Un nuovo inizio

di ryry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


UN NUOVO INIZIO

PROLOGO



<< Dottore, ci sono novità? >> domandò una ragazza all’uomo dal camice bianco.
<< Mi dispiace signorina Reed, ma le speranze che sua madre superi la notte sono molto basse >> ammise il medico, osservando con sguardo triste la fanciulla dinanzi a sé.
<< Posso vederla? >> chiese la giovane, indirizzando la sua attenzione sulla stanza della madre.
<< Naturalmente >> concesse il dottore, lasciando passare la ragazza ed osservando la porta della camera richiudersi alle sue spalle.
<< Sei qui, bambina mia >> disse una voce debole e roca.
<< Sì e non ti lascerò finchè non ti sarai ripresa >> rispose la ragazza.
Con la mano destra, Sarah Reed scostò una ciocca castana dal volto delicato e dolce della figlia.
<< Hai dei capelli così morbidi Alexis, che potrebbero sembrare il pelo di un lupo >> ridacchiò Sarah, prima di tossire e respirare con affanno.
<< Non sforzarti, madre >> si preoccupò Ale.
<< Non mi rimane molto tempo e le cose che dovrei rivelarti sono così tante >> confessò la donna, carezzando la guancia rosea della figlia.
<< Di cosa stai parlando? >> domandò la giovane, confusa.
<< Apri la mia borsa >> rispose Sarah.
Alexis si alzò dal suo posto accanto al letto e raggiunse la borsetta della madre, aprendo la zip e notando al suo interno un diario ed un piccolo blocco.
<< Prendili entrambi >> sussurrò la signora Reed.
La fanciulla obbedì, prendendo successivamente posto sulla sedia al fianco della madre.
<< Quel diario ti racconterà tutta la mia vita. Leggi attentamente le sue pagine e cerca di perdonarmi per averti taciuto tanti segreti, ma l’ho fatto solo per il tuo bene >> disse Sarah, tossendo nuovamente.
<< Perché stai facendo tutto questo? Perché mi stai dicendo queste cose? Perché mi stai dando questi oggetti? >> chiese Alexis, osservando la donna a cui tanto somigliava.
<< Hai 17 anni e non voglio che Burke continui a manovrarti per i suoi scopi. Hai sofferto abbastanza e sei cresciuta in un ambiente che non ha fatto altro che chiederti sacrifici su sacrifici. Sei giovane, ma è ora che prendi in mano le redini della tua vita. Quando non ci sarò più, Burke vorrà assolutamente avere il tuo affidamento ed è per questo che voglio che leggi quel diario. Nelle sue pagine ti ho raccontato tutto su tuo padre >> spiegò Sarah.
<< Che cosa? >> si stupì la ragazza.
<< Sì, ti ho raccontato tutto su di lui e su ciò che è realmente successo il giorno in cui ho dovuto lasciarlo. Però non è tutto, in quel blocco ho riportato alcuni disegni che potranno tornarti molto utili ed ho anche scritto tutte le nostre canzoni – affinchè non le dimenticassi ed anche perché volevo che avessi comunque qualcosa di mio in futuro >> continuò la donna.
Le lacrime avevano iniziato a scorrere sul volto della giovane, mentre continuava ad ascoltare le continue rivelazioni della madre.
<< Dove hai lasciato Lika? >> chiese Sarah.
<< Sono qui >> rispose una vocina alle spalle di Alexis.
Un piccolo essere con le sembianze di un lupo bianco volò sopra la testa della ragazza e si fermò a pochi centimetri dal viso della donna distesa nel letto.
<< Piccola mia, Alexis potrà contare solamente su di te quando me ne sarò andata. Stalle vicina e guidala affinchè non smarrisca la retta via. Avete un lungo viaggio da compiere, ma sono certa che arriverete a destinazione sane e salve e troverete le persone che state cercando. Promettimi che ti prenderai cura della mia bellissima ed unica figlia >> chiese Sarah alla lupetta.
<< Te lo giuro >> rispose Lika.
Sarah sorrise alla lupa bianca e la carezzò con gentilezza, prima di spostare i suoi occhi marroni verso quelli verdi della figlia.
<< Ho bisogno che mi dai la tua parola. Promettimi che cercherai tuo padre e che non ti lascerai più comandare dalla società di Burke >> supplicò la donna alla giovane.
<< Te lo prometto, mamma >> la rassicurò Ale.
Sarah Reed sorrise con fierezza ed amore alla figlia, prima di chiudere gli occhi e rilasciare un ultimo sospiro.
<< Madre. No. MADRE. DOTTORE PRESTO >> gridò Alexis, correndo fuori dalla stanza e facendo accorrere l’uomo di poco prima.
Il medico visitò la donna, ma ormai nulla poteva più risvegliarla.

***



<< Signor Presidente, l’ospedale ci ha appena informati che Sarah Reed ha esalato il suo ultimo respiro >> disse un sottoposto al suo superiore.
<< Molto bene, andate a prendere la ragazza. Sono certo che sia ancora nell’edificio a piangere la scomparsa della madre >> ordinò il capo.
La porta del suo ufficio venne chiusa dalla guardia ed un ghigno si formò sul viso del Presidente di quella famosa società.
<< Ora sei mia, Alexis >> mormorò l’uomo, contento di aver acquisito un simile gioiello per i suoi scopi malvagi.
Mezz’ora dopo, il telefono dell’ufficio prese a suonare.
<< Signore, abbiamo un problema >> riferì la voce all’altro capo dell’apparecchio.
<< Che genere di problema? >> chiese Burke.
<< La ragazza è sparita >> rispose il sottoposto.

***



<< Yaya, ti sei mangiata l’ultima fetta di torta! >> esclamò – in tono furibondo – una ragazza dai capelli rosa e gli occhi color caramello.
<< Suvvia Amu, avevo fame >> si giustificò l’Ace Chair.
<< Non è una scusa >> ribattè il Jolly.
<< Soma, non ti sembra che tiri una brutta aria? >> chiese una voce che i Guardiani conoscevano molto bene.
<< Concordo con te, Sanjo >> replicò un altro tono, divertito.
<< Kukai! Kairi! >> esclamarono Amu e Yaya, correndo a salutare i due ex Jack’s Chair.
<< Che ci fate da queste parti? >> domandò Tadase.
<< Siamo venuti a controllare come stavate >> rispose Kukai.
<< E’ sempre un piacere rivedervi >> disse Nagihiko, l’attuale Jack’s Chair dei Guardiani.
<< Da quando la Easter ha smesso di cercare l’Embrione, i nostri compiti si sono dimezzati >> sospirò Rima.
<< Non c’è più il movimento di una volta >> concordò il King’s Chair.
<< Però abbiamo più tempo libero >> fece notare Yaya.
<< E’ vero, ma a volte sento la mancanza della caccia alle Uova X >> ammise Amu.
<< Tesoro, ti ricordo che dobbiamo andare agli Studi di registrazione >> disse una voce femminile e dolce alle spalle dei due ragazzi appena arrivati.
<< Utau? >>.
Amu e gli altri membri erano leggermente stupiti di vedere la cantante e furono ancora più sconvolti quando Kukai affiancò la bionda e le cinse la vita con gentilezza.
<< Scusate amici, ma il dovere ci chiama. Mi raccomando, non mancate alla festa che si terrà sabato sera a casa Hoshina-Tsukiyomi >> disse Kukai, congedandosi con Utau e lasciandosi alle spalle i compagni – con un’espressione allibita dipinta in volto.
<< Di che festa sta parlando? >> chiese Nagihiko a Kairi.
<< E da quando sta con Utau? >> chiese Yaya.
<< Ikuto è tornato ed Utau ha voluto fargli una festa di bentornato, chiedendomi di venire qui per invitarvi. Comunque, lei e Soma stanno insieme ormai da tre mesi >> rispose Sanjo.
<< Non me l’aspettavo >> ammise Amu, ancora sotto shock.
<< Finalmente Ikuto è tornato a casa! E’ passato quasi un anno dalla sua partenza >> calcolò Tadase.
<< Chissà come la prenderà quando verrà a sapere che Amu non è più disponibile >> disse Rima.
<< Beh, si vedeva che aveva un certo interesse per il nostro Jolly, però è anche vero che Amu non aveva occhi che per Tadase >> fece notare Nagihiko.
<< Ehi voi, la volete smettere! >> esclamò la diretta interessata.
<< Noto che il Jolly è leggermente furioso >> disse il Preside della Seiyo.
<< Buon pomeriggio signore >> salutarono i ragazzi.
<< Kairi, che bello rivederti >> affermò l’uomo, rivolgendosi al ragazzo dai capelli verdi.
<< La ringrazio >> proferì il giovane.
<< Come mai qui? >> chiese Tadase al Preside – nonché suo zio.
<< Ero venuto a consegnare questo libro ad Amu >> rispose Tsukasa, porgendo un piccolo volume alla ragazza << Vorrei lo sfogliassi attentamente prima della festa a casa Hoshina-Tsukiyomi >>.
<< Se è così importante, lo leggerò subito >> rispose Amu.
<< C’è qualcosa che dovremmo sapere? >> chiese Rima, incuriosita.
<< Scoprirete tutto sabato alla festa >> replicò Tsukasa, voltandosi per andarsene.
<< Verrà anche lei? >> chiese Yaya al Preside.
<< Sì >> fu l’ultima parola che proferì l’uomo, prima di lasciare il Royal Garden.
<< Non vi è parso più strano del solito? >> chiese Kairi.
<< In effetti aveva un’aria pensierosa >> concordò Musashi, lo Shugo Chara di Sanjo.
Amu spostò lo sguardo sul libretto che teneva tra le mani, chiedendosi il motivo di tanto mistero da parte del Preside.


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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1



Alexis era seduta vicino al finestrino ed osservava le candide nuvole creare strani disegni attorno all’aereo diretto verso il Giappone.
<< Gli uomini di Burke ci staranno sicuramente cercando >> fece notare Lika.
<< Appena il dottore ha confermato che mamma era morta, ho voluto mantenere la promessa fatta. L’unico modo era scappare subito dall’ospedale prima che qualche scagnozzo di Burke ci venisse a prendere >> proferì Ale.
<< Hai scoperto dove si trova tuo padre? >> chiese la lupetta alla sua portatrice.
<< Sì. Ho già letto tutto il diario ed ho sfogliato il blocco della mamma. Ormai conosco la verità >> riferì la giovane.
<< Signorina, posso portarle qualcosa? >> domandò una hostess.
<< No, la ringrazio >> rispose Alexis.
Dalla borsa estrasse il passaporto che la madre le aveva lasciato in una busta – inserita nel diario – ed osservò le lettere incise sul documento.

Alexis Amakawa



“Questa è la mia vera identità” pensò la ragazza.
Cercò la foto che aveva trovato nel blocco ed osservò le due figure che sorridevano, osservando l’obiettivo.
Un uomo avvenente – capelli biondo scuro ed occhi verdi – ed una donna bellissima – capelli castani ed occhi marroni.
“I miei genitori” si disse Alexis, sfiorando con un dito i due volti felici.
<< Vedrai, lo troveremo >> disse Lika, sicura di sé.
<< Sì, lo so >> mormorò Ale, osservando fuori dall’oblò.

***



<< Ehilà! Finalmente siete arrivati >> disse Kukai, accogliendo gli amici all’ingresso di casa Hoshina-Tsukiyomi.
<< Non è che dovresti spiegarci qualcosa, vero? >> domandò Yaya, osservando il ragazzo con sguardo indagatore.
<< Forse sì >> concesse Soma, facendo passare i compagni e richiudendo l’uscio.
<< Ciao mocciosi >> salutò una voce.
<< Gentile come sempre Ikuto >> ironizzò Amu, prima di abbracciare il giovane che non vedeva da un anno a quella parte.
<< Noto che Tadase si è finalmente dichiarato ufficialmente, giusto ragazzina? >> la prese in giro Ikuto.
<< Fratello, sii più gentile! >> esclamò Utau dalla cucina.
<< Ehilà >> apparve all’improvviso uno Shugo Chara con le sembianze di un gatto nero.
<< Yoru >>
Gli altri Shugo Chara accerchiarono il piccolo amico e lo riempirono di domande, curiosi di scoprire dove fosse stato per tutto quel tempo.
<< Allora cosa ne dite di accomodarci a tavola? >> propose Kukai, facendo strada agli amici e conducendoli nel giardino sul retro della casa.
<< Potevi anche dircelo che ti eri fidanzato con Utau >> disse Amu a Soma, rimproverandolo.
<< Scusatemi, ma avevamo deciso di nasconderlo per il primo periodo e poi mi sono dimenticato di avvertirvi >> si giustificò il giovane.
<< Amu, hai letto il libro che ti avevo donato? >> domandò Tsukasa alla ragazza.
La notte era scesa sulla città e nel firmamento si potevano già scorgere le stelle e la luna illuminare quella serata.
<< Sì, ma non capisco alcune cose >> rispose lei.
<< Vorreste spiegare anche a noi di cosa si tratta? >> domandò Nagihiko.
<< Vedete, ho scoperto che io sono solo la custode del Lucchetto Magico >> riferì Amu.
<< Come sarebbe a dire? >> chiesero gli amici, stupiti per quella notizia.
<< Com’è successo con la Chiave di Ikuto, l’oggetto viene trasmesso di padre in figlio o di madre in figlia. Questo Lucchetto apparteneva ad una persona a me molto cara che me lo lasciò il giorno in cui dovette andarsene da questa città >> spiegò Tsukasa.
<< Quindi Amu non è il vero Jolly? >> domandò Kairi.
<< Lei ha quattro Shugo Chara ed il suo ruolo rimane comunque quello di Jolly, con la differenza che non è lei la legittima portatrice del Lucchetto >> rispose l’uomo.
<< Ma se non è lei il vero possessore, allora chi è? >> chiese Ikuto.
In quel momento, il Lucchetto Magico iniziò a risplendere di una luce abbagliante – prima di volare attorno ai ragazzi e dirigersi verso il muretto del giardino. Una figura se ne stava tranquillamente seduta sulle mattonelle ed osservò l’oggetto luminoso fermarsi dinanzi a lei, in attesa.
<< E’ arrivata >> mormorò Tsukasa.
La ragazza prese il Lucchetto e scese dal muretto, avvicinandosi lentamente al tavolo dove tutti la stavano aspettando.
<< Buonasera >> salutò cordialmente la giovane.
Un piccolo Shugo Chara apparve sulla spalla della fanciulla, salutando a sua volta le persone dinanzi a loro e scatenando la curiosità dei presenti.
<< Tu chi saresti? >> domandò Utau, alzandosi e fronteggiando la nuova arrivata.
<< Il mio nome è Alexis Amakawa >> rispose lei, spostando lo sguardo sull’uomo biondo.
<< Come sarebbe? >> chiese Tadase, sconvolto.
<< Tua madre mi ha inviato una lettera dove mi raccontava tutta la verità... figlia mia >> s’intromise Tsukasa, alzandosi ed avvicinandosi alla ragazza.
<< Ho letto il diario che mi ha lasciato ed ho scoperto tutto... padre >> ribatté Ale.
<< Vieni, abbiamo molto di cui parlare con i Guardiani >> disse Tsukasa, facendole cenno di accomodarsi al suo fianco.
<< E tu chi sei? >> chiese Ran alla lupetta.
<< Io mi chiamo Lika, piacere >> si presentò lo Shugo Chara.
<< E cosa rappresenti? >> chiese Suu, incuriosita.
<< La mia voglia di essere libera ed il mio lato istintivo >> rispose Alexis, carezzando la testa della sua lupa bianca.
<< Mi ricorda qualcuno >> ammise Tsukasa, incrociando lo sguardo di Ikuto.
<< Anch’io rappresento lo spirito libero di Ikuto >> s’intromise Yoru, svolazzando vicino a Lika.
Alexis sorrise nel vedere che il suo Shugo Chara era stato subito accettato dagli altri compagni e che ora stavano chiacchierando e giocando allegramente.
<< Zio, potresti raccontarci cosa sta succedendo? >> domandò Tadase.
<< Conobbi Sarah Reed ventitre anni fa. Era una ragazza così piena di vita e sempre sorridente che persi subito la testa per lei. Si era appena trasferita con i genitori e stavamo concludendo gli studi – sapete, eravamo in classe insieme. Entrambi possedevamo uno Shugo Chara e decidemmo di dar vita ad un gruppo che avrebbe sorvegliato gli studenti – e da lì decidemmo di prendere il nome di Guardiani. Io ero il King’s Chair, mentre lei la Queen’s Chair e possessore del Lucchetto Magico. Passammo sei anni fantastici insieme e stavamo decidendo di sposarci – di creare una famiglia – quando i genitori di Sarah morirono in un incidente e lei dovette tornare in Inghilterra. Volevo seguirla, ma lei mi rivelò di non amarmi più e così se ne andò da un giorno all’altro, lasciandomi il Lucchetto perché diceva che le ricordava troppo i momenti felici che avevamo passato insieme. Non ebbi sue notizie fino a due settimane fa, quando mi fu recapitata una sua lettera. Mi raccontava che era stata costretta a lasciarmi ed a tornare in Inghilterra perché il capo di suo padre l’aveva reclutata come segretaria della sua società. Mi raccontò dei suoi anni di schiava per la Black Power e mi rivelò dell’esistenza di Alexis – mia figlia. Prima di ammalarsi, Sarah aveva deciso di abbandonare la società perché Burke – il Presidente – aveva in mente di usare la forza ed i poteri di Alexis per catturare l’Embrione e così esprimere il suo desiderio. I loro piani sono malvagi, non vogliono il bene delle persone, ed Alexis sarebbe stata la chiave per riuscire a trovare finalmente l’Embrione. Nella lettera mi raccontò della malattia che l’aveva colpita e del fatto che non le restava molto da vivere. Mi disse che avrebbe mandato Alexis da me, così da poterla salvare dalle grinfie della Black Power ed anche per permettermi di conoscere finalmente mia figlia >> raccontò Tsukasa, spostando poi lo sguardo verso la ragazza al suo fianco << Sapevo che saresti arrivata sana e salva ed ho atteso con impazienza questo momento. Volevo conoscerti ed ora voglio proteggerti dalla minaccia che incombe su di te. La Black Power non si arrenderà ed userà ogni mezzo di cui dispone per averti, ma io farò tutto ciò che posso per tenerti con me. Voglio essere il padre che per diciassette anni non hai potuto avere al tuo fianco >>.
<< Non sono qui solo perché l’ho promesso alla mamma, ma anche perché volevo conoscerti. Volevo scoprire chi fosse mio padre ed ora che ti ho trovato, mi sento finalmente bene – come non mi sentivo da molto tempo >> ammise Ale, sorridendo.
<< Cos’ha in mente la Black Power? >> domandò Kairi.
<< Non lo so, ma il principale obiettivo della società è trovare l’Embrione. Da quando è nata Lika, hanno cercato in molti modi di usare il mio potere per i loro scopi e purtroppo non sono riuscita ad oppormi. Poi mia madre si è ammalata e la loro influenza si era affievolita, ma sapevo che avrebbero cercato di sottomettermi totalmente una volta che mamma non ci sarebbe stata più. Per quello sono fuggita subito. Non ho assistito nemmeno al suo funerale >> rispose la giovane, abbassando lo sguardo colmo di tristezza.
<< Se fossi rimasta, non saresti mai riuscita a scappare. Sei stata coraggiosa a rinunciare a salutare per l’ultima volta tua madre e ti ammiro per la forza che hai dimostrato, riuscendo ad arrivare da sola fino a qui >> s’intromise Amu, cercando di consolare la ragazza.
<< Ora dobbiamo trovare un posto dove nasconderci >> riferì Lika.
<< La società sarà già sulle nostre tracce e, con tutti i loro contatti, avranno scoperto che mio padre è vivo e risiede qui >> confermò Alexis.
<< Devo trovare un luogo sicuro, un posto dove nessuno verrebbe a cercarti >> disse – pensieroso – Tsukasa.
<< Vieni da me >> affermò uno dei ragazzi.
Gli occhi di tutti si puntarono su Ikuto che stava osservando con attenzione la nuova arrivata.
<< Potresti stare da me e vestirti con abiti larghi e da maschio, così nessuno potrebbe riconoscerti. La Black Power ipotizzerebbe subito che stai da tuo padre ed invece saresti al sicuro da tutt’altra parte. Fidati, nessuno sospetterebbe che vivi con me >> spiegò Ikuto.
<< Mi sembra una buona idea >> convenne Tsukasa.
<< Ma perché proprio da Ikuto? Potrebbe stare a casa di una delle ragazze >> espresse Tadase.
<< Geloso, cugino? >> domandò Alexis, osservando il parente con sguardo divertito.
<< Assolutamente no! Che vai a pensare, è solo che Ikuto non è proprio un ragazzo responsabile >> cercò di giustificarsi Tadase.
<< Non devi preoccuparti, nipote. Il Lucchetto e la Chiave devono conoscersi prima di potersi completare e poi sono certo che un lupo ed un gatto possano imparare a convivere – nonostante i caratteri molto simili >> proferì Tsukasa.
<< Che cosa staresti insinuando? >> domandò Ale al padre.
<< Io nulla, sto solo esprimendo ciò che dicono le stelle >> rispose l’uomo, indicando il firmamento sopra di loro.
<< Sei un astronomo? >> domandò Alexis, incuriosita.
<< Sì, ma sono anche il Preside della scuola Seiyo >> rispose Tsukasa.
<< Avremo molto di cui parlare >> ammise la ragazza.
<< I giorni non ci mancano, avremo tempo per farlo >> disse l’uomo.
In quel momento gli Shugo Chara si zittirono e parvero prestare attenzione a qualcosa.
<< Miki, che vi prende? >> chiese Amu al suo Shugo Chara.
<< Sentiamo la presenza di Uova X >> rispose Dia.
<< Lika >> chiamò Alexis.
<< Pronta >> fu la risposta della lupetta.
<< Chara Change >> proferì la ragazza.
Un paio di orecchie ed una coda da lupa bianca apparvero improvvisamente, mentre la giovane si alzò velocemente e saltò sul tetto della palazzina di fronte – sparendo poi alla vista della compagnia.
<< Scusate, ma dobbiamo starcene qui come delle statuine oppure la seguiamo? >> chiese Musashi, ironico.
<< Hai ragione >> convenne Kairi.
<< Forza, seguiamola >> annunciò Rima.
<< Ikuto vieni...? >> provò a chiedere Utau, ma il ragazzo era sparito.
<< Credo che sia già corso dietro ad Alexis >> affermò Nagihiko.
<< Io vi aspetterò qui, ma vedete di fare attenzione >> disse Tsukasa.
<< Stia tranquillo, non ci metteremo molto >> replicarono Yaya ed Amu.



<< Hai notato quant’è veloce? >> chiese Yoru al suo portatore.
<< Già, non pensavo fosse così forte >> rispose Ikuto – che aveva fatto a sua volta il Chara Change per seguire la ragazza.
<< Perché le hai proposto di stare da noi? Tu odi avere qualcuno tra i piedi >> domandò il micino.
<< Non lo so, mi è venuto spontaneo offrirle il mio aiuto. L’ho fatto senza davvero pensarci >> ammise il giovane – saltando l’ennesimo tetto.
<< Ecco, siamo vicini alle Uova X >> lo informò Yoru.



Alexis saltò dall’alto dell’abitazione ed atterrò al centro di un parco giochi deserto – vista l’ora tarda.
<< Sicura che si trovino qui? >> chiese la ragazza alla lupetta sulla sua spalla.
<< Ne sono certa >> confermò Lika.
Un fruscio dietro fece voltare immediatamente le due, ma si rilassarono subito quando videro Ikuto e Yoru atterrare poco distanti da loro.
<< Non dovresti allontanarti da sola >> disse Ikuto, cercando la prima scusa che gli venisse in mente.
<< Ho già lottato contro Uova X >> lo informò Alexis, ma un sorrisetto si disegnò sulle sue labbra – aveva apprezzato il gesto del ragazzo.
<< Sento un rumore provenire da quella parte >> disse Yoru, indicando un punto oltre i giochi dei bambini.
Lentamente e con cautela, i due giovani oltrepassarono lo scivolo e le altalene, ma delle Uova X non c’era alcuna traccia.
<< Che strano, ero sicuro fossero qui >> ammise il gattino.
Da dietro un cespuglio sbucarono una discreta quantità di Uova X e volarono sopra le teste dei ragazzi, fermandosi poi a mezz’aria.
<< Yoru >> chiamò Ikuto.
<< Sì >> annuì lo Shugo Chara.
<< Adesso Cuore mio... schiuditi >> disse il ragazzo, richiamando a sé il micino e fondendosi con lui.
<< Hai visto Ale? >> chiese Lika.
<< Sì, a quanto pare è lui che possiede la Chiave >> confermò Alexis.
<< Chara Transformation: Lince Nera >> espressero Ikuto e Yoru.
<< Un po’ ci somigliano >> notò la lupetta.
Un rumore di passi attirò l’attenzione della ragazza e constatò che anche gli altri compagni li avevano appena raggiunti.
<< Diamo una mano a Ikuto >> disse Utau.
<< Sì >> fu l’assenso generale << Adesso Cuore mio... schiuditi >>.
<< Chara Transformation: Cuore Amuleto >>
<< Chara Transformation: Beat Jumper >>
<< Chara Transformation: Platino Regale >>
<< Chara Transformation: Sky Jack >>
<< Chara Transformation: Bimba Piccola >>
<< Chara Transformation: Salto del Clown >>
<< Chara Transformation: Anima del Samurai >>
<< Chara Transformation: Fascino Eccentrico >>
Gli Shugo Chara di Amu, Temari ed Eru raggiunsero Alexis e Lika.
<< State tranquille, vedrete che risolveranno tutto in un baleno >> disse l’angioletto, sicura delle sue parole.
I Guardiani iniziarono a combattere contro le Uova X, ma queste sembravano molto più forti e veloci del normale.
Yaya venne scaraventata a terra e le Uova si stavano dirigendo con grande rapidità verso di lei.
<< Attenta >> urlarono i compagni.
<< Aiuto! >> gridò la ragazzina, preparandosi all’impatto con le Uova X – che non avvenne.
<< Incredibile >> fu il mormorio generale.
<< Ma cosa...? >> si stava domandando Yaya, spostando poi lo sguardo sulla figura che la stava proteggendo.
<< Chara Transformation: Lupa Bianca >> annunciarono Alexis e Lika.
Il loro abbigliamento era molto simile a quello della Lince Nera, con la differenza che i vestiti erano completamente bianchi e le lame che formavano gli artigli erano su entrambe le braccia.
<< Artigli laceranti >> fu l’attacco di Ale.
Yaya si rimise in piedi, fissando la compagna voltarsi nella sua direzione ed osservarla con sguardo distaccato.
<< Stai bene? >> chiese Alexis, con voce incolore.
<< Sì >> annuì la ragazza.
<< Forza Ale, purifichiamo le Uova >> disse Lika.
Alexis effettuò un balzo e si ritrovò sospesa in aria – sopra tutte le Uova X.
<< Ululato della Notte >> annunciò la giovane, avvolgendo le Uova in un vortice e purificandole in un colpo solo.
Le Uova del Cuore tornarono dai rispettivi portatori, lasciando che un silenzio pieno di domande e curiosità aleggiasse tra i ragazzi.
<< Mi sono sentita molto più potente stavolta >> annunciò Lika – quando annullò la Chara Transformation con la sua portatrice.
<< Deve essere questo Lucchetto a darci una maggior forza >> mormorò Alexis, osservando l’oggetto legato al suo collo da una catenella.
<< Wow, eri davvero bellissima! >> esclamò Yaya, con gli occhi luccicanti.
<< Quindi è quella la forma che assumi quando ti trasformi con Lika >> asserirono Tadase e Kairi.
<< Hai un abbigliamento molto simile al nostro >> dichiarò Yoru, volando a pochi centimetri dal viso della giovane.
<< Però ho notato che la Lince Nera ha le lame solo su un braccio >> ricordò Alexis.
<< Sei davvero molto forte >> s’intromisero Kukai e Nagihiko.
<< Forse è meglio tornare a casa. Tsukasa ci sta aspettando >> disse Utau.
Mentre i Guardiani iniziarono ad avviarsi – chiacchierando tra loro – Ale li seguì con passo più lento, restando indietro di alcuni metri per riflettere.
<< Sembravano Uova create dal congegno della Black Power >> mormorò Alexis.
<< Però è impossibile che ci abbiano già trovate >> provò a rassicurarla Lika.
<< Non so, hanno contatti quasi ovunque e non mi stupirei se anche qui avessero delle spie >> sentenziò la ragazza.
<< Però ora non sei più sola contro la Black Power >> disse una voce alle spalle della giovane.
Ale si voltò e si scontrò con lo sguardo scuro e profondo di Ikuto.
<< Adesso puoi contare anche su di noi >> proseguì il ragazzo dai capelli blu.
<< Non dovrei permettere a nessuno di avvicinarmisi. Porto solo guai >> ammise Alexis.
<< Noi abbiamo convissuto con i problemi per molto tempo, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine >> disse Yoru, cercando di rallegrare la ragazza.
<< Però non dovrei permettervi di intromettervi comunque, in fondo sono guai che dovrei risolvere da sola >> mormorò Ale.
<< Anch’io la pensavo come te >> annunciò Ikuto, attirando l’attenzione della giovane su di sé.
<< Che vuoi dire? >> chiese Alexis.
<< Sono stato usato dalla Easter per molti anni e non ho mai voluto contare sull’aiuto di nessuno, ma poi Amu ed i Guardiani mi hanno fatto capire che si può fare affidamento sugli amici nel momento del bisogno. Grazie a loro sono riuscito a liberarmi dalle catene che mi tenevano prigioniero ed ora sono un ragazzo libero >> rispose Ikuto.
<< Ti invidio. Mia madre ha cercato in ogni modo d’impedire alla Black Power d’imprigionarmi ed usarmi come un comune oggetto, ma solo con la mia fuga sono riuscita ad avere un minimo di libertà. Però ora sono un animale braccato che deve continuamente guardarsi le spalle e sono stanca di scappare – non ce la faccio più >> sussurrò la ragazza, lasciando scorrere le lacrime sulle guance e stringendo i pugni lungo i fianchi << Anch’io ho diritto di vivere la mia vita, senza dover sottostare agli ordini di un pazzo psicopatico con manie di grandezza. Vorrei essere una ragazza spensierata e che può avere degli amici fidati. Vorrei trovare qualcuno che mi faccia innamorare e vorrei passare tutto il tempo a disposizione con mio padre – visto che finalmente l’ho ritrovato. Infondo non mi pare di chiedere tanto >>.
Ikuto osservò la giovane in silenzio, lasciando che si sfogasse e così permettendole di liberarsi di quel peso che da chissà quanto tempo si teneva dentro. Lui sapeva ciò che stava provando perché lui stesso aveva vissuto una situazione simile.
<< Non sei più sola. Ora puoi contare su persone fidate e pronte a tutto per aiutarti. Fidati dei Guardiani. E fidati di me >> mormorò Ikuto, stringendo la ragazza tra le braccia.



<< Deduco che sia andato tutto bene >> disse Tsukasa, quando i ragazzi rientrarono a casa Hoshina-Tsukiyomi.
<< Già ed abbiamo anche assistito alla trasformazione di Alexis con Lika >> rispose Yaya, ancora elettrizzata dalla forza della nuova compagna.
Ale arrossì leggermente per tutte quelle attenzioni e spostò lo sguardo sugli Shugo Chara del gruppo – intenti a giocare tra loro.
<< Si è fatto tardi, sarebbe meglio tornare a casa >> annunciò Amu, richiamando le sue quattro amichette.
<< Ora che abbiamo un nuovo nemico da sconfiggere, il gruppo dovrà riunirsi più spesso >> disse allegramente Kukai.
<< Come riesci ad essere così spensierato? >> domandò Alexis al ragazzo.
<< Semplice, ho degli amici fantastici e su cui posso contare. Grazie a loro i pensieri negativi svaniscono in un secondo e poi ho Daichi >> rispose Soma, osservando il suo Shugo Chara.
<< Hai capito a cosa mi riferivo? >> chiese Ikuto alla giovane.
Ale annuì, spostando lo sguardo su ogni persona presente nella stanza e soffermandosi qualche secondo in più su Amu e le ragazze.
<< Amici. Una parola che non ho mai avuto la possibilità di pronunciare >> mormorò Alexis.
<< Ora puoi farlo e non temere – l’amicizia è davvero un sentimento magnifico che ti permette di capire quanto possa essere fantastico stare in compagnia >> affermò Yoru.
<< Che ne dici, ci buttiamo in questa nuova avventura chiamata Amicizia? >> chiese Ale alla sua lupetta.
<< Credo che sarà la miglior avventura che potesse capitarci! >> acconsentì Lika, felice.
I ragazzi si congedarono da casa Hoshina-Tsukiyomi, con l’esclusione di Kukai, e percorsero un tratto di strada insieme – proseguendo i discorsi lasciati in sospeso.
<< Buona notte, ci vedremo domani mattina >> dissero Amu, Rima e Yaya.
<< Noi abitiamo da questa parte. Buona notte >> annunciarono Kairi e Tadase.
<< Domani mattina, vieni nel mio studio alla Seiyo. Abbiamo ancora molto di cui parlare >> riferì Tsukasa alla figlia.
<< Va bene. ‘notte >> annuì Alexis, seguendo Ikuto in una stradina secondaria.
<< Vieni, abitiamo qui vicino >> dichiarò Yoru, mentre il ragazzo compiva un salto sul tetto di una casa.
<< Faremo più in fretta >> fu il commento di Lika.
Alexis seguì il giovane sui tetti delle abitazioni e poi sul terrazzo di un appartamento al quarto piano.
<< Vado a prendere la borsa che ho nascosto poco lontano da qui >> disse Ale, saltando nuovamente da un edificio all’altro.
Nel frattempo, Ikuto era entrato in casa sua ed aveva lasciato la porta-finestra aperta, così da permettere alla ragazza di accomodarsi quando sarebbe tornata.
<< A cosa stai pensando? >> chiese Yoru al suo portatore.
<< Potrei chiedere alla Easter di indagare su questa Black Power, magari scopriremo qualcosa di più sui progetti della società >> rispose Ikuto.
<< Mi sembra un’ottima idea, così riusciremo a proteggere meglio Alexis e Lika >> convenne il micino.
Il ragazzo annuì, spostando lo sguardo sulla terrazza ed attendendo di vedere la figura della giovane saltarvi dentro.
<< Ti interessa >> mormorò Yoru, osservandolo attentamente.
<< Chi? >> chiese Ikuto, preso in contropiede.
<< Da quando hai scoperto che Amu e Tadase stanno insieme, avevi sempre il broncio ed un’aria triste. Ora invece – da quando hai posato gli occhi su Alexis – sembri più rilassato e spensierato >> spiegò il gattino.
<< Non dire sciocchezze >> ribattè Ikuto, imbarazzato.
<< E’ la verità. Lei potrebbe piacerti >> lo stuzzicò ancora Yoru.
<< Chi potrebbe piacergli? >> chiese Lika, svolazzando sopra la testa del micino.
Ikuto alzò lo sguardo e vide Alexis poggiata contro lo stipite della porta-finestra, intenta ad osservarlo con attenzione. Nei suoi occhi verdi si potevano scorgere malinconia e tristezza, ma anche speranza e voglia di fidarsi.
<< Allora, me lo dici? >> domandò nuovamente la lupetta al gattino.
<< Lascialo stare, Lika >> replicò Alexis, entrando e carezzando la testolina di Yoru << Non sono affari nostri >>.
<< Mmmh, che belle coccole >> sospirò il micio, facendo le fusa.
Un sorrisetto nacque sulle labbra dei due ragazzi, mentre i loro sguardi si cercavano e si trovavano di nuovo.
<< Ti cedo il mio letto ed io dormirò sul divano >> riferì Ikuto, senza mostrare alcuna emozione.
<< Non posso accettare. Hai già fatto molto a concedermi un tetto sulla testa e non voglio essere un peso per te, quindi starò io sul divano >> ribattè Ale.
<< Scusate, ma è un letto matrimoniale. Non potete dormire insieme? >> chiese Yoru, confuso del comportamento del suo portatore.
“Mai una volta che riesce a tenere la bocca chiusa” pensò Ikuto, imbarazzato.
<< Come ho già spiegato, non voglio creare fastidio >> ripeté la giovane.
<< Sono io che ti ho invitata, quindi non sei un peso. Vieni, ti mostro la stanza >> la interruppe il ragazzo – precedendola verso una porta.
Alexis era sorpresa di quel cambiamento, ma non chiese spiegazioni e seguì il compagno in silenzio – ritrovandosi poi in una stanza ordinata e ben arredata, con un letto matrimoniale posto vicino alla finestra.
<< E’ così ariosa >> disse Lika, poggiata sulla spalla di Ale.
<< Il bagno è la porta a destra del corridoio, mentre la cucina è la porta che hai visto nel salotto >> annunciò Ikuto.
<< Sei certo di voler condividere la tua stanza con me? >> domandò la ragazza, spostando lo sguardo sul pavimento ed arrossendo leggermente.
<< Non discuteremo oltre. Nell’armadio c’è spazio per i tuoi vestiti, quindi fai pure con calma. Io vado a farmi una doccia >> sentenziò il giovane, sparendo oltre la soglia del bagno.
<< Che gli è preso? >> chiese la lupetta.
<< Ikuto è fatto così, quando è imbarazzato si mostra indifferente e sparisce >> rispose Yoru.
Alexis iniziò a sistemare le poche cose che possedeva, prendendo un cambio ed attendendo che il ragazzo uscisse dal bagno.
<< E’ da molto che vivete qui? >> domandò Ale al micio.
<< Non esattamente, siamo tornati da un lungo viaggio qualche giorno fa ed abbiamo chiesto ad Utau se poteva cercarci un posto dove starcene per conto nostro ed in tranquillità. Lei ha trovato questo appartamento e devo ammettere che ha fatto una bella scelta >> rispose Yoru.
<< Dove siete stati? >> chiese Lika, incuriosita.
<< Un po’ ovunque, abbiamo iniziato da Parigi e poi abbiamo girato nei paesi circostanti. Per un po’ siamo anche stati in Italia, ma sentivamo la mancanza dei nostri amici e così siamo tornati in Giappone >> spiegò il gattino.
<< Perché eravate andati via? >> domandò Ale.
<< Volevo ritrovare mio padre >> rispose Ikuto, oltrepassando la porta della stanza.
<< E l’hai trovato? >> chiese – cautamente – la ragazza.
<< No, ma non mi darò per vinto >> disse il giovane, mostrando tutta la sua determinazione.
Alexis sorrise e, prendendo le sue cose, si diresse al bagno. Si fece una rapida doccia e si vestì per la notte, lasciando i capelli leggermente umidi. Aprì la porta del bagno e stava per tornare in camera, quando la voce di Ikuto la bloccò.
<< Quindi non ha conosciuto nessuno da quando sua madre è tornata in Inghilterra ed è stata costretta a continuare a lavorare per la Black Power? >> chiese il giovane.
<< No, Burke la teneva segregata in casa per impedirle di vivere la sua vita. Diceva che era inutile conoscere persone che non valevano nulla ed è per questo che Ale ha sempre studiato con professori privati. Si è diplomata in anticipo, però non ha mai potuto cercarsi un lavoretto oppure uscire senza la scorta. Sarah cercava in ogni modo di lasciarla libera, ma Burke era irremovibile e potente. La notte riuscivamo ad uscire di nascosto, ma non potevamo andare molto lontano perché la Black Power aveva spie dappertutto nella città >> rispose la lupetta.
<< Quali erano i veri piani della società riguardo Alexis? >> domandò Ikuto.
<< Poco dopo che il mio uovo si è schiuso, Ale ha scoperto che potevamo effettuare sia il Chara Change che la Chara Transformation e questo ha fatto si che la società s’interessasse totalmente a lei. La Black Power ha ideato dei congegni in grado di creare Uova X, però senza estrarre l’Uovo del Cuore da un bambino – diciamo che si trattano di Uova artificiali, ma sono comunque molto potenti. Nonostante ciò, Alexis è in grado di purificarle e la società si è accorta che l’Embrione risponde alla grande energia che le Uova emanano quando vengono depurate. Da quel momento Burke ha cercato in tutti i modi di ottenere l’affidamento di Alexis e quando sua madre si è ammalata, lui credeva di averla finalmente in pugno >> chiarì Lika.
<< Ma voi siete scappate e lui ora vi sta cercando per potervi sottomettere, così da poter trovare l’Embrione ed esprimere il suo malvagio desiderio >> concluse il giovane.
<< Già, le cose stanno proprio in questo modo >> confermò la lupa bianca, abbassando le orecchie in segno di tristezza.
<< Non preoccuparti, Ikuto ed io non permetteremo a quegli uomini di farvi del male >> s’intromise Yoru – facendo nascere un lieve sorriso sulle labbra di Alexis, ancora nascosta dietro la porta ad ascoltare ciò che i tre si stavano dicendo.
<< Vi ringrazio per ciò che state facendo, Sarah ha sempre desiderato che Ale trovasse degli amici fidati e sperava che – un giorno – fosse finalmente libera e felice come una ragazza della sua età dovrebbe essere >> ammise Lika.
<< Vedrai, piccolina, riusciremo a sconfiggere la minaccia che vi perseguita >> disse Ikuto, carezzando la lupetta.
Alexis era commossa per quelle parole ed il suo cuore iniziò a battere impazzito, felice per qualcosa che ancora non riusciva a capire. Entrò nella stanza come se niente fosse successo, riuscendo a non mostrare ai tre coinquilini che aveva origliato i loro discorsi.
<< Domani dovrò andare a scuola, quindi ci rivedremo nel pomeriggio >> la avvisò Ikuto, osservando la ragazza infilarsi sotto le coperte.
<< La mattina ho appuntamento con mio padre, poi pensavo di fare un giro per la città >> riferì Ale, sdraiandosi su un fianco per osservare il giovane nella flebile luce della notte.
<< Stai attenta, per favore >> mormorò Ikuto, inquieto.
<< Lo farò >> sussurrò la mora, chiudendo gli occhi e ripensando a ciò che era accaduto quella sera.
Il silenzio era il solo padrone della stanza ed i ragazzi – presto – si addormentarono con uno strano sorrisetto sulle labbra.






Angolo Autrice
Buona sera a tutti ! =)
Eccoci con il primo capitolo di questa breve ff... se non l’ho fatto precedentemente, allora informo i lettori che questa storia è formata – oltre il Prologo – da 3 capitoli ed un Epilogo... questa informazione dovrebbe già chiarire il fatto che la ff è completa ed aspetta solo di essere postata =) quindi posso già rispondere alla domanda che quasi tutti potreste pensare... l’attesa per un nuovo capitolo non sarà lungo perché – come citato poco prima – la storia è già pronta! =)
Spero che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento e se avrete voglia di lasciare un qualche commento a riguardo sarò lietissima di scoprire i vostri pensieri sulla mia idea e di rispondervi in caso di domande (naturalmente se la risposta sarà nei prossimi capitoli, mi limiterò a chiedervi di pazientare! XD)
Ah, una piccola precisazione... Tsukasa Amakawa nell’anime non ha gli occhi verdi e quindi per la mia storia ho apportato questa piccola modifica =) spero perdonerete questo mio cambiamento =)
Bene, non ho altro da aggiungere se non che ringrazio vivamente IceJuliet e Shining_Diamond per aver lasciato un commento nel precedente aggiornamento =)
Bacioni, ci sentiamo presto! =)

ryry


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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2



Il sole splendeva nel cielo quando Ikuto aprì gli occhi e si stiracchiò nel letto, pronto per una nuova giornata.
Stava per alzarsi, quando si accorse di una lieve pressione sul petto ed allora abbassò lo sguardo, notando che Alexis si era avvicinata e stretta a lui durante la notte.
<< Cerca di far piano, almeno non la sveglierai >> mormorò Yoru, svolazzando sopra i due ragazzi.
Ikuto si mosse cautamente – con gesti lenti – alzandosi successivamente dal letto ed osservando la giovane che continuava a riposare tranquilla. I capelli castani sparsi sul cuscino, l’espressione rilassata ed un piccolo sorrisetto sulle labbra.
“Chissà cosa starà sognando” si chiese il giovane, scrutando la compagna.
Yoru spostò lo sguardo dal suo portatore alla ragazza, curioso di sapere perché negli occhi blu di Ikuto leggesse una nuova luce – molto più brillante e viva di quelle che avevano animato la sua espressione fino ad allora.
<< Andiamo, dobbiamo sbrigarci >> mormorò Ikuto, uscendo dalla stanza e socchiudendo la porta.



Alexis si svegliò poco dopo il ragazzo, stiracchiandosi ed aprendo gli occhi – riposata e serena come non lo era da molto tempo.
<< Buongiorno >> la salutò Lika, accovacciata sul cuscino della giovane.
<< Buongiorno, piccola >> ricambiò Ale, osservandosi attorno e constatando che erano rimaste sole.
<< Ikuto e Yoru sono usciti pochi minuti fa, dovevano andare a scuola >> annunciò la lupetta, rispondendo alla silenziosa domanda della sua portatrice.
<< Che ore sono? >> chiese la ragazza.
<< Le otto e la colazione è pronta >> replicò Lika.
<< E’ stato Ikuto a prepararla? >> domandò Alexis.
<< Sì, è stato così gentile >> assentì lo Shugo Chara.
“Già, così premuroso” pensò Ale, ricordando gli avvenimenti della sera prima.

<< Vieni da me >>

<< Non sei più sola. Ora puoi contare su persone fidate
e pronte a tutto per aiutarti. Fidati dei Guardiani. E fidati di me >>

<< Stai attenta, per favore >>



“Che mi succede?” si chiese Alexis, alzandosi subito dopo ed andando in bagno per cambiarsi – indossando una felpa larga e dei jeans.
<< Che delizia! >> esclamò Lika, assaggiando un altro dolcetto.
Ale sorseggiò il succo di frutta che Ikuto aveva preparato prima di uscire e, quando ebbe finito, sistemò la cucina – lavando le stoviglie e riponendole al loro posto.
<< Dici di avviarci? >> domandò la ragazza alla sua lupa bianca.
<< Dobbiamo anche trovare la scuola, quindi possiamo passeggiare tranquillamente >> rispose lo Shugo Chara.
Alexis raccolse i capelli e li nascose sotto un berretto con la visiera, indossando poi degli occhiali da sole ed osservandosi allo specchio.
<< Sembri un maschio >> disse Lika.
<< Lo scopo è proprio questo >> riferì Ale, uscendo dall’appartamento e chiudendo la porta a chiave.
Scesero nella via ed iniziarono a girovagare per le strade del paese, osservandosi attorno con curiosità e – nel frattempo – cercando di capire dove fosse la scuola che il padre aveva nominato.
<< Credo sia quella la nostra meta >> proferì Alexis, osservando il grande edificio dinanzi a loro.
<< Sembra un castello >> ammise Lika, affascinata.
La giovane varcò i cancelli dell’istituto ed entrò nella scuola, passeggiando nei corridoi deserti e cercando lo studio del preside.
<< Scusami, posso aiutarti? >> domandò una voce alle spalle della ragazza.
Ale si voltò e si ritrovò dinanzi ad un uomo dall’aria familiare.
<< Il professor Nikaido? >> si azzardò a domandare Alexis.
<< Sì, ci conosciamo? >> chiese di rimando l’insegnante.
<< Sono Alexis >> sussurrò la ragazza.
<< Ma certo, che sbadato! Ottimo travestimento, sei irriconoscibile >> si complimentò Nikaido.
<< La ringrazio. Senta, cercavo l’ufficio del preside >> replicò Ale.
<< Sali le scale e percorri il corridoio. E’ l’ultima porta centrale >> le spiegò l’insegnante.
<< Grazie. Arrivederci >> si congedò Alexis, seguendo le istruzioni dell’uomo.
Arrivata alla porta giusta, Ale bussò lentamente ed attese il consenso per entrare.
<< Ti stavo aspettando >> disse Tsukasa, quando la giovane si chiuse la porta alle spalle.
<< Scusami, dovevo trovare la scuola e poi il tuo ufficio >> si giustificò la ragazza, liberandosi del cappello e degli occhiali da sole.
<< I miei complimenti, sembri davvero un ragazzo vestita in quel modo >> espresse la sua opinione il preside.
<< L’hai detto anche tu, mi devo nascondere e devo essere irriconoscibile >> ricordò la giovane.
L’uomo sorrise ed incitò la figlia ad accomodarsi sulla sedia dinanzi la scrivania, porgendo poi alla lupetta uno spuntino.
<< Lika, sei insaziabile >> sospirò Alexis, osservando lo Shugo Chara accettare il biscotto.
<< E’ così simpatica! >> esclamò Tsukasa, tenendo la lupa in una mano e carezzandola con l’altra.
Ale si rilassò sulla sedia, poggiandosi contro lo schienale ed osservando un punto fuori dalla finestra alle spalle del padre.
<< Manca anche a me >> confessò l’uomo.
<< Sognavo di avere una famiglia, ma non potrà mai accadere. Per trovare mio padre, ho perso mia madre. La vita è ingiusta, certe volte >> mormorò Alexis.
<< Forse era scritto che dovesse andare in questo modo. Nessuno può conoscere con sicurezza il proprio futuro, possiamo solo fare delle ipotesi >> rispose Tsukasa.
<< Sono così confusa, non riesco nemmeno a vedere la strada che sto percorrendo. Vago nel buio e cerco di affidarmi ad uno spiraglio di luce che non riesco a scorgere >> spiegò la ragazza.
<< Già il fatto che provi a vedere oltre l’oscurità è un buon inizio, ma forse devi imparare ad osservare ciò che ti sta attorno. Magari la luce che cerchi è proprio al tuo fianco ed aspetta solo che tu la insegui, raggiungendola e lasciando che ti illumini la via >> espose il preside.
<< Vedremo cosa ci riserverà il futuro >> convenne Alexis, chiudendo gli occhi e rilassandosi.
<< Raccontami di te e Lika >> chiese Tsukasa, iniziando a giocare con la lupetta.
Alexis osservò la scena – sorridendo nel vedere il suo Shugo Chara così allegro e contento – cominciando a raccontare della sua vita, di lei e Sarah, dei duri anni passati sotto il comando della Black Power e di come aveva iniziato a ribellarsi a Burke ed alla società; gli narrò di quando si era schiuso l’Uovo di Lika, delle sue prime trasformazioni con la lupa e dei suoi sogni, non tralasciando di rivelare il suo più grande desiderio. Ritrovare e conoscere suo padre.
<< Il resto della storia lo conosci, mamma è morta ed io sono scappata per non finire nelle mani di Burke >> concluse Ale.
Tsukasa guardò negli occhi la figlia, scorgendo nelle sue iridi verdi la tristezza dei momenti passati e la voglia di andare avanti, magari avendo un futuro più sereno e felice.
La campanella suonò – indicando la fine delle lezioni – ed il preside si alzò dalla sedia, affiancando la giovane.
<< I Guardiani ci aspettano al Royal Garden e scommetto che ci raggiungerà anche Ikuto >> disse Tsukasa.
<< Mi sono trovata bene con lui ed è davvero un bravo ragazzo. Certe volte, sembra quasi che riesca a capirmi pienamente, a sapere ciò che penso >> ammise Ale.
<< Anche lui ha avuto una vita difficile e, sotto certi aspetti, vi somigliate più di quanto crediate. Però lui – adesso – è un ragazzo libero, mentre tu devi ancora conquistarti la tua indipendenza >> riferì l’uomo.
<< Ha solo Utau come familiare? >> chiese la giovane.
<< Sì, ma sono certo – come è convinto anche Ikuto – che suo padre sia ancora vivo. Ha dovuto lasciare la famiglia quando lui ed Utau erano piccoli ed Ikuto era partito per cercarlo, nonostante non l’abbia ancora trovato >> rispose Tsukasa.
<< Era un artista? >> domandò Ale.
<< Sì, Aruto Tsukiyomi era un eccellente musicista ed il violino che Ikuto porta spesso con sé apparteneva a lui >> confermò il preside.
“Ho già sentito questo nome e nemmeno molto tempo fa” si disse Alexis, cercando di ricordare quando e dove avesse udito l’identità di quell’uomo.
<< Rimettiti il cappello e gli occhiali. Meno persone ti vedono, meglio è >> spiegò Tsukasa, prima di aprire la porta del suo studio.
La ragazza obbedì al padre, prima di seguirlo nei corridoi della scuola e raggiungere il Royal Garden, il luogo dove si ritrovavano i Guardiani.
<< Finalmente siete arrivati >> disse Yaya.
<< Ale, sei tu vero? >> chiese Amu, incerta.
<< In persona >> ridacchiò la ragazza, mostrandosi ai compagni.
<< Ottimo lavoro, sei irriconoscibile conciata così >> espresse Kukai, poggiando un braccio sulle spalle della giovane.
Il ragazzo non rimase molto tempo in quella posizione perché qualcuno lo scostò con poca gentilezza da Ale, prendendone il posto.
<< Finalmente ti sei svegliata >> proferì Ikuto, osservando la compagna.
<< Sei stato silenzioso come un gatto e ti ringrazio della colazione >> replicò Alexis, sorridendo.
Lika raggiunse gli altri Shugo Chara, iniziando a chiacchierare e giocare con loro, mentre i ragazzi si accomodavano ad un tavolo.
<< Ora che il Lucchetto Magico non è più del Jolly, credo che servirà l’aiuto anche di Alexis nella caccia alle Uova X >> disse Nagihiko.
<< Però deve anche mantenere la copertura >> fece notare Kairi.
<< Non è detto che debba per forza seguirvi, il Jolly può benissimo continuare a purificare le Uova anche senza il Lucchetto >> espose Ale.



Un uomo vestito completamente di nero sbirciò da uno spiraglio della porta – lasciata socchiusa – del Royal Garden, osservando le figure sedute attorno al tavolo e puntando gli occhi sul soggetto che gli interessava.
Estrasse un cellulare dalla tasca interna della giacca e digitò un numero, attendendo che l’altra persona rispondesse.
<< Si? >> chiese una voce bassa e minacciosa.
<< Signore, l’abbiamo trovata >> riferì la spia, ghignando.



Lika annusò l’aria e rizzò le orecchie, annullando ciò che le stava attorno per concentrarsi su un suono o profumo particolare.
<< Che succede? >> domandò Eru alla lupetta.
I ragazzi spostarono la loro attenzione sul piccolo Shugo Chara ed Alexis provò una strana sensazione nel vedere la sua amica muovere la coda e le orecchie in quel modo – come se stesse captando un segnale di pericolo.
<< Non è possibile >> comprese la giovane, notando la lupa spostare lo sguardo nella sua direzione.
<< Cosa? >> chiesero Rima e Yaya.
<< Ale, cosa succede? >> domandarono Tsukasa ed Ikuto.
<< Mi hanno trovata >> rispose – in un sussurro – la ragazza.
La figura di un uomo che stava scappando s’intravide attraverso il vetro ed Alexis scattò in piedi, rovesciando la sedia.
<< NO >> gridò, correndo dietro alla spia.
<< Seguiamola >> disse Ikuto, effettuando il Chara Change con Yoru.
Alexis era veloce e stava per raggiungere l’uomo vestito di nero, quando quest’ultimo si voltò e fronteggiò la ragazza.
<< Cosa credevi, che ti avremmo lasciata in pace? Che saresti riuscita ad aggirare le nostre conoscenze? Beh, ti sbagliavi ed ora la Black Power non ti risparmierà. Il capo ti vuole ed ha riferito che pagherà una bella somma a chi ti consegnerà a lui. Ho già chiamato la società e, in questo preciso istante, Burke e la sua squadra stanno venendo qui. Non hai scampo, Alexis. Non puoi più fuggire e non hai più nessuno che possa proteggerti >> rivelò la spia, ridendo con malvagità.
<< Sei sicuro che non abbia più nessuno su cui contare? >> domandò una voce familiare.
Ale e l’uomo alzarono lo sguardo appena in tempo per vedere Ikuto saltare da un albero e pararsi dinanzi alla ragazza.
<< Bene, bene. Ti sei fatta l’amichetto >> notò l’uomo, divertito.
<< Ehi, ci siamo anche noi >> affermarono altre voci, alle spalle di Ale.
<< Che volete fare mocciosi? Sfidare la Black Power? >> chiese la spia.
<< Se proteggere Alexis significa dover combattere contro la società che la perseguita, allora siamo pronti anche a lottare per sconfiggere questo nuovo nemico >> rispose Kairi.
<< Commovente, ma non servirà a nulla il vostro sacrificio ed il vostro buon cuore. Alexis sarà nostra >> replicò l’uomo, schiacciando un pulsante rosso sul telecomando estratto dalla giacca.
Delle Uova X apparvero all’improvviso dinanzi ai Guardiani, permettendo alla spia della Black Power di scappare indisturbata.
<< Avevamo ragione, sono loro a creare artificialmente le Uova >> disse Lika.
<< Forza ragazzi, trasformiamoci >> disse Tadase.
<< Non sarà necessario >> lo fermò Alexis.
<< Ma dobbiamo distruggere queste Uova >> fece notare Nagihiko.
<< Questi sono i miei problemi. Voi non centrate nulla, dovete solo starne fuori >> chiarì la ragazza, osservando le Uova X con occhi glaciali e vuoti.
<< Ma noi... >> provò a dire Kukai.
<< Adesso Cuore mio... schiuditi >> annunciò Alexis, fondendosi con Lika << Chara Transformation: Lupa Bianca >>.
Le Uova si scagliarono contro la giovane che prontamente le schivò, saltando verso l’alto e preparandosi al colpo di grazia.
<< Ululato della Notte >> sentenziò la ragazza, purificando le Uova e facendole sparire.
Quando Ale e Lika annullarono la trasformazione, la giovane si allontanò dal gruppo senza fiatare o guardare qualcuno, sparendo alla vista degli amici subito dopo.
<< Dobbiamo fare qualcosa >> sentenziò Amu.
<< Non la abbandoneremo >> annuirono Yaya e Kairi.
<< Ikuto, tu sei l’unico che può capire cosa prova e cosa pensa. Non perderla di vista >> s’intromise Utau, rivolgendosi al fratello.
<< State tranquilli, le staremo sempre vicino >> li rassicurò Yoru, prima di sparire con il suo portatore all’inseguimento della ragazza.
<< Ora più che mai dobbiamo starle accanto >> mormorò Ikuto, saltando da un tetto all’altro alla ricerca di Alexis.
<< Lei ha iniziato a fidarsi di noi e non possiamo deluderla. Dobbiamo proteggerla >> espose il micio.
<< Sì, hai ragione >> concordò il ragazzo, balzando su un muretto e scorgendo la figura della compagna poco distante da loro.



<< Perché non possono lasciarmi in pace? >> chiese Alexis, stringendo i denti per trattenere le lacrime.
<< La loro sete di potere è elevata e purtroppo non c’è nulla che possa placarla >> mormorò Lika, triste nel vedere la propria portatrice così abbattuta.
Una figura si parò dinanzi a loro e la ragazza alzò lo sguardo, scontrandosi con due profondi occhi blu che cercavano di trasmetterle comprensione.

<< Sono stato usato dalla Easter per molti anni e non ho mai voluto contare sull’aiuto di nessuno, ma poi Amu ed i Guardiani mi hanno fatto capire che si può fare affidamento sugli amici nel momento del bisogno. Grazie a loro sono riuscito a liberarmi dalle catene che mi tenevano prigioniero ed ora sono un ragazzo libero >>



Alexis si poggiò al petto di Ikuto, lasciando scorrere le lacrime di dolore e cercando conforto tra le braccia di quel ragazzo misterioso – ma che tanto desiderava conoscere.
<< Stai tranquilla, resterò sempre con te >> mormorò il giovane, stringendo Ale maggiormente a sé. << Non mi libererò mai di loro >> singhiozzò Alexis.
<< Ti sbagli. Insieme e con l’aiuto dei Guardiani, riusciremo a darti la libertà che cerchi e che ti spetta di diritto >> la contraddisse Ikuto.
Yoru e Lika osservarono la scena in silenzio, sperando che quella situazione venisse presto risolta e magari che i propri portatori si avvicinassero e conoscessero più a fondo.

***



<< Stiamo per atterrare, signore >> avvisò il comandante dell’elicottero.
<< Molto bene, presto la ragazza sarà nelle nostre mani >> disse Burke, soddisfatto della sua spia.
<< La nostra sede della città è già operativa, così non dovremo tornare in Inghilterra >> lo informò un sottoposto.
<< Alexis ha ritrovato il padre e, stando a ciò che ha riferito la spia, si è fatta degli amichetti. Sarà un bello spettacolo vederli combattere, ma l’Embrione sarà mio. A qualunque costo >> proferì il capo, spostando lo sguardo sul cofanetto che la sua segretaria reggeva tra le mani.

***



Ikuto chiuse la porta della camera da letto il più silenziosamente possibile, tornando in salotto e sedendosi sul divano dove i due Shugo Chara lo stavano aspettando.
<< Si è calmata, ma era così stanca che si è addormentata >> riferì il ragazzo alla lupetta ed al micio.
<< Non l’ho mai vista così sofferente. Solitamente lotta con tutte le sue forze per riuscire a scappare però stavolta è diverso, sembra quasi che si sia arresa >> rivelò Lika.
<< Questa situazione la sta abbattendo, per quello ti sembra più provata del solito. Non ha propriamente smesso di lottare, solo che non riesce più a vedere la speranza di un futuro migliore e quindi si sta lasciando andare >> rivelò Ikuto.
Lika abbassò lo sguardo, preoccupata per la sua portatrice.
<< Vedrai che riusciremo ad uscirne >> s’intromise Yoru, al fianco della lupetta.
<< Ha ragione, non essere così negativa. Ora non siete più sole, come invece era accaduto in passato >> concordò il giovane, carezzando lo Shugo Chara.
Poco dopo, il ragazzo si alzò e tornò nella stanza dove Alexis riposava, notando che aveva il corpo teso ed un’espressione ansiosa. Si sdraiò al fianco della mora e la strinse a sé, sentendo che – a poco a poco – i muscoli si rilassavano e l’abbraccio veniva ricambiato.
“Che mi stai facendo?” pensò Ikuto, scostando una ciocca ribelle dal volto della compagna.

***



<< Allora, puoi dirci qualcosa di più dettagliato? >> chiese Burke alla spia.
L’uomo in nero raccontò di come aveva trovato la ragazza, del gruppetto di amici che si era creata e – soprattutto – del ragazzo che l’aveva protetta con determinazione e sicurezza.
<< Interessante >> mormorò il capo, con un ghigno malevolo.
<< Cos’ha in mente, signore? >> domandò la segretaria, l’unica che poteva permettersi di porre simili domande al suo superiore.
<< Alexis non si sottometterà mai a noi, a meno che non le diamo un buon motivo per cedere >> rispose Burke, deciso ad avere la ragazza per sé.

***



<< Ale mi sembra più sciolta in questi giorni >> ammise Yoru, mentre tornava a casa con il suo portatore.
Era passata una settimana dall’arrivo della giovane ed i due si erano così abituati alla presenza di Alexis in casa che quando usciva per qualche minuto le stanze e le loro vite sembravano vuote.
<< Abbiamo ottenuto la sua completa fiducia, ma ancora mostra diffidenza verso i Guardiani. Nonostante sappia che la vogliono solo aiutare, non riesce ad essere rilassata in loro presenza >> convenne Ikuto, pensieroso.
Un movimento alle spalle del ragazzo lo fece voltare di scatto, ma degli uomini lo accerchiarono e lo costrinsero con la forza a salire su un furgone.
<< Che volete? Chi siete? >> chiese Ikuto, cercando di liberarsi.
<< Non agitarti, vedrai che al tuo risveglio scoprirai tutto >> rispose una donna, estraendo una siringa ed iniettando un sonnifero al giovane – che subito perse conoscenza.

***



Nel planetario, Tsukasa osservava il cielo stellato e rifletteva attentamente.
<< Il Lucchetto è pronto a sacrificarsi per salvare la Chiave e tutte le persone a cui vuole bene. Non sarà un bel periodo >> mormorò l’uomo, preoccupato per la figlia ed i suoi ragazzi.

***



<< Ma dove sarà andato? >> chiese Alexis, saltando da un tetto all’altro.
<< Dovevano già essere rientrati >> convenne Lika.
<< Spero non gli sia accaduto nulla >> mormorò la ragazza, dirigendosi al Royal Garden per vedere se Ikuto e Yoru fossero andati dai Guardiani.

***



<< Ikuto. Ikuto svegliati >> lo chiamò Yoru, preoccupato.
<< Cosa. Ma dove siamo? >> domandò il ragazzo, ritrovandosi seduto su una sedia e con le mani legate ai braccioli della stessa.
<< Questo è il mio ufficio. Sei nella sede giapponese della Black Power >> rispose la voce di un uomo.
<< Chi sei e che cosa vuoi? >> chiese Ikuto.
<< Io sono Burke – il capo della società – e l’unica cosa che voglio è trovare l’Embrione, ma per farlo ho bisogno di Alexis >> rispose il direttore.
<< Ale non si sottometterà mai a te >> affermò il giovane, sicuro delle sue parole.
<< Dici davvero? Sai, io invece credo che – quando le proporrò lo scambio – Alexis accetterà subito le mie condizioni >> replicò Burke.
<< Ecco perché ci hanno catturati >> mormorò Yoru.
<< No. Non può accettare >> disse Ikuto, scuotendo il capo.
<< Ma lei lo farà, acconsentirà allo scambio per liberarti >> riferì il presidente, parandosi dinanzi al ragazzo << E grazie a te, moccioso, io avrò ciò che desidero. Prima Alexis sotto il mio comando e poi l’Embrione >>.
L’uomo uscì dallo studio e lasciò Ikuto da solo con i suoi pensieri – in quel momento tutti incentrati sulla ragazza che era riuscita a far nascere un sentimento in lui.

***



<< Come sarebbe a dire che Ikuto è sparito? >> sbraitò Utau, fuori di sé dalla rabbia.
<< Non è rientrato a casa e l’abbiamo cercato ovunque, invano >> rispose Lika.
<< Non è da lui sparire in questo modo >> affermò Kukai.
Il cellulare di Alexis segnalò l’arrivo di un messaggio e, leggendolo, la ragazza comprese tutto.

Se rivuoi ciò che ti ho sottratto, allora dovrai ascoltare la mia proposta.
Vieni tra mezz’ora agli stabilimenti fuori città della Black Power.
Ti aspetterò nel giardino interno con il ragazzo che ti piace.
Non tardare, Alexis.



<< Non è possibile >> sussurrò la giovane, chiudendo di scattò il telefonino.
<< Ale, che ti succede? >> chiese Amu, notando il cambiamento della compagna.
<< Non sono affari che vi riguardano >> scattò la ragazza, uscendo dal Royal Garden sotto lo sguardo confuso e preoccupato degli amici.
<< Dobbiamo seguirla >> disse Yaya.
<< No, non credo riusciremmo a starle dietro >> ammise Tadase.
<< Ma forse ha trovato Ikuto >> ipotizzò Utau.
<< Proviamo a fidarci di lei >> sentenziarono Nagihiko e Kairi.

***



<< Lika, torna nell’Uovo >> disse Alexis alla lupetta.
<< Non ci penso nemmeno, io resterò con te >> fece resistenza lo Shugo Chara.
<< Ti prego >> sussurrò Ale, supplichevole.
La lupa osservò la portatrice un’ultima volta, prima di tornare nel suo Uovo.
La ragazza balzò sul tetto della Black Power ed osservò il giardino interno della struttura, notando un gruppo di uomini in nero accerchiare due figure che lei conosceva bene.
Il primo era Burke – il capo della società – mentre il secondo.
<< Ikuto >> mormorò la giovane, preoccupata per il compagno.
Saltando da un terrazzo all’altro, Alexis raggiunse il giardino ed atterrò a pochi metri dal direttore ed i suoi sottoposti, posando lo sguardo sul ragazzo privo di sensi vicino a loro.
Le guardie allargarono il cerchio, in modo da comprendere anche la ragazza, poi si fermarono ed attesero le istruzioni del loro capo.
<< Non preoccuparti per lui, Alexis. Gli abbiamo solo iniettato un po’ di sonnifero >> disse Burke, fissando la ragazza che tanto bramava.
<< Quale sarebbe la tua proposta? >> chiese Ale, volendo concludere in fretta quell’incontro.
Burke espose il suo scambio, raccontando ogni singolo dettaglio del suo progetto e – successivamente – attendendo una risposta da parte della ragazza.
<< Prima di rispondere alla tua richiesta, avrei anch’io una proposta da esporti >> riferì Alexis, esplicando le sue di condizioni.
<< Allora abbiamo un accordo >> concluse Burke, soddisfatto.

***



Ikuto aprì gli occhi e si ritrovò sul letto della sua camera, con accanto le Uova di Yoru e Lika.
<< Ma come sono arrivato qui? Cos’è successo? >> si chiese il ragazzo, sedendosi sulle coperte e passandosi una mano tra i capelli.
Le due Uova si schiusero, permettendo al micio ed alla lupa di mostrarsi al giovane.
<< Dove è Ale? >> domandò Lika, preoccupata.
<< Non lo so, mi sono svegliato ora ed ho scoperto che siamo a casa >> rispose Ikuto, ancora più confuso.
<< L’ultima cosa che ricordo sono gli scagnozzi di Burke che mi costringevano a rientrare nell’Uovo e poi il nulla >> ammise Yoru.
<< Anche Alexis mi ha chiesto di tornare nell’Uovo e poi devo essermi sopita >> riferì Lika.
<< Oh no, deve aver accettato lo scambio che Burke le voleva proporre >> scattò il micino.
Ikuto sbattè un pugno contro il materasso, scosso da brividi di rabbia.
<< E’ tutta colpa mia >> mormorò, furioso.
<< No, Ikuto. Alexis non avrebbe mai permesso che la Black Power ti facesse del male. Lei è fatta così, pensa prima agli altri piuttosto che a se stessa >> rivelò la lupetta, conoscendo bene il carattere della sua portatrice.
<< Dobbiamo liberarla >> sentenziò il ragazzo.
<< Chiediamo ai Guardiani di aiutarci >> propose Yoru.
<< Ale non si è comportata bene con loro, forse si rifiuteranno di rischiare per lei >> espose le sue preoccupazioni Lika.
<< No, Amu e gli altri non sono così. Se c’è qualcuno in pericolo, loro sono pronti a correre in suo aiuto. Fidati di me – Lika – salveremo Alexis a qualunque costo >> disse Ikuto, determinato.

***



Alexis osservò le pareti spoglie e scure della sua stanza, nonostante definirla in quel modo fosse un eufemismo. Lei non era un’ospite, ma una prigioniera.
La giovane ripensò al motivo che l’aveva spinta a sottomettersi al capo della Black Power. Tornò con la mente al perché aveva accettato di diventare un oggetto nelle mani di quello psicopatico.
“L’ho fatto per mio padre e per i Guardiani. L’ho fatto per loro perché sono stati gli unici e veri amici che ho avuto, ma – soprattutto – l’ho fatto per Ikuto” si disse Ale, chiudendo gli occhi e rivedendo nelle sue memorie il volto del ragazzo.
La porta della sua cella si aprì ed una guardia si mostrò sulla soglia.
<< Il capo desidera incontrarti >> annunciò l’uomo.
Sospirando, la giovane si alzò dalla branda e seguì il sottoposto lungo i corridoi – scortata da altre quattro persone vestite di nero.
<< Alexis, vieni >> la accolse Burke, quando varcò la porta del suo studio.
La ragazza fece qualche passo in avanti, ma rimase comunque a distanza dall’uomo che la perseguitava da molti anni.
<< Questa è tua >> annunciò il capo, indicando una cartelletta sul tavolo della stanza.
Ale si avvicinò lentamente, aprendo la cartella ed osservandone il contenuto – alzando poi lo sguardo sul direttore.
<< Gliela consegnerò personalmente, non accetto una risposta negativa >> riferì Alexis, con sguardo serio.
<< Esattamente come stabilito dai patti e mi sento magnanimo, quindi ti concederò una notte di libertà. Ma ricorda, da domani sarai solo e soltanto mia >> chiarì Burke, sorridendo con cattiveria.
Alexis prese la cartelletta e si voltò, ma prima di uscire dalla porta dell’ufficio voltò il capo verso l’uomo alle sue spalle.
<< Hai rispettato la tua parte dell’accordo. Io rispetterò la mia >> annunciò Ale, sparendo oltre la soglia.
<< E’ vero Alexis, ma io non ho rinunciato a nulla per i miei scopi. Invece tu, mia cara, hai perso tutto >> mormorò il presidente, ridendo vittorioso.

***



<< Ikuto, noi usciamo per cercarla ancora >> disse Yoru, affiancato da Lika.
<< Va bene, ma fate attenzione >> acconsentì il ragazzo, osservando i due Shugo Chara volare fuori dalla finestra.
Tre settimane erano passate da quando Alexis aveva accettato lo scambio di Burke e d’allora non si erano più avute sue notizie.
Yoru e Lika uscivano tutte le sere per cercarla e rientravano solamente poco dopo l’alba, quando Ikuto si svegliava e li portava con sé a scuola e poi dai Guardiani.
Amu ed i compagni erano a loro volta indaffarati nelle ricerche, ma nemmeno loro avevano avuto molta fortuna.
“Ale” pensò Ikuto, alzando lo sguardo sul limpido cielo stellato.






Angolo Autrice
Buona sera =)
Eccoci con il secondo capitolo di questa ff =)
Nei prossimi giorni non so con precisione se riuscirò ad aggiornare però prometto che appena avrò un secondo libero cercherò immediatamente di postare il penultimo capitolo =)
Mi auguro che la ff continui ad essere di vostro gradimento e spero di leggere qualche recensione con i vostri pareri (sia pro che contro ovviamente, sapere cosa pensate mi aiuta a migliorare sempre di più =))
Un grazie speciale a IceJuliet, Shining_Diamond, MangaKa98 e yako_chan per aver recensito il precedente capitolo, ma un grazie anche a chi legge questa ff in silenzio! =)
Bene, scusate questo breve angoletto e vi auguro una buona serata =)
Bacioni

ryry


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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3



Alexis si mosse velocemente, balzando da un tetto all’altro fino a raggiungere l’edificio che cercava.
La porta-finestra era aperta e non perse altro tempo, saltando sulla terrazza ed entrando nella casa che per poco tempo l’aveva ospitata.
L’abitazione era avvolta nell’oscurità e nessun rumore faceva intuire se ci fosse qualcuno o meno.
La ragazza poggiò la cartelletta sulla mensola della cucina insieme a tre buste, indirizzate a tre soggetti distinti.
Con passo felpato, si diresse verso la stanza del giovane e lo trovò steso sul letto in posizione supina, con gli occhi chiusi ed un braccio sopra la fronte.
Ale si sedette al fianco del ragazzo e lo vide aprire gli occhi di scatto, puntandoli nei suoi.
<< Alexis >> la chiamò Ikuto.
<< Shh >> mormorò la compagna, posandogli un dito sulla bocca << Non ho molto tempo e non posso spiegarti niente di ciò che è successo. Voglio solo che tu sappia che sei sempre nei miei pensieri e che l’ho fatto per una buona ragione >> spiegò lei.
Ikuto era confuso per quelle parole, ma non ebbe modo di chiedere spiegazioni perché sentì le labbra di Alexis sulle sue – in un bacio che voleva trasmettere tutto ciò che provavano.
Il ragazzo strinse a sé Ale, non volendo separarsi da lei e sperando che quello che stava accadendo non fosse tutto un sogno.
<< Ale >> mormorò Ikuto.
<< No. Non dire niente >> lo fermò la giovane, osservandolo con sguardo enigmatico e triste.
Fecero l’amore per tutta la notte, scoprendo e rivelando quel sentimento che li avrebbe sempre legati l’uno all’altra, nonostante la lontananza che avrebbero dovuto sopportare.



Il sole stava iniziando a sorgere, quando Alexis si alzò dal letto e si rivestì – spostando poi lo sguardo sul ragazzo che ancora riposava tra le calde lenzuola.
La giovane si abbassò verso il volto dell’amato e sfiorò per l’ultima volta le sue labbra, sentendo una lacrima rigarle la guancia.
<< Ti amo >> sussurrò, uscendo dalla stanza e saltando sul tetto dell’edificio adiacente.
Balzando da una casa all’altra, Alexis si lasciò alle spalle la magnifica notte passata con Ikuto e si preparò ad indossare la sua nuova maschera di freddezza ed indifferenza.
Ora doveva rispettare la sua parte dell’accordo con la Black Power per il bene dei suoi amici, di suo padre e del ragazzo che amava.

***



<< Ikuto, svegliati! >> esclamò Yoru, volando verso il suo portatore con una busta tra le zampe.
<< Che succede? >> chiese il ragazzo, osservandosi attorno << Dove è Alexis? >>.
<< E’ stata qui? >> domandò Lika.
<< Allora quelle lettere deve averle lasciate lei >> comprese Yoru.
<< Di che parli? >> chiese Ikuto, notando poi la busta che il micio reggeva.
La calligrafia era sottile ed elegante, ma lui sapeva a chi apparteneva nonostante non avesse ancora letto il mittente.

Ikuto



Il ragazzo aprì la busta indirizzata a lui ed estrasse la lettera, scorrendo le parole che vi erano scritte.

Ikuto
Purtroppo non avrò molto tempo per raccontarti tutto, quando verrò da te, perché Burke mi ha concesso l’ultima notte di libertà e quindi non mi perderò in chiacchiere inutili – sarà questa lettera a spiegarti la verità.
Quando ho accettato di ascoltare la proposta di Burke, riguardo lo scambio, anch’io avevo una mia richiesta. Le mie condizioni erano semplici e lui non ha trovato nulla da obbiettare.
Lui voleva me ed io ho acconsentito a sottomettermi alla Black Power per poterti rendere la libertà che dopo tanto tempo eri riuscito a guadagnarti. Burke aveva minacciato di far del male a te, ai Guardiani ed a mio padre, ma accettando il suo scambio sono riuscita a salvarvi – ed è questo l’importante. Tutto ciò che conta è sapervi al sicuro.
Ma non è tutto, ho chiesto alla società di indagare riguardo tuo padre – Aruto Tsukiyomi – e loro hanno eseguito alla perfezione il compito. Nella cartelletta ritroverai tutto ciò che hanno scoperto su tuo padre e potrai trovare l’indirizzo di casa sua. Aruto è vivo e risiede in un paese che hai già visitato. Potrai esaudire il tuo sogno di ritrovare tuo padre, proprio come io avevo ritrovato il mio – anche se per poco tempo.


Ikuto era esterrefatto per quell’ammissione e corse a vedere i fogli raccolti nella cartelletta, trovando tutto ciò che Ale aveva scoperto su suo padre.
Proseguì la lettura della lettera, scoprendo i piani che la Black Power aveva progettato ed il fatto che Alexis sarebbe stata la carta vincente per trovare l’Embrione perché lei e l’Uovo nero che avevano creato per la sua nuova trasformazione erano più potenti e sarebbero stati in grado di attirare e catturare il vero obiettivo della società.

Ho chiuso Lika nel suo Uovo perché sapevo avrebbe cercato di seguirmi, ma non volevo che venisse usata per i piani della Black Power e quindi l’ho nascosta in una tasca della tua giacca, insieme all’Uovo di Yoru.
Prenditi cura di lei perché io non sono stata abbastanza forte da proteggerla ed evitarle di soffrire con me, però quest’ultimo gesto – quello di lasciarla a te – è stato l’ultimo atto che sono riuscita a compiere.
Mi manca già, ma so che sta bene perché tu e Yoru siete diventati molto importanti per noi.
Ti ho lasciato due lettere – una per mio padre e l’altra per i Guardiani – dove spiego tutto ciò che so sulla società e sui piani di Burke.
Dovete fermarli, anche se saremo nemici, dovete assolutamente impedire a Burke di mettere le mani sull’Embrione.
Ho fiducia in te, Ikuto, e so che farai di tutto per fermare questo nuovo nemico – insieme ai nostri amici.
Un’ultima cosa, prima di salutarci.
Avrei voluto dirtelo in un’altra occasione, ma non ne ho avuto la possibilità.
Ti amo, Ikuto.
Credo di aver iniziato a provare questo sentimento già dal primo istante che ti ho visto, ma forse avevo troppa paura ad esternarlo perché nella mia vita non c’è mai stata molta gioia e serenità.
Ad ogni modo, spero che la notte che Burke mi ha concesso mi permetta di rivelarti questo mio sentimento e spero che tu possa accettarlo e ricambiarlo.
Ti amo e perdonami per avertelo taciuto.
Tua

Alexis



<< Dobbiamo andare alla Seiyo >> disse Ikuto, correndo a cambiarsi.
<< Hai scoperto qualcosa? >> chiese Yoru.
<< Sì, Ale mi ha rivelato tutto in questa lettera e gli altri devono sapere la verità. Presto andiamo >> rispose il giovane, afferrando le due buste rimaste sulla mensola della cucina ed uscendo dalla porta-finestra con i due Shugo Chara.

***



<< Hai passato una bella serata? >> chiese Burke.
Appena aveva messo piede alla Black Power, il presidente l’aveva subito convocata ed Alexis non si era opposta a quella chiamata.
La giovane non rispose alla domanda e questo fece nascere un sorrisetto sul volto dell’uomo.
<< Bene, noto che hai iniziato a rispettare la tua parte dell’accordo. Davvero brava, Alexis. Seguimi, oggi si comincia a lavorare seriamente >> disse Burke, uscendo dallo studio accompagnato dalle guardie e dalla ragazza.

***



<< E’ terribile >> dissero Yaya e Rima, quando Tadase concluse di leggere ad alta voce la lettera che Alexis aveva scritto per loro.
<< Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo accettare che si sia sacrificata per proteggerci >> annunciò Amu.
<< Non sarà semplice sconfiggere la Black Power >> s’intromise Tsukasa.
<< Non abbandonerò la mia ragazza nelle mani di quello psicopatico >> scattò Ikuto, attirando gli sguardi di tutti su di sé.
<< Ecco perché eri nudo, stamattina >> comprese Yoru.
<< Yoru perché non stai zitto >> sbottò il ragazzo, arrossendo leggermente.
<< Dobbiamo tener conto che, adesso, Alexis avrà un potere a noi sconosciuto. Non sappiamo quanto sia forte la sua trasformazione con l’Uovo nero >> fece notare Kairi.
<< Però insieme siamo una bella squadra >> intervenne Kukai.
<< Se restiamo uniti possiamo farcela >> concordò Utau.
<< Possiamo provare questa teoria già ora >> riferì Daichi.
<< Perché? >> fu la domanda generale.
<< Sentiamo la presenza di Uova X >> risposero Suu e Kiseki.
<< Che stiamo aspettando? >> chiese Ikuto, seguendo Yoru e gli altri Shugo Chara.

***



<< La macchina funziona benissimo, guardate quante Uova X >> si complimentò Burke con i suoi sottoposti.
<< La ringraziamo, signore >> risposero gli assistenti.
Alexis era poggiata contro un albero – in disparte – ed osservava le Uova che continuavano a crearsi. Quelle, però, non erano reali Uova del Cuore perché non venivano estratte dai propri portatori. Quelle erano semplicemente delle riproduzioni che servivano solo a far comparire l’Embrione.
<< Signore, riceviamo il segnale di alcuni Shugo Chara in avvicinamento >> annunciò una donna, osservando lo schermo del computer.
<< I tuoi amici stanno arrivando, proprio come avevo ipotizzato. I Guardiani proseguono il loro compito di paladini della giustizia in modo impeccabile, peccato che riceveranno una bella sorpresa. Vero, Alexis? >> chiese Burke, lanciando un’occhiata significativa alla giovane.
La ragazza abbassò lo sguardo ed estrasse l’Uovo nero dalla tasca dei pantaloni.
Il momento era arrivato.

***



<< Guardate quante Uova X >> disse Yaya, stupita.
<< Ben arrivati, Guardiani >> li salutò un uomo dall’aspetto inquietante.
<< Non la passerete liscia >> affermò Amu.
<< Dove si trova Alexis? >> chiese Ikuto, guardandosi attorno.
<< Ah, sapevo che saresti venuto per lei ed è per questo che le ho chiesto di accompagnarmi. Dimmi, Ikuto, non sono forse gentile a concederti la possibilità di rivederla? >> domandò ironicamente il capo, facendo cenno alla ragazza di avvicinarglisi.
<< Ale >> la chiamarono Ikuto, Yoru e Lika.
<< Sappiamo tutto dei tuoi piani >> si fece avanti Tadase.
<< Ne dubito, ma non ha importanza perché non credo riuscirete a sconfiggere Alexis ed il suo nuovo potere >> replicò Burke.
<< Ale >> la chiamò Amu.
La giovane alzò lo sguardo sulla compagna, mantenendo la sua maschera di freddezza ed indifferenza.
<< Abbiamo capito perché l’hai fatto e stai pur certa che ti libereremo da quelle catene >> riferì la ragazza.
Un lieve sorriso affiorò sulle labbra di Alexis, ma subito si riprese ed estrasse l’Uovo nero.
<< Cuori mio... schiuditi >> mormorò, lasciandosi avvolgere dalle ombre.
La figura che si mostrò ai presenti era inquietante, con pantaloni neri ed attillati, un top sempre nero, stivali bassi e – per concludere – un paio di foderi incrociati sulla schiena mettevano in bella mostra le scintillanti else di due spade.
<< Chara Transformation: Guerriera delle Tenebre >> si presentò Alexis.
<< Ale >> sussurrò Ikuto, fissando la giovane dinanzi a sé.
<< Se per liberarti dovremo combattere contro di te, allora lo faremo senza problemi perché ti vogliamo bene e ti rivogliamo con noi >> gridò Amu << Adesso Cuore mio... schiuditi >> proferì la ragazza, imitata dai compagni.
<< Chara Transformation: Cuore Amuleto >>
<< Chara Transformation: Beat Jumper >>
<< Chara Transformation: Platino Regale >>
<< Chara Transformation: Sky Jack >>
<< Chara Transformation: Bimba Piccola >>
<< Chara Transformation: Salto del Clown >>
<< Chara Transformation: Anima del Samurai >>
<< Chara Transformation: Fascino Eccentrico >>
<< Chara Transformation: Lince Nera >>
Burke fece un passo avanti, affiancando la giovane ed osservando la sua espressione fredda e seria.
<< Non m’importa cosa ne farai, ma non devono intromettersi nei nostri progetti >> riferì l’uomo.
Alexis scattò verso il gruppo, estraendo le spade e preparandosi all’attacco.
<< Holy Crown >> protesse i compagni Tadase.
<< Fendenti d’Inferno >> proferì Ale, sferrando dei colpi con le lame.
Tadase venne sbalzato dalla forza dell’attacco e la sua protezione si annullò in un secondo.
<< Che potenza! >> esclamarono Kukai e Nagihiko.
<< Ora ci penso io. Paperelle da bagnetto, all’attacco >> ordinò Yaya.
<< Numero del Giocoliere >> proferì Rima.
<< Incubo Lorelei >> disse Utau.
Ale roteò le spade in contemporanea, prima di scattare verso le tre ragazze.
<< Lame Oscure >> espresse la giovane.
Le compagne vennero travolte dalla scia nera rilasciata dalle due spade ed i loro attacchi furono presto contrastati e cancellati.
<< Non potete farcela. L’ho fatto per voi ed ora non ho più vie di scampo >> comunicò Alexis.
<< Non è vero, c’è sempre una speranza >> ribatté Ikuto, arrivandole alle spalle.
Gli artigli della Lince Nera si abbatterono contro le spade che Ale aveva alzato per proteggersi.
<< Non voglio lottare contro di te >> mormorò la ragazza, osservando con tristezza l’amato.
<< Se voglio liberarti, devo sconfiggerti e ti giuro che ce la metterò tutta. Ti amo e voglio che torni da me >> rivelò Ikuto, facendo un movimento del braccio e scagliando lontano le armi della compagna.
<< Alexis, qui non c’è traccia dell’Embrione. Andiamocene >> la richiamò Burke.
<< Sconfiggi la Black Power. Ferma Burke, impediscigli di raggiungere il suo obiettivo ed allora potrò tornare da te >> sussurrò Ale, fissando il suo sguardo in quello di Ikuto.
<< Ti salverò prima della fine della società. La batteremo insieme >> rispose il ragazzo.
<< Ale >> la chiamò Lika.
<< Fai la brava, piccola mia, e ricordati che ti voglio bene. Yoru, te l’affido >> proferì la giovane.
<< Non preoccuparti >> dichiarò il micio, apparendo come uno spirito vicino ad Ikuto.
Con un balzò Alexis si rimpossessò delle spade e scomparve con Burke ed i suoi collaboratori, lasciando i ragazzi con le Uova X da purificare – cosa che fecero poco dopo.

***



<< Tutto procede come avevo previsto. Non mi aspettavo di trovare l’Embrione subito, ma i Guardiani hanno assistito alla tua nuova forza ed io sono soddisfatto del tuo lavoro >> disse Burke, mentre la limousine viaggiava sulla strada per la Black Power.
Uno sbuffo fu tutto ciò che il presidente ottenne come risposta da parte della ragazza, ma non sembrò affatto infastidito da tanto distacco perché un ghigno si disegnò comunque sulle sue labbra.
<< Sei contenta di aver rivisto il tuo amato ed i tuoi amici? >> domandò il capo.
Stavolta la giovane non emise alcun suono, sapendo che l’uomo voleva solo infastidirla con le sue questioni.
<< Stanotte metteremmo in atto il nostro piano e sono certo che i mocciosi accorreranno di nuovo. Prima ho lasciato perdere lo scambio di battute che hai avuto, ma questa sera non accetterò alcun gesto di cortesia da parte tua >> disse Burke, concludendo il discorso.

***



<< Dobbiamo fare molta attenzione >> disse Tadase, quando i Guardiani furono tutti riuniti al Royal Garden.
<< Avete visto quanto è forte con questa nuova trasformazione? >> fece notare Kukai.
<< Sono certa che non ha lottato al massimo delle sue possibilità >> espresse Utau.
<< Dici che è ancora più potente? >> chiese Yaya, stupita di quella constatazione.
<< Utau ha ragione, Alexis non voleva combattere veramente contro di noi. Si vedeva che stava cercando di perdere tempo e questo può essere vantaggioso per noi >> concordò Amu.
<< E poi non ha reagito quando l’ha attaccata Ikuto >> ricordò Kairi.
<< Potremmo provare ad usare questo nostro beneficio per sconfiggerla >> disse Kiseki.
<< Io non lotterò contro Ale per farle del male >> ribatté Yoru, fulminando con lo sguardo lo Shugo Chara di Tadase.
<< Dobbiamo trovare un modo per liberarla senza scontrarci con lei >> s’intromise Ikuto.
<< Per fortuna vi ho trovati >> disse Nikaido, giungendo in quel momento con Tsukasa.
<< Maestro, signor preside cosa vi porta qui? >> domandò Nagihiko.
<< Mi è giunta una mail da un indirizzo sconosciuto, ma che può esserci molto utile per sventare il prossimo attacco della Black Power >> rispose l’insegnate, mostrando il messaggio sullo schermo del portatile.

Stanotte verrà attuato il vero piano per catturare l’Embrione.
Dirigetevi in periferia, dove si trova l’edificio abbandonato della Saekon.
Burke porterà il suo gruppo lì.
Non agite d’istinto, ma pensate ad un piano per sconfiggerlo definitivamente.
Questo è tutto ciò che posso fare per aiutarvi.
Fate attenzione.


<< Chi può averlo inviato? >> chiese Iru.
<< Alexis, sono certo che sia stata lei >> rispose Ikuto.
<< Ci sta aiutando di nascosto >> concordò Tsukasa, fiero del gesto della figlia.
<< Anche lei vuole che la Black Power venga sconfitta, quindi ci sta fornendo tutte le informazioni senza essere scoperta >> riferì Lika.
<< Io dico che è una trappola >> s’intromise Kiseki.
<< Può darsi, ma non permetteremo a Burke di vincere e riavremo Ale con noi >> ribatté Yoru.
<< Bisogna pensare ad un piano per liberarla >> disse Musashi.
<< Che stiamo aspettando? Un’amica ha bisogno del nostro aiuto >> proferirono Ran, Miki, Suu e Dia.

***



<< E’ tutto pronto per iniziare? >> chiese il presidente ai suoi sottoposti.
<< Le macchine sono in posizione >> confermò responsabile tecnico.
Burke lanciò un’ultima occhiata ad Alexis – poggiata con la schiena contro il muro dell’ex edificio della Saekon e con le braccia incrociate sul petto, persa tra i suoi pensieri ad occhi chiusi.
<< Potete cominciare >> ordinò l’uomo agli impiegati.
I macchinari vennero azionati ed una gran quantità di Uova X iniziarono a crearsi sopra le teste dei sottoposti, sprigionando un’incredibile energia negativa.
<< Bene, molto bene. Con la continua produzione di Uova X riusciremo a far apparire l’Embrione ed allora potrò realizzare il mio desiderio di dominare il mondo >> mormorò Burke, parlando tra sé e sé.
Alexis osservò i marchingegni della Black Power continuare a creare le Uova, finchè qualcosa non iniziò ad ostacolare i piani della società.
L’energia per alimentare le macchine si era dimezzata improvvisamente e continuava a diminuire, arrestando così il processo di produzione delle Uova X.
<< Che succede? >> chiese Burke, irritato.
<< La corrente che serve per alimentare le macchine non è sufficiente >> riferì una donna.
<< Stiamo cercando di reperirla dagli edifici circostanti, ma ci occorreranno alcuni minuti >> rivelò un tecnico, mentre digitava codici e segnali sul computer.
<< Vedete di sbrigarvi >> sentenziò il presidente, spazientito per quell’imprevisto.
Alexis alzò lo sguardo verso una delle finestre dell’edificio in disuso, notando delle ombre oltre le imposte del secondo piano.
<< Tenete gli occhi aperti >> ordinò Burke alle guardie.
Un sorrisetto si disegnò sulle labbra della ragazza, mentre richiudeva gli occhi e prestava attenzione ad ogni suono che captava.



<< Stanno cercando di utilizzare l’energia delle società circostanti >> annunciò Nikaido dalla ricetrasmittente che Amu reggeva nella mano.
<< Puoi fare qualcosa per bloccarli? >> chiese Utau.
<< Certamente, sto già provvedendo ad ostacolarli >> rispose il maestro, soddisfatto del suo lavoro.
<< Bene, ora noi proveremo ad aggirare le guardie per raggiungere i macchinari e distruggerli >> disse Tadase.
<< Hikaru, riusciresti ad infiltrarti nei programmi della Black Power ed infettare i loro dati? >> domandò Kairi.
<< Naturalmente, ho ottenuto l’accesso ai loro dati qualche secondo fa. Ora vediamo di creare un po’ di scompiglio >> rispose il bambino da un’altra ricetrasmittente.



<< Capo, venga a vedere >> disse un impiegato al collega.
<< Non capisco >> mormorò l’uomo, osservando il monitor del portatile.
<< C’è qualche problema? >> chiese Burke, avvicinandosi.
<< Sembra che i file siano stati contaminati da un qualche virus virtuale. Ora proveremo a scoprire di cosa si tratta in modo da recuperare i dati che sono stati infettati >> rispose il tecnico.
<< Fate in fretta. Abbiamo un obiettivo da raggiungere >> sbottò il presidente, prima di voltarsi verso la giovane – sempre poggiata contro al muro << Vai a controllare che non ci siano intrusi >>.
Alexis aprì gli occhi, osservando l’uomo che per molti anni l’aveva sottomessa al suo volere, prima di staccarsi dalla parete ed allontanarsi silenziosamente.



<< Delle guardie hanno iniziato a setacciare l’edificio per assicurarsi che non ci siano degli intrusi. Presto ci scopriranno se non troviamo un modo per uscire senza essere visti >> riferì Kukai.
<< Dobbiamo trovare il modo di raggiungere Burke e tutti quei macchinari senza doverci scontrare con quegli uomini >> convenne Nagihiko.
<< Intanto avviamoci verso l’ultimo piano, così avremo più tempo per pensare all’attacco da sferrare >> disse Rima.
Il gruppo avanzò cautamente lungo i corridoi, salendo le rampe di scale fino a raggiungere l’ultimo piano dell’edificio.
<< Arriva qualcuno >> annunciò Yoru, indicando un punto alle spalle dei compagni.
<< Qui dentro >> espresse Amu, varcando la soglia della porta alla sua destra.
Quando Kukai chiuse l’uscio dietro di sé, i ragazzi tirarono un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.
<< Abbiamo rischiato di farci scoprire >> ammise Yaya.
<< Oppure avete agito proprio come ci si aspettava >> disse una voce familiare.
I presenti si voltarono verso le finestre della stanza e scorsero una figura acquattata sul cornicione, mentre li osservava con un sorrisetto sulle labbra.
<< Ale >> la chiamò Lika.
<< Sapevo che avreste rischiato lo stesso, nonostante poteste pensare che il messaggio fosse una trappola >> riferì la ragazza.
<< Allora sei stata davvero te a mandarci la mail >> capì Utau.
<< Sì, mi sono intrufolata nell’ufficio di Burke – sapendo che il suo portatile non è sorvegliato da nessuno – ed ho inviato il messaggio a Nikaido. Poi ho cancellato la mail per evitare che Burke scoprisse cos’ho fatto >> rivelò Alexis.
<< Sei stata davvero brava a non farti scoprire >> si complimentò Amu.
<< Immagino che i problemi che Burke ed i suoi sottoposti stanno incontrando sono merito della Easter e di Nikaido. Gli unici in grado di ostacolare una grande società come la Black Power potrebbero essere solo loro, anche perché il sistema informativo è ben protetto e non sono molte le persone in grado di annientare una simile difesa >> espresse Ale.
<< Ci hai coperti tutto il tempo >> capì Kairi.
<< Sono la prima a voler vedere la Black Power sconfitta, non dimenticatevelo. Se agisco senza farmi scoprire, la società non potrà sapere che vi sto aiutando a farla cadere >> rivelò Alexis.
<< Quale sarebbe il piano di questa sera? >> chiese Ikuto.
<< Radunando una grande quantità di Uova X, la loro energia negativa sarebbe in grado di attirare l’Embrione e così Burke potrebbe catturarlo per esaudire il suo desiderio >> rispose la giovane.
<< Bisogna distruggere quelle macchine e le Uova create da esse >> espressero Rima e Yaya.
<< Se agite allo scoperto, Burke mi ordinerà di fermarvi ed annientarvi. Posso cercare di perdere tempo, ma lui potrebbe insospettirsi se non userò le mie piene forze >> fece notare Ale.
Un rumore di passi nel corridoio fece scattare i ragazzi, che si scambiarono un’occhiata d’intesa.
<< Pronti? >> chiese Amu ai compagni.
Alexis osservò il gruppo, lasciando che un vero sorriso si disegnasse sulle sue labbra.
<< Vi ringrazio >> disse la giovane.
<< Di cosa? >> chiese Kukai.
<< Non avrei mai pensato di poter incontrare degli amici come voi >> rispose Ale, serena.
Ikuto le si avvicinò ed i due si guardarono negli occhi, restando in silenzio.
Alexis si sporse verso il giovane e sfiorò le sue labbra con le proprie, allontanandosi immediatamente.
<< Mi fido di te >> mormorò la ragazza, sparendo oltre la finestra.
<< Dovrei essere gelosa, invece sono felice per te fratello >> disse Utau, ricevendo un sorriso da parte del giovane.



<< Signore, abbiamo avvistato degli intrusi all’ultimo piano dell’edificio >> annunciò una guardia.
<< Scommetto che sono i mocciosi, venuti qui per ostacolarci >> mormorò il presidente, spostando lo sguardo verso i macchinari e le Uova X accumulate fino a quel momento.
<< Fermati, Burke >> gridò una voce femminile.
I Guardiani – trasformati con i propri Shugo Chara – apparvero alle spalle del gruppo della Black Power e si prepararono a combattere contro le Uova.
<< Piccoli impiccioni, proprio non riuscite a lasciar perdere. L’Embrione sarà mio ed allora nessuno potrà più fermarmi >> annunciò Burke, ridendo malignamente.
<< Ti sbagli perché noi ti impediremo di catturarlo >> lo contraddisse Nagihiko.
<< Ma prima di arrivare a me, dovrete sconfiggere la vostra amica >> gli ricordò il presidente, chiamando Alexis.
La ragazza giunse all’improvviso, fondendosi con il suo Uovo nero.
<< Chara Transformation: Guerriera delle Tenebre >> si presentò Ale.
<< Andiamo ragazzi >> disse Tadase a Nagihiko, Ikuto, Kairi e Kukai – rispettando il piano che avevano progettato poco prima.
I cinque giovani si scagliarono contro Alexis, iniziando a combattere per permettere alle compagne di agire indisturbate.
<< Numero del Giocoliere >> gridò Rima.
<< Paperelle da bagnetto, all’attacco >> proferì Yaya.
Le due ragazze riunirono le Uova X, mentre Amu ed Utau si pararono dinanzi a quest’ultime.
<< Ninnananna dell’Angelo >> sentenziò la bionda.
<< Luce di Amu >> annunciò Quadri Amuleto.
Le Uova vennero tutte purificate e subito dopo avvenne ciò che Burke stava aspettando.
<< Signore, ecco l’obiettivo! >> esclamò un sottoposto, indicando sopra le loro teste.
<< Azionate il cattura Embrione >> ordinò il presidente.
Il tecnico digitò alcuni comandi sulla tastiera e da una macchina uscì un piccolo missile.
<< Non è possibile! >> esclamarono i Guardiani, stupiti di quell’imprevisto.
<< Mi dispiace, mocciosi, ma ho vinto ancora io >> affermò Burke, ridendo sguaiatamente.
<< Questo lo dici tu >> ribatté Alexis.
Gli sguardi dei presenti si puntarono sulla ragazza e rabbrividirono nell’incontrare il suo sguardo glaciale.
<< Ho passato nove anni sotto il tuo controllo ed ora che ho ritrovato mio padre e degli amici di cui posso fidarmi, non permetterò a nessuno di privarmene. Cerco solo la libertà e farò di tutto per ottenerla >> gridò la giovane, esternando la sua furia.
Il Lucchetto Magico iniziò a risplendere di una luce abbagliante, mentre tutti osservavano la scena a bocca aperta.
<< Ma che sta succedendo? >> chiesero Yaya ed Utau.
<< Non lo so >> ammisero gli altri compagni, mentre cercavano di vedere oltre la luminosità.
<< Alexis >> la chiamò Ikuto, preoccupato.
Quando tutto tornò alla normalità, i Guardiani si ritrovarono dinanzi ad una lieta novità.
<< Chara Transformation: Dea della Notte Lunare >> annunciarono Alexis e Lika.
<< Si è trasformata con Lika e l’Uovo nero >> comprese Kairi.
<< Non ti permetterò di catturare l’Embrione, Burke. Mi hai usata per tutti questi anni ed ora è giunto il momento che prenda in mano le redini della mia vita >> proferì Ale.
<< Avevamo un patto >> le ricordò l’uomo.
<< Tu non hai mai giocato lealmente, quindi perché mai dovrei farlo io in questo momento? >> chiese la ragazza.
Alexis scattò verso il missile, determinata a vincere quella battaglia che da troppo tempo persisteva. << Respiro della Luna >> proferì Ale.
Il missile venne dirottato da una forte brezza e puntò verso il gruppo della società, sparando poi la rete ed imprigionando i sottoposti di Burke.
<< Maledetta, come osi >> gridò il presidente, furibondo.
<< Spirito del Lupo >> disse la giovane.
Un fantasma a forma di lupo si avventò verso l’uomo, sbalzandolo all’indietro.
<< Bravissima Alexis >> si complimentarono le ragazze.
<< Un attacco davvero potente >> convennero Tadase e Nagihiko.
<< Non ho mai visto una Chara Transformation come questa >> ammise Kukai.
<< Ce l’abbiamo fatta >> mormorò Yoru al suo portatore.
<< Io non direi >> sbottò Burke, puntando una pistola verso il giovane << E’ tutta colpa tua, stupido ragazzino, ma ora pagherai caro il tuo affronto >>.
<< Ikuto, sta attento >> gridò Utau, preoccupata.
Alexis si fiondò verso il compagno, agendo d’istinto.
Si sentì uno sparo assordante e poi il silenzio più assoluto, mentre i presenti rivedevano la scena a rallentatore nelle loro menti.






Angolo Autrice
Buon tardo pomeriggio ! =)
Eccoci giunti al penultimo capitolo di questa breve ff... che ne pensate?
Ale e Ikuto riusciranno a stare insieme? I Guardiani riusciranno a sconfiggere la Black Power?
Domande, domande ed ancora domande XD mai una risposta! XD eheheh, mi dispiace ma sono fatta così... io faccio nascere le domande (sempre se ce ne sono) e poi lascio che sia la storia a rispondere =) ovviamente chiarisco e preciso i punti che potrebbero essere poco comprensibili =)
Riguardo una possibile domanda su come immaginarsi la nuova Chara Transformation di Alexia... beh, come dice il nome, l’abito a cui mi sono ispirata è quello che si può vedere in alcuni film dove compaiono gli Dei... non so se ho reso l’idea XD
Ringrazio infinitamente coloro che leggono la ff ed in particolare IceJuliet, yako_chan, Shining_Diamond e PiccoloKoala per aver recensito il capitolo precedente =)
Bene, ora devo scappare XD
L’Epilogo non si farà attendere a lungo, quindi abbiate solo un pochino di pazienza e poi scopriremo come andrà a finire la nostra storia =)
Bacioni

ryry


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Capitolo 5
*** Epilogo ***


EPILOGO



<< Alexis >> gridò Ikuto, mentre reggeva tra le braccia il corpo della ragazza.
L’azione era stata rapida e nessuno si era reso conto con precisione di cosa fosse accaduto, se non quando tutto fu concluso.
La giovane si era parata dinanzi al compagno per proteggerlo, prendendosi il proiettile che Burke aveva sparato al posto di Ikuto.
La Chara Transformation si annullò subito e Lika svolazzò sopra la sua portatrice, chiamando il suo nome con insistenza, ma senza ottenere alcuna risposta.
Burke lasciò cadere la pistola a terra e scappò a gambe levate, allibito per ciò che aveva fatto.
Ikuto strinse a sé Alexis e lacrime di dolore fuoriuscirono dai suoi occhi, mentre i compagni li accerchiavano e piangevano in silenzio.
<< Non doveva finire così >> disse il giovane, singhiozzando.
Una luce pura si avvicinò al gruppetto ed i ragazzi alzarono lo sguardo verso l’Embrione – che se ne stava a mezz’aria sopra di loro.
<< Ti prego, se sei davvero l’Uovo che può esprimere ogni desiderio che gli viene chiesto, allora salvala >> mormorò Ikuto.
Un’intensa luce impedì ai ragazzi di vedere cosa stesse accadendo e quando tutto tornò alla normalità, l’Embrione era sparito nel nulla.
<< Se n’è andato >> capì Yaya.
Gli occhi di tutti si puntarono sulla figura di Ale, ma non sembrava cambiato nulla da poco prima.
<< Forse non era l’Embrione >> ipotizzò Kairi, con tristezza.
Il ragazzo dai capelli blu lasciò che il capo della giovane si poggiasse contro il suo petto, mentre le sue braccia la stringevano sempre più contro di sé.
<< Magari era l’Embrione, ma il desiderio di Ikuto era impossibile da realizzare >> propose Rima, con voce rotta dai singhiozzi.
<< Oppure quello era l’Embrione e per la prima volta ha realizzato la richiesta di qualcuno >> disse una voce allegra.
Tutti puntarono gli occhi su Alexis e notarono che la ragazza sorrideva e li osservava con sguardo sereno e felice.
<< Ale! >> esclamarono i Guardiani.
Ikuto l’aiutò ad alzarsi, prima di stringerla nuovamente a sé e sospirare di sollievo.
<< Ti sembra il modo di farmi preoccupare! >> sbottò Lika, furiosa e gioiosa nel contempo.
<< Scusami, ma ho agito d’istinto >> si giustificò Alexis.
<< Ci hai fatto prendere un bello spavento >> la sgridò Yoru.
<< Non era mia intenzione, ma non ho potuto evitare di agire in quel modo per impedire a Burke di ferire Ikuto >> rispose Ale.
<< Sai che hai rischiato molto, vero? >> chiese Amu, sollevata di vedere che l’amica stava bene.
<< Sì, lo so >> ammise la giovane, spostando poi lo sguardo sul ragazzo che ancora la teneva stretta tra le braccia.
<< Sei una pazza >> proferì Ikuto.
<< Allora significa che l’amore rende folle anche il più saggio e pacato degli uomini >> spiegò Ale, sorridendo.
Ikuto si lasciò scappare una risata vera ed allegra, prima che le sue labbra si posassero su quelle della ragazza che era diventata il suo tutto.

***



Erano arrivati a Parigi da due giorni e solo in quel momento i due fratelli si erano decisi a fare quel passo che da molto tempo attendevano di compiere.
<< Non so se sia il caso >> mormorò Ikuto, dinanzi la porta di una casa.
<< Potrebbe averci dimenticati >> sussurrò Utau.
<< Da quando siete così fifoni? Non eravate disposti a tutto pur di ritrovare vostro padre? Ora che avete la possibilità di rivederlo volete veramente lasciarvi sfuggire quest’occasione? >> chiese Alexis, al fianco del giovane dai capelli blu.
<< Sembra così irreale essere veramente qui >> ammise Ikuto.
Ale prese per mano il ragazzo, attirando la sua attenzione e quella della sorella su di sé.
<< Questo è il vostro desiderio, davvero volete lasciar perdere tutto? >> domandò Alexis, osservando i due compagni.
Utau ed Ikuto si scambiarono un’occhiata d’intesa, prima che la bionda suonasse il campanello della casa ed aspettasse una risposta.
<< Arrivo >> si sentì gridare dall’interno.
Poco dopo la porta venne aperta da un uomo dai capelli e gli occhi blu – molto simile ad Ikuto, solo con qualche anno in più.
<< Non è possibile >> mormorò Aruto, osservando i tre ragazzi dinanzi a sé.
Alexis spostò lo sguardo sui due fratelli, notando le loro espressioni incerte e decidendo di aiutarli.
<< Buongiorno, signor Tsukiyomi. Sono Alexis Amakawa e credo conosca i miei compagni di viaggio – Ikuto ed Utau. Volevamo incontrarla e parlarle in privato, se ce lo permette >> si fece avanti Ale.
<< Venite >> fu tutto ciò che disse Aruto, lasciando passare i giovani e chiudendo la porta di casa alle loro spalle.
Li guidò verso il salotto, dove li fece accomodare e offrì loro da bere.
Tra i figli ed il padre c’erano solo occhiate curiose e tristi nel contempo, mentre Alexis iniziava a spazientirsi per la poca collaborazione dei due amici.
<< Allora... >> provò a parlare Aruto.
<< Perché non sei mai tornato? >> chiese Ikuto, interrompendo il padre.
<< Se l’avessi fatto avrei dovuto sostituire vostro nonno alla Easter e quella non era la carriera che ambivo. Volevo suonare e diventare un grande musicista, ma nel contempo amavo vostra madre ed accettai le condizioni che suo padre aveva imposto prima del nostro matrimonio. Però, quando era giunto il momento di sostituirlo a capo della società, non ce l’ho fatta ed ho preferito sparire >> spiegò Aruto.
<< Non ti è mai passato per la testa che noi avevamo bisogno di te? La Easter ci ha usati e tutto perché dovevamo espiare le tue colpe >> gridò Utau, furibonda e con le lacrime agli occhi.
<< Mi dispiace, sono stato un egoista perché ho preferito inseguire il mio sogno piuttosto che pensare alla mia famiglia >> confessò il signor Tsukiyomi.
Utau stava per ribattere, quando Alexis la fermò e fissò i due fratelli con sguardo comprensivo.
<< Signore, io so cos’hanno dovuto patire Utau ed Ikuto. Anch’io ho vissuto per diciassette anni senza mai conoscere mio padre e sono stata usata per scopi malvagi dalla società per cui mia madre era costretta a lavorare. Non è facile per un figlio capire le ragioni che hanno spinto il proprio genitore ad agire in una determinata maniera, però quella persona può sempre cercare di riparare al danno commesso. Lei ha sbagliato perché ha lasciato la sua famiglia nel momento del bisogno e perché non è mai tornato da loro, ma ora potrebbe rimediare alle conseguenze che le sue azioni hanno portato. Se un padre vuole davvero redimersi e conoscere i propri figli, allora il futuro potrà essere migliore per tutti, non crede? >> s’intromise Alexis, osservando il signor Tsukiyomi.
Aruto ricambiò lo sguardo della ragazza, prima di spostarlo sui suoi figli e sorridere come da tanto tempo non faceva.
<< Hai ragione ed è ciò che farò. Se i miei figli lo vorranno, tornerò con loro per avere il tempo di conoscerli e rimediare alla mia lunga assenza >> rispose l’uomo.
Ikuto ed Utau sorrisero a quelle parole e riabbracciarono il padre che dopo anni di ricerche avevano finalmente ritrovato.

***

Nove anni dopo



Nel parco i bambini giocavano allegri e spensierati, mentre un gruppo di ragazzi poco più che ventenni se ne stava in disparte a chiacchierare e scherzare tra loro.
<< Utau, è già tutto pronto per il tuo prossimo concerto? >> chiese Amu all’amica.
<< Mancano ancora un paio di cose da sistemare, ma per il resto abbiamo finito >> rispose la bionda.
<< Sono certa che sarà un successone! >> esclamarono Rima, Yaya ed Alexis.
Ormai i Guardiani erano cresciuti.
I loro sogni si erano realizzati, ma gli Shugo Chara non se n’erano andati.
<< Suonerai anche tu, Ikuto? >> chiese Tadase all’amico.
<< No, ma al mio posto ci sarà nostro padre >> rispose il giovane, sdraiato sul prato e con la testa poggiata sulle gambe dell’amata.
<< Ci pensate, sono già passati nove anni da quando abbiamo sconfitto la Black Power >> disse Nagihiko.
<< Però dobbiamo ammettere che sono stati nove anni fantastici! >> esclamò Kukai.
<< E pieni di sorprese, dovremo aggiungere >> affermò Kairi.
<< A proposito, ma i nostri Shugo Chara dove sono spariti? >> chiese Tadase.
<< Credo che siano intenti ad eseguire il loro ruolo di baby-sitter >> rispose Alexis, indicando i giochi ed un bambino dai capelli blu e gli occhi verdi accerchiato da un gruppetto di piccoli esserini.
<< Non potrò mai dimenticare la reazione che ha avuto Ikuto quando gli hai confessato di essere incinta! >> esclamò Amu, ridendo insieme ai compagni.
<< Hai ragione, aveva una faccia! >> rincarò la dose Utau, continuando a ridacchiare.
Ale spostò lo sguardo verso il diretto interessato, incontrano un paio di occhi blu profondi e pieni di quel sentimento che sentivano l’uno per l’altra.
<< E’ stata una vera sorpresa, ma sono felice per come siamo stati in grado di far fronte agli ostacoli che abbiamo incontrato >> ammise Ikuto.
<< Senza contare il fatto che i nostri parenti ci hanno aiutato molto nel crescere Thomas >> fece notare Alexis.
<< Ehi, restituiscimi subito la corona! >> si sentì gridare da Kiseki.
I ragazzi voltarono lo sguardo verso gli Shugo Chara e notarono il piccolo Thomas Tsukiyomi – di quattro anni – e Yoru correre e schivare agilmente il piccolo Re, mentre si lanciavano di continuo l’oggetto tanto desiderato.
<< Che ladruncolo >> ammise Nagihiko, sorridendo.
<< Proprio come suo padre >> ribatté Kukai, lanciando un’occhiata divertita ad Ikuto.
<< Chissà come sarà il suo Shugo Chara >> ammise Rima.
<< Sento che lo scopriremo presto >> mormorò Alexis, osservando il figlio con occhi luccicanti di felicità.
<< Piccoli ladri, se vi prendo finirete in grossi guai >> continuava a sbraitare Kiseki.
Lika si avvicinò alla sua portatrice, spostando poi la sua attenzione al ragazzo steso e rilassato sulle sue gambe.
<< Ma non dovevi chiederle una cosa importante? >> gli ricordò la lupetta.
Gli occhi dei presenti si puntarono sul giovane dai capelli blu ed attesero una spiegazione alle parole della lupa bianca.
Ikuto si alzò dalla sua posizione e fissò il suo sguardo in quello di Alexis, prendendole la mano sinistra e posandole sul palmo un anello.
<< Stiamo insieme da nove anni e mi hai donato un figlio meraviglioso. Alexis, vuoi sposarmi e restare al mio fianco per il resto dei nostri giorni? >> chiese il giovane.
I compagni osservavano la scena a bocca aperta, scioccati per quella dichiarazione inaspettata e per la richiesta dell’amico.
<< Sì >> sussurrò la ragazza, stupita e gioiosa al tempo stesso.
Urla e felicitazioni giunsero da parte dei loro compagni, mentre i due neo fidanzati si abbracciavano e baciavano.
<< Questo significa che dovrò dichiararmi anch’io? >> domandò Kukai – in tono scherzoso – osservando Utau.
<< Non c’è fretta, abbiamo tutto il tempo >> rispose la bionda, sorridendo.
<< Quindi, matrimonio in vista! >> esclamò Yaya.
<< Già e si prevede che Thomas avrà presto un fratellino >> ipotizzò Amu.
<< O una sorellina >> la corresse Tadase.
<< Vedremo cosa ci riserverà il futuro >> sentenziò Alexis, gioiosa.
<< Hai ragione, però – al momento – godiamoci questo fantastico presente >> concordò Ikuto, attirando la giovane a sé e baciandola di nuovo con amore.






Angolo Autrice
Eccoci qui con l’ultimo capitolo di questa breve, ma spero piacevole ff =)
Adoro i lieti fine e si sarà capito benissimo da come ho concluso la nostra storia, ma non volevo fermare la vostra immaginazione quindi come proseguirà il futuro dei nostri personaggi lo lascio alle vostre menti =)
Vorrei ringraziare vivamente tutti coloro che hanno seguito questa ff ed un grazie speciale a IceJuliet ed a Diamond_ per aver recensito il precedente capitolo =)
Non vi lascerò molto tempo senza sentirmi perché sono pronta a rompervi di nuovo le scatole con una nuova ff sui nostri personaggi preferiti di Shugo Chara! =) ma forse sarebbe meglio dire sulle nostre coppie preferite (non so voi, ma io le adoro in modo spropositato! XD)
La nuova storia sarà più che altro una Raccolta e visto che IceJuliet mi ha dato il permesso per postarla penso che a breve lo farò =) (nella sua ff “Love Begins” ci sono dei capitoli con brani di canzoni, quindi non volevo far credere di aver copiato l’idea da lei e per questo le ho chiesto prima il permesso di far leggere anche a voi la mia nuova creazione)
Volevo anche precisare che nella Raccolta i momenti che leggerete non sono cronologicamente nell’ordine temporale del manga o dell’anime e che posterò i capitoli secondo l’ordine in cui li ho scritti XD (questo significa che potrei incasinare un po’ il tempo del manga/anime XD magari prima leggerete di Ikuto che confessa il suo amore ad Amu e dopo un po’ del loro primo incontro o cose così XD ci sono anche momenti che sono completamente inventati da me ;))
Comunque, spero apprezzerete anche questa mia nuova follia =)
Per il momento non ho altro da aggiungere se non che ci sentiremo presto con una nuova avventura per Amu ed i suoi amici!!! =)
Bacioni e vi ringrazio ancora per aver seguito fino alla fine “Un nuovo inizio” =)

vostra ryry






Se volete leggere qualche altra mia storia, questi sono i link =)
Harry Potter
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Stay with me [Draco Malfoy/Hermione Granger] (Rating Arancione) (One-shot)
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Twilight
The Vampires' King [Bella/Edward] (Rating Rosso)
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Crossover
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The Dragons of Natural Elements (Rating Giallo)
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La Guerriera di Narnia (Rating Giallo) (Conclusa ^_^)
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Originali – Romantico
Prescelti e Demons (Rating Giallo)

Anime & Manga – Pokémon
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