Teenage Kicks

di TheSlayer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Back To School ***
Capitolo 2: *** The Beach Party ***
Capitolo 3: *** Bring It On! ***
Capitolo 4: *** Let's Throw A Party ***
Capitolo 5: *** Troublemaker ***
Capitolo 6: *** Rumor Has It ***
Capitolo 7: *** Payback Time ***
Capitolo 8: *** The First Time ***
Capitolo 9: *** V for Vendetta ***
Capitolo 10: *** Dirty Picture ***
Capitolo 11: *** The Principal's Office ***
Capitolo 12: *** Pep Rally ***
Capitolo 13: *** Fake Boyfriend ***
Capitolo 14: *** Sadie Hawkins ***
Capitolo 15: *** The After Party ***
Capitolo 16: *** The Aftermath ***
Capitolo 17: *** Poetry Club ***
Capitolo 18: *** Marina del Rey ***
Capitolo 19: *** Greased Lightnin' ***
Capitolo 20: *** Surfing USA ***
Capitolo 21: *** Happy Birthday, Holly ***
Capitolo 22: *** You're in Trouble, Miss Young ***
Capitolo 23: *** The Truth ***
Capitolo 24: *** Guilty ***
Capitolo 25: *** We Are Getting Back Together ***
Capitolo 26: *** Let Me Kiss You ***
Capitolo 27: *** Moving On ***
Capitolo 28: *** The First Date ***
Capitolo 29: *** Blue Moon ***
Capitolo 30: *** Best Friends Forever ***
Capitolo 31: *** The Switch ***
Capitolo 32: *** London Calling ***
Capitolo 33: *** Beatlemania ***
Capitolo 34: *** Kissing You ***
Capitolo 35: *** Drama ***
Capitolo 36: *** All Hell Breaks Loose ***
Capitolo 37: *** What To Expect... ***
Capitolo 38: *** The Results Are In ***
Capitolo 39: *** Cheating Bastard ***
Capitolo 40: *** The Naked Cowboy ***
Capitolo 41: *** Empire State of Mind ***
Capitolo 42: *** Washington Square ***
Capitolo 43: *** O Romeo, Romeo, wherefore art thou Romeo? ***
Capitolo 44: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Back To School ***



Capitolo 1 – Back To School

Quando ritirai il calendario in segreteria capii perché tutte le persone che conoscevo dicevano che il terzo anno dell’high school, il Junior Year, era il più tremendo di tutti. Era importantissimo per gli studenti che, come me, avevano intenzione di andare al college. Avremmo cominciato a fare i test di ammissione e a scegliere le scuole che ci piacevano di più, quelle a cui avremmo inviato i moduli di iscrizione l’autunno successivo. Fissai il foglio che avevo in mano e sospirai. Avrei avuto tempo di respirare? Tra la scuola, la patente, lo studio, le attività extracurriculari e la vita sociale ero convinta che sarei andata a letto ogni sera distrutta.
“Holly!” Esclamò Ashley. Mi voltai verso di lei e la vidi correre verso di me insieme a Skylar. Sorrisi alle mie due migliori amiche e alzai il foglio con il calendario e quello con tutte le classi che avrei frequentato.
“Fa vedere!” Disse Sky e prese uno dei due fogli al volo. Lo confrontò con il suo e tirò un sospiro di sollievo. “Abbiamo quasi tutto in comune!” Aggiunse.
“Io ho scelto giapponese al posto di francese il martedì.” Disse Ashley, controllando velocemente il mio calendario. “Per il resto ho tutto identico a Holly.” Annuii, felice di essere insieme alle mie amiche per quasi tutto il giorno e riguardai la mia tabella degli orari. Era tosta, molto tosta.
Ashley, Skylar ed io ci conoscevamo da quando eravamo bambine ed eravamo sempre state migliori amiche. Vivevamo poco distanti l’una dall’altra a Santa Monica, Los Angeles, ed eravamo cresciute insieme. Eravamo inseparabili, dove c’era una c’erano anche le altre due.
“Ok, possiamo smettere un secondo di parlare della scuola? Perché non so se avete sentito il gossip…” Ci interruppe Ashley. Avevamo ancora pochissimi minuti prima dell’inizio delle lezioni e ci eravamo sedute tutte e tre vicine nel laboratorio di chimica. Avremmo avuto la prima ora con il professor Abraham e la seconda con la professoressa Smith, che insegnava biologia.
“Che cosa?” Domandai. Ashley si avvicinò di più a noi e si guardò intorno prima di rispondere a bassa voce.
“Pare che la settimana scorsa Charlotte e Niall si siano finalmente lasciati. L’ha mollato lei perché ha messo gli occhi su Liam, quindi Horan è finalmente libero!” Sussurrò.
Niall Horan era il quarterback della squadra di football della Santa Monica High e avevo una cotta per lui da circa due anni. Purtroppo però aveva cominciato a uscire con Charlotte Crowley, la capo cheerleader della scuola, ed erano stati insieme per due anni. Non pensavo che avrei mai avuto speranze con lui, finché non sentii la mia amica pronunciare quelle magiche parole. Quel primo giorno di scuola stava cominciando decisamente bene.
“Aspetta, Charlotte l’ha lasciato per Liam?” Chiese Skylar. Liam Payne era esattamente l’ultimo ragazzo che avrei mai visto insieme alla cheerleader, perché non era un amante dello sport ma di libri, fumetti e videogiochi. Era un secchione ed era nella top tre dei migliori studenti di tutti i corsi che frequentava.
“Beh, è un peccato per Niall, ma è una notizia fantastica per me!” Dissi.
“Sai cosa vuol dire questo, vero?” Mi chiese Ashley.
“E’ arrivato il momento?” Domandai, anche se sapevo già la risposta a quella domanda. Avevo fatto parte delle cheerleader per tutta la durata delle scuole medie e per il primo anno di superiori, ma poi avevo smesso perché mi ero rotta un braccio e dopo essere guarita avevo deciso di dedicarmi di più allo studio e ad altre attività. Era ora di rispolverare la mia vecchia divisa e partecipare ai provini per la nuova stagione.
“Oh, sì.” Dissero Sky ed Ash insieme. Il professor Abraham entrò in classe, interrompendo il nostro discorso e sedendosi dietro alla cattedra.
“Bentornati a scuola!” Esclamò. Nessuno accolse quel saluto con molto entusiasmo e il professore sorrise. “Bene, se la mettiamo così cominciamo subito con la lezione. Questo è il primo anno in cui studieremo chimica e faremo laboratorio, quindi dovrete dividervi in coppie e sarete partner per tutto l’anno.” Aggiunse. Ash, Sky ed io ci guardammo e sorridemmo. Avevamo già pensato all’eventualità e avevamo deciso che io e Sky saremmo state una coppia, mentre Ashley si era offerta di unirsi a Jade, una ragazza con cui uscivamo ogni tanto e che sapevamo avrebbe avuto chimica con noi. Era tutto perfetto, ci saremmo trovate per fare i compiti insieme, tanto sapevamo di andare tutte e quattro d’accordo. “No, no, non così in fretta.” Disse il professor Abraham.
“Oh, no.” Mormorò qualcuno dalle ultime file. Avevamo già capito tutti cosa voleva fare e non ci piaceva.
“Deciderò io le coppie.” Aggiunse il professore. Speravo con tutta me stessa che mi avrebbero assegnato un compagno o una compagna al mio livello o una delle mie amiche e non uno di quelli che non avevano voglia di fare nulla, altrimenti avrei dovuto fare il lavoro di entrambi e non ne sarei stata felice. “Anderson e Scott, siete la prima coppia.” Disse Abraham. Ashley guardò Jade e sorrise soddisfatta, perché volevano essere compagne di laboratorio dall’inizio ed erano felici della scelta.
“Lewis e Styles.” Skylar guardò il suo nuovo partner e sorrise incerta. Non sapevamo molto di lui, solo che non praticava nessuno sport e non amava le feste della scuola. Preferiva starsene in disparte a fare chissà cosa.
“Crowley e Tomlinson.” Annunciò il professore. Ashley, Skylar ed io soffocammo una risata, perché la cheerleader era appena stata messa in coppia con Louis, il ragazzo a cui importava di meno della scuola dopo Zayn Malik. Saltavano spesso le lezioni, andavano a tutte le feste e avevano sempre una scusa per non fare i compiti.
“Payne e Horan.” Continuò Abraham. Evidentemente non era al corrente dei pettegolezzi, altrimenti non avrebbe mai messo l’ex fidanzato di Charlotte in coppia con quello attuale. O almeno quello che lei avrebbe voluto fosse il suo nuovo ragazzo.
“Johnson e Williams, Martinez e King, Green e Thompson, Parker ed Evans, Nelson e Sanchez e infine abbiamo Young e Malik.”
Chiusi gli occhi e imprecai nella mia mente. Perché, con tutti i compagni di classe che avevo, dovevo finire insieme a Zayn? Avrei dovuto lavorare per entrambi e la cosa non mi piaceva. Lentamente recuperai il libro, il quaderno e la mia borsa e mi spostai per raggiungere il mio nuovo compagno, che mi rivolse un cenno del capo e riappoggiò la testa sul banco. Ottima partenza.
“Mettiamo le cose in chiaro.” Dissi immediatamente. Zayn si risistemò sulla sedia e mi guardò. “Non ho idea di cosa voglia fare tu nella vita, ma io voglio andare al college e ho bisogno di mantenere la media alta, quindi non posso permettermi di andare male in questa materia, okay?”
“Ehi, rilassati, sono solo le nove meno cinque del primo giorno di scuola e sei già così agitata?”
Roteai gli occhi al cielo e aprii il libro alla prima pagina. Era solo il diciassette agosto e le cose andavano già male. Malissimo.
 
“Holly, questa sera ti ricordi di tenere d’occhio i gemelli, vero?” Mi chiese mia madre quando rientrai a casa quel pomeriggio. Perché mai avrei dovuto fare la babysitter a quei due mostri? Ah già, l’anniversario dei miei genitori, come avevo fatto a dimenticarlo? Tutti gli anni uscivano a cena e organizzavano un appuntamento romantico e io dovevo stare in casa a curare mio fratello e mia sorella, che avevano compiuto sei anni da pochi mesi. Erano due criminali.
“Sì, certo.” Risposi prima di salire le scale per raggiungere la mia camera. Dovevo abbandonare la mia borsa e aspettare che Ash e Sky mi raggiungessero per pianificare il prossimo passo. Era il nostro Junior Year e avevamo intenzione di divertirci oltre a studiare.
“Holly! Stanno salendo le tue amiche!” Esclamò poi mia madre dalla cucina. Pochi secondi dopo le due ragazze comparvero sulla soglia della porta della mia camera. Stavano sorridendo entrambe e sapevo che stavano progettando qualcosa. Mi alzai dal letto, chiusi la porta alle mie spalle e le guardai.
“Sputate il rospo.” Dissi. Ash e Sky si scambiarono un’occhiata e poi scoppiarono a ridere.
“Hai presente quando ci siamo fermate a parlare con Jade negli spogliatoi prima dell’ora di educazione fisica?” Domandò Ashley. I suoi occhi azzurri brillavano per l’emozione. Era una ragazza minuta e aveva i capelli castani lunghi fino a metà schiena, che portava quasi sempre legati in una coda alta. Skylar si tolse le scarpe e si sedette a gambe incrociate sul mio letto. Lei, invece, era piuttosto alta, aveva gli occhi castani e i capelli mossi neri, che teneva quasi sempre sciolti. Aveva sempre almeno un fiore in testa. Quel giorno aveva addirittura una coroncina di margherite finte. Avevo sempre adorato il suo stile boho.
“Sì.” Dissi e annuii.
“Jade ci ha detto che questa sera ci sarà una festa in spiaggia per celebrare l’inizio del nuovo anno scolastico. Ci saremo solo noi del terzo anno e ci ha detto di andare!” Esclamò la mia amica.
“Ci sarà anche Niall!” Concluse Sky. Ok, quello era un gran modo per risollevare la giornata, visto che ero ancora di pessimo umore per colpa del mio nuovo compagno di laboratorio di chimica. La felicità durò circa tre secondi, il tempo di ricordarmi che quella sera avrei dovuto curare i gemelli.
“Non posso.” Mormorai dopo qualche minuto. “E’ l’anniversario dei miei e mi hanno chiesto di stare in casa.”
“Maledizione!” Esclamò Ashley.
“Non puoi chiamare una babysitter?”
“Non posso sicuramente chiamare la solita perché lo direbbe ai miei genitori.” Risposi. “E nessuno dei nostri compagni di classe si perderà la festa.”
“Non credo che Styles vada.” Disse improvvisamente Sky. “Non l’ho mai visto a nessuno dei party, credo che odi questo genere di cose.”
“E’ una buona idea, perché non provi a chiamare lui? Abita anche qui vicino, no?”
“Sì, di fronte a casa mia.” Replicai e annuii. Giusto, avrei potuto chiedere un favore a lui. “Come si chiama? Andy? Henry? Sammy?” Domandai. Mi sentii in colpa, perché frequentavamo la stessa scuola dalle elementari e non mi ricordavo nemmeno il suo nome.
“Harry.” Disse Skylar. “Questo è il suo numero, me l’ha dato oggi perché dobbiamo fare i compiti di chimica insieme.”
“Ma mi posso fidare, secondo te?” D’accordo, volevo uscire con le mie amiche e divertirmi, ma avrei potuto lasciare i gemelli in casa da soli con uno sconosciuto?
“Sì, è una persona a posto. Non ho mai sentito nessun pettegolezzo su di lui e oggi mi è sembrato affidabile.”
“Okay.” Valutai la situazione. I miei sarebbero usciti alle otto e sarebbero rientrati poco prima di mezzanotte. Alla festa c’era Niall e avevo bisogno di parlargli e di cominciare a fargli capire che ero molto interessata a lui prima che ci pensasse qualcun’altra. Ne valeva la pena. Copiai il numero di telefono del mio compagno di classe dal telefono di Skylar e lo digitai sul mio.
“Pronto?” Rispose Harry dopo un po’.
“Harry Styles?” Domandai.
“Sì, sono io.”
“Ciao, sono Holly. Holly Young? Andiamo a scuola insieme.”
“Ciao Holly, so chi sei.” Rispose. Sembrava quasi divertito.
“Okay, perfetto. Mi chiedevo se hai mai fatto il babysitter? E se ti andrebbe di farlo?”
“Il babysitter?” Mi domandò. Arrossii per il doppio senso che avevo appena infilato nella domanda e annuii come se potesse vedermi.
“Sì, certo.” Risposi poi.
“Ho un fratello di otto anni, ho un po’ di esperienza.” Disse. “A cosa stavi pensando?”
“Hai da fare questa sera? Oppure potresti dare un’occhiata a mio fratello e a mia sorella per qualche ora?” Domandai. A quanto ne sapevo non aveva mai partecipato a nessuna festa e sperai con tutta me stessa che non avesse deciso di cominciare proprio quella sera.
“Quanti anni hanno?”
“Sei, sono gemelli.”
“D’accordo.” Rispose dopo un po’. Tirai un sospiro di sollievo e mostrai il pollice in su alle mie amiche, che cominciarono ad esultare in silenzio.
“Fantastico, grazie! Puoi essere a casa mia per le… diciamo otto e trenta e rimanere fino alle undici e trenta?” Ashley scrisse velocemente qualcosa su un foglio e lo alzò per farmelo vedere. Aveva scritto solo ‘50$’. “Per tre ore posso darti cinquanta dollari, va bene?”
“D’accordo, ci vediamo alle otto e trenta.”
“Sai dove abito? La mia è la casa di fronte alla tua.” Dissi. “E grazie.”
Terminai la conversazione e mi rivolsi alle mie amiche, che stavano ancora sorridendo da quando avevo fatto il gesto del pollice in su.
“Operazione armadio!” Esclamò Ashley, alzandosi e aprendo la porta che portava nel mio guardaroba. Quella sera avrei avuto finalmente la mia chance con Niall Horan.



Buongiorno! Ecco il primo capitolo della mia nuova storia!
Questa volta abbiamo una AU ambientata all'high school in America! Nel primo capitolo capiamo un po' chi sono i personaggi e la situazione generale, vi prometto che già dal secondo entreremo nel vivo della storia! Ci saranno parecchi personaggi e succederà un po' di tutto!
Per questa nuova storia ho un piano che spero di riuscire a portare a termine: mi piacerebbe scrivere la prima ambientata al terzo anno delle superiori, la seconda al quarto e chissà, magari andare avanti e raccontare anche le storie dei protagonisti dopo la scuola o al college!
Spero che vi interessi e che continuiate a leggere! In caso vi ringrazio in anticipo <3

Il prossimo capitolo lo posterò venerdì!
Alla prossima!
Un bacione xx

p.s. Nel banner in alto ci sono le protagoniste (vi scrivo tra parentesi le attrici che ho usato perché assomigliano a come avevo in mente i personaggi)! Da sinistra: Ashley (Alexis Bledel), Holly (AnnaSophia Robb), Skylar (Vanessa Hudgens), Katy (la conosceremo più in là, Jessica Szhor) e infine Charlotte (Sasha Pieterse)

p.p.s Ecco i link alle mie pagine, se volete aggiornamenti sulle mie storie o se avete voglia di fare due chiacchiere: Pagina Facebook | Account personale Facebook | Twitter | Ask.fm

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Capitolo 2
*** The Beach Party ***



Capitolo 2 – The Beach Party
 

Harry arrivò a casa mia puntuale alle otto e trenta. Aprii la porta e lo lasciai entrare.
“Grazie mille.” Dissi. “Mi salvi.”
“Figurati.” Rispose il ragazzo. Non l’avevo mai nemmeno guardato benissimo, ma era carino con i capelli ricci castani e gli occhi verdi. Aveva un bel sorriso che lasciava intravedere le fossette. Chissà perché non era tanto popolare e non veniva a nessuna festa. Ero sicura che le ragazze avrebbero fatto la fila per stare con lui se solo si fosse dimostrato un po’ più… interessato.
“Amy? Josh?” Chiamai poi ad alta voce. “Venite giù!” Urlai. I bambini corsero giù dalle scale e ci raggiunsero all’ingresso.
“Ciao.” Li salutò Harry. I gemelli si scambiarono un’espressione complice e sorrisero.
“Ciao!” Esclamarono insieme. Sapevano che le persone si impressionavano quando parlavano insieme e dicevano le stesse cose nello stesso momento e lo facevano apposta.
“Dov’è Ramona?” Chiese Amy, notando che Harry non era la solita babysitter.
“Questo è Harry e questa sera vi farà compagnia.” Spiegai. Avrei anche dovuto spiegare ai bambini che non volevo che questa cosa saltasse fuori con i nostri genitori, ma come? “Mamma e papà sono usciti e torneranno più tardi, che ne dite se questo rimarrà il nostro piccolo segreto?” Domandai.
“Perché non vuoi che non glielo diciamo?” Mi chiese Josh. Sbuffai e cercai di pensare ad una scusa plausibile.
“Perché volevano che rimanessi in casa io, ma ho un impegno importante.” Dissi. I gemelli mi guardarono con aria di sfida. “D’accordo, cosa volete per stare zitti?” Domandai dopo pochi istanti. Due sorrisi comparvero sui loro visi e cominciarono a consultarsi a bassa voce. Guardai Harry, che stava osservando la casa intorno a sé, come se si sentisse a disagio e mi sentii un po’ in colpa. Poi, però, pensai a Niall e alla festa in spiaggia e cambiai immediatamente idea. Non avrei permesso a quei due criminali di rovinarmi la serata.
“Vogliamo giocare con il tuo cellulare.” Disse Josh dopo qualche minuto. Amy, di fianco a lui, annuì con vigore. Roteai gli occhi al cielo e mi abbassai per arrivare alla loro altezza.
“Il telefono mi serve questa sera, zanzare.” Risposi, cercando di farli ragionare. “Però domani, dopo la scuola, potrete giocarci per…” Mi interruppi per pensare ad una quantità di tempo ragionevole per separarmi da quel bene fondamentale. “Mezz’ora?”
“Tre ore.” Contrattò Josh.
“Tre quarti d’ora.” Ribattei.
“Due ore.”
“Un’ora.”
“Va bene!” Esclamò Amy. Josh sorrise compiaciuto e i gemelli fecero il gesto di chiudere la bocca con una cerniera. Mi avrebbero fatta impazzire un giorno o l’altro, ne ero sicura. Mi rialzai e guardai Harry.
“I miei genitori non lo devono sapere, okay?” Domandai. Il ragazzo annuì.
“C’è qualcosa che devo sapere? Allergie, ora in cui li devo mandare a letto o cose del genere?”
Certo, come avevo fatto a non pensarci? Ero così concentrata su quello che avrei dovuto fare quella sera che mi stavo dimenticando di tutto.
“Non hanno allergie, possono guardare la televisione per un’ora al massimo e devono andare a letto alle nove e trenta.” Dissi. “Se riesci anche ad assicurarti che si lavino i denti e si mettano il pigiama mi faresti un favore.” Elencai. Guardai l’orologio e notai che Skylar, Ashley e suo fratello Matt, che ci avrebbe accompagnate in auto alla festa, erano in ritardo di qualche minuto.
“D’accordo, nessun problema.” Rispose. “Io posso guardare la TV mentre i bambini sono a letto?”
“Certo, fai pure quello che vuoi. In cucina c’è qualcosa da bere e da mangiare se hai bisogno. L’unica cosa che ti chiedo di non fare è di prendere film on demand che non guarderei mai, tipo horror, o cose di supereroi. Oh, e porno. Vanno tutti sulla carta di credito di mio padre.” Aggiunsi. Harry mi guardò di traverso, come per dire che non si sarebbe mai permesso di fare una cosa del genere a casa mia, ma non commentò.
“Holly, cos’è… porno?” Mi domandò Josh. Imprecai mentalmente, non avevo pensato che non avrei dovuto dire quella parola davanti ai gemelli.
“Sono film brutti.” Spiegai. “Perché non cominciate a vedere i cartoni?” Domandai poi, sorridendo nervosamente. Vidi Harry ridacchiare, ma il ragazzo continuò a non dire nulla.
“Eccoli!” Esclamai quando vidi i fari dell’auto di Matt. Ash, Sky ed io non avevamo ancora la patente e non vedevamo l’ora di prenderla per andare alle feste da sole. Ringraziai il cielo che fossero arrivati, perché mi stavo agitando sempre di più ogni minuto che passava. “Passa una buona serata e grazie! Torno per le undici e trenta.”
“D’accordo, divertiti.” Rispose Harry.
Uscii velocemente da casa, ricordandomi di recuperare la borsa in cui avevo messo anche un asciugamano, sapendo che avrei probabilmente fatto il bagno di notte, chiusi la porta alle mie spalle e saltai sulla Jeep rossa di Matt.
“Ehi!” Salutai tutti. Ash e Sky si erano cambiate rispetto a quel pomeriggio. Erano sempre vestite casual, ma si vedeva che sotto avevano il costume.
“Tutto a posto con il babysitter?” Domandò Skylar.
“Sì, lui non dirà nulla ai miei. Ho dovuto promettere un’ora con il mio telefono ai mostri domani dopo la scuola, ma staranno zitti anche loro.” Replicai.
 
La festa era sulla spiaggia di fianco al famosissimo Santa Monica Pier, che era perennemente frequentato da turisti. Quasi tutti i nostri compagni di classe erano intorno al falò e c’era anche qualcuno che non conoscevo.
Ci sedemmo anche noi e cominciammo a chiacchierare con i nostri amici, mentre mangiavamo marshmallows, ascoltavamo musica e ridevamo. Sembrava che non ci fosse traccia di Niall in giro, così misi il cuore in pace e mi divertii lo stesso.
 
Quasi alla fine della serata Ash, Sky ed io decidemmo di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia. Mi guardai intorno e notai Niall seduto da solo sul bagnasciuga. Era in costume e aveva i capelli bagnati e mi sorpresi a pensare se non avesse freddo. Soffiava un vento fresco e l’acqua dell’oceano era sempre gelida.
“E’ la tua occasione, Holly!” Esclamò Ashley. Skylar annuì con vigore e mi diede una leggera spinta.
“Ragazze!” Esclamò Louis, avvicinandosi. “Non potete venire alla festa di inizio dell’anno e rimanere sobrie.” Aggiunse e ci porse tre bottiglie di birra. Non avevo idea di come avessero fatto a procurarsele, visto che avevamo tutti meno di ventun anni, ma non dissi nulla e accettai il drink con un sorriso. Sky mi sorrise e mimò con la bocca la parola “Vai!” e mi decisi a camminare verso Niall.
Magari era seduto da solo perché non voleva compagnia e l’avrei disturbato. Mi fermai a pochi metri da lui, con tutti i dubbi del mondo. Mi voltai verso il gruppo di compagni di classe, che stavano ridendo, scherzando e bevendo intorno al fuoco e cercai le mie amiche con lo sguardo. Trovai Charlotte seduta molto vicina a Liam e capii perché Niall voleva un po’ di privacy. Ashley mi raggiunse e mi parlò nell’orecchio.
“Vai. E se non vai da sola ti spingo finché non gli cadi addosso!” Sussurrò.
“Secondo me non vuole essere disturbato. E poi immagino che ci starà male per come l’ha trattato Charlotte, non penso che voglia mettersi immediatamente con qualcun’altra.” Replicai a bassa voce. Ash mi rivolse un’espressione sarcastica.
“E’ un ragazzo, Holly. Sai come sono fatti.” Disse con un sorriso. “Tieni la mia birra, io non l’ho ancora aperta. Bevete insieme e chiacchierate. Non riesco a pensare di nulla di più romantico di questo!” Esclamò porgendomi la sua bottiglia.
La ringraziai e decisi di muovere gli ultimi passi verso Niall.
“Ehi.” Dissi per attirare la sua attenzione. Frequentavamo la stessa scuola e abitavamo nello stesso quartiere da anni, ma non avevamo mai parlato molto. Quando eravamo bambini giocavamo insieme, ma crescendo ci eravamo persi di vista, soprattutto quando mi ero resa conto che mi piaceva e lui aveva cominciato a uscire con Charlotte.
“Holly!” Esclamò il ragazzo, alzando lo sguardo verso di me.
“Ti va una birra?” Domandai, mostrando la bottiglia a Niall, che annuì. Mi sedetti di fianco a lui e gliela porsi. Da dove eravamo seduti riuscivamo a vedere perfettamente le luci della ruota panoramica del molo di Santa Monica e sentivamo la musica che proveniva dallo stereo che qualcuno dei nostri compagni aveva portato per la festa. Quel pomeriggio avevo deciso cosa indossare insieme ad Ash e Sky e in quel momento me ne pentii. I pantaloncini corti non sembravano più tanto una buona idea, perché l’aria era piuttosto fredda. Mi strinsi nella felpa ed estrassi l’asciugamano dalla mia borsa. Lo porsi a Niall, che sorrise sorpreso.
“Grazie.” Disse. Lo avvolse intorno alle sue spalle e portò la bottiglia di birra alla bocca. “Non fai più parte della squadra di cheerleader, vero?” Mi domandò improvvisamente. Il buio non mi permetteva di vedere i suoi bellissimi occhi azzurri come avrei voluto. I capelli biondi, resi già più scuri dall’acqua, sembravano castani.
“No, all’inizio dell’anno scorso mi sono rotta un braccio e ho smesso, ma quest’anno mi piacerebbe tornare.” Risposi.
“Hai fatto i provini a giugno?” Mi chiese. Chiusi gli occhi, consapevole che non avrei mai potuto tornare nella squadra quell’anno, perché i provini per la nuova stagione si facevano alla fine della scuola.
“No, mi sono completamente dimenticata di questa cosa.” Ammisi, scuotendo la testa e abbassando lo sguardo.
“A quanto ne so un paio di ragazze se ne sono andate oggi, durante i primi allenamenti. E’ probabile che cerchino qualcuno per sostituirle. E visto che sanno che sei già brava…” Disse. Arrossii al complimento. Così mi aveva notata prima di quel giorno? Sorrisi e tornai a guardarlo.
“Mi farebbe piacere tornare nella squadra, anche per sostenerti durante le partite.” Dissi. Non sapevo dove avessi trovato il coraggio di dire quella frase e me ne pentii immediatamente. Forse non era la cosa giusta da dire a un ragazzo che era appena stato mollato dalla capo cheerleader.
“Anche a me farebbe piacere averti alle partite. Oltre al fatto che, se non ricordo male, la divisa ti stava molto bene.” Aggiunse, avvicinandosi a me e sorridendomi. Quella situazione era reale? Stava davvero succedendo a me? Dopo due anni passati a fantasticare su come avrebbe potuto essere ricevere le attenzioni di Niall, finalmente era arrivato il momento. Ma soprattutto, era successo tutto in fretta. Ero convinta che avrei dovuto impegnarmi molto di più per conquistarlo.
Il vento mi scompigliava i capelli che erano sfuggiti allo chignon in cui li avevo legati e il cuore aveva cominciato a battere più forte. Avevo sognato tante volte quel momento e soprattutto avevo sperato che il mio primo bacio sarebbe stato con Niall.
Il ragazzo si avvicinò ulteriormente e chiusi gli occhi quando sentii le sue labbra toccare le mie. I capelli di Niall gocciolavano e mi bagnavano il viso e sentivo il sapore della birra che aveva appena bevuto. Ci allontanammo dopo qualche istante e il ragazzo scoppiò a ridere.
“Nuovo anno nuova vita, giusto?” Mi domandò.
“Già.” Dissi, sorridendo. Non riuscivo ancora a credere che fosse successo davvero. Quando mi ero seduta di fianco a lui avevo pensato che avrei potuto dargli qualche indizio sul fatto che mi piacesse, invece le cose erano andate molto più velocemente di quanto mi aspettassi.
“Siamo al penultimo anno di scuola, dobbiamo vivere senza rimpianti.” Disse dopo un po’ Niall, spostando lo sguardo verso l’orizzonte. Ormai il cielo e l’oceano si fondevano l’uno nell’altro. “Che ne dici di andare intorno al fuoco? Comincia a fare freddo qui.” Propose poi. Annuii e mi alzai. Niall mi mise un braccio intorno alle spalle e camminammo insieme fino al gruppo dei nostri compagni di classe. Trovammo un posto intorno al falò e passammo il resto della serata insieme a ridere e a scherzare. Ero al settimo cielo e non vedevo l’ora di raccontare tutto alle mie amiche. Sapevo che mi avrebbero fatto mille domande. Le cercai con lo sguardo e rivolsi loro un sorriso. Ash mi fece l’occhiolino e Sky mi mostrò il pollice in su.
 
“Holly?” Mi chiamò dopo un po’ Skylar.
“Dobbiamo andare?” Domandai. La ragazza indicò l’orologio e annuì, così mi voltai verso Niall. “Devo tornare a casa.” Dissi.
“Vuoi che ti accompagno io più tardi?” Mi chiese. Ero tentata, perché mi sarebbe piaciuto passare altro tempo con lui, ma i miei genitori pensavano che io fossi a casa, quindi dovevo essere là quando sarebbero tornati.
“Non posso.” Risposi. “Diciamo che sono venuta alla festa di nascosto.” Aggiunsi con un sorriso.
“Allora ti accompagno all’auto, così posso salutarti.”
Niall si alzò e camminò con noi fino all’auto di Matt, che ci stava aspettando poco lontano dalla spiaggia. Ash e Sky salirono immediatamente e il ragazzo si mise di fronte a me.
“E’ stata una bella serata.” Disse e si avvicinò per darmi un bacio.
“Già, lo è stata davvero.” Risposi. “A domani, Niall.”
“A domani.”
Raggiunsi Matt e le mie amiche in auto e sorrisi al pensiero di quello che era appena successo.
 
Quando tornai a casa quella sera andò tutto come previsto. Harry stava guardando un programma alla TV, i gemelli erano andati a letto alle nove e trenta precise e i miei genitori non erano ancora tornati. Lo pagai per aver fatto il babysitter, andai a controllare che i mostri stessero dormendo davvero e mi preparai per andare a letto. Era stata una bellissima prima giornata di scuola. L’unico problema era il mio nuovo compagno di laboratorio, ma in quel momento non mi interessava. Niall Horan mi aveva baciata.

 



Buongiorno! Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks!
Da quando ho iniziato a scriverla sono riuscita a completare un po' di capitoli, quindi il prossimo lo posterò martedì e non venerdì, così non vi faccio aspettare una settimana intera!
Per il resto Holly è andata alla festa in spiaggia con le sue amiche e sembra che tutti i suoi sogni si siano realizzati. Cosa ne pensate? Credete che andrà tutto bene o che quando torneranno a scuola succederà qualcosa? Lascio a voi i commenti!

Grazie per aver letto lo scorso capitolo <3

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Capitolo 3
*** Bring It On! ***


Capitolo 3 – Bring It On!

Il mattino seguente, dopo essermi preparata per la scuola, mi sedetti al tavolo insieme a tutta la mia famiglia per la colazione. Era una tradizione dei miei genitori: dopo aver passato la sera del loro anniversario insieme, il mattino dopo volevano festeggiare anche con noi, perché dicevano sempre che eravamo la colla che teneva unita tutta la famiglia. Solitamente non amavo sentire cose del genere appena sveglia, ma dopo la serata che avevo passato vedevo tutto più rosa.
“Buongiorno, mamma! Buongiorno, papà!” Esclamai, prendendo una fetta di pane tostato e spalmandoci sopra della marmellata.
“Come sei felice stamattina, Holly! E’ andato tutto bene con i gemelli ieri sera?” Domandò mia madre. Avevo appena cominciato a mangiare, così non risposi subito.
“Ci siamo divertiti!” Esclamò Amy.
“Abbiamo visto un film porno!” Aggiunse Josh. Per poco non sputai ovunque la fetta di pane che avevo in bocca. Non era possibile che Harry avesse fatto vedere un film per adulti ai miei fratelli di soli sei anni, vero?
“Scusa?” Domandò immediatamente mio padre. Mia madre aveva sgranato gli occhi e aveva spostato lo sguardo su di me, in attesa di una spiegazione.
“Holly ci ha detto che porno vuol dire quando un film è brutto e ieri sera abbiamo visto la storia di Merida.” Spiegò Josh. Espirai, rendendomi conto che avevo trattenuto il respiro fino a quel momento.
“Il film si chiama ‘Ribelle’, scemo!” Esclamò Amy. “Ed è stato bellissimo, non porno!” Cominciò ad urlare, tirando un pugno alla spalla del fratello.
“Ehi, ehi, ehi! Bambini! Amy, chiedi scusa a tuo fratello.” Intervenne mio padre per farli smettere.
“Scusa.” Mormorò la bambina, abbassando lo sguardo. Quando mio padre tornò a concentrarsi sulla colazione fece una linguaccia a Josh.
“Holly?” Mi chiamò mia madre.
“Ieri sera mi hanno sentito mentre scherzavo con un’amica e mi hanno chiesto cosa volesse dire quella parola.” Mentii. Non potevo dire che mi avevano sentito parlare con Harry, perché il ragazzo non doveva essere a casa mia. “Ma forse ho peggiorato solo la situazione.” Mormorai. Mia madre sorrise e annuì, poi tornò seria e richiamò l’attenzione dei miei fratelli.
“Bambini!” Esclamò. Josh ed Amy la guardarono. “Porno non vuol dire brutto. I film porno… sono film per adulti che i bambini non devono vedere.” Spiegò poi. Mi coprii gli occhi con una mano, chiedendomi come fossi finita in quella situazione.
“E allora perché Holly ha detto che sono brutti?” Domandò Josh.
“Perché?” Fece eco Amy.
“Perché non dovete guardarli.” Tagliò corto mia madre. Finii velocemente la mia colazione e decisi che era ora di levare le tende e andare a scuola. Dovevo approfittare della strada per raccontare per filo e per segno quello che era successo la sera prima con Niall alle mie amiche e non vedevo l’ora di rivedere il ragazzo. E sì, volevo anche scappare il più lontano possibile da quei mostri e dalle loro domande inopportune.
 
“Seriamente hanno detto davanti ai tuoi di aver visto un film porno?” Mi chiese Ash. Eravamo già nell’aula di storia e stavamo aspettando che il resto dei nostri compagni di classe – compreso Niall, che quella mattina non avevo ancora visto – e il professor Sanders arrivassero. Durante il tragitto avevo raccontato tutto alle mie amiche, nei minimi dettagli. Ero la persona più felice del mondo.
“Sì, e per un momento ho avuto paura che rivelassero che ieri sera erano con Harry e non con me.” Risposi. “Sarebbe stato un bel casino. Probabilmente mi avrebbero messa in castigo e addio vita sociale.” Aggiunsi. Ash e Sky rabbrividirono.
“Avete visto Charlotte e Liam ieri sera? Lei era davvero sfacciata a provarci così con lui davanti a Niall.” Mormorò Ashley, guardandosi prima in giro e assicurandosi che nessuno ci stesse ascoltando.
“Beh, anche lui era con Holly davanti a lei, credo che non sia un problema per loro.” Intervenne Sky. “Nel senso che penso si siano lasciati bene.”
Ash assunse un’aria scettica, ma non disse nulla. La campanella avvisò tutti gli studenti che era iniziata la prima ora, così la classe si riempì ed entrò il professor Sanders.
“Quant’è diventato figo!” Esclamò Sky a bassa voce. Ash ed io ridacchiammo e lo guardammo. Era vero, era molto attraente con quei capelli corti e un po’ in disordine, gli occhiali da vista che lo rendevano intellettuale e i vestiti un po’ sgualciti. Al contrario di tutti gli altri professori, Sanders si presentava sempre in classe con le scarpe da ginnastica. Aveva circa venticinque anni, forse ventisei, e quello alla Santa Monica High era il suo primo lavoro. Tutte le mie compagne di classe impazzivano per lui perché oltre ad essere attraente, spiegava anche molto bene. Si vedeva che era appassionato di storia.
“Buongiorno! Siete pronti per ricominciare a studiare storia?” Domandò con entusiasmo.
“Sì!” Qualche ragazza esclamò. Alcuni ragazzi sbuffarono e aprirono il libro svogliatamente, mentre Sky si sedette sulla punta della sedia per essere ancora più vicina al professore. Mi voltai e incrociai lo sguardo di Niall, che mi sorrise. Risposi a quel gesto e mi rigirai verso Sanders, aprendo il libro.
“Oggi cominceremo a studiare quello che è successo nel 1870 negli Stati Uniti e cominceremo da un po’ di fatti. Chi mi sa dire cos’è successo il primo gennaio di quell’anno?” Domandò il professor Sanders. Vidi sventolare in alto la mano di Liam e di Skylar e sorrisi. Ero sicura che Liam avesse letto il programma di dell’anno durante l’estate per arrivare preparato, mentre sapevo che Skylar aveva fatto la stessa cosa per farsi notare dal professore. “Signorina Lewis?”
“Hanno completato i piani per costruire il ponte di Brooklyn a New York.” Rispose Sky.
“Esatto, bravissima!” Esclamò Sanders. La mia amica arrossì. “Ora passiamo al trenta marzo, una data molto importante.” Aggiunse il professore. Questa volta alzai anch’io la mano. “Signorina Young?”
“E’ stato inserito nella Costituzione degli Stati Uniti d’America il quindicesimo emendamento, che permetteva a tutti di votare senza essere discriminati per la razza, il colore della pelle o per una precedente condizione di schiavitù.” Dissi.
“Ottima risposta! Siete preparatissimi quest’anno!” Disse il professore. “Siete pronti per altri fatti del 1870? Il nove giugno muore l’autore Charles Dickens e tutti sapete cos’ha scritto, vero? Chi mi nomina alcuni dei suoi romanzi?”
“Oliver Twist!” Esclamò qualcuno dal retro della classe.
“Grandi speranze!” Disse Sky.
“Canto di Natale!” Aggiunse Ashley.
Il professor Sanders sorrise soddisfatto e continuò la lezione.
“Il ventidue giugno il Congresso degli Stati Uniti ha creato il Dipartimento di Giustizia e, rimanendo in tema con uno dei racconti di Dickens, il ventisei giugno è stata dichiarata ufficiale la festa di Natale! Bella giornata, non è vero?” Esclamò sedendosi sull’angolo della scrivania, dove rimase fino alla fine della lezione. “Non dimenticate di leggere le pagine che vi ho segnalato per giovedì!” Ci ricordò mentre uscivamo dalla classe. Salutai Ashley, che si avviò verso la classe di giapponese, e Sky, che raggiunse quella di francese prima di me per lasciarmi un po’ di tempo con Niall.
“Ehi!” Lo salutai. Il ragazzo si fermò e mi rivolse un sorriso.
“Ciao! Hai sentito che oggi pomeriggio ci sono i provini per le nuove cheerleader?” Mi domandò.
“Sono oggi?” Chiesi. “Non lo sapevo!”
“Sì, hanno postato poco fa il foglio in bacheca. Alle tre e quarantacinque in palestra.” Disse.
“Grazie per avermi avvisato.” Risposi.
“Figurati, nessun problema. Spero che tu ce la faccia.” Disse.
Per qualche motivo rivederlo a scuola sembrava strano, dopo la festa in spiaggia. Sembrava più distaccato, più amico. Decisi che non era vero e che ero solo io che mi facevo mille paranoie inutili e mi avvicinai per dargli un bacio sulle labbra, ma Niall si voltò e finii per baciare la sua guancia.
“Siamo a scuola, Holly.” Mi spiegò. Mi ricordai di averlo visto in più occasioni baciarsi appassionatamente con Charlotte davanti agli armadietti ma evitai di ricordarglielo.
Sentii la prima campanella che avvisava dell’inizio della lezione successiva.
“Ci vediamo dopo, allora. A pranzo?” Domandai.
“Okay.” Rispose Niall e si allontanò prima che potessi aggiungere altro. Mi avviai verso la classe di francese e raggiunsi Sky al posto che mi aveva tenuto.
 
Durante la pausa pranzo non vidi Niall da nessuna parte, ma erano spariti anche altri giocatori della squadra di football, così immaginai che fossero da qualche parte tutti insieme. Probabilmente il loro coach aveva indetto una riunione o qualcosa del genere.
Alla fine delle lezioni salutai Skylar, che aveva un incontro con il gruppo di teatro per decidere quale musical avrebbero cominciato a preparare quell’anno, e Ashley mi accompagnò in palestra, dove avrei fatto il provino per cercare di rientrare nella squadra delle cheerleaders.
Vidi Niall seduto sugli spalti che mi mostrò il pollice in su e mi sorrise. Mi avvicinai a Charlotte e la salutai.
“Holly!” Esclamò lei. Sembrava sorpresa di vedermi.
“Ciao! Ho sentito che cercate qualcuno e ho pensato di riprovarci.” Spiegai mentre scrivevo il mio nome sul foglio che Katy, il braccio destro di Charlotte, mi aveva dato.
“Ma è perfetto!” Disse la ragazza. “Ieri sera ti ho vista alla festa in spiaggia con Niall. Vedo che si è consolato in fretta.” Aggiunse.
“Oh.” Commentai, sentendomi improvvisamente nervosa. “Ti ha dato fastidio?”
“No, perché mai? L’ho lasciato io e ce la sto mettendo tutta per conquistare Liam adesso! Quindi Niall è tutto tuo, non preoccuparti. Vedo che è anche venuto a supportarti… che carino! Anzi, sai cosa facciamo? Sarai la prima a farci vedere la routine!” Esclamò.
Felice di quella novità e che Charlotte non fosse arrabbiata perché la sera precedente ero con Niall, mi allontanai di qualche passo dalla cattedra dietro la quale si sedettero Charlotte, Katy e una nuova cheerleader che non avevo mai visto e mi misi in posa. Rivolsi uno sguardo ad Ash e Niall e assunsi immediatamente quello che chiamavo sempre il ‘sorriso plastico da cheerleader’. Sapevo ancora a memoria la routine anche se non facevo parte della squadra da un anno. La ripetei e rimasi in posa finché Charlotte non fece un cenno con la mano per dirmi che potevo muovermi. Avevo notato che aveva parlato nell’orecchio a Katy e all’altra sua compagna mentre mi esibivo, ma non avevo idea di cosa si fossero dette. Magari stava dicendo alle ragazze di dire di sì perché mi avrebbero ripresa tra di loro.
“Hai messo su qualche chilo, Holly?” Mi chiese improvvisamente Charlotte.
C'era qualcosa che non mi convinceva nella sua espressione. Sembrava amichevole, ma il suo sorriso era falso. Anche il suo tono di voce lo era. Katy e l’altra ragazza ridacchiarono.
“Ehm no, sono esattamente come l’anno scorso.” Dissi.
“Non so, sembri più… appesantita. Ma magari è quella tuta che non ti sta particolarmente bene. Proviamo qualcos’altro. Layout-stepout. Veloce.” Replicò Charlotte. Annuii e andai in fondo alla palestra, perché per fare quel salto indietro teso avrei avuto bisogno di spazio. Presi la rincorsa, eseguii una ruota, il primo salto all’indietro e il secondo. Atterrai con un sorriso e alzai le braccia nella classica posa da cheerleader.
“Okay. Basket toss, lavoriamo con le basi. Quando eri nella squadra eri una flyer, giusto?” Mi domandò ancora Charlotte.
“Sì.” Risposi. Ero entrata a far parte della squadra delle cheerleader perché sognavo di volare come facevano nei film ed ero diventata abbastanza brava. Le basi mi lanciavano in aria ed eseguivo le mie acrobazie per poi atterrare tra le loro braccia. Amavo quello sport e uno dei ricordi più belli che avevo era quello di vincere un campionato nazionale due anni prima.
Katy, l’altra ragazza che non avevo mai visto e Samantha si prepararono e si posizionarono a triangolo intorno a me. Katy mi teneva le mani sui fianchi e seguiva i miei movimenti mentre mi davo la spinta per saltare. Spostò le mani sulle mie caviglie quando saltai e atterrai sulle mani unite di Samantha e dell’altra ragazza e mi diedi un’ulteriore spinta per essere completamente sollevata da loro, che ormai mi stavano tenendo solo i piedi. Dopo un primo momento di esitazione alzai le braccia e le allargai, prima di roteare e saltare tra le braccia di Samantha e dell’altra cheerleader. Qualcosa andò storto nel procedimento, però, perché Sam mi lasciò cadere e picchiai la spalla sul tappetino.
“Sì, ti sei appesantita un po’, temo.” Commentò Charlotte, alzandosi da dietro la scrivania e tendendomi una mano per aiutarmi a rialzarmi. Mi sentivo umiliata da come si stava comportando con me in quel momento. Perché cercava a tutti i costi di dire che ero ingrassata quando non era minimamente vero? Ero solo fuori allenamento. Non facevo quell’acrobazia da un anno.
“Ho solo bisogno di un po’ di pratica.” Mormorai.
“D’accordo, sei nel team.” Rispose Charlotte. Stava sorridendo, anche se il suo tono era glaciale e non capivo il motivo. Perché pochi minuti prima era amichevole e poi aveva cambiato completamente atteggiamento? “Ci vediamo domani alle prove. Farei in modo di essere in orario, se fossi in te. Oh, e ricordati che questa volta non puoi mollarci di nuovo, quindi…” Aggiunse e lasciò la minaccia a metà. Cosa stava succedendo?

 



Buongiorno! Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks!
I gemelli sono sempre più tremendi, Niall a scuola si comporta più da amico e Charlotte finge che vada tutto bene, ma in realtà si comporta male con Holly ai provini per la squadra.
Ho visto che nelle scorse recensioni mi avete chiesto se scriverò altre storie su Harry e che siete un po' perplesse perché in questa storia è diverso dal solito, così ho pensato di scrivervi due righe anche qui: Harry per il momento è misterioso di proposito, perché nei prossimi capitoli scopriremo un po' più su di lui. Diciamo che la sua storyline comincerà più avanti, ma sarà un personaggio molto importante :)

Grazie per aver letto gli scorsi capitoli e per le recensioni! Spero che questo vi piaccia!
Ci rileggiamo al prossimo, che posterò venerdì!

Un bacione xx

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Capitolo 4
*** Let's Throw A Party ***


Capitolo 4 – Let’s Throw a Party!

Footloose!” Esclamò Sky quel pomeriggio quando raggiunse Ash e me a casa mia. Niall si era scusato per essere sparito a pranzo e mi aveva fatto i complimenti per il provino. Mi aveva salutata con un bacio e mi aveva anche promesso che il giorno successivo avremmo mangiato insieme. “Il primo musical di quest’anno sarà Footloose!” Aggiunse. L’avevo vista raramente così esaltata per qualcosa.
“Che è il tuo preferito, lo sappiamo. Ci hai solo tirato una testa così sull’argomento.” Rispose Ashley, ridendo.
“Farai l’audizione per la parte di Ariel, vero? Perché saresti perfetta.” Dissi. Sky scosse la testa e si rabbuiò.
“Lori Singer, l’attrice che ha originariamente interpretato quel ruolo, era bionda con gli occhi azzurri. E anche Julianne Hough, nel remake, era uguale.” Rispose la ragazza.
“E allora? Questo è un musical della scuola e tu saresti perfetta in quella parte! Puoi sempre mettere una parrucca bionda.”
“E gli occhi azzurri?”
“Lenti. E comunque nessuno vedrà il colore dei tuoi occhi dal pubblico.” Aggiunsi.
Erano due anni ormai che Sky si faceva mille problemi prima di fare l’audizione per qualsiasi ruolo e finiva sempre per ottenere la parte principale.
“Andrai benissimo. Sai già chi farà la parte di Ren McCormack?” Domandò Ashley.
“Dicono che sarà Louis Tomlinson. E sarà anche perfetto, lo stronzo. Con gli occhi azzurri e quei capelli castani con il ciuffo all’insù sembra uscito direttamente dal film! Potrebbe essere il fratello di Kenny Wormald, l’attore che ha fatto il remake.” Disse Skylar con rabbia.
“Vuoi mettere Kenny o Louis contro Kevin Bacon? Non dimenticare che il Ren McCormack originale è stato Kevin Bacon!” Esclamò Ashley. Sospirammo tutte e tre.
“Comunque continuo a ripetere che sarai perfetta per la parte di Ariel. E vedo bene Louis nei panni di Ren. Ci sta.” Dissi. In fondo sapevo quel film a memoria, me l’aveva fatto vedere solo qualcosa come un centinaio di volte. L’originale e il remake.
“A proposito, ho un gossip e mi sono dimenticata di dirvelo! Poi mi dovete raccontare del provino per la squadra di cheerleader!” Esclamò improvvisamente Sky, raddrizzandosi e rianimandosi. “Louis stava parlando con Jacob, lo stage manager, e hanno nominato Niall, così mi sono avvicinata per origliare e non indovinerete mai quello che ho scoperto.”
“Cosa?” Domandammo all’unisono Ash ed io.
“Non è vero che Charlotte ha lasciato lui perché voleva mettersi con Liam. Lui ha lasciato lei perché stava diventando troppo appiccicosa e voleva sempre di più! Così la scenetta con Liam è stata solo un pretesto per cercare di rendere Niall geloso.” Sky sembrava al settimo cielo per aver scoperto quel gossip, mentre io, se avessi potuto, mi sarei nascosta in un’enorme buca e non sarei mai più uscita.
“Oh, no.” Mormorò Ash.
“Cosa succede?” Domando Sky.
“C’è che Charlotte mi ha vista con Niall e me l’ha fatto notare, ma mi ha detto che non le importava e mi ha fatta tornare nella squadra. Non prima di avermi derisa per essere ingrassata e avermi fatto notare che questa volta non avrei potuto abbandonarle di nuovo.”
“Ma non sei ingrassata.” Commentò immediatamente Sky.
“Lo so, ma non è quello il punto. Adesso ho capito perché si è comportata in quel modo. Evidentemente le importa e le dà fastidio.” Borbottai tra me e me. Ashley e Skylar non fecero in tempo a dire nulla, perché fui travolta dai gemelli, che entrarono nella mia stanza e cominciarono a urlare.
“Avevi detto un’ora!” Esclamò Amy.
“Un’ora con il tuo telefono!” Aggiunse Josh. Entrambi i bambini cominciarono a picchiare i piedi sul pavimento. Roteai gli occhi al cielo e andai a recuperare il cellulare dalla scrivania.
“Un’ora. Alle cinque e un quarto vengo a riprenderlo.” Dissi. “E non fate danni!” Esclamai. I bambini rubarono l’oggetto dalle mie mani e sparirono in camera loro.
“Tornando a noi.” Intervenne Sky. “Dobbiamo cercare di non farci intimidire da Charlotte e le sue amichette.” Aggiunse.
“Ai provini mi hanno fatta cadere.” Dissi. “E per fortuna che c’era il materassino, così non mi fa male dove ho picchiato la spalla. Però immaginatevi quello che possono fare!”
Entrambe le mie amiche abbassarono lo sguardo, probabilmente perché stavano cercando, come me, un modo per risolvere quella situazione. Tutti sapevano che mettersi contro Charlotte era una pessima idea. Lei e Katy, la sua migliore amica, nonché braccio destro, erano cattive, competitive e distruggevano le persone.
“Non voglio che vinca lei.” Mormorò Ashley dopo un po’. “Sono due anni che sogni di uscire con Niall e adesso che finalmente è possibile…”
“Ehi, frena. Ci siamo baciati al falò ma tecnicamente non mi ha ancora chiesto di uscire.” Le ricordai. “Il che è strano.” Aggiunsi subito dopo. Perché mi aveva baciata alla festa in spiaggia e non mi aveva chiesto di uscire? Era sparito durante il pranzo e a scuola era sembrato distaccato, diverso.
“Te lo chiederà.” Mi assicurò Sky. “Figurati se non lo farà.”
Rimanemmo un po’ in silenzio, tutte e tre preoccupate per quello che avrebbe portato il nuovo anno. Skylar era sempre più innamorata del professor Sanders e sapeva che il suo era un amore impossibile. Ashley era preoccupata per la scuola e tutte le sue attività extracurriculari, mentre io mi ero cacciata in un grosso casino. Il bacio con Niall aveva scatenato l’inferno e Charlotte era pronta a distruggere la mia vita.
 
Il venerdì successivo arrivai all’ora di chimica con il professor Abraham e mi sedetti di fianco a Zayn, che non alzò nemmeno gli occhi dal suo cellulare. Avevo frequentato le prove con la squadra delle cheerleader tutti i giorni dopo la scuola e Charlotte non aveva dato il minimo segno di volermi tormentare. Forse avevo frainteso tutto e in realtà alla ragazza non importava se uscivo con Niall. Non che ci stessi uscendo davvero, perché oltre a vederci durante le pause tra una lezione e l’altra e il pranzo non mi aveva ancora chiesto di andare a mangiare qualcosa con lui o di andare al cinema.
“Ehi.” Dissi poi, cercando di attirare l’attenzione di Zayn.
“Sì, ho fatto i compiti, sono qui.” Rispose, mostrandomi il quaderno e aprendolo sulla pagina giusta. Dovevamo scrivere la relazione dell’esperimento che avevamo fatto il lunedì durante le ore scolastiche e non ero sicura che l’avrebbe fatto. Anzi, avrei scommesso che si sarebbe inventato una scusa qualsiasi pur di non farlo.
“Ok.” Risposi. Con gli allenamenti per la squadra delle cheerleader il mio tempo libero era diminuito notevolmente, soprattutto perché stavo cercando di non dare a Charlotte nessun motivo per rovinarmi la vita.
Per fortuna era venerdì e i miei genitori quel pomeriggio sarebbero partiti per un weekend a San Diego dai nonni con i gemelli. Il che voleva dire che avrei avuto la casa tutta per me per due notti.
Non vedevo l’ora che le due ore di chimica finissero per parlarne con Ashley e Skylar. Avrei potuto organizzare una piccola festa e invitare Niall. Qualcosa di tranquillo, così i miei genitori non avrebbero mai scoperto nulla.
“Young, vuoi stare attenta?” Mi domandò improvvisamente Zayn. Lo guardai e realizzai che stava cercando di accendere il becco di Bunsen, ma non poteva perché la mia mano era troppo vicina a dove ci sarebbe stata la fiamma.
“Scusa, stavo pensando ad altro.” Dissi.
“Non sei tu quella che vuole andare al college e non può permettersi di prendere brutti voti?” Mi prese in giro il ragazzo, alzando un sopracciglio con aria scettica. “Oppure la storia con Horan ti ha fatto cambiare idea?”
Mi voltai immediatamente verso di lui e lo fissai.
“Cosa vuoi dire?”
“Tutta la scuola sa che tu e Horan state uscendo insieme.” Rispose scrollando le spalle. “Ho immaginato che fosse quello che ti distraeva. So come siete fatte voi ragazze quando uscite con qualcuno.”
“Chi ti ha detto che usciamo insieme?” Domandai.
“Sono voci che girano. Inoltre vi ho visti che vi baciavate al falò in spiaggia e lui parla spesso di te.”
“Parla di me?” Chiesi ancora, sentendo le guance diventare un po’ più calde. Così Niall parlava con me con i suoi amici e tutti sapevano che ci stavamo frequentando? La cosa mi rendeva piuttosto felice, anche se sapevo che Charlotte mi avrebbe dato del filo da torcere. Zayn sbuffò e roteò gli occhi al cielo.
“Se Malik e Young hanno finito di spettegolare possiamo continuare con l’esperimento. Volete anche pettinarvi i capelli? Posso portarvi qualcosa da bere? Questa è una classe, non una pizzeria!” Esclamò il professor Abraham con rabbia, sbattendo il libro sulla cattedra. Sussultai e arrossii. Mormorai qualche parola per scusarmi e abbassai lo sguardo sul mio quaderno. Zayn, dall’altra parte, sembrava solo molto irritato. Sbuffò di nuovo e continuò con l’esperimento senza rivolgermi un altro sguardo.
 
Quel pomeriggio, dopo gli allenamenti con le mie compagne di squadra, tornai a casa e salutai i miei genitori, che stavano partendo con le pesti. Mi chiesero un’altra volta se volevo andare con loro, ma dissi di no, perché avrei dovuto studiare. In realtà non avevo compiti per il lunedì, ma loro non lo sapevano. Dovevo organizzare una piccola festa per stare un po’ da sola con Niall. Ashley, Skylar ed io avevamo invitato un paio di altri nostri compagni di classe, giusto per dare al party una parvenza di dignità.
“Cos’abbiamo comprato?” Domandai. Ero nervosa perché sapevo che Niall sarebbe arrivato dopo pochi minuti e non vedevo l’ora di vederlo. Avevamo la casa tutta per noi, chissà cosa sarebbe potuto succedere.
“Abbiamo del punch e degli snack.” Replicò Ashley. Sky annuì e cominciò a sistemare le cose sul tavolo mentre io accesi la musica. Avevo indossato un nuovo completo per l’occasione perché volevo essere carina per Niall. Non volevo mettere un abito, così mi limitai a comprare una maglietta molto carina da mettere con una gonna piuttosto corta. Il ragazzo mi aveva vista solo in abiti ‘da scuola’ o con l’uniforme da cheerleader.
“Rilassati, Holly, stai benissimo.” Disse Sky. Mi guardai allo specchio e sistemai un ciuffo ribelle. Mi ero fatta aiutare da Ashley e avevo acconciato i miei capelli biondi, solitamente lisci, in soffici boccoli. Sky invece mi aveva aiutata con il trucco, aveva detto che l’eyeliner nero faceva risaltare l’azzurro dei miei occhi ed era vero. Di solito evitavo di truccarmi troppo, soprattutto perché dopo la scuola avevo gli allenamenti e non volevo che i cosmetici colassero ovunque, facendomi assomigliare a un panda a fine giornata.
“Grazie.” Risposi e passai una mano sulla gonna già liscia per lisciarla ulteriormente. Quando sentii il campanello suonare il mio cuore si esibì in un salto carpiato e andai ad aprire. Cercai di nascondere la delusione quando vidi Jade e Cindy davanti alla porta e le feci entrare.
 
“Sapete, mi è successa una cosa stranissima oggi!” Esclamò improvvisamente Ashley. Stavamo sorseggiando il punch ed eravamo tutte sedute sui divani in salotto mentre aspettavamo i ragazzi. Avevo invitato qualche compagno di classe per non fare sentire Niall a disagio. La musica in sottofondo era abbastanza bassa, la canzone pop che stavamo ascoltando era abbastanza ritmata e Sky stava dondolando sul divano seguendo le note.
“Cosa?” Domandai.
“Avete presente che sono un po’ in paranoia per i test di ammissione al college, giusto?” Chiese Ashley. Annuimmo tutte, perché sapevamo quanto era ossessionata dall’idea di ottenere un punteggio basso. “Ecco, ne stavo parlando oggi a scuola con Liam e mi ha chiesto se volevo che studiassimo insieme per prepararci. Cioè, un po’ come se mi facesse da tutor. Io ho accettato, perché è tra i migliori tre studenti in tutte le classi.” Aggiunse. “Però è stata una cosa un po’ strana, ecco. Non mi aspettavo che si offrisse.”  
“Beh, è un ragazzo molto carino.” Intervenne Jade.
“Secondo me gli piaci.” Disse Cindy. Frequentavamo qualche corso insieme ed era la migliore amica di Jade.
“Non è possibile.” Replicò immediatamente Ash. “E poi lui piace a Charlotte, è solo questione di tempo perché siano una coppia. Lei ottiene sempre quello che vuole.”
“Io non ne sono così convinta.” Disse Jade. “Li ho visti al falò perché ero seduta di fianco a loro e lui non mi sembrava minimamente interessato.”
In quel momento sentii il campanello suonare e saltai in piedi, pronta ad andare ad aprire. Ashley alzò un po’ il volume della musica e io aprii la porta, sorridendo alla vista di Niall e i suoi amici.
“Ciao!” Esclamai. Il ragazzo mi si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra. Erano due anni che avevo una cotta per lui, era possibile che ne fossi già innamorata persa? Accompagnai i ragazzi all’interno della casa e cominciammo a chiacchierare, ballare e a divertirci. Ero felice di avere finalmente del tempo con Niall, lontani dalla scuola e da Charlotte. I ragazzi erano arrivati solo da dieci minuti e sapevo che la festa era già un successo. Non che mi importasse molto di quello che stava succedendo nel resto della casa, io ero con Niall e quello era tutto ciò che importava. Soprattutto quando mi baciava e appoggiava le mani alla base della mia schiena per attirarmi più vicina a lui. Era un sogno.
La musica non era altissima, perciò riuscii a sentire il campanello quando suonò. Sperai che non fossero i miei vicini, perché sapevo che erano dei gran curiosi e ne approfittavano di qualsiasi scusa per spiare quello che stavo facendo. Avrebbero sicuramente riferito ai miei genitori che avevo organizzato una festa.
“Vado un secondo ad aprire.” Dissi, allontanandomi da Niall controvoglia. Il ragazzo annuì e prese una delle bottiglie di birra che avevano portato lui e i suoi amici.
Per poco la mia mascella non si staccò quando aprii la porta d’ingresso.
“E’ qui la festa?” Esclamò Charlotte con un sorriso. Di fianco a lei c’era Katy, che teneva in mano un paio di bottiglie di qualcosa di alcolico. Dietro di loro un gruppo di compagni di classe e sconosciuti stavano esultando e aspettando di entrare.
“Cosa?” Domandai quando mi ripresi. Katy mi aveva già superata e aveva permesso a gran parte del gruppo di entrare in casa. Il volume della musica era diventato spaventosamente alto, così come il livello degli schiamazzi dei partecipanti alla festa.
“Dov’è finito il tuo spirito di squadra, Holly? Organizzi una festa e non mi inviti? Così poi penso che l’hai fatto apposta e sai che non mi piace quando una persona mi fa un torto.” Disse Charlotte con un sorriso falso. Ero in panico, cosa avrei potuto fare? Tutta quella gente avrebbe ridotto la mia casa in condizioni pietose, ma ormai erano dentro. Non avrei mai potuto buttarli fuori. Sarebbe stato un suicidio sociale. Abbassai lo sguardo e capii che quel round era stato vinto da Charlotte.
“Certo che no, non l’ho fatto apposta.” Dissi. “Benvenuta alla festa, grazie per essere venuta.” Aggiunsi e la lasciai entrare.

 



Uh oh! Holly, Ash e Sky hanno organizzato una bella festa per permettere alla nostra protagonista di stare un po' da sola con Niall, ma non hanno pensato ad una cosa. Quello che succede a quasi tutte le feste organizzate in casa dai teenager americani: gli imbucati. Cosa succederà nel prossimo capitolo? Che intenzioni avrà Charlotte? 
Nel prossimo capitolo (che posterò martedì) scopriremo cosa succederà, nel frattempo voi cosa pensate? Soprattutto perché abbiamo scoperto che non è vero che Charlotte ha lasciato Niall, ma è successo esattamente il contrario! Sono curiosa di sentire le vostre opinioni. :)

Grazie per aver letto fino a questo punto <3
Anche per aver cominciato a seguire la mia storia, averla inserita tra i preferiti o ricordati e per le meravigliose recensioni. Vi adoro! <3

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Capitolo 5
*** Troublemaker ***


Capitolo 5 – Troublemaker

In meno di cinque minuti la piccola festa tra pochi amici si trasformò in un party vero e proprio e quasi tutti i miei compagni di classe erano presenti. C’erano anche parecchie persone più grandi di me che non avevo mai visto. Avevano portato quasi tutti da bere e il livello di alcol che circolava in casa era altissimo. Non volevo nemmeno immaginare cos’avrei trovato in giro una volta finita la serata. Non facevo in tempo a nascondere qualcosa di fragile che qualcuno stava già giocando con un altro vaso o un soprammobile. A un certo punto trovai un ragazzo con in mano una montagna di scatole di pizza all’ingresso.
“Sei la proprietaria della casa?” Urlò sopra il frastuono della musica. Annuii e mi tirai indietro una ciocca di capelli. Faceva caldo e c’era troppa gente.
“Queste sono le pizze che avete ordinato, sono centosettantadue dollari e quarantacinque centesimi.”
Sgranai gli occhi. Non ero nemmeno sicura di avere tutti quei contanti in casa.
“Accettate carte di credito?” Domandai, sconsolata. Il ragazzo, che non sarà stato molto più vecchio di me, annuì e appoggiò la montagna di pizze sul mobile all’ingresso per recuperare il POS portatile.
“Gran party, complimenti! Se non stessi lavorando mi fermerei!” Esclamò il ragazzo quando finii di digitare il codice della mia carta di credito. Sapevo che i miei genitori me l’avevano lasciata solo per le emergenze, ma cos’avrei potuto fare? I partecipanti alla festa si buttarono letteralmente sulle pizze e cominciarono a passarsi le scatole, aprirle e prendere fette da mangiare in giro per la casa. Ero fregata, completamente fregata. I miei mi avrebbero uccisa. Anche perché ero sicura che i vicini avevano notato la musica, il casino e i ragazzini chiaramente minorenni ubriachi nel giardino di fronte a casa mia. E se avessero chiamato la polizia per arrestarmi? Non volevo nemmeno pensarci.
“Ehi, ecco dove sei sparita!” Esclamò Niall quando mi ritrovò in mezzo alla folla. “Certo che hai sottovalutato le tue doti organizzative. Se questo è un piccolo party non voglio nemmeno immaginare come siano quelli grandi!” Aggiunse. Sorrisi con incertezza e mi lasciai attirare in un lungo bacio che mi fece sentire meglio per qualche secondo.
Quando mi allontanai da Niall notai Charlotte che mi stava guardando dall’altra parte della stanza e sentii lo stomaco aggrovigliarsi. Anche il ragazzo la stava guardando e provai un’ondata di gelosia. In fondo erano stati insieme per due anni e avevano condiviso molto più di noi. Non mi piaceva il modo in cui Niall stava guardando Charlotte, così presi una decisione. Avrei fatto di tutto pur di tenerlo interessato in me.
“Ti va qualcosa da bere?” Mi domandò il ragazzo dopo qualche secondo. Annuii e lo seguii in cucina, lontana da Charlotte, dove trovai bottiglie di alcol di ogni tipo. Accettai una bottiglia di birra e mi rassegnai al fatto che ormai il danno era fatto, tanto valeva provare a divertirmi. Avrei affrontato le conseguenze il giorno successivo.
“Holly!” Esclamò Skylar, correndomi incontro e abbracciandomi. Anche Ashley ci raggiunse e sembrava piuttosto ubriaca. “Jade ci ha fatto provare una cosa!” Aggiunse, mostrandomi una bottiglia di tequila.
“Cosa volete fare?” Domandai.
“Un brindisi a questa serata magnifica!” Urlò Ashley. Sky versò il liquido in un bicchierino piuttosto piccolo e me lo porse.
“Lecca il sale, bevi e poi metti in bocca il lime!” Esclamò. Eseguii gli ordini e feci una smorfia quando sentii l’alcol bruciare mentre raggiungeva il mio stomaco. Niall sorrise e bevve un sorso della sua birra.
“Un altro! Per festeggiare l’inizio della scuola! Quest’anno sarà bellissimo! Woohooo!” Urlò Ashley. Sky mi versò un altro bicchierino di tequila e ripetei le istruzioni di poco prima: sale, alcol, lime. Non avevo mai visto la mia amica perdere il controllo in quel modo. Delle tre era sempre stata quella più attenta a non fare mai niente di troppo incauto.
“Noi andiamo a ballare!” Esclamò poi Sky. “Voi divertitevi!” Aggiunse poi, facendoci l’occhiolino.
“A questo proposito, ti va di andare in un posto più tranquillo?” Mi domandò Niall.
“Volentieri.” Risposi, pensando immediatamente alla mia camera. Svuotai il contenuto del terzo bicchierino di tequila e, visto che avevo finito il lime, bevvi tre lunghi sorsi di birra. Quello sarebbe bastato per farmi diventare meno timida, per avere il coraggio di portare Niall in camera mia e andare fino in fondo. Non volevo pensarci più di tanto, volevo solo stare insieme a lui. In quel momento non ero in grado di ragionare lucidamente e non mi interessava il fatto che Charlotte fosse in casa mia e che avrebbe potuto vederci. Non mi importava che Niall non mi avesse ancora ufficialmente chiesto di uscire. Volevo solo stare da sola con lui.
Presi la sua mano e lo guidai sulle scale. Aprii la porta della mia camera e trovai un ragazzo e una ragazza che si stavano baciando sul mio letto. Rimasi immobile per qualche secondo, prima di decidere di parlare. Mi schiarii la voce e la ragazza si voltò verso di me.
“Fuori.” Dissi semplicemente.
“Trova un’altra stanza, questa è occupata.” Rispose lei.
“Questa è la mia stanza e ne ho bisogno io.” Ribattei. La ragazza cambiò completamente espressione e sorrise.
“E’ tua la festa? E’ la migliore a cui sia stata in tre anni di scuola!” Esclamò. Si alzò dal mio letto, recuperò la sua maglietta dal pavimento e trascinò il ragazzo fuori dalla camera, chiudendo la porta alle sue spalle. Chiusi a chiave per evitare che qualcuno potesse entrare e mi voltai verso Niall. Mi avvicinai e cominciai a baciarlo senza dire una parola. Il ragazzo sorrise contro le mie labbra e fece qualche passo in avanti. Indietreggiai finché le mie gambe toccarono il bordo del mio letto e mi lasciai cadere sul materasso, trascinando Niall con me. Continuammo a baciarci per parecchio tempo. Ogni tanto ci interrompevamo perché sentivo il bisogno di ridacchiare quando sentivo le sue mani sotto la maglietta. Era la prima volta che ero da sola con un ragazzo e mi sarei sentita mortalmente in imbarazzo in altre circostanze. Sky, Ash ed io ne parlavamo costantemente. Skylar aveva già avuto un ragazzo ed era già stata a letto con lui, mentre Ash ed io non avevamo ancora esperienza ed eravamo entrambe d’accordo sul fatto che non saremmo riuscite a farlo prima di essere sicure che il ragazzo fosse quello giusto. E in qualche modo lo sapevo. O forse era la tequila che lo sapeva per me. Erano due anni che ero cotta di Niall e lo conoscevo da parecchio. Presi coraggio e gli sfilai la maglietta. Mi guardò per qualche secondo, prima di ricominciare a baciarmi e aiutarmi a fare la stessa cosa.
“Aspetta un secondo.” Dissi improvvisamente, allontanando Niall da me. Il ragazzo ne approfittò per slacciarsi i pantaloni, mentre io riprendevo fiato.
“Tutto ok?” Mi chiese Niall. Annuii, anche se il movimento peggiorava i giramenti di testa. Deglutii e appoggiai la testa al cuscino.
“Va tutto bene. Vieni qui.” Risposi dopo qualche secondo. Niall ricominciò a baciarmi ma dopo pochi secondi dovetti allontanarlo di nuovo.
“Holly?” Richiamò la mia attenzione. I giramenti di testa erano peggiorati e adesso erano accompagnati da una fastidiosissima nausea. Mi rialzai a sedere e quel movimento mi fece stare peggio. Niall capì immediatamente cosa stava succedendo e senza dire altro mi accompagnò velocemente in bagno.
 
Il mattino successivo mi svegliai nel mio letto con un mal di testa lancinante. Non avevo chiuso le tende, quindi il sole mi stava accecando. Non sentivo più la musica provenire dal piano inferiore, quindi immaginai che la festa fosse finita. Lanciai un’occhiata all’orologio e notai che erano le undici e trenta del mattino. Mi guardai intorno e la mia camera era perfettamente in ordine, come l’avevo lasciata prima che arrivassero tutti gli imbucati alla mia festa. Decisi di provare ad alzarmi e avventurarmi fuori da quel piccolo paradiso. Quando aprii la porta il mio cuore perse un battito. La mia casa era un disastro e c’erano persone addormentate – o svenute? – in corridoio e sulle scale. Per terra c’erano bicchieri di plastica vuoti, residui di fette di pizza e tovaglioli di carta. Scesi le scale e lo scenario che mi trovai davanti in salotto era ancora peggio.
“Oh, no.” Mormorai, massaggiandomi le tempie e guardandomi intorno. Non sarei mai riuscita a mettere tutto a posto. Decisi di cominciare dal compito più facile, così entrai in tutte le stanze, svegliai tutte le persone che erano rimaste durante la notte e le cacciai fuori. Erano ovunque, nel letto dei miei genitori, in quelli dei gemelli, nella vasca da bagno… era un vero e proprio incubo.
Uscii in giardino e mi sedetti sui gradini sotto il portico, prendendo la testa tra le mani.
“Ehi, Holly! Come stai?” Mi chiese Harry, avvicinandosi e sedendosi di fianco a me. Alzai lo sguardo e annuii senza dire nulla. Ero sicura che avrebbe potuto vedere da solo come stavo. Avevo dato una veloce occhiata allo specchio prima di uscire: avevo il trucco colato, i capelli spettinati e le occhiaie che toccavano terra. “Capisco.” Commentò dopo qualche secondo, offrendomi un sorriso.
“Cosa fai qui?” Gracchiai. Avevo la voce roca e mi resi conto che avevo bisogno di bere. Non ricordavo nemmeno cosa fosse successo dopo che ero stata male. Che fine aveva fatto Niall? Dov’erano tutti?
“Beh, abbiamo visto che c’era una festa ieri sera.” Cominciò a spiegare il ragazzo. “Mia madre mi ha chiesto di venire a controllare se fosse tutto a posto.”
“Grazie.” Dissi e sospirai. “Non ho idea di come rimediare a questo casino, ma va tutto abbastanza bene.”
Harry si guardò intorno e, dall’espressione inorridita sul suo viso, mi resi conto che probabilmente la situazione era ancora peggio di quanto sospettassi.
“Ti aiuto, okay?” Si offrì, alzandosi dalle scale. Entrò in casa e uscì dopo pochi secondi con un bicchiere d’acqua.
“Grazie.” Ripetei.
“Certo che hai organizzato un party con i fiocchi, eh?” Domandò Harry, sorridendo.
“No, è stato tutto un grande errore.” Mormorai. “Dovevamo essere in pochi, poi sono arrivati tutti gli altri e non sono riuscita a buttarli fuori di casa. Doveva essere una serata tranquilla.” Aggiunsi.
“Beh dai, guarda il lato positivo. Sono sicuro che tutti parleranno di questa festa per mesi.” Cercò di consolarmi Harry. “Vai pure a farti una doccia e a sistemarti, qui comincio io.”
“Davvero?” Domandai, sorpresa.
“Sì, vai.” Disse. In effetti avevo bisogno di una doccia, di lavarmi i denti e di rendermi presentabile.
 
Quando tornai da Harry mi sentivo meglio, anche se il mal di testa non accennava a passare.
“Ti consiglio un’aspirina.” Disse il ragazzo, sorridendo e buttando un bicchiere vuoto in un grande sacco nero. “E di mettere i guanti. Non vuoi appoggiare le mani da nessuna parte prima di aver disinfettato tutto, credimi.” Aggiunse.
Ridacchiai e recuperai un paio di guanti e un sacco nero dalla cucina, pronta ad aiutare Harry. Non avevo idea del motivo per cui si era offerto di darmi una mano, ma gliene ero grata. Non sarei mai riuscita a fare tutto da sola. E, a proposito, dove erano finiti i miei amici? Niall mi aveva lasciata da sola dopo che ero stata male? E Sky ed Ash dov’erano? Scossi la testa e mi misi al lavoro senza parlare. Non vedevo l’ora di mangiare qualcosa e prendere una pastiglia per il mal di testa.
“Tu…” Cominciai a dire, ma mi resi conto che le probabilità che Harry potesse rispondere alla mia domanda erano poche.
“Io?” Domandò il ragazzo.
“Non sai cos’è successo qui ieri sera, vero?” Domandai e arrossii immediatamente.
Harry scosse la testa e alzò le spalle.
“So che dalla finestra della mia camera vedevo un gran casino e che, ad un certo punto, sono andati tutti via.”
Recuperai il cellulare dalla mia tasca e non trovai chiamate perse o sms. Decisi di provare a chiamare Ashley, anche per sapere come stava. La sera prima l’avevo vista piuttosto ubriaca e non era mai successo. Nessuna di noi aveva mai bevuto così tanto. Composi il suo numero e la ragazza rispose dopo qualche squillo.
“Holly?” Era strano, non sembrava la voce di Ash. Sembrava più quella di sua madre.
“Signora Anderson?” Domandai.
“Sei pregata di non chiamare più questo numero. Ashley è in punizione e lo sarai anche tu quando torneranno i tuoi genitori e parlerò con loro. Anzi, preferirei se tu smettessi di frequentare mia figlia.” Replicò la donna, terminando la conversazione. Cosa diavolo era successo a quella festa?

 



Ecco il nuovo capitolo!
Alla festa Holly non riesce a concludere con Niall, si risveglia senza sapere cos'è successo e ricompare Harry (ve l'avevo promesso e nei prossimi capitoli lo vedremo ancora)! Ma cosa sarà successo? E perché la madre di Ashley dice a Holly che deve stare lontana da sua figlia? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo lo posterò venerdì!

Grazie per aver letto, per aver inserito la mia storia tra le seguite/preferite/ricordate e per le recensioni che mi lasciate sempre! Love you all <3

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Capitolo 6
*** Rumor Has It ***


Capitolo 6 – Rumor Has It

Il lunedì successivo scappai a scuola prima che i miei genitori potessero farmi una ramanzina a colazione. Erano tornati domenica sera sul tardi, avevano messo i gemelli a letto e non mi avevano detto nulla. Non sembravano arrabbiati, ma era meglio evitarli. Non volevo finire in punizione per il resto della mia vita.
Quando arrivai agli armadietti cercai Ashley e Skylar e le trovai che stavano chiacchierando davanti alla porta del laboratorio di chimica.
“Ehi!” Esclamai con un sorriso. Non ci eravamo sentite per tutto il wekeend e mi ero preoccupata. “Come state?” Domandai.
Ashley distolse lo sguardo e Skylar sembrò imbarazzata.
“Bene.” Mormorò Sky.
“Ragazze, cos’è successo l’altra sera?” Domandai improvvisamente, cominciando a sentirmi agitata.
“Ho bevuto troppo e sono stata male.” Rispose Ashley. “Nel panico non sapevo cosa fare e ho chiamato mio padre, che è venuto a prendermi e ha buttato tutti fuori da casa tua.” Aggiunse. “Così adesso sono in punizione per due settimane. Posso andare a scuola e partecipare a tutte le attività scolastiche, ma devo tornare immediatamente a casa e non ho il permesso di usare il telefono e di vedervi fuori di qui.” Concluse.
“Mi dispiace.” Mormorai. “E tu?” Domandai poi, rivolgendomi verso Skylar. La ragazza evitò di guardarmi e fissò un punto dietro le mie spalle con insistenza. Mi voltai e vidi Niall e Charlotte mano nella mano che entravano nel corridoio della Santa Monica High.
“Non so cosa sia successo, ma so che prima che la festa finisse li ho visti che si baciavano in salotto.” Disse Sky.
“Ma…” Cominciai a dire. “Niall ed io stavamo per… insomma, prima che io mi sentissi male.” Farfugliai. Ashley sgranò gli occhi e Skylar mi rivolse un sorriso triste.
“Non so cosa sia successo.” Ripeté. Charlotte e Niall ci superarono e la ragazza mi fissò per qualche secondo con un’espressione che non riuscii a decifrare. Era un sorriso trionfale? Non riuscivo a capirlo, ma sapevo che avrei dovuto parlare con Niall per capire quello che era successo. Quel pensiero fu interrotto dal suono della campanella, che mi ricordò che dovevo affrontare due ore di chimica insieme a Zayn. Perché improvvisamente mi sembrava che in quella scuola si studiasse solo quella materia?
 
“Holly!” Esclamò Cindy quando entrai in classe. “Festa epica!” Aggiunse con un sorriso.
“La migliore di sempre!” Aggiunse Jade.
“Ti avevo giudicata male, ma sei a posto.” Disse Zayn, togliendo gli auricolari e rivolgendomi un sorriso. Era come se Charlotte avesse voluto rovinarmi con quella festa, ma avesse ottenuto l’effetto contrario. Non mi era mai capitato che tutti i miei compagni di scuola mi salutassero in quel modo. Però la ragazza era comunque riuscita ad ottenere quello che voleva e a riavere Niall. Scossi la testa, cercando di smettere di pensarci. Ma non voleva mettersi con Liam?
“Grazie.” Dissi con un mezzo sorriso.
“Zayn?” Domandai improvvisamente. “Sai cos’è successo ieri sera? Voglio dire, ho dei vaghi ricordi fino al momento in cui sono stata male.”
Il ragazzo scosse la testa.
“Girano delle voci, ma non so molto.”
“Che voci?” Chiesi.
“Senti, non voglio entrare nello specifico, sono cose…” Cominciò a dire ma fu interrotto dall’ingresso del professor Abraham, che ci fulminò con lo sguardo.
Alla fine delle due ore non ce la facevo più. Dovevo sapere quali erano le voci che giravano sulla festa, perché altrimenti rischiavo di impazzire. Fermai Zayn prima che potesse scappare dal laboratorio e cercai di continuare il discorso.
“Che voci girano, Zayn? Ti prego.”
Il ragazzo sembrava contrario all’idea di rispondermi, ma alla fine cedette. L’intervallo tra le prime due ore e la terza era di circa dieci minuti. Avevo dieci preziosissimi minuti prima di dover raggiungere l’aula di matematica.
“Non so se sia vero, ma dicono che Horan sia tornato con Charlotte perché ti ha trovata a letto con Johnson. Lui si è incazzato, lei l’ha consolato e il resto lo sai.” Aggiunse. Fu come se tutte le certezze che avevo si infransero in quel preciso istante. Io a letto con Chris Johnson? No, non poteva essere. Ero piuttosto sicura che non fosse possibile. L’avrei saputo se fosse successo. Me ne sarei accorta.
“Ma…” Cominciai a dire. Sentivo gli occhi lucidi e non sapevo cosa fare. Avrei voluto raccontarlo a Sky ed Ash e parlarne con Niall per spiegargli che non era possibile, ma la campanella mi risvegliò da quei pensieri e mi avvisò che avrei dovuto correre per non arrivare in ritardo dalla professoressa Clare. Quando entrai in classe notai Chris che dava il cinque a Chuck King e ridevano per qualche motivo. Sentii un nodo in gola e andai a sedermi di fianco a Skylar ed Ashley.
“Abbiamo sentito.” Dissero entrambe nello stesso momento.
“Non è successo niente con Chris. O almeno… credo. No, ne sono piuttosto sicura.” Dissi.
“Tutto il resto della scuola crede ad altro invece.” Mormorò Sky, guardando male Chris e Chuck dall’altra parte della classe. Aprii il libro con forza e cercai di concentrarmi sulla lezione, anche se sapevo che non ne sarei mai stata in grado. Come avrei potuto, quando tutta la scuola stava mormorando pettegolezzi non veri su di me?
 
Dopo il pranzo e l’ora di geografia Ash, Sky ed io avremmo avuto educazione fisica. Entrammo nello spogliatoio femminile e tutte le ragazze cominciarono a fissarmi. Sospirai e raggiunsi il mio armadietto. Cominciai a cambiarmi e persi un po’ di tempo a controllare il cellulare.
“Noi cominciamo ad andare, okay?” Disse Ashley. Sapevo che avevano capito che avevo bisogno di qualche momento da sola. Sky la seguì. Mi sedetti sulla panchina tra gli armadietti e fissai i lacci delle mie scarpe da ginnastica.
“Che schifo, ma ti rendi conto? Non solo ha tradito Niall, ma è stata con due ragazzi a distanza di pochi minuti!” Esclamò una voce femminile che inizialmente non riconobbi. Parlava a bassa voce e velocemente.
“Lo so! Ma poi proprio con Chris Johnson! Penso che sia uno dei ragazzi più disgustosi del nostro anno. Secondo me ha l’herpes!!” Rispose una seconda voce. Sentii delle risate.
“Che puttana!” Disse la prima voce. “Per fortuna sei riuscita a parlare con Niall e tutto è tornato come prima tra di voi. Era già strano che fosse interessato a una come quella, poi dopo quello che ha fatto…”
Improvvisamente riconobbi le voci. Erano Katy e Charlotte.
“Già. Almeno è tornato in sé e ha capito quello che si stava perdendo. Non voglio nemmeno pensare a quello che avrebbe detto la gente se avessimo partecipato al ballo per l’Homecoming separati.”
Così era quello il suo piano. Tornare insieme a Niall per quello stupido ballo. Era praticamente sicuro che sarebbero stati eletti Re e Reginetta quella sera e dovevano partecipare insieme.
Scossi la testa e chiusi gli occhi. Al diavolo i loro giochetti. Al diavolo tutto. Charlotte voleva la guerra? L’avrebbe avuta. Dovevo solo inventarmi un piano per parlare a Niall e fargli capire che io non c’entravo nulla. Ma come?
Raggiunsi Ash e Sky in giardino per l’ora di educazione fisica e raccontai loro quello che avevo origliato.
“Cosa farai oggi agli allenamenti?” Mi chiese improvvisamente Skylar mentre faceva stretching prima di iniziare a correre.
“Non lo so.” Risposi. “Non ho nemmeno idea di come dimostrare a Niall che non ho fatto nulla con Chris. Onestamente potrebbe essere tutto vero.” Aggiunsi. “O meglio, potrei averlo baciato per quanto ne so. Di certo non ci ho fatto nient’altro.” Conclusi.
“Ma per favore!” Esclamò improvvisamente Ashley. “Chris sarà disperato quanto vuoi, ma non c’è verso che ti abbia baciata dopo che sei stata male. Dai, non è umanamente possibile. Non è così disgustoso.”
Sky ed io annuimmo. Aveva ragione. Chris Johnson era conosciuto da tutti perché era disperato. Voleva avere una ragazza perché era stufo che i suoi amici lo prendessero in giro. Certo, ogni tanto saltava le lezioni per andare a fumare erba sotto gli spalti e non era uno di quei ragazzi che si facevano la doccia tutti i giorni, ma nessuno avrebbe baciato una ragazza sapendo che pochi minuti prima era stata male. Era impossibile anche per lui. E poi, anche se fossi stata ubriaca fradicia, non mi sarei mai sognata di cominciare a baciare Chris. Erano due anni che sognavo il mio momento con Niall ed ero sicura che non me lo sarei fatto rovinare da niente e nessuno. Sapevo che c’era sotto qualcosa ed ero risoluta. Avrei scoperto cosa stava succedendo e avrei spiegato tutto a Niall.
 
“Holly, dobbiamo parlare.” Mi disse mia madre quella sera, dopo essere tornata dal lavoro. Odiavo quel tono. La donna entrò in camera mia, con la classica espressione da ‘Holly, mi hai veramente delusa’ dipinta sul viso. Si sedette sul bordo del mio letto e cominciò a scrutarmi.
“Lo so. So di aver sbagliato e mi dispiace.” Replicai.
“I genitori di Ashley mi hanno raccontato quello che è successo in questa casa mentre eravamo a San Diego. Come ti è venuto in mente, Holly?”
“Non ho fatto apposta, mamma.” Dissi, abbassando lo sguardo e chiudendo il libro che stavo cercando di studiare. “Volevo invitare Ash, Sky e qualche altra compagna per una serata tranquilla. Poi hanno cominciato ad arrivare gli imbucati e non sono riuscita a contenere la situazione.”
“Tesoro, si sa che le feste sfuggono di mano, ma dovevate per forza bere?”
Cercai di trovare una scusa plausibile per giustificare quello che avevo fatto, ma non la trovai. Non avrei certo potuto dire a mia madre che volevo del ‘coraggio liquido’ per andare a letto con il ragazzo che mi piaceva. Sarebbe stato ancora peggio di quello e probabilmente mia madre avrebbe approfittato della situazione per trasformare quel discorso in uno sul sesso sicuro.
“Volevamo solo divertirci un po’, non pensavamo che sarebbe successo tutto quello che è successo.” Mormorai.
“Perché, oltre ad Ashley che è stata male cos’è successo?” Chiese immediatamente mia madre.
“No, niente, mi riferivo proprio a quello.” Mentii.
La donna sospirò e mi rivolse un sorriso.
“Siamo stati tutti teenagers. Anch’io e tuo padre abbiamo fatto gli stessi errori. Mi devi promettere che hai imparato la lezione e che non lo farai mai più.” Disse.
“Tranquilla, non ci tengo proprio a ripetere l’esperienza.” Risposi, alzando lo sguardo e incrociando il suo.
“Bene, allora per questa volta non sei in punizione. Solo perché è la prima volta che commetti un errore, Holly. Alla prossima sono due settimane in casa senza telefono, TV e computer.” Disse prima di alzarsi dal letto. “Anzi, diciamo che dovrai tenere d’occhio i gemelli per una settimana dopo la scuola. Non verrà Ramona a darti una mano, te la caverai da sola da quando tornano a casa a quando tuo padre ed io usciremo dal lavoro.”
Guardai mia madre uscire dalla mia stanza e tirai un sospiro di sollievo. Per quella volta ero salva. Tornai a studiare storia per il giorno successivo finché non sentii il mio cellulare vibrare e trovai un messaggio sa Skylar: “Ho scoperto cos’è successo alla festa! Domani mattina ti racconto tutto.

 



Nuovo capitolo di Teenage Kicks!
Come promesso cominciamo ad avere qualche risposta, ma non tutte! Nel prossimo capitolo scopriremo proprio tutto quello che è successo alla festa di Holly! Secondo voi cosa deve raccontare Sky alla nostra protagonista? Charlotte e Niall sono tornati davvero insieme?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

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Capitolo 7
*** Payback Time ***


Capitolo 7 – Payback Time

“Charlotte ha fatto cosa?” Domandai il giorno successivo, sconvolta. Sky aveva raccontato ad Ash e me quello che aveva scoperto ed eravamo entrambe scioccate.
“Sapevo che è una stronza, ma non pensavo che sarebbe arrivata a queste misure.” Commentò Ashley.
“Ma come hai fatto a scoprirlo?” Domandai.
“Chris abita vicino alla pizzeria dove vado ogni tanto. Quando sono andata a ritirare le pizze per portarle a casa l’ho visto sull’angolo che fumava ed era al telefono con qualcuno. Continuava a dire: ‘me l’hai promesso, Charlotte! Ho fatto quello che mi hai chiesto e ora devi uscire con me!’ e quando l’ho beccato è arrossito e ha cercato di scappare.” Raccontò Sky. “L’ho inseguito e mi sono fatta raccontare quello che ha fatto. Non gli è dispiaciuto nemmeno tanto dirmi tutto, perché Charlotte gli aveva appena detto che non sarebbe uscita con lui nemmeno morta.” Aggiunse.
“Non riesco ancora a crederci.” Disse Ash, scuotendo la testa. “Come può venirle in mente una cosa del genere? Promettere a un ragazzo di uscire con lui se si fa trovare nudo nella camera da letto di una ragazza che è appena stata male e si è addormentata pesantemente per tutto quello che ha bevuto?” Domandò.
“Non lo so.” Rispose Sky. “Però mi ha raccontato proprio tutto. In pratica ha aspettato che Niall uscisse dalla camera per portarti dell’acqua, è entrato, si è tolto i vestiti e ha aspettato. Quando Niall è tornato ha aperto la porta e gli ha detto di andarsene perché eravate occupati.”
“Questa Charlotte me la deve pagare.” Dissi. Non sapevo ancora come, ma l’avrebbe fatto. Ero stufa del suo comportamento, si meritava una lezione. Ma cos’avrei potuto organizzare?
“Ho avuto un’idea.” Disse improvvisamente Ashley. Ormai aveva rinunciato a ripassare storia e chiuse il libro davanti a sé. “Usiamo la sua stessa arma contro di lei.”
“Chris?” Domandai. Ashley annuì e Skylar sorrise.
“Geniale.” Commentò. “Diciamo a Chris di insistere, in modo che Charlotte dovrà per forza uscire con lei. Li seguiamo, scattiamo delle foto e le mandiamo a Niall.”
“Io veramente pensavo a qualcosa di meno complicato.” Intervenne Ashley, ridendo. “Pensavo di convincere Chris a raccontare la verità a Niall, così capirà che tipo di persona è Charlotte e la lascerà definitivamente.”
“Sono d’accordo con Ash.” Dissi. “E’ meglio scegliere il piano più semplice del mondo, in modo che ci siano meno cose che possono andare storte.” Aggiunsi.
“Giusto. Allora dopo la lezione vado a parlare con Chris.”
“E se vorrà qualcosa in cambio?” Domandai, preoccupata.
“Cindy vuole uscirci, ma lui non lo sa ancora.”
“Seriamente?” Chiese Ashley con aria scettica.
“Sì, me l’ha detto ieri. Fingerò di aver organizzato l’appuntamento così mi dovrà un favore.” Rispose Sky. Mi piaceva quel piano, avrebbe potuto funzionare. “Adesso fatemi concentrare su Sanders.” Aggiunse la mia amica, guardando il professore di storia con aria sognante. Ash ed io scoppiammo a ridere. Avevo le amiche migliori del mondo.
 
Quel giorno a pranzo Niall mi chiese di parlare in privato, così lo seguii in giardino, salutando le mie amiche che erano sedute in caffetteria.
“Niall…” Cominciai, ma il ragazzo mi interruppe.
“Mi dispiace, non avrei mai dovuto credere a Chris. O a Charlotte.” Disse. “Non so perché l’ho fatto, sono stato un idiota.”
“Non preoccuparti, l’importante è che tu sappia la verità.” Replicai con un sorriso. Ero felicissima che avesse cambiato idea su di me, perché non avevo fatto niente di male. A parte bere troppo, certo.
“Devi perdonarmi, quando ho visto Chris in camera tua non ho capito più nulla.” Mormorò di nuovo Niall. “Possiamo… possiamo ricominciare da capo?” Domandò.
“Volentieri.” Dissi. Non credevo alle mie orecchie. Avevo passato tre giorni orrendi per colpa di Charlotte, ma era arrivato il momento della vendetta. Niall l’aveva lasciata di nuovo ed era tornato da me. “Però credo che sia meglio se stiamo attenti.” Aggiunsi.
“Intendi che è meglio se non facciamo sapere a Charlotte di stare insieme?” Mi domandò. Annuii.
“Sì, perché sono ancora nella squadra di cheerleader insieme a lei e potrebbe reagire in qualsiasi modo.” Dissi. “Non ci tengo a rompermi un altro braccio, o peggio.”
“Nessun problema, ci vedremo di nascosto. Sarà eccitante.” Mormorò Niall, avvicinandosi e dandomi un bacio sul collo. Ricordai immediatamente la sensazione che avevo provato durante la festa, quando mi stava baciando e pensavo che quello sarebbe stato il momento giusto.
“Niall?” Lo chiamai improvvisamente. Il ragazzo mi guardò negli occhi e sorrise. Aveva un sorriso che ti faceva immediatamente sentire più tranquilla, che ti faceva capire che tutto sarebbe andato bene. “Credo di aver bevuto così tanto venerdì perché non ero pronta.” Confessai.
“Non preoccuparti, capisco.” Disse. “Andremo con calma, faremo tutto al momento giusto.” Aggiunse abbassando la voce. Si guardò intorno per assicurarsi che nessuno ci stesse guardando e mi diede un veloce bacio sulle labbra.
“Grazie.” Replicai.  
“Cosa fai dopo la scuola?” Mi domandò il ragazzo.
“Devo tenere d’occhio i gemelli.” Risposi. “E’ la punizione per il party di venerdì.” Aggiunsi.
“Che ne dici se vengo a trovarti? Posso entrare dal retro e possiamo passare un po’ di tempo insieme mentre i tuoi fratelli guardano un cartone animato.”
“Mi piace la tua idea.” Risposi.
“Allora ci vediamo dopo.” Disse Niall, dandomi un altro leggero bacio e allontanandosi prima che qualcuno potesse vederci. Tornai al tavolo con le mie amiche e, a bassa voce, raccontai loro tutto quello che era appena successo. Non vedevo l’ora della fine delle lezioni. Harry passò di fianco al nostro tavolo e lo salutai con un cenno del capo. Notai che si sedette al tavolo insieme a Zayn e Louis e Skylar sbuffò.
“Qualche problema?” Domandai.
“Tomlinson.” Rispose semplicemente la ragazza.
“Cos’ha fatto?”
“Ha ottenuto la parte di McCormack in Footloose. Il che vuol dire che se per qualche strano motivo dovessero scegliere me per fare Ariel… dovrò recitare insieme a lui.” Spiegò.
“Ed è così tremendo?” Chiese Ashley.
“E’ fastidioso!” Si lamentò Sky. “Recita benissimo e canta bene e sa anche ballare.” Continuò. “Mi farà sentire una stupida.”
“Non sottovalutarti, Sky. Sei molto brava anche tu!” Cercò di consolarla Ashley.
“Sei sicura che non ti piaccia?” La presi in giro.
“Tomlinson?” Domandò Sky. “Mai e poi mai. Ma per favore!” Esclamò dopo qualche secondo. Ashley ed io ci scambiammo un’occhiata complice e scoppiammo a ridere. Solitamente tutti quelli che Sky odiava a morte senza motivo finivano per piacerle. Anche con Sanders era stato così. Non lo sopportava perché diceva che era troppo giovane per fare il professore e non sapeva di cosa stesse parlando e poche settimane dopo ci confessò che si era innamorata perdutamente di lui.
 
“Allora, cosa volete guardare?” Domandai ai gemelli quel pomeriggio. Durante gli allenamenti Charlotte non si era presentata, dicendo che si sentiva poco bene. Katy aveva fatto le sue veci e non mi aveva tormentata. Forse perché nessuno sapeva che Niall ed io avevamo ricominciato a frequentarci. Magari Charlotte e Katy pensavano entrambe che alla fine il ragazzo non aveva scelto nessuna delle due.
“Non dobbiamo fare i compiti, Holly?” Mi chiese Amy con un’espressione curiosa.
“Non li avete già fatti?”
“No.” Rispose Josh. “Dobbiamo fare gli esercizi per imparare a scrivere!” Aggiunse, aprendo il quaderno e facendomi vedere dove erano arrivati. Guardai una pagina intera di sole lettere ‘C’ maiuscole e minuscole e sospirai.
“Va bene, cominciate a scrivere la lettera D.” Dissi, mostrandogliela sul libro di testo. Mi sistemai di fianco a Josh ed Amy e aprii il libro di matematica. Avrei potuto approfittarne per fare degli esercizi mentre aspettavo che arrivasse Niall. Quando ricevetti il messaggio del ragazzo saltai immediatamente in piedi e i bambini mi guardarono di traverso.
“Vado un secondo in bagno.” Mentii e invece entrai in cucina. Aprii la porta sul retro e lasciai entrare Niall, che mi baciò appena mi vide.
“Non vedevo l’ora che gli allenamenti di football finissero!” Esclamò. “Venerdì sera abbiamo la prima partita in casa, verrai?”
“Sì.” Risposi, avvicinandomi per dargli un altro bacio. “E sarò in uniforme.”
“Giusto, sei tornata ad essere una cheerleader!”
“Faremo il tifo per voi. I Santa Monica Bulldogs!” Esclamai a bassa voce.
“Non vedo l’ora di vederti con i pom pom.” Mormorò Niall. Mi morsi un labbro e sorrisi quando mi avvicinò di più a lui per potermi baciare un’altra volta. Sapevo che avrei dovuto fargli una domanda che avevo in mente da un po’, ma non volevo rovinare l’atmosfera bellissima che si era creata tra di noi.
“Holly!” Sentii la voce di Amy urlare.
“Cosa c’è?” Domandai.
“Josh non mi lascia in pace!” Ululò la bambina con voce rotta. Sospirai e Niall mi sorrise.
“Vai.” Disse.
“Torno subito.” Replicai e mi allontanai. Quando tornai in salotto trovai Josh con una pagina del quaderno di Amy in mano e la bambina che piangeva come una fontana. “Cos’è successo?” Chiesi. Josh abbandonò il foglio e Amy si risedette.
“Mi ha rubato il quaderno!” Piagnucolò Amy. “Ha strappato la pagina!” Aggiunse poi alzando la voce e cominciando a singhiozzare.
“Josh, perché l’hai fatto?” Domandai, guardando il bambino dall’alto. Sapevo che si spaventava quando incombevo sopra di lui in quel modo. Infatti si fece piccolo-piccolo e abbassò lo sguardo.
“Scrive meglio di me.” Sussurrò. “Va più veloce.”
“Josh…” Mormorai e mi avvicinai ai bambini. Erano due piccole pesti, ma erano comunque mio fratello e mia sorella. “Non importa se Amy va più veloce di te. State imparando entrambi.” Dissi. “Fammi vedere la pagina che hai strappato.”
Il bambino me la porse e notai che, fortunatamente, non era rotta. Era solo staccata dal quaderno. Recuperai un rotolo di scotch dall’astuccio di Amy e la riattaccai. “Ecco, adesso è tutto a posto. Non voglio più vedervi litigare, chiaro?” Domandai.
“Va bene.” Dissero entrambi.
“Adesso chiedi scusa a tua sorella, così posso andare a prepararvi la merenda.”
“Scusa.” Mormorò Josh. Ero sicura al cento percento che avrebbero ricominciato a litigare appena mi sarei girata, così trovai una soluzione.
“Amy, mettiti sul tavolino di fronte al divano.” Dissi poi. “Josh, tu rimani al tavolo da pranzo. Nessuno dei due deve guardare quello che fa l’altro finché non avete finito, chiaro?”
“Sì.” Dissero entrambi ed eseguirono gli ordini.
“Bene, adesso vi preparo la merenda e non voglio sentire volare una mosca.”
Tornai velocemente in cucina, dove mi stava aspettando Niall. Recuperai l’occorrente per preparare uno snack ai gemelli e presi la decisione di fare una domanda al ragazzo.
“Niall, dopo che hai trovato Chris nella mia camera…” Cominciai a dire. “Perché sei tornato subito insieme a Charlotte?”
“Non siamo proprio tornati insieme.” Rispose lui. “Diciamo che ero incazzato e lei mi ha consolato.”
“Nel senso che siete… andati a letto insieme?” Domandai. Niall annuì e sentii il mio cuore ribaltarsi.
“Abbiamo avuto una storia per due anni, Holly. Anche se non vado orgoglioso di quello che ho fatto… abbiamo una certa familiarità. Mi sentivo ferito e lei era lì, pronta a consolarmi.”
Sbuffai e roteai gli occhi al cielo. Certo che era pronta a consolarlo. Aveva architettato tutto lei.
“E poi?” Domandai ancora.
“Il lunedì, quando mi ha visto a scuola, mi ha preso subito la mano e ha voluto che entrassimo a scuola insieme, ma io… diciamo che per me la cosa si era conclusa dopo quello che è successo venerdì sera. Non avevo nessuna intenzione di tornare con lei.” Spiegò il ragazzo.
Annuii, anche se non ero felice di quella risposta. Per niente. Tra Niall e Charlotte era successo di tutto e l’avevano sempre superato insieme. Erano legati da qualcosa che io e lui non avevamo. Oltre al fatto che erano stati a letto insieme. Più volte. Essendo abituato a una come Charlotte, come poteva essere interessato a me? Io, che arrossivo facilmente ed ero abbastanza insicura, che non ero mai stata a letto con un ragazzo e non avevo di certo la stessa esperienza di Charlotte. Cercai di sorridere e mi concentrai sulla merenda dei gemelli.
“Ehi.” Attirò la mia attenzione Niall. “Voglio stare con te. Lo voglio da quando ti ho vista in spiaggia all’inizio della scuola.”
Speravo che fosse la verità e che avrebbe continuato a voler stare con me anche se non ero ancora pronta per andare a letto con lui, soprattutto dopo aver scoperto che solo pochi giorni prima era stato di nuovo con Charlotte.

 



Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks! Come vi avevo promesso, scopriamo tutto quello che è successo alla festa e, indovinate? E' stato tutto organizzato da Charlotte, che avrà anche avuto quello che voleva per una serata, ma Niall è tornato da Holly!
Vi anticipo che il prossimo capitolo (che posterò venerdì) si chiamerà The First Time e cominceranno i casini veri e propri per Holly! Cosa pensate che succederà?
Spero che questo vi sia piaciuto!

Grazie a chi ha letto, inserito la mia storia tra le preferite, seguite o ricordate e a chi ha recensito. So di essere ripetitiva, ma non so in che altro modo esprimere quanto apprezzo tutto ciò. Vi adoro <3
Ricordatevi di farmi sapere se volete essere avvisate quando aggiorno (potete scrivermi qui su EFP o su Twitter o su una qualsiasi delle mie pagine)

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Capitolo 8
*** The First Time ***


Capitolo 8 – The First Time

“Io credo che i miei genitori siano dei robot.” Disse Ashley. “Non sono stata in grado di farmi togliere la punizione in nessun modo!” Esclamò. “Ma finalmente sono libera!”
“Non è servito nemmeno che io e Holly venissimo a casa tua a pregare tua madre e a spiegarle quello che era successo.” Commentò Sky, sedendosi sul banco di Ash e sistemandosi il gigantesco fiore giallo che aveva tra i capelli scuri.
“Lo sai che alle Hawaii portare un fiore dietro l’orecchio destro vuol dire essere single e disponibili?” Chiese improvvisamente Ashley, fissando l’accessorio di Sky.
“Secondo te perché lo porto durante le ore di storia?” Domandò la nostra amica scoppiando a ridere. Il professor Sanders entrò in classe e Sky si sedette al suo posto, non prima di aver lanciato una lunga occhiata all’uomo.
“Non so come ha fatto a non rendersi ancora conto della cotta enorme di Sky.” Sussurrò Ash.
“Secondo me lo sa. Anche i muri lo sanno.” Risposi.
“Zitte! Volete che mi scopra?” Sibilò Sky, girandosi verso di noi. “Anche se, ripensandoci… parlate, parlate. Anzi, alzate anche la voce!” Scoppiammo a ridere e aprimmo i libri alla pagina giusta.
Niall ed io continuavamo a vederci di nascosto. Sgattaiolavamo fuori dalle classi, ci vedevamo sotto gli spalti durante gli allenamenti di football e della mia squadra di cheerleader e, ogni tanto, veniva da me il pomeriggio. Entrava dalla porta sul retro e ci nascondevamo in camera mia, dove passavamo poco tempo a chiacchierare e tantissimo a baciarci sul mio letto. Stava andando tutto benissimo e Charlotte non era al corrente di nulla. Nessuno, a parte Sky ed Ash, sapeva quello che stava succedendo. La capo cheerleader era convinta che Niall fosse rimasto single dopo averla lasciata di nuovo, quindi non mi stava tormentando più di tanto. Eravamo stati bravissimi a non farci scoprire nemmeno alle partite il venerdì sera. Ci trovavamo prima che iniziassero a giocare e stavamo bene attenti a nasconderci. Ero anche riuscita a intrufolarmi nello spogliatoio dei ragazzi per avere qualche minuto di privacy con Niall.
“Holly?” Richiamò la mia attenzione Ash.
“Sì?”
“Il tuo telefono si è illuminato.” Disse la ragazza, indicando l’oggetto nel mio astuccio. Guardai il messaggio che avevo appena ricevuto da Niall, che era impegnato in allenamenti speciali per la partita di quel venerdì, e sorrisi. Mi aveva chiesto di incontrarci nell’aula vuota di giapponese. Chiesi al professor Sanders il permesso di uscire dalla classe e raggiunsi Niall, che era seduto su un banco. Chiusi la porta, che fortunatamente aveva le tendine già abbassate, e mi sedetti sul banco di fronte al suo.
“Pensavo non saresti venuta.” Disse Niall.
“Non avevo visto il messaggio.” Risposi. Erano circa due settimane che ci frequentavamo e ci nascondevamo e, nonostante tutto stesse andando a gonfie vele, ogni tanto mi sorprendevo a pensare a come sarebbe stato bello poter camminare con Niall mano nella mano nei corridoi o andare a vedere un film e a mangiare una pizza. Il ragazzo si avvicinò per darmi un bacio e cercai di smettere di pensare. Mi lasciai andare e passai una mano tra i suoi capelli mentre ci baciavamo.
“Sabato ho la casa libera.” Mormorò Niall contro le mie labbra. “Ti va di venire da me?”
“Sì.” Risposi immediatamente. Alla mia festa non era successo nulla solo perché ero stata male e poi il ragazzo mi aveva beccata con Chris, ma questa volta niente avrebbe potuto andare storto. Sarei andata a casa di Niall, dove saremmo stati completamente da soli e sapevo che sarebbe stata la serata giusta. Improvvisamente provai un brivido lungo la schiena. Ero davvero pronta a fare quel passo? Solo due settimane prima mi ero ubriacata per avere coraggio, ma le cose erano diverse. Avevo appena cominciato a uscire con Niall e non ero sicura di piacergli davvero. In più di quindici giorni era cambiato tutto. Non riuscivamo a stare lontani l’uno dall’altra e non vedevo l’ora di stare da sola con lui.
“Ricordati di entrare dal retro, così non ti vedrà nessuno.” Sussurrò Niall. Certo, perché c’era sempre l’enorme problema che Charlotte mi avrebbe reso la vita un inferno se avesse scoperto che stavo continuando a frequentare Niall.
“D’accordo.” Dissi e abbassai lo sguardo per qualche secondo. No. Al diavolo Charlotte. Non avrei permesso che mi rovinasse quella che, probabilmente, sarebbe stata la sera più bella della mia vita. Sorrisi e diedi un ultimo bacio a Niall prima di tornare nella classe di storia.
“Cos’è quel sorriso?” Mi chiese Ashley. Il professor Sanders ci rivolse un’occhiata, così non risposi ma scrissi quello che avrei voluto dire su un pezzo di carta. “Sabato. Niall. Casa libera.”
Ashley mi rivolse uno sguardo sorpreso e poi sorrise. Mi morsi l’interno del labbro e cercai di concentrarmi sul resto della lezione, anche se era impossibile. Continuavo a pensare a quello che sarebbe successo pochi giorni dopo.
 
“Dove stai andando, Holly?” Domandò mia madre il sabato pomeriggio successivo. Ero davanti allo specchio e stavo provando vari vestiti per cercare quello più carino. Cercai di non andare in panico perché avrei dovuto mentire a mia madre ma non avevo preparato quello che le avrei detto. Non sarei stata fuori a dormire, ma cos’avrei potuto inventare?
“Esco con Ash e Sky.” Dissi immediatamente, sperando che mia madre non si accorgesse del tono di voce leggermente più alto del solito e tremolante.
“Torni per le undici e trenta, vero?” Domandò mia madre, avvicinandosi al mio letto e raccogliendo un abito che avevo abbandonato. Me lo porse e lo sistemò davanti a me. “Questo ti sta molto bene.” Aggiunse con un sorriso.
“Grazie. Sì, non preoccuparti. Tornerò alle undici e ventinove.” Replicai. Sapevo che una delle cose che mia madre apprezzava di più al mondo era la puntualità. Dovevo essere a casa assolutamente per quell’ora, altrimenti sarebbe stata la fine. E certo, avrei dovuto ricordarmi di telefonare a Sky ed Ash e dire loro che erano il mio alibi per quel sabato sera.
Mia madre mi guardò a lungo senza dire una parola. Ero terrorizzata che avesse capito le mie intenzioni, ma non disse nulla ed io non indagai ulteriormente. Non volevo correre il rischio che non mi facesse uscire.
Quando la donna uscì da camera mia frugai sotto il letto e recuperai il sacchetto di Victoria’s Secret. Avevo comprato della biancheria carina proprio per l’occasione e non volevo farla vedere a mia madre. Mi vestii, truccai e sistemai i capelli e mandai un messaggio alle mie amiche per avvisarle.
Uscii a piedi, perché la casa di Niall non era lontanissima dalla mia. Abitavamo tutti a Santa Monica a pochi isolati di distanza. Quando arrivai davanti alla porta sul retro della villa di Niall inspirai profondamente e mi sistemai i capelli e il vestito.
“Forza, Holly, andrà tutto bene.” Mormorai tra me e me. Dovevo aver raggiunto un livello di ansia piuttosto alto se avevo cominciato anche a parlare da sola.
Mi feci coraggio ed entrai. La porta era aperta e Niall mi aveva detto che mi avrebbe aspettata in salotto. Durante il tragitto avevo immaginato ogni scenario possibile e mi ero fissata particolarmente su quello in cui il ragazzo mi avrebbe fatto trovare la cena pronta e la camera da letto piena di petali di rosa. Un po’ come nei film romantici, insomma. Invece lo trovai sul divano che stava guardando una partita. Sul tavolino di fronte a noi c’erano due lattine di Coca Cola, una ciotola di popcorn e un sacchetto di un fast food.
“Holly!” Esclamò Niall con la bocca piena. “Per fortuna sei arrivata, avevo paura che si raffreddasse tutto!” Aggiunse indicando il sacchetto di carta. Okay, mi ero vestita decisamente troppo elegante per una serata sul divano a guardare la partita. E, a dire la verità, speravo che non avremmo guardato quello per tutta la sera, perché io non amavo lo sport. Mi piaceva fare la cheerleader e mi piaceva fare il tifo alle partite del venerdì sera, ma era solo perché erano i miei compagni di classe che giocavano e ci tenevo perché vincessero.
Mi sedetti di fianco a Niall, che mi porse una confezione di cartone senza nemmeno guardarmi. Aveva gli occhi incollati al televisore.
“Cos’hai preso?” Domandai.
“Hamburger con doppio formaggio e salsa di cipolla, i miei preferiti!” Esclamò Niall, voltandosi finalmente verso di me e sorridendo come un bambino. Formaggio doppio? Salsa di cipolla? Era evidente che non aveva in programma una serata speciale. “Non sei vegetariana, vero?” Mi domandò dopo qualche secondo.
“No.” Dissi.
“Sono così felice che tu sia qui!” Disse Niall. “Con Charlotte dovevo sempre portarla fuori a cena, sopportare i suoi film romantici e fare tutte le cose che le altre ragazze amano.” Aggiunse. “Tu invece sei diversa. E’ come se fossi una di noi ragazzi.”
“Già.” Replicai con un mezzo sorriso, fissando l’hamburger davanti a me. In realtà non era vero nulla. Certo, probabilmente ero più rilassata rispetto a tante altre ragazze della mia età. Però avrei voluto anch’io andare al cinema, tenere la mano del mio ragazzo a cena e passare una serata romantica.
“Se vuoi ho della birra in frigo.” Aggiunse poi Niall, incollando di nuovo gli occhi al televisore.
“No, grazie.” Mormorai. Presi coraggio e diedi il primo morso all’hamburger. Non era la cosa più disgustosa che avessi mai mangiato, ma ci si avvicinava. Per fortuna c’erano anche i popcorn e Niall non sembrava molto attento a quello che stavo facendo.
 
Per tutta la serata il ragazzo non disse una parola ma si concentrò sul televisore, esultando quando la sua squadra segnava e imprecando quando stava perdendo. Quando finalmente la partita terminò, sperai di avere un po’ di tempo per chiacchierare con Niall. Avevo avuto tempo per pensare e mi ero resa conto che, quando eravamo insieme, non facevamo molto altro a parte baciarci. Non sapevamo molto l’uno dell’altra e, a giudicare dalla serata che aveva organizzato, non avevamo nemmeno tanto in comune.
“Ieri sera sei stata fantastica alla partita!” Esclamò Niall improvvisamente. “Sapere che eri lì a fare il tifo per me mi ha motivato a dare il meglio di me!”
“Sei stato bravissimo.” Commentai con un sorriso.
“Hai visto? Il coach stamattina ci ha dato il DVD della partita di ieri sera. Aspetta, vado a prenderlo!”
Dopo un bacio – al formaggio e alla salsa di cipolle – Niall si alzò e corse al piano di sopra per recuperare il filmato della partita della sera precedente. Tutti i sabati, dopo i match, il coach chiedeva alla squadra di andare a scuola per commentare tutto quello che era successo e per far capire ai ragazzi dove avevano sbagliato e dove avrebbero potuto migliorare.
Quando tornò fece partire il filmato e mi rassegnai. Mi sistemai comodamente al suo fianco e passai il resto della serata ad ascoltare il suo commento minuto per minuto e cercando di fingermi interessata. Avevo passato due anni ad essere cotta di Niall e a sperare che diventasse il mio ragazzo. Forse avevo avuto troppo tempo per aumentare le aspettative.
“Guarda, qui si vede la tua squadra!” Esclamò a un certo punto, indicando un punto sullo schermo. Charlotte, Katy, io e le altre cheerleaders stavamo eseguendo la nostra coreografia per supportare i Bulldogs.
Dietro di me si vedevano Chris Johnson e Chuck King che ridevano e mi indicavano. Sapevo che Chris aveva raccontato tutta la verità a Niall, ma cosa aveva detto al resto della scuola? Erano ancora tutti convinti che fossi andata davvero a letto con lui?
Scossi la testa per mandare via quel pensiero e mi concentrai invece sul fatto che le partite erano finalmente finite e potevo avere un po’ di tempo per parlare con Niall. Volevo scoprire cosa gli piaceva – a parte il calcio e gli hamburger doppio formaggio con salsa di cipolle – e cos’avevamo in comune.
“Oh, no!” Esclamai invece quando notai l’orario. Era mezzanotte passata e mia madre mi avrebbe uccisa.
“Cos’è successo?” Mi chiese Niall, alzandosi e guardandomi preoccupato.
“Devo tornare a casa, dovevo essere là più di mezz’ora fa!” Dissi, alzandomi a mia volta e prendendo la borsa dal divano.
“Ti accompagno?” Si offrì il ragazzo. Poi si fermò a guardarmi per qualche secondo e lo vidi cambiare espressione. “Non avevo notato che eri così elegante…”
“Non importa, davvero.” Replicai e cercai di sorridere. Sapevo che mia madre e mio padre mi stavano come minimo aspettando sul divano. “Devo scappare a casa, altrimenti sarò in punizione per il resto dell’anno!” Esclamai e uscii dalla porta principale. Non avevo nemmeno controllato il telefono per tutta la sera, ma non avevo tempo di farlo in quel momento. Corsi a casa e, come avevo sospettato, i miei genitori mi stavano aspettando in salotto, con la luce accesa.
“Holly.” Sentii la voce di mia madre quando chiusi la porta.
“Scusate, sono in ritardo, non ci siamo rese conto dell’ora.” Mormorai.
“Tu e chi, precisamente?” Intervenne mio padre. “Perché non eri con Ashley e Skylar. Siamo stati a cena a casa dei Lewis e le ragazze erano insieme, ma tu non c’eri.” Aggiunse.
“Dove sei stata? E perché non hai risposto al telefono?” Chiese mia madre. In quel momento capii che avrei dovuto dire la verità e capii anche che sarei stata davvero in punizione per il resto dell’anno scolastico.

 



Bonjour! Sono passate due settimane dalla festa di Holly e, come vi avevo anticipato nello scorso capitolo, l'invito di Niall a casa sua le ha fatto pensare che avrebbero fatto qualcosa, ma non è stato così!
E, inoltre, questo è solo l'inizio dei mille casini in cui si caccia la nostra protagonista! Nel prossimo vedremo le conseguenze di questo capitolo e vi anticipo che scopriremo perché Niall si è comportato in questo modo e ci saranno ulteriori casini tra Charlotte e Holly!
Spero che vi sia piaciuto e grazie per aver letto <3

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Capitolo 9
*** V for Vendetta ***


Capitolo 9 – V is for Vendetta

“Ero a casa di Niall.” Risposi in un sussurro.
“Chi è questo Niall?” Chiese immediatamente mio padre.
“E’ il figlio degli Horan.” Replicò mia madre. “Cosa stavi facendo a casa di un ragazzo?”
“Abbiamo guardato la partita.” Sapevo che non ci avrebbero mai creduto perché era quasi assurdo pensare che due adolescenti in casa da soli avevano semplicemente guardato la partita.
Mia madre mi guardò a lungo, probabilmente cercando di capire la punizione appropriata.
“Seth, ci penso io qui.” Disse mia madre a mio padre. L’uomo annuì e si alzò dal divano per dirigersi al piano di sopra. “Ho trovato uno scontrino di Victoria’s Secret sotto il tuo tappeto.” Aggiunse poi.
“Ho comprato della biancheria.” Mormorai.
“Holly, sai che voglio che parliamo di queste cose! Sei una teenager ed è normale che tu voglia stare con un ragazzo, ma voglio che tu sia preparata. Cos’è successo questa sera?”
“Abbiamo guardato la partita.” Risposi, puntando lo sguardo sul pavimento.
“D’accordo, se la metti così… sei in punizione per due settimane. Verrai direttamente a casa dopo la scuola, dovrai curare i gemelli senza l’aiuto di Ramona e non potrai uscire. Non con Ashley o Skylar, non con nessun altro. E niente visite da ragazzi in casa quando non ci siamo, chiaro?” Domandò mia madre. Sentivo gli occhi bruciare e odiavo il fatto che mi stesse punendo per qualcosa che non avevo fatto.
“Mamma, abbiamo davvero guardato solo la partita!” Esclamai. E forse era anche quello il motivo per cui avevo una gran voglia di piangere. Mi ero immaginata una serata perfetta con Niall e invece ero stata trattata come uno dei suoi amici maschi. Sapevo che non l’aveva fatto apposta, perché non era cattivo. Anzi. Niall era uno dei ragazzi più buoni che avessi mai conosciuto. Aveva un cuore enorme e aiutava sempre tutti, ma era un ragazzo. Non aveva pensato davvero che potessi volere qualcosa di romantico.
“Questo non toglie che hai mentito. Mi hai detto che saresti andata fuori con Ashley e Skylar e invece sei andata a casa di un ragazzo.” Replicò mia madre. “Sei comunque in punizione per due settimane, così ci penserai due volte prima di rifare una cosa del genere la prossima volta. Adesso vai a letto.”
Mi alzai e salii in camera mia, pensando che i genitori erano esseri inviati sulla terra per rovinare la vita degli adolescenti. Ma ehi, almeno non mi avevano proibito l’uso del cellulare. Avrei potuto continuare a vedere Niall di nascosto a scuola durante le ore di lezione, come avevamo fatto da quando avevamo ricominciato a frequentarci.
 
“Due settimane.” Mormorai il lunedì successivo prima delle lezioni. Mi fermai a parlare con Ashley davanti al mio armadietto e le raccontai quello che era successo sabato sera. Ero convinta che niente potesse andare peggio di così, quando Charlotte si fermò di fronte a me con un sorrisetto falso.
“So cos’hai fatto.” Disse.
“Cosa?” Domandai, scocciata. Ci mancava solo lei.
“Ti hanno vista uscire da casa di Niall poco prima di mezzanotte. Sei una lurida, piccola puttanella e te la farò pagare.” Rispose. Il suo tono era glaciale e non perse il sorriso nemmeno per mezzo secondo.
“Non è come sembra.” Cercai di dire.
“E’ meglio se risparmi il fiato per gli allenamenti di oggi pomeriggio. Renderò la tua vita un inferno.” Replicò prima di allontanarsi. Appoggiai la schiena all’armadietto ed espirai. Non mi ero accorta di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Com’era possibile che una ragazza dall’apparenza innocua come Charlotte potesse spaventarmi così tanto? Non era molto più alta di me e aveva lunghi capelli biondi e lisci e gli occhi azzurri abbastanza grandi. Veniva a scuola con la divisa da cheerleader tutti i giorni, anche se non era necessario. Solitamente dovevamo indossarla solo il giorno della partita per dimostrare il nostro supporto per i ragazzi, ma lei faceva lo stesso quello che voleva.
“Come ha fatto a scoprirlo?” Mi domandò Ash.
“Katy.” Dissi semplicemente. Mi ero dimenticata che la ragazza viveva esattamente di fronte a Niall. Era per quello che mi aveva chiesto di entrare dalla porta sul retro, ma quella sera ero così in ritardo per tornare a casa che me ne ero completamente dimenticata ed ero corsa fuori da quella principale.
“Ragazze! Hanno appena pubblicato la lista delle parti per Footloose! Sono Ariel! Ce l’ho fatta!” Esclamò Sky, raggiungendoci di corsa con un sorriso enorme che scomparve appena vide le nostre espressioni. “Cos’è successo?” Domandò.
“Charlotte ha scoperto che Holly sta frequentando Niall e l’ha minacciata.” Rispose Ashley a bassa voce. “Congratulazioni, comunque! Sono sicura che sarai perfetta per quella parte e non vedo l’ora di vederti sul palco!” Aggiunse dopo pochi secondi. Sorrisi anch’io, anche se ero preoccupata. Volevo dimostrare il mio supporto per Sky anche se avevo mille problemi.
“Sei stata bravissima!” Dissi.
“Grazie, ragazze.” Rispose la nostra amica. “Cosa facciamo con Charlotte? Cosa credete che succederà?” Domandò poi, assumendo un’espressione preoccupata.
“Non ne ho idea.” Dissi, scuotendo la testa. In quel momento sentii il mio cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni e lessi il messaggio di Niall, che mi chiedeva di incontrarci nell’aula di giapponese a pranzo perché doveva parlarmi.
 
“Ehi!” Esclamò Niall quando entrai nella classe vuota. “Holly, mi dispiace tanto per sabato sera. Mi avevi detto che non eri pronta, così ho organizzato una serata tranquilla per stare insieme senza che tu… insomma, senza che ti sentissi obbligata a far nulla.” Spiegò con un sorriso.
“Charlotte lo sa.” Replicai. Volevo dirgli tantissime altre cose, ma riuscii a pronunciare solo quelle parole.
“Che cosa?”
“Ha scoperto che ci stiamo frequentando. O almeno che sono uscita da casa tua sabato sera. Credo che Katy mi abbia vista.” Dissi. Niall si passò velocemente una mano tra i capelli e sospirò.
“Beh, almeno adesso possiamo smettere di nasconderci.”
“Non hai capito. Charlotte mi ha minacciata questa mattina.” Dissi, scuotendo la testa e indietreggiando leggermente. “Mi ha detto che renderà la mia vita un inferno e che me la farà pagare!” Esclamai. Non mi spaventavo spesso, ma in quel momento sentivo di essere in panico.
“Stai tranquilla, non può farti niente di male. Dovrà vedersela con me se solo ci proverà.” Replicò Niall, avvicinandosi a me e abbracciandomi. “I miei genitori sono ancora in viaggio per lavoro, ti va di venire da me stasera? Mangiamo qualcosa e ne parliamo.”
“Non posso.” Risposi. “Anche i miei genitori hanno scoperto che ero da te sabato sera e mi hanno messa in punizione. Due settimane senza uscire.”
“Posso venire io da te.”
“Mi hanno anche espressamente vietato visite da ragazzi mentre loro non sono in casa. Credo che in qualche modo abbiano scoperto che ci vedevamo di nascosto quando dovevo tenere d’occhio i gemelli.” Dissi.
“Non preoccuparti, ci vediamo a scuola. Sgattaiolare nelle aule vuote è eccitante.” Aggiunse il ragazzo, dandomi un bacio. Non ero proprio dell’umore, così non risposi al gesto e mi sedetti su un banco.
“Scusa, sono preoccupata per gli allenamenti di oggi.”
“Stai tranquilla, Holly. Charlotte non è così male come sembra. E’ una persona che parla tanto ma che non combina nulla. Sono tutte minacce campate per aria.” Cercò di consolarmi Niall. Cercai di convincermi a credergli, ma non riuscii. In pochissime ore avrei avuto gli allenamenti con Charlotte e Katy. Sarei stata completamente in territorio nemico senza nessun’amica al mio fianco. Skylar sarebbe stata alle prove del gruppo di teatro, mentre Ashley aveva organizzato un incontro di studio con Liam per i test di ammissione al college. Anzi, avrei dovuto cominciare a studiare anch’io, perché i primi test sarebbero stati la seconda settimana di ottobre e quel giorno si avvicinava velocemente. Troppo velocemente.
 
Quando arrivai in palestra ero letteralmente terrorizzata. Niall non poteva essere presente perché aveva gli allenamenti con la sua squadra di football. Eravamo vicini all’Homecoming Week e il venerdì successivo avremmo avuto il Pep Rally, l’assemblea con partecipazione obbligatoria per tutti gli studenti della Santa Monica High. Ci sarebbero state esibizioni della band della scuola e della nostra squadra di cheerleader per tenere alti gli spiriti in vista della partita di quella sera. Il sabato successivo sera poi, avremmo avuto il ballo per l’Homecoming. A quel pensiero, se possibile, mi rattristai ancora di più. Non solo non sarei potuta andare con Niall perché non potevamo essere visti in pubblico, ma ero anche in punizione e non avrei potuto partecipare con le mie amiche. E forse, da una parte, era anche meglio, perché ero sicura che Charlotte avrebbe vinto il titolo di Reginetta del Ballo e Niall quello di Re e avrei odiato vederli ballare insieme.
“Hai intenzione di rimanere lì imbambolata tutto il tempo oppure vuoi muovere il culo e allenarti per il Pep Rally?” Mi domandò la ragazza con rabbia. Ero rimasta ferma davanti al mio armadietto nello spogliatoio per chissà quanto tempo, persa nei miei pensieri.
“Arrivo.” Mormorai.
Raggiunsi il gruppo delle mie compagne di squadra in semicerchio di fronte a Charlotte e Katy.
“Abbiamo pensato alla coreografia per l’assemblea di venerdì.” Annunciò la capo cheerleader. “Sarà impegnativa, ma dobbiamo dimostrare che siamo le migliori. Holly e Samantha, comincerete con un layout-stepout dai due lati della palestra e vi unirete al resto del gruppo. Da qui la coreografia si svolgerà quasi tutta a terra e alla fine faremo due basket toss. Holly e Beth, voi due sarete le flyer. Finiremo con la piramide umana.” Spiegò. “Holly, tu sarai ovviamente in cima e poi ti lancerai giù e finirai tra le braccia di James e Bryan.”
Era chiaro che Charlotte voleva darmi più responsabilità possibili per farmi impazzire. Non ero mai stata in cima alla piramide e, sicuramente, non mi ero mai lanciata tra le braccia dei due cheerleader maschi da quell’altezza. La cosa poteva finire molto male ed ero terrorizzata.
“Bene, cominciamo con i layout-stepout. Holly e Sam, seguitemi.” Disse Katy, camminando verso il lato più lontano della palestra.
Eseguii l’esercizio la prima volta e atterrai perfettamente, alzando le braccia e sorridendo.
“Di nuovo, Holly. Non mi è piaciuta la fine.” Disse Charlotte, avvicinandosi e studiando l’esercizio. Non era facile correre, eseguire una ruota e due salti all’indietro. Mi impegnai di più e cercai di non perdere il sorriso quando atterrai nella classica posa da cheerleader. “Non ci siamo. Credo che tu non ti dia abbastanza spinta all’inizio. Prova di nuovo.” Ordinò la ragazza. Notai Katy sorridere di fianco a lei e sospirai. Sapevo che mi avrebbe reso la vita impossibile, dovevo solo rassegnarmi e sperare che il mio layout-stepout fosse perfetto.
Dopo la quarta volta cominciò a girarmi la testa, ma non dissi nulla ed eseguii l’esercizio per la quinta volta. Atterrai perfettamente, ma caddi subito dopo. Fortunatamente usavamo i materassini per allenarci. Charlotte scosse la testa e mi si avvicinò.
“Se non migliori ti metto alla base della piramide e torno io in cima.” Disse.
“Ho bisogno di un secondo.” Replicai senza fiato.
“Sei rimasta ferma per troppo, ti sei appesantita e, forse, ti converrebbe allenarti anche a casa invece di scoparti il mio ex.” Rispose piccata la ragazza. Cercai di trovare un buon motivo per cui avrei dovuto continuare a subire quel trattamento solo per essere uscita con il ragazzo per cui avevo una cotta da due anni e non lo trovai. Charlotte e Niall si erano lasciati ed eravamo tutti liberi di fare quello che volevamo. Decisi che ne avevo abbastanza e che non avrei continuato a vivere quella situazione senza combattere.
“Sai una cosa, Charlotte?” Domandai improvvisamente, alzando lo sguardo. “Non ne posso più. Puoi rimanere tu in cima alla piramide, puoi prendere il mio posto nel basket toss e, soprattutto, puoi fare il layout-stepout cinque volte di fila da sola. Io me ne vado.” Aggiunsi, rialzandomi dal materassino e affrontando la ragazza faccia a faccia. Charlotte scoppiò a ridere.
“Oh, no, ti sbagli di grosso. Ti avevo detto dall’inizio che questa volta non avresti potuto abbandonarci, ti ricordi?” Mi domandò. “E quel giorno non avevo ancora deciso come farti rimanere nella squadra, ma poi si è presentata l’occasione perfetta e non sono riuscita a resistere.” Continuò. Prese il suo cellulare dal tavolino e me lo mostrò dopo pochi istanti. “Vedi, tu rimarrai con noi e farai tutto quello che ti dico, a meno che tu non voglia che questa foto finisca sui cellulari di tutti gli studenti della Santa Monica High.” Concluse.
Guardai lo schermo inorridita, sperando che fosse solo un’allucinazione. Quella che stavo guardando non era davvero una foto della sera della mia festa, vero? La ragazza della foto non ero io, nuda, addormentata e semicoperta da un lenzuolo, giusto? Non volevo crederci.

 



Ecco il nuovo capitolo! Scopriamo la reazione dei genitori di Holly alla sua bugia, il motivo per cui Niall si è comportato così e... colpo di scena! Spero che vi sia piaciuto, il prossimo sarà venerdì!
Un bacione e grazie per tutto <3

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Se volete essere avvisati quando posto un nuovo capitolo fatemelo sapere e vi scriverò su Twitter (o Facebook) o vi manderò un messaggio qui su EFP :)

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Capitolo 10
*** Dirty Picture ***


Capitolo 10 – Dirty Picture

“Dove ha preso quella foto?” Mi chiese Ashley con aria scioccata quel pomeriggio. Appena tornata a casa avevo videochiamato le mie amiche su Skype e avevo raccontato loro tutto quello che era successo agli allenamenti.
“Alla festa.” Risposi, scuotendo la testa. “Immagino che l’abbia fatta scattare a Chris.” Aggiunsi e rabbrividii al solo pensiero che Chris mi avesse vista nuda. O meglio, che mi avesse spogliata, perché ero piuttosto sicura di non essermi tolta i vestiti dopo essere stata male.
“E’ una cosa orrenda. Non possiamo fare nulla? Andare dal preside?” Domandò Sky.
“E cosa gli diciamo? La foto è stata scattata fuori dall’orario scolastico e lontano da scuola e Charlotte non l’ha ancora mandata a nessuno.” Risposi, scuotendo la testa.
“Ma ti ha detto qualcos’altro su Niall?” Mi chiese Ashley.
“In che senso?” Domandai.
“Nel senso… sa solo che sei uscita da casa sua sabato sera oppure sa anche che vi state frequentando di nascosto?”
“No, per fortuna non lo sa, altrimenti non immagino nemmeno cosa potrebbe fare.”
“Holly!” Esclamarono i gemelli, entrando nella mia stanza correndo.
“Cosa c’è?” Chiesi con aria scocciata.
“Puoi venire giù un attimo?” Mi chiese Josh.
“A fare?”
“Ci aiuti?” Fece eco Amy.
“Non ho tempo adesso. Finite i compiti e vi raggiungo dopo.” Li congedai e li vidi uscire dalla mia camera. Ci mancavano solo le piccole pesti in quel momento.
“Comunque non preoccuparti, qualunque cosa succeda siamo dalla tua parte.” Disse Ashley offrendomi un sorriso sincero.
“Grazie, ragazze. Com’è andato il vostro pomeriggio, invece?” Chiesi.
“Ho studiato con Liam, se ne è andato poco fa.” Rispose la ragazza. “E’ molto bravo a spiegare, dovrebbe fare l’insegnante.”
“E non è successo altro?” Domandai.
“Non ha espresso il minimo interesse nei tuoi confronti?” Chiese Sky.
“Non ti ha invitata all’Homecoming?”
“Cos’è questo terzo grado?” Scherzò Ashley. “No, non ha fatto niente di tutto ciò. Ci siamo preparati per il test di ammissione e abbiamo mangiato uno snack. A te com’è andata a teatro, Sky?” Chiese poi la nostra amica, sicuramente per cambiare discorso. Sapevo che odiava quando ci concentravamo troppo su di lei e sulla sua vita sentimentale.
“Louis Tomlinson è odioso.” Dichiarò la mia amica. “Crede di essere divertente, ma non lo è! E’ insopportabile e non smette di ridere, fare battute idiote e scherzi a tutti! Non so perché ho accettato il ruolo di Ariel, dovrò anche baciarlo!” Si lamentò. Se fossimo state tutte e tre nella stessa stanza Ashley ed io ci saremmo scambiate un’occhiata complice e saremmo scoppiate a ridere, invece dallo schermo ci limitammo a sorridere all’evidente rabbia di Sky. “Volete sapere la bella notizia, però?” Chiese poi per cambiare discorso.
“Vai.” Dissi.
“Quest’anno le ore di punizione dopo la scuola sono con il professor Sanders!” Esclamò Sky.
“Oh, no.” Mormorò Ashley.
“Non fare niente di stupido.” Dissi, scuotendo la testa e ridendo.
“Pensavo che potrei rispondere male a un professore. Oppure potrei farmi beccare mentre litigo con qualche altro studente nei corridoi. Quelle sono ore di punizione assicurate! Magari Jade mi potrebbe aiutare.” Replicò Sky, che ormai era partita per la sua tangente e stava progettando vari modi per rimanere con il professor Sanders dopo la scuola.
“A proposito, al Ballo per l’Homecoming ci andiamo tutte e tre insieme, giusto?” Chiese improvvisamente Ashley. “Perché io ho già comprato il vestito ed è perfetto, non vedo l’ora di metterlo!”
“Uhm, Ash…” Intervenne Sky. “Holly è in punizione.”
“Già, per due settimane. Non credo che i miei genitori mi lasceranno uscire per andare al ballo della scuola.” Dissi e abbassai lo sguardo.
“Ma i vestiti!” Cercò di ribattere Ashley. “Avevi già in mente cosa mettere, vero?”
“Sì, quel vestito che vi dicevo.” Risposi.
“E che non ci hai mai fatto vedere.” Commentò Sky. “Ho un’idea! Perché non indossiamo tutte e tre quelli che volevamo mettere? Così almeno riusciamo finalmente a vederli.”
“Credo che sia un’ottima idea!” Esclamò Ashley, saltando in piedi e andando a recuperare l'abito dal suo armadio. Sky ed io la imitammo e tornammo davanti allo schermo vestite di tutto punto.
“Devo cercare di convincere i miei genitori.” Dissi. “Non che vedere Niall e Charlotte ballare insieme dopo essere stati incoronati sia il sogno della mia vita, ma sarà pur sempre una serata divertente e vorrei esserci!” Esclamai.
“Proveremo anche noi a convincerli.” Disse Sky.
“Tu devi solo dimostrare ai tuoi genitori di essere la figlia modello, così quando arriveremo a casa tua per convincerli…” Cominciò Ashley.
“Non potranno dire di no!” Concluse Sky.
“Spero che il vostro piano funzioni.” Dissi. “Ed è meglio che rimetta questo vestito a posto se non voglio che si rovini prima di sabato.” Aggiunsi e cominciai a spogliarmi per rimettermi il pigiama.
In quel momento si aprì la porta di camera mia ed entrarono i gemelli, seguiti da Harry. Spensi immediatamente lo schermo del mio computer, perché le mie amiche si stavano cambiando e mi coprii con il vestito che avevo appena tolto.
“Scusa!” Esclamò il ragazzo, voltandosi dall’altra parte.
“Harry! Cosa fai qui?” Domandai.
“I gemelli sono venuti a suonarmi il campanello, avevano bisogno di aiuto.” Rispose Harry, sempre senza guardarmi. Quindi era una cosa seria? Avevano davvero bisogno di aiuto e io non li avevo ascoltati perché stavo raccontando i miei problemi a Sky ed Ash? Ero proprio lontana dall’essere la figlia modello.
“Cos’è successo?” Domandai dopo essermi rimessa una maglietta e un paio di pantaloncini.
“Volevano vedere l’Era Glaciale ma non sapevano come fare partire il film.” Rispose Harry, che aveva finalmente ripreso a guardarmi. Emisi un sospiro di sollievo, felice che non si trattasse di una vera e propria emergenza. Però i gemelli erano usciti di casa, avevano attraversato la strada da soli e avevano suonato il campanello di Harry. Il tutto mentre dovevo tenerli d’occhio. Mi sentii leggermente in colpa per essere stata troppo assorta nei miei problemi. Come avevo potuto lasciarli da soli in quel modo? Avrebbero potuto investirli mentre attraversavano la strada. Avrebbero anche potuto rapirli. Già sentivo le urla dei miei genitori. Dovevo fare in modo che non lo scoprissero.
“Andiamo?” Mi chiese Amy, tirandomi per i pantaloncini.
“Per favore?” Aggiunse Josh, guardandomi con la sua migliore interpretazione di un cucciolo che vuole le coccole.
“D’accordo.”
Mandai velocemente un messaggio alle mie amiche per spiegare loro il motivo della mia improvvisa scomparsa e accompagnai Harry e i gemelli in salotto.
“Rimani a vederlo con noi?” Domandò Amy. Harry le sorrise e poi si voltò a guardarmi.
“Basta che torni a casa prima che arrivino i miei genitori perché sono in punizione e non potrei avere nessuno a casa.” Spiegai. I bambini cominciarono ad esultare e ci sistemammo tutti sul divano per guardare l’Era Glaciale.
 
“Zanzare, volete da bere?” Domandai a un certo punto del film. Era divertente, ma non ne potevo più. Avevo un milione di cose da fare e, per qualche motivo, essere sul divano insieme a Harry mi metteva un po’ in imbarazzo. Forse perché non ci conoscevamo e non sapevo praticamente nulla di lui.
“Voglio il succo di frutta alla pesca!” Disse Amy.
“Io alla pera!” Replicò Josh.
“Volete anche qualcosa da mangiare?” Domandai, alzandomi.
“Ci prepari la macedonia?” Mi chiese Amy. Josh cominciò ad annuire ed entrambi assunsero la loro famosa espressione da cucciolo bisognoso. Sospirai e annuii.
“D’accordo. Ma voi non dite a mamma e papà quello che è successo oggi, va bene?” Dissi.
“Cosa non dobbiamo dire?” Chiese il bambino.
“Che siete andati da Harry e che lui è venuto qui a casa nostra. Non potrebbe venire a trovarmi nessuno.” Spiegai.
“Va bene. Però metti il gelato nella macedonia.” Disse mio fratello.
“Affare fatto.” Dissi.
“Ti serve una mano?” Mi chiese Harry, seguendomi in cucina.
“Sì, grazie.” Aprii il frigo per recuperare i succhi di frutta e dissi al ragazzo dove poteva trovare le coppette per la macedonia. Di sicuro non avrei rifiutato un aiuto a tagliare tutta la frutta che volevano i bambini.
Cominciai a tagliare una mela a spicchi, mentre Harry si occupava delle fragole.
“Penserai che sono una pessima sorella.” Dissi evitando il suo sguardo.
“Ma no, abbiamo tutti delle giornate in cui abbiamo talmente tante cose a cui pensare che ci dimentichiamo del resto.”
“Sì, ma i gemelli hanno sei anni e avrei dovuto curarli. Invece sono sgattaiolati fuori dalla casa per venire da te.”
“Non preoccuparti, questa volta non è successo nulla.”
“La prossima starò decisamente più attenta. Grazie per essere accorso in loro aiuto. A proposito, credo di non averti ancora ringraziato come si deve per quello che hai fatto dopo la festa.” Replicai.
“Figurati.” Replicò lui, voltandosi velocemente verso di me per rivolgermi un sorriso. Già, era proprio carino. Ma cosa stavo pensando?
“Non… non ti vedo mai uscire con il resto della classe.” Dissi dopo qualche altro minuto di silenzio imbarazzato. Volevo conoscerlo meglio, volevo scoprire qualcosa su di lui.
“Non amo le feste.” Replicò, alzando le spalle e prendendo altre fragole. Cominciai a tagliare una banana a rondelle, pensando a qualcos’altro da dirgli per fare conversazione.
“Cosa fai nel tempo libero?” Domandai.
“Mi piace suonare.” Disse. “Suono la chitarra e scrivo canzoni. Leggo tanto, mi piacciono la letteratura e la storia.”
“Wow, quindi hai una band? O suoni da solo?” Harry mi rivolse uno sguardo prima di sorridermi di nuovo. Arrossii e mi concentrai sulle coppette di macedonia dei gemelli. “Scusa, non voglio farti il terzo grado.”
“Ma no, figurati, mi fa piacere chiacchierare con te. Frequentiamo la stessa scuola da anni e viviamo uno di fronte all’altra e praticamente non sappiamo nulla.” Rispose. “Comunque di solito suono da solo, ma ho una band con Zayn e Louis e a volte suoniamo insieme.”
“Capisco.” Dissi. “Zayn è il mio compagno di laboratorio, sai?”
“Sì, me l’ha detto.” Rispose ridendo.
“Ti ha raccontato che sono fissata con il college, vero?”
“Già. Però ha anche detto che sei simpatica. Sai già dove vuoi mandare le applicazioni?”
“Onestamente? No. So che voglio andare al college, ma non ho idea di cosa studiare.” Dissi. “Tu?”
“Pensavo di non andare. Volevo finire la scuola e tentare la fortuna nel mondo della musica.”
“Ma il college serve sempre.” Ribattei. “E ci sono ottimi programmi di musica.” Dissi.
“Ci avevo pensato, ma non sono tanto convinto. Va bene studiare musica, ma non posso fare solo quello tutto il giorno, no? Dovrò anche studiare altro.”
“Puoi seguire corsi di marketing per saper gestire quello che guadagnerai da solo. Oppure corsi di letteratura e di storia. Ci sono tantissime cose che puoi studiare!” Esclamai. Sapevo di aver assunto un’aria sognante, perché non vedevo l’ora di andare al college, dove tutto era diverso e dove non c’erano ragazze come Charlotte.
“E’ un’idea.” Disse Harry. “Tu invece hai deciso di non continuare la strada della cheerleader?”
“No.” Replicai risoluta. “E non avrei mai dovuto rientrare nella squadra.”
“Puoi sempre smettere, no?”
“No. Charlotte… non me lo permette.” Spiegai.
“Dai, non ci credo. Non ti punterà un fucile alla tempia per obbligarti a rimanere, no? Comunque possiamo sempre scoprire cosa vogliamo fare nella vita. Abbiamo ancora un anno.” Aggiunse.
Sorrisi, anche se non era un gesto pieno di gioia. Era un sorriso amaro, pieno di rancore.
“No, Charlotte ha un’arma ben peggiore.” Dissi, pensando al danno che avrebbe causato quella foto se fosse finita in mano di altri studenti. La mia reputazione sarebbe stata rovinata per sempre, tutti avrebbero pensato che ero una poco di buono e quel maledetto scatto avrebbe potuto finire persino in mano ai miei genitori. Mi avrebbero come minimo mandata in un convento.
Proprio in quel momento, con un tempismo perfetto, si illuminò lo schermo del mio cellulare e vidi che qualcuno mi aveva mandato una foto. La guardai meglio e scoprii che Charlotte mi aveva mandato quello scatto, scrivendomi: “Ho scoperto che tu e Niall vi siete frequentati di nascosto per più di due settimane. Questa foto è solo un assaggio di quello che ho su di te. Se non farai esattamente tutto quello che dirò la invierò a tutta la mia rubrica. E ti assicuro che conosco molta gente.”
Mi voltai verso Harry, con la sensazione che il mondo fosse appena crollato.

 



Ed ecco il nuovo capitolo! Vi avevo promesso che sarebbe ricomparso Harry, quindi eccolo qui! Inoltre abbiamo i gemelli come special guests e l'ennesimo colpo di scena alla fine del capitolo! Cosa credete che succederà nel prossimo? Vedremo la reazione di Holly e Harry sarà lì con lei.
Come al solito ci tengo a ringraziarvi per tutto quello che fate, per le recensioni bellissime, per leggere, per inserire la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate e per tutte le cose stupende che mi scrivete sempre su Facebook e Twitter!

Vi lascio il link della one shot che ho postato ieri (è su Harry): Flawless


Al prossimo capitolo (che sarà venerdì) e un bacione! xx

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Capitolo 11
*** The Principal's Office ***


Capitolo 11 – The Principal’s Office

Non avevo mai provato nulla del genere. Mi ero accasciata sul pavimento della cucina mentre tremavo, non riuscivo a respirare, avevo una nausea fortissima e credevo di soffocare. Il cuore mi batteva all’impazzata e nella mia mente continuavo a pensare che sarei morta da un momento all’altro.
“Respira, Holly.” Sentii una voce in lontananza. Stavo così male che la mia vista era offuscata e non riuscivo a vedere bene quello che c’era intorno a me. “Respira. Fai un respiro profondo.” Disse ancora la voce. Una mano accarezzava ritmicamente la mia schiena. “Stai tranquilla, andrà tutto bene. Sono qui con te. Respira.”
Provai a seguire le istruzioni della voce e cercai di regolarizzare il respiro. Inspirare, espirare. Inspirare, espirare. Inspirare, espirare.
Quando riuscii a calmarmi mi accorsi di essere aggrappata con tutte le mie forze al braccio di Harry.
“Cosa mi è successo?” Domandai. Non sapevo quanto tempo ero rimasta in quello stato. Il mio cellulare era per terra, di fianco a me.
“Hai avuto un attacco di panico.” Mi spiegò Harry, alzandosi per recuperare un bicchiere d’acqua. Me lo porse e cominciai a bere piccoli sorsi. Un attacco di panico? Non mi era mai capitato in tutta la mia vita.
“Grazie per avermi aiutata.” Mormorai.
“Nessun problema. E’ capitato anche a me qualche anno fa.” Disse, porgendomi una mano per aiutarmi a rialzarmi. Mi sedetti al tavolo della cucina e presi la testa tra le mani. Harry raccolse il mio telefono e lo sistemò di fianco a me, poi prese posto sulla sedia di fronte alla mia.
“L’hai vista?” Domandai. Il ragazzo annuì. Sentii il bruciore in gola e gli occhi lucidi. Non volevo piangere, ma ero disperata. Cos’avrei potuto fare? Non potevo permettere che qualcun altro vedesse quella foto. Era una cosa che non avrebbe nemmeno dovuto esistere.
“Vuoi raccontarmi quello che è successo?” Mi chiese Harry. “Ti prometto che non lo dico a nessuno e parlarne potrebbe farti bene.”
“Perché a te venivano gli attacchi di panico?” Chiesi prima di decidere se dirgli tutto o meno. Harry arrossì leggermente e abbassò lo sguardo.
“Due anni fa ho deciso di frequentare una scuola di musica durante l’estate ed ero felicissimo di essere riuscito ad essere ammesso.” Cominciò a spiegare. “Era tutto bellissimo, frequentavamo lezioni di canto, chitarra, piano… gli insegnanti mi aiutavano a migliorare il mio metodo di scrittura.” Continuò. “Il problema è che questa scuola non era a Los Angeles, ma a San Francisco. Era un college, così gli studenti vivevano tutti insieme nei dormitori a pochi passi dalla scuola. Alcuni miei compagni di classe hanno messo in giro la voce che… che fossi gay. Così hanno iniziato a tormentarmi e a minacciarmi. Mi venivano gli attacchi di panico al pensiero di dover andare a lezione.” Concluse.
“Mi dispiace.” Mormorai. “Hai risolto alla fine?”
“Sì.” Replicò. “In un certo senso, almeno.”
“Cos’è successo?”
“Uno dei ragazzi più grandi mi ha picchiato e mi ha fatto finire all’ospedale. E’ stato espulso e denunciato ed è andato in un centro di detenzione giovanile.” Spiegò Harry. “Non sono riuscito a finire il corso, però. Mia madre è volata a San Francisco e ha insistito perché tornassi a Los Angeles.”
Quindi forse quello era il vero motivo per cui Harry non voleva andare al college per studiare musica.
“Mi dispiace.” Ripetei. “Certa gente può essere davvero crudele.”
“Già.” Commentò Harry, annuendo con lo sguardo perso in lontananza, come se stesse ripensando a tutto quello che gli era successo a San Francisco.
“Charlotte ha scoperto che sto uscendo con Niall.” Dissi dopo qualche minuto. “Mi sta tormentando e adesso mi minaccia di mandare quella foto a tutte le persone che conosce. Non so cosa fare.”
“Cosa vuole per lasciarti in pace?”
“Che io smetta di frequentare Niall.” Risposi, abbassando lo sguardo sul tavolo. Il ragazzo mi piaceva tanto, ma ero disposta a farmi rovinare la vita da Charlotte pur di continuare ad uscirci? Provai a pensare all’opzione di non vederlo più – o peggio, di rivederlo tra le braccia di Charlotte – e provai una stretta al cuore. No, non volevo rinunciare a lui. Non per colpa sua.
“Credo che dovreste continuare a nascondervi.” Disse Harry dopo qualche minuto.
“Ho paura che non sia abbastanza.” Risposi. “Charlotte deve essere convinta che io e lui non stiamo più uscendo insieme, altrimenti continuerà a minacciarmi.”
“Troveremo una soluzione, ne sono sicuro.” Alzai lo sguardo e incrociai quello del ragazzo, sorpresa. Harry ed io ci conoscevamo relativamente da poco, anche se avevamo sempre abitato uno di fronte all’altra. Era davvero una persona così gentile? Oppure aveva un secondo fine?
“Grazie.” Dissi.
“Holly?” Mi chiamò Amy da stare in salotto. “Dov’è la macedonia?”
Improvvisamente mi ricordai dei gemelli e mi alzai, pronta a finire di preparare loro la merenda. Mancava solo il gelato e sarebbe stato tutto pronto.
 
Il mattino successivo accadde tutto troppo in fretta. Andai a scuola con l’idea di parlare con Niall, che non ero riuscita a raggiungere al telefono la sera prima, ma non riuscii a trovarlo, così mi fermai davanti al mio armadietto per raccontare tutto alle mie amiche.
“Così ieri sei rimasta a casa tutto il pomeriggio con Harry?” Mi domandò Ash.
“Sì, i gemelli hanno insistito perché guardasse il cartone con loro e per fortuna che ha accettato. Non so come avrei superato l’attacco di panico, altrimenti.” Dissi.
“Charlotte deve pagarla in qualche modo. Non è possibile che cerchi di rovinare la vita di tutti, mentre la sua è sempre perfetta!” Esclamò Skylar, alzando gli occhi al cielo.
“Sono d’accordo.” Replicai.
“Beh, la sua vita non è tanto perfetta, visto che vorrebbe stare con Niall, ma lui sta con te.” Puntualizzò Ashley, ridacchiando. Si ricompose immediatamente, quando notò le espressioni serie che avevamo Sky ed io.
“Non so se riusciremo a stare insieme ancora per molto.” Mormorai. “Quella foto… chi mi assicura che Charlotte non la invierà a tutti? Non posso rischiare.”
“Sì, ma non è giusto.” Si lamentò Sky. “E comunque potete continuare a frequentarvi di nascosto, no?”
“In teoria sì, ma non voglio correre il rischio che Charlotte ci scopra di nuovo. Deve essere convinta che ci siamo lasciati sul serio.” Risposi.
“Allora c’è solo una soluzione.” Disse improvvisamente Ashley. “Fingi di lasciarlo in pubblico.”
Mi voltai verso la mia amica e la guardai con ammirazione. Avevo pensato a qualunque tipo di scenario, ma non a quello. Era geniale. Tutti avrebbero visto e qualcuno sarebbe sicuramente andato a riferirlo a Charlotte.
“Eccolo.” Disse Sky, indicando Niall all’ingresso della Santa Monica High. Decisi di mandargli un messaggio per spiegargli quello che intendevo fare prima che pensasse che lo stavo lasciando sul serio. Dopo essermi assicurata che avesse letto l’sms, mi avvicinai e mi fermai esattamente di fronte a lui.
“Cosa succede?” Mi domandò.
“Niall, non possiamo andare avanti così.” Dissi. Avrei dovuto cercare una scusa per fingere di lasciarlo.
“Sono d’accordo.” Replicò il ragazzo, fingendo di accigliarsi. “Pensavo di essere interessato a te, ma mi sbagliavo. E’ una noia mortale stare con te!” Eslcamò.
“Tu ti annoi a stare con me? Cosa dovrei dire io? Passi il tempo a guardare le partite e quando non stai guardando quelle parli di football!” Dissi.
“Pensavo che ti piacesse! Pensavo che fosse quello il motivo per cui volevi uscire con me.”
“No, decisamente no.” Replicai. “Voglio uscire con qualcuno che abbia un cervello!”
“Parla la cheerleader. Senti, facciamo una cosa. Chiudiamola qui, così siamo tutti più felici!” Esclamò Niall con finta rabbia.
“Sono d’accordo.” Replicai. Mi guardai intorno e notai che si era formato un gruppo di persone che stavano origliando la nostra conversazione. Girai sui tacchi e raggiunsi le mie amiche al mio armadietto. Estrassi immediatamente il telefono e lessi il messaggio che mi aveva mandato Niall.
“Terza ora. Laboratorio di informatica. Mandami un messaggio quando sei uscita.”
Cercai con tutte le mie forze di non sorridere, e invece finsi di mostrarmi affranta e arrabbiata per quello che era appena successo.
“Sai, dovresti fare le audizioni per una parte nel musical.” Disse Sky, dandomi delle amichevoli pacche sulla spalla. “Sei una brava attrice.”
“Grazie.” Risposi.
“Oh, povera Holly.” Ci interruppero Katy e Samantha, avvicinandosi. Charlotte era dall’altra parte del corridoio che osservava la scena dallo specchio che aveva appeso all’interno del suo armadietto, mentre fingeva di ripassarsi il lucidalabbra.
“Cosa volete?” Domandai.
“Horan ti ha mollata perché l’hai data a tutti?” Cantilenò Katy con un sorriso cattivo.
“Oppure perché sei una patetica verginella?” Fece eco Samantha.
“Non riesco a decidere se sei una gran puttana o se sei solo una di quelle stupide verginelle che fanno pensare a tutti che andrai a letto con loro e invece fingono di aspettare l’amore della loro vita.” Continuò Katy.
“Oppure sei una di quelle che crede che prenderlo in quel posto non conta, quindi fai solo quello.” Concluse Samantha. 
Ero quasi sconvolta e non riuscivo a credere a quello che le due ragazze stavano dicendo. Erano davvero così cattive? Skylar, di fianco a me, stava scalpitando e non ce la faceva più.
“Sapete quello che penso di voi?” Disse con rabbia. “Credo che andiate in giro ad inventarvi tutte queste patetiche storielle solo perché siete gelose della vita di Holly!”
“Gelose di cosa?” Domandò Katy. “Di non avere una malattia venerea a sedici anni per aver fatto la zoccola con tutti i ragazzi che mi si sono avvicinati?”
“Smettila di insultare Holly, maledetta stronza!” Esclamò Sky, spingendo Katy. La cheerleader rimase immobile per qualche secondo, prima di caricare la mia amica con tutto il suo peso e prenderla per i capelli.
“Ti faccio vedere io cosa ne faccio dei tuoi capelli, brutta hippie idiota!” Urlò. Ash ed io eravamo in panico e non sapevamo cosa fare. Intorno alle ragazze si era creato un altro gruppo di compagni di classe che stavano incitando la lotta, mentre Samantha riprendeva il tutto con il telefonino.
“Sky!” Esclamai e cercai di mettermi in mezzo per dividerle.
“Stanne fuori, stronza!” Urlò Katy, caricando anche me e spingendomi contro gli armadietti. Prima che potesse sferrare un pugno a Sky mi rimisi in mezzo a loro e finii una seconda volta contro l’armadietto con lo zigomo che bruciava dal male.
“Holly!” Urlò Ash. Aveva gli occhi lucidi e stava per scoppiare in lacrime per il panico.
“Cosa sta succedendo qui?” Domandò il professor Sanders, facendosi largo tra la folla e allontanando Katy da Sky e me. “Lewis, Young, Evans! Siete in punizione tutte e tre. Andrete dal preside e passerete un’ora al giorno con me, dopo la scuola.”
“Ma prof!” Cercai di ribattere. Perché Sky ed io dovevamo avere una settimana di punizione per non aver fatto nulla? La mia amica stava solo cercando di difendermi dagli insulti di Katy e Samantha.
“Un’altra parola e le settimane di punizione diventeranno due, signorina Young.” Replicò Sanders. “E ora in presidenza, tutte e tre.”
Abbassando la testa e imprecando mentalmente seguii il professore verso l’ufficio del preside, pensando che avrebbero di certo notificato i miei genitori e che in quel modo non avrei avuto nemmeno una piccola possibilità di partecipare al ballo per l’Homecoming di quel sabato. Mia madre e mio padre sarebbero stati furiosi con me per quello che era successo.
Raggiunsi la piccola sala d’aspetto e mi sedetti su una sedia pieghevole di fianco a…
“Harry?” Domandai, sorpresa di vederlo in presidenza. “Cosa succede?”
“Ho litigato con Chuck King.” Rispose, arrossendo. “Tu stai bene?” Mi domandò, osservando il mio zigomo. Faceva male ed ero sicura che fosse rosso e gonfio.
“Ho litigato con Katy. Beh, più o meno.” Replicai, abbassando la voce. Mi voltai velocemente verso Sky, che non avevo mai visto così arrabbiata. Katy fingeva di tenersi una gamba e si lamentava per il dolore.
“Non voglio più vederla in presidenza, signor King!” Esclamò il preside della scuola, congedando Chuck fuori dal suo ufficio. Il ragazzo era preceduto dai suoi genitori, che non sembravano per niente contenti del comportamento del figlio.
“Chuck? Muoviti! Ti mando alla scuola militare, te lo giuro!” Esclamò il padre quando notò che il ragazzo si era fermato davanti a noi.
“Sei un maledetto frocio, Styles e giuro che un giorno o l’altro te la farò pagare.” Ringhiò.
“Avete litigato per questo?” Domandai improvvisamente. “Ti sta dando fastidio per questo motivo?”
“Non proprio.” Mormorò Harry in risposta. “E’ stata colpa mia. L’ho sentito che stava parlando con un gruppo di suoi amici e si stava vantando per… per essere venuto a letto con te e raccontava dettagli di cose che secondo lui gli hai fatto.” Aggiunse. “Mi sono avvicinato e gli ho detto che non era vero niente, lui mi ha chiesto se gli stavo dando del bugiardo e quando ho risposto di sì mi ha spinto contro l’armadietto e stava per tirarmi un pugno, ma la professoressa Smith è intervenuta in tempo.”
“Quindi cosa fai qui?” Domandai, confusa. Se Harry era quello che stava per essere picchiato, perché il preside voleva parlare anche con lui?
“Qualcuno ha raccontato che ho iniziato io.” Spiegò il ragazzo. Sentii una stretta al cuore e una sensazione di vuoto nello stomaco. Harry mi aveva difesa, stava per essere picchiato e, oltretutto, l’avrebbero messo in punizione. Esattamente come Sky. Anche lei mi aveva difesa. Scossi la testa, pensando che Charlotte, in un modo o nell’altro, me l’avrebbe pagata per quello che stava facendo. Non bastava che stesse cercando di distruggere me, ma metteva in mezzo anche i miei amici e non l’avrei permesso. Non più.

 


Buongiorno! Ecco l'undicesimo capitolo di Teenage Kicks e scopriamo le conseguenze del messaggio di Charlotte a Holly! Vediamo la ragazza avvicinarsi un po' di più a Harry, che riesce ad aprirsi e a raccontarle cosa gli è successo in passato.
Scopriamo anche che Katy e Samantha, le due amichette di Charlotte, sono "carine" quasi quanto lei - forse anche di più - e una litigata in corridoio fa finire tutti dal preside, dove c'è anche Harry che ha cercato di difendere Holly con i compagni di classi maiali. Infine sembra che Holly si sia finalmente decisa a combattere, quindi secondo voi cosa succederà?

Il prossimo capitolo (che posterò venerdì) sarà pieno di avvenimenti. E' la settimana dell'Homecoming, quindi ci sono il ballo, la partita, l'assemblea della scuola... insomma, succederanno tantissime cose! Spero che questo vi sia piaciuto!
Vi ringrazio tantissimo per le bellissime parole che mi avete scritto fino a questo momento. GRAZIE. ♥ Per tutto, perché siete meravigliose e mi fate sempre stupire.

Vi lascio prima di commuovermi! Alla prossima e un bacione grande <3

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Capitolo 12
*** Pep Rally ***


Capitolo 12 – Pep Rally

Come avevo previsto, i miei genitori avevano prolungato di altre due settimane la mia punizione, proibendomi categoricamente di andare al ballo dell’Homecoming quel sabato. Passai tutti i pomeriggi agli allenamenti e poi in punizione con il professor Sanders, Sky, Katy, Harry e Chuck. Non ero riuscita a vedere Niall alla terza ora dopo aver finto di esserci lasciati ed era stato difficile incontrarci per tutta la settimana. Il venerdì della partita, però, eravamo riusciti finalmente ad avere cinque minuti di privacy in infermeria, durante la veloce pausa pranzo. Avevamo chiuso le tende e ci eravamo letteralmente buttati l’uno addosso all’altra appena ci eravamo visti. Non avevamo tanto tempo, perché sarebbe iniziato il Pep Rally dopo pochi minuti, ma dovevamo vederci. Ne avevamo bisogno.
“E’ da martedì che sogno di fare questa cosa.” Disse Niall, spingendomi contro il lettino e facendomi sedere sopra.
“Ouch!” Esclamai, allontanandomi da lui e mettendo una mano sul mio zigomo. Avevo un livido violaceo che coprivo con il fondotinta, ma non aveva ancora smesso di far male.
“Scusa.” Mormorò Niall, avvicinandosi con più attenzione per darmi un bacio. “Quando ci siamo lasciati per finta non vedevo l’ora di vederti.” Disse.
“Anch’io.” Replicai. Da una parte volevo una conferma che ci fossimo davvero lasciati per finta e che le parole che avevamo detto entrambi non significassero nulla. In quell’infermeria, in quel momento, ritrovai la pace. Niall ed io eravamo una coppia e forse eravamo ancora più affiatati di prima.
“Vuoi che provi a parlare con Charlotte per dirle che ti deve lasciare in pace?” Mi domandò Niall dopo qualche minuto.
“No!” Esclamai immediatamente. “Per il momento crede che non stiamo più insieme e non mi sta tormentando.” Aggiunsi. “Certo, è sempre fastidiosa e simpatica come la sabbia sull’asciugamano bagnato, ma almeno non mi sta facendo cadere o…” Mi interruppi, pensando il resto della frase. E non sta mandando quella foto in giro. Non avevo ancora avuto il coraggio di dirlo a Niall, perché sapevo che avrebbe fatto una scenata e probabilmente sarebbe andato a prendere Chris a pugni. L’avrebbero buttato fuori dalla squadra di football e non potevo permettere che lo facessero. Niall contava su quello per avere una borsa di studio per l’UCLA, dove avrebbe continuato a giocare mentre studiava.
“D’accordo, allora continueremo a nasconderci.” Rispose il ragazzo. “Però voglio che tu mi dica se ti sta dando fastidio, perché deve capire che io e lei non ci rimetteremo insieme e che ho il diritto di stare con chi voglio.” Aggiunse. Annuii e appoggiai la mia fronte alla sua. Era raro che indossassi del trucco a scuola, ma durante le gare ufficiali e le assemblee in cui dovevo esibirmi con la mia squadra dovevo farlo.
“Odio essere in punizione.” Mormorai, pensando alle tre settimane di prigione che mi rimanevano. Ne avevo superata una e, prima del litigio con Katy, me ne sarebbe mancata ancora solo una. Invece dovevo rimanere in casa per quasi tutto ottobre. Il mio castigo sarebbe finito giusto in tempo per Halloween e per la Sadie Hawkins Dance, il ballo in cui le ragazze chiedevano ai ragazzi di accompagnarle. Di solito era al contrario, i ragazzi dovevano chiederlo alle loro fidanzate o compagne di classe. Sbuffai, pensando che non avrei mai potuto andare con Niall, perché Charlotte mi avrebbe come minimo uccisa.
“Un pomeriggio di questi potrei venire a trovarti. Tanto nessuno lo scoprirà, no?”
“Mia madre ha chiesto a Ramona, la babysitter dei gemelli, di venire tutti i pomeriggi per tenere d’occhio anche me.” Dissi e abbassai lo sguardo, arrossendo. Era così imbarazzante avere una ragazza di diciannove anni che mi avrebbe fatto da babysitter.
“Troveremo il modo, non preoccuparti. Tre settimane passano in fretta.” Rispose Niall, dandomi un leggero bacio sulle labbra. Sì, tre settimane non erano tante, ma avrebbe potuto succedere di tutto in quel periodo di tempo. Sentii la campanella in lontananza e scesi dal lettino su cui ero seduta. Avrei dovuto raggiungere la palestra per esibirmi con la mia squadra e speravo ardentemente che andasse tutto bene. Avrei odiato fare una figuraccia davanti a tutta la scuola.
 
“Holly, sei in ritardo!” Sibilò Charlotte, guardandomi di traverso. Mi sistemai la divisa da cheerleader e mormorai qualche parola per scusarmi.
“Tra pochi minuti tocca a noi!” Disse Katy. Cominciavo a sentirmi nervosa, come se stesse per succedere qualcosa di brutto. Ero in paranoia, perché mi piaceva fare la cheerleader, ma odiavo essere nella stessa squadra di quell’arpia. Avevo paura che mi avrebbe fatta cadere e mi sarei rotta qualcosa davanti a tutta la scuola. Era già successa una cosa del genere, ma quello era stato un vero incidente. Durante l’esibizione per qualificarci alle finali della gara regionale di cheerleading, una ragazza che avrebbe dovuto tenermi mentre eseguivo un basket toss, mi aveva fatta cadere perché quel giorno non aveva mangiato per l'ansia ed era debole. Così mi ero rotta un braccio davanti a tutto il pubblico e alla giuria. Rabbrividii ripensando a quell'episodio e cercai di convincermi che sarebbe andato tutto bene.
Cominciai a sentire le note di una canzone che si chiamava “I Love It” e cercai di rilassarmi e sciogliere la tensione. In pochi secondi avrei dovuto attraversare la palestra con una serie di salti all’indietro. Il tutto perfettamente sincronizzata con Samantha.
Sentii le note giuste e mi concentrai. Rincorsa, layout-stepout, coreografia a terra, sorridi sempre, Holly, basket-toss e piramide. Quando arrivai in cima mi sentii stranamente libera ed ero felice che tutto fosse andato bene. Notai alcuni ragazzi sugli spalti che ridevano e mi indicavano e non capii cosa stava succedendo. Almeno finché mi guardai e capii di essere rimasta in biancheria. La mia divisa da cheerleader, per qualche motivo, era rimasta per terra, alla base della piramide.
Con gli occhi lucidi per la vergogna e un nodo in gola tornai a terra e corsi negli spogliatoi. Charlotte mi raggiunse pochi minuti dopo, con un sorriso diabolico.
“Credevi che l’avresti passata liscia?” Mi domandò.
“Cosa vuoi dire?”
“Lo so che Niall ti piace ancora e che stai cercando di riconquistarlo. Questa è solo una piccola lezione per farti capire che devi lasciarlo perdere. Se continuerai a cercare di vederlo manderò quella foto a tutti.” Rispose.
“Cos… sei stata tu?” Domandai ancora, incredula. Ero sicura che l’incidente della divisa fosse proprio quello: un incidente. Invece era stata Charlotte, geniale e cattiva come sempre.
“Certo.” Replicò la ragazza, tirandosi indietro i lunghi capelli biondi. “Stai lontana da Niall.” Aggiunse prima di girarsi e uscire dagli spogliatoi, lasciandomi da sola.
 
Il lunedì successivo andai a scuola di pessimo umore. Avevo saputo da Jade e Cindy, che erano state al ballo, che Charlotte era stata incoronata Reginetta e Niall Re. Avevano ballato insieme e la ragazza l’aveva baciato davanti a tutti. Lui, troppo buono per lasciarla da sola sulla pista da ballo davanti all’intera scuola, aveva sorriso e continuato a ballare con lei. Tornato a casa, mi aveva inviato un messaggio spiegandomi quello che era successo, dicendomi che gli ero mancata e mi chiedeva scusa.
Ed io l’avevo perdonato, perché non era stata colpa sua e perché era mancato tremendamente anche a me. Sognavo da due anni di ballare con lui a un evento della scuola e sembrava che non avrei mai potuto farlo.
Il fotografo per l’annuario aveva immortalato il Re e la Reginetta del ballo insieme in mille pose diverse, compreso il bacio, che stava circolando su tutte le pagine Facebook dei miei amici. Ero arrabbiata e frustrata, ma non sapevo cosa potevo fare. Fortunatamente almeno la mia punizione con il professor Sanders era finita, quindi avrei potuto tornare a casa dopo gli allenamenti con la squadra.
“Hai visto come mi guardava venerdì pomeriggio?” Mi chiese Sky improvvisamente, mentre aspettavamo che suonasse la campanella che annunciava l’inizio della lezione di chimica.
“Chi?” Domandai.
“Sanders!” Sussurrò la mia amica. Ashley sbuffò e roteò gli occhi al cielo e non rise come al solito. Ci voltammo verso di lei e le rivolgemmo entrambe un’espressione curiosa.
“So che sei felice del fatto che siamo tutte distratte da quello che sta succedendo con Charlotte e non devi parlarci di quello che succede a te.” Dissi. “Però adesso devi sputare il rospo perché so che c’è qualcosa che non va.” Aggiunsi, mentre Sky sosteneva il mio argomento annuendo di fianco a me. Zayn, che era al suo posto nel laboratorio di chimica, alzò lo sguardo mostrando interesse verso la nostra conversazione.
“Non è niente.” Disse Ash, arrossendo.
“Forza.” La incitò Sky. “Se non lo dici a noi, a chi lo dirai?”
“D’accordo.” Mormorò la nostra amica, arrossendo ancora di più. “Liam mi aveva chiesto di andare al ballo per l’Homecoming con lui.”
“Lo sapevo!” Esclamò Sky con un sorriso trionfale. “Ma tu non ci sei andata, perché abbiamo passato la serata su Skype.”
“Gli ho detto di no.” Replicò Ash. “Ho interrotto anche le sessioni di studio con lui.”
“Ma… perché?” Domandai, perplessa. “Hai detto anche tu che è un bravo ragazzo, che è carino ed è sempre stato gentile con te.” Aggiunsi.
“Lo so, ma…”
“Oh, ho capito.” Intervenne Sky. “E’ il solito discorso che fai: ti piacciono i ragazzi impossibili e quando qualcuno dimostra interesse verso di te lo allontani perché hai paura che possa ferirti.”
La guardai ammirata.
“Sai, potresti intraprendere una carriera come psicologa.” Dissi, strappando un sorriso ad Ash.
“Non lo so, non sono convinta.” Replicò la ragazza, scuotendo la testa. “So che è un bel ragazzo e che è gentile e che ha dimostrato interesse verso di me… e condividiamo anche lo stesso sogno.” Disse.
“Vuole diventare insegnante di matematica?” Domandammo Sky ed io nello stesso istante. Ashley annuì.
“Ma è il ragazzo perfetto per te! Qual è il problema?” Chiese Skylar, sedendosi sul banco, dando le spalle alla cattedra.
“Liam piaceva a Charlotte.” Rispose la nostra amica. “Non voglio che prenda di mira anche me.”
“Non preoccuparti, è piuttosto concentrata su di me.” Dissi. “Perché non provi ad uscirci? Fate qualcosa di alternativo, che non comprenda studiare. Andate a fare una passeggiata al molo o prendete un gelato insieme.” Aggiunsi.
“Secondo me sareste perfetti insieme!” Replicò Sky.
“E se avessi frainteso tutto? E se non gli piacessi davvero? E se fosse tutto uno scherzo di Charlotte per farmi sentire un’idiota quando Liam si rivelerà uno stronzo?” Farfugliò Ash, guardandosi le mani.
“Liam non è così.” Dissi io.
“Ehi, non volevo origliare, ma siete proprio qui.” Intervenne Zayn. “Payne è davvero uno a posto, non si farebbe mai coinvolgere in questi stupidi giochetti.” Aggiunse. Sky ed io, che lo avevamo fissato come se fosse un alieno per tutta la durata del suo discorso, ci rivolgemmo verso Ashley e cominciammo ad annuire con un sorriso.
Il professor Abraham ci interruppe, lanciando un libro sulla cattedra, che atterrò con un tonfo e spaventò tutta la classe. Proprio in quel momento suonò la seconda campanella che annunciava l’inizio della lezione e tutte le ritardatarie – Charlotte, Katy e Samantha, entrarono nel laboratorio e presero i propri posti.
“Tutti seduti!” Sbraitò Abraham.
“Sabato ha fatto da accompagnatore all’Homecoming.” Spiegò Zayn, sussurrando. “Diciamo che Louis ed io gli abbiamo dato del filo da torcere e non è troppo felice.” Aggiunse ridendo. Sorrisi anch’io, scuotendo la testa. Mi ero anche persa il famoso scherzo annuale di Malik e Tomlinson. Non vedevo l’ora che la punizione finisse.
 
Durante i dieci minuti di pausa tra la lezione di chimica e quella di matematica mi fermai al mio armadietto per sistemare i libri. Ero da sola, perché anche Sky ed Ash stavano facendo la stessa cosa e non avevamo gli armadietti vicini.
“Ciao, Holly.” Mi voltai, trovandomi faccia a faccia con Jonathan Parker, il compagno di laboratorio di Katy.
“Ehi, Jon.” Dissi distrattamente, prendendo il libro di algebra e chiudendo l’armadietto, voltandomi verso di lui.
“Senti, ho sentito che… beh, ti andrebbe di uscire con me? Mi piacerebbe se mi facessi quello che hai fatto a Chuck e Chris.” Disse.
“Scusa?” Domandai. Forse non avevo sentito bene. Sicuramente non avevo sentito bene.
“Mi piacerebbe passare una notte con te, ecco. A divertirci. Magari andiamo alla Sadie Hawkins Dance insieme e poi prenotiamo una stanza d’hotel.” Spiegò Jon.
Non sapevo nemmeno cosa rispondere a quell’insulto. Erano davvero arrivati a quel punto? Non riuscivo a credere che Chuck e Chris si stessero inventando quelle storie. E Katy, che era la compagna di laboratorio di Jon, stava sicuramente aiutando a propagare quel becero gossip. Prima che potessi rispondere sentii un braccio intorno alle mie spalle.
“Parker, gira al largo dalla mia ragazza. Ti stava dando fastidio, Holly?” Mi domandò Harry.

 


Ecco il nuovo capitolo! Un po' più presto del solito, perché oggi finalmente partirò e devo ancora fare le ultime cose (sì, non ho ancora fatto la valigia)!
Comunque qualcuno di voi aveva azzeccato cosa sarebbe successo in questo capitolo! Harry si è finto il ragazzo di Holly per salvarla dalle proposte di Jon e nel prossimo capitolo vedremo come si evolverà questa cosa. Rimarrà un episodio isolato oppure cominceranno a uscire insieme per far credere a Charlotte che Holly non sta più uscendo con Niall?

Il prossimo sarà martedì, anche se non sono sicurissima di riusicire a postare due volte alla settimana mentre sono in vacanza. Voi, comunque, date un'occhiata alle mie pagine di Facebook e Twitter (link in basso) perché vi aggiornerò sempre su quando riuscirò a postare! Nel frattempo vi ringrazio per essere meravigliose, come sempre. Voi non potete avere idea di quanto significhino le vostre parole per me. ♥
Mi fate commuovere ogni volta!!

E adesso vado a fare la valigia, altrimenti parto senza vestiti (non che mi dispiaccia, potrebbe essere un'ottima scusa per dello shopping selvaggio!) Vi lascio i miei link e, se siete interessati, scriverò sul mio blog tutti i giorni da Londra e posterò aggiornamenti e foto su Facebook e Twitter :)
Un bacione e buone vacanze! A martedì xx

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Capitolo 13
*** Fake Boyfriend ***


Capitolo 13 – Fake Boyfriend

Jon sembrò sorpreso, ma scosse la testa e indietreggiò di qualche passo.
“Ragazza? Ma tu non sei…? Avevo sentito che… evidentemente mi sbagliavo, scusa.” Farfugliò. Mi voltai verso Harry e lo fissai in attesa di una spiegazione. Certo, mi aveva salvata da una situazione imbarazzante, ma perché aveva finto di essere il mio ragazzo? Harry teneva il braccio saldamente intorno alle mie spalle e stava sorridendo a Jon, che si allontanò continuando a mormorare domande senza senso.
“Scusa.” Disse subito il ragazzo, abbassando lo sguardo.
“No, grazie.” Replicai. “Ma…”
“Non lo so, non sono riuscito a pensare ad altro per salvarti da quella situazione. E poi stamattina mi hanno sbattuto di nuovo contro gli armadietti urlandomi ogni tipo di insulto e non ce la facevo più. Ho pensato… ho pensato di prendere due piccioni con una fava.” Spiegò il ragazzo, parlando più velocemente del solito. Aveva la voce un po’ bassa e roca, una voce che avrei sentito bene in una canzone rock. Scossi la testa a quel pensiero, ma perché stavo divagando? Avevo problemi molto più seri.
“Quindi… vorresti fingere di essere il mio ragazzo, così la gente smetterà di pensare che sei gay e di tormentarti, mentre io non riceverò più queste odiose proposte dai nostri compagni?” Domandai.
“Sì.” Rispose semplicemente Harry. “Inoltre Charlotte potrebbe convincersi che non stai più cercando di conquistare Niall.”
Lo fissai per qualche istante. Sì, poteva funzionare. Anzi, era un ottimo piano! E Niall non sarebbe stato nemmeno geloso, perché Harry era gay, quindi non costituiva nessun tipo di minaccia al nostro rapporto.
“Devo parlarne con Niall, ma sono sicura che non avrà problemi. Sei un genio, Harry! Grazie!” Esclamai e lo abbracciai stretto.
“Ehi, figurati. In questo modo ci aiutiamo a vicenda.” Rispose il ragazzo, sorridendo. Improvvisamente vidi il suo sguardo saettare verso la porta dell’aula di matematica. Prima che potessi dire qualsiasi cosa si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia, molto vicino alle labbra. “E’ passata Charlotte.” Sussurrò poi. “Spero che dalla sua prospettiva abbia pensato che ci siamo baciati sul serio.”
“Lo spero anch’io.” Dissi, arrossendo leggermente a quel contatto. Sentii la prima campanella suonare e decisi di entrare in classe. Avrei avuto un lungo discorso da fare a Niall e avrei dovuto spiegare alle mie amiche quello che era successo prima che lo sentissero da qualcun altro.
 
“Aspetta, fammi capire: noi continuiamo a vederci e a stare insieme, ma tutti penseranno che tu, in realtà, stai con Styles?” Mi chiese Niall a pranzo. Ci eravamo incontrati nel bagno delle ragazze e ci eravamo chiusi dentro nella speranza che nessuno venisse a disturbarci. Avevamo bisogno di privacy per quel discorso e non potevamo vederci da nessun’altra parte.
“Esatto.” Risposi. “E non potremo più sgattaiolare in giro a scuola o vederci a casa mia o a casa tua.” Aggiunsi.
“E come faremo?” Mi domandò quindi Niall, grattandosi il mento. Aveva un accenno di barba bionda e gli occhi stanchi.
“Ho pensato anche a quello.” Dissi, avvicinandomi e dandogli un bacio sulle labbra. “Possiamo organizzare degli appuntamenti lontani da Santa Monica. Los Angeles è grande e dubito che qualcuno ci riconoscerebbe se un giorno andassimo a Griffith Park o, che so, a Hollywood.” Aggiunsi.
“Sì.” Rispose Niall, annuendo. “Sì, quest’idea mi piace. Però niente baci.” Aggiunse. “Voglio dire, so che Harry è gay, ma… cercate di non lasciarvi troppo andare, okay? Sono geloso.”
Sorrisi alla smorfia del ragazzo e appoggiai la fronte contro la sua. Finalmente riuscivo a vedere la luce alla fine del tunnel. Non mi sembrava vero di aver trovato una soluzione per cui avrei potuto continuare a frequentare Niall, evitare di rischiare la morte nella squadra di cheerleader e, soprattutto, non vedere la mia foto senza reggiseno sui cellulari di tutti gli studenti della Santa Monica High. Harry era un buon amico, non mi avrebbe dato fastidio girare nei corridoi mano nella mano con lui o sedermi con lui a pranzo e fare le classiche cose da fidanzatini. Certo, avrei desiderato poterle fare con Niall, ma avrei dovuto accontentarmi di vederlo lontano da Santa Monica, dove avremmo finalmente potuto essere noi stessi e stare davvero insieme.
“D’accordo.” Mormorai e lasciai che le sue labbra trovassero le mie. Forse non era l’ideale, baciarsi nei bagni delle ragazze della scuola, ma era tutto quello che potevamo fare e cercammo di goderci il tempo che avevamo. Ad ogni suo respiro sulla mia pelle sentivo di essere sempre più pronta. Non vedevo l’ora che quella stupida punizione finisse per poter essere finalmente da sola con Niall. Volevo stare davvero insieme a lui, condividere qualcosa di speciale. Cercai di non cominciare a farmi delle paranoie incredibili su dove saremmo potuti andare, visto che le nostre case erano assolutamente off limits, perché tanto mancavano ancora tre settimane di stupida punizione.
Mi avvicinai al ragazzo per dargli un ultimo bacio mentre passavo le mani tra i suoi capelli. Dovevo alzarmi sulle punte per raggiungerlo del tutto. Niall mi sosteneva tenendo le mani sui miei fianchi e il suo tocco mi sembrava elettrico. Era come se mi bruciasse la pelle attraverso i vestiti.
“Dobbiamo uscire di qui, vero?” Mi domandò dopo qualche minuto.
“Credo proprio di sì.” Mormorai, anche se non volevo allontanarmi da lui. Quando eravamo insieme sembrava che esistessimo solo noi e per pochi istanti riuscivo a sentirmi come se niente potesse mettersi tra di noi. Non Charlotte, non la punizione di mia madre, niente.
“Ci vediamo domani, Holly.” Disse Niall. Appoggiai il mento sulla sua spalla e lasciai che mi cullasse per qualche istante. Era già arrivato il momento di salutarci e non saremmo potuti stare insieme per tre settimane, a meno che non avessi trovato il modo di eludere la sorveglianza di Ramona.
“A domani.” Sussurrai e sospirai. Sognavo il giorno in cui avremmo potuto essere insieme all’aperto, davanti a tutti. Lo abbracciai stretto per l’ultima volta prima di aprire la porta del bagno, guardarmi intorno per assicurarmi che nessuno ci avesse visti e raggiungere la caffetteria, dove Ash, Sky e Harry mi stavano aspettando al nostro solito tavolo.
Avevo spiegato alle mie amiche quello che era successo durante l’ora di matematica e approvavano il piano. Mi sedetti di fianco a Harry, gli sorrisi e lasciai che mi prendesse la mano sopra il tavolo.
“Ehi!” Esclamò, dandomi un bacio sulla guancia. Era abbastanza imbarazzante fingere di avere intimità con un ragazzo che conoscevo appena. Certo, probabilmente sapevo più di lui di qualunque altra persona a scuola dopo quello che mi aveva raccontato del suo passato, ma rimaneva il fatto che io ero innamorata di Niall e invece dovevo fingere di stare con lui. Ero sicura che la situazione non fosse facile nemmeno per lui, quindi mi sforzai e avvicinai il mio viso al suo per far strusciare i nostri nasi come avevo visto fare alle coppie nei film. Harry sorrise, mostrando le fossette ai lati della bocca e mi guardò negli occhi, trasmettendomi un’improvvisa tranquillità. Sì, sarebbe andato tutto bene. Anzi, benissimo.
“Siete pronti per i primi test di ammissione al college di domani?” Domandò Sky, distraendomi da quei pensieri.
“Più o meno.” Risposi.
“Sì.” Disse Ashley. “Anche se mi sarei sentita più sicura se avessi studiato con Liam anche in questi giorni.” Mormorò poi.
“Sei sempre in tempo per chiedergli di incontrarvi in biblioteca oggi pomeriggio.” Suggerì saggiamente Sky.
“E tu?” Chiesi a Harry, che alzò le spalle e scosse la testa.
“Non ho studiato molto.” Rispose.
“Stupida punizione.” Sibilai. “Se non fossi agli arresti domiciliari ti darei una mano.” Aggiunsi.
“Perché non provi a parlarne con Ramona? Alla fine ha solo diciannove anni, è stata una sedicenne anche lei! Le dici che dobbiamo per forza studiare insieme e le chiedi se possiamo incontrarci in biblioteca.” Propose Ashley.
“Non credo che mi lascerebbe uscire. Però…” Cominciai a dire ma mi interruppi. “Potreste venire tutti a casa mia. In fin dei conti dobbiamo studiare davvero e se ci mettiamo in salotto dove può vederci non può avere niente in contrario. I miei genitori non possono dire nulla se si tratta davvero di una cosa di scuola.” Riflettei ad alta voce.
“Sarebbe una buona idea.” Rispose Harry.
“Tu provaci e poi facci sapere. In caso veniamo subito.” Disse Ashley. “A proposito, Sky!” Aggiunse poi, facendo sobbalzare la mia amica, che si era persa nei suoi pensieri, fissando il vuoto. Mi voltai nella direzione in cui stava guardando e notai che il suo sguardo non era fisso sul vuoto, ma su Louis. Ridacchiai e scossi la testa senza dire nulla.
“Eh? Cosa?” Domandò la nostra amica, voltandosi verso di noi.
“Sei pronta per la prima di Footloose?” Chiese Ashley. Anche lei aveva notato chi stava guardando Sky, ma non disse nulla.
“Me la sto facendo sotto e non siamo minimamente vicini al livello di perfezione che vorremmo, ma manca ancora una settimana, ce la faremo.” Rispose la ragazza.
“E il bacio con McCormack come va?” Chiese ancora Ashley, questa volta ridendo. Sky arrossì, cosa che non faceva mai, e alzò il dito medio verso la ragazza.
“E’ uno schifo. Spiacevole, ecco cosa.” Rispose. Scoppiammo tutti a ridere prima di concentrarci sul resto del pranzo.
 
Dopo le lezioni e prima di tornare a casa e cercare di convincere Ramona a lasciarmi studiare con i miei compagni di classe, mi cambiai per gli allenamenti con la squadra di cheerleader. Dal Pep Rally Charlotte non aveva smesso di tormentarmi e di ricordare a tutti l’episodio della piramide. Le mie compagne di squadra scoppiavano puntualmente a ridere e imitavano la mia espressione quando mi ero accorta di essere in reggiseno e mutande. Ero arrivata al punto di passare gli allenamenti con la testa abbassata a fare tutto quello che mi veniva detto. E ovviamente, dopo il Pep Rally, Charlotte mi aveva messa alla base della piramide, all’ultima fila dietro a tutte durante le coreografie a terra e non mi faceva fare più nulla. Avevo capito il suo piano, sfortunatamente. Tutte le responsabilità che mi aveva dato per l’assemblea non erano per farmi impazzire, ma era tutto calcolato per il gran finale.
“Beh, devi essere brava come dicono King e Johnson se sei riuscita a far cambiare idea a un gay.” Disse Charlotte quando mi vide, facendo scoppiare a ridere tutte le sue compagne.
“Harry non è gay. Non lo è mai stato.” Risposi. “E comunque non puoi far cambiare idea a un gay, genio. Ci si nasce, non è mica una scelta o una cosa che puoi cambiare.” Mormorai a bassissima voce quando la ragazza si girò. Non volevo che mi sentisse ma non ero riuscita a trattenermi. C’era davvero gente ancora convinta che gli omosessuali lo fossero per scelta e che potessero cambiare idea da un momento all’altro? Scossi la testa e mi sistemai la coda alta, legata con un nastrino dei colori della nostra squadra: il rosso e il bianco.
“Da quando stai con Styles, comunque?” Mi domandò ancora Charlotte, avvicinandosi a me. Ecco, ai dettagli non avevo pensato. Cosa avrei potuto dirle? Inventati qualcosa, Holly, e fai che sia credibile!
“E’ una cosa recente, ci siamo messi insieme ieri.” Risposi, sperando che il mio tono di voce non fosse tremolante o che avessi un’espressione che, in qualche modo, avrebbe potuto tradirmi.
“E Niall non ti interessa più?”
Alzai le spalle e scossi la testa.
“Non ne vale la pena.” Risposi. “Era una cotta passeggera, non siamo fatti l’uno per l’altra. E poi non era interessato a me.” Aggiunsi. Charlotte sorrise e, per la prima volta, trovai che quel gesto fosse stranamente naturale.
“E tu sei sicura al cento percento di non essere più interessata a lui? Mi assicuri che rimarrai con Styles o che, comunque, non proverai più a rimetterti con lui?”
“Sì.” Mentii.
“Tu e lui… cos’avete fatto di preciso?” Mi chiese dopo qualche istante.
“Assolutamente niente.” Risposi, sapendo che almeno in quel momento non avrei potuto tradire nessuna emozione. Era la verità.
“Come niente? Alla tua festa? E quando sei uscita da casa sua a mezzanotte?” Mi domandò ancora.
“Alla mia festa mi sono ubriacata e sono stata male.” Risposi. “Non abbiamo concluso nulla. E quel sabato sera abbiamo guardato la partita, non ha mostrato il minimo interesse in me.”
Charlotte assunse un’aria pensierosa e rimase in silenzio per qualche minuto, mandandomi in paranoia. A cosa stava pensando? Quello che le avevo detto non l’aveva convinta? Stava pensando a qualche strano tipo di vendetta? Invece prese il cellulare, cercò la foto con cui mi aveva minacciata e la cancellò davanti a me.
“Direi che non ha più senso.” Disse, sospirando. “Stai con Styles, fai quello che vuoi. Anzi, visto che non c’è più il rischio che tu vada a letto con il mio ex, di cui sono ancora innamorata, se non si fosse capito, possiamo anche tornare a comportarci in modo civile l’una con l’altra.” Aggiunse.
“Okay.” Replicai con voce tremolante. Non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito. Charlotte Crowley mi stava facendo un’offerta di pace?
“Mercoledì sera andremo in gruppo alla prima di Footloose per supportare Samantha e Bryan. Ci vestiremo in divisa per alzare un po’ gli spiriti. Vieni con noi?”
Deglutii e annuii, incapace di pronunciare una singola parola. Charlotte non mi stava solo chiedendo di fare pace, vero? Mi stava offrendo di essere amiche, giusto? E come avrei fatto a continuare a mentirle in quel modo? La sua vendetta sarebbe stata ancora più orrenda di prima se l’avessi tradita e le avessi mentito dopo essere diventata sua amica.
 


Buongiorno da Londra!
Ecco il nuovo capitolo e vi prometto che presto risponderò a tutte le vostre meravigliose recensioni di quello scorso! Sono sempre di corsa (infatti anche adesso sto per uscire)! Spero che vi piaccia e il prossimo sarà venerdì!
Grazie a tutte le persone che leggono, davvero. <3

Alla prossima!

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Capitolo 14
*** Sadie Hawkins ***


Capitolo 14 – Sadie Hawkins

Per tre settimane Charlotte si comportò in modo stranamente amichevole con me, sia durante le ore di lezione che agli allenamenti. Aveva smesso di fare commenti cattivi e di prendermi in giro e mi aveva persino offerto di andare a fare shopping con lei un pomeriggio dopo la scuola. Ovviamente non ero riuscita ad andare perché ero in punizione. Anzi, era già stato un miracolo aver convinto Ramona a farmi studiare con i miei compagni di classe per i test di ammissione al college e a lasciarmi andare alla prima di Footloose con la squadra di cheerleader per supportare Sky. I miei genitori non erano riusciti a dirmi di no per quell’occasione, anche se avevano insistito per accompagnarmi e tornare a prendermi subito dopo l’evento. Non avevo potuto partecipare all’after party, ma non era stato importante. Ero riuscita ad abbracciare Sky e a dirle quanto era stata brava dopo lo spettacolo. Le avevo portato un mazzo di fiori e Ash ed io le avevamo regalato un ciondolo a forma di stivale da cowboy per ricordarle per sempre di quella sua avventura. Dopo tutte le produzioni teatrali della scuola a cui partecipava, la mia amica ed io le regalavamo un ciondolo con qualche simbolo inerente allo spettacolo e Sky portava quel bracciale tutti i giorni. Ormai era pieno di simboli di qualunque tipo.
Niall ed io ci eravamo visti davvero poco. Avevamo resistito una settimana e mezza prima di trovarci nello sgabuzzino della palestra durante l’ora di letteratura inglese di un giovedì mattina. Ci eravamo baciati come se nessuno dei due avesse bisogno di altro, ma non ero riuscita a concentrarmi del tutto perché mi sentivo in colpa. Stavo mentendo a Charlotte. Non avrei dovuto farlo.
Con Harry, invece, le cose andavano molto bene. A scuola andavamo in giro mano nella mano ed eravamo sempre insieme. Avevo cominciato a conoscerlo un po’ meglio ed era davvero di buona compagnia. Non mi dispiaceva per niente essere diventata sua amica. Sky passava tutta l’ora del pranzo, tutti i giorni, a cercare di fargli ammettere, nei modi più subdoli possibili, di avere una cotta per Louis Tomlinson. E Ashley ed io scuotevamo sempre la testa ridendo, perché sapevamo che in realtà era lei quella con la cotta per il suo compagno di gruppo. L’avevamo capito da come ne parlava, da come lo odiava e, soprattutto, dalla sintonia che aveva avuto con lui sul palco durante le tre serate di Footloose nell’auditorium della scuola, dalla sua espressione ogni volta che arrivavano alla scena del bacio. Certo, Skylar era un’ottima attrice, ma i sentimenti si potevano fingere fino ad un certo punto e quello che c’era tra Louis e lei era reale, lo vedevamo. Secondo Ashley anche il ragazzo provava qualcosa per lei, ma erano entrambi troppo testardi per ammetterlo e quindi continuavano ad ammirarsi per il rispettivo talento e a odiarsi.
Liam aveva aiutato a studiare tutti quanti per i primi test di ammissione al college ed era venuto a casa mia con Harry, Ashley e Sky e avevo capito che era davvero cotto della mia amica. Non aveva detto nulla, ma non perdeva occasione per guardarla di nascosto ed era arrossito violentemente quando i due si erano sfiorati mentre raccoglievano dei fogli che erano caduti. Sky ed io non eravamo riuscite a convincerla a dare al ragazzo una possibilità, così continuava a vederlo a scuola e a guardarlo da lontano nella speranza che Sky ed io non ci accorgessimo.
 
“Holly?” Mi chiese mia madre prima di cena. Era tardo pomeriggio, ma era più presto del solito orario in cui tornava a casa dal lavoro. Mi alzai dal divano, dove stavo pigramente guardando un cartone animato con i gemelli, e la raggiunsi in cucina.
“Sì?” Domandai.
“Domani sera hai intenzione di andare alla Sadie Hawkins Dance?”
“Sì, pensavo di sì.” Risposi. Harry ed io avevamo già fatto piani per andarci insieme. Anche Ashley e Sky sarebbero venute e ci saremmo divertite come avremmo dovuto fare all’Homecoming. Charlotte aveva parlato di quel ballo per tutta la settimana, dicendo che sarebbe andata in gruppo con Katy e Samantha, perché non aveva ancora superato la rottura con Niall e non voleva trovare un nuovo ragazzo, nonostante avesse praticamente la fila fuori dalla porta. Tutti volevano uscire con lei, ma la cheerleader si era fissata su Niall.
“Con chi vai? Con quel Niall Horan?” Mi chiese ancora mia madre.
“Uhm, no, vado con Harry.” Replicai, rubando un gambo di sedano da una ciotola sul tavolo. Lo intinsi nella salsa ranch e lo addentai.
“Harry?”
“Styles, abita qui di fronte.” Replicai con nonchalance.
“Holly, tesoro, ma non stavi uscendo con il figlio degli Horan?”
“E’ complicato.” Risposi. Spiegai. Mia madre mi osservò a lungo, prima di continuare a parlare.
“Vorrei conoscerlo.” Disse lentamente. “Tuo padre ed io ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che vogliamo incontrare i ragazzi con cui esci, quindi pensi di poterlo invitare a cena questa sera, così domani potete andare insieme al ballo?”
Strabuzzai gli occhi e, per poco, non mi strozzai con il sedano. Perché, improvvisamente, i miei genitori volevano intromettersi nella mia vita privata? Ero sicura che una cena con tutta la mia famiglia e Harry sarebbe stata solo imbarazzante.
“Ma…” Cercai di ribattere.
“Tesoro, lo sai che lo facciamo per te. Dopo quello che è successo… sei appena stata in punizione per quattro settimane, non puoi biasimarci se vogliamo sapere con chi stai uscendo e cosa stai facendo.” Spiegò pazientemente mia madre. “Inoltre ho bisogno di chiederti un favore.” Aggiunse dopo qualche secondo.
“Dimmi.” Replicai con voce piatta. Ero sempre più sicura che i genitori frequentassero dei corsi apposta che spiegavano come rovinare la vita agli adolescenti. Perché mai avrei dovuto permettere che Harry si sottomettesse a quella tortura?
“Puoi portare i gemelli a fare dolcetto o scherzetto prima del ballo, domani pomeriggio? Tanto andrai al ballo in costume, no?”
“Sì.” Dissi semplicemente. “Sarò in costume e porterò i gemelli in giro per il quartiere.”
“Grazie, tesoro. Vedrai che tra poche settimane tornerà tutto come prima se continuerai così.”
Roteai gli occhi al cielo, dopo essermi assicurata che mia madre non mi stesse guardando, e sgranocchiai ancora un po’ di sedano. Avrei dovuto invitare Harry a cena. Povero ragazzo.
 
“Da quanto tempo state uscendo insieme?” Domandò mio padre quando eravamo tutti a cena. Harry aveva accettato l’invito, da ragazzo con il cuore più grande del mondo qual era, ed era seduto di fianco a me.
“Circa tre settimane.” Rispondemmo insieme. Ci voltammo l’uno verso l’altra e sorridemmo automaticamente. Avevamo deciso di fingere di stare insieme anche con i nostri genitori, perché sicuramente avrebbero approvato la nostra relazione. Eravamo vicini di casa da una vita, eravamo bravi ragazzi. Di sicuro mia madre avrebbe apprezzato Harry più di Niall, il ragazzo che mi aveva invitata a casa sua quando non c’erano i suoi genitori.
“Come andrete al ballo?” Chiese mia madre.
“Oh, a piedi.” Disse Harry. “Tanto la scuola è qui vicino.”
“Non vi fermate all’after party?” Domandò ancora mia madre.
“Non credo che ce ne sarà uno, mamma.” Dissi. “Te lo farò sapere.” Aggiunsi.
“Bravissima, perché vorrei sapere dove sei e vorrei che tu chiedessi il nostro permesso prima di sparire.”
“D’accordo.” Dissi, spostando con la forchetta un po’ di verdure nel mio piatto. Ero nervosa e non vedevo l’ora che quella cena finisse.
“Da cosa vi vestite?” Mi chiese Amy.
“Io da Alice nel Paese delle Meraviglie.” Risposi.
“Ed io da Cappellaio Matto.” Replicò Harry, rivolgendo un sorriso alla bambina. Era bravissimo con i due mostri, dovevo concederglielo.
“Che bella idea!” Esclamò mia madre. “Skylar ed Ashley verranno con voi?”
“Ci incontreremo là.” Dissi. “Sky si vestirà da Sandy di Grease, perché è la parte che ha ottenuto per il prossimo musical della scuola, mentre Ashley si travestirà da Einstein. Non dite nulla, abbiamo cercato di farle cambiare idea.” Aggiunsi con una risata.
Da quel momento in poi la cena andò avanti senza nessun imbarazzo, soprattutto perché i miei genitori avevano smesso di farci il terzo grado e stavamo chiacchierando tranquillamente.
“Potete stare in camera tua per quindici minuti, ma non chiudete la porta.” Ci avvisò mia madre alla fine del pasto. Harry ed io ci guardammo e alzai le spalle. Certo, erano convinti che stessimo insieme, quindi pensavano che avremmo fatto chissà cosa. In realtà ne approfittammo per sederci sul mio letto e rivedere i nostri costumi.
“Sono contenta che mia madre non mi vedrà uscire con questa cosa.” Dissi, osservando la lunghezza della gonna azzurra. L’avrei portata con delle calze autoreggenti bianche ed ero sicura che la donna non avrebbe apprezzato. Mio padre mi avrebbe come minimo spedita in un convento.
“Beh, ma ti sta bene. E non è così corta, dai.” Cercò di rassicurarmi Harry.
“No, non ho fuori niente di privato, ecco. Anzi, forse è più lunga di quella della divisa da cheerleader!” Esclamai e scoppiai a ridere. Il ragazzo si unì alla mia risata e si mise in testa un enorme cappello viola.
“Niall non è geloso?” Mi chiese improvvisamente. “Perché io e te andiamo insieme e ci vestiamo coordinati e lui non può farsi vedere con te?”
“No.” Replicai. “Non viene nemmeno questa sera, non ha accettato l’invito di nessuna ragazza.” Aggiunsi e alzai le spalle. Harry lasciò cadere il discorso e mi sorrise. “Avresti dovuto vestirti da Stregatto!” Esclamai improvvisamente.
“E’ vero, non ci avevo proprio pensato! L’anno prossimo, dai.”
Era piacevole parlare con Harry, mi trovavo molto bene con lui. Perciò, quando mia madre entrò in camera per avvisarci che i quindici minuti erano già passati, ci salutammo con un abbraccio e lo accompagnai fino alla porta di ingresso di casa mia. Avevamo scoperto che le nostre camere erano esattamente una di fronte all’altra, quindi potevamo vederci dalla finestra e avevamo preso il vizio di salutarci con la mano tutte le sere prima di andare a dormire.
 
Quando arrivai a scuola con Harry, dopo aver portato i gemelli a fare dolcetto o scherzetto in giro per il quartiere, Ashley e Sky erano già lì e stavano chiacchierando con Jade e Cindy. Dall’altra parte della palestra, Charlotte, Samantha e Katy erano vestite da…
“Stripper?” Domandò Ashley, facendo muovere i baffi da Einstein ad ogni lettera. Sky, che stava già piangendo dalle risate, si asciugò le lacrime e guardò il terzetto.
“Angeli?” Suggerì la ragazza. Erano in poco più che biancheria intima con delle ali bianche dietro la schiena. Non sapevo nemmeno se fosse accettabile presentarsi così a scuola. Non appena Charlotte mi vide, però, cominciò a salutarmi e a sorridermi.
“Wow, che cambiamento.” Commentò Harry. Non capendo se il ragazzo si stesse riferendo al comportamento di Charlotte o al suo costume di Halloween, sorrisi e non dissi nulla. Risposi al gesto della ragazza sorridendo a mia volta, almeno finché non vidi una testa bionda spuntare di fianco a lei. Niall, vestito da giocatore di basket, aveva in mano un bicchiere di punch e stava chiacchierando con Katy.
“Aveva detto che non sarebbe venuto al ballo.” Dissi. Sky ed Ashley si voltarono nella direzione in cui stavo guardando e strabuzzarono gli occhi.
“Sono venuti insieme?” Chiese Ash.
“Oh, no! Dannazione! Ma perché?” Esclamò improvvisamente Sky, facendoci sobbalzare.
“Charlotte lo avrà obbligato, non è un grande problema.” Mormorai. “O almeno credo.” Ma Sky non stava guardando più nella direzione in cui erano Charlotte e Niall, bensì dall’altra parte, dove c’era Louis vestito da Danny Zuko di Grease. Ashley scoppiò in una fragorosa risata, mentre Harry ed io cercammo di darci un contegno, anche se entrambi stavamo ridendo di nascosto. Sky e Louis avevano i costumi coordinati e non si erano messi d’accordo.
“Magari è venuto con i suoi amici, in modo che possiate stare insieme.” Suggerì Ashley. “E Charlotte, conoscendola, l’ha bloccato per cercare di riconquistarlo.”
“Può essere.” Dissi e alzai le spalle.
Proprio in quel momento la cheerleader si avvicinò a noi.
“Holly! Stai proprio bene vestita da Alice!” Esclamò. Non aveva l’aria falsa e stava sorridendo, il che era ancora più inquietante del solito.
“Grazie, anche tu stai bene vestita da angelo.” Replicai.
“Sono un angelo di Victoria’s Secret, non uno normale!” Esclamò la ragazza, mettendosi una mano davanti alla bocca come se mi stesse raccontando un segreto. “E a quanto pare il mio costume sta funzionando, perché quando ho chiesto a Niall di venire con me al ballo ha detto di sì!” Aggiunse, lasciandomi a bocca aperta. Avrei voluto urlare “che cosa?!”, invece strinsi la mano di Harry e cercai di darmi un contegno.

 


Hello, hello, hello!
Ecco un nuovo capitolo e scopriamo cosa succede a Holly e alle ragazze quando la punizione è finalmente finita! Nel prossimo capitolo ci sarà l'after party della Sadie Hawkins e vedrete che ne succederanno delle belle anche lì!
Spero che vi piaccia! Il prossimo lo posterò martedì!

Se volete tutti gli aggiornamenti sulle mie storie (e tante foto da Londra!) seguitemi su queste pagine! Un bacione da Londra!

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Capitolo 15
*** The After Party ***


Capitolo 15 – The After Party

“Insomma, non sarà tanto facile riconquistarlo, ma penso di essere sulla strada giusta!” Cinguettò Charlotte, tirandosi indietro i lunghi capelli biondi e sorridendo. Avrei voluto ribattere, ma cosa avrei potuto dirle?
“Holly.” Mi ammonì Harry, stringendomi la mano. Mi voltai verso di lui e mi rivolse un sorriso tirato per farmi capire di starmene lì, ferma e zitta, ad ascoltare quello che aveva da dire Charlotte senza dire nulla.
“Ehi, Charlotte!” Esclamò improvvisamente Sky. Louis si stava dirigendo nella nostra direzione e la ragazza aveva cominciato ad agitarsi. “Cosa ne dici se andiamo a prendere qualcosa da bere insieme?” Aggiunse. La cheerleader la guardò di traverso, ma annuì.
“C’è qualche problema?” Domandò.
“Tomlinson.” Rispose solo Skylar e trascinò la ragazza verso il bar. Lasciai la mano di Harry e decisi di parlare con Niall, così mi piazzai davanti a lui e cominciai a cercare di farmi notare. Quando il ragazzo alzò lo sguardo gli feci segno di seguirmi e ci chiudemmo in un’aula vuota. Abbassai le tendine per evitare che qualcuno ci vedesse e chiusi a chiave.
“Wow.” Commentò il ragazzo, guardandomi dal basso verso l’alto. Okay, ero la versione adulta di Alice nel Paese delle Meraviglie e me ne rendevo conto. Anzi, ero anche abbastanza imbarazzata perché solitamente non mi vestivo così… così da pornostar. Niall cercò di farmi appoggiare contro il muro per baciarmi, ma io non ero lì per quello.
“Charlotte mi ha detto che siete venuti insieme al ballo.” Annunciai, rifiutando un suo bacio.
“Ah sì?” Domandò Niall, arretrando di qualche centimetro. “Io non lo sapevo.” Aggiunse con un sorriso.
“Vuoi dire che non ti ha chiesto di andare con lei?”
“No. O meglio, me l’ha chiesto, ma io ho rifiutato. Non volevo nemmeno venire questa sera, ma poi ho pensato di fare un salto con i miei compagni di squadra. Sai, in caso riuscissimo a trovare cinque minuti di privacy.” Rispose. Mi rilassai e mi insultai mentalmente. Come avevo potuto credere a quello che aveva detto Charlotte? Era da stupidi. “E poi c’è l’after party.” Mormorò Niall, riavvicinandosi e facendomi il solletico sul collo con il suo respiro.
“Non ne sapevo nulla.” Dissi, rabbrividendo.
“Abbiamo affittato delle stanze al Loews.” Aggiunse. “Sarà difficile finire nella stessa camera senza farci vedere da nessuno, ma è un rischio che correrei. Tu no?” Provai un altro brivido quando sentii come aveva pronunciato le due ultime parole. Conoscevo il Loews. Era un hotel di lusso affacciato sull’oceano e tutti gli anni gli studenti della Santa Monica High affittavano delle stanze per svariati after party dopo i vari balli della scuola. Non ci ero mai stata, ma dovevo ammettere che era una prospettiva niente male.
Annuii e lasciai che Niall riavvicinasse il suo viso al mio per darmi un bacio mozzafiato. Immaginai che fosse un’anteprima di quello che avremmo fatto quella sera, perché non mi aveva mai baciata in quel modo. Nemmeno quando eravamo in camera mia alla festa che avevo organizzato in casa e pensavo che saremmo andati fino in fondo.
“Adesso è meglio tornare in palestra, prima che qualcuno ci scopra.” Mormorai. Pensai anche che avrei dovuto chiamare mia madre, perché non volevo che mi mettesse in punizione per altre quattro settimane.
“Ci vediamo dopo, allora. Ti mando un messaggio con il numero della mia camera.” Replicò lui, dandomi un ultimo lungo bacio e poi allontanandosi. Aprì la porta e mi lasciò uscire per prima.
“Ti faccio sapere se i miei mi danno il permesso di rimanere.” Dissi, voltandomi per l’ultima volta verso di lui.
“Dove sei stata?” Mi chiese Ashley, preoccupata.
“Niall.” Risposi semplicemente. Sapevo di avere la testa tra le nuvole e, probabilmente, l’espressione stralunata. Sentivo il cuore che mi batteva più forte del solito e le farfalle dello stomaco e mi veniva naturale ridere ogni volta che pensavo a quello che sarebbe successo quella notte.
“Hai scoperto perché è venuto qui con Charlotte?” Mi chiese la ragazza.
“E’ venuto al ballo con la squadra di football, con i ragazzi che non sono stati invitati da nessuna ragazza.” Spiegai. “E mi ha invitata all’after party al Loews.” Dissi.
“Uhm, okay. Primo: veniamo anche noi. Secondo: Holly, ti rendi conto di cosa stai per fare?” Mi chiese Sky, abbracciandomi da dietro e facendomi venire un infarto. La perdonai immediatamente perché ero troppo felice.
“Sì!” Esclamai.
“Ma non ti sembra troppo rischioso?” Domandò Ashley, rabbuiandosi. “E soprattutto, sei pronta a un passo del genere? Voglio dire, il sesso è importante. Devi pensarci bene.” Aggiunse.
“Andiamo, Ash! Non c’è niente a cui pensare. E’ una cosa naturale, devi farlo e basta! Parlarne toglie tutta la magia.” Disse Sky.
Ashley le rivolse un’espressione scettica, ma non disse nulla. Harry, che fino a poco prima stava chiacchierando con Louis – per la gioia di Sky – e Zayn, ci raggiunse e mi mise un braccio intorno alle spalle.
“Come sta andando?” Chiese. Arrossii, sentendomi imbarazzata. Di sicuro non avrei potuto dirgli quello che progettavo di fare nelle prossime ore.
“Hai detto a Tomlinson di starmi lontano?” Domandò Sky con astio, lanciando un’occhiataccia nella direzione di Louis. Harry rise e scosse la testa.
“Ha detto che sarà difficile, ma ci proverà.” Rispose. La mia amica cominciò a boccheggiare parole senza senso ed era arrossita. Ashley ed io sapevamo il motivo e ci nascondemmo dietro le spalle di Harry per ridere.
“Che stronzo!” Esclamò infine Sky. “Mi prende anche per il culo! Ah, ma adesso vedrà. E’ fortunato che il professor Sanders è al ballo e non voglio farmi vedere mentre insulto un ragazzo, ma lunedì…” Aggiunse.
“A proposito di Sanders.” La interruppe Ashley quando si ricompose. “Come procede il piano per conquistarlo?”
“Sono convinta che non riuscirà a resistermi quando mi vedrà vestita così. Sembro più grande, no?” Si chiese la ragazza, sistemandosi la parrucca riccia bionda.
“Ti darei più o meno diciassette anni.” Commentò Harry. Mi morsi l’interno del labbro per non scoppiare a ridere. Sky lo stava guardando come se il ragazzo le avesse appena detto che non vendevano più coroncine di fiori in nessun negozio di Los Angeles.
“Vado a prendere da bere.” Mormorò infine Sky, continuando a lanciare occhiate al professore nella zona rinfreschi.
“Vengo con te.” Si propose Ashley. “Così eviti di fare qualche cavolata che ti costerà l’espulsione immediata.” Aggiunse abbassando la voce, in modo che la sentissimo solo Harry ed io. Scossi la testa e mi voltai verso il ragazzo.
“Ti stai divertendo?” Domandai e lui annuì.
“Tu? Hai risolto la questione con Niall?”
“Sì, era solo un malinteso. Charlotte ha mentito ed è tutto a posto.” Risposi. Harry mi porse un bicchiere di punch che aveva preso poco prima e lo presi, ringraziandolo.
“Ehi, Holly?” Mi chiamò improvvisamente.
“Sì?”
“Mercoledì sera, verso le sei, ehm… avrei una cosa.” Cominciò a dire, arrossendo. “Mi farebbe piacere se tu ci fossi, ecco.”
“Che cosa?” Chiesi, rivolgendogli un sorriso.
“Hai presente la libreria caffè che c’è in fondo alla strada?” Annuii, attendendo che il ragazzo continuasse. “E’ frequentata da un gruppo di giovani… beh, ecco, poeti. Scrivo poesie e mercoledì sera devo leggere la mia davanti al gruppo per la prima volta.”
“Ma è fantastico!” Esclamai. “Verrò volentieri!” Aggiunsi. Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia. Ero felice che si stesse finalmente aprendo anche con gli altri. Mi aveva raccontato che non faceva leggere a nessuno i testi delle canzoni che scriveva, perché con Zayn e Louis suonava solo cover di gruppi rock famosi.
“Grazie, significa molto per me.” Rispose.
“Oh, ecco la coppia più bella del ballo!” Esclamò Charlotte, tornando vicino a noi. “Non mi sorprenderebbe se vinceste il premio per i migliori costumi della serata.” Commentò. Solitamente avrebbe detto quella frase per prendere in giro la persona a cui era rivolta, ma era sincera.
“Grazie.” Dissi. “Ma sono sicura che vincerai tu. Voglio dire, il tuo costume da angelo di Victoria’s Secret…”
“Beh, io ho votato per te, perché sei molto carina come Alice.” Mi interruppe la ragazza con un sorriso. Sentii un peso nello stomaco a quella frase. Charlotte aveva votato per me?
“Pensavo avresti votato per Katy.” Mormorai. La cheerleader abbassò lo sguardo e scosse la testa.
“Lascia stare.” Disse. “Ho votato per te perché te lo meriti. E anche per te, Styles. Dovreste stare su quel palco come coppia.” Aggiunse, facendomi sentire ancora peggio di quanto già non lo facessi da sola. Harry si voltò a guardarmi e scossi impercettibilmente la testa per fargli capire di non dire nulla. Non sapevo per quale motivo Charlotte si stesse comportando così bene con me, ma la cosa non mi dispiaceva. Preferivo i complimenti agli orribili scherzi che mi facevano rimanere in biancheria intima davanti a tutta la scuola.
“Ed ecco il momento che tutti stavate aspettando!” Disse il professor Sanders schiarendosi la voce e salendo sul palco. Ash e Sky tornarono al mio fianco.
“Quanto è figo vestito da vampiro?” Mormorò Skylar, guardando sul palco con gli occhi sognanti.
“Avete votato i vostri travestimenti preferiti ed ecco i risultati! Il ragazzo con il miglior costume di Halloween è… rullo di tamburi, per favore.” Disse Sanders. Il batterista della band eseguì. “Zayn Malik!” Esclamò il professore. Voltai lo sguardo verso il mio compagno di laboratorio, che era vestito e truccato da zombie – e il costume era perfetto, sembrava che l’avesse truccato un professionista – e sorrisi mentre saliva sul palco e accettava il trofeo di plastica che attestava la sua vittoria.
“Grazie.” Disse semplicemente il ragazzo.
“E la ragazza con il miglior costume di Halloween è - rullo di tamburi – Charlotte Crowley!” Esclamò ancora Sanders, rivolgendo lo sguardo verso il pubblico per cercare la cheerleader. Charlotte lo raggiunse sul palco e sorrise radiosa, accettando il trofeo a forma di statuetta degli Oscar.
“Grazie a tutti per avermi votato! E’ un onore aver vinto il premio per il migliore costume e quello di Reginetta del ballo all’Homecoming! Grazie!” Esclamò la ragazza. Gran parte del corpo studentesco scosse la testa o roteò gli occhi al cielo a quel piccolo discorso improvvisato. Katy e Samantha, che erano in un angolo poco lontano da dove mi trovavo io, scoppiarono a ridere.
“Bene, fate spazio ai nostri vincitori per un ballo insieme!” Disse Sanders. Gli studenti vicini al palco indietreggiarono per permettere a Zayn e Charlotte di scendere e di ballare una canzone. La cheerleader non sembrava felice di dover condividere quel momento con Malik, ma non disse nulla. Continuò a sorridere a Jacob Thompson, che si occupava di fare le foto per l’annuario.
 
Più si avvicinava la fine del ballo e più cresceva l’ansia. I miei genitori mi avevano concesso di rimanere all’hotel a patto che condividessi una stanza con Ashley e Skylar. Durante la telefonata riuscivo a sentire la voce di mio padre che borbottava qualcosa, ma mia madre lo ignorò e mi diede il permesso per divertirmi.
“Dobbiamo tornare a casa insieme?” Mi domandò Harry.
“Io resto all’after party.” Risposi. Mi sentivo un po’ in imbarazzo, ma cercai di nasconderlo.
“Oh.” Commentò lui. “Okay. Allora torno a casa da solo, non è un problema.” Aggiunse.
“Harry? Perché non rimani al party anche tu?” Proposi. Charlotte aveva detto che avremmo passato del tempo in piscina tutti insieme e poi ci saremmo spostati nelle stanze.
“Non so, non amo questo genere di cose.” Disse lui.
“Ti prego!”
“D’accordo.” Cedette dopo pochi secondi. “Però poi torno a casa, non rimango a dormire all’hotel.”
“Ok.” Dissi. Quella era già una conquista, visto che Harry odiava ogni tipo di festa della scuola. Sorrisi e lo presi a braccetto per trasferirci dalla palestra della scuola all’hotel. Non avevo un costume da bagno con me, ma non importava. Avrei evitato di fare il bagno in piscina.
 
La festa durò per ore e ci stavamo divertendo tutti, persino Harry, che non voleva assolutamente partecipare. Ballavamo a bordo piscina e cantavamo insieme le canzoni che conoscevamo. Era bellissimo e non ricordavo l’ultima volta che mi ero divertita così. Niall era rimasto per tutto il tempo con i suoi compagni di squadra ed erano tutti circondati dalla mia squadra di cheerleader. Era una festa fuori dalla scuola, quindi ogni scusa era buona per finire a letto con uno dei giocatori di football per loro. Il che non era diverso da quello che volevo fare io, ma Niall era il mio ragazzo.
“Holly!” Esclamò Charlotte, avvicinandosi e barcollando pericolosamente. Dove aveva trovato degli alcolici, visto che eravamo tutti minorenni ed ero sicura che non l’avessero servita al bar dell’hotel?
“Ehi.” Dissi, tenendola in piedi prima che scivolasse nella piscina. “Che succede?” Domandai.
“Come? Non hai visto?” Mi chiese la ragazza. Emise una risata amara e voltò la testa verso la porta d’ingresso dell’hotel, dove Niall stava baciando appassionatamente Katy.

 



Scusate il ritardo, ma questa mattina non funzionava la connessione nell'appartamento e poi sono uscita! :)
Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks e i fan della coppia Holly/Niall, dopo questa, mi odieranno incredibilmente, lo so! Ci sono tanti altri capitoli, non preoccupatevi! (E non ho ancora finito di scrivere, quindi potrà succedere di tutto!) Chissà cosa succederà dopo questo colpo di scena... voi cosa dite? Holly scapperà a casa, sentirà il bisogno di vendicarsi o chi lo sa? Prometto ai fan di Sky/Louis che nel prossimo capitolo (che posterò venerdì) avrete un aggiornamento!

Grazie a tutti per aver letto la mia storia fino a questo momento, grazie per tutte le bellissime parole che mi scrivete sempre <3 Siete meravigliosi. Tutti. <3

Alla prossima e baci da Londra (oggi fa freddissimo!)

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Capitolo 16
*** The Aftermath ***


Capitolo 16 – The Aftermath

Davanti a Charlotte riuscii a fingere indifferenza, ma appena la ragazza si allontanò per andare a prendere qualcos’altro da bere sentii gli occhi lucidi e un nodo alla gola. Quella sera avrebbe dovuto essere speciale per Niall e me. Perché stava baciando Katy? Passarono pochi minuti prima che il ragazzo aprì la porta che conduceva all’interno dell’hotel e, dopo essersi guardato intorno, guidò Katy al suo interno.
“Holly?” Richiamò la mia attenzione Harry. Avevo la vista così annebbiata dalle lacrime che non riuscivo nemmeno a vederlo. “Holly, andiamo.” Disse il ragazzo, appoggiando una mano al mio fianco e cominciando a camminare verso la stessa porta dove avevo visto sparire Niall e Katy.
“Non voglio andare a casa.” Dissi. “No, i miei genitori comincerebbero a fare domande e non voglio rispondere.”
“Non preoccuparti, restiamo qui.” Replicò Harry. Raggiungemmo il corridoio del terzo piano, dove avevo la camera che avrei dovuto condividere con Niall. Ash e Sky ne avevano una poco lontana dalla mia, ma erano ancora in piscina a festeggiare e non volevo disturbarle con i miei problemi. Crollai, appoggiata contro il muro del corridoio. Mi sedetti per terra e presi la testa tra le mani. Non riuscivo a credere che fosse successa una cosa del genere. D’accordo, mi ero dimenticata di dirgli che i miei genitori mi avevano dato il permesso di rimanere all’after party, ma quello non era un buon motivo per tradirmi. Avrei voluto fargli una sorpresa, ma lui l’aveva fatta a me. Quando rialzai la testa e riaprii gli occhi notai che anche Harry si era seduto sul pavimento di fronte a me. Mi stava guardando, ma rimase in silenzio e gliene fui grata. Non avevo bisogno di parlare in quel momento. Non volevo spiegare come mi sentissi e non volevo rispondere a nessuna domanda. Avevo semplicemente bisogno di digerire quello che era successo.
Cominciai a pensare a tutto, dalla teoria più probabile – Niall mi aveva tradita con Katy perché era abituato ad andare a letto con Charlotte e non ne poteva più di aspettare – alla più assurda – si trattava solo di uno scherzo di Charlotte, vero? Sapeva che stavo ancora uscendo con lui e aveva organizzato tutto, dal diventare una mia pseudo-amica al farmi trovare Niall con Katy, per vendetta. Non riuscivo assolutamente ad accettare quello che era successo.
Estrassi la keycard della camera d’hotel dalla pochette che avevo con me quella sera e cominciai a rigirarmela tra le dita.
“Vuoi entrare?” Mi chiese improvvisamente Harry. Annuii, senza dire una parola, e lasciai che mi accompagnasse dentro la stanza. “Vuoi… vuoi che rimanga?” Mi domandò il ragazzo dopo qualche minuto.
“Mi farebbe piacere.” Risposi. “Se non ti dispiace.”
“No, figurati. Resto volentieri.” Replicò, sedendosi sul letto matrimoniale. Si tolse le scarpe e si sistemò meglio, appoggiando la schiena contro la testata. Non avevo portato nulla per dormire e non potevo di certo restare in costume, così decisi di indossare un accappatoio e lo raggiunsi sul letto, dove rimasi in silenzio per qualche minuto.
“Grazie, Harry.” Dissi. “Per essere qui con me.”
“Non preoccuparti, sul serio.” Rispose e allargò un braccio per permettermi di rannicchiarmi contro di lui. Mi sentii protetta e al sicuro e, prima che potessi fare qualsiasi cosa per impedirlo, scoppiai a piangere perché mi sentivo tradita, umiliata e ferita. “Ehi, hai mai fatto surf?” Mi domandò improvvisamente Harry, dopo avermi consolata e aver accarezzato la mia schiena per parecchio tempo. Asciugai le lacrime e lo guardai con un’espressione incuriosita.
“No.” Risposi.
“Louis, Zayn ed io andiamo sempre a Malibu, dove ci sono le onde migliori. Perché non vieni con noi qualche giorno? Ti insegno volentieri.” Propose.
“Davvero?” Dissi.
“Sì, è una sensazione che devi provare. Cavalcare le onde… è adrenalina pura. Ti senti come se fossi il re del mondo per qualche secondo.”
Sapevo che era solo un modo per distrarmi, ma gliene ero molto grata. Harry era davvero un amico.
“Mi piacerebbe.” Dissi. “Ma non è tardi? Non si fa solo d’estate?” Domandai.
“No!” Rispose Harry, come se fosse sconvolto. “Da settembre alla fine di novembre è il periodo migliore per fare surf nel sud della California. Perché le condizioni meteo sono migliori dell’estate e anzi, fa anche più caldo, quindi l’acqua è più piacevole.” Spiegò il ragazzo.
“Allora va bene.” Replicai, abbozzando un sorriso. “Mi piacerebbe imparare.”
Harry mi abbracciò stretta e mi diede un bacio sulla fronte che mi fece sentire un po’ meglio. Era quello di cui avevo bisogno e lui lo sapeva senza bisogno che io parlassi.
“Affittiamo un film e poi dormiamo?” Propose.
“D’accordo.” Dissi e recuperai il telecomando dal comodino. Accesi la TV, pigiai il pulsante “Menu” e cominciai a navigare tra i film disponibili.
“Guardiamo un film catastrofico?” Mi chiese Harry e non riuscii a dire di no a quell’espressione da bambino, con le fossette ai lati della bocca e gli occhi verdi che brillavano.
“C’è solo 2012 di quel genere.” Dissi. “L’hai già visto?”
“No, e visto che siamo nel 2013 direi che non dobbiamo nemmeno avere paura, che ne dici?”
“Concordo.”
Pigiai il tasto “Play” per acquistare il film e ci sistemammo sotto le coperte, uno accanto all’altro. Dopo pochi minuti ci ritrovammo nella stessa posizione di prima: Harry aveva aperto le braccia per permettermi di rannicchiarmi contro di lui e continuammo a guardare il film senza dire una parola.
 
Quando mi svegliai, il mattino successivo, notai la luce che filtrava dalle tende della camera e sentii un rumore costante provenire dalla porta. Erano dei botti. Qualcuno stava bussando? Mi guardai intorno e mi resi conto di essermi addormentata con la testa sul petto di Harry, che stava ancora dormendo profondamente. Lo schermo della TV era nero, ma la spia verde era accesa, segno che non l’avevamo spenta la sera prima. Cercai di concentrarmi e di ricordare. Sì, mi ero addormentata guardando il film, perché era uno dei più noiosi che avessi mai visto. Mi alzai e andai ad aprire la porta, perché sembrava che qualcuno volesse buttarla giù a testate.
“Holly!” Esclamò Sky appena mi vide. Mi saltò addosso e mi abbracciò stretta. Ashley, al suo fianco, aveva gli occhi lucidi.
“Ti abbiamo chiamata per tutta la sera, dopo che abbiamo scoperto quello che era successo. Non rispondevi e nessuno ti ha più vista, così abbiamo temuto il peggio.”
“Scusate, non ho più guardato il cellulare.” Dissi. Poi uscii in corridoio e socchiusi la porta alle mie spalle per evitare di svegliare Harry.
“Chi c’è lì dentro?” Domandò Sky, che, come al solito, aveva capito tutto.
“Harry.” Sussurrai. L’espressione delle mie amiche cambiò in fretta da preoccupata, scioccata a sconvolta.
“Cos’è successo?” Chiese Ashley, proprio mentre Sky esclamava: “Ma Styles è gay!”
“Shh!” Sibilai per farle stare zitte. “Mi ha tenuto compagnia perché non volevo tornare a casa e non volevo stare sola. Abbiamo guardato un film e chiacchierato.” Spiegai. Sky si rilassò e smise di gesticolare.
“Ah, ok.”
“E voi cos’avete fatto?” Domandai. “Ieri sera, intendo.”
“Io sono rientrata in camera dopo un po’, perché mi stavo annoiando alla festa. E’ stata Sky a dirmi quello che era successo questa mattina, quando è venuta a svegliarmi.” Spiegò Ash.
“Non avete dormito insieme?” Domandai.
“No.” Rispose immediatamente Ashley. Sky arrossì e distolse lo sguardo.
“Cos’hai fatto?” Chiesi.
“Al diavolo.” Mormorò. “Ho fatto sesso con Tomlinson.” Sputò fuori dopo qualche secondo.
“Che cosa?!” Esclamammo Ashley ed io nello stesso istante.
“Non preparate gli abiti da damigelle d’onore. E’ stata solo una botta e via.” Spiegò Sky. “Sapete, per toglierci tutti i dubbi. Continuiamo a odiarci.” Aggiunse. Ashley ed io annuimmo, ridendo. Ero sempre sconvolta per quello che era successo tra Niall e Katy, ma erano bastati una serata con Harry e cinque minuti con le mie migliori amiche e mi sentivo già meglio. Niall voleva andare a letto con Katy? Era libero di farlo e speravo anche che si prendesse l’herpes.
 
Quando tornai a scuola, il lunedì successivo, tutti sapevano quello che era successo e ne stavano parlando. Niall era andato a letto con Katy ed erano la coppia più chiacchierata del momento. Charlotte sembrava triste e sola, mentre prendeva i libri dal suo armadietto. Katy e Samantha chiacchieravano insieme dall’altra parte del corridoio e, a giudicare dalle continue occhiate che lanciavano all’altra cheerleader, stavano parlando male di lei.
“Non riesco a crederci. Horan ed Evans?” Sentii dire da Chuck, che stava passando di fianco a me insieme a Chris.
“Katy è ancora più sexy di Charlotte.” Commentò Chris. “E sicuramente più di Holly!” Aggiunse, dando il cinque al suo amico. Così erano passati dal perpetrare gossip sulle mie avventure sessuali con loro a pensare che non fossi sexy? Non che mi lamentassi, preferivo mille volte che dicessero quello su di me.
Entrai in classe e aprii il libro. Zayn non era ancora arrivato, quindi ero da sola alla nostra postazione nel laboratorio di chimica.
Avevo ignorato i messaggi di Niall per tutto il weekend, cancellandoli senza leggerli, perché non avevo intenzione di parlare con lui. Poteva scordarselo.
“Holly?” Mi domandò improvvisamente Liam, avvicinandosi. Era sempre stato un ragazzo timido e tranquillo, così sorrisi davanti al rossore sulle sue guance e pensai che volesse chiedermi qualcosa su Ashley.
“Dimmi.” Dissi.
“Niall mi ha detto di darti questo.” Aggiunse, porgendomi un pezzo di carta stropicciato. Alzai lo sguardo sul ragazzo, che arrossì ulteriormente e mi guardò come se non avesse la minima idea del contenuto di quel messaggio, poi mi girai verso Niall, che sorrise. Avrei voluto alzarmi per prenderlo a schiaffi, invece ringraziai Liam e lessi quello che c’era scritto su quel foglio.
“Vediamoci nel laboratorio di musica tra l’ora di geografia e quella di educazione fisica. Devo parlarti. Ti prego.”
Quel “ti prego” finale mi fece decidere di provare ad ascoltare quello che aveva da dirmi. Magari si era trattato dell’ennesimo malinteso. In ogni caso potevo almeno passare dieci minuti della mia vita a sentire la sua versione dei fatti, ero proprio curiosa. Mi voltai verso di lui e annuii per fargli capire che potevamo vederci.
 
“Ti ascolto.” Dissi dopo aver chiuso la porta dell’aula.
“Holly, non è come sembra.” Rispose immediatamente il ragazzo, avvicinandosi a me. In quel momento tutto di lui mi ripugnava, non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi.
“Non hai baciato Katy e non l’hai seguita nella sua camera?” Domandai. “Perché è quello che ho visto con i miei occhi.”
“Sì, ma non ci sono andato a letto, te lo giuro! Ero geloso, perché hai passato tutta la sera con Styles e quando Katy ci ha provato non le ho detto di no.” Rispose.
“Okay, l’hai baciata perché eri geloso, ma poi perché seguirla in camera? Non ti sei reso conto di quello che stavi facendo?”
“Sì, ma… Katy mi ha offerto… insomma, sono un ragazzo, era da un po’ di tempo che non…” Farfugliò Niall, provocandomi una fitta allo stomaco.
“Cos’è successo tra di voi?”
“Mi ha fatto un…” Cominciò a dire, ma lo interruppi, alzando una mano.
“Okay, non aggiungere altro. Non ho bisogno dei dettagli.” Dissi, scuotendo la testa.
“Holly, mi dispiace tanto. Avevo bevuto e non stavo pensando. Poi Styles è stato tutta la sera attaccato a te, così ho pensato: se lei ha un ragazzo finto, perché io non posso averne una finta anch’io?”
Strabuzzai gli occhi e finalmente posai lo sguardo sul suo viso.
“Con la differenza che Harry ed io non facciamo nulla!” Esclamai. Ero furiosa, avrei potuto rovesciare la cattedra e scaraventarla contro il muro, ma non l’avrei mai fatto. Non era nella mia natura essere violenta.
“Come potevo saperlo io? Siete sempre insieme!”
Stavamo alzando i toni di voce ed ero sicura che fosse solo questione di tempo prima che qualcuno entrasse in quel laboratorio per controllare cosa stesse succedendo.
“Come puoi essere geloso di Harry? Lo sai che è…” Cominciai a dire, ma mi interruppe.
“No, non lo è. Ho scoperto ieri sera che Styles non è gay.” Disse.

 



Buongiorno! Scusate il ritardo, in questi giorni non ho idea di dove stia finendo il tempo! Comunque ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks, scopriamo cos'è successo dopo che Holly ha visto Niall baciare Katy e, come vi avevo promesso, un aggiornamento sulla "relazione" tra Skylar e Louis! Sospettavate che prima o poi sarebbero andati a letto insieme, eh?
Presto arriveranno anche passi avanti tra Liam e Ashley, nei prossimi capitoli scopriremo perché la ragazza è così timida :)
Spero che vi piaccia questo capitolo e grazie a tutte le persone che hanno letto! Grazie infinite, davvero! <3

Io scappo, perché devo uscire e rischio di essere in ritardo!
A martedì con il prossimo capitolo!
Un bacione grande xx

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Capitolo 17
*** Poetry Club ***


Capitolo 17 – Poetry Club

“In ogni caso non abbiamo mai fatto nulla.” Ribadii. Niall si avvicinò e mi prese una mano.
“Mi dispiace, Holly. Mi dispiace davvero.” Disse. Scossi la testa e chiusi gli occhi per cercare di liberare la mente, ma continuavo a vederlo mentre baciava Katy davanti alla porta dell’hotel. “Potrai mai perdonarmi?”
“Hai rovinato quella che avrebbe dovuto essere la nostra serata.” Dissi.
“Ma non mi hai nemmeno fatto sapere se i tuoi genitori ti avevano dato il permesso e poi ti ho vista ballare per tutta la sera con Styles!” Esclamò Niall, interrompendomi.
“Volevo farti una sorpresa.” Dissi. “E in questo momento non credo di avere voglia di perdonarti, perché mi hai tradita con Katy.” Aggiunsi.
“Non siamo andati a letto insieme, mi ha solo…”
“In ogni caso mi hai tradita. L’hai baciata e avete fatto altro, perciò credo proprio che avrò bisogno di tempo.” Mi voltai e raggiunsi la porta, che avevamo chiuso a chiave.
“Quanto tempo?” Mi chiese Niall, raggiungendomi. Mi prese per un braccio e mi tirò leggermente verso di lui per farmi girare. Ci ritrovammo faccia a faccia e fissai i suoi bellissimi occhi azzurri, nonostante non volessi farlo.
“Non lo so, Niall. Mi sento umiliata.” Mormorai. “Lo sai che non ho mai avuto esperienze e non vedevo l’ora di avere la mia prima volta con te.” Aggiunsi e abbassai lo sguardo, perché guardarlo negli occhi mi faceva male e mi faceva venire voglia di perdonarlo.
“Mi dispiace.” Disse ancora Niall. Scossi la testa e aprii la porta del laboratorio di musica per tornare alla caffetteria insieme a Sky ed Ashley. Avevo bisogno di sentirle parlare di qualcos’altro. Volevo che Skylar facesse qualche battuta su Louis e cercasse di farmi credere che lo odiava a morte, quando sapevo benissimo che non era vero. Volevo convincere Ashley a dare una possibilità a Liam, perché era davvero un bravo ragazzo.
 
Mercoledì pomeriggio, agli allenamenti con la squadra, presi una decisione. Mi avvicinai a Charlotte, che era seduta da sola su un materassino.
“Posso parlarti?” Le domandai. La ragazza annuì, anche se non sembrava molto felice. “Visto che abbiamo superato quella piccola incomprensione… sono ancora obbligata a rimanere?” Chiesi.
Charlotte alzò lo sguardo dal suo cellulare e mi guardò.
“Vuoi andartene?” Mi domandò.
“Sì, mi piacerebbe dedicare il mio tempo a qualcos’altro. Vorrei cominciare qualche attività che mi faccia capire quello che voglio fare al college.” Spiegai.
La ragazza rifletté sulle mie parole per qualche minuto.
“Sì, certo. Puoi andartene.” Rispose. “Ma mi dispiacerà, perché a parte quello che ti ho detto quando ero gelosa… sei una brava cheerleader.” Aggiunse. Ero sorpresa da quelle parole. Charlotte, quando voleva, era una brava ragazza. Era amichevole.
“Grazie.” Dissi. “Ma credo che tutto questo non faccia per me. Preferisco lasciare.” Aggiunsi e la cheerleader annuì.
“Se deciderai di tornare tra di noi per qualche partita, non ti diremo di no.”
“Grazie.” Ripetei e mi alzai, pronta per andare a restituire la mia divisa e tornare a casa per prepararmi. Quella sera avrei accompagnato Harry alla libreria per il club di poesia.
 
Era strano essere a casa durante l’orario degli allenamenti di cheerleading, non ero più abituata. Ne approfittai per passare un po’ di tempo con i gemelli e aiutarli a fare i compiti, mentre Ramona preparava il loro snack pomeridiano.
Quando sentii bussare mi sorpresi, perché non aspettavo nessuno. Sky era a fare le prove per Grease, mentre Ashley aveva fondato un club di appassionati di matematica, dove gli unici membri erano Liam, Jacob Thompson e lei. Si incontravano tre pomeriggi alla settimana e facevano i compiti insieme e discutevano di quella materia che loro trovavano affascinante. Sapevo che Harry si stava preparando per la sua grande serata e non pensavo che Niall si sarebbe presentato a casa mia senza prima avvisarmi. Sapeva che i miei genitori non approvavano. Così quando aprii la porta non avevo la minima idea di chi avrei trovato ad attendermi. E sicuramente non avrei mai pensato di vedere Charlotte, in lacrime.
“Non sapevo dove andare!” Esclamò e cominciò a singhiozzare.
“Charlotte! Stai bene?” Le chiesi immediatamente, facendola entrare e accompagnandola in cucina, dove le porsi un bicchiere d’acqua. La ragazza non smetteva di piangere e mi stavo preoccupando.
“Katy e Samantha… non mi fido più di loro e non sapevo dove andare!” Ripeté. “E tu sei stata così carina, nonostante io mi sia comportata da mostro con te!”
“Cos’è successo?” Domandai.
“I miei genitori!” Esclamò la ragazza, ricominciando a piangere e facendomi pensare al peggio. Il signore e la signora Crowley erano stati coinvolti in un incidente?
“Mi dispiace.” Mormorai, accarezzandole un braccio con aria amichevole.
“Non so come sia successo, sono tornata a casa e ho trovato mia madre e un altro uomo e si stavano baciando!” Disse Charlotte. “Cosa farò? Mio padre non lo sa e non credo nemmeno che gli interessi, visto che passa tutte le sue serate in ufficio fino a tardi!”
“Mi dispiace tanto, Charlotte.” Ripetei ancora, sollevata che non si trattasse di un incidente. “Tua madre sa che l’hai vista?”
“No.”
“Io non… non credo che tu debba metterti in mezzo a questa situazione.” Dissi. “Prova a parlare con lei, al massimo, ma non dirlo a tuo padre.” Suggerii. Non riuscivo a pensare a nient’altro. Se Charlotte si fosse intromessa nella vita privata dei suoi genitori non sarebbe finita bene per nessuno.
La ragazza sospirò e tirò su con il naso. Le offrii un pacchetto di fazzoletti e un altro bicchiere d’acqua in attesa che dicesse qualcosa. Avevo sempre pensato che la sua vita fosse perfetta, ma evidentemente mi sbagliavo.
“Sono arrivata al punto di non voler più nemmeno tornare a casa.” Disse dopo un po’. “Tanto non se ne accorgerebbe nessuno.”
“Sono sicura che i tuoi genitori noterebbero se non ci fossi.”
“No, non li conosci. Mia madre vive per le apparenze, per lei dobbiamo mostrare a tutti di essere una famiglia felice e poi, quando è sicura che nessuno possa vederci, smette di fare la madre. Diventa questa donna insensibile con cui è impossibile parlare e non le interessa quello che faccio. Posso prendere una A o una F e per lei non fa nessuna differenza.” Spiegò. “E mio padre passa tutto il suo tempo in ufficio. Talmente tanto che ogni tanto penso di non sapere nemmeno che faccia abbia. Mi telefona per ordinarmi di fare questo e quest’altro e io mi sento così piccola. Così… incapace, impotente.” Aggiunse. Quindi era per quel motivo che a scuola doveva essere in controllo su tutto quello che succedeva? Perché a casa si sentiva in quel modo? “E poi Katy è stata con Niall, quando sa benissimo che sono ancora innamorata di lui. Credevo che fosse mia amica, ma evidentemente fingeva. Non sono mai riuscita a parlare di niente di importante con lei, perché il discorso si ribaltava sempre e finivamo per parlare di lei. Tutte le volte.”
“So che non siamo migliori amiche, ma sono brava ad ascoltare.” Dissi. “E quando avrai bisogno di parlare potrai venire da me.” Aggiunsi. Non sapevo per quale motivo avessi detto quelle parole, ma le sentivo. Charlotte sembrava disperata e non l’avevo mai vista in quel modo.
“Grazie. Non so perché tu sia così carina con me, nonostante quello che ti ho fatto, ma grazie. Lo apprezzo tanto.”
Scrollai le spalle e le rivolsi un sorriso amichevole. Tutto quello di cui aveva bisogno Charlotte era passare del tempo con qualcuno che la ascoltasse e la capisse e potevo farlo. Presi velocemente una decisione e mandai un messaggio a Harry. Quando lessi la sua risposta alzai lo sguardo su Charlotte, che stava mangiando una coppetta di gelato che le avevo offerto, e le sorrisi di nuovo.
“Ti piace la poesia?” Domandai.
“Non particolarmente, perché?”
“Harry leggerà una sua poesia in libreria più tardi e io vado. Mi chiedevo se ti andasse di venire con me.”
“Sì, perché no?” Rispose la ragazza dopo averci pensato per qualche minuto.
“Ti avviso, Harry è abbastanza timido e non ha mai letto i suoi testi davanti a un pubblico.”
“Non preoccuparti, non farò commenti cattivi e non dirò a nessuno che so il suo segreto.” Replicò Charlotte.
“D’accordo, allora prepariamoci e andiamo.” Dissi e la accompagnai in camera mia, dove le prestai dei trucchi per sistemarsi, in modo che non si vedesse che aveva pianto.
 
“E’ un membro del nostro club da poco, ed è uno dei più giovani, ma ha un grande talento. Questa sera, per la prima volta al Santa Monica 66, Harry Styles leggerà una sua poesia! Facciamogli un applauso di incoraggiamento!” Esclamò un ragazzo di circa vent’anni. Harry si alzò dalla sedia su cui era seduto, si sistemò nervosamente i capelli e si posizionò davanti al leggio. La libreria caffè Santa Monica 66 mi era sempre piaciuta, anche se non sapevo che fosse il luogo di incontro di un gruppo di giovani poeti. Era vicina al molo di Santa Monica, dove c’era il cartello che segnava la fine dell’iconica Route 66. Harry si schiarì la voce e cominciò a leggere il suo lavoro. Ad ogni riga i suoi occhi brillavano sempre di più e la sua voce si alzava. Aveva cominciato mormorando e all’ultima riga aveva raggiunto un tono di voce normale, forse anche più alto del solito. Tutti i presenti applaudirono e mi sentii davvero orgogliosa di lui.
“Cosa ne hai pensato?” Sussurrò Charlotte quando si alzò un altro ragazzo.
“E’ bellissima.” Dissi. “Sono convinta che diventerà una canzone stupenda.” Aggiunsi con un sorriso e Charlotte mi guardò per qualche secondo, perplessa. “Harry canta e suona in un gruppo con Louis e Zayn.” Spiegai.
“Ah, quindi nei famosi X-Ray Kids di cui parla sempre Tomlinson! Nelle ore di chimica non smette di parlarne per un solo secondo.” Commentò Charlotte. “Comunque è una poesia d’amore bellissima, si vede che siete innamorati.” Aggiunse.
“Cosa?” Domandai, prima di ricordarmi che tutti pensavano che lui ed io avessimo una relazione. “Oh, sì.”
“Voglio dire, il modo in cui scrive di te… è dolcissimo, vorrei avere anch’io un ragazzo così.”
Annuii senza parlare, chiedendomi per un secondo se quello che stava dicendo Charlotte avesse senso. Nella poesia Harry continuava a riferirsi ad una ‘lei’, con i capelli biondi come il grano e gli occhi azzurri e limpidi come il cielo estivo. Improvvisamente provai un brivido e mi strinsi nella felpa leggera che stavo indossando. A Santa Monica faceva più freddo rispetto alle zone interne di Los Angeles, perché era sull’oceano e di sera uscivo sempre con una giacca o qualcosa di più pesante.
 
“Ti è piaciuta?” Domandò Harry quando ci raggiunse, alla fine della serata. Era l’ora di cena ed eravamo usciti dalla libreria per camminare verso casa.
“Sei stato bravissimo, sono orgogliosa di te!” Esclamai con un sorriso. Il ragazzo mise un braccio intorno alle mie spalle e mi diede un bacio sulla guancia che mi fece arrossire.
“Sei bravo, Styles. Perché tu e la tua band non vi proponete di suonare al Prom?” Suggerì Charlotte.
“Non so se saremo pronti.” Rispose Harry, alzando le spalle.
“Non lo sarete mai se non ci proverete.” Insistette la ragazza. Aveva ragione, avrei voluto anch’io che il ragazzo riuscisse finalmente a mostrare il suo talento a tutta la scuola. Aveva cantato per me qualche volta ed era bravissimo. La sua voce era calda e roca ed era intonato. Ero sicura che avrebbe fatto successo, doveva solo cominciare a credere in se stesso.
“Vedremo, ne parlerò con Louis.” Disse Harry, arrossendo appena.
“Intanto siamo arrivati a casa mia.” Annunciai quando ci fermammo davanti al portico della casa in cui vivevo.
“Allora io torno a casa. Grazie di tutto, Holly.” Disse Charlotte, voltandosi e cominciando a camminare nella direzione della sua casa.
“Aspetta!” Esclamai. Mi aveva detto che non voleva tornare a casa, perché non sapeva come affrontare i suoi genitori. Era piuttosto chiaro che non fosse felice di quella situazione. Charlotte si girò verso di me e si fermò. “Rimani a cena.” Le dissi. “Magari puoi anche rimanere a dormire per questa notte. Avvisa i tuoi genitori e dì loro che ho organizzato un pigiama party tra ragazze.”
A quelle parole il viso di Charlotte si illuminò in un sorriso.
“Davvero?” Disse. Annuii e la ragazza recuperò il suo telefono dalla borsa. “Non so come ringraziarti, seriamente.”
Raggiunsi Harry per lasciare un po’ di privacy a Charlotte e vidi che mi stava sorridendo.
“Sei una persona fantastica.” Mi disse, attirandomi in un abbraccio. Da quando avevo scoperto che non era davvero gay e avevo sentito quella poesia, ero un po’ più imbarazzata davanti a quei gesti, ma non mi tirai indietro perché mi piaceva stare tra le sue braccia.
“Sto solo facendo la cosa giusta.” Risposi. “Charlotte sta vivendo un momento difficile e ha bisogno di un’amica.”
“E tu sei un’amica fantastica, te lo ripeto.”
“Grazie.”
“Ehi, grazie a te per essere venuta. Non sarei riuscito a leggere davanti a tutti se non ti avessi vista lì.” Sorrisi e appoggiai il mio viso alla sua spalla. “Credo che sia arrivata l’ora di salutarci, devo essere a casa per cena e mia madre potrebbe cominciare ad urlare.” Aggiunse dopo un po’ il ragazzo. Alzai lo sguardo verso di lui e annuii.
“Ci vediamo domani a scuola, Harry.” Dissi e, senza nemmeno pensarci, avvicinai il viso al suo e lasciai che le nostre labbra si toccassero.

 



Eccoci! Lascio che il nuovo capitolo parli da solo e vi abbraccio!
Il prossimo lo posterò venerdì (probabilmente nel pomeriggio, perché la mattina sarò in volo per tornare a casa) e riprenderemo esattamente da dove abbiamo finito oggi!
Vi ringrazio per tutte le bellissime parole che avete sempre per me!
Un bacione grande e alla prossima! xx

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Capitolo 18
*** Marina del Rey ***


Capitolo 18 – Marina Del Rey

“Scusa.” Mormorai, allontanandomi immediatamente e arrossendo. Cosa mi era preso? Perché avevo baciato Harry?
“Scusa tu.” Rispose il ragazzo, abbassando lo sguardo. Charlotte, che aveva finito di parlare al telefono, ci raggiunse e sorrise.
“Come siete carini! Vi imbarazzate perché vi ho visti!” Esclamò con un sorriso. “Mia madre comunque mi ha detto che va bene se rimango. Sono sicura che per lei sia un bene se non torno a casa, almeno ha più tempo per…” Cominciò a dire, ma la interruppi.
“Allora pigiama party!” Esclamai per distogliere l’attenzione di tutti da quello che stava dicendo la ragazza. Sapevo che stava per uscire qualche frase oscena dalla sua bocca.
 
“Non vedo l’ora di fare la patente.” Mormorò Charlotte mentre si metteva lo smalto sulle unghie dei piedi sul mio letto.
“Anch’io.” Dissi, alzando lo sguardo dalla rivista che stavo sfogliando. Non che mi interessassero abiti da sposa, ma era tutto ciò che avevo in casa. Ramona era innamorata persa e stava già cominciando a organizzare il matrimonio dei suoi sogni. Era intenzionata a sposarsi con il suo ragazzo appena terminati gli studi al college e trasferirsi a New Orleans, dove il ragazzo avrebbe lavorato per l’azienda di famiglia.
“Quando cominci a prendere lezioni?”
“La settimana prossima.” Risposi. “E poi sarò libera di guidare!” Esclamai. Non vedevo l’ora, avere l’auto a Los Angeles era fondamentale. Certo, c’erano i mezzi di trasporto, ma non piaceva a nessuno usarli. Ci si mettevano ore ad attraversare la città.
“Beata te, io comincio a dicembre.” Replicò Charlotte. La ragazza terminò di passare lo smalto sulle unghie del piede destro e chiuse la boccetta. Ci fu una pausa nella conversazione e quando rialzai lo sguardo dalla rivista che avevo ricominciato a sfogliare svogliatamente, notai che aveva gli occhi lucidi.
“Ehi, va tutto bene?” Domandai. Charlotte scosse la testa e il movimento fece cadere una lacrima.
“Hai una famiglia perfetta.” Disse. “I tuoi genitori ti amano, hai un fratellino e una sorellina e un fidanzato che farebbe di tutto per te e ti dedica bellissime poesie d’amore.” Continuò. “Quello che ho io, invece, è una famiglia in cui mia madre non sa nemmeno se esisto, mio padre mi spaventa perché è troppo autoritario e sono completamente sola. Katy e Samantha… lasciamo stare. E Niall mi ha lasciata, non ho più nessuno.” Concluse, rimettendosi a piangere. “Odio la mia vita!” Esclamò con rabbia.
“Sono sicura che tutto si risolverà, Charlotte.” Le dissi. La ragazza alzò il viso e mi fissò per qualche secondo con gli occhi gonfi e le lacrime che le rigavano le guance.
“E, nonostante tutto quello che ti ho fatto, tu sei qui a consolarmi. Non ci sono tante persone come te, Holly.” Mormorò. Le sorrisi e presi la decisione di cercare di distrarla il più possibile.
“Dai, guardiamo un film. Cosa ne dici di un horror?” Domandai, allargando il sorriso.
“D’accordo.” Rispose Charlotte. Recuperai il mio computer portatile, inserii i miei dati su Netflix e scegliemmo un titolo da guardare quella sera. Collegai il computer al televisore nella mia stanza, preparai una ciotola di popcorn e ci sistemammo sotto le coperte. Era quasi divertente notare come entrambe avevamo la coperta quasi sugli occhi e saltavamo ogni volta che una porta sbatteva o che qualcuno spuntava all’improvviso dietro al protagonista.
 
“Stai facendo la cosa giusta con Charlotte.” Disse Harry il pomeriggio successivo. Eravamo entrambi sdraiati sul mio letto e stavamo fissando il soffitto. Nessuno dei due aveva nominato quello che era successo la sera prima. Ero sicura che fosse stato un gesto automatico per convincere Charlotte della nostra relazione. Non poteva esserci un’altra spiegazione. E non era nemmeno sicuro che la ragazza bionda con gli occhi azzurri della poesia di Harry fossi io. Per quanto ne sapevo poteva essere anche Charlotte. Oppure era innamorato di Niall, e aveva scritto ‘lei’ per non fare capire a tutti di essere gay. Il mio ex ragazzo aveva detto di avere scoperto che Harry in realtà non lo era, ma non avevo prove. Poteva essere una cosa che si era inventato per giustificare la sua gelosia e il conseguente bacio con Katy.
“Ha bisogno di amici, si sente davvero sola.” Risposi. Avevo le mani incrociate sotto la testa e mi sentivo stranamente tranquilla, nonostante tutto. La presenza di Harry di fianco a me non era imbarazzante. Eravamo normali come al solito, come se non fosse successo nulla. Restammo in silenzio per qualche minuto, ognuno immerso nei propri pensieri. Da quando non ero più in punizione passavamo spesso del tempo insieme e quando non c’erano i miei genitori, passava a trovarmi e facevamo i compiti insieme o passavamo il pomeriggio sul mio letto a chiacchierare. Era naturale stare in sua compagnia, come se ci conoscessimo da tutta la vita.
“Quindi ti va di venire a fare surf con noi domani? Partiamo dopo la scuola, prendiamo la Jeep di Louis e ci fermiamo tutto il pomeriggio.” Disse Harry.
“Sì, e ti dirò di più. Ho comprato la muta per l’occasione.” Replicai. Il ragazzo alzò la testa e si sostenne su un braccio per guardarmi.
“Davvero?”
“Oh, sì. Sono elettrizzata e non vedo l’ora di provare!” Esclamai. “Ho sempre amato l’oceano, sin da bambina.” Raccontai. “I miei genitori mi portavano in spiaggia quasi tutti i giorni e mi sedevo sul bagnasciuga nella speranza di vedere qualche delfino saltare fuori dall’acqua. Mi ricordo che avevo un peluche a forma di delfino quando ero piccola e lo portavo con me ovunque. Al supermercato, all’asilo, al parco giochi… non me ne separavo un secondo. L’avevo chiamato Dido e dicevo che era l’amore della mia vita.”
“E non me l’hai mai presentato? In qualità di finto fidanzato mi sento estremamente geloso.” Scherzò Harry, ridendo.
“Non preoccuparti, non devi temere. Non ho idea di dove sia finito, onestamente. Non lo vedo da anni. Probabilmente i miei genitori l’hanno regalato ai bambini dell’orfanatrofio o qualcosa del genere.” Dissi.
“No, che peccato!” Esclamò il ragazzo. Scrollai le spalle e chiusi gli occhi per un momento, ricordandomi la sensazione delle onde che mi bagnavano i piedi e la felicità di essere in spiaggia. Aspettavo quel momento con ansia tutti i giorni.
“Già.” Dissi. “Pensa che non ho mai nemmeno visto un delfino dal vivo, nonostante ci provassi tutti i giorni. Non avevo idea che non si vedessero dalla spiaggia, quando ero piccola.” Aggiunsi con una risata.
“Vieni con me.”
“Dove?” Chiesi. Harry si era alzato a sedere e aveva uno sguardo strano, come se avesse qualcosa in mente. Guardai la sveglia a parete e notai che era presto, non erano nemmeno le quattro del pomeriggio. Dove voleva andare?
“Fidati, vieni con me.” Insistette il ragazzo. Annuii e mi lasciai convincere. I gemelli erano con Ramona, quindi potevo uscire tranquillamente. Harry mi disse di prendere la bicicletta ed eseguii gli ordini, nonostante fossi perplessa.
“Dove stiamo andando?” Domandai mentre lo seguivo. Ci eravamo allontanati da Santa Monica e ormai eravamo sulla strada principale di Venice, ma il ragazzo non dava segno di volersi fermare.
“A Marina del Rey.” Rispose. Era buffo con il casco ed ero sicura di esserlo anch’io. Non mi ricordavo nemmeno l’ultima volta che avevo fatto un giro in bicicletta o che avevo intrapreso un viaggio così improvvisato, ma mi piaceva.
Ci fermammo al molo di Marina del Rey e legammo le biciclette nel parcheggio.
“Cosa facciamo qui?” Domandai, guardandomi intorno. Non andavo spesso in quel quartiere, preferivo Venice perché era più colorato, più vivo.
“E’ uno dei ricordi più belli della mia infanzia, devi provarlo anche tu!” Esclamò il ragazzo, correndo sul molo e facendomi segno di raggiungerlo. Si fermò velocemente a un chiosco e ricominciò a correre verso il porto, dove una nave stava per partire e iniziò ad urlare: “aspettate! Aspettate!”
Lo seguii e mi fermai solo quando il ragazzo cominciò a parlare con un uomo che ci fece salire sull’imbarcazione.
“Adesso mi dici cosa facciamo?” Domandai e Harry, che aveva il fiatone per la corsa, scosse la testa e sorrise.
“Ciao a tutti!” Esclamò un uomo. Lo guardai e mi ritrovai a pensare che era la classica persona che avrei definito ‘lupo di mare’. Era abbronzato, ma aveva i capelli e la barba bianchi come la neve e stava indossando un cappello da marinaio. “Mi chiamo Chris e benvenuti sulla crociera Blue Moon! Oggi ci spingeremo al largo per osservare i delfini e, se siamo fortunati, le balene! E’ molto comune vedere i primi mammiferi durante questa crociera, ma la stagione delle balene comincia a dicembre, quindi dobbiamo solo sperare che qualcuna di loro si sia confusa e ci abbia raggiunti prima!” Scherzò l’uomo, che procedette a spiegarci tutte le procedure di sicurezza. Mi voltai a guardare Harry con aria sorpresa.
“Vuoi?” Mi chiese, porgendomi un tubetto di crema solare che aveva comprato al chiosco. Annuii e la spalmai sulle braccia, sul collo e sul viso. Sapevo che avrei rischiato di scottarmi in mare aperto. Non riuscivo ancora a credere che Harry mi avesse davvero portata in quel posto.
Chris cominciò a navigare con aria sicura e ci portò al largo, dove cominciammo a vedere i primi movimenti.
“Oh, sì! Siamo proprio fortunati! Guardate, quella alla vostra destra è la coda di una balena!” Esclamò il marinaio. Ero estasiata, non avevo mai visto niente del genere. Il mammifero non era vicino a noi, ma ero sicura che la sua coda fosse grande almeno quanto la metà dell’imbarcazione dove eravamo. “E alla vostra sinistra riuscirete a vedere una coppia di delfini!” Disse poi Chris. Harry ed io ci spostammo e osservammo i due animali grigi che nuotavano per metà in superficie e seguivano la nostra nave.
“Sono bellissimi!” Esclamai. Mi faceva quasi male il viso per quanto stavo sorridendo. Harry appoggiò una mano sulla mia spalle e indicò un punto più lontano, dove un delfino era appena saltato fuori dall’acqua e si era esibito in un salto. Non riuscivo a credere di avere avuto la fortuna di vedere uno spettacolo del genere. Harry era il ragazzo più dolce del mondo.
 
“Quanto ti devo per il biglietto?” Domandai quando la nave attraccò di nuovo al porto. Era stata l’ora più bella della mia vita.
“Niente.” Rispose il ragazzo.
“No, sul serio. Voglio pagare la mia parte. Quanto ti devo?”
“Niente, non abbiamo pagato.” Replicò Harry, sorridendo.
“Come non abbiamo pagato?” Domandai e proprio in quel momento ci raggiunse Chris, che diede una pacca sulla spalla al ragazzo e gli sorrise.
“Harry, quanto tempo!”
“Nonno!” Rispose lui.
“Ah, mi sei mancato, ragazzo! Ti mancava la vita di mare, eh? Dì la verità!”
“Già.” Disse Harry. “E volevo portare Holly a vedere i delfini, non li aveva mai visti.” Spiegò.
“Ma potevi dirmi che si trattava di un appuntamento romantico, Harry. Vi avrei portati fuori al tramonto.”
“Oh, no.” Rispose immediatamente il ragazzo. “No, siamo amici.”
L’uomo sorrise e annuì, poi si voltò verso di me.
“Piacere di conoscerti, Holly. Ogni amico di Harry è anche mio.” Disse porgendomi la mano. La strinsi e notai che aveva una stretta vigorosa.
“Piacere mio e grazie per la crociera. Mi sono piaciuti davvero tanto i delfini.” Risposi.
“Dovresti tornare dopo dicembre, figliola. Allora sì che le balene si fanno vedere!” Esclamò il nonno di Harry.
“Torneremo volentieri.” Disse il ragazzo. “Grazie per averci fatti salire, nonno! Ci vediamo domenica a pranzo!”
“A domenica, giovanotto! Tornate quando volete, sarà un piacere!”
 
Durante la strada di ritorno Harry mi spiegò che suo nonno materno era un appassionato di mare e creature marine e ne aveva fatto una professione. Portava turisti di tutto il mondo al largo dell’oceano Pacifico e spiegava loro vita, morte e miracoli di tutti i grandi mammiferi. Le persone prenotavano i posti con mesi di anticipo e Chris non contava nemmeno più le proposte di matrimonio che aveva visto durante la crociera al tramonto.
“Grazie, non so come ringraziarti!” Dissi quando ci fermammo davanti a casa mia. Parcheggiai la bicicletta in garage e rimossi il casco, sicura che i miei capelli fossero schiacciati e orrendi.
“Non preoccuparti, ha fatto piacere anche a me rivedere mio nonno e passare del tempo in mare. Lo facevo sempre quando ero piccolo.”
Sorrisi e lo abbracciai. Proprio in quel momento sentii la suoneria del mio telefono e vidi il nome di Skylar sul display.
“Ci vediamo domani, Harry. Grazie.” Dissi ancora, sciogliendomi dall’abbraccio e rispondendo al telefono.
“Holly! Ti prego, devi aiutarci, è successa una tragedia!” Esclamò la ragazza con aria teatrale.
“Sky, calmati. Cos’è successo?” Domandai, entrando in casa e togliendo le scarpe all’ingresso.
“Hai presente che Jacob Thompson si occupa dell’annuario della scuola, ma fa anche lo stage manager per noi? Si occupa anche di scrivere le scene per i musical, ma ha litigato pesantemente con quel coglione di Tomlinson e se n’è andato dalla produzione! Siamo senza scene, Holly, e lo spettacolo è tra poco più di un mese!” Ululò la mia amica.
“E io come potrei aiutare?” Domandai cautamente.
“Tu sei sempre stata brava in queste cose. Ti prego, aiutaci a rendere Grease un musical scrivendo la sceneggiatura!” Esclamò ancora Sky. In quel momento mi bloccai in corridoio, perché avevo visto Niall, seduto al tavolo della cucina con mia madre.
“Sì, ti aiuto.” Dissi distrattamente. “Sky, ti devo richiamare. C’è Niall a casa mia.” Aggiunsi e interruppi la chiamata. Con che coraggio si era presentato da me e stava chiacchierando con mia madre come se fosse una cosa naturale?

 



Comincio subito chiedendovi scusa per il ritardo! Venerdì mi sono accorta che ho ancora pochi capitoli già scritti e ho bisogno di un po' di tempo per raccogliere i pensieri e scrivere quelli nuovi, così evito di lasciarvi senza storie per settimane intere! Il prossimo sarà martedì, nella speranza di riuscire a scrivere abbastanza questa settimana. Comunque vi faccio sapere quando ricomincio a postare due volte alla settimana! Scusate ancora, ma progettavo di scrivere durante queste tre settimane e invece non ho scritto nemmeno una parola! Le idee ci sono già tutte, so come andrà avanti. Ho solo bisogno di tempo materiale per mettere giù queste idee!

Vi ringrazio per la pazienza e per continuare a seguire questa storia, non avete idea di quanto mi faccia piacere! Grazie a tutti, da chi legge in silenzio a chi mi lascia sempre le sue stupende recensioni!

A proposito, non so se leggete il mio blog e avete letto dell'episodio in cui ho riportato il portafogli a un signore anziano a Notting Hill. Beh, volevo dirvelo in quel post, ma non avrebbe avuto senso perché non avevate ancora letto questo capitolo, però il signore era esattamente come mi sono immaginata il nonno di Harry! Aveva i capelli bianchissimi, era un po' abbronzato e stava indossando persino un cappello da marinaio! Potete immaginare come ci sono rimasta quando l'ho visto, mi è sembrato di essere stata trasportata nella storia per un minuto!

Alla prossima e un bacione a tutti! xx

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Capitolo 19
*** Greased Lightnin' ***


Capitolo 19 – Greased Lightnin’
 
“Holly, bentornata!” Esclamò mia madre quando mi vide. Ero immobile sulla soglia della porta della cucina e non sapevo come comportarmi.
“Ciao.” Dissi. “Niall, cosa fai qui?” Domandai poi, incapace di fingere. Ero furiosa, perché non l’avevo perdonato. Gli avevo detto che mi serviva tempo per perdonarlo e lui si era presentato a casa mia. Ma come si era permesso?
“Volevo parlarti, Holly.” Rispose il ragazzo, sfoderando il sorriso che mi piaceva tanto e che gli faceva brillare quei bellissimi occhi azzurri. Dio, come lo odiavo. “Possiamo?”
Come avrei potuto dire di no davanti a mia madre? Non volevo che mi facesse domande, così annuii.
“Ti va di venire a cena a casa mia, così ne parliamo?” Mi domandò. Guardai mia madre, che alzò le spalle.
“Ci saranno i tuoi genitori a casa, Niall?” Gli domandò.
“Sì, certo.”
“D’accordo, allora. Però devi essere a casa per le undici, Holly. Non un minuto in più.” Si raccomandò la donna.
“Okay.” Dissi e seguii il ragazzo in silenzio a casa sua. “Dove sono i tuoi genitori?” Domandai.
“Non ci sono.” Replicò lui, sorridendo. Ero tentata di andarmene, così mi voltai e aprii la porta. “Aspetta! Ti prego, dammi almeno una possibilità di spiegarti perché volevo parlarti!”
“Ti avevo detto che avevo bisogno di tempo e non mi stai dando abbastanza spazio! Cosa vuoi che ti dica? Che ti ho perdonato? Che ti amo e che sarà tutto come prima? Beh, non è così! Ti odio, Niall. Ti odio perché mi hai tradita e non stai rispettando quello che voglio!” Urlai. Non ero abituata ad usare quei toni, ma era estremamente liberatorio. Mi sentivo meglio, come se mi fossi tolta un peso dalle spalle.
“Ti ho già detto che mi dispiace per quello che è successo con Katy, cos’altro devo fare? Inginocchiarmi e dirti che mi manchi da morire, che mi sembra di non riuscire a respirare quando sei lontana da me? Perché lo farò, se è necessario!” Replicò Niall, che ormai era arrabbiato quanto me. Il ragazzo si mise sulle ginocchia e mi guardò.
“Alzati.” Ordinai, sentendomi a disagio. “Non c’è bisogno che tu stia lì così.”
“Non mi importa, sono disposto a fare tutto quello che serve per farmi perdonare da te, perché sono un incredibile coglione e ti voglio. Voglio che tu stia con me, voglio che mi baci, voglio amarti.” Disse il ragazzo, alzandosi. Avevo lo sguardo incatenato con il suo e non riuscivo a distoglierlo.
Sentivo un nodo allo stomaco e avevo gli occhi lucidi e la gola in fiamme. Non riuscivo a capire come Niall, che era sempre stato dolce e premuroso con me, avesse potuto farmi una cosa del genere. Perché? Mi sentivo uno straccio ed ero un disastro. Non sapevo nemmeno come mi sentissi in quel momento. Ero arrabbiata. Tantissimo. Mi tremavano quasi le gambe per quanto lo fossi. Ma nello stesso momento non riuscivo a smettere di guardarlo e a sperare che fosse sincero perché anch’io volevo le stesse cose che voleva lui. Volevo stare con lui, volevo che mi baciasse e volevo amarlo e che mi amasse.
“Smettila di guardarmi così.” Dissi. Niall si avvicinò di qualche passo e posai una mano sul suo petto per tenerlo a distanza.
“Ti prego, perdonami, Holly. Non ho mai tenuto a nessuna ragazza come a te.” Sussurrò. Chiusi la mano in un pugno, prendendo la stoffa della maglietta che stava indossando e stringendola. Finalmente riuscii ad abbassare lo sguardo.
“Come hai potuto fare una cosa del genere?” Mormorai, tornando a guardarlo con gli occhi appannati dalle lacrime. “Perché?” Aggiunsi, alzando il tono di voce e prendendo la sua maglietta anche con l’altro pugno. Lo odiavo, ma lo volevo. Non riuscivo a capire perché provassi quel mix di emozioni. Avrei voluto prenderlo a pugni, ma nello stesso momento avrei voluto baciarlo e dimenticare tutto quello che era successo.
Niall si avvicinò ulteriormente a me e alzò il mio mento con due dita, in modo che fossimo più vicini. Provò a baciarmi e, dopo aver visto che non lo stavo allontanando, ripeté quel gesto. Strinsi i pugni e risposi a quel bacio con tutta la rabbia che avevo in corpo. Ci ritrovammo contro il muro in pochi secondi, Niall che mi avvicinava a lui tenendomi per i fianchi e io che stringevo sempre di più la stoffa della maglietta tra le dita.
“Ti giuro che non ti farò soffrire mai più, Holly.” Mormorò Niall con il respiro affannato, appoggiando la fronte alla mia e guardandomi negli occhi. Non avevo ancora smesso di stringere la sua maglietta. Sentii le lacrime rigarmi il viso e annuii.
“Se ci dovesse mai essere un’altra volta, Niall, ti prometto che te la farò pagare.” Dissi.
“Vuol dire che mi hai perdonato?” Domandò il ragazzo.
“No.” Risposi con sicurezza. “Non ancora. Ho sempre bisogno di tempo.” Risposi. Niall assunse un’espressione confusa e lasciai finalmente andare la sua maglietta, che ora era stropicciata in due punti. “Quello che hai fatto è stato orrendo, ma dopo questa… litigata, se così si può chiamare, mi sento meglio. Ho solo bisogno di decidere se posso davvero fidarmi ancora di te.” Aggiunsi.
“D’accordo.” Replicò lui. “Spero che mi darai un’altra possibilità.”
Annuii senza dire nulla e decisi andarmene da quella casa. Mi ricordai di uscire dalla porta sul retro e camminai lentamente finché raggiunsi la spiaggia e mi sedetti sulla sabbia con lo sguardo perso all’orizzonte. Avevo detto a mia madre che avrei cenato da Niall, quindi non si sarebbe preoccupata se avessi passato qualche ora da sola. Avevo bisogno di riordinare i pensieri e non volevo che nessuno influenzasse la mia decisione.
 
“Silenzio!” Esclamò il professor Abraham il mattino seguente. Era di pessimo umore e stava sbattendo un libro sulla cattedra per richiamare la nostra attenzione. “Io ho detto al preside che si tratta di una pessima idea, ma non mi ha ascoltato.” Mormorò.
“Che cosa, professor Abraham?” Chiese Jade timidamente.
“Mi è stato detto di riferirvi che a febbraio farete una vacanza studio.” Cominciò l’uomo. Ci guardammo tutti con espressioni di sorpresa. “Passerete due settimane in Europa, a Londra.”
La sorpresa si trasformò in felicità e cominciammo tutti ad esultare. Sapevamo che al penultimo anno di scuola avremmo avuto la possibilità di fare un viaggio del genere, ma non immaginavamo che la meta sarebbe stata Londra. Per qualche motivo eravamo tutti convinti che saremmo finiti in qualche paesino sperduto nella campagna francese.
“Vi ho detto di stare calmi!” Esclamò di nuovo Abraham. Con uno sforzo enorme, tornammo in silenzio.
“Ci accompagnerà lei, professore?” Domandò Skylar. Sapevo qual era il motivo di quella domanda e trattenni una risata a stento.
“No, per carità! No.” Rispose l’uomo. “Verranno la professoressa Clare e il professor Sanders.” Aggiunse.
Lanciai un’occhiata alla mia amica, sapendo che in quel momento era al settimo cielo. Avremmo passato due settimane a Londra con due dei professori migliori della scuola. E sì, Skylar avrebbe passato quindici giorni a provarci spudoratamente con il povero Sanders.
 
“Non posso venire subito a Malibu.” Dissi a Harry finite le lezioni. “Sky mi ha chiamata per un’emergenza ieri sera e in qualche modo mi sono ritrovata ad accettare di aiutarla a rendere Grease un musical per la scuola, visto che Jacob se ne è andato.” Spiegai.
“Nessun problema, tanto anche Louis deve rimanere per le prove. Andiamo quando finite.” Rispose il ragazzo.
“Perché non vieni anche tu?”
“Alle prove?”
“Sì, tu e Zayn.” Proposi. “Avreste il look perfetto entrambi per il musical.” Aggiunsi quasi con casualità. In realtà Sky mi aveva detto che le persone che partecipavano allo spettacolo non erano minimamente abbastanza e avremmo dovuto convincere altri compagni di classe a salire su quel palco.
“No, non fa per me.” Disse immediatamente Harry, arrossendo.
“Nemmeno se tu avessi una parte piccola-piccola? Anche se non avessi nessuna battuta e dovessi solo cantare i cori?”
“No.” Rispose risoluto.
“Okay.” Dissi. “Però vieni almeno a farmi compagnia? Non so se resisterò un’ora in mezzo a tutti gli attori.” Aggiunsi. Il gruppo di teatro era noto per la personalità troppo drammatica di tutti i partecipanti.
“D’accordo. Vado a recuperare Zayn e ti raggiungo in teatro.”
“Vedi? Tu sei il finto-ragazzo migliore del mondo.” Dissi e lo abbracciai. Sapevo che sarei riuscita a convincerlo a fare una parte in quel musical, dovevo solo giocare le mie carte in modo giusto.
Lo guardai allontanarsi in corridoio e raggiunsi il teatro della scuola, dove Sky stava camminando avanti e indietro con aria isterica.
“Che succede?” Domandai.
“Tomlinson è in ritardo!” Esclamò la ragazza. Proprio in quel momento Louis fece la sua comparsa sul palco e sorrise alla mia amica.
“Skylar, potresti ammettere che ti sono mancato e che eri preoccupata.” La prese in giro. Scossi la testa, chiedendomi tra quanto tempo si sarebbero sposati.
“Okay, raggiungetemi tutti al centro del palco, per favore!” Dissi e attesi che tutto il gruppo si posizionasse di fronte a me. “Dove siete arrivati con Jacob?” Domandai. Non avevo mai fatto nulla del genere e non sapevo come comportarmi, perciò guardai Sky nella speranza che mi facesse capire se stavo andando bene o no. La ragazza mi mostrò un pollice in su e mi rilassai.
“Abbiamo guardato il film.” Rispose Cindy, scuotendo la testa. Bene, quindi non avevano fatto assolutamente nulla.
“Avete la lista delle canzoni?” Domandai. Jade mi porse il foglio e cominciai a leggere i titoli. “E avete già deciso le parti?”
“Sì, almeno quelle.” Replicò Sky, mostrandomi un altro foglio.
“Okay.” Mormorai tra me e me. “Sky sarà Sandy, Louis sarà Danny, Katy farà la parte di Rizzo” – mi interruppi e roteai gli occhi al cielo. Certo, era perfetta per fare la stronza, anche se non ero convinta della sua capacità di redimersi e di diventare buona alla fine dello spettacolo – “Jade sarà Frenchy, e Jonathan farà Kenickie.” Lessi ad alta voce. Mancavano dei personaggi. Le Pink Ladies, il gruppo di amiche di cui faceva parte Sandy, non erano complete, così come i T-Birds, gli amici di Danny. Mi guardai intorno e vidi che non c’erano abbastanza ragazzi, così tornai alla mia proposta. “Zayn? Harry?” Chiamai. I ragazzi, che erano arrivati a teatro e si erano seduti alle prime file, mi guardarono.
“Sì?” Domandò il primo.
“Vi prego, abbiamo bisogno di voi per fare parte del gruppo di amici di Danny.” Dissi. I due si scambiarono un’occhiata e annuirono.
“D’accordo.” Sbuffò Zayn.
“Grazie!” Esclamai. Finii di assegnare le parti alle altre ragazze e tornai a guardare la lista delle canzoni. Il musical doveva durare un’ora, non avremmo mai potuto fare ventiquattro pezzi. “Dobbiamo tagliare.” Dissi. Sky e Louis si unirono a me e cominciammo a discutere sui brani più importanti e che non avremmo potuto non fare e quelli che, invece, avrebbero potuto essere sacrificati. Una volta concordata la scaletta con tutto il cast, sorrisi e diedi il cinque alla mia amica.
“Sei perfetta per questo lavoro, lo sapevo!” Esclamò Sky.
“Ti viene naturale.” Concordò Louis, sorridendomi. La ragazza fece una smorfia.
“Anche a te viene naturale la parte di Danny, sai?” Disse improvvisamente.
“Beh, grazie.”
“Non era un complimento, perché penso che Danny Zuko sia il ragazzo più presuntuoso, idiota e inutile di tutta la terra!” Esclamò Sky. “Ti rendi conto che se questo stronzo non avesse fatto finta di essere un figo davanti ai suoi amici e avesse abbracciato e baciato Sandy immediatamente ci saremmo evitati quasi due ore di film orrendo?”
“Ehi, vacci piano. Grease è il mio film preferito!” Disse Louis.
“Non faccio fatica a crederlo.” Commentò Sky. Sospirai e chiusi gli occhi per un momento, assaporando la brezza dell’oceano che avrei sentito sul mio viso in pochi minuti.
“A che punto siamo con i costumi e gli scenari?” Chiesi per porre fine a quel litigio.
“Manca quasi tutto.” Mormorò Sky.
“Ormai mi avete convinto a fare parte di questa cosa, quindi tanto vale che vi aiuti fino in fondo. Posso dare una mano a dipingere gli scenari.” Si offrì Zayn, sorprendendomi. Lo vedevo sempre disegnare sui libri di chimica e sapevo che era bravo.
“Ok.” Risposi. “E per i costumi?”
“Abbiamo solo quelli di Sandy e di Danny, che sono quelli che hanno usato Sky e Louis a Halloween.” Intervenne Jade. “Io posso dare una mano, se volete.”
“Anch’io.” Si aggiunse Cindy.
“Perfetto. Allora voi cominciate a lavorare su quello, io stasera scrivo qualcosa e domani ci riaggiorniamo.” Dissi. Ero sorpresa da come stavo gestendo tutta la situazione. Mi veniva proprio naturale, come aveva detto Louis. Ma soprattutto mi piaceva. Non vedevo l’ora di tornare a casa e scrivere le prime scene, dopo aver riguardato attentamente il film.
“Sai già come adattarlo?” Mi chiese Sky.
“Giusto, è una cosa a cui ho pensato all’inizio dell’ora ma mi sono dimenticata.” Ammisi e arrossii. “Volete rimanere fedeli all’originale o volete fare qualcosa in chiave moderna?”
“Vorremmo che continuasse ad essere ambientato negli Anni Cinquanta, ma ci piacerebbe usare un linguaggio più giovane. Tante battute non si usano più e vorremmo qualcosa di divertente, che faccia arrivare il pubblico a piangere dalle risate.” Disse Louis.
“D’accordo.” Mormorai e segnai qualche appunto sul blocco che avevo portato con me. “Ci vediamo domani, ok?”
“Perfetto.” Risposero Cindy e Jade.
“E… Holly?” Mi fermò Louis. “Grazie, ci stai salvando.”
“Per una volta sono d’accordo con te, Tomlinson.” Concordò Skylar, alzandosi e abbracciandomi.
 
Mentre pensavo al fatto che Katy non sarebbe mai potuta essere presente alle prove, perché l’ora di teatro coincideva con gli allenamenti delle cheerleader, incontrai Charlotte, che era seduta per terra in corridoio di fianco al mio armadietto.
“Va tutto bene?” Domandai.
“No.” Rispose la ragazza, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. “Katy è diventata capo cheerleader, perché le ragazze si sono messe in mente che non fossi più in grado di farlo e hanno votato.” Aggiunse.
“Mi dispiace.” Dissi.
“E non solo, mi ha anche buttata fuori dalla squadra, quindi adesso non so cosa fare!” Esclamò. Era perfetto, nonostante quella decisione avrebbe probabilmente causato dei problemi tra Katy e me, avevo trovato la soluzione a tutti i miei problemi. Avrei preso la scusa del mio nuovo ruolo come regista e avrei detto che si trattava semplicemente di una decisione esecutiva per ottenere il meglio dallo spettacolo.
“Che ne dici di fare la parte di Rizzo nel musical di Grease, al posto di Katy?” Domandai con un sorriso.
“Non ho mai recitato.” Commentò Charlotte.
“Oh, non importa. Sono sicura che sarai bravissima.” Dissi. “A proposito, sto andando a Malibu a imparare a fare surf con Louis, Harry e Zayn. Ti va di venire?”
La ragazza mi guardò con stupore e annuii lentamente.
“Sì.” Disse. “Sì, mi piacerebbe. Grazie.”
 


Eccoci! Nuova settimana, nuovo capitolo! (ed è la prima volta che uso il nuovo editor di EFP e mi piace tantissimo! Lo so, sono un po' nerd)
Riprendiamo da dove avevamo lasciato la settimana scorsa e scopriamo cos'è successo tra Niall e Holly. Inoltre abbiamo una novità, cioè la vacanza studio a Londra (non sapete quanto mi divertirò a scrivere di quelle due settimane!) e vediamo Holly che comincia la sua nuova avventura con il gruppo di teatro (e una scenetta Sky/Louis che so che amate tanto). Nel prossimo capitolo (che posterò sempre martedì), vedremo Holly alle prese con il surf!

Spero che questo vi sia piaciuto e grazie per averlo letto! <3
Alla prossima e un bacione grande xx

Vi lascio i miei link, come sempre, così se volete leggere tutte le novità sulle mie storie sapete dove andare! :D

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Capitolo 20
*** Surfing USA ***


Capitolo 20 – Surfing USA
 
Sky ed Ashley si unirono alla nostra gita a Malibu e insistetti perché invitassero anche Liam. Ash voleva studiare mentre prendeva il sole – aveva paura dell’oceano e non voleva infilarci nemmeno un piede – così organizzammo un gruppo di studio improvvisato in spiaggia. Sky e Charlotte, invece, rimasero sdraiate ad abbronzarsi e a chiacchierare. Conoscendo Skylar, la ragazza stava cercando di conoscere i punti deboli di Louis, che era il compagno di laboratorio dell’altra amica.
“Sono pronta!” Esclamai dopo essere uscita dalla cabina dove mi ero cambiata. Harry mi sorrise e Louis mi porse la tavola da surf che avevo affittato quel pomeriggio.
“Frena, Young!” Esclamò Zayn quando vide che stavo correndo verso l’oceano.
“Cosa c’è?” Domandai, guardandomi. Mi ero ricordata tutto, giusto?
“Vuoi annegare immediatamente?” Mi prese in giro il ragazzo con un sorriso. “Prima di entrare nell’oceano devono insegnarti le basi del surf, o potresti farti seriamente male.” Spiegò davanti alla mia espressione perplessa.
“Forza, vieni.” Disse Louis, riprendendo la tavola dalle mie mani e posizionandola sulla sabbia a pochi metri dall’oceano. Harry sistemò la sua di fianco alla mia.
“Louis ti spiegherà come devi fare e io te lo mostrerò.” Disse. Annuii e cercai di concentrarmi. Non volevo fare errori.
“Dunque, cominciamo sdraiandoci a pancia in giù sulla tavola.” Disse Louis, camminandomi intorno. Harry eseguì le istruzioni e lo imitai. “I tuoi piedi devono toccare sempre il bordo della parte più piccola.” Spiegò. “In questo modo potrai nuotare con la tua tavola e raggiungere le onde.”
“Tomlinson!” Urlò Sky, interrompendolo. Louis alzò lo sguardo verso di lei, incuriosito. “Fai schifo come insegnante!”
Il ragazzo rise e scosse la testa. Ormai ero convinta che gli piacesse essere trattato così dalla mia amica.
“Attenta a non abbronzarti a chiazze, Lewis!” Esclamò di rimando. La mia amica si accorse di essere per metà all’ombra e si spostò immediatamente, alzando un dito medio nella direzione del ragazzo, che rise divertito. Lanciai un’occhiata a Charlotte, che stava leggendo un libro a pancia in giù, e ad Ashley, che stava studiando qualcosa con Liam e stavano discutendo animatamente su qualcosa.
“Un giorno mi dovrai spiegare perché Sky odia così tanto Louis.” Disse Harry.
“Perché vorrebbe portarselo a letto, te lo dico io!” Esclamò Zayn, dando un cinque a Louis. Li guardai sorpresa. Quindi Tomlinson non aveva detto ai suoi migliori amici di essere già stato con Sky? Forse gli piaceva davvero.
“In ogni caso, continuiamo la lezione.” Disse Louis, scuotendo una mano. “Da questa posizione dobbiamo alzarci in piedi e lo faremo in quattro passi.” Disse. “Pronta?”
“Sì.” Dissi, annuendo.
“Primo passo, porta le mani sui bordi della tavola, all’altezza del torace. Secondo, spingi con le mani e alzati, come se ti stessi rialzando da una flessione e poi mettiti in ginocchio. Terzo, porta il piede destro in avanti e quarto, tieni quello sinistro esattamente dov’è.”
Guardai Harry eseguire e lo imitai, posizionandomi in piedi sulla tavola.
“Brava.” Commentò sorridendomi e mostrando le fossette. Risposi a quel gesto e mi sentii serena. Sapevo che non mi sarebbe successo nulla con quei tre al mio fianco.
“Bravissima, adesso piega un po’ le ginocchia e allarga le braccia nella classica posa da surfisti.” Disse Louis, posizionandomi nel modo giusto.
“Così?” Domandai, incerta.
“Così.” Confermarono tutti e tre nello stesso momento, facendomi scoppiare a ridere.
“Adesso sei pronta per entrare nell’acqua, Holly.” Disse Louis. “Devi solo nuotare ed eseguire i passi che ti ho detto. Non preoccuparti se non ce la fai subito, è normale. Io sono caduto per un’ora di fila la prima volta che ho provato.” Aggiunse, dandomi una pacca sulle spalle.
“Anch’io.” Disse Harry.
Improvvisamente mi accorsi che Zayn non aveva una tavola e non era vestito nel modo giusto.
“Tu non lo fai?” Chiesi. Il ragazzo scosse la testa.
“Non so nuotare.” Rispose. “Ho paura dell’acqua, ma mi piace accompagnarli e fotografarli mentre fanno surf.” Spiegò.
“Capito.” Dissi.
“Anzi, vado a recuperare la macchina fotografica per immortalare questa esperienza!” Esclamò, correndo verso Charlotte. Avevamo lasciato tutte le nostre borse vicino alle ragazze.
“Forza, in acqua, signorina!” Disse Louis, prendendo la sua tavola e correndo nell’oceano. Harry ed io lo seguimmo e sentii l’acqua fredda che mi bagnava le parti non coperte dalla muta. Nuotammo sulle nostre tavole per qualche metro e poi Louis mi diede il segnale.
“Puoi farcela, Holly!” Disse. Provai a rialzarmi la prima volta, ma mi ribaltai con tutta la tavola. Decisi di persistere e provai di nuovo e di nuovo, senza riuscirci.
“Non preoccuparti, è normale.” Mi consolò Harry. Entrambi i ragazzi erano rimasti poco lontano da me e mi avevano aiutata quando ne avevo bisogno.
La prossima sarà quella giusta. Pensai, sorridendo a Harry.
Mi concentrai e ripetei mentalmente tutti i passi che mi aveva spiegato Louis. Aspettai il momento giusto e poi mi rialzai. Rimasi in piedi, in bilico sulla tavola, e cavalcai l’onda per qualche secondo prima di cadere.
“Ce l’hai fatta!” Esclamò Louis.
“Bravissima!” Fece eco Harry.
“Come ti è sembrato?” Chiese il primo ragazzo.
“Io… wow, non ho parole! Non mi sono mai sentita più libera in tutta la mia vita!” Dissi. Ero euforica e quella era un’emozione che volevo riprovare al più presto.
“Preparati, perché ne sta arrivando una grande.” Mi avvisò Louis, guardandosi indietro. Annuii e mi sdraiai di nuovo sulla tavola. Quando capii che era il momento giusto portai le mani ai bordi della tavola, all’altezza del torace. Spinsi con tutta la forza che avevo e mi alzai, mettendo il piede destro davanti e tenendo il sinistro dov’era. Piegai le ginocchia e mi bilanciai con le braccia allargate. Questa volta rimasi sulla cresta dell’onda più a lungo e riuscii a non cadere. Sentivo il vento freddo che soffiava sul viso e sui capelli bagnati e sorrisi.
“Woohooo!” Esclamai, quando raggiunsi la riva e scesi dalla tavola, correndo. Non riuscivo a credere di aver provato davvero una sensazione del genere.
“Hai visto?” Disse Harry, raggiungendomi e abbracciandomi stretta.
“Young, sei stata bravissima!” Aggiunse Louis, stringendomi amichevolmente una spalla con la sua mano.
“E’ stato fantastico, ragazzi! Grazie!” Dissi. Ero così euforica ed esaltata che non riuscivo a stare ferma e a smettere di sorridere. Sapevo di aver passato tanto tempo, probabilmente anche più di un’ora, a cadere e a ribaltarmi con tutta la tavola, ma i secondi in cui riuscii a cavalcare davvero un’onda furono incredibili. Ero sicura che non avrei mai dimenticato un’esperienza del genere.
 
“Holly, ma sei impazzita?” Esclamò Ashley quando la raggiunsi. “Mi stai gocciolando sul libro!”
“Scusa, scusa, scusa!” Dissi velocemente, spostandomi. Dopo la lezione di surf Harry ed io eravamo andati a prendere qualcosa da mangiare per tutti e ci eravamo seduti tutti sugli asciugamani per chiacchierare e passare un po’ di tempo insieme prima di dover tornare a casa.
“Non preoccuparti, l’ho spostato in tempo.” Disse la mia amica. Era di cattivo umore e non riuscivo a capire per quale motivo.
“Hai deciso cosa fare per il tuo compleanno, Holly?” Mi chiese Sky improvvisamente.
“No, sinceramente no.” Dissi. “Ma di sicuro non organizzerò un altro party a casa mia!” Esclamai e scoppiammo tutti a ridere.
“Perché non facciamo un falò sulla spiaggia?” Propose Harry. “Mi hai detto che ti piacciono, no?”
“Sì, li adoro.” Risposi. “Ed è un’ottima idea.”
“Fantastico, allora lascia i preparativi a noi.” Disse Sky.
“Ragazze, per quanto sia bello stare in vostra compagnia, io devo tornare a casa.” Disse Liam.
“Anch’io, devo passare a prendere mia sorella da un’amichetta.” Aggiunse Zayn.
Anche Louis, Harry e Charlotte concordarono e ci chiesero se volessimo un passaggio. Scossi la testa, perché volevo rimanere un po’ da sola con le mie amiche per capire quale fosse il problema di Ashley. La vedevo spenta e mi dispiaceva.
“Ci facciamo venire a prendere da mio fratello, che è in zona dalla sua ragazza.” Disse Sky. I ragazzi ci salutarono e rimanemmo da sole.
“Ash, va tutto bene?” Domandai. La ragazza mi guardò con aria sorpresa e annuì. Pochi secondi dopo, però, cominciò a scuotere la testa.
“Cosa c’è che non va?” Chiese Sky.
“Liam.” Disse la ragazza. Le si riempirono gli occhi di lacrime e il suo labbro inferiore cominciò a tremare.
“Tesoro.” Mormorai e la abbracciai stretta. “Parlane con noi, ti farà sicuramente bene.”
Ashley tirò su con il naso e annuì.
“Mi piace tanto, ma non so come fare. Non voglio che mi piaccia!”
“Ma perché? Piaci anche a lui ed è chiaro come il sole, qual è il problema? E’ quello che ti ho detto l’altra volta? Lo stai allontanando perché hai paura che possa farti male?”
“No, non è solo quello.” Mormorò la nostra amica, abbassando lo sguardo. “E’ una cosa che non vi ho mai detto, perché sapevo che se l’avessi fatto vi sareste cacciate nei guai.” Disse.
“Cosa?” Domandammo insieme Sky ed io.
“Due anni fa mi sono innamorata.” Raccontò Ashley.
“Sì, di Jonathan Parker.” Ricordò Sky. “Mi ricordo che eri persa di lui.”
“Quello che non vi ho mai detto è che al secondo anno di liceo…” Cominciò a dire la ragazza, ma si interruppe. “Un giorno ho trovato il coraggio di dirgli che mi piaceva. Non so perché l’ho fatto, è stato l’errore più grande della mia vita.” Continuò. “E lui mi ha detto che non voleva uscire con me perché non ero abbastanza carina, perché non ero abbastanza per lui.” Concluse, scoppiando a piangere.
“Oh, Ashley.” Sussurrai, accarezzandole la schiena e stringendola ancora di più a me.
“Quell’idiota monumentale!” Esclamò Sky, facendo girare parecchie persone intorno a noi. “Giuro che lo pesto. Lo faccio nero.”
“Sky.” La ammonii.
“No, non può permettersi di dire una cosa del genere ad Ash. Lei è la persona migliore di questo pianeta e se c’è qualcuno che non è abbastanza per lei, è proprio lui, come il resto dei coglioni della nostra scuola!” Esclamò con rabbia.
“Ecco perché non ve l’ho mai detto.” Mormorò la nostra amica. “E anche perché non volevo che sapeste perché non mi interessano mai i ragazzi, perché so di non essere quello che vogliono.”
“Ash, ascoltami bene.” Le dissi. “Non è vero. Jonathan è uno stupido e non merita nemmeno che tu pensi a lui.”
“E Liam non è così. So che gli piaci e che darebbe un braccio pur di uscire con te, ma non ha il coraggio di dirtelo perché ha paura che tu non ricambi quello che prova.” Aggiunse Sky. Le lanciai un’occhiataccia. “Cosa c’è? Mi sono informata in giro.” Spiegò alzando le spalle e strappando un sorriso a Ashley.
“Seriamente, Ash. Non dare ascolto a quello che dice Jonathan.” Dissi.
“Grazie, ragazze. Non so come farei senza di voi.” Mormorò la nostra amica, abbracciandoci entrambe. Odiavo Jonathan per quello che aveva fatto. Aveva reso Ashley ancora più insicura di quanto non lo fosse già di suo e probabilmente non se ne era nemmeno reso conto.
“Allora provi ad uscirci?” Le chiese Skylar.
“Dite che non è come gli altri? Che mi posso fidare?”
“Sì.”
Ashley sorrise lievemente e cominciò a guardare l’oceano.
“Magari un giorno riuscirò a superare tutte le mie paure.” Disse.

 


Ciao a tutti! Ecco il nuovo capitolo, in cui Holly e i suoi amici vanno a fare surf a Malibu! Finalmente scopriamo il motivo per cui Ashley è così timida con i ragazzi e vediamo la reazione delle sue migliori amiche. Pensate che prima o poi riuscirà a dare una chance al povero Liam? Incrociamo le dita!
Louis non ha detto a nessuno di essere stato a letto con Sky. Cosa vorrà dire? E Holly per una giornata è riuscita a liberare la mente da tutto quello che le sta succedendo per divertirsi insieme a Louis, Zayn e Harry.
Nel prossimo capitolo, che posterò martedì, vedremo la festa di compleanno di Holly! :D

Spero che questo vi sia piaciuto e ci leggiamo al prossimo!
Grazie infinite a chi legge sempre le mie storie, siete adorabili. Grazie a chi le inserisce tra le preferite, seguite o ricordate e a chi mi lascia il proprio parere! Adoro leggere quello che pensate :)

Finisco lasciandovi i miei link, come sempre. Potete tenervi aggiornati su tutto quello che riguarda le mie storie, oppure possiamo fare quattro chiacchiere. Sapete che amo conoscervi <3

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Capitolo 21
*** Happy Birthday, Holly ***


Capitolo 21 – Happy Birthday, Holly
 
Per una settimana mi concentrai su Grease con tutta me stessa, scrivendo le scene e aiutando i miei compagni di classe a fare le prove e a rendere il musical una realtà. Era tutto perfetto, dopo le lezioni passavo un’ora al teatro della scuola con Sky, Charlotte, Harry, Louis, Zayn e tutti gli altri e ci divertivamo tantissimo. Purtroppo Jonathan, che avrebbe recitato la parte di Kenickie, il fidanzato di Rizzo, continuava a non prendere sul serio la sua parte. A quanto pareva aveva cominciato a uscire con Katy, che era anche la sua compagna di laboratorio, e passavano tutto il loro tempo libero a baciarsi nei corridoi o a sussurrarsi cose nelle orecchie.
Ashley non si era ancora decisa a uscire con Liam, ma passava parecchio tempo con lui al club di matematica e Sky ed io ce la stavamo mettendo tutta per farle capire che era una ragazza splendida e non doveva più pensare a quello che le aveva detto Jonathan.
Facevo di tutto per distrarmi e non pensare a Niall, perché se avessi cominciato a farlo non sarei più riuscita a concentrarmi sullo show o sulle lezioni di guida che avevo appena iniziato a prendere. Non vedevo l’ora di avere la patente ed ero curiosa di sapere cosa mi avrebbero regalato i miei genitori per il mio compleanno.
 
Quando raggiunsi il teatro, quel giorno, trovai tutte le luci spente. Pensai che fosse strano, visto che Sky mi aveva mandato un messaggio pochi minuti prima dicendomi di raggiungere il gruppo prima del previsto. Mi avvicinai all’interruttore e quando accesi le luci vidi i miei amici sul palco. Avevano uno striscione che diceva “Buon compleanno, Holly!” e coloratissimi cappellini di carta.
“Ragazzi!” Esclamai, raggiungendoli e sorridendo. Ashley e Liam ci raggiunsero per l’occasione e Sky mi si buttò letteralmente addosso appena misi un piede sul palco.
“Auguri!” Urlò. Anche Ashley si unì all’abbraccio e sentii di avere gli occhi lucidi. Avevo le amiche migliori del mondo e non sapevo cos’avrei fatto senza di loro.
“Grazie!” Dissi. Mi guardai intorno e vidi Charlotte, Harry, Louis, Liam e Zayn in prima fila, davanti a tutti gli altri. Anche Jade e Cindy erano presenti, insieme a tutti gli altri compagni che avrebbero fatto parte di Grease. I miei occhi si fermarono su una persona in particolare. Niall era insieme al cast e Jonathan era stranamente assente.
“Niall?” Domandai, confusa.
“Ehi! Jonathan mi ha detto di dirti che non ce la fa più e che non vuole più essere nel musical, così mi ha proposto di sostituirlo. Spero che non sia un problema.” Aggiunse. “A proposito, auguri.”
“Grazie.” Risposi, rimanendo per qualche secondo senza parole. Niall avrebbe fatto la parte di Kenickie, quindi il fidanzato di Rizzo, che era interpretata da Charlotte. Era un vero e proprio incubo e sapevo che c’era dietro lo zampino di Katy. Doveva essere per forza così. Ero sicura che il suo piano prevedeva tormentare Charlotte, che era ancora innamorata del quarterback, e anche me. Sapevo che Katy era gelosa della nuova amicizia tra me e la ex capo cheerleader e non aveva accolto bene la mia decisione di toglierla dal cast e, soprattutto, da una delle parti principali. “Va bene.” Mormorai.
“Horan, parliamo dopo di lavoro!” Esclamò Louis. “Adesso è il momento di dare il nostro regalo a Holly!”
“Mi avete fatto un regalo?” Domandai, incredula.
“Certo.” Rispose il ragazzo, annuendo. Dopo un suo segnale tutto il gruppo indietreggiò e mi mostrarono una sedia da regista con il mio nome stampato sullo schienale.
“Ragazzi, ma non dovevate!” Dissi. “Grazie, è bellissima!” Aggiunsi dopo essermi avvicinata. Era una sedia pieghevole di legno chiaro, con la seduta e la testata di stoffa verde acqua, il mio colore preferito. Avevo già in mente dove l’avrei messa. Nella mia camera avevo proprio un angolo libero e sarebbe stata benissimo con lo schema di colori di tutta la stanza.
“Aspetta di vedere il falò di questa sera, Holls!” Esclamò Louis, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
“Ma tu devi sempre fare il cretino con tutti, altrimenti non stai bene?” Sbottò Sky, rimuovendo il braccio del ragazzo dal mio corpo e mettendosi in mezzo a noi. Ashley mi lanciò un’occhiata complice e scoppiammo a ridere entrambe. Il giorno in cui Sky avrebbe finalmente ammesso di essere innamorata persa di Louis avrebbe probabilmente nevicato blu.
“Comunque, Hollister, ti stavo dicendo che il tuo party di questa sera sarà fantastico. Lewis ed io abbiamo messo da parte le nostre differenze per qualche giorno per organizzare la festa di compleanno più epica del mondo.” Continuò Louis come se non fosse successo nulla.
“Devi essere pronta, perché dopo le prove andremo direttamente in spiaggia.” Disse Sky.
“Potrai lasciare la tua sedia nella mia Jeep.” Aggiunse Louis, rispondendo alla domanda a cui stavo pensando.
“Grazie.” Ripetei. A parte il piccolo problema di Niall nel cast, la mia vita stava prendendo una piega molto piacevole ed ero felice di aver superato l’incubo con Charlotte. Anche se… no, non volevo nemmeno che quel pensiero si formasse nella mia mente.
Per quel giorno avevamo deciso di non parlare di Grease, di prove o di costumi. Louis e Sky avevano portato delle bibite e dei cupcakes per tutti e avevamo già cominciato a festeggiare il mio compleanno.
 
Arrivai in spiaggia insieme a Ashley e Charlotte, perché Sky era andata via prima con Louis, Harry, Zayn e Liam. Avevano preparato tutto e quando raggiunsi il luogo della festa trovai anche i miei genitori e i gemelli.
“Mamma! Papà! Cosa fate qui?” Domandai raggiungendoli. Mia madre mi rivolse un sorriso dolce e mio padre mi mostrò un piccolo pacchetto regalo incartato.
“Abbiamo il tuo regalo, tesoro!” Esclamò la donna. I gemelli mi abbracciarono stretta e cominciarono a cantare la canzoncina del compleanno. Sorrisi e scompigliai loro i capelli. Sapevano essere delle pesti incredibili, ma erano la mia famiglia. A volte erano dolci e adorabili, come in quel momento.
“Prima vogliamo dare a Holly il nostro regalo!” Esclamò Josh. Mia madre annuì e diede un pacchetto più grande di quello che aveva in mano mio padre ai bambini. Ero curiosa, non avevo idea di cosa avrebbero potuto regalarmi. I miei amici erano intorno a noi ed eravamo tutti felici. Era una giornata di festa ed ero in compagnia perfetta: la mia famiglia e il gruppo di teatro con cui avevo legato così tanto, oltre alle mie migliori amiche Sky ed Ash. Non avrei voluto essere in nessun altro posto in quel momento.
Josh ed Amy mi porsero la scatola a pois colorati e la presi, abbassandomi alla loro altezza e sorridendo.
“Aprila!” Esclamò la bambina. Ridacchiai e tolsi il coperchio. Al suo interno c’era una marionetta con due bottoni azzurri al posto degli occhi e i capelli di lana gialla.
“L’abbiamo fatta a scuola, sei tu!” Disse Josh.
“E’ bellissima, zanzare!” Esclamai e abbracciai forte i due bambini. “Grazie!” Mormorai e guardai di nuovo la bambola. Aveva un vestito rosa e i capelli di lana legati con un nastrino dello stesso colore.
“La metterai nella tua camera?” Mi chiese Amy con un sorriso speranzoso.
“Sul mio letto.” Le risposi, annuendo. Era solo pomeriggio e mi ero già commossa due volte.
“E adesso quello della mamma e del papà!” Esclamò Josh, trascinandomi dai miei genitori prendendomi per una mano. Mio padre mi porse il piccolo pacchetto che aveva tra le mani. Quando lo presi lo portai all’orecchio e lo scossi, perché volevo sapere se avrebbe fatto rumore.
Non avevo la minima idea di cosa aspettarmi, così quando tolsi il nastro e la carta e trovai un paio di chiavi di un’auto all’interno della scatoletta cominciai a urlare. Mi avevano regalato una macchina? Ma non una qualunque, quelle erano le chiavi di una Jeep. Sgranai gli occhi e i miei genitori sorrisero.
“La vedi quella Jeep verde acqua?” Mi domandarono, indicando un punto dietro le loro spalle. L’auto era parcheggiata al lato della strada ed era bellissima. Era esattamente come quella che avevo sempre sognato, da quando Matt, il fratello di Sky, aveva comprato la sua rossa. Era perfetta anche per il surf, per i viaggi sulla costa con le mie amiche… non stavo più nella pelle. Volevo dare l’esame per la patente e cominciare a guidarla immediatamente.
“Grazie!” Esclamai, abbracciandoli. “Grazie, grazie, grazie! Per avermi regalato un’auto anche se sono stata una figlia orribile!” Aggiunsi.
“Sei solo un’adolescente, Holly. Abbiamo fatto tutti i tuoi stessi errori.” Mi rassicurò mio padre, dandomi delle pacche gentili sulla spalla. Mia madre mi diede un bacio sulla guancia e poi mi lasciò andare, libera di raggiungere la mia nuova auto. Anche i miei amici si unirono a me e cominciammo a guardare il mio nuovo mezzo di trasporto.
“E’ bellissima.” Dissi.
“Sai a quante feste andremo, vero?” Mormorò Sky nel mio orecchio per non farsi sentire dai miei genitori. Annuii e sorrisi.
“E i viaggi? Oh, Sky, immaginati quando andremo in vacanza insieme!” Dissi. Ashley, che era al nostro fianco, ci abbracciò entrambe.
“I nostri regali te li diamo domani.” Aggiunse.
“Grazie.” Risposi semplicemente.
 
I miei genitori e i gemelli rimasero in spiaggia per poco, giusto il tempo di mangiare una fetta di torta insieme ai miei amici e di far divertire Josh e Amy nell’acqua prima di tornare a casa. Volevano che avessi la serata tutta per me e volevano che rimanessi in compagnia dei miei compagni di scuola. Il pomeriggio passò davvero in fretta e prima che ce ne rendessimo conto, il sole tramontò e ci ritrovammo tutti intorno al falò a cantare, mangiare marshmallows e s’mores e a ridere.
“Holly, hai un secondo?” Mi chiese improvvisamente Niall. Mi guardai intorno e notai che Charlotte era impegnata in una fitta conversazione con Zayn e, dal modo in cui si guardavano e continuavano a toccarsi, avevo intuito che si piacevano. Sorrisi, perché Malik voleva fare il ‘bad boy’ e il ragazzo alternativo dal cuore di pietra, ma alla fine era attratto da una delle ragazze più belle e popolari della scuola, come tutti gli altri. Annuii e seguii Niall sulla spiaggia, lontano dal falò. Ci sedemmo dietro una barca coperta da un telone per non farci vedere dal resto dei nostri compagni di classe e mi voltai a guardarlo in attesa di sentire cos’avesse da dire.
“Ho un regalo per te.” Disse, porgendomi una scatoletta. “Ma prima ti devo dire una cosa.” Aggiunse con un sorriso.
“Cosa?” Domandai.
“Ti ricordi il falò all’inizio della scuola?” Annuii. “Sei entrata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno. Prima di quel giorno non… non pensavo che avrebbe potuto esserci qualcosa tra di noi. Holly, sono stato un cretino a rovinare quello che avevamo e non riesco a smettere di pensare a te da più di tre mesi. Ti amo, Holly.” Aggiunse poi, parlando in fretta. Sgranai gli occhi davanti all’ultima frase. Niall Horan, il ragazzo per cui avevo avuto una cotta astronomica per due anni, mi aveva detto che mi amava? Tutta la rabbia che avevo provato nei suoi confronti fino a quel momento svanì. Mi aveva tradita, certo, e non era una cosa che avrei dimenticato facilmente, ma mi amava. Niall era il primo ragazzo che mi diceva una cosa del genere e sentii immediatamente le mie guance diventare più calde. Il mio stomaco sembrava uno di quei tendoni pieni di farfalle che si trovavano negli zoo.
“Niall…” Dissi, ma il ragazzo mi interruppe con un bacio sulle labbra.
“Non devi rispondermi subito. Voglio solo che tu sappia cosa provo per te e volevo darti questo regalo. Ci tenevo a farlo su questa spiaggia, perché è il posto in cui mi sono innamorato di te.”
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma non riuscii a pronunciare nessuna parola. Il ragazzo mi porse la scatoletta con il mio regalo. La scartai e aprii e sorrisi davanti a una collanina d’oro giallo con un ciondolo con scritto ‘Holly’ in corsivo.
“Così penserai a me ogni volta che la vedrai.” Disse Niall, aiutandomi a metterla.
“Grazie.” Mormorai a bassa voce. Non sapevo come comportarmi, perché nonostante tutto continuava a piacermi. Perché doveva essere tutto così difficile? Charlotte era diventata mia amica e Niall doveva interpretare il suo ragazzo nel musical della scuola. Inoltre era stato con Katy, che era furiosa perché l’avevo cacciata dallo spettacolo.
“Mi dispiace per quello che ho fatto, soprattutto perché le mie informazioni erano sbagliate. Mi sento un totale coglione per essere stato geloso di Styles.”
“Cosa vuoi dire?” Chiesi.
“E’ gay davvero. L’ho visto nei bagni della scuola con Tomlinson.” Rispose Niall, alzando le spalle. Per qualche motivo sentii una stretta allo stomaco. Decisi di dare la colpa all’idea di qualcuno che facesse qualsiasi cosa nei bagni dei ragazzi della scuola, anche solo entrarci. Non avevo molte fobie, ma i bagni dei ragazzi mi terrorizzavano per quanto erano sporchi.
“Ma Louis…” Cominciai a dire, poi mi ricordai che il ragazzo non aveva detto a nessuno di essere andato a letto con Sky, quindi non volevo essere io a rivelarlo ai suoi compagni. Certo, la cosa mi sembrava strana, ma cercai di smettere di pensarci.
Non aggiunsi altro e non opposi nessun tipo di resistenza quando il ragazzo si avvicinò per darmi un bacio. Avevo una strana sensazione di vuoto che non riuscivo a spiegarmi, nonostante avessi passato una delle giornate più belle della mia vita. In pochi secondi ci ritrovammo sdraiati sulla spiaggia, esattamente come facevamo quando il ragazzo veniva a trovarmi di nascosto a casa mia. Forse quello che provavo erano solo sensi di colpa perché Charlotte era a pochi metri da noi e non volevo ferirla. Sì, doveva essere così.
Provai a lasciarmi andare e passai le mani tra i capelli di Niall, mentre il ragazzo mi baciava. C’era una tenerezza nuova nei suoi movimenti, forse perché mi aveva confessato quello che provava.
Quel momento, però, non durò molto. Sky ci interruppe, correndo verso di noi con aria sconvolta.
“Holly!” Esclamò, mostrandomi lo schermo del suo cellulare.
“Che succede?” Domandai con una punta d’imbarazzo. Niall ed io ci allontanammo e sistemai i vestiti che si erano spostati mentre ci baciavamo.
“E’ arrivata a tutti un’e-mail dal tuo account della scuola. Holly, è la foto che ha scattato Chris la sera della tua festa.” Annunciò la ragazza, mostrandomi il famoso scatto in cui ero senza vestiti. Il testo era stato scritto come se fossi stata io e diceva che avrei voluto che tutti i ragazzi della scuola mi facessero delle cose oscene che non avevo mai nemmeno sentito nominare. Sentii la suoneria del mio telefono e osservai il messaggio che mi era appena arrivato da Katy. “Buon compleanno, Holly.”

 

Buon martedì! Eccoci con il consueto appuntamento con Teenage Kicks e, come vi avevo promesso, la festa di Holly non poteva andare bene, giusto? Cosa succederà adesso che tutta la scuola ha visto quello scatto rubato della ragazza? Nel prossimo capitolo, che posterò martedì, scopriremo tutto! Spero che vi sia piaciuto!

Ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno letto e continuano a leggere questa storia. Non sapevo nemmeno io cosa sarebbe successo dopo il primo capitolo ed eccoci qui, al ventunesimo, con qualunque tipo di dramma adolescenziale. Grazie a tutti, anche alle persone che la inseriscono tra le preferite, seguite e ricordate. Grazie a chi mi lascia recensioni, perché i vostri commenti rendono la mia giornata più bella. <3

Vi lascio tutti i miei link per aggiornamenti sulla storia e se volete fare quattro chiacchiere! Vi segnalo anche che sulla mia pagina Facebook ho postato l'annuario della scuola di Holly, con tutte le foto dei suoi compagni di classe, e due album di foto: i protagonisti maschili della storia e le protagoniste femminili. Se avete qualche dubbio su chi è chi, potete consultare quelli :)
Inoltre, se vi interessa, sto partecipando a un concorso per una casa editrice e potete leggere cinquanta pagine di una mia storia originale. Potete trovare tutte le informazioni qui.

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Capitolo 22
*** You're in Trouble, Miss Young ***


Capitolo 22 – You’re in Trouble, Miss Young
 
“Holly, da dove viene questa foto?” Mi domandò immediatamente Niall, guardando lo schermo del suo telefono. Non potevo credere che fosse successo. Katy quella sera era, insieme a Jonathan, la grande assente della serata. Ma come aveva fatto a entrare nel mio account e-mail della scuola?
“Non è il momento, Niall.” Rispose Sky, porgendomi una mano e aiutandomi a rialzarmi. Ero in panico, non sapevo cosa fare. Non volevo raggiungere i miei compagni, perché sapevo che tutti avevano visto quella foto. Mi vergognavo, avrei voluto nascondermi in casa e non uscire mai più. La mia amica mi spinse leggermente verso la parte di spiaggia in cui tutti i nostri amici ci stavano aspettando.
“Sky…” Mormorai.
“Andrà tutto bene, Holly.”
“L’hanno vista tutti.” Dissi a bassa voce, bloccandomi a metà strada. Sky mi stava riaccompagnando al falò, ma non ero in grado di affrontare tutta quella gente.
“E’ tutto a posto. Tutti sanno che non l’hai mandata tu e ti aiuteremo dimostrarlo.” Mi rassicurò la ragazza, stringendomi la mano.
Charlotte corse immediatamente verso di me.
“Holly, ti giuro che non sono stata io! Ho cancellato quella foto davanti a te e non ne avevo nessun’altra copia!” Esclamò.
“So che non sei stata tu.” Dissi. “E’ stata Katy.” Aggiunsi.
“Probabilmente è la sua vendetta per avermi sostituita a lei in Grease.” Rispose Charlotte, abbassando lo sguardo. Sospirai ed evitai lo sguardo dei miei amici.
“Ehi, Young!” Esclamò Louis, richiamando la mia attenzione. Sky era già pronta a insultarlo e, a giudicare dalla sua espressione assassina, anche a picchiarlo, ma si trattenne. Non ero sicura di essere pronta a una battuta su quel maledetto scatto rubato. “Ti stai perdendo i migliori s’mores del mondo! Vieni prima che finiscano!” Aggiunse il ragazzo, sorridendo. Emisi un sospiro di sollievo e mi avvicinai al gruppo, sedendomi tra Harry e Sky.
“Devo ancora darti il mio regalo.” Disse Harry, rivolgendomi un sorriso e fingendo di non aver visto nulla. Tutti i miei amici continuarono a chiacchierare e a ridere come se non avessero mai ricevuto quella foto e fui loro veramente grata. Avevo bisogno di normalità. Ero terrorizzata, perché quell’e-mail era stata mandata con il mio account della scuola, quindi se qualcuno l’avesse fatto presente al preside – ed ero sicura che Katy l’avrebbe fatto – il giorno successivo sarei stata probabilmente chiamata nel suo ufficio per spiegarmi. Avrebbero chiamato i miei genitori e sarebbe stata la mia fine.
“Grazie.” Dissi. Il ragazzo mi prese una mano e la strinse, poi mise un braccio intorno alle mie spalle e mi attirò a lui, facendomi sentire protetta e al sicuro. Sapevo che anche Niall era tornato al falò ed evitai di cercarlo con lo sguardo perché non volevo vedere la sua espressione.
 
Per il resto della serata nessuno nominò quella foto nemmeno una volta. Niall mi mandò un messaggio, chiedendomi di vederci il pomeriggio successivo a casa mia, ma non parlammo di persona. Louis si offrì di accompagnarmi a casa con la sua Jeep, in modo da lasciarmi la sedia da regista che mi aveva regalato il gruppo di teatro, e Harry si unì a noi. Salutai tutti, abbracciandoli e ringraziandoli almeno un centinaio di volte per tutto quello che avevano fatto, e salii in auto con i ragazzi. Il viaggio fino a casa mia durò davvero poco, perché abitavo a pochi passi dalla spiaggia, ma apprezzai il passaggio. Louis insistette per trasportare la sedia pieghevole fino alla mia porta e Harry recuperò una scatola dal sedile posteriore e me la porse quando rimanemmo soli. Notai che i miei genitori avevano spostato la mia Jeep dalla strada di fianco alla spiaggia al vialetto di casa nostra.
“E’ il mio regalo.” Disse con un sorriso. “Non sono riuscito a trovare l’originale, così te ne ho preso un altro.” Aggiunse.
Quando scartai il regalo capii perché il ragazzo aveva passato giorni a farmi domande strane sul mio peluche a forma di delfino. Nella scatola ce n’era uno quasi identico a quello che avevo da bambina.
“Harry!” Esclamai, estraendo il peluche. “E’ morbido come Dido!” Aggiunsi. Il ragazzo sorrise e lo abbracciai forte, inspirando il suo profumo.
“Ho provato a chiedere ai tuoi genitori, ma mi hanno detto che purtroppo non sanno nemmeno loro che fine ha fatto quello originale. Così con le risposte che mi hai dato tu e quelle che mi hanno dato loro… ecco Dido Due!”
Il delfino era un regalo all’apparenza stupido, ma che significava tantissimo per me. Harry ci aveva pensato e aveva preso qualcosa che sapeva mi avrebbe fatto davvero piacere ricevere. Rimasi stretta a lui per qualche minuto, con il peluche in una mano. Il ragazzo stava accarezzando la mia schiena e la sua presenza vicino a me mi faceva sentire tranquilla nonostante tutto quello che stava succedendo.
“Grazie.” Mormorai. “Sei una delle persone migliori che conosca. Ti voglio bene, Harry.” Aggiunsi.
“Ti voglio bene anch’io, Holly.” Rispose, dandomi un bacio sulla guancia che mi fece provare un brivido. Perché provavo quelle sensazioni assurde e stupide? Erano fuori luogo. “Supereremo tutto insieme, okay?” Domandò poi, allontanandosi leggermente da me.
“Okay.” Dissi. Ci credevo sul serio. Harry avrebbe potuto dirmi che il giorno successivo saremmo andati sulla luna e ci avrei creduto senza battere ciglio. Louis ci raggiunse con un sorriso stanco.
“Forza, Styles. Dobbiamo andare a scuola domani mattina!” Esclamò, dando una pacca sul sedere al suo amico.
“Buona notte, Holly.” Disse Harry prima di attraversare la strada per raggiungere la sua casa.
“Notte!” Esclamò Louis, facendo il gesto di mandarmi un bacio. Un sorriso comparve automaticamente sul mio volto.
“Buona notte, ragazzi. Grazie di tutto.” Risposi prima di prendere il delfino e la sedia pieghevole e rientrare in casa.
 
Il giorno successivo mi svegliai dopo una serie di incubi e cominciai ad essere agitata perché non volevo andare a scuola. Se al mio compleanno il gruppo dei miei amici aveva assolutamente fatto finta di nulla, sapevo che a scuola non sarebbe stato così. Ci sarebbe stata Katy, l’autrice di quello stupido scherzo. Quando arrivai nei corridoi della Santa Monica High ero un fascio di nervi. Ashley e Sky rimasero al mio fianco per tutto il tempo e ci sedemmo vicine durante l’ora di storia con Sanders. Alla fine della lezione il professore mi chiese di rimanere in classe per un momento.
Sky mi guardò con aria incuriosita, ma non disse nulla e uscì dall’aula insieme a Ashley.
“Sì, professore?” Domandai, chiudendo il libro e avvicinandomi alla cattedra su cui era seduto.
“Va tutto bene, Holly?” Mi chiese. Lo guardai per qualche istante prima di annuire. “Ho sentito dei pettegolezzi questa mattina. Non… di solito non faccio caso a queste cose, ma ho sentito quello che è successo. Hai bisogno di parlare con qualcuno? Vuoi che fissiamo un appuntamento con lo psicologo della scuola?”
“P-perché?” Domandai.
“Non ti voglio giudicare, Holly, ma credo che il modo che hai scelto per attirare l’attenzione non sia il migliore.”
“Di cosa sta parlando, professore?” Chiesi ancora.
“Della foto che è stata ricevuta da tutta la scuola.” Rispose Sanders. Oh, no. Lo sapevano anche i professori! Gli occhi mi si riempirono di lacrime e avrei voluto scappare.
“Non sono stata io.” Mormorai. Il libro di storia scivolò dalle mie mani, cadendo con un tonfo per terra e spargendo tutti i fogli dei miei appunti sul pavimento. Perfetto, pensai. Ci mancava proprio questa. Mi abbassai per raccogliere tutto, pensando a cosa dire al professore. “E’ stato uno scherzo crudele di qualcuno.” Spiegai, alzando lo sguardo per incontrare quello del professore, che mi stava guardando con apprensione.
“Se hai bisogno di parlare con qualcuno, Holly, vieni da me, okay?” Disse prima di alzarsi dalla cattedra e aiutarmi a raccogliere il resto dei miei fogli. Annuii e uscii velocemente dalla classe per raggiungere la lezione di inglese. L’ultima cosa di cui avevo bisogno era che i professori si accorgessero di quello che stava succedendo.
 
Come se la mia giornata non potesse andare peggio, durante la lezione sentii l’annuncio della segretaria del preside risuonare in tutta la scuola.
“La signorina Holly Young è attesa nell’ufficio del preside.” Disse la voce un po’ metallica. Tutti i miei compagni di classe si voltarono a guardarmi e desiderai sparire. Raccolsi i miei libri velocemente, mi scusai con la professoressa Robertson e raggiunsi la presidenza. L’ultima volta che ero stata in quell’ufficio avevo ricevuto una punizione per qualcosa che non avevo fatto. Quella volta, però, la situazione era più grave. Trovai ad aspettarmi mia madre e la sua espressione non era felice. Anzi.
“Signorina Young.” Disse il preside quando entrai e mi sedetti su una delle sedie di fronte alla sua scrivania. Mia madre mi guardò con aria preoccupata. Sicuramente la storia della foto aveva fatto il giro della scuola ed era arrivata alle orecchie del signor Bellard e sarei stata espulsa. Mi resi conto che stavo tremando e appoggiai le mani ai braccioli della sedia per farle stare ferme.
“Signor preside, scusi il ritardo.” Ci interruppe il professor Sanders, entrando nell’ufficio e guardando prima mia madre e poi me. Ero confusa, cosa ci faceva il mio professore di storia in quella stanza? Forse aveva avvisato lui Bellard di quello che stava succedendo?
“Signorina Young.” Ripeté il preside. “E’ stata chiamata in presidenza per due motivi.” Continuò l’uomo. “Il primo è che ci è giunta voce del suo uso improprio dell’indirizzo e-mail scolastico.”
Chiusi gli occhi e mi trattenni con tutte le forze dallo scuotere la testa. Ovvio che qualcuno l’aveva avvisato.
“Uso improprio di che tipo?” Domandò mia madre.
“Distribuzione di materiale pornografico.” Rispose Bellard. La donna cambiò immediatamente espressione da preoccupata a scioccata e si voltò verso di me.
“Non sono stata io.” Mormorai. “Lo giuro, non sono stata io.”
“Cos’è successo?” Domandò mia madre. Come avrei fatto a raccontarle tutta la verità? Avrei dovuto dirle della festa, di quello che stava per succedere con Niall, del fatto che avevo bevuto troppo… sarei stata in punizione per il resto della mia vita e mi avrebbero tolto la Jeep prima ancora di poterla usare per la prima volta.
“Una foto della signorina Young senza vestiti è stata inviata dal suo indirizzo e-mail a tutta la scuola.” Spiegò Bellard al mio posto.
“Ma non sono stata io.” Ripetei.
“Chi è stato?” Domandò immediatamente mia madre. “E come hanno ottenuto una tua foto nuda?” Aggiunse, alzando la voce.
“Qualcuno l’ha scattata la sera della festa a casa, mentre dormivo.” Confessai, ormai in lacrime.
Mia madre non urlò e non fece una scenata, invece mi rivolse la solita espressione di delusione mista a rabbia che mi fece sentire ancora peggio.
“Chi è stato?” Domandò mia madre.
“Chris Johnson.” Dissi. Bellard parlò velocemente con la sua segretaria e le disse di chiamare anche il mio compagno in presidenza.
“E chi l’ha inviata dal tuo indirizzo e-mail?”
“Non lo so.” Mentii.
“E’ stato lui?”
“Non lo so.” Ripetei. Non avrei potuto dire che era stata Katy. Avrebbe reso la mia vita ancora più impossibile di prima. Se quella era stata la sua vendetta per averle tolto una parte nel musical della scuola, non volevo nemmeno immaginare di cosa sarebbe stata capace di fare se avessi detto al preside che era stata lei a distribuire quella foto.
Bellard sospirò e scosse la testa.
“Il secondo motivo per cui è stata chiamata nel mio ufficio, signorina Young, è questa e-mail anonima che ha ricevuto la mia segretaria poco fa.” Aggiunse l’uomo, porgendomi due fogli. Cominciai a leggere il testo e sgranai gli occhi ad ogni riga.
“Signor Bellard, le scrivo per denunciare una situazione davvero grave. Qualche tempo fa il professor Sanders mi ha confessato di essere innamorato di me e mi ha chiesto di andare a casa sua dopo la scuola, ma io ho rifiutato e sono sempre stata troppo imbarazzata per dirlo a qualcuno. Pensavo che fosse successo solo a me finché oggi, passando in corridoio, ho visto la scena rappresentata in foto con i miei occhi. La studentessa si chiama Holly Young, è del terzo anno e dall’immagine è chiaro che sta facendo delle cose al professor Sanders. Signor Bellard, non riuscivo a credere ai miei occhi! Ho pensato alla possibilità che Sanders avesse sedotto anche lei come ha cercato di fare con me, ma dopo la foto di Holly che ho ricevuto ieri sera non ne sono più tanto sicura. Credo che lei abbia sedotto lui. Holly Young e il professor Sanders hanno una relazione e trovo la cosa rivoltante. Dovrebbe licenziare quell’uomo a cui piacciono le ragazzine minorenni ed espellere Holly per aver sedotto un professore!”
Guardai il secondo foglio e notai una foto che sì, sembrava molto compromettente. Il professor Sanders era seduto sulla cattedra con le gambe semiaperte e io ero in ginocchio di fronte a lui con lo sguardo rivolto verso il suo. Sembrava che stessi davvero facendo qualcosa che non avrei mai dovuto fare.
Rivolsi lo sguardo verso il preside, poi mia madre, che aveva letto la lettera e aveva gli occhi lucidi e stava scuotendo la testa. Infine mi girai verso Sanders, nella speranza che dicesse a tutti la verità, ma era immobile e aveva socchiuso la bocca in un’espressione di sorpresa. Ero sicura che quell’e-mail anonima era stata mandata da Katy e questa volta si era spinta davvero troppo in là. Sarei stata espulsa, il professor Sanders sarebbe andato in prigione e non sarei mai stata ammessa a nessun college. E, probabilmente, i miei genitori mi avrebbero mandata in convento per il resto della mia vita.

 


Buongiorno! Come promesso, ecco la seconda parte della festa di Holly e le conseguenze di quello che è successo! Cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo? Holly sarà ancora più nei guai o deciderà di dire la verità? Martedì scopriremo come andrà avanti questa situazione!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e grazie infinite se siete arrivati a leggere fino a qui <3

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Capitolo 23
*** The Truth ***


Capitolo 23 – The Truth
 
“Joel?” Bellard richiamò l’attenzione di Sanders, che stava ancora fissando quella foto con un’espressione che non riuscivo a decifrare. “Se queste accuse sono vere…” Cominciò a dire il preside, ma il professore lo interruppe, alzando una mano.
“Niente di tutto quello che è scritto in quell’e-mail è vero.” Replicò. “Ho chiesto alla signorina Young di rimanere cinque minuti in più nella mia classe per parlare della foto che sta circolando da ieri sera.” Aggiunse.
“In questa foto non stavate parlando.” Commentò Bellard.
“No.” Confermò Sanders. “Holly era agitata e le è caduto il libro. Si è abbassata per raccogliere i fogli che si sono sparsi sul pavimento.” Spiegò. Bellard rivolse la sua attenzione verso di me.
“E’ vero?”
“Sì. Mi è caduto il libro perché non volevo parlare della foto che è stata inviata dal mio account e-mail, ero agitata e mi è scivolato.” Dissi. “Non stavo facendo quello che sembra, signor Bellard.” Aggiunsi.
“Inoltre non ho mai confessato il mio amore per nessuna studentessa.” Intervenne Sanders, sorridendo. Come poteva trovare la forza di sorridere in un momento del genere?
“Joel, è la tua parola contro quella di uno studente e la foto è piuttosto incriminante, capiscimi. Ho le mani legate.” Rispose il preside.
“No.” Replicò Sanders, scuotendo la testa. Sbuffò e poi parlò lentamente, come se gli desse fastidio pronunciare ogni singola parola di quel discorso. “La verità, signor preside, è che non ho fatto nessuna delle cose di cui sono stato accusato, perché non sono interessato alle mie studentesse. Non in quel senso. E, visto che la mia parola non le basta, le spiegherò anche i motivi per cui non sono interessato. Odio parlare della mia vita privata, ma in questo caso non ho scelta, visto che ne va della mia carriera, della mia reputazione e della vita di una studentessa. Non sono interessato alle ragazzine minorenni. Anzi, a dire la verità non sono interessato nemmeno alle ragazze in generale. Sono gay e sono felicemente fidanzato. Sean, il mio compagno, ed io ci sposeremo tra due mesi.” Continuò. “Non so chi sia stato a mettere in giro queste voci, ma sospetto fortemente che sia la stessa persona che ha mandato la foto di Holly a tutta la scuola. Immagino che sia una sorta di vendetta personale o qualcosa del genere. Giusto, Holly?”
Annuii, non sapendo cosa aggiungere a quel discorso perfetto. Il professor Sanders mi aveva salvata dall’espulsione, anche se aveva dovuto parlare della sua vita privata.
“Sono pronto a dire le stesse cose che ho detto in questo ufficio a tutta la scuola, se necessario.”
“A questo punto sono più interessato alla persona che ha inviato questa foto a tutti gli studenti e che ha messo in giro questi pettegolezzi.” Rispose Bellard. “Non tollero che nella mia scuola ci siano comportamenti del genere. La persona che ha distribuito quella foto verrà denunciata e sconterà la propria pena, come è giusto che sia.”
“Pena?” Domandai con voce tremante. Avrebbero mandato Katy in prigione? In quel momento avrei voluto avere delle prove concrete per dimostrare che fosse stata lei, perché non mi sarebbe dispiaciuto vederla dietro le sbarre con una tuta arancione.
“Essendo minorenne e trattandosi di un reato del genere la persona colpevole dovrà probabilmente svolgere servizi sociali per alcune ore, oltre ad essere sospesa per qualche giorno.” Spiegò Bellard. “La denuncia finirà sul suo fascicolo personale e saranno avvisati i college in cui farà domanda.” Aggiunse.
Abbassai lo sguardo sul pavimento, un po’ delusa e spaventata. Servizi sociali, molto probabilmente, significava raccogliere rifiuti in spiaggia o in qualche parco. Però Katy sarebbe stata libera di rovinarmi ulteriormente la vita.
“Holly, se sai chi è stato devi dircelo.” Disse Sanders, abbassandosi per arrivare al mio livello e guardandomi negli occhi. Distolsi lo sguardo. Tanto non avevo prove.
“Signorina Young, possiamo aiutarla.” Aggiunse il preside.
“Holly, tesoro, se qualcuno ti sta tormentando devi dircelo. Possiamo fare qualcosa.” Disse mia madre, appoggiando una mano sulle mie.
“Katy Evans.” Mormorai, evitando di guardare gli adulti intorno a me. “Non ho prove che sia stata lei, a parte un messaggio che mi è arrivato esattamente dopo che la foto è stata inviata a tutti.” Aggiunsi. “Ma potrebbe averlo fatto perché l’ho sostituita nello spettacolo della scuola, visto che non veniva mai alle prove.”
“Hai fatto la cosa giusta, Holly.” Disse il preside, dandomi per la prima volta del tu. Parlò per qualche secondo con la sua segretaria, dicendole di chiamare in ufficio anche Katy, oltre a Chris, e poi si rivolse di nuovo a me. “Indagheremo su questa situazione e troveremo il colpevole.”
“Grazie.” Dissi, sentendomi un po’ più libera, ma nello stesso tempo terrorizzata. Se Katy avesse scoperto che avevo fatto il suo nome al preside mi avrebbe reso la vita ancora peggio di prima.
Charlotte mi sembrava tremenda all’inizio, ma dopo averla conosciuta avevo capito che non era così male. Anzi, si comportava in quel modo solo perché era nel gruppetto di Katy e perché voleva sempre avere il controllo su tutto, visto che la situazione a casa sua non era delle migliori. Katy, invece, era perfida senza motivo. Charlotte mi aveva raccontato che la sua vita sembrava perfetta e che tormentava gli altri solo perché si divertiva a farlo. Si sentiva meglio quando rendeva la vita di qualcuno miserabile.
Quando uscii dall’ufficio del preside insieme al professor Sanders e mia madre incrociai Chris, che stava per entrare.
“Mi dispiace, Holly. Davvero, mi dispiace. Non volevo che succedesse nulla di tutto ciò. Pensavo solo che fosse divertente!” Esclamò.
“Ci penso io.” Disse improvvisamente Sanders, rientrando nell’ufficio del preside.
“Scusa, mamma. Avrei dovuto dirti tutto.” Mormorai quando rimasi sola con la donna. Ci sedemmo sulle sedie nella piccola sala d’attesa e aspettai che mi facesse una ramanzina.
“Holly, io capisco che tu ti sia sentita in imbarazzo, capisco tante cose. Anche quando hai organizzato una festa o sei stata a casa di un ragazzo senza il nostro permesso.” Disse. “Ma questa situazione è seria. Una tua foto senza reggiseno è sui telefonini di tutti gli studenti di questa scuola e potrebbero metterla online, su Facebook, Twitter o qualunque altro social network usate voi ragazzi in questo periodo.” Continuò. “So che è spaventoso parlare con i genitori di una cosa del genere perché hai paura della possibile reazione. Ti capisco, sono stata anch’io un’adolescente e ho avuto paura di cosa mi avrebbero detto i tuoi nonni. Voglio che tu ti senta come se potessi dire a me e a papà qualunque cosa, d’accordo? Ti prometto che ti capiremo sempre e ti aiuteremo.” Concluse, facendomi piangere un’altra volta. “Vuoi tornare a casa?” Mi domandò pochi secondi dopo. Ero tentata. Avrei voluto nascondermi per il resto della mia vita, ma cercai di farmi forza. Mettere la testa sotto la sabbia avrebbe solo peggiorato la situazione. In quel momento avrei dovuto essere coraggiosa e continuare ad affrontare la vita come se non fosse successo nulla.
“No.” Dissi. “Grazie, mamma.” Aggiunsi. “Mi dispiace che ti abbiano chiamata per questa storia. Non… non volevo che lo scoprissi così.”
Mia madre sorrise - anche se era un gesto stanco e tirato - e annuì. Poi si alzò dalla sedia su cui era seduta e mi rivolse un lungo sguardo prima di allontanarsi. Avrei dovuto tornare a lezione di inglese, ma ormai mancavano pochi minuti al suono della campanella, così decisi di andare direttamente in caffetteria per la pausa pranzo.
 
Per quel pomeriggio avevo piani con Sky ed Ashley e poi con Niall. Avrei dovuto incontrarlo per parlargli, come mi aveva chiesto la sera prima. Avevo convinto Ramona a chiudere un occhio, dicendole che dovevo seriamente discutere con lui di un argomento molto importante e di non dirlo ai miei genitori. Lei aveva accettato di tenere la bocca chiusa a patto che, quando sarebbe stato il momento, andassi con lei a comprare il suo abito da sposa. Le mie amiche mi raggiunsero subito dopo le lezioni e mi diedero i loro regali di compleanno, che mi strapparono un sorriso nonostante tutto quello che stava succedendo. Avevo raccontato loro quello che era successo durante l’ora di pranzo, quindi a casa mia cercammo di parlare di tutto tranne di quello. Ci concentrammo sullo shock di Sky per avere appreso che il professor Sanders non sarebbe mai stato interessato a lei e sul fatto che Ashley avesse finalmente deciso di dare una possibilità a Liam e sarebbero usciti insieme il pomeriggio successivo. Da soli, lontani dalla scuola. Per lei si trattava di un grande passo avanti ed era agitata, ma felice.
Quando arrivò Niall lo feci entrare dalla porta sul retro e lo accompagnai nella mia camera, dove socchiusi la porta per evitare che i gemelli mi interrompessero mentre parlavo con lui.
“Mi dispiace per tutto questo casino.” Disse, sedendosi sul mio letto. Osservò per qualche secondo la sedia da regista che mi aveva regalato il gruppo di teatro, poi posò lo sguardo sulla marionetta dei gemelli e sul delfino. “E’ nuovo?”
“E’ un regalo di Harry.” Risposi, sentendomi in imbarazzo per qualche motivo. “Ti dispiace se non parliamo di quello che è successo ieri sera?” Domandai.
“Ma veramente…Okay.” Disse il ragazzo. Era ovvio che volesse delle risposte, ma non ero pronta a dargliele. Ero così stanca di parlare di quella situazione, avevo semplicemente bisogno di smettere di pensarci per un paio d’ore.
“Di cosa volevi parlarmi?” Domandai poi.
“Di quello che è successo.” Mormorò Niall. “Volevo chiederti perché non mi hai mai detto niente.”
“Non lo so.” Risposi con onestà. “Pensavo di poter gestire tutto da sola e in un certo senso l’ho fatto. O almeno… la situazione con Charlotte è risolta e siamo amiche adesso.” Dissi.
“E’ una cosa a cui non mi abituerò mai.”
“E’ strano da dire, ma avevi ragione tu e non è così male come sembra.” Dissi e alzai le spalle. Non riuscivo a capire perché la conversazione tra di noi sembrasse così forzata e strana. Calò il silenzio nella mia camera e cominciai a guardarmi intorno, un po’ in imbarazzo. Forse l’atmosfera era così innaturale perché non eravamo abituati a parlare. In realtà finivamo sempre per baciarci e le nostre conversazioni erano sempre piuttosto corte.
“Riguardo a ieri sera…” Cominciò a dire Niall. “Quello che ti ho detto, intendo. Ehm… non l’ho fatto per obbligarti a rispondere, okay?” Aggiunse e arrossì. Per qualche secondo vidi il ragazzino di prima superiore che mi aveva fatto perdere la testa quando si era dovuto presentare in classe, davanti a tutti i nuovi professori. Quello che era arrossito quando aveva spiegato che la sua famiglia era di origini irlandesi e che la sua passione era il football e avrebbe voluto diventare un giocatore professionista. Louis aveva fatto una battuta, eravamo scoppiati tutti a ridere, insegnanti compresi, e Niall si era rilassato. Poi aveva puntato lo sguardo su Charlotte, che era cambiata radicalmente in una sola estate e capii immediatamente che se ne era innamorato all’istante. Ricordavo ancora la sensazione che avevo provato, il desiderio di essere al suo posto e di essere il centro dell’attenzione di Niall. E in quel momento lo ero. Il ragazzo mi stava guardando esattamente come aveva guardato Charlotte il primo giorno di scuola, ma in qualche modo sentivo che non era la stessa cosa. Non riuscivo a capire perché non fossi felice. Forse era la preoccupazione per tutto quello che stava succedendo. Bellard avrebbe trovato delle prove per incriminare Katy? Chris aveva confessato? Cosa sarebbe successo?
“Non preoccuparti, lo so.” Dissi. In realtà non lo sapevo. Niall mi aveva confessato di amarmi, quindi probabilmente si aspettava che rispondessi dicendo che provavo le stesse cose per lui. Ma era vero? Se me l’avesse detto al falò dell’inizio della scuola gli avrei risposto in un batter d’occhio, ma in quel momento non riuscii a obbligarmi ad aggiungere altro.
Forse avevo solo bisogno di rilassarmi e di lasciarmi andare, di sentirmi più vicina a lui. Dopo aver scoperto che mi aveva tradita con Katy le cose non erano più state come prima e non avevamo più quell’intimità che avevamo all’inizio. La sera precedente, alla mia festa, ci eravamo baciati dopo che mi aveva confessato di amarmi e avevo notato una tenerezza nuova nei suoi gesti, ma il problema ero io. Ero più distaccata del solito. Decisi di approfittare della privacy della mia camera per capire se le cose tra Niall e me avrebbero mai potuto tornare ad essere come prima. Mi avvicinai a lui e lo baciai.
Il ragazzo rispose a quel gesto immediatamente, come se non aspettasse altro.
“Sei bellissima.” Mormorò, guardandomi negli occhi e sorridendo. Riavvicinò il viso al mio e mi baciò di nuovo, questa volta facendomi sdraiare sul letto e posizionandosi sopra di me. Mi guardava come se fossi stata il centro del suo mondo, come se in quel momento non esistesse nessun altro per lui e, per la prima volta in giorni, riprovai la sensazione di avere le farfalle nello stomaco. Forse ero ancora innamorata di lui. Decisi di smettere di pensare e di lasciarmi andare. Ero davvero stanca di avere tutti quei pensieri in testa, su quello che era successo tra lui e Katy, la foto che avevano ricevuto tutti i miei compagni, tutto. Continuai a baciare Niall e lo aiutai a togliersi la maglietta, mentre lui faceva la stessa cosa con me. Non avevo progettato quel momento e forse era proprio quello che lo rendeva così speciale. Era spontaneo.
“Perché vi state mangiando la faccia?” Sentii improvvisamente. Josh e Amy avevano aperto la porta della mia camera senza che me ne accorgessi ed erano di fianco al mio letto. Entrambi stavano osservando quello che stava succedendo.
 

Buongiorno! Scusate il ritardo, ma mi ero completamente dimenticata che oggi fosse martedì! Rischiavo di non postare :)
Ecco il nuovo capitolo, in cui scopriamo cos'è successo nell'ufficio del preside, Holly cerca di rimettere le cose a posto con Niall e... ricompaiono i gemelli! Già, sempre nei momenti meno opportuni! Spero che vi sia piaciuto!
Nel prossimo, che posterò sempre martedì, vedremo le conseguenze di quello che è successo alla festa (cosa succederà a Katy? Troveranno qualche prova per incriminarla?) e Holly prenderà una decisione molto importante.
Grazie per aver letto e alla prossima! Un bacione xx

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Capitolo 24
*** Guilty ***


Capitolo 24 – Guilty
 
Niall si allontanò immediatamente da me e mi coprii con un cuscino.
“Non ci stiamo mangiando la faccia.” Replicai subito. “Ci stiamo baciando.”
“Perché?” Mi chiese Amy.
“Perché ci vogliamo bene.” Cercai di spiegare. Amy e Josh mi guardarono per qualche secondo.
“Perché?” Mi domandò ancora la bambina. Guardai Niall alla ricerca di un aiuto qualsiasi, ma era imbarazzato quanto me.
“Zanzare, quando due persone si vogliono molto bene… si baciano così.” Spiegai. “Anche mamma e papà.”
“Anche noi?” Domandò Josh, guardando sua sorella.
“No, voi no.” Risposi immediatamente. “Voi siete fratello e sorella. Questo… ehm, questo tipo di baci è solo per due persone che non si conoscono. Cioè, no.” Borbottai. Stavo solo peggiorando la situazione. Cosa avrei potuto dire loro? E, soprattutto, avrei dovuto trovare il modo per non farli andare dai miei genitori con domande inappropriate su quello che avevano visto. Improvvisamente pensai a Harry. Se fosse stato in quella stanza avrebbe saputo esattamente cosa dire ai gemelli. Gli veniva naturale parlare con loro, non faceva nessun tipo di sforzo.
“E’ un gesto per dimostrare affetto alla persona che si ama.” Sentii dire Niall. “Sono cose che non si fanno tra parenti, si fanno con il fidanzato o la fidanzata, ma quando si è più grandi.” Spiegò. I bambini lo guardarono a bocca aperta, come se avesse appena annunciato che i dinosauri non erano estinti.
“Quindi io non posso farlo con la mia fidanzatina?” Domandò Josh.
“Hai una fidanzatina?” Chiesi di rimando con aria sconvolta. I gemelli avevano sei anni, com’era possibile?
“Si chiama Isabelle, è nella mia classe.” Rispose il bambino.
“Fanno finta di essere sposati!” Esclamò Amy e fece una boccaccia al fratello.
“Direi che è meglio se tu e Isabelle vi limitiate ai bacini sulla guancia, che ne dite?” Proposi.
“Okay.” Rispose Josh con aria felice. “Però posso tenerle la mano durante l’intervallo?”
Sorrisi alla dolcezza e all’ingenuità di mio fratello e annuii.
“Sì, potete tenervi la mano.” Dissi. “Adesso venite qui entrambi, devo parlarvi.” Aggiunsi, aspettando che mi raggiungessero.
“Cosa c’è?” Mi chiese Amy.
“Non dite a mamma e a papà quello che avete visto, okay?”
I due bambini si scambiarono un’occhiata e capii immediatamente che stavano pensando a un’arma di ricatto.
“Vogliamo giocare a Angry Birds!” Esclamò Josh. “Per un’ora!”
“Sul computer, però!” Aggiunse Amy.
“D’accordo.” Dissi, alzandomi per andare a recuperare il mio portatile dalla scrivania. Aprii l’applicazione che volevano usare e lo porsi ai bambini. “Dov’è Ramona?” Domandai improvvisamente.
“E’ al telefono.” Rispose Amy.
“E volevamo vedere dov’eri.” Aggiunse Josh, guardando il computer con occhi scintillanti.
Scossi la testa e scompigliai i capelli del bambino.
“Tra un’ora me lo riportate, d’accordo?”
“Va bene.” Risposero all’unisono. Aspettai che uscissero e richiusi la porta alle mie spalle.
“Dov’eravamo rimasti?” Domandò Niall, alzandosi dal letto e raggiungendomi. Mi fece appoggiare contro la porta e mi diede un lungo bacio. Mi allontanai da lui e mi morsi un labbro. Sapevo benissimo che quello che stavamo facendo non era giusto e anche se volevo smettere di pensarci non riuscivo.
“Dobbiamo dirlo a Charlotte.” Mormorai, alzando lo sguardo per incrociare quello del ragazzo.
“Non credo che sia una buona idea, Holly. Quella foto è appena arrivata su tutti i telefoni dei nostri compagni di classe, Charlotte potrebbe…”
“Sono disposta a correre il rischio.” Dissi. “Non pensavo che sarebbe mai successo, ma siamo diventate amiche e non voglio tradire la sua fiducia. Voglio dirle quello che sta succedendo.” Il mio pensiero andò subito anche a Harry. Doveva sapere anche lui quello che stavo facendo.
“Va bene.” Rispose Niall. “Questo, però, vuol dire che… insomma, tra di noi è tornato tutto a posto?”
Annuii senza dire una parola, persa nei miei pensieri. Sì, stavo attraversando un periodo complicato, ma ero pronta a tornare ad essere la ragazza di Niall. In pubblico. Ero stanca di nascondermi e volevo vivere la vita di una teenager normale. Lasciai che Niall mi desse un bacio sulla guancia e mi rifugiai tra le sue braccia per qualche minuto.
“Ci vediamo domani a scuola?” Domandò. Aveva capito che per quel giorno non avremmo più passato tempo sul mio letto. Annuii di nuovo. “Andrà tutto bene.” Aggiunse prima di darmi un bacio sulle labbra. Ero terrorizzata al pensiero di quello che sarebbe successo il giorno successivo. Avrei dovuto parlare con Charlotte e, soprattutto, l’idea di trovarmi faccia a faccia con Katy mi faceva tremare le gambe. Cosa sarebbe successo se avesse scoperto che avevo fatto il suo nome al preside della scuola? Di certo nulla di buono.
Salutai Niall e mi sdraiai sul letto. Cominciai a fissare il soffitto, in attesa che arrivasse l’ispirazione per finire di scrivere il musical. Il pensiero di vedere Niall e Charlotte fare la parte dei fidanzati mi fece provare un brivido. Quella non era sicuramente la situazione ideale per lavorare tutti insieme. Avevo paura che il mese successivo i genitori avrebbero visto uno spettacolo molto diverso da Grease.
 
“Sei impazzita?” Sibilò Ashley il mattino successivo. Era agitata perché quel pomeriggio avrebbe finalmente avuto il primo appuntamento con Liam, ma aveva smesso di pensarci per qualche minuto quando le avevo raccontato quello che era successo il giorno precedente.
“Cosa?” Domandai, chiudendo il mio armadietto e guardandomi intorno. Katy non era in vista, quindi mi rilassai.
“Non puoi dire a Charlotte quello che sta succedendo! E ricominciasse a cercare di renderti la vita un inferno?”
“Come può andare peggio di così, Ash?” Domandai, abbassando lo sguardo. “Tutta la scuola ha visto quella maledetta foto. Oh, non dimentichiamoci di Bellard. Il preside mi ha vista mezza nuda.” Aggiunsi, arrossendo.
“Anche Sanders, ma direi che non gli interessavi.” Commentò Skylar con acidità. Non le era ancora passata la delusione per aver scoperto che il suo professore non l’avrebbe mai degnata di uno sguardo. Non in quel senso, almeno.
“Devo parlarle.” Dissi dopo qualche minuto, tornando al discorso originale. “Siamo amiche e non voglio che lo scopra da qualcun altro. Non ho idea di come reagirà, ma devo farlo.” Spiegai. Entrambe le ragazze annuirono e sentimmo la campanella che ci ricordava che annunciava l’inizio della lezione di matematica. Ci affrettammo in classe e ci sedemmo ai nostri posti, interrompendo il discorso. Sia Ashley che Skylar continuarono a rivolgermi sguardi preoccupati per tutto il tempo.
 
A circa dieci minuti dalla fine dell’ora sentimmo un annuncio della segretaria del preside.
“Signorina Young e signorina Evans, siete desiderate in presidenza.”
Presi la testa tra le mani e chiusi gli occhi, sperando che, una volta riaperti, mi sarei trovata in spiaggia, lontana da tutto e da tutti. Non volevo che il panico si impossessasse di me, ma era difficile restare calma in quella situazione. Katy avrebbe scoperto che avevo fatto il suo nome e la mia vita sarebbe finita.
Skylar mi diede una piccola spinta e mi fece alzare dalla sedia su cui stavo saldamente seduta. Mi rivolse un cenno e un mezzo sorriso incoraggiante. Ashley annuì con aria grave e cercai di convincere le mie gambe a muoversi. Katy, dall’altra parte della classe, stava guardando Samantha con aria sorpresa e un po’ preoccupata.
“Holly, Katy, siete state chiamate in presidenza.” Intervenne la professoressa Clare.
Mi diressi verso la porta e la aprii con mani tremanti.
“Che cosa hai fatto?” Sibilò Katy quando mi raggiunse. Chiuse la porta dietro di lei senza troppa grazia e mi si parò davanti.
“N-niente.” Balbettai.
“Giuro che se hai fatto qualche cazzata te ne pentirai per il resto dei tuoi giorni.” Disse minacciosa.
Non risposi e ricominciai a camminare verso l’ufficio del preside, dove notai con piacere che non mi stavano aspettando i miei genitori. In compenso c’erano quelli di Katy e il preside Bellard aveva un’espressione ancora più seria di quella che aveva quando mi aveva chiamata il giorno precedente.
“Signorina Evans, abbiamo prove che dimostrano l’uso improprio dei computer della scuola da parte sua.” Disse Bellard.
“Non capisco.” Rispose la ragazza, guardando prima i suoi genitori e poi il preside con aria assente.
L’uomo ci fece accomodare tutti nel suo ufficio. Katy ed io ci sedemmo sulle due poltrone davanti alla sua scrivania, mentre i genitori della ragazza rimasero in piedi dietro di noi.
“Le telecamere di sorveglianza dimostrano che due giorni fa, verso le undici di sera, Katy si è introdotta nella scuola insieme a Jonathan Parker e ha usato i computer del laboratorio di informatica.” Continuò Bellard, rivolgendosi ai signori Evans. “Il computer usato da Katy non è stato utilizzato da nessun altro dopo quel momento e si è dimenticata di uscire dall’account e-mail di Holly, dal quale ha inviato un messaggio inappropriato a tutta la scuola.”
La madre della ragazza si voltò verso sua figlia e la sua espressione si trasformò da confusa a furiosa.
“Cos’hai combinato questa volta?” Domandò. Il padre appoggiò una mano sulla spalla della donna, come se volesse calmarla.
“Non ho fatto niente!” Esclamò Katy con gli occhi lucidi.
“Questo filmato dice il contrario, purtroppo.” Disse il preside, voltando lo schermo del suo computer verso di noi e facendo partire il video. Nelle immagini si vedevano Jonathan che controllava se stesse arrivando qualcuno e Katy che accendeva un computer, digitava qualcosa sui tasti, collegava il suo cellulare con il cavo e digitava qualcos’altro.
“Non avete prove che sia stata io a mandare quell’e-mail.” Disse Katy.
“L’orario di queste immagini corrisponde a quello in cui tutto il corpo studentesco ha ricevuto la foto della signorina Young.” Spiegò Bellard. “Inoltre, come spiegavo prima, nessuno ha usato quel computer ieri. Abbiamo controllato la cronologia e abbiamo scoperto che ha dimenticato di effettuare il logout dall’account di Holly.”
“Katy, questa volta sei davvero nei guai.” Disse suo padre, guardandola con aria severa.
“Quali sono le conseguenze di queste azioni, signor preside?” Domandò la signora Evans, rivolgendosi verso il preside.
“Katy sarà sospesa per una settimana e dobbiamo riferire alle autorità quello che è successo. Ci sarà una pena da scontare, probabilmente si tratterà di alcune ore di servizi sociali.” Rispose l’uomo.
“Jonathan era con me! Perché lui non è qui?” Chiese improvvisamente Katy, alzando la voce.
“Abbiamo avvisato i suoi genitori e li stiamo aspettando. Anche il signor Parker avrà la punizione che si merita per quello che ha fatto.” Rispose Bellard.
“Che foto hai mandato?” Chiese improvvisamente la madre di Katy alla figlia. “Perché dovete avvisare le autorità?”
“Si tratta di uno scatto rubato inappropriato.” Rispose il preside. “Katy è responsabile di distribuzione di materiale pornografico di una persona minorenne.”
La donna aprì la bocca per dire qualcosa, ma ci ripensò e guardò il marito, che scosse la testa con aria sconsolata.
“Questa è l’ultima volta che fai una cosa del genere, Katy. Sarai in punizione per il resto dell’anno e non sognarti nemmeno di andare a fare la vacanza studio a Londra con i tuoi compagni di classe.” Disse il padre. Katy scoppiò a piangere e mi rivolse uno sguardo carico d’odio che mi fece venire i brividi.
“Abbiamo avvisato anche i suoi genitori, signorina Young. Saranno qui a breve per risolvere questa faccenda.” Mi disse Bellard. Annuii, sperando che fosse finita una volta per tutte. Mio padre e mia madre avrebbero dovuto parlare con i signori Evans di quello che era successo e poi avrebbero coinvolto la polizia. Era una situazione spaventosa, ma non riuscii a non sentirmi un po’ più libera di prima. Avevano scoperto quello che era successo e Katy stava finalmente ricevendo una punizione per quello che aveva fatto. Certo, tutta la scuola continuava ad avermi vista senza reggiseno e quello non sarebbe cambiato in nessun modo.
 
Quando uscii dall’ufficio di Bellard scoprii di avere un’ora libera, perché avrei dovuto avere informatica, ma il laboratorio era ancora chiuso. Raggiunsi Ashley e Skylar, che mi chiesero immediatamente quello che era successo. A metà della spiegazione si unì a noi anche Charlotte e cominciai a sentire un peso sullo stomaco. Sapevo che quello era il momento per dirle la verità.
“Charlotte, posso parlarti un secondo?” Domandai dopo aver finito di spiegare quello che era successo con Katy.
“Sì, certo.” Rispose la ragazza, annuendo.
“Noi andiamo a ripassare letteratura inglese per dopo!” Esclamò Ashley, trascinando Skylar via con lei. Inspirai profondamente, chiedendomi da che parte avrei potuto iniziare a spiegarle quello che dovevo dirle.
“Mi stai facendo preoccupare. Va tutto bene?”
“No.” Mi sorpresi a dire. “Devo parlarti, ma non so come dirti questa cosa.”
“Di cosa si tratta?”
“Di Niall.” Dissi. “Charlotte, non so come dirtelo, ma… al mio compleanno abbiamo fatto pace.” Spiegai.
“Vi siete rimessi insieme?” Chiese la ragazza. Non riuscivo a decifrare la sua espressione e avevo paura della sua reazione.
“Sì.” Dissi lentamente.

 


Buongiorno! Ecco il nuovo capitolo! Come vi accennavo in quello precedente, Holly ha preso una decisione molto importante e le conseguenze potrebbero essere tragiche. Come pensate che reagirà Charlotte? Inoltre sembra che Katy abbia ricevuto finalmente una punizione degna di quel nome! Vi anticipo che nel prossimo capitolo, che posterò martedì, scopriremo la reazione di Charlotte a questa notizia, Holly deciderà di parlare con Harry e... scopriremo una cosa su Sky e foooorse riguarderà anche Louis. Cosa pensate che sarà?
Grazie a tutti per aver letto fin qui, per avere inserito la mia storia tra le seguite, le preferite o le ricordate e per i bellissimi commenti che mi lasciate ogni settimana. Grazie <3
Alla prossima settimana!

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Capitolo 25
*** We Are Getting Back Together ***


Capitolo 25 – We Are Getting Back Together
 
“Non capisco, ma tu stai con Harry.” Disse Charlotte.
“No, in realtà no.” Spiegai. “Siamo amici e… fingevamo di stare insieme.”
“Per farmi pensare che tra te e Niall fosse tutto finito.”
“All’inizio sì, ma poi… scusami, Charlotte. Non volevo ferirti, ma è successo e non si possono fermare i sentimenti, giusto?”
La ragazza non aveva ancora avuto una reazione evidente. Il suo viso sembrava di marmo e dai suoi occhi non traspariva la minima emozione.
“Non è colpa tua.” Disse poi lentamente, chiudendo gli occhi e sospirando. “Lui non prova più nulla per me e si è innamorato di te. E’ evidente da come ti guarda, da come si comporta quando ti vede.” Aggiunse.
“Se questa cosa ti fa stare male posso… posso dirgli che non voglio tornare insieme a lui.”
“No, Holly. Sto cercando di andare avanti anch’io. Voglio diventare una persona migliore e non voglio intromettermi nella tua vita privata, soprattutto non dopo come ti sei comportata con me. Sei stata un’amica e non me lo sarei mai aspettato visto quello che ti ho fatto.” Rispose. “Quindi hai la mia approvazione.”
Sgranai gli occhi perché non riuscivo a credere a quello che avevo appena sentito. Mi ero preparata ad assistere ad una scenata, credevo che Charlotte sarebbe tornata ad essere terribile come all’inizio e avevo paura che volesse farmela pagare, invece la sua reazione mi aveva completamente colta di sorpresa.
“Sei sicura?” Domandai.
“Sì.” Replicò la ragazza con un sorriso. “E poi diciamo che mi sto prendendo una cotta per un’altra persona.”
“Oh.” Dissi. “Chi?”
Charlotte arrossì e abbassò lo sguardo.
“E’ qualcuno che non avrei mai pensato potesse piacermi.” Mormorò. “Zayn.” Aggiunse dopo qualche secondo.
Così Charlotte Crowley aveva una cotta per Zayn Malik? Quella era decisamente una svolta che non sarei mai stata in grado di prevedere.
“E’ successo qualcosa tra di voi?” Domandai.
“Abbiamo parlato un po’ alla tua festa di compleanno e non è male come sembra. In realtà è un ragazzo dolcissimo, al contrario di quello che vuole dimostrare. Non lo so, mi fa ridere e arrossisco quando sono con lui. Mi piace. Erano cose che non provavo da tanto tempo. E poi i suoi occhi… oh, potrei perdermi in quegli occhi!”
“Secondo me a lui piaci tu.” Dissi, sorridendo. Mi sentivo meglio, in poco tempo tutta la mia vita stava tornando a posto. In fondo si diceva che dopo una tempesta c’era sempre un arcobaleno, no?
“Speriamo!” Esclamò Charlotte. “A proposito, ma non sarà imbarazzante alle prove per il musical, vero? Voglio dire, Niall ed io dobbiamo fare la parte dei fidanzati… se vuoi posso rinunciare e puoi sostituirmi con qualcun’altra.”
“No, non preoccuparti. Sei perfetta per quella parte e si tratta solo di recitazione.” Risposi.
“Perfetto, allora. Quindi mi stavi dicendo che Harry lo sa?”
“Non sa le ultime novità, ma sì, diciamo che è consapevole di essere il mio finto ragazzo.” Risposi. Mi sentii un po’ a disagio e non capii per quale motivo. Forse non volevo che Harry ci rimanesse male. E se la ragazza della poesia fossi stata davvero io? Scossi la testa e cercai di smettere di pensarci. Avrei affrontato quella situazione all’ora di pranzo, avevo ancora un po’ di tempo.
 
“Harry!” Esclamai quando lo vidi in caffetteria. Era una bella giornata, così decisi di prendere qualcosa da mangiare e sedermi sul prato nel giardino della scuola. Il ragazzo mi seguì e trovammo un posto sotto una pianta. Dal cortile della Santa Monica High si poteva vedere l’oceano ed era una vista rilassante, soprattutto in giornate come quelle.
“Ehi. Cos’è successo con Katy?” Mi chiese. Raccontai brevemente quello che aveva detto Bellard e poi abbassai lo sguardo sull’erba.
“Harry, devo parlarti.” Dissi. Non sapevo perché trovavo quel discorso così difficile. Soprattutto se, come aveva detto Niall, il ragazzo era davvero gay. Non gli avrei spezzato il cuore, no? Saremmo rimasti amici esattamente come prima.
“Dimmi.” Replicò lui, sorridendomi e facendomi sentire un po’ più sicura.
“Niall ed io abbiamo fatto pace.” Spiegai, toccando istintivamente la collanina che mi aveva regalato e che avevo deciso di indossare quel giorno.
“Oh.” Commentò semplicemente lui. “Sono contento per te!”
“Grazie.” Dissi. “Non… non ti dispiace, vero?”
“Perché dovrebbe? Siamo sempre amici, no?”
“Certo.”
“Allora è tutto okay, non preoccuparti.”
“Perfetto.” Dissi. Aprii la confezione dell’insalata che avevo comprato in caffetteria e cominciai a giocare con il cibo, spostando la verdura con la forchetta di plastica ma non mangiandola. Non avevo molto appetito. La reazione di Harry era stata normale, come quella di qualsiasi amico. Ma allora perché mi sentivo così in colpa, come se l’avessi fatto stare male?
“Come va la sceneggiatura di Grease?” Mi domandò il ragazzo dopo pochi minuti. “Ti stai sempre assicurando di non darmi battute, vero?”
Sorrisi davanti a quella domanda e annuii.
“Tranquillo, dovrai solo cantare i cori. Ah, e c’è una cosa che non ti ho detto e che forse ti farà cambiare idea.” Dissi improvvisamente.
“No, non parlerò davanti al pubblico.”
“Non è quello, si tratta dei tuoi capelli.” Risposi, indicando la massa di ricci castani sulla testa di Harry.
“Non li taglio.” Replicò, toccandoseli istintivamente.
“Non devi tagliarli, ma devi… metterci il gel.” Dissi. Scoppiai a ridere davanti all’espressione scioccata del ragazzo. Sembrava quasi che gli avessi appena detto che avrebbe dovuto rasarli a zero.
“Beh, ha senso. Il musical si chiama Grease per una ragione ben precisa, no?”
“Esatto. E tu starai benissimo con la pettinatura alla Elvis.”
Avevo paura che il rapporto tra di noi sarebbe cambiato dopo quello che gli avevo detto, invece era tutto esattamente come prima. Pensai che forse Niall aveva proprio ragione e Harry era davvero gay, quindi mi aveva sempre vista solo come un’amica. Cominciai a riflettere sulla possibilità che Niall l’avesse davvero visto nei bagni della scuola con Louis e scossi appena la testa. Skylar non avrebbe preso bene quella svolta. Non solo il professore di cui era profondamente innamorata non l’avrebbe mai degnata di uno sguardo perché si stava per sposare con un altro uomo, ma forse anche a Louis – nonostante lei non avrebbe mai ammesso di avere una cotta per lui – piacevano i ragazzi. Oltre alle ragazze, visto che era stato a letto con lei. Cercai di smettere di pensare a quella situazione molto strana e mi concentrai sul mio pranzo. Improvvisamente avevo ritrovato l’appetito e avevo cambiato umore. Sarebbe andato tutto molto bene, me lo sentivo.
 
 “Oh, ecco qui la mia meravigliosa ragazza!” Esclamò Niall quando andai a trovarlo durante gli allenamenti di football. Avevamo qualche minuto prima di andare alle prove di Grease, che erano state spostate alla fine degli allenamenti per permettere a più giocatori e a più cheerleader di partecipare. Katy non si era più vista per il resto della giornata, così come Jonathan. Mi avvicinai al ragazzo con un sorriso e lasciai che mi desse un lieve bacio sulle labbra.
Era strano essere insieme in pubblico e pensai che avrei potuto abituarmi. Tutti i compagni di squadra di Niall, da bravi maschi, cominciarono a fischiare e a fare battute inappropriate che mi fecero arrossire lievemente.
“Horan, non è che adesso che hai di nuovo una ragazza cominci a perdere la concentrazione per le partite, vero?” Chiese il coach con aria preoccupata.
“No, non preoccupatevi. Vi aiuterò a vincere il campionato e dedicherò ogni punto a lei.” Rispose lui. Improvvisamente mi sentii ribaltare e capii che il ragazzo mi stava facendo fare un casquè per darmi un bacio davanti a tutta la squadra di football.
“Affittate una stanza da qualche parte, per carità!” Esclamò uno dei ragazzi del secondo anno con aria disgustata. Scoppiarono tutti a ridere e mi unii a loro dopo essere arrossita terribilmente. Mi piaceva stare con Niall, ma avrei dovuto parlargli e fargli capire che non apprezzavo quelle dimostrazioni di affetto un po’ troppo pubbliche. Mi andava bene tenerci la mano nei corridoi e darci un bacio ogni tanto davanti agli armadietti o a pranzo, ma quelle scenette davanti ai suoi compagni di squadra le avrei evitate volentieri.
“Comincio ad andare al teatro, ci vediamo tra poco.” Mormorai, sperando di non essere diventata troppo rossa. Forse avrei dovuto cominciare ad indossare il fondotinta, così la gente avrebbe notato di meno il mio imbarazzo.
“D’accordo.” Replicò Niall, dandomi un ultimo bacio e guardandomi mentre correvo verso l’edificio della scuola.
 
“Cominciamo con la prima scena.” Dissi quando arrivarono tutti. Avevo scritto tutta la sceneggiatura e avremmo dovuto cominciare a provare sul serio per essere pronti per la metà di dicembre. Skylar roteò gli occhi al cielo e poi puntò lo sguardo su Louis, che stava parlando con Zayn poco lontano da noi.
“Tomlinson, stai ascoltando?” Lo richiamò. Il ragazzo annuì e si avvicinò a noi. Aveva il suo solito sorriso sarcastico. Era strano, perché sembrava che niente lo toccasse e che non prendesse mai nessuna situazione sul serio. Eppure era bravo. Era perfetto quando recitava, quando cantava o ballava. Era come se non si sforzasse nemmeno.
“Spero che tu ti sia lavata i denti dopo pranzo, Lewis. Sai, non vorrei sentire il sapore di quello che hai mangiato.” Scherzò Louis con un sorriso beffardo.
“La stessa cosa vale per te, Tomlinson.” Ribatté piccata la mia amica. Poco prima che iniziassero le prove mi aveva pregata di togliere la prima scena dallo spettacolo, ma mi ero ritrovata con le mani legate. Non potevo tagliare la singola scena più importante di tutta la storia, quella che faceva capire che Danny e Sandy avevano avuto una storia durante l’estate e che ognuno sarebbe dovuto tornare nel proprio paese, a migliaia di chilometri di distanza dall'altro.
“Okay, ai vostri posti. Zayn, a che punto siamo con la scenografia?” Domandai, sperando di interrompere l’ennesimo battibecco tra i due.
“Quella per la prima scena è pronta, possiamo cominciare ad usarla.” Rispose, mostrandomi il cartonato di fianco a lui. Aveva dipinto un tramonto sul mare ed era perfetto.
“Ottimo. Louis, Sky. Ai vostri posti, per favore.” Ripetei, notando che i due stavano continuando a litigare. Roteai gli occhi al cielo e pregai perché riuscissero a mettere fine a quella situazione almeno prima della premiere con i genitori. I due si avvicinarono alla scenografia con riluttanza e notai che stavano cercando di concentrarsi. Cominciarono a rilassare tutti i muscoli del corpo ed entrambi chiusero gli occhi per ripassare le battute. Era incredibile quanto fossero simili. Probabilmente non se ne rendevano conto nemmeno loro, ma erano la versione maschile e femminile della stessa persona. Anche se dovevo ammettere che spesso Skylar imprecava come uno scaricatore di porto ed era più maschile di Tomlinson.
Charlotte era seduta su una delle poltrone in prima fila ed era nervosa. Guardò Niall entrare da uno degli ingressi al teatro e abbassò immediatamente la testa. Intanto, sul palco, Sky e Louis non sembravano intenzionati a cominciare la loro scena.
“Ragazzi, qual è il problema?” Domandai.
“Nessuno.” Rispose Louis.
“E’ tutto perfetto.” Replicò Skylar, puntando insistentemente gli occhi su un punto sopra la spalla del suo partner. C’era qualcosa che non andava tra i due e non riuscivo a capire cosa fosse. Non avevano mai avuto un buon rapporto, ma si comportavano sempre nello stesso modo, anche dopo essere stati a letto insieme dopo il ballo.
“Allora cominciamo la scena?” Domandai. Feci un cenno a Harry, che quel giorno mi stava aiutando con la colonna sonora e il ragazzo fece partire la canzone che accompagnava la prima scena.
“Oh, Sandy.” Disse Louis senza nessun tipo di sentimento, avvicinandosi alla mia amica e prendendola tra le sue braccia.
“Danny! Non voglio che queste vacanze finiscano!” Esclamò lei, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi. Tutto sembrava fuori posto, dal tono della sua voce alla sua espressione.
“E’ stata l’estate più bella della mia vita.” Replicò Louis con tono piatto, avvicinandosi per darle un bacio. Sky, che avrebbe dovuto abbracciarlo e lasciare che le sue labbra trovassero quelle del ragazzo per un nuovo, lungo bacio, si allontanò, spingendolo via con tutta la forza che aveva.
“Stop!” Dissi. “Sky, che succede?” Domandai, avvicinandomi alla ragazza. “Vuoi parlarne in privato?”
“Non c’è niente da dire!” Sbottò la mia amica. “Perché questo stronzo un giorno viene a letto con me e poi si fa trovare nei bagni a fare porcate con Styles!” Urlò di nuovo. Tutti i presenti smisero immediatamente di fare quello che stavano facendo e si voltarono verso di lei. Louis sembrò sorpreso, mentre Skylar aveva gli occhi lucidi.
La ragazza non aveva appena urlato a tutto il gruppo di teatro tutte quelle cose estremamente personali, vero?
“Sky…” Dissi, prendendole una mano e cercando di trascinarla via. Quello era un discorso da fare lontano dalle orecchie indiscrete dei nostri compagni di corso.
“E' per questo che sei incazzata con me? Ma poi... cosa stai dicendo?” Mi interruppe Louis con espressione confusa.
“Sto dicendo che voglio sapere perché mi hai tradita con Styles!” Urlò Skylar con voce rotta. Sgranai gli occhi davanti a quella frase. Aveva usato la parola ‘tradita’, ma i due non stavano insieme. O sì?

 


Buongiorno! Eccoci con il nostro appuntamento settimanale! Il nuovo capitolo di Teenage Kicks è qui! Oggi vediamo la reazione di Charlotte e quella di Harry davanti alla notizia di Holly. Hanno reagito come vi aspettavate? E, alla fine, vediamo anche una sorpresa: Sky accusa Louis di averla tradita con Harry! Ma se i due non stavano insieme e sono stati a letto una volta sola dopo il ballo, perché si parla di "tradimento"? Oppure c'è sotto qualcosa che non hanno detto a nessuno? Scopriremo questo e molto altro nel prossimo capitolo, che posterò martedì! Spero che questo vi sia piaciuto e grazie! Per averlo letto, per aver inserito la mia storia tra le preferite, seguite o ricordate e per le bellissime parole che mi scrivete sempre <3
Alla prossima e un bacione!

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Capitolo 26
*** Let Me Kiss You ***


Capitolo 26 – Let Me Kiss You
 
Harry abbandonò la sua postazione e ci raggiunse, guardando Skylar con espressione sorpresa.
“Cosa stai dicendo?” Ripeté Louis, fissando la mia amica. I loro sguardi erano incatenati e Sky era nervosa. Non l’avevo mai vista così. Era un misto tra furiosa, agitata e disperata.
“Sto dicendo che vi hanno visti insieme nei bagni dei ragazzi!” Disse la ragazza. Anche Charlotte e Niall ci raggiunsero sul palco, mentre tutti i presenti osservavano la scena immobili e in silenzio. Nessuno si aspettava che succedesse qualcosa del genere. Harry e Louis si scambiarono un’occhiata stupita.
“Volete forse dire che non è vero?” Intervenne Niall. Così era stato lui a riferire quello che aveva visto alla mia amica. Avrei dovuto sospettarlo, visto che me ne aveva parlato tempo prima.
“Sì, perché non è vero.” Rispose con sicurezza Louis. “Harry ed io non abbiamo mai fatto niente perché non siamo attratti l’uno dall’altro. Siamo amici.”
“Non sono gay.” Mormorò Harry. “Non so perché continuate tutti a pensare che io lo sia, ma non lo sono. Mi piacciono le ragazze.” Aggiunse, alzando lievemente il tono della voce. Sentii una vampata di caldo risalire il mio corpo e incendiarmi le guance. Mi sentivo in colpa per aver creduto ai pettegolezzi degli studenti, quando avrei semplicemente potuto parlarne faccia a faccia con lui.
“Sky, non credo che questo sia il luogo più adatto per parlarne.” Disse Louis, avvicinandosi alla mia amica e posandole una mano sul braccio. La ragazza si tirò indietro e lo guardò come se lo odiasse.
“Non ti credo. So che è da quando abbiamo iniziato a frequentarci che stai uscendo con qualcuno.”
“Non è assolutamente vero.” Cercò di rassicurarla Louis. Alzai le sopracciglia e assunsi un’espressione sorpresa davanti a quelle parole. Da quanto tempo Louis e Sky si stavano frequentando di nascosto? Dal ballo? E perché la mia migliore amica non me ne aveva mai parlato?
“E allora cos’ha visto Niall?” Domandò la ragazza, puntando il dito contro il quarterback.
“Ho visto chiaramente Harry e Louis nei bagni dei ragazzi. Ne sono sicuro al cento percento.” Confermò lui, annuendo.
“E cosa stavamo facendo, secondo te?” Chiese Louis, puntando i suoi occhi azzurri su quelli di Niall. Il ragazzo arrossì lievemente e distolse lo sguardo.
“Non ho voluto indagare, ma vedevo te in ginocchio e Styles che faceva versi.”
“E come avresti fatto a riconoscerci, se posso saperlo?” Domandò ancora Louis. Ormai aveva assunto un’aria divertita e stava chiaramente prendendo in giro Niall.
“Ho riconosciuto le vostre scarpe.” Mormorò il ragazzo.
“Perché in questa scuola nessuno usa le Converse rosse.” Ribatté con ironia Harry. Era la prima volta che lo sentivo usare quel tono.
“O quelle bianche.” Aggiunse Louis, indicandosi i piedi. “Comunque ti assicuro che non eravamo noi.”
“Ma…”
“Ti prego di non andare in giro a spargere pettegolezzi su di me, perché frequentare un’attrice non è facile, specialmente lei. Sai, è una persona drammatica.” Scherzò Louis. Sky lo fulminò con lo sguardo e per un momento tornò tutto come prima. Lei gli tirò un pugno sul braccio e lui scoppiò a ridere.
“E quindi chi era nei bagni? Credevo che fossi tu, visto che sei…” Cominciò a dire Niall, rivolgendosi verso Harry. Il ragazzo perse la pazienza e lo vidi arrabbiarsi per la prima volta.
“Non so quante volte lo debba ripetere, ma non sono gay! Non ero io in quel bagno!” Esclamò, gesticolando. Finita la frase, come se si fosse reso conto di aver alzato troppo la voce, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e abbassò lo sguardo, arrossendo un po’. O forse si era accorto che il gruppo di teatro era ancora intorno a noi e tutti stavano ascoltando attentamente quella conversazione.
“Quindi voi due state insieme?” Chiese improvvisamente Jade, lanciando un’occhiata a Cindy. Poi puntò il suo sguardo su Skylar che sembrò imbarazzata.
“Io e questo idiota? Mai. No, siamo più… nemici che ogni tanto cedono alla tentazione.” Spiegò. Louis, di fianco a lei, ridacchiò e questa volta sembrò davvero che tutto fosse tornato come prima.
“Riproviamo la scena?” Domandai dopo qualche minuto. Tutti i partecipanti allo spettacolo stavano mormorando tra di loro ed io ero rimasta senza parole. “Magari togliendo tutta la parte, ehm, improvvisata?” Aggiunsi. Louis scoppiò a ridere, subito seguito da tutti gli altri, e fortunatamente l’atmosfera si alleggerì, permettendoci di ricominciare le prove serenamente. L’unica persona che sembrava un po’ contrariata era Harry, che si era rifugiato dietro al mixer e non aveva più detto una parola.
 
“Abbiamo ancora dieci minuti. Volete provare un’altra scena o rimandiamo a domani?” Domandai alla fine dell’ora.
“Non abbiamo ancora provato nessuna delle scene di Rizzo e Kenickie.” Disse Cindy. “In particolare pensavo che dovremmo controllare che vada tutto bene nella scena del pigiama party, perché abbiamo tagliato un po’ di cose e non sappiamo se è scorrevole.” Aggiunse. Annuii, pensando che la ragazza avesse ragione. Avevo evitato con cura quel momento, perché nella sceneggiatura avevamo aggiunto un bacio tra Rizzo e Kenickie per fare capire al pubblico che quello era l’inizio della loro storia.
“Niall, Charlotte, siete pronti?” Domandai, evitando lo sguardo di entrambi.
“Sì.” Risposero entrambi all’unisono.
“Holly, se vuoi possiamo togliere il bacio.” Disse Charlotte a bassa voce, avvicinandosi.
“No, non preoccuparti.” Risposi. “Abbiamo già tagliato la scena successiva, quella in cui Rizzo va a letto con Kenickie. Dobbiamo far capire che i due stanno per fare qualcosa, per giustificare il fatto che alla fine del musical Rizzo rimarrà incinta.” Aggiunsi, passandomi una mano tra i capelli. Era solo uno spettacolo, giusto? Ero sicura che non sarebbe stato difficile solo per me. Charlotte era interessata a Zayn, che aveva una cotta per lei. Probabilmente sarebbe stato imbarazzante e difficile anche per loro.
“D’accordo.” Replicò Charlotte.
“Forza, tutti ai vostri posti. Ho bisogno di Sky, Charlotte, Cindy e Jade sul finto letto e cominciamo da ‘Sandra Dee’, al mio tre. Harry? Ci serve la base, ce l’hai?”
Il ragazzo mi mostrò il pollice in su e fece partire la canzone al mio segnale.
Charlotte era molto brava a cantare e non me lo sarei mai aspettata. Cantò il suo assolo egregiamente, anche se si vedeva che era un po’ nervosa per la scena successiva. Fu tutto perfetto, almeno fino al momento in cui la ragazza dovette salire sulla finta auto di Niall. Lui avrebbe dovuto baciarla, ma lei si spostò e il ragazzo finì per posare le labbra sulla sua guancia.
“Scusate.” Mormorò Charlotte. “E’ imbarazzante.” Disse, lanciando uno sguardo nella direzione di Zayn. Niall invece guardò me e poi parlò con tranquillità.
“Si tratta solo di uno spettacolo, Charlotte. Ci siamo baciati milioni di volte quando stavamo insieme.” Disse. Quella frase urtò i miei sentimenti, ma cercai di evitare di esprimere quello che stavo provando. Niall non era esattamente conosciuto per il suo tatto.
“Lo so, ma adesso tu stai con Holly e io…” Cominciò a dire Charlotte, ma si interruppe. “Non mi sembra giusto.”
“E’ solo uno spettacolo.” Ripeté Niall. “Fingi che non ci sia nessun altro in questa stanza e lascia che io ti baci.”
“Ma che diavolo…” Sussurrai, sperando che nessuno mi sentisse. Da una parte Niall si stava comportando come un perfetto attore, ma dall’altra stava calpestando i miei sentimenti in quel modo. Cercai di non mostrare nessuna emozione, perché volevo essere professionale. Scrivere e dirigere quel musical si stava dimostrando una delle esperienze più belle che avessi fatto a scuola – certo, non la parte in cui avrei dovuto vedere il mio ragazzo baciare la sua ex – e l’idea di proseguire quella strada studiando regia e sceneggiatura al college si stava facendo spazio nella mia mente sempre più insistentemente. Non volevo lasciare che la mia relazione si mettesse in mezzo a tutto il duro lavoro sia mio che dei miei compagni di corso.
“Okay, possiamo ricominciare da quando entro in auto?” Domandò Charlotte.
“Sì.” Dissi. Tutti i ragazzi si rimisero nelle loro posizioni originali e ricominciammo la scena. Charlotte corse sulla finta auto di Niall e dopo una veloce battuta gli buttò le braccia al collo e lasciò che lui la baciasse. Notai con un pizzico di gelosia e di rabbia che il ragazzo non si era limitato a un semplice bacio, ma ci aveva preso gusto.
“Okay, stop!” Esclamai prima di riuscire a fermarmi. “Siete stati perfetti, bravissimi!” Aggiunsi per darmi un minimo di contegno. In realtà ero gelosa. Molto. Odiavo vedere Niall avvinghiato a Charlotte, soprattutto sapendo che erano stati insieme per ben due anni e che quindi avevano condiviso molto più di me e lui.
“Visto? E’ andato tutto bene.” Disse il ragazzo, posando una mano sul braccio di Charlotte e sorridendole.
“Bene, l’ora è finita, quindi direi che possiamo vederci domani. A che punto siamo con i costumi?” Domandai poi per distrarmi.
“Ce ne mancano pochi.” Rispose Cindy. Jade, di fianco a lei, annuì e sorrise.
“Ottimo. A domani, allora.” Replicai, congedando tutti. Evitai lo sguardo degli altri compagni di corso e raggiunsi Skylar.
 
“Sei pronta?” Domandai a Ashley. Sky ed io eravamo in camera sua e la ragazza era letteralmente terrorizzata dall’idea di uscire con Liam. Mancava pochissimo all’orario in cui sarebbe arrivato e lei aveva già cambiato quindici abbinamenti diversi di vestiti.
“Rilassati, Ash. Andrà tutto bene! Non devi sforzarti di essere qualcosa che non sei. Vestiti normalmente.” Suggerì Skylar.
“Dai buoni consigli per essere una malefica bugiarda.” Rispose Ashley.
“Ehi!” La apostrofò l’amica. “Non ho mentito! Ho solo omesso parte della verità.”
“Non ho ancora capito perché.” Dissi, chiudendo l’armadio prima che Ashley potesse vedere un'altra camicia o un'altra gonna da provare.
“Perché Tomlinson è un idiota ed è solo una fase.” Cercò di spiegare Skylar. “Non merita nemmeno che io sprechi il fiato per parlare di lui.”
“E allora perché lo stai frequentando?” Chiese Ashley.
“Perché è piuttosto bravo a letto.” Rispose la nostra amica, sorridendo. “E al momento ho bisogno di qualcosa per distrarmi dall’orribile notizia sull’orientamento sessuale di Sanders, quindi ecco il motivo.”
“D’accordo.” Replicammo insieme Ashley ed io. Scoppiammo entrambe a ridere finché sentimmo il campanello suonare.
“Oh mio Dio.” Sussurrò la proprietaria della stanza. “E’ Liam!”
“Forza, vai e divertiti!” Disse Sky, alzandosi e dando una spinta alla ragazza, che sembrava impietrita.
“Ash, è cotto di te. E tu di lui. Sarà un appuntamento fantastico!” Cercai di rassicurarla.
“Okay.” Disse lei con voce tremante. “Posso chiamarvi quando torno a casa?”
“Puoi?” Domandò Sky, guardandomi. “Devi!”
“Pretendiamo una videochiamata a tre con tutti i dettagli.” Replicai con un sorriso.
“Va bene, allora vado.”
“Vai!” Esclamammo Sky ed io. Spiammo la nostra amica dalla finestra della sua stanza e quando non fu più nei paraggi tornammo nelle nostre case. Raggiunsi la mia camera e mi buttai pesantemente sul letto con il mio computer portatile. Aprii la sceneggiatura di Grease e cominciai a riflettere sulle scene che avevo scritto. Quella era stata una giornata incredibilmente pesante.

 


Buongiorno! Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks! Come promesso, tutti i dubbi sull'orientamento sessuale di Harry sono stati risolti! Così come il mistero di Sky e Louis! In realtà si sono frequentati di nascosto per tutto questo tempo! Siamo finalmente arrivati anche al momento dell'appuntamento tra Liam e Ashley e abbiamo visto come sono imbarazzanti le cose a teatro tra Niall, Charlotte e Holly.
Nel prossimo capitolo scopriremo com'è andato l'appuntamento, cos'è successo a Katy e qualche dettaglio in più sulla vacanza studio a Londra! Spero che questo vi sia piaciuto, grazie per aver letto! Grazie a tutte le persone che inseriscono la mia storia tra le preferite, ricordate o seguite! E grazie a chi mi lascia dei commenti, mi fa sempre tanto piacere leggerli!

Se vi interessa ho cominciato un Writing Challenge sul mio blog (link in basso) e ho cominciato a postare storie originali. :)


A martedì!

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Capitolo 27
*** Moving On ***


Capitolo 27 – Moving On
 
Il giorno successivo Ashley sembrava la persona più felice del mondo. L’appuntamento con Liam era andato benissimo e i due continuavano a scambiarsi occhiate e arrossire quando l’altro si accorgeva di essere osservato. La ragazza ci aveva raccontato che si erano tenuti la mano e che si erano dati un bacio molto innocente a fine giornata, con la promessa che sarebbero usciti di nuovo insieme.
“E quindi di cosa avete parlato?” Domandò Sky mentre attendevamo l’ingresso in classe del professor Sanders.
“Oh, di tutto!” Raccontò Ash con aria sognante. “Vorremmo andare anche allo stesso college! Il sogno di entrambi è frequentare la Columbia e poi tornare a Los Angeles e diventare insegnanti di matematica.” Aggiunse.
“Sono felicissima per te!” Esclamai con un sorriso.
“Grazie. Devo ringraziarvi perché se non fosse stato per voi non avrei mai avuto il coraggio di uscire con lui e… oh, è stato uno dei giorni più belli della mia vita!” Replicò la ragazza.
“Secondo me siete anime gemelle. Giuro di non aver mai visto due persone che stanno meglio insieme di voi!” Esclamò Sky. “Voglio dire… sembra quasi che siate la versione maschile e femminile della stessa persona!”
Ash ed io ci scambiammo un’occhiata e decidemmo di non dire nulla, anche se avremmo voluto entrambe farle notare che lei e Louis erano esattamente identici.
“Professore?” Cindy interruppe i miei pensieri alzando la mano per cercare di attirare l’attenzione di Sanders quando entrò in classe.
“Sì, Cindy?” Rispose lui.
“Avrei due domande.”
“Dimmi tutto.” Replicò l’uomo, abbandonando il libro di storia sulla cattedra.
Skylar spostò subito il suo sguardo sull’uomo e la vidi tirare un sospiro.
“Cos’è successo a Katy e Jonathan?” Chiese Cindy. Il professore sembrò riflettere per qualche secondo e poi annuì, come se avesse appena deciso che ci meritavamo tutti di sapere quali erano state le conseguenze del gesto orribile di Katy.
“La signorina Evans è stata sospesa per una settimana e dovrà completare trenta ore di servizi sociali. Dovrà raccogliere spazzatura sulla spiaggia e nei giardini pubblici.” Rispose l’uomo, grattandosi il mento. Aveva un accenno di barba e i suoi capelli erano più scompigliati del solito, il che lo rendeva ancora più sexy. Il suo futuro marito sarebbe stato un uomo davvero fortunato. “Anche Jonathan è stato sospeso per una settimana, ma dovrà completare solo quindici ore di servizi sociali perché si è solo introdotto nella scuola e non ha distribuito quella foto.”
“Beh, sta bene a tutti e due.” Commentò Cindy, suscitando mormorii di approvazione da quasi tutti i nostri compagni di classe. Samantha era stranamente silenziosa e sembrava che volesse rendersi invisibile il più possibile. Io, nel frattempo, continuavo ad immaginarmi Katy e Jonathan con due tute arancioni mentre raccoglievano rifiuti sulla spiaggia di Santa Monica o al parco di fianco alla scuola. Un brivido percorse la mia schiena. Dopo una settimana sarebbero tornati entrambi a scuola, cosa sarebbe successo?
“Ogni azione ha delle conseguenze.” Disse saggiamente Sanders. “Qual è la tua altra domanda, Cindy?” Chiese poco dopo, sedendosi in bilico sul bordo della cattedra.
“Vorremmo tutti sapere qualcosa in più sulla nostra gita a Londra.” Replicò la ragazza. Di nuovo tutti i nostri compagni cominciarono a mormorare, perché tutti volevamo sapere cosa sarebbe successo.
“D’accordo, mi sembra una richiesta giusta.” Disse Sanders. “Non soggiornerete in un hotel e non starete con famiglie, ma sarete tutti in un grande dormitorio con altri studenti di tutto il mondo. Ci saranno stanze da due e quattro persone – ovviamente potrete scegliere voi con chi stare – e studierete in una scuola londinese. Le lezioni saranno la mattina e occuperanno quattro ore del vostro tempo. Ci saranno delle gite organizzate per vedere alcuni dei monumenti più famosi e importanti e avrete delle giornate libere.” Spiegò.
“Sarà la gita più bella del mondo!” Mormorò Skylar, lanciando una fugace occhiata nella direzione di Louis. Il ragazzo aveva appena dato un cinque a Harry e i due si erano sorrisi.
“Cosa faremo di sera?” Chiese ancora Cindy.
“I compiti, voglio sperare.” Rispose il professore con un sorriso che mise in mostra i suoi denti perfetti e bianchissimi. “Ceneremo tutti insieme e poi tornerete nelle vostre stanze. Non avrete un coprifuoco, ma sarebbe preferibile se non andaste in giro da soli.” Aggiunse, lanciando occhiate soprattutto in direzione dei ragazzi. Ero sicura che alcuni di loro stavano già progettando come entrare nei pub o nelle discoteche. “Siete minorenni. La professoressa Clare ed io saremo responsabili per tutto quello che vi succederà. Ora, so che mi volete bene.” Si interruppe e rivolse un sorriso a tutta la classe. Le ragazze sospirarono e cominciarono a scambiarsi sguardi eloquenti, accompagnati da risatine. “Quindi non mi metterete nei casini con i vostri genitori, vero?” Concluse, allargando il sorriso. Tutta la classe annuì e alcune ragazze assicurarono a Sanders che metterlo nei guai era l’ultima cosa che volevano fare.
“Che cosa studieremo?” Chiese timidamente Ashley. Il professore puntò il suo sguardo su di lei e sorrise di nuovo.
“Ci concentreremo soprattutto sulla storia e la letteratura del Regno Unito.”
“Quindi niente matematica?” Domandò Niall dal retro della classe.
“Avrete comunque un paio di ore di matematica.” Rispose Sanders. Niall imprecò a bassa voce e sorrisi. Poi mi voltai a guardare Harry, che sembrava la persona più felice del mondo. Tanto che decise di intervenire davanti a tutta la classe, cosa che non aveva mai fatto.
“Quindi studieremo Shakespeare con più attenzione? E… beh no, non si tratta di storia o letteratura.”
“Certo, studieremo Shakespeare, Harry. Cos’altro vuoi sapere?”
“Beh, a me piacciono i Beatles.” Rispose il ragazzo e arrossì. Abbassò lo sguardo, come se si aspettasse che tutta la classe cominciasse a prenderlo in giro.
“Non li studieremo in classe, ma ci sono tante altri posti in cui puoi andare: negozi di dischi, il negozio dedicato solo a loro…” Cominciò Sanders. Harry sorrise e vidi i suoi occhi illuminarsi.
“Andremo a vedere anche qualche partita, prof?” Chiese Niall. “Perché l’Europa è famosa per il calcio! Magari vedremo Beckham!” Esclamò.
“Magari!” Si lasciò sfuggire Skylar, provocando risatine in tutte le compagne di classe.
“David Beckham non è esattamente un personaggio storico.” Disse Sanders, unendosi alle risate. “Però possiamo controllare se ci saranno partite e chi vorrà potrà andare a vederle.” Aggiunse.
“Beckham è un personaggio importante per la storia del calcio!” Obiettò Niall. Sanders sospirò e scosse la testa, ridendo.
“E delle pubblicità di intimo.” Mormorò Sky, facendo ridere Ashley e me.
“Nessuno di voi è interessato a qualcosa di davvero storico e importante a Londra?” Domandò pochi minuti dopo il professore.
“Io voglio vedere il Tower Bridge!” Esclamò Jade.
“I gioielli della corona nella Torre di Londra!” Fece eco Cindy.
In pochi istanti cominciammo tutti a parlare uno sopra l’altro e fu impossibile capire una sola risposta. Ma a Sanders non importava, perché per lui l’importante era che fossimo contenti ed esaltati all’idea di intraprendere quel viaggio. Voleva che imparassimo qualcosa di diverso dal solito e che fossimo felici di farlo. Era davvero il professore migliore del mondo.
 
Durante l’ora di pranzo Niall si aggiunse al nostro tavolo e si sedette di fianco a me. Era strano, perché prima con Charlotte e poi con Katy in giro non eravamo mai riusciti ad essere una coppia in pubblico e non mi ero ancora abituata.
“Sono bravo in Grease? Sto facendo tutto giusto?” Mi domandò il ragazzo, mettendomi un braccio intorno alla vita e avvicinandomi a sé. Ashley e Sky, che erano al nostro stesso tavolo, sorrisero.
“Mmh-mmh.” Borbottai, annuendo. Perché mi sembrava tutto così strano, così poco familiare, così poco naturale? Charlotte ci raggiunse con il suo vassoio e mi spostai immediatamente dal ragazzo. Anche se mi aveva dato la sua approvazione, non volevo che si sentisse a disagio perché Niall ed io facevamo i piccioncini a pranzo.
“Avete visto Zayn?” Chiese immediatamente, guardandosi intorno.
“Sparito con Tomlinson e Styles.” Rispose Skylar, aprendo la confezione del suo burrito vegetariano.
“Saranno andati a fumare.” Borbottò la ragazza, togliendo il coperchio dalla scatola di plastica che conteneva la sua insalata. Sapevo che Harry non fumava, ma Zayn e Louis sì. E non sempre si trattava solo di sigarette. Anche Liam ci raggiunse al tavolo, facendo comparire immediatamente un sorriso sul viso di Ashley, che arrossì violentemente quando il ragazzo le diede un lieve bacio sulle labbra per salutarla. “Avete già deciso cosa farete a Londra? Nel senso… con chi starete in dormitorio?” Chiese poi Charlotte per cambiare argomento. Guardai le mie amiche, che annuirono come se avessero già intuito quello che volevo fare.
“Beh, noi siamo in tre, quindi la scelta logica sarebbe una stanza da quattro.” Cominciai a dire. “Tu hai già fatto piani con qualcuno o ti va di unirti a noi?”
Charlotte mi guardò per qualche secondo con espressione sorpresa e poi sorrise. Non mi ero ancora abituata del tutto a quel suo sorriso genuino, vero. Era strano, ma allo stesso tempo molto soddisfacente.
“Volentieri!” Esclamò.
“E voi ragazzi cosa farete?” Domandai, rivolgendomi verso Niall.
“Io volevo una singola, ma visto che non ce ne sono sarò costretto a dividerla con un mio compagno di squadra.” Rispose lui. “E spero bene che avrà la decenza di sparire quando avrò bisogno di privacy.” Aggiunse. Arrossii e abbassai lo sguardo.
“Tu, Liam?” Chiese Charlotte, ignorando quello che aveva appena detto Niall. Sperai con tutta me stessa che non ci fosse rimasta male.
“Harry mi ha invitato a condividere una quadrupla con lui, Zayn e Louis.” Rispose il ragazzo. “L’alternativa era una doppia con Jacob Thompson, ma siamo andati al Math Camp insieme l’estate scorsa ed eravamo in tenda insieme… diciamo che non ci tengo a ripetere l’esperienza.”
“Perché?” Chiese Ashley.
“Russa e parla nel sonno. Più che parlare… strilla. Una notte mi ha svegliato perché urlava che c’era un orso nella tenda. Mi ha spaventato a morte e poi ho scoperto che stava solo sognando.” Rispose Liam, scuotendo la testa.
“Oh, ecco Zayn, Harry e il cretino! Dovevi dire qualcosa a Malik, Charlotte?” Ci interruppe Skylar, alzando lo sguardo verso la porta d’ingresso in caffetteria.
“No, no.” Mormorò immediatamente la ragazza, evitando lo sguardo di tutti i presenti al tavolo. Forse ero l’unica che sapeva della sua cotta per il mio compagno di laboratorio. Avrei dovuto indagare durante le ore di chimica, perché volevo sapere se anche lui era davvero interessato a lei.
“Ehi, Holly?” Niall mi chiamò, attirando la mia attenzione.
“Sì?”
“Visto che adesso tutti sanno che stiamo insieme e non ci sono più problemi… che ne dici di un appuntamento vero?” Mi propose il ragazzo. Forse non aveva scelto il momento migliore per chiedermelo, però non riuscii ad evitare di sentirmi contenta. Il mio stomaco si attorcigliò improvvisamente, come faceva sempre quando ero un po’ ansiosa o nervosa. L’idea di un vero appuntamento con Niall, in pubblico e non nascosti in casa di uno dei due, mi piaceva molto.
“Mi piacerebbe.” Dissi.
“Andiamo al cinema stasera?” Propose.
“Mmh… Che ne dici di fare qualcosa all’aperto, invece? Una passeggiata, magari.” Ribattei. Chiudersi in un cinema era quasi esattamente come un pomeriggio passato nella mia camera a baciarsi sul letto. Non avremmo parlato in nessun caso e quella era la cosa che volevo fare di più con lui. Parlare. Conoscerci.
“Per me va bene. Allora andiamo a mangiare da qualche parte e poi facciamo una passeggiata prima di tornare a casa.” Disse il ragazzo, sorridendomi. “Ho proprio in mente il posto.”
Sorrisi anch’io. Charlotte era distratta a guardare Zayn dall’altra parte della stanza e non ci stava prestando la minima attenzione, quindi potevo smettere di aver paura di ferirla in qualche modo.
“Devo trovarmi un altro divertimento.” Disse Skylar, guardando nella stessa direzione di Charlotte. “Ditemi se non è un deficiente.” Aggiunse.
Dall’altra parte della stanza, Louis stava parlando con Zayn e stava cercando di tenere una pesca in bilico sul naso. Fu solo una questione di secondi prima che questa precipitasse, schiantandosi sul pavimento. Louis assunse un’espressione colpevole, soprattutto perché Lucy Glendale, la signora che lavorava nella caffetteria, aveva cominciato a guardarlo male e a camminare verso di lui. Zayn rideva e si nascondeva dietro la spalla dell’amico, mentre Harry, di fianco a loro, era distratto. Stava parlando con Jade e si stavano guardando come se fossero attratti l’uno dall’altra.
“Non credo che lo troverai in questa scuola.” Dissi, tornando a guardare la mia amica.
“Vedremo.” Rispose la mia amica, continuando a guardare Louis.
 
Quel pomeriggio, al corso di teatro, riprovammo tutte le scene che avevamo già preparato. Il musical stava prendendo forma e tutto sembrava scorrere nel modo giusto. Skylar e Louis avevano provato l’apertura dello spettacolo ed era stato tutto perfetto. Era innegabile che i due avessero sintonia. Potevano cercare di nasconderlo quanto volevano, ma erano attratti l’uno dall’altra. Anzi, sembrava quasi che provassero dei sentimenti l’uno per l’altra, anche se ovviamente continuavano a litigare.
“Ma fanno sempre così quei due?” Mi chiese Ashley scandalizzata. Quel giorno lei e Liam erano venuti a trovarci perché non dovevano incontrarsi con il loro gruppo di amanti della matematica ed era sconvolta da Skylar e Louis che continuavano a punzecchiarsi quando non stavano provando.
“Sì.” Risposi.
La ragazza scosse la testa, incredula.
“Un giorno si sposeranno, ne sono sicura.” Disse.
“Già, lo penso anch’io.” Replicai, osservandoli. Ero stata talmente impegnata a pensare solo ai miei problemi che non mi ero accorta di nulla. Eppure era ovvio che tra i due stava succedendo qualcosa, anche solo da come si guardavano. Era quell’aria di sfida mista a desiderio. Quel disprezzo misto ad attrazione. Odio misto ad amore.
“Ehi, quindi stasera esci con Niall?”
“Sì! Andremo al nostro primo appuntamento! Il che è abbastanza strano, visto che sono passati quasi tre mesi da quel bacio in spiaggia.” Riflettei ad alta voce.
“Beh, sono successe tante cose nel frattempo. Non è stata colpa vostra! Mi ha sorpreso molto il fatto che Charlotte non ti abbia dato del filo da torcere su questa cosa.”
“Anche a me. Quando gliel’ho detto ero sicura che sarebbe tornata a comportarsi come prima.” Dissi. “L’unica cosa che mi preoccupa, adesso, è quando tornerà Katy. Tra una settimana rientrerà a scuola e penso che sarà più spietata di prima.” Aggiunsi.
“Non preoccuparti, credo che i suoi genitori le abbiano dato una gran strigliata e non penso che si comporterà come prima.” Rispose Ashley con un sorriso incoraggiante.
Rivolsi il mio sguardo sul palco, dove tutti gli attori si stavano prendendo cinque minuti di pausa e chiacchieravano. Zayn e Louis erano impegnati in una fittissima conversazione con Skylar e Charlotte, mentre Harry era con Jade, che stava ridendo e continuava a toccarsi i capelli.
“E’ attratta da lui.” Disse Ashley, interrompendo i miei pensieri.
“Cosa?”
“Jade. Continua a toccarsi i capelli. E’ attratta da Harry, lo dice il linguaggio del suo corpo.” Guardai la mia amica con aria sorpresa, come per chiederle dove avesse imparato quelle cose. “Leggo molti libri.” Si giustificò.
“Anche oggi a pranzo erano insieme.” Dissi. Per qualche motivo quel pensiero mi fece rabbrividire.
“Non lo sai?” Mi chiese Ashley. “Da ieri, quando si è sparsa la voce che Harry non è gay davvero, tutte le ragazze hanno cominciato ad avvicinarsi a lui e a fargli capire in qualche modo che sono interessate.” Aggiunse.
“Non lo sapevo.”
“Sì, soprattutto quelle che si sono già passate tutta la scuola.” Disse la mia amica, scuotendo la testa. “Sai, adesso hanno scoperto che c’è un ragazzo che non si sono ancora portate a letto.”
“Carne fresca.” Commentai con una punta di disgusto. “Ma Jade non è una di loro.”
“No, non lo è.” Rispose Ashley, alzando le spalle.
Non lo dissi ad alta voce, ma cominciai a chiedermi involontariamente in che modo sarebbe cambiato il ragazzo adesso che tutti gli stavano prestando attenzione.

 


Buongiorno! Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks! Oggi scopriamo com'è andato l'appuntamento tra Ashley e Liam e scopriamo qualche novità: tutte le ragazze hanno cominciato a prestare attenzione a Harry e Niall ha chiesto a Holly di uscire per il loro vero primo appuntamento! Martedì prossimo vedremo proprio questo primo appuntamento tra i due e ci sarà più chiara anche un'altra cosa che non voglio ancora svelarvi! Spero che questo vi sia piaciuto!
Come sempre, grazie a tuttti e alla prossima! Un bacione xx

 

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Capitolo 28
*** The First Date ***


Capitolo 28 – The First Date
 
“Ehi!” Mi salutò Niall quando ci incontrammo fuori da casa mia. Dopo le prove di teatro ero tornata a casa sia per fare i compiti che per prepararmi. Volevo mettere qualcosa di carino per il primo vero appuntamento con il ragazzo che mi piaceva da ben due anni ed ero un po’ agitata. Le poche volte in cui eravamo riusciti a rimanere da soli e a parlare avevamo scoperto di non avere tante cose in comune, quindi avevo paura che tra di noi non potesse funzionare.
“Ciao!” Esclamai, chiudendo la porta alle mie spalle. Niall mi si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra.
“Sei bellissima.” Disse con un sorriso che gli illuminava i bellissimi occhi azzurri. Prima di uscire mi ero convinta a pensare che quello fosse davvero il nostro primo appuntamento. Volevo dimenticarmi tutto quello che era successo prima, perché così sarebbe stato più facile.
“Grazie.” Risposi. “Anche tu non sei male.” Aggiunsi. In realtà era vestito come al solito, con la giacca della squadra di football, i jeans e una maglietta a maniche corte. Forse mi ero vestita un po’ troppo elegante, visto che avevo messo anche le scarpe con il tacco, ma non importava. Era il nostro primo appuntamento e non avrei lasciato che nulla lo rovinasse. Niall mi prese la mano e cominciammo a camminare. Il silenzio tra di noi stava cominciando a diventare imbarazzante, così mi costrinsi a pensare a una cosa qualsiasi da dire. “Ormai manca poco allo spettacolo!” Esclamai.
“Due settimane.” Confermò Niall senza perdere il sorriso.
“Sei nervoso?”
“No, non è tanto diverso da una partita, in fondo. Anche quando gioco ho tutti gli occhi puntati su di me.” Replicò.
“In effetti…” Commentai.
“E tu sei pronta per il tuo debutto?” Mi chiese dopo qualche secondo.
“Ma io non devo salire sul palco.” Dissi. “Devo solo assicurarmi che tutto vada liscio!”
“Beh, sì. Intendevo se sei nervosa per la prima.”
“Sì, da morire.” Risposi. Sentii un brivido risalirmi la schiena e chiusi gli occhi per qualche secondo. Speravo che tutto andasse come doveva, perché non volevo fare una figura pessima con il pubblico. Il mio nome sarebbe comparso sul programma della serata come sceneggiatrice e regista.
“Andrà tutto bene, sei bravissima.” Cercò di rassicurarmi.
Ormai avevamo raggiunto il molo di Santa Monica e ci stavamo dirigendo verso il fondo, dove c’era un ristorante messicano. Niall mi sorrise di nuovo e si avviò verso l’ingresso con aria sicura.
“Salve! Ho prenotato un tavolo per due.” Disse.
“Buonasera! Mi puoi dire il tuo cognome?” Domandò la cameriera, guardando Niall con un sorriso. La donna era abbastanza adulta da poter essere sua madre. Magari aveva dei figli della nostra età e aveva sorriso in quel modo perché glieli ricordavamo.
“Horan.” Rispose il ragazzo.
La donna guardò velocemente un foglio che aveva davanti a sé e poi annuì.
“Da questa parte, prego.” Disse e ci accompagnò a un tavolo all’esterno. Conoscevo quel ristorante, perché ogni tanto Ashley ed io andavamo a pranzo insieme. Skylar si era sempre rifiutata, perché non facevano il burrito vegetariano che piaceva a lei. Non era un posto troppo elegante, era adatto a una coppia di sedicenni al loro primo appuntamento.
Quando arrivammo al nostro tavolo non riuscii a non sorridere, perché Niall aveva evidentemente telefonato prima per farci mettere una candela e un vaso con una rosa rossa tra i piatti. Si comportò da perfetto gentiluomo, facendomi sedere per prima e accompagnando la mia sedia.
“Tutto questo per me?” Domandai. Il ragazzo annuì e un altro sorriso spuntò naturalmente sulle mie labbra. Prima della fine della serata ero sicura che avrei sentito un lieve dolore al viso. O almeno lo speravo, era sempre un buon segno sorridere tanto, no? “Grazie.”
“Grazie a te per avermi dato un’altra possibilità.” Disse Niall, abbassando lo sguardo.
Era come se volesse disperatamente che quella serata fosse perfetta per farsi perdonare. Cominciammo entrambi a guardare il menu e ordinammo un antipasto da dividere. Intorno a noi i tavoli erano pieni di turisti, gruppi di amici e famiglie con bambini. Era un ristorante allegro e la zona esterna, dove eravamo seduti noi, era decorata con lucine rosse, bianche e verdi che ricordavano i colori della bandiera del Messico.
“Non… non ti ho nemmeno chiesto se ti piace il cibo messicano.” Disse improvvisamente Niall, guardandomi negli occhi e agitandosi.
“Tranquillo, mi piace molto.” Risposi con un sorriso. Il ragazzo si rilassò e si sporse verso di me per darmi un bacio sulle labbra.
“Per fortuna!” Esclamò dopo aver tirato un sospiro di sollievo.
Sorrisi, cercando un argomento che mi permettesse di tenere viva la conversazione. Quello era il mio primo appuntamento in tutti i sensi, non solo con Niall. Forse era davvero come dicevano in alcuni libri o film. I primi appuntamenti erano sempre imbarazzanti.
La cameriera ci portò gli altri piatti che avevamo ordinato e ci rivolse uno sguardo amichevole. Perché non trovavamo argomenti di cui parlare? Ci conoscevamo da anni e stavamo insieme più o meno da tre mesi. Non avrebbe dovuto essere così difficile.
“Cosa ne hai pensato della nostra ultima partita?” Mi chiese improvvisamente Niall.
“Ehm… non l’ho vista.” Confessai, abbassando lo sguardo. Dopo quello che era successo tra lui e Katy avevo deciso di non andare a vederlo giocare perché non volevo guardare la cheerleader che faceva la gatta morta. Di nuovo silenzio. “Queste fajitas sono davvero  buone!” Esclamai dopo qualche minuto.
Forse Niall ed io non eravamo compatibili? Non riuscivo a trovare una spiegazione per l’imbarazzo che si era improvvisamente creato tra di noi.
“Anche il mio burrito è davvero buono. Lo vuoi assaggiare?” Mi domandò il ragazzo. Annuii e gli offrii un assaggio di quello che stavo mangiando io.
“Che cosa… cosa ti piace fare quando non giochi a football?” Chiesi improvvisamente, decisa a porre fine a quel maledetto silenzio.
“Beh, come avrai capito sono un fanatico dello sport, ma mi piace tanto anche la musica. Il mio cantante preferito è Michael Bublé. A te piace?”
“Molto!” Esclamai, felice di avere finalmente qualcosa di cui parlare. “Mi piacciono tutte le sue canzoni, ma l’album di cover di Natale è il migliore. La mia famiglia ed io lo ascoltiamo sempre quando decoriamo la casa e facciamo l’albero.” Risposi. “Chi altro ti piace?”
“Bon Jovi. Il loro greatest hits è il mio album preferito in assoluto. Mi piace anche Eminem e…” Cominciò a dire e arrossì. “Questo non lo sa nessuno. Ascolto anche Justin Bieber e Olly Murs.”
“Non preoccuparti. Questa informazione non lascerà questo ristorante.” Dissi e sorrisi. “Chi è Olly Murs? Non lo conosco.”
“Oh, è un ragazzo inglese che ha vinto X Factor!” Esclamò, lanciandosi in una presentazione entusiasta del cantante. Ad un certo punto estrasse anche il suo iPhone, mi porse un auricolare e mi fece ascoltare un paio di canzoni.
Fortunatamente da quel momento la conversazione continuò senza problemi e parlammo di tutto. Scoprii tantissime cose di lui che non sapevo e gli confessai alcuni dei miei segreti, come il mio amore per tutti i film delle gemelle Olsen. Solo Skylar e Ashley sapevano che avevo la collezione di DVD di “Due gemelle e una tata”, “Due gemelle e un maggiordomo” e letteralmente ogni altro film e serie televisiva che avessero mai fatto.
“E’ quasi strano parlare di DVD, visto che adesso c’è Netflix.” Disse Niall. “Comunque non ho mai visto nessuno dei loro film, potremmo vederli insieme!”
“Ti educherò volentieri.” Risposi. “E Netflix con me ha chiuso, perché non ha nemmeno uno dei loro film. Seriamente, ho cancellato la mia iscrizione!” Esclamai, agitandomi sulla sedia e facendo ridere il ragazzo.
“Allora verrò da te o porterai i DVD a casa mia. Mangeremo popcorn e ci coccoleremo sul divano mentre vedremo tutta la filmografia delle gemelle Olsen.” Propose.
“Mi piace come piano.” Replicai. “Anche se ti avverto, so praticamente tutti i film a memoria.”
“Non mi spavento per così poco. Io so a memoria il commentario di alcune partite di calcio per quante volte le ho riguardate!” Esclamò lui, facendomi ridere. La serata stava andando decisamente meglio ed ero felice. Parlando, ridendo e scherzando ero riuscita a dimenticare per qualche minuto quello che era successo qualche settimana prima ed ero tranquilla.
“Vorrà dire che qualche volta mi farai vedere una partita o un film che ti piace, così siamo pari. A proposito, sai che…” Cominciai a dire, ma fui interrotta da una band mariachi che cominciò a suonare una canzone d’amore spagnola esattamente di fianco a noi. Guardai Niall, sgranando gli occhi. Non era stata una sua idea, vero? Il ragazzo scosse la testa ed evitammo di guardarci per non scoppiare a ridere. Aspettammo che il gruppo finisse quella serenata non richiesta e poi Niall lasciò loro una mancia.
Muchas gracias muchacho!” Esclamò uno degli uomini. Quando finalmente si spostarono per dedicarsi al gruppo di signore di mezza età al tavolo di fianco al nostro, Niall ed io scoppiammo a ridere.
“Cosa volevi dirmi?” Mi domandò il ragazzo dopo qualche minuto.
“I mariachi mi hanno talmente colta di sorpresa che mi sono dimenticata!” Esclamai.
Ormai avevamo finito di cenare e Niall insistette per pagare il conto di entrambi.
“Ti va una passeggiata, muchacha?” Mi chiese. Scoppiai a ridere e annuii, alzandomi dalla sedia e prendendo la mano che mi stava porgendo il ragazzo. Decidemmo di non andare molto lontani, perché si stava già facendo tardi ed io avevo detto ai miei genitori che sarei tornata prima delle undici e trenta, così cominciammo a passeggiare sul molo. Ci fermammo su una panchina, dopo aver comprato due gelati, e cominciai a guardare l’orizzonte. La luna era particolarmente grande quella sera e sembrava quasi appoggiata all’oceano.
“E’ bellissimo qui.” Dissi.
“No, niente supera te in bellezza.” Rispose Niall, voltandosi per guardarmi negli occhi. Provai un piccolo brivido lungo la schiena e sorrisi, un po’ imbarazzata ma felice. Ero contenta, perché quell’appuntamento mi aveva dimostrato che Niall ed io avevamo qualcosa in comune e avremmo potuto funzionare come coppia. Certo, ci piaceva musica diversa, guardavamo film completamente diversi l’uno dall’altra e avevo scoperto che Niall odiava leggere, al contrario di me, ma certe cose potevano passare in secondo piano, giusto? Ci piacevamo ed era quello che contava.
Arrossii leggermente e mi avvicinai per dare un bacio sulle labbra al ragazzo. Mi stupii delle emozioni che provai durante quel gesto. Era davvero come se non fosse successo nulla prima di quella serata. Avevo sentito le farfalle svolazzare nello stomaco e il mio cuore aveva accelerato il battito. Era stato tutto perfetto.
Anche il silenzio era diventato meno imbarazzante. Passavamo da chiacchierare o baciarci a semplicemente guardare l’orizzonte coccolandoci e senza dire una parola. Era un momento magico.
“Hai freddo?” Mi chiese Niall.
“Un po’.” Risposi, sfregandomi le mani. Avevo dimenticato di prendere una giacca prima di uscire, perché ero nervosa e quando lo ero tendevo a dimenticarmi tutto. Il ragazzo si sfilò il giubbotto della squadra di football della scuola e me lo mise alle spalle. “Grazie.” Mormorai. Niall sorrise e mi diede un altro bacio, questa volta più lungo.
“Purtroppo mi sa che si è fatto tardi e dobbiamo tornare a casa.” Sussurrò dopo qualche minuto. “Non voglio che i tuoi genitori ti mettano di nuovo in punizione perché voglio vederti il più possibile.” Aggiunse.
“Anch’io.” Risposi.
Ci alzammo dalla panchina su cui eravamo seduti e cominciammo a camminare verso la mia casa, mano nella mano. Avevo passato una serata perfetta ed ero davvero felice. Forse i film e i libri non avevano proprio ragione e non tutti i primi appuntamenti erano imbarazzanti. A parte l’inizio, quello con Niall era stato incredibilmente piacevole.
“Eccoci qui.” Disse il ragazzo quando arrivammo davanti alla mia porta. Notai la luce accesa in salotto e sperai che i miei genitori non avessero la brillante idea di cominciare a spiare fuori proprio in quel momento. Sarebbe stato imbarazzante.
“Grazie di tutto.” Replicai. Niall si posizionò di fronte a me e lo guardai negli occhi, incapace di distogliere lo sguardo.
“Grazie a te per avermi dato un’altra possibilità. Non me la meritavo.”
Mi strinsi nelle spalle e sorrisi. Non volevo continuare a parlare di quel discorso, perché per quanto mi riguardava non era mai successo nulla. Avevo perdonato e dimenticato. Tolsi il giubbotto che mi aveva prestato Niall e glielo porsi. “No, voglio che tu lo tenga.” Disse il ragazzo.
Sgranai gli occhi e strinsi leggermente la stoffa dell’indumento. Quello era il giubbotto con i colori della squadra e la B dei Bulldogs. Tutti sapevano che quando un ragazzo ti dava la sua giacca era come un fidanzamento ufficiale. Come scambiarsi le lettere della confraternita al college o darsi un anello di fidanzamento.
“Grazie.” Risposi, riavvolgendomi il giubbotto intorno alle spalle con un sorriso. “Buona notte, Niall.” Aggiunsi. Un movimento improvviso catturò la mia attenzione e spostai lo sguardo dal ragazzo a quello che avevo visto dall’altra parte della strada.
Harry stava camminando mano nella mano con Jade e ridevano. Ridevano come se uno dei due avesse fatto la battuta più divertente del secolo. E il modo in cui si guardavano mi fece annodare lo stomaco. Sembrava che non avessero occhi per nessun altro al mondo.
Jade si fermò in mezzo alla strada, perché stava ridendo così tanto che non riusciva più nemmeno a camminare. Harry le mise una mano sulla spalla, come per assicurarsi che stesse bene e quando la ragazza rialzò il viso si avvicinò e gli diede un bacio sulle labbra. Il ragazzo restò immobile per pochi istanti, prima di metterle le braccia intorno alla vita e attirarla più vicina per continuare a baciarla. Rimasi impietrita per qualche secondo, non capendo nemmeno io il motivo di quelle strane, improvvise emozioni contrastanti.
“Va tutto bene?” Mi chiese Niall, che non si era accorto di nulla, perché stava dando le spalle ai ragazzi.
“Sì, non preoccuparti.” Risposi quando mi resi conto di essere ancora insieme a lui.
“Allora buona notte, Holly. Non vedo l’ora di vederti di nuovo.”
“Buona notte, Niall.” Replicai. Il ragazzo mi diede un veloce bacio e aspettò che entrai in casa prima di andarsene.
Ero convinta che sarei salita in camera e avrei cominciato a disegnare cuoricini sul mio diario segreto, scrivendo ovunque “Holly Horan” invece andai direttamente a letto, quasi senza salutare i miei genitori.

 


Buongiorno! Ecco finalmente il primo vero appuntamento tra Niall e Holly! E alla fine abbiamo anche scoperto che Harry e Jade sono usciti insieme. Nel prossimo capitolo, che posterò martedì, arriveremo alla prima di Grease e vedremo cosa succederà all'after party. Niall ed Holly si decideranno a fare il grande passo? Katy tornerà a scuola e si vendicherà? 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e, come sempre, grazie per aver letto, inserito la storia tra le seguite, preferite o ricordate e per tutte le bellissime recensioni che mi avete lasciato in queste settimane!

Domenica, per festeggiare il mio primo anniversario su EFP ho deciso di postare il primo capitolo di "(Un)broken - Le Ali Della Farfalla", la storia originale che ho inviato per partecipare al concorso di Giunti. Purtroppo non sono arrivata in finale, ma non importa. Adesso la storia può essere pubblicata e la posterò qui per chiunque voglia leggere qualcosa di originale. Se volete, potete trovarla a QUESTO LINK.

 

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Capitolo 29
*** Blue Moon ***


Capitolo 29 – Blue Moon
 
Le due settimane successive furono così intense che mi dimenticai quasi di respirare. Dovevamo riuscire a finire tutte le scene di Grease in tempo per la prima con il pubblico, quindi restavamo a scuola anche fino alle sette di sera per poi tornare a casa, fare i compiti e studiare per il giorno dopo. Mi capitava anche di addormentarmi con la testa sui libri per quanto ero stanca.
“Siamo tutti pronti?” Domandai la sera del primo spettacolo ai miei compagni di corso. Tutti i nostri problemi erano passati in secondo piano in quel periodo. Avevamo un unico obiettivo ed era quello di riuscire a mettere in scena lo show migliore che la Santa Monica High avesse mai visto.
“No, c’è troppa gente!” Mormorò Skylar, spiando attraverso il pesante tendone di velluto rosso. “E c’è Katy nelle prime file!” Sibilò.
Sbuffai e roteai gli occhi al cielo. Da quando era tornata a scuola, una settimana prima, non aveva combinato nessun casino ed era stata lontana da me, ma avrebbe potuto benissimo aver deciso di vendicarsi proprio durante la serata più importante della mia carriera scolastica per quanto ne sapevo. Sarebbe stato un gesto tipicamente à la Katy.
Mi voltai giusto in tempo per vedere Harry che prendeva la mano di Jade per rassicurarla, visto che la ragazza era agitata quanto me.
“Ehi, andrà tutto bene.” Mi disse Niall. Si posizionò esattamente di fronte a me, oscurandomi la visuale e sorridendomi. Lui era tranquillo e sembrava che cantare davanti a un pubblico formato da genitori e compagni di scuola non lo intimidisse nemmeno un po’. Mi aveva detto che era abituato ad essere al centro dell’attenzione di tutti durante le partite di football, ma pensavo che il giorno della prima avrebbe mostrato almeno un po’ di agitazione. Invece nulla. Era calmo, rilassato e sorridente. Mi diede un leggero bacio sulle labbra e poi mi guardò negli occhi come se volesse trasmettermi il suo senso di tranquillità.
“D’accordo, ci penso io.” Intervenne improvvisamente Louis. “Venite tutti qui! Tutti intorno a me, forza! Non è un concetto difficile, formate un semicerchio intorno a me!” Aggiunse con un sorriso sarcastico. Eseguimmo le sue istruzioni e il ragazzo cominciò a parlare. “Diciamo che questo sarebbe il momento in cui il regista fa il suo discorso incoraggiante e tutte queste cose qui.” Disse.
“Oh.” Commentai, arrossendo.
“Ma visto che la nostra Holly è piuttosto nuova in questo campo, ci penso io.” Aggiunse, rivolgendomi un sorriso più gentile e meno ironico.
“Sarai fantastica.” Mormorò Niall, stringendomi leggermente la mano.
“In queste settimane ci siamo fatti tutti un culo cubico per mettere in scena questo spettacolo, soprattutto Holly, che ha avuto l’ingrato compito di dirigerci e di metterci tutti quanti in riga. E immagino che non sia stato facile, perché andiamo… siamo attori e siamo drammatici di natura! Però siamo stati bravi e anche solo dalle prove si è capito quanto faremo divertire e ridere il pubblico.” Cominciò Louis. “Quindi mettete tutti qui le vostre mani e al mio tre urliamo ‘viva i culi cubici’!” Esclamò il ragazzo, facendo ridere tutti e facendo sciogliere un po’ di tensione. Poi allungò la mano destra e lo imitammo tutti.
“Uno…” Cominciò Sky, lanciando un’occhiata di traverso a Louis. “Scusa Tomlinson, ma so contare meglio di te.” Commentò. Il ragazzo scosse la testa con un sorriso, ma non disse nulla. “Due… Tre!” Terminò la mia amica.
“Viva i culi cubici!” Esclamammo tutti, scoppiando a ridere. Proprio in quel momento notammo il preside Bellard in piedi dietro di noi.
“Ops.” Mormorai.
“Ero venuto ad augurarvi un buon spettacolo, ma…” Cominciò a dire l’uomo con aria seria. “Vedo che sono arrivato tardi. Comunque divertitevi questa sera sul palco e rendetemi orgoglioso!” Disse.
“Grazie, preside.” Replicammo tutti.
“E viva i culi cubici!” Disse l’uomo a bassa voce prima di allontanarsi. Si bloccò dopo qualche passo, voltandosi verso di noi. “E se dite a qualcuno che l’ho detto vi espello tutti.” Aggiunse, facendoci l’occhiolino.
“Se l’intenzione era quella di sciogliere la tensione e rompere il ghiaccio… direi che ci è riuscito!” Dissi, notando che non ero più nervosa come prima. Ero sempre un po’ agitata, ma in quel momento mi sentivo pronta a tutto. “Sky, Louis, siete pronti?” Domandai.
I due ragazzi annuirono e Sky mi salutò per dirigersi dall’altra parte del palco per la sua entrata. Mi posizionai di fianco alle tende e diedi il segnale a Louis quando vidi le luci calare e sentii la canzone della prima scena diffondersi in tutta la sala.
 
“Sky! Holly!” Esclamò Ashley a fine spettacolo, quando ci raggiunse nel backstage. Ci abbracciammo strette e cominciammo a sorridere incontrollabilmente. “Questo è per te, da parte di entrambe.” Aggiunse poi la ragazza quando sciogliemmo l’abbraccio. Si rivolse verso Sky e le porse una scatoletta di velluto blu. Ero felice di quel momento, perché era il nostro piccolo rituale.
La ragazza la aprì e sorrise davanti al ciondolo a forma di auto degli anni Cinquanta che Ashley ed io avevamo scelto per il suo bracciale. Era qualcosa che le avrebbe ricordato sicuramente Grease.
“Grazie, siete le migliori!” Esclamò con un sorriso. “Ehi, Holly!” Richiamò poi l’attenzione la mia amica.
“Sì?”
“Non pensavi che ci saremmo presentate al tuo debutto come sceneggiatrice e regista a mani vuote, vero?” Mi chiese Ashley, estraendo una scatolina leggermente più grande di quella che avevamo appena dato alla nostra amica.
“Questo non ti ricorderà necessariamente solo di Grease, ma di tutto l’impegno e l’amore che ci hai messo. Sappiamo che ti è piaciuto molto questo ruolo e speriamo – soprattutto io – che lo riprenderai per il terzo e ultimo spettacolo dell’anno.” Disse Sky. Il suo discorso mi fece commuovere e mi ritrovai ad asciugarmi gli occhi con il dorso della mano. Presi la scatoletta blu che mi stava porgendo Ashley con mani tremanti e la aprii. Al suo interno trovai un bracciale con due ciondoli: uno a forma di macchina da scrivere e uno di telecamera.
“Ragazze…” Cominciai a dire. Le abbracciai di nuovo entrambe prima di aggiungere qualsiasi cosa e ringraziai il momento in cui i miei genitori avevano deciso di vivere a Santa Monica, perché altrimenti non le avrei mai incontrate. “Vi voglio bene.”
“Anche noi te ne vogliamo, Holly.” Disse Ashley.
“Migliori amiche per sempre.” Aggiunse Sky, porgendoci il mignolo della sua mano destra. Anche Ashley ed io incrociammo i nostri mignoli con il suo.
“Migliori amiche per sempre.” Recitammo all’unisono.
“Sapete cosa voglio fare?” Ci chiese Ashley improvvisamente. “Cioè, cosa mi piacerebbe che facessimo?”
“Che cosa?” Domandammo Sky ed io. La nostra amica aveva raramente delle proposte da farci, principalmente perché aveva paura che non fossimo interessate.
“Facciamo un tatuaggio insieme quando compiamo tutte diciotto anni?”
“Ashley, stai bene?” Chiese Skylar con un sorriso.
“Mai stata meglio.” Rispose la ragazza. “E’ che… per la prima volta in tanto tempo mi sento così felice e sicura! Uscire con Liam è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto. Beh, ovvio che non sarei mai riuscita ad accettare se non ci foste state voi al mio fianco.” Spiegò.
“Credo che sia un’idea bellissima, Ash.” Risposi. “Così saremo ancora più legate.”
“E ci ricorderemo l’una dell’altra anche quando saremo vecchie e decrepite e con problemi di memoria!” Esclamò Sky. Scoppiammo tutte a ridere e ci riabbracciammo.
“Io pensavo al college.” Disse Ashley, abbassando lo sguardo. “Vogliamo fare tutte cose diverse, non penso che riusciremo a stare insieme.”
“Ci penseremo l’anno prossimo.” Replicò velocemente Sky per liquidare quel discorso. Sapevo che lei non voleva andare all’università perché voleva tentare di intraprendere la carriera da attrice a Hollywood. Ashley voleva diventare insegnante di matematica e io volevo studiare sceneggiatura e regia. Erano tre strade completamente diverse, ma la nostra amicizia era così importante che ero sicura saremmo rimaste insieme per tutta la vita.
I nostri genitori ci interruppero, entrando nel backstage e complimentandosi con noi. Anche i nostri compagni ci raggiunsero e cominciarono a parlarci delle parti che avevano preferito dello spettacolo. La maggior parte di loro concordava sul fatto che i due attori principali, Sky e Louis, erano riusciti a interpretare perfettamente Sandy e Danny. Dicevano che avevano alchimia, che erano affiatati. Erano tutti entusiasti e avevano amato la nostra versione di Grease, il che mi rendeva incredibilmente orgogliosa e felice. Se qualche settimana prima avevo cominciato a pensare che quella avrebbe potuto essere la mia strada, in quel momento ne ero sicura al cento percento.
 
“Ehi, finalmente abbiamo qualche minuto!” Esclamò Niall quando riuscì a raggiungermi all’after party. Invece di affittare il solito hotel avevamo optato per una bellissima festa in spiaggia e non ero rimasta sola per un solo istante. Tutti venivano a complimentarsi con me, a chiacchierare e a darmi la propria opinione su quello che avevano visto sul palco.
“Sei stato molto bravo questa sera.” Risposi, voltandomi verso di lui e lasciandomi attirare in un abbraccio. Chiusi gli occhi e inspirai il profumo del ragazzo, che era un misto tra bagnoschiuma al cocco e shampoo. Non riuscivo a capire esattamente di cosa profumasse, ma ero sicura che fosse fruttato anche quello. Dopo lo spettacolo gli attori si erano fermati negli spogliatoi della scuola per farsi una doccia, perché avevano i capelli pieni di gel.
“Grazie, ma non avrei mai potuto farlo senza di te.” Disse. Si avvicinò per darmi un bacio sulle labbra e sorrisi. Certo, il mio ragazzo aveva baciato la sua ex su un palco davanti a un pubblico e avrebbe dovuto rifarlo per altre quattro sere, ma non mi importava. Si trattava di uno spettacolo scolastico e Niall mi aveva assicurato più volte di non sentire assolutamente nulla quando le sue labbra toccavano quelle di Charlotte. E finalmente gli credevo, perché ero davvero stanca di pensare a quello che era successo in passato e volevo vivere la mia storia con lui come un’adolescente qualunque. Volevo essere serena.
Abbassai lo sguardo e mi lasciai cullare per qualche minuto dalle braccia di Niall, felice della tranquillità che si era creata intorno a me. Non mi ero nemmeno accorta di quanta ansia e quanto stress avevo provato durante lo spettacolo fino a quel momento. Ero stata circondata da talmente tanto rumore che in quel momento era come se le onde dell’oceano rimbombassero nelle mie orecchie.
“Niall?” Richiamai la sua attenzione, rialzando il viso e cercando il suo sguardo con il mio.
“Sì?”
Osservai la sua reazione per qualche secondo. Era nervoso, i suoi lineamenti erano diventati più tesi. Era come se si aspettasse una brutta notizia.
“Sono felice.” Risposi semplicemente. Il ragazzo si rilassò e strinse leggermente le sue braccia intorno a me. Avrei voluto dirgli che lo amavo, ma per qualche motivo non ero riuscita a obbligarmi a pronunciare quelle parole ad alta voce. Cosa c’era di così difficile in due semplici parole?
“Anch’io.” Disse, dandomi un bacio. Decidemmo di allontanarci un po’ dai nostri compagni e ci sedemmo sul bagnasciuga, come il giorno della festa dell’inizio dell’anno. Il giorno del nostro primo bacio. Ricordai quel momento e constatai che erano passati solo poco più di tre mesi. Mi sembravano passati anni. Mi fece accomodare tra le sue gambe e mi cinse la vita con le braccia. Appoggiò il mento sulla mia spalla e provai un brivido sentendo il suo respiro sulla mia pelle, mentre entrambi guardavamo l’oceano illuminato dalla luna. Era un momento romantico, perfetto. Non mi infastidiva nemmeno il vento che mi scompigliava i capelli.
Improvvisamente un ragazzo e una ragazza, poco lontano da noi,  cominciarono a rincorrersi senza scarpe, spruzzandosi e ridendo. La ragazza aveva il vestito completamente bagnato, mentre il ragazzo aveva i jeans fradici fino a metà gamba. Erano così felici e liberi, sembrava che non avessero nessuna preoccupazione.
“Holly?” Niall mi aveva chiesto qualcosa, ma io ero troppo impegnata a guardare quella coppia e non gli avevo prestato attenzione. Avrei voluto comportarmi anch’io così con il mio ragazzo, ma perché non mi veniva naturale con lui? In qualche modo mi sembrava di dover essere sempre perfetta, sempre seria in sua presenza. Riflettei velocemente sulle possibilità. Avrei potuto alzarmi e trascinarlo con me nell’oceano, ma non ero sicura. Non avevamo mai parlato di niente del genere, e se non gli fosse piaciuto? Se mi avesse fatto una scenata o, peggio, se avesse deciso di lasciarmi? Avevo sempre paura di mostrare la vera Holly con lui, perché credevo di non essere all’altezza. Ero sicura che avrebbe considerato quel gesto infantile. Lui era già stato per due anni con Charlotte, aveva molta più esperienza di me in quel campo ed era già un miracolo che non mi avesse ancora lasciata, visto che non mi ero ancora convinta del tutto ad andare a letto con lui. Ero sicura che spruzzarsi nell’oceano non fosse la sua idea di una serata romantica insieme a me.
“Scusa, dimmi.” Risposi, voltandomi leggermente verso di lui.
“Ti avevo chiesto se hai un orario per rientrare a casa o se i tuoi genitori ti hanno dato il permesso di stare fuori fino a tardi.” Ripeté pazientemente.
“Ehm no, in teoria dopo la festa vado a dormire da Skylar con Ashley.” Dissi. Il ragazzo e la ragazza si stavano avvicinando a noi e riuscivo a sentire le loro risate. Erano quasi contagiose, tanto che avrei voluto ridere anch’io con loro.
“Beh, i miei non ci sono.” Ricominciò a parlare con lentezza, quasi come se avesse paura a pronunciare quelle parole. Lo sentii muoversi alle mie spalle. Si stava agitando e non riusciva a stare fermo. Era come se fosse imbarazzato.
“Smettila subito!” Esclamò la ragazza, correndo lontana dal ragazzo e tenendo il vestito alzato per evitare che si bagnasse ulteriormente. Da quel poco che riuscivo a vedere aveva anche i capelli completamente fradici, quindi era inutile che ci provasse. Ma a lei sembrava non interessare, perché rideva ed era felice e spensierata.
“Volevo chiederti se ti va di passare la notte da me.” Sussurrò Niall. Sentii il suo respiro sul mio collo e rabbrividii. Mi stava proponendo quello che pensavo, vero? Una notte intera a casa sua, senza i suoi genitori… ed eravamo finalmente una coppia in pubblico. Avevo desiderato tanto quel momento, ma ero pronta? “Non siamo obbligati a far nulla.” Aggiunse poi, come se mi avesse letto nel pensiero.
“Vieni qui! Mi hai bagnato i capelli, devo fartela pagare!” Esclamò il ragazzo. Aveva una voce molto familiare. Un po’ bassa e roca. Una voce che non si addiceva a un ragazzo di soli sedici anni. Sembrava quella di un uomo che passava decisamente troppo tempo a fumare.
“Holly?” Richiamò la mia attenzione Niall.
“Harry! No, Harry! No!” Urlò Jade, ridendo e scappando da lui. Cercava di correre con i piedi nell’oceano, ma non andava abbastanza veloce. Il ragazzo la raggiunse e i due caddero rovinosamente sul bagnasciuga, uno sopra l’altro. Jade avvicinò il suo viso a quello di Harry e cominciò a baciarlo. Provai una stretta allo stomaco e una strana, fastidiosa sensazione all’altezza del cuore.
“Andiamo.” Risposi, alzandomi e porgendo la mano a Niall, che si rialzò e mi fissò per qualche minuto in silenzio.
“Sei sicura?”
“I miei pensano che sono a casa di Sky. Andiamo.” Dissi, chiudendo la giacca che avevo indossato quella sera e cominciando a camminare verso il falò, dove avrei incontrato Sky ed Ashley e le avrei avvisate di quello che stava per succedere. Avrei dovuto chiedere alle mie migliori amiche di mentire, in caso i miei genitori avessero chiamato o qualcosa del genere. Il ragazzo mi seguì, tenendomi per mano, e mi sorrise.

 


Eccoci! Oggi ho un po' di cose da dirvi: innanzitutto ho finalmente finito di scrivere Teenage Kicks, quindi da questa settimana comincerò a pubblicare due capitoli. Uno il martedì e uno il venerdì! Felici? :D
In totale sono 44 capitoli e posso cominciare ad anticiparvi che prossimamente succederà qualcosa di molto grande. Così grande che sconvolgerà le dinamiche di tutta la storia e potrebbe cambiare alcune relazioni che non vi aspettereste mai.

E ora torniamo a questo capitolo: Katy è tornata a scuola ma non ha ancora fatto la sua mossa. Cosa starà aspettando? Lo spettacolo è andato benissimo e all'after party Holly ha preso una decisione. Sarà giusta o troppo avventata? Holly l'avrà presa perché è innamorata di Niall o per tutte le ragioni sbagliate? Nel prossimo, che posterò venerdì, scopriremo cosa succederà.
Nel frattempo spero che questo vi piaccia!

Un'ultima cosa: riuscite sempre a sorprendermi! Mi avete lasciato dieci commenti allo scorso capitolo! Giuro che non me lo sarei mai aspettata, quindi grazie. <3
Grazie anche a chi legge "in silenzio" e a chi inserisce la storia tra le preferite, seguite o ricordate! Siete tutte persone meravigliose! Alla prossima!

 

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Capitolo 30
*** Best Friends Forever ***


Capitolo 30 – Best Friends Forever
 
“Sky, se i miei genitori chiamano puoi dire che sto già dormendo o qualcosa del genere?” Domandai quando raggiunsi la mia amica, che stava chiacchierando con Ashley, Charlotte e Liam. Niall si era fermato a parlare con Carlos Sanchez, permettendomi di avere qualche minuto di privacy con le ragazze.
“Vieni con me.” Replicò la ragazza, facendomi allontanare dal gruppo. Solo Ashley ci seguì. “Che succede?” Mi domandò quando ci trovammo abbastanza lontani da tutti.
“Passo la notte a casa di Niall.” Risposi, evitando lo sguardo delle mie amiche. Sapevo che Ashley non avrebbe approvato, perché era convinta che avrei dovuto prima parlare dell’argomento con il ragazzo, pianificare tutto nei minimi dettagli.
“Non sono sicura che sia una buona idea.” Disse Sky, sorprendendomi. Non era lei quella che si comportava da ambasciatrice dell’amore libero? Quella che mi aveva sempre detto di lasciarmi andare e vivere nel presente?
“P-perché?” Domandai posando il mio sguardo sui suoi occhi scuri. Si era cambiata dopo lo spettacolo e non indossava più gli abiti di Sandy. Era tornata se stessa, con una gonna lunga e colorata, un top bianco e l’immancabile corona di fiori in testa.
“C’è qualcosa che non va.” Disse lei. Ashley, al suo fianco, annuì.
“Sei strana, non mi sembra che tu sia felice per quello che potrebbe potenzialmente succedere tra qualche minuto.” Intervenne. I suoi grandi occhi azzurri erano leggermente sgranati in un’espressione preoccupata.
“Sto benissimo, sono solo un po’ agitata.” Mentii. Perché stavo raccontando una menzogna alle mie due migliori amiche? La verità era che mi sentivo davvero strana e non ne capivo il motivo. Non ero solo nervosa perché sarei rimasta da sola, per un’intera notte, con Niall. C’era anche dell’altro. Continuavo a chiedermi perché Niall ed io finissimo sempre a parlare di quello. Era come se la nostra relazione ruotasse solo intorno al momento in cui saremmo stati a letto insieme e non volevo che fosse così. Volevo che fossimo una coppia felice e spensierata, volevo che…
“Sai che io sono profondamente convinta che il sesso sia magnifico e che non ci si debba pensare più di tanto.” Disse lentamente Sky, interrompendo i miei pensieri. “Però sono anche convinta che sia una cosa da fare quando si è completamente convinti e sicuri della propria scelta.” Aggiunse, sorridendomi. “Tu non mi sembri convinta, Holly. E ho paura che potresti pentirti.”
Improvvisamente mi sentii crollare. Alcune lacrime minacciarono di sfuggire al mio controllo e cominciai a sentirmi vulnerabile. Sky aveva ragione. Mi conosceva da tutta la vita, capiva ogni mia minima espressione. Era quello il bello della nostra amicizia. Tutte e tre capivamo tutto delle altre al volo, senza bisogno di parole inutili.
“Io non…” Cominciai a dire, ma mi bloccai.
“Perché non dici a Niall che non te la senti e vieni al mio pigiama party? Possiamo rimanere sveglie fino a tardi, sparlare di Tomlinson e di quello che fa in camera da letto e mangiare schifezze. Così puoi raccontarci quello che non va, se te la senti.” Propose Sky.
“E poi è una delle nostre ultime possibilità di fare una festa, perché tra pochi giorni ci saranno le vacanze invernali.” Aggiunse Ashley.
“Avete ragione, credo che sia la soluzione migliore.” Risposi, cercando di sorridere. “Grazie.”
Le due ragazze scossero la testa, come per dirmi di non provare nemmeno a ringraziarle e mi lasciarono raggiungere Niall per dargli la notizia. Provai un leggero imbarazzo nel dovergli dire che avevo deciso di passare la notte da Sky, perché non ero pronta per restare da sola con lui e perché non volevo finire nei guai con i miei genitori nel caso avessero scoperto quello che avevo fatto, ma lui mi disse che non importava e che avremmo avuto tante altre occasioni.
 
Da quando Matt si era trasferito al college, Sky aveva ottenuto il permesso dai genitori di usare la camera di suo fratello come guardaroba, riuscendo in quel modo ad avere più spazio nella sua. Aveva creato un angolo accogliente, con tappeti morbidi, cuscini, e aveva tappezzato le pareti di fiori finti. Matt avrebbe dormito nella stanza degli ospiti durante le vacanze e poi, una volta finiti gli studi, si sarebbe trasferito in Texas.
Ashley, Sky ed io ci eravamo sedute per terra e stavamo chiacchierando del più e del meno, con una scatola di pizza aperta davanti a noi. Ogni tanto ne mangiavamo una fetta mentre ascoltavamo musica ad un livello ragionevole – per non svegliare i genitori della ragazza – e ci coprivamo la bocca per soffocare le risate.
“Quindi? Siamo venute qui con la promessa che ci avresti raccontato gossip su Tomlinson e i suoi comportamenti in camera da letto.” Dissi. Skylar scoppiò di nuovo a ridere e annuì.
“Allora, la prima volta che siamo stati insieme è stato all’hotel, dopo la Sadie Hawkins Dance.” Cominciò a raccontare la ragazza, avvicinando il viso ai nostri per raccontarci il segreto. “Si è ribaltato togliendosi i pantaloni e ha picchiato una testata contro il letto.” Disse, soffocando le risate con un cuscino.
“Era ubriaco?” Chiese Ashley.
“Un po’, ma lo ero anch’io, altrimenti non avrei mai preso quella decisione. Il problema è che dopo quell’occasione è successo altre volte.” Disse Sky. “Eravamo entrambi completamente sobri ed è capitato ancora! E’ proprio una frana, sembra sempre nervoso.”
“E io che pensavo che Tomlinson fosse perfetto in tutto.” Commentai. Addentai una fetta di pizza e sfogliai la pagina dell’annuario dell’anno scorso della Santa Monica High. La foto di Louis spiccava tra tutte quelle dei nostri compagni di classe, perché sembrava un modello. Aveva i lineamenti un po’ squadrati, i capelli sempre perfettamente acconciati e gli occhi azzurri che penetravano la carta della pagina.
“No, è veramente impacciato. Però diciamo che si fa perdonare nel resto.” Disse Sky, dando un’occhiata a quella foto. “Spero di trovare qualcun altro in fretta, perché non ne posso più di lui. Voglio qualcuno con cui divertirmi a Londra.” Aggiunse. Le porsi l’annuario e la ragazza cominciò a sfogliare le pagine.
“Carlos Sanchez?” Propose Ashley.
“Chi?” Domandò di rimando Sky.
“Frequenta chimica con noi, è nella squadra di football. Ha un bel fisico.” Rispose la ragazza. Sky scosse la testa e voltò pagina.
“Gli unici carini del nostro anno sono incredibili cretini.” Commentò. “Parker è un idiota, Tomlinson… lasciamo perdere. C’è Malik che non è brutto, ma ha gli occhi scuri e sapete che io impazzisco per quelli con gli occhi chiari.”
Calò il silenzio tra di noi. Alzai le spalle e sorseggiai la Coca Cola che avevo davanti a me.
“E’ successo qualcosa con Niall?” Mi chiese Ashley dopo qualche minuto. Sospirai e mandai già un altro lungo sorso di Coca Cola per prendere tempo.
“No.” Risposi infine. “Anzi, dopo il nostro primo vero appuntamento sta andando tutto bene.”
“Quindi perché eri così sconvolta questa sera?” Mi domandò Sky.
Potevo fidarmi delle mie migliori amiche, sapevo che avrei potuto confessare il vero motivo.
“Non ero convinta di andare da Niall, poi ho visto… ho visto Harry e Jade insieme e non lo so, è scattato qualcosa in me. Gli ho detto di sì, ma non ero comunque convinta.”
“Gelosia?” Suggerì Ashley.
“Non vedo perché.” Risposi. “Harry ed io non stavamo insieme davvero, non dovrei essere gelosa. Non dovrebbe importarmi con chi esce.”
“Però eravate diventati molto amici e da quando tu ti sei rimessa con Niall non vi vedete quasi più.” Disse saggiamente Ashley. “Gli vuoi bene, è normale che tu sia un po’ gelosa.”
Stavo dicendo la verità, quindi tanto valeva che la dicessi tutta, giusto?
“Mi ero… mi ero convinta che lui avesse una cotta per me. Mi dispiaceva quando mi sono rimessa con Niall, perché avevo paura di spezzargli il cuore. Invece mi sono sbagliata e non gliene fregava nulla.” Mormorai, abbassando la voce e arrossendo. Mi vergognavo di quei pensieri.
“Ma non è vero che non gliene frega niente! Ha girato tutta Los Angeles per trovarti Dido Due.” Disse Ashley, indicando il peluche a forma di delfino che avevo portato a casa di Sky per il pigiama party. Da quando me lo aveva regalato non riuscivo più a dormire senza.
“Non è che sei tu quella che si è presa una cotta per Styles? Ti capisco, perché è gentile, premuroso ed è anche un bel ragazzo.” Mi chiese Sky.
“No.” Risposi immediatamente. “Insomma, io… finalmente sono riuscita a mettermi con Niall. Voglio dire, è dal primo anno delle superiori che ho una cotta gigantesca per lui.” Aggiunsi.
“Secondo me sei solo un po’ delusa perché non sei più legata a Harry come prima.” Ripeté Ashley. “Credo che sia normale.”
“Io non sono gelosa di Horan. O di Payne.” Puntualizzò Skylar. “Siete le mie migliori amiche entrambe e avete tutte e due un ragazzo, eppure a me non dà fastidio quando vi vedo baciarvi. Non provo assolutamente niente, se non una grande gioia perché siete felici.” Aggiunse.
“Ma è diverso.” Ribatté Ashley.
“No, perché se Holly pensasse a Harry solo come amico non avrebbe problemi a vederlo insieme a una ragazza.”
Sospirai e chiusi gli occhi. Forse mi stavo solo facendo mille paranoie per niente. Forse il mio era davvero solo nervosismo perché non avevo esperienza e Niall mi aveva proposto di andare a letto insieme. E lui aveva ne parecchia, il che mi metteva anche un po’ a disagio.
“Prima o poi scoprirò perché mi sento in questo modo.” Dissi, intenzionata a cambiare argomento. “Ash, invece cosa ci dici di Liam?”
La ragazza arrossì lievemente e sul suo viso comparvero un sorriso e un’espressione sognante.
“Sono felice di avervi ascoltate, perché è il ragazzo più gentile che abbia mai conosciuto. Mi tratta come se fossi una principessa!” Rivelò. “Non riesco a smettere di pensare a lui e quando non siamo insieme mi manca tantissimo.”
“Tu ti stai innamorando come una pera cotta.” Disse Skylar, scoppiando a ridere.
“Caramellata.” Sospirò Ashley, facendoci scoppiare di nuovo a ridere. Mi tappai la bocca con entrambe le mani, perché era davvero tardi e non avrei mai voluto svegliare i signori Lewis.
 
L’ultima lezione prima delle vacanze invernali fu quella di chimica, perché il professore di musica, il signor Devillard, era partito un giorno prima per tornare in Francia dalla sua famiglia e aveva chiesto ad Abraham di sostituirlo.
“Zayn!” Esclamai quando vidi il mio compagno di laboratorio. Mi ero ripromessa che avrei indagato per scoprire se era attratto da Charlotte, ma non l’avevo ancora fatto. Tra una cosa e l’altra ero stata molto distratta e non avevo ancora trovato l’occasione giusta.
“Young, sembra che non ci vediamo da due mesi.” Commentò il ragazzo con un sorriso. “Come mai sei così felice di vedermi? Oh, aspetta. Merda.” Aggiunse.
“Cos’è appena successo?” Domandai, confusa.
“Mi sono dimenticato di portarti le foto del pomeriggio a Malibu, lo so. Te le avevo promesse, ma continuo a dimenticare la chiavetta USB sulla scrivania.”
“Oh.” Dissi. “No, non era per quello, non preoccuparti. Me le porterai un’altra volta.” Risposi.
“Quindi cos’è successo?”
“Niente di particolare, sono solo contenta di fare chimica.” Mentii. Zayn se ne accorse immediatamente, perché mi guardò alzando un sopracciglio. “Va bene, volevo chiederti una cosa, ma mi devi promettere che non lo dirai a nessuno.”
“Okay.” Rispose lui, avvicinandosi a me. Ero disperata quando mi avevano messa in coppia con lui, perché pensavo che fosse uno scansafatiche che odiava la scuola, invece avevo scoperto che era molto bravo in quella materia e che, soprattutto, amava spettegolare, il che lo rendeva il partner perfetto per passare le noiosissime ore di chimica.
Bene, come avrei potuto iniziare il discorso?
“Ti… Sei interessato a qualcuno qui a scuola?” Domandai, sperando di non sembrare troppo inopportuna. In fondo avevamo condiviso una giornata a Malibu, tante lezioni di chimica, un musical e non molto altro.
“Ehm.. perché me lo chiedi?”
“Niente, così.” Risposi immediatamente, arrossendo.
“Holly, sono lusingato, ma… e poi tu stai con Niall.” Balbettò il ragazzo, arrossendo a sua volta. “C-c’è una ragazza che mi piace, ma… ti prego, non offenderti, ma non sei tu.” Aggiunse, evitando il mio sguardo.
“Aspetta.” Lo interruppi. “Non te l’ho chiesto per me.”
“No?” Mi chiese il ragazzo, rilassandosi.
“No, volevo solo sapere se ti piaceva qualche ragazza, perché mi sono fatta un’idea su chi potrebbe piacerti e volevo sapere se era giusta.”
“Oh. E chi mi piace, secondo te?” Domandò il ragazzo, riportando il suo sguardo su di me.
“Charlotte.” Risposi senza incertezze. “E’ un’idea che mi sono fatta da come la guardi.” Aggiunsi con una scrollata di spalle. Zayn arrossì per la seconda volta in pochi minuti e sorrisi soddisfatta.
“E’ molto carina.” Disse a bassa voce.
“Perché non le chiedi di uscire?”
“Non potrebbe mai essere interessata a uno come me. E’ stata con Niall per due anni.”
“E se io ti dicessi che invece le piaci?”
“Ma ne sei sicura?”
“Al cento percento, me l’ha detto lei stessa. Però, ti prego, non dirle che te l’ho detto. Chiedile di uscire, fingi che sia stata una tua idea.” Dissi. Il ragazzo ci pensò per qualche istante e poi sorrise.
“Quindi mi assicuri che mi dirà di sì?”
Annuii e lanciai una veloce occhiata a Charlotte, che stava parlando con Louis, il suo compagno di laboratorio.
“Sì.” Dissi.
Intorno a noi tutti i nostri compagni stavano chiacchierando in attesa del professor Abraham e dei suoi modi bruschi.
“Grazie.” Replicò dopo un po’ Zayn.
 
“Sarà difficile stare diciotto giorni lontano da te.” Mormorò Niall quel pomeriggio. Sarebbe partito per l’Irlanda dopo poche ore ed era passato a casa mia per salutarmi, approfittandone dell’assenza di entrambi i miei genitori. Non sapevano ancora che avevo ricominciato a vedermi con lui e che con Harry era finita. Beh, per finta, ma loro non lo sapevano.
“Già.” Dissi, guardando la mia valigia sul letto. Io, invece, sarei andata a San Diego con i miei genitori e i due piccoli mostri. Avremmo passato un paio di giorni là con i nonni e poi saremmo partiti per Aspen per festeggiare il Natale e il Capodanno sulla neve. In montagna avremmo incontrato anche i miei nonni paterni, gli zii e le zie. Sarebbero state due settimane intense e, soprattutto, affollate.
“Però siamo sempre più vicini alla vacanza studio a Londra e non vedo l’ora.” Disse il ragazzo, avvicinandosi e dandomi un bacio. “Sarà romantico camminare per le vie di Londra mano nella mano, passare serate insieme nella mia camera del dormitorio…” Aggiunse, interrompendo la frase per darmi un altro bacio. Chiusi gli occhi per qualche secondo e quando li riaprii trovai quelli azzurri di Niall che mi fissavano. Aveva un’espressione che non riuscivo a decifrare.
“Sarà bellissimo.” Dissi, arrossendo un po’. Ero sicura che lo sarebbe stato davvero e non vedevo l’ora di visitare Londra insieme alla mia classe. Ma soprattutto, ero felice di passare diciotto giorni lontana da Santa Monica e da tutto quello che era successo in quei primi mesi di scuola. Avrei avuto tempo di chiarirmi le idee, di pensare razionalmente a tutto. Sì, quando sarei tornata, a gennaio, sarebbe stato come voltare pagina, cominciare un nuovo capitolo della mia vita. Il ragazzo sentì il suo telefono vibrare e fece una smorfia quando lesse il testo del messaggio.
“Devo andare, mia madre mi ha scritto. Dobbiamo partire per andare all’aeroporto.” Disse.
“Divertiti in Irlanda.” Risposi.
“Anche tu a San Diego e ad Aspen.” Disse lui. “Ti porterò un folletto.” Sorrisi e scossi la testa.
“Non farti arrestare in aeroporto.” Lo avvertii, facendolo ridere.
“Mi mancherai tantissimo. Promettimi che ci sentiremo ogni giorno.”
“D’accordo.” Risposi. Niall mi diede un ultimo, lungo bacio e poi si allontanò di qualche passo.
“Devo per forza andare. Buone vacanze, Holly.”
“Buone vacanze, Niall.” Risposi.

 


Nuovo capitolo! Finalmente scopriamo cos'è successo dopo l'after party! Le amiche di Holly sono corse a salvarla da una situazione potenzialmente terribile e hanno passato una bellissima serata insieme. Inoltre vediamo anche una scena abbastanza divertente con Zayn e, alla fine, l'arrivederci tra Holly e Niall, che rimarranno lontani per tutta la durata delle vacanze invernali.
Il prossimo capitolo, che posterò martedì, partirà da gennaio, da quando tutti torneranno a scuola. Siamo sempre più vicini alla vacanza studio a Londra e vi anticipo che proprio lì succederà qualcosa di enorme.
Cosa succederanno quando i nostri protagonisti torneranno a scuola? Holly si sarà chiarita le idee durante le vacanza? Tornerà ad essere innamorata di Niall come lo è stata per due anni prima di mettersi finalmente con lui? E lui cos'avrà combinato in questi diciotto giorni in Irlanda? Harry e Jade staranno ancora insieme?

Spero che il capitolo vi piaccia e grazie di tutto, davvero!
I vostri commenti sono sempre bellissimi ed io vi adoro sempre di più <3
Grazie per aver letto, per aver inserito la storia tra le seguite, ricordate o preferite e per le recensioni che mi lasciate sempre!

 

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Capitolo 31
*** The Switch ***


Capitolo 31 – The Switch
 
“Passato bene le vacanze? Non che mi interessi particolarmente, ma se siete felici potreste prendere meglio la notizia che sto per darvi.” Disse il professor Abraham quando tornammo a scuola dopo la chiusura invernale. Era la prima ora del giorno e l’ultima cosa che avevamo voglia di fare era chimica. “E sapete tutti che vi sopporto ancora meno quando vi lamentate.” Aggiunse prima di alzare lo sguardo su tutta la classe.
“No!” Esclamò Sky. “Non avete cancellato la gita a Londra, vero?” Domandò la ragazza con il panico nella voce.
“No, no, quei poveracci di Sanders e la Clare dovranno comunque sopportarvi per due settimane in Europa.” Rispose Abraham con una smorfia. “No, quello che sto per dirvi è strettamente legato alla mia materia.” Ci fu un sospiro di sollievo generale in classe e tutti ci guardammo incuriositi. “E’ iniziato il nuovo semestre e ho deciso di cambiare le coppie, perché alcune non funzionano per niente. Quelle che sto per annunciare saranno quelle definitive per il resto dell’anno.”
“Ma prof!” Protestò qualcuno. Sbuffai, pensando che finalmente ero riuscita ad abituarmi al mio compagno di laboratorio ed era già ora di cambiarne un altro. Sperai solo di non capitare con Katy perché sapevo che, anche se si stava comportando bene, stava continuando a progettare la sua vendetta.
“Alexandra Martinez, ora sei in coppia con Carlos Sanchez.” Annunciò Abraham, ignorando le proteste. La ragazza, che prima era in coppia con Chuck King, si alzò dal suo posto e raggiunse Sanchez. “Jacob Thompson e Zayn Malik.” Continuò il professore. Il mio compagno di laboratorio scosse la testa quando Jacob Thompson ci raggiunse, facendomi alzare e prendendo il mio posto.
“Grazie.” Mormorò Jacob, sistemandosi gli occhiali sul naso.
“Chuck King ed Elizabeth Nelson. Chris Johnson e Niall Horan.” Abraham annunciò due nuove coppie e mi voltai immediatamente per guardare il mio ragazzo. Come avrebbe reagito ad essere in coppia con quello che mi aveva scattato la famosa foto che aveva fatto il giro della scuola? Male, a giudicare dalla sua espressione. “Cindy Williams e Liam Payne. Jade Scott e Samantha Green. Ashley Anderson e Jonathan Parker.” Spostai subito lo sguardo sulla mia migliore amica, che era appena finita in coppia con il ragazzo che le aveva spezzato il cuore e che le aveva provocato numerosi problemi di autostima. “Charlotte Crowley e Katy Evans.”
“Oh mio Dio.” Sussurrai. Charlotte sembrò distrutta da quell’annuncio, mentre sul viso di Katy spuntò un sorrisetto diabolico che mi fece venire i brividi. Da una parte ero sollevata perché non ero io quella in coppia con la vipera, ma dall’altra mi dispiaceva per Charlotte. Sarebbe potuta andare solo in due modi: le due avrebbero potuto tornare amiche, oppure la nuova capo cheerleader avrebbe reso la vita impossibile a Charlotte.
“Infine abbiamo Skylar Lewis con Louis Tomlinson e Holly Young con Harry Styles.” Concluse il professore. Raccolsi in fretta i miei libri e raggiunsi Harry in fondo alla classe, mentre Sky, dopo aver sbuffato sonoramente, trasportò tutte le sue cose di fianco a Louis. Appoggiò rumorosamente i libri sul banco e si sedette con poca grazia.
“Ehi.” Mi salutò Harry.
“Ehi.” Replicai. Durante le vacanze invernali non ci eravamo sentiti nemmeno una volta e appena tornata a scuola, la prima cosa che avevo visto era stata un bacio tra lui e Jade, davanti all’armadietto della ragazza.
“Come sono andate le vacanze?” Domandò Harry con un sorriso.
“Bene, grazie. Un po’ noiose. Sai… nonni, zii, cugini.” Risposi. “Tu?”
“Oh, io sono rimasto qui. Ho visto mio nonno a Natale, ho festeggiato Capodanno in spiaggia con i compagni che non sono andati in vacanza…” Rispose. E Jade, pensai. Mi maledissi mentalmente per aver avuto quel pensiero.
Durante le vacanze avevo sentito Ashley, Sky, Niall e ogni tanto Charlotte. Ed erano stati giorni tranquilli. Beh, relativamente, perché i miei parenti erano terribili, soprattutto i cugini più piccoli che correvano ovunque giocando con quelle pesti di Amy e Josh. Però ero serena, perché sapevo di avere delle amiche su cui potevo contare sempre e parlare con Niall mi aveva sempre fatto piacere. Si era dimostrato il ragazzo perfetto e mi mancava davvero. Dovevamo trovare momenti in cui il fuso orario funzionasse per entrambi, perché lui era in Irlanda ed io ad Aspen, in Colorado. Ero arrivata a non vedere l’ora di sentirlo tutti i giorni e dentro il mio cuore sapevo di amarlo. Non avevo ancora avuto il coraggio di dirglielo, ma lo sapevo. E poi ero tornata a scuola, avevo visto Harry e il mio cuore aveva perso un battito quando avevo assistito alla scena all’armadietto di Jade. Perché? Io ero innamorata di Niall, lo sapevo. Cosa mi stava succedendo?
“E’ da un po’ che…” Cominciai a dire, ma mi interruppi, perché Harry aveva iniziato una frase nello stesso momento. “Per il resto come va?”
Ci guardammo e sorridemmo entrambi. Per qualche secondo vidi un barlume della complicità che avevamo fino a poche settimane prima.
“Hai da fare oggi pomeriggio?” Mi domandò il ragazzo.
“No.” Dissi. “A parte l’incontro con il gruppo di teatro per scegliere il prossimo spettacolo… a proposito, ci sarai anche tu?”
“Sì, in realtà mi è piaciuto fare Grease, quindi pensavo di riprovarci.” Rispose Harry.
“Allora ci vediamo in teatro.” Dissi.
“E dopo ti va di fare una passeggiata?”
“Volentieri.” Replicai. Forse tornare amica di Harry era la soluzione giusta. Almeno avrei potuto mettermi il cuore in pace, perché ero sicura che Ashley avesse ragione. Nel periodo in cui fingevo di essere la sua fidanzata eravamo diventati molto legati e mi dispiaceva non vederlo più come prima perché io stavo con Niall e lui con Jade.
“Adesso finitela di parlare, perché tanto vi conoscete già tutti e cominciate a lavorare. Quell’esperimento non si eseguirà da solo! Non siamo a Hogwarts!” Sbraitò Abraham improvvisamente. Scossi la testa, cercando di non farmi vedere.
“Ma riusciremo mai a vederlo felice e rilassato?” Domandai a bassa voce al mio nuovo compagno di laboratorio.
“Ne dubito.” Rispose lui. “A meno che la sua squadra di football preferita vinca finalmente una partita…” Ci scambiammo un’occhiata e soffocammo una risata.
 
“Un altro musical?” Domandò Sky con aria scocciata durante la riunione del gruppo di teatro. Louis aveva proposto Moulin Rouge o Chicago e la mia amica aveva sbuffato e roteato gli occhi al cielo. “Sono stufa di cantare.”
“E quindi cosa vorresti fare, sentiamo!” Esclamò il ragazzo con rabbia. Di solito reagiva bene alle frecciatine di Sky, ma quella volta sembrava averne avuto abbastanza.
“Non lo so, uno spettacolo di teatro serio. Qualcosa come Romeo e Giulietta.” Rispose la ragazza. “Qualcosa che posso mettere nel mio curriculum e che dimostri che so recitare! Nei musical non ci sono tante scene parlate, sono tutte dannatissime canzoni e balletti!”
“Mi sembrava che ti fosse piaciuto Footloose.” Ribatté Louis, alzando un sopracciglio.
“Che c’entra? Quello è il mio musical preferito, un po’ come per te Grease!” Esclamò Sky. Tutti i presenti erano in religioso silenzio e stavano osservando la scena, terrorizzati di essere fulminati con lo sguardo se avessero anche solo osato respirare.
“In Moulin Rouge ci sono tante scene recitate.” Provò a dire il ragazzo.
“Non è appropriato per la scuola.”
“Perché, Grease lo era?”
“Ragazzi?” Richiamai la loro attenzione. Entrambi si voltarono verso di me con espressioni assassine. “Ehm… che ne dite di scrivere un po’ di opzioni su dei cartoncini, metterli tutti in una scatola ed estrarne uno?”
“Va bene, tanto Lewis ed io non saremo mai d’accordo.” Rispose piccato Louis, lanciando un’occhiataccia nella direzione della mia amica. Che avesse deciso di lasciarlo perdere e di cominciare a divertirsi con qualcun altro? Qualcosa non andava tra quei due ed era chiaro come il sole.
Mi alzai per recuperare un foglio, che tagliai in parti più piccole, e porsi dei pezzi di carta ad ognuno dei presenti. Recuperai delle penne dal mio zaino e iniziai a distribuirle ai miei compagni, quando dall’entrata laterale del palco comparve Katy.
“Sono ancora in tempo per unirmi al gruppo?” Domandò con un tono innaturale. Sembrava più dolce. “Mi dispiace per tutto quello che è successo in passato, vorrei ricominciare. Inoltre so che avete spostato le prove dopo gli allenamenti della squadra di football e quella di cheerleader, così potrei partecipare tutti i giorni.” Concluse. Tutti i miei compagni si voltarono, come se avessero voluto chiedere il mio parere. Come avrei potuto dire di no? Avrei voluto mandarla a quel paese e dirle di sparire dalla mia vista, ma non sapevo quale fosse il suo gioco. Avrei potuto peggiorare la situazione.
“Okay.” Dissi semplicemente, cercando di non esprimere troppe emozioni. Non volevo sembrare arrabbiata, ma non volevo nemmeno che sembrasse che le stessi dando il bentornata a braccia aperte.
La ragazza prese posto in mezzo agli altri membri del gruppo e sorrise. Dio, come era falsa! Per qualche motivo il mio istinto mi aveva detto di credere a Charlotte quando era cambiata e avevo avuto ragione. Ma quella volta nella mia mente stavano suonando mille campanelli di allarme, perché Katy non era cambiata. Il sorrisetto diabolico che le era sfuggito durante l’ora di chimica lo confermava.
“Scrivete sul pezzetto di carta davanti a voi se preferite mettere in scena uno spettacolo normale o un musical.” Dissi, cambiando idea sul metodo di votazioni. Prima di scrivere il titolo di quello che volevano fare, avremmo dovuto scegliere la cosa più importante: il tipo di show da mettere in scena alla fine dell’anno. “Poi metteteli in questa scatola e vincerà il genere che ha ricevuto più voti. Da lì poi faremo quello che ho proposto prima: ognuno scriverà il titolo che vorrebbe realizzare e ne estrarremo uno o lo metteremo ai voti, vedremo.” Aggiunsi.
“Oh, mi era mancata l’autorità di Young. Sempre precisa e decisa. Così si fa!” Esclamò Louis, attirandosi un’occhiata fulminante di Skylar.
Calò il silenzio sul palco, mentre tutti erano impegnati a scrivere sul pezzo di carta quello che avrebbero voluto fare. Dopo che tutti consegnarono i foglietti contai i voti e dichiarai che aveva vinto il musical.
“Dannazione!” Esclamò Sky.
“A Broadway stanno facendo il musical di Romeo e Giulietta con Orlando Bloom.” Disse timidamente Harry, catturando immediatamente l’attenzione della mia amica.
“Sì, ma nessuno di noi l’ha mai visto, che canzoni ci mettiamo?” Domandò la ragazza con una punta di acidità.
“Non vendono la colonna sonora su iTunes? Lo fanno per tanti spettacoli.” Suggerii. Louis estrasse il suo telefono dalla tasca e controllò.
“No, non c’è su iTunes, Amazon o Spotify.” Rispose. “Ma credo che non ci siano problemi.”
“Certo, come no? Voliamo tutti a New York per vederlo e registriamo le canzoni!” Esclamò con ironia Skylar.
“Veramente ho un’altra soluzione.” Disse il ragazzo, sbuffando. “Si dà il caso che Harry, qui, sia un grande ammiratore di Shakespeare e un incredibile autore di testi.” Aggiunse. L’amico, che era seduto di fianco a lui, diventò completamente rosso.
“No, Louis, non credo di essere in grado di fare una cosa del genere. Non…”
“Ma è perfetto!” Lo interruppe Tomlinson. “Tu componi le canzoni e Holly scriverà la sceneggiatura di Romeo e Giulietta in chiave moderna, con più scene recitate e meno canzoni, così siamo tutti contenti.”
“Rivisitare un’opera del genere?” Domandai. Ero un po’ scettica. Sarei stata in grado di fare un buon lavoro?
West Side Story è basato su Romeo e Giulietta, potremmo mettere in scena quello.” Propose improvvisamente Charlotte.
“Ma è sempre un musical! Io voglio uno spettacolo vero e proprio, con qualche canzone. Magari basato sul film con Leonardo Di Caprio.” Replicò Skylar con occhi sognanti. Già, come avevo fatto a dimenticarmi che quello era uno dei suoi film preferiti in assoluto?
“Zayn ed io ti aiuteremo con la musica.” Disse Louis, rivolgendosi a Harry, ignorando completamente la mia amica. “Styles e Lewis potranno aiutarti con la sceneggiatura, visto che sono entrambi appassionati. Sarà perfetto.” Aggiunse poi, sorridendomi.
“Siamo a gennaio.” Intervenne Skylar. “Lo spettacolo sarà ad aprile, abbiamo parecchio tempo per realizzarlo.” Sembrava pensierosa.
“Ce la possiamo fare, fidatevi di me per una volta.” Esclamò Louis.
“D’accordo, ci sto.” Replicai. Mi sembrava un’ottima idea e l’esperienza di Grease mi aveva cambiato la vita. In quel modo avrei capito se intraprendere quella strada professionalmente, studiando sceneggiatura e regia al college, fosse un’opzione per me.
“Va bene.” Disse Harry. “Lavoreremo tutti insieme e ce la faremo.” Aggiunse. Sapevo che era terrorizzato, perché odiava che qualcuno leggesse i suoi testi o le sue poesie. Era un grande passo avanti per lui ed ero orgogliosa. Sapevo che avrebbe scritto delle canzoni incredibili.
 
“Mi era mancata la tua camera.” Harry si era sdraiato sul mio letto, di fianco a me, e aveva le mani intrecciate dietro la testa. Sembrava di essere tornati a qualche settimana prima, quando fingevamo di essere una coppia. Sorrisi, consapevole del fatto che non potesse vedermi, e sospirai. Invece di fare una passeggiata avevamo deciso di rinchiuderci a casa mia. “L’hai detto a Niall?” Mi domandò improvvisamente, girandosi su un lato e guardandomi negli occhi.
“No.” Risposi, arrossendo. Mi vergognavo di quella menzogna, ma non volevo che il mio ragazzo si preoccupasse. Harry ed io eravamo amici, il nostro era un pomeriggio innocente, passato a chiacchierare del più e del meno. Non volevo che diventasse geloso o si arrabbiasse per nulla.
“Anch’io non l’ho detto a Jade.” Replicò dopo un po’, distogliendo lo sguardo. “E’ molto gelosa e possessiva.” Spiegò pochi secondi dopo.
Annuii e imitai la sua posizione, sistemandomi su un fianco in modo da poterlo guardare negli occhi.
“Ehi, quando andiamo a Londra possiamo andare a visitare lo Shakespeare’s Globe, il teatro!” Dissi improvvisamente, cambiando argomento. Avevo provato un brivido lungo la schiena e volevo concentrare la mia attenzione su qualsiasi altra cosa tranne gli occhi di Harry.
“Guardiamo sul calendario che spettacoli faranno nei giorni in cui saremo là.” Propose lui, alzandosi e prendendo il mio computer portatile dalla scrivania. Lo accese e visitò il sito del teatro. Lo raggiunsi e rimasi sorpresa quando scoprii che avremmo potuto vedere una produzione di Romeo e Giulietta.
“Ma è fantastico!” Commentai. “Sarà perfetto!”
“Non vedo l’ora.” Disse Harry con un sorriso. Mi era mancato quel gesto che gli faceva comparire due fossette ai lati della bocca. Quando sorrideva gli si illuminavano gli occhi e sembrava ancora più bello. Ma perché la mia mente stava formulando quei pensieri inappropriati? Dovevo smetterla immediatamente.
“Dovremmo dirlo a Sanders, sono sicura che andremo con tutta la classe, o almeno con il gruppo di teatro.”
“Già.” Rispose lui, voltando il viso verso il mio. Provai un altro brivido quando il mio sguardo incrociò il suo e deglutii. Che cosa diavolo mi stava succedendo? Mi costrinsi a pensare a Niall, il mio ragazzo, che amavo e che avevo finalmente conquistato dopo due anni. Holly e Niall. Pensai. Holly e Niall, Holly e Niall, Holly e Niall.

 


Buongiorno! Ecco il nuovo capitolo! Venerdì abbiamo lasciato i nostri protagonisti alle prese con i preparativi per le vacanze invernali e oggi li ritroviamo a scuola. Ma avremo scoperto tutto quello che è successo in quei diciotto giorni oppure qualcosa si saprà più avanti? Inoltre Abraham ha cambiato le coppie del laboratorio di chimica (ed è più scorbutico del solito), i ragazzi decidono quale sarà il prossimo spettacolo della scuola (l'ultimo dell'anno) e Holly cerca di tornare amica di Harry per dimostrare a tutti (e a se stessa) che le manca solo la loro amicizia, ma continua a provare delle sensazioni strane. Si può essere innamorate di due ragazzi contemporaneamente? Lascio a voi l'ardua sentenza.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo sarà venerdì e i nostri adolescenti preferiti partiranno finalmente per Londra! Cosa succederà in Inghilterra? La risposta appropriata è "di tutto." ;)
Grazie per essere passati, per aver letto, per aver inserito la mia storia tra le preferite, seguite o ricordate e per tutto, davvero! Le vostre recensioni sono sempre stupende e spesso, leggendole, mi accorgo di alcune cose della storia che non avevo notato nemmeno io! Siete incredibili <3

Ultima cosa, poi smetto di scrivere: ho recentemente postato una one-shot con Harry come protagonista e si chiama Falling Hard. Se volete leggerla questo è il link: FALLING HARD

 

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Capitolo 32
*** London Calling ***


Capitolo 32 – London Calling
 
In tre settimane avevo scritto cinque scene di Romeo e Giulietta e scelto tutti gli attori per le parti principali. Skylar, Louis, Zayn, Harry ed io ci vedevamo tutti i giorni per aiutarci a vicenda e lo spettacolo stava lentamente prendendo forma. Jade e Cindy si occupavano dei costumi, andavano tutti i pomeriggi nei negozi di abiti usati e in quelli di stoffa per realizzare i vestiti che mancavano. Avevamo già due canzoni originali: la prima l’avrebbe cantata Louis, cioè Romeo, ed era una riflessione su come lui fosse innamorato di una ragazza che non ricambiava il suo amore. La seconda l’avrebbe cantata Skylar, cioè Giulietta, ed era il brano che avrebbe accompagnato la terza scena, quindi la preparazione della ragazza per il party in cui avrebbe dovuto incontrare – e potenzialmente conquistare – il figlio del governatore. Quello in cui, invece, avrebbe conosciuto Romeo. Avevamo deciso di ispirarci all’opera originale e al film con Leonardo Di Caprio, ma di metterci anche qualcosa di nostro. Lo spettacolo sarebbe stato fenomenale e Louis continuava a dire che il pubblico si sarebbe alzato in piedi per applaudire alla fine.
“Sei pronta per domani?” Mi domandò Niall, dandomi un bacio sul naso e sorridendo. In quei giorni mi ero obbligata a non rimanere più completamente sola con Harry a meno che non fosse strettamente necessario o inevitabile, così quando non ero con il gruppo di teatro uscivo con Niall e le cose stavano andando decisamente bene. Ero innamorata, lo sapevo. Il mio cuore batteva forte quando eravamo insieme. Quel giorno avevamo approfittato dell’assenza dei miei genitori per spingerci un po’ più in là rispetto ai baci. Il fatto che Niall avesse visto Charlotte nuda e che avesse tutta quell’esperienza, però, continuava a mettermi a disagio e avevo paura di non essere all’altezza dell’altra ragazza, quindi non mi ero ancora convinta del tutto ad andare a letto con lui. Volevo farlo, ma ero imbarazzata.
“Non vedo l’ora.” Mormorai, rannicchiandomi contro il suo fianco. Ci eravamo rifugiati sotto le coperte del mio letto, entrambi ancora in biancheria intima perché anche quella volta non avevo avuto il coraggio di andare fino in fondo, ma ero comunque felice, perché mi ero sentita più vicina a Niall. Sapevo che i miei genitori sarebbero tornati a casa da lì a pochi minuti, così mi rivestii e guardai la valigia vicino alla porta della mia stanza. Era piena e pronta per il giorno successivo.
“Due settimane intere a Londra, ti immagini cosa potrà succedere? Senza genitori!” Esclamò Niall, imitandomi e infilandosi la t-shirt che era volata per terra.
“Già.” Replicai. Tre settimane erano davvero volate, soprattutto perché avevo passato tutto il mio tempo libero a lavorare allo spettacolo o a fare i compiti. Avevo guardato il film almeno quattro volte, letto il libro originale almeno due e fatto ricerche su ricerche per assicurarmi di non far rivoltare Shakespeare nella tomba. Non mi sembrava vero che il pomeriggio successivo sarei stata su un aereo per Londra.
“Ehi, per caso sai cosa sta succedendo tra Skylar e Louis?” Mi chiese improvvisamente Niall dopo essersi rimesso i pantaloni. Mi voltai per guardarlo negli occhi e scossi la testa.
“Hai notato anche tu che sono strani, vero?”
“Sì. O meglio, peggio del solito.”
“Non lo so, Sky mi dice di chiudere la bocca ogni volta che cerco di cominciare quella conversazione. Non ho proprio idea di cosa sia successo.” Risposi, stringendomi nelle spalle.
“Lo scoprirai, ne sono sicuro.” Disse lui, avvicinandosi per darmi un bacio. “Adesso è meglio che vada, prima che arrivino i tuoi genitori e mi becchino qui.” Aggiunse.
“A domani.” Replicai. “Niall?”
Il ragazzo si fermò davanti alla porta della mia stanza e mi guardò con aria sorpresa. Lo raggiunsi lo abbracciai.
“A domani, amore.” Mormorò lui, dandomi un bacio sui capelli.
 
Non avevo mai viaggiato per tanto tempo su un aereo. Il massimo erano state due ore per andare ad Aspen da Los Angeles. Non avevo idea di cosa aspettarmi. Da una parte immaginavo un viaggio allegro come quando andavamo in gita in autobus da bambini. Dall’altra pensavo che avremmo comunque dovuto trovare il tempo di dormire. La realtà fu che nessuno di noi ebbe tempo di chiacchierare da un sedile all’altro come avremmo fatto se fossimo stati su un pullmino e trovammo invece tanto tempo per guardare film e dormire. Sky, Ashley ed io ci eravamo sedute vicine in una fila da tre e avevamo passato poco tempo a chiacchierare tra di noi. Non ero riuscita a dormire molto, perché ero agitata. Continuavo a pensare a quello che sarebbe successo a Londra e cercavo di immaginare le sensazioni che avrei provato a camminare per le strade inglesi con le mie migliori amiche e Niall. Come sarebbe stata la scuola? Avrei conosciuto qualche ragazza o qualche ragazzo britannico con cui sarei poi rimasta in contatto? Oppure avremmo conosciuto persone provenienti da tutto il mondo? Tante domande continuavano a vorticare nella mia mente e non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo. Anche perché dopo undici ore e mezza non ne potevo davvero più. Ero indolenzita e stanca. 
 
La prima cosa che notai dell'Inghilterra fu il freddo assassino. Nel corridoio che portava dall'aereo al terminal dell'aeroporto sentii un gelo simile a quello di Aspen a dicembre. Mi strinsi nella giacca che stavo indossando e affrettai il passo verso  un'area più calda. 
"Siete tutti qui?" Domandò il professor Sanders, contandoci. Aveva i capelli arruffati, un accenno di barba e le occhiaie, ma era sempre bellissimo. La professoressa Clare, di fianco a lui, sembrava fresca e riposata. Il trucco, aveva rivelato a me e Sky mentre scendevamo dall'aereo, era portarsi una piccola trousse a bordo e andare in bagno a sistemarsi prima di scendere. Una rinfrescata al viso, una lavata ai denti e un filo di trucco ed eri una donna nuova.
"Adesso dobbiamo fare la fila per il controllo passaporti." Disse l’insegnante.
"Ma le valigie?" Chiese Elizabeth Nelson con aria preoccupata.
"Quelle si recuperano dopo. Ma non sei mai stata in aeroporto?" Sbottò Katy con aria indignata. Nessuno di noi aveva capito come la ragazza avesse fatto a convincere i suoi genitori a lasciarla venire a Londra dopo quello che aveva fatto. Anche Jonathan Parker ci aveva graziato della sua presenza, purtroppo. Tutta la classe al completo aveva partecipato a quella gita scolastica.
"I bagagli si recuperano dopo il controllo passaporti, Elizabeth, non preoccuparti." Rispose con gentilezza il professor Sanders.
"Ehi, Holly!" Mi chiamò Sky, improvvisamente. "Ash!" Aggiunse.
La mia amica ed io ci voltammo verso di lei.
"Sì?" Replicò Ashley.
"Benvenute nelle due settimane più fighe dell'universo! Totale libertà e ragazzi inglesi bellissimi!" Esclamò la ragazza con un sorriso enorme. Si aggiustò il cappello di lana sulla testa e si guardò intorno. Notai che il suo sguardo era rivolto verso Louis, che stava parlando con Zayn e sembrava meno allegro del solito. Niall mi si avvicinò da dietro e mi diede un bacio sul collo.
"Ci divertiremo tanto in queste due settimane." Mormorò nel mio orecchio, facendomi solletico al collo ad ogni parola. Provai un brivido lungo la schiena e sorrisi.
"Già." Dissi. A qualche passo da noi, Harry e Jade si stavano tenendo la mano e la ragazza stava tubando qualcosa nell'orecchio di lui. Non erano una bella coppia. Lei era più alta di lui e stonavano insieme. Mi costrinsi a smettere di pensare a quelle cose irrazionali, così mi voltai verso Niall e gli presi la mano. Lui sorrise, sorpreso da quel gesto, e mi diede un leggero bacio sulla guancia. Sì, avremmo passato due settimane indimenticabili. E Londra suonava come il posto perfetto per fare l'amore per la prima volta con il mio ragazzo.
 
I dormitori erano in un palazzo altissimo dove alloggiavano studenti provenienti da ogni parte del mondo. Disposti sui vari piani c'erano anche una palestra, una sala comune e una mensa enorme per chi non voleva utilizzare le cucine condivise con altre stanze. Era tutto bellissimo e non vedevo l'ora di vedere la stanza che avrei chiamato casa per due settimane insieme a Sky, Ashley e Charlotte.
“Quindi siamo partiti sabato da Los Angeles e adesso è domenica.” Rifletté ad alta voce Sky. I professori avevano organizzato tutto in modo che avessimo tutto il giorno per riprenderci dal fuso orario prima di andare a lezione il giorno successivo. I nostri compagni di classe erano tutti sullo stesso piano e noi quattro condividevamo una cucina con Liam, Louis, Harry e Zayn. Niall, che era in camera con Jonathan Parker, invece ne condivideva una con Katy e Samantha, che avevano voluto stare in una camera doppia, e Jade e Cindy, anche loro in una stanza da due. A poca distanza da noi Chris, Chuck, Jacob e Carlos si erano sistemati in una quadrupla e condividevano la cucina con Elizabeth Nelson e Alexandra Martinez.
“E siamo a Londra.” Puntualizzò Ashley, guardando fuori dalla finestra. Eravamo al nono piano e riuscivamo a vedere il traffico sulla strada. Il palazzo era poco lontano dalla stazione di King’s Cross e passavano tantissimi autobus rossi a due piani.
“E fa un freddo allucinante!” Esclamò Charlotte, stringendosi nel piumone del suo letto. Sorrisi, guardandomi intorno. La stanza non era enorme, ma era abbastanza spaziosa. Ci stavano comodamente quattro letti singoli, quattro scrivanie e un armadio a quattro ante. Avevamo un bagno privato e due finestre che davano sulla strada trafficata.
“Non riesco a credere di essere in Europa.” Commentai, spostando lo sguardo sulle mie amiche.
“Già, nemmeno io! E ho già visto un ragazzo su questo piano che è un figo da paura.” Disse Sky con un sorriso.
“L’unica fregatura è che i letti sono singoli.” Disse Charlotte con un sorrisetto. Scoppiammo tutte a ridere e notai che anche Ashley, come me, era diventata completamente rossa.
“Qui qualcuno sta pensando a darsi da fare!” Esclamò Skylar. “Ehi, se dovesse servirvi la camera ditecelo e noi spariamo.” Aggiunse.
“Sky!” Protestai. Mi sentivo in imbarazzo anche perché Niall era l’ex ragazzo di Charlotte.
“Oh, non preoccuparti. Ho superato del tutto quello che c’è stato tra di noi.” Mi rassicurò la ragazza, come se mi avesse letto nel pensiero. “Anche perché ho cominciato a uscire con Zayn.” Confessò poi, sorridendo e abbassando lo sguardo.
“Veramente?” Esclamai.
“Charlotte Crowley! Vogliamo tutti i dettagli!” Disse Skylar, lanciandole un cuscino con finta aria indignata. Era bello il rapporto che si era creato tra di noi. Certo, a volte ripensavo al momento in cui Charlotte mi aveva lasciata in mutande davanti a tutta la scuola o a quando aveva ordinato a Chris di entrare nella mia camera da letto per farmi una foto senza reggiseno, ma l’avevo perdonata ed ero andata avanti. Avevo imparato che non dovevo mai giudicare una persona prima di conoscerla davvero, perché lei era una brava ragazza. Aveva solo bisogno di amici veri e di smettere di uscire con quelle arpie di Katy e Samantha. Anche Ashley e Sky l’avevano accettata e la cosa mi aveva resa davvero felice.
“Mi ha chiesto di uscire prima delle vacanze invernali.” Raccontò, arrossendo leggermente. “E’ stata una sorpresa, perché ero convinta di non interessargli, invece ci troviamo benissimo insieme!” Aggiunse.
Un sorriso automatico comparve sul mio volto. A quei due era servita una spintarella, ma alla fine si erano trovati.
“E il sesso com’è?” Domandò Sky, allungandosi in avanti per avvicinare il viso a Charlotte, che era seduta sul letto di fronte al suo.
“Ma Skylar!” La ammonì Ashley, roteando gli occhi al cielo e scoppiando a ridere.
“Che c’è? Ero solo curiosa. E tanto sai che sono tutte domande che farò anche a te quando arriverà il momento con Liam.” Rispose l’amica. “E anche a te, Holly. Non mi sfuggirete.” Scoppiammo di nuovo tutte a ridere.
“Non vi racconterò nessun dettaglio.” Replicò Ashley, che era diventata paonazza e non sapeva più in che modo evitare i nostri sguardi.
“Certo, come no. Ti stresserò talmente tanto che alla fine sarai costretta a dirmi tutto per non sentirmi più.”
“Contaci.” Rispose Ashley. Scoppiai di nuovo a ridere.
“Guarda che la stessa cosa succederà anche con te, te lo assicuro.” Mi disse Sky dopo pochi secondi. “Non mi sopporterai più e mi dirai tutto.”
“Ehi, tu vuoi sapere tutto di noi, ma non ci dici nulla. Se mi dici cos’è successo con Louis potrei pensarci.” Ribattei. La ragazza cambiò espressione e abbassò lo sguardo.
“Differenze di opinione.” Disse lentamente. “Lui voleva che diventassimo una coppia vera e propria ed io l’ho lasciato.”
“Ma…” Cominciai.
“Ve l’avevo detto che per me era solo un passatempo.”
Mi costrinsi a non ribattere e invece annuii e basta. Quindi quello era il motivo per cui Louis sembrava così spento nell’ultimo periodo. E anche Sky era strana, ma non riuscivo a capire esattamente perché. Teneva a Louis più di quanto volesse ammettere persino a se stessa? Oppure era semplicemente scocciata perché il suo “passatempo” aveva cominciato a provare sentimenti per lei?
“Comunque, per rispondere alla domanda originale, il sesso è okay.” Disse Charlotte dopo qualche minuto di silenzio imbarazzato. Tutte ci voltammo verso di lei.
“Okay?” Domandò Sky, imitando le virgolette con le dita. “Non mi sembri felice.”
“No, è okay perché in realtà siamo stati insieme solo una volta e… la prima volta con una persona nuova è sempre un po’ imbarazzante. O almeno per me è così.” Rispose Charlotte.
“Beh sì, ho sentito altre ragazze dire la stessa cosa. Con Tomlinson non mi è successo però, sarà che eravamo entrambi ubriachi.” Disse l’altra ragazza con aria pensierosa.
Ashley ed io ci scambiammo un’occhiata complice e, senza dire una parola, ci capimmo. Sky trattava i ragazzi come passatempi e diceva di non essersi mai innamorata di nessuno, ma sapevamo entrambe che con Louis era diverso e aveva solo paura di ammetterlo.
“Liam ed io abbiamo pianificato tutto.” Mormorò dopo qualche minuto Ashley. Eravamo tutte perse nei nostri pensieri e stanche per il viaggio e il jet lag. La guardammo e lei arrossì di nuovo. “Ne abbiamo parlato tanto, perché sapete che io ho bisogno di organizzare tutto. Sarà bellissimo e romanticissimo.”
“Ne sono sicura.” Dissi. Improvvisamente cominciai a pensare a Niall. A tutto quello che avrebbe potuto succedere, a come rimanere da soli in una delle stanze, a tutto. Non ne avevamo mai parlato apertamente, gli avevo solo detto che non ero pronta e lui aveva capito. Perché avevo quel blocco con lui?

 


Nuovo capitolo di Teenage Kicks! Holly ha deciso di avvicinarsi un po' di più a Niall, passo dopo passo. Inoltre i nostri protagonisti sono finalmente arrivati a Londra, abbiamo scoperto cos'è successo tra Sky e Louis (cosa pensate della decisione di Sky di lasciare il ragazzo perché voleva che diventassero una coppia vera e propria?), Holly sta davvero pensando di fare il grande passo con Niall a Londra ed Ashley ha pianificato tutti i dettagli della sua prima volta con Liam e succederà a Londra. Oh, e Charlotte ha rivelato alle ragazze di aver cominciato a uscire con Zayn!
Nel prossimo capitolo, che posterò martedì, i ragazzi cominceranno ad esplorare la città. Cosa succederà?
Grazie per aver letto, per aver inserito la mia storia tra le preferite, seguite o ricordate e per le vostre recensioni stupende! Siete l'amore. <3


Alla prossima!!

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Capitolo 33
*** Beatlemania ***


Capitolo 33 – Beatlemania
 
Durante il primo giorno di lezioni a Londra parlammo di quello che avremmo fatto in quelle due settimane e cercammo tutti di abituarci all’accento inglese. Avevano dei modi di dire diversi dai nostri, tanto che l’insegnante scoppiò a ridere da sola dopo aver fatto una battuta che nessuno aveva capito. Ci unimmo alle sue risate solo dopo la sua spiegazione.
“Cosa facciamo oggi?” Domandò Sky al professor Sanders dopo la scuola. L’uomo guardò la professoressa Clare e insieme decisero che ci avrebbero portati a vedere una delle zone più classiche di Londra: Piccadilly Circus. Da lì avremmo percorso parte di Regent Street a piedi e saremmo arrivati a Oxford Circus, dove noi ragazze avremmo potuto scatenarci con lo shopping. E anche i nostri compagni, visto l’enorme negozio di Nike. Era un ottimo piano per il primo giorno di esplorazione, perché eravamo ancora tutti un po’ storditi dal jet lag e non volevamo fare qualcosa di troppo impegnativo.
 
Il giorno successivo, dopo le lezioni, i ragazzi si lamentarono.
“Ieri abbiamo fatto shopping con le ragazze, oggi possiamo fare qualcosa per noi?” Domandò Jonathan Parker.
“In realtà il programma prevedeva che oggi fosse una giornata libera.” Rispose Sanders, guardando un foglio che aveva in mano.
“Ottimo, quindi possiamo andare a giocare a calcio al parco?” Chiese Niall. “Chi viene con me?”
I ragazzi della squadra di football alzarono immediatamente la mano e noi ragazze roteammo gli occhi al cielo.
“Ti pareva.” Commentò Sky, quando vide che anche Louis aveva deciso di unirsi alla squadra. “Deve sempre mettersi in mezzo a tutto.”
“Beh dai, almeno sta con qualcuno e non è da solo.” Commentò Ashley con un sorriso. “Voi cosa fate?”
“Io ho intenzione di andare a fare shopping, perché ho trovato un negozio favoloso che vende vestiti esattamente del mio stile.” Rispose Sky. “Voi?”
“Liam ed io abbiamo pensato di andare a fare una passeggiata romantica sul lungofiume. Non dovrebbe essere difficile raggiungerlo con la metro.” Replicò Ashley, guardando la mappa con aria assorta. “Tu, Holly?”
“Non ne ho idea, non ho fatto progetti.” Risposi. Proprio in quel momento ci raggiunse Harry, che mi guardò con un sorriso enorme.
“Ehi, ho avuto un’idea!” Esclamò.
“Cosa?”
“Visto che i ragazzi vanno a giocare a calcio e la maggior parte delle ragazze vanno a fare shopping… che ne dici… voglio dire, se non hai niente di meglio da fare, ti va di venire con me al negozio dei Beatles?” Domandò lui, arrossendo un po’. L’ultima cosa che avrei voluto era fare la ruota di scorta a un appuntamento tra lui e Jade, ma non riuscii ad esprimere quel concetto ad alta voce. In qualunque modo impostassi la frase nella mia mente sembrava che fossi una fidanzata gelosa. O che fossi molto maleducata.
“Okay.” Risposi.
“Grazie, mi salvi da un pomeriggio di solitudine!” Disse Harry, allargando il sorriso. “Jade ha deciso di andare a Covent Garden con Cindy perché non le interessano i Beatles.” Aggiunse. Improvvisamente sentii una strana sensazione di calore inondarmi il corpo. Saremmo stati Harry ed io, da soli, in giro per Londra? Magari ne avrei approfittato per dimostrare a me stessa che mi mancava solo come amico e niente di più.
“Perfetto, non vedo l’ora!” Dissi, forse con un po’ troppo entusiasmo. Il ragazzo mi mise un braccio intorno alle spalle e sorrise, guardandomi negli occhi. Fu come se il mio stomaco avesse deciso di sprofondare, lasciando il posto a milioni di farfalle che cominciarono a svolazzare all’impazzata.
 
Scoprimmo che il negozio dei Beatles era di fianco al museo di Sherlock Holmes e di fronte ad un negozio che vendeva magliette, dischi e qualsiasi tipo di memorabilia rock ‘n roll. Harry sembrava un bambino e si tratteneva a stento dal saltellare in ogni angolo del negozio. Decidemmo di visitare prima il museo, visto che si trattava di una casa con le scale strette e le stanze non molto grandi, per evitare di fare danni con le borse dello shopping, e poi di buttarci a capofitto nei due negozi.
“Hanno tutto!” Esclamò il ragazzo, girando su se stesso e guardando i vinili, le tazze, i magneti, le magliette e tutto quello che i proprietari erano riusciti a incastrare nello spazio del negozio. “Ehi, Niall non ti ha chiesto di andare con lui al parco?” Domandò improvvisamente, puntando lo sguardo su di me. Alzai le spalle e scossi la testa.
“Sa che non sono una grande amante del calcio.” Risposi. “Abbiamo solo due settimane a Londra, quindi sa che preferisco impiegare il mio tempo in altro modo.” Aggiunsi. “E Jade?”
“Oh sì, mi ha pregato di andare a fare shopping con lei e di non venire qui, ma sogno da troppo tempo di visitare questo posto. Non potevo rinunciare per tenerle le borse.” Rispose con un sorriso colpevole. Era quasi incredibile come ci capivamo subito. Nessuno dei due giudicava l’altro per le scelte che avevamo fatto. Avevamo entrambi deciso di abbandonare i nostri partner per fare cose molto più interessanti. E il negozio di Beatles era decisamente un posto da vedere almeno una volta nella vita.
“Ti dispiace se vado a pagare un attimo? Se fa troppo caldo aspettami pure fuori.” Disse Harry dopo un po’, mostrandomi tutto quello che aveva in mano. Annuii, pensando che aveva ragione. Il riscaldamento del negozio era alto e non mi ero tolta il cappotto, quindi uscii e aspettai che mi raggiungesse. Ne approfittai anche per stare da sola per qualche minuto, per chiarire le idee e riflettere sulla giornata. Harry mi era mancato solo come amico? Allora perché continuavo a provare quella sensazione strana ogni volta che mi guardava negli occhi? Come se mi sentissi risucchiare da quelle iridi verdi, come se non riuscissi a pensare a nient’altro?
Guardai il traffico di Londra, le persone che passavano di fianco a me, il cielo. Era tutto così diverso da Santa Monica e Los Angeles. Faceva freddo, riuscivo a vedere il mio respiro e mi ero avvolta negli abiti più pesanti che avevo. Inoltre avevo comprato una sciarpa di lana pesante, un paio di guanti e il cappello e dovevo per forza indossarli quando ero all’esterno. Non ero abituata a quelle temperature, però non mi dispiacevano. Quello che mi sorprendeva, però, era l’abbigliamento degli abitanti di Londra. Indossavano cappotti leggeri o giacche di pelle tenute aperte e sembrava che il freddo non desse loro fastidio.
Spostai lo sguardo su un gruppo di turisti di fianco a me e sorrisi. Anche loro erano muniti di giacche imbottite e ogni genere di indumento per scaldarsi.
Osservai il palazzo di fronte alla strada. La facciata di mattoni rossi contrastava il bianco delle finestre. L’edificio aveva le tipiche finestre inglesi, quelle con il divanetto interno dove avrei passato ore e ore a leggere in una giornata di pioggia. Improvvisamente cominciai ad immaginare la mia vita in una di quelle case. Sarei stata una sceneggiatrice di successo e avrei arredato la mia casa con tutto quello che mi piaceva di più. Avrei avuto una stanza che avrei usato come ufficio e avrei scritto film e spettacoli teatrali. Sì, sarebbe stato magnifico. Ero a Londra da poco, ma ne ero già innamorata.
“Eccoti!” Esclamai quando Harry uscì dal negozio con tutto lo shopping che aveva fatto. Il ragazzo sorrise, prese un sacchetto un po’ più piccolo degli altri e me lo porse.
“Scusa, c’era un po’ di fila in cassa!” Esclamò. “Questo è per te. Perché mi hai fatto compagnia, perché so che ‘Let It Be’ è la tua canzone preferita dei Beatles e perché spero che tu possa scriverci tutti i tuoi pensieri, gli appunti sugli spettacoli e sulle prossime scene.” Disse poi. Nel sacchetto c’era un quaderno con la copertina rigida, una foto del gruppo e il titolo della canzone che mi piaceva.
“Harry…” Mormorai con gli occhi lucidi. Ma come faceva a sorprendermi sempre? “Grazie.” Dissi.
“Ma di che? Grazie a te. Mi sei mancata.” Disse e mi abbracciò stretta in mezzo alla strada.
 
Nonostante il freddo decidemmo di fare una passeggiata nei dintorni e trovammo una delle librerie più antiche di Londra. C’erano tantissimi libri di tutti i generi, ma soprattutto dedicati ai viaggiatori. Erano divisi per continente e ci divertimmo a guardarli tutti. Finimmo per comprarne alcuni su Londra e ne acquistammo anche uno fotografico su Verona, la città di Romeo e Giulietta.
“Non vedo l’ora di tornare al dormitorio per vedere la reazione degli altri quando vedranno questo libro!” Esclamò Harry. Era felice come non lo avevo mai visto e la sua gioia mi scaldava il cuore. Era contagiosa, mi rendeva incredibilmente contenta.
“Anch’io!” Risposi. “E aspetta che scoprano che potremo vedere proprio Romeo e Giulietta allo Shakespeare’s Globe!” Aggiunsi. Sorridevamo entrambi camminando per le vie trafficate di Londra incuranti del vento gelido che soffiava sulle nostre guance. Avevamo entrambi sciarpa, guanti e cappello e il viso un po’ rosso per il freddo ma non importava. Eravamo felici.
“Oggi è stata una giornata bellissima! Se saranno tutte così sarà difficile lasciare Londra.” Disse il ragazzo dopo qualche secondo.
“Hai proprio ragione.” Dissi. Ormai eravamo arrivati alla stazione della metro di Baker Street e dovevamo decidere quale linea prendere. Tutte quelle che passavano da lì fermavano a King’s Cross, dove dovevamo andare per tornare al dormitorio.
“Proviamo la Metropolitan?” Propose Harry dopo aver osservato l’enorme mappa appesa al muro.
“D’accordo.” Concordai.
Avevamo parlato per tutto il pomeriggio senza mai interromperci. Harry ed io non terminavamo mai gli argomenti di cui parlare ed era una cosa strana. Mi succedeva solo con le mie migliori amiche.
Quando arrivò la metro trovammo due posti vicini dove sederci ed estrassi il mio telefono per guardare le foto di quella giornata. Ne avevamo scattate un po’ ovunque, davanti al negozio dei Beatles, in ogni angolo della casa di Sherlock Holmes, davanti alla libreria antica. Ne avevamo anche alcune insieme, che ci eravamo fatti scattare dai passanti, nella speranza che non ci rubassero il telefonino. Ridevamo in tutte, perché insieme eravamo incapaci di rimanere seri. Uno dei due faceva sempre una battuta o diceva qualcosa che faceva scoppiare l’altro a ridere e ci divertivamo. Avevo passato parecchio tempo insieme a lui quando fingevamo di essere una coppia e avevo scoperto qualcosa che non avrei mai sospettato. Harry sembrava un ragazzo timido e riservato, ma amava le battute inappropriate e colme di doppi sensi. Erano quelle che lo facevano ridere di più.
“Hai visto questa?” Mi domandò Harry, mostrandomi lo schermo del suo telefono. Mi aveva scattato una foto mentre stavo sfogliando ‘La Guida Segreta di Londra’ ed ero tutta concentrata su quello che stavo leggendo.
“Ehi, cosa sei, un paparazzo?” Chiesi con un sorriso. In realtà non mi dava fastidio, perché sapevo che Harry era un ragazzo creativo e sfogava la sua creatività in qualunque modo, anche fotografando nei momenti più impensati.
“Era un momento che volevo immortalare.” Rispose lui. “A proposito, avvicinati e sorridi. Dobbiamo catturare la nostra prima corsa sulla Metropolitan Line.” Disse poi, allungando la mano e scattandoci una foto.
“Questa ci ricorderà sempre che siamo riusciti a non perderci sulla metro di Londra.” Replicai.
“Aspetta, non siamo ancora arrivati a King’s Cross.” Disse lui e scoppiammo entrambi a ridere. Gli volevo bene e mi piaceva la sua compagnia anche se ogni tanto mi imbarazzavo perché mi sorprendevo a guardare le sue labbra e a pensare al bacio che gli avevo dato dopo che aveva letto la sua poesia alla libreria Santa Monica 66. Poi pensavo che quelle stesse labbra cercavano quelle di Jade, perché Harry stava con lei e provavo una fastidiosa sensazione allo stomaco.
“Cosa fai stasera?” Domandai mentre leggevamo le indicazioni per uscire al posto giusto a King’s Cross. Quella stazione della metro era un labirinto e rischiavamo di perderci.
“Non ho ancora deciso, ma credo che dormirò perché sono stanchissimo. Non mi sono ancora abituato del tutto a questo orario.”
“Già, anch’io. Mi sveglio nel bel mezzo della notte e non riesco più ad addormentarmi. E ho sempre fame!” Esclamai con un sorriso.
“Anche adesso?”
“Anche adesso.” Confermai.
“Allora vieni, ho visto un piccolo fast food sulla strada per andare al dormitorio. Possiamo fermarci a bere qualcosa di caldo e a mangiare un dolce.” Propose lui.
“Volentieri! In questo momento mangerei anche te!” Risposi. Poi arrossii, perché ripensai al momento in cui i gemelli avevano beccato Niall e me che ci baciavamo sul letto e mi avevano chiesto perché ci stessimo mangiando la faccia. Prima che potessi fare qualunque cosa per impedirlo, l’immagine di Harry e me sul mio letto comparve nella mia mente.
“Okay, però stai attenta ai miei capelli, potresti strozzarti.” Replicò lui. Sapevo di essere diventata bordeaux e sperai ardentemente che non mi chiedesse il motivo.
 
“Holly? Harry?” Sentii una voce familiare alle mie spalle. Stavo bevendo un tè caldo e sgranocchiando una fetta di torta, quando nel negozio entrarono Niall e i ragazzi della squadra di football.
“Ehi!” Esclamai, sentendomi in colpa. Non gli avevo detto che avrei passato il pomeriggio con Harry e sperai che non fosse geloso. “Com’è andata al parco?”
“Ci siamo divertiti, abbiamo giocato con alcuni ragazzi inglesi e ci hanno stracciati!” Rispose lui, sedendosi di fianco a me e mettendomi un braccio intorno alle spalle.
“Però ci hanno anche insegnato qualche trucco.” Disse Louis, che si era seduto di fianco a Harry. In pochi secondi il nostro tavolo e quelli di fianco si erano riempiti di nostri compagni di classe.
“Mi fa piacere.” Risposi, rivolgendo un sorriso tirato al mio ragazzo. Per qualche motivo, forse per il pensiero che avevo avuto pochi minuti prima, ero in imbarazzo allo stesso tavolo con Niall ed Harry. Ovviamente nessuno dei due poteva leggere nella mia mente, quindi per loro era tutto normale. I due non avevano mai avuto grandi problemi, a parte quando Niall aveva detto a tutta la scuola di aver visto Harry nei bagni della scuola con Louis. Da quel momento erano diventati un po’ più freddi l’uno con l’altro, ma avevano rapporti civili.
“Amore, stasera vieni da me?” Mormorò il mio ragazzo. “Visto il freddo che fa possiamo dormire sotto il piumone insieme e ci scaldiamo.”
Risi, imbarazzata come non mai. Sentivo le mie guance calde, come se fossero infuocate.
“D’accordo.” Risposi, accertandomi di non guardare Harry per nessun motivo. Non avevo idea di cosa stessi facendo e non mi piaceva non avere il controllo della situazione.

 


Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks! Finalmente i ragazzi cominciano ad esplorare la bellissima Londra e Holly passa un pomeriggio intero da sola con Harry. Per finire Niall le chiede di passare la notte con lui e lei accetta, anche se non ha la minima idea di quello che sta facendo, perché dopo aver passato una bella giornata con Harry è confusa come non mai. Vuole bene al ragazzo come amico? Prova qualcosa in più? Ma allora cosa prova per Niall? Ha passato due anni interi a desiderare di essere la sua ragazza, ad amarlo di nascosto. Nel prossimo capitolo, che posterò venerdì, entreremo nel pieno della gita. Vi consiglio di prepararvi, perché sarà intenso! Ormai siamo sempre più vicini al capitolo che cambierà tutto! Cosa pensate che succederà?

Grazie per aver letto, per aver inserito la mia storia tra le preferite, ricordate o seguite e per i vostri bellissimi commenti! <3
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!

 

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Capitolo 34
*** Kissing You ***


Capitolo 34 – Kissing You
 
Dopo una mattina di lezioni e un veloce pranzo il professor Sanders e la professoressa Clare ci portarono a South Bank per una gita organizzata. Avevano pianificato un itinerario preciso e non vedevo l'ora di continuare ad esplorare Londra.
“Wow.” Mormorai quando vidi il Big Ben e il palazzo di Westminster con l’Houses of Parliament dall’altra parte del fiume. Ero vicina ad Ashley, Charlotte e Skylar e tutte e quattro eravamo a bocca aperta.
“Alla vostra destra potete vedere l’acquario di Londra, mentre un po’ più avanti, a sinistra, c’è il famoso London Eye. Dall’altra parte del fiume, dietro di voi, potete osservare il Big Ben e l’Houses of Parliament. Là dietro c’è anche la cattedrale di Westminster.” Disse Sanders, cercando di assumere il ruolo di guida. Stava guardando una cartina e faceva sorridere, perché sembrava che anche lui non avesse idea di dove stessimo andando. Aveva la punta del naso arrossata per il freddo e le mani ghiacciate, ma sembrava felice. Per lui quella era una nuova avventura, qualcosa che ci avrebbe insegnato non solo qualcosa su Londra, ma anche su noi stessi e sulla vita.
“Cosa volete fare, ragazzi?” Domandò la professoressa Clare.
“Saliamo sul London Eye?” Propose Cindy. Jade, di fianco a lei e perennemente mano nella mano con Harry, annuì e sorrise.
“Mi piacerebbe.” Disse.
“Sì, prof! Per favore!” Esclamò Jacob, tenendo salda la sua macchina fotografica reflex. Era pronto a catturare ogni momento di quella gita per farlo finire sull’annuario della scuola.
“D’accordo, allora io vado a prendere i biglietti per tutto il gruppo mentre voi esplorate la zona con la professoressa Clare.” Intervenne Sanders. “Ci sarà parecchia gente, quindi ci ritroviamo davanti al London Eye tra mezz’ora, okay?” Aggiunse.
“E chi non vuole salire sulla ruota?” Domandò Jonathan Parker. Il nostro insegnante lo guardò con aria perplessa e poi si sistemò gli occhiali sul naso.
“Chi non vuole salire alzi la mano, così prendo i biglietti giusti. Il giro dura circa trenta minuti, quindi voi potete continuare a esplorare la zona e farvi ritrovare qui sotto quando scendiamo. Ma non allontanatevi troppo, chiaro?” Rispose dopo qualche minuto. Jonathan e Katy alzarono immediatamente la mano.
“A me piacerebbe, ma ho un po' paura.” Mormorò Alexandra Martinez, abbassando lo sguardo.
“E’ un’attrazione sicura, ma se non vuoi provare non preoccuparti.” Disse Sanders. La ragazza sembrò pensarci per un po’. “In ogni caso saremmo tutti lì con te.”
“Dite?” Domandò la ragazza. La sua migliore amica, Elizabeth Nelson, annuì e le prese una mano.
"Dai, prova! Non succederà nulla! Sarà bellissimo!" Esclamò.
"D'accordo, dai. Ok, ci provo." Rispose Alex dopo aver riflettuto sulla situazione per qualche minuto.
“Perfetto, allora biglietti per tutti tranne che per Parker ed Evans.” Borbottò l’uomo tra sé, allontanandosi per raggiungere la fila alla biglietteria.
“Noi continuiamo!” Esclamò la professoressa Sanders, ricominciando a camminare. L’aria era fredda e il vento soffiava gelido sulle nostre guance, ma eravamo tutti molto felici. Liam raggiunse Ashley e i due cominciarono a camminare mano nella mano, sorridendo, chiacchierando e arrossendo spesso. Anche Zayn decise di fare un grande passo avanti e di rendere pubblica la sua relazione con Charlotte, avvicinandosi e mettendole un braccio intorno alle spalle.
“Ehi!” Disse Niall, sorridendomi e prendendomi la mano. “Non siamo ancora riusciti a stare insieme oggi.”
“Hai ragione!” Risposi con un sorriso. Per qualche motivo avevo pensato che camminare per il lungofiume di Londra con Niall sarebbe stato romantico, invece era tutto normalissimo. Non sentivo nessuna delle emozioni che pensavo avrei provato e non capivo perché. Decisi di dare la colpa al fatto che fossimo in mezzo a tutti i nostri compagni di classe e mi sentivo in colpa perché Sky era rimasta da sola.
“Questa sera Jonathan va in camera di Katy, che ne dici di passare da me?” Sussurrò il ragazzo dopo qualche minuto. Arrossii immediatamente davanti a quella proposta. Ci avevo pensato tanto, anche la sera prima. Era finalmente arrivato il momento? Annuii senza dire nulla e Niall mi diede un veloce bacio sulle labbra. “Sarà magico.” Aggiunse.
La notte prima ero andata a dormire nella sua stanza e avevamo passato la sera a coccolarci sotto il piumone e a baciarci, ma non eravamo andati oltre. Lui aveva rispettato la mia decisione ed io mi ero addormentata rannicchiata contro di lui. Provai un brivido pensando a cosa mi avrebbe aspettato quella sera. Sarebbe stata la volta giusta? Decisi di sì, perché ero stanca di farmi mille paranoie. Niall ed io stavamo insieme e non avrei dovuto essere imbarazzata o troppo nervosa. Mi aveva detto che mi amava, giusto? E allora qual era il problema? Non sarebbe scappato con nessun'altra dopo essere venuto a letto con me. Ed io, in fondo, sapevo di provare gli stessi sentimenti per lui.
 
“Sei più silenziosa del solito, Holly.” Mi disse Sky dopo cena. Eravamo tornate tutte in camera dopo aver mangiato insieme a Zayn, Liam, Harry e Louis nella cucina in comune.
“Cosa?” Domandai distrattamente. Ero davanti allo specchio e mi stavo spazzolando i capelli, ma era un gesto automatico, non sapevo nemmeno quello che stavo facendo.
“Dicevo che sei silenziosa e distratta. Hai lasciato lingua e cervello sul London Eye?” Scherzò la mia amica, avvolgendo i suoi capelli con un asciugamano. Aveva appena fatto la doccia e aveva lasciato il posto a Ashley.
“No, è che…” Cominciai a parlare, ma mi interruppi e guardai nella direzione di Charlotte.
“Holly, se ha a che fare con Niall non mi offendo, seriamente.” Disse lei.
“Mi ha invitata in camera sua questa sera. Credo che… penso che sarà la volta giusta.” Mormorai. Mi morsi l’interno del labbro inferiore per cercare di non arrossire, ma sentii comunque il calore raggiungere le mie guance.
“Se sei pronta andrà tutto bene, Holly.” Replicò Sky, raggiungendomi e sedendosi sul letto di fianco a me. Anche Charlotte mi raggiunse e mi guardò negli occhi.
“Tu stai tranquilla e vedrai che passerai una serata speciale.” Aggiunse.
“L’importante è che tu sia pronta.” Ribatté Sky. “Se non lo sei devi farglielo sapere.”
“Niall…” Cominciò a dire Charlotte. “Niall ha tanti difetti, ma è un ragazzo dolce e comprensivo.”
“Io credo di essere pronta.” Dissi. “Voglio farlo, sono solo nervosa.”
Avevo il cuore che batteva a mille al solo pensiero e lo stomaco aggrovigliato. Erano buoni segni, giusto? Era normale che fossi un po’ in imbarazzo all’idea di condividere un momento così intimo con qualcuno per la prima volta. O almeno credevo, non ne avevo idea. Mille pensieri non volevano smettere di vorticare nel mio cervello ed ero sicura che le mie gambe avrebbero tremato se mi fossi alzata da quel letto.
“Andrà tutto bene.” Disse Charlotte, posandomi una mano sulla gamba e sorridendomi.
“Grazie, Lottie.” Risposi. “Grazie, Sky.” Aggiunsi, sorridendo alla mia amica. Charlotte rimase immobile per qualche secondo, come se l’avessi colta di sorpresa.
“Nessuno mi aveva mai chiamato Lottie.” Mormorò con gli occhi lucidi.
“Non ti piace?” Domandai preoccupata.
“E’ bellissimo.” Rispose, asciugandosi una lacrima. “Non… non so cos’ho fatto per meritarmi delle amiche come voi, ma grazie.”
Ci abbracciammo tutte e tre e mi rilassai, sapendo che ero insieme alle mie migliori amiche. Con Ashley, Skylar e Charlotte avrei potuto superare tutto. E non avevo mai pensato che l’avrei detto, ma Charlotte era davvero un’ottima amica.
“Tutto bene?” Chiese Ash una volta uscita dal bagno.
“Vieni qui.” Rispose Sky, attirandola nell’abbraccio di gruppo.
 
Attesi con impazienza il messaggio di Niall che mi diceva che Jonathan era uscito dalla stanza e quando arrivò il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Ero pronta, lo sapevo. Quella sera avrei detto a Niall che lo amavo e avrei avuto la mia prima volta con lui. La chiacchierata con le ragazze mi era servita e non ero mai stata più sicura di nulla in tutta la mia vita. Soprattutto perché Sky aveva insistito per darmi consigli e raccontarmi nei dettagli la sua prima esperienza, dicendomi che non dovevo avere paura di nulla.
“Holly?” Sentii una voce familiare alle mie spalle. Mi voltai e trovai Harry seduto per terra di fronte a uno dei finestroni che davano sul cortile interno del palazzo. Fuori era già buio, ma il leggero manto di neve che era caduto durante l’ora di cena rendeva tutto più luminoso. Il ragazzo si alzò e mi raggiunse. “Wow, sei… stai bene vestita così.” Disse.
“Grazie.” Risposi e arrossii. Distolsi lo sguardo dal suo, perché mi metteva in imbarazzo.
“Dove vai?”
“Da... Da Niall.” Mormorai. Non riuscivo a capire perché mi sentissi così in colpa. Harry era un mio amico, giusto? Non c’era nulla tra di noi e non avrei dovuto sentirmi così. Inoltre lui stava con Jade. “Tu… tu cosa fai qui da solo?”
“Riflettevo.” Rispose il ragazzo. Poi indicò il blocco dei Beatles che aveva comprato il giorno precedente e la matita che aveva abbandonato per terra e abbozzò un sorriso. “Scrivevo un testo per il musical.”
Se la conversazione era sembrata  forzata e imbarazzante dall’inizio, dopo che avevo sostanzialmente confessato che stavo per andare a letto con Niall le cose erano peggiorate. Nessuno dei due aveva il coraggio di guardare l’altro negli occhi.
“Stai… stai bene?” Domandai. Sembrava strano, giù di morale.
“Non voglio trattenerti con le mie stronzate.”
“Non preoccuparti, ho tempo." Mentii. In realtà avrei dovuto raggiungere il mio ragazzo, ma c'era qualcosa nello sguardo di Harry che mi convinse a rimanere per qualche minuto. Non volevo vederlo in quel modo. "Che succede?”
“In realtà stavo pensando a te.”
“A me?”
“Sì, perché ieri abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme e oggi ti vedevo con Ashley, Skylar e Charlotte. E poi con Niall… insomma, mi sei mancata. Quando fingevamo di stare insieme eravamo diventati molto amici, adesso non parliamo più come prima. Ci vediamo a malapena.”
Così aveva notato anche lui questa cosa. Il problema era che quando eravamo da soli provavo delle sensazioni strane e non volevo lui le notasse. Non quando ero così sicura di essere innamorata di Niall.
“Anche tu mi manchi.” Dissi, mandando completamente all’aria i miei piani. Volevo tenere un’espressione neutra, non volevo fargli capire nulla. E invece avevo detto quella frase. Harry sgranò leggermente gli occhi, puntando il suo sguardo sul mio.
“Forse è colpa mia, perché da quando sto uscendo con Jade…” Cominciò a dire. Provai un brivido lungo la schiena. Non mi piaceva quella situazione. Lui e Jade insieme… no, non mi piaceva.
“E’ anche colpa mia, perché passo tutto il mio tempo libero con Niall.” Risposi a bassa voce.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, indecisi se guardarci negli occhi o meno. Sapevo che Niall mi stava aspettando nella sua stanza ed ero già in ritardo, ma non riuscivo a convincermi a dire a Harry che avrei dovuto andare.
“Scusa se ti ho trattenuta, so che devi raggiungerlo.” Disse lui improvvisamente.
“Non preoccuparti.” Risposi. “Mi ha fatto piacere parlarti.”
“Già, anche a me…”
“A domani, Harry.” Dissi, voltandomi e cominciando a camminare verso la camera del mio ragazzo. Perché sembrava tutto così dannatamente imbarazzante? Avevamo passato un pomeriggio bellissimo il giorno prima. Cos’era cambiato?
“Holly, aspetta!” Esclamò, prendendomi una mano e bloccandomi. Mi voltai, trovandomi faccia a faccia con lui. Lo guardai negli occhi per pochi istanti, con il cuore che batteva all'impazzata. Fu un gesto automatico da parte di entrambi. Eravamo così vicini che avremmo potuto baciarci. E ci baciammo.
Cinque secondi. Le nostre labbra si unirono per cinque secondi prima che realizzassi quello che stava succedendo.
Uno. Sorpresa. Cosa stava succedendo?
Due. Indignazione. Come si era permesso?
Tre. Stavo volando? Improvvisamente mi sembrava che la terra sotto i miei piedi non esistesse più e che stessi fluttuando nell'aria insieme a lui.
Quattro. Cosa mi stava succedendo? Era come se quel gesto avesse fatto scattare una strana reazione in tutto il mio corpo. Come se un’immaginaria parete di vetro si fosse infranta in mille pezzi nel mio petto, lasciando il mio cuore scoperto e vulnerabile.
Cinque. Brividi.

“Harry…” Dissi, allontanandomi dal ragazzo.

“Scusa.” Replicò lui. Sembrava sorpreso dalle sue stesse azioni, come se non se lo aspettasse nemmeno lui.
Lo fissai per qualche secondo, combattendo l'impulso di toccare le mie labbra con le dita. Era una sensazione strana, come se quel bacio avesse provocato una reazione a catena in me. Il mio cuore batteva all'impazzata, il respiro era leggermente accelerato e sentivo le farfalle nello stomaco. Socchiusi le labbra, con lo sguardo incatenato a quello del ragazzo. Mi sembrava di avere la febbre alta, di avere le vertigini. Cercai di combattere l’istinto di riavvicinarmi, convincendomi che non sarebbe stata una bella idea. 
Harry si voltò e si allontanò di qualche passo.

“Harry!” Esclamai. Era come se il mio cervello avesse dato l’ordine di parlare alla mia bocca senza che io gli avessi dato il permesso. Non volevo farlo, ma era impossibile cercare di resistere. Lo rincorsi e, con il cuore in gola, mi alzai sulle punte dei piedi per dare a Harry un altro bacio, questa volta più lungo.
 Accarezzai i suoi capelli con le mani e poi mi aggrappai alle sue spalle. Volevo sentirlo più vicino, volevo che quel momento durasse per sempre. Sembrava che fossimo stati creati per baciarci in quel modo, per essere una cosa sola. Riprovai tutte le stesse emozioni di poco prima e mi persi per una quantità indefinita di tempo. Mi sorpresi di notare che non erano passati nemmeno cinque minuti da quando le nostre labbra si erano toccate la prima volta. Per un istante avevo pensato che avrei visto il sole sorgere e gli alberi con le foglie e i ciliegi in fiore invece del manto di neve che ricopriva l'erba fuori dalla finestra. Invece non era passato tanto tempo e un'occhiata alla porta chiusa della stanza di Niall, poco lontano, mi fece realizzare quello che avevo appena fatto.

Oh mio Dio, ho appena tradito Niall. Pensai.
Un'ondata di calore attraversò il mio corpo, fermandosi sulle guance e facendomi avvampare. Il mio stomaco era annodato meglio delle corde di una nave e il mio cuore aveva smesso di battere così velocemente e sembrava essere sprofondato. Sentii le lacrime fare capolino al lato dei miei occhi e decisi di scappare. Volevo andarmene, volevo smettere di guardare Harry, che aveva le guance rosse e sembrava scioccato tanto quanto me. E soprattutto volevo smettere di voler ripetere quel gesto, di voler abbracciare stretto il ragazzo e non lasciarlo andare, perché io ero innamorata di Niall, come potevo provare quei sentimenti nei confronti di Harry? Non aveva senso. Non si potevano amare due ragazzi nello stesso momento. Girai sui tacchi e corsi davanti alla porta della camera numero novecentododici, fermandomi per sistemarmi i capelli e per fare un respiro profondo prima di bussare. Non mi voltai per nessun motivo, non volevo sapere se Harry era rimasto nello stesso punto in cui l'avevo lasciato o se si era spostato. Nessuno avrebbe mai saputo quello che era appena successo in quel corridoio. Non ne avrei parlato nemmeno con le mie amiche e avrei evitato ogni contatto con Harry da quel momento in poi. Inspirai di nuovo, imponendomi di calmarmi. Asciugai le lacrime con il dorso della mano e lisciai il vestito che stavo indossando. Poi mi obbligai a chiudere la mano in un pugno e a bussare tre volte su quella porta bianca.

 


Nuovo capitolo e so che non piacerà a tutti. Le Nolly shipper sono autorizzate a odiarmi a questo punto! E invece le Hally shipper possono festeggiare. Almeno un pochino, dai. Però giuro che non è colpa mia. Holly fa sempre quello che vuole lei. Io comincio il capitolo con le mie belle idee e finisce sempre che le cose cambiano contro la mia volontà! Non so spiegarvelo, ma se qualcuna di voi scrive sa esattamente di cosa sto parlando.
In ogni caso Holly e Harry si baciano in corridoio e poi la ragazza va da Niall. Cosa succederà? Crollerà e gli racconterà tutto? Oppure cercherà di ignorare il problelma?
Martedì scopriremo quello che è successo e vi anticipo che vedremo le conseguenze di questo gesto. E vi prometto che ci sarà un altro colpo di scena.

Spero che vi sia piaciuto (anche se so che le povere Nolly shipper in questo momento mi staranno odiando) e vi aspetto martedì per il prossimo capitolo!
Grazie per aver letto, inserito la mia storia tra le seguite, preferite o ricordate e per i bellissimi commenti!

Alla prossima!

 

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Capitolo 35
*** Drama ***


Capitolo 35 – Drama
 
“Wow, Holly, ciao.”
Non diedi nemmeno il tempo di parlare a Niall quando aprì la porta della sua camera. Lo baciai immediatamente, spingendolo sul suo letto e aiutandolo a togliersi la maglietta. Il ragazzo sembrò sorpreso, ma non si tirò indietro quando mi interruppi per togliere il vestito che stavo indossando. Riprese a baciarmi con più foga di prima e mi fece sdraiare sul suo letto.
“Sei sicura?” Mi domandò, guardandomi negli occhi.
“Sì.” Risposi. In quel momento ero davvero certa di quello che stavo facendo. Avrebbe risolto tutto, perché in quel modo avrei capito che ero innamorata di lui. Quel bacio con Harry non aveva significato nulla. Era stato uno sbaglio.
 
Niall era disteso di fianco a me e stava sorridendo. Non potevo rimanere lì. Decisi di alzarmi, recuperare i miei vestiti e andarmene. Volevo tornare nella mia camera e dormire da sola. Improvvisamente avevo voglia di scappare dalla situazione che si era creata. Da quello che avevo creato con le mie stesse mani.
“Va tutto bene?” Mi domandò il ragazzo, osservandomi.

“Non voglio che domani mattina mi vedano uscire di qui.” Risposi, cercando una scusa qualsiasi per uscire da quella stanza.

“Okay.” Replicò lui, mettendosi a sedere e attirandomi a sé per darmi un bacio. La stanza era buia, illuminata solo dalla luna e dal bianco della neve sui tetti delle case intorno al palazzo. “Ti amo, Holly. È stata una serata magnifica.”

Annuii.

“Anch'io.” Mormorai. Niall mi baciò di nuovo, per poi lasciarmi libera di finire di rivestirmi.
Appena uscita dalla stanza mi appoggiai contro la parete gialla del corridoio e mi abbandonai a un pianto silenzioso e liberatorio, accasciandomi sul pavimento e affondando il viso nelle mie mani. Cos’avevo fatto? Non avevo risolto nulla, avevo solo complicato le cose.
 
Non sapevo quanto tempo ero rimasta in corridoio, perché non avevo portato con me l'orologio e avevo lasciato il telefono in camera per non essere disturbata durante il mio tempo con Niall. Era tardi, la luna era alta in cielo e c'era molto buio. Quasi tutte le luci delle case intorno al palazzo erano spente e non si sentivano rumori nelle stanze sul corridoio. Lentamente e cercando di non svegliare nessuno recuperai la tessera dalla tasca del mio vestito e aprii la porta della stanza che condividevo con le mie amiche.

“Holly? Sei tu?” Mi chiamò Sky, alzando appena la testa dal cuscino. Si era svegliata di soprassalto e non volevo che accendesse la luce e mi vedesse nello stato in cui ero.

“Sky, sono io. Torna a dormire.” Sussurrai.

“Va tutto bene? Perché sei tornata?” Domandò la ragazza con la voce impastata dal sonno.

“Non volevo che nessuno mi vedesse uscire dalla stanza di Niall.” Mentii. “Va tutto bene, torna a dormire.” Aggiunsi. Sky non disse nient'altro e immaginai che si fosse addormentata di nuovo. Mi cambiai e mi infilai sotto le coperte cercando di fare meno rumore possibile.
Volevo fare una doccia per lavare via la vergogna e i sensi di colpa. Cos'avevo fatto? Non solo avevo tradito il mio ragazzo, ma pochi minuti dopo ero andata a letto con lui come se non fosse successo nulla. E gli avevo detto che lo amavo! Ero una persona orribile. Guardai il telefono, illuminando lo schermo per controllare che ore fossero. Avevo un messaggio di Harry che mi chiedeva scusa. Erano le due e trentacinque del mattino e i miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime. Istintivamente mi rannicchiai contro Dido Due, che avevo portato con me in Inghilterra per aiutarmi a dormire meglio, e piansi finché non mi addormentai, sfinita.

Nessuno dovrà sapere quello che è successo. Pensai. Lo sapremo solo Harry ed io ed entrambi continueremo a far finta che quell'enorme sbaglio non sia mai successo.
 
“Sei sicura di star bene? Sei strana.” Mi chiese Ashley a pranzo qualche giorno dopo. Ero riuscita in qualche modo a non crollare e avevo mantenuto il segreto con tutti. Anzi, mi ero avvicinata di più a Niall, passando tutto il mio tempo libero con lui. Volevo disperatamente dimostrargli che lo amavo. E forse volevo dimostrarlo anche a me stessa. Harry non mi aveva più rivolto nemmeno uno sguardo dalla sera del nostro bacio e gliene ero estremamente grata. Non avevo bisogno di distrazioni.
“Sto benissimo.” Risposi, forse con meno convinzione di quanta avrei dovuto usarne.
Stava andando tutto relativamente bene. La mattina seguivo le lezioni con la mia classe, il pomeriggio partecipavo alle gite con il professor Sanders e la professoressa Clare e la sera vedevo Niall. Volevo passare più tempo possibile lontana dalle mie migliori amiche, perché non raccontare loro la verità mi stava lentamente distruggendo. Ma non potevo farlo, non volevo nemmeno pronunciare quelle parole a voce. Ho tradito Niall. No, non potevo dirlo a nessuno. Cosa avrebbero pensato di me?
“Ragazze!” Esclamò Katy, raggiungendoci. A nessuno piaceva quel suo nuovo modo di fare gentile, perché tutti sapevamo che si trattava solo di una finta. Non sapevamo ancora cosa stesse progettando, ma prima o poi l’avremmo scoperto. “Stavo pensando a una cosa: oggi pomeriggio andremo al Globe, quindi perché non facciamo una riunione del gruppo di teatro più tardi?”
Guardai le mie amiche con aria sorpresa. In effetti quella era una buona idea. Avremmo potuto parlare del nostro spettacolo e fare il punto della situazione. Era febbraio, avevamo ancora un paio di mesi per preparare il tutto.
“D’accordo.” Dissi.
“Perfetto, allora ci penso io a raggruppare tutti! Ci vediamo dopo cena nella sala comune sul nostro piano!” Esclamò Katy e si allontanò con un sorriso falso.
“Il seno di Pamela Anderson è più vero di lei.” Commentò amaramente Sky.
“Già.” Rispose Charlotte con un sospiro. “Non è mai stata buona e mi sta preoccupando. La conosco da anni e non credo che sia cambiata così tanto.”
“No, penso che sia solo una finta e prima o poi scopriremo cosa sta progettando.” Disse Ashley.
“Temo di sì.” Dissi con aria pensierosa, alzando gli occhi dal mio portatile. Stavo scrivendo le ultime scene di Romeo e Giulietta anche se facevo fatica a concentrarmi. Dall’altra parte della mensa Jade e Harry erano impegnati a fare i piccioncini. Lei era seduta sulle sue gambe e si stavano baciando.
“Sapete cos’ha avuto il coraggio di fare Tomlinson ieri sera?” Chiese improvvisamente Sky, scuotendomi dai miei pensieri.
“Cosa?” Domandò Ashley.
“Mi ha comprato un mazzo di fiori, chiesto scusa e proposto di tornare all’accordo di prima.”
“Cioè amici di letto?” Chiese Ashley, sconvolta.
Nemici di letto.” Puntualizzò la nostra amica. “Comunque sì.”
“E tu cos’hai risposto?” Domandai io.
“Gli ho detto di sì, perché alla fine non ho niente da perdere. E comunque lui non è così male a letto. E’ decente.”
Ashley ed io ci scambiammo un’occhiata complice e sorridemmo. Eravamo entrambe sicure che sarebbero stati insieme per tutta la vita. Skylar avrebbe dovuto solo ammettere di provare dei sentimenti per lui.
“Dai, prepariamoci. Dobbiamo incontrare Sanders e la Clare per andare al teatro di Shakespeare.” Disse Charlotte, chiudendo il libro che stava leggendo. “Sono proprio curiosa di vedere Romeo e Giulietta lì, scommetto che sarà magico!”
“Ne sono sicura.” Rispose Skylar. “Ah, e comunque visto che Louis è Romeo nello spettacolo della scuola e io Giulietta… insomma, ho deciso di terminare la guerra anche per quello. Non voglio che il nostro litigio incida sul risultato finale.” Aggiunse la ragazza con finta nonchalance.
“Sì, certo.” Replicammo Ashley ed io all’unisono.
 
Invece di incontrarci dopo cena decidemmo di mangiare tutti insieme, così occupammo alcuni tavoli della mensa e parlammo della giornata che avevamo appena passato. Il teatro era incredibile, così come la produzione di Romeo e Giulietta che avevamo visto. Eravamo tutti ispirati e non vedevamo l’ora di mettere in scena la nostra versione. Ero anche riuscita a distrarmi per gran parte del pomeriggio, almeno finché non avevo visto Harry e Jade seduti di fronte a Niall e me a cena. Allo stesso tavolo c’erano anche Sky, Louis, Ashley, Liam, Charlotte, Zayn, Cindy e Katy.
“E’ stata una giornata magnifica!” Cinguettò quest’ultima. “Grazie per avermi dato un’altra possibilità, sono proprio contenta di far parte di questo gruppo.” Aggiunse. Nessuno aveva particolarmente voglia di risponderle, così mi presi la responsabilità.
“Prego.” Dissi semplicemente. Niall mi strinse una gamba sotto il tavolo, come per dirmi di essere forte e di ignorarla.
“Insomma, abbiamo avuto tutti quanti i nostri problemi, ma adesso li abbiamo superati, giusto?” Continuò Katy.
“Certo.” Dissi. No, non abbiamo superato proprio nulla, pensai.
“Perfetto, perché se c’è una cosa che ho imparato è che bisogna sempre essere onesti con tutti, quindi ho deciso di esserlo e di non avere segreti con nessuno di voi.”
“Ottimo.” Commentai. L’ultima persona che volevo sentire parlare di onestà era proprio Katy, ma non potevo dire nulla per contraddirla. Non sapevo ancora quale fosse il suo nuovo piano. Avrei potuto peggiorare le cose irrimediabilmente.
“Perché non facciamo un gioco? Obbligo o verità?” Propose la ragazza.
“Siamo un gruppo di teatro, Katy, non una classe di bambini di otto anni.” Ribatté Sky, roteando gli occhi al cielo. Louis si nascose dietro al bicchiere che aveva in mano per cercare di non far vedere che era scoppiato a ridere. Era più allegro da quando Sky aveva deciso di ricominciare a frequentarlo. Era tornato il vecchio Louis di sempre.
Katy assunse un’espressione accigliata che non mi piacque per niente.
“Beh, allora facciamo qualcosa per conoscerci meglio. Insomma, voi siete tutti molto affiatati ed io mi sento sempre esclusa.” Piagnucolò.
“Forse ci conviene tornare a parlare di Romeo e Giulietta.” Dissi. “In fondo siamo qui per questo, no?”
Intorno a me i miei compagni di classe annuirono vigorosamente per esprimere il loro appoggio alla mia proposta.
“Allora facciamo così. Io parlerò per qualche minuto di una cosa che vi voglio raccontare e poi torniamo allo spettacolo.”
“D’accordo.” Cedetti, resistendo all’impulso di roteare gli occhi al cielo. Odiavo Katy come non avevo mai odiato nessuno in tutta la mia vita. Non avevo provato tutto quell’astio nemmeno nei confronti di Charlotte quando mi stava tormentando.
Niall strinse un po’ di più la mia gamba e scosse impercettibilmente la testa, come per dirmi di stare calma.
“Immagino che tutti saprete che sono stata io a mandare in giro quella foto di Holly e mi dispiace.” Disse Katy con un sorriso falso. “Le trenta ore di servizi sociali mi hanno insegnato che quello che ho fatto è sbagliato. Cioè, raccogliere rifiuti sulla spiaggia è stata un’esperienza traumatica e vi assicuro che ho imparato la lezione.”
“Forse dovresti chiedere scusa a Holly. Dovresti farti perdonare.” Intervenne Jade. Mi sentii in colpa per quello che avevo fatto e distolsi lo sguardo. Avevo baciato il suo ragazzo, come avevo potuto fare una cosa del genere? E lei mi stava difendendo davanti a tutti.
“Ma certo!” Esclamò Katy. “Scusa, Holly. Davvero, non volevo che tutta la scuola ti vedesse nuda.”
Come no. Pensai. “Ormai è successo.” Risposi invece con tono piatto.
“Già. Comunque è stato sorprendente vedere quanto supporto ti hanno dato i tuoi amici. Voglio dire, hai un gruppo di persone favolose intorno a te.” Continuò la ragazza, posando il suo sguardo su ognuna delle persone a quel tavolo. “Sei proprio fortunata.”
Era solo una mia impressione oppure tutti i presenti erano seriamente imbarazzati e non sapevano come comportarsi? Katy stava rendendo le cose difficili per tutti con quel discorso e avevo cominciato a sentire caldo. Eppure il riscaldamento non era così alto e fuori nevicava. Perché stavo sudando? Asciugai i palmi delle mani sui pantaloni e deglutii. Dove stava andando a parare la ragazza con quel discorso?
“Le vogliamo bene.” Disse Skylar, senza un’ombra di dubbio nella voce. In quel modo mi sentii ancora peggio, perché oltre a quello che avevo fatto stavo anche mentendo alle persone più importanti per me. Come mi ero trasformata in quella persona viscida e orribile?
“E’ proprio sorprendente.” Ripeté Katy quasi tra sé.
“Non vedo nulla di strano nel voler bene ad una persona incredibile come Holly. E’ sempre disponibile ad aiutarci e a supportarci ed è una brava ragazza.” Intervenne Ashley. Si stava irritando, riuscivo a capirlo dalla luce che aveva negli occhi. Katy ignorò la mia amica e puntò gli occhi su Charlotte.
“Anche tu la pensi così?”
“Certo. Holly è una vera amica, al contrario di te.” Rispose con rabbia la ragazza. “Lei mi ha dato una possibilità e mi ha perdonata nonostante quello che le ho fatto. Non molte persone che conosco sono così.” Aggiunse.
Se avessi potuto scavare una buca nel pavimento e nascondermi l’avrei fatto. I miei amici mi stavano difendendo e stavano dicendo tutte quelle bellissime cose su di me ed io mi sentivo una bugiarda, un’impostora. Non meritavo tutto quell’affetto.
“Beh, in effetti devi essere piuttosto speciale per avere attirato l’attenzione di Niall.” Disse Katy. Il ragazzo diventò improvvisamente teso. “Per tutto questo tempo, poi! Io ci ho provato, ma ehi, ci sono riuscita solo per una serata.”
“Katy, perché non la smetti adesso?” Domandò Jade. “Stai mettendo in imbarazzo tutti.”
“Scusate, stavo semplicemente cercando di essere sincera con tutti, ma visto che non apprezzate andrò direttamente al punto. C’è un grosso elefante nella stanza e non capisco come non l’abbiate ancora notato.”
“Di cosa stai parlando?” Chiese la ragazza. Lanciai un’occhiata a Harry e notai che aveva lo sguardo basso sul suo piatto. Si rifiutava di guardare tutti ed era nervoso. Beh, certo, probabilmente anche lui si sentiva in colpa per quello che avevamo fatto.
“Sto solo dicendo che è sorprendente tutto il supporto che state dando a Holly. Non credo che se lo meriti, perché è una bugiarda.” Annunciò Katy. Se la sua intenzione era quella di avere l’attenzione di tutti i presenti ci era riuscita in pieno. Avevamo smesso di mangiare e la stavamo osservando con attenzione. Mi sentivo sempre più nervosa e avevo paura di svenire da un momento all’altro. Il caldo si era trasformato in sudore freddo, i palmi delle mie mani erano diventati congelati e facevo fatica a deglutire.
“Dovresti smettere di andare in giro a inventarti cose sulle persone, Katy. Forse non hai davvero preso sul serio quelle trenta ore di servizi sociali.” Intervenne Sky con ironia.
“Oh, sì. Ho imparato a non inviare più foto e a non fare nulla che lasci una traccia.” Rispose Katy. “Ma quello che sto per dirvi è solo la verità e non mi metterà nei guai. Al contrario, mi ringrazierete per avervi fatto capire il tipo di persona che avete davanti.”
“Credo che sia ora che tu te ne vada.” Disse improvvisamente Niall, alzandosi. Anche Katy lasciò la sua sedia e guardò tutti i presenti al tavolo dall’alto.
“Non prima di aver rivelato a tutti quanto è bugiarda la vostra piccola, adorata Holly. Penso che tu voglia sentire questa cosa Niall, perché riguarda proprio te.”
“Katy…” Dissi, ma il tono della mia voce era talmente debole che ero sicura non mi avesse nemmeno sentita.
La ragazza posò il suo sguardo gelido su di me e sorrise.
“Dovresti smettere di recitare la parte della santarellina, perché ti ho vista. Non so come hanno fatto a non scoprire cosa sei veramente i tuoi amici, ma io lo so. Ho visto come hai baciato Styles prima di entrare nella stanza di Niall per andare a letto con lui.”
Oh no. No, no, no, no, no, no. Cominciai a pensare. Il mio cuore perse un battito e il mio stomaco diventò pesante. Smisi di respirare e mi immobilizzai. Come faceva Katy a sapere quello che era successo? Ero convinta che quel corridoio fosse vuoto. Ma in fondo non potevo saperlo, perché le luci erano spente. Tutti gli sguardi dei presenti al tavolo erano puntati su di me. Compreso quello di Harry.
“E secondo te come facciamo a credere a quello che dici?” Domandò Niall. C’era una nota di disperazione nella sua voce. Non voleva credere alle parole di Katy, ma aveva il dubbio che stesse dicendo la verità.
“Perché non sono l’unica ad aver visto questa scena.” Rispose la ragazza. “Vero, Cindy?” Domandò dopo qualche secondo, richiamando l’attenzione sulla nostra compagna, che era rimasta in silenzio fino a quel momento.

 


Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks! Finalmente scopriamo cos'è successo dopo il bacio tra Holly e Harry e sì, siete autorizzate a odiarmi perché Holly ha deciso di mantenere il segreto con tutti (anche con le sue migliori amiche) e di andare a letto con Niall.
Inoltre Katy approfitta della situazione per distruggere la vita di Holly e rivela a tutti quello che è successo nel corridoio. Dun, dun, dun! Cosa succederà nel prossimo capitolo? Quali saranno le reazioni degli altri compagni? Qualcuno piangerà? Voleranno schiaffi o pugni? Holly verrà perdonata da qualcuno? Finalmente siamo arrivati al colpo di scena più grande, quello che cambierà tutte le dinamiche della storia.

Venerdì scoprirete tutto! E sappiate che parto per Londra quel giorno, ma posto comunque il nuovo capitolo solo perché siete voi e mi odiate già abbastanza ahahah <3
Grazie per aver letto, per aver inserito la mia storia tra le preferite, seguite o ricordate e per le recensioni. Sì, anche quelle cariche d'odio LOL <3


Alla prossima!

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Capitolo 36
*** All Hell Breaks Loose ***


Capitolo 36 – All Hell Breaks Loose
 
“E’ vero?” Domandò Jade, voltandosi verso la sua amica. “Cindy, ti prego, dimmi che si è inventata tutto.”
“No, Jade, mi dispiace! Li ho visti con i miei occhi!” Esclamò la ragazza, scoppiando a piangere. Jade si voltò per guardare Harry con gli occhi pieni di lacrime.
“Vi… vi siete baciati?” Domandò con la voce rotta. Harry abbassò lo sguardo e non rispose. Jade ruppe in un piccolo singhiozzo e chiuse gli occhi. “Ti prego…”
“Mi dispiace.” Mormorò il ragazzo. La nostra compagna si alzò dalla sua sedia e gli tirò un sonoro schiaffo prima di scappare dalla mensa, diretta probabilmente verso la sua camera.
“Jade!” Esclamò Cindy, alzandosi a sua volta e seguendola.
Avevo la vista appannata dalle lacrime e non osavo guardare nessuno.
“N-Niall…” Mormorai. Il ragazzo mi trafisse con i suoi occhi azzurri, che in quel momento sembravano freddi, glaciali, e scosse la testa.
“Non ho niente da dirti.” Rispose, allontanandosi dal tavolo. Le lacrime cominciarono a scorrere sulle mie guance e mi voltai verso le mie amiche per avere del supporto, anche se sapevo che non l’avrei trovato.
“Hai tradito Niall?” Mi chiese Ashley, scuotendo la testa e guardandomi con un’espressione seria.
“Ash…”
“Al diavolo Horan, non mi interessa se l’hai tradito. Perché hai mentito a noi?” Domandò Skylar. Anche lei aveva un’espressione ferita e non sembrava intenzionata ad ascoltare quello che avevo da dire.
“Sky, ti prego.”
“Lascia stare. Non voglio ascoltare quello che hai da dire in ogni caso.” Sputò la mia amica. Prese Ashley per mano ed entrambe si allontanarono dalla mensa. Lentamente se ne andarono tutti, lasciandomi da sola con Katy.
“Spero che tu sia felice.” Dissi.
“Oh no, tesoro. Questo è solo l’inizio. La pagherai cara per avermi sputtanata con il preside, per avermi fatto raccogliere spazzatura per trenta fottute ore, per avermi fatto litigare con i miei genitori, per avermi rubato Charlotte e per esserti scopata Niall. La lista è lunga, preparati.” Rispose lei, prima dirigersi verso il corridoio. Alcuni dei miei compagni di classe rimasti agli altri tavoli e gran parte del resto degli studenti di tutto il mondo continuarono ad osservarmi, così decisi di scappare il più lontano possibile. Indossai il cappotto ed uscii in giardino. Mi era sembrato di soffocare in quella mensa e l’aria gelida invernale di Londra mi aveva fatta stare leggermente meglio.
Sapevo di aver fatto un errore madornale, ma non mi ero aspettata tutte quelle conseguenze. E soprattutto non avevo idea che Katy e Cindy avessero visto quello che era successo quella sera. Come avrei potuto rimediare? Scorsi una figura familiare dall’altra parte del cortile. Harry stava fumando una sigaretta e si stringeva nel suo maglione. Decisi di avvicinarmi e parlare con lui, forse tutto quello che era successo era un bene. Forse avremmo potuto parlare di quello che provavamo l’uno per l’altra. Un’improvvisa ondata di ottimismo invase il mio corpo.
“Harry.” Dissi. “Non sapevo che fumassi anche tu.”
“Non fumo.” Rispose lui con rabbia. “Ero solo nervoso e Zayn mi ha dato una sigaretta. Mi fa anche schifo.” Aggiunse, buttandola per terra e pestandola con un piede.
“Mi dispiace per quello che è successo. Non sapevo che Katy e…” Cominciai a dire, ma il ragazzo mi interruppe.
“Sei andata a letto con Niall dopo che ci siamo baciati?”
“Io… non…”
“Rispondi, sei andata a letto con Niall sì o no?” Mi domandò. Mi stava guardando negli occhi e leggevo disgusto nella sua espressione.
“Sì.” Mormorai infine. Il ragazzo scosse la testa e sbuffò. “Harry, io non sapevo cosa fare!” Esclamai. “Ero confusa da quel bacio, e…”
“Certo, e hai pensato che il modo migliore per fare chiarezza fosse saltare nel suo letto, vero?”
“Mi pare che tu sia rimasto con Jade.” Dissi. Ero diventata improvvisamente furiosa. Perché mi giudicava, quando aveva fatto la stessa cosa?
“Ma non è la stessa cosa!” Esclamò lui.
“A me sembra di sì! Entrambi abbiamo deciso di rimanere con i rispettivi partner!”
“No, Holly, non è la stessa cosa, perché mentre tu ti facevi consolare da Niall io pensavo costantemente a quel bacio e pensavo di lasciare Jade! Non avevamo ancora fatto nulla e l’avrei lasciata, cazzo! L’avrei lasciata per te!” Ormai i livelli delle nostre voci erano alti e rimasi sconvolta. Allora non ero l’unica a provare qualcosa. Non ero la sola a continuare a pensare a quel bacio.
“Harry…”
“No, Holly. Non ne voglio sapere più nulla. Hai fatto la tua scelta, adesso affronta le conseguenze. Stai con Niall, fai quello che vuoi.” Disse lui.
Mi ritrovai di nuovo sola e scoppiai a piangere. Quella vacanza studio a Londra si stava velocemente trasformando in un incubo. Cosa avrei potuto fare? Dove avrei potuto andare? Ashley e Sky non volevano nemmeno guardarmi.
 
“Charlotte? Cos’è successo?” Domandai quando mi decisi a tornare in camera. I letti di Ashley e Skylar erano vuoti e non c’erano più nemmeno le lenzuola. Non c’era più traccia delle ragazze.
“Hanno deciso di farsi cambiare stanza.” Rispose lei, abbassando lo sguardo. Mi abbandonai pesantemente sul mio letto e presi la testa tra le mani.
“Che cos’ho fatto? Sono un’idiota!” Mormorai.
“Dai loro tempo, sono sicura che risolverete tutto.” Disse Charlotte, sedendosi di fianco a me e posandomi una mano sulla spalla. La guardai, stupita di quel gesto.
“Tu… tu non sei arrabbiata con me?”
“Perché dovrei? Tutti fanno degli errori. Io sono la prima ad averne commessi tantissimi e tu sei una delle uniche persone che mi hanno dato un’altra possibilità.” Replicò con un sorriso amichevole.
Lasciai che la ragazza mi abbracciasse e scoppiai in lacrime sulla sua spalla. Sapevo di non avere nessun altro da incolpare se non me stessa. Avevo fatto tutto da sola ed ero stata una stupida. Come avevo potuto baciare Harry e poi andare a letto con Niall? Perché avevo tradito la fiducia delle mie migliori amiche, non dicendo loro nulla di quello che stavo passando? Pensai alla reazione di Harry in cortile. Mi aveva spezzato il cuore. E poi c’era Niall. Lui, che mi aveva detto di amarmi sulla spiaggia dove ci eravamo dati il primo bacio. Lui, che aveva quell’espressione felice dopo che eravamo stati a letto insieme per la prima volta. Sarei impazzita, me lo sentivo.
“Grazie, Charlotte.” Mormorai.
“Grazie a te, Holly.” Rispose lei con un sorriso. “Troveremo un modo per distruggere Katy.”
Annuii, pensando che avrei proprio voluto vederla soffrire come stavo facendo io in quel momento. Come avevo fatto quando avevo scoperto che tutta la scuola – compreso il preside e alcuni insegnanti – aveva visto una mia foto senza vestiti. Katy meritava di sentirsi così e anche peggio. In mensa mi aveva detto che me l’avrebbe fatta pagare per tutto. Mi stava dichiarando la guerra? L’avrebbe avuta. Tanto non avevo più nulla da perdere, visto che le mie migliori amiche non volevano più parlarmi ed entrambi i ragazzi per cui provavo sentimenti avevano deciso di lasciarmi perdere.
 
Ormai eravamo a metà della vacanza studio a Londra ed io non vedevo l’ora di tornare a Los Angeles. Avevo desiderato visitare la capitale del Regno Unito per anni e si era trasformato tutto in un incubo talmente grande che avrei solo voluto seppellirmi tra le coperte del mio letto e non rialzarmi mai più. Ashley e Skylar avevano persino smesso di incrociare il mio sguardo, così come Harry. Jade e Cindy avevano litigato pesantemente dopo le rivelazioni di Katy. Inutile dire che Jade aveva lasciato Harry ed era rimasta completamente da sola. La sua migliore amica, infatti, aveva cominciato a uscire con Katy sempre più spesso.
Volevo avere la possibilità di parlare con Niall, ma il ragazzo sembrava non volermi più vedere. Continuava ad evitarmi e a fare gruppo con i suoi compagni di squadra.
“Gli passerà.” Cercò di rassicurarmi Charlotte a pranzo. Quel pomeriggio il professor Sanders e la professoressa Clare avevano deciso di portarci a Hyde Park, nonostante il freddo e la neve. Scossi la testa, appoggiando il bicchiere di Coca Cola sul tavolo con un tonfo.
“No, non gli passerà, devo trovare il modo di parlargli.” Dissi.
“Vai da lui. Chiedigli cinque minuti per spiegargli tutto. Niall è un bravo ragazzo, sono sicura che te li concederà.” Rispose Charlotte. Non riuscivo ancora a credere al suo cambiamento. Solo pochi mesi prima non avrei mai immaginato di pranzare con lei. E non solo, non avrei mai potuto immaginare che sarebbe rimasta la mia unica amica.
“Dici?” Domandai. La ragazza distolse lo sguardo da Zayn, che le stava sorridendo dall’altra parte della stanza, e lo puntò su di me.
“Sì.” Rispose risoluta. “Vai.”
Mi alzai e raggiunsi il tavolo a cui era seduto Niall insieme ai suoi compagni di squadra.
“Niall?” Lo chiamai. Il ragazzo mi guardò con riluttanza. “Posso parlarti un secondo? Da soli.”
Ci pensò per un po’ e alla fine annuì.
“Vieni.” Disse, alzandosi e cominciando a camminare verso l’esterno del locale in cui stavamo pranzando. Faceva davvero freddo fuori, tanto che riuscivo a vedere il mio respiro.
“Niall, mi dispiace.” Cominciai. Magari se mi avesse perdonata sarebbe tornato tutto lentamente come prima. Avrei abbandonato completamente l’idea di avere una relazione con Harry, perché il ragazzo non voleva avere più niente a che fare con me.
“Holly, da te non me lo sarei mai aspettato.” Disse lui con aria grave. “Mi hai deluso e mi hai spezzato il cuore. Come hai potuto fare una cosa del genere?” Aggiunse poi, alzando un po’ il tono e scaldandosi. “Proprio tu! Prima di mettermi con te ho sempre pensato che tu fossi diversa, che fossi questa ragazzina angelica e innocente e invece sei esattamente come tutte le altre! Sei una put…”
Quelle parole mi trafissero il cuore, una dopo l’altra. Sentii gli occhi riempirsi di lacrime e interruppi il ragazzo prima che potesse pronunciare quell’insulto.
“No.” Dissi con voce tremante. Non potevo accettare che mi dicesse certe cose. Esattamente com’era successo quando avevo litigato con Harry, mi arrabbiai. Diventai furiosa, perché come si permetteva di giudicarmi in quel modo? “Non osare dirmi quella parola, Niall. Non dopo che mi hai tradita non una, ma due volte. Ed io ti ho sempre perdonato! Dio mio, è stato solo un bacio! Solo un maledetto bacio, quando tu hai fatto di peggio con Charlotte e Katy!” Esclamai. Ormai le lacrime scorrevano sulle mie guance e tremavo sia per il freddo che per il nervoso.
“E’ diverso.” Disse lui dopo qualche minuto. “Tu mi hai tradito dopo che ti ho detto che ti amavo!”
Oh, quello era davvero troppo.
“Ma che cosa c’entra? Come puoi fare un discorso del genere? Io cosa dovrei dire, allora? Perché io non te l’ho detto prima allora quello che hai fatto tu dovrebbe contare di meno? Perché io sono stata innamorata di te per due anni anche se non te l’ho detto, Niall. Per due lunghissimi anni prima che tu ti accorgessi di me!” Il ragazzo rimase immobile, come se gli avessi appena tirato uno schiaffo. “Quindi non venire a dirmi che quello che ho fatto io è più grave di quello che hai fatto tu!” Esclamai prima di girare sui tacchi e rientrare nel locale. Raggiunsi Charlotte, ancora con la vista annebbiata dalle lacrime, recuperai la mia borsa e decisi di tornare al dormitorio.
“Holly, aspetta!” Esclamò la ragazza rincorrendomi. “Non darla vinta a Katy. Rimani qui, vieni a Hyde Park e stasera ne parliamo.” Aggiunse abbassando la voce.
Mi guardai intorno e tutti i miei compagni di classe distolsero i loro sguardi e cominciarono a parlare sottovoce tra di loro. Era come se tutti stessero costantemente parlando di me dietro le mie spalle e quella cosa mi faceva impazzire. Ma avrei scoperto come farla pagare a Katy. Cedetti alla richiesta di Charlotte e ritornai alla mia sedia, cercando di ignorare la fastidiosa sensazione di avere tutti gli sguardi puntati addosso.
 
“Okay, a cosa tiene Katy?” Domandai a Charlotte quella sera, quando tornammo nel nostro dormitorio.
“A distruggere le persone?” Rispose la ragazza, alzando un sopracciglio.
“No, seriamente. Ci sarà qualcosa a cui tiene. Qualcosa che le posso togliere, come lei ha fatto con me.”
“La squadra di cheerleader, la popolarità.” Cominciò ad elencare. “Non è una persona molto profonda.”
“Bene, allora punteremo su quello. Farla buttare fuori dalla squadra, toglierle la popolarità, distruggere la sua relazione con Jonathan e toglierle Samantha e Cindy.” Dissi.
“Non perdere tempo con Jonathan. Non è una relazione seria. Ha sempre puntato a conquistare Niall da quando la conosco.”
Rimasi in silenzio per qualche minuto, fissando la foto di classe che avevamo fatto all’aeroporto di Heathrow appena atterrati. Katy Evans, come posso farti sentire anche solo un decimo di quello che sto provando io? Pensai.
“Ci sarà qualcosa…” Dissi. “Un segreto, qualcosa che ha fatto in passato e che le farà perdere tutti gli amici e magari buttare fuori dalla scuola.”
Charlotte assunse un’espressione pensierosa ma non rispose.
“Oh, io so esattamente come distruggerla.” Disse dopo parecchio tempo, guardandomi con un sorrisetto diabolico. “Il regno di Katy Evans alla Santa Monica High è finito.”

 


Oggi scopriamo le reazioni di tutte le persone coinvolte in questa storia! Vi avevo detto che questo colpo di scena avrebbe cambiato tutte le dinamiche della storia e non stavo scherzando! Dopo quello che è successo Holly si è ritrovata quasi completamente da sola. L'unica persona che è rimasta al suo fianco è proprio Charlotte. Ma perché Ash e Sky hanno reagito così? C'è un motivo e lo scopriremo presto. E cosa succederà tra Holly, Niall e Harry? Cosa ne pensate delle loro reazioni?
Io vi mando un saluto e un bacio da Londra e vi ringrazio per aver letto, inserito la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate! Grazie alle persone che hanno commentato, vi prometto che appena torno da Londra rispondo a tutti <3
A martedì, con il nuovo capitolo!

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Capitolo 37
*** What To Expect... ***


Capitolo 37 – What To Expect…
 
Charlotte mi aveva rivelato delle cose molto interessanti su Katy ed ero sicura che sarei riuscita a mettere in atto il mio piano.
Purtroppo la ragazza non sapeva nessun segreto importante della capo cheerleader, perché non era mai stata il suo braccio destro. Avevo sempre pensato che Katy e Charlotte fossero molto amiche, invece mi sbagliavo. Era Samantha quella che sapeva tutti i segreti della ragazza ed era lei che dovevamo colpire. Era esattamente come nel film di Mean Girls, dovevamo far crollare Samantha e tutti i segreti di Katy sarebbero venuti a galla. O almeno così speravamo.
Improvvisamente, con un piano e un obiettivo, mi sembrava tutto un po’ più sopportabile. Avrei distrutto quell’arpia e tutto sarebbe tornato come prima. Avrei ricominciato a parlare con Sky ed Ashley e la mia vita si sarebbe lentamente rimessa a posto. L’unico problema era che avremmo dovuto aspettare la fine della gita a Londra per agire, perché volevamo avere un po’ di tempo per migliorare la nostra tattica.
Nel frattempo osservavo quello che succedeva intorno a me. Vedevo come Cindy si avvicinava sempre di più a Katy, lasciando Jade da sola. La consolavano Ashley e Skylar, anche se vedevo che non erano serene. Avrei voluto chiedere loro come stavano andando le cose con Liam e Louis, scoprire se era cambiato qualcosa dall’ultima volta che ne avevamo parlato.
“Ritornerete amiche come prima.” Disse Charlotte, che aveva intercettato il mio sguardo. “Eravate inseparabili, non potete dividervi per una cosa del genere.”
“Lo spero.” Replicai. Lanciai un’occhiata nella direzione di Harry e lo trovai che chiacchierava con Zayn e Louis. Continuavo a sentirmi in colpa per quello che avevo fatto, ma non capivo cosa mi pesasse di più: avere rovinato i rapporti con Harry o aver tradito Niall? Ero sicura di una sola cosa: ero stata un’incredibile idiota. La colpa di quello che era successo era solo mia, perché non avevo saputo gestire la situazione. Cosa mi era venuto in mente? Baciare Harry e andare a letto con Niall? Scossi la testa pensando a quello che avevo fatto. Chissà se sarei mai riuscita a rimettere le cose a posto. Probabilmente la situazione con Harry e Niall era irrecuperabile, ma speravo che almeno Sky ed Ashley mi avrebbero perdonata.
“Dai, sono i nostri ultimi giorni a Londra, godiamoceli!” Propose la ragazza con un sorriso. “Domani andiamo in gita…” Cominciò a dire, poi notò Samantha passare di fianco a noi con un’espressione strana e si interruppe.
Le rivolsi uno sguardo eloquente e indicai la direzione in cui era scomparsa con la testa. Charlotte annuì, si alzò e raggiunse la sua ex amica in corridoio. Doveva solo riuscire a parlarle, a riavvicinarla e poi sarebbe stato facile fare il resto. La ragazza aveva ideato un piano perfetto e Samantha non avrebbe potuto non voltare le spalle a Katy.
 
Una volta tornati a Los Angeles le cose non si sistemarono magicamente come avevo sperato. Charlotte aveva deciso di provare a fare il doppio gioco e fingersi amica di Samantha per farle capire che Katy non era una brava persona e non si meritava la sua fiducia. Così avevo passato gli ultimi giorni a Londra quasi del tutto da sola, perché Sam doveva credere che Charlotte ed io non ci parlassimo più, e avevo affrontato un viaggio di undici ore e mezza di fianco a Skylar e Ashley e questa volta non avevamo parlato nemmeno una volta. Ci rivolgevamo la parola solo quando una di noi doveva andare in bagno o a sgranchirsi le gambe e aveva bisogno di passare.
Stavo vivendo un periodo orribile e non sapevo cosa fare. O meglio, lo sapevo, ma il piano che avevamo ideato Charlotte ed io richiedeva tempo ed io non ero paziente. Mi mancavano le mie migliori amiche. Guardai la mia Jeep nel vialetto di casa e sospirai. Avevo sognato di fare viaggi con loro, di andare alle feste e in spiaggia e invece non potevo fare nulla. Avevo finalmente fatto la patente, ma avevo perso le mie amiche.
Era passato tanto tempo da quando eravamo tornati dall'Inghilterra. Troppo. Forse un mese o poco più. Le lezioni a teatro non erano più come prima e sentivo che nessuno mi prendeva più sul serio. E avevano ragione, visto quello che avevo fatto. Cercavo di mettere da parte tutti i miei sentimenti ed essere professionale, ma finivo per tornare a casa e scoppiare a piangere tutti i pomeriggi.  Chimica era un vero e proprio incubo, perché ero in coppia con Harry e odiavo le espressioni ferite e deluse che mi rivolgeva quando dovevamo per forza parlarci per fare gli esperimenti. Vedevo Ashley e Skylar allontanarsi sempre di più, anche tra di loro. Volevo sapere cosa stava succedendo, volevo risolvere la situazione, ma come avrei potuto fare quando non mi rivolgevano nemmeno la parola? Eravamo cresciute insieme, ci eravamo sempre considerate sorelle ed ora eravamo quasi come estranee. Odiavo quella situazione.

“Per oggi abbiamo finito.” Dissi alla fine dell'ora di teatro. Ormai eravamo vicini alle vacanze primaverili ed era ora di andare a visitare i college a cui avremmo mandato le nostre iscrizioni durante l'autunno. Mi rattristai, pensando che Ashley, Sky ed io avevamo sempre sognato quel momento. 

“Sono stanca! Non ne posso più delle bugie di tutti, Skylar! La mia vita sta cadendo a pezzi e ci manca solo che tu… Dio, ma cos'avete tutti quanti?” Sentii urlare Ashley. La ragazza uscì dal teatro correndo, lasciando Skylar da sola sul bordo del palco. Strizzai gli occhi per fare abituare la mia vista al buio. Sky era seduta e rannicchiata su se stessa. Era strana. Stava forse piangendo?

“Ehi… Va tutto bene?” Domandai, avvicinandomi a lei cautamente. La ragazza si asciugò velocemente le lacrime e scosse la testa.
Non mi mandò via, ma non disse nulla per qualche minuto.
“Sono nella merda.” Sbottò poi con tono isterico. “Ho mentito ad Ashley e sono nella merda!” Ripeté, scuotendo la testa.

“Cos'è successo?” Domandai, sedendomi di fianco a lei. Odiavo vedere le mie migliori amiche soffrire e avrei voluto fare qualcosa per lei. Le ero grata per la possibilità che mi stava dando, perché sapevo di non meritarla dopo quello che avevo fatto.
“Sono in ritardo. Ho fatto un test di gravidanza ed è positivo… E la cosa tremenda è che non so nemmeno chi potrebbe essere il padre!” Esclamò con voce tremante.
“Non è Louis?”
Domandai lentamente. Sky mi guardò e scoppiò a piangere.

“Ricordi quando ti ho fatto quella scenata perché hai mentito? Beh, io non sono meglio di te, perché pochi giorni prima di rimettermi con Tomlinson sono andata a letto con il ragazzo carino che stava sul nostro piano a Londra e non ve l'ho mai detto.” Confessò la ragazza tra le lacrime. Non l’avevo mai vista in quello stato e non sapevo cosa fare.
“Sky…” Dissi, posandole una mano sulla spalla. “Hai fatto solo un test?”
La mia amica alzò lo sguardo su di me e mi guardò con gli occhi pieni di lacrime.
“Sì.” Rispose.
“Andiamo, ti accompagno in clinica.” Dissi improvvisamente, alzandomi.
“Ma come faccio? Non posso dirlo ai miei genitori.”
“Andiamo da Planned Parenthood.” Replicai. “Puoi andare a fare un test anche se sei minorenne e non devi essere accompagnata dai genitori. E se il risultato è ancora positivo… ci penseremo se succederà.”
Sky annuì.
“Non so cosa farò, Holly. Non posso avere un bambino a sedici anni!”
Strinsi la mano alla mia amica, cercando di calmarla. Non riuscii nel mio intento, anche perché ero nervosa anch’io, nonostante non volessi mostrarlo. Sky era troppo giovane per avere un bambino. Le offrii un fazzoletto di carta per asciugarsi le lacrime e la accompagnai fino alla mia casa, dove recuperai le chiavi della Jeep. La clinica Planned Parenthood non era la destinazione a cui avevo pensato per il mio primo viaggio con Sky, ma andava bene. La mia amica aveva bisogno di aiuto e le sarei stata vicina. Avrei fatto di tutto per lei.
“Ehi, andrà tutto bene, Sky.” Dissi dopo aver parcheggiato la Jeep fuori dall’edificio. La mia amica stava guardando l’insegna della clinica con aria terrorizzata e non riusciva a fare un passo in avanti.
“I miei genitori mi uccideranno.”
“Entriamo e fatti fare un test dai dottori. Non è detto che tu lo sia davvero.” Risposi.
“Sulla scatola del test c’era scritto che è affidabile al novantanove virgola novantanove percento!” Esclamò Sky.
“C’è sempre lo zero virgola zero uno percento di possibilità che non sia vero.” Puntualizzai. La ragazza mi guardò per qualche secondo e poi abbozzò un sorriso.
“Mi era mancato il tuo eterno ottimismo.” Disse. La abbracciai stretta e cercai di asciugarmi le lacrime prima che mi vedesse.
“Non hai idea di quanto tu mi sia mancata, Sky.” Risposi.
“Adesso andiamo. Se tu sei con me sono pronta.”
 
“Mi hanno detto che devo aspettare mezz’ora per i risultati dell’esame del sangue.” Annunciò Sky quando mi raggiunse nella sala d’aspetto. Mezz’ora. Bene, non le era andata male. In altre cliniche sapevo che facevano aspettare anche un giorno intero o addirittura una settimana perché non avevano quello che serviva per analizzare il sangue e dovevano spedire i campioni in altri laboratori. Per fortuna in quella avevano l’attrezzatura necessaria direttamente nell’edificio.
“Vieni, siediti.” Dissi, spostando la mia borsa dalla sedia di fianco a me e indicando il posto libero alla mia amica. La ragazza mi raggiunse e cominciò a torturarsi le dita. Quello era il momento migliore per parlarle, sia perché eravamo costrette ad aspettare nella stessa stanza per mezz’ora, sia perché volevo distrarla.
“Così non sei più amica di Charlotte?” Mi domandò improvvisamente Sky, battendomi sul tempo.
“Oh.” Dissi. “No, siamo ancora amiche, ma è complicato.”
“Sai che a me puoi dirlo.”
“Abbiamo ideato un piano per distruggere Katy e Charlotte sta tornando amica di Samantha per scoprire tutti i suoi segreti e i punti deboli.”
“Holly Young.” Disse Sky, guardandomi con un’espressione strana. “Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato questo momento nella tua vita. Hai cominciato a ribellarti! Sono così orgogliosa di te!” Esclamò la ragazza con un sorriso.
“Sono stanca del suo comportamento. A Londra mi ha dichiarato guerra e questa volta ho intenzione di combattere anch’io. Non voglio più nascondere la testa sotto la sabbia e aspettare la sua offensiva.”
“Sono d’accordo. Se posso fare qualcosa per aiutare, ci sono. Puoi contare su di me. Anzi, devi contare su di me, perché voglio distruggere quella stronza più di ogni altra cosa al mondo. Beh no, la cosa che voglio di più è non essere davvero incinta.”
“Grazie, Sky.” Ero felice di essere tornata in buoni rapporti con la mia amica. Dovevo solo riuscire a parlare con Ashley e tutto sarebbe tornato come prima. “A proposito, cosa sta succedendo ad Ash?”
“Non lo so. Sta diventando sempre più nervosa e irritabile, ma non mi parla. Non mi dice nulla. Credo che stia avendo problemi con Liam.”
“Mi manca.” Dissi, abbassando la voce e sospirando. “Sky, mi dispiace per averti mentito, non so perché l’ho fatto.”
“Io sì.” Rispose lei. “Perché ti vergognavi di te stessa, esattamente come me.”
“Avrei dovuto parlarvene. Avremmo risolto tutto insieme e ora non saremmo in questa situazione. Ashley… Ash ci parlerebbe ancora e magari avremmo potuto aiutarla, visto che sta passando un periodo difficile.”
“Ehi, siamo sempre in tempo a risolvere tutto! Dobbiamo solo chiederle scusa.”
Annuii, osservando in silenzio i poster che erano appesi ai muri nella sala d’attesa. Rabbrividii e incrociai mentalmente le dita, sperando che Sky non fosse davvero incinta. Avere un bambino a sedici anni le avrebbe reso la vita molto difficile. “Mi dispiace per com’è andata, ti devi essere sentita davvero sola a Londra.”
Alzai le spalle e scossi la testa.
“E’ andata così, è stata solo colpa mia.”
“Beh, tu ci hai mentito, ma noi avremmo potuto essere più comprensive. Soprattutto io, visto che ho fatto più o meno la stessa cosa.”
“Non importa, l’unica cosa che conta è che adesso siamo tornate amiche come prima.” Dissi e sorrisi.
“Ti prometto che quando diventerò un’attrice famosa andremo a Londra per due settimane e staremo in un hotel di lusso, andremo fuori tutte le sere e ci divertiremo tantissimo! Ci faremo perdonare tutte per l’incubo che è diventata quella maledetta gita.”
“Sarebbe bello!” Risposi.
“A proposito, come l’hanno presa Harry e Niall?” Mi domandò improvvisamente la mia amica. Abbassai lo sguardo e cominciai a fissarmi le punte dei piedi.
“Male.” Dissi. “Malissimo.”
“Cos’è successo?”
“Harry mi ha detto che non vuole saperne più nulla e che dopo quel bacio avrebbe lasciato Jade per me, ma ho rovinato tutto andando a letto con Niall.” Dissi. “E Niall… mi ha dato della puttana.” Aggiunsi. Mi bruciavano gli occhi e non volevo più pensarci perché volevo smettere di piangere. Certo, il ragazzo non aveva pronunciato quella parola, ma solo perché l’avevo bloccato prima che potesse farlo. Di sicuro pensava che lo fossi.
“Sul serio? Ma come si permette? Anche perché ti ha tradita sia con Charlotte che con Katy!” Esclamò Sky, infervorandosi.
“Ho fatto proprio un casino, eh?”
“Sono cose che capitano, Holly. Errare è umano, ricordati.” Cercò di consolarmi. “Più che altro da dove è uscita quest’idea di baciare Styles? Non sapevo che fossi attratta da lui.”
“Nemmeno io.” Dissi. “Non ho idea di cosa sia successo. So solo che ho iniziato a provare questi sentimenti per Harry… è stata una sorpresa anche per me.”
“Quindi ti sei innamorata di Harry. E cosa provi per Niall?”
“In questo momento lo odio per quello che mi ha detto. Ma prima che succedesse tutto questo casino… Sky, si può essere innamorate di due ragazzi nello stesso momento?”
“Tesoro, non ne ho la minima idea. Non chiederlo a me, io non mi sono mai innamorata in tutta la mia vita.”
La guardai senza dire nulla. Così non aveva ancora ammesso di provare dei sentimenti per Louis. Avrebbe ceduto, prima o poi, ne ero sicura.
Pensai a quanto fosse piacevole essere di nuovo in compagnia della mia amica. Nonostante fosse passato più di un mese dall’ultima volta che ci eravamo parlate sembrava che non fosse cambiato nulla. Avevamo avuto il nostro primo litigio e l’avevamo superato. Chissà se sarebbe stato così facile anche con Ashley.
“Skylar Lewis?” Un’infermiera uscì dallo studio della dottoressa con una cartelletta in mano. La mia amica si alzò dalla sedia su cui era seduta con aria incerta. Era nervosa, lo vedevo dalla sua espressione. Era diventata pallida e continuava a mordersi il labbro. “Abbiamo i risultati del tuo esame del sangue.”
Allungai la mano per trovare quella della ragazza e la strinsi.
“L-la mia amica può venire con me?” Domandò con voce tremante. L’infermiera annuì e mi alzai anch’io per seguire Sky.

 


Buongiorno! Innanzitutto scusate per il ritardo, ma questo periodo è incredibile, non sono praticamente mai a casa e non ho più tempo di fare nulla!
Finalmente sono riuscita a revisionare il nuovo capitolo, anche se non sono ancora riuscita a rispondere a tutte le vostre recensioni (giuro che le ho lette tutte e che sono grata ad ognuno di voi. Prima o poi ce la farò a rispondervi), però almeno potete leggere come sta andando avanti questa storia.
Spero di riuscire a postare il nuovo capitolo venerdì, ma vi tengo aggiornati su Facebook e su Twitter! Nel frattempo vi ringrazio per aver letto e spero che questo capitolo vi piaccia :)
Alla prossima!

 

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Capitolo 38
*** The Results Are In ***


Capitolo 38 – The Results Are In
 
Lo studio della dottoressa che aveva visitato Sky era azzurro chiaro e alle pareti erano appesi poster di tutti i tipi. Sulla gravidanza, sulle varie opzioni di una donna, sull’apparato riproduttore, le malattie sessualmente trasmettibili e tanto altro. Mi sedetti su una poltroncina blu scura, di fianco a Sky, e continuai a tenerle la mano.
Per il breve tragitto dalla sala d’aspetto allo studio, la ragazza aveva continuato a ripetermi che aveva un brutto presentimento.
“Non è bello. Non è per niente bello. Perché non mi hanno consegnato il risultato qui fuori? Perché vuole parlare con me in privato? Vuol dire solo una cosa, Holly. Il test che ho fatto a casa era giusto!” Sussurrò.
La dottoressa era una donna che ispirava istantaneamente fiducia. Aveva circa quarant’anni, i capelli castani, di media lunghezza, raccolti in una coda di cavallo e gli occhi azzurri. Aveva le labbra increspate in un sorriso che mi faceva sperare bene.
“Skylar.” Disse, prendendo un foglio e leggendolo. “Il risultato degli esami del sangue è negativo.” Aggiunse. La mia amica ci mise qualche secondo a realizzare.
“Non sono incinta?” Domandò e la donna scosse la testa. “Non sono incinta!!” Esclamò Sky, abbracciandomi stretta e scoppiando a piangere. “Ma il test era positivo.” Aggiunse quando si fu ripresa.
“I test fatti in casa non sono affidabili al cento percento. Ci sono vari motivi per cui puoi aver ottenuto un falso positivo. Magari non hai controllato bene il tempo, oppure era un prodotto scaduto o difettoso.”
Sky sospirò e sorrise.
“Quindi non aspetto nessun bambino.”
“No, ma ti consiglio di fare comunque una visita più approfondita se il ritardo persiste. Sei molto stressata in questo periodo? Hai viaggiato?”
“Sono stata due settimane in Inghilterra con la scuola il mese scorso.” Rispose la ragazza. “E sono un po’ stressata per la scuola, per lo spettacolo, per tanti motivi.”
“Potrebbe essere quello il motivo, ma è meglio prevenire, giusto?” Replicò la dottoressa con un sorriso amichevole. “Intanto ti lascio queste brochure che potresti trovare interessanti.” Aggiunse, allungando alla ragazza il foglio con il risultato degli esami e vari depliant colorati.
“Grazie infinite, dottoressa.” Disse Sky, alzandosi per stringere la mano alla donna. Poi recuperò tutti i fogli e la seguii nella sala d’aspetto.
“Che bella notizia!” Esclamai.
“Non hai idea di come fossi preoccupata! Non sarei mai stata in grado di farcela.” Rispose la mia amica, sedendosi e dando un’occhiata alle brochure che le aveva dato la dottoressa. La ragazza arrossì e mi rivolse un sorriso colpevole. “Sono tutti sul sesso sicuro, l’importanza di usare precauzioni e sulle malattie sessualmente trasmettibili. Che imbarazzo!”
Scoppiammo entrambe a ridere e in quel momento trovai la conferma che tutto era tornato come prima tra di noi.
“Per festeggiare andiamo in spiaggia, che ne dici?” Proposi, mostrandole le chiavi della mia Jeep.
“Ci sto.”
 
Rilassarsi sulla spiaggia e ascoltare il rumore delle onde insieme a Skylar mi sembrò un sogno. Mi ero sentita sola per così tanto tempo che non mi sembrava vero. Mancava solo Ashley e poi sarebbe stato tutto perfetto.
“Tra poco cominciano le vacanze primaverili.” Disse la ragazza. Annuii, pensando a quello che avrei fatto. A quello che avremmo fatto.
“Siamo ancora d’accordo per andare a New York a vedere i college, vero?” Dissi improvvisamente.
“Io ci sono di sicuro.” Replicò lei. “E credo che verrà anche Ashley, perché abbiamo già organizzato tutto e abbiamo prenotato l’hotel insieme.”
Emisi un sospiro di sollievo. Da quando eravamo piccole avevamo sognato di visitare New York insieme. Volevamo andare al college nella Grande Mela tutte e tre, anche se non sapevamo ancora cosa avremmo voluto studiare. Adesso lo sapevamo tutte e tre e il nostro sogno non era cambiato. O almeno il mio. Avevo trovato vari college con corsi incredibili per chi, come me, sognava di scrivere sceneggiature. Avrei potuto andare alla Columbia, alla New York University, o alla New School. Ashley, che voleva studiare matematica, sognava di frequentare la Columbia, mentre Sky, che alla fine aveva deciso di continuare gli studi per migliorare le sue capacità di attrice, voleva andare alla Julliard o alla New York University. Avremmo vissuto insieme in un appartamento e saremmo state come le vere New Yorker. Avremmo conosciuto persone nuove, ci saremmo innamorate e avremmo trovato dei lavori per aiutarci a pagare l’affitto e la retta.
Ovviamente tutte e tre avevamo delle opzioni più vicine a casa, dei college di riserva. Sky ed io avevamo contemplato l’idea di andare alla UCLA, alla USC o al California Institute of Arts, tutti e tre a Los Angeles. Ashley, invece, aveva fatto l’elenco dei college con i migliori corsi di matematica e gli altri tre della sua lista erano a Berkeley, Stanford o Austin. Avrebbe provato ad iscriversi anche alla UCLA, ma rimanere a Los Angeles non era decisamente il suo sogno.
“Sto già immaginando la nostra vita a Manhattan.” Dissi, chiudendo gli occhi e immaginandomi mentre camminavo per le vie affollate di New York con la borsa con il computer che conteneva tutte le mie sceneggiature.
 “Anch’io. Ti immagino scrivere copioni a Central Park o seduta ad uno sgabello di Starbucks mentre guardi il traffico.”
“E io ti vedo su un palco a Broadway mentre fai l’audizione per il musical che ti cambierà la vita.”
“Holly, mi sei mancata tantissimo.” Disse improvvisamente la ragazza, abbracciandomi stretta.
“Anche tu, Sky! Non sai quanto!”
Mi sentii come quando ero piccola e Ashley, Sky ed io passavamo tutte le estati separate, perché andavamo in vacanza con i nostri rispettivi genitori e ci rivedevamo ad agosto, dopo più di due mesi lontane. Ci abbracciavamo sempre così e ci promettevamo che, una volta diventate adulte, avremmo passato tutto il nostro tempo insieme.
“Oops.” Sentii dire e, nello stesso momento, una sostanza liquida colpì la mia testa e colando sul collo e i vestiti. Era qualcosa di rosa che profumava di fragola. Milkshake. Alzai lo sguardo, cercando di pulirmi il viso per evitare che quel liquido entrasse a contatto con i miei occhi, e vidi Katy e Cindy ridere e farmi una foto con il cellulare.
“Però devo dire che il rosa è decisamente meglio di quei capelli biondo paglia orrendi che hai di solito!” Esclamò Katy, coprendosi la faccia con le mani e trattenendo a stento le risate.
“No, il rosa non è abbastanza da puttana!” Aggiunse Cindy.
“Aww, cos’è quella faccia?” Mi domandò Katy quando vide che avevo gli occhi lucidi. Mi sentivo umiliata e odiavo quella parola con tutta me stessa. “Non sai che Niall sta andando in giro a dire a tutti che è quello che sei?”
“Che cosa?” Domandai, incapace di stare zitta. Avrei voluto ignorarla, ma quelle parole mi avevano colpita. Niall mi stava davvero insultando così pubblicamente?
“L’ha detto a me.” Replicò la ragazza. “Mi ha detto, e sto citando testualmente, quella puttana di Holly ha chiuso con me. E sai quando l’ha fatto? Ieri sera, appena prima di venire a letto con me.” Aggiunse. Sentii il mio cuore fare un tuffo. “Oh, immagino che non lo sapessi. Beh, poco male, adesso lo sai!”
“Non ascoltarla.” Mormorò Sky, prendendomi per mano e trascinandomi via. “Andiamo a casa, così puoi lavarti via quella roba e cambiarti.” Aggiunse.
“Niall è andato a letto con Katy.” Dissi, fermandomi a metà strada. Ormai il milkshake era arrivato agli occhi, che bruciavano ancora più di prima. Le lacrime cominciarono a scorrere sul mio viso.
“Conosci Katy, potrebbe non essere vero. Questa sera vieni a casa mia. Porta anche Charlotte, così mi aggiornate sul piano. Quella stronza deve sparire dalla Santa Monica High.”
 
“Sono riuscita a riavvicinarmi a Samantha.” Annunciò Lottie quella sera. Eravamo tutte e tre sedute sul tappeto nella camera di Skylar e stavamo mangiando una pizza mentre ascoltavamo la musica.
“E’ per questo che oggi non era in spiaggia con Cindy e Katy?” Domandai.
“Sì, eravamo insieme. Le stavo raccontando un paio di cose per farle capire che Katy non è la persona che pensa di conoscere.”
“Come la stai convincendo?” Intervenne Sky.
“In prima superiore Sam ha avuto dei problemi – di cui non voglio parlarvi perché non tocca a me farlo. Katy l’ha sempre saputo, perché l’ha detto solo a lei.” Cominciò a raccontare Charlotte. “Ed è andata in giro a mostrare gli sms di Samantha a tutti, ridendo e prendendola in giro. Il problema è che ha continuato fino a poco prima che litigassimo, quindi ho ancora alcuni dei suoi messaggi.” Continuò.
“Glieli hai fatti vedere?” Chiese Sky.
“Sì. All’inizio non mi credeva, ma davanti alle prove non ha potuto non farlo.” Rispose lei. “Adesso devo solo aspettare che crolli e che mi dica tutto quello che devo sapere su Katy.”
“E noi attendiamo con impazienza.” Disse la mia amica. “Oggi ha rovesciato un milkshake in testa a Holly.”
Charlotte scosse la testa e sbuffò.
“Tipico.” Commentò. “Il giorno in cui mi ha buttata fuori dalla squadra di cheerleader mi ha fatta scivolare su un una granita mentre uscivo dalla palestra.”
Facevo ancora fatica ad immaginarmi Charlotte come quella presa di mira dal gruppo di bulli, ma sapevo che Katy era capace di quello e altro.
“Il problema è che non so cosa potremmo fare.” Dissi improvvisamente. “Cosa può spaventare Katy? Ha fatto trenta ore di servizi sociali, è stata sospesa, i suoi genitori le hanno fatto una scenata e lei è tornata più forte di prima. E’ riuscita anche a convincerli a venire a Londra… Cosa possiamo fare noi?”
“Colpire dove fa più male.” Rispose Sky. “Ha detto che è tornata con Niall, giusto? Noi li facciamo lasciare.”
Annuii in silenzio, riflettendo sulle parole della mia amica. Non ero sicura che sarei riuscita a fargliela pagare o a spaventarla, ma sapevo che ci avrei almeno provato. Ero stanca di essere quella presa di mira. Ero stanca di soffrire, di essere presa in giro. Era il turno di Katy, e in tre le avremmo reso la vita davvero impossibile.
“Io comincerò a vendicarmi nel laboratorio di chimica, dove ho accesso a tutto il necessario per rovinarle i vestiti.” Disse Charlotte. “E continuerò il mio lavoro con Samantha, sono sicura che prima o poi crollerà.”
“Io invece parlerò con Jade.” Disse Sky. “Cercherò di convincerla a tornare amica di Cindy, così Katy rimarrà da sola.”
“E io cosa faccio?” Domandai.
“Tu cerca di riconquistare Niall.” Rispose Charlotte, guardandomi negli occhi con un sorriso.
Come avrei potuto farlo? Mi odiava e pensava che fossi una puttana. Me l’aveva anche quasi detto in faccia e, secondo Katy, lo diceva anche a tutti i suoi amici. In che modo avrei potuto fargli cambiare idea? Ma soprattutto, volevo farlo? Volevo rimettermi con una persona che pensava quelle cose di me? Avevo tante domande e nessuna risposta. Ero sicura che avrei passato quella notte a riflettere sul nostro piano e non avrei dormito. Anche perché continuavo a pensare a Harry. Alla sua reazione, alle sue parole. Avrei voluto sistemare i rapporti anche con lui, perché mi mancava.
“Ce la faremo, Holly.” Disse Sky improvvisamente.
“Insieme sconfiggeremo quella stronza.” Aggiunse Charlotte con un sorriso incoraggiante.
“E riusciremo anche a farci perdonare da Ashley. Tutto tornerà come prima, te lo prometto.”
“Grazie, ragazze.” Dissi, prima di abbracciarle entrambe. Avevo passato più di un mese a piangere quasi tutti i giorni e sentivo gli occhi lucidi anche in quel momento. Quelle, però, erano lacrime di gioia, perché non mi sentivo più sola. Sapevo che avevo due amiche al mio fianco e avrei potuto farcela. Era arrivato il momento di cambiare le cose.
 

Ecco  il nuovo capitolo! Scopriamo finalmente se Sky è davvero incinta o no e cominciamo a capire i primi dettagli del piano per distruggere Katy. Vi anticipo che il takedown di Katy sarà epico, ma non vi dico se sarà un epic win o un epic fail. Potrebbe andare in entrambi i modi e lo scopriremo presto!
Grazie a tutte le persone che sono stati pazienti con me e hanno letto la storia fin qui e a chi ha commentato! Ho letto tutto e vi adoro! Da domani dovrei finalmente essere in vacanza e prima o poi risponderò a tutti i commenti che ho indietro! Il prossimo capitolo lo posterò martedì!
Alla prossima

 

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Capitolo 39
*** Cheating Bastard ***


Capitolo 39 – Cheating Bastard

I giorni successivi furono tutti dedicati alla distruzione di Katy. Charlotte riuscì a macchiare e a fare dei buchi nei suoi vestiti durante l’ora di chimica, mentre Sky, non riuscendo a convincere Jade a perdonare Cindy, si limitò a umiliarla davanti a tutta la classe, scoppiando a ridere quando la ragazza atterrò male dopo un salto durante una delle partite della squadra di football. Io, invece, non avevo fatto nessun passo avanti con Niall e la cosa non mi piaceva. Non sapevo come comportarmi con lui, non sapevo nemmeno come approcciarlo.
Ormai era arrivato aprile e con esso le vacanze primaverili. Ashley, nonostante non parlasse ancora con Skylar e me, non voleva rinunciare al viaggio a New York per visitare il college, così partimmo insieme come avevamo programmato. Avevamo prenotato tutto da mesi e la ragazza teneva troppo alla sua carriera scolastica per perdere quell’opportunità per colpa di un litigio.
Arrivammo all’hotel dove avremmo condiviso una stanza e Ash appoggiò la sua valigia sul letto.
“Hai davvero intenzione di non parlarci per tutta la settimana?” Domandò Sky.
“Non ho niente da dirvi.” Disse. Era nervosa, sembrava costantemente sull’orlo delle lacrime. Sembrava me quando ero rimasta completamente da sola a Londra e quando ero tornata da Los Angeles e nessuno mi parlava.
“Ti abbiamo chiesto scusa in un milione di modi, come possiamo dimostrarti che ci dispiace davvero tanto? Non volevamo mentirti.” Insistette Sky. Annuii con vigore, di fianco a lei.
“Non avete ancora capito che sì, ho odiato il fatto che mi abbiate mentito, ma che soprattutto mi ha dato fastidio il fatto che abbiate tradito i vostri ragazzi? Perché avete fatto una cosa del genere? Come vi siete permesse? Non avete pensato ai sentimenti delle altre persone in tutto ciò? Perché ovviamente, come sempre, quelli che ci vanno in mezzo sono i figli!” Esclamò Ash, lasciandosi cadere sul letto. Sky ed io ci scambiammo un’occhiata perplessa. I figli?
“Stiamo parlando ancora di noi?” Chiesi con cautela.
“No!” Esclamò infine Ashley, scoppiando a piangere. “Di quel bastardo, traditore, bugiardo di mio padre!”
Il signor Anderson stava tradendo la moglie? Sgranai gli occhi, sorpresa. Non me lo sarei mai aspettato. La famiglia di Ashley mi era sempre sembrata perfetta.
“Vuoi parlarcene?” Domandò Sky con dolcezza, sedendosi di fianco alla nostra amica e appoggiandole una mano sul braccio.
“Non c’è niente da dire.” Rispose Ash con fermezza, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. “Mio padre ha un’altra famiglia dall’altra parte dell’America.”
“Che cosa?” Domandammo Sky ed io, incapaci di trattenerci.
“Ha un’altra donna e due figli.” Rispose Sky, crollando di nuovo e lasciando scorrere le lacrime sul suo viso. “Per tutti questi anni… ho vissuto una menzogna. Mio padre non ci ha mai amate!”
“Ash, mi dispiace così tanto!” Esclamai, sedendomi anch’io al suo fianco e abbracciandola. In quel momento capii perché il fatto che Sky ed io avessimo tradito Louis e Niall l’aveva turbata così tanto.
“Da quanto tempo lo sai?”
“Dal qualche settimana.”
“Come l’hai scoperto?”
“Ero al computer di mio padre, perché il mio aveva la batteria scarica e mi serviva una cosa urgentemente.” Raccontò Ashley. “Non mi sono accorta che Skype era aperto e ho ricevuto una chiamata. Non so nemmeno io perché ho risposto, forse perché non immaginavo che mio padre avesse una vita segreta. Credevo che fosse qualcuno dal lavoro e pensavo di rispondere, così poi l’avrei avvisato. E invece mi sono trovata davanti un ragazzo e una ragazza, più o meno di dieci e sedici anni, che hanno urlato: “Papà!” e sono rimasti scioccati quando hanno visto me.”
Nessuna di noi disse nulla per qualche minuto. Invece ci stringemmo tutte in un abbraccio. Sky ed io cercammo di confortare Ashley. Odiavo vederla soffrire, perché non se lo meritava. Era la persona più buona che conoscessi.
“Come va con Liam, invece?” Domandò dopo un po’ Sky.
“L’ho lasciato.” Disse con fermezza Ashley, distogliendo lo sguardo. “Tanto gli  uomini sono tutti uguali, l’ho mollato prima che potesse tradirmi con qualcun altro.”
“No, gli uomini non sono tutti uguali.” Replicò Sky.
“E Liam è uno degli unici ragazzi onesti che conosciamo.” Dissi.
“Lasciamo stare, vi prego. Possiamo concentrarci sulla scuola e su New York? Non voglio pensare ai miei problemi per una settimana intera.” Chiese Ash.
“D’accordo.” Rispondemmo entrambe. Mi concentrai sulla camera dell’hotel, che era a pochi passi da Times Square e aveva le pareti bianche e nere. Tutti i mobili erano neri e avevamo un letto matrimoniale e uno singolo, entrambi con le coperte bianche. Dalla finestra principale si poteva vedere un teatro di fronte alla strada.
“Mi dispiace, Ash.” Dissi dopo un po’, voltandomi per incontrare lo sguardo della mia amica. “Per averti mentito e per aver tradito Niall. Non so che cosa mi sia preso, non avrei mai dovuto farlo.” Risposi.
“E a me dispiace per tutto.” Aggiunse Sky. “Non volevo mentirti e non volevo tradire Tomlinson. Anche se non l’ho proprio tradito, perché la nostra non è mai stata una relazione esclusiva, ma…”
“Sky!” Esclamò Ashley, sorridendo tra le lacrime. “Quando ammetterai di essere innamorata di lui?”
“Innamorata? Io? Di Tomlinson? Ashley, stare lontana da me ti ha fatto male, non mi conosci proprio più.” Rispose Sky, agitandosi e diventando improvvisamente rossa. Scoppiammo a ridere tutte e tre e capimmo che tra di noi era tornato tutto come prima.
“Non avete idea di quanto mi siete mancate.” Dissi.
“Anche voi mi siete mancate. Sono stata una stupida a non dirvi subito quello che stava succedendo.” Rispose Ashley.
“Non preoccuparti, è uno sbaglio che abbiamo fatto tutte, a quanto pare.” Replicò Sky.
“A proposito, alla fine sei… insomma, sei incinta?”
“No, per fortuna no!” Esclamò Sky, saltando in piedi e stiracchiandosi. “E adesso vestitevi, perché andiamo a mangiare a Times Square!”
Mi erano seriamente mancate le mie amiche ed ero felice che tutto fosse tornato come prima. Non avevamo mai litigato e quella situazione non mi era piaciuta. Speravo di non ripeterla mai più in tutta la mia vita, perché era stata orribile.
 
“Mia madre l’ha presa davvero male.” Disse Ashley quella sera a cena. Eravamo in un ristorante a pochi passi da Times Square e non riuscivamo ancora a credere di essere davvero a New York e di essere tornate amiche. Ci era voluto poco perché tutte e tre tornammo a parlare e ci raccontassimo tutto quello che era successo nell’ultimo periodo. “Non l’avevo mai vista piangere ed è stato brutto.” Confessò.
“Mi dispiace.” Replicammo Sky ed io.
“Io ho visto mio fratello piangere una volta e mi ha spezzato il cuore. E’ stato quando la sua ragazza dell’High School l’ha piantato perché si è trasferita dall’altra parte del mondo.” Disse Skylar con incertezza. In effetti la capivo. Cosa si faceva in quei casi? Si continuava a parlare di quello che era successo oppure si cambiava argomento? Decisi per la prima e provai a far parlare Ashley. Forse le avrebbe fatto bene sfogarsi.
“I tuoi si sono lasciati?” Domandai, cercando di usare più tatto possibile.
“Sì, mia madre ha sbattuto mio padre fuori di casa, urlando e piangendo. Gli ha lanciato la valigia dalla finestra, insieme ai vestiti, che si sono sparsi per tutto il vialetto. E’ stata davvero una brutta scena, mi ha scossa.” Rispose lei, abbassando lo sguardo al ricordo.
“Ehi, comunque tu sei una ragazza forte e ce la farai.” Cercò di rassicurarla Sky. “Le cose non saranno più come prima, ma tu e la tua famiglia supererete questo momento.” Aggiunse.
“E se qualche volta hai bisogno di allontanarti da casa, puoi rimanere a dormire da me.” Proposi.
“Grazie. Vi voglio bene, ragazze.”
“Anche noi te ne vogliamo, Ash. Non sai quanto.” Risposi. Tutte e tre ci prendemmo le mani sul tavolo.
“Facciamoci una promessa.” Disse improvvisamente Sky.
“Cosa?” Domandammo Ash ed io.
“Niente più segreti. Da questo momento in poi ci diremo tutto quello che succederà nella nostra vita.”
“Ci sto.” Dissi. “Avremo dei ‘momenti verità’ in cui saremo libere di dirci tutto e le altre due non giudicheranno.” Aggiunsi.
“Mi sembra un’ottima idea.” Commentò Sky.
“Allora comincio io.” Disse Ash. “Momento verità: a Londra ho avuto la mia prima volta con Liam, ho sbagliato a lasciarlo e mi manca da morire.”
“Quando torniamo in hotel chiamalo, tanto Los Angeles è tre ore indietro, quindi non sarà ancora a letto. Sono sicura che ti perdonerà immediatamente.” Rispose Sky.
“Siete fatti per stare insieme e Liam non è come gli altri.” Dissi.
“Con ‘gli altri’ intendi che non è mio padre?” Domandò Ash, abbozzando un sorriso.
“Sì. E intendevo anche me. Adesso posso essere considerata anch’io una traditrice bugiarda.”
“Anch’io.” Aggiunse Sky. “Per quanto non mi piaccia pensare di aver tradito Tomlinson, perché la nostra non è una storia seria…”
“Ma smettila!” Esclamammo nello stesso momento Ash ed io.
“Cambiando argomento, che piani abbiamo per questa sera?” Domandò Sky, guardando insistentemente fuori dalla porta. Cercò di non farci notare che era arrossita, ma non ebbe successo.
“Forever 21 in piazza resta aperto fino alle due del mattino.” Disse Ashley.
“Shopping?” Proposi.
“Oh, sì!” Esclamarono le mie amiche.
 
Il giorno successivo, dopo aver dormito pochissimo perché avevamo passato quasi tutta la notte a chiacchierare, Ashley ed io ci preparammo per visitare la Columbia University. Sky decise di farci compagnia, perché noi saremmo andate alla Julliard con lei il giorno successivo.
“Il campus è enorme.” Dissi guardando la mappa all’interno del cortile. Dovevamo visitare due facoltà diverse, ma avevamo deciso di rimanere tutte insieme per farci compagnia.
“Vedo ragazzi carini ovunque.” Annunciò Sky, guardandosi intorno. Eravamo arrivate ai cambi da calcio e alcuni studenti si stavano allenando con la maglia della loro squadra e i pantaloncini corti. “Sto già immaginando le giornate in cui verrò a trovarvi al campus dopo le mie lezioni di recitazione alla Julliard.”
“Frena la fantasia, Sky.” Disse Ashley. “Non è facile come sembra essere accettate alla Columbia.”
“O alla Julliard.” Aggiunse Sky con un sospiro.
“Però dobbiamo rimanere positive e credere che i nostri sogni si avvereranno.” Dissi io con un sorriso. L’aria di New York e l’atmosfera dell’università mi stavano facendo sentire davvero bene. Non mi sarebbe dispiaciuto frequentare i corsi in quel posto, nell’Upper West Side di Manhattan. Eravamo anche a pochi passi da Central Park e il campus era semplicemente magnifico.
“Lo spero tanto.” Mormorò Ashley. “Adesso dobbiamo andare ad incontrare la signora Collins, che sarà la nostra guida all’università e ci spiegherà tutto quello che dobbiamo sapere.” Aggiunse guardando un foglio che aveva in mano. Annuii e la seguii, mentre nella mia mente avevo cominciato a pregare perché quello diventasse davvero il mio futuro.
 
Quel pomeriggio, invece, avevamo appuntamento con un ragazzo di nome Joseph Smith, che ci avrebbe mostrato la NYU a Lower Manhattan. L’università si trovava esattamente di fronte a Washington Square, così Sky, Ashley ed io ci sedemmo su una panchina ad osservare l’arco di marmo bianco e l’enorme fontana. Era un posto rilassante, nonostante fosse pieno di gente, soprattutto turisti e studenti. Era un bel parco in cui studiare. Non era lontanissimo dalla Columbia, ma si respirava un’atmosfera completamente diversa rispetto all’Upper West Side.
“Quindi tu devi vedere il programma del corso di teatro e tu di quello di sceneggiatura e regia, giusto?” Domandò Ashley, leggendo dal foglio che non metteva mai in borsa.
“Esatto.” Risposi, guardandomi intorno.
“E domani andremo alla Julliard e alla New School.” Aggiunse Sky.
“Dove sono?” Chiese Ashley, sorprendendomi. Pensavo che avesse scritto tutto e che avesse pianificato quel viaggio nei minimi dettagli.
“La Julliard è sulla Sessantacinquesima, dalla stessa parte del parco della Columbia.” Rispose Sky.
“La New School è sempre da queste parti.” Dissi, indicando la piazza. “Ma Sky ed io dobbiamo visitare due edifici diversi e non sono nello stesso posto.” Aggiunsi.
“Ok, perfetto. Dopo mi scrivo gli indirizzi e questa sera pianifichiamo la giornata di domani.” Replicò lei, tornando la solita Ashley di sempre. “Mentre siete qui invece dovete visitare il campus della Tisch School, giusto?”
“Sì, fa sempre parte della NYU, ma è la scuola che si occupa di quello che vogliamo fare Sky ed io. Ci sono corsi per chi vuole diventare attore e per chi vuole studiare regia e scenografia.” Dissi. “Tu perché non visiti il dipartimento di matematica, mentre sei qui?”
“Perché no?” Replicò lei, guardando la fontana. “Lo farò mentre voi sarete occupate con Joseph.” Aggiunse con un sorriso.
“A proposito, credo che sia quello.” Disse Sky, indicando un ragazzo smilzo con i capelli castani che stava guardando l’orologio proprio davanti alla fontana, cioè nel posto in cui ci eravamo accordati per incontrarci.
 
Per utilizzare il nostro tempo nel modo migliore, Joseph decise di dividerci. Mi presentò una ragazza di nome Tessa, che mi fece fare il giro del campus della Tisch e mi spiegò tutto quello che volevo sapere sul corso di sceneggiatura e regia, e portò Ashley da un altro ragazzo che si chiamava John, che la accompagnò nel dipartimento di matematica.
Tessa aveva solo tre anni più di me ed era una studentessa. Era simpaticissima e mi trovai molto bene con lei. Mi spiegò in modo esaustivo come funzionavano i corsi, mi raccontò qualche gossip sui professori della Facoltà e mi svelò anche qualche trucco per vivere meglio a New York, compresi i posti migliori dove affittare appartamenti per studenti e i ristoranti più convenienti e con il cibo più buono del mondo.
“Quindi la tua prima scelta è la Columbia?” Mi chiese la ragazza mentre mi riaccompagnava a Washington Square.
“In teoria sì.” Dissi. “Ma la Tisch mi ha confuso un po’ le idee. E’ bellissima e il corso sembra incredibilmente interessante.” Aggiunsi.
“Lo è. La decisione di frequentare questa università è stata la migliore della mia vita. Qui alla NYU e alla Tisch si trovano i veri artisti, le persone reali. Alla Columbia, senza offesa, si trovano le persone ricche e con la puzza sotto il naso.” Mi disse, facendomi l’occhiolino. “Comunque direi che ti ho lasciato abbastanza materiale per aiutarti a prendere la tua decisione e spero che la tua iscrizione venga accettata.” Aggiunse dopo un po’.
“Lo spero anch’io. Grazie, Tessa. Davvero, sei stata grandiosa.”
“Figurati! Ho dovuto vivere anch’io questa esperienza e quando sono venuta a visitare l’università tre anni fa ho avuto una guida che mi ha spiegato tutto quello che ti ho detto io oggi. Mi ha aiutata tantissimo nella mia decisione e spero di aver fatto la stessa cosa con te. L’esperienza del college inizia dalla visita al campus.” Replicò con un sorriso.
“Grazie, davvero.” Dissi. “Il tuo entusiasmo e il tuo amore per questa scuola mi hanno quasi fatto cambiare idea!”
“Ehi, se deciderai di venire qui fatti sentire.” Disse lei, scarabocchiando qualcosa su un foglio. “Questo è il mio indirizzo e-mail, scrivimi se hai bisogno di qualsiasi informazione e spero di rivederti per un caffè tra un anno!”
“D’accordo, grazie!” Esclamai. Tessa guardò il suo orologio e chiuse gli occhi per qualche istante.
“Accidenti, devo andare! Ho un appuntamento con due miei compagni di corso per finire di scrivere la sceneggiatura per un cortometraggio e sono già in ritardo!”
“E’ stato un piacere conoscerti, grazie di tutto.” Le dissi. La ragazza mi abbracciò e mi salutò con la mano, cominciando a correre verso la fermata della metro.
Mi sedetti su una panchina di fronte alla fontana, continuando ad osservare i dintorni mentre aspettavo che anche Sky ed Ashley finissero il giro con la loro guida. Soltanto quella mattina ero convinta che la Columbia fosse l’università più bella del mondo e una sola visita alla NYU mi aveva completamente confuso le idee. Sapevo che avrei avuto una decisione molto difficile da fare. Di sicuro avrei mandato la mia applicazione a entrambe le scuole.
“Puoi salutarmi, sai? Non mordo.” Sentii una voce familiare. Mi riscossi dai miei pensieri e guardai il ragazzo in piedi di fronte a me. Probabilmente avevo cominciato a fissarlo senza rendermene conto, perché in realtà ero talmente concentrata su quello che stavo pensando che non vedevo nemmeno quello che stavo guardando.
“Harry?” Domandai quando mi accorsi di chi avevo davanti. Sgranai gli occhi e provai una strana sensazione allo stomaco. Non ero più abituata a sentire la sua voce, ad avere il suo sguardo su di me. Dopo quello che avevo fatto a Londra non mi aveva più rivolto la parola. Anzi, aveva persino smesso di guardarmi e di incrociare il mio sguardo a scuola. Non mi parlava nemmeno durante le lezioni di chimica e, contando che era il mio nuovo partner in laboratorio, la cosa era davvero grave e ne risentivano anche i nostri voti.
“Ehi.” Mi salutò lui. Non stava sorridendo, ma non sembrava nemmeno che avesse un’espressione ostile.



Mi scuso per il ritardo e spero che abbiate passato tutti delle buone vacanze! Io mi sono presa una pausa da Internet e grazie al cielo sembra aver funzionato, perché credo che il "blocco dello scrittore" sia sparito. Incrociamo le dita, appena finisco di postare questo capitolo provo a scrivere qualcosa!
Tornando alla storia, finalmente scopriamo cosa sta succedendo a Ashley. Il segreto di suo padre, la sua reazione e cos'è successo con Liam. E finalmente Ash, Sky e Holly si ritrovano e riescono a parlare liberamente di tutto quello che sta succedendo proprio mentre intraprendono uno dei viaggi più importanti della loro carriera scolastica. Manca poco (solo un anno!) al college e devono decidere dove andare.
Inoltre alla fine del capitolo ritroviamo anche Harry. Manhattan è piena di gente, ma Holly e Harry si incontrano a Washington Square. Cosa succederà? Parleranno di quello che è successo a Londra oppure Harry ne approfitterà per dirle tutto quello che pensa di lei? Lo scopriremo venerdì (e stavolta giuro che sarà davvero venerdì!)
Grazie per aver letto fin qui e spero che il 2014 riservi solo cose meravigliose a tutti voi <3

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Capitolo 40
*** The Naked Cowboy ***


Capitolo 40 – The Naked Cowboy
 
“Cosa fai qui?” Domandai. Non sapevo cosa dire e non sapevo nemmeno se Harry volesse avere una conversazione con me.
“Stavo visitando la NYU. Dopo che… dopo che mi hai convinto dell’importanza del college ho deciso di provarci e volevo vedere il loro programma di musica.” Rispose, alzando lo sguardo su di me e abbozzando un sorriso. “Tu?”
“Ho visitato la Columbia questa mattina e poco fa ho fatto un tour della Facoltà di sceneggiatura e regia qui alla NYU.” Replicai. Calò il silenzio tra di noi. Un silenzio imbarazzato, un silenzio che avrei voluto rompere ma non sapevo da che parte iniziare. “Ti va di… ehm… prendere un caffè o qualcosa del genere e parlare?” Domandai dopo un po’. Harry mi guardò di traverso. “Oppure possiamo non parlare.” Aggiunsi.
Lui sorrise, mostrandomi le fossette e mi si scaldò il cuore. Mi era mancato quel gesto. Mi era mancato tutto di lui.
“Se non hai nulla da fare possiamo andare a fare una passeggiata a Central Park. Oggi fa caldo ed è una bella giornata, possiamo sdraiarci sull’erba.” Propose lui.
“E non parlare.” Aggiunsi. “Mi piace come piano.” Dissi.
Lo seguii alla fermata della metro e mandai un messaggio alle mie amiche, avvisandole di quell’improvviso cambio dei piani. Non che avessimo qualcosa da fare dopo aver visitato la NYU. Volevamo tornare in hotel ad aspettare l’ora di cena e poi fare un altro giro a Times Square, con i negozi aperti e le luci dei cartelloni pubblicitari. Era affascinante e mi sarebbe mancata.
 
Era davvero una bella giornata calda a New York e i ciliegi stavano cominciando a fiorire. Central Park era pieno di famiglie, di bambini che giocavano e di turisti che fotografavano qualunque cosa. Passammo di fianco ai campi di baseball, pieni di gruppi di ragazzi che si allenavano, comprammo qualcosa da bere in un piccolo chiosco e ci sedemmo sull’erba al sole.
Non parlavo con Harry da più di un mese e l’ultima volta che l’avevamo fatto era stato come se mi avesse pugnalata. Mi aveva detto di rimettermi con Niall, di fare quello che volevo, perché a lui non interessava più.
“E’ bella New York, vero?” Domandai con voce incerta dopo qualche minuto di silenzio, in cui ognuno di noi si era dedicato principalmente alla bevanda che aveva in mano.
“E’ stupenda. E’ così diversa da Los Angeles…” Commentò lui. “Forse è più simile a Londra.” Disse e poi si bloccò e arrossì. Diventai rossa anch’io, ricordando quello che era successo in Inghilterra. Era stato lì che avevo commesso uno degli errori più grandi della mia vita.
Rimanemmo in silenzio, finendo di bere il caffè e sdraiandoci sull’erba uno di fianco all’altra. Anche se non stavamo parlando mi consolava il fatto che Harry avesse accettato di farmi compagnia per un pomeriggio, anche dopo quella stupida decisione.
“Forse è il caso di parlarne.” Disse improvvisamente il ragazzo, rimettendosi seduto e guardandomi. Lo imitai e mi raddrizzai anch’io, anche se decisi di evitare il suo sguardo. “Voglio dire, non ero pronto appena è successo, ma adesso sì. Mi rendo conto di non averti lasciato spiegare perché l’hai fatto ed è da un po’ che ci penso. Mi fa impazzire il fatto che non so il motivo di quella decisione, quello che ti ha portata a…”
“Tradire Niall con te e poi andarci a letto?” Domandai, puntando lo sguardo sull’erba su cui ero seduta e sentendomi incredibilmente in colpa.
“Beh, sì.”
“Non lo so.” Dissi dopo qualche secondo. “Ero spaventata, insicura… non stavo pensando.”
“Perché eri spaventata?”
“Da quando abbiamo iniziato a fingere di essere una coppia… non lo so, ho cominciato a sentirmi strana quando eri con me. Avevo queste sensazioni, lo stomaco aggrovigliato, il cuore che batteva più velocemente… e mi spaventavano, perché sapevo di essere innamorata di Niall. Non sapevo cosa mi stesse succedendo. Quello che provavo per te mi rendeva insicura nei confronti del mio rapporto con lui.”
“Quindi quando ci siamo baciati quella sera…” Cominciò lui.
“Sono impazzita.” Ammisi, sempre senza incrociare il suo sguardo. “Non sapevo più cosa provavo per te, per lui… ero convinta che andandoci a letto avrei risolto tutto. Pensavo che la situazione sarebbe stata molto più chiara ma mi sbagliavo. Sono stata una stupida. Mi dispiace per quello che ho fatto, Harry. Non volevo rovinare la vita di tutti.” Dissi. Avevo gli occhi gonfi di lacrime
Harry sospirò e appoggiò la sua mano sulla mia. Finalmente mi decisi a guardarlo negli occhi e vidi che stava sorridendo.
“Ero convinto che non sarei mai riuscito a perdonarti.” Disse lentamente. “Pensavo che ti avrei odiata per il resto della mia vita perché non sopportavo l’idea che fossi stata a letto con Horan.” Aggiunse e fece una smorfia. “Ma la verità è che non riesco. Se questa situazione non è stata facile per me non voglio nemmeno immaginare quanto sia stata difficile per te, soprattutto perché tutti, a parte Charlotte, ti hanno un po’ abbandonata. E poi ho sentito che qualcuno in classe parlava di un paio di episodi in cui Katy ti ha umiliata.”
“E’ stato il periodo più brutto della mia vita.” Dissi, riabbassando lo sguardo sull’erba. “Credo di non essermi mai sentita così sola.”
“Come vanno adesso le cose?” Mi chiese il ragazzo.
“Ho sistemato tutto con Sky e Ashley e siamo tornate come prima.” Dissi. “Charlotte si è dimostrata una grande amica.”
“E Katy?”
“Avrà quello che si merita.” Risposi con sicurezza. “Tu come stai invece?”
“Oh, io me la cavo.” Disse lui. “Ovviamente Jade non vuole più nemmeno vedermi, ma non mi importa più di tanto. Non… la nostra non è mai stata una storia seria, o almeno per me.”
“Quello che ho fatto ha coinvolto così tante persone…” Dissi. Non solo avevo rovinato la mia stessa vita, ma avevo coinvolto anche Harry, Niall, Jade ed ero riuscita anche a litigare con Ashley e Skylar, le mie migliori amiche da sempre. Mentire era sbagliato e feriva tante persone.
“Come l’ha presa Niall?” Chiese il ragazzo.
“Più o meno come te quando abbiamo parlato a Londra, ma lui ha aggiunto anche un insulto abbastanza colorito.” Dissi.
Harry sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
“Non so come possa permettersi di giudicarti, dopo che ti ha fatta soffrire tradendoti con chiunque.” Sbottò, spuntando ogni parola con odio.
“Cosa vuoi dire con chiunque?” Domandai. “Non mi ha tradita solo con Charlotte e Katy?”
“Beh, no.” Disse lui, distogliendo lo sguardo. “L’ho sentito che parlava con uno dei suoi compagni della squadra di football qualche settimana fa. Raccontava le sue avventure in Irlanda, durante le vacanze invernali. Pare che… beh, è stato a letto con un paio di ragazze.”
Rimasi in silenzio, come se quelle parole mi avessero pugnalata nello stomaco. Niall mi aveva tradita ancora? Ero andata a letto con una persona che non riusciva ad essermi fedele? Anzi, avevo sprecato la mia prima volta con un ragazzo del genere? Guardai lontano e cercai di concentrarmi sui gruppi di amici che giocavano a baseball nella zona apposita del parco. Sentivo un nodo in gola che non mi permetteva di parlare e non volevo che Harry vedesse che avevo gli occhi lucidi. Cercai di smettere di pensare al momento in cui Niall mi aveva insultata a Londra. Come si era permesso, quando lui aveva fatto cose molto peggiori di quello che avevo fatto io? E poi mi aveva detto che mi amava. Scossi la testa e decisi di smettere di pensarci.
“Mi dispiace per quello che è successo.” Mormorai.
“Non ha importanza.” Rispose lui, cercando di cambiare argomento. “Piuttosto, cos’hai intenzione di fare con Katy?”
“Ho un piano ma non voglio rivelarti troppo perché non è ancora ben definito. Però sono sicura di voler fare qualcosa, perché sono davvero stanca di come si comporta con me e con tutti gli altri. Non sopporto più i suoi stupidi giochetti, tutto.”
“Sono d’accordo con te sulla parte in cui dici di voler fare qualcosa, ma stai attenta a non diventare come lei.” Mi avvertì il ragazzo. Leggevo una preoccupazione sincera nei suoi occhi.
“Non credo che potrei mai arrivare ai suoi livelli.” Dissi.
“Nemmeno io, ma la vendetta potrebbe portarti a perdere te stessa.” Replicò lui, stringendo le spalle. “
Riflettei sulle sue parole per qualche secondo, prima di annuire. Non avrei permesso che il piano per distruggere Katy rovinasse di nuovo il mio rapporto con le amiche. Sarebbe andato tutto bene, me lo sentivo.
“Grazie.” Dissi.
“Per cosa?”
“Per essere qui.” Risposi con semplicità. “Perché il semplice fatto di avermi permesso di dirti la verità ha significato tanto per me.”
“Ne avevamo bisogno entrambi.”
“Quindi…” Cominciai la frase, ma mi interruppi. “Quindi a che punto siamo?” Domandai, arrossendo un po’.
“Beh, direi che le cose stanno tornando ad essere come prima.” Disse lui. “Che per il momento è tutto a posto e vedremo cosa succederà in futuro, che ne dici?”
“Mi piace questo piano.” Replicai con un sorriso. Era facile stare in sua compagnia. Anche dopo una situazione così critica eravamo riusciti a risolvere tutto e a chiacchierare normalmente. E dopo aver finalmente parlato dell’enorme elefante nella stanza ci spostammo su argomenti più leggeri, come le impressioni di entrambi sulla NYU, i nostri progetti per i prossimi anni e i piani per la cena di quella sera.
“Il mio hotel è vicino a Times Square. Sono venuto qui con Liam e Louis.” Disse il ragazzo. “Che ne dite di andare a cena tutti insieme? Così magari Ashley e Payne risolvono i loro problemi, perché sono settimane che lui piagnucola sul fatto che si sono lasciati.”
Ridacchiai e annuii.
“Proprio ieri Sky ed io stavamo convincendo Ashley a dargli un’altra possibilità e lei ha detto che le manca e che ha fatto un errore.”
“Perfetto, allora stasera faremo Cupido.”
Sorrisi, sentendomi un po’ più rilassata. A New York, lontana dalla Santa Monica High, da Katy e da Niall mi sentivo bene. I miei problemi mi sembravano distanti anni luce e speravo che l’ultimo anno di scuola passasse in fretta perché non vedevo l’ora di trasferirmi con le mie migliori amiche.
“Più tardi ti mando un messaggio per dirti dove andiamo a cena.” Dissi.
“Okay, io nel frattempo vado a comprare un paio di mutandoni bianchi, un arco e delle frecce a forma di cuore.” Replicò lui con serietà.
Lo guardai per qualche secondo prima di rendermi conto che stava scherzando. Scoppiai a ridere e scossi la testa.
“Puoi usare quell’outfit per due occasioni.” Dissi una volta tornata seria.
“Cioè?”
“Beh, la prima per fare Cupido a cena.” Risposi. “E la seconda dopo cena! Basta che scambi l’arco e le frecce con una chitarra, ti procuri un cappello da cowboy e puoi andare a Times Square a fare il Naked Cowboy.” Aggiunsi.
“Il tizio che andava in giro a New York in mutande, suonando la chitarra?” Domandò lui, scoppiando a ridere di nuovo.
“Proprio lui.” Confermai.
“Sai, non pensavo che l’avrei mai ammesso davanti a te, ma mi sei mancata, Holly.” Disse, tornando completamente serio. Lo guardai e provai un brivido. Una stretta allo stomaco, un tuffo al cuore.
“Anche tu mi sei mancato, Harry.” Risposi con un sorriso. Cercai di mascherare le mie emozioni al meglio, nella speranza che il ragazzo non si accorgesse di nulla.
 
Quella sera a cena Ashley non riuscì a trattenersi e abbracciò Liam appena lo vide, chiedendogli di perdonarla. Passò la serata a raccontargli quello che stava succedendo e a spiegargli perché aveva preso la decisione di lasciarlo, anche se non avrebbe mai dovuto.
“Pensavo che fosse colpa mia.” Mormorò Liam, abbassando lo sguardo sul piatto davanti a lui.
“No. No! Scusa, mi dispiace tantissimo. Sono… è stata colpa mia, perché sono rimasta sconvolta da quello che ho scoperto su mio padre e non lo so, sono andata in panico. Pensavo che sarebbe successo anche a noi.” Replicò. Il ragazzo le mise un braccio intorno alle spalle e la attirò a sé per darle un bacio sulle labbra.
“Yeah! Festeggiamo!” Esclamò Sky, alzando il bicchiere di Coca Cola verso il cielo.
“Perché non andiamo in un locale questa sera?” Propose improvvisamente Louis.
“Forse perché non abbiamo ventun anni?” Domandò ironicamente Sky, roteando gli occhi al cielo.
“Ma ne esistono alcuni Under-21.” Insistette lui. “Non vendono alcolici, ma amen, no? Possiamo sempre ballare e divertirci.”
Guardai le mie amiche, che sembravano tentate dalla proposta di Tomlinson.
“Perché no?” Disse Ashley. Sky ed io la osservammo con gli occhi sgranati. Non era da lei accettare una proposta del genere, soprattutto quando andare in un locale voleva probabilmente dire andare a letto molto tardi.
“D’accordo.” Replicò Harry con una scrollata di spalle.
“Grandioso, allora so io dove portarvi!” Esclamò Louis, digitando qualcosa sul suo cellulare e sorridendo. “Preparatevi per una serata incredibile.”
 
“Ci puoi dire dove stiamo andando?” Domandò Sky mentre camminavamo tra la folla a Times Square. Dopo cena avevamo fatto una veloce tappa in hotel per cambiarci e ci eravamo ritrovati davanti all’enorme negozio di Forever21 per andare insieme al locale.
“No.” Rispose risoluto Louis.
“Per favore!” Esclamò la ragazza, sbattendo le ciglia.
“No, è una sorpresa!” Insistette il ragazzo. “Non fare così, sembri un tarsio.”
“Un che?” Domandò Sky con aria scocciata.
“Un tarsio, uno di quegli animaletti notturni con gli occhi enormi. E’ un piccolo primate.”
“Mi stai dando della scimmia, Tomlinson?”
Il ragazzo roteò gli occhi al cielo e rise.
“No, ti sto dando del tarsio.”
“Che è una piccola scimmia.” Puntualizzò Sky.
“Secondo me dobbiamo già preparare gli inviti per il loro matrimonio.” Intervenne Harry, guardandoli con un sorriso.
“Anche secondo me!” Esclamai. “Non pensi anche tu che siano perfetti insieme?”
“Assolutamente sì. E’ come se fossero stati creati l’uno per l’altra.” Concordò.
Liam ed Ashley erano di fianco a noi e stavano camminando mano nella mano. La mia amica si voltò verso di me, mi indicò Louis e Sky che battibeccavano con un cenno della testa e ridacchiò.
“Credo che tutto il mondo sia convinto che sono perfetti l’uno per l’altra.” Dissi io. “Loro due sono gli unici che non lo sanno ancora.” Aggiunsi.
“Già.” Rispose Harry.
Sentii il mio telefono suonare e vidi sul display il nome di Charlotte. Lei non era venuta a New York perché non aveva voglia di visitare campus universitari e perché le sue scelte principali erano in California, ma eravamo rimaste d’accordo che ci saremmo sentite se ci fossero state novità sull’Operazione Katy.
“Pronto?”
“Holly, ho una notizia fantastica!” Esclamò Charlotte senza nemmeno salutarmi.
“Dimmi.”
“Ho trovato il modo per fare allontanare Cindy da Katy.”
“Okay.” Risposi pazientemente. In realtà non vedevo l’ora di scoprire cosa si trattava. “Cosa?”
“Katy è andata a letto con Chris Johnson per ottenere la foto che ha mandato a tutta la scuola. Quella della festa a casa tua.”
“Oh.” Commentai, sgranando gli occhi. Cindy e Chris stavano uscendo insieme più o meno dall’inizio dell’anno, il che voleva dire che stavano insieme anche quando lui era andato a letto con Katy. “Ho come l’impressione che la Stronza rimarrà presto senza amichette.” Aggiunsi con un sorriso.

 


Ecco il nuovo capitolo di Teenage Kicks! Oggi scopriamo cos'è successo tra Holly e Harry dopo che si sono incontrati a New York (hanno fatto pace e hanno deciso di tornare amici) e vediamo qualche novità tra Liam e Ash e una scenetta piuttosto divertente tra Sky e Louis. Alzi la mano chi è convinto che si siano fatti l'uno per l'altra. Tutti? Ecco, immaginavo! Ahahah :D
E sul finale scopriamo un pezzo del puzzle, un'informazione che forse sarà fondamentale per distruggere Katy.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per aver letto. Un grazie speciale a chi commenta sempre <3
Il prossimo sarà martedì e ormai ne mancano solo quattro alla fine!
Alla prossima

 

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Capitolo 41
*** Empire State of Mind ***


Capitolo 41 – Empire State of Mind
 
“Adesso abbiamo un altro motivo per festeggiare!” Esclamò Sky quando raccontai a lei e ad Ash quello che mi aveva detto Charlotte al telefono.
Eravamo in fila davanti alle porte di quella che sembrava una chiesa. “Ma dove siamo?” Chiese poi, rivolgendosi a Louis.
“Okay, adesso ve lo posso dire.” Rispose. “E’ un locale bellissimo che hanno aperto in una ex chiesa.” Aggiunse con un sorriso.
“Che tipo di locale?” Domandò Sky, dubbiosa.
“Una discoteca normalissima in cui possiamo entrare, ma non ci venderanno alcolici.” Rispose lui.
“Per una volta ho deciso che mi fiderò di te.” Disse la ragazza. “So già che me ne pentirò per il resto della mia vita.”
“Come sei drammatica, Lewis.” Scherzò Louis, prendendole una mano senza smettere di sorridere. La mia amica si tirò immediatamente indietro, arrossendo e arrabbiandosi.
“Ne abbiamo parlato! Noi non ci teniamo la mano e non facciamo quelle cose da innamorati, perché non siamo una coppia.” Sibilò.
Liam ed Ashley scoppiarono a ridere, incapaci di trattenersi. Anche Harry ed io ci unimmo a loro, cercando di nasconderci il più possibile.
Quando arrivò il nostro turno il buttafuori ci fece entrare, dopo averci chiesto un documento d’identità. Si assicurò che avessimo almeno sedici anni e applicò alle nostre mani il timbro che diceva che non potevamo bere alcolici.
Una volta entrati nel locale ci ritrovammo tutti a bocca aperta. La chiesa, che era stata costruita in stile gotico, era piena di gente. C’erano due bar e la pista era stracolma di persone che ballavano e bevevano.
“Questo è un posto bellissimo.” Disse Sky. Il sorriso di Louis si ampliò e il ragazzo si voltò per farci un occhiolino.
“Andiamo al bar a prendere qualcosa.” Propose, mettendo un braccio intorno al fianco di Sky – che dapprima si divincolò lanciando al ragazzo un’occhiata assassina, ma poi si arrese – e facendoci cenno di seguirlo.
“Non sono mai stata in un locale!” Esclamò Ashley. “E’ così diverso dalle feste in casa e quelle sulla spiaggia!”
“Ci sono locali Under-21 anche a Los Angeles.” Rispose Louis. “Ce ne sono tanti soprattutto a Hollywood.”
“Magari possiamo andarci qualche volta.” Propose Liam e la ragazza annuì, sorridendo.
“E a te piace?” Mi chiese Harry.
“E’ stupendo.” Risposi, guardandomi intorno. Il ragazzo mi porse un bicchiere con un cocktail analcolico e mi rivolse un sorriso. “Tu, invece? So che le feste non sono il tuo ideale di serata divertente.”
“Sì, ma questo è diverso.” Replicò. “Siamo a New York e il club è bellissimo. Poi la compagnia non è male, dai.” Aggiunse, facendomi arrossire leggermente.
Guardai i miei amici e cominciai a pensare al futuro. Se fossimo stati tutti accettati in college a New York quella avrebbe potuto essere la nostra vita in poco più di un anno. Insieme, in qualche locale alla moda.
“Balliamo?” Proposi. Le mie amiche accettarono immediatamente e raggiungemmo il centro del locale. Cominciammo a ballare insieme, ridendo e divertendoci, mentre i ragazzi si muovevano leggermente a ritmo di musica intorno a noi. Poi Ashley e Liam decisero di ballare insieme. Louis decise di piazzarsi di fronte a Sky e iniziò a fare dei movimenti molto buffi. Lei cominciò ad imitarli e prima che se ne rendessero conto, i due si ritrovarono a ballare insieme a una distanza molto ravvicinata. Forse troppo, perché a un certo punto li vidi baciarsi.
“Siamo rimasti solo noi!” Esclamò Harry, avvicinandosi a me.
“Già, sembra proprio di sì!” Risposi.
“Allora brinderei a questa giornata e… a noi. Perché siamo tornati amici.”
Alzai il bicchiere verso il suo e sorrisi.
“A noi.” Ripetei prima di bere un sorso del cocktail analcolico. Il DJ decise di suonare una delle mie canzoni preferite, così obbligai Harry a ballare con me. “Tanto non ti guarda nessuno!” Esclamai.
“Ma mi imbarazzo, non so ballare!” Disse lui.
“Non preoccuparti, non puoi essere peggio di lui.” Risposi, indicando un ragazzo che ballava come se si stesse grattando le ginocchia.
“No, credo di no.” Replicò Harry, cominciando a muoversi di fronte a me.
“Vedi? E’ divertente!” Esclamai, ridendo.
 
Alla fine della serata Sky decise di raggiungere Louis nella sua camera, mentre Ashley, dopo essere arrossita violentemente, accettò di passare la notte con Liam nella camera che condivideva con Harry.
“Ho un letto matrimoniale e un singolo nella mia stanza. Puoi venire da me.” Dissi.
“Non ti scoccia?” Mi domandò lui.
“No, figurati! Non ti lascio per strada!” Esclamai con un sorriso. Salutammo i nostri amici e ci dirigemmo verso l’hotel che avevo prenotato con Ashley e Sky. “Come mai Louis aveva una camera da solo?” Domandai mentre eravamo sull’ascensore.
“Volevamo una tripla, ma erano finite. Così ci hanno dato due doppie, una ad uso singolo.” Spiegò lui. “E ovviamente Louis ha deciso di prenderne una da solo, perché lui è fatto così.”
“E’ un attore.” Dissi, annuendo. Anche Sky, se fossimo state noi nella stessa situazione, avrebbe voluto la stanza da sola. Harry rise e mi guardò negli occhi, facendomi provare un brivido.
Arrivammo alla mia stanza e distolsi lo sguardo per cercare la chiave nella mia borsa. Aprii la porta, permettendo al ragazzo di accomodarsi su uno dei letti a disposizione.
Dopo un breve periodo di imbarazzo decisi di prendere in mano la situazione. Avrei fatto qualsiasi cosa per far tornare le cose come prima. Mi mancava il periodo in cui ci sentivamo a nostro agio chiacchierando sdraiati sul mio letto.
“Vediamo un film in camera?” Proposi. Era tardi, ma non avevo sonno. Avevo ancora troppa adrenalina in corpo per la magnifica serata che avevo appena passata. Ero sicura che non sarei riuscita a dormire.
“Sì, volentieri!” Esclamò lui, togliendosi le scarpe e sedendosi sul letto singolo con la schiena appoggiata alla parete.
“Se vieni qui si vede meglio la TV.” Dissi, indicando con una mano lo spazio vuoto di fianco a me. Il ragazzo annuì e si spostò. Sapevo che le cose non sarebbero tornate esattamente come prima, non dopo quel bacio a Londra, ma volevo provarci. Mi cambiai e mi struccai e tornai sul letto. Harry aveva scelto un film e cominciammo a guardarlo insieme. Era una commedia demenziale con Jennifer Aniston che ci fece ridere per tutto il tempo.
“La scena dello spogliarello mi ha fatta morire dal ridere.” Dissi una volta finito il film.
“Anche quando il tizio è entrato nell’ufficio del suo capo e ha visto l’orca!” Esclamò Harry, asciugandosi le lacrime.
“Hai scelto bene, te lo concedo.” Dissi con un sorriso.
“Il prossimo toccherà a te.” Replicò lui. Provai una sensazione di leggerezza e felicità davanti a quelle parole. Voleva dire che Harry aveva intenzione di guardare un altro film con me in futuro e in quel momento la cosa mi rendeva molto contenta.
“D’accordo.” Dissi. “Adesso ci conviene dormire, o domani mattina non riusciremo a svegliarci per andare a vedere le altre scuole.” Proposi, appoggiando il telecomando della TV sul comodino e sdraiandomi. Harry fece per alzarsi per raggiungere il letto singolo, ma lo bloccai appoggiando una mano sul suo braccio. “Stai.” Mormorai.
“Okay.” Rispose lui, sistemandosi di fianco a me e coprendosi con il piumino.
La sua presenza di fianco a me mi fece sentire sicura e dopo qualche secondo di indecisione aprì le braccia per farmi rannicchiare contro di lui.
 
Mi svegliai con una sensazione strana. Dapprima non capii dove fossi, così cominciai a guardarmi intorno. Poi mi ricordai di essere a New York, in hotel, e di aver dormito con Harry. Harry, che però non era più nel mio letto. Mi misi a sedere e osservai la camera, che era ancora buia perché nessuno aveva aperto le tende scure.
“Buongiorno.” Disse una voce. Sorrisi istintivamente quando mi resi conto che si trattava di quella di Harry e mi tranquillizzai.
“Ehi! Dormito bene?” Domandai.
“Sì, il letto era molto comodo.” Rispose lui. Lo sentii alzarsi e dopo pochi passi la luce del sole inondò la stanza, segno che aveva aperto le tende. Harry aveva i capelli completamente spettinati ed era ancora in boxer. “Tu?”
“Ho dormito benissimo.” Risposi. In realtà mi ero svegliata una volta durante la notte. Mi ero ritrovata completamente abbracciata a lui e avevo richiuso gli occhi. Il ragazzo mi raggiunse sul letto sfatto e si infilò di nuovo sotto le coperte.
Mi guardò con un sorriso e si sistemò su un fianco, sostenendosi con un braccio.
“La NYU ha toccato qualcosa dentro di me.” Disse improvvisamente. “Sarà stato l’ambiente, non lo so. Però per la prima volta in tanto tempo mi sono sentito felice ed esaltato all’idea di andare a scuola, di studiare.”
“Ha fatto la stessa impressione anche a me.” Risposi. “E poi sembra tutto così diverso dall’High School. Meno problemi, meno casini con le compagne di classe che vogliono essere le Reginette del ballo…” Aggiunsi.
“Già. E’ un mondo più adulto. Devo ringraziarti, perché sei stata tu a convincermi che il college è importante.” Disse lui. “Io avrei evitato di andarci, avrei tentato di sfondare nel mondo della musica in qualche modo e probabilmente mi sarei pentito di non aver continuato a studiare quando, a trentacinque anni, mi sarei ritrovato a lavorare come barista.” Continuò.
“Ehi!” Esclamai, voltandomi e imitando la sua posizione. “Va bene, il college è importante e sono la prima a dirlo, però tu non sottovalutarti. Sei bravo e sono convinta che farai strada.”
Pensai alle giornate in cui ci trovavamo per scrivere il musical di Romeo e Giulietta e ai momenti in cui i nostri compagni di classe si assentavano e restavamo solo lui, io, una chitarra e la sua voce. Mi ricordai i brividi che provavo ogni volta che i suoi testi prendevano vita in una magnifica canzone, ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano mentre lui suonava la chitarra e cantava ed io rimanevo a bocca aperta ascoltandolo. Improvvisamente una domanda balenò nella mia mente e arrossii senza volerlo. Possibile che mi fossi innamorata di lui in quei momenti, anche se avrei dovuto provare sentimenti solo per Niall?
“Grazie.” Replicò il ragazzo, abbassando lo sguardo.
“Aspetta solo che il pubblico senta le canzoni che hai scritto per il prossimo spettacolo e vedrai.” Dissi.
“Non ricordarmelo, non so nemmeno se sono pronto per quella serata. Manca troppo poco. Tremo all’idea che tutte quelle persone possano sentire i miei testi.” Mormorò lui. Provai l’istinto di passargli il dorso della mano sul viso, di toccargli i capelli e baciarlo, così cercai di concentrarmi su qualsiasi altra cosa. Non potevo permettermi di fare di nuovo uno sbaglio enorme come quello di Londra. Non dovevo permettere che uno stupido gesto rovinasse di nuovo la nostra amicizia.
“Andrà tutto bene.” Dissi invece. “E pensa che non sei nemmeno tu a cantare, ma lo farà Louis.”
“Per fortuna.” Rispose lui. “Ehi, ti va di andare a fare colazione? Sto morendo di fame!” Propose improvvisamente.
“Volentieri.” Qualunque cosa mi allontanasse da lui e da quel letto era ben accetta.
 
Dopo una doccia veloce Harry ed io andammo allo Starbucks di fianco all’hotel per fare colazione. Non riuscivo a smettere di pensare al futuro. Alla possibilità di vivere a New York con le mie migliori amiche e di essere la ragazza di Harry. Continuavo a pensare alle mattine passate a lezione, ai pomeriggi al parco e alle serate nei locali più belli della città. Se tutto fosse andato come speravo, avrei vissuto gli anni più belli della mia vita a Manhattan.
“Ehi, sei distratta!” Esclamò lui con un sorriso.
“Cosa?” Domandai io, tornando pesantemente alla realtà. Avevo ancora un intero anno di High School prima di poter anche solo pensare al futuro.
“Il tuo cappuccino è pronto.” Replicò lui, porgendomi il bicchiere di carta con la bevanda calda.
“Grazie.”
“A cosa stavi pensando?” Mi chiese. Pensai velocemente a una risposta da dargli, ma abbandonai subito l’idea di mentire.
“Al futuro, a come sarebbe vivere qui a New York con Ashley e Sky.” Dissi. “E… beh, sarebbe bello se anche tu frequentassi l’università qui.”
“Sarebbe un sogno.” Rispose lui, annuendo. “Soprattutto essere lontani da Santa Monica e dalle persone che conosciamo da tutta la vita.” Aggiunse poi, guardandomi negli occhi. Capii immediatamente a chi si stava riferendo e abbassai lo sguardo. Anch’io non vedevo l’ora di stare lontana da Katy. E anche da Niall, perché quello che mi aveva detto – o che aveva cercato di dirmi – mi aveva ferita e sarei stata contenta di non vederlo più per tanto tempo. E soprattutto odiavo il fatto che mi avesse giudicata male per un semplice bacio quando lui mi aveva tradita anche durante le vacanze invernali in Irlanda.
“Oh, ecco i due piccioncini! Passato una bella notte insieme?” Esclamò Sky, entrando da Starbucks con Louis, Liam e Ashley. Cercai di non arrossire e guardai le labbra di Harry allungarsi in un sorriso divertito.
“Sì, abbiamo guardato un film.” Rispose lui. “Al contrario di voi, che come minimo non avete dormito per più di due ore.” Aggiunse. Non l’avevo mai visto così sicuro di se stesso e rilassato. A scuola tendeva sempre a chiudersi in se stesso e ad essere timido con i nostri compagni e i professori. Forse l’aria di New York faceva davvero bene a tutti, considerando che Sky e Louis non stavano litigando, ma lui aveva un braccio intorno alle spalle della ragazza e lei non l’aveva ancora ucciso o picchiato.
“Oh, taci!” Esclamò Ashley con un sorriso. “Piuttosto, tutti pronti per visitare le ultime due scuole?”
“Prontissima!” Rispose Sky, che non vedeva l’ora di respirare l’aria della Julliard. “Ci conviene dividerci e decidiamo di ritrovarci da qualche parte quando abbiamo finito, che ne dite?”
“Mi sembra la soluzione migliore.” Dissi. Passammo il resto della colazione a pianificare la giornata e decidemmo di trovarci a Washington Square alle quattro di pomeriggio. Poi saremmo andati a visitare la città tutti insieme prima di andare a cena in qualche ristorante vicino ai nostri hotel.
Un sms di Charlotte mi distrasse proprio mentre Louis aveva cominciato a mostrare a tutti dei video di tarsi su YouTube. “Sono uguali a Lewis, non trovate?” Chiese, mentre la ragazza cercava di picchiarlo e di rubargli l’iPhone. Insomma, tutto era tornato nella norma.
Mi concentrai sullo schermo del mio telefono e rilessi tre volte le parole della mia amica.
“Ho un piano perfetto, si svolgerà tutto durante l’after party di Romeo e Giulietta e daremo una lezione a Katy una volta per tutte. Tu sei pronta a riconquistare Niall quando torni?”
Mi voltai verso Harry, che stava ridendo con il resto dei miei amici e sospirai. No, non credevo di essere pronta per cercare di riconquistare Niall. Anche perché al momento la sola idea di rivederlo mi disgustava, dopo quello che avevo scoperto.

 


Nuovo capitolo di Teenage Kicks!! Ormai ne mancano solo tre. Il prossimo (che posterò venerdì) sarà l'ultimo ambientato a New York. Poi si tornerà a Santa Monica e scopriremo se i nostri protagonisti riusciranno a distruggere Katy una volta per tutte o se ci saranno brutte conseguenze. Voi cosa dite? Ce la faranno? Oppure Katy ha passato tutto questo tempo a escogitare qualcosa per distruggere Holly e le sue amiche? Tante domande, ma vi giuro che sapremo tutte le risposte in questi capitoli!
E poi scopriremo se quello che ha detto Harry è vero. Niall ha davvero tradito Holly in vacanza in Irlanda? Vedremo anche se Holly e Harry riusciranno a rimanere amici o se si allontaneranno di nuovo. Inoltre vi prometto che alla fine della storia ci sarà un epilogo interessante, soprattutto per i fan di una certa coppia (ma ovviamente non vi dirò quale!)
Grazie, come sempre, per aver letto fin qui e per tutti i commenti che mi lasciate sempre <3

 

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Capitolo 42
*** Washington Square ***


Capitolo 42 – Washington Square
 
La visita alla New School fu molto più breve di quella alla NYU o alla Columbia, così mi ritrovai a Washington Square un’ora e mezza prima del previsto. Comprai qualcosa da bere da Starbucks, passai in libreria e acquistai un libro per l’attesa. Quando arrivai in piazza trovai un muretto su cui sedermi e cominciai a leggere, aspettando le quattro. Dalla mia posizione potevo vedere l’arco e la fontana e il rumore dell’acqua mi fece provare un brivido.
“Anche tu in anticipo?” Mi domandò Harry, raggiungendomi. Appoggiai il libro di fianco a me e lo guardai. Il vento leggero di aprile gli scompigliava i capelli e lui se ne stava lì, in piedi di fronte a me con le mani in tasca e un sorriso rilassato.
“Sì, la visita alla New School è durata pochissimo. Ho scoperto che in realtà per quello che mi interessa fare ci sono solo corsi di sei mesi, non è una vera e propria università. A te com’è andata?” Chiesi.
“Tutto molto bello, ma non mi ha colpito nemmeno lontanamente come la NYU.” Rispose lui, sedendosi di fianco a me. Gli offrii un sorso del mio Frappuccino e lo accettò volentieri. Faceva caldo rispetto a una normale giornata di aprile. Il sole scottava sulla pelle e vedevo tante persone in giro con le magliette a mezze maniche. Sorrisi pensando a mia madre, che mi aveva detto di portare una giacca pesante, perché a New York poteva anche nevicare a fine aprile.
“Questo posto ti ha proprio rapito il cuore, vero?” Dissi, guardando prima il ragazzo e poi l’università alle mie spalle.
“Già.” Rispose lui. “Devo confessarti un segreto.”
“Che cosa?” Domandai, agitandomi improvvisamente. Perché una parte irrazionale del mio cervello si aspettava – o meglio, sperava - che Harry mi confessasse di essere innamorato di me?
“Hai mai visto il film August Rush, La Musica nel Cuore?” Mi chiese. “Quello in cui il ragazzino scappa dall’orfanatrofio per cercare i genitori a New York e poi finisce a suonare la chitarra proprio in questa piazza?”
“Sì.” Risposi.
“E’ il mio film preferito, anche se non l’ho mai detto a nessuno. E’ da quando l’ho visto che sogno di venire qui.”
Sorrisi, guardando Harry negli occhi. Lui arrossì leggermente, ma non distolse lo sguardo.
“E’ un film bellissimo.” Risposi.
“Sai, hanno girato esattamente qui la mia scena preferita.” Continuò il ragazzo, indicando il muretto su cui eravamo seduti. “Quella in cui August incontra suo padre, ma nessuno dei due sa chi è l’altro e cominciano a suonare la chitarra insieme.”
“E’ vero!” Esclamai. “Non me ne ero resa conto! August era qui dove sono io.” Dissi, incrociando le gambe e fingendo di avere in mano una chitarra.
“E Louis, suo padre, era qui.” Rispose il ragazzo, imitando la posizione di Jonathan Rhys Meyers nel film. Finse anche lui di avere in mano una chitarra e cominciammo a far finta di suonare, guardandoci negli occhi.
Improvvisamente fu come se tutti intorno a noi fossero spariti. Non sentivo più nemmeno il rumore della fontana o il chiacchiericcio dei passanti e dei turisti. Nulla. Sentivo solo la voce di Harry, che aveva intonato il motivo che stavano suonando i due attori nel film e vedevo solo i suoi occhi, incatenati ai miei. Lanciai una veloce occhiata alle sue labbra, prima di tornare a guardare quei bellissimi occhi verdi dalla forma un po’ allungata. Passò un solo istante. Un secondo e le nostre labbra si toccarono con incertezza, con timidezza. Ci allontanammo quasi subito, entrambi spaventati da quello che era appena successo. Lo guardai con gli occhi sgranati, prima di alzarmi da quel muretto e recuperare la mia borsa.
“Non posso.” Dissi. “Non… non è il momento, non sono pronta.” Mormorai.
“Holly…”
“Io non posso coinvolgerti in quello che sta succedendo, non voglio rischiare di rovinare tutto di nuovo!” Esclamai con gli occhi lucidi. Se il mio ruolo nel piano per distruggere Katy era quello di riconquistare Niall non potevo lasciare che i sentimenti che provavo per Harry si mettessero in mezzo. E non potevo nemmeno permettere che i miei piani, i giochi di potere della Santa Monica High e il bisogno di vendetta che nutrivo nei confronti di Katy rovinassero i nostri rapporti. Semplicemente non potevo.
“Holly!” Esclamò Harry, richiamando la mia attenzione. Smisi di mormorare frasi a metà e lo guardai. “Chi ti ha detto che non voglio essere coinvolto?”
“Ma…” Dissi.
“So che hai un piano per vendicarti con Katy. Mettimi alla prova, magari posso anche aiutarti.” Replicò lui. Abbassai lo sguardo e scossi la testa.
“Non so nemmeno perché sto facendo tutto questo.” Confessai. “Vendicarsi non fa parte di chi sono, non…” Sospirai e guardai Harry, che mi stava porgendo entrambe le mani. Le presi e lasciai che mi attirasse contro di lui. Appoggiai la mia fronte alla sua e chiusi gli occhi. Il ragazzo mi abbracciò e mi diede un lungo bacio.
“Non pensiamo a quello che succederà quando torneremo a Santa Monica. Adesso siamo a New York, godiamoci questo momento.” Sussurrò lui. Annuii e mi avvicinai per baciarlo di nuovo.
 
Il resto della settimana a New York passò troppo in fretta. Quando fu ora di salire sull’aereo che mi avrebbe riportata a Los Angeles non mi sentii per niente pronta. Avrei voluto rimanere direttamente a Manhattan, dove tutto sembrava così facile. Non solo per me, ma anche per le mie migliori amiche. Sky riuscì a comportarsi in modo civile con Louis per tutto il tempo, ridendo alle sue battute e addirittura tenendogli la mano durante le nostre passeggiate serali. Ashley e Liam, dopo essersi rimessi insieme, non passarono un solo istante lontani. Mentre Harry ed io, dopo quel bacio a Washington Square, decidemmo di provare a uscire insieme e di non preoccuparci di quello che sarebbe successo. Mi piaceva il nostro accordo, soprattutto perché avevo messo in chiaro le cose da subito: saremmo andati avanti giorno per giorno, con calma. Ovviamente cambiammo immediatamente idea la prima volta che ci ritrovammo nella mia camera d’hotel da soli. Così come le sere successive. Era come se non riuscissimo a stare lontani l’uno dall’altra, come se avessimo bisogno di stare insieme, di baciarci, di sentirci vicini.
Guardai le luci serali di Manhattan allontanarsi dal finestrino dell’aereo e non riuscii a non chiedermi come sarebbero cambiate le cose una volta tornati nella West Coast. Harry, di fianco a me, mi strinse leggermente la mano e appoggiai la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi. Quella settimana a New York era volata ed erano stati sette giorni tranquilli e bellissimi.
 
La Santa Monica High mi sembrò piccola quando tornai a scuola la settimana successiva. Era quasi come se mi sentissi soffocare in quel posto in cui conoscevo tutti da quando ero una bambina. Erano sempre le stesse persone, che si comportavano sempre nello stesso modo e dicevano sempre le stesse cose.
Harry ed io concordammo di tenere quello che stava succedendo tra di noi segreto. Lo sapevano solo le mie migliori amiche, Louis, Liam e Zayn.
“Holly!” Esclamò Charlotte quando mi vide. Ci incontrammo in una classe vuota durante l’ora di pranzo per non fare scoprire a nessuno che eravamo rimaste amiche. La ragazza mi abbracciò e mi sorrise. “Ho un piano perfetto, non vedo l’ora di raccontarti tutto!” Aggiunse.
“Charlotte…” Cominciai, interrompendola. “Non sono sicura di voler riconquistare Niall.”
“Non c’è problema.” Disse lei, sorridendo. “Oh, Holly, questo è il piano più complicato, più perfetto e più meraviglioso a cui abbia mai pensato!” Esclamò. Faceva fatica a contenere la felicità e l’entusiasmo. “Durante questa settimana ho passato parecchio tempo con Sam.” Continuò.
“Sei riuscita a convincerla che Katy è una maledetta stronza?”
“Non del tutto, per qualche motivo le è ancora fedele.” Rispose lei. “Però ci sono molto vicina. Quello che ho scoperto la farà crollare del tutto. Vedrai!” Esclamò.
“Non vedo l’ora.” Risposi. Il suo entusiasmo era contagioso e, nonostante non fossi convinta che la vendetta fosse la strada giusta da percorrere, ero ansiosa di scoprire cosa sarebbe successo. Sembrava che avesse pianificato tutto nei minimi dettagli e avevo scoperto che i suoi progetti andavano sempre esattamente come voleva lei. Ricordavo bene il giorno in cui ero rimasta in biancheria intima davanti a tutta la scuola per mano sua.
“Ormai manca poco. Lo spettacolo è domani sera, il che vuol dire che abbiamo un solo giorno per perfezionare tutto.”
“Vieni da me oggi pomeriggio e ne parliamo.” Dissi. “Inoltre ho qualche novità da raccontarti.” Aggiunsi. “A New York è successo qualcosa con Harry.”
“Veramente?” Domandò la ragazza. “Oh, sono così felice! Ho sempre pensato che foste una coppia perfetta!”
“Sul serio?”
“Sì! Insomma, non te l’ho mai detto perché avevo paura che pensassi che ero solo gelosa, ma… non ti ho mai vista bene con Niall per tanti motivi.”
“Oh. E quali erano?”
“Siete entrambi biondi.” Rispose lei. “E sì, lo so che anch’io sono bionda e stavo con lui. Infatti sembravamo fratello e sorella, non una coppia.”
Scoppiai a ridere.
“Okay, e le altre?”
“Il tuo nome da sposata sarebbe stato Holly Horan. Ho Ho? No, non sta bene.”
Mi morsi un labbro per smettere di ridere. Non avevo mai visto quel lato così comico di Charlotte ed ero sicura che Zayn avesse qualcosa a che fare con quella felicità.
“E poi?”
“Non avevate nulla in comune.” Concluse la ragazza. “Va bene l’attrazione fisica, ma quando quella sparisce perché si cresce cosa rimane? Nulla. Lunghi silenzi imbarazzati.”
Annuii, pensando che avesse ragione. In effetti vedevo i miei genitori, che stavano insieme da tantissimo, e avevano tantissimi interessi in comune. Amavano la stessa musica, gli stessi film… insomma, tutte le stesse cose.
“Inoltre il mio idolo, Johnny Depp, ha detto una cosa molto importante, una volta.” Continuò Charlotte dopo un po’.
“Cioè?” Domandai incuriosita. Non sapevo nemmeno che la ragazza avesse una cotta per l’attore.
“Se ami due persone, scegli la seconda. Perché se avessi davvero provato sentimenti forti per la prima non ti saresti innamorata dell’altra.” Citò lei con un sorriso.
“Hai ragione. Anzi, Johnny ha proprio ragione.” Risposi. In effetti era vero. Non si potevano provare sentimenti così grandi per due persone contemporaneamente. Forse mi ero convinta di amare Niall o forse mi ero presa una grande cotta per lui e l’avevo scambiata per amore. Non avevo la minima idea di quello che fosse successo. “E a proposito di ragazzi… come va con Zayn?”
Charlotte abbassò lo sguardo e sorrise.
“Credo di essermi innamorata di lui, Holly. Non so in che altro modo spiegare quello che provo quando siamo insieme. E quando siamo lontani… mi manca. Non vedo l’ora di rivederlo e di passare altro tempo con lui.”
Non riuscii a fare a meno di pensare che quelle erano esattamente le stesse cose che provavo per Harry. Era come se contassi i secondi che mi separavano da quando avrei potuto stare di nuovo con lui.
Stava andando tutto sorprendentemente bene. Lo spettacolo era pronto e anche il piano di Charlotte. Ero tornata ad essere amica di Sky ed Ashley e non solo, avevo ricominciato a parlare con Harry e mi ero resa conto di provare dei sentimenti per lui. Mancavano solo poche settimane al Ballo della Scuola e alla fine dell’anno. Poi mi aspettavano due lunghi mesi di vacanza prima dell’inizio del Senior Year. Finalmente vedevo la luce in fondo al tunnel e sapevo che tutto sarebbe andato bene. O almeno lo speravo. Ero ottimista e non vedevo l’ora del giorno successivo per tanti motivi. Volevo vedere la reazione del pubblico davanti alla nostra versione di Romeo e Giulietta e volevo scoprire se il piano di Charlotte avrebbe funzionato.
 
La sera successiva sentivo il cuore battere in gola. Avevo lo stomaco aggrovigliato ed ero un fascio di nervi. Se possibile mi sembrava che ci fosse ancora più gente rispetto alla volta prima, quando avevamo messo in scena Grease. Mi ero vestita elegante e mi facevano male i piedi per colpa delle scarpe con il tacco, ma non importava. In pochi minuti si sarebbe scatenata una guerra tra crew di ballo su quel palco. I Montecchi e i Capuleti si sarebbero sfidati all’ultima mossa di danza e da lì sarebbe iniziato tutto. Guardai i miei compagni del gruppo di teatro e chiesi loro di radunarsi intorno a me.
Ricordai il discorso di incoraggiamento di Louis e sorrisi al ragazzo, che per tutta risposta mi fece un occhiolino.
“Questo spettacolo è speciale per tutti, perché ognuno di noi ha contribuito in qualche modo a renderlo unico.” Dissi. “Abbiamo creato qualcosa di incredibile e sono sicura che il pubblico lo amerò tanto quanto noi.” Aggiunsi. “So che in questo momento siete tutti nervosi, lo sono anch’io. So che le mie parole sono l’ultima cosa che volete sentire, ma ci tengo a ringraziarvi. Anche se abbiamo passato settimane di tensione per colpa mia, per colpa di quello che è successo a Londra, non abbiamo mai smesso di lavorare e di cercare di migliorare questo show. Quindi adesso mettete tutti le mani sopra la mia.” Conclusi, allungando la mano e mettendola in mezzo al cerchio. Tutti gli attori e i ragazzi che si occupavano delle luci, della musica e i compagni che avevano aiutato con le coreografie, con i costumi e le scenografie unirono le proprie alla mia.
“Uno, due, tre.” Disse Louis.
“Viva i culi cubici!” Urlammo tutti, scoppiando a ridere subito dopo.
“Ragazzi, ultimamente mi sembra di arrivare sempre nei momenti più inappropriati.” Disse il preside Bellard alle nostre spalle. Scoppiammo di nuovo a ridere e questa volta anche l’uomo si unì a noi. “Non vorrei trovarmi nella posizione di dover dire a tutti che la nostra compagnia teatrale si chiama Culi Cubici.” Aggiunse.
“No, signor preside.” Risposi, cercando di ricompormi. “Troveremo un nome più adatto.”
“Perfetto, allora andate là fuori e rendetemi orgoglioso del lavoro che avete fatto. Sono davvero curioso di vedere questa versione unica di Romeo e Giulietta.”
“Non la deluderemo.” Disse Louis.
“In bocca al lupo, ragazzi!” Esclamò l’uomo. “Ho visto in prima fila due giornalisti del Santa Monica Daily News e del Santa Monica Mirror.” Aggiunse prima di andarsene.
Inspirai profondamente ed espirai lentamente per rimanere calma. Harry mi prese una mano senza farsi vedere dai nostri compagni di classe e la strinse. Gli sorrisi e mi sentii pronta a tutto.
Sentii le prime note della canzone di apertura e diedi il segnale ai miei compagni di corso. Mi sistemai di fianco al palco per osservare lo spettacolo e capii di essere davvero pronta, sia per vedere le reazioni del pubblico e per le eventuali critiche, che per quello che sarebbe successo dopo.
Ormai i giochi erano iniziati e non potevo più tirarmi indietro.

 


Ecco il nuovo capitolo! Ormai ne mancano sempre meno! Lascio a voi i commenti e vi anticipo solo che nel prossimo, che posterò martedì, finalmente scopriremo se il piano per distruggere Katy funzionerà o meno!
Spero che vi sia piaciuto e alla prossima!
Grazie per aver letto <3

 

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Capitolo 43
*** O Romeo, Romeo, wherefore art thou Romeo? ***


Capitolo 43 – O Romeo, Romeo, wherefore art thou Romeo?
 
Lo spettacolo fu un successo. Quando salimmo sul palco per salutare tutti, Louis e Sky mi sorpresero regalandomi un mazzo di fiori.
“Vogliamo ringraziare Holly Young per la magnifica sceneggiatura!” Esclamò Skylar.
“E Harry Styles per i testi delle canzoni che avete ascoltato questa sera. Si tratta di brani originali che sono stati scritti appositamente per questa produzione teatrale!” Aggiunse Louis, obbligando Harry a fare qualche passo avanti. Il ragazzo arrossì violentemente, ma raggiunse il suo amico e fece un inchino davanti a tutti. Decisi di parlare anch’io, così quando gli applausi terminarono avanzai di un passo e sorrisi alla folla.
“E io voglio ringraziare tutti i ragazzi che hanno partecipato a questo spettacolo, quelli che hanno aiutato a realizzare i costumi, le sceneggiature, chi si è occupato delle luci e della musica. Tutti.” Dissi. A quel discorso seguì un altro scroscio di applausi e sentii di avere gli occhi lucidi per l’emozione. La risposta del pubblico era stata ancora più positiva di quando avevamo messo in scena Grease.
 
“Pronta a festeggiare?” Mi chiese Sky una volta scese dal palco.
“Non dimenticate che prima abbiamo il piccolo after party con insegnanti e genitori.” Ci ricordò Charlotte, che nel frattempo si era cambiata in abiti piuttosto eleganti. Annuii. Visto che si trattava dell’ultimo spettacolo dell’anno scolastico era stata organizzata una festa in palestra. Qualcuno aveva portato dei rinfreschi, altri avevano cucinato o comprato torte e pasticcini.
 
“Ecco le star della serata!” Esclamò il preside quando entrammo tutti in palestra. I genitori e gli insegnanti cominciarono ad applaudire. Erano tutti ansiosi di vedere i propri figli per fare loro i complimenti e dimostrare il loro apprezzamento nei confronti dello spettacolo.
“Signorina Young, voglio presentarle il signor Simmons del Daily News e la signora Jones del Mirror.” Disse il preside, avvicinandosi a me con un uomo e una donna di mezza età.
“Piacere di conoscervi.” Replicai, stringendo loro le mani.
“Piacere mio.” Disse la signora Jones. “Vorrei approfittare di questa occasione per farti i complimenti e porti qualche domanda sullo spettacolo, se per te va bene. Vorrei fare un piccolo articolo sul sito del giornale.”
“Anch’io.” Disse il signor Simmons.
“Wow, volentieri!” Esclamai. “Vado un secondo a chiamare i compagni che mi hanno aiutato a realizzare lo spettacolo e risponderemo a tutte le vostre domande.” Dissi. Attirai l’attenzione di Sky, Louis, Zayn e Harry e quando mi raggiunsero spiegai loro che i due giornalisti volevano intervistarci.
Fortunatamente la festa con i genitori non durò a lungo e presto mi trovai nel cortile interno dell’hotel Loews, che avevamo affittato per l’occasione.
Charlotte, che era dall’altra parte della piscina con Samantha e Cindy, mi fece un cenno per farmi capire che il piano era ufficialmente in moto.
Con il cuore in gola, aspettai il momento in cui Katy guardò nella mia direzione e mi avvicinai a Niall, che stava prendendo un bicchiere di punch dal bar.
“Ehi.” Dissi. Non avevamo parlato da quando ero tornata da New York e, se fosse stato solo per me, non avrei nemmeno saputo come iniziare il discorso. Charlotte, invece, mi aveva fornito una scusa perfetta per parlargli.
“Ciao.” Rispose lui freddamente.
“Niall, ehm… io ho ancora la tua giacca.” Dissi, imbarazzata. Ricordai al sera del nostro primo vero appuntamento e per un momento mi rattristai, pensando al momento in cui mi aveva dato l’indumento per stare al caldo. “Vorrei ridartela.” Aggiunsi.
“D’accordo, puoi farlo domani a scuola.” Rispose lui.
“Vorrei anche parlarti.” Dissi. Lanciai un’occhiata nella direzione di Katy e notai che ci stava fissando. Charlotte aveva ragione, il piano stava già funzionando alla perfezione. Alla fine avevamo pensato che non era necessario che io riconquistassi davvero il ragazzo, dovevo solo far pensare a Katy che lo stessi facendo.
Niall sospirò, guardandomi finalmente negli occhi. Ne approfittai per posargli una mano sul braccio e per abbozzare un sorriso. Da lontano sarebbe sembrato che ci stessi provando.
“Cosa devi dirmi?”
“Non qui.” Risposi. “Possiamo andare da qualche altra parte? In un posto dove siamo da soli, ecco. Non vorrei far sentire a tutti quello che devo dirti.”
“D’accordo, andiamo nella camera che ho prenotato.” Disse lui. Cercai di trattenermi dal sorridere, perché stava andando esattamente tutto come aveva previsto Charlotte. Ero sicura che quella ragazza avrebbe potuto lavorare in qualche agenzia di spionaggio internazionale.
Mentre seguivo Niall verso il corridoio dell’hotel guardai Katy con la coda dell’occhio. La ragazza aveva la bocca aperta e sembrava furiosa. Per un momento sperai che stesse provando anche solo un decimo di quello che avevo provato io quando li avevo visti allontanarsi insieme mentre Niall ed io stavamo insieme.
Quando arrivai nella camera con il ragazzo cercai di ricordarmi tutto il discorso che avevo preparato. Quella parte non era una finta, perché avevo davvero alcune cose da dirgli.
“Mi dispiace per quello che ho fatto.” Dissi, evitando il suo sguardo. “Ho sbagliato a baciare Harry mentre stavamo ancora insieme. Ho sbagliato a venire a letto con te e a cercare di negare con tutti – anche con me stessa – che provavo qualcosa per entrambi.” Continuai.
“Ormai quello che è successo è successo, Holly.” Disse lui. “Io sto con Katy.”
“Lo so.” Replicai. “Infatti non voglio che torniamo insieme o niente del genere. Voglio solo chiederti scusa e sapere se è vero quello che si dice in giro.”
“Cosa?”
“Dicono… dicono che vai in giro a dire che sono una puttana.” Risposi, abbassando la voce. Odiavo quella parola con tutta me stessa.
“No, non ho mai detto nulla del genere a nessuno.”
Mi sentii più leggera, come se un peso si fosse levato dalle mie spalle. Poi, però, mi ricordai il resto del mio discorso e tornai nervosa.
“E’ vero che mi hai tradita con due ragazze quando sei andato in Irlanda per le vacanze invernali?” Domandai. Nonostante tutto speravo che non fosse vero.
Il ragazzo distolse lo sguardo per qualche secondo e poi mi guardò negli occhi.
“Sì, è vero.” Rispose infine. Un’ondata di odio invase il mio corpo. Volevo tirargli uno schiaffo, volevo che soffrisse.
“Come ti sei permesso?” Domandai invece, cercando di trattenermi. “Mi hai fatta sentire in colpa per mesi per un semplice bacio e tu sei andato a letto con chiunque mentre stavamo insieme? E poi mi dicevi che mi amavi? Mi fai schifo, Niall. Vorrei non averti mai incontrato e vorrei non aver sprecato due anni di vita provando dei sentimenti per te! Vorrei non avere mai avuto la mia prima volta con te, perché sei un bastardo!” Esclamai, alzando la voce.
“Oh, per favore! Ti ho dato mille possibilità e non ti decidevi mai a venire a letto con me! Era evidente che non provassi davvero qualcosa per me.” Disse lui.
“O magari ero semplicemente imbarazzata perché non l’avevo mai fatto!” Risposi. “Sai una cosa? Tu e Katy siete fatti l’uno per l’altra, meritate di stare insieme!” Esclamai. Sapevo che non faceva parte del piano, ma mi voltai per raggiungere la porta, che si aprì in quel preciso istante. Vidi Katy sulla soglia e dietro di lei c’erano Charlotte, Samantha e Cindy. Pochi istanti dopo anche Skylar, Ashley e Jade raggiunsero il gruppetto.
“Ve l’avevo detto io! Vi avevo detto che Holly è una piccola troietta e che non aspettava altro!” Esclamò la ragazza, puntando il dito verso di me.
“Veramente stavamo solo parlando.” Risposi io, cercando di mantenere la calma. Quella era una parte fondamentale del piano e non volevo che nulla andasse storto.
“Certo, come no! Io so che stavi cercando di portartelo a letto per farmela pagare!” Esclamò di nuovo Katy. Sembrava completamente impazzita.
“Veramente non è lei quella che va a letto con i ragazzi delle altre per vendetta.” Disse Charlotte, facendo qualche passo avanti ed entrando nella stanza. “O forse dimentichi quando sei andata a letto con Simon, il ragazzo di Samantha, due anni fa perché non sopportavi il fatto che lei passasse più tempo con lui che con lei? Ci ho messo un po’ a scoprirlo, ma alla fine ce l’ho fatta. So che tipo di persona sei, Katy. Ed è ora che lo sappiano tutti.” Aggiunse.
Samantha spostò velocemente lo sguardo da Charlotte a Katy.
“Che cosa?” Domandò lei. “Sei andata a letto con Simon?” Chiese ancora, alzando il tono della voce.
“Oh, per favore! Passavate tutto il vostro tempo insieme e non andavi nemmeno a letto con lui perché avevi paura e ti vergognavi! Per quanto tempo pensavi che ti avrebbe sopportata ancora? Se non altro mi devi ringraziare perché a lui ci pensavo io, mentre tu eri troppo preoccupata a farti paranoie su quanto tempo avresti dovuto farlo aspettare!”
Secondo Charlotte dopo questa rivelazione Samantha avrebbe dovuto crollare e rivelare tutti i segreti di Katy davanti a tutti. Invece la ragazza scoppiò a piangere e sembrò non voler dire una parola per parecchio tempo.
“Sam…” Mormorò Cindy, stringendole il braccio amichevolmente. “Andiamo, dai.”
Per un istante temetti il peggio. Se Cindy avesse portato via Samantha il nostro piano sarebbe andato all’aria. Invece la ragazza si fermò e puntò lo sguardo su Katy. La guardò con odio, come se volesse fulminarla.
“No. Non ancora.” Disse. “Perché è davvero ora che la dittatura di Katy Evans finisca.” Aggiunse.
“E cosa vorresti fare?” Domandò Katy con aria di sfida.
“Distruggerti, come hai fatto con me, come fai con tutti. Perché ho mantenuto tutti i tuoi segreti per troppo tempo, ma è ora che tutti sappiano che sei una stronza! So che sei andata in giro a prenderti gioco di me, rivelando a tutti che ero bulimica. Ho visto gli sms che mandavi alla gente. Dio mio, Katy, ed io mi fidavo di te! Sei stata l’unica persona a cui l’ho detto perché credevo che fossi la mia migliore amica!”
“Vorresti distruggermi con questo? Sei patetica, Samantha. Lo sei sempre stata.”
“Non è finita qui.” Rispose lei. Ormai eravamo tutti in silenzio e stavamo osservando la scena. “Perché adesso fai l’amichetta di Cindy, ma lei non sa che sei andata a letto con Chris per ottenere quella foto di Holly, vero? Ho mantenuto il segreto per tutto questo tempo, ma è ora che sappia anche lei che genere di persona sei!” Esclamò Sam. Lacrime nere di mascara scivolavano sulle sue guance e sembrava distrutta.
Cindy guardò Katy con un’espressione sbalordita.
“E’ vero?” Chiese.
Katy, per la prima volta da quando era entrata in quella stanza, sembrò incerta.
“Cindy…”
“E’ vero?” Urlò lei, indietreggiando. “Sei una stronza, Katy. Ti diverti a fare del male alla gente?” Esclamò. Poi girò sui tacchi e cominciò a correre. Jade la guardò per qualche istante e poi decise di seguirla.
“Cindy, aspetta!” Disse.
“Bene, adesso che hai fatto incazzare con me le mie amiche sei felice?” Katy si rivolse a Charlotte, che stava osservando la scena in silenzio.
“No.” Rispose lei. “Perché c’è dell’altro.”
“Cioè? Hai scoperto che ho mangiato la merenda di qualcuno all’asilo?” Domandò l’altra con ironia.
“Non so cos’abbia scoperto Charlotte su di te, ma io credo che il preside Bellard sarà molto interessato a quello che sto per dire.” Intervenne Samantha. Katy impallidì e sembrò spaventata.
“Sam. Non farlo.” Disse.
“Non puoi fermarmi.” Rispose la ragazza. “Credo che tutti abbiano il diritto di sapere che hai voti alti in spagnolo solo perché hai convinto il supplente a darti i test in anticipo in cambio di denaro.” Aggiunse.
Niall si voltò verso di lei con aria sconvolta.
“E’ vero quello che stanno dicendo tutti? Stai pagando Hernandez per avere prima le verifiche con le risposte? Sei andata a letto con i ragazzi delle tue amiche solo per fare loro del male? Sapevo che avevi fatto delle cose abbastanza discutibili, ma non pensavo che fossi arrivata a questo punto.”
“Non comportatevi come se fosse un grande crimine o come se nessuno di voi l’avesse mai fatto!” Rispose Katy come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Veramente è molto sbagliato. E nessuno di noi l’ha mai fatto. Noi studiamo per i test.” Intervenne Ashley.
“E non ci scopiamo i ragazzi delle nostre migliori amiche.” Disse Sky. “Oh, Katy, questa volta verrai espulsa e non metterai più piede alla Santa Monica High.” Aggiunse con un sorriso.
“T-tanto non avete prove.” Rispose lei, balbettando.
“Invece sì.” Disse Samantha. “Perché ho la password dell’account e-mail che hai creato per metterti d’accordo con Hernandez su quando vedervi per comprare le risposte. Perché io, da brava amica, ti facevo usare il mio computer in caso i tuoi genitori controllassero il tuo.” Aggiunse. Estrasse il cellulare dalla sua pochette e dopo pochi secondi sorrise, guardando Katy negli occhi. “Ho appena inoltrato tutta la vostra corrispondenza a Bellard.”
La ragazza si sedette sul letto improvvisamente, come se avesse appena realizzato tutto quello che era appena successo. Quella volta i suoi genitori non avrebbero potuto salvarla tanto facilmente da quella situazione.
Samantha le rivolse un’espressione disgustata e poi uscì dalla stanza d’albergo, seguita da Charlotte e Cindy. Ashley e Sky aspettarono che le raggiunsi e poi camminammo verso l’ascensore.
 
“Cosa stavi per dire prima che Samantha facesse esplodere quella bomba di informazioni?” Domandai a Charlotte quando ci ritrovammo in piscina alla fine della serata. Avevamo passato il resto dell’after party divise e stavamo ancora cercando di realizzare quello che era appena successo.
“Avevo scoperto che ha comprato qualche tema da Jacob, ma non era niente in confronto a quello che ha detto Sam. Non ero nemmeno tanto sicura di utilizzare quell’informazione, perché così avrei fatto finire nei casini anche Thompson.” Rispose lei.
“Il tuo piano è stato perfetto.” Disse Sky.
“Aspettate domani, quando tutta la scuola scoprirà quello che è successo, perché mi sono casualmente lasciata sfuggire dei gossip con Alexandra Martinez e sapete tutte che quella non sa tenere la bocca chiusa. Come minimo l’avrà già detto anche al Presidente degli Stati Uniti.” Replicò Charlotte sorridendo.
“Grazie.” Dissi. “Per avermi aiutata a liberarmi di Katy una volta per tutte.”
“Stai scherzando? Abbiamo fatto un favore a tutta la scuola!” Esclamò lei e scoppiammo a ridere.

 


Eccoci arrivati alla fine! Ormai manca solo l'epilogo, che posterò venerdì prossimo!
Finalmente abbiamo scoperto qual era il piano delle ragazze per distruggere Katy e, soprattutto, abbiamo visto qual è stato il risultato! Soddisfatte di com'è andata?
Nell'ultimo capitolo vedremo i nostri protagonisti al prom, troveremo risposte ad alcune delle domande che sono rimaste e ne leggeremo di nuove per il seguito (che sto scrivendo e prima o poi arriverà, giuro - ma di questo ne parlerò nel prossimo spazio autore).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, non mi resta che ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me fino ad ora (le vostre parole sono sempre emozionanti <3) e dirvi che ci vediamo alla prossima!
Un bacione xx

 

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Capitolo 44
*** Epilogue ***


Epilogue
 
“Sembri una principessa!” Esclamò Amy, guardandomi dal basso verso l’alto. Anche Josh, che era di fianco alla sua gemella, mi stava osservando con la bocca aperta.
“Dove stai andando?” Mi chiese.
“Al Ballo di fine anno.” Risposi con un sorriso.
“Come Cenerentola!” Esclamò Amy. Mi abbassai per abbracciarli entrambi e sorrisi.
“Spero di non perdere la scarpetta.” Dissi.
“Però se lo fai trovi il Principe Azzurro.” Puntualizzò la bambina, diventando improvvisamente seria.
“Ma io l’ho già trovato.” Dissi, rialzandomi. Sistemai il vestito che stavo indossando e scesi le scale per raggiungere l’ingresso, dove mi stavano aspettando i miei genitori – ovviamente muniti di macchina fotografica – e Harry, vestito con un completo elegante e con un bracciale di fiori in mano.
Samantha, Cindy e Jade erano diventate molto amiche in quelle due settimane e si erano occupate di organizzare il Ballo di fine anno insieme ad alcune ragazze dell’ultimo anno al posto di Katy. Avevano scelto il tema, cioè la festa in maschera. Tutte le ragazze non vedevano l’ora di avere l’occasione per indossare un abito elegante da principessa.
 
Durante le due settimane precedenti tutto si era risolto per il meglio.
Katy era stata finalmente espulsa dalla scuola. Il preside Bellard, dopo averla sospesa per quello che aveva fatto a me, aveva deciso di non volerla più come studentessa alla Santa Monica High. Così la ragazza avrebbe dovuto ripetere il Junior Year in un’altra scuola e tutti speravamo che dopo quella enorme umiliazione i suoi genitori decidessero di trasferirsi dall’altra parte del mondo.
Hernandez, il supplente di spagnolo, era stato ovviamente licenziato e denunciato. Dopo quello che aveva fatto non avrebbe più trovato lavoro in nessun’altra scuola del paese.
“Wow.” Sussurrò Harry. Arrossì quando si accorse che avevo sentito il suo commento e poi mi sorrise, porgendomi la mano e aiutandomi a fare gli ultimi scalini.
“Oh, tesoro.” Mormorò mia madre con gli occhi lucidi. Mio padre allentò il nodo della sua cravatta e cercò di non farmi notare che anche a lui veniva da piangere. “Sei così cresciuta!” Esclamò ancora mia madre, prendendo una ciocca dei miei capelli tra le dita e sistemandola dietro le mie orecchie.
I gemelli corsero giù dalle scale e presero posto di fianco ai miei genitori.
“Forza, è ora di una bella foto!” Disse mio padre. Harry sorrise, mi porse il bracciale di fiori – orchidee, aveva scelto bene! – e si posizionò al mio fianco nella classica posa da Ballo di fine anno.
“Come siete belli!” Esclamò mia madre con un sorriso commosso. Cercai di ignorarla e sorrisi per la foto. Quando finalmente i miei genitori ci lasciarono andare, Harry ed io ci avviammo a piedi verso la scuola. Di solito tutti affittavano una limousine per l’evento, ma noi abitavamo così vicini alla Santa Monica High che non ne sentimmo il bisogno.
“Sai perché i tuoi genitori erano commossi, vero?” Mi chiese improvvisamente Harry quando raggiungemmo la palestra. Il ragazzo acquistò due biglietti per il Ballo e, dopo esserci fermati per la foto ufficiale per l’annuario, mi accompagnò al tavolo dei rinfreschi.
“Perché mi hanno vista vestita elegante e si sono resi conto che sono cresciuta?” Domandai, versando del punch in un bicchiere di plastica rosso.
“Perché è il Ballo di fine anno e si sa che all’after party in hotel succedono cose.” Disse lui.
“Oh.” Commentai, realizzando quello che voleva dire. I miei genitori ovviamente non sapevano che durante quell’anno avevo avuto le mie prime esperienze. Mi ero rifiutata di parlarne con mia madre, anche se non molti giorni prima avevo dovuto sopportare il discorso. Avrei preferito soffocarmi con un cuscino piuttosto che sentire mia madre parlare di sesso, malattie, precauzioni e tutto il resto. Però ero riuscita a rimanere seduta sul mio letto per tutta la durata del discorso, annuendo e sorridendo.
Era strano come tutti i genitori avessero paura proprio dell’after party del Ballo di fine anno, quando più o meno per tutte le feste dopo gli spettacoli e gli altri balli tutti gli studenti affittavano camere in hotel. Era già successo dopo l’Homecoming, dopo la Sadie Hawkins Dance, gli after party dopo gli spettacoli e in svariate altre occasioni, ma mia madre non aveva mai sentito il bisogno di farmi discorsi così lunghi.
“Holly!” Esclamò Sky, correndo verso di me e abbracciandomi. La ragazza aveva accettato l’invito ufficiale di Louis e i due avevano finalmente deciso di essere una coppia vera e propria in pubblico. Si erano fermati alla postazione all’ingresso per la foto ufficiale per l’annuario e sembravano felici di farsi vedere in pubblico.
La mia amica era bellissima e stava indossando un abito giallo lungo. Aveva una maschera nera di pizzo, un fiore dello stesso colore del vestito nei capelli e un bracciale di rose gialle al polso. Louis la raggiunse ed era elegantissimo con il suo completo nero e un fiore uguale a quello che aveva Sky nei capelli nel taschino della giacca.
Ashley entrò nella palestra, decorata per l’occasione, mano nella mano con Liam. Entrambi stavano sorridendo e si fermarono per farsi scattare la foto ufficiale per l’annuario. Quando ci raggiunsero, Sky ed io abbracciammo Ashley e ci scambiammo complimenti sugli abiti che avevamo scelto. Sky ed io stavamo indossando i braccialetti con i ciondoli di tutti gli spettacoli a cui avevamo partecipato.
“Guardate, sono Charlotte e Zayn!” Esclamò improvvisamente Ashley, indicando la coppia che era appena entrata. Louis, Harry e Liam si guardarono sorridendo.
“Andate a salutarla.” Disse Tomlinson. Sky, Ash ed io raggiungemmo la nostra amica, che stava indossando un abito lungo fino al ginocchio rosa antico, e abbracciammo anche lei.
“Ragazze, siete bellissime!” Esclamò lei, guardandoci tutte. “E ho una cosa per voi.” Aggiunse poi. Zayn raggiunse Harry, Louis e Liam e la nostra amica estrasse quattro piccole scatolette verde acqua dalla pochette.
“Lottie…” Mormorai, quando vidi il simbolo di Tiffany & Co.
“Forza, apritele! Ce n’è una per tutte!” Esclamò lei. La ragazza aveva regalato ad ognuno di noi una collana con un ciondolino con il simbolo dell’infinito. “Quest’anno ne abbiamo passate tante insieme e voi tre mi avete fatto capire cos’è la vera amicizia, quella in cui nessuno si aspetta nulla dalle altre persone. Quella in cui se stai passando un brutto periodo sai che hai le tue amiche che sono disposte ad ascoltarti e non ti giudicheranno. Vi voglio bene!” Aggiunse.
Sentii gli occhi diventare lucidi e mi commossi ascoltando quel discorso. Solo nove mesi prima ero convinta che Charlotte fosse la mia nemica numero uno. Invece era una persona fantastica, che non solo era cambiata radicalmente, ma mi era stata vicina in un periodo in cui ero rimasta completamente da sola. Credevo che Ashley, Sky ed io saremmo rimaste un trio per tutta la vita, ma in quel momento capii che eravamo appena diventate un quartetto.
“Oh, Lotts! Vuoi farmi commuovere?” Esclamò Sky, abbracciando la ragazza e asciugandosi le lacrime.
“Ti vogliamo bene anche noi! Grazie per questo pensiero bellissimo.” Rispose Ashley.
“Lottie, sei una persona meravigliosa.” Dissi io, abbracciando la mia nuova amica.
“Siete voi quelle incredibilmente fantastiche! Mi avete accettata nel vostro gruppo nonostante tutto quello che vi ho fatto e… mi avete dato anche un soprannome! Nessuno mi aveva mai chiamata Lottie o Lotts prima d’ora e mi piace.”
“Ehi, tutte ne abbiamo uno in questo gruppetto.” Disse Skylar. “Sky, Ash, Holls e Lottie. O Lotts, dipende dai giorni.” Aggiunse.
“Adesso andiamo a ballare, prima che mi commuova davvero.” Replicò Charlotte, prendendo per mano Ash e me. Io presi quella di Sky e camminammo verso il centro della palestra, dove la band stava suonando una canzone ritmata.
“A proposito…” Cominciò Sky. In quel preciso istante il brano terminò e il gruppo scese dal palco, lasciando il posto a Louis, Zayn, Liam e Harry. I ragazzi cominciarono a suonare una canzone lenta dal testo dolcissimo.
“Questa l’hanno scritta per noi.” Disse Ashley. “E Liam ha aiutato con le parole, è per questo che è sul palco anche lui.” Aggiunse con un sorriso. Mentre Louis suonava il basso, Zayn la batteria, Harry cantava suonando la chitarra, e la voce di Liam si univa alle altre durante il ritornello, le ragazze ed io formammo un cerchio e cominciammo a ballare lentamente tutte insieme.
 
“Ehi, pare che Horan non ci sia rimasto male più di tanto.” Sussurrò Sky improvvisamente, facendo un cenno con la testa verso la sua destra. Spostammo tutte lo sguardo nella direzione che stava indicando la ragazza e notammo Niall e Jade ballare un lento insieme. Lei aveva la testa appoggiata alla spalla di lui e sembravano sereni.
“Avete recuperato i rapporti, poi?” Mi chiese Charlotte.
“No, direi proprio di no. Lo odio.” Risposi, spostando lo sguardo da Niall a Harry, che stava cantando una bellissima canzone d’amore sul palco. Sorrisi e gli mandai un bacio.
“Siete proprio cotti l’uno dell’altra.” Commentò Ashley, che aveva osservato la scena. Avevo sentito la voce del ragazzo cambiare per un istante, perché aveva risposto al mio sorriso mentre stava cantando.
“E’ una cosa strana, perché sono stata innamorata di Niall per tantissimo tempo, quando non era single, e non avevo mai guardato nessun altro.” Risposi. “E la cosa ancora più assurda è che ho passato due anni della mia vita a provare sentimenti per una persona che non mi ha mai considerata e quando ci siamo finalmente messi insieme… è stato come se avessi capito che non era quello giusto per me.” Dissi. “Oltre al fatto che mi ha tradita innumerevoli volte e che se ogni tradimento si trasformasse davvero in un paio di corna sulla mia testa non passerei più dalle porte…”
“Già, l’amore è proprio strano.” Concordò Ashley. “Pensate alla cotta incredibile che avevo per Jonathan Parker e poi, quando mi sono finalmente decisa a parlargli, ho scoperto che è uno stronzo! Invece con Liam è tutto così bello… ci siamo detti che ci amiamo, sapete?”
“Wow, quando?” Domandai.
“A New York, quando ci siamo rimessi insieme.” Rispose lei, lanciando un’occhiata sul palco e assumendo un’aria sognante. Le brillavano gli occhi per la felicità.
“Sono così contenta per te, Ash!” Esclamai.
“Io invece mi sono innamorata di Louis Tomlinson, ditemi voi se questa non è una tragedia.” Mormorò Sky, sperando che nessuno l’avesse sentita. Improvvisamente ci fermammo tutte, anche se la musica stava continuando.
“Che cosa?!” Esclamammo Ash, Lottie ed io.
“Non fatemelo ripetere.” Borbottò la nostra amica, arrossendo.
“No, credo di non aver sentito bene.” Disse Ashley.
“Nemmeno io.” Aggiunsi io.
“Mi sono innamorata di Louis Tomlinson, va bene?” Urlò Sky. Tutti i presenti in palestra si voltarono a guardarla per qualche secondo, prima di ridacchiare e tornare a ballare con i propri partner. Louis, dal palco, sorrise e si avvicinò al microfono.
“Ti amo anch’io, Skylar tarsio Lewis.” Disse con un sorriso.
“Ehi!” Esclamò lei. “Non sono un maledetto primate, okay?”
Scoppiammo tutti a ridere e noi ragazze ricominciammo a ballare insieme, felici come non mai.
 
“Sei stato bravissimo.” Dissi quando Harry scese dal palco e mi raggiunse per ballare con me.
“Sì?” Domandò lui con poca convinzione. “Perché io sto ancora tremando.” Aggiunse.
“La canzone che hai cantato è bellissima.” Replicai.
“In parte è su di te.” Disse lui. “E in parte è su Ashley, Charlotte e Sky, perché l’abbiamo scritta tutti insieme.”
“Siete stati molto dolci. E sai che io amo i tuoi testi, anche quelli delle poesie. Mi ricordo quando mi hai invitato alla libreria per quella poesia.”
Il ragazzo esitò per qualche istante, prima di ricominciare a parlare.
“Non te l’ho mai detto, ma eri tu la ragazza di quella poesia.” Mormorò lui. Sgranai gli occhi e lo guardai negli occhi.
“Hai scritto una poesia d’amore per me quando fingevamo di stare insieme?”
“Sì.” Ammise lui. “Volevo… l’ho scritta un po’ come sfida, perché volevo cimentarmi in qualcosa di romantico. Prima di rendermene ho cominciato a pensare a te per trovare ispirazione. Credo di essermi preso una cotta per te quando mi hai chiamato a casa tua per fare da babysitter ai gemelli.”
Non sapevo come reagire a quella confessione. Se Harry aveva cominciato a provare sentimenti per me dall’inizio dell’anno scolastico doveva essere stato orrendo vedermi con Niall.
“E Jade?” Domandai.
“Diciamo che volevo provare qualcosa per lei per smettere di pensare a te.” Rispose.
Pensai a cosa avrei potuto replicare a quella affermazione. Improvvisamente tutto mi fu più chiaro: il motivo per cui mi aveva aiutata a ripulire la casa dopo la festa in cui Chris aveva scattato quella maledetta foto, quello per cui aveva accettato di diventare il mio finto ragazzo, l’invito alla libreria per ascoltare la sua poesia… e la sua reazione quando aveva scoperto che ero andata a letto con Niall a Londra.
“Ti amo, Harry.” Dissi. Era la prima volta che lo dicevo ad alta voce. A Londra avevo risposto a Niall con un semplice “anch’io”, perché volevo convincermi di amarlo, ma non era vero. Invece in quel momento sapevo di provare sentimenti forti per Harry. “E sei la prima persona a cui lo dico.” Aggiunsi, sentendomi improvvisamente molto vulnerabile. Avevo immaginato tanto quel momento, quasi quanto quello del mio primo bacio o della mia prima volta. Le emozioni che provai in quell’istante superarono persino le mie aspettative.
“Ti amo anch’io, Holly.” Rispose lui. Poi avvicinò il suo viso al mio e le nostre labbra si toccarono mentre ballavamo insieme un lento nella palestra della Santa Monica High. Indossavamo entrambi una maschera e dei vestiti eleganti e sembrava quasi di essere in un film.
 
Alla fine del Ballo, prima di andare a festeggiare l’after party all’hotel Loews di Santa Monica, come facevamo di solito, Ashley, Sky, Charlotte ed io ci ritrovammo per un ultima danza insieme. Questa volta non si trattava di un lento, ma di una canzone pop allegra e ritmata. Ballammo le coreografie più buffe del mondo, saltando e ridendo insieme.
“Chissà cosa succederà l’anno prossimo senza Katy.” Disse improvvisamente Ashley.
“E chissà se riusciremo a riallacciare i rapporti con Jade. O a perdonare Horan” Commentò Sky, guardando la coppia da lontano. Niall si accorse che lo stavo guardando e voltò il viso dall’altra parte. No, non sarei riuscita a sistemare le cose con lui perché lo odiavo troppo. E a giudicare dall’espressione che mi aveva rivolto, la cosa era reciproca.
“O se Abraham sarà ancora così scorbutico e odioso.” Aggiunse Charlotte.
“Però sono felice che almeno Cindy e Jade siano tornate amiche.” Disse Ashley. Non si erano parlate per tanto dopo che Jade aveva scoperto che Cindy aveva visto il bacio tra me e Harry a Londra e non ne aveva parlato con lei. Avevano ricominciato ad essere amiche solo dopo la Distruzione Sociale Epica di Katy – Ash, Sky, Lottie ed io avevamo soprannominato così quell’evento - la sera dopo lo spettacolo di Romeo e Giulietta.
“Abbiamo ancora un anno intero di High School per scoprire cosa succederà prima di andare al college.” Risposi io.
Non sapevo cosa sarebbe successo a nessuna di noi in futuro ed ero intenzionata a vivere il presente insieme alle mie migliori amiche e al mio ragazzo.
Avevo due mesi di vacanze estive e altri nove di scuola per scoprire se sarei riuscita a realizzare il mio sogno di frequentare l’università a New York con loro ed ero sicura che sarebbero successe tantissime cose prima di quel momento.
“Andiamo a fare un bagno in piscina al Loews e a festeggiare fino all’alba?” Propose Sky, aprendo la pochette e mostrandoci il bikini che aveva infilato in quello spazio minuscolo.
“Volentieri!” Risposi, mostrando il mio alle mie amiche. Scoppiammo tutte a ridere e cominciammo a camminare verso i nostri ragazzi per raggiungere l’hotel dove avremmo ballato fino ad addormentarci.
 
The End… for now.
 

Adesso siamo proprio arrivati alla fine della storia e devo dire che è una bella sensazione, ma anche triste. E' bella perché sono riuscita a raccontare le avventure di Holly e dei suoi compagni di classe per un intero anno scolastico, ma è triste perché mi mancheranno. Ma non temete, anche se non lo posterò subito, ci sarà un seguito! Devo scriverlo, ma ho parecchie idee in mente e ci saranno anche dei cambiamenti. Sky, Ashley e Charlotte avranno più spazio e saranno più protagoniste!
Che dire? Voglio ringraziare tutte, ma proprio tutte le persone che hanno anche solo letto una riga del primo capitolo. Grazie a tutte le persone che hanno inserito questa storia tra le preferite, ricordate o seguite e, soprattutto, grazie alle ragazze meravigliose che mi hanno lasciato più di duecento recensioni. Io non me lo sarei mai aspettato. E' stata una bellissima esperienza postare questa storia e condividerla con tutti voi! <3

Quindi adesso non mi resta che salutarvi e promettervi che rivedremo Holly & co molto presto. Quando pubblicherò il seguito metterò un nuovo capitolo in questa storia e linkerò quella nuova, così la vedrete. E poi, ovviamente, lo scriverò su Facebook e su Twitter (dove oggi, prima di sera, rivelerò la copertina e il titolo del seguito di Teenage Kicks!)

E, se non ne avete ancora abbastanza di me, vi lascio il link della mia nuovissima fan fiction (ho iniziato a postarla oggi): The Butterfly Effect

 
Spero che vi piaccia e... ci rileggiamo prestissimo!
Un bacione e grazie ancora per tutto quello che avete fatto in questi mesi. <3

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