - disse guardando il telefono. - Luke … - 
- Si? - 
- Ho deciso! - 
- Cosa? - 
- Voglio andare ad incontrare Cristina! - disse a bassa voce. 
- Oh, quando? - 
- Lunedì! - disse guardandolo. 
- Perfetto, non lavoro così ti ci accompagno! - disse sorridendo. 
- Non sei costretto a farlo! - 
- Lo voglio fare! - disse mettendole un braccio intorno alle spalle. - Direi che si è svegliato! - disse guardando il cellulare della sorella che aveva appena suonato. 
“Scusa, mi ero riappisolato e sono stato svegliato da Tom che mi si è dolcemente buttato addosso! Com'è andata la cavalcata? Noi ora andiamo a fare un giro per LA! Love you!” 
- Si era riaddormentato! - disse ridendo.

 
*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 21° ...  mancano esattamente 9 capitoli alla fine! 
Dai ci sono rimasta male che lo scorso capitolo non se lo sia cagato nessuno :(
Vi piace ancora la storia no? 
Comunque l'avevo chiesto allo scorso ma nessuno mi ha cagata quindi io vi metto lo stesso come mi sono immaginata io Amanda: 



Inoltre sto lavorando ad una nuova storia sempre con i The Wanted, fatemi sapere se potrebbe interessarvi! 
Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


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Capitolo 22
*** Day Twenty - Two ***




Day Twenty - Two
 

 

- Mollie? - 
- Mmm … - disse la sorella rigirandosi nel letto. 
- Dai Mollie svegliati! - disse scuotendola dolcemente. 
- Che c'è? - chiese aprendo leggermente gli occhi. 
- Andiamo a svegliare Luke e Tommy! - disse sorridendole. 
- Svegliare  come? - 
- Stile sacco di patate buttato addosso! - 
- Ok, ci sto! - disse alzandosi a sedere e stiracchiandosi. 
- Fa piano! - disse guardandola mentre uscivano dalla camera, attraversarono quel pezzetto di corridoio che divideva la camera delle ragazze da quella dove dormivano i ragazzi, Amanda guardò la sorella sorridendo, fermandosi davanti alla porta. - Tu, su Tommy io su Luke! - disse appoggiando la mano sulla maniglia. 
- Va bene! - disse Mollie sorridendo. 
- Tre due uno … vai! - disse Amanda aprendo la porta, prendendo una piccola rincorsa e buttandosi addosso a Luke, Mollie fece più o meno lo stesso con Tommy. 
- Oh … oh … levati! - disse Luke spostando la sorella e facendola finire sul pavimento. 
Tommy invece sobbalzò un secondo, poi si girò verso il muro e tornò a dormire tranquillamente. 
- Mollie, andiamocene questi maschiacci non ci vogliono! - disse Amanda sorridendo alzandosi dal pavimento e andando verso la porta. 
- Se stai zitta e buona ti faccio un po' di posto! - disse Luke ancora ad occhi chiusi. 
- Tranquillo guastafeste vado a fare colazione e a chiamare Nate! - disse uscendo dalla camera, seguita da Mollie. 
 
- Non chiami Amanda? - chiese Tom guardandolo, facendo un tiro dalla sua sigaretta. 
- Chiama lei appena si sveglia, l'ho già svegliata ieri! - disse sorridendo, guardandolo. Erano le undici di sera e i ragazzi erano nella loggia del loro Hotel a godersi un po' di relax, avevano girato tutto il giorno per LA e prima di andare ognuno nella propria camera si erano radunati tutti e cinque. 
- Ti ha mandato a cagare? - chiese Max sorridendo. 
- No, idiota! - disse sorridendo. 
- Nareesha mi avrebbe riattaccato in faccia! - disse Siva ridendo. 
- Beh, dai loro sono ancora agli inizi, ed è la prima volta che stanno lontani da quando stanno insieme … - disse Jay guardando Nate. 
- Con questo cosa vorresti dire? - chiese Tom non capendo. 
- Che, forse a lei fa piacere sentirlo anche se lo stordito sbaglia orario e la sveglia! - 
- Penso che Michelle mi manderebbe a quel paese ma che poi rimarremmo a parlare per un po'! - 
- Io faccio chiamare sempre lei, così non devo stare dietro a ste cose! - disse Tom sorridendo. 
- Sei il solito cafone! - disse Nate guardandolo. 
- Non tutti sono romantici e sdolcinati come te! - 
- E' innamorato e lo siete anche voi! - disse Siva guardandoli. 
- E vi assicuro che eravate così anche voi, almeno all'inizio! - disse Jay. 
- Si è svegliata! - disse Nate guardando il cellulare e leggendo il nome di Amanda sul display. - Buongiorno piccola! - disse alzandosi e allontanandosi dai ragazzi. 
- Forse sarebbe meglio buona notte, almeno per te! Eri già a letto? - chiese appoggiandosi alla colonna della loggia. 
- Nono, ero a chiacchiera con i ragazzi! Come va? - 
- Bene, quasi quasi mi dispiace tornare a Londra! - disse sorridendo. 
- Ah si? - chiese mettendosi a sedere su un muretto. 
- Beh, si qua è tutto così tranquillo, sarebbe quasi perfetto, se solo tu fossi qua! - disse mettendosi a sedere sul dondolo. 
- Vale lo stesso per qua! - disse guardando davanti a se. - Tornate a Londra oggi? - 
- Si, partiamo dopo pranzo, così siamo a casa per metà pomeriggio, poi stasera sono con mio fratello ad una festa!  - 
- Che festa? -
- Le Saturdays mi hanno invitato alla festa di Aston, a casa sua, tranquillo non bevo! - 
- Brava perché non ci sono io a tenerti sotto controllo! - 
- Ma c'è mio fratello!- 
- Qualcuno potrebbe approfittare della situazione! - 
- Tutto il mondo sa che sono impegnata con te! - disse sorridendo, le piaceva il Nate geloso. 
- Non si sa mai! - 
- Non ti fidi? - 
- Di te si piccola, degli altri un po' meno! - disse sorridendo. 
- Domani … - 
- Domani? - 
- Con Luke andiamo da … da mia madre! - 
- Cosa c'è di strano? - 
- Nate, da la mia vera madre! - disse abbassando la voce. 
- Oh, oooh … sicura di volerci andare, potremmo andarci insieme, se solo aspetti che torni! - 
- No, Nate, devo farlo da sola, Luke mi ci accompagnerà ma poi affronterò tutto da sola! - disse guardando davanti a se. 
- Davvero? Sarei più tranquillo se lo facessi quando io sono a Londra! - disse serio. 
- Non cadrò a pezzi fino al tuo ritorno lo prometto! - 
- Piccola, davvero … - 
- Nate, davvero, fidati di me per favore, ho trovato la forza di farlo ora e devo farlo ora! - disse seriamente. 
- Promettilo! - 
- Cosa? - 
- Che non crollerai prima che io torni, e se proprio lo farai allora alzi il telefono e mi chiami, fregandotene del fuso orario ok? - 
- Lo prometto! - disse sorridendo. 
- Non riesco a farti cambiare idea? - 
- No! - 
- Sta attenta per favore! - 
- Lo farò! - 
- Nate dobbiamo andare! - disse Jay chiamandolo. 
- Piccola, ora devo andare! - 
- Buona notte! - disse sorridendo. - Menda un messaggino quando ti svegli! - 
- Ti amo! - 
- Ti amo anche io e mi manchi! - disse alzandosi. 
- Mi manchi anche tu! - disse chiudendo gli occhi e cercando di immaginarsela lì con lui. 
- Ci sentiamo domani, per te e più tardi per me! -
- Ciao piccola! - 
- Ciao! - disse riattaccando. 
 
Dopo pranzo i ragazzi erano risaliti in macchina e con calma Luke aveva guidato verso Londra, erano arrivati a casa intorno alle cinque e mezza. Dopo aver disfatto la valigia, Amanda era andata a farsi una doccia e poi si era preparata, con Luke avevano deciso di andare prima a cena insieme in un piccolo fast food vicino al London Brige e poi di andare alla festa a casa di Aston, che si trovava in periferia. Arrivarono alla festa intorno alle nove e mezza e rimasero stupiti da quanta gente già ci fosse. La musica si sentiva dalla strada e Amanda sorrise al fratello mentre risalivano il vialetto l'uno accanto all'altra. 
- Devi fare conquiste stasera! - disse sorridendogli. (Outfits)
- Non so se ne avrò il coraggio! - disse guardandola. 
- Tu che non hai  il coraggio di farti avanti con una ragazza? - chiese Amanda alzando un sopracciglio. 
- E' che mi piace davvero … non è una cosa da poco! - 
- Sta tranquillo e sii te stesso! - disse scoccandogli un bacio su una guancia. - Ah non bevo io stasera, quindi dopo guido io! - disse sorridendo entrando in casa.  Luke la osservò sparire nella folla. 
Amanda entrò lasciando il fratello sulla porta imbambolato. 
- Amanda! - disse Frankie chiamandola agitandole una mano in segno di saluto. - Sei riuscita  a venire! - disse andandole incontro. 
- Ehi ciao Frankie! - disse sorridendo. - Sisi sono riuscita a venire, da qualche parte c'è anche mio fratello! - disse guardandola. 
- Oh ne sarà contenta Vanessa! - disse sorridendo e tappandosi la bocca con una mano. - Questo io non l'ho mai detto! - disse guardandola seria. 
- Tranquilla, io non ho sentito nulla! - disse ridendo. 
- Oh guarda c'è la piccola King! - disse Aston sorridendole. 
- Ehi ciao Aston! - disse abbracciandolo. 
- Le ragazze mi avevano detto che saresti venuta! - 
- E la cosa ti ha fatto piacere? - 
- Mi avrebbe fatto più piacere se tu non fossi stata impegnata con Nathan! - disse sorridendo. - Ma beh, lui non è qua no stasera? - disse guardandosi intorno come a cercarlo. - Come si dice ….  ah si … occhio non vedo, cuore non duole no? - 
- Aston, tieni le manine apposto, grazie! - disse Amanda guardandolo e sorridendo. Lo conosceva da quasi due anni e lui ci aveva sempre provato spudoratamente. 
- Sei sicura? - 
- Sicurissima! - disse sorridendo. 
- Amanda, vieni andiamo a prendere qualcosa da bere! - disse Frankie prendendola a braccetto. 
- Grazie! - disse sorridendo alla ragazza, una volta allontanatesi da Aston. 
- Figurati, so che può essere un po' pesante a volte! - 
- Le altre? - chiese Amanda sorridendo. 
- In giro! - disse Frankie facendo un cerchio con l'indice della mano destra. 

 
*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 22° ...  mancano esattamente 8 capitoli alla fine! 
OTTO CAPITOLI, gente! 
E il prossimo e il GRANDE capitolo dell'incontro con al madre vera! Siete pronte?
Inoltre, visto che a molte di voi è piaicuta questa storia con i The Wanted, vi metto l'inizio della nuova storia a cui sto lavorando, così potrete dirmi se vi interessa o vi fa vomitare! ahaha


"Zoe, si svegliò quella mattina in camera sua, beh la cosa era normale, tutti si svegliano nella propria camera. Si mise a sedere sul letto stiracchiandosi e appena riuscì a mettere a fuoco il biglietto che c'era attaccato sulla televisione, sul comodino accanto al letto, allungò una mano e lo prese.
“Giorno diciotto, vestiti, ti aspetto giù! Oggi è la giornata del desiderio numero diciotto e sono curioso di sapere qual'è … ah, giusto, Auguri Stordita!” "
 
Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
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Capitolo 23
*** Day Twenty - Three ***




Day Twenty - Three

 

 
- Sei sicura di volerlo fare? - chiese Luke guardandola. 
- Siamo qua ... non voglio tornare a casa senza averlo fatto! - disse guardandolo. 
- Sicura? - 
- Se me lo chiedi un'altra volta potrei dare di matto! - disse sorridendo guardandolo. - Come sto? - chiese sorridendo. (Outfits
- Sei bellissima come sempre ... io ti aspetto qua ... per qualunque cosa chiama! - disse sorridendole, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 
- Ok, sono pronta! - disse chiudendo un attimo gli occhi e facendo un respiro profondo. 
- In bocca al lupo, pulce! - disse sorridendo Luke. 
Amanda lo guardò sorrise e poi scese dalla macchina, dirigendosi verso la porta, casa 15/C. 

- Si? Posso aiutarla? - chiese la donna guardandola 
- Lei ... lei è Cristina Berty? - chiese guardandola. 
- Si! Lei è? - 
- Amanda King ... io sono ... sono sua figlia! - disse guardandola. 
- Amanda? - chiese la donna accostandosi la porta alle spalle. 
- Piacere! - disse porgendogli una mano.
- Piacere! - disse un po' confusa. 
- So, che presentarmi così non è molto ... educato ... ma vede io ho bisogno di risposte! - 
- Non darmi del lei! - disse sorridendo. - Mi fai sentire vecchia! - disse guardandola velocemente. - Aspetta un attimo! - disse rientrando in casa.
Amanda fece come le aveva detto, rimase sulla porta ad aspettarla, voltandosi verso la macchina un secondo, da dove Luke la stava osservando e alzando un pollice in segno
che andava tutto bene. 
- Ti va un caffè? - chiese Cristina uscendo di nuovo, stavolta chiudendosi la porta alle spalle. - C'è un ottimo chiosco a cinque minuti a piedi! - 
- Va bene! - disse accennando un sorriso seguendola. 
 
- Sei una donna ormai! - disse guardandola. Dopo aver ordinato un caffè, si erano messe sedute ad un tavolino l'una di fronte all'altra, Amanda era un po' imbarazzata
adesso che era lì, le sembrava tutto così assurdo. 
- Teoricamente ancora posso definirmi una teenager! - disse sorridendo. 
- Sapevo che un giorno sarebbe successo, sai? O almeno l'ho sempre sperato! - 
- Posso ... posso farti qualche domanda? - chiese rigirandosi il bicchiere fra le mani. 
- Tutto quello che vuoi! - 
- Ok premetto che i miei non sanno che sono qua! - disse alzando gli occhi dal bicchiere e guardandola. - Avrei voluto dirglielo ... ma non me la sono sentita, avevo paura di ferirli! - 
- Come hai saputo di me?- 
- Tre anni fa ... mamma e papà mi dissero che ero stata adottata, ma la cosa finì lì, poi venti giorni fa, più o meno, ho trovato delle tue lettere in soffitta così ho cominciato a leggerle e poi con Luke abbiamo trovato il tuo indirizzo e ho deciso di venire a conoscerti di persona, so che sei l'unica persona che può rispondere alle mie domande! - 
- Comunque prima fammi le domande poi se tu vorrai io ti farò le mie! - disse guardandola. 
- Posso sapere perché? - chiese guardandola per la prima volta negli occhi, gli stessi occhi azzurri che aveva Amanda, tendenti al verde sull'esterno. 
- Perché ti ho data in adozione? - Amanda annui senza aggiungere altro. - Erano altri tempi, quando scoprii di essere incinta avevo sedici anni e allora non era come è oggi, che se una ragazzina rimane incinta a sedici anni finisce in televisione. Nel novantatré era considerata una vergogna, era umiliante per la famiglia della ragazza. Quando scoprii di aspettare un bambino ero al penultimo anno di liceo, stavo da quasi due anni con Derek Smith, eravamo una delle coppie ben viste della scuola, eravamo popolari. Quando scoprimmo di aspettare un bambino ci spaventammo, eravamo sedicenni e non sapevamo cosa fare, quando lo dicemmo alle nostre rispettive famiglie non ci diedero l'occasione di avere molta voce in capitolo. Nessuno prese in considerazione l'aborto perché entrambe le nostre famiglie erano molto religiose, così mio padre e mia madre decisero per l'adozione, non curandosi di quello che effettivamente volevo io! - disse guardandola. - Non posso nasconderti che non fu difficile. E' stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto in vita mia ... ma so che i signori King ti hanno cresciuta come si deve, non facendoti mancare nulla. - 
- Te ... te ne sei mai pentita? - chiese Amanda cercando di trattenere le lacrime. 
- Ogni ora di ogni giorno! - disse guardandola. - Se solo non avessi avuto sedici anni avrei lottato per te, ma ero una bambina, ero stupida e non avevo il coraggio di poter affrontare i miei genitori ...la mentalità era diversa da quella di ora, all'epoca tanti ragazzi si conservavano per il matrimonio ... il sesso era un argomento taboo! - 
- Sei rimasta in contatto con i miei genitori però ... - 
- A insaputa dei miei genitori ... quando tua madre e tuo padre vennero a prenderti in ospedale, rimanemmo da soli per un po' e tua madre disse che mi avrebbe fatto avere notizie, che tu non saresti sparita dalla mia vita ... e così ha fatto! - disse sorridendo. - Inoltre beh ... i giornali mi tengono informata anche senza l'aiuto dei tuoi genitori! - disse sorridendo di nuovo. 
- E ... e del mio padre naturale ... sai più niente? - 
- Si arruolò nell'esercito una volta finito il college, prese l'adozione peggio di me, ci lasciamo pochi mesi dopo la tua nascita e mentre io sono andata all'università lui si arruolò ... - 
- Presumo che non sia mai tornato! - 
- E' morto quattro anni fa in Iraq! - disse guardandola. - Ma posso farti vedere alcune foto, se vuoi! - 
- Ora come ora ... no grazie! - disse bevendo un sorso di caffè. - In cosa sei laureata?- 
- Sociologia, lavoro in un centro sociale, con ragazze madri! Lo so sembra ipocrita! - 
- Credo che invece sia bello! - disse sorridendo sinceramente. - E ... beh hai ... hai una famiglia? - chiese ingoiando la troppa saliva che le si era accumulata in bocca. 
- Si! - disse guardandosi la fede al dito. - Mio marito, Owen, è un professore all'università di legge ... e abbiamo un bambino di tre anni, si chiama Harry! - 
- Forse presentarmi così non è stata una buona idea, insomma cosa dirai a tuo marito? - 
- Lui sai già tutto! - disse sorridendo. - Amanda tu sei stata e sei una parte della mia vita indelebile per me, in qualche modo io sono sempre stata legata a tutto quello che riguardava te e ho sempre desiderato conoscerti di persona e vedere la ragazza che eri diventata! - disse sorridendo. - Raccontami un po' di te ... sono curiosa! - 
- Ho finito il liceo a giugno e non ho nessuna intenzione di iscrivermi all'università, lavoro principalmente ... diciamo per la casa discografica di papà ... compongo canzoni! Ora come ora sto lavorando con le The Saturdays ... amo la musica è una delle cose a cui non potrei mai rinunciare! - disse sorridendo. 
- So, o almeno a quanto leggo ogni tanto sui giornali, che hai un ragazzo! -
- Stiamo insieme da nemmeno un mese, ma è stato il mio migliore amico per tre anni! - 
- E' uno dei membri di quella boy band ... oddio com'è che si chiama? - 
- The Wanted! - disse sorridendo. 
- Giusto, The Wanted!E' quello in macchina? - chiese lei sorridendo
- No, quello è mio fratello Luke! Nate è a Los Angeles ora come ora, aveva una serie di interviste ed esibizioni! - 
- Luke? - chiese lei guardandola. - Quando vennero a prenderti in ospedale lui era un coso cicciottello che a stento si reggeva in piedi da solo ... è diventato un bell'uomo! - disse sorridendo. 
- Scusami, devo ... devo rispondere! - disse quando il suo cellulare cominciò a squillare. 
- Tranquilla! - 
- Pronto? - 
- Mandy ... mi ha chiamato mamma, voleva sapere dove eravamo, ha chiesto se possiamo andare a prendere Mollie da scuola!  - 
- Oh si ... tra quanto esce? - disse guardando l'orologio al suo polso che segnava mezzo giorno e mezzo. 
- Alle una, da qui ci vuole dieci minuti più o meno! - 
- Ok, arrivo, cinque minuti! - 
- Ti aspetto qua! - 
Amanda riattaccò e guardo Cristina. 
- Io … io devo andare, dobbiamo andare a prendere Mollie a scuola! - disse accennando un sorriso. 
- Oh, certo … - 
- Posso … posso … tornare? - 
- Certamente, posso lasciarti il mio numero di telefono per qualsiasi cosa! - disse sorridendole. Amanda sorrise e le porse il cellulare dove Cristina segnò velocemente il suo numero.  
- E' stato un piacere conoscerti! - disse alzandosi e sorridendole. 
- E' stato tutto mio! - disse lei alzandosi a sua volta e sorridendole. - Amanda? - 
- Si? - 
- Posso … posso abbracciarti? - chiese guardandola. 
Amanda non disse niente e l'abbracciò e quando sentì Cristina ricambiare automaticamente sorrise. 
- Posso chiamarti quando voglio? - 
- Quando vuoi! - disse guardandola. 
- Ciao! - disse sorridendo e avviandosi verso la macchina. Cristina la seguì con lo sguardo e la guardò salire in macchina e sorridere al fratello, che mise in moto e partì sorridendo a sua volta. 
 
- Piccola? - chiese quando Amanda rispose. 
- Ciao! - disse mettendosi a sedere sul letto. 
- Come … come stai? - 
- Bene! - disse stendendosi. 
- Lo dici solo per farmi contento o è la verità? - 
- Se fosse la prima? - 
- Allora ti direi di dirmi la verità! - disse mettendosi a sedere su una delle due sedie di plastica sulla terrazza dell'hotel. 
- Ancora non ho assimilato bene la cosa, quindi ancora sono tutta intera! - disse sorridendo.
- Allora aspetta domani per assimilare il tutto, per favore! - disse serio. 
- A che ora arrivi? - 
- Intorno alle dieci più o meno! - 
- Posso venirti a prendere o devi subito lavorare?-  
- Puoi venire, o sennò vengo da te appena siamo in città! - 
- No, vengo a prenderti! - disse sorridendo. - Non resisto un'altra ora senza di te! - 
- Oh beh in teoria devi resistere ancora quasi 12 ore! - disse sorridendo. 
- Quanto sei pignolo! - 
- Oh mi ami anche per quello! - disse ridendo. 
- Sei sicuro? Quella è una delle poche cose che odio di te! - disse ridendo a sua volta. 
- Odi qualcosa di me? - chiese lui stupito. 
- Giusto due o tre cose! - 
- Ora me le dici! - 
- Ok, il tuo essere così pignolo ogni volta, quando mi fai i succhiotti, l'ultima volta sono dovuta andare a giro con una sciarpa per quasi una settimana! - 
- Sono due, sono finite? - 
- Adesso non me ne viene in mente altre! - 
- Spero non ce ne siano altre! - disse serio. 
- Oh andiamo come se tu non odiassi qualcosa di me! - disse lei sorridendo. 
- Ok forse una cosa! - 
- Cosa? - 
- Quando parliamo di qualcosa e tu hai ragione e quindi cominciamo a discutere perchè io sono convinto di avere ragione e tu sai di avere ragione … insomma e quando alla fine scopriamo che quella ad avere ragione tu mi fa una linguaccia e fai un sorriso tiratissimo … ecco odio quando fai così! - 
- Vedi che odi qualcosa anche te di me! - 
- Si ma le cose che amo di te, decisamente compensano! - disse sorridendo. 
- Amanda, la cena è pronta! - urlò la madre dal piano di sotto. 
- Amore, devo andare! - disse alzandosi dal letto. 
- Ci sentiamo appena arrivo in aeroporto ok? - 
- Va bene! - 
- Ciao piccola! - 
- Ciao amore! - disse riattaccando. 
Amanda passò un attimo davanti allo specchio, prima di raggiungere la porta di camera sua e rimase a guardarsi per quella che sembrò un infinità. Non era ancora caduta a pezzi, ma qualcosa dentro di lei si stava lentamente muovendo. Aveva conosciuto sua madre, aveva saputo la verità e adesso era cosi confusa, aveva creduto che se avesse conosciuto sua madre naturale le avrebbe fatto capire che in realtà era lei stessa, aveva pensato che si sarebbe chiarita le  idee su se stessa, ma forse aveva ottenuto l'effetto contrario. 


 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 23° ...  mancano esattamente 7 capitoli alla fine! 
SETTE CAPITOLI, gente! 
Ed ecco qua il famoso incontrooooo! 
Beh che ne pensate di questo capitolo? Ci lavoro da tanto, mentre scrivevo anche quelli prima, come sto già lavorando alla fine! 
Comunque vi posto l'immagine di come mi sono immaginata il la madre di lei :

 

 

Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

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Capitolo 24
*** Day Twenty-Four ***




Day Twenty-Four
 

 

Amanda (Outfits) era appena arrivata all'aeroporto, contenta per una volta di essere lì. Aveva parcheggiato la macchina il più vicino all'entrata e dopo aver preso la borsa era entrata. Aveva visto sul tabellone che il volo per Los Angeles era atterrato da due minuti e che quindi era questione di momenti. Stava cercando di passare il meno osservata possibile, le fan dei ragazzi stavano già dando di matto al solo pensiero di poterli vedere, se avessero saputo che lei era lì, l'avrebbero circondata senza lasciarle l'aria per respirare. 
Quando le porte scorrevoli si aprirono Amanda, vice Kevin e altri uomini della sicurezza uscire. 
- Signorina non può passare da qua! - le disse un omone, simile ad un armadio a quattro ante, quando si avvicino. 
- Oh beh io credo di si! - disse lei seria guardandolo, anche se gli faceva un po' paura. 
- Mi dispiace, ho l'ordine di non far passare nessuno! - 
- Uno di quei cinque che tu devi proteggere dalla folla di ragazzine urlanti che c'è qua, è il mio ragazzo, quindi vedi di farmi passare! - disse seria incrociando le braccia al petto. 
- Certo, beh hai fantasia devo ammettere! - disse sorridendole a presa in giro. 
- Cosa? Sono davvero la sua ragazza, fammi passare stupido scimmione! - disse cominciando ad alterarsi. - Kevin? - disse chiamando l'uomo, l'unico volto conosciuto in quel momento visto che i ragazzi non erano ancora usciti. 
- Amanda! - disse sorridendole l'uomo. - Falla passare Ben! - 
- Ecco fammi passare Ben! - disse guardandolo. Al che si spostò e la fece passare, nel momento in cui dalle porte uscirono i ragazzi. 
- Nate! - disse vedendolo e sorridendo. 
- Am! - disse correndo da lei e abbracciandola affondando la testa tra i suoi capelli per poi baciarla dolcemente. - Ciao bellezza! - disse sorridendo per poi prenderle il viso tra le mani e baciarla di nuovo. 
- Ciao! - disse sorridendo, intrecciando la sua mano con quella di lui. - E hai visto stupido scimmione che sono davvero la sua ragazza e non una fan che voleva stuprarlo! - disse facendo una linguaccia all'uomo che li stava guardando. 
- Ecco, è questo che intendevo ieri sera! - disse indicandola e sorridendo. - Questa è la linguaccia da “Visto avevo ragione io?” - 
- Scusa questo non mi voleva far passare perché credeva che fossi una tua fan e non la tua ragazza! - 
- E' vero? - chiese ridendo. 
- Cosa ridi scemo! - disse sorridendo. 
- Mi sei mancata! - disse scoccandole un bacio sulla fronte e poi seguendo i ragazzi verso l'uscita. 
- Ehi ciao Amy! - disse Jay scoccandole un bacio su una guancia e sorridendo alla ragazza. 
- Ciao Jay! - disse sorridendo. - E ciao anche a voi! - disse guardando gli altri tre. 
- Ciao bellezza! - dissero  in coro. 
- Andiamo a casa! - disse Nate sorridendo guardandola. 
 
Dopo aver firmato qualche autografo e essersi fatti scattare qualche foto, mentre i ragazzi erano saliti sulla macchina che Kevin aveva noleggiato per tornare a casa, Nate e Amanda avevano preso la macchina di lei e avevano deciso di andare al loro parco. 
- Sei stanco? - chiese lei guardandolo.
- Ho dormito in aereo … quasi tutto il volo! - disse sorridendole. 
- Sicuro? Se vuoi possiamo andare a casa! - 
- Piccola sono a casa, se sono con te! - disse sorridendole baciandola. 
- Com'è Los Angeles? - 
- Caotica ed enorme! - disse guardandola. - E un po' più calda di qui! - 
- Dai racconta! - 
- Piccola … - 
- Sto bene, andiamo racconta cosa avete fatto? - 
- Interviste, servizi fotografarci e ci siamo esibiti … abbiamo fatto più o meno le stesse cose che facciamo qua e poi abbiamo girato un po' la città! - disse sorridendo. - Oh, ho una cosa per te! - disse aprendo lo zaino, appoggiato sull'erba accanto a lui. - Tieni! - disse sorridendole. 
- Cos'è? - chiese prendendolo. 
- Aprilo! - disse sorridendo. 
Amanda sorrise e poi, non molto delicatamente, strappo la carta rossa che incartava il piccolo pacchetto. 
- E' il primo cd di Rihanna! - disse sorridendo. - L'ho cercato per non so quanto tempo! - disse baciandolo dolcemente. - Grazie! - disse sorridendo.
- Non è finita, aprilo! - disse sorridendo. 
Amanda fece come le aveva detto Nate e lo aprì, stando attenta ad ogni piccolo movimento. 
- Oh mio dio! - disse coprendosi la bocca con una mano. 
- Siamo andati anche in studio per registrare una delle nuove canzoni e lei stava uscendo di lì, avevo dietro il cd, che avevo comprato quella mattina e ho pensato di fartelo autografare e poi è stata gentilissima e mi ha dato i pass per il concerto che terrà a Londra tra un mese, ti ricordi che non avevamo trovato i biglietti? - 
- Oh mio dio. Ti amo! - disse baciandolo dolcemente e sorridendo in mezzo al bacio. 
- Ti amo anche io! - disse lui sorridendo, contento di averla resa felice. 
Amanda lo guardò sorridendo, poi Nate le accarezzò una guancia e sorridendo le chiese: - Ne vuoi parlare? - 
- E' sposata, ed ha un figlio di tre anni! - disse accennando un sorriso. - E' laureata e lavora in un centro sociale con le ragazze madri, suo marito è professore all'università di legge … si chiama Owen, e il bambino di chiama Harry! - disse guardando davanti a lei e rimanendo in silenzio per qualche secondo. - E' stata costretta a darmi in adozione, i suoi genitori quando scoprirono che era incinta non le diedero nemmeno l'opportunità di scegliere … ha detto che si è pentita di avermi data via ogni singolo giorno, ma non aveva avuto altra scelta, era diverso allora, se a sedici anni rimanevi incinta o abortivi o la davi in adozione, e siccome i suoi genitori erano molto religiosi non considerarono nemmeno l'aborto optando subito per l'adozione. Mio padre si chiama Derek … - 
- Chiamava? - chiese Nate, interropendola per la prima volta. 
- Dopo la mia adozione si arruolò ed è morto tre o quattro anni fa in Iraq! - disse guardandola. 
- Vieni qua! - disse aprendo le braccia aspettando che lei vi ci prendesse posto. 
- E' una bellissima donna, Nate! - disse appoggiando la testa al suo petto e lasciandosi stringere. - Credo che la rivedrò … mi ha lasciato il suo numero di cellulare! - 
- Avrei voluto essere con te! - 
- Sei qua con me ora … e ci sarai stasera quando lo dirò ai miei genitori? - 
- Certo che ci sarò! - disse lasciandole un bacio tra i capelli. 
 
Erano andati a pranzo in un piccolo ristorante vicino a casa dei ragazzi, dopo di che erano tornati un attimo a casa, Nate voleva farsi una doccia e cambiarsi. 
- Mamma sono a casa! - disse entrando in casa e appoggiando le chiavi all'ingresso. 
- Sono in cucina! - 
- Ciao! - disse entrando in cucina. 
- Buona sera signora King! - disse Nate sorridendo. 
- Oh, Nate, ben tornato! Com'è andato il viaggio? - 
- Tutto bene grazie! - disse sorridendo educatamente. 
- Mamma, Nate si ferma a cena! - disse aprendo il frigo e prendendo una bottiglietta d'acqua. 
- Perfetto! Va bene la bistecca? Stasera in menù c'è quella! - 
- Nessun problema! - disse sorridendo imitando Amanda e mettendosi a sedere sullo sgabello accanto a lei. 
- Oh ciao ragazzi! - disse il padre di Amanda entrando dalla porta della cucina. 
- Ciao papà!  - disse Amanda sorridendo. 
- Buona sera signor King! - 
- Com'è andata a Los Angeles? - chiese guardando Nate. 
- Tutto bene, grazie! - 
- Gli altri? - chiese Amanda. 
- Luke è andato a prendere Mollie e Tommy in piscina! - disse la madre sorridendo. 
Amanda guardò Nate, che intrecciò la sua mano con quella di lei come a darle coraggio. 
- Mamma, papà dovrei dirvi una cosa! - disse guardandoli. 
- Oh no! - disse il padre serio. 
- Cosa? - chiese Amanda preoccupandosi. 
- Voi … voi … aspettate … un bambino vero? - chiese guardandoli. 
Amanda guardò Nate e scoppiò a ridere. 
- No non sono incinta! - disse sorridendo. 
- Oh meno male! - disse la madre sorridendo. - Non che non ci farebbe piacere, ma siete un po' troppo giovani! - 
- Come lo era la mia madre naturale quando ebbe me! - disse Amanda quasi in un sussurro. I genitori della ragazza si guardarono e poi tornarono a guardare la figlia. - Premettetevi che non vi arrabbierete! - 
- Perchè dovremmo? - 
- Ho trovato delle lettere di mia madre naturale in soffitta e le ho lette e … ieri … sono andata ad incontrarla! - disse abbassando lo sguardo e stringendo la mano di Nate. 
- Amanda … non ci possiamo certo arrabbiare con te! - disse sorridendole la madre guardandola. - Era tuo diritto sapere almeno chi fosse! - disse guardando il marito. 
- Va tutto bene piccola! - disse il padre andando ad abbracciare. - Potremmo invitarla a cena una sera! - disse guardando la moglie. 
- Oh, si mi pare una buona idea! - disse sorridendo. 
- Quindi non siete arrabbiati che non vi ho detto nulla? - chiese Amanda un po' confusa. 
- Certo che no, sapevamo che sarebbe successo e ci aspettavamo che tu lo facessi senza dirci niente! - disse la madre sorridendole. - Sarebbe stato peggio se tu non ce l'avessi detto affatto, ma invece ce l'hai detto! - disse guardandola. 
Amanda guardò Nate che le sorrise e le riprese la mano, che le aveva lasciato quando il padre l'aveva abbracciata. Era contento quanto lei che i suoi l'avessero presa così bene. 


*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 24° ...  mancano esattamente 6 capitoli alla fine! 
SEI CAPITOLI, gente! 
Beh ringrazio chi ad ogni capitolo recensisce e anche chi legge silenziosamente! 
Come vi avevo già accennato sto lavorando ad una nuova FF sempre con i ragazzi.
E siccome qualcuna di voi si è dimostrata interessata ho deciso di caricare intento il primo capitolo per vedere se la storia potrebbe interessare o meno




Se cliccate sull'immagine vi manderà direttamente alla storia, lasciate un recensioncina con scritto che ne pensate per favoreeeee! 

Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


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Capitolo 25
*** Day Twenty - Five ***




Day Twenty - Five

 

- Svegliarsi così non ha prezzo! - disse sorridendo e guardandolo. 
- Sarebbe stato meglio, se tu ieri sera non ti fossi rimessa mutande e reggiseno! - disse sorridendo ricambiando il bacio. 
- Anche tu ti sei rimesso in boxer! - 
- Non volevo essere l'unico nudo! - disse ridendo. 
- E allora cosa rompi! - disse unendo di nuovo le sue labbra con quelle di lui. 
- Beh abbiamo fatto passi avanti però … fino a pochi giorni fa non volevi spingerti oltre un bacio con i ragazzi di là! - disse sorridendo. 
- Beh, ieri sera era come se fossimo stati soli … Jay dormiva come un ghiro, si sentiva russare anche a porta chiusa e Siva … beh Siva sembrava più morto che addormentato! - disse sorridendo. - Max e Tom nemmeno c'erano! - disse tirandosi a sedere e stiracchiandosi. - E poi, beh era da cinque giorni che ero senza di te! - 
- Eri in astinenza eh? - 
- Quanto sei romantico, mamma mia! - disse prendendo il cuscino e tirandoglielo a dosso.
Al che Nate la prese per un polso, facendola finire sopra di lui, poi sorridendo, sfiorò dolcemente il suo naso con quello di lei e poi la baciò dolcemente. 
- But I want to know her body tonight is the night that I change her life let me control your body girl you shy you wanna slow it … - 
- Non puoi farlo! - 
- Cosa? - chiese cominciando a baciarle dolcemente il collo. 
- Cantare! - disse chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare da quelle sensazioni. - Non puoi cantare Chris Brown … questo è giocare sporco! - disse quando un brivido le percorse la schiena non appena Nate cominciò a baciarle la pancia. 
- Ah no? - chiese guardandola, sorridendo e tornando a baciarle la pancia, per poi risalire delicatamente verso le sue labbra. 
- Ripeto è giocare sporco, molto sporco! - disse sorridendo unendo le sue labbra con le sue e intrecciando le sue braccia intorno al collo di lui. - La porta è chiusa a chiave?
- Si! - disse sorridendo. 
Amanda lo guardo e tirandosi un po' su, puntandosi sui gomiti si lasciò sganciare il reggiseno che in due secondi finì sul pavimento. Il resto della biancheria seguì nel giro di qualche secondo. 
 
- Forse dovresti metterti qualcosa che ti copra un po' di più il fondo schiena! - disse lui sorridendole. 
- Devo scendere a prendere qualcosa da bere, e poi voglio dire mi hanno vista in costume cambia poco! - disse guardandosi, la maglietta di Nate effettivamente non lasciava molto spazio alla fantasia. - Dovresti comprarti magliette più grandi! - 
- Solo perché così coprirebbero più te? - 
- E perché sembrerei più carina e coccolosa! - 
- Tu sei già carina e coccolosa! - disse baciandola dolcemente e mettendosi di nuovo a sedere sul letto. - E presumo che tu non abbia il reggiseno sotto la maglietta! - disse guardandola. 
- Cosa te lo fa pensare? - 
- Che il tuo reggiseno è qui! - disse raccogliendolo da terra. 
- Non lo trovavo! - disse aprendo la porta e uscendo in corridoio. Scese velocemente le scale per entrare in cucina. 
- Giorno! - disse Jay chiudendo il frigo e sbadigliando. 
- Oh Giorno! - disse Amanda sorridendo. - Già sveglio? - 
- Sono le undici! - disse sorridendo. 
- Oh mio dio, di già? Avevo perso completamente la cognizione del tempo! - 
- Credo di poter immaginare perché! - disse sorridendo. 
- Distraiti, il mio sedere si consuma sennò! - disse ridendo, prendendo un bicchiere dalla credenza e riempiendolo d'acqua direttamente del lavandino. - Gli altri? - chiese guardando Jay. 
- Max e Tom non sono ancora tornati e Siva è uscito a fare un po' di spesa! - disse sbadigliando. 
- Sarai anche in piedi, ma direi che hai ancora sonno! - disse scoccandogli un bacio su una guancia e uscendo dalla stanza e tornando in camera da Nate. 
 
- Ah le tue fan l'altro giorno hanno scritto su twitter che vorrebbero un video vostro di Call Me Maybe, come quello con Justin Bieber, ricordi mia sorella ce lo fece vedere? - 
disse guardando Nate seduto sul divano accanto a lei. 
- Sisi ricordo! - disse sorridendole. - Potremmo farlo! -
- Potremmo fare cosa? - chiese Max mettendosi a sedere accanto ad Amanda. 
- Le vostre fan hanno scritto su twitter che vorrebbero un video con voi con Call me Maybe! - 
- Tipo quello di Bieber? - chiese Tom entrando in salotto. 
- Esatto! - 
- Beh potremmo farlo, magari coinvolgendo anche altra gente! - disse Siva sorridendo. 
- Potresti sentire anche le Saturdays! - disse Jay guardando Amanda. 
- E i tuoi fratelli! - disse Nate intrecciando la sua mano con quella della ragazza. 
- Io sento Michelle! - 
- Sentite anche Kate e Nareesha? - chiese guardando Tom e Siva. 
- Posso sentire! - disse Siva sorridendo. 
- Perfetto, le vostre fan mi ameranno che sono riuscita a convincervi! - disse sorridendo. 
- Ti amano già! - disse Jay sorridendo. 
 
- Sono a casa! - disse Amanda entrando in casa e appoggiando la borsa all'ingresso. (Outfits
- Ciao! - disse Mollie sorridendole. 
- Ciao! - disse sorridendole di rimando. - Dove corri? - chiese guardandola. 
- Stiamo giocando con Tommy! - disse uscendo di casa. 
- Mollie tanto ti prendo, ciao Amanda! - disse passandole accanto. 
- Ciao! - disse sorridendo e andando in cucina. 
- Ciao bellezza! - disse la madre sorridendole. 
- Ciao! - disse mettendosi a sedere su uno degli sgabelli. 
- Come va? - 
- Tutto bene! - disse sorridendo, guardando i muffin che la madre stava sistemando in un piatto. 
- Prendine uno! - disse sorridendole allungandole il piatto. 
- Grazie! - disse afferrandone uno. 
- Amanda … vuoi parlare un po'? - chiese guardandola. 
- Di cosa? - chiese addentando il muffin. 
- Sai bene di cosa! - disse mettendosi a sedere accanto a lei. 
- Mamma, sto bene davvero, credo di non aver assimilato ancora bene la cosa, dovete darmi un po' di tempo, mi state tutti troppo con il fiato sul collo! - disse guardandola e sorridendo. - Anche Nate, non so ha paura che possa crollare, ma non è che poi ho scoperto chissà che, insomma di essere adottata lo sapevo e che ci crediate o no, credo che incontrare Cristina mi abbia fatto bene! - disse guardandola. 
- Sapevo che avresti saputo gestirla, tu sei forte Amanda, non mi preoccupa il fatto che tu possa crollare, perché so che se anche succedesse Nate o tuo fratello sarebbero lì per te, come ci saremmo io e tuo padre, questo lo sai! - disse sorridendole. - Sei sicura di volerla invitare a cena? - chiese guardandola. 
- Si, mamma davvero, cioè mi farebbe piacere comunque se in qualche modo facesse parte della mia vita! - disse sorridendo. - Poi Nate, la vuole conoscere, è un rompiscatole! - disse ridendo. 
- Amanda, visto che siamo qua … volevo parlarti un po' anche di Nate! - 
- Che ha fatto Nate? - chiese preoccupata.
- Niente, tranquilla! - disse sorridendo. - Non potevamo immaginare un ragazzo migliore di lui per te … solo che … insomma avete entrambi diciannove anni, credo siate abbastanza maturi da fare le cose per bene vero? 
- Vuoi dire se usiamo precauzioni? - chiese sorridendo. 
- Esatto, insomma so che non prendi la pillola! - 
- Mamma, tranquilla facciamo le cose per bene, non ti preoccupare, non rischi di diventare nonna già ora! - disse alzandosi dallo sgabello. - Ora vado un attimo in camera e poi torno da Nate, dovevo solo prendere una cosa! - disse sorridendo. 
- A cena torni? - chiese alzandosi anche lei. 
- Credo di si … ti faccio sapere dopo ok? - 
- Va bene, se dovessi chiamare già Cristina, ti andrebbe bene per domani sera? - 
- Benissimo! - disse sorridendo. 
 
- Ehi! - disse affiancandosi alla camera di Luke. 
- Ehi! - 
- Non mi hai detto com'è andata l'altra sera con Vanessa! - disse sorridendo entrando e mettendosi a sedere sul letto. - Forza Luke sputa il rospo! - disse guardandolo. 
- Usciamo insieme stasera! - disse sorridendo. 
- Dove la porti? - 
- Non ti dirò che programma ho, so che me lo smonteresti! - 
- Lo farei solo per aiutarti! - disse sorridendo. 
- Beh mi dispiace, ma non saprai niente in anticipo, ti racconterò tutto domani! - disse guardandola. 
- Posso sapere che ti metti almeno? - 
- No! - disse serio. 
- Sei cattivo! - 
- Si cattivissimo! - disse ridendo. 
- Ok, allora … non mi dirai niente ora se domani i racconterai anche quante volte hai respirato stasera! - 
- Va bene, affare fatto! - disse sorridendo e guardandola uscire da camera sua. 

 



 

 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 25° ...  mancano esattamente  5 capitoli alla fine! 
CINQUE CAPITOLI, gente! 
Beh ringrazio chi ad ogni capitolo recensisce e anche chi legge silenziosamente! 
Allora la canzone che canta Nate è  Sweet Love  di Chris Brown, quanto mi piace anche lui! **
Coooomunque che dite diamo un volto anche a Mollie e Tommy e alla madre:

 

Inoltre vi ricordo che ho postato il primo capitolo della nuova storia, su lasciate una recensioncina se volete che continui! :D



Se cliccate sull'immagine vi manderà direttamente alla storia!!
Adesso vado a studiare che domani ho la terza prova! *Panico*

Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

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Capitolo 26
*** Day Twenty - Six ***




Day Twenty - Six

 

- Sai come funziona? - chiese Nate sistemando il computer sul tavolino davanti a loro e guardando Amanda, seduta accanto a lui. (Outfits)
- Guarda che so come funziona una twitcam, stordito! - disse sorridendo, mettendosi in bocca l'ennesima caramella gommosa. 
- Ma dove le hai trovate le caramelle? - chiese guardandola e dandole un bacio veloce. 
- Era in cucina, appoggiate sul bancone! - disse sorridendo. - Credo fossero di Jay! - 
- Probabile! - disse sorridendo. - Quindi sei pronta? - 
- Non ho capito  bene perché devo fare questa cosa con te! - disse guardandolo. 
- Perché … non ne ho idea, perché avevo voglia di fare una twitcam, tu sei qua quindi la farai con me! - 
- Parli come se non avessi scelta! - disse sorridendo, mordendo un'altra caramella. 
- Non hai scelta! - disse baciandola dolcemente. 
- Appunto! - disse guardandolo e sorridendo. - Accendi quel coso! - disse indicando il computer. 
- Agli ordini! - disse sorridendo, cominciando a spippolare con il computer.
 
- No non sto messaggiando, sto cercando di leggere le vostre domande dal telefono, che dal computer non riusciamo a fare entrambe le cose! - disse Amanda sorridendo, rispondendo ad un tweet di una ragazza. - Questa! - disse sorridendo. - Vi siete mai regalati niente da quando state insieme? - 
- Lei mi ha regalato questo! - disse sorridendo, prendendo un cappello appoggiato sul mobiletto accanto al divano. - Credo che me ne abbia regalato una cosa come dieci capelli, nell'ultimo anno, va sempre sul sicuro! - disse ridendo. 
- A me lui ha regalato questo! - disse mettendo la mano a pugno davanti alla webcam, facendo vedere l'anello. - Ma non fraintendete niente, non siamo fidanzati ufficialmente, a dire il vero era più un regalo per i nostri tre anni di amicizia! - disse guardandolo. - Ora che ci penso, da quando stiamo insieme a parte questo non mi hai fatto altro! - disse seria guardandolo. 
- Ah no? E il cd che ti ho portato da Los Angeles? - 
- Oh è vero, questo cucciolo qua, mi ha regalato il primissimo cd di Rihanna, autografato da Rihanna stessa e due pass per il concerto che terrà a Londra tra un mese! - disse abbracciandolo. 
- Ehi fate una twitcam e non mi chiamate? - chiese Jay prendendo posto in mezzo ai due ragazzi. 
- Ci credo stavi dormendo peggio di un ghiro! - disse Amanda sorridendo. 
- Ehi, aspetta ma quelle erano le mie caramelle! - disse guardando la ragazza. 
- Oh erano tue? - chiese sorridendo. 
- Quel sorriso mi fa capire che tu sapevi benissimo che erano mie quelle caramelle! - disse rubandogliela di mano. 
- Mi spieghi come che ultimamente sei sempre in mezzo? - chiese Nate guardandolo. - Dobbiamo trovarti una ragazza! - 
- Ehi, non dirlo mentre siamo a fare una twitcam o mi prenderanno per disperato! - disse sorridendo guardando il computer. 
- Lo è! - sussurrò Amanda da dietro il ragazzo indicandolo. 
- Ehi ti sento! - disse Jay sorridendo. 
- Ok torniamo a noi! - disse Nate sorridendo, ricominciando a leggere le domande dal suo telefono. - Jay, questa è per te … sei un fan Namanda? - 
- E cos'è una nuova marca di merendine? - 
- No idiota, Nate più Amanda, Namanda! - disse lei tra una risata e l'altra. 
- Oh, ok ora ha un senso! Volete scherzare io ero un fan di Namanda, o come si chiama, prima che la coppia nascesse ufficialmente! - disse sorridendo. - Io sono il fan numero uno di Namanda! - disse sorridendo guardando i ragazzi. 
- Ok, Jay abbiamo capito che sei un fan di Namanda! - disse Nate, guardando l'amico.  
- Mandy … questa è per te … cosa ti piace di più di … me? - disse sorridendo. 
- Oh, questo non si dice davanti ad una webcam … potremmo essere censurati! - disse sorridendo maliziosamente guardandolo. 
- Ci potrebbero essere dei minorenni che ci guardano, e voi siete ancora piccoli per certe cose! - disse Jay guardandoli. 
- Sta zitto! - dissero in coro per poi scoppiare a ridere. 
- Vedete, mi trattano sempre tutti male! - 
 
Dopo la twitcam, Nate e Amanda e infine anche Jay avevano deciso per andare a fare un po' di spese, lo shopping metteva sempre tutti di buon umore. Alla fine però quella che era riuscita a comprare più di tutto ovviamente era Amanda, nonostante Nate avesse cercato di controllarla. Dopo aver riaccompagnato a casa Jay, Nate era salito un attimo in camera, aveva preso il cambio per la cena con i genitori e con la madre adottiva di Amanda, e poi erano andati a cambiarsi a casa di lei. 
- Questo vestito mi fa sembrare pallida! - disse guardandosi allo specchio, con indosso un vestito giallo canarino. - Già sono bianca di mio, ma questo lo mette particolarmente in risalto. - disse sganciandosi la lampo e sfilandoselo. 
- Sai che quasi quasi stai meglio così? - chiese Nate sorridendo, mettendosi la maglietta. 
- Spiritoso! - disse guardandolo. - Dai mi aiuti? - chiese mettendosi a sedere sul letto fissando l'armadio aperto. 
- Ok, scelgo io! - disse sorridendo. 
- Non è che mi fidi molto nel tuo gusto del vestire! - disse guardandolo, alzando un sopracciglio. 
- Ah no? Ehi cosa vuoi dire, che non ti piace come mi vesto? - 
- No, amo come ti vesti … come ti vesti tu, ma quando si tratta di vestiti femminili, non ci capisci un accidente! - disse sorridendo, alzandosi e andando a baciarlo dolcemente. 
- Sai, che ti conviene smetterla con questi bacietti … soprattutto se indossi solo mutande e reggiseno e se non posso averti … sai com'è i tuoi sono di sotto e sarebbe strano! - disse spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 
- Ok, allora sceglimi un vestito! - disse sorridendo. 
- Va bene! - disse sfiorandole leggermente le labbra e poi fissando l'armadio. 
 
- Allora, Luke … - 
- Mamma non importa che mi rifai tutta la lista delle cose da fare e le cose da non fare, non è la prima volta che sto con Mollie e Tommy, sopravviveremo e non faremo esplodere nulla! - 
- Ok, qualunque cosa … -
- Chiamo! - disse guardandola. 
- Mamma, su andiamo? - chiese Amanda guardandola. (Outfits)
- Si, davvero, tesoro faremo tardi sennò! - disse il marito guardandola.
- Andiamo andiamo! - disse uscendo di casa seguita da tutti. 
I genitori di Amanda avevano prenotato in un ristorante in centro, il proprietario era un amico del padre della ragazze, per quello spesso andavano a cena lì. Dopo averne parlato avevano deciso di andare con due macchina, così dopo la cena Nate e Amanda sarebbero andati a casa del ragazzo senza doversi far accompagnare dai genitori di lei. 
- Nervosa? - chiese guardandola velocemente per poi tornare a guardare la strada. 
- No, cioè sono più nervosa di incontrare il marito di Cristina, che rivedere lei! - disse sorridendo, guardandolo mentre guidava, le piaceva guardarlo mentre guidava. 
- Andrà tutto bene! - disse sorridendo. 
- So che andrà tutto bene, ci sei tu con me, quindi so che andrà tutto bene! - 
- Decidiamo un argomento, se ci saranno momenti di silenzio imbarazzante! - disse svoltando a sinistra quando anche il padre di Amanda, che loro stavano guardando, svoltò. 
- Del tuo e del mio lavoro, andiamo sul sicuro! - disse sorridendo.
 
- Quindi Amanda, tu scrivi canzoni? - chiese il marito di Cristina guardandola. 
- Si, non so mi vengono quasi spontanee … - 
- Ha una specie di dono! - disse il padre guardandola. 
- Mi piacerebbe sentire qualche tua creazione! - disse sorridendole Cristina. 
- Oh, una sicuramente l'avrete già sentita, insomma l'estate scorsa la passavano di continuo alla radio! - disse la madre sorridendo, bevendo un sorso di vino. 
- Ah si? Il titolo? - 
- Beh, è una sua canzone! - disse Amanda indicando Nate. 
- No, l'ha scritta lei poi io e il mio gruppo l'abbiamo solamente cantata! - 
- No a dire il vero tu e Tom mi avete aiutato a scriverla! - disse guardandolo. - Comunque, il titolo è Glad you Came! - 
- Ah si si so qual'è … alla facoltà la canticchiavano tutti! - disse sorridendo Owen. 
- Insegni legge giusto? - chiese la madre di Amanda. 
Amanda in quel momento guardò Nate e sorridendo intrecciò la sua mano con quella di lui. Stava andando tutto bene, e lei era contenta che lui fosse lì con lei. 

 

 

 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 26° ...  mancano esattamente  4 capitoli alla fine! 
QUATTRO CAPITOLI, gente! 
Allora non potete capire quanto mi dispiaccia che questa storia sia quasi arrivata al termine, mi sono impegnata davvero tanto a scriverla! 
Comunque beh questo capitolo non mi piace tanto, lo ammetto, potevo fare di meglio! 
Beh dai lasciate una recensioncina che mi fa sempre piaciere sapere che ne pensate! 

Inoltre vi avverto che ho postato il secondo capitolo della nuova storia, su lasciate una recensioncina se volete che continui! :D



Se cliccate sull'immagine vi manderà direttamente alla storia!!
OH MIO DIO GIOVEDI' HO L'ORALE E SONO NEL PANICO PIU' TOTALE! 

Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

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Capitolo 27
*** Day Twenty - Seven ***




Day Twenty - Seven
 

 

- Cazzo Nate! - disse guardando il ragazzo. (Outfits)
- Come siamo fini! - 
- Come … come fai ad essere così calmo? - chiese camminando in su e giù per la stanza. 
- Almeno uno dei due deve mantenere la calma! - disse guardandola. 
- Si ma come fai? - chiese fermandosi e guardandolo. - Io sto dando di matto! - 
- Lo vedo piccola! - disse alzandosi e andando da lei, le mise le mani sui fianchi e la guardò negli occhi. - Comunque vadano le cose io non me ne andrò! - disse baciandola.
- E' tutto estremamente dolce, ma io sono ancora in piena crisi di panico! - disse guardandolo. - Cristo Nate, avevi detto che pensavi a tutto te, che potevamo stare tranquilli! - disse appoggiandosi al suo petto e lasciandosi stringere a lui. 
- Piccola non so cosa sia successo, io ho pensato a tutto sul serio … - 
- Nate, avrei cominciato a prendere la pillola, insomma avremmo evitato di essere qui ora, chiusi a chiave nel tuo bagno, ad aspettare un fottuto risultato su uno stick di plastica! - disse guardandolo. 
- Andrà tutto bene! - disse prendendo il suo viso tra le mani.
- Se dovesi davvero essere incinta, ti conviene trasferisti il più lontano da qua, tipo il Messico, e cambiare nome … o mio padre potrebbe trovarti e ucciderti! -
- Sono passati cinque minuti! - disse guardando il suo orologio. Amanda sciolse l'abbraccio e andò verso il lavandino. - Piccola aspetta! - disse prendendola per un polso. 
- Qualunque sia il risultato, seriamente io resterò, ok? - 
- Lo so! - disse guardandolo e sorridendo. 
- Ok, guardalo! - disse rimettendosi a sedere sul bordo della vasca. 
- E' … negativo! - disse confrontando il risultato sullo stic e la scatola. - Ma qua dice anche che devono essere almeno passate due settimane, io ho un ritardo di una settimana e mezzo più o meno! - disse mettendosi a sedere accanto a lui sulla vasca. 
- Quindi potrebbe essere sbagliato! - disse guardandola. 
- Si! - disse lei guardandolo e appoggiandosi alla sua spalla. 
- Devo dire a Jay di comprare dei nuovi preservativi! - disse guardando la parete davanti a lui e intrecciando la sua mano con quella della ragazza. 
- Cosa centrano i preservativi di Jay ora? - chiese alzando un sopracciglio. 
- Avevo finito i miei e ho preso i suoi … sai volevo evitare … situazioni del genere! - disse sorridendo appena. - Ma potrebbe essere anche lo stress no? - chiese guardandola. - Voglio dire ne hai passata un po' ultimamente magari sei solo stressata e ti è saltato il ciclo! - 
- Non salta così a comando! - disse guardandolo. - E io sono sempre stata puntale, è strano che abbia una settimana e mezzo di ritardo! - disse alzandosi e guardandolo. 
- Piccola stai bene? - 
- Sono stanca ok? Sono stanca che tutti mi chiediate se sto bene! - disse buttando il test nel cestino del bagno. - Sto bene ok? Non ho scoperto poi chi sa che, ho solo conosciuto la mia madre biologica, ma senti un po', sapevo già di essere stata adottata, quindi non è cambiato molto! - disse guardandolo. - Sai cosa, forse sono incinta e sono un po' spaventata … ma sto bene! - disse guardandolo mentre si avvicinava a lei, poi si ritrovò tra le sue braccia e senza rendersene conto aveva cominciato a piangere. - Sto bene! - disse tra un singhiozzo e l'altro. 
- Andiamo in camera mia! - disse lui guardandola accarezzandole una guancia.  
 
Amanda era appoggiata al petto di Nate, lui le accarezzava i capelli e la schiena cercando di calmarla.
- E se fossi davvero incinta? - chiese alzando lo sguardo e guardandolo. 
- Beh, avremmo un figlio figo! - disse sorridendo. 
- Sii serio per favore! - disse guardandolo. 
- Piccola, dopo che tuo padre mi avrà ucciso, saremo capaci di gestire la situazione! - disse ridendo. 
- Serio no eh? - disse ridendo anche lei. 
- Almeno sono riuscito a farti ridere! - disse baciandola dolcemente. - Comunque … davvero piccola, la gestiremo insieme se tu dovessi essere davvero incinta! - disse sorridendole. 
- Ti amo! - 
- Ti amo anche io! - disse sorridendo. 
- Si può? - chiese Max bussando alla porta di camera di Nate. 
- Miracolo. Max che bussa! - disse Nate sorridendo, guardando Amanda che si asciugava le ultime lacrime con il palmo della mano. 
- Con Tom andiamo a pranzo al ristorante cinese, infondo alla strada, volete venire con noi? - chiese sorridendo. 
- Volentieri! - disse Amanda alzandosi dal letto, seguita da Nate. 
 
- Siete silenziosi … - disse Max guardandoli. - Successo qualcosa? - chiese addentando un pezzetto di pane. 
- No no tutto bene! - disse Nate sorridendo. 
- Sono solo stanchi! - disse Tom sorridendo. 
- Ma quanto sei cretino? - chiese Amanda guardandolo. - Pensate sempre a quello! - 
- Oh beh … - disse Tom. 
- Cosa gli hai raccontato? - chiese Amanda guardando automaticamente Nate. 
- Cosa? - chiese lui guardandola. 
- Quando Tom parte con “Oh Beh” e si mette comodo come se dovesse raccontarti tutta la bibbia, è perchè sa qualcosa … quindi cosa gli hai raccontato? - 
- Non gli ho raccontato niente! - 
- Non sapete mentire! - disse guardando sia Nate che Tom. - Perciò … Max … - disse avvicinandosi con la sedia al ragazzo. 
- Quando fai così mi fai paura! - disse guardandola. 
- Max, cosa vi ha raccontato? - 
- Quanto ti ama? - chiese guardandola. 
- Ok, non me lo volete dire! - 
- Piccola, non gli ho detto nulla, solo chiacchiere fra ragazzi … con anche un po' di cose sconce! - disse sorridendo. 
- Quando mai non parlate di cosa sconce eh? - chiese bevendo un sorso della sua coca. 
- Beh ci conosci! - disse Tom sorridendo. 
- Stasera avete da fare? - chiese Max guardando Amanda e Nate. 
- No, non abbiamo niente da fare! - disse Nate guardando Amanda e poi tornando a guardare Max. - Cosa hai in mente? - 
- Michelle ha degli inviti per un'inaugurazione di un nuovo ristorante in centro, e mi ha chiesto di chiedere a voi, ha detto che è tanto che non vede Amanda … e visto che ha quattro inviti, possiamo fare un uscita in coppia! - disse sorridendo. 
- Io ci sto! - disse Amanda sorridendo. 
- Perfetto! - disse Max sorridendo. - Michelle sarà contenta! - 
- Ora considerate un po' me! - disse Tom sorridendo. 
- Scusa, non sei abituato a passare in secondo piano per un momento eh? - chiese sorridendo. 
- Mmm … no! - disse Tom ridendo. 
- Come va con Kate? - chiese Amanda guardandolo. 
- Insomma … va! - disse sorridendo. - Siamo in una fase di stallo! - disse alzando le spalle. 
- Sappiamo tutti perchè Tom … non la lascia, e potremmo rifinire a parlare di sesso! - disse sorridendo Max. 
- Oh ma che novità! - disse Amanda ridendo. 
 
- Mi passi a prendere te più tardi? - chiese Amanda guardandolo. 
- Si, ti passo a prendere alle otto! - disse baciandola dolcemente. 
- Ciao! - disse guardandolo. 
- Piccola … andrà tutto bene! - disse intrecciando la sua mano con quella della ragazza prima che scendesse. 
- Lo so, ho te … qualunque cosa succederà so che ci sarai! - disse baciandolo dolcemente. 
- Ci vediamo dopo! - disse sorridendo. 
- A dopo! - disse prendendo la borsa e scendendo dalla macchina. 
Nate la guardò andare verso la porta, e quando si voltò prima di aprire la porta sorrise e la salutò con la mano. Poi ingranò la marcia e guidò tranquillamente verso casa. 
- Ehi! - disse Siva guardandolo dal divano. 
- Ehi! - disse Nate buttandosi a sedere accanto al ragazzo. - Ci sei solo tu? -
- Stranamente si! - disse sorridendo, continuando a fare zapping alla tv. - Tutto bene Nat? - chiese guardandolo. 
- Sisi! - 
- Sicuro? - chiese guardandolo. - Perché ho trovato una cosa nel cestino del bagno accanto a camera tua! - 
- Merda, ci siamo dimenticati di buttarlo via! - disse guardandolo. 
- Non ho detto niente, tranquillo! - 
- Grazie! - 
- E' incinta? - chiese guardandolo. 
- Non si sa … ha una settimana e mezzo di ritardo e il test non è sicuro fino alle due settimane … quello di stamattina era negativo … ma … - 
- Potrebbe esserlo lo stesso! - 
- Esatto! - 
- L'ho buttato io e non dirò nulla finché tu non vorrai dire qualcosa! - disse guardandolo. 
- Grazie … davvero! - disse sorridendo. 
- E di che? - disse sorridendo a sua volta. 
 
- Buonasera! - disse salendo in macchina. 
- Ciao! - disse guardandola e baciandola dolcemente. 
- Vado bene? - chiese sorridendo. (Outfits)
- Benissimo! - disse guardandola e sorridendo a sua volta. 
- Ho una notizia! - disse guardandolo. 
- Cosa? - 
- Pericolo scampato! - disse avvicinandosi a lui e baciandolo dolcemente. 
- Non siamo incinti? - 
- Non siamo incinti! - disse sorridendo. 
- Non fraintendere, se fossi stata incinta sarei stato felice ma … - 
- Ehi tranquillo, sono contenta anche io ti amo, ma non ho nemmeno diciannove anni, non sarei stata pronta, per niente! - disse allacciandosi la cintura. 
- Sono ripetitivo ma ti amo! - disse baciandola dolcemente. 


 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 27° ...  mancano esattamente  3 capitoli alla fine! 
TRE CAPITOLI, gente! 
Lascio a voi tutti i commenti! ahahah

Inoltre vi avverto che ho postato il secondo capitolo della nuova storia, su lasciate una recensioncina se volete che continui! :D



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OH MIO DIO GIOVEDI' HO L'ORALE E SONO NEL PANICO PIU' TOTALE! 

Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 28
*** Day Twenty - Eight ***




Day Twenty - Eight
 

 

“Call Me Maybe, contagia anche gli UK. 
Dopo il video che vedeva protagonisti, Justin Bieber, Selena Gomez, Ashley Tisdale e molti altri, stamattina è apparso sul web il video che vede come protagonisti i The Wanted, Le The Saturdays, JLS e la famiglia di Amanda King. Alcune fan alcuni giorni fa avevano chiesto, tramite twitter, alla ragazza un video del genere con lei e i The Wanted e i ragazzi non ci hanno pensato due volte e hanno coinvolto più gente possibile nel loro video. Partendo ovviamente dai The Wanted, che in quanto a video non molto seri sono dei veri esperti. Possiamo vedere le The Saturdays al completo, con cui Amanda ultimamente ha lavorato alle canzoni per il nuovo disco delle ragazze, i JLS, i fratelli di Amanda, e le altre ragazze The Wanted. 
Il video è ambientato tutti in uno dei giardini delle case dei ragazzi, si pensa sia proprio quella di Amanda e della sua famiglia, e i ragazzi sono tutti tranquilli in costume a bordo piscina. Il video si apre con Amanda (Outfits) , Frankie Sandford  e Vanessa White in piscina, da dietro le sdraio delle ragazze poi spuntano Nate, il fratello di Amanda, Luke, e due dei JLS, dopo di che l'inquadratura passa su Jay che balla tranquillo con i fratelli minori di Amanda, Mollie e Thomas. Poi possiamo ammirare i The Wanted al completo che ballano a bordo piscina, con i loro fisici in bella mostra. Ma non ve lo raccontiamo tutto … Beh vi diciamo solo la fine, potrete vedere qualcuno dei ragazzi finire in acqua!” 
 
- Quindi tuo fratello e Vanessa escono insieme? - chiese Tom guardandola. (Outfits)
Amanda era in cucina dei ragazzi ad aspettare Nate, era uscito con Jay e ancora non era tornato, lei aveva un oretta prima di dover andare in studio dal padre. 
- Si, sono usciti due volte! - disse aprendo il frigo e facendo come se fosse a casa sua. - Sono carini insieme no? - chiese guardandolo. 
- Si, cioè ce li vedo bene insieme … - disse sorridendo. - Mandy … noi parliamo quassi di tutto vero? - chiese guardandola e appoggiandosi con i gomiti al mobile della cucina. 
- Si! - disse lei sorridendo 
- Bene … allora mi dici cosa avevate te e Nate ieri a pranzo? - chiese addentando una mela. - E non dire niente! - disse puntandole un dito contro. 
- Si notava così tanto? - 
- Beh è difficile vedervi così silenziosi! - disse alzando le spalle. - Avete problemi? - 
- No no va tutto bene! - disse bevendo un sorso d'acqua. 
- Mandy  … - 
- Ok, andiamo in camera tua, preferisco che gli altri non lo sentano! - disse guardandolo. 
- Certo andiamo! - disse indicando la porta e guardandola uscire per prima, per poi seguirla per le scale. Una volta in camera del ragazzo, Amanda si mise a sedere sulla sedia alla scrivania, e dopo aver chiuso la porta Tom si mise a sedere sul bordo del letto. 
- Sei quello, con cui alla fine mi confido di più … - disse guardandolo. - Sei sempre stato il secondo a cui dicevo le cose dopo Nate! - 
- E sai che a me fa piacere ascoltarti sei una sorella minore per me, quindi qualunque cosa sputa il rospo! - 
- Credevo di essere incinta! - disse guardandolo. 
- Cosa? Ma non vi hanno insegnato ad usare i preservativi? - chiese guardandola sbarrando gli occhi. - Siete troppo giovani per avere un figlio! - 
- Stordito … ho detto credevo … non sono incinta! - disse guardandolo e sorridendo. 
- Beh ora spiega perchè eravate strani! - disse sorridendole. - Tutto qui o c'è dell'altro? - 
- Sono stata adottata! - 
- Cosa? - chiese guardandola di nuovo con l'espressione da pesce lesso. 
- Sai cos'è un adozione? - chiese lei guardandolo. - Perché in caso contrario potrei spiegartelo! - 
- So cos'è un adozione, stordita! - disse guardandola. - Solo … che … tu … - 
- Assomiglio tanto a mia mamma, lo so! - disse sorridendo.  - Anche Mollie e Tommy sono adottati! - disse guardandolo. - E ultimamente sono strana perchè un mese fa più o meno ho trovato delle lettere in soffitta della mia madre adottiva e dopo averle lette ho deciso di andarla a conoscere e così ho fatto … lunedì l'ho incontrata per la prima volta e l'altra sera con Nate e i miei genitori siamo andati a cena con lei e suo marito … - disse alzandosi e andando a sedersi vicino a Tom sul bordo del letto. - E no non è il mio padre naturale, il mio vero padre è morto in Iraq alcuni anni fa … - disse guardandolo. 
- Perchè non mi hai mai detto nulla? - chiese guardandola. 
- Perché non avevo veramente affrontato la cosa fino a un mese fa, quando tre anni fa i miei me lo dissero, ci rimase male all'inizio ma per il resto non mi cambiò praticamente niente, insomma continuavo a vivere con loro, mi volevano sempre bene e io volevo bene a loro, insomma erano ancora i miei veri genitori, e lo sono ancora, insomma mi hanno cresciuta … ma un mese fa quando ho trovato quelle lettere e più che altro lunedì è diventato tutto realtà … insomma ho incontrato quella la donna che mi ha messo al mondo e che ha dovuto rinunciare a me … insomma è stato come prendere un cazzotto in pieno stomaco Tom … - 
- E Nate che dice? - 
- Sapeva tutto … mi ha aiutata in tutto, e ora mi tratta come se fossi una bambolina di porcellana che potrebbe rompersi da un momento all'altro! - 
- Nate è sempre stato protettivo nei tuoi confronti! - disse sorridendole. 
- E lo apprezzo … è uno dei tanti aspetti che amo di lui, ma … a volte ho bisogno di parlare con una persona che non cerca di proteggermi anche dall'aria che respiro! - 
- Per quello ci sono io! - disse sorridendo. 
- Per questo ci sei te! - disse annuendo leggermente. 
- Posso chiederti una cosa? - chiese guardandola. Amanda sorrise e annuì. - Perché hai cercato la tua madre biologica ora? - 
- Perché … credevo di doverla cercare per scoprire chi veramente fossi … credevo di non sapere chi fossi, dove fosse il mio vero posto, mi sentivo come se mi mancasse qualcosa, ed ero convinta che lo avrei trovato scoprendo chi fosse veramente mia madre e perché mi avesse data in adozione … - 
- E non è stato così! - quella di Tom non era affatto una domanda, aveva capito in pieno dove Amanda voleva arrivare. 
- Non è stato così … - 
- Sai chi sei ora? - chiese guardandola. 
- Credo di aver capito chi fossi veramente quando Nate ha detto di amarmi per la prima volta … - disse guardandolo e sorridendo. - So che sembra sdolcinato e da Film, ma ho aspettato che Nate si accorgesse di me per una cosa come due anni e mezzo e quando mi ha detto di amarmi … ho capito che era quello, quello che avevo sempre voluto che era quello il pezzo che mi mancava, volevo sapere che anche lui provava le stesse cose che provavo io! - disse sorridendo. 
- Quando te l'ha detto la prima volta? Sono curioso! - 
- La mattina dopo che avevamo litigato per colpa tua! - disse ridendo. - Dopo le riprese di Chasing The Sun, dopo la scenata di gelosia, la mattina dopo venne da me e abbiamo fatto … beh hai capito, per la prima volta è ha detto di amarmi … - disse arrossendo un po'. 
 
- Ehi Nate! - 
- Zitto scemo! - disse guardando Jay. 
- Che fai origli? - 
- Si, perchè la mia ragazza sta parlando di me con Tom! - disse sorridendo. 
- Che dicono? Sono curioso! - 
- Che devi uscire e trovarti una ragazza! - disse serio guardandolo. 
- Ehi! - 
- Jay, fa piano o ci scoprono! - disse guardandolo. 
- Direi che è troppo tardi! - disse Tom aprendo la porta e guardando entrambi, per poi guardare Amanda sul letto che era scoppiata a ridere. 
- E' tanto che sei lì? - chiese poi alzandosi e andando verso il ragazzo. 
- Quanto basta per sentire l'ultima parte del discorso! - disse sorridendo e baciandola dolcemente. 
- Prendete una camera! - disse Jay guardandoli. 
- Trovati una ragazza! - disse Amanda facendogli una linguaccia. 
- Smettetela di ripetermelo e presentatemi qualche belle ragazza! - disse facendo l'offeso e andando in camera sua. 
- Si è offeso sul serio secondo voi? - chiese Amanda guardando prima Nate e poi Tom. 
- E' Jay, gli passerà! - disse Tom sorridendo. 
- Quanto hai prima di dover andare a lavoro? - chiese Nate guardandola. 
- Mezz'ora! - disse guardando l'orologio.
- Andiamo un po' in camera mia! - disse prendendola per mano. 
 
- Ehi ciao Amanda! - 
- Ehi ciao Rebecca, papà è nel suo ufficio? - chiese sorridendo. 
- Si, ti stava aspettando … vai pure! - disse sorridendo.
- Grazie! - disse avviandosi verso l'ufficio del padre. - Papà? - chiese bussando alla porta. 
- Ehi vieni vieni! - disse sorridendo guardandola. 
- Ciao! - disse sorridendo entrando. 
- Oh hai trovato le scarpe che ti avevo lasciato in camera! - disse guardando i piedi della figlia e sorridendo. 
- Oh si! - disse sorridendo. - Papà sono delle Louboutin … avrei ucciso anche Luke per averne un paio! - disse sorridendo, mettendosi a sedere su una delle due sedie davanti alla scrivania del padre. 
- Beh, Luke mi dovrà ringraziare …. gli ho salvato la vita! - disse sorridendo. 
- Sono bellissime davvero papà! - disse guardandolo. - Grazie! - 
- Beh, parlerei volentieri delle tue scarpe tutta la mattina, ma … ho delle notizie! -
- Chi vuole le mie canzoni? - chiese sorridendo. 
- Nessuno! - 
- Allora non è una buona notizia! - disse inarcando le sopracciglia. 
- Hai lo stesso brutto vizio di tua mamma di non lasciarmi finire i discorsi! - disse guardandola. 
- Scusa! - 
- Nessuno vuole le tue canzoni, ma stamattina ero in sala di registrazione con i miei soci e hanno sentito un demo che tu avevi registrato tempo fa … - disse sorridendo. - E voglio che tu ne incida uno più recente … - 
- Non capisco! - disse guardandolo. 
- Potrebbero prendere in considerazione di farti incidere un disco con la nostra casa discografica! - disse sorridendo guardandola. 
- Cosa? Mi stai prendendo in giro? - 
- Perché dovrei stellina? E' un occasione più unica che rara! - disse alzandosi e andandosi a sedere accanto alla figlia. - So che hai una canzone pronta, ti ho sentito canticchiarla ieri sera mentre passavo davanti a camera tua, puoi scegliere una delle basi già pronte che abbiamo in studio … e registrarla oggi stesso, meno tempo facciamo passare e meglio è … fidati so come vanno queste cose! - 
- Oh mio dio, papà … - 
- Te la senti? - 
- Lo sai che me la sento! - disse alzandosi. 
 
- Perfetto, Amanda sei pronta? - chiese il tecnico guardandola. Amanda guardò il padre dall'altra parte del vetro, si sistemò le cuffie e sorrise. 
- Pronta! - disse facendo un respiro profondo. 
Non era la prima volta che registrava una canzone, aveva registrato decine di demo di canzoni scritte da lei per farle sentire ad altri artisti, ma quella volta era diverso era una canzone che avrebbe significato tanto, per il suo futuro. 
Chiuse gli occhi e automaticamente cominciò a cantare. 
- Forgive me for what I have done, Cause i’m young, yeah i’m young Forgive me for what I have done, Cause i’m young, yeah i’m young I don’t mean to frighten you off It’s just fun, it’s just fun I don’t mean to frighten you off It’s just fun, it’s just fun We live on the edge the life We don’t even compromise We rest because we run of time … -
Dopo una ventina di minuti e alcune prove la canzone era pronta e incisa su disco. 
- Potremmo avere tra le mani una piccola stella! - disse guardandola e dandole un bacio sulla fronte. 

 

*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 28° ...  mancano esattamente  2 capitoli alla fine! 
DUE CAPITOLI, gente! 
Beh meno Namanda in questo capitolo e un pizzico di Tomanda (?) ahahaha scusa il troppo studio mi fa strani effetti
Comunque la canzone di Amanda è Young di  Tulisa, sono in fissa l'ho cominciata ad ascoltare e mi è venuta l'idea per questo capitolo! 
So RECENSITE, dai che manca poco alla fine della storia, non mi abbandonate ora! 

Inoltre vi avverto che ho postato il secondo capitolo della nuova storia, su lasciate una recensioncina se volete che continui! :D



Se cliccate sull'immagine vi manderà direttamente alla storia!!
OH MIO DIO GIOVEDI' HO L'ORALE E SONO NEL PANICO PIU' TOTALE! 

Ah se volete aggiungermi su twitter mi chiamo come qua, @Out_Ofocus ... 

Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

 

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Capitolo 29
*** Day Twenty - Nine ***




Day Twenty - Nine
 

 

- Sai, a volte ho pensato che dovremmo trovarci un posto tutto nostro! - disse guardandola. Amanda alzò lo sguardo dal carrello della spesa e lo guardò. (Outfits)
- Ho capito bene? - chiese sorridendo. - A modo tua hai appena detto di andare a vivere insieme? - 
- Si e no! - disse sorridendo, spingendo il carelle e entrando nel corridoio dei cereali e dei biscotti. 
- Non può essere si e no, o è si o è no! - disse seguendolo. 
- Non lo so … Piccola! - disse sorridendole, prendendo la scatola dei cereali che mangiava Jay e mettendola nel carrello. - Insomma, stiamo insieme da poco e forse andare a vivere già insieme sarebbe affrettato! - disse guardandola. 
- Ma? - chiese sorridendo. 
- Non abbiamo mai davvero momenti per noi, insomma c'è sempre qualcuno in mezzo! - 
- Spesso e volentieri è Jay! - disse ridendo lei. 
- Si, ma anche quando siamo a casa tua … insomma ci sono quasi sempre i tuoi genitori! - disse guardandola. 
- Nate, di quello che devi dire! - 
- Forse parlarne al supermercato non è il massimo del romanticismo! - disse sorridendo, guardandola mentre metteva un pacchetto di biscotti nel carrello. - Ma chi se ne frega! - disse prendendola per mano e costringendola a guardarlo. - Se ci trovassimo un appartamento solo per noi due? - 
- Lasceresti i ragazzi? - 
- Beh, non potrei mai! - disse ridendo. - Sarebbe solo una separazione di una palazzina! - disse ridendo. 
- Cosa … cosa significa? - 
- Nel palazzo praticamente accanto a casa mia vendono dei piccoli appartamentini nuovi nuovi … - 
- Hai già pensato a tutto! - disse baciandolo dolcemente. 
- Se è per questo sono anche andato a sentire quanto costano! - disse sorridendo. 
- Nate, lo sai che io lo farei anche oggi stesso … ma devo sentire i miei … insomma non mi hanno mandato a Los Angeles con te, la vedo dura che mi mandino a vivere con te! - 
- Pensi che potrebbero dire di si? - chiese guardandola. 
- Lo spero … - disse sorridendo. - Insomma a casa già ora non ci sono quasi mai! - disse baciandolo dolcemente. - Ora finiamo di fare la spesa o quei quattro babbuini dei tuoi compagni di band, barra coinquilini ci daranno per dispersi! - disse ridendo.
 
- Amanda a pranzo a casa? - chiese Luke entrando in cucina e guardando la sorella che stava dando una mano alla madre a preparare il pranzo. 
- Non è così strano! - disse facendogli la linguaccia. 
- Ma insomma, ultimamente non ci sei mai stata … se non ti conoscessi direi che lo fai per un secondo fine! - disse Luke sorridendo. - Oh no aspetta ti conosco bene e lo fai sicuramente per un secondo fine! - disse guardandola. 
- Veramente, papà doveva parlarmi del mio contratto! - disse lei prendendo l'insalatiera e andando a metterla a tavola. 
- Smettetela voi due! - disse la madre guardandoli. 
- Beh è lui che deve smetterla … io non ho fatto niente! - disse Amanda sorridendo. 
- Sono a casa! - disse il padre entrando in casa, appoggiando la ventiquattrore all'ingresso e poi andando in sala da pranzo. 
- Potete già mettervi a tavola che è tutto pronto! - disse la madre sorridendo. 
- Allora Mandy … - disse il padre guardandola mentre la madre serviva il pollo. - Ho novità! - disse sorridendole. - I miei soci hanno sentito la traccia che abbiamo registrato ieri … e sono più che contenti di farti firmare un contratto! - disse guardando la moglie. 
- Aspetta, inciderò un disco mio quindi? - 
- Esatto! - disse il padre sorridendole. 
- Oh mio dio! - disse coprendosi la bocca con le mani. - Mamma per te va bene? - chiese poi guardandola. 
- Vuoi scherzare, ne abbiamo parlato prima di dirti tutto con tuo padre e abbiamo deciso che sarò la tua manager! - disse sedendosi al suo posto. 
- Sul serio? - chiese Luke sorpreso. 
- Si, Mollie ormai è abbastanza grande e credo di poter tornare a lavorare e poi la voglio tenere sotto controllo! - disse sorridendo. 
- Dovrai passare in casa discografica nei prossimi giorni, per firmare il contratto … e cominciare a lavorare a qualche canzone! - disse il padre sorridendo. 
- Lavorare a qualche canzone? - chiese Luke guardandolo. - Ma se ne avrà a milioni già pronte! - disse sorridendo. 
- Quello è vero! - disse Amanda sorridendo. - Ok visto che l'argomento è incentrato su di me … Luke aveva ragione … avevo una cosa da chiedervi! - disse guardando prima il padre e la madre. - Anche se credo di sapere già la vostra risposta! - 
- Dicci tutto tesoro! - disse sorridendo la madre. 
- Ok … allora … ehm … accanto alla casa di Nate, hanno costruito un palazzo, e vendono dei piccoli appartamentini già pronti … e … insomma … Nate … vorremmo andare a vivere insieme! - disse tutto d'un fiato. 
- Oh … questa è una sorpresa! - disse il padre alzando lo sguardo dal piatto e guardandola, per poi guardare la moglie.
- Avete tutto il diritto di dirmi di no … non siete obbligati a dirmi di si … ma posso esporvi un paio di cose? - chiese sorridendo. Entrambi i genitori annuirono. - Io e Nate ci amiamo, che voi ci crediate o no, so che stiamo insieme da nemmeno un mese, ma è stato il mio migliore amico per anni … siamo grandi abbastanza per prenderci le nostre responsabilità … e ne qua ne a casa sua abbiamo mai momenti per noi … e la cosa è un po' seccante dopo un po' … qua c'è sempre qualcuno insomma siamo in sei in una casa sola e a casa sua sono in sei … sono case sempre affollate … vorremmo solo un po' di spazio per noi! - disse guardandoli. 
- Possiamo parlarne prima fra noi? - chiese la madre guardandola. 
- Certo … tutto il tempo che volete! - disse sorridendo. 
 
- Quindi hanno detto subito di no? - chiese Nate quando la ragazza rispose al telefono. 
- Che tu ci creda o no … hanno detto che ci penseranno, non è un segno negativo no? - chiese mettendosi a sedere sul letto. 
- Direi di no … - disse sorridendo chiudendo il frigo. - Che dici se intanto andiamo a vederlo l'appartamento? - 
- Tra un ora devo andare da Cristina che ha detto di dovermi dare delle cose, ma dopo sono libera! - 
- Allora facciamo che quando hai fatto mi raggiungi da me? - chiese mettendosi a sedere sul divano accanto a Siva. 
- Va bene a dopo! - 
- A dopo piccola! - disse riattaccando. 
Amanda guardò un attimo il telefono, poi lo appoggiò sul comodino e andò davanti all'armadio per cambiarsi che a pranzo si era macchiata la camicia. Dopo essersi cambiata, prese la borsa e scese le scale a passo veloce. (Outfits)
- Mamma io esco! - disse affacciandosi in salotto. 
- Puoi venire un attimo? - chiese guardandola. 
- Certo! - disse entrando in salotto. 
- Siediti! - disse sorridendo guardando il divano. - Ne abbiamo parlato con tuo padre, prima che tornasse in studio! - 
- Non posso vero? - chiese guardandola. 
- Quando io e tuo padre siamo andati a vivere insieme avevamo l'età tua e di Nate, stavamo insieme da tre anni e ci stavamo per sposare, ma erano altri tempi … - 
- Cosa vuoi dire con questo mamma? - 
- Che, potete comprare quell'appartamento … e puoi andare a vivere con lui, se è quello che veramente vuoi! - disse sorridendole. 
- Oh mio dio davvero? - chiese guardandola. 
- Si, so quanto tieni a questa storia con Nate e so che è quello che veramente vuoi … - 
- Oh mio di mamma, grazie! - disse abbracciandola. 
- Ti voglio bene piccola mia, questo ricordatelo sempre! - 
- Ti voglio bene anche io! - disse sorridendo. 
- Stavi andando da Cristina? - chiese sorridendole. 
- Si, mi ha chiamata stamattina, ha detto che ha delle cose da darmi! - 
- Allora va! - disse sorridendole. - Poi dopo? - 
- Andiamo a vedere l'appartamento con Nate! - 
- E già lo prenderete … vi conosco! - disse ridendo. 
- Grazie davvero mamma! - 
- Non mi deludere ok? - 
- Non lo farei mai! - disse alzandosi dal divano e sorridendole. 
 
Amanda parcheggiò davanti alla casa di Cristina, dietro ad una mini rossa che sapeva essere della donna. Prese la borsa e la scatola con i muffin, che si era fermata a comprare nella pasticceria dove andava sempre con Nate, e si avviò verso la porta. Si sistemò la maglietta, lisciandola con le mani e poi suonò il campanello. 
- Ehi Amanda! - disse sorridendo aprendo. - Ciao, vieni entra pure … non fare caso al disordine, l'ometto oggi ha deciso di seminare giocattoli ovunque! - disse indicando un bambino biondo pieno di riccioli che correva per il salotto. 
- Presumo che lui sia Harry! - disse sorridendo. 
- Si, ed oggi è particolarmente agitato! - disse sorridendo. 
- Questi sono per te! - disse porgendole la confezione dei pasticcini. 
- Oh grazie! Ma non dovevi disturbarti! - disse sorridendole. 
- Nessun disturbo! - 
- Vieni andiamo in cucina! - disse indicando la stanza alle sue spalle. - Posso offrirti qualcosa? - 
- Una tazza di caffè? - 
- Perfetto! - disse sorridendo. - Sei una drogata di caffè come me! - disse guardandola. 
- Oh finalmente, Nate è un patito di the e non apprezza il caffè tanto quanto me! - 
- Mi piace sai? E' un bel ragazzo e poi siete così carini insieme! E siete entrambi innamorati … si vedeva da come vi guardavate l'altra sera a cena!  - disse sorridendole. 
- Grazie! - disse sorridendo. 
- Comunque, non ti faccio perdere molto tempo … - disse guardandola. 
- Tranquilla, non ho fretta, Nate mi aspetterà! - disse guardandola, prendendo la tazza che le stava porgendo. 
- No a maggior ragione farò veloce! - disse sorridendo. - So che hai detto che non volevi vedere foto di tu padre, il tuo vero padre … ma credo che sia giusto che tu abbia una cosa che gli apparteneva! - disse uscendo un attimo dalla cucina e tornando qualche minuto dopo con una vecchia scatola di latta tra le mani. - Sono anni che io non la apro … ma la fece per te quando io ero incinta e anche dopo … ci sono foto, piccoli foglietti scritti e un peluche … vorrei che l'avessi tu … infondo la fece per te! - disse guardandola e porgendogliela. 
- Sei sicura che vuoi che la tenga io? - chiese guardando la scatola di latta e accarezzandola con il palmo della mano. 
- Sicura, come ho detto la fece per te! - 


*My Space* 
Ed ecco qua il giorno 29° ...  manca un solo capitolo! :( 
E' un po' poco Namanda lo so ... ma spero che vi piaccia lo stesso! 
Vi aspettavate la cosa dell'andare a vivere insieme?! 
Su lasciatemi una recensioncina con scritto che ve ne pare! :D

Inoltre vi avverto che ho postato il terzo capitolo della nuova storia, su lasciate una recensioncina se volete che continui! :D



Se cliccate sull'immagine vi manderà direttamente alla storia!!
 


Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


Peace&Love El.

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Capitolo 30
*** Day Thirty ***




Day Thirty

 

- Novità per Nathan Sykes e Amanda King!  - disse Max leggendo a voce l'articolo. 
- Così sembra che aspetti un bambino! - disse Jay ridendo. Amanda si girò automaticamente verso Nate e sorrise, poi senza farsi vedere guardò Tom che le stava sorridendo. (Outfits) 
- Va avanti! - disse Nate sorridendo. 
- Ok! - disse Max aprendo l'articolo e scorrendo con il mouse per poi cominciare a leggere. - Ok allora … Novità per la coppia formata da Nathan Sykes, componente dei The Wanted, e Amanda King, figlia del produttore della band. Come sappiamo i ragazzi stanno insieme da un mese ma si conoscevano già da anni. Nell'ultimo mese sono stati avvistati sempre più spesso insieme e molte fan hanno scritto su twitter di averli incontrati a giro per Londra e che entrambi si sono dimostrati disponibilissimi a scattare foto e firmare autografi. Ma tornando al vero argomento dell'articolo. Ieri sera sul twitter di Nathan è apparsa una foto. Possiamo vedere Amanda a sedere a indiana in mezzo ad un salotto vuoto e il tweet diceva “Possiamo chiamarla casa no? @AmandaKing”. Questo potrebbe significare che i due ragazzi stiano programmando di andare a vivere insieme, i due ragazzi non hanno confermato niente, ma circa un oretta fa è apparsa un'altra foto, stavolta sull'account di Amanda. Possiamo vedere due mazzi di chiavi con lo stesso portachiavi, un piccolo polpo di peluche uno rosa e uno blu, e il tweet diceva “Abbiamo le chiavi, casa dolce casa!” … beh questi due tweet hanno scatenato un vero e proprio dibattito su twitter … - Max si fermò un attimo e scorse con il mouse. - Ma non finisce più! - disse sorridendo. 
- Va avanti! - disse Siva guardandolo. 
- Ok ok, con calma! - disse tornando a guardare il pc. - Beh questi due tweet hanno scatenato un vero e proprio dibattito su twitter … C'è chi dice che sia troppo presto per andare a vivere insieme, c'è chi è felicissimo per la coppia e chi semplicemente che sono grandi abbastanza per prendere le proprie decisioni! E ce chi paragona Amanda a Nathan a Max e Michelle, dicendo che i The Wanted sono famosi per fare le cose di corsa, come Max dopo solo sei mesi chiese a Michelle di sposarlo, anche se ora come ora il matrimonio è stato annullato! - disse guardandoli. 
- Nessuno di voi quattro ha ancora detto la sua! - disse Amanda guardando i ragazzi. - E questo è preoccupante! - 
- Beh sapete che appoggiamo tutto quello che fate, insomma siete grandi abbastanza per prendere le vostre decisioni … appunto! - disse Tom sorridendo. 
- Io sono triste, che Nathan se ne va! - disse Jay guardandoli. - Ma beh, andate a vivere qua accanto insomma mi vedrete spesso! - 
- Non ci contare! Abbiamo preso quell'appartamento per avere i nostri spazi, quindi non avrebbe senso se tu fossi fisso da noi! - disse Nate sorridendo. 
- Ogni tanto verrò però! - disse sorridendo. 
- Siva, Max non avete opinioni? - 
- Beh l'articolo ha ragione, insomma io dopo sei mesi che ci uscivo insieme le ho chiesto di sposarmi … voi state insieme da un mese ma vi conoscete da anni, per me non è correre troppo! - disse sorridendo. 
- Per me … sono fiero del nostro piccolo Nathan che cresce! - disse Siva sorridendo e facendo ridere gli altri. 
- Quando vi ci trasferite ufficialmente? - chiese Tom. 
- Non appena abbiamo comprato qualche mobile! - disse Amanda sorridendo. 
- E che stiamo aspettando? - chiese Siva sorridendo. - Abbiamo tutti la giornata libera no? - chiese guardando i ragazzi. 
- Siva ha ragione, andiamo a fare shopping! - disse Jay alzandosi in piedi. 
- Che ne dici? - chiese Nate guardandola. 
- Andiamo! - disse alzandosi a sua volta. 
- Ah Mandy? - 
- Si Max? - chiese guardandolo. 
- Congratulazioni per il contratto discografico, sapevo che era solo questione di tempo prima che ti scoprissero! - disse abbracciandola. 
- Abbraccio di gruppo! - urlò Tom unendosi ai due ragazzi. 
- Vi voglio bene ragazzi! - disse sorridendo in mezzo all'abbraccio di quei cinque. 
- Ehi! - 
- Ah no scusa …. a te ti amo! - disse sorridendo guardando Nate. 
- Meglio! - disse ridendo. 
 
- Ma come davvero questo letto non vi piace? - chiese Siva guardandoli. 
- E' comodissimo! - disse Tom prendendoci comodamente posto. 
- E' un negozio di arredamenti, non puoi stenderti su tutto quello che è esposto rincoglionito, alzati! - disse Max guardandolo. 
- Perché ce li siamo portati dietro? - chiese Amanda guardando Nate. 
- Non ne ho idea, credimi! - disse sorridendo. 
- Io voglio questo coso per camera mia! - disse Jay sorridendo. 
- Quel coso è un pouf! - disse Amanda guardandolo. 
- E' comodo! - disse sistemandocisi comodo. 
- Jay, non hai posto in camera! - disse Siva guardandolo. 
- A mala pena centri te! - disse Max sorridendo. 
- E il terrario di quella lucertola che ti porta via posto! - disse Tom alzandosi dal letto, dopo che un commesso lo aveva guardato male. 
- Ehi, Tia non da nessuna noia! - disse Jay guardandolo. 
- Non ho detto questo! - disse alzando le mani verso l'alto Tom. 
- Ehi, piccola? -
- Si? - 
- Che ne dici di quel divano lì? - chiese Nate indicando un divano blu con dei cuscini bianchi. 
- Mi piace! - disse sorridendo. 
- Le misure sono perfette, centra perfettamente nel nostro salotto! - 
- Lo prendiamo? - 
- Vuoi aspettare e vedere qualcos'altro? - chiese sorridendole. 
- No questo è perfetto! - disse baciandolo velocemente. 
 
- Potremmo aiutarvi a montare i mobili! - disse Jay guardando Nate e Amanda mentre uscivano dal negozio. 
- Ce li consegneranno fra due giorni … - disse Nate sorridendo. 
- Perfetto, allora fra due giorni tutti a casa loro a montare i mobili! - disse Tom sorridendo. - Perfetto io penso al cibo! - disse Max sorridendo, aprendo la sua macchina. 
- Di a Michelle di preparare il dolce al cocco … amo quel dolce! - disse Amanda sorridendo. 
- Perfetto glielo dirò! - disse sorridendo. 
- E dille di venire, che così vede la casa, quando l'ho sentita stamattina era curiosa di vederla! - 
- Se non lavora credo che verrà volentieri! - 
- Ditelo anche a Kate e Nareshaa se vogliono unirsi a noi! - disse guardando Tom e Siva. 
- E io sarò il Forever Alone della situazione! - disse Jay appoggiandosi al cofano della macchina di Max. 
- Perché non chiami Jess? - gli chiese Tom guardandolo. 
- Chi? - chiesero curiosi Nate e Amanda insieme. 
- La migliore amica di Kate, l'altra sera quando eravate con Max e Michelle con Jay siamo andati in un pub in centro e ci hanno raggiunto Kate e la sua migliore amica, Jess, che sembrava molto interessata a Jay … e che non è affatto male! - disse guardandolo. 
- Ci penserò! - disse il ragazzo tranquillamente.
 
- Casa tua vuota? E' strano! - disse mettendosi a sedere sul divano accanto a lei. 
- Si in effetti lo è … ma le pesti potrebbero tornare da un momento all'altro! - disse guardando l'orologio sulla parete e poi appoggiandosi al petto del ragazzo lasciandosi cingere le spalle. 
- Lo sai che sono fiero di te? - 
- Fiero di me? - 
- Inciderai un disco tutto tuo! - disse dandole un bacio sulla fronte. 
- Credi che io sia all'altezza della situazione? - chiese guardandolo. - Insomma io scrivo canzoni, non le canto! - 
- Tu hai più talento di quanto pensi … e non puoi sprecarlo scrivendo canzoni per altri, certo non dico che dovresti smettere ma insomma potrai avere le tuo canzoni! - disse sorridendo. - Io credo in te! - disse baciandola dolcemente. 
- Ora sai come mi sento io quando tu raggiungi dei traguardi con i ragazzi! - disse sorridendole. 
- Ti senti così fiera di me? - 
- Si, quando sento una vostra canzone alla radio, sono anche peggio di una delle ragazzine che vi segue, io sono la tua fan numero uno e tu questo lo sai! - disse baciandolo dolcemente. 
- Non sai quanto sono contento che tu abbia scelto me! - disse ricambiando il bacio. 
- E chi altro potevo scegliere? - 
- Gli altri due miliardi di ragazzi la fuori! - 
- Ho il migliore tutto per me, non potrei sceglierne un altro! - disse sorridendo. 
- Così mi monto la testa! - disse sorridendo e baciandola. 
- Puoi farlo! - disse ridendo. Poi si tirò su e si mise a sedere a indiana accanto a lui. - E' impressionante come la mia vita sia cambiata in 30 giorni! - disse sorridendo. - Ho te, ho conosciuto mia mamma, quella vera, ho un nuovo lavoro, diventerò una cantante e andremo a vivere insieme! - disse baciandolo dolcemente. 
- Scegline una! - disse sorridendo. - La migliore! - 
- Che domande! Tu! - disse baciandolo di nuovo. 
- Non avevo dubbi! - disse cingendole i fianchi con le braccia e baciandola appassionatamente. 
- Non stiamo correndo troppo vero? Dico andando a vivere insieme! - 
- No, piccola, ti amo più di quanto abbia mai amato qualcuno, voglio averti accanto la mattina quando mi sveglio e dirti che sei bellissima anche con i capelli scaruffati, voglio poterti baciare senza essere interrotto sempre da qualcuno, voglio tornare a casa dopo una giornata stancante con i ragazzi e trovare te, voglio poter fare l'amore con te ogni volta che ne ho voglia, senza dovermi preoccupare che nella camera accanto ci sono i ragazzi o i tuoi genitori! - disse sorridendo e strofinando il suo naso con quello della ragazza, che a sua volta sorrise. - Voglio te ventiquattro ore su ventiquattro! - disse baciandola. 
- Ti amo! - 
- Ti amo anche io piccola, più di quanto tu possa immaginare! - disse sorridendo. 



 


 

 

*My Space* 
Pensavate davvero che vi avrei fatto finire così?! 
Beh l'idea all'inizio era quella, ma poi mi sono resa conto che così rimanevano molte cose in sospeso, perciò avremo un ultimo capitolo che sarà l'EPILOGO! 
Quindi ancora non vi disperate avete ancora UN CAPITOLO!! 
Intanto recensite questo, che come sempre mi fa piacere sapere le vostre opinioni! 

Inoltre vi avverto che ho postato il terzo capitolo della nuova storia, su lasciate una recensioncina se volete che continui! :D



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Vi lascio inoltre il link dell'altra mia storia, If Happy Ever After Did Exist, con i One Direction. 
e l'altra ancora che scrivo con Fleur Rebelle,sempre con i One Direction, I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love


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Capitolo 31
*** Epilogo ***




Epilogo
 

 

Tre anni dopo. 
 
- Call it a curse! Or just call me blessed, if you can't handle my words, you ain't getting my best is this how Marilyn Monroe felt? Well, must be how Marilyn Monroe felt, it's like all the good things, they fall apart like, like like Marilyn Monroe, truth is we'll mess up til we get it right I don't wanna end up losin my soul …- (Marilyn Monroe - Nicki Minjai
 
- Che te ne pare mamma? - chiese Amanda guardandola. (Outifits
- Credo che sia il singolo adatto per tornare sulle scene! - disse sorridendo guardando la figlia. 
- George, tu che ne pensi? - chiese guardando il ragazzo seduto alla console dello studio di registrazione. 
- Che è semplicemente perfetta e che mi era mancato registrare con in te in questo ultimo anno! - disse sorridendole. 
- Si può? - chiese bussando alla porta accostata. 
- Ehi Nate, entra pure tanto abbiamo finito! - disse la madre di Amanda alzandosi e guardando il ragazzo entrare nello studio. 
- Ciao! - disse Amanda sorridendogli. 
- Ciao piccola! - disse baciandola dolcemente. 
- Dov'è la peste? - chiese guardando i bimbo in braccio a Nate. 
- Amma! - disse il bambino allungano le braccia verso la ragazza per farsi prendere in collo. 
- Ciao occhioni belli! - disse sistemando i capelli al bambino. - Hai fatto il bravo oggi con papà? - chiese guardandolo. Il bambino si girò verso Nate e sorrise, scuotendo leggermente la testa come per annuire. 
- Siamo andati al parco insieme allo zio Tom e lo zio Jay e poi siamo tornati a casa e abbiamo dormito un bel po', vero ometto? - 
- Ha dormito lui o te? - chiese Amanda mettendo giù il bambino.
- Tutti e due, anzi credo anche di essermi addormentato prima io di lui! - disse sorridendo, guardandolo mentre andava a mettersi a sedere sul divanetto. 
- Come sempre! - disse Amanda sorridendo. 
- Ti ho portato il cambio, io e lui siamo già pronti! - disse indicando il bambino, porgendo ad Amanda il vestito e la borsa che lei gli aveva lasciato pronta prima di uscire per andare a lavoro. 
- George, posso cambiarmi qua? - chiese guardando il ragazzo ancora seduto alla console. 
- Certo, vi lascio soli! - disse sorridendo alzandosi e uscendo. 
- Grazie! - disse lei sorridendo. 
- Gli ho messo quella va bene? - chiese Nate indicando il bambino. 
- Jeans e camicia bianca, che si sporcherà dopo tre secondi! - disse sorridendo. - Perfetto!
- Io vado bene? - chiese sorridendo.
- Jeans, maglietta bianca e giacca, perfetto … ma alla cena ti tiri giù le maniche della giacca! - disse baciandolo velocemente per poi cominciarsi a cambiare. 
- Va bene, ma se fa caldo me la levo! - disse sorridendo. - In fondo è solo una cena di prova, domani al matrimonio prometto di stare tutto il tempo con la giacca e la cravatta! - disse sorridendo andando a mettersi accanto al bambino sul divano. 
 
Ne erano successe di cose in quei tre anni. Partendo da Amanda e Nate stessi. Dopo essere andati a convivere le cose erano andate per la meglio, dopo l'uscita del suo primo disco Amanda aveva fatto un tour in Inghilterra con le The Saturdays, aprendo i concerti delle ragazze, poi aveva avuto il suo primo tour italiano e circa sei mesi dopo Demi Lovato l'aveva voluta in America per aprire i suoi concerti. Dopo la fine del tour si era concentrata sul secondo disco. Dopo l'uscita di quello seguì un nuovo Tour europeo, durante il quale Amanda scoprì di essere incinta, così una volta finito quello aveva preso un momento di pausa da tutto per concentrarsi sulla gravidanza. Per quanto riguardava Nate invece le cose con i ragazzi non potevano andare alla meglio avevano pubblicato complessivamente cinque album e il sesto era in uscita, anche se in quei tre anni avevano rallentato un po' per concentrarsi sulla loro vita privata, e questa pausa era concisa più o meno con la nascita del piccolo Derek Christopher Sykes. Derek aveva esattamente otto mesi ed era una vera e propria peste, viziato sia dagli zii veri che dagli zii acquisiti, cioè i ragazzi, infondo Nate e Amanda erano i primi della compagnia ad aver messo su famiglia.
Per quanto riguardava gli altri ragazzi le cose erano andate di bene in meglio anche per loro. Tom e Kate si erano lasciati dopo pochi mesi che Nate e Amanda erano andati a convivere, e Tom aveva stupito tutti cominciando ad uscire con Frankie. Stavano insieme da due anni e mezzo e convivevano da pochi mesi. Siva e Nareshaa erano insieme a Max e Michelle una delle coppie ormai storiche che non deludevano nessuno, si erano spostati un anno dopo e adesso erano in dolce attesa di una bimba. Max e Michelle avevano finalmente ufficializzato di nuovo il matrimonio, e quella sera avevano la cena di prova. Jay infine aveva davvero chiamato Jess, la migliore amica di Kate, scoprendo quanto fosse oca, così dopo una relazione di circa sei mesi l'aveva letteralmente mandata a quel paese e dopo poco aveva conosciuto ad un incontro con le fan Hannah, una fan dei ragazzi, e Jay dopo esserci uscito per qualche mese le aveva chiesto di andare a convivere stupendo tutti. Quindi dopo il trasferimento di Nate e Amanda a poco a poco anche gli altri avevano deciso di andare a vivere da soli ma a differenza di quello che tutti pensavano la cosa gli aveva uniti ancora di più, contando anche che erano tutti vicini di casa. 
Infinta, Luke il fratello di Amanda, aveva sposato Vanessa sei mesi prima e adesso stavano pensando di mettere su famiglia. 
Cristina era diventata ufficialmente parte della vita di Amanda, dimostrandosi non la madre che non era mai stata ma un ottima amica. 
 
- Non siamo gli ultimi vero? - chiese Amanda quando Nate svoltò nel parcheggio del ristorante. (Outfits) 
- Non direi, ma tranquilla piccola, Michelle sapeva che lavoravi oggi! - 
- Lo so, ma è la mia migliore amica e non voglio essere in ritardo alla sua cena di prova! - disse sorridendo guardandolo mentre parcheggiava e spegneva la macchina. 
- Tranquilla siamo in orario! - disse sorridendole e dandole un bacio. 
- E' arrivato il cretino di Jay! - disse Amanda scoppiando a ridere e guardando il ragazzo a sedere comodo sul cofano della macchina. 
- Scendi rincoglionito! - disse Nate aprendo lo sportello e scendendo. - La graffi! - 
- Con cosa con il mio bel culo? - chiese scendendo e sorridendo. 
- Ciao Hannah! - disse Amanda scendendo Derek dalla macchina e prendendolo per mano. 
- Ciao Mandy! - disse sorridendole. - Ciao Piccolo! - 
- Derek, saluta dai! - 
- Ao zia ana! - disse sorridendo il bimbo. 
- Oh che soddisfazioni! - disse sorridendo. 
- E io chi sono? - chiese Jay inginocchiandosi in modo da essere più o meno alla stessa altezza del bimbo. 
- Io ay! - disse lui sorridendo toccando una guancia a Jay con un ditino. 
- Vieni dallo zio! - disse sorridendo prendendolo in collo ed avviandosi verso l'entrata del ristorante con Hannah al seguito. 
- Andiamo piccola! - disse Nate prendendola per mano. 
- Mandy! - disse Michelle andando ad abbracciarla. - Sono nervosissima! - 
- Per quale motivo è una normalissima cena! - disse lei sorridendole. 
- Si, ma è la prima volta che la mia famiglia e quella di Max sono insieme … ed è strano … poi ho paura che uno dei ragazzi faccia qualche cavolata! - disse sorridendole. 
- Oh tranquilla, l'unico che potrebbe fare cavolate è Jay, che adesso è impegnato a giocare con Derek, quindi per un po' possiamo stare tranquilli! - disse sorridendole cercando di calmarla un po'. 
- Ehi ciao bellezza! - disse Max scoccando un bacio su una guancia ad Amanda. - Ciao Nat! - disse poi sorridendo al ragazzo. 
- Sera! - dissero in coro. 
- La peste? - 
- Con la peste grande! - disse Nate sorridendo indicando Jay e Derek che giocavano in un angolino con le macchinine di Derek. 
- Lasciamo le signore un attimo sole va! - disse Max sorridendo e avviandosi verso Jay seguito da Nate. 
- La prossima sei tu! - disse prendendo la mano dell'amica e guardando l'anello. 
- Non riesco a smettere di fissarlo! - disse Amanda sorridendo. - Cioè … è così bello! - 
 
- Ehi sera! - disse Tom unendosi ai ragazzi. 
- Oh Tom! - disse Max sorridendo. 
- Io Om! - 
- Ciao piccoletto! - disse sorridendo al ragazzo. 
- Manca Siva e poi siamo al completo, compreso il nuovo sesto membro! - disse Max guardando Derek. 
- Ci sono! - disse Siva sorridendo. 
- The Wanted al completo! - disse sorridendo Tom. 
- Chi l'avrebbe mai detto che il primo a riprodursi sarebbe stato il piccolo Nate! - disse Jay sorridendo. 
- Riprodursi? Cosa sono un animale? - chiese guardandolo. 
- In delle occasioni si! - disse Siva ridendo. 
- Ehi, stiamo parlando di anni fa, adesso sono cresciuto e sono un padre! - 
- Fa strano, Nathan un padre! - disse Tom ridendo. 
- Ehi tra un po' lo sarà anche il nostro Siva qua! - disse sorridendo Max guardandolo. 
- E tu sarai un marito! - disse sorridendo. - Da domani! - 
- Beh, poi starà a Nate! - disse sorridendo Jay. 
- Manchiamo io e te! - disse Tom guardandolo. 
- Io ad Hannah l'ho detto che per ora non ho nessuna intenzione di sposarmi! - disse sorridendo. 
- Beh, io ci sto facendo un pensierino! - disse Tom sorridendo. - Ma che rimanga tra noi intesi? - chiese guardandoli. 
- Intesi! - dissero sorridendo. 
- Sarà meglio andare a mettersi a sedere! - disse Max sorridendo. 
Dopo aver preso in collo Derek, Nate raggiunse Amanda, come il resto dei ragazzi raggiunse la rispettiva ragazza. 
Erano passati tre anni e tutti erano cresciuti e diventati adulti, con le conseguenza che questo cambiamento porta sempre con se. 


 



*My Space* 
Stavolta è veramente finita! 
Ok qua scriverò un piccolo monologo, beh che dire, questa è stata una delle Fan Fiction che mi sono impegnata di più a scrivere e devo dire che non mi sarei mai aspettata così tanto successo! 
Cioè a ora siamo a 88 recensioni, 15 persone l'hanno inserita nelle preferite, 3 nelle ricordate e 25 nelle seguite! **
E approfitto di questo spazione per dire GRAZIE a tutti quelli che l'hanno seguita dall'inizio e da quelli che sono arrivati dopo, a chi ha sempre recensito e a chi ha letto in silenzio. 
E soprattutto a chi mi ha riempito di complimenti, davvero mi fate sentire importante e mi fate sentire come se quello che scrivo sia importante per voi, mi fate montare addirittura la testa dicendomi che ho un dono! 
Sul serio GRAZIE davvero, ora vi voglio tutte alla nuova storia "Close Your Eyes An Make a Wish" anche quella con i ragazzi come protagonisti! 
Inoltre non vi nascondo che ho una mezza idea per un'altra ancora, che vedrò se cominciare a buttare giù o no! 
Beh anche questa storia è finita, ma non finirà con questa certo la mia "carriera" (?) di autrice su EFP, ho bisogno di scrivere quindi tranquille non vi abbandonerò! 
Beh basta sto decisamente divagando, chiudo lasciandovi la foto del piccolo DEREK CHRISTOPHER SYKES:


Peace&Love El.


 

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