Someday we'll know

di Nusia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Ricordi ***
Capitolo 2: *** 2-Fine vacanze ***
Capitolo 3: *** 3- Rob in città! ***
Capitolo 4: *** 4-Incontro ***
Capitolo 5: *** 5- Notizia shock ***
Capitolo 6: *** 6- concentrazione ***
Capitolo 7: *** 7- Alla festa! ***
Capitolo 8: *** 8-Tregua? ***
Capitolo 9: *** 9- Fa male, tanto male! ***
Capitolo 10: *** 10- ci sono riuscita? hai dimenticato Kristen? ***
Capitolo 11: *** 11- Parigi ***
Capitolo 12: *** 12- Prove ***
Capitolo 13: *** 13- Aiuto i paparazzi! ***
Capitolo 14: *** 14- Chiarimenti ***
Capitolo 15: *** 15- Felice! ***
Capitolo 16: *** 16-Lite ***
Capitolo 17: *** 17- Solo in quel momento capirai tutto! ***
Capitolo 18: *** 18- Nate! ***
Capitolo 19: *** 19-solo questo Nate ci mancava! ***
Capitolo 20: *** 20- presentazioni ***
Capitolo 21: *** 21- Ritrovarsi ***
Capitolo 22: *** 22- Ogni singolo secondo! ***
Capitolo 23: *** 23- Arrivano rinforzi ***
Capitolo 24: *** 24- L'uscita del secolo! ***
Capitolo 25: *** 25- gelosia insensata ***
Capitolo 26: *** 26- Troppo tardi ***
Capitolo 27: *** 27- Pentita ***
Capitolo 28: *** 28- Io...sono incinta Rob! ***
Capitolo 29: *** 29- dolce Tensione ***
Capitolo 30: *** 30- Il risultato ***
Capitolo 31: *** 31- Happy Birthday! ***
Capitolo 32: *** 32- Facile come respirare ***
Capitolo 33: *** 33- Partenza improvvisa ***
Capitolo 34: *** 34- il tuo lieto fine ***
Capitolo 35: *** 35- due giorni e sarò li ***
Capitolo 36: *** 36-Britney o Kristen? ***
Capitolo 37: *** 37- Notizia inaspettata ***
Capitolo 38: *** 38- Epilogo! ***



Capitolo 1
*** 1- Ricordi ***


Buongiorno ragazze, eccomi qui con una nuova fan faction, questa volta però si parla della mia coppia preferita: “Robsten”. la storia è ambientata a 3 anni dopo la fine delle riprese di Breaking dawn, mi sono attenuta a quello che si dice in giro e ci ho aggiunto del mio. Spero che vi piaccia così come le precedenti. Aspetto delle vostre recensioni. Bacini.

p.s. le parti in corsivo sono flashback che servono a ricordare i momenti più importanti della storia.

RECENSITE!!

Pov. Kristen

Presi fiato per l’ultimo ciak di quello che avrebbe messo fine a tutto quel grande delirio. Per quattro film l’ultima scena da girare era sempre stata una delle prime scene del libro, quel giorno invece la fine del libro coincideva con la fine di tutto. Che ironia!

“Edward?” sussurrai guardandolo negli occhi.

“si?” incredibile come Rob riuscisse ad entrare così bene nella parte.

“non riesco a reggerlo se continui a distrarmi” lo avvertì allontanandomi di poco.

“faccio il bravo” disse quasi volesse rendere la promessa reale. Increspai le labbra e socchiusi gli occhi e facendo finta di concentrarmi premetti le mani sul suo volto. Sul suo bellissimo volto. Improvvisamente sentì le sue labbra sulle mie, per un attimo tornai a qualche mese fa, poi mi dissi che non era il momento per distrarsi e rientrai nella parte

“Accidenti” ruggì lui.

“abbiamo un sacco di tempo per allenarci” gli ricordai e non mi fu difficile guardarlo dolcemente.

“tutta l‘eternità”

“direi che è perfetto” terminai e poi le nostre labbra si rincontrarono un’ultima volta.

“…e STOP” urlò Chris entusiasta. Anche per l’ultimo film lo avevano messo al timone di quella barca a me ormai troppo stretta.

“congratulazioni ragazzi, abbiamo finito. Siete stati eccezionali” si complimentò e partì un applauso generale. Tutti ridevano, si abbracciavano, si baciavano, c’era chi aveva lo sguardo triste perché tra breve tutto sarebbe finito, c’era chi invece non vedeva l’ora di scoprire cosa gli avrebbe riservato la vita e c’era chi, come me, faceva di tutto per non pensare al giorno dopo.

“discorso, discorso, discorso” urlarono improvvisamente tutti incitando Chris a parlare.

“okok. Allora, ho avuto la possibilità di girare con voi ben 2 film, siete fantastici ragazzi, e se lo dico è perché lo penso davvero. Lavorare con voi è stato incredibile, siete stati capaci non solo di fare il vostro lavoro al meglio, ma di creare un’ armonia tra di voi degna di qualsiasi amicizia di vecchia data. Spero davvero che in futuro avrete modo di lavorare di nuovo insieme e soprattutto mi auguro che per ognuno di voi ci sia una carriera ricca di successo” terminò facendo partire un altro giro di applausi. Nikki mi corse incontro e mi abbracciò in lacrime, Ashley e Jackson si scambiarono un tenero bacio a fior di labbra, ormai era più di un anno che stavano insieme e il loro rapporto andava a gonfie vele, Kellen dava un pacca sulla spalla a Rob, Tayler rideva con Elizabeht e Peter, tutte le persone che avevano lavorato con noi e per noi erano felici, tutti ridevano e si scambiavano battute. Chris aveva ragione: era come se fossimo diventati una grande famiglia e al solo pensiero di doverli lasciare di lì a pochi minuti mi procurava un dolore al petto.

“su forza che sono queste facce? Abbiamo ancora le tournee da fare, eventi a cui partecipare. Non è la fine,solo l‘iniziò” esultò Kellen salendo su una sedia. Aveva ragione, perché disperarsi?

“Kristen?” mi sentì chiamare dietro di me.

“si? Dimmi Rob”

“Beh ti vorrei parlare, puoi venire un attimo?” mi chiese senza guardarmi negli occhi.

“c-c-certo” balbettai mentre il mio cuore iniziò a perdere i battiti. Da quando ci eravamo lasciati, quel maledetto giorno in cui decisi che era tutto troppo pesante, io e lui non ci eravamo più parlati granché, eravamo due semplice membri del cast che lavoravano insieme. Cosa voleva dirmi allora?

“dimmi” lo incitai una volta lontani da tutti.

“sai Kristen, in questi giorni ho riflettuto tanto su questa situazione e sono giunto ad una conclusione” mi disse senza mai voltarsi verso di me. Mi dava le spalle, perché mi dava le spalle?

“e?”

“e visto che le riprese sono finite direi che è meglio non sentirci più, anzi no,è meglio non vederci più. Insomma sarebbe inutile fingere di essere buoni amici, chi vogliamo prendere in giro? Tanto per te va bene no? Infondo stai riacquistando il tuo equilibrio…” finì lasciando la frase in sospeso. In quel momento qualcosa in me si ruppe, qualcosa di molto grande e doloroso. Rob non poteva farmi quello, non poteva chiedermi di non cercarlo, eppure lo fece, mi chiese chiaramente di non farlo. Avrei voluto urlargli in faccia che era impossibile, che avremmo sofferto entrambi, ma non lo feci, l’unica cosa che mi limitai a dirgli fu:

“come vuoi”

“bene, allora buona fortuna per tutto, ci vediamo alla tournee” e così dicendo si allontanò da me, permettendomi di sfogare il dolore.

Nei mesi successivi, in quelle occasione che capitava di vederci, facevamo finta di non conoscerci. Interviste, programmi tv o tournee, ci vedevano separati, seduti a distanza di sicurezza in modo che i nostri occhi non potessero incontrarsi. L’ultima volta che lo vidi, fu la volta in cui mi disse addio.

Erano passati 3 anni da quel evento, 3 anni da quando tutto era finito. Il tempo aiuta a cancellare le ferite, ti aiuta ad andare avanti, a dimenticare ciò che fa soffrire, ma per me non era così. Il ricordo di Rob era ancora vivo in me, ricordavo come fosse ieri il giorno dell’ ultimo ciak e quelle parole, quelle parole che mi avevano fatto versare tante lacrime, lacrime che però non avevo il diritto di versare. Ero stata io a dire basta a tutto, ero stata io a lasciarlo e dirgli che non potevo vivere in quel modo. Per 3 anni della mia vita tutti non facevano che parlare di me, di noi. La gente sapeva se avevo acquistato un abito nuovo o se avevo mangiato carboidrati per pranzo, in quel periodo mi chiedevo se sapessero anche l’ora in cui andavo al bagno. Tutto sembrava assurdo, troppo grande e pesante da sopportare per una ragazza di soli 18 anni, a complicare il tutto in modo tremendamente dolce fu il nostro amore. C’era qualcosa in Rob che mi aveva attirato dal primo momento in cui lo avevo visto, il suo sorrido, il suo essere timido forse, non lo so, so solo che all’improvviso mi innamorai di lui e mollai tutta la mia vita passata. Le riprese dei film andavano a gonfie vele e la nostra relazione cominciò in modo discreto e naturale, tra un ciak e l’altro era difficile separarci e così decidemmo di provare, certo non sarebbe stato facile, avremmo avuto problemi con la Summit e i paparazzi ci avrebbero dato qualche grattacapo, ma nessuno dei due pensava che saremmo diventati il centro d’interesse di mezzo mondo. Nessuno poteva immaginare che da un amore così bello potesse nascere tutto quel grande caos. Non eravamo più liberi di vivere la nostra vita, non potevamo uscire dall’albergo senza dare nell’occhio, ogni minino movimento,anche il più piccolo sguardo veniva catturato e stampato sulle pagine di centinaia di giornali di gossip. Avevamo deciso, sotto consiglio della Summit, di non rivelare nulla pubblicamente: “che la gente pensasse quel che vuole” aveva detto Rob, ma nonostante le nostre continua dichiarazioni, dove affermavamo di essere solo buoni amici, i mass-media non si arresero e così in poco tempo nacque il fenomeno Robsten. Quando nel giugno/luglio del 2010, nelle sale cinematografiche uscì anche il 3 film, decidemmo di cambiare tattica e così ci rivelammo a tutti: “si, noi due stiamo insieme” avevamo finalmente urlato al mondo, sicuri che quello avrebbe fatto scemare tutto l’interesse, ma ancora una volta le nostre supposizioni furono sbagliate. La gente iniziò a dare di matto, le fan di Robert si schierarono in due fazioni, c’erano i pro e i contro Robsten, la nostra vita sembrava essere diventata la vita di tutti. Niente privacy, niente tranquillità. Non avevo mai assistito a nulla di simile e se non fossi stata la protagonista di tutto quel delirio non avrei creduto ad una singola parola di ciò che si diceva in giro. Per quanto amassi Rob, nel marzo del 2011 esplosi e misi fine a tutto.

“fateci un sorriso ragazzi, uno solo”

“guardate da questa parte. Siete bellissimi”

“e vero che avete intenzione di andare a vivere insieme?”

Era un tipico pomeriggio californiano, io e Rob eravamo usciti a fare un giro per le strade di Los Angeles e mentre tornavano a casa eravamo stati rincorsi da una decina di giornalisti, quando riuscimmo a salire in casa mia buttai la borsa sul divano e scoppiai.

“non ce la faccio più, è tutto così assurdo, così surreale” urlai sedendomi su una sedia e passandomi le mani tra i capelli.

“shhh Kristen, vedrai che prima o poi si stancheranno” cercò di tranquillizzarmi Rob, ma quella volta non gli diedi retta. Troppe, troppe volta avevo sentito quella frase ed ero stufa, tremendamente stufa di credere a quella che, per me, era una bugia.

“quando? Quando si stancheranno Rob? Sono stanca, STANCA di organizzare tutta la mia vita. Io voglio essere un‘attrice, non una ricercata che deve nascondersi. BASTA, non ce la faccio più, ci rinuncio. BASTA” urlai facendolo rimanere pietrificato.

“co-cosa basta Kristen?” balbettò per la paura di sentire la risposta.

“basta Rob, basta finiamo qui, è meglio per entrambi.” farfugliai appena.

“ma cosa dici? Perché dici questo, perchè?” quella volta fu lui ad alzare la voce.

“perché è meglio così. È stato stupido credere che avrebbe funzionato. Tu sei Robert Pattinson ora, la gente ti acclama, ti cerca, ti vuole single. Io sono Kristen Stewart. Siamo diventati importanti, abbiamo fatto carriera e si sa da sempre che quando si inizia ad andare bene nel lavoro vuol dire che nasceranno seri problemi nella vita privata. Due star del cinema non possono stare insieme, non possono. Abbiamo bisogno di un compagno normale, una persona lontana da tutto questo mondo. Abbiamo bisogno di un equilibrio e il nostro equilibrio è stato spazzato via e non c‘è rimedio per ritrovarlo” finì riuscendo a trattenere le lacrime.

“non puoi dire sul serio. Non puoi…tu…io ti amo Kris, non cambierà mai quello che provo per te” mi supplicò. Avrei voluto mentirgli, avrei voluto dirgli che non lo amavo, giusto per rendergli le cose più facili, ma quella volta non riuscì a mentire, non a lui.

“anche io. Anche io ti amo Rob, ma amare una persona non sempre significa passarci una vita insieme. Ci abbiamo provato, ma non ha funzionato” così dicendo lasciai che una lacrima mi rigasse il viso, poi girata verso la parete opposta a Rob, sentì le sue parole.

“bene, se questo è quello che vuoi ok. È stato bello, sono stati gli anni più belli della mia vita, non avrei mai accettato tutto questo se non ci fossi stata tu. Spero davvero che ritroverai il tuo equilibrio, te lo meriti. Ci vediamo tra una settimana sul set. Infondo lo spettacolo deve continuare no?” sentì la porta dell’entrata aprirsi e richiudersi dopo poco, poi il silenzio.

Quando si venne a sapere che Robsten aveva rotto, l’intero mondo Twilighters si movimentò. Tutti avevano paura che rovinassimo l’ultima parte della saga. Dovevamo girare ancora la 2 parte di Breaking Dawn, le riprese sarebbero cominciate esattamente una settimana dopo la rottura e molti si chiedevamo se saremmo stati tanti bravi da lasciare i problemi della vita privata a casa.

il lavoro è lavoro, la vita privata un altra avevo scritto una giornalista. Sarei tanto voluta andare da lei e dirgli che se solo tutti l’avessero pensata come lei, in quel momento io e Rob saremmo stati ancora insieme, ma ancora una volta non seguì il mio istinto. Lasciai una semplice intervista al mio unico amico giornalista, dove affermavo che essendo attori saremmo stati in grado di recitare la parte di due perfetti innamorati, il film non avrebbe avuto problemi e l’alchimia non sarebbe sparita. Quando uscì il primo trailer, gli animi di tutti gli appassionati della saga si calmarono. Il film fu un successone come i precedenti, ma sul set i rapporti tra me e lui cambiarono radicalmente.

“ehi Kris? Ma dormi in piedi?” disse Nikki sventolandomi una mano davanti al viso. Da quando ci eravamo conosciute sul set eravamo diventate inseparabili, così quando le riprese finirono decidemmo di prendere casa insieme a Los Angeles. In questi 3 anni tutto era rimasto uguale: Ashley e Jackson erano ancora felicemente innamorati, Kellen continuava ad essere il migliore amico di Ashley e soprattutto continuava ad essere single, avevo come l’impressione che sarebbe diventato uno degli scapoli più ambiti di Holywood, lo vedevo molto in quel ruolo, Taylor erano fidanzato con una ragazza da un annetto ed aveva girato diversi film, uno dei quali aveva visto come sua co-star me. Era stato davvero divertente lavorare di nuovo insieme. Avevamo mantenuto i rapporti, infondo dopo 4 anni di stretto contatto sarebbe stato stupido allontanarsi, gli unici che sentivamo poco erano Peter e Elizabet, entrambi felicemente sposati. Kellen sentiva spesso Robert, anzi direi che tutti sentivano spesso Rob, tutti tranne me. Se io ero rimasta con la mente a 3 anni fa, lui era andato avanti. Robert si era fidanzato da ormai un anno e mezzo e la notizia mi spiazzò non poco.

“dai Kristen torniamo a casa mi sto abbrustolendo al sole” si lamentò Nikki. Eravamo distese sulla sabbia a prendere un po’ di sole, erano già 4 ore che eravamo uscite di casa e lei, pigra com’era, iniziava a lamentarsi.

“okok, andiamo a casa” acconsentì alzandomi. Nella strada del ritorno, Nikki voleva tutti i costi fermarsi al chiosco dei giornali. Da quando i paparazzi avevano rovinato la mia vita facevo di tutto per non comprare quella spazzatura, lei invece, si divertiva a leggere i pettegolezzi che giravano su di noi.

“dai, fammi vedere se c‘è qualcosa che ci riguarda” e così dicendo iniziò a sfogliare le riviste. All’improvviso, mentre sfogliava il terzo o quarto giornale, lo richiuse di colpo e mi pregò di tornare a casa.

“ok, oggi non ho voglia. Torniamo a casa, forza” e così dicendo mi prese il polso trascinandomi via.

“perché tutta questa improvvisa fretta?” le domandai perplessa.

“niente, niente, ho voglia di una doccia” rispose voltando il viso verso la strada.

“cosa c‘era scritto in quel giornale?” chiesi ormai sulla difensiva

“niente”

“perché non mi guardi in faccia mentre parli? Cosa c‘era scritto in quel giornale Nikki?” ridomandai.

“ma niente, niente, le solite sciocchezze” disse indifferente e quello mi insospettì ancora di più. Tornai di nuovo al chiosco e presi il giornale di poco prima tra le mani.

“Kris dai andiamo è inutile leggere quella spazzatura. Su posa quel giornale, sono tutte sciocchezze” insisté lei.

“Beh allora se sono sciocchezze di che ti preoccupi?” e così dicendo iniziai a sfogliarlo. A metà giornale, mentre annoiata giravo quelle pagine, trovai ciò che aveva fatto improvvisamente fatto venire a Nikki la voglia di una doccia. A pagina 56, c’era un intero articolo, con tanto di foto, dedicato a Robert Pattinson e la sua nuova ragazza.

“dai sarà il solito gossip infondato” mi disse la mia amica togliendomi da mani il giornale e rimettendolo apposto.

“beh non direi infondato, le foto le hai viste no?”

“non significano nulla”

“per me si” terminai. Comprai il giornale e tornai a casa. Da quel giorno, iniziai di nuovo a leggere spazzatura.

“Kristen? Ti senti bene?” domandò ancora Nikki non avendo ottenuto risposta. Sbattei le palpebre più volte poi mi resi conto di essere seduta sullo sgabello della cucina, con in mano una tazza di caffè ormai freddo.

“s-si, scusami stavo soprapensiero” mi giustificai.

“ti sei svegliata pensierosa?”

“ma no, stavo solo ripensando ad una cosa”

“a cosa?”

“ma niente, niente tranquilla” dissi e le sorrisi.

“ok ho capito, stavi pensando a Rob”

“cosa te lo fa pensare?”

“ogni volta che sei sulla difensiva, pensi a lui. L‘ho capito non sono mica scema” spiegò.

“oh” fu tutto ciò che dissi.

“sai una cosa Kris?” domandò dopo un po’.

“se non me la dici come faccio a saperla?”

“penso che tu sia davvero una stupida” rispose.

“tante grazie, sei davvero gentile” dissi facendo una risatina.

“dico davvero. Insomma se ne sei ancora innamorata, perché non alzi il telefono e lo chiami? Perché non prendi un‘ aereo diretto a Londra? Al diavolo la sua ragazza” scoppiò alzando di poco la voce.

“io non sono ancora innamorata di Robert. Non lo vedo da 3 anni, come faccio ad esserne innamorata?” domandai. Non ero più innamorata di Rob, non potevo più esserlo. Se mi capitava di pensarci era perché era stato importante per me.

“non sei innamorata? Per piacere Kris, queste bugie valle a raccontare a qualcun altro. Se non sei innamorata allora dimmi: Rob per te cos‘è?” disse lei.

“Rob è solo un ricordo,un ricordo agro-dolce. Rob è stato il ragazzo che ho amato più di tutti. È un ricordo, ma anche un rimpianto. Il rimpianto di non aver provato. Non lo amo, non più” affermai convita delle mie parole, ma lei era già pronta con il suo discorsetto.

“oh beh francamente non ti credo e vuoi sapere il perché? Perché io lo so che non lo hai mai dimenticato, perché io so che odi rivedere i tuoi film, ma guarda caso appena hai un po’ di tempo vai a guardarti i film con lui. Perché nel cassetto del comò vicino al tuo letto, tu conservi un album pieno di foto tue e sue, perché ogni volta che senti il suo nome i tuoi occhi si illuminano, perché sei diventata isterica quando hai saputo che stava con un’altra, perché hai fatto i salti di gioia ballando per tutta la casa quando si sono lasciati e perché sei tornata di nuovo più isterica di prima quando hai saputo che avevano fatto la pace. Sei innamorata perché non ti perdi una sua intervista, un suo film, i dettagli di una telefonata fatta con Kellen. Non è rimpianto il tuo, ma amore” concluse prendendo un respiro. Aveva ragione? Dopo tanto tempo amavo ancora Rob? Non lo sapevo, oppure facevo finta di non saperlo.

“ti sei svegliata logorroica?” dissi cercando di scherzare.

“vabbe se non vuoi accettare la realtà fa come vuoi, ma se fossi in te lo chiamerei prima che fosse troppo tardi. Sai Kris ti voglio bene e non vorrei che aprissi gli occhi quando lui sarà già sposato con una famiglia. Io so cose che tu non sai. Tutti sappiamo cosa che tu,voi non sapete” detto questo andò in bagno e si fece una doccia. Non avevo intenzione di pensare alle parole di Nikki, perciò mi costrinsi a sistemarle in un angolo del mio cervello,insieme a tutte le altre conversazione che avevamo avuto a riguardo. Guardai l’orologio, erano le 9.30 del mattino, tra un’ ora avrei dovuto incontrare la mia manager per discutere di un contratto. Dovevo sbrigarmi.

“Nikki muoviti” urlai correndo in camera a sistemarmi.

Altre mie fan faction:

Il diario di Bella: My life without you

Soli a metà

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Capitolo 2
*** 2-Fine vacanze ***


Ecco qui il secondo capitolo. WOW…sono davvero sorpresa il primo capitolo ha già stato inserito nei preferiti e nei seguiti.Grazie di tutto.

Ledyang: grazie mille sei gentilissima.

Bbird: grazieeeeeee

Kiki_88: grazie tesorooooooooo… tornano insieme? Bo chi lo sa! Xd

Bangel91: grazie mille…si li Stra-adoro.

COMMENTATE!!!!

2- Capitolo

Pov. Robert

“amore? Ne hai ancora per molto in bagno?” urlai dalla camera da letto del mio appartamento di Londra. Finalmente avevo avuto un po’ di tempo per riposarmi, ma tutte le vacanze finiscono e così tra qualche ora sarei dovuto partire per Los Angeles, dovevo incontrare il direttore di una grande casa di produzione cinematografica, mi aveva contattato per un film ed io volevo sapere di cosa si trattasse prima di accettare. Dovevo andare a Los Angeles! Erano anni che non mettevo piede in quella città, troppi ricordi, troppi ricordi che facevo di tutto per dimenticare. Una cosa impossibile, come se potessi dimenticare una persona che era stata forse la più importante di tutte, anzi senza forse. Come potevo dimenticarla se ogni giorno la vedevo sulle copertine di giornali, su programmi tv? Ero andato avanti con la mia vita, ma Kristen sarebbe stata sempre presente nei miei ricordi e avrebbe sempre occupato un posto nel mio cuore.

“10 minuti e ho fatto amore mio” rispose Britney.

“ok allora aspetto”

Avevo conosciuto Britney il giorno in cui seppi che Kristen era tornata a frequentarsi con Micheal, il suo fidanzato di vecchia data. Quel giorno fu davvero uno dei più brutti della mia vita.

Stavo guardando un po’ di tv nella stanza di un albergo Newyorkese, in quel periodo stavo girando un film che si chiamava “Passion” uno di quei tanti progetti dove si parla di amore, passione,ostacoli, voglia di vivere liberamente ( chi meglio di me sapeva cosa volesse dire tutto quello?), saltavo da un canale all’altro senza molto interesse allora decisi di fare una doccia, mentre asciugavo i capelli col phon, i miei occhi guizzarono al televisore anche acceso e notai che si parlava di Kristen. Spensi tutto e mi avvicinai per ascoltare.

“pare proprio che la nostra amata Stewart sia tornata sui proprio passi. Ma frenate l‘entusiasmo voi vecchi fan della coppia Robsten, la giovane Kris ha infatti deciso di dare un‘altra chance al suo ragazzo di un tempo, che ahimè per noi non è l‘attore londinese, ma Michael Anganaro. Eh già i due sono stati avvistati ieri mentre passeggiavano per il centro di Los Angeles tenendosi per mano. Che anche Kristen Stewart abbia usato il famoso detto ” ecco cosa diceva la presentatrice del programma. Ma come aveva fatto a dimenticare tutto? Come aveva potuto lasciarsi alle spalle tutto e ritornare da lui? Preso da una strana rabbia e irritazione decisi di scendere a fare un giro. Passai davanti ad una libreria e allora mi domandai se un buon libro sarebbe riuscito a non farmi pensare, perciò aprì al porta ed entrai. Fu lì, in quel negozio che vidi Britney per la prima volta. Se ne stava vicino ad uno scaffale con una mia biografia tra le mani, sfogliava le pagine e ogni tanto scuoteva la testa. Era davvero buffa! All’improvviso si scostò i capelli dal volto e potei notare quanto fosse bella: alza al punto giusto, fisico mozzafiato, capelli lunghi e neri e occhi nocciola, i jeans aderivano perfettamente alla sue gambe, mettendo in risalto il suo lato B, la maglietta era di una taglia più grande e poteva benissimo ballarci dentro, ai piedi indossava delle semplici scarpe da ginnastica ed in testa degli occhiali da sole. Abbigliamento bizzarro, sexy e comodo allo stesso tempo e poi lei era bellissima. Mi avvicinai senza neanche rendermene conto e la sentì farfugliare qualche lamentela.

“c‘è qualcosa che non va?” le chiesi allora divertito. Lei non si voltò a guardarmi e con gli occhi ancora puntati sulla mia biografia mi disse:

“c‘è tutto che non va. Scrivo biografie senza informarsi, pretendono di conoscere le persone solo perché sono famose.”

“cosa c‘è scritto di male?” chiedo ancora vedendola storcere le labbra.

“beh tanto per dirne una lui non è nato il 14 ma il 13 maggio” borbottò.

“oh beh si in effetti hai ragione, sono nato il 13 maggio” confermai e a quel punto si voltò verso di me. I suoi occhi da prima scocciati, assunsero un’espressione sorpresa, poi di pura vergogna.

“eh…” tentò di dire qualcosa senza risultati soddisfacenti.

“io sono Robert ma penso che già lo sai” mi presentai allungando una mano.

“Britney, scusa non avevo visto che eri tu” sussurrò

“Beh si l‘ho notato. Piacere Britney” dissi sorridendole.

Da quel giorno non ci eravamo più divisi.

Era buffo ricordare come tutto fosse nato. Quando le chiesi di uscire lei accettò volentieri ma l’appuntamento si trasformò in un vero e proprio sfogo, così come i successivi. Per quasi due mesi, ogni volta che uscivamo insieme finivo per parlare di Kristen, mi aspettavo che si alzasse da un momento all’altro e andasse via, ma non lo fece mai, restava lì di fronte a me ad ascoltarmi,a darmi consigli. Kristen si lasciò con Anganaro dopo neanche 2 mesi, io invece mi innamorai di Britney e non parlai mai più di lei. Un amore diverso da quello che avevo provato prima, ma ugualmente bello e degno di essere vissuto. Con Britney stavo bene ed ero felice, ma ogni tanto era impossibile fermare certi ricordi.

“ecco fatto. Il bagno è tutto tuo. A che ora hai l‘aereo?” mi chiese lei uscendo dal bagno con solo la biancheria.

“tra 6 ore, prima però devo fare le valige,andare da Tom e svolgere altri servizietti, anche se tu non mi aiuti per niente” mi lamentai.

“cos‘ho fatto?” domandò.

“non puoi andare in giro in biancheria, è una tentazione troppo ghiotta” la rimproverai divertito.

“Scemo. Vai a fare una bella doccia” mi ordinò lanciandomi un cuscino.

“tu. Mi. Hai. Lanciato. Un. Cuscino?” scandì bene le parole mentre mi avvicinavo a lei.

“beh si non te ne sei accorto?” disse stando al gioco ed iniziando ad indietreggiare.

“non dovevi farlo” la misi in guardia.

“Rob, vai a fare la doccia” e fece altri 2 passi indietro.

“nono non mi va più” sorrisi malefico.

“Rob devo uscire” mi avvertì.

“mmm…”

“Rob” mi ammonì ancora ma a quel punto gli fui addosso e la buttai sul letto.

“ti prego, ti prego lasciami andare” supplicava ridendo mentre io le facevo il solletico.

“poco convincente signorina” dissi continuando a solleticarla. Lei si dimenava tra le braccia neanche fosse percossa da mille scariche elettriche. Odiava il solletico, proprio non riusciva a resistere, potevi farglielo dovunque:braccia, gambe, collo, viso, rideva sempre come una bambina.

“ti prego, ti prego bastaaa” urlò tentando si riprendere fiato.

“eh no tesoro, mi hai lanciato un cuscino”

“basta, basta” continuava a ripetere.

“chiedi scusa”

“neanche per sogno”riuscì a farfugliare. Sapevo che avrebbe risposto così, non è capace di chiedere scusa, proprio non gli escono le parole di bocca.

“allora niente” e ripresi da dove mi ero fermato.

“okokokok…non lo faccio più”

“nono voglio che dici scusa”

“non lo faccio più”

“scusa”

“sc-scu-scusa, contento?” sbuffò arrendendosi.

“perfetto” risposi soddisfatto e mi fermai senza però smettere di abbracciarla.

“prepotente” mi accusò dandomi un leggero pugno sul braccio.

“aiiii” feci finta di lamentarmi.

“eh no signorino, non ti ho fatto male”

“gne gne gne” la presi in giro, poi mi volta e le diedi un bacio. Lei serrò le labbra senza permettermi di baciarla come avrei voluto, ma non me ne curai, prima o poi avrebbe ceduto. Continuavo a dargli piccoli bacetti sulla bocca sigillata, ogni tanto provavo a farmi strada con la lingua ma non cedeva. Provai in un altro modo, con le labbra scesi a baciargli il collo e poi al clavicola e di nuovo il collo fino ad arrivare al suo orecchio.

“Rob smettila” farfugliò appena. Feci finta di non aver sentito e riprovai a baciarla, ma ancora una volta trovai il passaggio chiuso. Misi la mano sinistra sul suo fianco e l’attirai a me, mentre con la destra percorrevo il profilo della sua gamba, le mie labbra invece, erano impegnate a baciargli la pancia piatta.

“Rob” cercò ancora di dissuadermi ma ormai avevo quasi vinto la partita. Smisi di accarezzarle la gamba e portai la mano sulla sua spalla,poi lentamente le abbassai la bretella del reggiseno lasciando piccoli baci sulla pelle candida. Bingo. Sentì le sue mani nei miei capelli e finalmente le nostre labbra si incontrarono. Il bacio prima scherzoso, divenne più intenso e passionale ed in poco tempo mi ritrovai senza maglietta. Ci staccammo per riprendere fiato, poi mi avventai di nuovo su di lei tenendola stretta a me, i nostri indumenti finirono presto sul pavimento della nostra stanza.

“mi mancherai tanto. Uf! Quando tornerai?” mi chiese mentre eravamo ancora abbracciati sotto le coperte.

“3 giorni massimo” la rassicurai.

“speriamo” disse baciandomi il petto sulla quale era appoggiata.

Dopo mezz’oretta ci alzammo dal letto e appena lei se ne fu andata, corsi a farmi una doccia. Sotto il getto dell’acqua calda sentì i miei muscoli rilassarsi. Mi insaponai per bene e poi lasciai che la pressione dell’acqua spazzasse via la schiusa che ricopriva il mio corpo. Passai la mano sinistra sul braccio desto e mi accorsi di non aver tolto il piccolo laccio nero che mi avvolgeva il polso. Dimenticavo sempre di toglierlo,anche quando dovevo girare un film, la costumista doveva dirmi: “Rob togli l‘elastico.

Per quando sciocco ed infantile potesse essere, conservavo ancora il pegno del nostro amore, il pegno che ci scambiammo tanti anni addietro, quando ancora nessuno sapeva di noi.

“tra un po’ ci dovremo dividere” mormorò Kristen triste. Era vero, avevamo quasi finito di girare New Moon e tra breve sarei dovuto partire per New York per girare “Remember me”

“già, vedrai che i mesi passeranno in fretta” la rassicurai stringendola a me.

“speriamo” cercò di convincersi e affondò il viso nel mio petto.

“tanto ti amo e appena posso farò una scappatina” dissi mentre lei si alzò di scatto.

“che stai facendo?” le chiesi vedendola rovistare tra le sue scarpe.

“mi è venuta un idea” disse Kristen tornando a sedersi con in mano un suo paio di converse.

“che idea?” chiesi.

“aiutami a togliere i lacci” ordinò.

“cosa?”

“aiutami” e così dicendo mi passo una scarpa. Ancora perplesso sfilai i lacci neri dalle scarpe poi glieli passai.

“ok e ora?” domandai curioso.

“dammi il polso”

“ma…?”

“uf dammi il polso” si lamentò. Legò per bene il laccio e poi fece lo stesso con il suo.

“ecco fatto!” esclamò soddisfatta.

“adesso mi spieghi?” chiesi inarcando le sopracciglia.

“certo. Tra un po’ che ci separeremo,ti basterà guardare questo lurido laccio nero per ricordarti di me” mi informò.

“non mi serve un laccio nero per ricordarmi di te. E poi se i paparazzi se ne accorgessero?”

“che pensino ciò che vogliono no?” poi mi baciò.

Non lo avevo più tolto da quel giorno, a Britney avevo raccontato che era un ricordo di mia sorella, quella era l’unica piccola bugia che gli raccontai. Uscì dalla doccia e iniziai vestirmi, preparai le valige, poi andai a casa di Tom. Mentre aspettavo che venisse ad aprire la porta non potei trattenermi dal ridere ripensando al giorno in cui Kris si tagliò i capelli.

Stavo tornando in hotel dopo una giornata di riprese davvero pesanti. Accessi il cellulare e trovai un messaggio della mia Kristen.

-sto andando a tagliarmi i capelli e tingerli, diventerò una rockettara…i miei poveri capelli. Ti amo-

Sorrisi al pensiero di lei dal parrucchiere e della sua espressione rassegnata. Appena fui in camera le mandai subito un messaggio.

-accendi il computer, connettiti ad internet e attiva la web, voglio vedere il tuo nuovo taglio. Ti amo, mi manchi-

Dopo poco mi arrivò subito la risposta.

-sono orribile non ti piacerò più. Non intendo accendere la web-

Risi di gusto pensando ad io che la lasciavo per un semplice taglio di capelli.

-tranquilla non ti lascio, i capelli ricresceranno-

-ok…accendo-

Dopo 24 ore riuscì finalmente a vedere il suo bellissimo viso, purtroppo sui capelli aveva un berretto.

“ciao Amore, mi sei mancata” le dissi

“anche tu. Come sono andate le riprese? E con la ciabatta come va?” chiese scocciata.

“con chi?”

“con quella che recita con te”

“vuoi dire Emilie?” chiesi sogghignando. Era gelosa!

“si quella,allora come va?”

“tutto bene, sai oggi abbiamo fatto un giro in centro e stasera viene da me e…” volevo continuare ma vidi il suo viso diventare rosso dalla rabbia e allora scoppiai a ridere.

“Rob non c‘è niente da ridere” mi rimproverò.

“invece si, sei buffissima quando ti arrabbi. Come puoi essere gelosa di Emilie?”

“lei è li con te ed io sono qui con questo strano taglio di capelli. Ancora mi domando perché non mi hanno fatto indossare una parrucca. Mi sto facendo mille paranoie per Eclipse”

“a già i capelli. Fai un po’ vedere”

“nono”

“dai amore ti prego” la supplicai e dopo un po’ accettò.

“andata, però guai a te se ridi”

“non rido promesso” purtroppo però appena lo tolse non riuscì a trattenermi, così girai la web e morì dal ridere, che taglio che gli avevano fatto, povera amore mio!

“non ti vedo ma sento la tua risata. Lo sapevo sono orribile”

“nono, direi che ti trovo molto sexy” mi complimentai e così passammo l’intera serata a parlare.

“Rob? Vengo ad aprirti e ti trovo a ridere da solo come un cretino?” mi salutò Tom perplesso.

“ehilà buongiorno anche a te.”

“entra su, ma non dovevi venire un’ ora fa? Stavo per chiamarti” disse facendomi entrare.

“oh…ehm… contrattempo” risposi.

“mmh contrattempo eh? Immagino con Britney”

“perspicace” mi complimentai.

“allora lo vuoi o no il cd?” mi chiese dopo mentre preparava in caffè.

“certo, dov‘è?”

“è in camera da letto sul comodino a destra”

“grazie mille”

Dovevo star fuori per 3 giorni e un po’ di buona musica mi avrebbe fatto bene.

“trovato?” urlò dalla cucina

“eccolo” dissi accomodandomi su una sedia del tavolo.

“allora viene anche Britney con te?” domandò mentre mi passava la tazza di caffè caldo.

“no rimane qui. Tra 2 settimane ha un esame e non voglio distrarla.”

“e con chi vai?”

“solo Tom, con chi vuoi che vada?” gli chiesi retorico.

“non so, tipo con il tuo manager” rispose.

“ho parlato con il mio agente, andrò da solo, leggerò il copione e se mi piacerà allora mi raggiungerà li. Ma da quando ti preoccupi dei viaggi?” domandai perplesso.

“no niente, niente è che andrai lontano”

“Los Angeles è più vicino della Cina ed io sono stato anche li da solo.” lo informai.

“Rob. Tu andrai. A. Los Angeles.” scandì bene le parole.

“lo so. Insomma Tom,qual è il problema?” gli chiese esasperato.

“da quanto tempo non ci vai?”

“da…3 anni…oh Tom ti prego. Ti prego tu non puoi dubitare di me” dissi capendo dove volesse andare a parare.

“Rob non dubito di te. Non vedi Kristen da quanto tempo? Da tanto Rob troppo tempo e da quanto non la senti? È una vita. Io mi chiedo solo cosa faresti se mai la incontrasti per la strada.” spiegò.

“Los Angeles è grandissima, non potrei mai incontrarla.”

“la ami ancora?” domandò di punto in bianco.

“cosa? Ma che domande fai Tom?” stavo iniziando ad arrabbiarmi.

“la ami ancora?” domandò impassibile.

“cavolo Tom no, non amo più Kristen. Adesso sto con Britney” risposi prontamente. Non amavo più Kristen, mi capitava di pensare a lei ma non la amavo da un pezzo. Il giorno che mi disse che avrebbe rinunciato al nostro amore per riacquistare il suo equilibrio mi ferì tremendamente. Ci stetti male per giorni ma poi mi feci forze e l’allontanai. Non gli avrei mai perdonato quello scambio.

“era solo una domanda” si mise il mio amico sulla difensiva.

“domanda idiota”

“ok, volevo essere sicuro che non facessi stupidaggini. Britney non si merita questo”

“lo so, tranquillo” lo rassicurai.

“ultimamente l‘ho sentita sai?” disse dopo un po’.

“chi?”

“Kristen” cosa? Lui sentiva Kristen? Perché non me lo aveva mai detto?

“perché non me ne hai mai parlato?”

“beh perché ci sentiamo di raro e poi perché…”

“perché?” lo incitai.

“perché lei mi pregava di non farlo”

“oh. Beh…come sta?” non potei fare a meno di chiederglielo.

“sta bene, la sua carriera va a gonfie vele. Non so niente di preciso.” rimase sul vago.

Guardai l’orologio e capì che era tardi e dovevo andare,perciò saluti il mio amico, corsi a casa ad abbracciare la mia Britney e poi andai all’aeroporto.

Durante il viaggio, la domanda di Tom vorticava nella mia mente come fosse un foglio di carta che veniva spazzato via da vento a destra e a sinistra, a sinistra e a destra.

E se l’avessi incontrata per davvero? Se camminando tra le strade della città ci fossimo scontrati? Cosa avrei fatto? Cosa avrei detto? Avrei fatto finta di non vederla o l’avrei trattata in modo distaccato come gli ultimi tempi passati insieme? Quanta fatica mi era costata trattarla in quel modo. Quanta forza di volontà mi ci era voluta, la sera in cui gli dissi addio, per lasciarla sulle scale con il viso in lacrime. Ricordo perfettamente quel momento.

Avevamo appena finito di partecipare all’ ultimo evento in onore dell’ultimo film. Tutti volevamo festeggiare e passare un po’ di tempo insieme lontano dai riflettori. Chissà quando avremmo avuto l’opportunità di stare di nuovo tutti insieme, perciò avevamo affittato un intera sala dell’albergo per passare la serata insieme. Il tempo sembrò volare, io e Kristen non ci parlavamo ormai da 2 mesi e neanche quella sera ci scambiammo una parola. Verso le 3 di mattina decidemmo di togliere le tende, abbracciai tutti e gli dissi che ci saremmo sentiti presto, poi scesi le scale per andare a prendere un taxi.

“Roooooob” sentì urlare dal piano di sopra. Alzai lo sguardo e vidi Kristen che come una furia scendeva le scale per raggiungermi. Il cuore mi iniziò a martellare talmente forte che avevo paura mi venisse qualcosa, ma le sue parole rimbombavano nella mia mente come degli pneumatici in corsa. Le avevo dato un’ultima possibilità il giorno dell’ultimo ciak, le avevo detto che non avrei voluto più vederla ne sentirla, avevo sperato con tutto me stesso che capisse che in realtà volevo tutt’altro, avrei voluto che mi urlasse in faccia che non potevo farlo, che gli sarei mancato terribilmente, ma non lo fece, si limitò a dirmi “come vuoi.” Quel come vuoi aveva distrutto tutto.

La guardai ancora, poi le voltai le spalle e mi avviai di nuovo verso l’uscita.

“Rooooob ti prego fermati” mi supplicò. Mi voltai ancora una volta e la vidi all’inizio della scalinata, quella sera era stupenda, più bella del solito.

“cosa vuoi” le domandai freddo.

“io…io…io voglio,voglio salutarti. Hai salutato tutti” spiegò chinando il capo. Quanto la stavo facendo soffrire? Tanto, forse troppo, ma io avevo sofferto di più.

“beh ciao” mi limitai a dirle.

“ti prego Robert, ti prego solo un saluto. Non puoi andartene senza salutarmi, non merito tutto questo, anzi forse si, forse lo merito, ma ti prego, ti prego fatti abbracciare un‘ultima volta” disse guardandomi con i suoi occhioni verdi. I suoi bellissimi occhioni verdi che in quel momento erano inondati di lacrime che però non uscivano per orgoglio.

“ci siamo salutati già alle riprese” dissi cercando di fare l’indifferente, in realtà vederla in quello stato era per me una pugnalato allo stomaco.

“ti prego” continuò a supplicarmi.

“buona fortuna Kristen” le dissi solo voltandole ancora le spalle. Dio quanto mi constava tutto quello!

“no Rob, no” urlò lei ma io non mi voltai, poi sentì il rumore dei suoi tacchi correre per i gradini, l’istinto fu più veloce di me e mi voltai. Appena i nostri occhi si incrociarono lei si buttò su di me abbracciandomi forte ed io l’accolsi mio malgrado. Sarebbe stato ancora più difficile da quel momento dirle addio.

“mi dispiace, mi dispiace tanto” continuava a sussurrare lei.

“sshhh” cercai di confortarla accarezzandole i capelli. Quanto mi era mancato quel contatto.

“stupida, stupida idiota” continuava ad incolparsi. Dovevo andarmene il prima possibile altrimenti non sarei più riuscito ad abbandonarla. Piano la scostai da me, le abbassò lo sguardo e veloce si asciugò gli occhi. Odiava farsi vedere debole.

“lo spettacolo deve continuare, me ne sono fatto una ragione” mentì. Lei non parlava, continuava torturarsi le mani e a guardami quasi volesse dirmi di restare.

“nella vita le cose cambiano” dissi più a me stesso che a lei mentre le accarezzavo la guancia.

“non..n-n-non…non part-t-t-tire” sussurrò guardandomi e i suoi occhi ardevano.

“Kris”

“non partire Rob, non partire” disse più forte. Quanto avrei voluto che quel non partire fosse arrivato 2 mesi prima. Era troppo tardi, perché Kristen? Perché me lo hai detto solo ora? Continuavo a ripetermi. Mi avvicinai a lei e piano le dissi all’orecchio:

“È stato bello condividere dei momenti con te. Buona fortuna mia piccola Kristen” poi le diedi un piccolo bacio a fior di labbra e con tutta la forza di volontà, girai le spalle e mi allontanai.

“ti prego” tentò un’ ultima volta lei.

“Addio Kristen” le dissi mentre uscivo.

“Addio” rispose rassegnata. Mentre uscì dalla hall dell’albergo riuscì a sentire il suo sussurro:

“Addio amore mio” poi la sentì singhiozzare e mentre salivo in auto la vidi in lacrime seduta sulle scale, abbracciata a Nikki.

Quella fu l’ultima volta che ci parlai.

 

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Capitolo 3
*** 3- Rob in città! ***


Eccomi con il 3 capitolo. Questa volta è un pov Kristen. Vi avverto che nel prossimo capitolo si capiranno molte cose,nel frattempo:

Secondo voi come si rincontrano?

Rispose recensioni:

crazyfred grazie mille sono contenta che ti piaccia. Anche a me piace Britney tant’è vero che non so ancora come comportarmi con lei.

crista mmm si forse a los angeles capita qualcosa. Nuo perché ti sta antipatica britney? Anche io sono Robsten però povera…

bangel91 con la scena dell’addio sono stata abbastanza cattiva. Non vorrei mai vivere una situazione del genere soprattutto se quello è l’ultimo ricordo che avrei di lui. Kristen l’ha lasciato per la troppa pressione dei media e quando si è rimessa con la scimmia xd, lo ha fatto solo per cercare quel suo tanto desiderato equilibrio. Ciaoo!

SeaOfLove piacere Oriana io sono Nunzia, ma chiamami anche Nusia. Sono contenta che la mia storia ti piaccia,eccoti 3 capitolo fammi sapere che ne pensi. Baci.

!RECENSITE!

3- capitolo

Pov. Kristen

Ero ferma nel traffico mattutino di Los Angeles, erano le 10 e tra meno di 20 minuti avevo un appuntamento con il direttore della Warner Bros, la casa cinematografica che mi aveva offerto il film. L’altro giorno avevo letto il copione e l’avevo trovato molto interessante, ne avevo parlato con la mia agente ed era d’accordo con me, quindi in quel momento ero diretta all’azienda per firma il contratto. Suonai il clacson per la centesima volta. Ma cos’era tutto quel traffico? Passare davanti all’aeroporto era sempre una tragedia, ma quel giorno era davvero impossibile. Alzai gli occhi verso l‘alto, i palazzi permettevano di intravedere solo in parte il magnifico cielo. Quella giornata era davvero assolata e la temperatura non accennava a diminuire, volsi lo sguardo sul marciapiede alla mia destra, i negozi avevano già aperto da un’ ora ed io ero ancora ferma allo stesso posto di 60 minuti fa. Delle urla mi fecero voltare di scatto dalla parte opposto a dove guardavo, una ciurma di ragazze correvano a perdifiato verso l’aeroporto, ora capivo tutto: era atterrato qualcuno di importante, ecco perché tutta quella coda, i paparazzi avevano di sicuro bloccato tutto. Possibile che non eravamo liberi di spostarci senza che mezzo mondo lo sapesse? All’improvviso un ricordo:

***

“sono davvero tutti matti” disse scioccato Rob mentre tornavamo in albergo.

“chi?” chiesi curiosa.

“i fan, li hai visto come urlavano? Cielo manco avessero visto Edward Cullen in persona” scherzò lui.

“sei davvero un’ idiota” dissi scoppiando a ridere.

“grazie mille lo sapevo da tempo. Comunque dico davvero, come fanno a restare tutto il giorno fuori al set in attesa che usciamo?” era davvero buffo quando faceva quelle espressioni.

“Rob ti prego smettila” lo scongiurai

“di fare cosa?”

“smettila con quella espressione sorpresa. Non riesco più a smettere di ridere” balbettai.

“sisi come vuoi” mi accontentò.

“e comunque aspettano te più dell‘intero cast” chiarì.

“se solo penso che fino a qualche mese fa nessuno mi considerava”

“beh ma adesso sei Edward Cullen, ti ci devi abituare” spiegai. Stavamo girando le ultime scene di Twilight, io e Rob eravamo buoni amici, anche se non riuscivo a capire perché ogni volta che mi fosse vicino il mio cuore iniziava a battere più veloce.

“sai una cosa?” disse di punto in bianco.

“cosa?” chiesi mentre entravamo nella hall dell’ hotel.

“scappiamo” disse semplicemente.

“come scusa?”

“scappiamo, lasciamo perdere tutto e voliamo lontano,dove nessuno possa trovarci” specificò.

“penso che la scomparsa dell‘ intero cast dia troppo nell‘occhio”

“e chi ha detto che dobbiamo scappare tutti”

“scappi da solo? Sai la noia”

“no, scappiamo io e te” disse sincero. Scoppiai a ridere.

“certo quando vuoi” lo accontentai sicuro che scherzasse, ma poi lo guardai negli occhi e… oh dio diceva davvero?

“stai scherzando vero?”

“non sono mai stato più serio”

Il giorno dopo, quasi tutti i giornali di gossip parlavano del nostro viaggio mai fatto. Come avevano fatto a sentire quella conversazione?

***

Risi di gusto ripensando a quel momento, la sua faccia buffa, la sua proposta, il mio non capire se dicesse sul serio e poi le mille risate che ci facemmo leggendo l’articolo. Era davvero un periodo tranquillo, il nostro amore stava ancora sbocciando e noi ancora dovevamo rendercene conto. Tutto era puro e naturale, non dovevamo nasconderci ne preoccuparci di cosa dire nelle interviste. Eravamo noi stessi, nulla di più.

“finalmente” esultai vedendo le macchina muoversi, il povero attore doveva essere riuscito finalmente a scappare.

In poco tempo arrivai a destinazione, guardai l’orologio e tutto sommato non avevo fatto così tardi: 10 minuti di ritardo. Parcheggiai nel parcheggio riservato all’azienda ed entrai.

“salve, sto cercando Harry, il direttore. Sono Kristen Stewart” dissi alla reception.

“ma certo signorina Stewart, la stavamo aspettando. Il direttore è arrivato pochi minuti fa, mi segua” disse bonaria.

“grazie mille”

Percorremmo un infinito corridoio fatto di mille porte, poi finalmente arrivammo di fronte ad una porta con l’etichetta: Harry Warner . La signorina bussò.

“avanti” sentì dire dall’interno.

“signor Warner, la signorina Stewart è arrivata” lo informò.

“la faccia entrare”disse l’uomo ed io mi accomodai in ufficio.

L’interno era poco arredato e semplice, le pareti erano dipinte di bianco, e la parete ad ovest era completamente inesistente, al suo posto, una grande vetrata dava sulla strada. A all’centro della stanza una scrivania in mogano, piena di fogli, dietro di essa, il signor Harry. Quel uomo era davvero una persona affabile e gentile, mi fu subito simpatico quando lo incontrai 2 giorni fa.

“buongiorno signor Warner, mi scusi il ritardo ma ho trovato un traffico assurdo” mi scusai stringendogli al mano.

“tranquilla Kristen lo immaginavo, ma dammi del tu ti prego”

“va bene Harry” dissi sorridendo.

“si accomodi”

“grazie”

“allora ha pensato alla proposta?” mi chiese subito.

“si, ne ho parlato anche con il mio agente ed è d’accordo. Il copio mi piace molto, è interessante e la storia è davvero bella e commovente.” dissi.

“quindi le piace? Accetta di lavorare a questo progetto? Lei sarebbe davvero importante e la sua presenza indurrebbe molte persone a vedere il film” spiegò. Da quando avevo girato la saga, non aveva più bisogno di fare provini,ormai i produttori, i registi, mi chiamavano per chiedermi se volessi lavorare con loro o avessi impegni. Era davvero bello questo aspetto della notorietà.

“certo, certo, prima di accettare vorrei però sapere chi è il regista, il cast…”

“si lo capisco, è naturale. Allora per quanto riguarda il regista, come le ho già accennato l‘altra volta è una persona molto importante e conosciuta, ha girato molti film di chiara fama come The Ring o il Pirata dei caraibi.” spiegò.

“vuole dire Gore Verbinski?” chiesi.

“si, proprio lui.” confermò. Avevo sentito che era un regista davvero in gamba e sapeva fare il suo lavoro al meglio, sarebbe stato bello lavorare con lui.

“per il cast? Ha già visto qualcuno?” chiesi.

“Beh allora, gran parte del cast è stato scelto, a breve dovrei avere la conferma di tutti, adesso mancano giusto le comparse e le controfigure. Lavoreranno a stretto contatto con lei Jared Leto, con qui ha già fatto un film, Ashley Olsen che farà la parte di Dasy, Jeff Bridges… ” disse continuando ad elencare un po’ l’intero cast.

“il co-protagonista?” chiesi.

“oh beh, abbiamo optato per un po’ di attori importanti come lei. Non posso dirle nulla di sicuro su questo, perché devo ancora riceve conferme, penso comunque che entro domani avrò la conferma e vi farò incontrare, la chiamo io.” terminò.

“perfetto. Dove devo firmare?” chiesi.

Tornai a casa circa un ora dopo, la strada era libera e in un batter d’occhio mi trovai fuori casa, sorrisi a qualche paparazzo che si era sistemato sotto casa mia e poi entrai.

“Nikki?” urlai entrando. La trovai seduto sul tavolo della cucina a parlare a telefono. Mi salutò con la mano.

“chi è?” sussurrai.

“si, ok Ash vi aspettiamo qui allora… Certo,certo passate quando volete. baci” e riattaccò.

“era Ashley?” chiesi.

“si, Jackson ha un concerto qui a Los Angeles la settimana prossima e lei aveva dei servizi fotografici, quindi hanno pensato di venirci a salutare” spiegò sorridendo.

“grandioso,non li vediamo da 3 mesi?”

“già, sai ho come l‘impressione che presto si sposeranno”

“lo penso anche io” concordai felice.

“ah, ho sentito anche Kellen stamattina, mi ha detto che appena aveva 5 minuti liberi correva qui perché doveva dirci una cosa super” disse lei.

“viene qui? Che novità” dissi ironica. Da quando Kellen si era trasferito in città, passava più tempo da noi che a casa sua, ma la cosa non poteva che rendermi felice, era davvero uno spasso quel ragazzo, un po’ imbecille ma uno spasso.

“allora? Firmato il contratto?” mi domandò eccitata.

“si, ho messo una bella firma.”

“il tuo co-protagonista? Se mi dici che anche questa volta è il più figo del mondo apro la finestra e volo giù. Fortuna spacciata” mi avvertì.

“ehm…non so niente, devo andare domani o massimo tra 2 giorni e conoscerlo” dissi con una leggere risatina.

“bene, verrò con te” si autoinvitò.

“ovvio che vieni con me. E vieni con me anche a girare il film vero? Dai vieni, tanto hai un po’ di pausa e quando devi lavorare scappi. Ti prego” la supplicai. Ogni volta che dovevo girare un film mi agitavo e Nikki era l’unica che sapeva prendermi…l’unica oltre a Rob, ma lui non c’era quindi non poteva aiutarmi.

“mmm…dove si girerebbe il film?” chiese.

“Dans la ville de l‘amour, Madamoiselle Nikki” risposi con quel poco di francese che conoscevo.

“Paris?” esultò chiedendo conferma.

“Oui” confermai.

“quando si parte?”

“se tutto va bene la settimana prossima”

“olè si parte per l‘Europa” urlò felice.

“è un si?”

“certo, così ci provo anche con il tuo co-protagonista” disse facendomi ridere. Si ripartiva per l’Europa, si andava a Parigi.

***

“vi prego, dopo l’evento rimanete in albergo voi due, intesi?” ci supplicò la manager di Rob mentre entravamo in macchina.

“certo” risposi automaticamente.

“uffa, una città così bella, tutti posso uscire a visitarla tranne io e Kris? Non è giusto” si lamentò invece Rob. Eravamo a Parigi per la tournee promozionale di New Moon. La città dell’amore era davanti ai nostri occhi e noi potevamo ammirarla solo dalle finestre dell’hotel.

“Rob, per la centesima volta, ci sono paparazzi ovunque che non aspettano altro che beccarvi in fragrante, quindi voi 2 restate in camera” terminò, ma lui non gliela diede vinta.

“come no. Non intendo darti ascolto. Sono maggiorenne da un po’ se non sbaglio” gli rispose inacidito ed io scoppiai a ridere.

“Kris” mi chiese una mano lei.

“è maggiorenne” dissi continuando a ridere.

“bene, voi 2 siete fatti per stare insieme” borbottò lei rassegnata.

“lo sappiamo” rispondemmo all’unisono noi.

Quando tornammo in albergo, ci facemmo una bella doccia, poi mascherati al meglio uscimmo per le strade parigine. La Tour Eiffel era qualcosa di assurdamente bellissima e romantica, tutto di quella città emanava amore, eleganza, serenità, persino il modo di parlare. Fantastico.

Riuscimmo a tornare in albergo sani e salvi e soprattutto senza farci beccare dai paparazzi.

“siamo vivi” disse Rob avvertendo la manager.

“bene” rispose lei indifferente.

“dai non mettere il broncio, Robsten ti vuole bene” scherzò lui facendo una delle sue espressioni dispiaciute. Ruffiano!

“si, Robsten ti adora” aumentai la dose io e tutti e tre scoppiammo a ridere.

“sisi, ora se a Robsten non dispiace vorrei andare a riposare.”

__________

Non fummo beccati mentre camminavamo per Parigi, ma i paparazzi riuscirono a fotografarci mentre camminavamo sulla pista di atterraggio per andare a prendere l’aereo che ci avrebbe portato direttamente a Londra.

***

Toc. Toc. Il suono della porta mi ridestò dai miei pensieri.

“chi è?” urlò Nikki dalla camera da letto.

“secondo voi? Il lupo” disse la voce da fuori.

“idiota.” salutai Kellen quando gli aprì la porta.

“beh buongiorno anche a voi” disse entrando e avviandosi nel salotto.

“beh che stai facendo?” gli chiesi vedendolo aprire ogni mobile della cucina.

“mi sto facendo da mangiare” chiarì come fosse una cosa ovvia.

“allora cosa volevi dirci?” chiese Nikki appena ci raggiunse.

“spiacente,prima mangio, poi mi informo bene su quel che ho sentito e se è vero vi dirò quel che devo dirvi” disse mentre addentava un toast.

“che dici Kellen, vuoi poggiare anche i piedi sulla tavola?” gli domandai vedendolo accomodarsi. Era davvero Buffo: Toast in bocca, Ketchup sparsi un po’ da per tutto, telecomando in mano e occhi sbarrati davanti ad una partita di basket.

“se non è troppo disturbo” rispose.

“dai muoviti che dovrebbero venire anche Ash e Jackson, sapevi che sono in città?” gli chiese Nikki.

“tesoro certo che lo so. Ash mi ha appena chiamato, vengono qui verso le 4 pm. Che ore sono?”

“le 4 pm” rispondemmo noi.

“1-2-3...” iniziò a contare lui e bum…bussarono alla porta.

“dovresti darti alla magia Kellen, dammi retta” lo incoraggiai andando ad aprire.

“Helloooooooo” urlò Ash appena aprì.

“hellooooooooo” risposi abbracciandoli e facendoli accomodare.

“Kellen,perché non mi meraviglio di vederti qui?” chiese Jackson.

“perché è casa mia fratello” rispose ingoiando l’ultimo pezzo del suo spuntino mentre io e Nikki ci limitammo ad alzare gli occhi al cielo. Che guai passato!

“allora cosa mi raccontate?” domandò Ashley mentre eravamo seduti in salotto.

“io e Kris andiamo a Parigi la settimana prossima” rispose prontamente la mia coinquilina.

“Parigi? A fare cosa?” chiesero tutti e 3 gli ospiti.

“devo girare un film” risposi.

“davvero? E di che parla?” domandò curioso Jackson.

“è una storia molto bella. La protagonista, ovvero io, muore diventando un fantasma” spiegai.

“e ti pareva. Tesoro ma perché non giri un film normale una volta tanto? Vampiri, fantasmi, persone possedute. Ci dobbiamo preoccupare?” disse Kellen facendo ridere tutti.

“posso andare avanti?” chiesi.

“certo,certo” acconsentì.

“dicevo che la protagonista muore e diventa un fantasma. La storia comincia proprio con la sua morte, poi tutto procede a ritroso nel tempo”

“come muore?”chiese Ash.

“sta uscendo dalla casa del suo ragazzo, è felice perché lui le ha chiesto di sposarla, mentre attraversa si gira a salutare lui e una macchina la investe. Le sue ultime parole prima di morire saranno

“oddio che tristezza” commentò Nikki.

“già. A quel punto la giovane diventa fantasma e non perché ha qualcosa in sospeso sulla terra, semplicemente deve aiutare il ragazzo ad andare a avanti. Lei spiegherà tutta la storia: come si sono conosciuti, innamorati, il primo bacio, la prima volta, gli ostacoli, le contraddizione…”

“come finisce?” chiese Kellen improvvisamente interessato.

“finisce con lui che ritrova la giusta strada per continuare a vivere e lei che vola via sapendolo felice. Lui la vedrà una sola volta, camminando per il parco con la nipote, la piccola gli dirà di guardare la bellissima donna angelo sulla sponda del fiume, lui si volterà, i loro sguardi si incroceranno e poi lei scomparirà per sempre” terminai.

“stupendo” risposerò tutti.

“com‘è il titolo?” domandò Kellen agitato.

“cosa?”

“com‘è il titolo” ripeté.

“Ghost Love” risposi.

“oh santo cielo!” esclamò.

“cos‘hai Kellen?” domandò Nikki.

“vado a fare una chiamata. Torno subito” e scappò in balcone.

Ma cos’aveva? Tutti sembravano scioccati da quella reazione,perciò quando rientrò domandammo all’unisono:

“allora?” e lui sorridendo come un idiota rispose:

“niente, niente tutto apposto. Anzi tutto più che apposto. Kristen davvero un bellissimo film. Ora scusate ma devo andare, ho un appuntamento con un amico” così dicendo andò via lasciandoci più perplessi di prima.

“vabbe è impazzito” affermò Ashley convinta.

“ah quasi dimenticavo, ma la sapete la novità?” chiese di punto in bianco Jackson.

“quale?” domandò Nikki mentre io mi versavo da bere.

“c‘è Rob in città”

A suono di quel nome, il bicchiere appena riempito, si rovesciò per terra.

Rob era in città!

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Capitolo 4
*** 4-Incontro ***


Buongiorno a tuttiiii! Eccomi con un nuovo aggiornamento, scusate se non ho postato ieri ma non sono proprio stata a casa. Comunque sia, sono molto contenta che la storia vi piaccia e vedrete che questi due impiegheranno un po’ per capire che si piacciono ancora,o meglio ad ammetterlo. Ho notato che qualcuno di voi ha già capito come si incontrano, d’altronde non è difficilissimo. Vi lascio a capitolo così vi sarà chiarito l’incontro.

p.s. Voglio proporre una cosa: se riuscite a lasciarmi almeno 8 recensioni vi posto il nuovo capitolo MERCOLEDÌ così non rimarrete per molto con il fiato sospeso. Vediamo se ci riuscite.

risposte recensioni:

Bangel91: ciao e grazie mille. Kellen è davvero molto perspicace e Jackson forse doveva usare più giri di parole per dire che Rob era in città, ma lui è diretto e la povera Kristen ci stava rimanendo secca. Se leggi scopri come si incontrano. Baci.

Demycullen: ciao demyyyyy…. Eheh grazie mille anche qui allora. Baci.

Iosi: grazie mille e anche tu: leggi e scoprirai. Xdxd.

SeaOfLove: ciao Oriana e grazie mille. Anche a me piace l’idea che il cast sia rimasto in contatto, anche perché dopo 4 anni che sono stati a contatto quasi sempre mi sembrava strano rompere tutti i legami. Baci.

Bene, recensiteeeee!

Crista: eheh leggi e scoprirai se la tua supposizione è esatta!

4- Capitolo

Pov. Rob

“allora che mi racconti di bello, amico mio?” mi domandò Kellen mentre, seduti in un pub, ci scolavamo una bella birra. Ero arrivato a Los Angeles quella mattina stessa e il solo uscire dall’aeroporto era stata una vera impresa: paparazzi appostati ovunque, ragazzine urlanti e una coda di macchine talmente lunga che le auto infondo alla fila erano invisibili talmente lontane. Avevo realmente paura che un automobilista scendesse a pestarmi. Ecco perché adoravo la mia Londra, ormai quasi nessuno faceva più caso a me, era il mio rifugio dal mondo ed ogni volta che ero costretto ad abbandonarlo era un vero e proprio trauma.

“la solita vita Kellen, ci sentiamo quasi sempre quindi direi che nell‘arco di 2 giorni non è successo nulla di nuovo, ho solo firmato il contratto di quel film di cui ti parlai” risposi.

“ah già, il film” e dicendo ciò si illuminò tutto.

“sai una cosa? Parliamo sempre di me, tu che mi racconti? Chi c‘è sotto le tue lenzuola questa volta? Uscivi con una moretta se non sbaglio” gli chiesi già sapendo la risposta. Quel ragazzo sarebbe rimasto scapolo a vita!

“con chi uscivo?” domandò a sua volta. Appunto!

“con quella moretta, com‘è che si chiama…ehm… Jen…Jenny. Si, Jenny”

“aaaaaaa… è un mese che non la vedo. Fino a 3 giorni fa uscivo con Penelope, una bionda da paura” spiegò sorseggiando la 2 birra.

“Penelope? E perché fino a 3 giorni fa?”

“mi ero stufato, gli ho detto che ero molto impegnano e che tra breve avrei dovuto girare un film. Avevo bisogno di concentrazione sai com‘è” disse come fosse una cosa ovvia.

“ma non lo devi girare tra 3 mesi il film?”

“si”

“scusa eh, ma se era una bionda da paura, perché non te la sei tenuta stretta?” domandai perplesso.

“aaaaaah Rob, io non sono come te. Io mi voglio divertire, non mi rimbambisco su una sola” affermò. Vuoi vedere che era ancora innamorato della sua ex-non ex AnnaLynne McCord?

“Kellen non è possibile, cioè dimmi che non è vero, ti prego. Quanti anni sono 6? 7?” gli chiese.

“ma cosa?”

“sei ancora innamorato di AnnaLynne.” affermai.

“chi io? Non credo proprio. Però bella questa canzone eh?” cercò di cambiar discorso.

“lo sapevo. Amico ti devi dare una mossa”

“lo so, lo so ci sto lavorando. A te come va con la tua Britney?” mi chiese.

“alla grande, siamo davvero felici.” risposi.

“bene bene. E adesso che partirai per girare il film, lei cosa farà?”

“penso che la porterò con me. Ormai è diventata vitale, senza di lei mi sento perso”

“sei proprio innamorato eh?”

“si”

“innamorato come con Kristen?” domandò poi.

“cosa? Oh…ehm no, non si può amare 2 volte nello stesso modo. Ma non parliamo di Kristen ti prego” gli dissi e lui cambiò discorso.

“ok. Sai che stiamo tutti qui a Los Angeles?”

“si lo so, ho sentito proprio questa mattina Jackson”

“che ne dici se organizziamo una bella rimpatriata? Niente di che, potremmo stare tutti a casa mia, è un secolo che non ci vediamo tutti insieme” domandò elettrizzato.

“sarebbe davvero grandioso” risposi sorridendo al pensiero di rivedere tutti.

“fantastico! Allora domani organizzo tutto, chiamo Ashley e Jackson, poi avverto anche Nikki e Kristen e…” stava continuando ma lo interruppi subito.

“Ohi,ohi… calma Kellen, ha detto Kristen?” domandai sperando di aver capito male.

“uhm…beh si, ho detto Kristen” confermò.

“non ho nessuna intenzione di rivedere Kristen. Sono qui per lavoro. Una cena con voi, 4 chiacchiere, ma non Kristen” dissi cambiando improvvisamente umore. Il solo pensare di rivederla mi rendeva nervoso.

“beh ma lei abita con Nikki e sembra brutto e…”

“Kellen? Non-voglio-vedere-Kristen” ripetei piano.

“la cosa è al quanto buffa” constatò.

“e perché mai?” chiesi

“perché… ahahahahahah… tu non vuoi vedere Kristen…ahahah” rispose scoppiando a ridere come un deficiente. Cosa c’era da ridere? Quel ragazzo aveva seri disturbi di personalità, dovevo ricordarmi di portarlo da un bravo dottore.

“scusa eh, ma che caz*o c‘è da ridere? Non sto scherzando. NON intendo vedere Kristen” dissi enfatizzando il NON. Stavo cominciando ad irritarmi.

“okok. Senti Rob, hai più probabilità di vederla tu, che io che sto sempre a casa sua” mi disse ridiventando serio. Si, dovevo assolutamente portarlo a controllo.

“non credo di seguirti” confessai palesemente confuso.

“niente niente, poi capirai. Non voglio rovinarti l‘effetto sorpresa. Come hai detto che si chiama il tuo film?” glielo avevo ripetuto mille volta nelle ultime 3 ore.

“per la centesima volta Kellen, si chiama Ghost Love”

“perfetto. Adesso andiamo penso di aver bevuto troppo” e così dicendo ci avviammo verso casa. Quando lo accompagnai al suo appartamento mi salutò con un:

“ciao Rob e ti prego non uccidermi quando capirai tutto” poi varcò il cancello lasciandomi a riflettere. Ma cosa dovevo capire?

“Dio che mal di testa!” mi lamentai alzandomi dal letto. Avevo fatto le ore piccole, la sera prima ero stato in giro con Kellen e in quel momento avevo il cervello disconnesso, ricordavo solo che dovevo andare a conoscere la co-protagonista del mio nuovo film e una conversazione ingarbugliata che feci con Kellen.

Bah! Iniziai a vestirmi frettolosamente, alle 10 in punto sarei dovuto essere allo studio.

Guardai l’orologio: 9.30, avevo una mezzoretta per arrivare. Presi le chiavi della macchina che avevo noleggiato e appena mi fui accomodato al posto di guida e controllato che avessi preso tutto, partì. Improvvisamente mi squillò il cellulare:

“Pronto?”

“Amore tutto bene?”

“Britney amore, come mai ancora in piedi, non sono quasi le 2 li a Londra?” le chiesi.

“eh si, non riuscivo a dormire. Cosa stai facendo? Sei in macchina?” mi chiese leggermente isterica.

“ehi ehi, Amore calma. Sto in macchina,sto andando alla casa di produzione per conoscere la mia co-protagonista.” le spiegai.

“oddio, scusami Rob è che sono così…così agitata e non riesco neanche a spiegarmi il perché. Non sai ancora chi è?”

“no, non me l‘hanno detto,comunque lo scoprirò tra poco.” dissi.

“capisco. Quando torni? Mi manchi tanto”

“si, mi manchi tanto anche tu. 3 giorni e sono a casa, prepariamo le valige e poi partiamo a girare il mio film”

“vorrei dire parti a girare il tuo film.” mi corresse.

“non vuoi venire con me? Non vuoi venire con me a Paris?” le domandai con una voce da finto offeso.

“Parigi? Davvero è così vicino? Davvero mi porteresti con te?” mi chiese eccitata.

“certo”

“ti amo, stavo già diventando pazza pensando di stare 4 mesi lontana da te”

“idem. Amore ora devo andare sono quasi arrivato. Ti chiamo verso il pomeriggio per dirti tutto. Ti amo”

“ok a dopo. Ciao amore mio” mi salutò.

Ok, dovevo solo trovare un parcheggio. Era strabiliante come mi sentissi a mio agio e per niente agitato, se solo ripensavo a quando mi presentai per interpretare Edward Cullen, scoppiavo a ridere. Quella fu l’unica volta che mi presentai ad un audizione senza sapere di cosa parlasse la storia. Fu l’unica volta che usai una confezione di valium. Tutto solo per conoscere lei.

Me ne stavo sdraiato sul divano del mio appartamento, mi ero svegliato da non più di una mezz’oretta, nel mio dvd c’era ancora il cd di Into the Wild, un film con Kristen Stewart, dio quanto mi piaceva quella attrice! Ero quasi sicuro di essermi preso una cotta,pur non avendola mai conosciuta. Mentre sorseggiamo il mio caffè sentì la porta dell’entrata aprirsi, doveva essere Tom, era il solo ad avere le chiavi.

“buongiorno” mi salutò entrando in cucina.

“buongiorno. Posso sapere a che ora ti alzi la mattina tu?” ogni volta che mi svegliavo trovavo già una sia chiamata.

“bah le 8 se sono proprio stanco,altrimenti prima” rispose scrollando le spalle.

“tu sei pazzo” dissi mentre lui accese la tv.

“ah,ti ho portato un giornale, parla di quell‘attrice…” e così dicendo me lo lanciò. Cominciai a leggere sorseggiando il mio caffè:

Si era sentito molto parlare dei progetti cinematografici riguardanti Twilight. Per mesi la gente si è chiesta se fosse davvero reale trasportare la saga letteraria di Stephanie Meyer anche sul grande schermo. Oggi sembra che il progetto sia davvero andato in porto, i provini per i personaggi sono già stati aperti da 2 giorni, ma noi possiamo già rivelarvi chi sarà la nostra Bella Swan: Kristen Stewart,17anni, attrice affermata grazie alla partecipazione ad altri film di chiara fama. La domanda però resta: chi sarà Edward Cullen?

Lessi le ultime 3 righe ben 3 volte, poi senza neanche pensarci corsi in camera a fare le valige.

“Rob ma che stai facendo?” mi domandò Tom accorrendo in camera.

“parto”

“così all‘improvviso? E dove vai?”

“a fare un provino”

“per?”

“Edward Cullen. Non mi interessa sapere chi sia, basta che la veda”

“chi?”

“Kristen Stewart”

__________

E quando me la trovai davanti non seppi far altro che balbettare, ma stranamente mi presero. Ero Edward Cullen

Scossi la testa per rimuovere quel ricordo dalla mente e mi incamminai verso l’entrata. Una ragazza: alta, abbronzata e con lunghi capelli castani che le sfiorarono la schiena, mi passò davanti. Ma quella non era…

“Nikki?” la chiamai e lei si voltò. Si,era proprio lei.

“Rob, accidenti che sorpresa” disse correndo ad abbracciarmi.

“ma da quand‘è che non ci vediamo” domandai.

“oh beh sarà più di un annetto.l‘ultima volta che ci vedemmo fu agli MTV movie Awards, giusto?”

“si, esatto” concordai.

“Jackson mi aveva detto che eri a Los Angeles ma non credevo di incontrarti così. Ti trovo bene” si complimentò.

“grazie, anche tu stai da dio. Ieri sono uscito con Kellen, si parlava di organizzare una bella rimpatriata visto che siamo tutti qui” le spiegai, pregando che non nominasse Kristen.

“grandioso. Hai detto che ieri sei uscito con Kellen?”

“si”

“cielo, ieri era proprio strano. Dovevi vedere com‘è schizzato fuori casa. Eravamo tutti da me e Kri…si insomma a casa mia e lui all‘improvviso è andato via. Proprio lui che se non lo cacci a calci è capace di venire a vivere con noi” mi spiegò ancora confusa.

“si, in effetti ieri era strano. Blaterava di un qualcosa che dovevo scoprire. Boh!” dissi scrollando le spalle.

“sempre fidanzato?” chiese

“si, fidanzatissimo” risposi.

“mi fa piacere. E allora cosa ci fai qui? Immagino che visto che lei non c‘è, sia per lavoro. Intervista? Photoshoot?” domandò.

“no,veramente un film. Tu sei sola?”

“io? No, ho accompagnato K… sono con un’ amica, è andata a parcheggiare.”

“capisco.”

“devi firmare un contratto o hai già fatto tutto?” disse.

“no, ho già fatto tutto ieri. Sono qui per conoscere la mia co-star” le spiegai ed improvvisamente la vidi strabuzzare gli occhi.

“ooohhh… ehm sai già chi è?”

“no,veramente non hanno voluto dirmelo”

“cielo, ti prego” la sentì sussurrare con un filo di voce.

“Nikki tutto bene? Sei pallida” le dissi poggiandole una mano sulla spalla.

“cosa? Oh sisi, tutto bene. Come si chiama il film?” domandò interessata.

“Ghost Love” dissi

“Ghost Love. Tu sei sicuro? Proprio Ghost Love?” mi chiese quasi sperasse che mi sbagliavo. Beh non ero così deficiente da non ricordare il titolo del film che avrei girato tra breve.

“si Nikki, sono sicurissimo.ti senti bene?”

“s-si. Ghost Love?” ripetè. Ma era uscita di senno?

“si,Nikki. Si”

“bene. Ok. Che il cielo ci aiuti.” farfugliò. Il sole californiano faceva davvero male alla sanità mentale. Mi sarebbe toccato portare anche lei dal dottore, tanto vale organizzare un bel pulmino.

“ok. Scusa Rob,scusami tanto ma ora devo proprio andare. Ci sentiamo. Chiamo Kellen per organizzare l‘incontro.” mi disse improvvisamente di fretta.

“o…k” dissi. Mi salutò con un bacio e scappo via.

Mentre aspettavo che l’ascensore arrivasse al piano degli uffici, non potei trattenere una risata isterica. Ma perché ogni volta che nominavo il titolo del film tutti davano i numeri? Era colpa delle temperature alte o i miei amici erano sempre stati così?

Arrivato a destinazione,chiesi alla segretaria se il signor Harry fosse già arrivato.

“spiacente ma il presidente ha avuto un contrattempo, arriverà tra una ventina di minuti” mi spiegò lei dispiaciuta.

“non ci sono problemi, aspetterò. Non ho altro da fare” a rassicurai.

“mi ha comunque detto di dirle di aspettare il ufficio, tra breve arriverà anche l‘altra attrice” disse.

“perfetto,allora vado in ufficio?” domandai.

“si. Guardì è la prima porta a destra, entri e si accomodi. Vuole un caffè?”

“no grazie mille. A dopo” la salutai e mi avviai il ufficio.

Chissà chi era questa misteriosa attrice senza nome…

Passarono circa 10 minuti prima di sentire la porta aprirsi. Avevo la poltrona girata verso la finestra, la mente persa nei miei pensieri e non mi accorsi di niente, fin quando non sentì la voce.

“salve, scusate il ritardo” disse. Dio mio quella voce! L’avrei riconosciuta tra mille…

“io sono Kristen Stew…” si presentò ma le parole gli morirono in bocca quando mi voltai verso di lei. Era ancora più bella di come la ricordassi. Kristen era li, davanti a me ed incredula come il sottoscritto. In quel momento capì e la prima cosa che avrei fatto appena uscito da quell’edificio sarebbe stato uccidere Kellen.

Lei era li, davanti a me con gli occhi sbarrati dallo stupore.

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Capitolo 5
*** 5- Notizia shock ***


Buongiorno a tutti miei amati “lettori” (scusate stamattina sto un po’ fuori di testa!) come state? Eheh io vi avevo lasciato con un finale al quanto sospeso, perciò bando alle ciance vi posto il 5 capitolo. È un pov. Kristen e comincia un po’ prima del fatidico incontro. Bacetti.

Risposte recensioni:

Crista: xdxd si ce ne saranno delle belle anche perché questi due sono 2 testoni e non ammetteranno l’uno all’altra che il loro non è odio… almeno non subito. Kellen porello nel prossimo capitolo si prendere due belle strigliate. Baciii.

Alyssa976: si, un bel film insieme. Eccoti accontentata per l’aggiornamento e grazie mille!

Ledyang: grazie milleeee. In effetti commentare qui è più semplice anche perché i capitoli si susseguono tutti e non si fa confusione.

p.s. un bel bebe? Sai che ci avevo pensato anche io? Vedremo comesi svilupperà la storia.

Betty87: u.u sono felicissima che ti piaccia la storia grazie mille. Eh si sono stata un po’ cattivella a lasciarvi con quel finale perciò ecco il seguito. Bacetti.

Recensite mi raccomando!

 

5- Capitolo

Pov. Kristen

Finalmente avevo trovato quello stramaledetto parcheggio, era più di mezz’ora che giravo a vuoto. Avevo lasciato Nikki all’entrata e le avevo detto che sarei arrivata subito, ma evidentemente si doveva essere stufata perché li non c’era. Guardai l’orologio e come mio solito ero in ritardo, il mio co-protagonista doveva già essere arrivato, così come il signor Harry. Che figura! Stufa di aspettare l’ascensore che non si decideva ad arrivare, decisi di farmi tutte le scale di corsa, male che andava sarei arrivata in un bagno di sudore. Mentre correvo ripensavo a quello che aveva detto Jackson il giorno prima: Robert è in città. Ora era tutto chiaro, il traffico di ieri mattina, l’aeroporto bloccato e le ragazzine che correvano eccitate. Ero stata così vicino a vederlo eppure non era successo, neanche quella volta il destino aveva deciso di farci incontrare. Un sguardo, un mezzo sorriso oppure una semplice occhiata dispregiativa, mi sarei accontentata di tutto pur di rivederlo, ma niente.

“Kristen, santo cielo ti sto aspettando da un secolo. Devo dirti una cosa” tuonò Nikki alzandosi dalla sedia e venendomi incontro.

“non ora tesoro,me la dirai dopo” le dissi.

“ma è urgente si tratta di…”

“dopo” la interruppi avvicinandomi alla segretaria.

“salve, sono Kristen Stewart, è già arrivato il signor Harry?” chiesi gentilmente.

“Buongiorno signorina Stewart, purtroppo il signor Harry ha avuto un contrattempo, ma arriverà tra breve” mi informò cortese.

“non ci sono problemi, aspetto”

“se vuole può iniziare ad andare in ufficio, il suo co-star è già li che aspetta da qualche minuto” aggiunse.

“oh bene, credo proprio che andrò in ufficio allora, sono proprio curiosa di sapere chi sia e…”

“si ecco Kristen io…” si intromise Nikki interrompendomi.

“prego si accomodi” disse la signorina indicandomi la strada.

“Nikki aspetta qui e dopo mi racconterai tutto. Tu lo hai visto passare?” le chiesi.

“oh si, certo che l‘ho visto passare ed è per questo che ti dico: torniamo a casa Kris. Ti prego non aprire quella porta” disse lei ansiosa. Ma che aveva?

“wow ti ha fatto quest’ effetto? A dopo” e così dicendo mi avviai all’ufficio.

Davanti alla porta presi un bel respiro ed entrai.

“Salve, scusate il ritardo” dissi richiudendo la porta alle mie spalle. Quando mi voltai non vidi nessuno, ma dov’era?

“io sono Kristen Stew…” iniziai a dire ma le parole mi morirono in bocca, nell’istante esatto in cui la poltrona si girò verso di me mostrandomi lui. Dio mio da quanto tempo non lo vedevo, da quanto tempo non ammiravo il suo corpo perfetto, i suoi capelli disordinati, le labbra, il naso e gli occhi… quegli occhi che tante notti avevo sognato ora erano li e mi guardavano sorpresi. Sorpresi quanto me. Era lui? Era Rob il mio co-protagonista? Volevo dirgli qualcosa, muovere una qualsiasi parte del mio corpo ma non ci riuscivo, era come essere bloccata in un blocco di cemento. Non sapevo che dire, come comportarmi, se rimanere o andare via da quella stanza. Nikki mi voleva avvisare, ma non le avevo dato ascolto, accidenti a me. Che situazione! D’un tratto lui staccò gli occhi da me e con un scatto si alzò da quella poltrona per andare alla finestra e darmi le spalle.

“c-c-ciao” riuscì finalmente a sussurrare io. Lui non mi rispose, rimase voltato a guardare la città popolarsi. In quella stanza c’era troppa tensione, troppa ed io non ero più abituata a tutto quello. mi ripetevo mentalmente in cerca di un po’ di coraggio per riprovarci.

“ciao. Ciao Robert” riuscì a dire un po’ più forte. Niente, era come se non avessi parlato, come se lui non fosse li, come se io non fossi li. Ma perché? Perché faceva così? Non era mica colpa mia? Neanche io mi sentivo a mio agio in quella stanza con lui, con lui che conoscevo alla perfezione ma che in quel momento mi sembrava un estraneo.

“ehhhh” sospirai arresa. Non potevo di certo costringerlo. Avrei parlato con il signor Harry e gli avrei spiegato tutto, non potevamo lavorare insieme, non se lui si sarebbe comportato così. Tornai alla poltrona sulla quale avevo poggiato la borsa, la presi e mi avviai alla porta. Non potevo resistere per molto in quella stanza.

“ciao” mi rispose finalmente lui con voce fredda come il ghiaccio, proprio mentre io stavo per andarmene. Mi girai a guardare verso di lui, ma non si era voltato.

“ciao” ripetei di nuovo come una deficiente. Ma cosa mi prendeva? Riposai la borsa e mi avvicinai piano a lui.

“co-c-come va?” gli chiesi titubante.

“bene” si limitò a rispondere.

“sono contenta. Ho saputo che hai fatto diversi film di successo, bravo” mi complimentai cercando di iniziare una conversazione ed invece quello che ricavai fu un suo lungo sospiro carico di sottintesi. Non voleva parlarmi.

“Rob…” iniziai a dire ma mi bloccai non appena si voltò guardandomi con uno sguardo pieno di…odio? Forse frustrazione, si un enorme frustrazione.

“cosa ci fai lei qui signorina?” mi domandò neanche fossi un estranea. Aveva usato il lei, come a voler segnare una lunga linea di confine tra noi. Fu come ricevere una pugnalata allo stomaco. Abbassai lo sguardo senza riuscire a parlare, ma nonostante non riuscissi a guardalo in faccia, sentivo benissimo il suo odioso sguardo addosso.

“cosa ci hai TU qui?” ripeté irritato, questa volta dandomi del tu.

“penso per lo stesso motivo tuo” farfugliai voltandogli le spalle per non fargli vedere la mia espressione. Mancava davvero poco prima che scoppiassi a piangere.

“Ghost Love?” chiese quasi sperasse avessi sbagliato ufficio.

“si”

“perfetto. Non mi avevano detto che eri tu la mia co-protagonista” chiarì. Non avevo dubbi dato la reazione.

“neanche a me hanno detto nulla” dissi.

“se lo avessi saputo non mi sarei presentato, anzi a dirla tutta non avrei proprio firmato il contratto” aggiunse e quelle parole furono come una frusta per me. Mi sentivo schiacciata dai suo comportamento, il suo modo di fare. Quello non era Rob, non era il ragazzo che conoscevo e che…che un tempo amavo. Non poteva essere lui, dov’era finito il suo vero essere? Dove si era nascosto quel ragazzo con le facce buffe e la battuta sempre pronta, il suo sorriso, il suo sguardo caldo e dolce? Era scomparso? O semplicemente lo aveva accantonato per parlare con me? Lo avevo ferito, fatto soffrire, quindi perché mi meravigliavo di quell’accoglienza? Perché avevo sofferto anche io, ecco perché. Perché lo avevo pregato di non andarsene, di non abbandonarmi, ma lui non mi aveva dato retta ed era ugualmente uscito da quell’albergo lasciandomi sulle scale in lacrime.

Rob. Rob. Rob. Robert era andato via, mi aveva lasciata sola su quelle scale a piangere, a disperarmi per la sua partenza. Quando lo avrei rivisto? Quando lo avrei stretto di nuovo a me? Ero seduta su quelle scale, con le ginocchia stretta al petto, le lacrime che fuoriuscivano da sole e i singhiozzi che uscivano dalle mie labbra. Rob. Rob. Rob. E la sua macchina partì.

“Kristen? Santo cielo Kristen che ci fai qui terra?” urlò Nikki scendendo le scale di corsa. Non le risposi.

“Kristen? Oh tesoro perché piangi?” chiese abbracciandomi.

“se n‘è andato. Se n‘è andato” ripetevo tra un singhiozzo e l’altro.

“shhh… calmati tesoro”

“non mi ha a-a-a-a-ascoltata. L‘ho prego di-di-di di non andarsene.”

Passai un sacco di tempo a versare inutili lacrime, i miei amici erano li e cercavano di confortarmi, c’era chi mi diceva che si sarebbe sistemato tutto, c’era chi invece non se la sentiva di fare promesse, e poi c’era chi si impegnava a farmi ridere. Ognuno di loro la pensava in modo diverso, ma tutti erano d’accordo su una cosa: Robsten si sarebbe rincontrato. Solo io sapevo il dolore che stavo vivendo e solo io sapevo che Rob non mi avrebbe mai perdonato.

Il ricordo di quella sera arrivò nitido nella mia mente e quasi mi sembrava di rivivere lo stesso dolore. Non lo volevo, io non volevo stare di nuovo male. Presa da una strana rabbia che aumentava pian piano, mi voltai verso Rob che mi fissava indifferente.

“neanche io. Neanche io avrei mai accettato se avessi saputo di te” risposi dura. Lui non si sentì scalfito dalla mia risposta. Dovevo andarmene, perciò girai i tacchi e mi avviai all’uscita.

“dove vai?” chiese.

“via, tanto è inutile stare qui” risposi e lui rise. Rise forte, divertito e al tempo stesso forzato.

“sempre la solita vero Kris?”

“cosa?”

“appena c‘è una difficoltà tu pensi bene a scappare. Prego, accomodati pure, esci da quella porta e corri di nuovo lontana dalle difficoltà. Sai farlo bene no?” mi provocò lui.

“sai che ti dico Rob? Sei pieno di rancore, ti comporti così perché? Perché ti comporti così? Cosa dovrei fare? Stare qui a sentire le tue continue frecciatine? Come credi di poter lavorare insieme a me se non riesci neanche a tenere una conversazione normale? Cosa credi? Che sia qui per farmi mettere i piedi in testa? Sono qui per lavoro e non sapevo che c‘eri anche tu. Non lo sapevo” urlai riavvicinandomi a lui e puntandogli il dito contro.

“rancore? Ho una vita Kristen, una vita felice e lontana da te. Avevi ragione dovevamo trovare due persone comuni ed innamorarci di loro. Sei tu che ti stai alterando e sei tu quella che sta scappando…di nuovo” ribatté calmo.

“senti io sono entrata in questa stanza con tutte le buone intenzioni, ho cercato di mantenere la calma ed essere gentile, ho cercato di essere professionale, sei tu quello che sta complicando le cose, quindi non venire fare la predica a me sul perché sto scappando, perché mi stai facendo scappare tu”

“prima i paparazzi, ora io. Domani chi sarà?”

“Santo cielo, ma da quanto tempo sei diventato così? Dov‘è finito il Robert che conoscevo io? E poi sei felice no? Lo hai detto tu, quindi perché essere così ostile?” gli chiesi. Non riuscivo a credere a quello che stava succedendo, non riuscivo a capire come riuscivo a parlargli in quel modo.

“sono sempre lo stesso. Sono sempre il solito, vecchio Robert…con gli altri” rispose.

“con gli atri” ripetei.

“già.” terminò. E così finì la nostra conversazione.

Quando in signor Harry arrivò in ufficio non trovò un bell’accoglienza. Io e Rob eravamo seduti il più lontano possibili, ognuno immerso nei sui pensieri ed ognuno pronto scaraventarsi su di lui che ci aveva imbrogliati,perché questo quello che era successo: ci avevano imbrogliato.

“salve ragazzi, scusate il ritardo ma c‘è stato un contrattempo. Tutto bene? La signorina Reed ha sentito urlare ed era preoccupata” ci avvisò facendomi scappare un sorriso. Povera Nikki, si starà mangiando le mani e mi sorprendevo del fatto che non fosse corsa a controllare che fossimo ancora vivi.

“salve” dissi io alzandomi e porgendogli al mano.

“salve Kristen” ricambiò la stretta. Robert non si alzò.

“salve signor Pattinson.”

“perché non ci ha avvisati? Perché non ci ha detto che avremmo dovuto lavorare insieme” iniziò subito Robert. Cavolo se era arrabbiato!

“già vogliamo una spiegazione” lo appoggiai io più calma.

“beh è semplice: ancora non avevate accettato di lavorare, ecco perché non vi abbiamo detto nulla” ci rispose Harry cercando di farla franca, ma ovviamente Rob ribatté pronto.

“ah si? Però sapevate che c‘era una possibilità, anzi noi, noi speravate che accettassimo entrambi, così da fare di questo film il progetto più atteso dell‘anno. Tutti sappiamo che con Robert Pattinson e Kristen Stewart di nuovo insieme i media andranno in escandescenza. Non ci preda in giro, era nostro diritto sapere di questa possibilità, era nostro diritto scegliere.” concluse furioso.

“ehi calma” sussurrai avvicinandomi ma poi mi bloccai.

“certo, dovevate scegliere e ne sono consapevole, però vedete io ve lo ripeto non sapevo che avreste dovuto lavorare insieme. Oggi sono venuto qui a conoscere il cos-star della signorina Stewart proprio come lei. Robert lei ha preso accordi con mio fratello giusto? Ecco del cast maschile se n‘è occupato lui e mi creda può benissimo chiamarlo e lui confermerà, anzi vi dirà di non sapere neanche il nome della co-star”

“è una cosa assurda. Assurda” urlò Robert.

“mi dispiace avervi messi alle strette, ma vi giuro che è stato un caso” si scuso evidentemente dispiaciuto, tuttavia Rob non si calmò per nulla.

“che casualità vero signor Harry? Senta parliamoci chiaro, lei voleva il bum e lo ha avuto. Cosa succederebbe se noi due adesso andassimo via e la lasciassimo solo? Senza i protagonisti principale. Il bello è che non potrebbe neanche farci causa, perché quelli che sono stati ingannati siamo noi, non lei. Cosa succederebbe mi dica?” domandò Robert determinato. In quel momento mi ricordò tanto il giorno in cui annunciammo alla Summit il nostro amore.

Arrivammo in uffici determinati a farci rispettare, o meglio, io avevo davvero paura che ci avrebbero cacciato fuori, Rob invece sembrava sicuro di ciò che faceva. Avevamo indetto una riunione, solo noi Weitz e i direttori della Summit. Entrammo nell’ufficio tenendoci per mano e la cosa saltò subito agli occhi di tutti. Chris era con noi, lo avevamo avvertito circa una settimana prima, oppure era meglio dire che ci aveva colti in fragrante mentre ci scambiavamo effusioni. Dio che figura!

“Ragazzi” intervenne subito uno dei direttori ancor prima di farci iniziare il discorso. Robert lo bloccò subito:

“avanti signori, non diteci che non lo avevate capito. È più di un mese che io e Kristen stiamo insieme e non intendiamo lasciarci per far felici voi o i nostri fan. Potevamo mantenere il segreto ma abbiamo deciso di mettervi al corrente di tutto per rispetto”

“ma voi avete firmato un contratto” intervenne l’altro capo dell’azienda mostrandoci il foglio.

“lo sappiamo benissimo, ma cosa potevamo saperne noi? È vero abbiamo messo la nostra firma li sopra ma non per questo metteremo fine al nostro amore” chiarì io.

“avanti i ragazzi sono liberi di avere una storia, certo questo significherà essere ancora più professionali del solito sul set, ma sono sicuro che saranno imbeccabili” intervenne Weitz correndoci in soccorso.

“staremo attenti” promise Rob.

“se i vostri fan venissero a…”

“e cosa ci interessa a noi dei fan? Loro devono giudicare il nostro lavoro, non decidere della nostra vita privata” cielo in quel momento lo amavo ancora di più se possibile!

“bene, ma vi prego siate discreti e soprattutto mantenete un profilo basso. Non lo sto dicendo solo per il bene del film,ma anche per voi ragazzi. Meno si sa, meglio è per tutto”

“è un si? Ci date il permesso?” chiesi io eccitata.

“si, anche perché un no lo avreste rifiutato” acconsentirono. Evviva potevamo amarci.

Come un flashback il ricordo di noi due sotto accusa mi si proiettò davanti mentre il signor Harry pensava bene a cosa rispondere. Vedevo il colorito del suo viso farsi man mano sempre più bianco, aveva realmente paura che lo abbandonassimo e forse uno dei due lo avrebbe fatto davvero.

“a non caro signor Pattinson, il suo discorso non ha fatto una piega fino ad un certo punto, ma c‘è una cosa su cui si sbaglia. Voi avete firmato un contratto. Ci sono le vostre firme sopra, avete accettato di lavorare con noi e se vi tirate indietro adesso io posso farvi causa eccome. Non voglio arrivare a ciò perciò cerchiamo di ragionare” si alterò il direttore. Cavolo!

“ma siamo noi quelli ingannati, non voi. Dovevate avvertirci Harry, dovevate dirci che c‘era la possibilità. Non può denunciarci” intervenni io perdendo la calma.

“si signorina Stewart. Posso denunciarvi” ripeté. E tanti saluti alla simpatia che avevo per quell’uomo.

“quindi siamo alle strette giusto? O accettiamo o ne riparleremo con i vostri avvocati. Dico bene?” domandai torturandomi le mani.

“avete firmato un contratto”disse per la millesima volta. Quella volta fu Rob ad intervenire:

“ne ho piene le scatole di questo contratto. A me poco interessa di essere denunciato mi ha capito? Se io voglio andare via da qui e non accettare il lavoro, mi alzo e me ne vado. Poi sarà lei a parlare con i miei avvocati ” dio quel tono di voce quant’era odioso!

“lei…” stava per dire Harry ma Rob lo bloccò ancora:

“tuttavia, quando prendo un impegno sono solito mantenerlo. Non scappo via alla prima difficoltà. Io. Perciò visto che ho firmato il contratto può contare su di me Harry, ma badi bene a ciò che le sto per dire: io e la signorina Stewart non siamo amici, non siamo merce per i giornalisti e soprattutto non siamo una coppia. Sinceramente non so di preciso quale sarà il rapporto tra di noi, però sono più che certo che non andrà oltre il set. Gireremo le scene nel migliore dei modi, proprio come abbiamo fatto tanti anni fa, lei avrà il suo film, il suo successo, ma nelle interviste si dovrà parlare solo ed esclusivamente della storia. Non di noi, perché noi non c‘è” concluse il suo discorso lasciandomi spiazzata. Noi non siamo amici. Volevo piangere, correre a casa a sfogare la mia rabbia.

“bene sono contento che abbia preso questa decisione. E in suo discorso non fa una piega” disse Harry palesemente sollevato.

“Beh ora tocca alla signorina Stewart.” disse Rob rivolgendosi a me.

“esatto, allora Kristen cosa vuole fare? Rimane a bordo?”

“o abbandona la nave?” aggiunse Robert.

Cosa dovevo fare? Sarei riuscita a sopportare le sue continue frecciatine per 4 lunghi mesi? Sarei riuscita a farmi scivolare tutto addosso e a fare il mio lavoro nel migliore dei modi? Ero pronta a riavere giornalisti appostati ad ogni angolo, a rispondere a domande su di noi, perché ero sicura, nonostante Rob avesse chiesto di parlare solo del film, le domande su Robsten ci sarebbero state. Ero pronta per tornare a mischiare la mia vita con la sua?

“quando si parte?” domandai decisa e Harry sorrise. Aveva avuto ciò che desiderava.

“lunedì mattina in aeroporto.” rispose prontamente.

“a lunedì allora” conclusi avviandomi alla porta.

“Kristen?” mi chiamò Rob.

“si?”

“sei pronta?” mi chiese.

“per cosa?” domandai.

“per rompere il tuo equilibrio” chiarì. Non lo risposi, aprì la porta ed uscì da quella stanza facendo due enormi sospiri, poi andai incontro alla mia amica, che ansiosa, mi aspettava all’entrata. E che il fenomeno Robsten riabbia inizio.

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Capitolo 6
*** 6- concentrazione ***


Ciao a tutti e buona domenica. Finalmente è entrata la primavera eh? Non vedo l’ora che faccia più calduccio,questo freddo proprio non lo sopporto più. Comunque tornando alla fan faction, finalmente questi due si sono rincontrati anche se non si sono fatti le feste, soprattutto Rob! Vediamo un po’ cosa succederà ora. Baci

Risposte recensioni:

Crazy_La: grazie milleeeeee, sono contenta che tu segue anche quest’altra mia fan faction. Robert si è comportato davvero male con Kristen, ma hai ragione il loro è un sentimento più grande. Alla prossima baci.

Ledyang: grazie mille!

Bbird: grazie infiniteeeeee.

SeaOfLove: grazie mille, finalmente si entra nel vivo della storia. Bacetti.

Kristen200996: grazie mille e tranquilla non fa nulla se l’hai seguita solo adesso, sono felicissima. Hai ragione, Kristen lo ha lasciato perché non ha più resistito a quel clima così pesante e quando se n’è pentita Robert non è ha voluto sapere. Diciamo che entrambi ce l’anno con l’altro ma nessuno dei due ha dimenticato quello che era la loro storia. Britney un personaggio che o ti è simpatico o no, dipende dalle persone. Baci.

Kia_Twilighter: grazie milleeeee sono contentissima di avere una nuova lettrice. >.<

Recensite!

6- Capitolo

Pov. Kristen

Uscire da quella stanza fu un vero e proprio sollievo. 4 mesi con Rob. Il mio più grande desiderio da ormai 3 anni a quella parte, ma in meno di 2 ore era diventato il mio incubo. Potevo rifiutare? Si, potevo rifiutare, ma sarei finita davanti ad un giudice a pagare un imbroglio che mi vedeva come vittima e perché dare quella soddisfazione a Rob? Mi voleva distante? Lo sarei stata.

“K-k-Kris, tesoro come stai?” mi chiese Nikki appena le fui vicina. Mi guardava preoccupata, evidentemente la mia espressione non le piaceva per nulla.

“avevi ragione tu” le dissi mentre scendevamo le scale.

“su cosa?”

“era meglio se non aprivo quella porta” le chiarì guardandola sconvolta.

“allora cos‘è successo? Vi ho sentito urlare, volevo venire a vedere ma poi ho pensato che era meglio lasciarvi soli. Santo cielo che ansia!”

“niente nessuno dei due si aspettava di rivedere l‘altro e beh diciamo che è diventato al quanto odioso. Dio mio Nikki quasi non lo riconoscevo, voglio dire è…è diverso, ostile” le dissi ricordando la conversazione di poco prima.

“davvero? Beh io l‘ho incontrato prima che arrivassimo in ufficio e mi è sembrato il Robert di sempre” mi rispose lei perplessa.

“beh forse ha riservato quell‘atteggiamento solo a me.” mormorai quasi a me stessa.

“su, vedrai che andrà meglio. Dovete girare un film, stare insieme per 4 mesi, perciò non fate cavolate. Dai Kristen vedrai che tutto tornerà come un tempo” cercò di consolarmi lei.

“non penso Nikki. Insomma ha chiaramente detto che non siamo amici, ma semplici colleghi di lavoro. Se devo passare 4 mesi con un Robert che non fa altro che irritarmi a morte, allora è meglio che manteniamo le distanze. È meglio per entrambi credimi”

Salimmo in macchina e ci allontanammo da quell’edificio senza aggiungere altro.

_____________

Stavo leggendo un po’ il copione, cercavo invano di immedesimarmi nel mio personaggio e scorrevo veloce le righe del testo in cerca dei dialoghi che avrei girato con lui. Avevamo così tante scene da girare insieme che era quasi impossibile ignorarci. I 2 protagonisti erano innamorati, l’uno dipendeva dall’altro, amavo insieme, soffrivano insieme, vivevo per farsi felici, come potavamo immedesimarci in loro se non riuscivano a portare avanti una conversazione senza urlare? Tra Madleyn e Derek non c’era una sola briciola di odio, di rancore, il nostro rapporto invece, era completamente intriso di ciò. Potevamo io e Rob mettere da parte la vita privata per recitare, ancora una volta, la parte dei perfetti innamorati? Potevamo guardarci con amore, sussurrarci parole dolci facendo apparire tutto reale? Potevamo bucare lo schermo con la nostra alchimia? Affascinare la gente con un solo sguardo? Robert sarebbe stato capace di piacere sulla mia tomba e fingere di aver perso la sua unica ragione di vita? Si, era un attore, certo che sapeva fingere.

“come va?” mi chiese Nikki sedendosi vicino a me.

“una vera me*da” risposi sinceramente.

“che c‘è che non va?”

“tutto, non riesco a memorizzare nulla. Leggo una riga e subito dopo non so cosa c‘è scritto. Cielo! Sono sempre stata veloce a memorizzare i dialoghi, adesso invece sembro una perfetta deficiente alle prime armi. Accidenti!” sbottai esausta.

“è la tensione tesoro, vedrai che domani andrà già meglio. Su Kristen Stewart, fa finta che Robert Pattinson sia un perfetto sconosciuto.” mi incitò abbracciandomi.

“grazie tesoro,non so cosa farei senza di te.” le dissi scoccandole un bacio sulla guancia.

“vale lo stesso per me e poi a cosa servono le amiche? Comunque devo dirti una cosa” mi informò cambiando espressione.

“oh-oh… cosa c‘è che non va?” le chiesi preoccupata.

“te lo dico solo se mi prometti di non ucciderlo” premise.

“dimmelo Nikki” la minacciai.

“prometti?” ripeté.

“promesso, ora dimmi tutto.” la incitai ansiosa.

“ehm…ok. Allora ricordi quando stavamo tutti qui e hai parlato del film? Tutti ti abbiamo detto che era fantastico e Kellen.. Kellen ti ha chiesto come si chiamava il film?”

“si ricordo. Kellen aveva avuto una strana reazione” dissi riportando alla mente la serata del giorno prima, sera in cui seppi dell’ arrivo a Los Angeles di Robert.

“ecco, e ricordi che lui è corso fuori a fare una chiamata e poi è scappato via?” domandò. Ma dove voleva andare a parare?

“si, insomma Nikki arrivi al punto? Ricordo tutto, è avvenuto ieri sera. Kellen se n‘è andato e poi Jackson ci ha detto di Robert, quindi qual è la conclusione?”

“la conclusione è che secondo me, ma non è nulla di sicuro Kellen sapeva…” iniziò a dire ma fu interrotta dal telefono che squillava.

“vado io” dissi alzandomi.

“pronto?” chiesi.

“Nikki, sono Kellen, zitta non parlare se c‘è li con te Kristen ma devo dirti una cosa” mi rispose il mio caro amico, senza accorgersi che stava parlando con me. Io stetti zitta e lui continuò:

“com‘è andato l‘incontro tra Robert e Kristen? Si sono scannati? Dio Nikki io sapevo tutto, appena ho sentito il titolo del film ho capito che avrebbero lavorato insieme. Non l‘ho detto a nessuno dei due perché non volevo rovinare la sorpresa. Ora qui con me ci sono Ashley e Jackson che vogliono sapere i dettagli della lite e… ehi come mai non mi hai ancora interrotto? Di solito non fai mai quel che dico. Solo…solo Kristen ascolta senza parlare…oh cavolo sei Kristen vero?” chiese palesemente preoccupato.

“si, stupido imbecille che non sei altro, sono Kristen. Come hai potuto non dirmi nulla? Ti rendi conto del colpo che ho avuto quando l‘ho visto? Io…io cavolo appena ti avrò tra i piedi” dissi quasi urlando. Non poteva essere, cioè lui sapeva e non mi aveva detto nulla.

“ehi Kristenuccia mia, come stai tesoro?” domandò cercando di addolcirmi.

“non ci provare Kellenuccio, con me non funziona” lo informai.

“non volevo rovinarvi la sorpresa” si giustificò mentre in sottofondo si sentivano le risatine di Ashley e Jackson.

“sorpresa un corno, Kel. Senti ora grazie a te sono costretta a lavorare con un tipo che non mi sopporta, a ricevere per 4 mesi, 4 mesi Kellen, stupide frecciatine da parte sua, quindi non venire a parlarmi di sorpresa. Perché non provi a lavorare tu con una tua ex? Così capirai cosa si prova” sbottai irritata.

“dai Kris non ti arrabbiare, potevate sempre rinunciare”

“rinunciare? Ma quanto sei idiota da 1 a 10 tu? Sai benissimo che una volta firmato il contratto non puoi tirarti indietro. Ci avrebbero denunciato,avremmo dovuto pagare un bel po’ di soldi, mio caro. Ci hanno messo con le spalle al muro. Da quanto sapevi che Rob doveva girare un film che si chiamava Ghost Love?” domandai senza smettere di urlare.

“da…da…da un po’, però non sapevo che lo dovevi girare anche tu e…”

“non lo sapevi? Ma se sei sempre a casa nostra, come hai fatto a non sentire nulla? Sono 2 mesi che non faccio che parlare di questo film con Nikki.” idiota. Idiota. Idiota.

“scusa” si limitò a dirmi. Sapeva perfettamente che dopo una bella sfuriata lo avrei perdonato, mi aveva fatto arrabbiare talmente tante volte che ormai non si preoccupava più di tanto. Mannaggia a me che gli volevo bene a quello stupido traditore.

“si, scusa! Sempre così te ne esci tu. Vado a studiare il copio va. Volevi Nikki?” dissi calmandomi un po’.

“la chiamo più tardi, meglio dosare le sorprese. Direi che per ora questa basti e avanzi, l‘altra te la dirò più tardi” spiegò.

“Kellen che sorpresa?” ed ecco che mi agitavo di nuovo. Odiavo le sorprese!

“tranquilla una sciocchezza a dopo.” e riattaccò.

“Beh cos‘è successo con Kellen?” chiese Nikki appena tornai in salotto.

“quell‘idiota sapeva tutto” le riassunsi.

“eheh lo immaginavo” disse scrollando le spalle.

“tu cosa?”

“ehi non ti agitare ok? Te lo stavo dicendo proprio quando ha squillato il telefono. Era una semplice supposizione che a quanto apre è vera” spiegò.

“uffa” sbuffai cadendo sul divano e riprendendo il copione tra le mani.

“Kristen?”

“si?”

“sei così nervosa perché devi lavorare con un tipo che ti odia o perché hai paura di essere ancora innamorata di lui?” mi chiese la mia amica cogliendomi di sorpresa. Gran bella domanda! Ed ora che dovevo rispondere?

“ho paura di ricominciare di nuovo tutto da capo: paparazzi, stupidi gossip infondati e pedinamenti. Non voglio tornare a nascondermi Nikki” le rispose deviando la risposta. Avevo davvero paura di rientrare nell’occhio del ciclone.

“questo l‘avevo capito, ma non hai risposto alla mia domanda” disse.

“non so Nikki. Non amo più Robert…credo” le risposi e lei sorrise.

“credi? Ah come sono contenta di venire a Parigi con te, così potrò vedere Robsten sbocciare di nuovo” esultò felice.

“ah no mia cara. Lui è fidanzato” le ricordai.

“e allora? Non lo eri anche tu quando tutto cominciò? Non è cambiato nulla Kristen, si sono solo ribaltate le posizioni” mi spiegò paziente.

“mi prometti una cosa?” domandai.

“dipende”

“promettimi che farai di tutto per tenermi distante da Robert. Promettimi che mi aiuterai a non innamorarmene di nuovo. Ti prego” la supplicai.

“ok,te lo prometto. Ti prometto che farò di tutto per lasciavi soli e tenervi lontana la sua cara Britney” rispose sogghignando.

“NIKKI” protestai.

“tesoro non posso prometterti una cosa del genere. Però ti giuro che non ti farò fare cavolate”

“ok, grazie” dissi mentre giravo svogliatamente le pagine del copione.

“Oh. Mio. Dio!” esclamai all’improvviso.

“cosa?” chiese togliendomi dalle mani le fotocopie.

“dobbiamo girare una scena di sesso pazzesca” urlai sconvolta da quello che avevo letto. Come avremmo fatto?

“non dovrebbe riuscirvi difficile” mi disse lei divertita dalla mia reazione.

“Nikki non è divertente, ma tu hai letto? Cioè… ti prego fa che sia tutto solo accennato, non intendo togliermi nulla da dosso chiaro? Sotto le coperte e chi ah immaginazione bene,altrimenti che si arrangino pure” sentenziai.

“Kris?”

“si?”

“mi sa proprio che non è possibile. Dai è finzione che vuoi che sia?”

Che vuoi che sia? Che vuoi che sia? Iniziavo a sentire caldo solo ad immaginarmi di nuovo così vicina a Rob.

“già, cosa vuoi che sia?” mormorai poco convinta.

Pov. Robert.

Dirnnnnnn. Drinnnnnn.

Ah, possibile che era già mattino? Eppure mi sembrava di essermi appena addormentato. Accidenti, doveva essere lo shock! Accesi la luce della lampada sul comò e presi l’orologio per controllare l’ora. Cosa? Ma chi diamine era che mi chiamava alle 3 di notte?

“pronto?” risposi con la voce ancora impastata dal sonno.

“dio mio amico, dimmi che non è vero. Ti prego dimmi che non lo sapevi” urlò Tom dall’altro capo del telefono. Facile per lui, infondo ero io quello che dormiva. Stupido fuso orario!

“Tom? Sai che ore sono? Le 3, sono le 3” risposi.

“sisi, lo so ma sinceramente non mi interessa. Allora?” bene, vivevo in un mondo di pazzi.

“allora cosa?” domandai. Non potevo certo mettere in moto il cervello a quell’ora.

“ok,facciamo un passo indietro. Sai con chi sono?” domandò.

“no, come faccio a saperlo? Dai dimmi quello che devi e fammi andare a letto.”

“sono che le 2 donne più belle di Londra” spiegò.

“interessante, le conosco?”

“Rob ma che livello è il tuo intelletto? Sono con le tue sorelle. Lizzy e Victoria Pattinson, ricordi?”

“oh scusatemi tanto tutti e 3, ma sapete stavo dormendo” mi giustificai irritato.

“quindi dicevo, stavo camminando con queste belle donzelle e passando davanti al nostro giornalai di fiducia abbiamo visto un giornale. Diamine Rob, tu e Kristen un film insieme?” urlò.

Oh-oh… la notizia era già arrivata a Londra. Cavolo Londra? Ed io devo ancora dirlo a Britney.

“Oh santo cielo ma come ha fatto ad arrivare fino a li la notizia? Accidenti. Senti Tom non lo sapevo altrimenti non avrei accettato e a dirla tutta neanche lei lo sapeva e…e volevamo rinunciare ma ci volevano denunciare e quindi… cavolo devo ancora dirlo a Britney” spiegai tutto di un fiato.

“Tu cosa? Rob dannazione ma cosa hai al posto del cervello? Hai idea di come la prederebbe se fosse la tv a dirglielo?” mi richiamò lui.

“lo so Tom, lo so, ma vorrei dirglielo di persona. Kristen è un argomento delicato”

“e quando torni?”

“tra 2 giorni”

“Intendi tenerglielo nascosto per 2 giorni? Cosa pensi che non uscirà mai di casa? O che non guarderà mai al tv? Stai giocando con il fuoco amico” cercò di farmi rinsavire.

“no, è per questo che ho bisogno del vostro aiuto. Del tuo aiuto”

“avanti dimmi tutto”

“devi tenerla occupata. Ti prego Tom portala a fare shopping, inventati una scusa qualsiasi, dille che vuoi organizzare qualcosa per il mio ritorno. Non lo so, usa la fantasia” lo supplico.

“sicuro, allora me la porterò a letto”

“COSA? MA SEI IDIOTA?” urlai isterico.

“eh scherzavo. Certo che sei proprio teso, rilassati e quando torni mi racconterai tutto. Comunque posso aiutarmi ma io al mattina lavoro, quindi tocca chiedere aiuto anche alle sorelle Pattinson”

“ok, avanti passami Lizzy” gli dissi.

“Roooooob ma come sono felice” urlò quella pazza di mia sorella. Lei era sicuramente felicissima che avessi rivisto Kristen, l’aveva sempre adorata, Britney invece… mmm diciamo che non erano amiche.

“forse dovrei chiedere a Victoria” dissi io. Victoria si trovava molto con Britney, avevano lo stesso carattere, ma ovviamente anche lei venerava Kristen. Che situazione!

“no dimmi tutto fratellino.” mi incitò lei.

“senti Lizzy, tu e Victoria dovreste tener occupata Britney. Non deve assolutamente leggere nulla, intesi?”

“ad una condizione” mi rispose seria.

“e sarebbe?”

“io ti aiuterò con la tua Britney, solo se tu mi saluterai la mia Kristenuccia” propose. La sua Kristenuccia, assurdo!

“ma cosa…?”

“dai, fallo per la tua sorellina che tanto ti vuole bene, ti prego, dalle un bacio da parte mia”

“Bacio?”

“sulla guancia. Lo so che ti piacerebbe sfiorare le sue labbra, ma a quello ci penserà il film. Ah sono al settimo cielo fratellino.”

“tu sei fuori di testa. Mettiti bene in testa che Kristen è il passato” le chiarì.

“certo,certo. Oh my god, la mia Kristenuccia” sospirò lei e non potei fare a meno di ridere pensando alla sua espressione.

“sei incredibile” riuscì a dire senza smettere di ridere.

“ora ti lasciamo dormire. Conta pure su di noi e salutami Kristen” disse lei.

“oh grazie mille. Ok te la saluterò…forse”

“ah Rob?” mi chiamò lei prima che riuscissi a chiudere il cellulare.

“si?”

“bentornato fratellino, era un secolo che non ti sentivo ridere così”

“notte Lizzy” risposi semplicemente e poi mi buttai sul letto e mi addormentai come un pesce lesso.

_______________

Appena mi fui svegliato, più o meno verso le undici, trovai un sms.

“oh-oh-oh, ma tu guarda, il mio caro, ormai quasi defunto, amico Kellen” borbottai mentre aprivo il messaggio.

- Si, lo so che in questo momento vorresti uccidermi. Kristen mi ha già urlato quanto deficiente sono stato, ma non volevo mettermi in mezzo ok? Tanto ormai era tutto fatto e a dirla tutta sono contento. Ok prima di peggiorare la situazione cambio discorso: stasera a casa mia alle nove in punto. Guai a te se non vieni ci saremo tutti.-

Quanto mi sarebbe piaciuto ucciderlo!

Grazie mille a tutti i seguiti,preferiti, e storie da ricordare.vi adoro.

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Capitolo 7
*** 7- Alla festa! ***


Buon pomeriggio a tuttiiiii… mamma mia vi ringrazio per il 13 recensioni *_* sono commossa grazie mille davvero. Eheh la mia more mi ha fatto pubblicità quindi oggi anche io faccio pubblicità a lei. Nothing like you and I se vi piace Robsten vi consiglio di vero cuore questa ff verosimile sulla vera storia di Robsten,o almeno quello che si sa. Bene passiamo alle vostre recensioni:

Bbird: grazie mille, anche le piccole scene sono importanti no?!

Crazy_La: grazie infinite! Si Kellen ha fatto davvero una figura pessima, Nikki manterrà la sua promessa e Tom e le sorelle di Rob amano Kristen. Tuttopro-Robsten <3

Kristen200996: grazie mille, la scrittura e voi mi aiuta molto a migliorare. Comunque alla festa ci saranno TUTTI e succederà il finimondo xdxd. Comunque hai ragione Britney non se lo merita povera.

Iosi: ed io ti dico grazie 4 volte: grazie, grazie grazie e ancora grazie. Xdxd. Un capitolo lungo come una pergamena? O.o ci proverò. Si Lizzie ama Kristen almeno quanto Rob.

SeaOfLove: grazie milleeeeeee… eheh anche io prevedo una bella litigata tra Rob e Britney. Baciii.

piccolainnamorata: grazie mille sono contenta che la mia storia ti piaccia. Mmm non so di preciso quanti capitoli siamo, più di 20 sicuramente.

Kia_Twilighter: grazie milleeeeee… ehm Rob darà il bacio? Bo xdxd. Baci.

Ledyang: lety sai che non avevo capito che eri tu? Me l’ha detto ieri fiorella xdxd. Ora la fissazione per il bebe mi è tutta chiara xd. Comunque prima o poi questa pace arriverà, più poi che prima comunque… il bebè te lo metto ok? Verso la fine. Baciiiii.

Dorel: grazie mille mi fa piacere avere nuove lettrici. Si, diversa dalle altre, volevo scrivere qualcosa che andava oltre le riprese della saga. Baci.

4 ever io: grazie infinite!

Laura88: grazie mille, la porterò sicuramente a termine anche perché anche io sono curiosa di sapere come finisce. In effetti quasi nessuno crede che tra loro sia solo amicizia, insomma gli sguardi parlano chiaro, anzi chiarissimo.

Fiorels: oh la mia moreeeeeeeeeeeee grazie mille sister tu sei la mia consigliera personale. Eheh! Ti voglio bene assai assai xd

Ila_Cullen: grazie mille Ila, non sai che ho fatto passare ad una mia amica per trovare il titolo della storia,ci siamo messe ad analizzare ogni titolo di canzoni che più si addicevano. Baci alla prossima.

Recensite!

7- Capitolo

Pov. Kristen

“ehi Bell‘addormentata pensi di passare tutta la giornata a letto?” disse una voce aprendo le tende della finestra.

“mmm” mormorai portandomi il cuscino in faccia. Odiavo essere svegliata in quel modo. Il sole era già alto in cielo e illuminava la mia camera, fino a pochi secondi prima buia, disturbando la mia quiete. Non si poteva neanche dormire in pace, in quella casa.

“sai che ore sono dormigliona?” disse ancora quella voce, ma chi era?

“no e non mi interessa” borbottai aprendo di poco gli occhi. Che ci faceva Ashley a casa mia? Domanda idiota, a casa mia c’era sempre gente. Sempre!

“è quasi mezzogiorno, alzati” ordinò. Cavolo mezzogiorno! Certo che avevo dormito tanto, sicuramente sarei stata tutta la giornata intontita.

“Ash?” la chiamai

“si?”

“perché vieni a rompere a prima mattina?” le domandai.

“siamo acide stamattina eh? Nikki mi ha invitata a pranzo.” mi informò.

“se c‘è Kellen digli di andarsene prima che mi alzi. Potrei commettere azioni di cui mi potrei pentire…forse” le consigliai facendola ridere.

“tranquilla pranzerà con Jackson” mi disse lei.

Piano iniziai a stiracchiarmi, era ora di alzarsi.

“dov‘è Nikki?” le chiesi mentre mi sedevo sul letto.

“è uscita un attimo” rispose ma dopo pochi secondi sentimmo aprire la porta.

“sono tornataaaaaaaaa” urlò la nostra amica venendo in camera mia.

“ben svegliata.”

“grazie” farfugliai e lei mi buttò un giornale sul letto. Oh-oh!

“cos‘è?” domandai alzando un sopracciglio.

“che lo spettacolo abbia inizio” rispose scrollando le spalle.

“NOOOO” urlai ributtandomi a letto.

“leggi tu o io?”chiese Ashley.

“uffa. Io” borbottai prendendomela con il lenzuolo. Presi il giornale e lessi.

“ma porca miseria possibile che non riescano a parlare solo del film? Io lo sapevo, lo sapevo che questo film avrebbe rovinato di nuovo tutto” borbottai alzandomi dal letto e andando in cucina.

“Dai Kristen infondo è più che normale che ne parlino. Vedrai che tra qualche giorno nessuno ci farà più caso” cercò di confortarmi Ashley.

“certo come no” sussurrai.

“su tesoro che vuoi che sia? Insomma vedrai che dopo qualche ripresa tutti capiranno che tra te e Rob e tutto finito da un pezzo e se ne faranno una ragione.” si intromise Nikki.

“lo sapete quanto me che state dicendo solo cavolate” le rimproverai.

“vabbe mangiamo?” cambiò discorso Ashley.

“appunto” farfugliai.

Mi ero appena alzata, cosa dovevo fare colazione o pranzo? Vada per il pranzo.

“che mangiamo?” chiesi.

“bistecca e insalata” rispose Nikki iniziando ad apparecchiare.

“andate alle nove in punto da Kellen?” domandò di punto in bianco Ashley beccandosi un’occhiataccia da Nikki.

“perché dobbiamo andare da Kellen?” domandai.

“non glielo hai detto?” chiese Ashley

“e quando dovevo dirglielo? Si è appena alzata” si giustificò Nikki.

“cosa dobbiamo andare a fare da Kellen?” ripetei.

“rimpatriata” risposero all’unisono.

“non l‘abbiamo già fatta l‘altra volta qui?”

“ma l‘altra volta non eravamo tutti” mi fece notare Ashley.

“si che eravamo tutti. C‘eravamo noi, Jackson, Kellen… ohhhhh non se ne parla” dissi capendo.

“e dai ci divertiremo” canzonarono loro.

“ma non esiste. Non farò nessuna rimpatriata. Non mi va di rivedere Robert” dissi decisa a non mollare.

“scusa ma che ti cambia? Tanto lo vedrai dalla settimana prossima per 4 mesi” mi fece notare Nikki. Ma perché non stava zitta?

“ok riformulo la frase. Non intendo venire ad una festa dove c‘è Rob, io e lui dobbiamo avere solo un rapporto di lavoro. Meno lo vedo, meglio è per tutti” dissi.

“tu verrai” decise Ashley.

“certo come no, sto già correndo a vestirmi.”

“sei una bambina capricciosa” cercò di farmi irritare.

“fa niente” la liquidai veloce.

“sei una fifona, hai paura di affrontare la situazione” ribatté lei.

“non ho paura, semplicemente non mi va di andare in un posto dove so che ci sono persone che non desiderano la mai presenza” spiegai risoluta.

“hai solo paura di capire la verità” si intromise Nikki.

“e sarebbe?”

“la verità è che hai paura di ricostruire un rapporto con Robert” disse Ashley.

“che cosa assurda” dissi.

“perfetto allora sei dei nostri?” domandarono speranzose.

“ehm…fatemi pensare…” dissi.

“ti prego” mi supplicarono. Mi alzai dalla sedia, avevo finito di mangiare, e dirigendomi verso la mia camera dissi:

“no”

Erano circa 3 ore che ero rintanata nella mia stanza a studiare il copione, Ashley e Nikki erano scese a comprare qualcosa per la serata e a me non andava di uscire. Cosa avrei fatto quella sera? Una bella doccia rilassante, quello era sicuro, e poi? Film e pop-corn? Una bella passeggiata per le strade di Los Angeles? Una cosa era sicura: non avrei messo piede a casa di Kellen.

“ti odio Derek, ti odio come non ho mai odiato nessuno. Sei tremendamente irritante, egocentrico e pieno di te che mi chiedo il perché tutte cadano ai tuoi piedi” recitai cercando di entrare nel personaggio. Quella scena sarebbe venuta benissimo, ne ero sicura. Ora lui si avvicinava e mi sfiorava la guancia.

“non mi toccare. Vattene. Non hai sentito? Ho detto di andartene” urlai iniziando a gesticolare.

“bene, vuol dire che me ne andrò io”a quel punto dovevo prendere la borsa e avvicinarmi alla porta. Lui mi doveva afferrare per il polso e attirarmi a se. Le mie mani sul suo petto.

“ti odio. Lasciami ti odio” sussurrai titubante. Lui non accettava.

“perché? Ti odio Derek lasciami” ripetei. A quel punto lui diceva di amarmi e ci saremmo dovuti baciare. Baciare.

“secondo te che espressione dovrei usare quando Edward rivela a Bella di essere un vampiro?” chiesi a Rob. Eravamo nella mia camera d’albergo a studiare il copione di Twilight.

“secondo me dovrei rilassarti e usare l‘espressione che ti senti in quel momento” rispose lui togliendomi il copione dalle mani.

“si ma…?” cercai di ribattere

“niente ma. Sarai perfetta Kisten, abbiamo fatto un sacco di prove, di cosa hai paura?” mi domandò avvicinandosi a me.

“non lo so. Forse non mi sento all‘altezza” dissi sincera.

“andiamo non dire sciocchezze, tu sei perfetta in tutto ciò che fai. Non farti paranoie” mi confortò ed io lo abbracciai.

“sono una lagna vero?”

“no, non sei mai una lagna. Solo basta dire sciocchezze e poi io sono qui” chiarì accarezzandomi i capelli.

“Rob?”

“si?”

“grazie” gli dissi sincera e lui di tutta risposta mi baciò i capelli. Sembravo tanto sua figlia! Avevo 17 anni, anche se tra breve ne avrei compiuti 18, e lui più di 20. Certo non c’erano 10 anni di differenza però in quei momenti dove mi lamentavo delle mie capacità sembrava davvero essere come un padre, o senza esagerare, un fratello maggiore. Si, il mio fratello maggiore.

Risi ripensando a quel momento. Ero così ingenua avvolte. In quel periodo avevo ancora i paraocchi e mi ostinavo a non vedere la realtà dei fatti, altro che fratello maggiore!

“come vorrei che fossi qui” sussurrai affacciandomi alla finestra. Con il suo aiuto sarebbe stato tutto più semplice, sarei riuscita a ricordare tutto senza andare nel panico. Ci saremmo potuti aiutare a vicenda se non fosse per quella situazione del cavolo. “Non siamo amici” aveva sottolineato.

“sai una cosa Derek?” ripresi a provare.

“voglio essere tua. Qui, adesso” continuai. Lui doveva domandarmi se ero sicura.

“si, sono sicurissima. Ti amo e voglio essere tua, solo tua” chiusi di colpo il copione e mi buttai sul letto. Sua, volevo essere sua.

“vorrei tu fossi mia, come una splendida poesia, come se fosse una magia per noi…” Rob cantava a squarcia gola mentre ci avviavamo alle nostre rispettive camere d’albergo. Era notte fonda e tutti erano a letto,tutti meno che noi. Avevamo deciso di uscire un po’, eravamo stanchi di fare solo set-albergo, albergo-set. Le riprese di New Moon procedevamo a gonfie vele e tra breve saremmo dovuti partire per l’Italia.

“shh Rob, zitto così sveglierai tutti” sussurrai ridacchiando. Lui non stette a sentire.

“vorrei tu fossi mia, l‘unica solamente mia, come se fosse una magia, ma che non svanirà,non passerà…”

“Rob basta” lo richiamai ancora, premendogli una mano sulla bocca per farlo tacere. Lui mi guardò negli occhi e prese la mia mano tra le sue. Piano si avvicinò a me fino a costringermi con le spalle al muro. Poggiò una mano sulla parete e l’altra sulla mia guancia. Io ero ferma, non smettevo di guardalo negli occhi e non accennavo a parlare.

“l‘unica solamente mia, come se fosse una magia, ma che non svanirà, non passerà” sussurrava avvicinando i nostri visi.

“Rob” cercai di farfugliare.

“l‘unica solamente mia” ripeté e poi annullò le distanze. Il nostro bacio. Il nostro primo, vero bacio.

“accidenti Kristen ma cosa ti vai a ricordare?” dissi ad alta voce. Da dove saltavano fuori quei ricordi? Quei meravigliosi, perfetti ricordi? Decisi di smettere di provare, evidentemente ero entrata troppo nella parte. Uscì sulla terrazza a fumarmi una sigaretta, certo stavo cercando di smettere, ma quello era uno di quei momenti dove non potevo farne a meno.

________________________

“Kristen tra un po’ scendo sei sicura di non voler venire? Dai vieni” urlò Nikki dalla camera da letto mentre si sistemava i capelli.

“no Nikki, vai io resto qui. È la millesima volta che te lo dico e se me lo ripeti giuro che ti meno” la minacciai.

“oooooh che paura” disse lei ridacchiando.

“ridi ridi” dissi mentre si infilava il cappotto.

“perfetto io vado allora, cosa dico se Robert mi domanda di te?”

“non ti domanderà di me”

“e se dovesse farlo?” chiese.

“se dovesse farlo digli pure che non vado dove non sono gradita” le risposi.

“o-o-k. A dopo” e finalmente uscì di casa.

“bene, vado a fare una bella doccia” annunciai a me stessa.

Pov. Robert

“Madleyn? Madleyn aspetta” urlai.

Ero nella mia camera d’albergo e mentre mi vestivo per andare a casa di Kellen, tentavo di recitare qualche pezzo che avevo memorizzato.

“perdonami Madleyn, sei troppo importante per me, non posso lasciarti andare”

Drinnn…drinn…

Possibile che da quand’ero a Los Angeles sembravo un centralino?

“pronto?” risposi

“amore, come va?” disse Britney.

Oddio quanto mi mancava!

“benissimo tu? Cosa fai?” chiesi

“sto pranzando con Melany” mi informò lei.

“Melany? Salutamela,poi andate a casa?”

Speravo con tutto me stesso che mi dicesse di si, dio solo sa cosa avrebbe fatto se avesse letto una qualsiasi notizia riguardante il film.

“no,veramente dopo avrei un appuntamento con tua sorella Victoria,vuole portarmi a fare le unghie, non ho capito. È da stamattina che mi tartassa e come lei Lizzy” disse perplessa.

“ehm non saprei, però dai una bella giornata in un centro estetico è quel che ti ci vuole” gli risposi. Adoravo mia sorella Victoria, dovevo farle un regalo.

“sai che mi stai offendendo?” disse lei di punto in bianco

“e perché? cos’ho detto?” chiesi

“vorresti dire che mi serve una giornata dall‘estetista per essere bella?” domandò imbronciata.

“ma no amore, ma cosa vai a pensare? Tu sei stupenda così come sei” le risposi.

“ahah stavo scherzando Amore. Comunque tu che fai?”

Ops!

“sto uscendo”

“e dove vai?”

“a cena con Kellen e Jackson ma torno presto” le mentì.

“ok. Senti poi non mi hai più detto nulla, com‘è andata con la tua co-star? È tanto bella?” mi chiese.

È molto più bella di come la ricordassi. Rob ma sei matto? Cosa vai a pensare?

“oh…ehm, certo la mia co-star. Si, bene…ecco non l‘ho incontrata” odiavo mentirle, non lo avevo mai fatto e non volevo cominciare in quel momento, ma era necessario.

“come non l‘hai incontrata? Ma non avevate un appuntamento?”

“si, è solo che ha avuto un contrattempo con un servizio fotografico quindi la conoscerò direttamente sul set” dissi.

“e non sai neanche il nome?”

“ehm,no amore no. Senti ora devo scappare, ci sentiamo più tardi ok? Ti amo tanto”

“anche io, a dopo amore” e riagganciai.

Che bastardo che ero! Come potevo mentire alla mia Britney?

Presi le chiavi della macchina e mi avviai a casa di Kellen, dove ad aspettarmi ci sarebbero stati tutti, anche Kristen. Perfetto! Uf.

In poco tempo arrivai a destinazione, la macchina di Kellen era parcheggiata proprio davanti al palazzo e subito dietro c’era quella di Jackson. Da quanto tempo non lo vedevo!

Sali le scale e bussai al campanello.

“Roooooooob, da quanto tempo come stai?” mi abbracciò Ashley appena aprì la porta.

“benissimo Ashley tu? Ti trovo in forma, sempre bellissima” mi complimentai. Quella ragazza era davvero stupenda.

“grazie, anche io ti trovo bene, dai entra” disse facendomi accomodare.

“non sei neanche entrato e già corteggi la mia ragazza?” mi rimproverò Jackson venendomi in contro.

“stupido” disse Ash ridendo.

“come va amico? Sempre insieme voi eh?” lo salutai con una pacca sulla spalla.

“bene bene, alla fine sei riuscito ad uscire da quell‘aeroporto, mi hanno detto che c‘era un bel po’ di traffico fuori”

“non mi ci far pensare che mi viene mal di testa” scherzai.

“ Ehi Rob” mi salutò Nikki.

“Nikki, da quand‘è che non ci vediamo noi due?”

“mmm…diciamo un giorno?” scherzò lei.

“eh già”

“ti sarò sembrata pazza quanto ti chiedevo il titolo del film, ma ti giuro ero shoccata” si giustificò lei.

“beh si in effetti credevo che il troppo sole ti avesse dato alla testa. Fortuna che non è così. Ma dov‘è il padrone di casa?” chiesi non vedendo in giro Kellen.

“ha paura di venire di qui” mi informò Jackson iniziando a ridere.

“Oh ma tu devi averne Kellen, ti stritolerei con le mie mani se non fossi così grosso” dissi riferendomi al diretto interessato.

“perdono, chiedo veemenza” supplicò entrando in salotto con un foglio con su scritto . Tutti scoppiammo a ridere. Come si faceva a essere arrabbiati con lui?

“sei proprio un idiota” mormorammo io e Ashley nello stesso momento.

Dopo un po’ mi guardai intorno, ma non mancava qualcuno?

“cosa stai cercando?” chiese Ashley.

“sbaglio o doveva essere una rimpatriata?”

“si e allora?”

“dov‘è Kristen?” domandai.

“non c‘è” rispose Kellen.

“ma va? Non me n‘ero accorto. Perché non è venuta?” chiesi guardando Nikki.

“beh perché ha detto, testuali: ” mi rispose lei cercando di imitare la voce dell’amica. Ah si? Aveva detto quello?

“ah capisco e a chi era riferito?” chiesi ancora.

“a te?”

“a me? E perché?”

“non so dimmelo tu. Sei tu che l‘hai tratta male l‘altro giorno, certamente non io” intervenne Ashley. Bene, adesso la colpa era mia!

“ma come tratta male? Non si fa Rob, non si fa” mi rimproverò Jackson scuotendo al testa.

“dove abiti Nikki?” domandai.

“2 chilometri più avanti al Poker Bar, perché?”

Io andai verso il divano a recuperare la mia giacca senza risponderle.

“dove vai?” mi chiese Kellen

“a prendere Kristen” annunciai uscendo di casa.

Se proprio dovevamo lavorare insieme, faceva bene ad abituarsi alla mia presenza.

_____________

In poco tempo fui sotto casa sua,feci 2 bei respiri profondi ed entrai. Una volta davanti alla porta mi chiesi cosa stessi facendo. Perché ero li? Non ci pensai su e suonai il campanello.

Grazie mille a tutti: seguiti, preferiti e da ricordare. Grazie tesori*

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Capitolo 8
*** 8-Tregua? ***


Buona pasquetta a tutti come state? Passate buone feste? Oggi questo tempo O-R-R-I-B-I-L-E non mi ha permesso di fare nulla, quindi mi sto seriamente annoiando. Comunque sia vi posto il capitolo e aspetto come sempre le vostre recensioni. Cosa succederà ora? Eheh.

Risposte recensioni:

-SeaOfLove: grazie mille Oriana, lo so che vi lascio sempre sul più bello, il fatto è che mi piace tenervi sulle spine. Baciiii.

-dorel: grazie mille…eheh un po’ di suspance fa sempre effetto.

-bangel91: tranquilla i capitoli da qui non scappano e poi anche io ho avuto problemi con la rete in questi giorni quindi ti capisco =)

-lovekiss90: grazie mille, voi mi riempite sempre di complimenti. Sono lusingata. Cosa farà Rob? Posso solo dirti che è un idiota, capirai poi il motivo xd.

-kristen200996: grazie mille…eheh lo so mi diverto però a finire i capitoli così =D comunque sia Rob è un po’ troppo idiota, insomma parla a vanvera (leggi e capirai) baciii.

-Crazy_La: yeahhhhhhhhhh…xdxdxd GRAZIE MILLE i tuoi commenti sono sempre pieni di complimenti. Vero che Kristen non l’ha presa benissimo al rimpatriata? E si hai ragione, neanche lei crede a quello che dice. I flashback alcuni li invento altri invece sono episodi ( a detta dei giornali) realmente accaduti. Per quanto riguarda quello del primo bacio…beh io lo immagino più o meno così: dolce ed inaspettato. Kellen è Kellen non serve altro da aggiungere e Ashley e jackson sono adorabili *_____* baciiiii.

-dendinacullen: ciao Dendina e benvenuta in questo sito. Sono contenta che ti piaccia la mia ff, grazie di cuore. Per quanto riguarda il ridere davanti allo schermo ti capisco perfettamente: anche a me prendono per pazza avvolte xdxd.

-Nak: grazie infinite. Baci.

-iosi: ahahahah…lo so, sono sadica….xdxdxdxd Grazie milleeeeeeee…No povera Britney.

-ledyang: aahahahah si lo so me l’hai contagiata. Si tranquilla prima o poi vedrò come eliminare la presunta fidanzata di Rob che poi non è mica tanto presunta xdxd. Grazie mille Letizia.

-piccolinainnamorata: grazie mille e si, sono SADICA xdxdxdxd comunque hai ragione, sono entrambi innamorati ma è passato tanto tempo e le strade si sono divise, sono successe così tante cose che è difficile ammettere di amare ancora ciò che era passato. Baci.

-Fiorels: moreeeeeee eheh sono io che sono felice di averti come consigliera. Si è vero quella sera che leggesti la trama @.@ mi manchi anche tu,anzi voi, stasera dovrei mettermi su msn (sempre se mi entra -.-) ma Grazia è già partita? Comunque sia entro domani ti arriva un cappy con un certo nuovo personaggio xdxd. Ti voglio bene more tantissimooooooo….

-Ila_Cullen: grazie infiniteeeeeee….baci.

-bbird: ecco qui il prossimo *_______*

8- Capitolo

Pov. Kristen

Una bella doccia rilassante era proprio ciò che mi serviva, era come se tutta la tensione accumulata durante la giornata fosse scivolata via con l’acqua. Stavo asciugando i capelli con il phon e visto che ero sola in casa non mi curai di vestirmi, così ero coperta solo da uno striminzito asciugamano. Tanto chi mai sarebbe venuto alle 10 di sera a casa mia? Improvvisamente sentì il mio cellulare squillare, un messaggio.

-conoscendoti ti sarai fatta una bella doccia calda e adesso starai camminando mezza nuda per casa. Beh signorina rivestiti. Nikki-

Era proprio assurda la mia amica, perché mai mi sarei dovuta vestire? A rispondere alla mia domanda ci pensò il campanello del mio appartamento. Ecco lo sapevo, adesso mi toccava litigare con Kellen per non andare a quella dannata rimpatriata.

Andai ad aprire stizzita, pronta a subirmi una predica inutile. Aprì di scatto la porta e senza soffermarmi a vedere chi fosse andai in camera a vestirmi.

“Senti Kellen non ho voglia di venire ok? Non mi va di rovinarmi la serata per mezzo di un irritante inglese, quindi puoi anche tornare alla tua festicciola” dissi mentre mi incamminavo per il corridoio.

“adesso sarei anche irritante?” rispose una voce facendomi sobbalzare. No, quello non era affatto Kellen.

“Santo cielo Robert, cosa diamine ci fai qui?” chiesi guardandolo scioccata. Ero mezza nuda, con i piedi scalzi e i capelli semi bagnati. Ma perché tutte a me?

“sono venuto a rapirti. Forza mettiti qualcosa addosso e andiamo alla festa, se poi preferisci venire così per me non ci sono problemi” mi ordinò quadrandomi da capo a piedi. Ok, era una situazione davvero imbarazzante!

“alla festa? Non ci penso proprio. Vai via Robert” gli dissi intenta a controllare che l’asciugamano non cadesse.

“Dai Kristen, perché non vieni? Ci sono tutti. Sono io il problema? Nikki me lo ha detto sai? Mi ha detto che è colpa mia se non se venuta, perciò visto che dobbiamo lavorare insieme e che dobbiamo farci l‘abitudine, sono venuto a prenderti” concluse fiero del suo discorso.

“appunto dobbiamo lavorare insieme, non andare alle feste. Senti Rob ma che vuoi? Non hai forse detto che non siamo amici?”

“è questo il problema vero? Ti sei risentita della frase che ho detto”

“niente affatto, non sono risentita di un bel niente.” gli risposi.

“Kristen ti conosco troppo bene per crederti. Sei un libro aperto per me, perciò non mentire” mi disse passandosi una mano tra i capelli.

“sai che sei strano? Voglio dire, ieri mattina mi hai tratta una me*rda e adesso sei nel mio appartamento come se niente fosse? Cos‘hai disturbi di personalità per caso?” domandai facendolo ridere.

“che c‘è da ridere?” chiesi irritata.

“avevo dimenticato quanto fossi buffa quando ti arrabbi” rispose scuotendo la testa.

“grazie tante” dissi infastidita andando in camera. Lui mi seguì.

“ehi scusami ok? Tregua”

“come scusa?” chiesi.

“ho detto tregua. Dobbiamo passare 4 mesi insieme e se continuiamo a litigare non concluderemo un bel niente, perciò smettiamola ci stai?” disse porgendomi la mano.

“non sono stata io a cominciare” precisai.

“ci stai?” ripeté

“andata” dissi stringendogli la mano e a quel contatto una scarica elettrica mi percorse la schiena.

“quindi visto che la tregua è stata accettata, che ne dici di andarti a vestire così andiamo?”propose.

“mmm…direi di no. Dai rimango a casa, ho così tante cose da fare” mentì

“a si? E sentiamo cosa dovresti fare di così importante a quest‘ora? Oltre a camminare mezza nuda per casa, si intende” chiese lanciandomi uno sguardo eloquente. All’improvviso sentì il sangue concentrarsi tutto sulle mie guance. Stavo arrossendo? Kristen Stewart che arrossisce, pazzesco!

“da quanto tempo arrossisci?” domandò lui divertito.

“ehm…vado a vestirmi” risposi correndo in camera da letto.

“ti ho vista anche più nuda di così sai?!”a quell’affermazione mi bloccai sulla soglia della porta. Lo aveva detto davvero? Aveva davvero avuto il coraggio di parlare del passato?

“erano…erano altri…altri tempi” sussurrai con rammarico. Perché,improvvisamente, mi sentivo così svuotata? E perché avevo una voglia matta di prendere una macchina del tempo e tornare indietro? Con quelle riflessioni entrai in camera chiudendomi la porta alle spalle.

Pov. Rob

Erano 10 minuti ormai che era chiusa in quella camera. Dio mio quando l’ho vista con quel asciugamano quasi mi veniva un infarto. Le sue gambe lunghe e lisce come seta, il collo perfetto, le sue piccole spalle e il suo corpo esile coperto solo da un misero pezzo di stoffa e i capelli ancora un po’ bagnati… cielo rischiavo di impazzire! E quella frase? Quel erano altri tempi? Lo aveva pronunciato con rammarico, malinconia, perché Kristen? Perché avevi voluto rovinare qualcosa di così bello? Ormai era troppo tardi per tornare indietro. Troppo tardi.

“guarda che dobbiamo andare a casa di Kellen, un jeans e una semplice t-shirt andrà benissimo” dissi non vedendola uscire. Che fosse caduta nell’armadio?

“si 5 minuti. Ho finito di asciugare i capelli” urlò lei.

“uffa” sbuffai per farmi sentire.

“senti se non ti va di aspettarmi vai pure, io ho la macchina” disse infastidita. Sorrisi immaginando la sua faccia, mi era sempre piaciuto prenderla in giro.

“senti un po’, ma tu cammini sempre mezza nuda per casa?” domandai sapendo che si sarebbe irritata ancora di più. Lei aprì la porta e mi fulminò con lo sguardo, poi riprese a sistemarsi i capelli.

“scusami tanto se non aspettavo ospiti” rispose dopo un po’.

“sai cosa mi sconvolge?” chiesi

“cosa?”

“che cammini mezza nuda anche se in giro c‘è Kellen” dissi e forse il termine sconvolgere era poco adeguato. Ma se non ne ero sconvolto allora cos’ero? Geloso? Ma che sciocchezze!

“secondo te, cammino mezza nuda per casa se so che c‘è Kellen?” domandò lei riaffacciandosi dalla camera.

“dimmelo tu, quando hai aperto la porta credevi fosse Kellen”

“beh è che ormai passa più tempo qui che nel suo appartamento, quindi ogni tanto è capito che uscendo dalla doccia me lo sia ritrovato in camera. Diciamo che ci ho fatto l‘abitudine” chiarì lei.

“interessante” riuscì solo a dire.

“ecco fatto, adesso andiamo a questa dannata rimpatriata” sbuffò andando a recuperare la borsa.

Pov. Kristen

Nella macchina il silenzio regnava sovrano. Robert guidava senza proferire parola ed io… beh io non avevo la minima idea di cosa dire. Era una situazione così assurda! Insomma, potevo ma chiedergli come andava con Britney? Non mi interessava molto di lei, anzi a dirla tutta non mi interessava per nulla. E l’articolo di giornale che avevo letto quella mattina? No, sarebbe stato l’inizio di un argomento che non volevo affrontare. Avrei potuto fargli i complimenti per aver vinto per la 4 volta gli Mtv Movie Awards, ma sarebbe stato come ammettere che avessi guardato il programma per lui. Priva di idee affondai nel sediolino dell’auto, quasi sperassi di sparire. Eppure lui odiava i silenzi, e che cavolo!

“ah, dimenticavo di dirti che ti salutano le mie sorelle, se non te lo avessi detto mi avrebbero ucciso. Lizzy ti da un bacio” disse lui rompendo finalmente quel assordante silenzio.

“davvero? Cielo mi mancano tanto. Salutale anche da parte mia e di a Lizzy che appena ho un po’ di tempo corro a trovarla” risposi felici che le sorelle Pattinson si ricordassero ancora di me. Adoravo quelle due ragazze, in particolar modo Lizzy, erano state come delle sorelle che non avevo mai avuto.

“ok, come vuoi”

“glielo hai detto?” chiesi

“cosa?”

“che devi girare un film con me” chiarì

“oh, a dire la verità l‘hanno scoperto da sole. Tom mi ha chiamato mentre dormivo, non poteva crederci” affermò.

“e chi mai ci crederebbe?” domandai retorica. E di nuovo ricadde il silenzio. Eravamo fermi al semaforo e volgendo lo sguardo verso il finestrino notai una ragazza, che divertita cercava di raggiungere un giovane, che dallo sguardo sembrava irritato. Improvvisamente tornai con la mente al passato.

“ok, voglio che questa scena sia favolosa intesi? Voglio vedere l‘amore, la passione e soprattutto il senso di colpa, chiaro Kristen?” disse Slade mentre si allontanava dallo spiazzo. Eravamo tutti impegnati per le scene di Eclipse, quel giorno si girava la scena della tenda. Io e Tayler dovevamo riprodurre il tanto odiato e desiderato bacio tra Bella e Jacob, quello dove lei capisce di amarlo.

“si, si certo” risposi mettendomi in posizione. Robert osservava la scena da un estremo delle foresta. Era teso, lo vedevo perfettamente dalla sua mascella contratta e lo sguardo fisso su Tayler. Proprio non gli andava giù quel bacio e quando me lo confermò risi della sua gelosia. Era entrato troppo nella parte, gli avevo detto baciandolo.

“e ciak” urlò il regista e Tayler si trasformò subito il Jacob Black.

“Ti amo Bella” iniziò lui.

“Io ti voglio bene Jake” ribattei io.

“si, penso di saperlo meglio di te” mormorò per voltarmi le spalle.

“Qualsiasi cosa Jacob, ti prego non andare” urlai afferrandolo per un braccio.

“stai mentendo”

“ti sembra che stia mentendo? Tutto ciò ch vuoi Jake, ma ti prego resta con me” lo supplicai.

“Qualsiasi cosa?” domandò avvicinandosi. Io annuì.

“Allora chiedimelo”

“resta Jacob, resta con me” gli chiesi

“non intendevo questo Bells” rispose lui. Feci finta di pensarci su, poi lo guardai più intensamente e:

“Vuoi baciarmi Jacob? Baciami,baciami e torna” recitai io. Dopo poco le nostre labbra si incontrarono e a differenza di Bella, baciare Tayler fu una cosa assolutamente assurda. Quasi mi scoppiava da ridere.

“Stop” urlò David ma con mia grande sorpresa lui non interruppe il bacio. Ma che cavolo stava facendo? Cercai di staccarmi ma non me lo permise. Era idiota?

“STOP, il giovane Tayler ci ha preso gusto” scherzò Kellen e finalmente lui si stacco. Lo guardai malissimo e subito rivolsi lo sguardo verso Rob che ci stava raggiungendo. Oh-oh!

“ma sei impazzito? No, dico non ha sentito lo stop? Pulisci le orecchie la mattina Tayler” sbraitò.

“Rob” sussurrai.

“e dai amico, non è mica la tua ragazza” gli disse Kellen. Ah già, il cast non sapeva nulla di noi. Lo avevamo tenuto nascosto anche a loro, ma solo per non permettere che durante le interviste li bombardassero di domande mettendoli in difficoltà.

“aaaaa lasciate stare” borbottò lui addentrandosi nella foresta.

“Robert” urlai correndogli incontro divertita.

“ehi fermati” gli dissi cercando di raggiungerlo. Quando fummo più o meno lontani da tutti lo abbracciai.

“ma sei scemo?” chiesi divertita.

“è un idiota, come si è permesso? Che tenesse gli ormoni sotto controllo” ringhiò. Era davvero una scena assurda e divertente. Eravamo entrambi vestiti con gli abiti di scena e quella sembrava una vera e proprio sfuriata alla Edward. Pazzesco!

“e dai lasciamo stare” cercai di calmarlo.

“si, ok non lo ammazzerò promesso”

“infondo sono la tua Bella no? Lui è Jacob, il mio migliore amico” scherzai facendolo ridere e poi le nostre labbra si unirono. Si, c’era una gran bella differenza baciare il mio Robert. All’improvviso sentimmo uno strano mormorio, seguito subito da un:

“BECCATIIIII” urlarono tutti uscendo dal loro nascondiglio.

“volevate tenercelo nascosto eh? Beh vi abbiamo posto un tranello” disse divertito Tayler e tutti scoppiammo a ridere.

Ripensando a quel giorno sorrisi e molto probabilmente la mia espressione era quella di un ebete. Avevano organizzato un piano davvero eccellente, chi ragazzo non si sarebbe infuriato vedendo un altro che baciava la fidanzata? Una cosa era recitare, ma quando il regista diceva stop, era stop.

“a cosa pensi?” mi chiese Rob voltandosi a guardami.

“come scusa?” dissi ridestandomi dal mio sogno ad occhi aperti.

“sorridi, a cosa pensavi di così bello?”

Se solo sapessi Rob, se solo sapessi.

“nulla di importante” risposi scrollando le spalle.

“sarà”

“e tu? A cosa pensi di così importate da sopportare il silenzio?” domandai io.

“a Britney” rispose prontamente.

“oh” fu tutto ciò che riuscì a farfugliare. A Britney! Io pensavo a lui, mentre lui pensava a l’altra. Infondo l’altra era la sua ragazza,e aveva tutto il diritto di pensarla, no?

“devo ancora dirglielo” aggiunse dopo un po’

“cosa?”

“che lavorerò con te…di nuovo”spiegò angosciato.

“perché?” domandai curiosa di sapere la risposta.

“perché non so come reagirebbe. Insomma lei è tutto per me” rispose e mille lamine di ferro mi penetrarono il petto. Quante volte mi aveva detto la stessa cosa? Non risposi, non volevo di certo parlare di lei e di quanto l’amasse.

“sai non vorrei che la prendesse male, perciò voglio dirglielo di persona, fargli capire che lei è il mio presente e il mio futuro. Fargli capire che la amo, infondo tu sei il passato” continuò imperterrito. Perché Robert? Perché dicevi queste cose? Volevi forse farmi del male? Ti stavi vendicando di tutto ciò che ti avevo fatto io? Beh, sappi che ci stavi riuscendo.

Tornai a guardare fuori dal finestrino senza aggiungere nulla. Le parole mi morivano in gola impedendomi di parlare o di guardalo negli occhi. Avevo seriamente paura che incrociando il suo sguardo di ghiaccio capissi che era tutto vero. Il passato, non ero altro che il passato. Un passato che, molto probabilmente, avrebbe tanto voluto dimenticare. Peccato che non fosse la stessa cosa per me. Per anni mi ero impedita di richiamarlo, di raggiungerlo a Londra, avevo passato mesi a versare lacrime ripensando al giorno in cui uscì da quel albergo. Avevo provato ad andare avanti, un giorno avevo risentito Michael e avevo voluto riprovarci, pensavo che con lui al mio fianco avrei dimenticato Rob. Che sciocca che ero stata a pensarlo davvero! Come poteva Michael farmi dimenticare Rob, se lui più di tutti riportava alla mente determinati periodi della mia vita? Lo lasciai dopo neanche 2 mesi dicendogli che non potevamo che essere amici. In quello stesso periodo, Robert incontrò Britney e pose fine alle poche speranze che ancora mi vorticavano in testa. Improvvisamente capì, capì che Nikki aveva sempre avuto ragione. Mi ero pentita della decisione che presi anni a addietro? Si, mi ero pentita eccome. Amavo ancora Robert Pattinson? La risposta era si, lo amavo ancora. Amavo ancora il mio passato.

“siamo arrivati” mi informò Robert parcheggiando proprio davanti casa di Kellen. Mi asciugai le poche lacrime che furtive erano scene, poi voltandomi verso di lui sorrisi falsamente. Lo amavo e lo avevo perduto.

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Capitolo 9
*** 9- Fa male, tanto male! ***


Tesori SCUSATEMI tanto se non ho postato domenica, ma come ho detto nelle altre mie ff, è stata una settimana movimentata e continua ad esserlo. Le ultime interrogazioni sono finite, perciò prima che cominciavo a studiare ho pensato di postare ora, altrimenti chissà quando lo avrei fatto.

p.s. mi dispiace terribilmente di non poter rispondere alle vostre recensioni, provvederò al prossimo capitolo promesso. Comunque sia ho notato che a tutte è piaciuta la “tregua” e tutte reputate Rob un bugiardo e bastardo. In questo capitolo capirete perché ha detto quelle parole in macchina, perciò buona lettura e mi raccomando:

Recensite!

9- Capitolo

Pov. Kristen

Scendemmo dalla macchina e nel più totale silenzio ci avviammo all’ascensore. Non sapevo che dire e a dirla tutta avevo paura che la mia voce mi tradisse. Insomma avevo appena capito di essere ancora innamorata di Rob, mentre lui mi aveva appena detto che il suo futuro era Britney, poteva esserci storia più deprimente? Se solo pensavo che quella situazione era tutta colpa mia, se solo pensavo che forse le cose sarebbero potute andare diversamente se solo… Ah, al diavolo tutti i se e i ma, le cose erano andate così ed era inutile piangersi addosso. Non sarebbe cambiato nulla ed io non avrei fatto assolutamente niente per cambiare le cose. Rob era felice ed io non ero nessuno per scombussolargli la vita. Non lo avrei costretto ad aprire la porta ad un passato per lui scomodo. Prima di scendere dalla macchina piccole lacrime avevano rigato il mio viso, beh quel momento doveva rimanere isolato. Era meglio per entrambi se ignorassi i miei sentimenti.

“Kristen, tutto bene?” mi chiese all’improvviso lui.

“si, si certo Rob. Perché?” farfugliai incrociando il suo sguardo attento

“sembri strana”

“ma no sto benissimo” lo rassicurai sorridendo.

“va bene” disse facendomi il mio sorriso sghembo per poi posare una mano sul mio fianco. Un gesto naturale, dettato dall’istinto, ma che mi fece rabbrividire di piacere. Come poteva un semplice tocco mandare al diavolo tutto il discorso di poco prima? Insomma e la storia di ignorare i sentimenti? Addicenti!

“ecco qui” annunciò quando le porte dell’ascensore si aprirono permettendoci di uscire. Suonammo il campanello, poi accorgendoci che la porta era aperta entrammo.

“si può?” chiese Rob dall’entrata.

“ah entra e basta Rob, se aspetti che Kellen venga ad accoglierti puoi scordartelo” dissi facendolo ridacchiare. Posammo i capotti e poi ci avviammo verso il salone, dove c’era in atto un interessante, quanto imbarazzante discussione.

“oh andiamo fidatevi, quei due andranno di nuovo d’accordo” diceva Ashley sicura di se. Evidentemente non si erano accorti di noi.

“e non solo, insomma ma vuoi ve li ricordate?” intervenne Jackson. Mi voltai a guardare Rob che sorrideva divertito mentre io alzavo gli occhi al cielo come a minimizzare tutto.

“voi dite che…si insomma siete davvero convinti che potrebbero tornare insieme?” chiese Nikki.

“potrebbero? Tempo un mese Nikki, non un giorno di più” affermò convinto Kellen.

“i giornali sono impazziti. Tra poco si troveranno di nuovo a scappare e sappiamo tutti che quello è stato il vero motivo della rottura tra i due” spiegò Jackson facendomi rattristare. Quella volta non mi voltai verso Robert, proprio non mi andava di incrociare i suoi occhi affranti o, ancor più doloroso, indifferenti.

“si ma questa volta non sarà così” disse Ashley.

“quindi dite che Robsten rientra in campo?” domandò Nikki contenta.

“penso che non sia mai stato in panchina, non del tutto almeno” concluse Kellen. Ok, era il caso di entrare in scena prima che riprendessero a sparlare di noi.

“ehm,ehm” mi schiarì la gola facendo sobbalzare tutti.

“ragazziiiiii” urlò Kellen sorpreso.

“stavate li da molto?” chiese preoccupata Ashley.

“siamo appena arrivati” mentì Rob.

“bene” tirò un sospiro di sollievo Jackson.

“sono offesa sai? Ti prego io e mi dici un no secco, viene Rob e decidi di partecipare? Sono molto offesa Kristen, molto molto offesa” mi rimproverò Nikki mettendo un finto broncio.

“oh veniva da sola o l‘avrei trascina io. Anche con solo l‘asciugamano” precisò Rob accomodandosi vicino ai nostri amici.

“Asciugamano? Non ti avevo inviato un messaggio?” bisbigliò Nikki vicino al mio orecchio.

“era troppo tardi” le rispose facendo spallucce. Mi beccai un bel po’ di sguardi maliziosi. Ok, mi sentivo a disaggio!

Dopo poco arrivarono le pizze e così accomodandoci sul divano iniziammo a parlare di noi: cosa avevamo fatto, se il film che avremmo girato era difficile e soprattutto ricordammo. Ricordammo i bei tempi passati insieme, la follie di quegli anni e le disavventure coi fan. Grazie al cielo nessuno osò parlare di Robsten. Avevo fatto bene ad andare, fino quando Rob non avesse cominciato a trattarmi come una perfetta estrania potevo davvero dire di stare bene.

Pov. Robert

Lo avevo detto davvero? Le avevo davvero parlato di Britney? Di quanto fosse importante? Insomma come avevo potuto? La verità era che il silenzio mi stava logorando, non sapevo come iniziare una conversazione e così me ne ero uscito con quella cavolata. Avevo soltanto peggiorate le cose, complimenti Rob! Lei era completamente immersa nei suoi pensieri e sorrideva, sorrideva beata pensando ad un qualcosa che la rendeva felice, appagata. Volevo sapere cosa stesse pensando, volevo sapere cosa fosse il motivo di tale gioia. Mai come in quel momento capivo cosa provasse Edward nel non riuscire a leggere i pensieri della sua Bella. Già, la sua Bella! Almeno lui aveva un pretesto per essere frustrato di ciò, infondo gli erano ignoti i pensieri della sua compagna, ma io? Che motivo avevo? Nessuno, non avevo il diritto di sentirmi così, eppure la frustrazione era davvero il sentimento più grande in quel momento e così gli avevo chiesto cosa stava pensando. Mi aveva liquidato con un semplice: nulla d’importante, per poi chiedermi cosa stessi pensando io. Ed ecco che me ne ero uscito con la storia di Britney e del mio futuro. Avevo visto chiaramente la sua espressione incupirsi nel momento esatto in cui avevo affermato che lei era il mio passato. Ma lo era davvero? Kristen era davvero solo il passato o rappresentava qualcosa anche nel presente? Dio come mi sono sentito una mer*da quando l’ho vista voltarsi verso il finestrino non sapendo come rispondere. Chi sano di mente avrebbe rivelato alla donna più importante della sua vita che non era altro che il passato, pur sapendo lui per primo che non era vero? Beh, evidentemente nessuno, solo io. E perché? Perché ero un idiota! Avevo continuato a guidare in silenzio fin sotto casa di Kellen, poi mi ero girato verso di lei per dirle che eravamo arrivati, ed in quel momento avrei tanto voluto scomparire dalla Terra, tutto purché non vedessi quella lacrima rigarle il viso. Kristen non se n’era accorta, era sicura che non avessi notato niente, ma si era sbagliata, avevo visto chiaramente il momento in cui fingendo di passarsi una mano sul volto aveva spazzato via quella lacrima. Se solo fossi stato più maturo e un po’ meno idiota le avrei chiesto scusa per quello detto poco prima, l’avrei stretta a me e l’avrei confortata dicendole che lei non poteva essere solo una delle tante ragazze del passato, le avrei ripetuto mille volte che era stata importante e che molto probabilmente non sarebbe mai uscita del tutto dalla mia vita. Ma la realtà era che ero un idiota e così mi limitai a scendere dalla macchina sorridendo. Insomma chi volevo prendere in giro? Sapevo perfettamente che se Kristen non avesse posto fine a tutto, io non l’avrei mai lasciata. Ero sempre stato a conoscenza del fatto che se solo avessi ceduto alle sue suppliche, se solo l’avessi perdonata rimanendo con lei, a quel ora saremmo stati ancora felici. Me n’ero andato per orgoglio, certamente non perché non l’amassi più. In cuor mio avevo sempre saputo che non avrei mai smesso di amarla. Era stata importante e le cose importanti non si dimenticano.

“Rob? Pianeta Terra chiama Rob, ci sei?” disse Kellen sventolandomi una mano davanti al viso. Mi ero completamente estraniato da tutto, avevo persino dimenticato di essere a casa di Kellen.

“come? Oh si certo”

“tutto bene?” mi chiese Ashley

“si, certo scusatemi. Stavo pensando ad una cosa” mi giustificai sorridendo.

“bene allora cominciamo il gioco” prese parola Kellen.

“che gioco?” chiesi sulla difensiva. Quel ragazzo era davvero pericoloso quando pensava e i suoi giochi non erano certo da meno. A dimostrazione dei miei pensieri ci pensò un suo sguardo malizioso.

“è semplicissimo. Ognuno di noi, a turno, fa una domanda personale all‘altro. Bisogna rispondere con sincerità e soprattutto non bisogna fare domande idiote ok? Devono essere imbarazzanti ed intime” spiegò.

“sei un pervertito Kellen” disse Kristen lanciandogli un cuscino.

“concordo” l’appoggiai io.

“sisi come volete. Allora inizio io? Si, ok comincio io” domandò lui rispondendosi da solo. Un dottore: al più presto.

“allora Ashley una domanda facile, il primo bacio con Jasckson: dove e quando”

“alle fine delle riprese di Twilight, nel suo camerino” rispose lei.

“insomma Jasper ed Alice non si baciavano mai e mi ero stufato” aggiunse Jackson facendoci ridere.

“ok, adesso io. Jackson la prima volta che avete fatto l‘amore” domandò Nikki. Ma perché Kellen e Nikki non facevano coppia? In quanto a delicatezza erano uguali. E poi quelle domande potevano davvero far scoppiare una rivoluzione, insomma noi uomini non abbiamo una memoria di ferro e se solo Jackson avesse sbagliare la risposta, ero più che sicuro che Ash lo avrebbe pestato. Le donne ci tenevano a quelle cose!

“oh… quando Ashley tornò dall‘Italia, dopo le riprese di New Moon” rispose lui pensandoci bene. Guardai Ashley che grazie al cielo annuiva felice. Se l’era cavata!

“Kristen? La tua prima volta: con chi, quando e dove” domandò questa volta Jackson.

“oh…con Micheal a 16 anni nella sua casa in montagna mentre i genitori sciavano” spiegò lei arrossendo leggermente. Da quando in qua Kristen arrossiva? oh Micheal Anganaro, il mio peggior incubo durante le riprese di Twilight. Dovunque andassi me lo trovavo dietro e quando volevo rimanere solo con Kristen eccolo spuntare dal nulla, era peggio del prezzemolo quello lì!

Continuammo con quel gioco idiota per un po’ di tempo, Kellen chiedeva le cose più assurde e imbarazzanti senza rendersene neanche conto. Per il momento mi avevano chiesto cose innocenti, tipo a quanti anni il primo bacio? La prima volta? Il posto più scomodo dove lo hai fatto? Insomma cose imbarazzanti ma alle quali risposi senza scandalizzarmi tanto. Tuttavia il bello doveva ancora arrivare ed io non n’ero ancora a conoscenza. Se solo mi avessero avvertito sarei scappato a gambe levate.

“Jackson se rispondi ti ammazzo” minacciò Ashley. Quel idiota di Kellen aveva chiesto a Jackson la fantasia più erotica che aveva avuto Ashley. Ma si può?

“dai Kellen, mi ammazza per davvero se te lo dico” disse Jackson.

“ma noi vogliamo saperlo non è così?” chiese Kellen guardandoci uno ad uno.

“sinceramente la cosa non mi interessa molto” dissi io appoggiando Ashley

“e poi…dai Kellen sono cose private” aggiunse Kristen.

“bene Jackson, dimmelo nell‘orecchio solo a me allora” propose Kellen e Ashley acconsentì, tanto sapevamo tutti che Jackson glielo avrebbe detto comunque.

“Noooo, hai capito la nostra Ashley, perché quando stavi con me non le facevi queste cose?” domandò Kellen dopo un po’ beccandosi uno ceffone dalla diretta interessata.

“bene, e adesso andiamo sul pensante” disse dopo essersi ripreso.

“più pesante di così?” mi lamentai io.

“proprio te volevo Rob” ecco, era meglio che stavo zitto.

“avanti chiedi pure”

“chi è più brava a letto tra Britney e Kristen” domandò dopo alcuni secondi di suspance. Non poteva averlo domandato davvero. Cosa diamine dovevo rispondere? Guardai Kristen e aveva la bocca completamente aperta per lo stupore.

“non ti rispondo” dissi io.

“non puoi tirarti indietro. Su rispondi” mi incitò. Cosa dovevo fare? Improvvisamente andai nel panico. Britney era davvero brava, tuttavia ero dell’idea che quando si ama qualcuno la si vede eccezionale in tutto. La stessa cosa valeva per Kristen. Entrambe? Non avrebbe mai accettato una risposta simile e poi…si insomma Kristen era li, davanti a me, ed io… oh cielo!

“Allora? Guarda che il pegno è piuttosto grave. Muoviti Rob” mi mise fretta il signorino. Risposi di getto, senza soffermarmi a pensare.

“ohhhh… è passato così tanto tempo che non ricordo come sia Kristen” mi pentì immediatamente delle parole che avevo pronunciato. Quella sera non ne combinavo una giusta! Tutti smisero di chiacchierare e mi fissarono sbalorditi. Nessuno si aspettava una risposta del genere, tutti pensavano avessi risposo: “entrambe“, “non comment“, “Kellen perché non vai al diavolo?” “Pago pegno”. Ed invece avevo risposto. Guardai Kristen che mi fissava con disprezzo, l’avevo ferita ancora una volta.

Pov. Kristen

Ero sicura che non avesse mai risposto a quella domanda, ma evidentemente il Rob che conoscevo un tempo era sparito per sempre. Non si ricordava nulla, era passato troppo tempo. Ma come cavolo si faceva a dimenticare una cosa del genere se la persona era stata importante? Certo non mi aspettavo che dicesse che ero io la più brava, non volevo sentir quello perchè non mi importava. Volevo che rispondesse deviando la domanda, anzi a dirla tutta avrei preferito che dicesse “è Britney la più brava” tutto ma non quella risposta che invece aveva dato. Dire che non ricordava equivaleva a mettere sullo stesso piano una qualunque notte di sesso con il nostro amarci a vicenda. Rob mi stava ancora fissando cercando di capire cosa stessi pensando. Abbassai lo sguardo delusa e poi mi alzai dal divano.

“scusate ma vado a fumare una sigaretta” dissi uscendo in terrazza.

L’area fresca mi accarezzo il viso quasi volesse farmi una carezza. Me ne sarei dovuta rimanere a casa, mi sarei risparmiata quell’umiliazione. Perché ero stata umiliata in un certo senso. Mi poggiai al balcone e accesi la sigaretta. Purtroppo non rimasi sola a lungo.

“me ne offri una?” mi chiese Rob avvicinandosi. Ma bravo fai finta di niente, pensai irritata.

“tieni” dissi fredda porgendogli il pacchetto. E dire che volevo smettere di fumare!

“grazie. Bella serata eh?” domandò cercando di iniziare una conversazione.

“già” mi limitai a rispondere girandomi dall’altro lato. Se mi era possibile lo avrei ignorato.

“senti Kristen io…” iniziò a dire.

“tu cosa?” lo interruppi senza voltarmi.

“mi dispiace per quello che ho detto prima e anche per quello che ho detto in macchina” si scusò. Ed ecco che tornava ad essere il Robert di un tempo!

“scusarti? È quello pensi perché dovresti scusarti?” domandai.

“perché non lo penso” mi corresse.

“oh Rob tu lo pensi eccome, se non lo pensassi non lo avresti mai detto. Va bene cosi” dissi cercando di chiudere il discorso.

“Kristen, per piacere voltati. Guardami negli occhi quando parli” disse poggiando una mano sulla mia spalla. La scrollai via e mi voltai.

“cosa c‘è?” chiesi.

“ho detto che mi dispiace” ripeté.

“ho capito Robert, non sono sorda. Ma sai qual è la cosa che mi fa irritare? La sai Rob? La vuoi sapere?” domandai quasi urlando. Lui annuì.

“sei cambiato, tu non sei più il Robert Pattinson di un tempo. Forse ti comporti così solo con me, fatto sta che il Rob che conoscevo io non mi avrebbe mai detto che appartenevo al passato e non mi avrebbe mai umiliata come poco fa dicendo di non ricordarsi nulla di me. Accidenti Rob hai risposto come fossi stata una ragazza di una notte, anzi no, forse di quelle te ne ricordi” mi sfogai con voce tagliente.

“lo pensi davvero? Tu pensi davvero che non mi ricorda nulla di te?” mi domandò prendendomi per le spalle.

“si” risposi decisa.

“ti sbagli Kristen,ti sbagli alla grande. Io ricordo tutto di te, ricordo ogni secondo passato insieme, ogni tuoi gesto, bacio, carezza. Ricordo ogni tuo ti amo e ogni notte passata con te” spiegò senza mai abbandonare il mio sguardo.

“ricordo ogni minimo particolare. Come fai a pensare che non ricorda nulla? Come?” mi domandò allentando la presa sulle mie spalle.

“perché sono il passato. Uno scomodo passato che è tornato a bussare alla tua porta” gli risposi meno decisa.

“scomodo passato? Non ti ho mai ritenuta scomoda. Non ho mai voluto dimenticare nulla” farfugliò lui.

“però lo hai fatto Rob, hai dimenticato” sussurrai.

“non ho dimenticato”

“e invece si,hai dimenticato Rob, hai dimenticato. Se non fosse così non staremo qui a discutere. C‘è Britney ora no?” chiesi sprezzante.

“Britney” ripeté lui come se si fosse appena ricordato di lei.

“già Britney. Perciò Rob, non dirmi che non hai dimenticato” conclusi spegnendo la sigaretta e avviandomi verso il salone.

“cosa avrei dovuto fare, eh Kristen? Avrei dovuto aspettarti? Tu cercavi il tuo equilibrio. Hai buttato al vento il nostro amore per il tuo fot*tutis*simo equilibrio” urlò lui afferrandomi per il polso.

“ero esplosa Robert. Ma me ne sono pentita e lo sai benissimo” risposi.

“pentita? E dopo quanto Kristen? Quando sono finite le riprese, quando ti ho detto che era meglio non vederci più, avrei voluto ch tu ti rifiutassi, ma non lo hai fatto”

“l‘ho fatto dopo Rob. Ti ho pregato ricordi? Con le lacrime ad occhi ti ho pregato di rimanere ma tu mi hai lasciato su quelle cavolo di scale e te ne sei andato. Perché te ne sei andato? Come hai fatto a lasciami li se ero davvero importante per te?” urlai passandomi una mano tra i capelli.

“come ho fatto? E tu come hai fatto Kristen? Il mio era orgoglio e il tuo?” domandò smettendo di urlare.

“orgoglio? Era orgoglio il tuo?”

“si, era orgoglio”

“bene allora questa volta sono io che me ne vado per orgoglio” terminai rientrando in salone.

Tutti erano seduti sul divano in silenzio, evidentemente avevano sentito la conversazione.

“Kristen” mi chiamò Ashley.

“vado a casa,ci vediamo domani” dissi incamminandomi verso l’uscita. Aprì la porta e scesi le scale.

“KRISTEN? KRISTEN aspetta” urlò Robert raggiungendomi.

“non ho più niente da dirti Rob” dissi io senza smettere di camminare.

“non scappare dannazione. Non scappare”

“ne ho piene le scatole sai? Io non sto scappando. Volevamo stipulare una tregua? Non ci siamo riusciti”

“possiamo riuscirci”

“no, non possiamo far finta di nulla. Lasciamo perdere Robert, meglio continuare ad ignorarci” farfugliai aprendo il portone.

“Kristen” mi chiamò ancora.

“che c‘è Rob? Cosa si prova ad essere lasciati sulle scale? Cosa si prova a voler dire tante cose ma non riuscire a dire niente? Cosa si prova vedendo una persona voltarti le spalle e andarsene?” gli chiesi. Lui abbassò lo sguardo e non rispose.

“ti rispondo io Rob. Fa male. Tanto male” e così dicendo uscì in strada chiamando un taxi e rimpiangendo la mai vita di pochi giorni prima. Forse sarebbe stato meglio se non lo avessi mai più incontrato.

Grazie mille a tutti, mi fate davvero felice =
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Capitolo 10
*** 10- ci sono riuscita? hai dimenticato Kristen? ***


Ciaooooo tesoriiiiiii…. Mamma mia che pomeriggio orribile io mio, non auguro a nessuno 4 ore di profondo studio di Fisica @.@ voi come state? Sicuramente meglio di me =D.

Allora Rob ha finalmente provato sulla sua pelle cosa si prova ad essere mollati sulle scale e Kristen soffre tanto, ma prima o poi anche lei avrà la sua vendetta no? Bene questo è il capitolo dove Rob torna a Londra per dire tutto a Britney eheh, e poi tutti a Parigiiiiii… baciniiii.

Risposte recensioni:

Nico_Claudia__ciao Nico grazie mille =D si Rob è un po’ demente non capisce quel che dice e poi se ne pente.

_Elisewin_si davvero tanto male =°(

bbird eccomi con un veloce aggiornamento =) grazie mille come sempre. Kellen è uno spasso, sono contenta che questo capitolo sia piaciuto, era uno dei più importanti e ci tenevo che andasse bene.

crista grazie mille Crista =) beh per dei miglioramenti bisogna aspettare qualche altro capitoletto, tuttavia la lite servirà come lezione ad entrambi, ancor di più a Robert.

kristen200996 grazie milleeeeeeeeeeee sono contentissima che ti piaccia il mio modo di scrivere e soprattutto i caratteri di Robsten, ovviamente puramente inventati perché non so se hanno almeno una di queste caratteristiche. Baci.

dendinacullen grazie milleeeeeeee e hai pienamente ragione, Robert ha la delicatezza peggio di un elefante. Sinceramente anche io lo prenderei a padellate. Xdxd.

ledyang grazie Lety, si Kristen se lo merita in parte ma non può essere trattata così,anche Rob ha sbagliato e poi un po’ di accortezza di vuole sempre, soprattutto se la persona è stata importante per te. Bacinii.

laura88 grazie, grazie grazie, i vostri commenti mi lusingano sempre. Concordo pienamente con te, entrambi hanno delle colpe, Kristen perché l’ha lasciato per i paparazzi e Rob perché quando lei gli ha chiesto di restare se ne andato per orgoglio ed è proprio questo il motivo per il quale lui si comporta in quel modo con lei: lui sa di averla abbandonata per puro orgoglio e quindi per non pensare alle sue di colpe cerca di riversare tutto su di lei, ma credimi, arriverà il giorno in qui si darà dello stupido per averla fatta soffrire così tanto. Baci.

SeaOfLove grazie milleeeeee… Jackson e Kellen sono dei miti insieme e la tregua hai ragione, non è durata neanche 12 ore xdxd… comunque sia farà bene ad entrambi.

iosi xdxdxd si Rob è un vero idiota in questa parte della storia, però si rifarà promesso. Grazie infinite!

Kia_Twilighter grazie mille, mi fa sempre piacere avere nuove lettrici *___*

Crazy_La grazie milleeeeeeeeeeeeee…. Io divento così *__________* quando leggo questi commenti. Sono felicissima! Allora da dove partiamo? I ragazzi vogliono Robsten di nuovo insieme e quindi fanno mille complotti, e il giochetto è molto imbarazzante xdxd. Rob è come dire confuso e contorto nei suoi pensieri, mentre dice una cosa ne pensa un’altra e quando poi cerca di dire la verità ne esce fuori una tremenda bugia. La fine è davvero da scariche elettriche, o almeno ci ho provato. Baciiii.

piccolinainnamora aaaaaaaa ma certo che ho visto le foto di Budapest *_____* sembravo una deficiente quando le ho viste, le mie sorelle mi guardavano così O.o xdxd grazie milleeeeeeeeee.

ila_cullen grazie infinite *_*

dorel grazie milleee. Beh come dicono i loro amici: la scintilla non si è mai spenta *___* quanti capitoli? Sinceramente non lo so, scrivo di getto quindi non so esattamente quando sarà lunga. Una trentina sicuramente. Baciii.

lindathedancer grazie mille, sono contenta che ti piaccia. Baci.

EleMasenCullen ciao grazie di vero cuore. Sono contenta che segui anche questa ff. baciiiii.

Recensite!

10- Capitolo

Pov. Robert

Era sul aereo diretto a Londra, tra breve avrei incontrato Britney e avrei dovuto dirle la verità, tuttavia quello ero l’ultimo dei miei pensieri in quel momento. Era passato un solo giorno dalla sfuriata a casa di Kellen e non avevo ne visto, ne sentito Kristen prima di partire. Dire che stavo male era riduttivo, si insomma avevamo litigato eh allora? Cavolo, ma come poteva quella ragazza mandarmi in confusione? L’avevo rivista solo 3 giorni fa e la mia vita era già diventata un casino. Era uscita da quel portone buttandomi in faccia tutta la sua cattiveria “fa male. Tanto male” mi avevo detto prima di chiudersi la porta alle spalle. Altro che se faceva male, era assurdo il senso di vuoto che avevo provato vedendola allontanarsi. Avevo avuto il coraggio di reprimere l’astio che avevo nei suoi confronti per cercare di stipulare una piccola tregua, ma era bastato un semplice gioco a mandare a put*tane tutto lo sforzo, era bastato una piccola parte della mia grande idiozia per scatenare un putiferio. Avrei tanto voluto che in quel momento non desiderassi altro che vedere Britney, invece non vedevo l’ora di andare a Parigi e chiarire con Kristen. Certo amavo Britney e non volevo lasciarla andare, ma infondo al mio cuore sapevo che neanche lei sarebbe stata capace di reprimere del tutto Kristen. Per 3 lunghi anni non avevo fatto altro che sognare di rivederla, di parlarle ancora, in quel preciso istante invece, avrei tanto voluto tornare a 5 giorni fa. Perché doveva essere tutto così complicato? E soprattutto perché non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo? Perché non potevo far finta di nulla? Sarebbero stati i 4 mesi più lunghi della mia vita ed anche i più difficili da sopportare, per di più avevo come la sensazione che portare Britney con me non era poi quella grande idea. Ma come cavolo mi era venuto in mente di chiederle di accompagnarmi, sapendo che ci sarebbe stata Kris? Ah si, quando glielo chiesi ancora non sapevo nulla! Beh era inutile pensarci, ormai non potevo più ritirare l’invito perciò non mi restava che sperare che Britney prendesse bene la notizia.

-amore sto appena scendendo dall’aereo dove sei? Rob-

Invio il messaggio mentre mi appresto a lasciare la pista d’atterraggio. Se da un lato sarei voluto correre a Parigi, dall’altro non vedevo l’ora di stringere la mia ragazza tra le braccia. Incoerenza la mia? Può essere! Il telefono mi vibrò e ripescandolo dalla tasca lessi il messaggio.

-sto a casa, ti aspetto. Britney-

A casa? Perché non era venuta a prendermi? Improvvisamente mi salì un po’ d’ansia, e se avesse visto un giornale? Corsi verso l’uscita e mi affrettai a chiamare un taxi, mentre veloce digitavo il numero del mio amico.

“pronto?” rispose Tom dopo il primo squillo.

“Tom? Sono Rob, dove sei?”

“ehi amico a casa mia, tu?”

“sto in taxi”

“sei già a Londra?” chiese sconcertato.

“si,ho preso il volo prima. Senti ma Britney tutto bene?” domandai preoccupato.

“beh amico forse la domanda che volevi farmi era: Non ha visto nessuno giornale vero?”

“si era questa, allora?”

“no, non sa nulla, tu però muoviti a dirglielo. Ma che hai? ti sento nervoso”

“poi ti spiego Tom. Poi ti spiego” lo liquidai veloce. Proprio non volevo parlare in quel momento.

“Rob?” mi chiamò prima che riattaccassi

“mmm?”

“non hai fatto stupidaggini vero?” chiese incerto.

“stupidaggini nel senso?” domandai io. Di stupidaggini ne avevo fatte eccome, ma forse non erano le stesse che intendeva lui.

“nel senso…cioè… tu e Kristen, non…” balbettò senza concludere la frase.

“non è successo nulla Tom, o almeno non è successo quel che temi” lo rassicurai incupendomi.

“grazie al cielo. E allora qual è il problema?” chiese sospirando.

“deve per forza esserci un problema?”

“Robert ti conosco da una vita e so riconoscere benissimo, anche solo dal tono di voce, che è successo qualcosa” disse lui pacato.

“non lo so Tom, è tutto un gran casino. All‘improvviso mi sono visto piombare addosso tutto il mio passato” dissi sfogandomi un po’.

“ah Rob, Rob! Ti faccio una domanda,ok?”

“ok”

“tu ami Britney?” mi chiese. Ma che razza di domanda era?

“certo Tom, ovvio che la amo” risposi.

“ok se ne sei così sicuro non dovrebbe esserci nessuno problema. Hai litigato con Kristen vero?” domandò ancora. Ma non doveva fare una sola domanda?

“si” risposi a monosillabi.

“lo immaginavo, poi mi racconti cos‘è successo. Hai litigato con Kristen e ci sta tutto che stai nervoso, ma perché ci stai male? Se ami Britney, perché soffrire per una lite fatta con Kris?” chiese perplesso il mio amico. Già perché stare male? Avrei voluto saper rispondere.

“beh…ecco, io…io… io non lo so” farfugliai piano.

“sei ancora innamorato di lei non è così?” domandò dopo alcuni secondi di silenzio.

“No” risposi veloce. Troppo veloce.

“sei ancora innamorato di lei non è così?” ripeté sicuro di se.

“io non lo so. Non so più nulla” e mai come in quel momento fui sincero.

“bene, è un gran bel guaio. Va da Britney dille che lavorerai con Kristen e poi… poi non lo so Robert, aspetta. Il tempo ti dirà che fare” mi consigliò.

“grazie Tom, sei un amico. Ci vediamo domani ok?”

“ok Rob e non farti mille paranoie come sempre. D‘altronde dovevi immaginarti tutto questo no? Erano 3 anni che non la vedevi, è normale essere confusi.”

“grazie” ripetei e poi riagganciai. Mi aveva fatto bene sfogarmi un po’, mi sentivo più leggero,libero. Il taxista mi informò che eravamo arrivati a destinazione, pagai la corsa e scesi raggiungendo il palazzo.

Salendo le scale iniziai a pensare a mille modi per dirle la verità. “Britney lavorerò con Kristen” mi sembrava troppo schietto, avrei dovuto girarci un po’ intorno e poi…poi avrei dovuto trovare il coraggio e dirle tutto. Accidenti che situazione!

“Amore ci sei?” urlai entrando nel mio rifugio personale. Andai in camera e posai il borsone, mi tolsi la giacca e mi avviai in cucina.

“Amoreeee” urlai ancora non avendo ottenuto risposta. Certo che la differenza di temperatura era lampante. A Los Angeles camminavo in mutande, lì a Londra, con tanto di maglietta e felpa pesante, faceva un freddo glaciale.

“sono in salone” mi rispose Britney pacata. La raggiunsi immediatamente.

“amore, mi sei mancata tantissimo” la salutai appena entrai nella stanza per poi correre ad abbracciarla. Ricambiò veloce la mia stretta e senza entusiasmo rispose:

“anche tu”

“tutto bene? Ti senti male?” domandai preoccupato. Era fin troppo pallida e aveva gli occhi gonfi. Aveva pianto?

“mai stata meglio” rispose afferrando una tazza da sopra il tavolino e dirigendosi in cucina. La seguì.

“eh allora che mi racconti?” le domandai cercando di ritardare il più possibile il momento furente.

“beh non molto. Sai? Nessuno mi ha dato tregue in questi 3 giorni. Una volta veniva Tom, un‘altra volta le tue sorelle, un‘altra volta ancora Melany, insomma mai un momento per me o per un po’ di sana tv.” spiegò lei mentre sciacquava alcuni piatti.

“ah si? Beh ti hanno tenuta compagnia” constatai soddisfatto. Erano stati davvero dei veri angeli.

“ma sai qual era la cosa strana?” mi domandò

“no cosa?”

“che tutti mi facevano la stessa domanda: tutto bene Britney? Hai letto un giornale? Cosa danno per tv? E poi Melany, oddio era peggio di una tua fan” affermò con voce esasperata.

“ah si? E perché?” chiesi ridacchiando.

“perché? Ogni volta veniva e faceva: hai sentito Rob? Ti ha detto qualcosa? Ha fatto questo? Ha fatto quest‘altro? Stavo impazzendo” farfugliò asciugandosi le mani bagnate.

“povera ti hanno esasperato, neanche un giornale ti hanno fatto leggere”la confortai segretamente sollevato. Mi avvicinai per cingerle i fianchi ma mi schivò ritornando in salone. L’avevamo davvero esasperata così tanto?

“oh si tesoro, neanche un buon giornale, questo fino a stamattina. Sai ero stufa di avere baby-sitter, così senza informare nessuno sono uscita e tu non sai che sorpresa. Una gioia infinita”mi spiegò chinandosi a prendere una cosa da un cassetto. Trattenni il fiato. Non mi piaceva per nulla quella voce.

“ah si? E…e che sorpresa?” riuscì a sussurrare.

“oh amore ti giuro che ho fatto i salti di gioia, non potevi farmi sorpresa più bella. Ma tieni, leggi tu stesso” e così dicendo mi porse un giornale e si allontanò. Beh, la copertina parlava chiaro e non c’era certo bisogno di leggere l’articolo. Il titolo bastò a farmi sprofondare nel pieno centro dell’inferno. Ero nei guai. Tom mi aveva avvisato di fare in fretta.

“Bri… Bri…io” tentai di farfugliare avvicinandomi a lei.

“zitto per piacere taci. Hai avuto 3 giorni per dirmelo, 3 dannati giorni e non lo hai fatto. Adesso cosa vuoi dire?” mi domandò pacata e sicura di se.

“volevo dirtelo da vicino, volevo farti capire che questo non cambia le cose, che io ti amo” riuscì finalmente a dire poggiandole una mano sulla spalla. Lei la scrollò via.

“non cambierà nulla Rob? Ma che caz*zo dici? Cambierà tutto. Tu cambierai, anzi sei già cambiato” urlò voltandosi a guardarmi.

“ma che stai farneticando. Sono qui Britney, ti amo non puoi dire queste cose. Io non cambierò. Non sono cambiato” la rassicurai

“oh si che sei cambiato. Appena hai messo piene in quel dannato paese ti ho sentito lontano. Alla fine le mie paura erano fondate. Sai perché dico che sei già cambiato? Perché in tutti i viaggi che hai fatto, tutte le volte che dovevano dividerci per più di un giorno, mi chiamavi in continuazione, mi cercavi, mi volevi vicina. Questa volta invece, cavolo Rob, se non ti chiamavo io, tu neanche ti ricordavi di me. Guardati, guardati allo specchio, sembri sorpreso di tutto e la cosa più brutta è proprio che no ti rendi conto di nulla” disse scuotendo la testa e voltandosi verso la finestra. Aveva ragione, inconsciamente sapevo che stava dicendo la verità. In quegli ultimi 3 giorni l’avevo trascurata, proprio lei… la mia Britney.

“hai ragione. Scusami Britney, ti prego perdonami è che ero sorpreso, non sapevo cosa fare, come dirtelo e io…” biascicai lasciando la frase incompleta non sapendo bene come concluderla.

“cosa succederà adesso?” mi domandò apatica voltandosi a guardarmi negli occhi.

“nulla,non succederà nulla. Tengo troppo a te per lasciarti andare” le risposi prendendo le sue mani tra le mie.

“e a lei? Tieni ancora a lei?” chiese ancora. Tenevo ancora a Kristen?

“io amo te” le dissi sicuro, consapevole del fatto di non aver risposto alla sua domanda.

“non mi hai risposto”

“tu sei il mio futuro Brtiney, Kristen appartiene al passato. È stata importante, certo, ma tu…tu sei tutto per me” affermai ripentendo le stesse parole che avevo detto a Kristen in macchina.

“Rob, io…io ti amo e non voglio perderti. Quando ci siamo conosciuti, quando i primi mesi non facevi che parlare di lei, non è che fossi felice di stare ad ascoltarti, ma stavi diventando importante e mi ero ripromessa di fartela dimenticare. Ci sono riuscita? Hai dimenticato Kristen?” domandò prendendomi il viso tra le mani e non abbandonando il mio sguardo.

“Io. Ti. Amo. Amo. Solo. Te” dissi scandendo ogni singola parola. Amavo la mia Britney e per nulla al mondo l’avrei abbandonata.

“quindi partiamo per Parigi?” chiese. Annuì.

“insieme” le dissi per poi avvicinare le nostre labbra e dando inizio ad uno dei nostri momenti perfetti.

Pov. Kirsten

“Kristen, Kristen amore scendi da li ti farai male” urlò dal terrazzo

“mamma mia Rob come sei apprensivo. Rilassati l‘ho fatto tante volte” cercai di rassicurarlo invano. Ero sul cornicione del terrazzo dei miei, e beata mantenevo l’equilibrio, certo se fossi caduta mi sarei fatta parecchio male, ma erano talmente tanti anni che mi divertivo a fare quella pazzia che non avevo più paura di cadere. Mi divertivo un mondo a far preoccupare i miei, ricordavo che un giorno mi trovarono seduta con le gambe a penzoloni e iniziarono ad urlare di non farlo, di non buttarmi, che qualunque cosa fosse successa era risolvibile. Risi fino a perdere il fiato.

“Scendi Kristen ho un’ ansia pazzesca.” mi supplicò ancora Rob, era davvero preoccupato.

“hai paura?”

“da morire”

“beh allora vieni a prendermi” lo provocai io continuando a camminare tranquilla. Bastava un minimo sbaglio e puf sarei potuta precipitare per 3 piani.

“s-c-e-n-d-i” scandì lui lettera per lettera.

“v-i-e-n-i a p-r-e-n-d-e-r-m-i” con mia grande sorpresa si avvicinò al balcone e facendo un lungo sospiro mi disse:

“su, dammi una mano, aiutami a salire” incurante di tutto allungai la mano per afferrare la sua, ma appena gli fu possibile attirò il mio braccio a se e in breve tempo mi ritrovai tra le sue braccia.

“ma…?” cercai di domandare ancora sorpresa.

“sei una stupida” mi rimproverò lui sospirando di sollievo.

“amore l‘ho fatto tante volte” mi giustificai sghignazzando.

“ah ma davvero? Hai tentato il suicidio quante per esattezza?” domandò e a quel punto scoppiai a ridere.

“perché ridi?”

“perché sei troppo protettivo Rob e…e perché sei buffo” dissi abbracciandolo forte.

“è perché ti amo troppo. Non voglio che ti capiti nulla” mi rispose accarezzandomi i capelli.

“ti amo anche io”

“ok, allora visto che ci amiamo vedi di non rifarlo mai più. Sei troppo importante per me e non voglio che tu esca dalla mia vita intesi?”

“come vuoi” gli promisi sfiorandogli le labbra.

“voglio che tu non esca mai dalla mia vita intesi?” stron*zate, erano tutte delle grandi stron*zate. Da dove saltava fuori quel ricordo? Ero distesa sul letto della mia camera e facevo di tutto per non pensare, ma ovviamente, come spesso accade, più ci si sforza di non pensare, più si pensa. Più ci si sforza di non ricordare, più i ricordi tornano a galla. 2 giorni e saremo partiti per Parigi, in pratica mi rimanevano solo 48 ore per capire bene come comportarmi. Rob era partito quella mattina ma non lo avevo ne visto, ne sentito, meglio così, avevo risparmiato una litigata. Possibile che fosse stato così stron*zo? Ancora non riuscivo a crederci! Pazienza avrei superato anche quella, infondo ero solo innamorata di lui no? Che volete che sia!

“Kristen? Posso entrare?” disse Nikki aprendo di poco la porta.

“beh se ti dico di non entrare mi dai retta?” le domandai.

“no”

“e allora cosa me lo domandi a fare Nikki? Entra e basta”

Ero davvero inavvicinabile in quelle ora e la cosa non mi piaceva per nulla.

“hai intenzione di uscire da questa camera?” chiese la mia amica sedendosi sul letto.

“non per ora. Ti serviva qualcosa?”

“no,non ti sentivo”

“beh se non mi sentivi è perché non sto parlando no? Insomma potevo mai parlare col muro?”

“era solo una costatazione Kris,non ti scaldare per nulla” si affrettò a dire lei.

“non mi sto scaldando” mi misi subito sulla difensiva.

“ok, se lo dici tu. Tutto bene?” mi chiese poi.

“mai stata meglio perchè?”

“perché fino ad un‘ora fa non stavi un attimo ferma e rischiavi di farmi girare gli occhi, ora sei silenziosa e mi stai facendo preoccupare” disse.

“ah ma allora non ti sta bene niente” borbottai prendendo un cuscino tra le braccia.

“come scusa?”

“non sto un attimo ferma e dici che sono troppo iperattiva e sto in silenzio e sto troppo in silenzio,insomma ma che volete tutti quanti da me?” sbottai esasperata.

“siamo semplicemente preoccupati”

“e perchè mai?”

“perché tutti abbiamo sentito le vostre urla ieri sera” mi chiarì.

“quali urla?”

“lo sai quale urla”

“ah quelle, non preoccuparti non è successo nulla. Infondo perché dovrei arrabbiarmi e starci male? Sto benissimo vedi? Una favola” e così dicendo mi alzai sul letto facendo una giravolta.

“si, proprio una favola” mi appoggiò sarcastica.

“cosa avrà mai detto il nostro caro Rob? Nulla, mi ha solo umiliata e fatto sentire ancora di più in colpa. Ah ma il signorino ha ragione, lui non centra nulla con quello che successe, ho fatto tutto io. Io l‘ho lasciato, io non ho reagito nei tempi in cui dovevo reagire, io non ho capito nulla e magari l‘ho spinto io stessa fuori la porta del hotel. Lui è un santo, lui è colui che non sbaglia mai, che si comporta di conseguenza” urlai sbracciandomi sotto lo sguardo attonito della mia coinquilina.

“ti sei sfogata?” mi domandò seriamente preoccupata.

“non ancora”

“allora continua”

“lui è perfetto, eccezionale in tutto, impeccabile. Lui è Robert Pattinson, ha la sua vita, la sua famiglia,i suoi amici,la sua ragazza e un passato. Lo sai che anche lui ha un passato? E vuoi sapere il suo passato chi è? Io, me lo ha detto lui in macchina. Io non sono altro che un lontano passato, una di quelle tante storie che non meritano di essere ricordate. Lui è andato avanti, lui riesce a trattarmi una mer*da ogni giorno, solo io sono la stupida qui. Solo io non riesco a dimenticarlo, solo io ogni volta che lo guardo negli occhi mi sciolgo e solo io sono l‘idiota ancora innamorata” urlai buttandomi a peso morto sul letto.

“come?” riuscì a chiedere Nikki dopo alcuni secondi di silenzio.

“si, hai capito benissimo. Lo amo ancora”

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Capitolo 11
*** 11- Parigi ***


buon pomeriggio tesoro, non so voi ma io non vedo per nulla un po’ di sole, anzi più che primavera mi sembra pieno inverno, per di più sto studiamo più ora che durante tutto l’anno -.-” vabbe bando alle ciance vi lascio al capitolo…e si vola a Parigiiiiiii! =D

p.s. alle recensioni vi risponderò la prossima volta, sto a casa di una mia amica gli ho chiesto il piacere di usare un attimo il suo pc per nn lasciarvi senza capitolo =D baci vi adorooooooo

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Recensite!

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11- Capitolo

Pov. Kristen

“Nikki ma quanto ci vuole?” urlai dalla camera del mio albergo parigino.

“5 minuti tesoro” mi rispose lei con voce affannata per la fretta.

Eravamo atterrate a Parigi soltanto la mattina precedente e quel giorno dovevamo cominciare le prove. Ancora non vedevo Rob,avevo fatto di tutto per evitare di incrocialo, tuttavia sapevo che non sarebbe stato tanto facile evitarlo per 4 mesi visto che avevamo le camere non solo nello stesso hotel,ma anche sullo stesso piano. Se quella non si chiamava sfortuna! Avevo incontrato più o meno tutto il cast, eravamo tutti molto giovane, a parte coloro che avrebbero dovuto interpretare i genitori, le ragazze erano favolose e i ragazzi davvero simpatici. Davvero una bella comitiva, tuttavia ringraziavo ogni secondo Nikki per essere venuta con me. Non so cosa avrei fatto senza di lei! La mia amica aveva già incontrato Robert la sera prima, proprio mentre arrivava in albero con la sua Britney. Accidenti, ci mancava solo lei a complicare il tutto! Nikki aveva detto che era davvero molto bella, ma io avevo preferito non avere una descrizione dettagliata di colei che aveva preso il mio posto. Il mio posto!

“eccomi andiamo” disse Nikki uscendo finalmente da quel bagno.

“te l‘ho già detto che sei la persona più lenta che io conosca?” mi lamentai mentre ci avviavamo alla macchina.

“si,più o meno un centinaio di volte. A che ora hai le prove?”

“mmm… alle 9” risposi.

“cioè fammi capire, tu hai le prove tra 3 quarti d‘ora e già siamo in macchina? Cosa facciamo adesso?” borbottò.

“colazione no? Mi ha detto Bridget che c‘è una caffetteria proprio davanti al set e quale modo migliore per cominciare la giornata se non con un bello croissant?” le dissi mostrandole un sorriso a 32 denti.

“e non potevamo fare colazione in albergo?”

“mamma mia che noia che sei Nikki” sbuffai.

“tu non puoi evitarlo per 4 mesi ed io non ti permetterò di trascinarmi un‘ora prima fuori dalla camera. Intese?”

“ok uscirò da sola” sentenziai scrollando le spalle e beccandomi una sua occhiataccia.

“per farti perdonare, stasera ti toccherà uscire” farfugliò guardando fuori dal finestrino l’incantevole città che avrebbe fatto da sfondo al film.

“uffa ok, basta che la smetti di lagnare” l’accontentai.

“grazie” mi disse baciandomi la guancia.

“su scendiamo che siamo arrivate” la informai parcheggiando proprio di fronte alla caffetteria “Les délices de Paris”

“solo il titolo mi mette l‘acquolina in bocca” sghignazzò lei massaggiandosi lo stomaco.

“Dai entriamo” la incitai io con una leggera risatina.

Il locale era davvero accogliente e spazioso e soprattutto già affollato. Al centro c’erano tanti tavolino e sulla destra un enorme bancone con tanti dolci, cornetti, biscotti… era il paradiso! Facemmo veloce la nostra ordinazione e poi ci accomodammo in uno dei tavoli più appartati e lontani dalla vetrina.

“strano, non ho visto nessun paparazzo in giro” commentò Nikki iniziando a mangiucchiare.

“perché ci aspettano alle 9, vedrai che tra un po’ inizieranno ad arrivare, non che fremo dalla voglia di vederli, però verranno, altroché se verranno” dissi sospirando.

“coraggio,adesso pensiamo a mangiare queste bontà” e così dicendo mi offrì un cornetto alla nutella. Muh che buono!

“ricordami di ringraziare Bridget per avermi parlato di questo posto”

“si, assolutamente”

Mangiammo per un po’ in silenzio,ognuna assorta nei proprio pensieri. All’improvviso mi venne in mente il primo giorno di prove per Twilight, non vedevo Robert dal giorno dei provini e la cosa mi metteva in ansia. Ansia che a differenza di quella di quel momento era una bazzecola.

“Inspira. Espira. Avanti Kristen non è così difficile. Inspira. Espira” erano più di venti minuti che non facevo che ripetermi di stare calma. Per la miseria avevo girato tanti altri film prima di Twilight e allora perché ero così agitata? Per lo più erano prove. Semplici prove! Il cast era fantastico, la regista esuberante ma meravigliosa, i cameraman e tutti gli altri persone gentilissime e cordiali, dove diamine era il problema? Ma chi volevo prendere in giro io? Sapevo benissimo che tutta quella tensione era dovuto al mio incontro con Robert, il mio co-protagonista. Il giorno del provino era stato tutto così strano, così perfetto e naturale che mi inquietava. Eravamo praticamente 2 sconosciuti ma che nonostante tutto sembravano conoscersi da una vita. Catherine era stata entusiasta di noi: “avete chimica, alchimia, attrazione sessuale ed è quello che mi serve” mi aveva detto felice come una Pasqua. Ma se quello fosse stato un caso isolato? Magari quando avremmo iniziato le prove tutta quella alchimia sarebbe sparita e allora via tutto: noi, la regista,il film. Santo cielo, rischiavo di andare al manicomio! Camminavo avanti e indietro per il parcheggio della scuola. Come prima cosa avremmo dovuto provare la scena del furgoncino,anche se la prima ripresa sarebbe poi stata la scena della scuola di ballo.

“Ehi ciao” mi salutò una voce sconosciuta eppure allo stesso tempo familiare. Mi bloccai di colpo ridestandomi dai miei pensieri paranoici.

“c-ciao” dissi balbettando un po’ e voltandomi a guardarlo.

“come…come stai?” mi domandò dondolando leggermente sui piedi.

“un po’ agitata ma bene. Tu?”

“agitato anche io, ma bene. Dai sarai fantastica, andiamo a salutare gli altri?” mi chiese sorridendo. E come dire di no a quel sorriso?

“certo andiamo” e stranamente la mia ansia svanì nel nulla. Con lui non mi sentivo mai a disagio.

“santo cielo! Penso proprio che non sei riuscita ad evitarlo” disse Nikki facendo scoppiare la mia bolla di ricordi.

“cosa non sono riuscita ad evitare?” chiesi confusa.

“la domanda corretta è chi non sei riuscita ad evitare.” mi sussurrò.

“perché stiamo parlando a bassa voce?” le dissi io avvicinandomi di più a lei per sentire la risposta.

“guarda tu stessa” e così dicendo mi indicò un tavolo nell’angolo opposto al nostro.

“NO” urlai tappandomi subito la bocca.

“shh…non penso tu abbia voglia di farti vedere, sbaglio?” mi chiese la mia amica.

“ah su questo può scommetterci. Forza mangia in fretta e scappiamo da qui” dissi buttandomi in bocca un enorme pezzo di cornetto e cercando di nascondermi con il menù.

“sei pazza? Rischi di affogarti così.” mi rimproverò la mia amica.

“muoviti” le ringhiai contro.

In quel tavolo lontano da noi c’erano Robert e quella che doveva essere la sua Britney. Era davvero carina dovevo ammetterlo e a prima vista sembrava simpatica. Forse e dico forse, se non sarebbe stata la ragazza di Robert poteva anche essermi simpatica, ma visto che in realtà era la sua compagna…beh diciamo che proprio non la potevo vedere.

“Kristen ma che fai? Li spii?” mi domandò divertita Nikki cogliendomi in fragrante. Avevo il menu alto fino al naso e da sotto i miei occhiali da sole cercavo di leggere il loro labiale. Ero patetica!

“ma chi io? Tse… non li sto calcolando per nulla” le risposi mettendomi a rovistare nella mia borsa.

“oh guarda come si danno la mano” sussurrò Nikki facendomi alzare la testa di scatto.

“sei assurda Kris,stavo scherzando” sghignazzò lei.

“idiota! Non è divertente” dissi offesa.

“comunque lei è simpatica, ieri ci ho scambiato 4 chiacchiere mentre Robert prendeva le chiavi della stanza” mi informò.

“bene,adesso fai amicizia con il nemico. Complimenti Nikki” mi complimentai guardandola truce.

“ehi è solo un dato di fatto” si giustificò.

“sisi, ora alzati e scappiamo prima che ci vedano.” la incitai alzandomi e afferrando la borsa. Veloci ci avviammo all’uscita, ma proprio mentre stavamo per uscire ecco che:

“Ehi Nikki” disse una voce. Già odiavo quella voce!

“mannaggia a te Nikki” ringhiai io sottovoce.

“scusa” sussurrò lei con espressione afflitta per poi dire subito dopo:

“Ehi ciao Britney. Noi vi avevo visto ragazzi” e così dicendo si avvicinò trascinandomi con se.

“Nikki,anche tu qui?” domandò Rob sorridendole. Bene, non mi aveva notata. Diedi un pizzicotto a Nikki dietro il braccio per cercai di liberarmi, ma me lo impedì.

“veramente, siamo anche noi qui” disse usando il plurale. Perché non stava zitta? Automaticamente Robert si voltò quel po’ che serviva per vedermi e il suo sorriso si congelò.

“oh” fu tutto ciò che uscì dalle sue labbra.

“già” mormorai io. All’improvviso Britney si alzò e mi venne incontro. Dovevo avere paura? Macché, forse era il contrario.

“ciao Kristen, io sono Britney. Ho sentito tanto parlare di te in passato” mi salutò enfatizzando la parola passato. Ma che simpatica acidella!

“ciao, piacere” dissi io stringendole, per cortesia, la mano ed entrando in modalità attrice.

“Allora avete visto che bontà questi dolci?” chiese lei tornando a sedersi. Robert non proferiva parola, se ne stava zitto ad osservare la scena.

“si, una delizia” commentò Nikki.

“mi squilla il telefono. Ti aspetto fuori Nikki. Si vediamo dopo” salutai tutti con una scusa e corsi fuori, lontana da quella situazione.

“ok” le sentì dire poco prima che uscissi all’aria aperta. Guardai l’orologio, mancavano dieci minuti alle 9 e se Nikki non fosse uscita entro 2 minuti mi sarei avviata.

“Uffa ” sbuffai sonoramente. Forse sarebbe stato meglio non presentarmi alle riprese e beccarmi una denuncia. Nervosa iniziai a camminare per quella strada ancora isolata. Su e giù, su e giù. Avrei tanto voluto evitare i giornalisti almeno quel giorno, ma come?

“mannaggia a me” dissi stizzita afferrando i capelli tra le mani. Se solo pensavo che fino a 2 settimane prima la mia vita era così tranquilla…

“se non li lasci rischi di strapparli dalla testa” disse una voce alla mia spalle. Non mi ero accorta di stringere ancora, in modo compulsivo, i capelli.

“ah, sei tu” dissi voltandomi a guardarlo.

“ciao” mi salutò lui accennando un sorriso.

“cosa vuoi Rob?” gli chiesi più velenosa di una vipera, d’altronde dopo la discussione avvenuta da Kellen non poteva certo aspettarsi un caloroso saluto.

“Nikki mi ha detto che si trattiene con Britney in caffetteria. Ci raggiunge dopo” mi informò indifferente. Ecco che ricominciava a fare lo strafottente.

“bene, andiamo” e così dicendo incominciai a camminare senza aspettarlo. All’improvviso il telefono mi vibrò: un messaggio.

- mentre io “socializzo” con il nemico, tu vai e riconquistalo. Penso proprio che Britney vi starà poco tra i piedi. Ho trovato “un’amica” .Nikki.-

Istintivamente mi scappò una sonora risata. Era davvero la persona più perfida che io conoscessi!

Pov. Robert

Ed eccomi lì a camminare a distanza di qualche metro da Kristen. Mi aspettavo che si sarebbe comportata così, infondo non potevo aspettarmi un sorriso dopo tutto quello che gli dissi quella sera. Che idiota che ero stato! Avevo costretto Britney ad uscire un’ora prima dall’albergo solo per non incontrarla ed invece me l’ero trovata in caffetteria. Britney non si era per nulla scomposta, anzi si era alzata a stringerle la mano e Kristen, da brava attrice, le aveva sorriso serena. Sapevo benissimo che tra loro non sarebbe mai corso buon sangue, ma se fingevano di andare d’accordo io non potevo che esserne contento. Vigliacco!

All’improvviso una risata cristallina mi fece tornare con i piedi per terra. Quanto mi era mancata quella risata così spontanea e genuina?

“c‘è qualcosa di divertente?” le chiesi mentre, approfittando del fatto che si fosse fermata, la raggiunsi.

“no nulla” rispose tornando ad essere più fredda del ghiaccio. Non si poteva lavorare così!

“Kristen, aspetta” l’afferrai per il polso prima che ricominciasse a camminare.

“che c‘è?”

“non si può lavorare così” affermai.

“ah non preoccuparti Rob, appena varcheremo quel cancello faremo finta di essere buoni colleghi con la battuta sempre pronta” mi rispose lei fissandomi dritta negli occhi.

“perché dobbiamo fare finta?”gli chiesi facendola ridere.

“perché facciamo finta? Questa è bella. Forse non te ne sei reso conto ma noi due possiamo solo fare finta”

“Kristen” sussurrai non mollando la presa dal suo polso per paura che fuggisse via.

“infondo noi non siamo amici. Lo hai detto anche tu no?” mi domandò.

“possiamo provarci” proposi.

“ci abbiamo già provato, ma siamo finiti su una terrazza a rinfacciarsi le cose e ad urlare come dei posseduti”

“e allora che intendi fare?” domandai sconfitto.

“te l‘ho già detto: sul set saremo buoni colleghi, ma appena usciremo da quel cancello ognuno per la sua strada. Meno ci vediamo Robert, meglio è per tutti” spiegò e per un momento i suoi occhi si riempirono di lacrime. Dio mio era davvero così brava a fingere? Poteva mentire a tutti, persino a Nikki, ma non a me. Io sapevo che infondo ci soffriva,che stava male.

“perché Kris? Perché non vuoi provare ad essermi amica?” gli chiesi senza neanche rendermene conto.

“perché non voglio esserti amica. Perché io non sono così falsa da fingere di accettare tutto questo” e con quelle parole si liberò dalla mia presa e si avviò verso il cancello.

Piano ricominciai a camminare anche io e appena svoltammo l’angolo ci accorgemmo dei paparazzi. Ma perché non ci lasciavano in pace? Con mia grande sorpresa Kristen si avvicinò a me e bisbigliò:

“si entra in scena collega” e poi riprese a camminare con un finto sorriso sul suo bellissimo volto. Malvolentieri la imitai, se non volevamo guai con i fotografi sarebbe stato meglio apparire sorridenti ed in pace con il mondo.

“Eccoli, eccoli” gridò qualcuno appena ci videro. In un attimo fummo circondati da giornalisti, telecamere e microfoni.

“come state ragazzi?” “vi vedo in forma” “cosa si prova a girare di nuovo un film insieme?” migliaia di domande mi rimbombavano nella testa. Avrei tanto voluto urlare di stare zitti!

“tutto bene grazie. Beh è sempre un bene lavorare con qualcuno che si conosce no?” rispose Kristen accennando un altro falso sorriso.

“Non vi vedevate da tempo, perché avete deciso di lavorare di nuovo insieme?” domandò una donna avvicinando il microfono al mio viso

“oh… beh diciamo che è stata una sorpresa” risposi sincero.

“come l‘ha presa la tua Britney?”

“bene” risposi apatico.

“beh Kristen può sempre rubarti il cuore, io sarei gelosa al suo posto” affermò una persona tra la folla. Fu Kristen a rispondere:

“io direi che Britney può stare tranquilla, non intendo portarglielo via. Io e Rob siamo colleghi, nulla di più. Ora scusate ma dobbiamo entrare” e così dicendo girò le spalle e si allontanò con me alle sue calcagna, mentre i giornalisti continuavano ad urlare domande.

“beh è andata bene no?” chiesi io sospirando.

“si” rispose indifferente.

Sarebbero stati 4 mesi da incubo se non mi fossi impegnato a farmi perdonare. Potrai mai perdonarmi Kristen?

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Capitolo 12
*** 12- Prove ***


Buongiorno tesori =D oggi niente scuola perciò ne ho approfittato per postarvi un bel capitoletto. Allora questo cappy non è nulla di che, anzi non succede nulla è solo un capitolo di transizione che mi serve per non correre troppo con la storia. Detto questo: BUONA LETTURA.

Risposte recensioni:

bika95: grazie mille… povera Britney tutte che la vogliono mandar via xdxd

Kia_Twilighter: beh qui stiamo un po’ indietro con l’aggiornamento, nell’altro forum stiamo avanti di qualche capitolo quindi è tutto più chiaro. Altri 2 capitolo di pazienza =D. grazie mille.

Crazy_La: grazie mille. Beh Rob e kristen sono sempre in simbiosi e Kristen che li spia ha fatto ridere anche me quando l’ho riletto. Nikki è una grande e Britney un po’ acidella è stata.

kristen200996: grazie milleeeeee. Rob riuscirà a trovare il modo per farsi perdonare così come farà Kris. Buona gita e divertiti, da qui il capitolo non scappa =D

SeaOfLove: grazie infinite. Allora vorrei specificare che Niki si fa si Britney come amica per aiutare Kris, ma ci si trova bene e la trova simpatica, certo se dovrebbe scegliere opterebbe senza il minimo dubbio per KRISTEN ma non le dispiace passare del tempo con il “nemico” ancora di più se serve per aiutare Robsten.

laura88: grazie infinite. Britney è stata acida non è così? -.- tuttavia dovrà ricredersi presto. Se spera che Rob stia lontano da Kristen si sbaglia, lui farà di tutto per cercare di sistemare le cose.

robsten 4 ever: grazie mille!

piccolinainnamora: grazie mille. Ho reso Nikki simpatica proprio perché sono che nella realtà a molte non piace, a me sinceramente non è ne antipatica ne simpatica,perciò visto che la storia complicata già di suo ho deciso di renderla buona. Nel film ci saranno ASSOLUTAMENTE effusioni =D

iosi: grazie milleeeeeeeee… beh nei prossimi capitoli ti consiglio di leggere tutti i dialoghi tra Britney e Robert anche perché si capiranno molte cose. Ho cercato di rendere questa ff diversa dalle altre e sono contenta di esserci riuscita =D

dendinacullen: grazie infinite *__*

ila_cullen: grazie infinite…xdxd soffri Rob soffri è stato grandioso xd

Recensite!

12- capitolo (cap di transizione)

Pov. Kristen

Come previsto i giornalisti erano arrivati ed erano anche molti. Molti e curiosi, troppo per i miei gusti. Avevamo specificato ad Harry che i mass-media si sarebbero dovuti attenere solo al film, ma a quanto pareva avevano fatto orecchio da mercante. Grandioso! Senza dimenticare che Robert era sembrato un imbecille.

“dove dobbiamo aspettare di preciso?” gli chiesi brusca. Erano più di 10 minuti che camminavano, a debita distanza, per il set e ancora non avevamo incontrato nessuno. Insomma e le prove?

“non ne ho idea, a me hanno detto qui” rispose lui bloccandosi. Perché doveva essere sempre così calmo e rilassato?

“perfetto” dissi appoggiandomi ad un palo pronta ad aspettare.

“potresti smetterla per piacere?” sbuffò lui improvvisamente. Che gli era preso? Me ne stavo praticamente per i fatti miei a 6 metri di distanza da lui e sbuffava?

“come?” chiesi alzando gli occhi dal mio cellulare.

“no dico la finisci con quest‘atteggiamento?”

“che atteggiamento?”

“da menefreghista, sbruffona ed impertinente. Ti ricordo che siamo sul set e tu mi hai chiaramente detto che a lavoro saremmo stati dei buoni colleghi. Che ne dici di cominciare ora?” spiegò irritato dal mio modo di fare. Infondo era ciò che volevo no? Fargli perdere la pazienza, inoltre più si comportava, più mi rispondeva in quel modo, più io riuscivo a dimenticare ciò che provavo per lui.

“sicuro” acconsentì io sorridendo e avvicinandomi. Lui mi guardo circospetto.

“allora Rob com‘è andato il viaggio? E la città, visto com‘è bella la città? Che ne dici stasera ci andiamo a mangiare una pizza?” domandai a raffica senza abbandonare il mio tono acido.

“ok piantala Kristen peggiori solo le cose così.” disse lui iniziando a camminare nervoso.

“come vuoi” risposi tornandomene al mio palo.

“vorresti comportarti così per 4 mesi? Tu pensi davvero che riusciremo a lavorare così? Non credere che a me diverta tutta questa situazione” sbottò.

“siamo solo noi Rob,guardati in giro vedi qualcuno? Io no, quindi non abbiamo motivo di fingere,appena arrivano faremo i carini” continuai io imperterrita.

“è già abbastanza pesante e complicato senza questo tuo modo di fare” borbottò.

“beh se proprio volevi semplificarle un po’ bastava lasciare Britney a casa” sputai io senza rendermene realmente conto. Lui si bloccò di colpo.

“sei gelosa per caso?” chiese alzando un sopracciglio. Dalla sua espressione non riuscivo a capire se la cosa gli facesse piacere o meno. Ero gelosa? Si accidenti, ero gelosa marcia.

“per niente” dissi scuotendo la testa.

“e allora perché metterla in mezzo?” domandò.

“non so,era per dire qualcosa. Non sono gelosa ok? Perché dovrei esserlo?” risposi.

“oh certo che sciocco! Dimenticavo il tuo equilibrio” farfugliò inacidito.

“ancora con questa storia? Ne abbiamo parlato abbondantemente la volta scorsa o sbaglio? Preferirei parlare del copione invece che del passato. Passato no?” dissi usando il suo stesso tono di voce.

“sei cambiata” sussurrò appena.

“sono sempre la stessa. Io” affermai sottovoce più a me stessa che a lui.

“anche io” replicò avvicinandosi fino a sfiorarmi.

“bene, allora è il nostro rapporto che è cambiato. Basta solo parlarci il meno possibile” blaterai io fissando i suoi immensi occhi azzurri.

“non lo vuoi davvero”disse poggiando le mani sulle mie spalle.

“si, lo voglio davvero Rob” mentì allontanandomi. Grazie al cielo in quel momento sentimmo dei passi alle nostre spalle.

“scusate, scusate. Sono in un ritardo assurdo ma non mi liberavo più dal traffico. Perdono” urlò una voce avvicinandosi a noi. Ci voltammo entrambi contemporaneamente e… lei cosa ci faceva li?

“Catherine?” dicemmo all’unisono.

“in persona ragazzi” rispose lei facendo un inchino.

“oh mio dio e tu cosa ci fai qui?” urlai correndo ad abbracciarla. Era almeno un anno che non la vedevo e non era cambiata affatto, anzi a dire il vero da quando girammo Twilight la sua esuberanza era solo aumentata.

“ah come sono contenta di vedervi. Ma come non sapete nulla?” ci chiese lei.

“cosa dovremmo sapere?” domandò Robert sconcertato abbracciandola.

“sarò io a farvi le prove. Sono una grande amica del regista e mi ha chiesto se potevo dargli una mano perché doveva finire di ultimare la post-produzione di un altro film. Ho accettato di buon grado appena ho saputo che la mia coppia preferita faceva parte del progetto” ci spiegò elettrizzata.

“quindi fammi capire bene. Rimarrai qui anche durante le riprese?” chiesi.

“così si dice in giro.” rispose.

“grandioso” esultò Rob ed io sorrisi.

“sapete che mi sono meravigliata quando ho saputo di voi e del film?” domandò osservandoci attentamente. Catherine era a conoscenza della rottura tra me e Rob, come tutti del resto, ma lei sapeva tutto nei minimi dettagli.

“oh lascia perdere” dissi innervosendomi di colpo. Lei si girò verso Robert.

“nessuno dei due sapeva che avrebbe lavorato con l‘altro. Diciamo che è stato un tranello” spiegò veloce lui.

“davvero?” chiese conferma lei.

“assurdo vero?” chiesi io.

“già. Ricordatemi di ringraziare Harry” sghignazzò.

“si, mettiti anche tu, brava” borbottai alzando gli occhi al cielo.

“allora mettiamo in chiaro una cosa. Così non va” decretò dopo averci scrutato per bene.

“cosa non va?” domandò Rob perplesso.

“tutto” rispose avvicinandosi a me e prendendomi per mano.

“vedi tesoro, ho letto molto attentamente il copione e voi due dovreste essere innamorati. Quindi in che mondo è mondo, due fidanzati non stanno a distanza di sicurezza” e così dicendo mi trascinò vicino a lui.

“inoltre due innamorati non hanno questa espressione da morti perciò sorridete” continuò avvicinandosi a Robert.

“tu cerca di farla sorridere e tu signorina non voglio vedere quell‘espressione menefreghista.” aggiunse.

“appena recitiamo si sistemerà tutto” la tranquillizzai.

“forse non hai capito che non basta recitare. Per interpretare una persona innamorata bisogna entrare nel personaggio e sentire di amare quella persona” spiegò lei. Come se non lo sapessi.

“ragazzi? Per piace in questi 4 mesi cercate di buttarvi tutto alle spalle ok?” ci supplicò.

“ci proveremo” rispose Robert per entrambi.

“iniziamo le prove allora?” propose lei.

“e gli altri?” chiesi.

“oggi provate solo voi.” ci informò e poi ci mettemmo a lavoro.

“ma no, secondo me qui Madleyn dovrebbe voltarsi a guardare verso la porta e poi solo dopo essersi rivoltata accorgersi dell‘auto. Insomma perché farla investire mentre lo saluta?” era più di un’ ora che discutevamo della stessa scena. Robert diceva che Madleyn doveva morire mentre salutava Derek perché era più d’effetto, io invece dicevo il contrario. Catherine ancora non si pronunciava.

“ok faremo così. In film comincia con la presentazione di quel che sarà il film, cioè mi spiego meglio: ci saranno tanti flashback che dureranno pochi secondo nella quale si vedranno alcuni pezzi di film. Il flash a quello che ho potuto capire vedrà voi da i protagonisti da bambini, quando si conoscono insomma,poi altre scene e per ultima il flash di Derek inginocchiato per la strada con Medleyn tra le braccia. A questo punto ci sarà al voce di Kristen che inizierà a parlare e dirai…avanti prova” intervenne lei.

“e dirò:< ci sono momenti nella vita in cui non ci si rende conto di che bel dono sia vivere. Ci sono momenti che dimentichiamo ma che andrebbero ricordati e ci sono quei piccoli attimi in cui ti senti la persona più felice del mondo, dove pensi di avere tutto, dove sei sicura che nessuno, neanche la più cattiva delle persona,possa portarti via la tua gioia, ma poi arriva lei e capisci che ti sbagliavi. Lei è l‘unica che ti porta via tutto, è l‘unica cosa dalla quale non si può fuggire: La morte. Mi chiamo Madleyn Werst e la mia storia non ha un lieto fine>

“benissimo a questo punto tu spieghi la situazione e poi comincia il film vero e proprio. Quindi lui ti chiede di sposarlo, tu accetto poi quando andrai via attraverserai la strada sulle strisce pedonali e a quel punto lui ti chiama, ti giri e all‘improvviso lui urla di stare attenta ma è troppo tardi. Proviamo.” disse Catherine alzandosi dalla sedia. Noi la imitammo.

“allora Rob mettiti su questa porta. Tu Kristen cammina e quando lui ti chiama girati. Pronti via.”

Feci come mi aveva detto Cath e piano cammino per la strada.

“Madleyn” mi chiamò Rob. Piano mi voltai verso di lui e sorridendo dissi:

“dimmi”

“ti amo” recitò. Quelle parole , quelle due semplici paroline, dette dalle sue labbra mi causarono un brivido lungo la schiena. Accidenti Kristen concentrati, sta aspettando una tua battuta!

“anche io” sussurrai sorridendo. All’improvviso la sua espressione cambiò trasformandosi in puro terrore.

“Attenta! Madleyn attenta!” urlò lui. Piano mi voltai alla mia destra e poi… beh poi sarei dovuta morire.

“perfetta, così è decisamente d‘effetto. Ok ragazzi per oggi basta, sono stremata” disse Cath bevendosi il suo 5 caffè.

“già sono d’accordo. Ho proprio bisogno di una doccia, Nikki questa sera vuole uscire e devo accompagnarla” mi lamentai io facendola ridere.

“CATH” sentimmo urlare all’improvviso. Parli del diavolo…

“Nikki ma dov‘eri finita? Sei sparita per 6 ore” borbottai io. Quella ragazza era una vera traditrice, mi aveva promesso di starmi vicina e di non lasciarmi mai sola con Robert e invece era scomparsa per tutto il tempo.

“oh sono stata in giro con Britney” spiegò lei strizzandomi l’occhio mentre Catherine se la stritolava per benino. Ma cosa aveva in mente quella matta?

“allora quando sei arrivata?” chiese.

“questa mattina alle 6” rispose la donna. Ma come mai Nikki non era sorpresa di vederla?

“tu lo sapevi che veniva non è vero?” le domandai.

“certo che si, ma non potevo dirtelo” di giustificò

“e perché?”

“volevo farvi una sorpresa” disse Cath indicando anche Rob che rideva a qualche metro con la sua odiosa Britney. Le sorrisi.

“questo vuol dire che sono arrivati i rinforzi” bisbigliò Nikki al mio orecchio. Guardai verso Catherine e con aria innocente mi sorrideva. Perché avevo la sensazione che si fossero coagulate?

“ehm Catherine? Ti presento Britney la mai ragazza” intervenne Robert avvicinandosi a noi.

“piacere Britney” si presentò lei allungando la mano. Non aveva una voce stridula? Vabbe io ero capace di trovarle mille difetti se mi mettevo,d’altronde quando si odia qualcuno funzione pressappoco così. Pazienza!

“piacere cara, io sono Catherine” le disse lei stringendole la mano.

“cosa avete fatto?” chiese Robert a Nikki.

“oh siamo state un po’ in giro” disse lei rimanendo sul vago. Non prestai molta attenzione alla conversazione, più che altro ero concentrata su Catherine che non la smetteva un attimo di fissare i due piccioncini, quasi a volerli analizzare.

“da quand‘è che state insieme?” chiese di punto in bianco.

“quasi due anni” esultò la ragazza.

“capito” rispose la donna lanciandomi un sguardo furtivo. Quella situazione era così familiare che senza rendermene conto la mia mente voltò a tanti anni prima. Alle riprese di Twilight, quando gli presentai Micheal.

“dai Kristen non vorrei disturbarla, al conoscerò più avanti. Andiamo in albero” si lamentò Mike mentre lo trascinavo in giro per il set in cerca di Catherine. Volevo presentarglielo.

“no Mike te la presenterò ora” dissi decisa.

“ma la conosco già, cioè non benissimo ma la conosco” spiegò.

“pazienza vuol dire che la saluterai”

“ok andiamo” si arrese i fine. Mi girai a stampargli un bacio a fior di labbra.

Grazie al cielo trovammo Catherine dopo soli 5 minuti. Era nella mensa della scuola di Forks intenta a parlare con Robert e Nikki. Stavamo ridendo tutti insieme e in giro non c’erano cameraman. Bene, voleva dire che avevano smesso di provare.

“Ehilà” dissi avvicinandomi a loro per farmi notare. Appena mi videro, Nikki e Cath mi sorrisero mentre Rob assunse una strana espressione. Avevo come la sensazione che il mio ragazzo non gli era molto simpatico e la cosa era reciproca.

“Kris” farfugliò Nikki avvicinandosi.

“Cath ti presento il mio ragazzo”

“piacere Micheal” si presentò lui allungando la mano.

“Catherine” disse lei. Dopo le presentazione la conversazione si spostò su altri argomenti, ma mi sentivo osservata, quasi sotto esame. Catherine ci stava letteralmente fissando senza preoccuparsi di poter essere vista.

“da quand‘è che state insieme?” chiese di punto in bianco.

“ehm… da una vita praticamente” rispose Mike.

“capito” disse lei guardando Robert. Dopo un po’ aggiunse:

“Robert e Kristen hanno un’ alchimia pazzesca, sembrano quasi fidanzati” rimasi completamente spiazzata da quell’ affermazione.

“c-come?” domandò Mike.

“si, sono molto affiatati e dire che si conosco da così poco tempo. Se sono vicini non riescono a non sfiorarsi” continuò imperterrita lei mentre con gli occhi cercava,ne ero sicura, di calcolare la distanza tra me e il mio ragazzo. Ma cosa voleva insinuare che sembravo più fidanzata con Rob che con Mike?

Sorrisi ripensando a quel momento. A distanza di tempo posso finalmente rispondere a quella domanda: si,Catherine alludeva proprio a quello. Fin dall’inizio aveva intuito tutto.

“tu lo sapevo, sapevi i suoi sentimenti” sussurrai senza rendermene conto.

“cosa Kristen?” mi chiese Nikki.

“niente, pensavo” la liquidai sorridendo e cercando di prestare attenzione alla conversazione.

“sapete cosa mi ricorda questo momento?” chiese all’improvviso la mia amica.

“cosa?” domandò Rob.

“a quando Kristen presentò Micheal a Catherine ” spiegò lei. Cos’è mi aveva letto nel pensiero? La guardai stranita.

“già anche a me. Avevo avuto il presentimento che a Robert non piacesse tanto Mike” disse Cath lanciando una frecciatina. La conversazione stava iniziando a raggiungere argomenti troppo spinosi.

“si in effetti ci avevi visto giusto” disse Robert passandosi una mano nei capelli. Era imbarazzato! Guardai Britney e con grande piacere notai che non era molto contenta dell’affermazione di Robert.

“ci avrei giurato. Tu glielo presentasti vero Kris?” mi chiese divertita Catherine.

“ehm, si certo” farfugliai.

Ero all’entrate del set di Twilight ad aspettare l’arrivo di Micheal, non lo vedevo da 1 mese e mi mancava, anche se volendo essere sincera, non mi era poi mancato così tanto. Non come dovrebbe mancarti qualcuno di speciale.

“Amore” mi chiamò lui ridestandomi dai miei pensieri. Corsi ad abbracciarlo.

“mi sei mancato” gli sussurrai all’orecchio.

“anche tu, da morire” rispose.

Passammo un po’ di tempo nel mio camerino a parlare di cose futile e a coccolarci, poi decisi che era arrivato il momento.

“vieni devo presentarti qualcuno di speciale” gli dissi alzandomi dal divanetto.

“chi?” domandò.

“il mio co-star. Robert.” gli spiegai. Non vedevo l’ora di farglielo conoscere, in un certo senso speravo andassero d’accordo, insomma Robert era diventato davvero un grande amico e tenevo a presentarglielo. Magari nel tempo avrebbero legato anche loro, infondo il mio vampiro era davvero simpatico! Tuttavia dovetti ricredermi dopo pochi minuti.

“Rob posso entrare?” chiesi aprendo di poco la porta della sua roulotte.

“certo tesoro entra” mi disse lui dolce. Era sempre così carino con me!

“cosa fai?”

“niente ho appena chiuso una telefonata con Tom,tu? Volevi qualcosa?” mi domandò.

“ehm veramente si. Vieni ti presento qualcuno” farfugliai agitata prendendolo per mano e portandolo fuori.

“Robert ti presento Mike, il mio ragazzo” dissi appena uscimmo dal camerino. Non so perché ma a quelle parole il suo sorriso si spense all’istante mentre Mike guardava le nostre mani unite. Immediatamente sciolsi la presa. Era diventato così naturale per me sfiorare Robert che non me ne rendevo neanche conto.

“ehm… piacere sono Rob” disse riprendendosi dallo shock iniziale.

“Micheal” si presentò il mio ragazzo. In quel momento ebbi la consapevolezza che non sarebbero mai diventati amici.

“ehilà? Terra chiama Kristen” sghignazzò Robert portandomi alla realtà.

“oh scusate ma ero soprapensiero. Nikki torniamo in albero che voglio riposare e poi stasera vediamo che fare” dissi io.

“certo, allora a dopo” si congedò lei e poi andammo via. Mentre mi avviavo alla macchina sospirai di sollievo per essere fuggita da quella situazione, ignara del fatto che quella sera le cose sarebbero cambiate.

p.s. ringrazio tutti quelli che mi seguono e non recensiscono, qulli che mi hanno aggiunto nei seguiti, preferiti e da ricordare. GRAZIE INFINITE!!!!!!!!!!

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Capitolo 13
*** 13- Aiuto i paparazzi! ***


Buon pomeriggio amoriiiiiii… come al solito sono di corsa -.-” che odioso l’ultimo mese di scuola grrrrrrr… comunque sia, iniziamo un po’ a smuovere le acque e beccatevi questo capitolo che termina con un po’ si suspance eheh xdxdxd….

p.s. grazie mille per le recensione,siete sempre gentilissime e tutte contro britney xdxd vi adorooooo.

Recensite!

13- Capitolo

Pov. Kristen

“uffa Nikki che pesantezza. Ho acconsentito ad uscire con te, ma i vestiti li scelgo io” sbottai. Era esattamente mezz’ora che metteva sottosopra il mio guardaroba.

“stasera devi fare conquiste. Rivuoi Robert? Bene te lo riprenderai ma nel frattempo ti devi divertire. Poi un po’ di gelosia non guasta no?”

“e chi ha mai detto che rivoglio Rob?” chiesi. Avevo ammesso di amarlo ancora, ma non avevo mai detto di volerlo riconquistare.

“te lo dico io. Forza indossa questi, insieme a queste scarpe” terminò uscendo dalla stanza senza darmi il tempo di replicare.

“e se mettessi le mie amatissime converse?” urlai una volta indossata la camicia e i pantaloni.

“non se ne parla. Hai delle scarpe fantastiche, usale ogni tanto” ribatte lei senza scomporsi. Io odiavo i tacchi! Per non parlare poi delle borse, per qualcuno potevano essere utili, ma per me non erano altro che fastidiose e scomode. Avvolte pensavo che forse sarei dovuta nascere maschio!

“sono pronta” dichiarai uscendo dalla camera.

“stasera farai girare gli occhi a tutti i parigini” esultò saltando da sopra la sedia manco avesse preso la corrente.

“si come vuoi. Ora andiamo?” domandai.

“apatica” mi accusò afferrando la borsa. Uscendo nel corridoio dell’albergo sentimmo uno strano mormorio e appena conobbi la voce di Rob mi bloccai all’istante.

“Kristen ma che fai?” chiese Nikki perplessa.

“non mi va di incontrarli, lascia che se ne vadano e poi usciamo ok?” la supplicai.

“come vuoi” mi accontentò. Io mi misi ad origliare la conversazione. Si,lo so che non si fa, ma era più forte di me e poi… chi se ne frega!

“ma perché no? Insomma voglio uscire” si lamentò Robert con qualcuno.

“lascia perdere amore se non possiamo fa niente” ecco la voce di Britney.

“no Britney voglio visitare Parigi.” si intestardì lui. Era come ritornare indietro nel tempo.
“Rob sono la tua manager e per il tuo bene ti dico che non puoi uscire” disse una voce che m sembrò familiare.

“appunto ci conosciamo da anni. Ti prego Stephanie faremo i bravi” la pregò lui. Stephanie? Santo cielo da quanto tempo non vedevo quella donna? La amavo incondizionatamente, era sempre stata l’unica a coprire me e Robert quando uscivamo senza consenso. Senza rendermene realmente conto corsi a raggiungerla.

“Steeeeeeeep” urlai abbracciandola.

“oh mio dio Kris da quanto tempo, come stai?” mi domandò lei senza sciogliere l’abbraccio.

“benissimo tu?” chiesi. Lei mi scostò per guardarmi meglio.

“ci credo che stai bene, sei una favola” si complimentò mentre gli altri assistevano silenziosi. Senza volerlo incrociai gli occhi di Rob e lo beccai a scrutarmi per bene. Forse Nikki aveva ragione, potevo farlo ingelosire un pò.

“dove state andando?” mi chiese la donna attirando la mia attenzione.

“niente stavamo andando a fare due passi per questa bella città,visto che l‘ultima volta che ci sono stata ho avuto poca libertà” chiarì lanciando un occhiata a Rob che sorrise in automatico.

“l‘unica volta che volevo dissuadervi a fare qualcosa. Quanto ancora me lo rinfaccerete?”domandò divertita.

“un bel po’ se non mi fai uscire ora” la provocò Robert. Ero quasi del tutto certa che Britney non sapesse di cosa parlavamo.

“non se ne parla”

“ma perché Kristen si?” domandò a quel punto Britney.

“perché non sono la sua manager” rispose stizzita Stephanie. Mi sa che Britney non le era molto simpatica!

“qual è il problema?” intervenni io facendo la finta tonta.

“il problema è che questa signora vuole tenermi rinchiuso per ben 4 mesi” sbuffò Robert.

“per il tuo bene” ribatté lei.

“dai Step cosa vuoi che gli succeda? Tranquilla” cercai di convincerla io.

“io avrei un‘ idea” disse Nikki di punto in bianco. Eh no, le sue idee non mi piacevano per nulla ed ero più che sicura che neanche quella mi sarebbe stata gradita. No, no.

“dimmi” la incitò Stephanie.

“se noi ti promettiamo che staremo tutti insieme li farai uscire?”

“in che senso?” chiedemmo io e Rob all’unisono.

“nel senso che usciremo tutti e 4 insieme” ci spiegò Britney entusiasta.

“cosa? Non se ne parla” mi feci scappare io.

“io invece la trovo un ottima idea, almeno così se i paparazzi vi inseguiranno potrete confonderli meglio” dichiarò Step. Avrei dovuto uccidere Nikki!

“ma…”cercò di ribattere Rob.

“niente ma Rob se vuoi uscire esci con loro bene, altrimenti ti chiudi in camera. Per me va benissimo” lo bloccò la manager mentre io fulminavo con lo sguardo Nikki che sorrideva soddisfatta.

“ok” accettò lui.

“perfetto allora andiamo forza” esultò Britney con la sua voce stridula. Sarebbe stata davvero una serata pessima!

“Ah Robsten?” ci chiamò Stephanie mentre scendevamo le scale. Come ci aveva chiamato? Mi girai sconvolta.

“si?” chiese Robert perplesso quanto me. Fortuna che Nikki e Britney si erano avviate!

“guai a voi se vi separate” ci minacciò per poi scomparire dietro le porte dell’ascensore. Quella donna era un vero osso duro!

“mette i brividi avvolte lo sai?” dissi voltandomi verso il mio Edward personale che quella sera era più bello che mai.

“concordo” disse scuotendo la testa.

“allora cosa facciamo di bello?” domandò Nikki mentre camminavano in religioso silenzio per la strana che fiancheggiava l’hotel. Era una situazione imbarazzante e non avevo la minima idea di che dire o fare.

“ehm… non saprei” farfugliai io.

“idem” disse Rob scrollando le spalle.

“uffa che palle al piede che siete! Su Nikki che ne dici di andare a visitare la Torre Eiffel? Non ci sono mai stata” si lamentò Britney velocizzando il passo per raggiungere Nikki.

“perfetto andiamo Britney che i simpaticoni se vogliono ci seguono” l’appoggiò la MIA amica prendendola per il braccio e velocizzando il passo. Perfetto, ci mancava solo che restassi sola con Rob, ma dico Britney non dovrebbe essere gelosa? Secondo me si fidava troppo di lui, peccato che non doveva fidarsi per nulla al mondo di me.

“che dici,visto che siamo costretti a passare la serata insieme, ci possiamo comportare da persone civili?” mi chiese lui rompendo il silenzio.

“beh non mi sembra che stiamo litigando” chiarì.

“però sai com‘è se si parla il tempo passa più in fretta”

“beh Rob, solo perché tu odi il silenzio non è detto che lo debba odiare anche io” ma perché gli rispondevo sempre male?

“quindi non vuoi essere una persona civile” non era una domanda.

“è proprio perché voglio essere civile che non voglio parlare”

“non credo di seguirti” ammise.

“se cominciassimo a parlare, finiremo senza ombra di dubbio per litigare. Il silenzio è più bello no?”

“ah fa come ti pare Kristen” sbuffò velocizzando il passo per allontanarsi da me. Grandioso! Era proprio una serata del cavolo, mannaggia a Nikki che non teneva la boccaccia chiusa. Ma a lei cosa fregava infondo? Mica era lei quella che si sentiva di troppo, non era certamente Nikki Reed a sentirsi una perfetta imbecille. No, lei chiacchierava divertita con la sua nuova amica mentre si affrettava a raggiungere la Torre Eiffel. Con tanti posti che si potevano visitare a Parigi, proprio li dovevamo andare. L’ho già detto che era davvero una serata del cavolo?

Pov. Robert

Quando si comportava così l’avrei volentieri presa a schiaffi. Insomma cosa avevo mai chiesto? Solamente una semplice conversazione, anche di lavoro, per rompere quell’orribile silenzio che si era creato. Un semplice scambio di parola, ma la signorina Stewart preferiva il silenzio! Quando avrei fatto ritorno in albergo avrei dovuto fare quattro chiacchiere con la mia agente. Certo l’adoravo ma proprio non poteva costringermi ad uscire ogni volta con una persona che mi calcolava solo di striscio…forse. E poi come cavolo le era venuto in mente di chiamarci Robsten? Se solo Britney avesse sentito sarebbero stati guai. Già, Britney! Proprio non capivo perché mi aveva lasciato solo, insomma preferiva spassarsela con Nikki invece che stare con me? Va bene che non era proprio serata, però cavolo! Mi voltai verso Kristen senza farmi notare e la osservai. Quella sera era davvero stupenda. Semplice come sempre, ma perfetta ed impeccabile. Era sempre stata bellissima la mia Kristen! Anche con quell’orribile taglio di capelli alla rockstar era stata capace di apparire sensuale e femminile. Almeno per me certo. Per quanto i paparazzi la ritenessero scorbutica, lei era sempre stata solare, allegra, i suoi occhi erano sempre gioiosi e pieni luce, anzi mi correggo, era tutto il suo essere che emanava luce. Era stata il mio sole privato. Ma in quel momento, guardando attentamente non vedevo più nessun sole brillare,anzi era come un lieve fuoco che si stava spegnendo: emanava sempre luce e calore, ma era tenue,quasi invisibile. Che fine aveva fatto la mia Kristen? Perché era cambiata così tanto da apparire fredda e menefreghista persino a me? Ricordavo ancora quella volta che chiamai Nikki, era stato circa 2 anni e mezzo fa. Esattamente 6 mesi dopo il nostro addio.

Me ne stavo seduto sul mio letto a suonare la mia tanto amata chitarra. Dopo la tournée della seconda parte di Breaking Dawn me ne ero tornato a Londra. Per almeno 3 mesi non avrei dovuto lavorare. Proprio non mi andava di prendere altri impegni, soprattutto in quel periodo della mia vita. Era passati 6 interminabili mesi da quando avevo detto addio a Kristen, sei mesi da quando non la vedevo o sentivo.

“Caz*o” sbraitai poggiando la chitarra sul letto. Neanche la musica riusciva più a distrarmi. Prima era diverso, prima bastava prendere la chitarra tra le mani per estraniarmi dal mondo, da alcuni mesi a quella parte invece neanche il suono delle corde che strimpellano riescono a cacciar via lei dai miei pensieri. La amo ancora, ma per quanto io sento amarla, l’odio e il rancore che provo mi impediscono di correre a riprendermela. Tutti dicevano che ero pazzo a buttare al vento una storia d’amore così bella e per quanto io gli spiegassi che non ero stato io a mandare tutto a put*tane, loro mi dicevano che stavo sbagliando. Non potevo e non volevo mettere l’orgoglio sotto i piedi per tornare da lei. Chissà forse le era già passato tutto e in quel momento era in giro a divertirsi. Beata a lei!

“Amico io esco vieni con me?” mi domandò Tom facendo capitoli nella stanza.

“no Tom,grazie” lo liquidai velocemente.

“dai Rob, uscire ti farà bene”

“non ne ho voglia e poi sto suonando” mi giustificai.

“ok basta, io non ce la faccio più a vederti così” sbuffò venendosi a sedere di fianco a me.

“così come?”

“senti Rob io so che non mi darai ascolto ma voglio dirti comunque qualcosa. Stai male amico, si vede lontano un miglio che ti manca perciò prendi un aereo e per il bene di tutti e due vattela a riprendere” disse cercando di spronarmi.

“e se lei stesse bene? Insomma infondo era quello che voleva”

“basta solo informarsi no?” e così dicendo mi passò il telefono.

“cosa dovrei fare con questo?”

“chiama qualcuno che le è vicino e chiedile come sta. Anzi se proprio vuoi fare una cosa buona chiama lei direttamente” e con quelle parole uscì dalla stanza lasciandomi solo.

Passai più di un quarto d’ora a decidere se chiamare lei o Nikki e alla fine optai per chiamare direttamente sul telefono di casa. Se avesse risposto lei mi sarei fatto coraggio e ci avrei parlato, se invece avesse risposto Nikki avrei chiesto a lei. Una cosa però era certa: io non sarei mai partito per Los Angeles per riprendermi Kristen, era inutile ricominciare una storia che con il passare del tempo si starebbe conclusa esattamente come in quel momento, quindi quella chiamata sarebbe servita per farmi andare avanti. Finalmente mi decisi a digitare il numero e dopo pochi squilli qualcuno rispose.

“Pronto?” disse Nikki. Tirai un sospiro di sollievo nell’ aver riconosciuto la sua voce.

“Nikki? Sono Robert”

“Rob dio mio che piacere, è più di un mese che non ti sento. Come va?” mi domandò lei entusiasta della chiamata ricevuta.

“si va avanti. Tu come stai?”

“benissimo grazie. Allora come mai hai chiamato? Non che mi dispiaccia sentirti sia chiaro, è che mi meraviglio che tu abbia chiamato sul telefono fisso”

“oh…ehm…si ecco io” io… non sapevo che rispondere. Cavolo che idiota che ero!

“volevi parlare con Kristen?” mi chiese lei alzando la voce di qualche ottava.

“è in casa?” chiesi.

“no è a casa dei suoi, ma se vuoi appena arriva ti…”

“no Nikki, volevo solo…ehm sapere come stava” la interruppi.

“oh capisco”

“ehm quindi…quindi come sta?”

“male, cioè lei dice di stare bene, ma si vede lontano chilometri che in realtà non è vero. È cambiata Robert, non è più Kristen è…diversa menefreghista. Insomma si è costruita una maschera” terminò. Ma non lo aveva voluto lei? Dannazione era stata lei a dire che non poteva più continuare e allora perché si doveva comportare così.

“Rob, ci sei ancora?” mi domandò Nikki non sentendomi parlare.

“oh si certo Nikki, ci sono. Senti grazie per tutto ma io ora devo andare,magari ci sentiamo con calma la prossima volta. Ti prego non dire nulla a Kristen di questa chiamata, volevo solo mettere una pietra sopra a tutto. Aiutala a fare lo stesso” e poi staccai senza aspettare risposta. Dovevo andare avanti e lo avrei fatto. Mi alzai dal letto, indossai le prime cose che mi capitarono a tiro e uscì di casa. Avrei chiamato Tom per strada.

Chissà come sarebbe andata se avessi seguito il consiglio di Tom e fossi corso a riprendermela. Tornai a guardare davanti a me, l’ultima cosa che volevo era farmi beccare a fissarla. Cercai Britney e Nikki con gli occhi e le vidi qualche metro più avanti ad ammirare una vetrina. Ancora poco e saremmo arrivati davanti alla Torre Eiffel. Quanti ricordi avevo di quel posto! Durante la premiere di New Moon avevo portato Kristen a visitarla e li le avevo giurato il mio amore eterno dicendole che un giorno l’avrei sposata.

“dai Robert non possiamo arrivare fino alla Torre Eiffel, c‘è troppa gente e se i paparazzi ci vedono la tua manager come minimo ci mette agli arresti domiciliari” cercò di dissuadermi l’amore della mia vita mentre correvano a perdifiato per le strada parigine.

“sta zitta e muoviti amore. Mancano solo pochi metri”

Quando arrivammo davanti alla grande struttura Kristen la fissò ammaliate ed io… beh io fissavo lei, per me era mille volte più incantevole di quell’ammasso di ferro.

“Saliamo?” le domandai e lei per tutta risposta annuì. Quando fummo arrivati in cima ci fermammo ad ammirare il panorama. Da li su si vedeva davvero tutta la Francia.

“Ti amo Kristen, ti amerò per sempre non dimenticarlo mai” le sussurrai all’orecchio cingendole, da dietro, i fianchi.

“ti amo anche io Robert, mi hai cambiato la vita e non sto scherzando” rispose voltandosi a stamparmi un bacio.

“e tu l‘hai cambiata a me” le dissi mentre ritornava ad ammirare il paesaggio.

“stasera è il cielo è bellissimo” sussurrò a pena.

“mai quanto te amore mio. Mai quanto te” mi complimentai.

“Rob?”

“si?”

“un giorno, se tutto dovesse finire, ti prego portami sempre nel cuore perché io lo farò” pronunciò quelle parole con le lacrime agli occhi. Il solo pensiero di allontanarmi da lei mi lacerava il cuore.

“Kristen questo non accadrà mai. Io non ti lascerò mai e un giorno, quando tutto questo grande putiferio sarà finito, ti sposerò” la rassicurai avvicinandomi a baciarla.

E l’avrei sposata davvero se non avesse voluto mettere fine a tutto. Chissà se mi portava ancora nel cuore come aveva detto, io certamente lo avevo fatto. Kristen era ancora nel mio cuore e probabilmente ci sarebbe rimasta per sempre.

“Santo cielo!” esclamò Kristen ridestandomi dai miei pensieri. Mi voltai a guardarla per vedere cosa l’avesse terrorizzata tanto.

“Kristen che succede?” chiesi.

“santo cielo Rob guarda li? Sono tantissimi” disse indicando il punto dove guardava lei. Affinai lo sguardo per osservare e… quanti cavolo di paparazzi ci stavano inseguendo?

“oh… oh mio dio!” esclamai anche io. Mannaggia a me e alla mia avversione verso le guardie del corpo. I paparazzi si stavano avvicinando ed io già riuscivo a sentire le loro voci.

“Fermi Robsten, fermatevi” “eccoli li vedo” “si, sono proprio loro” “sono usciti insieme”

Accidenti dovevamo scappare. Nikki e Britney si stavano avvicinando svelte, evidentemente anche loro si erano accorti della folla. Senza pensarci troppo su mi avvicinai a Kristen afferrandola per il polso.

“forza Kristen corri, scappiamo” la incitai strascinandomela dietro di me e ignorando la voce della mia ragazza che mi chiamava. Dovevamo scappare, a Britney ci avrei pensato poi.

“Rob? Dove stiamo andando?” urlò Kristen affannata.

“non lo so” risposi senza smettere di correre.

“eccone altri. Oh dio ma quanti sono?” mi voltai verso destra e mi accorsi di altri giornalisti. Ma che cavolo! Mi sembrava di essere tornato indietro di almeno 3 anni.

“vieni entriamo qui” e così dicendo la spinsi in un albergo. I paparazzi più vicini riuscirono ad entrare nella hall, ma noi fummo più veloci di loro e senza pensare ad direttore dell’albergo che ci urlava di fermarci, spinsi Kristen nel primo ascensore libero e premendo un pulsante feci chiudere le porte. Eravamo salvi! Anni e anni di allenamento.

“ce l‘abbiamo fatta” dissi a fatica.

“si, ma ci aspetteranno di sopra” mi fece notare lei mentre si sedeva sul pavimento del piccolo abitacolo. Come potevamo fare? All’improvviso un’ idea.

“non soffri di claustrofobia vero?” le domandai pur conoscendo al risposta.

“no” disse perplessa.

“bene” e così dicendo premetti il tasto STOP bloccando l’ascensore.

“ma che hai fatto?”

“staremo qui fin quando Stephanie non verrà a prenderci” le chiarì sedendomi anche io e mandando un messaggio alla mia manager. Adesso il problema era soltanto uno: saremmo riusciti a non ucciderci e a cercare di migliorare la situazione?

“Kristen?” la chiamai.

“mmh?”

“perché sei cambiata così tanto?” le chiesi di punto in bianco.

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Capitolo 14
*** 14- Chiarimenti ***


Buon pomeriggio a tutti tesori, come state? Io molto meglio, la scuola sta per terminare così ho più tempo da dedicare a voi e alle mie fan faction. Penso proprio che riuscirò a postare frequentemente in modo da mettervi in apri con l’altro forum dove ho pubblicato qualche capitolo in più. Non so se ho risposto a quella recensione, comunque non sono iscritta a nessun forum di Robsten, ma pubblico la storia in un forum di Twilight. Quindi se vedete in giro questa storia in un forum Robsten fatemelo saere che non l’ho pubblicata io. Bene detto questo passiamo alle vostre recensioni.

p.s. la storia inizia a farsi interessante e tra un po’ Robert avrà del filo da torcere. Ma ve lo immaginate Robert Rosicone? ahahahah

RISPOSTE:

piccolinainnamora: grazie mille come sempre, innanzitutto volevo dirti che la mail l’ho appena letta. Ti ringrazio per l’avvertimento ho letto il prologo e non mi sembra simile, continuerò comunque a seguire per vedere come va avanti ;) passando alla storia poso dirti che hai proprio ragione: tutti sanno che devono stare insieme tranne loro, anche Britney lo sa ma fa finta di niente. Baci.

crista: mmm…diciamo che il riavvicinamento c’è anche se non quello che serate voi. =D

4 ever io: Grazie milleeeeeeeeeeeeeee =D

Crazy_La: grazie milleeeeeeeeeeeeeee mamma mia i tuoi commenti sono sempre fantastici, non so come ringraziarti. Allora Step è una grande e con il suo arrivo siamo a Kristen 1 Britney 0 xdxdxd… in effetti la ragazza è un po’ tonta, io certamente non lascerei il mio ragazzo (ancor meno se si chiama Robert Pattinson) in compagnia della sua ex (e se si chiama Kristen Stewart ancora peggio) quindi…beh a finale i guai se li cerca. Rob è un romanticone quanto ricorda le cose e l’ascensore beh…. =D

kristen200996: grazie mille Kristen… hai perfettamente ragione, sul foru è scomodo trovare i capitoli.

Kia_Twilighter: ahahahah prima o poi arriverà anche la scena ad alta temperatura e li ti voglio eheheh…. Grazie infinite =)

bika95: grazie milleeeee =D mmmh Britney rimarrà ancora per qualche capitolo =D

ila_cullen: grazie mille ilaaaaaaaa…. Beh io non vado pazza per i paparazzi, ma in questo caso li amo anche io =D

laura88: mahahahahah povera Britney. Scusate se vi ho lasciato così, ma l’attesa rende tutto più bello. Hai proprio ragione entrambi cercano di nascondere i loro sentimenti, chissà che questo ascensore non sistemi un po’ le cose. Baci.

ledyang: grazie mille letyyyyyyyyyy… muahahahah non sai cosa la mia mente ha pensato. Tu vuoi un bel bebé? Beh io ho pensato che prima c’è bisogno di una cosuccia xdxd Fiò sa ma se te lo dice l’ ammazzo, insomma Kristen dovrà pur vendicarsi no?

Rosellina89: grazie infiniteeeeeeeeee!

Recensite!

 

14- Capitolo

Pov. Kristen

“perché sei cambiata così tanto?” mi chiese di punto in bianco.

“come scusa?” domandai interdetta.

“perché sei così diversa?” ripeté.

Cosa dovevo rispondergli? Sai Rob sono così a causa tua? Oppure: Ancora non ti sei accorto che ti amo ancora? No, non lo avrei mai fatto.

“sono sempre la stessa Robert” mentì sviando il suo sguardo.

“non è vero. Tu non sei più la mia Kristen” mi contraddette lui. La sua Kristen! Da quanto tempo non mi chiamava più così? Tanto, forse troppo tempo.

“si invece Robert,sono sempre io”

“avanti Kris, dovresti saperlo ormai che puoi prendere in giro tutto tranne me” ribatté. Sapeva che mi teneva in pugno.

“guarda che abbiamo tutto il tempo e se non parli, io mando un messaggio a Stephanie e le dico di venire più tardi” aggiunse poi non vedendomi proferire parole. Forse avrei fatto meglio a dire che ero claustrofobica. Stupidi paparazzi rompiscatole!

“uffa. Dici che sono cambiata? Avanti allora illuminami: cosa c‘è di diverso in me?” gli domandai sbuffando. Ma tu guarda, per colpa di Nikki, in che situazione mi ero cacciata!

“cosa c‘è di diverso in te? Tutto, tutto tranne il fatto che non riesci a mentirmi. Come quella volta che volevi farmi una sorpresa ricordi?” mi chiese e istintivamente sorrisi.

“Altroché se ricordo” sussurrai ed entrambi ci perdemmo a ricordare quel momento.

Quel giorno era il 13 maggio. Un giorno come un altro per alcuni, ma per me era diverso. Quel giorno era nato Robert. Il mio Robert! Avevo intenzione di prepararmi una bella sorpresa ma quello voleva dire stargli lontana per un bel po’ e soprattutto evitare il suo sguardo. Potevo mentire a tutte le persone del mondo, ma quando si trattava di dire una piccolissima bugia a lui mi riusciva impossibile. Come quella volta che dissi di dover andare da mia madre ed invece avevo bisogno di uscire da sola per comprargli il regalo di natale. Fui davvero soddisfatta del fatto di essere riuscita a non dirgli la verità ma dovetti ricredermi quando nel bel mezzo del traffico di Los Angeles gli inviai un messaggio:

-non sono andata con mia madre, dovevo uscire sola a comprarti il regalo per natale. Ti amo-

Insomma era più forte di me…mi veniva l’ansia!

“Kristen dove vai?” mi chiese lui uscendo dal bagno della mia camera d’albergo.

Eravamo a Vancouver e dovevamo cominciare le riprese di Breaking Dawn parte I.

“chi io? Da nessuna parte” farfugliai fissando il mio cellulare.

“e perché hai preso la borsa allora?” domandò alzando un sopracciglio.

“Oh! No è che devo…si devo andare con Ashley a comprare…delle magliette” tentennai.

“delle magliette?”

“beh che c‘è di male a comprare delle magliette?” domandai retorica per poi aggiungere:

“vabbe ora vado eh? Ciao a dopo amore” e corsi verso la porta.

“ehi ma non puoi lasciarmi solo il giorno del mio compleanno e poi sono le quattro di pomeriggio è presto” si lamentò.

“prometto che faccio presto. Ciao amore ti amo” dissi chiudendomi la porta alle spalle.

“Ok Kristen sei stata bravissima” mi complimentai con me stessa.

Le successive ore furono per me un vero incubo. Avevo un peso sullo stomaco che non accennava ad andarsene e per di più mi sentivo completamente in colpa per averlo lasciato solo tutto quel tempo senza mai chiamarlo.

“uffa Kristen devi fargli questa sorpresa? E allora smettila di agitarti” mi rimproverò più volte Ashley, la quale quasi mi strozzava quando tentai di mandare il mio solito messaggino liberatorio. Alle 8.30 pm tornai finalmente in albergo e dissi a Ash di portare tutto l’occorrente nella suite che avevamo prenotato. Avevo l’intenzione di ornarla di petali di rose e candele, riempire la vasca idromassaggio e ordinare un piccola cenetta. Insomma qualcosa di tremendamente romantico.

“Oh finalmente! Iniziavo a darti per dispersa” sbuffò Rob quando mi vide varcare la soglia della camera.

“oh che sarà mai un po’ di ritardo. Comunque poso questo e torno ad uscire” lo informai sgusciando di nuovo verso la porta.

“Eh no signorina!” mi ammonì afferrandomi il polso.

“cosa?”

“perché ti comporti così? Ti ho fatta arrabbiare? È il mio compleanno” si incupì. Oh dannazione non poteva fare così!

“no ma cosa dici. Devo solo fare una cosa e torno. Promesso”

“bene” mormorò lasciando la presa e permettendomi di uscire.

Un passo. Due passi. Tre passi. Quattro passi… al undicesimo passo feci dietro marcia e corsi a ribussare alla porta.

“Kristen ma cosa…?” cercò di domandare Rob quando aprì la porta, ma lo bloccai.

“voleva salire nella suite e farti una sorpresa per il tuo compleanno per questo oggi non sono stata con te e adesso stavo andando sopra per posizionare tutto e…”

“shhh va bene,sei buffissima quando mi menti.” mi interruppe posandomi un dito sulle labbra.

“uffa! Mai una volta che riesco a farti una sorpresa” mi lamentai.

“ma la cosa più bella che io possa desiderare è non avere segreti con te quindi…”

“quindi?” lo spronai.

“quindi andiamo di sopra e prepariamo tutto insieme” terminò.

Fu la serata più bella della mia vita!

“ahahahah mio dio eri fantastica!” esclamò Rob ridendo di colpo seguito a ruota da me. Ed ecco che tornava ad essere il solito Rob!

“si era tremendamente frustante non saperti mentire” commentai cercando di portare il discorso ben lontano dal mio modo di fare.

“ed io invece ero contento che non mi mentissi, cosa che non posso dire ora. Kristen non cercare di sviarmi voglio una risposta. Perché sei cambiata?”

Ah quando voleva una cosa proprio non riusciva ad arrendersi! Mi limitai a crollare le spalle.

“sei così diversa. Ad esempio prendi il tuo modo di fare: tutti ti giudicavano fredda e distaccata, avvolte anche scorbutica e antipatica ma io sapevo che non era così. Io vedevo che non era così. Accidenti Kristen i paparazzi scambiavano la timidezza per sfacciataggine ed oggi…beh oggi anche io lo penso. Con le persone che conosci se sempre stata espansiva, solare e allegra, da quando ti ho rincontrata invece ho notato che hai messo un freno a tutto. Come se avessi paure di esporti. Perché Kristen? Perché non sorridi più come pochi attimi fa? Cosa ti ha cambiato?” le parole gli uscirono spontanee e veloci senza preoccuparsi di potermi ferire o altro. Robert era sempre stato così: quando c’era bisogno di una bella strigliata si faceva coraggio e mi parlava. Sconfitta abbassai il capo. Non potevo ribattere a tutte quelle affermazioni per il semplice fatto che era tutto vero. Negli ultimi 3 anni era davvero cambiata tanto. Era come se avessi creato una sorta di guscio protettivo: la vera Kristen viveva ancora dentro di me, ma aveva paura di mostrarsi al mondo per timore di essere respinta ancora una volta. Ogni tanto tornavo la ragazza di un tempo, ma solo con quelle persone che ritenevo sincere ed incapaci di ferirmi, come Nikki per esempio.

“non lo so Rob” sospirai dopo un po’. Non volevo dirgli la verità. Non mi andava di dirgli che la fonte del mio drastico cambiamento era stato lui. Lui e il suo addio.

“io…io non lo so” ripetei chinando il capo. All’improvviso una mano lunga e affusolata si posizionò sotto il mio mento costringendomi ad alzare il volto.

“Ehi guardami Kris. Come… come fai a non saperlo? Non vuoi dirmelo non è così?” mi domandò fissandomi dritto negli occhi. Un attimo, un interminabile attimo, i nostri sguardi si fusero in uno solo e come per magia il resto scomparve e come accadeva sempre ogni qualvolta incatenava i miei occhi nei suoi, sputai la verità.

“si, non voglio dirtelo” biascicai cercando di deviare lo sguardo ma mi fu impossibile.

“è colpa mia? È colpa mia Kristen? Dimmelo ti prego” mi supplicò. Annuì con il capo mentre nella mia mente arrivò il vivido ricordo di quel periodo della mia vita.

3 mesi. Erano passati 3 mesi da quella maledetta serata. Non vedevo, né sentivo Rob da ben 3 dannatissimo mesi. Anzi, a dire il vero non sentivo e vedevo da 3 mesi un bel po’ di persone. Proprio non mi andava di uscire e divertimi, non avevo la forza di farlo. Le uniche persone che sentivo erano Ash, Jackson, ogni tanto Taylor e la mia famiglia, oltre ovviamente a quei due rompiscatole di Kellen e Nikki. Insomma ogni scusa era buona per darmi fastidio, certo loro lo facevano per il mio bene ma io non volevo essere aiutata. Com’è che si dice? Ah si: “chi è causa del suo mal pianga se stesso” ed io lo stavo facendo. D’altronde era tutta colpa mia no? Ero stata io a sbottare ed ero stata io a distruggere la nostra storia. Era incredibile come tutto fosse cambiato, come anche un semplice gesto si fosse modificato. Non avere più Robert nella mia vita mi aveva lasciato un senso di vuoto ed inutilità. Quando c’era lui era tutto più bello, tutto acquisiva significato, anche una semplice colazione o una stupida chiamata. Tutto era diverso. La mattina mia alzavo sempre col sorriso sulle labbra, mi guardavo allo specchio e vedevo la mia pelle sempre un po’ tinta di rosso e mi miei occhi sempre un po’ più lucidi e brillanti del normale. In quel periodo invece i miei occhi erano si lucidi, ma per le migliaia di lacrime che avevo versato. Quando leggi il copione di New Moon quasi stentavo a credere che si potesse soffrire in quel modo per amore, anzi a dirla tutta ritenevo Bella una ragazza priva di voglia di vivere e pronta a trovare qualsiasi appiglio per soffrire. Criticavo il mio personaggio dicendo che se fosse stata una ragazza sana di mente si sarebbe buttata nelle braccia di Jacob ed invece dovevo ricredermi. Era come se stessi rivivendo la stessa situazione con la differenza che quella era la realtà. La mia realtà. Mia madre era ogni giorno più apprensiva e Nikki aveva paura di alzare un po’ più la voce per timore di vedermi versare altre lacrime. Nessuno riusciva a tirarmi fuori da quello stato catatonico, qualunque modo loro usassero non serviva a nulla. Mi prendevano con le buone, con le cattive, con dolcezza, sicurezza, tutte, le avevano usate tutte. Ormai erano disperati, fin quando un giorno non mi svegliai da quella depressione. Erano quasi 4 mesi che ero in quello stato, stavo vedendo un programma tv quando diedero la notizia di Rob:

“il giovane attore sembra essersi divertito ieri sera con i suoi amici. Era da tanto che non lo si vedeva in giro e cominciavano a preoccuparci. Beh possiamo finalmente annunciare a tutti che, come si vede dalle foto, il nostro Pattinson sembra essersi finalmente ripreso dalla brutta rottura con la Stewart”

Un moto di rabbia si impossessò di me. Perché io dovevo stare male quando lui andava in giro a divertirsi e a ridere con tutti? Da quel giorno tornai alla mia solita routine, con una sola differenza: io ero cambiata. Mai più nessuno mi avrebbe fatto male come aveva fatto lui.

Sorrisi amaramente ripensando a quel periodo, poi sospirai e cominciai a parlare. Avevo seriamente bisogno di sfogarmi e per quanto sapessi che prima o poi mi sarei pentita di aver parlato proprio con Rob non potei farne a meno.

“sai quando te ne sei andato è come se mi fosse crollato il mondo addosso. All‘improvviso era come se non avessi più nulla,come se fossi sola. Sapevo benissimo che ero circondata da persone che mi volevano bene, ma quello non annullava il senso di vuoto che si era impossessato di me. Quando hai varcato la soglia di quel albergo e mi hai detto addio, non è uscito dalla mia vita solo Rob il mio fidanzato, ma andandotene ti sei portato con te anche Rob il mio migliore amico, Rob il mio confidente, la mia fonte di divertimento e beatitudine. Tutto scomparso. Sono stata male per un bel po’ ed è inutile che io continui a mentire negando tutto. Sono stata male davvero Rob, avevo come la sensazione di non essere completa. Mi sentivo persa, poi un giorno vidi una tua foto. Ti stavi divertendo in un pub con i tuoi amici, sorridevi ed eri felice o un po’ brillo non so dirtelo. Quel che so è che da quel giorno tutto cambiò. Io non volevo essere l‘unica a soffrire così ripresi in mano le redini della mia vita e mi buttai a capofitto nel lavoro e appena potevo mi svagavo un po’, facendo di tutto per non pensare a te. Il risultato è questo che hai davanti. Sono diventata ostile e selettiva con tutti. Mi sono creata uno scudo che serve per difendermi da tutti. Non voglio stare di nuovo male come allora Rob. Non voglio” gli raccontai tutta la verità e appena ebbi finito di pronunciare l’ultima parola sospirai di sollievo. Era come se mi fossi tolta un peso da dosso, mi sentivo più leggere. Serena. Robert si avvicinò di più a me e con una mano spazzò via le lacrime che copiose scendevano sul mio volto. Non mi ero neanche accorta di aver cominciato a piangere.

“scusa” bisbigliò al mio orecchio attirandomi a se e abbracciandomi forte. In quel momento, fra le sue braccia mi sentivo bene, a casa. Non volevo più uscire da quell’ascensore e sperai con tutta me stessa che i paparazzi non si stufassero e tornassero a casa.

“è banale dirtelo ma mi dispiace” continuò lui stringendomi ancora di più al suo petto.

“stupide lacrime” borbottai contro il suo petto e lui rise accarezzandomi i capelli.

“hai sempre odiato mostrarti debole. Ma sei sciocca perché le lacrime non ti rendono debole” sussurrò e riuscì a farmi sorridere.

“anche io sono stato male sai? Proprio come te” sospirò ed io mi scostai un po’ per guardarlo negli occhi.

“mi sei mancato così tanto” mormorai buttandogli le braccia al collo e abbracciandolo.

“non so come ho fatto a vivere 3 anni senza i tuoi abbracci” dissi e ancora una volta fui sincera. Sentivo che la vecchia Kristen stava ritornando e ne ero felice.

“Beh,hai avuto gli abbracci di Kellen” scherzò lui per alleviare la tensione.

“oh fidati non c‘è paragone. Lui mi stritola” mi lamentai facendolo scoppiare in una fragorosa risata.

“anche tu mi sei mancata Kris e anche le tue coccole”sussurrò dopo essersi ripreso.

“beh a quello ci ha pensato Britney” mi feci scappare dalla bocca e ringrazia il cielo per avere il viso nascosto nel incavo del suo collo.

“non tutte le coccole sono uguale e tu sei una maga delle fusa. Peggio di un gatto”

“miao!” miagolai e gli altre risate. Mi era mancata davvero tanto quel senso di beatitudine e spensieratezza.

“ti voglio bene mia piccola Kristen” bisbigliò al mio orecchio mandando il mio cuore il tilt.

“anche io” risposi. Poco mi importava che fuori c’era Britney ad aspettarlo,in quel momento mi sentivo io la donna più importante della sua vita. Io e nessun altro.

“Rob? Pensi che Britney si arrabbierà se non ci scanniamo più?” domandai dopo alcuni minuti di silenzio. Nel frattempo ci eravamo ricomposti ma continuavamo a tenerci la mano.

“no, sa quanto tu sia importante per me” disse.

“e poi la ami no? Quindi non deve preoccuparsi” e il mio fu più un sospiro che altro.

“già, io la amo” disse più a se stesso che a me.

“comunque ti piace qualcuno? Innamorata?” domandò cambiando veloce il discorso. Avrei tanto voluto rispondere: -Si Rob, sono ancora innamorata di te, ma tu ami un’altra- ma non lo feci perciò mentì.

“no, nessuno” dissi con un filo di voce e lui mi sorrise.

Guardando l’orologio notai che era passata più di un’ora. Un’ora!

“è quasi mezzanotte” mormorai.

“quante cose sono cambiate in 60 minuti” sospirò sollevato lui.

“già”

“Kristen?”

“si Rob?”

“mi chiedevo…si insomma, che ne dici di ricominciare da capo. Torniamo ad essere amici come un tempo ti va?” domandò spiazzandomi.

Amici! Non mi andava di riperdere Robert proprio quando lo avevo ritrovato perciò soppesando i pro e i contro, decisi che se proprio non volevo riperderlo mi sarei dovuta accontentare di essergli amica…per ora. Infondo era cominciata in quel modo la prima volta no?

“si,mi va” dissi.

“quindi amici?” chiese.

“Amici” risposi e lui mi abbracciò felice.

“non abbandonarmi più, ti prego” sussurrai.

“mai più. Te lo prometto” mi rassicurò baciandomi la guancia.

In quel momento le porte dell’ascensore si aprirono mostrandoci una Stephanie che sorridente ci osservava abbracciati.

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Capitolo 15
*** 15- Felice! ***


Ahahahah scusatemi tanto ragazze ma prima ho fatto un casino, non mi sono resa conto di aver postato il capitolo di Soli a metà qui, quindi per farmi perdonare vi posto un nuovo capitolo.

p.s. purtroppo vado di corsa quindi risponderò alle vostre recensioni appena posso. GRAZIE MILLE A TUTTE =D

Recensite!

 

15- Capitolo

Pov. Robert

Ancora non riuscivo a credere a quello che era successo. Avevo davvero ritrovato Kristen? Mai avrei sperato una cosa del genere e soprattutto mai avrei immaginato che quella serata, iniziata tanto male, si sarebbe conclusa in quel modo. Riavere Kris tra le mie braccia era una sensazione straordinaria ed indescrivibile. Mi sentivo appagato ed in pace con il mondo, ma soprattutto intero. Si intero era la parola giusta. Per 3 anni della mia vita mi ero sempre sentito incompleto, sapevo che mi mancava qualcosa ma non avevo mai voluto ammettere che quel che mi serviva per stare bene era avere Kristen. Sapere che aveva sofferto a causa mia, venire a conoscenza che la fonte di quel cambiamento ero stato io mi aveva fatto sentire un mostro. Un essere ignobile che meritava le più atroci delle torture. Mi ero sempre ripromesso che non le avrei mai fatto versare lacrime per me ed invece ne aveva versate molte più di quante ne meritasse. Mi odiavo per averle fatto del male e per quanto anche io avessi sofferto per le sue decisioni, non volevo che ciò ricapitasse. Se per Kristen la nostra relazione era stata fonte di turbamento in passato, quello non voleva dire che lo sarebbe stata anche la nostra amicizia. Certo poteva sembrare assurdo tutto quello, ma io volevo davvero riavere Kristen nella mia vita e se quello significava averla solo come amica, beh mi sarei accontentato. E poi ero già stato suo amico in passato e lei era davvero stata fantastica e speciale. Tuttavia per quanto cercassi di pensare al nostro rapporto come un qualcosa di fraterno, proprio non ero riuscito a trattenere un sospiro di sollievo quanto aveva confessato di non essere interessata a nessuno. Non sapevo il perché ma in fondo al mio cuore speravo ancora di essere al primo posto per lei. L’uomo più importante della sua vita, perché lei era quello per me. Unica ed insostituibile.

“ehm se volete passo più tardi” propose la mia manager distogliendomi dai miei pensieri. Ero ancora stretto a Kris.

“mmmh…si ok” ridacchiai sciogliendo l’abbraccio.

“si Step passa dopo” mi appoggiò Kristen asciugandosi una piccola lacrima. Istintivamente le sorrisi accarezzandole il viso. Mi era mancato davvero quel contatto con la sua pelle.

“mi sono persa qualcosa?” chiese perplessa la nostra salvatrice mentre ci aiutava ad uscire da quel piccolo ascensore. Dovevo davvero tanto a quel abitacolo di 2 soli metri.

“però li hai fatti proprio scappare tutti.” mi complimentai guardandomi in giro. Non c’era neanche 1 paparazzo,incredibile!

“beh Rob è la migliore ricordi?” mi rammentò Kristen ridendo. Ecco,quella era la vera Kris!

“mmmh si,ora che mi ci fai pensare è vero, lei è la migliore” concordai.

“ehm…ehm sentite Robsten cos‘è successo?” domandò ancora non avendo ottenuto risposta.

“ci chiamiamo Robert e Kristen” gli ricordò Kris indicandoci.

“Robsten cos‘è successo nell‘arco di 1 ora?” ripeté lei fregandosene fortemente.

“nulla, cosa vuoi che sia successo?” risposi facendo l’indifferente.

“ci siamo soli ritrovati” aggiunse Kris ed io le circondai le spalle con un braccio. Gesto del tutto automatico e naturale.

“voi…oh mio dio vuoi siete…?” la mia manager stava andando in tilt ed ero quasi del tutto sicuro che aveva frainteso, perciò mi affrettai a chiarire:

“siamo amici” e a quel punto la sua espressione di beatitudine si trasformò in puro stupore. Si, aveva davvero frainteso!

“voi cosa?”

“è così assurdo?” chiese Kristen intimorita.

“ehm…uhm altroché se è assurdo” rispose lei sincera. Quella donna non aveva peli sulla lingua!

“siamo già stati amici, quindi non vedo dov‘è lo stupore” affermai io mentre scendevamo le scale.

“si ma…? Oh lasciate perdere. Torniamo in albergo prima che mi scoppi la testa.” si arrese.

“che situazione assurda” le sentì sussurrare dopo.

“sarà assurda ma sia felici” dissi e Kristen annuì.

“bene Robsten, per ora pensiamo a tornare in albergo che ho lasciato due pazze scalmanate che si agitavano non sapendo dove vi foste cacciati. Nikki era più elettrizzata che altro, ma Britney, beh lei rischia di impazzire e non penso che c‘entrino i paparazzi” ci informò lanciando un furtivo sguardo a Kristen.

Accidenti, avevo quasi del tutto rimosso l’esistenza di Britney nella mia vita e la cosa non mi piaceva per nulla. Quando stavo con Kristen tendevo a dimenticare un bel po’ di cose, come il fatto che ero fidanzato per esempio.

Dopo pochi minuti arrivammo in albergo e solo quando scesi dalla macchina realizzai davvero quello che sarebbe successo da quel momento in poi. Kristen-Britney-Robert non era una bella coordinazione ma non potevo davvero farne a meno e… beh Britney avrebbe dovuto accettarlo.

“tutto bene?” mi chiese Kristen accarezzandomi una spalla.

“si,benissimo” risposi facendole un bel sorriso sghembo. Il suo preferito.

“Rob neanche un‘ora fa mi hai detto che non so mentirti, beh ti confesso una cosa: neanche tu sai farlo” bisbigliò all’orecchio.

“è che… oh niente tutto bene”

“ehi se tu…se tu hai paura di Brtiney possiamo, oh insomma possiamo far finta di nul…”

“no. Non permetterti di concludere la frase. Tu farai parte della mia vita. Sei importante Kristen.” la interruppi prendendole il viso tra le mani. Lei annuì.

“ehm,ehm mi dispiace interrompervi di nuovo ma entriamo?” domandò la mia manager indicandoci l’entrata dell’albergo.

“entriamo” sussurrai.

Quando entrammo nella hall sembrava tutto tranquillo,quello fino a quando non raggiungemmo il nostro corridoio. Brtiney camminava agitata per tutto il perimetro del corridoio, Nikki invece, si limitava ad alzare gli occhi al cielo osservandola da una finestra.

“Bri se non la smetti di camminare avanti e indietro prendo una corda e ti lego a quella colonna” sbuffò esasperata Nikki. Evidentemente non si erano accorti di noi!

“tu non capisci. Hai visto quanti paparazzi erano?” era davvero preoccupata.

“ci sono già passati.” disse con il tentativo di tranquillizzarla, ma quello non fece altro che agitarla maggiormente. Forse Stephanie aveva ragione: Britney non era preoccupata dei paparazzi!

“oh certo. Tanto sono insieme no?” rispose acidamente.

“Beh io…” iniziò Nikki ma venne bloccata da Kristen che si fece notare.

“Ehi eccoci qui”

“oh grazie al cielo” mormorò Britney correndomi incontro. Senza preavviso me la trovai stretta al petto e automaticamente chiusi le braccia intorno al suo esile corpo,così simili a quello di Kris eppure nello stesso tempo così maledettamente diverso.

“sono qui” le sussurrai all’orecchio accarezzandole i capelli. Con la occhio notai Kristen che silenziosa si avvinava alla sua amica. Era davvero bellissima! oh accidente Rober ma che ti prende? Hai la tua ragazza tra le braccia e pensi a Kristen?

“ero così in pensiero” sospirò ancora la mia ragazza sciogliendo l’abbraccio.

“beh non è successo nulla di grave” rispose Kristen.

“visto Britney?sono salvi, senza un graffio e sembrano la felicità fatta a persona… ehi felicità?” Nikki Strabuzzò gli occhi per un lungo attimo e poi cercando di ricomporsi aggiunse.

“va tutto bene no?”

“benissimo” risposi io sorridendole.

“come avete fatto a sfuggire da tutti quei fotografi?” chiese Bri mentre ero intento a leggere il labiale di Nikki che, ne ero sicuro, aveva mimato a Kristen un “dopo mi racconti tutto”.

“Allora?”

“ehm scusa?” domandai riponendo la concentrazione su una ragazza che spazientita aspettava una risposta.

“ho chiesto come avete fatto a sfuggire ai paparazzi” ripeté.

“oh beh gli ascensori sono davvero utili in questi casi. Basta bloccarli e il gioco è fatto” le spiegai scrollando le spalle.

“ci state dicendo che siete stati per più di un‘ora bloccati in ascensore solo vuoi due? In uno spazio di neanche due metri?” Nikki era davvero entusiasta e la cosa non faceva che innervosire Britney. Grazie al cielo Kristen se ne accorse e pestò un piede all’amica per intimarle di stare zitta.

“già, sono stati bloccati in ascensore!” rispose Stephenie che fino a quel momento aveva assistito alla scena in silenzio.

“e non vi siete scannati?” domandò Britney perplessa.

“oh è complicato” rispose Kristen.

“beh ho tutto il tempo del mondo” ribatté lei incrociando le braccia al petto e fissandomi.

“beh io e Kristen abbiamo parlato tanto in quest‘ultima ora. Ci è servito. Dobbiamo girare un film insieme e abbiamo bisogno di comunicare senza ucciderci a vicenda. Ci siamo fatti del male in passato ma adesso vogliamo provare ad essere amici” dissi tutto di un fiato cercando di deviare il suo sguardo.

“voi cosa?” chiese Nikki.

“Amici” ripeté Kris beccandosi un occhiata piena di sottintesi da miss Reed.

“Amici. Voi due amici” farfugliò Britney.

“Amici?” ripeté guardandomi. Annuì col capo incapace di aggiungere altro.

“beh grandioso” esultò acidamente avviandosi alla nostra camera.

“dove vai?” chiesi.

“a dormire. Ho sonno” rispose secca chiudendosi la porta alle spalle. Sospirai passandomi più volte una mano tra i capelli. Non l’aveva presa benissimo, ma la sua era solo paura di perdermi e infondo la capivo.

“ehi mi dispiace” ammise Kristen con voce flebile.

“tranquilla me lo aspettavo”

“se vuoi vado a parlarci io e le dico di star tranquilla” propose.

“le passera tra un po’. Meglio lasciarla sbollire”

“beh allora va da lei” suggerì sorridendo. Sorrisi di rimando attirandola a me e stampandole un baci sulla guancia.

“grazie” sussurrai.

“di cosa?”

“di esserci” e così dicendo mi avviai da Britney, pronto per una bella lite.

Pov. Kristen

Di esserci. Di esserci. Di esserci. Di esserci.

Ero io che dovevo ringraziare lui non il contrario. Britney non mi era sembrava felicissima di quel rappacificamento, ma chiamatemi anche stron*za, a me non importava molto. Certo se per Rob fosse stato un problema allora si che me ne sarei preoccupata, ma fin quando non me ne avrebbe parlato lui,io non avrei avuto nulla da ridire. Amici! Come se quello bastasse a calmare i battiti del mio cuore quando mi era al fianco.

“Ehi bell‘addormentata? Capisco che adesso ti trovi in paradiso ma perché non andiamo in camera così racconti tutto alla tua Nikki?” ero quasi del tutto sicura che buon parte dei nostri amici sapesse già che ero scomparsa con Rob per più di un’ora. Nikki aveva sicuramente fatto alcune chiamate per passare il tempo e aveva, e qui ci metto la mano sul fuoco, già spettegolato con la sua pettegola preferita, meglio conosciuta con il nome di Kellen Lutz. Quei due insieme facevano paura!

“oh non è successo nulla” mentì sapendo che avrei mandato la sua curiosità alle stelle.

“ecco, questo è il classico comportamento di una che ha vissuto qualcosa di importante ma non vuole parlarne. Anzi no, è una di quelle situazioni dove si dice che non è successo nulla quando invece è successo tutto. Hai presente quando in una giornata fai tremila cosa poi quando qualcuno ti chiede cosa hai fatto tu rispondi niente? Ecco identica” era impazzita in pochi secondi?

“Nikki? Stai delirando” dissi scioccamente divertita.

“dai sputa il rospo” mi supplicò buttandosi sul letto della camera.

“ok. Siamo scappati e ci siamo rifugiati in un hotel, ma alcuni paparazzi non ci lasciavano in pace e così Robert mi ha trascinata nell’ ascensore per poi bloccarlo.”

“cioè lo ha bloccato lui?” chiese interrompendomi

“si, io non ci avevo neanche pensato”

“ti prego dimmi che ti sbattuta alla parete e baciato con passione. Lo ha fatto? Se è così corro a preparagli una festa” la mia amica aveva una fantasia che superava quella di qualsiasi altra persona al mondo anche se dovevo ammettere che l’immagine di me costretta tra la parete e il caldo corpo di Robert mentre lui si muoveva sulle mie labbra, non mi dispiaceva affatto.

“non esattamente. Non ci siamo baciati” chiarì.

“allora è un vero idiota” commentò.

“ok non sei interessata a sentire la storia. Vado a farmi una doccia” eh che cavolo non poteva commentare ogni cosa!

“okokok sto zitta. Giuro che non dico neanche mezza parola fin quando non ha finito” sorrisi vittoriosa e mi accomodai per bene sul letto.

“bene dove ero rimasta? Ah si, quindi blocca l‘ascensore e mi chiede di punto in bianco perché io sia cambiata, parliamo per un bel po’ di questo argomento e per quanto ho cercato di trattenermi alla fine gli ho raccontato tutto. Anche lui è stato male sai? Comunque sia vogliamo provare ad essere amici. In ascensore mi è sembrato ti tornare ai vecchi tempi, quelli dove era facile scherzare con lui. Mi è mancato davvero quel rapporto Nikki, forse più di quanto mi sia mancato Rob.” ed era vero. Il nostro era un rapporto speciale, unico difficilmente imitabile.

“sei sicura Kristen? Sicura di voler essergli amica?” mi domandò preoccupata.

“si, non ho altra scelta. Meglio essergli amica che perderlo di nuovo”

“starai male tesoro. Io saprei la persona più contenta del mondo se il vostro rapporto tornasse come un tempo, ma ti voglio bene e so che sarà difficile stare al tuo posto. Tu lo ami”

“lo so, ma posso provarci no? Se diventa difficile glielo farò capire e poi lui c‘è riuscito in passato, perché non potrei riuscirci io? Lui mi è stato affianco per un bel po’ come amico senza mai lamentarsi. Lui mi ascoltava quando litigavo con Mike, lui mi consigliava come comportami per farmi perdonare. Perché io non potrei riuscirci?” domandai. Robert era stato prima di tutto un amico e poi un amante. Mi aveva fatto innamorare di lui pian piano, senza mai forzarmi ed io dovevo fare lo stesso con lui.

“perché tu sai come sarebbe averlo come tuo ragazzo. Kristen è vero lui è riuscito a mettere da parte i suoi sentimenti per esserti amico ed io lo ammiro per questo, ma è diverso. Sono quasi del tutto sicura che se vuoi foste già stati insieme, avrebbe trovato difficoltà anche lui.” Nikki non aveva tutti i torti, sarebbe stato davvero difficile stargli accanto senza poterlo baciare,dirgli quanto ancora io lo amassi. Mi sarei dovuta accontentare dei suoi abbracci e dei due innocenti baci sulla guancia. Il mio era puro masochismo ma dovevo riuscirci.

“ce la posso fare” farfugliai a me stessa più che alla mia amica.

“ok, io sono qui e puoi sfogarti quando vuoi” mi confortò abbracciandomi. Non so perché ma quelle parole mi riportarono alla mente un ricordo. Uno di quei tanti ricordi che avevo di lui.

“Kristen? Ehi Kristen posso entrare?” Robert era fuori la porta della mia camera d’albergo e bussava interrottamente senza però ottenere risposta. Era più di un’ ora che mi ero rintanata in quella stanza. Non sopportavo mostrarmi debole e non volevo essere confortata da nessuno. Aveva litigato con Micheal, era la 4° volta in un mese. Ultimamente litigavamo spesso e sempre per lo stesso motivo, ma quella volta era stata davvero la peggiore. Da quando avevo iniziato a girare Twilight, Mike era diventato troppo geloso e apprensivo. Non potevo spostarmi senza dirglielo e se solo mi permettevo di dirgli che ero con Robert si scatenava l’inferno. Avevamo appena cominciato a girare New Moon, non avevo visto Robert per due mesi e mi era mancato tremendamente così eravamo usciti insieme a prendere un semplice caffè e…dio quando l’avevo detto a Mike!

“Kristen io entro” mi avvertì Rob aprendo la porta. Quando ero tornata in albergo ero corsa subito in camera cercando di non farmi vedere da nessuno.

“Ehi!” esclamò sedendosi sul letto.

“vattene” singhiozzai da sotto il cuscino che avevo prontamente portato al viso.

“cos‘è successo? Perché piangi?” mi chiese incurante di quanto gli avevo appena detto.

“niente. Vattene” ripetei.

“non ci penso proprio. Avanti Kristen dimmi cos‘è successo” mi intimò cercando di togliermi il cuscino dal viso.

“ho…ho li-t-t-t-t-igato con M-i-k-e” riuscì a dire spostando il cuscino al mio fianco. Robert mi passo la mano sul volto spazzando via le mie stupide lacrime, poi mi attirò a se abbracciandomi.

“ancora una volta? Non puoi starci sempre male Kristen. È un idiota” disse senza tanti giri di parole. A Rob non era mai piaciuto Mike e avevo la sensazione che la cosa era reciproca.

“ma io non ci sto male” farfugliai sul suo petto.

“e allora perché piangi? Perché gli dai questa soddisfazione?”

“perché sono arrabbiata e quando mi arrabbio piango. Hai ragione è un idiota” lo appoggiai facendolo ridere.

“cos‘è successo questa volta? Perché avete litigato?” chiese dopo un po’.

“niente i soliti gossip” rimasi sul vago.

“è davvero un idiota” ripeté per poi aggiungere:

“se io avessi una ragazza come te non la farei mai piangere. Io mi fiderei di te,Kristen” e mentre parlava mi guardava dritto negli occhi.

“Rob?”

“si?”

“cosa succederebbe se dopo quattro anni di relazione una ragazza scoprisse di non provare più gli stessi sentimenti di un tempo? Cosa succederebbe se io non lo amassi più?” chiesi accucciandomi sul suo petto. Neanche mi ero accorta che ci eravamo sdraiati. Lui prese a disegnare cerchi immaginari sul mio braccio, pensando bene a cosa rispondere. Per un interminabile attimo era rimasto col fiato sospeso.

“non lo ami più?” mi domandò.

“no. Io non lo amo da un bel po’. l‘ho capito adesso” risposi sincera.

“e allora parlaci Kristen. Non puoi costringerti a vivere una vita che non vuoi. Digli che non lo ami” mi consigliò stringendomi un po’ di più contro di lui.

“e se la prendesse male?”

“beh ci sarò io a difenderti. Potrai sempre contare su di me Kristen. Sempre”

“grazie” sussurrai abbracciandolo.

“grazie a te” bisbiglio al mio orecchio e poi ci addormentammo entrambi.

Fu più o meno quella notte che scoprì di provare qualcosa per Rob.

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Capitolo 16
*** 16-Lite ***


Buongiorno ragazzeeeeeeeeeeeeee… scusate se non ho postato ieri ma ero a Rimini e sono tornata solo ieri sera. Eccovi qui il capitolo, tra un po’ le cose si movimenteranno ancora di più O.o

RISPOSTE RECENSIONI:

laura88 grazie milleeeeeeeeeeee =D è vero per Kristen sarà molto difficile essere un’amica, ma secondo me sarà molto più difficile per Robert xdxd più avanti capirai xd.

bika95 grazie milleeeeeeeeeee… fidati Britney capirà prima di tutti quello che succede eheh.

marty baddy tesoroooooooo ma ciao ormai sono dovunque xdxd… grazie mille ragazza che non sa scrivere -.-”

Kia_Twilighter grazie infiniteeeeeeeeeeeee =D

dendinacullen grazie milleeeeeeeeeeee… sono contenta che stai leggendo anche soli a metà =D baci.

ila_cullen grazie milleeeeeeeeeeee… ahahah tranquilla tra un po’ Britney tornerà a Londra x un esame eheh =D

Crazy_La grazie milleeeeeeeeeeee… Robert tende a dimenticarsi di essere fidanzato quand’è con Kris xdxd,.. Ma ha ragione ad avere paura di un rivale eheh =D… Nikki è una grande e Britney beh… è gelosa marcia.

piccolinainnamora grazie milleeeeeeeeeeeeeeee… non c’è bisogno che recensisci in due forum, per me è importante che la storia ti piaccia =D baciiiiiiii…

Recensite!

16- Capitolo

Pov. Robert

Prima di entrare il camera feci un lungo sospiro e mi preparai a quella che doveva essere la sfuriata del secolo, poi girai la maniglia.

“puoi anche ritornare dalla tua amica Rob”sibilò Britney appena sentì chiudere la porta.

“voglio stare qui” risposi poggiandolo ad un stipite.

“fa come ti pare io vado a farmi una doccia”

“vendo con te” affermai prendendola per il polso. Lei si scollò dalla presa avviandosi al bagno.

“no grazie”

“io vengo lo stesso” e così dicendo la raggiunsi.

“non credo proprio” farfugliò sbattendomi la porta in faccia. Ero quasi del tutto sicuro che se avessi assistito ad una scena del genere, da spettatore, sarei scoppiato a ridere, ma visto che il protagonista ero io non potevo fare altro che sbuffare sonoramente.

Deciso ad aspettarla mi accomodai sul letto perdendomi in un mare di ricordi.

Erano due mesi che uscivo con Britney e sinceramente la trovavo davvero interessante, peccato averlo capito troppo tardi. Insomma ero quasi del tutto sicuro che mi vedesse come un amico anche perché erano più di 30 giorni che non parlavamo di Kristen. Se aveva fatto qualche pensierino su di me ero sicuro che le avevo fatto passare la voglia. Accidenti che idiota! In questi ultimi mesi mi era stata più vicina di qualsiasi altra persona: mi aveva ascoltato, consigliato, fatto qualche ramanzina, era stata capace di farmi svagare, divertire e tornare a vivere per davvero. Perché solo 24 ore fa mi ero accorto di trovarla bella e straordinariamente perfetta? Era bastato un giro nel parco e un suo abbagliate sorriso per farmi mettere in discussione di nuovo tutto. Kristen era stata importante ma ormai era passato tanto tempo dalla nostra rottura. Non ci eravamo più sentiti, visti, cercati, perché non provare ad andare avanti allora? Lei avrebbe fatto lo stesso prima o poi.

“Rob tutto bene? Ti vedo pensieroso” disse Tom distraendomi. Eravamo in un bar di Londra a bere una bella birra fredda anche se erano solamente le 5 del pomeriggio.

“devo fare una cosa” affermai scattando dalla sedia.

“ma dove vai?”

“a cambiare la mia vita” risposi mentre uscivo dal locale.

“era ora” sentì urlare prima che fossi troppo lontano. Entrai nella macchina e partì a tutto gas, era meglio sbrigarmi prima che quel po’ di coraggio che avevo conquistato mi abbandonasse. Neanche 10 minuti dopo ero davanti la porta di Britney a domandarmi se stavo facendo la cosa giusta.

“Oh al diavolo tutto” borbottai bussando.

“ehi Robert, ma cosa ci fai qui? Dovevamo vederci e l‘ho dimenticato?” mi chiese sorpresa di vedermi.

“io…io devo dirti una cosa” balbettai. Lei mi guardò stranita cercando di capire cosa fosse successo.

“beh allora dilla”

“mi sono davvero rotto le scatole di parlare sempre e solo di Kristen con te” dissi di getto e lei si aprì in un caloroso sorriso.

“oh devo dire che non vedevo l‘ora. Sai stavo iniziando a preoccuparmi e a dirla tutta non ce la facevo più” spiegò.

“già” mormorai passandomi una mano nei capelli e abbassando la testa. Avevo davvero paura di dirle che mi piaceva.

“nient‘altro?” domandò con una buffa espressione, dovevo sembrarle un idiota.

“sai è buffo, ho lasciato Tom da solo nel bar perché dovevo correre a dirti una cosa ed ora…beh ti chiamo dopo” che qualcuno mi aiuti!

“sei proprio un tipo strano Pattinson” affermò scuotendo la testa.

“me lo dicono in tanti”

“allora a dopo?” chiese e solo allora mi resi conto che aveva i capelli bagnati.

“scusa ti ho disturbato per nulla. Prenderai un raffreddore così”

“tu non disturbi mai e poi amo sentire i capelli bagnati sulle spalle.”

“ti chiamo dopo, corri ad asciugarli”

“va bene. A dopo” e così dicendo chiuse la porta. A passi pesanti e ripetendo a me stesso di essere un idiota mi avviai alla macchina, ma proprio mentre stavo per chiudermi il portone alle spalle mi arrivò un messaggio:

-lei è quella giusta ;) Tom.-

Senza pensarci su due volte feci marcia indietro e corsi di nuovo a bussare alla sua porta.

“un attimo…eh che ci fai ancora qui?” chiese stranita.

“Mi piaci” confessai col fiatone facendole strabuzzare gli occhi.

“c-come?”

“mi piaci Britney, mi piaci. Scusami se sono stato così sciocco da capirlo solo ora. Mi piaci. Ci proviamo?” ripetei.

“Era da tanto che aspettavo questo momento sai?” e con quella domanda che sembrava essere una risposta alla mia richieste, iniziò un altro capitolo della mia vita.

“cos‘è stai pensando alla tua amichetta che sorridi come il deficiente?” chiese la mia piccola Britney ridestandomi dai miei pensieri.

“per dire la verità pensavo a te” le spiegai alzandomi dal letto e avvicinandomi a lei.

“stammi lontano Robert, non ho voglia di stare con te”

“siamo amici” dissi aprendo la discussione. Lei sbottò in una fragorosa risata spazzolandosi i capelli.

“si certo, amici”

“senti Britney…”

“no Rob, senti tu. È la seconda volta che litighiamo per Kristen e sinceramente la cosa non mi piace per nulla. Voi non potete essere amici. NON potete,è una cosa impossibile e surreale. Oh adiamo anche Nikki vi ha preso per pazzi” mi interruppe.

“lo siamo già stati”

“si, secoli fa quando ancora non eravate stati insieme. Tu pensi davvero che possiate far finta di nulla?”

“Britney sei l‘unica che non lo pensa”

“oh sei proprio un idiota Robert Pattinson. Neanche tu credi a tutto questo e lo sai” borbottò puntandomi la spazzola contro.

“io ti amo,perché non lo capisci?”

“e tu perché non capisci che io ho paura? Perché non capisci che Kristen mi tormenta da sempre? Da quando stiamo insieme ho sempre avuto paura che arrivasse questo momento, ho sempre sperato che lei non tornasse più nella tua vita anche se sapevo che prima o poi sarebbe successo. Ogni giorno, ogni singolo minuto che ti stavo accanto pregavo di non vederla spuntare da una porta. Ogni volta che il tuo cellulare squillava scongiuravo che non fosse lei. Ogni eventi mondano a cui partecipavi avevo paura che la incontrassi e che corressi da lei. Non potete essere amici perché non lo siete mai stati davvero e mai lo sarete. Sapevo che questo film vi avrebbe riavvicinato, così come sapevo che avremmo ancora discusso e così come so che quando la guardi non vedi un‘amica ma quella che doveva essere la donna della tua vita” concluse in lacrime. Non sapevo che dire, come confortarla e farle acquistare un po’ di sicurezza. Come facevo a farle capire che era importante?

“ti sembrerò una stupida bambina che fa i capricci, una stupida ragazza insicura di se, ma come faccio a non esserlo? Come?”

“ehi, ehi tesoro guardami, guardami negli occhi” pregai scuotendola dolcemente per le spalle. Lei alzò lo sguardo ed io le sorrisi.

“mi ami?”chiesi.

“si, certo che si”

“e mi credi quando ti dico che ti amo?”

Annuì.

“e allora devi essere sicura di te stessa e di noi” conclusi baciandole le labbra e spazzando via le sue lacrime. Se per far stare bene Britney dovevo rinunciare all’amicizia di Kristen lo avrei fatto. Volevo che facesse parte della mia vita, lo volevo con tutto il cuore ma evidentemente non era possibile. Ci eravamo creati due vite diverse ed io dovevo mettere al primo posto la mia ragazza. Le avrei raccontato tutto, detto che non volevo più continuare ad ignorarla ma che non potevamo essere amici. Un semplice rapporto civile e confidenziale ma al punto giusto. Mi si stringeva il cuore a pensare ciò e gli occhi mi iniziavo a pizzicare al solo pensiero di causarle un’altra ferita, ma lei era forte e ce l’avrebbe fatta. Doveva farcela. Guardai l’orologio erano le due di notte, forse era ancora sveglia.

“dove vai?” mi chiese Britney quando mi vide raggiungere la porta.

“se per farti star bene non devo essere amico di Kristen va bene. Vado a dirglielo”

“Rob…”

“shh… prima di tutto tu.” la bloccai uscendo dalla porta.

Dio mio cosa stavo facendo! Mi sembrava di star andando al patibolo.

Ah ma perché avevo rilasciato quella stupida intervista? Anzi no, per quale assurda ragione avevo affermato di aver chiesto a Kristen di sposarmi? Già le voci che circolava si facevano sempre più insistenti, se poi mi ci mettevo anche io e la mia stupidaggine stavamo apposto! Dire che Anganaro se ne poteva andare pure al diavolo non era stata un buona mossa ma infondo era la verità. Quel tipo mi aveva davvero rotto le scatole. Sempre appiccicato addosso a Kristen, mai un attimo per noi due, beh a parte ora! Era circa un quarto d’ora che sbraitava di quanto fossi idiota e incapace. Facile per lei, infondo ero io quello che doveva far finta di nulla, ero io quello innamorato ed ero sempre io il coglione geloso.

“hai almeno sentito una parole di quello che ti ho detto?” mi chiese strappandomi da mano il giornale che stavo placidamente leggendo.

“sinceramente no, neanche mezza parola” risposi sincero.

“bene, complimenti”

“senti di al tuo ragazzo d non agitarsi inutilmente, era un’ intervista, mi hanno posto una domanda ed io ho risposto”

“è la risposta che hai dato che è sbagliata” ribatté lei.

“non è forse vero che ti ho chiesto di sposarmi?” domandai.

“stavi scherzando”

“e chi lo dice?” la stavo davvero facendo infuriare.

“oh andiamo!”

“senti Kristen se il tuo ragazzo è geloso io non posso farci nulla. Non è certo un mio problema” affermai.

“beh però è un mio problema”

“e allora non dovremmo essere amici” sbottai esasperato e lei si ammutolì di colpo. Mi pentì subito di quello che avevo detto, però era la verità e ormai lo avevo detto.

“ma che dici?” sussurrò talmente piano che feci fatica a sentirla.

“non dovremmo essere amici, forse è meglio per entrambi così tutta questa storia sarà finita. I paparazzi chiuderanno il becco e il tuo caro ragazzo si rilasserà”

“tu…tu non dici sul serio. Rob, tu non vuoi essere mio…”

Oh accidenti ma perché doveva piangere?

“ehi non dico che no voglio esserlo, sto solo trovando una soluzione” dissi abbracciandola.

“gran bella soluzione idiota” commentò dandomi un pugno dietro la schiena.

Il ricordo arrivò vivido nella mia mente proprio mentre bussavo alla sua porta. Quella volta era bastato scherzare per vederla in lacrime. Dovevo trovare un’altra soluzione. Doveva esserci un’altra soluzione. Voltai le spalle alla porta sperando che non avesse sentito il campanello,ma quando sentì la serratura scattare sospirai affranto.

“Rob! Ehi cosa ci fai qui?” farfugliò con voce impastata dal sonno e strofinandosi gli occhi: l’avevo svegliata.

“scusa,non volevo svegliati”

“tranquillo, mi ero addormentata da poco. Volevi qualcosa?” chiese.

“ehm…io…si,veramente si” balbettai.

“tutto bene? Mi sembri turbato” se n’era accorta subito che c’era qualcosa che non andava.

“è successo qualcosa con Brtiney?” aggiunse. Non riuscivo a parlare perciò mi limitai ad annuire.

“mi stai facendo preoccupare Robert, cosa c‘è che non va?”

“lei…io…ah!”sospirai. Proprio non riuscivo a dirle di uscire dalla mia vita.

“lei cosa? Non…non vuole che t…” stava dicendo ma venne interrotta da una voce alle mie spalle.

“Rob? Puoi venire un attimo?” chiese Britney spuntando dal corridoio.

“5 minuti”

“no,ti prego un secondo solo” mi supplicò.

“vai. Aspetto qui” mi incitò Kristen. Le sorrisi e mi avvicinai alla mia ragazza.

“cosa c‘è?” chiesi.

“non farlo. Non farlo Robert” disse.

“ma tu hai detto…”

“lo so benissimo” mi interruppe per poi continuare.

“io…io non voglio che tu le dica niente. So quanto ti è mancata e non voglio essere la causa dei tuoi rimorsi”

“Britney” sussurrai accarezzandole una guancia.

“mi fido di te Rob e se questa amicizia dovesse portare alla fine della nostra storia vuol dire che doveva andare così” sospirò.

“non accadrà”

“mi fido di te” ripeté tornando in camera.

Sospirai profondamente e mi sentì più leggero, quel enorme peso che avevo allo stomaco era sparito ed io non potevo che esserne contento. Sapevo quanto quello costasse a Britney, ma ne ero grato e avrei fatto di tutto per metterla sempre prima di tutti gli altri. Con un sorriso stampato sul volto mi voltai verso Kristen raggiungendola.

“tutto risolto?” chiese sorridendo dolcemente. Annuì vigorosamente.

“hai perso l‘uso della parole nel giro di un‘ora Rob?” sghignazzò divertita ed io mi unì a lei.

“scusa, adesso va molto meglio”

“sono felice che l‘abbia accettato” mi disse e non ci fu bisogno di mettere il soggetto della frase. Kristen mi aveva sempre capito con un sguardo e anche quella volta era stato così, le era bastato aprire la porta e guardarmi per capire cosa le dovevo dire.

“si, sono contento anche io. Ti ho svegliato per nulla, scusa” dissi imbarazzato.

“non ci sono problemi davvero. Forse però è meglio che tu vada. Non vorrei che Britney cambiasse idea” mi suggerì.

“si hai ragione” acconsentì.

“Buonanotte Robert, a domani”

“a domani Kristen, dolce notte” sussurrai baciandole la guancia.

Mi avviai verso la mia camera, poi però mi ricordai di una cosa e mi voltai di nuovo, giusto in tempo per domandarle:

“quanto ti ha torturato Nikki?” lei fece una finta espressione terrorizzata e disse:

“peggio dei giornalisti” e poi scoppiò a ridere seguita a ruota da me.

“ne parliamo domani. Notte”

“ci conto” bisbigliai e poi chiuse la porta.

Tornai in camera e mi infilai sotto le coperte. Britney si era già addormentata e non mi andava di svegliarla, io però non avevo molto sonno anche se domani sarebbero cominciate le riprese. All’improvviso mi ricordai di un particolare: nessuno sapeva ancora nulla di questa strana amicizia, o almeno nessun inglese. Nikki aveva sicuramente avvertito già tutti gli americani che conosceva, ma a Tom e alle mie sorelle dovevo dirglielo io. Istintivamente sorrisi e quasi scoppiai a ridere immaginando la reazione di Lizzie, perciò domani mattina appena sveglio li avrei chiamati e informati di tutto. Dopo circa mezz’ora mi addormentai felice della rotte che aveva preso la mia vita.

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Capitolo 17
*** 17- Solo in quel momento capirai tutto! ***


Buongiorno a tutte tesori! Visto che la settimana scorsa ho postato con un giorno di ritardo, questa volta ho deciso di postare con un giorno d’anticipo =D spero vi faccia piacere. Visto che vado un po’ di corsa non mi soffermo a rispondere a tutte le vostre recensioni, perciò scusatemi! Volevo però dirvi alcune cose, prima di tutto volevo ringraziarvi di vero cuore per seguire la storia con tanto entusiasmo,sono davvero contenta che vi piaccia e soprattutto che non sia banale. Ora vi darò una risposta generale a tutte e spiegherò un po’ di cose:
allora vorrei prima chiarire una cosa visto che mi è stato chiesto in una recensione =D Questa ff è un ROBSTEN e non un Rob e un altro personaggio, tuttavia sono passati 4 anni dalla rottura dei giovani quindi è del tutto normale che uno dei due si sia fatto una vita. Ovviamente non posso eliminare dalla storia la ragazza di Rob soprattutto perché è anche lei a rendere Robert confuso e quindi ha bisogno di un po’ di spazio. Detto questo andiamo avanti: allora le cose tra i due si sono diciamo sistemate, MA QUANTO DURERA’? io penso sia arrivato il momento di far ingelosire un po’ anche Robert non pensate? *__* buona lettura tesori….

Recensite!

 

17-Capitolo

Pov. Robert

Ebbene si, dopo due settimane ero ancora vivo, anche se non del tutto. Da quando avevo detto ai miei amici che il rapporto con Kristen era migliorato notevolmente mi rendevano la vita quasi impossibile: Tom mi chiamava almeno una volta al giorno per farmi una delle sue tante prediche su quanto Britney non meritasse di soffrire, i miei genitori chiamavano (cosa che non facevano da quando avevo 8 anni) per informarsi se mangiavo e se stessi bene “tesoro se sei confuso io ti capisco” continuava a ripetermi mia madre, ma quello era niente paragonato a Lizzie. La mia amata sorella era talmente contenta e su di giri per me e Kris che stava pensando di fare un salto a Parigi, cosa assai gradita se quello avrebbe implicato la fine delle sue continue chiamate, urla e ininterrotte domande, insomma un incubo! L’unica che secondo me era ancora normale era mia sorella Victoria, lei si che non mi stressava.

A parte tutta quella grande confusione le riprese andavano a gonfie vele, Britney sembrava essersi rilassata e passava molto tempo con Nikki che, per quanto sembrasse contenta di tutta la situazione, non smetteva di lanciarmi occhiate di fuoco come ad intimarmi di stare in guardia. Bah! Kristen era fantastica, finalmente era tornata quella di un tempo e quando arrivava a lavoro nessuno poteva fare a meno di sorriderle. Persino Catherine faceva fatica ad urlare quando in giro c’era lei. Kristen sembrava la tranquillità fatta a persona e quel suo modo di fare portava serenità in tutto il cast, insomma si lavorava bene e senza tensioni. Unica note stonata? La mai cara manager, che di li a poco avrei impiccato, non ci permetteva di uscire dall’albergo se non sotto stretta vigilanza. Potevamo uscire di pomeriggio e di mattina, ma guai a nominarle la sera.

“siete pazzi? Voi due non uscirete dall‘albergo se non in mia compagnia, devo forse ricordavi cos‘è successo due settimane fa?” sbraitava se ci azzardavano a lamentarci, per non parlare di quando Kristen ribatteva dicendo che lei non era la sua manager:

“lo so tesoro, la manager è tua madre, ma visto che non è qui l‘ho chiamata per informarla di tutto. Mi dispiace per te ma è pienamente d’accordo con me” diceva Stephanie risoluta, conclusione? Il cast fuori per Parigi e noi chiusi in camera a vedere un film e passare il tempo. Alcune sere Britney rimaneva con noi, altre volte invece Nikki la convinceva ad uscire con lei.

“che facciamo stasera?” mi chiese Kristen materializzandosi al mio fianco.

“ehi da dove sei spuntata tu?”

“sono pur sempre un fantasma ricordi?”

“giusto,avvolte dimentico quale personaggio soprannaturale stai interpretando in questo momento. Insomma un film normale?” le proposi.

“me lo dice sempre anche Kellen,a proposito l’ho sentito pochi minuti fa e ti saluta”

“appena ho 5 minuti lo chiamo”

“quindi che facciamo stasera?” ripeté.

“penso che dovresti chiederlo più a Step che a me. Comunque a quello che ho potuto sentire Britney e Nikki rimangono in albergo. Noi invece mi pare che abbiamo le riprese serali, non ne sono sicuro però.”

“mai una volta che sai qualcosa con precisione. Vado a chiedere va!” sbuffò allontanandosi. Ridacchiai per la sua aria da .

“Ah signorino?” mi richiamò voltandosi.

“si signorina?” sghignazzai.

“ci vediamo tra mezz‘ora nel mio camerino, non ho nessuna intenzione di cercarti per tutto il set”

“come desidera,anzi sa che le dico? Mi avvio direttamente, sa potrei dimenticarmene” scherzai.

“si,è probabile. Come quella volta che mi facesti aspettare un‘ora al parco” farfugliò scotendo la testa e dileguandosi.

“allora è deciso vado con Lizzie da Victoria e poi ci vediamo alle 5 al parco. Ok?”

“si Amore,è la quarta volta che me lo dici” le risposi. Era 5 minuti che non faceva che dire altro.

“si lo so, ma tu ti dimentichi e va a finire che devo tornare a casa a piedi” si lamentò.

“Ehi io non mi dimentico nulla”

“sisi come vuoi ora vado prima che tua sorella mi sequestri il cellulare. A dopo ti amo”

“a dopo ti amo anche io” riagganciai. Era più o meno una settimana che eravamo arrivati a Londra, le riprese di Eclipse erano finite e non ci rimaneva molto da fare così abbiamo accontentato i miei e siamo volati in Europa. Appena siamo atterrati Lizzie mi ha praticamente rapito Kristen e così la vedo si e no poche ore al giorno. Ah mia sorella! Guardai l’orologio, erano ancora le 4, perciò non avendo nulla da fare mi misi sul mio letto a suonare la chitarra. Avevo sempre saputo che la musica mi estraniava dal mondo intero ma quel giorno scoprì di perdere anche la cognizione temporale. Il telefono prese a squillarmi e svogliatamente risposi.

“Pronto?”

“ROB? MA DOVE ACCIDENTI SEI? SONO LE 5.30.” sbraitò Kristen facendomi scattare dal letto. Accidenti avevo completamente dimenticato l’ora!

“ehm…io…io…ehm c‘è traffico?” inventai una scusa ma sembrò essere più una domanda che altro.

“vai al diavolo Rob: tu, il traffico e la tua memoria del cavolo” e poi riagganciò. Quanto potevo essere idiota da uno a cento? Mi vestì velocemente e la richiamai.

“Pronto?” rispose infuriata.

“5 minuti e sono da te, aspettami non ti muovere”

“mi dispiace ho già preso il taxi, ora torno da Lizzie e no non voglio che tu venga ci vediamo stasera se me ne ricordo” e riagganciò di nuovo.

Quasi mi veniva da ridere ripensando a quel giorno, mi ci volle un interminabile ora di suppliche per farmi perdonare. Preso dai ricordi non mi resi conto di essere arrivato davanti al suo camerino. Aprì la porta e trovai Nikki che parlava a telefono. Le feci cenno che tornavo dopo ma lei mi disse di attendere.

“si Ash hai ragione. Ci sentiamo dopo ora devo andare. Ciao…si un bacio”

Le sorrisi, non volevo disturbarla.

“scusa ti ho interrotto” mormorai.

“nono tranquillo avevo finito. Piuttosto tu cosa ci fai qui?”

“devo aspettare Kristen”

“mmmh…” mugugnò iniziando a fissarmi.

“c‘è qualcosa che non va?” chiesi perplesso.

“sai è da qualche giorno che volevo parlarti ma non riuscivo mai a stare sola con te” affermò. Perfetto ci mancava solo un suo parere!

“beh adesso siamo soli” costatai rassegnato.

“si”

“senti tagliamo corto, so già di cosa vuoi parlarmi. Ti vedo sai? Ogni volta che sto con Kristen mi mandi sempre occhiate strane. Cosa c‘è ti da fastidio la nostra amicizia?” chiesi e mi sentì uno stupido, che motivo aveva di essere gelosa?

“no Rob, non mi da fastidio. Più che altro mi spaventa” affermò.

“ti spaventa?”

“già. Insomma siete miei amici e mi sembra tutto così assurdo. Io c‘ero quando Kristen soffriva e ho paura che riaccada”

“io non la farò più soffrire” le assicurai.

“non volontariamente certo e lo stesso vale per lei nei tuoi confronti.”

“vuoi dire che saremo capaci di farci del male senza accorgercene?” domandai cercando di fare un po’ di chiarezza.

“ve lo state già facendo e non ve ne rendete neanche conto. Dall‘esterno è tutto diverso, ho provato a parlare con Kristen ma lei non mi da ascolto, dice che ora è felice”

“anche io sono felice”

“sicuri? Secondo me è solo quello che volete credere. Voi vi state imponendo di essere felici, ma non lo siete”spiegò.

“dove vuoi andare a parare Nikki?”

“se io vengo da te e ti comunico di essermi innamorata, tu come reagiresti?”

“benissimo, insomma sarei felicissimo per te” risposi.

“già e questo perché sono una tua amica. Ma se fosse Kristen?” e a quella domanda mi bloccai. Tentai di dire qualcosa ma le parole mi morivano in gola perciò lei continuò:

“Rob sappiamo entrambi che questo accadrà. Kristen è ancora giovane, bella, affascinante e più passa il tempo, più diventa interessante agli occhi degli altri. Se un giorno venisse da te dicendoti di essersi innamorata, tu saresti contento come lo saresti con me?” all’improvviso la mia mente elaborò un film: Kristen felice che passeggiava mano nella mano con un ragazzo e poi un’altra sequenza: lei che con occhi sognanti mi confessava di essersi innamorata. Istintivamente mi trovai a stringere le mani in un pugno, lo stomaco divenne più piccolo del normale e il mio cuore prese a battere all’impazzata.

“non sai neanche tu cosa rispondere e non lo saprai mai finché non ti deciderai ad aprire gli occhi” mormorò.

“io…io si, sarei felice per lei” riuscì finalmente a farfugliare.

“Ne sei proprio sicuro?” ripeté ed io annuì incapace di aprire bocca.

“allora ti faccio un‘altra domanda: se tu e Kristen sareste ancora insieme e passasse Britney, la degneresti mai di uno sguardo? La risposta è no, perché?” poi si alzò e si avvicinò alla porta.

“quando avrai trovato la risposta a quel perché vieni a dirmela. Solo in quel momento capirai tutto” aggiunse chiudendosi la porta alle spalle rimanendomi li, seduto su quel divano, con mille domande che prima non avevo.

Pov. Kristen

Altro che riprese serali, quella sera non c’era un bel niente! Rob era sempre il solito smemorato, Catherine mi aveva detto che le riprese serali sarebbero cominciate solo tra un mese e che lui lo sapeva benissimo. Si poteva essere più rincoglioniti?

“sei sempre il solito idiota, le riprese serali cominciano il mese prossimo e Cath mi ha detto che tu lo sapevi” lo rimproverai entrando nel camerino. Lui si voltò verso di me con espressione assente.

“ehi hai sentito cosa ho detto? Rob ma ci sei?” chiesi sventolandogli una mano davanti al volto.

“mi sarà passato di mente” rispose atono tornando a guardare nel nulla.

“posso sapere cosa ti è successo in mezz‘ora?”

“chi a me?”

“no Robert a tuo zio. Ovvio che ha te, ma dove hai la testa?” era davvero assurdo quando faceva così.

“posso farti una domanda?” chiese tornando lucido e prendendo le mie mani tra le sue.

“c-certo”

“sei innamorata?” mi domandò ed io risposi di getto:

“si” a quelle parole la sua espressione cambiò: gli occhi per poco non gli uscivano dalle orbite, la bocca formò una piccola O e divenne più pallido del normale. A quel punto mi resi conto della risposta che avevo dato, avevo risposto così in fretta che non mi ero neanche accorda di aver detto la verità, mi ci mancava sola che dicevo “di te”.

“si, sono innamorata di me stessa” mi corressi subito e lui sembrò riacquistare un po’ di colore. Ma perché quella reazione?

“sicura?”

“si, insomma ma cos‘hai?” richiesi ridacchiando.

“nulla, forza torniamo in albergo” suggerì tornando in se e sorridendo.

“tu hai bisogno di un bravo dottore” scherzai alzandomi.

Tornati in albergo decidemmo di riposarci un po’, magari con una bella doccia, e poi ci saremmo sentiti per vedere cosa fare la sera. Ovviamente ci toccava consultare Stephanie.

Entrata in camera mi buttai subito sotto l’acqua e ripensai allo strano comportamento di Rob. Insomma, perché aveva avuto quella reazione quando gli avevo detto di essere innamorata? Che motivo aveva? Certo sarebbe stato bello sapere cosa avesse nella sua testolina e sarebbe stato altrettanto bello scoprire che era geloso. Ah magari! Eppure per un secondo l’avevo pensato per davvero, avevo realmente scambiato la sua sorpresa per gelosia, ma poi mi sono ricordata di Britney e ogni speranza era stata distrutta. Forse avrei fatto meglio ad andare avanti anche io, sarebbe stato sicuramente più salutare trovarsi un ragazzo anziché rimpiangere il vecchio e far finta di essergli amica.

“si, sarebbe davvero grandioso innamorarmi” mormorai a me stessa facendo un lungo sospiro. Innamorarmi di qualcuno che non fosse Robert, qualcuno di nuovo, che sapeva di novità e soprattutto che non mi ricordasse il passato. Era così assurdo pensare di andare avanti? No, certo che no. La cosa assurda era che non riuscivo ad immaginarmi tra le braccia di qualcuno che non fosse Lui. Ero un caso disperato e per quello sarei rimasta sola a vita. Magari avrei fatto da testimone a loro matrimonio, da madrina al battesimo dei figli e magari quest’ultimi mi avrebbero chiamato anche zia. Che scena deprimente!

“Kristen non per disturbarti ma è più di mezz‘ora che sei sotto la doccia” mi rimproverò Nikki bussando alla porta. Ridacchiai, i pensieri mi avevo distratta e se non uscivo da sotto l’acqua facevo la fine dello stoccafisso.

“scusa, ma mi ero persa nei pensieri” mi giustificai una volta tornata in camera.

“prima che succeda come a Los Angeles mettiti qualcosa addosso. Sai potrebbe arrivare Rob” mi consigliò lei prendendomi in giro per quel episodio. Mi sembrava passato un secolo da quando Rob venne a chiamarmi a casa per andare da Kellen, ed invece non era passato neanche un mese. Incredibile!

“si, hai ragione” sghignazzai buttandomi addosso la prima cosa che avevo a tiro e iniziando ad asciugare i capelli. Nikki nel frattempo se ne stava sul letto a torturarsi le mani e a non far nulla, evidente segno che c’era qualcosa che non andava.

“devi dirmi qualcosa Nikki?” le domandai guardandola con la coda dell’occhio.

“ehm… chi io? Niente, non ti devo dire niente” disse agitandosi.

“ok,spara” mi voltai verso di lei spegnendo il phon.

“Ah! ti arrabbierai”

“cosa hai combinato?” ora ero davvero sulla difensiva.

“ehm ma niente, ho solo parlatoconRobdite” disse talmente veloce che non compresi nulla.

“Nikki ma cosa cavolo dici? Parla piano”

“ah io ho parlato con Rob di te”

“TU COSA?” urlai facendole tappare le orecchie. Era davvero impazzita!

“ehi non ti scaldare, ho soltanto cercato di aprirgli la mente tutto qui. Insomma è venuto nel tuo camerino e ho pensato fosse il momento per parlargli. Per dirgli la mia ecco”

“e quale sarebbe la tua idea?”

“Oh andiamo te l‘ho già detto”

“cosa accidenti hai detto a Rob da farlo entrare in trans?” domandai capendo subito lo strano comportamento di poco prima.

“in trans?”

“si, quando sono entrata l‘ho trovato sul divano che guardava nel nulla, era pensieroso e poi mi ha domandato se fossi innamorata ed io…”

“aspetta, aspetta. Ti ha chiesto davvero questo?” mi interruppe. Io annuì.

“e tu cosa gli hai detto?”

“beh istintivamente mi è venuto da dirgli si,poi la sua espressione è mutata e mi sono subito corretta. Davvero una reazione strana, sembrava…”

“geloso?” concluse al mio posto.

“già, però sarà stata la sorpresa tutto qui” dissi cercando di difenderlo.

“si, sorpresa un corno. Sapevo di aver ragione e sono convinta di aver fatto bene a parlarci” si complimentò con se stessa.

“a proposito, cosa gli hai detto?” chiesi tornando ad asciugare i capelli.

“che arriverà il giorno in cui anche tu ti innamorerai e a quel punto sarà troppo tardi. In sintesi questo”

“ma troppo tardi per cosa?” mormorai più a me stessa, ma lei mi sentì ugualmente.

“evidentemente anche tu hai prosciutti si gli occhi. Io esco che è meglio”

“dove vai?”

“in giro con Daniel vuoi venire?” propose.

“no grazie tra un po’ viene Rob”

“ah certo. Beh allora salutamelo il tuo ” e così dicendo uscì dalla stanza ridacchiando. Ma che simpatica!

1- ORA DOPO

Perfetto,ero pronta! Adesso mi toccava solo aspettare Rob. Guardai l’orologio, erano solo le 5 di pomeriggio e stando alle regole di Stephanie, che sembrava più un carabiniere che manager, potevamo rimanere in giro per la città almeno fino alle 8 di sera, dopo di che “per il nostro bene” ci dovevamo rintanare in albergo. Che bella vita! Avevo 24 anni e non potevo uscire, neanche quando ne avevo 15 alle 8p.m dovevo tornare a casa. Assurdo e snervante, ecco com’era!

“devo fare quattro chiacchiere con mia madre. Non posso stare rinchiusa altri 3 mesi e mezzo qui dentro” borbottai alla camera in cerca del mio cellulare. Quando lo trovai digitai veloce il numero, ma proprio in quel momento bussarono alla porta.

“un attimo” urlai correndo ad aprire. L’avrei chiamata quella sera.

“Ehi Rob, prendo la borsa e andiamo” dissi

“Beh veramente…” farfugliò Rob mentre io afferravo la borsa.

“cosa c‘è?” chiesi. Lui si passò la mano nei capelli più volte, evidente segno che fosse in imbarazzo.

“mi dispiace Kris ma non posso più venire”

“è per Stephanie? Vieni andiamo a parlarci” gli proposi.

“ehm no, lei non c‘entra. Britney mi ha chiesto di accompagnarla a comprare alcune cose e…si insomma non potevo dirle di no” spiegò senza mai incrociare il mio sguardo. Istintivamente lasciai cadere la borsa sul letto.

“Oh!” fu tutto ciò che riuscì ad esclamare.

“possiamo fare domani. Non ti dispiace vero?” chiese. Certo che mi dispiaceva, ma Britney era la sua ragazza, e per quanto la odiassi dal più profondo del mio essere dovevo ammettere che Rob passava più tempo con me che con lei ultimamente. Si sentiva trascurata.

“ehm, No Rob vai. Ti capisco, non c‘è problema. Andiamo domani a prenderci il nostro frappé” e finsi un sorriso.

“grazie, sapevo avessi capito” mi ringraziò baciandomi la fronte.

“ci vediamo stasera e volente o nolente, Stephanie ci farà uscire. Quindi preparati” promise facendomi sorridere automaticamente.

“a dopo allora” mormorai chiudendo la porta.

E adesso che facevo 4 ore chiusa in camera? Mi guardai attorno e in pochi secondi decisi che sarei scesa lo stesso. Ormai volevo il mio frappé e non intendevo aspettare domani.

“al diavolo!” esclamai afferrando la borsa ed uscendo dall’albergo.

10 minuti dopo mi trovavo già alla pasticceria vicino al set, quella con tutte le delizie di Parigi: Les délices de Paris. aspettai la solita fila e poi fu finalmente il mio turno.

“Un frappé alla nutella” ordinai. Avevo proprio bisogno di cioccolato!

“ecco a lei” disse dopo poco la signorina. Pagai, ringrazia e mi avviai ad un tavolo.

“Ehi? Ti sono cadute queste” disse una voce maschile alle mie spalle.

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Capitolo 18
*** 18- Nate! ***


Buon pomeriggio ragazzeeeeeee…visto che caldo che fa? Era ora che questo sole comparisse *__* Comunque sia vi lascio al capitolo, sono da un’amica e vado un po’ di corsa (che novità -.-”) ci vediamo al prossimo capitolo per rispondere alle recensioni. GRAZIE A TUTTE DI VERO CUORE *__*

p.s. adesso scopriamo un po’ di chi è questa voce…chissà che non porti ad una svolta eh?

Non vi prometto nulla, ma se riesco per giovedì vi posto un altro capitolo =D

Recensite!

18-Capitolo

Pov. Kristen

“Ehi? Ti sono cadute queste” disse una voce maschile alle mie spalle. Mi voltai verso di lui e sorrisi. Che idiota, solo io potevo dimenticare gli occhiali da sole sul bancone di una pasticceria. Avevo proprio la testa altrove.

“grazie mille, sono un regalo di mio fratello e se le perdevo mi uccideva come minimo” lo ringraziai.

“di niente, sono contento di averti aiutato” affermò con la sua voce…ehm affascinante? Si, decisamente.

“solo io posso essere tanto sbadata” mormorai afferrandole. Lui sorrise ancora una volta e si passo una mano tra i capelli. Ah dio ma perché avevano tutti quel vizio?

“Io sono Nate” si presentò.

“Kr…Kelly” mentì io. Per almeno mezz’oretta volevo essere un’altra persona, una qualunque ragazza sconosciuta e libera di andare a prendere un frappé quando le pareva. Infondo quel ragazzo non doveva aver capito chi fossi, altrimenti mi avrebbe già corretto e poi molto probabilmente non lo avrei più rivisto.

“piacere Kelly” ripeté lui. Mi soffermai per alcuni secondi ad ammirarlo, era davvero molto bello e il suo sorriso, o forse lo sguardo, gli donava un non so che di misterioso. Si, decisamente un genere di ragazzo che non passava inosservato.

“senti ti andrebbe di farmi compagnia?” mi chiese, nel bel mezzo della mia analisi, indicandomi un tavolo poco distante. Che fare? Ero stanca di stare da sola con i miei pensieri, ero stanca di pensare a lui, quindi un po’ di svago mi avrebbe fatto bene no? Parlare con qualcuno che non fosse un giornalista o un’ amica, un estranio, poteva davvero farmi dimenticare di essere Kristen Stewart, almeno per un po’? Beh avevo sentito dire che avvolte uno sconosciuto ti capisce più di qualsiasi amico quindi…

“si, molto volentieri” accettai.

“allora cosa ci fai a Parigi?” esordì lui.

“ehm cosa ti fa pensare che non sia di Parigi?” chiesi divertita.

“beh dire che il tuo inglese è troppo perfetto per essere una seconda lingua” apostrofò.

“oh e se ti dicessi che sono un‘americana nata e vissuta a Parigi?”

“io ti direi di portarmi a visitare le meraviglie di questo posto. Di che parte dell‘ America sei?” domandò ridacchiando.

“Los Angeles. Ma neanche tu hai l‘aspetto di un parigino, di dove sei?” mi arresi.

“Santa Monica. Siamo abbastanza vicini no?”

“si, ed è strano che ci incontriamo in paese straniero” constatai.

“cosa ti porta qui?” chiese. Bene non potevo certo dirgli che stavo girando un film.

“lavoro” restai sul vago sperando che non chiedesse oltre.

“che lavoro fai?” ops!

“ehm veramente sono in vacanza. Faccio l‘hostess e il mio ultimo volo era Parigi, quindi mi sono detta: perché no?” dio che cavolata avevo sparato!

“e tu?” domandai subito dopo spostando l’attenzione su di lui.

“lavoro” disse imitandomi

“che genere di lavoro?”

“architetto”

“e da Santa Monica vieni a lavorare qui? È piuttosto lontano”scherzai facendolo ridere. Mi usciva piuttosto naturale scherzare con lui.

“ma no, un mio cliente, non che amico, mi ha chiesto di venire qui con lui per un progetto.” spiegò.

“scusa Nate, ma quanti anni hai?” gli chiesi curiosa.

“27 tu?”

“24. Ehm wow devi essere in gamba allora” commentai.

“beh se devi costruirti un appartamento chiamami pure”

“ovvio” acconsentì.

Passammo un altro po’ di tempo a parlare del suo lavoro,del progetto che doveva fare e del ritorno a Santa Monica.

“ma dai? Anche io torno tra 4 mesi” risposi sorpresa.

“e allora era proprio destino che ci incontrassimo” affermò e improvvisamente un senso di colpa mi invase. Nate mi era simpatico e il fatto che gli avessi mentito non mi piaceva per nulla. Accidenti ma perché non avevo detto la verità?

“ma il tuo ragazzo non è geloso? Insomma lasciarti uscire tutta sola è davvero coraggioso. Io mi preoccuperei” disse di punto in bianco.

“beh tranquillo lui non è geloso, anche perché non esiste”

“non sei fidanzata?” domandò con troppa enfasi.

“negativo. Ti fa piacere eh?” mi lasciai scappare e lui annuì in automatico.

“molto” aggiunse subito dopo.

“tu? Non sei fidanzato presumo”

“presumi bene, sono single da 8 mesi” confermò incupendosi di poco.

“scu…scusa io non volevo toccare un argomento che…” cercai di giustificarmi notando il suo cambio di umore, ma lui mi bloccò:

“tranquilla Kelly, ogni tanto fa bene parlarne” sospirò.

“cos‘è successo?” chiesi ormai curiosa.

“per farla breve l‘ho scoperta a letto con il mio migliore amico” sintetizzò lasciandomi di stuccò.

“Oh” fu tutto ciò che riuscì ad esclamare.

“già! Ma va bene così, è stato un bene scoprirlo”

“fa male lo stesso però”

“non così tanto. Non più almeno. Sono stato 5 mesi a piangermi addosso, a colpevolizzarmi e chiedermi in cosa avessi sbagliato. Insomma stavamo insieme da 4 anni e lui era il mio migliore amico!” mi raccontò.

“e poi? Dopo 5 mesi cosa hai capito?” chiesi.

“e poi ho capito di essermi sentito tradito più dal mio amico che da lei. Insomma non era amore, non quello vero almeno. Così eccomi qui, chissà tu puoi essere quella buona” e mi fece l’occhiolino ridendo. Lo seguì a ruota.

“ooooooh Nate contaci” ridacchiai, guardandomi attorno. Ma che fine avevano fatto tutti? E il sole? Insomma che ore erano? Presi il cellulare e guardai l’ora. Mancavano 5 minuti alle otto, erano più di 3 ore che eravamo chiusi in quella pasticceria a parlare.

“devi andare via?” mi chiese notando la mia espressione. Beh, Stephanie si sarebbe preoccupata se non fossi tornata entro le otto e come lei anche Nikki e..si, anche Rob. Dio mio Rob! Stasera dovevamo uscire, o meglio tentare di convincere Step, ed io dovevo ancora prepararmi.

“beh…si, forse dovrei andare” sospirai affranta. Infondo ero stata bene e ero riuscita nel mio intento: per 3 ore avevo messo da parte me stessa. Ora era tempo di tornare alla realtà.

“andiamo allora, ti accompagno fuori” dichiarò alzandosi dalla sedia. Ero davvero tentata di voltarmi e dire: “sai una cosa Nate? Andiamo a divertirci stasera e chi se ne frega di Stephanie e di Rob” ma non lo feci.

“Beh grazie di tutto Nate, ho passato un pomeriggio davvero bello e diverso. grazie” dissi sincera.

“grazie a te. Senti visto che entrambi rimaniamo qui per 4 mesi, che ne dici di rivederci? Ti…ti lascio il mio numero, se ti va chiamami” propose lui. Non sapevo che fare,la mia mano tentennava non sapendo se afferrare il biglietto o meno.

“ehm ok. Si, con molto piacere Nate” mi arresi infine.

“perfetto” esultò sorridendo.

“beh allora a presto” conclusi allontanandomi.

“a presto Kristen” mi salutò lui facendomi bloccare. Mi aveva chiamata Kristen?

“cosa?” domandai voltandomi lentamente.

“Kelly è bel nome, ma Kristen è decisamente meglio no?” non sapevo se essere imbarazzata per la gaf fatta, oppure arrabbiata.

“chiami” aggiunse subito dopo voltando le spalle.

“ehi” lo richiamai correndogli in contro.

“eh Nate?”

“si?”

“non mi piacciono gli imbroglioni” dissi adirata.

“neanche a me piacciono i bugiardi e allora?”

“e allora perché non mi ha detto di aver capito chi ero?” domandai.

“e tu perché non mi hai detto di essere chi in realtà sei?” ribatté.

“ehi non si risponde ad una domanda con un‘altra domanda” lo accusai e lui per tutta risposta scrollò le spalle.

“uf! scusa” mormorai dopo alcuni secondi di silenzio.

“scuse accettate”

“è che volevo solo staccare un po’ la spina tutto qui” mi giustificai.

“l‘avevo capito, infondo non deve essere semplice essere Kristen Stewart” cercò di…confortarmi?

“per niente!” esclamai e lui ridacchiò.

“senti io…io devo andare, Stephanie mi ammazza se faccio più tardi delle 8 quindi, ti chiamo ok?”

“tranquilla vai. Ci sentiamo, presto spero”

“promesso” urlai mentre correvo alla macchina.

Salì in auto, misi in moto e partì. Era stato davvero un pomeriggio rilassante! Uno di quei pomeriggi spensierati dove il tempo vola senza che ce ne rendiamo conto, un pomeriggio come quelli che vivevo insieme a Lui, fino a qualche anno fa: un frappé una chiacchierata e tante, troppe risate e coccole.

“Sai Rob penso proprio che me ne andrò a prendere un‘altro” dichiarai alzandomi da terra e avviandomi al chiosco.

“ma come un altro? Questo era enorme!”

“beh lo sai che vado matta per i frappé, ancor di più se sono alla nutella”

“Ah! un se continui così avrò una ragazza cicciona” mi prese in giro lui beccandosi una mia linguaccia. Era metà agosto e faceva un caldo pazzesco, ma la voglia di andare a mare era meno di zero, così avevamo deciso di andare nel parco a prendere un po’ di sole e mangiare un frappé. Era un pomeriggio tranquillissimo, un di quello dove nessuno di noi aveva impegni e voglia di far nulla.

“un frappé alla nutella per piacere” ordinai. La gentile signora dai capelli dorati me lo preparò subito e poi tornai da Rob.

“Ah ne vuoi un po’?” chiesi avvicinandogli il bicchiere alle labbra.

“no, io ci tengo alla mia linea” scherzò.

“quanto sei idiota” sbuffai bevendo un sorso della mia droga preferita. Improvvisamente la fragorosa risata di Robert si diffuse per tutto il parco, facendo voltare anche qualche passante curioso.

“beh ch c‘è da ridere?” chiesi guardandolo sconcertata.

“Oh amore sei…ahahah…sei buffissima” disse a fatica lui.

“eh?”

“sempre la solita sbadata. Neanche i bambini si sporcano come te” mormorò poi dolcemente avvicinandosi al mio viso e togliendomi con le labbra il frappé che avevo sulla punta del naso.

“ops!” esclamai ridendo anche io. Lui mi diede un bacio a fior di labbra ed io mi buttai,accidentalmente, su di lui facendogli perdere l’equilibrio.

Il ricordo di quel pomeriggio spensierato mi fece sorridere come una perfetta idiota, eravamo davvero felici in quel periodo!

Senza rendermene conto mi trovai nella hall dell’albergo non sapendo neanche come ci fossi arrivata o dove avessi parcheggiato la macchina che avevo noleggiato per quei 4 mesi. Ah, capitava sempre così quando mi perdevo nei miei pensieri contorti.

Come una ladra in fuga mi guardai intorno e dopo essermi assicurata che Stephanie non era nei paraggi sgusciai nell’ascensore premendo subito il pulsante del mio piano. Giunta a destinazione ripetei la stessa azione di poco prima e poi con una corsetta percorsi tutto il corridoio, ma proprio quando stavo per svoltare a destra…

“Sten dove sei stata?” urlò Stephanie. Sbuffai sonoramente e mi voltai a guardarla, era poggiata alla porta della sua camera e mi osservava a braccia incrociate.

“a fare un giro” risposi.

“un giro di tre ore? Non mi hai neanche avvisata e Rob non era con te” mi accusò.

“Senti Step, so che lo fai per il mio bene, ma mi sembra che tutto questo sia esagerato. Non posso star chiusa tutti i giorni in questo enorme albergo e Rob non può passare tutto il tempo insieme a me. Ha una ragazza che lo reclama” le spiegai cercando di farla ragionare.

“puoi parlare quanto vuoi Kristenuccia, le regole sono queste” sghignazzò lei.

“e dai Stephanie ti chiedo solo un po’ di libertà in più. Ti rendi conto che neanche a 16 anni mia madre mi controllava in questo modo? Un po’ più di libertà tutto qui. Non pretendo di uscire ogni sera, ma ogni tanto fa bene no?”

“ogni tanto?” ripeté titubante. Si, stava cedendo!

“esattamente”

“bene, potete uscire ogni tanto, ma sempre insieme” acconsentì.

“non potevi farmi regalo migliore” la ringraziai facendola ridere.

“bene, allora vado a farmi una doccia, a dopo” mi salutò.

“a dopo. Ah e visto che abbiamo più libertà Robsten stasera esce” scherzai e lei sbuffò chiudendo la porta. Scuotendo la testa e ancora ridacchiando mi avviai alla mia stanza, ma proprio quando voltai l’angolo tutto il mio buon umore andò a farsi benedire. E che diamine perché dovevo vederli? Rob e Britney erano letteralmente avvinghiati tra loro come due piovre. Lei con la schiena schiacciata vicino alla parete e la mano trai suoi capelli e lui che gli teneva i la testa e la bacava come…come se volesse farla sua in quel momento. Volevo scappare da li, andare il più lontano possibile e urlare a loro di smetterla, ma le gambe erano come paralizzate e la voce era volta via insieme a quelle poche speranze che ancora avevo. L’amava e tanto anche, altrimenti non l’avrebbe mai baciata in quel modo, non sarebbe mai stato così coinvolto da quel momento da non rendersi neanche conto che qualcuno, io in quel caso, li stessi fissando. Cercai di darmi forza facendo lunghi sospiri ma anche quelli mi morivano in gola impedendomi di prendere aria. Era come se improvvisamente non ricordassi più come respirare, camminare, parlare o semplicemente chiudere gli occhi per non guardare oltre. L’unica cosa che sentivo erano le lacrime che cercavano di uscire e il cuore che mi batteva all’impazzata. Non avevo mai assistito ad un loro gesto d’affetto, che fosse un abbraccio, una carezza, un semplice tenersi per mano o un bacio a fior di labbra, niente di niente, solo scambi di sguardi e sorrisi, ed vederli così vicini, proprio quando pensavo di essere felice e quasi del tutto appagata mi mandava nuovamente tutto all’aria. Piano scossi la testa e alzai gli occhi al cielo,voltando le spalle a loro e a quella che era la mia gelosia. Ero gelosa si, e anche troppo. Appena mi voltai per fare marcia indietro trovai dietro di me Nikki. Mi sorrise teneramente per poi lanciare uno sguardo alle mie spalle.

“sapete una cosa ragazzi? Esistono le camere proprio per questo” disse sprezzante la mia amica afferrandomi per il polso e trascinandomi verso la nostra camera, poco distante da loro. Robert si staccò immediatamente sistemandosi meglio al maglietta. Io camminavo stando attenta a non alzare gli occhi da terra, ma poi mi dissi che dovevo mostrarmi forte e così alzai lo sguardo incrociando subito il suo.

“ops, scusate ma non vi avevamo notato” squittì Britney scollando le spalle.

“l‘avevamo notato sai? Scusa se vi abbiamo interrotto” le rispose acidamente Nikki. Era la prima volta che si rivolgeva a Britney in quel modo.

“io vado a fare una doccia” dichiarai avviandomi in camera. Proprio non mi andava di rimanere li.

“si, penso proprio che andrò a farla anche io” mi appoggiò lei entrando nella sua camera, non prima di aver dato un bacio a Robert ovviamente. Ah!

“Kristen aspetta un attimo” disse Robert bloccandomi.

“si?”

“dove sei stata? Mi sono preoccupato, non mi avevi detto che scendevi” chiese, mentre Nikki si dileguava.

“non mi andava di rimanere in camera e ormai avevo voglia di frappé”

“scusa se non sono venuto con te”

“tranquillo,è logico che tu voglia stare con la tua ragazza” lo giustificai facendo un falso sorriso.

“ehm scusa anche per poco fa, non ti avevo visto. Scusa”

“ehi puoi fare quel che vuoi no? Comunque ora vado davvero a farmi la doccia, penso proprio che me ne andrò a letto dopo, sono stanchissima”

“non…non usciamo?” domandò.

“non mi va. Tu vai pure se vuoi, con Stephanie ci ho parlato io. Tutto risolto”

Che andasse al diavolo, proprio non riuscivo a fingere quella sera.

“sicura?”

“sicurissima. A domani” lo salutai atona aprendo la porta.

“a domani” sussurrò lui sospirando senza motivo.

Chiusami la porta alle spalle tirai un grosso sospiro di sollievo, poi senza pensarci su due volta presi il telefono e digitai il suo numero. Se lui era andato avanti, perché non potevo provarci anche io?

“pronto?” rispose al terzo squillo.

“ciao Nate, sono Kristen”

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Capitolo 19
*** 19-solo questo Nate ci mancava! ***


Eccomi qui, come promesso è giovedì evi posto un altro capitolo =D finalmente stiamo raggiungendo la parte più complessa della storia e vi dirò di più: da questo momento in poi, la tensione aumenterà sempre di più O_O… bene bene, vediamo un po’ come reagisce il nostro caro Robert quando scopre di Nate, voi che dite? XD buona letturaaaaaaaaaa…

Risposte recensioni:

crista: giusto, Kristen può sopportare fino ad un certo punto e questo Robert sempre non volerlo capire…vediamo un po’ ora che succederà =D

patrizia 61: XDXD beh l’idea di Nate e Britney insieme non è proprio male sai? Io però non criticherei tanto Britney =) sai, per quanto all’inizio Nate vi piacerà in tutte le salse,dopo lo vorreste uccidere e riterrete Britney una santa in confronto a lui XDXD…

prudence_78: grazie milleeeeee… beh ti confesso una cosa molte volte Britney mette alla prova Rob per vedere le sue reazioni, secondo te come si è sentito quando si è trovato davanti Kristen? Leggi il capitolo e lo scoprirai =D baci.

_Elisewin_: grazie mille! Beh, in effetti quando ho pensato a Nate ho proprio immaginato Chace Crawford, forse perché ho usato il suo nome di Gossip Girl *_* poi però ho trovato un altro ragazzo davvero affascinante che posterò nel prossimo capitolo. Cosa ci combinerà il nuovo personaggio? Beh,sicuramente farà perdere le staffe al nostro Robert… baci.

bangel91: xdxdxd… fidati di me, il 2 terzo incomodo servirà più di Britney, lei è troppo buona, ma Nate…

bika95: grazie infinite =D eh si, questo Nate farà aprire gli occhi un po’ a tutti, ma a quel punto Kristen sarà disposta a perdonare Rob? O_O xdxdxd

lindathedancer: ciaooooooooooo… beh prima o poi le rivincite arrivano no? E questo è il tempo di Kristen!

bbird: ahahahah,..come ho detto qualcuno,questa ff è nata nella più totale confusione e terminerà nella più totale confusione xdxdxd solo l’epilogo svelerà i veri sentimenti di tutti. =D

Kia_Twilighter: grazie milleeeeee… hai proprio ragione, un po’ di competizione serve sempre e comunque… =D

dorel : grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…=)

ste87: grazie milleeeeeeeeee…sono contenta che ti piaccia, a me fa sempre piacere avere nuove lettrici =D

…mi raccomando:

Recensite!

 

19-Capitolo

Pov. Kristen

Erano passati 2 giorni dall’incontro con Nate e dovevo ammettere che in 48 ore eravamo passati da totali sconosciuti a conoscenti stretti. Ci sentivamo spesso a telefono anche se non lo avevo più visto a causa dei nostri rispettivi impegni di lavoro, tuttavia ne ero contenta, insomma vederlo di nuovo avrebbe significato uscirci insieme e non so se mi sentivo pronta per farlo. Un conto era passare un intero pomeriggio a chiacchierare in una pasticceria con un estraneo incontrato per caso,un altro organizzare un vero e proprio appuntamento. In un certo senso ci stavamo conoscendo e avevo seriamente paura di come si stava evolvendo la situazione. In quei due giorni io e Robert non avevamo più avuto un momento per stare soli o forse ero stata io ad evitare che ciò accadesse. Vederlo baciare la sua ragazza non mi aveva fatto un buon effetto e questo aveva portato un po’ di imbarazzo alla nostra strana quanto complicata amicizia. Va bene per me, ma lui perché si sentiva così? Insomma aveva baciato la sua ragazza, non una qualsiasi donna passata per caso. E come se ciò non bastasse dovevo ancora parlargli di Nate. Non avevo la minima idea di cosa dirgli e soprattutto avevo paura. Una fot*tutis*ima paura di vederlo essere felice per me. Se la sua reazione fosse stata davvero quella allora ciò poteva solo significare una cosa: ero il suo passato e non aveva intenzione di tornare indietro. Sarebbe stata una bella bastonata da sopportare! In quanto a Nikki, aveva davvero fatto i salti di gioia quando gli avevo spiegato come avevo trascorso il pomeriggio. Non si poteva certo dire che era rattristata o delusa, anzi era palesemente felice e sorpresa. Aveva detto che ciò non avrebbe fatto altro che svagarmi e rilassarmi, il che era del tutto vero, inoltre aveva aggiunto che grazie a questo santo di nome Nate che era giunto fino a Parigi tutto si sarebbe risolto. Non ho ben capito quella parte del discorso anche perché sembrava che stesse parlando più con se stessa che con me. Avevo lasciato correre, per quella sera avevo già visto e sentito troppo.

“Kristen? Kristen, hai vagamente sentito ciò che ti ho detto?” il suono della voce di Catherine che mi rimproverava divertita mi ridestò dai miei pensieri. Avevo completamente dimenticato di essere nella sua camera d’albergo con Nikki!

“ehm si certo. Ho sentito tutto” mentì.

“bene, allora vi voglio al set alle 8 di mattina in punto” dichiarò.

“per fare cosa?” domandai confusa.

“per girare la scena” rispose perplessa mentre Nikki se la rideva di gusto.

“che scena?”

“quella dove tu e Rob litigate perché siete stufi di fingervi amici. Oh insomma mi hai fatto parlare per mezz‘ora a vanvera!” si lamentò capendo che non avevo minimamente seguito la conversazione precedente.

“scusami,avevo la testa altrove” dissi passandomi una mano tra i capelli e buttandomi a peso morto sul letto.

“io l‘avevo pressappoco capito, ma l‘immagine di Cath che si affaticava inutilmente a spiegarti, dettaglio per dettaglio, cosa dovevi fare nella scena è stata esilarante. Non ho potuto interromperla” sghignazzò Nikki beccandosi un’occhiata irritata da Cath.

“grazie tante tesoro, ora visto che hai sentito tutto sarai tu a rispiegare tutto a Kristen” ribatte lei dopo.

“Oh non ce n‘è bisogno, fidati” affermò la mia amica.

“certo che ce n‘è bisogno, non ha praticamente sentito nulla. Giusto?” chiese conferma Catherine voltandosi verso di me. Annui.

“beh io penso che sono talmente abituati a fingersi amici che gli verrà tutto naturale. Fidati di me una buona volta” spiegò Nikki tranquillamente.

“sei davvero un‘idiota” la rimproverai lanciandogli un cuscino.

“no, avevo appena finito di mettere lo smalto. Questa me la paghi mia cara, sai quanto sono una frana a metterlo, se poi ti ci metti anche tu è la fine” mi lamentò.

“ben ti sta” mi appoggiò Cath dandomi il cinque. Nikki per tutta risposta sbuffò sonoramente facendoci ridere.

“bene, ora saresti così gentile da dirci a cosa pensavi tanto intensamente? Nate o Robert?” chiese subito dopo.

“entrambi direi” ammisi.

“presumo che ancora non gli hai detto nulla, altrimenti sarebbe corso da me strisciando” ridacchiò inaspettatamente.

“cosa centri tu ora? E comunque no, ancora non gliene ho parlato”

“dovrai farlo prima o poi. Insomma perché ti fai tutti questi problemi inutili? È fidanzato, perciò che se ne vada pure al diavolo una buona volta e ti lasci vivere in pace la tua vita. Se poi vorrà, sarà lui a correre da te” sbottò lei mentre si affaticava a togliere lo smalto ormai rovinato. Non aveva tutti i torti infondo no? Perché crearmi il problema di Rob quando lui non se l’era minimamente creato per me? Non potevo certo aspettarlo in eterno, prima o poi sarei dovuta andare avanti, costruirmi una vita senza di lui. Innamorarmi di nuovo.

“sai una cosa? Hai ragione. Appena lo vedo gliene parlo” conclusi io sorridendo compiaciuta.

“ci sarà da divertirsi” le sentì mormorare poco dopo.

“ehmehm, io mi sono persa. Chi è questo Nate?” chiese Catherine che fino ad allora era rimasta in silenzio limitandosi semplicemente a sposare lo sguardo da me e Nikki e viceversa.

“Oh Nate è un santo della Santa Monica che la nostra Kristen ha conosciuto 2 giorni fa nella pasticceria di fronte al set” le spiegò Nikki precedendomi.

“perché santo?” chiese divertita Catherine.

“fattelo spiegare da lei, non ho capito cosa intende” risposi io.
“beh questo non posso dirvelo. Per me è un santo punto” disse lei strizzando l’occhio a Cath.

“Ohhhhhhhh ho capito” esclamò di punto in bianco lei.

“capito cosa?” chiesi.

“nulla, ma sistemerà le cose”

“lo penso anche io” l’appoggiò Nikki e poi risero alle mie spalle. Mai mettere Nikki e Catherine nella stessa stanza con me. Rischiano di farmi impazzire!

“sapete una cosa? Mi sono rotta le scatole delle vostre criptiche affermazioni, quindi me ne vado a fare una bella doccia rilassante” dichiarai alzandomi dal letto e dirigendomi alla porta.

“ok, preparati psicologicamente per quando dovrai affrontare Robert” mi prese in giro Nikki. Ringhiai sbattendomi la porta alle spalle.

Giunta in camera mi precipitai sotto la doccia nella speranza di schiarirmi le idee e rilassarmi.

Pov. Robert

Strimpellavo la mia chitarra seduto comodamente sul letto della stanza d’albergo. Quel giorno le riprese erano finite presto,anche perché il giorno precedente erano state davvero estenuanti e soprattutto stressanti. Da quando Kristen mi aveva beccato nel corridoio a baciare Britney cercava di evitarmi il più possibile e durante le riprese era molto professionale, seguiva il copione alla lettera senza lasciarsi distrarre dal qualche mia provocazione per farla ridere, insomma sembrava che si stesse allontanando e non ne capivo il motivo. Certo farmi scoprire mentre pomiciavo con Britney non era stato il massimo,anzi era stata una cosa totalmente stupida e imbarazzante. Eccessivamente imbarazzante! Negli ultimi due giorni mi sarò scusato almeno una decina di volte e lei puntualmente mi rispondeva che non dovevo preoccuparmi, che mi capiva. Ma io mi davo dell’idiota lo stesso. Quando mi ero staccato da Britney e accorto di lei quasi volevo morire. Ricordo che il cuore batteva all’impazzata e che un dolore lancinante allo stomaco non mi aveva abbandonato fin quando non ero andato a letto. Inutile a dirsi che quella sera non avevo concluso un bel niente con Britney, anzi l’esatto contrario. Continuavo a ripetermi che Kristen aveva ragione, che poteva succedere a tutti di lasciarsi andare in luoghi non proprio consoli ma era tutto inutile. Eppure anni fa non mi creai gli stessi problemi come ora, anni fa quando scoprirono me e Kristen in quella camera di musica scoppiai semplicemente a ridere.

“ne abbiamo ancora per molto?” chiesi avvicinandomi all’orecchio di Kristen in modo che mi sentisse solo lei.

“mmmh io penso proprio di si e sinceramente ne ho piene le scatole” mormorò facendomi ridacchiare.

“si,anche io”

Eravamo nell’albergo più lussurioso di New York e stavamo,ormai da più di 3 ore, tenendo una cena di lavoro con i candidati a diventare i futuri registi di Breaking Dawn, almeno uno di loro. I direttori della Summit avevano detto che visto che ormai i nostri personaggi facevano parte di noi, avevamo il diritto di aiutarli nella ricerca del regista. Cosa secondo me del tutto inutile visto che alla fine avrebbero scelto ugualmente loro! E così eravamo li insieme a tutto il resto del cast. Inutile a dirsi che eravamo tutti annoiati a morti e non vedevamo l’ora di scappare. Da quando io e Kristen avevamo rivelato a tutto il mondo di amarci non dovevamo più preoccuparci di sfiorarci o baciarci e ciò era un bene. Solo il fatto di non dover più fingere mi teneva ancora incollato su quella sedia.

“Basta, sono stufa. Vieni con me” sbottò Kristen alzandosi dalla sedia e trascinandomi con se.

“scusate torniamo subito” mi giustificai io. Ma cosa diavolo aveva intenzione di fare?

“Kristen ma dove stiamo andando?” domandai ma lei non mi rispose. Alla fine mi portò in un ampia sala al centro della quale risiedeva un enorme pianoforte. Senza scomporsi più di tanto mi lasciò la mano e chiuse la porta.

“bene,adesso mi spieghi” dissi incrociando le braccia al petto.

“è tutto il giorno che per un motivo o per un altro non stiamo mai da soli. Volevo solo 5 minuti di relax. Tu non vuoi?” mi spiegò mettendo il broncio. Dio mio era adorabile quando metteva su quel musetto.

“certo che voglio ma stiamo ad una cena di lavoro” sospirai. Lei si avvicinò stampandomi un bacio sulle labbra e portando le braccia dietro al mio collo.

“che vadano al diavolo no?” propose baciandomi di nuovo. E di nuovo. E di nuovo ancora.

“Kristen, dobbiamo andare di la” mormorai contro ogni volontà. Lei sbuffò sonoramente e sentendosi rifiutata mollò la presa sul mio collo voltandomi le spalle.

“bene, guai a te se dopo ti avvicini” mi minacciò avvicinandosi alla porta. Mandai a quel paese tutta la logica e il buon senso che mi dicevano di tornare alla cena, e prima che riuscisse ad aprire la porta la riafferrai attirandola a me.

“che c‘è?” chiese irritata.

“ho cambiato idea. Che vadano pure al diavolo” mormorai e poi mi avventai sulle sue labbra. Senza interrompere il contatto la trascinai vicino al piano forte e la feci poggiare su di esso. Si, così era decisamente meglio. Continuammo a baciarci per un po’,poi Kristen iniziò ad armeggiare con la mia camicia e io infilai una mano sotto la sua maglietta, ma proprio quando stava per sganciare l’ultimo bottone…

“ODDIO” urlò qualcuno sulla porta. Io e Kristen ci staccammo e mi voltai verso la porta. Erano Ashley e Jackoson!

“ops scusate noi…ehm non volevamo…disturbarvi” balbettò Ashley. Io e Kristen ci guardammo in faccia per pochi secondi e poi scoppiammo a ridere ricomponendoci.

“la prossima volta chiudi la porta” le suggerì all’orecchio e lei annuì ancora ridendo.

Risi sommessamente ricordando quel momento e soprattutto pensando al fatto che Ash e Jackson avevano avuto la nostra stessa idea. La conclusione di quella serata? Nessuno dei candidati alla regia era, a detta della Summit, idoneo. Scossi la testa cercando di smettere di ridere. Quel solo singolo ricordo mi aveva fatto acquistare un po’ più di ilarità.

“che c‘è di così divertente?” chiese Britney sedendosi accanto a me.

“niente amore, stavo ricordando una cosa” le dissi baciandole le labbra.

“allora stasera usciamo? Dai una passeggiata e torniamo a casa” mi pregò e come dire di no a quegli occhi d’angelo?

“certo tesoro” acconsentì io. Guardai l’orologio, erano le 5 di pomeriggio e forse Kristen era in camera sua. Volevo chiarire quella situazione, non ce la facevo più di vederla di nuovo distante.

“Bri tesoro vado un attimo da Kristen a chiarire una cosa, va bene?”

“certo amore vai. Io vedo se trovo Nikki” acconsentì.

5 minuti dopo ero davanti alla sua porta a bussare, ma non apriva nessuno. Ci riprovai.

“un attimo” urlò lei correndo ad aprire. Quando aprì la porta mi guardò sorpresa ed io non potei trattenere una risatina, era davvero buffa con quello spazzolino in bocca. Buffa e fin troppo provocante. Cos’avevo detto?

“ciao” la salutai allontanandomi dai miei pensieri.

“ciao, non dirmi che ho dimenticato che dovevamo vederci”

“tranquilla. Sono solo venuto a trovarti non posso?” le chiesi.

“certo che puoi idiota. Su entra” e così dicendo si spostò di lato facendomi passare. La camera era di un disordine assurdo, il che significato che Kristen era appena uscita dalla doccia. Era incredibile quella ragazza,ogni qual volta si spogliava trasformava la propria camera in un caos totale.

“sempre la solita tu eh?” la presi in giro alzando un po’ la voce in modo che riuscisse a sentirmi dal bagno.

“a cosa ti riferisci in particolare?” mi chiese sbucando dal bagno ed io le indicai la stanza.

“oh beh le abitudini sono dure a morire” si giustificò ed io ridacchiai.

“Allora…” dissi non aggiungendo altro.

“dimmi” mi spronò lei.

“ecco…io…si insomma mi chiedevo se fosse successo qualcosa” riuscì finalmente a dire. Infondo ero li per quello no?

“c-cosa intendi?” balbettò lei improvvisamente sulla difensiva. Strano!

“al fatto che mi eviti”

“tse.. io non ti evito” mi contraddisse.

“andiamo Kristen, tu mi eviti eccome. Sono due giorni che non fai altro”

“non è vero. Ti sbagli” ripeté

“sicura?”

“sicurissima. Perché mai dovrei evitarti poi? Sono stati solo due giorni estenuanti e nessuno meglio di te può capirmi. Sbaglio o c‘eri anche tu alle riprese?” mi prese in giro lei e riuscì a tranquillizzarmi. Forse mi ero immaginato tutto, forse ero semplicemente diventato paranoico e avevo paura che mi abbandonasse di nuovo. Avevo avuto l’impressione che mi nascondesse qualcosa, ma evidentemente mi sbagliavo ed era meglio così.

“vado un attimo a sistemare il bagno. Aspettami qui non scappare”

“rimando immobile come una statua promesso” sghignazzai.

Dopo neanche 5 minuti che era andata via sentì vibrare il letto. Ora le cose erano due: o c’era un terremoto in atto oppure il cellulare di Kristen era nascosto tra le lenzuola.

“ehm Kristen ti vibra il letto” gli comunicai e lei scoppiò a ridere.

“è il mio cellulare,ho messo la vibrazione. Me lo potresti portare? Deve essere mia madre” mi chiese quando si fu calmata.

“certo…sempre se lo trovo si intende” e così dicendo iniziai a frugare trovandolo incastrato sotto il materasso. Solo lei poteva farlo andare a finire la dietro. Lo afferrai e lessi sul display il nome. Ma chi era? Nate!

“Rispondi per favore non riesco a muovermi” urlò dall’altra stanza.

“pronto?” dissi schiacciando il tasto verde.

“ehm… forse ho sbagliato numero. Sono Nate c‘è Kristen?” rispose un ragazzo. Ma chi cavolo era?

“si, un attimo solo” e così dicendo andai da lei per porgerle il telefono.

“ti vogliono” dissi semplicemente.

“chi è?”

“un certo Nate” e quel nome sbiancò, poi afferrò il telefono e rispose.

“Ehi Nate dimmi…mmmh…si certo…sarebbe grandioso….fammi pensare, si ok…perfetto” mentre lei parlava io continuavo a camminare nervoso per dentro la stanza non sapendo bene perché, poi le sentì dire:

“prima? Oh no tranquillo era un mio amico. Ciao, si un bacio” e a quel punto scattai senza una ragione precisa. Amico, mi aveva chiamato amico! Il sangue iniziò a ribollirmi nelle vene quando compresi cosa potesse essere quel ragazzo e soprattutto pensando che fosse la causa dell’allontanamento di Kristen. Sapevo che mi nascondeva qualcosa, lo sapevo. Amico poi,perché mi dava tremendamente fastidio? Infondo era la verità: eravamo amici.

Quando finì di parlare a telefono tornò in camera come se nulla fosse.

“chi era?” chiesi con uno strano tono di voce. Lei sospirò profondamente e rispose:

“ehm un ragazzo che ho conosciuto giorni fa”

“quanti giorni fa?”

“due. Ricordi quando sei uscito con Britney piantandomi in asso? Ecco io sono andata comunque a prendermi il frappé e ho incontrato Nate” mi spiegò tranquillamente ripiegando alcune magliette e ciò non fece che innervosirmi di più.

“in pratica è uno sconosciuto. Hai dato il numero ad uno sconosciuto, ma sei pazza?” la rimproverai alzando un po’ il tono di voce. Le scrollò le spalle indifferente.

“e quindi cosa voleva?” chiesi ancora. Lei sbuffò.

“insomma è un interrogatorio? Saranno anche fatti miei no?” ecco, era esplosa.

“no, sono anche a affari miei visto che mi eviti per lui” ribattei.

“ah di nuovo con questa storia. Io non ti evito Rob, mettitelo bene in testa”

“e se ti stesse prendendo in giro? Sa chi sei?” le domandai non arrendendomi.

“certo che lo sa e no,non mi sta prendendo in giro. Nate è un ragazzo apposto. Non preoccuparti so cavarmela da sola” rispose irritata.

“non direi proprio visto che hai dato il tuo recapito telefonico ad uno sconosciuto. Incosciente!” ma che accidenti mi prendeva? Perché stavo litigando con lei?

“sono adulta e vaccinata e visto che non ho un caz*zo di ragazzo, posso dare il mio numero a chi mi pare” urlò.

“sai una cosa Kristen? Agli amici si dicono queste cose, tu a me non l‘hai detto” la criticai.

“e se avessi conosciuto la tua reazione non te lo avrei mai fatto scoprire”

“Bene” ribattei.

“BENE” urlò lei.

“BENE” ripetei io uscendo dalla stanza e sbattendo la porta. Dio che nervi! Solo questo Nate ci mancava!

 

p.s. ringrazio tutti quelli che leggono in silenzio e hanno aggiunto la mia ff tra le preferite, seguite e da ricordare…grazie di cuore!

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Capitolo 20
*** 20- presentazioni ***


Bene rieccomiiiiiiiiiiiii…. Sto postando spesso perché ho più tempo libero, spero vi faccia piacere =D prima di lasciarvi al capitolo, vi scrivo alcune paroline chiave che serviranno per i prossimi capitoli… vediamo un po’ chi riesce ad indovinare gli eventi:

Uscita insieme, lite, letto, ansia…=D

Recensite!

20- Capitolo

Pov. Robert

Me ne stavo seduto sulle scale dell’hotel a rimuginare su quanto successo poco prima. Dio mio ma perché ero sbottato in quel modo? Ok non me l’aveva detto e la cosa mi infastidiva non poco, ma da qui a farmi venire quasi una crisi di nervi mi sembrava esagerato. Era come se avessi avuto un attacco di…di gelosia. Chiunque avesse assistito alla scena avrebbe creduto ciò, ma perché? Nikki aveva ragione, sapevo che prima o poi quel momento sarebbe arrivato e a quel punto non potevo farci granché, insomma anche lei aveva il diritto di vivere la sua vita e allora perché sentivo il sangue ribollire nelle vene? Cercavo di ripetermi che non era altro che timore di perderla ancora una volta, ma ormai stentavo a crederci. Il fatto era che da quando ci eravamo lasciati lei non era mai più stata con nessuno, se non con Anganaro per poco più di un mese, non avevo mai letto nulla su un eventuale fidanzato e per quanto mi scocciasse ammetterlo mi sentivo rilassato. Certo il mio era puro egoismo e lo sapevo benissimo, ma non potevo farci nulla. Forse, inconsciamente, speravo di rimanere sempre al primo posto per lei, di essere il suo unico grande amore, ma le cose non andavano così. Anche lei meritava di essere felice ed io dovevo accettarlo.

“Ehi cosa ci fai qui terra?” domandò Nikki avvicinandosi. Sbuffai lentamente, proprio non volevo sentirmi dire: “te l‘avevo detto”

“Allora cosa c‘è?” ripeté accomodandosi al mio fianco.

“perché deve esserci qualcosa? Non posso semplicemente sedermi qui terra?” risposi inacidito.

“beh ti conosco da un po’ e ormai ho imparato a capire quando c‘è qualcosa che non va, inoltre il tuo metterti sulla difensiva è una prova più che schiacciante”

“sto semplicemente cercando di riordinare le idee” mormorai passandomi una mano sul volto.

“te l‘ha detto non è così?” chiese dopo un po’. Non c’era bisogno di mettere il soggetto della frase, sapevo a cosa si riferiva.

“più che detto, l‘ho scoperto da solo. Sai sarei stato contento se mi avessi avvertito” insomma poteva anche avvisarmi no?

“no Rob, doveva dirtelo lei o in questo caso scoprirlo da solo”

“rimango dell‘idea che sarebbe stato meglio se mi avessi avvertito, messo allerta, almeno non avrei dato di matto” e quasi ringhiai dicendo ciò.

“hai dato di matto? Cosa hai fatto?” chiese piacevolmente sorpresa.

“puoi anche fingere che ti dispiaccia sai?”

“Oh Rob io ti avevo avvisato. Ti avevo detto che prima o poi sarebbe arrivato questo momento” ed ecco che girava il coltello nella piaga.

“si, ma credevo più poi che prima” ribattei e lei sospirò.

“sai che c‘è? Tu non l‘hai mai immaginata con qualcuno al suo fianco ed ora che sai che c‘è la possibilità che accada, ti rode” chiarì.

“non mi rode affatto” risposi forse troppo in fretta.

“oh si che ti rode Rob, te lo si legge in faccia” mi prese in giro.

“non è vero” borbottai per poi aggiungere un:

“ok si, forse un pò”

“ecco bravo, inizia ad ammettere a te stesso che la sola idea di Kristen tra le braccia di un altro ti fa salire il sangue al cervello e poi continua a riordinare le idee. Sai io aspetto sempre che tu venga da me e rispondere a quella domanda. La ricordi vero?” mi chiese ed io annuì.

“bene, ora vado in camera” e così dicendo si allontanò da me.

“Nikki?” la richiamai.

“Mmmh?”

“io però amo Britney” le dissi e lei sorride dolcemente.

“questo non l‘ho mai messo in dubbio! Stasera dovete uscire no? Va a vestirti allora” incitò.

“grazie”

“quando vuoi” mormorò sparendo dalla mia visuale. Mi alzai anche io e a passo lento mi avviai in camera. Dovevo far in modo che Bri non sospettasse nulla, non volevo avere un’altra discussione,perciò feci del mio meglio per apparire felice e rilassato,proprio come prima di uscire.

“Ah eccoti. Su preparati che sono le 8 e domani mattina devi essere al set presto quindi non penso che tu voglia far tardi”

“ciao anche a te amore” la presi in giro. Aveva parlato a raffica, era sempre così quando dovevamo uscire.

“scusa” ridacchiò avvicinandosi e stampandomi un bacio.

“ecco, così va molto meglio. Mi vesto ed usciamo” dissi avviandomi in bagno per farmi una bella doccia.

Le stille di acqua bollente mi scorrevano sul corpo nudo eliminando ogni traccia di sudore, peccato che non potesse far lo stesso con i pensieri e soprattutto con i ricordi.

“dai Rob ma perché non lo ammetti?”

“ammettere cosa?” chiese facendo il finto tonto.

“che sei geloso marcio. Tanto lo so che lo sei” mi provocò Kristen ridendo di gusto. Era più o meno mezzanotte e insieme al resto del cast di New Moon, ci trovavano in una discoteca a divertirci. Eravamo arrivati a Vancouver soltanto ieri e le riprese non sarebbero cominciate prima di due giorni quindi avevamo deciso di svagarci un po’.

“non sono geloso Kristen, perché dovrei?” mentì. In realtà ero geloso marcio, aveva troppi occhi addosso e l’abbigliamento non aiutava di certo. Insomma minigonna e top non faceva certo parte di lei, ma quella sera aveva detto “Voglio osare un pò” e per me aveva già osato troppo. Ovviamente non potevo ammettere che il sangue mi saliva al cervello ogni volta che qualche fan sostava un po’ troppo su di lei. Eravamo amici, e gli amici non erano così gelosi. Forse e dico forse ora che si era lasciata con il macaco potevo provare a conquistarla, ma dovevo fare con calma e con discrezione.

“ok, allora io vado a ballare” dichiarò raggiungendo in pista Nikki e Ashley. Iniziò a muoversi a ritmo di musica e insieme a quelle due scalmanate si divertiva a stuzzicare i ragazzi che gli ballavano attorno. Rideva, scherzava e mi lanciava sguardi ogni qualvolta qualcuno la sfiorava. Voleva che lo ammettessi e stava usando tutte le sue tecniche per farlo. Era astuta, ma cosa più importante stava iniziando a capire l’ascendente che aveva su di me. Ah! Ma perché dovevo essere così impedito a ballare? Ero peggio di un legno! All’improvviso si unì a loro anche Tayler e prendendo Kristen per mano salì su un cubo e iniziarono a ballare lì.

“secondo me dovresti cercare di respirare. Stai diventando livido” commentò Kellen dandomi una pacca sulla spalla.

“Ehm…cosa?” mormorai senza distogliere lo sguardo dalle manacce di Tayler poggiate sui fianchi di Kristen.

“no dico è soltanto Tayler”spiegò come se fosse una cosa ovvia e in effetti lo era!

“non so proprio di cosa tu stia parlando Kellen” mentì.

“bene, allora smettila di fissarli” mi mise alla prova e a malincuore distolsi lo sguardo.

“dimmi”

“io non uno stupido” affermò ed io stavo per ribattere, ma si corresse velocemente:

“o almeno non così tanto da non capire quel che succede”

“e cosa succede sentiamo?” domandai ansioso.

“va da lei Rob, sei completamente pazzo” e così dicendo se ne andò scuotendo la testa. Mi voltai di nuovo verso la pista sorridendo e quando non la vidi più sul cubo la cercai ansioso. Eccola a ballare con un tipo che non conosco. Senza pensarci due volte mi avvicinai a lei.

“scusa amico, ma ora tocca a me” dissi picchiettando sulla spalle del giovane che cambiò partner tranquillamente.

“era ora” mormorò Kristen mettendomi le braccia al collo.

“beh non sono un grande ballerino”

“però sei venuto” apostrofò.

“questo perché avevi ragione”

“riguardo cosa?” sapevo che aveva capito, voleva semplicemente sentirselo dire.

“sono geloso marcio”

“si, anche io” bisbigliò al mio orecchio e poi continuammo a ballare fin quando non tornammo in albergo.

Quella fu l’unica sera in tutta la mia vita che ballai e solo perché ero geloso di lei.

Quando l’acqua diventò improvvisamente gelata capì che era meglio uscire dalla doccia e vestirmi, così mi avvolsi un asciugamano in vita ed andai in camera dove trovai Britney intenta a studiare.

“certo che se non volevi uscire potevi dirmelo” sbuffò ed io la guardai perplesso.

“non credo di seguirti” ammisi e lei ridacchiò.

“no dico ti sembra il modo di venire in camera? Così mi passa tutta la voglia di uscire” e accompagnò le parole con un movimento di mano che indicava l’asciugamano. Ridacchiai e avvicinandomi a lei le stampai un bacio.

“studi?” mormorai poi.

“si, tra un po’ ho l‘esame”

“si, lo so. Quand‘è che devi partire?” le chiesi.

“beh una settimana. Ti mancherò?” e dall’espressione sembrava avesse paura di una risposta negativa.

“certo, come sempre amore” e la baciai ancora.

“mmmh…stop. Basta baci altrimenti non usciamo da questa camera” borbottò allontanandomi.

Dopo 10 minuti fui bello pronto e potemmo uscire per le strade parigine.

Pov. Kristen

Dovevo mantenere la calma altrimenti quella sera non sarei uscita da quel bagno. Era più di mezz’ora che cercavo di sistemare i capelli, senza però riuscirci. La lite con Robert mi aveva completamente destabilizzato e spiazzato. Non sapevo di preciso cosa gli fosse preso, sembrava geloso, fin troppo per essere fidanzato e la cosa non mi andava giù. Insomma perché io non potevo andare avanti? Ero furiosa e se solo me lo fossi trovata davanti non sapevo cosa avrei fatto e dire che il giorno dopo dovevamo girare una scena importante! Il tempismo non era proprio il forte di Nate, oppure lo era fin troppo! Chiamare proprio quando c’era Rob poteva significare due cose: o era destino che lo venisse a sapere così perché io non avrei mai avuto il coraggio di dirgli nulla, oppure la mia sfortuna diventava sempre più grande! Avevo fatto bene ad accettare l’uscita con Nate, forse mi sarebbe servita per calmarmi e a staccare per qualche ora la spina.

“ho incontrato Rob prima” mi informò Nikki entrando in bagno.

“ah si? Mi fa piacere” dissi facendo l’indifferente, tanto sapevo che mi avrebbe detto tutto ugualmente.

“era piuttosto nervoso e frustato?…si frustato è la parola giusta”

“problemi suoi”

“so che avete litigato e anche il perché”

“bene, allora non c’è più nulla da aggiungere. Accidenti stupidi capelli!” ringhiai e lei si avvicinò sogghignando per aiutarmi.

“sai se tu stessi più rilassati i capelli sarebbero perfetti” e detto ciò riuscì a tenere li con una moletta. Era mezz’ora che tentavo di fare la stessa identica cosa.

“sono rilassatissima”

“mmh certo” mugugnò senza smettere di fissare. Sbuffai sonoramente.

“non lo sopporto ok? È un inglese egoista, idiota. Mi sta sulle scatole il suo comportamento. Cioè ha iniziato a dare di matto Nikki, dovevi vederlo è sbottato come…come fosse geloso e mi ha fatto saltare i nervi. Ma con quale diritto si permette di giudicare? Proprio lui. E poi giudicare di cosa? Sono libera,giovane e voglio vivere. Vivere” sbottai.

“ti è passato almeno per un nanosecondo per la testa, che forse è geloso per davvero?” mi chiese.

“certo e so che è la verità. È sempre stato geloso, ma questa volta è diverso… Ah! Senti io devo andare, Nate mi sta aspettando di sotto. Ci vediamo più tardi” sospirai cercando di riprendere il controllo.

“a dopo tesoro e cerca di divertirti. Ovviamente voglio conoscerlo” la sentì urlare mentre mi affrettavo ad uscire.

Nate mi aspettava proprio di fronte all’entrata, poggiato vicino ad un auto, probabilmente la sua.

“Ehi ciao” lo salutai stampandogli un bacio sulla guancia.

“ciao, sei bellissima”

“grazie”

“Allora preferisci fare 2 passi a piedi oppure prendiamo l‘auto e ci avviamo in centro?” propose.

“mmmh…vada per in centro, ad una condizione: devo tornare presto, domani ho delle riprese importanti e per quanto mi piacere non presentarmi, devo farlo” gli spiegai sbuffando.

“siamo nervosette stasera?” mi chiese sorridendo mentre prendevamo posto in auto e partivamo.

“cosa te lo fa pensare?”

“beh a quel che ho potuto capire tu ami molto il tuo lavoro, quindi se domani non hai voglia di andare al set è perché sei nervosa per qualcosa che è successo. Giusto?”

“accidenti!” esclamai sorpresa dalla sua perspicacia.

“lo prendo come un si. Cos‘è successo?”

“niente soltanto una lite con un collega” borbottai e poi aggiunsi:

“ma stasera non mi va di parlare di ciò, perciò fammi tornare il buon umore”

“agli ordini signorina”

Il resto del viaggio lo passammo a parlare del più e del meno, a ridere e a sentire musica. Con il passare del tempo scoprivo di avere sempre più cose in comune con quel ragazzo e cosa fondamentale mi faceva sentire bene. Quando era il sua compagnia o semplicemente parlavamo a telefono, dimenticavo di essere Kristen Stewart, un’ attrice con una vita amorosa piuttosto deprimente, e mi sentivo come qualsiasi altra ragazza della mia età. Ero semplicemente Kristen. Quando giungemmo a destinazione posteggiammo l’auto in un parcheggio e poi ci avviammo a mangiare una pizza. Nate voleva portarmi in un ristorante di lusso ma mi ero rifiutata categoricamente.

“fai finta che sia una tua vecchia amica e non pensare a chi sono per davvero. Non ho bisogno di ristoranti di lusso per star bene con te” gli avevo detto e lui mi aveva sorriso teneramente trascinandomi in un ristorante italiano dove facevamo un’ ottima pizza.

“Luigi vieni direttamente da Napoli” mi spiegò Nate una volta ordinato.

“Ah si? Allora sarà buonissima questa pizza”

“sicuramente, ormai quando devo mangiar vengo sempre qui. La cucina Italia è la migliore. L‘hai mai assaggiata?”

“certo che si. Quando girai New Moon, non so se lo hai visto, andammo direttamente in un paesino toscano per fare delle riprese. Il cibo era eccezionale.” gli spiegai e nel frattempo arrivarono anche le ordinazioni e iniziammo a mangiare. Mmmh, squisita!

“e a Napoli? Ci sei mai stata?” mi chiese dopo un po’.

“no mai, però sono stata a Roma.”

“io invece ci sono stato a Napoli,è davvero una città bellissima. E quel paesino toscano dove andasti?”

“davvero molto suggestivo” risposi ricordando quel piccolo paesino.

Finita la pizza restammo ancora a fare quattro chiacchiere poi decidemmo di fare un giro per l’enorme piazza. I negozi era chiusi, ma le serrande lasciavano intravedere abiti favolosi,sarei dovuta andare a fare qualche compera. Tutt’intorno era illuminato da luci e sulla mia destra si vedeva, seppur non eravamo nelle se vicinanze, la grande Torre Eiffel che come sempre dominava il panorama. Di notte era ancora più bella quella città!

“sai mi piacerebbe venire a vivere qui. È davvero una città stupenda e poi l‘Europa è l‘Europa” sussurrò dopo alcuni attimi di silenzio Nate.

“io invece penso che mi mancherebbe il caldo e il caos di Los Angeles e poi certo l‘Europa è l‘Europa, ma sono sicura che gli europei dicono la medesima cosa dell‘America”

“beh sono due continenti meravigliosi”

“si” lo appoggiai. Continuammo a camminare per un po’, poi entrammo in un pub a sentire un po’ di musica e ne uscimmo verso la mezza. Dovevo tornare in albergo altrimenti la mattina dopo non mi sarei svegliata per nulla al mondo.

“Ah dovrei tornare” sospirai.

“andiamo ti accompagno allora” e così dicendo ci avviammo verso il parcheggio e per la prima volta in tutta la serata, il sfiorò la mano senza però afferrarla. Gli ero grata per questo!

Dopo circa un quarto d’ora eravamo di nuovo di fronte all’hotel. Scesi dalla macchina e lui fece lo stesso e come qualche ora prima,si appoggiò allo sportello.

“Beh, grazie mille per la serata Nate, sono stata benissimo” lo ringraziai sorridendo.

“grazie a te, sono stato benissimo anche io. Spero che ci sarà una seconda uscita”

“si, mi farebbe piacere e poi devi portarmi a mangiare di nuovo da Luigi, glielo abbiamo promesso” dissi facendolo ridere.

“si, certo” disse poi sorridendomi. Il suo fu un sorriso talmente aperto e lusinghiero che mi fece voltare dall’altra parte per l’imbarazzo. Diventavo di colpo timida quando qualcuno mi sorrideva e guardava in quel modo. Fu allora che li vidi. Camminavano verso di noi mano nella mano ridendo di non so cosa. Volevo scappare di sopra, ma quando Britney alzò gli occhi e mi vide capì che era troppo tardi.

“accidenti!” mormorai talmente piano che neanche Nate riuscì a sentirmi.

“Kristen” mi chiamo Bri sventolando la mano. Io le sorrisi sforzatamente e quando furono abbastanza vicini ricambiai il saluto. Rob aveva un’espressione neutra e quando incrociò il mio sguardo quel poco di sorriso che ancora gli era rimasto sparì.

“che ci fai qui tutta sola?” mi chiese lei interrompendo le nostre occhiatacce. Per essere così gentile non doveva aver saputo dell’attacco di gelosia del suo ragazzo verso di ME.

“beh veramente…Ah sono con lui” mormorai iniziando a torturarmi le mani e indicando Nate che sorrise educatamente. Rob girò di colpo lo sguardo verso di lui e si irrigidì squadrandolo da capo a piedi. Fine della bella serata!

“Oh…sono sorpresa! Non sapevo uscissi con qualcuno” esclamò una Britney per i miei gusti troppo felice.

“beh si è…è da poco”

“piacere Nate” mi interruppe lui, evidentemente si era accorto del mio disagio, e si presentò.

“Britney e questo è il mio ragazzo Robert” disse lei e a quel punto sarei volentieri scappata di sopra. Nate, allo scuro di tutto, allungò la mano verso di Rob per potersi presentare, ma lui non accennava a tirare quelle manaccie dalla tasca. Io lo incenerivo con lo sguardo mentre Britney lo guardava perplessa. Nate non si scompose più di tanto e ritirò la mano.

“scusate, io vado di sopra” disse Rob con tono duro entrando nella hall.

“Oh…ehm…scusa non si sente tanto bene, io… scusa” disse imbarazzata Britney cercando di giustificare il suo ragazzo.

“beh può succedere no Nate?” dissi cercando di tirare fuori dall’impiccio Britney. Infondo non era colpa sua se il ragazzo era un idiota colossale!

“si, certo. Tranquilla Britney”

“beh sarà meglio che vada, domani devo svegliarmi presto. Grazie ancora per la bella serata Nate, ci sentiamo domani” dissi avvicinandomi per salutarlo.

“a domani Kristen” ricambiò entrando in macchina e andando via. Aspettai che sparisse dalle visuale e poi mi voltai per entrare in albergo. Con mia grande sorpresa trovai Britney seduta sulle scale.

“Ehi Britney,tutto bene?” chiesi realmente preoccupata.

“si, tutto benissimo” rispose abbozzando un sorriso.

“vuoi che ti chiamo Rob?”

“n-no tra un po’ salgo anche io. Notte Kristen” mi salutò.

“Notte” ricambiai entrando in albergo. Presi l’ascensore e salì al mio piano. Nikki aveva lasciato la porta semichiusa così l’aprì silenziosa ma proprio mentre stavo per entrare…

“bella serata?”

“Ah Rob sei un idiota, mi hai spaventato” dissi sobbalzando leggermente.

“allora?”

“allora non ti riguarda e prima sei stato molto scortese sai? È buon educazione salutare” lo accusai alzando un po’ il tono di voce. Quella sua espressione menefreghista mi irritava a morte.

“non saluto chi non mi piace”

“ma se non lo conosci neanche! Sai che ti dico? Fai quel che vuoi tanto per me rimani un idiota che non capisce un caz*zo” sbottai e lui scrollò le spalle.

“c‘è altro?” chiesi infastidita.

“no”

“bene allora a domani e vedi di svegliarti con piede giusto che dobbiamo girare” e così dicendo entrai in camera,poi però mi ricordai di una cosa e tornai indietro.

“Ah e tanto per fartelo sapere, la tua ragazza è seduta sugli scalini dell‘entrata a chiedersi perché tu sia così idiota e il motivo della tua reazione” detto quello sbattei la porta pesantemente facendo balzare dal letto Nikki.

“coglione!” mormorai tra i denti.

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Capitolo 21
*** 21- Ritrovarsi ***


Eccomi qui con un altro rapido aggiornamento =D allora ragazze come state? Come avete letto in precedenza i rapporti tra Rob e Kristen non sono dei migliori, ma tranquille questo è solo uno dei tanti litigi che avranno nel corso della storia xdxd… Rob è un vero coglione e ora ha paura di perdere davvero Kristen, vediamo un po’ come si mettono le cose. In questo capitolo ce un riavvicinamento, dovuto anche ad una scena che girano O_O ohoh! Vi lascio alla lettura. Baciiii.

p.s. grazie a tutte per le recensioni siete fantastiche *__* per quanto riguarda le paroline dell’altra volta qualcuna ha indovinato qualcosina, ma chi o cosa non lo dico. XD

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Recensite!

 

21-Capitolo

Pov. Robert

Quella notte non riuscì a chiudere occhio,dormì si e no due ora e non era certo una gran cosa visto che la mattina mi aspettavano delle riprese importanti. Tutta colpa di Kristen! Dio mio, avevo dimenticato quanto fosse irritante litigare con lei e soprattutto avevo dimenticato quanto apatico diventassi io. Santo cielo sembrava una serata così tranquilla! Io e Britney eravamo usciti e per quanto fossi nervoso, avevo cercato di nasconderlo e di godermi la serata, infondo lei non centrava nulla. C’ero riuscito, per poche ore ero riuscito a far finta di non aver litigato con Kristen, poi eravamo tornati in albero e ecco tornare il nervoso. Con tante sere a sua disposizione per uscire, proprio quella doveva scegliere! E quel Nate? Mi saliva il sangue al cervello solo a pensare a quel tipo! Sembrava così…così pieno di se, tranquillo, rilassato e guardava Kristen come se volesse mangiarla, bleah! Voleva pure stringermi la mano, ma per piacere che se ne vada pure al diavolo! E quel suo aspetto tutto curato e perfetto? No, Kristen non usciva con tipi del genere. Lei aveva sempre amato la gente semplice, quella che la faceva divertire e la portava in giro per pub, non per locali alla moda come, sicuramente, aveva fatto quel Nate. Incosciente lei a fidarsi di uno che aveva conosciuto solo 3 giorni prima. Insomma era un bel ragazzo, non potevo negarlo, e se avesse voluto usare la sua popolarità per sfondare nel mondo dello spettacolo?

“ah sei patetico Rob!” mi criticai ad alta voce mentre uscivo dalla doccia. Stavo cercando qualsiasi scusa per non farmi piacere quel tipo e qualsiasi difetto per allontanarlo da Kris. Ma la mia non era gelosia, no. La mia era semplice rabbia. Rabbia perché lei si fidava di lui e non di me. Rabbia per il suo carattere del cavolo, per i miei pensieri incoerenti. Rabbia per come si era sentita in imbarazzo quando lo aveva presentato a Britney e rabbia pura per avermi sbattuto la porta in faccia. Rabbia per lei! Quasi mi mancò il fiato quando compresi quello che avevo appena pensato e giunsi alla conclusione che la rabbia nasceva dal semplice fatto che Kristen stesse andando avanti.

“tu lo hai fatto Robert, sei andato avanti. Lasciale fare la stessa cosa” cercai di auto-convincermi osservando la mia immagina riflessa nello specchio.

“Rob? Rob hai fatto con questo bagno? È un‘ora” urlò Britney dalla camera da letto. Guardai l’orologio, erano le 7.45, dovevo essere al set tra esattamente 15 minuti.

“Caz*zo” dissi aprendo la porta e uscendo dalla stanza di fretta.

“Rob? Rob, accidenti dove vai di corsa?” sbraitò Bri raggiungendomi in corridoio.

“sono in un ritardo assurdo amore e se non arrivo in orario Cath, il regista, la troupe e Kristen mi ammazzano” le spiegai in fretta e poi con un veloce bacio a fior di labbra entrai in ascensore. La sera prima non aveva fatto storie riguardo al mio comportamento, era semplicemente rimasta in silenzio. Si era spogliata, messa il pigiama e coricata senza rivolgermi la parole e quando avevo cercato di chiedere, ingenuamente, se c’era qualcosa che non andava mi aveva liquidato con un:

“non mi va di parlarne Rob” sapevo benissimo che prima o poi avremmo avuto un’altra discussione. L’ennesima. Arrivato alla macchina noleggiata, entrai e mettendo in moto partì in tutta fretta.

Pov. Kristen

“è assurdo, se non arriva entro 3 minuti, giuro che me ne vado” borbottai con Cath e il resto della troupe. Stavamo tutti aspettando che Robert ci degnasse della sua presenta per girare, ma il signorino non doveva aver voglia di lavorare visto che doveva essere arrivato già un quarto d’ora fa.

“Calma Kristen starà arrivando” cercò di tranquillizzarmi il regista e proprio in quel momento arrivò Mr Ritardatario.

“scusate, scusate tanto ma c‘era un traffico assurdo” si affannò a dire mentre ci raggiungeva correndo.

“potevi scendere prima” lo accusai incrociando le braccia al petto.

“anche io sono contento di vederti Kristen” rispose acido. Gli sorrisi come a prenderlo per i fondelli. Robert corse subito a truccarsi e a cambiarsi d’abito e nel giro di mezz’ora fu pronto, nel frattempo tra noi non era migliorato nulla.

“WOW, sempre che siate già nella parte. Cominciamo con il primo ciack senza perdere altro tempo” esultò Catherine osservandoci mentre prendevamo posto. Dovevamo girare la scena in cui entrambi eravamo esasperati di far finta di nulla. La scena ideale!

“pronti…Azione” gridò qualcuno. Passarono alcuni secondi e poi…

****

“avanti, dimmi cosa c‘è. Cosa c‘è?” domandò Rob entrato nella parte.

“c‘è che non ce la faccio più Derek. Mi sembra tutto assurdo” recitai e forse non tanto.

“assurdo dici?”

Annuì e lui scoppiò in una fragorosa risata.

“tu dici che assurdo. Che non ce la fai più. Tu? Proprio tu? E cosa dovrei dire io? Eh Madleyn?”

“sei un idiota, non capisci un caz*zo” sbraitai con tutta la rabbia che avevo in corpo. Non stavo recitando. Ero io quella!

“e allora spiegati” mi rispose e nei suoi occhi non c’era traccia di finzione. Che stesse dicendo sul serio anche lui?

“sono stanca di tutto questo Derek. Io non voglio esserti amica. Non voglio. Perché non lo capisci? Perché non capisci che sto male? Qualche mese fa io ti odiavo con ogni fibra del mio essere e poi all‘improvviso si è capovolto tutto ed ora eccomi qui. Ho solo 19 anni e già sto impazzendo. Vorrei tornarti ad odiare e non desidero altro ma non posso. NON POSSO” e le lacrime uscirono da sole senza bisogno di mettere gocce o pensare a cose tristi. La realtà bastava a farmi piangere. Rob si destabilizzò un attimo ma riuscì a recuperare in fretta.

“sei proprio una stupida Madleyn e non sono io quello a non capire nulla, ma tu. Sei tu che non ti accorgi di quel che ti succede attorno. Non hai occhi che per lui. LUI” e sembrava tanto strano girare quella scena proprio quando nella mia vita era entrato Nate.

“beh anche tu non hai occhi che per lei”

“non è vero e ciò conferma che tu sei un idiota colossale. Lei non è nulla per me. Nulla a differenza di ciò che sei tu. Le voglio un bene dell‘anima ma è tutto così diverso. Tu…tu sei la sola capace di farmi girare le scatole, di ferirmi, di farmi ragionare o provare strane sensazioni come sentir le farfalle nello stomaco o peggio ancora pensare cose talmente sdolcinate da far venire il diabete a chiunque. Sei la sola di cui sono tremendamente geloso e odio quando lui ti sfiora. Sei l‘unica che è riuscita a far uscire il vero Derek, l‘unica che mi fa sorridere davvero. Sei tu Madleyn e se non lo hai capito sei davvero una sciocca” e mi guardava negli occhi mentre pronunciava quella battuta. Mi sorrideva quando parlava, mi accarezzava la guancia o i capelli. Era tutto assurdamente naturale. Mi asciugai le lacrime: era il mio turno.

“e allora perché? Perché rimani con lei?” perché Rob?

“e tu? Tu perché non lasci perdere lui?”

“perché lui mi da sicurezza. Perché so che ci sarà sempre e anche se è diverso il sentimento che provo per lui…devo andare avanti. Devo farlo per me. Devo farlo per tornare a star bene”

“ma è con me, con me che tu puoi essere felice. Solo me e lo sai” disse scuotendomi le spalle.

“lo so. Certo che lo so, ma tu non fai niente per migliorare la situazione ed io…io non posso aspettarti in eterno” non posso farlo!

“ma sei stata tu… sei stata tu a chiudere con me Madleyn. Avevi detto che eravamo troppo diversi per stare insieme, mi avevi detto che forse potevamo essere amici. Perché mi hai mentito? Perché mi hai detto di non amarmi più?”

“io…io…io non ho mai spesso di amarti Derek. Mai” Mai. Mai. Mai. Mai. Mai.

“neanche io. Non c‘è stato un solo secondo in cui io non ti abbia pensato, cercato. Ti amo Madleyn e ti prego. Ti prego torna da me” avrei voluto urlare di si. Si Rob, torno da te. Ma era finzione e io dovevo urlarlo a Derek.

“Si. Si Derek. Ti prego non lasciarmi. Non farlo più” lo supplicai e un’altra lacrime scese copiosa sul viso. Le sue braccia mi attirarono a se costringendo il mio corpo a stringersi al suo petto. Sembravo tanto una bambina indifesa tra le sue braccia, tanto indifesa da lasciarmi sfuggire altre lacrime e singhiozzi e quelle…beh quelle non facevano parte della scena. Quelle non sarebbero dovute uscire. All’improvviso Robert mi prese il viso tra le mani e asciugandomi le lacrime con i polpastrelli aggiunse:

“non ti lascerò mai più andare via. Mai più” e poi si avvicinò lentamente al mio volto. Piano, cauto, come a voler allungare l’attesa. I nostri sguardi erano come incatenati e i battiti del mio cuore rallentavano per lo stupore. Non ricordavo nessun bacio alla fine della scena. Lo avevo dimenticato? No, ero sicura e allora perchè si stava avvicinando in quel modo? Dio mio Robert ti prego, ti prego non baciarmi,non farlo. Quanto mi avrebbe fatto soffrire quel contatto? Robert si trovò a due centimetri dalle mie labbra ormai e a quel punto il cuore sembrava voler scoppiare. 1 centimetro, era arrivato il momento. Le mie mani finirono tra i suoi capelli e le nostre labbra si toccarono. Ci muovevamo lenti, senza fretta e mentre aspettavamo lo stop del regista riprendevamo confidenza con i nostri volti. Inaspettatamente Robert dischiude di poco le labbra e il suo respiro mi finì dritto in bocca. Dio quando mi era mancato quel respiro! E quel profumo! E quelle labbra! Non sapevo se avesse intenzione di trasformare un bacio cinematografico in un vero ma anche se avesse avuto intenzione di farlo non avrebbe potuto, perché in quel momento Cath sussurrò un flebile e poco udibile:

“STOP”

****

Ci staccammo di colpo, come se avessimo preso una scossa elettrica. Ci guardammo negli occhi per non più di pochi secondi e poi sentimmo partire un applauso. Il regista si alzò avvicinandosi a noi:

“siete stati incredibili ragazzi. Io sono…io sono senza parole. Il bacio non era previsto ma...ma è stato perfetto. Non c‘è bisogno di girarne un‘altra, pensavo ci volesse un‘intera giornata e invece… invece era tutto…”

“maledettamente normale” mormorai interrompendolo.

“già” dissero in coro lui e Cath. Noi annuimmo.

“scusate, ho bisogno di stare da sola” sussurrai allontanandomi da tutti. Stavo per scoppiare, me lo sentivo. Pochi istanti e sarei crollata. Sapevo che quel contatto mi avrebbe uccisa ma non pensavo che lui si comportasse in quel modo. Era tutto diverso ora, era sembrato tutto reale e il dolore era talmente forte che mi ricordò il mio periodo catatonico. Perché? Perché aveva osato tanto? Arrivai nel mio camerino, mi chiusi la porta alle spalle e poi mi lasciai scivolare vicino alla parete cadendo in un pianto a dirotto.

Pov. Robert

Kristen girò le spalle andando via quasi correndo. Cosa avevo fatto? Dio mio!

“Rob? Rob, va da lei”mi consigliò Cath poggiando una mano sulla mia spalla. Annuì senza dire nulla e mi avviai verso il suo camerino. La scena era stata così maledettamente reale, vera, sentita. Quelle parole che avevo pronunciato erano vere, completamente vere. Non c’era frase che non fosse realtà, tutto esprimeva ciò che lei era e sarebbe sempre stata per me. Kristen! Quando le avevo preso il volto tra le mani per baciarla era stato un gesto del tutto normale e dettato dall’istinto. Sapevo che la scena non prevedeva nulla del genere ma mi era uscito naturale guardarla negli occhi e avvicinarmi per sfiorare quelle labbra. Quelle labbra che da tanto tempo non assaggiavo e toccavo, labbra che mi erano mancate come non credevo potessero mancarmi. Era stato come ricevere una scossa quando le avevo sfiorate e dischiudere la bocca per approfondire quel contatto era stato voluto, desiderato, agognato. E quelle lacrime, i singhiozzi e la sua fuga da me. Non dovevo, non dovevo baciarla così, non se lo aspettava e a dire il vero neanche io. Forse, forse quel contatto l’aveva ferita, gli aveva portato alla mente tutto quello ch avevamo passato insieme. Si, doveva essere successo quello, proprio come era successo a me.

Arrivato davanti alla sua porta bussai, ma non mi rispondeva nessuno. Ci riprovai ma nulla. Stavo per andarmene, evidentemente era andata via, poi però sentì un singhiozzo e senza pensarci due porte aprì la porta di scatto. Eccola li, a terra con gli occhi pesti di pianto. Ero un idiota! Un idiota colossale!

Pov. Kristen

La porta si aprì di scatto mostrandomi Robert che mi guardava come…come se gli facessi pena, tenerezza. Ma io non volevo essere compatita. Non volevo. Quel che desideravo era che se ne andasse dalla mia vita per sempre e al tempo stesso che non mi abbandonasse mai. Odiavo con tutta me stessa litigare con lui, l’avevo sempre odiato e avrei continuato a farlo. Altre lacrime fuoriuscirono. Ma perché ero così maledettamente innamorata di quel inglese?

“Kris” sussurrò cercando di avanzare.

“vai via Robert. V-v-vai via per favore” lo supplicai.

“non ci penso neanche” disse e convinto si chiuse la porta alle spalle.

“per…per piacere, vai via” ripetei ma fu tutto inutile e in un attimo mi fu seduto a fianco. Tentò di farmi una carezza ma mi scostai.

“vai via” cercai di convincerlo scostandogli bruscamente la mano, ma lui mi afferrò per il polso e mi attirò a se. La mia testa sul suo petto e le sue braccia intorno al mio esile corpo. Cercai di dimenarmi, la mia era una crisi, ma lui mi teneva stretta e poco dopo mi arresi tirandogli un piccolo pugno sul petto, che molto probabilmente non aveva neanche sentito. Singhiozzai. Singhiozzai forte.

“shhhh…ti prego non piangere. Scusami Kristen. Scusa” mi supplicò accarezzandomi i capelli.

“scusa” disse ancora con voce più debole. Ero distrutta!

“io…io odio litigare con te. Lo odio” balbettai cercando di smettere di piangere. Non mi ero mai sentita tanto fragile in tutta la mia vita. Mai, neanche quando ci lasciammo. Era come se tutta la tensione accumulata in quelle settimane stesse uscendo fuori. Mi sentivo come un vulcano che eruttava lava dopo secoli di riposo, con la differenza che io piangevo. Piangevo per la tensione, la rabbia, le menzogne, il far finta che tutto andava bene. Stanca, ero tremendamente stanca.

“sono un idiota, io…io non dovevo reagire così quando ho scoperto di…di lui. Non dovevo” si, lui non doveva, ma io ero stata assurdamente contenta della sua reazione.

“insomma dovevo aspettarmelo che prima o poi sarebbe successo no? Nikki mi aveva messo in guardia” e sembrava parlare più con se stesso che con me ancora stretta al suo petto.

“io…io dovevo dirtelo ma avevo paura e…e facevo bene ad averla”

“Scusami. In quel momento non ci ho visto più, mi avevi mentito e non lo avevi mai fatto. Sono uscito di testa e…e quel tipo non mi piace e mi sale il sangue al cervello solo se lo penso e…e….e niente” confessò. Avrei voluto guardarlo negli occhi e dirgli che anche a me Brtiney mi faceva ribollire di rabbia, ma decisi di porgli una domanda, la più importante:

“perché?…perché hai reagito così?” dovevo saperlo. Lui non parlò, pensavo non volesse rispondere ma dopo alcuni secondi disse:

“Ah! Perché tu sei stata mia Kristen. Io ti ho avuto tra le braccia, ti ho vissuta e so cosa si prova averti a fianco, amarti. Per questo sarò sempre, sempre geloso di te. Sei stata mia” quelle parole mi fecero mancare il fiato, mi sentivo felice e triste al tempo stesso. Felice perché sapevo di essere ancora importante e triste perché aveva parlato al passato. Nessuna traccia di speranza. Nulla.

“io…io l‘ho accettato però. Io ho accettato lei” sussurrai e ringraziai il cielo che fossi nascosta tra le sue braccia. Se mi avesse guardato negli occhi avrebbe capito che mentivo.

“si, ma tu…tu fingi bene. Io no” a quelle parole mi lasciai scappare un sorriso, mi aveva scoperta.

“Rob?”

“mmmh?”

“mi prometti una cosa?”domandai.

“certo”

“qualunque cosa succeda, tu…tu non abbandonarmi mai”

“promesso amore” disse e mi bloccai di colpo. Mi…mi aveva chiamata amore?

“c-c-come mi hai c-c-chiamata?” domandai a fatica.

“Kristen sarai sempre il mio amore. Sei stata importante e dio solo sa quanto avrei voluto vivere con te per sempre”

E allora perché non la lasci? Perché non torni da me? Perché al parli passato?

“Ah! Già, lo avrei voluto anche io” biascicai. Stava per arrivare un’altra crisi di pianto, me lo sentivo e dovevo tornare in albergo prima che succedesse. Mi scostai poco da lui e gli sorrisi, lui mi imitò. Si tirò su sistemandosi il pantalone e poi mi allungò la mano per aiutarmi a rialzarmi. L’afferrai e il mio occhio cadde sul suo polso. Non potevo crederci, non riuscivo a credere che lo avesse conservato. Cosa ci faceva quel laccio nero al suo polso? Era lui, lo ricordavo bene, era il laccio delle mie converse, quello che gli diedi prima che partisse per New York, doveva girare Remember Me a quei tempi. Era un modo per ricordasi di me.

“Kristen vuoi rimanere li terra?” mi chiese vedendo che non accennavo a salire.

“tu…tu…tu lo hai conservato” dissi indicandogli il polso. I miei occhi luccicavano talmente ero felice. Lui se lo rigirò tra le mani e passandosi una mano tra i capelli disse:

“già”

“perché?” domandai.

“perché mi ricordava di te. Mi bastava guardarlo per avere la consapevolezza che tu hai fatto davvero parte della mia vita e che non era stato frutto della mia immaginazione” spiegò ed io mi alzai di scatto buttandogli le braccia al collo. Avevo sbalzi d’umore assurdi!

“tu lo hai buttato?” ebbe il coraggio di chiedermi dopo alcuni attimi.

“come dicesti tu tempo fa: non mi serve un nastro per ricordarmi di te” gli rammentai per poi abbassarmi ad alzare il pantalone.

“ma non potevo separarmi da questo” aggiunsi mostrandogli il laccio perfettamente legato alla mia caviglia. Sorrise anche lui.

“l‘ho messo qui perché è più comodo, durante le riprese mi dicevano di toglierlo e avevo paura di perderlo, alla caviglia invece posso tenerlo quasi sempre” gli spiegai e lui annuì.

“andiamo in albergo?” propose porgendomi la mano che accettai di buon grado.

“si, andiamo” mormorai.

Nessuno dei due osò parlare di quel bacio. Forse non ne avevamo il coraggio o non era il momento di parlarne. Forse Robert lo riteneva un qualsiasi bacio cinematografico, ma io…io sapevo che non era così e quello mi bastava. Per ora!

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Capitolo 22
*** 22- Ogni singolo secondo! ***


Ciao ragazzeeeeee, scusate il ritardo ma il mio pc si è rotto e non sapevo come postare. Ho chiesto un favore alla mia amica quindi eccomi qui =D per le risposte alle recensioni ci vediamo al prossimo aggiornamento, scusatemi tanto ma sto davvero incasinata =( un bacio

******************RECENSITE************************

22-Capitolo
Pov. Kristen
Erano le 3 di notte e non avevo nessuna intenzione di dormire, o meglio, ero stanca morta ma i miei occhi non accennavano a chiudersi. Erano passati 5 giorni dalla registrazione di quella scena, 5 giorni da quando io e Rob avevamo fatto pace e 5 giorni da quel bacio inaspettato. Non ne avevamo più parlato e molto probabilmente lui lo aveva dimenticato. Forse aveva pensato che fosse giusto terminare la scena così, forse lo riteneva solo più d’effetto. Certo, lui forse aveva finto, ma io no. Erano 5 giorni che non facevo che pensare ad altro, in ogni momento, in qualunque luogo, con qualunque persona. 2 giorni fa avevo deciso di presentare Nate a Nikki e devo dire che era stata un’ottima idea,quei due si trovavamo davvero d’amore e d’accordo. Ci eravamo divertiti in giro per Parigi, ma neanche un po’ di svago mi aveva liberato la mente. Neanche sentire gli abbracci e le carezze di Nate mi avevano allontanato dal mio pensiero fisso: lui e quel bacio. Avvolte si pensa di poter dimenticare una persona stando solo attenta a non ricordarsi lui e dei momenti vissuti insieme, altre volte invece, si dice che se si è innamorati ancora del proprio passato, questo non è in realtà passato, ma il tuo presente e molto probabilmente anche il futuro. Beh, sulla prima avrei qualche dubbio: puoi anche non pensare a colui che ti fa star male e che pensi di amare, ma nell’instante esatto in cui lo guarderai negli occhi, tutto ciò che hai cercato di ignorare, si presenterà ai tuoi occhi con la stessa facilità di sempre. Ed io lo sapevo bene, lo avevo vissuto sulla mia pelle tutto quello. Avevo passato 3 anni della mia vita a cercare di non pensarlo e a tentare di odiarlo, ma non era servito ad un bel niente quando lo avevo ritrovato in quel ufficio. Tutt’ora non sapevo se ringraziare o meno Harry e il tranello che ci aveva tratto. “noi non siamo amici” aveva detto quel giorno al colloquio, solo io sapevo cosa avevo provato in quel momento e solo io avevo sentito un dolore lancinante al cuore. Quasi mi veniva da ridere pensando a quanto tutto fosse cambiato, eppure era passato solo un mese e mezzo, quasi due. Due mesi e tutto si era capovolto. Il nostro non essere amici si era trasformato in un patto di amicizia, il nostro far finta di odiarsi era diventato far finta di non amarsi. Che cosa assurda! Come si fa a far finta di non amare qualcuno che hai sempre al tuo fianco? Qual è il trucco per riuscirci? Io lo dovevo ancora trovare. Quando Rob mi propose di tornare come un tempo pensai che sarebbe stato facile fingere, che sarebbe venuto naturale vederlo come un amico, ma non avevo considerato quando complicato potesse essere nascondere i proprio sentimenti. In quel ascensore era stato semplice pensare che sarebbe stato come bere un bicchiere d’acqua, ma era bastato uscire da quel piccolo abitacolo e tornare in albergo per capire che avevo fatto la più grande cavolata della mia vita. Amici! Scossi la testa e mi venne in mente il ritornello di una canzone che esprimeva quel che provavo: “Estranei a partire da ieri”
Parlami, parlami adesso
che io ti sento che non sei più lo stesso
che me ne frega di esserti amica?
mi sembra assurdo solo a pensarci cosa che vuoi che dica?
Guardaci, guardaci adesso
non c'è più un gesto non c'è compromesso
e lo capisco dal tono diverso di voce
con cui mi dici: stasera ho da fare... non mi aspettare

Avevo sentito questa canzone pochi gironi prima. Stavo ferma nel traffico parigino e avevo la radio ferma su una stazione italiana. La melodia e la voce della cantante mi avevano subito colpito e pur non capendo le parole sentivo la canzone mia, come se fosse stata scritta per me, per noi. Quando ero tornata in albergo avevo subito acceso il portatile e trovato la traduzione del testo e avevo ragione: quella era la mia canzone!
Stanza di tutti quei pensieri mi alzai dal letto e afferrando il mio pacchetto di sigarette uscì dalla camera stando attenta a non svegliare Nikki. Si, dovevo smettere di fumare ma tutta quella situazione non aiutava per niente. Senza preoccuparmi di indossa re qualcosa di più decente iniziai a girare per l’albergo. Era tutto così tranquillo e silenzioso che mi sentì invadere dalla calma. Decidi di salire in terrazza e stare un po’ li a guardare le stelle. Chissà, forse sarei riuscita a dormire.

Pov. Robert
Me ne stavo sul quel terrazzo con in mano la mia sigaretta da ormai un’ ora. Erano le 3 di notte passate e non avevo nessuna intenzione di dormire. Troppi pensieri, domande in testa per chiudere occhio. Domande alle quali non riuscivo a trovare risposta, o forse l’avevo trovata ma ammettere che fosse quella giusta mi metteva paura. Paura di quel che poteva succedere, paura di perdere qualcosa di speciale o dover dire addio a qualcuno che aveva fatto di tutto per me; poco importava che dicendole addio avrei trovati qualcuno di più importante. Lei era li, c’era sempre stata e io non potevo abbandonarla, non senza sicurezze e certezze. L’amavo, sapevo di amarla, lo capivo dal battito del mio cuore quando mi sfiorava o dalla voglia di vederla quando era lontana. Si, era amore quello che provavo, amore vero, ma era davvero potente? L’amore che provavo per lei, era tanto forte da abbattere qualsiasi emozione che provavo quando ripensavo al passato? Era così grande e indissolubile da sconfiggere i brividi che mi percorrevano il corpo ogni qualvolta sfioravo Kristen? Britney, era così speciale da farmi credere di non provare più nulla per Kris? Nikki aveva ragione, dovevo trovare le risposte alle mie domande per poter essere felice, perché era inutile girarci intorno, in quel momento non ero felice. Non ero felice, ma ero geloso. Tremendamente geloso di pensare a Kristen tra le braccia di qualcun altro. Geloso quando la pensavo con lui, quando immaginavo che potesse baciarlo o peggio ancora farci l’amore. Ero geloso quando comprendevo che stava andando avanti e che molto probabilmente io non ero più nulla per lei. Nulla!
“Ah”sospirai pesantemente spegnendo la mia seconda sigaretta. Era la mia folle gelosia a pormi mille domande sul mio amore per Britney.
“A quanto pare non solo l‘unica ad essere sveglia” sentì mormorare alle mie spalle. Mi voltai di colpo, sorpreso dal sentire la sua voce.
“Kristen” mormorai andandole incontro.
“che ci fai qui?” le chiesi sedendomi vicino a lei sulla sedia sdraio.
“non avevo sonno. Troppi pensieri” disse scrollando le spalle e accendendo la sua sigaretta.
“non avevi smesso?”
“avrei dovuto. Tu, che ci fai qui sopra?” domandò voltandosi verso di me.
“non avevo sonno e poi il cielo è così bello questa notte che vale la pena perdere qualche ora di sonno per ammirarlo” sussurrai alzando lo sguardo verso l’alto. La luna quella notte era davvero fantastica e le stelle, erano talmente tante che quasi nascondeva il blu del cielo.
“si, è davvero fantastico!” mi appoggiò lei sorridendo.
“non quanto il tuo sorriso” mi lasciai scappare e lei arrossì di poco abbassando lo sguardo.
ehm…grazie” mormorò dopo un po’. La vidi tremare leggermente, così mi voltai a prendere una coperta che avevo portato da giù e gliela poggiai sulle spalle.
“per essere fine aprile l‘aria è davvero fresca” commentai.
“già. Dio è già fine aprile! Questo vuol dire che tra un po’ è il tuo compleanno, non è così?”
uuuuuuh non ricordarmelo! 28 anni sono tanti” risposi facendo un’espressione da finto shoccato. Lei rise.
“oh hai ragione Rob. Stai proprio invecchiando. Questo cos’è un capello bianco?” mi prese in giro.
“divertente Kristen. Molto divertente! Vedrai quando sarai tu ad arrivare sulla soglia dei 30. Già rido” replicai.
“ho 24 anni, ho ancora tempo” disse senza smettere ridacchiare.
“quando avevo la tua età stavamo ancora girando la saga” mi ricordai facendo un rapido calcolo mentale.
“già, stava per uscire Eclipse” sospirò distogliendo rapidamente lo sguardo dal mio. Eclipse! In quel anno rivelammo a tutti la nostra relazione. Che grande sbaglio!
“Eclipse!” ripetei.
“ho visto Britney oggi pomeriggio” mi informò cambiando subito discorso.
“e che ti ha detto?”
“niente, è molto stressata per lo studio. La settimana prossima deve tornare a Londra non è così?”
“si, ha un esame. Tornerà dopo due settimane. Una sua amica si sposa e le ha chiesto di partecipare al matrimonio così l‘ha accontentata” le spiegai.
“chissà se io mi sposerò mai” sospirò. Allungai la mano per poter sfiorare la sua.
“ti sposerai Kristen e tuo marito sarà l‘uomo più fortunato del mondo” la confortai malinconico. Sarei potuto essere io quel uomo!
“speriamo” disse e poi prese a torturarsi le mani e a deviare il mio sguardo. Ok, doveva dirmi qualcosa.
“Kristen? Devi forse dirmi qualcosa?” le chiesi.
“chi io? Non niente” biascicò cercando di mostrarsi indifferenze. Alzai un sopracciglio e la guardai severo.
“ Uffa! Ok, Britney, ecco lei mi ha anche proposto un…un’ uscita a quattro” disse poco convinta. La guardai sorpresa.
“cosa ha detto Britney?” chiesi conferma.
“ha detto che sarebbe carino, uscire una sera tu, lei, io e…e Nate” chiarì.
“oh!” esclamai.
“Nikki ha detto che è un’ ottima idea” aggiunse. Figurati se Nikki non trovava l’idea grandiosa, quella ragazza ama vedermi in difficoltà!
se…se non vuoi non fa…non fa niente” mi affrettò a dire Kristen non sentendomi parlare.
“no, va…va bene. Insomma se devo farmi piacere questo Nate, dovrò pur conoscerlo no?” cercai di scherzarci su.
“ti piacerà” mi disse lei. Avevo i miei dubbi!
“vedremo” rispose senza darle false speranze. Lei mi baciò una guancia e poggiò la testa sulle mie gambe. Io le accarezzai i capelli. Era così bella!
come…come va con Nate?” mi sforzai di domandare.
“alla grande” esultò subito facendomi stringere le mani in un pugno. Stai calmo Robert!
“bene” bisbigliai per poi reclinare la testa all’indietro.
“non ti sembra di star vivendo un Dejà Vu?” mi chiese dopo alcuni minuti di silenzio.
“in che senso?” domandai confuso. Ogni cosa che stavamo vivendo mi sembrava che fosse già avvenuto.
“non ti ricorda qualcosa tutto questo? Noi due,su un terrazzo a guardare le stelle?” mi chiarì.
“certo, ricordo tutto” mormorai. Ogni singolo attimo.

Roma era davvero bella da li su! Ero arrivato ieri per partecipare al Festival di Roma e quella notte non avevo sonno. Troppo in ansia per quello che sarebbe successo il giorno seguente per poter dormire tranquillamente. Twilight era il mio primo vero lavoro da attore e partecipare ad un evento così importante, senza sapere bene come muovermi, mi metteva davvero paura.
“ehi tu? Sai che qui sopra non ci puoi stare? È vietato” disse una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare. Non sapevo che fosse vietato! Mi voltai di colpo pronto a scusarmi, poi però incrociai due occhi verdi e mi tranquillizzai.
“Kristen, mi hai spaventato” l’ accusai e lei ridacchiò.
“che ci fai qui sopra?” mi chiese accomodandosi vicino a me.
“niente, sono solo in ansia per domani”
“anche io. Ma tu sarai fantastico come sempre” mi tranquillizzò lei e io sorrisi. Anche un suo stupido complimento mi mandava su di giri. Kristen mi piaceva e tanto anche.
“dove l‘hai lasciato il macaco?” le chiesi leggermente irritato. Odiavo quel tipo. Lei mi diede un buffetto sul braccio e rispose:
“si chiama Michael e smettila di chiamarlo come una scimmia”
“ma lui è una scimmia” continuai io.
“beh la scimmia è di sotto che dorme. Abbiamo litigato come sempre” mi spiegò.
“mollalo” le dissi incurante di ferirla.
“sto pensando di farlo” sussurrò cogliendomi di sorpresa. In un istante volsi lo sguardo verso di lei.
“Eh?” chiesi.
“non lo so Rob è tutto troppo diverso. Non mi va di parlarne però” borbottò prendendo posta tra le mie braccia. Adoravo sentire il calore del suo corpo.
“come vuoi” bisbigliai al suo orecchio massaggiandole la schiena. Quando stavamo così abbracciati, mi sembrava facile poter pensare di farla innamorare di me.
“Kristen?” la chiamai acquisendo un po’ di coraggio.
mmh?”
“se decidi di lasciarlo, io sono libero” dissi aspettandomi una sua risata. Di solito pensava sempre che scherzassi quando dicevo quello cose. Quella sera però non rise.
“è proprio quello che spero” mormorò prima di donarsi a Morfeo.


“erano davvero bei tempi!” esclamò disegnando cerchi immaginari sulla mia gamba.
“stupendi” la corressi io. Lei si voltò verso si me e mi sorrise. Il leggero venticello che c’era le fece muovere tutti i capelli e una ciocca le coprì il volto. Con una mano la spostai per poterla vedere negli occhi e poi le accarezzai una guancia. Lei chiuse gli occhi, come se quel contatto la facesse sentire bene, appagata. Cercai di ingoiare il nulla, il pomo d’Adamo faceva su e giù inutilmente. Volevo baciarla, avevo una dannata voglia di sfiorare ancora una volta quelle labbra così candide. Lei aprì gli occhi e mi guardò come a chiedersi cosa stesse succedendo, poi poggiò la sua mano sulla mia,ancora posata sulla sua guancia e mi sorrise.
“Rob, tutto bene?” mi chiese.
“si, tutto bene” dissi scuotendo la testa e trovando la forza di allontanarmi da quei pensieri.
“posso farti una domanda?” mi chiese di punto in bianco mentre tornava ad ammirare le stelle.
“dimmi”
“hai mai avuto il…il desiderio di venirmi a cercare, negli ultimi tre anni?” tentennò.
“ogni singolo secondo” risposi senza neanche pensarci sopra. Era la verità. Ogni mattina mi alzavo con desiderio di andare da lei e ogni notte mi addormentavo con la stessa voglia.
“perché non lo hai mai fatto?” mi chiese ancora. Già, perché non lo avevo fatto?
“non lo so. Puro orgoglio forse, o semplicemente la paura di…di essere respinto ancora. Non ce l‘avrei fatta a sopportare di dirti addio ancora una volta” le spiegai. Lei annuì rimanendo in silenzio.
“Kristen?” questa volta fui io a chiamarla.
“dimmi”
“posso fartela io una domanda?”
“certo”
“ti sei mai pentita di non essere stata tu a cercare me?” le chiesi non guardandola negli occhi.
“ogni singolo secondo” disse dandomi la mia stessa risposta. Eravamo stati così stupidi! Le cose poteva essere diverse se almeno uno dei due avesse messo da parte le proprie paure.
“perché non l‘hai fatto?”
“perché tu non volevi, perché pensavo che se avevi avuto la forza di abbandonarmi su quelle scale dell‘Hotel, avresti avuto la stessa forza di chiudermi la porta in faccia” mi spiegò. Sapevo che in quel momento avrebbe voluto piangere, lo avrei voluto anche io.
“tu non sai quanto sforzo ci è voluto per lasciarti” le dissi.
“molto più di quanto ti ci è voluto per non cercarmi” commentò.
“avrei voluto farlo”
“ma non lo hai fatto. Così come non l‘ho fatto io.”
“già!”
tu…tu pensi che…che se avessimo messo da parte tutto a quest…
“a quest‘ora staremo ancora insieme? Si, si Kristen. Ne sono sicuro” la interruppi completando io il discorso.
“saremmo potuti essere felici. Molto felici” aggiunsi dopo.
“sarebbe potuto succedere” ripeté per poi chiudere gli occhi e voltarsi dalla parte opposta alla mia. Gli accarezzai i capelli.
“sarebbe potuto succedere, ma non è e non potrà più, non è vero?” mormorò talmente piano che faticai a sentirla. Mi bloccai sul posto, non capendo il motivo di quella domanda e non sapendo cosa rispondere.
Kristen…io…” cercai di dire ma non riuscivo a trovare le parole adatte.
“va bene così Robert.” mi interruppe.
“perché questa doman…tu…tu sei…” dio mio ma perché non riuscivo a chiedere: sei ancora innamorata di me?
“buonanotte Rob” mormorò senza farmi terminare la frase.
“Kristen?” la richiamai. Volevo saperlo.
“buonanotte” ripeté alzandosi la coperta fino alle spalle. Non le dissi nulla, sapevo che non mi avrebbe risposto. Mi appoggiai anche io allo schienale e li, su quella sdraio, ci addormentammo.
“buonanotte Kristen” riuscì a dire prima di perdere i sensi.

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Capitolo 23
*** 23- Arrivano rinforzi ***


Salve a tutte ragazzeeeee, il mio computer fa ripreso vita ieri sera ed io sono felicissima *__* allora siete andate a vedere ECLIPSE? Per è stato stupendo e PERFETTO, il caro Slade si è attenuto molto al libro e ne sono contenta. Devo ammettere che a all’inizio non mi fidavo per niente di questo regista, insomma i commenti che lasciava erano sempre sulle lotte e Riley e Jacob, insomma pensavo che avrebbe combinato un disastro e invece mi sono dovuta ricredere. Scusa Slade, sei stato formidabile. Gran bel film davvero, il migliore dei 3 *_*

Ok, passando alla storia, finalmente si vede qualche spiraglio, ma sarà davvero così? Britney andrà via presto, ma cosa succederà all’uscita? O_O

Nel frattempo vediamo un po’ cosa succede se Nikki chiama soccorsi XD. Visto che il pc è tornato dal prossimo aggiornamento tornerà tutto come prima e risponderò alle vostre recensioni, nel frattempo un GRAZIE DI CUORE generale.

Recensite!

23-Capitolo

Pov. Kristen

Un leggero venticello continuava a pungermi le guance e muovere i miei capelli. Dov’ero? Doveva far freddino con quel vento, ma io non percepivo nulla se non calore. Piano decisi di aprire gli occhi. Cosa ci facevo sulla terrazza dell’hotel? Feci per stiracchiarmi ma mi bloccai sentendo due braccia stringermi la vita. Alzai di poco il volto e lo vidi: Robert, era così bello! Improvvisamente tornò tutto a galla: il mio non riuscire a chiudere occhi, la conversazione con Rob e quella quasi dichiarazione finale. Ci era mancato davvero poco prima che gli rivelassi di amarlo.forse però sarei dovuta andare fino in fondo e mettere un punto a tutta questa storia. Si, avrei dovuto farlo ma non c’ero riuscita. Facendo attenzione a non svegliarlo gli spostai il braccio e mi sedetti stringendo le gambe al petto. Lo fissai, quando dormiva era ancora più stupendo e il suo viso d’angelo sembrava tornar bambino con quegli occhi chiusi e quelle labbra dischiuse in una piccola O. gli accarezzai una guancia e involontariamente sorrise. Chissà cosa stava sognando in quel momento. Avrei tanto voluto scoprirlo. Quel giorno le riprese sarebbero cominciate solo verso mezzogiorno, tuttavia presi il cellulare per controllare l’ora e mi accorsi di una piccola bustina che lampeggiava. Un messaggio.

- Ehi sono le 7 perciò penso che tu stia dormendo, volevo comunque dirti che starò fuori città per tutta la mattina, ci sentiamo nel pomeriggio. Sai mi piacerebbe vederti al lavoro, un giorno i questi potresti invitarmi no? Ora scappo a dopo. Baci. Nate-

Richiusi il telefono e sospirai. Ero così dannatamente confusa! Non sapevo se dare o meno una possibilità a Nate. Lui era così carino, gentile, dolce e tremendamente simpatico, in sua compagnia mi sentivo a mio agio e il tempo volava. Era perfetto, ma forse sarebbe diventato più un amico che altro. Insomma a che serve uscire con una persona quando in testa se ne ha un’altra? Eppure io ci volevo provare. Volevo davvero tentare di andare avanti con la mia vita. Volevo farlo, ma avevo una paura matta di dimenticarmi di lui, del nostro amore, del nostro essere indispensabili l’una per l’altro. Paura perché non volevo che nel momento esatto in cui fossi andata avanti lui sarebbe tornato. Sarebbe stato davvero ingiusto e crudele vivere una tale ipostesi. Mi veniva da piangere solo al pensiero di voltare pagina e abbandonarlo per sempre! Sapevo che se mai fosse tornato mi sarei sentita debole e in trappola. Debole perché avrei pensato di aver mollato la presa troppo in fretta e in trappola perché a quel punto a che sarebbe servito tornare indietro? Sarebbe stato inutile buttare al vento tutti i sacrifici fatti per tornare da lui e ricominciare tutto da capo. Inutile e da folli. Scossi la testa e mi asciugai una lacrima quando compresi che forse Robert aveva pensato le mie stesse cose. Forse era per questo che non era tornato sui suoi passi e forse era per questo che aveva paura di tornare ad amarmi. Aveva il timore che si ripetesse la stessa cosa di 3 anni fa e non voleva mandare all’aria tutti i suoi sforzi e la sua stabilità in cambio di tanti “se” e “ma”. Se con uno scocco di dita si potesse tornare indietro nel tempo, non ci penserei due volte a cambiare le cose.

“Oh Rob siamo stati degli stupidi” mormorai toccando ancora i suoi capelli. Piano mi tolsi le coperte da dosso e mi alzai dalla sdraio sospirando. Non volevo che al suo risveglio mi trovasse li, tra le sue braccia a piangermi addosso. Dovevo andare via e sperare che nessuno ci avesse visti. Dovevo essere forte e lasciargli vivere la sua vita come meglio credeva, ovvero senza di me. Sarei stata una semplice amica che in momenti di difficoltà lo avrebbe consolato e ascoltato. Non potevo rovinare tutti i suoi sacrifici perché ero sicura che se fosse successo a me, lui non avrebbe fatto nulla per destabilizzarmi di nuovo. Dovevo pensare al mio futuro e in quel momento il mio domani era Nate. Solo Nate. Lanciai un ultimo sguardo verso di lui e poi scesi dal quel terrazzo di corsa, prima che cambiassi idea. Sentivo come se un enorme voragine si fosse impossessata, ancora una volta, del mio petto. Ma ormai il difficile era superato. La decisione era stata presa e a quel punto avrei solo dovuto seguirla. Nella vita la parte più complicata è sempre scegliere cosa fare, dopodiché non ti resta altro che seguire il tuo consiglio, o nel mio caso condanna. Stavo per svoltare a destra e raggiungere la mia camera quando sentì le voci di Britney e Nikki. Mi bloccai dietro il muro ad origliare.

“tu sei proprio sicura Nikki? Insomma se mi dici che si è addormentata davanti ai tuoi occhi perché ora non c‘è?”

“dai Britney non ti preoccupare, di certo non li hanno rapiti gli alieni. Saranno da qualche parte o magari il regista l‘ avrà chiamati per girare qualche scena” Nikki stava letteralmente arrampicandosi sugli specchi. Sapeva benissimo che ieri sera non riuscivo a chiudere occhio.

“nel cuore della notte? Chi regista è così pazzo?”

“beh Catherine per esempio” scherzò lei. Mi scappò un risolino, Cath era davvero capace di fare quelle cose.

“beh ma lei non è la regista.” e dai Britney rilassati!

“scusa ma perché sei così agitata?” le chiese Nikki.

“beh Rob non mi ha chiamato, ne lasciato un biglietto per dirmi dove andasse e per di più solo le otto del mattino e ancora non si sono fatti vivi”

“e chi ti dice che stiamo insieme?” bella domanda!

“beh non penso sia una coincidenza che entrambi siamo spariti nel cuore della notte” rispose acida.

“saranno da queste parti, anche perché se non si presentano prima che Stephanie si svegli, saranno guai. Dai Bri sta tranquilla,se sento Kristen ti avverto. Ora scusami ma devo andare a prendere una persona in aeroporto” in aeroporto? Persona? Ma chi?

“oh…ok. Grazie Nikki” la salutò Britney e poi lei si dileguò più veloce della luce. Bene Kristen forza e coraggio, esci allo scoperto. Infondo non è successo nulla e Britney è troppo preoccupata. Feci due lunghi sospiri e indifferente svoltai l’angolo trovandomela di faccia.

“Kristen”disse sollevata per poi squadrarmi. Quasi mi venne da ridere, avevo dimenticato di essere in pigiama e molto probabilmente i miei capelli,che ieri erano perfettamente raccolti in una coda, non dovevano essere un granché.

“Ehi Britney,buongiorno” la salutai.

“ma da dove vieni? E hai visto Robert per caso?”

“oh…ehm certamente non sono uscita conciata così. Stavo in terrazza” le risposi.

“e Robert?”

“era in terrazza con me” dichiarai.

“Oh!” fu tutto ciò che esclamò. Povera ragazza, infondo potevo capire come si sentiva in quel momento. Mi affrettai a rassicurarla, in fin dei conti avevo deciso di cedergli Robert.

“Ehi ieri notte,più o meno verso le 3, non avevo granché sonno e così sono salita in terrazza a fumare una sigaretta. Robert era già li. Poi ci conosci siamo due chiacchieroni nati e una parola tira l‘altra on ci siamo accorti del tempo che passava e ci siamo addormentati senza rendercene conto” abbozzai su per giù. Avevo quasi detto la verità.

“e lui ora dov‘è?” mi chiese forse più sollevata.

“è ancora su che dorme. Non volevo svegliarlo, se vuoi puoi andare tu. Basta che svolti a destra e troverai le scale” le suggerì.

“grazie” mormorò voltandomi le spalle. La richiamai:

“Britney?”

“si?”

“che ne dici se stasera usciamo tutti e quattro?” le domandai.

“c-certo, è perfetto. Vedo cosa ne pensa Rob e ti faccio sapere. Salutami Nate” acconsentì tornando serena. Quando nominavo Nate, diventava sempre più raggiante.

Scossi la testa e mi incamminai alla mia camera. Avevo ancora alcune ore prima di andare al set, quella mattina avremmo girato sotto la Torre Eiffel, la scena prevedeva che Derek fosse seduto su una panchina e che ammirasse il paesaggio ricordando uno dei tanti momenti con Madleyn e che quest’ultima gli stesse accanto sotto forma di fantasma e che cercasse di consolarlo invano. Lei sapeva benissimo che lui non poteva sentirla. Sarebbe uscito davvero un bel film!

Mi buttai a peso morto sul letto e non volendo pensare a nulla mi affrettai a prendere il mio ipod e ad alzare al massimo il volume della musica. Stop pensieri, play musica!

Pov. Robert

Ero ancora nella dormiveglia, il che voleva dire che non era ancora pienamente cosciente di me stesso, però mi sentivo bene, appagato come non mi succedeva da tanto tempo. Era come se fossi più leggero. Avevo dormito davvero bene anche se mi trovavo su una sdraio all’aperto. Mi feci scappare un sorriso ripensando al tenero volto di Kristen. Mi aveva sempre affascinato vederla dormire, fin da quando per sbaglio ci addormentammo abbracciati nella camera d’albergo durante le riprese di Twilight. Ricordavo che la mattina appena sveglio passai quasi mezz’ora ad ammirarla. Era stupenda! Al quel tempo il suo viso era ancora tondo e un po’ paffutello, aveva all’incirca 18 anni. Ieri notte non ho potuto fare a meno di osservarla ancora una volta, era ancora graziosa e anche se i suoi lineamenti erano più marcati, quando dormiva sembrava ancora un bambina indifesa. Un soffio di vento mi sfiorò la pelle facendomi rabbrividire e con un gesto del tutto automatico strinsi la presa ai fianchi di Kristen come per proteggerla dal freddo, ma lei non c’era. Le mie braccia erano vuote e tutto ciò che riuscirono a stringere erano le coperte. Mugugnai. Sarei stato lieto di svegliarmi con lei tra le mie braccia. All’improvviso sentì dei passi e qualcuno sedersi vicino a me. Forse non era andata via. Una mano piccola e calma mi accarezzò la guancia soffermandosi a tracciare i contorni delle mie labbra. Sorrisi felice di quel tocco.

“Kristen” mormorai senza aprire gli occhi. La mano si bloccò per un attimo e poi scese sul mio petto.

“sei così bello amore mio” sussurrò una voce talmente piano da non riuscire a capire di chi fosse. Lentamente aprì gli occhi e quando il mio sguardo si fu abituato alla leggera luce del sole mi trovai davanti la figura di Brintey. Aveva un sorriso accennato, ma era più malinconico che altro.

“Ehi” mormorai con la con la voce impastata di sonno mentre mi stiracchiavo un po’ le gambe.

“Ehi” ripeté lei.

“che ci fai qui?” le chiese spontaneamente.

“Ti dispiace?”

“no, certo che no. Pensavo fosse Kristen, lei si è…”

“addormentata qui, si lo so. L‘ho incontrata poco fa e mi ha detto dov‘eri” mi interruppe lei. Feci leva sulle braccia per sollevarmi un po’ e guardarmi in giro.

“è andata via?” domandai.

“si, volevi che restasse? Si che sciocca, certo che volevi restasse” mi disse intristendosi. Mi avvicinai a lei sospirando e mettendole un dito sotto il mento la costrinsi a guardarmi. Quell’espressione triste non si addiceva per niente al suo viso sempre solare e gioioso.

“Ehi cosa c‘è?” domandai mentre col pollice le sfiorai le labbra piene.

“nulla” mentì cercando di sviare lo sguardo. Sorrisi sghembo e attirandola a me la feci sdraiare tra le mie braccia. Lei sembrò gradire quel gesto e come per ringraziarmi depositò un piccolo bacio sul mio braccio. Le toccai la punta del naso con l’indice e avvicinandomi al suo orecchio bisbigliai:

“sai una cosa? Come attrice saresti davvero pessima” lei finalmente rise dandomi un bacio a fior di labbra e spettinando i miei, ormai ingestibili, capelli.

“Allora me lo dici cos‘hai?” tentai ancora.

“nulla amore, le solite paranoie”si giustificò. La mia Britney, così insicura e determinata! Aveva avuto coraggio a starmi accanto, ma per quanto cercasse di non darlo a vedere, le sue insicurezze erano sempre in agguato. Sapevo che la sua più grande paura fosse Kristen, lo sapevo bene e per questo avevo sempre cercato di farla sentire importante, unica. Mi dispiaceva vederla così abbattuta e avvilita per un finale che mai sarebbe arrivato a distruggerla. Non l’avrei mai lasciata, mai. Non avrei avuto il coraggio di mettere a rischio tutto ciò che avevo costruito in quei tre anni. Amavo Britney, l’amavo davvero, forse non come avevo amato Kristen, ma l’amavo e sapevo che avrebbe reso felice. Sereno.

“Ti amo” le dissi con tutta l’enfasi che era capace mentre la stringevo più forte al mio petto.

“ma ami anche lei” sospirò. Sentì il sangue ribollire nelle vene e preso da una strana determinazione le afferrai il volto tra le mani facendo incatenare i nostri sguardi. Non doveva dubitare di me!

“io ti amo Britney, mettitelo bene in testa. Sarò tuo per sempre,ogni giorno per ogni singolo anno. Mi hai riportato alla vita e ti amo. Ti amo” dissi senza mai abbandonare i suoi occhi. Lei accenno un sorriso e accarezzandomi una guancia mormorò:

“lo so Rob, so che mi ami e ti amo anche io. Tu non puoi neanche immaginare quanto io ti ami. So che non menti e ti ho promesso che ci sarò. Sarò sempre qui al tuo fianco fin quando non sarai tu a mandarmi via. Io so che da un giorno all‘altro la nostra storia può finire, ma sono determinata a rimanere fin quando quel momento non arriverà”

“non arriverà mai”

“sei confuso Robert, so che lo sei, si vede”

“Britney ma come te lo devo dire che sei importante? Come te lo devo dire che non tornerò mai da Kristen?” accidente doveva credermi!

“neanche se te lo chiedesse?” domandò.

“Britney sto iniziando a perdere la pazienza lo sai?” scherzai nel tentativo di farla ridere, ma lei restò seria.

“non mi hai risposto” mi apostrofò.

Cosa sarebbe successo se Kristen mi avesse chiesto di tornare da lei? Sarei davvero riuscito a dire di no, a ferirla dicendo che amavo Britney ora? Guardai la mia ragazza negli occhi che pazienza e rassegnata aspettava una mia risposta. Certo non avevo mai pensato di incontrarla, ne tanto meno di innamorarmene, ma era successo e mi aveva reso felice. Nikki aveva ragione, se in gironi in cui avevo incontrato Britney fossi stato con Kristen, neanche l’avrei degnata di uno sguardo, ma non era andata così. Quel giorno, in quella libreria, l’avevo notata eccome: così esuberante e tremendamente bella. Le cose erano andate così,c’era poco da fare.
“si, anche se me lo chiedesse io non tornerei da lei” risposi infine. Lei accennò un piccolo sorriso e chinò il capo.

“avresti dovuto rispondere subito” mormorò talmente piano che feci fatica a sentirla.

“io non sono confuso, io voglio te, sempre” quasi urlai nel tentativo di convincerla.

“ehi ti ho detto che sarò qui, fin quando lo vorrai”

“ti vorrò sempre. Siamo entrambi andati avanti, io con te e Kristen sta uscendo con Nate ora”

“e non ti da fastidio?” mi domandò. Strinsi i pugni senza farmene accorgere ed incapace di parlare negai col capo.

“bene, allora non è un problema se stasera usciamo con loro vero? Ho incontrato Kristen e mi ha chiesto se andava bene” ecco, come potevo dire che non avevo nessuna intenzione di uscire con quel tipo dopo tutto quello che avevo detto prima?

“Allora?”

“ehm…perfetto” mormorai alzandomi dalla sdraio.

“vai a vestirti?” mi domandò.

“si, tra un‘ oretta devo essere al set. A dopo amore e ricorda che ti amo” la salutai per poi scendere in camera e buttarmi sotto il gesto dell’acqua.

Pov. Kristen

“e dai Rob, sei la persona più idiota che io conosca” lo presi in giro mentre ci affrettavamo a tornare in albergo. Le riprese erano durate più del previsto perciò eravamo davvero stremati.

“io sono idiota? No dico ma tu hai visto quello li? È colpa sua se abbiamo dovuto ripete la scena 10 volte.” era così dannatamente buffo con quelle sue espressioni. Però aveva ragione, quel signore era stata davvero una spina nel fianco. Eravamo arrivati al set a mezzogiorno puntuali e dopo un’ora di trucco e parrucco ci eravamo messi a lavoro. Le prima due scene le avevamo girante in soli due ciack, forse uno se non mi fossi messa a piangere. Eh si, Kristen Stewart che piange! Ormai piangevo talmente spesso che quasi non mi riconoscevo, però non mi era mai capitato di emozionarmi per una scena. Insomma era finzione, ma quel film toccava davvero il cuore. Fingere di essere un fantasma e stare a sentire le parole straziate del ragazzo che hai sempre amato era davvero un tocco al cuore.

“dai le prime due scene le abbiamo girate in un lampo” gli feci presente sena smettere di ridere.

“questo perché quel tipo ancora non veniva” mio dio era stupendo quando rideva!

“ok hai ragione, quel tipo è stato davvero insopportabile” lo accontentai. Quel povero signore, che aveva all’incirca 70anni, non aveva capito che stavamo girando un film e così ogni qualvolta Rob recitava e si disperava lui se ne usciva con “giovanotto ma non lo vedi che è li vicino a te?” e a quel punto come si faceva a non ridere?

“giovanotto” lo chiamai cercai di imitare la voce di quel simpatico anziano. Robert mi guardò in faccia per 5 secondi e poi scoppiò a ridere.

Giunti in albergo scendemmo dalle scale per avviarci ognuno nelle proprie camere. La fatidica ora stava arrivando: tra meno di 4 ore saremmo usciti con i nostri rispettivi partner.

“ehm…Rob?” tentennai.

“dimmi”

“prometti di comportarti bene con Nate?”

“ci proverò” disse poco convinto. Ah! Che serata che mi aspettava.

“bene allora ci vediamo tra un po’, vado a farmi una doccia” lo salutai.

“aspetta” mi fermò afferrandomi per il braccio. Mi voltai a guardarlo ignorando la scossa elettrica che il suo tocco mi aveva causato.

“perché sei scappata stamattina?” mi domandò serio. “Perché sto cercando di farti vivere in pace Rob”, avrei tanto voluto rispondere, ma mi tratteni:

“beh non volevo svegliarti, dormivi così bene” stavo diventando davvero brava a mentirgli e la cosa non mi piaceva per nulla.

“Ah, ho capito”

“allora a dopo” dissi ma mi bloccò nuovamente.

“e ieri sera?”

“ieri sera cosa?” domandai facendo la finta tonta.

“la frase di…di ieri sera, tu…tu sei anc…?” ancora innamorata di te? Certo Robert, molto probabilmente lo sarò per sempre. Sapevo che stava per farmi quella domanda perciò lo bloccai subito:

“era solo una costatazione Rob. A dopo” e sgusciai via prima che potesse aggiungere altro. Arrivata alla porta feci due lunghi sospiri e poi girai la maniglia. Robert mi rendeva tutto così difficile, ogni qualvolta tentavo di lasciarlo vivere felice, se ne usciva con quelle domande e ogni mia risposta ad esse faceva espressioni che volevano dire solo una cosa “deluso” ma perché era deluso? Era felice con Brtiney,l’amava e allora perché sembrava sempre aspettarsi un altro tipo di risposta? Persa nei miei pensieri entrai nella camera trovando Nikki e Kellen comodamente seduti sul letto a spettegolare.

“Ciao Nikki,ciao Kellen” salutai avviandomi al bagno. Loro mi guardarono straniti ma li lasciai perdere chiudendomi la porta alle spalle. Solo quando stavo per sbottonarmi i jeans mi resi conto che c’era qualcosa che non andava. Cosa ci faceva Kellen a Parigi? Ero così abituata a vederlo in giro per casa che mi era sembrata una cosa del tutto normale. Ecco perché Nikki doveva andare all’aeroporto. Risi di gusto e dandomi della stupida aprì di scatto la porta buttandomi senza preavviso su di lui.

“Kellennnnnnn ma cosa ci fai qui?” gli domandai stritolandolo. Sia lui che Nikki scoppiarono a ridere per la mia reazione a scoppio ritardato.

“alla buon ora” mi prese in giro stritolandomi.

“sai com‘è ormai sono abituata ad averti tra i piedi perciò non mi sono resa conto di nulla. Allora cosa ci fai qui?”

“beh mi mancava la mia pettegola preferita e il mio scricciolo” disse baciandomi la guancia. Molto carino da parte sua, ma non era certamente la verità.

“mmmh…si certo, ora dimmi il vero motivo per cui se qui” e così dicendo incrociai le braccia al petto guardando entrambi. Nikki fece la finta tonta e poi sospirarono insieme.

“va bene, Nikki ha palesemente chiesto il mio aiuto. Mi ha chiamata disperata dicendo di essere in mezzo a solo coppie e non sapeva come passare il tempo. Insomma Kristenuccia, ti lascio single e ti ritrovo quasi in procinto di matrimonio?” lo guardai alzando un sopracciglio, sapevo che mi aveva detto la verità, ma mancava qualcosa.

“non sono fidanzata Kellen, mi sto solo sentendo con un ragazzo”

“certo e Rob?”

“è in camera sua con Britney. Stasera usciamo tutti e quattro” lo informai ma non parve sorprendersi.

“Nikki me l‘ha detto e se non ti dispiace ci siamo auto-invitati” disse.

“sarebbe grandioso, dio mio Kellen mi hai tolto un peso dallo stomaco” esultai.

“e perché?” chiese perplesso.

“devi sapere che tra Nate e Rob non corre buon sangue e passare una serata in loro compagnia mi rendeva nervosa, ma ora ci sarai tu quindi sarà perfetto” lo ringrazia. Nikki alzò gli occhi al cielo mormorando un:

“e ci credo che non si sopportano”

“tranquilla ora ci sono io, però una cosa non mi è chiara”

“ossia?”

“questo Nate,ti piace davvero o ti serve per dimenticare Rob?” mi domandò scrutandomi per bene. Mi morsi le labbra cercando di sviare il suo sguardo,poi incapace di rispondere mi alzai dal letto sgusciando in bagno.

“tu guarda com‘è tardi! Corro a lavarmi” e così dicendo mi chiusi la porta alle spalle. Nate mi piaceva, ma mi serviva anche per dimenticare Robert.

Senza soffermarmi oltre su quel pensieri entrai nella doccia e poi iniziai a prepararmi per quella che sarebbe stata l’uscita del secolo.

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Capitolo 24
*** 24- L'uscita del secolo! ***


Eccoci qui, oggi è giovedì e quindi aggiornamento speciale *__* è il momento dell’uscita a 4, o meglio a 6 (inclusi Nikki e Kellen) cosa succederà? I rapporti tra i Robsten miglioreranno o peggioreranno? Di sicuro questo capitolo SARA’ UNA SVOLTA PER LA STORIA, certo all’inizio non sembrerà così, ma poi si sistemerà tutto.

p.s. questo, per VOSTRA somma gioia sarà l’ultimo capitolo di Britney, dopodiché non la vedrete per un po’….olè XD

Buona lettura tesori, prima però ecco le risposte alle vostre recensioni:

mionetta95: grazie milleeeeee…. Beh diciamo che Robert capirà molte cose XD Nikki e Kellen insieme sono un portento e nel corso della storia faranno di tutto per aiutare i Robsten.

bbird: e che sviluppi aggiungere XD

Bitter_sweet: grazie mille per aver recensito, mi fa piacere leggere i vostri commenti. GRAZIE! Beh la storia è davvero incasinata hai ragione e ti dirò di più, continuerà ad essere così fino all’epilogo, dopodiché questi due porelli avranno pace. Baci!

Twilighterina: ciao Twilighterina, tranquilla non mi sono offesa per nulla, anzì da un lato ti do anche ragione =D la situazione non è delle migliori e ne sono consapevole. Kristen ormai ha capito ti amare ancora Robert ma per lui è più difficile ammetterlo a se stesso perché ha Britney, la ama e non vuole farla soffrire. I Robsten hanno avuto una storia stupenda che è stata distrutta da mondo esterno e Rob non vuole abbandonare la sua stabilità per mischiarsi di nuovo nel caos. Da questo capitolo in avanti però andrà tutto meglio, Rob capirà di amare Kristen questo capitolo stesso =D

prudence_78: grazie mille =D vero che kellen e Nikki sono stupendi? Io li adoro e insieme XD Rob è bugiardo con se stesso più che con gli altri e per quanto riguarda la cena più che coltelli voleranno le mani XD

bangel91: grazie milleeeeeeeeee…. Qui sto un po’ indietro ma con questi aggiornamenti extra sto recuperando tutto ;-)

patrizia 61: Grazie infinite e si, Robert ama scuramente più Kristen, deve solo avere il coraggio di ammetterlo *__* e lo farà presto =D

ila_cullen: ahahahh Ila Britney va a casa in questo capitolo e il TUO Kellenuccio è davvero grande, lo adoro incondizionatamente. Grazie mille!

manuv46: grazie milleeeeeeee io adoro voi e i vostri commenti. Davvero grazie!

Recensite!

24-Capitolo

Pov.Kristen

Ok, era praticamente pronta! L’unica cosa che dovevo fare era trovare il coraggio di uscire dal bagno. Avevo pensato che visto che volevo tentare di andare avanti, sarei dovuta cambiare anch’io oltre che la mia vita e così avevo deciso di osare. Certo non avevo messo nulla di eclatante come una minigonna con calza autoreggenti, ma mi sentivo imbarazzata comunque. Ero sempre stata una tipa Rock io, una di quelle ragazze che va in giro in jeans e semplici t-shirt e al piede solo ed esclusivamente scarpe da ginnastica. Avevo sempre odiato costringere il mio corpo in quel vestiti talmente stretti da sembrare un tutt’uno con la pelle. Li odiavo ed era una delle più grandi scocciature quando dovevo presenziare a premiere o roba simile. Ero davvero tanta di correre nell’armadio e buttarmi addosso una felpa,ma riuscì ad auto-convincermi che potevo farcela, infondo non indossavo nulla di strano. Un semplice Jeans stretto con sopra una maglia lunga a giro maniche,tutto total black. L’unica cosa che spezzava era una cinta in vita azzurra con le scarpe,dal tacco vertiginoso, dello stesso colore. Gli accessori non erano nulla di che: una borsa e orecchini dello stesso colore delle scarpe, un trucco leggerissimo e i capelli sciolti che cadevano in morbidi boccoli. Si, potevo farcela! Afferrai la maniglia e senza guardarmi ulteriormente allo specchio tornai in camera dove trovai solo Nikki.

“WOW” esclamò squadrandomi da capo a piedi. Dio, perché faceva così?

“e tu da dove salti fuori?” mi domandò dopo aver terminato la sua attenta analisi.

“dai Nikki smettila di fare la cretina e scendiamo, è tardi e saranno sicuramente tutti di sotto ad aspettarci, a proposito dov‘è Kellen?”

“ehm in hall a chiacchierare con Rob. Perché hai cambiato look?”

“ mi andava di cambiare e poi smettila di fissarmi mi sento già a disagio di mio” mi lamentai.

“okok, ma dove l‘hai preso questo completo?”

“Oh! Me lo regalò Ash qualche mesetto fa dicendo che prima o poi l‘avrei indossato” le spiegai veloce mentre ci affrettavamo a raggiungere l’ascensore.

“aveva ragione e devo farle i miei complimenti, sei una bomba vestita così” commentò.

“quale concetto di mi sento a disagio non ti è chiaro?” le domandai mentre continuava ad elogiarmi.

“okok sto zitta” sospirò. La ringraziai sorridendo.

“aspetta che ti veda Rob, avrà la bava alla bocca” si lasciò scappare dopo neanche 5 secondi.

“NIKKI!” urlai esasperata e lei rise. Fortunatamente l’ascensore si fermò e arrivammo in hall. Notai subito Kellen e Rob seduti su un divanetto che ridevano spensierati, quei due erano sempre andati d’accordo! Nikki si avviò verso di loro e questi si alzarono notandola.

“ehilà, finalmente! Non è che hai visto anche Britney e Kristen?” le chiese Kellen stanco di attendere oltre.

“beh Britney non so dove sia, Kristen invece e proprio alle mie spalle” disse indicandomi. Gli occhi dei ragazzi si posarono su di me e a quel punto sarei tanto voluta scappare di sopra.

“sei una bomba tesoro” esultò Kellen facendo un fischio di apprezzamento. Abbassai lo sguardo imbarazzata e poi lo rialzai subito dopo incrociando lo sguardo di Rob. Sembrava stralunato e sorpreso. Quasi mi venne da ridere ripensando al commento di Nikki di poco fa: “aspetta che ti veda Rob, avrà la bava alla bocca” non mi sarei meravigliata se avessi notato qualcosa all’angolo delle sue labbra. Scossi la testa divertita.

“Beh ti hanno mangiato la lingua?” lo prese in giro Nikki dandogli uno spintone. Lui sembrò riprendersi e proprio in quel momento arrivò anche Britney.

“scusate il ritardo ma non mi ero resa conto dell‘ora” si scusò affiancando il suo ragazzo. Beh neanche lei era male, ma ero abituata a vederla vestita in quel modo e a quanto pareva anche Robert.

“bene andiamo allora, Nate ci aspetta in centro” e così dicendo mi avviai all’uscita precedendo tutti. Saremmo andati con due macchine, quella mia e quella di Robert. Noi ragazze aspettammo fuori mentre Kellen e Rob si affrettavano a prendere le auto poi una volta arrivati, c avviammo al centro di Parigi.

Per tutto il tragitto Nikki e Kellen non avevano fatto altro che spettegolare sulla sottoscritta e sull’espressione di Robert quando mi aveva vista. Kel poi si era complimentato con madre natura per essere circondato da belle donne elogiando anche Britney dicendomi che qualor’ora Robert si fosse reso conto di amarmi ancora, ci avrebbe pensato lui a consolarla. La cosa più assurda? Nikki gli aveva proposto di corteggiarla, incredibile.

“mi raccomando Kellen cerca di farti piacere Nate, altrimenti sarà la volta buona che impazzisco” gli dico forse per la centesima volta mentre scendiamo dalla macchina.

Noto Nate comodamente seduto su una panchina. Era davvero bellissimo! Mi affretto ad andargli in contro salutandolo calorosamente.

“ciao” mormoro poi.

“ciao, sei…sei stupenda” si complimentò passandomi un braccio attorno alle spalle. Si, avevamo fatto progressi!

“grazie. Andiamo ti presento i miei amici” gli dissi andando incontro a tutti gli altri.

“Nateeeeeeee” urlò Nikki saltandogli addosso, quella ragazza era una vera esaltata! Nate la strinse forte e la saluto, andavo molto d’accordo quei due li!

“Io sono Kellen, piacere” si presentò subito il mio amico.

“piacere Nate”

“di loro dovresti ricordarti” gli rammentai indicando i due piccioncini. Ora arrivava il bello!

“ciao Nate come va?” prese subito la parola Britney.

“Brtiney vero? Tutto alla grande”

Bene, ora toccava solo a Robert. Tutti lo guardammo fisso mentre Nate non sapeva se allungare o meno la mano. Guardai Rob dritto negli occhi e gli feci uno dei miei sguardi intimidatori. Avevo promesso di comportarsi bene. Con grande sollievo di tutti sospirò allungando la mano.

“piacere io sono Robert. Scusa per l‘altra volta ero un po’ nervoso”

“tranquillo, comunque piacere” i due si strinsero la mano e io strizzai l’occhio a Robert mimandogli un grazie. Nikki invece se la rideva alla grande.

Decidemmo di andare prima a cena e poi casomai visitare un po’ le strade parigine. Nate aveva ordinato in un locale non molto affollato richiedendo il tavolo più appartato possibile. Gliene eravamo davvero tutti grati, l’ultima cosa che volevamo era passare la serata a firmare autografi e fare foto.

“sapete che è strano?” disse Nate mentre ci avviavamo al ristorante.

“cosa?” chiesi io stretta a lui.

“uscire con tutti voi. Sempre che abbiano tutti gli occhi fissi su di noi” disse guardandosi attorno. Ridemmo tutti.

“con il tempo ci farai l‘abitudine Nate, fidati ci sono passata” dichiarò Britney. Lei era l’unica a poterlo capire.

“ricordo che le prime volte che uscivamo c‘era quasi impossibile muoverci” parlò per la prima volta Rob.

“si, ero tutti curiosi di conoscere la nuova fiamma di Robert Pattinson” aggiunse lei ridacchiando. Strinsi i pugni e mi avvicinai ancora di più a Nate.

“beh spero di farci l‘abitudine in fretta”

“fidati, tra qualche settimana farai persino finta di non vedere quel paparazzo che ci sta scattando le foto” disse Britney e tutti noi ci voltammo verso di lei.

“paparazzo?” chiesi io. Lei indicò il punto esatto. Eccolo li, tutto impegnato a scattare foto. Odiavo con tutta me stessa quegli stupidi paparazzi!

“odiosi” commentò Rob viaggiando sulla mia stessa lunghezza d’onda. Mi voltai a sorridergli e lui ricambiò.

“su, salutiamolo tutti” propose Kellen e un secondo dopo alzammo tutti la mano per salutarlo e lui scattò un’altra foto. Ridemmo spensierati e senza accorgercene ci ritrovammo davanti al locale. La cameriera ci portò al nostro tavolo augurandoci buona serata e dicendoci che tra breve sarebbe arrivato qualcuno per le ordinazioni. La ringraziammo.

“complimenti Nate, è davvero un posto fantastico: tranquillo e accogliente” si complimentò Nikki e tutti annuimmo. Tutti meno Robert ch storse il naso. Lo fulminai con gli occhi e lui sbuffò.

Dopo poco un cameriere venne a prendere le ordinazioni, scelsero tutto lo stesso piatto meno me e Robert. Fissai il menù per qualche secondo e poi i miei occhi caddero su un piatto: “taboulé” una specie di couscous freddo alle verdure che provai quando andai a Parigi per la premiere di New Moon.

“Taboulé” ordinammo all’unisono facendo scappare un sorriso alla cameriera che andò via spensierata.

“Allora che lavoro fai?” chiese Kellen al mio accompagnatore mentre si versava da bere.

“architetto, mi sono laureato qualche anno fa” rispose tranquillamente lui giocherellando con le dite della mia mano.

“bello, anche io volevo fare architettura quand‘ero più piccola” intervenne Britney.

“e cosa hai scelto infine?” chiesi.

“pubbliche relazioni”

“tu invece cosa avresti voluto fare Kristen?” mi chiese Nate.

“Oh diciamo che io e la scuola siamo due mondi a parte. L’attrice è stata sempre la prima scelta” sghignazzai.

“oh si,è davvero negata con la scuola, ancor di più se gli parli di matematica” si intromise Robert. Sorrisi come un ebete quando compresi che si ricordava ancora quei dettagli. Nikki mi diede un calciò sotto il tavolo per farmi riprendere ed io gli feci una linguaccia. Mi aveva fatto male!

“beh, chi non è impedito in matematica?” domandò retorico Nate.

“Robert per esempio” mi lasciai sfuggire io. Britney mi fissò per qualche secondo.

“davvero sei bravo in matematica?” chiese al suo fidanzato. Robert annuì.

“non lo sapevo” mormorò lei rivolgendomi un altro sguardo. Perché mi guardava? Non potevo farci nulla se sapevo più cose io di lei.

“beh penso che lui sia l‘unico sulla terra. Anche io sono una frana” commentò Nikki.

“fidati di me Nikki, a Kristen non la batte nessuno” mi prese in giro il mio pseudo amico.

“io volevo fare il pediatra da piccolo” dichiarò Kellen. Io, Nikki e Rob lo guardammo sconvolti scoppiando a ridere.

“Beh che vi ridete? Adoro i bambini” ci ammonì indignato per poi ridere anche lui.

“io penso che sarei finita per fare la casalinga” disse affranta Nikki.

“già, lo sforzo non fa per te” l’appoggiai.

“e tu Robert?” gli chiese Nate. Trattenni a stento le risate ricordando cosa mi confessò qualche anno fa. Se mi aveva detto la verità voleva fare il…

“io volevo fare il rapper” appunto! Guardai le facce sbigottite di tutti e non riuscì più a trattenermi. Risi a crepapelle come la prima volta e gli altri mi seguirono.

“allora era vero. Ti giuro che non ti avevo creduto quel giorno da Oprah” gli confessai senza smettere di ridere. Ricordavo come fosse ieri quando andammo da Oprah insieme a Taylor per promuovere Eclipse e lui se ne uscì con questa storia.

“come non mi hai creduto? Era la pura verità” disse ridendo con me mentre gli altri si erano calmati. Nate e Britney ci guardavo straniti mentre Kellen e Nikki si battevano il cinque.

“se non ricordo male in quel periodo Kristen era incinta” disse come nulla fosse Nikki facendo quasi strozzare la povera Britney che stava sorseggiando del vino.

“c-c-cosa?” cercò di domandare mentre Rob le accarezzava i capelli. Io non parlavo.

“si da Oprah parlavano della vostra relazione non confermata e si parlava di bebé” l’appoggiò Kellen.

Forse avevo capito perché quel pazzo del mio amico era venuto a Parigi: Nikki aveva chiamato i soccorsi ed ero sicura che se Jackson e Ashley non fossero stati impegnati col lavoro avrebbe chiamato anche loro.

“stavamo scherzando” mormorai con un filo di voce io.

“mica tanto” mi contraddisse Nikki sorridendo sorniona. Questa volta fui io a darle un bel calcio. Britney non smetteva di fissarmi e dall’espressione di Robert capivo che stava pensando a come uccidere i nostri amici. Tuttavia aveva ragione, in quel periodo sognavamo davvero di avere un bambino. Un velo di malinconia si impossessò di me e abbassai lo sguardo dispiaciuta: sarebbe stato davvero il bambino più bello e coccolato del mondo!

“voi…voi… stavate insieme?” chiese all’improvviso Nate interrompendo il chiacchiericcio che si era creato e parlando per la prima volta dell’argomento. Caz*zo avevo dato per scontato che lo sapesse!

“mi sa che se l‘unico a non saperlo amico” lo prese in giro Kellen e Nikki scosse la testa.

“io pensavo lo sapessi” sussurrai con un filo di voce.

“anche perché voglio dire sono stati sulla bocca di tutti per tanto tempo” rincarò la dose Nikki.

“il fenomeno Robsten” disse schifata Britney.

“ok, basta così, andiamo avanti?” chiese Rob cercando di alleviare la strana tensione che si era creata. Eh no, questa volta non me la sarei tenuta. Strinsi forte i pugni e fulminai con lo sguardo Britney.

“cos‘è ti da fastidio forse?” le chiese sprezzante.

“io non ho detto niente” disse lei indifferente.

“ah certo perché Robsten detto in quel modo non voleva niente” ribattei.

“sei tu che ti stai scaldando”

“oh scusami tanto se ho fatto parte della sua vita e mi da fastidio se qualcuno giudica” sbottai sotto lo sguardo stupito di tutti.

“io non ho giudicato un bel niente” cercò di giustificarsi. Non le diedi retta e continuai imperterrita.

“e se proprio lo vuoi sapere mia cara: Nikki aveva ragione prima. In quel periodo volevamo un bambino quindi ritieni fortunata di essere seduta a questo tavolo senza nessuno che lo chiami papà. Ora scusatemi ma vado in bagno” e così dicendo mi alzai dal tavolo. Nikki mi inseguì subito dopo.

Pov. Robert

Ok, manteniamo la calma! Lo avevo sempre detto io che non era una buona idea uscire tutti insieme, ma loro non avevamo voluto darmi ascolto ed ora ecco il risultato. Non avevo avuto il coraggio di bloccare la discussione,o meglio non avevo avuto le pal*le di urlare a entrambe di smetterla perché a quel punto avrei dovuto dare ragione ad una delle due. Santo cielo tutta colpa di quel Nate. La cena stava proseguendo tranquilla e tutto sembrava andare per il verso giusto, persino io stavo riuscendo a far finta trovare simpatico quel tipo,poi però se n‘era uscito con quella domanda. Solo lui non sapeva che eravamo stati insieme! Quel ragazzo diventava più odioso ogni minuti che passava e il fatto che piacesse a tutti, ancor di più a Kristen, non faceva che aumentare il mio odio verso di lui. Odio si, perché in qualche modo lo odiavo. Non sapevo spiegarmi il perché ma ogni qualvolta mi trovavo ad incrociare i suoi occhi istintivamente stringevo le mani in pugno. Non mi fidavo di quel tipo ed ero quasi del tutto sicuro che neanche lui si fidasse di me. Il nostro era un odio reciproco e in quel momento lo odiavo ancora di più. Kristen era davvero spensierata quella sera, rideva come non succedeva da tempo e lui aveva dovuto rovinare tutto. Tutto.

Era davvero stupenda! Quel nuovo modo di vestire, truccare o portare i capelli la rendevano ancora più incantevole e donna. Certo io la trovavo bellissima anche in jeans e maglietta o meglio ancora in tuta. Lei era stupenda sempre.

“io…io non volevo scatenare questo macello, ero solo sorpreso tutto qui. Non ci sono problemi se siete stati insieme o meno” cercò di scusarsi lui guardandomi negli occhi. Figurati se gli credevo! Non mi degnai neanche di risponderlo ma grazie al cielo ci pensò Kellen.

“tranquillo, Kristen ha frainteso” gli rispose cercando di giustificare un po’ la mia ragazza che in quel momento guardava ininterrottamente il tavolo. Io però non riuscivo a trovare giustificazioni, anche io avevo sentito il tono con cui aveva detto Robsten.

“scu-scusate, vado in bagno anche io. Devo chiarire” mormorò lei senza guardarmi negli occhi e poi sgusciò via.

Pov. Kristen

Arrivata in bagno mi sciacquai un po’ la faccia eliminando quel po’ di trucco che avevo messo. Ero sbottata. Dopo quasi due mesi ero esplosa.

“ehi tutto bene?” mi chiese la mia amica accarezzandomi i capelli. Annuì.

“ora si” ammisi. Mi ero tolta un peso dallo stomaco. Le sorrise teneramente e proprio in quel momento la porta del bagno si aprì facendo apparire Britney. Perfetto!

“senti Brit…” cercai di dire ma lei mi bloccò.

“no Kristen, senti tu. So benissimo che non mi sopporti, così come tu sai che è la stessa cosa per me. Siamo esplose entrambe ok? È stata la cosa migliore perché arrivati a questo punto penso proprio che l‘unica soluzione sia essere sinceri. Tu non mi sopporti perché sto con Rob. Io non ti sopporto perché sei stata con Rob, ma tutto sommato il problema non è questo” si fermò un attimo per prendere fiato.

“e quale?” domandai allora. Aveva ragione, era meglio dirci le cose in faccia.

“se il problema fosse stato solo il fatto che eravate stati insieme mi saresti anche piaciuta sai? Tanto cosa vuoi che me ne poteva fregare? Anche io ho avuto i miei ex. Qui però non si parla di passato come entrambi cercate di convincervi. Questo è presente. Tu lo ami e si vede e anche lui ti ama. Non lo ammette ma è così. Ti ama ed io ho solo paura di perderlo ecco perché ti odio e perché detesto con tutta me stessa il nome Robsten” concluse. Nikki le accarezzò una spalle come per confortarla, mentre io scossi il capo.

“lui ama te ora”

“certo, ma anche te. Quel che deve capire è chi è più importante”

“e fino ad allora…” aggiunse Nikki.

“…continuerò a stargli accanto… o quasi” concluse Britney.

Pov.Robert

“Allora,che si fa?” chiese Kellen notando che nessuna parlava.

“in che senso?” gli domandai spaesato.

“nel senso pensi che si prenderanno a capelli e quindi ci teniamo pronti a dividerle o andiamo a fumarci una sigaretta?”

“Ah… beh io direi proprio di fumare una bella sigaretta” proposi e lui annuì.

“tu fumi Nate?” figurati se un tipo del genere fumava, Kellen faceva certe domande avvolte!

“no, non trovo senso nell‘aspirare fumo”

Tsé eccolo qui mister perfettino!

“beh rilassa molto i nervi sai? Quando hai voglia di suonare un bel pugno in faccia a qualcuno aiuta” commentai io fissandolo dritto negli occhi, chissà se aveva capito che mi riferivo al mio pungo sulla sua faccia. Kellen mi diede un calcio sotto la sedia e mi intimò di stare buono.

“andiamoci a fumare questa sigaretta va” sbuffai alzandomi dal tavolo.

“io vado a fare una chiamata” ci annunciò il perfettino allontanandosi di fretta.

“senti Robert secondo me devi andare da un bravo dottore” mi consigliò il mio amico mentre mi accendevo una sigaretta. Lo guardai alzando un sopracciglio. Ma che cavolo blaterava?

“Eh?”

“secondo me non sei normale, non puoi sbottare così solo perché quel povero ragazzo ha detto che non fuma”

“povero ragazzo un corno! Io non lo sopporto ok? Tu guarda solo cosa ha combinato prima.ha rovinato una serata tranquilla” sbottai.

“Io però lo trovo simpatico. Non lo è anche per te? strano” mi prese in giro.

“ecco bravo, fai anche il deficiente”

“però non capisco una cosa” disse diventando pensieroso e grattandosi il mento.

“e sarebbe?” lo spronai.

“perché? Perché lo odio così tanto?”

Gran bella domanda amico mio, gran bella domanda.

“perché…perché boh non lo so” scrollai le spalle infastidito. Odiavo quando non riuscivo a capire me stesso.

“non è che sei geloso di Kristen vero?”

“certo che sono geloso. Fot*tutame*nte geloso” sputai fuori prendendo una grande boccata di fumo.

“Oh santo cielo allora è per questo che lo odi” esultò. Secondo me la vicinanza con Nikki metteva in serio pericolo quei pochi neuroni che aveva fin dalla nascita.

“no, sono due persone diverse. Lei è Kristen e lui è Nate” eh cavolo non poteva confondere la seta con la lana!

“si però le due persone diverse escono insieme e sono affiatati” quanto l’odiavo quando faceva così!

“non sono geloso che Nate esca con Kristen” affermai.

“ma se fino a poco fai hai detto di essere geloso di…”

“LO SO COSA HO DETTO” lo interruppi urlando. Dio mio, in quel periodo non ci capivo un caz*zo e lui non poteva incasinarmi ancora di più.

“ok,stai calmo però” disse lasciandosi scappare una risata. Stavo per risponderlo ma Nate arrivò vicino a noi salvando in extremis.

“tutto bene?” chiese guardandomi in faccia.

“alla grande” ironizzai e Kellen scosse il capo.

“allora Nate, come va con Kristen?” ma dove aveva la testa quello li?

“benissimo, è davvero adorabile sapete? E poi è fantastica” certo che sapevo che era adorabile!

“da come ne parli sembra che ti piaccia” ma bravo il nostro Kellen!

“si,mi piace molto. Davvero molto”

“fantastico” mi lasciai sfuggire. Più che un esultare, il mio sembrava più una specie di ringhio.

Ti prego Rob mantieni la calma e non prenderlo a pungi. Ti prego.

“vi siete già baciati?” domandò Kellen. Mi voltai di scatto vero il damerino per sentire la risposta. Lui mi guardò dritto negli occhi:

“certo un sacco di volte ed è stato fantastico”

Cercai di deglutire ma mi era impossibile, allora portai la sigaretta alla bocca ma mi accorsi che era spezzata. Forse stringere le mani con in mano il mio calmate personale non era stata una grande cosa.

“solo baciati?”

“senti Kellen, perché non ti fai gli affaracci tuoi?” sbottai irritato. Kellen fece finta di non avermi sentito e aspettò la risposta di Nate.

“tranquillo Rob non ho nessun problema a parlare di queste cose. Diciamo che per ora non siamo andati oltre qualche carezza…intima”

Mantieni la calma. Mantieni la calma. Mantieni la calma. Santo cielo avevo il sangue al cervello.

“per intime intendi dire…” accidenti a Kellen.

“si quello. Dio è fantastica!” esclamò Nate alzandogli occhi al cielo. Non ci vidi più, strinsi forte i pugni e incurante di quello che sarebbe successo dopo mi avvicinai a passo spedito verso Nate sganciandogli un bel pugno in pieno viso. Fanc*ulo! Lui canne a terra portandosi le mani al volto urlando per il dolore. Stavo per dargli un bel calcio ma Kellen mi bloccò afferrandomi per le spalle.

“Rob. Rob sta buono ma che caz*zo ti prende?”

“lasciami e giuro che lo ammazzo” sbraitai dimenandomi tra le sue braccia.

“sta fermo accidenti” e strinse ancora di più la presa. Nel frattempo Nate si era messo seduto per terra ma del sangue colava dal naso. Era niente in confronto a quello che sarebbe successo se non ci fosse stato Kellen.

“tu sei pazzo” mormorò lui senza alzarsi dall’asfalto. Io stavo iniziando ad arrendermi alla forza del mio amico.

“tu ora mi prometti che stai buono ed io ti mollo” mi minacciò e proprio in quel momento…

“Nate? Santo cielo Nate?”

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Capitolo 25
*** 25- gelosia insensata ***


Ciao a tutteeeeeeeeeeeeeeeee…. Come va? Vedo con molto piacere che avete apprezzato il pugno di Robert, giuro che è stato liberatorio scrivere quella parte, non vedevo l’ora di farlo reagire un po’. Allora pronte per dire ADDIO a Britney? XDXD ovviamente immagino di si, purtroppo Nate dovete subirlo per ancora alcuni capitoli. Bene, mettetevi comodi perché è arrivata l’ora di far aprire gli occhi a Robert, riuscirà a riconquistare Kristen? Ormai mancano davvero pochi capitoli al ricongiungimento!

p.s. scusate gli errori che sicuramente ci saranno e per le risposte alle recensioni ci vediamo come sempre Giovedì. GRAZIE MILLE A TUTTE!

Recensite!

25-Capitolo

Pov. Kristen

Dopo il chiarimento avuto con Britney uscimmo tutte e tre dal bagno e ci avviammo al nostro tavolo. Dopotutto per quanto non sopportassi quella ragazza, non potevo certo odiarla. Aveva ragione a comportarsi in quel modo ma io le avevo assicurato che Rob non provava nulla per me, insomma se era ancora innamorato della sottoscritta perché in due mesi non si era deciso a esporsi? Dio mio, io lo avevo fatto, certo non esplicitamente ma avevo cercato in tutti i modi di dire “Ehi Rob mi vedi? Sai sono ancora innamorata di te” ma lui? Lui l’unica cosa che aveva ammesso era quella di essere geloso e non perché fosse innamorato, ma perché lo era stato in passato.

“Ehi ma dove sono?” domandò Nikki quando si accorse del tavolo vuoto.

“saranno usciti a fumare” dissi io e Britney annuì. Proprio in quel momento sentimmo un urlo provenire dal cortile. Ci guardammo tutte e 3 negli occhi e non ci mettemmo molto a capire che stava succedendo qualcosa. Senza perdere tempo ci avviammo fuori e quando fui vicino all’entrata…

“Nate? Santo cielo Nate?” urlai vedendolo seduto a terra con una mano che gli copriva il volto. Mi avvicinai a lui correndo e così fecero le altre.

“ma che è successo?” chiese con un filo di voce Nikki. Mi inginocchiai e vidi del sangue.

“Nate ma tu sanguini” dissi spaventata.

“lo so, penso di essermi fratturato il naso…ahi non toccare mi fa male” si lamentò. Mi voltai verso Kellen e solo allora mi resi conto che manteneva stretto a se Rob.

“Rob io ti lascio ma tu stai buono ok?” lo avvertì Kellen. Lui annuì.

“cos‘è successo?” ridomandò Britney visto che nessuno si era degnato di rispondere a Nikki. Io nel frattempo aiutai Nate ad alzarsi, ma era troppo pensante così Kellen corse ad aiutarmi.

“Nulla” biascicò Robert indifferente cercando di accendersi un’altra sigaretta. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

“nulla? NULLA DICI? A TE SEMBRA NULLA QUESTO?”sbraitai indicando il naso di Nate. Lui scrollò le spalle.

“Ci dite o no cos‘è successo?” ripete per la terza volta Nikki. Fu Kellen a rispondere:

“hanno solo discusso”

“davvero? E allora perché sanguina?” domandò Britney alterandosi. Io non facevo altro che alternare il mio sguardo tra Nate e Rob che sembrava impassibile, come se la cosa non riguardasse anche lui.

“stavano discutendo e…” Kellen cercò di spiegare ma Nate lo interruppe:

“e Rob si è scaraventato su di me senza motivo. Non stavamo discutendo, Kellen mi ha solo posto una domanda alla quale ho risposto. È lui che è fuori di testa” e indicò Rob il quale rise sommessamente.

“tu gli hai suonato un pugno? E perché?” chiese la sua ragazza.

“perché è totalmente pazzo” disse Nate che a quel punto si manteneva perfettamente in piedi. Rob si girò di scatto fulminandolo con lo sguardo e un attimo dopo cercò nuovamente di saltargli addosso. Kellen fu subito tra i due e riuscì a bloccarlo il tempo.

“INSOMMA MA CHE CAVOLO TI PRENDE?” urlai.

“IO LO AMMAZZO, LO AMMAZZO” ribattei lui divincolandosi da Kellen.

“forse…forse è meglio che noi andiamo dentro. Vieni Nate” e così dicendo Nikki e Britney lo aiutarono a rientrare dentro. Non ci stavo capendo nulla, l’unica cosa cerca era che non avevo mai visto Robert comportarsi così.

“ce la fai a… a calmarlo?” mi rivolsi a Kellen che annuì sorridendomi.

“bene, io vado da Nate allora” e così dicendo gli voltai le spalle. Robert rise ancora, sembrava davvero uscito di testa!

“ecco brava va a confortarlo può darsi che stasera ti ringrazia per bene” lo sentì dire. Non ci vidi più, gli occhi mi si riempirono di lacrime e presa da una rabbia che non avevo mai provato feci dietro fronte ritrovandomi di nuovo di fronte a Rob. Portai la mano all’indietro e con tutta la forza che avevo la mossi in avanti lasciando 5 dita sulla sua guancia.

“non ti permettere mai e di mai più di insinuare cose simili” detto questo girai le spalle andando via. Perché si comportava così? Cosa era successo prima da farlo scattare così tanto? Tornata dentro notai la cameriera andare via dal nostro tavolo, evidentemente qualcuno gli aveva chiesto del ghiaccio per Nate.

“dobbiamo andare in ospedale” dissi appena gli fui vicino. Lui mi sorrise.

“tranquilla non è niente” cercò di tranquillizzarmi, ma io non la pensavo allo stesso modo.

“no Nate, Kris ha ragione c‘è bisogno di un medico” mi appoggiò Nikki.

“posso sapere con esattezza cos‘è successo? Insomma non è da Robert aggredire così una persona” intervenne Britney scossa quanto me. Nate annuì e tutte ci mettemmo a sedere per capirci qualcosa:

“io non capivo perché fossi così antipatico a Robert, per quanto possa essere bravo a fare l‘attore proprio non riesce a fingere con me. Ogni volta che mi guardava sembrava che volesse uccidermi, poi prima ho capito perché”

“e perché secondo te?” gli chiesi attenta. Lui fece una smorfia e rispose:

“beh non sapevo che fosse stati insieme ma ora capisco tutto. Kristen come fai a non rendertene conto? Io penso che persino Britney abbia capito perché Rob mi odi tanto. È geloso di te e…”

“e non ci ha visto più quando ha visto com‘eravate complici” terminò Britney.

Sapevo che Robert era geloso, me lo aveva confessato.

“si ma…perché quel pugno?”

“beh diciamo che un po’ me lo sono meritato” disse ridacchiando. Alzai un sopracciglio e aspettai che continuasse.

“Kellen mi ha chiesto se ci eravamo mai baciati ed io ho risposto di si. Ti prego non guardarmi così, so che ho mentito e non sono stato corretto ma l‘ho fatto per vedere se le mie supposizioni erano esatte. Kellen poi mi ha chiesto se c‘erano stati solo baci e allora io ho rincarato la dose e ho detto che eravamo andati un po’ oltre ma che comunque ancora non concludevamo nulla.” strinsi forte i pugni sotto il tavolo. Ora capivo la sua allusione prima che rientrassi, ma per quanto sapevo che Nate aveva sbagliato a mentire proprio non riuscivo giustificare Robert. Non aveva nessun diritto di suonargli quel pugno e soprattutto non aveva nessun diritto di essere geloso di me. Non lo aveva, non più.

“non dovevo reagire così. Ora vieni ti porto al pronto soccorso” dissi atona alzandomi dal tavolo e incamminandomi verso l’uscita insieme a Nikki.

Pov. Robert

Non sapevo come mi fosse preso, ricordavo solo la forte rabbia che provavo e il desiderio di spaccare la faccia a quel tipo. Forse avevo sbagliato a tirare quel pugno,ma dovevo ammettere che era stato del tutto liberatorio. L’unica cosa che mi dispiaceva era aver detto quella frase a Kristen, non mi avrebbe perdonato facilmente ma proprio non ero riuscito a trattenermi. Immaginarla tra le braccia di un altro, o peggio ancora immaginare che qualcuno potesse farla impazzire come facevo io mi mandava il cervello in cortocircuito. L’immagine di lei e Nate mentre si baciavano e si scoprivano pian piano mi aveva fatto uscire fuori di testa. Avevo chiaramente sentito qualcosa sgretolarsi dentro di me, ma non sapevo identificare cosa fosse. Di una cosa però ero certo: non avrei mai accettato che Kristen andasse avanti, perché per quanto cercassi di negarlo persino a me stesso, nutrivo ancora un forte sentimento verso di lei, che fosse amore, ossessione o chissà cosa, c’era ed era innegabile. Scossi la testa ricordando la conversazione che abbi con Nikki. Lei aveva sempre saputo tutto.

“Ehi stai meglio?” mi chiese Kellen seduto al mio fianco su una panchina. Annuì.

“grazie di…di avermi fatto calmare” lo ringraziai.

“di niente amico,tu però cerca di pensare ora ok? Ne hai bisogno e soprattutto scusati con Kristen. Questa non te la perdonerà facilmente e come lei…beh anche Britney”

Mi passai una mano tra i capelli cercando di trovare una soluzione. No, Brtiney non me l’avrebbe perdonata. Come se si fosse sentita chiamare, uscì dal ristorante insieme agli altri.

“Io porto Nate al pronto soccorso con la sua macchina e Nikki mi accompagna con la mia. Appena abbiamo finito ti raggiungiamo in albergo, riesci a trovare un passaggio?” disse Kristen rivolgendosi a Kellen.

“certo, troverò un passaggio tranquille” disse. Loro annuirono e poi andarono via. Kristen non mi degnò di uno sguardo. Cercai con tutte le forze di mantenere la calma e guardai verso Britney che osservava un punto indefinito alle mie spalle. Sospirai.

“Kellen potresti lasciarci un attimo soli? Ti do le chiavi della mia macchina così ci aspetti lì” lui annuì e senza aggiungere altro se ne andò. Mi alzai dalla panchina e piano mi avvicinai a Britney mettendole le mani sulle spalle per farla girare. Non oppose resistenza e quando si voltò mi guardò dritto negli occhi. I suoi erano così tristi che fu un colpo a cuore immaginando che la colpa era mia.

“Britney io…scusami” mormorai chinando il capo.

“non è con me che devi scusarti. Non sono stata io a ricevere un pugno in pieno viso perché avevo ammesso di baciare la mia quasi ragazza” mi disse tranquilla. Alzai la testa e incrociai nuovamente il suo sguardo. Non piangeva, non ne sentiva la necessità. Quello che voleva piangere in quel momento ero solo io. Io e nessun altro.

“beh ti ho deluso”

“no tu non mi hai deluso, non potresti mai farlo. Hai soltanto dato le risposte a tutte le mie supposizione,o meglio le hai date a tutti” le accarezzai la guancia e lei chiuse gli occhi a quel contatto.

“sai cosa pensai quando corsi a casa tua per chiederti di provarci? Pensai che tu saresti stato l‘unica capace di rendermi di nuovo felice, di capirmi, di farmi tornare ad amare. Pensai che se non rischiavo con te molto probabilmente non avrei rischiato mai con nessun‘altra. Ho fatto bene a dichiararmi quel giorno perché tutte le mie incertezze sono diventate subito certezze e tutti quei se e forse che avevo tu li hai resi possibili. Mi hai reso felice, mi hai fatto innamorare e sei arrivata al punto di capirmi più di chiunque altro, anche più di me. Mi dispiace farti soffrire così tanto e sono stato uno sciocco a non dare ascolto a tutti fin dall‘inizio. Forse…forse questa serata mi è servita a rendermi conto di alcune cose e…e ora posso dirti che forse hai ragione, forse devo riflettere un po’ ma…ma…ma io ti voglio al mio fianco. Ti amo Britney e voglio che tu…”

“io domani parto Robert” mi bloccò lei senza farmi terminare la frase. Rimasi di stucco.

“come parti? Ma…ma dovevi andar via la settimana prossima e…”

“e forse è meglio così. Siamo arrivati tutti ad un punto di non ritorno e questa lontananza servirà a entrambi per chiarirci le idee. Tu hai bisogno di pensare tanto sai? Devi pensare,pensare, pensare… io, sempre se tu lo vorrei, tornerò tra 3 settimane” mi disse calma.

“ma non puoi andare via ora, 3 settimane sono tante”

“ti servirà”

“tu sai vero che ti chiamerò tutti i giorni come sempre” gli dissi.

“Rob, ti sto chiedendo una pausa” ammise senza abbandonare il mio sguardo. Solo a quel punto capì cosa volesse significare la parola pausa per lei: niente telefonate, messaggio…nulla.

“tu…no. Britney ti prego non reagire così, io ho bisogno di te e so che anche tu hai bisogno di me. Io…io riesco a pensare anche con te al mio fianco. Non lasciarmi. Non farlo” la supplicai. Britney era per me indispensabile, senza di lei non sarei mai riuscito a risalire a galla e se mi avesse lasciato molto probabilmente sarei tornato a sprofondare.

“ti sbagli Rob. Se io ora resto qui, se ti chiamo, ti do consigli, tu non capirai mai quello che vuoi davvero. Non ti sto lasciando, sto solo cercando di darti un po’ di spazio” mi corresse.

“e tu? Cosa farai tu?”

“ed io studierò, farò l‘esame, andrò al matrimonio e…e aspetto una tua ultima chiamata” e questa volta la lacrima scene e gli fu impossibile trattenerla. Le sorrisi attirandola a me.

“tu sei troppo pessimista” le bisbigliai all’orecchio. La sentì sorridere.

“no, sono solo realista”

“non andare via” la supplicai ancora.

“devo” mormorò baciandomi le labbra e staccandosi dall’abbraccio.

“su andiamo in albergo, devo preparare delle valige” aggiunse accennando un falso sorriso. Le presi la mano e ci incamminammo verso Kellen.

Pov. Kristen

“e dai Kristen smettila di essere così incaz*zata” sbuffò Nikki.

Avevamo da poco lasciato Nate nell’appartamento che aveva affittato per 4 mesi ed ora stavamo tornando anche noi a “casa”. Facile per lei dire di stare calma quando ero io quella che non voleva altro che urlare. Al pronto soccorso ci avevano assicurato che il naso aveva avuto una piccola frattura ma che non era rotto, quindi tutto sommato il ragazzo stava bene e sarebbe tornato intero nel giro di poco tempo.

“insomma è stato uno scatto di rabbia. Nate non è stato carino a inventare quelle cose” continuò lei non vedendomi proferire parola.

“a certo perché ogni volta che si è arrabbiati si più tirare pugni addosso alla gente. Ad esempio io ora sono incaz*zata nera e posso benissimo menarti dico bene?” ringhiai.

“è inutile ragionare con te quando sei in queste condizioni”

“senti Nikki, era una serata bellissima, mi stavo divertendo tanto, persino dopo la piccola discussione con Britney credevo che l‘uscita sarebbe proseguita alla grande, ma Robert, il nostro gentilissimo, divertentissimo Robert ha ben pensato di rovinare tutto” ribattei io sarcastica.

“sai benissimo che non è andata così. Comunque sia, siamo arrivate”

Scesi dalla macchina sbattendo forte la porta e diretta mi avviai verso l’ascensore. Non avevo nessuna intenzione di vederlo. Nessuna. Nikki mi raggiunse di corsa e riuscì ad infilarsi nell’abitacolo prima che le porte si chiudessero.

“insomma potevi anche aspettarmi” sbuffò con fiato corto. Scrollai le spalle senza rispondere poi quando raggiungemmo il nostro paino scesi tranquilla avvicinandomi alla porta.

“accidenti, la borsa!” esclamai irritata accorgendomi di averla lasciata in macchina.

“vuoi che vada a prendertela?” mi chiese paziente lei.

“no, vado io” risposti accennandole un piccolo sorriso di ringraziamento. Scesi veloce le scale ma quando mi trovai nella hall, mi maledì in tutte le lingue che conoscevo per non aver mandato Nikki. Ormai rassegnata mi avvicinai all’uscita dove, seduto sui gradini, c’era Rob che si teneva la testa con entrambe le mani. Lo superai facendo finita di non conoscerlo e senza degnarlo di un minimo sguardo. Tornai all’auto, recuperai la mia borsa, feci due grossi sospiri e mi auto-minacciai di non considerare minimamente quello stupido inglese sofferente.

Un passo. Due passi. Tre passi. Quattro passi. Cinque passi e mi trovai nuovamente di fronte a lui. Feci come mi ero detta poco prima e lo superai indifferente mentre lui guardava a terra senza alzare lo sguardo. Bene ero riuscita a…

“ti devo parlare” sibilò afferrandomi per il polso prima che mi allontanassi del tutto. Non ero riuscita in un bel niente!

“io non ho niente da dirti, ora scusami ma sono stanca” risposti annoiata cercando di liberarmi dalla sua presa. Come se non avessi parlato mi trascinò fuori sbarrandomi il passaggio.

“tu devi solo sentire”

“io non voglio neanche sentire Robert. Non mi interessano le tue giustificazioni, quel che hai fatto è sbagliato. Totalmente sbagliato” lo accusai.

“avrei voluto vedere te al mio posto e poi tu non sai perché l‘ho fatto” ribatte.

“io so benissimo perché lo hai fatto. Nate me l‘ha detto e sono quasi del tutto sicura che anche Kellen mi confermerà la stessa cosa. Ha detto che mi ha baciato e allora?”domandai retorica cercando di non urlare.

“lui mi ha sfidato. Mi ha guardato dritto negli occhi mentre ammetteva di…di…averti baciata, toccata…io…”

“ma a te che importa? Che importa se ti ha detto ciò?” lo bloccai.

“mi importa eccome per la miseria. Quante volte devo dirtelo che solo geloso? QUANTE?” urlò.

“ma la tua gelosia è inspiegabile, sbagliata e senza ragione. CAZ*ZO SEI GELOSO A FARE?” sbraitai.

“mi è salito il sangue al cervello Kristen, non ci ho visto più” continuava a giustificarsi senza rispondere alla mia domanda.

“MA PERCHÉ?” ripetei.

“perché ho sentito il desiderio di dargli un pugno”

“non era quello che ti avevo chiesto” borbottai arresa.

“io…”

“lascia stare, non mi interessa più saperlo” dissi interrompendolo e avviandomi dentro. Mi bloccò nuovamente.

“Kristen ascoltami” mi supplicò

“no, sono stanca di giustificarti. Basta Rob togliti dalle scatole e lasciami vivere in pace. Sei geloso? Non è un mio problema” gli dissi con tutta la cattiveria di cui ero capace.

“lo…lo hai baciato per davvero?” chiese imperterrito. Ingoiai le lacrime che rischiavano di uscire e mentì con maestria.

“si e non solo. Ora lasciami in pace e lasciami vivere la mia vita” conclusi.

Lo abbandonai li, davanti alla porta con le braccia lunghe sui fianchi e le mani chiuse a pugni. Corsi in camera e senza perdere tempo mi buttai tra le braccia di Nikki e li mi addormentai piangendo. Basta soffrire, basta fingere, basta Robert.

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Capitolo 26
*** 26- Troppo tardi ***


DA LEGGERE: i Robsten torneranno insieme al capitolo 30 anche se già nel 28/29 saranno dolcissima *___* detto questo:

Ciao ragazzeeeeeeeeeeeeeeeee, scusate il ritardo sono appena tornata a casa. Prima di lasciarvi al capitolo voglio avvertirvi che tra breve, 3 o 4 capitoli ora non ricordo, I ROBSTEN TORNERANNO INSIEME, ma prima dell’epilogo ci sarà un’altra piccola montagna da scalare. La parte tosta arriva ora. Kristen è determinata e testarda quindi farà di tutto per togliersi Rob dalla testa. Ci riuscirà? Io penso di NO!

p.s. la storia è passata a RATING ARANCIONE per alcune scene che leggerete tra qualche capitolo =D (scene Robsten ovviamente XD)

RISPOSTE alle recensioni:

Twilighterina: XDXD hanno avuto tutte la tua stessa reazione a questo capitolo. Ora è il turno di Kristen no? Robert ha davvero scassato le scatole con le sue paranoie e indecisioni ed ora che ha capito di amarla non può mica averla subito? =) grazie milleeeeeeee!

bo19: ciao e grazie mille per aver recensito e per i complimenti. Sono contenta che riesca a trasmettervi tutte queste emozioni anche perché si ha una visione più chiara di ciò che i personaggi provano. Baci.

bika95: e bene si, tra un po’ i Robsten torneranno insieme =D in questa parte della storia Britney sta più o meno simpatica a tutti e Nate non va già a nessuno. Grazie infinite come sempre!

ladyvampairemasen: oh dio! Grazie mille, mi hai fatto un complimento bellissimo. Sono contenta che tu abbia recensito e soprattutto che sia riuscita a rendere originale la storia. Ogni volta che inizio a scrivere qualcosa il mio obbiettivo è proprio quello perché insomma a lungo andare diventa noioso leggere sempre le stesse cose. Baci!

Sissi_Cullen: eper Kristen hippy hippy hurra XDXD è stata davvero grande. Devo ammettere che mi è venuto facile scrivere di quella strigliata, molto probabilmente perché anche io mi sarei comportata come lei =D grazie mille!

patrizia 61: grazie mille Patrizia, beh Britney è volata a Londra anche se tornerà verso gli ultimi capitoli per salutarvi XD Nate beh lui dovete pazientare altri capitoli perché è ESSENZIALE. I capitoli dovrebbero essere 39 e al 30 i Robsten si ricongiungono. Speriamo che vada tutto bene XD
cimellita: grazie milleeeeeeeeeeee… anche io adoro Robert geloso, così come adoro Kristen in modalità “sono incazzata nera con te ma ti amo lo stesso” XD

crista: beh Kristen ha tutte le intenzioni di chiudere con Robert, ma dubito fortemente che ci riesca XD grazie infinite!

mionetta95: grazie milleeeeeee… beh vediamo un po’ cosa succede O_o

MiseryandValerieVolturi: grazie milleeeeeeee, mamma mia quanti complimenti GRAZIE GRAZIE e ancora GRAZIE. Sono contenta che tu abbia recensito. I miei Robsten sono molto complicati ma anche loro torneranno insieme…prima o poi XD

dendinacullen: muahahahah mi dispiace ma Nate resta a Parigi, tuttavia sarà Kristena scaricarlo, tra un paio di capitoli però eheh. Grazi infinite!

prudence_78: beh Nate poteva anche risparmiarsi ciò che ha detto però forse era l’unico modo per aprire gli occhi a Robert no? Grazie mille!

bbird: eccolo eccolooooooooooooooo, scusa il ritardo ma sono tornata ora a casa =D. Grazie mille come sempre. Baci

Grazie mille ragazze e scusate gli errori ortografici, se ci sono =D

Recensite!

26- Capitolo

Pov. Robert

“ dai sorridete, su un sorriso” “da quanto andava avanti tutto ciò?” “pensate di andare a vivere insieme?” correvamo a perdifiato per le strade di Los Angeles mentre una decina di paparazzi ci inseguivamo curiosi di sapere dettagli sulla nostra storia. Dichiarare al mondo intero che la nostra storia era vera era stato un colossale errore.

“basta, ne ho piene le scatole” sbottò Kristen lasciando la mia mano e fermandosi.

“ma cos‘è hai?” le chiesi mentre i paparazzi ci avevano ormai raggiunti.

“insomma perché non ci lasciate perdere? Lo abbiamo ammesso andate a dar fastidio a qualcun altro. Sono mesi che ci state col fiato sul collo” sbraitò rivolgendosi direttamente ai diretti interessati mentre loro imperterriti continuavano a fare domande.

***********

“santo cielo neanche a cena fuori si può più andare!” esclamò Kristen sventolando davanti ai miei occhi una rivista. La guardai interrogativo.

“questa cara rivista ha ben pensato di dedicare 6 pagine alla nostra uscita. Vedi questa foto? Beh è l‘unica della serata dove stavamo un po’ distanti e la cara giornalista ha pensato che stiamo in crisi. Tutte queste supposizioni sulla nostra vita, che si facessero gli affari loro” era passato un anno da quando dopo la prima di Eclipse, avevamo ammesso di avere una storia e i paparazzi ancora non ci lasciavano perdere.

*************

Eravamo riusciti ad entrare in casa facendoci strada tra una decina di giornalisti. Dio mio, avvolte erano davvero estenuanti!

“non ce la faccio più, è tutto così assurdo, così surreale” urlò Kristen buttandosi su una sedia. Cercai di confortarla dicendogli che col tempo si sarebbero stancati.

“quando? Quando si stancheranno Rob? Sono stanca, STANCA di organizzare tutta la mia vita. Io voglio essere un‘attrice, non una ricercata che deve nascondersi. BASTA, non ce la faccio più, ci rinuncio. BASTA” urlò ancora più forte passandosi le mani tra i capelli. Stavo per andare ad abbracciarla, ma quelle parole mi immobilizzarono sul posto facendomi presagire il peggio.

“co-cosa basta Kristen?” riuscì a balbettare.

“basta Rob, basta finiamo qui, è meglio per entrambi.”

Dio mio, che qualcuno blocchi i ricordi! Ormai erano giorni che non facevo che pensare, pensare e ancora pensare. D’ altronde cosa potevo fare? Ero rimasto solo, senza nessuno al mio fianco che mi capisse. Solo Nikki e Kellen non mi avevano voltato le spalle, ma per quanto gli fossi grato del tempo che passavo con me, sentivo che mi mancava qualcosa d’importante. Erano passati esattamente 5 giorni da quella benedetta uscita e le cose sembravano peggiorare ora dopo ora. Britney era partita consigliandomi di pensare ma prima di salire sull’aereo aveva aggiunto: “tu sai già cosa vuoi” e da quel giorno non si era fatta più sentire. Avevo provato a chiamarla tante volte, ma aveva sempre rifiutato le chiamate. Con Kristen era ancora peggio non solo perché non si degnava di starmi a sentire e non accettava le mie scuse, ma anche perché ormai non la vedevo più se non sul set. Proprio poco fa ero andato a cercarla in camera ma Nikki mi aveva detto che era con Nate. Che bello sapere che preferiva passare più tempo col damerino anziché con me! Cosa mi restava allora se non i ricordi? Certo ricordare è sempre bello, ma in quel periodo persino il passato mi sembrava orribile. Perché la mia mente ripescava sempre i momenti più dolorosi? Quelli dove finì tutto? Era come se tutto fosse contro di me, persino i miei stessi pensieri! Non ce la facevo più di sopportare tutto quella tensione e le continue occhiatacce di Kristen non mi aiutavano a concentrarmi sul set. Si lavorava meglio prima di avere la brillante idea di diventare amici. Che poi io mi chiedo, chi idiota poteva mai proporre alla donna più importante della sua vita di essergli amica? Evidentemente io ne ero capace. Dio quanto sono imbecille! Era tutta colpa mia se lei ora non voleva più saperne di me o se Britney aveva deciso di prendersi una pausa. Perché combinavo solo casini? Perché ero l’unico uomo sulla terra ad amare due donne? Amare si, perché le amavo entrambe e lo avevo capito solo grazie a tutto quel grande casino. Ero stato uno sciocco a credere di aver dimenticato Kristen e un totale idiota a non essermi reso conto, già dal giorno in cui la rividi nell’ufficio di Harry, dei sentimenti che ancora provavo. L’amavo e il solo pensiero che quel Nate la sfiorasse mi mandava il sangue al cervello. Ecco perché ero geloso, ecco perché se non la vedevo stavo male o se ci litigavo mi sentivo perso. Ora capivo tutto, ma forse era troppo tardi. Persino Britney l’aveva capito prima di me e Nikki, beh lei aveva sempre cercato di aprirmi gli occhi.

“Sono un idiota” borbottai coprendomi il viso con un cuscino.

Toc. Toc, bussarono alla porta. Non mi scomodai più di tanto e con il cuscino ancora in viso borbottai un:

“è aperto”

“wow che accoglienza” mi prese in giro Nikki chiudendosi la porta alle spalle. La ignorai bellamente.

“Ehi” mi chiamò sedendosi sul letto e accarezzandomi una spalla.

“avevi ragione” farfugliai dopo un po’.

“come sempre, ma a cosa ti riferisci?”

“sono un idiota colossale” ammisi buttando il cuscino alle mie spalle.

“Beh non c‘era bisogno di ammetterlo. Era scontato che lo fossi” la fulminai con lo sguardo. Non ero proprio dell’umore adatto per le battute.

“sei qui per consolarmi o per inferire maggiormente?”

“mmmh…per inferire maggiormente” e poi rise come una stupida.

“allora puoi andare” borbottai.

“ehi stavo scherzando” disse calmandosi.

“scusa. È solo che non ce la faccio più”

“fa niente, però Rob te la sei cercata. Insomma te l‘avevo detto dall‘inizio che tutta questa storia non avrebbe portato a nulla di buono ed ora eccoci qui” disse lei risoluta.

“non ce bisogno che me lo ricordi Nikki. Santo cielo ma come ho potuto pensare di…di…”

“di?” mi spronò.

“di rivolerla nella mia vita solo come amica. Amica, ti rendi conto? Neanche all‘inizio la volevo come amica”

Mai, neanche per un secondo, avevo pensato a lei come una mia amica. Ricordo che andai al provino di Twilight solo per vederla e li non volevo certo andare a vedere una mia possibile amica!

“con questo vuoi dire che…?” Nikki era meravigliata, sorpresa e felice. Ancora non avevo rivelato a nessuno i miei sentimenti.

“che la amo. Amo Kristen” le comunicai e lei urlò di gioia buttandomi le braccia al collo. Mi fece ridere!

“ce n‘è voluto di tempo, eh? Però…dio sono così contenta! Perché tu non sei contento? Insomma se è per Nate…tsé cosa vuoi che gliene freghi di Nate? Perché non sei contento?” ripeté alla fine guardandomi confusa. Ero scioccato dalla sua esuberanza, sicuramente passare ore intere con Cath non le faceva bene, e se non fossi stato così frustato sarei scoppiato a ridere.

“perché amo anche Britney” le rammentai.

“Ah già, Britney” sbuffò infastidita.

“è inutile che sbuffi,amo anche lei”

“secondo me le vuoi solo un bene dell‘anima” bene, ci mancava solo che iniziasse a fare ipotesi. Negai col capo.

“beh allora non la ami quanto Kristen. Insomma Kristen è…Kristen”

Già, Kristen era Kristen!

“ma ora c‘è anche Nate” bofonchiai e lei mi guardò male per poi secondi, poi il suoi sguardo si accese. Mi sembrava tanto di vedere una lampadina al lato della sua testa illuminarsi.

“Beh…potremmo far innamorare Nate e Britney” e il premio per la miglior cavolata del secolo va a…Nikki Reed.

“ma sei idiota?” le domandai scioccato.

“era solo un‘idea” mormorò adorata.

“beh dimenticala. Il damerino non starà con nessuna di mia conoscenza. Non lo voglio più vedere”

“pensa se si sposa Kristen” sghignazzò mentre io le ringhiai, nel vero senso della parola, contro.

“calma vampiro da strapazzo. Ora la smetto e faccio la seria”

“te ne sarei grato” la ringraziai.

“bene, allora in conclusione che si fa? Rob devi capire chi ami di più”

“lo so,nel frattempo però devi aiutarmi in una cosa” la pregai.

“sarebbe a dire?”

“devo farmi perdonare da Kristen”

Pov.Kristen

Ed eccomi qui, seduta su questo divano mentre baciavo Nate. Lo stavo baciando! Ero andata li per stare lontana da tutti, ancor di più da Rob, per allontanarmi dai miei problemi e svagarmi, senza però rendermi conto che tra i miei problemi c’era anche quell’architetto dannatamente sexy che mi riempiva d’attenzioni. Dio mio, non era andato a lavoro per me ed io mi sentivo davvero male a pensare ad altro mentre lo baciavo o mi faceva qualche carezza. Era sempre così paziente e se non fossi stata io ad avvicinarmi alle sue labbra lui, molto probabilmente, avrebbe aspettato ancora. Stavo bene con Nate, bene davvero ma in cuor mio sapevo che non era quello che volevo. Non erano le sue braccia che volevo sentire attorno ai miei fianchi, non erano le sue mani che volevo mi accarezzassero o le sue labbra che mi baciassero. Sapevo che aprendo gli occhi avrei voluto trovare due occhi azzurro ad ammirarmi, o due labbra sottili a sorridermi. Sapevo che le mie mani volevano accarezzare un’altra massa di capelli, ben più scompigliati e che il mio corpo voleva essere stretto a quello di un altro ragazzo. Per un attimo, una piccola frazione di secondo, immaginai di star baciando Robert e senza rendermene conto approfondì il bacio attirando Nate ancor di più a me. Quando ci staccammo quasi mi venne a mancare l’aria quando mi trovai ad ammirare il “suo” viso. Suo e di un altro.

“a…a che devo questo bacio?” disse sorpreso di tanta audacia.

“scusa se non ti andava io…”

“ehi certo che mi andava. Non aspettavo altro. Mi hai solo sorpreso” mi interruppe chiarendo meglio il concetto. Lo so Nate, so che lo volevi è solo che non sapevo come rispondere alla tua domanda.

“come va il naso?” domandai cambiando rapidamente discorso mentre mi faceva sedete vicino a lui

“bene, così come ieri e il giorno prima e il giorno prima ancora. Davvero Kristen non ti devi preoccupare” disse nel tentativo di tranquillizzami.

“mi sento soltanto in colpa” ammisi.

“e perché mai? Non sei stata tu quella a tirare un pugno” mi fece notare.

“io…io…si ecco volevo ringraziarti per non averlo denunciato. Perché non lo farai vero?” chiesi trattenendo il respiro.

“Kris, se avrei voluto denunciarlo lo avrei fatto all‘istante, non 5 giorni dopo”

“grazie. So che lui non si scuserà mai, ma te lo dico io da parte sua. Non si comporta mai così e…e…si scusalo” era più forte di me. Per quanto cercavo di non pensarlo,per quanto in quel momento fossi delusa da lui e non volevo parlargli, la sola idea che potesse passare qualche guaio mi faceva star male.

“lo capisco, è buffo però lo capisco. Ricordi quando ti parlai della mia storia? Di quando scoprì il mio migliore amico con la mia ragazza? Ecco io non gli tirai solo un pugno, lo feci male, male davvero. Certo io non solo il migliore amico di Robert e penso che non lo sarò mai ma…ma capisco la sua gelosia. Ti ama” mi spiegò calmo, come se la cosa non gli interessasse minimamente.

“lui non mi ama” replicai veloce. Non mi amava!

“sei così sciocca e testarda che non ti rendi conto di nulla. Ti ama e anche tu lo ami” e li mi veniva tanto da rispondere “tana per Kristen”

“no, non lo amo affatto” negai distogliendo lo sguardo.

“puoi dirmelo sai? Io so che lo ami e non ti sto dicendo che non devi farlo. Sei tu a dover scegliere. Se lo vuoi dimenticare io ci proverò se invece vuoi lui allora non importa” mi disse prendendo il mio viso tra le mani.

“io…io…io devo andare. Ho le riprese che cominciano tra mezz‘ora” dissi guardando l’orologio dietro di lui. Mi sorrise e annuì.

“non devi rispondermi ora. Buon lavoro” e mi baciò a fior di labbra. Raccolsi tutte le mie cose e sgusciai via.

Arrivai al set in perfetto orario, se non in anticipo, e mi fiondai subito a truccarmi. La costumista, Daniel, non faceva altro che blaterare su quanto film sarebbe stato grandioso e di quanto io e Robert fossimo affiatati.

“Kristen posso parlarti un attimo?” mi domandò Nikki sbucando dalla porta.

“certo” le dissi sorridente mentre Daniel sistemava le ultime cose.

“ecco puoi andare. Sei perfetta” si complimentò mentre io raggiungevo la mia amica fuori.

“dimmi” le dissi e lei non parlò fin quando non raggiungemmo la fine del corridoio.

“beh…scusami ma dovevo farlo” e poi scappò via facendosi sostituire da Robert. Sbuffai, Nikki me l’avrebbe pagata.

“vuoi ripassare il copione?” domandai acida. Ormai non facevo che rivolgermi così a lui.

“no, voglio parlarti” e dall’espressione sembrava essere determinato.

“Rob dobbiamo girare e non mi va di litigare proprio ora” gli dissi calma.

“beh chi ha detto che dobbiamo litigare? Devo dirti una cosa, non ce la faccio più, devo dirtela prima che impazzisco” il cuore iniziò a galoppare nel mio petto, ma lo ignorai cercando di ingoiare il nulla. Qualunque cosa fosse non dovevo sentirla. Avevo deciso di andare avanti, di dimenticarlo per sempre e ci sarei riuscita. Dovevo riuscirci.

“beh non voglio sentirla” dissi cercando di allontanarmi. Ma perché mi afferrava sempre?

“ma è importante, devi saperla. Ti prego” mi supplicò. Ingoiai ancora una volta cercando di trovare un po’ di determinazione.

“qualunque cosa sia è troppo tardi. Non voglio sentirla non servirebbe a nulla. Ti ho detto di uscire dalla mia vita, ti prego fallo. Ti sto pregando Robert, vai via” dissi tutto con un filo di voce, poi scappai via rifugiandomi vicino la troupe e seguendo l’ultima scena che stavano girando i miei colleghi. Avevo sentito chiaramente il cuore stringersi, come se qualcuno lo stesse schiacciando con un piede o lo avesse stretto in un pugno, quando gli avevo pregato di lasciarmi perdere. Il mio cuore non lo voleva, non voleva che mi abbandonasse, ma ancora una volta ero determinata a dare ragione alla mia testa e si sta sentimenti e ragione non vanno mai di pari passo.

“E STOP” urlò il regista. Si complimentò con i ragazzi e poi si voltò verso di me.

“Rob?” chiese. Scrollai le spalle, ma un attimo dopo lo visi avvicinarsi a noi.

“eccomi” disse raggiungendoci. Ci scambiammo un veloce sguardo, volevo essere fredda ma la sua espressione mi colpì: sembrava triste quasi sofferente. Chiusi gli occhi per pochi attimi poi finalmente arrivò Cath a distrarci.

“bene eccovi qui. Gore hai già avvisato i ragazzi del cambio?” chiese rivolgendosi al regista. Avvolte sembrava lei quella a condurre le scene non Verbinski, ma Cath era fatta così.

“no, non ne ho avuto il tempo”

“che cambio?” chiesi confusa.

“un cambio di scena, anziché girare la parte tuo pseudo-funerale, gireremo quella del bacio. Oggi ci sentiamo allegri e quindi niente pianti ” esultò facendomi cadere la mascella a terra.

“ma…ma…NO” urlai. Non volevo baciarlo, non ora!

“cosa?” Cath sembrava perplessa.

“io voglio girare il funerale” chiarì.

“Rob tu?”

“per me va bene tutto. Anche io bacio” tsé figurati se mi dava ragione.

“bravo così si fa. Su ognuno al proprio posto si gira…il bacio” concluse facendomi l’occhiolino. Ah Cath!

Pov. Robert

Non aveva voluto darmi ascolto. Non aveva neanche minimamente pensato di stare a sentire ciò che volevo dirle. Aveva fretta di andare via, lontano da me. Le sue parole continuavano a rimbombare nella mia testa ininterrottamente: troppo tardi, troppo tardi, troppo tardi…

Ma io dovevo dirglielo, lei doveva sapere che l’amavo ancora. Doveva esserne consapevole. Grazie al cielo, almeno quel giorno, la fortuna sembrava essere dalla mia parte così anziché girare la scena di un funerale, dove dovevo disperarmi per la sua morte, avremmo girato la scena del bacio. Il primo bacio di Derek e Madleyn e un po’ anche il nostro. La strinsi nelle braccia come da copione e subito sentì una scossa tra i nostri corpi.

“pronti? 3-2-1.…e…azione”

*******************

“e dai Derek smettila. Sei un cretino!” disse sorridendo mentre cercava di liberarsi. Dio mio, era riuscita ad entrare nella parte in modo strabiliante. Si era sciolta come un iceberg!

“perché scappi?” le alitai sul collo continuando a farle il solletico. Avrei potuto fingere, ma sapevo che Kristen non riusciva a trattenere le risate e quindi glielo feci per davvero. Difatti scoppiò in un prorompente risata.

“smettila…d-d-ai…smettila” e si agitava ancora.

“ti faccio così schifo che non vuoi che ti tocchi?” bisbigliai al suo orecchio dopo che si era calmata. Lei sembrò ingoiare il nulla, come se fosse in difficoltà o avesse dimenticato la battuta.

“n-no non mi fai schifo. Io però ora devo andare” e così dicendo sciolse l’abbracciò. L’afferrai per il polso e l’attirai a me. I nostri visi a pochi centimetri di distanza e i nostri occhi incatenati gli uni agli altri. Era il momento. Mi avvicinai alle sue labbra e lei chiuse gli occhi, poi però…

********************

“nono non ce la faccio” ammise allontanandosi di scatto da me. Il regista urlò stop e venne verso di noi.

“perché ti sei fermata? Eravate fantastici” si lamentò Gore.

“io…io…non posso” ammise lei chinando il capo.

“ma è finzione” gli fece presente lui. Finzione certo!

“io…”

“hai bisogno di una pausa Kris?” domandò Cath correndo in suo soccorso.

“no sto bene. Io però non posso e…” lasciò la frase a metà, evidentemente non sapevo come continuarla. La guardavano tutti straniti, tranne io. Sapevo l’unico modo per far si che Kristen facesse qualcosa che non voleva era provocarla. Bisogna provocarla davvero e lei si sarebbe sentita punta nell’orgoglio e avrebbe fatto tutto. Mi avvicinai in modo che potesse sentirmi solo lei.

“cosa c’è? Hai paura che Nate diventi geloso? Non è qui” e poi gli feci l’occhiolino allontanandomi. La vidi stringere forte i pugni.

“giriamo” ordinò ed io esultai mentalmente. Aveva funzionato. Mi lanciò uno sguardo di sfida e poi si avvicinò a me.

“bene, facciamo solo il bacio” disse il regista.

“3-2-1...azione”

**********************

L’afferrai per il polso, l’attirai a me e quasi sentì il suo profumo offuscarmi la mente. Tentai di avvicinarmi al suo volto e grazie al cielo non mi respinse. Le sue mani finirono sul mio petto mentre le mie stringevano protettivi i suoi fianchi. Eravamo così vicini che sentivo il suo respiro nella mia bocca. Dio, l’attesa era nervante. Mi avvicinai per eliminare le distanze ma lei si tirò un po’ indietro sorridendo. Mi stava provocando. Gli sorrisi anche io aspettando che fosse lei a venire verso di me. Lo fece e prima che potesse allontanarsi di nuovo strinsi ancor di più la presa e la baciai. Appena le nostre labbra si toccarono mi sentì quasi mancare l’aria e lo stomaco sembrava essersi aggrovigliato su se stesso. I piccoli sfioramenti di labbra si trasformarono in un bacio cinematografico di alto livello, ma io volevo di più. Volevo sentire il suo sapore sulla mia lingua e così approfondì il bacio facendolo diventare reale. La sentì irrigidirsi ma dopo poco si rilassò ricambiando, seppur in modo discontinuo, il bacio. Dio mio, era stupenda ed io…io ero letteralmente innamorato di lei. Solo di lei. Quel bacio me ne aveva dato la conferma. Sentire le sue labbra sulle mie e le nostre lingue muoversi insieme mi avevo chiarito le idee e messo al posto giusto ogni tassello del mio puzzle personale. Per quanto amassi Britney, Kristen era insostituibile e speciale. Troppo importante per perderla. Il bacio si fece lento ma prima che il regista urlasse stop io dovevo dirle una cosa. Poco importava se avesse creduto che faceva parte della scena. Dovevo dirglielo. Terminai il bacio poggiando la fronte sulla sua.

“ti amo” dissi tutto di un fiato.

**************

“STOP” urlò subito dopo Gore. Kristen non si mosse, anzi a dire il vero nessuno dei due lo fece. Le sorrisi e poi lei sembrò tornare con i piedi per terra e si allontanò da me.

“fantastici. Siete stati eccezionali. Sembrava vero” si complimentò Verbinski e quasi scoppiai a ridere. Non era stato finzione.

“Kristen per oggi hai finito, Rob tu devi restare per altre scene” disse Cath. Io annuì felice poi mi voltai verso Kristen.

“Ehi tutto bene?”gli chiesi non vedendole proferire parola. Mi stava preoccupando.

“tu…tu non permetterti mai più di fare una cosa del genere” sibilò per poi voltarmi le spalle e allontanarsi. Non voleva che la baciassi, ma io me ne fregavo.

Pov.Kristen

Non doveva farlo, non si doveva permettere di baciarmi in quel modo. Non doveva! Già era stato difficile sentire le sue labbra sulle mie, ma quando aveva approfondito il bacio stavo rischiando di impazzire. Sei un idiota Kristen! Perché lo hai ricambiato? E come se non bastasse aveva detto di amarmi.

Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.

Doveva essere finzione, non c’era altra spiegazione a quella parola. Forse doveva dirlo Derek,era scritto nel copione e allora perché nel mio non c’era scritto? Il clacson di alcune macchine mi fece risvegliare dai miei pensieri e affondai il piede nell’acceleratore quando mi accorsi che il semaforo era verde. Non avrei mai dovuto girare quel film, a quel punto pensavo che sarebbe stato meglio prendersi una bella denuncia. Lanciai un occhio sul sedile del passeggero e scossi la testa quando lessi il titolo della rivista che Nikki aveva comprato alcuni giorni fa:

I Robsten…solo amici?

C’erano ben 5 pagine di giornale dedicate alla nostra uscita. La giornalista aveva scritto che sembravamo felici e ci stavamo divertendo e che forse i nostri fan dovevano perdere le speranze di una possibile riappacificazione, poi però come ultima foto c’era quella dove io Nate e Nikki uscivamo da pronto soccorso ( ma come cavolo ci avevano trovati?) e sotto una frase: beh forse il caro Pattinson è un po’ geloso!

Dio come odiavo i giornalisti! Ma perché non si facevano gli affari loro?

Parcheggiai nel primo posto libero che trovai e scesi dalla macchina afferrando la rivista e buttandola in una cestino. Raggiunsi il portone e salì le scale di corsa. Fuori la porta mi asciugai qualche lacrima che era scivolata dai miei occhi e poi bussai sospirando. Dopo aver varcato quella soglia dovevo esserci solo io. Io e basta.

“Kristen” disse Nate aprendomi la porta. Non si aspettava di vedermi, infondo ero andata via solo 2 ore fa. Mi avvicinai a lui e senza pensarci due volte lo baciai. Lui sembrò sorpreso ma poi ricambiò il bacio veloce.

“tutto…tutto bene?” chiese preoccupato.

“fammelo dimenticare Nate. Ti prego fammi andare avanti” lo supplicai cercando di avvicinarmi a lui. Mi afferrò per le spalle.

“ma cosa…?”

“Mi vuoi?” gli domandai sulle sue labbra. Lui annuì.

“e allora prendimi”

“Kristen tu…”

“sss prendimi” mormorai tornando a baciarlo e bloccando il flusso delle sue parole. Chiuse la porta con un calcio e poi mi trascinò in camera senza interrompere il contatto delle nostre labbra. Fuori dal mondo. Dovevo essere fuori dal mondo.

Scese a baciarmi il collo mentre io gli sbottonai la camicia che dopo poco finì a terra. Pian piano tutti i vestiti fecero quella fine fin quando non ci trovammo distesi sul letto con solo l’intimo. Gli abbassai i boxer e lui mi tolse il reggiseno. I nostri occhi erano come incatenati e nel momento in cui le sue mani scesero sul bordo delle mie mutandine quasi mi chiese il permesso di sfilarle. Annuì abbandonandomi totalmente a lui e dopo poco, piano e nel modo più dolce possibile, mi penetrò. Una piccola lacrima rigò il mio volto ma la spazzai via prima che potesse vederla e tornai a baciare le sue labbra. Dovevamo esserci solo io e lui.

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Capitolo 27
*** 27- Pentita ***


Buon pomeriggio tesori, come va? Io sono contentissima, santo cielo 20 recensioni. Vi adoro! Allora Kristen si sarà pentita? Lo dirà a Robert? E lui come la prenderà? Noi ci vediamo alla fine del capitolo perché sono sicura di lasciarvi così O_O ma tranquille Nusia fa i guai e poi li risolve =P

p.s. ci vediamo giovedììììììììììììììììì =D

Risposte recensioni:

prudence_78: ahahahah beh questa storia ti farà sudare per un bel po’ e so che questo caldo infernale non aiuta XD… grazie mille e il chiodo schiaccia chiodo per quanto non possa funzionare tutti ci provano =|

aleinad93: grazie milleeeeeeee, sono contenta che tu abbia recensito. È importante sapere cosa ne pensiate =D beh Kristen e Robert non hanno un bel tempismo eh? Uno rinsavisce e l’altra ammattisce XD

bo19: grazie milleeeeeeeeeee… beh Kristen ce la mette tutta per andare avanti e cerca tutti i modi possibile per non pensare a Rob, anche andare a letto con Nate. Il bacio bello vero? *___*

dendinacullen: ahahahahahha… mi sa che se la tua faccia era così O.o quella a fine di questo capitolo sarà 30 volte peggio XD. Grazie mille!

Twilighterina: mmmh si, direi che il concetto è chiaro. Tu ODI NATE XDXD… beh che dire GRAZIE MILLE. Robert ha finalmente aperto gli occhi e per quanto riguarda Kristen neanche io pensavo che arrivasse a tanto. Certo penserai che sono pazza a dire così perché sono stata io a scrivere il capitolo ma credimi a un certo punto della storia vengo guidata dai personaggi. La mia mente stabilisce solo l’inizio e la fine della storia, l’intermezzo viene da solo.

MiseryandValerieVolturi: oddio quanti complimenti *___* GRAZIE INFINITE DAVVERO. Mi sono commossa a leggere tutto ciò che hai scritto, per me è una vera soddisfazione riuscire a trasmetterti ciò. I miei Robsten sono un po’ complicati lo ammetto XD

patrizia 61: muhahahha ho trasformato Nate in un secondo macaco, mi dispiace XD grazie milleeeeeeeeeeeeeee….=D

crista: Kristen non ascolta Robert solo per paura di perdere la sua determinazione, perciò gli sta lontana il più possibile. Grazie, grazie e ancora grazie!

cimellita: grazie milleeeeeeeeeee… sono felice che ti abbia preso così tanto la storia, quindi quando leggo commenti del genere sono sempre così *O*

marios: beh più che correre da Nate, lei è corsa lontana da Robert e da qualcuno che potesse mettere per pochi minuti STOP ai pensieri. Grazie mille!

iosi: Cristina e Roberto suona bene XD… no dai infondo Rob è andato avanti per due anni e è stato a letto con Britney tante di quelle volte che non può giudicare Kris. Grazieeeeeeeeeeeeeeee!

bbird: ti amo anch’io XDXDXD…. Ecco sto postando oraaaaaaaaaaaaa… e grazie mille!

bika95: grazie milleeeeeeeeeeee… vedo che a molti piace l’idea di Britney e Nate insieme XD…per quanto riguarda Robert non si può certo dire poverino, insomma non può e NON devi giudicare Kristen, infondo lui ha fatto lo stesso tempo fa con Britney.

Kia_Twilighter: eh si anche Robert deve soffrire un po’ altrimenti sarebbe stato troppo facile. Grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

mionetta95: grazie infiniteeeeeeeeeeee! Secondo me, dall’immagine che vedo di lei, anche nella vita reale è molto orgogliosa =D

ila_cullen: innanzitutto grazie mille! Allora andiamo in ordine: hai proprio ragione Kristen sa di non volere Nate e di averlo usato e anche lo stesso Nate lo sa. Robert è un genio ritardato puoi dirlo forteXD… beh anche io avevo pensato a Nikki e Kellen insieme, ma mi sa tanto di scontato che tutti quelli di twilight formino una coppia e così li ho descritto come super amici. Kellen innamorato sempre della sua ragazza storica che non fa altro che prendere e lasciare e Nikki..beh lei è ancora uno spirito libero.

p.s. dal 28 ci saranno alcuni capitoli tutta dolcezza ma poi non vi dimenticate di Britney eheh… =D

ladyvampairemasen: hai perfettamente ragione! Nella vita reale è davvero difficile ritrovarsi dopo essere stati lontani per così tanto tempo, ma il vero problema dei Robsten è la paura di tentare a ricucire il rapporto, perché credimi per loro sarà semplice come bere un bicchier d’acqua…passata la paura si intende. Nikki non mi andava di farla cattiva anche perché dalle foto che ammiro di lei mi sembra sempre molto dolce. Certo è stata davvero cattiva nella vita reale con loro due però io ho pensato che col tempo si possa essere riscattata. Baci e grazie infinite!
tom angel: grazie milleeeeeeeeeee… beh la storia non è proprio finita, abbiamoa ncora una decina di capitoli quindi può succedere di tutto =D… Rob deve davvero starle vicino e farle capire i suoi sentimenti e Kristen deve arrendersi alla realtà che non può fare a meno di lui.

Struppi: O_O grazie mille per aver letto tutta la storia in così poco tempo. Sono commossa… beh Kristen si pentirà sicuramente, anzi penso che già quando ha versato quella lacrima si sia pentita. Baci!

valy90: offesa? Stai scherzando spero, io sono FELICISSIMA che tu abbia commentato e soprattutto che ADORI la mia storia e non la coppia in se. Cioè sono davvero lusingata e felice che tu abbia letto pur non avendo un debole per loro due. Quindi grazie infinite, soprattutto per i complimenti *___*

Recensite!

27-Capitolo

Pov. Kristen

Avete presente quando pensate di aver toccato il fondo e invece, vi rendete conto di poter scendere ancora in basso? Ecco, io mi sentivo proprio in quel modo. Andare a letto con Nate non era stata una buona idea, non solo perché non avevo risolto un bel niente, ma anche perché in quel momento, che doveva essere solo nostro, non avevo fatto altro che pensare a Robert. Era come se avessi fatto l’amore con lui…almeno mentalmente.

STOP” tuonò all’improvviso qualcuno riportandomi con i piedi per terra. Mi guardai in giro spaesata e solo quando vidi Daniel vicino a me e con gli abiti di scena mi resi conto di star girando. Mi ero bloccata nel bel mezzo di un discorso! Proprio io, Kristen Stewart sempre concentrata nel mio lavoro, professionale fino al midollo,determinata e sicura di quello che facevo, mi ero lasciata influenzare dai miei pensieri proprio mentre lavoravo. Non mi riconoscevo più!

“cos‘è successo?” chiese Cath avvicinandosi a me. Scossi la testa come a minimizzare tutto.

“niente, ho dimenticata la battuta” mi giustificai mentendo. Lei mi guardò per alcuni secondo, dall’espressione non sembrava essersela bevuta, poi mi sfiorò una spalla come a confortarmi.

“sei troppo stressata Kristen, tu non dimentichi mai le battute. Sei troppo scrupolosa per girare senza sapere a memoria ogni singola parola. La verità è che ultimamente hai la testa altrove” disse lanciando un furtivo sguardo a Rob che parlava animatamente con Gore.

“che fine ha fatto la vostra complicità? Cos‘è successo di tanto grave da rompere qualsiasi vostro legame? Nikki mi ha raccontato qualcosa di un’ uscita, ma è rimasta molto sul vago” oh Cath l’uscita è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai strapieno!

“non è niente. Io e Rob siamo…non lo so” rinunciai non riuscendo ad esporre un pensiero coerente.

“senti tesoro, io non ti dico di correre ad abbracciarlo e parlare con lui come se in tutti questi anni non fosse accaduto niente, ti dico solo o per meglio dire ti consiglio, di dargli un‘altra possibilità. Ok, ha litigato con quel tizio e allora? Tesoro eravate riusciti a riandare d’accordo perché ora vuoi buttare tutto al vento?” domandò cercando forse di capire cosa frullasse per la mia testa. Peccato che non lo sapessi neanche io.

“Cath io e Rob non possiamo essere amici o conoscenti. C‘è stato qualcosa di troppo importante per fingere che non sia accaduto nulla” esternai convinta delle mie parole.

“ma così non fate altro che soffrire. State male entrambi non vedi? Guardo Kristen, sembra spento, tutta la sua ironia è svanita. Guardalo attentamente, sembra tanto concentrato su quello che gli sta dicendo Gore ma sono sicura che non sta capendo un bel niente. Anche tu sei come lui. Quando litigate vi va tutto storto” stava cercando di farmi ragionare e io lo sapevo benissimo. Sapevo che le sue parole erano vere, ma non volevo ammettere a me stessa che il mio piano “dimenticare Robert Pattinson per sempre” sarebbe stato destinato a fallire col tempo.

“io non voglio rischiare. Non posso, ho paura” sussurrai torturandomi le mani. Con la coda dell’occhio vidi Rob osservarci da lontano e sorridere amaramente. Quanto avrei voluto leggere nei suoi pensieri! Cath sospirò pesantemente, poi mi prese per le spalle e mi costrinse a fissarla.

“Kristen, so che non è la stessa situazione ma voglio farti ragionare. Quando vi scelsi per girare Twilight, io rischiai grosso. Sapevo che tu eri brava ma non sapevo assolutamente nulla di lui. Avrei potuto fare altri provini,incontrare ragazzi forse più gravi di lui ma non lo feci. Io scelsi Rob e non perché fosse straordinario nel suo mestiere o perché avesse un curriculum da far invidia a chiunque, io lo presi per la vostra alchimia e intesa sessuale. Per me eravate speciali, insieme spaccavate lo schermo e questo perché eravate complici. Ora non vedo più tutto questo. Se dovessi decidere oggi, molto probabilmente non farei la stessa scelta di allora e questo perché il vostro essere così unici e straordinari non c‘è più. A quel io rischiai e feci bene a farlo” si fermò alcuni secondi per riprendere fiato e poi continuò.

“quello che voglio dirti è che nella vita bisogna rischiare per ottenere quel che si desidera e se tu desideri Robert…beh allora penso che dovresti rischiare. Se vuoi riaverlo devi mettere da parte le tue paure e provarci e se non andrà bene almeno non rimarrai con il rimorso di no aver provato. Questo sempre se lo vuoi, se invece sei felice così allora va bene. Quello che devi chiederti è se sei disposta a lasciarlo alle tue spalle e andare avanti senza di Rob, perché fidati di me una buona volta: lui non lo è per niente” concluse. L’abbracciai di slancio rischiando quasi di finire a terra. Cath aveva ragione, io e Robert eravamo sempre stati affiatati. Persino quando discutevamo eravamo capaci di girare scene incredibili! Ci erano sempre bastati due ciack per registrare tutto, nell’ultimo periodo invece sembravamo dei perfetti estranei costretti a lavorare insieme. Avevo come la sensazione che si fosse rotto qualcosa di irreparabile e la cosa mi spaventava parecchio.

“grazie Cath, ci penserò” le sussurrai sciogliendo l’abbraccio. Non sapevo se Robert avrebbe fatto ancora parte della mia vita, ma ero determinata a far ritornare il nostro rapporto, almeno quello lavorativo, come un tempo.

“di niente tesoro. Sarò anche egocentrica e un po’ sulle righe, ma voglio che le persone a me care siano bene”

“tu sei perfetta così come sei. Se non fossi così pazza non saresti Cath” la presi in giro e lei rise.

“pronta per girare?” mi chiese ed io annuì avvicinandomi a Daniel.

La scena venne subito e il regista fu talmente entusiasta che disse che non bisognava ripetere il ciack. Sorrisi trionfante: la giornata era finalmente terminata.

Ero li dalle otto di mattina. Avevo girato alcune scene con Robert poi lui era andato via, o forse era sempre rimasto li ed io non ci avevo fatto caso. Ultimamente cercavo di ignorarlo il più possibile, soprattutto dopo quello che era successo con Nate. Erano passati 10 giorni dall’accaduto ed io avevo la strana sensazione di aver tradito Robert. Assurdo! Nate mi chiese se me ne fossi pentita ed io gli risposi di no. Fu la bugia più grossa della mia vita perché se nella mia vita mi ero pentita di una cosa, quella era proprio essere andata a letto con lui. Sospirando guardai l’orologio nel mio camerino. Erano le 8 di sera e tra meno di un’ora sarebbero cominciate le riprese serali. Grazie al cielo per me sarebbero iniziate due giorni dopo. Ora toccava a Robert darci dentro. All’improvviso mi chiesi se sentisse la mancanza di Britney e quante volte si sentivano al giorno, ma scacciai subito quei pensieri dalla mia testa e mi accinsi a uscire dagli abiti di Madleyn. Una volta pronta andai a salutare tutti e mi avviai all’uscita.

“ehi Kristen? Ehi, fermati!” urlò Rob cercando di raggiungermi.istintivamente rallentai il passo fino a fermarmi.

“dimmi” farfugliai cercando di essere più gentile delle altre volte.

“tu…tutto bene? Ti vedo strana e…si insomma stai bene?” disse arrancando sulle sue stesse parole.

“alla grande” mentì accennando un piccolo sorriso. Ormai ero diventata brava a mentirgli. Lo sentì sospirare.

“tu me lo diresti vero? Sai che puoi contare sempre su di me”

Si Rob, forse un tempo era così, anzi sicuramente era così. Sapevo che se c’era qualcosa che non andava potevo contare su di lui, me lo aveva detto tante volte ed io lo prendevo sempre in parole. Molte volte, prima ancora che ci mettessimo insieme,mi ero rifugiata tra le sue calde braccia. Erano così rassicuranti e protettivi che mi facevano sentire di nuovo bene ed in pace con il mondo. In quel periodo non capivo perché mi sentissi così serena con lui vicino.

Non ne potevo più di mia madre, avvolte sapeva essere davvero insopportabile e inadeguata! Avevo sempre avuto un rapporto splendido con lei, le raccontavo sempre tutto e molte volte le chiedevo qualche consiglio se avevo un qualsiasi dubbio. La ritenevo l’unica persona capace di dirmi cosa fosse giusto o sbagliato, l’unica capace di farmi ragionare e criticarmi. Solo lei era autorizzata a giudicarmi anche se non lo faceva mai. L’adoravo, ma ultimante era diventata troppo pensate e opprimente. Da quando avevo cominciato a girare Twilight mi stava col fiato sul collo, come se improvvisamente si sentisse responsabile di ogni mio piccolo gesto. Se solo parlavo a telefono con qualcuno e lei era nei paraggi, voleva sapere con chi stessi parlando e cosa gli avevo detto. Assurdo! Grazie al cielo in quel momento era fuori per impegni di lavoro e non sarebbe tornata prima di domani mattina. Almeno si fidava del personale dell’albergo dove alloggiavo insieme al resto del cast. Sospirai pesantemente.

“ehi scricciolo, cosa ci fai qui terra?” chiese una voce poco distante da me. Mi ero quasi del tutto dimenticata di star seduto nel bel mezzo del corridoio. Mi voltai verso il mio interlocutore sapendo già chi fosse.

“rifletto” risposi. Lui si avvicinò a me e si lasciò scivolare al mio fianco.

“problemi?” chiese dolcemente accarezzandomi una spalla. Improvvisamente mi sentì meglio, come se il comportamento di mia madre con contasse poi così tanto. Mi succedeva spesso quando ero vicina a Rob. Con lui mi sentivo sicura, serena e…si felice.

“stupide paranoie adolescenziali” dissi scrollando le spalle. Lui sorrise.

“ne vuoi parlare?”

“ti annoieresti soltanto” lo avvisai e lui sembrò irritato dalla mia affermazione.

“non è per niente noioso quel che mi dici. Mai”

“questo lo è”

“mettimi alla prova allora” mi propose. Sospirai arrendendomi. Succedeva sempre così, ogni qualvolta voleva ottenere qualcosa usava la sua persuasione. Secondo me neanche sapeva di avere quel talento

“niente è solo che mia madre mi sta troppo addosso ultimamente. Da quando abbiamo iniziato le riprese mi sta sempre addosso, vuole sapere tutto:con chi sono, dove vado, cosa faccio. Insomma mi irrita” sbottai e lui non riuscì a non ridere. Gli pizzicai un braccio adirata dalla sua reazione.

“lo so, sono una bambina” mi imbronciai. Lui smise di ridere e mi attirò a se abbracciandomi.

“non sei affatto una bambina Kristen e tua madre è solo preoccupata per te” mi disse senza smettere di sorridere.

“ha paura?” chiesi contro il suo petto. Mi sentivo così bene tra le sue braccia.

“certo. Hai solo 17 anni e…”

“quasi 18” lo interruppi correggendolo. Lui scoppio in una sonora risata.

“certo scusami, quasi 18 però sai tutta questa situazione è strana. Nessuno si aspettava che questo film avesse tutto questo successo e dire che stiamo solo all‘inizio delle riprese. Io penso che lei voglia proteggere la tua privacy perciò ti sta più addosso. È una situazione difficile per tutto e per noi due ancor di più” mi spiegò calmo mentre mi accarezzava i capelli.

“ma come fai?” gli chiesi.

“come faccio cosa?”

“a farmi stare così bene. Ti conosco da poco ma sento di potermi fidare di te. Mi fai sentire…serena” confessai e lo sentì sorridere.

“ci sarò sempre per te. Ricordatelo” mi fece presente lasciando un bacio sulla mia fronte.

“e anche io sto bene con te, molto più che bene” aggiunse dopo.

Sorrisi ricordando quell’episodio, poi mi accorsi di essere ancora di fronte a Rob. Annuì col capo alla domanda di prima.

“lo so” mormorai voltandogli le spalle e avviandomi alla mia macchina. Lui restò fermo a guardarmi, poi prima che aprissi lo sportello urlò:

“mi dispiace. Mi dispiace tanto Kristen”

Lo guardai perplessa non capendo bene a cosa si riferisse.

“mi dispiace per tutto” aggiunse. Accennai un sorriso guardandomi il giro.

“anche a me” mormorai prima di entrare in macchina e partire.

Arrivai in albergo 10 minuti dopo e senza troppa fatica trovai un parcheggio proprio davanti alla struttura. Scesi dalla macchina e mi avviai all’entrata.

“Ehi Kristen hai già finito?” mi chiese Steph uscendo dall’ascensore.

“si, poco fa” le risposi.

“non avevi le riprese con Rob stasera?”

“no, io comincio tra due giorni. Dove stai andando” le chiesi vedendola con la borsa.

“al set”

“capisco. Hai visto Nikki?” le chiesi non sapendo che fine avesse fatto la mia amica.

“si, è in camera con Kellen. Non fanno altro che ridere quei due” mi disse divertita scuotendo la testa. Risi anche io, quei due erano dei grandi casinisti insieme.

“ci vediamo domani” la salutai salendo di corsa in camera. La porta era socchiusa entrai senza bussare e i miei amici si voltarono verso di me senza smettere di ridere. Avvolte guardandoli me lo immaginavo insieme. Sarebbero stati davvero una bella coppia, ma erano troppo amici per rovinare tutto e poi Kellen…beh lui ormai era del tutto innamorato di quella AnnaLynne McCord e difficilmente l’avrebbe lasciata perdere. Peccato!

“ehilà com‘è andata a lavoro?” mi chiese Kellen mentre mi sedevo anch’io sul letto.

“una vera schifezza, ma ho parlato con Cath e…beh mi ha fatto aprire un po’ gli occhi. Voi invece cosa avete fatto? Siete dei nullafacenti” li presi in giro.

“no cara, siamo in vacanza” mi corresse Kellen.

“e poi lavoriamo sai? Non sai cosa significhi sopportare te e Rob quando non vi parlate” aggiunse Nikki. Scussi la testa ignorando le sue parole. Non mi andava di parlare ancora di Robert.

“quindi siete stati chiusi qui dentro tutto il giorno?” domandai shoccata.

“certo che no, abbiamo girato un po’ Parigi” fu Kellen a rispondere cercando di usare un accento francese, cosa che non gli riuscì per niente. Nikki rise ed io la seguì a ruota.

“è più o meno un‘ora che usa quell‘accento” mi spiegò lei dopo essersi calmata.

“beh cosa c‘è che non va nel mio accento? Non lo trovate perfetto?” continuò lui ed noi annuimmo vigorosamente.

“assolutamente” confermai io facendo ridere anche lui.

“cosa pensi di fare stasera?” mi chiese Nikki sistemandosi meglio sul letto.

“niente, penso che mi farò una bella doccia e poi dritta a letto. Sono distrutta. Vuoi cosa pensate di fare?”

“beh stiamo per uscire, volevamo aspettarmi ma se sei stanca sarà per la prossima volta”

“certo, non ce la faccio proprio, scusate”

“fa niente tesoro. Corri a farti una doccia e chiudi tranquillamente la porta stasera. Se facciamo tardi dormirò nella camera di Kellen” mi rassicurò lei.

“non hai paura che ti salti addosso?” la prese in giro Kellen. Lei lo guardò di sottecchi.

“beh forse è quello che spero” ribatté pronta. Si guardarono intensamente per alcuni secondo, penso stessero cercando di imitare due innamorati, poi scoppiarono a ridere ancora una volta.

Mi alzai dal letto e scuotendo la testa mi diressi in bagno per farmi una doccia. L’acqua mi rilassò tutti i muscoli e per non pensare mi concentrai sulle stelle di acqua che lente mi accarezzavano il corpo.

KRISTEN? NOI USCIAMO” urlò Nikki aprendo di poco la porta. Spensi la doccia, mi avvolsi in un asciugamano ed uscì dalla cabina strizzando per bene i capelli pieni di acqua.

“OK” risposi e poi sentì la porta chiudersi. Mi vestì rapidamente e poi mi impegnai ad asciugare i miei capelli. Nel bel mezzo dell’operazione sentì qualcuno bussare alla porta. Spensi il phon e andai a vedere chi fosse.

“Nikki, che ci fai ancora qui?” mormorai sorpresa. Ma non era uscita?

“ho dimenticato una cosa” rispose avviandosi al bagno e prendendo dal mobiletto due lines.

“avevo dimenticato che sta per venirmi quindi meglio portarli con me” affermò dirigendosi di nuovo perso la porta. Io rimasi immobile con lo sguardo ancora fisso alla mobiletto.

“ehi tesoro tutto bene?” mi chiese lei avvicinandosi di nuovo a me. Non le risposi. Ero troppo sotto shock per parlare. Lei mi scosse per le spalle.

“Kristen, sei pallida come un lenzuolo, non farmi preoccupare” mi pregò. La guardai spaventata e confusa.

“che giorno è oggi?” le chiesi e lei mi guardò strana.

“il 9 maggio, ma perché?”

Mi feci velocemente tutti i calcoli, ripetendo 3 volte la stessa procedura.

“santo cielo!” esclamai correndo nel armadio e afferrando la mia agenda.

“Kristen cos‘hai?” chiese ancora lei preoccupata. Sfogliai rapida le pagine fino ad arrivare al piccolo calendario che conservavo li dentro. L’ultima volta che mi era venuto il ciclo era il 27 marzo, in che significava che doveva venirmi il 27 aprile o giù di li. Dio mio, ero sempre stata un orologio io. Lasciai cadere l’agenda ai miei piedi e guardai la mia amica ansiosa.

“Kristen” mi chiamò ancora.

“ho un ritardo di 12 giorni” ansimai.

 

 

 

p.s. ok ragazze, non vi agitate e fidatevi di me, risolverò anche questa situazione =D promesso!

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Capitolo 28
*** 28- Io...sono incinta Rob! ***


*____________* ancora una volta 20 e dico 20 recensioni, mamma mia grazie mille ragazzeeeeeeeeeeeeeee mi fate felicissima così. Allora innanzitutto chiedo a Kia_Twilighter di perdonarmi, scusa se non ho postato ieri ma non ce l’ho proprio fatta col tempo =(

Passando al capitolo: sorprese eh? Proprio non vi aspettavate questa cosa, ma tranquille e posate le asce da guerra, ho detto che sistemerò tutto e lo farò.

p.s. sbaglio o l’altra volta vi ho annunciato che da 28esimo capitolo in poi ci sarebbe stata un po’ di zucchero e tanto, tanto diabete? Ecco arrivato il momento, vediamo un po’ ROb quanto può essere comprensivo e INNAMORATO!

*Scusate se non rispondo alle recensioni, ma sono appena tornata dalla piscina e sono distrutta @.@ vi rispondo Lunedì e come sempre grazie a tutte.

Recensite!

28-Capitolo

Pov. Kristen

“ho un ritardo di 12 giorni” ansimai. Un ritardo! Non potevo crederci, come diavolo avevo fatto a dimenticare una cosa del genere? E come era potuto succedere? Mi sentì mancare le forze e piano mi avvicinai al letto sedendomi. La mia amica mi guardava con espressione neutra, non sembrava sorpresa o meglio non sembrava aver capito, poi però accennò un sorriso e scoppiò in una fragorosa risata.

“Oh Kristen sei incredibile!” esclamò tra una risata e l’altra. Non mi credeva! Scossi la testa, anche io avrei reagito come lei, d’altronde non le avevo ancora parlato della sera passata con Nate. Non ne avevo parlato con nessuno.

“Nikki” sussurrai cercando di farla calmare. La voce mi tremava.

“sei un‘attrice… f-f-fantastica, c‘ero quasi cascata” continuò imperterrita.

“Nikki ti prego tu…” tentai ma mi interruppe ancora.

“insomma non puoi esserlo” poi però mi guardò negli occhi e sembrò acquistare un po’ di lucidità.

“perché non puoi esserlo vero? Insomma è uno scherzo. Stai scherzando?!” farfugliò avvicinandosi anche lei al letto. Abbassai lo sguardo. Mi vergognavo di me stessa e quasi mi veniva da piangere. Non potevo essere incinta!

“Oh mio dio!” esclamò capendo il mio silenzio.

“Kristen” mi chiamò poggiandomi una mano sotto il mento. La guardai negli occhi e scossi la testa come a volermi scusare.

“tesoro sei…sei andata a letto con…con Nate?” domandò a fatica. Abbassai nuovamente lo sguardo e poi tornai a guardarla con gli occhi pieni di lacrime.

“sono un‘idiota” sbottai scoppiando in un pianto disperato. Lei mi abbracciò forte trascinandoci al centro del letto e prendendo ad accarezzarmi i capelli.

“Kristen va tutto bene, non piangere. Non ti fa bene” cercò di darmi conforto.

“non va tutto bene. N-n-non va. Io…io n-n-non dovevo, sapevo che era sbagliato ma l‘ho f-f-fatto lo stesso. Volevo andar-r-r-e avanti. Io…COME HO FATTO A NON FARE ATTENZIONE, COME?” urlai presa da una crisi di nervi. Nikki mi cullò tra le sue braccia facendomi calmare e mormorandomi che avremmo trovato una soluzione.

“io…io non s-s-sono pronta per essere una mam-m-ma e poi Na-t-t-te io…io non lo…a-amo” ammisi. Dio, mi sentivo malissimo! Scoppiai a piangere ancora una volta.

“Kristen” mi rimproverò la mia amica afferrando il volto tra le mani e costringendomi a guardarla.

“non fasciarti la testa prima di avertela rotta ok? È un ipotesi, io ora scendo e vado a comprare un test. In questa città dovrà pur esserci una farmacia aperta a quest‘ora no?”

“e-e-e se fossi…incinta davvero?” chiesi spaventata.

“vedremo cosa fare, in qualunque caso, io ci sono” disse. L’abbracciai ancora e proprio in quel momento la porta si aprì.

“Nikki ma quanto ci metti a scen…ehi?” Kellen entrò nella stanza bloccandosi nel bel mezzo della frase vedendoci abbracciate.

“che succede?” domandò allarmato dalle mie lacrime. Scrollai le spalle e accennai malamente un sorriso che si trasformò in una strana smorfia quando venni percossa da un singhiozzo.

“ehi scricciolo che ti prende?” domandò ancora avvicinandosi al letto e sedendosi al mio fianco.

“sono un…un’ irresponsabile” dissi tra i singhiozzi. Questa volta fu lui ad abbracciarmi e a guardare allarmato Nikki. Lei mi guardò come a chiedermi il permesso di parlare ed io annuì. Avevo bisogno di loro in quel momento.

“ha un ritardo” lo informò lei ma lui sembrò non capire.

“in che senso?”

“nel senso che…”

“sono incinta” la interruppi io. Chiara e coincisa. Lui si irrigidì all’ istante e mi scostò un po’ per guardarmi negli occhi. Io li abbassai prontamente.

“ma…oh Kristen, perché lo hai fatto?” domandò sconsolato. Sapevo che non approvava questa mia idea di andare avanti. Secondo lui era forzata e quando una cosa è forzata non la vuoi davvero. Aveva ragione!

“io…io volevo dimenticarlo e…e ora sono incinta” sussurrai piangendo ancora.

“non lo sappiamo con sicurezza” mi corresse Nikki.

“che facciamo ora?” chiese Kellen.

“andiamo a comprare un test di gravidanza” disse alzandosi dal letto e afferrando la borsa.

“ragazzi? Nikki se i giornalisti ti vedono sarai perseguitata. Loro penseranno che tu…”

“oh non preoccuparti. I giornalisti non fanno molto caso a me sapendo che i Robsten sono in città” detto questo trascinò Kellen fuori dalla stanza.

“torniamo tra un po’. Tu non fare sciocchezze” aggiunse prima di chiudersi la porta alle spalle.

Mi guardai in giro come spaesata, gli occhi erano ancora umidi e piccole lacrime rigavano ancora il mio volto. Mi soffermai a osservare la mia agenda sul pavimento. Mi alzai e la riguardai nella speranza di aver sbagliato a fare i calcoli. No, nessun sbaglio:12 giorni di ritardo. Scossi la testa e la ributtai a terra afferrando un cuscino e distendendomi sul letto stringendolo forte a me. Nella vita avevo fatto tante cavolate, piccole bambinate che in un modo o nel l’altro mi avevano recato qualche danno. Pensavo di aver raggiunto il limite quando avevo mollato Robert senza una spiegazione plausibile, ora invece mi rendevo conto che il limite non solo lo avevo raggiunto andando a letto con Nate, ma lo avevo anche superato rimanendo incinta. Incinta! Se prima mi sentivo di aver tradito Robert, ora sentivo di aver tradito me stessa. Come potevo crescere un bambino senza un padre? Molto probabilmente Nate scapperà a gambe levate quando saprà la cosa. Proprio io, tanto meticolosa ero caduta in questo intoppo. Istintivamente mi toccai la pancia e l’accarezzai dolcemente. No, non ce l’avevo con quella creatura che quasi sicuramente mi cresceva in grembo, ce l’avevo con me stessa e la mia incoscienza. Avevo deluso il mio bambino prima ancora che nascesse, lo avevo deluso perché non lo avevo concepito con la persona che amavo. Strinsi il cuscino ancora più forte, quasi in modo compulso e mi lasciai andare ad un ricordo. Un dolce ricordo che in quel momento sembrava essere il più amaro di tutti.

“ci hai mai pensato?” mi chiese Robert poggiandosi supino e mettendo una mano sotto la testa per sorreggerla. Eravamo a letto e avevamo da poco finito di amarci nel modo più dolce che conoscessi.

“pensato a cosa?” domandai interdetta voltandomi verso di lui.

“ad avere un bambino” soffiò baciandomi una guancia. Sorrisi.

“tante volte” ammisi facendo sorridere anche lui. Ogni volta che lo avevo vicino, che facevamo l’amore o ci davamo un semplice bacio mi immaginavo con un bambino tra le braccia. Il nostro bambino.

“saresti contento?” chiesi scrutandolo per bene.

“certo, l‘uomo più felice della Terra. Lo sono già, ma un bambino mi farebbe davvero toccare il cielo con un dito. Il nostro bambino” mormorò guardando il soffitto e poggiandosi di nuovo sul cuscino. Mi avvicinai a lui poggiando la testa sul suo petto.

“sarebbe sicuramente bellissimo” dissi baciandogli il petto e immaginando un bambino con due grandi occhi azzurri e capelli bronzei. Il ritratto perfetto del padre.

“stupendo se somigliasse alla madre”

“meglio che prenda dal padre, avrà molte più ragazzine dietro” sognai ad occhi aperti.

“vorresti che sia maschio?” chiese un po’ sorpreso.

“mmmh…si. Un bel maschietto. Tu?”

“io vorrei una bella femminuccia tutti boccoli da proteggere quasi come fosse un tesoro da tutti i ragazzi. Avrebbe la fila sai?” risi pensando a lui geloso nelle vesti di padre.

“e come la chiameresti?” ormai che c’eravamo tanto valeva continuare a sognare, infondo era un sogno realizzabile no?

“Joy” disse dopo averci pensato su qualche secondo.

“Joy?” domandai.

“non ti piace? Per me è bellissimo” farfugliò sorridendo.

“Joy…si,mi piace” esultai infine.

“e se fosse un maschietto?” domandò dopo un po’.

“Andrew, carino no?”

“molto” mi appoggiò stringendomi a se e baciandomi la fronte.

“prima o poi avremmo i nostri due angeli” affermò ed io annuì.

Il ricordo volò via così com’era arrivato lasciandomi in un fiume di lacrime e con un sorriso amaro sul volto. I nostri due angeli! Avremmo potuto avere davvero una vita felice e invece avevo rovinato tutto in un solo giorno. Un altro vortice di ricordi mi allontanò dalla realtà.

“mamma, mamma? Mamma guarda qui, vieni” urlai correndo in cucina per trascinare mia madre in giardino.

“ehi tesoro, cosa c‘è?” mi chiese lei chiudendo una delle sue tante telefonate di lavoro. La mia mamma era sempre molto impegnata e anche il mio papà.

“devi vedere, guarda qui cos‘ho trovato” le dissi mostrandole una gatta con tanti cuccioli attorno. Erano nati da poco, erano davvero piccolissimi!

“Oh ma sono stupendi. Dove li hai trovati Kristen?”

“li dietro” e così dicendo gli indicai il muretto dei vicini.

“hai scavalcato il muro tesoro? Quella non è casa tua, non puoi” mi rimproverò bonariamente lei.

“si lo so, però ho sentito miagolare e sono corsa” mi giustificai.

“e poi i vicini non hanno gatti” aggiunsi facendole notare che non avevo rubato nulla a nessuno. Lei mi sorrise accarezzandomi i capelli

“beh una signorina di 10 anni non può scavalcare un muretto,è da maschietti quello”

Sbuffai, mi era sempre piaciuto comportarmi da maschiaccio.

“sai una cosa? Non fa niente, crescendo ti accorgerai da sola di quanto può essere bello essere una femminuccia”

“si, ma io non voglio crescere” le confessai rattristandomi. Se fossi cresciuta la mamma non sarebbe più stata sempre con me.

“crescere è una cosa bellissima sai? E poi non si può rimanere piccole per sempre, altrimenti il principe azzurro non arriverà mai” mi fece notare facendomi sedere sulle sue gambe. Sospirai.

“ma il mio principe azzurro è papà” le dissi come fosse una cosa ovvia. Lei rise.

“Oh tesoro, vedrai che tra qualche anno non sarà più tuo padre e poi non vorrai mica rubarmi il marito?”

“no è tutto tuo. Ma se il mio non arriva?”

“arriverà amore mio. Forse ci metterà un po’, ma vedrai che un bel giorno, quando meno te lo aspetti, lo incontrerai”

“e se non lo riconosco?” domandai allarmata.

“lo riconoscerai tesoro mio, fidati della mamma” mi confortò. Io annuì.

“poi però non lasciartelo scappare mi raccomando” aggiunse dopo un po’.

“no, altrimenti che principessa sarei senza principe?!” scherzai e poi ridemmo insieme.

Scossi la testa eliminando anche quel pensiero. Non ero una principessa, non potevo più esserlo! Il mio principe aveva scelto un’altra perché io lo avevo fatto scappare.

Oh mia madre, sarebbe stata così delusa di me! Tutti sarebbero stati delusi, anche Robert.

Al solo pensieri di lui che mi guardava con odio, mi venne da mancare l’aria. Non doveva saperlo dai giornali, dovevo essere io ad avvertirlo. Dovevo farmi forza, andare li e dirgli:

“sai Rob, sono incita. Sono andata a letto con Nate per non pensare a te”

Presa da una strana frenesia mi alzai dal letto e mi incamminai nel corridoi in cerca della sua stanza. Dovevo dirglielo subito, non sarei riuscita a trovare il coraggio dopo aver fatto il test.

Arrivata alla sua stanza bussai con prepotenza alla porta più volte, ma lui non mi rispondeva. Guardai l’orologio, si erano fatte le undici di sera e lui doveva aver finito le riprese. Non doveva girare granché quella notte. Ci riprovai.

“Rob? Rob ti prego aprimi” farfugliai reprimendo un singhiozzo. Niente, non c’era o forse non voleva rispondere. Mi appoggiai alla parete e mi lasciai cadere a terra, lo avrei aspettato li, prima o poi sarebbe tornato. Appoggiai la testa alla porta e molto probabilmente mi addormentai.

“secondo me, c‘è qualcosa che non va” decretai incrociando le braccia sotto al seno.

“tipo?”

“e dai Rob è la casa più brutta che io abbia mai visto” sbuffai facendolo ridere. Si era intestardito per voler comprare una casa a Los Angeles, così quando veniva a trovarmi non doveva disturbare mia madre o andare in un hotel. Pur considerandola una grande stupidaggine lo avevo appoggiato, infondo una piccola casa solo nostra non poteva farci male.

“non è affatto vero. Questa casa è perfetta per me: piccola ma carina e poi non devo venirci a vivere, ma ci dormirò ogni tanto” cercò di convincermi.

“non se ne parla” mi impuntai. Lui sospirò cingendomi la vita con le braccia. Istintivamente poggiai la schiena sul suo petto.

“è carina” ritentò.

“è orribile, qui andiamo via” e così dicendo lo trascinai fuori da quel appartamento mentre lui rideva a crepapelle.

“Kristen? Ehi Kristen?” qualcuno chiamava il mio nome accarezzandomi i capelli, ma non riuscivo a distinguere bene chi fosse. Ero ancora nella dormiveglia.

“Kris, mi senti?” la voce comincia ad agitarsi così mi convinsi ad aprire lentamente gli occhi. In pochi secondi misi a fuoco la figura davanti a me che ora mi osservava più tranquillo.

“Robert” sussurrai passandomi una mano sul viso.

“che ci fai qui terra? Mi è preso un colpo quando ti ho visto” disse accarezzandomi i capelli.

“devo…devo essermi addormentata” risposi accennando un sorriso, lui mi imitò per poi toccarmi la guancia.

“hai pianto?” domandò. Lo guardai perplessa e automaticamente mi toccai il viso.

“hai gli occhi arrossai e…perché hai pianto Kristen?”

Avevo pianto! Il sonno mi aveva completamente estraniata facendomi dimenticare tutto. Portai la mano alla pancia e l’accarezzai debolmente: avevo un ritardo di 12 giorni. La consapevolezza di non aver sognato mi arrivò come una doccia fredda e mi ritrovai nuovamente a piangere.

“ehi…shh Kristen” mormorò Robert accarezzandomi i capelli e aiutandomi ad alzare.

“scusami…ti prego scusami” singhiozzai stringendomi al suo petto. Lui sembrò essere sorpreso dal gesto, poi però mi abbracciò e mi trascinò nella sua camera.

Pov. Robert

Poggiai il berretto sul mobile e la portai sul letto cercando di non sciogliere l’abbraccio. Che aveva? Perché era così disperata? Mi era quasi venuto un infarto quando l’avevo vista li terra, pensavo fosse svenuta. La strinsi più forte e lei sembrò gradire il gesto.

“Kris mi stai facendo preoccupare, perché piangi? Cosa ti è successo?” domandai allarmato sentendola singhiozzare. Era ridotta davvero male ed io non l’avevo mai vista così.

“io…io…n-non ci riesco. Ti prego Rob scusami” ripeté.

“scusarti di cosa? Kristen ti prego!” questa voltai fui io a supplicare lei.

“di…di…di tutto” farfugliò mentre io cercavo di tranquillizzarla accarezzandole la schiena. Le era sempre piaciuto quando la coccolavo così.

“non hai niente da farti perdonare, non piangere” la rassicurai. Lei scosse la testa.

“si, invece, ho sbagliato” si intestardì. Mi scostai un po’ da lei e afferrai dolcemente il suo adorabile viso tra le mani.

“Kristen sono io quello che deve chiedere scusa, non tu. Tu non hai fatto nulla, sono stato io lo stupido” ero io quello che doveva chiedere scusa non lei, dannazione!

“io…io ti ho mentito. Non voglio che esci dalla mia vita, non l‘ho mai voluto. Sono stata presa dalla rabbia e la tua gelosia, Britney e Nate e…io ho…ho detto una bugia, non ero andata a letto con Nate, non ci eravamo neanche baciati” confessò in un sussurro. Sorrisi, ci stavamo facendo entrambi del male.

“ehi ti credo e neanche io ti voglio fuori dalla mia vita” le dissi. Era il momento giusto, doveva sapere che l’amavo. Non doveva più disperarsi il quel modo.

“Kristen io…io devo dirti una cosa” mi feci coraggio e presi un grosso respiro.

“no,prima io” mi bloccò. Annuì, mentre lei si torturava le mani.

“dopo che tu avevi suonato quel pugno a Nate io…io volevo odiarti con tutte le mie forze, per me eri un incoerente che pensa solo a se stesso e non si rende conto di nulla. Volevo andare avanti, vedere Nate con occhi diversi ma…ma non ci riuscivo. Poi…poi mi hai baciato in quel modo, durante le riprese dico, e non ci ho visto più. Sono corsa da Nate e…oddio non dovevo farlo” si bloccò portandosi una mano alla bocca. La guardai preoccupato, cosa aveva fatto di tanto brutto da ridurla così?

“vai avanti, non avere paura” le dissi massaggiandole un braccio. Lei riprese il discorso senza incrociare il mio sguardo.

“volevo estraniarmi dal mondo e così sono…sono andata a letto con lui e…” si bloccò di nuovo quando mi vide stringere i pugni e afferrare il lenzuolo. Dovevo mantenere la calma, infondo aveva tutto il diritto di farlo. Sospirai prendendo il controllo di me stesso.

“non hai fatto…n-nulla di male Kristen, insomma capita a tutti tu…tu non devi sentirti in colpa e…” le parole mi morirono in gola quando capì che c’era dell’altro.
“c‘è dell‘altro non è così?” sussurrai. Lei abbassò gli occhi e spazzò via una lacrima.

“io…io…io…”

“ehi calma, sai che puoi dirmi tutto”

“ho paura” ammise.

“dillo e basta,è più semplice” le consigliai. Lei si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra scostando le tende e guardando fuori.

“io…io…sono…sono incinta Robert. Sono incinta!” singhiozzò portandosi una mano sul volto. Mi irrigidì di colpo e il respiro si bloccò per la sorpresa. I battiti del mio cuore aumentarono e la mente mi si offuscò dalla rabbia. Rabbia si, ma certamente non verso di lei che disperata piangeva aggrappata alla finestra della mia stanza. Santo cielo era incinta! Quasi stentavo a credere che fosse vero. Strinsi le mani in pugno e cercai di tenere a bada la strana vocina nella mia testa che mi diceva di alzarmi, andare a casa di quel bastardo e spaccargli la faccia, quella volta mandandolo all’ospedale se non direttamente al campo santo. Respira Rob, devi occuparti di lei ora, sta male ha paura di un tuo giudizio e tu rimanendo zitto non fai altro che confermare le sue paure. Era stata coraggiosa a dirmi tutto, io non avrei mai avuto la spina dorsale per farlo, ma infondo sapevo da sempre che Kristen aveva più coraggio di me. La fissai per diversi attimi, era così fragile in quel momento che quasi stentavo a credere che fosse la stessa ragazza della quale mi ero follemente innamorato. Già, innamorato! Se non mi avesse bloccato le avrei confessato i miei sentimenti, ma ora dopo la sua rivelazione mi sembrava davvero inopportuno e fuori luogo alzarmi e dirle: “Sai Kristen? Ti amo ancora follemente”

Ci sarebbe stato tempo per dirglielo anche perché non l’avrei lasciata sola per nulla al mondo. Nella mia vita non ero mai stato sicuro di niente tuttavia sapevo con certezza che non avrei abbandonato Kristen in un momento del genere.

“ti…p-p-rego di qualcosa” mi supplicò senza voltarsi. Finalmente mi ripresi dal mio stato d’incoscienza e sospirando mi alzai dal letto andandole incontro. L’abbracciai cingendole i fianchi e posai il mento sulla sua spalla.

“ehi, basta piangere” l’ammonì dolcemente.

“ti ricordi quando ti dissi che qualunque cosa sarebbe successa, in qualunque guaio ti saresti cacciata o in qualunque momento ti sarebbe servita una mano, io ci sarei stato?” le domandai tenendo il tono di voce basso. Lei annuì ed io sorrisi contento che ricordasse quel discorso.

“Beh questo è uno di quei momenti ed io ci sono. Ci sono Kristen e ci sarò sempre, non importa sotto che forma… io sono qui” le confessai dandole un piccolo bacio sul collo. Lei tirò sul col naso e poggiò la schiena contro il mio petto.

“mi odio per quel che ho fatto” ammise.

“non devi odiarti e lo sai bene. Avere un bambino è la cosa più bella del mondo e solo io so quante volte hai desiderato che ciò accadesse. Forse il tuo sogno non si è avverato nel modo in cui speravi, o meglio speravamo, ma siamo sempre qui no? Io, tu e questo bambino, poco importa chi sia il padre e cosa sarò io per lui” le parole uscivano da sole, certo avrei tanto voluto che il padre dei suoi figli fossi io, ma non doveva colpevolizzarsi di un qualcosa che era successo senza preavviso. Forse Nate sarebbe scappato a gambe levate, ma il bambino sarebbe stato in mano sicure.

“Rob io…Nikki è andata a comprare un test, non è ancora nulla sicuro” mi informò. Tirai un piccolo sospiro di sollievo, forse c’era ancora una speranza e nel caso in cui il test fosse uscito positivo l’avrei comunque portata a fare delle analisi. Avevo sentito dire che quei cosi non erano molto affidabili.

“Kristen qualunque cosa succederà hai delle persone che ti aiuteranno” le dissi dopo un po’.

“si lo so, ma le ho deluse tutte. Tutte Robert!” era uno strazio vederla così demoralizzata. Feci pressione sui suoi fianchi e la costrinsi a voltarsi verso di me.

“Kris tu non hai deluso nessuno, non potresti mai farlo” farfugliai accarezzandole i capelli e spazzando via quella lacrima le rigava il volto.

“non lo ammetteranno mai, ma io so che le ho deluse” ribatté convinta. C’era da aspettarselo, stavo cercando di far ragionare la persona più testarda del pianeta!

“ho deluso anche te” aggiunse poi con un filo di voce.

“Mai, tu non mi deluderai mai Kristen. Sono io a deludere te, sempre” dissi alzando di poco il tono di voce.

“ti sbagli, sono sempre stata io a deludere. Ti ho deluso quando ti ho lasciato, tu non lo avresti mai fatto e ora ti deludo facendomi mettere incinta da qualcuno che neanche amo” ed eccola li,un’altra crisi di nervi. La strinsi forte cercando di calmarla e sotto il mio tocco sembrò davvero distendesi un po’. Piano la portai sul letto e mi sdraiai con le tra le braccia.

“perché ci hai fatto sesso se non lo ami? Ti ha costretta?” chiesi e strinsi forte i pugni immaginando lui che cerca di farla desistere.

“no, sono stata io a…a…a…ad andare da lui” ammise.

“perché?”

“per…per andare avanti credo” mormorò con un filo di voce. Feci davvero fatica a sentirla.

“e ci sei riuscita? Sei andata avanti?” domandai impaurito dalla sua risposta. Non volevo che mi avesse dimenticato,non lo avrei sopportato.

“direi di no altrimenti non si spiega perché stia qui tra le tue braccia” sorrisi sentendo quelle parole.

“sono ancora fortemente ancorata al mio passato” aggiunse ancora. La voce si faceva sempre più bassa e i muscoli iniziavano a rilassarsi. Stava per addormentarsi.

“sono ancora ancorata a te” a quel punto non sapevo se fosse ancora cosciente ma tentai comunque a rispondere.

“ne sono felice perché lo sono anche io. Tu non mi hai deluso Kristen, ricordalo”

La sentì sorridere contro il mio petto e poi il respiro si fece più leggero. Era crollata!

“Dormi Kristen, dormi che ci sono io con te!”

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Sono sempre io XD volevo dirvi che ho creato una pagina di Twilight su Facebook, mi farebbe molto piacere se diventasse fan =D un bacione enorme vi lascio il link:

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Capitolo 29
*** 29- dolce Tensione ***


SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE… mi dispiace tanto per non aver postato ieri ma non ho proprio avuto tempo. Sono stata in giro per delle compere pre-vacanza e sono tornata davvero tardi. Mi perdonate? =) A proposito di vacanze: io parto il 7 Agosto e torno il 21, tuttavia non ho grandi problemi perché porterò il pc con me quindi posterò lo stesso solo che invece del lunedì e il giovedì, posterò un solo giorno =D…

Oooooooooooooooooora passiamo al capitolo, vi prego di non uccidermi perché come ho detto risolverò tutto o meglio Rob penserà a non far andare nel panico Kristen. Il finale del capitolo vi terrà sulle spina XDXD scusate ma amo la suspance.Vi prego di tralasciare gravissimi ERRORI come GLI ANALISI O_O XD scusate ma non so se li ho corretti tutti!

p.s. so che giovedì ho detto che oggi avrei risposto alle recensioni, ma devo scappare, oggi mangio da mia zia e sono già in ritardissimo =( prometto che vi rispondo tutte GIOVEDì nel frattempo un GRAZIE DI CUORE A TUTTE e un STATE CALMA E NON UCCIDETEMI XD

p.s.s. vi adoro!!!!!!!!

Recensite!

29-Capitolo

Pov. Robert

La guardai dormire tra le mie braccia beandomi di quel contatto così piacevole. Mi era mancata davvero tanto la mia Kristen! Guardai l’orologio sul mio comodino e vidi che era mezzanotte precisa. Ma che fine avevano fatto Kellen e Nikki? Come se si fossero sentiti chiamare,qualcuno bussò alla mia porta. Mi alzai dal letto facendo attenzione a non svegliare Kris ed andai ad aprire.

“Rob,stavi dormendo?” mi domandò Nikki appena mi affacciai. Negai col capo.

“non è che hai visto Kristen? In camera non c‘è e Kellen non l‘ha trovata da nessuna parte” era davvero preoccupata, così come lo era Kellen che sbucò dopo poco dietro di lei. Gli sorrisi e aprì completamente la porta indicandogli il letto.

“entrare, si è addormentata da poco” tirarono un sospiro di sollievo e poi mi guardarono incerti. Molto probabilmente si stavano chiedendo se sapevo o meno dell’accaduto.

“avete comprato il test?” domandai tranquillo.

“tu…tu sai?” Nikki era sorpresa che fossi informato,d’ altro canto non potevo certo darle torto: dopo un intera settimana di lite, chi si sarebbe aspettato di trovare Kristen li da me?

“si, me l‘ha detto poco fa, aveva paura che mi arrabbiassi o chissà cosa. È distrutta!”

“lo so. Sono contento che tu l‘abbia presa bene amico, Kris ha bisogno di te ora” Kellen mi diede una pacca sulla spalla.

“non la lascio sola”

“pensate sia il caso di svegliarla?” ci chiese Nikki.

“no, lasciatela dormire. Il test lo farà domani mattina, le riprese cominciano tardi e abbiamo tutto il tempo. Andate a dormire anche voi,lei resta qui stanotte” era meglio rimandare tutto a domani, Kristen aveva già versato troppe lacrime per quella sera. I ragazzi annuirono e mi augurarono buonanotte. Sarebbero tornati domani verso le 10. Chiusi la porta e tornai da lei, le tolsi le scarpe e lentamente gli sfilai anche i jeans, aveva sempre odiato dormire con quei pantaloni, diceva che erano scomodi. Accennai un sorriso pensando a quanto fosse stato semplice non dimenticare nulla di lei. L’ammirai, era sempre bella da mozzare il fiato! Andai verso l’armadio, afferrai una coperta e gliela misi sulle gambe, dopodiché mi coricai anche io e mi addormentai cingendole i fianchi.

Pov. Kristen

Mi mossi piano nel letto portando il cuscino con me e abbracciandolo come di consueto. Storsi un po’ il naso quando un raggio di sole mi colpi in pieno viso, tuttavia era una sensazione fantastica essere riscaldata dalla luce solare ancora prima che aprissi gli occhi. Mi era sempre apparso come un buongiorno. Avvolte ero davvero brava a pensare idiozie! Aprì gli occhi strofinandoli per vedere dove fossi. Quella non era certamente la mia stanza, insomma ero disordinata si, ma non avevo mai ridotto una stanza in quel modo. Mi portai a sedere notando di non avere addossi i miei jeans, che fine avevano fatto? Guardai verso destra e li notai poggiati ad una sedia. Ok, cos’era successo ieri sera?

“Ben svegliata dormigliona” disse Robert spuntando dal bagno con addosso solo un paio di pantaloni. Sorrisi debolmente stordita e perplessa.

“ti ho fatto portare la colazione, devi mangiare qualcosa” continuò lui raggiungendomi vicino al letto con un vassoio pieno di cose da mangiare. Poggiò tutto sul letto e poi mi baciò la fronte.

“ok,sto sognando” mormorai toccandomi i capelli. Non poteva essere altro che un sogno, altrimenti non si spiegava il perché fossi nel letto di Robert. Lui rise a crepapelle ed io lo guardai di sbieco.

“che c‘è?” sbottai.

“pensi di star sognando?” domandò divertito. Annuì.

“ti sbagli tesoro, e adesso mangia,hai bisogno del doppio delle forze nelle tue condizioni” e così dicendo mi mise sotto il naso un cornetto alla nutella. Appena pronunciò quella frase ricordai tutto: ero andata da Robert per rivelargli di essere,molto probabilmente, incinta, forse mi ero addormentata li.

“mi sono addormentata non è così?” chiesi una conferma.

“si, e ora mangia”

“non ho molta fame” ammisi e lui mi guardò torvo. Mi portai una mano alla pancia e abbassai lo sguardo. Non mi aspettavo che reagisse così, avevo immaginato di essere cacciata fuori dalla stanza o peggio ancora di essere insultata ed invece non era successo nulla del genere. Rob si era semplicemente alzo dal letto e confortato dicendomi che ci sarebbe stato. Sorrisi e presi il cornetto dalle sue mani che non accennavano a demordere. Il concetto era chiaro: o mangiavo o mi imboccava lui. Diedi un morso al cornetto e lo guardai torva:

“contento?” domandai e lui sorrise beffardo.

“non ancora” mi rispose addentando anche lui una brioche.

“Rob?” dissi dopo un altro boccone.

“dimmi”

“grazie” mormorai guardando verso la finestra.

“non so proprio di cosa tu mi stia ringraziando” ribatté lui. Mi voltai a guardarlo e lui mi sorrise sghembo riprendendo a mangiare. Sapeva benissimo di cosa parlavo, quello era semplicemente il suo modo di dire che non dovevo ringraziarlo per nulla. Quella volta però doveva sentirmi.

“mi sento molto meglio ora sai? Insomma ieri avevo il terrore di dirti tutto, pensavo non mi avresti più rivolto la parola e…mi sentivo più male del dovuto” dissi tutto d’un fiato e lui mi ascoltò silenzioso.

“non posso credere che hai pensato che ti avrei cacciato fuori” fu piuttosto acido quando pronunciò quelle parole.

“lo so, ma avevo paura e insomma mi sono sentita persa e questo bambino io…io non mi sento pronta Robert e Nate…dio non so come dirglielo e…”

“ehi, ehi calma. Innanzitutto nessuno è nato imparato, è normale aver paura di diventare genitore Kristen ma tu ce la puoi fare, per quanto riguarda Nate… beh aspetta a dirglielo, prima ci accertiamo che tu sia davvero incinta e poi gli diciamo tutto. Domani ti porto a fare gli analisi” bloccò sul nascere la mia crisi ed io gli fui davvero grata di ciò. Robert! Come avevo fatto a pensare di andare avanti? A sperare di dimenticare lui? Come avevo fatto a tradirlo e a tradire me stessa? Mi sentivo vuota senza di lui e pur sapendo che ormai la mia dignità era andata a farsi benedire speravo di poterne recuperare un minimo stando vicino a lui.

“basta con questo sguardo triste, non è morto nessuno e ti ho sempre detto che l‘unica volta che ti puoi permettere di piangere è quando muore qualcuno. Io sono vivo, tu anche, nessuno che io conosca o a cui tu tieni sta male, quindi sorridi” mi riproverò per poi sorridere con me. Lo abbracciai forte e lui mi baciò i capelli. Restammo in quella posizione per non so quanto tempo, poi riafferrò in mano il mio cornetto e mi costrinse a finirlo. Io sbuffai divertita e poi seguì il suo ordine.

“terminato, contento ora?”

“così va meglio, sai però cosa mi farebbe felice?” domandò facendomi gli occhi dolci. Come può un uomo fare gli occhi dolci? Beh, lui ci riusciva.

“cosa?” chiesi svogliatamente.

“se tu bevessi anche un po’ di cappuccino mi faresti molto, molto felice” e così dicendo mi porse la tazza. Storsi le labbra negando col capo.

“ti prego” sussurrò. Sospirai afferrando la tazza a bevendo un lungo sorso.

“ecco fatto” conclusi e lui scoppiò a ridere.

“perché ridi?” chiesi e lui mi indicò le labbra.

“tengo sporco?” lui annuì continuando a sghignazzare. Con la punta della lingua cercai di pulirmi ma non feci altro che farlo ridere ancora di più.

“okok aspetta ci penso io” e così dicendo si avvicinò a me e con un fazzoletto mi pulì le labbra.

“ecco fatto” alitò vicino al mio viso. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso. Fu come essere attratta dal polo opposto di una calamita, l’attrazione che c’era tra noi era palpabile e potente, così insieme ci avvicinammo ancora di più. I nostri nasi si sfiorarono e prima di unire le nostre labbra lui sorrise. Appena le distanze furono annullate mi sentì di nuovo bene, intera ed in pace con il mondo. Stavamo per approfondire il bacio quando…

“ehi ragazzi? Oddio scusate!” esclamò Nikki entrando in camera insieme a Kellen e portandosi una mano alla bocca per la sorpresa. Io e Robert scattammo all’indietro e lui si alzò velocemente dal letto, io sentì le mie guancia bollenti. Santo cielo da quanto in qua arrossivo?

“scusate, la porta era aperta e…scusate!” Nikki era mortificata e sembrava prendersela con se stessa per aver rovinato quel momento con il suo tempismo. Kellen rise.

“tranquilla Nikki, non è successo nulla” la rassicurò Rob lanciandomi uno sguardo. Sorrisi abbassando lo sguardo e torturandomi le mani.

“beh…che…che ci fate qui?” chiesi. Nikki tirò fuori dalla tasca una scatoletta e la sventolò all’aria.

“abbiamo girato mezza città per trovare una farmacia aperta” mi informò Kellen. Appena compresi che quello era il mio test di gravidanza mi rattristai. Era così semplice credere che fosse uno scherzo!

“bene, prima scopriamo se è vero, prima ci metteremo l‘anima in pace” disse Robert. Annuì con capo e mi alzai avviandomi al bagno insieme a Nikki.

“ehi tranquilla” mi disse Robert quando gli fui vicina. 5 secondi dopo mi trovai a fare il test in bagno.

“scusa per prima Kristen” ripeté Nikki quando fummo sole.

“basta Nikki, hai solo interrotto un bacio”

“che aspettavamo tutti da tanto. Santo cielo Kristen quando vi deciderete ad ammettere il vostro amore? Insomma vi amate ancora” era entusiasta di questo, glielo si leggeva negli occhi. In passato aveva commesso tanti errori, ero arrivata al punto di credere che la sua fosse solo un’amicizia di facciata, poi però si era scusata e vedendo il modo in cui ci amavamo aveva smesso di complottare alle nostre spalle. Sono più o meno 5 anni che è diventata indispensabile per me!

“forse non è il momento migliore. Ecco fatto. Ci tocca solo aspettare”

“l‘ha presa bene” affermò sorridendo. Annuì.

“già, ha detto che domani mi porta a fare gli analisi per accertarci di tutto”

“andrà tutto bene tesoro, me lo sento” disse abbracciandomi.

“con lui vicino ne sono sicura anche io” l’appoggiai. Tornammo in camera lasciando il test sul lavandino, ci toccava aspettare qualche minuto prima che fosse pronto.

“allora?” chiese Kellen impaziente.

“e allora dobbiamo aspettare mio caro” rispose Nikki sghignazzando. Io mi avvicinai alla finestra e mi sedetti su essa ammirando il traffico mattutino di Parigi, mentre con la coda dell’occhio notai Rob fare avanti e indietro per la camera. L’agitazione era palpabile, persino Nikki e Kellen non fiatavano.

“Ok,tutto questo è assurdo!” esclamò Rob bloccandosi. Lo guardammo tutti spaesati.

“insomma siamo tutti così agitati. Infondo è… non dobbiamo essere così tesi ecco. Non sappiamo neanche se quel coso dica la verità” aggiunse agitandosi ancora di più. Noi continuammo a fissarlo senza dire una parola, poi Nikki e Kellen scoppiarono a ridere in contemporanea.

“Oddio Rob, dovresti vedere la tua faccia” lo prese in giro Nikki. Io sghignazzai.

“si amico, sembri tanto un neo papà agitato di vedere il suo bambino appena nato” rincarò la dose Kellen.

“non è divertente” lo ammonì lui poi mi guardò e si avvicinò a me.

“tutto bene?” mi chiese. Io annuì sincera. Fin quando mi sarebbe stato vicino sarei stata bene davvero.

“ok, è pronto. Vado io o vai tu?” mi chiese Nikki guardandomi tranquilla. Mi alzai dalla finestra e mi avviai al bagno. Dovevo farlo io.

“vado…vado io” risposi chiudendomi la porta alle spalle. Avevo bisogno di stare sola.

Con mani tremanti mi avvicinai a quel piccolo strumento che con una tacchetta in più avrebbe cambiato tutta la mia vita.

Coraggio Kristen, non farti prendere dal panico e pensa a quello che ha detto Rob: il test non è una sicurezza. Se proprio sei incita, la prendi con filosofia e si va avanti.

Si certo, filosofia un corno! Senza indugiare maggiormente afferrai il test tra le mani e lo guardai. Positivo! Chiusi gli occhi e sospirai profondamente.dovevo mantenere la calma, non dovevo scoppiare a piangere ancora e soprattutto dovevo evitare di pensare a quel dolore lancinante che avevo allo stomaco. Non ero pronta per diventare mamma, non così.

“Kristen? Kris tutto bene? Su esci” mi esortò Rob bussando alla porta. Non risposi, mi adagia alla parete e mi lasciai cadere per terra. Avevo bisogno di 5 minuti, prima di aprire la porta e rientrare nel mondo reale. Sapevo che i miei amici mi sarebbero stati accanto, così come sapevo che Robert non sarebbe scappato, ma gli altri? Cosa avrebbero pensato gli altri? I miei fratelli, le persone a me care? I miei genitori? Quando si sarebbe sentita delusa mia madre? La sua piccola Kristen stava per diventare mamma senza volerlo, senza un anello al dito, senza un vero compagno.

“Kristen? Apri,non farmi preoccupare” mi pregò bussando più forte.

E Nate? Come avrei fatto a dire a Nate che aspettavo un bambino. Che stupida idea andare al letto con lui! Una stupida e malsana idea. Sapevo che stavo sbagliando e che me ne sarei pentita, ma non credevo che Dio ce l’avesse tanto con me. Certo sarà anche un’ ingrata per prendere così una gravidanza, ma ero shoccata e avevo paura. Paura di non essere all’altezza di crescere quel bambino. Quella piccola creatura che non aveva colpa.

“bene, Kristen, l‘hai voluto tu” mormorò Rob. Non ci badai e dopo poco lo sentì allontanarsi. Gli altri non accennavano parlare. Mi voltai verso la finestra aperta e ammirai il cielo: il sole brillava al centro di quell’azzurro senza nuvole illuminando tutti con i suoi raggi. Quando le giornate erano così belle mi sentivo sempre felice e allegra, insomma c’era il sole e per me quello bastava a farmi sorridere. Lo avevo sempre pensato, ma quel giorno mi trovai ad essere triste e non perché aspettassi un bambino, ma perché mi sentivo di aver violato me stessa, la mia persona. Tornai a guardare quel test tra le mani, come a sperare di aver sbagliato a leggere e invece era identico a poco fa. All’improvvisò la luce che illuminava il bagno si attenuò, come se qualcosa si fosse messa davanti al sole. Mi rivoltai verso la finestra e diedi un piccolo urlo portando la mano sulla bocca.

“accidenti a te Rob, mi hai spaventato” lo rimproverai vedendolo scavalcare la finestra. Ma come cavolo aveva fatto?

“beh tu non volevi uscire e quindi ho ben pensato di entrare io” mi spiegò tranquillo sedendosi al mio fianco.

“come…come hai fatto ad entrare da li?” chiesi indicando la finestra. Mi sorrise sbruffone.

“devo dire che tutti quegli allenamenti per essere Edward Cullen hanno aiutato alla mia coordinazione” e così dicendo si toccò le spalle come a voler togliere della polvere.

“spaccone” dissi e lui rise forte.

“sono salito dal balcone Kristen, un piede sulla ringhiera e una mano alla finestra ed eccomi qui”

“potevi farti male e cadere” lo rimproverai.

“beh tu non mi rispondevi”

“e quindi tanto vale rischiare il suicidio?” domandai stizzita. Lui sospirò e poi alzò le spalle. Quando faceva così lo avrei volentieri preso a pugni.

“è positivo non è vero?” domandò dopo un po’ di silenzio. Rigirai quell’ affare tra le mani e poi annuì.

“già” mormorai flebile.

“va bene, domani ti porto a fare gli esami e poi se saranno anche quelli positivi iniziamo a comprare qualche tutina che ne dici? Prima però ti conviene dirlo a Nate sai non vorrei che…”

“Rob” lo interruppi “smettila di…comportarti così.”

“così come?” chiese perplesso.

“smettila di essere entusiasta e di fingere” dissi frustata.

“io non sto fingendo”

“sarà…tu però smettila comunque”

Lo sentì sospirare e poi mi tolse dalle mani il test buttandolo nel cestino.

“ma che fai?”

“basta guardarlo, il risultato non cambia”

“non puoi lasciarlo li dentro. Le signore che puliranno la stanza lo troveranno e quel test darà scalpore Rob. Insomma un test di gravidanza nel cestino del signor Pattinson. Se i giornalisti lo sapessero…”

“secondo me ti fai troppi problemi Kristen” sbottò lui interrompendomi. Mi poggiò dito sotto il mento e mi costrinse a guardarlo.

“per una volta Kristen, una sola volta pensa a te stessa. Chi se ne frega dei paparazzi e di quello che potrebbero pensare. Non ti far condizionare da loro, non più” mi consigliò per poi abbracciarmi. Mi lasciai coccolare e poi annuì stretta al suo petto.

“hai visto il cielo oggi Kristen?” mi domandò dopo qualche minuto di silenzio.

“si”

“hai visto il sole?” chiese ancora. Annuì.

“e allora dov‘è il tuo sorriso? Sbaglio o quando c‘è il sole tu sorridi?”

Oh Rob, quanto sei importante! Mi scostai dal suo petto e gli baciai una guancia.

“grazie” gli mormorai all’orecchio regalandogli un sorriso.

“ecco brava sorridi, ed ora fuori di qui” e così dicendo si alzò dandomi una mano per rialzarmi. L’afferrai contenta ed insieme uscimmo dal bagno. Nikki e Kellen sorrisero.

“non siamo qui” mi tranquillizzarono ed io annuì.

*1 GIORNO DOPO

Eccomi qui sulla macchina di Rob pronta per le analisi. Non avevo mai amato vedermi conficcare un ago nelle vene, ma in quel momento non vede l’ora che ciò accadesse. Il giorno prima Robert aveva chiamato l’ospedale più vicino e prenotato una visita per un prelievo di sangue a nome Pattinson. Sorrisi quando pensai al pomeriggio sul set. Era stato il girono più assurdo e divertente della mia vita. Ero impegnata a truccarmi e vestirmi per le scene e ogni 10 minuti mi ritrovavo Rob, Nikki o Kellen dietro che mi chiedevano come stessi e se avessi bisogno di qualcosa. La troupe li prendeva per pazzi ed io avrei dovuto irritarmi a morte, ma erano così carini che proprio non ci riuscivo, anzi scoppiavo a ridere dicendo che stavo bene. Scossi la testa pensando che se fossi stata davvero incinta mi sarebbero aspettati 9 mesi di attenzioni.

“secondo me non c‘era bisogno di chiedere a Gore di cambiare programma per le riprese” borbottai mentre si fermava ad un semaforo. Ieri, mentre ero impegnata a ripetere il copione con Cath, Robert era andato dal regista chiedendogli il piacere di girare scene più leggere. Si era giustificato dicendo che mi ero sentita poco bene e che era meglio rimandare le riprese impegnative per la settimana prossima. Insomma assurdo, come se avessi avuto bisogno di uno sforzo fisico per litigare con lui. Si, le riprese riguardavano tutte i litigi. Ormai eravamo quasi alla fine, altre due settimana e sarebbe finito tutto. Con grande felicità di Gore le riprese erano andate talmente bene ed erano state così veloce che avremmo finito in anticipo o almeno io e Robert. Gli altri del cast doveva fare almeno altri 20 giorni di riprese, escluse le due settimane che toccavano ancora a noi.

“non ti lamentare sempre. Scesi su, che siamo arrivati” sghignazzò alzandosi il cappuccio della felpa e coprendosi ben bene. Benché facesse davvero caldo quel giorno lo imitai. L’ultima cosa che volevo era farmi riconoscere da qualcuno, anche se Robert non aveva tutti i torti: basta farmi problemi sui giornalisti. Me n’ero fatti fin troppi e non avevo mai risolto nulla, anzi. Ci avvicinammo alla reception e Robert chiese il piano alla signorina.

“primo piano subito sulla destra” disse lei senza riconoscerlo. D’altronde incappucciato in quel modo sarebbe stato un miracolo se avesse capito chi fosse. Salimmo le scale e una volta arrivati bussammo alla porta.

“avanti” disse una voce da dentro. Rob mi guardò e sorrise.

“pronta?” mi chiese ed io annuì stringendogli la mano. Lui aprì la porta e un dottore sulla cinquantina ci salutò cortesemente.

“voi dovete essere il signore e la signora Pattinson, non è così?” ci domandò lui facendoci accomodare. Guardai Rob e sorrisi imbarazzata. Signora Pattinson, suonava bene!

“si, siamo noi” mormorò Rob non lasciando mai la mia mano.

“bene, sapete che siete una bella coppia? Dico davvero e poi…poi avete una faccia conosciuta” si complimentò lui diventano pensieroso. Io cercai di restare tranquilla, tanto se pur mi avesse conosciuto non sarebbe cambiato nulla. Non potevo certo tirare di nuovo su il cappuccio no?

“mmmh non ricordo,vabbé mi sarò confuso” disse e Rob ridacchiò.

“passando a noi, che prelievo dovete fare e chi deve farlo” aggiunse prendendo una carta e iniziando a scriverci sopra.

“io” mormorai.

“si,deve fare un prelievo per vedere se è incinta o meno” spiegò Rob sicuramente più tranquillo di me.

“Oh bene,pensa di essere incinta? È una cosa bellissima vere un bambino sa? Io ne ho 5 e li amo con tutto il cuore anche se, e lasciatemelo dire, i miei nipotini mi hanno proprio rapito il cuore” affermò lui dolcemente.

“si accomodi pure signorina” disse indicandomi una sedia e alzandosi. Sorrisi e mi accomodai dove mi aveva detto.

“sperate che gli analisi escano positivi?” domandò il dottore mentre mi stringeva intorno al braccio un laccio. Non avevo mai visto dottore più chiacchierone di lui! Fu Rob a rispondere:

“Oh beh, un bambino è sempre una bella cosa no?” era imbarazzato e glielo si leggeva negli occhi. Gli sorrisi e lui ricambiò. Quando sentì il bizzarro dottore avvicinarsi con l’ago fissai Rob diritto negli occhi e non lo mollai fin quando non sentì dell’ovatta massaggiarmi nel punto in cui prima si trovava l’ago.

“ecco fato signorina”

“grazie” sussurrai accennando un sorriso.

“allora voi potete andare. Gli analisi saranno pronti tra tre giorni esatti” ci liquidò stringendoci la mano. Lo ringraziammo ancora e uscimmo dalla stanza. Arrivati giù tornammo ad alzarci il cappuccio e ci avviammo alla macchina.

“devo ricordarmi di venirle a ritirare. 3 giorni giusto?” chiesi.

“si, praticamente il giorno del mio compleanno” mi fece presente lui ed io mi bloccai.

“è vero!” esclamai. Spero davvero di farti un bel regalo Robert, perché se non sono incita la prima cosa che farò è venire da te e dirti che ti amo.

“lo festeggi con me?” gli domandai e lui si aprì in un sorriso.

“non vorrei festeggiarlo con nessun altro al mondo” mi confidò. Ricominciai a camminare superandolo di poco. All’improvviso mi ricordai di Britney, che fine aveva fatto?

“Rob, ma Britney?” chiesi timidamente senza voltarli a guardarlo.

“sto trovando il coraggio per chiamarla e chiudere tutto” mi confessò lasciandomi di sasso.

“ah e…e perché?” bisbigliai.

“le voglio un gran bene ma…ma non è lei che amo” rispose. Mi sentì mancare il fiato per un attimo e aumentare i battiti del cuore. Non è lei che amo aveva detto, quello significava che…che c’era qualcun altro.

“non è lei che ami? E…e allora chi?” domandai con il cuore in gola per paura di sapere la risposta.

“tu” disse tranquillo facendomi paralizzare sul posto. Lo aveva detto davvero? Aveva davvero detto che amava me?

“c-c-cosa?” dissi in un sussurrò. Lui si avvicinò a me afferrandomi il polso e costringendo a voltarmi verso di lui.

“ti amo Kristen. Amo te!”

 

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Capitolo 30
*** 30- Il risultato ***


Eccomi quiiiiiiiiiiiiiiiiii, ciao a tutte ragazze come va? A me benissimo anche perché tra un po’ si va in vacanza eheh =D allora vi ho tenuto sulle spine eh? Scommetto che non vedete l’ora di sapere cosa risponde Kristen alla dichiarazione, fortemente sudata, di Robert. Finalmente e ribadisco finalmente comincia la discesa alla felicità per questi poveri ragazzi che ho fatto penare. Certo, c’è ancora Britney (chiamata nell’altro forum “il pincher nano” XD) da eliminare ma lei è sempre stata buona quindi sarà piuttosto semplice. Volevo inoltre aggiungere, cosa che ho dimenticato di fare al capitolo precedente, che ho preferito far dichiarare Robert così, senza niente di speciale e nel modo più naturale possibile. Infondo il loro amore è così no? Semplice, naturale e spontaneo!

p.s. vi annuncio che dopo questo capitolo ci sarà un capitolo HOT, ecco perché il rating della fanfaction è passato da GIALLO ad ARANCIONE.

Risposte recensioni:

bo19: allora innanzitutto GRAZIE MILLE. Robert ha finalmente aperto gli occhi e in questo capitolo saprete se il test ha sbagliato o meno il risultato =D i capitoli sono 38 o 39 non so di preciso perché devo vedere se riesco ad inserire nel 38 capitoli anche l’epilogo o meno.

p.s. per i Jeans hai proprio ragione, Robert è molto dolce *-*

aleinad93: grazie infinite! Rob è dolcissimo e si, saprete in questo capitolo se Kris è incinta o meno. Per quanto riguarda gli aggiornamenti ad agosto penso che aggiornerò ogni LUNEDì.

patrizia 61: grazie, grazie, grazieeeeeeeeeeeeeee… =D mmmh voglio rovinare il compleanno di Rob? No, certo che no! Non sembra ma io sono un angioletto XD… finalmente Rob è riuscito ad aprire gli occhietti e a confessare tutto a Kristen, certo il suo non è certo uno dei migliori tempismi ma sempre meglio di niente no? Baci.

aLiCe__CuLlEn: ciao, grazie infinite per aver commentato, mi fa piacere leggere le vostre recensioni. Ti avverto anche che sto iniziando a leggere una delle tue ff e che appena mi metto in pari riceverai una mia recensione =D. Detto questo molte volte i test possono sbagliare, soprattutto se sé ne fa uno. Di solito quando si fa un test si prova almeno 3 volte, per essere sicure XD poi bo non so se possono scadere…non ho ehm…esperienza XD

BooksAreMyLife: grazie milleeeeeeeeeeeeee… beh era anche ora che Robert si decidesse no? Ti do pienamente ragione sul bambino. Diventare genitori penso sia la cosa più bella del mondo, ma bisogna anche che ciò accada nel momento giusto =D buona vacanza ci sentiamo al tuo ritorno. Baci!

MiseryandValerieVolturi: grazie infiniteeeeeeeeee… beh tutte, persino io che sono l’autrice della storia, aspettavo da tanto tempo quelle due paroline. Ogni capitolo mi ripetevo “Vai nunzia, scrivi che tra un po’ gliele dirà” XD. Rob è l’essere più dolce del pianeta, infatti penso di averlo fatto troppo perfetto e nei prossimi capitoli capirete il perché. Insomma è da sposare. Per quanto riguarda la fine della storia, i capitolo saranno in tutto o 38 o 39. Di solito non vado oltre altrimenti la storia diventerebbe pensate e la gente si stuferebbe a leggere adoro con tutta me stessa questa storia anche perché è quella che mi ha dato più soddisfazioni e mi piacerebbe continuarla all’infinito ma purtroppo tutte le cose belle finiscono =D

dendinacullen: muhahahahh tranquilla ormai sono abituata a ricevere minacce di morte XD tante ragazze nell’altro forum preparano complotti contro la sottoscritta, così casomai combino qualche guaio, sono pronte ad intervenire XDXD io mi diverto da morire tranquilla XD per la storia ti dico che io amo lasciarvi come le deficienti XD (in senso positivo si intende) così sale l’ansia e la voglia di leggere. Grazie infinite un bacione =)

prudence_78: in effetti per fargli dire Ti Amo Kristen abbiamo sudato tanto eh? È stato un parto lungo e complicato XD… per quanto riguarda il risultato del test, non avevo la minima idea che cioccolato e cappuccino potesse compromettere il risultato *O* ma vabbe fa niente no? XD

Si, anch’io con il pc in ferie altrimenti l’ispirazione parte ed io impazzisco XD. Grazie infinte!

ladyvampairemasen: ciaoooooooooo, prima di tutto GRAZIE MILLE. Per quanto riguarda l’altro forum si, sono un po’ più avanti perché la pubblicai prima lì la storia, ma comunque grazie a questi aggiornamenti doppi sono riuscita a portarvi alla pari, infatti ora distate giusto di 4 capitoli =D…Rob è premuroso e no, lui non soffre per nulla, certo non è che fa i salti di gioia nel dover crescere il figlio di un altro ma per lui al cosa più importante è stare con Kristen e amarla quindi accetterebbe tutto. Lei invece è più restia, nel senso che lo ama alla follia ma comunque non trova giusto il fatto di far crescere il figlio senza il proprio padre biologico. =D

Struppi: grazie milleeeeeeeeeeeeee…essi finalmente ci siamo e i due si riconciliano. Sono proprio felice, è stata una faticaccia assurda tenerli lontano. I signori Pattinson suona bene no? *-*

Recensite!

30-Capitolo

Pov. Kristen

“ti amo Kristen. Amo te!”

Rimasi a fissarlo per un tempo indefinito mentre lui continuava a tenere il mio polso e guardarmi dritto negli occhi. Mi amava, me lo aveva detto e non potevo crederci. Robert amava me! Accennai un piccolo sorriso e poi alzai gli occhi al cielo. Aspettavo da tanto questo momento, erano ben 3 anni che sognavo di poter sentire di nuovo quelle due paroline. Mi amava!

“Kristen” sussurrò lui accarezzandomi una guancia. Evidentemente si stava chiedendo il perché del mio silenzio e effettivamente me lo chiedevo anche io.

“scusami io…io forse non dovevo dirtelo, non è il momento e…scusami” farfugliò lasciando il mio polso e allontanandosi. Questa volta fui io ad afferrare lui e farlo voltare. Sorrisi ancora, un sorriso più luminoso di prima e poi buttai tra le sue braccia facendo aderire il mio corpo al suo. Ero di nuovo a casa! Rob mi strinse tra le sue braccia e mi baciò i capelli. Lo sentì sorridere ed istintivamente lo feci anche io. Sorrisi ancora di più quando realizzai di essere fermi in un parcheggio di un ospedale e che molto probabilmente qualcuno di stava fissando credendo che fossimo pazzi o chissà cosa. Per la prima volta nella mia vita non mi importava del giudizio della gente, ne tanto meno di essere riconosciuta da un paparazzo e di finire sulla prima pagina di tutte le riviste del mondo. Ero felice e me ne fregavo di tutti tranne che di lui. Lasciai un piccolo bacio sulla sua spalla e poi lui mi prese il viso tra le mani facendo toccare le nostre fronti.

“non ho mai spesso di amarti e scusa se ci ho messo tanto per capirlo” mormorò. Scossi la testa.

“anch’io Rob, sono 3 anni che ti aspetto ed io… beh ho sempre saputo di amarti” dichiarai facendo nascere un altro sorriso.

“scusa” sussurrò ancora prima di avvicinarsi alle mie labbra e baciarmi. Fu il bacio più bello e dolce della mia vita, le nostre labbra si muovevano insieme e ben presto le nostre llingue presero a danzare come un tempo mentre le nostre mani prendeva, di nuovo, confidenza con il volto dell’altro. Mi sentivo così leggera che non mi sarei stupita se aprendo gli occhi mi fossi trovata a volteggiare in aria. Ci staccammo dopo un tempo indefinito senza però sciogliere l’abbraccio. I respiri era un po’ irregolari e i battiti dei nostri cuori erano talmente accelerati che facevano come musica di sottofondo. Risi dei miei pensieri poi sentì la voce di Robert vicino al mio orecchio.

“mi sei mancata” era un sussurro ma la sua voce era calda e piena di dolcezza. Alzai il viso per guardarlo negli occhi, poi gli baciai le labbra.

“mi sei mancato anche tu” e in quel momento non sentì per davvero la terra sotto i piedi. Robert rise apertamente facendoci volteggiare e continuando a dire:

“mi sei mancata, mi sei mancata” io ridevo e mi lasciavo trasportare da lui.

“ehi fermai” dissi continuando a ridere. Stranamente mi ascoltò e si fermò pian piano. Con la coda dell’occhio notai alcune persone ferme a guardare la scena col sorriso sulle labbra. Sorrisi pensando che non me ne fregava nulla.

“scusa, mi sono fatto prendere la mano” disse lui baciandomi la fronte e poggiando una mano sulla mia pancia. Sospirai. Mi ero di nuovo dimenticata di tutta questa storia dell’essere incinta. Abbassai il capo nuovamente sconfitta dalla realtà. Perché Robert doveva tornare proprio in quel momento? Perché io ero stata tanto stupida da credere che una sola notte con Nate potesse annebbiare tutti i ricordi del nostro amore? Rob mi amava, io amavo lui, ma sarebbe stato davvero così semplice? Se fossi stata incinta per davvero come mi sarei comportata? E nell’evetualità che fosse stato tutto un enorme malinteso, il nostro amore avrebbe vinto tutto? Ecco di nuovo le paranoie e questa volta non avevano nulla a che fare con giornalisti o roba del genere. Il discorso era ben diverso e forse più complicato. Robert sarebbe riuscito a dire addio a Britney? E lei, si sarebbe arresa?

“cosa c’è che non va?” chiese Rob ridestandomi dai miei pensieri e metterendo un dito sotto il mento per guardarmi negli occhi. Sorrise.

“nulla” mentì e lui storse il naso. Forse non ero diventata così brava a mentirgli. Ne fui lieta!

“ok, stavo pensando che se fossi davvero incinta io…non so come agirei. Ho paura che il nostro amore sia messo di nuovo sotto pressione da questa storia e poi Britney e…ho paura di perderti ancora una volta” mi arresi cercando di non incrociare mai il suo sguardo.

“guardami” mi disse dolce ed io feci come aveva detto. Quella voce così implorante e calma aveva sempre avuto un forte ascendente su di me.

“io non vado più da nessuna parte Kristen. Ho provato sulla mia pelle cosa significhi starti lontano e credimi non augurerei nemmeno al mio peggior nemico la sofferenza che ho provato io. Per 3 anni della mia vita, per quanto Britney fosse importante per me, mi svegliavo col desiderio di trovarti al mio fianco, di abbracciarti e perdermi nei tuoi occhi verdi. Tutta questa storia non ci allontanerà di nuovo e se sei incinta troveremo un modo per affrontare la situazione. Non voglio prendere il posto di Nate diventando il padre di questa creatura che forse porti in grembo, io voglio te e se ciò significa avere una bambino in giro per casa beh non c’è problema. Io ti amo e ti starò a fianco. Smettila di farti paranoie e se la tua paura è Britney, parlerò con lei il prima possibile. Ha un esame importante e non voglio che gli vada male. Ti amo” era proprio bravo a consolarmi e farmi ragionare. Lo era sempre stato. La sua voce era stata forte e determinata e nelle sue parole, nel suo sguardo, non c’era stata neanche un briciolo di tentennamento. Mi sarebbe stato a fianco ed era la pura verità. Tornai a buttargli le braccia al collo baciandogli quelle labbra perfette.

“scusa, sono una stupida” dissi e lui sorrise spostando una ciocca di capelli dientro l’orecchio.

“no, sei semplicemente Kristen” e poi avviò il suo viso al mio e tornammo a baciarci.

Il tragitto dall’ospedale all’albergo fu estremamente calmo e rilassante. Rob non aveva mai mollato la mia mano ed ogni tanto di guardavamo negli occhi e sorridevamo come due adolescenti al primo amore. Forse il bello era proprio quello. Era tutto così bello ed emozionante che sembrava davvero il nostro primo amore.

Arrivammo in albergo verso ora di pranzo, non mi andava di mangiare, quel che mi serviva era solo Robert, ma lui si era ostinato e così avevamo deciso di farci portare il pranzo in camera così saremmo stati entrambi contenti. Andai in camera indossando qualcosa di più comodo e poi raggiunsi Robert che aveva già chiamato la reception.

“mi ha chiamato Kellen” mi informò appena varcai la porta. Lo raggiunsi sedendomi sulle sue gambe.

“cosa voleva?”

“ha detto che lui e Nikki pranzeranno fuori”

“peggio di due comari quelli li. In questi 3 anni Kellen si è praticamente piantato a casa nostra e se non fosse così follemente innamorato di quella tipa che lo calcola un mese si e 2 no allora lui e Nikki sarebbero perfetti insieme” dissi tutto d’un fiato e lui mi guardo tra il perplesso e il divertito.

“beh anche lui ci va giù pesante con lei sai? Insomma sono due idioti che hanno paura di impegnarsi. Però hai ragione sai? Lui e Nikki sarebbero perfetti”

“insopportabili ma perfetti” confermai facendolo ridere. Lo guardai estasiata mentre rideva in quel modo così spontaneo e brillante.

“cosa c’è?” chiese lui notando il mio momento di ipnosi. Scossi le spalle:

“stento ancora a credere di essere tra le tue braccia” ammisi stringendomi ancora di più a lui.

“e poi pensavo che il tuo sorriso è fantastico” aggiunsi facendolo sorridere.

“beh sei tu che sei fantastica e lo saresti ancora di più se prendessi la forchetta e mangiassi qualcosa” e così dicendo mi mise davanti un piatto di pasta. Sbuffai sonoramente facendolo ridere.

“dopo anni ancora mi chiedo come fai ad essere così bravo a rompere l’atmosfera romantica” borbottai e lui per tutta risposta addentò un pezzo di pane. Alzai gli occhi al cielo divertita. Sembrava che non ci fossimo mai lasciati, era come se fossimo andati a dormire e il giorno dopo ci fossimo ritrovati a fare cose di tutti i giorni. Ero questo quello che mi faceva capire quanto Robert era importante per me.

Durante il pranzo parlammo di cose futili e di come dire a Nikki e Kellen la nostra unione, infondo era anche merito loro! Decidemmo che lo avremmo fatto scoprire a loro stessi pian piano: sarebbe stato divertente.

“okok, ai tuoi lo dirò io ma a Lizzie di prego tu” mi scongiurò Robert facendomi andare l’acqua di traverso. Già mi immaginavo Lizzie urlare per il telefono e minacciare il fratello di non scomparire più.

“come preferisci. Prima però aspettiamo il risultato delle analisi” dissi e lui annuì.

“Lizzie darà di matto” commentò ancora portando le mani alla testa in un gesto teatrale.

“mai quanto i paparazzi” ghignai e lui alzò gli occhi al cielo.

“fidati i paparazzi saranno cagnolini in confronto a mia sorella” scoppiai a ridere e sfinita mi accasciai sulla sedia.

“Kristen?” mi chiamò mentre continuavo a ridere. Lo guardai sorpresa da tanta serietà.

“ti amo” mormorò baciandomi di sorpresa. Sorrisi sulle sue labbra.

Pov. Robert

Erano due giorni che ero in paradiso. Due giorni da quando avevo finalmente ammesso di amare Kristen.

“Ti amo” avevo detto e lei ricambiava. Ricambiava per davvero! Era un sogno e mi sentivo bene, in pace con il mondo intero. Dopo tanto tempo mi sentivo di nuovo me stesso. Ero felice, entusiasta, pimpante e innamorato. Dio ero pazzamente innamorato, forse più di prima. L’unica nota stonata di tutta questa pace era il fatto dell’essere incinta o meno, ma ormai mancava un solo giorno, poi avremmo saputo la verità. Certo speravo che non fosse incinta,ma nell’eventualità che lo fosse stata davvero non l’avrei certamente abbandonata. Nate o non Nate, sapevo cosa significava stare senza di lei e non volevo star male di nuovo. Tutto era tornato alla normalità, come se non ci fossimo mai lasciati e la cosa mi piaceva. In questi due giorni non c’eravamo mollati un attimo e sul set cercavamo di essere il più professionali possibili anche se la cosa risultava difficile. Nikki e Kellen erano più raggianti del solito e sapevo che avevano intuito qualcosa, tuttavia si tenevano tutto per loro, ma ero sicuro che appena si fosse chiarita la storia della gravidanza sarebbero esplosi come due bombe a mano. Quei due erano un concentrato di energia. Per quanto riguarda Britney dovevo ancora parlarle, ma ero intenzionato a farlo al più preso. Dovevo solo trovare il coraggio dirle che aveva pienamente ragione e che per quanto l’avessi amata non potevo più stare con lei. Doveva saperlo da me e do da qualche rivista di gossip. I paparazzi erano all’erta, avevano captato qualcosa di strano tra noi e iniziavano a farsi delle domande. Se sarebbe andata avanti così avrei dovuto dire tutto a Stephanie prima di ritrovarci di nuovo nell’occhio del ciclone. Alcune riviste avevano già dedicato qualche articolo a noi:

“I Robsten: di nuovo insieme?” “Robsten: il vero amore ritorna?” “E se il passato riaffiorasse? Robsten”

Insomma titoli di tutti i generi ma sempre con quel punto interrogativo finale. Punto che sarebbe sparito nel giro di qualche giorno.

“a cosa pensi?” mi chiese Kristen accucciata sul mio petto. Le accarezzai i capelli.

“che ti amo e che dovremmo dirlo a Steph il prima possibile e tu?”

“alla stessa identica cosa” rispose sorridendo. Le baciai le labbra ma venni interrotto dal suono del suo cellulare. Sbuffai. Lei sghignazzò e si alzò di malavoglia.

“Pronto? Oh Nate!” esclamò. Sbuffai ancora più forte: quel tipo non mi andava giù e negli ultimi giorni era stato troppo appiccicato alla MIA Kristen. Rischiava seriamente di prendere un altro pugno in faccia.

“Stasera?” la sentì dire sorpresa. Mi alzai dal letto e la raggiunsi serrando i denti. Lei mi accarezzò il petto.

“Non so Nate stasera avrei da fare….Domani?”

Ah ma allora era di coccio! Perché non capiva che non voleva uscire con lui? Allungai la mano invitandola a porgermi il telefono. Ci avrei parlato io con damerino. Lei scosse la testa e schiaffeggiò la mia mano.

“ti faccio sapere, forse devo lavorare…si ciao…baci” e riagganciò sospirando.

“giuro che lo pesto di nuovo” sbottai tornando a letto. Lei rise correndo subito tra le mie braccia.

“non puoi Rob, infondo ha ragione”

“Eh?”

“insomma sono 3 giorni che non mi faccio vedere e se non chiama lui io non lo certo” mi spiegò.

“beh significa che non vuoi vederlo. Non ci vuole un genio per capirlo”

“s, ma prima o poi dovrò incontrarlo. Domani ritiro gli analisi e se sono incinta devo dirglielo” e così dicendo si incupì. Odiavo quando cambiava umore così, non doveva rattristarsi. Le alzai il viso mettendole una mano sotto il mento, gesto che facevo frequentemente ormai.

“ci sarò io con te e tu smettila di essere pessimista. Può anche essere che lo dovrai vederlo per dirgli addio no?” e a quel pensiero sorrisi raggiante. Lei mi seguì a ruota lanciandomi un cuscino.

“allora che facciamo stasera?” cambiai rapidamente discorso.

“non saprei” disse scrollando le spalle.

“mmmh…ti porto a cena fuori ti va?”

“assolutamente no” sbottò lei guardandomi dritto negli occhi. Piegai la testa di lato perplesso.

“mi stai facendo mangiare in continuazione e se non sono incinta sarò costretta ad iniziare una dieta per smaltire tutte le calorie che mi hai fatto ingurgitare” spiegò alterata. La guardai divertito e poi l’attirai a me scoppiando a ridere.

“sei uno spasso quando ti arrabbi amore” mormorai tra una risata e l’altra.

“c-c-come mi hai c-c-chiamata?” balbettò alzando nuovamente il viso. Sorrisi dolcemente.

“amore” ripetei e lei mi bacio le labbra.

“non sei il mio amore?” chiesi sorpreso dalla sua reazione. Lei mi guardò con occhi lucidi tirando su col naso.

“è la prima volta che me lo dici dopo 3 anni” mi fece presente.

“se vuoi lo ripeto in continuazione fino a farti venire la nausea” dissi e lei mi sorrise.

“amore, amore, amore amore…” iniziai ma lei mi interruppe con un bacio. Era bello riaverla tutta per me.

Pov. Kristen

“okok Nikki, allora vai tu a prendere tutto” le dissi mi avviavo alla porta.

“tranquilla pensiamo a tutto io e Kellen, Robert non tornerà dal set prima delle otto di sera e sono solo le 6. Abbiamo un sacco di tempo” mi tranquillizzò lei. Quel giorno era il 13 maggio e era importante per due motivi: uno era il compleanno di Robert e due dovevo andare a ritirare le analisi all’ospedale. Finalmente avrei scoperto la verità e non stavo più nella pelle. Se il risultato fosse stato positivo avremmo festeggiato il compleanno di Robert tutti insieme in qualche locale, se invece era negativo sarebbe stato tutto mio.

“si però ricordati di aspettare il mio messaggio per prenotare la suite e…”

“…e fa in modo di portare Robert li dentro senza destare alcun sospetto da parte sua. Lo so Kristen me lo avrai ripetuto mille volte. Sta tranquilla” sbuffò lei interrompendomi. Tornai indietro per stamparle un bacio sulla guancia.

“grazie” sussurrai e lei mi sorrise.

“ora va e fammi sapere al più presto. Nel frattempo aspetto Kellen con le candele” sghignazzò.

“che candele?”

“fatti gli affari tuoi” mi ammonì con una linguaccia. Alzai gli occhi al cielo pensando che mi stesse tenendo nascosto qualcosa.

“dimmi buona fortuna?”

“buona fortuna tesoro” e così dicendo mi chiuse la porta in faccia. Uffa! Avvilita andai a prendere la mia macchina e proprio in quel momento il mio cellulare vibrò. Sorrisi leggendo il mittente del messaggio.

- Stai tranquilla e non ti agitare. Io sono con te e ricorda che le analisi sono segnate con il nome Pattinson. Ti amo Robert-

“ti amo anche io Rob” mormorai dando gas. Quella mattina lo avevo visto per non più di 10 minuti, giusto il tempo di saltargli al collo e fargli gli auguri dopodiché era corso al set. Io avevo il giorno libero anche perché mi restava ben poco da girare.

Mentre camminavo per le strade parigine cercavo di riordinarmi le idee, era successo tutto così velocemente che non mi ero granché conto di quel che fosse accaduto realmente. Allora ero andata a letto con Nate, avevo scoperto di avere un ritardo ed ero corsa da Robert per farmi confortare dopodiché avevamo fatto pace e mi aveva portato a fare le analisi dopo il risultato positivo del test e per concludere il tutto mi aveva confessato di amarmi ancora. Lui amava me e io amavo lui e a nostra relazione, almeno per quanto riguardava me, dipendeva tutto dall’esito di questi esami. Se solo fossero stati positivi avrei dovuto pensare prima al bene del bambino e poi al mio e se ciò significava soffrire nuovamente lo avrei fatto a malincuore. Desideravo con ogni fibra del mio essere non abbandonare di nuovo Robert, ma sapevo che se fossi stata incinta non sarebbe stato giusto per nessuno. Robert non si sarebbe mai lamentato di nulla ma avrebbe sofferto in silenzio, Nate aveva tutto il diritto di vedere suo figlio crescere e il bambino doveva nascere, crescere e vivere col padre. Era duro accettare la realtà, ma mi conoscevo e sapevo che avrei pensato a rendere felice mio figlio prima di me stessa. Con questi pensieri arrivai in ospedale e inerme scesi dalla macchina avvicinandomi alla struttura.

“desidera?” mi domandò una segretaria alla reception.

“dovrei ritirare delle analisi a…a no-o-me Pattinson” tentennai agitata. Mi imposi di stare calma e di contare fino a 30 prima di aprire.

“tenga a lei” disse gentilmente la signorina porgendomi una busta. La salutai e impaziente corsi fuori ad aprirla. Avevo bisogno di aria fresca nel caso il risultato non fosse stato ciò che desideravo. In quel momento la mia idea di andare a ritirarle da sola non mi sembrò più tanto geniale.

“ormai sei qui. Apri Kristen” mormorai a me stessa per darmi forza. Due respiri profondi aprì la busta. Lessi tutto lentamente cercando di stare calma. Scorsi veloce i dati e poi arrivai a quello che mi interessava. Il cuore aumentò i battiti e lanciai un urlo prorompente quando lessi il risultato.

NEGATIVO.

Risi come una matta contenta come non mai per non essere incinta. Stupidi test porta infarto. Mi guardai intorno felice e notai che alcune persone mi stavano fissando, forse il mio urlo aveva dato un po’ nell’occhio.

“tutto bene signorina?” mi chiese un’infermiera avvicinandosi ed io per tutta risposta l’abbracciai. Lei rise sorpresa ed io mi scostai imbarazzata.

“mi scusi, sono solo contenta” mi giustificai e lei mi sorrise andando via. Corsi il auto e con mani tremanti inviai un messaggio a Nikki.

-Negativo. Non sono incinta Nikki, non lo sono! Prenota la suite e non dire nulla a Rob a dopo.-

Inviai il messaggio e partì per tornare in albergo. Sarei arrivata giusto in tempo per le 8 se non incontrava traffico. Ingranai la marcia mettendo a tutti il volume lo stereo.

Non ero incinta! Potevo stare con Robert e amarlo alla follia. Ero sua, solo sua. Desiderosa di farmi stringere a lui aumentai la velocità della macchina.

 

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Da oggi in avanti ho deciso di aggiungere un piccolo spoiler del capitolo successivo quindi eccovi qui ragazze =D

Spoiler!

“Robert?”

“si?”

“prima avevi ragione. Oggi siamo solo io e te” speravo afferrasse al volo le mie parole, che leggesse tra le righe ma non capì e mi trovai a ridacchiare.

“beh, per essere precisi siamo io, te e questo bambino” e mi accarezzò la pancia. Posai la mia mano sulla sua e scossi la testa.

“no, siamo io e te. Solo io e te” mi voltai verso di lui che mi guardava confuso.

“era negativo” e sorrisi a 32 denti felice di sentire che fosse tutto vero. Reale.

. Robert mi prese in braccio e mi portò vicino al letto mentre io gli baciavo la mascella che tanto mi era mancata, e il collo, le spalle, le labbra, la fronte, le guance. Tutto di lui mi era mancato. Tutto. Si fermò davanti al letto riprendendo a baciarmi le labbra e mentre le mie mani si perdevano tra i suoi capelli, le sue esplorarono la mia schiena. Tutto di noi riprendeva confidenza con il corpo dell’altro che quasi andava a fuoco tant’era l’intensità del momento. Robert si tolse la giacca ed io gli sfilai la cravatta mentre i nostri occhi non si perdevano di vista un secondo. Un altro bacio e poi via la sua cinta.

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Capitolo 31
*** 31- Happy Birthday! ***


Eccomi eccomiiii, credevate che avrei postato eh? Beh vi sbagliate, eccomi qui… andrei un po’ di fretta perciò vi lascio al capitolo più HOT di tutti e anche quello tanto atteso aggiungere XD

Vorrei ringraziare la mia Mabel per avermi fatto pubblicità e soprattutto per volermi così bene perché gliene voglio anche io. È una scrittrice bravissima e vi consiglio di fare un salto da lei =D ok ora vi lascio con enorme bacio e un grazie mille a tutte e ci vediamo giovedì con le risposte alle recensioni.

p.s. voglio tanti bei commentini qui tesori.

Recensite!

31-Capitolo

Pov. Robert

Avevo appena finito di girare e potevo ufficialmente dire di aver terminato le riprese, o almeno quelle importanti. La prossima settimana avremmo dovuto rivedere solo poche cose e poi io e Kristen saremmo stati liberi. Uscito dagli abiti di scena corsi a recuperare le mie cose volando subito verso la macchina. Non vedevo l’ora di rivederla, ero ansioso di sapere il risultato delle analisi. Fermo ad un semaforo controllo il cellulare: niente, né messaggi, né chiamate e la cosa iniziava ad agitarmi. Erano passate due ore e lei doveva già aver ritirato tutto e allora perché non chiamava? Ah stupido io a farla vincere sempre! Sarei dovuto andare con lei e invece mi ero fatto ingannare dai suoi occhi imploranti. Giunto al hotel parcheggiai il più vicino possibile all’entrata e poi entrai in hall schizzando subito di sopra. Posai tutto nella mia camera e andai a bussare alla sua.

“un attimo” urlò Nikki.

“dai ti prego! Ti prego aiutaci!” sentì mormorare.

“ditemi perché” ma non era della mia manager quella voce?

“poi ti spieghiamo. Nikki va ad aprire” le ordinò Kellen e un attimo dopo la porta di aprì.

“ROB” urlò con troppa enfasi. La guardai stralunato e la salutai con la mano.

“vuoi qualcosa?” la fissai per bene, era troppo agitata.

“veramente vorrei Kristen”

“Oh! Ehm…lei non è ancora arrivata mi dispiace”

“tu sai niente? Insomma non mi ha chiamato e…”

“no, non mi ha ancora avvisato. Tranquillo dovrebbe essere di ritorno ormai” mi interruppe cercando di tranquillizzarmi. In quel momento uscì dalla stanza Steph.

“e tu ch ci fai qui?” le chiesi e lei alzò gli occhi al cielo. Kellen ci raggiunse sorridendo.

“niente, parlavo con questi due imbecilli” mi informò.

“Ehi” protestarono all’unisono le due comare. Feci per chiedere qualcosa ma Steph mi mise una mano intorno alla spalla e richiamò la mia attenzione.

“su vieni con me Rob che stasera hai un impegno di lavoro” e a quelle parole sentì dei gridolini alle mie spalle. Mi voltai verso Nikki.

“tutto bene?”

“benone perché? Buon lavoro noi finiamo di sistemare qui dentro” e detto questo chiuse la porta. Scossi la testa.

“ehi mi senti?”

“si, scusa. Che lavoro? E perché mi avverti solo ora?” la mia manager stava uscendo di testa appreso a quei due.

“beh geniaccio forse perché sei stato tutto il giorno al set? E poi mi hanno avvertito ora” si giustificò.

“ma è il mio compleanno” sbuffai.

“non è colpa mia e comunque non ti devi muovere dall‘albergo. Quel che devi fare ora è prendere l‘ascensore e salire all‘ultimo piano: suite numero 1024 e indossare lo smoking che è poggiato sulla sedia” mi spiegò veloce spingendomi verso l’ascensore.

“ehi! Ma che cavolo succede? E che lavoro è?” sbottai mettendo le mani sui fianchi, abitudine che avevo ereditato da Kristen tanto tempo fa. Steph tentennò per qualche secondo e poi riprese a parlare.

“vogliono proporti un film importante, stanno per arrivare quindi muovi quel bel culo che ti ritrovi e va nella suite” e così dicendo mi spinse nell’ascensore urlando il numero della stanza mentre le porte si chiudevano. Arrivato a destinazione seguì il percorso del corridoio fino a trovarmi di fronte alla porta numero 1024. Non ci stavo capendo nulla ma decisi comunque di girare la chiave nella serratura ed aprire e ciò che vedi mi fece diventare ancora più perplesso. Chi persona avrebbe organizzato un incontro di lavoro in una suite così romantica? Avanzai lentamente ammirando ogni particolare: la suite era completamente bianca, molto moderna, e le luci soffuse irradiavano un colore blu tenue.

Le tende bianche erano aperte e mostravano un panorama ad centro del quale risiedeva la Torre Eiffel. Su ogni tavolo, per terra e addirittura sul letto vi erano cosparsi petali di rose blu accompagnate da candele che seguivano un percorso preciso che conduceva fino al letto. Rimasi incantato ad ammirare tutto ciò poi afferrai lo smoking e lo indossai aspettando chiunque sarebbe venuto.

Pov. Kristen.

Arrivai in albergo alle 20 spaccate e corsi subito su per chiedere a Nikki se fosse tutto pronto. Stavo per voltare l’angolo quando sentì al voce di Robert:

“ehi! Ma che cavolo succede? E che lavoro è?” era nervoso, lo sentivo bene.

“vogliono proporti un film importante, stanno per arrivare quindi muovi quel bel culo che ti ritrovi e va nella suite” le ordinò Steph e un attimo dopo sentì l’ascensore partire. Camminai indifferente e la salutai come nulla fosse. Lei non sapeva ancora nulla della nostra storia, come del resto Nikki e Kellen, ma loro lo avevano intuito da soli.

“Ehi signorina, dove credi di andare?” mi fermò lei. Le sorrisi.

“in camera?” dissi come fosse la cosa più normale del mondo.

“cosa mi state nascondendo?”

“niente”

“va bene, mi spiegherai domani ora va a prepararti che Rob ti aspetta di sopra” e così dicendo sorrise e mi strizzò l’occhio. L’abbracciai di slancio e poi sentì qualcuno sollevarmi sulla spalla e trascinarmi in camera.

KELLEN” urlai per lo spavento e lui rise buttandomi sul letto.

“scricciolo muoviti che Rob è già di sopra” mi disse ed io sbuffai.

“se non mi avessi trascinato qui dentro starei già andando da lui”

“ma devi cambiarti” mi fece notare Nikki spuntando dal bagno con in mano un abito blu.

“che storia è mai questa?” domandai guardando il vestito e le scarpe che erano vicino all’armadio.

“io e Kellen vi abbiamo fatto una sorpresa quindi niente domande e indossa questo”

“ma…?”

“veloce che Rob ti aspetta su” mi interruppe la mia amica. Non sapevo cosa avessero combinato ma gliene ero profondamente grata. Con lacrime agli occhi indossai il meraviglioso abito e Nikki mi sistemò al meglio i capelli.

“sei un spettacolo” si complimentò Kellen.

“grazie ragazzi io…grazie” abbracciai entrambi e poi mi buttarono fuori dalla stanza ordinando di non pensare a nulla se non a Rob.

Esattamente 20 minuti dopo il mio arrivo in hotel mi trovai davanti alla porta della suite 1024. Ero in ansia ed emozionata. Non avevo la più pallida idea di come dire a Robert che non ero incinta ma ero sicura che una volta trovatami tra le sue braccia le parole sarebbero uscita da sole, così come tutto il resto. Feci due grossi respiri e poi bussai alla porta.

Improvvisamente non vedevo l’ora che si aprisse e urlare:

“NON SONO INCINTA ROBERT!” e lo avrei fatto per davvero se non sarebbe venuto ad aprirmi in smoking e con un sorriso abbagliante sul viso.

“Kristen” sussurrò lui sorpreso di vedermi li.

“c-ciao” fu tutto ciò che riuscì a dire osservandolo per bene.

“sei…sei bellissima”

“anche tu” lui sorrise imbarazzato passandosi una mano tra i capelli e poi mi prese la mano facendomi entrare. Pochi passi e fui costretta a fermarmi nuovamente tant’era lo stupore. Avevo detto di prenotare solo la suite, non di renderla assolutamente perfetta e romantica. Era tutto così…così meraviglioso: i colori, la luce, le candele e…noi. Noi eravamo perfetti perché eravamo insieme.

“niente cena di lavoro eh?” mi chiese ed io mi voltai verso di lui mordendomi il labbro. Negai col capo.

“niente film importante quindi”

“mi dispiace” mormorai.

“a me no. Siamo solo io e te?”

“solo io e te”

“e oggi e il mio compleanno, giusto?” chiese sorridendo e afferrando di nuovo la mia mano. Sorrisi non capendo dove volesse andare a parare.

“se ti chiami Robert Pattinson e sei nato il 13 maggio allora si. Non avrò sbagliato persona vero?” cercavo di essere il più seria possibile stando al gioco. Lui accarezzò il dorso della mano e vi depositò un bacio.

“no, sono io” e mi attirò a se baciandomi le labbra.

“me sono contenta. Allora… buon compleanno” farfugliai sulle sue labbra.

“mmmh” biascicò e poi insieme dischiudemmo le labbra. Fu un bacio dolce, senza passione né desidero, era solo un caldo benvenuto. Un bentornato a casa.

Quando ci fummo staccati mi ricordai che dovevo dirgli una cosa importante, dovevo fargli sapere che ero sua. Solo sua.

“Rob” mormorai prendendo le sue mani tra le mie. Volevo tenerlo un po’ sulle spine.

“dimmi”

“devo dirti una cosa” e così dicendo abbassai lo sguardo cercando di trattenere un sorriso.

“non roviniamo il momento, me lo dirai domani” mi pregò mettendo la mano sotto il mio mento.

“devo dirtela ora” dissi.

“allora dilla. È il risultato delle analisi non è così?”

Annuì e lui mi accarezzò la guancia baciandomi la fronte. Sapevo che le mie parole, la mia espressione gli avevano fatto intendere la cosa sbagliata e sapevo che di li a poco avrebbe cercato di rassicurarmi. Difatti:

“tranquilla andrà tutto bene. Ci sono io con te” e così dicendo mi abbracciò da dietro baciandomi il collo. Sospirai a quel contatto.

“Robert?”

“si?”

“prima avevi ragione. Oggi siamo solo io e te” speravo afferrasse al volo le mie parole, che leggesse tra le righe ma non capì e mi trovai a ridacchiare.

“beh, per essere precisi siamo io, te e questo bambino” e mi accarezzò la pancia. Posai la mia mano sulla sua e scossi la testa.

“no, siamo io e te. Solo io e te” mi voltai verso di lui che mi guardava confuso.

“era negativo” e sorrisi a 32 denti felice di sentire che fosse tutto vero. Reale. Lui non parlava, non sorrideva.

“non sono incinta” chiarì e lui sembrò riscuotersi. Sorrise con me e accarezzò tutta la lunghezza del mio braccio.

“vuoi dire che tu…tu…”

“sono solo tua. Tua e di nessun altro” lo interruppi. Successe tutto così velocemente che mi resi conto di essere tra le sue braccia e volteggiare per la suite solo quando le nostre labbra ci incontrarono.

“solo mia?” chiese fermandosi.

“solo tua ad una condizione però” dissi alzando il dito.

“sarebbe?”

“che tu sia solo mio”

“sempre” promise riprendendo a volteggiare. Ridevo come una pazza e lui con me. Sembrava di esser tornati bambini e forse ci sentivamo davvero così. I bambini non hanno problemi nella vita, sono spensierati, felici e allegri, proprio come noi in quel momento. All’improvviso non so come, ne da dove, partì una canzone. La mia canzone. Smesi di ridere ed in contemporanea ci guardammo negli occhi.

http://www.youtube.com/watch?v=pI3zaQA2VNY&feature=player_embedded

“te la ricordi?” mi chiese.

“come potrei averla dimentica?!” lui mi baciò le labbra, si allontanò per prendere due calici di champagne e poi iniziò a canticchiare la canzone che piano si diffondeva per la stanza.

“If you’re sitting comfortably then let me begin. I want to tell you a tale about the mess that I’m in. And it all starts with a girl. And shes breaking up my whole world”

E mentre la sua voce cantava per me, io mi persi nei ricordi…

 

 

“Rob, dove mi stai portando?” gli chiesi mentre mi trascinava fuori dalla macchina.

“è una sorpresa. Su vieni” mi incitò. Sospirai afferrando la sua mano e lasciandomi portare in un palazzo. Eravamo a Londra per la premiere di Twilight e quel pazzo di Rob mi aveva praticamente sequestrata dall’albergo dove alloggiavamo per farmi questa sorpresa. In effetti avevo proprio bisogno di sorridere un po’ e Robert in un modo o nell’altro ci riusciva sempre. Con Mike non andava per niente bene, litigavamo in continuazione e aveva quella strana gelosia su Robert che mi mandava in bestia. Più volte mi aveva detto di non frequentarlo al di fuori del set, ma per me era una cosa impossibile. C’era una strana forza attrattiva che mi legava a Rob ogni giorno di più e che mi faceva mettere in dubbio il mio amore per Mike. Provavo qualcosa per quel inglese che ora mi teneva la mano, un qualcosa che ancora non riuscivo ad identificare ma che sapevo c’era e la stessa cosa era per lui.

“ecco, siamo arrivati” mi annunciò sorridendo. Mi guardai intorno ancora più perplessa di prima.

“cosa ci facciamo in uno studio di registrazione?” chiesi e in quel momento comparve una ragazza bionda e un ragazzo.

“Kristen, questa è mia sorella Lizzie e lui il suo amico Lee McDougall” ci presentò. Ero quasi sicura che fossi arrossita quando aveva detto che la bionda fosse la sorella.

“p-piacere” dissi allungando la mano ma Lizzie mi attirò a se abbracciandomi.

“come sono felice di conoscerti Kristen. Ho tanto sentito parlare di te e…” stava per aggiungere altro ma il fratello si schiarì la voce e lei lasciò la frase in sospeso.

“direi di far presto. Non vorrei che ci diamo per dispersi” annuì a Robert e poi entrammo in un’altra stanza.

“che ci facciamo qui?” sussurrai aggrappandomi alla sua spalla.

“qualche mese fa ho scritto questa canzone per Lee e vorrei che tu l‘ascoltassi” mi spiegò veloce e poi la musica partì.

“come si intitola?” riuscì a chiedere prima che Lee iniziasse a cantare.

“Falling in love”

Ascoltai la canzone rapita, presa da quell’introduzione:

Se siete seduti comodi lasciatemi iniziare

Voglio raccontarvi una storia, un casino in cui mi sono cacciato

E tutto inizia da una ragazza che sta frantumando il mio mondo

Guardai Robert che mi sorrideva beato e tranquillo ed io scossi la testa iniziando a capire per chi fossero quelle parole.

Ha dei grandissimi occhi verdi, grandi come la luna

E sono capaci di portarti a letto senza lasciare la stanza

Ucciderei per essere il suo uomo,

Ma lei è troppo, anche solo per farci un pensiero..

Era per me. Lui aveva scritto una canzone per me.

“è la tua canzone Kristen. La tua.” mi sussurrò all’orecchio mentre dai miei occhi scendevano dolci lacrime.

“ti amo” gli dissi quando tornai con la mente al presente.

“ti amo anch‘io” e poi le nostre labbra si unirono ancora e poi un’altra volta e un’altra volta ancora. Le bocche si chiudevano birichine, le lingue si rincorrevano divertendosi in una danza che conoscevano bene. Le mani si intrecciarono tra loro e i respiri cominciarono a farsi più pesanti. Quei baci erano del tutto diversi dal quello dolce di prima, in loro c’era passione, amore, voglia di appartenersi. Il bentornato era stato dato, ora toccava riprendere confidenza con quel passato che tante volte avevamo sperato di possedere, di avere di nuovo tra le braccia. Robert mi prese in braccio e mi portò vicino al letto mentre io gli baciavo la mascella che tanto mi era mancata, e il collo, le spalle, le labbra, la fronte, le guance. Tutto di lui mi era mancato. Tutto. Si fermò davanti al letto riprendendo a baciarmi le labbra e mentre le mie mani si perdevano tra i suoi capelli, le sue esplorarono la mia schiena. Tutto di noi riprendeva confidenza con il corpo dell’altro che quasi andava a fuoco tant’era l’intensità del momento. Robert si tolse la giacca ed io gli sfilai la cravatta mentre i nostri occhi non si perdevano di vista un secondo. Un altro bacio e poi via la sua cinta. Lui mi tolse la collana e il bracciale ed io iniziai ad armeggiare con i bottoni della camicia. Non avevamo fretta, avevamo tutto il tempo del mondo. Quando anche la camicia finì per terra accarezzai i suoi pettorali che negli anni si erano fatti più visibili. Scesi ancora, fino a sfiorare la sua pancia. Mi morsi un labbro tentando di sbottonare il bottone dei sui pantaloni ma lui mi afferrò le mani e non me lo permise. Mi fece voltare e ora la mia schiena era schiacciata al suo petto mentre lui mi bacia il collo scostando i capelli. Mi lasciai sfuggire un gemito quando la sua mano arrivò fin sotto il mio seno.

“sei troppo coperta amore” soffiò nel mio orecchio prima di tirare giù la zip del mio vestito che cadde a terra lasciandomi solo in intimo e con le scarpe alte. Questa volta fui io a voltarmi, desideravo poter vedere il suo sguardo accarezzarmi il corpo ed ammirarmi. Il blu dei suoi occhi si era fatto più scuro e mentre una sua mano percorreva tutto il mio corpo io mi avvicinai e lo baciai. Mi strinse a se e mi adagiò dolcemente sul letto con lui sopra di me. Si sorresse con i gomiti per non pesarmi e poi prese a lasciare una scia di baci da dietro l’orecchio fino all’incavo dei seni. Sospirai beandomi di quel contatto e presi ad accarezzargli la schiena mentre, con gli stessi piedi, tolsi le scarpe. Lui fece lo stesso. Quando fui finalmente libera da quelle trappole mortali piegai le gambe permettendo a Robert di adagiarsi meglio tra esse. Ora potevo finalmente arrivare ai suoi pantaloni e così veloce li sfilai aiutata da lui. Ora eravamo solo in intimo e il mio basso ventre iniziava a bruciare desideroso di un contatto più profondo. Con uno scatto di reni ribaltai le posizioni e mi sedetti sulla sua erezione già fortemente visibile. La sentivo premere sotto di me e me ne compiacqui, felice di fargli ancora lo stesso effetto.

“sei bellissima” ansimò lui accarezzandomi le gambe. Mi abbassai per poterlo baciare e iniziai a muovermi sinuosa su di lui che soffocò un gemito sulle mie labbra. Non stavo un attimo ferma e lui stava perdendo sul serio il lume della ragione. Prima che potessi dire o fare altro mi ritrovai di nuovo con la schiena poggiata la materasso e lui su di me.

“sei sempre una piccola peste” mormorò ed io ridacchiai. Lui poggiò le labbra sul collo e riprese a torturarlo mentre una mano giocava col mio seno ancora coperto. Questa volta fui io a sospirare di piacere. Lo sentì sorridere sulla mia spalla e passare una mano dietro la mia schiena per sganciare il reggiseno. La inarcai per facilitargli il movimento e finalmente anche quel pezzo fu gettato a terra insieme agli altri. Robert riprese ad occuparsi di me e quando la sua bocca toccò il mio seno fremetti dal desiderio di averlo. Le mie mano strinsero prontamente i suoi capelli mentre lui scendeva a baciarmi l’ombelico e a lasciare una scia di baci infuocati sul bordo delle mie mutandine. Passò lento una mano nel linguine ed istintivamente inarcai la schiena. Quello era sempre stato un punto sensibile e lui lo sapeva bene. Fece di nuovo lo stesso percorso in senso inverso e me lo ritrovai di nuovo col viso a pochi centimetri dal mio. Il suo respiro mi colpiva il viso e io mi avvicinai per intrappolare di nuovo le sue labbra mentre lui sfiorò con la mano la mia femminilità procurandomi un altro gemito. Alzai il bacino strusciandomi sulla sua erezione. Ero allo stremo e da come tremò al contatto, anche lui lo era.

“R…ob t-ti voglio” biascicai sul suo collo.

“anch‘io” ribatté dolce al mio orecchio. Chiusi gli occhi quando mi morse il lobo e ridacchiò malizioso. Le miei mano camminarono lente sul suo busto fino a posarsi sul bordo dei sui boxer che con un colpo secco buttai giù liberando la sua erezione da quella inutile costrizione. Robert fece lo stesso con i miei slip praticamente inutilizzabili e in un attimo fummo nudi. Le nostre intimità erano a contatto ed entrambi tremammo di piacere. Rob si sistemò meglio tra le mie gambe e tornò a baciarmi. Ci sorridemmo e poi lui entrò in me nel modo più lento e dolce che esista. In un modo che solo lui era in grado di fare. Gemetti sentendolo di nuovo in me. Ora eravamo di nuovo un colpo solo, una sola anima con due cuori a darle la vita. Allacciai le gambe ai suoi fianchi e iniziammo a muoverci insieme. Prima piano, poi più veloce fin quando le spinte non diventarono frenetiche e il piacere iniziò a sconvolgerci i sensi. Ribaltai la posizione senza farlo uscire da me e diedi io il ritmo agevolata da lui che mi teneva per i fianchi. Ero allo stremo, tra poco saremmo esplosi entrambi così in un secondo mi ritrovai di nuovo sotto di lui. Era sempre stato così tra noi: una lotta passionale e dolce. I battiti del cuore accelerarono, il vuoto allo stomaco si fece sempre più grande e poi raggiungemmo l’apice insieme urlando i nostri nomi. Sfinito si accasciò su di me ed io gli baciai i capelli stringendomi a lui.

“Kristen?” mi chiamò con un filo di voce cercando di regolare il respiro.

“mmmh?”

“sposami” disse in un sussurro.

“certo” accettai sorridendo mentre il cuore che stava calmandosi riprese a battere forte.

“dico davvero”

“anch‘io” risposi e lui sorrise baciandomi le labbra.

“ti amo Kristen Stewart” confessò e poi insieme ci abbandonammo alle braccia di Morfeo ancora stretti l’uno nell’altro.

 

 

______________________________________________

Spero di non essere stata volgare ragazze perché il mio intento era quello di trasmettere tanto, tanto amore.

Ecco le immagini della suite e del vestito/scarpe di Bella.

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Spoiler!

Pov.Kristen

Sembrava che amarci era facile come respirare o forse addirittura di più. Si, trovavo molta più fatica a respirare che amare Robert anche se qualcosa in comune ce l’avevano. Se non si respira, il nostro corpo non riceve mai ossigeno e noi abbiamo bisogno di quello per vivere. Ossigeno! Ecco Robert era il mio ossigeno e se lo avessi perso di nuovo sarebbe arrivata la mia fine.

“Buongiorno amore, finalmente sei sveglia eh?” mi prese in giro venendo a stamparmi un bacio sulle labbra. Guardai l’orologio: erano le 10, non era poi così tardi.“Io mi sveglio convinta di trovarti al mio fianco e tu non ci sei. Dove sei andato?” chiesi notando che avevo solo un paio di pantaloni da tuta. Non poteva andare in giro a torso nudo, già non passava inosservato con la felpa, figuriamoci in quel modo. Lui sorrise accomodandosi vicino a me e offrendomi un cornetto alla nutella. Sarei diventata obesa se continuava a farmi mangiare in quel modo!

“Scusa amore, ero da Steph che voleva parlarmi” alzai un sopracciglio squadrandolo da capo a piedi.

“e tu vai dalla tua manager con solo questo addosso?” dissi toccando l’elastico del pantaloni. Scrollò le spalle indifferente.

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Capitolo 32
*** 32- Facile come respirare ***


Buon pomeriggio a tutte fanciulle. Questo è l’ultimo aggiornamento che vi faccio da casa, dopo di che ci sentiamo mentre sono in vacanza =D. Allora prima di passare al capitolo chiariamo appunto questo:

Visto che non so li la connessione quanto sia affidabile posterò solo il lunedì tuttavia, se ho un po’ di tempo vi farò qualche sorpresa postando anche di giovedì, quindi controllate ugualmente =D bene detto questo vi informo che i capitoli totali solo 38, quindi mancano esattamente 6 capitoli alla fine. Ho visto, con grande piacere, che il capitolo precedente vi è piaciuto e soprattutto che non lo abbiate ritenuto volgare. Finalmente i Robsten sono insieme, ma adesso tocca liberarsi di Britney. Cosa succederà? Tranquille perché il peggio è passato quindi, come ho già detto, manca una piccola collina da oltrepassare prima della completa pianura alias un piccolo problemino-ino. Vi lascio al capitolo e noi ci vediamo di sotto per lo spoiler.

p.s. vorrei scusarmi pubblicamente con cimellita per non aver risposto alla sua recensione la scorsa volta. Scusami tanto tesoro ma l’avrò saltata senza accorgermene =)

***Risposte recensioni:

bo19: tu sai che ti sei rovinata la sorpresa vero? XD no dai per me non ci sono problemi se hai già letto i 4 capitoli che susseguono e sono contenta che ti piacciano. Grazie mille. Baci.

aLiCe__CuLlEn: ciaooooo grazie mille per i complimenti. Vero che i Robsten sono perfetti? Proprio poco fa ho saputo che Kristen non sarà a Teen Choice Award e mi dispiace tanto, avrei voluto vedere tante foto robstenose *-* passando alla storia: Nate non è poi questo gran problema anzì, l’unica che potrebbe causare qualche grattacapo è Britney…vedremo =D

prudence_78: certo che puoi gridarlo, anzi lo grido con te va: CE L’ABBIAMO FATTA YEAHHHH! XD mmmh colpi di scena grossi grossi dici? No, il peggio è sicuramente passato ora non resta che vedere cosa succederà con Britney =D

Struppi: grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeee =) oh beh Robert ha festeggiato davvero alla grande direi eheh *-*

tom angel: grazie milleeeeeeeeeeeeeeee sono contenta di non essere stata volgare e soprattutto di aver reso tutto romantico e passionale quanto basta =) questo era il capitolo che più mi metteva agitazione visto che non avevo mai scritto cose del genere prima d’ora.

aleinad93: ahahah si Stop è un mito assoluto, questa ff è popolata di pazzi direi XD essiiiiiii finalmente i due piccioncini si sposano *-* grazie infinite!

patrizia 61: grazie milleeeeeee…. Nikki e Kellen hanno davvero organizzato tutto alla perfezione e finalmente Robert ha potuto amare Kristen in tutto e per tutto e festeggiare alla grande il suo 28esimo compleanno. Baci.

dendinacullen: grazie milleeeeeeeeeeee… beh si possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo momentaneo. La ff non è ancora conclusa e ANCORA nessuno si è fatto male XD… baciiiiiiiiiiiiiii

bellsblack: benvenuta in questo sito allora e soprattutto grazie mille =) sono contenta che la mia storia ti piaccia e che riesca ad esprimermi nei migliori dei modi. Baci!

ladyvampairemasen: grazie infiniteeeeee =D mi fate sempre tanti complimenti che ogni volta che vi leggo sorrido per tutto il giorno *-* vi adoro! La vostra autrice farà uscire Britney di scena tra due o 3 capitoli state tranquille.Alla fine mancano esattamente 6 capitoli. Vi ho fatto sudare eh per leggere questo capitolo? Mi scuso tanto ma io adoro complicare le cose e non solo nelle storie ma anche nella mia vita XD a lunedì!

LonleyTes: ciaoooooo e grazie mille =D la lotta continua piace anche me come idea anche perché da quello che ho potuto capire di Kristen non è una ragazza che si fa mettere i piedi in testa e quindi ho pensato: “mmmh secondo me neanche a letto si fa sottomettere” XD ancora grazie baciiiiii.

Recensite!

32-Capitolo

Pov. Kristen

Quando un raggio di sole mi colpì in pieno viso strizzai gli occhi e mi girai dalla parte opposta alla finestra. Stavo facendo un bel sogno, non avevo nessuna intenzione di svegliarmi. Allungai la mano sul letto alla ricerca di Robert ma non trovai altro che un cuscino, dov’era? Controvoglia decisi di svegliarmi e una volta stiracchiata per bene, percorsi con lo sguardo tutta la camera alla sua ricerca.

“Rob?” biascicai con la voce ancora impastata di sonno. Forse era in bagno.

“Amore?” ritentai con un tono di voce più alto ma non sentì nessuna risposta. Chissà dov’era andato il mio bel fidanzato! Sorrisi a quel pensiero e felice di poterlo chiamare di nuovo lo ripetei ad alta voce:

“il mio fidanzato”

Si, era decisamente bellissimo! Erano passati 10 giorni dal suo compleanno ed io non finivo mai di stupirmi davanti alla semplicità con cui avevano ripreso a vivere il nostro rapporto. Niente era stato forzato o calcolato, era venuto tutto da se: ogni gesto, parola, sorriso, tutto era spontaneo e naturale. Sembrava che amarci era facile come respirare o forse addirittura di più. Si, trovavo molta più fatica a respirare che amare Robert anche se qualcosa in comune ce l’avevano. Se non si respira, il nostro corpo non riceve mai ossigeno e noi abbiamo bisogno di quello per vivere. Ossigeno! Ecco Robert era il mio ossigeno e se lo avessi perso di nuovo sarebbe arrivata la mia fine. In poco più di una settimana erano cambiate davvero tante cose: prima di tutto mi ero trasferita nella sua stanza cedendo il mio letto a Kellen così che potesse spettegolare per bene con Nikki, poi avevo chiuso con Nate e avevamo avvisato Stephanie del nostro rapporto. Avevo chiarito con Nate non più di 3 giorni fa e dovevo ammettere che era stato piuttosto comprensivo.

“Kristen davvero non c‘è bisogno che ti scusi di niente. Sapevo che avresti scelto lui, stavo solo aspettando una tua chiamata” mi aveva detto stringendomi in un caloroso abbraccio. Era felice per me perché almeno io avevo ritrovato il vero amore. Nate era davvero un bravo ragazzo e per quanto Robert lo potesse detestare anche lui non ha potuto dir niente davanti a quelle parole.

“Oh!” aveva semplicemente esclamato quando gli avevo spiegato tutto. Oltre Nate, Nikki Kellen e Stephanie nessun altro sapeva della nostra relazione. Volevamo dirlo a Cath ma avevamo deciso di farglielo scoprire da sola. Sapevamo che sospettava qualcosa perciò eravamo convinti che nel giro di poco tempo avrebbe capito tutto.

Dopo essermi lavata i denti mi ributtai sul letto decisa ad aspettare Robert. L’attesa non fu tanto lunga visto che dopo 10 minuti sentì la porta aprirsi. Mi accomodai al centro del letto con le gambe incrociate a tipo indiani e lo sguardo da cerbiatta offesa.

“Buongiorno amore, finalmente sei sveglia eh?” mi prese in giro venendo a stamparmi un bacio sulle labbra. Guardai l’orologio: erano le 10, non era poi così tardi.

“Io mi sveglio convinta di trovarti al mio fianco e tu non ci sei. Dove sei andato?” chiesi notando che avevo solo un paio di pantaloni da tuta. Non poteva andare in giro a torso nudo, già non passava inosservato con la felpa, figuriamoci in quel modo. Lui sorrise accomodandosi vicino a me e offrendomi un cornetto alla nutella. Sarei diventata obesa se continuava a farmi mangiare in quel modo!

“Scusa amore, ero da Steph che voleva parlarmi” alzai un sopracciglio squadrandolo da capo a piedi.

“e tu vai dalla tua manager con solo questo addosso?” dissi toccando l’elastico del pantaloni. Scrollò le spalle indifferente.

“se è per questo mi ha visto anche in boxer. Non sarai gelosa di lei vero?” ridacchiò. Certo che non ero gelosa di Stephanie!

“ovvio che no però solo io posso vederti in boxer, intesi?”

“intesi amore” e così dicendomi mi attirò a se baciandomi. Perché ogni volta che toccavo quelle labbra mi sentivo percossa da mille scosse? Per non parlare poi della leggerezza che provavo. Mi sentivo in paradiso!

“Mh amore?” disse staccandosi da me. Misi una mano tra i suoi capelli e lo riavvicinai.

“sshh” bisbigliai sulle sue labbra mentre con un’abile mossa mi misi a cavalcioni su di lui.

“devo mostrarti una cosa” continuò imperterrito.

“dopo” dissi talmente piano che feci fatica a sentirmi. Lui non parlò più e riprese a baciarmi mentre le sue mani percorrevano il profilo delle mie gambe nude. Io mi occupai della sua bella schiena e poi del collo. Adoravo lasciargli tanti baci fino alla spalla. La sua erezione cominciò a gonfiarsi ed io da brava streghetta qual ero cominciai a strisciarmi sopra. Lui sospirò afferrando tra i denti il mio labbro inferiore: lo mordicchiò, succhiò per poi baciarlo dolcemente. Inarcai la schiena quando sfiorò il mio seno scoperto. Un momento e il reggiseno? Presa dalle sensazioni che mi trasmetteva non mi accorsi neanche che lo aveva sfilato. Sorrise sulla mia pelle quando si accorse della mia confusione. Lo guardai per un secondo per poi riappropriai delle sue labbra e così mentre le nostre lingue danzavano insieme le mie mani faticavano a togliergli quei pantaloni.

“impazienti?” biascicò lui al mio orecchio. Feci scontrare nuovamente i nostri sguardi eccitati: verde e blu fusi l’uni negli altri e poi sorrisi maliziosa.

“non ti servono” mormorai e in un attimo mi ritrovai stesa sotto di lui. Eh no, volevo essere io a condurre in gioco! Con uno scatto rotolai sul letto e mi trovai di nuovo in braccio a lui. Robert si portò seduto e fece scontrare le nostre fronti.

“che pensi di fare?” chiese con quella voce rauca dannatamente sexy.

“comando io” fu tutto ciò che risposi e l’attimo dopo ci trovammo completamente nudi. Io ero sempre a cavalcioni su di lui con le gambe piegate ai suoi lati mentre lui era perfettamente seduto e mi stringeva al suo petto. Lo feci entrare in me lentamente, giusto per prolungare il piacere e l’agonia e poi iniziammo a muoverci in sincrono.

Era sempre straordinario fare l’amore con lui. I nostri corpi sembravano combaciare perfettamente quasi fossero due tessere di puzzle. Quando i gemiti aumentarono e raggiungemmo l’apice lui soffocò il mio urlo con un bacio e poi ci sdraiammo insieme.

“tu sai che non si aggredisce così un povero ragazzo come me?” chiese con una finta espressione sconvolta. Eravamo ancora stesi nel letto ed era passata poco più di mezz’ora dove non avevamo detto una parola. In nostro era un silenzio piacevole.

“oh beh, non mi è sembrato che ti dispiacesse. Potevi sempre rifiutarmi sai?”

“ma io non rifiuto mai nessuna donna, rischierei di offenderla” lo guardai allibita e gli pizzicai un braccio.

“ahi!” si lamentò.

“quindi mi stai dicendo che mi tradisci per non offendere le altre eh? Male, molto male amore” e così dicendo si beccò uno scappellotto e poi un altro ancora. Mi afferrò le mani ridendo e veloce si avventò su di me bloccandomi le mani sulla mia testa.

“mi stai facendo male amore” disse ed io alzai gli occhi al cielo.

“se volevo farti del bene ti davo un bacio” dissi trattenendo a stento le risate.

“ah è così quindi?” annuì con capo e lui scosse la testa.

“l‘hai voluto tu” e non mi diede neanche il tempo di ribattere che iniziò a torturarmi con le mani mentre io mi contorcevo sul letto dalle risate. Odiavo il solletico, era sempre stato il mio punto debole, specie se mi si toccava la pancia.

“ti arrendi amore?” io non risposi e lui continuò.

“R-R-rob” tentai di farlo smettere.

“o-k…okok mi arrendo” ammisi e lui mi liberò. Sospirai sollevata e improvvisamente tornai a sentire caldo.

“ti odio” dissi cercando di riprendere fiato.

“ti amo anch‘io amore. Ora corri a fare una doccia che poi ti mostro una cosa”

“ok capo” dissi alzandomi dal letto e dirigendomi in bagno.

“Ah Kristen?” mi richiamò.

“mmh?”

“sei bellissima” sorrisi e mi chiusi la porta alle spalle scuotendo la testa. Era lui quello bellissimo non io.

Mi feci una lunga e rilassante doccia fredda mentre con la mente ripercorrevo quei fantastici giorni. Faceva troppo caldo per stare sempre chiusi in albergo e al set ci stavamo davvero poco visto che le scene da girare erano piccole e poche, perciò io e Robert giravamo spesso per la città: a piedi o in macchina che sia. Certo non ci tenevamo per mano e non ci scambiavamo effusioni ma i paparazzi stavano già captando qualcosa e quei punti interrogati su ogni titolo di giornale che ci riguardasse stavano pian piano scomparendo. Ci stavano tutti col fiato sul collo, ma io non mi sentivo più elettrica e spaventata come un tempo. Forse avendo provato sulla mia pelle cosa significasse stare lontana da Rob mi aveva aiutato ad avere più autocontrollo e soprattutto meno paura di affrontare una banda di persone munite di macchina fotografica. Ero cresciuta e avevo imparato che essere una celebrità voleva dire anche quello. Ridevo sempre di me stessa quando gli altri mi definivano una celebrità. Sapevo che lo ero però mi veniva da ridere comunque. Insomma io non avrei mai voluto avere tanta popolarità, per me l’importante era recitare e fare bene il mio lavoro, il successo? Beh non era poi così vitale. Ricordo che una volta, durante un’ intervista, rivelai di non voler la celebrità che aveva Angelina Jolie, perché non si poteva mai muovere. Quando glielo raccontai a Robert mi sentì una stupida perché solo dopo compresi che in un certo senso ero già celebre come lei…o quasi.

Uscita dalla doccia mi avvolsi in un asciugamano e andai in camera per recuperare qualche vestito.

“ti sembra il modo di venire in camera?” mi stuzzicò Robert.

“tu sei un bravo ragazzo. Lo hai detto proprio poco fa” ribattei sorniona e poi tornai in bagno a cambiarmi. Ci divertivamo tanto a prenderci in giro, per noi era essenziale anche perché Robert doveva sparare almeno una caz *zata all’ora altrimenti non era lui e poi il nostro stuzzicarci rendeva il rapporto più vivo, leggero e allegro.

“allora cosa devi mostrarmi?” gli chiesi quando fui finalmente pronta. Lui si alzò, prese un giornale e si accomodò di nuovo sul letto con me.

“pagina 32,leggi l‘articolo”

E quand’è vero amore neanche il tempo riesce a spegnere la fiamma

Sono giorni ormai che non si fa che parlare di loro: Kristen Stewart e Robert Pattinson e non solo per il film che stanno girando nella bella capitale francese. Per chi non ricordasse la loro storia eccone un piccolo riassunto:

I giovani si conoscono sul set di Twilight, prima film della saga di Stephenie Meyer destinata ad avere grande successo, e l’attrazione sessuale e l’alchimia e subito palpabile tra i due protagonisti. A quel tempo i due attori non sapevano gestire bene la fama e soprattutto non sapevano come comportarsi davanti a decine di paparazzi pronti a ricavare, da ogni piccolo scatto, succulenti gossip. Quello che saltò subito all’occhio fu il forte rapporto tra i due e loro stessi non negavano di trovarsi bene insieme, giustificando però i loro atteggiamenti come qualcosa di amichevole. Una gran bella amicizia si ostinavano a dire a tutti ma purtroppo per loro nessuno ci credeva davvero. In poco tempo ecco scoppiare il fenomeno Robsten, ma ci sono voluti 3 lunghi anni fatti di foto rubate, ipotesi sbagliate e veritiere, per avere la conferma che la coppia c’era e il sentimento che li legava non era amicizia ma tutt’altro. Rivelarono il loro amore alla prima di Eclipse ma tutto lo scalpore che si era creato attorno a loro non affievolì come si aspettavano e questo portò alla rottura della bella coppia. Nessun problema sentimentale tra i due ma la troppa pressione mediatica aveva messo un punto a tutto o almeno così sembrava. Tante, forse troppe coppie di Hollywood si sono lasciate e finite del dimenticatoio, ma per i Robsten no. Quando dopo 3 anni si sono ritrovati a girare questo nuovo film: “Ghost love” i paparazzi hanno cominciato a porsi domande ed ora sembra essere arrivata l’ora delle risposte. È da tempo che non si vede in giro la fidanzata di Pattinson, la brunetta Britney, così come non si vede il ragazzo misterioso che abbiamo più volte fotografato con Kristen. Che si sia forse riaccesa la scintilla tra i due? A parer mio non si è mai spenta ma negli ultimi giorni non si fa altro che vederli in giro e seppur non ci siamo state effusioni in pubblico sono tutti sicuri che la coppia Robsten sia ritornata, d’altro canto il vero amore non scompare neanche col passare del tempo.

Lessi tutto d’un fiato e anziché farmi prendere dalla rabbia come in passato, sorrisi. Si, sorridevo perché volevo affrontare la situazione in modo diverso, non volevo rivivere lo stesso incubo di un tempo.

“tutto bene?” mi chiese Robert quando chiusi il giornale e mi feci pensierosa. Aveva paura di una mia reazione, lo sapevo bene. Lo guardai sorridendo.

“voglio dirglielo” dissi e lui mi guardò perplesso.

“dire cosa? E a chi?”

“di noi, voglio dirlo a tutti Robert. Voglio che il mondo sappia che sono di nuovo tua e che questa volta non vado da nessuna parte. So cosa significa vivere senza di te e non sarò così stupida da ripetere lo stesso errore due volte. Starò qui fin quando non sarai tu a cacciarmi” dichiarai facendomi posto tra le sue braccia.

“non ti caccerò mai”

“è quel che spero”

Lui mi baciò la fronte e poi fece scontrare le nostre labbra.

“Ti amo”

“anch‘io Rob”

Sorrise e si passò una mano tra i capelli.

“sicura di volerlo rivelare a tutti? Insomma sei pronta per…per il caos?”

“oh certo, non sono mai stata più pronta e sicura. Io voglio amarti Robert, voglio poter tenere la tua mano e baciare le tue labbra davanti a tutti. Poco importa dei paparazzi, qualcuno dovrà pur scattare le foto del nostro matrimonio no?” la buttai sul ridere e lui sghignazzò.

“oh beh c‘è sempre tuo fratello. Ha ancora la passione per la fotografia no?” annuì.

“ti sposerò presto Kristen, il tempo di comprare un anello e organizzare tutto”

“io non scappo” promisi.

“bene, allora domani parlerò con Stephanie per vedere se possiamo rilasciare un‘intervista prima però devo fare un‘altra cosa” disse e i suoi occhi si intristirono. Sospirai capendo già di cosa stesse parlando.

“quando vuoi dirglielo?” chiesi.

“domani mattina appena mi alzo la chiamo e le dico tutto. Ha finito gli esami ed è anche andata al matrimonio” si fermò un attimo e sorrise amaramente “sono sicuro che lei sa già tutto, insomma aspetta solo una mia chiamata per avere la conferma, ma quand‘è salita sull‘ aereo per Londra, sapeva già che avrei scelto te” lo guardai per mezzo secondo e poi lo abbracciai forte. Sapevo cosa stava provando in quel momento, sapevo quanto fosse difficile dire alla persona con la quale hai passato parte della tua vita e hai amato per davvero: “è tutto finito”

Ricordo che quando ruppi con Mike mi sentì davvero male. Certo per noi era diverso, non facevamo altro che litigare e non ci vedevamo quasi mai in quell’ultimo periodo però ricordo benissimo il vuoto allo stomaco quando gli dissi di non amarlo più.

Ero in ansia, non facevo che torturarmi le mano e i capelli. Erano due ore che Mike era uscito di casa e ancora non si era fatto vivo. Avevamo litigato ancora, questa volta per delle foto che ci erano state scattate a me e Robert nel servizio fotografico di Vanity Fair. Avevamo litigato pesante ed io non ne potevo più. Sapevo che quando sarebbero uscite quelle foto sarebbe successo il finimondo, quel che non credevo possibile era la mia reazione. Mike mi aveva rinfacciato che passavo più tempo con Rob che con lui e che vedendo quelle foto sembravo tanto essere innamorata di lui. Aveva urlato che appena lo avrebbe visto gli avrebbe spaccato la faccia e che non dovevo più permettermi di incontrarlo. Ero scoppiata per davvero e non perché stava dubitando di me per l’ennesima volta, ma perché voleva che stessi lontana da Robert. In quel momento ero seduta sul letto e fissavo le foto che ci avevano scattato: erano davvero belle e trasmettevano emozioni forti. Mi mancava davvero tanto Robert, erano settimana che non lo vedevo e mi sentivo vuota. Certo lo avevo sentito ogni tanto a telefono ma mi mancava la sua vicinanza e la nostra bolla speciale, quella solo nostra, dove nessuno poteva ficcare il naso. Improvvisamente ebbi la consapevolezza di provare qualcosa per Robert e lo strano dolore al petto e l’aumento dei battiti cardiaci quando lo vedevo o sentivo me ne davano la conferma. Io non amavo più Mike, non lo amavo già da tempo, probabilmente il mio amore per lui era svanito appena avevo incrociato lo sguardo di Robert.

Dovevo dirglielo, rivelargli che per me Rob era diventato indispensabile e che per lui non provavo più nulla se non un forte affetto. Dovevo solo trovare il coraggio e la forza di mollarlo. Era difficile, tremendamente difficile e senza accorgermene mi ritrovai a piangere. Ero cresciuta con Mike, ma sapevo che non era il vero amore.

“so come ti senti. È difficile” lo consolai.

“no, non è difficile. Io so di amare te incondizionatamente e sono sicuro che le parole usciranno da sole, ho solo paura di farle del male. Ha fatto parte della mia vita per due anni” mi spiegò.

“prenditi tutto il tempo che vuoi” sussurrai al suo orecchio.

“no, domani la chiamo e le dico tutto. È meglio per tutti”

“come vuoi tu amore mio” dissi accoccolandomi sul suo petto.

“Kristen?”

“mmmh?”

“non ti addormentare che tra mezz‘ora dobbiamo essere sul set” mi avvertì. Annuì e controvoglia mi tirai su. Il suo petto era troppo comodo e mi veniva naturale appisolarmi.

“iniziamo ad andare allora” e così dicendo gli porsi una mano per aiutarlo ad alzarsi. Lui l’accettò di buon grado ma anziché tirarsi su mi strattonò stringendomi nuovamente a se e baciandomi dolcemente.

Due ore dopo:

Ero stremata, avevamo girato una piccola scena la bellezza di 10 volte e tutto per colpa di Robert. Santo cielo proprio non riuscivamo a litigare “seriamente” e come se ciò non bastasse lui non la smetteva di fare facce idiota. Era stata un’ora molto impegnativa ma ci eravamo divertiti tutti, anche la troupe e il regista. Cath poi non faceva altro che urlare stop e ridere a crepapelle cercando di dire a Robert di smetterla con quelle facce cretine.

“sei stato davvero impossibile sai? Hai deconcentrato tutti” lo rimproverai una volta arrivati nel mio camerino. Mi sedetti sul tavolo e lui mi raggiunse posizionandosi tra le mie gambe.

“io? Ma non ho fatto nulla” disse cercando di apparire innocente. Con quei due occhioni blu che si ritrovava veniva pure facile credere a tanta ingenuità perciò risi di nuovo.

“ti faccio ridere eh?” disse sarcastico avvicinandosi alle mie labbra.

“giusto un pò” mormorai prima di baciarlo. Fu il bacio più divertente della mai vita. Come fa un bacio ad essere divertente? Beh Robert sapeva come fare visto che ogni volta ch tentavo di accarezzare la sua lingua lui sgusciava via e serrava le labbra. A furia di giocare con lui mi ritrovai a ridere e baciarlo dovunque mi capitasse. Improvvisamente, proprio quando eravamo tornati seri e ci stavamo baciando per davvero, qualcuno aprì la porta di scatto e senza bussare.

“OH MIO DIOOOOOO!” urlò Cath facendo cadere mille fogli. Ci staccammo immediatamente e di fronte a lei che ballava per il camerino non potemmo far altro che ridere.

“lo sapevo, io sapevo che mi nascondevate qualcosa. Ah i Robsten…sono felice di aver fatta da cupido” ballava e urlava cose senza senso e poi si buttò letteralmente su di noi.

“sono contenta sapete?” disse dopo essersi calmata e accomodata su una sedia.

“ma davvero? E noi che non ce n‘eravamo accorti” la prese in giro Robert ed io gli diedi uno scappellotto.

“come mai qui?” chiesi io.

“ero venuta per chiederti se avevi visto Robert e beh l‘ho trovato qui” e alzò gli occhi al cielo.

“cosa volevi da me?” disse lui inclinando il capo.

“dirti che sei un vero idiota che mi hai fatto ridere per un‘ora intera” rispose lei ed io le diedi ragione.

“finito di dirmi che sono idiota?” domandò sporgendo il labbro inferiore.

“no se fai quella faccia amore” dissi io e Cath fece un gridolino. Forse era dovuto al fatto che avevo chiamato Robert amore, anzi togliamo il forse. Lui mi guardò serio e poi mi attirò a se abbracciandomi.

“Ah che belli!” esclamò Cath e in quel momento sentimmo un cellulare squillare.

“è il mio scusate” sbuffò Robert staccandosi malvolentieri da me.

“chi è?” chiesi vedendo il suo viso perplesso.

“numero sconosciuto”

“beh rispondi” lo spronò Cath e lui premette il pulsante verde.

“Pronto?” rispose e poi la sua espressione mutò.

 

____________________________________________________

Chi sarà al telefono? Avete idee? Mmmh nel frattempo beccatevi l’anteprima del prossimo capitolo.

Non ci vediamo lunedì =D

 

Spoiler!

Pov. Robert

“Pronto?” stavo per riagganciare quando sentì un singhiozzo. La mia espressione mutò all’istante e mi voltai verso Kris e Cath che mi guardavano perplesse.

“R-r…ob” parlò finalmente una voce. La sua voce. Mi immobilizzai sul posto.

“s-scusami i-i-o non so perché ho c-c-chia-amato te. Ma…ma s-so-ono nel pallone” scossi la testa infastidito dalle sue parole e preoccupato per quelle lacrime.

“ehi calma hai fatto benissimo. Cos‘è successo? Perché piangi?” a quelle parole Cath uscì dalla stanza mimando un “ci vediamo dopo” mentre Kristen mi venne vicino poggiando una mano sulla spalla. Gliela presi stringendola alla mia.

Pov.Kristen

nostro, perché sapeva che Rob sarebbe stato più felice e sereno. Si, dovevo un gran favore a quella ragazza.

“Ehi mi imbarco tra 10 minuti” mi annunciò Robert appena arrivato dal check-in seguito a ruota da Steph. Erano circa le 8 del mattino, Parigi-Londra non mi sembrava poi così lontano e nel giro di qualche ora Robert sarebbe atterrato. Lui e Kellen avevano fatto davvero di tutto per trovare un posto in qualsiasi classe di viaggiatori alla fine ci erano riusciti. Erano stati ore a telefono.

“Kris?” mi chiamò Robert vedendo che non rispondevo. Mi passai una mano sul viso visto che a causa del berretto non potevo torturarmi i capelli. Eravamo stati ben attenti a non farci vedere da nessuno, l’ultima cosa che serviva in quel momento era un orda di paparazzi pronti a rincorrerci dovunque.

“scusa stavo pensando” mi giustificai e lui mi sorrise attirandomi a se.

“su, fatti abbracciare mentre non vado” disse tra i miei capelli ed io fui ben lieta di accoccolami a lui

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Capitolo 33
*** 33- Partenza improvvisa ***


Ciao a tutte ragazze, non mi dileguo perché la connessione qui fa davvero schifo ed è già un miracolo se riesco a postare. Perciò GRAZIE MILLE a tutte per i commenti ai quali risponderò appena tornata a casa e buona lettura =D

Recensite!

33-Capitolo

Pov. Robert

“Pronto?” risposi un po’ infastidito. Stavo così bene vicino a Kristen. Dall’altro capo del telefono non si sentì niente perciò ci riprovai prima di riattaccare. Odiavo la gente che si divertiva a fare stupidi scherzi telefonici.

“Pronto?” stavo per riagganciare quando sentì un singhiozzo. La mia espressione mutò all’istante e mi voltai verso Kris e Cath che mi guardavano perplesse.

“R-r…ob” parlò finalmente una voce. La sua voce. Mi immobilizzai sul posto.

“Britney…c-cosa c‘è?” biascicai e lei singhiozzò ancora.

“s-scusami i-i-o non so perché ho c-c-chia-amato te. Ma…ma s-so-ono nel pallone” scossi la testa infastidito dalle sue parole e preoccupato per quelle lacrime.

“ehi calma hai fatto benissimo. Cos‘è successo? Perché piangi?” a quelle parole Cath uscì dalla stanza mimando un “ci vediamo dopo” mentre Kristen mi venne vicino poggiando una mano sulla spalla. Gliela presi stringendola alla mia.

“Britney ti prego di qualcosa, mi stai facendo preoccupare”

“mia m-m-adre” disse soltanto.

“cos‘è successo a Mary?” domandai allarmato. Adoravo quella donna,era sempre stata dolce e affettuosa con me e soprattutto era una gran buffona proprio come il sottoscritto.

“lei è…è…oddio Rob ho tanta paura, non voglio perdere anche lei” quasi urlò dicendolo e sentirla così, pensando a lei sola e in lacrime, mi si strinse il cuore. Le volevo bene per la miseria, c’ero stato due anni insieme, era stata la donna che più avevo amato dopo Kristen. Avrei voluto chiamare la sua migliore amica ma era in viaggio di nozze e non potevo metterla in agitazione non sapevo cosa stesse succedendo davvero.

“Britney non perderai nessuno tu però dimmi cosa è successo. Dimmelo ti prego” la supplicai e lei respirò a fondo, forse per bloccare i singhiozzi. Aveva sempre avuto paura di perdere la madre o anche di starle lontana più del dovuto, questo perché era cresciuta senza suo padre, morto d’infarto quando lei aveva solo 7 anni.

“sai com‘è mia madre, non riesce a stare un minuto ferma. Io ero in camera a t-telefo-ono con Jennifer e ho sentito un rumore. S-sono corsa in cucina e l‘ho trovata a terra p-priva di sensi. È caduta da una sedia mentre tentava di prendere non so cosa. Non mi ha chiamato, perché non l‘ha fatto? S-sono an-n-data nel pallone e ho chiamato l‘ambulanza. Ora la stanno operando perché ha preso una bella botta alla testa e s-si è stava creando un ematoma e…e ho tanta paura Rob. Sono sola non sapevo chi chiamare e la m-m-mia migliore amica è in India per il viaggio di nozze, Tom è…è a New York lo sai e…”

“...e io sono quello più vicino a te. Hai fatto benissimo Britney non piangere calmati. Io prenderò il primo aereo per Londra. Sta tranquilla” terminai io la frase e con la coda dell’occhi vidi Kristen affacciata alla finestra del suo camerino intenta a guardare il nulla. Non volevo lasciarla qui da sola.

“no. No Rob non devi tu…tu hai Kristen e…e io so che hai scelto lei. So che hai fatto la scelta giusta tu…tu non mi hai più chiamata. Non devi prendere l‘aereo io…io me la caverò. S-scusa se ti ho chiamato”

“smettila di scusarti Britney, io prenderò il primo aereo e massimo domani sarò li da te. Ora va io intanto mi organizzo. Ti chiamo appena arrivo” e così dicendo riagganciai senza darle il tempo di replicare. Sospirai avvicinandomi a Kristen. Non doveva prenderla male. Non doveva farlo!

“ehi” mormorai abbracciandola da dietro. Lei poggiò la schiena al mio petto e sospirò. Non sembrava arrabbiata.

“tutto bene?” mi chiese. Annuì.

“Mary è una persona in gamba sai? Britney ha perso il papà da bambina e ha paura che se ne vada anche la mamma” le spiegai.

“devi andare” affermò. Annuì ancora chiudendo gli occhi.

“scusa” bisbigliai al suo orecchio.

“no niente scusa. Tu…tu devi andare, lei è stata importante e le vuoi ancora un gran bene. Va senza scusarti o chiedere il permesso” disse voltandosi verso di me e baciandomi le labbra. Presi il suo viso tra le mani e feci toccare le nostre fronti.

“vieni con me” proposi e lei scosse la testa.

“vieni con me Kristen, non voglio lasciarti qui da sola” tentai di convincerla.

“no Rob devi andare da solo. Non è giusto che venga anch‘io. Per lei è già abbastanza difficile questa situazione e vederci insieme non la farà star bene. Io qui ho Kellen e Nikki. Va e torna presto così giriamo le ultime tre scene e siamo liberi” le sorrisi stringendola a me. Per quando desiderassi averla al mio fianco dovevo ammettere che aveva ragione: non potevo presentarmi in ospedale con Kristen al mio fianco. La baciai dolcemente ringraziandola in silenzio di aver capito la situazione.

“ti amo lo sai? Ti amo follemente” le dichiarai e sorrise.

“ti amo anch‘io. C‘è da ammattire per quanto ti amo”

Restammo a coccolarci ancora per un po’, tempo indefinito per quanto mi riguarda ma sempre estremamente poco, poi decidemmo di andare a parlare con il regista e di spiegargli la situazione.

“Gore, hai un attimo?” gli chiesi una volta bussato al suo camerino. C’era anche Cath, bene.

“si dimmi Rob…Oh Kristen ci sei anche tu! Su entrate”

Sorridemmo accomodandoci dentro e Cath ci lanciò un’ occhiata interrogativa. Sempre ansiosa quella donna!

“avrei un problema” dissi a bruciapelo.

“in effetti ti vedo un po’ scosso. Dimmi tutto, vedrò se posso aiutarti”

“ecco io dovrei partire per Londra, è successo qualcosa di grave e ho bisogno di andare li. Non so quanto tempo resto ma poco”

“ma si certo vai, non ci sono problemi. Qualcosa in famiglia?” chiese. Stavo per negare ma Kristen mi batté tu tempo.

“si Gore. Una sua parente stretta sta male e Rob…beh vuole starle vicino. Ci è molto affezionato” mentì con disinvoltura ed io la guardai con un’espressione tra il sorpreso e fiero. Lei mi sorrise.

“va Robert, dobbiamo girare 2 scene di 3 minuti massimo e possiamo farlo quando torni. Non metterti fretta” disse Cath e il regista annuì.

“grazie,insomma io…grazie” ripetei e poi uscì seguito da Kristen. La guardai per un tempo indeterminato mentre lei si allontanava senza essersi accorta che mi ero fermato. Era bella, dannatamente bella ed era mia. Solo mia. Mi nacque un sorriso pensando che dopo tutto quello che aveva passato eravamo di nuovo insieme. Ci amavamo cavolo, il nostro era amore. Quello vero, con la A maiuscola. L’amore che ti fa volare 3 metri sopra il cielo e subito dopo toccare la terra, l’amore che ti porta in paradiso e all’inferno. Quello che ti fa battere il cuore tanto da farlo uscire dal petto, che ti fa sorridere, gioire, vedere tutto da una diversa prospettiva, nettamente migliore di qualsiasi altra persona. Quell’amore che ti logora e ti distrugge quando l’altro non è al tuo fianco. L’amore vero, quello che tutti cercano ma pochi hanno il privilegio di trovare ed io mi sento fortunato ad essere tra quei pochi.

“perché l‘hai fatto?” chiesi quando lei si girò a guardarmi.

“fatto cosa?”

“detto che era una mia parente”

“se dici che è una tua parente, stai via tutto il tempo che vuoi. Non avere fretta Rob, io non scappo e tu…beh io mi fido di te” disse avvicinandosi a me. La tirai per un polso e la baciai come mai prima di allora. Mi importava poco che qualche paparazzo sul set ci vedesse, infondo tornato da Londra avremmo risolto anche quel problema. Aveva detto che si fidava di me ed io ero al settimo cielo.

“sono solo tuo Kristen” le mormorai sulle sue labbra.

“ed io tua”

Tornammo in albergo in assoluta fretta e tant’era la voglia di ritornare ad essere una persona sola che quasi non bloccavamo l’ascensore per appartenerci li, in quel piccolo abitacolo molto simile a quello dove tutto ebbe di nuovo inizio. Che assurdità proporre a Kristen di essere mia amica, ma qualche mese fa, in quelle 4 pareti mi era sembrata davvero l’idea più sensata. Non so come, ma riuscimmo ad arrivare in camera e li ci amammo per ore.

Pov. Kristen

Ok devo ammetterlo! Ero tremendamente in ansia per il fatto che tra breve avrebbe rivisto Britney e volevo con tutto il mio cuore che non partisse, che rimanesse con me. Egoista? Forse, ma solo perché lo avevo appena ritrovato e non volevo perderlo. La mia era solo una stupida paura che lui non avrebbe dovuto scoprire. Mi fidavo ciecamente di Robert e sapevo che prendendo quell’aereo non voleva tornare da lei ma semplicemente accertarsi che stesse bene e il fatto che avrebbe voluto portarmi con lui la diceva lunga sulle sue intenzioni. Avrei voluto accompagnarlo, ma non sarebbe stato coretto. Britney era già in ansia per la madre e non volevo che a quel dolore si accumulasse anche quello di vederci insieme. Non ero tanto meschina e poi le dovevo un favore. Se lei non fosse partita, se non avesse aperto gli occhi a Robert molto probabilmente non saremmo mai arrivati a questo punto. In un certo senso aveva rinunciato al suo amore per agevolare il nostro, perché sapeva che Rob sarebbe stato più felice e sereno. Si, dovevo un gran favore a quella ragazza.

“Ehi mi imbarco tra 10 minuti” mi annunciò Robert appena arrivato dal check-in seguito a ruota da Steph. Erano circa le 8 del mattino, Parigi-Londra non mi sembrava poi così lontano e nel giro di qualche ora Robert sarebbe atterrato. Lui e Kellen avevano fatto davvero di tutto per trovare un posto in qualsiasi classe di viaggiatori alla fine ci erano riusciti. Erano stati ore a telefono.

“Kris?” mi chiamò Robert vedendo che non rispondevo. Mi passai una mano sul viso visto che a causa del berretto non potevo torturarmi i capelli. Eravamo stati ben attenti a non farci vedere da nessuno, l’ultima cosa che serviva in quel momento era un orda di paparazzi pronti a rincorrerci dovunque.

“scusa stavo pensando” mi giustificai e lui mi sorrise attirandomi a se.

“su, fatti abbracciare mentre non vado” disse tra i miei capelli ed io fui ben lieta di accoccolami a lui. Ancora non partiva e già ne sentivo la mancava. Ero stata 3 anni senza di lui e ora mi ritrovavo ad avere paura di rivederlo di nuovo tra altri 3 anni. < Che sciocchezze Kristen, starà via solo qualche giorno > mi ammonì stringendomi ancora di più a lui.

“mi mancherai” gli confidai schiacciata al suo petto.

“anche tu amore, non immagini quanto”

“sai che sembra?” chiesi di punto in bianco.

“no cosa?”

“uno di quei tanti saluti di qualche anno fa. Quelli quando dovevamo separarci per lavoro” gli rammentai e lui scosse la testa.

“non starò via così tanto. Non ne avrei la forza” ammise. Alzai la testa per poterlo guardare negli occhi.

“beh sono contenta. Non sono ancora pronta a salutarti per così tanto tempo”

“Kristen?”

“mh?”

“ti amo” sorrisi avvicinandomi alle sue labbra per baciarlo.

“ti amo anch‘io” ormai non facevamo altro che ripeterci quelle due paroline. Era bello poter dirgliele di nuovo. Con la coda dell’occhio vidi Steph appoggiata ad una panchina a guardarci felice. Lei sarebbe rimasta qui con me, aveva deciso che era inutile partire anche lei per solo pochi giorni. Speravo davvero che fossero pochi, infondo non sapevamo in che condizioni fosse la madre di Britney. Egoisticamente fui attraversata, per qualche secondo, da una leggera nota di irritazione questo perché ogni qualvolta eravamo felici arrivava qualcosa a dividerci. Scossi il capo per allontanare quel pensiero.

“partenza per il volo Parigi - Londra tra 10 minuti. Preghiamo i gentili viaggiatori di imbarcarsi. Grazie”

Stupido altoparlante, non poteva aspettare qualche altro minuto?

“devo andare” blaterò Robert senza staccarsi da me.

“già” dissi cercando di sciogliere l’abbracciò.

“ehm…amore? Se non mi lasci perderai l‘aereo” lo informai ridacchiando. Lui mi seguì a ruota prendendomi il viso tra le mani e baciandomi con passione. Per pochi istanti ci dimenticammo di tutto e di tutti. C’eravamo solo noi: Robert e Kristen.

“torno presto te lo giuro” promise baciandomi la fronte. Annuì. Avevo come la sensazione che non sarei riuscita a parlare a causa del groppo che pian paino si stava formando in gola. Mi veniva da piangere accidenti! Mi sentivo così infantile.

“Kristen?” mi chiamò lui mettendomi un dito sotto il mento per costringermi a guardalo negli occhi. Quando si accorse del mio sguardo triste e velato di lacrime sorrise e mi baciò ancora.

“solo tuo” bisbigliò al mio orecchio e io annuì vigorosamente.

“Rob? Devi andare” si intromise imbarazzata Stephanie.

“si, ora vado” disse per poi tornare a me.

“va Rob, io aspetto qui” riuscì a dire ricacciando dentro le lacrime.

“torno presto” ripeté e poi si allontanò salutandomi ancora. Arrivò fino alle porte scorrevoli e poi si voltò:

“chiama tua madre e dille di trovare una chiesa, qualunque cosa basta che ti sposi al più presto. Ti amo” urlò e poi scomparve lasciandomi li con un sorriso sulle labbra per la frase appena detta. Mi voleva sposare. Voleva sposare me, la ragazza con mille difetti, quella che amava vestirsi da maschiaccio anziché andare in giro tutta agghindata. Voleva vivere con me per sempre. Proprio lui, l’uomo più perfetto del pianeta.

“andiamo signorina che a quel che ho capito abbiamo un matrimonio da organizzare” disse Steph ridestandomi dai miei pensieri. Spazzai via una lacrima che era scesa sul mio volto e mi avviai all’uscita con lei che mi abbracciava rassicurandomi che sarebbe tornato presto. Annuì sorridendo e poi mi perso in un ricordo, in uno di quei tanti ricordi che ci vedevano protagonisti di saluti forzati. Il nostro essere attori ci aveva più volte portati a dividerci in aeroporto con un ti amo sussurrato e un amaro bacio.

“giuro che la prossima volta che quel altoparlante parla io…” mi bloccai nel bel mezzo della frase non sapendo come continuarla. Robert rise sommessamente.

“tu?” chiese divertito. Feci spallucce e sbuffai forte mentre lui mi attirava a se e mi abbracciava forte.

“dai amore riusciremo a superare anche questa lontananza” cercò di confortarmi lui.

“si, so che ce la faremo ma…ma è tanto tempo. Dio mio Rob 5 mesi senza vederti mi sento male” dissi e lui mi baciò il capo. Saremmo stati impegnati entrambi. Lui aveva un film da girare a Barcellona per 3 mesi ed io sarei partita il mese prossimo per New York. In occasioni come quelle odiavo essere un’attrice! Se fossi stata una qualsiasi ragazza con un lavoro comunissimo, avrei mollato tutto e l’avrei seguito. Ma non potevo.

“ti amo non dimenticarlo mai” dissi afferrando il suo volto tra le mie piccole mani.

“mai amore. Ti amo anch‘io e poi qualche scappatella ce la faremo comunque. Riusciamo sempre ad incontrarci e lo faremo anche questa volta”

“sarà difficile sai? Siamo lontanissimi” mi lamentai.

“no, Barcellona e New York sono lontanissimo. Noi no, noi siamo sempre vicini Kristen, siamo sempre qui” e toccò il mio cuore.

“sempre qui” ripetei baciandolo ancora.

Torna presto Robert. Torna presto!

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Capitolo 34
*** 34- il tuo lieto fine ***


=D stranamente ho trovato la connessione quindi eccomi qui e quale giorno migliore per postare un capitolo sui RObsten dato le foto che sono uscite? *-* me super felice =D… bene finalmente sabato torno a casa e potrò rispondere alle vostre recensioni. Ci siamo quasi -4 e finisce tutto. Grazie mille a tutte.

KrisCullen si, posterò gli extra anche qui sopra =D

P.S. ho pensato ad una nuova ff su Robsten, si intitola RESTA, è ancora da scrivere ma la posterò sicuramente appena pronta. Baciiii.

Recensite!

34-capitolo

Pov. Robert

“Pronto?”

“Kristen, amore sono atterrato in questo momento” la informai. Avevo letto il suo messaggio appena avevo toccato piede a terra e l’avevo subito chiamata. C’era scritto di informarla quando sarei atterrato e di non farla preoccupare. Dio mio, mi mancava già terribilmente!

“ok amore adesso cosa pensi di fare?”

“corro a casa a posare la valigia e poi vado in ospedale”

“a casa?” domandò perplessa. Giusto, ormai vivevo con Britney da più di due anni e le chiavi del vecchio appartamento le avevo cedute a Tom che ora si trovava a New York.

“beh penso che mia madre mi ospiterà no? Mal che vada corro da Lizzie anche perché Victoria è fuori città” avevo il fiatone, sembrava stessi correndo una maratona per al miseria. Adocchiai una panchina e mi sedetti sopra tenendomi ben coperto con il cappuccio della felpa. Sentivo un caldo bestiale ma tuttavia non potevo lamentarmi, la temperatura di Londra era sicuramente più passa di Parigi.

“gli spiegherai tutto? Intendo parlerai di noi due?” chiese tranquilla e anche un po’ in fibrillazione. Sapevo che moriva dalla voglia di dirlo alle nostre famiglie.

“appena mi aprono la porta amore mio, certo dovrò subirmi le urla di Lizzie e i suoi abbracci strangolatrici ma farò uno sforzo” scherzai facendola ridere.

“anch‘io dopo avverto i miei”

“brava amore, senti ora devo andare ho trovato un taxi, ti chiamo dopo ok?”

“ok amore a dopo ti amo”

“ti amo anch‘io” chiusi la chiamata e corsi verso il taxi ancora libero dando subito l’indirizzo al signore. Non avevo avuto il tempo di avvertire nessuno del mio arrivo e ai miei avrebbe fatto piacere ricevere questa sorpresa. Arrivato sotto casa pagai e mi avviai al citofono.

“speriamo che sono in casa” mormorai suonando.

“chi è?” rispose una vocina. Sorrisi riconoscendo subito chi fosse.

“Clare mi aprì sono lo zio” dissi dolcemente.

“tio chi? Tio Ben o Rob?” risi apertamente, era davvero buffa quella vocina che si ritrovava.

“zio Rob amore, apri?”

“ooooooooooook” disse e poi fece come gli dissi. Clare era la figlia di Lizzie e aveva fatto 3 anni un mesetto prima che partissi. L’adoravo e come tutti pendevo dalle sue labbra. La prima nipotina è sempre un’emozione. Mia sorella era fidanzata con Scott da poco più di un anno quando rimase incita e si erano sposati solo 7 mesi fa. Si amavano davvero. Victoria invece era fidanzata da 2 anni con Ben, gran bravo ragazzo e grazie al cielo non faceva parte del mondo dello spettacolo. Portai la valigia dentro e prima ancora che potessi avvicinarmi alla porta per bussare questa si aprì e mi ritrovai una nanetta attaccata alla gamba. Risi come un matto prendendola in braccio e riempiendola di baci.

“tioooooooo…” urlò afferrando i miei capelli. Si divertiva a scompigliarli ancor di più.

“come stai amore mio?”

“bene, la mamma è dentlo con la nonna” e non lo finì neanche di dire che le due donne si presentarono alla porta e mi guardarono sorprese.

“Rob, cosa ci fai qui?” chiese mia madre.

“ti dispiace?” domandai divertito andando a salutarla.

“certo che no, ma non ti aspettavano. Non dovevi tornare tra qualche settimana?” annuì mettendo giù Clare che corse verso la valigia cercando di trascinarla.

“non sta mai ferma eh? Peggio della mamma” commentai abbracciando Lizzie che mi pizzicò il braccio.

“volevi una nipote noiosa e timida?”

“mi sta bene questa grazie. Amore sta ferma che la valigia è più alta di te” l’ammonì correndo ad aiutarla. Lei mi trucidò con i suoi occhioni azzurri e continuò a tirare.

“andiamo su” l’aiutai e lei mi lasciò fare. Arrivati agli scalini si sedette a terra stanca e si passò una mano nei suoi lunghi capelli ramati con fare teatrale. Ridemmo tutti e lei ci seguì a ruota.

“farà l‘attrice, ha stoffa” dissi e poi entrammo tutti dentro.

“allora che ci fai qui?” chiese Lizzie una volta seduti sul divano.

“Mi ha chiamato Britney, la madre è caduta e ha battuto forte la testa. L‘hanno ricoverata e l‘ultima volta che l‘ho sentita la stavano operando. Era nel panico, non sapeva chi chiamare e ha cercato me. Ho preso il primo volo per Londra” spiegai velocemente e mia madre e mia sorella rimasero spiazzata.

“povera piccola, ma perché non mi ha chiamata? Sarei corsa subito da lei” disse mia madre. Voleva bene a Britney, le era sempre stata grata per avermi tirato fuori dal mio stato depressivo. Sospirai, dovevo dirle tutto.

“io e Britney ci siamo lasciati mamma” sussurrai e quasi vidi la sua mascella toccare terra.

“come lasciati?” domandò Lizzie interessata.

“non so da dove iniziare se devo essere sincero” ammisi passandomi una mano tra i capelli. Le fissai per un lungo minuto e mi venne da sorridere erano così attente. Entrambe avevano le gambe accavallate e le mano unite sulle ginocchia. La piccola Clare sbuffò spazientita.
“tio vuoi palale o no?” alzai gli occhi al cielo per la sua impazienza. Peggio della mamma!

“bene, è successa una cosa a Parigi che…che nessuno sa” mi bloccai ripensando a tutto ciò che era successo in quel periodo e istintivamente mi nacque in sorriso ripensando a Kristen e a quella nella suite.

“Oh mio dio…oh mio dio,oh mio dio. Quel sorriso!” esclamò all’improvviso mia sorella alzandosi dal divano e iniziando ad urlare come una pazza. Mamma la guardò stranita e la figlia si portò una mano sul viso scuotendo la testa. Avvolte sembrava lei l’adulta e mia sorella la bambina.

“quel sorriso mamma, quel sorriso…oh mio dioooooooooooo” e con quelle parole si scaraventò su di me riempiendomi di baci. Risi quando capì che era giunta alla conclusione esatta.

“ci spiegate?”chiese mia madre sorridendo.

“Kristen, sta di nuovo con Kristen. Santo cielo io lo sapevo, sapevo che eravate perfetti! Non posso crederci, cioè io…io non credevo alle cavolate dei giornale e invece…Oh mi dio!” mia madre si portò una mano sulla bocca e scosse la testa mentre mia sorella corse in camera a prendere, molto probabilmente, un telefono per chiamare Kristen. Dovevo andare da Britney per la miseria, non fare salotto con la mia famiglia.

“è vero Rob?” annuì felice a mia madre e lei mi abbracciò contenta.

“mamma devo andare da Britney. Sono venuto perché per due anni c‘è sempre stata e ha bisogno di me e…”

“vai tesoro” mi interruppe mia madre. Le baciai la guancia e feci lo stesso con Clare.

“ci vediamo dopo Lizzie” urlai e lei per tutta risposta lanciò un urlo spacca timpani dicendo qualcosa simile a:

“NON CI POSSO CREDERE KRISSSSSSS”

Rubai dal tavolo le chiavi della macchina di mamma e corsi in ospedale.

Quel giorno Londra non era molto trafficata, forse perché erano le due del pomeriggio, fatto sta che arrivai a destinazione in 10 minuti esatti. Scesi dalla macchina senza alzarmi il cappuccio. Il berretto andava più che bene e poi eravamo in ospedale, quanti paparazzi potevano nascondersi in un luogo del genere? Mentre camminavo verso l’entrata alzai gli occhi al cielo: quel giorno c’era il sole e neanche una nuvola all’orizzonte che minacciasse di rovinare la bella giornata a tutti. Sorrisi, quei raggi gialli mi ricordavano Kristen e il suo sguardo quando guardava me. Una volta dentro mi avvicinai alla reception per chiedere informazioni.

“mi scusi sto cercando una ragazza: capelli lunghi e neri, davvero molto bella. Hanno ricoverato la madre ieri d‘urgenza” non avevo la più pallida idea di cosa dire. Grazie al cielo mi sentì chiamare.

“Rob!” esclamò la voce di Britney. Mi voltai a guardarla e in un attimo mi fu tra le braccia. La strinsi a me e lei iniziò a singhiozzare. Stava male davvero!

“ehi non piangere” le sussurrai baciandole i capelli ma lei non accennava a calmarsi. La portai sulla sedia più vicina e la feci accomodare sulle mie gambe. Lei si accoccolò sul mio petto.

“ssshhh Britney non piangere. Ci sono io, andrà tutto bene” la consolai.

Restammo alcuni minuti così: io a consolarla e lei a piangere, poi però parve calmarsi e così la spostai quel tanto da poterla guardare negli occhi.

“meglio?” chiesi e lei annuì asciugandosi le lacrime.

“scusa io…scusa sono due giorni che piango, non riesco a fare altro. Non capisco niente e per di più non avevo nessuno, i miei veri amici non ci sono e…scusa” ripetei. Sospirai spazientito, doveva smetterla di scusarsi.

“cosa hanno detto i dottori?” chiesi e lei scosse la testa.

“ieri l‘hanno operata, è stata sotto i ferri per non so più quante ora. Tante, troppe per me. Quando ho parlato col chirurgo non si è sbilanciato, ha detto che è in prognosi riservata e bisogna aspettare 48 ore per dichiararla fuori pericolo. È in rianimazione ora” mi spiegò cercando di cacciare dentro le lacrime e prendendo un sospiro ad ogni frase. Gli accarezzai i capelli, sapevo che quel gesto la calmava.

“ce la farà Britney! Mary è tosta se non ce la fa lei chi altro?” riuscì a strapparle un sorriso e ringraziai il cielo di ciò.

“com‘è successo?”

“una stupida caduta da una sedia. Doveva prendere una cosa da un mobile, sai quello in cucina? Quello più alto? Ecco è salita sulla sedia e non so come è caduta battendo la testa prima sul t-t-tavolo e p-p-poi a terra. Ho sentito un rumore pazzesco Rob e poi quando l‘ho visto a terra con la testa rotta io…io sono andata nel panico. Non mi ha chiamato quella stupida, è sempre così intraprendente , vuole fare tutto da se” le scesero altre calde lacrime che io spazzai dolcemente via con la mano. Non l’avevo mai vista piangere, mai. In due anni non avevo mai avuto l’occasione di vederla versare lacrime, l’avevo sempre vista col sorriso sulle labbra e la risata sempre pronta. Era straziante vederla così!

“sono felice che tu sia qui” mormorò piano sulla mia spalla. Sorrisi. Non sapevo che dire, se dicevo anch’io avrei mentito perché mi mancava terribilmente Kristen e sarei voluto essere con lei, se invece dicevo che io avrei preferito essere da tutt’altro posto mentivo a me stesso. Infondo ero felice di stare li con Britney, di consolarla e tranquillizzarla perché in un certo senso era come ricambiare il favore che mi fece anni fa.

“dai fammi svagare un po’, non mi va di pensare a mia madre e piangere ancora. Come vanno le riprese?” si sedette meglio sulle mie gambe in modo da potermi guardare in faccia.

“alla grande, posso dire che sono definitivamente concluse. Insomma in grosso è fatto appena torno devo solo girare due o tre scene di pochi minuti” le spiegai.

“mi dispiace aver interrotto il lavoro”

“tranquilla e smettila di ripetere che ti dispiace e di scusarti. Se sono qui è perché sono potuto venire e come ti ho detto pochi secondi fa il grosso è fatto” annuì regalandomi un altro sorriso.

“e Nikki? Kellen? Lui non l‘ho conosciuto tanto ma lo trovo simpatico” questa volta fui io a sorridere.

“Nikki sta bene, anzi direi che da quando ha Kellen a tenerle compagnia sta molto più che bene. Non pensare male, sono molto amici e davvero due idioti. Se li metti in una stanza da soli combinano disastri assoluti. Pensa che l‘altra volta Cath corse a vedere cosa stava succedendo in camera di Nikki perché si sentivano urla pazzesche. Erano loro due che non so che cavolo di gioco stavano facendo” parlai molto velocemente,agitando le mani e scuotendo la testa e lei rise immaginandosi la scena.

“davvero due bambini, però sono dei buoni amici” aggiunsi poi ricordando ciò che avevano fatto per me e Kristen.

“e con Kristen? Come va tra voi?” chiese senza cambiare espressione. Mi ammutolì, non sapevo se era il caso di dirle tutto. Non in quel momento almeno. Mi toccai i capelli imbarazzato e lei sorrise afferrando la mia mano e giocandoci. Faceva sempre così: ogni volta che mi vedeva a disagio o che mi torturavo i capelli, lei afferrava la mia mano e ci giocava. Come per calmarmi.

“ti ho preso di sorpresa eh?” chiese e dal tono di voce sembrava divertita. Tornai a fissarla.

“Britney io…Ahhhh non penso sia il momento adatto per parlare di questo” ammisi. Lei mi accarezzò una guancia depositandogli un bacio.

“sai Rob io invece penso sia proprio il momento di parlarne. Sono stata io a tornare a Londra e in un certo senso ti ho buttato tra le sue braccia, ma fidati se l‘ho fatto una ragione c‘era. C‘è sempre una ragione Rob. Io potevo rimanere benissimo li e combattere per tenerti al mio fianco e forse ci sarei riuscita. Forse con me vicino non saresti riuscito a capire quanto lei fosse importante per te e quindi tu saresti stato tutto mio per sempre ma non era giusto” prese un sospiro ed io la guardai sbalordito dalla semplicità con la quale ne parlava.

“Britney…” tentai di dire ma lei mi bloccò pregandomi di farla finire. Annuì e restai ad ascoltarla.

“quando ho preso quell‘aereo io sapevo di averti perso per sempre. Ero triste perché ti amavo e ti amo tutt‘ora ma ho capito che il nostro non era quell‘amore a lieto fine. Certo era vero amore, tu mi hai amato davvero ma lei ha qualcosa in più. Lei ha quella strana capacità di farti cambiare umore in pochi secondi, riesce a farti sorridere in modo diverso e neanche te ne rendi conto perché non puoi vedere la luce nei tuoi occhi. Siete come due calamite, due poli opposti che irrimediabilmente si attraggono. Il tuo amore, quello a lieto fine, è lei. Solo con lei tu sei felice, appagato, ti senti veramente vivo e capisci che hai raggiunto un obbiettivo nella vita” ero sempre più sbalordito da quelle parole e non solo perché era lei a pronunciarle ma anche perché erano vere. Maledettamente vere.

“sembra assurdo che a dire queste cose sia io eh? Però è la verità e tu sai quanto io sia realista quando si parla di questo. Rob se ti ho lasciato andare facilmente, se ora sto qui a parlarti del tuo amore per lei è solo perché spero che un giorno anche io possa trovare il mio polo opposto. Quello che mi attragga e mi dia il mio lieto fine, perciò rispondi alla mia semplice domanda. Come va con Kristen?” concluse sorridendo. Io no smisi di fissarla e scossi la testa incredulo. Una persona del genere non poteva essere stata con me per due anni, non poteva aver vissuto con l’essere più idiota del pianete. Era troppo perfetta!

“alla grande. Kristen è…è tutto ciò che mi serve per vivere” risposi senza neanche accorgermene e se non fosse stato per quel sorriso che Britney continuava ad avere sulle labbra, mi sarei sotterrato per la vergogna. Avevo appena confessato alla mia ex ragazza che la persona che lei aveva cercato in tutti i modi di farmi dimenticare, era la mia unica ragione di vita.

“visto? Non è stato difficile” le baciai una guancia stringendola forte a me.

“anche tu troverai il tuo lieto fine Britney, sei troppo perfetta e meravigliosa per non trovarlo. Ti ho amato tanto, tantissimo e quel amore che ho provato per due anni risiede ancora dentro di me sai? A modo mio continuerò ad amarti sempre perché sei stata importante. Grazie” le bisbigliai all’orecchio. Lei alzò il viso e vedi una lacrima rigarle il volto.

“se dici così mi fai commuovere Robert. Sai che davanti a queste cose mi sciolgo. Anch‘io a modo mio ti amerò per sempre, sei stato l‘uomo più importante della mia vita e porterò sempre un po’ di te nel cuore ma…ma spero di trovare qualcuno che sia molto più importante della mia vita” le baciai nuovamente la fronte.

“e lo troverai, capirai di averlo trovato proprio quando ti renderai conto che lui è più importante di te stessa”

“tu come l‘hai capito? Come hai capito che Kristen sarebbe stata l‘unica?” mi chiese. Ancora una volta non sapevo se risponderle o meno, ma lei mi attese impaziente e allora parlai.

“non mi ci è voluto tanto. Mi è bastato guardarla negli occhi durante il provino per capire che era lei quella giusta. Mi aveva già ammaliato in quel film Into The Wild, ma quando l‘ho vista da vicino non ho capito più niente. Io non amo Kristen, non la amo affatto perché amare qualcuno è strepitoso, ti offusca tutti i sentimenti e la mente, ti fa pensare solo a lei. Ti da sensazioni che tu neanche sapevi che esistessero però quelle emozioni riesci a descriverle se qualcuno te le chiedi. Se ti chiedono cosa si prova ad amare, tu rispondi che è magnifico, che ti mozza il fiato, cerchi di trovare aggettivi giusti per far capire i tuoi sentimenti. Ecco io non amo Kristen perché le emozioni che provo per lei sono indescrivibili, non la amo perché la parola amore è troppo poco rispetto al sentimento che provo per lei. Risspetto a quello che lei è per me” conclusi senza sapere da dove venivano fuori quelle parole. Sapevo però che erano vere. Britney mi guardò sbalordita per alcuni attimi poi mi buttò le braccia al collo e mi abbracciò forte.

“ho fatto proprio bene a lasciarti andare” sussurrò.

Ricambiai l’abbraccio e poi il mio occhio cadde sull’orologio: erano le 7 di sera ed io avevo un po’ fame. Non toccavo cibo dal pranzo del giorno prima.

“Britney ma tu hai mangiato?” chiesi sapendo già la risposta.

“ehm…veramente no”

“bene andiamo a mangiare qualcosa”

“io non vorrei allontanarmi da mamma” ammise.

“ceniamo al ristorante qui di fronte. Forza hai bisogno di mangiare e non è il caso di ammalarti proprio adesso. Su, che dopo chiediamo qualcosa ai dottori” detto questo le afferrai la mano e la trascinai fuori con me. Ero felice di non aver perso Britney, non volevo che uscisse dalla mia vita.

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Capitolo 35
*** 35- due giorni e sarò li ***


Vi sono mancata? Beh voi a me si, tantissimo, ma sono tornata da delle vacanze splendide e ora posso dedicarmi a voi. Ne mancano 3 e poi anche questa ff sarà conclusa =(

Allora come avete visto Robert si sta comportando piuttosto bene =D come se la starà passando invece Kristen? Avrà i nervi a fior di pelle o è la tranquillità fatta a persona? Beh lo scoprirete in questo capitolo.

Non mi dilungo molto anche perché non voglio svelarvi nulla, voglio soltanto dirvi che presto posterò qui la trama della prossima ff su Robsten “Resta” così mi direte se vi piace o meno =D

p.s. visto che sono tornata di vediamo giovedì con l’aggiormento e le risposte alle vostre recensioni. Vi adoro!

So già che lo spoiler del prossimo capitolo vi farà uscire fuori di testa xD

Recensite!

35-Capitolo

Pov. Kristen

“Hai capito kris?”

“si Nikki, sarà la centesima volta che me lo ripeti. Ho capito” sbuffai. Dio mi stava facendo scoppiare la testa.

“è importante, non puoi non pensarci”

“ma il medico ha detto che è stress”

“si, ma non mi sembra che tu ora sia chissà quanto stressata. caz *zo Kristen è più di un mese che non hai ciclo” in effetti aveva ragione a preoccuparsi. Mi sarei dovuta allarmare anche io ma sentivo che non era niente di grave. Era stress, niente più niente meno.

“facciamo così se entro una settimana non mi torna vado da un dottore ok?”

“me lo prometti?”

“si te lo prometto. Ora però smettila di fare la paranoica e chiama Kellen. È un ora che lo stiamo aspettando e ancora non si vede. Sarei venuta con la mia auto se aveva da fare”

Ormai stavano andando tutti via dal set e di Kellen neanche l’ombra.

“si ora lo chiamo. È proprio uno zuccone quello li”

“anzi da qui che lo chiamo io” lei sghignazzò passandomi il telefono. Composi il numero di quell’idiota e attesi che rispondesse.

“lo so Nikki, sono in un ritardo assurdo ok? Mi sono addormentano ora corro e di a Kristen che sono già per strada. Mi ammazza quella li” dice tutto talmente veloce che faccio fatica a capire ciò che dice. Scoppiai a ridere, proprio non aveva imparato la lezione: doveva chiedere chi era a parlare prima di dire le cose.

“muovi il culo Kellen. Ti aspetto” gli dissi. Lui si accorse che ero io perché non rispose subito.

“devo imparare a chiedere chi è prima di parlare. Arrivo Kiki”

“l‘hai capito eh? Muoviti” ridacchiai chiudendo la telefonata. Guardai verso Nikki avvertendola che il su compare stava arrivando.

“Kristen?” sussurrò Nikki. La guardai e notai le guance un po’ arrossate.

“mmh?”

“mi chiedevo se tu e…insomma quella sera nella suite siete stati attenti?” rimasi allibita dalla domanda poi capì dove volesse andare a parare e sbuffai.

“è solo stress Nikki. Smettila” lei alzò le mani come per difendersi e poi grazie al cielo arrivò Kellen.

“alla buon ora” lo rimproverò Nikki salendo in macchina. La imitai dandogli uno scappellotto e lui si lagnò come un bambino.

“mi sono addormentato ok? Non è colpa mia”

“non è una giustificazione e ora andiamo in albergo ho voglia di una doccia e poi devo chiamare Robert, non lo sento da questa mattina e mi manca terribilmente” misi su un broncio degno di oscar e loro mi guardarono scoppiando a ridere.

“andiamo va altrimenti la Kiki piange” scherzò Kellen dando gas.

Era incredibile quando sentissi la mancanza di Robert. Era via da circa 4 giorni e non facevamo altro che sentirci. Già ascoltare il suono della sua voce mi tranquillizzava e per pochi minuti mi sembrava di averlo vicino. Mi mancava terribilmente accidenti! Avvolte volevo prendere il primo aereo e partire per Londra, raggiungerlo e stringerlo a me,poi ricordavo che non era il caso allora desistevo sbuffando. Nikki e Kellen cercavano di farmi distrarre e nel frattempo mi prendevano in giro. Facile per loro! Per non parlare di quando Kellen rincarava la dose domandandomi come avremmo fatto quando ci saremmo dovuti allontanare per più tempo per lavoro. Per tutta risposta gli ringhiavo contro ogni volta.

Arrivati in albergo li salutai veloce dicendo che ci saremmo visti dopo e andai in camera mia, o meglio mia e di Robert. Corsi ad aprire il getto dell’acqua calda e poi iniziai a spogliarmi. Avevo bisogno di sciacquarmi un po’: uno perché ero terribilmente stanca e una doccia mi avrebbe aiutata a rilassarmi e due perché faceva estremamente caldo ed io in quel periodo sembrava sudassi il doppio del normale.

Le stille d’acqua cominciarono a bagnare il mio corpo e appena mi insaponai per bene sentì subito un gran sollievo. Già che c’ero feci anche lo shampoo, massaggiando i capelli dolcemente per poi sciacquare per bene. Prima di chiudere la doccia, come d’abitudine, spostai la maniglia verso la parte opposta lasciando che l’acqua fredda mi rinfrescasse. Mi avvolsi in un asciugamano e corsi a chiamare Robert. Potevo anche vestirmi ma non ce la facevo più. Andai in cerca del mio telefonino, che si nascondeva dovunque e composi il suo numero battendo il piede sul pavimento ad ogni squillo. Non rispondeva ed era strano, di solito non dovevo attendere più di due squilli. Persa nelle mie paranoie non mi accorsi che avevano risposto.

“Pronto?” squittì una voce. Beh quello non era certamente Robert. Ingoiai il nulla e mi decisi a parlare.

“ehm…c‘è Robert?” chiesi col cuore in gola. Perché diamine non aveva risposto lui?

“chi parla?” stupida imbecille secondo te chi può mai essere?

“Kristen” dissi schiarendomi la voce. Ci fu un attimo di silenzio e poi la sentì ridacchiare.

“Kristen ciao, sono Britney” oh, come se non l’avessi capito. Decisi di essere educata.

“Oh ciao Britney, come sta tua madre?” chiesi con tutta la calma del mondo. Sapevo che le condizioni della donna erano migliorate e che ormai era fuori pericolo però Rob non mi aveva detto nulla di specifico. avevo chiesto anche a Lizzie, pazza sorella di Robert che aveva dato di matto quando aveva saputo di noi, ma lei ne sapeva quanto me.

“meglio, molto meglio grazie. L‘intervento è andato piuttosto bene e se continua così tra qualche settimana la dimettono” mi spiegò tranquilla mentre io quasi soffocai. Qualche settimana? Cioè Robert doveva rimanere li qualche settimana? Era uno scherzo!

“bene, mi fa piacere…ehm senti dov‘è Robert?” chiesi, mi ero stufata di parlare con lei.

“è in bagno, se vuoi lo chiamo”

Ok, avevo bisogno di sedermi, quale bagno? Ma dov’erano quei due?

“ma dove siete?” domandai incapace di trattenermi. La sentì ridere e mi irritai maggiormente. La voglia di volare a Londra cresceva man mano che lei parlava.

“Oh Kristen sta tranquilla. Siamo in ospedale e andando in bagno ha dimenticato il cellulare con gli occhiali sulla sedia”

“Oh, capisco” dissi e mi lasciai scappare un sospiro. Tanta ansia per nulla.

“ti ama sai? Non ti tradirebbe mai” la sentì mormorare subito dopo. Rimasi spiazzata da quell’affermazione.

“lo so” fu tutto ciò che riuscì a dire.

“è arrivato Robert, ti lascio e salutami Nikki” disse e passò subito il cellulare a Rob senza darmi il tempo di risponderla.

“Ehi amore” sorrisi sentendo di nuovo la sua soave voce. Dio, avevo dimenticato quando smielata diventassi quand’ero innamorata. Innamorata di lui.

“sai che ti pensavo già in un letto a riconciliarti con Britney?” dissi ironica e lo sentì ridere.

“sai che non lo farei mai”

“lo so, ma mi è preso un colpo quando ha risposto lei” ammisi abbassando gli occhi a terra come avrei fatto se lo avessi avuto di fronte.

“gelosa eh?” mi stuzzicò lui.

“no, perché mai dovrei essere gelosa di te? Infondo sei solo un semplice ragazzo con un sorriso degno di un dio e un fascino da mozzare il fiato. Tsé figuriamoci se dovrei essere gelosa” le mie parole lo fecero ridere a crepapelle tant’è che mi unì a lui. La sua risata era sempre stata contagiosa.

“oh beh allora io cosa dovrei dire? Ho l‘incarnazione di Afrodite al mio fianco, pensa come dovrei essere geloso”

“non lo sei?”

“certo che lo sono” questa volta fui io a sghignazzare.

“allora che mi racconti? Ha detto Britney che la madre sta meglio e che se continua così tra qualche settimana la lasciano andare” mi incupì alla fine. Qualche settimana.

“si, sta davvero bene. Lo avevo sempre pensato io che Mary era una tosta e grazie al cielo ne ho avuto la conferma. Abbiamo parlato col dottore proprio alcuni minuti fa, la dimetteranno nel giro di due o tre settimana se tutto va bene”

“due o tre settimane?” domandai scioccata.

“Eh già” sospirò e dal tono di voce sembrò volesse trattenersi dal ridere. Mi vergognavo a chiederlo ma proprio non resistetti:

“e tu…tu starai li tutto il tempo? Oddio scusa sono un‘idiota. Dimentica la domanda ok? scusa” anziché rimproverami lo sentì ridere.

“ti adoro quando fai la gelosa amore”

“bah veramente mi manchi” ammisi.

“anche tu, da morire. Ragion per cui…” non concluse la frase ed io sbuffai spazientita.

“ragion per cui?” lo spronai.

“ragion per cui sarò da te tra due giorni esatti”

Urlai come una deficiente facendo in modo da farlo ridere ancora di più.

“davvero?”

“certo. A proposito, tu dove sei?” chiese.

“veramente sono appena uscita dalla doccia” risposi.

“e sei vestita?”

“mmh no, sono in asciugamano. Dovrei vestirmi e asciugare i capelli ma volevo prima sentirti”

“interessante” mormorò. Scossi la testa non capendo dove voleva andare a parare.

“e sei solo in asciugamano? Nient‘altro?” ok, scoppiai ufficialmente a ridere.

“vuoi trasformare la chiamata in qualcosa di erotico amore? Sei in ospedale” gli rammentai.

“giusto giusto. Beh, allora ti lascio amore mio, la conversazione sta prendendo una strana piega. Ti amo”

“ti amo anch‘io” dissi riagganciando. Mi buttai a peso morto sul letto incurante di bagnare le lenzuola. 2 giorni Kristen, 2 giorni e sarebbe stata di nuovo da te.

Pov. Robert

Riagganciai la chiamata con la mia Kristen e mi sedetti su una sedia. Tra breve sarei tornato a casa a riposare. Ormai non era più vitale la mia presenza in ospedale. Mary mi aveva ringraziato di vero cuore quando si era svegliata e mi aveva trovato li. Era identica alla figlia, si scusavamo sempre per le cose più insignificanti.

“allora hai deciso, venerdì parti” disse Britney rompendo il silenzio che si era creato.

“si, direi di si. Insomma tua madre sta bene e penso che posso…non vorrei prolungare ancora per molto le riprese e…”

“ti manca” mi interruppe lei finendo la frase.

“già. Ma se tu vuoi o senti il bisogno, io resto qui. Davvero Britney se non vuoi star sola rimango qualche altro giorno” la rassicuro. Sorrise dolcemente.

“oh beh non nego che mi piacerebbe avere la tua compagnia ma non sono tanto egoista da farti rimanere. Mia madre sta bene, il panico è passato e Tom tornerà tra qualche giorno”

“sicura?”

“sicurissima” confermò baciandomi la guancia. Le sorrisi.

“quindi prenoto l‘aereo?”

“si, fila a prenotare l‘aereo” disse mentre mi alzavo dalla sedia.

“Ah Britney, io vado a cena dai miei, vuoi venire? Dai stai un po’ con noi e poi ti riaccompagno qui” le chiesi.

“no Robert vai dalla tua famiglia. Non mi sembra il caso che venga anch‘io. Sarei un intrusa”

“ma quale intrusa, a mia madre farebbe piacere si quanto ti vuole bene” dissi sincero.

“no davvero preferisco rimanere qui con mamma” testarda come sempre.

“neanche se ti dicessi che ci sarà una bimba tutta da sbaciucchiare e con gli occhi grandi e azzurri di nome Clare?” sapevo che adorava mia nipote.

“oh beh se la metti così. Non puoi però giocare sempre la carta di Clare, sai quanto io vada pazza per lei” alzai gli occhi al cielo.

“su corri a prendere la borsa e di a tua madre che tornerai tra due orette. Mh?”

“ok, torno subito” rispose scomparendo dietro un corridoio. Alzai il cappuccio e mi avviai alla macchina. Grazie al cielo ancora nessun paparazzo mi aveva visto in questi giorni, per quel che ne sapevo mi credevano ancora a Parigi rintanato in una stanza d’albergo con la mia dolce metà. Sorrisi, ormai ogni volte che pensavo a Kristen mi trovavo a sorridere. Istintivamente aprì il cruscotto della macchina e tirai fuori il piccolo cofanetto di velluto nero rigirandolo tra le mani. Lo guardai per un po’ poi mi decisi ad aprirlo e a tirar fuori l’anello. Si, era ancora assolutamente perfetto per lei. Niente di troppo vistoso, ma comunque di valore ed estremamente bello. Lo comprai qualche anno fa, esattamente due settimane prima che ci lasciassimo. Volevo chiederle di sposarmi ma non trovavo mai l’occasione giusta e poi…beh poi non ne ho più avuto la possibilità. Non so perché lo avevo conservato per 3 anni, puro masochismo probabilmente, ma in quel momento ero contento di non averlo lanciato in qualche secchio della spazzatura. Ricordo ancora quando lo vidi: è il suo, pensai senza troppi giri di parole.

“Ok, Robert mantieni la calma e non ti agitare, troverai quel che cerchi”

Era più o meno tre ore che giravo per le strade di Los Angeles entrando in ogni gioielleria che mi capitasse a tiro. Da tempo mi balenava in testa l’idea di chiedere a Kristen di sposarmi, che senso aveva aspettare? Ci amavano alla follia ed io sapevo che avrei voluto solo lei per il resto dei miei giorni. Ma per chiederla in moglie mi serviva un anello e non uno qualsiasi, ma qualcosa che la rispecchiasse per davvero. Niente di vistoso o eccessivamente grande, assolutamente piccolo ma d’effetto. Come lei insomma. Forse avrei dovuto chiedere alla mamma o a Nikki di accompagnarmi, ma io volevo farlo da solo. Volevo fosse una sorpresa per tutti. L’unica che sapeva qualcosa era Lizzie, mia sorella, non le avevo detto chiaro e tonto che volevo sposarla ma lei aveva capito comunque. Stavo perdendo le speranze, avevo visitato quasi tutte le gioielleria ma nulla, poi però il mio sguardo venne attirato da una vestina. Certo, non la vetrina di per se ma bensì lo strano luccichio che proveniva da un angolo di essa. Mi avvicinai e sorrisi quando capì di aver trovato quel che cercavo.

Richiusi il cofanetto e lo deposi nella mia tasca. Non volevo correre il rischio di lasciarlo a Londra, perciò appena sarei arrivato da mia madre, sarei corso a metterlo in valigia.

Avevo intenzione di portare Kristen sulla Torre Eiffel e non perché fosse il posto più romantico del mondo, semplicemente perché fu li che le promisi che un giorno sarebbe diventata mia moglie.

Sentì la portiera della macchina aprirsi e mi ridestai dai miei pensieri.

“ehilà è talmente interessante il cruscotto da fissarlo così a lungo?” mi chiese divertita Britney prendendo posto di fianco a me. Le sorrisi.

“ma no, stavo pensando ad una cosa. Andiamo? Muoio di fame” ammisi.

“si andiamo, effettivamente ho fame anch‘io” e così dicendo ingranai la marcia e partì.

Aspettami Kristen, due giorni e sarò da te!

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Spoiler!

Pov. Robert

“scusami tanto Mary” mormorai. Mi guardò scettica per alcuni secondi e poi si distese in un sorriso accarezzandomi una guancia.

“scusarti di cosa? Di aver trovato il vero amore? Io so quant‘è stato difficile scegliere Robert ci sono passata anch‘io e riesco a comprendere come sia stato faticoso capire chi, tra le due persone che ami, è la più importante” un sorriso diverso si aprì sul suo volto, era luminoso, pieno d’amore e anche nostalgico.

Scossi la testa e sospirando mi tirai su. Era ora di andare, ora di salutarle.

“bene Mary, allora io vado l‘orario di visita è finito da ben 15 minuti ormai e penso che tra poco qualche dottore mi caccerà fuori. Riprendi capito? E soprattutto non salire più sulle sedie, chiama Britney e se proprio lei non c‘è chiami me ok? Prendo il primo aereo e vengo ad aiutarti. Sta attenta però” le sghignazzò alzando gli occhi al cielo e la figlia scosse la testa.

“bene, starò attenta. Forza dammi un bacio e vienimi a trovare quando sei in città”

“promosso” dissi scoccandole un baciò sulla guancia e uscendo dalla stanza con Britney al mio seguito.

“ti chiamo quando arrivo?”

“certo, fammi sapere se stai bene” la abbracciai ancora una volta e la lasciai andare. Aprì la macchina, ma proprio prima di salirci lei mi chiamò ancora.

“Robert?”

“si?” risposi. Non disse niente, si avvicinò a passo spedito verso di me e prima ancora che me ne rendessi conto depositò un bacio sulle mie labbra.

Pov. Kristen

Non c’era nulla di interessante e che attirasse la mi attenzione perciò feci marcia indietro. Fu a quel punto, che voltandomi verso la strada notai un chiosco di giornali proprio di fronte a me. C’era una rivista che attirò il mio sguardo: in copertina era stampata una foto piuttosto chiara di Robert e Britney che si baciavano di fronte ad un ospedale.

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Capitolo 36
*** 36-Britney o Kristen? ***


Devo ammettere che il giovedì mi piace proprio tanto sapete? Non so perché ma avendo più tempo libero posso dedicarmi tranquillamente a voi. Allora innanzitutto CIAO a tutte, ho un po’ di cose da dirvi sapete? Cominciamo dal fatto che NON dovete uccidermi perché io vi adoro e perché senza di me la storia non va avanti xD mancano esattamente due capitoli alla fine quindi non può succedere nulla di irrimediabile ok? Tanto so già che dopo questo capitolo mi augurerete le peggiori sciagure xD. Vi chiedo solo di essere speranzose ragazze dico davvero. Ora rispondo alle vostre recensioni, poi ci vediamo a fine capitolo per lo spoiler.

p.s. sarei molto contenta se leggeste l’ AVVISO a fondo pagina. Nulla di preoccupante, anzi, è una proposta che penso gioverà a tutte noi anche io futuro =D.

Risposte recensioni:

-BooksAreMyLife: grazie infiniteeeee anche voi rimarrete nel mio cuore ragazze, mi avete sempre spronato a continuare. Comunque mancano ancora due capitoli quindi su con la vita vi prego =D

-Terry_Cullen: ciao Terry, grazie mille per aver recensito, per me è sempre un piacere leggere i vostri pareri quindi commenta quando vuoi =)…sono contenta che ti piaccia la storia e il mio modo di raccontare. A presto Baci!

-dendinacullen: noooooooo ti prego deponi le armi xD davvero non è poi così preoccupante come cosa no? Mmmh =) si sistemerà tutto fidati che dopo aver visto le foto del bacio sono diventata uno zuccherino =D

-bbird: grazie mille e buone vacanzeeeeeeeeeeee… per me non c’è nessun problema se vuoi che te lo invii per e-mail, anzi =)

-prudence_78: beh ad essere sincere il bacio non era poi così necessario, potevo benissimo continuare tutto in modo tranquillo, ma io ADORO complicare le cose e mettere un po’ di pepe a tutto perciò ecco l’idea xD grazie di vero cuore =D e comunque NO, “Resta” non è il continuo di questa ff. Baci!

-aleinad93: grazie infiniteeeeee =D beh può anche essere che sia stato un bacio d’addio però non te ne do la conferma xD si, in effetto faccio soffrire un po’ troppo Kris però dai, mi perdonerà….forse *-*

-manuv46: ahahahah daiiiiiiii non criticate subito Britney, datele un po’ di fiducia no? XD GRAZIE MILLE! =D

-cimellita: grazie milleeeeeeeeeeee… anche io ero impaziente di postare anche perché dopo aver letto i vostri commenti avevo un sorriso a 32 denti. Troppo belli *-* mi fa piacere che questa storia vi sia entrata dentro così tanto. Grazie,grazie e ancora grazie =D

-Aly_Angel: aaaaaaaaaaah ciaoooooo, scusa lo sclero ma io sono sempre contenta quando ricevo nuove recensioni da persone nuove =D ben approdata nel sito allora =) mi fa piacere che la storia ti abbai colpito e che la tua prima recensione sia stata mia *-* Robert non è un bastardo anzì, proprio questa volta non ha fatto niente di male, poi leggerai. Baci!

-bo19: ciaooooo, sisi le vacanze sono state fantastiche grazie mille =D per quanto riguarda gli extra io avevo pensato solo al futuro, però ora che mi ci fai pensare non so se aggiungerò qualcosa del passato. Sarebbe carino =D.

- LonleyTes: tutte scioccate dallo spoiler eh? XD porelle…grazie milleeeeeeeeeeeeee! =D

-ila_cullen: ahahahahah oddio giuro che sono scoppiata a ridere leggendo il nome di Britney xD eccezionale! Sai che non so se si possa morire cadendo da una semplice sedia? O.o beh Kristen è molto più che intelligente quindi fai tu i conti xD grazie mille e vedrò come fare con quella sottospecie umana di donna ingannatrice sfascia famiglie XD

-Struppi: O.O io già immagino la scena: tu che voli a Londra, ti trovi davanti Rob e inizia a criticarlo urlandogli dietro che è un bastardo, lui che ti guarda come fossi matta e tu ti giustifichi dicendo “possibile che dovevi baciare Britney in Someday we‘ll know” ? ahahahah oddio sto sclerando insieme a voi ragazze xD grazie infinite =)

-aLiCe__CuLlEn: innanzitutto lasciati dire che io sono impaziente di leggere il capitoli della tu a ff: “Amore irrazionale-nemici, amici, innamorati” quindi quando posti? XD per quanto riguarda la mia ff grazie milleeeeeeeeeeeee! =D

Recensite!

36-Capitolo

Pov. Robert

“Grazie per essere venuto in soccorso di Britney, Robert. Non so proprio in che stato avrei ritrovato mia figlia se tu non fossi stato così buono da prendere il primo aereo per Londra e mollare il tuo lavoro.”

Erano circa le 7 di sera e tra breve l’orario di visita si sarebbe concluso. Volevo salutare Mary prima di partire, accettarmi che stesse davvero bene. Guardai la donna negli occhi, così simili a quella della figlia e sospirando pesantemente mi sedetti sul bordo del suo letto.

“ti prego Mary, smettila di dire idiozie. Se sono venuto è perché era importante e mi andava. Sei importante per me sai? Ti voglio bene” ammisi strappandole un sorriso. Britney era andata a parlare con il dottore per chiedere quando la mamma sarebbe potuta tornare a casa, perciò nella stanza eravamo solo io e lei. Mary prese una mia mano e la strinse tra le sue senza mai smettere di sorridere.

“Te ne voglio anch‘io Robert. Hai reso mia figlia felice. Non l‘avevo mai vista così solare e gioiosa prima di incontrarti, quindi grazie di vero cuore” ma perché le donne di quella famiglia doveva essere così adorabili e amorevoli?

“Anche lei ha saputo rendermi felice. Ti ricordi la prima volta che ci incontrammo? Ero venuto a trovare tua figlia. Ero un semplice amico a quel tempo”

“Oh si, certo che ricordo. Eri in uno stato pietoso!” esclamò scuotendo la testa a quel ricordo ed io la seguì a ruota.

“beh è grazie a Britney se ho ritrovato il sorriso perciò, se c‘è qualcuno che deve dire grazie ad un altro, quello sono proprio io” ed era vero. Bastava guardare i miei occhi per capire che quelle parole mi uscivano dal cuore.

“le hai insegnato a credere nell‘amore Robert. Era sempre stata scettica su ciò. Crescere senza il proprio padre l‘aveva fatta diventare cauta e riluttante nel legarsi alle persone” si fermò stringendo di nuovo la mia mano e poi riprese: “Tu l‘hai sbloccata. Vi siete aiutati a vicenda, perciò anche se tu adesso non sarai più parte integrante della sa vita, io so che non devo preoccuparmi. Lei ha superato le sue paure” mi abbassai per baciarle dolcemente la fronte ed improvvisamente sentì lo strano bisogno di chiedere scusa a quella donna.

“scusami tanto Mary” mormorai. Mi guardò scettica per alcuni secondi e poi si distese in un sorriso accarezzandomi una guancia.

“scusarti di cosa? Di aver trovato il vero amore? Io so quant‘è stato difficile scegliere Robert, ci sono passata anch‘io e riesco a comprendere come sia stato faticoso capire chi, tra le due persone che ami, è la più importante” un sorriso diverso si aprì sul suo volto, era luminoso, pieno d’amore e anche nostalgico.

“per me fu più difficile sai? Tu in cuor tuo hai sempre saputo che qualora Kristen sarebbe ritornata tu saresti corso da lei, questo perché sapevi che nessuno sarebbe riuscita a farti innamorare come c‘era riuscita lei, ma per me non fu così semplice. All‘epoca dovevo scegliere tra il padre di Britney e il mio migliore amico. Avevo sempre avuto un debole per Stefan, sin da quando avevo 14 anni, tant‘è che credevo che alla fine avrei sposato davvero il mio migliore amico, peccato che lui non ricambiasse il mio amore. Stavamo sempre insieme e lui continuava a dirmi che mi voleva un bene immenso, un giorno mi feci coraggio e gli chiesi se provava una qualche attrazione per me e lui mi rispose che mi voleva bene ma ormai mi riteneva come una sorella”

“deve essere stato terribile” la interruppi.

“si, fu una bella botta. Avevo 17 anni, avevo impiegato tanti anni per rivelargli i miei sentimenti e in un secondo me li ero vista sbriciolare davanti agli occhi. La prima delusione d‘amore! Ricordavo il senso di vuoto e le lacrime che cercavano di uscire dai miei occhi, ma anche all‘epoca ero orgogliosa, perciò mi trattenni, accennai un sorriso e sussurrandogli un devo andare scappai via. Lui mi rincorse fin fuori al palazzo e mi afferrò per il polso costringendomi a voltarmi. Quando incrociai i suoi occhi lucidi e pieni di dolore e risentimento capì che da quel giorno tutto sarebbe cambiato. Non potevamo più essere amici ed io mi sentì ancor più male perché sapevo che lo avevo perso per sempre” si bloccò alzando gli occhi al cielo divertita, forse per stemprare la strana tensione che si era creata.

“cos‘è successo poi?” chiesi ormai curioso e affascinato dalla sua storia.

“lui era un anno più grande di me, aveva compiuto 18 anni pochi giorni prima la mia dichiarazione così il mese successivo partì per il militare. Non lo vidi per tanto tempo, ma io lo amavo ancora perciò non vedevo l‘ora che finisse il suo addestramento per poterlo rivedere. Purtroppo quando chiesi informazione alla madre venni a sapere che il figlio aveva deciso di trasferirsi in Italia. Non voleva più vedermi ed io cominciai ad odiarlo perché non aveva avuto il coraggio di salutarmi prima di partire. Decisi che visto che lui si era dimenticato di me < la sua tenera e orgogliosa Mary > io mi sarei dimenticata di lui. Fu nell‘estate di quello stesso anno che incontrai Peter” e riecco il sorriso luminoso e pieno di nostalgia.

“come l‘hai conosciuto?”

“ero in vacanza con le mie migliori amiche. Stavo seduta alla riva del mare a lanciare sassolini nel mare e pensando a quando mi mancasse il mio migliore amico. All‘improvviso lanciai una piccola pietra con troppa forza e questa finì in testa ad un ragazzo. Sentì un piccolo lamento e quando si voltò della mia direzione rimasi spiazzata da tanta bellezza. Era alzo, fisico definito e occhi e capelli castani, un sorriso da far invidia a chiunque e quella voce…dio quando sentì la sua voce mi sentì rinascere. Mi si avvicinò e mi prese in giro < aveva forse intenzione di ammazzarmi signorina? > chiese senza mai smettere di sorridere, scossi la testa e negai con il capo scusandomi per la pessima figura appena fatta. Ricordo che diventai viola dall‘imbarazzo e lui rise notandolo. Si sedette al mio fianco e mi chiese: < che ci fa una ragazza così bella seduta qui terra tutta sola? > mi imbarazzai ma avevo sempre avuto l‘irrefrenabile impulso di rispondere alle provocazione perciò lo guardai negli occhi affermando che forse stavo aspettando lui. Rimanemmo li a parlare per ore, poi il sole tramontò ed io mi accorsi di essere in tremendo ritardo. Ci salutammo con la promessa di vederci il giorno e così sempre. Era di Londra anche lui, solo che viveva dalla parte opposta del paese perciò non ci eravamo mai incontrati. Tornati dalle vacanze la prima cosa che fece fu quella di trasferirmi a poca distanza da me. Lui era più grande, aveva 20 anni”

“wow fu un colpo di fulmine eh? Però qualcosa mi sfugge, perché hai dovuto scegliere se il tuo amico non ti amava?” tentennò un po’ a rispondere, forse stava riordinando le idee o cercando le parole giuste.

“ero fidanzata con Peter da un anno quando Stefan tornò in città a trovare la madre. Stavo tornando da una lunga passeggiata con Lisa, la mia migliore amica, quando mi accorsi di lui. Lo riconobbi all‘instante e benché fossi innamorata del mio ragazo, il mio cuore iniziò a fare gli straordinari alla sua vista. Lisa seguì la direzione del mio sguardo e le si illuminarono gli occhi. Anche lei voleva un bene immenso a Stefan, perciò prima ancora che riuscissi a fermarla la vidi correre ed urlare il suo nome. Il mio amico si allargò in un sorriso e la strinse forte a se. Aveva 20 armai ed io 19, ero cresciuta e dovevo trovare il coraggio di andare li e salutarlo come nulla fosse. Mi avvicinai e lui mi scrutò da capo a piedi. Gli sussurrai un ciao e lui strabuzzò gli occhi senza rispondere. Non mi riconobbe e a quel punto Lisa gli spiegò chi ero. < impossibile, avrei riconosciuto la mia piccola Mary > disse lui ma la mia voce lo bloccò < eppure non ci sei riuscito > corsi via in lacrime, mi aveva dimenticata per davvero. Dopo qualche minuto lui corse a scusarsi e dirmi che ero talmente cambiata e cresciuta che davvero non riusciva a riconoscermi. Una settimana dopo mi chiese di uscire e fu allora che entrai nel panico. Amavo entrambi alla stessa maniera, o così credevo, perciò feci quello che all‘epoca mi sembrò la scelta giusta: rifiutai il suo invio e lasciai Peter. Mi sembrava assurdo scegliere chi dei due fosse più importante perciò mi dissi < o tutto o niente > preferivo rimanere sola”

“e poi cosa ti fece cambiare idea?”

“un giorno Lisa corse a casa mia con il fiatone avvertendomi che Peter stava facendo le valige per partire per l‘America. Mi amava e visto che non poteva avermi, preferiva allontanarsi il più possibile. Mi sembrava impossibile che ora che Stefan fosse ritornato a Londra, lui se ne andasse. La mia amica mi disse di pensarci bene, di riflettere se volevo davvero lasciarlo andare. Qualcosa in me scattò e senza neanche indossare un abito decente corsi di sotto in pigiama. A piedi non sarei arrivata mai in tempo e i miei genitori non c‘erano. Decisi di tentare il tutto e per tutto e corsi a bussare alla porta del mio migliore amico < se sono ancora la tua piccola e orgogliosa Mary devi aiutarmi > dissi in presa all‘ansia, lui annuì con capo e mi condusse da Peter. Alla fine della storia sposai Peter e il mio testimone fu Stefan” terminò tirando un sospiro. Non pensavo che Mary avesse una storia così bella alle spalle.

“ti sei mai pentita?” chiesi titubante. Guardando i suoi occhi mi resi già conto della risposta che mi avrebbe dato.

“no, non mi sono mai pentita di essere corsa da Peter e urlargli contro che era un bastardo se andava via perché io lo amavo. Non mi sono mai pentita delle scelte fatte Robert perché ogni cosa era motivata dall‘amore che mi legava a lui e nonostante il destino ci abbia riservato questa fine io sono felice di averlo sposato” la sua voce era decisa, priva di inclinazioni o titubanza. Scossi la testa sorridendo insieme a lei.

“anche mia figlia troverà il vero amore perciò non scusarti e si felice” aggiunse subito dopo.

“ora capisco da chi ha preso Britney, siete due donne incredibili”

“anche tu. Sai, non sei per niente spocchioso come tutti gli hollywoodiani . Tu sei…semplicemente perfetto e penso che lo sia anche la tua Kristen, altrimenti non si spiegherebbero quei due occhi a cuoricino che ti ritrovi” disse stemperando l’atmosfera e facendomi ridere. Quasi certamente ero arrossito, non mi capitava mai, ma dallo strano calore che percepì sulle mie gote capì di essere imbarazzato.

“si è fantastica” mormorai e lei mi fece segno di avvicinarmi e mi abbracciò forte. Ricambiai l’abbraccio senza stringere troppo il suo esile corpo e le diedi un leggero bacio sulla guancia.

“Allora…oh, ho interrotto qualcosa?” chiese Britney facendo capolino dalla porta e ammirandoci sorridente. Sciogliemmo l’abbraccio e Mary sbuffò alzando gli occhi al cielo.

“si mia cara, Robert mi stava chiedendo di sposarlo” si vantò la donna per poi scoppiare a ridere seguita da noi. Non avevo mai vista tanta ilarità sul suo volto.

“ti piacerebbe eh?” ribatté la figlia.

“altroché se mi piacerebbe, non sono mica stupida sai?”

“okok comunque sia sono venuta a portare buone notizie” e a quel punto il suo sorriso si allargò.

“può tornare a casa?” chiesi speranzoso.

“tra due giorni, anche se dovrà restare a letto per un altro pò”

“l‘importante e che torni a casa mia, non ce la faccio più chiusa qui dentro” si lamentò. Scossi la testa e sospirando mi tirai su. Era ora di andare, ora di salutarle.

“bene Mary, allora io vado l‘orario di visita è finito da ben 15 minuti ormai e penso che tra poco qualche dottore mi caccerà fuori. Riprendi capito? E soprattutto non salire più sulle sedie, chiama Britney e se proprio lei non c‘è chiami me ok? Prendo il primo aereo e vengo ad aiutarti. Sta attenta però” le sghignazzò alzando gli occhi al cielo e la figlia scosse la testa.

“bene, starò attenta. Forza dammi un bacio e vienimi a trovare quando sei in città”

“promosso” dissi scoccandole un baciò sulla guancia e uscendo dalla stanza con Britney al mio seguito. Mi accompagnò fino all’aiuto e poi sospirò. Mi voltai a guardarla e lei mi sorrise.

“beh, è tempo dei saluti” disse chinando il capo.

“già” mormorai spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“so che odi sentirtelo dire ma grazie ancora Robert” scossi la testa ma non aggiunsi altro.

“mi mancherai sai? Mi…mi mancherai tanto” sussurrò e i suoi occhi diventarono lucidi.

“su, vieni qui” dissi attirandola a me e abbracciandola forte. Lei scoppiò a piangere sul mio petto e finalmente diede libero sfogo alle sue emozioni. Sapevo che un po’ ci stava male e tenersi tutto dentro per fare la dura non le faceva per niente bene.

“non esco dalla tua vita Brtiney, io ci sarò sempre per te ricordalo ok?” dio mio mi sentivo maledettamente male a vederla così. Annuì col capo stringendosi ancora di più a me.

“q-quando v-vuoi le tue c-cose sono a c-c-casa mia. M-magari le può ritirare Tom” biascicò.

“si, tranquilla” le dissi per poi prenderle il viso tra le mani.

“basta lacrime?”

“basta lacrime” mi appoggiò lei. Asciugai con il pollice tutte quelle che erano cadute e poi le diedi un bacio sulla guancia.

“ti voglio un bene immenso” le confessai.

“te ne voglio anch‘io. Mi…mi hai insegnato ad amare”

“ne eri già capace” la contraddissi facendola sorridere.

“ti chiamo quando arrivo?”

“certo, fammi sapere se stai bene” la abbracciai ancora una volta e la lasciai andare. Aprì la macchina, ma proprio prima di salirci lei mi chiamò ancora.

“Robert?”

“si?” risposi. Non disse niente, si avvicinò a passo spedito verso di me e prima ancora che me ne rendessi conto depositò un bacio sulle mie labbra.

“un bacio d‘addio” mormorò per poi scappare via. Entrai in macchina e mi diressi a casa di mia madre per preparare le valige. Domani sarei tornato da Kristen e prima ancora di stringerla a me gli avrei rivelato questo piccolo gesto. Non volevo che tra noi ci fossero segreti e lei doveva fidarsi ciecamente di me.

Pov.Kristen

Alla luce fioca del sole che penetrava dalla finestra della mia stanza mi svegliai. Aprì gli occhi lentamente, gustandomi quel dolce torpore che di li a poco sarebbe sparito. Lanciai un occhio al cellulare su comodino e mi accorsi che era molto presto: le otto. Mi stropicciai gli occhi e poi improvvisamente ebbi la consapevolezza di sentirmi strana, gioiosa, allegra e…ansiosa. Balzai dal letto riportando alla mente che giorno fosse. Era venerdì, il che significava che sarebbe tornato Robert. Lanciai un urlo madornale e iniziai a ballare per tutta la stanza come un’adolescente. Corsi a prendere il cellulare e mi accorsi di un messaggio.

- Buongiorno dormigliona, tra meno di 3 ora parto da Londra e verso mezzogiorno dovrei essere li verso mezzogiorno. Non vedo l’ora di riabbracciarti. Ti amo Robert-

Il messaggio era stato inviato alle 6.30, il che significava che tra breve avrebbe preso l’aereo. Lanciai un altro urlo quando compresi che lo avrei rivisto tra breve.

“finalmente” esultai buttandomi a peso morto sul letto. All’improvviso sentì dei leggeri colpi alla porta. Mi alzai per andare ad aprire e trovai le facce, ancora sconvolte dal sonno, di Kellen e Nikki.

“Kris tutto bene?” biascicò lei ed io mi grattai il capo imbarazzata. Forse li avevo svegliati.

“alla grande” ammisi con un sorriso che arrivava a toccare le estremità delle mie orecchie.

“e perché quell‘urlo madornale?” domandò Kellen sbadigliando.

“oggi torna Rob” dissi con ovvietà e loro alzarono gli occhi al cielo.

“a che ora arriva?” li feci accomodare dentro e lo si sedettero sul letto.

“a mezzogiorno circa” risposi e mi guardarono come fossi pazza.

“e che ci fai già in piedi?” Nikki era sconcertata. Scrollai le spalle.

“mi sono svegliata…perché mi guardi così Kellen?”

“perché sto cercando di pensare a come fare a sopportarti fino al suo arrivo. Sarai ingestibile e…elettrica” ammise. Ridacchiai e Nikki lo guardò terrorizzata.

“Forza, vestiamoci e distraiamola in qualunque modo.”

“sarebbe?”chiesi divertita.

“prima andiamo a prendere un bel frullato, poi un bel giro in un negozio di scarpe sportive e… ”

“un bel maxi gelatone alla nutella” terminò Kellen.

“ci sto” acconsentì. Sarei ingrassata eccome, soprattutto dopo l’arrivo di Robert. Mi avrebbe sicuramente fatto ingozzare dicendo che fossi troppo magra.

“hop hop a prepararci allora” Nikki si alzò dal letto e trascinò fuori Kellen dicendo che mi avrebbero aspettato nella hall. Chiusi la porta e mi buttai sotto la doccia per fare un shampoo. Mi insaponai per bene e risciacquai più volte poi, una volta finito, mi avvolsi in un asciugamano e decisi cosa indossare. Optai per un paio di shorts di jeans e sopra una maglietta a mezze maniche annodata su un fianco come ero solita fare. Un bel paio di converse e via. Dovevo strare comoda e le mie amatissime All star mi sarebbero servite per correre incontro a Robert appena lo avrei adocchiai da lontano. Facevo sempre così, ogni santa volta che ci rivedevamo dopo tempo io prendevo una rincorsa e mi buttavo tra le sue forti braccia. Lui mi afferrava al volo e in quel momento mi risentivo di nuovo a casa. Si lo so, è qualcosa di assurdamente infantile ma quando lo vedevo mi sentivo davvero di nuovo bambina, specie quando mi cullava sul suo petto senza il mimino sforzo.

“Sei pronta?” chiese Nikki sbucando in camera. Ma non la chiudevo mai la porta io? Sobbalzai per lo spavento e lei rise di gusto.

“Idiota, mi hai spaventata”

“si, l‘ho visto. Dai andiamo che Kellen è andato già di sotto che ci aspetta”

“non andiamo in macchina?” chiesi storcendo il naso.

“no, ci facciamo una bella passeggiata”

“ed io dopo come arrivo da Robert?” lei sbuffò lanciandomi un’ occhiataccia.

“non ci allontaniamo tanto Kiki. Passiamo di qui e tu corri dal tuo Robert. Promesso”

“bene, andiamo allora che ho voglia di frullato” e così dicendo raggiungemmo il nostro amico spaparanzato su una poltrona.

“Robert tornerà a vivere Los Angeles?” chiese Nikki mentre camminavano per le strade parigine intenti a bere il nostro bel frullato. Scrollai le spalle.

“non ne ho idea. Non abbiamo ancora parlato di queste cose”

“beh però non creo proprio che vogliate vivere separati no? Insomma ne va la vostra sanità mentale” intervenne Kellen facendo scoppiare a ridere Nikki e prendendo uno scappellotto dalla sottoscritta.

“aahi… Dai Kris, ho ragione e poi Los Angeles vi conviene no?”

“già, non avrete mica intenzione di vivere a Londra e prendere ogni giorno l‘aereo” ribatté la mia amica. Scossi nuovamente il capo indifferente. L’importante era stare con Robert, il luogo non mi importava poi tanto.

“sai che se Rob si trasferisce a Los Angeles tu dovrei sfrattare vero Nikki?” dissi prendendo in giro. Si bloccò di colpo aprendo la bocca sorpresa.

“mi cacceresti di casa? Ed io dove andrei a vivere?” domandò da finta indignata. Sapevo benissimo che se solo glielo avessi chiesto, lei avrebbe fatto le valige e sarebbe andata via, ma non le avrei mai chiesto una cosa simile.

“beh potresti andare da Kellen” continuai.

“NO! Sei pazza? Povero me” Kellen si portò una mano al cuore fingendosi addolorato.

“Idiota!” esclamammo all’unisono io e Nikki per poi scoppiare a ridere tutti.

Continuammo a passeggiare tranquillamente ed io ogni tanto buttavo un’occhiata all’orologio. Il tempo sembrava non passare mai, anche se dovevo ammettere che grazie ai miei amici non ci facevo poi così caso. Alcune ragazzine ci fermarono per un autografo ma la giornata fu pressappoco tranquilla alias nessuno paparazzo scocciatore.

“dio guarda com‘è bella questa maglia” esultò estasiata Nikki davanti ad un negozio di Gucci. Alzai gli occhi al cielo terrorizzata all’idea di passare ore intere chiuse in un negozio.

“la voglio. Chi mi accompagna?” chiese speranzosa. Negai col capo.

“ti aspetto qui” annunciai e lei sbuffò entrando.

“io vado un attimo a comprare una ricarica Kiki. Mi sa che non ho più neanche un centesimo” e così rimasi sola. Volevo chiamare Robert ma poi guardai l’ora e capì che non potevo: era già in volo. Sospirai avvicinandomi alla vestina di scarpe per dare un occhiata. Non c’era nulla di interessante e che attirasse la mi attenzione perciò feci marcia indietro. Fu a quel punto, che voltandomi verso la strada notai un chiosco di giornali proprio di fronte a me. C’era una rivista che attirò il mio sguardo: in copertina era stampata una foto piuttosto chiara di Robert e Britney che si baciavano di fronte ad un ospedale.

-Britney o Kristen?-

Era il titolo in bella mostra. Sentì una morsa allo stomaco e senza rendermene realmente conto iniziai a camminare. Dovevo leggere quell’articolo. Dimenticai tutto e tutti e a maggior ragione la strada di fronte a me. Accadde tutto talmente in fretta che ho un vago ricordo di quello che accadde.

“KRISTEN…KRISTEN NO ATTENTAAAAA” sentì urlare da Kellen. Mi voltai nella sua direzione e feci in tempo a vedere solo lui e il volto scioccato di Nikki, poi una sterzata, un rumore di freni e…BUM il nulla!

 

_______________________________________________

Spoiler!

Pov. Robert

“Robert.Robert” mi voltai di scatto incontrando…Kellen? Lo guardai sorpreso che fosse stato lui a venire a prendermi. Perché Kristen non c’era? Lo vidi scendere dalla macchina e venirmi in contro correndo.

“ehi ma che ci fai tu qui?” chiesi una volta che gli fui vicino.

“forza saliamo in macchina. MUOVITI” ordinò. Lo guardai allarmato. Non era da lui comportarsi così.

“dove Kristen? Vuole farmi un‘altra sorpresa delle sue?” accennai un sorriso divertito.

“Kristen ha avuto un incidente Robert” mi informò lui e in un attimo il sorriso svanì. Era un incubo vero? Sicuramente ero ancora nell’aereo e mi ero appisolato.

“c-c-cosa?” balbettai con un filo di voce e le mani tremanti.

Sembrava che non arrivassimo mai poi, quando avevo totalmente perso le speranze, Kellen entrò nel parcheggio dell’ospedale. Non gli diedi neanche il tempo di rallentare che aprì lo sportello e mi buttai dalla macchina correndo a perdi fiato fino al pronto soccorso. Incrociai un’infermiera e la bloccai per un polso.

“Kristen Stewart” mormorai solamente e poi sentì la voce di Nikki alle mie spalle. Mi diressi verso di lei e l’abbracciai forte.

“Rob-b-b” singhiozzò.

“come sta?” chiesi ancora col fiatone.

“è mezz‘ora che è in quella stanza e nessuno esce a dirmi niente”

“dimmi che ha ripreso conoscenza” la voce di Kellen ci fece sobbalzare e Nikki si allontanò di poco scuotendo il capo.

“fin quando siamo scesi dall‘ambulanza non si è praticamente mai svegliata. So-o-lo una volta ha aperto di poco gli occhi e-e-e chiesto di te” spiegò guardandomi.

 

 

 

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*AVVISO*:

So che molto probabilmente vorreste uccidermi per tutto quello che avete appena letto però abbiate fiducia in me e ascoltate quello che ho da dirvi:

Come alcune di voi sapranno, io e una mia amica abbiamo aperto su face book una pagina dedicata alla Saga di Twilgiht *-* prorpio ieri ci è venuta un’idea che sono sicura apprezzerete.

Nell’area discussioni abbiamo aperto un topic a testa dedicato alle nostre ff. nel mio troverete spoiler, notizie sulle nuove ff e quindi trame e tanto altro. Se vi iscrivete alla pagina e vi recate appunto in AREA DISCUSSIONI potrete farmi tutte le domande che volete ed io vi risponderò tranquillamente. Non so forse site curiose di sapere a chi mi sono ispirata per Britney così da immaginarla meglio? Chiedete e vi posterò una foto. Appena finito di postare il capitolo correrò a postare in quel topic l’immagine della’nello di fidanzamento che Robert vuole dare a Kristen e appena ci sarete tutte posterò le trame delle mie prossime ff. Spero di trovarvi in molte li così da conoscerci meglio e passare un po’ di tempo insieme. Vi aspetto.

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Capitolo 37
*** 37- Notizia inaspettata ***


E puntuale come un orologio svizzero eccomi di nuovo qui xD alloraaaaaaaa che dire oggi? Questo è il penultimo capitolo poi ci sarà l’epilogo e gli extra. Non sapete quanto mi dispiace terminare questa ff =( però nello stesso tempo sono felice di essere riuscita a portare a finire anche questa =D. bene come sapete rispondo alle vostre recensioni di giovedì per cui ora vi lascio al capitolo. Lo spoiler non ve lo lascio perché il finale deve essere una sorpresa.

p.s. ci vediamo in fondo pagina per l’avviso =D.

Ah quasi dimenticavo , scusate se rispondo solo alla sua recensione ma devo farlo. Con tutte voi posso solo dirvi, per la millesima volta GRAZIE DI CUORE:

-Nikelaos: ciao, innanzitutto grazie mille per leggere la mia storia. Non mi sono offesa per nulla anzi, queste generi di “critiche” mi aiutano a migliorarmi perché sono consigli più che altro. Nelle prossime ff che scriverò, cercherò di essere più precisa possibile nella grammatica e per quanto riguarda Kellan, ci credi se ti dico che me l’hai fatto scoprire tu che si scrive con la A? ero sempre stata sicura che si scrivesse con la E O.o… alla prossima!

Recensite!

37-Capitolo

Pov. Robert

Ormai mancava poco all’atterraggio. Pochi minuti e avrei riabbracciato la mia Kristen. Dio quanto mi era mancata in quei pochi giorni! Allacciai la cintura di sicurezza e poggiai il capo al sedile perdendomi nei vecchi ricordi.

Calma Robert, non farti prendere dall’ansia. Infondo che vuoi che sia un semplice provino? Nulla, a parte ch devo farlo con LEI. Santo cielo LEI! Quando Tom mi aveva detto del provino non ci avevo pensato su due volte e la mia manager mi aveva appoggiato dicendo che poteva essere una gran bella occasione. Mi ero buttato, peccato che non sapessi nulla della storia di per se. Tenevo tra le mani un piccolo foglio con la descrizione del personaggio per la quale dovevo fare il provino ma ancora non avevo avuto il coraggio di leggerla.

“bene” mormorai aprendo il foglietto che Steph mi aveva dato.

-pelle pallida e fredda come il ghiaccio, occhi dorati, capelli bronzei spettinati ad arte. Fisico statuario,una bellezza sconvolgente e indescrivibile. Voce suadente e sorriso sghembo. Vai Robert ce la puoi fare-

Sbarrai gli occhi leggendo più volte quelle due righe. Vai Robert ce la puoi fare? Ma siamo matti?!

“Robert Pattinson?” chiamò una voce.

“sono io”

“bene, tocca a te” mi informò annoiata. Deglutii scuotendo il capo.

“sa che le dico? Ci rinuncio, troppo perfetto questo qui” borbottai. La feci ridere sommessamente.

“beh tentar non nuoce no?” in effetti non aveva poi tutti i torti.

“ok, dove devo andare?” lei mi indicò la porta alle sue spalle e entrai.

“salve io sono Catherine, la regista” si presentò una donna dall’aria bizzarra. Avevo lo sguardo basso e mi vergognavo da matti. Ma che ci facevo li? Non ero certo così bello da interpretare un vampiro io.

“R-Robert Pattison” mi presentai cercando di non balbettare.

“bene Robert, posso chiamarti Rob? Lei è Kristen Stewart” e a quel nome una ragazza mi si parò davanti.

“piacere” mi disse allungando la mano. Ero forse in paradiso? Era forse un angelo quello che avevo di fronte?

Ridacchiai a quel ricordo. Ero davvero un fascio di nervi quel giorno poi, come per magia, appena incrociai i suoi occhi verdi mi calmai. Scesi dall’aereo e andai a recuperare il mio piccolo bagaglio dopo di che mi guardai in giro cercandola. Doveva essere li da qualche parte e a momenti me la sarei ritrovata tra le braccia. Se non la prendevo al volo finiremo inevitabilmente entrambi a terra. Alzai il cappuccio della felpa in testa notando alcuni paparazzi. Perfetto, mai una volta che potevo stare in pace! Certo grazie al cielo ero stato ben attento a non far sapere a nessuno del mio viaggio a Londra, altrimenti in quel momento avrei avuto bisogno della scorta. Sospirando mi avvicinai all’uscita. Evidentemente Kristen aveva notato i paparazzi e mi attendeva fuori. Appena varcai la soglia e il sole mi accecò gli occhi mi sentì chiamare.

“Robert.Robert” mi voltai di scatto incontrando…Kellan? Lo guardai sorpreso che fosse stato lui a venire a prendermi. Perché Kristen non c’era? Lo vidi scendere dalla macchina e venirmi in contro correndo.

“ehi ma che ci fai tu qui?” chiesi una volta che gli fui vicino.

“forza saliamo in macchina. MUOVITI” ordinò. Lo guardai allarmato. Non era da lui comportarsi così.

“dove Kristen? Vuole farmi un‘altra sorpresa delle sue?” accennai un sorriso divertito.

“Kristen ha avuto un incidente Robert” mi informò lui e in un attimo il sorriso svanì. Era un incubo vero? Sicuramente ero ancora nell’aereo e mi ero appisolato.

“c-c-cosa?” balbettai con un filo di voce e le mani tremanti.

“muoviti sali in macchina, ti spiego tutto per strada” non me lo feci ripetere due volte e feci come mi disse. Appena si fu posizionato diede gas e partì a tutta forza. Non parlava, guardava la strada davanti a se e ogni tanto strizzava gli occhi.

“che caz *zo è successo? Dimmi che è uno scherzo Kellan. DIMMI CHE E‘ UNO SCHERZO” sbraitai. Mi fulminò con lo sguardo portando nuovamente gli occhi alla strada e suonando il clacson ripetutamente.

“ti sembra che stia scherzando?” ribattei. Mi sentii svenire. La mia Kristen, non poteva essere.

“cos‘è successo?” chiesi più calmo torturandomi le mani e passandomi le mani tra i capelli come un pazzo.

“Siamo usciti per distrarla mentre tu non arrivavi. Sai com‘è fatta, ci avrebbe fatto impazzire se non l‘avessimo tenuta occupata. Dopo un buon frullato ci siamo messi a passeggiare e Nikki è entrata in un negozio per comprare delle maglie. Io sono andato a fare una ricarica, mentre Kristen ha preferito aspettare fuori. Non ho la più pallida idea di come abbia fatto ma q-q-quando s-sono uscit-t-o ho fatto solo in tempo a gridare di spostarsi. Era in mezzo alla strada e-e-e una macchina le è finita addosso”

“NO!” esclamai passandomi le mani sul viso e accorgendomi di star piangendo.

“c-c-come sta?”

“e io che caz *zo ne so? Oddio, scusa Robert io…io non ci sto capendo nulla”

“tranquillo fa niente” lo tranquillizzai. Anch’io avrei tanto voluto spaccare qualcosa.

“è venuta l‘ambulanza e quando lei e Nikki sono salite li dentro Kristen era ancora priva di sensi. È stato terribile Robert, la macchina non è riuscita a frenare in tempo. Si vuole muovere quest‘idiota davanti?” e suonò ancora in clacson sterzando e superando quel imbecille.

“non voglio perderla. Non voglio perderla” continuai a mormorare. Poi mi sorse un dubbio.

“come ha fatto a finire in mezzo alla strada?” Kellan mi lanciò un’occhiataccia afferrando qualcosa nel sedile posteriore e lanciandomelo sulle gambe. Presi il giornale tra le mani e strabuzzai gli occhi. Non poteva essere, non…non…perché?

“è…è colpa mia” mormorai guardando la copertina del giornale. Quel bacio, quel insulso stupido bacio stava rischiando di farmi perdere la mia unica ragione di vita.

“non è come pensate. Britney mi…mi si è buttata addosso stampandomi un bacio. Dio, è colpa mia, io…io…Kristen!” Kellan mi diede una pacca sulla spalla cercando di consolarmi.

“non è colpa tua” disse stringendo il volante tra le mani.

“ma se è grave giuro che ammazzo prima te e poi quella gatta morta che si trova a Londra” aggiunse minaccioso.

“lo spero perché in quel caso sarei felice di prenderle amico mio” per il resto del tragitto regnò un silenzio inquietante. Sembrava che non arrivassimo mai poi, quando avevo totalmente perso le speranze, Kellan entrò nel parcheggio dell’ospedale. Non gli diedi neanche il tempo di rallentare che aprii lo sportello e mi buttai dalla macchina correndo a perdi fiato fino al pronto soccorso. Incrociai un’infermiera e la bloccai per un polso.

“Kristen Stewart” mormorai solamente e poi udii la voce di Nikki alle mie spalle. Mi diressi verso di lei e l’abbracciai forte.

“Rob-b-b” singhiozzò.

“come sta?” chiesi ancora col fiatone.

“è mezz‘ora che è in quella stanza e nessuno esce a dirmi niente”

“dimmi che ha ripreso conoscenza” la voce di Kellan ci fece sobbalzare e Nikki si allontanò di poco scuotendo il capo.

“fin quando siamo scesi dall‘ambulanza non si è praticamente mai svegliata. So-o-lo una volta ha aperto di poco gli occhi e-e-e chiesto di te” spiegò guardandomi. Sciolsi l’abbraccio camminando avanti e indietro per il piccolo corridoio.

“devono dirci qualcosa. DEVONO DIRCELA” urlai sbattendo un pugno al muro e facendomi male. Kellan fu subito vicino a me e mi fece sedere.

“devi stare calmo Robert, ti prego abbassa la voce” sussurrò.

“stupidi paparazzi. Pubblicano le cose senza…senza….li odio. Li odio” scoppiai a piangere sulla spalla del mio amico. Quello non era certo il momento di fare i duri e trattenere le lacrime. Ero li, in quel insulso corridoio, a chiedermi se l’amore della mia vita stava bene e bestemmiando contro qualsiasi paparazzo sulla faccia della terra. No, dovevo sfogarmi in qualche modo. Quando sentii una porta aprirsi, alzai la testa di scatto e Nikki corse incontro ad un dottore.

“come sta?” chiese e noi la raggiungemmo.

“chi siete voi?” chiese lui. Ma che cavolo poteva fregargliene a lui?

“noi due siamo due amici. Lui è il fidanzato” rispose Kellan. Il dottore mi guardò sospirando.

“ditemi che sta bene vi prego” lo scongiurai.

“è stato un bell‘incidente ma…ma la signorina è stata molto fortunata. Se la macchina non l‘avesse vista e tentato di frenare a quest‘ora non so in che condizioni sarebbe”

“s-sta bene quindi?” chiese Nikki piangendo. Il dottore annuì felice e tutti noi tirammo un sospiro di sollievo. Dio grazie!

“fortunatamente l‘impatto con il veicolo è stato lieve. La signorina ha riscontrato solo alcune contusioni leggere e la distorsione di una caviglia. È stata molto fortunata” sorrisi raggiante ringraziando chiunque santo ci avesse miracolato.

“possiamo vederla? Ha ripreso conoscenza?” chiesi.

“certo, potete entrare. Nel frattempo io vado a analizzare queste analisi. Un’ oretta e torno da voi” ci informò allontanandosi.

“Ah aspettate” disse bloccandosi. Lo guardammo ansiosi ma lui scoppiò a ridere.

“chi è Rob?” chiese. Alzai una mano e lui si gratto il capo.

“non vorrei proprio essere nei tuoi panni figliolo. Appena ha ripreso conoscenza ha detto qualcosa tipo < dov’è Rob devo ammazzarlo >” Nikki e Kellen risero di cuore ed io mi morsi il labbro. Ora che sapevo che stava bene potevo anche iniziare a temere il peggio.

Salutammo ancora il dottore ed entrammo nella stanza. Kristen era sdraiata su di un letto sbuffando a più non posso.

“Krissssssssss, non farmi mai più morire dalla paura in questo modo” l’accusò Nikki correndo ad abbracciarla.

“giusto scricciolo mi hai fatto morire di crepacuore” aggiunse Kellan baciandole la guancia.

“scusate” mormorò lei imbarazzata e mettendosi un po’ a sedere. Appena incrociò il mio sguardo le sorrisi dolcemente.

“ti sembra il modo di accogliermi? Sai il panico che ho avuto? Non farlo mai più” dissi avvicinandomi a lei. Niente, non parlava. Kellan e Nikki risero sottovoce e si misero comodi aspettando che scoppiasse il finimondo. Evidentemente non avevano nessuna intenzione di lasciarci soli.

“che ci fai tu qui?” chiese lei fulminandomi con lo sguardo. Sospirai sedendomi vicino al suo letto.

“posso prima baciarti? Giuro che poi ti spiego tutto” le dissi avvicinandomi al suo volto. Voltò il viso dalla parte opposta sposandomi.

“le immagini parlano chiaro. Cosa avevi intenzione di fare eh Robert? Stare con entrambe a nostra insaputa?” la guardai sconvolto cercando di prendere una sua mano tra le mie ma lei la spostò prontamente.

“ma che dici? Non farei mai nulla di simile”

“lo so” mormorò impercettibilmente abbassando il capo.

“Kristen guardami” le dissi poggiando una mano sotto il suo mento. Mi guardò negli occhi e scoppiò a piangere.

“perché? Perché l‘hai baciata Rob? Se la ami, se tu la ami prenditela ok? Ma lasciami stare non dire che lei per te non è più nulla tu…” prima che continuasse a dire idiozie le tappai la bocca con la mia e portando una mano dietro la sua nuca la baciai dolcemente. Meglio che si togliesse dalla testa strane idee. Io non l’avrei lasciate per nulla al mondo. Lei sembrò non partecipare al bacio perciò la strinsi maggiormente e facendo pressione con la lingua la costrinsi ad aprire le labbra. Appena le nostre lingue si ritrovarono mi sentii a casa e lei sembrò rilassarsi. Portò una mano tra i miei capelli e rispose al bacio. Non so per quanto tempo restammo a baciarci, per me potevamo continuare all’infinito se non fosse stato per l’ossigeno che non arrivava ai polmoni e visto che lei aveva appena subito un incidente mi staccai poggiando la fronte alla sua.

“ora mi lasci spiegare ok?” le ordinai ansante. Annuì.

“le ho parlato di noi, le ho detto tutto Kristen. Non c‘è stato giorno che non parlavo di te, di noi e di quanto il nostro rapporto sia importante. Ha capito, mi ha detto che devo essere felice e…aspetta stappati questa bella bocca che ti ritrovi” dissi vedendo che stava per dire qualcosa.

“io non ho baciato nessuno ok? Te lo giuro Kristen. Le uniche labbra che bramo sono le tue. Quando l‘ho salutata lei mi ha stampato un bacio sulle labbra ed è scappata via dicendo che era un bacio d‘addio. Te lo avrei detto appena ti avrei visto amore mio. Devi credermi non c‘è nessuno più importante di te. Nessuno e se non ti fidi possiamo chiamare benissimo Britney. Sono sicuro che lei ti confermerà tutto” presi il suo viso tra le mani fissandola dritto negli occhi. Doveva capire quanto io l’amassi. Capire che lei era la mia vita ne più ne meno. Anzi no, qualora fosse esisto qualcosa più importante della vita stessa lei starebbe stato quello per me. Continuai a fissarla ma lei non parlava, non diceva nulla. Sospirai staccandomi da lei e mettendo una mano in tasca alla ricerca del mio cellulare.

“bene, ora chiamiamo Britney” dissi componendo il numero, ma proprio mentre premevo il tasto verde la sua mano mi bloccò.

“mi fido di te”affermò convinta.

“davvero?”

“ti amo, mi fido di te” ripeté.

“ti amo anch‘io amore mio e non permetterti mai e ripeto mai più di dubitare del mio amore” l’abbracciai forte stampandole un bacio sul collo.

“te lo prometto” farfugliò.

“e non tentare mai più di uscire dalla mia vita. Se ti fosse capitato qualcosa non so cosa avrei fatto” aggiunsi baciandole questa volta le labbra.

“ma che carini!” esclamò Kellan che fino a quel momento era rimasto in silenzio. Quasi mi ero dimenticato della presenza sua e di Nikki. Kristen si staccò da me per poter sorridere ai nostri amici dopodiché mi fece accomodare vicino allo schienale del letto e si poggiò al mio petto.

“mi tocca portare le stampelle per qualche settimana. Fortuna che si è solo slogata” si lagnò indicando la sua caviglia. Io e Nikki alzammo gli occhi al cielo in contemporanea.

“invece di ringraziare che sta bene lei si lamenta” borbottò Nikki.

“sapete che non avevo mai fatto un incidente? È…un’ esperienza” disse. La guardammo tutti male e a me venne automatico darle un scappellotto in testa.

“tu guarda se è possibile pensare cose del genere”

“uffa come siete noiosi. Stavo scherzando” si giustificò.

“Kristen? Io ero qui fuori a piangere anche l‘anima e tu ci giochi sopra”

“scusa amore” e mi stampò un bacio. Due colpo alla porta ci fecero voltare.

“disturbo?” chiese lo stesso dottore di prima sbucando dalla porta.

“no, entri pure dottore” acconsentii io.

“bene signorina come si sente?”

“a parte il dolore alla gamba e un po’ di mal di testa sto benissimo. grazie” rispose lei.

“mi fa piacere. Sono venuto ad informarvi che le analisi non sono tutte terminate, alcuni esami richiedono un po’ più di tempo per essere analizzata, tuttavia non c‘è problema visto che questa sera dormirà qui” Kristen sbuffò facendo ridacchiare Kellan.

“devo proprio?” si lamentò come una bambina.

“si amore, penso proprio che tu debba stare qui sta notte”

“tu dovresti essere dalla mia parte lo sai?” mi accusò trucidandomi con lo sguardo.

“ultimamente sei un troppo su di giri Kiki” si intromise Kellan. Il dottore ridacchiò.

“beh è normale nel suo caso. Signorina lei è stata molto fortunata ad uscire illesa da un incidente, specie nelle sue condizioni”

“quali condizioni?” domandammo all’unisono tutti noi. Il dottore ci guardò stupito.

“lei è incinta signorina” disse con ovvietà. Le espressioni sui nostri volti mutarono in contemporanea. Kellan guardava il dottore perplesso, Nikki sembrava compiaciuta della cosa, come se in fondo se lo aspettasse. Kristen aveva gli occhi fuori dalle orbite e continuava a scuotere la testa ed io…beh io ero senza parole. Incinta? Non sarà mica che…

“impossibile, ho fatto le analisi circa 4 settimane fa e il risultato era negativo” stava cominciando ad agitarsi ed io con lei. Non potevano aver sbagliato il risultato, Kristen non era incinta di Nate. No!

“infatti 4 settimane fa lei non aspettava nessun bambino” reclinai il capo verso destra.

“non credo di seguirla” ammisi.

“la signorina Stewart è incinta di 3 settimane esatte, qualche giorno in più qualcuno in meno. Congratulazioni, noi ci vediamo dopo” e così dicendo uscì di scena lasciando tutti a bocca aperta. Io e Kristen ci guardavamo negli occhi senza dire una parola, evidentemente anche lei come me ancora non capiva il significato di quella frase.

“io lo sapevo. Si, lo sapevo” iniziò ad esultare Nikki correndo ad abbracciare Kristen.

“altro che ritardo Kris” aggiunse.

“congratulazioni piccioncini tra 9 mesi avrete un pargoletto tra le braccia” si congratulò Kellan con un sorriso a 32 denti. A quelle parole ritornai sulla terra capendo tutto.

“diventerò papà” mormorai con un filo di voce mentre Kristen mi guardava estasiata.

“papà” ripeté prima che la baciassi dolcemente e spazzassi via quelle lacrime dal suo bellissimo volto. Dopo poco ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere insieme.

“sarà bellissima come la mamma” mi feci scappare.

“ehi, chi ti ha detto che sarà femmina? Secondo me è un bel bambino identico al papà” ribatté lei.

“ecco che cominciamo!” esclamò Kellan divertito.

“mi sa che mi tocca sfrattare casa per davvero” Nikki aveva le lacrime agli occhi per la felicità.

“ehi piccolina, tanto lo so che sei femmina, fa la brava e non far essere su di giri la mamma ok? Altrimenti qui rischiamo di andare tutti al manicomio” dissi io chinandomi sulla pancia della mia bella fidanzata e accarezzandola. Kellan scoppiò a ridere.

“Rob mi sa che a quest‘ora è grande come un piccolo verme quindi non penso possa capire” sghignazzò. Lo fulminai con lo sguardo facendo, se possibile, aumentare le sue risate.

“non paragonare mai più ma figlia ad un verme” lo minacciai.

“certo papà” ribatté lui facendo ridere tutti.

“già geloso?” bisbigliò Kristen al mio orecchio.

“certo che si amore mio” lei alzò gli occhi al cielo spettinandomi maggiormente i capelli.

“pensa quando lo sapranno i nostri genitori”

“pensa a quando lo saprà Lizzie” mi corressi io e lei sghignazzò.

“sentite mammina e papino, noi andiamo a prendere un caffè, volete qualcosa?” domandò Nikki.

“mmmh anche io un caffè e per Kristen un bel gelato alla nutella” risposi.

“ehi chi ha detto che io voglio mangiare?” Kristen alzò un sopracciglio.

“hai appena fatto un incidente, hai mia figlia in grembo, tu sei troppo magra e quindi mangi” sentenziai mentre gli altri uscivano dalla stanza divertiti.

“diventerò una botte” sbuffò lei.

“tanto ingrasserai comunque amore”

“si, ma se tu mi fai ingozzare aumenterò il triplo. No, botte non va bene, più balena o elefante” sporse il labbro inferiore cercando di intenerirmi. La strinsi al mio patto baciandole i capelli.

“una bellissima balenotta allora. La più bella mai vista”

“ti amo Robert”

“ti amo anch‘io Kris. Mi hai reso l‘uomo più felice della terra e il più fortunato” si girò verso il mio viso baciandomi con ardore. La mia vita era perfetta. Mancava solo una cosa e appena sarebbe uscita da quel posto anche quella sarebbe stata sistemata. L’anello nella mia tasca diventò pesante 5 chili in più ed io sorrisi raggiante sulle sue labbra.

“perché sorridi?”

“perché ti avrò per tutta la vita” e prima che potesse replicare la baciai ancora.

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*AVVISO*:

Come vedete ho risolto ancora una volta tutto xD vi ricordo della pagina facebook:

Come alcune di voi sapranno, io e una mia amica abbiamo aperto su face book una pagina dedicata alla Saga di Twilgiht *-* prorpio ieri ci è venuta un’idea che sono sicura apprezzerete.

Nell’area discussioni abbiamo aperto un topic a testa dedicato alle nostre ff. nel mio troverete spoiler, notizie sulle nuove ff e quindi trame e tanto altro. Se vi iscrivete alla pagina e vi recate appunto in AREA DISCUSSIONI potrete farmi tutte le domande che volete ed io vi risponderò tranquillamente. Non so forse site curiose di sapere a chi mi sono ispirata per Britney così da immaginarla meglio? Chiedete e vi posterò una foto. Appena finito di postare il capitolo correrò a postare in quel topic l’immagine della’nello di fidanzamento che Robert vuole dare a Kristen e appena ci sarete tutte posterò le trame delle mie prossime ff. Spero di trovarvi in molte li così da conoscerci meglio e passare un po’ di tempo insieme. Vi aspetto.

Se andate a dare un occhiata ho postato le foto di Britney, fatemi sapere che ne pensate =D

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Capitolo 38
*** 38- Epilogo! ***


Ed anche questa storia giunge al termine ragazze. Prima di lasciarvi al capitolo vorrei dirvi un po’ di cose. Innanzitutto vi ricordo che posterò degli EXTRA quindi non cancellate o archiviate la storia. Penso che ne saranno due, uno sulla nascita di Andrew e l’altro su un papà Robert geloso della figlia 17enne straordinariamente bella.

Come già vi ho annunciato tra breve posterò altre mie fan faction, e se volete informazioni precise su esse e la data di “uscita” vi lascio a fondo pagina il link della mia pagina face book. Scusate come sempre se ci saranno errori. Detto questo lasciate che vi ringrazi ad una ad una. Volevo rispondere alle vostre ultime recensioni ma ho pensato fosse meglio rispondere con un’unica grande risposta a tutte:

Questa volta sono io a lasciare una recensione a voi tutte ragazze =D questo per ringraziarvi di tutto: per aver seguito questa storia, per aver commentato, consigliato, proposto o semplicemente letto. Sono contenta di essere riuscita a farvi emozionare e anche se ho rischiato di morire per mano vostra sono contenta anche di avervi fatte un po’ penare xD molto probabilmente se Rob o Kristen si ritrovassero a leggere questa storia (cosa improbabile) mi verrebbero a cercare per uccidermi loro stessi =D grazie per gli innumerevoli complimenti che mi avete fatto, talvolta tanto lusinghieri da farmi arrossire. Questa fan faction è stata quella che mi ha dato più soddisfazione di tutti ed io sono contenta di averla pubblicata. La prossima fan faction su Robsten “RESTA” sarà scritta a 4 mani, quindi sarò io e la mia Marty a parlare di questa coppia. Ora vi lascio al capitolo e ancora:

GRAZIE MILLE!

Recensite!

“Someday we’ll Know”

38- Epilogo.

Pov. Kristen

4 anni dopo:

“sta ferma Kris, mi stai facendo impazzire” mi rimproverò forse per la centesima volta Nikki intenta a sistemarmi i capelli in tanti boccoli. Odiavo essere torturata in quel modo, ancor di più se non sapevo il motivo.

“mi dici dove mi deve portare vestita così?” chiesi indicando il mio piccolo abito senza bretelle grigio perlato e la scarpa dalla zeppa vertiginosa dov’era intrappolato il mio piede destro.

“e poi era proprio obbligatoria questa scarpa? Ho già una caviglia slogata, non vorrei portare queste maledette stampelle per altro tempo”

“dio Kristen come sei noiosa. Smettila di fare la lagna e sta ferma che ho finito”

“finalmente!” esclamai sospirando. Era passata una settimana esatta dall’incidente e 4 settimane da quand’ero rimasta incinta. Il mio umore cambiava nell’arco di pochi minuti e per qualsiasi sciocchezza, come in quel momento quando Nikki mi disse di aver terminato.

“ooooooook il tormento è finito” lei ridacchiò.

“su, ti accompagno di sotto che Robert ti aspetta”

Sorretta da Nikki scesi fino alla hall dove trovai Robert a parlare animatamente con Kellen. Appena mi vide sorrise e corse verso di me.

“sei bellissima” bisbigliò al mio orecchio prima di stamparmi un bacio sul collo.

“anche tu” soffiai osservandolo per bene. Non era da lui vestirsi così…così serio. Aveva una camicia bianca semplice, senza quadretti o strane stampe, e un pantalone di jeans scuro che cada a pennello su di lui. Era assolutamente perfetto.

“perché siamo così in ghingheri? Dove andiamo?” erano circa 24 ore che non facevo che porre la stessa domanda. Era frustante quando non si riceveva nessuna risposta.

“è una sorpresa perciò…” e lasciò la frase in sospeso tirando fuori dalla tasca un foulard. Lo guardai accigliata e inorridita dal sapere a cosa servisse quel coso.

“dimmi che non è come penso”

“è come pensi amore, perciò girati e lascia che ti bendi. Ti prego” e fece i suoi fantomatici occhi dolci. Lo accontentai avvilita.

“cadrò e questa volta la gamba me la ingesseranno” dissi mentre mi copriva gli occhi.

“hai le stampelle amore ed io sarò al tuo fianco a sorreggerti, quindi shhh” e così dicendo mi portò alla sua auto. Per tutto il tragitto cercai di estorcergli qualche informazione ma lui per tutta risposta ridacchiava e poi ricadeva nel suo mutismo.

“ti odio quando fai così” biascicai quando venne ad aprirmi lo sportello e mi aiutò ad uscire.

“ancora qualche minuto di pazienza e giuro che non te ne pentirai”

Continuai a vedere il nulla per qualche altro minuto, ore per quanto riguardava la sottoscritta, poi lo sentì armeggiare con il nodo della benda e sorrisi raggiante.

“sei pronta?”

“dai Robert. Ti prego” lo scongiurai e lui non riuscì a trattenere una risata.

“3-2-1... Ti amo amore mio” e riacquistai di nuovo la vista. Rimasi estasiata dal panorama che avevo di fronte e in un attimo compresi dove fossimo. Lo guardai perplessa e allo stesso tempo felice.

“che…che ci facciamo qui sopra?” domandai con un filo di voce. Non salivo sulla Torre Eiffel da quando…beh dalla premiere di New Moon.

“beh questo è un po’ il nostro posto no? Fu qui che ti promisi che ti avrei sposato” annuì impercettibilmente e istintivamente mi toccai la pancia accarezzandola. Continuavo a non dire nulla mentre lui sorrideva raggiante e mi accarezzava una guancia. Quando lo vidi inginocchiarsi davanti a me e prendere la mia mano sinistra tra le sue strabuzzai gli occhi e sorrisi.

“oddio” mormorai alzando gli occhi al cielo per impedire alle lacrime di uscire.

“sai, sarei onorato di averti al mio fianco per sempre, di viverti giorno dopo giorno, di amarti e renderti felice perciò…” lasciò la frase in sospeso prendendo da una tasca un cofanetto nero di velluto. Con un rapido scatto aprì il piccolo oggetto rivelandone il contenuto. Guardai quel bellissimo anello per un tempo indeterminato, poi sentì di nuovo la sua voce e lo fissai dritto negli occhi.

“Kristen Stewart vuoi condividere il resto della tua vita con me? Vuoi sposarmi?” e a quel punto anche la persona più forte del mondo sarebbe scoppiata in un pianto a dirotto.

“Si. Si, che lo voglio” farfugliai e in un attimo gli fui tra le braccia. Mi sembrava un sogno, un sogno che credevo che mai più avrei vissuto. Un sogno divenuto finalmente realtà.

“ti amo Robert. Ti amo da impazzire” biascicai sulle sue labbra.

“oh mai quanto ti amo io”

“ne dubito”

“e amo anche lei…o lui” e si abbassò a baciarmi la pancia. Lo attirai nuovamente a me baciandolo dolcemente e cercando di trasmettergli tutto l’amore del mondo.

“saremo dei buoni genitori Robert?” chiesi poggiando la mia fronte alla sua.

“beh…un giorno lo sapremo”

Smisi di fissare il mio anello di fidanzamento quando nella stanza si irradiò una canzone, la nostra canzone in un certo senso: Someday we’ll Know. Già, un giorno lo sapremo!

Erano passati 4 anni ormai da quel famoso giorno, 4 anni da quando Rob mi aveva chiesta in moglie e da quando avevamo avuto il nostro piccolo angelo. Alla fine aveva avuto ragione lui: era una bambina. Una stupenda, perfetta bambina. La nostra Joy! Non scorderò mai quando la presi tra le braccia la prima volta,un’emozione del genere è impossibile da dimenticare. Durante tutto il travaglio stringevo la mano di Robert urlandogli dietro quanto lo odiassi per avermi messo in una situazione del genere, poi quando avevo visto quel piccolo corpicino tutto il dolore che avevo patito era passato in secondo piano. Joy era bellissima e identica al padre ovviamente. Certo aveva ereditato qualcosa anche di mio ma per me era soltanto una versione al femminile di Robert. Capelli che ora arrivavano alle spalle erano mossi e di un colore indefinito, forse potevano essere ramati ma i riflessi biondi li rendevano più chiari facendo in modo che non fossero ne castani ne tantomeno biondi. Le labbra belle piene e rosa, la pelle avorio come la mia e gli occhi…dio i suoi occhi erano grandissimi, vivaci e contornati da folte ciglia: assolutamente meravigliosi. Così come per i capelli anche quest’ultimi non avevano un colore ben preciso, ma erano belli, belli da morire ed espressivi. Avevo notato che con il cambiare del tempo la tonalità variava fa un azzurro brillante a un verde acqua. Mi avvicinai ad uno scaffale e presi una sua foto di quando aveva due anni. Eravamo in spiaggia e lei era immersa in una fossa scavata nella sabbia e sorrideva al papà che le era affianco. Quante cose erano cambiate in quegli anni, prima di tutto mi ero sposata. Eh si, finalmente il giorno tanto atteso da entrambi era stata celebrato 3 anni addietro. Non volevamo che la nostra unione fosse giudicata come qualcosa di “riparatore” perciò avevamo atteso che Joy compiesse un anno e poi ci eravamo sposati. Quello fu senza dubbio uno dei giorni più belli della mia vita.

“Sei agitata tesoro?” mi chiese Ashley mentre la parrucchiera mi sistemava i capelli.

“tu che dici Ash? Guarda un po’ le mie mani” e le alzai alla sua altezza per farle notare il tremolio.

“ma dai non puoi essere nervosa. Tu e Rob convivete già da un anno e avete una bambina splendida. Il matrimonio è solo una firma su un pezzo di carta”

“certo, ti farò lo stesso discorso quando sarai tu a sposarti” dissi e lei storse il naso per poi ridacchiare. Dopo quasi mezz’ora la parrucchiera terminò il suo lavoro e quando anche il trucco fu perfetto arrivò l’ora di indossare l’abito. Ci avevo messo tanto per trovarlo, ma quando lo vidi in vetrina pensai: “quello deve essere mio” e difatti ecco li sulla stampella. Nikki e mia madre mi aiutarono ad indossarlo e quando mi guardai allo specchio rimasi incantata. Dio, non sembravo neanche io.

“sei bellissima tesoro” mormorò Nikki sistemandomi l’enorme velo sulla testa. L’abito mi fasciava il busto facendo risaltare il mio esile fisico e ingrandendo la mia scarsa seconda di seno. Alla base dei fianchi si allargava fino a creare una nuvola di tulle bianco che scendeva morbido fino a toccare terra. Era perfetto, molto simile a quei vestiti da principessa che ti donavano un eleganza unica. I capelli erano stati avvolti in una piccola coda, fatta eccezione per il piccolo ciuffo che ricadeva sulla fronte, dalla quale ricadevano morbidi boccoli che accarezzavano sinuosi le mie spalle nude.

“è normale che ho voglia di piangere?” farfugliai e in quel momento una piccola peste di un solo anno entrò nella stanza accompagnata da Lizzie e Victoria.

“mamma” mi chiamò Joy. Mi abbassai alla sua altezza per baciarle la guancia. Ancora non riusciva a camminare ma aiutata da un adulto riusciva a reggersi perfettamente in piedi.

“ciao amore, sai che sembri un piccolo batuffolo?” dissi divertita ammirandola in quel piccolo abitino rosa confetto. Lei mi guardò alzando un sopracciglio poi, come se avesse capito la battuta, scoppiò a ridere seguita a ruota da tutti.

“papà?” chiese guardandosi intorno. Quando non lo vide mi guardò con quegli occhioni azzurro-verdi e sporse il labbro inferiore. Adorava il padre o meglio lo venerava.

“ora andiamo da papà ok? Vai in braccio a zia Lizzie” lei annuì e si girò verso la zietta. Feci due grossi respiri e poi usci dalla stanza raggiungendo mio padre al piano di sotto.

“la mia bambina” farfugliò abbracciandomi forte.

“su papà accompagnami all‘altare prima che corri di sopra ad indossare un jeans e una t-shirt” lui rise di gusto ed insieme ci avviammo. Avremmo celebrato il matrimonio in un enorme villa. La cerimonia si sarebbe svolta nel giardino principale dove era stato allestito l’altare e tante sedie tutto rigorosamente bianco e dorato. Il pranzo e il susseguirsi della serata proseguiva invece, a bordo piscina. Arrivati a destinazione mio padre mi prese a braccetto e aspettammo che le damigelle facessero la loro entrata. Le prime ad entrare furono Clare, la nipote di Robert, che aveva tra le braccia la mia piccolina con in mano le fedi. Subito dopo entrarono Ashley e Nikki seguite a ruota dalle sorelle di Robert. Quando fu il mio turno strinsi forte la mano di mio padre poi, stando bene attenta a non inciampare iniziai a percorrere quel lungo tappeto dorati pieni di petali di rosa blu. Cercai subito con lo sguardo Rob e quando lo vidi sorrisi apertamente seguita subito da lui. In quel momento, incrociando il suo sguardo capì di star facendo la cosa giusta. Il volevo vivere con lui sempre e per sempre.

Fu davvero una giornata incantevole!

Le cose non erano cambiate solo per la sottoscritta: un anno dopo il mio matrimonio toccò a Ashley e Jackson fare il grande passo ed esattamente nove mesi dopo aver pronunciato il fantomatico “si” avevano messo al mondo un fantastico bambino: Jhonny. Per quando riguarda Kellen…beh lui non era diventato lo scapolo più ambito di Hollywood come io avevo sempre pensato e questo perché era riuscito, finalmente, a stabilire una relazione seria con la sua ormai storica AnnaLynne. Erano fidanzati da ben 3 anni e non avevano mai e ripeto mai litigato. Prima che il mio caro amico mettesse la testa apposto successe una cosa che per tutti noi è davvero comica. Nikki e Kellen erano stufi di essere circondati da fidanzatini tutti coccole e abbracci così un giorno decisero di provare a stare insieme. Si lo so, assurdo! La relazione non durò per più di 24 ore, i due si guardarono in faccia dopo un bacio e scoppiarono a ridere insieme. Grazie al cielo anche per la mia migliore amica le cose si erano sistemate e nell’ arco di 2 mesi era passata da felicemente single a innamorata pazza di Nate. Eh già, di Nate. I due si erano incontrati un anno dopo il mio matrimonio a Madrid. Nikki era li per girare un film mentre lui era in vacanza con gli amici. Si guardarono, sorrisero e dopo una piccola conversazione scoppiò la scintilla che non era scoppiata mesi addietro. Avevo sempre pensato che avessero un feeling incredibile. Stavano ancora insieme e ultimamente Nikki non faceva altro che parlare di matrimonio e roba simile e la cosa mi puzzava non poco. Anche Britney aveva trovato il vero amore e conviveva con lui da circa 3 anni. Avvolte la vita è davvero assurda e questo è il caso di Britney. Aveva tenuto davanti gli occhi Tom per tanto tempo ma lo aveva considerato solo dopo che Robert l’aveva lasciata. I due si erano innamorati qualche mese dopo la fine delle riprese di Ghost love. Lui gli era stato molto vicino e l’aveva aiutata a superare l’amore che provava per Robert e una cosa tira l’altra era scoppiata la scintilla. Eravamo diventate grandi amiche ed io non avevo la minima paura di vedermi portare via Robert da lei questo perché vedevo come guardava Tom.

“Kristen siamo noi” urlò Kellen dal salone chiudendosi la porta alle spalle. Lo raggiunsi felice e subito venni travolta da una puffetta tutta boccoli.

“mammaaaaa lo tai cosa ti ha fatto fale zio Kel?” chiese mia figlia tutta entusiasta.

“cosa amore?”

“allola plima siamo andati a plendere un gelato grande e toi ci ha portato alle giostre” spiegò lei saltellando per tutta la stanza.

“ti sei divertita si? Lo zio è davvero bravo. E tu Jhonny?”

“tante io” rispose lui per poi correre nella cameretta di Joy. Ormai quei due passavano un sacco di tempo insieme e passavano pomeriggi interi a chiacchierare con un linguaggio tutto loro. Erano buffi!

“ti sono debitrice Kellen” lo ringraziai abbracciandolo forte. Avendo un mucchio di lavoro da fare e non potendo muovermi di casa per ovvi motivi, lui si era offerto di tenere i bambini. Si divertiva con loro, forse perché in fondo era bambino anche lui.

“come sempre scricciolo. Diventano ogni giorno più divertenti quelle due pesti”

“passano troppo tempo con te. Povera la mia Joy, diventerà matta se continuiamo così”

“ah ah ah Kris, molto divertente” ribatté lui. Lo guardai altezzosa dandogli una pacca sulla spalla.

“h imparato dal migliore” e ammiccai nella sua direzione. Rise a crepapelle per poi afferrare il cellulare e leggere un messaggio arrivato in quel momento.

“è Ashley, devo riportargli Jhonny perché lo ha dato per disperso”

“in effetti è da questa mattina che l‘hai rapito”

“bene allora io vado, tu mi raccomando non stancarti troppo e cerca di riposare un pò”

“si papà” sghignazzai. Lui sbuffò per poi chiamare il piccolino.

“Jhonny andiamo dalla mamma su”

“perché io voglio lestale con Joy” si lagnò lui

“titititititi ti pregoooooooo” disse mia figlia iniziando a battere le mani e a saltellare sul posto. Io e Kellen li guardammo sconvolti per poi scoppiare a ridere.

“mi dispiace tesoro ma la tua mamma ha detto che devi tornare a casa, però ci vediamo domani ok?” lui mi guardò scettico, come a voler capire se dicessi o meno la verità. Evidentemente lesse qualcosa nel mio sguardo che lo fece fidare perché sorrise raggiante e annuì.

“bene allola a domani” e così dicendo prese la mani di Kellen e si avviò alla porta.

Quando se ne furono andati mi avviai in cucina per preparare qualcosa per la cena. Impiegai una mezzoretta per preparare del pollo e patate forno, regolai il tutto alla giusta temperatura e azionai il timer.

“mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa” urlò mia figlia dalla sua camera.

“dimmi amore”

“puoi venile un attimo?”

“certo aspetta” mi sciacquai per bene le mani e la raggiunsi. Era al centro esatto della camera con le mani sui fianchi intenta a guardarsi in torno e scuotere la testa. Era qualcosa di assurdamente buffo.

“c‘è qualcosa che non va amore mio?” le chiesi divertita. Lei mi guardò di sbiecò e sbuffò sonoramente.

“dov‘è giumbolo?”

“non lo so Joy, ieri era li sul lettino”

Giumbolo era il suo orsacchiotto di sempre. Glielo regalò Robert al suo primo compleanno e da quel giorno non lo aveva lasciato mai.

“e io ora come faccio senza giumbolo?” disse trattenendo a stento le lacrime.

“ora lo cerchiamo ok? Tu però non piangere” mi inginocchiai davanti a lei e le baciai la fronte. Tirò su col naso un paio di volte poi mi afferrò la mano e iniziammo a cercare il suo federe compagno per tutto la casa. Alla fine avevo ceduto il nostro appartamento a Nikki, non mi andava di farla traslocare e poi per noi era troppo piccola come casa. Avevamo comprato una villetta a qualche chilometro da li e vicina alla spiaggia e poi un piccolo appartamento a Londra dove alloggiavamo quando andavamo a trovare la famiglia di Rob.

“eccoloooooooooo” gridò Joy alzando la testa da sotto il divano e sventolando in aria giumbolo.

“come ci è finito li sotto?” chiesi inclinando la testa ma per tutta risposta ricevetti una scrollata di spalle.

“ola l‘ho trovato quindi non fa niente” e così dicendo lo abbraccio stretto. Scossi la testa, era proprio identica al padre quando si comportava così.

“vieni con me in cucina? Facciamo una bella torta per quando arriva papà”

“titititititi… alla cioccolata però” annuì e la presi tra le braccia.

Arrivate in cucina la posai su una sedia e la feci pasticciare un po’ con della farina mentre io preparavo la torta vera.

“su butta il ditino qui dentro e dimmi s ti piace” lei fece come le dissi ed immersi il dito nel ruoto pieno di nutella e cacao.

“buono” decretò il fine battendo le mani. Le baciai i capelli e infornai anche la torta.

“ora aspettiamo che sia pronta mmmh?”

“ma papino?” era strano che ancora non me lo chiedesse.

“sta arrivando amore, oggi aveva tanto lavoro da fare sai? Vedrai che tra un po’ arriva. Andiamo il salotto a vedere la tv si?”

“oooooook”

Quando avevamo rivelato ai giornalisti che i Robsten non solo erano tornati insieme ma aspettavano anche un bambino era scoppiato il caos. Tutto sembrava essere tornato come ai tempi della saga: paparazzi appostati ovunque, infinite interviste e continui pedinamenti, ma mai, neanche per un solo secondo, mi era passato per la testa di lasciare di nuovo Robert. Perderlo una volta era più che sufficiente! Grazie al cielo qualche mese dopo la nascita della bambina il delirio era cominciato a scemare, fermo poi riprendere quando annunciammo la data del nostro matrimonio. Tuttavia non potevo più lamentarmi come un tempo, questo per ben 3 motivo:

-il primo era senza dubbio il fatto che avessi una famiglia e che succedesse quelle che succedesse io non li avrei abbandonati per nulla al mondo;

-secondo per quanto i paparazzi ci seguissero e chiedessero interviste tutto il boom sulla nostra coppia era finito e come si sul dire: I Robsten sono storia.

-terzo, eravamo cresciuti e questo voleva dire non solo che ormai le nostre fans superavano l’età dell’adolescenza ma anche che non essendo più dei ventenni con gli ormoni ancora in subbuglio e non facendo trapelare nessuna notizia di crisi eravamo ormai “noiosi” un po’ come Angelina Jolie e Brad Pitt.

Robert in quel momento stava incidendo un suo disco e tra qualche mese sarebbe partito per girare un film a Vancouver. Dopo Ghost Love c’erano stati offerti tanti altri progetti fa fare insieme ma noi ne avevamo accettati solo 3. Le storia ci piacevano e non volevamo rinunciare ad dei personaggi così belli, tuttavia da circa due anni avevamo deciso di non fare più nessun film insieme. Certo questo ci portava molto spesso a non vederci per qualche mese ma come sempre appena avevamo un giorno libero scappavamo ad incontrarci. Cercavamo comunque di prendere progetti distanti tra loro così che quando dovevo lavorare io Robert e la bambina sarebbero potuti venire con me e viceversa.

“sono a casa tesori” urlò mio marito dall’entrata.

“papinooooooooooooo” Joy scattò dal divano correndo tra le braccia del padre che l’accolsero senza sforzo.

“ciao amore, mmmmh che profumino”

“io e la mamma abbiamo fatto una tolta” gli spiegò subito lei.

“a si? Allora corri a lavarti le manine che andiamo a mangiarla” nostra figlia annuì vistosamente e poi corse verso il bagno.

“sai inizio ad essere gelosa. Non ti sei accorto che ci sono anch‘io?” mi lagnai facendo sporgere il labbro inferiore. Lui ridacchiò avvicinandosi a me e abbracciandomi forte.

“scusa amore, ma quella peste non mi ha dato il tempo di raggiungerti. Passa troppo tempo con Kellen” questa volta fui io a ridacchiare.

“un bacino non me lo dai?” si avvicinò alle mie labbra e le intrappolò tra le sue.

“ciao amore mio” sussurrò poi sul mio collo.

“così va meglio” biascicai prima che lui si riappropriasse della mia bocca.

“aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah che schifo” urlò mia figlia coprendosi gli occhi. Ci staccammo e la guardammo spaesati prima di scoppiare a ridere.

“qualcosa non va tesoro?” chiese Robert abbracciandomi.

“papà non può salutarmi?” lei scosse la testa facendo un espressione disgustata.

“non si saluta con la bocca che schifo” risi ancora di gusto e le risate aumentarono quando sentii Robert borbottare:

“tra qualche anno non la penserai così”

“zio Kellan dice che la bocca selve solo per mangiale e che quando mi faccio glande e un maschietto mi vuole tare un bacio come quello vostro devo dargli uno schiaffo perché fa schifo. Ha ragione ”

“beh per al prima volta nella mia vita concordo con Kellan” diedi un scappellotto a mi marito e scossi la testa avviandomi in cucina. Se Robert era geloso della figlia Kellan era ancora peggio. La mia povera Joy ne avrebbe viste delle belle quando sarebbe diventata una signorinella.

“a che punto sei con il libro?” domandò Rob andando verso il frigo a prendere qualcosa di fresco da bere. In quel periodo faceva un caldo pazzesco o forse ero io che nelle mie condizioni lo avvertivo di più.

“a buon punto” da circa 7 mesi avevo deciso di scrivere un romanzo. Avevo sembra amato scrivere e quando mi era venuto quell’idea mi ero subito messa a computer e iniziato a battere la trama. La storia si intitolava “My Sun” e parlava di una ragazza poco più che 18enne che aveva una vita incasinata. Faceva la spogliarellista in un night club per sopravvivere e questo perché i genitori erano morti quando lei era ancora bambina. Viveva sola e ce la metteva tutto per fare la brava ragazza ma a causa delle amicizie sbagliate finì presto in un brutto giro di prostituzione e droga. Colui che la salverà sarà un ragazzo proveniente dall’Europa che con tutta la buona volontà e pazienza riuscirà a farle capire quant’è bello vivere.

“dovresti riposarti un po’ amore mio. Tu lavori troppo e hai bisogno di rilassarti” sbuffai, ogni volta la stessa storia.

“ma io non ho bisogno di riposarmi, non sono ne stanca ne stressata. essere incinta non è una malattia sai?” lo beffeggiai.

“si la questo bellissimo pargoletto dovrebbe nascere tra meno di 1 mese e tu non puoi stare sempre a scrivere o a prendere in braccio al bambina”

“starò attenta ok?”

“promesso?”

“promesso amore mio” gli diedi un bacio a stampo e poi ci accomodammo a tavola.

Ero incinta da 8 mesi e mezzo e tra breve sarebbe nato il nostro secondo angioletto: Andrew. Questa volta avevo avuto ragione io a dire che avremmo avuto un bellissimo maschietto. Addentai un pezzo di posso e sorrisi raggiante. La vita alla fine mi aveva donato ciò che avevo da sempre sognato: due angeli, una famiglia felice e lui, il mio unico grande amore. Il mio Robert! Certo mi aveva fatto pensare tanto per realizzare il mio desiderio, avevo dovuto lottare tanto e ero caduta, caduta tante volte ma nonostante tutto mi ero sempre rialzata perché sapevo che una volta raggiunto il traguardo sarei stata davvero felice. Robert era il mio traguardo, lo era sempre stato e molto probabilmente lo sarebbe stato per sempre. Un amore come il nostro non svanisce col passare del tempo ma il contrario. Il nostro amore muterà, diventerà ogni giorno più grande tant’è che la gente non potrà guardarci insieme perché saranno accecati dalla felicità e l’amore che ci unisce.

“perché sorridi?” mi chiese lui ridestandomi dai miei pensieri.

“perché non mi manca nulla e perché ti amo”

“ti amo anch‘io”

“e anche io, tanto tanto tanto tanto” terminò nostra figlia aprendo le braccia e sorridendoci raggiante. Io e Robert scoppiammo a ridere e l’abbracciamo forte per poi riprendere a mangiare.

Non mi dileguo oltre, vorrei che ci ricordaste così, come una famiglia felice e piena di voglia di vivere e di amare. Vorrei ci ricordaste così, come una qualsiasi famiglia in pace con il mondo. Vorrei ci ricordaste non come Robert Pattinson e Kristen Stewart, ma semplicemente come Rob e Kris, due ragazzi del tutto normali che si sono incontrati e ad un solo sguardo amati.

The End!

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E infine grazie per le innumerevoli recensioni che mi avete lasciato fin ora…ben 411

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Abito da sposa di Kristen:

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