Goten e Bra in love

di Gobra1095
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap.n°2 una giornata indimenticabile ***
Capitolo 3: *** Cap.n°3 matematica , che disastro! ***
Capitolo 4: *** Cap.n°4 chiaccherata fra fratelli ***
Capitolo 5: *** Cap.n°5 una triste scoperta ***
Capitolo 6: *** Cap.n°6 l'incidente ***
Capitolo 7: *** Cap.n°7 L'incidente(sotto il punto di vista di Goten) e la promessa ***
Capitolo 8: *** Cap.n°8 il fratello migliore del mondo ***
Capitolo 9: *** Cap.n°9 il girasole e l'albero dei sogni ***
Capitolo 10: *** Cap.n°10 finalmente ritorno a casa e la chiamata ***
Capitolo 11: *** Cap.n°11una giornata da schifo ***
Capitolo 12: *** Cap.n°12 incontri e scontri ***
Capitolo 13: *** Cap.n°13 una notte insonne ***
Capitolo 14: *** Cap.n°14 l'accordo ***
Capitolo 15: *** Cap.n°15 Programmi di fine settimana ***
Capitolo 16: *** Cap.n°16 Un giorno indimenicabile ***
Capitolo 17: *** Cap.n°17 Un Sabato al Luna Park ***
Capitolo 18: *** Cap.n°18 Una giornata quasi nera ***
Capitolo 19: *** Cap.n°19 Una giornata di allenamenti ***
Capitolo 20: *** Cap.n°20 Legati a vita ***
Capitolo 21: *** Cap.n°21 l'annuncio ***
Capitolo 22: *** Cap.n°22 sogni spezzati ***
Capitolo 23: *** Cap.n°23 preparativi ***
Capitolo 24: *** Cap.n°24 prima delle prove ***
Capitolo 25: *** Cap.n°25 I will always love you ***
Capitolo 26: *** Cap.n°26 Il matrimonio (prima parte) ***
Capitolo 27: *** Cap.n°27 Il matrimonio (seconda parte) ***
Capitolo 28: *** Cap.n°28 Petit Bohémien ***
Capitolo 29: *** Cap.n°29 Una cosa sola ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


goten e bra in love Goten e Bra si stanno sposando, e Bra incinta?
come mai? come è iniziato tutto come finirà?
bè è iniziato tutto in una semplice giornata, che semplice non è. Vi ho incuriositi?
Bè, spero di si.

14/12/07
Caro Goten,
da quando stiamo insieme, mi sembra di toccare il cielo con un dito.
mi sembra di essere in uno di quei sogni miei dove sognavo che io e te stavamo assieme.
E domani, il mio sogno si realizzerà! per sempre insieme!
Legati, non solo da un amore che nessuno sa quanto è grande, ma anche da una creatura sta crescendo in me.
Da piccola sognavo sempre sul mio matrimonio, ti sognavo vestito tutto d'azzurro o bianco, e io ero con un vestito tutto bianco e lugo fino ai piedi, con un velo in testa, come una principessa, e papà... già, papà. Ti ricordi cosa ha fatto quando ha saputo di noi? Avrebbe voluto ucciderti.
Eppure sarà lui, domani ad accompagnarmi all'altare, come nei miei sogni!

ti amo,
tua per sempre
(da domani!), Bra
p.s. ti aspetto pincipe del mio cuore


***

14/12/07

Cara Bra,
di ragazze ne ho avute fin troppe, ma di fidanzate, cioè una donna con cui condividere un amore, no, quello mai.
Questo prima di conoscere te, e l'amore, il vero amore.
Prima di conoscerti come donna, e non come sorella di Trunks.
Ma mi vedi! Sto scrivendo cose estremamente sdolcinate, già, dolci come il miele degli occhi tuoi.
Tempo fa ero capace di spezzare il cuore di qualsiasi donna, ma poi sei arrivata tu, mio dolce angelo azzurro.
Provavo e riprovavo a non pensarti, ma non posso tu sei dentro di me, tu sei il mio raggio di luce nella notte buia, tu sei la stella più brillante del mio nuvo cielo.
Mi tremano le gambe, ho paura. Ho combattuto contro mostri paurosi, nonostante la mia giovane età, ma una donna, questo no, è diverso.
Tu sei più forte e decisa, di me, e io so che non dovrei avere paura. Si, noi avremo una vita da condividere, saremo solo io ,tu e la creaturina che porti in grembo.
Ho paura, sai Bra, di non saper essere il padre che vorrei essere, io non cosa vuol dire papà.
Papà mi ha sempre voluto un mondo di bene, ma è stato molto, anzi troppo, assente.
Quasi ti invidio, tu hai sempre avuto tuo padre lì a prottegerti, a parlarti, a volerti bene(a modo suo!), invece mio padre non c'era mai.
Spero di diventare un buon padre, e poi, so che con te al mio fianco ce la farò!
Ti amo principessa
Goten

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Capitolo 2
*** Cap.n°2 una giornata indimenticabile ***


gobra in love cap2
2° capitolo una giornata indimenticabile

Questi e gli altri capitoli saranno sotto il punto di vista di Bra, e forse, solo uno con il punto di vista di Goten. Qui inizio a spiegare come è iniziato tutto.
Spero vi piaccia.
bacioni Gobra1095
Come è iniziata la nostra storia la nostra storia ?
Come finirà?
mmm ... non saprei da dove iniziare, o forse si.
E' iniziato tutto in una giornata di sole di un fresco settembre, o meglio il giorno dell'esame all'università.
Mi svegliai molto presto e mi vestì velocemente, e mangiai di fretta.
Badai molto al mio aspetto, mamma mi aveva consigliato di mettermi anche gli occhiali(ndbra per sembrare più seria)ma decisi di mettermi una camicia e dei jeans, dei gli orecchini pendenti e una borsa a tracolla.
Andai davanti al bar, aspettando mio fratello, che stranamente ritardava.
Erano le 7e30, e Trunks non si vedeva, ripassai qualcosa ancora per 5 minuti, poi, agitatissima, lo chiamai.
Mentre digitavo il numero sentì un clacson suonare, così guardai(ndbra poteva essere Trunks), era Goten, e chiamava me!
Mi avvicinai preoccupata "che sia successo qualcosa a Trunks?" < che è successo a Trunks? Sta bene? >chiesi allarmata. Goten mi guardò spaesato < cosa? Ma no, tranquilla Bra,Trunks sta bene, è al lavoro mi aveva detto di venirti a prendere al suo posto, ma ho sbagliato strada e ho impiegato molto tempo. > lui mi fece accomodare in macchina, e poi gli spiegai la strada per arrivare a scuola.
Per almeno 5 minuti rimanemmo in silenzio, nessuno parlava, l'unico rumore erano le mie dite che tamburellavano sul cruscotto, ed il mio sguardo era perso nell'immenso blu "ce la farò con gli esami? oppure no? e se non ce la farò? " questi e molti altri pensieri vagavano nella mia testa.
Finché, una mano grande e calda prese delicatamente la mia < Andrà tutto bene, so che ce la farai > mi disse Goten che non mi sarei mai aspettata.
Quel breve e semplice contatto, mi aveva scossa parecchio: sentì un brivido lungo la schiena, arrossì visibilmente, e, naturalmente, ritirai la mia mano.
Per il resto della strada ci fu un silenzio imbarazzante, finché non arrivammo davanti scuola.
Entrai nella grande stanza (ndbra certo non prima che Goten avesse cercato di tranquillizzarmi) i professori mi fecero entrare e mi diedero dell'acqua.
Nonostante avessi studiato il giorno prima avevo studiato, mi sentivo un vuoto totale.
I professori, abituati a queste situazioni, mi fecero calmare e, dopo qualche domanda, mi ricordai tutto.
Uscì felicemente dalla stanza, e appena Goten mi vide sorrise < sapevo che ce l'avvresti fatta >
si avvicinò a me e mi scortò verso la macchina.
Chiaccherammo un pò, poi il mio stomaco iniziò a brontolare < dopo una sfida del genere avrai fame, conosco un posto dove si mangia bene, ti va di andarci? > mi chiese sorridendomi, ed io,sciogliendomi come neve al sole, gli risposi di sì.
Non sono mai riuscita a dirgli di no quando mi guardava così.
Così ci incamminammo, sorridendo e chiaccherando del più e del meno erano le 11:30, Goten mi aveva portata in un conosciuto fast-food.
Ero parecchio affamata, quella mattina avevo mangiato poco, così divorai il mio panino con hamburger come se non mangiassi da settimane, e Goten mi fissava con un misto di divertimento e sorpresa.
Appena me ne accorsi iniziai a mangiare più lentamente e diventai rossa come un peperone.
< avevi fame, eh? > mi chiese < già, tu non mangi? > chiesi vedendo il suo cibo intatto < oh, si >
Dopo aver finito di mangiare, uscimmo dal fast-food e passeggiammo senza meta, lasciando il mondo dietro di noi, come se ci fosse nessuno, a parte io e lui.
Poi, dopo diverse ore di vagabondaggio, Goten, mi riportò a casa.
Arrivata a casa, sentì un dolce profumo di torta al forno, poi vidi nonna < oh, tesoro! finalmente sei arrivata, tuo padre e tua madre erano molto preoccupati.Vuoi una fetta di torta? > disse esibendomi un enorme sorriso < no,nonna,ma graz... > non potei finire la frase, che mamma mi strinse tanto forte da spezzarmi le ossa < oh, Bra, tesoro mio. Stai bene? Hai fame? > non riuscì neanche a iniziare la frase che arrivò papà, che mi fece il terzo grado < dove sei stata? cosa hai fatto? con chi eri? perchè il tuo cellulare era spento? > mi chiese con uno sguardo investigatore che non accettava scuse < bè, ecco... io... > cosa fare? dirglielo? ma si, dopo tutto non era successo niente, quindi perchè no?
< ero... ero con Goten, ma non preoccuparti-mi affrettai ad aggiungere-non è successo niente> mio padre, poco convinto di ciò che gli avevo detto, mi guardò con un espressione"se non è vero lo ammazzo", ed io lo guardai, con un espressione neutrale, poi andai in camera mia, non avevo fame, volevo e dovevo fare solo un cosa: chiamare Pan.
< Pan, Pannuccia cara, rispondi. >la pregai mentre apettavo che rispondesse < Pronto? > < pronto, ciao Videl, sono io Bra, mi passeresti Pan, per favore? > < oh, si un attimo...PAN...TI VOGLIONO AL TELEFONO...è BRA >urlò Videl, Pan aveva sempre lo stereo a tutto volume.
< si Bra, che c'è? > < ti devo raccotare un cosa importantissima. Vieni immediatamente! > < non puoi dirmelo al telefono? > < no,non posso. Dai Pannuccia cara > Pan odiava essere chiamata così, e avrebbe fatto di tutto per non essere chiamata così.
< Ok, sono lì >
Appena arrivata le raccontai tutto.
< sono felice per voi > mi disse allegra
< ma che dici Pan! e poi, non preoccuparti, io sono troppo piccola per lui, non mi vedrebbe mai come una ragazza normale, ma la sorella del suo migliore amico.
E poi lui sarà fidanzato, no? >
< no, che io sappia > disse Pan facendomi un sorriso complice.
< che tu sappia >le ricordai
< e poi, è inutile illudersi non si accorgerà mai di me > dissi con la tristezza dipinta sul volto.
< perchè no, scusa? > avremmo voluto continuare a chiacchierare ma lo stupido orologio suonò dichiarando che fossero le 8 e Pan dovette andarsene.
Così rimasi sola, con i miei problemi che frullavano nella testa.

EHH, ho finalmente finito di copiare il primo capitolo, spero vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 3
*** Cap.n°3 matematica , che disastro! ***


goten e bra in love cap.3
cap. n3°matematica che disastro

vorrei ringraziare: vegetina94,bra94,saphira e angelo azzurro per aver recensito crudele metà, sopratutto bra94 che ha recensito goten e bra in love(mi fa piacere che ti piaccia^^), e anche chi la solo letta.
vi prego di recensire tutti, devo sapere se vi piace o no, e se devo continuarla, comunque spero che questo chappy vi piaccia, ora vi saluto e vi lascio alla lettura.
bacioni Gobra1095.

Il giorno dopo mi svegliai alle 7e30, la scuola quel giorno non c'era.
Scesi giu a mangiarela la colazione.
chiesi a nonna < si, tesoro. Sai, ieri tuo padre si è mangiato tutta la torta, e tu non ne avevi assaggiato neanche una fetta. >mi spiegò < ieri non avevo fame, nonna > dissi, non riuscendo a trattenere un sorriso, e la nonna mi guardò curiosa, ma poi mi fece un sorriso di una che ha capito tutto < nonna, non è come pensi > dissi prendendo una fetta di crostata, sperando che chiudesse qui il discorso.
Ma, meno male, arrivò mamma, che le chiese aiuto. Non ero mai stata così contenta di sentire mamma.
Dopo aver mangiato, andai a vestirmi, avevo voglia di uscire con Pan e fare 2 chiacchere con lei.
Mi misi una mini-gonna con una maglietta a maniche corte rossa. Mi cambiai, non potevo vestirmi in quel modo, ero troppo scoperta, non volevo sembrare una spogliarellista.
Allora mi misi una gonna verde lunga fino ai ginocchi e una camicetta azzurra.
Mi levai immediatamente quella roba.
Non potevo andare in giro vestita come Sally di Grease.
Guardai il mio armadio: non avevo che mettermi!
Dopo molto tempo decisi di andare sullo sportivo: un jeans a vita bassa, una maglietta arancione e scarpe da tennis.
Mi chiesi se poteva andare "ma si, Bra non è male così. Ora devi chiamare Pan! "pensai, presi il telefono e la chiamai, dopo poco arrivò e rimanemmo in camera a chiacchierare e scherzare, da buone amiche.
< comunque che ne dici di uscire a fare shopping? >le chiesi.
< ok >.
E così uscimmo di casa.
Indossai chissà quanti abiti ma in tutti mi sentivo di starci male trovavo, anche se piccola, un imperfezione, mi sentivo brutta, al cospetto delle miriadi di donne e ragazze che frequentava Goten.
< no, Pan, neanche questo va bene. > dissi porgendogli un vestitino davvero grazioso, ma che evidenziava la povertà del mio seno.
< ma, Bra, che ti prende? Questo è il 3° vestito che butti via! Cosa è che non va? >mi chiese Pan
< è carino,ma mi stringe troppo il petto >
Pan, capendo tutto mi prese a sola nel camerino
< Bra, che ti prende? Sei bellissima, e non è vero che non hai seno se è questo che ti turba. Ora fammi un sorriso e riprendi la tua "grinta da svaligiatrice di negozi" > mi scappò un sorriso dopo che Pan mi disse questo e ripresi la mia "grinta da svaligiatrice di negozi".
Dopo aver fatto compere decidemmo di andare in una gelateria dove prendemmo 2 gelatoni, io alla fragola e panna, e Pan al cioccolato.
Rimanemmo un pò lì, a parlare, dopo però si fece tardi, e decidemmo di andare a casa.
Per tutta la strada ci siamo messe a chiaccherare, poi le chiesi < vuoi dormire a casa mia? Tanto domani è Sabato, e non c'è scuola >
< no, scusami, ma se prendo un altro brutto voto in mate, mamma mi ammazza. > io la guardai spaesata, poi mi ricordai tutto.
< oh, no, il compito di Lunedì! >

la salutai imbronciata.
Entrai lentamente a casa, più tardi arrivavo più tardi dovevo studiare.
< ciao cara,è andata bene la giornata? >
< si >dissi sbuffando
< e allora cosa è quel faccino triste? > mi chiese dolcemente
< niente, è che Lunedì ho compito >
< oh, tesoro, so che ce la farai,hai il cervello di tuo nonno e tua madre. > io, rincuorata
salì su, in camera mia.
Io, principessa dei sajan, non sarei stata messa sotto da semplici numeretti!
< PER MILLE SANDALI! Ho sbagliato anche questa equazione! >buttai a casaccio il foglio strappato, con l'espressione.
Il foglio sbattè contro qualcosa, o meglio qualcuno, che era entrato da poco nella mia stanza.
Era Goten.
< ops! scusami non ti avevo visto. >
< non preoccuparti ero nella stanza di Trunks, ma poi ti ho sentita urlare e così sono venuto qui. Ma cosa ti è successo? > < oh, niente solo matematica. >
< posso darti una mano, se vuoi. Me la cavo, sai, Trunks tempo fa mi ha aiutato >
< se non ti dispiace... >
< come potrebbe? >
Goten era al mio fianco, guardò il mio quaderno tutto scarabocchiato, sorrise e prese un foglio bianco e mi spiegò tutto passo per passo, e capì le miriadi di errori.
Sentì le guance bruciare, le gambe tremare e il mio cuore batteva talmente forte che avevo paura che lo potesse sentire!
"Possibile che solo stargli accanto mi fa quest'effetto! Speriamo che non se ne accorga" pensai.
Ma che se ne fosse accorto, o no, mi sembrò di vedere i suoi occhi, così neri e profondi, inumidirsi e dilatarsi.
Stava pensando solo alla matematica?
Studiammo per tutta la sera, era bellissimo stargli accanto, accanto alla sua voce calda
e profonda.
Entrambi cercammo di stare svegli, ma alla fine il sonno ebbe la meglio.
E senza accorgercene dormimmo mano nella mano, vicini!
Mi svegliai grazie a un testardo raggio di sole, e lo vidi accanto a me che stringeva la mia mano!
Decisi di andare giù a mangiare, però prima volevo ringraziare Goten, ma senza svegliarlo.
Allora decisi di scriverglielo nella mano, quella mano che mi aveva stretta tutta la notte.
"grazie per ieri sera Bra"

spero vi sia piaciuto il chappy, il prossimo sarà sotto il punto di vista di Goten.
vorrei chiedervi di recensire siete in all'incirca 80 a leggerlo ma solo bra94 mi recensisce, ho bisogno di sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 4
*** Cap.n°4 chiaccherata fra fratelli ***


goten e bra in love cap.3°
cap.n4°una chiaccherata fra fratelli
Come vi ho detto nel capitolo precedente questo chappy è sotto il punto di vista di Goten.
Vorrei ringraziare bellixima per avermi fatto vedere che mancavano i discorsi diretti (certo, potevi essere più delicata nel dirlo, dato che da poco sono nel sito e non ho ancora ben capito come funziona il programma per scrivere; ti consiglio di scrivere anche tu per capire meglio) , comunque ora ho sistemato tutto, spero che ora vada meglio e ti faccia più piacere leggere la mia fanfic, vorrei ringraziare moltissimo Lorigeta per il supporto morale e farle i complimenti per le sue fanfic sopratutto "Una principessa ribelle"che secondo me è originale; vorrei ringraziare anche_videl_, mi fa piacere che ti piaccia (ti capisco per mate a volte anch'iola odio^_^)
Gobra1095

Mi svegliai di soprassalto, un urlo mi distrusse l'udito e mi trovai davanti 2 occhi scuri, freddi e decisi.
Vegeta mi guardò impassibile, e mi urlò < CHE CI FAI NELLA STANZA DELLA MIA BAMBINA! ESCI IMMEDIATAMENTE! N-n-n-non l-l-l-l'avrai m-m-m-mica toccata? > mi chiese preoccupato come non l'avevo mai visto.
< no, non è successo... > prima di poter dire qualsiasi cosa Vegeta mi prese la mano e mi urlò< brutto porco! cosa hai fatto alla mia bambina? > mi guardai la mano, e feci una piccola risata e subito gli spiegai tutto
< non è come pensi,Vegeta, io e Bra ieri sera abbiamo solo studiato. > Vegeta mi scrutò severo, per vedere se mentivo o no.
Vegeta mi conosce troppo bene, sa quando mento o no.
A volte, mi sembra che mi conosca più di mio padre.
Comunque sia, Vegeta capì che non gli stavo mentendo, ma volle precisarmi < se ti avvicini solo di un milimetro a Bra, non vedrai più la luce del sole > detto questo mi lasciò andare.
Scesi giù a fare colazione e trovai la sig. brief occupata a preparare la colazione < 'giorno caro, hai fame? vuoi thè, caffè o latte? > mi chiese sorridente la sig. Brief
< una tazza di caffè, se non è di disturbo >
< per un bel fustacchione come te, questo e altro! sai che somigli molto a tuo padre? > disse facendomi arrossire. Proprio in quel momento arrivò Bulma che mi chiese
< Goten, hai dormito qui? >
< si, è stato un incidente, ho aiutato Bra in matematica e ci siamo addormentati >
Non avevo fatto nulla, perchè non parlarne? Ma ero sicuro? Sicuro che quella sera non fosse successo niente? Ma non ciò che pensate voi, ma qualcosa di più profondo e completamente diverso.
Presi velocemente il mio caffè, e poi andai a casa.
Nel mio tragitto pensai solo a una cosa, anzi a una persona : Bra.
Cosa fare? Con chi parlarne?
Di solito, per queste cose chiamavo Trunks, ma non potevo dirglielo, Bra è sua sorella!
E allora con chi?
Mentre volavo sui Monti Paoz, mi ricordai che mamma era a casa di Gohan, così mi dirigei a casa di mio fratello.
Ma certo! Con chi parlarne, se non con Gohan?
Dopo pochi minuti di volo arrivai a casa di Gohan.
Appena bussai alla porta, mamma corse ad aprirmi, ed ad abbracciarmi.
< mamma, per favore, lasciami. >
mi disse sorridendo Videl vedendo mamma abbraciarmi, come se erano secoli che non mi vedeva.
< ciao zio. Come mai vieni qui di prima mattina? > chiese innocente Pan, ma io sapevo che voleva dirmi " perchè rompi a quest'ora? "
Cercai di ritorcerle contro quella domanda < perchè? Ti dà forse fastidio la mia presenza? > Pan stava per controbattere, quando mamma ci disse
< finitela, sembrate dei bambini. Adesso che siete maggiorenni vi potreste comportare come tali! > e già, Pan è maggiorenne, più precisamente 18, mentre io ne avevo 32 (nda Trunks 33, Bra 18)
< 'giorno a tutti, oh ciao Goten, come stai? Hai già fatto colazione? > mi chiese Gohan
< si, grazie lo stesso. > intanto Gohan iniziò a sorseggiare del caffè, mentre mamma e Videl si misero a parlare.
< Chichi, che ne dici di andare al lago di cui ti ho parlato tempo fa, oggi? >
< per me va bene - disse mamma rivolgendosi poi a me - sempre che qualcuno non abbia altri impegni! > disse severa.
< no mamma, non ho altri impegni >
disse mamma euforica, ed iniziò ad elencare svarianti dolci e i suoi piatti tipici.
Iniziò a venirmi l'aquolina in bocca.
< ok, allora ci andiamo all'una? > chiese Videl
< si >
< allora mettiamoci all'opera! > disse Videl.
Mamma e Videl iniziarono a cucinare, mentre Pan era salita in camera sua, a studiare matematica, e Gohan leggeva tranquillamente il giornale.
Questo era il momento giusto per parlargli.
< emh, Gohan? >
< si? >
< ecco io, si ... bè... vorrei parlarti di una cosa. >
< dimmi. >
< io preferirei dirtelo dopo >
< perchè ? > mi chiese senza alzare gli occhi dal giornale
< vorrei dirtela a quattrocchi. >
< mi devo preoccupare? > mi chiese alzando lo sguardo serio quasi spaventato
< no, ma ho bisogno di confidarmi. > Gohan annuì e abbasso lo sguardo e mi chiese
< ti dispiacerebbe aiutare Pan in matematica? >
< no, figurati! > mentì spudoratamente.
Aiutare quel mostro ?! Bra era un altro discorso, lei è dolce, simpatica e... terribilmente bella!
"No Goten! Bra è solo la sorella del tuo migliore amico, per questo gli hai fatto questo favore, e ora lo farai per Pan che è tua nipote" mi cercai di convincere.
Salì in camera sua, e dopo una bella dose di : "che cosa vuoi?";"perchè non ti compri una casa tutta tua?";"ma te ne vuoi andare?" iniziammo a studiare.
Dopo un pò Videl ci chiamò per andare al lago.
Ci sistemammo all'ombra di un albero, a pochi metri dal lago.
Era tutto magnifico, avrei voluto mangiare tutto ma tutti aspettamo Gohan, che stava prendendo le ultime cose dalla macchina.
Dopo non molto arrivò, mangiammo e ridemmo un sacco.
A volte invidiavo Gohan, invidiavo quell'armonia che sapeva tenere in famiglia, mentre io non sapevo tenere un rapporto per più di 23 mesi.
Non ci mettemmo molto a ripulire tutto quello che Videl e mamma avevano cucinato.
Dopo aver sistemato tutto, mamma, Videl e Pan, andarono a parlare di "cose da donne".
Così, io e Gohan rimanemmo soli, distesi nel verde, finchè Gohan non si alzò < allora Goten, cosa dovevi dirmi di importante? > disse mentre lanciava un sassolino nel lago < bè, ecco, io conosco una ragazza... >
< Goten, lo sai che io non me ne intendo di ragazze. >
< eppure tu alla mia età eri già sposato! >
< si, ma era diverso. Io... bè, continua. >
< io conosco questa ragazza da molto tempo, e credo di iniziare a provare qualcosa per lei. >
< hai provato a dirglielo? >
< non posso. >
< perchè? >
< perchè, se poi ci lasciamo, non perderei solo lei >
< tanto per sapere, chi sarebbe la ragazza ? >
< bè... Bra >
< Bra?! Questo si che è un problema! >
< che fare? >
< devi rifletterci, Goten, devi riflettere, e molto >
< papà! zio goten! >disse una voce irritante
< andiamo! > così io e Gohan dovettimo abbandonare la nostra discussione.
< perchè c'è ne andiamo così presto? > chiese una volta in macchina la mia unica nipote
< perchè dopodomani, una certa persona, ha compito e deve studiare! > disse severa e arrabbiata Videl.
Pan non è mai stata un mito in matematica, dopo aver preso l'ennessimo 2, della sua collezione, Videl decise di abolire diverse uscite (nda quella del giorno prima era un eccezione).
< uffa, la matematica è difficile! e non la capisco! >
< è proprio per questo motivo che esistono gli zii! > disse quel disgraziato di mio fratello
< cosa? > dicemmo all'unisono io e Pan.
< si, Goten è bravo in matematica e ti darà una mano >
< no, non sono bravo, me la cavo. Ma perchè non glielo chiedi a Trunks, lui è più bravo! >
< perchè lui lavora. >
< bè, anch'io! >
< fare il cameriere part-time non occupa la giornata, come fare il direttore della c.c.> < uffa, va bene, ma vedi che faccio 2 lavori, e se mi ascolta non gli spiegherò più niente >
< ti ascolterà, se ha voglia di uscire! > disse Videl.
Dopo non si parlò più, ed io, con tutto quel silenzio, mi trovai a pensare Bra.
"come dirglielo? No, non devo dirglielo, non voglio che soffra per colpa mia, ma la amo! no che dici Goten! tu non la ami."
ho finito anche questo capitolo, bè non mi resta che dirvi buon mercoledì delle ceneri e mi raccomando recensite!

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Capitolo 5
*** Cap.n°5 una triste scoperta ***


goten e bra in love cap 5

Cap. n5° Una triste sorpresa

In questo chappy ritorniamo nel punto di vista di Bra (non credo che ce ne saranno altri sotto il punto di vista di Goten, ma credo, non l'ho ancora finita^^") come avrete capito dal titolo Bra avrà una triste sorpresa... ora basta non fatemi anticipare niente!
Allora bacioni e buona lettura!
Gobra1095

Dopo aver "ringraziato" Goten, uscì dalla mia stanza.
Ma mi
fermai al ciglio della porta ad osservarlo
"quanto è bello quando dorme. E' così tenero e dolce, ma guarda che vado a pensare!"
Arrossendo, uscì dalla mia stanza e scesi le scale, e mi ritrovai una figura, sempre sorridente, che mi chiese
< 'giorno cara, hai fame? Ho appena preparato la colazione. >
le dissi sorridendo.
Divorai tutto quello che nonna aveva preparato, con tanta voglia di uscire.
Quasi mi facevo schifo!
Io sono sempre innamorata di Goten, "ma io e lui, sarebbe impossibile" pensai.
Così mi creai dei chiodi, e Michael era il mio chiodo e il mio fidanzato.
Ogni volta che uscivamo pensavo solo a Goten.
Ogni volta che gli dicevo "ti amo" mi sentivo una lurida bugiarda.
Mentivo a lui e a me, dicendomi che un giorno mi sarei accorta di quanto lo amavo.
Aspettavo e aspettavo, ma quel giorno non arrivava.
Dopo aver mangiato salì su a risolvere il dilemma giornaliero.
Ovvero: "cosa mettermi oggi?"
Dopo vari minuti, optai per un jeans a sigaretta, una maglietta bianca a maniche lunghe, ma di cotone e una giacchetta smanicata di jeans.
Mi vesti nel mio bagno (nda ovviamente^^") e dopo vari minuti, utilizzati a truccarmi, scesi giù, nel garage, dove c'era la mia amata moto.
Mi era costata parecchio (ndbra non sapete che fatica, convincere i miei sopratutto papà!).
Posai la borsa dove prima c'era il casco, e me lo misi.
Stavo per partire, quando una voce mielosa, mi chiese < Brauccia, dove vai cara? Da Michael? >
< Si nonna, ma non dovrei tardare tanto, in ogni caso ho il cellulare > e partii.
L'aria mi accarezzava dolcemente, adoro quella sensazione di libertà, quando il mondo troppo complicato, finalmente mi lascia libera, libera di sognare il mio amore impossibile e di volare via da questa crudele realtà.
Tra poco sarei arrivata da Michael, ma era il contrario di ciò che avrei voluto fare.
Mi odiavo per questo.
Anche se controvoglia, bussai, sentivo degli strani rumori dentro l'abitazione, la tv doveva essere accesa.
Dopo qualche minuto mi venne ad aprire.
< finalmente sei arrivato, se aspettavo ancora, me ne sarei andata. > dissi facendo l'offesa
< bè, hai fatto bene a rimanere, piccola >
< si, ma non chiamarmi più così. > dissi mettendo le braccia conserte, e il broncio.
Lui mi guardò abbozzò un sorriso dolce e poi mi baciò.
Entrammo a casa sua, e ci baciammo ancora, finché il suo cellulare squillò.
< pronto? A si... oggi? Alle 4 ... si, si va bene, ciao >
< chi era ? > gli chiesi
< un mio amico depresso, si è lasciato da poco con la sua fidanzata ed è molto triste... >
< si, si capito oggi non usciamo. > dissi seccata
< oh, dai, piccola. Anch'io vorrei rimanere con te, ma sarà per la prossima volta > e detto questo si avvicinò a me per baciarmi, ma mi scansai, e lui mi guardò stranito < sarà per la prossima volta! > gli risposi.
Tornata a casa una voce un tantino alterata mi chiese < Bra Brief dove sei stata! > mi voltai, era mamma "ops, non le ho chiesto se potevo uscire!"
< ehm... scusami mamma, se non te lo chiesto, ma tu dormivi e non volevo svegliarti. > mi giustificai
< va bene, ma ti conviene salire su a studiare, ti ricordo che dopodomani hai compito di matematica! >
< uffa, sto salendo. > dissi salendo, quando ...
< ma dimmi... > mi chiese curiosa mamma < ieri tu e Goten... >
< no, non è successo assolutamente niente. > dissi arrossendo
< ti ricordo, che ho avuto anch'io 18 anni, anche se molto tempo fa. > disse sorridendo
< mi dispiace, ma non è come credi. >
< umpf... va bene > disse un pò triste.
Alla fine riuscì ad arrivare nella mia stanza e incominciai a "studiare", inutile dirvi dove volavano i miei pensieri ^_^ .
Goten, arrossivo solo a pensarci!
Come avrei potuto continuare ad affogare i miei sentimenti più profondi?
Passai due buone ore a studiare matematica, finchè si aprì la porta, e trovai una felicissima Bulma.
< che succede? > chiese, facendo finta di non saperlo.
Conosco quell'espressione, e significa una sola cosa : shopping con papà!
< oggi esco con tuo padre a fare shopping > disse tutta gongolante.
< mi dispiace, cara, ma non posso portarti con noi > disse ricomponendosi
< mi raccomando, studia mentre io sono fuori. Ah, prima che me ne scordi, i tuoi nonni sono fuori da amici e tornano stasera >
< quindi sono sola > chiesi sperando con tutta me stessa che si fosse dimenticata di Trunks
< certo che no, cara. Rimarrai a casa con Trunks. > disse facendo cadere a terra tutte le mie speranze.
Io e Trunks non litighiamo molto, ma lui mi avrebbe fatto studiare nel vero senso della parola!
< il pranzo è nel frigo, ciao tesoro mio > disse stampandomi un bacione sulla guancia.
Rimasi nella mia stanza, e decisi di studiare seriamente, dimodochè Trunks, mi potesse dare il permesso per uscire.
Dopo qualche ora decisi di fare una pausa, presi la mia borsa e aprì furtivamente la mia porta-finestra.
L'avevo appena aperta, che un tossicchiò mi portò via dalla mia evasione.
2 grandi e, a volte severi, occhi azzurri mi stavano fissando contrariati < Bra, dove stai andando? >
< io stavo andando a prendere un pò d'aria >
< con la borsa? > mi chiese guardandomi freddamente < e va bene, stavo andando via, ma ho studiato! > dissi con lo sguardo più vero e innocente, che solo io e mamma sappiamo fare.
< d'accordo, fammi vedere >
Io gli porsi il mio quaderno e lui farfugliò qualcosa di incomprensibile, e poi < Bra, non ci credo! è tutto giusto! > mi disse sorpreso
< allora posso uscire? > chiesi speranzosa.
detto questo gli buttai le braccia al collo e gli dissi < Oh, Trunks grazie, sei il fratello migliore del mondo > Trunks arrossì un pò, dopo questa affermazione.
Uscì e chiamai Marron.
tut, tut, tut...< pronto? >

< ciao Mar, hai da fare oggi? >
< no, facciamo compere > mi chiese
< va bene >
< solito posto, solito orario? > (ndbra ci conosciamo molto bene e a volte i nostri discorsi sono molto botta e risposta^^)
< certo! Ciao. >
< ciao. >
Il solito posto era una gelateria al centro, proprio vicino a diversi negozi, secondo me è un punto strategico per riposarsi quando si è stanchi dello shopping (ndbra o l'accompagnatore^_^).
Mentre l'aspettavo ordinai 2 gelati, tanto sapevo che non ci avrebbe messo troppo.
Infatti dopo poco arrivò.
< ciao Mar, ti ho preso un gelato, mentre ti aspettavo >
< grazie Bra, allora mangiamo e ... > mi chiese anche se sapeva la risposta
< vestiti, accessori, scarpe, ecc. come sempre. >
Mangiammo velocemente e poi andammo fuori.
< Bra, tanto per cambiare, che ne dici di cambiare negozio ne conosco uno nuovo e parecchio bello, me ne ha parlato mamma. >
< si, perchè no >le dissi.
Il negozio, anzi il centro, non era affatto male, era grandissimo e bellissimo.
Io e Mar rimanemmo davanti all'ingresso a contemplare il meraviglioso centro.
Entrammo, solo dopo esserci accertate che non fosse solo un sogno.
Se prima ci sembrava grande,ora non lo era più.
Più che un centro sembrava, una piccola città!
< Allora, Mar, da dove iniziamo? > chiesi sfregandomi le mani.
< mamma mi ha detto che in quel negozio c'è quel jeans che cercavamo con lo sconto del 50% >
< che aspettiamo, allora? > chiesi allegra.
Così andammo a "salvare dalla solitudine" quei poveri jeans.
Dopo un pò decidemmo di andare in un negozio d’intimo e calzature.
< intimo e calzature? > le chiesi
< ho visto dei collant arancioni. >
< ok >
Entrammo nel piccolo negozio, ma ben arredato.
Una commessa dai ricci biondi e gli occhi verdi ci chiese < posso aiutare? >

< oh, così va bene? > disse facendoci vedere dei collant arancioni molto carini
< si, va bene. Avete una seconda? > chiese Mar
< si, aspetti, è nel magazzino, vado > disse allegra la signorina.
Io e Mar aspettammo per almeno 15-20 minuti, finchè io, all'estremo della pazienza, andai nel magazzino, dove si era volatilizzata la ragazza bionda.
Avanzai a passo veloce verso la porta.
Arrivata davanti alla porta, all'inizio esitai, poi aprì...
Ciò che vidi fu uno spettacolo spaventoso, sentì gli occhi bruciarmi e delle lacrime calde scivolare lente sulle guance.
No, non era possibile!

Cosa avrà visto Bra da farla piangere? Lei, principessa dei sajan, cosa può averla fatta diventare fragile, fino a farla piangere? Vediamo se indovinate!
Chi indovina vince... la soddisfazione di aver capito^-^
bacioni vostra Gobra1095

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Capitolo 6
*** Cap.n°6 l'incidente ***


goten e bra in love cap6
Cap.6 L'incidente

In questo capitolo scoprirete cosa ha visto Bra.
Curiosi? Allora perdiamo un pò di tempo con i ringraziamenti(nda anche se per me non è tempo perso): Hinata_S_I_TT 4EVER, grazie mille per i complimenti(sono tutta rossa^_^) e sopratutto per aver messo la mia storia nei preferiti, spero che questo capitolo sia di tuo gradimento, anche se, come avrai capito, non è molto allegro; vorrei anche ringraziare Edward son, mi fa piacere che i miei capitoli non ti annoiano.
Il chappy non è molto lungo, quindi non dovrei annoiarvi per molto.
Buona lettura a tutti,
Gobra1095.

No, non era vero!
Il mio Michael si stava baciando con quella bionda!
Sentivo che stavo piangendo, ma non potevo, lui non si meritava le mie lacrime.
< Bra, io ... > la mia testa mi faceva vedere le immagini più romantiche della nostra vita insieme.
Feci un passo indietro, dovevo andarmene, Michael si stava avvicinando a me, allora io corsi via velocemente.
< Bra, aspetta! > mi disse Marron, Michael mi seguiva, ma non volevo vederlo, non volevo che mi vedesse, non avevo niente da dirgli, aveva bruciato tutta la mia fiducia.
Mamma me lo aveva detto : capisci quanto tieni a una persona solo quando la perdi.
Ma io non lo amavo! o si?
Ma se non lo amavo perchè scappavo via?
La testa mi faceva male, ma non la sentivo, perchè il dolore della testa non era paragonabile a quello del cuore.
Lo sentivo andare in pezzi.
Grazie alla mia natura di sajan, non mi era difficile essere più veloce di Michael, appena uscita avrei voluto volare, ma la mia cara sfortuna non si smentisce mai: pioveva.
Io non so volare quando piove così forte.
Ero completamente bagnata, ma non mi sarei fermata, dietro di me c'era Michael, ma la stanchezza era troppa, e alla fine mi fermai.
Misi le mani nelle ginocchia e cercai di respirare nonostante il mio respiro affanato.
All'improvviso sentii una mano nella spalla e una voce rotta
< B-b-b-bra, per favore... ascoltami, fammi spiegare. > io mi misi dritta e gli urlai, su tutte le furie
< VATTENE, HO CAPITO TUTTO, E COSì ERA LEI L'AMICO DEPRESSO? EH? >
< Bra, io ... > disse avvicinandosi a me
< NO, LASCIAMI IN PACE! NON TI VOGLIO PIù VEDERE! > dissi correndo via.
Mi aveva fatto troppo male, ero troppo confusa per parlargli.
Mentre correvo via, cercai di asciugarmi le lacrime, non riuscivo più a vedere, era tutto confuso, saranno state le 6 o le 7, attorno a me c'era molto buio, c'erano solo alcune luci, che all'inizio non capii cosa fossero, e continuai a correre.
A un certo punto mi voltai a sinistra e vidi delle luci avvicinarsi, molto velocemente, che non ebbi il tempo di allontanarmi e sentii qualcosa sbattere contro le mie gambe, qualcosa di duro, talmente duro, che mi sentii spinta indietro.
Mentre cadevo, vidi diverse immagini : papà, mamma, Trunks, Pan, Marron, Goten e Michael,
< Bra ! > e poi il buio.

Bè, spero di non avervi deluso.
Complimenti a chi ha capito.
Anch'io dopo aver finito di scrivere il capitolo precedente mi sono immaginata, che avreste detto che era Goten, ed ero tentata nel cambiare, ma ... lo scoprirete dopo il perchè!
Comunque, che bella confusione!
Bra chi ama? Goten o Michael?

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Capitolo 7
*** Cap.n°7 L'incidente(sotto il punto di vista di Goten) e la promessa ***


goten e bra in love cap7
Cap. 7° L'incidente(sotto il punto di vista di Goten) e la promessa

Questo capitolo racconta l'incidente visto da Goten, ma naturalmente, l'avrete già capito ^-^ ; quindi andiamo velocemente ai ringraziamenti: Edward Son, grazie mille per la recensione, ogni volta che ricevo le tue recensioni, mi sento carica di energie e pronta per scrivere un nuovo capitolo^-^ grazie.
Bacioni Gobra1095

Ero da poco tornato a casa che la pace finì con due semplici parole: < Zio Goten! > uffi, non c'è mai un attimo di pace!
< STO ARRIVANDO! > urlai dalla cucina.
Avrei preferito fare uno spuntino prima di andare da quel mostro.
Non si poteva fare niente in quella casa con quel mostro tra i piedi! E da quando e' nata che tutti la privileggiano, non che sia geloso, ma perchè è teribbilmente antipatica e arrogante.
< ti sbrighi?Arrivi per l'anno prossimo? > mi chiese la mia nipote simpaticona.
< senti, Pan io ho altro da fare, quindi non perdiamo tempo con le tue battutacce > le spiegai.
< bè vai a farle! > < si, e poi chi ti aiuta in matematica? > < papà > < mio fratello ha già una classe a cui badare! > < si, ma ha anche una figlia > < e piuttosto rompiscatole > e Pan, mi guardò con uno sguardo di ghiaccio.
Avrebbe gelato il sole, se lo avrebbe voluto, con quello sguardo.
A volte mi domando da chi mai abbia preso, Videl non è come lei, da giovane era un pò ribelle, ma non come Pan.
< Perchè non vai ad aiutare Bra? > lo sapeva? sapeva che aveva aiutato Bra in matematica? Ma che domande? Certo Pan è la migliore amica di Bra(ndgoten a volte mi domando come Bra possa avere certe amiche). Ma solo ieri ho aiutato Bra, e oggi Pan è stata tutto il giorno con me! Forse non lo sapeva, e lo aveva detto solo per dar aria a quel forno, che lei si ostinava a chiamare bocca.
Pan vedendomi spiazzato mi chiese < che c'è, ho detto qualcosa di male? > poi si avvicinò a me, per capire meglio, < ma niente, Pan, non hai detto niente di male. > dissi sorridendo con una mano dietro la testa.
< so io cosa ho detto , per mandarti in confusione: Bra > < ma, no che stai dicendo! E poi noi non dovremmo
studiare? > dissi cercando di cambiare discorso, ma Pan riattacò subito < dai, lo so che ti piace! > < no che non lo sai, Pan, tu non sai proprio niente, neanche la matematica, ed è per questo che sono qui > dissi, cercando di rigirare la frittata, anche se con Pan è difficile < io non sono brava in matematica, ma certe cose si capisco > < e da cosa? > mi scappò < dai i tuoi sguardi. > < bè ti stai sbagliando alla grande. A me non piace Bra, cioè, è carina, e... > < si, ho capito, meglio non parlare di Bra o diventi tutto rosso. Allora me la spieghi questa matematica o no? >chiese finalmente, chiudendo il discorso.
studiammo per un pò poi il mio cellulare scquillò.
< pronto? > < ciao Gotenuccio! Come stai tesoro? > mi chiese una voce alquanto squillante, avendo capito di chi fosse quella voce decisi di non far sentire niente a Pan, e me ne andai nel balcone < Valese, ti ho detto di non chiamarmi più! > < lo so ma mi mancavi. > < cosa c'è di tanto importante da dirmi? >
< verresti con me al bar satan? > < cosa vuoi da me? > < solo parlarti > < e ti dovrei credere? > < oh, andiamo fidati di me, ho bisogno di dirti una cosa importante. > < va bene, ma niente di lungo ho da fare. > tagliai secco < ok, a dopo > e chiusi la chiamata.
Non volevo andarci, ma non volevo neanche sentire ancora quell'oca.
Io e Valese, come saprete, stavamo insieme.
Ma un giorno lo scoperta con un altro, e da all'ora non l'ho più vista, e ogni volta che chiamava, gli dicevo che non doveva chiamare più, ero nel procinto di cambiare numero di telefono, ma ora mi aveva chiamato per "spiegarmi la situazione", come se non avessi capito!
Ma, magari, dopo mi avrebbe lasciato in pace.
Appena Valese mi vide saltò dalla gioia < Gotenuccio, sei arrivato, meno male, credevo non venissi più! > < eppure sono venuto, cosa vuoi da me? > tagliai corto < volevo solo parlarti, stare con te, perchè, ti dà fastidio? > < si, e molto, quindi sbrigati. > < perchè, perchè ti comporti così? > < perchè?Valese ti rendi conto di cosa stai dicendo? perchè?! > < quella chi? > < quella con i capelli blu! > < chi? Bra? Vedi che ha i capelli celesti, e poi lei non centra niente, sei tu la ragione della nostra divisione, tua e di quel ragazzo di là, perchè non vai da lui? > < vergognati! lei è una bambina! > < una bambina di 22 anni! > < no, hai ragione, il bambino di 32 anni sei tu! > < Valese ma ti senti? ora lasciami in pace che ho ben altre cose da fare, piuttosto che perdere tempo con te!> < si, bravo, vattene, ma sappi, che sono io che ti lascio.> < basta che mi lasci vivere! > e me ne andai.
Ero su tutte le furie. Come si era permessa! Era lei che me aveva deluso, e non il contrario.
Andai nell'unico posto che sapeva farmi stare meglio:
il Pub di Umberto.
Che nome stupido, ma era il pub era il migliore.
Mi misi a bere senza controllo, pensai a Valese e a Bra.
Come aveva fatto Valese a sapere dei miei sentimenti verso Bra, erano talmente evidenti, che anche Pan, lo aveva capito!
Che fare? Bra era troppo piccola, ma anche troppo bella e leggera, per me, "no, io non son e non sarò l'uomo che Bra merita di avere al suo fianco."
Stanco e ubriaco fradicio, decisi, incosciamente, di andarmene con la macchina (ndgoten il pub era molto lontano da casa).
Ero salito in macchina e vedevo parecchio male, mi stroppicciavo gli occhi nella più stupida speranza di vedere meglio, ma niente.
Tutto intorno a me era sbiadito e semprava una foto fatta male, c'erano stupidi luci che fuzionavano malissimo, e diverse strane sagome, che per un pelo schivai, ma alla fine ne vidi una, piccola, e ben delineata, figura, che, nonostante l'alcool, vidi, anche se leggermente, e, senza accorgermene la toccai.
Anzi più che toccarla, la buttai violentemente indietro.
No!Non era vero! Era lei! La mia piccola Bra, cosa le avevo fatto? Mi sentivo un mostro.
< Bra! > gridai inutilmente, uscii dalla macchina e la presi tra le braccia < Bra ti prego svegliati! > la pregai piangendo, senti una voce triste che mi disse
< Goten, io vado a chiamare l'ospedale. > era Marron.
Marron chiamò l'ospedale mentre io, in preda al panico urlavo a Bra di riprendersi, presi la sua mano, per sentire il battito, era viva, ma aveva preso una bella botta, le sarei stato vicino, non l'avrei lasciata.
Il 118 arrivò e io e Marron salimmo nel camion con la mia Bra.
Arrivammo nell'ospedale, e un'infermiera ci condusse lontani dalla mia principessa, mentre la visitavano.
Appena ebbero finito corsi da Bra, non doveva stare sola.
Così, mentre Marron chiamavano i genitori di Bra, io le tesi la mia mano, era tutta colpa mia!
Come avevo potuto farle questo? "Devo starle accanto, e questa è una promessa"

Scusatemi, so che fa schifo, e dovete scusarmi anche per aver mandato un pò in ritardo il chappy, ma ero a corto di idee.
Spero sia accettabile, ditemi cosa ne pensate.

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Capitolo 8
*** Cap.n°8 il fratello migliore del mondo ***


goten e bra i love
Cap.8°il fratello migliore del mondo

Scusatemi per non aver scritto ieri, ma sono stata tutto il giorno fuori, e sono ritornata a casa troppo tardi per scrivere.
Comunque vi vorrei chiedere di recensire, dato che l'unico che mi recensisce regolarmente è Edward Son, che ringrazio con tutto il cuore.
Adesso vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo.
Gobra1095

< Come sta? > chiese una voce tesa e maschile < oh, non è nulla di grave, è solo una leggera frattura, non si è fatta nulla, confronto a quello che le sarebbe dovuto accadere. Mai in vita mia ho visto una persona reagire con così forza, ne deve essere orgoglioso. Pensi, deve solo mettere le stampelle per un mesetto. > disse una voce tranquilla, vivace e femminile; nel tentativo di tranquillizare l'altra voce.
< per quanto rimarrà qui? > chiese, per niente tranquillizzata, la prima voce < credo solo oggi e la prossima mattina, po dopo alcuni accertamenti potrà andare. > disse la seconda voce.
Poi sentii la porta chiudersi e riaprirsi.
< Sono arrivati? > chiese la prima voce < non ancora, ma è questione di tempo > disse un inconfodibile voce femminile: Marron!
Avrei voluto aprire gli occhi, ma non ce la facevo, le palpebre erano troppo pesanti per essere alzate.
< Senti, Goten, io vado a prendere da bere, vuoi qualcosa? > Goten? Che ci faceva lì Goten? Lo aveva chiamato Mar? < No, grazie, non voglio lasciarla sola > disse Goten
< Goten, non è colpa tua. >
< ma se si sveglia? >
< ci sto io. >
< no, Mar, ma grazie. Tu vai pure a bere >
< Tu non vuoi niente? >
< niente. > e Marron se ne andò.

Ma dove ero? In ospedale?! Che mi era successo?
Iniziai, a ricordarmi tutto: le luci, le immagini e la macchina.
Non ricordo di averla vista, ma di averla sentita, con la gambe.
Le gambe! Non riuscivo a muoverle, come se fossero legate, "ma no, che dico è gesso" pensai .
Iniziai, lentamente ad aprire gli occhi, e vidi (ndbra alla mia destra)la figura di un uomo, Goten!
Aveva le mani sulla testa e tremava da un leggero pianto.
Sentii un brivido nel cuore. No, quello non era il Goten che conoscevo!
< Goten > lo chiamai senz'accorgrmene. < Bra, tu... tu stai bene? > mi chiese singhizzando con gli occhi lucidi. < si, ma tu non hai una bella faccia > < bè non che l'abbia mai avuta! > ironizzò lui sorridendo come sapeva fare lui: era tornato in sè!
Vedendolo così felice scappò anche a me un sorriso.
< mi dispiace > disse tornando serio, < per cosa? > cosa mai avrebbe potuto farmi? < Per l'incidente, non ti avevo vista e andavo troppo veloce. Ho sbagliato io e ora ti tocca pagarne le conseguenze. > disse enormemente dispiaciuto.
Cosa? Era stato lui l'uomo nella macchina? No, non era vero.
Lo guardai nei suoi scuri occhi color pece < Quindi eri tu, quello della macchina. > lui abbassò lo sguardo e annuì leggermente.
< oh, mi dispiace. > gli dissi, e lui mi guardò stupefatto, poi gli spiegai < se io non avessi corso questo non sarebbe successo > era solo colpa mia. disse abbraciandomi e stringendomi forte a sè, con estrema dolcezza.
Tutte queste carezze finirono bruscamente con l'aprirsi violentemente della porta. Era mamma non e urlava il mio nome e mi abbracciò < oh, tesoro, tesoro mio. Come stai? > disse con le lacrime agli occhi < mamma non ti preoccupare, sto bene. > < invece c'è da preoccuparsi! > disse arrabbiata mamma. < mamma, dove papà e Trunks? > cercando di girare la frittata, < stanno arrivando, ma non cam... > si aprì la porta, ed uno scontrossisimo Vegeta entrò, e andò incontro a Goten e lo prese per la camicia < ti avevo avvertito, lo sai che non mi piace ripetere le cose! > disse con gli occhi aperti come fessure.
Di che parlva? Comunque decisi di intervenire, prima che papà lo ammazzasse.
< papà, Goten non centra niente >
Lui fece finta di non avermi sentita, e lo strinse più forte, ma, grazie al cielo, arrivò Trunks, che gli spiegò tutto quello che era successo, e la mamma aggiunse che se non avesse lasciato Goten avrebbe rotto la gravity room.
Allora papà, anche se rilutante, lasciò Goten.
Mamma mi guardò e mi disse < noi abbiamo un discorso in sospeso > ma Trunks, capendo le sue intenzioni, mi salvò guardandomi dolcemente, mi chiese < come stai? > < bene. > < questo è l'importante, vero mamma? > mamma annnuì sorridendo: non sarebbe mai cambiato il suo primogenito.
Trunks mi abbracciò affettuosamente, e mamma e papà, finalmente, ci laciarono in pace.
Non c'è che dire Trunks è il fratello migliore del mondo. Appena mamma, papà e Goten se ne andarono gli sussurai < ti voglio bene fratellone! >

Se c'è qualcosa che ho scritto male o non capite ditemela, quindi recensitemi, ditemi come vi sembra, ho bisogno di sapere cosa ne pensate tutti.

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Capitolo 9
*** Cap.n°9 il girasole e l'albero dei sogni ***


goten e bra in love cap9
Cap. 9° il girasole e l'albero dei sogni

In questo chappy, Bra, ricorderà cose avvenute in passato, grazie a una foto.
Forse in questi giorni aggiornerò poche volte per via di compiti (sopratutto di mate, come Bra ^^ fate una preghierina per me), ma cercherò di aggiornare il più possibile.
Adesso vorrei ringraziare molto a tutti quelli che mi hanno recensito, cioè:
laia93, ti ringrazio per aver messo la mia fanfiction nei preferiti;
kippen93, ti ringrazio per aver recensito e mi fa piacere che ti piaccia la storia;
videllina 95, già faccio di tutto per far vedere le parti più belle di Goten e Bra e non solo;
impossibile dimenticarsi di Edward Son, grazie come sempre ^-^ spero che il chappy ti piaccia.
Bacioni, Gobra1095

Qualche minuto dopo arrivarono i Son e i genitori di Mar.
Tutti mi lasciarono qualcosa per far scorrere più velocemente il tempo, dato che prima di uscire dall'ospedale dovevo aspettare.
Pan
mi lasciò un libro, Mar la mia rivista preferita, Chichi mi affidò gelosamente dei ferri per cucire, Goku dei cioccolatini, e quel caro fratellino che mi ritrovo, mi lasciò un libro di matematica.
Dopo, tutti se ne andarono, tutti tranne Trunks, che rimaneva con me, dato che mamma non poteva rimanere.
< Bra, mangia dai! > mi implorò Trunks.
"Io, mangiare quell'orribile poltiglia?! Mai!" pensai fortemente < No, preferisco rimanere digiuna! > < Bra, a volte sembri una bambina! Fare capricci per una minestra di fave! > < si! Se proprio vuoi che mangi dì di preparare qualcosa di mangiabile > gli dissi.
< uffa Bra, ora tu mangerai la minestra, se non vuoi che ti tolga internet, so come si fa.Quindi a te la scelta. > "uffa, Trunks è il fratello migliore del mondo,ma a volte diventa il peggiore"
< uffi, va bene. >
Dopo aver mangiato quell'orribile poltiglia (ndbra non era malissimo, ma vi ricordo che ho un orgoglio da difendere), decisi di leggere il libro che Pan mi aveva lasciato.
Il libro non era lontanissimo, ma neanche molto vicino, era alla mia destra sul comodino e Trunks era andato un attimo a prendere dell'acqua per pulirmi la bocca da quell'orrido gusto di fave.
Cercai di prenderlo, ma senza successo, perché cadde a terra facendo uscire una foto che faceva da segnalibro.
Dove c'erano raffigurate 4 persone: io, Pan, Trunks e Goten.
Era di molti anni fa, all'incirca 20, io avevo 5 anni come Pan, Trunks 16 e Goten 15.
Mi ricordavo bene quella giornata
*flash back*
Era una calda giornata di Luglio, e una vivace bambina dagli occhi e i capelli color del mare, stava rincorrendo una farfalla che, dispettosa, volava via.
A un certo punto un ragazzo di 15 anni le sorrise e le chiese < Bra, che fai? >la bambina si voltò e lo salutò con un sorriso < ciao Goten, sto cercando di prendere una farfalla, ma appena le sono vicina vola via. > < perché non voli anche tu? > < volare? Ma io non ho le ali. > disse sorridendo dolcemente la piccola principessa < si, ma sei una sajan, anzi la principessa! > < Davvero? E i sajan volano come papà e tra?(nda tra=trunks)> chiese la piccola con i capelli color del cielo < certo, tuo padre e Tra sono sajan > < wow!Ma come si fa a volare? > < Se vuoi te lo posso insegnare > < si che bello! > disse saltando allegra la giovane principessa.
Nel giardino arrivò un ragazzo dall'aria affranta.
< che hai Tra? >chiese il moro preoccupato per l'amico < mamma non ti ha detto niente? > chiese il più grande < no, che doveva dirmi? > < ti ricordi della festa di Jessica? > il ragazzo dagli occhi color pece annuì < dobbiamo portare anche questa pulce. > < quale pulce? > chiese ingenuamente la piccola Bra < tu! > disse freddamente Trunks, con la stessa freddezza del padre < ma io non sono una pulce, sono una principessa > disse fiera < e tra un pò imparerò anche a volare! > < si, principessa di un pianeta distrutto! > disse Trunks, il che fece rattristare visibilmente la piccola principessa.
Era da poco principessa, e il suo regno era già distrutto!
Le venne da piangere, ecco sentiva le lacrime agli occhi pronte per scivolare via nelle rosee guance.
No, lei non avrebbe pianto, anche se il suo pianeta era distrutto, lei avrebbe portato onore al suo popolo! (nda tutta Vegeta!)
Sapeva che il fratello aveva detto questo perché era arrabbiato con lei.
< distrutto o no, sono sempre una principessa! > < delle pulci > disse Trunks, Goten cercò di fermarli, temendo che potesse finire male, conoscendo il brutto carattere del giovane, se arrabbiato < calma ragazzi... > ma senza successo < se io sono la principessa delle pulci lo sei anche tu! > < oh, ma non te l'hanno detto?! > < cosa? > < tu non sei una principessa e neanche mia sorella! > affermò crudelmente Trunks < S-s-s-stai mentendo. > chiese Bra, tremando per la paura che il suo fratellone avesse ragione < cerca foto di mamma con il pancione, quando "diceva" di aspettarti, non c'è credimi > disse Trunks con una crudeltà che Goten non aveva mai visto, ma l'amico sapeva che tutte quelle cose Trunks non le pensava, solo che era in momento di completa rabbia < no Bra non è così! > cercò di convincerla Goten.
Ma ormai il guaio era fatto.
Bra corse via da quella casa, da quelle persone che l'avevano solo mentito.
Come avevano potuto!
Non c'era posto dove andare, ora nulla più le apparteneva, ma si invece!
Come dimenticarsi dell'albero dei sogni!
L'avevano costruito poco tempo fa, suo padre e Trunks per il suo compleanno, la mamma le aveva detto che era l'albero dei sogni, perché realizzava i sogni, infatti le aveva raccontato che tempo fa lei si era sdraiata sotto l'ombra di quell'albero e il suo sogno si realizzò, "quale?" le aveva chiesto Bra "sognavo un'avventura, un amore, e il giorno dopo trovai una sfera del drago".
Era diventata la casa dove andarer a rifugiarsi quando la mamma la sgridava, o quando Trunks le faceva brutti scherzi.
Iniziò a piovere e la piccola Bra si inzuppò tutta, e stanca si gettò nel freddo pavimento della casetta.
Bra dormì per parecchie ore nel pavimento di legno, quando sentì due forti braccia prenderla e tenerla in braccio.
Bra non aprì gli occhi, era troppo stanca < Bra... ti capisco se non vuoi parlarmi, però vorrei dirti ...
che mi dispiace >disse Trunks con la voce rotta, ma non perché aveva rotto la barriera del suo orgoglio, ma il vedere la sorella così piccola e fragile, tutto per colpa sua.
< scusami per averti detto tutte quelle cose, sapevo che mamma non si era fotografata quando era incinta (nda non voleva fotografarsi con il pancione). Ti ho detto quell'enorme bugia perché ero geloso di te, ma non mi accorgevo che non è gelosia quella che provo per te, ma bene, ti voglio bene Bra, scusami se lo capito dopo. > Bra abbracciò più forte il fratello e pianse.
Pianse lacrime di gioia, la gioia di aver sentito suo fratello, il suo eroe, dirle tutte quelle dolci parole.
Arrivati a casa, Trunks e Bra, scivolarono nella stanza dell'ultima, per cambiarla e asciugarle i capelli.
Dopo uscirono e andarono allegri in cucina, Bulma vedendo la scena sgridò la figlia < Bra, non stare appiccicata a tuo fratello! > < non preoccuparti, Bra sta con me. > disse Trunks.
Bulma a quell'affermazione rimase un pò stranita, Trunks non aveva mai potuto tollerare Bra, e ora la voleva con sè, ma! < comunque, non preoccuparti per la festa di Jessica, ho chiamato la tata, può venire. > sapeva che detto questo suo figlio sarebbe saltato dalla gioia, ma... < Bra verrà con me. > < cosa? > cosa era successo a suo figlio? Lui non aveva mai sopportato Bra, e ora non voleva separarsene! Sajan! Chi li avrebbe capiti? Comunque stavolta era certa che appena avrebbe informato suo figlio di quello che sarebbe avvenuto tra poco sarebbe stato felice < Tra un pò arriverrano i Son. > < che bello! non è vero Bra > < sisisii! > disse allegra la piccola di casa Brief.
Trunks e Bra giocarono per un pò, poi bussarono alla porta e la signora Brief andò ad aprire.
< 'giorno! > disse Bunny facendo accomodare gli ospiti.
Entrarono i Son con la nuova arrivata, Pan, che giocava con il nonno.
Goten appena arrivato cercò la piccola di casa Brief per sapere come stava < Ciao Bra, come stai? > chiese Goten, allegro di vedere Bra < bene > Goten, Bra e Trunks giocarono per molto (nda Pan giocava con Goku).
< TRUNKS ... GOTEN... > urlò Bulma < si mamma? > < tieni questo, uscite fuori a comprarvi un gelato, porta anche Pan, e mi raccomando sono tutti sotto la tua responsabilità. > disse Bulma porgendo al figlio dei soldi.
Così i 4 andarono a comprare i gelati, Pan nel mangiarlo si sporcò tutta, mentre, da brava principessa, Bra non si era sporcata ed era rimasta composta.
Nel ritorno Pan diede la mano a Trunks per attraversare, mentre Bra era in braccio a Goten.
< Goten, cosa è quello? > < quello? bè, è un fiore, non l'avevi mai visto? > Bra scosse la testa < guarda che bei colori! Come si chiama? > < girasole > < che bel nome! D'ora in poi sarà il mio fiore preferito, ha pure dei bei colori > disse sorridendo la piccola Bra tra le braccia di Goten.
Appena arrivarono a casa videro i genitori farsi delle foto.
< Pan, Goten, Trunks, Bra; venite qui. > disse Videl < ragazzi mettetevi in posa... dite cheese. > di < cheese! >
*fine flash back*
Da quel giorno, Trunks, fu il mio angelo custode.
Non avrei mai dimenticato quel giorno.
< Che fai? > mi chiese Trunks portandomi via dal mio vortice di ricordi < ti ricorda niente questa foto? > < certo, quando sei scappata nell'albero dei sogni, come si potrebbe dimenticare quel giorno? > mi chiese.
Già, sarebbe impossibile.
< ora dormi, è tardi. >disse dandomi un bacio nella guancia.
< Rimarrai con me domani? >
< fino alle 7:30, poi devo andare. >
< perché? >
< scusami, ho un impegno domani, ho cercato di spostarlo a qualche giorno, ma niente. Comunque non preoccuparti, non rimarrai sola, arriverà mamma. >
< capito. >
< ora dormi, sarai stanca. >disse rimboccandomi le coperte in modo paterno.
Chiusi gli occhi ma non riuscii a dormire, ogni secondo vedevo Michael che si baciava con quella stupida biondina.
Già, Michael, ma perché ero scappata?
La testa, la sentivo scoppiare.
"no, non lo amo, solo mi ha dato fastidio vederlo con un'altra, è il mio orgoglio, l'ho ereditato da papà"
Ma era la verità?
Dopo tante lotte, riuscii a dormire.
Avevo fatto un incubo, avevo rivisto tutto quello che mi era successo il giorno prima, ma in più vidi Goten che diceva di odiarmi.
Mi toccai la fronte, ero sudata.
Aprii gli occhi, Trunks non c'era, se ne era andato e tra un pò sarebbe arrivata la mamma.
Decisi di continuare la lettura, così mi voltai per prendere il libro.
< ma che cosa? > sopra il libro c'era un vaso con dei fiori che conoscevo molto bene: i girasoli.
"ma chi li avrà lasciati qui? Chiunque sia stato, è stato gentile
"

Scusatemi se Trunks l'ho fatto un tantino cattivo in questo capitolo, ma per me è così che Bra e Trunks hanno iniziato a volersi bene.
Comunque avrete sicuramente capito chi ha lasciato quei girasoli a Bra, lo so è parecchio evidente, però vediamo se indovinate.
Bacioni e alla prossima, Gobra1095

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Capitolo 10
*** Cap.n°10 finalmente ritorno a casa e la chiamata ***


goten e bra in love cap10
Cap. n°10 finalmente a casa e la chiamata.

Prima di tutto vi vorrei ringraziare per le recensioni, siete gentilissimi, e scusarmi se ieri non ho aggiornato la storia, ma oggi ho avuto compito di scienze e quella di grammatica(speriamo bene! ^-^") , ma ora passiamo ai ringraziamenti,
piccola93: oggi non scoprirai se è stato Goten a lasciarle, ma spero che ti piaccia il chappy, anche se non è molto allegro.
ary22: sono felicissima che la mia storia ti piaccia, e volevo dirti che la tua storia "Goten e Bra....impossible love?" è bellissima, e ti prego di aggiornarla presto.
Edward Son: come potrebbe non piacermi la tua fanfiction?! Una domanda, ma "Goten & Bra...is it love?" non l'aggiorni più?
sem0305: grazie mille per aver messo la mia storia nei preferiti ^-^ sono felice che la mia storia ti piaccia
Buona lettura.
Gobra1095

Dopo poco arrivò mamma, che mi coccolò tutto il tempo. < tesoro, come ti senti? Vuoi qualcosa da mangiare o da bere? oh, come sei sciupata! > disse mamma apprensiva < mamma è solo un giorno che sono qui nell'ospedale, e non mi hanno lasciata senza mangiare. > < e ora non hai fame? > < no, non ora. > mamma annuì e mi disse che per ogni cosa lei era lì, vicino a me.
Mentre mi giravo a sinistra per prendere il libro di Pan, mamma mi precedette.
< tesoro, dimmi un pò, chi te li ha lasciati questi girasoli? > disse mamma cercando di non far vedere la sua curiosità, ma io sapevo che dentro fremeva dalla voglia di sapere chi me li aveva lasciati.
< non ne ho idea, quando mi sono svegliata c'erano. >dissi cercando di farle capire che non c'era nulla di cui essere curiose, ma mamma ... < sicura cara, non ne hai proprio idea? > < no mamma >
Dopo non molto mi fecero fare un sacco di esami, io e mamma dovettimo aspettare i risultati.
Mamma si tratteneva a mala pena, lo sapevo cosa mi voleva chiedere, mi voleva chiedere dei girasoli, solo aveva paura di somigliare a sua madre.
Così si trattenne.
Dopo che ricevemmo i risultati potemmo andare allegre via dall'ospedale con la miei cari girasoli.
Portare le stampelle non era tanto facile, ma bastava farci l'abitudine : una volta a casa ero seduta e quando mi alzai stavo cadendo, perchè mi ero dimenticata le stampelle in un angolo, avrei potuto farmi male se papà non mi avesse aiutata.
Mi veniva da ridere a pensarci, ma c'era ben poco da ridere: il giorno dopo avrei avuto il tanto attesso compito di matematica.
"Uffa! Non mi sembra affatto giusto!" Mamma mi aveva costretto a studiare per domani "stai abbastanza bene per andare a scuola domani, lo ha confermato il dottore, quindi studia!"mi aveva detto mamma.
Così mi ritrovavo nella mia stanza a studiare quella complicata materia, anche se non mi dispiaceva poi così tanto studiarla.
Prima di tutto era diventata più semplice dopo l'aiuto di Goten, e poi perchè mi ricordava tutto di quella sera.
Praticamente, ora l'amavo!
La porta della mia stanza mi rapì dai miei dolci pensieri.
< ciao Bra, disturbo? > chiese una certa persona che non si degna mai di bussare prima di entrare < Trunks, non dovresti essere al lavoro? > chiesi stranizzata della sua puntualità (ndbra doveva venire quella sera, non di pomeriggio) < ho fatto prima, ti dispiace? > io l'abbracciai e gli dissi < certo che no! > < allora come sta la mia zoppa? > chiese Trunks tutto rosso per l'abbraccio di prima.
Io, gentilmente gli uscii la lingua e poi gli dissi < vedi che tra un mesetto non le avrò più! > < questo lo so, me l'hanno detto i medici, comunque, per qualsiasi cosa sono nell'altra stanza > e uscì.
Mi rimisi a studiare quando il telefono squillò < Pronto? >
< ciao Bra, come stai? >mi chiese Pan
< bene >
< anche tu stai lottando con Mate? >disse sussurando l'ultima frase.
< direi che lottare non è la parola esatta, ma quella migliore è studiare, ma perchè stai bisbigliando? Dove sei? >
< sono in bagno. >
< in bagno? >
< si, non sai che croce mi ha inflitto mamma. >
< chi? La Germani? > la Germani è una professoressa antipatica, amica e collega di Gohan.
< no, peggio: Goten! >
< Goten peggio della Germani! Io pagnerei per poter studiare ancora con lui. >
< ehm, ho perso qualche puntata? >
< oh già, vedi , 2 giorni fa... > e le raccontai tutto per filo e per segno.
< ma non mi dire! e avete dormito mano nella mano! Che bello sono felicissima per te. >
< è inutile essere felici di qualcosa che non esiste. >
< questo lo dici tu >
< ma Pan, ragiona, lui e Valese... >
< si sono lasciati! >concluse al mio posto.
< come fai a saperlo? >
< l'ho sentito al telefono, era freddo e arrabbiato con lei. >
< bè anche se, non mi vedrebbe. >
< lasciamo perdere, tanto non mi ascolti. >
< infatti, ciao e a domani. >
< ciao > disse triste Pan: sarebbe dovuta tornare a studiare la cara e amata materia.
Studiai ancora per molte ore, dopo, stanca andai a riposare un pò.
Un fastidiosissimo trillo di cellulare mi svegliò.
Lo cercai a tentoni nel comodino, "chi osa disturbare il mio sonno?" mi chiesi arrabbiata.
Guardai il display. No Perchè?!

Chiedo umilmente scusa per il ritardo, ma ho avuto un sacco di compiti, oggi ne ho avuti 3 in un giorno, comunque cercherò di aggiornare sempre il più possibile.
Allora? Che ve ne pare? Chi avrà osato disturbare il suo riposo?
Bè bacioni, e mi raccomando recensite, ahh, buon s.valntino, anche se in ritardo ^^"
Gobra1095

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Capitolo 11
*** Cap.n°11una giornata da schifo ***


goten e bra in love capn11
Cap. n°11 una giornata da schifio

Ciao!!!! Scusatemi per l'enorme ritardo ma mi mancava l'ispirazione.
Ringraziamenti
alegoten_15: Figurati per me è stato un dovere aiutarti, spero che questo chappy sia di tuo gradimento.
piccola93: mi dispiace ma se i miei calcoli non sono sbagliati dovrai aspettare molto , prima di sapere chi ha lasciato i girasoli, ma in conpenso oggi scoprirai chi ha chiamato Bra.
alex-x-: grazie mille, sei molto gentile, non mi dispiacerebbe un aiuto, spero che questo chappy non sia tanto triste.
Edward Son: vorrei aiutarti, ma anch'io sono a corto di idee ^^" ,non saprei proprio che dirti, tranne che Dragon Ghost è meravigliosa!
Vi avevo lasciato a una Bra spaventata per una chiamata, ma da chi?
Ora lo scoprirete!

Mi uscii una piccola lacrima che seguì a un pianto disperato pieno di forti singhiozzi.
In pochi secondi la mia porta si aprì ed entrò Trunks.
< Bra, che hai? > mi chiese visibilmente allarmato.
< n-n-n-niente > dissi poco convincente affogata dai singhiozzi.
< non è vero, Bra, ti conosco da troppo tempo, non puoi mentirmi. Dimmi la verità >
"che faccio? Dirgli della mia stupidità? Che mi basta la chiamata di Michael, per ridurmi in lacrime?"
< Bra fidati di me, se è qualcosa che non vuoi che lo sappia mamma non lo saprà, ma sfogati. >
Dirglielo?
Trunks, di mia voglia o no, lesse cosa c'era scritto nel display del mio cellulare e capì tutto.
< è per quel cretino? Oh Bra, non devi pensarci nemmeno a lui, non ti merita. >
Come faceva Trunks a saperlo?
< Come fai a saperlo? > chiesi cercando di trattenere i singhiozzi.
Per qualche secondo non parlò, ma dopo poco mi disse.
< è stata Marron a dirmelo, la sera dell'incidente >
< ahhh > dissi incupendomi.
Non volevo che Trunks sapesse queste cose su di me, già mi dava fastidio saperlo io.
Trunks mi abbracciò affetuosamente.
< BRA...TRUNKS... LA CENA E' PRONTA! > ci chiamò urlando mamma.
< sarà meglio scendere. > dissi.
Appena arrivata in cucina mi scappò uno waw!
"certo che la nonna e la mamma si sono date alla pazza gioia nel cucinare!" pensai guardando davanti a me, nella tavola imbandita, c'era di tutto e di più.
Tra i vari dolci c'era una torta con su scritto "ben tornata" era la mia preferita: torta 7 veli (nda che fame!^-^")
< spero che tu abbia fame, tesoro. >
< non sai quanta! Grazie nonna. >
< figurati Brauccia, buon appetito cara. >
Senza farmelo ripetere 2 volte, iniziai a mangiare senza ritegno.
Ero stata un giorno in ospedale, e non si mangiava poi così bene.
Finito di mangiare mamma mi ordinò di andare su in camera mia per andare a dormire.
Mi fu difficile dormire , avevo diversi pensieri per la testa: Goten, Michael e il compito di domani.
BIP BIP BIP !!!

Mi svegliaia
di sopprasalto < maledetta sveglia, ma che ore sonoooo > mi chiesi sbadigliando.
Voltandomi vidi che la sveglia digitale segnava le 7:30.
< LE 7 E MEZZA! > urlai sedendomi al bordo del letto e cercai di prendere le stampelle, ma erano troppo lontane.
C'era solo una soluzione: Trunks.
< TRUNKS! VIENI! >
< si bra? >
< mi aiuteresti? >
Trunks annuì e mi aiutò avviccinandomi le stampelle
< Grazie ora posso fare da sola. > dissi dirigendomi in bagno.
Mi pulii, truccai, vestii in parecchi minuti, con le stampelle era tutto più difficile
Infatti dopo il bagno, c'era un altro ostacolo: le scale.
"e ora?" si, potevo chiamare Trunks, ma non sopportavo il fatto di dipendere dagli altri.
Così piano piano, scesi le scale.
"uno scalino, 2 scalini, non è tanto difficile!" pensai felice. Ma tutto questo prima di inciampare su uno scalino e precipitare.
Sempre se qualcuno non mi avesse presa.
< ti avevo detto di chiamarmi per qualsiasi cosa o sbaglio? >
< non devi preoccupati per me. >
< e come non potrei? Sei sempre mia sorella, anche se zoppa! > disse mentre mi portava in cucina.
In cucina bevvii avidamente il latte freddo, e con molta fretta e altretanta precisione (ndbra sono o no la principessa dei sajan?) le stampelle e iniziai a "correre".
< Bra aspetta oggi ti accompagno io. > mi disse Trunks.
< d'accordo, andiamo. >
presi la mia borsa e, piano piano, entrai in macchina.
D'apprima ci fu un silenzio curioso (ndbraTrunks non è mai stato molto silenzioso con me o mamma).
Io, troppo curiosa (ndbra lo so ho preso da mamma) ruppi il silenzio.
< perchè non parli? >
< pensavo >
< a cosa? o megli a chi? > chiesi facendolo arrosire e, a poco, sbandare.
< Bra, che stai dicendo? >
< e allora perchè non non parli? >
< niente, pensavo al lavoro, quando e se lo avrai, mi capirai. >
Uffi! se ne usciva sempre con la solita storia del lavoro di quanto sia dura e se avrei lavorato conlui lo avrei capito!
< a proposito oggi hai compito,vero ? > io annuii
< bè, in bocca al lupo. >
< crepi. Ma quella non è Pan? >
Trunks annuì e mi aiutò a scendere e ad andare da lei.
< ciao Bra, come stai? >
< bene e tu? >
< malissimo, stanotte non ho chiuso occhio >
< per il compito, giusto? > Pan annuì tristemente.
< già non vedo l'ora > dissi allegra
Pan si mise a ridere della mia pazzia.
Mi voltai per vedere se Trunks se ne era andato, e poi le bisbigliai.
< Sai, dopo quella sera ... >
Pan sorrise e mi disse
< magari la matematica me la insegnasse Brad pitt, forse, come te, l'amerei.
Invece mi tocca quel mostro di mio zio, non capisco che ci trovi. >
< bè, Goten è dolce, simpatico, carino e ... > < e? > mi chiese curiosa Pan < e terribilmente bello. >
< sai che anche Goten ha la stessa reazione se gli parlo di te? >
< ma cosa stai dicendo? >
DRIN!
"adorata campanella!" pensai sentendola.
Arrivata in classe vidi bei volti dei miei compagni il terrore.
Dopo pochi minuti arrivò il professore di matematica con il suo solito look stravagante: maglioncino rosa, dei jeans un pò strappati e nella mano sinistra la sua adorata carpetta giallo canarino e nella destra i compiti.
Tutti i miei compagni guardavano con terrore il contenuto della sinistra.
< Brief, consegna i compiti. > disse euforico il professore porgendomi i compiti.
Dopo aver consegnato i compiti a tutti mi sedetti al mio postoe iniziai a svolgere il mio compito.
DRIN!
< tempo scaduto! Consegnatemi i compiti, anche lei sugnorina Son! >
Pan, un pò titubante, consegnò il compito
.
Io andai da Pan e le chiesi
cosa c'era che non andava, e se era per il compito.
< non lo so, dovrebbe essere andata bene. >
< e allora? >
< allora se vado bene mamma crederà che sia merito di Goten e mi farà studiare con lui ancora. >
< senti Pan usciamo? oggi abbiamo un ora di buca > lei annuì allegra.
Pan, però evidentemente voleva andare nella solita gelateria, così la fermai.
< Perchè oggi non cambiamo? > dissi sforzandomi di sorridere.
Non volevo andarci, mi ricordava troppo l'incidente.
< va bene >
E così andammo a una gelateria che ricordavo di esserci andata un'altra volta, forse al 2° liceo.
Ci sedemmo fuori, sotto un caldo raggio di sole.
Apettando il gelato che avevamo ordinato chiaccherammo, ma dopo un pò la mia attenzione cadde in un cliente che io conoscevo: Michael!
Sembrava triste, ma lo era veramente?
< Bra, stai bene? > mi chiese Pan
< si, ma non ho più fame. >
Pan, guardando dove si era soffermato il mio sguardo, montò di rabbia.
< GRRR! Vuoi che lo uccida? >
< no Pan, non ti preoccupare, non è niente, adesso andiamo. >
< la persona che se deve andare è lui! >
< si, ma noi abbiamo la scuola. >
< uffa, la scuola! Ti rovina i rapporti sociali e la vita! Ma la prossima non la vince lui! >
All'uscita venne Trunks che notò la mia tristezza.

<
come è andato il compito? >
< bene. >
< e quella faccia lunga? >
<
quale faccia lunga? > dissi imitando un sorriso

< mmm, non me la racconti giusta. >
< va tutto bene, e tu, con il lavoro? > chiesi cercando di cambiare discorso, e per mia sfortuna ci riuscii, e Trunks iniziò a parlare dei giorni sprecati ad un esperimento malriuscito, un pò come me.
Anche il mio esperimento Michael era fallito.
< Bra, mi stai ascoltando? >
< uh? oh, si, esperimenti, bla e bla bla bla. Siamo arrivati! > dissi allegra cercando di andare a casa il più veloce possibile nonostante le stampelle.
"anche oggi ho avuto una giornata da schifo e non è ancora finita!"
Pensai entrando tristemente a casa.

Chiedo scusa per il ritardo, ho qualche idea ma non so come introdurla, quindi, forse, non aggornerò così presto.
Spero che comunque il chappy sia di vostro gradimento.
Vostra, Gobra.

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Capitolo 12
*** Cap.n°12 incontri e scontri ***


goten e bra in love cap.n°12
Cap. n°12 incontri e scontri

Scusa, scusatemi per l'enorme ritardo, spero che mi possiate perdonare per questo ritardo.
Ora i ringraziament
i
Edward Son: le mie scuse vanno sopratutto a te, comunque DG2 è molto bella.
alegoten_15: mi farebbe piacere una mano, e mi dispiace se ti ho messo 2 volte nello scorso chappy, ma non lo sapevo.
Bra94: Grazie per il consiglio, ho fatto controllare questo capitolo al mio beta, e non dovrebbero esserci errori.

Erano passate almeno 1-2 settimane dall'incontro tra me e Michael, a volte mi mandava messaggi, e mi era sembrato di averlo visto davanti alla scuola ma, mi sarò sbagliata sicuramente.
Il compito era andato bene sia a me che a Pan, che, come aveva previsto, dovette studiare con Goten (ndbra beata lei!).
Iniziavo ad abituarmi alle stampelle, ma le scale erano ancora il mio terrore.
Andava tutto più o meno bene, ma dentro me provavo una strana inquietudine.
Era un meraviglioso sabato, nel cielo c'era qualche nuvoletta, ma non grandissima.
Quel cielo così bello mi diede un pò d'allegria, ma di alzarmi dal letto non ci pensavo nemmeno.
Purtroppo qualcuno interruppe il mio sano ozio.
< Bra, che fai? Dormi fino a mezzo giorno o ti sveglio alle 2? >
< mamma, ancora 5 minuti. > dissi con la voce impastata dal sonno.
< avanti dormigliona, non dirmi che con una giornata così vuoi oziare nel tuo letto? >
< si! >dissi decisa.
Allora mamma passò all'attacco con gli occhioni dolci.
< Andiamo tesoruccio, non ti va di andare a far compere con la tua mammina? > disse con voce dolce e supplicante.
Come dirle di no?
< Dammi il tempo di vestirmi. > dissi.
Così mamma, tutta allegra, mi lasciò per prepararmi.
Non so perché, ma sentivo che quella non sarebbe stata una brutta giornata, ma tutto il contrario.
< Uffi, e oggi che mi metto? >
Misi nel letto i vestiti per sceglierli: una maglietta azzurra con dei merletti e una altra rossa con dei cuoricini.
"Azzurra o rossa? Questo è il dilemma!" pensato questo mi scappò un sorriso.
Alla fine optai per la maglietta azzurra.
Mi misi del trucco molto leggero: un pò di ombretto e un mascara.
Presi la mia borsetta e chiamai mamma.
< possiamo andare? > chiese mamma scoppiando dalla gioia.
Io annuii e andammo fuori.
< tesoro, ho fatto una lista delle cose che potremmo comprare e i negozi delle migliori qualità. >
< mmm, e quali sono? > chiesi curiosa.
< Bè, ho visto un bel negozietto a ovest della città, ci sono dei bei abiti >
< D'accordo,andiamo! > dissi felicissima.
Sarei andata nella città dell'ovest! Dove c'era Goten!
"chissà se l'incontrerò" mi chiesi arrossendo.
< Magari potremmo teletrasportarci come Goku, sarebbe più bello ma sopratutto sarebbe più economico. > disse mamma prendendo una capsula-macchina.
Arrivammo in pochi minuti, il negozio era molto bello ma anche economico.
Entrammo allegre.
Adoro mia madre, solo lei può farmi dimenticare tutti i miei pensieri più tristi.
< buongiorno, posso esservi d'aiuto? >ci chiese una commessa del negozio.
< no, grazie, facciamo da sole, in tal caso vi chiamiamo. > disse mamma gentilmente, ma con fare sicuro su ciò che doveva scegliere in quell'immensità di abiti.
< vieni, Bra. >
< Si? >
< guarda che carino questo mini abito, lo vuoi provare? >
Io annuii e "corsi" (ndbra per modo di dire^^) in un camerino.
Ma nel camerino c'era una persona che proprio in quel momento uscì da lì.
< Bra! >
< Marron, ciao! >
< che bello vederti, come stai? >
< bene non preoccuparti. >
< ciao cara, come stai? > disse mamma che era spuntata dietro di me.
< bene >disse Mar
< sei da sola o con tua madre? > chiese curiosa mia madre
< sola >
< ahh, pecca... scusatemi > disse mamma prendendo il cellulare.
< si. Adesso? Perchè? ahh, va bene ... va bene sto arrivando.
Scusate, era Trunks, devo andare alla capsule, hanno bisogno di me.
Bra ti lascio a Marron va bene? >
< si. > dicemmo all'unisolo io e Marron.
Io e Marron provammo diversi abiti, magliette, maglie, ecc.
Io presi un dolce vita smanicato con un cuoricino giallo in fondo a destra verde petrolio e un coprispalle abinato, sempre verde ma più chiaro e una maglia rosa con scollo a v, molto carina.
Eravamo stanche, così andammo fuori a mangiare qualcosa.
< dove vuoi andare Bra? >
< Dovunque, ma non in gelateria. >
< d'accordo, va bene quel panificio? >
"Un panficio per una principessa sajan, che,per giunta ha la gamba rotta e quindi ha bisogno di energie? "
< va bene. >
< prendo 2 pizzette? >
< ok, io ti aspetto qui. >
Così la aspettai seduta in una panchina. Da lì si vedevano benissimo i monti paoz.
"Chissà che starà facendo Goten, forse è con Valese." pensai rattristendomi.
< cos'è quella faccia lunga? > mi chiese una voce molto allegra.
< ciao Goten > dissi sorridendo per 2 buonissimi motivi: 1)era lì! 2)non era con Valese o con un altra ragazza!
< cosa fai qui da sola? >
< niente sto aspettando Marron. >
Goten abbassò lo sguardo e iniziò a fissare le mie stampelle e dopo un grosso respiro mi chiese < come va? >
< bene, inizio a capire come funzionano.Un pò mi dispiace abbandonarle, mi ero abituata >
Goten sorrise, mi guardò teneramente,e con estrema dolcezza mi scompigliò leggermente i capelli e sussurro qualcosa che non riuscii a capire.
< BRA? > Marron mi stava cercando.
< sono qui! >
Appena Marron si accorse di Goten si mortificò.
< scusatemi, ecco, ma ho dimenticato il resto devo and... >
< anch'io devo andare, ciao > disse Goten andando via.
Quando Marron fu sicura che Goten non sentisse si scusò.
< non preoccuparti Mar, vuoi venire a casa mia? Sai sono un pò stanca per fare ancora shopping. >
< non disturbo? >
< no, mamma, nonno e Trunks sono a lavoro, papà è sicuramente nella GR e alla nonna fa piacere avere ospiti. >
< va bene. >
A casa la nonna ci chiese se aveva voglia di un pò di tè, ma le dicemmo di no.
Appena arrivate in camera mia le raccontai tutto.
< scusami per averti interrotta. >
< non preoccuparti, piuttosto ti dispiace andare dalla nonna? > le chiesi dato che la nonna ci stava chiamando e non mi andava di scendere le scale.
Così Marron andò, e mi lasciò sola.
Nella mia testa c'era una sola persona : Goten
" chissà che sarebbe successo se non fosse arrivata Mar? E cosa avrà detto prima che arrivasse Mar?"
Proprio in quel momento entrò Mar tutta rossa.
< che è successo? > le chiesi curiosa.
Mar prese fiato ed iniziò a raccontarmi tutto.
< sono scesa giu e tua nonna mi ha chiesto se avevamo fame io le ho detto di no. Stavo risalendo, ma mi sono persa e ... >
< e? > chiesi sbattendo le mani sulla scrivania (ndbra stavo morendo dalla curiosità)
Marron divenne ancora più rossa, e anche se è più grande di me, si fece piccina.
< bè, ecco, io... io ho sbagliato stanza : sono andata in quella di Trunks! >
< ma non era in camera, vero? >
< invece c'era, ha fatto prima al lavoro. >
Mar prese fiato e mi spiegò meglio.
< vedi lui era senza ... senza... >
< senza? >
< senza maglia! >
< oddio che orrore! > dissi facendo la faccia disgustata, ma era inutile, Mar non mi ascoltava era
immersa nei suoi pensieri.
Conosco molto bene quell'espressione: è come la mia faccia quando si parla di Goten.
Ci pensai un pò su, e poi le dissi.
< si, in fondo non mi dispiacerebbe averti come cognata > a quel punto Mar divenne ulteriormente rossa.
< ma che dici? >
< BRA! MARRON! SICURE DI NON AVER FAME! > insistette nonna.
< sarà meglio dirgli di si, se no non la finisce più. > le dissi.
Una cosa che io e mamma abbiamo ereditato dalla nonna è la testardaggine.

Perdono a tutti i fans della coppia Pan/Trunks, anche a me piace questa coppia, ma mia sorella preferisce la coppia Marron/Trunks e dato che è lei ad aiutarmi con la ff ho voluto farla felice.
Mi raccomando recensite in molti.
Bacioni, Gobra

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Capitolo 13
*** Cap.n°13 una notte insonne ***


goten e bra in love cap13
Cap. n°13 una notte insonne
Questo chappy è attinente al capitolo 8-9 (nda sotto il punto di vista di Goten praticamente).
Adesso passiamo ai ringraziamenti
Monicar92: Un ringraziamento speciale va a te, che hai messo la mia ff nei preferiti, scusami se mi sono dimenticata di ringraziarti lo scorso capitolo. Comunque, adesso non scoprirai cosa ha detto Goten, ma un'altra cosa abbastanza importante.
Edward son: Quei due avranno ancora molta strada prima di mettersi insieme, sempre che si mettano insieme! Scoprirai tutto a tempo debito^_- Non vedo l'ora di sapere altre novità sulla tua ff.
Ary22: Grazie per la rece, spero che questo capitolo ti piaccia come quello di prima, anzi di più, fammi sapere. E mi raccomando aggiorna Goten e Bra ... impossible love!
Elvi92: anch'io ho trovato da poco la tua ff, è la trovo bellissima! Sei un mito ti prego di aggiornare!
Vorrei anche ringraziare a laia92 per non aver tolto la mia storia dai preferiti. Grazie mille!
Piccolo avviso a piccola93 qui scoprirai chi ha lasciato a Bra i girasoli.
Buona lettura!


Mi giravo e mi rigiravo nel letto, ma era tutto inutile: non riuscivo a dormire.
E come avrei potuto dormire dopo quello che era successo a Bra? Dopo quello che le avevo fatto?
Vedevo solo Bra, Bra investita piena di sangue, Bra coperta da fasciature.
Bra, solo Bra, dappertutto.
Mi voltai per vedere che ore erano.
LE TRE DI NOTTE!
Basta, ormai non avrei dormito.
Così mi alzai per vestirmi e andare a fare una passegiata.
Presi la mia amata tuta arancione(ndgoten quella di papà) che conservavo con cura, era uno dei ricordi più cari che avevo di papà, da quando se ne era andato avevo poche cose di lui, ma il ricordo era ancora fresco.
L'odiavo, mi aveva abbandonato per l'ennesima volta!
Con questi pensieri inizai a correre.
Ma in fondo sapevo che non potevo odiarlo neanche se lo avrei voluto.
"Se ne è andato, ma io so che ci penserà sempre, e che ci vorrà sempre bene"
Correndo arrivai " sono nel, nel... come lo chiamava Bra? Ahh si, l'albero dei sogni" pensai.
Quanta paura abbiamo avuto io e Trunks, quanta gioia nel vedere che Bra stava bene.
Mi ricordo che quel giorno, dopo un brutto temporale, era tornato il sole, e, sempre in quel giorno, siamo usciti.
"se non mi sbaglio, lì Bra ha conosciuto per la prima volta i girasoli.
Che bambina strana! Non conoscere i girasoli! Che sguardo dolce che aveva quando li vide."
Decisi di avvicinarmi all'albero.
Mi avvicinai e posai la mia mano sul tronco.
L'aria era fresca, e mi scompigliava i capelli, era strano, sentivo come se il vento cercasse inutilmente di calmarmi.
La luna era bianca, ma non di un bianco normale, di un bianco dolce e angelico, come, come la pelle di Bra.
"Goten, smettila! Può essere che tutto mi ricorda Bra?"
Non riuscivo proprio a togliermela dalla testa.
Andai via da quell'albero dei sogni: troppi ricordi, e se volevo dimenticare Bra, quell'albero non mi avrebbe aiutato.
Avrei tanto voluto essere con Bra, ma Trunks aveva insistito per rimanere all'ospedale con lei, e poi mi aveva detto che sconvolto come ero non avrei potuto aiutarla o tranquillizzarla.
Aveva ragione.
Ma dovevo rimanerle vicino, non potevo abbandonarla.
Tutti le avevano lasciato qualcosa, ma io non ero riusciuto a darle niente.
Mi vergognavo troppo per quello che le avevo fatto, ma dovevo fare qualcosa.
Ma cosa?
"No, è meglio se non le porto niente per 2 buoni motivi:
1)Cosa portarle?
2)Con che faccia?"
Non c'era motivo per farmi vedere.
"E se non mi vedesse? Si! Potrei portarglielo stanotte! Eureka!(nda immaginatevi seth di o.c. ^^) Si ma cosa?"
Mi guardai attorno: ero finito in un campo di girasoli!
"Si! Eureka! Le porterò dei girasoli stanotte! Come ho fatto a non pensarci prima?"
Presi delicatamente dei girasoli, e li osservai per un pò.
Nei girasoli vedevo una cosa, anzi una sola persona: Bra.
"Si, stai decisamente impazzendo, Goten" pensai
Andai all'ospedale allegro come non mai.
"Aspetta! Come faccio ad entrare in ospedale? Mi faranno entrare? Sarà meglio teletrasportarmi."
Così misi 2 dita nella fronte e cercai un aura piccola, quella della mia Bra.
"Speriamo che Trunks dorma!" pensai mentre mi teletrasporavo.
Aperti gli occhi mi trovai in ospedale, in una stanza fredda e spenta, la poca luce della luna entrava a stento nella stanza.
Quella stanza sembrava più una cella.
Trunks per mia fortuna dormiva come un ghiro nella sedia a sdraio(ndgoten come si fa a dormire bene in quei così? Bho! io non so proprio come ha fatto Tra)
Invece Bra sembrava in preda ad un incubo, chiamava un certo "Michael" e dopo farfugliò cose senza senso, riuscii a capire ben poco, come" no g-g-got-t-ten, per f-f-favore"
Posai i girasoli in un vaso lì vicino, e mi avvicinai alla mia piccola principessa.
Che stava sognando? Qualsisi cosa stesse sognando, mi sono sentii terribbilmente in colpa.
Sembrava sconvolta, e aveva la fronte tutta sudata "che le stia venendo anche la febbre?"
Cercai di trattenermi, ma quello sguardo così sconvolto mi faceva troppa tenerezza.
Così, piano piano, mi avvicinai alla piccola fronte, riempita da una frangetta, e le bacia la fronte.
Bra si calmò un pò, sembrava un pò più rilassata, ma aveva ancora la fronte sudata.
Stavo per asciugarle la fronte, che sentii un rumore!
Mi voltai preoccupato in direzione di Trunks.
Grazie al cielo era un falso allarme: si era solo girato nella sedia.
Ma dovevo andarmene comunque: se Trunks si fosse svegliato che avrebbe detto?
Mentre mi teletrasportavo pensavo alla pazzia che avevo commesso: baciare Bra!
"Non posso continuare così mi devo trovare un chiodo!"(nda chiodo schiaccia chiodo)
Ma chi?

Chi sarà il chiodo di Goten? Lo scoprirete(credo^^") nel prossimo cpitolo!
Un bacione, mi raccomando di recensire e se riesco fare una cosa, nel prossimo capitolo dovrebbe esserci una sorpresa, ma solo se recensite in tanti!
Gobra^_-

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Capitolo 14
*** Cap.n°14 l'accordo ***


goten e bra in love capn14
Cap.n°14 L'accordo

Nello scorso chappy non avete recensito in tanti ç_ç.
Comunque passiamo ai ringraziamenti
Monicar92: Grazie per i complimenti, spero che questo chappy ti piaccia, fammelo sapere, ok? Bacioni
Bra94: Io una mano la preferirei da Trunks e Vegeta ^-^ spero che questo chappy non ti deluda.
Elvi92: Sono stra felice che la mia fan fiction ti piaccia tanto da metterla nei preferiti! Comunque, mi piace il risvolto che hai dato alla tua fan fiction.
Grazie anche a Grow che a messo "Goten e Bra in love" nei preferiti
Buona lettura, e mi raccomando! Recensite tanti!

Ritornai a casa volando, e pensai con chi avrei mai potuto dimenticare Bra.
"Che ore sono? LE 6 !!!Tra un pò devo andare lavorare e, ciliegina sulla torta, mamma sarà sveglia. Che dirle? Se le dicessi la verità mi crederebbe?"
Si, ho un lavoro, certo, non è molto facile e non pagano benissimo(ndgoten sarà perchè arrivo sempre in ritardo^^")
"ma in fondo, non è male, e poi non sarà un lavoro fisso" pensai.
Dicevo, sono un operaio alla capsule corp. (ndgoten quello che mette gli aggeggi insieme).
Quando arrivai a casa vidi mamma sveglia, e su tutte le furie.
< Dove sei stato? E sopratutto con chi? > chiese sbrigativa mamma.
"Sarà meglio dirle la verità"così le spiegai cosa era successo.
< Non riuscivo a dormire dopo quello che è successo a Bra, così ho fatto una passeggiata. >
Mamma mi guardò stranita, ma dopo poco la sua faccia mutò in un enorme sorriso e mi abbracciò, talmente forte che mi avrebbe tolto il respiro con molta semplicità.
< Come sei dolce! Lo sapevo che avevi preso da me! > disse mamma in preda ad un'attaco di figliolite acuta.
< scusami mamma, ma devo cambiarmi. >dissi sperando che la mamma mi avrebbe lasciato andare.
Solo allora mamma si accorse che indossavo la tuta di papà, e potei scorgere un velo di tristezza: le mancava da impazzire.
"anche se non lo dà a vedere, lo so che mamma soffre"
Prima di andare in camera mia abbracciai mamma, non sopportavo vederla così triste.
< somigli così tanto a tuo padre, a volte mi dimentico che se ne sia andato. >
< ma mamma, non se ne andato, papà è con noi. >
< sei un figlio così premuroso, ma non devi pensare a me, sei così giovane dovesti essere già sposato e avere una famiglia come tuo fratello. >
< quando troverò la donna della mia vita lo farò mamma. >
< mi prometti una cosa?>
< cosa? >
< quando ti sposerai, devi esserne sicuro, Goten, e devi essere sempre presente, e quando dico sempre, intendo dire che non la lascierai mai sola. Me lo prometti Goten? >
< si mamma, te lo prometto. > dissi sicuro.
"io non lascierò mia moglie come ha fatto papà, non lo farò mai."
Dopo questo breve discorso andai in camera mia e mi cambiai con la tuta della capsula corp. e passando dal salone me ne volai via.
Mamma, vedendomi andare via, mi chiese urlando.
< E LA COLAZIONE? >
< Non ti preoccupare, ciao! >
Non so perché, ma anche se non avevo mangiato non avevo neanche un pò di fame (nda il che è molto strano! dopotutto, oltre ad essere un sajan è il figlio di Goku ^-^ ce l'amour!)
"forse lavorando riuscirò a non pensare Bra."
< Oggi ci siamo svegliati presto. Eh, Goten? > disse Tom.
Tom è un mio amico, ha più o meno la mia età, e lavora con me alla capsule corp. nella mia stessa sezione.
< una volta nella vita capita a tutti! > ci scherzai .
< tu invece? Vieni sempre di buon ora? > gli chiesi.
< Certo! Ho una famiglia sulle spalle. >
"Tom è padre di 3 bambini, chissà come sarà il mio futuro. Chissà se diventerò come Tom. E chi sarà la mia moglie? >
< Ehy! Goten, ci sei ancora? O stai dormendo? >
< Molto divertente Tom! Andiamo a lavorare. >
Ci mettemmo a lavoro, e riuscii nel mio intento: non pensai a Bra.
< Oggi è venuto di buon ora. Eh, Signor Son? A cosa dobbiamo quest'anticipo? >mi chiese il mio capo spuntato dal nulla.
< a l'amore per il lavoro? > dissi grattandomi la nuca.
Il capo osservava il mio lavoro e commentò < ha anche lavorato bene. Sicuro di star bene? >
< si, capo. >
BIT BIT
"Oh no!Il cellulare! Per una volta che andava tutto bene! " pensai esasperato.
< Deve essere il suo sig.Son > disse arrabbiato il capo.
< mi scusi tanto capo, ma vede, ho un parente in ospedale >
< D'accordo, per questa volta la perdono, ma faccia che non accada mai più, e risponda a questo dannato cellulare, ha un trillo assordante. >
"sarà sicuramente Trunks che mi dirà che Bra sta male ed è colpa mia, solo mia." pensai mentre uscivo dal laboratorio.
Guardai il display: numero sconosciuto?
< Pronto? > dissi con voce rauca e con tanta paura che all'altro capo del telefono ci fosse Trunks.
Ma mi sbagliavo.
< Gotenuccio, sei tu? > disse una voce mielosa.
< ti avevo detto di non telefonarmi più o sbaglio? >
< ti prego, ascoltami, ieri non ho finito il discorso. >
< e chi ti vuole ascoltare? >
< ti prego, è importantissimo, riguarda noi, anzi me. >
< c-c-c-che cosa vuoi dire?spiegati bene >
"Oh no! Che sia incinta?"
< non ora. Stasera sei libero? >
< si, a che ora e dove >
< a casa mia verso le 7 >
< ok. > e riattaccai.
"Spero di averla fraintesa."
Ero visibilmente sconvolto "questa potrebbe essere una notizia che sconvolgerebbe la mia vita."
Appena mi vide, Tom, mi chiese che avevo.
< niente non preoccuparti non è nulla di grave.>
"Almeno spero" pensai.
Al lavoro fui del tutto inutile,non ne azzecavo una.
Alle 6 corsi via, morendo dalla curiosità
Quando, dietro di me, qualcuno appoggiò la mano sulla mia spalla.
< Ehi Goten! Stai bene? > mi chiese una voce familiare: Trunks.
< oh, ciao tra, scusami ma vado di fretta. >
< che ti succede? >
< ti spiego tutto dopo.Ciao! >gli urlai correndo via.
"Gli sarò sembrato matto. Ma dove è la macchina? Ma oggi non sono venuto con la macchina. Mi tocca volare, speriamo solo che non piova."
Erano le 6 ma sembrava notte già inoltrata e c'era un venticello piuttosto fresco.
Ci misi un bel pò per arrivare, e quando arrivai ero un ghiacciolo e tremavo.
Cercai di citofonare, anche se la mia mano non voleva smettere di tremare.
Ma per cosa? Per il freddo ? o per la paura?
Non so come, ma riuscii a citofonare, e subito mi aprirono.
Oltrepassai il cancello e andai verso la porta aperta.
La casa non era molto cambiata da quando me ne ero andato.
< Vuoi del tè? L'ho fatto da poco, è caldo, sembri raffreddato >disse Valese.
< cosa vuoi da me? > tagliai corto io
< oh, si. Bè vuoi sederti? >
< cosa vuoi da me? >le ripetei io, odio i giri di parole.
< Va bene, ti racconterò tutto dall'inizio, ma calmati:
Vedi, prima che ci lasciassimo - disse incupendosi - io ho raccontato di noi a mia madre, lei era molto curiosa di conoscerti, ma poi... bè si, è successo, quello che è successo >
< mi hai tradito. > specificai.
Lei continuò facendo finta di niente.
< io... io volevo dirglielo, però... >
< dirgli cosa? >
< che ci siamo lasciati. Però lei... >
Valese inspirò profondamente e poi finì.
< Lei, lei ha avuto un infarto! Io non potevo dirglielo. >disse tra i singhiozzi.
< cosa vuoi da me? la pietà? >
< no, non me la merito. Voglio solo che tu finga. Andremo in ospedale e diremo che ci stiamo sposando. >
< vuoi fingere che ci stiamo sposando? >
< si, tanto mamma non uscirà dall'ospedale se non sta bene, e se sta bene io glielo dirò. allora, ci stai? >disse tendendomi la mano.
"in fondo è quello che cercavo: un chiodo"
< d'accordo. >
***
< Pronto? >
< Pronto, Goten? >
< si Trunks? Che c'è? >
< Allora cosa era tutta quella fretta di prima? >
< Bè, vedi... > e gli spiegai tutto.
< Cosa pensi di fare, Goten ? >
< penso, anzi le ho detto di si. >
< di si?! Perchè? >
< Cosa c'è di male? E solo una farsa. >
"Si, è solo una farsa per dimenticare Bra" avrei voluto aggiungere.
< quando inizierete? >
< subito. >
< subito?! Intendi di già? In questo momento? >
< si, se qualcuno te lo chiede sono fidanzato con Valese,ok? >
< ok, ma secondo me stai sbagliando, non so perchè, ma questa storia non mi piace. >
< lo dici solamente perchè Valese ti sta antipatica. >
< lasciamo stare, comunque io devo andare in cucina, sai mamma a preparato una cenetta da re dato che Bra è tornata dall'ospedale. >
" Mi ero dimenticato di Bra con la storia di Valese. "
< Ehy, Goten? Ci sei ancora? >
< Cosa? Oh, scusa ero sovrappensiero, dicevi? >
< niente di importante, adesso devo andare, se no papà e Bra non mi lasciano niente. >
< Allora ti lascio, a domani. >
< A domani, ciao Goten. > e riattaccai.
Domani avrei incontrato Valese per gli ultimi chiarimenti e per entrare nella parte.
"sono fidanzato con Valese da 2 ore, e già penso a Bra.
Bravo Goten! Proprio un bell'inizio."

Ciao a tutti!
Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto, mi raccomando di recensire (sto facendo gli occhi dolci ).
No, ho davvero bisogno di sapere che ne pensate di questa fan fiction, quindi siete pregati di recensire.
Un abbraccio a tutti.
Gobra

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Capitolo 15
*** Cap.n°15 Programmi di fine settimana ***


goten e bra in love capn15
Cap.n°15 Programmi di fine settimana

Ciao a tutti, mi scuso tanto per aver scritto una ff con protagonisti realmemte esistiti, non accadrà mai più.
Vorrei ringraziare Blackcristal per il sostegno morale ed Erika per i chiarimenti.
Ringrazio anche Crycry82, Swwtcicia e Monicar92 per il sostegno tramite le recensioni di "Eternamente nel mio cuore" (che, per chi potesse interessare è nella mia nota d'autore.)
Ringrazio anche...
Monicar92: ti ringrazio doppiamente, comunque, già, molto sicuramente da qui in avanti i problemi non saranno pochi;
Elvi92: non ti preoccupare, capita, quando si parla di Valese, lasciarsi trasportare, ma lei si merita questo e altro.
Edward Son: Qunte volte ti devo ripetere che dg2 e 1 sono magnifici ed è impossibile annoiarsi leggendoli. Sono superfelice che non mi abbandonerai e continuerai a seguirmi, grazie.
Buona lettura, spero che non vi annoiate e che vi possa piacere.

< tesoro, sicura di star bene? > mi chiese insistente mamma.
< si, non preoccuparti mamma. >dissi cercando di calmarla.
< Andiamo Bulma, ancora non è neanche entrata per farsi levare il gesso, e tu già la opprimi.
Ti ha detto che sta bene ascoltala. > disse papà abbastanza stanco e stressato.
Sopratutto perchè mamma proprio in quel giorno ci aveva fatto svegliare prestissimo.
Non so se papà disse Bulma consapevole di ciò che aveva detto o era solamente stanco, c
omunque sia mamma finalmente, stese zitta e abbassò lo sguardo e arrossì un pò.
Certi momenti sono rari!
Mi dovevano togliere il gesso, ma non ero affato impaurita(ndbra al cvontrario di mamma).
Eravamo quasi tutti, mancava solo Trunks, che, per ragioni di lavoro, era andato a New York.
< Bra Brief? > chiese un infermiera piuttosto carina (ndbra ma non come me ^-^).
< vuoi una mano? >mi chiese mamma mentre mi alzavo.
< mamma, sto bene! > dissi spazientita.
Andai a passo veloce(nda si fa per dire) nella stanza dove si trovava quell'infermiera.
< si accomodi pure signorina Brief, e non si preoccupi, non le faremo molto male >mi disse l'infermiera sorridendo.
Quel "non le faremo MOLTO male" non mi piaceva tanto.
Ma non fu proprio così.
Non mi facero male nel toglierlo, ma il male venne dopo.
Quando mi chiesero di muovere la gamba.
Ebbi un dolore atroce!
Anche se il gesso era stato rimosso, non riusciuvo a muovere la gamba.
Ma stavolta non erano delle fasce a trattenermi, ma un dolore terribile.
< Non si preoccupi, può ancora usare le stampelle, però cechi di abituarsi a camminare.
ahhhh, prima che me ne dimentichi, tenga questo >disse gentilmente il dottore porgendomi un foglio con un nu
mero e un nome.
< è un bravo fisioterapista. > mi spiegò il dottore.
< oh, grazie. Arrivederci. > uscii sorridendo con le stampelle.
< tesoro, come ti senti? >mi chiese mamma apprensiva.
< benissimo > mentii spudoratamente io.
La gamba faceva malissimo, ma non potevo dirglielo, sia per non preoccuparla, sia perchè non sopporto farmi vedere debole, sopratutto davanti a papà(nda Vegeta è rimasto tutto il tempo lì con Bulma).
Una volta a casa il mio pensiero era uno solo: chiamare Pan.
< Oh Brauccia cara, come ti senti? >mi chiese la nonna.
< bene non preoccuparti. >dissi mentre salivo di fretta le scale.
Arrivata su potei scorgere una figura davanti alla mia porta, che, prima, non riuscivo bene a vedere per colpa della poca luce, ma poi potei capire facilemente chi era.
Appena capii chi era lo abbracciai buttandogli le braccia nel collo.
< Fratellone! Che bello averti qui! Ma come hai fatto ad arrivare in così poco tempo? >
< per una sorella quasi ex-zoppa... >
< Finiscila Trunks! Guarda che tra non molto riuscirò a camminare normalmente, anzi, meglio di te! >dissi staccandomi dall'abbraccio e portando le braccia in grembo.
< d'accordo, d'accordo sorellina, non scaldarti tanto, io stavo solo scherzando, non c'è bisogno di prenderla così. >
Dopo essermi calmata iniziai a guardarlo con sospetto.
"mmm, allora, è tornato da New york non può non avermi portato niente."
Trunks guardandomi lesse i miei pensieri < no Bra, ti sbagli non ti ho portato niente. >

Io, dopo quell'affermazione, mi misi a ridere.
< ahahhahah, a chi vuoi darla a bere? Lo so che mi hai portato qualcosa. >
< no! non ti ho portato niente! >
Allora lo iniziai a squadrare per capire se mi stesse mentendo. Trunks cercò di sostenere il mio sguardo, ma alla fine cedette.
< va bene, va bene: ti ho portato qualcosa. Ecco, tieni. >
Trunks mi porseun piccolo pacco di forma rettangolare, la fantasia era a pois rossi su uno sfondo azzurro: era di certo un libro.
Aprii avidamente quel regalo e...
"Io sono un genio! Che bello!"
Abbraciai forte il mio fratellone e lo ringraziai.
Entrata in camera mia lessi velocemente la trama.
"mmm, interessante... "
Parlava di una ragazza che si sposava con uomo per dargli un erede e non amore, anche se lei era innamorata.
E in più i 2 si levavano 12 anni all'incirca.
"Un pò come me e Goten, anzi no, solo per l'età".
Iniziai a sfogliarlo per almeno alcune ore, quando Trunks mi chiamò per la cena.
Arrivata giù un forte odore mi colpii nelle scale.
"Oh no! Mamma avrà bruciato qualcosa! Meglio andare a vedere."
Zoppicai con le stampelle in cucina e vidi che dal forno uscivano piccole nuvolette nere.
Prima di tutto spensi il forno il forno e dopo, curiosa, lo aprii.
Quando lo aprii grossi e soffocanti nuvoloni nerimi salirono in faccia e iniziai a tossire.

< cof cof, mam... cof cof, mamma! > riuscii finalmente a dirlo dopo essermi spostata, e aver iniziato a respirare aria non inquinata.
< mamma non ... ops! credo di essermi dimenticato il forno. >
< ma mamma allora dove è? >chiesi
< mi ha detto che andata in un convegno. >
< e papà? Non mi sembra di sentire qui la sua aura. >
< al convegno. >
Ci guardammo un secondo e dopo ertavamo piegati in 2 dalle risate.
< non sento nè la nonna nè il nonno, dove sono? Di certo non al "convegno" > dissi facendo le virgolette con le dita.
< no, sono da amici. >
< quindi siamo soli? >chiesi
< si >
< e tu prepari questa robaccia? >
< si, tu sai cucinare? >
< Tra, Tra, secondo te a cosa l'hanno inventata a fare la pizza? >
Così andai a prendere il telefono e ordinai qualche pizza, all'incirca 8.
Dopo mezz'ora arrivarono le pizze e, come lupi che non avevano mangiato da settimane, iniziammo a divorare quelle"poche pizze".
Finito di mangiare (ndbra e dopo aver sistemato i cartoni della pizza) salii in camera mia, non mi ero dimenticata di chiamare Pan.
Presi il mio telefono e digitai il numero molto conosciuto, che avrò digitato milioni di volte, e aspettai che casa Son rispondesse.
< Pronto? >
< ciao Pan!Sono io, Bra >dissi riconoscendola.

< oh, ciao Bra, come stai? Ti hanno tolto il gesso? Ma ora come stai? >
< Ahh, Pan, mi sembri mia madre da come parli. Sto benissimo, tranquilla. >
< Sicura? >chiese Pan incerta.
< uffa, si! Fa un pochino male, ma niente di che. >Pan capì benissimo a quanto equivalesse il mio "pochino".
< ora come cammini? >
< benino, ma mi aiuto ancora con le stampelle. >
< oh, e come va con la gamba? Quando camminerai come prima? >
< Non lo so, il dottore mi ha dato il numero di un fisioterapista, è molto bravo da come dice il dottore. >
< Quindi niente per sabato? >
< sabato?! >
< si! L'uscita al luna park di questo sabato! Bada che non ci vado senza di te! >
< ahhh, quell'uscita! Si, credo di poter venire. >
< Ci conto? >
< Non sono sicura ma credo di si. >
< A proposito hai che ha fatto Juli? Ahhh, sapessi... >e iniziammo a spettegolare un pò su tutti.
< ahahhaha, non vedo l'ora che sia sabato, Pan. >
< neanch'io Bra, ciao. >
< ciao >
Che bello avere un amica così!
Non so il perchè, ma sapevo che quel sabato sarebbe stato indimenticabile.

In questa settimana ho riguardato la mia ff, e ho visto una miriade di miliardi di errori.
Così li ho aggistati, se vi va di rileggerla, ho aggiustato sopratutto il capitolo 14 e 13.
Voglio continuare questa fanfiction, mi ci sono affezionata, e poi mi fa piacere stare, in qualche modo, con voi.
Grazie alle vostre recensioni riesco ad andare avanti, grazie, non abbandonatemi mai.
Baci, Gobra

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Capitolo 16
*** Cap.n°16 Un giorno indimenicabile ***


goten e bra in love cap16
Cap.n°16 Un giorno indimenicabile

Ciao, scusatemi per il ritardo. Il chappy era pronto, solo mi aspettavo qualche altra rece.
Tranquilli, per il prossimo chappy, ho già un idea che sto completando, e forse, se mia sorella mi aiuterà, dovrei mandarvi anche un'altra cosa...
Adesso basta con le anticipazioni.
Andiamo ai ringraziamenti
Monicar92:Ti ringrazio, anch'io sono contenta di essere tornata, anche se queste 2 settimane mi sono servite per la ff, però non ho potuto recensire ç_ç Adesso ti lascio alla lettura, spero ti piaccia, Bacioni.
Buona lettura, Gobra

Finalmente era arrivato Sabato.
Per essere perfetta nel camminare, ero stata 2 ore in più dal fisioterapista, ma, purtroppo, non ero ancora brava a camminare, ma riuscivo a cavarmela.
Mamma era stata dolce e un pò apprensiva, ma è fatta così, e io le voglio un mondo di bene.
Comuque ebbi il permesso di andarci.
All'inizio papà era molto contrario, ma io e mamma gli abbiamo detto che non c'era nessun pericolo e che non sarei stata sola, perchè sarebbe venuta anche Pan, e che dopo gli ultimi miglioramenti dal fisioterapista, avrei potuto camminare abbastanza bene.
Decisi di vestirmi in modo molto sobrio: un jeans, una maglietta color panna con scollatura a v davanti e dietro, un coprispalle marrone scuro, un cappelino dallo stesso colore del coprispalle e dei pendenti con dei cuoricini.
Anche il trucco era semplice:ombretto bianco, mascara trasparente(nda non sono sicura si dica così) un lucidalabbra rosa al gusto di fragole e una matita nera.
Aspettavo Pan davanti al cancello di casa mia.
Il fatto era più che strano: io che ero pronta prima di lei e Pan che ritardava di un ora!
"Di solito sono io quella che ritarda, ma adesso è Pan, ma, a quanto pare si sono capovolti i ruoli!"
Ma dopo un altro pò di tempo sentii un clacson "Pan è arrivata!"
< Ciao Bra, scusa il ritardo ma c'è stato un pò di traffico > disse la voce di Pan da dentro la macchina.
"ma dove è Pan?" pensai non vedendola.
< non preoccuparti Pan, ciao Videl. >
< Ciao Bra, oggi sei proprio carina, certo che voi due diventate sempre più grandi. Mentre io invecchio secondo che passa. > mi disse sorridendo Videl.
< Grazie Videl, ma anche tu sei bella oggi.Pan a te non ti ho visto, che fai? Ti nascondi? > chiesi curiosa di vedere Pan.
Pan aveva stretto per tutto il tempo un cuscino e non accenava liberarsi dalla presa.
< se tu fossi un mostro come me capiresti. > disse Pan seccata.
< Pan, non sei un mostro, sei bellissima, adesso lascia quel cuscino e fai vedere a Bra la tua meravigliosa camicia. > disse dolcemente Videl.
< Ma mamma, fa schifo, e poi la, la... >
Mi avvicinai a Pan per vederla meglio: era bellissima!
Aveva una camicetta a mezze maniche e una gonna di jeans con una giacca di jeans, non era truccata ed era con i capelli liberi, molto semplice, ma anche molto bella, che dico bella? b-e-l-l-i-s-s-i-m-a.
E cercava, inutilmente di coprirsi con il cuscino.
< Pan, ma sei bellissima! > le dissi guardandola ancora.
Era senza bandana e così non sembra per niente una ragazzina, come la faceva la bandana, e sembrava anche più matura.
Appena commentai il mio parere sul suo nuovo stile, vidi le guance di Pan infuocare, e i suoi piccoli piedini girarsi quasi a sfiorasi con le punte.
Dopodichè ci fu un silenzio abbastanza imbarazzante, sopratutto per Pan.
Silenzio rotto da Videl, che iniziò a parlare della timidezza e delle ragazze, pensando di essere ascolatata, mentre, sia io che Pan, facevamo tutt'altro che ascoltarla.
Le uniche cose che capii furono: "timidezza" e "ragazze che crescono a vista d'occhio".
Pan adesso dimostrava pienamente i suoi meravigliosi 18 anni.
Quando facevamo shopping, lei era quasi trasparente.
Ho provato più di una volta a convincerla a cambiare look, o a semplicemente comprare qualcosa, mentre lei era fredda e distaccata dallo shopping.
Appena arrivate a destinazione, Videl ci disse < mi raccomando, qualche ragazzo lasciatelo in pace, non ne fate infatuare troppi! Se i vostri papà lo sapessero... hahhahah! Divertitevi. >
< mamma, quando vieni a prenderci? > chiese Pan.
< quando mi chiamate verrò a prendervi, ma se non chiamate entro le sette vi chiamo e vengo. >
< le 7? > ci chiesimo io e Pan
< Bra, mi è stato detto dai tuoi genitori di non farti stare di più, sai, la gamba. >
< uf, capito, ma Pan verrà presa alla stessa ora? >chiesi
< si, ordini di papà preoccupato. Mi sa che Gohan non sia ancora abituato a vedere Pan per una donnina, ma ancora, per la sua bambina. >
< uffi, va bene > disse Pan diventando sempre più rossa
< ciao > dissimo io e Pan ed entrammo nel Luna Park.
< allora? Da cosa vuoi iniziare, Pan? > le chiesi.
< io pensavo una cosa leggera, non lo so, del tipo "l'ottovolante della morte"! >
< già, una cosa molto leggera. Tu ti diverti e vai dove... > mi fermai, perchè vidi un ragazzo fissare intensamente Pan.
Allora le dissi < e vai vicino a quel ragazzo, hai visto come ti fissa? >
< Cosa? Ma starà guardando te. >
< io riesco a vedere benissimo gli sguardi, e i suoi sono tutti per te. >
< tu dici? >
< si Pan.Che fai ancora qua? Perchè non vai da lui? >
< si, vado lì e che gli dico? >
< che ti ricorda qualcuno, che lo hai scambiato per qualcuno, e così ti inventi una scusa per parlare, comunque stai sicura, non è importante la scusa, ma è importante che tu attachi un discorso, a lui non dispiacerà. > le dissi facendo l'occhiolino.
< sarebbe un'idea... però no! >
< perchè? > le chiesi
< perchè non me la sento, ho paura. E chi ti dice che vuole parlare con me? >chiese Pan timorosa.
< da come ti guarda si vede che non aspetta nint'altro. Dai, buttati! >
< Ok, come sto? >
< sei bellissima, vai! >dissi spingendola verso quel ragazzo.
Guardai Pan, era timida e impacciata, ma dopo poco tempo vidi chiaramente che si era sciolta, si era tranquillizata.
Pan poteva cavarsela da sola, così andai a comprare dello zucchero filato.
Pan aveva conosciuto un ragazzo con cui riusciva a parlare, anzi di più, ma io non riuscivo a essere felice.
"Certo Bra che sei strana! Prima spingi Pan a parlare con un ragazzo, e poi tu non riesci a essere felice!"
Mentre fissavo lo zucchero filato, sentii alle mie spalle, una voce conoscente.
< Bra, che bello vederti! Come stai? >
"oh, no! Cosa vuole ancora da me. Ma ora mi sente."
< Cosa vuoi ancora da me?Eh, Michael! Hai rotto la nostra storia, perchè la colpa è solo tua, e mi hai rotto la gamba. Cos'altro vuoi rompere? >chiesi con un tono di voce abbastanza elevato.
Michael mi guardò spaventato, forse aveva paura che facessi una scenata.
L'avrei fatto, ma una scenata non avrebbe espresso del tutto la mia rabbia, e poi lui non si meritava neanche questo.
Così, arrabbiatissima, me ne andai, non volevo stare un secondo di più vicino a lui.
< Apetta Bra! Aspetta, dai... ti posso spiegare! >
< SPIEGARE?! Credimi, qui l'unica persona che deve spiegare qualcosa sono io! >
"Bra calmati, è inutile arrabbiarsi con certe persone" pensai inutilmente.
Non mi sarei fermata, o almeno, la cosa sarebbe stata abbastanza ardua.
< adesso lasciami in pace, se non vuoi vuoi conoscere la furia di mio padre! >dissi nella speranza che mi lasciasse in pace.
E così fu.
Michael aveva visto poche volte papà, ma aveva potuto constatare di cosa era capace.
Mi allontanai a passo deciso nonostante le stampelle.
"Con quale faccia osa parlarmi, e pensare di spiegarmi qualcosa! Ma non me ne frega, adesso voglio solo andarmene"
Stavo andando ad avvisare Pan di chiamare Videl, ma la guardai.
Stava ridendo, era felice. Perchè rovinarle la favola?
"Ma si: me ne andrò da sola."
Così iniziai ad incamminarmi, quando vidi qualcosa di disgustoso.
Goten e Valese! Insieme! Mano nella mano e sembravano anche felici!
Ero talmente disgustata che avrei vomitato volentieri.
Sentii gli occhi iniziare a pungere come se avessi mille aghi negli occhi.
Scappai via.
"Avevo ragione: questo Sabato sarà indimenticabile."

Hey! Nello scorso chappy non ho ricevuto rece, a parte Monicar92.
Dai raga! Ho bisogno di voi!
Ora vi lascio, ma mi raccomando:
RECENSITE! Please!

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Capitolo 17
*** Cap.n°17 Un Sabato al Luna Park ***


goten e bra in love cap17
Cap.n°17 Un Sabato al Luna Park

Ciao a tutti! Scusate se non ho aggiornato in questi giorni, ma non avevo molte idee, ma oggi sono stata male, così ho avuto più tempo per questo chappy, il prossimo è già pronto, l'ho scritto proprio oggi, ma non so quando lo posterò.
Adesso spazio ai ringraziamenti!
monicar92: Hai proprio ragione, Bra ne passa di tutti i colori. Ma sappi che i problemi non sono ancora finiti... ma non ti dico nient'altro ^-^
Bacioni e mi raccomando di farmi sapere se questo chappy ti piace;
Gokussola4ever: Grazie per avermi recensito un'emergenza d'amore, nonostante tu non abbia una particolare adulazione per Vegeta, l'hai letta lo stesso. Grazie. Mi fa piacere che ti sia anche piaciuta.
Comunque, non ho messo l'altra perché, non so, non mi convince molto, ma forse tra un pò cederò e lo posterò.
Bu! Io sono imprevedibile pure per me XD;
Ahhh, 2 ultime cose: questo chappy è sotto il punto di vista di Goten e voglio dedicare questo capitolo a un mio amico t.v.b.
Buona lettura, Gobra

Io e Valese in questi giorni, lavoravamo molto per l'ormai prossima visita alla madre di Valese.
Dovevo sapere molte cose su di lei.
Le settimane scorrevano veloci, troppo veloci,quasi mi scappavano, e quel Sabato avrei incontrato la madre di Valese, Kimberly.
Valese mi aveva fatto vedere una sua foto prima dell'infarto: era molto giovane, poteva avere al massimo 30 anni, aveva la pelle liscia, una fronte coperta da una frangetta ondulata e aveva i capelli castano scuro a caschetto e la parte esposta al sole dei capelli (ndgoten che era poca) era di colore ramato.
Aveva degli intensi occhi blu e un vestito a fiori.
Era molto bella!
Valese mi disse che, dopo l'infarto, era molto cambiata fisicamente.
Qualche settimana prima le avevo chiesto come mai aveva sua madre aveva avuto un infarto.
Valese, prima rimase di pietra, come se fosse una statua, poi si alzò e andò davanti alla finestra.
E mentre fissava quell'immenso blu mi disse < purtroppo, mamma è una donna molto emotiva e sensibile, potrei dire sia di vetro...sigh - qui si fermò un pò sommersa dai singhiozzi - è anche una donna tradizionale, odio i computer e i divorzi.
E poi amava, anzi ama, papà, e tanto. Come una ragazzina alle prese con la sua prima cotta. E ricevere quella lettera è stata una pugnalata al cuore, nel vero senso della parola > disse riferendosi all'infarto.
Io, che ero stato tutto il tempo zitto ad ascoltarla, le chiesi < Da chi? Da chi ricevette quella lettera? >
Valese prese un grande respiro e poi mi disse zoppicando in qualche parola < p-p-papà... di-di-di...diceva di non amarla più e voleva il divorzio > disse lentamente, come se ogni parola l'avesse fatta uscire con la forza.
Lei iniziò a piangere, così la strinsi a me, e non le chiesi più niente.
All'appuntamento mancavano poche ore, alle 17e30 saremmo andati all'ospedale, erano le 16e30, ma Valese proprio non voleva uscire dal bagno.
Avevamo tutto pronto:dei fiori, un regalo e 3 biglietti per il luna park
Valese aveva insistito tanto per averli, dicendo che a sua madre piace il luna park.
Io, da uomo paziente, aspettai altri 5 minuti, che si tramutarono in 10, 13, 14 minuti, ma al 15 bussai.
< Valese, tutto bene? >
< si, sto uscendo. >
Valese aprì la porta del bagno e uscì.
Era molto graziosa e carina.
Aveva lasciato i capelli liberi e indossava una maglia gialla a 3/4con scollatura a v.
Aveva dei jeans con un risvolto, delle ballerine e dei pendenti.
< allora? Andiamo? > le chiesi per niente felice.
Lei sospirò poi annuì, e quel mezzo sorriso che aveva scomparì.
Mi veniva enormemente difficile mostrarmi gentile nei suoi confronti, non lo facevo apposta, era qualcosa più grande di me.
Entrati in macchina andammo in ospedale, e in poco tempo arrivammo.
< mamma è al 2° piano, ma che ore sono? >
< le 5 in punto, perché? >
< ti dispiace se prima di andare da lei facciamo un piccola passeggiata?Solo 5 minuti >
< tutto il tempo che hai bisogno. >
Andammo in un bar poco distante, Valese prese solo un bicchiere d'acqua, e così feci anch'io.
Perdemmo solo 5/7 minuti, e poi ci dirigemmo nell'ospedale.
< Mi scusi signorina? Stiamo cercando Kimberly Wilson, siamo suoi parenti, veramente solo lei, vorremmo sapere se è stata spostata o no. >dissi indicando Valese a un'infermiera
< ciao, Vale! come stai! Sei qui per tua madre vero? > chiese l'infermiera facendo finta che fossi trasparente.
< ciao, mamma è stata spostata? >
< no, secondo piano accanto all'infermeria.n°021 >
< grazie. >disse Valese accennando un sorriso.
Presimo le scale e dopo molto trovammo la stanza 021, proprio accanto all'infermeria.
Valese allungò la mano verso la porta, ma qualcuno la prevalse e aprì la porta al suo posto.
Era una donna in camice, la dottoressa forse.
< oh, mi scusi. Buon pomeriggio signorina Wilson. >
< oh, si figuri, Mia madre è sveglia? >
< si >
< grazie. >
Io iniziai a guardare chi e cosa c'era nella stanza.
Ma non vedevo nessuno somigliare alla donna della foto che mi aveva fatto vedere Valese.
La stanza non era troppo grande, c'erano 4 letti e accanto a ciascuno c'era un comodino.
La luce che filtrava dalla finestra era insufficiente, e tutto e tutti erano così scuri che potevano essere l'ombra del dolore.
I volti di tutti i pazienti erano volti che sembravano aver dimenticato il significato della parola speranza.
A sinistra c'era un bambino che dormiva con uno sguardo triste e sconfitto, e aveva pochi capelli.
Accanto a lui c'era una donna con i capelli di un biondo spento, e anche lei dormiva afflitta.
Al lato opposto c'erano 2 signore che chiacchieravano apparentemente allegre.
Sembrava una brutta fotocopia della finta felicità.
Una aveva i capelli bianchi, mentre l'altra li aveva di un castano rovinato, come di un albero secco.
Kimberly.
Valese richiamò l'attenzione su di sè, e appena la madre si girò sorrise e disse alla figlia di abbracciarla.
Allora vidi il suo volto.
Non somigliava affatto alla signora della foto.
Aveva una carnagione bianca, molto opaca, e aveva delle leggere rughe, i suoi occhi azzurri erano grigi.
< Ciao Tesoro!Ma chi vedo vicino a te!Non sai quanto sono felice di vederti, giovincello. >disse sorridendomi.
< il piacere è mio signora Wilson. >
< oh, chiamami pure per nome. >
< d'accordo, Kimberly. >
< io preferirei Kim >
< va bene, Kim. >
" Kim è una persona magnifica e molto simpatica" pensai dopo un pò aver parlato un pò con lei.
< mamma facciamo 2 passi? >disse Videl dopo avermi fatto l'occhiolino.
"Vorrà fargli una sorpresa."pensai.
< d'accordo, andiamo. >
Usciti dal "carcere", come lo chiamava Kim,comprammo 2 gelati, uno per Valese e uno per sua madre.
E dopo un pò la portammo al Luna park.
Appena lo vide si mise le mani nel viso dove iniziarono a sgorgare delle lacrime.
Valese spaventata le chiese< non ti piace? >
Kim fece una risa affogando lacune lacrime ribelli, che non volevano finire di rigarle il viso
< Ma si tesoro, mi piace, è per questo che piango. >
< chi vuole dello zucchero filato? >chiesi
< io >disse Kim.
< tu, Goten? >mi chiese Valese.
< no, tu? >
< si, ma vado io. >
Kim guardò Valese con un velo di nostalgia
"non so perché, ma mi ricorda qualcuno... ora che ci penso!"
Mamma!
Si, era lo stesso sguardo che aveva mamma quando le ricordavo papà.
Capendo la sua tristezza dissi.
< Oggi è una bella giornata, non trova? >
< quante volte devo ripeterti di darmi del tu? >disse Kim donandomi un suo sorriso
< mi sc... cioè, scusa. >dissi mettendo una mano dietro la nuca.
< sei proprio simpatico, giovanotto, sono felice che la mia piccola stia con te. >disse Kim.
Somigliava tanto a Bunny, la nonna di Bra.
Sempre sorridente, come se dolore fosse solo una parola.
Quando, per Kim, il dolore era stato molto presente, e in gran quantità.
< Eccomi qua! > disse Valese con 2 stecche di zucchero filato, uno lo porse a Kim, l'altro lo prese lei.
< scusatemi, ma devo andare alla toilette. >disse Kim quando finì lo zucchero.
< vuoi che ti aiuti? > chiese Valese.
< no cara. >e sorridendo Kim, sparì tra la folla.
< è simpatica. >
< già, ma è anche molto depressa. >
Già, indossava solo una maschera.
< camminiamo un pò? >le chiesi.
Lei annuì e camminammo.
Senza rendercene conto, finimmo mano nella mano.
Ma questo non mi procurò niente.
" Ma quando Bra mi sta vicina, anche se non siamo mano nella mano, io provo un brivido.
Ehy! Ma cosa sto pensando! Io devo amare solo Valese"
Ma per quanto mi sforzassi non ci riuscivo.
A un certo punto sentii un'aura conoscente, molto forte e arrabbiata.
"di chi è? Non so perché ma la conosco.Ma di chi è? Sono proprio fuori allenamento, mi sarei dovuto esercitare in questi giorni."
Ma dopo poco l'aura si fece piccola e fragile, e la sentii andare via.
< Goten, tutto bene? > mi chiese Valese.
< si, ero solo sovvrapensiero. >
< quindi va bene questo Venerdì da mia madre. >
< si. >
< oh, grazie Goten! >disse abbracciandomi.
< ops, sono arrivata nel momento meno sbagliato. >
< ma no, non si preoc... cioè non è niente. >dissi correggendomi alla svelta.
< Ma che ore sono? le 6? Il tempo passa quando si è in compagnia! La detenuta che avete davanti deve tornare nel suo carcere, alle 7 scoppia il mio coprifuoco! >disse Kim sorridendo.
Così, tra una battuta e una risata, l'accompagnai nell' ospedale/carcere.
Io e Valese entrammo in macchina e non parlammo per molto tempo.
Finché < é una punizione? >mi chiese Valese
< cosa >
< questi silenzi. >
< no, e poi per cosa? >
< per quello che ho fatto. >
< no, solo che sono un pò stanco. >
< vuoi rimanere a cenare da me? Ho fatto la zuppa che ti piace tanto, è solo da riscaldare. >
< no. >
< perché? >
< perché no. >
" perché è troppo presto, e perché non ti amo più" avrei voluto aggiungere.
< vuoi farmi soffrire? >
< no, non voglio farti soffrire, solo ... non si come spiegartelo... >
< ripetilo >
< cosa? Che non te lo so spiegare? >
< no, prima. >
< no, Valese, non voglio farti soffrire. >
lei iniziò a piangere, non so se per tristezza o per gioia, ma comunque sia, l'abbracciai forte a me.
Per quanto non la sopportavo dopo quello che mi aveva fatto le volevo bene.
Ma solo bene, non sentivo quella scossa in più.
< scusami, hai ragione tu, ti ho rovinato la vita, mi stai facendo un favore grandissimo e io facci ola capricciosa. Scusami. >mi sembrò di sentire anche un leggero"ma mi manchi"

A voi non fa pena Valese? Anche se io odio il personaggio, non riesco a fargli fare cose cattive, è più forte di me! Però è rimarrà nella lista dei personaggi odiati di db for ever!

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Capitolo 18
*** Cap.n°18 Una giornata quasi nera ***


goten e bra in love capn18
Cap. n°18 una giornata quasi nera

Ciao!!! Vi sono mancata? Scusate per il ritardo, volevo aspettare un po', perchè avevo poche idee per il prossimo capitolo.
E poi, non so se capita anche a voi, ma quando voglio scrivere di una storia, mi vengono idee per altre storie.
Se vi può interessare, appena finirò Goten e Bra in love, vorrei iniziare a scrivere di Harry Potter.
Ultima cosa prima di ringraziarvi, le vostre letture stanno calando, con le recensioni, ma cosa non va della mia fanfiction? Help me! Potreste darmi dei consigli? Sono da poco dal sito, e quindi ho bisogno di consigli.
Grazie a chi lo farà.
Ora passiamo ai ringraziamenti.
Monicar92: Grazie per avermi pensato, comunque non preoccuparti, sto meglio, spero che il tuo ponte sia andato bene. Comunque passando alla fiction, non so perché, ma non riesco a descrivere persone totalmente cattive. E' qualcosa più grande di me, non riesco a vedere solo male in persone e, addirittura scriverne. Adesso ti lascio alla lettura, spero ti piaccia.
Buona lettura
Gobra

<< TAXI! TAXI! >>
Niente da fare, quel maledetto taxi non si era fermato.
“Uffi!E ora come faccio ? Ancora non ho la macchina. Stupido di un istruttore! Io so andare benissimo indietro avanti e so fare tutte le inversioni a u! Ma!stupido di un cretino...”
E poi non solo l'istruttore era contro di me, anche i miei genitori!
Per mamma un motorino era più che sufficiente.
“Certo! Soprattutto quando hai una gamba rotta, o sei appena uscita dal parrucchiere!
Lo sapevo che non dovevo venire da sola, ma non potevo fare questo a Pan.
Uffi, non ho nemmeno il biglietto dell'autobus, vediamo se ho almeno ho qualche soldo con me”
Grazie al cielo avevo portato il mio borsellino.
Così andai dal tabaccaio, e mi comprai anche delle chew gum(nda non sono sicura si dica così).
Passò un autobus e io lo presi con il sorriso in faccia, e per mia fortuna c'erano molti posti liberi per sedersi.
“sembra che dopo una giornata così qualcosa di buono può anche succedere. Certo, dopo quello stupido Taxi! E poi...” e da qui a pensare tutto quello che mi era successo oggi cercando di sdrammatizzare.
Ma niente.
Goten e Valese erano impressi nella mia testa, e mi chiesi come e se sarei riuscita a dimenticarlo.
“Sono stato proprio una stupida bambina a illudermi di potergli lontanamente interessargli ?”
<< stupida, stupida, stupida... >> dissi a bassa voce mentre una lacrima rigava nel mio viso, una delle tante.
Non c'era nessuno nell'autobus, erano scesi tutti, così continuai a piangere senza ritegno.
O almeno sembrava di essere sola.
Infatti nelle ultime sedie c'era una ragazza che si avvicinò a me.
Aveva dei jeans a vita bassa con una maglietta gialla con una giacchetta rossa allacciata in vita e delle scarpe molto vecchie.
Aveva dei capelli cortissimi castani e degli occhi celesti.
Mi guardò e mi chiese sorridendo < è libero questo posto ? >io annuì e cercai le mie lacrime.
La ragazza prese una scatola e mi chiese < ne vuoi una ? >
Guardando meglio capii che erano sigarette, e allora risposi di no.
< non fumo, ma grazie > lei accese la sigaretta e mi disse.
< fai bene, non sai a quanti guai comportano! >
< allora perchè fumi ? >
< per dimenticare, all'inizio pensavo di sapermi controllare, ma ora è lui a controllarmi.
E tu ? Perchè una ragazza così bella piange ? >
< perchè non riesco a dimenticare. >
< mmm, mi dispiace e ti capisco, l'unico consiglio che posso darti è crearti un qualcosa che lo sostituisca, perchè è per un ragazzo che piangi, vero ? >
Io annuii e curiosa le chiesi < come l'hai capito ? >
< conosco il sapore delle lacrime. Comunque, non devi trovarti un ragazzo, almeno non ora, ma fare qualcosa, magari un lavoro, sempre se non l'hai >
Il bus si fermò, tra 2 fermate sarei dovuta scendere.
< questa è la mia, ora ti saluto...oh, non ci siamo ancora presentate! Io sono Doris. >
< piacere, Bra. >
< questo è il mio numero, se hai bisogno d'aiuto non esitare a chiamare! > disse mentre scendeva.
"forse oggi non è la giornata più brutta del mondo"
Arrivata a casa mi dirigei in cucina.
Quando alle mie spalle...
< Come mai così presto? Dove è la macchina di Videl? Tua madre mi ha detto che saresti venuta con lei, ma verso le 7 le 8.
Sai che ore sono? >
< ehm, no papi. >dissi cercando di addolcirlo
< le 6e30, e tu sei a casa senza Videl >
< se vuoi esco e vado in discoteca e rientro a mezzanotte. >dissi cercando di farlo ridere.
"niente, mi sa che è un tantino arrabbiato."
< Bra, dimmi la verità! >mi disse papà con uno sguardo che non ammetteva scuse.
< niente pà, Videl se ne già andata, e io sono tornata perchè sono stanca. > dissi facendo il sorriso più vero e innocente del mondo.
< VEGGY CARO! BEL FUSTACCHIONE! > disse una voce che avrei potuto riconoscere tra mille: la nonna.
Papà divenne tutto rosso e io iniziai a ridere sotto i bassi.
Allora papà mi disse < non ho ancora finito con te! >
Andai in cucina in cucina e iniziai a prepararmi della nutella con un pò di pane!
"Cosa devo fare? Forse dovrei fare quello che mi ha detto Doris, e trovarmi un lavoro, ma quale? Devo pensarci."
< Ehy, principessa! Cosa è quel musone? > mi chiese mamma che era appena che si era appena volatilizzata in cucina.
Di certo, mamma non è una sajan, ma non so come, è capace di essere più veloce e silenziosa di papà quando vola.
< quale musone? > dissi sforzando di sorridere.
< non fare finta di sorridere, si vede, e poi, ho delle prove schiaccianti sulla tua tristezza! >
< e quali sono se posso saperlo, vostro onore? >
< tesoro, lo sai che contiene la cioccolata? Cerchi la felicità >
< ho solo fame > dissi sorridendo
< amore, tu puoi confidarmi, questo lo sai, vero, tesoro mio? Non farmi stare in pena. >
< non c'è niente mamma, sta tranquilla. > mamma mi si avvicinò e mi guardò per vedere se mentivo, poi aggiunse.
< sappi che io ci sono sempre. >e mi abbracciò affettuosamente.
Dopo un pò salii in camera mia, senza stampelle, iniziavo a migliorare.
DRIN DRIN
"E' il mio cellulare, ma chi sarà?"
< Pronto? >
< Pronto, Bra, dove sei? > mi chiese una spaventatissima Pan
< a casa. >
< a casa?Come a casa? >
< si, mi puoi coprire con tua madre?O è già venuta a prenderti? >
< no, non è ancora venuta, ma sta per arrivare. E ti copro solo se mi spieghi cosa è successo. >
Allora io cercai di riassumergli tutto.
< ok, ma che dico a mamma? >
< digli che è venuto Tra(ndaTrunks) >
< ok, ma dopo mi devi richiamare, va bene? >
< ok. >
Dopo un pò Pan mi richiamò e disse che non ne sapeva niente di questo ritorno di fiamma.
< Pan, non devi fartene una colpa. Tu non centri niente. La colpa è solo mia. >
< no. Chi ti ha convinto che lui era disponibile,e che avreste potuto stare insieme. >
< Grazie Pan! Comunque non preoccuparti, so già che fare. >
< cosa? >
< pensavo che dopo essermi ripresa potrei fare un lavoretto...tu che ne pensi? >
< non è una cattiva idea. Comunque devo andare e... >
< aspetta un pò signorina Son! Come è andata a finire con quel ragazzo? >
< oh, bè...ecco, diciamo che è andata bene. >
< bene?! Spiegati meglio! > dissi morendo dalla curiosità.
< preferisco parlartene faccia a faccia. E poi devo andare davvero:mio padre mi chiama per la cena. >
< ok, ma domani non hai scuse! >
< è una minaccia? >
< fa come vuoi tu...ciao. >
< ciao. >

Ciao! Mi raccomando per le rece, ho bisogno di voi.
Bacioni e alla prossima.
Ahhh, dimenticavo, buon primo Maggio a tutti.

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Capitolo 19
*** Cap.n°19 Una giornata di allenamenti ***


goten e bra in love capn20
Cap. n°19 Una giornata di allenamenti

Ciao a tutti! Come state? Io benino, in questi giorni sono un tantino stanca. Comunque, vedo che gli ascolti stanno calando, forse perchè per ora i capitoli sono molto noiosi, e sembra quasi che si ripetano.
Ma stanno finendo i chappy noiosi e tra un pò arriverò al sodo, già dal prossimo capitolo.
Non devo ringraziare nessuno per le rece ç_ç perchè nessuno mi ha recensito, ma posso ringraziare Monicar92, per essermi sempre di conforto.
Grazie.
Buona lettura, Gobra.

Avevo appena accompagnato Valese, che me ne tornai a casa.
Mamma non mi aveva detto che non era in casa, però, entrando in cucina, nel frigo, vidi scritto in un giallino "sono da Gohan".
Bene, sarei stato solo. Questo significa solo una cosa: pizza e libertà!
In poco tempo e la finii in altrettanto, poco tempo.
Appena finii di mangiare, pensai di andare a giocare alla play station.
Quando pensai a quello che mi era successo quel giorno avevo sentito un aura e non ero riuscito a riconoscerla.
"mi tocca allenarmi,sono in pessima forma"
Uscii fuori casa e andai dove una volta mi allenavo con papà.
Avevo passato dei bei momenti lì con lui, che non avrei mai potuto mai dimenticare.
Quelli, non erano semplici allenamenti: era gioco, gioia, risa, e talvolta anche sfogo.
Decisi di iniziare capendo a chi appartenevano le aure delle persone o animali, attorno a me.
Cercai di concentrarmi, ma era inutile, pensavo a lei, Bra.
"e se quell'aura fosse sua?"pensai poi.
"Goten che dici?! Devo smettere di pensare a lei!"mi rimproverai.
"uf, chissà come me la leverò dalla testa. Credo che stia iniziando a impazzire. Che stupido sono stato quel giorno solo a pensare di sussurrare quello. Speriamo non mi abbia sentito: ti amo!(cap.12°incontri e scontri) Che cretino solo a pensarlo
Eppure è la verità...ma che sto dicendo!"
In quel momento tirai un pugno.
Intorno a me il buio più profondo, a parte delle luci:le stelle, i suoi occhi.
Risplendevano intoccabili, sembravano tanto vicino, che si poteva toccare, ma solo con la mente
, e questo mi faceva impazzire.
< basta Goten! >dissi tirando un altro pugno.
"Perchè dico di amarla? Cosa amo di lei?... forse la sua aria da bambina, quando sa di essere una donna forte, decisa, quell'espressione imbronciata molto simile a Vegeta, solo...illuminata dai suoi occhi" sospirai molto forte, mi sedei a terra e fissai il cielo.
Strana la vita.
Le stelle sembravano formare i suoi celestiali occhi, ma erano solo pallide imitazioni.
"ci sono un sacco di motivi per non amarla: la differenza di età, Vegeta, Trunks, e poi lei non mi merita, merita solo il meglio.
Quello che non sono io"
***
TAM!
Dalla Capsule corporation ( o meglio dalla gravity room ) ci fu un gran boato.
< Ops! Spero di non aver rotto niente > dissi piano.
"ecco che succede pensando a Valese!" pensai, triste, perchè avrei voluto lì da me per farla nera!
"Bra! A cosa pensi?! Valese non ha fatto niente di male o sbagliata, questa cosa sarebbe successa comunque.
Forse ho ragione: è una cosa inevitabile!
E poi c'è una lunga lista di motivi per cui io e Goten non potremo mai stare insieme:
la differenza di età Trunks, papà e Valese!" lanciai un'altra sfera sognando di colpirla.
"uffa! Perchè mi sono innamorata di lui? Forse per il suo sorriso così bambinesco, la sua tenerezza o perchè quando sono con lui mi sento al sicuro, protetta.
Con Michael non mi sono mai sentita così"
Pensato a questo tirai un'altra sfera, ma molto più forte delle altre.
"non voglio pensare a quell'essere!"
Pensai mentre lanciai un'altra sfera.
"allenarmi è un buon modo per sciogliere la tensione e, strano a dirsi, ma ti calma come o più dello yoga." pensai ridendo.
Mi voltai e presi un asciugamano per asciugare tutto quel sudore.
Mentre passavo l'asciugamano nella fronte, mi sentivo carica di energia e, quasi, svuotata da tutto.
Forse anche di lui.
Invece ci pensavo ancora.
"anche senza Valese non avrei probabilità di essere, neanche vista, da Goten"
< BRA LA CENA >gridò mia madre.
Pazzesco di come la sua voce sia così perfora timpani.
Scesi giù e vidi mia madre intenta a cucinare.
< mmm, che buon odore! Cosa è? > chiesi.
< Pensavo di cucinare all'italiana, sai Chichi mi ha regalato un libro di ricette di vari paesi.
Straordinario, vero?
Io pensavo di iniziare con la pasta al sugo, ma... >mamma si avvicinò a me e mi disse, in tono confidenziale.
< Chichi mi ha dato altri altri ingredienti per insaporire la pasta, mi ha consigliato di metterci anche il tonno. >
Vi basti sapere che io avevo solo sentito vagamente, a "pensare di fare..." poi non l'ho ascoltata più.
I miei pensieri erano altrove.
"chissà se io fossi più grande se Goten mi noterebbe.
E forse non si sarebbe rimesso con Valese; sempre che si siano lasciati..."
< Ehy, Bra? Mi stai ascoltando? > disse mamma accorgendosi della mia disattenzione.
< tesoro, tutto bene? >chiese visibilmente preoccupata.
< si mamma, perchè? >
< perchè non mi ascolti. Dove l'hai la testa? A che pensi ? >
< a niente! Perchè mi assilli? Mi stai facendo impazzire!
Non sto pensando a niente! Lasciami in pace! >
Chiesi mentre me ne andavo.
La fame se ne era andata.
Me ne andai in camera mia, strinsi forte il cuscino in faccia, mentre le lacrime lenti sgorgavano.
***
Dopo un pò andai a casa stanco, pensando a Valese e a Bra.
"Forse sono troppo crudele con Valese, forse dovrei dargli davvero una seconda possibilità" pensai.
Proprio in quel momento sentii il cellulare squillare una volta.
Lo presi e vidi scritto: nuovo messaggio in arrivo.
Lo aprii.
"Ciao Goten, sono Valese, volevo solo scusarmi per oggi, e chiederti se per il prossimo hai da fare.
Perchè mia madre vorrebbe rivederti...anch'io.
Baci, vale."
Si, perchè no?
"Gli darò questa seconda possibilità.
Per Kim, per lei e... per Bra!"

Ciao! Scusate la lunga assenza, ma non ho avuto nè tempo nè voglia.
Poi questo è un periodaccio, vedo quasi tutto nero, quindi nelle rece(se ce ne saranno) non siate crudeli.

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Capitolo 20
*** Cap.n°20 Legati a vita ***


goten e bra in love capn21
Cap.n°21 Legati a vita
Ciao a tutti! Scusate se, aggiorno sempre molto tardi, PERDONO ç_ç, ma la mia fantasie a volte mi abbandona.
Comunque, voglio ringraziare una nuova lettrice:

mollina123: Ciao! E grazie di aver recensito anche crudele metà, sei gentilissima, e hai prfettamente ragione "Goten e Bra 4ever!" Comunque, bè, si questi due ne avranno di strada da fare.
E grazie per il suggerimento, ho l'altro capitolo solo da riscrivere al pc, perchè l'ho scritto in un quaderno, ma vedrò di farlò al più presto, magari oggi! Non lo so, ma vedrò di farmi rivedre più presto. Baci, e grazie.
Buona lettura, Gobra


"è gia sabato! Certo che il giorni passano molto velocemente!"pensai quel mattino, verso le 7e30.
Valese in questi giorni mi è stata molto vicina, a volte mi portava anche il pranzo in casa, dato che mamma era fuori per più di una settimana.
Mamma ancora non sapeva niente di Valese, e non avevo molta voglia di dirglielo, ma qualcosa, dentro di me sapeva che prima o poi le avremmo parlato di"noi".
Nella settimana avevo incontrato Kim, e sembrava migliorare, il suo viso aveva cambiato colore, come gli occhi, sembrava accessa.
Come se fosse tornata a vivere.
Anche Valese lo aveva notato.
Tra non molto io e Valese ci saremmo incontrati per andare da sua madre, alle 10 o alle 11.
Guardai nell'armadio, sapevo già che mettermi: la mascherata era pronta.
Avevo ancora molto tempo per me, prima dell'incontro.
Decisi di mangiare e di allenarmi, come succedeva di consueto ormai, dovevo rimettermi in forza.
Aprì il frigo: c'erano solo dei limoni, "forse avrei dovuto fare la spesa?"pensai
Allora, mi preparai una spremuta di limone.
Appena ne bevvi una sorso, mi affogai: avevo dimenticato lo zucchero!
"Appena finisco gli allenamenti, prometto di fare la spesa"
Pensai mentre correvo con una semplice tuta(nda non quella di Goku).
Mentre correvo rifflettei sullo strano comportamento di Valese, in quei giorni:
"Si ferma sempre davanti alle vetrine, soprattutto davanti a quelle dove ci sono abiti per spose...e in questi giorni non fa che parlarmi di una sua cugina, che si sta sposando...non starà pensando...Ma no! Cosa dico! Però...in questi giorni è diversa, la sua presenza è più sopportabile, quasi simpatica! E ieri ci siamo baciati quasi senza accorgercene! Forse me ne sto innamorando! Forse il mio cuore ha finalmente capito di chi deve innamorarsi." pensai cercando di convincermi inutilmente.
Mi preparai per l'uscita: jeans, camicia e giacca.
Nello specchio in cui la mia immagine era riflessa, vidi un'altra immagine, perfetta in ogni dettaglio.
Troppo diversa di me.
"Bra vattene! Non ce la farò ad andare avanti..."
Strinsi i pugni nello specchio, e mi soffermai a guardarla...i suoi occhi, così azzurri, così veri...
"Basta! Io amo Valese!"
***
< Ciao Amore! Come stai? > chiesi "raggiante" sotto la casa di Valese, appena lei scese.
< bene, ma cosa hai dietro la schiena? >
< tada! un ragalo per te! > porgendole dei fiori appena comperati.
< Oh Goten! Grazie.
Però devo darti una brutta notizia: oggi non possiamo andare da mia madre. >disse lei con aria cupa.
< Perchè? Sta male? > chiesi allrmato.
< no, sta bene, deve solo fare un esame. >
< sicura che non sia nulla? >
< si, non devi preoccuparti, è una cosa normale, succede una volta al mese: stà tranquillo. >
< bè, se è una cosa normale...ho sempre il permesso di godere della tua presenza? Magari per una passegiata, ti va? >
< Certo! Come sei dolce oggi! >
C'incamminammo per un giardino, pieno di fiori colorati e piante verdi, era tutto meraviglioso, nonstante l'inverno fosse alle porte.
Il sole scaldava dolcemente tutto.
< sono così felice che urlerei! > disse Valese
< e cosa urleresti? > chiesi.
< che ti amo! >
< anch'io...> dissi guardandola negli occhi, e cercando qualcosa che lei non aveva in essi
Lei mi guardò un pò, dopo iniziò a piangere.
< spero che queste siano lacrime di gioia. > le dissi e lei mi abbracciòe mi disse certo singhiozzando.
Io sorrisi e le dissi < asciugati le lacrime, i tuoi occhi ne sono pieni.
Devo dirti una cosa importante. >
Valese sgranò gli occhi e li asciugò dalle lacrime
< c-c-c-c-cosa? > io mi inginocchiai.
< Valese Wilson, vuoi tu diventare mia moglie? >
< Stai scherzando? Lo dici Per me o per mia madre? >
< no, è per te e per me.>
"soprattutto pe me
Io ti amo, ti devo amare"
< Oh, si, sisisi e per sempre si!
Per sempre legati a vita! >



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Capitolo 21
*** Cap.n°21 l'annuncio ***


gobra in love

Cap n21 L’annuncio

Oggi vado un pò di fretta, ma ringrazio chi ha recensito Bra supersajan.

Avevo trovato un lavoro come cameriera, non rendeva molto, però era un lavoro molto divertente. Mi aiutava a non pensare.

Mi dividevo tra studio, lavoro e folli uscite per shopping.

Eppure nella mia testa c’era solo una cosa: Goten.

A scuola andava piuttosto bene, c’erano stati dei compiti in classe con un buon risultato.

Tutto andava bene. O almeno cercavo di convincermi.

A volte Michael spuntava davanti scuola, ma io lo fulminavo per bene con lo sguardo.

Pan e quel ragazzo, George, uscivano molto spesso, e mi avevano anche invitato, ma io avevo rifiutato. Non mi piaceva essere il 3° incomodo, anche se Pan non faceva altro che dirmi che non era vero e che dovevo uscire dal mio guscio.

In quel periodo non la chiamavo più con la solita frequenza. Ora Pan era cambiata, in meglio, era come risvegliata dopo un lungo letargo.

Ma così io non avevo più con chi parlare dei miei problemi. Così passavo molto tempo con Marron.

Lo so, avrei potuto parlarne con lei, ma non riuscivo a confidarmi molto facilmente.

E in un giorno qualsiasi dopo il lavoro, e delle simpatiche gaffe, aspettai Marron davanti al bar dove lavoravo.

<< ciao Bra! >>”ecco Marron!” e come tutti i giorni, andammo a fare del sano shopping.

<< Bra è da un po’ che ci penso. >>

<< a che pensi Marron? >>

<< bè, esci fuori, lavori studi, non stai ferma un attimo ... >>

<< e con questo? >>chiesi secca

<< bè, so che non siamo amiche intime, ma io sono più grande di te, e ti potrei aiutare … >>

<< aiutare? E come? Perché >>

<< bhè, fai così tante cose, fatte così… così … come se volessi dimenticare qualcosa >> e poi Marron aggiunse << o qualcuno >> colpita e affondata.

<< se vuoi confidarti con qualcuno, sappi che io ci sarò sempre >>

<< grazie Marron, ma non ti devi preoccupare: io sto benissimo. >>

Respirai profondamente, mentre lei iniziò a cercare nella sua borsa il cellulare che squillava: era così evidente che volessi dimenticare?

<< andiamo a casa mia? >> le chiesi

<< spero di non disturbare >>

<< tsè, a chi dovresti disturbare? >> chiesi

Una volta a casa

<< che bello stare qui, la luna si vede benissimo da qui >> disse Marron appoggiando i gomiti sulla ringhiera del piccolo balcone nella mia stanza.

<> mi chiese timorosa Marron

E io, per la centesima volta: << sei la benvenuta qui! >>

<< nono, io intendevo, se eri sicura di non volerti confidarti >>

“Dirglielo?” Il bisogno di confidarmi era più forte della mia voglia di farmi vedere forte davanti a tutti per tutto.

<< Oh, mi spiace tanto Bra, non è che Valese sia di questa bellezza però, Goten non sa che si è perso >>

<< non è vero, Valese è la ragazza più bella che io abbia mai visto, e ha delle forme che io non avrò mai >>

Marron ebbe di che dire, ma dopo una lunga discussione, ci addormentammo esauste.

Il mattino seguente mi svegliai e voltandomi vidi che la radio-sveglia segnava … le 10!!

“ Marron non è qui, sarà a lavoro ... ma che dico? Oggi è Sabato!”

Toc Toc

<< chi è? >>

<< sono tua madre, posso entrare? >> chiese con voce beffarda mamma

<< che vuoi? >> le chiesi dolcemente

<< niente, volevo vedere se la principessina dormiva ancora ... ah, Marron è andata via >>

<< da tanto? >>

<< da un po’ di tempo e ... >> con un tono più confidenziale continuò << l’ho vista uscire con Trunks sottobraccio >> finì facendomi l’occhiolino

Io, come se nulla fosse andai a mangiare qualcosa.

Perciò Trunks è con Marron, sono proprio felice per quei due piccioncini”pensai mentre un nodo mi attraversava lo stomaco al pensiero che anche Gotene Valese potevano passare anche loro quei momenti romantici.

<< ciao dormigliona >>mi sorprese Trunks in cucina

<< ma tu non eri fuori? >>

<< si ... ma se la mia presenza ti crea disturbo la mia presenza posso benissimo andare >> facendo finta di essere profondamente offeso

<< ma no, stupido >> dissi io finendo in una sonora risata.

<< ma non eri con Marron ? >> dissi facendo finta di fissare la tazza con del latte, mentre con la coda nell’occhio osservavo ogni minimo mutamento nell’espressione di mio fratello

Appena lui sentì il nome Marron, il suo volto divenne il suo volto paonazzo e si scusò dicendo: << l’ho solo accompagnata ... >>

<< certo certo >> dissi spalmando della marmellata su un toast.

<< Dovevo solo dirgli una cosa! >>

<< e cosa? >> chiesi morendo dalla curiosità

<< Bhè, Goten mi ha detto che deve dare un annuncio a casa Son ... ma non so che cosa deve annunciare ... >> disse incupendosi.

Sapeva che cosa doveva annunciare Goten? Se si, perché non me lo diceva?

Forse sapevo persuaderlo.

Lo guardai con i miei occhi blu, sbattendo ripetutamente le ciglia, come se fossi al punto di piangere, sporgendo il labbro inferiore.

<< ma non guardarmi così, lo saprai al momento giusto! >>

Io portai le braccia conserte nel grembo e offesa gli chiesi: << anche Marron non lo sa? >>

<< si, non lo sa nessuno, solo tu, io e Marron sappiamo dell’annuncio, e deve rimanere così, capito? >>

<< certo, sarò muta come un pesce >>

Sentivo la curiosità crescere a dismisura in me << Trunks, sei proprio sicuro che ...>> lui mi fulminò con lo sguardo come per chiedere di chiuderla lì << non vuoi mangiare con me? >> decisi allora di finire

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Capitolo 22
*** Cap.n°22 sogni spezzati ***


gobra in love cap 22

Cap. n°22 Sogni spezzati

Eccomi con il solito ritardo -_- purtroppo è iniziata la scuola ed è difficile conciliare tutto, ma vi posso dire che ci stiamo avicinando alla fine della storia.
Come il capitolo già fa capire con estrema chiarezza, questo capitolo sarà non solo triste, ma tagliavene XD perciò ALLEGRIA!
Appena finirò questa ff ho già tra le mani una ff di Candy e ne sto preparando un'altra, ma di Harry potter, non vi spiego la trama perchè ci sono spoiler, vi dico solo una cosa, è una slitherin's rose(adoro questa coppia!) parla di un matrimonio da preparare e delle sue difficoltà, soppratutto se i suoceri non amanoi tuoi genitori.
Ok ok, scusatemi per la pubblicità, e già che ci sono vorrei ringraziare alle persone che hanno recensito
eccoti-Ron Rose (attenzione la songfiction contiene spoiler), cioè:
cloe sullivan: grazie per la rece, anch'io faccio quella faccia con Ron.
lambretta: ti ringrazio per la rece, io trovo che Ron sia dolcissimo in tutte le salse, soprattutto questa che ho descritto nella songfiction. Sono contenta che ti sia piaciuto, e ancora grazie per i complimenti che mi hai fatto.
jomarch: come ho detto a lambretta io adoro Ron così, tenero dolce e indifeso *ç* ops, scusa, è più forte di me
Lyan: ti ringrazio, per questa rece e per quella di una vita senza di te(mi sto facendo troppo pubblicità, lo so lo so, a proposito, anche questa ff ha degli spoiler) sono felice che ti piacciano tutte e due le mie songfiction
Vorrei ringraziare inoltre:
taty990: grazie per aver commentato la mia poesia Vorrei..., sono triste che tu abbia passato questi momenti neri, ma sono egosticamente felice ti essere riuscita ad entrare nelle tue emozioni, pensavo di fare una raccolta di poesie, e vorrei cambiare il titolo, e chiamarlo ricordi di bambina, comunque ancora grazie.
weasley star per aver messo la songfiction una vita senza di te nei preferiti.
Ora finisco di farmi auto pubblicità e vi lascio alla lettura
Recensite please :'(

Quella Domenica mi alzai tardi soprattutto perché la sera precedente fino alle 4 non avevo chiuso occhio tutta la notte, e anche la mia faccia esprimeva questo fatto.

Che cosa doveva annunciare Goten?

Voleva che fosse una sorpresa per tutti ... ma perché?

Dopo aver sorseggiato un caldo caffelatte e salì nella mia camera e mi misi davanti all’armadio.

“ non so che cosa accadrà, ma non sarà nulla di buono ... almeno per me “

Dopo poco optai per un vestito azzurro casual, che risaltava i miei occhi e i miei capelli, e finiva al ginocchio con un provocante spacco che faceva intravedere la coscia destra.

Mi faceva sembrare più grande della mia età, e questo dettaglio mi fece enormemente piacere.

Lasciai che i capelli mi ricadessero liberi nelle spalle, e misi un paio di orecchini molto semplici.

L’insieme poteva sembrare troppo elegante, ma quel giorno combaciava con l’anniversario di Chichi e Goku.

Mi guardai con tristezza nello specchio.

A casa Son, molto probabilmente ci sarebbe stata Valese, dovevo prepararmiall’evenienza.

“ lei sarà molto più bella di me, e magari ... forse ... porterà anche un anello “

< Buongiorno Valese, ma che bel vestito che hai messo, sembri tanto una bambolina senza cervello, e che bell’anello! Peccato che la sua bellezza sia rovinata dalle tue enormi manacce! >urlai al povero specchio.

Sbuffai quando la rabbia cessò per dare spazio alla tristezza

“ perché devo sempre sbagliare in amore?

Prima Michael, dopo Goten. Perché devo innamorarmi di Goten? Perché devo sempre innamorare delle persone sbagliate? “ pensai mentre le lacrime, lente, iniziavano a scendere.

“ forza Bra, scendi e affronta la realtà, anche se fa schifo ”

Quanto avrei preferito che ci fosse Pan a consolarmi. Ma non potevo assillarla, lei  stava vivendo un periodo bellissimo della sua vita e io non potevo rovinarglielo.

Mentre scendevo le scale sentii un brontolio che doveva essere Trunks.

Riuscì a capire solo “ragazze” e “aspettare”

< ciao Tra, dove è mamma e papà? > Trunks mi lanciò uno sguardo omicida

< bhè? Allora? Dove sono? > chiesi con gli occhi lucidi e innocenti che potevo avere.

< mamma e papà sono già a casa Son, perché mamma, per qualche oscura ragione, si è sbrigata prima di te >

< capito, perciò siamo in ritardo? >

< tu che ne dici? Dai vieni! >

Trunks guidava con una velocità estremamente pigra e fiacca.

< se vai così piano non arriveremo mai >

Lui inspirò profondamente infastidito, borbottò qualcosa e poi sbuffò : < non posso andare più veloce, perché se supero i limiti, dopo devo pagare la multa, e potrei anche fare un incidente, e poi... > disse con una voce estremamente acuta.

Così provai a calmarlo: < interessanti motivazioni, ma puoi semplicemente a 30 all’ora? O rischiamo un incidente? >

si scusò Trunks con distratto sorriso triste

“ a chi lo dici?” pensai

***

Casa Son era stupenda, Chichi si era data da fare. Il cibo era deliziosamente sistemato sulla tavola. Mamma parlottava con Chichi in un angolo, papà era a braccia conserte che fissava disgustato Goku che tentava inutilmente di abbracciarlo, Videl aveva preso momentaneamente il posto di Chichi in cucina, e finiva di preparare le ultime cose, nonostante la quantità sproporzionata da mangiare. Gohan leggeva distrattamente il giornale.

Appena io e Trunks entrammo Pan spuntò  all’improvviso, e mi strattonò fuori.

< Devo dirti una cosa molto importante, Bra > la voce era rotta e stanca

< che cosa succede? > chiesi allarmata. Pan non era il genere di ragazza da spaventarsi per niente.

< c’è Valese! Non so chi è quel pazzo che l’ha invitata, ma c’è. Avrei voluto buttarla fuori, ma c’è anche sua madre! >

La mia faccia mutò dalla paura, a un sorriso triste che stendeva i miei lineamenti in una rassegnazione.

< lo so Pan, ma grazie lo stesso >

Pan riuscì solo a dire un flebile “oh” , e un po’ impacciata, aprì la porta e salutai tutti, e...

A un certo punto, una risata senza tenerezza troppo acuta, s’infranse nell’aria.

La porta della cucina cigolò e Valese entrò tenendosi sottobraccio Goten.

Io li guardai con aria assente, come se non fossi lì, ma stessi guardando alla tv un film d’orrore.

< oh, ciao Bra, da quanto tempo è che non ci vediamo? > mi chiese Valese con voce stridula.

< non so, deve essere molto. Ciao Goten > li salutai e poi mi persi nei meandri della mia mente.

“ perché è qui? Centra qualcosa con l’annuncio? Oh, cielo! Spero di no! Perché sono qui? Non potevo dire di stare male? Non avrei metito” sentivo che le gambe iniziavano a cedere e avevo tanta voglia di piangere senza smettere mai più, ma volevo anche essere forte, soprattutto davanti a Goten.

< Bra, vuoi salire un minutino? > mi chiese sottovoce Pan.

Io feci un impercettibile assenso con la testa e come un automa, seguii Pan verso la sua camera.

Mi sentivo come se qualcuno mi avesse pugnalata più volte, come quando li avevo visti insieme al luna park.

Ed ero sicura che quella non sarebbe l’ultima stretta al cuore quella sera.

< L’hai sentita? Gotenuccio qua, Gotenuccio là! È insopportabile, per non parlare del rumore stridulo della sua stupida voce > si sfogò Pan

Io annuii con un espressione fantasma nel volto lanciando sguardi vuoti a vecchie pareti.

< dobbiamo scendere purtroppo Bra, ma sei vuoi possiamo dire che stai male e mangiamo qua > mi propose Pan.

Da piccole facevamo così quando non ci andava di stare con i grandi e dovevamo parlare di cose che noi chiamavamo segreti, o saltavamo nei letti e quando sentivamo l’aura di mamma o papà ci mettevamo sotto le coperte facendo finta di dormire.

Questi ricordi mi rubarono un sorriso nostalgico.

Sarebbe stato bello dimenticare tutto e tornare bambina, ma ero troppo grande per nascondermi dai problemi

< no Pan. >

< hai ragione, non possiamo stare qua all’infinito > rifletté Pan

Quella frase era piena di doppi sensi: “non puoi rimanere in un angolo a compiangerti”

< Okay > riuscì a dire soltanto.

***

Il pranzo fu eccezionale.

Nonostante non avessi affatto fame potei constatare che la cucina di Chichi era magnifica, come sempre.

Tutti parlavano indaffarati dai loro importanti discorsi: chi di vestiti, chi di cucina e arti marziali.

Ogni volta che veniva servito un piatto speravo che tutti mangiassero il più lentamente possbile, cosicché l’annuncio di Goten potesse essere spostato il più tardi possibile.

Ma il tempo passa e non lo si può fermare.

Alla fine del dolce tutti erano molto rilassati. Quello era il miglior momento per fare un annuncio, anche il più  brutto.

“oh Goten, potessi fare parte di te, come tu fai parte di me”

Ma che inutile tormento, lui aveva scelto lei, Valese, perché l’amava, e se io lo amavo veramente dovevo capirlo ed essere felice per lui.

“Felice? Il mio amore è lontano anni luce dalla felicità”

< emh, scusatemi, dobbiamo fare un annuncio > ecco il momento era arrivato e non dovevo fare altro che fingere, fingere allegria per la loro felicità.

< bene, io e Valese ci abbiamo riflettuto a lungo e abbiamo deciso di ... > inizio Goten un po’ incerto

< di? > fecero eco nella cucina.

< di sposarci > finì Valese

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Capitolo 23
*** Cap.n°23 preparativi ***


Goten e bra in love 23°

     Capitolo 23 preparativi

Ciao! cavoli era da tempo che non scrivevo su Goten e Bra in love, iniziavate a pensare che non tornassi? o meglio speravate, mi spiace di avervi rovinato i sogni U_U XD Mi scuso per questo ritardo ma ci sono stati molti problemi in questo periodo, perchè sono caduta aggrazziatamente sul polso destro, e ora mi ritrovo ingessata T_T per scrivere perciò devo assolutamente usare solo la sinistra.
Ahh, Vorrei ringraziare chi ha recensdito 
Il mistero dello scimmione (lo so, sono troppo pubbliciosa -_-)

kamy:hai ragione kamy, meglio non esagerare, anche se è troppo carino dolce tenero e... si è meglio se mi fermo XD

Angelo Azzurro:grazie,sono felicissima che ti piaccia:-)

ka93:lo so, e sono questi i momenti in cui lo adoro troppo, quando fa il tenerone con Bra *-*

Bene, sto già preparando il prossimo chappy, questo capitolo invece ha poche ore trattatelo bene XD 

buona lettura,

Gobra1095

La mia vita scorreva senza di me, come in un film dove io ero solo una comparsa. Valese era piuttosto eccitata per i preparativi del matrimonio, a volte chiedeva anche il mio parere, ma io rispondevo  “come dici tu” o “decidi tu” non riuscivo a rendermi veramente utile.

Non so ben spiegare ... volevo che lei fosse felice, se lo meritava, e le volevo bene. Ma niente di più oltre l’affetto e la stima che le riponevo.

***

Tra non molto ci sarebbero state le prove del matrimonio. Si, lo so,  era passato molto tempo e tra una settimana mi sarei sposato con Valese.

Quando demmo la notizia delle nozze cercai tra tutti il volto di Bra, non so per quale assurdo motivo, forse a mò di perdono. Ma quale perdono?

Comunque sia, lei non c’era.

Mi sentii codardamente triste, avrei voluto averla vicina, niente di più, solo sentire la sua voce, anche per farmi gli auguri, così, forse, avrei capito di dovermela togliere dalla testa.

Passai mesi senza vederla né sentirla.

I mesi più brutti di tutta la mia vita.

Tutto quel tempo senza i suoi sorrisi, senza il suo viso innocente, senza i suoi occhi immensamente azzurri.

Senza lei... la mia Bra


< senti Goten, io proprio non ti capisco, forse un leggero ritorno di fiamma con Vale può accadere, ma sposarsi... > eravamo tornati da un allenamento, io e Trunks, piuttosto duro. Entrambi stanchi morti stavamo buttati a terra a fissare il muro sopra di noi. Discutevamo del più e del meno, quando Trunks se ne uscì così

< Tra, ho capito una cosa importante in tutta questa storia > dissi io non dando, superficialmente conto a ciò che mi aveva chiesto.

< potresti illuminarmi? > mi domandò Trunks sorridendo beffardo

< l’amore a lieto fine è solo nelle fiabe > “chiarii” io con gli occhi chiusi mentre pensavo alla dea dagli occhi azzurri che da anni amavo.

Trunks non mi fece domande ma mi fissò per qualche minuto con la coda dell’occhio.

 

< ciao gotenuccio! Sono felice che tu sia tornato presto > Valese mi accolse a casa sua correndo da me e abbracciandomi forte a sé.

< hai già spedito tutti gli inviti? > le chiesi con tutta la dolcezza che riuscii a regalare alle parole.

< si, l’ho fatto ieri, te l’ho già detto > ribadì lei scansandosi dall’abbraccio facendo l’offesa.

< strano, Trunks mi ha detto che a lui non è arrivato > mentre parlavo tenevo le mani dentro le tasche dei jeans, e strinsi le spalle.

Lei parve irrigidirsi impercettibilmente.

< ci sarà stato un ritardo non so ... > rispose lei abbassando gli occhi.

< spero non ti dispiaccia che gli abbia dato io l’invito >

Lei si sorprese e strabuzzò gli occhi, poi fece una risatina bassa e un po’ forzata.

< ... hai fatto bene, come farei senza di te? >

< non faresti il matrimonio > dissi ridendo senza tanta allegria.

< a proposito, dovremmo scegliere le musiche > mi ricordò lei senza fare tanto caso a ciò che avevo detto.

< le musiche? > la guardai stranito alzando un sopracciglio

< si, per ballare > mi spiegò lei

< oh... balleremo? > chiesi ripensando alle mie doti di ballerino.

< certo! > disse lei con tono sicuro e deciso < allora, tu quali canzoni pensi andrebbero bene? ... io pensavo a  ... > valese iniziò ad elencarmi diverse canzoni, di cui, per la maggior parte, non conoscevo, non dandomi il tempo di dire la mia.

Mangiammo velocemente prima di andare in giro per le ultime cose, tra cui cercare la musica “adatta”.

Una canzone mi girovagava nella testa, un motivetto un po’ malinconico ricordavo ma non ricordavo il titolo, non mi venne neanche per idea di dirglielo a Valese, ma non so perché.


< sono sicura che in questo CD troveremo la canzone che fa al nostro caso > disse esaltata mentre mise il cd nel lettore della macchina mentre eravamo fermi al buio, nonostante fossero appena le 19.

Io fissavo stanco e amareggiato l’enorme fila di macchine davanti a me.

U make me wanna ... blue

Valese arricciò il naso, e mise avanti, bisbigliando, < troppo veloce >

Total eclipse ofthe Heart

< come ti sembra? > mi chiese

Alzai le spalle < per me è lo stesso >

Andò avanti.

All the time in the word

Si mise una mano nel mento, ma dopo poco andò avanti senza interpellarmi.

“ this time,

this place...” Far away...

< questa è perfetta! Mi piace, tu che ne dici? >

< si, bellissima > dissi attenta alla curva che stavo facendo.

 ***

< grazie Goten. Per il passaggio e per avermi accompagnata > disse mentre prendeva la borsa iniziando ad andare riluttante.

< di nulla, ciao > la salutai mentre scendeva un po’ goffa e indecisa.

Mi parve pensierosa < g... Goten? ... >

< si? >

< ti andre...no niente, lascia perdere, ciao, ci vediamo... non dimenticarti che le prove sono alle 19 in punto >

< vedrò di ricordarmelo > dissi ridendo mentre accedevo il motore

< Goten! >

< che c’è? >

....

< ti amo >

Mi sentii spiazzato, ma balbettai < a... domani > e la mia macchina mi portò lontano da Valese prima che potesse vedere dello sgomento nel mio viso.

Rece please ç_ç

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Capitolo 24
*** Cap.n°24 prima delle prove ***


gobra in love n°24

Capitolo 24 prima delle prove 

Bhu, non avete recensito al capitolo precedente ç_ç
Io aggiorno lo stesso, sto preparando il prossimo capitolo, tra non molto finirò di annoiarvi, tranquilli ç_ç
Ringrazio chi ha recensito il "mistero dello scimmione" ed Alba(Drachetta_90) "una vita senza di te"

< Bra! Bra! Dove sei? Perché non rispondi mai quando ti chiamo? > mi chiese poggiata alla porta della mia stanza.
Io ero a letto e fissavo il muro  sopra di me senza guardarlo.
< scusami mamma > dissi con voce assente e non mi girai a guardarla
< tutto bene? > mi domandò
< si, che c’è? > chiesi secca voltandomi da lei.
Lei parve intristita dalla mia asprezza e dopo aver fatto un piccolo respiro mi disse: < è pronta la cena >
< non ho fame, davvero, sono stanca, credo che mi addormenterò subito > le spiegai mentre volgendole le spalle.
Lei si avvicinò a me e si mise in un angolino del letto  accarezzandomi la schiena sottile con le mani calde.
< piccola, sei sicura di stare bene, come mai non hai fame? Hai mangiato qualcosa prima, o non ti senti di scendere giù perché sei stanca? > la sua voce era dolce e carezzevole, ma anche preoccupata. Non volevo che lo fosse, lei non c’entrava niente nei miei problemi, non doveva essere triste per me.

Mi voltai verso di lei e le sorrisi forzatamente < va tutto bene, sono solo stanca, è stata una giornata lunga >

Lei non parve convinta, e perciò ritentò di farmi dire tutto
: < sicura amore? > mi pregò con gli occhi.
Io imitai uno sbadiglio e mi intrufolai sotto le coperte.
< d’accordo, ho recepito il messaggio: ti lascio in pace > disse dandomi un bacio nella fronte accarezzando il mio viso un po’ pallido.
< ti voglio bene > mi disse
< anche io > bisbigliai mentre mamma si incamminò giù.
Quando se ne andò chiudendo dolcemente la porta tirai un sospiro di sollievo.
Mi facevo veramente schifo, mi coprii il volto portando le lenzuola fino al naso.
Avevo guardato dove non dovevo e ora ne pagavo le conseguenze. Mi diedi della cretina non so quante volte. Come avevo potuto frugare nelle cose di mio fratello?
Si, avevo frugato nella giacca di Trunks, e avevo trovato quello stupido biglietto, quell’invito al matrimonio.
“tanto l’avrei saputo lo stesso” mi scusai io “ tutta la famiglia Brief è stata invitata”
Non volevo andare a quel matrimonio, volevo rimanere lì a piangere, non mi andava di vedere la donna che stava per sottrarre l’uomo che amavo. Non volevo andare neanche alle prove.
Strinsi le gambe al petto per riscaldarmi un po’ quando dentro di me sentivo un grande freddo.
Le lacrime sgorgavano senza che io potessi controllarle, anche perché non ne avevo la forza. Così mi lasciai trasportare dalla stanchezza tra le braccia di Morfeo.

***

Ero davanti scuola che fissavo con uno sguardo inespressivo tutti i ragazzi che chiacchieravano delle solite stupide cose. Mi sentivo grande, come se tutto quello che poteva interessare a loro io l’avessi superato, e adesso dovessi superare ostacoli più grandi di me e della mia età.
< ehy Bra, non si saluta oggi? > mi chiese Pan facendo finta di essere offesa.
< oh, scusami ero sovrappensiero > dissi facendo un sorriso piuttosto forzato.
< l’hai saputo, vero? > mi chiese facendosi scura in volto.
< delle prove? Si... sono oggi, giusto? > le domandai anche se non mi interessava neanche un poco.
< si, alle 19 > parlavamo senza guardarci in faccia.
< tu verrai, vero? > Pan aveva uno sguardo un po’ speranzoso.
< no Pan, non verrò, non me la sento > le risposi continuando a fissare la mie scarpe.
A quel punto Pan alzò lo sguardo verso di me e mi disse: < cosa?! Non puoi mancare, devi venire, è meglio per te, finalmente ti farai un idea, cioè ... come dire... forse lo capiresti meglio che è finita ... scusami... > disse infine Pan ritornando a fissare il marciapiedi.
< Pan, non è mai iniziato niente ... >
< Bra, credimi, è meglio, ti accompagno io se vuoi >
< ma... >
< ti prego Bra, non chiuderti in te stessa >
< d’accordo, ma non mi lasciare sola > dissi dopo aver fatto un respiro profondo.
< non ti mollerò neanche un secondo. > mi rassicurò abbracciandomi.

DRIN!

< meglio andare > dichiarai mentre mi scioglievo dall’abbraccio.

***

< oh Bra, sei bellissima! > si congratulò Pan.
Avevo un vestito nero,  che arrivava fino ai calcagni, con le maniche a ¾  che avrebbe lasciato mezza pancia scoperta se sotto non avessi messo una maglietta panna.
Avevo messo anche gli orecchini che mi aveva regalato Pan al mio compleanno, anche se ero tentata a mettermi quelli che mi aveva regalato Goten per il 15° compleanno. Una collana semplice con un ciondolo a forma di delfino. Il tutto con un trucco semplice ma elegante.
< tu dici? Io mi trovo orrenda, mentre tu sei stupenda! > le dissi facendole fare un giro su se stessa.
Aveva i capelli legati in un meraviglioso chignon e un vestito che le arrivava fino al ginocchio rosso con un leggero strappo sulla coscia destra. Collant color carne, e trucco leggerissimo e delle labbra colorate di rosa da un lucidalabbra.
< io mi sento dentro un armatura > affermò uscendo la lingua.
< un armatura stupenda! > ribadii io ridendo forte
< sicura di farcela? > mi chiese guardandomi negli occhi appena le risa si spensero
< si, hai ragione tu, devo affrontare i problemi, non posso e non voglio scappare mai più >

TOC TOC

< siete pronte principesse? > mi chiese mia madre sbucando dalla porta.
< si, che te ne pare? > chiesi spingendo Pan dalla sua parte
< tutta opera mia, non è stupenda? > le bisbigliai
< certo, Pan, sei incantevole! Sembri uscita da un film romantico... umh, e il tuo principe? >
< mamma! Lasciala in pace, non solo fai il 3° grado a me, ma anche a Pan >
< era una piccola curiosità > si scusò mamma
< a proposito, venite con noi o... >
< ci accompagna Riven > dissi io
< Riven? > mi chiese mamma
< si, un nostro amico che verrà al matrimonio di Goten > dissi io tralasciando che era il fidanzato di Pan.
< d’accordo, allora io scendo prima che tuo padre vada in escandescenza > disse mamma ridendo e scoccandoci un bacio sulla guancia.
< Riv dovrebbe essere qui tra un momento al’altro >
< scendiamo ora? >
Pan fece cenno di si con la testa.
Scesi le scale con voluta lentezza, mentre mi avviavo nel mio incubo.

 

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Capitolo 25
*** Cap.n°25 I will always love you ***


Goten e bra in love n°26


Capitolo 25° I will always love you

Bene, chiedo scusa per il ritardo, avevo finito il capitolo da un bel pò, ma siccome sembrava che a nessuno la cosa interessava, iniziavo a pensare di cancellare la storia.
Pensavate di sbarazzarvi di me, vero? Invece ho ricevuto la recensione di MUSICAL, e così ho deciso di condividere con voi il mio capitolo preferito. Purtroppo dovete sapere che ho molti impegni, la scuola impegna troppo. Oggi ho finito però tutti i concorsi, di lettura e scrittura, ma quest'anno sono di esami (3° media) perciò ci metterò del tempo tra scuola e capitoli.
Però tra non molto avrò delle vacanze (dei miei compagni partono a Londra, mentre io resto con voi =] ) e credo di poter continuare per bene. Ho alcune idee, e credo, che la storia si stia per concludere =[
Da un lato mi piace, e dall'altro mi dispiace.

Introducendovi il capitolo, e dandovi un piccolo accenno, c'è la canzone (come si capisce palesemente dal titolo) Di Whitney Houstone, non sono molto brava in inglese, quindi è completamente paranormale che non ci sia la traduzione (scovata da internet poi -.- che mito xD) però se ci sono problemi di traduzione, la colpa non è mia u.u
Vabbè, mi ho rubato troppo tempo, vi lascio alla lettura.
Buona lettura, 
vostra, Mia

< finalmente siete arrivate! Pensavo che non sareste più venute > espresse mio fratello ridendo mentre tutti entravano nel ristorante Paris. Il nome, alla fin fine, era azzeccato: sembrava davvero di essere a Parigi, c'erano dei gradovoli profumi nell'aria, alcuni dovevano provenire dalla cucina, al solo pensiero, il mio stomaco si contrasse dalla fame.

< simpaticissimo, dovevamo sbrigare delle cose > gli risposi non badando alla mia pancia.

Come si poteva pensare al cibo in un momento simile?

< ma come vi siete vestite? Siete bellissime. Forse non ve l’hanno detto ma è domani il matrimonio >mi fece presente mio fratello.

< lo sappiamo, infatti questi sono per le prove, domani non ci metteremo questi straccetti > ribattei io con la testa alta con nonchalance.

Alla mia destra potei scorgere un enorme sala da ballo. Appena lo vidi tratteni il fiato e ringraziai di non aver messo i tacchi che conservavo per il giorno dopo, e di aver optato per delle scarpe ballerine senza tacco.

Dopo varie chiacchere dove mi intrufolai a parlare con molti amici che non vedevo da tempo e a fare nuove amicizie con un sorriso forzato e stanco, direi quasi automatico. Stiracchiai le mani intorpidite da quante mani avevo stretto e questa era solo la vigilia!

Senza accorgermene un'altra musica s'infranse nell'aria gelida.

When man loves the woman

< ciao Bra! > una voce acuta mi fece voltare su me stessa.

< oh, ciao Valese! > la salutai con falso entusiasmo.

< sei davvero bellissima, questo vestito ti sta a pennello > disse a labbra strette come se stesse facendo uno sforzo incredibile.

< anche tu sei incantevole >

< e non hai ancora visto il vestito di domani, era di mia madre. Oggi non l’ho messo per Gotenuccio > mi spiegò con voce esageratamente (e volutamente) mielosa.

< oh, non crederai a queste superstizioni? >

< farò di tutto perché domani sia il giorno più bello della mia vita > mi disse fissandomi dritta negli occhi facendomi sentire freddo all'improvviso.

Sembrava tanto una minaccia.

Che le avevo fatto?

< della tua vita? Vorrai dire della vostra vita. Se non sbaglio si ci sposa in due > le chiesi ricambiando lo sguardo con più freddezza.

< Valese, vie... oh, ciao Bra sono felice che tu sia qui > Goten arrivò dietro di noi ad un tratto cogliendoci di sorpresa.

Si mise di fianco a Valese e le poggiò un braccio per le spalle.

Se non avessi avuto un buon autocontrollo avrei vomitato volentieri nel "bel viso della dolce sposa"

< anche io, scusatemi un attimo, devo andare a prendere un po’ d’aria.

Goten... Valese ... > li salutai mentre a passo svelto andai nel balcone mentre mi si inumidivano sempre di più gli occhi.

< BRA! ASPETTA! BRA! > Goten mi richiamava dalla sala.

Cosa voleva?

Le musica era finita, ora c’era un’altra canzone.

I will always love you

If I should stay

Se dovessi rimanere

< che cosa c’è? > gli chiesi senza voltarmi.

L'ultima cosa che io volevo e che mi vedesse in quello stato.

Cercai di asciugarmi leggermente gli occhi con le punte leggere delle dita senza disfare il trucco.

< per… perchè te ne sei andata così di fretta, ho fatto qualcosa di sbagliato? > mi domandò Goten con voce roca e troppo amabile.

I would only be in your way.

finirei solo per intralciare la tua via


< sono stanca, tutto qua > mi giustificai non osandomi voltare verso di lui.

Se l'avessi guardato negli occhi, sarei scoppiata in lacrime.

< sei troppo stanca anche per ballare? > mi chiese con la sua unica voce calda e magica

So I'll go, but I know

quindi andrò via ma io so che 

< cosa? > mi sorpresi voltandomi verso di lui.

Cercando di ricacciare le lacrime lo guardai nei suoi immensi occhi neri.

< mi faresti l’onore di questo ballo? > mi chiese facendo un breve ed elegante inchino.


I'll think of you ev'ry step of the way.

penserò a te ad ogni passo della mia strada

 

Io feci un impercettibile segno di si con la testa.

La testa iniziava a girare mentre lui mi cingeva dolcemente la vita con le mani grandi e io gli circondavo il collo con le mie mani sottili. In quella posizione ero costretta a naufragare in quegli immensi occhi neri.

I will always love you.
I will always love you.

You, you, my darling you (mm).


ti amerò sempre
ti amerò sempre

tu, mio caro, tu

il mondo intorno a noi svanì, non c’era nessuno, solo noi, mentre il mio cuore cantava sordo le sue note di dolore. Faceva così male essere così vicini, sentendo quel divario tra noi.

Il mio cuore batteva talmente forte che avevo paura che anche Goten lo potesse sentire.

 

Bittersweet Memories.
That is all I'm taking with me.

Ricordi dolci e amari
questo é tutto quel che porto con me

Mi sembrava di vedere tutti i nostri ricordi, belli e brutti, sempre, in una morsa di dolore, che a pensarci mi sento a malapena le gambe. Perché lui era sempre stato con me, anche quando ero triste, lì a sollevarmi il morale, ad aiutarmi, ad asciugarmi le lacrime, o ridere con me.

Lui, semplicemente, il mio Goten.


So goodbye please don't cry.
We both know I'm not what you.

quindi addio, per favore non piangere
sappiamo entrambi che

Mi era concesso solo questo, un misero ballo, e dopo non sarebbe più stato il mio Goten, il giorno dopo non sarebbe più stato il ragazzo che mi asciugava le lacrime e che mi voleva bene.

Ma chi avrebbe pianto di questo?

Io, come una scema.

Ma non sono fatta per te


You need.



io non sono quel di cui tu hai bisogno

No, non ti merito, non sono ciò che ti serve, non so cucinare come Chichi o essere una buona donna di casa come tu vorresti. Non sono ordinata, non sono perfetta.

Ma lei si.

E ti aspetta.


I hope life treats you kind.
And I hope you have all you dreamed of.


Spero che la vita ti tratti con gentilezza
e spero che tu abbia tutto ciò che sognavi

Ma non era importante, l’unica cosa che mi interessava era la tua felicità e se era custodita in Valese, chi ero io per frenare quel treno chiamato amore?

Speravo solo la tua felicità, la tua famiglia che meritavi.

Speravo che almeno i tuoi sogni si realizzassero.


And I wish to you joy and happiness.
But above all this, I wish to you love.

e ti auguro gioia e felicità
ma soprattutto ti auguro di amare

Mi continuava a fissare con quegli così teneri e ridenti.

Mi fermai per l’ennesima volta ad indugiare nel suo viso etero e angelico imponendomi di non toccarlo.

Era un angelo. Una rosa nel giardino in cui io non potevo entrare, ma che potevo guardare da lontano sentendomi morire nella solitudine di una vita senza di lui.



You, darling I love you.
Oh, I'll always, I'll always love you (oo-oo)

 

tu, caro ti amo.
oh ti amerò, ti amerò sempre

Ecco, le sue mani lentamente leggere come le ali delle farfalle salgono nelle mie spalle. Dovevano allontanarsi... la musica era finita. Gli occhi neri mi fissavano annebbiati. I nostri nasi si toccavano appena, pochi centimetri li separavano, potevo sentire il suo respiro nel collo, era caldo, e rilasciava un vortice di fuoco. Era già sera, il buio intorno a me sembrava un ombra davanti al mio sole. Le luci erano abbassate... e lui era vicino... così vicino.

Senza accorgercene ci ritrovammo avvinghiati in un abbraccio, forse troppo vicino. Le nostre labbra erano vicine, e chiedevano solo di chiudere quella distanza. Io per errore mossi il naso contro il suo, le luci si erano abbassate, entrambi vedevamo poco e nulla, ma non era solo quella lampada che si stava fulminando a causare questo annebbiamento.

Le labbra si unirono  in un fresco bacio, le luci si spensero definitivamente, portandoci in un buio pesto. 

Io me ne accorsi a mala pena.

< Gotenuccio dove sei? Ho paura >

Una voce smielata ci divise,  avevo il fiato corto come se avessi corso più di mille chilometri, eppure era stato un bacio leggero, anche troppo.

imprecai mentalmente contro me stessa, e corsi lontana da lui. Nonostante il buio riuscii a vedere dove mettevo i piedi, e uscire dal balcone che era vicino a noi, per poi volare via dal ristorante.

Sperai con tutto il mio cuore che nessuno mi avesse visto. 

Dopo un lungo volo riuscii ad arrivare silenziosamente nella mia stanza. La casa era buia e silenziosa,  i nonni dormivano dovevano dormire.  Invidiai la loro felicità di essere sicuri di stare dormendo, di stare facendo un sogno, o meglio un incubo, che si sarebbe concluso.

Per me non era così.

Mi buttai nel letto soffocando le lacrime nere di mascara nel cuscino.

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Capitolo 26
*** Cap.n°26 Il matrimonio (prima parte) ***


gobra in love n°27

 Capitolo 26° Il matrimonio

Ho ripostato il capitolo corregendolo, avevo scritto spesso Videl al posto di Valese "^-^ perdonatemi, avevo inviato il capitolo verso mezzanotte e il mio cervello non connetteva :)

Grazie a Luna che mi ha avvisato degli errori 

____________

Emh... lo so, sono in super ritardo, ma la scuola mi uccide, purtroppo tra un pò ho gli esami, e perciò vado spesso di fretta e non ho quasi mai tempo, comuqnue mancano pochi capitoli, 3 o 4, perciò abbiate pazienza, sto cercando di terminare il prossimo.
Faccio dei ringraziamenti veloci:
MUSICAL: ti ringrazio per aver recensito ancora, bhè il finale è abbastanza inaspettato, non ti dico nulla però :P spero che mi continuerai a seguire
Luna_07: grazie mille :) si, diciamo che qui Vale è diversa, non perchè a me piaccia il personaggio, ma mi andava di guardarlo da un altra prospettiva, in tutte le storie è solo un ochetta, e non volevo fare la solita storia del trinagolo Valese/Goten/Bra.
Bene, e adesso, buona lettura.

Dopo la serata, come sempre, avevo accompagnato Valese a casa alle 11 sottocasa, lei era stata rapita da delle ragazze piuttosto brille. Doveva essere per l’addio al celibato.

Solo allora mi accorsi che non avevo fatto nulla per la mia festa al nubilato.

Mi misi a ridere istericamente mentre volavo sopra la città. Dovevo sembrare un pazzo. Mi ricordai che da “giovane” avevo sempre detto che questo giorno sarebbe stato il più indimenticabile della mia vita, e senza volerlo lo era stato. Non c’è bisogno di una serata tra amici ubriachi per rendere una serata incancellabile.

No, bastano 2 labbra rossi e sottili.

Passai una mano tra i capelli per riordinare le idee.

Che cosa avevo fatto?

Che diamine mi era saltato in testa?

Grazie al cielo era saltata la luce.

Diedi un calcio a un comodino indifeso nel buio, nel vano tentativo di sfogare la mia rabbia. Mi buttai a peso morto nel mio letto sospirando.

Tutto quel baccano di quella sera finì da velocemente dopo quel problema tecnico.

Chiusi gli occhi sperando di svegliarmi da quello strano sogno.

***

Un fastidioso raggio di sole mi colpii in pieno viso.

Che ore erano? Non poteva essere già mattina.

Quel mattino mi svegliai sapendo cosa mi aspettasse: una vita che non mi apparteneva.

Ma che stavo farneticando? Per tutti quei mesi, aveva avuto tutto il tempo per scegliere di gettare la spugna, eppure adesso avevo paura. Mi tremavano le gambe, e mi sentivo un vero e proprio idiota. Se avessi detto a Valese delle mie paure lei avrebbe pensato che per quei mesi l’avessi usata, illusa, solo per ripicca. Non era affatto così.

Avevo creduto che fosse quella giusta, e lo era ancora, giusta razionalmente, ma non la sentivo nel cuore, non ne faceva parte come una futura moglie avrebbe dovuto.

Guardai il mio riflesso nello specchio.

Davanti a me c’era un bambino di 30 anni che giocava con i suoi sentimenti suoi e degli altri perché aveva paura di amare.

< Goten! >  mia madre.

Non era il momento per parlare con lei, ero certo che volesse aiutarmi a prepararmi, a stringere il nodo alla cravatta, a sistemare le pieghe della camicia e strigliarmi le guance per bene.

Si, supposi .

< Goten, sei ancora in pigiama? > mi rimproverò con voce burbera mia madre tenendo i pugni nei fianchi facendo la sua espressione arrabbiata che evidenziava le rughe.

Mi sarebbe mancata.

Lei era forte, lo era sempre stata, io ero un rammollito.

***

Dopo che mia madre mi conciò per le feste, riuscii ad avere i miei 30 minuti di riflessione (mancavano 2 ore al matrimonio).

Ci doveva essere un modo di non far soffrire Valese... eppure non mi venne nulla in mente.

Non mi sentivo pronto, e non  mi sembrava giusto mentirle.

Forse un modo c’era, forse avrebbe sofferto, ma meno di credere di amare un uomo che ti amo, quando non è così.

***

Erano le 10e30, tra non molto Valese sarebbe arrivata all’altare, mentre io l’aspettavo come un salame. Allargai il colletto per respirare.

Eccola.

La musica partì.

Accanto a Valese c’era Gohan.

Valese era bella nel suo candido vestito bianco, perfettamente truccata, e ...triste?

Cosa significava?

La musica finì, gli occhi nebbiosi di lei mi guardavano in uno strano modo.

Che significava

Il prete iniziò la cerimonia.

Mi voltai silenziosamente nell’orecchio di Valese e le sussurrai: < ti devo dire una cosa, subito > e diventai rosso come un pomodoro.

Che cosa deve dire Goten?
Seguitemi e lo scoprerete :P, me sadica xD
Scusatemi se il capitolo è corto.

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Capitolo 27
*** Cap.n°27 Il matrimonio (seconda parte) ***


gobra in love 27

Capitolo 27  Il matrimonio seconda parte

tatarataaaaaaaaaaaa, ecco il nuovo capitolo, scusate per l'attesa, sto finendo il prossimo, e poi devo iniziare l'ultimo, a meno che non faccio pure un epilogo... non lo so, comunque, vi tormenterò per altri 2 o 3 capitoli.
Ora i ringraziamenti:
MUSICAL: non ti preoccupare, spero che questo capitolo possa piacerti quanto è piaciuto a me scriverlo :) e comunque, un pochino deve soffrire il nostro caro Gotenuccio ù.ù xD
 Luna_07: e già, avevo fatto un errore, e chiedo umilmente perdono, ecco che succede ad aggiornare a mezzanotte xD
PaN93_BeLLa: emh, mi spiace non aver aggiornato molto presto :P spero che ti piaccia lo stesso :)
Super Sirod: davvero? wow, mi spiace solo che qua Doris è solo una specie di comparsa :(

Valese si voltò sconvolta, come una bambina sorpresa con la marmellata in mano. < c’è tempo per parlare, abbiamo una vita insieme > disse lei con lo sguardo basso.
Colpevole?
< è importante... > le risposi con la voce bassa.
Il prete ci fissava esterrefatto e ormai gli occhi di tutta la chiesa erano puntati su di noi... o meglio, su di me. Non mi era mai piaciuto essere al centro dell’attenzione.
Due occhi mi fissavano speranzosi. No, non quelli di Valese.
Quelli di Kim.
Ricordai ad un tratto il discorso che qualche giorno prima mi aveva fatto.

< Goten, ti posso rapire un attimo? Tanto tra qualche giorno tu rapirai la mia piccola > la voce di Kim voleva essere allegra ma c’era un velo di tristezza nella voce.
Annuii e la seguii, allontanandomi da Valese.
< sig... Kim, stai bene? > ancora non riuscivo a chiamarla per nome.
< io sì, e voglio che tu lo dica anche a Valese, io sto molto bene. >
Corrugai la fronte.
< Perché ha allontanato Valese allora? >
Lei sospirò.
< non mi crede, ma a te sì.> sospirò di nuovo come se espirare aria la potesse aiutare ad organizzare le idee.
< Goten, sei un ragazzo fantastico, so che vuoi solo il bene di Valese, e il mio. Lo so che lo vuole anche lei, ma  sappi che io sarò felice solo nella vostra felicità. >

Prima non avevo capito.
< anch’io devo dirti una cosa > la voce di Valese era poco udibile, e vidi appena le sue labbra muoversi con il capo chino.
< scusami Vale, ma è importante, è difficile anche dirlo >
< no Goten, ascoltami, solo un momento > aveva alzato la testa e stava iniziando a tormentarsi il labbro inferiore rovinando il rossetto rosa.
< davvero Vale... io... >
< Goten. Io ... >
< non voglio sposarmi più.... eh? > avevamo parlato all’unisono.
Le labbra di Valese si curvarono in un sorriso.
Eravamo davanti ad un altare, e ci stavamo lasciando entrambi.
Sì, era abbastanza comico per poter incurvare le labbra.
Ma non per ridere.
Mancava ancora qualcosa.
O qualcuno.
< dovrei dedurre che questo matrimonio è annullato > chiese il prete intromettendosi nella nostra felicità
< sì, non è fantastico? > disse Valese
< Goten, credo che in questo momento si dovrebbe dire mi dispiace, ma non credo che ne te ne a me dispiaccia > rideva ancora.
< curiosità personale, ma cosa ti ha fatto cambiare idea? > le chiesi come un turista chiede una domanda a un passante.
< Kim mi ha parlato, e... > le sue guance diventarono rossastre.
< e? > la incitai io
< sono innamorata >
< bhè.. ecco, come avete capito > mi rivolsi al nostro pubblico perplesso. < la festa è finita, perciò... bhè ecco, potete andare > non ero mai stato bravo nei discorsi, mi sentivo a disagio.
Mentre finivo di parlare mi accarezzavo la nuca con la destra.
 Con gli occhi nella folla cercai Bra, accanto a Trunks.
Non c’era.
< TRA! Aspetta! > mi avvicinai al mio migliore amico, che era a braccetto con Marron.
< dove è Bra? >gli chiesi senza preamboli.
Lui alzò un sopracciglio.
< Bra... mia sorella? > mi chiese
Frenai l’istinto di strangolarlo
< quante Bra conosci? > gli chiesi con la mascella tesa
< è partita > disse piano con un sorriso
< cosa? > sentii all’improvviso di non avere più voce, la gola secca, aprii la bocca  cercando di ricordarmi come si respirasse.
< sta andando da mia zia, con il treno della città ovest, tra non molto parte se non è già partita >
Non mi servì altro, gli voltai le spalle e iniziò a correre nella navata mentre la gente mi guarda esterrefatta.
< ehy, ti devo fare gli auguri o ti devo consolare? > mi urlò mentre di me in quella chiesa c’è solo un ombra.
< Goten! Aspetta! > il gelo mi avvolge.
Valese? Non è che ha cambiato idea?
< Goten, volevo solamente sapere perché anche tu hai cambiato idea > non è offesa o risentita, solo curiosa.
Sospiro sollevato.
< per il tuo stesso motivo > le spiegai con un alzata di spalle.
< questo lo sapevo ma... dimmi la verità ...è Bra? > sorride allegra.
Io non le rispondo ma il mio sguardo inconsciamente sembra farlo, e non volle altro.
< corri da lei, è da una vita che vi aspettate > mi sorride sembra felice.
Alle sue spalle si avvicinò un ragazzo molto più alto di lei, quasi come me, e le circonda le spalle. All’inizio non lo riconosco, ma dopo me ne ricordai.
Era lo stesso per cui ci lasciammo, lo stesso che avevo visto di sfuggita alla sua festa di nubilato.
< Auguro tanta felicità anche a voi > le dico prima di correre verso la macchina... bhè dovrebbe essere mia, ma con tutti quei nastri rosa e bianchi non la riconosco più.
Quella che mi aveva portato in chiesa.
L’autista non c’era, ma le chiavi erano già dentro. Se in quel momento fossi stato in uno stato normale, avrei urlato contro quell’essere, dato che chiunque avrebbe potuto prendere il mio gioiellino (anche se i nastri rosa facevano da antifurto), ma ora non sono normale.
Sono innamorato... e anche pazzo.

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Capitolo 28
*** Cap.n°28 Petit Bohémien ***


Capitolo 28° Petit  Bohémien

Ciao a tutte! Non credo di aver mai aggiornato così presto :P
Comunque, ecco il capitolo, che lo so, finisce proprio sul più bello, ma ...bhè, seguitemi e vedrete ;)
E ora i ringraziamenti:
 Super Sirod: Wow, siamo colleghe, come sono andati a te gli esami? A me benissimo, ho dovuto mettermi sotto con lo studio però sono uscita con 8! Comunque, tornando alla storia, sì, ma non credo di poter raccontare molto, forse nell'epilogo, grazie per le rece che lasci :)
 Luna_07:sì, in questa storia ci tenevo di fare una storia originale, e cercavo di non cadere nel banale, comunque, credo che questo sia il terzultimo capitolo, non so se continuerò a scrivere su Goten e Bra, dopo questa storia, a meno che non mi venga qualche ispirazione, magari per fare tipo una saga di Goten e Bra in love, ma non credo, tempo fa avevo un'idea, ma l'ho cestinata, perché era troppo ridicola, e non mi convinceva, forse invece scriverò per Harry Potter, vabbè ora ti lascio leggere in pace :)
Baci e buona lettura :)

Come potevo essere in un casino del genere?
Innamorata del migliore amico di tuo fratello di 10 anni più grande, e –come se non bastasse- che si sarebbe sposato il giorno dopo.
Perché ci eravamo baciati?
Perché nessuno dei due si era ritirato?
Era stupido: un momento come quello lo aspettavo da sempre, eppure ora che era successo mi sentivo un verme.
Non ho mai avuto molta stima verso Valese, ma non ero mica un mostro.
Avrei iniziato a scavare per terra per gettarci la faccia.
Coprii il viso con le coperte.
Quella notte fu la peggiore di tutta la mia vita.
Non feci che sognarlo vederlo, il suo sorriso era una gioia tanto grande da sembrare un dolore.
Risentii le sue labbra sulle mie, e il contatto era fuoco nella pelle, anche nel sogno.
Il mattino dopo sentii qualcosa di umido nelle guance, quella cosa scese nelle labbra, gli passai la lingua.. era salato... erano lacrime.
Che strano, avevo solo sognato di piangere, invece era vero.
Già, era vero.
Era vero che Goten non mi apparteneva, era vero che quel giorno si sarebbe sposato, era vero che ero stato una scema a baciarlo il giorno prima, era vero che magari a lui non sarebbe importato un fico secco, era vero che Valese lo amava come lui amava lei.
Era tutto vero, e faceva male.
Non potevo continuare così, ma soprattutto non potevo andare in chiesa, anche se forse mi avrebbe potuto fare bene.
Che cosa potevo fare allora?
Certo potevo stare a casa a piangermi addosso, mentre Trunks avrebbe ricevuto diverse lettere da Goten dove parlava della sua felicità, mentre mamma mi avrebbe chiesto perché ero così giù di morale, e nel frattempo la nonna mi avrebbe imbottita di zuccheri...
In effetti non era una brutta prospettiva... okay, lo era... tranne per la nonna.
“La vita sarà uno schifo in città, devo scappare da qui... ma dove?” strinsi le gambe avvolte nel lenzuolo al petto cercando di ragionare.
Sarebbe stato bello poter essere come zia Lizzie, sola, indipendente, ma felice e appagata dal suo lavoro.
Zia Lizzie non era proprio una zia, era un’amica di mamma, ma per me e Trunks era sempre stata una zia.
Sì, mi sarebbe davvero piaciuto essere come lei, chissà se dava ripetizioni per la felicità.
Risi senza gioia.
“Ma sì! Posso andare da lei, dirò a mamma che è da troppo tempo che non la vedo!”
Presi la mia vecchia valigia rossa con cui avevo fatto mille viaggi, avrei fatto il mio ultimo viaggio, non sarei più scappata dalla realtà, ma in quel momento ne ero disperatamente bisognosa.
< Bra, sei pr... ma che stai facendo? > mio fratello entrò nella mia stanza senza neanche bussare.
Appena sentii la sua voce saltai in aria spaventata.
“E che diamine, perché mi spavento sempre, sono o non sono la principessa dei sajan?”
Sperai di non aver gli occhi ancora lucidi.
< vado da zia Lizzie > risposi pacatamente io.
Sembra volesse farmi mille domanda, ma non sapendo da dove incominciare rimaneva là, davanti la porta, forse nella speranza che gli urlassi, “scherzetto, ci sei cascato”
Mi sarebbe piaciuto.
< perché? > mi chiese appena riuscì a formulare una parola.
< è da molto tempo che non la vedo, e ho bisogno di parlarle, mi manca molto >
< Bra, sei sicura? > continuò a chiedermi.
Lo preferivo quando stava zitto.
< è la cosa dicui sono più sicura al mondo > dissi in un soffio.
< d’accordo, buona fortuna >
Doveva aver capito qualcosa, mi conosceva da troppo tempo, e mi voleva troppo bene.
Stava uscendo dalla stanza senza far rumore, quando si fermo ad un tratto e si avvicinò a me.
< andrà tutto bene Bra, e scusa se prima non ho bussato > disse sorridendomi mentre usciva.
La stanza tornò ad essere vuota.


***

 
Guardai freneticamente il mio polso dove c’era un orologio. Se la mia memoria non mi inganna, credo che quella fosse la tredicesima volta che lo facevo nel tempo di un minuto.
Le undici e dieci.
Da dieci minuti la mia vita si stava sgretolando come un biscotto sgretolato nella leggera stretta di una mano.
Strinsi gli occhi mentre una lacrima -l’ultima mi giurai- scivolava nella guancia.
Mi asciugai gli occhi con le dita delle mani che poi passai nel jeans trasandato, iniziai a muovere velocemente le mani sulle gambe cercando di calmarmi.
In quel momento, forse Goten si era già giurato a... Oh no, non volevo pensarci, volevo cancellare qualsiasi ricordo, ma era difficile: oramai dimenticarlo sarebbe stato come cancellare una parte di me.
La gente mi fissava distratta nella stazione mentre ero seduta leggermente sopra la mia valigia con lo sguardo basso, attento a fissare le mie scarpe da ginnastica con i lacci neri.
Dovevo sembrare pazza alla gente che passava, o semplicemente un aliena.
Risi della veridicità del pensiero.
< piccola bohémien dove vuoi scappare ? >  ecco ero diventata pazza, sentivo persino la sua voce... o no?

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Capitolo 29
*** Cap.n°29 Una cosa sola ***


Capitolo 29 ° Una cosa sola

Questo dovrebbe essere il penultimo capitolo, dopo di esso ci dovrebbe essere l'epilogo, ma non so se fare anche un altro chappy, magari con Goten pov... non so. Se volete esprimete la vostra opinione tramite rece.
MUSICAL:Tranquilla, ora lo scoprirai :) Io mi sono emozionata molto scrivendo questo capitolo, spero che riesca a toccare anche te :) poi fammi sapere
 Super Sirod: 9 hai detto? Wow, complimenti ;) Grazie Doris, è piaciuto anche a me scriverlo, come questo... mi spiace che però stia finendo tutto :(
A proposito, ora che ci penso, stavo scrivendo una volta una storia, mi ricordo che ho chiamato un personaggio Doris, è un nome molto bello. Ora ti lascio in pace, buona lettura.
Buona lettura, Gobra.

< piccola bohémien dove vuoi scappare? >  ecco ero diventata pazza, sentivo persino la sua voce... o no?
Alzai la testa pronta a una delusione, magari era stato un altro a parlare, in quel momento uno che aveva la sua voce, calda come la sua...
come se esistesse qualcuno come lui.
Gli occhi non erano tanto lucidi, ma credetti di vederlo, e anche bene, i suoi capelli scompigliati e neri, e gli occhi intensi e neri come la pece, che erano soliti accelerare il mio respiro, il suo sorriso...
Non poteva essere un miraggio... o ero davvero pazza, se ero pazza la gente forse si sarebbe girata vedendomi accarezzare l’aria, invece non mi fissava.
E sotto il mio tocco sentivo la pelle liscia che profumava di dopobarba.
Non ero pazza.
Ritirai la mano, che cosa avrebbe pensato Goten se appena lui mi chiamava mi mettevo ad accarezzare la pelle del suo viso?
Appena tolsi la mano lui riaprì gli occhi cercando di riprendere fiato... aveva corso per raggiungermi? “Perché ha il respiro accelerato dopo che io ...ma un momento e Valese?”
Restai a bocca aperta come una stupida per un bel po’ per poi balbettare: < ma... Valese? Tu... tu... >
Sperai con tutta me stessa che Goten dicesse qualcosa subito, e cancellasse quell’imbarazzo che io stessa avevo creata.
< È una storia lunga > cercò di scusarsi trattenendo con forza un risata.
Perché rideva?
< la voglio sentire ora > ribattei io come una bambina capricciosa con i pugni chiusi fermi al mio fianco.
Dovevo sapere, avevo passato le pene dell’inferno per colpa sua, per il suo matrimonio, e poi eccolo là davanti a me con il suo sorriso, che se ne usciva dicendomi che era una storia lunga?
Non poteva negarmelo, ne avevo tutto il diritto.
E poi perché era lì? Accanto a me, perché non si faceva consolare da una donna più bella e più esperta?
< bhè, diciamo che ci siamo entrambi, lasciati all’altare... nessuno dei due amava l’altro... > mi guardò dolcemente, mentre io lo continuavo a guardare stravolta, non capendo nulla.
< davvero.. come mai? > la mia voce uscì leggera con nonchalance, come se gli avessi chiesto che ore fossero.
Questo era il bello di stare con lui, tutto era più leggero, anche il dolore più grande era facile da accantonare -anche se devo ammettere che il sapere che Valese non facesse parte della sua vita mi aveva ridato allegria-.
< lei ama qualcuno che non sono io > come era difficile concentrarsi con quegli occhi neri puntati addosso.
Cercai di capire cosa stesse dicendo.
< e tu? > lo fissavo con una maschera inespressiva, mentre lui cercava di capire cosa stessi pensando.
Almeno così mi sembrava.
Che voleva da me?
Ero sicura che se lui non avesse smesso di guardarmi cercando quasi di penetrare nella mia mente solo con lo sguardo, sarei impazzita.
Si avvicinò a me, potevo sentire il suo alito pizzicare il mio naso.
Il mio stomaco fece una capriola per il contatto.
< per un angelo azzurro > chiusi gli occhi mentre il mio petto andava su e giù, aprii gli occhi per immagazzinare un po’ d’aria nei polmoni.
La nostra esigua distanza andava lentamente perdendosi, e Goten era talmente vicino che il mio cervello smise di funzionare.
Prima di toccare le mie labbra le fissò con intensità. Le sue labbra erano calde, e il suo tocco era ancora di fuoco, ma non come nel sogno, né come nel giorno del ballo, ma qualcosa di più potente, qualcosa che sarebbe stato scorretto anche solo pensare di equipararlo ai sogni.
All’improvviso sentii una mano nella nuca, che mi invitava ad approfondire il bacio.
Non volevo altro: gettai le braccia nel suo collo stringendomi a lui, con la forza che solo una sajan possedeva.
Le sue labbra sapevano di fragola e miele, qualcosa a cui non potevo farne a meno.
La gente divenne invisibile.
C’era Goten, c’ero io, e non c’era altro a parte  noi.
Una cosa sola.

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


Epilogo

Eccoci alla fine, mi mancherà passsare il tempo a questa fanfiction, cercare le recensioni, e trovarle con un sorriso, consigli, suggerimenti, ma anche complimenti, che mi hanno spronata a continuare, capitolo per capitolo, e un pò mi sono buttata giù, quando notavo poco interesse per la storia da parte dei lettori, ma poi le rece, proprio quando pensavo che non ci sarebbe state più, rieccole.

Vi ringrazio, davvero, e lo faccio ad uno ad uno:

 growLaia92 mollina123 Super Sirod per aver messo la storia nei preferiti; e MUSICAL PaN93_BeLLa ,Sailor Jupiter per aver messo la storia in quelle seguite.

Ringrazio soprattutto MUSICAL, per avermi spronata a continuare, quando stavo per accantonare la storia in una cartella del mio computer; vorrei anche ringraziare Luna_07 per avermi fatto vedere una volta un mio errore di distrazione, e per avermi seguito all'inizio Edward Son, e il mio amico Ale, che mi ha aiutato quando ero giù.

E ringrazio anche delle ultime rece:

Luna_07: tranquilla, spero che questo capitolo ti piaccia, ti saluto, Mia

Super Sirod: stai serena, Veggy non è un gran guastafeste, è triste, sì, ma se Bra è felice, anche lui lo sarà, qui ho descritto come secondo me si comporterebbe con Goten/Bra.

Ah, prima di lasciarvi, le parti in azzurro sono nel Pov di Bra e quelle arancioni, sono di Goten.

Buona lettura, Mia

Eccola, una lacrima, ringraziando il cielo mia madre non mi ha ancora truccata, la asciugo alla bella e meglio con il dorso.
Inizio a ridere come un isterica.
Oggi è il giorno più bello della mia vita e cosa faccio ora?
Piango?
Lo so, sono abbastanza strana.
Sono passati 3 anni da quando io e Goten stiamo insieme, tra alti e bassi la mia vita ha preso questa nuova piega.
Ho sempre avuto paura per il nostro legame, dopotutto non è facile stare insieme, ma non lo è mai per nessuno, neanche e soprattutto per noi.
Papà non ha mai preso bene il nostro rapporto, ma con il tempo ha capito che è meglio “affidarmi” a qualcuno che conosce veramente, o meglio, ad un sajan, che a un essere umano inutile.
Oggi, nonostante tutto l’odio che dice di aver per Goten verrà, mi accompagnerà nell’ultimo tragitto dove io sarò solo sua figlia, la piccola Brief, per poi essere una Son.
Mi devo ancora vestire, truccare, pulire e, ah, sì, mi devo preparare psicologicamente.
Mi guardò allo specchio e vedo una donna con le occhiaie, segno di una notte insonne.
Sarò la prima moglie zombie.
Il trucco non può riuscire a cancellare quei segni sotto gli occhi, e –come se non bastasse– non avevo dormito decentemente, magari sarei caduta tra le braccia di Goten dormiente, mentre devo dire il mio sì.
Ora inizio a piangere senza ritegno.
Sarà il giorno più brutto di tutta la mia vita.
< buongiorno sposa... ma cara, che fai piangi? > la voce dolce di mia madre mi fa riprendere il contegno che fino ad un secondo fa avevo dimenticato.
< scusa è... oh, guardami, sono orribile, ho le occhiaia e stanotte non ho dormito, e i miei capelli sono un groviglio di nodi, e... e se sento la nausea davanti all’altare, e se... > mamma alza un dito per farmi tacere.
Sì, sono incita, di tre mesi per l’esattezza, mia madre è l’unica a saperlo per adesso, l’unica certo, a parte me, Goten e Chichi.
È meglio che papà lo sappia a tempo debito, per esempio quando sarò in viaggio di nozze lontani da papà.
Chichi lo sa, all’inizio si è arrabbiata con Goten, ma alla fine, la gioia di diventare nonna di nuovo fece tacere la rabbia.
< amore, sei bellissima, anche agitata; e poi è normale che tu lo sia, quando io e tuo padre ci siamo sposati... era, come dire, diverso. Noi già abitavamo insieme, avevamo già Trunks, era già segnato > sbaglio o nei suoi occhi azzurri c’è una strana luce? Come un preludio di un pianto a dirotto, per la commozione, era da ieri che piangeva per me.
< ma tu... tu non lo fai per quello che hai nel grembo, ma soprattutto per quello che hai qui > disse toccandosi il petto all’altezza del cuore.
< sarai bellissima, piccola mia, in qualsiasi stato ti presenterai, anche se sei veramente bellissima, persino con i capelli impigliati >
Apro la bocca spaventata lanciando uno sguardo spaventato allo specchio cercando una spazzola come una disperata.
Mia madre nel frattempo ride.
Che brutto senso dell’umorismo.           
< lascia fare a me > dice lei prendendo dalle mie mani tremanti la spazzola e lisciandomi i capelli, mentre canta una vecchia canzone.
< mamma, che volevi dire poco fa... insomma, anche tu ti sei sposata per amore, no? > le chiedo con le fronte contratta per lo stupore.
Lei ride.
< oh, certo amore, sciocchina, solo che noi sapevamo cosa ci aspettasse, e poi a quei tempi Vegeta non sapeva di amarmi, e non sapeva molto del matrimonio, per lui non era niente di importante, dopotutto la nostra vita sarebbe sempre stata quella di sempre > sorrise.
Che strana, ma dolce mamma mi ritrovavo.
 

Mi riguardo allo specchio per la centesimo volta.
Indosso un abito bianco lungo fino ai piedi e vaporoso, con delle scarpette con tacchi a spillo, i capelli sono portati su, solo una piccola ciocca scappa dispettosa dalla presa delle forcine.
Soffio su di essa ma ricade dopo non molto ancora più vicina ad uno dei miei occhi.
Mordo il labbro inferiore, dove ancora non c’è nessun rossetto, per la paura che la mia ansia lo possa mangiare.
Chissà che fa Goten...
Mi sono momentaneamente chiusa in bagno per sfuggire dalle temibili grinfie dei fotografi, dicendo di volermi finire di truccare da sola.
Mamma si era offerta volontaria, ma io ho rifiutato quell’aiuto, sperando di poter restare sola con me stessa.
Io, Bra Brief, diventare Bra Son.
Suonava anche bene.

 
< Goten! Sbrigati ad uscire da quel bagno, ci sono le foto! >
Sbuffo annoiato.
Se c’è una cosa che non mi è mai piaciuta dei matrimoni sono le foto.
È un momento indimenticabile no? Non si può dimenticare il giorno del tuo matrimonio, perché spendere soldi inutili a scattare quattro foto?
Non lo dico per i soldi, ma perché non mi piace essere fotografato, Bra mi ha fatto una marea di foto a tradimento, e quelle poco in cui avevo capito che ero io il soggetto di quell’inquadratura mi veniva quella faccia da pesce lesso.
Mi piacerebbe rimanere in bagno per l’eternità.
Chissà che cosa fa Bra...
Forse si stava facendo anche lei le foto, a lei è sempre piaciuto essere al centro dell’attenzione, io invece lo trovo irritante.
Come questo momento. Ho già parlato con mia madre, che mi ha detto le solite cose, oltre la strigliata d’orecchie per lo stato di Bra.
Io sono felice, terribilmente spaventato per il futuro –matrimonio e nuovo nascituro– ma felice.
Non è come con Valese.
Lì era diverso, nessuno dei due amava l’altro, non sentivo tensione nell’attesa, non morivo dalla voglia di stare all’altare ad attenderla, con la paura che non si presenti.
Oh, cielo, e se non viene?
< GOTEN! >
 

Sono esausta, e dire che siamo solo all’inizio! Non siamo neanche andati in chiesa. Certo, la sposa deve farsi attendere.
E se arrivo troppo presto?
Stupida paranoica che non sono altro. Calmati, Bra.
Ora non solo sono paranoica, ma anche pazza, dato che parlo da sola.
< Bra? > la voce di mio padre mi risveglia dai miei pensieri.
Ha uno di quei smoking che lui dice lo fa sembrare un” damerino”, ma le volontà della mamma non si discutono.
Fa una smorfia rivedendomi con l’abito bianco, come se nell’abito ci fosse scritto “Addio”.
< dobbiamo andare, piccola > era da tanto tempo che non mi chiamava piccola, da quando io gli avevo urlato che non era la sua bambina, in una litigata durata una settimana, la più lunga per noi, che nonostante sappiamo entrambi portare rancore, tra noi è difficile.
Sorrido felice.
È bello essere per sempre la sua piccola, anche adesso.
< non vorrai che ci lascino qui? > mi chiese speranzoso.
Ancora papà non ha del tutto rinunciato al pensiero che io mi debba sposare.
Con le mie braccia sottili gli cingo un braccio.
< non voglio aspettare un secondo di più >

 

Tra un momento all’altro arriverà Bra, come al solito lo sposo deve attendere la sposa, ma l’attesa è lacerante, e conoscendo Bra, so che mi farà aspettare.
Gioco con manica della camicia.
A un certo il ronzio che poco fa sovrastava la chiesa smette.
Tutti si girano davanti alla navata.
È arrivata.
È bellissima, come sempre.
Tutti la guardano a bocca aperta o bisbigliando un “è bellissima”.
È la mia Bra, sempre bella, ogni secondo della giornata, anche oggi, e per sempre.
 

Mi vien voglia di correre verso Goten, ma papà mi stringe nel suo braccio procedendo lentamente verso l’altare, per poi baciarmi la fronte.
Ha gli occhi lucidi.
Prendo la sua mano tra le mie, la mano di mio marito.
Trunks e Marron sono stretti con in braccio Erick alla prima fila vicino a mamma e papà.
Ah, non ve l’ho detto, vero?
Trunks e Marron si sono sposati e adesso hanno un bambino, il piccolo Erick, la gioia di papà.
Pan sta ancora con quel Riven, un ragazzo simpatico, amante delle arti marziali... praticamente la sua anima gemella. E Valese, che è diventata una mia cara amica, e si è sposata con quel Raul.
Ma ritorniamo a noi.
< vuoi tu, Bra Brief sposare il qui presente Goten Son? Per amarlo, onorarlo... >
< sì > la mia voce è roca, ho paura di iniziare a piangere, e con il trucco non farei una bella figura.
< vuoi tu, Goten Son sposare la qui presente Bra Brief? Per amarla, onorarla... >
< sì > mi sta guardando fisso negli occhi, come nella stazione, facendomi tremare.
< lo sposo può baciare la sposa >
Non chiediamo altro.
Goten solleva il velo e posa le sue labbra sulle mie.
Per sempre.

E come è degno che finiscano tutte le favole: e vissero felici e contenti.

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