La principessa e il vampiro di maryc (/viewuser.php?uid=95353)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 Rating rosso ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 Rating rosso ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 46 ***
Capitolo 47: *** Capitolo 47 ***
Capitolo 48: *** Capitolo 48 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 49 ***
Capitolo 50: *** Capitolo 50 ***
Capitolo 51: *** Capitolo 51 ***
Capitolo 52: *** Capitolo 52 ***
Capitolo 53: *** Capitolo 53 ***
Capitolo 54: *** Capitolo 54 ***
Capitolo 55: *** Capitolo 55 ***
Capitolo 56: *** Capitolo 56 ***
Capitolo 57: *** Capitolo 57 ***
Capitolo 58: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
capitolo 1
POV BELLA
DRIIIN. DRIIIN. DRIIIN.
Odio la sveglia, non voglio alzarmi. Non voglio affrontare un altro
giorno di solitudine e angoscia. Questa è la dura
realtà,
sono sola, non ho uno straccio di amica con cui confidarmi, neanche un
conoscente. A parte i miei genitori e Claire non ho nessun altro. Certo
tutti qui fanno a gara per essermi amico, per entrare nelle mie grazie,
ma sono solo falsi arrampicatori sociali che vogliono entrare nelle
grazie della futura regina della Svezia. Puah. Proprio per evitare
ciò sono in pochi a conoscere il mio volto, solo le persone
di
cui mi fido. Non sono mai apparsa in un'uscita ufficiale o sui giornali
di gossip. Infatti mi hanno nominata la principessa di ghiaccio. Ma io
non sono così, sono solo molto timida. Comunque non mi sono
presentata, sono Isabella Marie Swan, principessa delle Svezia,
nonché erede al trono. I miei genitori sono divorziati. Vivo
con
mia madre, la regina Renèe. Mio padre, Charlie, non
è un
nobile, ma si sono amati e sposati e poi nacqui io. Charlie Swan
è un poliziotto, un uomo tutto d'un pezzo, vive nel suo
paese di
origine, Forks, nello stato di Washington. I miei genitori si conobbero
a Phoenix, la solita storia lei lì in vacanza e lui per
lavoro.
Lui non sapeva chi lei fosse, ma per loro fu amore al primo sguardo. Il
classico colpo di fulmine. Nessuno si oppose alla loro unione, avevano
capito che papà l'amava e lei ricambiava. Per fortuna qui ci
si
sposa per amore, anche se non tutti hanno abbandonato la bigotta idea
che i nobili sposano solo nobili. Tornando a noi, dicevo che i due
innamorati si sposarono in fretta ed in segreto e poi arrivai io a
coronare il loro amore. Ma tutte le cose belle sono destinate a durare
poco ed anche per il loro immenso amore fu così. Infatti
poco
tempo dopo il matrimonio Charlie venne a sapere la vera
identità
di Renèe, ma non era pronto per la vita di corte, pur
capendo le
ragioni che avevano portato lei a non dirgli nulla. Lui è
una
persona umile e riservata, non faceva per lui vivere nel palazzo ed
essere considerato il futuro re. Iniziarono i primi litigi, la mamma
voleva abdicare per vivere con lui, ma lui non le avrebbe mai permesso
un gesto tanto avventato, così pochi mesi dopo la mia
nascita io
e la mamma tornammo in Svezia, da sole. Nessuno sa che Charlie ha
sposato una principessa ed ora regina, nessuno sa che sua figlia
è una principessa e futura regina. Tutti sanno che ha
sposato
una donna di Phoenix, hanno avuto una bambina ma poi le cose non sono
andate e le due donne sono andate via. Ma non lo incolpo per aver detto
tutto ciò, perché in fondo è la
verità ed
inoltre tutti gli sarebbero stati con il fiato sul collo se avesse
detto tutto. Almeno così quando vado da lui sono una ragazza
normale e mi sento bene.
Da allora sono passati diciassette anni, ma il mio papà
è
sempre stato presente nella mia vita. Durante le feste di Natale e
Pasqua viene qui in Svezia, mentre appena termina la scuola per le
vacanze estive parto per andare da lui a Forks, rientrando in Svezia
solo pochi giorni prima della ripresa delle lezioni. Avrete capito che
io adoro mio padre e lui adora me. Il mio papà e il mio
eroe,
è dolce, premuroso, timido, non invadente e capisce quando
non
ho voglia di parlare. Mia madre invece è di tutt'altra
pasta,
è allegra, solare, impicciona, in pratica il mio esatto
opposto
ed anche l'esatto opposto di Charlie. Mi chiedo come si sono trovati
quei due. Qualche anno fa la mamma si è risposata con un
giocatore di baseball di serie minori, Phil, un tipo simpatico e
allegro, forse un po' piccolino per la mamma ma se lei è
felice
lo sono anche io, anche se non ha completamente dimenticato mio padre,
come lui non ha completamente dimenticato lei.
"Bella, Bella, tesoro svegliati." Dimenticavo Claire. E' la donna che
mi ha accudita sin dal mio arrivo in Svezia, prima di me si
è
presa cura di mia madre, e devo dire che su di lei i segni del tempo
non si notano. E' bellissima, giovanissima, con la pelle liscia, bianca
e fredda e due occhi color oro che sono stupendi. So che c'è
qualcosa di strano nel fatto che non invecchi e che non mangi mai, che
sia molto forte e molto veloce, ma a me non interessa affatto. Mi vuole
un mondo di bene ed io ne voglio a lei. E' come se fosse una sorella
maggiore per me.
"Dai Claire lasciami dormire ancora un po'. Oggi non ho voglia di
affrontare tutta la falsità che c'è in giro nel
mondo."
Sbuffo affondando la testa nel cuscino. Si nota la mia vena
pessimistica?
"Su tesoro alzati, sai che tutti coloro che vivono qui ti adorano.
Lascia perdere i nobili egoisti e vai un po' in orfanotrofio che i
bambini ti cercano." Mi alzo di scatto con un sorriso a trentadue
denti. Corro a preparami, cercando di non rompermi una gamba.
La villa in cui viviamo si trova in una tenuta fuori dal paese in
abitiamo però mi reco quasi tutti i giorni in paese. Tutti
sono
gentili con me ed io con loro, ma è vero affetto
perché
nessuno lì è a conoscenza della mia vera
identità.
Certo mi dispiace prenderli in giro, ma non voglio che poi i rapporti
cambino. Per loro sono semplicemente Bella. Aiuto il panettiere a fare
il pane, aiuto la fiorai con i vasi pesanti, aiuto le signore con le
buste di spesa più pesanti. Ma le cose che adoro di
più
sono due, sistemare i libri della biblioteca del paese e giocare con i
bambini dell'orfanotrofio. Porto loro scorte di cibo (più
che
altro dolci, ma sempre attenta a non esser scoperta dalla suora, anche
se credo abbia dei sospetti), vestiti, giochi, libri e ci passo
giornate
intere lì.
Mi preparo in fretta ed in meno di mezz'ora sono arrivata in paese. Di
solito ci vado a piedi, anche se ho una strana passione per le belle
macchine. Questo è il mio unico vizio, la
velocità con le
belle macchine, anche se di motori non ne capisco nulla. Possiedo due
macchine, una Volvo c30 nera ed un gioiellino, una Aston Martin
Vanquish grigio metallizzato, eheheh. Ci vado a piedi perché
mi
piace camminare nella natura ma purtroppo, strano ma vero per una
principessa, passo più tempo a rotolare a terra che a
camminare,
ciò è dovuto alla mia estrema goffaggine,
però
sono un asso nella ginnastica artistica, l'unico sport in cui
incredibilmente sono molto brava.
Dopo circa mezz'ora di camminata, qualche graffio e sei cadute arrivo
in paese. Tutti mi salutano cordiali e felici di rivedermi ed io
ricambio con lo stesso calore.
"Buongiorno Bella, è da un po' che non ci vediamo. A palazzo
ti
fanno lavorare molto? Tieni mangia questo pezzo di pane, è
ancora
caldo lo sforato da poco."
"Grazie Fred e buongiorno anche a te. Sono stata un po' impegnata
effettivamente. Il pane è buonissimo come sempre. Ora vado,
farò una sorpresa ai bambini, è da un po' che non
li
vedo. Passo dopo a salutarti." Gli scocco un bacio sulla guancia
augurandogli buona giornata e mi dirigo all'orfanotrofio. Appena
arrivo, la prima a notarmi è la suora che con un cenno mi
dice
di fare silenzio per fare un sorpresa ai bambini così ci
avviamo
verso l'aula di musica.
"Bambini perché suonate così male? Cosa
è
successo? Se vi sentisse Bella ne resterebbe delusa." Chiede
l'insegnate.
"Ci scusi maestra, ma Bella ci manca tanto tanto." Tutti hanno un
faccino triste, che teneri. Entro silenziosamente dalla porta di
dietro, solo la maestra mi vede e sorride impercettibilmente.
"Bambini ma se suonate così Bella ci resterà
male. Che ne dite di suonare Claire de Lune? E' la sua preferita."
Tutti si illuminano e prendono i loro strumenti. Poco dopo mi siedo al
pianoforte e li accompagnano. Loro si voltano verso di me meravigliati
ed io gli sorrido.
"Bellaaaaaa!" Urlano tutti in coro e poi si buttano su di me e tutti
ridiamo felici. Giochiamo, studiamo e suoniamo fino a che non arriva
l'ora del pisolino pomeridiano per loro. Poso un bacio sul capo a tutti
e vado via. Passo in biblioteca a prendere il mio solito libro, Cime
Tempestose, e lascio Romeo e Giulietta. Sono una romantica.
"Bella tesoro è un piacere rivederti. Ho un regalo per te."
Mi sorride George dietro i suoi occhiali da bibliotecario.
"Ciao George sono felice di vedere che ti sei ripreso." Corro ad
abbracciarlo.
"Grazie cara, e grazie per avermi sostituito la scorsa settimana in
biblioteca. II miei libri sono in buone mani con te. Ma vorrei
ripagarti, so che tu l'hai fatto perché per te è
un piacere passare le giornate qui dentro, ma vorrei che tu accettassi
il mio regalo. E' molto importante per me."
"Non è necessario lo sai." Mentre il rosso si sta facendo
strada sulle mie guance.
"Insisto." Sospiro rassegnata e gli faccio un sorriso. Da sotto il
bancone esce un libro. No, non è un libro, è il
LIBRO. Una delle prime copie di Romeo e Giulietta. Lo guardo con
devozione ed emozione, ho paura di toccarlo.
"Non posso accettare, ci tieni troppo a questo libro."
"Ed è per questo che voglio che lo tenga tu. Oltre ai miei
libri sei la persona a cui tengo di più, principessa." Lo
guardo con gli occhi spalancati e terrorizzati. Ride.
"Credi veramente che non lo sappiamo? A parte i bambini tutti sono a
conoscenza della tua identità. E noi siamo onorati
di avere un'amica, una principessa ed una futura regina dolce, umile e
generosa come te." Le mie guance sono rosso pomodoro e abbasso il capo
imbarazzata.
"Io, George non so cosa dire. Non volevo mentirvi. Ma cedevo che..."
"Non ti avremmo accettata per ciò che sei e per
ciò che vali ma per ciò che rappresenti. Ma noi
abbiamo capito il perché del tuo silenzio quando dodici anni
fa per la prima volta vedemmo il tuo faccino triste. Quel giorno tutti
ci ripromettemmo di vedere sempre il sorriso sul tuo splendido viso."
L'abbraccio di slancio emozionata.
"Grazie, grazie, grazie."
"Non devi ringraziarmi, noi vogliamo il tuo bene e crediamo che non sia
questo il luogo in cui tu sei veramente felice e non è
questo il tuo futuro." Lo guardo confusa.
"Cosa intendi dire?"
"Tu sei veramente felice solo quando sei con tuo padre e a Forks. Credo
che dovresti vivere un po' con lui e cercare la tua strada. Questa vita
non fa per te." Lo guardo, ha ragione.
"Hai ragione, andrò a vivere un po' da mio padre." Mi
sorride e raggiante esco dalla biblioteca diretta a casa. Corro verso
la villa, devo avvisare mia madre della mia decisione. Devo anche
chiamare mio padre, no magari gli faccio una sorpresa, questa volta ci
rimane secco. Ripenso a quando durante l'anno mi mancava e senza
pensare prendevo l'aereo per correre da lui. Mi facevo trovare in casa,
aspettando impaziente il suo rientro dietro la porta e puntualmente
urlava di paura per poi piangere di felicità. Questa volta
quando gli dirò che vivrò con lui gli
verrà sicuramente un infarto.
Corro più veloce, forze è meglio dire ruzzolo a
terra più veloce, ma non mi importa, sono felice.
Ragazzi sono tornata
con una nuova storia. Avviso che sarà probabilmente un po'
lunga, ma non un'enciclopedia. Comunque i primi capitoli saranno
più lunghi perché, a mio avviso, la parte
iniziale è sempre più noiosa, così ci
togliamo davanti subito la noia. Cercherò di postare tutti i
giorni al massimo ogni due giorni. Bacio Mary.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
capitolo 2
POV EDWARD
"Alice cosa era?"
"Niente." Viso troppo angelico. Ha avuto una visione e cerca di
nasconderla, però saltella felice, sarà qualcosa
di
bello, non indago oltre, chi la capisce è bravo.
"Eddino patatino la smetti di sbuffare? Sembri una vecchia locomotiva a
vapore. Ah scusa ma tu sei vecchio. Ahahahah!" Perché vivo
ancora con loro? Perché subisco ancora tutto ciò
da Alice
ed Emmett? Ah giusto perché sono i miei fratelli, ma credo
che a
breve nella mia famiglia non ci saranno più sette elementi,
ma
cinque. Certo poi dovrò subirmi la furia omicida di Rose e
Jasper, il dolore di mamma e papà, ma io sarò
finalmente
felice. Oh si, potrei farlo.
"Edduccio non ti conviene fare fuori me e Emm perché poi
Jazzino
e Rose ti farebbero a pezzi e ti brucerebbero. Non pensi poi al dolore
che recheresti a mamma e papà? Non pensi al fatto che
uccideresti i tuoi fratelli preferiti?" Tutto questo Alice me lo dice
con gli occhi lucidi ed in modalità
bambi-che-vede-sua-madre-che-viene-uccisa. Non può farmi
questo,
nana malefica sa che quando fa quello sguardo non resisto.
"Eddino fratellino adorato, veramente avresti il coraggio di ucciderci?
Non pensi a tutto ciò di bello che abbiamo fatto insieme? A
tutte le risate, le cacce, le confidenze? Pensi solo a te? Non pensi
che noi ti vogliamo bene?" Mi implora Emmett in modalità
cucciolo-di-orso-che-ha-perso-la-mamma.
Maledizione, se continuano così mi sciolgo come neve al
sole. Ma
questa volta non mi arrendo, questa volta devo resistere. Rose e Jasper
rientrano e ci trovano sul divano. Io al centro, Alice alla mia desta
con le mani a coppa sul suo viso e ancora quell'espressione in volto,
mentre Emm alla mia sinistra seduto sulle ginocchia con le mani sotto
il viso in una sorta di preghiera e lo sguardo da cucciolo smarrito. I
due venuti mi fissano impassibili, mentre io se potessi suderei.
"Questa scena è raccapricciante." Esordisce Rose.
"Solo tu ti fai abbindolare da loro. Sei un allocco Ed." Continua la
bionda mentre io mi irrito.
"Hai nuovamente pensato di ucciderli? Ogni volta che vuoi farlo vi
ritrovate in questa situazione. Vorrei aiutarti fratello ma non so come
fare, mi dispiace." Almeno Jazz ci ha provato.
I due stupidi invece non danno peso alle parole dei loro compagni e
sono ancora nella stella posizione. Maledizione, mi trovo in
difficoltà, ma non devo cedere. Ad un certo punto sento dei
singhiozzi. Dannazione è Alice, l'ho fatta piangere, in un
modo
o nell'altro Jazz mi uccide. Mi volto verso di lei, ma abbassa lo
sguardo.
"Tu...tu non c-ci vuoi bene?" Mi chiede singhiozzando.
"Tranquilla sorellina ci sono io con te, non devi piangere. Io ti
voglio bene." La consola Emmett mentre anche lui inizia a singhiozzare.
No, no, no per favore non potete farmi questo. Ho cercato, ho cercato
veramente di non cedere alle suppliche, agli occhi dolci, ma ai
singhiozzi non resisto. Emmett a preso in braccio Alice e si sono
spostati sul tappeto continuando a singhiozzare. Rose e Jazz li
guardano amorevoli mentre a me mandano saette con gli occhi. Per
fortuna gli sguardi non possono uccidere. Intanto anche i miei genitori
sono rientrati e guardano la scena sospirando.
"Siamo alle solite.
Edward ha un cuore troppo grande." Pensa mio padre.
"Dopo mi sentiranno
tutti e due, non possono raggirare Edward ogni volta con i sensi di
colpa: Ma mi sentirà anche lui, è sempre troppo
buono." Pensa invece mia madre.
Non ce la faccio più mi alzo e vado da Alice.
"Sorellina, sai che non farei mai una cosa del genere, certo ogni tanto
penso di uccidervi ma solo perché mi esasperate,
però sai che vi adoro, non lo farei mai, siete i miei
fratelli preferiti. Per voi morirei."
"Stai dicendo sul serio?" Chiede Emm titubante.
Tutti gli altri sbuffano esasperati.
"Certo." In che guaio mi sono cacciato? Subito si buttano sopra di me
urlando e tirando pugni, "solo per giocare", come dicono loro, allora
perché fanno male? Mi ritrovo steso sul pavimento mentre le
due carogne saltellano allegri sopra il mio stomaco, qualcosa mi dice
che era tutto calcolato. Cospiratori.
"Emmett mi stai schiacciando con il tuo dolce peso." Ok che
sono un vampiro, ma la stazzi di Emmett è quella di un orso.
"Oh scusa Edduccio amoruccio." Perché? Perché non
può parlare in modo normale? Perché non possono
chiamarmi semplicemente Edward? Perché tutti questi
appellativi imbarazzanti? Comunque non si sposta, anzi si è
completamente sdraiato stritolandomi in un caloroso abbraccio
fraterno a cui si aggiunge Alice con un saltello delicato come quello
di un elefante. Per fortuna che non ho bisogno di respirare, altrimenti
sarei morto di nuovo.
Finalmente mi lasciano in pace e corrono dai loro compagni, io distolgo
immediatamente lo sguardo. Non voglio essere più invadente
di quello che sono e poi provo un po' di invidia, sono l'unico della
famiglia ad essere solo.
Ah che sbadato non mi sono presentato. Il mio nome è Edward
Anthony Masen Cullen e dal 1918 sono un vampiro. Avevo diciassette anni
e stavo morendo di spagnola, Carlisle, mio padre, mi ha salvato
trasformandomi in ciò che sono ora, un vampiro con la
facoltà di poter leggere nel pensiero altrui, che cosa
orrenda. Nella mia famiglia siamo tutti vampiri. C'è mio
padre Carlisle, il Dottor Carlisle Cullen, chirurgo di fama mondiale,
strano ma vero. Non ha mai toccato una goccia di sangue umano per
cibarsi. Poi trasformò me, qualche anno dopo arrivo Esme,
sue moglie e nostra madre. Donna di una dolcezza unica. Sono
sposati da oltre ottant'anni e il loro amore cresce giorno dopo giorno.
Successivamente mio padre salvò mia sorella Rosalie, aveva
appena subito uno stupro. Loro credevano che sarebbe potuta diventare
la mia compagna ma non andò così, per fortuna
aggiungerei, in caso contrario mi sarei dato fuoco da solo. Qualche
anno dopo, Rose tornò da una caccia con un Emmett
sanguinante a causa di uno scontro con un orso. Era in fin di vita e
mio padre lo salvò. Da allora è il compagno di
Rose. Infine circa settant'anni fa suonarono alla nostra porta Alice e
Jasper, anche loro compagni e si unirono a noi spontaneamente.
Però noi non siamo come tutti gli altri vampiri, noi ci
cibiamo solo di sangue animale. Per due motivi, non vogliamo privare
nessuno della propria vita e non vogliamo essere più mostri
di quello che siamo. Grazie alla nostra dieta possiamo integrarci tra
gli umani, certo nessuno si avvicina a noi, l'istinto di sopravvivenza
è forte, però possiamo frequentare la scuola,
all'infinito, e mio padre lavora in ospedale. Come dicevo
prima alcuni di noi sono dotati di poteri particolari. Io posso leggere
nel pensiero, Alice vede le intenzioni future, e Jasper percepisce e
manipola le emozioni. Odio il mio potere, invade la privacy altrui,
soprattutto della mia famiglia e soprattutto nei momenti intimi anche
se cerco di essere il meno invadente possibile con loro. Certo di notte
non posso proprio farne a meno di sentire tutto, sia per il nostro
super udito, sia per la mia capacità. Infatti, al contrario
di ciò che dicono i libri, i vampiri non dormono mai, ed
essendo creature lussuriose per eccellenza, di notte non si
può vivere in una casa dove vi sono tre coppie. Per questo
motivo sono quello che ha letto più libri, conosce
più lingue, suona il pianoforte alla perfezione, in pratica
ho affogato la solitudine nella conoscenza.
"Ragazzi non potete fare così ogni volta, non potete far
venire sempre i sensi di colpa a vostro fratello. Inoltre siete ultra
settantenni e non dovreste comportarvi in questo modo." Brava mamma
difendimi tu da questi bruti, un sorrisino di scherno esce dalle mie
labbra.
"Edward tu non ridere, ha centodieci anni e ti fai ancora fregare
così. Ogni volta la stessa storia." Ora il ghigno di scherno
è scomparso dal mio viso ma compare su quello dei due
cospiratori.
"Ho quasi cento dieci anni." Sbuffo offeso, non mi piace che mi venga
aumentata l'età.
Dopo la ramanzina tutti si dedicano alle loro attività,
mentre io fisso il mio adorato pianoforte, sono anni che non suono e
che non ho ispirazione.
"Qualcuno vuole venire a caccia con me?" E' stato Jazz a chiederlo,
è quello che ha più problemi con la vicinanza
degli umani ed è costretto a cacciare più spesso
per non commettere stragi. Ci proponiamo io ed Emm, così
iniziamo una caccia tra fratelli.
Mentre caccio ho una strana sensazione, come se dovesse accadere
qualcosa che stravolgerà la mia esistenza. Ma non ci faccio
caso più di tanto.
"Ehi fratello che succede? Ti sento ansioso." Subito Jazz mi invia una
nuvola di calma.
"Non lo so, ho una strana sensazione o forse è come dice Emm
sono troppo noioso." Concludo con un sorriso.
"Lascia perdere quel bambino troppo cresciuto." Entrambi ridiamo per
quella battuta, poi Jasper diventa serio e mi fissa dritto negli occhi.
"Arriverà anche per te." Lo guardo confuso.
"Sai qualcosa che io non so?"
"No, ma conosco mia moglie, ed anche io ho l'impressione che
accadrà qualcosa. Da un po' di giorni è sempre su
di giri ed eccitata, ed io non centro nulla con queste emozioni." Mi
fissa malizioso, mentre io lo fulmino con lo sguardo.
"Jazz non voglio sapere come fai per eccitare tua moglie. Ti prego
risparmiami." Ora ride tenendosi la pancia, bene non sono
così noioso.
"Ehi dolcettini cosa succede? Come mai tutta questa allegria?" Entrambi
rabbrividiamo di fronte a quel nuovo nomignolo creato da Emmett.
"Niente orso, parlavamo di eccitazione." Fulmino Jazz mentre ridacchia.
"Uh uh uh Edduccio, vuoi finalmente scoprire la nobile arte del sesso?
Ti servono consigli tipo cosa fare, cosa dire, come fare, posizioni
varie per far eccitare una donna?" Se fossi umano sarei più
rosso di un pomodoro maturo, ebbene si, in quasi cento dieci anni non
ho mai avuto una donna, neanche un bacio, non mi sono mai innamorato,
mai nessuna ha suscitato in me un minimo di interesse; intanto
quell'idiota ride ancora.
"No, però ti ringrazio." Torno a casa lasciando gli stupidi
a ridere nella foresta. Ripenso alle parole di Jazz una volta che sono
in camera mia, "arriverà anche per te", lo vorrei ma non mi
illudo, nessuno potrebbe mai amare me, un mostro.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
capitolo 3
POV BELLA
"Mamma! Mamma!" Urlo e lei compare di corsa nel salone.
"Tesoro perché urli? E' successo qualcosa? Stai bene? Sei
ferita? Sei..." La blocco prima che le venga una crisi di panico. Mi
viene da ridere è troppo apprensiva.
"Sto bene, non è successo nulla, anzi sono qui per chiederti
una cosa." Con lo sguardo mi incita a continuare.
"Vorrei andare a vivere un po' da papà. Non fraintendere io
ti adoro e adoro anche Phil, ma voglio stare un po' con
papà, cambiare aria, crearmi degli amici, cosa impossibile
ma ci spero. Qui sono sempre sola." Abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Tesoro non devi essere in imbarazzo. Capisco la tua reticenza a
crearti degli amici qui e se desideri andare da tuo padre, non posso e
non voglio impedirtelo. E' giusto che anche Charlie si goda un po' la
sua bambina. Hai fatto un'ottima scelta tesoro, e poi tuo padre ti
adora e a Forks tutti credono che io sia un importante avvocato di
Phoenix. Inoltre tuo padre sarà felicissimo quando lo
chiamerai per dargli la bella notizia." Eh si, mio padre è
molto timido e non si sentiva all'altezza di una regina inoltre non
avrebbe mai ammesso di aver sposato una regina, così di
comune accordo con mia madre, hanno detto che lei era un noto avvocato
di Phoenix, in questo modo quando io vado da lui sono tranquilla, e
quei pochi amici che ho lì mi trattano da persona normale.
Hanno fatto un'ottima scelta sia per mio padre che per me. Sorrido,
è proprio un timidone mio padre.
"No mamma, gli farò una sorpresa, non gli dirò
nulla del mio arrivo." Mia madre ride.
"Tesoro questa volta come dici tu ci rimarrà secco. Sei
sicura di voler essere la causa del suo infarto?" Rido anche io.
"Tranquilla, papà è un tipo tosto, è o
non è lo sceriffo di Forks?"
"Dai vai a preparare le valigie, io intanto mi occupo dei tuoi
documenti." Le do un bacio sulla guancia e ne poso uno anche sulla
guancia di Phil, adoro il secondo marito di mia madre e lui mi
considera come una figlia.
"Grazie mamy, sei la mia mamma preferita." Corro per le scale mentre
lei urla qualcosa del tipo sono la tua unica mamma e tutti e tre
ridiamo.
"Claire, Claire, Claire." Urlo il suo nome fino a che non mi appare
all'improvviso alle spalle facendomi urlare dalla paura. Un giorno o
l'altro mi farà morire, ancora non mi abituo alla sua strana
velocità. Devo chiederle come fa a correre così
veloce e a non inciampare mai, potrebbe essere d'aiuto al mio scarso
equilibrio. "Stai bene?"
"Richiedimelo tra mezz'ora, il tempo che mi riprendo dal quasi
infarto." Ridacchia divertita, ma io non lo trovo per niente simpatico.
"Sciocca, cosa succede?" Un sorriso che potrebbe accecare il sole
spunta sulle mie labbra.
"Vado a Forks da papà." Urlo.
"Ti aiuto a preparare la valigia."
"No, non hai capito, vado per restarci." Mi guarda con gli occhi lucidi
ed inizia a singhiozzare.
"Bambina mia. Vai via." L'abbraccio stretta.
"Dai non fare così, non sto partendo per la guerra, ci
sentiremo tutti i giorni, non ti libererai così facilmente
di me, inoltre potrai venire a trovarmi e poi un giorno anche se
controvoglia dovrò per forza tornare." Faccio una smorfia al
pensiero.
Per fortuna che i reali in Svezia non hanno alcun potere, sono solo una
formalità, infatti se volessi abdicare non vi sarebbero
ripercussioni future, anche se ora come ora non ho alcun motivo che mi
spinga ad abdicare. Anche se la voglia di diventare regina è
pari a zero, odio essere al centro dell'attenzione e al centro dei
pettegolezzi, proprio per questo motivo abitiamo in un paesino
tranquillo.
Dopo aver preparato le valigie e aver dato disposizione per recapitare
le mie auto a Forks, mi avvio con mamma, Phil e Claire all'aeroporto.
"Bambina mia stai attenta. Chiamami sempre e non far morire di paura
tuo padre." Tutto questo mia madre me lo dice tra un singhiozzo e
l'altro mentre mi sta affettuosamente
stritolando in un abbraccio materno.
"Mamma se continui così non arriverò a Forks
perché morirò soffocata dal tuo abbraccio."
Sussurro annaspando in cerca di aria, mentre gli altri due se la ridono.
"Hai ragione tesoro, ma tra un po' mi lascerai."
"Si ma non è un buon motivo per attentare alla mia vita.
Comunque ci sono i telefoni ed internet, ci sentiremo tutti i giorni."
Cerco di rassicurarla.
"Si, si ora vai via che non voglio continuare a piangere." Sbuffo
esasperata, prima mi soffoca e poi mi caccia.
"Phil mi raccomando cerca di non farle mettere mani in cucina e stalle
vicino." Sussurro abbracciandolo.
"Certo tesoro, però tu stai attenta e vivi la tua vita, non
arrenderti come ha fatto tua madre se trovi l'amore." L'ultima parte la
sussurra in modo tale che lo possa sentire solo io. Lui sa che mia
madre non ha mai dimenticato papà e mi sta chiedendo di non
fare come lei.
"Grazie per tutto, ti voglio veramente bene."
"Lo so tesoro, lo so, anche io te ne voglio."
"Scricciolo e così vai via." Claire mi stringe tra le sue
braccia gelide, ma il suo abbraccio mi infonde tanto calore.
"Tati non mi dimenticare e poi vieni a trovarmi qualche volta,
così ti presento mio padre che è un gran
bell'uomo e quando una volta gli ho mostrato una tua foto ha fatto una
faccia da pesce lesso."
"Tesoro cerchi di accasarmi?" Mi canzona.
"Certo Tati, tu e mio padre sareste perfetti insieme." Mi sculaccia
amorevolmente.
"Vivi mia Bella. Vivi la tua vita e sii felice. Ho la sensazione che
Forks ti porterà fortuna." Non capisco il significato delle
sue parole.
Dopo un altro giro di abbracci sono finalmente sull'aereo.
Dormo per tutto il viaggio e dopo molte ore di volo arrivo a Seattle.
E' utile avere un aereo privato, così non ho dovuto fare
alcuno scalo. Scendo e con i miei bagagli mi avvio verso l'uscita.
Sfortunatamente il tempo non è diverso dalla Scozia: freddo,
pioggia e neve. Che allegria!
Chiamo un taxi e gli dico di portarmi a Forks.
"Signorina è molto distante ed anche molto costoso." Mi
guarda come se fossi una pazza. Lo so che è distante e
costoso, ha per caso paura che non lo paghi? Però
ha un'aria familiare.
"Trecento dollari sono sufficienti?" Chiedo con un lieve rossore sulle
guance.
"Sono anche troppi, ma non è che per caso sta fuggendo da
casa?" Ora sono rosso pomodoro.
"No, no nessuna fuga. Vengo da Phoenix e sono diretta a Forks da mio
padre." E' ancora titubante, ma mi aiuta con i bagagli.
"Io vivo vicino Forks, nella riserva di LaPush, forse conosco tuo
padre." Ancora non si fida, però ora capisco
perché mi è familiare è un Queilleute.
"Probabilmente si. Mio padre è lo sceriffo." Inchioda
bruscamente con l'auto, vuole ucciderci?
"Sei la figlia di Charlie Swan?" Annuisco dato che non riesco a trovare
la voce a causa dello spavento.
"Bella sei cresciuta. Ti ricordi di me? Sono Harry, Harry Clearwather."
Sgrano gli occhi sorpresa, è l'amico di mio padre
nonché il padre di due dei miei migliori amici.
"Oddio Harry scusa non ti avevo riconosciuto. Come stai? Come stanno
Sue, Leah, Seth? E Billy e Jake?" Ride.
"Stiamo tutti bene, anzi benissimo. Jake e Leah si sono fidanzati."
Dice con orgoglio.
"lo sapevo. Quei due litigavano troppo ed erano troppo gelosi per
essere semplici amici. Però Harry non dire niente a nessuno.
Sto facendo una sorpresa a papà. Verrò ad abitare
con lui, e voglio fare una sorpresa anche agli altri, è da
un po' che non li vedo e mi siete mancati tutti."
"Certo, sarò una tomba." Così riprendiamo il
viaggio parlando del più e del mano. Una volta arrivata a
casa ci ho litigato, non voleva prendersi i soldi della corsa, alla
fine l'ha spuntata lui dicendo che sarebbe stata un'offesa nei suoi
confronti. Inoltre ha invitato me e papà a cena da loro
domani sera, così potrò fare una sorpresa a tutti
e portare un regalo per tutti.
Finalmente mi trovo di fronte casa. E' una villa che ho regalato al mio
papà. Lui non potrebbe mia permettersi una casa del genere,
ma io, anche se litighiamo sempre, ho cointestato un mio conto con lui,
e gli faccio sempre tanti regali, e la villa è uno di
questi. E' di due piani, dotata di tutte le tecnologie, ci sono sei
camere da letto, compresa la mia e quella di papà. Ogni
camera ha un bagno personale, ma in ogni piano c'è un bagno
in comune. Infine dietro la casa c'è un gran bel box auto e
lì da domani ci saranno i miei gioielli. Entro in casa e
finalmente il solito senso di benessere e pace mi avvolge. Porto le
valige in camera. Sono le 15:20, papà tornerà
alle 19:00, sistemo la roba, faccio una doccia, mi vesto con una comoda
tuta e vado in cucina a preparare una bella cena. Eh si, sono un'ottima
cuoca. Sono talmente concentrata che non mi accorgo del rientro di mio
padre. Lui sentendo dei rumori entra in cucina puntando la pistola
contro l'intruso, immediatamente buttiamo un urlo degno di un tenore.
"Ahhh papà togli quella cosa."
"Be-Bella, tu mi farai morire di crepa cuore." Urla prima di
abbracciarmi.
"Papino adorato." Mi attacco a lui come un koala.
"Tesoro quando sei arrivata? Non potevi chiamarmi, sarei venuto a
prenderti. E' successo qualcosa? Ti fermi un po'?" Stoppo il fiume di
parole.
"Sono arrivata nel primo pomeriggio. ho preso un taxi per farti una
sorpresa e l'autista era Harry, che domani sera ci ha invitati a cena
da lui. Non è successo nulla, anzi si..." Mi incita a
continuare con lo sguardo, è ansioso e preoccupato.
"Sono venuta per vivere con te!" Esclamo felice. Ci abbracciamo di
nuovo e ci scappa qualche lacrima.
"Sono felice bambina mia, sono felice." Esclama commosso.
"Anche io papy." Ed è vero.
"Ah domani arrivano le mie auto, poi vado a Port Angeles a comprare
qualcosa per tutti gli altri. Inoltre ho un regalo per te." E' in
imbarazzo come ogni volta che gli faccio un regalo.
"Tesoro tu sei il mio unico regalo." Che dolce. Gli do il pacco ed
è felice quando esce un nuovo completo per la pesca.
Iniziamo a cenare e chiacchierare tranquillamente.
"Tesoro ti devo iscrivere a scuola, inizierai lunedì, dato
che oggi è già giovedì." Cavolo
è vero, sicuramente sarò sulla bocca di tutti.
"Tesoro conosco il tuo carattere timido, ma devi diplomarti e magari ti
fai altri amici oltre ai tre che hai alla riserva." Spiega speranzoso.
"Certo come no. Sono brutta, timida, goffa, imbranata e arrossisco al
minimo contatto con un estraneo o al minimo complimento. Chi
vorrà mai essere mio amico?"
"Tesoro sono solo bugie. Tu sei bellissima, sei dolce, buona e gentile.
Sulla goffaggine hai ragione, però fagli vedere due salti
che fai in ginnastica artistica e restano folgorati." Gli scocco
un'occhiataccia.
"Comunque ovviamente nessuno e dico nessuno saprà nulla di
tutto il resto. Come sempre tua madre è un noto avvocato che
ha risposato un giocatore di baseball. Come stanno?"
"molto bene. Ti salutano tutti e mamma ha detto che potresti chiamarla
più spesso." Arrossisce.
"Anche Claire ti saluta." Arrossisce ancora di più. Eheheh,
il papino si è preso una piccola cotta?
Dopo esserci coccolati un altro po' sul divano andiamo a dormire.
Domani ho tante cose da fare.
Inizia la mia nuova vita a Forks, speriamo bene.
Ragazzi come
promesso sto cercando di postare tutti i giorni e fino ad ora ci sono
riuscita, ma siamo ancora al terzo capitolo...Colgo l'occasione per
ringraziare tutti coloro che recensiscono la storia, coloro che mi
seguono in silenzio, coloro che mi hanno inserito tra i preferiti e tra
la storie da ricordare. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. A
domani, buona serata.
Bacio, Mary.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
capitolo 4
POV EDWARD
"Oh da lunedì avremo una nuova compagna di scuola." Annuncia
Alice in mensa. Ora capisco il perché di tutta questa strana
agitazione tra gli umani.
"Chi è?" Chiede Rose disinteressata.
"E' la figlia di Charlie Swan. Isabella Swan, viene da Phoenix."
"Sicuramente la solita gallina bionda ossigenata, tutta tette,
ovviamente rifatte, e niente cervello. Appena ci vedrà
vorrà sapere tutti i pettegolezzi che girano su di noi e
come al solito ci sbaverà dietro. Ma mai si
avvicinerà, anche solo per salutare, per istinto." Wow Rose
è proprio agguerrita. Lei non vuole contatti con gli umani,
però nel profondo vorrebbe che qualcuno si avvicinasse e
guardasse oltre il nostro aspetto.
"Ehi Rosellina mia calmati." Emmett cerca di addolcirla in tutti i modi.
"Rose ti sbaglia. Questa volta sarà diverso. Non riesco a
vedere lei, ma saremo amiche. Migliori amiche. Wow." Tutti guardiamo
Alice sbalorditi.
"Non mi guardate così, l'ho visto. Rose tu prima te la
tirerai come al solito, diciamo che vuoi tastare
l'affidabilità della ragazza, però poi sarete
grandi amiche, e strano ma vero anche il mio Jazzino sarà un
suo caro amico." Ora sono ancora più scettico di prima.
"Alice ma sei sicura di non aver sbagliato visione?" Le chiedo
dubbioso, mentre Jazz mi fissa con un sopracciglio inarcato.
"Cosa vorresti dire? Io non potrei esserle amico?" Mi chiede stizzito.
"Sicuramente io sarò il suo amico preferito data la mia
allegria, anche perché Eddino è noioso mentre
Jazzino di sicuro vorrà papparsela." Dice l'orso con
tranquillità. Non.ho.parole.
"Ragazzi parliamo di un'umana con un cuore che batte e sangue che le
scorre nelle vene." Detta così è un po'
raccapricciante, ma è la verità.
"Eddy sarà la mia migliore amica ed eliminerò
tutti gli ostacoli che si metteranno tra me e lei, compreso te e Jazz.
Non sto scherzando." Ci lancia uno sguardo da vampiro che ci fa paura
ed io e Jazz deglutiamo a vuoto ed alziamo le mani in segno di resa.
"No tranquilla non mi metterò mai tra te e il tuo
giocattolino."
Finita la scuola ci dirigiamo a casa e ci prepariamo per un fine
settimana di caccia in famiglia. Ovviamente Alice deve comunicare la
nuova notizia urlando come un tenore.
"Mamma, papà." Non capisco perché urla, con
l'udito che ci troviamo basta un semplice sussurro.
"Cosa succede Alice? Perché urli?" Chiedono i nostri
genitori.
"Da lunedì avremo un'amica." Loro non capiscono
così mi appresto a spiegare la situazione.
"Alice ha visto che lunedì arriverà la figlia di
Charlie Swan e dalle sue visioni tutti saremo suoi amici. Mentre Alice
e l'umana saranno migliori amiche."
"No Eddy, non tutti." Ora non capiamo.
"Tu non sarai suo amico." E mi lancia uno strano sguardo che non riesco
a decifrare, anche perché tra i suoi pensieri c'è
Jasper nudo, rabbrividisco.
"Ah." L'unico suono che mi esce, vabbè non mi importa,
scrollo le spalle in modo indifferente.
"Dai ragazzi siamo pronti, possiamo andare." Tutti e sette iniziamo a
correre, ma io ripenso alle parole di Alice "tu non sarai suo amico",
perché? Perché loro si e io no? Sarebbe bello
avere una persona con cui parlare, forse anche per lei sarò
troppo noioso come dice Emmett. Ma che diavolo vado a pensare? Neanche
la conosco e mi faccio di questi problemi. Non sono cose che mi
riguardano, ho vissuto per più di cento anni senza amici,
posso continuare a farlo. Meglio concentrarsi sulla caccia.
Dopo due giorni di caccia, finte lotte, risate e scherzi sto
decisamente meglio, anche se spesso ho pensato all'umana. Tutti sono
euforici e questa euforia è scatenata dall'arrivo di
Isabella Swan, sicuramente quando leggerò i suoi pensieri mi
pentirò di aver perso tutto questo tempo a capire
perché non sarò suo amico. Sarà la
solita ragazzina frivola di oggi, senza cervello, senza idee sue e mi
sbaverà dietro come tutta la popolazione femminile ed io
sarò più che felice di non esserle amico. Si,
sicuramente andrà così. I pensieri dei miei
fratelli sono rivolti a domani, anche Rosalie è felice ma fa
la sostenuta, ma tutti sappiamo che sta fingendo. Oddio sto pensando
ancora a lei. Ma cosa mi importa? Nulla.
"Ehi zuccherino, facciamo a chi arriva prima?"
"Orso non chiamarmi zuccherino e poi lo sai che vinco sempre io
perché sono il più veloce."
"Vedremo vecchietto." Inizia a correre nella foresta, gli do cinque
secondi di vantaggio e poi inizio a correre. In breve lo raggiungo, gli
faccio credere di avere la vittoria in tasca ma cento metri prima di
raggiungere la villa lo supero e lo aspetto sotto il portico. Arriva un
secondo dopo di me e mi si butta addosso. Poco dopo ci raggiunge Jasper
e si unisce alla lotta.
"Ehi bambini andate a fare la doccia, che tra un po' dobbiamo andare a
scuola." Ci urla Alice.
"Ma amore sono ancora le cinque." Le fa notare Jasper, ah fratello
brutto errore infatti gli ringhia contro.
"Dobbiamo essere puntuali, non vorrei che la mia amica venga presa
d'assalto da quelle oche e vipere senza cervello o da quei bambocci con
gli ormoni impazziti." Eseguiamo immediatamente i suoi ordini e alle
7:15 siamo tutti in macchina diretti a scuola. Solo Alice è
euforica di andare a scuola un'ora prima, per essere puntuale eh! Con
la mia guida spericolata arriviamo in meno di cinque minuti ed
ovviamente abbiamo l'intero parcheggio a disposizione. Parcheggio la
mia adorata Volvo c30 grigia al solito posto e aspettiamo tutti in
auto, senza parlare per paura di Alice.
Tutti e quattro sono in tensione tranne me, perciò posso
anche entrare in aula, non mi tocca aspettare con loro una persona che
per me sarà niente.
"Tu non ti muovi da qui." Ringhia mia sorella dopo aver visto le mie
intenzioni.
"Possiamo almeno scendere dall'auto? Ora il parcheggio si è
riempito e poi già tutti pensano che siamo strani, se
restiamo tutti e cinque in auto saremo considerati ancora
più strani." Emmett dice tutto questo in brevissimo tempo,
ha paura dell'ira di Alice.
"Ma certo Emmy splendida idea, così appena arriva ci
vedrà." L'orso si rilassa con un sospiro di sollievo sul
sedile di fianco al mio. Scendiamo tutti e cinque, oramai nel
parcheggio ci sono tutti, ed anche se la campanella è
suonata nessuno si muove. Tutti sono eccitati e curiosi e Alice emette
piccoli ringhi nei confronti di tutti.
"Alice tesoro, potrebbero sentirti." Cerca di calmarla Jazz.
"Devo marcare il territorio." Gli risponde prontamente la moglie che
non smette di ringhiare.
Passano altri minuti ma della nuova studentessa non vi è
traccia.
"Anche i Cullen sono curiosi. La campanella è suonata e sono
ancora nel parcheggio ad aspettare che arrivi la nuova. Oh Lauren vedi
quanto è figo Edward oggi." Jessica Stanley la pettegola
della scuola, nella sua mente io e lei siamo sempre sul set di un film
porno, che ribrezzo.
"Hai ragione, tutti ad aspettare la nuova. Sicuramente sarà
abbronzatissima, una cheerleader e le chiederò di uscire."
Dice allegro Mike Newton, odio quell'umano, e non si accorge della
fulminata che gli ha mandato Jessica con gli occhi.
Inizio a spazientirmi.
"Io entro." Dico agli altri.
"Ragazzi la campanella è suonata che ci fate tutti fuori?"
Esce il preside e ci richiama tutti all'ordine. Tutti sconsolati si
avviano all'ingresso, ma la più sconsolata è mia
sorella. Mentre stiamo per entrare Alice si volta e vede entrare nel
parcheggio una Volvo c30 nera, però se ne intende di
macchine. Identica alla mia tranne nel colore.
"E' arrivata la mia migliore amica. La conoscerò dopo." E'
tornata ad essere allegra, mentre una strana sensazione si impossessa
di me.
"Eddy ha la tua stessa macchina."
"Ho notato Emm, entriamo." Quella sensazione non mi abbandona,
perché?
Mi avvio verso la mia prima lezione, storia.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
capitolo 5
POV BELLA
Mmm che bel risveglio. Sento odore di cornetti e caffè. Ah
il mio papino. Si è preso tre giorni di ferie per stare con
me. Tanto in questo paesino sperduto tra le nubi non succede mai nulla
e ricordo ancora le parole di mio padre di ieri sera.
"Tesoro in centrale possono fare a meno di me, tanto a carte batto
tutti e forse in questi tre giorni si alleneranno per cercare di
battermi lunedì." La mia risposta è stata una
risata rumorosa.
Forse è il caso di andare a fare una doccia, poi colazione
ed infine direzione Port Angeles.
Appena sono pronta scendo in cucina.
"Buongiorno papy." Gli scocco un bacio sulla guancia facendolo
arrossire.
"Tesoro fai colazione. Ah sono arrivate le tue macchine stamattina
presto, ma lo sai che non voglio che tu corra troppo." Mi guarda severo.
"Non preoccuparti, sai che sono un ottimo pilota, inoltre, ti svelo un
segreto, se dovessi prendere una multa, mio padre è lo
sceriffo di questa città, la passerei liscia." Mi guarda con
un cipiglio in volto.
"Credo che lo sceriffo quando assolve i suoi compiti non faccia
distinzioni di parentele." Mi rimbecca stando al gioco.
"Ma tu non lo conosci, con i miei occhi da cucciolo lo faccio sempre
capitolare."
"Ora mangia traditrice." Entrambi ridiamo allegri e spensierati.
"Papino ma tu vieni con me? Facciamo un giro a Port Angeles, un po' di
compere, pranziamo fuori e poi torniamo che preparo la mia torta al
cioccolato e andiamo da Harry." Gli propongo entusiasta. So quando odi
andare a fare compere, ma non si negherebbe mai una giornata padre e
figlia.
"Certo amore, però guido io."
"Ma neanche per sogno, tu sei una lumaca e con la tua guida arriveremo
domani mattina." Vinco la guerra degli sguardi ed ottengo il permesso
di guidare con lui al mio fianco. Bene posso far fare un bel giro alla
mia adorata Aston.
"Poi domenica andiamo a pesca insieme?" Per poco non si affoga con il
caffè.
"Ti ricordi cosa è accaduto l'ultima volta che ci siamo
andati insieme? Sei caduta in acqua quattro volte, e sei tornata a casa
con una febbre da cavallo." Certo che lo ricordo, grazie tante.
"Si ma in compenso ho preso un pesce enorme."
"Hai ragione, va bene domenica andiamo a pesca, credo che quando lo
sapranno i ragazzi vorranno venire anche loro. Sai che Jake e Leah si
sono fidanzati? Hanno avuto quella cosa dei lupi." Lo guardo con gli
occhi sognanti e felici.
"Imprinting papà, imprinting, non cosa dei lupi." Eh si i
nostri amici sono dei muta forma, si trasformano in grossi lupi per
difendere gli umani, ma da cosa o da chi non lo sappiamo e non ci
importa. Ci stanno bene così. Però, loro ci hanno
rivelato una cosa così importante e segreta, forse dovrei
dire loro chi sono in realtà, è giusto
così.
"Papà, stasera voglio dirgli di me, di noi. Loro ci hanno
rivelato la loro natura e noi li abbiamo accettati senza remore
perché gli vogliamo bene. Diremo tutto e mi accetteranno lo
so. Siamo amici sin da piccoli." Gli confido e lui mi guarda con amore
ed ammirazione.
"Brava tesoro hai fatto la scelta giusta e poi sarete ancora
più amici."
Detto questo scendiamo in garage ed entriamo in macchina. Con la mia
guida riusciamo ad arrivare a Port Angeles in meno di mezz'ora, certo
le imprecazioni borbottate da mio padre non sono mancate, ma non me ne
curavo.
"Papà scendi? Sei pallido che succede?" Lo guardo
preoccupato.
"Se io dovessi morire giovane, ricorda che sarà solo causa
tua. Tu mi farai venire un infarto prima o poi." Sghignazzo divertita,
non adora la velocità.
"Dai papà non fare la femminuccia e scendi." Mi lancia un
fulmine con gli occhi però si decide a scendere.
"Comunque ragazza mia hai buongusto in fatto di auto, quell'Aston
è un sogno."
"Ne vuoi una anche tu?" Mi illumino.
"No, no, no. Se mai volessi provarla c'è la tua, mi basta la
mia auto."
"Vabbè quando vuoi le chiavi sono sempre in casa, per
spostarmi a Forks userò la Volvo che già
è molto vistosa qui."
"Oh non preoccuparti ci sono i figli del Dottor Cullen che possiedono
macchine vistose. Non sei l'unica tranquilla." Almeno non
verrò guardata pure per l'auto, sospiro di sollievo.
Il giro per la città e per i negozi è divertente.
Abbiamo fatto anche un po' di shopping per noi, certo con molte
reticenze da parte di mio padre, ma alla fine l'ho spuntata io. Ho
comprato dei golfini, delle gonne, dei jeans, qualche camicia, qualche
vestitino, non volgare ovviamente, due cappotti e due giubbini, delle
scarpe da ginnastica e delle scarpe con i tacchi. Poi il mio
papà mi ha regalato un vestitino blu notte con scarpe ed
accessori bellissimi, solo che non so quando lo indosserò.
Per lui abbiamo preso delle camice, delle maglie, dei jeans, e qualcosa
di elegante, anche se ho dovuto sudare sette camice per convincerlo.
Per Leah ho preso una borse di Gucci, a Seth la wii, a Jake un
bracciale in caucciù sopra il simbolo di un lupo in oro
bianco, in fondo è il capo branco. Per Billy ed Harry due
orologi con cinturino in pelle e quadrante in madreperla, mentre per
Sue un paio di orecchini di perle, nulla di vistoso lei è
una donna semplice.
A pranzo ci fermiamo in un ristorante italiano, La Bella Italia e poi
torniamo a casa. Appena arriviamo inizio i preparativi della torta al
cioccolato. Ne faccio due conoscendo Seth e Jake. Un volta in forno
vado a fare la doccia e mi preparo. Indosso dei jeans chiari a
sigaretta e sopra un golfino rosso, ai piedi metto le mie al stars
rosse. Torno in cucina, incarto le torte, prendiamo i cappotti ed
usciamo. Sono nervosa, mi torturo le mani, e se invece non mi
accettassero, e se cambiassero idea, e se non volessero più
essere miei amici?
"Tesoro calmati, andrà tutto bene." Mio padre mi prende le
mani e mi tranquillizza. Faccio un respiro enorme e mi calmo.
Arriviamo davanti casa di Harry, prendiamo tutto e mio padre bussa alla
porta mentre io mi metto dietro di lui.
"Papà, Billy sicuramente è arrivato Charlie,
scollatevi dalla tv." La voce di Seth, quanto mi è mancato,
sono emozionata.
La porta si apre.
"Ciao Charlie, hai portato la torta che fa sempre bella. Vuoi
avvelenarci?" Chiede Seth.
"Ah ah ah. Sto morendo dalle risate Seth, inoltre credo che la torta
sarà buonissima. Vero?" Esco la testa da dietro le spalle di
mio padre.
"Ovvio che sarà buonissima. Ma Seth se tu non la vuoi la
mangiamo noi." E' senza parole, mi guarda sorpreso ma si riprende
subito.
"Bellaaaaaaaaaaa." Urla scansando poco delicatamente mio padre e mi
prende in braccio facendomi volteggiare, per fortuna che
papà prende al volo l'altra torta. Poco dopo si sente un
trambusto ed escono tutti fuori.
"E' vero. E' vero. Bella sei qui. Amica mia da quanto tempo." Urla Leah
che mi strappa dalle braccia del fratello per stritolarmi nel suo
abbraccio bollente.
"Leah...so...f...fo...co." Allenta la presa e ora sono tra le braccia
di Jake.
"Bells, finalmente. E' da tanto che non ci vediamo. Sei rimasta la nana
di sempre." Mi deride.
""Veramente siete voi che mangiate steroidi qui." Tutti scoppiano a
ridere, poi vado a salutare Billy, che mi stringe in un caloroso
abbraccio, e Sue che mi bacia teneramente la fronte.
"Ma papà non lo saluti?" Mi chiede Seth, mentre io e Harry
ridiamo.
"Ieri, prima di smontare, una ragazza all'uscita dall'aeroporto di
Seattle mi ha chiesto di portarla a Forks, io credevo che stava
tentando una fuga, ma quando mi ha detto che andava da suo padre, lo
sceriffo di Forks l'ho riconosciuta. Mi ha fatto promettere di non dire
niente a nessuno per farvi una sorpresa." "Quanto ti fermi?" Mi chiede
ansiosa Leah, sono la sua unica amica oltre a sua cugina Emily, mentre
lei per me è la mia unica amica.
"Sono venuta per restare." Tutti mi abbracciano di nuovo.
"Ragazzi fa un po' freddo, entriamo così ceniamo." Eseguiamo
gli ordini di Sue e poi adoro la sua cucina.
Una volta dentro do i miei regali a tutti. Seth si stava mettendo a
piangere quando ha visto il suo, mentre i genitori mi hanno fulminata.
Leah ha fatto i salti di gioia mentre Jake è rimasto
veramente colpito.
"Insomma sei o no il capo?" Gli ho detto e lui mi ha abbracciato
contento.
Anche gli altri sono rimasti contenti, ma mi hanno detto che non era
necessario, ma faccio finta di non sentirli.
Ci sediamo a tavola, voglio dare la notizia prima di iniziare. Il
nervosismo torna in me e mio padre mi prende una mano per darmi
coraggio.
"Scusate, prima di iniziare io a Bella vorremmo parlarvi. Innanzitutto
ci scusiamo con voi, ma dopo ciò che vi diremo credo che
capirete il perché non abbiamo detto nulla in questi
anni. Se l'ho fatto è stato solo per proteggere la
mia bambina." Dice mio padre, mentre tutti lo guardano ansiosi.
"Per favore parlate che mi fate preoccupare." Dolce Sue. Prendo la
parola.
"Anni fa un poliziotto alle prime armi si è recato a Phoenix
per lavoro. Lì incontrò una donna, fu un colpo di
fulmine, si innamorarono, si sposarono ed ebbero una bambina ed
andarono a vivere a Forks, città natale del poliziotto. Dopo
qualche tempo ci furono delle incomprensioni che portarono la coppia a
separarsi e poi a divorziare. La donna andò via da Forks
portando con se la bambina." Prendo fiato.
"Ma lo sappiamo, è la vostra storia." Dice innocentemente
Seth.
"Credi ci sia dell'altro, non è vero?" Dice Billy e noi
annuiamo con la testa.
"Vedete le incomprensioni erano dovute al fatto che Renèe
non ha detto una cosa molto importante a papà. Lei era la
principessa della Svezia, ora è regina. Papà
è una persona timida, non sarebbe sopravvissuto ad una vita
del genere e così si separarono. Non vi abbiamo detto nulla
perché avevo paura che voi non mi accettasse per quello che
sono, che vi sentiste in difficoltà con me. Vi chiediamo
enormemente scusa, ma se non ci volete più, o meglio se non
mi volete più io torno a casa e comunque vi capirei."
Nessuno fiata, tutti hanno lo sguardo sorpreso.
"Tu sei una principessa?" Mi chiede Seth stralunato, mentre io annuisco
con il capo basso. Mio padre mi stringe forte la mano, anche lui
è teso, se non mi dovessero accettare lui verrebbe con me,
lo so.
"Tesoro, tu hai accettato Seth, Leah e Jake anche dopo che ti hanno
detto di essere dei muta forma, perché?" La domanda di Sue
mi spiazza.
"Sono miei amici, gli voglio bene, non mi importa cosa sono, possono
anche avere quattro occhi e sei dita anziché cinque, restano
sempre miei amici." Alzo il volto e tutti hanno lo sguardo sorridente.
"E allora perché noi non ti dovremmo accettare? Altri
davanti la loro rivelazione sarebbero scappati, tu gli hai
semplicemente chiesto se hanno le pulci." Ridiamo tutti a questa
affermazione.
"Non vi preoccupate, noi ti vogliamo bene lo stesso e capiamo
ciò che ha spinto Charlie a tenere tutto segreto.
Ti capiamo tesoro e stai tranquilla, non cambierà
nulla e il segreto resterà tale." Alcune lacrime solcano il
mio viso e mio padre mi abbraccia felice.
"Grazie, grazie a tutti di cuore."
Iniziamo a mangiare, vogliono sapere tutto di me, della Svezia e gli ho
promesso che un giorno li porterò con me. Seth è
quello più euforico di tutti.
"Ma dovrò inchinarmi quando ti vedo? Ci sono io
sarò il tuo favoloso destriero. Di solito sono dei cavalli,
ma tu sei una principessa new age." Esclama felice mentre noi ridiamo.
"Seth tra di noi sarà tutto come prima e non ho bisogno di
un destriero."
Dopo tanto torniamo a casa e sono felice.
"Hai visto tesoro, è andato tutto bene."
"Si papà, sono delle persone d'oro, sono contenta che
abbiamo degli amici così."
Arriviamo a casa e sono distrutta. Il tempo di una doccia veloce e sono
già nel mondo dei sogni.
Il sabato lo passo alla riserva con i miei amici, ricordando i vecchi
tempi e continuando a parlare di me, non mi da fastidio, anzi mi fa
piacere che vogliano conoscere tutto di me. La domenica andiamo tutti a
pesca, anche se alla fine tra la mia goffaggine, gli scherzi di Seth e
le litigate tra Leah e Jake, non concludiamo nulla però ci
divertiamo da morire.
Ora sono nel letto, sento papà che si prepara per andare a
lavorare. Si avvicina alla mia camera ed entra per svegliarmi, faccio
finta di dormire. Mi posa un bacio sulla fronte. Che dolce.
"Ehi tesoro svegliati, devi andare a scuola. Giù
c'è la colazione pronta, ci sono i muffin di Sue, il latte,
il caffè e del succo. Io vado in centrale ci vediamo
stasera. Buon primo giorno di scuola." Apro gli occhi.
"Buongiorno papà, grazie di tutto e buon lavoro. Se non mi
vedi al tuo ritorno vuol dire che sono morta di vergogna a scuola."
Ride rumorosamente scendendo le scale.
Sto un altro po' nel letto, poi guardo la sveglia, oddio è
tardissimo. Volo sotto la doccia, non prima di esser caduta tre volte,
mi preparo in fretta, faccio colazione rischiando di strozzarmi con un
muffin. Corro in macchina e parto per la scuola.
Perfetto il primo giorno di scuola e già sono in ritardo.
Arrivo alle 8:20 nel parcheggio, miracolosamente trovo un posto vicino
la segreteria, per fortuna sono già tutti in aula, anche se
qualcuno si è attardato nel parcheggio per
conoscere la nuova arrivata. Vado in segreteria a ritirare
l'orario e la cartina. La segretaria mi squadra da sotto a sopra, che
buon inizio.
Bene prima ora trigonometria, iniziamo proprio con il meglio, in
ritardo alla mia prima lezione, ed inoltre è la materia che
più odio in assoluto. Come un prigioniero mi avvio verso
l'aula.
Però ho una strana sensazione, sicuramente è
dovuta al fatto che a mensa non avrò scampo. Tutti gli occhi
saranno su di me. Forse potrei andare in biblioteca, si si
farò così. Ah ah ah che mente diabolica.
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
capitolo 6
POV EDWARD
Ammetto che la nuova ha buon gusto in fatto di macchine. Una Volvo c30
mera tirata a lucido, come la mia solo che io ce l'ho grigia. Ecco
abbiamo una cosa in comune, non capisco perché non dovremo
essere amici. Ohhh basta, ancora a pensare a lei. Ma cosa mi interessa?
Certo provo un po' di invidia per i miei fratelli perché
avranno un'amica ma finisce lì, sicuramente appena
sentirò i suoi pensieri, che saranno poco casti su me e i
miei fratelli, mi pentirò di aver perso tutto questo tempo a
pensare ad Isabella, o meglio Bella come ho letto dalla mente degli
umani. Però che cosa strana non riesco a vederla bene,
cioè dalla mente delle persone che parlano con lei, non
riesco a vedere il suo volto, è come se fosse avvolta da una
patina bianca. Non me lo so spiegare.
Ecco finalmente è giunta la pausa pranzo, finalmente
vedrò questa ragazza e finalmente Alice la
smetterà di saltare come una pazza.
"Alice la smetti? Mi stai facendo venire mal di testa. Tanto sai
già cosa accadrà perciò dacci un
taglio." Basta mi sta portando sull'orlo della pazzia.
"Senti nonnetto per favore non rompere. Non so cosa accadrà
perché su di lei riesco ad avere solo visioni di un futuro
più lontano, perciò non so cosa dirà o
farò al nostro primo incontro. Ed ora smettila tu, ricorda
cosa ti accadrà se dovessi ostacolarmi." Mi ringhia contro.
"Lo dico anche per il tuo bene." Ora sono confuso, cosa significa che
lo dice per il mio bene? Cerco di entrare nella sua mente ma me lo
impedisce pensando a Jasper nudo su un letto di rose. Che orrore, se
potessi dormire stanotte avrei gli incubi.
"Alice! Non pensare di proposito a Jasper nudo disteso su un letto di
rose, è raccapricciante per me." Le dico allucinato. Un
rumore ci fa voltare, mio fratello è caduto dalla sedia.
"Co-co-come?" Chiede visibilmente in imbarazzo.
"Amore, pensavo a l'altra sera, alla sorpresa che mi hai fatto." Dice
la nana con tranquillità a suo marito. Ma perché
farsi trovare nudo su di un letto di rose è una bella
sorpresa? Forse per me no perché non so cosa significhi
amare, ma dallo sguardi di Alice capisco che per lei è stata
una bella sorpresa. Jasper ancora non si riprende, la sua mente
è vuota, mi sto preoccupando, ma Alice non si cura di lui,
ha gli occhi puntati sulla porta della mensa.
"Ehi ragazzi, ma che succede a Jasperuccio?" Chiede l'orso che
è appena arrivato con miss mondo.
"Niente, Edward voleva entrare a curiosare nella mia testa e allora ho
pensato a Jasper nudo su di un letto di rose. Jazz forse non apprezza i
miei modi per tenere Eddy fuori dalla mia testa e diciamo che
è in stato di shock anche se non capisco perché.
Ha un corpo così bello ed eccitante, al solo pensiero, mmm."
Oddio ma non si rende conto? Sento dei singhiozzi, mi volto e
orrore...Jasper singhiozza.
"A-Alice? P-perché non pensi ad altro piuttosto che a me
nu...do?" Chiedi ancora sotto shock.
"Perché sei bello amore, ed ora vedi di riprenderti, non
voglio che quando ti presenterò e Bella pensi che tu sia un
drogato, riprenditi." Non ha proprio cuore la ragazza. Io ed Emm ci
avviciniamo a Jazz e gli diamo pacche consolatorie sulla spalla.
"Dai Jazz, in fondo Alice ha ragione, hai un bel corpo." Cerco di
alleggerire la situazione con una battuta stupida, ma i miei fratelli
hanno due reazioni diverse. Jasper mi ringhia contro e mi intima di non
dirgli più una cosa del genere, mentre Emm è
più...fantasioso. Pensa a me e Jasper nudi...su di un
letto...che...che...oddio.
"Emmett." Ringhio furioso mentre lui ride come un pazzo.
"Avete finito voi tre? Già la nana ha problemi di
sanità mentale vi ci mettete anche voi?" Ci riprende amorevolmente
Rosalie.
"Emm cosa pensavi per far imbestialire così tuo fratello?"
Gli chiede curiosa sua moglie, spero che abbia il buon senso di non
dire nulla.
"Pensava a come sarebbe vedere nudi il mio Jazzino ed Eddino mentre
fanno cose sconce." La bionda e Jasper strabuzzano gli occhi e ci manca
poco che Jasper non gli salti addosso per farlo a pezzi. Con molta
fatica riusciamo a evitare la morte di Emmett.
"Uffa. La pausa pranzo è finita e Bella non è
venuta. Non mi vuole?" Chiede afflitta Alice e suo marito, che si
è calmato, l'abbraccia per consolarla mentre lei gli ringhia
contro. Che bel ringraziamento.
"Forse si è sentita troppo al centro dell'attenzione e ha
preferito stare tranquilla durante la pausa pranzo." Dice
con tranquillità Rose, ma io non credo sia questa
la motivazione. Gli umani vogliono sempre essere al centro
dell'attenzione.
"Anche io la penso così. Quando tra una lezione e l'altra
cambiavo aula sono passato vicino l'aula in cui Bella aveva lezione, so
che era lì perché ho sentito Jessica presentarsi.
Le sue emozioni erano molto nitide, è veramente timida come
persone e si sentiva molto in imbarazzo solo a presentarsi, figuriamoci
come si sarebbe sentita in mesa con gli occhi di tutta la scuola
puntati addosso." Forse ha ragione Jasper, può essere che
non gli piaccia essere al centro dell'attenzione.
"Dai ragazzi andiamo la campanella è suonata. Alice
tranquilla conoscerai presto la tua nuova amica." Cerco di
tranquillizzarla posandole una mano sulla spalla, ma accidentalmente
sfioro il braccio di Jasper e mi ringhia contro. Ripensa alle parole di
Emm e lo guardo schifato mentre mi allontano per andare verso la mia
prossima lezione. Biologia.
Entro in aula e mi siedo al solito posto, ovviamente non condivido il
banco con nessuno, troppo fifoni questi umani. Tutti i presenti
chiacchierano sulla nuova arrivata ovviamente. Poco dopo entra il
professore e il mormorio si placa. Chiude la porta e va verso la
cattedra, ma un lieve bussare lo induce a tornare indietro.
"Salve, scusi il ritardo ma sono nuova e ancora non riesco ad
orientarmi nella scuola." Una voce, no un coro di angeli. Alzo
immediatamente lo sguardo di fronte a me vedo una ragazza. Una ragazza
dai capelli castano scuri con riflessi ramati, carnagione lattea,
labbra rosse e carnose, viso a forma di cuore, corpo minuto ma ben
proporzionato, no, non è una ragazza è una Dea.
Le sue gote si imporporano quando il professore le dice di presentarsi
alla classe. E' deliziosa con quel rossore.
"Salve, il mio nome è Isabella Swan, sono la nuova
studentessa e vengo da Phoenix." Aveva il cuore a mille per l'imbarazzo.
"Si può accomodare affianco il signor Cullen." Sono il
vampiro più felice della terra. Il professore mi indica e
lei sposta lo sguardo su di me, cioccolato e oro si fondono. I suoi
occhi sono un mare in cui mi perderei, non riusciamo a staccare lo
sguardo e le sue guance diventano bordeaux, ci sorridiamo
impercettibilmente e il mio cuore muto rinasce. Poi però
tutto precipita, uno spostamento d'aria fa arrivare a me il suo odore.
L'odore più buono che abbia mai sentito. Una droga per me.
Devo averlo, devo bere il suo sangue. Il mio sguardo, ancora incatenato
al suo diventa quello di un vampiro. Gli occhi diventano neri e vedo
lei che mi guarda con paura. Lentamente si avvicina a me. Passo dopo
passo il suo profumo è più intenso. Devo avere
quel sangue. So che non ci sarà sangue più dolce
di questo su tutta la faccia della terra.
Si siede ed è rigida al mio fianco. Io non sposto
l'attenzione su di lei e l'odore della sua paura arriva fino a me.
Il tempo passa lentamente ed io impiego tutta l'ora a cercare diversi
modi per avvicinarla e poter gustare quella delizia. Al suono della
campanella le chiederò se vuole venire con me a prendere un
libro in auto. Si farò così.
"Edward sei impazzito!
Hai intenzione di uccidere un umano? Cosa penserà Carlisle
di te? Non pensi al doloro che gli recherai? Non pensi al dolore che
recherai a tutti noi? Non pensi al dolore che recherai alla famiglia di
questo umano? Esci immediatamente dall'aula, chiamo Carlisle e andiamo
tutti a casa. Jazz ed Emm stanno venendo a prenderti." Per
fortuna Alice mi fa riprendere, caccio il mostro da me e smetto di
respirare. Sposto l'attenzione al professore, ma non lo ascolto sono
concentrato su questa insulsa umana che ha travolto il mio essere. Ora
capisco perché non diventeremo amici, il suo sangue mi tenta
troppo. Avverto i pensieri dei miei fratelli. Jasper bussa alla porta.
"Salve professore, mio fratello deve uscire, abbiamo avuto un problema
a casa. Dobbiamo rientrare subito." Con voce calda e convincente Jasper
abbaglia il professore che annuisce, io esco velocemente dall'aula
senza salutare, ma prima mi concedo un altro assaggio di quella
fragranza.
Senza parlare e a velocità umana ci dirigiamo all'auto. Le
mie sorelle sono stravolte e ancora in silenzio ci dirigiamo a casa.
Sono frastornato, non capisco cosa mi è successo, stavo per
porre fine alla vita di quell'essere tanto incantevole quanto
tentatore. Arriviamo a casa in pochi minuti grazie alla giuda di Rose,
io non ero in grado di mettermi al volante, strano per un vampiro.
"Ragazzi cosa è successo?" Mi madre vede le nostre facce e
si preoccupa molto. Arriva anche nostro padre, ci dirigiamo tutti in
salotto.
"Spiegatemi bene l'accaduto, ho fatto il prima possibile." Io non
riesco a parlare e prende la parola Alice.
"Eravamo in aula e ho visto che Edward pensava a vari modi per
avvicinare un umano e poi bere il suo sangue. Ma non era più
lui, il vampiro aveva preso il sopravvento." Cerca di giustificarmi
Alice. Nessuno fiata, ma dai loro pensieri capisco che vogliono sapere.
"Ero in aula, il professore aveva appena chiuso la porta quando hanno
bussato. E' entrata la nuova ragazza, Isabella Swan, il suo odore, il
rossore delle sue gote, il suo sangue mi chiamava. Non riuscivo a
controllarmi, poi per fortuna è intervenuta Alice altrimenti
le avrei chiesti di venire con me a prendere un libro e poi l'avrei
uccisa per avere quel nettare prelibato." Non racconto ciò
che ho provato inizialmente, mi vergogno e poi è una cosa
intima, però ora a mente lucida mi faccio schifo. Sono un
essere spregevole, dai loro pensieri non avverto ribrezzo verso di me,
ma solo tanta ammirazione per essere riuscito a controllarmi.
"Credo che andrò via per un po'." Tutti sono sbalorditi
dalla mia decisione. Anche Alice, non l'aveva vista, è stata
improvvisa.
"No figliolo, non puoi farlo." Cerca di convincermi mia madre.
"Mamma non preoccuparti sarà solo per qualche giorno, il
tempo di riprendere possesso del mio corpo e tornerò.
Sarò in grado di gestirmi meglio. In fondo sarò
l'amica dei miei fratelli e la incontrerò spesso anche a
scuola, dato che abbiamo dei corsi in comune." Rassicuro tutti.
"No Edward, non diventerò sua amica se tu devi stare male.
Tu sei mio fratello." Ti adoro Alice, ma non voglio che ti sacrifichi
per me.
"Grazie nana, ma per te è importante."
"Tu sei più importante." Le sorrido e ci abbracciamo.
"Facciamo così andremo per gradi con lei." Le propongo e
sembra entusiasta della mia decisione.
"Ora vado tornerò tra qualche giorno." Detto questo saluto
tutti calorosamente vado sulla Volvo e parto.
Sono qui in una landa desolata di Vancouver da una settimana. Nella mia
mente sempre lei, il suo odore, il suo sangue, ma non solo, ci sono
anche i suoi occhi da cerbiatta, le sue guance arrossate, le sue rosee
labbra, come vorrei sentirne la morbidezza. Eh? Oddio sto impazzendo.
Si sto impazzando perché voglio sentire nuovamente quel coro
di angeli parlare. Ho deciso torno a casa. Per superare questo ostacolo
le devo essere vicino.
Quando sono tornato tutti mi aspettavano ridenti sul portico. Dopo vari
abbracci sono salito in camera a sistemarmi. Ho fatto una doccia per
rilassarmi ed ora mi sto vestendo. Oggi è lunedì,
alla quinta ora ho biologia con lei ma questa volta so cosa mi aspetta.
Andiamo tutti e cinque in auto e ci avviamo verso la scuola. Il
parcheggio è già pieno, la sua auto è
qui, ma lei non si vede probabilmente è dentro.
"Ce la farai, sei forte." Ringrazio i miei fratelli e ci avviamo nelle
varie aule.
Arriva la pausa pranzo ma di lei nemmeno l'ombra. Tutti i ragazzi
pensano a lei in modo osceno e mi da fastidio, mentre la maggior parte
delle ragazze è gelosa e si chiedono perché non
si presenti mai in mensa, anche io me lo chiedo dato che ho capito che
non ci è mai venuta. Deve essere veramente molto timida
oppure non ha amici e preferisce stare da sola. Suona la campanella e
mi irrigidisco. Jasper cerca di calmarmi con il suo potere e lo
ringrazio, mi avvio verso l'aula.
Mi dirigo verso il mio banco ma sono molto rigido. L'aula si riempie e
arriva anche il professore, ma di lei nessuna traccia. Ad un tratto la
porta si apre e spero che sia lei, ma è Jessica Stanley? Non
frequenta questo corso con me. Però qualcosa non quadra
viene verso di me e si siede al mio fianco, nei suoi pensieri ci sono
solo io in pose oscene con lei.
"Che stupida la Swan, ha
buttato all'aria l'occasione di stare seduta di fianco al
più figo della scuola." A quel pensiero mi
gelo.
"Scusa ma questo è il posto di Isabella." Le dico con voce
suadente e subito il suo cuore batte all'impazzata e le sue gote si
colorano di rosso, ma non mi fa alcun effetto, anzi rispetto a Bella
questo odore mi infastidisce.
"N-no, Be-Bella ha fatto cambio corso con me. Ha detto di aver
già affrontato questo pro-programma a Phoenix e
lunedì mi ha chiesto se potevo passare qui e lei
è passata al mio corso di chimica." Sono gelato sul posto.
Lunedì è stata la nostra prima ed unica lezione
insieme e lei dopo le lezioni ha chiesto di cambiare corso. Tutta colpa
mia. Afflitto da questa scoperta seguo svogliatamente il professore.
Ma è meglio così, almeno non sarò
sempre tentato. Allora cosa è questo freddo che sento dentro?
Ragazzi altro
capitolo completato spero che vi piaccia. Domani posterò il
pov Bella. Non vi aspettavate una cosa del genere ah? A presto, buona
serata .
Bacio, Mary.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
capitolo 7
POV BELLA
Il primo giorno di scuola è finito. Tutti volevano fare la
mia conoscenza ed io ovviamente arrossivo con tutti e balbettavo in
continuazione. Sono inciampata ovunque, anche su una superficie piana e
senza ostacoli.
Però una cosa è successa. Ho incontrato il
ragazzo più bello che abbia mai visto. Per un momento,
durante la mia disastrosa presentazione nell'aula di Biologia, ho
incontrato gli occhi più belli ed espressivi del mondo.
Quegli occhi dorati sembrava che volessero trafiggermi l'anima, come se
quello sguardo volesse leggermi dentro. Quel ragazzo, quel dio, dai
capelli bronzo, gli occhi dorati, la bocca rossa e carnosa, la pelle
pallida mi è entrato dentro con un solo sguardo. Ci siamo
sorrisi impercettibilmente e le mie guance hanno raggiunto una
tonalità di rosso mai raggiunta prima. Poi è
cambiato drasticamente, mi guardava con odio mal celato, come se
volesse mangiarmi, quello sguardo freddo e gelido mi metteva i brividi.
Con la sedia si è letteralmente messo fuori dal banco, come
se al suo fianco avesse la persona più puzzolente al mondo.
Certo oggi con tutta la tensione avrò sudato tanto, ma non
ho mai puzzato in vita mia. Perciò il mio giudizio su di lui
è cambiato letteralmente, da dio greco è passato
a spocchioso, maleducato, arrogante. Certo tralasciando la parte in cui
mi incuteva un terrore folle. Così subito dopo le lezioni
sono corsa in segreteria, non volevo più stare in
classe con lui, ho visto troppo odio nei miei confronti, anche se in
quegli occhi ho letto pure tanta sofferenza e tanti segreti, ma sono
troppo codarda per avere nuovamente su di me quegli occhi
così gelidi. Odio puro senza neanche conoscermi. Ovviamente
la mia solita sfortuna voleva che tutti i corsi fossero pieni,
così ho fatto una cosa che mai avrei fatto in vita mia, sono
andata dal preside. Gentilmente gli ho chiesto, con una cospicua
donazione alla biblioteca della scuola eh, se potevo cambiare la mia
ora di Biologia con qualsiasi altro corso che non prevedeva il Signor
Cullen. Il preside mi ha spiegato che essendo tutti pieni dovevo
trovare qualcuno disposto a fare cambio con me. Non so come ma per una
volta la fortuna si ricordò della mia esistenza.
"Ehi ciao Bella, che faccia."
"Ciao Jessica, si infatti, volevo cambiare il mio corso di Biologia, ma
sono tutti pieni, devo trovare qualcuno che sia disposto a fare cambio
con me." Le chiesi con la migliore faccia da cucciolo.
"Come mai vuoi cambiare?" Ma quanto sei curiosa e pettegola?
"Ho già affrontato questo argomento, a Phoenix seguivo i
corsi avanzati." Dai qualche bugia non fa male, speriamo che se la beva.
"Capisco, ma tu segui con Edward Cullen. Lo strafigo con i capelli
bronzo?" Bingo, ho trovato il punto debole.
"Si sono la sua campagna di banco. Se qualcuno facesse cambio con me
diventerebbe il suo compagno di banco, ma non conosco nessuno e non ho
confidenza con nessuno per poter chiedere una cosa del genere."
Uno...due...tre...
"Se vuoi lo faccio io, ma solo perché mi sei simpatica, non
per altro." Certo come no. Fai una faccia sorpresa e grate Bella, dai.
"Veramente lo faresti? Ti ringrazio sei la mia salvezza, sai fare
sempre le stesse cose mi annoia. Tu cosa mi offri in cambio di
Biologia?" Anche la palestra mi va bene, sono disposta a tutto.
"Fisica." Bene, adoro quella materia, anche Biologia, ma meglio evitare.
"Grazie, mi piace quella materia." Che ho detto? Perché mi
guarda schifata?
"Dici sul serio? Io non ci capisco nulla."
Dopo i convenevoli andammo tutte e due in segreteria e cambiammo
orario.
Grazie fortuna per una volta ti sei ricordata di me.
Una volta tornata a casa pensavo ancora a quello sguardo, ma non a
quello che metteva i brividi, ma a quello caldo, quello dolce.
Perché? Perché sto pensando a lui?
Perché penso ad una persona che senza neanche conoscermi mi
ha guardato con tanto odio e disprezzo? Ho pensato a lui tutto il
pomeriggio, non sono riuscita a concludere nulla, per fortuna con
papà abbiamo ordinato delle pizze, se mi avesse chiesto
perché non avevo cucinato non potevo dirgli di certo
perché ho pensato tutto il giorno a due sguardi diversi
rivolti dalla stessa persona. Sicuramente mi avrebbe presa per pazza.
"Allora tesoro come è andato il primo giorno di scuola?" Mmm
lascia perdere.
"Insomma, mi aspettavano tutti, per fortuna sono arrivata in ritardo
così non erano tutti nel parcheggio. Poi durante la pausa
pranzo sono andata un po' in biblioteca a perdermi nel favoloso mondo
dei libri." Ridacchia divertito, conosce il mio amore per i libri.
"Hai conosciuto qualcuno?" Ora che gli dico? Si qualcuno che mi voleva
mangiare? Forse è meglio di no.
"Si due ragazze, se non sbaglio Angela Weber e Jassica Stanley, ed un
ragazzo, Mike Newton. Angela è come me timida e riservata,
mi è simpatica. Gli altri due troppo invadenti."
Ridacchia divertito. Cosa ha da ridere?
"Sei la novità tesoro, la figlia dello sceriffo single. Qui
il fatto che io sia divorziato è ancora sulla bocca di
tutti. Non puoi immaginarti quante vecchiette sono venute in centrale
per avere informazioni su di te e per chiedermi se fosse vero che tu
fossi venuta a vivere qui." Impallidisco e rabbrividisco a questa
rivelazione, lui se ne accorge e mi ride in faccia sguaiatamente.
"Non è divertente." Sibilo.
"Invece io lo trovo molto divertente."
Continuiamo a mangiare, ma poi mentre lavo i piatti mi taglio con un
coltello, alla vista del sangue tutto si fa nero, poi il buio.
"Bella, Bella, amore." Apro gli occhi lentamente e mi rendo conto che
non mi trovo in camera mia, ma guardando bene mi trovo in ospedale.
"Papà, cosa è successo?"
"Oh finalmente ti sei svegliata. Stavi lavando i piatti, poi ti sei
tagliata con un coltello e sei svenuta, appena ho sentito il tonfo sono
corso in cucina e ti ho trovata a terra, così ti ho portata
il ospedale. Ancora problemi con le vista del sangue? Comunque il
Dottor Cullen ti ha messo dei punti, ma siccome non ti riprendevi ti ha
fatto stendere sul lettino del suo studio. Quel Dottore è un
santo, oltre che essere una delle migliori persone che conosca
è anche un ottimo medico, so non il migliore."
"Charlie lei è troppo buono con me." Una voce soave mi fa
girare la testa, oh mamma mia più che un medico mi sembra un
divo di Hollywood.
"Ma lei è un attore?" Subito mi pento della mia domanda e
divento bordeaux, mentre i due se la ridono tranquillamente.
"No, no sono solo un dottore."
"Mi scusi non volevo essere maleducata. Mi perdoni e grazie per tutto
ciò che ha fatto per me."
"Tranquilla Bella, è il mio mestiere. Come ti senti? Ha
detto tuo padre che hai problemi alla vista del sangue." Divento ancora
più rossa fulminando con lo sguardo mio padre. Ma dico io i
fatti suoi mai?
"Si bhè non reagisco molto bene alla vista del sangue.
Comunque posso andare ora?"
"Certo, ah benvenuta a Forks, tuo padre tempo fa mi ha detto che sei
molto carina, e devo dire che ha pienamente ragione." Di nuovo rossa,
maledizione. Però come è gentile questo dottore,
al contrario del figlio.
"La ringrazio dottor Cullen, credo ci vedremo presto." Mi guarda
confuso.
"Chiamami Carlisle mi fai sentire troppo vecchio. Come mai ci vedremo
presto?"
"Io cado in continuazione, mi faccio male molto spesso,
perciò ci vedremo presto. Inoltre farò del
volontariato nel reparto di pediatria oncologica." mi guarda
meravigliato.
"E' un bel gesto da parte tua. I bambini ne saranno felici." Dopo aver
ringraziato ancora ci avviamo verso casa.
Appena arrivo a casa mi butto distrutta sul letto e mi addormento
immediatamente.
Mi sveglio sudata nel cuore della notte. Un incubo, quegli occhi gelidi
che mi fissavano. Lui che mi guarda con odio, lui che cerca di mordermi
per bere il mio sangue. Mi sto facendo troppo condizionare. Basta
Bella. Mi accorgo che sono ancora vestita, allora vado a fare una
doccia e torno a letto, questa volta nei miei sogni ci sono quegli
occhi color oro, così caldi, così dolci.
La mattina mi preparo per andare a scuola, appena arrivo noto tutti i
Cullen che mi fissano con curiosità. La più
bassa, che sembra un folletto mi è simpatica a pelle,
però non sono il tipo che si avvicina per presentarsi,
troppo timida. Non vedo il dio dallo sguardo di ghiaccio. Forse
è già dentro o forse non è venuto.
La settimana passa tranquilla, non sono mai andata a mensa, da Jessica
ho saputo che Edward non è più venuto a scuola.
Da un lato sono sollevata, ma dall'altro mi sento vuota, come se fossi
incompleta senza di lui.
Cosa mi stai facendo Edward Cullen? Niente, non deve farmi niente, devo
mantenere le distanze. Allora perché cerco ogni mattina la
sua auto? Perché sono interessata alla lezione di Biologia
di Jassica. Ahhhh mi farà diventare pazza.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
capitolo 8
POV EDWARD
Ha cambiato corso. Ha cambiato corso il giorno della nostra prima
lezione insieme. Non mi sono neanche presentato, non ci ho scambiato
neanche una parola e lei cambia corso.
Oh ma è meglio così, in tal modo il suo sangue
non mi tenterà ed io non sarò sempre con la
voglia di attaccarla. Si, si, sicuramente è meglio
così. La lezione finisce ed io mi avvio verso la macchina
trascinando il passo.
"Ehi Ed perché sei triste? E' successo qualcosa? Come
è andata con l'umana?" Le domande me le pone Jasper
perché avverte il mio stato d'animo ma tutti sono curiosi.
"Ha cambiato corso. Lunedì scorso dopo le lezioni ha
cambiato il corso di Biologia con quello di Chimica ed ora la Stanley
occupa il suo posto accanto a me. Jessica aveva chimica ma quando Bella
le ha detto che il suo posto era accanto al mio ha accettato lo
scambio. Tutto questo l'ho letto nella mente della Stanley." Dico
desolato, ma perché?
"E quale è il problema? In questo modo tu starai
più tranquillo. Ti dispiace non avere più Bella
come compagna di corso o ti dispiace non poter passare del tempo con
lei?" Mi chiede Alice assottigliando gli occhi, dove vuole arrivare,
potrei provare a sentire i suoi pensieri ma dopo ciò che
è successo a mensa credo che non lo farò.
"Ma che dici, sei impazzita? Io triste perché non
l'avrò più al mio fianco o perché non
potrò passare del tempo con lei? Non è
assolutamente vero, sono solo...preoccupato...si preoccupato." Cerco di
arrampicarmi sugli specchi.
"E perché saresti preoccupato se non ti interessa?" Questa
volta è Rose a parlare. Ecco e che rispondo? Trovato.
"Preoccupato perché se ha cambiato corso vuol dire che le ho
messo molta paura lunedì. Solo per questo." Alice, Rose e
Jazz fanno finta di crederci mentre l'orso ci guarda interrogativo
cercando di capire cosa succede. Tipico di lui non capisce mai nulla.
"Ciao Bella a domani." Mi volto di scatto verso la voce che ho sentito.
"Ciao Angela, ci vediamo domani." Ed ecco di nuovo il coro di angeli ed
un calore nuovo nel mio petto. Mi volto verso di lei ed anche lei
involontariamente si volta verso di me. Per un attimo i nostri sguardi
si incontrano, ma lei rompe subito la connessione e le sue guance sono
rosse. Quanto è bella. Cosa? Cosa ho pensato?
"Ciao Bellina." Ci voltiamo di scatto tutti verso Emmett che ha
salutato quella dea.
"Ciao Emmett, a domani passa un buon pomeriggio." Lo saluta
educatamente e cordialmente.
"Certo, grazie e buon pomeriggio anche a te. A domani." Si sorridono,
che bel sorriso. Poi lei entra in macchina e in breve sparisce dal
parcheggio.
"T-tu la conosci? Si facciamo letteratura insieme. E' molto brava. E'
la mia compagna di banco." Tutti siamo meravigliati.
"Non ci avevi detto nulla." Lo rimbecca risentita Alice.
"Dopo quello che è successo ad Edward non volevo sembrare
maleducato dicendo che è la mia compagna di banco a
Letteratura." Sono shoccato e anche i miei fratelli sono nella mia
stessa situazione.
"Emmett potevi dirlo tranquillamente." Sono infastidito di questa cosa,
lui la conosce, le parla e si sorridono anche, ed io? Io invece non
posso più vederla neanche per un'ora di lezione. Meglio
così, è solo un bene per lei e per me.
"Edward
perché sei geloso?" Guardo male Jasper. IO NON
SONO GELOSO.
Torniamo a casa ed Emmett continua a chiedermi scusa mentalmente, ma
gli faccio capire che non importa.
"Siamo tornati." I nostri genitori arrivano in salotto, mio padre ci
saluta per andare in ospedale, ma un suo pensiero mi fa immobilizzare.
"Tu la conosci?" Subito capisce che mi riferisco a Bella. Abbassa il
capo colpevole.
"Si lunedì scorso, dopo la tua partenza sono andato in
ospedale perché ero di turno, è arrivato Charlie
Swan con sua figlia svenuta tra le braccia - perché mi sento
male a questa notizia? - si era tagliata con un coltello e la vista del
sangue la fa svenire. Le ho messo dei punti ma non si riprendeva e li
ho fatti accomodare nel mio studio. Quando si è ripresa
abbiamo chiacchierato un pò, è una cara ragazza,
oltre che molto bella, - mi irrigidisco, lo so che è bella,
- inoltre da martedì ha iniziato a fare volontariato nel
reparto di pediatria oncologica. I bambini l'adorano, porta sempre
qualcosa per loro, libri, giochi, abiti e poi suona sempre per loro. E'
un'ottima pianista, e senza offesa Edward, direi che è molto
più brava di te, suona con il cuore, con amore." Detto
questo si scusa e corre in ospedale. Io invece vado in camera mia sono
irritato, mio padre e mio fratello la conoscono ed io no. Avverto i
pensieri di Jazz dietro la porta e lo invito ad entrare.
"Ed perché hai provato un moto di gelosia sia nei confronti
di Emm che di papà? Ed in entrambi i casi quando si parlava
di lei. Ogni volta che si parla di lei provi forti emozioni." Cosa sta
cercando di dirmi?
"Non provo alcuna emozione, non è vero." Mi guarda con un
sorriso strano.
"Ricorda potrai mentire agli altri ma non a me, inoltre non
c'è peggior cieco di chi non vuol vedere." Irritato lo
lascio nella mia camera e salto dalla finestra. Una corsa tra i boschi
mi farà bene.
Inizio a correre, coro per ore, è notte, la luna
è bellissima, ma il suo volto mi appare davanti gli occhi e
non posso non pensare che lei sia mille volte più bella
della luna. Un pensiero malsano mi frulla in testa. Voglio andare da
lei. In breve arrivo sotto casa sua, cerco i suoi pensieri ma non li
trovo, ci sono solo i sogni di suo padre. Mi concentro i più
e avverto due cuori, mi dirigo verso quello più leggero.
Salgo sull'albero di fronte la sua finestra ed entro in camera sua. Il
suo odore mi investe come un ariete, ma al contrario dell'altra volta
il mostro non si sveglia, anzi è come se dormisse, che cosa
strana. Provo a respirare di nuovo quella delizia, ma niente non ho
voglia del suo sangue. Mi concentro sui suoi pensieri, ma buio, vuoto.
Trovo il nulla, ed è impossibile che non stia sognando
nulla. Non so darmi una spiegazione a tutto ciò ma la
troverò.
E' quasi l'alba ho vegliato sul suo sonno per tutta la notte, mi
affascina ancora di più quando dorme soprattutto dopo aver
scoperto che parla durante la notte. Tutti i suoi bronci, le sue
espressioni, non ho perso nulla. Devo ammetterlo qualcosa sta cambiando
dentro di me, ma non capisco cosa.
Ora devo andare via, non voglio farmi trovare qui e farla urlare al
maniaco, inoltre devo parlare con mio padre del suo odore. Dopo aver
dato un'ultima occhiata esco dalla finestra e corro verso casa, dove ad
attendermi c'è mia sorella Alice raggiante.
"Non ho voglia di parlarne." La liquido immediatamente.
Vado nello studio di mio padre e gli racconto tutto, ma anche lui non
sa darmi una spiegazione a tutto ciò. Lo
scoprirò. Vado in camera a prepararmi per la scuola, forse
oggi la vedrò di nuovo, speriamo. Cosa mi stai facendo
Isabella Swan?
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
capitolo 9
POV BELLA
Uffa che noia ma Jessica non la smette mai di parlare? Non le si secca
la gola? Respira ogni tanto? Ma come fa? In cinque minuti mi ha fatto
venire un mal di testa stratosferico. Inoltre non ho capito una sola
parola di quello che mi ha detto. So solo che sta parlando
ininterrottamente di Mike. Ma cosa ci troverà in lui? Non ha
un minimo di intelligenza e ogni volta che mi incontra sembra voglia
spogliarmi con gli occhi. Rabbrividisco al solo pensiero. Ma sembra che
tutti i ragazzi della scuola facciano la stessa cosa, solo che Mike lo
fa con meno discrezione. Ho capito che sono ancora una
novità, ma basta. Forse ho fatto male ad iscrivermi a questa
scuola, potevo iscrivermi a Port Angeles, ma sicuramente mio padre non
avrebbe voluto.
Mi perdo nei miei pensieri, è una settimana che non lo vedo
e dentro di me sento un vuoto incolmabile. Ma perché provo
tutte queste sensazioni destabilizzanti quando penso a lui? Ora che ci
faccio caso non faccio altro che pensare a lui e a cercarlo tra i volti
dei vari studenti, ma ogni volta resto delusa. No, no, non ci devo
pensare, lui mi odia, ho anche cambiato corso pur di non rivedere
quello sguardo freddo e glaciale, quello sguardo pieno di odio. Ma
pensandoci bene anche quello sguardo mi manca.
"Bella, Bella hai capito? Edward Cullen è tornato." A quelle
parole mi risveglio di colpo ed arrossisco.
"Perché sei arrossita? Ti piace Edward? Ci credo
è bellissimo a chi non piace. Finalmente oggi avremo lezione
insieme, ancora non so come ringraziarti per aver chiesto a me di far
cambio corso." Perché sono irritata dalle parole
di Jessica?
"Figurati Jessica, io quelle cose già le ho studiate." Oca.
Ma che mi prende? Non è da me insultare qualcuno, anche se
solo mentalmente.
"Quanto vorrei che si accorgesse di me, ma a lui non interessa nessuna.
Forse è già fidanzato." Non avevo pensato a
questa ipotesi. Se fosse già fidanzato? Cosa farei? Ma che
domanda stupida, che mi importa se è già
fidanzato? Eh si e allora perché mi si è creato
un nodo allo stomaco? Meglio non pensarci.
"Ma scusa a te non piace Mike?" E' un po' troppo volubile questa
ragazza.
"Si ma Edward è Edward. Tu hai letteratura con Emmett, vi
siete presentati?" Penso a quel ragazzo che mi ricorda tanto un tenero
orso, anche se la prima volta che abbiamo avuto lezione avevo paura per
due motivi. Il primo è che mi rivolgesse lo stesso sguardo
gelido del fratello, il secondo motivo è dato dalla sua
mole, ma appena mi sono seduta al suo fianco mi ha fatto un sorriso
tenero che non sono riuscita a non ricambiare, anche se il rosso era
perenne sulle mie guance.
"Si ci siamo presentati, sembra un orso ma è
molto simpatico." Le dico mentre lei rimane a bocca aperta, che le
prende ora?
"Cioè tu hai parlato con un Cullen? Ci hai parlato molto? I
Cullen non parlano mai con nessuno, restano sempre in disparte."
Aggrotto le sopracciglia. Ma saranno fatti loro se preferiscono stare
in disparte, anzi è quello che vorrei anche io, ma qui pare
che tutti vogliano essermi amici, falsi amici.
"Probabilmente sono molto timidi." Sembra essere d'accordo con me. Oh
santa campanella, per fortuna hai suonato. Ma io ti adoro, non ne
potevo più di queste inutili chiacchiere.
"Andiamo a mensa?" Mi chiede Jessica.
"No, non mi piace il cibo della mensa. Ci vediamo all'uscita. Ciao
Jessica." La liquido in fretta, non le ho mai detto dove vado, non
vorrei trovarmela anche in biblioteca. Diciamo che in questa scuola
parlo volentieri solo con Emmett e con Angela Weber, una ragazza timida
come me e molto dolce, oltre che molto discreta e per niente
impicciona. Passo tutta la pausa pranzo nel mondo dei libri. Adoro i
classici, forse sono nata in un'epoca sbagliata. Sarei dovuta nascere
nell'epoca vittoriana. Sarà per questo che sogno un amore
romantico, un uomo che mi ami, un uomo dolce e romantico, un uomo
galante, ma questi uomini non esistono, forse nel secolo scorso, ma
oggi non più. Inoltre a causa di ciò che
rappresento questo non si avvererò mai. Sospiro pesantemente
e mi avvio verso l'aula della prossima lezione. Mancano solo due ore e
posso tornare a casa. Nel pomeriggio devo chiamare i ragazzi della
riserva, è da un po' che non ci sentiamo.
Finalmente è suonata, mi avvio verso l'uscita e vengo
chiamata da Jessica e Angela che mi chiamano per salutarmi, ricambio
educatamente. Poi mi saluta anche Emmett, mi volto per salutare anche
io e per augurargli buon pomeriggio, ma il respiro mi si mozza in gola.
lui è di fianco ad Emmett, i nostri sguardi si incatenano ma
distolgo subito il mio sa per imbarazzo che per paura, dato che ho
notato che ha lanciato uno sguardo irritato verso Emmett, forse non
vuole che siamo amici. Con il cuore in gola e rossa in viso mi dirigo a
passo spedito verso la mia auto e fortunatamente ci sono arrivata senza
cadere neanche una volta. Mi fiondo in macchina ed esco sparata dal
parcheggio.
Vado a casa, preparo la cena per Charlie, gli lascio un biglietto e
vado in ospedale per il volontariato. Stamattina ho messo in auto dei
libri di fiabe, le leggerò ai bambini, sono sempre felici
quando leggo o suono per loro, e la loro felicità mi riempie
il cuore di gioia. Lì incontro spesso il Dottor Cullen che
mi ringrazia sempre per ciò che faccio in ospedale, da
quando ho capito non ci sono altri volontari in quel reparto oltre me.
La gente a volte è proprio insensibile, cosa ci perdono a
dedicare un paio d'ore del loro tempo a quei bambini? Non lo capisco.
Sono stata in ospedale due ore, ho letto e suonato, ora sto tornando in
macchina, ma lo squillo del telefono mi blocca.
"Ehi principessa."
"Ehi lupacchiotto, che fai? Siamo telepatici? Ti volevo chiamare per
chiederti se potevo venire da voi."
"Certo my queen, ti aspettiamo, ti ho chiamato per lo stesso motivo."
Ridacchio alla parole di Seth.
"Arrivo subito, grande lupo." Ride fragorosamente e chiudiamo la
chiamata. Arrivo in breve alla riserva e Leah mi accoglie calorosamente.
"Ciao tesoro come stai?"
"Bene Leah. Tu? Dove si trova la tua dolce metà?"
"Lascia perdere Jake, si sta leccando le ferite, oggi abbiamo litigato
e gli ho rotto un braccio, per fortuna guariamo in fretta." Sono
shoccata ma lei ride e titubante mi unisco alla sua risata.
"C'è un falò in spiaggia organizzato dal branco,
ovviamente sei invitata anche tu, perciò ti volevamo qui
oggi."
"Certo, chiamo papà per dirgli che sono qui."
"Tranquilla, Billy l'ha chiamato e verrà qui a vedere la
partita con i vecchi. Andiamo." La segua, ma dopo due passi mi sento
stringere in un caldo abbraccio.
"Oh gentil donzella, il tuo destriero ti accompagnerà." Rido
alle parole di Seth.
"Va bene destriero andiamo?" Mi porge il braccio e ci avviamo.
"Senti Bella, tu sei una ragazza."
"Giusta osservazione Seth." Non ride alla mia battuta.
"Ho conosciuta una ragazza bellissima, vorrei invitarla ad uscire ma
come faccio? Se non le piaccio? Se mi dice di no?"
"Seth sei un ragazzo bellissimo e dolcissimo, nessuna ti direbbe di no
se ha un minimo di cervello. Inizia con il farti conoscere."
"Allora dici che mi devo presentare?" Questa domanda mi spiazza.
"Scusa tu senza conoscerla volevi invitarla ad uscire?" Mi sembra che
sia arrossito, ma non posso esserne sicura, la sua carnagione
è troppo scura.
"No, ogni volta che la vedo mi imbarazzo e la timidezza prende il
sopravvento." Questa poi.
"Seth, sei il giullare di tutte le situazioni e questa ragazza ti rende
timido, ti piace molto allora."
"Bhè si è il mio imprinting."
"Allora lei si innamorerà sicuramente si te, sai meglio di
me che all'imprinting non si sfugge. Stasera sarà al
falò?" Annuisce.
"Bene allora stasera la avvicini e ti presenti, però non
fare lo stupido come al tuo solito. Ogni tanto falle dei complimenti,
sono sempre ben accetti, ma nulla di volare o di stupido."
"Bella non so neanche se riuscirò a dire il mio nome senza
balbettare e tu mi dici di non fare lo stupido? Sicuramente
farò la figura dell'idiota." Poverino, l'abbraccio
dolcemente e lui ricambia, ma dietro di noi avvertiamo un singhiozzo e
ci voltiamo. C'è una bellissima ragazza che ha le lacrime
agli occhi e che fugge via piangendo.
"Oh no, è lei, ora chissà cosa penserà
di me. Sicuramente che sono uno che ci prova con tutte."
"Seth corrile dietro, abbatti la timidezza e spiegale tutto. Vai ora."
Mi ringrazio con lo sguardo.
"Grazie Bella sei la persona più buona e dolce del mondo."
"Poi fammi sapere come va." Gli urlo mentre sparisce nel bosco, ma sono
sicura che mi ha sentita, grazie al suo udito.
Raggiungo Leah e Jake intorno al falò. Saluto tutti gli
altri e iniziamo a mangiare gli hot dog.
Jake implora Leah di perdonarlo per averle accidentalmente rotto la
boccetta del suo profumo preferito, lei prima fa la sostenuta ma poi
cede. Mi perdo a guardarli, che dolci che sono.
"Ciao Bella, sono Embry, il migliore amico di Jake. Ti ricordi di me?"
"Certo che mi ricordo, giocavamo sempre insieme da piccoli, non mi sono
dimenticata nulla. Come stai?" Gli chiedo gentilmente.
"Oh bene grazie. Senti volevo chiederti se ti andava di uscire con me
venerdì sera. Andiamo a mangiare qualcosa insieme. Ti va?"
Appena capisco il significato delle sue parole divento rosso gambero e
un paio do occhi dorati invadono i miei pensieri. Cerco di riprendermi
immediatamente.
"Come amici?" Voglio mettere le mani davanti, non lo perché
lo faccio. Embry non è il mio tipo, poi quegli occhi che
sono apparsi appena ho recepito la richiesta, ma vedo speranza nel suo
viso e non voglio deluderlo, ma deve capire che oltre l'amicizia non
potrò mai dargli nulla. Ho capito, ho capito
perché penso sempre a lui.
Embry sembra un po' deluso ma si riprende.
"Va bene, come amici." E riprendiamo a parlare dei vecchi tempi e dei
nostri passatempi. Dopo un po' arrivano Seth e la ragazza misteriosa.
Si tengono per mano ed entrambi si guardano con occhi sognanti, poi
Seth mi guarda e ci sorridiamo e mi fa cenno di avvicinarmi.
"Bella, lei è Ashley, la mia ragazza." Oddio hanno entrambi
i cuoricini al posto degli occhi.
"Ashley lei è Bella, la mia migliore amica." Le sorrido
dolcemente e lei si scusa per il comportamento di prima, ma io la
rassicuro.
"Oh non preoccuparti, Seth mi stava chiedendo consigli per non
balbettare di fronte a te. Ma sai che sei veramente bellissima? Seth mi
raccomando trattala bene." Mi ringrazia con un enorme sorriso.
"Grazie per la bella figura Bella, sempre molto gentile, e poi la
tratterò benissimo, è la mia ragione di vita."
Sono colpita dalla profondità delle parole di Seth, quanto
vorrei che anche a me fossero rivolte parole simili. Di nuovo i suoi
occhi nella mia testa.
Verso le 23 torno a casa di Billy e con mio padre, dopo aver salutato
tutti torniamo a casa.
Vado a dormire distrutta, subito cado tra le braccia di Morfeo.
Mi sveglio al suono incessante della sveglia. Questa notte mi sono
sentita protetta, come se qualcuno vegliasse sul mio sonno. Mmm che
buon odore che c'è in camera mia. Sembra sole, miele e
lillà, è buonissimo. Chissà da dove
viene.
Sarà meglio che mi alzi prima che lo sceriffo mi butti
giù dal letto. Faccio una doccia, mi vesto e scendo a fare
colazione. Mio padre non c'è al suo post un biglietto che mi
augura buona giornata. Dopo aver fatto colazione, mi lavo i denti e
vado a prendere la macchina per andare a scuola. Chissà se
oggi lo rivedrò. Ohhhh basta Bella, toglitelo dalla testa.
Lui ti odia, punto.
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
capitolo 10
POV EDWARD
Un altro giorno di scuola sta per iniziare ed io sono agitato, molto
agitato, ok agitatissimo. Ho deciso che oggi mi presenterò.
Si
lo farò. Andrò da lei e le dirò "ciao
Bella sono
Edward Cullen, un vampiro che è ossessionato da te sin dal
nostro primo incontro, anzi colgo l'occasione per scusarmi della
freddezza del mio sguardo durante la nostra prima lezione,
però
dopo esser stato folgorato dalla tua bellezza volevo bere il tuo
sangue." No, no forse è meglio cambiare, così mi
scappa a
gambe levate. Proviamo diversamente " ciao sono un vampiro,
però
sono vegetariano bevo solo sangue animale, anche se la prima volta che
ho sentito l'odore del tuo sangue volevo mangiarti così sono
andato via per una settimana, ma quando poi questa notte sono venuto a
vederti dormire il tuo sangue non mi tentava anzi mi mandava in
paradiso, inoltre volevo dirti che sono ossessionato da te, ah il mio
nome è Edward Cullen." Credo che anche così non
vada
bene. Proviamo in un altro modo " ciao Bella, sono Edward Cullen un
vampiro dal 1918, volevo il tuo sangue ma ora credo di volere te, che
ne dici se ci frequentiamo?" Noooooo, e daiiii, ma insomma sono stato
sempre razionale ed intelligente, perché con lei tutto va a
farsi friggere? Porto la testa tra le mie mani e mi scompiglio
ulteriormente i capelli.
"Secondo voi cosa sta facendo?"
"Sta pensando vari modi alternativi per presentarsi a Bella,
però devo dire che se usa solo uno dei suoi tentativi Bella
scapperà a gambe levate."
"Perché cosa vuole dirle?"
"Allora con la prima alternativa voleva dire il suo nome, che
è
un vampiro ossessionato da lei e che dopo esser rimasto affascinato
dalla sua bellezza voleva bere il suo sangue."
"..."
"La seconda alternativa prevede di dirle subito che è un
vampiro, specificando che è vegetariano anche se
voleva
bere il suo sangue, però da gran genio le voleva dire anche
che
da questa notte, quando è andata a vederla dormire, il suo
sangue non la tenta più ed infine si ricordava di dire il
suo
nome."
"..."
"..."
"Infine nell'ultima alternativa partiva sparato dicendole il suo nome,
che è un vampiro dal 1918, che voleva il suo sangue ma che
ora
vuole lei e ciliegina sulla torta voleva chiederle di frequentarsi."
"..."
Ma cosa sono questi brusii, chi disturba le mie riflessioni? Alzo il
volto e vedo tutta la mia famiglia che mi guarda perplessa. Assottiglio
gli occhi.
"che succede perchè siete tutti fermi lì? Sembra
che
avete visto un fantasma. Dai sbrigatevi dobbiamo andare a scuola."
Continuano a fissarmi in modo strano.
"Ma che vi prende?" Esme si avvicina titubante e mi posa una
mano sui capelli.
"Tesoro, sei...sei sicuro di sentirti bene?"
"???"
"Vedi non è normale che tu stia in garage a pensare come
presentarti a Bella. Alice ci ha detto cosa hai pensato di dirle, io
invece credo che tu debba essere un po' meno diretto. Magari per ora le
dici solo il tuo nome, magari parlate dei vostri interessi e se poi vi
innamorerete le dirai della tua natura e se ti amerà
veramente
di accetterò per ciò che sei."
"Credi che non debba dirle subito che sono un vampiro e che volevo bere
il suo sangue?" Tutti mi guardano allibiti, ma cosa vogliono
è
la prima volta che mi interesso ad una ragazza e perciò non
so
cosa dire e cosa fare.
"No caro credo che sia meglio che i dettagli sanguinolenti li tenga al
sicuro dentro la tua testa, così non scapperà via
da te."
Forse ha ragione lei, le sorrido e l'abbraccio, eh la mamma
è
sempre la mamma. Però è ancora un po' preoccupato
così la incito a continuare, cerco sempre di non leggere i
loro
pensieri.
"Cosa ci fai in garage?" Come cosa ci faccio, che domanda strana.
"Dobbiamo andare a scuola e sono venuto qui per aspettare gli altri."
"Eddino cioccolatino, se vai a scuola così farai impazzire
ancora di più tutte quelle ragazze e Bella cadrà
sicuramente ai tuoi piedi. Ma se non vuoi essere denunciato ti
consiglio di toglierti la salvietta mettere un paio di boxer e non
dimenticare i jeans. La maglia che hai va più che bene.
Oh ohhhhhhh. Mi guardo e mi rendo conto che ero talmente perso nei miei
pensieri che ho infilato solo la maglia e la giacca, ma al posto dei
pantaloni ho ancora la salvietta che ho messo quando ho finito la
doccia. Oddio non ci posso credere, come sono arrivato a ridurmi
così? Se fossi umano sarei peggio di un peperone, ora voglio
solo che la terra si apra e mi inghiottisca. Sicuramente Emmett e
Jasper non si risparmieranno in battute stupide per almeno due secoli.
Senza dar tempo a qualcun altro di parlare corro in camera mia e
finisco di prepararmi, questa volta sul serio. Dopo tre secondi torno
nuovamente in garage e i due stupidi stanno ancora ridendo, Alice
ridacchia, mamma e papà cercano di confondere le loro risate
con
dei colpi di tosse, peccato che i vampiri non tossiscono, solo Rose sta
pensando che mi sia rincitrullito, ed ha pienamente ragione. Ringhio
contro i deficienti e finalmente entriamo in macchina.
"Ed una cosa sola, confessale la tua natura solo se sei veramente
convinto dei suoi e dei tuoi sentimenti, altrimenti non farci correre
rischi inutili."
"Ovvio Rose, ma devo ancora conoscerla, potrei anche non piacerle, in
fondo dopo solo un'ora di lezione insieme ha cambiato corso."
"Certo perché tu volevi pappartela. Ahahahah." Stupido
Emmett.
"Comunque la mia prima ora è letteratura e la mia compagna
di
banco è Bellina." Cerco di sembrare disinteressato alla
cosa, ma
Jasper capisce e mi manda una nuvola di calma.
Appena usciamo dall'auto tutte le ragazzine iniziano a sospirare, ogni
giorno la stessa storia, non ne posso più. Ad un tratto un
rumore mi fa riprendere, no, non è un rumore, è
IL rumore, la sua auto sta arrivando. Inizio ad agitarmi e i miei
fratelli mi prendono in giro.
"Iniziamo ad entrare." Sibilo.
"Io aspetto la mia compagna di banco." Mi volto irritato verso Emmett
mentre Rose gli ringhia contro.
"Amore ti adoro quando sei gelosa, ma voglio solo preparare il terreno
per il verginello. Ci vediamo dopo." Schiocca un bacio passionale a
Rose e nello stesso momento Alice ha una visione che però mi
nasconde.
"Cosa mi nascondi nana?"
"Moi? Rien mon cher." Si, si datti al francese, ma non ci credo neanche
un po' che non mi nasconde niente.
Mi siedo al mio posto nell'aula di scienze e mi sintonizzo con la mente
dell'orso.
"Eh eh eh fratellino
curiosone. Ciao Bellina buon giorno, ho visto che stavi entrando e ti
ho aspettata visto che abbiamo la stessa lezione ed io sono il tuo
simpaticissimo compagno di banco."
"Ahahah buongiorno anche a te simpaticissimo compagno di banco, grazie
per avermi aspettata ma non era necessario."
Come è bella, come è dolce la sua
voce, come è melodiosa la sua risata.
"Allora cosa hai fatto
ieri?"
"Sono andata in ospedale..."
"Ti sei fatta male?"
"No faccio volontariato, ma ho notato che sono l'unica. Comunque ho
letto un po' di favole ai bambini e poi ho suonato un po' per loro."
Sono molto curioso, oltre ad essere bela è
anche molto buona.
"Che strumento suoni?"
"Il pianoforte."
"Veramente? Anche Eddy, il mio dolce e gentile fratellino, suona il
piano forte." Perché ha inarcato il
sopracciglio? E perché Emmett dice queste cose? Nooo la
visione di Alice. Sicuramente dopo che avrà parlato con
Emmett non avrò il coraggio di mostrarmi a lei.
"Va bene."
"Sai mio fratello Eddy è molto intelligente, colto, dolce,
noioso, però è molto sexy, non credi anche tu?" Oddio
cosa le sta dicendo?
"Vuoi appiopparmi tuo
fratello? O stai tessendo le sue lodi perché ne sei
segretamente innamorato? Sai è abbastanza raccapricciante il
fatto che tu, un ragazzo, dici che tuo fratello è molto
sexy." Almeno qualcuno sano di mente c'è. Ma
perché ha cambiato espressione quando ha chiesto ad Emmett
se voleva appiopparmi a lei? Oddio ma che termini uso? Non mi riconosco
più, mi sono proprio rincretinito.
"Oh no, no, no io ho la
mia stupenda, sexy, bellissima, eccitante Rose."
"Oh Emmett ieri l'ho vista, pensavo esagerassi quando mi hai detto che
sembra una dea, ma mi sono subito ricreduta, è veramente
bellissima. Ho notato anche tua sorella Alice è molto bella
anche lei, inoltre non la conosco ma mi ispira molta simpatia."
"E di mio fratello che ne pensi?"
"Jasper? Non mi piacciono i biondi." E' diventata rossa,
sapeva che Emmett si riferiva a me, ma ha slittato il discorso su
Jasper, è furba.
"No, non mi riferivo al
fratello che sembra un drogato, ma a quello noioso. Insomma parlo di
Eddy." Grazie, grazie Emmett, grazie per mettermi in
cattiva luce con lei. Ma quanto può essere stupido?
"Ah."
Bhè solo questa è la risposta?
"E' entrato il
professore, ci conviene seguire."
Maledizione
proprio ora doveva entrare il professore? Non mi tocca che osservarla
dalla mente di Emmett.
"Eh eh eh fratello, mi
devi un favore. Ti ho fatto fare una bella figura con lei. Vedi, vedi,
vedi è ancora bordeaux. Zuccherino questa è cotta
quanto te, e lo dico io che sono un esperto."
Si certo come no. Però ha ragione è
di un rosso brillante che le sta divinamente. Non vedo l'ora che arrivi
la pausa pranzo, così andrò da lei e mi
presenterò. Ora passerò il mio tempo ad
osservarla dalla mente degli altri e a pensare ad un piano per
avvicinarla.
Continua...
Allora ragazze vi piace il
capitolo? Oggi ero in vena di comicità e mi è
uscito così. Comunque il Pov Edward non è
terminato, lo continuo domani. Riuscirà il nostro eroe ad
avvicinare la sua ossessione? Lo sapremo nel prossimo episodio.
Un'ultima cosa, facciamo un inchino ad Emmett per aver parlato molto
bene del suo sexy fratello.
Buona notte,
bacio Mary.
Questi personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà della Meyer.
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
capitolo 11
POV EDWARD
Che nervoso! Emmett mi ha fatto fare la figura dell'imbecille con
Bella, i due non hanno più parlato e perciò non
saprò mai cosa pensa di me. Di sicuro non vuole neanche
vedermi dopo lo sguardo gelido della volta scorsa, se è
arrivata a cambiare corso devo averle fatto proprio paura. No, no, no
devo trovare un modo per farle passare la sua paura, io non voglio che
abbia paura di me, io voglio che mi guardi con occhi felici. Voglio che
si felice di vedermi, che sia felice di passare del tempo con me,
voglio...che voglio? Neanche io so cosa provo per Bella,
oppure forse lo so ma ho paura che lei non mi ricambi o non mi accetti.
Mi perdo nelle menti di questi stupidi umani per vedere la mia dea,
mia? Seeee, magari.
Cosa? Cosa sta pensando quel viscido di Tyler? Ma te la do io una
botta, ma in testa, così vediamo se penserai ancora una
volta queste cose disgustose su Bella. Viscido umano a cui puzza la
vita.
"Mamma mia come
è bello oggi Edward. Con quella maglia aderente si vede la
linea del petto. Mmm che voglia di mordergli quel petto scolpito...."
Che schifo, mi sento violentato da Lauren.
Finalmente arriva la pausa pranzo, in questo modo aspetterò
Bella di nascosto vicino l'ingresso della mensa, sbucherò
all'improvviso, mi presenterò e la inviterò a
pranzo. Certo la mensa scolastica non combacia con la mia idea di
romanticismo e neanche come luogo adatto per un primo appuntamento, ma
da qualche parte dovrò pur iniziare, no?
A velocità umana mi avvio verso la mensa, mi metto dietro un
albero e aspetto.
"Ragazzi ma che ci fa Edward nascosto dietro l'albero?" Ecco ci
mancavano solo i fratelli Cullen e darmi fastidio.
"Oh Jazzino aspetta Bella per farle un agguato ed invitarla a
pranzo...nella sala mensa."
"..."
"Patatino, oggi ho cercato di farti fare bella figura con Bella e tu
vuoi invitarla a pranzo a mensa?" Mi chiede stralunato l'orse. Se bella
figura un corno.
"Se dire a Bella cosa ne pensi di Eddy il mio sexy fratello
è farmi fare bella figura ti ringrazio. In caso contrario
sei stata un grande idiota. Inoltre non ho bisogno del tuo aiuto ci
riesco benissimo da solo." Rispondo piccato.
"Certo, pensare tre modi diversi di presentarsi come un sanguinario che
vuole il suo sangue e poi invitarla a pranzo in un ristorante di lusso
come la sala mensa è veramente una grande idea. Edward
svegliati un po', non sei mai stato tonto, ma oggi non ti riconosco
proprio. Sei proprio innamorato perso." Cosa? Io sono cosa? Non capisco
le parole di Rose. La guardo confuso.
"Non sono innamorato, io non posso amare sono un mostro." Le dico
triste.
"Eddy, non sei un mostro ed inoltre certo che puoi amare, vedi me e
Jazz, Rose ed Emm, mamma e papà, noi ci amiamo." Alice mi
lascia una carezza lungo il viso.
"E poi fratellone tu ancora non te ne rendi conto, ma sei innamorato
perso, ed io credo che con la tua intelligenza, la tua
bontà, il tuo romanticismo riuscirai a far innamorare anche
lei di te." Mi sorride dolcemente Alice.
"Perciò magari potresti chiedere aiuto alle tue sorelline
preferite, lasciando da parte i consigli dei tuoi fratelli trogloditi.
Noi siamo donne e possiamo aiutarti, se vuoi. Ora però vai
in biblioteca, mi dovresti prendere un classico. Voglio leggerlo
stasera."
"..." La guardo confuso, perché non ci va lei o non ci manda
il marito? E poi la biblioteca che abbiamo a casa possiede tutti i
classici in circolazione e non ed è più fornita
di una libreria.
"Alice a casa..."
"Voglio Orgoglio e Pregiudizio, quello di casa lo sta rileggendo Esme e
mi dispiace chiederglielo."
"Alice, gli unici libri che ti interessa leggere sono le riviste di
moda, perché..."
"Oh fratellone, ho cambiato gusti." Con riluttanza accetto e mi avvio
verso la biblioteca, spero di fare in fretta, voglio vedere Bella, i
suoi occhi, sentire il suo profumo. Mmm sono talmente perso nel ricordo
del suo profumo che mi sembra di sentirlo. Un momento, non è
un mio sogno, è veramente la sua scia. Perché non
è a mensa, decido di seguirla, Alice si
arrangerà, anche se credo che abbia visto una visione. In
fondo lei non riesce a vedere Bella, ma lo spazio che la circonda si.
Continuo a seguire la scia e vedo che mi porta in biblioteca,
così entro e lì il suo odore è
più forte. E' ancora qui. Ad un tratto sento anche la
melodia più soave che le mie orecchie abbiano mai sentito,
il battito del suo cuore. Seguo il battito e me la ritrovo in tutto il
suo splendore nel reparto dei classici. E' seduta su una poltroncina e
sta leggendo Ragione e Sentimento. Dal riflesso del vetro noto anche
degli appunti ai bordi delle pagine e dei pezzi sottolineati, bene una
cosa in comune, adora anche lei i classici.
Vorrei avvicinarmi, ma è così concentrata,
così perfetta che non vorrei spezzare la magia del momento.
Ha le labbra arricciate e tra le labbra e il naso tiene una matita, una
mano tiene il libro mentre l'altra tamburella sul bracciolo della
poltroncina. Ha le gambe accavallate e quella che è
penzoloni sta oscillando leggermente, gli occhi sono lucidi,
emozionati, è molto presa dal libro. Non ragiono, non ci
penso due volte, prendo il mio telefono e le scatto una foto, la
imposto subito come sfondo. Guardo la foto, è favolosa.
Non si è accorta della mia presenza, vorrei andare da lei e
presentarmi, ma sono timido, solo lei riesce a far riemergere il mio
lato umano, la timidezza, l'insicurezza, solo lei è in grado
di far tornare Edward Masen il diciassettenne. Sono innamorato? Forse
Rose ha ragione.
La campanella che segna la ripresa delle lezioni suona, ho passato
tutta l'ora ad ammirarla, a venerarla e ad adorarla di nascosto. Per
fortuna sono venuto qui. Capisco che si sta per alzare, mi concentro,
non c'è nessuno in giro, come un fulmine sparisco, non posso
rischiare di farmi beccare a spiarla. Potrebbe pensare che sono un
maniaco.
"Allora pasticcino ti sei presentato?" Prendo posto di fianco ad Emmett
per la lezione di storia che condividiamo.
"No."
"Perché? Avevi momentaneamente perso l'uso della parola?"
"Stupido."
"Dai perché non l'hai fatto?"
Se lo dico mi prenderà in giro per l'eternità,
però dopo la magra figura di questa mattina, peggio non
può andare.
"Mi vergognavo." Se fossi stato umano sarei bordeaux.
"Il grande Edward Cullen, il vampiro composto, razionale, intelligente
e tutto d'un pezzo Edward Cullen si vergognava di presentarsi ad
un'umana?" Annuisco incapace di rispondere.
"Dai fratello, se ti affidi alle due pazze forse ne combinerai una
giusta." Annuisco un'altra volta. Speriamo bene.
Allora ragazze, il capitolo
è un po' corto rispetto agli altri, ma è il
seguito del precedente, se avessi fatto un unico capitolo sarebbe stato
troppo lungo perciò l'ho diviso. Lo scorso ha riscosso un
sacco di successo e vi ringrazio tantissimo. Ringrazio tutti belli e
brutti. A domani sera per il prossimo aggiornamento.
Ps faccio un po' di pubblicità, dovete assolutamente leggere: baby sitter??why not di rocchia1988, ed anche tutte le sue
one-shot che sono fantastiche, unico problema? Mi lascia sempre sul
più bello. Però a parte gli scherzi leggetele
sono favolose.
A domani,
bacio Mary.
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
capitolo 12
POV BELLA
Oddio che vergogna. Emmett che mi chiedeva cosa ne pensavo di suo
fratello Edward. Per fortuna ho preso tempo riferendomi a Jasper e poi
ancora meglio è arrivato il professore così mi
sono liberata di questo peso. Non potevo certo dirgli che vorrei
violentare suo fratello, no? Non posso dirgli che mi piace da
impazzire, che lo sogno sempre, che è sempre nei miei
pensieri, ma che però quello sguardo gelido e freddo
dell'altra volta mi blocca. Spesso vorrei andare da lui a presentarmi,
ma poi mi torna in mente quell'unica lezione che abbiamo fatto insieme
e mi blocco. Inoltre lui così bello e perfetto non
troverebbe mai interesse per una come me, scialba e timida.
Anche oggi ho passato la pausa pranzo in biblioteca, però
avevo la sensazione di essere osservata, ma non ho avuto il coraggio di
alzare gli occhi dal libro, sono troppo codarda, però quando
stavo raccogliendo le mie cose per tornare in aula ho sentito
nuovamente quell'odore. L'odore che ho sentito questa mattina in camera
mia, forse sto impazzendo, ma quell'odore è buonissimo, non
ho mai sentito nulla di più buono.
Ahhh finalmente anche oggi è finita, non vedevo l'ora. Sono
distrutta e pensare che sono solo a lunedì. Mmm
lunedì 10 settembre. Oddio, oddio, oddio. Oggi è
il 10 ciò vuol dire che giovedì è il
13 ed è il mio compleanno. Devo fermare mio padre, devo
evitare feste a sorpresa o altro che potrebbe mettermi seriamente in
imbarazzo. Sarebbe capace di indire una festa di paese per i miei 18
anni. Meglio evitare.
Però a pensarci bene vorrei passare quel giorno con i
ragazzi che ho conosciuto qui a scuola, tutto sommato alcuni mi sono
simpatici. Insomma Angela è molto dolce e abbiamo legato
tanto ed anche con Ben il suo ragazzo. Sono due ragazzi sinceri e
simpatici. Jessica è una pettegola di prima categoria, ma se
fai solo finta di ascoltarla va tutto bene, non è proprio
male, diciamo che è ossessionante, infine Mike, è
un bravo ragazzo, certo se la smettesse di spogliarmi con gli occhi mi
sarebbe pure simpatico, però non si può ottenere
tutto dalla vita no? Inoltre chiamerò Jake, Leah, Seth e la
sua dolce metà e gli altri del branco con rispettive
compagne. Certo sarò costretta ad invitare anche Embry,
però con lui ho messo le cose in chiaro dall'inizio,
perciò sto tranquilla. Mio padre sarà felice di
me.
Mi piacerebbe invitare Emmett, dovrei invitare anche la sua ragazza per
educazione, ma poi anche i suoi fratelli. No, no, no, mi dispiace per
lui, mi sta molto simpatico, ma non voglio strane situazioni, e poi i
Cullen non parlano mai con nessuno, stanno sempre per i fatti loro,
lasciamo le cose come stanno.
Esco da scuola e prendo il telefono per chiamare Jake.
"Pronto principessa." Che stupido.
"Quando la finirai di chiamarmi così?"
"Ma tesoro tu sei la mia principessa, vuoi che ti chiami my lady?" "No,
no preferirei Bella, ma se proprio non puoi farne a meno di prendermi
in giro allora principessa è più che
sufficiente." Ridiamo entrambi.
"Che fai?"
"Sono appena uscita da scuola e ora vado in macchina per tornare a
casa. Oggi pomeriggio hai da fare?"
"Mi stai facendo una proposta indecente?" Ridacchio della sua
stupidità.
"Certo mio bel fusto altrimenti perché ti avrei chiamato?"
"Oh ma amore, se la metti così oggi pomeriggio sono libero e
puoi far di me ciò che vuoi."
"Mmm era proprio ciò che volevo sentirmi dire. Ti aspetto
dopo a casa, così mangiamo prima, poi resti a cena? Mio
padre non c'è stasera, torna tardi."
"Ma certo, per fare ciò che ho in mente io i vuole molto
tempo." Che stupido sicuramente appena arriverà ci
ingozzeremo, poi per tutto il pomeriggio mi farò spiegare
bene la situazione tra lui e Leah, infine come al solito
dovrò fare la pizza e lo torta al cioccolato e poi mega
partita alle certe di due ore. Se ci sentisse qualcuno potrebbe farsi
strane idee...
"Stupido, ci vediamo tra un po'."
"Ciao."
Concludiamo così la nostra chiamata. Appena chiudo il
telefono sento una specie di ringhio soffocato, alzo lo sguardo e a
pochi metri da me c'è Edward Cullen che mi fissa come se
fosse sofferente. Appena i nostri sguardi si incrociano ecco che le
guance vanno in fiamme e il cuore mi vuole uscire dal petto. Oddio,
distolgo subito lo sguardo non voglio esser presa per una delle tante
che gli sbava dietro, anche se tecnicamente è
così, ma questo nessuno lo sa.
Mi affretto ad andare verso la macchina, ma sento ancora il suo sguardo
addosso, dovrei esserne terrorizzata, invece mi sento lusingata. Bella
non farti illusioni, lui è troppo per te.
In breve, e con le guance ancora in fiamme arrivo a casa e cerco di
regolarizzare il battito. Poco dopo sento il campanello suonare e
appena apro mi trovo un Jake sorridente davanti.
Ci abbracciamo e mi da un bacio sulla guancia mentre lo
facci accomodare in cucina.
"Allora per cena ci raggiungono anche Leah e Seth che è
senza la sua metà perciò è molto
triste. Aveva degli impegni di famiglia, perciò Seth
pretende tre mega torte al cioccolato solo per lui perché
è in carenza di affetto." Detto questo iniziamo il nostro
pomeriggio tra migliori amici, proprio come ai vecchi tempi.
Ragazze scusate se
non ho postato ieri, ma ho avuto un contrattempo dell'ultimo minuto e
non ci sono proprio riuscita. Allora che ne dite? Mi pare che qualcuno
abbia origliato una telefonata e potrebbe essersi fatto idee sbagliate.
Ditemi cosa ne pensate, a domani, buon sabato sera.
Bacio Mary.
Questi personaggi non
mi appartengono, sono di proprietà della Meyer.
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
capitolo 13
POV EDWARD
Purtroppo questa giornata di scuola è finita.
Perché purtroppo? Semplice perché solo qui a
scuola posso vedere, o meglio spiare, quell'angelo che è
diventata la mia ossessione. Non sono neanche riuscito a sapere cosa
pensa di me. Ma una cosa l'ho capita, crede che Emmett non ha tutte le
rotelle a posto. Ci credo quale fratello va a dire alla ragazza che
ti piace che trova suo fratello sexy? Sicuramente se la
scorsa settimana ha cambiato orario questa volta non mi
guarderà neanche in faccia. Mio fratello mi ha distrutto.
"Eddy cosa ti prende?" Ecco Rose, in questi giorni è
cambiata radicalmente, certo invidia ancora Bella per la sua
umanità, ma è molto curiosa di lei.
"Chiedilo a tuo marito." Sospiro scompigliando ancora di più
i miei capelli.
"Cosa ha combinato questa volta quello scimmione?"
"Semplice, cercava di farmi un favore con Bella elogiandomi e poi se ne
esce con non trovi che mio fratello sia sexy? Ora oltre a pensare che
Emmett ha un debole per me, ci prenderà per pervertiti."
Sbuffo sonoramente.
"Ma quello è proprio stupido, aspetta che me lo ritrovi
sotto le mani e poi vedremo se ha ancora voglia di dire queste cose."
E' proprio arrabbiata e dalle immagini mentali mi dispiace per Emmett.
"Ehi fratellino nonnino noiosino che ti prende? Ciao fiorellino mia,
sei sempre più bella." Dice a mia sorella immaginandosela
nuda, che orrore.
"TU! Idiota!" Emmett deglutisce.
"Io? Cosa ho fatto luce dei miei occhi?" Chiede con uno sguardo da
cucciolo, ma quello sguardo incanta solo me, non sua moglie.
"Cosa ti è passato per il cervello? Vai dicendo in giro che
trovi sexy tuo fratello? Già tutti ci considerano strani,
poi tu te ne esci con queste sparate del cavolo. Sai che
così hai solamente aumentato i pettegolezzi su di noi ed hai
messo in ridicolo te e tuo fratello?"
"Ma amore io volevo solo elogiarlo agli occhi di Bellina."
"Penso che tu abbia fatto abbastanza danni. Ora puoi smetterla di
cercare di aiutare tuo fratello." Brava Rose, sei il mio mito.
"Ehi ragazzi che succede? Vi sento nervosi, mentre Emmett è
molto arrabbiato."
"Jazzino, Rose ha fatto una lavata di capo a suo marito per le cose che
ha detto oggi a Bella su Edward. Spero che ora Eddy abbia
capito che deve chiedere aiuto a chi se ne intende. Inoltre, sbaglio o
mi devi un favore fratellino?" Mi chiede maliziosa Alice, ha ragione in
fondo è grazie a lei che ho potuto passare un'ora con il mio
angelo. Cioè lei leggeva e io la spiavo di nascosto,
però è stata la migliore ora della mia esistenza,
sono anche riuscito a farle una foto, così potrò
guardarla sempre.
Sorrido come un ebete, mentre Jasper ed Emmett rabbrividiscono per la
mia faccia.
"Hai ragione Alice, grazie." Le scocco un sonoro bacio sulla guancia.
"Non mi riferivo ad un grazie e ad un bacio sulla guancia." Oh oh.
"Sabato mi accompagnerai a fare shopping." Esulta felice mentre il mio
umore scende sotto terra e Jazz mi mette una mano sulla spalla, ma non
ho capito se è per rendermi più tranquillo o in
segno di compassione.
"Jazzino, non fare così, verrai anche tu." Ecco era
compassione perché ora mi sta praticamente stritolando la
spalla. Me la lascerà?
"Jazz, hai intenzione di rompermi la spalla?" Mi fulmina con lo sguardo.
"E' tutta colpa tua, se
ti fossi mostrato più allegro lei non l'avrebbe chiesto
anche a me. Sai cosa ci aspetta? Una giornata sana di shopping.
Entreremo in tutti i negozi, comprerà di tutto, ci
farà fare infinite volte sotto e sopra dai negozi alle
macchine per posare i suoi acquisti, le dovremo fare da manichini, e
poi si lamenterà perché noi non siamo felici come
lei. Io dopo lo shopping mi sento distrutto, e sai che è
improbabile per un vampiro." Come se io non lo sapessi, e
poi cosa vuole? Lui se l'è sposata, dovrebbe essere sempre
felice di assecondare le sue pazzie e di accompagnarla a fare shopping
e poi quando si sono sposati si sono detti nella buona e nella cattiva
sorte, io cosa centro? Lo fulmino con gli occhi e mi lascia la spalla.
"Ovviamente verrà anche Emm con noi." Esordisce Rose mentre
la faccia di mio fratello diventa scura, ecco sembriamo tre uomini che
devono andare al patibolo, altro che tre sadici vampiri assetati di
sangue.
Un odore, il suo odore, mi volto di scatto e la vedo che esce da scuola
bella come la luna, anzi più bella. La guardo con
venerazione e i miei fratelli iniziano a ridacchiare.
E' bellissima. Ogni volta che la vedo è più bella.
"Fratello controlla le tue emozioni mi stai facendo esplodere." Ride
l'empatico, ma fatti i fatti tuoi, hai questo potere e tieniti questa
croce, io mica ti chiedo di non pensare?
Gli ringhio contro e loro ridono di più.
Ad un tratto estrae il telefonino per fare una chiamata, come vorrei il
suo numero. Mi preparo per ascoltare la conversazione, non è
educato lo so, ma dato che non posso accedere ai suoi pensieri mi tocca
origliare. Per fortuna che con il mio udito posso ascoltare tutta la
conversazione.
"Pronto principessa."
E' un ragazzo, come si permette di chiamarla così? Chi
è? Cosa rappresenta per lei?
"Quando la finirai di
chiamarmi così?" Che voce soave,
brava non dare confidenza.
"Ma tesoro tu sei la mia
principessa, vuoi che ti chiami my lady?" Ancora? Ma chi
si crede di essere? Vuole vivere ancora?
"No,
no preferirei Bella, ma se proprio non puoi farne a meno di prendermi
in giro allora principessa è più che sufficiente."
Ridono entrambi, no mio angelo, non dirmi che ti piace essere chiamata
principessa da lui? Io ti tratterei come una principessa.
"Che fai?" Le
chiede l'essere dalla brutta voce. Si la sua voce è orrenda.
Ma cos'è questo nodo allo stomaco?
"Sono appena uscita da
scuola e ora vado in macchina per tornare a casa. Oggi pomeriggio hai
da fare?" Ho capito male? Gli sta chiedendo per
caso un appuntamento? Ma non poteva chiedere a me se avevo da fare? Le
avrei detto subito che sarei andato dove voleva lei, anche a fare
shopping. Per favore, no.
"Mi stai facendo una
proposta indecente?" Lei ridacchia, perché
ride? E' veramente questa la sua intenzione? No, non è
possibile, la mia bella è una ragazza dolce e pura, non
farebbe mai una cosa del genere. Quelle parole mi hanno dato molto
fastidio, troppo. Scopro lentamente i denti, mentre Emm mi da uno
scappellotto per farmi riprendere. Tutti gli altri mi fulminano, sono
stato uno stupido, per fortuna non mi ha visto nessuno.
"Certo mio bel fusto
altrimenti perché ti avrei chiamato?" Co-co-cosa?
Co-come l'ha chiamato? Allora l'ha chiamata veramente per quello. Che
stupido che sono, in fondo lei è umana ed è una
ragazzina con gli ormoni impazziti, mentre io sono solo il mostro che
ha perso la testa per lei.
"Oh ma amore, se la
metti così oggi pomeriggio sono libero e puoi far di me
ciò che vuoi." Deglutisco a vuoto,
mentre immagino lei che viene soddisfatta da un ragazzo ed io invece
muoio di dolore.
"Mmm era proprio
ciò che volevo sentirmi dire. Ti aspetto dopo a
casa, così mangiamo prima, poi resti a cena? Mio padre non
c'è stasera, torna tardi." Deglutisco a vuoto,
lei non lo sa ma ha appena spezzato il mio cuore morto.
"Ma certo, per fare
ciò che ho in mente io i vuole molto tempo."
"Stupido, ci vediamo tra
un po'."
"Ciao." Chiude
la chiamata e un ringhio mi muore in gola, però forse lei
l'ha sentito, oppure si sentiva osservata perché subito il
suo sguardo si incrocia con il mio ed io mi perdo in quel mare di
cioccolato. Le sue guance diventano rosse e il suo cuore aumenta i
battiti, ma è solo per ribrezzo probabilmente. La vedo
andare via di corsa. Mi sento morire di nuovo. Sono fermo nel
parcheggio, sono impietrito. Sento i miei fratelli che mi chiamano, mi
scrollano, ma non mi muovo.
Sono sul divano della mia camera, non so come ci sono arrivato, tutti
sono al mio fianco che cercano di parlarmi, ma io mi sento vuoto,
morto. Ho capito però ho capito che mi sono follemente
innamorato di lei e che non potrò mai amare nessun'altra,
non voglio amare nessun'altra. Voglio solo lei, però lei ha
già un altro. Tutti mi chiamano, poi alla fine mi arriva uno
schiaffo forte in viso che mi fa riprendere. Mi meraviglio,
è stata Alice, non ha mai fatto una cosa del genere, tutti
la guardiamo sorpresi.
"Basta Edward devi reagire."
"Lei ha un altro."
"Smettila, da quel poco che ho notato di Bella è una ragazza
seria e dolce, probabilmente era un amico con cui scherzava, in fondo
non sappiamo nulla del loro reale rapporto. Possiamo anche aver
frainteso una chiamata, probabilmente per loro è un modo di
scherzare. Ma non credo che Bella sia quel genere di persona." Mi urla
contro.
"E' vero Edward, oggi quando parlavo con lei di te è
arrossita perché le ho chiesto cosa pensa di te, ed
è arrossita quando mi ha detto che Rose ed Alice sono molto
belle. Come mi spieghi il fatto che non vi era una punta di malizia
nella voce di Bella e di quel ragazzo, e che non è arrossita
neanche una volta? Invece poi quando si è voltata a
guardarti è diventata bordeaux e il suo cuore ha accelerato
i battiti." Forse...
"Perché mi odia e perché ha paura."
"Tu sei un idiota che non capisce nulla di donne. Allora domani io ho
di nuovo lezione con lei e le dirò che casualmente ho
ascoltato la conversazione e le chiederò se è il
fidanzato." Dice Emm, si può fare ma non tanto mi fido di
Emmett.
"Non lo so." Dico sospirando.
"Ed secondo me l'orso questa volta ha avuto una buona idea." Se lo dice
anche Jasper.
"Figliolo io conosco Bella un po' più di voi, per il
volontariato, e da ragione ai tuoi fratelli, è una ragazza
troppo timida e buona per credere veramente a quella conversazione." Ci
si mette anche mio padre, non mi resta che annuire con il capo verso
Emmett.
Ho passato il resto del pomeriggio e parte della sera in camera mia ad
ascoltare un po' di musica e a pensare a lei, a quella conversazione,
spero che i miei fratelli abbiano ragione. Ti prego Bella, amore mio,
io ti amo da impazzire.
Mi alzo di scatto e salto dalla finestra della mia camera. Direzione
casa Swan.
Entro dalla finestra della sua camera e la trovo lì che
dorme beatamente con un sorriso in faccia, mi avvicino e mi piego sulle
gambe fino a trovarmi con il viso all'altezza del suo. Le scosto una
ciocca di capelli dal viso, come è bella.
"Sei bellissima amore mio." Le sussurro dolcemente e il suo sorriso si
accentua inconsapevolmente.
"Edward..." Un sussurro, il mio nome dalle sue labbra. Parla nel sonno,
credevo mi avesse scoperto. Che bello sentire il mio nome pronunciato
da quelle labbra rosse come il peccato.
"Edward sei bellissimo." Sorridiamo insieme. Sono felice.
Le poso un bacio leggero sulla fronte. Mi sognava ed era felice. Con
una rinnovata speranza mi avvio verso casa per iniziare un nuovo giorno.
Speriamo vada tutto bene.
Allora ragazzi
ecco qui il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. Domani sera
ovviamente posto il prossimo. Grazie di cuore a tutti. Un bacio e buona
serata, Mary
Questi personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà della Meyer.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
capitolo 14
POV BELLA
Che bella giornata ieri, mi sono divertita molto con Jake, Leah e Seth.
Allora facendo il punto della situazione i primi due si odiavano a
morte, almeno è così che dicevano loro, mentre
tutti noi eravamo convinti che si amassero alla follia. Si facevano
sempre dispetti ed entrambi erano dei farfalloni. Jake è
sempre stato un bel ragazzo e si è approfittato del fatto di
piacere alle ragazze, il suo motto era "perché accontentarmi
di una quando tutte mi vogliono?" ed infatti volava di fiore in fiore,
ma si vedeva che quando vedeva Leah insieme a Sam soffriva molto,
perciò diventava sempre più scontroso nei suoi
confronti. Leah invece era fidanzata con Sam praticamente da sempre,
dove c'era uno c'era l'altro, erano inseparabili fino a quando Sam non
ebbe l'imprinting con Emily, la cugina di Leah. Lei era distrutta ma
ben presto capì che non è stata colpa di Sam, lui
la ama ancora ma all'imprinting non si sfugge. Così Leah,
bellissima ragazza, iniziò anche lei a volare di fiore in
fiore. Un giorno però era sulla spiaggia e pensava alla sua
vita e a Jake, aveva capito di provare qualcosa di profondo per lui e
quando lo vide sulla spiaggia che si baciava con una ragazza
iniziò a tremare ed ebbe la prima trasformazione, Jake per
fortuna si era accorto di tutto, lasciò la ragazza e
inseguì Leah. La trovò in mezzo al bosco, la
aiutò a trasformarsi di nuovo e le diede la sua maglia per
coprirsi, appena i due si guardarono negli occhi capirono che non
potevano più fare l'uno a meno dell'altro. Però
devo dire che Jake e il romanticismo fatto a persona, infatti la prima
cosa che le disse fu: "Leah sei la ragazza più eccitante che
abbia mai visto." Insomma non le ha detto di amarla, no,
sarebbe stato troppo sconvolgente per lui, le ha detto che è
eccitante. Lei dal canto suo non fu da meno, gli mollò un
sonoro pugno sul naso, per fortuna i licantropi guariscono in fretta.
Però Jake rimase talmente scosso da quel gesto "carico
d'amore" che appena il naso tornò a posto la strinse tra le
braccia e le baciò con passione, passione alla quale Leah
risposa strappandogli i pochi vestiti che aveva e da quel giorno non si
sono più separati. Si amano alla follia, ma diciamo che il
romanticismo non è il loro forte, anzi non sanno neanche
cosa sia. Mente Seth è un altro paio di maniche,
è così dolce e romantico, riempie la sua ragazza
di regali, di rose e di frasi romantiche. Paul lo prende in giro
dicendo che è una donna mancata ma per lui è un
complimento perché la sua Ashley è felicissima di
tutto ciò. Ah l'amore, quante versioni ne esistono.
Chissà se anche io troverò un uomo che mi
amerà alla follia. Subito mi viene in mente Edward, meglio
scacciare quel pensiero, lui è troppo bello e perfetto per
una come me.
"BELLA!" Oddio che cosa ho fatto? Perché papà
urla in questo modo? Entra in camera mia sbattendo la porta.
"Sono le 7:40 cosa fai ancora a letto? Non dovresti essere
già pronta per andare a scuola?" Oh cavolo ho passato troppo
tempo a perdermi nei ricordi della serata di ieri. Mi alzo di scatto e
le lenzuola, che mi si attorcigliano tra le gambe mi fanno cadere dal
letto, dopo qualche livido mi rialzo corro in bagno, ma prima di
arrivarci sbatto contro il comodino e poi contro la porta. Mio padre si
piega in due per le risate.
"Molto divertente." Sibilo a denti stretti.
"Amore preferirei che a scuola ci arrivassi tutta intera." E
giù con altre risate. Non gli rispondo neanche farebbe solo
aumentare le risate. Corro sotto la doccia e mi rilasso sotto il getto
bollente.
"BELLA! Sono quasi le 8." Per la miseria, mi sono rilassata troppo,
esco di fretta dala doccia, mi asciugo grossolanamente e mi vesto in
fretta, per fortuna gli abiti e lo zaino li ho preparati ieri sera.
Corro di sotto neanche il tempo di prendere qualcosa per fare colazione
vado in garage ed entro in macchina.
"Non correre." Faccio un cenno a mio padre, come può
chiedermi di non correre se sono in ritardo atroce? Sfreccio come un
fulmine per le strade e arrivo a scuola in cinque minuti sgommando.
Tutti si girano verso di me, questa volta me la sono proprio cercata,
non mi hanno mai vista correre come una pazza, per fortuna guido molto
bene e la velocità non mi fa paura. Esco dalla macchina,
diciamo che sono arrivata in tempo nel parcheggio c'è ancora
qualcuno non deve essere molto tardi, guardo l'orologio, 8:25
è già suonata da dieci minuti. Prima ora
letteratura, il professore è tranquillo non credo mi
farà tante storie, in fondo è la prima volta che
capita ed inoltre mi sono rivelata una studentessa modello. Corro in
aula e mi ricordo che ci sarà anche Emmett, speriamo non
faccia discorsi imbarazzanti. Busso e la voce del professore mi dice di
entrare.
"Signorina Swan credevo che non venisse oggi." Divento rossa e opto per
una mezza verità.
"Mi scusi ma non ho sentito la sveglia stamattina." Mi rivolge un
sorriso dolce, forse ha apprezzato il fatto che non abbia inventato una
scusa patetica, invece Emmett ride sguaiatamente e lo fulmino con lo
sguardo.
"Non si preoccupi signorina, a volte può accadere, si
accomodi al suo posto ancora non inizio la lezione."
"Grazie e mi scusi ancora, non si ripeterà più."
Rossa in viso mi dirigo al mio banco e lancio uno sguardo gelido ad
Emmett che al contrario ride ancora di più. La lezione
inizia ma dopo pochi minuti il professore è chiamato in
presidenza e ci lascia soli.
"Allora Bellina, sonno pesante? Oppure ieri hai fatto scintille?"
Perché alza le sopracciglia ad intermittenza? Mi fa paura
quando fa così.
"No, in realtà ero nel letto persa nei ricordi e non mi sono
accorta che la sveglia era suonata e intanto il tempo passava."
"E sentiamo che ricordi? Sai ieri per caso ho sentito la tua telefonata
con quel ragazzo e non credevo che tu facessi cose sconce con i
ragazzi. Non pensavo che avessi un fidanzatino." Se possibile vorrei
essere inghiottita dalla terra seduta stante. Non respiro
più e quando il mio coloro torna ad essere normale riprendo
a respirare.
"Stai bene?" Mi chiede premuroso, certo prima mi fa morire di vergogna
e poi mi chiede se sto bene.
"Si."
"Allora il ragazzo di ieri?" E' proprio curioso, però
è meglio fugare ogni dubbio, non voglio essere considerata
come una facile, io che non sono mai uscita con un ragazzo.
"E' il mio migliore amico sin da piccoli. Scherziamo sempre
così, io glielo dice sempre che se qualcuno sentisse le
nostre conversazioni potrebbe fraintendere, però alla fine
noi scherziamo, non mi è mai interessato nulla di
ciò che pensano gli altri. Anzi diciamo che sono abituata ad
essere sulla bocca di tutti. Inizialmente ero infastidita da questa
cosa, persone che neanche ti conoscono si permettono di giudicare, ma
alla fine ho capito che non mi interessa, anzi parlassero pure vuol
dire che non hanno altro da fare e chi sono io per impedire questo
divertimento? Comunque tornando al punto è il mio migliore
amico, fidanzato con la mia migliore amica. Ed inoltre no, non
c'è nessun fidanzatino come dici tu." Perché
sorride a trentadue denti? E' inquietante vedere quel sorriso sul viso
di Emmett.
"Emmy sei inquietante con quel sorriso. Sembri un drogato." E
giù con altre risate. Ma che ha da ridere? Comunque mi sta
troppo simpatico.
"No, no niente Bellina è solo che mi sei veramente
simpatica. Anche noi non facciamo più caso ai pettegolezzi,
oramai ci siamo abituati." Dice con una punta di sofferenza, non mi
piace che sia triste.
"Dai Emmy non essere triste, non fa per te la tristezza, e poi se le
gente parla di te vuol dire che è gelosa. Diciamo che per la
gente sei nell'occhio del ciclone, ciò perché ti
invidia e vuole essere come te o al posto tuo. In fondo sei
intelligente, simpatico, buono e sei un bel ragazzo, ma dettaglio
più importante la tua ragazza è una dea. Immagina
in quanti vorrebbero essere come te ma non possono, devi esserne
fiero." Uno sguardo di ammirazione si fa largo sul suo volto.
"Grazie Bella, mai nessuno mi aveva detto queste cose. Hai ragione io
sono troppo sexy e poi la mia bambolina è bellissima ed
è una bomba a..."
"Ho capito, ho capito, la tua vita sessuale non è tra i miei
pensieri." Ride di nuovo, assurdo.
"Comunque vuoi dire che nella tua vita non c'è mai stato un
ragazzo?"
"No, mai. Non sono mai uscita con un ragazzo, non ho mai baciato
nessuno." Ora lo vedo molto curioso.
"Come mai? Sei una bellissima ragazza, sei dolce e buona, sei simpatica
ed intelligente."
"Grazie Emm per tutte le bugie che mi hai detto ma mi fanno piacere
ugualmente. Vedi io non la penso affatto come te, mi reputo
intelligente si, studio tanto. Ma io credo nell'amore, in quell'amore
puro, destabilizzante, folle. Voglio un ragazzo al mio fianco che mi
ami alla follia, un ragazzo romantico, dolce e galante. Ma so che
questo è impossibile, oggi ragazzi del genere non esistono,
diciamo che sarei dovuta nascere nel secolo scorso per trovare un
ragazzo del genere, oppure che un ragazzo del secolo scorso debba
vivere ai giorni nostri. Ma ovviamente è impossibile."
Scrollo le spalle in modo indifferente, mentre lui mi guarda con un
sorriso che potrebbe offuscare il sole.
"Sai Bellina, credo che ti sbagli. Io penso che quel ragazzo esiste e
ti ama alla follia, forse è solo timido, forse non si sente
abbastanza per te."
"Non credo, anche perché un ragazzo del genere avrebbe
miriadi di corteggiatrici ed io non avrei alcuna speranza."
"E sentiamo un po' se invece lui fosse veramente timido, ma diciamo che
ha paura di non essere accettato da te per quello che è tu
che faresti?" Domanda interessante, anche io voglio essere accettata
per quella che sono perciò la risposta è molto
facile.
"Emmett se questo ragazzo esistesse veramente, se io l'amassi alla
follia e lui mi amasse alla follia, lo amerei anche se mi rivelasse di
avere i piedi palmati o venisse da un altro pianeta. Semplicemente lo
accetterei per ciò che è, perché
ricorda non ci si innamora dell'apparenza ma ci si innamora di
ciò che si ha dentro." Sembra soddisfatto della mia risposta.
"Sei molto profonda Bella. Ma se lui fosse un mostro?"
"Emmett mostro è colui che fa del male volontariamente.
Mostro è colui che picchia sua moglie tornando a casa
ubriaco, mostro è colui che abusa con forza di una donna,
mostro è colui che abbandona suo figlio appena nato, mostro
è colui che uccide per divertimento esseri innocenti."
"Sembra che tu abbia avuto modo di conoscere creature strane." Mi
guarda come se volesse capire qualcosa. Sto pensando ai miei amici di
LaPush, altri al posto mio sarebbero scappati a gambe levate appena
scoperto il loro segreti, li avrebbero definiti mostri ma per me non
è così.
"Diciamo che ho conoscenze particolari."
"Comunque tornando a te, sai mio fratello Eddy la pensa come te
sull'amore. E' un romanticone, suona anche il pianoforte, poi
è intelligente e sembra che venga dallo scorso secolo."
Rido, magari potessi anche solo parlarci una volta con lui e poi
divento subito rossa.
"Perché sei diventata rossa? Ti piace mio fratello? E' un
buon partito, siamo anche molto ricchi, ma so che a te non interessa
questo."
"Hai ragione non mi interessa, comunque Emm la smetti di volermi
accasare con tuo fratello? La prima volta che ci siamo visti mi ha
gelato con lo sguardo..." Sgrano gli occhi per ciò che ho
detto e subito me ne pento.
"Scusa Emmett non volevo essere offensiva in alcun modo, mi dispiace."
"Oh ma non preoccuparti. Comunque ti andrebbe di..." Non fa in tempo a
concludere che il professore rientra e riprende la lezione. Anche
quando suona la campanella non riprendiamo il discorso di prima, ma
ridendo usciamo insieme dall'aula però lì mi
blocco. Quel dio greco è appoggiato alla parete di fronte e
appena mi vede i nostri sguardi si incontrano e ovviamente divento
più rossa di un pomodoro e il cuore sembra uscirmi dal
petto. Sono pietrificata.
"Ehi fratellino che piacere vederti." Emmett è ancora vicino
a me e intanto Edward si avvicina a noi.
"Emmett io vado ho Scienze." Mi guarda con un sorrisone in volto.
"Dai anche noi andiamo da quella parte, facciamo la strada insieme." Ed
ora che dico?
"Ehi Bella, vieni a Scienze?" Santo Mike Newton da Forks, per una volta
serve a qualcosa, annuisco.
"Ciao Emmett, buona giornata." Che faccio saluto anche lui? Non lo so,
ma lui mi toglie il dubbio.
"Ciao." Una voce calda, melodiosa, sublime e il sorriso che mi rivolge.
Sa che quel sorriso potrebbe causare la morte di qualcuno? Divento
ancora più rossa e balbetto un ciao veloce. Mi giro e la
risata di Emmett tuona per tutto il corridoio.
Mike mi parla ma io non lo ascolto.
Ho capito una cosa, per me l'amore ha un nome ed un cognome: Edward
Cullen.
Allora buongiorno
ragazze, dovevo postare ieri sera, ma c'è stato un calo di
corrente in tutta la strada e siamo state senza luce "solo" per cinque
ore, immaginate voi, stavamo con le candele, poi quando è
tornata era circa l'una di notte e non mi andava di mettermi a
scrivere. Allora, diciamo che la conversazione con Emmett è
stata molto interessante per qualcuno che la "sentiva" senza
però esser visto. Spero che il capitolo vi piaccia, a domani
e buona giornata.
Bacio Mary.
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà della
Meyer.
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
capitolo 15
POV EDWARD
Sono felice. La la la la la laaaaaaaa. Sono felice, è solo
il
suo migliore amico ed è pure fidanzato. Lei non ha mai amato
nessuno. Allora ricapitoliamo, non è mai uscita con un
ragazzo,
non ha mai baciato nessuno, non è mai uscita con nessuno,
è romantica, le piacciono i classici, vuole un uomo che la
rispetti, galante, insomma un uomo antico e io sono antico. Sono del
secolo scorso ed anche lei ha ammesso che doveva nascere nello scorso
secolo. Tutto risolto, non ci sono ostacoli tra di noi. Ah forse uno
si, io sono un vampiro e appena lo saprà scapperà
via,
però le parole che ha detto ad Emmett sulle stranezze mi
danno
da pensare, chissà a cosa si riferiva. Forse ha conosciuto
altri
vampiri? Oh no, no, no. Se così fosse ora non sarebbe qui,
perché oltre a noi e ai Denali non ci sono altri vampiri
vegetariani. Ma allora non mi spiego come faccia a non avere paura di
Emmett, diciamo che lui mette paura anche solo con la sua presenza,
invece lei ci ride e scherza tranquillamente, forse non si rende conto
del pericolo.
Altro problema che c'è tra di noi è la mia
imbranataggine
che risorge appena la vedo, anzi appena penso a lei. Devo cercare di
darmi un po' di compostezza altrimenti non la conoscerò mai,
figurarsi chiederle un appuntamento. Se magari accettasse di uscire con
me. Comunque ho deciso, aspetterò Emmett fuori dalla sua
aula,
stamattina non ho potuto vederla e voglio bearmi della sua bellezza.
Ecco mi avvio verso l'aula di letteratura e pochi secondi dopo gli
studenti iniziano ad uscire, mio fratello sa che sono qui e non si
risparmi in battutine.
"Fratello Bella
è perfetta per
te. Tu sei antico e anche a lei piacciono le cose antiche. Ahahah, vi
siete trovati. Ma dimmi un po' che ci fai lì fuori? Vuoi
vedere
la tua amata?" Ringhio impercettibilmente ma so che lui
mi ha sentito.
"Non sei divertente, pensavo che non sarebbe venuta oggi, ma essendo
arrivata in ritardo non ho potuta vederla nel parcheggio
così
sono qui." Sibilo in modo tale che solo lui mi possa sentire.
"Sei malato fratello.
Voglio vedere se spiccicherai parola."
"Fratellino lascia perdere ciò che dice l'orso e mi
raccomando
fatti onore con la mia futura migliore amica. Non fare la solita figura
dell'imbecille." Grazie Alice tu si che sai confortare
qualcuno. Ma che famiglia mi ritrovo?
Eccola che esce, splendida come il sole e bella come la luna. E' un
miraggio, una dea, una visione. Resto imbambolato a fissarla mentre mio
fratello ride sguaiatamente e mi prende in giro mentalmente. Lei appena
mi vede diventa rossa e il cuore inizia a battere all'impazzata. E'
dolcissima, quanto vorrei che queste reazioni fossero dettate dalla mia
presenza, mi illudo di questa cosa, ma lei è così
perfetta, così bella, così tutto che mai si
accorgerà di uno come me.
Emmett le chiede di fare la strada insieme speriamo che dica di si, dai
di di si, per favore, quell'idiota di mio fratello neanche ci presenta.
Stupido troglodita che esce dalle caverne. Purtroppo lei rifiuta,
Emmett insiste ma poi quel viscido, quell'odioso, quello spocchioso di
Mike Newton le chiede di andare in aula e lei va con lui. Lascia me per
andare con lui, ha preferito lui a me. Lui è umano,
è
caldo, è vivo. Io sono un mostro, sono freddo, sono morto.
Non
so cosa mi prende ma voglio sentire la sua voce diretta a me e solo a
me.
"Ciao." E le sorrido dolcemente. Lei aumenta i battiti e le guance
diventato più rosse di un semaforo, che bella.
"C-ci-ciao." Che coro di campane che è la sua voce.
Resto impalato fino a che non la vedo sparire. Emmett mi da uno
scossone per farmi riprendere.
"Wow wow wow fratellino, hai fatto passi da gigante le hai detto ciao e
lei ti ha risposto. Mamma mia voi due siete avanti, di questo passo
prima che vi direte una frase di senso compiuto l'anno scolastico
sarà finito. Ahahah." Non gli do retta sono troppo felice.
Mi avvio verso la lezione, ed anche lì entro nella testa di
Newton per osservarla. Certo odio i suoi pensieri sulla MIA Bella, ma
non le toglie gli occhi di dosso così posso osservare tutte
le
sue impercettibili espressioni, posso cogliere tutto del suo volto.
Finalmente arriva la pausa pranzo, sicuramente non ci sarà,
perciò mi dirigo subito in biblioteca, Alice avrà
visto
la mia decisione. Arrivo in biblioteca e mi piazzo nello stesso punto
in cui ero l'altra volta e aspetto. Ma perché non arriva?
Dovrebbe essere già qui. La vibrazione mi avvisa che mi
è
arrivato un messaggio, lo leggo ed Alice mi dice di andare subito in
mensa. Faccio come mi dice, deve essere qualcosa di importante se ha mi
ha interrotto. Mi accerto che non ci sia nessuno ed in pochi secondi
arrivo alla porta della mensa. La apro e il suo profumo mi avvolge. E'
qui, ecco perché non arrivava. Grazie Alice. Vado a fare la
fila
per il pranzo e lei è tre persone avanti a me. Il suo
vassoio
è molto povero? Non dovrebbe mangiare di più?
Perché non prende qualcos'altro? Le fa bene una semplice
insalata, una mela e una bottiglietta d'acqua? Inizio ad agitarmi e
Jasper mi invia una nuvola di calma.
"Tranquillo forse non ha
molta fame, e poi con la roba che cucinano qui chi avrebbe fame? Che
puzza." Forse Jasper ha ragione.
Ecco è arrivata alla cassa e sta per pagare, quanto vorrei
essere con lei e pagare io il suo pranzo.
"Sono 4 dollari." Le dice la cassiera.
"Ecco a lei." Non è un po' pericoloso andare in giro con
tutti
quei soldi? La cassiera e gli studenti dopo di lei la guardano pieni di
invidia. Si sa che sua madre è molto ricca, ma cavolo cosa
c'è di male a pagare con una banconota da 100? Certo forse
in
una mensa scolastica è un po' strano. Iniziano ad
infastidirmi i
pensieri i pensieri gelosi degli altri e anche della cassiera.
"Mi dispiace non ho da cambiare quella banconota." Le sputa come una
vipera la cassiera e lei si imbarazza.
"Mi dispiace ma ho solo altre banconote di questo taglio." Inizia a
torturarsi il labbro con i denti, è in difficoltà.
"Allora dovrà lasciare tutto." Cosa? Ma è
impazzita?
"Come?"
"Deve lasciare il pranzo." Ma come si permette, ora intervengo io e
vediamo se dopo che avrà visto i miei canini
parlerà
ancora.
"Signora non credo che per 4 dollari è necessario fare tutta
questa storia." Intervengo nella discussione, nessuno può
trattare il mio angelo così. Le mi fissa e mi sorride
impercettibilmente. Sorride, a me ed io non posso far altro che
ricambiare.
"Grazie." Mi sussurra diventando rossa, poi si rivolge nuovamente alla
cassiera.
"Mi dispiace aver creato questo disagio, facciamo così,
userà i miei soldi per tutti gli studenti che mi seguono
fino a
che non avrà raggiunto la somma della mia banconota.
Così
andrà tutto bene."
"Senta signorina, noi qui non siamo ricchi come lei e non vogliamo la
sua elemosina." La mia piccolina si irrigidisce, lei voleva fare una
cosa giusta ma la cassiera non era della stessa opinione.
"Signora non credo che la signorina abbia voluto intendere questo."
"Tu Cullen non intrometterti, voi ricchi siete tutti uguali." E no eh.
"Basta. Mi ha stancato signora, non volevo offendere nessuno con il mio
gesto. Ed ora si tenga il pranzo ne ho fatto a meno fino ad ora, credo
che continuerò a farne a meno." E' una vera tigre. Poi si
volta verso di me.
"Grazie." Detto questo lascia il vassoio vicino la cassa ed esce dalla
mensa sbattendo la porta. Guardo la cassiera con uno sguardo glaciale e
subito sento l'odore della sua paura.
"Lei deve fare il suo lavoro, non si permetta più di fare
delle osservazioni simili se non vuole che il preside venga a sapere
che i conti sono volutamente tutti inferiori rispetto al normale. Non
gli piacerà sapere che lei si appropria della differenza."
Gli dico glaciale mentre lei non riesce a muovere un muscolo. Adirato
vado verso il mio tavolo, anche i miei fratelli sono indignati per
l'accaduto infatti nessuno parla.
"Non ne posso più. Vado a casa, quella stupida umana mi ha
fatto troppo innervosire. Rose andiamo, quella sciocca ha offeso la mia
amica Bellina." L'orso e Rose si alzano e vanno via.
"Eddy hai fatto bene ad intervenire , sono sicura che l'ha apprezzato
molto. Ora secondo me dovresti tornare a casa per riprenderti, sei
troppo provato." Queste sono le parole di Alice e decido di seguire il
suo consiglio.
"Vai penso io al permesso." Le do un bacio sulla guancia, saluto Jazz e
vado verso il parcheggio. Appena mi avvicino al parcheggio noto che la
macchina di Bella sta uscendo a tutta velocità. Noto delle
gocce di cristallo sulle sue guance. Maledizione, quella stronza l'ha
fatta piangere.
Amore mio non piangere. Ci vediamo stanotte.
Con questa promessa mi avvio verso casa, devo cacciare, sono troppo
nervoso.
Ciao ragazziiii,
allora piaciuto? Non è completamente ironico, volevo mettere
questa cosa della mensa, mi è capitata l'altro giorno alla
mensa universitaria, avevo appena prelevato e mi hanno fatto lasciare
il pranzo perché non avevano da cambiare 100 € eh
si è proprio vero. Ma non c'era nessun Edward a difendermi.
Ora vi lascio devo finire la presentazione di un report aziendale.
Spero vi piaccia, a domani.
Un bacio Mary.
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
capitolo 16
POV BELLA
Ecco come rovinare una giornata stupenda. Ancora non ci posso credere a
ciò che è accaduto in mensa. Ma perché
mi ha trattato così? Non ho offeso nessuno mi pare, e tanto
meno lei. Non sono venuta qui per farmi offendere perché non
aveva da cambiare 100 dollari. Ma per la miseria, perché
devono fare di tutta un erba un fascio? Non ostento la mia ricchezza e
non vado in giro a vantarmene, ma soprattutto non ho mai offeso nessuno
per questioni economiche e non.
Oddio ma perché non riesco a fermare le lacrime?
Dopo quell'episodio in mensa sono andata dritta in infermeria per fare
un permesso. Ho finto un malore e sono tornata a casa. Sono sul letto
con la testa sotto il cuscino nella speranza di calmare le lacrime e
aspettando che si apra una voragine sotto di me per farmi inghiottire.
Già sono sulla bocca di tutti perché sono la
novità, perché la pecorella smarrita è
tornata all'ovile, ora sarò ancora di più un buon
pettegolezzo per tutti. Sapevo a cosa andavo incontro quando sono
venuta qui, non mi resta che incassare il colpo.
"Bella tesoro, cosa è successo? Mi hanno chiamato dicendo
che ti sei sentita male. Bambina che succede? Perché piangi?
E perché tendi di soffocarti con il cuscino?" Che spiritoso.
"Papà non fare battute che non è il caso." Gli
dico mentre tolgo la testa da sotto il cuscino.
"Oddio." Esclama.
"Che succede?" Gli chiedo preoccupata, forse la mia faccia ha preso la
forma del cuscino. mi alzo per andare allo specchio a controllare. Ma...
"Ahahah bambina, dovevi vedere la tua faccia. Comunque lavati il viso
che diciamo sei proprio impresentabile tesoro e giù
c'è qualcuno per te. Ma prima voglio capire cosa
è successo in mensa." Cosa? Chi c'è? Chi glielo
ha detto?
"Sono l'ispettore ricorda, vengo a scoprire tutto. Comunque mi ha
chiamato la signora Stanley, ovviamente la figlia le ha riferito
l'accaduto."
"Brutta impicciona di Jessica, ma i fatti suoi no?" Mio padre inarca un
sopracciglio aspettando una risposta. Sospiro e gli racconto tutto.
"Oh tesoro lasciala perdere, la donna che lavora alla cassa diciamo che
non ha proprio tutte le rotelle a posto, tu non ti preoccupare non hai
fatto e detto nulla di male. Ora sistemati e scendi."
"Ma chi c'è?"
"Angela Weber, è una cara ragazza." Si è vero.
"C'è anche Mike Newton." Mi oscuro in viso e faccio una
faccia schifata e mio padre se la ride.
"Continua a ridere e per una settimana non ti preparo nulla." Ecco, gli
uomini li metti al loro posto prendendoli per la gola.
"Non ridi più?" Mi avvicino minacciosa a lui che si sposta e
se ne va.
"Mi domando ancora chi abbia più potere in questa casa. Anzi
credo di non averlo mai avuto." Grugnisce.
Mi do una sistemata e vado dai miei ospiti che mi accolgono con un
caloroso abbraccio, soprattutto Mike. Rabbrividisco.
Chiacchieriamo un po' ed anche loro sono d'accordo con mio padre e
sembrano sinceri, almeno una consolazione.
Ci salutiamo dopo circa un'ora e appena chiudo la porta sento il
telefono squillare.
"Casa Swan."
"Ehilà Bellina." Rido, questo ragazzo mi mette sempre di
buon umore.
"Orso ciao." Ride sguaiatamente.
"Come stai? Oggi ho sentito cosa ha detto quella strega, non te la
prendere, non ha tutte le rotelle in testa." Sorrido.
"Grazie Emmett, mio padre mi ha detto la stessa cosa."
"Allora stai bene? Ho notato che sei andata via."
"Si, solo che mi sono sentita diversa oltre che umiliata e non volevo
più stare a scuola ad alimentare ulteriori pettegolezzi."
"Ahahah Bellina, ma oggi mi hai detto che se sparlano su qualcuno vuol
dire che invidiano quel qualcuno e ne devi essere orgogliosa, ti
rimangi le tue stesse parole?"
"No Emmett, no. Però non mi va di essere catalogata come la
riccona che crede di poter avere e fare tutto, non sono
così."
"Ma io lo so pasticcino." Come?
"Puoi ripetere Emmett?"
"Io lo so."
"No, il modo in cui mi hai chiamata."
"Ah quello, pasticcino. Non ti piace? Chiamo anche mio fratello Eddino
così, ma lui è noioso e si arrabbia." Edward, al
solo sentire il suo nome arrossisco. Poi oggi è venuto anche
in mio aiuto. No Bella non fantasticare, l'ha fatto solo per gentilezza.
"Bella? Bella, ci sei?"
"Eh? Si scusa Emmett."
"Appena ho nominato mio fratello ti sei ammutolita come mai?"
"Non è vero, comunque a me piace pasticcino. I pasticcini
sono dolci ed io sono molto golosa."
"Ahahah tu si che capisci l'arte dei nomignoli, no come il vecchietto."
Dai Bella coraggio e digli ciò che gli devi dire.
"Emmett a proposito del tuo fratello noioso." Forse dovevo chiamarlo
Edward? Ma non ero sicura di pronunciarlo senza balbettare.
"Si? Vuoi il suo numero di telefono? Una sua foto? Anche nudo se vuoi."
Sono diventata bordeaux e mi è sembrato di sentire una
specie di ringhio ed un tonfo.
"No, no, niente numero o foto. Niente di tutto ciò. Volevo
solo che lo ringraziassi nuovamente da parte mia per oggi."
"Oh ma è qui con me, ringrazialo di persona, te lo passo."
Coooosa? No, no, no.
"No Emmett ringrazialo tu. Io sto andando via. Ci vediamo e grazie per
aver chiamato. Ciao." Chiudo senza dargli tempo di rispondere, sono
stata maleducata, ma sicuramente sarei svenuta se avessi parlato con
Edward. Mi giro perché sento un rumore.
"Perché sei tutta rossa?"
"Io? Non sono rossa." Mi guarda con fare sospettoso.
"Perché menti?"
"Papà non fare il poliziotto con me, non attacca." Si liscia
i baffi.
"Ci sono ti piace il piccolo Cullen, perciò hai risposto
così al fratello e sei diventata rossa. Ti ho scoperta." Se
possibile divento ancora più rossa per poi sbiancare di
colpo.
"Non è vero." Vado verso la cucina per preparare la cena.
"Tesoro l'amore è una cosa meravigliosa."
"Si ma la mia è una situazione difficile, l'hai dimenticato?
E poi lui è così bello, così
intelligente, così dolce, così perfetto,
così..."
"Scusa ma poco fa non avevi detto che non ti piace? Ci credo te ne sei
innamorata." Per la miseria, ho fatto il suo gioco. Lo guardo furente e
alza le mani in segno di resa.
"Solo una cosa amore mio, non farti fermare dal tuo titolo, e poi
l'amore non conosce ostacoli. Non fare lo stesso errore che ho fatto
io." Si perde nei ricordi, si riferisce alla mamma.
"Comunque questa sera andiamo a cena fuori. Domani compi diciotto anni
e farai una cena qui, me ne ha parlato Billy che a lui l'ha detto Jake.
Così poi aspettiamo la mezzanotte, brindiamo, ho comprato lo
champagne per festeggiare amore e ti do il mio regalo. In tal modo
domani sera festeggi con i tuoi amici e io vado da Billy, vi lascio
soli." Il mio compleanno giusto, l'avevo dimenticato.
"Papà non è necessario che tu vada via."
"Tesoro bisogna lasciare spazio ai giovani e poi sei una brava ragazza
non mi distruggerai casa. Chi hai invitato?"
"Tutti i ragazzi del branco e domani chiamo Angela, Jessica, Mike, Ben,
Eric e Tyler. Domani non vado a scuola devo fare la spesa e preparare
tutto."
"Emmett non lo inviti? E' stato molto carino a chiamarti e da
ciò che ho capito ti è molto simpatico, poi il
fratello..."
"Si domani chiamo anche Emmett, ma invito solo lui e la ragazza
ovviamente, gli altri non li conosco e non so come la prenderebbero. Ho
notato che tutti li evitano."
"Lascia perdere le male lingue, è solo gelosia. I Cullen
sono una delle famiglie più rispettabili che conosca.
Carlisle lo conosci anche tu, hai visto che grande uomo è, e
poi sua moglie è di una dolcezza infinita. Inoltre non
dimentichiamo che hanno adottato cinque ragazzi bisognosi. Sono persone
da ammirare, magari fossero tutti come Carlisle, Esme e la loro
famiglia. I ragazzi uno più educato e rispettoso dell'altro.
Mai un problema, mai un richiamo, mi fa piacere che frequenti persone
così buone e altruiste." Sono colpita dalle parole di mio
padre, si domani chiamo Emmett.
Passiamo una bella serata fuori, e a mezzanotte precise abbiamo
stappato la bottiglia e mi ha riempita di baci e abbracci e ovviamente
si è messo a piangere come una femminuccia dicendo che sono
cresciuta, che presto lo abbandonerò, che presto non
sarò l'unico uomo della sua vita. Tipico di mio padre.
"Tieni questo è per te." Mi da un pacco, è
piccolo ma sono molto curiosa.
"Papà non dovevi."
"Tesoro sei la mia ragione di vita certo che dovevo." Lo guardo
emozionata e gli scocco un bacio sulla guancia. Lo apro e resto
incantata. Una collana bellissima, in oro bianco con un diamante come
ciondolo, ovviamente non vistoso, sa che le cose appariscenti non fanno
per me.
"E' bellissima papà. Grazie." Mi tuffa tra le sue braccia e
poi sposto i capelli per metterla al collo.
Parliamo un altro pò e verso le due andiamo a dormire.
Chissà cosa accadrà domani.
Ciao ragazzi, un
altro capitolo è terminato. Domani sarà un altro
pov Bella, ci sarà il compleanno. Quando Charlie le ha detto
che aveva visite pensavate fosse Edward eh? E invece no! Ahahah. Ci
vorrà ancora qualche capitolo, ma non tanti state
tranquille.
Spero che questo vi sia piaciuto e ringrazio tutte voi per gli
innumerevoli complimenti che mi fate, spero di non deludervi con questo
capitolo.
A domani, bacio Mary.
Questo personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
capitolo 17
POV BELLA
Driiin. Driiin.
Odio il fastidioso suono della sveglia. Ma chi diavolo le ha inventate?
Quelle cose sono armi contro i timpani e l'umore della gente. Secondo
me sono degli esperimenti della Nasa per rincretinire la gente e
renderla irascibile, oppure sono esperimenti segreti di qualche
pazzoide che vuole studiare la spiche delle persone. Ma se lo trovo lo
uccido con le mie mani.
"Bella. Svegliati tesoro, so che non devi andare a scuola, ma ricorda
che hai un branco da sfamare stasera e ti conviene alzarti." Ma che
simpatico il mio adorato paparino. Mi alzo fulminandolo con lo sguardo
e lui se la ride.
"Ahahah, amore, ahahah, mi dispiace per te ma gli sguardi non uccidono.
Per fortuna mia direi, altrimenti sarei già cenere." Non gli
rispondo, sbuffo e gli passo accanto, ma subito torno indietro
perché il cellulare ha preso a suonare. Mamma.
"Pronto." Rispondo con voce ancora impastata dal sonno.
"Piccolina auguriiiii." Ma come fa ad essere così energica
già di prima mattina? Questi sono i segreti della vita.
"Grazie mamma." Rispondo priva di enfasi, anzi guardo ancora il mio
letto caldo. Quasi quasi mi ci tuffo per un altro paio d'ore, ma mio
padre è più veloce e toglie le coperte, ma
così cado a terra provocando un dolore e sicuramente un
livido al mio sedere.
"Cosa è stato? Ho sentito un elefante cadere." Grazie mamma,
l'elefante ero io.
"No mamma l'elefante che cadeva a terra era solo papà. Sai
dovresti vederlo, è ingrassato tantissimo. Secondo me non lo
riconosceresti mai." Rido dentro di me. Tiè papà,
beccati questa. Lui mi guarda con sguardo omicida.
"Veramente? Passamelo." Gli porgo il telefono ridendo a crepapelle.
"P-pronto?" Paura papino?
"Non è vero non sono diventato un elefante."
Perché è sbiancato?
"Si mangia."
"Si le ho dato il regalo."
"Oggi non va a scuola perché deve preparare la festa di
stasera. Ha invitato i ragazzi della Riserva ed alcuni compagni di
scuola."
"Si, si è presa una cotta." Cosa? Come?
"Si un ragazzo che..." Gli strappo il telefono dalle mani. Infame.
"Mamma, non è vero. Papà voleva vendicarsi dello
scherzo di prima." Ora è lui a ridere. Me la pagherai.
"Sicura? Altrimenti vengo lì e me lo fai conoscere." E'
troppo felice.
"No mamma sono sicura."
"Ma appena ti innamorerai me lo dirai?"
"Si sarai la prima a saperlo." Contaci proprio.
Parliamo per circa mezz'ora, poi mi passa prima Phil e poi Claire per
gli auguri e le solite raccomandazioni di rito ed infine esausta chiudo
a chiamata. Ogni volta parlare con lei equivale a fare una giornata di
pesi in palestra.
"Ti sei divertito?" Assottiglio lo sguardo mentre mi rivolgo a mio
padre.
"E tu ti sei divertita a darmi dell'elefante?"
"Molto."
"Anche io. Dai preparati che giù qualcuno ti aspetta." Lo
imploro con lo sguardo.
"Non è Newton, tranquilla. Ti piacerà come
sorpresa. Anzi non credo più che sia una sorpresa." D'un
tratto dei fulmini entrano in camera mia. Braccia bollenti mi stringono
e mi fanno volare per la camera. Ridiamo insieme. Sono Jake, Leah, Seth
e c'è anche Ashley.
"Auguriiiii." Urlano in coro.
"Grazie ragazzi. Mi preparo e andiamo a fare colazione."
"No mia cara, tu ti prepari. Gli sfaticati tornano a scuola, Ashley
torna a casa perché deve badare a suo fratello stamattina e
noi due andiamo a Port Angeles a fare la spesa. Dopo pranzo tornano
tutti e tre qui e prepariamo tutto. Non ti lasciamo sola."Creiamo un
abbraccio di gruppo e ringrazio tutti. Vado a prepararmi, intanto gli
altri tre sono andati via e appena finisco con Leah mi dirigo in
garage. Potrei prendere l'Aston. Si prendo quella è da molto
che non la guido. Appena saliamo in auto accendo lo stereo e partiamo.
Arriviamo al centro commerciale e subito andiamo a fare colazione, poi
mi convince a fare un breve giro di shopping e compriamo entrambe un
vestito per stasera.
Bella
Leah
"Oddio Leah, non ho mai usato un vestito tanto corto,
sembrerò una stupida."
"No, sembrerai semplicemente una dea. Embry impazzirà
stasera." Divento rossa, ma non per Embry, mi vergognerò a
morte, e dato che ho intenzione di invitare anche TUTTI i Cullen, anche
Lui mi vedrà così.
"Sei arrossita. Ti piace Embry?"
"No, gli ho già detto che l'uscita di domani non significa
nulla. Siamo e resteremo solo amici. Non è il mio tipo."
"Fai bene, a te serve una persona romantica, dolce e galante, non un
rozzo lupo." Ridiamo entrambe della battuta. Finito lo shopping ci
dedichiamo alla spesa e ultimata anche quella torniamo nel parcheggio e
carichiamo la macchina. Wow siamo riuscite a far entrare tutto.
Entriamo in auto e partiamo.
"Perché hai i vetri oscurati? Anche il parabrezza."
"Mi scocciano i curiosi e poi il parabrezza e fatto in modo tale che
solo chi e dall'altra parte non veda l'interno mentre noi da dentro
vediamo tutto alla perfezione. Semplice e geniale e tiene lontano gli
occhi curiosi." Ridiamo insieme. Per la strada abbiamo incrociato un
enorme Jeep, sembrava che all'interno ci fossero tutti i fratelli
Cullen, ma ho scacciato subito il pensiero. Sono troppo ossessionata da
Lui e mi sembra di vederlo ovunque. Appena arriviamo a casa Jake e Seth
sono già lì e ci aiutano.
"Hai invitato un esercito?"
"No un branco di lupi." Mi ricordo che devo avvisare i miei compagni di
scuola così chiamo Angela e Jessica e dico loro di chiamare
Ben, Mike, Tyler ed Eric. Bene non mi resta che chiamare Emmett e
invitare loro. Il cuore mi batte all'impazzata. Ho il numero di casa,
cioè ce l'ha mio padre e l'ho preso dalla sua agenda. Lo
compongo. Le mani mi tremano, sudo e sono già rossa in viso.
Chissà se mi risponderà lui. Chissà se
accetterà l'invito. Chissà se verrà.
Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro squilli, cinque squilli,
sei squilli. Al sesto chiuso, è buona educazione non far
squillare il telefono più di sei volte. Riprovo tra un'ora.
Passiamo tutto il tempo a preparare. Iniziamo dagli antipasti.
Poi passiamo al primo, lì ci è voluta molta
pazienza.
Preparo le penne con gamberi e zucchine, spero piaccia a tutti. Dopo il
primo passiamo al secondo, questo l'ho lasciato a Leah
perché io intanto preparo il dolce. Ma prima provo di nuovo
a chiamare a casa Cullen. Sono le 17 dovrebbe esserci qualcuno. Di
nuovo come prima, tremori, sudore, battito accelerato e rossore, ma
come prima nessuna risposta. Mi arrendo, è andata
così, pazienza. Subito il mio umore arriva sotto i piedi ma
mi riprendo subito, è meglio così, sarebbe stato
peggio se l'avessi invitato e non fosse venuto.
Spettacolare il modo in cui Leah ha sistemato i piatti da portata. Io
ho finito il dolce, è nel forno. I ragazzi e Ashley hanno
apparecchiato la tavola ed ora sono andati tutti via per prepararsi.
Vado anche io, sono le 18:15 e alle 20 arriveranno gli ospiti. Faccio
una doccia rilassante ed evito di pensare, perché altrimenti
penserei a Lui. Finita la doccia mi avvolgo nell'asciugamano, e
friziono i capelli. Vado in camera indosso l'intimo, nero di pizzo
composto da cuolotte e reggiseno, infilo le calze e indosso l'abito. Mi
trucco leggermente, torno in bagno ad asciugare i capelli e con il
ferro ravvivo un pò i miei boccoli. Torno in camera, infilo
le scarpe e mi specchio. Aveva ragione Leah sono carina anche se non mi
ci vedo. Vado in cucina, tolgo il dolce dal forno e lo guarnisco.
Il mio dolce preferito. Torta al cioccolato, coperta di cioccolato
bianco con fragole immerse nel cioccolato bianco e qualche spruzzo di
cioccolato fondente. E' complicato da fare, ma ne vale la pena,
è semplicemente divino.
Suonano il campanello, vado ad accogliere i miei ospiti e sono tutti i
ragazzi della riserva.
"Auguri Bella." Gridano tutti in coro. Tutti mi abbracciano e mi
riempiono di baci e pacchetti.
"Sei bellissima." Mi sussurra Embry ed io ovviamente arrossisco.
"Non vedo l'ora che arrivi domani."
"Sai che è una semplice uscita tra amici. Non vorrei che tu
fraintendessi." Metto subito le mani davanti.
"Si, si tranquilla, la mia è una cotta
passeggerà. Arriverà la donna che mi
farà battere il cuore e che mi amerà con tutta se
stessa, e arriverà anche per te." Lo abbracci di slancio.
Suonano di nuovo la porta e Paul va ad aprire. Sono i miei compagni di
scuola. Jessica ha la bava alla bocca. Eh si i miei lupi sono uno
più bello dell'altro, ma a parte Embry e Jared, tutti sono
fidanzati. Jessica fissa in modo insistente Jake. Oh oh.
"Ehi tu quando finirai di fissare il mio ragazzo?" Leah in versione
gelosa è favolosa, poi con quel vestito è super.
Jake subito le sorride e corre ad abbracciarla dandole un non proprio
casto bacio.
"Ciao Bella, sei bellissima."
"Grazie Angela, anche tu stai molto bene." Mi volto e vedo che tutti i
miei compagni di scuola, a parte Ben che guarda Angela con occhi da
innamorato, mi stanno spogliando con gli occhi. Aiuto. Embry capisce e
mi cinge la vita con un braccio, mentre Mike gli invia saette, ma lui
se la ride e io mi rilasso. Faccio accomodare tutti e iniziamo la cena.
Dopo circa due ore abbiamo finito, manca solo il dolce. Tutti sono
stati colpiti dalla mia cucina.
"E' stato tutto buonissimo, hai chiamato il catering?" Mi dice Jessica
verde di invidia.
"No, non ha chiamato il catering. Abbiamo preparato tutto noi oggi.
Bella è una cuoca eccezionale, ma le serviva una mano per
preparare per tutta questa gente. Ma dovete vedere e assaggiare il
dolce. E' spettacolare." Le risponde con ira Leah. Vado a prendere il
dolce e tutti lo fissano ammirati. Modestie a parte sono molto brava a
cucinare. Paul spegne la luce e Jake mi piazza una candela enorme al
centro, tra le fragole, mi cantano gli auguri e poi mentre spengo la
candela esprimo il mio desiderio, ovviamente rivolto a Lui, e soffio.
Parte l'applauso e poi taglio la torta.
"E' super questa torta Bells." Mi dice Sam.
"E' vero devi farla la prossima volta che facciamo una festa alla
Riserva, anzi da oggi ti nominiamo cuoca ufficiale del gruppo."
Continua Paul.
"Dai ragazzi i regali." Grida Seth. Sono bordeaux, ho ricevuto tanti
regali e ringrazio subito tutti. Prendo il primo e lo scarto,
è un bracciale in oro bianco, semplice ed elegante, di Sam
ed Emily. Poi una collana uguale, è favolosa, da parte di
Leah e Jake, e ci sono anche gli orecchini da Seth e Ashley. Paul e
Rachel mi hanno preso una borsa e una cinta, Quil E Clary un vestito,
è blu corto, un tubino bellissimo, mentre Embry e Jared le
scarpe. Un completo fantastico. Mentre i miei compagni di scuola mi
hanno preso un profumo, molto dolce la fragranza, proprio come piace a
me, sicuramente è opera di Angela.
"C'è un altro pacco." Dice maliziosa Leah. La guardo
interrogativa, di chi sarà. Lo apro e subito divento
bordeaux. Richiudo immediatamente sotto le lamentele di Jake.
"Tu non devi vedere niente, è da parte mia, di Emily e di
Ashley. Una cosa tra ragazze." Le ringrazio e penso a dove poter
nascondere quel baby doll blu di pizzo con perizoma per non farlo
vedere a mio padre.
"Per la prima notte di fuoco." Mi sussurra maliziosa Emily, mentre io
se potessi sprofonderei.
Dopo un'altra ora tutti iniziano ad andar via tranne Leah e Jake che
restano ad aiutarmi, anche se gli dico che non è necessario,
ma non mi danno retta. Finalmente posso togliere le scarpe, anzi no
quelle sono trappole mortali. Poco dopo rientra mio padre.
"Wow ragazze, siete bellissime. Jake, hai cercato di spegnere i
bollenti spiriti questa sera? Queste due avranno fatto morire tutti i
ragazzi presenti." Dice mio padre, mentre noi ridiamo.
"Tranquillo vecchio ci ho pensato io. Le mie donne non le tocca
nessuno." E così dicendo ci solleva entrambe per farci fare
un giro in aria, mentre noi ridiamo.
"Ehi io non sono vecchio." Lo rimbecca mio padre.
"Si, si va bene." Finiamo di sistemare e intorno le due, dopo una bella
tazza di cioccolata calda tornano a casa e io mi accoccolo sulle gambe
di mio padre sul divano.
"Ti sei divertita?"
"Molto." Gli dico sbadigliando.
"Lui è venuto? L'hai invitato?" Ho capito a chi si riferisce.
"Ho chiamato due volta a casa loro ma non mi ha mai risposto nessuno.
Perciò no, non è venuto."
"Mi dispiace." Intanto mi accarezza i capelli, ho sempre adorato le
coccole di mio padre.
"Non fa niente, è meglio così. Se l'avessi
invitato e non fosse venuto sarei stata peggio, così invece
posso illudermi che avrebbe accettato." Mi posa un bacio sul capo.
"Ti amerà." Lo spero, ma non voglio illudermi.
"Ora andiamo a dormire. Domani non ti sveglio, oggi ti sei stancata
molto. Ti meriti un po' di sano riposo."
"No grazie, vado a scuola, mi annoierei senza far nulla."
Gli poso un bacio sulla guancia e vado a dormire.
Allora ragazze vi
posso parlare o mi linciate?
...
...
Dai lo sapevate che non vi avrei dato questa soddisfazione,
però manca veramente poco e finalmente si conosceranno e...
Domani sera posto il pov Edward. Avviso già da oggi che
domenica sera non posterò, causa esame lunedì e
perciò sarò sui libri a studiare con un'ossessa
dato che da grande genio che sono ho iniziato solo ieri a studiare. Vi
aspetto con i commenti e ringrazio anche coloro che leggono solamente
la storia.
Buona notte, un bacio,
Mary.
Questi personaggi non mi
appartengono, sono
di proprietà di S. Meyer.
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
capitolo 18
POV EDWARD
Ieri come sono andato via da scuola e dopo aver visto la mia Bella in
lacrime, sono corso a casa attraversando la foresta. Ho corso per tanto
tempo, non sono andato neanche da lei durante la notte, ero troppo
arrabbiato con quella che ha offeso e fatto piangere il mio dolce e
bellissimo angelo. Ora mi preparo per andare a scuola. Stanotte non mi
sono potuto beare della sua compagnia ma ho deciso che oggi a scuola,
troverò un modo, ma mi farò avanti e mi
presenterò a lei. Si, ho deciso.
"Bro sono felicissima, hai preso la decisione migliore. Anche io voglio
conoscere la mia migliore amica. Non è giusto che Emmett sia
suo amico ed io no." Ora mi sorge un dubbio.
"Alice, prima che Bella venisse a Forks hai detto che non saremo amici?
E' ancora così?" Ho paura della sua risposta, devo saperlo.
Lei mi sorride maliziosa.
"Sciocchino, tu non potrai mai esserle solo amico, come lei non
potrà mai esserti solo amica. Voi sarete di più,
molto di più. Certo ci saranno non pochi ostacoli e
problemi, ma voi vi amate e vi amerete alla follia." Rido come un
ebete. Sono troppo felice, io e lei insieme, noi. Ci amiamo e ci
ameremo. Un attimo che significa?
"Cosa intendi Alice? Io sono..."
"Tu sei un vampiro e lei è quello che è. Ma il
vostro amore è forte. Certo se tu fossi meno...ti ho detto
un po' troppo, sbrigati." Non ho capito nulla, ma non fa niente. Sono
al settimo cielo. Mi preparo in un attimo e subito sono vicino la mia
auto ad aspettare gli altri.
"Sei felice Ed." Mi dice Jasper ed io annuisco.
"Idiota togliti quel sorriso e andiamo." Non riesco neanche a
ricambiare la scortesia di Rose e lei lo capisce e mi sorride
debolmente.
Arriviamo a scuola e usciamo dall'auto. Io fisso sempre il cancello, ma
niente, lei non arriva. Forse è nuovamente in ritardo o
è ancora giù per ciò che è
successo ieri. Ancora non mi capacito del fatto che Emmett le ha
proposto di darle una mia foto nudo, però lei ha detto di
ringraziarmi. Per fortuna non ero in casa quando l'ha chiamata
altrimenti mi sarei sotterrato per l'imbarazzo, ma ci ha pensato la mia
dolce mammina a mettere a posto l'orso. La campanella suona e noi
entriamo. Si è in ritardo, rimanderò il piano
all'ora di pranzo. Vado in aula e la cerco nella mente degli altri, ma
niente. Non c'è forse entra dopo. Arriva la pausa pranzo e
il mio umore è sotto i piedi. Fisso la porta di ingresso ma
lei non appare mai.
"Oggi Bella non
è venuta a scuola, chissà perché, ieri
quando sono andato a casa sua con Angela era tranquilla. Ma non capisco
perché è molto fredda con me, mi piace
così tanto. Le chiederò di uscire." Newton,
i tuoi genitori non si offenderanno se dovessi venire a mancare? Alice
mi da un calcio da sotto il tavolo. La guardo male.
"Non ucciderai nessuno, tieni a freno la gelosia." Tutti i miei
fratelli ridacchiano e io sbuffo. Ora sono nervoso. Torniamo in aula,
ma non ascolto nulla, il mio pensiero è sempre lei.
Finalmente le lezioni sono finite e posso tornare a casa a crogiolarmi
nel mio dolore. Oggi che avevo preso coraggio non è venuta.
La fortuna mi ha voltato le spalle.
Arriviamo a casa e vado in camera mia, dopo circa un'ora i miei
fratelli mi chiedono di andare a caccia. Prendiamo la Jeep di Emmett e
ci dirigiamo verso i confini, da lì procederemo correndo. Ho
bisogno di cacciare sono troppo nervoso. Cacciamo per tutta la notte,
anche questa notte lontano da lei. Torniamo a casa verso l'alba.
Intanto ripenso a quell'Aston che abbiamo incrociato per strada. Aveva
tutti i vetri oscurati. E' identica alla mia solo che è
argentata. Era veramente bellissima.
"Ed sei pronto?" Mi chiama Alice. In pochi secondi sono pronto e ci
avviamo verso una nuova giornata di scuola. Speriamo che oggi venga,
sono in crisi senza vederla e i miei familiari mi stanno lontani. Ad un
certo punto sento il rombo della sua auto e il mio morale torna sulle
stelle. La mia dea, sta entrando nel parcheggio e Jasper ride del mio
cambiamento repentino di umore. Eccola è splendida come il
sole. La sua bellezza è unica, tutte le altre donne
sfigurano al suo fianco. Poi un pensiero mi assale. Newton che se la
immagina con un vestito nero succinto. Ringhio verso di lui, ma subito
Rose mi da uno scappellotto.
"Vuoi farci scoprire stupido?" Chiedo scusa con lo sguardo, intanto
Emmett si avvicina alla mia dea. Che gelosia, lui può mentre
io no.
"Stupido è tuo fratello, la finisci?" Mi ringhia Rose.
Tutti ci mettiamo in ascolto della loro conversazione.
"Ehilà Bella,
buongiorno."
"Ciao Emmett,
buongiorno." Ecco il coro di campane.
"Stai bene?"
"Si si tutto bene."
A me non sembra, mi pare molto sconvolta.
"Sei sicura dai tuoi
occhi penso o che hai dormito poco o che hai fatto uso di sostanze
illegali." Ma quanto è stupido.
"No, no nessuna sostanza
illegale, ho dormito poco in effetti." Come mai? Cosa ha
fatto? E' uscita con qualcuno?
"Comunque ieri ho
provato a chiamarti." Tutti siamo più
interessati.
"Come mai? Hai cambiato
idea e vuoi una foto di mio fratello nudo?" Oddio, terra
apriti e divorami. Lei prima sbianca, poi cerca il mio sguardo e io non
glielo nego e poi arrossisce violentemente. E' adorabile.
"No, no grazie.
Bhè ieri ho compiuto diciotto anni e volevo invitare te e i
tuoi fratelli a cena da me. Ho fatto una piccola festa."
Co-co-cosa?
"La mia migliore amica ieri ha fatto diciotto anni e noi invece di
stare a casa siamo andati a caccia come degli stupidi? non le ho fatto
neanche il regalo, ma oggi rimedio." Gli occhi di Alice sputano fiamme.
Il mio angelo ha fatto diciotto anni, e voleva che io andassi alla sua
festa, avrei mangiato tutto ciò che mi avrebbe messo
davanti. Le devo fare un regalo. Guardo Alice anche io con gli occhi
fiammeggianti ed annuiamo contemporaneamente. E' la prima volta che ho
una voglia sfrenata di shopping, davo trovare il
regalo perfetto.
Ma dico io con tutti i giorni che possiamo andare a caccia proprio il
13 settembre ci dovevo andare? Se non ci fossi andato a casa sarei
stato solo, io avrei risposto al telefono, io le avrei parlato, mi
avrebbe invitato, io sarei andato dal fioraio a prenotare diciotto rose
rosse, io sarei andato a comprarle un diamante e io sarei andato alla
sua festa. Invece no, il coglione è andato a caccia ieri.
"Ohhhh veramente? Allora
tanti auguri Bellina. Ci rifaremo, organizzeremo una festa..."
"Ciao Bella, sono Alice
la sorella di Emmett. E' un vero piacere conoscerti, veramente volevo
conoscerti già da tempo, però non ne ho mai avuta
occasione, sono sicura che diventeremo ottime amiche. Allora ho sentito
che ieri..."
"Alice calma, dalle
tempo di rispondere. Scusa la nana Bella, ma quando inizia a parlare
è peggio di una locomotiva." Sorrido come un
ebete mentre Bella sorride radiosamente ad Alice che subito l'abbraccia.
"Ciao Alice è
un piacere conoscerti. Anche io spero che diventeremo amiche."
"Ma certo, io non
sbaglio mai. Dicevo, ho sentito che era il tuo compleanno, noi
purtroppo siamo andati a fare delle compere e ci siamo assentati tutto
il pomeriggio. Però stasera organizziamo una festa solo per
noi sei. Va bene? Inoltre oggi pomeriggio possiamo andare a fare un po'
di shopping, io, tu e Rose." Di di si, di di si, ho
l'occasione giusta per conoscerla e magari parlarle un po' da solo.
"Mi dispiace Alice, ma
stasera non posso proprio, ho un appuntamento..." Nooooo,
non è possibile, il dolore è talmente tanto che
Jasper dee mettermi una mano sulla spalla per reggermi.
"Edward, maledizione, non puoi fare così."
"Appuntamento? Con chi?"
"Un amico."
"Ti piace?" Bella fa una smorfia con il naso,
è un buon segno no? Deve essere un buon segno.
"No è un
semplice amico. Niente appuntamento galante, se è questo che
intendi e no, non mi piace." Ahhhh che bella notizia, ora
però voglio sapere chi è lo zoticone che si
permette di uscire con lei. Lei è mia.
"Però domani
sono libera, possiamo andare domani a fare shopping. Se non hai altro
da fare e se anche Rosalie non ha altro da fare." Ad Alice
si illuminano gli occhi, e anche Rose è curiosa di
conoscerla. Io invece sono al settimo cielo, posso andare con loro. Si,
si I Love Shopping.
"Certo, andremo solo io,
tu e Rose. Ti divertirai molto." Ed io? anche a me piace
fare shopping.
"Bellina grazie, hai
salvato me e Jasper da quel carcere. Solo che ora mi dispiace per te,
non sai in che guaio ti sei cacciata." Lo guarda
terrorizzata.
"Emmett sono sicura che
stai scherzando. Non è vero?" Gli chiede
allarmata.
"No, no, quelle due sono
incontrollabili quando si tratta di shopping."
"Ah."
"Fratellone visto che
sei così allegro, domani verrete anche voi Eddino compreso."
A questo punto il viso di Bella è rosso
pomodoro molto maturo. Mentre io sono felice come una pasqua.
"Allora domani a che ora
ti passiamo a prendere? Andiamo a Seattle. Andiamo con due macchine."
"Alice facciamo che io vengo con la mia, almeno la faccio correre un
po', qui non posso permettermelo, mio padre rischia l'infarto." Le
piace la velocità? Interessante.
"Va bene, allora ci
vediamo alle nove davanti il cancello della scuola."
"Perfetto, ora però entro devo consegnare la giustifica
dell'assenza di ieri in segreteria. Ciao ragazzi." Li
saluta e poi si volta verso di noi e ci sorride, io ricambio
automaticamente e i battiti del suo cuore accelerano. Sono felice.
"Eddy per ringraziarmi..."
"Domani ti lascio la mia carta di credito e compri tutto ciò
che vuoi." Le dico felice.
Ci avviamo a scuola tutti e cinque. Ora però devo preparare
un piano di spionaggio per questa sera, non posso permettermi che le
accada qualcosa e così sarò sicuro che se
l'essere vuole allungare le mani, io arriverò da dietro e lo
farò a pezzi.
Di nuovo l'immagine di bella con quel vestito nero torna nella mia
testa, oddio era bellissima, ancora più del solito.
Maledizione chissà in quanti ieri hanno goduto di una
bellezza del genere e chissà che fantasie squallide hanno
fatto sulla mia dea.
Devo calmarmi, anzi devo pensare a cosa potrei regalarle.
Missione regalo perfetto ha inizio.
Allora ragazze contente? Tra
pochi capitoli, al massimo tre finalmente si incontreranno, contante
che c'è l'appuntamento di mezzo, però oggi non
sono stata molto cattiva. Inoltre è stato svelato il mistero
dell'assenza dei Cullen, dai erano semplicemente a caccia. Comunque ora
vi lascio. Vi ricordo che domani non posto, però
lunedì posto dopo pranzo, non aspetto la sera,
così mi faccio perdonare.
Buona serata e buona domenica.
Un bacio, Mary.
Questi personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
capitolo 19
POV EDWARD
La giornata a scuola è passata in fretta, avevo molto a cui
pensare, ma per il regalo non sono arrivato a nessuna conclusione. Non
so nulla di lei, non so cosa le piace e cosa non le piace, non conosco
u suoi gusti, il suo colore preferito, i suoi fiori preferiti, per i
libri ho capito che le piacciono molto i classici, ma non mi basta, io
voglio conoscere tutto di lei, anche le più piccole cose,
anche ciò che lei crede siano sciocchezze. Da domani, con
molto tatto ovviamente, cercherò di avvicinarmi a lei, le
farò sentire la mia presenza e le farò capire che
lei è tutto per me. Tutto. Senza lei non posso
più andare avanti. Mi chiedo come ho fato fino ad ora,
semplice aspettavo lei, l'angelo più puro dell'universo.
Ora però sono molto giù di morale, lei stasera ha
un appuntamento, con uno. Ma perché ha accettato? Si ha
detto che è solo un amico nulla di più, ma io
sono geloso lo stesso. Calma Edward, calma. Domani passerà
tutta la giornata con me, e anche i miei fratelli, ma dico io non
possono fare qualcosa di diverso loro? Che so andare a Denali per
qualche giorno, così avrei Bella tutta per me domani, magari
potrei fare...
"Eddy ricorda che se
domani passerai la giornata insieme a Bella è solo merito
mio, sono io che ho detto che verrete anche voi, perciò
niente Denali, non pensare più di impedire la nostra
presenza, altrimenti dico a Bela che tu hai avuto un impegno e non puoi
venire." Maledizione, nana malefica.
Ora sono sul divano della mia camera ma il mio pensiero fisso
è lei. Decido di andare a vedere cosa fa. Mi alzo di scatto
e salto dalla finestra, da lontano sento le risate di Emmett e Alice
che mi prendono in giro. In pochi minuti arrivo a casa sua e mi siedo
sul ramo di un albero, da qui riesco a vederla, è in camera
sua seduta alla scrivania forse fa i compiti. E' buffa, fa delle facce
stranissime ma è infinitamente bella. Quando vorrei andare
lì da lei, abbracciarla, baciarla e sussurrarle tutto
l'amore che provo provo per lei. Passiamo così un'ora, lei a
studiare e io ad adorarla. Poi le squilla il telefono, vede chi
è e fa una faccia annoiata.
"Pronto? Ciao Embry." Chi
è? Forse il ragazzo dell'appuntamento.
"Ciao Bela, ti chiamo
per stasera." Sono sbiancato è il coso. Anche
lei non è entusiasta, almeno una magra consolazione.
"Si, però
senti come già ti ho detto solo amici, sai che per me non
sei e non sarai nulla di più, mi dispiace ma..."
Questa è più di una magra consolazione, non mi
ero neanche accorto di aver trattenuto il respiro, ora posso sospirare
di sollievo. Forse ho una speranza, in fondo antico sono antico, lei
voleva nascere nel secolo scorso ed io sono del secolo scorso, sono
romantico, galante, educato, insomma sono perfetto per lei e lei
è più che perfetta per me.
"Ecco a proposito di
questo volevo dirti che non possiamo più uscire."
Ma quanto mi piace il coso ora. Sembra sorpresa ma sollevata.
"Ah, mi dispiace. Hai
avuto problemi? Stai bene?" Perché le dispiace?
Forse è solo preoccupata che gli sia capitato qualcosa, in
fondo sono amici.
"No, no, sto bene, anzi
sto benissimo, sono al settimo cielo, solo che volevo dirti una cosa."
Non ho mai origliato in vita mia, ma da quando conosco lei lo faccio
sempre, è da maleducati lo so, ma non potendole leggere nel
pensiero devo trovare altri modi per scoprire qualcosa di lei.
"Dimmi, sai che puoi
dirmi tutto e se posso ti aiuto più che volentieri." Quanto
è buona e altruista la mia Bella.
"Vedi oggi ho conosciuto
una ragazza, anzi non una ragazza LA ragazza, ahhhhh come sono felice
Bells." Ridono entrambi, ma io sinceramente non capisco,
che significa la ragazza? Bho forse amore a prima vista, meglio
così.
"Sono felice per te
Embry, meriti l'amore e la felicità. Ma credo che ci sia
altro, non è vero?"
"Ecco si. Ho chiesto a Leah qualche consiglio, ma quella è
sempre molto poco femminile. Emily mi ha detto di seguire il mio cuore,
con Ashley invece non ho tutto questo grande rapporto di confidenza,
mentre tu sei romantica, dolce, gentile, insomma tu sei una donna."
"Oh grazie, se non me l'avessi detto tu non mi sarei accorta di questa
cosa." E' anche auto ironica, che simpatica.
"Hai capito cosa intendo
dire, nel senso che non sei come Leah che è più
tendente ad essere un maschiaccio. Ecco mi servirebbe qualche
consiglio. Come mi avvicino a lei?"
"Embry devi fare come ti ha detto Emily, devi seguire il tuo cuore e
poi lei ti amerà, lo sai. Comunque innanzitutto presentati
in modo educato, non con i tuoi soliti modi rozzi. Conoscetevi parlando
dei vostri gusti, dei vostri passatempi, di ciò che vi piace
fare e ciò che non vi piace fare. Insomma apriti a
lei e mi raccomando, mi raccomando per favore non essere come Jake o
Paul, ecco prendi come esempio Sam. Lui è romantico con la
sua amata, è dolce. Non sono necessari regali o fiori, anche
una bella frase d'amore è più che
sufficiente, l'importante è che con le tue parole, i tuoi
gesti, i piccoli gesti, tu la faccia sentire amata, unica. Hai capito?"
Amore mio io ti tratterò come una principessa,
come una dea, io ti amo, tu per me sei unica, sei divina angelo mio.
"Grazie, grazie di cuore
Bella senza te non sapevo cosa dovevo fare e mi dispiace per stasera,
ma..."
"Embry, sai che saremo usciti solo come amici e se tu hai trovato la
donna della tua vita io sono felicissima per te. Ora devo andare in
ospedale a fare volontariato, poi me la fai conoscere?"
"Certo Bells, grazie ancora a presto."
"Ciao Embry e figurati, se vuoi parlare o dei semplici consigli sai
sempre dove trovarmi. A presto." Quanto sei buona amore
mio?
Mi sa proprio che devo fare una visita a mio padre, si si. Seguo la
lontano la sua macchina, entrambi diretti in ospedale. Aspetto che
entri e poi vado anche io.
Sono a pochi passi da lei, mi basterebbe girare l'angolo per vederla,
ma ora sta parlando con mio padre.
"Ciao Bella, anche oggi qui? Vai dai tuoi bimbi?" "Eh eh eh mi pare che non sei
sola, non è vero figliolo?" Mannaggia ai sensi
da vampiro.
"Ciao Carlisle è un piacere rivederti, si anche oggi dai
miei angeli. Come stai? Tua moglie come sta? Oggi ho conosciuto Alice,
è simpaticissima, un vulcano. Domani andiamo a fare shopping
tutti insieme." "Che
cara ragazza, Edward non potevo sperare di meglio per te,
perché Bella è il meglio."
"Eh quanto mi dispiace per te. Una giornata di shopping con Alice
Cullen è indimenticabile." "Poverina quanto mi dispiace,
però mi sembra entusiasta della cosa, forse centra una
vampiro con i capelli bronzo, ahahah." Ma da quando mio
padre è così simpatico?
"Si mi ha già avvisata Emmett, ma non mi importa. Io non ho
mai avuto amici, cioè giusto tre, gli altri semplici
conoscenze, ma ora avere un'amica mi fa un piacere immenso che andrei a
fare shopping anche dall'altra parte del mondo." Povero amore mio, sei
sempre stata sola, ma ora hai me.
"Non capisco perché una ragazza così buona e
dolce non abbia avuto amici. Sono proprio felice che abbia trovato i
miei figli e che i miei figli abbiano trovato lei, certo uno
è più felice di tutti, non è vero?"
Credo proprio che uscirò dal mio nascondiglio, si si,
così la potrò conoscere. Sono un genio. Detto
fatto. Mi avvicino lentamente a loro. "Eh eh eh figliolo origliare
è da maleducati."
"Edward, figliolo come mai qui?" Al sentire il mio nome Bella si volta
di scatto, il cuore aumenta i battiti i modo spropositato e diventa
rossa fin sotto i piedi. Incrociamo gli sguardi e tutto intorno a noi
si annulla, sono a due metri da lei, finalmente.
"Eh eh eh sembra che le
stia per venire un infarto e tu sembri sul punto di svenire, state
messi bene tutti e due. Ma come siete carini?" Devo
riprendermi, così le sorrido e mi avvicino a loro. Lei
ricambia il mio sorriso e se potessi sverrei dalla felicità.
"Ciao papà, mi sentivo poco bene e la mamma mi ha mandato da
te così mi misuri la pressione." Non ho mai visto mio padre
così scomposto nei suoi pensieri, se potesse si rotolerebbe
a terra dalle risate, per fortuna si schiarisce la voce e si riprende.
"Bhè presentaci no? Sono qui per questo." Dico in modo tale
che mi possa sentire solo lui e lui che fa? Fa finta di pensarci, lo
fulmino con un'occhiataccia e poi si riprende. "Comunque mi sembri
più bianco del solito, nei tuoi occhi non ho mai visto tanto
amore e felicità, sono lo specchio dei suoi."
"Si certo hai fatto bene a venire. Bella conosci mio figlio?"
"No. Conosco solo Emm e Alice." Diventa tutta rossa ma quanto
è adorabile? Non posso credere che il momento tanto atteso
stia per arrivare. Mi sento di sudare, è possibile per noi
vampiri? No, e allora perché sento tanto caldo? E se
balbettassi?
"Bene allora lui..." Lo interrompo.
"Io sono Edward, Edward Cullen. E' un piacere per me fare la tua
conoscenza." Le porgo la mano, tremo, sono emozionato.
"Io sono Isabella, Bella Swan." Trema anche lei, il suo cuore galoppa e
le sue guance stanno andando a fuoco. Mi porge la mano e appena ci
tocchiamo veniamo colpiti da una potente scossa. Mi chino per farle il
baciamano e lei diventa ancora più rossa. Torniamo a
fissarci negli occhi e nessuno lasci la mano dell'altro. Mi sento
finalmente completo.
Allora ragazzi buona sera, dovevo
postare dopo pranzo, ma ho finito l'esame alle 16, da stamattina alle 9
e per fortuna ero la prima, in pratica ho dovuto fare l'esposizione del
report e poi passare da cinque commissioni ed infine dal professore.
Allora che ne dite del capitolo? Mi sono fatta perdonare per esser
mancata ieri ed aver ritardato oggi? Spero di si. Ora vi lascio e mi
farebbe piacere sapere cosa ne pensate. A domani, un bacio
Mary.
Questi personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
capitolo 20
POV
BELLA
"Bella conosci mio
figlio?" O mamma mia non può essere, non può
essere, sto per svenire, forse è meglio non svenire.
"No. Conosco solo Emm e Alice." Divento tutta rossa, il cuore sembra
che voglia uscirmi da petto, per fortuna mi trovo già in
ospedale, se dovessi morire ora, morirei felice.
"Bene allora lui..." Lo interrompe, il mio dio.
"Io sono Edward, Edward Cullen. E' un piacere per me fare la tua
conoscenza." Mi porge la mano, sembra che stia tremando, se magari
trema perché è emozionato di conoscermi, ah che
dolce illusione.
"Io sono Isabella, Bella Swan." Tremo, ma io sono emozionata di
conoscerlo finalmente, il mio cuore galoppa e
le sue guance stanno andando a fuoco, anche se si accorge di qualcosa
non mi importa, sono troppo felice. Gli porgo la mano e appena ci
tocchiamo vengo colpita da una potente scossa, chissà se
l'ha sentita pure lui. Si china, oddiiiiio...mi fa il
baciamano ed io non posso che arrossire ancora di più. Mi
serve un estintore, sto andando a fuoco. Torniamo a fissarci
negli occhi e nessuno lascia la mano dell'altro. Mi sento finalmente
completa, che bella sensazione. Continuiamo a guardarci. Poi la magia
si spezza, Carlisle si è schiarito la voce, forse ha notato
la mia voglia di assalire il figlio, si assalire di baci.
"Allora ragazzi vedo che vi siete presentati. Edward andiamo a misurare
la pressione?" Nooooo e dai non puoi misurarla a casa tua? Hai un padre
dottore, ti fai visitare a casa, oppure potrei visitarti
io...maledizione Bella ma sei proprio una pervertita, da quando fai
questi pensieri? Non mi riconosco più, devo darmi una
calmata altrimenti lo violento seduta stante. Ancora questi pensieri
lussuriosi? Ma dove è finita la timida e impacciata Bella
Swan? Credo che sia andata a farsi un giro dall'altra parte del mondo.
"Io andrei, vado dai bambini. A presto Carlisle, ciao Edward
è stato un piacere, ci vediamo domani!?" Dove ho trovato la
forza di pronunciare una frase di senso compiuto senza balbettare? E
poi la mia era una domanda o un'affermazione?
"Ciao Bella a presto." Mi saluta Carlisle.
"No." Noooo, non viene ma perchè? Cosa ha da fare di
più interessante? Certo un adone come lui sicuramente ha la
ragazza o le ragazze, è normale che voglia passare il sabato
a divertirsi piuttosto che stare insieme ai fratelli e alla persona
più goffa, brutta e impacciata del mondo.
"Ah ok, c-ci vediamo a scuola." Mica si è sentito il tono
sofferente? Mi volto per andare via, ma vengo presa per un polso da una
mano fredda ma che mi sta infondendo tanto calore e una nuova scossa
attraversa il mio corpo. E' lui.
"No, nel senso che ci ho pensato, mi sento meglio, mi faccio visitare
da mio padre a casa, per caso...vu-vuoi...un po' di compagnia dai
bambini?" Sbarro gli occhi e mi volto verso di lui con il viso in
fiamma. Ho sentito bene? Non riesco a formulare una risposta, il tempo
passa e la presa si allenta fino a scomparire, abbassa lo sguardo.
"Scusa non dovevo, sono stato inopportuno, è meglio che..."
Prego? Ma io ti voglio sempre con me.
"NO!" Esclamo forse con troppa enfasi.
"Cioè non sei stato inopportuno e mi farebbe piacere un po'
di...co-compagnia, sempre che tu non abbia altro da fare." E il premi
per la più stupida di turno va a Isabella Marie Swan.
Mi sorride, ha un sorriso particolare, lo definirei sghembo, mi
abbaglia con quel sorriso e perdo il contatto con la realtà
mentre il mio cuore fa le capriole.
"Allora ragazzi io vado." Carlisle ci parla ma noi non lo ascoltiamo,
siamo immersi nella nostra bolla. Dopo un po' lui mi riporta alla
realtà.
"Allora andiamo?" Che figura.
"Si, si certo."
"Come mai fai volontariato in ospedale?" Mi chiede curioso.
"Faccio volontariato ovunque ci siano bambini in cerca d'affetto, anche
a Phoenix. Lì più che volontariato passavo tutto
il mio tempo libero con i bambini dell'orfanotrofio. Cerco di offrire
loro un po' di serenità in modo tale da dimenticarsi un po'
della loro sofferenza." Gli dico con il cuore in mano.
"E' un bel gesto. Non sono in molti a pensarla come te."
"Lo so, però mi piace stare con i bambini, sono innocenti e
puri e poi nel loro piccolo riescono anche ad insegnarti qualcosa. I
bambini che sono qui in ospedale sono malati, ma comunque hanno il
sorriso sulle labbra. Sono felici, incuranti del fatto che
probabilmente non potrebbero più uscire da qui." Mi
rattristo.
"Ti devono piacere tanto i bambini." Afferma.
"Si molto."
"Allora ne vorrai avere di tuoi." E' triste chissà come mai,
ma a questa sua affermazione mi rabbuio. Nessuno sa cosa mi
è successo, solo i miei genitori, però con lui mi
sento che posso parlare, forse sarà un bene per me parlarne
con qualcuno che non sia la mia famiglia.
"Si mi piacerebbe ma non posso." Sgrana gli occhi e abbassa lo sguardo.
"Non preoccuparti, non potevi saperlo, solo la mia famiglia ne
è a conoscenza." Sospiro.
"Io, scusa, non volevo." Gli poso una mano sulla sua e lui l'afferra
prontamente, il suo gesto mi stupisce ma subito mi nasce un sorriso
dolce che lui ricambia in modo altrettanto dolce.
"Non devi preoccuparti, mi sono rassegnata, avevo dodici anni, era
estate ed ero qui a Forks. L'estate o comunque quando avevo anche solo
due giorni liberi venivo sempre da mio padre, lo adoro. Comunque,
dicevo era estate e stavo giocando nel giardino di casa. Giocavo con
mio padre, poi io sono caduta, come al solito e lui è
entrato dentro a prendere un cerotto e del disinfettante. Avevo sentito
un rumore provenire dalla foresta di fronte casa mia, una specie di
ululato. Avevo paura ma ero anche curiosa..." Mi fermo, è
doloroso ricordare per me.
"Un...un ululato?" Mi chiede sgranando gli occhi.
"Si, poi si è scoperto che era un lupo. Comunque la
curiosità ha vinto la paura e sono andata a vedere."
"Un lupo ti ha assalito?" E' molto arrabbiato e la presa sulla mia mano
si intensifica, ma non mi fa male, mi sa di protezione.
"No, no. Mentre attraversavo la strada un auto è sbucato
all'improvviso, il conducente era ubriaco e sotto l'effetto di
stupefacenti, non mi ha vista e mi ha presa in pieno. Qui non potevano
fare molto e mi hanno trasferita a Phoenix." Non potevo dire che dopo
due giorni i miei mi hanno riportata con il nostro aereo in Svezia nel
migliore ospedale. Perdona la mia piccola bugia.
"Ci sono stata per due mesi, ho avuto dei problemi alle ovaie ed ora ne
pago le conseguenze." Concludo con un sorriso triste mentre lui non mi
guarda.
"Siamo arrivati." Gli sussurro. Entriamo e appena i bambini mi vedono
mi saltano addosso.
"Bellaaaaa."
"Ciao bimbi, vedete oggi ho portato un nuovo amico." Gli indico Edward
che sorride dolcemente a tutti i bimbi, ah ma qui sta facendo strage di
cuori. Neanche le bambine resistono al suo fascino.
"Sei il fidanzato di Bella?"
POV EDWARD
"Sei il fidanzato di Bella?" Mi chiede una bambina. Quanto vorrei
risponderle di si oppure magari, purtroppo non è
così.
"No." Le dico tristemente, mentre Bella abbassa lo sguardo,
perché? Non è possibile che io le piaccia. Si
è aperta con me, sono troppo felice, si ma che storia
triste, povero amore mio. Se dovessi incontrare quell'umano di lui non
resterebbe neanche la polvere. Dolce amore mio, quando vorrei
stringerti tra le mie braccia , baciarti e coccolarti. Ti
proteggerò da tutto amore mio.
"Allora vuoi essere il mio fidanzato?" Bella ridacchia ed io con lei.
"Ma non sei un po' troppo piccola per fidanzarti?" Intanto mi sono
inginocchiato alla tua altezza.
"No, perché anche Bella e Tom sono fidanzati." Tom? Chi
è Tom? Io avevo capito che...
"Si è vero Bella è la mia fidanzata e tu stai
lontano da lei. Lei è solo mia." Ah ecco Tom, mi fa ridere
è grande quanto una pulce e mi minaccia.
"E se quando tu non sei con lei si avvicinano altri ragazzi chi la
protegge?" Gli chiedo, vediamo che mi risponde, non voglio leggergli la
mente. Lui ci pensa e poi si illumina.
"Hai ragione, allora ti nomino fidanzato di scorta. Quando non
è con me ci pensi tu a tenere lontano gli altri bambini da
lei." Lei arrossisce e io ridacchio. Ah Tom non sono i bambini che devo
tenere lontana da lei, ma sono dei ragazzi con gli ormoni a mille che
le sbavano dietro.
"Affare fatto socio." Il nostro patto viene sancito con una stretta di
mano.
"Allora come ti chiami?" Mi chiede un altro bambino.
"Edward."
"Oh che bello che è il nome del mio fidanzato." Mi dice la
bambina di prima con aria sognante, mentre Bella ride e scuote il capo.
"Allora Anne invece di fare la civettina con Edward vediamo se ti
ricordi la scala che ti ho insegnato l'altro giorno?" La guardo curioso.
"Si me la ricordo, però Bella, prima ci suoni tu quella
bella melodia?" Lei sorride e annuisce dirigendosi verso il pianoforte
a muro che è nella stanza. Si siede e chiude gli occhi
mentre io e tutti i bambini ci avviciniamo a lei. Chissà
cosa suonerà, Carlisle ha detto che è
più brava di me. Poggia le dita sui tasti e queste prendono
vita da sole. E' dolce, è delicata, è una melodia
bellissima, in alcuni punti un po' triste, in altri no.
E'...è bellissima, lei è bellissima, è
bravissima. Non ho mai sentito nessuno suonare così
divinamente. Mio padre aveva ragione, non che io mettessi in dubbio le
sue parole, ma ora che l'ascolto io è veramente sublime.
Dopo qualche minuto la melodia finisce. Tutti la guardano con aria
sognante, io invece la sto venerando. Si gira verso di noi con un
sorriso e appena i nostri sguardi si incrociano arrossisce e abbassa la
testa imbarazzata. Mi avvicino lentamente e le sussurro all'orecchio.
"E' stata sublime, tu sei stata divina." Diventa ancora più
rossa e il cuore martella forte, sono compiaciuto dalla sua reazione.
"Anche io suono il pianoforte, ma questa melodia non l'ho mai sentita."
"E' mia, cioè l'ho composta io." Sgrano gli occhi.
"Grazie."
"Bella, Bella suonaci quell'altra, che poi dobbiamo fare i compiti."
Annuisce contenta e si volta nuovamente verso il pianoforte. Lei che
suona è una visione. Inizia e questa volta la conosco,
è la mia preferita. Claire de Lune. Non ci penso due volte e
mi siedo accanto a lei e inizio anche io a suonarla. Si volta sorpresa,
ma poi sorride e continua a suonare. E' un'esperienza mistica quella
che sto vivendo. Io e i mie due grandi amori. Bella e il pianoforte,
certo Bella è il mio più grande amore. Appena
finiamo sentiamo un applauso alle nostre spalle, so già che
è, ma entrambi ci voltiamo sorpresi, è mio padre.
"Ragazzi siete stati bravissimi, non ho potuto evitare di fermarmi ad
ascoltarvi." Bella arrossisce ed io ringrazio per entrambi. "Oh Edward non ti ho mai visto
così felice, lei è giustissima per te."
"Dottore ciao, vieni ti presento il mio fidanzato." Mio padre ridacchia.
"Lo conosco Anne. Edward è mio figlio."
"Oh e perché non mi hai mai detto che hai un figlio
così bello? comunque può essere il mio fidanzato?"
"Ma tu non eri fidanzata con Tom?" Chiede mio padre aggrottando le
sopracciglia. Ecco ora sia io che Bella siamo curiosi.
"Si però lui ora ha Bella, si è fidanzato con lei
perché lui è goloso." Quello che leggo
nel suo pensiero mi fa ridere, ma cerco di contenermi, mentre Tom
arrossisce e Bella e mio padre sono curiosi.
"Non capisco Anne."
"Ecco Tom dice che Bella ha gli occhi del colore del cioccolato e a lui
piace tanto il cioccolato così si è fidanzato con
lei." Dice triste. Sia Bella che mio padre cercano di non ridere mentre
Anne gonfia le guance e Tom si nasconde dietro Bella.
"Bambini, a fare i compiti dai."
Entra un'infermiera a chiamarli e poi tutti vengono a salutare me e
Bella con un enorme sorriso ed un bacino sulla guancia.
"Ora devo andare, tra poco arriverà mio padre." Dice il mio
angelo alzandosi in piedi. No, non puoi lasciami? Mi alzo con lei.
"Ti accompagno alla macchina." annuisce arrossendo, è
deliziosa. Voglio passare altro tempo con lei, però esulto
dentro di me, stanotte passerò tutta la notte con lei e poi
domani tutto il giorno. Arriviamo alla macchina in poco, troppo poco
tempo per i miei gusti.
"Allora ci vediamo." Mi dice titubante. Forse anche lei vuole stare
ancora con me.
"Si domani mattina alle nove davanti il cancello della scuola. Sicura
che non vuoi che ti venga a prendere?" Dimmi di si ti prego.
"No, ma grazie lo stesso. Devo accompagnare mio padre dal meccanico a
prendere la sua macchina, e al ritorno devo passare per forza davanti
la scuola." Ma da che meccanico vanno?
"Va bene, allora buona serata e buona notte per dopo. Grazie per oggi,
grazie per aver passato un po' di tempo con me." Le dico al massimo
della felicità.
"Grazie e buona serata e buona notte anche a te, e grazie a te per
prima." Le prendo
la mano e come prima le faccio il baciamano mentre un'altra scossa mi
attraversa. Sono felice e di certo la mia sarà un'ottima
notte.
"A domani." Le dico mentre entra in macchina e lei mi risponde con un
sorriso. Sono felice e la mia felicità è Isabella
Swan, e farò di tutto per farla innamorare di me.
Allora ragazze come vi sembra? Ho voluto fare due pov prima dello
shopping. Non mi sembrava giusto che il loro primo incontro finisse con
la presentazione. Posto il prossimo domani, un bacio Mary.
Questi personaggi non mi appartengono, sono di
proprietà di S. Meyer.
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Capitolo 21 *** Capitolo 21 ***
Capitolo 21
POV BELLA
"Bells, tesoro alzati." Oh mamma mia oggi devo uscire con...con...con
il mio dio. Seee mio magari, anche se non esco sola con lui, non
è un appuntamento purtroppo, ma solo una giornata di
shopping con tutti i fratelli Cullen.
"Si papy arrivo." Mi alzo, una doccia veloce e scendo a fare colazione.
Devo accompagnare mio padre da Jake a riprendere la sua macchina.
Facciamo allegramente colazione e poi andiamo n garage, decido di
prendere il mio gioiellino, tanto dobbiamo andare a Seattle e questa
macchina è più veloce della Volvo.
"Bells mi raccomando, mi raccomando, mi raccomando." Lo guardo
interrogativa.
"Per la strada non correre, per favore, per favore, per favore, non
farmi stare troppo in pensiero, sono vecchio." Scoppio in una fragorosa
risata.
"Oh papà, mi fai ridere, sai che guido benissimo e po non ho
mai preso una multa, stai tranquillo. Inoltre non sei vecchio sei un
gran bel fi..."
"Lascia perdere, i tuoi complimenti a volte sono imbarazzanti." Rido
rumorosamente e parcheggio di fronte casa di Jake.
"Ehi Bells buongiorno. Sei mattiniera oggi." Esclama il mio amico
stritolandomi in un abbraccio.
"Ja...ke n...o...n re...s...p...i...ro." Sto per morire soffocata da un
abbraccio del mio lupo.
"Ahahah, oddio Bells pensi veramente che ti avrei soffocata?" Intanto
faccio degli enormi respiri e lo fulmino con lo sguardo.
"Entrate a fare colazione." Esclama Billy.
"No ti ringrazio, devo incontrarmi con dei compagni di scuola, andiamo
a fare shopping a Seattle." Esclamo.
"Ecco perché hai uscito il tuo gioiello." Dice Jake mentre
guarda la mia Aston come se fosse un angelo.
"Già. Però Billy mi lasci qualche muffin?
Nascondili prima che entri Jake, poi papà li porta a casa e
li mangio stasera." Adoro i muffin al cioccolato di Sue.
"Certo tesoro, ma ora prendine uno da mangiare subito." Non posso
rifiutare quelle delizie, così faccio come mi è
stato chiesto. Prendo al volo un muffin e distrattamente guardo l'ora e
un urlo disumano esce dalle mie labbra.
"Che succede?" Mio padre e Jake sono corsi preoccupati vicino a me.
"Oddio, oddio, oddio mancano dieci minuti alle 9 ed io sono ancora qui.
Ciao." Volo in macchina e parto a tutto gas, mentre mio padre mi urla
di andare piano. Corro come una pazza ed in pochi minuti esco dalla
Riserva. Sulla strada affondo il piede sull'acceleratore, maledizione
sono le nove. Affondo il piede sull'accelerato e abbasso il finestrino,
ovviamente è nuvoloso ma l'aria è piacevole.
Continuo a correre come una folle sto sfiorando i 220 km orari, sorrido
se mi vedesse mio padre gli prenderebbe un infarto. Dopo poche
centinaia di metri mi ritrovo di fronte un Bmw rossa cabrio, non ci
voleva. Non accenna ad accelerare.
"E togliti dannazione che sono in ritardo." L'autista come a farlo di
proposito rallenta, di fronte a questa scorgo una Jeep bianca, sembra
la stessa che ho visto l'altro giorno. Ma perché non
accelerano un po'? Sono in ritardo di circa venti minuti, non ci penso
due volte affondo il piede sull'acceleratore fin a sfiorare i 260 km
orari, è un azzardo lo so ma non posso arrivare ancora
più in ritardo. In breve affianco la Bmw, sembra che ci sia
una bionda alla guida, ma non mi soffermo. Abbasso anche l'altro
finestrino e intanto ho affiancato la Jeep, sto per superarla quando...
"BELLINA!" Mi volto verso il conducente della Jeep e mi appare un
Emmett con un sorriso a trentadue denti. Entrambi rallentiamo, solo che
di fronte sta arrivando un auto, accelero di nuovo e non so
come mi intrufolo tra la Jeep e l'auto di fronte fino a
finire davanti ad Emmett. Inchiodo con la macchina. Ma cosa mi
è preso? Potevo morire. Incosciente, stupida, ma cosa volevo
fare? Intanto l'autista mi sta insultando in tutti i modi conosciuti.
Ho il cuore che mi vuole uscire dal petto e credo di essere
più bianca di un lenzuolo. Sento lo sportello che viene
aperto, mani fredde che mi scuotono, voci che mi chiamano, ma io non
riesco a muovere un muscolo. Sono immobile, tesa, impaurita.
"Cosa possiamo fare?"
"Ha paura, è molto tesa e nervosa." Una nuvola di calma mi
invade ma non riesco a calmarmi del tutto.
"Bella, Bella, ti prego, rispondimi. Bella." Una voce, LA voce. Il mio
angelo è tormentato, perché? Sento una mano che
mi accarezza leggermente il viso, è gelata ma mille brividi
di caldo attraversano il mio corpo. Mi ridesto dal mio stato e mi volto
verso la fonte della voce. A pochi centimetri dal mio viso
c'è quello del mio angelo. E' divino, però
è triste. Angelo perché sei triste?
"Bella." Devo parlare, è preoccupato.
"Sto bene." Tanti sospiri e poi lui che mi abbraccia e mi sento a casa,
mi sento sicura, mi sento protetta, mi sento bene.
"Ehi Bellina, hai fatto un'accelerata spettacolare, e poi con che
agilità sei riuscita ad infilarti davanti a me mentre la
macchina di fronte si avvicinava sempre di più. Sei stata
uno spettacolo, se l'avessi saputo prima ti avrei ripresa con il
telefonino e avrei inserito il video su internet." Nessuno fiata alle
parole di Emmett.
"Buongiorno anche a te Emmett, si ho dormito bene, ed ora posso dire di
essere molto sveglia." Tutti mi fissano allibiti e poi scoppiano a
ridere ed io li seguo a ruota, intanto sono ancora tra le braccia di
Edward.
"Perché correvi così?" La voce del mio angelo
è molto dolce ma con una nota di preoccupazione.
"Stamattina ho accompagnato mio padre a LaPush, dal nostro meccanico,
poi mi sono accorta di essere molto in ritardo e ho iniziato a correre,
e il seguito lo avete visto anche voi." Ammetto rossa in viso,
perché ora il suo è nuovamente a pochi
centimetri dal mio. Perché quando ho nominato LaPush tutti
si sono irrigiditi? Non mi interessa.
Edward mi porge una mano e mi aiuta a scendere, così
conoscerò gli altri due Cullen.
"La tua macchina è favolosa. Complimenti per l'ottimo
gusto." Mi sussurra Edward all'orecchio ed io arrossisco ancora di
più e ringrazio balbettando. Perché con lui
faccio sempre la figura della stupida? Ci fissiamo negli occhi e
rientriamo nella nostra bolla. Ad un certo punto sentiamo qualcuno
schiarirsi la voce e distogliamo lo sguardo, mentre tutti ci fissano
maliziosi, mentre Emmett, Emmett mi fa paura. Inarca ad intermittenza
le sopracciglia e ammicca verso il fratello, io invece rabbrividisco a
questa scena.
"Allora Bella ti presento il mio bellissimo fidanzato Jasper Hale. Non
credi che sia bellissimo? Secondo me è..." Fisso Alice
divertita.
"Grazie amore, ma forse non mi sembra il caso di chiedere a Bella se mi
trova bellissimo, ti pare?" Le chiede in modo dolce. Come sono belli,
sorrido dolcemente nel vedere il loro sguardo carico d'amore.
"Molto piacere, il mio nome è Jasper Hale." E mi porge la
mano. Questo ragazzo mi trasmette molta tranquillità e
subito gli stringo la mano, anche la sua gelata.
"Molto piacere, io sono Isabella, Bella Swan." E gli sorrido.
"Bellina, invece questo splendore è la mia fidanzata,
nonché gemella di Jazzino. Lei è il mio
zuccherino. Il mio miele. Il mio pasticcino. Il mio..."
"Emmett non chiamarmi più in questo modo e comunque credo
che tutti abbiamo capito cosa volevi dire. Comunque piacere io sono
Rosalie Hale." Mi dice con un po' di freddezza, anche se in fondo ai
suoi occhi c'è una luce di dolcezza. Non mi porge la mano,
ma io non mi scoraggio e le sorrido dolcemente e lei resta piazzata.
"Molto piacere, io sono Bella Swan."
"Allora Bella, questa macchina è la tua?" Mi chiede Alice
saltellando e io annuisco.
"Sai che tu e Eddy avete le stesse macchine ma con i colori invertiti?"
Non capisco, e guardo Edward con un interrogativo in faccia e lui si
passa una mano tra i capelli, sembra imbarazzato. Vorrei che quella
mano fosse la mia, vorrei essere nuovamente tra le sue braccia, mi ero
sentita così bene, mi sembrava così giusto stare
tra le sue braccia.
"Vedi abbiamo entrambi la Volvo, io grigia e tu nera, ed anche io ho
una Aston identica alla tua, solo che la mia è nera, mentre
la tua è grigia." Ora ho capito e gli sorrido, lui mi
ricambia con quel sorriso sghembo e se potessi mi scioglierei.
"Allora andiamo?" Trilla Alice felice. Tutti annuiscono e si avviano
verso le macchine mentre Emm resta con me. Oh no, ho imparato a
conoscere quello sguardo, sicuramente mi chiederà qualcosa
di imbarazzante.
"Allora..." Ecco, lo sapevo.
"Sputa il rospo Emm." Gli si illuminano gli occhi.
"Cosa ne pensi del mio fratellino? Te l'avevo detto che è
molto sexy. Poi è come piace a te, è antico." Lo
guardo con gli occhi fuori dalle orbite.
"Inoltre non ha mai avuto una ragazza, mai baciato nessuna, ed
è pure vergine." Mi sembra di sentire un ringhio, ma non me
ne curo, perché troppo presa dall'incendio che divampa sulle
mie guance. Non riesco a parlare.
"Dai Bellina entra che ti faccio compagnia in auto, o vuoi il mio
fratellino zuccherino? Vedi che ho notato come vi guardate tutti e due,
non sono cieco, ed io di queste cose me ne intendo." Per favore
qualcuno mi salvasse, non posso stare con lui per tutto il viaggio,
perché poi non riuscirò più a guardare
Edward in faccia.
"Dai Bellina entra che ti racconto qualche dettaglio piccante del mio
fratellino." Guardo con occhi supplichevoli gli altri,
perché non mi aiutano? Giusto non hanno sentito nulla. Entro
in macchina con lui e appena entro mi faccio il segno della croce
quando incontro il suo sguardo, anzi non il suo sguardo, ma quel
luccichio sinistro nei suoi occhi.
Spero solo di uscirne viva. Sono sicura che se non mi ha uccisa la
macchina prima, mi farà morire lui di vergogna ora.
Ciao ragazze,
scusate ma la febbre ancora non mi passa ed è una settimana
che sono a letto senza mettere il naso fuori. Comunque questo
è un po' un capitolo di passaggio, perché ho
lasciato il mio quaderno con gli appunti nella mia casa di Pescara,
perciò sono dovuta andare in base ai ricordi. Scusate ancora
il ritardo. Vi comunico che posterò lunedì e da
quel giorno tornerà a postare tutti i giorni,
perché volere o volare devo tornare e Pescara per studiare.
Intanto vi auguro buon anno, divertitevi, mentre io lo
passerò a letto come una vecchietta pensionata.
Scusate ancora per il ritardo, ma sapete che non capterà
più. A presto, un bacione Mary.
Questi personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
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Capitolo 22 *** Capitolo 22 ***
capitolo 22
POV EDWARD
Sono sconcertato. Sto male, sono livido dalla rabbia.
Quel...quel...quel bastardo avrebbe potuto ucciderla. Avrebbe potuto
strapparmi la mia unica ragione di vita. Povera piccola, aveva paura,
tanta paura. Appena sono corso da lei ho aperto lo sportello e l'ho
abbracciata. E' stata una sensazione unica averla stretta tra le mie
braccia. Io l'avrei protetta da tutto e da tutti. Con me sarebbe stata
sempre al sicuro. Tutti intorno a me erano sconvolti da ciò
che
era successo, poi finalmente si è ripresa e ovviamente mio
fratello ne ha sparata un'altra delle sue, ma per fortuna è
riuscito a stemperare la situazione. Ora però sono costretto
a
guidare la Jeep di Emmett perché lui, e il suo infallibile
piano, è andato in macchina con la mia dea. Volevo andarci
io,
ma tutti mi hanno fatto ragionare dicendo che Emm è quello
che
conosce meglio e con lui si sarebbe sentita più a suo agio.
A
malincuore accettai. Per fortuna con il mio udito posso sentire la
conversazione che si tiene nell'auto di fronte la mia.
Chi l'avrebbe mai detto, il mio angelo che corre come una furia su di
una Aston Martin. Abbiamo le stesse macchine, mi viene da sorridere al
pensiero.
"Cosa hai da ridere fratello?" Chiede Jazz al mio fianco. io in
risposta scrollo le spalle in modo indifferente.
Stiamo andando a Seattle con tre macchine, la prima è la Bmw
di
Rose, con lei ed Alice, la seconda è l'Aston del mio angelo
con
lei e il troglodita ed infine io e Jazz con le Jeep di Emmett.
Perché abbiamo tutte queste macchine? Semplice alle due
ossesse
della moda serve spazio per i loro acquisti. Ah le donne.
"Allora Bellina ciccina,
che mi dici?" Sia io che Jazz siamo interessati alla
conversazione e credo che lo siano anche le mie sorelle.
"Nulla di che Emm, sono
ancora un po' scossa dall'accaduto."
"Si lo vedo, ma non mi riferivo a questo." Dai pensieri
di Emm, noto che è arrossita, come mai?
"A-a cosa ti
r-riferivi?" Perché
balbetta? Per una volta l'orso ha fatto una domanda innocua e
all'apparenza normale, se togliamo i nomignoli ovviamente.
"Ma è logico
a quel pezzo di figo di mio fratello." Per poco non sbando
con l'auto, mentre mio fratello ride a crepapelle e posso sentire anche
le risate delle mie sorelle.
"Ti ho già
detto che Jasper mi sembra un ragazzo molto tranquillo e..."
"Ma io non mi riferisco a quello che sembra un drogato perenne."
Jasper ringhia ed ora sono io a ridere.
"Mi riferisco al rosso."
Prego? Io non sono rosso.
"Ah." Solo
Ah? Che significa?
"Emm maledizione cosa significa quella risposta." Chiedo a mio fratello
tanto mi ha sentito, infatti lo vedo ridacchiare.
"Che risposta
è? Dai dimmi
cosa ne pensi? Non credi che sia veramente un bel ragazzo? E'
intelligente, romantico, suona il pianoforte, ed è molto
bravo.
Poi come ti ho detto prima è antico, perciò
galante,
molto educato, tutte le ragazze e le donne lo trovano assolutamente
sexy..." Si è irrigidita, ma diavolo dice? Ora
pensa che sono uno che se ne va con tutte.
"E cosa più
importante non ha
mai avuto una ragazza, non ha mai baciato nessuna ed è anche
vergine. Da quando sei arrivata, è come dire, molto
interessato
a te. Io credo che interessato sia molto ma molto riduttivo. In pratica
è stra cotto." Mio fratello e le mia sorelle
ridono di me, ma io lo uccido quel deficiente. Ma cosa le sta dicendo?
Ma si rende conto?
"Emm perché
decanti sempre le doti di tuo fratello? Non è che sotto
sotto ti piace?" Eheheh furba la ragazza.
"Oh ma così
offendi la mia
virilità, io amo solo la mia tigrotta e se pure dovessero
piacermi i ragazzi, Eddy non sarebbe il mio tipo, è troppo
smielato e moscio." Ma come mi dispiace non essere il suo
tipo.
"Rosalie è
veramente molto bella. Anzi bellissima. E' da tanto che state insieme?"
Ecco ora è partito con la testa.
"Astuta la tua ragazza, ha capito che l'attacco è la miglior
difesa." Infatti Jazz ha ragione, ha spostato l'attenzione da lei a
Rose.
"Si stiamo insieme in
pratica da
quando ci siamo conosciuti. E' il mio raggio di sole, la mia gattina,
la mia tigrotta, poi a letto..."
"Ok, ok credo di aver capito. Non vi conosco eppure mi sono fatta
un'idea di voi. Cioè tu e Rosalie mi sembrate una coppia
molto,
come dire, passionale. Ma non per questo vi amate meno rispetto ad
altre coppie. Solo che diciamo tu non mi sembri il tipo che reprime la
passione, in nessun luogo." Sorrido, ha capito tutto.
"Mentre Alice e Jasper,
loro sono
così teneri. Sono così belli gli sguardi carichi
d'amore
che si lanciano. Sembra quasi che tra di loro non siano necessarie le
parole per capirsi, è come se si leggessero nel pensiero.
Ecco
io voglio un amore così, una persona che mi capisca solo da
uno
sguardo. Un uomo che capisca il mio umore il base al mio respiro. Non
so se mi hai capito." Amore mio, io ti capirei in
qualsiasi circostanza.
"Ho capito, allora mio
fratello fa
proprio al caso tuo. Inoltre insieme mi sembrate perfetti, lui
è
sempre stato solo, aspettava te." Sono colpito dalle
parole di
mio fratello, ha proprio ragione, noi due saremo perfetti insieme, se
non fosse per il mio "piccolo" segreto. Non risponde. Poi inizia a
parcheggiare e noto che siamo arrivati. Bene per ora lascio perdere, ho
una cosa più importante da fare, devo trovare il regalo
perfetto
per Bella. Parcheggio anche io e scendiamo dall'auto per raggiungere
gli altri quattro che ridono e scherzano tra di loro.
"Siete arrivati, possiamo andare." Urla Alice mentre Bella la guarda
sconvolta, poi ci fissiamo e ci sorridiamo e lei come sempre arrossisce
e il suo cuore aumenta i battiti. Mi avvicino a lei lentamente mentre
gli altri si sono allontanati per lasciarci un po' insieme.
"Non preoccuparti, se Alice ti distruggerà ti
salverò io." Mi sorride dolcemente e mi sento bene.
"Grazie, ci conto." Ridiamo entrambi, poi come nel secolo scorso le
porgo il braccio che lei prontamente afferra. Ovviamente sento la
solita scossa ed entrambi rafforziamo la presa, come a voler essere
ancora più stretti.
"Dai lumache sbrigatevi che i migliori negozi ci aspettano." Urla mia
sorella.
Giriamo per tutti i negozi, comprano di tutto, Bella non si tira mai
indietro e asseconda sempre le mie sorelle con il sorriso sulla faccia.
Per il pranzo ci fermiamo in un bar, anche noi facciamo finta di
mangiare qualcosa, siamo costretti anche se le nostre facce sono molto
disgustate. Nel pomeriggio continua la tortura, però ci
risparmiano il negozio di intimo, anche se le immagini delle mie
sorelle mi vengono urlate in testa ed io resto folgorato dalla visione
della mia dea in intimo, ma subito mi riprendo ed esco dalle loro
teste, non voglio violare così la sua intimità,
non
è educato. Però lei con quell'intimo di pizzo
blu...ahhhhh basta. Sto cercando il regalo per Bella, ma non mi viene
proprio nulla in mente. Le mie sorelle le hanno regalato un vestito
blu, ma hanno dovuto sudare per far si che lei lo accettasse. I miei
fratelli le hanno regalato una borsa e un paio di scarpe da abbinare al
vestito, ed anche loro hanno sudato. Resto solo io, ma cosa posso
regalarle? Vorrei qualcosa di semplice e speciale, proprio come lei.
Mi siedo frustrato su di una panchina, passo le mani tra i capelli, sto
perdendo tutte le speranze. Alzo il viso in cerca di un segno, di
qualsiasi cosa. e poi finalmente lo trovo. Trovo il regalo perfetto.
Speranzoso mi avvio verso il negozietto. Entro e rivolgo subito lo
sguardo al bracciale.
"Quello è un bracciale con pietra di luna." Mi informa il
vecchio commesso mentre si avvicina a me e mi porge il bracciale.
"La
storia di questa pietra è molto singolare, sembra che aiuti
a
trovare l'amore e poi è una pietra magica." Non serve altro
per
convincermi, mi piace tanto, spero che piaccia anche a lei.
"Lo prendo, grazie." Senza che gli dico nulla mi fa un pacchetto
regalo, pago ed esco felice dal negozio. Ho trovato il regalo perfetto.
Raggiungo i miei fratelli e mi guardano con un sorriso furbo.
"Allora hai trovato il regalo per la tua amata a quanto pare."
"Si."
"E?"
"Cosa?"
"Non ci dici cosa hai preso?"
"No."
Non fa in tempo a rispondere che veniamo chiamate dentro dalle ragazze
e ci avviciniamo ai camerini. Poco dopo la porta del camerino si
spalanca ed ai miei occhi appare una dea con un abito molto ino ma che
mi fa impazzire. Oddio mi sono eccitato.
Boccheggio
in cerca di aria, non ne ho bisogno data la mia natura, ma mi sento in
carenza di ossigeno. Lei si accorge che la sto divorando con gli occhi
e diventa bordeaux.
"Bellina complimenti sei un vero schianto, stai facendo impazzire tutti
i maschietti presenti in questo negozio." Dannazione, mio fratello ha
ragione, già tutti la guardano quando è vestita
normalmente ora tutti ne sono incantati e fanno pensieri osceni su di
lei, mi viene voglia di ucciderli tutti.
"Eddy cose ne pensi di Bellina?" Mi chiede quello stronzo di mio
fratello. Ingoio a vuoto.
"Se-sei u-una dea." Oddio l'ho detto, l'ho detto, l'ho detto. Lei prima
diventa rossa per il complimento e poi mi sorride raggiante ed io
ricambio.
"Grazie Edward." Preso da una strana frenesia mi avvicino a lei e
delicatamente poso le mie labbra sulle sue in un casto ma significativo
bacio. Lei non si allontana, non mi allontana, anzi ricambia il mio
bacio. Le emozioni che provo sono indescrivibili. Amore, venerazione,
passione, gioia, felicità. Sono un mix di emozioni potenti e
positive. Ci stacchiamo lentamente e ci fissiamo negli occhi per un
lungo istante, poi mi avvicino al suo orecchio.
"Va a cambiarti, sei una tentazione così e non solo per me,
non
vorrei dover commettere un omicidio plurimo. Tutti venerano la tua
bellezza." Annuisce inerme mentre le gote si infiammano e il cuore
accelera i suoi battiti. Le poso un tenero bacio sul collo e a
malincuore la lascio andare.
Solo dopo che lei entra nel camerino mi rendo conto di ciò
che
ho fatto e che ho detto, però non mi pento affatto. Sono
felice.
Mi volto e vedo i miei fratelli che mi fissano con uno strano luccichio
negli occhi, quasi sinistro, mi fanno paura.
Pochi minuti dopo la mia dea esce dal camerino, la raggiungo, prendo il
vestito dalle mani e le porgo la mia mano che afferra prontamente. Ci
avviamo insieme alla cassa e dopo tante storie riesco a pagarle il
vestito. Usciamo dal negozio, le nostre mani intrecciate, passiamo
davanti i miei fratelli senza degnarli di uno sguardo e ci avviamo
verso l'auto senza salutare. Non facciamo altro che guardarci negli
occhi.
Allora ciao
ragazze.
Innanzitutto buon anno, happy new year. Come avete passato il
Capodanno? Sicuramente bene, mentre io ero a letto con la febbre alta,
sigh sigh sigh. Ho avuto la febbre dal 23 dicembre fino al 1 gennaio e
poi puff, come per magia è scomparsa. Ma che grande stronza.
Comunque, pensiamo al capitolo. Allora non vi aspettavate una cosa del
genere? Ma ora non pensate che si dichiareranno amore eterno, che
subito riveleranno i rispettivi segreti. Per quello ne dovrà
passare di acqua sotto i ponti. Bene ora vi lascio. A domani dolci
donzelle.
Un bacio Mary.
Questi personaggi non
mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
Storia della
pietra di luna, per chi è interessato, ecco il link:
http://eyeclipse.forumcommunity.net/?t=29677140
Mie
storie in corso:
Forse non mi hai
mai amata.
Mi storie concluse:
Eternità;
Finalmente felici;
Invito;
La mia pericolosa cantante;
Uno scontro che ti cambia la vita;
L'amore va oltre il tempo;
Mi sono innamorato di te;
Ritrovare lei, ritrovare loro.
Tutte storie EdxBella ovviamente.
Ringrazio vanderbit in modo particolare, è lei che mi ha
dato l'idea del regalo e vi consiglio di leggere la storia della pietra
di luna è veramente interessate. Grazie di cuore.
|
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Capitolo 23 *** Capitolo 23 ***
capitolo 23
POV
BELLA
M-m-mi
h-ha baciata? Mi ha
baciata? Mi ha veramente baciata? Posso ballare dalla
felicità? Ancora non
posso crederci. Il cuore sembra volermi uscire dal petto, sono
l’apoteosi della
felicità. Alla domanda chiedimi se sono felice io rispondo
no, non sono felice,
sono al settimo cielo. Mi sembra di galleggiare in aria tanto mi sento
bene. È
stato il mio primo bacio, certo è stato un semplice
sfioramento di labbra, ma è
stato più potente e destabilizzante di qualsiasi altro
bacio. Mi sento bene.
Poi le parole che mi ha sussurrato, quelle parole hanno avuto il
potere di incendiarmi il cuore. Nessuno e dico nessuno mi ha mai fatta
sentire
come mi fa sentire lui. Ora siamo mano nella mano, il mio corpo
è ricoperto di
brividi, che non sono causati dalla sua pelle gelida, no, ma dal
piacere di
averlo stretto a me. Non ci teniamo semplicemente per mano, lui ha
intrecciato
le nostre mani in modo dolce e
possessivo
al tempo stesso. Lui fulmina con lo sguardo i ragazzi che si voltano a
fissarmi. Lui mi sta aprendo la portiera della mia macchina per
invitarmi ad
entrare. Lui ora sta facendo il giro della macchina per rientrare e
stare al
mio fianco. Lui non smette di guardarmi con venerazione. O forse sono
solo io
che mi illudo di vedere tutte queste cose. Forse sono solo io che spero
che lui
mi prenda per mano in modo possessivo. Forse sono solo io che mi illudo
che lui
fulmini con lo sguardo tutti i ragazzi che mi fissano.
Forse…ahhhhhh basta. Per
lui può essere stato solo un semplice bacio, probabilmente
è stato convinto da
Emmett mentre sono stati via, probabilmente avrà avuto
pietà per me. Non
capisco più niente. Mi passo nervosamente una mano tra i
capelli, lui nota il
mio sguardo ed accosta con la macchina. Si volta verso di me e mi
sorride
dolcemente. Divento rossa, non so cosa significhi per lui questo
sorriso, quel
bacio, le nostre mani ancora intrecciate sul cambio.
“Bella.”
Mi chiama dolcemente ed
io rialzo, timorosa, lo sguardo.
“T-ti
se-sei pentita?” Lo guardo
sorpresa, come può anche solo pensare un’eresia
simile? Come può credere che io
mi sia pentita di aver risposto al suo dolce bacio? Passano i minuti ma
io
ancora non rispondo e vedo il suo sorriso morire sulle sue labbra
mentre cerca
di sciogliere l’intreccio creato dalle nostre mani. Mi
risveglio e stringo la
presa sulla sua mano.
“NO!”
Urlo probabilmente con
troppa enfasi. Lui mi fissa confuso.
“No,
cosa?”
“Non
mi sono pentita,
anzinonvedevol’oracheaccadesse.” Soffio tutto
d’un fiato sperando che lui non
capisse, però dal suo sorriso, che potrebbe accecare il
sole, capisco che
invece ha afferrato ogni singola parola. Che figura. Abbasso lo sguardo
con le
guance che mi vanno a fuoco. Sicuramente penserà che sono
una stupida bambina
che è felice di aver dato il suo primo bacio. Non dice
nulla, ed ora sono io a
cercare di sciogliere l’intreccio delle nostre mani, ma lui,
come me prima,
rafforza la presa impedendomi il gesto. Due dita gelide, ma che mi
scaldano
infinitamente, si posizionano sotto il mio mento per alzarmi il viso.
Timorosa
incrocio il suo sguardo e ciò che vedo mi fa perdere un
battito. Il suo sorriso
è di una dolcezza unica, non avevo mai visto un sorriso
tanto dolce e tenero.
“Anche
io non vedevo l’ora che
accadesse. Pensavo che mi avresti respinto o mi avresti dato uno
schiaffo
urlandomi di non permettermi più di fare una cosa del
genere. Avevo molta paura
della tua reazione, appena mi sono reso conto di ciò che ho
fatto. Ma per
fortuna ho seguito l’istinto, altrimenti non credo avrei mai
trovato il
coraggio di farlo.” Intanto la sua mano sta accarezzando la
mia guancia come se
fossi di cristallo. La sua mano è leggera, come se
accarezzasse un tesoro di
inestimabile valore.
“Ecco
ora vorrei chiederti una
cosa.” Mi chiede titubante e imbarazzato. Imbarazzato?
“Dimmi.”
Lo incito.
“Mi
chiedevo se per caso, sempre
se non hai altro da fare ovviamente, se…se vorresti uscire
con me domani sera.”
Si passa una mano tra i capelli e sposta lo sguardo. Come è
tenero. Un attimo.
Alt. Stop. Fermi tutti. Cosa mi ha chiesto? Ho sentito bene? Forse no.
“Scusa
forse ho sentito male,
puoi ripetere ciò che hai detto? Sicuramente non ti
ascoltavo.” Chiedo rossa
dalla vergogna.
“Vuoi
uscire con me domani sera?”
“Allora
avevo capito bene. Ma sei
sicuro di ciò che hai detto?” Ma che cosa gli ho
chiesto? Oddio sono proprio
una stupida, solo io potevo uscire con una domanda del genere, infatti
lui mi
guarda tra il sorpreso e il divertito.
“Certo
che sono sicuro. Perché questa
domanda?”
“Ecco,
tu sei così bello, così
intelligente, così perfetto, così troppo e
così tutto e io invece…” Lascio la
frase in sospeso.
“A
parte il fatto che sono
lusingato che tu pensi queste cose di me e che non ho capito cosa
intendi per
così tutto e così troppo, non ho ben chiara la
parte del discorso che riguarda
te.” Mi dice.
“Vedi
io sono una ragazza
semplice, goffa, affatto interessante e pure
brutta…” Non mi permette di finire
la frase che mi risponde con uno sguardo fiammeggiante.
“Non
osare più dire delle
assurdità del genere. Tu sei semplicemente perfetta, sei
divina, sei la persona
più buona e interessante che conosca, sei dolce e gentile,
per me sei
bellissima. Ed inoltre la tua goffaggine mi fa tenerezza,
così ogni volta che
starai per cadere io sarò pronto ad afferrarti, in tal modo
potrò averti tra le
mie braccia praticamente sempre.” Sono senza parole.
“Puoi
avermi tra le tue braccia
anche senza prendere la scusa della mia goffaggine.” Lo
sussurro solamente ma
il sorriso accennato sulle sue labbra mi fa credere che abbia sentito.
“Allora?
Aspetto una risposta,
però se non vuoi uscire con me basta dirlo, ecco si, io
credevo che…” Gli poso
un dito sulle labbra e gli sorrido.
“Dopo
tutto ciò che ti ho detto
credi che non voglia accettare il tuo invito?” Ricambia il
sorriso e posa un
bacio sul dito che è ancora sulle sue labbra. Oddio.
“E’
stato il mio primo bacio.” Mi
confida felice.
“Anche
il mio.” Ed è stato come
trovarsi in paradiso, ma forse questo è meglio non dirlo ad
alta voce, ho già
fatto troppe figure.
“Tu
mi piaci.” Mi dice a bruciapelo.
Il respiro mi si mozza, sgrano gli occhi per la sorpresa.
“Non
ho mai guardato nessuna
ragazza, non mi sono mai interessato a nessuna ragazza, ma tu, tu mi
fai
impazzire.” Non è possibile, un dio come lui che
pensa cose del genere di me,
però ho una domanda che mi assilla.
“Perché,
perché il primo giorno
di lezione insieme, tu…” Non concludo la domanda,
troppo imbarazzante, lui
capisce e abbassa lo sguardo, sembra combattuto, sembra frustrato,
forse ho
rovinato tutto.
“Io…Bella…non
posso, ora…” È in
difficoltà ma gli accarezzo dolcemente i capelli, sono
morbidi e setosi proprio
come immaginavo, quante volte ho immaginato di compiere questo gesto?
Ora lo
sto facendo, sono emozionata. Entrambi abbiamo smesso di respirare.
“È…è
dalla prima volta che ti ho
visto che volevo accarezzarti i capelli.” Gli confesso
timida, lui sorride.
“È
piacevole sentire le tue calde
mani nei miei capelli, mi rilassa. Ritieniti in dovere di farlo ogni
volta che
vuoi.” Sorridiamo entrambi, ma devo concludere un discorso.
“Edward,
tutti hanno dei segreti,
se tu non vuoi parlarne…”
“Non
è che non voglio, ma non
posso, non ora almeno.”
“Allora
se tu non puoi parlarne
lo farai quando ti sentirai pronto se vorrai. Ma sappi che per
qualsiasi cosa
io ci sarò sempre.” Edward, amore mio, anche io ho
un enorme segreto, chissà
cosa penserai appena ne verrai a conoscenza?
“Dato
che siamo in vena di
confidenze, perché hai cambiato corso? E soprattutto come
hai fatto? Tutti i
corsi erano pieni.” Ritiro la mano come scottata, volto lo
sguardo imbarazzata
verso il finestrino.
“Se
non vuoi parlarne…”
“Il
tuo sguardo di puro odio mi
ha fatto male. Non so cosa mi hai fatto appena i nostri occhi si sono
incrociati, mi sentivo bene, però poi il tuo sguardo
è cambiato così per non
avere più quello sguardo addosso sono andata in segreteria
per cambiare corso.
La signorina Cope mi ha detto che non era possibile e sono andata dal
preside e
con un piccolo incentivo e soprattutto grazie a Jessica, che non mi
sembrava
affatto dispiaciuta cambiare il suo corso di fisica con il posto di
fianco ad
Edward Cullen ci sono riuscita.” Mi guarda assottigliando lo
sguardo.
“Tu
non sai cosa hai combinato.
Per colpa tua mi devo sorbire le continue moine ed avances di Jessica.
Ritieniti in debito con me, ora devo punirti.” Mi dice
malizioso.
“Come
posso fare per farmi
perdonare?” Gli chiedo con uno sguardo da cucciolo bastonato.
Lui cede.
“Non
fare più quello sguardo,
potresti chiedermi di tutto e ti accontenterei, non che non lo farei lo
stesso.
Quello sguardo è un’arma letale. Comunque per
farti pienamente perdonare dovrai
fare due cose.” Sono curiosa.
“La
prima è quella di dirmi in
cosa consiste l’incentivo.” Lì il mio
sorriso muore.
“Devo
proprio?” Chiedo incerta,
mentre lui annuisce. Sconfitta lo accontento.
“Diciamo
che con dei fogli
bianchi rettangolari
si ottiene tutto.”
Mi guarda confuso, così apro la borsa, prendo il libretto
degli assegni e lo
sventolo davanti ai suoi occhi.
“Hai
corrotto il preside?” Mi
chiede allibito.
“Che
brutta parola, non l’ho
corrotto. Diciamo che la biblioteca sarà restaurata e
rifornita grazie a me.”
Sorride tristemente.
“Hai
cambiato perché avevi paura
di me.” Non è una domanda la sua ma una
affermazione.
“No,
non avevo paura di te, avevo
paura di vedere quello sguardo carico d’odio, quello sguardo
che per molto mi
ha fatto soffrire perché pensavo di non essere abbastanza
per te.” Sussurro
infine. La sua reazione mi lascia basita.
Dolci
fanciulle, il capitolo è più lungo del previsto e
vi
lascio con il dubbio. Quale sarà la reazione di Edward? Chi
mi risponde avrà un
piccolo spoiler del prossimo capitolo. Aspetterò le vostre
risposte fino a
domani sera alle 20, poi batterò e posterò il
prossimo capitolo.
Comunque
volevo ringraziarvi di cuore per tutte le recensioni
e le belle parole che mi scrivete, per l’appoggio ed
è solo grazie a voi che
sono spronata a dare sempre il meglio di me. Ringrazio in particolare bambola_e_bibola
perché è grazie alla sua recensione che la mia
storia è
entrata tra le storie scelte, e ringrazio rocchia1988
per l’aiuto che mi ha
dato oggi. A domani dolci donzelle.
Ps
ho cambiato nick ora sarà maryc,
mi verrà cambiato tra pochi giorni. Un bacio Mary.
Questi
personaggi non mi
appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
Mie
storie in corso:
Forse
non mi hai mai amata.
Mie
storie concluse.
Uno
scontro che ti cambia la
vita;
La
mia pericolosa cantante;
Invito;
Finalmente
felici;
Ritrovare
lei, ritrovare loro;
Eternità;
L'amore
va oltre il tempo;
Mi
sono innamorato di te.
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Capitolo 24 *** Capitolo 24 ***
capitolo 24
POV
BELLA
Credevo
che mi avrebbe urlato contro. Credevo che mi avrebbe
allontanata. Credevo che mi avrebbe rimproverata, invece non
è avvenuto nulla
di tutto questo. Mi ha abbracciata stretta, mi sta stringendo a se, ha
la testa
tra il collo e la spalla e sento le sue labbra, premute sulla mia
pelle, distese in
un sorriso.
“Tu
sei troppo per me Bella, ma non mi importa. Io voglio te.”
Ora posso morire felice.
“A
cosa stai pensando?”
“Che
dopo queste tue parole posso morire felice.” Lo sento
sghignazzare, oh no l’ho detto ad alta voce.
“L’ho
detto ad alta voce vero?”
“Vuoi
la verità o una bugia?” Sospiro.
“Non
sai che piacere mi abbiano fatto, ma preferirei che tu
restassi in vita, soprattutto ora che ti ho trovata. Sappi che non ti
lascerò
andare.”
“Io
non voglio andare.” Gli dico tutto d’un fiato.
“Meglio
così, almeno eviterei di rapirti.” Ora ridiamo
insieme, ancora abbracciati.
“Sei
bellissima ed hai un buon odore.” Queste parole sono
balsamo per me. Rafforzo la presa sul suo freddo corpo. Che emozione.
“C’è
ancora una cosa che devi fare per farti
perdonare…” Farei
di tutto per te, ma questo pensiero lo tengo per me, risulterei troppo
sciocca.
“Ho
appena ammesso di aver corrotto il preside, credo di
essermi ampiamente sdebitata.” Forse lo convinco,
forse…
“Oh
no modemoiselle, non ti sei ancora sdebitata.” Mi arrendo.
“Cosa
devo fare?”
“Domani
non farai storie.” A malincuore mi scosto leggermente
dall’abbraccio e lo guardo confusa mentre lui sghignazza. I
nostri volti sono
tremendamente vicini e questa vicinanza mi destabilizza. Sposto lo
sguardo
velocemente tra i suoi occhi e le sue labbra. Ora fisso con insistenza
le sue
labbra che si tendono nel sorriso sghembo che amo.
“Fallo.”
Soffia ad un centimetro dalle mie labbra, ed io non
posso far altro che ubbidire. Annullo l’esile distanza tra
noi e come ha fatto
lui prima poso le mie labbra sulle sue. Una scarica elettrica invade il
mio
corpo e mi fa venire i brividi, ma di piacere. Lui se ne rende conto e
si
sposta come se si fosse scottato. Mi sento vuota. Lo fisso incredula.
“Scusa,
sono freddo, e tu hai rabbrividito, non mi avvicinerò
più così tanto.” Mentre parla abbassa
il capo ma io dolcemente glielo rialzo e
gli sorrido. Non ha capito niente.
“Il
freddo del tuo corpo mi scalda più dei raggi solari. Ho
rabbrividito
si, ma solo per il piacere che ho provato nel sentire il sapore delle
tue labbra.”
Oddio che cosa gli ho detto. Mi volto dall’altra parte in
estremo imbarazzo,
credo che mai in vita mia sia stata tanto in imbarazzo e sulle mie
guance non c’è
un incendio, sarebbe troppo poco. Sento che si avvicina a me, sento il
suo
respiro freddo sul mio collo e la sua mano ad accarezzare i miei
capelli.
“Non
sai come sono felice.” Mi fa voltare e poggia nuovamente
le sue labbra sulle mie. Come le altre volte ci limitiamo a casti baci
e
sfioramenti, ma mai approfondiamo, è romanticissimo.
“Comunque
non ho capito cosa intendevi prima.” Intanto ha
poggiato la testa sulle mie gambe e automaticamente una mia mano
è andata tra i
suoi capelli, mentre l’altra l’ha presa lui per
posarvi tanti baci. Come è
dolce. Come è
tenero. Come è bello. Ed è
mio. Mio? Magari, comunque ora cosa siamo? Una coppia? Una non coppia?
Amici
come prima? Un po’ più di amici? Una carezza mi
sfiora il viso e abbasso il
volto verso di lui che mi sorride.
“Ehi
bell’addormentata, ti eri incantata a cosa
pensavi?”
“Niente,
niente. Tu ancora non i rispondi.” Cerco di cambiare
discorso.
“Dai
voglio saperlo.”
“Non
era nulla di importante.”
“Io
voglio sapere tutto della mia ragaz…” Non
continua, io lo
guardo con gli occhi sgranati e lui ha smesso di accarezzare il mio
viso.
Chiudo gli occhi, faccio un gran respiro e appoggio la mia guancia sul
palmo
della mano mentre un sorriso si apre sul mio viso.
“Hai
dissolto i miei dubbi.” Capisce anche lui a cosa pensavo
perché
appena riapro gli occhi anche lui sorride.
“La
mia ragazza.” Restiamo un altro po’ a guardarci
negli
occhi e ad accarezzarci, poi un clacson ci riporta alla
realtà. Lui sbuffa
mentre io abbasso il finestrino. Sono gli altri fratelli Cullen.
“Ehi
Bellina, hai per caso scaricato mio fratello fuori dall’auto
dopo che hai capito che ti ha baciato?” Mi urla
l’orso dalla Jeep mentre Jasper
ride, invece dietro Alice urla dalla gioia, per cosa poi non lo so e
Rose
sorride felice.
“No,
non l’ho buttato fuori. È qui.” Intanto
l’interessato si
alza dalle mie gambe e si mostra ai fratelli. Ora lo sguardo di Emmett
è tutto
un programma. Ha gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata,
vuole dire
qualcosa ma non riesca a parlare. Sta bene? Guardo Edward preoccupato,
ma anche
lui non capisce cosa abbia suo fratello.
“Emmett?
Stai bene?” Gli chiedo cauta.
“Ed-Ed-Edward
co-cosa fa…ce…vi con la testa tra le gambe di
Bellina? Vi siete già dati agli sport erotici in auto? Ti
sei stancato di
essere verginello? Bravo fratello così si fa, ah Bellina non
ti facevo
così…così…così
disinibita. Sono fiero di voi.” Mentre parlava volevo che la
terra si aprisse e
mi inghiottisse, pensavo che prima avevo raggiunto il massimo
dell’imbarazzo,
ma ora mi accorgo che non c’è mai un limite,
quando credi di aver toccato il
fondo, dopo capisci che puoi andare ancora più
giù. Edward dal canto suo non è
messo meglio di me. Se è possibile è diventato
ancora più pallido del normale.
Ad un certo punto sembra che ringhi contro il fratello che ride
sguaiatamente
seguito da Jasper. Gli urla imprecazioni che non capisco e credo che
sia meglio
così. Poi si ricompone, chiude il finestrino e riparte senza
salutare nessuno.
Durante il viaggio di ritorno ha preso di nuovo la mia mano e ogni
tanto la
bacia. L’imbarazzo è passato dopo un po’.
“Scusa
mio fratello per prima, non vorrei che per colpa delle
sue stupide battute, tu…noi…”
“Ssh
Edward, ho capito che Emmett è così e purtroppo
mi è
anche molto simpatico. Però la sua faccia appena ti sei
alzato è stata
impagabile. Inoltre non puoi immaginare in quanti modi cercava di
renderti bellissimo
ai miei occhi, come se non lo pensassi già, tanto che a
volte gli ho chiesto se
è interessato a te.” Ridiamo entrambi.
“Cosa
ti ha detto di me?” Mi chiede curioso ma non troppo.
“Credo
che ne parleremo domani, ora siamo arrivati.” Guardo
con tristezza la porta di casa mia, anzi la guardo come se fosse la mia
peggior
nemica, sto mandando saette con gli occhi verso quella porta. Edward
apre lo
sportello, ma non faccio in tempo a scendere che lui ha già
aperto il mio e mi
sta porgendo la mano per scendere. Questo gesto mi fa arrossire, lui se
ne
accorge e mi sorride, sussurrando al mio orecchio qualcosa di molto
dolce.
“Abituati,
sarai sempre trattata da principessa da me.” A
quelle parole mi irrigidisco un po’, ma cerco di riprendermi
prima che lui se
ne accorga. Arriviamo sotto la porta di casa mia e ci fissiamo negli
occhi
mentre le nostre
mani sono intrecciate.
“Sono
stato bene. Sono felice di averti trovata, finalmente.”
“Anche
io sono stata
bene ed anche io sono felice di averti trovato.” Lentamente
ci avviciniamo e
come le altre volte le nostre labbra si incontrano per un casto bacio.
Ogni
volta il mio cuore fa gli straordinari.
“Buonanotte
Bella.”
“Buonanotte
Edward.” Sussurriamo sulle nostre labbra.
“Domani
passo intorno le 19, va bene?” Mi chiede. Non lo
vedrò
per tutta la giornata?
“Non
ci vedremo per tutta la giornata?” Mi sorride.
“”L’attesa
aumenta il desiderio.” Però il suo sorriso sembra
che mi stia prendendo in giro, mah.
Lentamente
si allontana da me e vedo che la Bmw di Rose sta
arrivando, si accomoda sul sedile posteriore e mi rivolge un ultimo
sorriso
mentre io entro in casa.
“Ciao
Bellina porcellina.” Emmett non cambierò mai.
Entro
in casa e trovo mio padre steso sul divano che guarda
una partita, mentre io ho un sorriso ebete sul viso, ed essendo troppo
felice
salto su di lui facendolo spaventare, dato che non mi aveva sentito
rientrare.
"Be-be-bella?"
Mi chiede.
"Si?"
Gli rispondo con l'umore alle stelle.
"Sei
sicura di stare bene?" Mi chiede titubante.
"Sto
a meraviglia." Rispondo con un sorriso ebete.
"Sicura
di non aver bevuto qualcosa di altamente alcolico
oppure fumato qualcosa di illegale?" Lo guardo allibita e assottiglio
lo
sguardo.
"Sono
semplicemente la ragazza più felice dell'universo.
Non ho fumato e non ho bevuto." Gli dico rossa in faccia.
"Ah-ah,
ho capito centra un ragazzo..." Divento
bordeaux e scappo in camera mia mentre lui se la ride. Si ridi, ridi.
Dopo
essermi preparata per la notte mi infilo sotto le coperte
con ancora l’aria sognate. Mi tocco le labbra con la mano. Ho
ancora il suo
sapore sulle mie labbra.
Il
mio ragazzo. Con quel dolce pensiero cado in mondo fatto
solo di Edward&Bella.
Ciauuuu
tesore, scusate il ritardo ma ho avuto
ospiti a cena. Comunque che ne dite del capitolo? Vi ringrazio per le
numerose
recensioni ricevute per lo scorso capitolo. Spero che mi facciate
sapere cosa
ne pensate. A domani, dolci sogni. Un bacio Mary.
Ricordo
che tra qualche giorno il mio nick sarà
maryc.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie
concluse:
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 25 *** Capitolo 25 ***
capitolo 25
POV
EDWARD
Oddio
mi sento male. Sto andando
in iperventilazione. Ho la tachicardia, lo sento sto per morire.
“Eddy
che hai?” Mi chiede
maliziosa la nana che ha visto tutto, ora che inizia a conoscere Bella,
ah solo
pensare il suo nome sto bene. Dicevo, ora che inizia a conoscere Bella,
riesce
ad avere visioni più chiare, anche se il mio angelo
è sempre avvolto da una
specie di luce bianca. Fisso le mie sorelle sorridente.
“Mi
sta per venire un infarto.”
Esclamo al massimo della felicità, mentre loro mi fissano
con un sopracciglio
alzato.
“È
partito.” Pensa
Rose.
“Ah
l’amore.” Invece
questo è il pensiero di Alice.
Arriviamo
a casa in pochi minuti,
le mie sorelle mi parlavano ma io stava rivivendo i momenti con la mia
amata.
Quando ha detto che le piaccio sono arrivato in paradiso, e poi quelle
labbra
rosse, così morbide, così delicate,
così piene di passione. Appena scendo dall’auto
stringo in un abbraccio soffocante le mie sorelle. Mi urlano contro ma
non mi
scompongo e con loro ancora tra le braccia e il mio sorriso ebete
stampato in
faccia entro in casa. Tutti ci fissano con le sopracciglia alzate.
“Emm
dì a tuo fratello di
mettermi giù, mi rovina tutti i capelli
così.” Sbraita Rose.
“Jazzino,
il mio vestito nuovo.”
Urla Alice. Io invece le stringo più forte, poi le bacio sul
capo e le lancio
tra le braccia dei loro compagni che le prendono al volo.
“Edward,
ma è modo di lanciare le
tue sorelle?” Corro da mia madre, la prendo in braccio e la
faccio volare,
entrambi ridiamo felici mentre tutti credono che io sia pazzo. La poso
a terra e
le riempio il volto di baci.
“Edward
figliolo, non ti ho mai
visto così felice. Deduco che la giornata con la tua amata
sia trascorsa bene.”
Mi volto verso mio padre e corro verso di lui. Capite le mie intenzioni
si sposta
velocemente.
“Ti
ringrazio figliolo, ma io non
voglio volare come tua madre.” Tutti ridono di me ma io ho
ancora quel sorriso
ebete in faccia.
“Oh
certo che è andata bene la
giornata con la sua Bellina. È andata talmente bene che come
è uscita dal camerino
con un abitino ino ino ino, lui in preda alla venerazione e alla
gelosia è
andato sparato da lei e l’ha baciata. Bellina pasticcino ha
ricambiato la
focosità del nonnino e poi lui l’ha invitata a
cambiarsi perché tutti i ragazzi
che erano nel negozio volevano fare la stessa cosa che ha fatto il
nostro
Eddino. Poi come se niente fosse, si sono presi per mano e sono andati
via
senza neanche salutare, lasciandoci in quel negozio.”
È vero in quel negozio
tutti la guardavano con occhi famelici, lei è MIA. Mi torna
il sorriso ebete.
“La
mia ragazza.” Tutti si
voltano sorpresi verso di me.
“Cosa
hai detto?” Mi chiede
Jasper dopo un po’ di silenzio.
“Che
Bella è la mia ragazza.”
Sospiro felice. Alice urlacchia felice per la casa insieme ad Emmett,
Rose e
Jasper sorridono, mentre ai miei genitori brillano gli occhi per la
felicità.
“Siamo
felici per te figlio mio.
Bella è speciale, proprio come te, siete perfetti
insieme.” La parola speciale
mi fa rabbuiare un po’.
“Cosa
succede Edward?” Mi chiede
Jasper dopo aver sentito le mie emozioni.
“Io
sono un mostro, non sono
speciale e lei è un angelo. Non merita un mostro come
me.” Mi accascio
distrutto sul divano. Tutti si avvicinano a me.
“Figliolo
tu non sei un mostro,
sei la persona più buona che conosca e Bella ti vuole. Non
negarvi questa
possibilità. Insieme sarete felici. E poi quando le dirai
della nostra natura
sono convinto che ti amerà ancora di più. Tu le
hai detto di amarla?” Sposto lo
sguardo imbarazzato e sussurro un flebile no.
“Perché
non l’hai fatto?” Mi
chiede dolcemente mia madre.
“Me
ne vergognavo e poi non
volevo che scappasse via a gambe levate. Non ci eravamo mai parlati e
poi me ne
esco dicendole che la amo. Voglio fare le cose con calma, non voglio
metterle
fretta e quando sarò sicuro dei suoi sentimenti per me le
rivelerò tutto di me.”
Tutti mi sorridono.
“Eddino,
ma almeno lei lo sa che
è la tua ragazza?” Fulmino l’orso con lo
sguardo e Esme gli da uno
scappellotto.
“Ahio.
Ma che ho detto di male?
Ah Zuccherino, prima che mi dimentichi, mi dici cosa ci facevi con la
testa tra
le gambe di Bellina? Hai appena detto di voler fare le cose con calma,
ma forse
l’astinenza si fa sentire eh?” Se fosse possibile
sarei più rosso di Bella,
invece impallidisco ancora di più.
Quel…quel…maniaco riesce sempre a mettere
tutti in imbarazzo. Ad un tratto sentiamo un ringhio. Ci voltiamo
sorpresi e la
mia “dolce” mammina mi
ringhia contro e
i suoi occhi sono due carboni ardenti. Deglutisco impaurito, intanto
tutti si
sono allontanati da me. Grazie, la famiglia si vede proprio nel momento
del
bisogno. Anche mio padre mi ha abbandonato al mio triste destino.
“Mamma,
non è come…”
“Tu.
Edward Anthony Masen Cullen.
Credevo che fossi un signore, un uomo galante, invece scopro che mi sei
venuto
su peggio di Emmett. Credevo di aver cresciuto un solo pervertito, ma a
quanto
pare
questa famiglia sforna depravati
a catena. Per fortuna tuo padre e Jasper non sono come voi.
Credevo…credevo che
tu…oddio…Carl ma cosa ho fatto, cosa?”
Ma veramente crede che abbia potuto fare
una cosa del genere al mio angelo?
“Mamma,
non è come ha detto
Emmett. Ci eravamo fermati per parlare dei nostri sentimenti, poi ho
poggiato
la mia testa sulle sue gambe e ci guardavamo negli occhi. Lei mi
accarezzava i
capelli ed io le posavo delicati baci sull’altra mano. Non
farei mai una cosa
del genere, io non sono Emmett.” Esclamo indignato.
“È
vero mamma ha ragione Edward,
le loro emozioni erano felicità e gioia, non
altre.” Per fortuna che qualcuno
pensa alla mia incolumità. Poi vengo travolto in un
abbraccio.
“Scusa
tesoro mio, solo che
quando tuo fratello ha detto quelle cose pensavo che ti saresti
comportato come
lui.” Ricambio l’abbraccio.
“Ehi,
io sono presente.” Esclama
l’orso indignato. Restiamo a parlare un altro po’,
tutti sono felici per me. Ma
io guardo sempre l’orologio. Non vedo l’ora di
tornare dalla mia Bella.
“Ed
ma poi le hai preso il
regalo?” Mi chiede Rose e tutti aspettano una mia risposta
così io annuisco.
“Ma
non vi dirò cosa. Domani sera
usciamo insieme e glielo darò.” Continuo a
guardare l’orologio, alla fine Alice
scoppia in un’enorme risata.
“Dai
non abbiamo più scuse per trattenerlo.
Possiamo cacciarlo di casa ora.” Assottiglio lo sguardo,
secondo me mi facevano
tutte quelle domande solo per vedere quanto tempo avrei resistito senza
vedere
il mio angelo. Indignato esco di casa e sento la risata di tutti.
Inizio a
correre per la foresta e il mio cuore morto si riempie di gioia. Arrivo
in
breve sotto la sua finestra, dormono tutti, così con un
salto sono dentro la
sua camera. Lei è rannicchiata tra le coperte e il volto
sembra pensieroso,
come è tenera. Dolcemente le accarezzo il viso e
istintivamente le sue labbra
si allargano nel sorriso che oggi mi ha dedicato.
“Edward…”
Inconsciamente mi ha
riconosciuto. Le faccio il sorriso sghembo che le accelera i battiti,
non può
vedermi lo so, ma mi viene naturale sorriderle. Le sistemo meglio le
coperte e
mi posiziono sulla sedia a dondolo che è in camera sua.
Ripenso alla nostra
conversazione. Il mio scricciolo ha corrotto il preside per far si che
le
venisse cambiata aula. Io pensavo che mi odiasse, che avesse paura di
me, e lei
pensava le stesse cose di me. Lei aveva paura che io la guardassi
ancora con
odio ed ha preferito cambiare corso. Urge un cambiamento di tutti i
miei corsi
per farli coincidere con i suoi. Voglio stare sempre con lei e poi
tutti i
ragazzi ci provano, ma devono capire che ora lei è MIA e
solo MIA. Con quest’ultimo
pensiero torno alla mia attività notturna preferita.
Vegliare sul suo sonno.
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Capitolo 26 *** Capitolo 26 ***
capitolo 26
POV
BELLA
Il
suono della sveglia mi fa
svegliare. Non è un risveglio normale, no. È un
risveglio con il sorriso sulle
labbra. Sono felice, anzi no, sono più che felice. Io, Bella
Swan sono la
ragazza di un dio, Edward Cullen. Arrossisco al solo pensiero. Penso
alle sue
labbra sulle mie, ai suoi occhi nei miei, alle sue braccia intorno la
mia vita.
Ahhh sono follemente innamorata di lui, ma forse è meglio
tenere ancora per me
questa cosa. In fondo per lui potrebbe essere solo una cotta
passeggera, sono
un’avventura. Mi rattristo al pensiero e sento gli occhi
pungermi. Ad un tratto
sento il telefono di casa squillare, non ho voglia di alzarmi e mi
ributto
sotto le coperte iniziando a piangere. Il telefono ha smesso di
squillare,
meglio così. Non sono dell’umore adatto per
parlare con qualcuno, anzi vorrei
parlare con qualcuno, ma quel qualcuno probabilmente starà
dormendo. Sospiro e
sento di nuovo il telefono squillare insistentemente. Mio padre
è a pesca, ma
io non voglio proprio alzarmi. Speriamo che chiunque sia desista
dall’intento
di infastidirmi. Dopo circa mezz’ora che il telefono squilla
insistentemente mi
decido di andare a rispondere e dirne quattro al disturbatore. A passo
di
carica mi avvio verso il piano di sotto e con rabbia afferro la
cornetta.
“Pronto.”
Sibilo con rabbia.
“Be-Bella?”
Oddiooooo,
la sua voce, gli ho pure risposto male. Mi ha chiamato, subito la
felicità
torna in me.
“Ed-Edward?”
Sento che sospira. Perché
sospira? Forse vuole annullare l’appuntamento di stasera,
forse vuole dirmi che
non mi vuole più vedere, forse…
“Ciao,
scusa non volevo svegliati, ma…ma ave-avevo voglia di
sentirti. Se ho fatto
male, scusa…io…magari…” Che
dolce, voleva sentirmi, per fortuna non
riesce a sentire il battito accelerato del mio cuore e non riesce a
vedere il
rossore delle mie gote.
“No.
Cioè non mi hai svegliato ed
hai fatto be-bene a chiamarmi, anche…anche io vol-volevo
sentirti.” Mormoro al
massimo dell’imbarazzo.
“Bene,
allora se ti dico che volevo anche vederti oltre che
sentirti?”
Non
capisco cosa vuol dire. Sento la sua risata cristallina.
“Guarda
fuori.”
Con il cordless nell’orecchio mi avvio verso la porta di casa
e la apro. Davanti a me un dio, ci fissiamo intensamente negli occhi e
ci
sorridiamo. Poi lui mi fa una radiografia completa e una lampadina si
accende
in me. Caccio un urlo bestiale e il suo viso si deforma in una smorfia
di puro
terrore. Gli sbatto la porta in faccia e con il cordless ancora in mano
gli
intimo di non muoversi di lì. Chiudo la chiamata, lancio il
telefono sul divano
e corro in bagno, cerco di districare la balla di fieno che mi ritrovo
al posto
dei capelli, mi lavo il viso e i denti. Torno in camera mia, non prima
di esser
caduta quattro volte, e praticamente mi infilo nell’armadio
per cercare
qualcosa di decente da indossare. Se lo avessi saputo prima che sarebbe
venuto
non mi sarei fatta trovare in quel modo trasandato. Ora sicuramente
sarà
scappato a gambe levate. Indosso velocemente una camicia blu e dei
jeans chiari
attillati, poi infilo le mio all stars, mi spazzolo nuovamente i
capelli dopo
aver fatto tutte le scale con il sedere mi ricompongo e vado ad aprire
la
porta. Di fronte a me c’è ancora il mio dio con un
sorriso favoloso. Mi sciolgo
davanti alla sua bellezza.
“Non
mi inviti ad entrare?” Mi
chiede sorridendo? Arrossisco a quelle parole, mi ero incantata a
guardarlo e
mi sono dimenticata di farlo accomodare, che stupida.
“Oh
si si, ovvio. Entra.” Mi
sposto per farlo passare, ma lui non si muove di un millimetro, e lo
guardo
confusa.
“Non
hai dimenticato qualcosa?”
Impallidisco, forse ho dimenticato le scarpe o peggio i jeans.
Terrorizzata
punto uno sguardo sul mio corpo, ma c’è tutto,
sospiro di sollievo, mentre lui
inizia a ridere sguaiatamente.
“Non
intendevo quello, anche se
non capisco perché ti sei cambiata, eri adorabile. Quando ti
ho detto che hai
dimenticato qualcosa intendevo questo.” Si avvicina
lentamente a me, il mio
cuore fa gli straordinari, e finalmente posa le sue labbra sulle mie.
La mia
reazione arriva subito, passo le braccia intorno al suo collo e le mie
mani
volano nei suoi morbidi capelli mentre lui mi stringe a se, ma sento
qualcosa
dietro la mia schiena. Quando ci stacchiamo ci sorridiamo.
“Buongiorno
principessa.” Ancora?
È un nomignolo carino, ma non sa che nel mio caso
è vero.
“Buongiorno
anche a te.”
Finalmente entriamo in casa entrambi in silenzio. Lo conduco in cucina
e poi mi
volto verso di lui.
“Non
resistevo più senza vederti.”
Mi sussurra i imbarazzo. Gli sorrido per fargli capire che per me era
la stessa
cosa e passo nuovamente la mano tra i suoi capelli.
“Morirei
tra i tuoi capelli.”
Ammetto in imbarazzo, lui mi sorride e afferra la mano libera per
posarvi un
dolce bacio.
“Ti
ho chiamata per circa mezz’ora,
probabilmente ti ho svegliata, scusa.” Era lui e io non
volevo neanche alzarmi
troppo presa a piangermi addosso.
“Non
dormivo, ero solo sotto le
coperte e non avevo voglia di alzarmi.”
“Ti
ho portato la colazione, e ho
pensato che dopo potremmo fare un giro al parco. Sempre se ti
va.” Mi chiede
titubante.
“Certo
che mi va.” Mi porge un
sacchetto con dei cornetti dentro, anzi con sei cornetti, non
crederà che li
mangi tutti? Forse sono anche per lui. Dal fisico non si direbbe una
persona
che magia tanto. Guardo anche il caffè, anzi no, i
caffè. Lo guardo confusa.
“Ecco
non sapevo cosa preferivi
così ho preso cornetti con il cioccolato al latte, con il
cioccolato bianco,
con il cioccolato fondente, con la crema, con la marmellata di more,
con la
marmellata di fragole e con la marmellata di albicocche. Poi ho preso
un caffè,
una cioccolata calda, un tè, un cappuccino ed un
caffè d’orzo.” Mi guarda di
nuovo imbarazzata, mentre io mi avvicino e gli poso un bacio delicato
sulle
labbra.
“Grazie,
sei stato gentilissimo.
Però, per la prossima volta va bene cornetto con cioccolato
al latte e
cioccolata calda.” Mi guarda sorridente.
“Allora
se ci sarà una prossima
volta non ti arrabbierai?”
“No,
no.”
“Bene
perché sarà così tutte le
mattine. Inoltre ti ho portato anche queste.” Mi mostra un
mazzo di rose blu,
sono bellissime. Sento gli occhi pizzicare.
“Bella,
se non ti piacciono, vado
a prenderne delle altre. Le ho prese blu notte perché
è il mio colore
preferito, ma se non ti piacciono io…” Freno il
fiume di parole posando un dito
sulle sue labbra.
“Sono
bellissime grazie, inoltre
il blu notte è anche il mio colore preferito, di
solito.” Mi sorride.
“Che
significa di solito? Voglio
sapere tutto di te. Cosa ti piace, cosa non ti piace, i tuoi fiori
preferiti, i
tuoi cibi preferiti, tutto insomma.” Sorrido imbarazzata, mai
nessuno, a parte
la mia famiglia, si è interessata così tanto a me.
“Anche
io voglio conoscere tutto
di te. Ora però facciamo colazione.”
“Veramente
io l’ho fatta a casa,
mi dispiace.”
“Oh
non preoccuparti, ma ora ti
annoierai mentre mi aspetti.”
“Non
preoccuparti, in tua compagnia
non mi annoio mai.” Diciamo che il rosso sta diventando un
colore perenne sulle
mie guance. Anche lui se ne accorge e si avvicina, mi accarezza
delicatamente,
come se fossi un diamante raro.
“Sei
bellissima, ma quando
arrossisci sei meravigliosa.” Il cuore aumenta i battiti e mi
posa un leggero
bacio sulla fronte. Le sue mani vanno sui miei fianchi, mentre le mie a
circondargli il collo. Mi beo del suo abbraccio e del suo odore. Senza
farmi
scoprire respiro il suo odore dal suo petto e sento le sue labbra,
posate sul
mio collo, aprirsi in un sorriso. Ad un certo punto il mio stomaco
inizia a
brontolare, che vergogna.
“Credo
che qualcuno qui abbia
fame.” Mi prende in braccio e si siede con me sulle sue
gambe. Mi piace questa
posizione, sto proprio comoda, ed in più posso fare
colazione senza dovermi
separare fisicamente da lui. Guardo con sguardo adorante il cornetto.
“Rimpiazzato
da un cornetto.” Mi
volto a guardarlo.
“Non
è un cornetto, è il
cornetto. Non capisci la sottile differenza tra i vari cornetti e
questa divinità
al cioccolato.” Gli dico mentre addento il mio cornetto.
“Intanto
la tua divinità ti ha
sporcata tutta.” Divento tutta rossa e prendo un tovagliolo
per pulirmi, ma una
sua mano mi blocca.
“Aspetta,
faccio io.” Mi fa
voltare verso lui e lentamente mi si avvicina. Con la lingua pulisce
nel punto
in cui sono sporca, vicino l’angolo della bocca. Il mio cuore
fa gli
straordinari, potrebbe venirmi un infarto da un momento
all’altro. È la prima
volta che sento la sua lingua, è fredda, come tutto di lui,
ma io mi sento
bollente. Lentamente si sposta da me e ci fissiamo negli occhi
ipnotizzati ed
in imbarazzo. Lo squillo del telefono spezza la magia del momento e ci
fa
riprendere. Corro a cercare il telefono, è mio padre che mi
avvisa che si
fermerà a cena da Billy per vedere la partita. Appena
termino la conversazione
Edward mi chiede se ho finito, annuisco e prendendomi per mano ci
avviamo a
piedi verso il parco.
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Capitolo 27 *** Capitolo 27 ***
capitolo 27
POV
EDWARD
Sono
in camera mia davanti lo specchio
e penso a cosa indossare per questa sera. Intanto ripenso alla mia
giornata e
un sorriso mi sorge spontaneo. Ho vegliato su di lei per tutta la
notte, poi
poco prima che si svegliasse un’idea mi è balenata
in mente. Sono corso verso
il miglior bar di Port Angeles, ho comprato tutti i tipi di cornetti e
di
bevande che c’erano, sono passato da un fioraio è
le ho preso un mazzo di rose.
Inizialmente volevo prenderle rosse, ma poi ho pensato che quelle
sarebbero andate
meglio stasera, così ho notato delle splendide rose blu e le
ho prese. Tutte.
Sono arrivato sotto la sua finestra, sentivo che era sveglia ma non si
alzava.
Stava male? Si era pentita di ciò che era successo ieri? Non
ci ho visto più ed
ho provato a telefonare a casa sua, forse non sentiva il mio stesso
bisogno di
vedermi. Ho provato a chiamare per mezz’ora senza ricevere
risposta, certo sono
stato insistente e maleducato, ma la depressione si stava facendo largo
in me.
Dopo mezz’ora mi ha risposto con una voce carica di rabbia,
ma appena ha capito
che ero io la sua voce si è addolcita. Per non parlare poi
di quando mi ha
aperto e dell’urlo disumano che ha lanciato prima di
chiudermi la porta in
faccia. Stavo andando via, quando lei per telefono mi ha intimato di
non
muovermi e così ho fatto. Sentivo vari rumori, poi
finalmente la porta si è
riaperta presentandosi una Bella vestita di tutto punto con una camicia
blu che
rendeva la sua pelle ancora più nivea. Ho provato di nuovo a
leggerle la mente
ma come sempre percepivo solo vuoto, ed ora il suo odore non mi tenta
affatto,
anzi mi fa morire ma in un altro senso. Ora ho la
possibilità di portarle la
colazione, cornetto con cioccolato al latte e cioccolata calda, tutte
le
mattine. Devo appuntarmi che il mio angelo è moto goloso.
Poi, oddio, non posso
ancora credere a ciò che ho fatto. Io Edward Cullen, vampiro
e uomo
rispettabile del 1900 ho pulito l’angolo della sua bocca con
la mia lingua. Se
fossi stato umano sarei diventato più rosso di Bella, ma
devo dire che non è
dispiaciuto a nessuno dei duo. Inoltre sento ancora il suo sapore sulla
mia
lingua, che sensazioni.
“Edduccio
che fai?” Sono ancora
in boxer davanti il mio armadio mentre le mie sorelle entrano in camera
mia
senza che io le abbia invitate, vabbè.
“Edward
ma sei ancora così?” Mi
chiede Rose.
“Sai
che non si fanno aspettare
le donne? Deve essere il contrario.” La guardo implorante e
lei capisce.
“Ok,
ti aiutiamo a scegliere.”
Quasi mi fa piacere l’ossessione per la moda delle mie
sorelle. Quasi. Subito
dal mio armadio volano jeans, pantaloni, camice, maglie, t-shirt, in
pratica
tutto. Alla fine ne escono vittoriose. Hanno in mano una camicia blu
notte e un
paio di jeans chiari. Le guardo sorridente e le caccio dalla mia camera
moto
poco gentilmente.
“Ma
grazie mie adorate sorelline,
mi avete salvato da una crisi. Ma figurati fratellone per il tuo primo
appuntamento devi essere impeccabile. Tzè questo
è il ringraziamento per aver
aiutato quello smidollato.” Non do peso alle parole di Alice.
Vado in bagno,
con un po’ di gel cerco di sistemare la mia chioma
indomabile, ma poi mi
ricordo che a Bella piace mettere le mani nei miei capelli e subito
lascio da
parte il gel. A lei piacciono così. Metto anche qualche
goccia di profumo,
indosso la giacca e scendo.
“Ohhhh
patatino hai messo anche
il profumo? Vuoi proprio far colpo su Bellina.” Esclama
l’orso mentre Jasper
sghignazza. Intanto entrambi ricevono uno scappellotto da mia madre ed
io le
sorrido.
“Edward,
amore vai, non far
aspettare Bella, non è educato.”
“Certo
mamma, sto andando.” Le
scocco un bacio in fronte e mi avvio verso l’uscita.
“Ah
Eddy, - no, anche lei no, -
non mi piace essere l’unica che non conosce la tua ragazza,
vedi di portarla
subito qui. Intesi?” Che sguardo…
“Mamma,
veramente vorremo fare le
cose con un po’ di calma.”
“Bene,
vuol dire che andremo a
prendere un tè insieme.” La guardo stralunato,
berrebbe caraffe di tè pur di
conoscere la donna che mi rende felice.
“Esme,
tesoro, noi non beviamo
tè.” Ahio papà, non vorrei essere in te
ora. Scappo prima che mi blocchino
ancora. Mi accerto che le rose siano in auto, perfetto, tutto apposto.
Accendo
la macchina e parto verso casa della mia ragazza. Non ho programmato
nulla per
questa sera, anzi lei mi ha detto che cena a casa così
possiamo passare il
tempo parlando di noi. Ma ho già in mente il posto in cui
portarla. Spero non
mi trovi troppo sdolcinato. Grazie alla mia guida arrivo in breve a
casa Swan.
Sono molto più agitato di questa mattina. Scendo
dall’auto e vado a suonare il
campanello. Sento il dolce battito del suo cuore e il respiro
accelerato, forse
sta correndo. Sorrido involontariamente. Dopo pochi minuti la porta di
apre
rivelando la mia dea. Spalanco la bocca per lo stupore, mi trovo ad
aver bisogno
d’aria. Boccheggio in cerca di ossigeno. Davanti a me non
c’è una donna, no.
Definirla tale sarebbe riduttivo, davanti a me c’è
una dea con le guance rosse.
Indossa un paio di jeans scuri strettissimi ed una maglia rossa
attillatissima
che risalta tutte le sue forme perfette, e ai piedi un paio di scarpe
nere con
il tacco.
“S-se
non sto bene, vado un
attimo a cambi…” Le blocco il fiume di parole con
le mie labbra.
“Non
trovo le parole per
descrivere la tua bellezza. Sei di una bellezza disarmante, spero solo
che non
ti vestirai così anche per andare a scuola.”
Deglutisco un fiotto di veleno
pensando a lei così a scuola ed io a uccidere tutti.
Ridacchia nervosamente e
mi rassicura.
“Ciao
raggio di sole.” Diventa
rossissima. Mi piego verso di lei e le poso un nuovo bacio sulle labbra.
“Ci-ciao
Edward.” Le porgo il
mazzo di rose con un sorriso e lei mi ringrazia con gli occhi lucidi.
“Edward,
non devi farmi sempre
regali. Ho già te.” Ahhhhh se potessi fluttuerei
felice in cielo.
“Abituati,
ti farò tanti regali.”
“No.”
“Oh
si. Ti vizierò tantissimo.”
Gonfia le guance e mette il broncio, di nuovo quell’arma
illegale.
“A
me non piacciono i regali.”
“Neanche
se te li faccio io?” Le
chiedo fissandola intensamente negli occhi ed iniziando a lasciarle
piccoli
baci su tutto il viso, sta cedendo, lo sento.
“Ba-basta
che non siano costosi e
non avvenga sempre.” Mormora. Poi si allontana e si mi invita
ad entrare. Deve mettere
i fiori in un vaso e poi possiamo andare. Appena si gira resto
pietrificato.
“Bella,
ma la parte di dietro
della maglia?” No, non può essere così.
Deve coprirsi sia per la mia sanità
mentale, sia per salvare la vita di coloro che sicuramente se la
mangeranno con
gli occhi. Mi fissa confusa.
“Cioè,
la…la maglia non è
così…aperta
dietro. Avrai qualcosa…” Non so come spiegarlo, ma
lei capisce e ridacchia.
“No
la maglia è così. Non ti
piace? L’abbiamo presa ieri, e poi quando oggi Alice e
Rosalie sono state qui
hanno detto che avresti apprezzato.” Mi confida rossa in
viso. Lo sapevo che
quelle due hanno messo il loro zampino. Ma questa volta me la
pagheranno.
Immagino me con delle taniche di benzina davanti i loro armadi ed un
risata
sadica quando butto un fiammifero acceso. Alice avrà
già visto tutto e riferito
alla sua compagna. Nascondete quanta più roba che potete.
“Si,
si va
bene.” Liquido il discorso. Dopo aver
messo i fiori in un vaso ci avviamo verso la porta.
“Bella
non la metti la giacca?”
Dimmi di si, dimmi di si…
“No,
è una bella serata, se poi
fa freddo la indosso.” Imprecando mentalmente ci avviamo
verso la macchina e
come sempre le apro lo sportello ed una volta dentro le poso un bacio
sulla
guancia, chiudo e vado verso il posto del guidatore, ovviamente tutto a
velocità umana. Appena entro dentro Bella mi fissa con
un’espressione strana.
Lentamente mi si avvicina, penso voglia darmi un bacio e già
pregusto quelle
labbra rosse e calde sulle mie. Mi avvicino anche io, ma lei sposta il
viso
verso il mio collo. Cosa vuole fare? Sento che mi odora. Mi odora?
Siiii come
oggi, mi è piaciuto tantissimo. Mentre io muoio con queste
belle sensazioni lei
si rialza e fa una smorfia. Cosa è successo?
“Bella?
Qualcosa non va?” Le
chiedo timoroso, forse non le piace il mio odore.
“No.
Non mettere più il profumo,
copre il delizioso profumo della tua pelle. Non hai bisogno di odori
artificiali,
sai di buono già di tuo. Non coprirti.” Mi sento
lusingato, questo è un signor
complimento. Sono al settimo cielo, adora il profumo della mia pelle,
so di
buono. Le sorrido, ma lei rendendosi conto di ciò che mi ha
detto diventa
bordeaux.
“Anche
io adoro il tuo profumo.”
Poi si volt sconvolta verso di me.
“Io…scusa
Ed non volevo. Non
voglio importi nulla, non pensare che perché io ti ho detto
di non usare
profumi tu…ora…tu…”
“Ssh,
mi fa immensamente piacere
ciò che hai detto, e poi anche tu mi hai promesso che non ti
vestirai così a scuola.
Siamo pari no?” Mi guarda e ridacchia.
“Io
non ho promesso nulla.”
Continua a ridacchiare mentre io impallidisco.
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Capitolo 28 *** Capitolo 28 ***
capitolo 28
POV
EDWARD
Ecco
stiamo insieme da un giorno
e già mi tiene in pugno. La guardo scioccato ma poi lei
inizia a ridere di
gusto. Mi prendeva per caso in giro? Da quando è entrata
nella mia vita sono
diventato lo zimbello di tutti i vampiri. Se mi vedessero i Volturi mi
farebbero a pezzi per quanto sono diventato stupido. Però mi
sono rincretinito perché
mi sono innamorato di lei. Mi importa qualcosa di tutto il resto? No,
mi basta
lei.
“Ma
bene, è un giorno che stiamo
insieme e già ti prendi gioco di me?” Le chiedo
mettendo un finto broncio e lei
invece continua a ridere, ora il mio ego si sente ferito. Ad un tratto
sento la
sua mano tra i miei capelli e lei che mi regala un bacio sulla guancia.
“Dai
Ed, dovevi vedere la tua
faccia. Poi adoro quando sei geloso.”
“Io
non sono geloso.” La rimbecco
stizzito. Seeee non ci credo neanche io.
“Allora
quando ieri mi hai
chiesto di andare a cambiarmi altrimenti avresti fatto una strage,
oppure
quando mi hai chiesto di non vestirmi così a scuola non era
perché sei geloso?”
Mi chiede. È furba la ragazza, ma io lo sono di
più.
“No,
l’ho detto solo per evitarti
scocciatori, non perché io sia geloso.” Sembra che
non mi crede, ovvio non mi
credo neanche io.
“Va
bene allora. Andiamo?” Mi
chiede dolcemente. Le afferro la mano, la intreccio con la mia e parto
verso la
spiaggia di Port Angeles. Con la mia guida ci impiego meno tempo.
Durante il
tragitto abbiamo parlato molto dei nostri gusti. Le ho fatto tante
domande e
lei ne ha fatte altrettante a me. Le sue risposte mi spiazzano sempre,
non
riesco mai a prevedere una sua risposta. Ma preferisco, mi sento
più “normale”
con lei, per quanto normale io possa essere. Appena arriviamo
parcheggio e, a
velocità umana, vado ad aprirle lo sportello porgendole la
mano. Ad ogni nostro
contatto il suo cuore perde un battito e le sue guance si imporporano.
La
conduco verso la spiaggia. Il mare è calmo, la luna splende
in cielo e il suo
riflesso sul mare rende il luogo molto romantico.
“Oh
grazie Edward, è bellissimo
questo posto.” Mi si butta praticamente addosso e riempie il
mio viso di baci.
Rido felice, quasi mai prende l’iniziativa, ma ogni volta che
lo fa è una gioia
per il mio cuore morto. Iniziamo a passeggiare mano nella mano, ma ho
paura che
la mia pelle gelida possa farle prendere freddo. Cerco di sciogliere
delicatamente il nostro intreccio, ma lei, come il giorno prima,
rafforza la
presa.
“Scusa.”
Le chiedo subito quando
noto un brivido in lei.
“Non
scusarti, la tua pelle mi
scalda, ho rabbrividito per questa atmosfera romantica. Sono felice,
grazie per
avermi portata qui Edward. Grazie per esser entrato nella mia
vita.” Il tutto
me lo dice con gli occhi lucidi, le guance arrossate, il cuore che
galoppa ma
mai ha distolto lo sguardo dal mio. Amo questa ragazza, la amo
immensamente.
Con lei mi sento felice, lei mi rende felice. Lei non ha ribrezzo per
la mia
pelle, anzi la scalda. Che controsenso, ma oramai mi sono arreso, le
sue
risposte saranno sempre delle dolci sorprese per me.
“Grazie
a te per avermi permesso
di entrare nella tua vita Bella. Sono felice anche io da quando ti ho
conosciuto, poi da ieri sono ancora più felice.”
Se potessi sarei rosso dall’imbarazzo.
Volta lo sguardo verso la luna, è veramente bellissima.
È semplicemente un
angelo, mentre io sono il demone che purtroppo si è
innamorato di lei. Io non
ho il diritto di esser felice per questa situazione, io non dovrei
essere qui
con lei, io non dovrei essere nulla per lei, ma non ce la faccio a
separarmi da
lei. Sono egoista. Io, un dannato, non posso macchiare questa anima
pura.
Inoltre io sono eterno, lei no. Forse, dovrei finirla qui, lei non
verrà
coinvolta da questa storia, sarò solo un effimero ricordo
per lei. Mentre lei
vivrà in me in eterno, perché io potrò
amare solo lei.
“Sai,
quando ero bambina sognavo.
Sognavo il principe azzurro. Ma non lo sognavo biondo e con gli occhi
azzurri.”
Ridacchia. È riuscita nuovamente a farmi accantonare i miei
tristi pensieri con
la curiosità che provo verso i suoi pensieri.
“L’avrei
dovuto chiamare principe
verde, - ecco ora non capisco, ma perché proprio la sua
mente non posso
leggere?, - il mio principe aveva i capelli castani e gli occhi
verdi.” Oddio,
io ho i capelli castano ramati e da umano i miei occhi erano verdi.
Fato?
Destino? Non lo so.
“Sognavo
che arrivava da me, mi
baciava e mi dichiarava il suo amore per
l’eternità.” Io posso arrivare da te,
baciarti e posso dichiararti il mio amore per
l’eternità, ma la vera eternità.
Mi intristisco di nuovo pensando all’eternità
davanti a me.
“Hai
detto sognavi, non lo sogni
più?”
“No.”
Risposta secca e coincisa.
“Perché?”
Le chiedo timoroso, non
so neanche io perché sono timoroso. Forse ho paura della
risposta.
“Perché
ora voglio solo un uomo
che mi ami per ciò che sono. Voglio essere l’unica
ai suoi occhi. L’uomo che
con un solo sorriso o un solo tocco mi fa battere il cuore,
l’uomo che mi
faccia stare bene. L’uomo che mi rispetti, che sia sempre
sincero, ma
soprattutto che mi ami sopra ogni cosa. L’uomo che
affronterà le difficoltà insieme
a me senza scappare al primo ostacolo, perché
l’amore è fatto anche di
ostacoli.” Le sue parole mi hanno toccato, è il
modo in cui io la amo, e
secondo me legge nel pensiero. Anche io vorrei andare via per il suo
bene, ma
non ne ho la forza. Però il mio segreto non è un
ostacolo qualunque, io non
dovrei esistere.
“Posso
essere io quell’uomo?” Le
chiedo di getto senza pensare, ma non me ne pento. Ora ho solo paura
della sua
risposta, ho para di ciò che potrei leggere nei suoi occhi.
Mi fissa come se
volesse leggermi dentro, ma nei suoi occhi c’è
solo…amore?
“Speravo
mi facessi questa
domanda, e ne sarei più che lieta se fossi tu
quell’uomo.” Si era amore quella
luce nei suoi occhi. Lentamente mi avvicino a lei. Le poso una mano sul
fianco
e l’altra lentamente sale nei suoi capelli. Lei posa le mani
sulle mie spalle,
lentamente una sale verso il mio collo mentre l’altra va
verso i miei capelli.
Con una lentezza estenuante avviciniamo i nostri volti. Le sue guance
sono
rosse e il suo cuore scalpita furioso. Mai ha battuto così
veloce.
“L’attesa
aumenta il desiderio.”
Le sussurro per non spezzare l’atmosfera romantica.
“Ti
aspetterei in eterno solo per
un tuo bacio.” Sussurra anche lei ed io sono ancora
più emozionato.
Finalmente
le nostre labbra si
sono unite, si sfiorano lentamente, in modo casto, fino ad appoggiarsi
completamente. Con dolcezza le passo la lingua sul labbro inferiore e,
stando
attento, le mordicchio leggermente quello superiore. Un sospiro esce da
quelle
labbra perfette mentre si schiudono permettendomi di entrare.
Permettendomi
così di assaggiare il suo sapore. Le nostre lingue timorose
si cercano, si
inseguono e finalmente si trovano. Ho sentito il mio cuore battere
dall’emozione.
Il suo sapore è incredibile, è unico,
è dolce, è mio. Le nostre lingue giocano
dolcemente tra di loro. Continuiamo a baciarci fino a che lei ha
bisogno di
ossigeno, poi abbandono le sue labbra ma non la sua pelle. Passo a
baciarle
tutto il volto, scendo a baciarle il collo. Lì dove la sua
vena pulsa
freneticamente, ma non potrei mai far del male alla mia stessa vita.
Poso un
bacio delicato su quella vena, fonte di vita per lei, fonte di
nutrimento per
me. Con la lingua segno il profilo del suo collo. I suoi sospiri mi
incitano a
continuare, ed io continuo. Risalgo verso la mandibola, la guancia,
fino a
riappropriarmi di quelle dolci tentazioni rosse come il peccato. Questa
volta è
lei a chiedere il permesso per entrare nella mia bocca, permesso che
subito le
concedo. Accarezza lentamente tutto, il mio palato, la mia lingua,
persino i
miei denti. Le nostre lingue riprendono la loro danza e dopo un tempo
indefinito ci stacchiamo. Appoggio la mia fronte sulla sua. Ha
l’affanno il mio
amore. Ma rifarei tutto solo per la visione del suo viso. Ha le guance
arrossate, le labbra rosse e gonfie per i baci, gli occhi lucidi
dall’emozione
e poi il suo cuore che batte frenetico e sembra volerle uscire dal
petto.
“Grazie.”
Mi dice sussurrando. La
guardo confusa.
“È
stato il mio primo vero bacio.
Grazie per essere tu il mio primo bacio.” Le poso un bacio
sulla fronte e l’abbraccio.
“E
spero anche l’unico.” Io lo
penso egoisticamente ma lei lo dice sussurrando credendo che io non
possa
sentirla, ma non è così. Mi stacco lentamente e
le sorrido cercando di
rabbonirla.
“Ora
ho una cosa per te.” Le
dico, devo darle il suo regalo di compleanno. Mi guarda confusa e le
porgo il
pacchetto.
“Edward,
cosa ti ho detto oggi
dei regali? Già mi hai regalato due mazzi enormi, oltre che
bellissimi, di
rose. Non dovevi.”
“Pensavo
veramente che non ti
avrei fatto un regalo per il tuo compleanno?” Le chiedo
scioccato, non può
pensarlo davvero.
“Io
credevo che il mio regalo
fossi tu.” Mi mormora imbarazzata.
“Se
è per questo anche tu sei il
mio regalo.” Lei non può pensare che io sia un
regalo, io sono un mostro. Apre
il regalo senza fare altre storie e poi lo fissa con gli occhi
spalancati. Lo
sapevo è troppo semplice e non le piace.
“Se
non ti piace possi…”
“È
favoloso Edward, grazie di
cuore.” Mi regala un enorme sorriso e un dolce bacio a
stampo. Mette il
bracciale e lo osserva.
“È
un bracciale con una pietra di
luna. La storia di questa pietra è veramente affascinante.
Si crede che…”
“Aiuti
le persone a trovare il
vero amore. Adoro la pietra di luna. Insieme al topazio, è
la mia pietra
preferita.”
“Pietra
di luna e topazio? Non i
diamanti, i rubini?” Arrossì di botto, che le
prende?
“La
storia della pietra di luna mi
ha affascinato sin dalla prima volta che ne venni a
conoscenza.”
“E
il topazio?” Chiesi curioso.
“Vedi
c’è una festa andiamo a
vedere?” Eh no, prima mi dirai il perché del
topazio. La prendo delicatamente per
un braccio e la faccio scontrare con il mio petto.
“Prima
mi dici del topazio e poi
andiamo.” Le dico assottigliando lo sguardo. Lei in risposta
fissa il mio
petto.
“È
il colore dei tuoi occhi.”
Resto spiazzato ed anche piacevolmente sorpreso, mi sento molto
lusingato. Le
alzo il viso e le faccio quel sorriso per cui impazzisce, la sue
reazione
arriva subito e mi abbasso per baciarla dolcemente, poi insieme ci
avviano
verso la festa. Ci sono tanti ragazzi che cantano e ballano intorno al
fuoco. Io
intanto cerco di eliminare dalla mia mente tutti i pensieri osceni
sulla MIA
ragazza. Tutti, e dico tutti, i ragazzi presenti la mangiano con gli
occhi, la
spogliano con gli occhi. Devo far leva su tutto il mio autocontrollo
per non
commettere una strage, ma ad un certo punto non ce la facci
più e la porto via.
In fondo è tardi e deve dormire. Mi guarda confusa e mi
chiede il perché della
mia reazione.
“Tutti
i ragazzi presenti ti
fissavano come a volerti spogliare con gli occhi, anzi ti spogliavano
con gli
occhi.” Ridacchia. Non trovo nulla di divertente.
“Non
eri tu quello non geloso?”
Mi ha in pugno.
“Hai
vinto, sono maledettamente
geloso di te. Nessuno deve guardarti, solo io posso farlo.”
Poggia la sua testa
sulla mia spalla e intreccia le nostre mani sul cambio.
“Il
mio gelosone.” Ridacchio e le
scocco un bacio sui capelli mentre torniamo a Forks.
Donzelle, piaciuto il
capitolo?
Troppo mieloso? Troppo lungo? Ditemi voi. Allora i nostri amici
finalmente si
sono scambiati un vero bacio. Il capitolo è molto lungo
anche perché ho cercato
di descrivere al meglio le emozioni di Edward. A domani un bacio Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie
concluse:
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 29 *** Capitolo 29 ***
capitolo 29
POV
BELLA
Dopo
un intenso bacio sotto il
portico di casa e a malincuore ci stacchiamo e rientro in casa con gli
occhi a
cuoricino. Che bella serata. Lo sguardo si posa sul bracciale che ho al
polso. È
bellissimo, proprio come lui, anzi no, lui è più
bello. Ripenso alla nostra
serata, praticamente mi ha chiesto se può amarmi ed io
ovviamente ho accettato.
Cioè ci siamo detti di amarci anche se non esplicitamente.
Oddio. Per fortuna è
andato a casa altrimenti avrebbe visto l’incendio divampare
sulle mie guance e avrebbe
sentito il cuore volermi uscire dal petto. Sorrido come
un’ebete.
“Bella?”
Mi chiama mio padre con
un’espressione tra il curioso e lo spaventato.
“Mi
fai paura con quella faccia.”
Il mio sorriso si amplia, sono troppo felice.
“Sei
uscita con quel ragazzo?
Deve piacerti proprio se ti riduce in questo stato. Ora posso sapere
chi è?”
Annuisco ma non rispondo. Noto che mio padre inarca le sopracciglia
nell’attesa
e poi mi ricompongo mentre lui ridacchia divertito.
“Edward,
Edward Cullen.” Mio padre
si illumina.
“Non
potevi fare scelta migliore
bambina mia. I figli del dottor Cullen sono uno più educato
dell’altro. Sono a
conoscenza delle buone maniere e le mettono in pratica. Mai un
problema,
neanche quello grosso. Anzi quello grosso è pure simpatico,
mentre la
piccoletta è molto frizzante. Poi Carlisle lo conosci anche
tu, ha spezzato il
cuore di tutte le dottoresse ed infermiere dell’ospedale, ma
lui ha occhi solo
per sua madre. La signora Cullen poi è di una
bontà unica, oltre che
bellissima, ma lì sono tutti bellissimi. Poi ci sono i due
gemelli, anche loro
molto educati, ma più calmi e pacati dei loro compagni. Ed
infine c’è il tuo
ragazzo. Una volta durante un inseguimento, è riuscito a
bloccare l’auto di un
rapinatore, tamponandolo con la sua. La centrale voleva ripagargli il
danno per
premiarlo ma non ha voluto un soldo. Inoltre i signori Cullen sono le
persone
più buone del mondo, hanno anche dato un tetto a quei poveri
ragazzi. Ma
ovviamente qui le malelingue devono sempre parlare. Sono invidiosi
della loro
bellezza, dei loro soldi e ovviamente sono scoccati per il fatto che
all’interno
della famiglia si siano formate delle coppie. Io non ci vedo nulla di
strano,
non sono fratelli di sangue, ma la gente di qui deve sempre avere
qualcosa da
ridire. Comunque hai fatto un’ottima scelta figlia mia. Hai
scelto un bravo
ragazzo proprio come te.” Lo guardo ammirato, devono proprio
piacergli i Cullen
e sono molto più tranquilla dopo questa rivelazione.
“Comunque
quando me lo presenti?”
Come? Cosa? Eh?
“Stai
scherzando?” Dalla sua
espressione deduco che non sta scherzando.
“Papà
la nostra relazione è
iniziata ieri, non credi sia un po’ presto? Magari fra un
po’ di tempo.” Cerco di
togliermi questo impiccio. Abbiamo deciso di andare con calma.
“Va
bene, va bene come vuoi.
Ricordati però che poi gli dovrai parlare di te.”
Mi rabbuio all’istante. Appena
lo saprà scapperà via da me, mi dirà
che gli ho mentito, che l’ho preso in
giro. Sicuramente non mi vorrà mai, non voglio che accada
tutto ciò. Perché non
posso essere un’adolescente normale? Mio padre ha ragione, ma
appena gli dirò che
sono la principessa della Svezia scapperà a gambe levate, se
poi ci aggiungo
che ne sono anche l’erede al trono. Sospiro rassegnata,
appena saprà di me
scapperà via, mi abbandonerà ed io
morirò senza l’uomo che amo, senza lui. Mio
padre corre ad abbracciarmi e non mi sono accorta che le lacrime hanno
iniziato
a scendere dai miei occhi.
“Ssh
amore, non piangere. Lui ti
amerà, se è intelligente capirà che
persona meravigliosa sei e che non gli hai
detto tutto subito solo per paura di non essere accettata. Stai
tranquilla
amore.” Le parole di mio padre mi tranquillizzano un
po’, così lo ringrazio e
cancellando i pensieri tristi corro a fare una doccia bollente.
Dopo
essermi preparata per la
notte mi infilo sotto le coperte, sono veramente stanca, è
stata una giornata
piena di dolci emozioni ed anche di possibili infarti. Mi sento
osservata ma
probabilmente è solo la stanchezza. Mentre sono ancora nel
dormiveglia sento
delle labbra fredde che mi baciano la fronte e sussurrarmi dolci parole.
“Sogni
d’oro amore mio, dormi
tranquilla veglierò il tuo sonno.” Sorrido
inconsciamente, sto dormendo e sto
sognando Edward.
La
mattina un rumore fastidioso
mi fa sobbalzare. Ho dormito veramente bene questa notte, mi sentivo
protetta,
mi sentivo come quando sono in compagnia di Edward. Forse devo farmi
vedere da
uno specialista. Volto lo sguardo verso la sveglia e li mi blocco
terrorizzata.
“Ahhhhhhhhhh.”
Scendo dal letto,
o meglio cado dal letto, vado a lavarmi la faccia e i denti, corro
nuovamente
in camera e mi vesto in fretta. Devo sbrigarmi, tra venti minuti suona
la
campanella e io dormivo beata. Mi preparo in cinque minuti, afferro lo
zaino al
volo e praticamente volo giù dalle scale. Bene con questa
caduta ho risparmiato
del tempo prezioso, come si dice non tutti i mali vengono per nuocere,
e questa
volta la caduta è stata provvidenziale anche se il mio
sedere è tutto
dolorante. Apro la porta di casa, la sbatto alle mie spalle e corro
verso la
macchina. Ad un tratto due braccia interrompono la mia corsa. Oddio la
paura mi
assale.
“Lasciami,
brutto maniaco,
lasciami. Mio padre è lo sceriffo, non la passerai
liscia.” Con lo zaino inizio
a colpirlo. Chiudo gli occhi e sento una risata cristallina. La
riconosco, mi
blocco all’istante, ma per la vergogna non apro gli occhi.
“Mostrami
le tue pozze
cioccolatose, angelo mio.” Diniego con il capo, ma mi sento
bruciare. Lui
sorride e sento la sua lingua salire il mio collo, la mandibola, la
guancia. Sono
in attesa delle sue labbra sulle mie.
“No
angelo, fino a che non mi mostrerai
i tuoi occhi non riceverai il bacio del buongiorno. Conta che devi
anche farti
perdonare per avermi dato del maniaco e per avermi picchiato con lo
zaino.”
Sento ilarità nella sua voce, forse e dico forse, non
è arrabbiato.
“Non
sei arrabbiato perché ti ho
scambiato per maniaco?” Lo sento ridere.
“No,
però la minaccia che hai
inserito dicendo che sei la figlia dello sceriffo mi ha fatto morire
dal ridere.
Ora apri i tuoi splendidi occhi?” Come incantata dalla sua
voce apro gli occhi
e mi perdo in un mare dorato. Non ho il tempo di arrossire che mi trovo
travolta in un bacio passionale che ricambio immediatamente. Abbandono
lo zaino
a terra e gli salto praticamente addosso allacciandogli le braccia al
collo.
Solo quando ci stacchiamo entrambi ci rendiamo conto della posizione
imbarazzante in cui ci troviamo, e imbarazzati ci allontaniamo, ma solo
leggermente.
“Buongiorno
raggio di sole.” Sono
incantata dal suo sguardo, dal suo sorriso, dai suoi occhi.
“A
questo punto tu dovresti
rispondere buongiorno anche a te Edward.” Mi riprendo e le
mie guance vanno a
fuoco.
“Quel
tuo rossore lo prendo come
un buongiorno. Comunque dove andavi così di
fretta?”
“Ero
in ritardo.”
“Non
ti ricordavi che sarei
passato io?” Diniego imbarazzata.
“La
mattina non sono molto
lucida, e poi non ho neanche fatto colazione…” Non
finisco di parlare che il
mio stomaco fa un verso imbarazzante e lui rude di gusto. Mi imbroncio.
“Ti
ricordo che ho il permesso di
portarti la colazione tutte le mattine. Perciò in macchina
ci sono cornetto con
cioccolato al latte e cioccolato caldo. Come li preferisci
tu.” Gli sorrido
dolcemente e mentre mi posa un dolce bacio sulla mano mi apre la
portiera dell’auto
e subito un odore di cioccolato invade le mie narici. I miei occhi si
dilatano
per la gioia. Edward al mio fianco ridacchia e mi porge il sacchetto ed
una
rosa rossa. Io gli sorrido imbarazzata e gli poso un leggere bacio
sulle
labbra. Poi prendo la rosa e l’annuso, ha un odore
buonissimo.
“Spero
che le rose siano i tuoi
preferiti.” Io arrossisco e diniego con il capo. Lui sbianca
e cerca di
scusarsi.
“Non
ho detto che non mi
piacciono anzi le odoro, ma solo se me le regali tu. Però il
mio fiore preferito
è il tulipano.”
“Allora
da domani tulipani.”
“No!
Cioè mi piace che tu mi
regali le rose, però ti ho detto che non devi farmi
regali.” Gli sussurro roca.
“Sai
che questo non avverrà mai
principessa?” Mi irrigidisco ma per fortuna lui pensa che sia
per i regali, poi
cerco di rilassarmi nuovamente.
“Andiamo?
Intanto fai colazione.”
Durante il tragitto ho fatto colazione con calma. Finisco tutto appena
arriviamo nel parcheggio della scuola, sincronia perfetta. Mi volto
sorridente
verso Edward, che ha appena finito la perfetta manovra del parcheggio.
Mi sporgo
verso di lui per baciarlo, lo colgo di sorpresa.
“Buongiorno
Edward.” Lui
ridacchia divertito. Poi sposto lo sguardo di fronte a me e mi accorgo
ora della
situazione.
“Oh
mio Dio.” Ho
paura non voglio scendere dall’auto e
inizio a tremare. Ora i pettegolezzi su di me invece di diminuire
sicuramente
aumenteranno.
“Che
succede?” Chiede l’angelo al
mio fianco, dal tono di voce noto che è preoccupato.
“Ora
tutti diranno che la nuova
arrivata si è accalappiata l’inarrivabile, giovane
e figo Cullen. Sarò
costantemente sulla bocca di tutti. Saremo sulla bocca di
tutti.”
“Grazie
per il figo, ma come vedi
non sono inarrivabile, tu sei al mio fianco, io sono al tuo fianco
degli altri
non ci importa. Certo se Newton e quegli altri zoticoni si avvicinano a
te non
ti assicuro tutta la mia compostezza.”
“Ahahah
il mio gelosone. Dai
scendiamo.” Viene ad aprirmi lo sportello e poi mi prende per
mano. Tutti il
parcheggio ammutolisce. Sento gli occhi invidiosi e gelosi delle
persone ma non
mi importa c’è Edward al mio fianco. Certo le
varie lezioni e la pausa pranzo
sarà un altro paio di maniche, ma ora sono con lui.
Accidentalmente incrocio lo
sguardo di Jessica e di Mike. Edward stringe la presa sulla mia mano e
mi pare
di averlo sentito ringhiare in direzione di Mike che scappa impaurito.
Aggrotto
le sopracciglia. Ma Jessica, Jessica sembra che mandi saette, questa
volta
stringo io la mano di Edward.
“Ehi
Bellina, vieni.” Urla
Emmett. Ci avviamo verso i fratelli e un tornado formato mignon mi
stringe in
un abbraccio.
“Sono
così felice per voi.
Finalmente quel testone di mio fratello si è deciso. Poi mi devi
racc…”
“Alice
lasciala respirare per
favore.” Grazie Jasper.
“Allora
Bellina, andiamo che
abbiamo letteratura.” Perché lo sguardo di Emmett
non mi piace? Perché quel
sorriso non mi piace? Perché ho paura di andare a lezione
con lui? Semplice perché
so già cosa mi aspetta. Deglutisco a vuoto. Cerco
l’aiuto di Edward con lo
sguardo, lo imploro, spero che capisca che non mi deve lasciare sola
con il mio
aguzzino.
“Mi
dispiace non posso fare
proprio niente. Anzi si, posso allietarti la sua presenza.”
Mi avvolge tra le
sue braccia e mi regala un bacio mozzafiato. Sono stordita da questo
bacio.
Entrambi sorridiamo come ebeti. Ma presto troppo presto un orso mi
strappa
dalle sue braccia, mi carica in spalla e si avvia verso
l’aula.
AIUTO!!!!!!
Ciao
ragazze, cosa
ne dite del capitolo? Vi piace? È più leggero del
precedente, volevo farvi
rilassare un po’. Nel prossimo troveremo un Edward che
capisce veramente cosa è
la gelosia. Diciamo che negli scorsi avvenimenti ne ha avuto solo un
assaggino.
Scusate il ritardo ma ho avuto problemi con l’account
altrimenti avrei postato
intorno le 22:30. A domani, un bacio Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie
concluse:
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 30 *** Capitolo 30 ***
capitolo 30
POV
EDWARD
Ancora
non riesco a credere alla “dolce”
accoglienza che ho avuto stamattina dalla mia ragazza. Alice mi aveva
avvisato
che sarebbe stato un incontro movimentato, perché ha visto
me molto agitato, ma
non credevo movimentato in quel senso. Se ci ripenso scoppio a ridere
da solo.
Meglio evitare, già oggi siamo sulla bocca di tutti se
ridessi da solo mi
scambierebbero per un cretino e i miei fratelli mi prenderebbero in
giro per l’eternità.
“Non
posso credere che la mia dolce Bella stia insieme a quel Cullen. Sono
terrificanti, e poi cosa ci trova in uno con i capelli rossi e bianco
come una
mozzarella? Abbiamo la terza ora in comune e le chiederò di
uscire. Se non
accetta posso sempre far arrivare alle orecchie di Cullen che lei ci ha
provato
con me o ha risposto ad un mio bacio. Così lui la
lascerà ed io mi farò avanti
per consolarla. Oh si.”
Questo pensiero mi colpisce come un ariete,
e so già chi è. Newton tu oggi morirai. Non ti
permetterò di avvicinarti al mio
angelo. Un ringhio
sfugge alle mie
labbra. Il mio compagno di banco si allontana ancora di più,
bravo hai capito
che sono ancora più pericoloso oggi. Soprattutto sono
moooolto geloso del mio
dolce fiore. Non permetterò che questi sciocchi umani
intralcino il nostro
amore.
Non
riesco a non pensare all’omicidio
di Newton, oggi ci sarà un essere vivente in meno.
“Edward,
smettila. Non devi uccidere Newton. Tieni a freno la gelosia. Bella
è tua e
nessuno te la porterà via. Anzi c’è una
interessante conversazione in aula di
letteratura.”
Alice, grazie hai evitato una strage, ma ancora
sono indeciso se ucciderlo o fargli la grazia di lasciarlo in vita.
Meglio
guardare il mio angelo tramite mio fratello e sentire cosa si dicono.
La sua
voce ha il potere di calmarmi.
“Allora…”
Inizia
Emmett, mentre Bella deglutisce. Poverina, mio fratello ha la
capacità di
mettere in imbarazzo chiunque ed ora lei è spaventata dalle
sue domande. Se ripenso
alla faccia che ha fatto prima di entrare a scuola caricata sulle
spalle di mio
fratello, mi viene da ridere.
“Si
Emmett?”
Che voce celestiale.
“Mi
chiedevo, cosa ci faceva l’altro giorno mio fratello con la
testa tra le tue
gambe?”
Ma per la miseria, gli ho spiegato tutto io. Deve per forza
metterla in imbarazzo. Lo so, lei mi lascerà a causa di mio
fratello. Diventa
rosso peperone.
“Ehm,
io…lui…er-era solo appoggiato al-le mie gambe.
Lui mi baciava la mano e io gli
accarezzavo i capelli.” Piccolo
tesoro mio.
“Bene
la stessa versione di Edward, allora ha detto la verità. Ma
perché sei
arrossita? Vi siete per caso messi d’accordo?”
Ma è
scemo o cosa?
“Emm
hai notato che arrossisco per tutto?”
Brava.
“Giusto
hai ragione sei un pomodoro ambulante. Ahahah.”
“Non
lo trovo divertente.”
“Comunque,
ho un po’ di consigli. Vedi Eddy è vergine e da
come ho capito anche tu. Se
avete problemi, basta chiedere al dio del sesso. Cioè me.
Sarò a vostra
completa disposizione, per qualsiasi cosa. Possiamo iniziare con un
po’ do
teoria, per sapere un po’ di cose, poi capiremo cosa piace a
te e cosa piace a
lui. Infine possiamo anche provare qualche posizione. Ovviamente
vestiti, non
mi va di vedere i gioielli di mio fratello. Inoltre devi sapere che il
petting
è molto importante. Ma Bella? Stai bene? Sembri sul punto di
svenire.” Sono
senza
parole, ha veramente avuto il coraggio e la faccia tosta di dire queste
cose al
mio angelo? Mia sorella sarà presto vedova, le
troverò un nuovo marito ed un
nuovo figlio per i miei genitori. Oddio Bella. Non respira
più ed è più bianca
di me.
“Cosa
ti ha regalato Eddy?” Dai
è una domanda tranquilla. Le si
illuminano gli occhi e le mostra il bracciale con un sorriso dolce.
“Tutto
qua? Mi sarei aspettato minimo un diamante conoscendolo.”
Mamma
che sguardo feroce gli ha rivolto Bella, sembra
anche che gli abbia ringhiato contro.
“È
il più bel regalo che abbia mai ricevuto e poi bisogna
conoscere la storia di
questa pietra. Inoltre io non ho bisogno di regali, mi basta
lui.”
Come è
tenera il mio amore, è diventata anche tutta rossa.
“Ma
Bellina, non avete concluso niente ieri sera? Avete iniziato almeno i
preliminari? Vuoi consigli anche su quelli? Sono…”
La
campanella
l’ha salvato. La mia Bella è scappata praticamente
dall’aula, ma Emmet le ha
infilato qualcosa nello zaino, non riesco proprio a capire cosa,
maledizione.
Se le ha fatto qualche stupido scherzo lo ammazzo. Giuro che questa
volta lo
ammazzo. Ma ora ho qualcosa di più urgente da fare. Devo
cambiare tutti i miei
orari, così da domani sarò in aula con il mio
amore. Ancora non capisco perché
il primo giorno ho avuto quella reazione al suo sangue.
“Buongiorno
signorina Cope.
Volevo chiederle un favore se è possibile e spero che con la
sua gentilezza sia
possibile.” Sguardo ammaliatore, voce bassa e suadente.
TUM
TUM
TUMTUMTUM
TUMTUMTUMTUMTUMTUM.
Bingo,
ha abboccato.
“Edward
sei lo studente migliore
di tutta la scuola, vedrò di accontentarti.” “Sei veramente un bel bocconcino, peccato
la differenza d’erà…”
Esco immediatamente dalla sua testa.
“Vorrei
cambiare tutti i miei
orari con questi.” Li osserva.
“Ok,
ma non dire niente in giro.
Poco tempo fa è arrivata la nuova studentessa e non ho
voluto cambiarle un
orario. Lo faccio solo perché sei il nostro miglior
studente.” Si certo come
no.
“La
ringrazio signorina, lei è sempre
molto gentile e disponibile.”
“Se
vuoi posso essere disponibile anche per altro.” Brrr
che
donna squallida.
Saluto
e da domani posso stare
sempre al fianco della mia Bella. Ho perso un’ora non fa
niente. Anzi mi avvio
verso l’aula della lezione di Bella. Newton avrà
una bella sorpresa. Aspetto
appoggiato al muro. Escono tutti gli studenti, solo il mio angelo e
l’insetto
sono dentro.
“Ehi
Bella.” “Ora glielo
chiedo.” Provaci soltanto.
“Dimmi
Mike.”
“Ecco
mi chiedevo se ti andava di
uscire con me.” Lo sguardo di Bella non lo capisco,
perché è sorpresa?
“Scusa?”
“Si,
vuoi uscire con me sabato
sera?” “Beccati questa
Culle.”
“Mike,
oggi eri presente nel
parcheggio? Io sto con Edward.” Brava amore.
“Ma
cosa ci trovi in uno come Cullen?
Non è neanche simpatico…”
“Edward,
non Cullen è la persona
migliore che abbia mai potuto conoscere. Non giudicare chi non conosci,
inoltre
è intelligentissimo, oltre che dolce e simpatico e tu non ne
sei assolutamente
all’altezza. Hai capito?” È rossa di
rabbia la mia gattina.
“Ora
provo a baciarla e vediamo.”
Non finisce di formulare il
pensiero che io sono in aula con il mio miglior sguardo assassino
rivolto all’insetto.
Lui mi nota e deglutisce a vuoto. Mi avvicino al mio angelo, le cingo
la vita
con un braccio e le poso un bacio sulla tempia. Per fortuna la sua
vicinanza mi
ferma dal commettere un omicidio.
“Bella,
ci sono problemi? Non
uscivi…” Lascio la frase in sospeso.
“No
nessun problema Edward. Mike
stava andando via. Vero Mike?” Gli rivolge anche lei uno
sguardo assassino e
lui esce con la coda tra le gambe.
La
giro per abbracciarla e
affonda la testa nel mio petto. Come sto bene tra le sue braccia.
Ci
spostiamo leggermente ma solo
per far in modo che le nostre labbra si incontrino, poi colta da un
improvviso
ricordo si stacca e io la guardo confuso. Sorride e arrossisce.
Maledizione perché
non riesco a leggerle nel pensiero. Si avvicina allo zaino.
“Oggi
ho ricevuto un altro
regalo.” La guardo confuso e lei arrossisce di più.
“È
senza bigliettino, ma ho
capito subito di chi è.” Mio non di sicuro. Chi
può essere stato?
“Vuoi
vederlo?” Annuisco, ma non capisco
il suo forte imbarazzo. Mi porge una scatola rettangolare, dovrebbe
esserci un
libro dentro. Non c’è nulla di imbarazzante.
Curioso lo apro.
…
…
…
IO
UCCIDO EMMETT
Le
ha regalato il libro del
Kamasutra?
Allora
ragazze che
mi dite? Scusate ma vado di fretta, spero i leggere i vostri commenti a
domani
un bacio Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
Mie
storie
concluse:
FINALMENTE FELICI
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MI SONO INNAMORATO DI TE
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INVITO
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UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
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LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
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ETERNITA’
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L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
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RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
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personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
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Capitolo 31 *** Capitolo 31 ***
capitolo 31
POV
BELLA
“Dai
andiamo a mensa.” Sta
dicendo seriamente?
“Come?”
“Andiamo
a mensa.”
“Oh
no. Tu vai a mensa, io in
biblioteca. Nella mia dolce, riparata e soprattutto solitaria
biblioteca.” Mi
guarda confuso.
“Cosa
c’è di dolce in una
biblioteca?” Aggrotta le sopracciglia.
“Era
solo per dire. Comunque io a
mensa non ci vengo.”
“Ma
scusa ora stiamo insieme perché
dovresti passare la pausa pranzo sola in biblioteca?”
“Vieni
con me. Non è che voglio
stare sola, ma non voglio andare a mensa.” Speriamo che
capisca. Tutti quegli
occhi puntati su di noi. E poi lui, Emmett Cullen. Divento nuovamente
bordeaux
se ripenso alla nostra conversazione e al suo regalo.
“Ho
capito. Saremo sulla bocca di
tutti. Tanto meglio.” Come? Ora sono io a non capire e lo
guardo confusa.
“Così
tutti avranno ancora di più
la certezza che sei mia e che dovranno stare alla larga.
Così Newton, se non ha
capito, capirà. Altrimenti sarò costretto a
parlarci in privato.” Un sorriso
sadico deforma quel bellissimo viso. Forse è meglio evitare
questa loro
conversazione privata.
“No,
Edward, non mi sembra il
caso. Credo proprio che lo sguardo glaciale che gli hai rivolto prima
abbia
avuto molto effetto su di lui. Comunque a mensa non ci sono solo gli
occhi di
tutti gli studenti su di noi. Non ci sono solo i mormorii e i
pettegolezzi. A
mensa che anche lui. Il mio peggior incubo.” Si vede che non
ha capito che mi riferisco
a suo fratello.
“Non
capisco. Qualcuno vuole
farti del male? Dimmi subito chi è…”
Dice tutto con un sibilo basso e mi pare
anche che abbia ringhiato.
“No,
non mi fa male fisicamente,
ma mi farà uscire pazza. Tuo fratello vuole la mia morte.
Hai visto cosa mi ha
regalato? E per fortuna non eri presente durante l’ora di
letteratura. In quel
momento, mentre tu fratello mi parlava avrei voluto che la terra si
aprisse e
mi inghiottisse. Volevo che un tornado aprisse la finestra e mi
portasse via da
quella conversazione imbarazzante. Volevo che un fulmine mi colpisse.
Tu non c’eri,
non puoi capire. Per favore a mensa no.” Lo supplico con gli
occhi da cucciolo,
ma lui invece ha lo sguardo infuocato.
“Tranquilla
ci penserò io, o
meglio Rose ad Emmett. Noi ora andremo a mensa, così tutti
sapranno di noi.
Cioè se avessero visto male questa mattina nel parcheggio,
ora ne avranno l’assoluta
certezza.” A malincuore mi faccio convincere e praticamente
mi trascina di
peso. Ogni contatto con lui, seppur minimo, mi fa battere il cuore
all’impazzata.
Dopo qualche minuto arriviamo davanti la porta della mensa. Prendo un
enorme
respiro, stringe la presa sulla mia mano e mi sorride. Sono pronta per
andare
al patibolo. Apre la porta, tutti si girano verso di noi e la stanza
cade in un
silenzio tombale. Tutti ci guardano, io abbasso lo sguardo intimorita e
rossa
in viso, mentre Edward tranquillamente, stringendo la mia mano si avvia
per
fare la fila del cibo. Riempie un vassoio con del cibo e andiamo a
pagare. La
cassiera mi guarda mortificata, sicuramente è per
l’orrenda figura che mi ha
fatto fare l’altra volta.
“Ehi
Bellina.” Fisso Edward
terrorizzata.
“Non
ti preoccupare.” Mi
accarezza delicatamente.
“Ho
paura Edward, mi fa paura. È
inquietante a volte.”
“Tranquilla,
non dirà nulla.” Con
un sospiro annuisco e ci dirigiamo verso i suoi fratelli che ci
accolgono con
un enorme sorriso. Mi siedo tra Alice ed Edward. Emmett cerca di
richiamare la
mia attenzione, ma ogni volta che i nostri sguardi si incrociano
arrossisco e
abbasso il capo.
“Ma
cosa è successo?” Chiede sospettosa
Rosalie.
“Emmett,
cosa hai combinato questa
volta? Spero nulla altrimenti sai che potrei farti male, molto
male.” Rosalie
ha uno sguardo glaciale e sia io che Emmett deglutiamo a vuoto. Mi
dispiace
tanto per lui, devo aiutarlo, in fondo mi è simpatico.
“Oh
no niente Rosalie, solo ce
ovviamente sono inciampata e sono finita addosso a lui facendolo cadere
con me.
Sono mortificata per
l’accaduto…ehm…si…ecco
è andata così.” Tutti mi guardano
con le sopracciglia aggrottate e sospettosi, poi Edward sorride ed
anche Alice.
Rosalie mi guarda ancora sospettosa, mentre Emmett mi rivolge un mega
sorriso e
Jasper ridacchia divertito.
“Sei
sicura?” Mi chiede Rosalie.
Ohhh ma perché non mi crede? Ok che non so dire bugie ma
almeno una volta,
fortuna vieni a farmi una visita.
“Certo.”
Annuisce sospettosa.
Passiamo il resto dell’ora a chiacchierare tranquillamente,
Alice mi ha
strappato un’altra giornata di shopping ed ho accettato, non
che io vada pazza
per lo shopping, ma quando ho accettato le si sono illuminati gli occhi.
“Non
era necessario accettare.”
Mi sussurra Edward all’orecchio.
“Lo
so, ma hai visto che sorriso
ha fatto quando ho accettato?” Sbuffa divertito. Suona la
campanella e ci
avviamo alle nostre lezioni.
Finalmente
è finita, Jessica mi
ha tamponata per tre ore. Ovunque andassi c’era lei. Ho
cercato di sfuggirle in
qualsiasi modo, ma ora me la ritrovo di fronte e non posso sfuggirgli.
“Allora
Bella, non devi dirmi
niente?”
“Non
capisco a cosa ti riferisci.”
Cerco di essere tranquilla. Non c’è nessuno che
può aiutarmi?
“Sei
sicura? Ho visto che sei
molto unita con il più piccolo dei Cullen. Sei stata tu a
voler cambiare il tuo
posto al suo fianco con me ed ora siete così vicini. Intimi
direi.” Ma è cieca?
Cosa ha visto oggi? Siamo intimi? Abbiamo fatto capire che stiamo
insieme.
“Jess
forse ti è sfuggito
qualcosa, io ed Edward stiamo insieme.” Lei sbianca.
“Devi…devi
dirmi co-come hai…”
“Ehi
Bella, andiamo?” Mi volte
verso quella voce cristallina che ho riconosciuto ma che sento molto
poco. Gli
rivolgo un sorriso smagliante. Grazie. Mi scuso con Jess e mi avvio
verso di
lui, appena lo affianco mi sento serena.
“Santo
Jasper da Forks. Perché mai
nessuno ha pensato di farti santo o magari di farti una statua in
diamanti?”
Ridiamo insieme.
“Oh
ti ringrazio, ma va bene
anche senza essere santo o avere una statua in diamante.”
Ridacchiando ci
avviciniamo alle auto, Edward mi si avvicina, mi scocca un bacio sulle
labbra e
mi apre lo sportello dell’auto. Ci avviamo verso casa mia.
Siamo sotto il
portico e le nostre labbra si avvicinano lentamente. Il mio cuore
inizia a
scalpitare, attendo impazientemente il momento. Manca veramente poco
per
ottenere quel contatto tanto agognato. Ci siamo, ma…
“Ragazzi,
entrate. Cosa fate lì
fuori?” Ci voltiamo entrambi verso la porta aperta. Mio padre
con un sorriso
furbo sulle labbra e le braccia incrociate ci invita ad entrare. Ma non
dovrebbe essere al lavoro?
Lo
seguiamo fino in salotto in
silenzio. Sono molto nervosa.
“Papà
non dovresti essere al
lavoro?” Mi guarda divertito.
“Allora
ragazzo…” Non continua a
parlare, ci fissa, lo fissa. Probabilmente il battito del mio cuore si
sente
anche in Cina.
“Molto
piacere Signor Swan. Sono
Edward, Edward Cullen.” Si presenta educatamente e gli porge
la mano che mio
padre afferra prontamente.
“Tutte
queste formalità Edward,
chiamami Charlie, in fondo abbiamo avuto un’altra occasione
per parlare in
passato. Dai accomodiamoci. Vuoi un caffè o altro da
bere?” Tutta questa
gentilezza è vera o meno? Ci accomodiamo sul divano di
fronte a lui e
stringiamo le nostre mani. Fa dei cerchi immaginari sulla mia mano per
farmi
calmare e ci riesce.
“No
la ringrazio Charlie, sto
bene così.”
“Figliolo
devi darmi del tu non
del lei. Mi fai cosi vecchio?”
“Oh
no assolutamente, non mi
permetterei.”
“Ahahah,
tranquillo stavo solo
scherzando. Allora voi due state insieme. Quanti ti vedrò
spesso.” Tutte
affermazioni, mai una domanda. Poi all’improvviso si alza.
“Bene,
Edward solo una cosa. Non
far soffrire la mia bambina. È il mio bene più
prezioso.”
“Non
preoccuparti Charlie, non accadrà
mai.” I suoi occhi emanano lingue di fuoco per quanto sono
sinceri.
“Ragazzi
io vado, sono venuto qui
solo per conoscerti. Bella mi ha detto che voleva fare le cose con
più calma,
ma io sono più calmo ora che ti conosco. Ciao ragazzi io
torno al lavoro. Mi
raccomando niente cose sconce sotto il mio tetto. Ciao,
ciao.” Lo guardiamo
allibiti. Non posso crederci. Mi volto verso di lui, ho il capo basso,
devo
chiedergli scusa.
“Edward,
scusa io non so come…”
“Ssh,
mi è simpatico tuo padre.
Non c’è nulla per cui scusarsi. Se non avesse
fatto così chissà quando l’avrei
riconosciuto. Ora possiamo riprendere da dove siamo stati interrotti
prima?”
Lentamente ci avviciniamo e finalmente posso sentire il tanto agognato
sapore
delle sue labbra. Ahhhh quanto lo amo.
Ehi
ragazzi, allora
cosa ne pensate di questo capitolo? Scusate, spero di leggerei vostri
commenti
che ogni giorno sono sempre molto apprezzati e sempre più
numerosi. Ringrazio
tutti. A domani un bacio Mary.
|
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Capitolo 32 *** Capitolo 32 ***
capitolo 32
POV
EDWARD
Ormai
erano due settimane che
stavo con Bella. Il periodo più bello di tutta la mia
esistenza. Abbiamo
scoperto molte cose di entrambi. Amiamo i classici, la musica al
pianoforte,
infatti spesso abbiamo suonato insieme come quel giorno in ospedale, ad
entrambi piace la neve e ad entrambi piace baciare le labbra
dell’altro. Ho
scoperto ancora di più quel fastidioso sentimento che
è chiamato gelosia. Io un
vampiro di quasi centodieci anni sono geloso di tutti quegli sciocchi
umani che
posano il loro sguardo sulla mia dea. Inoltre su una cosa non andiamo
affatto d’accordo,
ma mi sono dovuto adeguare. A Bella non piace ricevere regali
soprattutto
costosi, questo mi limita molto, ma mi fa anche impegnare. Ogni volta
che
voglio farle un regalo devo scervellarmi per trovare qualcosa di
originale,
magari che non devo pagare altrimenti molto economica. Il
più bel regalo che le
ho fatto, insieme al bracciale, è stata la ninna nanna che
ho composto per lei.
Ha pianto tantissimo quando gliel’ho suonata e ha detto che
non potevo farle
miglior regalo.
Ora
sono qui al suo fianco, sul
divano in casa sua che studiamo trigonometria. O meglio lei studia
questa
materia, a detta sua insulsa ed inutile, ed io l’aiuto. In
questi giorni ho
pensato sempre se rivelarle o meno il mio segreto, in che modo farlo.
Mi sono
ritrovato spesso sul punto di rivelarle tutto ma ogni volta la paura
che possa
scappare a gambe levate mi blocca. Sono un grandissimo stupido.
“Ehi,
Ed ci sei?” Mi sventola una
mano davanti gli occhi, l’afferro prontamente e gliela bacio.
Come da copione
lei arrossisce e il suo cuore scalpita, sorrido compiaciuto ed
emozionato da
questa sua reazione che ogni volta mi
scalda il cuore. Vorrei dirle che la amo, ma non vorrei
spaventarla.
Quella sera in spiaggia indirettamente le ho chiesto di poterla amare e
lei
sperava che glielo chiedessi, ma mai siamo andati oltre al sei
importante per
me. Forse lei ha paura di questo sentimento, in fondo anche io ho il
timore che
lei non mi ricambi.
“Si
ci sono.”
“A
cosa pensavi?” Ecco questa è
la domanda che le pongo sempre io, io che leggo nel pensiero e che con
lei
invece non ci riesco. Mi viene da ridere.
“Lo
so che questa è la tua
domanda, ma questa volta eri tu ad essere tra le nuvole.” Mi
chiede dolcemente.
“Pensavo
al fatto che mia madre
vuole conoscerti e che se entro domani non ti porterò a casa
mia potrebbe
staccarmi la testa a morsi.” Non pensavo a quello ma
ciò che ho detto su Esme è
vero. Ogni giorno mi minaccia delle peggiori torture. Vuole conoscere
l’angelo
che ha preso posto nel mio cuore e che mi ha fatto finalmente
sorridere. Mi
guarda sorpresa, il respiro come il cuore è accelerato.
“Bella,
se non vuoi, non…”
“Se
non dovessi piacere a tua
madre? Sai che di solito la madre del proprio ragazzo non accetta mai
le
fidanzate dei figli? Sicuramente penserà che sono troppo
sciatta, goffa e
inutile per stare con te. Lo so. Anzi ne sono sicura.” La
blocco e le rido in
faccia. Niente di più sbagliato.
“Bella,
Bella stai tranquilla.
Mia madre ti adora. Dico veramente, sei riuscita a farmi sorridere.
Solo per
questo ti farebbe una statua. Poi tutti i miei fratelli parlano bene di
te a
casa ed anche mio padre. Diciamo che lei è molto arrabbiata
con me perché tutti
ti conoscono tranne lei. Pensa che voleva venire qui con la scusa che
aveva
finito il caffè. Non puoi immaginare.” Ripenso a
quando l’altro giorno Esme
aveva bisogno del caffè e noi, per ovvi motivi, non ne
avevamo. Quando poi
lessi nella sua mente che era una scusa per venire da Bella e chiederle
del
caffè sono scoppiato a ridere seguito subito da Alice che
aveva avuto una
visione. Diciamo che dopo averlo detto agli altri è stata
molto in imbarazzo e
mio padre ne ha pagate le conseguenze. Non gli ha permesso di entrare
in camera
fino al giorno successivo. Mi faceva un po’ pena, vagava per
la casa chiedendo
perdono ala sua Esme. Lui il grande Carlisle Cullen, vampiro, uomo e
dottore di
tutto rispetto che vagava per casa sull’orlo delle lacrime.
“Sei
serio o lo dici solo per
farmi piacere?”
“Mia
piccola Bella, non immagini
che ragazza straordinaria sei. Si dico sul serio, perciò
quando verrai a casa
mia a conoscere ufficialmente i miei genitori?”
“Facciamo
domani, stasera devo
andare a LaPush e poi voglio prepararmi per bene.” Ecco il
motivo su cui non andiamo
assolutamente d’accordo ma lei non può saperlo.
Lei è molto amica dei
lupacchiotti. In pratica lei e l’alpha, Jacob Black, sono
migliori amici sin da
bambini. La prima volta che mi disse che è amica dei ragazzi
della riserva
stavo per morire. Il mio angelo in mezzo a dei lupi instabili. Inoltre
Alice
non riesce ad avere visioni sui lupi perciò quando
è lì io sono agitato al
massimo e passeggio lungo il confine fino a che non sento la sua
macchina andar
via dalla riserva. Solo allora respiro sollevato e la seguo. Un giorno
Black è
venuto sul confine a capire cosa stavo combinando, pensava fosse un
attacco a
sorpresa da parte nostra, ma quando gli spiegai, con non poca
reticenza, i miei
motivi la sua mascella stava per toccare terra. La sua mente era molto
confusa,
ho capito che mi nascondeva qualcosa ma nulla che potesse importarmi,
inoltre
nella sua testa ha chiamato Bella con il nomignolo di principessa, gli
ho
ringhiato contro e gli ho detto di non chiamarla più
così. Era molto sorpreso.
Gli ho fatto promettere di non dire nulla a Bella della leggenda sui
freddi,
sarei stato io a parlargliene quando sarei stato pronto.
“Mmm
va bene.” Dico stringendo la
mascella.
“Dai
Edward non essere geloso,
sai che siamo amici sin da piccoli e che tutti sono fidanzati.
Perché non vieni
anche tu? Così li conoscerai.” Ahhh quanto vorrei
esaudire questo tuo desiderio
e non separarmi mai da te, ma purtroppo non mi è possibile.
“No,
ti ringrazio Bella, ma non
posso. Stasera devo finire la relazione di letteratura.”
Assottiglia lo
sguardo.
“Edward
abbiamo tutti i corsi
insieme ora e non abbiamo nessuna relazione di letteratura.”
Ecco bravo e ora
cosa le dico?
“Bella,
la relazione che dobbiamo
consegnare la prossima settimana su Romeo e Giulietta. So che ho tempo
però
voglio finirla così nel fine settimana posso dedicarmi
completamente a te.”
Sono geniale. La relazione l’ho fatta nello stesso momento in
cui il professore
la stava assegnando, ma come scusa va bene.
“Bravissimo,
anche io ho avuto la
tua stessa idea e l’ho fatto ieri sera.” Lo so, ero
sull’albero di fronte la
camera tua mentre la facevi.
“Bravissima.”
Mi butto sulle sue
labbra e subito approfondiamo bacio
che
da casto diventa passionale, anzi meglio dire bollente. Le mie mani
vanno sui
suoi fianchi, ma la maglia si è leggermente alzata e tocco
direttamente la sua
pelle. È la prima volta che accade ed entrambi
rabbrividiamo, e i suoi non sono
brividi di freddo. Colto da una frenesia sposto le mani sul ventre
piatto e lei
ansima sulle mie labbra. Inizio a salire con le mani, arrivo fino al
pizzo del
reggiseno. Entrambi ci blocchiamo. Entrambi tratteniamo il respiro. Ci
guardiamo intensamente negli occhi. Ci avviciniamo lentamente, piano la
stendo
sul divano e inizio a prendere posto su di lei. Stiamo per baciarci di
nuovo
quando qualcuno suona alla porta. Ci scostiamo immediatamente
imbarazzati.
Sondo i pensieri, sono i miei fratelli. Maledetti. Loro ridacchiano
divertiti.
Bella è tutta rossa con il cuore a mille.
“Puoi
andare a vedere tu?Vado un
attimo in bagno.” Correndo e senza inciampare arriva in
bagno. Io scocciato
apro la porta ai miei fratelli. Neanche li saluto che li faccio entrare
sbuffando.
“Hai
visto Jazz è un ottimo uomo
di casa.” Incenerisco con lo sguardo l’orso, ma
insieme all’altro idiota ride
sguaiatamente. Rose mi fissa come a volersi scusare mentre Alice ha un
sorriso
malefico. Mi viene da tremare. Le sondo la mente ovviamente pensa ad
altro.
Nana malefica.
“Cosa
volete?” Chiedo brusco,
hanno interrotto un momento molto intimo.
“Hai
visto come è nervoso Jazz?
Secondo me li abbiamo interrotti sul più bello.”
“Credo
anche io, appena siamo
arrivati c’era pura elettricità in questa
casa.”
“Ehi
ciao ragazzi.” Il mio angelo
è leggermente meno rossa, leggermente. Leggo la mente di
Emmett e vedo cosa
vuole chiederle.
“Non
ti azzardare se vuoi ancora
vedere la luce del sole.” Lo dico in modo tale che solo lui e
i miei fratelli
possano sentire.
“Ciao
Bella.” Salutano tutti in
coro.
“Vi
offro qualcosa da bere? Cosa
prendente?” Tutti rifiutano tranne Emmett che prende un
po’ di succo. Tutti lo
guardiamo straniti ma lui scrolla le spalle in modo indifferente.
“Dobbiamo
pur salvare le
apparenze dato che ancora non ti decidi a dirle la verità.
Non mi costa nulla
tossire un po’ dopo, almeno non è nulla di
solido.” Ha ragione, fa un po’
strano dirlo, ma ha ragione questa volta. Bella torna sorridente con un
bicchiere
di succo per Emmett che lo beve tranquillamente senza fare smorfie.
“Allora
Bella siamo qui per un
motivo.” Fissa curiosa Alice che ha un sorriso sadico.
“Tra
due settimane c’è il ballo d’autunno
a scuola.” La guarda confusa.
“Ed
io cosa centro?”
“Ovviamente
dobbiamo fare
shopping. Noi tre dobbiamo essere le più belle quella
sera.” Mi fissa confusa.
“Ancora
non capisco, a mele feste
non piacciono.” Tutti la guardiamo confusi.
“Non
vuoi andarci?” Le chiedo timoroso.
Io voglio andarci, è la prima volta che finalmente posso
partecipare a queste
feste e poi vorrei proprio andare ad una festa con lei. Vorrei mettermi
lo
smoking per lei. Sposto lo sguardo dal suo. Non voglio che accetti solo
perché vede
la tristezza nei miei occhi. Sento una sua mano accarezzarmi la
guancia, ma non
torno a guardarla.
“Certo
che verremo Alice. Ho
detto che non mi piacciono le feste non che non voglio andarci, solo
che
aspettavo che uno zuccone mi invitasse. Ma a quanto pare devo invitarlo
io.”
Sorrido inconsapevolmente. Le mie sorelle mi gridano nella testa la
loro
felicità ed anche i miei fratelli.
“Edward,
tra due settimane c’è il
ballo d’autunno, posso invitarti? Sempre se non hai
già invitato qualcun’altra.”
Ridacchio divertito, prendo la mano che è sulla mia guancia
e ci poso un
bacio sopra. So quanto le è costato mettere da parte
l’imbarazzo e farmi l’invito
davanti ai miei fratelli.
“Solo
ad una condizione.” Mi
guarda curiosa.
“Tu
mi hai invitato ed io pago i
biglietti.” Mi sorride dolcemente ed io ricambio.
Ciao
ragazzi
allora piaciuto il
capitolo? Ora ci saranno bravi salti
temporali, ma di pochissimi giorni, fino ad arrivare al ballo. Diciamo
che ora
siamo nel 2011 e sono le ragazze ad invitare i ragazzi. A domani con il
prossimo capitolo, a presto un bacio Mary.
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Capitolo 33 *** Capitolo 33 ***
capitolo 33
POV
EDWARD
Steso
sul mio letto ripenso a ciò
che sarebbe potuto accadere con Bella se non fossero arrivati i miei
fratelli. Mi
sono accorto di desiderarla tantissimo, non ho mai provato qualcosa di
simile,
ma devo dire che troppo spesso i pantaloni iniziamo a diventare
veramente molto
stretti e sento dolore. Ho letto del sesso in molto libri, ma mai
praticato,
poi non ho mai sentito parlare di coppie formate da un vampiro ed
un’umana. Il
suo sangue non mi tenta minimamente, anzi mi fa stare bene, ma
chissà se noi
potremmo avere un rapporto. Credo che ne dovrei parlare con mio padre.
Vediamo
un po’, è nel suo studio, mia madre è
andata a portare degli abiti in orfanotrofio,
Emm e Rose a fare una “passeggiata” tra i boschi ed
Alice e Jazz a fare
shopping. Poverino, non lo invidio per niente. Ok, ci siamo solo io e
lui, mi
conosce meglio di chiunque altro, non può essere tanto
imbarazzante. Mi avvio verso
la porta del suo studio, ma appena decido di bussare, anche se sa che
sono qui
dietro, mi tiro indietro. Ci riprovo, oddio mi sembra di sudare. Dopo
cinque
minuti buoni che sono dietro la porta in completo imbarazzo, e se fosse
possibile rosso dalla punta dei capelli alla punta dei piedi, la porta
si apre
rivelando la figura di mio padre che mi guarda in modo curioso. Certo
non è da
me fare tutte queste storie per parlare con lui.
“Entra
Edward, cosa fai lì fuori
da cinque minuti?” Ecco, come glielo spiego? Rigido come una
lastra di ghiaccio
entro e mi accomodo sul divano sbuffando. Lui mi guarda ancora
più curioso, ma
dai suoi pensieri capisco che vuole rispettare i miei tempi. Ha capito
che
voglio parlargli di qualcosa di importante. Mi alzo e inizio a
camminare sotto
e sopra per tutta la stanza sbuffando.
“Edward,
figliolo cosa ti
preoccupa? Hai problemi con Bella?” Mi blocco.
“No,
no nessun problema con Bella.
Anzi ora sono un po’ in ansia per lei, è andata
dai suoi amici lupi.”
“Allora
non capisco.” Sbuffo e mi
siedo nuovamente.
“Ecco
vedi, c’è una cosa, non è
un problema, magari si, dipende dai punti di vista, ai tempi miei
poteva essere…”
“Edward
troppi giri di parole,
non siamo più nel 1900, i tempi sono cambiati,
perciò risolviamo questo che
sotto alcuni punti di vista potrebbe essere un problema e sotto altri
no.”
Ecco, bravo il filosofo, ma come dico a mio padre che voglio fare
l’amore con
la mia ragazza?
“Vedi,
oggi io e Bella eravamo…stavamo…si
insomma hai capito no?” Mi guarda confuso.
“mi
dispiace non ho proprio
capito.”
“Ohhh
insomma, stavamo per andare
un po’ oltre il semplice bacio. Mi sono accorto che spesso i
pantaloni
diventano troppo stretti, ecco l’ho detto. In pratica voglio
fare l’amore con
Bella.” Sfinito mi stendo completamente sul divano, mentre
mio padre ridacchia.
“Non
lo trovo divertente.”
“Non
ti sto prendendo in giro, è
solo che sei veramente molto puro. Potrai anche avere quasi centodieci
anni, ma
sei pur sempre un ragazzo. Vedi Edward, la passione, soprattutto in noi
vampiri, è molto importante in una coppia. Ancora sono
meravigliato come tu, un
vampiro, essere lussurioso per eccellenza, abbia resistito
così tanto. Qui non
è questione di galanteria o degli usi dei tuoi tempi che ti
imponevano di avere
rapporti solo con la propria moglie e solo dopo sposati, qui si parla
di
umanità, e tu Edward sei più umano di quanto
pensi.”
“Ti
ringrazio Carlisle per le
belle parole, ma queste non risolvono il problema.”
“Quale
problema?” Mi chiede confuso.
“Come
quale problema, io desidero
Bella.”
“Edward
è la tua ragazza, la ami,
per te non esiste essere migliore e più perfetto di lei,
è normale che tu la
desideri. Non vedo ancora dove sia il problema.” Ma non
capisce proprio.
“Io
sono un vampiro lei è un’umana.”
“Le
faresti mai del male
intenzionalmente?” Orrore.
“Certo
che no, come puoi pensare
una cosa simile.”
“Ma
io non lo penso, ti ho solo
posto una domanda. Vedi non le faresti mai del male perciò
ti verrà naturale
dosare la forza con lei.” Ora arriva la parte difficile, come
glielo spiego?
Io, Edward Cullen, vampiro molto intelligente, non so cosa fare in
questo caso.
“Il
vero problema è che io…non…non
so cosa fare, come comportarmi. Se lei non mi vuole? Se sono troppo
affrettato?
Se sbaglio qualcosa? Se non mi funziona? In fondo non l’ho
mai usato.” Mi
guarda sorpreso e poi…poi scoppia a ridere.
“Tranquillo
Edward, anche se non
l’hai mai usato, come dici tu, funzionerà alla
perfezione. Per quanto riguarda
le altre domande hai detto che oggi vi siete spinti un po’
oltre, non ti dico
di dirmi fin dove ovviamente, ma lei come ha reagito? Si è
allontanata? Ti ha
allontanata?” Se ripenso alla sensazione che ho provato
quando le ho sfiorato
il seno, mi sembra di avere ancora tra le dita quella soffice collina.
Lei? Lei
stata per andare in iperventilazione ed è diventata ancora
più rossa del
solito. Buon segno, no? Certo a parte il quasi infarto ovviamente.
“Il
suo cuore ha accelerato i
battiti ed è diventata molto rossa, e poi abbiamo ripreso a
baciarci con più
foga.” Ammetto gongolante.
“Allora
non sei stato rifiutato e
lei magari ti vuole come tu vuoi lei, in caso contrario ti avrebbe
allontanato.”
Giusto ha ragione, ma resta sempre il problema di fondo.
“Giusto,
ma cosa devo fare? Ho
letto tante cose sull’argomento anche se mi basta solo
leggere la mente di
Emmett per aver tutti i dettagli.”
“No
Edward, non posso dirti cosa
fare, è una cosa che viene spontanea ed in modo naturale.
Quando sarà il
momento il tuo corpo saprà cosa fare nel migliore dei modi e
poi il suo corpo
ti invierà dei segnali. La teoria, o la mente di Emmett,
sono inutili. Lo
saprai da solo. Però Edward, vedi questo per entrambi
è un passo importante,
non dovete programmarlo come un appuntamento altrimenti sarete tesi e
nervosi
entrambi. Verrà in modo naturale. Inoltre per entrambi
sarà la prima volta, per
lei sarà doloroso cerca di essere il più dolce e
paziente possibile, rispetta i
suoi tempi e non farti sopraffare dalla tua natura. Il vampiro
è istinto e
lussuria, ma tu riesci a gestire tutto molto bene quando sei al suo
fianco. Non
avere timore di sbagliare. Stai tranquillo.” Ora mi sento
più rilassato. Per
fortuna nessun discorso troppo imbarazzante.
“Grazie
papà.” Mi sorride.
“Figurati
figliolo, sai che puoi
parlarmi di tutto.” Con la mente più leggere esco
dal suo studio.
“Mio
figlio sta diventando uomo.”
Inarco le sopracciglia, mi ha
sempre visto come un semplice ragazzo di diciassette anni, a volte
credo che
dimentichi che ho più di un secolo. Ridacchio tra me e me,
meglio non fargli
notare che inizia a perdere colpi con la memoria.
“Edward,
ciao tesoro.”
“Ciao
Esme, come è andata?” Le
chiedo mentre l’aiuto a togliere il cappotto.
“Molte
bene. Grazie.” Ora la
renderò felice.
“Mamma?”
“Si?”
“Domani
verrà Bella.” Le si
illuminano gli occhi e mi travolge in un abbraccio riempiendo il mio
viso di
baci.
“Come
sono felice, non vedo l’ora
che arrivi domani. Oh mi hai rallegrato la giornata, pensavo non
volessi
presentarmela più.”
“Oh
no. Oggi le ho detto anche
della scusa che volevi usare per conoscerla. Diciamo che ha il timore
di non
piacerti.”
“Ma
che assurdità, l’adorerei
anche se fosse verde e con le antenne in testa. Ti rende felice e
questo mi
basta per adorarla.” La faccio volteggiare in aria.
“Cosa
succede? Come mai tanto
allegri? Ciao amore.”
“Oh
ciao Carl, Edward mi ha
appena dato una splendida notizia. Domani porterà qui Bella
per farmela
conoscere. Non vedo l’ora, sono così emozionata di
conoscere questa splendida
ragazza.”
“Hai
ragione amore, sai mi
ricorda tanto te. È dolce, buona e altruista con tutti, poi
i bambini dell’ospedale
l’adorano. Inoltre è veramente molto bella, umile
e anche molto timida.”
Sorrido ai miei genitori e li saluto per correre verso casa di Bella. A
quest’ora
sarà tornata e starà per andare a dormire. Arrivo
a casa sua in pochi secondi e
posso vedere che sta già dormendo. Entro silenziosamente e
subito il suo
delizioso profumo mi avvolge in una nuvola di felicità e
amore. Mi avvicino e
le poso un delicato bacio sulle labbra. Come mi è mancata.
Oramai non riesco
più a fare a meno di lei.
“Edward…ti…a…mo.”
Il mio cuore si
è fermato. Ha…ha…ha detto che mi ama.
Sono il vampiro più felice e fortunato
dell’universo.
“Anche
io ti amo amore mio. Sogni
d’oro.” Mi sorride inconsapevole della mia presenza
lì.
Mi
accomodo sulla sedia a dondolo
posta di fronte il suo letto e mi appresto a passare una delle migliori
notti
della mia esistenza.
Ciauuuuuu,
allora
che mi dite? Io non avrei mai avuto il coraggio di andare da un mio
genitore
per chiedere quei generi di consigli. Vi saluto, a domani con il
prossimo
capitolo. Un bacio Mary.
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Capitolo 34 *** Capitolo 34 ***
capitolo 34
POV
BELLA
Ohhhh,
mmm, siiiii. Lo adoro.
Come lui nessuno mai.
Mmm,
ma perché non sono tutti
così. Così freddi, ma così dolci al
tempo stesso. Ahhhh che goduria.
Suonano
il campanello, ma sono
troppo impegnata, nulla mi potrebbe smuovere da qui, ho raggiunto la
pace dei
sensi.
Tanto
c’è Charlie.
Ohhhhhh,
siiiiiiii.
“Bella?
Bella che stai facendo?”
Ecco forse Edward potrebbe distrarmi.
“Ciao
anche a te. Non vedi?” Mi
guarda confuso, mentre mio padre ride tranquillamente.
“Si,
ma fuori fa freddissimo e tu…tu
mangi il gelato? Anzi sembra che tu abbia raggiunto il Nirvana. Ma non
senti
freddo? Di solito il gelato si mangia in estate, certo è
autunno, ma fuori
sembra che stia per nevicare.”
“Oh
Edward, tu non puoi capire.
Allora ti faccio un esempio, ascoltami bene. Prendiamo la pizza, vedi
la pizza
si mangia calda, bollente, fumante, anche se io personalmente la
preferisco
tiepida. Comunque tornando al motivo dell’esempio, dicevo che
la pizza si
mangia calda. Allora, in teoria dovrebbe mangiarsi solo quando fa
freddo, non
anche in estate o comunque quando fa caldo o non in posti caldi. Invece
no! La
pizza si mangia in qualsiasi stagione ed in qualsiasi luogo, sia in
posti caldi
che freddi. Ora ti chiedo, perché mangiare la pizza in
estate, anche se è calda
e fa caldo, e non mangiare il gelato quando fa freddo? Se qualcosa ti
piace la
mangi a prescindere dalla stagione. Ho ragione no?” Aggrotta
le sopracciglia e
mi guarda per un attimo infinito, poi scoppia a ridere. Cosa ha da
ridere in
quel modo?
“Bella,
mi sorprendi sempre,
rispondi sempre in modo diverso da quello che ci si aspetta. E per la
cronaca
il tuo ragionamento non fa una piega. Hai perfettamente
ragione.” Sorrido
soddisfatta e torno al mio gelato.
“Ne
vuoi un po’? Di solito non
divido il gelato con nessuno, ma sei il mio ragazzo e per te potrei
fare un’eccezione.”
Sorride
e annuisce.
“No,
non te lo faccio assaggiare.”
Aggrotta le sopracciglia, si vede che non ha capito il mio ragionamento.
“Scusa,
ma perché?”
“Semplice,
ho detto che per te
potrei fare un’eccezione non che la faccio.” Mio
padre scoppia a ridere
sguaiatamente mentre Edward assottiglia lo sguardo, io invece continuo
a
mangiare il mio gelato incurante degli altri due.
“Va
bene, l’hai voluta tu.” Non
faccio in tempo a capire le sua parole che subito me lo trovo addosso
che mi fa
il solletico.
“N-no
ahahah Ed-wa-r-d, nooooo
d-dai. Smet-tila ti pre-eeeego.” Dopo un po’ di
suppliche smette con la
tortura.
“Dai
sono buona vuoi assaggiare?”
Gli avvicino il gelato alle labbra e titubate mette il cucchiaio in
bocca. Fa
una faccia che sembra disgustata.
“Non
ti piace cioccolato e menta?”
Chiedo curiosa, non conosco molto i suoi gusti in fatto di cibo.
“Non
mi piace il gelato.” Lo
guardo con gli occhi sbarrati.
“N-n-non
pu-puoi dire su-sul
serio.” Aggrotta le sopracciglia.
“Si,
perché?”
“A
tutte le persone normali piace
il gelato, cosa hai che non va?” Il suo sguardo diventa
subito una maschera di
dolore e tristezza. Oddio, l’ho offeso. Corro subito ad
abbracciarlo.
“Scusa
Edward, non volevo
offenderti. Ti stavo solo prendendo in giro. Non era mia intenzione
offenderti
veramente. Mi credi?” Mi stringe forte a se.
“Certo
che ti credo, ho solo
finto perché da quando sono arrivato non mi hai prestato le
dovute attenzioni.
Eri troppo presa dal tuo gelato per dare un bacio al tuo
ragazzo.” Lo guardo, è
tornato sereno, ma nella sua voce c’è una traccia
di tristezza.
“Rimedio
subito. Poi non devi
essere geloso di un gelato. Per me siete allo stesso livello, vi voglio
bene
allo stesso modo.” Chissà lo faccio ridere.
“Oh
grazie, sono lusingato di
essere a pari livello con il gelato. Mi commuove tanta bontà
da parte tua.”
Ridiamo entrambi.
“Scemo,
zitto e baciami.” Ma che
mi è preso? Non sono mai stata così disinibita,
infatti arrossisco subito.
“Sei
bellissima quando
arrossisci, sei sempre bella, ma quando le tue guance diventano rosse
lo sei
ancora di più.” Poco dopo sento il suo alito
freddo sulle mie labbra e poi le
sue labbra fredde sulle mie. Sembra che mi stia baciando in modo
disperato. Ci stacchiamo
a causa dei colpi di tosse di mio padre. Ops, mi ero completamente
dimenticata
di lui.
“Andiamo?”
Mi irrigidisco,
conoscerò la mamma di Edward.
“Stai
tranquilla, è da stamattina
che pulisce tutta la casa perché vuole fare una bella figura
ai tuoi occhi.
Anzi se non ci sbrighiamo potremmo trovarcela dietro la porta di casa
tua. Non
vede l’ora di conoscerti, è molto
emozionata.” Ecco, ora mi hai proprio dato la
carica giusta. Se fossi stato zitto ora sarei meno rigida.
“Forse
era meglio non dirti
queste cose, sei ancora più nervosa.”
“Bella,
ricorda il pensiero che
hai preso per la signora Cullen.” Mi ricorda mio padre.
“Ma
Bella perché l’hai fatto? Non
era necessario, lo sai.” Lo fulmino con gli occhi.
“Anche
io voglio fare bella
figura con tua madre.”
“Ma…”
Un altro mio sguardo feroce
lo zittisce.
“Edward,
è una partita persa.”
Mio padre gli da una pacca sulla spalla in segno di comprensione. Vado
in
camera a prendere il regalo e torno di corsa in salotto, dove ci sono i
due che
parlano di football.
“Sono
pronta, possiamo andare.
Papà, ordina la pizza e non avvicinarti alla cucina. Non
voglio andare a vivere
sotto i ponti solo perché tu non sai cucinare.
Ok?” Diventa tutto rosso.
“Si,
si va bene. Ora andatevene.
Figlia ingrata. Edward è tutta tua.” Ridacchiando
usciamo di casa. Mi apre lo
sportello e mi accomodo. Poco dopo entra anche lui.
“Cosa
hai preso a mia madre?”
“Non
te lo dico.”
“Dai
sono curioso.”
“Hai
detto che non era
necessario, perciò non te lo dico e non insistere.”
“Edward
mi parli un po’ di tua
madre? Quella biologica, ma sempre se non è troppo triste e
doloroso per te e
se non invado la tua privacy. Non voglio essere invadente o
indelicata.” Mi
sorride.
“Mi
fa piacere questo tuo
interesse. In realtà non ricordo molto di lei. Ero molto
piccolo quando è
morta. Si chiamava Elisabeth. Aveva il mio steso colore dei capelli,
però erano
come i tuoi, pieni di boccoli. Mi voleva molto bene, ed io a lei. Era
molto
dolce e solare. Amava tantissimo me e mio padre. Mio padre invece si
chiamava
Edward Senior. Era un avvocato. Di lui ricordo ben poco, ma amava me e
mia
madre immensamente. I pochi ricordi che ho di loro, cerco di tenermeli
stretti.
Mi mancano si, ma non avrei scelto genitori migliori di Esme e
Carlisle. Li
adoro e loro adorano me, ed ora adorano te.” Divento rossa e
stringo la presa
sulle nostre mani. Poco dopo giriamo per una stradina nascosta.
“Edward,
sei sicuro che sia
questa la strada?” Esplode in una fragorosa risata.
“Cosa
hai da ridere?” Chiedo
offesa.
“Oddio
Bella, mi fai morire.
Comunque si è questa la strada, casa nostra è
isolata, non ci piace avere
vicini e poi ci piace vivere in mezzo la natura.” Arriviamo
di fronte una villa
bianca, è bellissima.
“È
favolosa casa tua. Mi ricorda
casa mia.”
“L’ha
ristrutturata Esme, era un
rudere. Non mi hai mai parlato di casa tua.” Scrollo le
spalle in modo
indifferente.
“Non
me l’hai mai chiesto.
Comunque è simile a questa, solo un po’
più grande.” Mi guarda sorpresa.
“Come
mai una casa così grande
per tre persone?”
“Veramente
non siamo in tre.
Siamo venticinque se non sbaglio.”
“Cosa?”
“Si,
io, mia madre, Phil, Claire
la mia tata, poi le cameriere, i maggiordomi, due cuochi e due
giardinieri.”
Gli dico in un sussurro. Odio parlare di queste cose, ma dopo il ballo
confesserò ad Edward i miei veri sentimenti e gli
dirò tutto di me.
“Avete
anche il personale?”
“Diciamo
che mia madre è
obbligata ad osservare un certo protocollo. Sai per il nome della
famiglia. Ma
mia madre è tutto fuorché una con la puzza sotto
il naso. Vediamo un po’, hai
presente Alice? – annuisce – Bene mia madre ha il
suo stesso carattere ma i
capelli rossicci e qualche ruga in più, ed è
anche più alta.” Sorride per il
paragone.
“Ehi
io non sono bassa.” Urla un
folletto sulla soglia della porta.
“Hai
ragione Alice, tu sei
diversamente alta.” Sento la fragorosa risata di Emmett e mi
blocco. Inizio a
sudare e guardo Edward sconvolta. Mi si avvicina preoccupato.
“Cosa
succede? Stai bene?”
“C-c’è
anche Emmett?” Chiedo
impaurita, ma lui non capisce però annuisce.
“Farà
le sue solite battute? Ti
ricordi l’ultima conversazione che ho avuto con lui? Ora
cerco sempre di
sfuggirgli.” Gli chiedo disperata. Ma lui mi sorride, mi
abbraccia e mi posa un
bacio sulla tempia.
“Non
preoccuparti diciamo che
Esme è stata molto persuasiva con lui.” Aggrotto
le sopracciglia.
“Il
regalo Edward.” Torno in
macchina e recupero il regalo. Mi prende per mano e ci avviamo verso la
casa.
Ehi
ciao ragazza,
allora cosa mi dite del capitolo? Per ieri volete sapere come ho
risolto? Bene allora
abbiamo preparato un primo in cui ho abbondato con il peperoncino, io
lo odio,
mi serviva un estintore, ma non mi importava avrei sopportato tutto.
Loro
invece hanno apprezzato, grrr. Per il secondo, ho abbondato con sale e
pepe, io
e le mie coinquiline stavamo morendo ma loro ancora niente. Forse hanno
le
papille gustative d’amianto. Comunque erano le 2 di notte e
non accennavano a
togliere le tende. Io praticamente dopo che la smorfiosa, ha detto per
la
quarta volta, come sia unica la borsa di Fendi che ha comprato nel
pomeriggio
stavo dormendo sul tavolo. Eh si, lei è una di quelle
persone materialiste al
massimo, piena di soldi e che lo sventola ai quattro venti. Lui lo
strafigo,
bleah, di turno, sempre pieno di soldi e che appena compra
l’ultima tecnologia
in commercio è subito sua e ti dice apertamente che lui
può permettersela, solo
che ieri gli ho fatto notare che sono i loro suoi genitori che possono
permettersi certe cose non loro. Mi hanno guardata male, anche i miei
son molto
benestanti ma con ciò non vado a sventolarlo ai quattro
venti. Comunque, poi
per caso, Luciana, la mia coinquilina, con il gomito ha fatto cadere un
bicchiere di vino ed ha sporcato tutta la gonna di Celynb. della
stupida. Si è
arrabbiata a morte, ha urlato che l’ha fatto
perché voleva cacciarli, quando io
per tutta la serata ho fatto di tutto pur di mandarli via e non ci sono
riuscita, mentre lei accidentalmente ci è riuscita a saperlo
l’avrei fatto ad
inizio serata io. Comunque ora vi lascio a domani, un bacio Mary.
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Capitolo 35 *** Capitolo 35 ***
capitolo 35
POV
EDWARD
Mano
nella mano ci avviamo in
casa. La mia piccola spera di piacere a mia madre, ma ancora non ha
capito che
mia madre la adora.
“Oh
eccola finalmente, mamma mia ma è bellissima. Dai caro
sbrigati a presentarci,
non sto più nella pelle.”
Sorrido impercettibilmente al pensiero di
mia madre. Intanto siamo quasi arrivati in salotto e Bella osserva la
casa
estasiata. Certo sono rimasto un po’ scioccato nel sapere che
in casa sua ci
sono anche i domestici e in tutto ci sono 25 persone, però
so che sua madre è
molto ricca. Credo che dovremo un po’ parlare della sua
famiglia. In fondo so
molto poco. Inoltre mi ha fatto un enorme piacere che si sia
interessata dei
miei genitori naturali. È stato bello condividere quei pochi
ricordi che mi
restano con la mia unica ragione di vita.
“Vedi
come sorride, sembra un ebete.”
Ringhio impercettibilmente verso
Emmett che si sta piegando in due dalle risate.
“Non
preoccuparti di lui Ed, sa che se fa lo stupido resterà
fuori dalla camera da
letto per un mese.”
Arriviamo in salotto e ci sono tutti. Sono tutti
in piedi e sorridono verso Bella ma la sua attenzione è
catturata da mia madre.
Si guardano estasiate, credo che sia scattato il classico colpo di
fulmine tra
loro. Sorrido.
“Bella,
vieni ti presento Esme,
mia madre.” Arrossisce visibilmente.
“Quanto
è dolce Edward. È la ragazza giusta per
te.”
Ha ragione mia madre,
peccato che io sono un mostro e appena saprà della mia
natura scapperà a gambe
levate. Il dolore si fa strada nel mio cuore e subito Jazz mi
tranquillizza con
il suo potere e mi guarda curioso, scrollo le spalle in risposta.
“Oh
Bella è un piacere conoscerti
finalmente. I miei figli, uno in particolare, non fanno altro che
parlare di te.”
Mi fissa e arrossisce ancora di più. Mi passo una mano nei
capelli, sono in
imbarazzo, diciamo che questa cosa mia madre la poteva tenere per se.
“Anche
per me è un piacere
conoscerla signora Cullen.” Mi madre va da lei ad
abbracciarla.
“Ma
tesoro cosa sono queste
formalità. Chiamami semplicemente Esme.”
“D’accordo
Esme.” Anche Bella
ricambia il suo abbraccio.
“Ciao
Bella, è un piacere
rivederti.” Anche mio padre l’abbraccia teneramente.
“Oh
ciao Carlisle, anche io sono
felice di rivederti, al di fuori dell’ospedale.”
“Eh
si, oltre ad essere un’ottima
volontaria, sei anche la mia paziente fissa.” Arrossisce
dalla punta dei
capelli alla punta dei piedi. A questo punto Emm non riesce a
trattenere le
risate e si sta praticamente rotolando a terra.
“Ahahah,
hai ragione papà. Bella
riesce a cadere anche su una superficie perfettamente liscia e piana.
Non puoi
immaginare le risate che mi fa fare.” Ecco ora è
scattato il semaforo rosso sul
suo volto. Fisso infuriato Emm, ma mia madre gli tira un sono
scappellotto in
testa e tutti ridiamo mentre lui si imbroncia.
“Non
ridi più Emm?” Giù con altre
risate per la battuta di Bella. Bene la tensione si è
sciolta.
“Oh
Esme ti ho portato un piccolo
regalo. Non è nulla di speciale però.”
Quando arrossisce è ancora più tenere.
“Ma
che cara ragazza. Edward ma perché non l’hai
fermata? Non era necessario.”
“Non
ne ero a conoscenza neanche
io.” Lo sussurro in modo tale che solo la mia famiglia lo
senti. Però siamo
tutti curiosi ed io più di tutti. Ma perché non
le riesco a leggere il pensiero?
È troppo frustrante per me. Questo dannato potere solo con
lei non doveva
funzionare, eh! Prende il pacco, è molto sottile ma molto
largo e lungo. Lo porge
a mia madre che è veramente emozionata. Lo scarta
delicatamente e tutti
restiamo senza parole.
È…è…semplicemente
bellissimo.
“Ecco…ehm…l’ho…l’ho
fatto io. Questo,
da quello che ho capito, è lo stemma della vostra
famiglia…questi invece si
riconoscono.” Come l’ha fatto lei?
“In
che senso l’hai fatto tu?”
Chiede Rose curiosa ed estasiata.
“Si,
ho fatto io i ritratti. Spesso
disegno con il carboncino, mi piace tanto, mi rilassa.”
“È
favoloso. Ti ringrazio. È un
regalo stupendo e sei bravissima. Complimenti.”
“È
vero Bella hai molto talento.”
Concorda Alice con mia madre.
“Infatti,
sono d’accordo con
loro. Sono identici alla realtà.” Rose
è ancora sorpresa. Anche io lo sono. Ha veramente
molto talento. Ecco un’altra cosa che non sapevo di lei.
“Ma
quando l’hai fatto?” Ora sono
proprio curioso. Quando l’ha fatto?
“Quello
di Emm e Rosalie, poco
dopo che ci siamo conosciuti io ed Emmett. Quello di Alice e Jasper il
giorno
in cui ho conosciuto Alice, il giorno prima che andassimo a fare
shopping. Lo
stemma ieri pomeriggio a LaPush, mentre il tuo un po’ tutti i
giorni. È quello
che mi è uscito peggio. Non riesco proprio a
ritrarti.” Mi dice rossa in viso. Ma
se il mio è praticamente perfetto.
“Scusa
ma se Edward è
praticamente identico, come puoi dire che non è uscito
bene.” Storce il naso. Non
è d’accordo con mia madre.
“No,
Edward è troppo perfetto, e nessun
ritratto si potrà mai avvicinare alla
realtà.” Tutti, ma soprattutto io, siamo
sorpresi dalle sue parole, mai aveva espresso questi pensieri di fronte
ad
altre persone, forse l’ha fatto involontariamente. Appunto.
Ora s è resa conto
di quello che ha detto ed oltre ad essere di un bel rosso scarlatto, ha
anche
smesso di respirare.
“Edward
è assurdo quanto ti ami questa ragazza. Da lei non proviene
del semplice amore,
lei ti adora, ti venera. I suoi sentimenti per te sono infiniti e
destabilizzanti, mi sto sentendo quasi male per l’amore e la
devozione che
provate l’uno per l’altro.”
Il pensiero di Jasper mi colpisce come un
ariete. Sapevo che Bella mi ama, ma non credevo così
intensamente.
“Lei
ti ama tanto quanto tu ami lei. Anzi forse di più
perché lei si sente inferiore
a te.” Non
è possibile che lei sia inferiore a me. Lei è un
angelo ed
io un mostro.
“Comunque
Bella, questo disegno è
favoloso. Sai ho tante foto dei miei figli, ma non un ritratto,
comprerò una
bella cornice e lo metterò dentro per metterlo nella mia
camera. Contemplo ancora
quel favoloso disegno. Mi rendo conto di sapere veramente molto poco
della mia
amata.
“Edward,
fai conoscere la casa a
Bella, intanto preparo un po’ di cioccolata calda, o
preferisci del caffè?” Al
solo sentire nominare la cioccolata le si illuminano gli occhi e
ridacchio
divertita. È una golosa cronica.
“No
mamma, la cioccolata va
benissimo. Bella è molto golosa.” Le afferro la
mano prima che diventi
nuovamente rossa davanti a tutti e la porto a fare un tour della casa.
Per
fortuna da un po’ ho anche io il letto in camera. Le mostro
tutte le camere. Mia
madre e i miei fratelli sono stati d’accordo con me. Infine
la porto in camera
mia. Sono nervoso, non ho mai potato nessuna ragazza in camera mia. In
realtà a
parte la mia famiglia, non ci è mai entrato nessuno.
Chissà se le piacerà. La
faccio accomodare, e mi appoggio alla porta mentre lei è al
centro della
camera. Devo dire che la visione di lei in camera mia mi piace
più del lecito.
Osserva tutto attentamente, poi l’occhio cade sui miei
spartiti, si avvicina e
li raccoglie.
“Quando
avevi intenzione di dirmi
che componi?” La guardo confusa e poi mi mostra uno spartito,
è la melodia che ho
scritto per Esme e Carlisle.
“Tu
quando avevi intenzione di
dirmi che disegni?” Sbuffa.
“Non
è nulla di che e tu non sei
venuto neanche bene.” Ma è impazzita?
“Stai
scherzando vero? Anzi
secondo me è uscito fin troppo bene, è troppo
perfetto per rappresentare me.”
Deve capire che io non sono perfetto, lei lo è. Assottiglia
lo sguardo.
“Io
per te sono perfetta?” Che
domanda stupida, infatti rispondo senza pensare.
“Ovvio
che tu sei perfetta, sei
un angelo.”
“Ecco
è la stessa cosa che io
penso di te.” Non so cosa risponderle, da un lato mi riempie
di orgoglio, da un
altro vorrei dirle che non sono un angelo, ma un mostro.
“Allora
il tuo giudizio?” So che
tutti sono in ascolto.
“Edward,
tua madre è…è…non ho
parole. È favolosa, è bellissima, è
dolcissima. Diciamo che per me è stato una
specie di amore a prima vista, ecco si.” Sorrido dolcemente,
è pienamente
ricambiata.
“Oh
Carl io adoro quella ragazza.”
Queste le parole di mia madre.
“Eddino
mica vorrai fare il porcellino con la porta aperta? Almeno venite a
gustare
questa delizia.”
Ma io lo uccido.
“Ragazzi,
scendete? La cioccolata
è pronta, o volete stare qui a fare un po’ i
porcellini?” La testa di Emmett fa
capolino in camera mia.
“No,
no Emmett scendiamo subito.”
Non lo guarda ha il viso rivolto alla vetrata della camera. Da
lì si vede tutta
la foresta.
“Mi
piace un sacco camera tua. Sei
molto ordinato, vabbè si vede che sei un tipo
precisino.” Mi offendo.
“Io
non sono precisino. Mi piace
l’ordine.”
“Appunto.
Dai permalosone
andiamo.” Mi scocca un bacio sulla guancia e inizia a
camminare, ma io sono più
veloce di lei e l’afferro da dietro per stringerla in un
dolce abbraccio.
“Eh
no, prima mi offendi e poi
vai via. Per farti perdonare devi darmi un bel bacio.” Si
gira tra le mie
braccia e mi fissa sorridente. Avvicina lentamente le sue labbra alle
mie. Agogno
quelle delizie rosse come il peccato. Finalmente si incontrano e ci
lasciamo
andare alla dolcezza. Ci stacchiamo dopo un po’, ci scambiamo
un altro casto
bacio e torniamo in salotto mano nella mano. Sono felice,
c’è la mia famiglia e
la donna che amo.
Ciao
ragazze, non
ce la faccio più, ho battuto e postato tutte e tre le
storie, ed inoltre ho
impiegato molto tempo per fare il collage con i ritratti. Spero vi
piaccia l’immagine,
mi sono dovuta accontentare di quelle che ho trovato su internet.
Fatemi sapere
cosa ne pensate. A domani un bacio Mary.
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Capitolo 36 *** Capitolo 36 ***
capitolo 36
POV
BELLA
Mi
sto preparando, tra un po’
sarebbero passate Alice e Rosalie e saremo andate a Port Angeles a
comprare il
vestito per il ballo. Già il ballo, ho deciso che quella
sera dirò tutto ad
Edward. Gli dirò che sono una principessa, ma soprattutto
che lo amo da morire,
che senza lui mi sento persa, che insieme a lui mi sento completa.
Spero che
non si arrabbi per non averglielo detto prima, no, no sicuramente mi
capirà. Sento
un clacson, sono arrivate. Prendo la borse ed esco.
Oddio
davanti ai miei occhi c’è
una Porche giallo canarino. Proprio la classica auto che ti fa passare
inosservata. Entro in auto.
“Ciao
ragazze.” Saluto allegramente.
Con Alice mi trovo molto bene, con Rose ho ancora qualche problema di
adattamento. Alterna momenti in cui è gentile e cordiale a
momenti in cui è estremamente
inquietante.
“Ciao
Bella, pronta per lo
shopping?” Alice mi saluta allegramente, mentre Rosalie mi fa
un cenno con il
capo. Ecco questo è un momento inquietante.
“Non
vedo l’ora Alice. Ma spiegami
ancora perché Edward non poteva venire con noi.”
È una tortura stare senza di
lui, senza i suoi occhi, i suoi sorrisi, i suoi abbracci, i suoi baci.
Ahhhh cosa
mi hai fatto Edward?
“Bella?
Bella? Hai capito cosa ti
ho detto?”
“Ehm
si si, ho capito tutto.”
“Allora
sei d’accordo con me.”
Diamine e ora cosa dico? Puoi ripetere su cosa dovrei essere
d’accordo? No,
così capirebbe che non ho ascoltato neanche una parola.
“Si?”
Sembra più una domanda, ed
infatti lo è.
“Oh,
non credevo che volessi un
vestitino con gli elefanti disegnati sopra.” Se potessi mi
sotterrerei, aveva
capito che non ho seguito neanche una parola, ed ovviamente arrossisco
imbarazzata.
“E
dimmi, per non aver ascoltato
neanche una parola, nei tuoi pensieri era presente mio
fratello?” Abbasso il
capo al massimo dell’imbarazzo. Ridono entrambe.
“Bella
volevamo ringraziarti.”
Guardo Rosalie sorpresa.
“Non
guardarmi così, certo non
sono sempre cordiale ed amichevole con te, ma non per questo non ho
visto come
è felice mio fratello. Lui è sempre stato un
musone, rideva poco, non aveva
luce negli occhi, non era motivato, faceva tutto meccanicamente. Ora
grazie a
te è rinato, ha sempre quel sorriso ebete ed irritante sul
viso, è sempre
felice. Ti ringrazio per essere entrata nella sua vita e per averlo
accettato.”
Sono commossa dalle parole di Rosalie, non pensavo di aver fatto tutto
ciò per
Edward, semmai sono io che devo ringraziare lui. Ma se è
vero allora ne sono
estremamente felice. Solo che non ho ben capito cosa voleva intendere
per
averlo accettato.
“Rosalie,
sono io che devo
ringraziare lui. È entrato come un tornado nella mia vita,
ma ci ha messo
radici profonde.”
“Oddio,
sei innamorata di mio
fratello. Glielo hai detto?” Trilla felice Alice? Sento le
guance andare in
fiamme.
“Deduco
di no. Tranquilla, saremo
mute come dei pesci.” Poco dopo arrivammo a Port Angeles.
Iniziammo a girare
per tutti i negozi. Ero distrutta, ma quanta forza avevano quelle due?
Non mi
fecero neanche compagnia per il pranzo, troppe prese dallo shopping per
perdere
tempo mangiando un panino. Io dal canto mio volevo fuggire. Stavo
mangiando
quando sentii il telefono squillare. Era lui. Risposi con il sorrido
sulle
labbra.
“Ehi.”
Ogni volta mi veniva
naturale addolcire la voce con lui.
“Ciao,
come va? Sei ancora viva?”
Chiese ridacchiando. Spiritoso.
“Simpatico,
vorrei vedere te al
posto mio. Comunque si sono ancora viva, ma ti confido che vorrei
fuggire.” Lo
sento ridacchiare.
“È
così terribile?”
“Non
immagini neanche. Ma mi
spieghi ancora perché tu non sei con me?” Lo sento
sospirare.
“Io
vorrei essere con te, non sai quanto mi costi esserti lontano, ma mia
sorella
mi ha vietato di vedere il tuo vestito prima del ballo. Ha detto che
deve
essere una sorpresa e sinceramente anche io voglio l’effetto
sorpresa. Sicuramente
sarai bellissima, come al solito.” Divento rosso fuoco, per
fortuna non può vedermi.
“Non
dirmi che sei diventata rossa.”
“No.”
Ride di cuore, come è bella
la sua risata.
“Hai
risposto troppo in fretta. Comunque mi manchi da morire.”
Posso
sciogliermi? Sospiro pesantemente.
“Anche
tu mi manchi, però non
dirmi più così altrimenti dovrai venire a
raccogliermi con il cucchiaino.”
“Oh
no, no, non vorrei mai che ti sciogliessi, poi non avrei nessuno da
baciare, da
abbracciare…”
Il telefono mi viene praticamente strappato dalle
mani.
“Fratellino,
si anche io ti
vorrei baciare, ma diciamo che vi abbiamo lasciato troppo tempo per
tubare e il
tempo è proprio quello che ci manca. Farete le vostre
conversazioni hard quando
sarete da soli. Ciao ciao. Si anche io ti adoro.” Riattacca
mentre io la guarda
ancora con la bocca spalancata.
“Alice
me la pagherai. In un modo
o nell’altro me la pagherai.”
“oh
io credo proprio che dopo che
avrai visto l’abito da sera che ho ti scelto per il ballo mi
ringrazierai
perché farai restare Edward senza parole.”
“Speralo
per il tuo bene.” Ancora
imbronciata mi avvio dietro di loro. Entriamo nel negozio indicato da
Alice e
mi mostrano il vestito. Appena i miei occhi si posarono su quella
bellezza
tutta la mia rabbia evaporò. Era più che
bellissimo. Un abito da sera, eh si
era richiesto l’abito sa sera per un ballo che si svolgeva in
palestra, rosso,
lungo e monospalla intrecciato. Era semplicemente divino.
“Oddio
ragazze è bellissimo.”
Dissi euforica.
“Sono
perdonata?”
“Certo
Alice.” Entrambe mi
sorrisero
“Mancano
le scarpe e gli
accessori e abbiamo finito.”
Entrammo
in un negozio di scarpe
e subito mi incantai davanti a delle scarpe gioiello favolose. Certo il
tacco
era altissimo ma per una sera avrei voluto stupire Edward.
Le
ragazze furono d’accodo con me
sulle scarpe. Scelsero anche loro le scarpe, pagammo e finalmente
potemmo
tornare all’auto. Il viaggio di ritorno fu molto piacevole.
Mi lasciarono davanti
la porta di casa, entrai dentro e mi buttai sul divano, ero sfinita.
Bussarono alla
porta. Chi mi scocciava ora? Andai ad aprire con una faccia
arrabbiatissima, ma
non sapevo che di fronte a me sarebbe apparso un dio.
“Se
sei stanca torno domani…” Non
lo lasciai finire che gli saltai in braccio ed inizia a baciargli tutto
il
viso. Per fortuna aveva degli ottimi riflessi altrimenti ora saremo
entrambi a
terra.
“Presumo
tu sia felice di
vedermi.” Disse mentre ricambiava i miei baci e mi
abbracciava stretta.
“Presumi
bene.” Dissi tra un
bacio e l’altro. Intanto è entrato in casa, almeno
non avremo continuato a dare
spettacolo fuori. Scesi dalle sua braccia e buttai il capo sul suo
petto. Inspirai
il suo odore a pieni polmoni, mi era mancato tantissimo.
“Mi
sei mancato da morire.” Lo sentì
sorridere tra i miei capelli.
“Anche
tu mi sei mancata tanto. Stavo
impazzendo senza di te. Sei essenziale per me.” A quelle
parole il mio cuore
prese il volo, lui sembrò capirlo perché strinse
la presa sui miei fianchi. Giravamo
intorno, ma ancora nessuno dei due aveva mai detto all’altro
di amarlo. Ma entrambi
lo sapevamo, entrambi sapevamo di amarci.
Senza
staccare le nostre labbra
ci avviamo verso il divano. Mi fa stendere sul divano e lui si sdrai su
di me. Si
tiene sulle braccia per non pesarmi. I nostri baci sono diventati
più intensi,
più passionali, le nostre mani più audaci. Inizio
a gemere sommessamente.
“Non
ti limitare, voglio
sentirti.” Queste parole mi fecero vedere il mio ultimo
neurone mentre con la
valigia in mano andava in vacanza. Intanto nel mio basso ventre si era
acceso
un fuoco. Non avevo mai provato queste sensazioni, e sentii che anche
lui non
era messo meglio di me. Nella posizione in cui eravamo riuscivo a
sentire tutta
la sua eccitazione e questo mi fece infuocare ancora di più.
Le sue mani
scivolarono sotto la maglia, lentamente stavano salendo. Entrambi
avevamo
smesso di respirare. Entrambi emozionati dal momento. Finalmente le sue
fredde
mani arrivarono al mio reggiseno. Non andò più
su, mi guardò in cerca di un
consenso, annuii incapace di parlare. Non sapevo come mi sarebbe uscita
la
voce. Lentamente le sue mani iniziarono a sfiorarmi il seno da sopra il
reggiseno. Istintivamente inarcai la schiena per il piacere che mi ha
dato quel
semplice sfioramento.
“Oh
Edward…”
“Sei
così morbida e calda Bella.”
Quelle parole mi portarono direttamente all’inferno. Le sue
mani tornarono ai
lembi della maglia, mi guardò di nuovo, voleva un altro
consenso. Annuii nuovamente,
portai le mie mani al bordo della sua maglia, lo guardai, non sapevo se
avesse
voluto anche lui. In risposta mi sorrise. Gli tolsi la maglia e bloccai
il
respiro. Davanti a me la perfezione. Con mano tremula andai a
sfiorargli il
petto, seguii la linea dei pettorali scolpiti, arrivai agli addominali.
Ne tracciai
la linea, lui non respirava ma sentivo
l’elettricità tra i nostri corpi.
“Ahhh
Bella…” Mi bloccò le mani,
forse avevo sbagliato. Abbassai il capo imbarazzata. Subito mi fece
rialzare lo
sguardo ed incontrai i suoi occhi lucidi ed eccitati.
“Anche
io voglio guardarti, -
bacio sul dorso della mano – toccarti, - bacio sul collo, -
accarezzarti. –
bacio sulle labbra.” Mi tolse la maglia, ma io istintivamente
mi coprii. Ero in
imbarazzo, non ero nulla confronto a lui. Prese le mie braccia e me le
fece
spostare dal petto.
“Non
impedirmi di vedere la
perfezione. Sei una dea amore mio.” Lo guardai sconvolta, mi
aveva chiamata
amore mio. Mi sorrise.
“Hai
capito bene, ti ho chiamata
amore mio.”
“Mi
leggi nel pensiero?” Mi
guardò frustrato.
“Non
sai quanto vorrei, ma
purtroppo non ci riesco. Però il tuo sguardo era molto
chiaro.” Mi guardò
intensamente, come se volesse entrarmi dentro, mi sentii nuda davanti a
quello
sguardo. Bhè ero mezza nuda.
Abbassò
lo sguardo sul mio seno,
e si incantò.
“Sei
una dea, la mia dea.”
Lentamente avvicinò una mano sul mio ventre piatto, mi
accarezzò delicatamente.
Gli sguardi incatenati, poi finalmente decise di avvicinare le sue
labbra al
mio seno…
TOC
TOC
Sobbalzammo
entrambi. Edward fissava
la porta con astio, io invece avrei voluto uccidere chiunque si
trovasse dietro
quella porta. Si alzò velocemente quando bussarono di nuovo
e mi aiutò a rivestirmi,
indugiando più del dovuto con le mani sul mio corpo. Ma non
mi dispiaceva
affatto. Mise anche lui la maglia e mi diede un bacio a stampo prima di
lasciarmi andare per aprire la porta.
Aprii
con uno sguardo furente. Oddioooooo,
per fortuna ha bussato.
“C-ci-ciao
pa…pà.”
“Scusa
tesoro ma avevo
dimenticato le chiavi. Oh ciao Edward, ti fermi per cena?”
Edward era apparso
dietro di me.
“Grazie
Charlie, mi farebbe
piacere. Avviso mia madre.”
“Certo
fai con comodo e porgi i
miei saluti ai tuoi genitori.”
“Certo,
lo farò.”
Per
fortuna ha dimenticato le
chiavi.
(link
scarpe http://comefare.com/bellezza/come-fare-per-camminare-sui-tacchi-alti/)
(link abito http://perasperaadastra.iobloggo.com/483/la-triste-vita-di-un-abito-da-sera)
Ciauuuuuuuu,
allora
innanzitutto scusate se ieri non vi ho avvisate ma non ho postato
perché ero morente
sul letto causa problema mensile. Infatti per scrivere
l’epilogo dell’altra
storia ci ho impiegato quasi 4 ore, infatti l’ho postata dopo
le 23. Comunque passando
al capitolo, cosa mi dite? Eheheh poverini è la seconda
volta che sono stati
interrotti, ma questa volta direi per fortuna altrimenti credo che
Charlie non
sarebbe stato molto contento di trovare sua figlia e il suo ragazzo
mezzi nudi
sul divano. Allora Edward caro l’ha chiamata amore mio, ma
come è dolce… Fatemi
sapere cosa ne pensate e se si vedono le immagini dei link che ho
inserito. A domani,
un bacio Mary.
|
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Capitolo 37 *** Capitolo 37 Rating rosso ***
capitolo 37
POV
EDWARD
Non
so se esser irritato o meno. Ammetto
che questa volta è stato un bene che abbiano bussato, se
Charlie fosse entrato
senza aver bussato non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere. Io
ero
talmente eccitato e preso da Bella che non ho sentito nulla. Sento
ancora la
morbidezza delle sue dolci colline, era una visione. Quanto avrei
voluto
baciarle il seno, leccarle i capezzoli, farli indurire e sentirla
gemere per
me. Solo per me. I suoi gemiti e i suoi sospiri sono la miglior melodia
che
abbia mai sentito.
Maledizione
solo a pensarci mi
sto eccitando di nuovo. Devo averla, voglio fare l’amore con
lei, non faccio
altro che pensare a ciò che stava per accadere ieri sera. Ed
averla ora tra le
mie braccia mentre dorme così svestita non è un
bene per me. Certo lei non sa
che io passo le mie notti tenendola tra le braccia, ma oggi, questa
sottoveste
di seta e pizzo blu notte non aiuta il mio precario autocontrollo.
Passo
la notte con il mio angelo
tra le braccia e facendo pensieri impuri su me e lei. Poco prima che
Charlie si
sveglia vado via, tornerò più tardi
così la porterò nella mia radura. Lì,
spero, non ci disturberà nessuno.
Non
mi allontano di molto da casa
del mio amore. Ieri l’ho chiamata amore mio, le emozioni che
ho letto nei suoi
occhi hanno scaldato il mio cuore morto.
Intorno
le 8 decido di andare da
lei, tanto Charlie è andato a pesca e mancherà
tutta la giornata e poi mi manca
troppo Bella. Passo a prenderle la colazione e alle 8:15 sono sotto
casa sua a
suonare al campanello. Sento il suo cuore aumentare i battiti, il
respiro
accelerato, si alza di scatto, cade a terra, mi fa morire dal ridere.
Si affretta
dalle scale, sa che sono io, ma potrebbe andare più piano
non vorrei che si
facesse male. Apre la porta di scatto e me la ritrovo tra le braccia
proprio
come ieri. Adoro questo suo modo di accogliermi.
“Mi
sei mancato.” Sorride lei non
può sapere che per tutta la notte l’ho stretta a
me.
“Anche
tu mi sei mancata. Buongiorno
principessa.” Non capisco perché si irrigidisce
ancora quando la chiamo così.
“Buongiorno
mio principe.” Ci
baciamo lentamente e dolcemente.
“Ti
ho portato la colazione,
questa volta due cornetti…”
“Vuoi
farmi ingrassare?” Faccio
finta di squadrarla da sotto a sopra, indugiando un po’ sui
suoi seni, lei come
da copione arrossisce e accelera i battiti.
“Effettivamente
sei molto magra,
forse non mangia abbastanza, ma ti ho portato due cornetti
perché stamattina ti
porterò in un posto speciale e devi avere molte
energie.” Le confido malizioso.
Anche questo mio lato è uscito con lei. Arrossisce per la
mia allusione poco
velata.
“Do-dove
and…i…amo?” Povero il
mio amore, ti ho imbarazzato.
“È
una sorpresa.” Le dico mentre,
sempre con lei in braccio, entro in casa e mi dirigo in cucina.
“Non
mi vuoi dare neanche un indizio?”
Mi chiede con quel broncio a cui non posso resistere. Gioca sporco.
Allora anche
io. Le faccio il sorriso che la fa imbambolare ed ottengo
l’effetto desiderato.
“Non
ti dirò nulla.” Annuisce
incapace di proferire parola, però ora mi sono imbambolato
anche io, diciamo
che quel sorriso è un’arma a doppio taglio. Lei si
imbambola davanti il mio
sorriso ed io mi imbambolo alla visione di quegli occhi cioccolatosi e
di
quelle labbra rosse come il peccato. Sposto lo sguardo, mi sto
eccitando di
nuovo e non va bene, non vorrei essere irruento con lei. Un attimo, ma
se lei
non volesse? Ieri mi sembrava molto scocciata quando ci hanno
interrotto e
molto presa dalle nostre…ehm…attività.
“Grazie
per la colazione, sei
sempre gentilissimo.” Mi posa un casto bacio sulla guancia e
in quel punto vado
a fuoco, come ogni volta che mi bacia.
Mangia
con gusto e appena finisce
va a prepararsi.
“Come
devo vestirmi?” Mi urla da
sopra. Lo fa sia per curiosità sia perché vuole
sapere realmente come vestirsi.
“Comoda,
tanto saremo solo noi
due.” Sento i suoi battiti accelerare e il suo respiro
diventare affannoso. Ora
però non ho detto nulla di sconvolgente. Oh no, quando le ho
detto che saremo
solo noi due forse mi avrà preso per un maniaco. Mi avvio in
camera sua, devo
scusarmi. Entro senza bussare.
“Bell…”
Le parole mi muoiono in
gola. Davanti a me una dea, una divinità scesa in terra. Non
respiro, non che
per me sia necessario, ma in questo momento non ne sarei capace.
Deglutisco a
vuoto più e più volte. Ho ancora la bocca
spalancata e gli occhi sgranati. Intanto
le ho fatto tutta la radiografia. I capelli pieni di boccoli che le
ricadono
morbidi sulle spalle nude. Il collo lungo e lisci, vedo la vena pompare
sangue,
ma non è quello il mio pensiero. Scendo con lo sguardo sul
petto, verso l’incavo
dei seni. Due dolci colline tenere e morbide racchiuse in un reggiseno
di pizzo
e seta grigio perla. Soffermo l sguardo. Con gli occhi cerco di
accarezzarli. Inizio
a scendere sul suo ventre piatto, morbido, sui suoi fianchi che sono i
miei
appigli naturali. Scendo ancora e un paio di slip in pizzo e seta
coordinati
con il reggiseno mi si parano davanti. Non lasciano nulla
all’immaginazione. Sento
un odore nuovo, un odore strano, l’odore della sua
eccitazione. Sa di pesca, sa
di buono, lo respiro a pieni polmoni, è un afrodisiaco, una
droga. Sposto lo
sguardo sulle sue cosce toniche e snelle, fino ad arrivare ai piedi.
È perfetta.
“Non
pensavo esistesse la
perfezione, ma devo ricredermi.” Le sussurro guardandola
negli occhi. I miei
occhi sono neri, affamati di lei. I suoi occhi sono più
scuri, sono eccitati. Lascia
cadere la maglia che aveva in mano e timidamente inizia a camminare
verso di
me. Questa camminata sensuale è stata la goccia che ha fatto
traboccare il
vaso. Mi avvicino a lei. Arriviamo uno di fronte l’altro. Ci
guardiamo negli
occhi, non so cosa fare, ho paura di sbagliare, ho paura di farle male,
non so
se lei vuole. Ma è lei stessa a risolvere i miei dubbi.
Timidamente prende la
mia mano e la poggia sul suo cuore insieme alla sua.
“Voglio
amarti Edward. Tu vuoi
amarmi?” È bellissima.
“Si
Bella, voglio amarti ed
essere amato.” Non parliamo più, ora le parole
sono superflue.
“Io
però non so…” La interrompo
con un dito sulle labbra.
“Anche
io non so come fare,
impareremo insieme amore mio.” L’abbraccio
dolcemente. Intreccia le sue esili
braccia dietro la mia schiena. Inizio ad accarezzarle la schiena con i
polpastrelli, lei rabbrividisce e sospira. Abbasso il capo sul suo
collo, ispiro
il suo dolce profumo, la mia droga. Parto da dietro
l’orecchio fino ad arrivare
alla base del collo e poi faccio lo stesso percorso al contrario. Uso
prima le
labbra, poi la lingua e poi il respiro. Sembra apprezzare, si stringe
più a me.
“Posso…posso
toglierti la maglia?”
Come ha fatto lei prima, la guido. Porto le sue mani
sull’orlo della mia
maglia.
“Tu
puoi fare tutto ciò che vuoi.”
Le sussurro all’orecchio mentre inizio a mordicchiarlo,
stando attento a non
graffiarla. Lentamente mi priva della maglia e la butta in un angolo
della camera.
Inizia ad accarezzarmi il petto, proprio come ieri, ed io mi sento
andare a
fuoco. I suoi tocchi sono bollenti sulla mia pelle.
“Ahh…”
Un gemito esce dalle mie
labbra, l’odore della sua eccitazione si fa più
forte. La prendo in braccio e
la porto a sedere sul bordo del letto. Mi abbasso per baciarla ma lei
mi
blocca. Forse ho esagerato. Ma anche questa volta mi fa ricredere.
Porta le sue
mani tramanti sulla cinta dei miei pantaloni, mi fissa ed io le
sorrido. Tremante
mi slaccia la cinta e poi passa ai bottoni del jeans. Entrambi
tratteniamo il respiro.
Con non poca fatica riesce a liberarmi dei pantaloni, mentre io ho
provveduto a
scarpe e calze. Ora sono in intimo davanti a lei. Come me prima, mi fa
una radiografia
completa partendo dai capelli, soffermandosi molto sul mio petto che
sfiora
delicatamente e poi arriva ai miei boxer neri. Sposto lo sguardo
imbarazzato. Costretta
tra i boxer ho un’enorme e dolorosa eccitazione. Non vorrei
che mi scambiasse
per un maniaco. Ma un suo gesto, se fosse possibile, mi fa morire.
Delicatamente
sfiora la mia erezione da sopra la stoffa dei boxer. La fisso sorpreso,
lei mi
guarda e ritira la mano.
“Scusa
non volev…” Le poso un
dito sulle labbra.
“Mi…mi
piaceva.” Ammetto imbarazzato.
Diventa rossa ma mi regala un timido sorrido. Porta la sua piccola mano
sulla
mia coscia, la accarezza partendo dalla rotula fino a salire. Si sposta
nuovamente
sulla mia erezione e non riesco a trattenere un ringhio di piacere.
Bella mi
fissa con uno sguardo pieno di eccitazione. Decido di prendere in mano
la
situazione, anche lei deve godere di queste carezze. La prendo per le
braccia e
la stendo sul letto, mi sdraio accanto a lei. Con una mano le accarezzo
una
tempia, scendo verso la guancia, mi soffermo sulle labbra e lei mi
bacia tutte
le dita. Continuo a venerarla con la mano scendendo verso il collo e
poi più
giù. Finalmente posso toccare, accarezzare e lambire quelle
dolce colline. Le accarezzo
da sopra il reggiseno, ma al mio passaggio subito i capezzoli si
inturgidiscono. È una sensazione bellissima.
“Ah…ah.”
I suoi gemiti riempiono
la stanza. Mi faccio più audace e mi sposto sopra di lei.
Con entrambe le mani
scendo ad accarezzarle tutte le costole per poi arrivare dietro la
schiena. La inarca
ed io posso arrivare ai ganci de reggiseno. Intanto con le labbra sto
venerando
la sua pelle, dalle labbra sono passato alla guancia, ora sono sulla
scapola e
i gemiti si fanno più insistenti. Con i denti le abbasso una
spallina del
reggiseno, intanto con le mani l’ho sganciato ma non lo
tolgo. Torno verso
quelle colline e finalmente sono a diretto contatto con le mie mani.
Sono calde,
morbide, tenere. Prima di continuare a scendere con le labbra chiedo un
suo
consenso, non voglio fare nulla che le potrebbe dar fastidio. Intanto
cerco di
dosar la forza mentre stringo i seni tra le mie mani, mentre tiro i
suoi
capezzoli, li titillo fino a farli allungare. È una visione
magnifica. Lei sotto
di me che si inarca, che mi chiama, che gode, con gli occhi lucidi, i
capelli
aperti a ventaglio sul cuscino, le labbra rosse.
Dopo
aver avuto il suo consenso,
con le labbra mi avvicino ad un capezzolo, ma poi vengo attirato dal
battito
furioso del suo cuore e prima ci poso un bacio carico di significato.
Finalmente
posso dedicarmi a quelle pesche. Prendo un capezzolo roseo e turgido
tra le mie
labbra, lo lecco, lo mordicchio, lo bacio, lo stringo. Stessa cosa
faccio su
tutto il seno, intanto la mia mano non ha mai smesso di venerare
l’altro seno. Quando
sono soddisfatto del lavoro che ho fatto su un seno passo
all’altro per
riservargli lo stesso trattamento.
“Ahhh…Edward…si…”
Musica per le mie
orecchie.
Bella
inarca di più la schiena,
le sue mani non stringono più le lenzuola ma stringono
furiosamente i miei
capelli. Se fossi umano ora sarei calvo, ma sarebbe per una buona
causa. Con le
mani spinge la mia testa contro il suo seno intimandomi di non
smettere, ed io
non ne ho alcuna intenzione. Una sua mano lascia i miei capelli e vaga
sulla
mia schiena, mi graffia con le unghia e un brivido attraversa il mio
corpo che
porta ad impennare il mio bacino contro di lei.
“Ah…Bella…”
Mi sta facendo
morire.
La
sensazione che ho sentito
quando i nostri sessi si sono sfiorati, anche se coperti
dall’intimo, è stata
incredibile. È così calda e bagnata, e lo
è per me. Sono io che le sto facendo
tutto questo, è per me che si trova così ora non
per un altro uomo. Ora non
sono Edward Cullen il vampiro, ora sono Edward Masen il diciassettenne
innamorato della sua donna.
Eheheheh
che mi diteeeeeeee? Premetto
che è la prima volta che scrivo un capitolo del genere e lo
sto postando a
quest’ora perché è stato un
po’ complicato per me scriverlo, spero sia uscito
bene, altrimenti lo dite che cerco di cambiarlo. Ovviamente non
è finito e la
continua sarà pov Bella. Che dire, diciamo che Edward ha
lasciato a casa il 900
e si è ambientato bene nel 2000, ma anche la pudica Bella
non è da me. Vabbè so
ragazziiiii. Comunque domani posto il seguito che è un pov
Bella e se riesco ci
sarà un brevissimo pov Edward. Poi ci sarà il
ballo e poi inizia il bello. Ahahah
che gioco di parole stupido, vabbè a domani. Un bacio Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie
concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=636841&i=1
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
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Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 38 *** Capitolo 38 Rating rosso ***
capitolo 38
POV
BELLA
Ora
posso morire felice. Certamente
lui mi farà morire. Sento le sue mani ovunque, mi bacia
ovunque, la sua lingua
è ovunque. Mai avrei pensato di poter provare tutte queste
emozioni. Il cuore
sembra volermi uscire dal petto. È bellissimo sentire le sue
mani sul mio seno,
le sue labbra che baciano e stuzzicano i miei capezzoli, la sua lingua
che lambisce,
i suoi denti che mordicchiano.
Devo
fare anche io qualcosa, non
posso essere spettatrice passiva. Inizio a sfiorargli la schiena con i
polpastrelli, scendo e salgo, scendo e salgo. Ha una pelle bellissima,
liscia,
dura e fredda.
“Ahhh…Bella”
Sento le sue mani su
mio ventre piatto. Con le mani lo spingo per le spalle, si sposta come
scottato.
“Scusa,
scusa Bella, io non…” Lo
zittisco con un dito sulle labbra. Non ha capito cosa voglio fare.
“Ssh,
non è niente di tutto ciò
che stai pensando. Volevo…volevo
so-solo…” Non sapevo come continuare, ma lui
sembra capire, mi sorride e si stende supino sul mio letto. Gli sorrido
imbarazzata e mi sdraio su di lui. Appena i nostri bacini si sfiorano
nuovamente, entrambi tratteniamo il respiro. Sentire la sua eccitazione
mi fa
eccitare di più. Lui è così per me,
sono stata io a procurargli tutto ciò. Mi sento
bene. Sorrido maliziosamente e inconsciamente.
“Cosa
significa quel sorrisino
malizioso?” Mi chiede curioso. Io diniego con il capo.
“Non
te lo dico.” Non gli lascio
tempo di replicare che mi butto sulle sue labbra. Mordo il labbro
superiore
chiedendo il permesso di entrare. Permesso che mi viene subito
concesso. Intanto
ho iniziato a dondolarmi con il bacino su di lui. Dopo aver ben bene
esplorato
la sua bocca scendo con la lingua sulla mascella dritta. Passo prima la
lingua
e poi le labbra. Poi mi ricordo del suo gioco e lo faccio anche io.
Parto dal
lobo dell’orecchio e con piccoli bacetti arrivo alla scapola
e torno indietro. Ripeto
lo stesso percorso con la lingua e poi ci respiro sopra, il suo corpo
si
riempie di brividi.
“Ahh…Bella…mi…mi
fai…mo…ri…re.”
“Oh
no, non voglio questo.” Dico
tra un bacio e l’altro. Continuo la mia esplorazione. Mi alzo
per guardare un
altro po’ quello splendido petto. Delicatamente passo la mano
sui suoi
pettorali e sento un piccolo ringhio provenire dalle sue labbra. Questo
mi fa eccitare
ancora di più.
“Sei
bellissimo.” Gli sussurro.
“No
amore mio, tu sei bellissima.
Sei una dea, la mia dea.”
Con
decisione mi piego sul suo
petto e inizio a baciare ogni lembo di pelle. Non
c’è posto in cui non sia
arrivata con le labbra e con la lingua. Cerco di venerarlo proprio come
ha
fatto lui con me. Arrivo ad un capezzolo, lo prendo tra i denti, lo
succhio e
poi lo mordicchio. Da dove è venuta tutta quella
sfacciataggine non lo so, ed
ora non mi interessa saperlo. Sento i suoi gemiti e mi trovo a dargli
ragione. È
bello sentire la persona che ami gemere per te.
Con
le mani arrivo alle sue
spalle, forti e muscolose, le accarezzo lentamente. Le sue mani sono
sulla mia
schiena, mi accarezzano come se fossi un diamante prezioso. Al loro
passaggio
mi riempio di brividi, sono creta tra le sue mani.
“Edward…”
Ribalta nuovamente le
posizioni, nei suoi occhi leggo tanta eccitazione eco dei miei.
Accarezza nuovamente
i miei seni e al suo passaggio i capezzoli si inturgidiscono. Come
richiamato
scende con la lingua sulle mie colline, riprende a baciare, titillare,
leccare
e mordicchiare tutto.
“Ahhh…siii.”
Non mi riconosco
più.
Lentamente
le sue mani scendono
sul mio ventre, si soffermano un po’ sull’ombelico
e questo porta ad inarcare
la schiena, porto le mani tra i suoi capelli e li stringo
spasmodicamente. Cerco
di avvicinare di più il suo viso ai miei seni. Le mani
continuano a scendere, e
lui si alza lasciandomi imbronciata. Ridacchia.
“Non
essere troppo golosa.”
Arrossisco di botto.
“Sei
ancora più bella quando arrossisci.
Ed ora così sei bellissima.” Si sposta ai piedi
del letto. Ma cosa vuole fare?
Lo guardo confusa, poi capisco. Prende un mio piede ed inizia a
lasciare piccoli
baci, lentamente sale verso la caviglia fino ad arrivare al polpaccio,
lo
stringe un po’ e lo mordicchia leggermente.
“Ahhh…si
Ed…” Oddio.
Continua
a salire, si sposta
verso il mio interno coscia e anche lì riserva lo stesso
trattamento, labbra,
lingua, denti. Mi sta facendo morire.
“E…e…ed…ahhh…ed…”
“Di-dimmi
a-amore…”
“Mi
fa-fai mori…ah…re.”
Ad
un tratto mi fissa, poi fissa
la mia intimità e poi di nuovo me. Ho capito, arrossendo gli
sorrido come per
dargli il consenso, ricambia con quel sorriso che mi fa perdere un
battito ogni
volta.
Con
mani tremanti afferra il
pizzo del mio striminzito slip, ma poi preso da qualche strana frenesia
la
strappa completamente. Quel gesto alimenta ancora di più
l’incendio nel mio
basso ventre. Vedo il suo viso scendere verso il mio centro, con il
naso odora
i miei umori, poi un suo dito è sul mio clitoride, raccoglie
un po’ dei miei
umori e si porta il dito in bocca. Quel gesto mi sconvolge. Edward
è l’erotismo
fatto a persona. Ho il respiro affannato, anzi non respiro proprio.
“Sai
di buono, sai di pesca.”
Arrossisco violentemente. Poi posa un bacio nel centro del mio piacere.
“Ahhhhh.”
Inarcai la schiena per
il piacere che quel piccolo gesto mi ha provocato. Piego le braccia e
sollevo
il busto, mi eccita vedere ciò che fa. I suoi capelli
spuntano dal mio centro. La
sua lingua accarezza dolcemente il mio clitoride, poi lo prende tra i
denti e
lo mordicchia. Non ce la faccio più. Di questo passo non
resisterò molto.
“Ed…ward
non…non ce la faccio
più.” Alza il viso e mi fissa. Affogo in quegli
occhi onice. Sostituisce le
dita alla lingua e le sue labbra sono nuovamente sulle mie. Sento il
mio sapore
in bocca ma non mi da fastidio. Le nostre lingue si rincorrono furiose
mentre
le sue dita iniziano ad accarezzare il mio centro. Poi sento un suo
dito farsi
largo tra la mie labbra intime. L’intrusione mi crea un
po’ di fastidio ma
subito il piacere prende il posto del fastidio. Si muove lentamente,
dentro e
fuori, dentro e fuori. Presa dall’eccitazione porto la mia
mano tra i nostri
corpi, scendo lungo il suo torace e arrivo all’elastico dei
boxer. Mi guarda sorpreso,
penso di aver sbagliato e cerco di spostare la mano, ma lui mi anticipa
e mi
blocca.
“No…n-non
la to…gliere.” Gli
sorrido incoraggiata. Intanto torniamo a baciarci. Con la mano mi
faccio spazio
nei suoi boxer. Subito sento qualcosa di duro ed eretto. Scendo su
tutta la sua
lunghezza. È molto, molto grande. Lo accarezzo dolcemente
dall’alto verso il
basso, mi prendo cura anche sella sua punta gonfia.
“Ah…Bella…si…ah…”
Anche i
movimenti della sua mano sono aumentati ed io gli vado incontro con il
bacino. Ad
un certo punto si blocca ed io con lui.
“Basta
giocare.” Gli sorrido
emozionata.
“Si.”
Sono d’accordo con lui. Si
alza e si toglie i boxer. Mi fa una fotografia completa, ed io la
faccio a lui.
Ha un corpo fantastico, è bellissimo ovunque…
“È
di tuo gradimento il mio
corpo?” Mi chiede malizioso, ma io non mi curo di lui.
“Molto.”
Gli rispondo. Deglutisce
a vuoto.
“Anche
a me piace tanto ciò che
vedo.” Solo ora mi accorgo della mia posizione. Ho le gambe
divaricate e
leggermente piegate, i gomiti piegati e il busto sollevato. Mi importa
qualcosa? No, l’unica cosa che mi importa è lui e
cosa accadrà ora.
Prende
nuovamente posto su di me,
lo faccio accomodare meglio allargando di più le gambe. I
nostri sessi si
sfiorano e tratteniamo i respiri per poi gemere sommessamente. MI
guarda dritto
negli occhi.
“Sei
sicura? Posso fermarmi se
non ti senti sicura. Se ti faccio male…”
“Ti
amo Edward.” Mi guarda dolcemente
e posa le sue labbra sulle mie.
“Ti
amo anche io.”
“Allora
non devi preoccuparti di
nulla. So che sarai delicato e so che inizialmente proverò
dolore, è normale.”
Gli accarezzo la guancia a chiude gli occhi.
Sento
il suo membro farsi strada
in me. Sento molto fastidio, ma il freddo della sua pelle aiuta a far
passare
il fastidio. Appena incontra la mia barriera esce nuovamente per poi
rientrare
un po’ più a fondo, continua così fino
a che l’imene si rompe. Ho trattenuto il
respiro, il dolore era forte e non sono riuscita ad impedire ad una
lacrima di
scendere. Lui prontamente la raccoglie con le labbra e si immobilizza.
Il bruciore
è forte ma anche ora il gelo della sua pelle aiuta molto.
Come mi ero accorta
prima, posso dire che il suo membro è veramente molto
grande.
Averlo
dentro di me è una
sensazione bellissima. Inizio a muovere lentamente il bacino per fargli
capire
che sono pronta. Lui risponde alle mi spinte. Iniziamo prima con spinte
dolci,
lente poi aumentiamo il ritmo quando vogliamo di più.
“Ah
Edward…si così…più
forte.”
“Oh
si Bella…siiiii.”
Prende
le mie gambe e le porta e
cingergli il bacino, porta le sue mani sui miei glutei e mi solleva
leggermente, così lo sento ancora di più. Metto
le mani tra i suoi capelli e lo
attiro a me. Lo bacio violentemente, appassionatamente. Ci spostiamo
solo quando
c’è carenza di ossigeno. Ma non mi abbandona,
sposta le sue labbra sul collo,
poi sulle scapole e poi torna ai seni.
Ad
un tratto sento qualcosa di indecifrabile
nel mio basso ventre. Sento una specie di esplosione, sento che il
piacere
esplode dentro di me.
“Ah…Edward…non
ti fermare…ahhh
siiii…”
“Oddio
Bella…si amore…si.” Edward
riversò il suo piacere dentro di me. I tremori non
abbandonano i nostri corpi,
i respiri affannati e il cuore che non accennava a diminuire la sua
corsa.
Edward si è accasciato sul mio petto, ma prima mi ha dato un
tenero bacio sulle
labbra.
Dopo
un po’ di tempo riesco a
riprendermi, le braccia di Edward ancora strette alla mia vita, il suo
volto sul
mio petto e lui ancora dentro di me. Sciolgo le gambe dal suo bacino,
ma lui
fortunatamente non esce da me. Inizio ad accarezzargli i capelli.
“Vuoi
che mi sposto? Ti do
fastidio, sicuramente sentirai freddo.”
“No
amore, non spostarti, non mi
dai alcun fastidio. Sto bene così.” Alza la testa
di scatto e mi fissa con l’oro
liquido dei suoi occhi.
“Allora
mi ami.” Afferma
compiaciuto. Io invece arrossisco di botto.
“Si.”
Mormoro imbarazzata.
“Per
fortuna, amore mio. Ti amo
Bella.” Il mio cuore perde un battito. Gli accarezzo
dolcemente il viso.
“Ti
amo Edward.” Ci baciamo
dolcemente e poi torna con il capo sul mio petto. Riprendo ad
accarezzargli i
capelli e lentamente cado nel mondo dei sogni. Un mondo fatto di me ed
Edward.
In lontananza sento la sua voce.
“Dormi
amore mio, ci sono io con
te.” Sento lui spostarsi e prendermi tra le sue braccia,
mentre io mi accoccolo
sul suo petto.
Allooooraaaa,
ciao
ragazze. Che mi dite? Secondo me Edward si è ben ambientato,
mentre Bella ha
mandato al diavolo il pudore. Quella poi a fare la porcellina con il
suo
ragazzo tutto ok, poi quando gli va a dire che lo ama arrossisce. Come
dobbiamo
fare con questi dure? Spero di esser riuscita nel mio intento, vi
ripeto è la
prima volta che scrivo un capitolo e rating rosso e se non vi dovesse
piacere o
se dovesse risultare volgare mi farebbe piacere che me lo faceste
notare così
lo cambio. Spero di leggere i vostri, sempre graditi e numerosi,
commenti.
A
domani un bacio
Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie
concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si:
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
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Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 39 *** Capitolo 39 ***
capitolo 39
POV
EDWARD
Se
questo è il Paradiso allora
non voglio tornare sulla terra. Io essere dannato ho al mio fianco
l’angelo più
bello del creato. Non posso ancora credere che finalmente siamo stati
un solo
corpo ed una sola anima. Si anima, perché se io non ne
possiedo più una, Bella
ha diviso la sua con me. Sto rivivendo il nostro momento, la dolcezza,
la
tenerezza, la malizia, la passione che ci hanno travolti. Non credevo
che
sarebbe stato così facile, così giusto,
così perfetto amarla ed essere amato. Non
le ho fatto del male, non mi sforzavo nel dosare la mia forza, era
spontaneo
per me toccarla, accarezzarla, stringerla e baciarla come fosse di
cristallo. Ripenso
ai nostri baci focosi, alle sue mani su di me, alle mie mani su di lei,
sul suo
corpo, su tutto il suo corpo. Ancora non mi capacito di ciò
che ho fatto alla
sua intimità, di come sono stato disinibito, sfrontato, ma
non me ne pento. Non
mi pento di aver lambito quelle rosee colline, di aver assaggiato il
suo
nettare, pura ambrosia per me. Il suo sapore così dolce,
così femminile, così
Bella. Ma il momento più emozionante, il momento in cui ho
sentito il mio cuore
esplodere d’amore è stato quando ha dichiarato di
amarmi. Quello sguardo così puro,
così sincero, così carico d’amore.
Amore che prova per me. Certo già mi aveva
confidato di amarmi, ma lei dormiva e sognava, non sapevo che io ero
qui con
lei. E quando finalmente sono entrato in lei ho trovato la pace dei
sensi,
quello era il mio posto. Mio e di nessun altro. Il suo corpo caldo che
fremeva
e gemeva sotto i miei tocchi. Ma cosa ancora più perfetta
è che il suo sangue
non mi ha creato alcun problema, alcun fastidio. Pensavo che appena
avrebbe perso
un po’ di sangue sarei impazzito, invece quella droga mi ha
fatto innamorare di
lei ancora di più. Si perché quelle macchie che
spiccano sulle lenzuola sono il
segno del nostro amore e non potrei mai farle del male. Mai.
Ora
lei è stesa nuda, sul mio
corpo nudo. È bellissimo sentirla così. Il suo
corpo si adatta perfettamente al
mio, è un incastro perfetto. Finalmente per una volta lei
dorme tra le mie
braccia con la consapevolezza che io sono al suo fianco, finalmente
questa
volta appena aprirà gli occhi io sarò al suo
fianco.
Sento
il cuore aumentare i
battiti e il respiro accelerare, si sta svegliando. Fingo di dormire,
voglio
godermi qualche coccola.
Sento
il suo sguardo fisso su di
me, il sangue affluire sulle gote, sarà sicuramente
arrossita. Dolce amore mio.
Lentamente passa una mano tra i miei capelli, cerca di far piano per
non
svegliarmi ed io non voglio aprire gli occhi, voglio godermi le sue
attenzioni.
Sposta la mano sui miei occhi, sulla mia guancia, sul mio naso ed
infine sulle
mie labbra. Si ferma sulle mie labbra, ne delinea il contorno, poi
sento
qualcosa di molto caldo, le sue labbra. Si posano delicatamente sulle
mie, ma
si stacca troppo presto. Non accenno alcun movimento e lei torna ad
accarezzarmi il viso.
“Sei
come l’aria per me, amore
mio. Indispensabile.” Non posso far altro che sorridere, ora
mi scoprirà.
“Brutto
imbroglione, sei sveglio.”
Continuo a sorridere, ma non apro gli occhi.
“Amore
non mi privare dei tuoi
splendidi occhi.” Mi alita sulle labbra. Non posso far altro
che obbedire. Apro
gli occhi e mi trovo i suoi a pochi millimetri dai miei. Ci sorridiamo.
Le poso
una mano sul collo, l’altra è ben ancorata al suo
fianco e l’avvicino alle mie
labbra. Il bacio non è passionale, ma tenero, dolce. Un
bacio caldo, un bacio
che sa d’amore. Dopo quelle che sembrano ore ci stacchiamo.
“Sei
come l’aria per me amore
mio. Indispensabile.” Le ripeto le stesse parole che lei ha
usato con me quando
credeva che dormissi. Mi sorride imbarazzata e nasconde il viso nel mio
petto. L’abbraccio
stretta a me e lei ricambia la stretta. Dopo un po’ si alza e
porta con se il
lenzuolo. Il suo sguardo cade sul mio corpo nudo, mi guarda
dall’alto verso il
basso e poi dal basso verso l’alto. Si morde il labbro
imbarazzata e
arrossisce, anche io ora son un po’ in imbarazzo.
“Che
fai arrossisci ora? Perché
ti copri? Mi pare di aver visto tutto,
o mentre dormivamo ti è spuntato un altro
braccio?” Cerco di stemperare l’imbarazzo
che si è creato tra di noi. Sicuramente ora si
coprirà ancora di più, ma anche
questa volta mi ricredo. Vicino la porta fa cadere il lenzuolo, davanti
ai miei
occhi la sua schiena nuda, il suo sedere sodo r tondo nudo, le sue
gambe snelle
e toniche nude.
“Hai
ragione, hai già visto
tutto. Vado a fare una doccia…” Oddio sono di
nuovo eccitato, ma come faccio a
non esserlo con una bellezza del genere? Se poi mi parla in quel modo e
mi fa
quel chiaro invito, io da vero galantuomo non posso rifiutare. Arrivo
in bagno
nel momento in cui lei entra nel box doccia. Non mi ha visto arrivare
ma ha
lasciato la porta del box aperta. Era proprio un invito. Entro anche io
sotto
il getto d’acqua bollente. Le circondo la vita, rabbrividisce
leggermente, ma è
un brivido di piacere. Mi avvicino al suo orecchio, lo mordicchio un
po’ prima
di parlarle.
“Forse
è meglio se facciamo la doccia
insieme, sai così si risparmia acqua, non per
altro.” Sento forte l’odore della
sua eccitazione.
“Giusto,
solo per non consumare
energie. Sono d’accordo con te.” La giro tra le mie
braccia e nei suoi occhi
leggo solo eccitazione e passione che sono eco dei miei. E
lì, in quel box
doccia, contro la parete ci amiamo nuovamente, con più
passione, con la
consapevolezza dei nostri sentimenti.
“Ed
ma mi dici dove stiamo
andando?” Dopo esserci amati un’altra volta in
camera ed un’altra in salotto
ora siamo finalmente riusciti ad uscire di casa senza saltarci addosso.
Le
stringo di più la mano e l’aiuto a non inciampare.
“In
un posto bellissimo, ci
andavo quando a casa mi sentivo troppo solo. Però da quando
ho te non ci sono
più andato. Non sono più solo. Ed ora voglio
condividerlo con te. Voglio un
posto che sia solo nostro.” Sdolcinato? Si. Romantico? Anche?
Mi importa
qualcosa? Nulla.
“Ti
adoro.” Ecco perché non mi
importa. Dopo altri dieci minuti arriviamo nella radura. È
sempre stata
bellissima, il ruscello che finisce in un piccolo lago, alberi
secolari, fiori
di campo di tutti i colori ed odori, ma ora che sono qui con lei
è
spettacolare. Sicuramente è la sua presenza che la rende
così unica.
“Ma…ma
è bellissima questa
radura. Grazie di avermi portata qui.” Mi salta in braccio,
per fortuna ho i
riflessi pronti, si sarebbe potuta spezzare l’osso del collo
con quel salto.
Con ancora lei in braccio mi dirigo al centro della radura e mi siedo.
Si accoccola
meglio tra le mie braccia e restiamo in silenzio. Ascoltiamo i suoi che
produce
la natura, ma io sono più concentrato sul battito furioso
del suo cuore. Quando
è insieme a me batte sempre così. Dopo un
po’ sento il suo respiro regolare e
pesante, si è addormentata, poverina, diciamo che oggi ci
siamo dati molto da
fare e poi abbiamo camminato per quasi un’ora per il bosco.
Non è ancora a
conoscenza della mia natura, ma presto lo sarà e spostarci
per il bosco sarà
più facile. Mi accorgo che inizia a tremare, e si sta
facendo buio. Con lei in
braccio inizio a volare per la foresta, dorme tranquillamente
pronunciando il
mio nome in continuazione, non si accorgerà di nulla. Arrivo
vicino la macchina
in circa dieci minuti, non ho corso troppo veloce per non farle
prendere troppo
freddo, la deposito sul sedile e le metto la mia giacca addosso. Le
sposto una
ciocca di capelli dietro l’orecchio, come è bella.
“Ed…ward…ti…amo.”
Sorrido e le
poso un casto bacio a fior di labbra.
“Ti
amo anche io angelo mio.”
Vado verso il posto del guidatore, appena entro accendo il
riscaldamento e poi
parto verso casa sua. Arrivo in circa quindici minuti. La macchina
dello
sceriffo è qui. Scendo e vado dal lato del passeggero, non
si è ancora
svegliata e di certo io non la sveglierò. La prendo
nuovamente tra le braccia e
le poso un altro bacio a fior di labbra. Appena sono davanti la porta,
Charlie
mi apre e sorride alla scena che ha di fronte. Mi invita ad entrare e
mi
precede in camera di Bella per aprirmi la porta e scostare le lenzuola.
Per fortuna
abbiamo cambiato le lenzuola altrimenti non immagino cosa sarebbe
potuto
accadere se avesse visto quelle macchioline sulle lenzuola. Adagio
Bella sul
letto ma lei non accenna ad allentare la presa sulla mia maglia,
sorrido
dolcemente.
“Ecco
ora è un problema. È meglio
che ti sfili il maglione altrimenti non si staccherà di sua
spontanea volontà.”
Io avrei preferito che mi dicesse di dormire con lei, ma forse
è meglio non
chiederlo. Mi sfilo delicatamente il maglione e lei teneramente lo
stringe più
al suo corpo.
“Ed…ward.”
Annusa il mio
maglione, io sorrido mentre Charlie ci fissa sconvolto e poi esplode in
una grossa
risata. Usciamo tutti e due dalla camera.
“Figliolo
credo proprio che si
sia follemente innamorata di te.”
“Anche
io la amo follemente.”
“Mi
fa piacere. Ti chiedo solo
una cosa, non farla soffrire e soprattutto non giudicarla.”
Non capisco bene le
sue parole, i suoi pensieri sono abbastanza oscurati.
Annuisco,
non so se posso fargli
una promessa del genere, perché non so se lei mi
accetterà per ciò che sono,
inoltre lei è umana, mortale, mentre io sono un essere
dannato ed immortale. Forse
ho sbagliato tutto, non dovevo farla innamorare di me.
Con
questi pensieri cupi arrivo a
casa. Ci sono tutti e mi fissano allegri, solo Jasper capisce il mio
stato d’animo
e mi fissa curioso ma io scrollo le spalle.
“Allora
fratellino porcellino, cosa
hai fatto alla mia Bellina? Fonti certe – ed indica Alice
– hanno detto che vi
siete dati molto da fare. Bravi sono fiero di voi. Ma dimmi avete dato
un’occhiata
al libro che ho regalato a Bellina?” Lo fulmino con lo
sguardo, dopo aver
trucidato Alice che invece fa la sua faccia da cucciolo bastonato.
“Che
libro ha regalato a Bella
figliolo?” Oh papà capisco che sei sorpreso, come
tutti, del fatto che Emmett
abbia regalato un libro, ma non potrai mai immaginare che libro. Lui
invece è
tutto felice di questa domanda.
“Le
ho fatto un regalo personale
per il compleanno. Credo che abbia apprezzato, mi ha pure ringraziato.
Secondo me
è stato il miglior regalo che abbia ricevuto. Senza sminuire
il tuo bracciale
zuccherino.” Odio questo soprannome.
“Amore
abbiamo capito che sei
eccitato per aver regalato un libro ma che libro?” Chiede
curiosa Rose, fossi
in te non vorrei saperlo, invece lui gonfia il petto
d’orgoglio mentre tutti
aspettano curiosi.
“La
versione moderna e rivisitata
del Kamasutra.” Tutti lo fissano sconvolti e shoccati, poi lo
vedo volare
contro l’albero che è in giardino.
“Emmett
Cullen inizia a correre. Ma
sei proprio un deficiente? È un regalo da fare quello? Non
capisco come tuo
fratello ti abbia lasciato in vita. Ma ti rendi conto razza di cretino
che non
sei altro.” Emmett inizia a correre impaurito mentre mie
sorella è alle sue
spalle.
“Edward,
chiedi scusa e Bella da
parte mia.” Dice premurosa mia madre, ma io vado da lei e
l’abbraccio.
“Tranquilla,
Bella si è fatta una
sana risata. Emmett le sta troppo simpatico e gli farebbe passare
tutto. Poi è
una persona troppo buona per arrabbiarsi con qualcuno.”
“È
proprio una cara ragazza.”
Dice mio padre.
“Si
lo è.” Confermo mentre mi
siedo sul divano.
“Allora
non devi raccontare nulla
alla tua sorellina preferita?” Urla Alice mentre mi salta
sulle gambe. Io mi
passo una mano tra i capelli e sorrido imbarazzato.
“Alice,
lascia perdere tuo
fratello e non metterlo in imbarazzo.” Sorrido a mia madre.
“Amore,
per favore che non voglio
dover calmare ormoni impazziti.” Guardo sconvolto Jasper che
invece inizia a
ridere come un pazzo. Che famiglia. Guardo un po’ di tv con
loro. Più tardi
torno dal mio amore.
“Non
si sa dove sia la principessa della Svezia, ma presto dovrà
far ritorno in
patria. Tra due settimane ci sarà l’incoronazione.
Chissà che fine ha fatto? Ma
soprattutto come sarà questa misteriosa principessa? Nessuno
la conosce,
nessuno l’ha mai vista in volto. Ma stia tranquilla
principessa scopriremo
tutto di lei.”
Dopo questo curioso servizio mi alzo per andare
dalla mia Bella.
“Chissà
perché una principessa
non si fa vedere in tv o sui giornali di gossip.” Mormora mia
madre.
“Forse
perché vuole essere
accettata per ciò che è, e non per ciò
che rappresenta.” Le risponde Alice. Quelle
parole non mi sembrano dette a caso, ma non sono neanche riferite a me.
Forse le
troppe emozioni di oggi mi fanno vedere segreti dove non ci sono.
Ehi
mie dolci
fanciulle che mi dite del capitolo? Diciamo che i due si sono fatti
prendere
molto la mano, eh eh eh porcellini. Comunque cosa ne pensate della
parte
finale? Tra due capitoli ci saranno quelli del ballo, saranno
più di uno perché
accadranno tante cose. Aspetto i vostri commenti. A domani un bacio
Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie
concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si:
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
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Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 40 *** Capitolo 40 ***
capitolo 40
Ciao
pulzelle
allora qualche nota prima del capitolo, di solito le inserisco alla
fine ma
questa volta le faccio prima. So già che mi odierete, non
chiedetemi perché, lo
so, sono una sensitiva ahahahah. Bando alle chiacchiere, questo
capitolo inizierà
con un piccolo pov Bella e poi continuerà con un pov Edward.
Da qui iniziano i
capitoli del ballo. Si capitoli perché ne saranno
più di uno, credo massimo
quattro. Da qui le cose inizieranno a precipitare, ecco
perché so che mi odierete.
Ora vi lascio, spero di ricevere i vostri pareri. A domani un bacio Mary
POV
BELLA
Sono
l’apoteosi della felicità. È
stato bellissimo, naturale, i nostri corpi si sono incastrati alla
perfezione
come se fossimo due metà di uno stesso intero. Poi, poi mi
ama ed è questo ciò
che conta di più. Cioè lo sapevo, mi chiamava
amore mio, me lo faceva capire
con ogni gesto, bacio, parola, ma sentirselo dire è tutta
altra cosa. Persa ancora
nei miei dolci ricordi e stringendo la maglia con il suo profumo a
stento sento
lo squillo del telefono.
“Ehi
Bella.”
“Ciao
Leah, come stai, è da un po’
che non ci vediamo.”
“Ora
sei troppo impegnata con il
tuo bello per pensare a me.” Oh no, non voglio che pensi che
mi sono
dimenticata di lei.
“Leah,
scusa io…”
“Ehi
ehi ehi, stavo scherzando,
so come ci si sente quando ci si innamora. Certo potevi scegliere
qualcun
altro, qualcuno di più salutare per te Bella.” Eh?
Che significa?
“Non
capisco di cosa stai
parlando. Anche Jake mi ha detto che devo lasciarlo perdere, che non
è il tipo
giusto per me. Ma sinceramente non capisco cosa volete dire.
È così buono e
dolce con me.”
“No
Bella, quando sarà il
momento, sarà lui a dirti tutto. Noi possiamo solo metterti
in guardia, ma ci
fidiamo del tuo giudizio.” Forse è meglio cambiare
discorso.
“Ok
va bene. Sai stasera c’è il
ballo nella mia scuola.”
“Ci
andate? Hai comprato il
vestito?”
“Si,
si ne ho preso un lungo,
rosso e monospalla. È richiesto l’abito da sera,
che cosa strana.” Sento il
campanello suonare.
“Scusa
Leah devo chiudere hanno
suonato. Ci sentiamo presto che devo raccontarti un po’ di
cose.”
“Va
bene amica mia,sappi che dopo
domani non mi sfuggi, sarai tutta mia.” Sorrido.
“Certo,
e preparo la mia torta al
cioccolato.” Ridendo riattacchiamo. Vado alla porta a vedere
chi possa essere. Non
aspettavo nessuno. Apro e mi trovo Mike Newton di fronte.
Chissà cosa vuole.
“Ciao
Mike, come mai qui?” Mi
guarda come se volesse mangiarmi, mi sento in imbarazzo.
“Ciao
Bella, volevo parlarti. Non
mi fai entrare?” Mi sposto e lo faccia accomodare. Ma dove si
trova Edward? Gli
chiedo se vuole qualcosa da bere ma rifiuta.
“Dimmi
tutto.” Prima inizia prima
va via. Semplice no?
“Vedi,
io credo che dovresti
venire al ballo con me e lasciare quel pallidino di Cullen.”
Sono indignata,
arrabbiata, irritata. Ma cosa vuole? Come si permette?
“Mike
non permetterti più di
offendere Edward e poi io e lui stiamo insieme e al ballo ci vado con
lui. Anche
se non fossimo stati insieme non sarei venuta al ballo con
te.” Mi guarda
arrabbiato, ora ho paura. Si è alzato e sta venendo verso di
me. Cosa vuole
fare?
POV
EDWARD
La
chiamata di Alice mi ha fatto
gelare. Schiaccio di più il piede
sull’acceleratore. Ha visto Newton andare a
casa di Bella e le sue intenzioni non sono le migliori. Maledizione. mi
trovavo
a Port Angeles a ritirare lo smoking che avevo prenotato per questa
sera. Se avessi
mandato uno dei miei fratelli ora sarei con lei a proteggerla.
Dannazione. Affondo
di più il piede sull’acceleratore e mi concentro
al massimo, riesco a sentire i
pensieri dello stronzo.
“Dai
Bella, io sono meglio di lui, te lo assicuro.” Bella, Bella,
sei sola non mi
scappi.
“Mike,
per favore vai via, Edward sta arrivando…” Povero
amore mio, la vedo
dai suoi occhi che è impaurita, sto arrivando amore.
Sciocca,
so che il perfettino figlio di papà si trova a Port Angeles,
mi ha chiamato Ben
e mi ha detto che l’ha incontrato. Quale momento migliore di
venire qui e
convincerla?
Fottuto bastardo, ma te la farò pagare cara. Le si
sta avvicinando troppo, dannazione.
Ho
i nervi a fior di pelle e
questa volta nessuno mi fermerà dall’ucciderlo. Oh
no, no, no Newton ora che hai
osato poggiare quelle luride labbra su quelle del mio angelo per te
sarà la
fine. Ah ecco è arrivato qualcuno prima di me. Ma
ciò non placa la mia furia.
“Ehi
stronzo toglile le mani di dosso.” Emm
lo prende e lo scaraventa
dall’altra parte della casa, intanto Rose è corsa
da Bella. Nello stesso momento
in cui mio fratello lo riafferra io esco come una furia dalla macchina.
“Tu
piccolo bastardo ,cosa
credevi di fare?” Lo strattono dalle mani di mio fratello e
lo spingo contro il
muro. Ogni singhiozzo del mio amore è una pugnalata al mio
cuore e la mia ira aumenta.
Stringo ancora di più la presa sul suo collo.
“Edw…ard,
no, non farlo.” Sento
due esili braccia che mi stringono da dietro. Il suo profumo mi fa
calmare.
“Amore
mio calmati, non è
successo nulla. Calmati amore, non fare sciocchezze. Per
favore.” Allento la
presa sul suo collo ma non lo mollo, sento la macchina dello sceriffo
che si
avvicina. Rose l’ha chiamato. Arriva ed entra come una furia.
“Tu
stronzo che non sei altro,
cosa volevi fare a mia figlia? Ora verrai con me, i tuoi genitori sono
già in
centrale. Cosa le stavi facendo?” Charlie è al mio
fianco con sguardo
spiritato, non mi ha mai detto di mollare la presa, gliene sono grato.
“Io…io
non stavo facendo nulla.”
Balbetta impacciato. A quelle parole la mia ira torna prepotente e
rafforzo la
presa sul suo collo.
“Edward,
figliolo calmati. Dimmi Newton
allora perché Emmett Cullen ti ha dovuto staccare da mia
figlia, mentre Rosalie
mi ha chiamato urgentemente dicendomi che invece non avevi buone
intenzioni? E dimmi
perché Edward non molla la presa su di te? Non continuare a
mentire o potrei
dirgli di continuare.” Quando fa lo sceriffo incute veramente
timore. Anche lo
stronzo l’ha capito.
“Io…io
vo…levo che Bella venisse
al ballo con me, che fosse la mia ragazza e…che
las…lasciasse Cullen.” Ringhio
contro il suo viso.
“Non
sperare in una nostra
separazione verme. Non ti uccido solo perché non voglio
sporcarmi le mani,
altrimenti saresti già polvere.” Tutto questo
l’ho sussurrato al suo orecchio
in modo tale che Bella non ascoltasse, ma i miei fratelli e Charlie
hanno
ascoltato tutto.
“Emmett
aiutami a portarlo in
centrale. Ti scoccia venire un attimo con me? Dovrà venire
anche la tua
fidanzata, lei ha sporto denuncia e deve firmare qualche
foglio.”
“Certo
capo Swan, veniamo più
che volentieri.”
“Ragazzi
vi ringrazio di cuore.
Emmett se non fosse stato per te non…” Charlie non
riesce a continuare ed io
non voglio immaginare cosa sarebbe successo se Emmett non fosse
arrivato in
tempo.
“Si
figuri capo, Bella è come una
sorella per me.” Lo ringrazia con lo sguardo. Io intanto ho
mollato la presa
sul bastardo e mi volto per prendere tra le braccia il mio amore.
Subito affonda
la testa sul mio petto e inizia a piangere, la stringo forte e
prendendola in
braccio la porto in camera.
“Grazie.”
L’ho solo sussurrato ma
i miei fratelli mi hanno capito.
“Ed
stalle vicino.”
Il pensiero di Rose mi arriva in testa, lei sa
cosa significhi tutto questo. Lei ci è passata ma non
c’era nessuno a
difenderla, ad evitare che accadesse. Addosso al mio corpo quello
singhiozzante
del mio amore e le accarezzo i capelli. Dopo quelle che mi sembrano ore
si
addormenta su di me stringendomi forte. Mentre lei dormiva è passata tutta
la mia famiglia e Charlie è
tornato a casa. Tutti sono venuti da lei ma nessuno l’ha
svegliata, anche perché
non permettevo a nessuno di avvicinarsi. Ora sono tutti nel salotto di
casa
Swan e sento che il mio angelo si sta svegliando. Appena apre gli occhi
mi
cerca, appena i nostri sguardi si incontrano si tuffa nelle mie braccia.
“Ho
avuto paura.” Riprende a
singhiozzare.
“Anche
io amore mio, anche io.”
Ci abbracciamo stretti.
“Se
non fosse venuto Emm, io…”
Rabbrividisce ed io la stringo più forte.
“Ssh
è tutto finito. Ci sono io
con te e quel verme ha avuto ciò che si merita. È
maggiorenne perciò hanno
potuto arrestarlo. Non ti farà più del male. Ora
scendiamo sono tutti giù e
sono preoccupati per te.” Lentamente ci alziamo ma prima ci
baciamo
delicatamente, un semplice sfioramento di labbra.
Appena
mettiamo piede in salotto
Bella corre ad abbracciare e rassicurare il padre, poi abbraccia e
ringrazia
Emm che per stemperare la situazione fa qualche battuta. In questo caso
non mi
resta che ringraziarlo. Infine ringrazia Rosalie. Poi tutti gli altri
l’abbracciano.
“Ohhhh
Alice, stasera c’è il
ballo.” Esclama il mio amore. Ma è impazzita? Non
vorrà mica andarci?
“Hai
ragione dobbiamo prepararci.”
Alice afferra Bella e Rose per un braccio e le trascina fuori. Facciamo
sono in
tempo a sentire Bella che urla al padre che va a prepararsi per il
ballo con
Alice e Rose e intimare me di non mettere piede in camera di Alice.
Tutti le
guardiamo sconvolti.
“Per
fortuna.” Sospira Charlie.
“Pensavo
si sarebbe chiusa in se
stessa.” Ho capito, lei lo ha fatto solo non farci
preoccupare. Sorrido e dopo
aver salutato Charlie ci avviamo verso casa mia.
Appena
arriviamo sentiamo le loro
risate e le loro chiacchiere. Io invece vado in camera mia e mi stendo
sul
letto. Dopo circa mezz’ora sento il suo cuore che si avvicina
e bussa piano.
“Avanti.”
Fa capolino con la
testa e mi sorride.
“Sei
presentabile?”
“Non
ti sarebbe piaciuto se fossi
stato nudo?” Cerco di fare una innocua battuta ma lei diventa
peggio di un
pomodoro rosso.
“Dai
entra non hai di certo
bisogno del permesso per entrare in camera del tuo bellissimo ed
intelligentissimo fidanzato.”
“Oh
hai dimenticato umile.”
Ridiamo entrambi e lei si butta su di me, faccio in tempo a prenderla
prima che
si faccia male contro il mio corpo di marmo. Come vorrei avere un corpo
caldo e
morbido per poterla scaldare.
“Il
tuo corpo mi scalda l’anima.”
Aggrotto se sopracciglia, ma si è accorta che praticamente
sono di ghiaccio?
“Ma
se sono freddo come il
ghiaccio.”
“Allora
sei ghiaccio bollente. Tu
non riesci neanche ad immaginare come il tuo corpo sia fante di calore
per me.”
Questa ragazza è una continua fonte di sorprese.
Però mi hanno fatto un immenso
piacere le sue parole.
“Allora
hai ragione sono ghiaccio
bollente.” Ed inizio a farle il solletico. Lei si dimena
sotto di me e quando
ci blocchiamo non riusciamo a distogliere lo sguardo.
“Eddy,
vi lasciamo un po’ soli. Non me la spupazzare
troppo.” In
questi
casi l’adoro. Bene siamo soli. Iniziamo a baciarci
freneticamente, cerchiamo le
nostre labbra come se fossero acqua nel deserto. In brave tempo ci
priviamo dei
vestiti. Dio quanto è bella. C’è
urgenza di appartenerci tra di noi e non me lo
faccio ripetere due volte. Quando lei, con un chiaro invito, vuole di
più io l’accontento
ed entro in lei come una furia. Non riesco a controllarmi, ripenso a
ciò che
voleva farle quel bastardo e la rabbia torna, la furia mi acceca e
spingo
velocemente, ci metto troppa forza ma non riesco a controllarmi,
l’ira la fa da
padrone. Appena arrivo al culmine mi accascio sul suo corpo tremante.
Cosa
ho fatto? Cosa ho combinato?
Cosa penserà di me? Timoroso alzo lo sguardo e non posso
credere ai miei occhi.
Ha il busto pieno di lividi, ci sono i segni delle mie dita. Anche le
cosce
hanno dei lividi. Mi alzo velocemente e mi allontano da lei.
Sono
un mostro. Sono un mostro. Sono
un mostro. Ma veramente credevo che un dannato, un mostro come me, un
essere
oscuro potesse meritare un angelo così bello e puro?
“Edward…”
La sua voce mi arriva
sottile, tremante. Si è alzata, si è avvicinata.
“Non…non
ti avvicinare. Ti ho
fatto del male, sono un mostro. Sono peggio di
Newt…”
“No
Edward, non sei un mostro,
non dire più un’assurdità del genere.
Non ti permetto di parlare di te in
questo modo. Ho qualche livido, non è nulla di grave, tra
qualche giorno
spariranno. Eri solo accecato dalla rabbia per ciò che
poteva accadere oggi. Non
pensiamoci più amore mio.” Inizia a piangere, le
sue lacrime sono come coltellate
al mio cuore.
“Non
ti allontanare più da me
amore mio. Sto male se mi sei lontano.” Mi avvicino titubante
ma non la stringo
a me. Mi faccio troppo schifo. Passo lo sguardo sui suoi lividi e
chiudo gli
occhi. Lei mi abbraccia ma io non ricambio.
“Non
mi allontanare amore, non ti
allontanare. È tutto passato.” Con molta fatica le
passo una mano sui capelli,
ho paura di farle male.
“Si
hai ragione, è tutto passato.”
Le dico incolore. Ha capito che qualcosa non va. Ma ora ho deciso.
Ti
lascerò amore mio, per il tuo
bene. Non meriti un mostro, una bestia assetata di sangue. Meriti un
angelo
come te.
Dopo
il ballo non mi vedrai più
angelo mio.
Sarò
molto breve: NON MI UCCIDETE!
Mie
storie in corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie concluse:
Non
voltarti
indietro...o forse si:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=636841&i=1
Finalmente
felici:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
Mi
sono innamorato di
te:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
Invito:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
Uno
scontro che ti
cambia la vita:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
La
mia pericolosa
cantante:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
Eternità:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’amore
va oltre il
tempo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
Ritrovare
lei, ritrovare
loro:
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Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 41 *** Capitolo 41 ***
capitolo 41
POV
BELLA
Non
voglio pensare allo strano
comportamento di Edward. È capitato, era furioso per
ciò che poteva accadere
con quel viscido, però non voglio che si senta colpevole. Va
bene, con la sua
strana forza mi ha lasciato qualche livido, ma nulla che con qualche
giorno non
possa guarire. Però ho paura, ho visto quello sguardo.
È uno sguardo che mi fa
molta più paura dello sguardo carico di odio che mi ha
lanciato quel primo
giorno in aula. È diventato freddo nei miei confronti, no,
no meglio non
pensarci, sicuramente ora si rilasserà un po’ da
solo e tornerà tutto come
prima. Spero.
“Bella
mi ascolti?”
“Si
scusa Alice stavo pensando. Cosa
stavi dicendo?” Mi guardano entrambe sospettose.
“Dicevo
come ti sei procurata
questi lividi. Sembrano delle dita.” Ora cosa rispondo? Per
fortuna che lei mi
toglie dall’impiccio. Però sono preoccupata
perché ha quello sguardo vacuo?
Cosa le succede?
“Alice?
Alice? Stai bene?”
“Oh
non preoccuparti, ogni tanto
fa così. Accade quando pensa troppo intensamente a degli
abbinamenti. Sicuramente
sta pensando al trucco da abbinare ai tuoi capelli.” Dice
Rose ed io le credo
anche se non mi convince più di tanto. Quando Alice torna
tra di noi ha uno
sguardo strano. Sembra molto arrabbiata.
“Io
lo uccido.” Esclama uscendo
come una pazza dalla sua camera. La guardiamo stralunate e poi sentiamo
che
urla contro qualcuno. Sento la voce di Edward, oh no forse ha capito
qualcosa.
“Ma
sei uno stupido per caso?
Cosa ti salta in mente? Sai che non è la scelta
giusta.”
“Ma
è la migliore Alice. Tu non
puoi capire, Jasper è come te, non delicato. Non
è fragile, lei invece si. Io sono
un mostro e poi mi sono accorto che non stiamo fatti per stare
insieme.” Crac. Il
mio cuore si è spezzato. Non respiro più, non
sento più niente. Rose mi guarda
sconvolta, cerca di chiudere la porta.
“No
Rosalie, ho sentito abbastanza.”
Con una calma innaturale mi dirigo verso la porta della camera ed esco.
Trovo Alice
sofferente che mi implora con lo sguardo.
“No
Bella, stava scherzando. Non credere
a ciò che ha detto.”
“No
Alice, va bene così. Sapevo che
sarebbe accaduto.”
“Bella,
mi dispiace ma noi non
possiamo stare insieme. Io non ti amo, però stai tranquilla
andrò via da qui
così non ci vedremo.Tu…” Blocco il suo
fiume di parole con un gesto della mano,
mi dirigo in salotto dove tutti mi guardano mortificati e lanciano
occhiate di
ira a…a lui.
“Non
ti preoccupare, sono io che
me ne vado. Non è necessario che tu lasci la tua famiglia.
Tornerò da mia madre
e tranquillo non ci rivedremo più, tanto andrò in
un altro continente.” Tutti
mi guardano shoccati.
“Bella,
ragiona, non è necessario
e poi tua madre vive a Phoenix non in un…” Blocco
anche Emmett e l’occhio mi
cade sulla tv.
“Stanno
trasmettendo un servizio
sulla famosa e misteriosa principessa della Svezia. Credo che da domani
non
sarà più misteriosa. Tornerò nel luogo
in cui devo stare. Tornerò dal mio
popolo. Mi ha fatto piacere conoscervi. Addio.” Non aspetto
un secondo di più e
mi avvio verso la porta.
“Tu
sei la principessa? Perché non
mi hai detto niente? Tra noi non poteva proprio funzionare. Mi hai
mentito.” Mi
volto verso di lui con una calma innaturale, infatti lui ne resta
sorpreso.
“Edward
stasera ti avrei detto
tutto. Non riuscivo più a tenere per me questo segreto,
inoltre io ho mentito
per paura di non essere accettata non per altri motivi. Inoltre per te
avrei
rinunciato a tutto, non mi importa essere regina. Poi tutti hanno dei
segreti,
ed anche tu ne hai uno e credo sia ben più grande del mio.
Ma non mi importa. Non
mi è mai importato ed ora non mi importerà
più.” Non aspetto che risponda, mi
dirigo verso l’auto e parto a tutta velocità verso
casa mia. Le lacrime ancora
non scendono, devo essere forte, quando sarò
sull’aereo potrò piangere. Prendo
il telefono e faccio partire la chiamata.
“Sto
tornando a casa.” Chiudo la
chiamata, non le do tempo di rispondere. Arrivo a casa in poco tempo e
trovo
mio padre sul divano.
“Bell…cosa
è successo?” Mi chiede
sconvolto mentre mi abbraccia. Io resto immobile.
“Torno
in Svezia.” Diventa di
ghiaccio.
“Cosa…come…perché?
Ed Edward?”
“Ci
siamo lasciati. Ora scusami
vado a preparare un po’ di roba, il resto me lo spedisci tu.
Intanto chiamo l’aeroporto
e faccio preparare il jet. Parto subito.” Non mi dice nulla,
mi lascia andare. Mando
un messaggio a Jake.
TORNO
A CASA
Inizio
a preparare la roba con
molta fretta, sento delle voci provenire dal salotto, la porta della
camera
sbattere furiosamente e un Jake alquanto arrabbiato e tremante che mi
fissa.
“Dove
vai?”
“A
casa.”
“Questa
è casa tua.”
“Anche
la Svezia e lì ho dei
doveri.”
“Tutte
balle Bells, la sanguisuga
ti ha fatto del male? Io lo uccido.” Esce di corsa dalla
camera mia e lo
inseguo, non posso permettergli di fare una sciocchezza. Sento un botto
e il
rumore dei mobili che cadono a terra. Arrivo in fondo alle scale e di
fronte a
me c’è un imponente lupo dal pelo rossiccio che
ringhia contro i sei Cullen.
“Jake.”
Corro da lui e lo
abbraccio.
“Bella
è pericoloso.” Mi dice Carlisle
spaventato.
“No,
non mi ha mai fatto del male
e mai me ne farà.” Gli dico mentre continuo a
guardare Jake negli occhi.
“Ora
andate, qui me la vedo io. Per
favore non raccontate in giro ciò che avete visto.”
“Bel…”
“Andate
via.” Urlo.
“Jake,
ascoltami, torniamo in
camera mia e torna umano. Per favore fallo per me. Sei il mio migliore
amico,
non lasciarmi anche tu.” Le lacrime iniziano a scendere e il
lupo poggia la
testa sulla mia. Qualcuno cerca di avvicinarsi ma lui gli ringhia
contro. Poi mi
spinge verso le scale e sale insieme a me. Va in bagno, sento Charlie
che gli
presta qualche vestito e poi torna da me. Io corro per la camera a
preparare
tutto e lui mi afferra da dietro e mi abbraccia.
“Non
andare Bells, non ci
lasciare di nuovo.” Mi giro tra le sue braccia e lo abbraccio
anche io
singhiozzando.
“Stai
tranquillo, sai che i miei
non sono mai degli addii e poi tra due settimane mi incoroneranno hai
per caso
intenzione di mancare? Dovrete venire tutti, non sono in molti a
potersi
vantare di avere un’amica regina.” Cerco di
sdrammatizzare mentre dentro di me
sono morta. Mi aiuta a preparare la valigia e poi scendiamo. Trovo
anche Leah e
Seth. Li abbraccio. Abbraccio mio padre ed esco di casa. Non ho voluto
nessuno
che mi accompagnasse all’aeroporto. Prendo l’Aston
è più veloce e arriverò
prima. Metto in moto e parto. Affondo il pedale
sull’acceleratore, mai sono
andata così veloce. Mi trovo dietro la Porche di Alice ma
accelero ancora di
più e la semino. Ad un tratto sento la portiera del lato del
passeggero che si
apre, mi spavento ma poi mi accorgo che è solo Emmett.
“Non
ti chiedo come hai fatto a
raggiungermi ad una tale velocità.”
“Hai
deciso?”
“Si.
Se lui non mi ama è inutile
farsi prendere ancora in giro. È inutile aspettare qualcuno
che mai avrò. Continuerò
la mia vita come ho fatto prima di incontrarlo. Non cambierà
assolutamente
nulla.”
“Non
ci credi neanche tu alle tue
parole.”
“Non
importa. Emmett sei stato un
grande amico e scusa se…”
“No
Bella, anche noi abbiamo un
grande segreto. Non devi scusarti di nulla. Noi sappiamo cosa vuol dire
non
essere accettati e ti capiamo. Però
Edw…”
“Emmett,
no. So che avete un segreto,
non mi è mai importato nulla. In fondo hai visto il mio
migliore amico, non mi
importa cose è, mi importa come è. Invece tuo
fratello è uno stupido. Mi vuole
lasciare perché non mi ama e poi gira la frittata
incolpandomi che non avrebbe
comunque funzionato perché io gli ho mentito. Non sono
stupida, sapevo che tra
noi c’era troppa differenza. La classica coppia lei troppo
poco e lui troppo
tutto. Invece lui mi ha illusa dicendo di amarmi, di essere importante,
facendo
l’amore con me. Ho anzi avevo un cuore ed ora lui
l’ha irrimediabilmente fatto
in mille pezzi. Però, anche se erano solo bugie, mi ha fatto
sentire veramente
amata, mi ha fatto sentire bene. A lui ho donato cuore, testa, anima e
corpo e
tornando indietro rifarei tutto. Lo rifarei perché so che
per un po’ potrei
viverlo, potrei sentirlo mio. Sapevo fin dall’inizio che
sarebbe andata male,
ma va bene così, ho scoperto cosa significhi amare
totalmente ed
incondizionatamente una persona, ho scoperto la devozione che si prova
verso la
persona amata. Ed ora sto scoprendo anche cosa significhi morire per
amore, ma
va bene così. Come si dice il dolore fortifica, nel mio caso
il dolore mi
ucciderà però non importa. Ora ti prego Emmett
vai via.”
“Bella
sei una grande persona. Ti
voglio bene. Non fare sciocchezze per favore, pensaci. Magari stanotte
ci dormi
sopra e domani vedrai tutto diversamente. In fondo il mare è
pieno di pesci e
se quello stupido non ti vuole ce ne saranno altri migliori di
lui.”
“Emmett,
se Rosalie ti lasciasse
tu andresti a cercare un’altra?”
“No.”
Risposta secca e diretta.
“Perché?”
“Perché
è la mia anima gemella.”
“Hai
capito da solo che per me
non esiste un mare con tanti pesci. Saluta tutti Emmett, vi voglio
bene.” Con
un leggero bacio sulla guancia va via. Ora sono completamente sola.
Oggi
per la prima volta avrei
partecipato ad un ballo, non è proprio destino.
Addio Forks.
Addio Edward Cullen.
TOC
TOC. Mica volete uccidermi? Perché se lo fate chi vi
posta I prossimi capitoli? Allora che mi dite? Bella neanche ci
è arrivata al
ballo, poverina. Non parliamo di Edward che gira la frittata scaricando
la
colpa su di lei aggrappandosi alla sua bugia. Diciamo che il segreto di
Bella
era nulla rispetto al segreto del vampiro. Ora cosa accadrà?
Cosa ne dite del
comportamento di Bella? Ha fatto la scelta giusta o no? E di Emmett?
Questa volta è stato molto maturo.
A
presto un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie concluse:
Non
voltarti
indietro...o forse si:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=636841&i=1
Finalmente
felici:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
Mi
sono innamorato di
te:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
Invito:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
Uno
scontro che ti
cambia la vita:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
La
mia pericolosa
cantante:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
Eternità:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’amore
va oltre il
tempo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
Ritrovare
lei, ritrovare
loro:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
|
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Capitolo 42 *** Capitolo 42 ***
capitolo 42
POV
EDWARD
Vuoto.
Buio. Nulla. Morte.
Cosa
ho fatto? Cosa ho detto? Cosa
le ho detto? Coglione, coglione, coglione. Sono stato un grandissimo
bastardo. Lei,
il mio angelo, la mia vita, il mio amore, il mio tutto. Ho rovinato
tutto. Tutto.
Come ho potuto? Perché? Perché?
Perché? La persona che mi ama con tutta se
stessa, la persone che mi ha dato tutta se stessa, ed io, io sono solo
un
mostro, un essere immondo. Ero arrabbiato con me stesso, frustrato con
me
stesso, adirato con me stesso e me la sono presa con la donna che mi
ama. Con la
donna che farebbe di tutto per me. Poi ciliegina sulla torta la accuso
di
avermi mentito. Lei, la persona più dolce e sincera che
abbia mai conosciuto. Io,
l’essere più spregevole che esista. L’ho
accusata di essere una bugiarda,
quando io sono il bugiardo. Io non le ho detto di essere un mostro. Lei
una
principessa, la mia principessa. No, non è più
mia, era la mia principessa in
tutti i sensi. Sono solo un essere immondo, un essere che non dovrebbe
esistere. Io dovrei morire per tutto il male che le ho recato. Lei
sapeva che
sono diverso, ma mai mi ha fatto pesare questa cosa, anzi lei mi ama
anche
sapendo che io le nascondevo qualcosa di importante. Lei ama Edward, ed
io l’ho
trattata male, l’ho umiliata, le ho detto di non amarla, le
ho detto che non fa
per me, le ho detto che è una bugiarda.
Ora
non mi resta che soffrire in
silenzio. Oramai lei è andata via, via da me, via da Forks.
Per sempre. Amore mio
perdonami, perdona questo stupido follemente innamorato.
“Non
posso ancora credere a ciò
che ho visto.”
“È
assurdo, ma da Bella potevamo
aspettarci di tutto.”
“Quella
ragazza è speciale,
purtroppo qualcuno non se n’è reso conto e
l’ha fatta praticamente morire.”
“Ancora
non posso credere che un
essere umano ama un vampiro, è amica di vampiri ed
è la migliore amica di un
muta forma. Le sa che nella riserva ci sono i muta forma ma non ha
battuto ciglio
quando Black si è trasformato in casa sua. Anzi è
stata proprio lei a calmarlo
e a farlo ragionare. Sicuramente ci avrebbe fatto molto male, ma non mi
sarebbe
dispiaciuto se al posto nostro si fosse trovato quel cretino.
Così avrebbe
avuto una bella lezione.”
“Rose
non essere dura con tuo
fratello.”
“No
mamma, Rose ha ragione. È solo
un coglione. Chi avrebbe trattato in quel modo una persona
così pura e gentile?
Chi avrebbe abbandonato una persona che ama un mostro? Solo un mostro
poteva
fare una cosa del genere e quello che tu chiami figlio è un
mostro.” Hai
ragione Emmett, hai ragione. Scendo giù per capire miglio
questa cosa del muta
forma. Non posso sopportare che il mio amore sia vicino a quei cosi.
È pericoloso
per lei.
“Era
vicino ad un muta forma e
voi non…”
“Noi
cosa? Ah? Noi cosa? Tu
dovevi essere lì ad implorare perdono. Tu dovevi essere
lì a proteggerla. Tu non
avresti dovuto trattare un angelo come lei, come se fosse un essere
spregevole.
Perché qui l’unico essere spregevole,
l’unico mostro sei tu. Tu grandissimo
coglione che non sei altro. Non c’eri tu in casa con lei
mentre quel cane ci
ringhiava contro e lei ha cercato di calmarlo per non farci del male.
Non c’eri
tu in casa con lei, quando noi impotenti abbiamo visto che se lo
trascinava in
camera per evitare che ci facesse del male. C’eravamo noi, tu
intanto dove eri?
Eri in camera tua a fare i comodi tuoi. Non c’eri tu quando
è partita come una
furia con l’auto diretta all’aeroporto per tornare
in Svezia. C’eravamo noi
dietro di lei con la macchina e appena si è accorta che la
stavamo seguendo ha
affondato ancora di più con il piede
sull’accelerato per non essere raggiunta. Non
ho mai visto correre nessuno in quel modo e se davanti fosse sbucata
un’altra
macchina ora lei non sarebbe viva. C’ero io in macchina con
lei quando le ho
detto che il mare è pieno di pesci e lei mi ha risposto che
quando si trova l’anima
gemella non c’è nessun mare. C’ero io
con lei quando mi ha detto che eravate la
classica coppia lei
troppo poco e lui
troppo. C’ero io quando mi ha detto che rifarebbe tutto
nell’identico modo perché
con te ha conosciuto l’amore ed ora anche la sofferenza. Sto
soffrendo con lei
ora, ma sono sollevato che non siate più una coppia. Ti ho
sempre reputato un
essere razionale, intelligente, migliore di noi, ma ora mi rimangio
tutto, tu
sei solo un essere piccolo, inutile che non si meritava un angelo del
genere. Sai
cosa ti dico nella coppia tu eri il troppo poco e lei il troppo. Tu non
sei
alla sua altezza. Tu sei solo un essere viscido e squallido.”
Ad ogni parola di
Emmett morivo ancora di più. Ogni sua parola era
accompagnata da un pugno al
sottoscritto. Ogni parola mi ha ferito, mi ha distrutto. Angelo mio
cosa ti ho
fatto? Come puoi pensare che tu sia troppo poco? Ha ragione Emmett io
sono
troppo poco e non ti merito, non sono alla tua altezza.
“Hai
ragione.” Sussurro, mentre
Jasper e Carlisle cercano di fermare la sua ira. Io continuo a restare
inerme. Mia
madre al mio fianco mentre le mie sorelle mi guardano con odio. Non
solo ho
ucciso il mio angelo, ma sto distruggendo anche la mia famiglia.
“Lei,
lei è andata via per colpa
tua. Le ho chiesto di restare questa notte, le ho detto che la notte
porta consiglio,
ma lei mi ha detto che probabilmente non è qui il suo posto.
A lei non frega
niente dell’incoronazione, voleva rinunciare a tutto per te,
tutto e tu hai
mandato tutto a puttane.” Continua ad urlare.
“Emmett,
amore, calmati per
favore.” Solo Rose riesce a calmarlo. Dopo un suo ultimo
sguardo pieno di odio
si dileguano nella foresta.
“Jasper
andiamo.” Anche Alice e
Jasper mi guardano con odio e anche loro spariscono nella foresta.
Resto solo
con i miei genitori. Loro non mi giudicano, mi abbracciano ed io inizio
a
singhiozzare. Singhiozzo tra le braccia di mia madre e di mio padre.
Singhiozzo
e basta, ad un essere dannato come me non è concesso poter
piangere per la
persona che si ama. Ad un essere come me non è concesso
niente.
Passo
così tutta la settimana. Tutta
la settimana a singhiozzare tra le braccia dei miei genitori. Nessuno
è tornato
a casa, e lei è andata via.
Lontana
da Forks.
Lontana
da me.
POV
BELLA
Sto
conservando ancora tutta la
calma e la freddezza che ho avuto in casa Cullen. Sono appena salita
sul mio
aereo privato, stiamo decollando. Appena decolla posso crollare. Sono
solo,
nessuno vedrà il mio dolore, nessuno vedrà le mie
lacrime e mai nessuno le
vedrà. Non mi ama. Non mi ha mai amata. Non sono alla sua
altezza, non me l’ha
detto ma me l’ha fatto capire. Lo sapevo fin
dall’inizio, ma io mi sono illusa
lo stesso. Non può avermi veramente incolpata per quella
bugia. Si è un gran
segreto ma credo che il suo sia più grande del mio. Io lo
avrei accettato
comunque. Io amo Edward, non amo ciò che nasconde. Amo
semplicemente lui. Ho accettato
tranquillamente i miei amici di LaPush, perché non avrei
dovuto accettare l’uomo
che amo?
Perché
mi ha fatto questo? Perché
mi ha illusa così? Perché mi ha trattato
così? Io l’amo più di me stessa, io
per lui farei di tutto, ma evidentemente non ho fatto abbastanza.
Le
lacrime scendono copiose dai
miei occhi. Non riesco a fermarle, non voglio fermarle, voglio che
portino via
tutto il mio dolore, voglio che portino via tutta la mia sofferenza. Ma
ad ogni
lacrima mi sento solo più vuota, più inutile,
più sola. Mai avrei creduto si
potesse soffrire in tal modo per amore, e mai avrei creduto che si
potesse
amare con tale intensità. Probabilmente più si
ama e più si soffre. Però come
ho detto ad Emmett, rifarei tutto. Tornando indietro e sapendo come
andrebbe a
finire, rifarei tutto nello stesso identico modo, anzi no, cercherei di
fare di
più. Cercherei di donargli di più. Cercherei di
essere migliore per lui, ma so
che mai arriverò a lui.
“Principessa,
sta bene? Perché sta
piangendo? Ci fermiamo nel prossimo aeroporto? Principessa mi parli per
favore.”
Mi asciugo le lacrime quando vedo la hostess che mi riscuote.
“Oh
Miriam, non ti preoccupare,
sto bene. Non è necessario fermarsi, anzi non vedo
l’ora di tornare a casa.” Non
è affatto convinta glielo si legge in faccia.
“Se
va tutto bene perché sta
piangendo?”
“Quante
volte ti ho detto di
darmi del tu e non del lei? Sai che non mi piacciono queste
formalità. Mi conosci
da quando ero bambina.” Sorrido tristemente.
“Bene,
allora riformulo la
domanda. Se va tutto bene perché stai piangendo?”
“Ricordi.”
“Un
ragazzo?” No, non è un
ragazzo è di più. È la mia stessa vita.
“No,
solo ricordi sugli amici che
ho lasciato a Forks e su mio padre. Sicuramente mi
mancheranno.”
“Faccio
finta di crederci. Ora però
mangia qualcosa, siamo in volo da sette ore e tu non hai fatto altro
che
piangere.” Diniego con la testa.
“Non
ho fame, ho lo stomaco
chiuso, ma ti ringrazio. Comunque mangerò a casa appena
arrivo. Mancano poche
ore, schiaccerò un pisolino.” Mi guarda sospettosa
ma fa come le dico.
Io
chiudo gli occhi cercando di
lasciarmi tutto alle spalle entrando nel mondo dei sogni. Ma lo so che
anche lì
non troverò pace. Anche lì lui è il
protagonista.
Chiudo
gli occhi e mi abbandono
all’oblio.
Ehiiiiii
pulzelle, allora che mi dite? Questo sicuramente
non è un granché come capitolo, ma dovevamo
capire cosa sta accadendo ad
entrambi. Come ho già detto in alcune risposte a delle
recensioni, da ora in
poi ci saranno parecchi capitoli con entrambi i pov, altri interamente
pov
Bella e qualcuno di altri personaggi. Allora cosa mi dite del
comportamento di
Emmett? Troppo cattivo? Secondo me no. A domani e fatemi sapere cosa ne
pensate. Un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie concluse:
Non
voltarti
indietro...o forse si:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=636841&i=1
Finalmente
felici:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
Mi
sono innamorato di
te:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
Invito:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
Uno
scontro che ti
cambia la vita:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
La
mia pericolosa
cantante:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
Eternità:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’amore
va oltre il
tempo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
Ritrovare
lei, ritrovare
loro:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 43 *** Capitolo 43 ***
capitolo 43
POV
BELLA
La
mia Svezia. La mia terra. Terra
che purtroppo non sento più mia, non mi sento più
di appartenere a questo
luogo, il mio cuore non batte più per questo posto. Il cuore
l’ho lasciato a
Forks, in mille pezzi, ed ora nessuno potrà più
ricomporlo. In lontananza scorgo
le figure preoccupate di mia madre, Phil e Claire.
Almeno
una cosa in comune c’è con
Forks, il tempo. Anche qui è quasi sempre nuvoloso. Mi sento
stritolare da un
paio di braccia. Braccia che mi hanno sempre amata e protetta, ma non
è di
questo amore e protezione che ho bisogno ora. Le braccia cambiano, ora
sono
muscolose. Ma non sono le braccia muscolose di cui ho bisogno. Infine
passo ad
un paio di braccia fredde. Mi ricordano tanto il freddo del suo corpo,
ma
queste non sono le braccia fredde di cui ho bisogno. Non sono le
braccia fredde
del mio ghiaccio bollente.
“Amore
mio cosa è successo? Cosa
ti è successo? Perché…” Con
un gesto della mano interrompo il fiume di parole
di mia madre.
“Niente
mamma. Sono tornata per assumermi
le mie responsabilità. Sono la principessa, no? Tra due
settimane c’è l’incoronazione
o l’abdicazione al trono, no? Io ho scelto
l’incoronazione. Tu devi goderti un
po’ la vita con Phil ed io mi prenderò cura del
nostro popolo. Ora andiamo a
casa, il viaggio è stato lungo e sono stanca.”
Nessuno
parla, ma leggo negli
occhi di tutti e tre la contrarietà alla mia decisione.
“Amore
non sei tenuta. Sai che il
nostro è solo un titolo di apparenza. Io voglio che tu viva
la tua vita. Voglio
che tu sia felice. E questa non è la scelta giusta per
te.”
“Ho
pensato fin troppo a me
stessa, ora è tempo di pensare al mio popolo. Non voglio
più discutere della
mia decisione. Ora torniamo a casa, sono stanca.” Nessuno
aggiunge altro. Ci
dirigiamo fuori dall’aeroporto e subito vengo colpita da
mille flash.
Finalmente la misteriosa principessa non è più
tanto misteriosa. Indosso i miei
occhiali da sole neri e inizio a sorridere agli obiettivi. Nessuno dei
fotografi che mi trovo davanti capisce che il mio sorriso è
falso. Nessuno dei
fotografi che mi trovo davanti capisce che ho la morte nel cuore.
“Principessa,
principessa, da
questa parte. Una foto anche per il nostro giornale. Siamo americani.
Sappiamo che
suo padre è americano. È stata da lui in questo
periodo?”
Mi
volto verso il giornalista con
un altro sorriso falso. Mi riescono molto bene.
“Si
sono stata da mio padre. Ma gradirei
che non lo importunaste. Se volete delle interviste, volete pormi delle
domande,
potete farlo tranquillamente domani pomeriggio nella Sala dei Troni.
Sarò lì
alle 16:00. Ora vogliate scusarmi, ma il viaggio in aereo è
stato lungo e sono
molto stanca. A domani.”
“Una
sola domanda principessa.” Mi
volto verso la ragazza che mi ha chiamata e a guardo in attesa della
domanda.
“Perché
è tornata?” mi armo del
mio miglior sorriso e le rispondo.
“Per
il mio popolo.” Mi volto ma
mi ferma nuovamente.
“Invece
lei cosa vuole?” Ma
questa che vuole? È una psicologa o una giornalista? Non le
rispondo, le
sorrido debolmente e lei mi lancia uno sguardo di comprensione. Forse
è una
psicologa che legge nel pensiero.
Ci
avviamo verso la macchina. Ci sono
anche le guardie del corpo. Wow. Sono proprio diventata famosa con la
notizia
dell’incoronazione. Le notizie volano proprio in fretta e
pensare che solo ieri
ero a Forks, avrei
dovuto partecipare ad
un ballo studentesco e rivelare all’uomo che amo che sono una
principessa ma
che per lui avrei rinunciato a tutto. Ora invece mi trovo qui, senza
esser
andata al ballo, sommersa di flash e giornalisti come fossi una diva
del
cinema, ma soprattutto senza l’uomo che amo ed in procinto di
diventare regina.
Dopo
due ore di macchina, passate
in assoluto, silenzio arriviamo finalmente a casa. Scendo
dall’auto e respiro a
pieni polmoni. In fondo mi è mancata l’aria di
casa mia. Avrei voluto un giorno
portarlo qui, fargli conoscere i luoghi in cui sono nata. Fare una
passeggiata
per la foresta che tanto amo e che è stata spettatrice,
oltre che causa, delle
mie infinite cadute. Forse questo lo avrei tenuto per me, n fondo mi
prendeva
sempre dolcemente in giro per la mia goffaggine. Già, mi
prendeva ora non più. Una
lacrima silenziosa e solitaria mi solca il viso. L’asciugo
velocemente, nessun
altro deve soffrire per me, basto io. Soffrirò e
piangerò in silenzio, quando
tutti dormono ed io posso rintanarmi nella mia solitudine. Solo allora
mi
lascerò andare. Davanti agli altri devo essere quella di
sempre, anche se ciò
non potrà più accadere.
“Tesoro
ti faccio preparar…”
“No
grazie mamma, non ho fame,
sono solo molto stanca. Vado un po’ in camera a dormire.
Prima chiamo papà per
avvisarlo che sono arrivata.” Mi scuso con tutti. Il mio
teatrino è iniziato. È
iniziato con le persone che mi conoscono meglio di chiunque altro, le
poche
persone che non crederanno mai alla mia facciata.
“Come
preferisci. Ma se hai
bisogno di qualcosa…” Non conclude la frase, io
l’abbraccio e lei mi stringe dolcemente.
“Grazie
mamma, lo so che tu, come
Phil e Claire ci siete. Vi voglio bene. Mi siete mancati
tanto.” Stringo di più
la presa sui fianchi di mia madre per evitare alle lacrime di
traboccare. Sciolgo
l’abbraccio e mi dirigo in camera. Mi butto a peso morto sul
letto. Ho la testa
che mi scoppia.
“Io
non ti amo.”
CRAC
“Tra
di noi non avrebbe mai potuto funzionare.”
CRAC
“Tu
non sei quella giusta per me.”
CRAC
“Mi
hai mentito.”
CRAC
Il
cuore continua a spezzarsi, si
creeranno tanti piccoli atomi.
Prendo
il telefono e chiamo colui
che resterà l’unico uomo della mia vita, colui che
mi amerà per sempre. Forse era
attaccato al telefono, ha risposto dopo neanche mezzo squillo.
“Bella,
amore mio.” Lui mi ha
chiamata così.
“Papà,
eri attacco al telefono? Non
hai mai risposto così in fretta.” Ridacchio ma lui
no.
“Si
ero attaccato al telefono. Aspettavo
la tua chiamata, aspettavo che mi dicessi che sei arrivata a
casa.”
“Sono
andata via da casa papà.”
“Perché…perché
non torni qui da
me se per te non è più…”
“No
papà, ho delle responsabilità
qui. È ora che mi prenda cura del mio popolo.”
“Dai
Bella, sappiamo tutti che è
solo una carica formale. Saresti solo un burattino da esibire e nulla
più. Non puoi
veramente…”
“Si
papà, posso e devo. Non ti ci
mettere anche tu per favore. Già ci sono la mamma, Phil e
Claire che cercano di
farmi cambiare idea, tu per favore che sai cosa è successo
capiscimi.” Inizio a
piangere, con lui non riesco a tenere la mia maschera.
“Ti
capisco amore. Capisco ciò
che stai passando, l’ho passato anche io. Però non
fare la stupidaggine dell’incoronazione
solo per distrarti da lui. Lascia perdere tutto e fai altro. Non vuoi
tornare
qui, va benissimo. Sono d’accordo con te. Ma
perché, che ne so, non fai il giro
del mondo? Posso chiedere la pensione anticipata e andiamo via
insieme.” Quanto
amo mio padre.
“Papà
anche per la pensione
anticipata sei molto giovane.” Ridacchio nervosamente.
“Hai
ragione, allora posso
licenziarmi o prendere un po’ di ferie prolungate. Tanto qui
non succede mai
nulla e se lo sceriffo manca per qualche mese non è un
dramma.”
“Papà,
ti ringrazio veramente. Ma
è meglio di no. Voglio portare a termine questo mio compito
e lo farò. E poi
vorresti per caso privarti del ballo che ti spetta in quanto padre
della futura
regina? Inoltre per quel giorno dovrai indossare un abito
elegantissimo, domani
darò disposizione al sarto di prepararlo. Tu cerca di venire
il prima possibile
con Jake e gli altri. Così potrò far preparare
gli abiti per tutti. Poi quando arriverai
finalmente conoscerai Claire. Sicuramente farai colpo.”
Dall’altra parte del
telefono sento un sospiro pesante.
“Bambina
mia non cercare di esser
forte per gli altri quando tu stai morendo. Nessuno ti sta chiedendo di
dimostrare nulla. Sei il mio tesoro, piangi amore mio, non tenerti
tutto
dentro.” Detto questo le lacrime iniziano a scendere copiose,
incontrollabili,
salate.
“Perché?
Perché papà? Perché mi
ha fatto questo? Io lo amo, lo amo più della mia stessa
vita. Perché mi ha
preso in giro? Perché mi ha illusa? Perché non
vado bene per lui? Se io fossi
diversa probabilmente sarei alla sua altezza o almeno abbastanza per
lui. Lui che
con poche parole mi ha resa la persona più felice
dell’universo e con
altrettante parole mi ha distrutta. Perché papà?
Cosa ho che non va? Perché? Perché
maledizione.” Non riesco a controllare le lacrime, non riesco
a controllare i
singhiozzi, non riesco a controllare le parole.
“Bells,
tu non hai niente che non
va. Sei una persona così dolce e gentile. È lui
che non ti merita, bambina mia
non pensare più di essere diversa. Non pensare che non sei
alla sua altezza. Lui
è stato subdolo che ti ha illusa così, lui ti sta
uccidendo. Tu hai
semplicemente amato una persona che non ti merita. Amore mio, non devi
voler
essere diversa, tu sei perfetta così come sei. Non voglio
più sentirti dire
queste cose. Comunque domani prendo l’aereo e vengo da te.
Non posso e non
voglio lasciarti sola.”
“Grazie
papà. Ti voglio bene.”
“Anche
io amore, anche io.”
Chiudiamo la chiamata, finalmente ho sfogato con qualcuno una parte
infinitesimale del mio dolore. Domani il mio papà
sarà di nuovo con me. Il mio
angelo.
Ancora
con le lacrime agli occhi
e miei pensieri
pieni di lui, cado nell’oblio.
POV
JAKE
Dopo
aver sentito quella
conversazione telefonica tra Charlie e la mia Bells, non ho visto
più niente. In
preda alla rabbia mi sono nuovamente trasformato in casa Swan. Questa
volta non
avevo nessun succhia sangue davanti. Questa volta se ci fosse stato un
Cullen,
uno qualsiasi, anche se non vedo l’ora di trovarmi lui di
fronte, del succhia
sangue non resterebbe neanche un pezzo.
“Calmati
Jake.” Mi urla mio
padre. Leah cerca di farmi calmare insieme a Seth, ma non ci riesco.
Butto giù
la porta, mi dispiace Charlie, te la risistemo io, e mi inoltro nella
foresta. Corro.
Corro senza meta. Corro senza sapere dove vado. Corro per non pensare
al dolore
che sta provando colei che per me è una sorella, colei che
ha accettato la mia natura
di mostro, colei che giocava con me da bambino, colei che ha sempre
creduto in
me, colei che è più buona di un angelo. Da
bambino ne ero segretamente
innamorato. Da adolescente ne ero segretamente innamorato. Certo prima
del mio imprinting,
infatti non le ho mai confessato i miei sentimenti perché
sapevo che se avessi
avuto l’imprinting lei avrebbe sofferto ed anche
perché siamo troppo fratelli
per essere una coppia.
Quando
mi ha detto che
stava insieme a quel Cullen, ho
cercato di metterla in guardia, di farla ragionare, di dissuaderla
dalla sua
scelta, ma lei niente. Nei suoi occhi la stessa luce che
c’è nei miei mentre
guardo Leah, anzi credo anche più potente. Ho parlato anche
con il morto ed
anche nei suoi occhi e nelle sue parole vedevo amore e devozione
immensa. Bugie.
Le sue erano solo bugie. Si è divertito. Forse nella sua
lunga esistenza si
stava annoiando ed ha trovato nella mia sorellina una valvola di sfogo
momentanea. La voleva, l’ha ammaliata e se
l’è presa.
Cullen
non incrociare mai la mia
strada, lo dico per il tuo bene. Altrimenti sarai definitivamente
morto, patto
o non patto.
“Jake,
amore.”
“Leah,
scusami.”
“Non
devi scusarti. Dovevi sfogarti, ora torniamo indietro Charlie ha
bisogno del
nostro sostegno ed anche Bella.”
“Leah,
perché soffre così?”
“Amore
Jake, amore. Ha trovato l’esatta metà della mela.
Ha trovato il suo imprinting.
Ha trovato la sua anima gemella.”
Torniamo
indietro.
“Domani
veniamo con te Charlie. Siamo
una grande famiglia. Voi ci siete stati quando noi avevamo bisogno. Ora
Bella
ha bisogno dei suoi amici e noi ci saremo.”
“No,
Jake. Voi verrete la
prossima settimana. Ora devo anche capire cosa spiegare a sua madre.
Inoltre tu
hai il branco.”
“Va
bene Charlie, verremo la
prossimo settimana. Per il branco non ci sono problemi.
Lascerò Sam al comando
in mia assenza.”
Detto
questo inizio a sistemare
la porta.
Bella,
presto saremo da te.
Ola
fanciulle. Piaciuto lo scherzetto di ieri? Non potete
immaginare quante recensioni ho ricevuto per un avviso. A momenti
ricevevo più
recensioni per l’avviso che non per un capitolo. Comunque che
mi dite di questo
capitolo? A me la parte della telefonata padre-figlia ha fatto
commuovere
tanto. Cosa ne pensate di Jake? Io lo adoro, quando è solo
amico di Bella,
quando invece vuole rubarla ad Edward, non lo adoro. Fatemi sapere cosa
ne
pensate. A domani un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie concluse:
Non
voltarti
indietro...o forse si:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=636841&i=1
Finalmente
felici:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
Mi
sono innamorato di
te:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
Invito:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
Uno
scontro che ti
cambia la vita:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
La
mia pericolosa
cantante:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
Eternità:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’amore
va oltre il
tempo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
Ritrovare
lei, ritrovare
loro:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 44 *** Capitolo 44 ***
capitolo 44
POV
BELLA
Il
tempo scorre lentamente e
dolorosamente. Sono già passati cinque giorni. Dopo la
telefonata, mio padre ha
preparato la valigia ed è venuto qui da me. Ho pianto per un
giorno intero tra
le sue braccia. Non mi facevo avvicinare da nessuno se non da lui. Non
facevo
entrare nessuno in camera se non lui. Lui poteva capire, lui sapeva,
lui ha
visto l’amore che provo. Ho partecipato alla conferenza
stampa che però è stata
rimandata di un giorno. Ovviamente sorrisi falsi, parole false, tutto
falso. Mi
mostravo tranquilla e solare agli occhi dei giornalisti e davanti i
flash. Mi hanno
riempito di foto, di domande. Ho fatto foto con tutta la famiglia, il
momento
più divertente veniva quando anche Charlie doveva fare le
foto. Era un pomodoro
rosso perenne. Volevano intervistare anche lui ma mi sono opposta.
Questa non è
la vita di mio padre, e neanche la mia. Io odio tutte queste cose. Odio
essere
al centro dell’attenzione, odio stare sotto i riflettori.
Sono stata sempre nel
buio e nell’ombra e stavo bene, ora non solo ho il mio
dolore, ma non posso
neanche affacciarmi alla finestra che mi trovo un paparazzo pronto a
scattare
foto mentre mi sveglio. Odio tutto. Odio me stessa per aver preso
questa
decisione, ma ormai non posso più tirarmi indietro. Bussano
alla porta.
“Avanti.”
Sono ancora stesa nel
letto, oggi non ho voglia di alzarmi, ma devo. Ho la prova del vestito
che
indosserò il giorno dell’incoronazione.
“Bella,
tesoro. Sono stata zitta
in questi giorni. Ma ora dobbiamo parlare. Devo dirti una cosa molto
importante. Ma credo che tu l’abbia già
capita.” Guardo Claire confusa. Cosa deve
dirmi? Cosa avrei dovuto capire?
“Ho
capito che ora sai tutto. Vedi
io non volevo nasconderti nulla. Te lo avrei detto, proprio come anni
fa ho
fatto con tua madre.”
“Sinceramente
non capisco cosa
stai cercando di dirmi.” La invito a sedersi sul mio letto ed
anche io mi ci
sono seduta a gambe incrociate.
“Come
non capisci. Appena sei
scesa dall’aereo ho sentito ti l’odore addosso. Ne
eri impregnata.” Ma che
dice?
“Claire
per favore non fare
troppi giri, parla chiaro che proprio non ti seguo.”
“Chi
frequentavi quando eri a
Forks? Per favore devo saperlo, ma non per farti stare male. Ma per
farti
capire.”
“C’erano
i ragazzi della riserva,
i miei amici di sempre. Poi alcuni ragazzi della scuola e
i…Cullen.” Dico con
un sospiro tirato.
“Cullen?
La famiglia del Dottor
Carlisle Cullen?” La guardo sorpresa. Deve essere proprio un
dottore di fama
internazionale se lo conosce anche Claire.
“Si,
hai letto qualche articolo
su di lui? È un uomo eccezionale, oltre che dottore
eccellente. Secondo me è il
migliore.” Un sorrisino, vero, mi esce al ricordo di Carlisle.
“Si
Bella, lo conosco. Ma non per
il suo talento. Per carità so che è molto bravo.
Un’ottima persona. Ma non lo
conosco per questo motivo. Vedi…non so proprio come dirtelo.
Ho paura che tu
scappi a gambe levate dandomi della pazza, oppure che tu abbia paura di
me.”
Ancora non ci arrivo, però ora che ci penso ci sono troppi
particolari che
avvicinano Claire a tutti i Cullen, non sono a Carlisle. La bellezza,
la pelle
fredda, gli occhi dorati, il modo di parlare a volte molto antico.
“Claire,
forse sarò una stupida,
ma ho notato molti dettagli in cui tu e tutti i Cullen vi ritrovate.
Devo per
caso sapere qualcosa?” Forse è la sorella di
Carlisle, che ne so. Un sospiro
dalle sue labbra.
“Io
e Carlisle ci siamo
conosciuti circa due secoli fa…” Black out. Due
secoli fa? Forse si è confusa e
voleva dire un paio di anni fa? La guardo in volto, no, voleva proprio
dire due
secoli fa. Deglutisco a vuoto. Ora mi chiedo cosa sono i Cullen? Claire
è come
loro?
“Claire
avevo notato particolari
strani in te, ed anche nei Cullen, ma come sai non mi è mai
importato nulla. Se
non ti senti pronta per rivelarmi questo tuo segreto, io
saprò aspettare.”
Anche a lui, il giorno in cui ci mettemmo insieme dissi le stesse cose.
Ora sono
sicura, Claire e i Cullen nascondono un grande segreto. Mi importa? No.
Potrei aver
paura della verità? Forse, ma Claire non mi farebbe mai del
male, mi ha
cresciuta. I Cullen non mi hanno mai fatto del male, cioè
non fisico, ma quella
è un’altra storia. Mi perdo nei miei pensieri e
non mi accorgo che ora ci sono
altre due figure in camera mia. Li fisso. Mai madre e mio padre.
Secondo me
sono a conoscenza del segreto.
“Io
sono sempre l’ultima a sapere
le cose, non è vero?” Ridacchiano tutti e tre
nervosi. Prendo le mani di Claire
e le stringo tre le mie.
“Mi
faresti mai del male?” Mi
guarda sconvolta.
“No,
lo sai, sei una nipote per
me.”
“Hai
mai voluto farmi del male?”
“No.”
“Mi
vuoi bene?” Si addolcisce.
“Si.”
“Allora
sono pronta per la
verità.”
“Vedi
è molto complicato, ma non
farò giri di parole. Io, ed anche i Cullen, siamo
vampiri.” La guardo
sconvolta. Ma per la miseria, poteva magari dirmelo più
delicatamente? Mi sta
per venire un infarto. Ma non possono esistere i vampiri. O si? In
fondo i miei
amici sono muta forma, perciò i vampiri possono esistere. Ma
perché ancora mi
stupisco? Ecco perché Jake e gli altri mi dicevano di
lasciar perdere il
succhia sangue, che era pericoloso e tutto il resto. Lui sapeva che
sono
vampiri. Rido. Rido nervosamente. Rido come una pazza e forse sembro
una pazza
agli occhi delle persone presenti in camera mia. Non sono una bugiarda,
almeno
non sono l’unica. Poi direi che il suo segreto non
è lontanamente paragonabile
al mio.
“Si
sto bene. Ho solo capito di
non essere la sola bugiarda presente sulla faccia della terra. Allora
Claire
sei un vampiro. Ok va bene? Ma i vampiri non hanno gli occhi
rossi?”
“Colori
che si nutrono di sangue
umano si. Mentre coloro che non vogliono essere mostri e non vogliono
uccidere
innocenti, si nutrono di sangue di animale ed hanno gli occhi
dorati.”
“Allora
devo credere ai luoghi
comuni sui vampiri, tipo bare, aglio, croci, il fatto che si sciolgano
al sole?”
Ridacchia.
“Sei
molto perspicace, ma no. Non
dormiamo mai, l’aglio e le croci non ci fanno nulla, non ci
sciogliamo al sole
anzi brilliamo. Non ci trasformiamo in pipistrelli. Non possiamo
procreare. Siamo
immortali, cioè la nostra crescita si ferma
all’età in cui veniamo trasformati.
Abbiamo i sensi molto sviluppati. Siamo molto forti e veloci, oltre che
dotati
di un’intelligenza superiore. Siamo bellissimi, almeno gli
umani ci vedono così
perché sono nostre prede. Alcuni di noi hanno poteri
particolari. Tipo io
riesco a capire, dai pensieri, se qualcuno mente o meno. Ovviamente non
riesco
a leggere nel pensiero. Ma con te non ci sono mai riuscita, non ce
n’è bisogno perché
non sai mentire, però probabilmente sei dotata di uno scudo
psichico che ti
protegge. Questo è un bene, vuol dire che i poteri psichici
dei vampiri su di
te non funzionano.”
“Ho
capito. Ora dimmi come hai
conosciuto Carlisle?”
“Vedi
noi essendo immortali, non
possiamo fermarci per troppo tempo in un posto, poi si noterebbe la
differenza.
Ovviamente, noi che ci confondiamo con gli umani, dobbiamo scegliere
sempre
luoghi nuvolosi. Un giorno, in uno dei miei viaggi, mi sono imbattuta
in
Carlisle. Non mi nutrivo da tempo, non volevo uccidere più
nessuno. Lui mi ha
aiutata, mi ha fatto scoprire questo nuovo modo di nutrirsi ed ora sono
un
vampiro migliore grazie a lui. Abbiamo viaggiato insieme per due anni,
poi ci
siamo divisi. È stato un grande amico.”
Perché non mi ha detto nulla? Non posso
neanche incolparlo di questo, anche io gli ho mentito. Altra conferma
che non
mi ama. Se mi avesse amato anche lui avrebbe pensato di confidarmi il
mio
segreto come ho fatto io. Poi ora ancora di più sono
convinta di non essere
alla sua altezza. Lui chissà quanto ha visto il mondo
cambiare, chissà quante
cose e posti conosce. Io invece sono un’appena diciottenne
che pretendeva di
amarlo. Ha ragione lui, non avrebbe mai potuto funzionare tra di noi.
Troppa differenza
tra la perfezione e l’imperfezione. Ora che l’ho
capito, sono leggermente più
serena. Leggermente.
“Bella,
devi capire che non può
essere divulgato il nostro segreto. I Cullen non hanno detto niente
perché non
potevano. Non perché non volevano. Noi abbiamo una famiglia
reale, con tanto di
guardi e poche leggi da rispettare. La più importante
è quella di non svelare
il nostro segreto. La pena è la morte.” Ora
capisco, allora hanno fatto bene,
però ora è Claire ad essere in pericolo. La
guardo allarmata, come possiamo
fare per evitare che muoia? Le lacrime iniziano a scendere.
“Claire,
or…ora tu…”
Non riesco a concludere la
frase.
“Ssh
piccola, non mi accadrà
nulla, stai tranquilla. Diciamo che per la tua famiglia è
una cosa diversa. Poi
ti verrà spiegato a tempo debito. Ora però vorrei
sapere perché eri impregnata
di odore di vampiro.”
“Avevo…avevo
una storia con uno
dei Cullen. Aveva…aveva det-to di am-amarmi, ma poi ha detto
che non era vero. Quando
poi uscivo da casa sua ed ho visto il servizio sulla misteriosa
principessa ho
rivelato il mio segreto. Volevo confessarglielo la sera stessa,
dovevamo andare
al ballo della scuola. Ed invece mi ha lasciata e sono tornata
qui.” Ho
iniziato balbettando e singhiozzando. Ma ora mi sono ripresa. Non posso
essere
alla sua altezza, non sono nulla per lui, non mi ama. Bene ora mi
dedicherò
anima e cuore al mio popolo. È la decisione sbagliata, lo
so, ma non posso
farci nulla. Se lui venisse a riprendermi, io abbandonerei tutto, ma
non lo
farà mai.
“Bella,
per un vampiro è raro
subire un cambiamento e quando lo subisce è perenne. Lui non
potrà mai amare
nessun’altra per tutta la sua esistenza. Lui amerà
solo te, ti ha mentito. Forse
non voleva che tu, venendo a conoscenza del suo segreto, scappassi via
da lui.”
I dubbi mi assalgono, però subito il suo volto. Lo sguardo
che mi ha rivolto
quel giorno non lo dimenticherò mai. No, lui non mi ama.
“No,
me l’ha detto lui. Dovevi vedere
il suo sguardo.” Le lacrime iniziano di nuovo a scendere ed
io non faccio nulla
per fermarle. Mia madre invece mi accarezza i capelli dolcemente.
“Bella,
i vampiri sono ottimi
attori e ottimi bugiardi. Devono esserlo per forza. Lui ti ha mentito
dicendo
di non amarti. Pensaci Bella. Ma dimmi, non ha paura?” Mi
chiede titubante. Io invece
le sorrido dolcemente.
“No,
avevo notato la tua velocità
e la tua forza, inoltre io ti ricordo sempre così.
Perciò o sei immortale o hai
un ottimo chirurgo plastico.” Almeno ho fatto ridere.
“Scusate
ora mi devo cambiare,
devo andare alla prova del vestito.” Mi guardano tristemente
e vanno via. Io invece
sono colta da una tremenda nausea e un forte capogiro. Probabilmente
oggi ho
avuto troppe emozioni. Comunque ora sono io quella che si trova in
bagno con la
testa praticamente nel water. Quando finisco mi guardo allo specchio e
noto un
fantasma. Sono ridotta proprio male. In questi giorni non ho mangiato
nulla.
Faccio
una lunga doccia
ristoratrice e poi mi preparo. Esco da casa in incognito, non voglio
sempre
fotografi e giornalisti alle calcagna. Attraverso la mia amata foresta
e mi
dirigo in paese. Anche lì ci sono ovunque fotografi, ma per
fortuna gli
abitanti mi hanno notata e li distraggono così posso
arrivare dal sarto sana e
salva.
“Buongiorno
Bella.”
“Buongiorno
Sean. Mi cambio e
arrivo.” Vado in camerino e indosso l’abito.
È veramente bello, non c’è che
dire. Solo che ho problemi con i bottoni, ma quanti ne sono? Una zip
non
sarebbe stata più comoda?
“Sean,
scusami puoi aiutarmi con
i bottoni, per favore?”
“Ma
certo tesoro, arrivo subito.”
Si avvicina e cerca in tutti i modi di chiuderli, con molta fatica ci
riesce,
ma io ho il respiro bloccato.
“Se-Sean n…on
res…piro.” Ma
che
cosa è successo? Si è rimpicciolito o
l’ha stretto lui?
“Hai
stretto tu il vestito?” Gli
chiedo quando mi aiuta da quella trappola mortale.
“No,
mi dispiace ma sei tu ad
essere ingrassata.” Come? Ma se non mangio da cinque giorni,
forse il dolore mi
ha gonfiata.
Non
facendo più caso all’episodio,
torno con molta fatica a casa. Maledetti fotografi.
Ehi
ciaooooooo. Allora che ne dite? Bella ha finalmente scoperto
il segreto dei Cullen. Chissà perché a lei e alla
sua famiglia può essere
rivelato. Lo scopriremo nelle prossime puntate. Ora vi lascio e batto
l’altra
storia. A domani un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non mi
hai mai amata
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629119&i=1
Mie
storie concluse:
Non
voltarti
indietro...o forse si:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=636841&i=1
Finalmente
felici:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
Mi
sono innamorato di
te:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
Invito:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
Uno
scontro che ti
cambia la vita:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
La
mia pericolosa
cantante:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
Eternità:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’amore
va oltre il
tempo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
Ritrovare
lei, ritrovare
loro:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S.
Meyer.
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Capitolo 45 *** Capitolo 45 ***
capitolo 45
POV
BELLA
Sono
in aeroporto, sto aspettando
che atterri il volo dei miei amici. Sono emozionata, finalmente ci
rivedremo.
Almeno ci saranno Seth e Jake che mi faranno ridere, e poi ho bisogno
di
un’amica che mi sostenga e mi consigli. Che mi dica che sto
sbagliando tutto e
che cerchi di convincermi a rinunciare a questa pazzia, ma io
ovviamente
testarda come sono non rinuncerò.
Fra
tre giorni ci sarà
l’incoronazione, sono molto agitata. Spero tutti i giorni che
lui venga e che
mi dica che erano solo bugie. Spero tutti i giorni che lui venga e mi
dica di
non farlo, di andare via con lui. Spero tutti i giorni, ma non accade
mai
nulla. Ora sto iniziando a essere più silenziosa mentre
piango. Ovviamente
nessuno mi vede piangere, nessuno mi vede soffrire, in questi giorni ho
lavorato bene sulla mia maschera di freddezza e indifferenza. Ma
dentro, dentro
muoio. Ogni giorno sento pezzi di cuore che diventano sempre
più piccoli, ogni
giorno muoio senza di lui. Mi sto spegnendo.
Non
riesco ad andare avanti e
credo che mai ci riuscirò. Non vivo più, non
magio più, non dormo più. Sono
sempre impegnata ad imparare tutto ciò che devo fare il
giorno
dell’incoronazione. L’unica cosa che ingerisco
è il caffè. Tutti si sono
stupiti del fatto che non faccio più colazione con cornetto
al cioccolato e
cioccolata calda, ma non posso. Mi ricorda troppo la colazione che
tutte le
mattine mi portava lui a casa, prima di andare a scuola. È
una cosa stupida lo
so, ma ogni cosa, ogni piccola cosa mi riporta a lui e allora evito di
farla.
Ora bevo solo caffè, diciamo che è la mia
colazione, il mio pranzo e la mia
cena.
Una
cosa che invece sono
aumentate, invece di diminuire sono le nausee. Tutta questa storia,
dalla
rottura all’incoronazione, mi sta lasciando il segno anche
fisicamente. Passo
quasi tutte le mattine e le sere con la testa china sul water.
Ovviamente
nessuno ne è a conoscenza. Non voglio recare altro dolore ai
miei cari. Inoltre
riesco a dormire solo due ore per notte e neanche bene. Ho incubi in
continuazione. Ovviamente tutti incentrati su lui che dice di non
amarmi e che
non siamo fatti per stare insieme. In altri invece vedo lui con altre
donne e
quelli fanno ancora più male degli altri.
Ma
in tutta questa storia c’è una
nota positiva. Mio padre e Claire. L’avevo detto che
sarebbero finiti insieme.
Cioè non stanno insieme però Charlie arrossisce
ogni volta che la vede e lei
spesso balbetta. Un vampiro centenario che balbetta. Vorrei dire ad
entrambi di
fare il primo passo, ma mi diverto a vederli imbarazzati. Sembra una
soap
opera.
Ecco
è arrivato il volo, mi
affretto verso il gate. Escono tutti e poco dopo ecco che arrivano
anche loro.
Volevo mandargli il mio aereo privato ma non hanno voluto,
però gli ho preso
ugualmente io i biglietti per venire qui. Ci sono tutti, Jake e Billy,
Seth,
Leah, Sue, Harry e Ashley.
“Ehi
Bells. Bella.” Ecco Seth che
urla il mio nome. Tutte le ragazze si voltano a fissare quei due fusti
dei miei
amici. Leah le fulmina con lo sguardo e riesce nel suo intento, mentre
Ashley
si stringe di più al suo fidanzato, è troppo
timida, ma ci pensa lei a
fulminare le ragazzine che si incantano al passaggio di Seth. Sento due
braccia
bollenti che mi stanno stritolando. Oddio vuole farmi morire.
“Seth…mi…soffochi.”
Ride e
finalmente molla la presa.
“Bella.”
Altre braccia calde mi
stringono, più dolcemente questa volta. È Leah.
“Mi
sei mancati.” Dice tra le
lacrime.
“Anche
tu.” E le lacrime iniziano
a scendere anche dai miei occhi.
“Ehi
anche io voglio abbracciare
la mia sorellina.” Urla la voce imperiosa di Jake.
Praticamente mi sta rompendo
le ossa. Addio mondo.
“Jake,
troglodita. Le spezzi le
ossa se continui così.”
“Come
stai Bells? Non dire bene
che sei uno straccio e sembri un fantasma. Sei l’ombra di te
stessa. Devi
reagire, devi andare avanti.” Mi stringo più forte
a lui, mi sento bene tra le
sue braccia. Ma non sono le braccia di cui ho bisogno, non sono le
braccia
dell’uomo che amo, sono solo le braccia del mio migliore
amico.
“Sto
bene, veramente.”
“Non
è vero.”
“Dai
lasciala salutare anche a
noi.” Sciolgo l’abbraccio con Jake e vado a
salutare gli altri. Dopo tanti baci
e abbracci ci dirigiamo alle auto. Con un’ora di macchina
arriviamo a casa.
Restano abbagliati dalla bellezza della casa. Però prima
devo avvisarli di una
cosa.
“Ehm,
ragazzi. Vi ricordate che
vi ho parlato di Claire la mia tata?” Annuiscono mentre si
guardano ancora
intorno.
“Ecco
vedete, lei è…ehm…un
vampiro.” Dico tutto d’un fiato.
Tutti
sgranano gli occhi alla mia
rivelazione.
“L’ho
saputo pochi giorni fa. Ma
è vegetariana ed è buonissima. Se voi vi sentite
a disagio, posso chiederle di
andare…”
“No
Bella, lei ti ha cresciuta.
Sicuramente è una brava persona, e a noi sta bene stare con
lei. Non devi
preoccuparti di nulla. I ragazzi faranno un sforzo, ti
ringrazio.”
“Ragazzi
scusatemi inoltre ho
dovuto dirle della vostra natura, sapete per evitare
che…”
“Tranquilla
sister hai fatto
bene.” Rincuorata dalle parole di tutti e dallo sguardo di
approvazione di Jake
entriamo in casa. Sono tutti davanti la porta. Charlie saluta
calorosamente
tutti. Mi dispiace che a causa mia abbia abbandonato tutto e tutti. Ma
presto
potrà tornare a casa, e riprendere la sua vita. Mentre io
vivrò una vita non
mia. Sospiro pesantemente, non mi sono neanche accorta che hanno fatto
le
presentazioni. Devo dire che si trovano tutti a proprio agio. Claire
è
veramente speciale. Ma devo avvisare i ragazzi che Phil non
è a conoscenza
della loro natura. Dopo le varie presentazioni mostro a tutti le loro
camere. C’è
stato un po’ di imbarazzo quando ho detto a Seth ed Ashley
che avranno
condiviso la camera. Che carini tutti e due rossissimi in viso. Ora io
e le
ragazze siamo in camera mia.
“Bells
la casa è favolosa ed
anche la tua tata. È l’unica sanguisuga che mi
è stranamente simpatica.”
Ridiamo tutte e tre.
“Ash,
se hai problemi a
condividere la camera con Seth, te ne faccio preparare
un’altra. Sai che qui
devi fare come se fossi a casa tua. Non ti creare alcun problema a
chiedere.”
Ecco il bordeaux non era l’effetto che volevo.
“No
figurati, ecco…io…noi…n-non
abbiamo mai…” Non termina la frase, entrambe siamo
in imbarazzo.
“Coooosaaaaa?
Tu e mio fratello
ancora niente?” Chiede Leah sconvolta. lei diniega con la
testa e abbassa lo
sguardo.
“Leah,
smettila che la metti in
imbarazzo.”
“Oh
scusa, solo che il mio
fratellino fa tanto il super uomo e alla fine è un grande
imbranato. Probabilmente
dovrò chiedere a Jake di fargli un piccolo
discorsetto.”
“Oh
no Leah, per carità. Quando saranno
pronti arriverà e sarà un’esperienza
indimenticabile.” Ash mi ringrazia con lo
sguardo mentre Leah mi guarda curiosa.
“Tu
come fai a saperlo? Mi pare
che anche tu…ohhhhhhhh non mi hai detto niente? Con chi e
quando?” Mi
irrigidisco e le lacrime iniziano a scendere. Subito capisce e corre ad
abbracciarmi.
“Scusa,
scusa Bella, non credevo…”
“No-non
ti preoccupare, non
potevi saperlo. Il giorno che ci dovevamo vedere per aggiornarci sulle
novità. Bhè
era quella la novità. Ma non abbiamo avuto tempo, sai il
perché.”
“Si
lo so. Ora però Bells sii
sincera. Come stai?”
“Come
vuoi che stia? Forse un
cencio sporco e strappato sta meglio di me. Non riesco ad andare
avanti. Non riesco
più a vivere. Non capisco cosa lo ha portato a illudermi
così. Quando non ci
parlavamo soffrivo, però ora sto di merda. Non credevo si
potesse soffrire in
questo modo, con questa intensità. Ogni giorno una parte del
mio cuore si
spezza. Ogni giorno spero in n suo ritorno. Ma niente, ogni giorno mi
alzo ed è
sempre peggio del precedente. Spero sempre che il giorno successivo il
dolore
diminuisca, invece aumenta. Ogni giorno è peggio del
precedente. Non ho più
nulla che mi faccia andare avanti. Nulla. Senza lui è tutto
inutile.” Ecco le
lacrime. Non faccio nulla per fermarle.
“Ssh
Bella, stai tranquilla. Ora però
sii sincera di nuovo. Perché stai facendo questa stronzata
dell’incoronazione? Non
è la tua vita, non fa per te. Tu non sei questo.”
“Lo
so, io non sono questo. Ma almeno
così penso ad altro. Non mi importa essere felice, non
potrò mai esserlo senza
lui. Però ho preso questa decisione e la
rispetterò fino in fondo. Solo lui
potrebbe farmi cambiare idea, ma non sono abbastanza
per…”
“Non
osare, non ti permettere. Lui
è un morto, tu sei troppo per lui. Sappi che è
una fortuna che stia ancora su
questa terra. Abbiamo dovuto bloccare Jake nella riserva. Voleva andare
da lui
e farlo fuori. Anche Seth era d’accordo. Ma tutti insieme
siamo riusciti a
fermarli. Certo Jake è ancora dell’opinione di
farlo fuori, ma per ora può
stare tranquillo. Noi siamo qui.”
“No
Leah, non voglio che accada
una cosa del genere. Non voglio che Jake o altri per lui facciano una
cosa del
genere. Non si può piacere a tutti.”
TOC
TOC
“Entra.”
La testa di mia madre fa
capolino.
“Ragazze
scusate se interrompo le
vostre confidenze ma Bella ci sono il Ministro e il Consigliere che
vogliono
parlarti.” La guardo confusa.
“Di
cosa? Non aspettavo visite da
parte loro.”
“Non
ne ho la più pallida idea.”
“Arrivo
subito. Ragazze vi
dispiace se vi lascio?”
“No,
no tranquilla Bells vai. Noi
ne approfittiamo per sistemare la nostra roba e fare una doccia
rilassante e
soprattutto vedere che fine hanno fatto i due zucconi.”
Ridiamo tutte e con mia
madre vado verso lo studio. Entriamo e oltre i due ospiti
c’è anche mio padre.
“Principessa.”
Subito si alzano e
mi fanno il baciamano. Ovviamente io divento rossa. Non riesco ad
abituarmi a
tutti questi formalismi.
“Salve,
di cosa volevate
parlarmi?” Si guardano e poi iniziano a parlare.
Man
mano che il discorso prosegue
io e i miei genitori sbianchiamo.
“È
la futura regina e in quanto
tale le chiediamo di accettare la nostra richiesta. Serve questa
figura.” Io
sto ancora trattenendo il respiro e non muovo neanche un muscolo. Il
primo a
riprendersi è mio padre che scatta in piedi e sbatte la mano
sulla scrivania.
“Mia
figlia non farà mai una cosa
del genere. È una richiesta assurda. Inoltre mi sembra che
voi le state
imponendo ciò. Renèe di qualcosa anche
tu.” Non ho mai visto mio padre così
infuriato.
“Charlie
ha ragione. Ma cosa vi
salta in mente? Non esiste nessuna legge in merito.
Io…”
“Mia
regina, è indispensabile. Non
possiamo…”
“Va
bene.” La mia voce piatta,
atona, vuota.
“Stai
scherzando vero? Non ti
permetterò di fare quest’altra sciocchezza.
Non…”
“Papà
mi vuoi bene e ti
ringrazio, ma ho preso la decisione di accettare il titolo ed ora
dovrò fare
anche questo. Prima o poi sarebbe accaduto.”
“Ma
non così.” Mi urla mio padre,
è la prima volta che urla con me. Corro ad abbracciarlo.
“E
come papà? Come? Anche in
futuro sarebbe stato così. Oramai prima o dopo non fa
differenza.” Ricambia il
mio abbraccio.
“Non
sei costretta neanche ad
accettare il titolo, non lo sei bambina mia.”
“Tranquillo,
so ciò che faccio.”
“Allora
se questo è tutto, posso
andare.” Mi rivolgo agli ospiti. Subito si alzano raggianti.
“Certo
principessa e la
ringraziamo per la comprensione. Lei con la sua bontà e
generosità sarà un’ottima
regina. Proprio come sua madre, e sua nonna prima di lei.”
Saluto e vado via,
non voglio ascoltare altro. Vado in camera e mi chiudo.
Lacrime,
le ennesime.
POV
RENÈE
Non
è possibile, non ci possono
credere. Non possono voler questo da lei. Lei non può aver
accettato veramente
questa assurda richiesta. Oh bambina mia, quanto stai soffrendo? Quanto
lo ami?
Ora
i due sono andati via. Nello studio
ci siamo solo io e Charlie. Entrambi sconvolti. Entrambi senza parole.
“I-io
non posso permettere una
cosa del genere. Già sta facendo qualcosa che non vuole. Non
permetterò anche a
lei di rinunciare…”
“Charlie,
vado a Forks. Ho deciso
tenterò il tutto per tutto. Secondo me Edward la ama. Ha
solo avuto paura. Nel caso
dovessi sbagliarmi non so cosa farò. Ma devo impedire che
accada. Starò via due
giorni, al massimo tre. Inventa degli impegni. Andrò sola.
Nessuno deve sapere
dove sono, soprattutto Bella.” Mi fissa. Quanto ho amato
quello sguardo, quegli
occhi. Mi abbraccia teneramente. Non amerò mai nessuno come
ho amato lui,
neanche Phil. Però entrambi siamo andati avanti.
“Va
bene.”
Mi
dirigo in camera della mia
bambina. Ovviamente la porta è chiusa. Aspetto per circa due
ore dietro la sua
porta e poi finalmente si apre. Si butta tra le mie braccia. Non
parliamo, la
lascio sfogare. Dopo lo sfogo facciamo una breve chiacchierata e le
dico che
sto partendo per due o tre giorni, impegni di corte.
Ora
preparo la valigia.
“Parti?”
Phil mi abbraccia da
dietro.
“Si
degli impegni di corte. L’ho
saputo oggi dal Ministro. Ma tranquillo starò via al massimo
tre giorni. Ah la
data dell’incoronazione è stata rinviata di una
settimana. Inoltre sabato ci
sarà un ballo.”
“Va
bene. Intanto resto in attesa
del tuo ritorno. Già mi manchi.”
“Anche
tu amore.” Dopo un breve
saluto ed essermi scusata con i miei ospiti, insieme a Claire mi dirigo
in
aeroporto.
Edward
Cullen sto arrivando.
Ehi
my ladiessss. Allora? Chissà cosa vogliono ora da
Bella. Non ve lo dico, lo saprete nel prossimo capitolo, già
nel precedente
sono stata buona facendovi capire che Bella è in dolce
attesa, ma lei ancora
non se ne accorge. Ora cosa accadrà con Renèe a
Forks? Ovviamente mie care
curiosone il prossimo sarà un pov Renèe. Quante
cose accadranno nel prossimo
capitolo. Però per essere ancora più cattiva vi
dico che domani e lunedì non
posso postare. Me perfida. Non posto perché sto preparando
un esame molto
difficile per martedì e in questi due giorni farò
un tour de force. Sorry. Poi come
si dice l’attesa aumenta il desiderio. Ahahah, che stronza
che sono. A presto
un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non mi
hai mai amata
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Capitolo 46 *** Capitolo 46 ***
capitolo 46
POV
RENÈE
Sono
sull’aereo diretta a Forks. Da
quando non torno in quella cittadina? Da tanto, troppo tempo. Ma non
è questo
il momento per farsi assalire dai ricordi e dal sentimentalismo. Sono
andata
avanti ed anche Charlie è andato avanti e devo dire che ora
c’è del tenero tra
lui e Claire. Certo c’è una punta di gelosia, in
fondo lui è stato e sarà il
mio grande amore, ma sono anche felice per lui. È una brava
persona e merita di
essere felice.
Chi
invece ora subirà la mia ira
è quel vampiro da strapazzo che ha ferito così la
mia bambina. Io credo alle
parole di Claire. Lo so che i vampiri si innamorano solo una volta
nella loro
esistenza lui dovrà guardarmi negli occhi e dirmi che non la
ama. Ovviamente non
chiederò a Claire di usare il suo potere. Sarebbe ancora
più doloroso sapere
che la ama e non vuole comunque stare con lei. E se il mio viaggio non
dovesse
andare a buon fine, me ne farò una ragione e
tornerò a casa, sperando di far
cambiare idea a quella zuccona di mia figlia. Ancora non riesco a
credere che
ha accettato di essere incoronata e peggio che ha accettato le
condizioni di
quei beduini. Eh lo so, non è educato ma quando ci vuole ci
vuole.
Dopo
molte ore di viaggio
atterriamo a Port Angeles, affittiamo una macchina e ci dirigiamo verso
Forks.
“Claire,
tu verrai dopo di me. Diciamo
che dopo un’ora puoi venire. Intanto passiamo da casa di
Charlie che faccio una
doccia, così non si insospettiscono per
l’odore.”
“Va
bene Renèe. Vuoi anche dir
loro tutta la verità su Bella? Non mi riferisco solo a
ciò che farà per
accontentare il Ministro e il Consigliere. Hai capito a cosa mi
riferisco?”
Penso, ho capito a cosa si riferisce. Non so cosa fare. Non vorrei che
lui
cambiasse idea solo per la storia della mia bambina.
“Non
credo. Se deve tornare da
lei è perché la ama, non per la sua
storia.” Sospiro pesantemente.
“Speriamo
vada tutto bene. Mi sono
informata sui Cullen. Io conosco solo Carlisle e lui non ha poteri
particolari.
Mentre Alice sua figlia vede le decisioni future, perciò
molto probabilmente i
ha viste. Spero solo non abbia avvisato gli altri. Ma da come
l’ha descritta
Bella, non credo. Poi c’è Jasper che controlla le
emozioni, perciò cerca di
essere il più calma possibile, qualsiasi cosa accada. Ed
infine Edward, lui
riesce a leggere nel pensiero, ma credo che con te non ci riesca, come
con
Bella. Credo che tu e Charlie siate parzialmente coperti con degli
scudi
mentali molto deboli, e che uniti hanno fatto si che Bella ne
possedesse uno
molto potente. Però fai comunque molta attenzione a
ciò che pensi.” Ecco ci
mancava solo questa, già inizio ad innervosirmi.
Maledizione. Devo
assolutamente mantenere la calma.
Dopo
circa un’ora arriviamo a casa
di Charlie, è veramente carina. Bella gli ha fatto proprio
un bel regalo. Apro con
le chiavi che mi ha dato lui prima di partire. Non perdiamo tempo ad
osservare
l’arredamento, mi fiondo subito in bagno e faccio una doccia
veloce, finita la
doccia mi preparo, prendo la cartina che mi
ha fatto Charlie e mi avvio verso l’auto.
“Io
arrivo tra un’ora, mi basterà
seguire la loro scia.” Annuisco e mi avvio verso casa Cullen.
Per
fortuna Charlie mi ha dato
tutte le indicazioni altrimenti non l’avrei mai trovata in
mezzo al bosco. Entro
in una stradina, sicuramente mi hanno sentita ma non mi importa. Sono
sul piede
di guerra. Parcheggio di fronte l’enorme villa bianca. Devo
dire che hanno buon
gusto. Mi avvicino alla porta e suono il campanello. Non sanno che sono
a
conoscenza del loro segreto perciò cerano di comportarsi
come gli umani.
Ad
aprirmi un uomo biondo,
dimostra si e no trent’anni, deve essere Carlisle. Devo dire
che è molto affascinante,
sembra un divo del cinema. Mi sorride affabile ed io ricambio.
“Salve,
posso esserla utile?”
“Salve.
Se questa è casa Cullen
può essermi certamente utile.” Mi guarda sorpreso
mentre gli porgo la mano. Non
ho paura di lui, di loro.
“”Oh
si certo. Ma prego si
accomodi così facciamo le dovute presentazioni in
casa.” Dice stringendo la
mano.
“Certo,
la ringrazio. È molto
gentile.” Mi sorride e si sposta per farmi passare. Mi
conduce in salotto e ci
sono altre sei figure. Le osservo in silenzio. Una donna con i capelli
color
caramello, ha l’aria di essere molto dolce, deve essere Esme.
Un ragazzo
armadio che mi scruta, dovrebbe mettere paura la sua mole, ma mi sembra
simpatico e dai racconti di Bella deve essere Emmett. Una dea della
bellezza al
suo fianco che mi fissa con superiorità e le regalo un
sorriso di sufficienza,
sei un vampiro non una dea. Ecco capisco subito che è
Rosalie. Poi c’è una
ragazzina che mi è subito simpatica, sembra un piccolo
folletto. Alice, la
veggente. Il ragazzo al suo fianco è un po’
inquietante, ma non mi faccio
intimorire e reggo il suo sguardo, ho trovato Jasper. Ed infine con il
capo
chino e un aspetto trasandato c’è Edward. Devo
dire che mia figlia non
esagerava con i complimenti, è un figo da paura. Oddio che
pensieri, torno a
guardare Carlisle.
“Ha
finito di fare la
radiografia?” Sposto lo sguardo su miss acidità e
le sorrido.
“È
venuta qui on la sua aria da
snob. Senza avvisare. È entrata e ci ha squadrati da sotto
fino a sopra. Ma chi
si crede di essere la regina della Francia?” Rido sotto lo
sguardo shoccato di
tutti. Ma cerco di ricompormi subito, non voglio che miss
acidità mi spezzi il
collo facendomi diventare la sua cena.
“Rose…”
Cerca di dire qualcuno ma
un suo sguardo inceneritore blocca la protesta sul nascere.
“Devo
dire che hai ragione, ma
hai sbagliato nazione. Sono la regina della Svezia non della
Francia.” A quelle
parole tutti strabuzzano gli occhi, solo Alice resta indifferente. Lo
sguardo
dello stron…ehm di Edward scatta subito su di me. Lo fisso
con disgusto e poi
sposto la mia attenzione sui signori Cullen.
“Scusate
se sono venuta qui senza
avvisare, ma sono partita in fretta e comunque non avevo modo di
avvisarvi. Sono
Renèe Dwight, la madre di Isabella.” Ancora non si
riprendono.
“Ah,
si ci scusi, noi non ci
aspettavamo una sua visita. Io sono Carlisle Cullen, mentre
lei…” Lo
interrompo.
“So
chi siete. La donna al suo
fianco è Esme. Devo ringraziarla signora. Isabella mi ha
detto che lei è stata
estremamente dolce e materna con lei. Qui non aveva un riferimento
materno, ma
c’era lei che l’ha fatta sentire bene.”
Mi abbraccia e inizia a singhiozzare.
“Oh
ma si figuri, è come una
figlia per me. Poi è così dolce e
buona…”
“Forse
è troppo buona e poi ci si
approfitta di lei.” Frecciatina che il diretto interessato ha
colto abbassando
il capo.
“Tu
devi essere Emmett e tu
Rosalie. Mia figlia ti descrive come il fratello che non ha mai avuto.
Ogni volta
che parlava di te le si illuminavano gli occhi. Ha detto che le davi
consigli
strampalati ma che avevi sempre la capacità di farla ridere.
Mentre voi siete
Alice e Jasper. Anche di Alice parla spesso, mi ha raccontato di tutte
le ore
che ha passato on te e Rosalie a farvi da cavia. Mentre di Jasper, dice
che
probabilmente è l’unico sano di mente tra i
quattro. Mi ha detto anche della
preparazione che le avete fatto per il ballo scolastico.”
Tutti si
irrigidiscono.
“Oh
ma che sbadata al ballo mia
figlia non ci è andata. Era troppo impegnata a scappare
distrutta e in lacrime
da Forks. Non capisco come abbia potuto dimenticarlo. Sono proprio una
sciocca.”
Altra frecciatina. Nessuno fiata.
C’è
un silenzio carico di
tensione, ma io sono molto calma.
“Ecco…si
ehm regina…sua altezza…”
Ridacchio divertita.
“Emmett,
Renèe va più che bene.”
“Ok,
Renèe possiamo accomodarci?”
“Oh
ma certo.”
“Renèe
vuole…”
“Oh
ovviamente datemi del tu. Non
mi piacciono i formalismi.” Esme mi sorride.
“Allora
anche tu farai così con
me e mio marito.”
“Certo,
grazie.”
“Allora
vuoi qualcosa da bere?
Stavo per preparare del caffè.” Rido nuovamente.
“Sentite,
conosco l vostra natura
e non mi sembra il caso di preparare un caffè. Ti ringrazio
per la cortesia, ma
non sono qui per il caffè.” Tutti mi guardano
stupiti, solo Alice mi sorride ed
io ricambio.
“Tu
lo sapevi?” Chiede Edward alterato
alla sorella.
“Io
so tante cose che tu non sai.
Potrei sconvolgerti, ma preferisco che tu continui la tua esistenza
nella tua
ignoranza.” Ahi ahi ahi, parole pungenti. Forse
c’è stata qualche scaramuccia
tra fratelli.
“Alice.”
La riprende ringhiando.
“Oh
lascia stare tua sorella. Ha ragione
ci sono tante cose che non sai. Tipo che mia figlia è
distrutta. Tipo che mia
figlia non si regge più in piedi. Oppure che sta vivendo una
vita non sua. O che
si sta lasciando andare. O che sta facendo la più grande
stronzata della sua
vita. Ma a te questo non importa. Non la ami vero? Come si dice,
l’hai sedotta
e abbandonata, l’hai illusa. Ed ora lei si sente altamente
insignificante. Si sente
immeritevole. Crede che tu sia la perfezione fatta a persona, oh pardon
fatta a
vampiro. E prima che me lo chiedi anche lei sa della vostra natura. Mi
sembra
che il segreto che aveva lei sia leggermente diverso e meno importante
di
quello che tu nascondevi a lei. Oh ma che sciocca è lei a
non essere alla tua
altezza, è lei con la quale non potrà mai
funzionare, è lei la bugiarda. Tu sei
solo quello che l’ha presa, usata, rivoltata e poi buttata
come un calzino
sporco. Mi sbaglio?” nessuno fiata e lui non mi guarda.
“Per
la miseria stronzo, quanti
anni hai? Almeno abbi il coraggio di guardarmi in faccia e dirmi che le
cose che
ti ho detto sono tutte vere, perché se fossero tutte false
ti brucerei all’istante.
Ma sai quale è la cosa peggiore, è che per lei tu
hai preso la decisione
giusta. Ora grazie a te, lei pensa di non essere alla tua altezza,
pensa che tu
sia troppo per lei, pensa che lei non vale niente rispetto a te. Invece
vuoi
sapere cosa penso io? Penso che tu sia solo un fottuto bastardo. Penso
che sei
la persona più orribile di questo mondo. Come hai potuto
illudere così una
persona come lei? Lei darebbe la vita per te. Poi non ha fatto una
piega quando
è venuta a conoscenza della vostra natura. Sai cosa mi ha
risposto quando io le
ho chiesto se aveva paura? Lo sai? No certo che non lo sai.
Bhè te lo dico io. Mi
ha detto che non ha mai conosciuto persone meravigliose, buone e
gentili come
la famiglia Cullen. Ha detto che sapeva che avevate un segreto, ha
notato le
differenze, ma a lei non importava. Inoltre le ho fatto notare che
anche tu
nascondevi un segreto e di conseguenza anche tu sei un bugiardo,
proprio come
tu hai definito lei. Ma lei ancora una volta ha spezzato una lancia in
tuo
favore dicendo che tu sei stato più di una volta in procinto
di confessarle il
tuo segreto, ma che dai tuoi occhi si vedeva che non eri pronto e che
è stata
lei stessa a dirti di parlare quando saresti stato pronto. Hai capito?
Lei si
prende le tue colpe. Crede veramente a ciò che dice e questo
è tutto merito
tuo. Ora guardami negli occhi e dimmi che non la ami, dimmi che per lei
non
provi nulla ed io sparirò così come sono venuta e
non sentirai più parlare di
me o di mia figlia. Guardami negli occhi e dimmelo.”
I
secondi passano, ma non accenna
a parlare. Poco dopo tutti si voltano verso la vetrata, ma lui ha
ancora lo
sguardo basso. Dalla vetrata entra Claire.
“Ciao
Carlisle.”
“Oh
Claire, che piacere vederti. Possiamo…”
“No
tranquillo Carlisle, io sono
con Renèe, sono la tata di Bella e prima lo ero di sua
madre. Sono stata io a
svelare il nostro segreto a bella. Lei ha notato tanti particolari ma
non mi ha
mai chiesto nulla. Così quando ha nominato il tuo cognome,
ho capito che era il
momento di dirle la verità.” Tutti i fissano
sbigottiti, mentre io ancora fisso
il vampiro fonte della sofferenza della mia bambina.
“Ehm…Renèe,
credo che sia meglio
che andiate via.” Ci spiega Alice.
“Senza
una risposta da qui non mi
muovo.” Dico senza spostare lo sguardo.
“Lo
dico per il vostro bene. Vedi…”
“Oh
ma che bel quadretto
familiare. Devo sapere qualcosa?”
Ehi
dolcezze, lo so dovevo postare domani, ma l’esame
è
stato rimandato a mercoledì così ho deciso di
batterlo ora che avevo un po’ di
tempo. E il prossimo mercoledì. Allora che ne dite? Eddy
caro non riesce a
trovare le parole? Le ha perse? Ovviamente nel prossimo capitolo ci
sarà il
seguito di questo incontro e sarà un pov Edward. A
mercoledì un bacio Mary.
Aspetto i vostri commenti.
Mie
storie in corso:
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hai mai amata
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Capitolo 47 *** Capitolo 47 ***
capitolo 47
POV
EDWARD
“Oh
ma che bel quadretto
familiare. Devo sapere qualcosa?” Alzo di scatto la testa. Da
quando ho
abbandonato la mia ragione di vita non sono più attento a
ciò che mi circonda. Le
parole di Renèe mi hanno fatto molto male, tanto, troppo.
Sono un essere
spregevole. Aspetta una mia risposta, ma non posso continuare con il
mio
angelo. Io sono un mostro, un essere senza cuore, lei merita di meglio.
Ecco si
è presentata la mia occasione.
“Non
lo fare per favore. Non sai a cosa rinunci così. Non rinunci
solo a lei. Ti prego
Edward, per una volta segui il tuo cuore. Fallo per te, per lei. Per
voi.”
Il
pensiero di Alice mi arriva chiaro in testa, ma non posso. Mi dispiace
sorellina.
“Tanya,
tesoro. È un piacere
rivederti. Non sai quanto ho atteso una tua visita.” Tutti mi
guardano
stralunati. Anche Tanya, non ho mai mostrato interesse per lei, ed ora
ovviamente ha capito che c’è qualcosa che non va,
assottiglia lo sguardo. Sento
gli occhi infuocati di Renèe su di me.
“Ti
reggo il gioco ma dovrai spiegarmi tante cose. Stupido che non sei
altro.”
Per
fortuna non si è opposta.
“Ciao
Edward, tesoro, anche io
sono felice di rivederti. Mi sei molto mancato.” Odio la sua
voce stridula. Confronto
alla dolce melodia del mio angelo, questa sua voce mi da fastidio. Per
rendere
più credibile il tutto agli occhi di Renèe, mi
avvicino a Tanya e le cingo la
vita con il mio braccio e le poso un bacio sul collo.
“Mi
fai schifo.”
Emmett, hai ragione.
“Sei
un porco.” Rose,
lo faccio per lei.
“Non
ti credevo così Edward. Sei caduto veramente in
basso.” Jasper
per favore, tu senti le mie emozioni, sai che non è vero.
“Figlio
mio cosa stai facendo, cosa stai facendo. Non ti riconosco
più.”
Papà
perdonami per favore.
“Edward…”
Mamma…
“Edward,
ok il gioco, ma non allargarti troppo.”
Grazie Tanya sei proprio comprensiva,
non eri mica tu quella che si è fatta trovare in baby doll
nel mio letto, no?
“Stai
mentendo, riconosco la verità dei pensieri. Ma se fai questo
vuol dire che la
mia Bella non ti merita. È meglio
così.” Resto
stupito del pensiero
di Claire, ha capito tutto, ma sono sicuro che non dirà
nulla a Bella.
“A
volte i gesti valgono più di
mille parole. e i tuoi gesti sono stati molto chiari. Claire, non
abbiamo più
nulla da fare qui, possiamo tornare in Svezia. Abbiamo una festa di
fidanzamento da organizzare.” Mi ghiaccio sul posto. Che
festa di fidanzamento?
“Ah
prima che mi dimentichi,
sabato ci sarà una festa a palazzo. Isabella sarebbe felice
di rivedervi. Poi domenica
ci sarà l’incoronazione e a seguire il matrimonio.
Si sposerà con un Conte.”
Sono morto di nuovo. No, no, non può essere, non
è possibile. Lei è solo mia,
non può sposare un altro uomo. Nessuno merita il suo amore.
Lei deve amare solo
me. Nessuno potrebbe mai amarla, venerarla, adorarla e proteggerla come
me. Nessuno,
io devo essere l’unico. Stringo inconsapevolmente la presa
sulla vita di Tanya,
che molto “gentilmente” mi da una gomitata.
“Ma-matrimonio?
Q-quando l’ha
deciso?” Chiede Alice balbettando.
“Ieri
sera, sono venuti…”
“Chi
si sposa?” Oddio i Volturi
no. Ora uccideranno la madre della mia amata. Devo proteggerla, almeno
questo. Dopo
tutto il male che le ho fatto devo proteggere sua madre.
“Aro,
amico mio. È da tempo che
non ci vediamo. Come mai da queste parti?” Tutti sono tesi e
nervosi e tutti
pensano che devono proteggere Renèe. Ma stranamente lei e
Claire sono molto
tranquille. Non leggo nelle loro menti, non leggo più nella
mente di nessuno. In
questi giorni ho imparato ad escludere tutti.
“Carlisle
vecchio mio. C’era un
gruppo di neonati che dava molto fastidio nei pressi di Los Angeles, e
dato che
ci trovavamo qui in America abbiamo pensato di farti visita.
Disturbiamo?” Ci
sono tutti i membri più pericolosi e i tre capi.
Maledizione, qui ci fanno
fuori tutti ed io non avrò più
l’occasione di rivedere, almeno un’altra volta
il dolce viso del mio amore.
“Oh
ma cosa abbiamo qui?” Si
volta verso Renèe, io invece mi piazzo davanti a lei in
posizione di difesa. Tutti
trattengono il fiato mentre Aro mi guarda divertito.
“Ahahah,
credi di poter fare
qualcosa giovane Cullen? Non ti facevo così sfrontato e
sprovveduto.”
“Tu
togliti immediatamente. Vuoi per
caso apparire diversamente ai miei occhi? Non ho bisogno della tua
protezione.”
Le sue parole sono infuocate ed io faccio come mi ha chiesto, ma le
resto
sempre vicino.
“Aro,
è un piacere rivederti.”
Cooooosaaaaa? Aro e Renèe si stanno abbracciando?
“Renèe
tesoro, non avrei mai
pensato di vederti qui. In casa di vampiri, certo vegetariani ma pur
sempre
vampiri.”
“Oh
ero solo venuta ad invitarli
ad un matrimonio?”
“Un
altro? Credevo che amassi
Phil.”
“Ahahah,
oh si certo che lo amo. Ma
non sono io a sposarmi.” Gli porge la mano e vede tutto. Ma
proprio tutto. Infatti
il suo sguardo si posa furioso su di me.
“Così
la mia piccola Isabella si
sposa.”
“Ovviamente
il matrimonio avverrà
di sera, così non ci saranno problemi per voi.”
“Oh
Claire ti trovo bene. Allora avete
detto a Bella della nostra natura. È sorprendente la sua
reazione. Ho sempre
saputo che è una ragazza speciale. Sotto tutti i punti di
vista.” Si guardano
intensamente. C’è qualcosa che non so. Mi
concentro sui pensieri di Aro ma li
tiene ben celati. Mentre da Renèe non riesco a percepire
molto. Maledizione.
“Ma
a quanto ho capito non sposa
l’uomo che ama.” Mi guarda con odio.
“No,
Isabella ha detto che in una
coppia ad amarsi bisogna essere in due. Nella sua precedente relazione
l’amore
era unilaterale. Così ieri quando il Ministro e il
Consigliere le hanno fatto
questa proposta lei ha accettato senza remore. Io e Charlie ci siamo
opposti,
abbiamo cercato di farla ragionare, ma lei è stata
irremovibile.” I tre capi
annuiscono e non aggiungono altro. Poi vedono il mio braccio che
è tornato a
cingere la vita di Tanya e l’odio nei loro occhi aumenta,
mentre un ringhio
sommesso arriva da Caius.
“Ora
scusate ma devo andare via. Ho
un aereo da prendere ed un matrimonio da organizzare.” Quelle
parole hanno il
potere di far cedere il mio corpo, ma Tanya mi stringe così
non cado. Appena sarò
solo potrò crollare di nuovo. Potrò tornare nel
mio baratro che questa volta è
più profondo.
“Certo
Renèe, ci vediamo la
prossima volta e saluta la nostra piccola Isabella. Finalmente potremo
conoscerla di persona e non accontentarci più solo delle sue
foto.” Ancora non
capisco come si trovi un vampiro con Renèe e come faccia a
conoscere i Volturi.
“Spero
di rivedervi presto e scusate
ancora l’interruzione. Dovevo tentare il tutto per
tutto.” Non da tempo a
nessuno di rispondere che lei e Claire si dirigono alla porta e vanno
via. In casa
regna il silenzio più assoluto. Tanya si sposta, finalmente
libera dalla mia
sceneggiata.
“Allora
piccolo Cullen, quale è
stata la tua reazione al sangue di Isabella?” Tutto mi
aspettavo ma non quella
domanda.
Mi
riprendo e mi decido a
rispondere.
“La
prima volta che l’ho sentito
volevo prenderla e dissanguarla. Non avevo mai sentito nulla del
genere. Cantava
per me, e sono sicuro che non ci sarà nessun sangue come il
suo. Poi la second…”
“La
seconda volta invece ti
mandava in estasi. Non potevi più farne a meno, ma non per
farle del male. Dovevi
avere sempre quella fragranza per te. Quella fragranza che canta solo
per te. Quella
fragranza che riconosceresti tra milioni e milioni di odori. Quella
fragranza
che sarà unica e l’unica per te. Hai semplicemente
trovato la tua cantante. Meglio
nota come anima gemella.” Tutti guardiamo Marcus sbalorditi.
“Conosci
il destino delle
cantanti e dei loro vampiri?” Diniego con il capo.
“Bene,
non farò molti giri di
parole. lei morirà.” Guardo Aro allucinato. Anche
la mia famiglia. Mio padre
cerca di parlare ma Aro, con un gesto della mano lo zittisce.
“Sai
perché morirà? Ovviamente no.
Te lo spiego io. Intanto ci accomodiamo. Esme, cara, ti dispiace se ci
accomodiamo?”
“Oh
ma certo che potete
accomodarvi. Scusate la poca ospitalità, ma sono successe
tante cose in poco
tempo, anzi in pochi minuti.”
“Non
preoccuparti cara, abbiamo
capito la situazione.” Fa tutto con una lentezza snervante.
Ma io devo sapere. Si
tolgono i mantelli, poi li piegano, poi li danno ai loro schiavetti,
poi…basta.
“Aro,
smettetela. Arrivate al
dunque.”
“Giovane
Cullen ti ho già detto
che sei sprovveduto? Aggiungo anche sfrontato. Allora possiamo
iniziare. Bene,
come ha già detto mio fratello la cantante è
l’anima gemella di un vampiro. È molto
raro trovarla, anzi se non erro tu sei forse il terzo o il quarto ad
aver avuto
questa fortuna. Che ovviamente tu hai mandato all’aria. Tu
non potrai mai amare
nessun’altra per l’eternità e lei non
potrà amare nessun altro. Solitamente chi
ha questa fortuna trasforma la propria cantante. Tu l’hai
lasciata, ora cosa
succede ad un intero quando viene separato? Semplice perde di valore.
Insieme vi
completate divisi vi annientate. Se tu credi di poter sopportare il
dolore, sei
uno sciocco. Quello che stai passando è solo
l’inizio. Certo potrai resistere,
nel migliore dei casi, un secolo al dolore, ma poi lentamente ti
spegnerai da
solo. Mentre per la tua cantante le cose andranno peggio. Lei si
spegnerà
presto, molto presto. È umana e il dolore che prova non
può essere contenuto
nel suo debole corpo. Certo per Isabella però la questione
è diversa. Però io
vi ho detto delle cantanti in genere.” Nooooo, non
è possibile. Non può
accadere una cosa del genere al mio amore. Non posso esser stato
così meschino,
così crudele, così mostro. Il troppo dolore mi fa
cadere a terra. Non riesco a
rialzarmi, non ho forze, cado nel buio.
“Edward,
Edward figliolo mi
senti? Edward.” Uno schiaffo mi fa riprendere. Guardo mio
padre confuso. Tira un
sospiro di sollievo e così anche la mia famiglia e Tanya. Mi
guardo intorno,
sono nella mia camera.
“Cosa
è successo?” Mio padre
aggrotta le sopracciglia e risponde.
“Veramente
credo che tu sia
svenuto a causa del dolore. Non ho altre spiegazioni. Sei stato in
questo stato
per un giorno circa.” Un giorno.
“Aro
e gli altri sono andati via.
Ci ha spiegato che il destino di Bella non è quello delle
altra cantanti. Non ci
ha voluto spiegare cosa intendeva quando diceva che è
particolare e del perché il
suo destino è diverso.” Annuisco rilassato. Bene
io posso morire anche ora, ma
il mio angelo deve vivere a lungo.
Si
sposa e non sarò io l’uomo che
l’aspetterà sorridente e colmo d’amore
all’altare.
Si
sposa e non sarò io l’uomo a
cui giurerà amore eterno.
Si
sposa e non sarò io l’uomo che
diventerò suo marito.
Si
sposa e non con me.
Ehiiiiiii
ragazzeeeee. Ciaoooooo. Allora scusate ancora per
il ritardo ma vi ho spiegato a cosa era dovuto. Allora cosa mi dite del
capitolo? Sorprese? Solo in una recensione è stato
indovinato il personaggio a
sorpresa. Comunque vi lascio, volevo dirvi che non manca molto alla
fine. Non so
quanti capitoli con precisione, ma non molto. Aspetto i vostri
commenti. A domani
un bacio Mary.
|
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Capitolo 48 *** Capitolo 48 ***
capitolo 48
POV
BELLA
Tre
giorni. Tre maledettissimi
giorni e sarò regina. Tre dannatissimi giorni e mi
sposerò. Non ci voglio
pensare. Non ci posso pensare. Ma cosa mi è saltato in mente
quando ho
accettato? Cosa pensavo quando ho detto si?
I
miei amici appena l’hanno
saputo hanno urlato come pazzi. Jake voleva andare a far fuori quei
pazzi che
mi hanno proposto quel compromesso. Leah e Ash si sono messe a
piangere, non
dopo avermi supplicata di cambiare idea. Seth, lui è
semplicemente rimasto in
silenzio con lo sguardo perso nel vuoto.
Billy,
Sue e Harry non hanno
detto niente ma i loro sguardi parlavano più di mille parole.
Phil
e Claire quasi non li
riconoscevo. Erano sempre tristi e silenziosi.
E
infine c’erano loro. I miei
genitori. Sembravano dei fantasmi. Ho sorpreso più di una
volta mio padre piangere
silenziosamente. Ho sentito più di una volta la porta della
camera mia che
veniva a aperta e chiusa e mia madre piangere. Ovviamente tutto questo
mentre
loro credevano che io dormissi. Ma oramai non so più cosa
significa dormire. Non
so più cosa significa vivere. Inoltre i miei giramenti di
testa e le mie nausee
sono aumentati. Sicuramente è lo stress e la sofferenza che
mi porta a stare
male. In altre circostanze avrei creduto di essere in dolce attesa. Ma
questa
ipotesi l’ho scartata per due motivi. Uno l’unico
con cui sono stata è un
vampiro a cui non è concesso procreare, e due io stessa non
posso procreare. Perciò
ho scartato questa opzione, anche se avrei tanto voluto avere un
figlio. Cioè non
volevo un figlio, volevo Suo figlio, almeno avrei avuto un pezzo di lui
sempre
con me. Magari un bel maschietto con gli occhi dorati e i capelli
bronzo e perennemente
scompigliati. Ma mai potrò avere questa
possibilità, sfortunatamente o
fortunatamente. Sfortunatamente perché non voglio un figlio
da un altro uomo
che non sia lui, fortunatamente perché non posso avere un
altro figlio da un
uomo che non sia lui. Certo sposo un uomo che non è lui, ma
in fondo lui mi ha
lasciato ed io devo andare avanti per il mio popolo, anche se faccio
tutto
tranne che andare avanti.
TOC
TOC
“Avanti.”
Dico flebilmente. La porta
si apre e appare mia madre, stanca e sofferente, ma
c’è una luce nuova nei suoi
occhi. Felicità. È da un po’ che non
è felice. Non faccio altro che darle
preoccupazioni in questi giorni. Però non capisco come mai
sia felice. Quando è
tornata da quel viaggio di lavoro dire che era triste era veramente
poco. Sembrava
amareggiata, delusa, ma non le ho chiesto nulla.
“Buongiorno
tesoro.” Mi posa un
bacio tra i capelli.
“Buongiorno
mamma.”
“Oggi
vai a provare il vestito
per questa sera?” La pesante realtà mi provoca una
fitta dolorosa al cuore. Oggi
c’è la festa di fidanzamento. Oggi
conoscerò l’uomo che devo sposare. Un conte.
“Si
mamma. Vado in paese a fare l’ultima
prova. Faccio un breve salto in orfanotrofio e saluto i bambini. Mi
dispiace
che non possano venire, ma le suore hanno detto che non è
una festa per
bambini.” Annuisce, vuole aggiungere qualcosa ma poi tace.
“Allora
io vado. Oggi c’è una
sorpresa per te. Come vai in paese?”
“Faccio
una passeggiata come al
solito. Oramai i fotografi hanno perso interesse ed io sto tranquilla.
Poi con
tutte le protezioni che ci sono nei paraggi non credo di correre
rischi, anzi
non ne ho mai corsi. Certo potrei inciampare sui miei stessi piedi, ma
quello è
normale.” Ridacchio affatto divertita ma almeno riesco a
strapparle un debole
sorriso. Certo sono anche curiosa per la sorpresa, ma oramai tutto ha
preso
interesse. Dopo un altro bacio esce dalla mia camera ed io mi alzo per
andare a
fare una doccia. Ovviamente la mia solita nausea si fa sentire e corro
in
bagno.
Dopo
essermi ripresa, mi lavo e
mi preparo e scendo per prendere un caffè.
“Buongiorno.”
I miei amici si voltano
con sguardi affranti e mormorano un leggero buongiorno.
“No
ragazzi, calma un po’. Troppo
entusiasmo fa male, eh!” Dico loro sarcasticamente, ma
ovviamente mi lanciano
solo sguardi sofferenti.
“Come
fai a pretendere che siamo
entusiasti? Questo non è un giorno di festa per
noi.” Dice Jake furente. Abbasso
il capo sofferente. Ha ragione, ha maledettamente ragione. Leah lo
ammonisce
con lo sguardo, ma io esco dalla stanza senza salutare nessuno e mi
avvio sotto
la pioggia. Non ho un ombrello con me, non mi importa. In quasi
un’ora arrivo
in paese, ci ho impiegato tanto tempo, ma andare dal sarto per la prova
dell’abito
di stasera equivale a concretizzare il tutto, ed io non voglio, non
posso. Non voglio
sposare un altro. Non posso sposare un altro. Ma devo.
Amore
mio dove sei? Cosa fai? Sei
felice? Spero di si. Spero che tu abbia trovato la tua
felicità. Spero che tu
abbia trovato una persona, umana o vampira, adatta a te. Spero che non
mi
dimenticherai mai.
“Buongiorno
Bella.” Mi sorride il
sarto amorevole.
“Buongiorno,
sono qui per l’ultima
prova.”
“Certo
vieni.” Mi porta in
camerino e mi lascia il vestito. È molto bello, lo ammetto.
Voleva che fosse
blu, ma io mi sono opposta. Non posso indossare qualcosa di blu per
fidanzarmi
con un altro. Non dopo che Lui mi ha detto che il blu è un
colore che adora se
indossato da me. Il vestito è nero.
Semplice, nulla di sfarzoso. È nero non perché
sia elegante, ma perché per me questo non è un
giorno di festa.
“Sei
bellissima con questo
vestito. Sei sempre stata bellissima però. Sei sicura di
fare la scelta giusta?
Non devi pensare al tuo popolo, per noi ci sono i Ministri e i
Consiglieri, non
abbiamo per forza bisogno di una regina.” Sospiro
pesantemente. No, non è la
scelta giusta.
“Si,
sono sicura.” Mi sorride
debolmente ed io ricambio.
Appena
finisco la prova vado in
orfanotrofio a giocare con i bambini. Appena mi vedono urlano di gioia,
con
loro riesco a placare un po’ della mia sofferenza. Ma anche
questa flebile
felicità dura poco. Arriva l’ora di tornare a
casa. L’ora di prepararsi per la
festa. Urrà.
Riprendo
il percorso verso casa. La
pioggia continua a scendere, sembra quasi che mi stia incitando a
piangere e l’accontento.
Il troppo dolore mi porta a sedermi contro un tronco, rannicchio le
ginocchia e
inizio a piangere. Piango perché non voglio questa stupida
festa. Piango perché
non voglio sposarmi. Piango perché non voglio diventare
regina. Piango perché lo
amo ma lui non mi ama. Piango.
Non
riesco a bloccare le lacrime
e non voglio bloccarle. L’unica cosa che voglio sono le sue
braccia forti e
fredde a proteggermi. L’unica cosa che voglio è
Lui. Ma Lui non lo avrò più. È stata
una favola, un sogno. Il mio sogno.
Continuo
a piangere quando ad un tratto
sento delle braccia fredde abbracciarmi forte. Un piccolo sorriso sorge
sulle
mie labbra.
“Una
principessa non dovrebbe mai
piangere. Dai fammi un sorrisino o sei arrabbiata con me?”
Sorrido, sorrido
veramente questa volta.
“Come
potrei essere arrabbiata
con te? In fondo mi hai fatto il regalo migliore del mondo.”
Mi guarda curioso
con quei suoi occhi dorati.
“Cosa?”
“Ma
il libro del Kamasutra
ovviamente.” Ride sguaiatamente.
“Come
mi sei mancata scricciolo.”
“Anche
tu orso.” Ci abbracciamo e
continuo a piangere.
“Ehi
tu, vuoi rovinarmi la
materia prima con tutte quelle lacrime? Poi mi sento molto offesa, io
dovevo
essere la prima a riabbracciarti non quella specie di bambino troppo
cresciuto.”
“Oh
scusa tanto nana, ma
preferisco abbracciare gli uomini piuttosto che le donne.” Un
altro sorriso
vero sulle mie lebbra e vengo strappata dalle braccia
dell’orso per finire tra
quelle di un folletto.
“Vedi
che mio marito non è un
bambino troppo cresciuto…è un bambino e
basta.” Ora rido di cuore vedendo la
faccia imbronciata dell’orso alle parole della moglie. Vado
verso la dea della
bellezza e ci stringiamo forte.
“Bella.”
“Rose.”
“Come
siamo felici qui.” Jasper,
la tranquillità fatta a persona.
“Merito
anche io un abbraccio?” Resto
piacevolmente sorpresa dalle sue parole, non è mai stato
così aperto, almeno
non con me.
“Ma
certo che meriti anche tu un
abbraccio. Anzi due, uno per consolarti, sai con una moglie come la
tua…”
Lascio la frase in sospeso mentre lo abbraccio.
“Ehi,
cosa vorresti dire?” La
nana si imbroncia teneramente.
“Bambina
mia.” Mi volto e ci sono
Carlisle ed Esme, corro nelle loro braccia. È
l’abbraccio di persone che mi
considerano una figlia e che io considero come genitori. Tra le loro
braccia le
lacrime prendono di nuovo vita.
“Ssh,
non piangere.” Mi sussurra
dolcemente Esme.
So
che non ci sono altri Cullen.
So che lui non c’è, non mi aspettavo loro
figurarsi lui. Ma non fa niente, con
loro posso affrontare più serenamente le conseguenze delle
mie scelte. Mi stacco
da loro, gli devo delle scuse.
“Io
vi devo delle scuse. Vi ho
mentito, non l’ho fatto per cattiveria o per prendervi in
giro, ma solo perché non
volevo falsi amici e perché volevo essere accettata per
ciò che sono e non per
ciò che rappresento. Io…”
“Bellina,
mi pare che anche noi
ti abbiamo mentito. L’abbiamo fatto sia perché
avevamo paura di non essere
accettati per la nostra natura e sia perché una nostra legge
lo vieta. Ovviamente
persone normali non si sarebbero mai avvicinati a noi, o sarebbero
scappati a
gambe levate, tu invece sei qui e ci abbracci. Tu ci vuoi ancora bene,
e poi
diciamola tutta non c’è paragone tra i due
segreti.”
“Emmett,
io non sarei mai
scappata e non sono scappata. Io ti voglio bene, vi voglio bene, per le
splendide persone che siete, non mi avete mai fatto paura e mai mi
avete fatto
del male. Siete delle persone meravigliose e se gli altri non lo
capiscono ,
bèh peggio per loro, non sanno cosa si perdono.”
“Oh
Bellina, piangi un po’.” Lo
guardo sconcertata.
“Il
tuo discorso è stato
commovente, io non posso piangere e piangi tu al posto mio.”
Che logica
contorta ma l’unica cosa che mi riesce è ridergli
in faccia, invece gli altri
lo guardano chi rassegnato chi shoccato.
“Quando
siete arrivati?”
“Pochi
minuti fa. Tua madre ci ha
detto che eri andata in paese, ma che saresti dovuta tornare
già da un po’. Eravamo
preoccupati e siamo venuti a cercarti.” Dice Carlisle.
Arrossisco e abbasso lo
sguardo.
“Dai
ora torniamo a casa, mi devo
preparare per questa sera. vi hanno già dato le camere? Vi
fermate un po’ vero?”
Chiedo terrorizzata per una loro imminente partenza.
“Certo
è tutto sistemato. Tua madre
sapeva che saremo venuti. Resteremo fin dopo
il…il…m-ma…”
“Il
matrimonio.” Concludo al
posto di Rosalie. Mi guardano sofferenti ma io gli regalo un sorriso,
nuovamente triste.
“Dai
andiamo. Alice, Rose mi
aiuterete a prepararmi per questa sera? Ah ci sono anche i
lic…”
“Si,
si abbiamo già avuto il
piacere di incontrarli. Diciamo che Black non è stato molto
felice di vederci.”
Dice Jasper ridacchiando forse al ricordo del loro incontro.
“Mi
scuso a nome suo. È molto
irascibile in questo periodo.” Dico imbarazzata.
“Non
preoccuparti cara, ora
andiamo altrimenti prenderai un raffreddore.” Annuisco e
inizio a camminare. Non
faccio un passo che mi sento sollevare da terra e sfrecciare alla
velocità
della luce.
“EMMEEEEETTTTTTTTT!”
Ciao
dolci donzelle, allora che mi dite del capitolo? Ci avviciniamo
sempre più alla fine. Nel prossimo capitolo ci
sarà la festa. Ora vado che sono
di fretta, aspetto i vostri commenti che come sempre sono
apprezzatissimi. Ringrazio
tutti. A domani, un bacio Mary.
|
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Capitolo 49 *** Capitolo 49 ***
capitolo 49
POV
BELLA
Sono
felice che i Cullen siano
qui stasera. Certo è una felicità effimera, ma
è pur sempre felicità. Appena ho
sentito la voce di Emmett ho capito che sarebbero stati in sei e non in
sette. Non
pretendevo neanche che venisse alla mia festa di fidanzamento. Avrei
voluto più
che altro che venisse qui da me e mi dicesse di non farlo
perché mi ama. Io avrei
mollato tutto e tutti e sarei andata via. Ma evidentemente devo
smetterla di sperare
inutilmente. Lui non c’è. Lui non
verrà. Lui si rifarà una vita. Devo farmene
una ragione.
“Bella,
come stai?” Mi chiede
gentilmente Rose.
“Un
po’ agitata. Sai mantenere l’etichetta,
evitare di inciampare nei miei stessi piedi…”
“Sai
bene che non mi riferivo a
questo. Come stai?” Sorrido tristemente.
“Male
Rose. Ma se lui è felice io
sono felice per lui. Ha fatto la sua scelta, gli auguro tutta la
felicità e l’amore
del mondo. È un ragazzo buono ed eccezionale, si merita solo
il meglio, ed io
non ero il meglio per lui. Gli auguro di trovare una compagna che lo
ami
follemente e che lui ami follemente. Gli auguro di trovare la
felicità che io
non sono riuscita a dargli.” Mi guarda tristemente.
“Come…come
fai a parlare così
bene di lui dopo tutto ciò che ti ha fatto?”
“Lo
amo, e per le persone che si
ama si vuole solo il meglio.”
“Si
ma tu sei triste.”
“La
sua felicità è la mia.” Rispondo
prontamente.
“Sei
una persona eccezionale
Isabella Swan. Tu sei il meglio per tutti. Anche per quel testone di
mio
fratello che si è lasciato scappare una donna del genere. Lo
sai che lui ti…”
“Ragazze
siete in vena di
confidenze e non mi chiamate?” Esclama Alice sulla porta
della mia camera. Con lei
ci sono Leah e Ash. Devo dire che la convivenza tra lupi e vampiri sta
andando
meglio del previsto.
“Oh
no, nessuna confidenza Alice.
Stavamo parlando del conte. Sapete non l’ho ancora visto.
Speriamo sia carino.”
Esclamo con un sorriso falso. Intanto noto l’occhiataccia di
Alice a Rose. È curioso
ma non mi importa.
“Allora,
mi fai vedere il tuo
vestito? Il sarto l’ha appena consegnato.” Dice
felice Alice. Le faccio cenno
di aprire la custodia e tutte restano incantate.
“È
bellissimo.” Esclamano tutte e
quattro in coro.
“Bells
ma perché nero? Non potevi
prenderlo di un altro colore?” Deglutisco a vuoto alle parole
di Leah. Rose ed
Alice capiscono la mia scelta.
“Oh
ma Leah, è una occasione
importante e il nero è il colore più elegante in
questo caso.” Salvata in
corner da Rose che mi lancia uno sguardo triste mentre io abbasso lo
sguardo.
“Allora
ci prepariamo?” Dico,
così almeno la nostra attenzione verrà spostata
su altri argomenti. Mi alzo di
scatto ma un improvviso giramento di testa mi fa cadere contro Rose che
mi
afferra prontamente.
“Bella?
Bella stai bene?” Mi
chiedono tutte allarmate. Mi ricompongo in fretta. Ma devo correre in
bagno. Maledizione,
più vado avanti nel tempo e più peggioro. Spero
solo che dopo questo periodo
possa finalmente riprendermi.
Sento
della mani fredde scostarmi
i capelli dalla fronte.
“Esci,
non è un bello spettacolo.”
“Ho
visto di peggio.” Mi canzona
sbuffando. Mi aiuta a rialzarmi e a lavare la faccia.
“Va
meglio?” Annuisco e torniamo
in camera.
“Bella,
sono quasi due settimane
che vai avanti così. Cosa hai?” Rose mi guarda
sbalordita.
“Sono
due settimane che hai…” La
stoppo, tanto vale esser chiara con tutte.
“Non
sono incinta. Ho avuto
rapporti solo con un vampiro, ed io da bambina ho avuto un incidente e
non sono
in grado di procreare. Sarà il nervosismo e
l’agitazione.” Leah e Ash si
annuiscono e vanno nelle loro camere per prepararsi, mentre Alice e
Rose si
guardano in cagnesco.
“Cosa
vi prende?” Chiedo, ora
sono veramente curiosa.
“Niente,
Rose voleva truccarti. Ma
dobbiamo fare una cosa ciascuno. Lei si occupa dei capelli ed io del
trucco.”
Rose le lancia un’occhiataccia, forse non è
d’accordo con la decisione della
sorella.
“Allora
principessa ora si
accomodi sulla regale sedia che le sue dame di compagnia la metteranno
a nuovo.”
Ridiamo tutte e tre alla battuta di Rose.
“Oh
ma le mie dame di compagnia
sono a conoscenza del fatto che saranno anche le mie
damigelle?” Mi guardano
sorprese e poi mi abbracciano dalla felicità.
“Ma
ci pensi Rose, saremo le damigelle
della futura regina. Ma ora mi sorge un dubbio chi sarà il
tuo testimone?”
Chiede Alice curiosa. Mi ha spiegato il suo potere ed anche che non
riesce a
vedere le mie decisioni. Inoltre con i lupi non vede proprio nulla.
“Diciamo
che sarò una regina
anticonvenzionale. Loro mi hanno scelto lo sposo ed io mi sono scelta i
testimoni. Prima era solo uno, ora sono due.”
“Spero
che questo sia uno
scherzo.” Esclama indignata Alice.
“Posso
sapere anche io?”
“Ha
scelto il cane e tuo marito. Ma
dico io testimoni più normali no? Potevi prendere Seth e mio
marito invece dei
due armadi.”
“Ehi
cosa avresti da dire sul mio
Emmett?”
“Nulla,
nulla. Vabbè hai deciso,
ora dobbiamo metterci all’opera.” Ma non riesce a
finire la frase che un
tornado scaraventa la porta.
“Bellina,
veramente mi hai scelto
come tuo testimone?”
“Emm
si, se mi fai arrivare viva
al matrimonio.” Subito molla la presa su di me e torno a
respirare.
“Come
sono felice. Grazie. Mi hai
reso molto felice.”
“Oh
Emm sei stato il mio primo
amico, sei il mio migliore amico, è il minimo
questo.”
“Ora
scimmione vai via. Ma come
sei conciato?” Gli urla la moglie. Infatti ha la camicia
mezza abbottonata, i
boxer e i calzini. Io e Alice scoppiamo a ridere, Rose aspetta una
spiegazione
con le mani sui fianchi, mentre Emm se potesse sarebbe rosso fino alla
punta
dei piedi.
“Oh
Rosellina mia non arrabbiarti.
Mi stavo vestendo con calma e intanto ascoltavo i vostri discorsi.
Appena ho
saputo che Bellina mi vuole come testimone sono volato qui.”
“Ehi
cosa è stato quel boato?”
Sulla porta appare un Jasper elegantissimo nel suo smoking nero.
“Jasper,
sei un figo da paura.”
Gli dico sorpresa. Alice ridacchia mentre lui si gratta i capelli
imbarazzato.
“Oh
bèh…grazie. Emmett come sei
conciato?”
“Ah
fratello non puoi capire. Vieni
in camera mia che ti spiego tutto.” Dicendo così
si tira il fratello dietro e
spariscono dopo avermi risistemato la porta. Rose è
esasperata. Alice ride a
più non posso ed io sono ancora sorpresa da Jasper.
“Bella,
non sei rimasta sorpresa
nel vedere l’orso in mutande, ma nel vedere mio marito in
smoking si.” Mi
imbarazzo.
“Ecco…vedi…l’ho
sempre visto
serio, composto. Oggi è uno schianto da paura. Sta veramente
bene con lo
smoking. Complimenti Alice hai fatto un’ottima scelta. Rose
invece per te mi
dispiace.” Mi unisco alla risata di Alice. Rose prima ci
guarda furente e poi
ride anche lei.
“Dai
il tempo delle risate è
finito, ora dobbiamo preparare la nostra principessa.”
Iniziano ad acconciarmi
i capelli e a truccarmi. Dopo circa due ora hanno finito. I capelli li
hanno
raccolti in una acconciatura alta ma semplice ed elegante. Mentre il
trucco è
un po’ scuro in tono con il vestito, ma perfetto e non
volgare. Quasi non mi
riconosco quando mi guardo allo specchio.
“Wow
ragazze, mi avete resa…bella.
Non sembro neanche io.”
“No
tu sei già bellissima. Abbiamo
solo valorizzato ciò che già è
presente. Ora ti aiutiamo ad indossare il
vestito, così eviti di rovinare i capelli.” Con
calma mi aiutano ad indossare
il vestito e le scarpe.
“Bella
sei favolosa.” Mi dicono
mentre mi guardano allo specchio.
“Il
conte e tutti i presenti non
avranno occhi che per te.” A questa affermazione mi rabbuio.
Io voglio solo un
paio di occhi dorati, non altri.
“Si.”
“Ehi.”
Alice mi asciuga una
lacrima che non avevo sentito scendere.
“Scusate
ragazze, avete lavorato
così tanto ed ora io sto rovinando il vostro
lavoro.”
“Tranquilla,
sono trucchi
resistenti all’acqua e poi piangi quando vuoi.” Mi
dicono abbracciandomi. Ma non
posso continuare a piangere, devo andare avanti.
“Dai
ragazze basta
sentimentalismi, andate a prepararvi, io vi aspetto qui.”
Escono in fretta
dalla mia camera e subito dopo entra mio padre.
“Sei
meravigliosa.” Mi volto
verso di lui e gli sorrido, un sorriso che non arriva agli occhi,
proprio come
il suo.
“Perché?
Dimmi perché bambina
mia. Nessuno ti obbliga, per favore ri…”
“Basta
papà, so che non vuoi. Non
lo vuole nessuno eccetto me. Ho preso la mia decisione e intendo
rispettarla.” Cambia
discorso rassegnato.
“Ho
parlato con Carlisle ed Esme.
Sono persone eccezionali.”
“Sono
tutti adorabili. Sono persone
fantastiche. Sono stata molto fortunata ad incontrarli. Credo che non
avrò mai
amici come loro e mai altri genitori come loro.” Sorrido
sinceramente questa
volta.
“Altri
non avrebbero permesso
loro di venire. Tu sei speciale.”
“Papà
loro non hanno colpe. Anche
Edward non ha colpe. Non si può costringere ad amare. Si
soffrirebbe di più
così. È stato meglio così. Sarebbe
stato inutile fingere di avere un rapporto
che non esiste. Se lui è felice io lo sono per
lui.” Mi abbraccia.
“Sei
una donna matura e saggia
bambina mia.”
“È
un po’ contraddittorio darmi
della donna matura e saggia e dopo due secondi chiamarmi bambina
mia.”
“Ehi
che succede qui? Oh tesoro
sei bellissima. Charlie sei uno schianto. Allora siete pronti a fare il
vostro
ingresso?” Annuiamo in direzione di mia madre, ma mio padre
non ha occhi per
Claire. Gli do una gomitata per farlo riprendere dal suo stato di
trance. Ridacchio
divertita di fronte al suo rossore.
“Non
è divertente.” Sussurra.
“Io
invece credo di si. Sai dovresti
invitarla a ballare oggi. Penso che le farebbe molto
piacere.” Ovviamente
Claire sente tutto e si vede che è imbarazzata.
“Andiamo
peste.” Comminiamo fino
alla scalinata. Ecco è arrivato il momento, in fondo a
queste scale incontrerò
l’uomo che devo sposare. Incontrerò il mio futuro.
Un futuro che non porta il
nome di Edward Cullen.
Edward,
anche se sto per sposare
un altro amerò sempre e solo te.
Con
il braccio di mio padre a
reggermi inizio a scendere le scale andando incontro al mio, non
voluto, futuro.
Ehi
donzelle, scusate il ritardo ma ho studiato fino a
tardi. Allora cosa mi dite del capitolo? Il conte come lo volete?
Biondo? Moro?
Castano? Rosso? Albino? Senza capelli? Con i capelli bianchi? Forse le
ultime
due le eviterei. Brrr. Allora aspetto i vostri commenti e domani
arriverà il
prossimo capitolo. A domani un bacio Mary.
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Capitolo 50 *** Capitolo 50 ***
capitolo 50
POV
BELLA
Iniziamo
a scendere le scale,
sono un fascio di nervi. Ho una postura rigida e con me mio padre.
“Sei
sicura di voler continuare?”
Mi chiede con voce tremante.
“Si.”
Non aggiungo altro, non so
come potrebbe uscirmi la voce, in realtà ho paura che
qualsiasi mio movimento
possa farmi cambiare idea, ed io non posso cambiare idea.
Mentre
scendo le
scale il mio pensiero fisso è Lui. Lui. Solo Lui nella mia
testa, nel mio
cuore, nella mia anima.
Edward.
Sono
sorpresa, felice. È qui, mi
sta aspettando in fondo le scale. È qui per me. Mi ama. Mi
ama. Mi ama. Sorrido
in direzione del suo sguardo, aspetto di vedere il mio sorriso
sghembo…ma
questo non avviene. Torno alla realtà. Non è il
mio Edward che mi aspetta in
fondo le scale. Era solo un sogno, una dolce illusione.
Osservo
bene il ragazzo che ho di
fronte. È veramente un bel ragazzo,
o come
direbbe Alice è proprio un gran bel figo. Se lo avessi
incontrato prima avrei
potuto provare una piccola forma di amore per lui. Non
l’amore che provo per
Edward, no. Quello non potrò provarlo mai per nessun altro.
Però forse gli avrei
voluto bene e l’avrei accettato meglio come compagno di vita.
Lo osservo bene e
lui osserva me. I suoi occhi, come i miei, sembrano spenti. Peccato ha
degli
occhi blu bellissimi.
Arriviamo
in fondo le scale,
tutti ci guardano. Delicatamente mi prende una mano per il classico
baciamano. Nessun
scossa, nessun brivido. Mio padre mi posa un bacio sulla fronte e si
allontana.
Come
nei bei tempi andati, piega
un braccio lasciando il palmo della mano verso l’alto, io
come da etichetta
poso la mia mano sul suo palmo e ci facciamo largo tra la folla.
Ci
sono curiosi ovunque. Mi volto
in cerca dei miei amici, devo guardarli altrimenti potrei morire
soffocata. Mi volto
a destra e sono tutti insieme. Lupi e vampiri, come se anche loro
fossero
amici. Poso lo sguardo su tutti. Persone diverse, caratteri diversi,
vite
diverse, ma tutti hanno lo stesso sguardo dispiaciuto e sofferente. Io
li
guardo accennando un sorriso tirato e forzato. Mi accorgo di una nota
stonata,
anzi di due. Rose che mi lancia uno sguardo malizioso in direzione del
Conte e
Alice che saltella allegra e anche lei mi indica il Conte. Credo che
forse
dovrei chiedergli il nome. Non posso chiamarlo Conte a vita.
Arriviamo
al centro della sala e
l’orchestra inizia a suonare. Ci fermiamo uno di fronte
l’altro, facciamo i
vari inchini ed iniziamo a ballare.
“Io
non so ballare.” Lo avverto e
lui mi sorride.
“Tranquilla
ci penso io, ma non
credere che sia una cima.” Gli sorrido sinceramente, in fondo
mi sembra
simpatico.
“Senti
ma com’è che ti chiami?”
Gli mormoro bordeaux. Ora mi riderà in faccia, non mi sono
neanche preoccupata
di sapere prima il suo nome. Appunto sta ridacchiando. Divento ancora
più
rossa.
“Scusa,
non volevo ridere di te. Però
non mi sarei mai aspettato che non conoscessi il nome
dell’uomo che tra due
giorni diventerà tuo marito.” Mi irrigidisco
all’istante, anche lui se ne
accorge.
“Ho
detto qualcosa di sbagliato?
Ti prego, perdonami, non volevo essere inopportuno.” Sospiro
rassegnata, poverino
non può saper nulla.
“No,
no tranquillo è che questa
storia del matrimonio, cioè noi ci siamo appena conosciuti,
anzi ancora non so
il tuo nome, è strano ecco.” Ride senza
divertimento.
“Anche
per me è strano. Comunque mi
chiamo Ian.” Il suo sguardo fissa un punto alle mie spalle e
poi sospira
rassegnato. Seguo il suo sguardo e vedo una ragazza
bellissima.
Sicuramente lui ne è innamorato, forse lei non ricambia,
poverino è nella mia
stessa situazione. Non sai come ti capisco Ian.
“È
bellissima quella ragazza.” Mi
guarda sorpreso ed imbarazzato.
“Non
fare quella faccia. Non sai
come ti capisco.” Sussurro tristemente.
“Aspetta,
vieni con me, fidati e
lascia fare a me.” Aggrotto le sopracciglia e aspetto.
“Signori
e signore, vi ringrazio
di cuore per esser qui con noi questa sera. Ringrazio a nome mio e a
nome della
mia splendida futura sposa – poteva evitare questo
– ora però vi preghiamo di
continuare allegramente la festa. Noi faremo una passeggiata in
giardino.”
Detto questo non mi da tempo di aggiungere nulla che praticamente mi
trascina
fuori dietro i risolini degli ospiti.
“Ehi
Ian, forse non hai visto le
scarpe che indosso. Ma dove stiamo andando? Oddio non vorresti provarci
con me?” Si ferma di botto ed io ho un incontro ravvicinato
con la sua schiena.
“Ahia.”
“Oh
scusami, ma mi hai sorpreso
con le tue parole. Comunque no, che non voglio provarci. Volevo solo
conoscerti
meglio Isabella”
“Bella,
preferisco Bella. Allora mi
dici chi era quella bellissima ragazza?” Il suo sguardo si fa
triste.
“È
la donna che amo, anche lei mi
ama immensamente.” Si ferma, allora io non capisco una cosa.
“Ma
se vi amate perché diavolo
hai accettato questa pagliacciata? Non capisco, così
soffrirete immensamente.”
“I
miei genitori. Vogliono che
sposi un nobile…”
“Ma
in che anno vivono? Da quando
non si fanno più queste cose? Mia madre prima ha sposato lo
sceriffo di un
paesino sperduto dell’America e poi un giocatore di football,
ed è la regina.”
“Lo
so, lo so. Ma loro non
transigono su queste cose. Non l’accetterebbero mai, lei
è solo la dama di
compagnia di mia madre, non una nobile.”
“No,
no io non ci posso credere. Ian
ti giuro che troverò un modo. Vi aiuterò, non
posso vedere altri due ragazzi che
si amano immensamente soffrire così. Lo dico
perché non voglio che proviate lo
stesso dolore che provo io.” Mi rattristo.
“Sei
innamorata? Lui dov’è? E tu perché
hai accettato, con la splendida donna che ti ritrovi come madre avresti
potuto
sposare chi volevi.” Volgo il mio sguardo alla luna.
È splendida questa sera. Decido
di aprirmi con lui, mi è simpatico e si trova sulla mia
stessa barca.
“Sono
andata a Forks, un paesino
perennemente coperto da nubi, nello stato di Washington, da mio padre.
Lì solo
alcuni e pochi amici intimi sapevano della mia vera
identità. Non essendo mai
apparsa sui giornali ero tranquilla, nessuno l’avrebbe
scoperto. Volevo vivere
la mia vita. Ma non sapevo che andando in quel paesino sperduto avrei
trovato l’uomo
della mia vita. Ci siamo messi insieme poco dopo esserci conosciuti. Il
nostro,
il mio cioè, era ed è un amo folle,
incondizionato, ingestibile. Poi il giorno
del ballo scolastico mi ha detto di non amarmi. Quello sarebbe stato il
mio
primo ballo, non ci sono mai arrivata. Al contrario arrivai a casa in
lacrime e
presi il mio aereo privato per tornare qui. L’ho amato anima
e corpo. Ora posso
amarlo solo da lontano, ma mi basta sapere che lui sia felice e lo sono
anche
io.” Ho omesso alcuni dettagli, tipo la sua natura.
“Lui
non ti ama?”
“No,
mi ha detto che non siamo
fatti per stare insieme.”
“Che
grandissimo stronzo. Bella,
io non ti conosco, ma da come tutti parlano di te sei una persona
speciale. Perché
hai accettato tutto ciò?” Bella domanda, decido di
rispondere sinceramente per
una volta.
“Volevo
non pensare. Ho provato
una volta a vivere la mia vita e vedi come è andata. Ora
preferisco vivere la
vita che mi viene imposta. Almeno con obblighi e impegni vari
avrò poco tempo
per pensare.”
“Stai
sbagliando tutto lo sai?”
“Si
lo so. Siamo due stupidi Ian.”
“Hai
perfettamente ragione. Ora rientriamo,
non vorrei che si facessero strane idee.” Annuisco.
“Va
bene, però prima devi fare
una cosa.” Mi guarda interrogativo.
“C’è
una persona dietro di noi
che sicuramente vuole salutarti.” Si volta sorpreso e poi mi
fissa con gli
occhi spalancati, non si era accorto di lei. Lo precedo nel parlare.
“Intuito
femminile. Va da lei. Sii
felice almeno per un po’, io ti aspetto qui.”
“Grazie
Bella, sei fantastica.”
“Ti
ringrazio, ora vai, ti aspetta.”
Io
invece torno a fissare la luna
argentato. Come vorrei averti al mio fianco amore mio.
Qualcuno
si siede accanto a me.
“Ripensaci.”
Sorrido tristemente.
“No,
va ben così Jazz. Se ci
ripensassi poi avrei troppo tempo per pensare a lui. Per pensare a lui
con un’altra
donna. Per pensare a lui che non mi ama.”
“Ma
non è…”
“Ehi
ragazzi cosa fate qui? Bella
il Conte è un figo da paura.” Come volevasi
dimostrare ho azzeccato in pieno il
commento di Alice.
“Si
è veramente un bel ragazzo. Peccato
che non abbia gli occhi dorati, i capelli bronzei, una mascella
squadrata,
insomma peccato che non sia Lui.” Nessuno parla
più.
“Bella,
rientriamo?” La voce di
Ian mi raggiunge, è solo.
“Certo
vieni un attimo ti
presento due dei miei migliori amici. Ian, loro sono Jasper Hale ed
Alice
Cullen. Ragazzi lui è Ian.” Stringe la mano a
Jasper e da vero gentiluomo fa il
baciamano ad Alice che lo guarda con sguardo sognante mentre Jasper
alza gli
occhi al cielo.
“Ora
rientriamo.” Tutti e quattro
ci avviamo verso la sala. Appena entro dentro mia madre mi tira per
farmi
conoscere dei suoi amici che sono venuti dall’Italia. Man
mano che ci
avviciniamo a loro noto i tratti distintivi dei vampiri. Ma quanti ne
conosce
mia madre? Questi poi hanno gli occhi rossi, non sono come i Cullen. Ma
come
diavolo li fa a conoscere? Aggrotto le sopracciglia e la fisso curiosa.
Per fortuna
ci sono anche Esme e Carlisle. Più ci avviciniamo e
più mi sembra di conoscere
il vampiro dai lunghi capelli neri che mi fissa benevolo.
“Salve,
finalmente ci rivediamo.”
Allora avevo visto giusto, l’ho già incontrato da
qualche parte, ma dove?
“Buonasera.”
Dico educatamente e
poi sorrido verso i coniugi Cullen. Mi sembra di ricordare.
“Bella,
tesoro. Lui è…”
“Aro.”
Un sorriso si fa largo sul
mio viso e sul viso dell’uomo che mi è di fronte.
Ciao
belle fanciulle, allora che mi dite del capitolo? Il conte
me lo sono scelto figo, alla faccia di Edward, prrr. Allora le parole
con i
colori diversi ovviamente sono link per vedere le immagini degli attori
che ho
scelto. Ora vi lascio. Secondo voi come fa Bella a conoscere Aro? Sono
aperte
le scommesse, a domani un bacio Mary.
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Capitolo 51 *** Capitolo 51 ***
capitolo 51
POV
BELLA
Mi
dispiace tanto per Ian, è un
così bravo ragazzo. Non posso credere che lui non possa
amare liberamente la
sua donna per degli ideali bigotti della sua famiglia. Anzi, non sono
neanche
ideali. Sto ballando svogliatamente con lui quando qualcuno mi reclama
con un
tocco sulla spalla. Mi volto e trovo il viso sorridente di Carlisle.
“Posso
avere l’onore di ballare
con la futura Regina?” Mi chiede gentilmente.
“Oh
Carlisle ma certo che puoi. Ti
presento Ian, il mio…il…m…”
Non riesco a dirlo.
“Vai
Bella, non farlo aspettare,
credo che abbia capito.” Ringrazio Ian con lo sguardo e volo
tra le braccia
rassicuranti di Carlisle.
“Sei
bellissima bambina mia.” Gli
sorrido teneramente.
“Grazie,
anche tu sei un vero
schianto. Tutte le donne qui dentro stanno sbavando per te. Non capisco
come
Esme faccia a mantenere la calma.” Gli confido invece lui
ride di cuore e vedo
Esme ridacchiare.
“Esme
è l’unica per me. Oltre lei
ci sono le mie tre figlie. Solo loro sono le mie donne.” Lo
guardo confusa.
“Hai
un’altra figlia? Io credev…”
“Sciocchina
sei tu.” Gli occhi mi
si riempiono di lacrime e mi stringo nel suo abbraccio. Alcune lacrime
però
scendono.
“Bella,
non piangere. Anzi io mi
vorrei scusare per ciò che…”
“Non
devi scusarti di nulla. Non posso
costringerlo ad amarmi. In questo modo soffriremo di più.
Dimmi, come…come sta?”
Gli chiedo titubante.
“È
distrutto.” Non capisco, perché
è distrutto?
“Sai
Bella, i vampiri si
innamorano una sola volta nella loro esistenza, e quando questo
cambiamento
avviene resterà tale per l’eternità.
Inoltre sono ottimi bugiardi ed attori. Non
dimenticarlo Bella e pensa bene a ciò che stai per fare.
Soffrirete tutti e
due, anzi tutti e quattro, anche quei due poveri ragazzi.”
Non capisco, o
meglio non voglio capire le parole di Carlisle. Forse lui, forse ha
finto
veramente. Forse non voleva per la paura di farmi di nuovo del male.
Forse…
“Come,
come fai a conoscere Aro? Lui
è una specie di sovrano per noi vampiri. È la
legge.” Sposto lo sguardo su Aro
che mi fissa sorridente.
“Sinceramente
è la prima volta
che lo vedo dal vivo. La prima, e forse anche unica volta, che lo vidi
è stato
per fotografia. Anzi forse è meglio che ti faccia vedere.
Vieni con me.” Lo
prendo per mano e lo conduco nello studio.
Prendo
un libro enorme e glielo
porgo. Vedo che anche Aro ci ha raggiunti.
“Carlisle,
vecchio mio, ciò che
scoprirai preferirei che lo tenessi per te ancora per un po’.
Ora saprete cosa
lega me a Bella…”
POV
EDWARD
“Citrullo,
sei ancora deciso a
non andare a riprenderti la tua donna? Hai sentito le parole di Aro?
Pensi di
avere il sapere del mondo nelle tue mani?” Da quando la mia
famiglia è partita
Tanya non fa altro che insultarmi, verbalmente e mentalmente.
“Anzi
no, resta qui e pensa. Pensa
a lei che si sta fidanzando con un altro. Pensa a lei che
poggerà le sue labbra
su quelle di un altro. Pensa a lei che abbraccerà un altro.
Pensa al suo corpo
sotto quello di un altro. Pensa a lei che geme per i tocchi e le
carezze di un
altro. Pensa a lei che gode sotto il corpo di un altro.”
Basta!!! Non può farmi
questo. I miei occhi sono più neri della notte. Ringhio in
modo furioso contro
di lei, ma non demorde.
“Pensa
a lui che potrà saggiare
quelle labbra rosse come il peccato. Pensa a lui che la
stringerà tra le sua
braccia. Pensa a lui che la farà gemere con i suoi tocchi e
le sue carezze. Pensa a
lui che entra nel suo corpo caldo e la fa
godere.” I miei occhi diventano rosso sangue. Prendo il
tavolo del soggiorno e
lo scaglio contro la vampira che mi trovo di fronte. Ma lei con un
semplice
tocco della mano lo evita.
“Pensa
che tutto questo poteva
essere tuo. Invece sarà di un altro. Pensa che stasera
poteva essere la tua
festa di fidanzamento. Invece è di un altro. Pensa che tra
48 ore poteva dire
di si a te all’altare. Invece lo dirà ad un altro.
Pensa che avrebbe potuto
vivere con te, amare te, baciare te, fare l’amore con te.
Invece tutto questo
sarà di qualcun altro.” Se aveva poca voglia di
vivere si trova nel posto
giusto.
“Smettila.
Smettila. Smettila. Io
non posso. Non posso lo capisci? Lei è umana, io un mostro.
Lei è un angelo, io
un demone. Lei è l’essere più puro, io
un dannato. Lei ha un’anima io…”
“Smettila
con la stronzata dell’anima.
Se non avessi un’anima non ameresti. Non vorresti bene alla
tua famiglia. Credi
che Carlisle, Esme, Emmett, Rose, Alice e Jasper non abbiano
un’anima? Pensi
veramente questo? Non pensi invece che lei ti ami nonostante la tua
natura? Non
pensi che lei voglia te e non l’altro? I vampiri sono esseri
egoisti per
natura, ma credo che tu ne rappresenti l’apoteosi. Mai ho
conosciuto un essere,
perché questo sei solo un infimo essere, così
presuntuoso, arrogante ed
egoista. Sai che ti dico? Che Bella fa bene a sposarsi un altro, almeno
non
avrà a che fare con un bambino come te. Ed ora tolgo il
disturbo. Anzi no,
vieni ti faccio vedere una cosa.” Va in salotto ed io la
seguo, anche se vorrei
ucciderla. Come ha potuto farmi una cosa del genere? E la mia famiglia?
Come hanno
potuto andare alla sua festa di fidanzamento? Certo per loro
è una figlia, un
sorella, un’amica, ma perché sono andati? Hanno
solo reso più reale tutto ciò.
Ma
che diavolo fa? Ora accende la
tv? Vuole proprio morire? Ma perché non se ne va e mi lascia
con il mio dolore?
Tutto ciò che ho fatto l’ho fatto per lei.
“Guarda,
guarda. Mamma mia è
proprio bellissima.” Nella sua testa un’immagine
prende forma. Nooooooo. Non è
vero, non è possibile. Mi volto verso la televisione e
sbarro gli occhi. Non respiro
più. Sembro veramente una scultura.
“Io
vado, ciao ciao. Ah goditi lo
spettacolo.” Non la sento uscire, non sento più
nulla. Guardo solo lei.
Lei
in quel vestito nero. Lei che
balla con lui. Lei che abbraccia lui. Lei che sorride a lui. Lui che le
parla. Lui
che la chiama “la mia
futura moglie”.
Lui che la conduce fuori in giardino. Cosa diavolo vuole fare solo con
lei in
giardino?
Vengono
inquadrati tutti gli
ospiti. Mio padre, mia madre, miei
fratelli, i lupi, i genitori di Bella, Claire…i Volturi.
Dopo
un po’ i due tornano insieme
a Jazz ed Alice. Poi la scena cambia, lei che balla con mio padre. Mio
padre
che la stringe tra le braccia. Lei che sembra stia piangendo sul suo
petto. Loro
che vanno via. Continuano ad inquadrare la festa. Dopo circa
mezz’ora eccola
che torna. Devono ballare il Valzer.
No,
maledizione. il Valzer si
balla solo con la persona che si ama. Il Valzer è una
dichiarazione d’amore. Non
posso vedere altro, non posso vedere lei che balla il Valzer con
quell’essere. Con
un pugno rompo la televisione.
“Nooooooooooooo!!!”
“No,
perché, perché, perché. Io la
amo. La amo più di qualsiasi cosa al mondo. Non posso
esistere senza di lei. Aro
aveva detto che avrei potuto resistere un secolo senza di lei. Ma io
non
resisto più. Ho deciso andrò a riprenderla a
costo di rapirla.” Animato da
questa speranza, inizio a correre verso l’aeroporto.
POV
ALICE
“Ahhhhh,
siiiii. Jazzy come sono
felice. Tutto sta andando per il verso giusto.” Mi
guarda confuso, ma io sono
troppo felice. Quel testone ha capito finalmente. Certo,
dovrò fare un enorme
regalo a Tanya, ma non mi importa. Ho istallato una telecamera che
riprende
tutta la sala. Prima però l’avevo collegata alla
televisione di casa nostra,
così al momento giusto gli ha mostrato tutto. Come sono
felice.
“Alice,
amore cosa succede? Perché
saltelli felice? Io sinceramente non trovo nulla di allegro in questa
serata.”
Eheheh amore mio, ma non tutti sono onniscienti come me.
“Mi
dispiace amore, non posso
dirti nulla. Però domani devo andare a comprare una
macchina. Mi accompagni?
Facciamo subito.” Non posso dirti che molte cose cambieranno,
per Bella, per
Edward, per tutti noi.
“A
cosa ti serve?”
“A
me a niente, ma servirà
sabato. Stai tranquillo.”
“Non
mi resta che accontentarti. Sei
troppo furba amore mio.” Mi regala un dolcissimo bacio sulle
labbra. Ci vorranno
ancora qualche mese, ma presto saremo una famiglia unita e felice.
Ehi
ciao donzelle. Allora che mi dite di questo capitolo? Sono
stata brava? Aspetto i vostri commenti su ciò che Aro dice a
Bella e Carlisle. Sono
perfida lo so. A domani un bacio Mary.
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Capitolo 52 *** Capitolo 52 ***
capitolo 52
POV
BELLA
No
il Valzer, no. Il Valzer si
balla con la persona che si ama. Anche Ian, come me si trova in
difficoltà. Cosa
dobbiamo fare? Guardo impaurita verso Alice, lei mi sorride e con
Jasper si
avvicinano.
“Non
ho ancora avuto l’onore di
ballare con la futura regina. Vuoi ballare con tutti e non con me?
Sarebbe veramente
da maleducati.” So che dice queste cose solo per farsi
sentire dai Ministri, in
tal modo non potrò rifiutare e dovrò accettare
per forza il suo invito.
“Ed
io non ho ancora avuto il piacere
di ballare con il futuro Re. Non volete ballare con noi?”
Anche Ian ha capito e
le sorride.
“No,
ovviamente i futuri reali
non mancheranno di rispetto ai loro ospiti. Ovviamente avranno piacere
a
ballare con voi. Vero?” Ci chiede un Ministro molto pallido,
probabilmente ha
paura che io o Ian rifiutiamo il loro invito.
“Certo
che non rifiutiamo. Signor
Conte lei conviene con me?”
“Ovviamente
sono d’accordo con
lei mia Principessa.” Dopo il classico baciamano abbandona il
mio fianco, va di
fronte ad Alice, fa anche a lei il baciamano ed iniziano a volteggiare.
Sento Jasper
che prende la mia mano e anche lui mi fa il baciamano e poi mi conduce
verso la
sala da ballo.
“È
molto imbarazzante che tu mi
faccia il baciamano.” Ammetto imbarazzata.
“Sento
che sei imbarazzata, ma ai
miei tempi era d’obbligo.”
“Grazie
Jasper, ci avete salvati.
Il Valzer…”
“Si,
sappiamo cosa rappresenta il
Valzer, soprattutto tra i nobili e devo dire che il terrore che provavi
non era
da sottovalutare. E poi era il minimo salvarti da quella
situazione.” Ammetto
che Jasper è un ballerino provetto. Per fortuna mi tiene
lui, così non rischio
di cadere. Ad un certo punto noto che tutti ci guardano incantati ed io
ridacchio divertita.
“Perché
ridi?”
“Ci
fissano tutti incantati,
sicuramente pensano che anche io sia una ballerina provetta, ma non
sanno che a
stento tocco terra con i piedi. Mi fai praticamente volare. Sei
veramente
bravissimo.”
“Diciamo
che ai miei tempi saper
ballare era necessario per tutti. E poi anche tu sei
bravissima.”
“Ci
credo, da quando abbiamo
iniziato ho toccato il pavimento solo due volte. È un bene
che tu sia così
forte da potermi far volere.” Chiacchieriamo un altro
po’. Poi qualcun altro mi
reclama. Questa volta è Seth. Ballo anche con lui, poi con
Jake, poi con Emmett
ed infine con mio padre. Eravamo tutti e due molto impacciati, diciamo
che
nessuno dei due è una cima nel ballo.
Ad
un certo punto mi sento male. Non
capisco se è la testa a girarmi o è la stanza.
Sento solo il freddo del
pavimento.
“BELLA!”
Qualcuno urla il mio
nome, ma non capisco chi possa essere. Sento solo Emmett che mi prende
in
braccio e insieme a Carlisle e Alice mi portano in camera.
“Papà
cosa è successo?” Chiede
Emmett agitato.
“Sto
bene. Sono molto stressata e
molto stanca. Non è niente.” Emmett si riprende e
torna giù per avvisare che
sto meglio.
“Bella,
vorrei visitarti.” Eh no
aghi no.
“Veramente
Carlisle, sto bene. Sono
molto stanca e molto stressata. Ho avut…” Non
posso continuare che scappo in
bagno a vomitare. Ancora? Ma che diavolo mi succede? Sicuramente ho un
virus,
non ne posso più.
“Bella,
ora credo proprio che
dovrò visitarti.”
“No
papà, sta bene. Ha solo un
piccolo virus, un dolce e tenero piccolo virus.” Dice Alice
dolcemente. Da quando
i virus sono dolci e teneri? Carlisle la guarda confuso e poi sul suo
volto appare
la sorpresa e la meraviglia. Si volta verso di me con un sorriso che
potrebbe
offuscare il solo, per quanto è luminoso. Ma che prende a
tutti e due? Perché sono
felici del mio virus?
“Mi
fido delle parole di Alice,
ora però ti do un tranquillante fatto solo di sostanze
naturali, non è un
medicinale. Alice ti aiuta a cambiarti e ti fai una bella dormita. Mi
raccomando
non fare gesti avventati e pericolosi. Questo…virus, porta
anche giramenti di
testa. Fai tutto con calma.” Lo guardo aggrottando le
sopracciglia ed annuisco.
POV
CARLISLE
Oddio.
Oddio. Oddio. Non riesco a
credere che sia tutto vero. Bella, la mia dolce Bella aspetta un
bambino da mio
figlio. Mio figlio, il figlio a cui tengo più della mia
stessa esistenza, diventerà
padre. Già sono rimasto sconvolto dalla rivelazione di Aro,
poi questa. Sono al
settimo cielo. Se solo quel testone fosse qui, ma potrei chiamarlo e
dirgli di
venire immediatamente, si potrei.
“No
papà. Non devi affrettare i
tempi. Sta andando tutto proprio come deve andare. Mi raccomando non
una
parola, e non un pensiero, su ciò che ti ha rivelato Aro e
sulle condizioni di
Bella. Non dobbiamo stravolgere il susseguirsi degli eventi. Tutto deve
avere
un suo corso.” La guardo accigliato.
“Ma
se tu affretti sempre tutto.”
“Lo
so, ma questa volta è
diverso. Questa volta Edward ha sbagliato e deve ben capire cosa ha
fatto
lasciandola andare via. Non preoccuparti, ho visto tutto, ma noi non
dobbiamo
interferire.”
“Ne
sai una più del diavolo.
Dovrò controllare i miei pensieri quando
torneremo.”
“Io
credo che dovrai controllarli
da un po’ di tempo prima.” Mi illumino.
“Ha
capito. Sta venendo.”
“Diciamo
che sta cercando di
venire. Fino ad ora non ha trovato neanche un volo e neanche un aereo
da poter
affittare.” Mi dice enigmatica.
“Ma
farà in tempo?”
“Mi
dispiace papà, ma questa
volta non posso dire altro. Sappi solo che tutto sta andando
bene.”
POV
ARO
È
bellissima. Le foto non le
hanno mai reso giustizia. Non vedevo l’ora di conoscerla.
Sono stato ancora più
felice quando mi ha riconosciuto. È identica a lei. Sono due
gocce d’acqua.
“Grazie
Renèe per avermi concesso
questa possibilità.”
“Non
devi ringraziarmi, non ho
fatto nulla. Inoltre sei tu che hai aspettato fino ad ora per venire.
Io volevo
fartela conoscere sin da quando è nata.”
“No
è stato meglio ora. Mi ha
accettato, probabilmente se fosse stata più
pic…”
“Ti
avrebbe accettato ugualmente.
Ti ho detto che riesce a vedere oltre le apparenze. È
speciale, in tutti i
sensi. Solo che spero cambi idea. Non posso accettare che si sposi e
che
diventi Regina. Ha tutta una vita da vivere. Peccato che
quell’id…”
“Cara
non dire così. Lui ne è
follemente innamorato. Aveva paura di farle del male. Aveva paura di
infettare
un angelo con la sua natura di essere dannato. Non aveva capito che uno
sarebbe
stato la salvezza dell’altro. Ma lo capiranno presto. Inoltre
avranno anche una
enorme felicità.”
“In
che senso?” Ecco, ora come le
dico il fatto?
“Diciamo
che quando si
ritroveranno, non saranno più in due…”
Non concludo la frase, speriamo che capisca
in fretta.
“Ah
si, ho notato che la mia
bambina è in dolce attesa.” La guardo stupita.
“Come…come
hai fatto?” Ridacchia
leggermente.
“Ricorda
che anche io sono una
donna, anche io sono stata in attesa. Diciamo che non mi sono sfuggite
le sue
corse in bagno mattutine. Non mi è sfuggito come alcuni
odori le diano
fastidio, e non mi è sfuggito il fatto che il sarto ha
dovuto far allargare il
vestito da sposa.” La guardo stupito, è sempre
molto perspicace.
“Ora
non so come dare la notizia
a suo padre senza che gli prende un infarto. Diciamo che non immagina
che la
sua dolce bambina possa non essere più, come dire,
illibata.” Ridacchiamo entrambi.
“Forse
converrebbe aspettare un
po’. In fondo mi pare che in molti si sono accorti dello
stato di Isabella, ma lei
no. Aspettiamo che anche lei lo scopra.”
“Hai
ragiona Aro. Ma se avesse
bisogno di aiuto…” La interrompo.
“Sai
che avrete sempre il mio
aiuto e a palazzo voi sarete sempre le benvenute.”
“Grazie.”
Mi
volto verso la piccola Culle,
è veramente simpatica, sarebbe molto utile nella mia
Guardia, ma non
accetterebbe mai. Mi fissa con un sorriso furbo, quella ragazza
è veramente
diabolica.
Ehi
mie dolci donzelle, allora che mi dite di questo
capitolo? Allora in molti si sono accorti dello stato di Bella
ovviamente. Solo
lei no, è convinta di non poter avere
figli…Comunque ora vi lascio, aspetto i
vostri commenti che come sempre sono piacevoli e numerosi. A domani, un
bacio
Mary.
|
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Capitolo 53 *** Capitolo 53 ***
capitolo 53
POV
BELLA
Ho
passato tutto il venerdì a
letto, ordini del Dottor Cullen. Eh ieri l’ho visto in veste
di dottore non di
altro padre.
“Dai
Bella, sembri più pallida di
me. Ora devi alzarti e devo metterti in sesto, sei uno zombie.
Ricordati che nel
pomeriggio c’è l’incoronazione e dopo il
matrimonio.”
“COOOOSAAAAA?”
Mi alzo di scatto
alle parole di Alice.
“Ripeti
cosa hai detto Alice, ma
con calma, con molta calma.”
“Oh
ma certo. Ho detto che sei
più pallida di me. Che sembri uno zombie. Che nel pomeriggio
c’è l’incoronazione
e a seguire il matrimonio.” Ha ragione, ha dannatamente
ragione. Nel pomeriggio
la mia vita finirà. Oddio un altro conato di vomito. Corro
in bagno, ma non
arriverò in tempo. Per fortuna Alice capisce tutto e mi
porta lei alla sua
velocità.
“Esci
Alice.” Le dico mentre mi
sposta i capelli dalla fronte imperlata di sudore.
“No,
resto con te.”
“Ehi
cosa succede?”
“Rose
esci, non voglio…”
“Smettila
di dire sciocchezze.”
Intanto ha preso un panno, l’ha bagnato con acqua fredda e me
lo sta passando
sui polsi e sulla fronte. Ad un certo punto sento che arriva un attacco
di
panico, non so cosa fare. Guardo terrorizzata le mie amiche.
“Stai
tranquilla Bella, è un
attacco di panico. Ti aiuto io.” Rose prende la mia mano e la
mette sul suo
petto. In questo modo mi concentro sui suoi respiri regolari e dopo un
po’
riesco a riprendermi.
“Grazie
Rose.”
“Non
dirlo neanche per scherzo.
Ora prendi questa tisana alle erbe. Me l’ha data Carlisle. Ti
rilasserà. Ora riposa
un altro po’, tra un’ora verremo a svegliarti e
inizieremo a prepararti. Verranno
estetiste e parrucchiere?”
“No,
ho disdetto tutto quando
siete venute voi.”
“Allora
puoi riposare due ore. Con
questa tisana non sentirai nulla e mentre dormi ti applicheremo delle
creme. Saremo
tanto delicate che non ti accorgerai di nulla.” Annuisco e mi
aiutano a tornare
in camera. Mi stendo sul letto e dopo aver preso la tisana cado nel
mondo dei
sogni.
“Mamma,
mamma. Ehi mamma giochiamo insieme?” Guardo attentamente il
bambino, è
bellissimo. Capelli bronzei con una chioma ribelle, occhi verdissimi,
anzi no
sono due smeraldi.
“Dai
mamma vieni a giocare con noi.” Fisso la bambina con i
capelli e gli occhi color
del cioccolato. Anche lei è bellissima.
“Bella,
Bella. Sveglia.” Mi stiracchio
e un sorriso sorge sulle mie labbra. Che bel sogno che ho fatto. Non
ricordo
nulla, ma mi ha lasciato un enorme senso di benessere e
felicità. Felicità che
subito viene cacciata dalla consapevolezza. Consapevolezza che sto
facendo la
cosa sbagliata. Consapevolezza che sto sbagliando tutto. Consapevolezza
di aver
perso lui, definitivamente.
“Si,
sono sveglia, possiamo
iniziare.” Dopo circa quattro ore di torture, creme,
massaggi, trucco e
acconciatura, tutto è finito. Mi guardo allo specchio, sono
meravigliosa. Il trucco
è molto leggere ed elegante, l’acconciatura anche
è semplice ed elegante.
“Grazie
ragazze, siete state magnifiche.
È tutto favoloso, sembro bella.”
“Oh
ma tu sei bellissima, sempre.
Noi abbiamo solo valorizzato solo ciò che è
già presente. Poi dopo l’incoronazione
ti sequestreremo per risistemare trucco e parrucco, ti aiutiamo a
cambiare
abito e sarai pronta per il matrimonio.” Mi aiutano ad
indossare l’abito.
“Sei
semplicemente divina con
questo vestito Bella. Sei proprio nata per questo.”
Arrossisco alle parole di
Alice.
“Anche
se ci sono nata, non è
quello che voglio fare, ma è quello che devo
fare.” Detto ciò si avviano verso
le loro camere ed io resto sola con i miei pensieri. Mi volto verso
destra e
noto sulla scrivania un foglio. Mi avvicino e non è un
foglio, è una
fotografia. Anzi è LA fotografia.
Rappresenta me e Lui. I miei pensieri non gli rendevano giustizia.
È più bello
di come lo ricordassi. Siamo io e lui abbracciati. Sospiro sorridendo.
Metto la
foto dove l’ho trovata, sicuramente è opera di
Alice o Rose.
“Ti
amerò per sempre amore mio.”
Sospiro
e mi avvio verso la
porta. Il futuro mi attende.
“Bella
sei favolosa.” Esclamano
tutti in coro. Davanti a me ci sono i lupi, i vampiri e i miei
genitori, tutti
e cinque. Mamma e papà, Phil, Carlisle ed Esme.
“Sono
pronta possiamo andare. Papà
vieni. Oh mamma mia papà sei uno schianto.” Tutti
ridono, ma è una risata
nervosa. Lentamente con mio padre, scendo le scale e ci avviamo verso
la
limousine che ci condurrà nella cattedrale.
“Bells…”
“Sono
sicura papà.” Sospira
pesantemente ed io torno a guardare fuori dal finestrino. Guardo e
penso. Penso
al giorno in cui l’ho incontrato per la prima volta, penso al
suo primo sorrido
seguito subito da uno sguardo carico di odio. Penso
all’indifferenza che
entrambi abbiamo cercato di tenere nei confronti dell’altro.
Penso alla prima
volta che ci siamo conosciuti, a quando abbiamo suonato
insieme…
“Siamo
arrivati.” Non ho più
tempo per pensare, per fortuna.
Mio
padre corre ad aprirmi lo
sportello e mi aiuta a scendere. Indosso il mantello reale e insieme ci
avviamo
verso l’altare. La chiesa è gremita di gente. Di
nobili, di gente che conta, ma
ci sono anche tutti gli abitanti del mio adorato paesino, ci sono i
bambini
dell’orfanotrofio. Infine ci sono tutti i miei amici, i
Volturi e la mia
famiglia. Ci sono anche Ian e Nina tra i miei amici. Ci sorridiamo
tristemente.
Punto
lo sguardo dritto davanti a
me ma sono troppo nervosa, troppo agitata, immediatamente mi arriva
tanta calma
e tanta tranquillità.
“Grazie
Jazz.” Il mio è solo un
sussurro, ma lui l’ha sentito.
Lentamente
arriviamo di fronte l’altare.
Lì c’è mia madre, bellissima nel suo
lungo abito color avorio. L’abito con cui
è stata incoronata. Sul capo ha la corona.
È bellissima, è tempestata di diamanti.
Lentamente le viene tolta e posata sul
su di un cuscino di seta rosso.
“Edward,
amore mio dove sei?”
“Sto
arrivando amore, sto arrivando.” Spalanco
gli occhi, ora sento
anche la sua voce nella mia testa. Scaccio il pensiero e con esso anche
le
lacrime che cercano di scendere.
La
cerimonia ha inizio. Non ho
seguito una sola parola, troppo concentrata a non pensare al mio unico
amore. Poi
vedo uno strano movimento. Ecco è arrivato il momento,
stanno prendendo la
corona, abbasso leggermente la testa e questa viene posata sul mio
capo. Lentamente
mi alzo e mi volto.
“Vi
presento Isabella Marie
Regina di Svezia.” Applausi partono da tutta la cattedrale.
Flash mi accecano,
tutti mi chiedono di sorridere. Sorridere, come se fosse facile.
L’unica cosa
che vorrei fare è sprofondare in una valle di lacrime. Il
mio volto resta
composto, impassibile, nessuna emozione trapela da me.
“Ora
potete andare. Tra un’ora la
nostra Regina convolerà a nozze con il Conte Ian.”
Ian, come da etichetta,
viene verso di me, si inchina per il baciamano e mi prende sotto
braccio per
uscire dalla cattedrale.
“Conta
poco, ma sei veramente
splendida.”
“Ti
ringrazio Ian. Non sai come
sono dispiaciuta per ciò che accadrà. Se avessi
saputo prima la tua storia non
avrei mai accettato.” Gli dico in un sussurro.
“Bella,
sarebbe capitato con un’altra.
Almeno tu sei una persona splendida.” Sorride tristemente ed
io con lui. Appena
fuori dalla cattedrale, un coro di leva da coloro che erano fuori in
attesa di vedere
la nuova regina. Dal balcone io ed Ian salutiamo il mio popolo, il
nostro
popolo. Dopo un po’ di saluti Rose e Leah mi dicono che
è ora di andarsi a preparare.
Ecco il momento che non volevo arrivasse mai, è appena
arrivato.
Andiamo
in una delle camere della
cattedrale. Nessuno parla, facciamo tutto in silenzio. Ogni tanto sento
i
singhiozzi di Leah e Ash, ma non me ne curo. Sul mio viso sempre la
stessa
maschera di freddezza e sofferenza. Dopo un’ora sono
nuovamente pronta. Abbiamo
faticato un po’ con il vestito da sposa,
sembra che vada di nuovo piccolo, ma come è possibile se
praticamente non ho
mangiato nulla? Non me ne curo più di tanto.
“Siete
pronte?” Tutte annuiscono
tristemente, solo Alice sembra allegra. Vabbè lei
è sempre allegra. Mio padre
torna a prendermi e poi abbraccia. Un abbraccio che vale più
di mille parole,
un abbraccio che rinchiude tanto dolore e sofferenza per la mia scelta.
“Andiamo.”
Mi prende sotto
braccio e andiamo nuovamente verso l’ingresso della
cattedrale.
La
marcia nuziale inizia, le mie
damigelle mi precedono, sono tutte e quattro bellissime nei loro abiti
bordeaux, abiti che richiamano il colore dello strascico del mio. Dopo
pochi
secondi tocca a noi. Facciamo il nostro ingresso. Tutti si voltano a
guardarmi,
si sentono dei mormorii, alcuni li sento anche distintamente, anche se
non
capisco come sia possibile una cosa del genere. Forse la mia elevata
concentrazione fa si che senta tutto. Guardo dritto di fronte a me.
Ecco di
nuovo la mia dolce illusione. Gli occhi non sono azzurri ma dorati, i
capelli
non sono castano ma bronzei e ribelli, il colorito non è
roseo ma pallido, il
sorriso non è un sorriso normale ma un sorriso sghembo. Un
rumore mi riporta
alla realtà e di fronte a me compare nuovamente Ian e
scompare la figura di
Edward. Di fianco a quello che è il mio posto, ci sono Emm e
Jake, tutti e due
elegantissimi. Di fianco a Ian ci sono Paul e Mike, i suoi fratelli.
Che buffo
neanche una donna.
Troppo
presto passo dalle braccia
di mio padre a quelle di Ian. Ci voltiamo verso il Vescovo e la
funzione
inizia. Anche ora la mia mente è vuota. L’ubica
cosa che sento è l’enorme senso
di nausea che continua a salire.
La
funzione continua, ma come
prima non ascolto una parola. Ad un tratto sento la presa della mano di
Ian rafforzare,
mi volto a guardarlo. I suoi occhi sono lucidi e quella visino mi fa
scoppiare,
anche dai miei occhi scendono le lacrime che per troppo tempo ho
represso. Probabilmente
il trucco sarà tutto sbavato ma non mi importa, voglio
piangere, devo piangere.
Non sto sposando l’uomo che amo, anzi sto facendo del male
anche ad Ian e Nina
con la mia stupida scelta.
“Se
qualcuno ha da dire qualcosa
la dica ora o taccia per sempre.” Trattengo il respiro, per
favore, per favore,
dite qualcosa. Edward amore mio, ti amerò per sempre.
“Io
mi oppongo.” Mi volto con gli
occhi sgranati e un sorriso splendente…
POV
EDWARD
Il
giorno prima
Maledizione,
ma è possibile che
non ci sia neanche un aereo
per la
Svezia? Non può accadere, non ora, non a me, non a noi.
È
tutta colpa mia, se non fossi
stato così stupido non saremo arrivati a questo punto e lei
domani sposerebbe
me e non quell’umano che ha poca voglia di vivere. Lei
è mia, solo mia.
Non
ho trovato un volo
disponibile, non ho trovato neanche un aereo da poter affittare. Non ho
trovato
neanche un volo per l’Europa, avrei fatto vari scali, avrei
corso, avrei
nuotato. Ma non posso non arrivare lì perché non
c’è un fottutissimo aereo
disponibile. Ho fatto chiamare in tutti gli aeroporti, ma tutti mi
hanno dato
la stessa risposta.
Il
giorno dopo
Non
mi sono mosso dall’aeroporto
con la speranza che qualcuno disdica il suo volo, con la speranza che
tutto
vada per il meglio. Ma come ho fatto ad essere tanto stupido? Tanya
dice che
Bella ha avuto una gran fortuna a non avermi più tra i
piedi, ma devo
riconquistarla. Le devo dire che la mia era solo paura di farle del
male. Io la
amo. La amo immensamente, non posso perderla per sempre. Aspettami
amore mio.
Il
giorno del matrimonio
Giuro
che se non esce un posto
per me, mangio tutti questi stupidi umani che si stanno imbarcando per
l’Europa.
Mancano solo poche ore e lei sarà di un altro, ed io questo
non posso permetterlo.
Non accadrà.
“Signor
Cullen, è stata disdetta
la prenotazione di un aereo se le interessa. Ma il
costo…”
“Posso
pagare qualsiasi cifra. I soldi
non sono un problema per me.” Pago, mostro il mio libretto da
pilota e corro
verso l’aereo.
Decollo,
il viaggio sarà molto
lungo e non posso neanche andare ad alta velocità per
evitare incidenti con
altri aerei.
“Edward
amore mio, dove sei?”
“Sto
arrivando amore, sto arrivando.”
Mi
sembra anche di sentire la sua
voce nella mia testa.
Dopo
quelli che mi sembra anni mi
trovo finalmente nel cielo della Svezia. Atterro nel primo aeroporto
disponibile
e corro fuori sotto gli insulti di tutti. Appena sono fuori mi rendo
conto che
non posso correre. Mi guardo intorno in cerca di una macchina da rubare
e la
trovo. Una Ferrari. Bene mi serviva una macchina veloce. Metto in moto
e a
tutto gas parto per la mia destinazione.
Dopo
un’ora di viaggio, mi rendo
conto di essere a metà strada e che sicuramente la funzione
sarà già finita. Ma
forse sono fortunato ed è stata ritardata. In fondo Alice ha
visto la mia
decisione e avrà inventato qualcosa per rimandarla.
Nel
tragitto incrocio un’altra
auto, con i vetri oscurati, che sfreccia a tutta velocità
nella direzione opposta
alla mia. Accelero ancora un po’ e finalmente dopo quasi
un’altra ora arrivo di
fronte la cattedrale. Dall’interno sento tanti pensieri, ma
non mi importa. Corro
verso l’ingresso come una furia.
Ti
prego amore mio, sono qui.
Ehi
dolcezze, allora che mi dite? Vi è piaciuto? Ora scappo,
mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, a domani un bacio Mary.
|
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Capitolo 54 *** Capitolo 54 ***
capitolo 54
POV
BELLA
“Io
mi oppongo!” Per fortuna
qualcuno ha messo a tacere questa messa in scena. La voce è
melodiosa, con il
cuore in gola mi volto verso per vedere chi ha parlato. Cosa???
“Jasper?”
“Si
Bella, io mi oppongo. È assurdo
ciò che state facendo, ciò che stai facendo. Tu
ami un altro, Ian ama un’altra.
Il popolo capirà, non credo che non vogliano vederti felice.
Sei buona, gentile
e generosa con tutti. Sei altruista, metti sempre al primo posto la
felicità
degli altri a discapito della tua. È ora che tu diventi un
po’ egoista e pensi
solo alla tua di felicità. La tua felicità non
è vivere in Svezia. La tua
felicità non è essere regina. La tua
felicità non è Ian. La tua felicità si
sta
disperando per la perdita del suo grande amore. La tua
felicità si trova a
Forks. La tua felicità ha un nome ed un cognome. Edward
Cullen. Non è vero che
non ti ama, erano solo menzogne. Lui ti ama e ti amerà
follemente per l’eternità.
Per lui ci sarai sempre e solo tu, sei tu il suo universo, come lui
è il tuo. Perciò
smettetela con questa sciocchezza e andate entrambi verso la vostra
felicità.” Sono
shoccata dalle parole di Jasper. Lui, il più silenzioso dei
Cullen mi ha fatto
l’unico discorso che io volevo sentire. Lui mi ha detto che
Edward mi ama, che
sono il suo universo, la sua felicità, come lui è
il mio universo, la mia
felicità. Un sorriso raggiante spunta sul mio viso. Jasper
ha ragione, ha
maledettamente ragione.
“È
vero fratello hai ragione. Anche
io mi oppongo.” Mi giro verso Emmett e lo guardo curiosa.
“Avanti
Bellina, tu e quel musone
di mio fratello siete anime gemelle. Da quando ti ha mentito dicendoti
di non
amarti è ancora più noioso e lugubre. Inoltre si
disperava tutto il giorno, ma
non si decideva a venirti a riprendere perché era convinta
che fosse la scelta
giusta quella di lasciarti andare.”
“Si,
anche io mi oppongo.”
“Jake?”
“Per
quando il pallido mi stia
molto antipatico, quando eri con lui eri felice, ora scusa se te lo
dico ma sei
più morta che viva.”
“Per
fortuna ci avete pensato voi
ragazzi, credevo che fino alla fine si sarebbe sposata veramente.
Jasper ti ringrazio
per aver bloccato tutto e ringrazio anche voi ragazzi. Ora Bella,
tesoro, ti
prego pensaci, rifletti…”
“Smettetela,
la Regina si sta
sposando. Lo hanno voluto loro.”
“Non
è vero. Non lo hanno voluto
loro, lo avete imposto voi. Mio fratello e Bella amano altre persone,
perché dovete
costringerli a fare questo? Perché volete separare persone
che si amano? Siete così
egoisti da permettere che accada una cosa del genere?” Io e
Ian sorridiamo alle
parole di suo fratello Paul.
“Finiscila
Paul, tuo fratello
sposerà la Regina. Non sposerà mai quella
servetta da pochi stracci.”
Cooosaaaa? Come si permette di dire una cosa del genere? Vedo Ian
stringere i pugni
fino ad avere le nocche bianche, Nina invece ha abbassato lo sguardo e
si
vedono le lacrime. Mi guardo intorno. I miei genitori, Phil; Claire, i
Cullen,
i Lupi, i miei testimoni, i Volturi, tutti mi sorridono. È
ora di prendere in
mano la mia vita.
“Come
si permette di dire una
cosa del genere? Dinanzi me
nessuno, con
qualsiasi titolo, si deve permettere di offendere un membro del mio
popolo. Non
capisco come lei, signor Conte, con il suo cinismo, egoismo e ipocrisia
sia
stato in grado di crescere dei figli splendidi come loro.” Mi
volto verso i
Ministri e i Consiglieri.
“Signori,
comunico che le nozze
sono annullate. Ma non disperate, oggi verranno celebrate altre nozze.
Nozze veritiere
e intrise d’amore. Oggi il Conte Ian e la Duchessa Nina si
uniranno in
matrimonio.” Sulle facce dei presenti ci sono diverse
emozioni. Rabbia, frustrazione,
delusione, consapevolezza, odio, comprensione, ira, tenerezza, gioia,
felicità
ed infine amore. Si sui visi di Ian e Nina c’è
amore per loro e gratitudine nei
miei confronti.
“Non
lo permetterò mai e poi non
è una Duchessa.” Piego il capo in direzione del
Conte.
“Mai
contraddire un ordine della
Regina, mi sembra che questo rientri nell’etichetta e nei
doveri di ogni membro
del popolo Svedese. Inoltre sono la Regina e nomino Nina Duchessa.
Perciò, miei
cari presenti accomodatevi nuovamente, altrimenti uscite dalla
cattedrale.” Mi
sposto verso i banconi con un sorriso vero, finalmente.
“Ehi
ma anche noi dobbiamo venire
lì?” Mi volto Emm e Jake che sono imbronciati.
“Non
mi sposo più, ora siete dei
semplici invitati.”
“Ricorda
che i tuoi testimoni
saremo sempre noi.” Alzo gli occhi al cielo. Ian è
andato a prendere Nina ed
ora si dirigo all’altare. Sono felice ed emozionata per loro.
Finalmente coroneranno
il loro sogno d’amore. Prima che la funzione inizi i futuri
sposi i voltano
verso di me.
“Bella,
ci faresti da testimone?”
Annuisco felice e prendo il posto che in precedenza occupava Jake
sull’altare.
La
funzione inizia e mi emoziono
tantissimo. Intanto penso. Penso che vorrei essere al posto di Nina.
Immagino
me che arrivo con mio
padre e sull’altare c’è Edward che mi
aspetta emozionato. Penso a noi che ci
scambiamo promesse di amore eterno. Penso a noi che balliamo da marito
e
moglie. Penso a noi, insieme. Ma questo non avverrà mai, lui
è immortale, io
no. Con tutti questi pensieri non mi sono accorta che la funzione
è quasi
finita. Bene devo portare al termine il mio progetto. Mi volto verso
Alice,
voglio una conferma a ciò che sto per fare. In risposta
ricevo un sorriso
magnifico che ricambio più che volentieri.
“Vi
dichiaro marito e moglie. Puoi
baciare la sposa.” Un coro di applausi parte da ogni angolo
della cattedrale,
con la coda dell’occhio noto la Contessa che asciuga una
lacrima e il Conte che
fa un piccolo sorriso in direzione del figlio. Risolveranno tutto.
È ora di
riprendere la parola.
“Bene,
ora credo che Ian e Nina
siamo stati sin troppo separati. È meglio che inizino subito
il loro viaggio di
nozze e vorrei essere io a farvi questo regalo, se siete
d’accordo.”
“Bella
hai già fatto trop…”
“Non
dire sciocchezze Ian. È il
minimo e non voglio un no come risposta.”
“Allora
non possiamo far altro
che accettare più che volentieri.”
“Ma
ovviamente avrete il vostro
ricevimento al vostro ritorno. Ora iniziata ad andare, lasciate perdere
tutti,
ma aspettatemi all’uscita.” L’ultima
parte la sussurro, non capiscono cosa
intendo ma fanno come dico loro.
“Un’ultima
cosa. Rinuncio ai miei
diritti di Regina. Rinuncio alla corona. Rinuncio a regnare sul popolo
della
Svezia. Rinuncio a tutto. Inoltre essendo l’ultima erede
nonché l’ultima
Regina, la dinastia si chiude con me. Spero perdonerete questa mia
avventata
decisione, ma io non ho mai voluto questo per me, ho accettato solo a
causa di
un mio momento di debolezza. Non volevo prendere in giro nessuno, tanto
meno il
mio adorato popolo, ma essere Regina non fa per me. Ora con il vostro
permesso
io andrei.” Non aspetto una risposta, saluto tutti i miei
parenti ed amici con
un sorriso ed inizio a correre. Corro verso l’uscita. Corro
verso la libertà. Corro
per riprendere in mano la mia vita.
All’uscita
trovo Ian e Nina che
mi guardano sorpresi per il mio discorso. Ed ora? Brava ho progettato
la fuga
ma non ho il mezzo.
“Ehi
sorellina tieni, in macchina
ci sono dei vestiti per voi. In aeroporto ci sono due aerei privati
prenotato a
vostro nome che vi aspettano. Mi raccomando stai attenta e trattalo
bene.” Come
è venuta così va via. Alice a volte è
proprio strana. Comunque ha visto tutto,
ma chi devo trattare bene? Non mi chiedo altro e faccio salire Ian al
posto di
guida mentre noi ci accomodiamo dietro. Parte a tutto gas. Sul sedile
trovo un
borsone con abiti per tutti.
“Ma
Alice come faceva a sapere
tutto ciò?”
“È
una veggente.” Dico loro
tranquillamente ed ovviamente mi ridono in faccia.
“Ha
pensato che sarebbe successa
una del genere? Oppure si è messa d’accordo con il
fidanzato?” Mi chiede Ian,
io ho detto la verità dicendo che è una veggente,
vabbè pazienza.
“Credo
più che lo immaginasse,
Jasper non è tipo che fa questi trucchetti con
Alice.” Penso con tenerezza a
Jasper, è tutto merito suo, dovrò fargli un bel
regalo.
“Ian
tu guida noi ci cambiano,
tanto i vetri sono oscurati.” Prendiamo la roba dal borsone e
iniziamo a
cambiarci.
“C’è
qualcuno che ha la nostra
stessa fretta. Forse è un ritardatario che voleva assistere
al matrimonio tra
la Regina e il Conte.” Non faccio caso alle parole di Ian,
sono troppo
concentrata a cambiarmi. Dopo circa un’altra ora di viaggio
arriviamo all’aeroporto.
C’è molta confusione. Ma che succede? Dopo qualche
minuto capiamo che hanno
rubato l’auto del tizio che si sta disperando. Non ci
interessiamo più di tanto
e con cappelli e occhialoni da sole ci avviamo all’interno.
Ci informiamo su
quelli che sono i nostri aerei e così arriva il momento dei
saluti.
“Ragazzi,
andate dove volete, per
due mesi siete in viaggio di nozze. Mi raccomando visitate
l’Italia è favolosa.
Se volete prolungare il viaggio non avete problemi basta comunicarlo al
pilota.
Inoltre in ogni meta avrete una macchina a disposizione e i migliori
alberghi. Provvederà
a tutto il pilota, voi dovrete solo rilassarvi e divertirvi.
“Bella,
stai facendo tanto per
noi. Io non so proprio come ringraziarti.”
“Nina,
non devi ringraziarmi. Quando
la sera della festa ho incontrato lo sguardo di Ian, ho visto nei suoi
occhi il
mio stesso dolore e non era giusto che anche altri soffrissero
ciò che sto
soffrendo io. Inoltre siete dei così bravi ragazzi, vi amate
e avete il diritto
di essere felici. Ora basta chiacchiere dovete partire.”
Abbraccio
calorosamente tutti e due, qualche lacrima sfugge al nostro controllo.
“Sarai
felice anche tu Bella.”
“Lo
spero Ian, lo spero.” Mi giro
e vado verso l’aereo. Salgo e mi accomodo.
“Principessa,
sei stata
magnifica. Anche se hai rinunciato a tutto per me resterai sempre la
mia
principessa. Allora dove ti porto?”
“Firenze.
Devo visitare dei conoscenti
a Volterra. Poi tu puoi andare.”
“Va
benissimo.”
Devo
approfondire la conoscenza
con Aro. Se tornassi da Edward lui continuerebbe a dire di non amarmi e
non
voglio farlo soffrire. Basto già io, ma non preoccuparti
amore mio ci
ritroveremo.
Porto
una mano sul mio ventre.
Cooosaaa?
Ehhhhi
ciao Valentine e Faustine, volete uccidermi? Se lo
farete non avrete il seguito, ihihih. Comunque cosa mi dite del
capitolo? Ovviamente
il prossimo sarà un pov Edward. Aspetto di conoscere i
vostri commenti a domani
un bacio Mary.
|
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Capitolo 55 *** Capitolo 55 ***
capitolo 55
POV
EDWARD
Se
fossi umano il cuore mi
uscirebbe dal petto. Sono un fascio di nervi. Pochi metri mi dividono
dalla mia
unica ragione di vita ed io ho perso le parole. Cosa le dirò
appena la vedrò? Se
lei non volesse più vedermi? Se lei si fosse già
sposata? Se lei…basta non può
essere, lei mi ama ed io la amo. Mi farò perdonare, spero.
Prendo
un gran respiro, non ne ho
bisogno ma così mi sento meglio, e con la speranza che
alberga nel mio cuore
muto mi avvio tremante verso l’ingresso.
Non
credevo fosse possibile che
un vampiro, un essere temuto abbia paura di una dolce e fragile umana.
Invece è
così. Io ho paura. Paura di incontrare quegli occhi da
cerbiatta, quegli occhi
che mi hanno amato, quegli occhi che ho fatto ridere, quegli stessi
occhi che
ho fatto colmare di lacrime e tristezza.
Devo
entrare, sto solamente
perdendo tempo. Evito di ascoltare i pensieri dei presenti, non voglio
sapere
nulla anche se sento dei mormorii sorpresi.
Apro
il portone ed entro. Tutti si
voltano a fissarmi, ma poi distolgono lo sguardo. Invece io punto il
mio
sguardo verso l’altare e vedo…nessuno? Come
è possibile? Forse ancora non
arrivano. Poi punto lo sguardo alla mia sinistra e vedo i tre Volturi,
le mogli
e le guardie. Più avanti ci sono gli anziani del branco che
mi fissano con
astio, e credo che la mia natura centri ben poco. Sposto ancora lo
sguardo e
incontro i luminosi sorrisi della mia famiglia e dei genitori di Bella,
inclusa
Claire e quello che deve essere Phil. Noto che anche Jacob Black sta
ridendo
con…Emmett? Ma che diavolo succede? Dove si trova il mio
angelo? Perché tutti
sono felici?
“Edward
finalmente sei arrivato,
ti aspettavo.” Esclama Alice sorridente. Ho capito ha visto
la mia intenzione,
l’ha riferita a Bella ed ha annullato le nozze. Le sorrido di
cuore, le farò un
enorme regalo.
“Oh
no fratellino, non è come
pensi. Bella è andata via con Ian.” Il sorriso mi
muore sulle labbra. Cosa c’è
da essere tanto felici? Se aveva visto le mie intenzioni
perché non ha detto
nulla a Bella? Perché è successo tutto
ciò? Non posso incolpare nessuno se non
me stesso. È stata solo colpa mia se lei ha sposato un
altro, ed io sono qui a
rendermi conto che tutto ciò è reale. Sono
veramente un mostro. Mi accascio a
terra in preda al dolore più puro. Non sento più
nulla intorno a me. Non voglio
sentire più nulla. Non mi importa più di nulla.
Ora lei non sarà più mia e la
colpa è solo da attribuire al mio egoismo.
Egoista.
Egoista.
Egoista.
Sento
qualcuno che mi chiama. Sento
qualcuno che mi prende di peso e mi trascina fuori. Sento tutto e
niente. Sento
lo sportello di una macchina che si apre e poi si chiude. Sento una
macchina
partire. Dopo un po’ ci fermiamo e vengo condotto in una
casa. In questo mio
stato di trance mi sembra di sentire il suo odore.
Una
porta viene aperta e vengo
spostato su qualcosa di morbido. Un letto forse. Inspiro profondamente.
Non lo
sto immaginando. Questo è il suo odore, il suo profumo, la
sua fragranza, la mia
esistenza. Chiudo gli occhi ed ispiro nuovamente una, due, tre,
infinite volte.
“Ma
che sta facendo?”
“Inspira
l’odore della sua amata.”
Apro
gli occhi di scatto e mi
volto verso la fonte del suo odore. Il suo cuscino. Lo abbraccio
stretto a me e
inizio a singhiozzare. Lacrime silenziose rigano il mio volto.
“L’ho
persa.” Silenzio.
“Sono
stato uno stupido.” Singhiozzo.
“Ho
perso la mia unica ragione di
vita.” Silenzio.
“Sono
solo un essere egoista che
pensava di fare il suo bene.” Singhiozzo.
“Glielo
diciamo che non si è
sposata o lo lasciamo piangere un altro po’?”
“Emmett.”
Sbarro gli occhi. Cooosaaa???
Non si è sposata. Con ancora il suo cuscino stretto tra le
mie braccia faccio
un salto e atterro sul corpo di Emmett, entrambi finiamo a terra ma non
mi
interessa.
“Ehi
vedi che io amo la mia Rose,
ho capito che sei in carenza di aff…”
“Smettila
stupido. Cosa intendevi
prima con il fatto che non si è sposata?”
“Ti
faccio vedere.”
Mi urla in mente. Subito dopo varie immagini
invadono la mia mente. Lei che non balla il Valzer con lui ma con
Jasper. Lei che
gli dice che lo vuole come testimone. Lei che viene incoronata.
È una visione,
un angelo. Lei che con il padre procede verso l’altare nel
suo abito da sposa. Lei
che porge la mano al damerino. Loro che si voltano per ascoltare la
funzione. Jasper
che si oppone. Lei che negli occhi ha ritrovato la vita. Lei che mette
tutti a
tacere e cede il suo ruolo di sposa alla donna amata dal damerino che
ora mi è
più simpatico. Lei che abdica al trono. Lei che scappa dalla
cattedrale. Alice che
le porge le chiavi di una macchina scura, un attimo…quella
è la stessa macchina
che ho incrociato per la strada. Non è possibile
l’ho avuta al mio fianco, ma perché
non volevo leggere i pensieri di nessuno? Ora lei sarebbe con me,
staremo
fuggendo insieme. Aspetta, mi volto irritato verso Alice che
prontamente si
nasconde dietro suo marito.
“Tu.”
Sibilo irritato a morte. Lei
sapeva che sarei arrivato. Lei sapeva che tutto sarebbe andato a monte.
Lei sapeva
che l’avrei incrociata ma non ha mosso un dito.
“Come
hai potuto farmi questo? Perché
l’hai fatto? Ho sbagliato lo so, sono stato un mostro lo so,
l’ho fatta
soffrire lo so. Ma sono venuto qui per implorare il suo perdono. Tu
sapevi che
sarei arrivato e invece di dirle di aspettarmi le hai procurato una
macchina
sulla quale fuggire. Pensi che io non abbia sofferto? Pensi che io sia
stato
felice per come l’ho trattato? Pensi che io non mi sia fatto
schifo da solo? Pensi
che…”
“Smettila
Edward, l’ho fatto per
voi. Ora non sei lucido e non potresti capire, ma a tempo debito mi
ringrazierai di cuore. Devi solo essere paziente. Questo è
un percorso che
entrambi dovete compiere per essere pienamente felici dopo. Non
cercarla, pensa
solo che le vostre pene, le vostre sofferenze verranno ripagate. Voi
siete
anime gemelle ricordalo e non potete fare a meno dell’altro.
Devi solo avere
fiducia e poi sarete eternamente felici.” Nei suoi occhi
leggo tanta sincerità.
So che ha fatto tutto ciò per me, ma ora non sono in grado
di accettare questa
sua spiegazione. Anzi la fulmino con lo sguardo e suo marito si
posiziona
davanti a lei. Lo guardo scettico.
“Pensi
veramente che potrei far
del male a quella pulce tanto irritante quanto fastidiosa? Sono
arrabbiato da
morire con lei ma è mia sorella non le farei mai del male,
ed inoltre è una
donna. Mi meraviglio della tua poca fiducia Jasper. Io non sono come un
altro
nostro parente che non si fa scrupoli ad alzare le mani su un membro
della sua
famiglia.” Jasper si scusa mentalmente mentre Emm, dopo aver
capito la velata
allusione al giorno in cui mi ha praticamente pestato mi da un pugno
sulla
spalla che mi sposta di qualche centimetro.
“Lo
farei ancora fratello.” Lo
guardo con un sopracciglio inarcato, ora sono suo fratello. Lasciamo
perdere ho
qualcosa di molto importante da fare. Mi volto impaurito, si impaurito
verso
Charlie e Renèe. Lei mi guarda sorridente mentre
lui…lui anche? Li guardo
shoccato.
“Siamo
troppo felici per ciò che
è successo oggi e dopo ciò che hai fatto e
ciò che hai detto prima ti
perdoniamo. Ma fai soffrire di nuovo mia figlia e non ci
sarà posto sicuro al
mondo in cui potrai nasconderti.” Anche dai loro pensieri
capisco che sono
sinceri ma devo comunque loro delle scuse.
“Io
vi ringrazio, ma ciò non
toglie che vi devo delle scuse. Charlie mi dispiace tantissimo. Tu mi
hai
accolto in casa tua come un figlio, sei subito stato felice della
nostra
relazione ed io ho tradito la tua fiducia facendola soffrire,
mentendole,
facendola andare via da te e facendole fare tutte quelle scelte.
Renèe, sei
venuta a cercarmi per farmi ragionare, per accertarti dei miei
sentimenti ed
anche con te ho mentito. Ho usato una mia cara amica per farti credere
di non
provare nulla per Bella quando lei è tutta la mia esistenza.
Credevo di non
possedere un’anima ma ho capito che lei è la mia
anima. Io voglio credere alle
parole di Alice, voglio credere che tutto si sistemerà, che
abbiamo bisogno di
questo tempo da passare soli e che poi saremo finalmente felici, e vi
prometto,
anzi vi giuro che l’amerò e la
proteggerò sempre e per sempre.” Nei miei occhi
la verità è fiammeggiante.
“Fratello
sembri un condottiero
per come sei serio.” Nessuno ride apertamente alla battuta di
Emmett ma tutti
ridacchiano. Mi sento la schiena bucata, mi volto verso quello sguardo
che mi
sta incenerendo da quando mi ha visto.
“Sappi
che se non sono venuto ad
ucciderti, non è stata per mia pietà nei tuoi
confronti, ma solo perché non
volevo che Bella soffrisse ancora di più. Ti ho avvisato un
giorno nella
foresta di non farla soffrire, ma non hai capito che la mia era una
minaccia. Se
oggi sei ancora tutto intero è solo perché voglio
nuovamente credere alle tue
parole. Ma sappi che questa è l’ultima
possibilità che ti concedo, falla
soffrire di nuovo e l’inferno sarà per te un luogo
sicuro. Lei è come una
sorella per me. Ha accettato la nostra natura senza problemi, non ci ha
mai
considerati dei diversi, dei mostri, ci ha sempre voluto bene, lei non
si è
fermata alle apparenze, è sempre andata oltre. Da un lato
spero che lei non
abbia più la sfortuna di incontrarti, le hai fatto molto
male, ma dall’altro
spero che vi riconciliate perché solo tu puoi renderla
felice.” Termina il suo
discorso e va via seguito dalla sua famiglia e la sua fidanzata che mi
ha
rivolto un occhiolino complice.
Bene
ora devo solo andare a
cercarla. Ma mi sembra che manchi qualcuno, no?
“Avevo
visto i vecc…ehm i Volturi,
dove sono finiti?”
“Non
avevano altro da fare e sono
tornati nel loro covo in Italia.” Sospiro di sollievo, almeno
qui non hanno
dissanguato nessuno.
“Edward,
ora tu non andrai a
cercarla. Forse non hai capito il mio discorso di prima.”
Guardo Alice
sconvolto, sta scherzando vero?
“Se
pensi che io stia scherzando,
allora la risposta è no. Bella ha affrontato molte scelte in
questi pochi
giorni, è sotto stress e deve ritrovare se stessa. Deve
ritrovare la sua pace
interiore.”
“Alice
ma…”
“Edward,
segui il consiglio di
tua sorella. Vorrei che mia figlia ritrovasse il suo equilibrio. Non
hai idea
di come sia diventata, di come si sia ridotta e ora necessita di un
po’ di
tranquillità.” Alle parole di Renèe
seguono delle immagini sullo stato di Bella
nella mente di Jazz. Oddio, cosa le ho fatto? Il troppo dolore mi fa
accasciare
a terra. Ma Jazz con molta pazienza e tutta la potenza del suo potere
riesce a
calmarmi.
“Andiamo
a casa figlioli.”
Salutiamo tutti e silenziosamente ci avviamo verso l’uscita.
Ho ancora il
cuscino di Bella tra le mani, poi mi volto verso Renèe per
chiederle il
permesso con lo sguardo e lei acconsente con un sorriso. Lo riporto al
naso ed
ispiro nuovamente
l’essenza,
sorrido felice, intanto il seme della speranza germogliano in
me.
Arriviamo
all’aeroporto con più
calma. Mi sembra di sentire il suo odore, solo lievemente
però. Mi concentro,
forse è dato dal cuscino.
“È
il suo odore quello che senti.”
Mi dice Alice.
“Come…”
“Semplice
ha preso l’aereo che
hai lasciato tu.” Ora capisco tante cose.
“Dimmi
un po’, tutte le
prenotazioni e gli aerei occupati erano opera tua? Poi magicamente si
è
liberato un aereo da affittare per farmi arrivare in
ritardo?” Le dico
assottigliando lo sguardo e scompigliandole i capelli. Lei mi fa una
linguaccia
ed annuisce sorridendo.
“Se
lo vuoi sapere quello è il
suo aereo privato.” Scuoto la testa e mi accomodo sul sedile
della prima classe
e fisso il cielo.
Amore
mio siamo ancora separati
ma so che presto saremo nuovamente insieme.
Ti
amo mia dolce Bella.
Ti
amo immensamente Edward.
Ehilà
dolci
fanciulle,
cosa ne
dite di questo capitolo? Allora domani ovviamente ci sarà il
pov Bella. Dopo di
quello ci sarà credo un capitolo con entrambi i pov e poi
l’epilogo, oppure due
capitoli con pov separati e l’epilogo, comunque credo che ci
saranno non più di
quattro capitoli compreso l’epilogo. Finalmente direte voi.
Comunque bando agli
scherzi, quanto mi dispiace che questa storia sia quasi giunta al
termine. Aspetto
i vostri commenti. A domani un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non
mi hai mai amata
Mie
storie concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si
Finalmente
felici
Mi
sono
innamorato di te
Invito
Uno
scontro
che ti cambia la vita
Eternità
L'amore
va
oltre il tempo
Ritrovare
lei,
ritrovare loro
La
mia
pericolosa cantante
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di
proprietà di S. Meyer.
|
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Capitolo 56 *** Capitolo 56 ***
capitolo 56
POV
BELLA
Ok
calma Bella. Inspira. Espira. Inspira. Espira.
Non
può essere. È praticamente
impossibile. È assurdamente impossibile. Non è
concepibile. Cioè se fosse reale
è stato concepito perciò concepibile, ma non
è reale.
Io
non posso. Lui non può. Noi non
possiamo.
Sudo.
Sono schifosamente sudata. Sono
appiccicosa.
Sono
nel bagno dell’aereo, mi sto
guardando allo specchio e sono più bianca di un lenzuolo,
anzi no meglio, più
bianca di un vampiro, il che è tutto dire.
Apro
l’acqua fredda e ci butto
tutta la testa sotto. È meglio rinfrescare tutto,
così appena toglierò la testa
da sotto l’acqua ghiacciata, tutto tornerà alla
normalità ed io mi sveglierò da
questo bellissimo quanto impossibile sogno.
Si,
sogno. Sarebbe perfetto se
fosse vero. Ritornerei a vivere se fosse vero. Ritroverei la
felicità se fosse
vero. Ma purtroppo non è così. Io non posso e
neanche lui può. Io ho avuto un
incidente e lui è sterile a causa della sua natura.
Perciò questo non è più un
sogno, è un incubo.
Si,
un incubo. Perché? Sto già
soffrendo di mio, non è necessario anche questa illusione.
Non è necessaria
ulteriore sofferenza. Perché proprio io? Non ho mai fatto
del male a nessuno,
ho sempre cercato di aiutare il prossimo. Qualcuno vuole punirmi per
ciò che ho
fatto in questo ultimo periodo? Qualcuno vuole punirmi per le scelte
avventate
che ho fatto? Perché? Perché? Perché?
Piangendo
mi accascio sul
pavimento.
Edward
amore mio, dove sei? Perché
non mi vuoi? Se è come dice Jasper e tu mi ami,
perché mi hai mentito? Perché mi
hai mandata via? Edward…
“Principessa.
Principessa.” Mi
ricompongo, cerco di controllare le mie lacrime e la voce.
“Si?”
Non aggiungo altro, non so
come potrebbe uscirmi la voce.
“Stiamo
atterrando, torna al tuo
posto e allaccia la cintura. Ma va tutto bene?”
“Si,
si, sono venuta a
rinfrescarmi. Arrivo subito.” Mi lavo di nuovo la faccia ed
esco. Non ho più il
coraggio di sfiorare il mio ventre, non voglio una delusione.
Appena
atterriamo a Firenze dico
al pilota che può tornare a casa ed esco
dall’aeroporto. Fuori trovo una
macchina nera con i vetri oscurati, ma non ci faccio caso e vado avanti
alla
ricerca di un taxi. Che bella giornata di sole.
“Bella.”
Mi volto avendo sentito
il mio nome. Aggrotto le sopracciglia e noto che un finestrino di
quell’auto
scura è abbassato. Forse ho capito male io.
“Bella.”
No, non ho capito male. Ma
chi potrebbe essere? Mi avvicino timorosa e cerco di guardare dentro
l’auto. Appena
riconosco Aro tiro un sospiro di sollievo. Apro lo sportello e mi
accomodo al
suo fianco.
“Come
sapevi che mi avresti
trovata qui? Come avete fatto ad arrivare prima di me?”
Chiedo curiosa.
“Sai
che i vampiri sono molto
veloci, noi non abbiamo usato gli abituali mezzi di trasporto per
tornare a
casa, diciamo che abbiamo usato i nostri mezzi naturali. Siamo qui
perché tua madre
sospettava che saresti venuta qui da me per approfondire il discorso
iniziato
la sera del ballo.” Arrossisco visibilmente. Effettivamente
sono arrivata qui
all’improvviso, e se lui non volesse parlarmi o se avesse da
fare?
“Cosa
succede piccola? Sei pensierosa.”
“Ecco…si…io
sono piombata qui all’improvviso
senza sapere se avrei dato fastidio o se tu fossi impegnato
o…”
“Tesoro,
non pensarlo neanche tu
qui sarai sempre la benvenuta e non hai bisogno di inviti. Sentiti
libera di
venire quando vuoi e per quanto tempo vuoi. È paradossale ma
a palazzo sarai
sempre al sicuro, nessuno ti farà mai del male. Inoltre non
vedevo l’ora di
averti per un po’ a palazzo, perché ti fermerai
per un po’?” mi riprendo.
“Certo,
fino a che non ritroverò
il mio equilibrio, perciò ti ringrazio in anticipo per la
tua osp…”
“Oh
no bambina mia, sei mia
nipote e ciò che mio è anche tuo, ricordalo
sempre.” Eh già sono sua nipote. Chi
l’avrebbe mai detto, io nipote, anzi pro nipote di un vampiro.
“Ma
nonno, posso chiamarti nonno?”
“Certo,
anzi ne sarei
felicissimo.”
“Allora
nonno, ma racconti meglio
la mia storia? Cioè la tua storia?” intanto siamo
arrivati a palazzo, infatti
la macchina si ferma e noi scendiamo in un vicolo buio.
“Entriamo
prima e ti racconterò
tutto dall’inizio.” Ci avviamo verso un tombino? Lo
guardo scettica, non
penserà per caso di entrare lì dentro?
“Non
fare quella faccia, sotto c’è
Felix che ti prenderà, non ti farai male.” Ancora
scettica mi faccio il segno
della croce e mi calo nel tombino. Due braccia fredde mi prendono prima
che mi
schianti al suolo.
“Dio
grazie.”
“Non
sono Dio, sono Felix.” Gli
scocco un’occhiataccia.
“Felix
non provarci con mia
nipote.” Ridacchio divertita alle parole di mio nonno nei
confronti del
bestione.
“Non
è divertente.” Mi guarda
assottigliando lo sguardo.
“Invece
a me fa tanto ridere.”
“Basta
voi due, andiamo che
abbiamo molto di cui parlare. Felix dai disposizione
affinché venga preparato
il pranzo per Bella. Io intanto le mostro la sua stanza.”
Camminiamo per lunghi
corridoi. Tutto è molto pregiato, molto antico, molto di
classe. Mi sento un po’
in imbarazzo in mezzo a tutte queste ricchezze. Ad un certo punto ci
fermiamo
di fronte una porta, la apre ed entriamo. È la mia camera,
è molto bella, forse
troppo pomposa per i miei gusti, ma va bene. Mi lascia lo spazio per
entrare e
mi accomodo su uno dei divani, lui fa lo stesso sul divano di fronte.
“Allora
credo che sia giunto il
momento di raccontarti tutto.” Annuisco curiosa.
“Bene,
ho incontrato circa due
secoli fa mia moglie. Lei era umana. Una splendida umana. La
più bella donna
che avessi mai visto in tutta la mia esistenza. Avevamo organizzato un
ballo
qui. Non per scopi da vampiri diciamo, ma secoli fa organizzavamo
spesso queste
feste. Ovviamente era invitata tutta la nobiltà e tra questi
anche i reali
della Svezia. Lei era lì, con i suoi capelli tendenti al
nero, la sua
carnagione nivea e quegli occhi color del cioccolato.”
Spalanco gli occhi, a
parte il colore dei capelli è la mia descrizione.
“Ebbene
si, tu le somigli
tantissimo, sei la sua fotocopia, tranne che per il colore dei capelli.
Dicevo era
sul terrazzo e la sua pelle al chiaro di luna sembrava fosse fatata.
Era una
visione. E il suo sangue. La prima volta che lo sentii
risvegliò la bestia che
era in me, ma mi rifiutavo di fare del male a quella creatura
celestiale. Mi allontanai
per qualche minuto e poi tornai dalla mia fata. Si una fata, tanta
bellezza non
poteva essere reale, infatti credevo che non l’avrei
più ritrovata. Pensavo che
sarebbe tornata nel suo mondo fatato. Invece con mia enorme
felicità lei era
ancora lì nella medesima posizione. Ispirai ancora il suo
profumo e quella
volta mi stupii della mia reazione. La gola non bruciava, anzi mi
sentivo in
pace con me stesso. Era come se il suo sangue cantasse una dolce
melodia per
me, e il suo cuore suonasse quella stessa melodia. Ad un tratto lei si
girò, si
sentiva osservata. Mi vide e invece di aver paura mi sorrise. Era un
angelo, il
più bell’angelo era di fronte a me. Non riuscivo
ad aprire bocca, non riuscivo
a parlare, ero paralizzato. Sentivo un calore all’altezza del
petto, sentivo il
mio cuore freddo sciogliersi. Mi sentivo completo. E dopo questa
consapevolezza
riuscii a muovermi. Le sorrisi di rimando e mi avvicinai. Da gentiluomo
di
altri tempi le feci il baciamano e lei arrossì vistosamente.
Mi sentivo bene a
quella visione. Ci presentammo, mi disse che erra la principessa della
Svezia. Mi
disse anche che sapeva che ero un vampiro. A quei tempi si credeva
ancora nell’esistenza
dei vampiri, ma io rimasi di sasso quando da quelle dolci labbra
uscì la parola
vampiro. Le dissi che non era vero, ma lei candidamente mi rispose che
tanta
bellezza non era umana.” Dire che mio nonno è
bellissimo secondo me è troppo,
ha la bellezza di un vampiro, ma dire che è bellissimo
è esagerato, comunque
sono veramente affascinata da questa storia. Solo che lui si
è un po’ perso con
lo sguardo nei ricordi ed io non lo interrompo, sono
un’inguaribile romantica.
“Lei
diceva che la mia bellezza
era inumana, mi aveva paragonato ad un angelo, quando il vero angelo
era lei. Comunque
subito capimmo di essere innamorati l’uno
dell’altro. Lei mi amava anche se
sono un mostro. Lei era buona, andava oltre le apparenze, proprio come
te. Vi assomigliate
in tutto. Dopo due mesi la sposai, ma lei voleva essere trasformata.
Volevamo aspettare
un po’ dopo il matrimonio, in fondo lei aveva 22 anni e io ne
dimostravo circa
30, potevamo aspettare un altro po’. non ero pronto per dire
addio alla sua
umanità. Non volevo che diventasse un mostro come me.
Durante il matrimonio
nacque anche il termine Cantante.
La Cantante
è colei il suo sangue fa lo stesso effetto che fece su di me
Sulplicia. Solo in
pochi sono fortunata a trovarla. La contante è
l’esatta metà del vampiro, è la
sua anima gemella, è l’altra metà della
mela. Il vampiro e la cantante non
possono fare a meno l’uno dell’altro e quando la
cantante viene trasformata,
questa troverà l’odore del suo compagno come il
migliore tra tutti. Nessun odore
sarà paragonabile a quello del suo compagno, neanche
l’odore del sangue.” Perché
mi fissa sorridente?
“Poi
accadde qualcosa di
speciale, di inaspettato, di unico. Mia moglie rimase incinta.
Attraverso antiche
leggende scoprimmo che, quelle che noi definimmo cantanti, potevano
concepire
con il vampiro di cui sono innamorate. Quando diventano un corpo unico,
il
vampiro e la cantante, innescano un meccanismo particolare, non ti
saprei dire
cosa accade con precisione ma è come una specie di magia.
Ciò perché un essere
puro, l’umano, riesce ad amare e ad essere amato da un essere
dannato, il
vampiro.” Credo allora di essere la cantante di Edward.
“Sulplicia
non vede l’ora di
abbracciarti.”
“Nonno
anche io non vedo l’ora di
abbracciarla, ma devo dirti una cosa prima.” Mi guarda
curioso.
“Credo
di essere la cantante di Edward.”
Mi guarda sorridente.
“Da
cosa l’hai capito?” Non ho
più alcun dubbio e sul mio viso compare un sorriso che
potrebbe oscurare il
sole. Mi alzo in piedi e alzo la maglia.
“Questo.”
Indico il mio ventre a
mio nonno che mi guarda sbalordito. Come far restare tuo nonno vampiro
senza
parole? Basta dirgli che sei incinta.
Consapevolmente
accarezzo il mio
ventre su cui c’è già una piccola
sporgenza.
Il
mio piccolo Edward.
Lacrime
di gioia, di felicità, ma
anche di dolore scendono dal mio viso. Sono incinta, aspetto nostro
figlio, ma
lui non è con me.
“Be-Bella…come?”
Aggrotto le
sopracciglia.
“Vuoi
proprio saperlo?” Diniega
energicamente con il capo ed io ridacchio divertita.
“Mi
aiuterai nonno?” Chiedo
timorosa, sono pur sempre incinta di un vampiro e non so cosa fare. Ho
paura.
Si
alza e viene ad abbracciarmi.
“Certo
piccola mia, certo che ti
aiuterò. Però poi dovrai tornare dal tuo Edward.
Sai è arrivato in cattedrale
tutto trafelato sperando di annullare le nozze. Ma quel genio diabolico
di sua
sorella ha fatto in modo che arrivasse in ritardo. Ora deve capire
l’errore che
ha commesso. Deve capire che senza di te non può esistere.
Un vampiro quando incontra
la sua cantante non può più esistere senza di lei
e lui deve capire cosa
avrebbe potuto perdere.” Lo fisso esterrefatta. Edward, il
mio amore è venuto. Voleva
annullare le mie nozze, è venuto per me. Mi ama.
Abbraccio
mio nonno, ora sono
felice. Aspetto un figlio, un miracolo, e il mio Edward mi ama.
Ti
amo mia
dolce Bella.
Ti
amo
immensamente Edward.
Ehi
mie dolci donzelle, cosa ve ne
pare di questo capitolo? Questo è il penultimo. Domani
c’è il pov Edward e poi
l’epilogo, che tristezza. Aspetto i vostri numerosi commenti,
a domani un bacio
Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non
mi hai mai amata
Mie
storie concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si
Finalmente
felici
Mi
sono
innamorato di te
Invito
Uno
scontro
che ti cambia la vita
Eternità
L'amore
va
oltre il tempo
Ritrovare
lei,
ritrovare loro
La
mia
pericolosa cantante
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di
proprietà di S. Meyer.
|
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Capitolo 57 *** Capitolo 57 ***
capitolo 56
POV
ALICE
7
Mesi dopo
Come
sono felice, tra un po’
tutto sarà perfetto. Anzi perfettissimo. Certo in questi
mesi Edward è stato
molto triste, depresso. Non faceva altro che incolparsi di tutto. ho
dovuto più
volte fermarlo dall’andare in giro per il mondo a cercarla.
Ma con l’aiuto dei
mio Jazzy e dell’orso siamo riusciti a bloccarlo. In pratica
non lo lasciavamo
un secondo solo per evitare che scappasse. Sono stati mesi duri per
tutti, però
tutti eravamo consapevoli che presto la situazione si sarebbe risolta.
Anche per
la mia sorellina sono stati mesi duri. Ci siamo sentite spesso per
telefono. Non
riusciva a sopportare la lontananza dal suo amore, ma ogni volta,
grazie all’aiuto
di Aro, siamo riusciti a farla desistere dall’intento di
tornare dal suo amato.
Oggi
è il grande giorno, sono al
top della felicità. Ecco sta arrivando una visione.
“Ahhhhh!!!!
Finalmente!!!!”
Saltello allegra per tutta la casa e tutti, anche mio marito ne sono
sicura,
pensano che io sia pazza. “Finalmente l’ho visto,
mamma mia ma è bellissimo. Oddio,
oddio ma è un amore.”
“Alice,
amore, cosa succede?” Mi
chiede titubante Jazz.
“Eddy
corri un po’ per la foresta,
non c’è bisogno del tuo muso lungo anche oggi. Ho
appena visto un abito
bellissimo e il tuo cattivo umore non mi aiuta.”
“Tutto
questo casino per un
vestito. Pensavo avessi visto qualcosa di importante.” Sbuffa
e va via. Fratellone
non puoi neanche immaginare cosa ho visto. Sono un genio, un genio del
male,
per fortuna sono buona, altrimenti addio mondo.
“Alice,
cosa hai visto veramente?”
Mi chiede mio marito. Maledizione capisce sempre quando mento, non
è necessario
il suo potere su di me. Ma sono troppo felice. Faccio un sorriso che
potrebbe
oscurare il sole ed Emmy rabbrividisce.
“Finalmente
ho visto nostro
nipote.” Tutti mi guardano sbigottiti, solo nostro padre
esulta di felicità. Eh
si, ha capito.
“Alice,
sorellina, forse dovrei
ricordarti che noi non abbiamo nipoti, e comunque
non…”
“Oh
Emmy abbiamo un nipote
bellissimo. Identico al padre…”
“Ma
scusa chi lo avrebbe fatto
questo nipote?” Chiede Rose timorosa, forse anche lei crede
che io sia pazza.
“Eddy
e Bella.” Tutti mi guardano
meravigliati.
POV
EDWARD
Sono
passati sette mesi dal giorno
in cui sono andato in Svezia per riprendermi il mio amore, ma cosa ho
ottenuto?
Nulla. Certo le nozze non hanno avuto luogo, ma comunque il mio angelo
non è
con me. Chissà dove si trova. Chissà se sta bene.
Chissà se mi ama ancora.
In
questo periodo mia sorella era
molto strana, cioè più strana del solito, ma la
cosa che mi dava da pensare era
mio padre. Anche lui era molto strano. Ma non strani in senso negativo,
anzi
erano più sereni. Più tranquilli, oserei dire che
sono molto felici. Dico io un
po’ di comprensione verso quel figlio e quel fratello che si
dispera perché a
causa della sua stupidaggine potrebbe perdere la sua ragione di vita,
no eh? Ogni
giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, non faccio altro che
pensare a
Lei. Bella. La mia Bella. Il mio angelo. Il mio amore. La mia anima.
Sono
rinato solo grazie a lei. Il
mio cuore ha ripreso a battere solo grazie a lei. Sono stato felice
solo grazie
a lei. Io invece cosa ho fatto per lei?
L’ho
fatta soffrire. Le ho
mentito. L’ho trattata male. Le ho dato della bugiarda.
Ancora
ricordo quel triste
giorno. Quel giorno scoprii anche che era una principessa. Non era solo
la
principessa del mio cuore, ma una vera principessa.
Dove
sei amore mio? Torna da me, mi manchi da morire.
Segui
il tuo cuore amore e mi troverai.
Ancora
la sua voce nella mia
testa. In questi sette mesi è capitato di sentire la sua
voce nella mia testa,
forse immaginazione, forse pazzia o forse connessione, non lo so. Ma
ogni volta
che la sentivo mi risollevavo dal baratro in cui cadevo. Oramai sul suo
cuscino
il suo odore è sparito, non so più a cosa
aggrapparmi per sentirla al mio
fianco.
Non
so neanche dove andare dopo
che la nana mi ha praticamente cacciato di casa, dopo aver esultato per
aver
visto un vestito. Anche se non mi ha mostrato la visione, ma
sinceramente mi
sono arreso, non la capirò mai.
Decido
di seguire il consiglio
della Sua voce e di seguire il cuore. Andrò nel posto in cui
la sento al mio
fianco. La nostra radura. La radura che è stata testimone
del nostro amore, dei
nostri sospiri, dei nostri gemiti.
Amore
mio…
Corro,
corro verso quel luogo
incantato. Appena sono nei pressi della radura mi blocco di scatto.
Sento un
odore nuovo. Un odore strano. Un odore che riconoscerei ovunque, ma
diverso dal
solito. Sento il cuore battere furioso nel petto, è
impossibile ma io lo sento.
Timoroso e a passo umano raggiungo il limite della radura.
Lì,
al centro esatto, in mezzo a
tutti quei splendidi fiori c’è una dea seduta. La
mia dea. È di spalle. Non riesco
a muovere un muscolo. Non riesco a respirare. Mi sembra persino di
sudare. Cosa
le dirò? Cosa mi dirà? Mi perdonerà?
Mi ama ancora? Non riesco a continuare con
le mie domande perché la dea si alza e si volta verso di me
con un sorriso
splendido.
È
più bella di come la
ricordassi. Ma è diversa.
È…è…è
più simile a me, ma non è come me. Cosa le
è
successo? Apre gli occhi e affogo in quel mare di cioccolato. Non
riesco a fare
nulla, non riesco a dire nulla. Sono una statua.
“Ciao.”
Pura melodia esce da
quelle labbra. Non rispondo per timore che sia solo un sogno, un dolce
sogno,
una illusione. Non voglio che questa illusione scompaia, non ne
sopravvivrei
questa volta. La mia illusione piega la testa di lato e mi sorride
dolcemente.
“Non
parli?” Di nuovo il coro di
angeli. Si sto sognando, non può sorridermi dopo tutto
ciò che le ho fatto. Inoltre
la mia Bella è più umana, no? Questa Bella, che
mi piace tantissimo, è più
vampira.
“Se-sei
ve-vera?” Chiedo tremante
e balbettante.
“Si.
Ma non ti avvicini?” È vera.
È vera. È vera. Titubante accolgo il suo invito e
mi avvicino. Questo incontro
segnerà la mia sorte.
È
splendida. La pelle più nivea,
e più resistente sembra. Gli occhi sempre cioccolatosi, ma
molto più chiari, i
capelli più boccolosi e più scuri. Le labbra
più rosse, morirei su quelle
labbra. La voce ora sembra una melodia, non che prima non lo fosse. E
il suo
cuore…oddio batte molto lentamente. Mi prende il panico,
cosa le è successo? Io
dovevo proteggerla, cosa le hanno fatto?
“Che
sciocca non mi sono
presentata. Il mio nome è Isabella Marie Swan. Ho diciotto
anni. Prima ero la
Regina della Svezia. Ma lo sono stata solo per pochissime ore. Stavo
per
sposare un Conte, ma poi per fortuna sono rinsavita e non
l’ho fatto più.” Mi
sorride dolcemente. Ho capito, vuole iniziare di nuovo senza bugie.
“Inoltre
sono innamorata persa di
un uomo bellissimo. Ha i capelli ramati, occhi dorati in cui potrei
perdermi,
pelle bianca e labbra rosse sulle quali morirei.” Mi ama. Mi
ama ancora. Sono l’uomo
più felice dell’universo. Credo che ora tocchi a
me dire qualcosa.
“Il
piacere è tutto mio
signorina. Io sono Edward Anthony Masen Cullen. Ho diciassette anni dal
1918. Sono
un vampiro, vegetariano si intende. Anche io sono follemente innamorato
di una
donna bellissima, unica, perfetta, una dea. Ha lunghi capelli
boccolosi, occhi
del colore del cioccolato, pelle nivea e una bocca rossa come il
peccato. Ma se
mi permette perché non è più convolata
a nozze?” Sto al suo gioco anche voglio
sapere cosa l’ha spinta ad annullare tutto, sono egoista lo
so, ma voglio
ulteriori conferme.
“Quando
guardavo l’uomo che era
al mio fianco sull’altare, in lui ci vedevo un sorriso
sghembo da mozzare il fiato.
Mi perdevo in quel mare color dell’ora che sono i suoi occhi.
Adoravo quei
capelli morbidi ed indomabili castano ramati, ma poi mi sono riscossa e
mi sono
resa conto che non era quello che stavo immaginando l’uomo al
mio fianco sull’altare.
Non potevo sposare qualcuno che non avrei mai potuto amare. Anche
durante la
mia festa di fidanzamento non ho ballato il Valzer con lui.”
È una sciocchezza
quella del Valzer, ma sono al settimo cielo.
“E
se posso ancora, perché non ha
voluto ballare il Valzer?” Mi sorride dolcemente.
“Sempre
per lo stesso motivo per
il quale non l’ho sposato. Non era la mia anima
gemella.”
“Se
io…se io le chiedessi l’onore
di poter ballare un Valzer con lei, accetterebbe?” Le chiedo
emozionato.
“Sarei
io ad esserne onorata. Però…”
Ecco, arriva la batosta.
“Vorrei
dirle che nel mio cuore
ora c’è anche un altro uomo.” Sbarro gli
occhi. No, non è possibile.
“Se
mi permette vorrei
presentarglielo. Sa non vedeva l’ora di conoscerla,
è molto impaziente.”
Deglutisco a vuoto e annuisco, oltre il danno anche la beffa. Zitto
Edward, l’hai
voluto tu. È tutta colpa tua.
“Amore
vieni.” Sento un odore
nuovo, mi piace, sembra un misto di fiori e sole. Ma è un
odore strano. Una figura
si nasconde dietro le gambe della mia Bella. È stato molto
veloce, ma chi
diavolo è?
“Dai
amore, prima eri al settimo
cielo ed ora fai il timido?” Sono veramente curioso. Bella mi
regala un sorriso
dolcissimo. Mai le ho visto un sorriso del genere e sapere che
è rivolto a me,
scalda ancora di più il mio freddo cuore e mi fa innamorare
ancora di più di
lei. Lentamente di abbassa e si volta, prende tra le braccia la figura
misteriosa e poi si volta nuovamente verso di me. Divento una statua di
ghiaccio. Ha un bambino tra le braccia. Ha avuto un figlio. Nota che mi
sono
irrigidito e che ho smesso di respirare e ridacchia. Io non lo trovo
affatto
divertente.
“Non
essere sciocco Edward. Ti
stupirò. Sei pronto per conoscerlo?” Annuisco con
il cuore in gola, perché sento
una forza che mi attira verso quel bambino che gioca con una ciocca di
capelli
di Bella e ha il viso affondato nel suo petto?”
“Ti
presento l’altro uomo che ha
rubato il mio cuore. È l’esatta fotocopia del
padre. Edward Junior. È bello
come il padre e non potevo non dargli il suo nome. Dai piccolino, esci
dal tuo
nascondiglio e saluta il tuo papà.”
Papà. Edward Junior.
Papà. Edward Junior. Papà. Edward
Junior.
Sono
padre. Non riesco a pensare
a nulla.
“Sai
quando un vampiro e la sua
cantante si amano, durante il loro amore accade una specie di magia.
Riusciranno
a concepire. La stessa cosa è accaduta a noi. Non chiedermi
come, non ti saprei
rispondere.” Mi riprendo nell’esatto momento in cui
mio figlio si volta verso
di me, mi guarda e mi sorride.
“Papà.”
Mi sciolgo come neve al
sole. Corro da loro, li stringo tra le mie braccia. Li bacio.
“Perdonami
amore mio. Perdona questo
stupido innamorato.” Lei piange tra le mie braccia.
“Si
amore, certo che ti perdono.”
Li faccio volare. Non ce la faccio più li rimetto
giù abbracciandoli nuovamente
e iniziando a singhiozzare. Li stringo al mio petto. I miei amore. La
mia
famiglia.
Poi
un lampo attraversa la mia
mente.
“Bella,
ma cosa ti è successo?
Chi è stato…?” Mi sorride.
“Tu.”
La guardo allibita.
“Io?”
Annuisce e inizia il suo
racconto. Mi parla di Aro, suo nonno, e Sulplicia, sua nonna. Mi
racconta la
loro storia, fino ad arrivare ad oggi. Sono senza parole, aro
è suo nonno? Chi l’avrebbe
mai detto che quel vecchio pennuto avesse avuto una storia
d’amore così
romantica.
“Ora
resterai per sempre così?”
Spero in una sua risposta positiva, altrimenti potrei chiederle di
trasformarla. Ho capito cosa significa stare con lei, e non voglio.
Sono egoista,
la voglio sempre per me.
“No,
la mia trasformazione non è
completa.” La guardo confuso.
“Vedi
EJ, in quanto maschio,
resterà un mezzo vampiro, fino ad ora sono nate solo donne.
Le donne crescevano
come umane e poi restavano umane se la loro anima gemella era umane,
mentre
diventavano vampire se la loro anima gemella era un vampiro. Ovviamente
io sono
l’unica destinata ad un vampiro. Tutte le mie antenate erano
destinate ad
umani. Ma la mia trasformazione non è data da questo.
Diciamo che EJ ha
contribuito, perciò la mia trasformazione sarà
completa quando EJ avrà un
fratellino o una sorellina.” Posso morire? No, non voglio. Ho
ritrovato il mio
angelo, ho un figlio, mi sta dicendo che resterà immortale e
che avremo un
altro figlio? Non credo che potrò mai essere più
felice di così.
“Mi
stai…mi stai dicendo che noi…noi
potremo…”
“Si
amore, potremo avere un altro
figlio.”
“Voglio
una bambina.” Ammetto
felice.
“Allora
dovrai impegnarti molto.”
Mi sussurra maliziosa mentre io stringo mio figlio tra le mie braccia.
Bella ha
ragione è la mia fotocopia, ha anche gli occhi che avevo io
da umano, verdi.
“Però
la bambina dovrà essere
uguale a te amore mio.”
“Allora
dovrò impegnarmi anche
io.”
Per
essere ancora più felici
manca una sola cosa. Con EJ in braccio mi inginocchio.
“Amore
mio, ho commesso tanti
errori, ti ho fatta soffrire, ti ho mentito e di questo me ne
pentirà tutti i
giorni della mia esistenza. Ma so anche che nessuno potrà
mai amarti come io
amo te, venerarti come io venero te, adorarti
come…” Non riesco a finire la
frase che mi ritrovo con le labbra molto impegnate.
“Si,
amore mio, si, si e ancora
si.” L’abbraccio e iniziamo a sussurrarci il nostro
immenso amore.
Io,
la mia futura moglie, mio
figlio ed un’altra che arriverà presto, molto
presto.
Ehi
pulzelle, come va? Che mi dite di questo ultimo
capitolo? Ovviamente il prossimo è l’epilogo? Non
so come ringraziarvi per
tutto l’affetto che mi avete dimostrato in questi mesi. Siete
state
fantastiche, con le belle parole, i complimenti, le incitazioni, le
curiosità. Ringrazio
veramente tutte voi di cuore. Non mi riferisco solo a chi puntualmente
recensisce la storia, ma anche ai lettori silenziosi. Grazie di cuore.
Aspetto i
vostri commenti. A domani, un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non
mi hai mai amata
Mie
storie concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si
Finalmente
felici
Mi
sono
innamorato di te
Invito
Uno
scontro
che ti cambia la vita
Eternità
L'amore
va
oltre il tempo
Ritrovare
lei,
ritrovare loro
La
mia
pericolosa cantante
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di
proprietà di S. Meyer.
|
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Capitolo 58 *** Epilogo ***
capitolo 58
POV
BELLA
20
Anni dopo
Sono
passati 20 anni da quel
giorno nella radura. Ricordo come fosse ieri il momento in cui i miei
occhi si
posarono nuovamente sul mio angelo. Ricordo ancora la sua espressione
quando
gli dissi che nel mio cuore c’era un altro uomo. Terrore
puro, io volevo ridere
ma poi mi avrebbe scoperta. Ma ancora di più ricordo
l’amore e la dolcezza con
cui guardò nostro figlio. EJ. La sua esatta fotocopia. Mi ha
fatto ridere
quando mi ha chiesto una bambina come secondo figlio. Una bambina che
fosse
identica a me. Non sappiamo come ma ci siamo riusciti. La nostra
bambina. La sua
piccola principessa. Ogni volta che il suo sguardo si posa sulla nostra
piccola
Renèesme vi leggo solo amore e venerazione, ed io non faccio
che innamorarmi di
lui sempre più.
Non
potrò mai dimenticare il
giorno in cui ci ritrovammo e tornammo a casa Cullen. Il piccolo era
molto
timido.
FLASHBACK
Stiamo
per aprire la porta di casa guardandoci ancora negli occhi. La porta si
spalancò all’improvviso e noi due venimmo
praticamente scaraventati a terra. Per
fortuna il mio amore mi prese al volo. Nessuno ci ha degnati di uno
sguardo, tutti
avevano occhi solo per il nuovo arrivato e lui non era più
timido. Noi eravamo
seduti a terra, o meglio Edward era seduto a terra, io ero seduta sulle
sue
gambe e li guardavamo allucinati.
“Oh
ciao Bellina, ben tornata. Ho visto che il libro che ti ho regalato
l’avete
usato.” Tutto questo senza mai guardarci, troppo presi a
spupazzarsi il
bambino. Poi un campanello mi fece riprendere. Ripensavo alle parole di
Carlisle ed Alice sul mio dolce virus. Loro sapevano. Manipolatori.
“Alice.
Carlisle. Voi lo sapevate e mi avete fatto credere che fosse un
virus.” Si voltano
verso di me e mi guardano colpevoli.
“Voi…voi
sapevate che ho un figlio e non mi…”
“Oh
Eddy quanto la fai lunga, ora siete insieme, è questo
ciò che conta.”
“Mi
sono perso la gravidanza e il parto. Mi sono perso tutti i momenti
più belli.”
“È
vero, hai ragione, per questo non ci sono scusanti. Ma tanto ci
sarà un altro
bebè, stai tranquillo. A Bella, l’inizio di
immortalità ti dona proprio sei
ancora più bella.” Non so se tutti si sono voltati
per la scoperta del futuro
bebè o per il mio inizio di immortalità. Comunque
spiegai anche a loro tutta la
storia e dire che erano sconvolti era poco. Poi però
azzardai la mia proposta a
Rose ed Alice.
“Rose,
Alice. Vorreste fare da madrine ad EJ?” Mi guardarono con i
cuoricini al posto
degli occhi, però poi ho dovuto fare i conti con il broncio
di Emmett. Me la
cavai con una play station nuova. Per fortuna si accontenta di poco.
FINE
Sento
dei passi. Anche se
silenziosi, la mia natura non mi fa sfuggire nulla. Sento anche il suo
dolce
profumo e le sue braccia che mi avvolgono in un caldo abbraccio. Il mio
ghiaccio
bollente.
“A
cosa pensi Signora Cullen?” Il
fatto che non sempre gli faccio leggere i miei pensieri lo
indispettisce molto,
ma so anche che gli piace. Così si dovrà
inventare di tutto per capire i miei
pensieri.
“Mmm…”
Lo lascio sulle spine mentre
inizia con i suoi dolci trucchetti con l’intento di farmi
capitolare, anche se
è consapevole che mi farebbe capitolare solo con il suo
sorriso. Quel sorriso
sghembo che rivolge solo a me.
“Non
vuoi proprio dirmi a cosa
pensi?” Sussurra mentre lascivo mi bacio il collo.
“Se
cerchi di corrompermi in
questo modo credo proprio che non ti dirò mai a cosa penso.
Tu intanto continua
che se sei bravo forse te lo dico.” Subito interrompe la sua
dolce tortura ed
io mi imbroncio. Ora sarà li a capitolare.
“Non
guardarmi così. Sai che
potresti chiedermi anche la luna con quello sguardo e la
otterresti.” Mi dice a
fatica.
“Ma
io non voglio la luna, voglio
solo te.” E mi butto addosso coinvolgendolo in un bacio che
di casto non ha
proprio nulla, poi però gli apro la mente e gli mostro i
ricordi a cui stavo
pensando. Lui di tutta risposta i stringe di più a se e
approfondisce le sue
carezze.
“Ehm…ehm…”
Se potessi sarei rossa
dalla punta dei capelli alla punta dei piedi e così Edward.
non è possibile
essere sorpresi dal proprio figlio, che dimostra la stessa
età dei genitori in atteggiamenti
intimi.
“Non
vorrei disturbare il vostro
slancio di affetto, ma vostra figlia mi sta portando
sull’orlo dell’esasperazione.”
Esclama mentre scansa molto poco gentilmente il padre per prendere
posto tra le
mie braccia. Diciamo che mio figlio è molto geloso, spesso
anche di suo padre.
“Cosa
è successo amore?” Gli
chiedo mentre gli accarezzo i capelli e mi perdo in quei smeraldi che
ha al
posto degli occhi.
“Tua
figlia – dice rivolto al
padre che lo guarda con un sopracciglio inarcato visto il modo in cui
l’ha
sbattuto fuori dalle mie braccia – vuole che le presti la MIA
macchina.”
“Non
vedo dove sia il problema.”
Dice mio marito.
“Prendesse
la tua. L’ultima volta
che ha preso una mia macchina questa non ha fatto più
ritorno. Cioè è tornato
solo il volante.”
“La
mia macchina? No, non si
prende.” Ecco un altro attaccato alle auto.
“Vabbè
basta che ti fa due
occhietti dolci e ti sciogli come neve al sole.”
“Praticamente
quello che fai tu
con tua madre e non mi pare che mia figlia, nonché tua
sorella si lamenti.” Mi
fanno morire dal ridere.
“Papinooooo.”
Gli occhi di Edward
si illuminano.
“Si
principessa?”
“Mi
presti la tua macchina? Quel
bruto di EJ non vuole prestarmi la sua.”
“Ma
certo amore, non devi neanche
chiedere. Stai attenta e non fare tardi mi raccomando.” Io ed
EJ cerchiamo di
non ridere per la scena che ci troviamo davanti. La mia piccola Nes
scossa un
bacio a suo padre, poi vola tra le mie braccia e fa lo stesso con me e
anche
con suo fratello. Litigano sempre ma si amano da morire.
“Vado
anche io, non vorrei che
facesse qualche danno.” Ed esce anche lui mentre io guardo
mio marito e poi scoppio
a ridergli in faccia.
“Non
è divertente. È come te,
riesce a raggirarmi come un calzino quando mi guarda con quegli occhi
cioccolatosi.”
“Tu
l’hai voluta identica a me. Ora
ne sei pentito?” Mi prende in braccio e mi bacia
appassionatamente.
“Affatto.
Lei è la mia
principessa e tu la mia regina. EJ il mio fido braccio destro. Noi
siamo i
condottieri che proteggono i loro gioielli più
cari.” Gli scoppio nuovamente a
ridere in faccia.
“Non
è carino ridere del proprio
marito.”
“Mmm
amore, portami in camera da
letto e cercherò do farmi perdonare.”
“Mia
regina tutto ciò che vuole è
un ordine per me.”
“Allora
mio re conducimi nel
nostro nido d’amore.”
Lì
in quella camera da letto ci
amammo, e poi ci amammo e continuammo ad amarci per tutta la sera fino
a che
non ci perdemmo in nuovi ricordi.
“Ripenso
ancora al giorno del
nostro matrimonio. Mai ho provato un’emozione
simile.” Mi dice il mio amore. Apro
la mente ed insieme riviviamo i miei, i nostri ricordi di quel giorno.
FALSHBACK
Sono
passati quattro mesi dalla proposta di Edward, ed oggi finalmente
è il grande
giorno. Non ho potuto vederlo neanche per cinque minuti ieri. Quelle
due
streghe delle mie sorelle/cognate. Però hanno fatto un
ottimo lavoro. Le mie
damigelle sono Alice, Rose, Leah e Ash. Il mio piccolo bambino
porterà le fedi.
Jake ed Emmett saranno ovviamente i miei testimoni, mentre per Edward
ci
saranno Jasper e Seth. Invece Carlisle ci sposerà.
Ovviamente mio padre mi
accompagnerà all’altare e finalmente si
è dichiarato a Claire. Verrà trasformato
dopo il mio matrimonio. Mia madre non potrebbe essere più
felice, così come
Esme. Se potesse sarebbe una valle di lacrime. Anche nonno Aro
è felicissimo. Infatti
Edward stentava a credere che davanti ai suoi occhi ci fosse il vampiro
più
temuto di tutti. Ci saranno anche Ian e Nina. Edward era molto rigido
quando l’ha
conosciuto, non si è staccato una volta da me, ma poi
leggendo i suoi pensieri
ha capito che sono una sorella per lui, si è rilassato un
po’ ma non molto,
comunque è diventato parte integrante del mio corpo, non che
a me dispiacesse,
ma i suoi fratelli lo prendevano in giro.
“Bella
è arrivato il momento.” Mio padre viene verso di
me. Ho ancora la possibilità
di piangere ed infatti i miei occhi sono lucidi, ma sono lacrime di
felicità. Mi
alzo, sono pronta a legarmi per l’eternità al mio
unico amore. Afferro con
convinzione il braccio di mio padre e scendiamo le scale di villa
Cullen. Appena
sono nel giardino, non mi preoccupo di nessuno. I miei occhi cercano i
suoi. Li
trovo felici, emozionati, innamorati, eco dei miei. La distanza tra noi
sembra
infinita, ma appena sono tra le sue braccia mi sento a casa.
“Sei
bellissima amore mio.” Il mio vestito è semplicemente favoloso. Devo
riconoscere
che questa volta ho superato me stessa. Ebbene si l’ho scelto
da sola, senza l’aiuto
di nessuno.
Mi
perdo nei suoi occhi e lui nei miei.
“Edward
lo vuoi?” Ci ridestiamo dal nostro sogno mentre tutti
ridacchiano.
“Si
lo voglio.”
“Anche
io lo voglio.”
“Aspetta
Bella ancora non lo chiedo a te.” Arrossisco mentre le risate
aumentano. Incuranti
di tutti ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente.
“Ho
capito lo volete tutti e due e vi dichiaro marito e moglie.
È inutile dire che
puoi baciare la sposa, lo state già facendo.”
“Papy,
mamy, anche io.” Ci stacchiamo solo al suono della voce di
nostro figlio che
salta in braccio a suo padre e ci stringiamo in un tenero abbraccio.
Poi sussurro
all’orecchio dei miei uomini.
“Credo
che dovreste dare un bacino anche alla mia pancia, sapete la sorellina
potrebbe
offendersi.” A quelle parole gli occhi dei miei uomini si
illuminarono. Edward
mi prese in braccio e mi fece volteggiare in aria mentre urlava in
continuazione la sua felicità.
“Sei
incinta. Sei incinta. Sei incinta.”
“Avrò
una sorellina, che bello.”
“Ti
amo Signora Cullen.”
“Ti
amo Signor Cullen.”
FINE
POV
EDWARD
Stringo
tra le mie braccia la mia
ragione di vita, il mio angelo, la mia dea. Mia moglie. In venti anni
è la
prima volta che mi mostra i suoi pensieri sul nostro matrimonio e non
posso
essere più felice e più innamorato. Questa donna,
la mia donna, la madre dei
miei figli, la mia anima, la donna che amo più di ogni altra
cosa al mondo. La mia
dolce e piccola Bella. La stringo di più a me.
“Durante
il periodo della
gravidanza splendevi di una luce particolare. E poi vedere la tua
pancia che
cresceva giorno dopo giorno, sentire i movimenti della nostra bambina,
accarezzare il tuo pancione, vedere con EJ coccolasse e parlasse con la
sua
sorellina. È stato semplicemente magnifico. Certo stavo per
morire il giorno in
cui ti si sono rotte le acque.”
“Oddio
non ricordarmelo,
altrimenti ti scoppio a ridere di nuovo in faccia. Tu vampiro di 110
anni, con
due lauree in medicina, non sapevi cosa fare per far nascere tua
figlia. Per fortuna
hai ritrovato subito la calma.” Sghignazza delle mie
disgrazie.
“Certo,
diciamo che le tue
minacce sono servite.”
“Dai
amore, avevo solo detto che
ti avrei sbattuto fuori la camera da letto per un anno se non ti fossi
ripreso.
In fondo hai aspettato più di 90 anni un altro anno non ti
sarebbe pesato.”
Perfida, maligna, adorabile, tenero amore mio. Per fortuna non ha mai
usato
questi giochetti con me, altrimenti avrei dovuta supplicarla in
ginocchio come
fa Emm con Rose quando lo sbatte fuori dalla loro camera.
“Però
poi quando l’hai presa in
braccio, mi sono messa a piangere. Quelle sono state le ultime lacrime
che ho
versato. Sono felice di aver versato le mie ultime lacrime per una
scena dolce
come quella. Tu che avevi in braccio la nostra principessa, tu che la
guardavi,
che la veneravi con lo sguardo. Tu che poi hai guardato, hai venerato
me con lo
sguardo. Questi sono i migliori ricordi che ho. Ed oggi non ho fatto
altro che
pensare ai nostri momenti più felici. A tutto ciò
che di bello abbiamo fatto e
avuto.”
“È
vero questi sono i nostri
ricordi più belli. Anche quando poi davanti ai miei occhi
vedevo te che avevi
gli occhi sempre più chiari, il tuo cuore che velocemente
smetteva di battere,
la tua pelle che diventava ancora più bianca. Tu che
diventavi ancora più
perfetta di quella che già non eri. È stato
favoloso vedere la tua
trasformazione con i miei occhi. Sono felice amore mio. Ma dimmi, come
mai oggi
ti sei persa in tutti questi ricordi?” Le chiedo malizioso e
consapevole. Lei invece
fa l’evasiva.
“Mmm
così, non c’è nessun motivo
in particolare.”
“Buon
anniversario amore mio. Venti
anni fa mi hai giurato amore eterno ed io non posso che esserne
più felice ogni
giorno.” Mi sorride emozionata.
“Buon
anniversario anche a te
amore. Aspetta ho un regalo per te.” La guardo imbronciato.
“Mi
hai vietato di farti regali e
tu te ne esci con un regalo?” Ridacchia, ma per fortuna non
le ho dato ascolto.
Si alza, prende una scatolina e me la porge. La apro emozionato e
dentro ci
trovo un bracciale in cuoio con una piccola pietra azzurra al centro.
“È
un bracciale con pietra di
luna. Aiuta le persona a trovare l’amore. Sai 20 anni fa il
ragazzo di cui mi
ero innamorata me ne ha regalato uno simile. Ora ricambio il gesto, ma
non perché
io e lui non abbiamo trovato l’amore, ma solo per ringraziare
questa pietra che
quella sera mi ha fatto trovare il mio principe verde. Si verde, il
colore dei
suoi occhi da umano, oppure principe dorato, il colore dei suoi occhi.
Fatto sta
che ho trovato la mia anima gemella.” Le sorrido emozionato e
da sotto il
cuscino sfilo il mio regalo mentre lei mi guarda di sbieco.
“Veramente
credevi che non ti
avrei fatto nessuno regalo?” MI sorride dolcemente.
“No,
ma ci speravo.” Apre emozionata
e curiosa la busta che le porgo. Legge attentamente e poi mi si butta
addosso.
“Grazie
amore mio, sai sempre
come stupirmi. Mi hai regalato una stella.”
“Si
ti ho regalato una stella, ma
quella più bella è al mio fianco.”
“Ti
amo Signor Cullen.”
“Ti
amo Signora Cullen.”
Dopo
il tuffo nei ricordi, e lo
scambio dei regali, torniamo a dimostrarci l’amore che
proviamo l’uno per l’altro,
sperando di non essere nuovamente beccati dai nostri figli.
Fine
Ehi
mie care allora? La storia è finita, che tristezza. Prima
di concludere vorrei ringraziare tutte voi. Ringrazio in particolar
modo tutte
coloro che ogni giorno hanno recensito la mia storia, grazie ragazze,
grazie di
vero cuore. Mi avete supportata e spronata sin dal primo capitolo.
Inoltre non
posso non ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita in silenzio,
coloro che
mi hanno inserito tra i preferiti e tra le storie da ricordare. Grazie
a tutti.
Ora
aspetto i vostri commenti su questo ultimo capitolo, a
presto un bacio Mary.
Mie
storie in corso:
Forse
non
mi hai mai amata
Mie
storie concluse:
Non
voltarti indietro...o forse si
Finalmente
felici
Mi
sono
innamorato di te
Invito
Uno
scontro
che ti cambia la vita
Eternità
L'amore
va
oltre il tempo
Ritrovare
lei,
ritrovare loro
La
mia
pericolosa cantante
Questi
personaggi non mi appartengono, sono di
proprietà di S. Meyer.
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