Non voltarti indietro...o forse si.

di maryc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1





POV BELLA

Sono passati tre anni da quando Edward mi ha abbandonata nella foresta. Da quel giorno ho affrontato molti pericoli, ho sfiorato più di una volta la morte, sono morta, ma sono sempre riuscita ad alzarmi.

I pericoli sono stati dovuti a Victoria e l’esercito di neonati. Ha creato un esercito per distruggermi, credeva che ci fossero ancora i Cullen a proteggermi, ma se avesse saputo che non c’erano più sarebbe venuta da sola. Quella è stata la prima volta che ho creduto, sperato che la mia vita giungesse al termine. Ma il mio desiderio non è stato avverato. Oggi posso dire per fortuna non sono morta. I lupi, di cui non sapevo assolutamente dell’esistenza, sono venuti in mio aiuto e hanno distrutto tutti i neonati compresa Victoria. Qualche giorno dopo venni a sapere che il mio vecchio amico, Jocob Black, era l’alpha del branco. Già era. Una settimana dopo l’assalto di Victoria scoprii di essere incinta di Edward. La gravidanza mi uccideva, ma mai avrei permesso ai lupi di uccidere mio figlio e il figlio dell’uomo che amo. Loro appena vennero a sapere della mia gravidanza pretesero di uccidere il mio bambino. Lo definirono abominio. Io fui scioccata e presi una dolorosa decisione. Lasciai Forks, lasciai mio padre, ma mio figlio doveva vivere. Andai in Alaska, ero sempre più debole e un giorno il bambino si fece strada nel mio ventre attraverso i suoi denti. Stavo per morire quando sentii un dolore atroce all’altezza del collo. Bruciavo, andavo a fuoco, lo stesso dolore che provai quando James mi morse, solo mille volte più amplificato. Ma non mi muovevo, il dolore dell’abbandono di Edward era stato più forte. Sentivo un piccolo corpo caldo raggomitolato al mio fianco ed una mano gelida, che man mano diventava tiepida, che mi accarezzava la fronte e mi infondeva coraggio. Riconobbi in quella mano gelida un vampiro, ma non il mio vampiro. Dopo tre giorni, i miei sensi erano amplificati, sentivo tutti i rumori nel raggio di chilometri. Aprii gli occhi di scatto e la prima cosa che vidi fu la più bella bambina del mondo, la mia bambina, la nostra bambina. Ci sorridemmo e ci abbracciammo lei iniziò a piangere ed io a singhiozzare. Mi guardai intorno, del vampiro che mi ha trasformato neanche l’ombra.

Guardai meglio la mia bambina e lì mi innamorai per la seconda volta. Capelli boccolosi e bronzei come quelli del padre, viso di un tenue e delicato rosa, labbra rosse e piene, naso dritto, e occhi color del cioccolato. Quella bambina era la fotocopia del padre, tranne che per il colore degli occhi, quelli erano miei. Quel giorno scoprii anche il suo particolare potere, riusciva a trasmettere immagini tramite un tocco. Mi fece vedere che non si era mai mossa dal mio fianco, ci fu anche un’immagine del vampiro che mi ha trasformato, ma era incappucciato e non si vedeva il viso. Poco dopo decisi che era meglio andare a caccia.

Da quel giorno sono successe tante cose. Ho rischiato tante volte di perdere la mia unica ragione di vita, ho rischiato tante volte la mia non vita per proteggerla, ma lo farò all’infinito se sarà necessario.

Ora la guardo mentre dorme placidamente nel mio lettone. Ho trovato lavoro presso un commercialista e sono ben pagata, inoltre studio per laurearmi in letteratura. La crescita della mia bambina avverrà normalmente fino ai diciotto anni, poi sarà immortale.

La mia piccola Renèesme Carlie Alice Rose Swan. Il mio piccolo angelo.

Ho deciso, conoscerà suo padre, entrambi ne hanno il diritto. Mi sono informata, vivono ad Ithaca, manderò una visione confusa ad Alice, in questo modo dovranno arrivare nel luogo in cui porterò la bambina. Speriamo vada bene. Spero che non faccia soffrire anche la mia piccolina, perché questa volta posso disintegrarlo.


Ciao ragazzi, questa è una piccola storiella che mi è venuta in mente nel pomeriggio. Sarà molto breve al massimo cinque capitoli. Anche questi saranno brevi. Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto un bacio Mary.

Mie storie in corso:

Forse non mi hai mai amata

La principessa e il vampiro

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=608067&i=1

Mie storie concluse:


FINALMENTE FELICI
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1

MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1 

INVITO
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1

UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1

LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1

ETERNITA’
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1

L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1

Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


capitolo 2




POV EDWARD

“Alice che succede?” Sento i pensieri preoccupati dei miei familiari ma non me ne preoccupo, sicuramente Alice ha avuto una visione. Io preferisco restare a fissare il nulla. Dopo che abbandonato la mia unica ragione di vita voglio vivere nel mio dolore. Pensavo che mai avrei sofferto così ma mi sbagliavo. La amo troppo per non soffrire, spero solo che abbia mantenuto la promessa. Spero che non abbia fatto nulla di stupido, e spero che si sia rifatta una vita. Con me era costantemente in pericolo. Io ero il pericolo maggiore. Ma egoisticamente spero che non mi abbia dimenticato, spero che aspetti un mio ritorno, non so cosa voglio.

“Edward presto scendi. Alice non riesce a riprendersi.” Corro velocemente per arrivare nel salone di casa Cullen. Sono tutti intorno ad Alice, tutti molto preoccupati, ma Jasper, suo marito, è terrorizzato. Entro nella mente di mia sorella, vedo solo un centro commerciale. Aggrotto le sopracciglia, cosa c’è di strano? Perché cerca altri dettagli?

“Allora?” Mi chiede Esme preoccupata.

“Vede solo un centro commerciale.” Emmett sbuffa.

“Tutto questo casino per dello shopping.” Sbraita adirato.

“No, non è shopping, qualcuno gioca con le mie visioni. Stamattina mi ha mostrato il giorno e l’ora, oggi il luogo. Credo che sia qualcuno che mi conosce, conosce il mio potere e vuole incontrarmi. Però è molto attento a non mostrare il volto. Sento solo una deliziosa risata cristallina intorno, come se fosse la risata di una bambina. Ho deciso, domani andrò a questo appuntamento e scoprirò tutto.”

“No Alice, domani andremo a questo appuntamento. Tu da sola non vai da nessuna parte.” La riprende subito suo marito. È molto apprensivo e protettivo nei suoi confronti, lei gli sorride dolcemente e annuisce. Sposto lo sguardo da questa scena d’amore. Prima, quando non sapevo cosa significava amare ed essere amato da qualcuno non mi importavano. Ora però sono invidioso, io non ho più al mio fianco la donna che mi guardava in quel modo e che mi accarezzava i capelli. Subito Alice e Jasper si separano.

“Scusa Edward, non…”

“Alice, non devi scusarti, è tuo marito, il tuo compagno. Non dovete evitare le vostre effusioni solo perché io potrei soffrirne. In fondo sono stato io ad abbandonare l’amore della mia esistenza.” Mi abbraccia dolcemente ed io ricambio.

“Verrai anche tu domani?”

“Ovvio, devo sondare la mente di questa vampiro, perché ovviamente è un vampiro.” Le sorrido.

Torno in camera mia, torno nel mio dolore. Torno nei miei ricordi di lei.

Amore mio dove sei? Mi ami ancora? Il mio amore per te cresce giorno dopo giorno. Sto impazzendo senza te.

 

 

Ehi ciao ragazzi, allora come promesso ho postato il secondo capitolo di questa storia. Domani, sempre dopo pranzo posterò il terzo. Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto un bacio Mary.

Ps grazie per le belle recensioni.


Mie storie in corso:

Forse non mi hai mai amata

La principessa e il vampiro

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=608067&i=1

Mie storie concluse:


FINALMENTE FELICI
 
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MI SONO INNAMORATO DI TE
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INVITO
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1

UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1

LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1

ETERNITA’
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1

L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
 
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RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
 
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3




POV BELLA

Speriamo che Alice abbia ricevuto i miei messaggi. Certo sono stata molto criptica, ma non potevo rivelare la mia identità. Se Edward avesse capito chi era ad inviare le visioni, sicuramente non sarebbe venuto. Certo in un modo o nell’altro soffrirò, ma per mia figlia farei di tutto e l’ho dimostrato più di una volta. Voglio che lei conosca suo padre, voglio che lui e la sua famiglia l’accettino, anche se non hanno accettato me, ma non mi importa, loro per me, saranno sempre la mia famiglia. Io non potrei mai amare un altro uomo che non sia lui.

“Mamma, mamma, ma mi ascolti? Oggi hai la testa tra le nuvole. Comunque ora che siamo arrivati in questo centro commerciale, che ne dici di prendere una cioccolata calda? Fa molto freddo e così potrei scaldarmi.” Dice abbassando gli occhi, ma quanto è tenera la mia bugiarda bambina. Ridacchio divertita.

“Tesoro, ricordati che non sai mentire ed anche se ne fossi in grado io sono tua madre e capisco subito quando stai mentendo. Inoltre non soffri il freddo, però potrei comprare una cioccolata calda ad una bambina molto golosa. Tu ne conosci una per caso?” Le chiedo mentre le bacio tutto il viso.

“Si mamma, sono io e scusa per la bugia di prima.”

“Non ti preoccupare amore, però ricorda che solo le persone cattive dicono le bugie. Le bugie non sono belle, è meglio dire la verità, bella o brutta che sia.” Le sorrido.

“Certo mamma. Ora andiamo?” Prende impaziente la mia mano e mi faccio trascinare fino al bar. Sceglie una cioccolata al latte con panna e mou, quanto è golosa. Ci sediamo ad un tavolo, io con le spalle contro la vetrata e lei di fronte a me. Secondo i miei calcoli, dovrei trovarmeli alle spalle quando capiranno che devono venire qui.

Ora però sorgono mille dubbi. Ho fatto bene? Cosa penseranno della bambina? Se volessero portarmela via? No, non lo permetterò mai, dovranno passare sul mio cadavere per averla. Ucciderei per lei, come ho già fatto, ma nessuno, neanche l’uomo che amerò per l’eternità mi porterà via mia figlia.

E se invece lei volesse andare con lui? Con loro? In quel caso ne morirei.

“Mamma, mamma, ma che ti prende oggi?”

“Scusa amore stavo pensando.”

“A cosa? Di solito hai occhi e pensieri solo per me, cosa ti turba?” Mia figlia è troppo intelligente, perciò opto per la verità, in fondo le ho appena detto che non si dicono le bugie.

“Vedi tesoro, ho fatto una cosa e non so come la prenderai.” Mi incita con lo sguardo, curioso, ad andare avanti.

“Vedi non siamo qui per caso.”

“Ho capito, ma prima di andare avanti, mi parleresti di mio padre?”





POV EDWARD

Siamo nel centro commerciale indicato dalla visione. Non notiamo nulla di strano, però c’è un odore particolare, un odore di vampiro. Un odore che riconoscerei tra mille, ma non può essere il suo, non può essere lei. C’è anche un altro odore strano, molto particolare, non è umano, ma neanche vampiro. Tutti abbiamo i nervi tesi e i sensi all’erta.

“Vedi non siamo qui per caso.” Che voce melodiosa, simile alla sua, ma più vicino ad un coro di campane. Tutti voltiamo lo sguardo verso la fonte della voce. Sembra che venga dal bar. Continuiamo ad ascoltare e con discrezione ci avviciniamo.

“Ho capito, ma prima di andare avanti mi parleresti di mio padre?” La voce di una bambina, sembra la voce di un angelo, è bellissima. Siamo sempre più vicini al bar.

“Vedi tuo padre è il più bell’uomo che i miei occhi abbiano mai visto…”

“Mamma, mio padre è un vampiro non un uomo.” Ci blocchiamo. Stiamo andando nella direzione giusta e siamo tutti molto curiosi. Una risata, la ragazza sta ridendo, la sua risata mi scalda il cuore. Jasper mi fissa interrogativo, scrollo le spalle in modo indifferente. Non posso e non devo interessarmi a nessun’altra ragazza, non dopo lei, il mio grande amore. Io devo soffrire per l’eternità per averla lasciata.

“Hai ragione è il più bel vampiro che abbia mai visto. Sai sei la sua esatta fotocopia, a parte per il colore degli occhi. Sia fisicamente che caratterialmente sei identica a lui. Anche lui è sempre stato il classico precisino.”

“Mi spieghi il perché dei miei nomi?” Oramai siamo di fronte la vetrata del bar. La vampira ha avvertito la nostra presenza, non ci chiama, forse vuole che restiamo in ascolto. Non riusciamo a vederle in faccia.

“Va bene. Allora…”

“Mi spieghi anche perché ci sono sette vampiri che ci fissano?”

“Ecco ora saprai tutto, il perché dei tuoi nomi e chi sono. Li ho fatti venire io, però prima ascoltami, l’ho fatto solo per te. Poi starà a te decidere, ve bene?” Le chiede dolcemente. Quella vampira, quell’odore, non può essere lei, è impossibile.

“Allora Renèesme è un nome unico e particolare, perché tu sei unica e particolare. È l’unione di due nomi, i nomi delle tue nonne. Mia madre Renèe e la madre di tuo padre. Vedi quella donna con i capelli color caramello? – la bambina si sporge, è…è bellissima e i suoi occhi, oddio i suoi occhi – quella donna è Esme, tua nonna.” Siamo tutti pietrificati, nessuno respira più.

“Il tuo secondo nome è l’unione di altri due nomi, Charlie, mio padre e tuo nonno, e Carlisle, il padre di tuo padre. Vedi quel signore biondo con l’aria dolce e buona? – anche in questo caso la bambina si sporge verso di noi, fissa mio padre e annuisce, - quello è tuo nonno.” Oddio che cosa ho combinato, cosa ho lasciato con la mia partenza? Cosa ho ottenuto?

“Poi vedi quella piccoletta? Quella che sembra un folletto? Non farti ingannare dalla statura è un vulcano di energie, quella è la mia migliore amica, tua zia Alice. Ti consiglio di non andare mai a fare shopping con lei, potresti restarne traumatizzata. Io l’ho fatto da umana e non ti dico come tornavo a casa. Il tuo terzo nome l’ho preso in prestito da lei.” La bambina, mia…fissa Alice, mia sorella sorride e si commuove per le parole di Lei, la mia…

“Il ragazzo al suo fianco è tuo zio Jasper. Guarda oltre le apparenze, è una persona molto buona, ed è l’unico che sopporta Alice senza impazzire.” Tutti ridacchiano a questa affermazione, io sono ancora pietrificato, non riesco a muovermi.

“Infine il tu ultimo nome. La ragazza con i capelli dorati, quella che fa morire di invidia la più bella modella esistente, lei è tua zia Rosalie. Da qui il tuo nome Rose. Anche qui lascia perdere le apparenze, sembra una persona fredda ma è l’esatto opposto. Quel ragazzo al suo fianco, quello che sembra più un orso che un uomo quello è un pazzo. È tuo zio Emmett, è un bambinone, mette allegria in qualunque momento, se sei triste lui ti tira su di morale.” Rose regala un sorriso timido e dolce alla bambina, mentre Emmett si apre in un sorriso che potrebbe oscurare il sole.

“Infine è rimasto un ragazzo con i capelli bronzo. Con i tuoi stessi capelli, i tuoi stessi lineamenti, in pratica la persona di cui tu sei l’esatta copia al femminile, quello è Edward, tuo padre.” Tuo padre, tuo padre, tuo padre.

Mi fissa, la fisso. Ci guardiamo negli occhi per un istante che mi sembra eterno. Dal suo volto nessuna emozione. Io non riesco a pensare. Di fronte ai miei occhi ci sono le due persone più importanti di tutta la mia esistenza. C’è Bella,  la mia dolce, tenera, forte e timida Bella, ed ora c’è anche mia figlia. Renèesme Carlie Alice Rose.

“Quindi mamma, se quello lì non ti avesse abbandonata ora io avrei una famiglia numerosa. Il mio cognome sarebbe?”

“Cullen.” Rispondo io prontamente, la bambina mi fissa con odio. Tutti ci pietrifichiamo.

“Per fortuna che faccio di cognome Swan. Mamma perché tutto questo?” Un sospiro da parte di Bella.

“Volevo che tu conoscessi tuo padre, la tua famiglia. Non voglio che tra qualche anno tu senta la mancanza di un padre. E poi tuo padre aveva il diritto di sapere che ha una figlia. I tuoi nonni e i tuoi zii…” La interrompe.

“Bene mamma, ora li ho visti in faccia. Posso dare dei volti alle persone che odio, a coloro, a colui che ti ha abbandonata.” Sono morto di nuovo, lei mi odia.

“Tesoro, se tuo padre avesse saputo che aspettavo te non sarebbe mai andato via.”

“Appunto, lui non sarebbe andato via per me, per non sentirsi in colpa. Ma mi dispiace mamma io non posso amare qualcuno che non ti ama. Tu hai rischiato la vita per me. Sei morta mentre io mi facevo largo con i denti nel tuo ventre. Un nomade ha provato pena per noi e ti ha trasformata. Mi hai fatto scudo con il tuo corpo quando i licantropi, dopo la mia nascita, volevano uccidermi. Hai ucciso i licantropi perché volevano la mia morte. Da quello scontro fortunatamente ne sei uscita viva, ma sei stata male per tre mesi. Loro, lui dove erano, non c’erano. I Volturi ci hanno cercato perché credevano che io fossi una minaccia e volevano la morte di entrambe. Ci hanno trovate e ti hanno proposto una sfida, se tu avessi ucciso tre dei loro migliori combattenti ci avrebbero lasciate in pace. Hai ucciso, con non pochi sforzi, Felix, Demetri e Jane. Anche in quel caso ne sei uscita fortunatamente indenne ma sei stata malridotta per due mesi. Lui, loro dove erano? Non c’erano. Mamma tu sei la mia unica famiglia, io voglio te e nessun altro. Ti ringrazio per aver messo da parte il tuo dolore e la tua sofferenza pensando che io sentissi la mancanza di un padre, ora mamma ti amo ancora di più. Ti ripeto, non potrei mai amare qualcuno che non ti ama, qualcuno che tu ha fatta soffrire, qualcuno che ti ha ingannata e poi abbandonata. Ora mamma torniamo a casa, qui non abbiamo nulla da fare.” Oddio cosa ha dovuto fare il mio amore per proteggere nostra figlia. Ma ha ragione, io dove ero? Io l’avevo abbandonata. Io merito solo di morire. La donna che amo più della mia stessa vita ha affrontato la morte più di una volta per Far nascere e per proteggere il nostro amore, ed io? Io mi piangevo addosso in una camera, in una casa, dotata di tutti i comfort. La mia famiglia è disperata e sofferente quasi quanto me.

Mia figlia mi lancia un ultimo sguardo di odio. Lei non si volta affatto.

“Mi dispiace, non volevo questo.” Un sussurro il suo. Lei è dispiaciuta per me, per noi. No, un angelo così puro non deve dispiacersi per un mostro come me. Un angelo così puro dovrebbe solo desiderare la mia morte, invece lei, anche da vampira, è rimasta ugualmente un angelo, il mio angelo. L’angelo che non sarà più mio. L’angelo che mi ha regalato il dono più prezioso. Una figlia. Mia figlia. Nostra figlia. Quanto vorrei essere con loro, al loro fianco stringerle tra le mie braccia, implorare perdono, baciarle ovunque. Quanto vorrei Che capissero che tutte le cose che ho detto a Bella per lasciarla erano solo bugie, bugie dette perché non volevo che lei al mio fianco rischiasse ancora la vita.

“Vieni e non voltarti indietro.” Mano nella mano le donne della mia esistenza, si allontanano da me. Questa volta per sempre.

 

Ciao ragazzeeee, allora? Che ne dite? Vi piace? A me tanto, ci ho messo un sacco per scriverlo, ma ho ottenuto l’effetto desiderato. Allora manca un capitolo alla fine. Scusare ancora per ieri. Allora domani posto l’ultimo. Buona domenica un bacio Mary.  

Mie storie in corso:

Forse non mi hai mai amata

La principessa e il vampiro

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Mie storie concluse:

FINALMENTE FELICI
 
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MI SONO INNAMORATO DI TE
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INVITO
 
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UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
 
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LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
 
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ETERNITA’
 
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L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
 
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RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
 
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.

  

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


POV NESSIE

“Vieni e non voltarti indietro…” Prendo mia madre per la mano. Non sono arrabbiata con lei, pensava che io avessi bisogno di un padre, pensava che sentissi il bisogno, la necessità di conoscerlo. Ed era così. Ma poi ho pensato a lei, tutto il dolore, tutta la sofferenza, tutta l’amarezza che ha provato in questi anni. Non posso essere egoista, lei ha sofferto tanto per il suo abbandono, per il loro abbandono. Lui non la ama, l’ha lasciata. Lei ha fatto l’impossibile per difendermi. Ha perso le forze per darmi alla luce e stava morendo, per fortuna c’era quel nomade che l’ha salvata altrimenti lei sarebbe morta ed io pure con molte probabilità. È andata contro un suo amico per salvarmi, l’ha ucciso, ha ucciso un branco di otto licantropi perché volevano uccidermi. Ha affrontato l’esercito dei Volturi per me. Ha fatto tutto per me. Ed io? Io che sto facendo? La sto allontanando da coloro che crede siano la sua famiglia, la sto allontanando dall’uomo che ama. Forse dovrei dare loro una possibilità. Ma poi ripenso al male che le hanno recato e non posso permettergli di farle ancora del male, è una vampira ma è molto fragile. Mi basta lei, non posso amare qualcuno che le ha recato tanto dolore, qualcuno per cui lei sta ancora soffrendo. Ma anche in questo caso lei ha messo da parte la sua felicità per la mia. Pur soffrendo rivedendolo, pur sapendo che lui non la ama, mi ha permesso di conoscerlo ugualmente. Grazie mamma, sei la migliore mamma del mondo, senza te non potrei esistere.

“Ho sbagliato tutto, ho abbandonato la mia unica ragione di vita con delle enormi bugie. Credevo che lei sarebbe stata al sicuro senza di me. Con me rischiava costantemente la vita, io sono un mostro e lei un angelo, il mio dolce e tenero angelo. L’ho abbandonata e lei ha subito le peggiori ingiustizie del mondo ed io non ero con lei per difenderla ed amarla. Lei che oltre al dono di avermi amato immensamente, mi ha anche regalata un figlia. Un altro angelo che ora giustamente mi odia. Lei che ha messo da parte il suo dolore e mi ha concesso l’onore di conoscere la mia bambina. Loro le mie uniche ragioni di vita, ed ora le ho perse per sempre. Perdonatemi angeli miei, perdonatemi se potete. Veglierò su di voi per l’eternità, da lontano. Non vi abbandonerò mai più. Vi amo vite mie. Sono stato uno stupido a pensare di poter vivere senza di lei, ed ora so che non potrò vivere senza di loro. Ma mi merito tutto questo dolore. Merito il suo odio, il loro odio.” Mi blocco, questo pensiero arriva direttamente nella mia testa. È come se qualcuno mi avesse parlato con il pensiero. Come è possibile? È vero a volte riesco ad avvertire dei pensieri, ma sono semplici frasi, questa volta era un discorso completo. Un discorso pieno di dolore e amore. Ho riconosciuto quella voce. L’ho sentita solo un attimo, per sentirgli dire una sola parola, ma la riconoscerei ovunque.

“Che succede amore? Perché ti sei bloccata?”

“…o forse si.” Ho concluso la frase iniziata prima. Le si sono illuminati gli occhi. Ha capito. Mi posa una carezza sui capelli.

“Dagli una possibilità amore. È tuo padre, è la tua famiglia.” Sei troppo buona mammina.

“Sei la mamma migliore del mondo. Non esiste persona più buona di te. Perché l’hai fatto se tu sei triste?” Mi sorride dolcemente, si è commossa.

“Amore mio la tua felicità viene prima di tutto. Ed ora vai. Io ti aspetto vicino la macchina.” Cosa? Mi vuole lasciare con loro? Ha notato la mia agitazione e mi abbraccia.

“Stai tranquilla, non vado da nessuna parte, anzi ti aspetto qui. Fai con calma.” Diniego con il capo.

“Tu devi venire con me. Non ci siamo mai separate. Devi essere sempre con me. Scusa mamma, sono egoista lo so, ma non ce la farei senza di te.”

“No amore non sei egoista, hai solo tre anni, e sono felice che mi vuoi sempre al tuo fianco.” Le prendo la mano e ci giriamo. Tutti e sette ci fissano timidamente. Hanno ascoltato tutto il nostro discorso.

“Cosa…cosa ti ha fatto cambiare idea?”

“Lui.” Indico Edward che mi fissa sorpreso, lei invece ha capito che forse ho avvertito i suoi pensieri e mi sorride. Lentamente ci avviciniamo. Ci fronteggiamo. Nessuno parla. È un silenzio pesante. Mia madre fissa Alice. Il folletto non riesce a stare ferma.

“Alice.” Quanta dolcezza nella voce di mia madre. Penso che Alice non aspettasse altro. Subito si butta tra le sue braccia, iniziano a singhiozzare tutte e due. Io invece fisso lui e lui fissa me.

“Mi sei mancata tanto. Perdonami.”

“Anche tu Alice. Mi siete mancati tutti. Non ho nulla da perdonarvi.” Dopo questa rivelazione l’orso la strappa dalle braccia di Alice e la fa girare in aria. Ridono entrambi. Sosto la mia attenzione su mia madre, la sua risata mi scalda il cuore.

“Bellina ora che hai tutto questo equilibrio non ti potrò più prendere in giro.”

“No Emmett mi dispiace.” Passa nella braccia di Esme, anche lì singhiozzano e si abbracciano dolcemente. Stessa cosa con Carlisle. Mancano Rosalie e Jasper. Sembrano timorosi, chissà perché. Ma la mia temeraria mamma sorprende tutti e abbraccia entrambi che non smettono di chiederle scusa. Dopo qualche altro abbraccio torna al mio fianco e mi incita con lo sguardo. Edward non ha smesso di guardarla, sembra che soffra per il fatto che è stato l’unico a non esser stato salutato.

“Ciao Edward.” Lo saluta continuando a guardare me.

“C-ciao Bella.” Ha veramente una bella voce, anche a mia madre sembra piacere infatti si è irrigidita.

“Avete capito chi è questa bellissima bambina. Non so come sia stato possibile, ma ne sono estremamente felice. Lei è tutta la mia esistenza. Alice scusami se ho giocato con le tue visioni, ma credevo che se mi avessi riconosciuto, tuo fratello leggendoti nel pensiero vi avrebbe potuto dire di non venire. Non l’ho fatto per me. Mi ricordo tutto ciò che mi ha detto l’ultima volta Edward. L’ho fatto solo perché volevo che mia figlia conoscesse la sua famiglia e suo padre.” Ma perché si giustifica? Lei non ha fatto nulla di male.

“Mamma non devi giustificarti, non credo che sia tu quella che deve dare delle spiegazioni.”

“Renèesme.” Mi sgrida ma non mi importa.

“No mamma, tu hai fatto troppo portandomi oggi qui. Stavamo bene anche solo noi due, e continueremo a stare bene solo noi due. Ora però voglio sapere. Nella mia testa sono arrivati i tuoi pensieri. È vero ciò che hai detto? Se si perché l’hai fatto?” Dai miei occhi escono fiamme. Mamma cerca di calmarmi con delle carezze sulla testa che, avendo solo tre anni, sortiscono l’effetto desiderato.

“Si è vero…”

“Forse è meglio parlare in un altro luogo, questo non mi sembra il posto indicato.” Consiglia subito Carlisle. Annuiamo e chiediamo loro di seguirci a casa nostra. Io e mia madre ci avviamo verso la nostra macchina.

“Posso…posso venire con voi?” Ci blocchiamo trattenendo il respiro. Mia madre mi guarda, lascia scegliere me. Senza voltarmi annuisco ed entro in macchina, salgo sul sedile posteriore. Mia madre ed Edward salgono avanti. Accende la macchina e parte. Nessuno parla.

“Allora…allora come va?” Chiede mia madre titubante.

“Ora…ora bene. Sono un po’ sorpreso, ecco.”

“Se non ti sta bene puoi anche andare via.” Abbassa il capo, è più forte di me. Voglio farlo soffrire come lui ha fatto con mia madre. Lei mi ammonisce con lo sguardo. Abbasso il capo.

“Scusa.” Mormoro flebilmente, ma ha sentito.

“No scusami tu. Hai ragione a comportarti così con me.”

“Ora siamo solo noi puoi parlare.” Prende un enorme respiro.

“Vedi io amavo tantissimo tua madre.” Alla parole amavo vedo la mamma stringere più forte il volante, lui le posa una mano sulle sue ma entrambi si irrigidiscono per il gesto.

“Scusa, non volevo. Comunque, io amavo tantissimo tua madre. Inizialmente la prima cosa che mi ha colpito di lei è stato il fatto di non poterle leggere nel pensiero. Credevo che una volta conosciuti avrei avuto accesso ai suoi pensieri e la mia curiosità sarebbe stata inutile. Ma così non è stato, appena ho sentito il suo odore, il mostro che è in me si è risvegliato. La volevo, volevo il suo sangue, il mostro la reclamava. Ma poi ho pensato alla mia famiglia, a mio padre, non volevo tornare ad essere un mostro, non volevo che loro soffrissero per me. Così ho deciso di partire per un po’, credevo che lontano da quell’odore sarei riuscito a ragionare lucidamente, ma la curiosità per quell’umana a cui non riuscivo a leggere nel pensiero prese il sopravvento e dopo una settimana tornai a casa. La mia curiosità era troppa e proprio questa curiosità la salvò da morte certa. Ma parallelamente alla sete del suo sangue nasceva un altro sentimento. Non l’avevo mai provato, inizialmente non capivo cosa fosse. Tutte le notti le passavo ad osservarla dormire, era uno spettacolo unico. Poi una notte, mentre dormiva pronunciò il mio nome, lì sono rinato ed ho capito che quel sentimento non era altro che amore. Amore sconfinato e incommensurabile per la tenera umana dalla mente muta. Insieme all’amore nacque anche l’istinto di protezione e la gelosia, sentimento molto fastidioso, soprattutto per me che leggo nel pensiero. Per un po’ cercai di tenerla lontana da me, io ero il mostro, e lo sono tutt’ora, lei invece era l’angelo, e lo è tutt’ora.” A quelle parole mia madre si irrigidì di nuovo, ma non disse nulla e anche io. Aspettavo che continuasse.

“Ma poi capii che non riuscivo a lottare contro questo enorme sentimento così l’avvicinai. Ci conoscemmo, lei scoprì la mia natura, ed invece di scappare terrorizzata, come avrebbero fatto i normali umani, lei mi confessò il suo amore. Amore pienamente ricambiato.” A quelle parole mia madre sorrise teneramente e pareva che anche lui sorridesse.

“Non ha mai avuto paura di me, ha accettato tutto di me, anche il mio passato. Ha accettato la mia famiglia come fosse la sua famiglia. Ed era così. Poi iniziarono i pericoli. Io ero il pericolo più grande, ma lei non se ne rendeva conto. Un giorno un gruppo di tre nomadi ci avvicinò, uno di loro era un segugio, dovevo portarla in salvo. Dovevo proteggerla. Ma ovviamente lei non era del mio stesso parere è scappata dalla super visione di Alice e Jasper ed è andata dritta dal suo carnefice. Lui l’aveva morsa, le aveva rotto una gamba e qualche costola. Grazie alla mia velocità arrivai in tempo per salvarla. Mentre i miei fratelli uccidevano quel mostro io le portavo via il veleno. Credevo di non riuscire a fermarmi, ma il mio amore per lei mise a tacere il mostro. Passammo l’estate tranquillamente. Ma entrambi soffrivamo, io volevo darle di più di un bacio rubato ma non potevo, il mostro era sempre all’erta. Lei voleva di più da me, ma non mi faceva mai pesare nulla, sapeva l’effetto che il suo sangue aveva su di me. Poi arrivò il giorno del suo disastroso compleanno. Si era tagliata con della semplice carta da regalo. Jasper stava per attaccarla, io, io che dicevo di amarla, l’ho spinta facendole tagliare un braccio. Sono stato costretto a non respirare e mi hanno fatto uscire fuori perché il suo sangue mi tentava troppo. Se fosse stata con degli umani non sarebbe accaduto nulla, anzi avrebbero riso della sua continua sbadataggine e la festa sarebbe continuata allegramente. Ma non era con una famiglia normale, era con dei mostri. Così presi la mia sofferta decisione. Abbandonare la mia unica ragione di vita, l’unica donna che amo e che amerò per l’eternità. Le ho raccontato delle enormi bugie, ho bestemmiato, ma lei, lei mi ha creduto, io credevo che avrei dovuto faticare per convincerla delle mia parole, ma appena vidi i suoi occhi capii che stava credendo alle mie bugie. Dentro di me morivo, volevo che capisse che stavo mentendo, volevo che mi scoprisse, ma invece credette subito a tutto. Ho imposto a tutti di andar via senza salutare, senza dire nulla, così speravo che ci avrebbe odiati, che si sarebbe rifatta una vita senza di me. Intanto morivo per questo pensiero, ma la sua incolumità veniva prima di tutto. Ho lasciato la mia famiglia. Non mi sono nutrito per un anno, vivevo in una grotta, solo con il mio dolore e la mia sofferenza. Soffrivo perché non potevo avere al mio fianco la donna che amo. Soffrivo perché l’avevo abbandonata in un bosco da sola, riempiendola di bugie. Soffrivo perché me la immaginavo al fianco di un altro uomo che non ero io. Poi un giorno la mia famiglia mi ritrovò e mi trascinò qui di peso. Ho litigato tante volte con tutti, anche con Carlisle, volevano che tornassi sui miei passi, ma non potevo far nuovamente rischiare la vita del mio angelo. Sono andato avanti così fino ad oggi. Oggi sono rinato, ho ritrovato la mia ragione di vita e a questa si è unita un’altra donna. Ora due sono le donne della mia vita. So che non merito il vostro perdono, so che mi odiate, ma io vi proteggerò per l’eternità, starò nell’ombra, ma sarò anche la vostra ombra. Bella volevo ringraziarti. Grazie per avermi permesso di conoscere mia figlia, nostra figlia. Spero che un giorno riusciremo ad essere almeno amici, che un giorno un po’ di odio e rabbia nei miei confronti passi. Io non mi perdonerò mai per ciò che ti ho fatto, per ciò che hai dovuto passare senza di me, per tutti i pericoli che hai dovuto affrontare da sola. Renèesme, ovviamente non pretendo che tu mi consideri tuo padre, sarebbe bellissimo ma impossibile lo so, anche un amico forse è troppo per te, magari un conoscente. L’importante è che entrambe sappiate che io per voi ci sarò sempre, non andrò più da nessuna parte. Non commetto due volte lo stesso errore.” Mamma non respira ed è molto rigida. Siamo fermi davanti casa nostra, ma siamo ancora in macchina. Io invece sono un fiume di lacrime. Non so cosa dire. È vero tutto ciò che ha detto, lo so, lo sento, voglio credergli. Sarà la cosa giusta da fare?

 

Ciauuuuu. Allora cosa ve ne pare del capitolo? Ovviamente domani ci sarà l’epilogo. Mamma mia ho scritto la bellezza di dodici pagine. Comunque passo ad aggiornare le altre storie. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio Mary.


Mie storie in corso:

Forse non mi hai mai amata

La principessa e il vampiro

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Mie storie concluse:

FINALMENTE FELICI
 
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MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1 

INVITO
 
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UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
 
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LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
 
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ETERNITA’
 
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L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
 
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RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
 
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


Epilogo




3 ANNI DOPO

POV EDWARD

Sono in camera mia che cerco di sistemare la cravatta. Sto tremando, è possibile per un vampiro? Credo di si, mi sembra anche di sudare. Oggi sono troppo emozionato, ma mai nessuna emozione potrà essere paragonata a quella provata 3 anni fa in macchina.

INIZIO FLASHBACK

Ecco ho detto tutto. Spero che mi credano, sperano che capiscano i miei sentimenti nei loro confronti. Ho sbagliato lo so, ma ora cercherò di rimediare. Vorrei almeno essere un amico per loro, certo non mi basterà ma mi accontenterò. Anzi non smetterò mai di ringraziare Bella, la mia Bella, per avermi permesso di conoscere mia figlia. Dopo tutto il dolore che le ho recato, lei ha comunque compiuto questo atto di bontà.

“Sai, sei stato un grandissimo codardo. Hai deciso per te e la mamma senza pensare che lei potesse soffrire e tanto. Pensavi che compiendo questo gesto da eroe avresti salvato il mondo, invece hai lasciato solo dolore e sofferenza. Sappi una cosa sei stato un grandissimo idiota. Detto questo voglio dirti un’ultima cosa, hai una sola possibilità con noi, non sprecarla, ma ti avviso se devi sparire di nuovo quando pensi che le cose non vanno come vuoi allora ti chiedo di andare via subito ora. Io non ti conosco, non ho mai sentito la necessità di avere un padre e sinceramente non la sento, perciò non soffrirei, ma la mia mamma no. Non la mia mamma non deve soffrire nuovamente per colpa tua. Perché se tu dovessi andare di nuovo via, sappi che non ci sarà nascondiglio sicuro al mondo per te. Ho l’eternità avanti ti scoverò ovunque.”

Non mi importano queste minacce, mi importa solo che ora lei mi sta dando una possibilità. Non le deluderò. Questa volta non andrò più via, loro sono le mie uniche ragioni di vita.”

FINE FLASHBACK

Sorrido ancora per la sua minaccia. Bella non aveva detto nulla, aveva lo sguardo fisso davanti a se, non respirava, non si muoveva. Diciamo che la mia principessa quando vuole sa incutere veramente molta paura. Da quel giorno si sono presentate non poche difficoltà, ma mai le ho abbandonate, anzi dopo ogni problema ne uscivamo più forti e più uniti di prima. Anche con la mia famiglia c’è voluto un po’ di tempo.

INIZIO FLASHBACK

“Bella, ad Esme farebbe piacere se veniste a casa oggi. Ovviamente sempre se non avete altro da fare.” Chiedo timoroso al mio angelo. Lei mi sorride dolcemente ed io mi sento rinascere, da quando ci siamo ritrovati, un mese fa, è la prima volta che mi sorride. Con quel sorriso che mi dedicava quando era umana. Le rivolgo il mio sorriso che ha sempre adorato, abbassa il capo imbarazzate, se fosse stata umana sarebbe arrossita e il cuore avrebbe perso un battito.

“Per me non ci sono problemi, mi farebbe piacere rivederli dopo quel giorno. Ora chiedo a Rerì.” Adoro questo soprannome affettuoso, ma mai mi sono permesso di usarlo.

“Tesoro, vuoi andare dai nonni e dagli zii?” La guarda confusa, per lei sono i genitori e i fratelli di Edward. Non devo farmi prendere dallo sconforto.

“Va bene mammy. Mi preparo.” Ha detto di si. Sono al settimo cielo.

Dopo un’ora siamo a casa mia. Bella e Renèesme sono emozionate si nota, anche la mia famiglia, lo sento. Ancora non capisco come ha fatto a sentire i miei pensieri e come mai non riesco a sentire i suoi, con Bella ci sono abituato.

“Come mai sei riuscita a leggere i miei pensieri, ma io non riesco a leggere i tuoi?” Bella ridacchia.

“Semplice la mamma è uno scudo psichico e protegge i miei pensieri, mentre io ho la capacità di avvertire, a volte, dei pensieri, ma non come te e non quando voglio io, arrivano da soli. Inoltre ho un potere mio.” La guardo stupito, è la prima volta che mi fa queste confidenze e non sapevo nulla dei loro poteri.

“Con un tocco riesco a filtrare immagini.” Mette una sua manina sul mio viso. È la prima volta che accade, sono al settimo cielo. Mi arriva un’immagine di Bella che le canta un ninna nanna, no la ninna nanna che ho composto per lei qualche anno fa. Prendo la sua mano tra le mie, l’avvicino alle labbra e le poso un dolce bacio sul dorso.

“Grazie principessa.” Arrossisce, è deliziosa, non l’ho mai vista arrossire. Subito ritira la mano come scottata e sposta lo sguardo verso la porta di casa, invece Bella ridacchia ed io sono confuso.

“Hai fatto colpo.” Chi è stato? Sposto lo sguardo verso Bella e capisco che è lei ad avermi permesso di leggere i suoi pensieri. È un’esperienza bellissima. Per questa sera ho fatto un pieno di emozioni. Apro lo sportello ad entrambe e le invito in casa. Sono tutti in salotto ad attenderci. Bella saluta tutti timidamente e tutti ricambiano. Mia figlia si guarda intorno, poi il suo sguardo si posa sul mio pianoforte e le si illuminano gli occhi. Guarda implorante sua madre ma lei indica me. Timidamente mi si avvicina.

“Posso…posso suonare il tuo pianoforte?” Annuisco felice e lei corre verso il piano ma sua madre la blocca.

“Renèesme, non hai dimenticato per caso qualcosa?” Si volta e fissa tutti.

“Ehm si, buonasera a tutti.” Le sorridono timidamente.

FINE FLASHBACK

Quella sera ho ricevuto un sacco di emozioni. Da quella sera i rapporti tra mia figlia e la mia famiglia sono diventati più costanti, grazie anche a Bella. Il primo con cui ha legato, stranamente, è stato Jasper. Tutti eravamo sorpresi di questa cosa, ma un pomeriggio stava vedendo un documentario di storia, eh si mia figlia è molto intelligente, e Jasper è spuntato all’improvviso dicendole di aver vissuto in prima persona quegli avvenimenti. Mi ricordo ancora come le si sono illuminati gli occhi, ha spento il televisore e ha invitato Jasper al suo fianco per farsi raccontare tutto. Sono stato quasi tre ore insieme, lui a raccontare e lei ad ascoltare sognate, e non ha usato neanche un po’ del suo potere per aumentare l’attenzione. Poi ha legato con Esme, un giorno l’ha trovata a leggere attentamente un libro di cucina, voleva prepararle un dolce. Subito Renèesme si è offerta di aiutarla, hanno combinato un disastro, noi le abbiamo trovate che ridevano a terra tutte sporche di farina e la cucina era irriconoscibile. Dopo Esme ha legato con tutti facilmente, solo con me restava sempre un po’ sulle sue, però un giorno mi regalò un’emozione enorme, era passato un anno dal nostro avvicinamento.

INIZIO FLASHBACK

È passato un anno da quando ho ritrovato Bella ed ho conosciuto nostra figlia. Ora passo tutto il mio tempo con loro. Praticamente sono la loro ombra, ma non riesco a fare a meno di loro. Anche loro quando non ci sono mi cercano. Lentamente le cose stanno cambiando. I nostri rapporti stanno cambiando. Con Bella una sera mi sono riavvicinato, ma poi non ne abbiamo parlato. C’è stato un semplice sfioramento di labbra, ma ha avuto la capacità di incendiarmi come un vulcano. Credo che anche lei ha provato le mie stesse emozioni.

“Ehi Rerì, sei ancora sveglia?” Ho avuto il permesso di poterla chiamare così. Mi abbasso fino a che non arrivo alla sua altezza e le sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Mi porti tu a letto stasera?” Mi chiede imbarazzata e timorosa, io invece sono rinato. Il momento di andare a letto è sempre stato sacro per loro, io non mi sono mai permesso di avvicinarmi alla sua camera per darle il bacio della buona notte, certo Bella mi ha sempre invitato, ma aspettavo che fosse mia figlia a chiedermelo.

“Non sai da quanto tempo aspetto ciò.” La prendo in braccio e le poso tanti baci sul viso. Ora non sono più Edward, ora sono Eddy, e quel soprannome prima tanto odiato, ora lo amo da impazzire.

“Dai Eddy, mi fai il solletico.” Adoro la sua risata cristallina. Bella ci fissa felice. Tutti e tre andiamo in camera di Rerì. Ha già il pigiama, si mette a letto, mi siedo sul letto e le rimbocco le coperte. Le poso un bacio sulla fronte e mi alzo. Bella le posa un bacio sul nasino e le augura la buona notte. Spengo la luce e ci avviciniamo alla porta per uscire.

“Papà è vero che ora sei tu che tutte le notti cacci i mostri da sotto il mio letto?” Mi pietrifico. Mi…mi ha chiamato papà. Mi volto meravigliato.

“Co-come m-mi ha-hai chiamato?” Chiedo titubante, forse ho capito male.

“Pa…pà.” Torno da lei e la sollevo di scatto, la prendo tra le braccia e la faccio volare mentre lei ride felicemente. La stringo al mio petto e poi la metto nuovamente a letto.

“Chi ti ha detto questo?”

“Mammy mi ha detto che da quando ci sei tu, tutte le notti cacci i mostri da sotto il mio letto. Prima lo faceva lei ma ora ci sei tu a proteggermi.” Un sonoro sbadiglio accompagna il suo discorso e gli occhi si chiudono.

“Buonanotte principessa. Ora c’è papà che proteggerà te e la mamma da tutto.”

“Ti…voglio bene…papà.” Se potessi piangerei dall’emozione. Esco dalla camera e fisso Bella. È tutto grazie a lei. Mi avvicino lentamente e le prendo le mani tra le mie. Una scossa, la solita.

“Grazie, grazie di tutto Bella. Tu sei sempre stata forte e decisa. Io sono stato solo un gran codardo. È solo grazie a te se ora sono rinato. Tu e Renèesme siete la mia famiglia. Vi amo immensamente. Ti amo immensamente, amore mio.” Mi guarda dolcemente. Lentamente ci avviciniamo. Ci sfioriamo. Ci cerchiamo. Finalmente ci baciamo, un bacio carico d’amore e di promesse future. Ci abbracciamo entrambi singhiozzando.

“Mi sei mancato amore mio.” La stringo di più a me.

“Anche tu mi sei mancata angelo mio.” Si stringe di più a me, poi alza il capo e mi fissa negli occhi.

“Ti amo Edward, non ho mai smesso di amarti.”

“Ti amo Bella, mai smetterò di amarti.” Finalmente le mie donne sono tornate ad esser mie.

FINE FLASHBACK

Quel giorno sono rinato. Da quel giorno tutto è cambiato. Siamo diventai una famiglia, dopo due settimane che io e Bella eravamo tornati insieme, avevamo deciso di dirlo a Rerì. Abbiamo voluto aspettare per capire come avrebbe potuta prenderla.

INZIO FLASHBACK

Io e Bella siamo seduti sul divano in casa sua. Aspettiamo che Rerì finisca di fare colazione. Ha capito che abbiamo qualcosa da dirle e sta cercando di sbrigarsi. Appena finisce vola sul divano di fronte il nostro. Il suo sguardo si posa subito sulle nostre mani intrecciate, ci guarda sorpresa. Non riusciamo a capire la sua reazione. Ci studia in silenzio.

“Ahhhhhhh, ho capito.” Urla saltando sul divano. La guardiamo sbigottiti, poi si lancia tra le nostre braccia.

“Siete tornati insieme. Finalmente saremo una vera famiglia. Ora papà verrai a vivere con noi? Vero?” Le sorrido dolcemente. Certo sarebbe l’apoteosi della felicità vivere tutti insieme, ma non so se Bella vuole. La guardo timoroso e nel suo sguardo leggo solo tanto amore. Amore per nostra figlia, amore per me.

“Certo amore, se papà vuole…”

“Non vedo l’ora.” Abbraccio le mie donne. Poso un bacio sul naso alla mia piccola principessa e un bacio sulle labbra al mio amore. Mia figlia ci guarda con sguardo sognante.

FINE FLASHBACK

Quel giorno ero al massimo della felicità, finalmente tutto andava bene.

Mi guardo allo specchio, manca solo la giacca e sono pronto. Sono nervoso, agitato, emozionato, felice. E se non dovesse venire? Se ci avesse ripensato? Se ripensasse al male che le ho fatto e mi lasciasse? No, no, no devo essere più positivo, anche mia figlia me lo dice spesso. Dice che sono troppo apprensivo e troppo pessimista. Ma non posso esser diversamente, soprattutto per il fatto che ho costantemente paura che sia tutto un’illusione, che loro mi lasciassero.

Ho messo anche la giacca, sono pronto finalmente.

INIZIO FLASHBACK

“Dici che le piacerà?” Chiedo molto nervoso a mia figlia. Oramai viviamo tutti e tre insieme da quasi un anno e mezzo. Esme ha ristrutturato una casa vicino la grande villa Cullen, volevamo stare tutti vicini.

“Certo papy. Ma insomma su un po’ con la vita. È bellissimo. E poi sai che adora tutto ciò che le regali, anche se dice sempre di non volere regali, poi però sotto sotto si scioglie ogni volta che gliene fai uno.” Che mascalzona. Però questo non è un regalo qualunque. Sono molto nervoso.

“E se…”

“Ah papà sei troppo pessimista, dovresti rilassarti un po’ di più. Zio Emmett dice che forse sei così perché tu e la mamma fate poco esercizio. Che esercizi fate? Perché non ne fate di più se così puoi rilassarti? Posso farlo anche io?” Io ucciderò mio fratello. Tesoro mio non puoi neanche immaginare quanto esercizio facciamo io e tua madre tutte le notti, e no tu non puoi farlo, né ora né mai.

“Allora papà? Posso farlo anche io?”

“No principessa, forse tra qualche millennio, ma per ora no. Va bene?” Mi guarda confusa.

“Se lo dici tu ti credo.” Brava. Sentiamo la porta che si apre, è tornata. Era uscita con le mie sorelle a fare shopping. Non che lo adori, ma le mie sorelle l’hanno convinta, così sono riuscito a preparare tutto.

“Ciao amori miei.” Viene da noi e ci abbraccia. Bacia entrambi.

“Ciao mammy, io vado da zio Jasper, ci vediamo dopo. Papà mi raccomando su con la vita.” Assottiglio lo sguardo ma lei scappa via ridendo. Bella ci guarda confusa.

“Mi sono persa qualcosa?”

“No amore, è solo una peste che passa troppo tempo con Emmett.” La conduco nella nostra camera e le porgo il vestito che le ho preso. Ovviamente è blu, il colore che preferisco vederle addosso. Lo indossa confusa. Anche io sono pronto. Ho un pantalone nero, una camicia grigio perla e una giacca nera. Inavvertitamente la prendo in braccio ed inizio a correre.

“Dove stiamo andando?”

“È una sorpresa, chiudi gli occhi.” Si accoccola meglio tra le mie braccia e incastra la testa tra il mio collo e la scapola inspirando il mio odore. Oddio quanto mi eccita quando fa così. Vabbè mi eccita sempre, è sensualissima in ogni suo gesto. Continuo a correre verso la mia meta. Verso quel luogo che è stato fonte di dolore per entrambi, ma che ora spero sia fonte di felicità. Dopo circa tre ore arrivo nel bosco dietro la casa di suo padre. Arrivo nello stesso punto in cui sei anni prima le ho mentito abbandonandola.

“Siamo arrivati.” Apre gli occhi e appena riconosce il posto si irrigidisce. Scende immediatamente dalle mie braccia.

“Non ci posso credere, lo stai facendo di nuovo.” Subito l’abbraccio, ha capito male.

“No, no amore mio, non è come pensi. So che questo luogo ti ha recato tanto dolore e ti giuro non mi perdonerò mai per ciò che ti ho fatto. Però ora voglio che questo luogo ti ricordi qualcos’altro. Spero qualcosa di più piacevole.” Ancora titubante si volta verso di me, intanto io mi sono inginocchiato. Sgrana gli occhi.

“Isabella, tu mi hai ridato la vita. Mi hai donato una figlia meravigliosa. Io ti amo immensamente e ti amerò per l’eternità. Ho commesso tanti errori con te in passato, non posso tornare in dietro per cambiarlo, ma insieme possiamo scrivere il nostro futuro. Un futuro fatto di te, di me e di nostra figlia. Un futuro fatto di noi. Isabella Marie Swan, tu che con un solo gesto, con una sola parola puoi portarmi in paradiso o distruggermi, mi concederesti l’onore di diventare mia moglie?” Apro la scatolina di velluto blu, dentro c’è l’anello che è appartenuto alla mia vera madre. I secondi passano ma lei non accenna a rispondere. Forse ho sbagliato tutto ed ora sicuramente ho rovinato tutto. Inizio a chiudere la scatolina, ma una mano mi blocca.

“Non essere sciocco. Pensi veramente che non voglio sposare l’uomo che amo? Pensi veramente che non voglia sposare l’uomo che mi rende felice? Pensi veramente che non voglia sposare il padre di mia figlia? Io ti amo Edward, e devo essere sincera credevo che non me l’avresti mai chiesto. Perciò si amore mio, voglio che tu diventi mio marito.” Si butta tra le mie braccia ma riesco ad infilarle l’anello prima di buttarci in un bacio carico d’amore e di emozioni.

FINE FLASHBACK

Sono davanti l’altare, sotto l’arco di fiori della cappella che abbiamo fatto allestire nel giardino della villa di Forks. Eh si, Forks, io e Bella abbiamo voluto sposarci qui dove tutto è iniziato. Sono nervoso. Jasper ha cercato di calmarmi con il suo potere, ma non ci è riuscito e si è arreso. Al mio fianco mio padre, non potevo scegliere un altro testimone se non colui che è la mia guida. Mia madre è seduta davanti a me e se potesse sarebbe una valle di lacrime. La marcia nuziale. È arrivata, non ha cambiato idea. Subito una testolina ramata fa capolino, la mia principessa è bellissima nel suo abitino color panna. Butta petali di rose lungo il cammino, dietro di lei Rose ed Emm, a seguire Alice e Jazz, ed infine il mio angelo. Non ho parole per descrivere quella visione che cammina di fianco al padre. I nostri sguardi si incatenano. Siamo entrambi emozionati. Finalmente arriva da me, le prendo la mano, ora sarà per sempre mia. Il prete inizia la funzione ma io non lo ascolto. Rispondo solo un sonoro si alla mia promessa subito seguito dal suo si timido ed emozionato. Ha gli occhi lucidi, eco dei miei.

“Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.”

Non volevo sentire altro, lentamente avvicino il mio viso al suo e finalmente posso baciare quelle labbra rosse. Quelle labbra che ora sono mie, quelle labbra che appartengono a mia moglie, la mia donna, la mia compagna, la madre di mia figlia, la mia migliore amica, il mio tutto.

“Mammy, papino, ci sono anche io.” Ci stacchiamo e subito prendo in braccio il mio piccolo angelo. Abbraccio tutte e due.

“Le mie donne, quanto vi amo.”

 

FINE

Allora ragazzi, cosa mi dite del capitolo? Ho sudato per scriverlo, ma posso dire di esserne soddisfatta. Spero vi piaccia. Mi dispiace ma stasera non aggiorno la principessa e il vampiro, causa problema mensile che mi sta facendo passare le pene dell’inferno. Questo ho iniziato a scriverlo intorno le 20, ed ho finito alle 22:45, non ce la farei a stare altre tre ore davanti il pc. Ma prometto che domani mi faccio perdonare. Grazie a tutte coloro che hanno recensito, che hanno inserito la storia tra le seguite, tra le preferite e tra quelle da ricordare.

Un bacio Mary.

Mie storie in corso:

Forse non mi hai mai amata

La principessa e il vampiro

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Mie storie concluse:

FINALMENTE FELICI
 
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MI SONO INNAMORATO DI TE
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INVITO
 
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UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
 
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LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
 
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ETERNITA’
 
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L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
 
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RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
 
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.

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