Il ritorno del leone di chiaretta85_ (/viewuser.php?uid=115183)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 PARTE I° ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 PARTE II° ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 47: *** Capitolo 46 ***
Capitolo 48: *** Capitolo 47 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 48 ***
Capitolo 50: *** Capitolo 49 ***
Capitolo 51: *** Capitolo 50 ***
Capitolo 52: *** Capitolo 51 ***
Capitolo 53: *** Capitolo 52 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Il
ritorno del leone
Capitolo riveduto e
corretto
Capitolo
1.
Non
potevo crederci, erano passati 5 anni da quel giorno nel bosco. Il
giorno in cui lui aveva preso la decisione che aveva cambiato
la mia vita. Di nuovo. Mi ero ripromessa che non avrei mai più
ripensato a quel giorno. Lo avevo promesso a me stessa, lo avrei
fatto per Charlie, lo avrei fatto per Renee , per Jacob, e si , lo
avrei fatto anche per lui...
Da
tre giorni però qualcosa era cambiato, la voragine nel mio
cuore che da 5 anni tentavo di tenere chiusa con tutte le mie forze,
minacciava inesorabilmente di riaprirsi.
E
io non potevo permetterlo.
Sapevo
che questa volta sarebbe stato impossibile per me richiuderla.
Ero
cresciuta, certo, avevo imparato a fingere bene. Molto bene. Anche
Charlie, e Renee credevano nella mia ritrovata felicità. Tutti
ci credevano. Tutti tranne Jacob, ovviamente. Con lui proprio non ci
riuscivo. In pochi secondi annientava la maschera di normalità
che mi ero costruita in questi anni. Mi conosceva meglio di quanto io
conoscessi me stessa. Dopo mesi di buio totale, avevo deciso che
dovevo andare avanti.
Lui
non sarebbe più tornato , alla fine lo avevo capito. Avevo
imparato a convivere con questa debolezza e con il dolore che ne
derivava. La mia vita era continuata per inerzia, ma era continuata,
ero andata avanti. Per quanto continuassi a pensare che il dolore mi
avrebbe ucciso, alla fine ero sopravvissuta.
Dopo
la laurea in letteratura all'università di Seattle,mi ero
trasferita a Port Angeles. Non volevo allontanarmi troppo da Forks.
Il solo pensiero mi provocava un dolore fisico. Non potevo
allontanarmi ,non volevo. Mi ripetevo che era per Jacob, e per
Charlie che dovevo rimanere, non potevo lasciarli soli, sopratutto
Charlie, lui aveva ancora bisogno di me. Ma in fono al mio cuore
spezzato sapevo di mentire a me stessa , sapevo che il mio desiderio
di rimanere a Forks, era inesorabilmente legato a lui. Lui che
era vissuto li, lui che
mia aveva regalato dei mesi di pura felicità, lui
nella nostra radura, lui,
lui sempre e solo lui..
“Sarà
come se non fossi mai esistito....”. Che
sciocchezza.
A
Port Angeles lavoravo nella biblioteca comunale, alla sezione
classici. Le mie passioni non erano cambiate poi molto. Mi era stata
offerta una cattedra di letteratura al liceo di Forks. Il mio vecchio
liceo, il nostro liceo. Ma ovviamente avevo rifiutato, non
potevo neanche immaginare di rimettere piede in quel posto. Dio solo
sa come avevo fatto ad andarci fino al diploma. Tutto di quel posto
mi parlava di lui, no, sarebbe stato troppo, sicuramente.
Charlie
si era infuriato, non capiva come potevo accontentarmi di un posto da
bibliotecaria. Non mi importava, a me piaceva, tanti libri e poca
gente: perfetto!
Mentre
facevo la valigia, non riuscivo a non pensare e ripensare a quello
che era successo 3 giorni prima, il ricordo era così vivido
nella mia mente che sembrava fossero passati solo pochi secondi..
Erano
le 17.00 in punto e come ogni pomeriggio mi preparavo per ritornare a
casa, il mio lavoro era finito anche per quel giorno. Presi il mio
badge e lo passai sotto il lettore, raggiunsi lo spogliatoio e mi
cambiai. Al lavoro dovevo avere un aspetto più professionale,
più adulto, cosi avevo dovuto aggiungere al mio guardaroba dei
tajour. Avevo fatto shopping! Alice sarebbe stata fiera di me!Già....
Alice...Quanto mi mancava. Avevo preso la decisione che potevo
pensare al suo nome, mi faceva male ma non come pensare a Lui.
Alice mi mancava terribilmente,
tuttavia quando pensavo a lei non riuscivo a non sorridere.
Insieme
ai tajour comprai anche delle scarpe col tacco. Tacco 5 ovviamente. I
miei problemi di equilibrio non mi avevano abbandonato. Così
appena finivo il lavoro correvo a cambiarmi per rinfilarmi i miei
soliti, semplici, comodi e anonimi vestiti. Jeans, maglietta e
converse: la Bella di sempre.
Recuperai
il giubbotto, la borsa e le chiavi del mio caro e vecchio peck-up. E
si il mio peck-up era ancora in piedi. Sempre più vecchio,
sempre più rumoroso e io c'ero sempre più
affezionata!Per quanto mi sforzassi non riuscivo proprio a
separarmene,tutti mi dicevano sempre la stessa cosa:“Bella,
prima o poi dovrai farlo, dovrai separartene, non funzionerà
in eterno!”
Lo
sapevo, per quanto poco mi intendessi di motori, mi rendevo
perfettamente conto che non potevo sperare che il peck-up durasse
altri cinquant'anni. Ma a me non importava, finché sarebbe
“sopravvissuto”, lo avrei tenuto con me! Uscii di corsa
dalla biblioteca e raggiunsi il peck-up. Solo quando aprii la
portiera mi accorsi di non avere il cellulare con me, lo avevo
lasciato sul sedile. Di nuovo. Come diceva sempre Jake: se non avessi
la testa attaccata al collo, la dimenticherei sul comodino.
Guardai
il display: cinque chiamate perse. Accidenti!!Erano tutte di Jake.
Strano. Io e Jake eravamo grandi amici e ci sentivamo spesso. Con lui
potevo parlare di tutto, lui era il mio sole!Ma cinque chiamate non
erano da lui. Un brivido mi percorse. Avevo una brutta sensazione!
Che fosse successo qualcosa? Iniziai a preoccuparmi.
C'era
anche un messaggio
“Chiamami!
Dobbiamo parare. E' importante. Jake”.
Ok,
ero davvero preoccupata. Jake non è certo un tipo che gira
intorno alle parole, ma cosi era fin troppo.Lui odiava mandare
messaggi: “troppo distanti” diceva,
preferiva di gran lunga chiamarmi, ma quei pochi che mi mandava
cominciavano sempre con un “ Ciao Bells” e finivano con
un “ti voglio bene”. Questo no,questo era freddo,
distaccato, glaciale. Ok. Era successo qualcosa.
Guidai
come un automa fino a casa e salii le scale lentamente, dovevo
chiamare Jake, ma avevo paura di quello che avrebbe potuto dirmi,
cercavo di muovermi piano, un po' per non inciampare,come mio solito,
ma di più perchè avevo paura. Paura di sentire cosa
Jake avesse da dirmi.
Mi
sedetti sul divano, qualcosa mi diceva che era meglio ascoltare ciò
che aveva da dirmi seduta e non in piedi!Presi il cellulare e composi
il numero a memoria:
«Pronto?»
«Jake!»
esordii, senza riuscire a nascondere l'ansia.
«Bella!»
Era
sollievo quello che sentivo nella sua voce?
«Jake
cosa c'è, cosa è successo? Stai bene?E' Charliè?
È
successo qualcosa?Lui sta bene?»
Ansiosa
continuai con una querela di domande, senza però dargli
possibilità di rispondermi, quasi mi mangiavo le parole da
quanto ero nervosa,
«Bella
, Bella calmati, io sto bene, Charlie sta bene,stiamo tutti bene!»
Ripresi
fiato, portandomi una mano al petto, sollevata. Possibile stessi solo
diventando paranoica?
«Davvero,
tutti bene?»
«Certo
che si!Non ti mentirei mai su queste cose, lo sai!»
Si
è vero, Jake non mi mentiva mai, però mi stava
nascondendo qualcosa, non aveva risposto alla mia domanda.
«Jake,
cosa non mi stai dicendo?Cosa sta succedendo?»
Lo
sentii sospirare pesantemente.
«Bella
io......»
Si
interruppe di nuovo, prendo un altro respiro.
«Cosa
, Jake ,cosa?»
«Io....»
Sbuffò
seccato. Non riusciva dirmelo. Ma io dovevo sapere.
«Jake
per favore»
Tentennava,
era combattuto. Era davvero cosi grave quello che stava per dirmi?
«Bella
non so come dirtelo. Io....»
Strinsi
le labbra arrabbiata.
«Jake
dillo e basta!»
Mi
stavo spazientendo e mi stavo preoccupando, non era da lui girare
cosi intorno al discorso. Cosa stava succedendo?
Sentii
un lungo sospiro dall'altra parte del telefono. Era molto triste...ma
cosa....
«Jake?»riprovai
«Bella,......so-sono
qui...so-sono tornati!»
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo
riveduto e corretto
Capitolo
2
«.....sono
tornati!»
E'
qui, sono qui,sono tornati. Loro sono qui. Lui è qui.
Loro sono tornati. Lui è tornato. Andavo avanti cosi da
due minuti. Il mio cervello era fisso su quel pensiero, Lui
era tutto ciò a cui riuscivo a pensare.
Avevo
ancora il telefono in mano e potevo distintamente sentire la voce di
Jacob che mi chiamava, ma proprio non riuscivo a rispondergli, non
riuscivo a parlare. Guardai il telefono ,dovevo rispondere,lo portai
all'orecchio:
«Jake»riuscii
a dire,mi sentì ,perchè smise di urlare.
«Oh,
Bells finalmente, mi hai fatto preoccupare,cosa è
successo?Stai bene?Ti senti bene, ti prego dimmi che stai bene!»
Era
cosi preoccupato lo sentivo dalla voce,quasi riuscivo a immaginarmelo
con il telefono in mano mentre mi chiamava ripetutamente, senza
ricevere risposta.
Potevo
immaginare il suo volto segnato dalla frustrazione mentre si accaniva
su quell'aggeggio - come lo chiamava lui - troppo piccolo per le sue
grosse mani. Provai a rispondere:
«Jake»di
nuovo
«Bella?»
«Jake»
Non
riuscivo proprio a finire la frase, il mio cervello non voleva
proprio collaborare,forse stavo andando in shock. Ovviamente la sua
reazione non tardò ad arrivare!
«Cavolo
Bella,so come mi chiamo,smettila di ripeterlo!!»
Mi
scappo un sorriso. Lui lo sentì:
«Bella???Stai
bene?»
Il
suo tono di voce faceva intendere che stesse parlando con una pazza,
probabilmente dubitava della mia sanità mentale in quel
momento. Del resto non potevo dargli torto, neanch'io ne ero tanto
sicura.
«Sto
bene»
Non
era affatto vero, ma dovevo sforzarmi, lui non doveva sapere cosa
stava succedendo nella mia testa e nel mio cuore, non doveva
preoccuparsi per me ,non era giusto, dovevo trovare il modo per
rassicurarlo, glielo dovevo, al resto avrei pensato dopo.
«Bella
non mentirmi!»
«Jake
sto bene, non ti sto mentendo»
Incrociai
le dita dietro la schiena. Che cosa stupida, in fondo non poteva
vedermi.
«Davvero?»
«Si,
davvero,non preoccuparti! Solo mi hai colto di sorpresa, non mi
aspettavo proprio una notizia del genere!Ero un po' sotto shock! Mi
capisci?»
«Certo,certo....ma
dovevo dirtelo, anche se era l'ultima cosa che avrei voluto fare, ma
Sam me lo ha ordinato»
Sam.
Negli ultimi cinque anni avevo frequentato spesso la Push, e tutto il
branco di Sam , compresa Emily. Ma con Sam non scambiavo mai più
di qualche parola. Quella sera, dopo che lui se
ne era andato, era stato Sam a trovarmi nel bosco, in stato quasi
catatonico. Ce l'aveva con me , lo sapevo bene. Non capiva come io,
un'umana, potessi amare lui, un
“succhia sangue”, come lo definivano loro, e mi odiava
perchè non facevo nulla per allontanare Jacob , che mi aveva
confessato il suo amore , pur sapendo con non lo avrei mai
ricambiato. Aveva ragione,egoisticamente, lo tenevo legato a
me,perchè io avevo bisogno di lui, della sua amicizia. Sapevo
che non era giusto, che lo facevo soffrire,ma non riuscivo a
staccarmi da lui. Ma perché Sam aveva “ordinato” a
Jake di dirmelo? Non riuscivo a capire. Lui più di tutti mi
avrebbe sicuramente tenuto allo scuro di una cosa simile. Invece
aveva voluto che io sapessi. Perchè?
«Jake,
non capisco...Sam.....perchè?»
«Lo
so , ma vedi dopo che il loro capo, il dottore, ha parlato con
Sam...»
Non
lo feci finire: « Carlisle....»
Che
strano sentirmi pronunciare di nuovo quel nome,erano anni che non lo
facevo. Il mio quasi papà. Quanto mi mancavano tutti loro.
«Si
,si lui...be insomma ,Bella devi tornare a casa, a Forks,o meglio
devi venire qui a la Push, noi ti proteggeremo!»
Sbottai.
«Proteggermi?Ma
che dici Jake, sono passati cinque anni ma sono più che certa
che non mi farebbero mai del male!Lo sai! Come puoi anche solo
pensare all'eventualità che loro......»
Non
finii la frase, ero offesa , sconvolta, sotto shock, non potevano
davvero credere che io fossi in pericolo perchè lui,
o meglio loro, erano tornati. Assurdo. Ok che mi ero persa in un
bosco di notte dopo che lui se ne era andato, ok che avevo passato
mesi in stato catatonico facendo preoccupare tutto e tutti , ok che
avevo degli sbalzi di umore da sembrare una pazza, ma in fondo avevo
fatto tutto io , loro non mi avevano mai fatto del male , non
fisicamente almeno.
Stavo
per esporre la mia arringa , quando Jake interruppe il mio sproloquio
con un secco:
«Non
hai capito!»
«cosa
non avrei capito Jake? Mi sei sembrato piuttosto chiaro: voi mi
volete proteggere da loro! Giusto?»
«Sbagliato!»
«Come
sbagliato?Ma tu hai detto....»
Mi
bloccai. Un sospetto si stava facendo strada nella mia mente. Ma no
,non poteva essere. No, non dovevo pensarci, era impossibile! O forse
no?
«Bella,
ascoltami.....»
Parlava
molto lentamente, come se avesse paura della mia reazione.
«Con
“noi ti proteggeremo,” intendo noi e loro»
AH.Non
capivo. Proteggermi da cosa? Da chi?Ero in pericolo?E cosa centravano
loro, con la mia protezione?Loro sapevano che ero in pericolo?Come?E
chi aveva contattato chi?Ma se i Quileute avevano accettato di
collaborare con loro, doveva essere qualcosa di serio giusto?
La
mia mente era un vortice di domande , che avrebbero dovuto farmi
preoccupare e parecchio!Invece la mia attenzione si stava
focalizzando tutta in solo punto. Per me il più importante: lo
avrei rivisto.
«Bella
, ci sei?»
«Si»
«Stai
bene?»
«Si»
Ormai
parlavo a monosillabi ma non ero in grado di fare di più. Lui
era tornato, lo avrei rivisto, non riuscivo a importarmi del resto.
Ma c'era una cosa che non capivo. Dovevo sapere una cosa. Diedi voce
ai mie pensieri.
«Jacob,Sam
ti ha detto cosa succede?Da cosa o da chi dovete proteggermi?»
Dall'altra
parte, un sospiro e nulla più.
Ok
adesso ero davvero preoccupata, Jake non mi rispondeva. Era davvero
una cosa così grave?
«Jake?»
Quello
che disse non lo avevo previsto, mi si gelò il sangue.
«I
Volturi»
Ok
fine capitolo, grazie a chi ha recensito. Continuate a dirmi cosa ne
pensate.
Piccola
anticipazione:il prossimo cap sarà un pov Edward.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
riveduto e corretto
Capitolo
3
Pov.
Edward
Vuoto.
Era cosi che mi sentivo. Vuoto. Ed era tutto ciò che
percepivo. Il vuoto.
Da
cinque anni ormai,non c'era altro per me se non un immenso,
gigantesco, spaventoso vuoto e un oceano di pura sofferenza.
«tu
non mi vuoi?”» «no”».
Che
abile bugiardo ero, certo avevo avuto un secolo per affinare la mia
tecnica, ma la mia mente da vampiro ricorda , con estrema precisione
, lo sforzo che tutto il mio corpo aveva dovuto gestire per
pronunciare quelle due lettere, senza cadere sotto il peso di quella
atroce menzogna. Mi c'era voluto tutto il mio autocontrollo, per non
cadere in ginocchio davanti a lei e gridarle che non era vero , che
lei era tutto ciò che desideravo e che avevo desiderato in
tutta la mia inutile esistenza. Ma non era successo, non avevo
ceduto,semplicemente mi ero girato e ancor prima che lei se ne
rendesse conto,ero svanito.
«continuerai
la tua vita senza più interferenze da parte mia...sarà
come se non fossi mai esistito»
Lo
avevo promesso. A lei, a me. Avrei mantenuto la mia promessa. Lo
avrei fatto per lei, lo meritava. In fondo la garanzia di una vita
normale, senza mostri, era tutto ciò che potevo offrirgli, ma
non era nulla paragonato a tutto quello che lei mi aveva dato in quei
mesi, niente poteva competere con ciò che lei aveva fatto per
me. Lei mi aveva donato il suo amore ,il suo cuore. A me. Un mostro.
Lo aveva fatto con una semplicità e una dolcezza disarmante.
Un solo sguardo aveva annientato tutte le mie difese. Con un sorriso
aveva rapito il mio cuore. Con un bacio mi aveva ridato la vita. Ma
lei meritava molto più di me, molto più di un mostro
dal cuore muto, innamorato di lei. Lei meritava la felicità
che io mai avrei potuto donarle, certo in quel momento credeva che il
nostro amore fosse tutto ciò di cui poteva aver bisogno. Ma io
sapevo che si sbagliava, magari non subito , ma un giorno anche lei
avrebbe capito di aver bisogno di qualcosa di più. Forse,
adesso, dopo cinque anni, neanche pensava più a me,
probabilmente mi aveva già dimenticato. La mente umana era
versatile e facilmente sapeva adattarsi ai cambiamenti. Quella di un
vampiro no. Lei ,il suo ricordo,il suono della sua voce ,il suo
profumo, il battito del suo cuore. Potevo sentirlo distintamente
dentro di me come se fosse li in quel momento. Sarebbe stato sempre
così. Ma avrei sopportato. Lo avrei fatto per lei, finché
lei fosse rimasta in vita avrei sopportato, poi l'avrei seguita.
Bella...la
mia Bella..Isabella.......
Ero
li, in quella sperduta stanza di un edificio abbandonato, in uno
sperduto paesino del Sud, di cui non conoscevo nemmeno il nome. Non
mi importava. Stavo li , immobile, come solo quelli della mia razza
sapevano fare, ad aspettare lo scorrere del tempo. Stavo li dai
settimane, mesi, forse anche anni. Non lo sapevo. Non lo ricordavo.
Immerso nel ricordo di lei, mi resi conto che da ore, una minuscola
parte del mio cervello, stava registrando un ronzio che proveniva
dalla tasca destra dei miei pantaloni. Il mio cellulare. Non mi
mossi. Non risposi. Lo lasciai suonare. Non avevo bisogno di leggere
il display per vedere chi fosse. Lo sapevo. Alice. Lei più di
tutti ce l'aveva con me per la mia decisione. Io avevo rinunciato al
mio amore, ma lei aveva perso l'affetto della sua migliore amica.
Anche il resto della mia famiglia,a parte Rosalie, sentiva la
mancanza di Bella , nessuno di loro aveva accettato la mia decisione
ma la rispettavano. Stavo facendo soffrire tutti, i miei fratelli, i
miei genitori, sopratutto Esme. Con Bella lei aveva perso una figlia,
e la mia lontananza non le facilitava le cose. Ma non potevo stare
con loro, non avrei retto anche il peso dei loro pensieri e poi ,io,
volevo stare da solo.
Passò
un po' di tempo, non saprei bene definire quanto, ma il mio cellulare
aveva smesso di vibrare. Strano, aveva suonato a lungo, di solito
Alice si arrendeva molto prima. Chissà cosa voleva? Forse era
importante. Possibile fosse successo qualcosa da costringerli a
chiedere il mio aiuto?Averi dovuto richiamarla. Non feci in tempo a
finire il pensiero, che il ronzio nella mia tasca riprese.
Sicuramente il folletto aveva avuto una visione , dovuta alla mia
decisione di chiamarla e mi aveva anticipato. Presi la chiamata:
«Che
vuoi Alice?»
«Finalmente
ti sei deciso!!Sono ore che ti chiamo, zuccone!!»
Ignorai
la sua provocazione. Non avevo ,ne la voglia ,ne la forza mentale per
discutere con lei. Di nuovo!Presi un lungo respiro, non che ne avessi
bisogno , ma mi aiutava a calmarmi. Quindi riprovai:
«L'ho
notato. Che vuoi?»
La
mia voce risuonava spenta,vuota, distante, apatica. Troppo fredda
persino per uno della mia razza.
«Dove
sei?»
«Alice!!»
ringhiai.
Ero
furioso, speravo davvero per lei che non avesse disturbato la mia
agonia solo per chiedermi dov'ero!Proprio lei poi , che con la sua
mente impicciona poteva sapere tutto !
«Come
se tu, non lo sapessi!»sputai risentito.
Sapevo
che monitorava ogni mio spostamento , erano preoccupati per me. Mi
dispiaceva, non volevo si preoccupassero per me in questo modo, non
ce ne era bisogno. Ero un vampiro. Chi avrebbe potuto farmi del male?
«Giusto.
Ok allora.....come stai?»
Di
nuovo? Mi prendeva in giro?Cominciavo a pensare che si annoiasse, e
che il suo nuovo passatempo fosse diventato quello di irritarmi a
morte. Mi sfuggi un ringhio di frustrazione in risposta.
«Nervosetti
eh?» non risposi, non meritava risposta!Alzai gli occhi al
cielo.
«Va
bene, va bene, scusa........»si interruppe. Dal modo in cui lo
fece capii che stava avendo una visione. Probabilmente aveva visto la
mia decisione di riattaccare.
«No
aspetta non farlo!!!» Appunto.
«Ho
davvero bisogno di parlarti. E molto importante!»
Sospirai.
«Allora
fallo. Ti ascolto»
«Va
bene ma...tu...cerca di stare calmo capito? Fammi parlare!»
Era
preoccupata per quello che doveva dirmi. Si percepiva chiaramente.
Cosa diavolo era successo?
«Va
bene. Parla.»
Passò
qualche secondo, prima che rispondesse,ma le sue parole ebbero il
potere di farmi rabbrividire.
«Si
tratta di Bella... dobbiamo aiutarla,è in pericolo!»
Non
preoccupatevi non finisce cosi!Il pov. Edward continua al capitolo 4.
Scopriremo come mai i Volturi sanno di bella, e cosa vogliono.
Un
grazie particolare a giova71 ,
nanerottola e gleek.
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo
riveduto e corretto
Capitolo
4
Pov
Edward
Bella.
La mia Bella.
Era
in pericolo. Non lo avrei permesso. Avevo rinunciato a lei perché
fosse felice. Perchè fosse al sicuro. E ora qualcuno voleva
vanificare i miei sforzi? Oh ma si sbagliava. Chiunque fosse avrebbe
fatto i conti con me. Non gli avrei mai permesso di avvicinarsi a
lei. Mai.
«Edward,
Edward, mi senti? Fermati , non sai ancora nulla!»
Alice.
Era ancora al telefono.
«Aspetta
Edward. Fermati! FERAMATI HO DETTO!!»
Fermarmi?
Ma che stava dicendo?Se ancora non mi ero moss....!Oh!Stavo correndo,
non me ne ero ancora reso conto, ma stavo correndo. Lo capii solo in
quel momento. Mi fermai. Mi guardai intorno. A giudicare dal
paesaggio avevo già percorso diverse miglia. La cosa strana
era che non mi ricordavo di avere cominciato a correre. Anche se
avevo capito esattamente dove stavo andando. Dove altro potrei
andare*. Stavo andando verso nord -ovest,verso Forks,verso
casa,verso il mio cuore,verso Bella.
Erano
bastate due parole, messe insieme nella stessa frase, per farmi
scattare: Bella e pericolo. Il mio corpo aveva agito autonomamente,
senza che io avessi avuto bisogno di ordinargli nulla. In un solo
istante tutto di me aveva ripreso a muoversi. Il mostro dentro di me
si era risvegliato.
Avrebbe
distrutto, ucciso,fatto a pezzi, chiunque avesse osato ostacolare il
suo cammino, la sua missione. E io questa volta non lo avrei fermato.
«Edward.
Ascoltami.»
Quella
voce. Da quanto non la sentivo. Era la stessa voce della mia
coscienza.
«Carlisle?»
Povera Alice, il mio comportamento doveva averla spaventata parecchio
per rinunciare a parlarmi e passare la parola a nostro padre. Lui era
l'unico che avrebbe avuto il potere di farmi ragionare. Nemmeno se
fosse stato il mio padre naturale avrei potuto stimarlo e rispettarlo
di più.
«Si
figliolo , sono io. Tranquillo. Va tutto bene, ti spiegherò
tutto io. Calmati adesso.»
Feci
come mi aveva chiesto.
«Perdonami.
Ti ascolto...»ci riflettei un istante prima di terminare la
frase. Volevo fare qualcosa per lui, non ero certo stato il migliore
dei figli negli ultimi cinque anni, volevo fare, dire qualcosa che
gli facesse capire che nonostante tutto lui era importante per me.
Si, era la cosa giusta, anche se non era poi molto, ma più
avanti avrei rimediato anche alle mie mancanze di figlio. Promesso.
Cosi terminai la frase: «..papà»
Lo
sentii sorridere. Lo avevo fatto felice, lo sapevo. Poi continuò:
«Edward,
è successo qualcosa che nessuno di noi aveva potuto prevedere.
Hai sentito ciò che ha detto tua sorella, giusto?»
«Si,
certo! Ha detto che...Bella...è...in pericolo»
Avevo
faticato a dirlo ad alta voce. Accettare che il mio amore era in
pericolo e che io non ero con lei, non era cosa facile per me.
«Be,
non si può dire che sia una novità. Quella ragazza
attira un guaio dietro l'altro. E' così sfortunata! Ma quello
che mi preoccupa,Edward, e che non so se questa volta riusciremo a
proteggerla, a salvarla!»
A
quelle parole venni invaso da una rabbia cieca:
«CARLISLE,
MA CHE STAI DICENDO?CERTO CHE LA SALVEREMO.SIAMO VAMPIRI. SIAMO LE
CREATURE PIU' FORTI E PERICOLOSE CHE IL MONDO ABBIA MAI VISTO. NULLA
PUO' FERMARCI!Che ti sta succedendo ? Non vuoi aiutarla? Credevo le
volessi bene!Ma se non vuoi.......non importa. Non posso certo
obbligarti. Vorrà dire che farò tutto da solo»
Mai.
Mai in cento anni. Mai una sola volta avevo alzato la voce contro
colui che consideravo mio padre. Mai. Fino a quel momento. Non potevo
crederci. Ma mi sentivo tradito,deluso, abbandonato. Mi stava
lasciando solo. Lo sentii, attraverso il telefono, prendere un grosso
respiro. Non avrei potuto giurarlo, ma sembrava.......arrabbiato?
«EDWARD
ANTHONY MASEN CULLEN!» Si, era decisamente arrabbiato.
«STA
ZITTO!!E ASCOLTAMI!»Molto, molto arrabbiato.
Riprese
il suo abituale controllo e continuò:
«Dimmi
Edward, tu pensi che io non ti voglia bene?»
Non
capivo il senso della domanda. Dove voleva arrivare?
«Carlisle,cosa...»
Non
mi fece finire.
«Rispondi
Edward.»
«No.
So che me ne vuoi. Non ne ho mai dubitato»
«E
fai bene, perchè tu sei mio figlio. Ma Edward, tu sai bene,
che nonostante io rispetti la decisione che hai preso cinque anni fa,
io considero Bella ancora mia figlia. Questo non potrà mai
cambiare. Le voglio bene, e sarei disposto a dare la mia vita per lei
come per tutti voi.»
Mi
sentivo un mostro. Come avevo potuto pensare il contrario. Carlisle,
probabilmente l'uomo dal cuore d'oro più grande del mondo. Che
cosa avevo detto? Mi vergognavo terribilmente delle mie parole.
«Carlisle,
Perdonami,io......»
Ero
senza, parole. Ero stato uno stupido. Avevo offeso Carlisle. Avevo
deluso mio padre. Ero sinceramente dispiaciuto per le parole che gli
avevo rivolto. Lo avevo ferito. Profondamente. Ma non volevo, dopo
Bella, lui era la persona più importante della mia vita.
«Non
importa Edward, so che non pensavi quello che hai detto. Sei solo
sconvolto figlio mio. Ti ho già perdonato.»
«Non
lo merito. Ma...grazie papà>
«Ora
ascoltami però. E ti prego cerca di mantenere la calma.
Promettilo»
«Va
bene Carlisle, lo prometto»
«Vedi
Edward, non so se riusciremo a salvarla, perché questa volta,
potremmo non uscirne indenni nemmeno noi!»
«Cosa?Che
vuoi dire?»
«Il
pericolo di Bella è anche il nostro. Edward, i Volturi sanno.
Abbiamo infranto le regole.»
I
Volturi. Non potevo crederci. I Volturi sapevano. E volevano
giustizia. Volevano Bella.
I
Volturi. Aro, Caius e Marcus. E la loro guardia: Felix, Demetri, Alec
e Jane.
Avevo
infranto le regole, lo sapevo e sapevo che per i Volturi questo
significava la mia distruzione. E la sua morte.
Bene,
avrebbero potuto fare di me ciò che volevano. Non mi
importava. Ma lei. No. Lei non l'avrebbero toccata. Mai. Non
lo avrei permesso. In qualche modo gli avrei impedito di avvicinarsi
a lei. Avrei trovato una soluzione. Non doveva pagare per i miei
errori. Non più di quanto avesse già fatto.
Ma
una cosa non mi era chiara. Come? Come avevano fatto i Volturi a
scoprire di Noi? Nessuno, a
parte la mia famiglia, sapeva di Bella. E loro ,di certo, non
avrebbero mai fatto una cosa così meschina come andarlo a
riferire ai Volturi. Loro volevano bene sia a me che a Bella. Perfino
Rosalie, nonostante dicesse il contrario, le voleva bene. A modo suo,
è chiaro. Era pur sempre Rosalie. Allora chi? Dovevo sapere.
Solo all'ora mi accorsi che Carlisle era ancora al telefono.
Aspettava. In silenzio. Voleva lasciarmi il tempo di digerire la
notizia. Ma io ora volevo sapere:
«Chi?”»
Mi
conosceva. Sapeva cosa gli stavo chiedendo.
«Edward....»
«Chi?
Dimmelo Carlisle, ho il diritto di sapere.»
«Va
bene, te lo dirò. Ma tu prima devi promettermi che non farai
niente di avventato e che verrai subito da noi. Siamo nella casa di
Forks. Stiamo aspettando il tuo arrivo. E non c'è tempo da
perdere. Jasper ha già in mente un piano, ma vuole parlarne
prima con te. Prometti che non farai niente e verrai subito qui?»
Avevo
forse altra scelta?Dovevo sapere. Ora la sicurezza di Bella veniva
prima di qualsiasi vendetta. Ma appena questa storia sarebbe
finita......Non potevo fare altrimenti. Così acconsentii :
«Lo
prometto. Ora dimmi quel nome»
Non
rispose subito. Stava cercando il modo giusto di dirmelo. Ma
evidentemente non lo trovò, perchè disse solo:
«Irina.»
Note.
*Tratto da Twilght
Un
grsso grazie a chi ha messo la mia storia tra le seguite:
1
- anna71 [Contatta] 2
- babycullen [Contatta] 3
- CheyenneB [Contatta] 4
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo
riveduto e corretto
Capitolo
5
Pov
Edward.
Erano
passate solo poche ore da quella telefona ed ora mi trovavo
,immobile, davanti a villa Cullen. Ero tornato. Non mi ero fermato.
Mai. Era stata dura. Quando ero arrivato alle porte di Forks, avevo
dovuto lottare con me stesso per non deviare la mia rotta verso la
sua casa. Verso la sua finestra. Quante notti avevo
fatto lo stesso percorso?Ora però non potevo più. Non
mi era più concesso. Avevo fatto la mia scelta. Dovevo
accettarne le conseguenze.
Chissà
se era rimasta a Forks. Chissà se era rimasta vicina ai luoghi
che avevano visto nascere il nostro amore...e finire. Che stupido
vampiro ero. Un illuso. Probabilmente mi odiava talmente tanto che
non sopportava nemmeno sentir pronunciare il mio nome. Probabilmente
si era trasferita dall'altra parte dello stato , pur di lasciarsi
tutto alle spalle. Non potevo biasimarla. Le avevo spezzato il cuore.
Ero stato il suo primo amore e lei il mio. E sarebbe stato anche
l'ultimo, non avrei mai potuto amare ne desiderare nessuna come avevo
amato e desiderato lei. Nemmeno se avessi solcato questa terra per
altri mille anni. Il mio cuore sarebbe appartenuto a lei per sempre.
Glielo avevo donato, così come lei mi aveva donato il suo, e
io gliele avevo spezzato. Ero un mostro. Sotto ogni punto di vista.
Il minimo che potesse fare era odiarmi. Rispetto a ciò che IO
le avevo fatto, sarebbe stato sempre poco.
Perso
nei miei pensieri, non mi ero reso subito conto della sagoma davanti
alla porta. Sicuramente mi aveva sentito mentre mi avvicinavo, aveva
sentito il mi odore portato dal vento e aveva deciso di uscire ad
aspettarmi. Era immobile. Mi aveva visto, ma non si muoveva.
Aspettava un segno da parte mia, potevo leggerlo dai suoi pensieri ,
che immersi in un profondo stato di ansia e preoccupazione, si
accavallavano uno su l'altro. Aveva bisogno di un mio gesto, per
essere rassicurata. Per essere sicura di fare la cosa giusta.
Mossi
qualche passo verso di lei e le sorrisi. Meno di un secondo dopo mi
ritrovai immerso in un abbraccio, talmente forte che se fossi stato
umano mi sarebbe mancato il respiro. Dolce Esme. Se avesse potuto ,
avrebbe pianto. Non parlò. O meglio ci provò ma era
cosi emozionata che non riusciva ad articolare una frase. Non
importava, con me non ce nera certo bisogno, e lei lo sapeva bene.
Una valanga di pensieri piombò nella mia testa:
“Sei
tornato …. Mi sei mancato...non andartene più ti prego,
non farmi sopportare questo dolore un'altra volta...ero cosi
preoccupata...oh ma quant'è che non ti nutri , i tuoi
occhi...sono cosi neri...
Povera
Esme. Quanto dolore avevo provocato negli ultimi cinque anni? Non
riuscivo più a quantificarlo. La abbracciai a mia volta e la
salutai:
«Ciao
mamma»
Era
così facile fare felice Esme. Si staccò da me per
guardarmi e la sua espressione cambiò. Sembrava......triste?
«Mamma?
Cosa c'è ?»
«Resterai?»
sei così triste tesoro mio....quanto stai
soffrendo....resta con noi, so che non è più la stessa
cosa per te, ma almeno non sarai solo.
La
guardai negli occhi, non potevo mentirle, così le diedi la
risposta più sincera che potevo darle:
«Adesso
sono qui. Al resto penseremo dopo che avrò risolto questa
storia»
Il
suo viso cambiò di nuovo, era preoccupata. Le mie parole la
riportarono alla realtà. Al difficile momento che stavamo
vivendo. Nessuno di noi poteva prevedere come sarebbe andata a
finire. Neppure Alice. C'erano ancora troppe decisioni da prendere.
«Entriamo
Edward, ti stanno aspettando tutti. I tuoi fratelli non vedono l'ora
di vederti»
Spostai
lo sguardo verso la casa, sembrava che fossimo rimasti sempre lì
. Anche loro erano arrivati dall'Alaska solo da poche ore, ma avevano
fatto un lavoro impeccabile. Non c'era più segno della nostra
mancanza. Segni, che una qualsiasi altra casa, dopo cinque anni di
chiusura e abbandono avrebbe dovuto avere. Ma con Alice e Esme non
c'era da stupirsi. Sarebbero state in grado di fare qualsiasi cosa.
Sondai
i pensieri che venivano dall'interno. Ovviamente avevano ascoltato
tutto della nostra conversazione. Esme aveva ragione: volevano
vedermi. E per quanto potesse sembrare che ormai non mi importasse
più di nulla, anch'io volevo vederli. Mi erano mancati.
Moltissimo.
Continuai
a sondare i pensieri degli occupanti della casa e mi bloccai. I
Denali. Carlisle, mi aveva avvertito dopo l'annuncio del tradimento
di Irina. A quanto sembrava , Laurant ,aveva seguito il consiglio che
mio padre gli aveva dato più di cinque anni fa quando, insieme
a James e Victoria, si era scontrato con la nostra famiglia nel campo
in cui giocavamo a baseball. A quanto pare si era trovato bene dai
Denali. E Irina, dopo tanti anni di solitudine, aveva trovato un
compagno.
Laurant,
per amore di Irina, aveva persino provato a intraprendere la dieta
“vegetariana”, con scarso successo, finché stufo
di quella vita “contro natura”, circa sei mesi fa aveva
posto a Irina il suo ultimatum: o si univa a lui, abbandonando la sua
famiglia e il suo strano stile di vita, o lui se ne sarebbe andato da
solo, dimenticandola per sempre. Irina aveva fatto la sua scelta:
aveva scelto Laurant.
Tanya
e la sua famiglia erano disperati. Non avevano mai creduto possibile
che la sorella avesse preferito lui a loro. Comunque erano rimasti in
contatto, quando Laurant lo permetteva, Irina chiamava le sorelle per
informale delle sue “avventure”. Aveva persino una nuova
amica, ma non aveva voluto rivelare loro chi fosse. Poi due giorni
fa, una nuova telefonata di Irina. Era in Italia. Quando gli avevano
chiesto spiegazioni le aveva semplicemente risposto: “devo fare
un favore a un'amica.” I Denali, preoccupati , avevano chiamato
Alice, chiedendogli il favore di tenere sotto controllo la sorella.
Alice aveva accettato, non avrebbe mai rinunciato a dare una mano a
degli amici. Finché questa mattina, poco prima della
telefonata che mi annunciava del pericolo, Alice aveva avuto una
visione: Irina al cospetto dei Volturi, tendeva una mano ad Aro e gli
mostrava tutto ciò che sapeva su me e Bella.
La
sua nuova amica era Victoria.
Eccomi.
Un po' cortino, lo so! Ma mi faro perdonare più avanti.
Ditemi
cosa ne pensate!Sono curiosa! E' la mia prima fan-fiction !
Un
grazie a noracullen18
che ha messo la mia storia tra i preferiti. Un grazie anche a
Pink_lemon
che l'ha messa tra quelle da ricordare.
E
un immenso GRAZIE a chia ha messo la storia tra le seguite!!!!Ad oggi
siete 20:
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Capitolo 6 *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 6
Pov Bella
Ero rimasta sconvolta
dalla notizia che mi aveva dato Jake. Non sapevo molto dei Volturi,
giusto quello che mia aveva detto.....lui....(mi era ancora
difficile pronunciare il suo nome). Me ne aveva parlato il giorno del
mio diciottesimo compleanno, poco prima della festa organizzata da
Alice. Il nostro ultimo giorno felice insieme. Sapevo che erano tre:
Aro, Caius e Marcus e che erano i protettori delle arti e delle
scienze. Erano una specie di casata reale , con tanto di guardia a
seguito. Il loro scopo principale era quello di fare le leggi e di
farle rispettare. Non che i vampiri avessero molte leggi si intende,
ma c'è ne era una su tutte che non doveva MAI essere infranta
da nessun vampiro: rivelare agli umani la propria natura. Pena: la
MORTE.
“non te ne sei
accorta?.....Stiamo infrangendo tutte le regole”
Non
avevo mai dato veramente peso a quella frase. Non ne avevo mai capito
veramente il significato. Fino ad ora. Quando Jake aveva pronunciato
il nome dei volturi , avevo improvvisamente ricollegato tutti i
tasselli. Avevamo infranto tutte le regole: mi aveva svelato il suo
segreto, mi aveva mostrato la sua natura,per non parlare del fatto
che avevamo avuto una storia. Chissà come ne erano venuti a
conoscenza. Non riuscivo a darmi una risposta. Chi poteva aver fatto
una cosa simile?E perché poi?
Jake,
non mi aveva detto nulla di più, se non un: “stai
tranquilla, non pensarci ora, abbiamo ancora tempo, e poi risolveremo
tutto vedrai. Verrò a prenderti fra 3 giorni intorno alle
9,00. Fai le valige! Si torna a casa!!!”e aveva messo giù.
Aveva detto “stai tranquilla”. Certo!!! La faceva
facile lui. Tanto non era lui quello con una famiglia reale di
vampiri sulle sue tracce!!
Erano
le 8.53, Jake sarebbe arrivato a minuti, avevo giusto il tempo di
controllare di aver preso tutto. Per la centesima volta. In realtà
ero pronta dalle dalle 6,00!! Dire che la sera prima avevo dormito
poco era un eufemismo. Non avevo praticamente chiuso occhio! Avevo
due occhiaie che sembravo un......Va bé , lasciamo perdere.
Avevo avuto tre giorni per sistemare tutto. Convincere la signora
Scott, la responsabile della biblioteca, a farmi sostituire per
qualche settimana ( ammesso e non concesso che fossi sopravvissuta!)
era stata un impresa a dir poco titanica. Le avevo detto che dovevo
assentarmi per qualche tempo a causa di un serio problema di
famiglia. Credevo che nominare la mia famiglia l'avrebbe trattenuta
dal fare troppe domande. Mi sbagliavo! La cosa infatti aveva
scatenato un interrogatorio di quasi quaranta minuti, il tutto
seguito da un monologo di altri trenta, sull'importanza della
famiglia!Mi aveva distrutto! Dopo i primi venti minuti ero così
stanca, che avevo pensato di risparmiare la fatica ai Volturi e
gettarmi direttamente dalla finestra.
Guardai
di nuovo l'orologio: 9.05. Jake era in ritardo.
L'ansia
aumentava.
Continuavo
a pensare a quando lo avrei rivisto. Cosa avrei fatto? Cosa avrei
detto? E come si sarebbe comportato lui. Probabilmente era
addirittura arrabbiato. Un altra seccatura per lui e la sua famiglia,
dovuta a me:una fragile e inutile umana. Sicuramente avrebbe
preferito continuare a passare il tempo con le sue “distrazioni”!
Un
pensiero mi balenò nella testa e la portata di quel pensiero
mi arrivo dritta al cuore. Non potevo pensarci. Non volevo pensarci.
Non dovevo pensarci.
E
se non fosse stato più solo? Ecco lo sapevo, ci avevo
pensato!Infondo sarebbe stato giusto così. Lui meritava di
avere a fianco qualcuna che fosse alla sua altezza. Sicuramente una
vampira bellissima, e fortissima. Senza l'odore del suo sangue a
bruciarti la gola ogni istante. Senza doversi preoccupare in
continuazione che possa inciampare nelle sue stesse scarpe e rompersi
qualcosa! Insomma sicuramente si meritava qualcuno che non fosse la
sottoscritta.
“Non
sei la persona giusta per me” “Il mio mondo non è
fatto per te”
“Sono
stufo di fingere di essere quello che non sono”
Non
dovevo più pensarci! Basta. Sarei stata forte. Non avrei più
permesso al dolore di inghiottirmi. Ma al solo pensiero che tra poco
lo avrei sicuramente rivisto e che avrei potuto trovare accanto a
lui il suo nuovo amore................No, no no......
Il
solo pensiero mi uccideva, come avrei fatto a vederli insieme per
tutto quel tempo: felici , innamorati,lui che le riservava i suoi
sorrisi......i miei sorrisi.......no,no,no........
Basta!
Stavo impazzendo !! 9 e 40 !!!Ma dove diavolo era finito Jake?
Dovevo
calmarmi. Presi un bottiglia d'acqua e me ne versai in un bicchiere.
Driin...Drinn....Dallo
spavento per poco non mi strozzai.Il campanello.
Corsi
(stando attenda a non scivolare, inciampare o sbattere da qualche
parte) ad aprire la porta. Senza alzare la testa dal pavimenti aprii
la porta:
"
Jake ma si può sapere che fine avevi fatto? Lo sai da quanto
ti..........”
Le
parole mi morirono in bocca. Davanti a me non c'era Jake.
Mi
guardava. Probabilmente dovevo sembrare una specie di stoccafisso!Non
riuscivo a spiccicare parola o a muovere un muscolo. Ero un incrocio
tra una statua e un baccalà!!! Solo il mio cuore mi tradiva.
Batteva così forte che credevo lo avrebbero sentito in tutta
la penisola Olimpica. Questa proprio non me l'aspettavo. Che ci
faceva qui? Possibile che Jake fosse d'accordo?
Mi
scrutava con i suoi occhi ambrati, che avrei riconosciuto tra mille,
in attesa di una mia reazione, che non arrivò. Poi parlò:
“Ciao
Bella”
Indovina indovinello..........Secondo
voi chi è arrivato a prendere bella?
Dovrete aspettare il prossimo capitolo.
Intanto se volete provate a dire la vostra:
Ed ora un po di ringraziamenti:
Grazie a chi mi segue! Siete arrivati a
26!!! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!
1
- Allice_rosalie_blak [Contatta] 2
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- ornella [Contatta] 24
- Sasha_T [Contatta] 25
- scarface91 [Contatta] 26
- verunka [Contatta]
GRAZIE ANCHE A
carlostanga
e Onion
che mi hanno aggiunte rispettivamente tra le preferite e da
ricordare.
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
Pov Bella
“ Ciao Bella”
“Alice....” il
mio era appena un sussurro, se davanti a me non ci fosse stata una
vampira, non mi avrebbe sentita. Ancora non riuscivo a crederci. La
mia migliore amica era qui davanti a me. Dopo cinque anni, era
tornata. Tornata davvero, e non solo nella mia testa. Era proprio
qui, davanti a me! La sua espressione d'un tratto spaventata mi
riscosse bruscamente dai miei pensieri.
“Bella, no......oh
ti prego non piangere........mi sei mancata così tanto.....”
solo sentendo le sue parole mi resi conto delle lacrime che
scendevano senza sosta dai miei occhi. Da quanto piangevo?
“Bella ti prego, mi
dispiace davvero!Ma Sam stava trattenendo Jake più del
previsto....e cosi ho pensato......ma se non vuoi venire con me lo
capisco...........troverò un'altra soluzione...........mi odi
…......lo so........hai ragione.........sono un
mostro...........sei la mia migliore amica....io.......”era
partita a razzo. Alice era sempre la stessa , quando iniziava un
discorso,lo portava avanti da sola. Si dava botta e risposta. Era
incredibile!!Ma diversamente non sarebbe stata Alice!Era ora di
interrompere il suo monologo:
“Alice”
“Si, si lo so , hai
ragione è stata una pessima idea....”Continuava con il
suo discorso. Parlava velocissima , faticavo a starle dietro e
poi....gesticolava!Da quanto i vampiri gesticolavano?Si agitava,
senza sosta. Sembrava un'invasata!Andava fermata! Più facile a
dirsi che a farsi!
“No,Alice”
“....avrei dovuto
immaginarlo.....”
“Alice, aspetta non
hai capito!”
“Va bene sai che
facciamo, potresti prendere il tuo peck-up e poi.............”
Niente! Non c'era proprio
niente da fare, non mi lasciava parlare. Basta stavo perdendo la
pazienza!Qui servivano le maniere “forti”:
“ALICEEE!!!!”stavo
urlando. Sembrava avesse funzionato però, perché
interruppe il suo fiume di parole e si voltò a guardarmi!
“Si Bella?”
“STA ZITTA!!Per
favore!!” La sua bocca si spalancò in una grossa “O”
muta. Sembrava stupita dalla mia reazione!Be almeno aveva smesso di
parlare! Finalmente!!!
“Alice..............anche
tu........ mi sei
mancata...........non..........sai.........quanto......” Stavo
singhiozzando cosi forte da non riuscire a parlare. Vidi il suo volto
cambiare nuovamente. Questa volta era felice!!! Non resistetti:
azzerai le distanze e l'abbracciai con tutta la forza avevo! Certo ,
ripensandoci, non era stata la migliore delle azioni, considerando
che quella di fronte a me era un vampiro e che come tale era tentata
del mio sangue. Ma a chi importava? A me no di certo!
“Oh
Bella.......sorellina......grazie......io
...non....me......lo...merito!! Grazie!” Singhiozzava anche
lei, avrebbe voluto piangere,si capiva, ma anche questo, essendo un
vampiro, non le era più concesso.
Dopo qualche secondo mi
staccai da lei. I suoi occhi neri non mi erano sfuggiti e io non
volevo si sentisse a disagio.
“Mi dispiace per
prima Alice!Ma mi aspettavo Jake non te!Non avevo previsto una simile
eventualità!Mi hai colte di sorpresa!”
“Tranquilla adesso
l'ho capito!Allora sei pronta?Possiamo andare?Sarà un viaggio
interessante, ho tante cose da chiederti!Voglio sapere
tutto.”Deglutii a vuoto. Avevo la gola secca. Cosa intendeva
con tutto? O-o!!Avevo un brutto presentimento!Cosa voleva
sapere?Scossi la testa. Meglio non pensarci!
“Si certo, prendo la
valigia!”
“Oh lascia faccio
io!Non arriveresti mai alla macchina tutta intera!E poi chi lo sente
quello!” L'ultimo pezzo della frase era quasi un sussurro ma
riuscii comunque a sentirlo.
“Alice cosa hai
detto?”
“Ho detto che faccio
io, tu non arriveresti alla macchina senza rischiare di romperti
qualcosa!”E no non mi avrebbe fregato questa volta! Non avrà
penserà mica di cavarsela così!
“Farò finta
di non capire che mi stai dando dell'imbranata. Comunque quella parte
l'ho capita benissimo! Intendevo l'altra cosa!”
“Altra cosa? Quale
altra cosa?
“Alice non prendermi
in giro!!Hai detto: e poi quello chi l'ho sente!Cosa
volevi dire?”
“Ah
quello?”
“Si
quello!!Che significa?”
“Bella
da quando sei così paranoica?”
“Alice,non
provarci!!Rispondi!”
“Va
bene va bene!!Che modi!.....comunque con quello....”
tergiversava. Perchè non voleva rispondere? Nel mio cuore
speravo che con “quello”intendesse lui, si insomma suo
fratello! Ma era una cosa stupida, lo sapevo! Perchè avrebbe
dovuto preoccuparsi per me? Infondo lui non mi aveva più
voluta, non mi amava. Perchè avrebbe dovuto. Io sono
un'umana. Un umana e basta .Sono niente.* Ma il mio cuore, che
sembrava non stancarsi mai di autodistruggersi, covava comunque la
speranza di tornare ad assere felice.......con lui! Sciocca!!Ero una
sciocca!!Tornai a guardare Alice che nel frattempo aveva caricato i
bagagli in macchina: Una porsche giallo canarino!!!!Pazza!quella
vampira era pazza!!
“Allora?”
Le chiesi mentre salivamo in macchina.
“Si
stavo dicendo.....con “quello
intendevo”........JACOB!!!!.....si ecco lui!”
“AH!”
“Già!”
“Allora Bella.......racconta...!”E fu cosi che iniziò
l'interrogatorio in stile Alice Cullen!Quasi quasi rimpiangevo la
signora Scott....e la sua finestra. Voleva sapere tutto. Ma proprio
tutto: cosa avevo studiato, dove avevo studiato, il nome delle mia
compagna di stanza al college, il nome del suo ragazzo, il nome dei
miei professori, la media dei miei voti, aveva voluto sapere perfino
quante volte ero andata dal parrucchiere!! Come poteva interessarle
una cosa del genere?Quando glielo avevo chiesto lei aveva risposto
con: sono momenti importanti nella vita di una
ragazza!!Mha!Contenta lei!Andò
avanti così per un po', finchè non arrivammo alla
domanda che temevo di più! Ma che ovviamente con Alice era
inevitabile!!
“E
che mi dici dei ragazzi?”Appunto.
“Bhe.....
ecco.....io....”Lo sapevo stavo balbettando! E non avevo certo
bisogno di guardarmi allo specchio per sapere che il mio volto stava
letteralmente andando a fuoco.
“siii.....
tu cosa?”
“be
…...vedi....il fatto....è che.....cioè
io......no cioè loro.....uff!!”Non potevo impappinarmi
cosi! Accidenti ero una donna, non una ragazzina!!!Potevo parlare di
ragazzi con un'amica senza arrossire!Giusto?Non che ci fosse molto da
dire. La maggior parte dei ragazzi che mi si erano avvicinati in
questi anni erano tremendamente egocentrici, opuure pateticamente
superficiali. Avevo provato anche a uscire con qualcuno di loro ma ,
quando il tuo ex è un vampiro gentiluomo centenario , anche il
più bello e gentile dei ragazzi (umani) diventa
insignificante.
Stavo
per esporre tutto questo ad Alice,quando mi sorprese dicendo:
“Arrivate!!”
Come arrivate? Eravamo già a la Push?Avevamo fatto in
fretta!!Non mi ero nemmeno accorta del tempo trascorso e
poi.........no aspettate un attimo!Ma questa non è la
Push!No,no,no...........non potevo crederci........ero a.....quella
era...villa Cullen!Stavo andando nel panico, il cuore minacciava di
uscirmi dal petto da un momento all'altro. Non ero pronta!Non ero
pronta!
“Bella?Bella
stai bene?Che hai? Sei bianchissima, sei più bianca di me!E il
tuo cuore? Sembra stia per esplodere!Stai male?Vuoi che chiami
Carlisle?”
Non
feci in tempo a rispondere.. Qualcuno aveva aperto la portiera del
mio lato porgendomi la mano e mi guardava. Mi immersi in quell'oceano
di oro liquido. E il mio cuore perse un battito:
“Edward............”
Fine
capitolo! Che ve ne pare?Dite la vostra!
Grazie
a chi ha messo la storia tra i preferiti:
1
- carlostanga [Contatta] 2
- KRISTEN
STEWART [Contatta] 3
- noracullen18 [Contatta] 4
- Twilight_Fan_98 [Contatta]
E
grazie a chi recensisce e mi segue!!!!!!Siete sempre di più!
1
- Allice_rosalie_blak [Contatta] 2
- angel24 [Contatta] 3
- anna71 [Contatta] 4
- babycullen [Contatta] 5
- birba79 [Contatta] 6
- Blak
Moon [Contatta] 7
- CheyenneB [Contatta] 8
- chicca923 [Contatta] 9
- dilan [Contatta] 10
- FrAnCy_CuLlEn [Contatta] 11
- gaia98 [Contatta] 12
- giogio80 [Contatta] 13
- giova71 [Contatta] 14
- GiUly_BlUe [Contatta] 15
- gleek [Contatta] 16
- green
eyes [Contatta] 17
- iaia_twl [Contatta] 18
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
Pov Edward
Tre giorni. Ero tornato a
casa da tre giorni. Erano stati lunghi per me! Più lunghi
degli ultimi cinque anni. Più lunghi degli ultimi cento anni.
Perchè sapevo che, trascorsi questi tre giorni, l'avrei
rivista. Il tempo e il mondo sembravano essersi coalizzati contro di
me per farmi impazzire!
Il mio ritorno a casa era
stato piacevole. I miei fratelli mi erano mancati. Emmett mi aveva
stritolato nel suo abbraccio e salutato con un “bentornato
vecchio!” Jasper mi aveva regalato un gran sorriso e con una
pacca sulla schiena mi aveva detto “E' bello riaverti con noi
fratello!”. Perfino Rosalie era stata gentile, anche se a modo
suo. Infatti mi aveva guardato dicendo stancamente : “La tua
Volvo è ancora nel garage. Dopo cinque anni ferma avrà
bisogno di una messa appunto. Ci penserò nel pomeriggio e sarà
come nuova!” Era il suo modo di dirmi che le ero mancato e che
era felice che fossi tornato. Ricambiai con un sorriso. E poi c'era
Alice!Be Alice era Alice non c'era bisogno di aggiungere altro. Era
talmente euforica per il mio ritorno che aveva deciso di,
“festeggiare”, con una seduta si shopping mirata a
rifare il guardaroba al sottoscritto!Non capivo come potesse pensare
allo shopping in un momento delicato come questo! Quando glielo avevo
fatto notare lei aveva risposto: “bisogna essere impeccabili
in ogni situazione! E poi, sinceramente, guardati Edward da quant'è
che non ti fai una doccia e non ti cambi i vestiti?”Colpito e
affondato!E poi mentalmente ,giusto per minare un altro po ' il mio
già precario equilibrio mentale, aveva aggiunto “lo
faccio per te fratellone, non vorrai che Bella ti veda in questo
stato ?” No, non volevo. Non volevo sapesse che soffrivo
come un cane per lei! Io ero uscito dalla sua vita, questa era solo
una parentesi. Dovevo mostrarmi sereno e distaccato, o mi avrebbe
smascherato in poco tempo. Lei non doveva più soffrire per me!
Mai più. Promesso.
E poi c'erano i Denali che
si erano fermati per aiutarci in caso le cose con i volturi si
fossero messe male. Erano molto dispiaciuti per ciò che la
sorella aveva fatto, me lo avevano detto e io lo leggevo chiarissimo
nelle loro menti. Ma a me non importava, non ero dell'umore adatto
per fare il diplomatico e glielo feci capire senza mezzi termini:
“Quando questa storia finirà, cercherò
personalmente vostra sorella e i suoi amici, potete starne certi!”.
Avevo letto, nei loro pensieri, il dispiacere e la preoccupazione
dovute alle mie parole, ma non potevo farci niente. L'unica ragione
della mia esistenza era in pericolo per colpa loro e io non avrei
permesso che i colpevoli se la cavassero così.
Carlsle mise fine all'
imbarazzante colloquio:
“Sam Uley e Jacob
Black saranno qui a momenti per discutere con noi sul da
farsi.”Giusto. Sam era a capo del gruppo di licantropi di la
Push e Jacob Black era il suo secondo. Carlasle aveva deciso di
chiedere aiuto al branco sotto consiglio di Jasper. I Volturi non
immaginavano che a Forks avrebbero trovato un branco di mutaforma.
Volevamo sfruttare l'effetto sorpresa. Suonarono alla porta e quando
Carlisle li fece entrare non potei che rimanere sorpreso nel vedere
l'erede di Efriham Black. Era un vero armadio. Era persino più
grosso di Emmet. Lo avevo visto l'ultima volta al ballo di fine anno
quando era venuto a parlare con Bella per conto di suo padre! Le
aveva chiesto di lasciarmi perchè ero pericoloso. Non potevo
dargli torto. Ma non le avrei mai fatto del male. Mai. Io l'amavo.
Il ricordo della festa del
suo compleanno mi colpì come un pugno nello stomaco. Le avevo
fatto del male. Certo stavo cercando di salvarle la vita, ma comunque
l'avevo letteralmente “lanciata” dall'altra parte della
stanza. Peggiorando la situazione. Era stato all'ora che avevo deciso
di andarmene. Ero arrivato troppo oltre.
Jacob mi riservò un
occhiataccia.
“CHE CI FAI TU
QUI?!” Dire che mi odiava era poco!
“Ciao anche a te
Jacob. Non capisco la tua domanda credevo che Carlisle ti avesse
spiegato la situazione!”
“non far finta di
non capire Cullen”Iniziavo a spazientirmi. Che voleva da me?
“Spiegati Black!”
“Con piacere!”
In pochi secondi la mia mente fu invasa da migliaia di immagini.
Tutte di Bella. Bella rannicchiata sul fondo del bosco in piena
notte, Bella in lacrime, Bella che dimagriva ogni giorno di più,
Bella con lo sguardo perso nel vuoto, Bella che non sorrideva, Bella
seduta a tavola con lo sguardo fisso sul piatto ancora intatto,Bella
che litigava con Charlie, Bella il giorno del suo diploma con lo
sguardo vuoto. Bella che soffriva. Un dolore sordo mi invase , se
fossi stato umano probabilmente sarei svenuto. Nessuno essere umano
poteva reggere un dolore simile senza impazzire. Le grida di mia
sorella mi riscossero:
“Jasper, Jasper che
cos'hai, che succede?” Jasper si era accasciato a terra
schiacciato da tutto il dolore che provavo. Non riusciva più a
contenerlo.
“Edward....sta....sta...soffrendo..è
troppo...troppo..” Alice diede un rapido sguardo al mio viso.
Ero una maschera di dolore e non riuscivo a staccare la mia mente da
quella di Jacob. Alice seguì il mio sguardo fino a Jacob e
capì. In meno di un secondo Alice fù davanti a lui.
“Basta. Smettila!!!
Non serve a niente farlo soffrire così! Ormai quello che stato
è stato. Non aiuti Bella così! E sai quanto me che ti
odierebbe se sapesse quello che stai facendo!” A quelle parole
Jacob staccò lo sguardo da me e fissò Alice.Poi tornò
a me.
“Tua sorella ha
ragione! Ma sappi che la terrò lontano da te. Non permetterò
più a nessuno di farla soffrire così. Sei avvertito
Cullen: sta alla larga da Bella !”
Era la verità. Lo
leggevo nella sua mente. Lui l'amava. E come me era pronto a tutto
per lei.
Jacob e Sam se ne
andarono. Jacob avrebbe avvertito Bella quello stesso pomeriggio ma
non le avrebbe rivelato il nostro piano finchè non fosse stata
qui con noi. Sarebbe arrivata dopo tre giorni.
Patetico. Ero a dir poco
patetico. Da una un'ora ,diciotto minuti e trentadue secondi me ne
stavo impiantato davanti alla finestra aspettando il suo arrivo!
Sembravo un maniaco. Alla fine era andata Alice a prendere Bella e
per di più l'avrebbe portata qui. In qualche modo era riuscita
a convincere Jacob. A quanto pare quel folletto sapeva fare miracoli!
Il rumore dei pneumatici
della Porshe sul vialetto ebbero il potere di destarmi dai miei
pensieri. Era qui. Lei era qui. Ero così felice che avrei
voluto correrle incontro, tirarla fuori da quella macchina che mi
impediva di vederla in tutta la sua bellezza e stringerla tra le mie
braccia gridandole tutto l'amore che provavo e implorandola di
perdonarmi e di riprendermi con lei. L'amavo immensamente. L'avo di
un amore puro che non credevo mi sarebbe mai stato concesso di
provare. I pensieri di Alice mi ammonirono. Aveva avuto una visione
su quello che volevo fare, e da buona sorella quale era mi stava
mettendo in guardia:
Ti avverto Edward sta
attento a ciò che fai! Non puoi entrare e uscire dalla sua
vita a tuo piacimento. Sii cauto e paziente e aspetta di capire una
sua possibile reazione. Solo dopo prenderai una decisione. Perchè
se lei ti volesse di nuovo con se allora sappi che dovrà
essere per sempre. Non potrai più tirarti indietro questa
volta. Non ti permetterò più di spezzarle il cuore!!”
Aveva
ragione. Sarei stato gentile ma distaccato. Non avrebbe capito ciò
che provavo per lei. Ora era sicuramente felice senza me e io non
avrei rovinato tutto di nuovo con la mia presenza.
Ma
avevo un bisogno disperato di rivederla. Così mi avvicinai
all'auto dal lato del passeggero aprii la portiera era ancora
coperta dall'auto così le porsi la mano per aiutarla a
scendere e poterla vedere finalmente. A quello che accadde dopo però
non ero preparato.
…..continua......
Che ve
ne pare? Vi ho fatto aspettare di più lo so. Ma è un
periodo pieno di impegni per me! Portate pazienza!
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Capitolo 9 *** CAPITOLO 9 PARTE I° ***
Capitolo 9 I° PARTE
Pov Edward
….......a quello
che accadde dopo non ero preparato.
Bella alzò lo
sguardo verso il mio. I nostri occhi si incatenarono.
“Edward....”Ero
in paradiso. Dopo cinque anni di puro dolore e sofferenza ero di
nuovo felice. Il semplice suo sussurrare il mio nome mi aveva fatto
toccare il cielo dalla gioia. Lei era qui , tutto il resto non aveva
più importanza. Era così bella! Era tutto
perfetto!Almeno così credevo. In quel momento Alice aprì
la portiera dal suo lato per uscire. Successe tutto molto
velocemente:
Una folata di vento
proveniente da est entrò nell'abitacolo investendo la figura
di Bella. L'odore più sublime del mondo arrivò,
nuovamente, alle mie narici. Fu esattamente come la prima volta,
nell'aula di biologia. La differenza è che ,allora, il giorno
prima ,Alice mi aveva fatto cacciare per ore. Adesso invece non
ricordavo nemmeno l'ultima volta che ero stato a caccia perso come
ero nel mio dolore. Non ero forte come la prima volta. Il mostro in
compenso lo era molto di più . Lo sentivo dentro di me,
chiedeva.......CIBO.
Non riuscì a
fermarlo e prese per un secondo il sopravvento. Tanto bastò. I
miei occhi si fecero neri. Un ringhio selvaggio si liberò dal
mio petto. Afferrai Bella per un braccio trascinandola come una
bambola fuori dall'abitacolo. Le feci sbattere violentemente la
schiena contro la carrozzeria della macchina. Era in trappola. Era
mia. In sottofondo potevo sentire le urla di Alice, non provava
nemmeno a spostarmi. Non sarebbe servito.
“EDWARD, NO!”
Ringhiai più forte,
non sopportavo che mi dicesse quello che dovevo fare. Non la guardai.
Ero troppo concentrato sul suo collo. Che visione. Potevo
vedere e sentire il sangue che scorreva veloce nelle sue vene sotto
la sua pelle bianca. Quella vena appena sotto la gola che pulsava ,
veloce come non mai a causa della paura, mi chiamava. Una piccola
porzione del mio cervello si rese conto di ciò che stava
succedendo.
“Edward non farlo”
ancora Alice. “ Edward,ragiona! Non lo vuoi veramente” Ma
che stava dicendo?Io non desideravo altro. “Lo avresti già
fatto!” Senza distogliere lo sguardo dal suo collo mi presi un
millesimo di secondo per pensare: Alice aveva ragione. Stavo
combattendo contro il mostro senza rendermene veramente conto. Erano
già passati sei lunghissimi secondi da quando il suo odore mi
aveva colpito, e lei, era ancora viva. Il mostro non le avrebbe di
certo regalato tutto quel tempo. A quest'ora doveva essere già
morta. Invece il mio istinto di protezione nei confronti di Bella,
aveva preso il sopravvento ,dando battaglia al mostro! E stava
vincendo!
Alzai lo sguardo e
incrociai i sui occhi. Quello che vidi mi fece morire una seconda
volta. Il suo volto era una maschera di paura. Potevo distintamente
leggere il terrore nei suoi occhi a me tanto cari. Gli stessi che mi
avevano fatto innamorare. E mi ci persi dentro. Il mostro era
sconfitto.
“Bella....”sussurrai.
La mia voce era bassa e roca,segnata dallo sforzo di poco prima. La
vidi deglutire. Sapeva cosa era successo. Aveva sempre saputo cosa
provocasse in me il suo sangue. Mi allontanai da lei lentamente, non
era il caso di spaventarla più di quanto non avessi già
fatto. Feci un passo indietro. In quel momento registrai la presenza
di tutta la mia famiglia e dei Denali alle mie spalle. Le grida di
Alice li avevano attirati all'esterno. Erano pronti a intervenire. Ma
avevano già capito la mia resa. Potevo sentire dai loro
pensieri il terrore e il dolore per quello che era successo. E il
sollievo per ciò che non era accaduto. Non mi voltai. Non
potevo. Non riuscivo a staccare gli occhi da quelli di Bella. Per la
prima volta ringraziai chiunque lassù avesse deciso di negarmi
l'accesso ai sui pensieri. Non sarei riuscito a sopravvivere a tanto
in questo momento. Poi accadde: una lacrima scappò al suo
controllo e le rigò il volto. Il mondo per me finì in
quel momento.
E' corto ma non è
finito!! Entro domani pubblico la seconda parte!Però mi
dispiaceva come vi avevo lasciato e così vi ho dato un
assaggino!! Contente??
GRAZIE A CHI HA MESSO LA
STORIA TRA I PREFERITI:
1
- Angy
Pattz [Contatta] 2
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STEWART [Contatta] 4
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- Twilight_Fan_98 [Contatta] GRAZIE
A CHI MI SEGUE:
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INFINE GRAZIE GRAZIE GRAZIE A CHI RECENSISCE!!!!!!
SIETE FANTASTICI!!!! UN
BACIONE!
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Capitolo 10 *** CAPITOLO 9 PARTE II° ***
Capitolo 9 II° parte
Pov Edward
Il mondo per me finì
in quel momento.
Ero un mostro. Un vero
mostro. E io che volevo restare distaccato per continuare la
pantomima, iniziata quel giorno di cinque anni fa nel bosco, per
tenerla lontano da me. Bhe, almeno avevo ottenuto il mio scopo.
Adesso mi sarebbe stata lontana sicuramente. Anzi mi sorprendeva che
non fosse scappata a gambe levate.
Non potevo reggere il
terrore nei sui occhi. Distolsi lo sguardo dal suo volto
accasciandomi con la schiena contro il tronco di un albero e
prendendomi la testa tra le mani. Ero distrutto. Un vampiro poteva
essere stanco?Se ripenso a quello che sarebbe potuto succedere! Che
vergogna!Non riuscivo nemmeno a guardarla. Non dovevo nemmeno
guardarla.Il disgusto nei suoi occhi mi avrebbe ucciso. Di nuovo.
“Ed-Edward?”la
sua voce.
La ma forza di volontà
mi aveva già abbandonato. Il bisogno di lei, superava ogni mio
proposito. A quel dolce suono alzai di scatto la testa. Veloce,troppo
veloce. Sobbalzò. L'avevo spaventata di nuovo. Stupido di un
vampiro!
Si era asciugata le
lacrime che le avevano rigato il volto e aveva sistemato i capelli
ribelli dietro le orecchie. Un gesto per lei automatico ma, per me,
così sensuale che mi faceva perdere il senso della ragione.
Fece un passo verso di me. Alla mia espressione, stupita, si fermò.
Che stava facendo? Mi guardava, ma la sua espressione non sembrava
più terrorizzata. Più che altro sembrava preoccupata
e.......triste.
“Stai bene?”
Cosa?Mi stava prendendo in
giro? Io avevo quasi messo fine alla sua vita, e nella maniera più
atroce per giunta , e lei chiedeva a me se stavo bene!
Assurdo!!Erano passati cinque anni e nulla era cambiato. Era ancora
capace di sorprendermi.
Doveva odiarmi,
disprezzarmi, riservarmi gli insulti peggiori che l'uomo avesse mai
inventato! E invece no! LEI si preoccupava di come stavo IO!!Questa
situazione da tragica stava quasi diventando comica. Possibile che in
cinque anni non avesse maturato un briciolo di istinto di
sopravvivenza o di buon senso?La mia espressione si indurì.
Lei lo notò. La sentii deglutire. Alzai lo sguardo e lo puntai
dritto su di lei:
“Prego?”
“Ti-ti ho chiesto se
stai bene?”Mi faceva diventare pazzo!La vittima era Lei non Io.
Possibile non se ne rendesse conto.
“Sei ridicola
Bella!”lo doveva capire! Possibile che fosse sempre così
irresponsabile!? Ero stato duro, lo sapevo. Ma il suo andare contro
ogni senso logico ,mi faceva innervosire fino all'inverosimile!Lei
non voleva ragionare. Bene. L'avrei fatta ragionare io. Dovevo
soltanto restare lucido. Starle così vicino risvegliava in me
istinti umani più pericolosi di quelli vampireschi. L'unica
differenza era che quelli vampireschi potevo tenerli sotto controllo!
La vidi mordersi il labbro inferiore. Morto. Mi voleva morto! Come
poteva non rendersi conto dell'effetto che, quel gesto, aveva su di
me?
Aveva cambiato
espressione. Aveva messo su la faccia arrabbiata. Quel broncio, che
conoscevo fin troppo bene. Era così buffa.........e così
bella!Sul mio viso si dipinse un piccolo ghigno. La cosa la fece
arrabbiare ancora di più. Oops!
“Mi fa piacere che
tu ti diverta!E mi fa piacere che tu mi trovi ridicola!”
“Tu non
capisci!!”Come al solito non aveva capito il senso delle mie
parole. Alzai gli occhi a cielo.
“Certo come al
solito.......comunque mi dispiace!”
“Ti dispiace?”
Faceva sul serio?
“E di cosa ti
dispiace Bella?” Il mio tono era duro, freddo. Come......un
Vampiro.
Si morse nuovamente il
labbro. Controllo. Dovevo mantenere il controllo.
“Be, avrei dovuto
fare più attenzione a....”
“BASTA!” Ero
fuori di me! Non poteva incolparsi di questo!Non era cambiato nulla!
Continuai: “Fare
attenzione a cosa?A COSA?”
“Io...volevo
solo...”
“Mi sembrava che
questo punto lo avessimo chiarito parecchio tempo fa!Io sono il
cacciatore,TU la preda!”
Distolse per un secondo lo
sguardo dal mio e guardò in basso. Aveva capito.
Fortunatamente ero un vampiro o non avrei sentito il suo sussurro:
“Il leone e
l'agnello.....” Mi ammutolii. Ricordava. Ricordava tutto. Come
me. I magici momenti di quel pomeriggio nella radura mi
attraversarono come un lampo:il battito del suo cuore, la sua mano
nella mia,le mie labbra sulle sue.....
“E
così il leone si innamorò dell'agnello”
“Che
agnello stupido”
“Che
leone pazzo e masochista”
Mi riscossi e la guardai.
Capì che l'avevo sentita. Arrossì. Bellissima. Era
bellissima. Dovevo chiudere la questione o avrei ceduto. Misi su la
faccia più dura e menefreghista che potevo. Mi alzai da terra
e puntai gli occhi dritti nei suoi. Dovevo salvarla da me stesso!E
costi quel che costi, lo avrei fatto!Sarei andato fino in fondo. Non
avevo mai urlato con lei prima. Aveva gli occhi sbarrati e la bocca
spalancata. Dovevo farlo. Avrebbe fatto più male a me che a
lei ma dovevo farlo!Forza Edward.
“Il leone è
tornato!”Rimase a bocca a aperta. Mi dispiace amore mio.
“Co-Cosa?”
Perdonami Bella:
“Sai, credevo che in
cinque anni saresti diventata un po' più sveglia Bella! A
quanto pare mi sbagliavo. Non capisco come la mente umana possa
essere così limitata!”Non la guardavo più. Non
sarei riuscito a reggere il suo sguardo. Mi avrebbe smascherato,
“Scusami. Ho
bisogno....d'aria!”Con la coda dell'occhio vidi tutta la mia
famiglia che mi fissava con aria sconvolta. Probabilmente pensavano
fossi impazzito!Tutti tranne Alice. Lei era furiosa! E Jasper. Lui
ovviamente non si era bevuto neanche una parola. Non potevo mentire
con lui. Sapeva esattamente come mi sentivo e cosa stessi facendo. Mi
voltai. E senza guardarla, mi allontanai da lei immergendomi nella
foresta. Li, avrei potuto dar sfogo al mio dolore.
Ok, ecco la seconda parte.
Che ne pensate? Nel prossimo capitolo vedremo cosa ne pensa Bella.
Secondo voi?
GRAZIE
a chi recensisce la mia storia, in particolare a theangelsee69
che ha
segnalato la mia storia per le scelte!!!
GRAZIE
a chi l'ha aggiunta alle preferite:
1
- Angy
Pattz [Contatta] 2
- carlostanga [Contatta] 3
- ERMY
CULLEN [Contatta] 4
- lelletta_1994 [Contatta] 5
- maly [Contatta] 6
- Nadia1992 [Contatta] 7
- noracullen18 [Contatta] 8
- theangelsee69 [Contatta] 9
- Twilight_Fan98 [Contatta] 10
- XxXMoNiCaXxX [Contatta]
E
grazie ancora a chi mi segue!Siete tantissimi!!GRAZIE!!
1
- 1717 [Contatta] 2
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- angy0780 [Contatta] 5
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Moon [Contatta] 9
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Francine [Contatta] 17
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Lily Potter [Contatta] 23
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10
Pov Bella
“Bella, desideri
qualcosa da bere?”
“No, ti ringrazio
Esme”
“Ti prego se
desideri qualcosa,non esitare a chiedere!Va bene?”
“Certo. Grazie Esme”
Da cinque minuti me ne
stavo seduta sul divano di casa Cullen. Esme era stata la prima a
spezzare il silenzio.
Dopo la scenata in
cortile, nessuno aveva più aperto bocca, a parte Carlisle che
vedendomi impietrita a fissare il vuoto, si era avvicinato a me
mettendomi una mano sulla spalla e invitandomi ad entrare. Delusione.
Questo provavo, estrema delusione.
Certo non mi aspettavo mi
accogliesse a braccia aperte. Dopotutto credeva di essersi finalmente
liberato di me e invece ora eccolo qui , di nuovo nei guai a causa
mia. Aveva tutte le ragioni per odiarmi. Ma mai avrei creduto
possibile un comportamento simile da parte sua.
E non perché avesse
attentato alla mia vita appena mi aveva vista. Di quello non potevo
certo fargliene una colpa. In fondo era la sua natura. Ma il modo in
cui mi aveva parlato.......possibile che fosse cambiato così
tanto?
“Bella?”
Carlisle interruppe i miei pensieri.
“Si?”
“Dobbiamo parlare.”
“Giusto. Prima però
ditemi perché sono qui. Jacob aveva detto che sarei stata con
il branco a la Push. E invece mi ritrovo qui!”
“E' stata una idea
di Alice. Non vedeva l'ora di rivederti....e anche noi!” Era
stata Esme a parlare. Non l'avevo mai vista così. Sembrava
nervosa.
Mi guardai intorno. Ma
dov'era Alice? Non c'era nella stanza! Da quanto mancava? Io mi ero
accorta della sua assenza solo in quel momento!”
“Dov'è
Alice?”
“Sarà qui a
momenti. Doveva......sbrigare una faccenda”Era stato Jasper a
parlare. Se ne stava in piedi al bordo della scala. Il più
lontano possibile da me. Era rigido. Immobile. Aveva persino smesso
di respirare. Non serviva avere il suo potere per capire che si
sentiva a disagio. E non serviva un genio per capire che il motivo
del suo disagio ero io.
“Ah!”
Non capivo. Perché
volevano rivedermi?Non mi sembravano ansiosi di rivedermi. Cinque
anni fa se ne erano andati senza nemmeno salutarmi.
“Quindi? Devo
restare qui?”
Fu Carlisle a rispondere:
“Solo se lo vuoi
ovviamente. Nessuno ti costringe a fare nulla. Ma dopo quello che è
successo poco fa.........capiremo perfettamente se tu volessi
andartene. Mi dispiace per il comportamento di mio figlio Isabella.
Ti chiedo scusa.”
“In effetti non mi
sembra il caso. Questa è casa sua. Non voglio si debba sentire
a disagio per la mia presenza.......”
“Bella resta con
noi!” Mi voltai verso la porta. Alice se ne stava in piedi
sulla porta e mi guardava con gli occhi imploranti! Era tornata.
“Alice, hai sentito
cosa ho appena detto? Non voglio imporre la mia presenza a nessuno.
Specialmente ad Edward.....”
Che strano pronunciare
nuovamente il suo nome. Era tanto che non lo facevo. Ma mi piaceva.
Purtroppo per me, dal momento che avevo incrociato il suo sguardo
avevo capito ,che nonostante fossero passati cinque anni, nulla era
cambiato:ero ancora irrimediabilmente e incondizionatamente
innamorata di Edward Cullen.
“...... Non sarebbe
giusto. E' meglio se chiamo Jacob e gli chiedo di venirmi a
prendere.”Mi nascondevo dietro questa scusa! In realtà
ero terrorizzata al pensiero di ritrovarmi sotto lo stesso tetto di
Edward. Non sarei riuscita a nascondere il mio imbarazzo in sua
presenza. Certo ero una donna ormai. Avevo anche imparato a mentire,
e avrei potuto farlo anche in quell'occasione, forse sarei persino
riuscita a non arrossire,ma il mio cuore.......quello no! Non potevo
controllarlo. Mi avrebbe tradito di sicuro, e lui mi avrebbe
sicuramente smascherato. Non potevo restare.
“Non è
giusto!” Ecco che iniziava a fare la bambina. Alice era
incredibile. Stava letteralmente facendo i capricci!
“Non puoi permettere
ad Edward di decidere sempre per tutti!Accidenti il mondo non gira
intorno a lui!”
“Alice......per
favore!”
“Resta.” mi
voltai di scatto. Edward stava entrando dalla portafinestra alle mie
spalle. Il suo volto sembrava stanco, provato. Cosa lo aveva ridotto
così. Mi fissava. Respira Bella, respira. Non dovevo
dimenticarmi di respirare....... Aspettate. Cosa aveva detto?
“Co-cosa?”
accidenti. Possibile che in sua presenza non riuscissi a parlare
senza balbettare!
“Resta. Per favore.”
Continuava a fissarmi. Io no riuscivo nemmeno più a ricordare
il mio nome. Bella riprenditi. Non sei più una ragazzina. Non
puoi imbambolarti così. Giusto. Dovevo dire qualcosa.
“Io......ecco....non
saprei.....ecco...”Sempre peggio. Forse era meglio se stavo
zitta.
“Ti chiedo scusa per
prima. Non ero in me. Sono stato un gran maleducato. Assolutamente
imperdonabile. Era la sete a parlare per me. Non ho avuto tempo di
nutrirmi molto ultimamente, e non ero preparato. Spero solo che tu
non decida di andartene per colpa mia.”
Giusto. Avevo dimenticato
la scenata di poco prima. Accidenti. A vederlo adesso era totalmente
l'opposto. Dottor. Jekill e mister Hide!
Sentivo gli occhi di tutti
addosso. Stavano aspettando una mia qualsiasi risposta.
“Io.......”
Un urlo quasi mi perforò
un timpano:
“EVVIVA!!evviva
evviva!grazie grazie grazie!”Alice saltellava sul posto
battendo le mani. Sembrava un invasata. Scossi la testa rassegnata.
“Alice, io non ho
ancora accettato. Non ho nemmeno parlato!”
“Non importa. Lo
avresti fatto tra poco! L'ho visto!”
Era inutile. Non potevo
vincere con Alice. Tanto valeva rassegnarsi.
“Bene. Adesso che è
chiarita questa faccenda......è ora di parlare di cose meno
belle purtroppo!”
Carlisle era pronto per
spiegarmi la situazione in ogni dettaglio. Mi voltai di nuovo verso
di lui dando le spalle ad Edward. Non potevo concentrarmi con lui
davanti.
“Prima però è
giusto che tu conosca i nostri ospiti”Ospiti? In effetti c'era
qualcun altro sul portico quando ero in cortile, ma quando Carlsle
mi aveva invitato entrare non li avevo più visti. Seguii il
suo sguardo fino all'ingresso della cucina.
“Scusate se non vi
ho presentato subito ma......Tanya, Carmen,Elazar, Kate,Garret, lei è
Isabella.”accompagnò le sue parole con un gesto plateale
della mano. Dalla cucina spuntarono cinque figure. Vampiri.
Bellissimi.
“Bella, loro sono i
Denali”
I Denali. Non li avevo mai
visti, ma avevo già sentito parlare di loro. Edward mi aveva
raccontato di essere “scappato” da loro dopo il mio primo
giorno di scuola a Forks, quando aveva paura di non riuscire a
resistere al mio sangue. Erano vampiri “vegetariani” ,
come i Cullen. I loro occhi dorati non lasciavano alcun dubbio.
“Piacere di
conoscervi, Come ha detto Carlisle io sono Isabella, ma potete
chiamarmi Bella.”
Una vampira si avvicinò
un po' di più a me. Era bellissima ovviamente: alta,
elegante,con i capelli biondo rossici. Non sembrava per nulla
contenta della mia presenza. Non aveva fatto altro che fissarmi da
quando era entrata nella stanza. Che voleva? Per fortunata gli
sguardi non uccidevano o sarei stata già morta.
“Io sono Tanya. E'
così saresti tu Bella?”
Mi squadrò
completamente dalla testa ai piedi con aria.......disgustata?
Sembrava stesse guardando un insetto. Stavo per rispondere quando
qualcosa mi fece tremare:
un ringhio cupo alle mie
spalle. Mi voltai a guardare da dove provenisse anche se sapevo
benissimo di chi era. Lo avevo già sentito una volta nel campo
da baseball quando James aveva deciso di darmi la caccia. Avrei
riconosciuto quel suono tra mille.
Alle mie spalle, Edward,
stava in piedi,rigido, leggermente acquattato. La posizione di
attacco. Guardava Tanya come se volesse saltarle alla gola. Sembrava
un fascio di nervi. Era pronto a scattare. Emmettt si mise subito di
fianco a lui e gli posò una mano sulla spalla. Sembrava lo
stesse trattenendo. Anche Jasper gli si avvicinò. Edward gli
lanciò un sguardo veloce e contrariato. Probabilmente stava
usando il suo potere per calmarlo. Ma cosa stava succedendo? Non mi
era chiaro. Probabilmente mi ero persa qualche passaggio. Come al
solito.
Carlisle si schiarì
la voce:
“Sarà meglio
darsi una calmata. Tanya ,Edward. Basta ora. Vediamo di non
dimenticarci il motivo per cui siamo qui!” A quelle parole
Tanya sembrò risentita. Probabilmente non si aspettava che
Carlisle liquidasse così la questione. Forse si aspettasse che
dicesse qualcosa di più al figlio. In realtà non avevo
ben capito perchè Edward avesse reagito in quel modo. Non
vedevo cosa potesse interessare a lui ciò che Tanya pensasse
di me! Ero tornata a guardare Tanya ma sentii distintamente Edward
sbuffare mentre veniva letteralmente trascinato da Emmett a sedersi
sul divano. Sembrava che tutti stessero trattenendo una risata, a
parte Edward e Tanya. E io. Non capivo. Che c'era di divertente?
Anche i Denali si stavano sforzando di non ridire.
“Siediti Bella. Sarà
una storia lunga.”
Feci come mi aveva
chiesto. Carlisle mi raccontò per filo e per segno tutta la
storia. Mi raccontò di Laurant e Irina , la sorella di Tanya.
Di come aveva tradito la sua famiglia per unirsi a Laurant e
Victoria. A quel nome, non potei trattenermi dall'interrompere
Carlisle.
“Quindi ci eravamo
sbagliati!”
“Come dici scusa?”
“Intendo su
Victoria. Sam non vi ha detto di lei?”
Questa volta fu Edward a
parlare: “ No!Che cosa doveva dirci?”Era di nuovo teso.
“Bhe, quando
tu....cioè quando siete.....partiti....lei è tornata a
cercarmi. Voleva vendetta.”
Edward scattò in
piedi.
“TI HA FATTO DEL
MALE?”
Non riuscii a non
sobbalzare .Lui se ne accorse. Cercò di ricomporsi ma i pugni
rimanevano stretti lungo i fianchi e la sua espressione era sempre
tesa.
“Mi dispiace. Non
volevo spaventarti. Sono solo un po' nervoso. Stai bene?”
“Si certo non
preoccuparti. Comunque no non mi ha fatto del male. Non è mai
riuscita ad avvicinarsi. I lupi erano sempre di guardia.Poi un giorno
è sparita e non è più tornata. Credevamo avesse
rinunciato.”
Il mio cuore batteva
all'impazzata. Sapevo che chiunque in quella stanza poteva sentirlo.
Fortunatamente avrebbero attribuito la cosa allo spavento di poco fa
e non al vero motivo. Perchè in realtà il mio cuore
voleva uscire dal petto per l'emozione che era nata in me in quegli
ultimi istanti. Vedere Edward che si preoccupava così per me
,non poteva che farmi un enorme piacere. Ma non dovevo illudermi.
Dovevo tenere i piedi per terra. Edward si preoccupava così
per tutti. Faceva parte del suo carattere. In fondo non dovevo
dimenticare che se ne era andato, mi aveva lasciato. Lui non mi
amava. E se non fosse stato per questo brutto tiro di Victoria e
Irina,non lo avrei mai rivisto.
Ero presa nei miei
pensieri quando un assordante rumore di pneumatici che stridevano mi
fece saltare. Che stava succedendo?Sentii Alice sussurrare:
“Ops!”
Oddio. Che aveva
combinato?
Una voce furiosa arrivò
alle mie orecchie. Proveniva dal cortile di casa Cullen:
“BELLA!”
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Chiedo perdono se vi ho
fatto aspettare tanto ma ho l'influenza e per tre giorni ho avuto la
febbre alta. Deliravo. Grazie a chi continua a seguirmi, siete
55!!Grazie:
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E grazie a chi recensisce
le mie storie! Vi prego continuate a farlo!
RECENSITE!!
Ciao a tutte vi lascio al
capitolo!
Capitolo 11
Pov Edward
Ero fuggito!Fuggito!.
Fuggito dal suo
profumo,fuggito dai suoi occhi.
Un vigliacco! Ecco
cos'ero!
Ero arrivato nella radura.
La nostra radura. Quanti ricordi. Anche il primo giorno che la portai
qui l'avevo spaventata. Ma era necessario. Lei doveva conoscere la
mia natura. Volevo darle l'occasione di tirarsi indietro. Di dire no!
Di fare la cosa che chiunque avesse avuto un minimo di buon senso
avrebbe fatto: Scappare.
Ma era ovvio che Bella e
il buon senso non andavano nella stessa direzione.
“Sei un idiota.”
Alice.
“Vattene via”
Non ero in vena di ascoltare i suoi insulti, bastavano quelli che
continuavo a ripetermi nella testa da dieci minuti. Non avevo certo
bisogno dei suoi suggerimenti!
“Ripeto: Idiota!!!”
“Grazie Alice, ho
afferrato il concetto! Lasciami solo. Va a tormentare qualcun altro”
“NO!”Ma che
avevo fatto di male per meritare una sorella così petulante!
“Allora dimmi cosa
vuoi? Non mi avrai seguito solo per insultarmi spero?!”
“Anche!” Mio
dio, era peggio di una piaga!
“E....cos'altro?”
“Devi tornare a
casa. Adesso!”
“Non posso.”
“Perchè
no?”Si divertiva a farmi impazzire!Come perchè? Non
aveva visto quello che avevo fatto?
“C'è bisogno
che ti risponda?Mi sembra ovvio!”
“Un motivo in più
per tornare”Cosa?
“Non ti seguo.”
“Devi chiedergli
scusa!”Come se potesse bastare. Chi potrebbe perdonare un
comportamento simile.
“Ti perdonerà.
Vedrai.”
“E tu che ne sai?
Hai avuto una visione?”
“No.”Appunto.
“Ma non serve.
Conosco Bella e so che ti perdonerebbe ”
“Ho come
l'impressione che non stiamo più parlando di quello che appena
successo....o sbaglio?”
Sul suo volto si dipinse
un sorriso colpevole. Come quello di un bimbo trovato con le mani nel
vasetto della marmellata.
“Alice che stai
architettando?”
“Niente.........è
solo che....... pensavo che......magari.......”non riuscì
a finire la frase con le parole. Temeva la mia reazione. Cosi
concluse mentalmente:
potresti
provare a riconquistarla......
La guardai truce. Era forse impazzita? No. Non era
giusto. Bella meritava molto più di un mostro. Meritava
qualcuno che potesse darle una famiglia vera, dei figli e tutto
quello che io non potevo dargli.
“Io non vado bene per lei.”
“E tu che ne sai? TU hai deciso per tutti e due.
Non le hai mai dato veramente la possibilità di scegliere!”
“Lei non era in grado di scegliere la cosa
migliore. Io si.”
“Presuntuoso!Presuntuoso e zuccone! Ecco cosa
sei!”
“Alice io voglio solo vederla felice!E' così
difficile da capire!”
“AH SI? E ALLORA DIMMI SIGNOR. “ SO TUTTO
IO” ….ADESSO TI SEMBRA FELICE?!?!”
Ripensai a tutto quello che avevo visto nella mente di
Jacob. Quanta sofferenza avevo portato al mio piccolo angelo. Io
l'avevo abbandonata. Le avevo spezzato il cuore. Avevo permesso che
entrasse a far parte del mio mondo e poi l'avevo lasciata sola, senza
pensare alle conseguenze. Ora dovevo affrontarle. Ripensai al suo
sguardo spaventato. Ai suoi occhi tristi. E io che volevo solo
renderla felice!Avevo sbagliato tutto con lei! Adesso lo avevo
capito. Ma era tardi. Troppo tardi. No. Non era felice.
“Visto. Ora ripensa a quando stavate insieme.....”
Lo feci. Ripensai ai pomeriggi trascorsi abbracciati,
persi nello sguardo dell'altro.
Ripensai all'espressione
buffa che faceva quando la facevo arrabbiare o la prendevo in giro
per il suo strano modo di vedere la vita. A quanto poco bastasse poco
per farmi perdonare.....un sorriso, una carezza....un bacio. Ai suoi
occhi che si illuminavano alle mie parole o alle sue guance che
arrossivano quando le facevo un complimento. Eravamo insieme. Si una
volta era felice. Ma questo non significava che sarebbe stato di
nuovo così
“Le cose cambiano!”
“No. Non è
vero. Noi non cambiamo. Perchè non può essere lo stesso
per il vostro amore? Voi siete sempre Edward e Bella!!”
“Ti sbagli! Lei è
una Donna ora. Io un uomo intrappolato per sempre nel corpo di un
diciassettenne!Non ho niente da offrirle. E comunque anche se fosse
credi davvero che mi accetterebbe di nuovo nella sua vita dopo tutto
il male che le ho fatto?”
“Non lo so. Ma
nemmeno tu se non ci provi!”
“Sbagli di nuovo! Tu
non sai cosa ho visto nella mente di Jacob!Mi odieresti altrimenti.
Molto più di quanto mi odi in questo momento!”
“Io NON ti odio!”
La guardai in maniera eloquente. Si era dimenticata con chi stava
parlando. Non poteva certo fingere con me!
“Non guardarmi
cosi!E' la verità io odio solo la scelta che hai fatto!”
“Se lo dici tu...”
“Ti prego torna a
casa. Solo tu puoi farla restare!”
Di cosa stava
parlando?D'improvviso delle immagini presero a scorrere nella mia
mente. Bella seduta nel soggiorno di casa Cullen che comunicava al
resto della mia famiglia di aver deciso di andare a vivere alla
riserva con Jacob finché questa storia non si fosse conclusa.
La cosa peggiore era che lo faceva per me!Credeva di infastidirmi con
la sua presenza!
Alice aveva avuto questa
visione nel momento in cui mi ero voltato per andarmene ma ero troppo
preso da quello che stava succedendo per accorgermene.
“Cosa dovrei
fare?Hai visto come l'ho trattata!Perchè dovrebbe ascoltarmi?”
“Perchè TI
AMA! Tonto!” Rimasi un secondo impietrito dal peso delle sue
parole. Dio quanto avrei voluto fossero vere.
“Tu non sai quello
che dici!”
“Forse...Ma sono
sicura che se sarai tu a chiederglielo resterà!”
“Non lo so se hai
ragione.”
“Senti, non ti sto
chiedendo di tornare in ginocchio da lei e supplicarla di
riprenderti, anche se sono convinta che è proprio ciò
che dovresti fare......ma vorrei solo che ti scusassi per il tuo
comportamento di poco fa e le chiedessi di restare! E' chiedere
troppo?”
Feci un gran sospiro.
Sapevo che tanto non si sarebbe arresa così facilmente. Ma non
mi sembrava una cosa impossibile. Potevo farcela. DOVEVO farcela!
“Va
bene....andiamo.”
“Grazie.”
Le feci un gran sorriso.
Mi era mancata così tanto questa piccola pazza! Ci voltammo e
insieme iniziammo a correre verso casa.
Edward...
“Si?”
Ti voglio bene.
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12
Pov Edward
Avevo lasciato che
Alice passasse avanti. Nonostante fossi più veloce di lei
rallentai. Avevo bisogno di restare un minuto da solo. Concentrarmi e
riordinare le idee. Non dovevo più permettere ai miei istinti
di prendere il sopravvento. Mai più. Quello che era capitato
all'arrivo di Bella non sarebbe mai più accaduto. Non lo
avrei più permesso!
Quando arrivai feci
il giro della casa e mi fermai di fronte alla vetrata del soggiorno.
Non riuscivo a trovare il coraggio di entrare. Alice era già
li. Potevo sentirla mentre si affannava a convincere Bella a
rimanere:
“Bella
resta con noi!” Mi avvicinai un po' di più
e........mi bloccai. Bella si era voltata sorpresa di sentire la
voce di Alice:
“Alice,
hai sentito cosa ho appena detto? Non voglio imporre la mia presenza
a nessuno. Specialmente ad Edward...... Non sarebbe giusto. E' meglio
se chiamo Jacob e gli chiedo di venirmi a prendere.”
“Non è
giusto!Non puoi permettere ad Edward di decidere sempre per
tutti!Accidenti il mondo non gira intorno a lui!”
Scusa
fratellone ma è vero!Fa qualcosa ti prego.....e mi raccomando
cerca di essere gentile!
Non la stavo
ascoltando. Ero perso in Bella. Da quella posizione potevo osservarla
senza che lei mi vedesse. Era bellissima. Più volte in questi
cinque lunghissimi anni avevo fantasticato su come potesse essere
cambiata. Era un'umana e quando la lasciai era nel pieno del suo
sviluppo, sapevo che,al contrario di me, avrebbe lasciato le sue
sembianze da ragazzina per diventare una bellissima giovane donna,
sapevo che il suo corpo sarebbe cambiato e che avrebbe assunto altre
forme. Ma niente poteva prepararmi a ciò che stavo guardando:
Bella era, era.......accidenti......era incredibilmente affascinante.
Come sempre Bella risvegliava in me oltre la sete di sangue, anche
altri istinti che io credevo assopiti insieme alla mia umanità.
Istinti che come un diciassettenne qualunque faticavo a tenere a
bada. No. Dovevo calmarmi. In questi pochi secondi , in cui cercavo
di darmi un contegno per non apparire un maniaco, un'altra
piccolissima parte del mio cervello aveva registrato e elaborato la
frase appena detta da Bella. Aveva appena detto che avrebbe chiamato
Jacob. Qualcosa nel modo in cui lo disse fece scattare in me un
irrefrenabile moto di gelosia. Sembrava essere in grande confidenza
con........il “cane”! Non avevo alcun diritto di essere
geloso, lo sapevo. In fondo sapevo che avrebbe conosciuto qualcun
altro un giorno. E con la sua bellezza avrebbe attirato i ragazzi a
flotte. Era il motivo per cui me ne ero andato. Volevo che fosse
felice, volevo che incontrasse qualcuno che potesse darle ciò
che io non potevo!Ma mai mi sarei aspettato che quel qualcuno potesse
essere un ragazzino troppo cresciuto, per di più licantropo
con un caratteraccio e un autocontrollo pressoché inesistente!
Niente di più pericoloso! A parte il sottoscritto!!
Non potevo
permetterlo.
“Vecchio si
può sapere che cavolo stai facendo?Non fare andare via di
nuovo Bellina o questa volta dovrai vedertela con me!” Emmett.
“Datti una
mossa Edward!” Alice.
“Fratello
stai bene?Mi stai bombardando di una miriade di emozioni.....Che
succede?”Jasper.
“Edward
caro, ti prego dì qualcosa. Mi è mancata così
tanto.” Esme.
“Figliolo
qualsiasi cosa tu decida, io sono con te”Carlisle.
“Spero che
farai la scelta giusta,questa volta,razza di egocentrico presuntuoso”
Rosalie.
Tutta
la mia famiglia si era subito accorta del mio arrivo. Tutti tranne
Bella. Il pensiero di vederla andare via di nuovo e per di più
con quel Jacob, mi faceva impazzire. No. In qualche modo l'avrei
convinta a restare. Nessuno sarebbe mai stato in grado di proteggerla
quanto me.
“Alice......per
favore!”
“Resta”Si
volto di scatto verso di me. I suoi occhi erano spalancati. Sembrava
che mi vedesse per la prima volta. Io non riuscivo a distogliere lo
sguardo da lei. Ero incatenato a sui occhi. Aveva smesso di
respirare. Stavo per farglierlo notare quando parlò:
“Co-cosa?”
Probabilmente
stava pensando che fossi completamente impazzito. Prima la trattavo
come uno scarto qualsiasi ora le chiedevo di restare. Dovevo essere
più convincente e gentile.
“Resta.
Per favore.”
“Io......ecco....non
saprei.....ecco...” Tentennava ancora. Dovevo convincerla. Mi
sarei messo in ginocchio se fosse stato necessario. Qualsiasi cosa
pur di tenerla con me.
“Ti
chiedo scusa per prima. Non ero in me. Sono stato un gran maleducato.
Assolutamente imperdonabile. Era la sete a parlare per me. Non ho
avuto tempo di nutrirmi molto ultimamente, e non ero preparato. Spero
solo che tu non decida di andartene per colpa mia.”
Mi
guardava confusa. Probabilmente stava soppesando le mie parole.
Sicuramente il pensiero di trovarsi sotto lo stesso tetto con me non
la faceva impazzire di gioia. Non potevo certo biasimarla, non facevo
altro che ferirla.
“Io....”
Un
urlo, prima solo nella mia testa , poi anche reale ci fece sobbalzare
tutti. Alice aveva avuto una visione: sarebbe rimasta. Non potei
trattenere un sorriso.
“EVVIVA!!evviva
evviva!grazie grazie grazie!”
Il folletto saltellava sul posto completamente eccitata. Non
ricordavo quando fosse stata l'ultima volta che l'avevo vista così
felice.
“Bravo
Edward, sapevo che ci saresti riuscito!”
Bella
la guardava con una faccia a metà tra il divertito e
l'irritato. Che buffa.
“Alice,
io non ho ancora accettato. Non ho nemmeno parlato!”
“Non
importa. Lo avresti fatto tra poco! L'ho visto!”
Ero
ancora incantato a guardare la mia Bella, quando un pensiero
fastidioso, mi arrivò dalla cucina:
“Tutto
questo disturbo per un'umana. E non è neanche così
interessante come pensavo!”Tanya.
La
sua presenza mi preoccupava. Non aveva mai veramente accettato i miei
continui rifiuti nei suoi confronti, e quando aveva capito che una
semplice umana era riuscita a stregarmi, le cose erano decisamente
peggiorate. Il suo orgoglio femminile aveva subito un duro colpo e
ora non avrebbe sicuramente mancato di mettere in cattiva luce quella
che, secondo lei, era la sua rivale.
Smisi
di ascoltare i sui pensieri o le sarei saltato alla gola da li a
trenta secondi. Ero già abbastanza nervoso di mio, non sarei
riuscito a controllarmi di fronte alla stupidità dei suoi
pensieri. Feci un cenno a Carlisle che intervenì
immediatamente.
“Bene.
Adesso che è chiarita questa faccenda......è ora di
parlare di cose meno belle purtroppo!”
Bella
si voltò concentrando la sua attenzione su mio padre. Mi tolse
il contatto con i suoi occhi e io mi sentii perso. Di nuovo.
“Prima
però è giusto che tu conosca i nostri ospiti.
Scusate
se non vi ho presentato subito ma......Tanya, Carmen,Elazar, Kate,
Garret, lei è Isabella.” “Bella,
loro sono i Denali”
Bella
guardò attentamente tutti loro, poi educata e gentile come
sempre si presentò:
“Piacere
di conoscervi, Come ha detto Carlisle io sono Isabella, ma potete
chiamarmi Bella.”
Sapeva
che davanti a lei c'erano dei vampiri, eppure non ebbe la minima
esitazione o incertezza. Il suo tono esprimeva tranquillità e
sicurezza. Non era per nulla intimorita, non come lo sarebbe stato
qualsiasi umano al suo posto. Ma non ebbi il tempo di studiarla più
a lungo, la mia mente era concentrata su Tanya. I suoi pensieri non
mi piacevano per nulla. Fece qualche passo verso Bella. La guardava
come se fosse stata qualcosa da schiacciare. Mi irrigidii. I suoi
pensieri stavano diventando troppo molesti.
“Io
sono Tanya. E' così saresti tu Bella?”
“Stupida
vampira viziata. Ma chi si crede di essere? E' solo una gatta
morta!”Rosalie.
Per una volta ero d'accordo con lei.
“Giuro
che se offende Bella, le stacco la testa!Altro che pace in
famiglia!”Alice.
Tanya
non aggiunse altro. Ma i suoi pensieri rimbombavano nella mia testa:
“....Sarebbe
questa l'umana di Edward....una sciocca ragazzina con gli occhioni da
cerbiatta.....se pensa che gli lascierò edward così
facilmente, si sbaglia.....stupida umana......spero proprio che i
volturi la facciano scomparire dalla circolazione.....”
Basta.
Era troppo. Scattai nella sua direzione e un ringhio si levò
dal mio petto senza che riuscissi a controllarlo. Tanya si voltò
a guardarmi:
“Non
posso credere che ami questa..........cos'ha più di me!E' solo
una stupida umana!”
Ero
teso come la corda di un violino. Non so per quanto ancora sarei
riuscito a resistere dal saltargli alla gola e azzittirla una volta
per tutte! Fortunatamente Emmett che mi conosceva bene si
materializzò al mio fianco e mi trattenne per un braccio:
“Fratello,
nessuno più di me vorrebbe azzittire quell'oca starnazzante,
ma pensa a Bella non è il caso di spaventarla
ulteriormente....”sapevo
che aveva ragione. Bella mi guardava, non capiva cosa stava
succedendo o cosa avesse innescato la mia reazione. Improvvisamente
fui invaso da un'ondata di calma: Jasper. Senza volerlo davvero gli
lanciai un occhiataccia.
“Figliolo
calmati, non è il caso di fare scenate, e comunque non
cambierebbe molto lo sai.”
Carlisle aveva ragione. Non dovevo perdere la calma, mettermi in
cattiva luce era proprio ciò che Tanya voleva.
“Sarà
meglio darsi una calmata. Tanya ,Edward. Basta ora. Vediamo di non
dimenticarci il motivo per cui siamo qui!”
Venni
trascinato a forza da Emmett sul divano, accompagnato dalle risatine
soffocate (male) di tutti. A quanto pare trovavano tutti molto
esilaranti i miei sbalzi di umore. Uff.
Carlisle
prese in mano la situazione:
“Siediti
Bella. Sarà una storia lunga.”
Carlisle
rqccontò tutta la storia a Bella, ma la sua risposta spiazzò
tutti. Come sempre Bella era l'unica umana in grado di sorprendere
dei vampiri, in particolar modo me:
“Quindi
ci eravamo sbagliati!”
Carlisle
parlò per tutti:
“Come
dici scusa?”
“Intendo
su Victoria. Sam non vi ha detto di lei?”
“ No!Che
cosa doveva dirci?”
Non riuscii a trattenermi. Dovevo sapere. Bella si voltò di
nuovo a guardarmi: finalmente.
“Bhe,
quando tu....cioè quando siete.....partiti....lei è
tornata a cercarmi. Voleva vendetta.”
NO!No
no no!!Non poteva essere vero!
“TI
HA FATTO DEL MALE?”
Senza volerlo scattai in piedi e alzai la voce. Sobbalzò.
Accidenti. Dovevo calmarmi. Non volevo avesse paura di me. Il terrore
nei suoi occhi mi destabilizzava.
“Mi
dispiace. Non volevo spaventarti. Sono solo un po' nervoso. Stai
bene?”
“Si
certo non preoccuparti.” Mentiva lo sapevo, la conoscevo , non
poteva ingannarmi. L'avevo spaventata. Di nuovo. Stavo perdendo il
conto ormai!
“ Comunque
no non mi ha fatto del male. Non è mai riuscita ad
avvicinarsi. I lupi erano sempre di guardia. Poi un giorno è
sparita e non è più tornata. Credevamo avesse
rinunciato.”
Ero
quasi tentato di correre da lei per abbracciarla e chiederle perdono
per il mostro senza cuore che ero, quando un pensiero che sembrava
quasi un urlo mi trapanò la mente:
“Stupida
succhiasangue visionaria, questa volta ti faccio a pezzettini e al
diavolo il patto......” Jacob??
Spostai
immediatamente lo sguardo su Alice. Cosa aveva combinato questa volta
quel mostriciattolo dispettoso? Mi guardò colpevole e si
lasciò scappare un “Ops!”. O-o quando Alice
diceva “Ops” allora erano guai grossi. Sondai la sua
mente........NO.....Era pazza!.....Alice era pazza! Trattenei a
stento una risata alla faccia di Jacob che si precipitava in casa
nostra.
Ciao
a tutte! Lo so sono sparita per un po'. Chiedono perdono! Vi piace il
capitolo? Mi volete bene lo stesso vero? Comunque queste feste sono
state un delirio!A proposito Buon anno a tutte! Alzi la mano: chi ha
visto Breaking Dawn prima parte? Perchè ci hanno lasciato
cosi? Voglio dire: sappaiamo tutti come va a finire ma.....non si fa,
non si fa!!!!
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Capitolo 13
Pov Bella.
Jacob entrò
in casa come una furia.
Non lo avevo mai
visto così arrabbiato. Mi guardò con un espressione a
metà tra l'arrabbiato e l'esasperato!
“Bella!”
“Ciao Jake!
Che succede......perchè sei cosi.....” Non riuscii a
terminare la frase. Jacob aveva coperto in un lampo la distanza che
ci separava e ora mi stritolava nel suo abbraccio!
“Jake?”
“Grazie al
cielo stai bene!” Certo che stavo bene! Perchè non avrei
dovuto stare bene? A dire la verità stavo bene fino a pochi
secondi prima, adesso mi sembrava di venire soffocata!
“ Ja-Jake,
non-non re-spiro!”
Improvvisamente
avvertii un forte spostamento d'aria seguito da un grosso tonfo e io
respiravo nuovamente. Guardai davanti a me e Jake non c'era più!
Al suo posto, a pochi centimetri da me, c'era Edward. Aveva uno
sguardo indecifrabile, sembrava attraversato contemporaneamente da
mille emozioni diverse, continuava a passare lo sguardo tra me e
qualcosa alle mie spalle! Mi voltai nella direzione in cui guardava e
inorridii!! Jake era riverso a terra che cercava lentamente di
rialzarsi! Alle sue spalle il muro riportava una grossa ammaccatura.
Ecco il tonfo che avevo sentito: Edward aveva scaraventato Jacob
contro il muro!!
“O santo cielo
JAKE!” mi precipitai verso di lui ma quando mi mancavano solo
pochi passi, fui io a scontrarmi contro un muro. No. Non un muro.
Edward. Si era parato davanti a me per impedirmi di arrivare a Jacob
e mi aveva afferrato per i fianchi per non farmi ricadere
all'indietro. Rimasi un attimo interdetta sia per la velocità
con cui si era mosso, alla quale non ero più abituata,sia per
le sue mani su di me, che irradiavano nel mio corpo sensazioni ormai
perdute, ma alle quali agognavo da tempo. Non capivo. Perchè
lo aveva fatto? Perchè non mi lasciava raggiungere Jacob?Feci
un sforzo immane per resistere alla tentazione di toccarlo a mia
volta. Ogni singola cellula del mio corpo mi spingeva a tuffarmi tra
le sue braccia. Ma il pensiero di quella che sarebbe potuta essere
la sua reazione mi bloccò. Non avrei retto un suo rifiuto.
Sarei scoppiata a piangere davanti a tutti e questa era l'ultima cosa
che volevo. Cercai di ordinare al mio cuore di smettere di battere
come un tamburo impazzito,sicura che li dentro ormai tutti lo
avessero sentito. Che vergogna. Cercai di ricompormi il più
possibile ,provando ad ignorare gli occhi di Edward, che non si erano
allontanati nemmeno un solo istante dai miei, e diedi voce alle mie
domande.
“Edward che
stai...che stai...facendo?Lasciami passare, gli hai fatto male!! Ma
perchè lo hai fatto??”
Mi guardò per
un secondo che sembrò interminabile,poi senza lasciarmi andare
disse:
“Ti stava
facendo male. Ti ho solo aiutato.”
Non c'era ragione ti
tenermi ancora ferma, ma lui non toglieva le mani dalla mia vita e
una piccola parte di me,prima che potessi fermarla, valutò
possibile che forse anche lui aveva bisogno del contatto con il mio
corpo tanto quanto ne avevo io del suo. Che pensiero ridicolo!
Masochista. Stavo sicuramente diventando masochista. Carlisle
improvvisamente si schiarì la voce e Edward mi lasciò
andare come scottato.
“Edward, Bella
ha ragione,hai esagerato. Infondo non è successo niente, non è
il caso di scaldarsi tanto.”Carlisle si avvicino nel tentativo
di calmare le acque anche se dal suo volto sembrava stesse
trattenendo a stento una risata,al contrario di Emmett che si stava
letteralmente contorcendo dalle risate. Ma cosa avevano tutti da
ridere, di nuovo? Possibile che fossi l'unica a non vedere mai il
lato divertente?Quei due, per ragioni a me incomprensibili, si
stavano quasi per scontrare, cosa c'era di così divertente?
“Levale le
mani di dosso, succhiasangue!” Jacob si era rialzato e con uno
scatto si era messo tra me e Edward strattonandolo per un braccio. La
stanza si riempi di ringhi.
“TU stalle
lontano CANE! Non ti sei accorto che non riusciva a respirare??”
“E a te cosa
importa, sentiamo?”La faccia di Jacob aveva assunto un aria
strafottente, di sfida.
Edward serrò
i denti per qualche secondo prima di parlare:
“Niente,
ovviamente! Ma mi hanno trascinato fin qui per aiutarvi a
proteggerla, non vorrei che per colpa tua diventasse un viaggio a
vuoto!”
Sentivo le lacrime
che mi salivano agli occhi. Era la cosa più cattiva che avessi
mai sentito in vita mia. Non potevo credere che quelle parole
provenissero dalla bocca di Edward.
Non ne potevo
più:“BASTA!! SMETTETELA!SUBITO.”
Entrambi mi
guardarono un po' incerti sul da farsi, poi fecero tutti e due
qualche passo indietro ricomponendosi, anche se l'espressione sui
loro volti rimasero tese.
Avevano smesso tutti
di ridere.
Mi sentivo gli occhi
di tutti addosso tranne quelli di Edward, che ora si era girato e mi
dava le spalle. Anche cosi però potevo vedere quanto fosse
arrabbiato: le spalle rigide, i muscoli in tensione, i pugni serrati.
Mi feriva vedere quanto fosse infastidito dalla mia sola presenza, e
pensare che solo pochi secondi prima mi era sembrato il contrario,ma
non avrei pianto,non gli avrei dato questa soddisfazione. E non me ne
sarei andata!Infondo era anche colpa sua se ero o eravamo in questa
situazione! Lui sapeva certamente meglio di me, quando abbiamo
iniziato la nostra (ormai finita) storia, le conseguenze possibili.
Non gli avrei permesso di farmi sentire l'unica colpevole! Bene
Edward Cullen, se è così che vuoi giocare, allora
giochiamo!
“Jacob,
lascialo perdere, no fare caso a ciò che dice, come faccio io!
E' il solito presuntuoso!”
Edward si girò
di scatto, la bocca spalancata a formare un grossa “O”
muta. Lo guardai a mia volta, imponendomi di non mordermi il labbro e
di non distogliere lo sguardo per prima, poi aggiunsi:
“Edward credo
che dovresti chiudere la bocca, non vorrei ti ci finisse dentro un
insetto!”
Una grossa risata,
irruppe alle mie spalle: Emmett era di nuovo piegato in due dalle
risate.
“Oddio...ahahah...guarda
che faccia.....ahahah.....Bellina sei una forza....ahahah......hai
lasciato il “vecchio barboso so tutto io” senza
parole...ahahahahah.....sarà divertentissimo averti qui con
noi...ahahah”
“Grazie
Emmett!Sono d'accordo con te!”
Anche il resto della
famiglia si rilassò un po', all'infuori di Alice e Jasper. La
prima aveva uno sguardo furioso, per un attimo ebbi paura, non mi era
mai sembrata tanto un vampiro come in quel momento. Guardava il
fratello come se volesse staccargli la testa,solo ogni tanto
distoglieva lo sguardo da lui per rivolgerne uno altrettanto
tagliente a me. Jasper invece non toglieva gli occhi da Edward,
sembrava lo stesse studiando, ma la sua espressione non sembrava
arrabbiata come quella della moglie, aveva più la faccia di
uno che cerca di risolvere mentalmente un rebus difficilissimo o un
operazione algebrica estremamente complicata.
Stranamente, l'unico
che avrei giurato avesse qualcosa da dire,non disse niente. Jacob era
ancora li, immobile, con la faccia estremamente seria e fissava
Edward in un modo curioso che non saprei descrivere. Mi accorsi che
Edward lo guardava nello stesso modo ma nel suo viso si poteva
scorgere qualcosa più vicino al tormento che alla rabbia. Dopo
un istante,vidi Edward annuire in maniera quasi impercettibile verso
Jacob che a quel gesto sospirò. Quei due avevano appena avuto
una conversazione “silenziosa”. Ne ero sicura,non poteva
certo essere una coincidenza.
“Jacob?Cosa
hai detto Edward?” Ero rivolta verso Jacob ma, con la coda
dell'occhio, vidi chiaramente Edward irrigidirsi.
“Come?”Jacob
a mentire faceva perfino più schifo di me. Lo avrebbe capito
perfino un bambino che cercava di prendere tempo, figuriamoci io che
lo conoscevo meglio di chiunque altro.
“Hai capito
benissimo. Vi ho visto voi due. Cosa vi siete detti?”
Edward rispose al
suo posto:
“Siamo solo
d'accordo sul fatto che dobbiamo cercare di andare d'accordo o per lo
meno evitare uno scontro finchè il pericolo che ci minaccia
non sarà passato e tutta questa brutta storia conclusa. E' la
cosa più giusta da fare. Vero Jacob?”
“Certo,
certo!” Non mi convinceva per niente, anche se poteva essere.
Però avevo la netta sensazione che mi stesse sfuggendo
qualcosa. Ma cosa?
“Sicuro?”
“Cavolo Bells
da quando sei così paranoica?Si sono sicuro!A proposito, io
sono qui per LEI!!” Jacob aveva puntato il dito contro Alice,
che proprio come una bambina si era nascosta dietro la schiena del
marito ,facendo a Jacob una linguaccia! Jasper alzò gli occhi
al cielo. Povero Jasper, prima o poi lo avrebbero fatto santo!
Fù Esme ad
intervenire:
“Alice
Cullen!!Cosa hai combinato questa volta?”
“Io? Niente.
Non so di cosa stia parlando!”
“A no
è??Allora è un caso che la strada appena fuori la
riserva, l'unica che porti a Port Angeles, l'unica che potessi
prendere per andare a prendere Bella, fosse disseminata di puntine da
disegno e chiodini d'acciaio?”
“Ovvio.
Probabilmente è stato qualche ragazzino che voleva fare uno
scherzo.”
“Oh certo!
Allora dimmi come facevi a sapere che non sarei andato a prendere
Bella? O meglio come facevi a sapere che avevo bucato tutte e quattro
le gomme e che quindi non sarei riuscito a prendere Bella in
tempo?Sentiamo!”
“Non sapevo
che avevi bucato. Ho solo avuto una visione di Bella seduta sul
divano di casa sua con le valige vicino. L'orologio alle sue spalle
indicava le 12,00 quindi ho dedotto che tu non saresti arrivato e
sono andata io. Tutto qui!”
“E ti aspetti
che me la beva!?”A dir la verità non ci credeva nessuno
dei presenti. Quello che aveva raccontato Jacob era proprio una cosa
da Alice!Quando voleva una cosa era disposta a tutto per
ottenerla.Incredibile. Più che due creature mitiche mi
sembrava di avere davanti due bambini che facevano i capricci per
avere le attenzioni della mamma!
“Alice chiedi
scusa! Forza!”Esme aveva le mani sui fianchi, era proprio
arrabbiata.
“Cosa?NO!”
“ALICE.”
“Va bene, va
bene .Ti chiedo scusa.........cane!”
“Grazie,sono
commosso.”
Due bambini,
decisamente due bambini. Ero senza parole. Quella scena aveva del
surreale!
“Comunque
adesso sono qui!Bella andiamo?”Ops. Avevo dimenticato di
avvertire Jacob. E adesso cosa gli dicevo? Non volevo ci rimanesse
male.
La risposta arrivò.
Ma non da me.
Eccomi!!Visto?? non
vi ho fatto aspettare molto questa volta!
Grazie a chi ha
messo la storia tra le preferite:
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Capitolo 14
Pov Edward
“ Bella resta
QUI.”
Quasi ringhiai
quelle parole. Quella frase era uscita da sola. Prima che potessi
anche solo finire il pensiero. Non era una domanda. Non era una
supplica. Era un dato di fatto.
E tutto, per quello
che era successo poco prima. Non ero riuscito a fermarmi. Era stato
più forte di me. Come sempre, quando si trattava d Bella,
perdevo il controllo delle mie azioni. Quando l'avevo vista tra le
sue braccia, sorridente e felice,avevo perso il senso della ragione.
Era stato come un
riflesso. Senza che dovessi ordinare al mio corpo alcun che, senza
volerlo davvero, ero scattato nella sua direzione. Le avevo levato di
dosso le mani di quel licantropo e lo avevo sbattuto contro il muro.
Il tutto sotto gli sguardi attoniti della mia famiglia. Come se non
bastasse, nemmeno pochi secondi dopo, ripetei lo stesso errore.
Vidi Bella correre
verso di lui e di nuovo fui investito da un ondata di gelosia e
rabbia. Gelosia:perché era preoccupata davvero per lui, come
una volta lo era stata per me. Rabbia: perché non sopportavo
il modo sconsiderato in cui andava in contro al pericolo. Non si
rendeva contro che quello davanti a lei era un licantropo, per di più
arrabbiato, e quindi estremamente pericoloso?
Ero scattato di
nuovo, le mancavano solo pochi passi per raggiungerlo. Mi ero parato
davanti a lei che, come era prevedibile,non mi aveva visto arrivare e
aveva sbattuto contro il mio petto. Rimbalzò, sbilanciandosi
all'indietro. Istintivamente allungai le mani per afferrarla e
impedirle di cadere. Purtroppo per me non avevo messo in conto quello
che, quel gesto, all'apparenza semplice e innocente,avrebbe provocato
dentro di me.
Nel momento in cui
avevo afferrato i suoi fianchi e le mie mani toccato la sua pelle, fu
come se il mio mondo si capovolgesse. Mi sentivo bene, completo, come
se,quel contatto, fossa stata la cosa più giusta del mondo. In
quel momento tutto in me aveva ripreso vita. Così mi sentivo:
VIVO!
Sentivo chiaramente
i pensieri preoccupati di tutta la mia famiglia. Avevano paura che da
un momento all'altro qualcosa mi facesse piombare nel caos mentale
più assoluto. A un vampiro non facevano certo bene tutta
questa moltitudini di emozioni. Non eravamo “progettati”
per sentire emozioni. O almeno non così tante ,forti e
diverse in così poco tempo. Ma io stavo bene. La mia mente si
era svuotata di tutta la sofferenza e la fatica degli ultimi cinque
anni. Tutto quello che la mia mente riusciva a pensare era anche
quello che dovevo impedire alla mia bocca di urlare: TI AMO.
Non riuscivo ad
allontanare le mani dai suoi fianchi. Il calore si irradiava nel mio
corpo, scaldandomi, e le mie mani bruciavano a contatto con la sua
pelle. Il battito furioso del suo cuore rimbombava in me come fosse
stato il mio. E capii. Non sarei mai più riuscito a lasciarla
andare. Sarebbe stato sempre così per me. Lei sarebbe stata la
punizione per il dolore che avevo inflitto nella mia vita immortale.
La punizione per il mio egoismo. Le sarebbe stata il mio inferno in
terra e insieme il mio paradiso. L'amavo così tanto. L'amavo
di un amore vero. L'amavo di un amore puro e......disperato. Perchè
non sarebbe più stata mia. Così, quando lei mi chiese
spiegazioni sul mio comportamento,feci la cosa che so fare meglio:
mentii.
“Ti
stava facendo male. Ti ho solo aiutato.”
La
tenevo ancora stretta per i fianchi. Stavo combattendo contro me
stesso per non attirarla a me e baciarla.
“Figliolo
stai bene?”
La
voce di mio padre mi ridestò e così la lasciai andare.
Solo.
Ero
di nuovo solo.
Non
sarei riuscito ad allontanarmi da lei. Ma forse avrei potuto fare in
modo che fosse lei ad allontanarsi da me. Sapevo che le persone che
Bella odiava di più erano gli arroganti e i presuntuosi. Bene
sarei stato proprio questo allora. E Jacob mi servì
l'occasione su un piatto d'argento.
“Levale
le mani di dosso, succhiasangue!”Si era rialzato e come una
furia si era posto tra me e Bella strattonandomi per un braccio.
Brutta mossa da fare con un vampiro. Ma in quel momento giocava a mio
favore.
“TU stalle
lontano CANE! Non ti sei accorto che non riusciva a respirare??”
“E
a te cosa importa, sentiamo?”
Non
mi incanti Cullen....so che la vuoi. Quel
cucciolo cominciava a darmi sui nervi. Mi stava sfidando.
Ma
dovevo resistere alla voglia irresistibile che avevo di tappargli la
bocca una volta per tutte. Quella era la mia occasione. Così
lo feci. La ferii.
“Niente,
ovviamente! Ma mi hanno trascinato fin qui per aiutarvi a
proteggerla, non vorrei che per colpa tua diventasse un viaggio a
vuoto!”
Missione
compiuta. L'avevo ferita.
“BASTA!!
SMETTETELA!SUBITO.” Che tenera sembrava un leone.
Le
diedi le spalle. Se mi avesse guardato negli occhi non avrei
resistito.
Ma
quello che aggiunse dopo mi stupi così tanto da costringermi a
girarmi. Ero stupito.
“Jacob,
lascialo perdere, no fare caso a ciò che dice, come faccio io!
E' il solito presuntuoso!Edward credo che dovresti chiudere la bocca,
non vorrei ti ci finisse dentro un insetto!”
Ero
senza parole. Il mio piano per allontanarla aveva funzionato. Forse
troppo. Ora era diventata....ostile!
Le
risate di tutti mi stavano facendo scoppiare la testa. Ma che carini.
Si divertivano un mondo a spese mie. Emmett poi...lo avrei
ucciso!!Possibile fosse tanto infantile? Povero me!Quando faceva cosi
piu che un orso arrabbiato sembra Winnie phoo!!
Jacob
si insinuò tra i miei pensieri:
“ che
significa Cullen? Perchè la tratti cosi? Non posso
crederci....la ami così tanto? Sei disposto a questo pur di
sarvarla?”
Non
potei far altro che annuire.
“Non
funzionerà. IO la conosco meglio di TE!”
Non
potei indagare sul senso di quelle parole perchè la voce di
Bella attirò l'attenzione di entrambi:
“Jacob?Cosa
hai detto Edward?”
“Come?”
Oh cavolo....cosa le dico adesso
“Hai
capito benissimo. Vi ho visto voi due. Cosa vi siete detti?”
L'incapacità
di Bella di mentire doveva essere contagiosa. Jacob era anche peggio
di lei. Decisi di intervenire:
“Siamo
solo d'accordo sul fatto che dobbiamo cercare di andare d'accordo o
per lo meno evitare uno scontro finchè il pericolo che ci
minaccia non sarà passato e tutta questa brutta storia
conclusa. E' la cosa più giusta da fare. Vero Jacob?”
“Certo,
certo!”Sempre peggio!
“Sicuro?”
“Cavolo
Bells da quando sei così paranoica?Si sono sicuro!A proposito,
io sono qui per LEI!!” Fortunatamente per lui Bella era una
credulona o si sarebbe ritrovato con un braccio meno.
E
così che insieme all'intensa litigata di Alice con Jacob mi
distrassi. Al punto che quando Jacob disse:
“Comunque
adesso sono qui!Bella andiamo?” Combinai un altro disastro.
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
ATTENZIONE! Capitolo
doppio: Pov Edward e Pov Bella(solo un introduzione del prossimo cap)
Buona lettura!
Capitolo 15
pov Edward.
Gli sguardi di tutti
scattarono verso di me.
Va bene. Forse ero
stato un po' brusco. Bella mi guardava con aria sospetta. Non mi
piaceva. Avevo commesso un altro errore. Dovevo inventarmi qualcosa.
E in fretta. Bella aveva anche un intuito tremendo, non potevo
rischiare che il dubbio si insinuasse in lei.
Jacob mi guardava
con uno sguardo assassino.
“Sei
impazzito Cullen? Così cerchi di tenerla lontana da te? Dovevo
immaginarlo, sei il solito succhiasangue......
“Non
guardarmi cosi CANE! Qui è più al sicuro!”
“Certo
come no!E' più al sicuro qui con te e la tua cricca di
vampiri! Se non ci pensano i Volturi, ci penserà la tua nuova
amichetta bionda e psicopatica a farla fuori! La guarda come se fosse
la sua cena!” Jacob puntava il dito contro Tanya, che ora si
era portata avanti e mostrava i denti a Jacob.
“Come
ti permetti randagio!”
Tra
suoi pensieri scorsi l'intenzione di attaccare Jacob. L'afferrai per
un braccio:
“Tanya.
Non ora!”
“COSA?
Non puoi permettergli di parlarmi così!” Perfetto!Ci
mancava solo Tanya e le sue crisi isteriche!
“Basta.
Tanya.”
“Forse
è meglio se me ne vado” Era stato appena un sussurro. Ma
lo avevo sentito benissimo. Mi voltai verso Bella. Aveva lo sguardo
fisso su qualcosa. Quando capii che cosa....mi si gelò il
sangue:le mie mani. Strette intorno alle braccia di Tanya.
Avevo
letto nei pensieri di Tanya che aveva ancora intenzione di attaccare
Jacob, cosi le avevo afferrata per le braccia e la tenevo contro il
mio petto per impedirle di attaccare. Ma non mi ero reso conto che
nessun altro poteva saperlo, tranne Alice forse,e che agli occhi di
tutti poteva sembrare un gesto di intimità. La lasciai andare
immediatamente, non mi importava più se avesse attaccato
Jacob, tanto peggio per lui,se l'era cercata. Quello che mi importava
era che fosse chiaro a tutti che tra me e Tanya non c'era nulla,non
c'era mai stato nulla, e sarebbe stato sempre così!
Pensai
di poter usare la situazione per allontanare Bella da me, ma non ero
pronto a tanto. La situazione mi stava sfuggendo di mano, e ora Bella
voleva andarsene davvero!Dovevo fare qualcosa. Forse....
“E'
la scelta giusta Edward......” Alice.
Lei ovviamente sapeva gia le mie intenzioni. Ma non ero sicuro di
saperlo fare.
Forse
aveva ragione lei. Ma in quel momento non avevo il coraggio per una
cosa così grande
No.
Non ora. Prima dovevo saperla al sicuro. Non avevamo tempo per
questo. La sua sicurezza era più importante. Mi voltai verso
Bella ,e feci qualche passo vero di lei:
“Bella,
è importante per.....tutti
noi, che tu resti qui!
Non vuoi che qualcuno si faccia male giusto?”
Fare
leva sul suo senso di colpa e responsabilità era un colpo
basso, ma ero disperato, e dovevo giocare tutte le mie carte. Si
morse un labbro, avevo fatto centro.
“No,
certo che no.”
“Vedi
Jacob, il fatto è che Jasper crede che sia meglio che i
Volturi non sappiano del branco. Pensa che se le cose dovessero
andare nel verso sbagliato, e quindi fossimo costretti a combattere,
potremmo dover contare sull'effetto sorpresa, cioè voi.”
“Si,
forse hai ragione.”
Comunque ti tengo d'occhio Cullen!
“Bene,
allora è deciso!Bella, ti mostro la tua stanza!” Alice
aveva già preso la palla al balzo, e letteralmente trascinato
Bella al piano di sopra.
Finalmente
potevo tirare un sospiro di sollievo.
“Ehi,
non l'ho nemmeno salutata!” Jacob era rimasto sbigottito, dalla
velocità del folletto.
“Mi
spiace Jacob, non c'e possibilità di fermare Alice. Quando si
mette in testa qualcosa è inarrestabile.”
“Si
l'ho notato.”
Sbuffo
talmente forte che il rumore arrivò fino al piano di sopra, lo
sentì persino Bella:
“CIAO
JAKE!MI SPIACE!”
“CERTO,CERTO,
NON PREOCCUPARTI. Bene allora io vado. Sam si chiederà cosa
sia successo. Vado a informarlo sulle novità. E Edward...”
“Si?”
“ti tengo
d'occhio!” Alzai
gli occhi al cielo. Quel lupo stava diventato petulante. Cosa
credeva? Che sarei saltato addosso a Bella? Assurdo.
Uscì
di casa sbattendo la porta, e borbottando ancora qualcosa. Decisi che
forse era meglio discutere di nuovo il piano nei dettagli con Jasper.
Ma quanto mi voltai rimasi, sbigottito. Mi sembrava di trovarmi
davanti a un plotone di esecuzione. Di fronte a me tutta la mia
famiglia era schierata, con uno sguardo che non prometteva nulla di
buono.
“ehi...che
succede?”
Carlisle,si
fece avanti e mi posò una mano sulla spalla, i suoi pensieri
non mi erano del tutto chiari.
“Figliolo,
dobbiamo parlare.”
Pov
Bella
Alice
mi aveva preso tra le braccia , neanche fossi stata una bambola,
facendomi “volare” al piano di sopra. Non ero riuscita
nemmeno a salutare Jake e a scusarmi con lui. Ero solo riuscita a
urlali qualcosa da in cima le scale. Mi sarei dovuta ricordare di
chiamarlo più tardi.
“Alice
posso sapere che stai combinando?”
“Perchè?
Ho forse l'aria di una che sta combinando qualcosa?” Aveva
tirato fuori il suo sguardo da innocente e gli occhioni da cerbiatto.
Forse poteva incantare Jasper, ma non certo me!
“Alice,
non mi in canti. Cos'hai in mente?”
“Uffa.
Quanto sei noiosa Bella. Non ho in mente niente. Voglio solo
mostrarti la tua stanza.” Figuriamoci!
“Alice,
conosco questa casa, so dov'è la stanza degli ospiti!”
Sulla
sua faccia si dipinse un sorrisetto che non mi piaceva per niente.
Rabbrividii.
“In
realtà,sorellina, non starai nella stanza degli ospiti. Vedi
Esme sta facendo dei lavori per ampliarne il bagno e cosi la stanza è
inagibile. Quindi ho dovuto pensare a............un'altra soluzione!”
“Quale
soluzione?”
“Questa!”
Mi sentii di nuovo sollevare da terra, e subito dopo un veloce
spostamento d'aria. Dovetti chiudere gli occhi per non vomitare.
Quanto sentii di nuovo il pavimento sotto i piedi riaprii gli occhi.
Non potevo credere a quello che stavo guardando!
“NO!”
Alice
aveva ancora quello sguardo innocente:“Come scusa?”
“NO,NO,NONONONONONO!”
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
Capitolo 16
pov Bella
Davanti a me si
stagliava il letto matrimoniale a baldacchino più grande che
avessi mai visto. Era assolutamente bellissimo. La struttura era in
ferro battuto argento e bianco. Una combinazione di colori che con la
luce che entrava dalla grande finestra della stanza,che faceva da
parete, prendevano una tonalità unica simile allo champagne.
L'intreccio sulle due sponde formava strani disegni astratti.
Sembrava uscito da una favola. E Sicuramente, anche se un po'
esagerato per i miei gusti,lo avrei adorato, se solo si fosse
trovato in un altra stanza!
“SEI IMPAZZITA
ALICE!”
“Perché?
Non ti piace?”
“ALICE!!”Mi
avrebbe fatto impazzire prima o poi. Era solo questione di tempo. Ne
ero sicura. Feci un respiro profondo. Dovevo stare calma. Cercai di
parlare molto lentamente, avevo letto da qualche parte che era bene
essere molto chiari e parlare piano e lentamente con i pazzi. Quella
vampira davanti a me lo era sicuramente!
“Alice,non è
il letto il problema. E' la stanza!”
“Non ti
seguo.” AHAAAAAAAA!!Avevo voglia di urlare, e lo avrei fatto
sicuramente se non fossi stata in una casa di vampiri dove chiunque
sentiva anche il minimo sussurro!Sarebbe stato alquanto imbarazzante
dover spiegare. Non ero neanche sicura che non stessero ascoltando in
questo momento!Mi imposi di mantenere il controllo!Calma.
“Alice, questa
è la stanza di Edward!”
“Si lo so. E
allora?” D'accordo, se prima era solo un sospetto ora ne avevo
la certezza! Questo era un attentato alla mia salute mentale!Mi
passai una mano sugli occhi. Ero al limite dell'esasperazione.
“Come “e
allora”?”Un secondo. Ma dov'era finita Alice? Era proprio
davanti a me un secondo prima.
“Stare nella
mia stanza ti disturba?”
Mi voltai di scatto.
Senza parole. Mi maledissi in trecento modo diversi per la tonalità
accesa di rosso che stava assumendo la mia faccia. Accidenti ad
Alice! Edward se ne stava appoggiato allo stipite della porta col suo
sorriso beffardo. Le braccia incrociate sul petto. Aveva la faccia di
uno che si stava divertendo un mondo!La faccia di uno che si stava
divertendo un mondo più bella che avessi mai
visto!D'improvviso il suo volto cambiò espressione, sembrava
preoccupato. Si mise dritto lasciando cadere le braccia lungo i
fianchi.
“Bella?”
Perché mi guardava cosi?Era
arrabbiato?Preoccupato?Infastidito? Cosa?
“Bella, ti
prego respira!” E'?? Oh! Giusto. Respirare. Una volta me ne
dimenticavo spesso. Di solito quando ero in presenza di Edward. A
quanto pare certe cose non cambiano. Ripresi a respirare. Anche lui
sembro rilassarsi.
“Allora?”
“Cosa?”
“Non hai
risposto alla domanda.”Domanda? Quale domanda? Mi aveva fatto
una domanda? Uffa. Perché ero sempre distratta? La mia faccia
doveva essere piuttosto eloquente, perché lo vidi trattenere
una risata prima di parlare:
“Stare nella
mia stanza ti disturba?”
“NO!”
Ops. Forse avevo risposto un po' troppo in fretta.
“Sicura? No
perché prima con Alice mi era parso il contrario.”
“A proposito
dov'è Alice?” Era sparita. Non era più tornata da
quando era comparso Edward.
“Mi ha sentito
arrivare e se ne andata. C'è l'ha con me, credo.”
“E' successo
qualcosa?” Non so perché lo avessi chiesto, non ero il
tipo che amava intromettersi, ma era la prima conversazione civile
che avevamo da quando ci eravamo rivisti. Cioè meno di un' ora
fa. Non volevo finisse subito. Lui si limitò a una scrollata
di spalle e a un: “Divergenza di opinioni!”
Corrugò un
attimo la fronte e poi sorrise: “Sei diventata brava a cambiare
discorso.” Beccata.
“Già.
Comunque non mi disturba dormire nella tua stanza” Bugia.”E'
solo che pensavo che la cosa potesse disturbare te.”
“Spiegati
meglio.”
“Be,, mi è
sembrato di capire che per te non sia il massimo avermi fra i piedi.
O mi sbaglio?”
“Non sei tu in
particolare. E' la situazione in cui ho messo te e la mia famiglia.
Non mi piace che qualcun altro paghi per i miei errori.”
“I tuoi
errori? Credevo che si fosse stabilito che la colpa è di
Irina.”
“Solo di
riflesso. In realtà la colpa è solo mia. Se non avessi
infranto le regole, non sarebbe mai successo nulla. Farti entrare nel
mio mondo è stato un errore,un errore molto stupido. Ma so
come rimediare. Nessun'altro pagherà le conseguenze per
questo.”
“Che vuoi dire
con “so come rimediare”?”
“Non è
necessario che tu lo sappia adesso. E comunque la decisione è
già stata presa. Riposati, fa come se fossi a casa tua. E non
preoccuparti della stanza, io posso farne a meno, considerala tua per
tutto il tempo che dovrai fermarti qui.”
C'era ancora una
cosa che volevo chiedergli. Anche se forse era un po' troppo
masochista da parte mia. Ma non potevo farne a meno.
“Senti mi
chiedevo se......”
“Cosa?”
“Niente, è
una cosa stupida. Lascia stare è ovvio che impossibile!”
“Dimmela lo
stesso. Perfavore.”
“Mi prenderai
in girò!Riderai ancora di me!”
“Prometto che
no riderò allora. Spara!”
D'accordo Bella,
coraggio, non può essere così difficile. E poi al
massimo la cosa peggiore che può capitare e che ti dica “NO”.
Giusto?Ci speravo. Bene come si dice in questi casi: o la va o la
spacca!Feci un respiro profondo. Mi tremavano le ginocchia e avevo le
mani sudate. Accidenti sembravo proprio una ragazzina! Sicuramente
avrebbe riso di me per il prossimo secolo!Mi schiarii la voce e
cominciai:
“Be mi sembra
che nonostante le premesse ora stiamo avendo una conversazione civile
giusto?”
Lui annui con la
testa.
“Quindi mi
chiedevo, giusto per rendere questa situazione un po più
“leggera”, credi sia possibile provare a
essere.....amici?”
Alzo un
sopracciglio, la sua espressione non mi era ben chiara. Sembrava
stesse valutando la situazione.
“mmm........amici....”
“Lascia stare,
mi rendo conto che è stata una richiesta stupida. Fa finta che
no abbia detto niente ok?non so come mi è venuta in mente
un.........”
“D'accordo.
Amici.”
“Cosa?”
“Amici. Credo
si possa fare. Be almeno ci si può provare. Vediamo come va.”
Ero senza parole.
Non potevo credere alle mie orecchie. Decisamente un cambio di rotta
da parte sua.
“Ok allora.”
“Ora scusa, ma
ho decisamente bisogno di andare a caccia. Ci vediamo dopo....Amica.
Cerca di non combinare guai mentre non ci sono.”
Cosa?Per chi mi
aveva preso!Non ero una bambina. Sapevo badare a me stessa!Per tutta
risposta alzai gli occhi al cielo e gli sbattei la porta in faccia.
Dall'altra parta solo l'eco di una risata che si allontanava.
E' tempo di
ringraziamenti! Grazie a chi recensisce!Scusate se nell'ultimo cap
non ho risposto alle recensioni ma sono stata indaffaratissima e il
poco tempo a disposizione l'ho usato per finire questo cap! Comunque
rimedierò. Risponderò a tutte le recensioni per questo
capitolo!
Dimenticavo: che ne
pensate?
E Adesso grazie a
chi mi segue!Siete ogni giorno di più!
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
Capitolo 17
Pov Edward
Mi sentivo euforico.
Avevo trovato un modo per stare accanto a Bella. O meglio lo aveva
trovato Bella. Ero convinto che mi odiasse e invece mi stava offrendo
la sua amicizia. Probabilmente sarebbe stato complicato per me
considerarmi un amico, avrei dovuto sforzarmi di comportarmi come
tale. Un amico. Avrei solo dovuto continuare a fingere. Grazie al
cielo avevo un talento discreto in questo. C'era sicuramente un lato
positivo in quella sottile vicinanza. Avrei potuto parlare con lei.
Avrei potuto chiederle cosa aveva fatto in questi cinque anni.
L'università, gli amici, il lavoro.......l'amore. Forse avrei
saltato quella domanda. Non volevo sapere.
Ma c'erano tante
altre cose che mi chiedevo in continuazione da quando me ne ero
andato ma che non avrei mai potuto chiederle: gli ero mancato? Mi
aveva mai pensato? Quando aveva smesso di amarmi?Subito? Dopo un
mese?Un anno?Mi odiava? Mi aveva mai odiato?BASTA. Non aveva senso
torturarmi. Avrei preso quello che veniva. Quello che il poco tempo
concessomi ancora con lei mi avrebbe offerto. Era già più
di quanto sperassi. Più di quanto meritassi. Dopo ci saremmo
separati.
Avevo preso la mia
decisione. L'unica che avrebbe salvato tutti. Solo Alice sapeva. Da
quando aveva avuto la visione della riuscita del mio piano mi odiava.
Ma solo perché l'avrei abbandonata di nuovo. E questa volta
sarebbe stato per sempre. Non riusciva ad accettarlo. Ma in cuor suo
sapeva che era l'unica scelta che ci avrebbe salvato dalla
distruzione. Non ero riuscito a comunicarlo alla mia famiglia.
Avevano capito che tra me Alice era successo qualcosa. Ci conoscevano
troppo bene e da troppo tempo per non accorgersene. Ma quando mi
avevano messe alle strette non ero stato capace di dirigerlo. Gli
avrei dato un grosso dolore,prima del necessario e non sarebbe
servito a nulla. Come facevo a guardare i mie genitori,i miei
fratelli, negli occhi, e dirgli che avevo deciso di abbandonarli,
anche se era per la loro salvezza e per quella del mio unico amore.
Avrei aspettato
l'ultimo secondo, quando nessuno avrebbe più potuto fermarmi.
Uno scambio. Questo
avrei proposto ai Volturi. Me, in cambio delle vite della mia
famiglia e della libertà di Bella. Aro adorava “collezionare”
i vampiri con doni particolari per rinforzare la sua guardia. Mi
sarei messo al suo servizio. Avrebbe fatto di me cio che voleva.
Almeno per lui la mia vita avrebbe contato qualcosa. Per il
sottoscritto non significava più nulla. Senza Bella, la parola
“vivere” per me aveva perso ogni significato, tanto
valeva donare la mia esistenza a qualcuno che ne avrebbe fatto
qualcosa.
Alice aveva avuto
una visione: Aro avrebbe accettato di buon grado l'offerta e
risparmiato Bella e la mia famiglia.
Se c'era un'altra
soluzione,io non la vedevo.
Ero concentrato
nella caccia. Volevo nutrirmi il più possibile per godermi la
compagnia di Bella. Avevo già ucciso tre cervi e un puma.
Poteva bastare. Ero sulla via del ritorno quando Emmett e Jasper mi
affiancarono.
“Allora
fratello, che succede? Alice è sul piede di guerra. Cosa è
successo tra voi?”
“Niente
Jasper. E' solo che tua moglie non accetta certe mie decisioni. Come
nella maggior parte dei casi!”
“E sarebbero?”
Non risposi. Scrollai le spalle e lasciai la domanda in sospeso.
Jasper mi conosceva bene, e grazie al suo dono sapeva quando lasciar
stare.
“Ehi Ed! Certo
che la nostra Bellina è cresciuta proprio bene!” Emmett.
Gli lancia un
occhiata molto eloquente.
“UUUUUUUUUU il
mio fratellino musone si sta arrabbiando! Non vorrai farmi credere
che non l'hai notato?”
Tanto valeva
rispondere. Emmett al contrario di Jasper non sapeva quando stare
zitto. Non avrebbe mollato molto facilmente.
“Si. L'ho
notato. Contento?”
“AAAAAAA lo
sapevo! A quando la prima mossa?”
“Prima
mossa?Non ci sarà nessuna prima mossa!”
“Certo come
no. Intanto sbaglio o adesso siete amici?”
“Non te la mai
detto nessuno che non si origliano le conversazioni altrui orso?”
“Senti da che
pulpito. Jazz pensaci a tu a metterlo sulla giusta strada!”
“Emmet credo
che Edward sappia quello che fa! Non credo sia giusto fargli
pressioni!” Dio benedica mio fratello. Avrei dovuto fargli un
regalo. Magari una bella Ducati Monster. Me ne sarei ricordato.
“Figurati.
Comunque di questo passo staranno insieme entro la fine della
settimana! Scommettiamo?” A Emmett avrei regalato del sangue
avariato.
Fortunatamente
eravamo arrivati a casa. Era il crepuscolo ormai. Un altra giornata
stava per finire. Che strano. Erano successe così tante cose
in un solo giorno. Mi ero abituato allo scorrere lento del tempo in
questi ultimi anni. Era strano ritrovarmi a vivere una
giornata dall'inizio alla fine.
“Sparite voi
due! Mi avete torturato abbastanza. Andate a torturare le vostre
mogli!”
“Non vedo
l'ora!Rooose!Sono tornato!”
Sentii mia sorella
sbuffare dal piano di sopra! “Scimmione ti ricordo che ci sento
benissimo!Cosa urli?”
“Ops! Scusa
amore. E' che sono tanto felice di vederti!”
I soliti Emmett e
Rose. Incredibili quanto due creature così diverse potessero
andare tanto d'accordo!Si erano proprio trovati quei due!
Mi erano mancate le
loro litigate. Un po' meno le loro rappacificazioni. Anche Alice e
Jasper erano come il giorno e la notte. Eppure sembravano una il
pezzo mancante dell'altro. Erano perfetti insieme.
Prima di entrare in
casa restai in ascolto: Carlisle e Eleazar si trovavano nello studio.
Discutevano su come poter convincere i Volturi a non......bhe a non
distruggerci. Esme e Carmen erano in cucina. Volevano preparare un
dolce per Bella. Quanto era dolce la mia mamma. Anche in un momento
come questo riusciva a pensare agli altri. Dai pensieri di Carmen
capii che Tanya e Kate erano a caccia. Meglio. Non avevo voglio di
imbattermi in Tanya, avrebbe sicuramente trovato qualcosa per cui
lagnarsi.
Cercai Bella. Non
era difficile. Avevo sentito il battere del suo cuore diversi metri
prima di avvicinarmi alla casa. Era un battito lento,rilassato. Ma
non come quando dormiva, più come quando si rilassava,o era
pensierosa. Sentii il rumore delle pagine di un libro che veniva
sfogliato. Stava leggendo.Non potei resistere alla tentazione: andai
sul retro della casa e mi arrampicai fino alla finestra della mia
stanza. Non era sul suo letto, ma era rannicchiata sul mio divano. Le
ginocchia strette al petto. In mano......non potevo crederci:Cime
tempestose. Era bellissima così concentrata. Nulla poteva
disturbarla. Ancora non si era accorta di me. Avrei potuto stare li a
guardarla per ore, ma mi sembrava irrispettoso, e poi per quanto ne
sapevo sarebbe potuta andare avanti parecchio senza mai alzare lo
sguardo. Io invece volevo guardarla negli occhi e sentirla parlare.
Il suo sguardo e la sua voce mi erano mancati troppo per privarmene
ancora. Decisi di attirare la sua attenzione:
“Dovrebbero
inventare una legge che impedisca alle persone di leggere lo stesso
libro piu di diciamo.....cento volte in una anno! Tu a che punto
sei?Centoventi, centocinquanta??”
Al suono della mia
voce aveva alzato di colpo lo sguardo dal suo libro, tanto
velocemente da farlo cadere,i batti del suo cuore erano aumentati a
dismisura. Sembrava impazzito. Il suo viso passò dallo stupore
,al disappunto, al divertimento, in così poco tempo e in un
modo così buffo, che non potei trattenere un sorriso. Era
adorabile!
“E' maleducato
spiare. Non te l'anno detto?”
“Ma io non ti
stavo spiando!Spiare implica lo stare nascosti, io invece me ne stavo
qui in piedi a guardare. Non è colpa mia se sei così
straordinariamente distratta!”
La vidi alzare gli
occhi al cielo! Sapevo quanto le davo sui nervi quando volevo fare il
saccente! Ma non riuscivo a immaginare niente di più
divertente della sua espressione arrabbiata!
“Se lo dici
tu!”
“Piuttosto...Cime
Tempestose? Cos'è una specie di dipendenza?”
“Ti diverti a
prendermi in giro vero?”
“Giusto un
po'!”
“Felice per
te!”
“Chissà
forse esistono riunioni per cime-tempestisti-anonimi?”
“Ha finito?”
“Dovresti fare
una ricerca su internet. Si trova di tutto. Magari esiste una
associazione!”
“Quando hai
finito fammi un fischio!”
“D'accordo
vorrà dire che mi informerò personalmente, poi ti farò
sapere!”
“Sembri
Jacob!”
“Non c'è
bisogno di offendere!Messaggio recepito:la smetto!”
“Ti ringrazio.
Allora che fai qui? Credevo che avessi detto che ahaaaaaaaaa, ops
scusa sono un po stanca! Non volevo sbadigliarti in faccia!”
Che tenera era diventata tutta rossa.
“Cos'hai? Sei
stanca?”
“Un po'. E'
stata una giornata.....impegnativa. E da quando ho saputo di...bhe
non ho dormito molto in questi giorni. Saltavo in piedi al minimo
rumore!”
“Mi
dispiace!”Era vero. Poverina, chissà come si era
spaventata al pensiero che qualcuno la stesse cercando per farle del
male. Non doveva essere una cosa facile da sopportare.
“Posso
aiutarti in qualche modo? Vuoi che chieda a Carlisle qualcosa per
aiutarti a dormire!”
“No. Non
serve. Poi sai che io e i medicinali non siamo grandi amici!”
“Si , mi
sembra di ricordare. Cosa posso fare allora?”
“Be...”La
vidi arrossire violentemente. Perchè arrossiva? Non mi
sembrava di aver detto qualcosa di male. Cosa aveva?
“che cosa c'è?
Stai male?
“NO!”
“Allora
cos'hai?”
Distolse lo sguardo.
Sembrava guardare ovunque tranne che nella mia direzione. Si stava
torturando un labbro. Odiavo non conoscere i suoi pensieri!
“Bella, mi
sembrava avessimo concordato che dovevamo provare a essere amici.
Quindi puoi dirmi quello che vuoi. E...per favore.....smettila di
torturarti il labbro o sanguinerai....allora si che avremmo un
problema!”
“Ops.
Scusami!”
“Non
preoccuparti. Allora mi dici cos'hai.......per favore?”
“Ecco forse
riuscirei a dormire meglio se.....ecco se, magari qualcuno....
come.....un amico.....potesse restare qui.....stanotte....con me!!”
Un amico?
Aspetta.....io ero suo amico!.............OH.
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 ***
Capitolo 18
Pov Bella
Non potevo credere a
quello che era uscito dalla mia bocca!
Gli avevo
esplicitamente chiesto di restare a dormire con me. Ovviamente, IO
avrei dormito.......LUI......no.
Il modo in cui reagi
però mi confuse: nulla.
Non si muoveva. Non
parlava. Aveva persino smesso di respirare.
Non dovevo farlo.
Che stupida.
Un ricordo entrò
prepotentemente nella mia mente:
“Mi
hai spiata?”
“Cos'altro
c'è da fare, di notte?Sei interessante quando dormi. Parli nel
sonno”
“
No!”
“Sei
tanto arrabbiata con me?”
“Dipende!”
“Da...”
“Bella?”
“Da
quel che hai sentito!”
“Hai
pronunciato il mio nome”
“Bella?”
“Tante
volte?”
“Quante
sarebbero precisamente "tante"?”
“Oh,
no!”
“Non
prendertela con te stessa. Se fossi capace di sognare, sognerei te. E
non me ne vergogno”
“Bella?”
La sua voce mi
riportò bruscamente alla realtà. Si era ripreso.
“Si? Si.
Scusami.” Mi uscì una risata. Sembro finta persino alle
mie orecchie.
“Bella, per
quello che hai detto.....io.....”
“Oh.........lascia
stare Edward. Stavo scherzando!” Codarda fino al midollo.
“Come.....?”
“Ma
certo......io......ti prendevo in giro!” Inventane un altra
Bella! Questa fa acqua da tutte le parti! Purtroppo per me, non ero
un vampiro e la mia mente non elaborava così in fretta da
inventarsi qualcosa di meglio.
“In
giro.......” La sua faccia sembrava sorpresa. Ma non sembrava
mi avesse creduto. In fondo non ero mai stata capace di raccontare
una bugia decente. Specialmente a lui.
Mi alzai dal divano
e mi diressi verso il letto. Tutto, pur di non farmi guardare in
faccia. Finsi di trafficare con le coperte per continuare a dargli le
spalle e non essere costretta a guardarlo negli occhi.
“Edward, sono
molto stanca e ho sonno. Quindi se non ti dispiace.....”
“Bella.....”era
solo un sussurro. Lo udii appena.
“Per favore
Edward. Buonanotte.”
“Buonanotte.”
Un fruscio. Mi
voltai: ero sola.
Come avevo potuto
essere così stupida. Come avevo potuto umiliarmi così.
Che vergogna.
“Se
dovesse diventare...... troppo, sono convinto che riuscirei ad
andarmene..........”
“Allora
non andartene”
“Sono
d'accordo”
In
questi anni, avevo ripensato più volte a quella notte, a
quelle parole. Una parte di me le aveva collegate al suo
allontanamento. Ovviamente era la mia parte romantica e sognatrice.
Quella razionale si rendeva conto che ,molto probabilmente, Edward,
aveva semplicemente aperto gli occhi sulla persona che aveva davanti
e se l'era data a gambe.
La voglia di
piangere si faceva sempre più forte. Mi opprimeva come un
macigno che spingeva sulla mia anima affinché liberasse il suo
dolore.
Stavo quasi per
cedere al pianto,quando qualcuno bussò alla porta della “mia”
stanza. Non capivo chi poteva essere. Sicuramente non Edward. Non
dopo la mia scenata di poco prima. Forse Alice? Era sparita, senza
una spiegazione, dopo avermi accompagnata nella stanza di Edward. Non
era più tornata. Magari voleva scusarsi per avermi mollata
così. Ma, ripensandoci, non era da Alice bussare. Lei si
sarebbe semplicemente precipitata nella stanza, pronta a intontirmi
con uno dei sui monologhi. Forse Esme?Magari voleva darmi la
buonanotte! Era sempre così dolce.
Andai ad aprire.
Rimasi un po sconcertata.
“Rose”
Sembrava quasi una domanda. Ma ero stupita. Era l'ultima persona che
mi sarei aspettata.
“Ciao Bella.
Posso Entrare?” Ed era anche gentile. Strano. Non era mai stata
gentile con me. Anzi di solito era a malapena educata. Visto che non
rispondevo, aggiunse:
“Se ti
disturbo, posso tornare un altra volta!”
“Cosa? No, no.
Scusami Rose. Sono solo sorpresa, ecco tutto. Certo che puoi entrare!
Vieni pure!”
Mi scostai per farla
passare. Probabilmente tra poco avrebbe visto uscire del fumo della
mia testa. Il mio cervello lavorava furiosamente per trovare una
spiegazione alla sua presenza li.
“Ti chiederai
che ci faccio qui?”
“Ehi , credevo
che Edward fosse l'unico capace a leggere nel pensiero!”
“E' così.
Ma la tua faccia è piuttosto eloquente!”
“Perdonami. Ma
non mi aspettavo proprio una tua visita. Insomma, converrai con me
che i precedenti non sono dei migliori.”
“Hai ragione,
sono qui anche per questo in effetti, ma soprattutto perchè
vorrei parlarti, e chiederti una cosa.” Avevo la sensazione che
la conversazione non mi avrebbe fatto impazzire. Ero seriamente
preoccupata per quello che doveva chiedermi. Cosa poteva volere
Rosalie Hale da me?
“Ti ascolto.”
“Lo so che mi
sono sempre comportata male con te, e me ne scuso. Avrei dovuto
provare a essere più gentile con te!Mi dispiace per il mio
comportamento!”
“Rose, non ce
ne bisogno,davvero. Non devo piacerti per forza!”
“Fammi finire,
ti prego!”
“Probabilmente
quello che sto per dirti, mi creerà parecchi problemi ma non
importa. E' giusto che tu sappia la verità!”
“Quale
verità?” Di che diavolo stava parlando? Non ci stavo
capendo niente.
“Bella, mio
fratello è un idiota!”
Eh? Tutto qui? Era
questa la grande rivelazione? Comunque non ero d'accordo con lei.
Edward non era un idiota. Io invece....
“Scusa ma non
ti seguo!”
“Scommetto,
che quel giorno nel bosco, ti ha detto cose del tipo......”io
non ti amo” o “non sei adatta a me”e ancora”
mi dispiace di non averlo capito prima” e eccetera eccetera! Mi
sbaglio forse?”
“No direi di
no! Direi che ci sei andata molto vicina. Ma non capisco dove tu
voglia arrivare?”
“Bella. Sai
cosa ha fatto Edward negli ultimi cinque anni?”
Ne avevo una vaga
idea. Ma preferivo non pensarci la cosa mi feriva troppo. Meglio
restare vaga. Ma quando provai a rispondere, non riuscii ad emettere
alcun suono.....avevo paura di aver capito dovo volesse arrivare e
non volevo crederci. Deglutii, anche se avevo la bocca secca e
riprovai:
“Rose, per
favore......dimmi dove vuoi arrivare.”
“Bella. Quel
giorno fu anche l'ultimo in cui vidi mio fratello. Fino a pochi
giorni fa, prima che Alice avesse quella visione, Edward si trovava
in un posto sperduto del sud-America. E' sempre rimasto li, per tutto
questo tempo. Sai a far cosa? Niente! Ha passato ogni minuto di
questi cinque anni a tormentarsi di averti perso. Di averti lasciato
andare. Ad aspettare che il tempo passasse. Così tu saresti
cresciuta, avresti vissuto la tua vita felice, e infine, dopo
sessanta-settantanni ti saresti spenta, e finalmente anche lui ti
avrebbe seguita!”
Assurdo. Era tutto
assurdo. Quello che diceva non aveva il minimo senso. Non riuscivo a
crederci. Non volevo crederci. NO.
Mi sentii scuotere
per le spalle. Non mi ero resa conto che avevo iniziato a scuotere la
testa con forza e che le lacrime scorrevano sul mio viso, senza che
sapessi quando avevano iniziato a farlo.
“Bella, Bella.
E' la verità. E dentro di te lo sai. Sai che quello che dico
è vero!”
“Ma
allora,lui....lui......” Non potevo dirlo. Non riuscivo.
“ Si Bella.
Si. Lui TI AMA!”
Mi ritrovai sul
pavimento a piangere. Scossa dalla forza dei singhiozzi!Non riuscivo
a pensare. Non riuscivo quasi a respirare. La stanza girava in
maniera veloce intorno a me. Non cappi più cosa stesse
succedendo intorno a me.sentivo delle voci. Dei ringhi. Ma non capivo
cosa dicevano o a chi appartenevano. Poi a un tratto, dopo non so
quanti minuti o ore, sentii due braccia fredde avvolgermi da dietro.
Mi rifugiai in quell'abbraccio.
Mi raccomando
RECENSITE!!! Voglio sapere cosa ne pensate! Anche le critiche
costruttive saranno bene accette!!!!
I ringraziamenti:
Voi che mi seguite
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 ***
Capitolo 19
Pov Bella
Mi sentivo
completamente intontita. Ero sicura al 99,99% che fossi in un letto.
E che non fossi sola. Avevo dormito? Non ricordavo di essere andata a
letto. Che ora era? Era già mattina?
Cercai di rimettere
in ordine le idee.
Luce.
Coperte. Freddo. Braccia.......Braccia?
Scattai
in piedi come una molla. Divincolandomi da quell'abbraccio.
Immediatamente quelle stesse braccia mi lasciarono andare. Mi voltai
per vedere a chi appartenessero.
Ero senza
fiato.
Due paia
di occhi castano-dorati, mi fissano attentamente. Nel profondo si
scorgeva un strato di preoccupazione e.......sentimento.
Edward mi
guardava, come se cercasse di leggermi dentro. Avvampai. Che ci
faceva Edward nel mio letto? Da quanto era li? E perchè mi
guardava in quel modo? Da quanto tempo mi teneva fra le braccia?La
testa mi scoppiava. Troppe domande.
Mi
guardai. Ero vestita come il giorno prima. Cercai d fare mente
locale. Vediamo. Io che leggo......Edward che mi interrompe....
Edward che mi prende in giro.....Io che gli chiedo di
restare....e...ah si, poi ritratto....e......che altro.......la
porta......Rose....e......oh! Si, ora ricordo. Credo. No. Non può
essere.
Edward mi
sta ancora guardando.
“Non
è stato un sogno, vero? E' successo veramente.”
“Temo
di si. Mi dispiace!”
“Perché
sei qui adesso?”
“Mi
hai fatto preoccupare. Non ti svegliavi più. Hai dormito
dodici ore lo sai? E' quasi mezzogiorno e.......”
“Smettila!”
“Bella......”
“NO.
No. Sta zitto! Voglio solo sapere se quello che ha detto Rose è
la verità!”
“Bella
ascolta io....”
“Rispondi
e basta Edward! E' semplice: si o no?”
“E'
complicato...”
“SI
O NO??”
“.......si......”
Non
riuscivo a crederci. Perché?
“Come
hai potuto farmi una cosa del genere?”
“Bella,
ti prego........io volevo solo proteggerti!” Mi guardava negli
occhi, la voce tremante, come se un magone che non poteva sfogare gli
si fosse fermato in gola.
Alzò
la mano, in un gesto che riconobbi subito. Lo faceva sempre. Mi
scostava una ciocca di capelli dal viso,poi scendeva sulla guancia in
una carezza. Quel semplice gesto per noi valeva più di mille
parole. Ma mi scostai.
Lo vidi
sospirare, richiuse la mano in un pugno, che lasciò cadere
sulle coperte. Sapevo che quel mio rifiuto lo aveva ferito, ma non
era niente rispetto a ciò che provavo io.
“Vuoi
che me ne vada?”
Mi alzai
dal letto facendo volare via le coperte. Ero seriamente irritata.
“AH!
Adesso posso scegliere qualcosa?” Mi stavo comportando da
immatura. Lo sapevo. Ma invece di smettere rincarai la dose:
“Avresti
dovuto darmela cinque anni fa la possibilità di scegliere!”
“Hai
tutto il diritto di avercela con me. Ma davvero, ero sicuro fosse la
cosa migliore.”
“La
cosa migliore..........tu non sai cosa ho passato!”
“Jacob
me ne ha dato un'ampia visione. Vederti cosi.....attraverso i suoi
occhi.............non mi perdonerò mai per il male che ti ho
fatto. Mai.”
“Sicuro?
Perché, “mai”, per un vampiro è un tempo
molto lungo. O forse per “mai” intendi
sessanta-settantanni?”
Le parole
di Rose mi ritornavano alla mente una alla volta. Sapevo che era
sincera. Lo era sempre stata. Ma io volevo sentirmelo dire da lui.
Solo così ci avrei creduto davvero. Spalancò la bocca.
Non si aspettava questa reazione da me.....
“Mi
dispiace, ma lo penso tutt'ora......se tu dovessi morire
domani.....io troverei il modo di seguirti.....di questo puoi starne
certa! Non posso vivere in un mondo in cui tu non esisti*.”
“Allora
sappi che sei in ritardo.......una parte di me ha cessato di esistere
il giorno in cui te ne sei andato!”
Lo vidi
chiudere gli occhi in una smorfia di vero dolore. Il mio cuore perse
un battito. Anche lui aveva sofferto. Forse molto più di me.
Improvvisamente, in un soffio, spari dalla mia visuale, ma solo per
riapparire un istante dopo,in piedi, davanti a me, a pochi centimetri
dal mio viso. Lo sguardo nei suoi occhi era di un intensità
tale da farmi tremare. Presa da un impulso incontrollabile alzai una
mano per accarezzargli il viso, ma non la ritirai, la lascia li ,
appoggiata alla sua guancia, a bearmi del gelo della sua pelle. Avevo
sognato tante volte di poterlo rifare. Anche solo una volta, per
goderne a pieno e conservarne il ricordo per sempre. Non credevo che
un giorno avrei avuto la possibilità di farlo.
Lui
chiuse gli occhi, e abbandonò la testa sulla mia mano. Dopo un
tempo che a me parve infinito e contemporaneamente troppo corto torno
a guardarmi. I suoi occhi brillavano, di un oro splendente, come mai
li avevo visti prima di allora.
“Tu
non sai quanto mi sei mancata”
“Credo
di saperlo. Ma mi sei mancato di più tu!”
“No,
tu.”
“Tu!”
“Tu!”
Scoppiamo
a ridere entrambi. Sembravamo due bambini che litigano per l'ultimo
pezzo di torta.
“E'
bello. Molto più bello di quanto ricordassi!”
Di che
cosa parlava adesso? Come sempre non avevo seguito il discorso.
Imbambolata com'ero a guardarlo dovevo aver perso qualche battuta.
“Che
cosa?”
Lui rise:
“Sempre distratta eh?”
Scrollai
le spalle. “Sai come si dice......il lupo perde il pelo ma non
il vizio! Che posso farci?”
Rise di
nuovo, scrollando la testa: “Anche questo mi è
mancato....”
Poi il
suo sorriso si fece furbo. “Anche se avessi girato, questo
mondo, altri mille anni non credo che avrei trovato una persona più
distratta di te!”
“EHI!”
“O
più permalosa....”
“Io
non sono permalosa!” Non lo ero davvero. Io non sono permalosa.
NO.
“O
più bella...”
Era
tornato serio. E anch'io. Anche se io avevo ricominciato la mia
scalata di variazione di colore, verso il rosso acceso. Possibile che
mi faceva sempre lo stesso effetto? Ovviamente lui non poteva non
notarlo.
Portò
entrambi le mani a incorniciarmi il viso,lasciandomi carezze di tanto
in tanto, o giocando con una ciocca dei miei capelli. Questa volta
non mi scostai.
Ero così
concentrata sull'effetto che mi provocava la sua pelle a contatto con
la mia che non mi ero accorta che lui intanto si era avvicinato.
Ora
c'erano solo pochi centimetri dai nostri volti, sarebbe bastato un
soffio per toccarci. Lui fissava le mie labbra come rapito
pronunciando in un flebile sussurro il mio nome.
“Bella...........Bella............”
Tutto
quello che chiedevo in quel momento, era di poter sentire nuovamente
le mie labbra sulle sue. Sapevo che tutto quello che lui aspettava
era un mio gesto, anche un impercettibile movimento che gli desse il
mio tacito consenso. Ma prima c'era una cosa più importante,
una cosa che volevo e dovevo assolutamente sapere. Avevamo tante cose
da chiarire, ma una su tutte non poteva aspettare.
“Edward....”
“Si?”
“Non
te ne andrai mai più , vero? Non mi lascerai un'altra volta?”
Lui
sorrise e scosse la testa , poi però qualcosa sul suo viso
cambiò, si ritrasse da me come scottato. D'un tratto mi sentii
tremendamente sola.
“Edward?”
*tratto
da New Moon
OK! Vi
prego non mi uccidete!!!!Recensite!
|
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Capitolo 21 *** capitolo 20 ***
Attenzione
lettori questo capitolo è a rating giallo-arancione.
Anche se la scena non è niente di che, ci tengo a segnalarlo!
Capitolo 20
Pov Bella
Uffa.
Odiavo quando faceva
così!
Ero seduta sul
divano in camera di Edward, finito ormai in un angolo per fare
spazio al “mio” letto. Stavo li da quasi cinque minuti.
Non capivo cosa gli
fosse successo. Fino a cinque minuti prima sembrava a posto, poi a un
tratto, eccolo allontanarsi e cominciare a fare su e giù nella
stanza, torturandosi il cervello con non so quale problema. Come
qualsiasi essere umano. Sapevo che di solito quando qualcosa
preoccupa un vampiro, questo tende a.....immobilizzarsi, così
come è nella sua natura. Edward no. Sembrava in preda a una
crisi di nervi.
Me ne stavo li
seduta in preda alle mie osservazioni, quando un imprecazione mi fece
sobbalzare:
“ACCIDENTI!”
D'accordo ora basta.
Così avrei rischiato l'infarto.
“Edward?”
Niente.
“Edward?”
Ancora niente.
“EDWARD!”
Si bloccò di
colpo e si girò a guardarmi. Sembrava si fosse ricordato
della mia presenza nella stanza solo in quel momento.
“Si?”
“Non vorrei
interromperti nel tuo tentativo di scavare un fossato nella stanza
semplicemente camminando.....ma......... mi stai rendendo nervosa.
Potresti dirmi che succede?”
Si materializzò
ai miei piedi, inginocchiandosi su una gamba,e prese le mie mani tra
le sue.
“Mi dispiace,
perdonami, e che.......non so che fare!”
“Riguardo a
cosa?”
“Io e te,
Noi......”
Oh. Avrei dovuto
immaginarmelo. In fondo IO ero ancora IO. Un fragile, piccola,
insignificante umana. Era ovvio che non sapeva bene cosa farsene di
me. Doveva essere un gran sacrificio per lui dover stare con me. Il
mio odore doveva torturarlo in continuazione. Senza contare che,
ovviamente, si sentiva in dovere di stare sempre attento a me, in
quanto ero un imbranata di proporzioni cosmiche. Era un miracolo che
riuscissi a fare più di quattro metri senza inciampare.
Forse, in una
maniera a me incomprensibile, era attratto da me, e questo faceva si
che, una parte di lui, volesse stare con me, ma era normale che si
chiedesse se ne valeva la pena.
In quel momento la
mia autostima, stava toccando i minimi storici. Ma cosa potevo
farci, mi sentivo sempre così, vicino a lui, e il fatto che
fossi in una casa piena di vampiri, praticamente perfetti, non
aiutava.
“Oh, capisco.”
“Capisci?”
“Si,
cioè....è......normale! Insomma mi rendo conto che per
te deve essere dura....”
“Cosa?”
“Non devi
sforzarti, o sentirti in dovere di stare con me, è ovvio che
per te sarebbe più facile non dover stare con me. Non sentirti
in colpa per questo......”
“Bella...no.....”
Cercava di dirmi
qualcosa. Ma io non volevo sentire. Sarebbe stato ancora più
umiliante sentirlo dire da lui. Ero perfettamente in grado di
umiliarmi da sola. Così continuai con il mio sproloquio:
“.......davvero,
non devi. E' colpa mia. Mi sono illusa di.....”
Mi ritrovai distesa
sul divano. Edward sopra di me. Con una mano si teneva appoggiato al
divano per non pesarmi addosso , con l'altra mi stringeva a se,
tenendomi per un fianco. Le sue labbra, sulle mie.
Ci misi un istante
per prendere coscienza di ciò che stava succedendo.
Edward mi stava
baciando.
Un secondo dopo,
persi di nuovo la lucidità, troppo impaziente di poter
finalmente assaporare di nuovo quelle labbra, che tanto avevo
desiderato.
Mi ci volle meno di
un secondo, per rendermi conto che era un bacio diverso, un bacio che
avevo sempre sognato di ricevere da lui, ma che pensavo non avrei mai
potuto avere.
Non era mai stato
così. Era sempre cauto, prudente con me. Quando riteneva che
diventasse troppo, interrompeva il bacio, allontanandomi da lui con
un sospiro.
Questa volta no.
Era un bacio
bisognoso. Pieno di desiderio e passione. Scese dalle mie labbra al
mio collo, lasciandomi una scia di baci, dolci e appassionati allo
stesso tempo.
Ero felice.
Finalmente ero di nuovo felice. Edward mi voleva. Mi desiderava.
Potevo percepire chiaramente tutto il suo bisogno di me in ogni suo
gesto.
Avevamo entrambi il
fiato corto. Vittime della passione che provavamo l'uno per l'altra.
Non riuscivo a smettere di sorridere. Lui se ne accorse e tornò
sulle mie labbra, sorridendo a sua volta. Ci guardammo negli occhi.
Felici.
Finalmente sembrava
che ogni cosa avesse ripreso il suo giusto posto, nell'ordine delle
cose.
Eravamo di nuovo
noi.
Di nuovo insieme.
Di nuovo Edward e
Bella.
Sfiorò il suo
naso contro il mio, lasciandomi poi un dolcissimo bacio.
“Ehi”
sussurrai.
“Ehi” mi
rispose lui. La voce bassa e roca. Appoggiò la fronte alla
mia.
Rise. “ Mi
dispiace di essere stato così......irruento. Ma non sapevo più
come farti stare zitta!.......”Rise di nuovo. “E
poi.......volevo farlo da quando ti ho visto scendere da quella
macchina!”
“Nessun
problema. Sei vuoi essere irruento ancora un po' fa pure.”
“Attenta,
potrei credere che fai sul serio e prenderti in parola!”
“Mai stata
così seria!Prendimi pure in parola!”
Ridemmo entrambi,
complici di quel momento.
Si distese accanto a
me, ma senza smettere di stringermi, continuando a guardarmi negli
occhi.
“Sai, non
credo sia giusto...”
“Cosa?”
“Che io sia
così felice. Mi hai perdonato, senza che facessi veramente
qualcosa per farmi perdonare. Non merito tanto. Non dopo tutto il
dolore che ti ho causato!”
“Hai sofferto
molto anche tu!” Ricordavo perfettamente cosa mi aveva
raccontato Rose. Il pensiero del sacrificio che aveva fatto, credendo
così di farmi felice, mi faceva stare male. Io non sarei mai
stata capace di un gesto simile. Se i ruoli fossero stati invertiti,
io non sarei mai riuscita a separarmi da lui di mia spontanea
volontà, neanche se avessi pensato che fosse stata la cosa più
giusta. Ero troppo egoista, per riuscire a rinunciare a lui.
“Credimi, non
è la stessa cosa. E' giusto che io soffra.........non dovrei
nemmeno esistere......ma che sia tu a soffrire tanto.......non è
accettabile!”
“Basta. Ti
prego. Non voglio parlarne. Non voglio ricordare. Adesso siamo di
nuovo insieme, e questo mi basta, per ora!”
“Come vuoi.”
Sospirò,
alzandosi in piedi e porgendomi la mano, per invitarmi a seguirlo.
Quando la presi
però, mi attirò nuovamente a se, facendomi aderire al
suo corpo, stringendomi tra le sue braccia. Non riusci a trattenere
un sospiro. Lui rise, divertito dall'effetto che mi faceva la sua
vicinanza.
“Bene,
signorina Swan, ora che ho la sua attenzione,sarebbe così
gentile da chiudere gli occhi!”
“Chiudere gli
occhi?”
Rise nuovamente alla
mia espressione stupita.
Sfoderò uno sguardo malizioso.“Che
c'è ? Non ti fidi di me? Starò al mio posto, promesso.
Un vero gentiluomo!”
Alzai gli occhi al
cielo.
“Divertente!”
Chiusi gli occhi,
cercando di immaginare il perché di una richiesta così
strana.
Non ne ebbi il
tempo.
In un solo istante
mi sentii sollevare da terra, a una velocità niente affatto
umana. L'istante dopo, l'aria fredda di Forks, mi attraversò
come un onda.
Riconobbi subito la
sensazione. Era qualcosa di familiare. Come l'odore del caffè
che ti sveglia la mattina, o il profumo delle lenzuola appena lavate
sulla pelle. Una di quelle sensazioni che ti fa sentire a casa. In
quel momento però, era un'altra sensazione che sentivo, ma
altrettanto familiare. Era la sensazione della libertà.
Stavamo correndo.
|
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Capitolo 22 *** Capitolo 21 ***
Capitolo 21
Pov Bella
Eravamo arrivati
nella radura. La nostra radura. Alla vista di quel posto, ero stata
travolta da un mare di ricordi.
“Non
avere paura
Prometto...
giuro che non ti farò del male
Non
avere paura”
Quel posto sembrava
esser rimasto immutato nel tempo. Esattamente come nei miei ricordi.
Esattamente come Edward.
“Non
c'è dubbio, è una paura legittima, voler stare con me.
È tutto fuorché una scelta vantaggiosa...
...Avrei
dovuto lasciarti perdere tempo fa,
dovrei
lasciarti, adesso. Ma non so se ci riuscirei”
“Non
voglio che tu mi lasci”
“Il
che è precisamente la migliore ragione per andarmene. Ma non
preoccuparti, sono una creatura essenzialmente egoista. Desidero
troppo la tua compagnia per comportarmi come dovrei”
Mi
accigliai al ricordo di quelle parole. Fissavo un punto davanti a me
, senza davvero guardare qualcosa. Rivedevo noi. Io, goffa e
impacciata, proprio come adesso, ma con i lineamenti da bambina, che
caratterizzavano i lineamenti del mio volto. Lui, esattamente come
ora, il vampiro. Fiero. Glorioso. Immutato.........Tormentato.
Intenta a rivivere quei momenti con lui, ci misi un po' ad accorgermi
del suo sguardo su di me. Sembrava felice e preoccupato. Le due cose
insieme. Non saprei dire quale delle due cose prevalesse sull'altra.
Ma anche se non lo voleva dimostrare, potevo scorgere ancora un
profondo strato di inquietudine nei suoi occhi.
Sospirai.
“Che
cos'hai?”
Mi
strinsi nelle spalle, scuotendo la testa.
“Odio
non sapere cosa ti passa per la testa!”
“mmm.....l'ho
già sentita....”
“Cosa
pensi?”
“Sto
cercando di capire cosa sei”
“Hai una
teoria?......Non me la vuoi dire?”
“Troppo
imbarazzante”.
“È
una grossa frustrazione, lo sai?”
Sorrise
insieme a me. Probabilmente sapeva a cosa mi riferivo. Ruotai su me
stessa per dare ancora un occhiata a quel posto.
“
E la cosa più
bella che abbia mai visto.” dissi. Più a me stessa che a
qualcuno. Mi mancò il respirò quando sentii le mani di
Edward che mi afferravano i fianchi.
Dolcemente
mi abbracciò, rimanendo alle mie spalle e facendo scontrare la
mia schiena con il suo petto. Feci passare le mani sulle sue braccia
per stringerlo a mia volta. Lui affondò il volto nel mio
collo e inspirò a fondo.
“
Mi permetto di
dissentire” sussurrò.
“mmm.....”
Mi
baciò il lobo dell'orecchio “ Sei TU la cosa più
bella che abbia mai visto.”
Mi
voltai verso di lui rimanendo comunque nel suo abbraccio.
“Quello
che hai da dirmi non mi piacerà vero?”
Fece
un respiro profondo guardandomi dritto negli occhi. Sembrava che
qualcosa lo tormentasse così in profondità da non
riuscire più a tirarlo fuori.
Abbassò
lo sguardo e scosse la testa.
Gli
presi il volto tra le mani:“Edward.......qualsiasi cosa sia la
supereremo. Insieme.”
“Credo
che questa volta non sarà possibile Bella.”
“Cosa?
Che vuoi dire? Perché?”
Spostò
lo sguardo da me alla radura.
“Non
posso crederci.....non è giusto! Non ora che ti ho ritrovata.”
“Di
cosa parli Edward?....Dimmelo....ti prego!”
“Bella,io......dovrò
andarmene....per sempre...”
Mi
sembrò che il tempo si fermasse. Le sue parole rimbombavano
dentro di me, sconvolgendomi come se la mia anima subisse mille docce
gelate tutte insieme.
“Co-cosa?
Ed- Edward?”
Lui
mi riprese di nuovo tra le braccia.
“Ti
prego Bella. Ascoltami. Ascoltami bene. Perché ho paura della
conclusione a cui la tua mente sta arrivando...”
Riuscii
a parlare a malapena“Tu. Vuoi. Lasciarmi....”
“NO!MAI!....Sapevo
mi avresti frainteso. Pensi che potrei ripetere questo errore una
seconda volta?”
“Ma
allora......perchè?Non capisco.”
“I
Volturi Bella. Io ho infranto le regole. C'è un duro prezzo da
pagare per questo. Ma non posso permettere che ti facciano del male.
Così avevo pensato un piano....”
“Quale
piano?”
“Aro
ama collezionare vampiri con “doti particolari” per
inserirli nella sua guardia.....”
“Cosa
centra questo con noi?”
“Non
può costringere nessun vampiro ad unirsi alla sua famiglia
ma...........accetta volontari!”
“Dove
cerchi di arrivare?”
“Il
piano prevede che io mi offra spontaneamente per unirmi a lui e in
cambio risparmierà te....e la mia famiglia.”
“NO!
NO! No no....!!!
“Ti
prego....non fare cosi......”
“Non te lo
permetterò! Non possiamo separarci di nuovo!”
“Bella,
credimi, vorrei ci fosse un altra soluzione! Non sai quanto. Ma è
l'unico modo che ho per salvarti. E per salvare anche la mia
famiglia!”
“Troveremo
un'altra soluzione. DEVE esserci un altro modo.”
“Non c'è
Bella!”
“E la tua
famiglia è d'accordo con te? Impossibile!”
“No. Loro non
lo sanno. Non lo sa nessuno........tranne Alice.”
“E' per questo
che è arrabbiata con te vero?”
“Anche.”
“E che altro?”
“Ha avuto una
visione: Il mio piano avrà successo. Questo la sconvolge
ancora di più.”
Non potevo credere a
ciò che avevo sentito. Continuavo a rivivere nella mia testa i
minuti appena passati, come il peggiore degli incubi.
Era
iniziato come un sogno....
“Dobbiamo
parlare con la tua famiglia. Insieme penseremo a qualcos'altro.”
“Dovrò
dirglielo prima a poi. Ma no credo ci sia un'altra soluzione. Non una
in cui nessuno si faccia male.”
“Anche
con questa soluzione qualcuno si farà male: IO!
“Bella.....”
“NO
Edward! Ascoltami! Sono disposta a venire con te piuttosto! Non mi
separerò una seconda volta da te! NO. Non sopravviverei questa
volta! Sarà meglio che tu lo capisca! IO. Non. Ti. Lascio!
Punto.”
“Calmati
ti prego. Va bene. Sarà meglio inventarsi qualcosa in fretta
allora. Ci rimangono solo tre settimane.”
D'accordo!
Anche questo cap è concluso. In sospeso direte voi! Come
sempre.
Intanto
mi scuso per aver risposto in ritardo alle recensioni, ma ho avuto
mille cose da fare e in più mi sono presa un virus intestinale
che non mi ha dato pace! Quindi perdonatemi!
Piccolo
spoiler:
Bella ha già un'idea in testa, ma aspetterà di essere
davanti a tutta la famiglia per rivelarla a Edward!Saranno tutti
d'accordo o quasi!
Cosa
sarà?
Fatemi
sapere e recensite!
|
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Capitolo 23 *** Capitolo 22 ***
Capitolo 22
Pov Edward
Stavo imbrogliando.
Correvo più
veloce di quanto ero solito fare quando c'era lei. Mi piaceva
sentirla stringersi a me, con tutte le sue forze, per paura di
cadere. Era così dolce. Si aggrappava alla mia schiena e
nascondeva il volto nel mio collo. Non voleva ammettere di avere
paura. Era così coraggiosa. Il suo respiro su la mia pelle era
una sensazione straordinaria.
La mia Bella.
Mi sembrava
impossibile che potessi considerarla di nuovo mia. Era successo tutto
così in fretta. Fino a ieri ero convinto che sarei riuscito a
stare alla larga da lei, avevo persino in mente un piano. Peccato che
non avevo considerato Rosalie.
Quello che era stata
capace di fare la sera precedente aveva dell'incredibile.
Avrei dovuto
prevederlo. I suoi pensieri non mi erano stati chiari per tutto il
giorno. Era ovvio che stesse cercando di nascondermi qualcosa, ma non
avevo fatto attenzione. Ero troppo preso dall'arrivo del mio angelo,
per concentrarmi su altro. E così, lei, capendo la mia
distrazione, ne aveva approfittato e si era precipitata in camera mia
per raccontare tutta la verità a Bella.
Secondo lei avrei
dovuto esserle grato.
Certo. Peccato che
Rosalie aveva dei modi degni di un elefante in un negozio di
cristalli. Il modo in cui aveva inondato Bella di informazioni,
l'aveva quasi fatta collassare dallo shock.
Quando mi accorsi di
quello che stava succedendo, mi ero precipitato nella stanza. Ma ero
arrivato tardi. Bella era caduta sul pavimento, piegata sulle
ginocchia, in preda ai singhiozzi, il volto inondato di lacrime. Era
così sconvolta che credo non si sia accorta nemmeno della mia
presenza o di quello che le succedeva intorno.
Alla vista di Bella
in quello stato, e di Rosalie con quell'espressione soddisfatta sul
volto, ero andato fuori di me. Ci era mancato poco che le staccassi
la testa dal collo. Solo Emmett la aveva salvata. Era arrivato giusto
un secondo prima e si era messo tra noi. Sapeva che ero furioso.
Rosalie non aveva il diritto di fare quello che aveva fatto. Non
erano affari suoi.
Secondo il suo punto
di vista,invece, lo erano eccome.
La cosa che più
mi lasciava perplesso, era che il resto della mia famiglia sembrava
d'accordo con lei. Sopratutto dopo l'arringa che mi aveva rifilato:
“Mi dispiace
Edward ma qualcuno doveva pur farlo! Sono stufa di subire le tue
decisioni! Hai portato questa umana nella nostra vita e poi l'hai
portata via. Non puoi fare entrare e uscire le persone dalla nostre
vite a tuo piacimento! Sei un egoista. TU hai deciso che non potevate
continuare la vostra storia........Volevi essere altruista? Bugiardo!
Volevi solo soddisfare IL TUO EGO!!! “ O guardatemi sono
Edward, sono buono, amo così tanto questa umana che rinuncio a
lei!” ma per favore Edward! TU hai deciso perchè TU
pensavi che fosse la cosa migliore per TE, infischiandotene dei
NOSTRI e dei SUOI sentimenti! Hai fatto soffrire Esme e Carlisle
perché TU gli hai tolto una figlia; Emmett e Alice perché
TU gli hai tolto una sorella; Jasper, perchè con il TUO
comportamento lo hai fatto sentire in colpa! E me, perchè TU,
MIO fratello, MI hai abbandonata! Senza contare che per anni ho
dovuto subirmi i musi lunghi di tutti!! Quindi ,adesso, se speri che
mi scusi per quello che ho fatto ti sbagli di grosso, non lo farò,
perché non ho nulla per cui scusarmi! IO ho fatto solo quello
che avresti dovuto fare TU! Ma che non avresti mai avuto il coraggio
di fare, perchè per TE scappare è stato più
facile che affrontare le conseguenze e lo avresti fatto ancora! Alice
me lo ha detto! Bella è mille volte più coraggiosa di
te!! ”
Ero senza parole.
Aveva detto tutto in fiato. Fortunatamente non aveva bisogno
respirare!
Quello che però
mi aveva sconvolto di più era la sofferenza che traspariva
dalle sue parole!
Bella si era
addormentata tra le mie braccia, stremata dai singhiozzi.
Probabilmente non si era nemmeno resa conto che la stessi
abbracciando, ma era così sconvolta che si era lasciata
consolare da quelle braccia che la sostenevano, senza rendersi conto
a chi appartenessero. Così l'avevo sollevata e messa sul
letto. Volevo allontanarmi, in modo che potesse riposare meglio e non
sentire freddo. Ma si era aggrappata alla mia camicia, con tanta
forza da avere le nocche bianche, e non ero riuscito a liberarmi
dalla sua presa ferrea. Non che mi fossi sforzato più di tanto
per riuscirci . Così mi ero semidisteso sul letto acconto a
lei, l'avevo avvolta nelle coperte, non senza difficoltà,e
l'avevo ripresa tra le braccia, tendola stretta. Volevo che anche nel
sonno sapesse che ero li con lei. Che non era sola. Rosalie le aveva
rivelato i miei sentimenti. Ormai non avevo più niente da
nasconderle. Non avevo motivo di stare lontano da lei.
La mia famiglia mi
osservava in silenzio e dai lori pensieri capii che la pensavano
esattamente come Rose, anche se non avrebbero mai fatto quello che
aveva fatto lei. La sfuriata di mia sorella li aveva attirati tutti
nella stanza e ora aspettavano che fossi io a dire qualcosa.
“Allora è
così. Siete tutti d'accordo con lei.”
“Figliolo, so
che pensavi che lasciare Bella alla sua vita fosse la cosa migliore
che potessi fare per lei, ma, quello che Rose vuole farti capire, e
che forse avresti dovuto prendere questa decisione quando ancora non
le avevi confessato i tuoi sentimenti e la tua identità , e di
conseguenza anche la nostra. Ma hai deciso di rischiare, e così
facendo hai preso delle responsabilità nei confronti di Bella
e dei nostri. Responsabilità a cui sei venuto meno
andandotene.”
“Mi spiace
Carlisle io.......” cosa? Non lo sapevo. Ero d'accordo? Non ero
d'accordo? Aveva ragione? Ero confuso. Non sapevo più cosa
dovevo fare. Non sapevo più cosa fosse giusto o sbagliato.
“......non
volevo far soffrire nessuno.....”
“Lo so
figliolo, ma guardala....” si era avvicinato per appoggiarmi
una mano sulla spalla “ sta soffrendo molto....lei ti ama
Edward, è palese. Prendi la decisione giusta. Non potete stare
separati. C'avete provato, ma è ovvio che non funziona. Sii
sincero con lei e con te stesso. Il resto verrà da sé.”
Nessuno disse più
nulla. Non c'era più nulla da dire. Uscirono tutti,
lasciandomi solo nella stanza. Solo con i miei pensieri a tenermi
compagnia e con il mio dolce, fragile, amore, tra le braccia, a
scaldare e a riempire di gioia il mio cuore muto.
Pov Bella
“Come siamo
silenziosi.”
“Come?”
Eravamo appena
arrivati di fonte a Villa Cullen. Tra noi e la porta restavano solo
pochi metri. Edward era stato zitto per tutto il tragitto. Mi era
sembrato strano. Di solito si voltava in continuazione per chiedermi
se stavo bene, o per prendermi in giro quando era chiaro che non
stavo bene. Questa volta no. Non aveva mai parlato, non si era ma
voltato. Si era limitato a correre stringendo la presa su di me di
tanto in tanto. Anche ora non mi stava ascoltando.
“Sei
silenzioso. Tutto a posto?”
“Si scusami,
ero solo perso nei miei pensieri”
“A cosa
pensavi?”
Si era avvicinato ,
mettendosi di fronte a me, abbassandosi fino ad arrivare con la testa
alla mia altezza. Era vicinissimo. Per un attino mi mancò di
nuovo il respiro. E il mio cuore aveva già cominciato a fare
le capriole. Lui se ne accorse subito e sorrise. Sapeva che credevo
mi stesse per baciare e ne approfittò per prendermi in giro:
Si avvicinò fino quasi a sfiorarmi le labbra poi però mi diede
un buffetto sul naso ridendo:
“Non ti hai
mai detto nessuno che fa male essere troppo curiosi?”
Uffa. Possibile che
riuscisse sempre a farmela?
Incrociai le braccia
sul petto cercando di ricompormi.
“Detto da te è
quasi comico! Non sono io quella che sbircia nelle menti altrui!”
“Già.
Peccato che l'unica in cui vorrei sbirciare non mi è
accessibile!”
“Fortunatamente!”
“mmmm.......mi
nascondi qualcosa?”
“Forse!”
“Cosa? Perchè?
Riguardo a cosa?”
“AH! Visto?
Sei molto più curioso di me! Tu non puoi sopportare di non
sapere! E allora?”
“Allora cosa?”
“Me lo dici o
no?”
“Cosa?”
“EDWARD!
Smettila di prendermi in giro! Guarda che se non me lo dici è
come se ammettessi che è qualcosa di brutto! Mi fai
preoccupare! Vuoi farmi preoccupare?”
Sospirò
alzando gli occhi al cielo.
“ Sei peggio
di Alice!”
Scrollai le spalle
in risposta. Non mi importava.
“Vuoi sapere a
cosa pensavo?”
Annuii.
Lui fece un sorriso.
Un sorriso da togliermi il fiato. Poi lentamente, squadrandomi da
capo a piedi, si avvicino a me. Posò entrambe le mani sui miei
fianchi e mi attirò a se.
Mi bacio. Di nuovo.
Un bacio vero. Come questa mattina. Dopo qualche secondo si staccò
da me. Ma solo per avvicinare le labbra al mio orecchio.
“Ecco a cosa
stavo pensando!” alitò. Il suo respiro freddo mi provocò
un brivido di piacere che mi arrivò fino alle punte delle dita
dei piedi. Stavo letteralmente andando a fuoco. Il sorriso divertito
stampato sulla sua faccia la diceva lunga a proposito del colorito
che dovevo aver preso.
“Sei sleale!”
“Lo so. Ma non
ho saputo resistere.”
Scoppiamo a ridere
entrambi , presi da quella piccola bolla di felicità che
stavamo vivendo.
Come al solito però,
non durò molto.
Vidi il suo volto
piegarsi in una smorfia e voltarsi di scatto verso la casa.
“Edward, che
succede?”
La sua espressione
divenne da prima incredula poi estremamente arrabbiata. Voltò
la testa verso di me e puntò gli occhi dritti nei miei. Non un
briciolo dell'emozione che avevamo vissuto un attimo prima era
rimasta sul suo volto. La mascella era serrata e i muscoli tesi.
“Bella.”
Lo disse a denti stretti , quasi come se pronunciare il mio nome lo
facesse soffrire.
“Che succede
Edward! Dimmelo!”
Il suo sguardo, il
suo volto, il suo corpo, tutto di lui si indurì ancora di più.
“No. Dimmelo
TU!”
“Come? Che
significa?”
“Dimmelo
Bella!! Dimmi perchè Alice ha appena avuto una visione di te
su un areo diretto in Italia!”
O-o.
Allora che ne
pensate?
Spero vi piaccia!
Ne approfitto per
rispondere qui alle recensioni del capitolo precedente, visto che più
o meno avete avuto tutte la stessa idea:
Recensioni cap 21:
moulianrouge :ciao questa storia e molto bella,penso che bella
voglia farsi trasformare cosi il problema e risolto credo.cmq spero
di laggere al piu presto il seguito sono molto curiosa.....
antonella64 :questa volta bella e' piu' matura, piu' sicura di
se stessa e sa quello che vuole, nn che prima nn lo fosse ma era piu'
giovane ed ingenua e penso proprio che vuole essere trasformata vero?
tulipano nero :secondo me chiederà di essere trasformata
così i volturi non avranno da ridire. complimenti il capitolo
è molto bello.
Angy Pattz :ehehehe. vorrà trasformarsi. lo ha sempre
voluto e sempre lo vorrà. :D aspetto il prossimo :*
giova71:mm lo sapevo io che la portava nella radura solo x
parlarle del suo infallibile piano, beh mi sà tanto che mi
piacerà parecchio l'idea di bella, scommetto che andrà
lei dai volturi vero????? mi sà tanto che il bello deve ancora
venire vero???????? UN bacione grandissimo ciao *___* ps: guarisci
pesto. ciao
Pink_lemon : Salveee ! ok, mi scuso per non aver commentato lo
scorso capitolo (oramai io ho un appuntamento fisso con i tuoi
capitoli ;) ) e che non ho avuto molto tempo ma ti lascio una mia
opinione qui ! Allora riguardo al capitolo precedente avrei voluto un
tantino picchiare Bella , per il suo facile perdono nei confronti di
Edward, cazzo io lo avrei picchiato ( cioè magari mi sarei
rotta le mani , ma .... bho ) Vabbe ovvio che quando ami ancora una
persona la tentazione è forte, ma almeno tienilo un po' sulle
spine, cioè anche lui vuole essere punito ... BHA !! comunque
forse sono troppo mmm vendicativa ?!XD passiamo a questo capitolo -
ma a questi due non va mai bene nulla? 5 minuti di pace no???- (mio
pensiero mentre leggevo) e ancora - riusciranno mai a godersi il loro
ritrovato amore?- aah! Bhe spero le cose si risolvano per i nostri
due piccioncini !!!
Risposte:
In effetti l'idea di
trasformarsi non è sbagliata, solo che la vuole applicare in
maniera un po' di versa. Scusate lo so ho la mente un po' malate!
Comununque GRAZIE
A TUTTE per
i complimenti, e per dedicare un po' del vostro tempo non solo a
leggere il capitolo ma ancge a recensire! Grazie!!!!!Lo apprezzo
tantissimo! GRAZIE!!!!!
Cresce il numero di
chi mi segue:
1
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GRAZIE!!
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Capitolo 24 *** Capitolo 23 ***
Piccolo avviso:
Scena strappalacrime (almeno secondo me!). Preparate
i fazzoletti. AHAHAH!
Vi
prego continuate a recensire!! Ditemi cosa ne pensate! Grazie in
anticipo!! Buona lettura!
Capitolo 23
Pov Bella
“Ti prego, non
giungere a conclusioni affrettate!”
Lo vidi prendere un
lungo respiro. Strinse gli occhi, come faceva sempre quando cercava
di mantenere il controllo delle sue emozioni, poi tornò a
guardarmi.
“Va bene. Ma
allora dimmi tu che significa, perché io non voglio nemmeno
pensarci!”
“Credo di
capire perchè Alice ha avuto quella visione, ma.......adesso
entriamo,ci staranno aspettando.....”
“Bella....”
m'interruppe, di nuovo agitato.
“Dopo ti dirò
tutto. Promesso. Ma ti prego prima entriamo.”
Mi prese per mano e
annui.
Appena varcammo la
soglia di casa, ci ritrovammo gli occhi di tutti addosso. I loro
sguardi passavano dalle nostre mani intrecciate ai nostri volti. Era
ovvio che sapevano già tutto,e erano felici che io e Edward ci
fossimo ritrovati. Esme sembrava la più felice di tutti. Il
suo sorriso era a dir poco radioso. Si avvicino a noi, commossa, e ci
strinse entrambi nel suo abbraccio.
“Finalmente.
Non sapete quale gioia sia per me vedervi di nuovo insieme...... e
felici”
Edward sorrise
stringendomi ancora un po' di più la mano. Poi si rivolse di
nuovo verso la sua famiglia:
“Come
sicuramente già saprete, Bella mi ha concesso il suo perdono,
anche se sono io il primo ad ammettere di non meritarlo, non posso
nascondere la mia felicità per la sua scelta. Questa volta non
commetterò più l'errore di cinque anni fa. Finchè
lei mi vorrà , finchè me lo concederà le resterò
accanto , perchè la Amo, e non c'è niente che io
desideri di più al mondo di stare con lei.”
O mio dio. Era la
cosa più bella che avessi mai sentito pronunciare in tutta la
mia vita. Se solo la cosa non mi avesse fatto vergognare più
di quanto non stessi già facendo, avrei pianto. Mi Amava. Non
c'è lo eravamo ancora detti, da quando ci eravamo ritrovati. A
quel punto del discorso aveva parlato voltandosi nella mia direzione
e guardandomi dritto negli occhi. Sentivo il mio cuore guarire
lentamente ogni secondo che passavo accanto a Edward.
Carlisle si avvicino
posandogli una mano sulla spalla:
“Figliolo, non
sai che gioia è per noi rivedere il tuo sorriso, sono felice
della vostra scelta........e del tuo coraggio Bella!Dopo che si è
sofferto molto, come hai sofferto tu, è difficile perdonare la
persona che ti ha fatto del male. Ti ringrazio, grazie al tuo buon
cuore, mi hai restituito un figlio. Te ne sarò grato per
l'eternità”
“Ehm...è.....gr-grazie
Carlisle” Fu tutto quello che riusci a dire. Stavo per morire
dall'imbarazzo!
Emmett irruppe con
una sonora risata:
“ahahahahahahahahaaaha.......LO
SAPEVOOO......Jasper paga! Ho vinto!”
Jasper sbuffò
incrociando le braccia sul petto:
“si
si.....diciamo che per una volta sono felice di aver perso!”
“si
si.....come no! SGANCIA!”
Guardai Edward con
aria confusa. La sua faccia era esasperata, ovviamente lui sapeva di
cosa parlavano quei due. Beato lui. Io non ci stavo capendo nulla.
Tanto per cambiare!
“Che mi sono
persa?” gli chiesi indicando Emmet e Jasper
“Hanno
scommesso che saremmo tornati insieme entro una settimana, Jasper
credeva che non avresti ceduto.”
Avrei voluto
sprofondare. Avevano tutti uno sguardo a dir poco sognante mentre
guardavano me e Edward insieme. Perfino i Denali che si erano tenuti
a distanza, in un angolo, sembravano compiaciuti. Almeno quasi tutti.
Tanya mi guardava ancora come se fossi una piaga o qualcosa del
genere. Ma che aveva? Possibile mi odiasse così? In fondo
nemmeno la conoscevo.
Edward notò
il mio disagio, capendo subito a cosa fosse dovuto. Passò un
braccio intorno al mio fianco e mi strinse a se con fare protettivo,
lanciando uno sguardo che la diceva lunga a Tanya. Lei sostenne il
suo sguardo per qualche secondo, poi sbuffò e si voltò
guardando fuori dalla vetrata adiacente.
Avrei voluto capire
cosa c'era che non andava, ma ora avevamo cose più importanti
a cui pensare. Edward mi riscosse.
“Ehi, tutto
bene?”
“Si, certo.
Devo solo fare una cosa.......”
Feci qualche passo
in direzione di Rosalie, uscendo dall'abbraccio protettivo di Edward,
che mi guardava, probabilmente intuendo ciò che stavo per
fare.
“Rose,so che
tra noi non c'è mai stato un rapporto idilliaco ma, ti
ringrazio per essere stata sincera con me. Mi hai dato la possibilità
di essere di nuovo felice. Grazie”
Mi guardava con quel
suo solito sguardo glaciale e impenetrabile, il massimo che mi
aspettavo in risposta da lei era un cenno del capo, invece, fece
qualcosa, che fece trattenere il fiato sia a me sia a tutti i
presenti. Infatti, il suo sguardo, cambiò improvvisamente, e
un sorriso si dipinse sul suo volto, sembrava felice delle mie
parole, ma ovviamente, nessuno, specialmente io, si sarebbe aspettato
che potesse avvicinarsi a me e avvolgermi in un caloroso,(per quanto
può essere caloroso un vampiro) abbraccio. Ci mise qualche
secondo per riprendermi e poter ricambiare l'abbraccio. Ero stupita,
e non ero l'unica. Fu Edward a spezzare il silenzio che si era venuto
a creare nella stanza:
“Rose.”
Lei si stacco
immediatamente da me, e il suo volto si fece di nuovo impenetrabile
mentre osservava suo fratello. Edward si avvicinò a lei, che
non si mosse di un millimetro, continuando a guardarlo. Edward si
avvicino e le sorrise, un sorriso di vero affetto,sentito. Rosalie
spalancò gli occhi solo per un secondo, stupita,ricambiando un
istante dopo il sorriso. L'oro dei suoi occhi brillava come se
fossero stati pieni di lacrime che era incapace di versare. Edward
aprì le braccia e lei ci si tuffò, stringendolo forte e
singhiozzando. Non disse nulla, sapeva che Edward aveva già
letto, nei suoi pensieri, tutte le parole che non riusciva a dire.
Lui la stringeva forte, cullandola come se fosse una bambina.
“Shh....va
tutto bene Rose, va tutto bene. Mi dispiace se ti sei sentita
abbandonata, sono stato un fratello orribile. Perdonami! Mi dispiace
tanto.........sorellina.”
Non avevo mai visto
Rose così vulnerabile, le parole di Edward erano riuscite a
far breccia nello scudo impenetrabile di freddezza, che la
caratterizzava. Era chiaro che doveva aver sofferto molto in passato,
e che la sua maschera di ragazza dura e insensibile, le serviva per
proteggersi da altre sofferenze. Probabilmente, la vera Rosalie Hale,
era quella che stavo guardando adesso: sensibile, dolce, vulnerabile.
Alice si avvicinò
a Edward e Rose schiarendosi la voce per attirare la loro attenzione.
Entrambi, pur rimanendo abbracciati si voltarono a guardare Alice.
Edward alzò gli occhi al cielo, Alice aveva sfoderato il suo
sguardo da cane bastonato. La guardò con un sopracciglio
alzato, chissà cosa le stava dicendo quella pazza di una
vampira. Fatto sta che Edward scoppiò in una fragorosa risata,
poi mentre con un braccio continuava a stringere Rosalie, apri
l'altro rivolto verso Alice, alla quale le si illuminò il
volto:
“Vieni qui,
mostriciattolo!”
Non se lo fece
ripetere due volte e volò, letteralmente, tra le braccia di
Edward. Ridevano tutti e tre come bambini, di tutto e di niente. Ero
felice per loro. Per Edward. Aveva ritrovato l'affetto con quella
parte della sua famiglia per lui importantissima. Stava per scapparmi
qualche lacrima a quella visione, che però venne subito
spazzata via da una risata, quando vidi Edward, Rosalie e Alice, con
i piedi sospesi a dieci centimetri dal pavimento. Emmett era arrivato
alle loro spalle e li aveva sollevati tutti tre, stritolandoli in un
grosso abbraccio.
“Vero che
volete bene anche al vostro Emmett? Eh? VERO?”
Edward fece finta di
arrabbiarsi ma si notava lontano un miglio che gli veniva da ridere:
“Emmett!!!
Mettimi subito giù, scimmione! O giuro che presto renderò
mia sorella vedova!”
Emmett li mise giù,
ma teneva il broncio come un bambino!
“ Ecco lo
sapevo!!! Eddino posso capire che vuoi bene alla mia Rose, ma che
preferisci la nana malefica a me, è ridicolo!”
“Ehi!!! Chi
hai chiamato nana malefica, armadio!!!”
Andarono avanti
tutti e quattro per un bel po'. Esme e Carlisle, li guardavano
sorridenti, Jasper aveva uno sguardo beato, tutta quella felicità
in casa lo facevano sentire al settimo cielo. Anche i Denali
ridevano insieme a noi di quel teatrino improvvisato, persino Tanya
aveva abbassato la guardia per sorridere dello strampalato rapporto
che c'era tra quei fratelli!
Purtroppo, però,
dovemmo tornare presto alla realtà. Anche se nessuno voleva
ammetterlo ad alta voce, la paura che presto tutto questo sarebbe
potuto finire per mano dei Volturi, aleggiava sempre nell'aria, come
un ombra sulle nostre teste.
Carlisle, fece
qualche passo avanti, per essere visibile a tutti
“Ragazzi,odio
interrompere questi momenti, ma abbiamo delle responsabilità a
cui non possiamo sottrarci.”
Rivolgemmo tutti
l'attenzione, verso il “nostro” capo famiglia. Si perchè
ormai anch'io mi sentivo di nuovo pienamente parte della famiglia.
Annuimmo tutti all'unisono, consci di ciò che ci aspettava.
Poi Carlisle voltò
lo sguardo verso di me, chissà perchè sapevo cosa stava
per dire:
“ Bella, tu
sai perchè Alice avuto quella visione? Potresti spiegarci?”
Appunto.
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 ***
Grazie
a: moulianrouge
, giova71,
angy0780,
theangelsee69
,missriccia87
,Angy
Pattz,tulipano
nero,Pink_lemon,
antonella64,Lorelai97
, che dedicano sempre un po' del loro tempo a recensire la mia
storia! Grazie! Siete fantastiche!!Vi adoro. E grazie a _Kristal_
, che a quanto ho potuto notare a letto la mia storia tutta d'un
fiato e ha recensito tutti i capitoli, tutti d'un fiato!!!!!
Stanotte!!!UNICA!!!GRANDE!
Questo
cap è leggermente più lungo, ci ho messo un po' a
scriverlo perchè faticavo a impostarlo. Spero vi piaccia!!Ciao
a presto!!
Capitolo 24
pov Edward
La cosa continuava a tormentarmi
Steso sul letto della mia camera, con il mio amore
tra le braccia, non riuscivo a smettere di pensarci. La tenevo
stretta a me, la testa sul mio petto, le accarezzavo i capelli per
poi scendere con le dita nell'incavo del suo collo. Che buon profumo.
Avrei dovuto rinunciarci.....non volevo rinunciarci........
Pensavo e ripensavo. Come era riuscita a
convincermi?
Sospirai.
“Cos'hai?” era appena un sussurro, ma
ovviamente lo avevo sentito.
“mmm.....”
Questa volta fu lei a sospirare.
“Edward, ti prego......io credevo che in fondo
fosse quello che volessi anche tu......”
Smisi di accarezzarla e strinsi di più le
braccia intorno al suo corpo. Come poteva pensare che ciò che
volevo era toglierle la vita? Io l'amavo! L' amavo! Accidenti!
Possibile che lei non capisse che per me il pensiero di toglierle la
vita era......era............AHHHH!Se continuavo così sarei
impazzito! La cosa peggiore era che la mia famiglia era completamente
d'accordo con lei! Assurdo!
Con la testa continuavo a ripensare a quello che era
accaduto solo poche ore prima:
Quando mio padre le aveva posto quella domanda
l'avevo vista irrigidirsi. Avevo sciolto l'abbraccio dalle mie
sorelle ed ero corso al suo fianco. Mi faceva male vederla così
tesa, preoccupata. Le feci passare un braccio intorno alla vita e
l'avvicinai a me depositandole un bacio sulla fronte.
“ Sta tranquilla.....va tutto bene....”
Lei aveva alzato lo sguardo, e guardandomi negli
occhi aveva scosso la testa “ No invece.....ti
arrabbierai......”
“ Ti prometto....che non mi arrabbierò...”
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di farla felice, di
vederla tranquilla.
Lei mi aveva sorriso “ Davvero? Promesso?”
“ Si, promesso”.
Ancora non me ne ero reso conto ma mi aveva messo
nel sacco! Era diventata molto più furba, non potevo negarlo.
Qualcosa attirò la mia attenzione....un
pensiero....una visione.... “ Alice...cosa....che vuol
dire.....perchè stai cantando l'inno coreano in finlandese?”
Avevo visto di nuovo le immagini di Bella
sull'aereo, diretta in Italia....solo che c'era qualcosa di
diverso...che non ero riuscito ad afferrare prima che Alice mi
chiudesse l'accesso alla sua mente....stava appositamente cercando di
nascondermi qualcosa......Ma che cosa?
“Oh tranquillo Edward tra poco lo scoprirai
da te.....è giusto che tu lo sappia da Bella!” il
sorriso stampato sul volto di mia sorella era al quanto inquietante!
“Che cosa devo sapere?”
Bella mi aveva preso le mano tra le sue ,ma non mi
guardava più. Non mi piaceva. Aveva assunto una strana
tonalità di rosso e il cuore le batteva così forte che
sembrava volesse scapparle fuori dal petto.
“Bella?”
Lei alzò lo sguardo su di me. Il suo
rossore era diventato indescrivibile. La vidi deglutire a vuoto un
paio di volte prima di trovare il coraggio di parlare:
“Edward, tu hai detto che mi ami giusto?”
Annui.
“ E, bhe, immagino significhi che vorresti
starmi accanto per sempre, giusto?”
“ Si Bella, finchè tu mi vorrai,
finchè tu....vivrai” La mia voce si era spezzata sul
finale. Non era mai un argomento facile per me. Ma non capivo? Dove
voleva arrivare?
“E se vivessi in …..eterno?”
La guardai un attimo, ripetevo mentalmente le sue
parole, non poteva essere.....non era quello che pensavo.....
“Cosa stai dicendo?”lei mi guardò
un secondo, l'espressione colpevole... “Credo che tu lo abbia
capito da solo...”
Inorridii. Tolsi le mie mani dalle sue, per paura
di farle male,e feci qualche passo indietro. Lei voleva essere come
me. Lei voleva essere trasformata. Lei voleva morire. No. Non potevo
accettarlo.
“Hai promesso di non arrabbiarti...”
Non l'ascoltai nemmeno. Non poteva sganciarmi addosso un bomba del
genere e pretendere che me ne stessi calmo. No. Assolutamente NO!
“Mi stai dicendo che vuoi essere
trasformata? Che vuoi essere un mostro?” Praticamente ormai
urlavo. Ma non POTEVO crederci!Non VOLEVO crederci!
Lei mi guardava con gli occhi sbarrati e pieni di
lacrime. La stavo ferendo. Di nuovo. Stupido!!! Stupido stupido
stupido! Mi precipitai da lei in un secondo e la strinsi forte tra le
mie braccia. Lei mi lasciò fare e appoggiò la testa sul
mio petto soffocando i singhiozzi nella mia camicia. Con la coda
dell'occhio mi accorsi che la mia famiglia e i Denali avevano
lasciato la stanza per concederci un po' di privacy, anche se in
tutta la casa, non c'era luogo in cui non avrebbero potuto sentirci.
Bella si era aggrappata alla mia camicia, cercando
di fermare i singhiozzi e trattenere le lacrime.
“Perdonami, amore,perdonami.....shh....ho
perso il controllo......mi dispiace.... shh,shh,.....amore, ti
prego....non piangere......”
Dopo qualche secondo la sentii prendere dei grossi
respiri. Stava cercando di calmarsi. Alzò la testa per potermi
guardare negli occhi......
Lei accarezzai la guancia con il dorso della mano,
lei l'afferrò e la trattenne sul suo volto....
“Edward....tu lo sai che ti amo vero?”
Sorrisi.
“Lo sospettavo...ma non sai quanto sia bello
sentirtelo dire!”
“Allora perchè? Perchè non
capisci che tutto quello che desidero è stare con te.....”
“Bella.....”Le presi il viso tra le
mani e puntai i miei occhi dritti nei suoi, volevo che capisse che
quello che le dicevo era la verità “per più di un
secolo ho aspettato che tu entrassi nella mia vita, perchè
senza di te io sono incompleto, e credermi non c'è niente che
potrei volere di più di starti accanto per l'eternità,
ma toglierti la vita per realizzare un mio desiderio......non è
giusto.....”
“Ma è anche il mio
desiderio.....Edward non lo faresti per te.....lo faresti per
me....ti prego......è quello che voglio....passare l'eternità
con te......ti prego rispetta la mia scelta....questa volta.....”
Colpo basso. Sapeva che mi sentivo in colpa per
aver scelto per tutti e due cinque anni fa, senza considerare quello
che lei voleva. E che il senso era amplificato dal sapere che avevo
fatto la scelta sbagliata. Che l'avevo fatta soffrire immensamente
quando il mio unico desiderio era quello di vederla felice. Avrei
pagato il mio errore per il resto della mia esistenza.
E come se non bastasse lo stavo rifacendo. Le
stavo imponendo la mia volontà. Non potevo. Non un altra
volta. Ma la sua scelta.......
Sospirai.
“Sai cosa ti aspetta? Ti rendi conto a cosa
stai rinunciando?”
La vidi sorridere. Un sorriso radioso che arrivò
anche ai suoi occhi. Sapeva che aveva praticamente vinto. Avevo
ceduto. Avrei accettato la sua scelta perchè non potevo
imporle di nuovo la mia. Avrei dovuto rispettare la sua. L'amavo. Non
le avrei negato niente. Nemmeno la morte.
“Credimi ho valutato i pro e i contro più
di una volta. So a cosa dovrò rinunciare. E posso farlo. Non
dico che sarà facile.....ma se tu sei al mio fianco.....posso
farlo. L'unica cosa che non posso fare è vivere senza di te.
Non posso. E non voglio!”
Scossi la testa rassegnato. Ormai non potevo più
tirarmi indietro.
“Continuo a pensare che non ti merito. Ti
sto chiedendo un sacrificio troppo grande.”
Poggiò la sua mano sulla mia guancia e io
mi inebriai del suo profumo.
“Il sacrificio più grande sarebbe
vivere una vita intera lontana da te, anche solo un altro giorno
sarebbe troppo ORA per me!”
Sospirai di nuovo. Avevo perso. Come potevo
resistere di fronte a tanto amore? Come potevo negarle l'unica cosa
che voleva da me? Gli avrei dato tutto. Tutto. E lei mi chiedeva
l'unica cosa che mi avrebbe distrutto. Ma era quello che lei voleva e
io non glielo avrei negato. Non più. Non se questo voleva dire
farla soffrire.
Chiusi gli occhi e appoggiai la fronte alla sua.
“Ti Amo Isabella”
Lei sorrise e le sue guance si riaccesero di
rosso. Era splendida.
“Ti amo anch'io Edward”
Timidamente, come era tipico di lei, mi sfiorò
le labbra con le sue, cercando un bacio che ricambiai subito.
Avrei potuto baciarla per ore , giorni, mesi senza
mai stancarmi, senza mai sentire nessun altro bisogno se non quello
delle sue labbra sulle mie.
Mi riscossi da i miei
ricordi e tornai a guardare il mio amore che mi guardava in attesa di
una risposta.
“Certo che voglio
passare l'eternità con te Bella, è solo che se penso a
l'unico modo che abbiamo per poterlo fare......non posso non sentirmi
egoista”
“Guarda che qui
l'egoista sono io.....”
Le rifilai un occhiata
piuttosto contrariata. Che stava blaterando adesso? Lei egoista? Che
assurdità! Era la persona più altruista che avessi mai
conosciuto!
“Non guardarmi
così.....ragiona! Sono IO che ti sto chiedendo di
trasformarmi. Sono IO che voglio passare il resto della MIA
vita....... anzi no...del''eternità... con te! Perchè
IO non posso vivere senza di TE!”
Scossi la testa. Era una
testona! Vedeva il mondo sotto una prospettiva tutta sua. Niente di
quello che avrei potuto dire l'avrebbe mai convinta del contrario.
“Non mi hai ancora
spiegato le visioni di Alice. Perchè volevi andare in Italia?
Cosa speravi di ottenere?”
“In realtà
avevo deciso di andare per convincere i Volturi ad accontentarsi di
me e risparmiare te e la tua famiglia. Poi dopo che hai fatto quel
discorso davanti a tutti....quando hai detto che mi amavi.....bhe ho
pensato che se avessi accettato di trasformarmi sarei potuta andare
da loro e...........non lo so mi sarei inventata qualcosa.... credo”
“Quindi è per
questo che è cambiata la visione di Alice: nella prima eri
umana nella seconda.......no.”
Vampira. Non riuscivo a
dirlo. Non ero ancora pronto. La vidi annuire così aggiunsi:
“Lo sai vero che TU
non andrai in Italia? E' fuori discussione!”
“Ma Edward
come.....”
“Non discuto su
questo Bella. Non te lo permetterò. Mai. Tu hai posto le tue
condizioni, questa è la mia. Tu non andrai dai Volturi.
Promettilo!”
Si morse un labbro. Stava
esitando. Non avrei ceduto su questo.
“D'accordo.....promesso.”
“Bene quando i
Volturi arriveranno...”
“Io sarò
già...........................vampira.........giusto?”
“Non preoccuparti
per questo. Prenderemo tempo se sarà necessario. Ci
inventeremo qualcosa!”
La vidi sospirare.
“Non pensarci troppo
adesso. Vieni qui....abbiamo tanto tempo da dover recuperare”
Sorrise felice e si sdraiò
sul mio petto.
Improvvisamente la sentii
sbuffare.
“Cos'hai? Stai
male?”
“No. E'
solo....guarda come mi ha vestito Alice! Sono ridicola!”
“mmm....a me sembri
molto carina”
Indossava un vestito
azzurro di seta, senza spalline stretto sul busto e in vita, poi
ricadeva morbido scendo appena sopra il ginocchio. Il corpetto le
avvolgeva il busto mettendole in risalto la scollatura. Grazie al
cielo ero già morto o avrei rischiato l'infarto. Alice me
l'aveva restituita cosi dopo averla convinta a passare con lei un
pomeriggio “confidenze, vestiti e trucco tra sorelle!”.
Ribaltai le posizioni e
mi portai sopra di lei. Le presi i polsi e delicatamente glieli
portai sopra la testa. Mi passai la lingua sulle labbra.
“ Sei una tentazione
irresistibile vista da questa prospettiva”
La vidi arrossire
violentemente, il cuore le batteva all'impazzata,non potei trattenere
un sorriso.
In quel momento presi una
decisione. Una decisione importante. La visione di Alice arrivò
meno di un secondo dopo. Perfetto.
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Capitolo 26 *** Capitolo 25 ***
Visto che velocità?
Poi non ditemi che non vi voglio bene! Ecco il capitolo! Buona
lettura!
Capitolo 25
Pov Bella
Aveva ribaltato le
posizioni e ora se ne stava sopra di me,e mi teneva delicatamente le
braccia alzate sopra la testa con una mano mentre con l'altra mi
accarezzava un fianco. Sentii che la mia pelle stava andando a fuoco.
“ Sei
una tentazione irresistibile vista da questa prospettiva”
Quella
voce. Avrei potuto fare qualsiasi cosa per quella voce.
Lo
vidi sorridere. Probabilmente aveva sentito il mio cuore che aveva
preso a battere come un tamburo impazzito. Non potevo farci niente.
Ogni volta che lui mi era vicino io......e quel sorriso......
I
miei ormoni viaggiavano a una velocità impressionante vicino a
lui. Morivo dalla voglia di affondare le mani in quei capelli
e........oddio sembravo una maniaca! Calma Bella. Calma.
Lo
vidi sospirare, ma sembrava felice, come se stesse facendo un sogno
ad occhi aperti.
“Cos'hai?”
Lui
scosse la testa. Mi lasciò andare i polsi e scese con una
lunga carezza seguendo le venature della mia pelle fino alle mie
spalle. Io ne approfittai per passargli le braccia intorno al collo e
attirarlo a me. Lui si lasciò trascinare e assecondò
subito il mio bacio. Di nuovo si trasformò subito in un bacio
bisognoso e passionale, come se in quei baci volessimo esprimere
tutta la solitudine provata in questi ultimi anni, e far capire
all'altro quanto fosse insostenibile la distanza tra noi. Quando
portai le mani sotto la sua camicia,lo sentii rabbrividire e
stringermi più forte. Scese a baciarmi il collo inspirando a
fondo il mio profumo. Non eravamo mai arrivati così in là.
Non c'era un solo centimetro dei nostri corpi che non sfiorasse
quello dell'altro. Sentivo il cuore battere all'impazzata, ma non mi
sarei mai tirata indietro. Dio solo sa da quanto aspettavo questo
momento. Quando però provai a sfilargli la camicia , un tocco
gentile ma deciso fermò le mie mani.
“Bella...no”
La sua voce era roca, il fiato corto. I suoi gesti , il suo sguardo
su di me, sul mio corpo, contraddiceva le sue parole. Ogni cosa mi
diceva che mi desiderava, esattamente come io desideravo lui, ma la
stretta su i miei polsi, pur rimanendo gentile, si fece più
decisa. Scostò le mie mani da lui, poi chiuse gli occhi e si
allontanò definitivamente lasciandosi cadere supino al mio
fianco. Lo sentivo respirare profondamente, stava cercando di
calmarsi. Sapevo che era dura per lui, sentirmi così vicino.
Chissà come soffriva in questo momento. Che stupida. Stavo
pensando solo a quello che volevo io senza curarmi del fatto che così
facendo lo stavo mettendo in difficoltà.
“Edward?”
Lo chiamai piano, non volevo disturbarlo nel suo tentativo di
calmarsi ma avevo bisogno di sentire la sua voce, di assicurarmi che
stesse bene.
Lui
si mise su un fianco, esattamente come me, allungò un braccio,
che fece passare intorno alla mia vita, e mi abbracciò,
avvicinandomi di più a lui. I nostri nasi si sfioravano, cosi
come le nostri fronti. Lui mi lasciò un dolcissimo bacio sulla
punta del naso, sorridendo, poi aprì gli occhi facendo
scontrare i nostri sguardi.
Non
potei trattenere un esclamazione.
I
suoi occhi erano più neri della pece. Che gli stava
succedendo? Ne percorsi i contorni con i le punte delle dita, cercavo
un modo per dargli sollievo.
“Edward.....stai
bene?I tuoi occhi....mi dispiace..”
Lui
mi fece passare una mano sulla schiena per confortarmi e mi sorrise.
“Bella,tranquilla.
Sto bene.”
“Non
dire bugie. I tuoi occhi...solo cinque minuti fa erano dorati e
ora....
“.....sono
neri. Lo so.” finì lui la frase per me.
“Mi
dispiace..è colpa mia, il mio odore.....che stupida....ti
brucia tanto la gola? Hai molta sete? Vuoi che me ne vada?”
Avevo ripreso a mangiarmi le parole. Mi succedeva sempre quando ero
agitata.
Feci
per spostarmi, ma lui non me lo permise, intensificando la presa
intorno al mio corpo e stringendomi di più a lui.
“Non
provare a muoverti di un centimetro, siamo già stati fin
troppo lontani..............non deve accadere mai più!”
“Ma,
tu stai soffrendo....io non posso...”
Mi
misi un dito sulla bocca per farmi smettere di parlare, prima che mi
tuffassi di nuovo in uno dei miei monologhi.
Sospirò
e mi sorrise dolce. Con una mano prese a accarezzarmi il viso, i
capelli, con l'altra continuava a stringermi a se.
“Bella..amore....”
Adoravo
quando mi chiamava così, una semplice parole e il mio cuore
traboccava di felicità. Mi faceva sentire amata, protetta,
felice.....sua.
“Adesso
calmati, ti prego. Davvero, sto bene. Non c'è motivo di
agitarsi. Mi dispiace se i miei occhi ti hanno spaventata, non era
nelle mie intenzioni , credimi. E si, è vero, ho sete...ma non
della sete che pensi tu...la mia sete è del tutto uguale alla
tua....”
Parlava
molto lentamente, e mi guardava cercando di capire se avessi
afferrato il senso delle sue parole. Ci misi un po' a capire,
ovviamente, o non mi sarei chiamata Bella, ma appena il significato
di quello che diceva prese forma nella mia mente, non riuscii a
trattenere un sorriso.
Edward
mi voleva, mi desiderava, e non come un Vampiro desidera una donna,
ma come un Uomo. A quel pensiero non potei evitare che le guance mi
si imporporassero, ma non mi importava, ero felice. Però se
era così, qualcosa non tornava.
“Ma
allora prima, perché.....si insomma.....” Grazie al
cielo Edward mi conosceva bene, e sapeva che non riuscivo a parlare
di certi argomenti senza impappinarmi, così intuendo dove
volessi arrivare, mi rispose, evitandomi una figuraccia, da vero
gentiluomo.
“Bhe,
in realtà c'è più di un motivo.”
“Ovvero?”
“Punto
primo, Emmett se la sta spassando alla grande, prendendomi in giro,
fin da quando abbiamo messo piede insieme in questa stanza. Secondo,
credi che sia così irrispettoso nei tuoi riguardi da
fare.....qualcosa.... in una casa piena di vampiri, che possono
sentire ogni nostro più piccolo respiro o movimento?”
O
cavolo!Non ci avevo pensato! Che vergogna. Grazie al cielo, c'era
Edward, non potevo immaginare la vergogna che avrei provato se
facendo...si insomma, se il mattino dopo mi fossi resa conto che
tutti aveva sentito, sarei come minimo sprofondata nel terreno, senza
pensare alle battutine di Emmett. Meglio la morte, senza dubbio!!!
Cercai
di ricompormi un attimo, per non sembrare una ragazzina sull'orlo di
una crisi di nervi,poi parlai:
“Quindi
tu....tu...mi...vuoi?”
“No,
sul serio Bella, sei più intelligente di così!”
“Ehi!”Gli
diedi un piccolo colpetto sulla spalla. Mossa sbagliata. Per poco non
mi ruppi una mano. Ahi!
Probabilmente
lo dissi ad alta voce perchè lo vidi sbarrare gli occhi,
prendere al volo la mia mano e portarsela alle labbra. Quanto parlò
la sua voce era tranquilla ma si poteva cogliere una nota di
rimprovero nella sua voce.
“Bella...devi
stare più attenta. Avresti potuto farti male sul serio...”
“Mi
dispiace.”
“Questo
è un altro motivo....” La sua voce era appena un
sussurro, sembrava molto triste, pensieroso.
“Cosa?
Di che parli?”
Lo
sentii sospirare, sembrava stanco, come se portasse un grosso peso
sulle spalle.
“Sei
così fragile....così delicata. Se ti succedesse
qualcosa io....”
“Ehi,no,no....non
dire così! Ti prego. E' questo che ti tormenta? E' per questo
che non vuoi....non vuoi...” forza Bella,puoi farcela, sei
cresciuta, sei una donna. Presi un grosso respiro e terminai:
“ E'
per questo che non vuoi...fare l'amore con me?Hai paura di ferirmi?”
“Ti
sembra una cosa da poco? Bella devo già mantenere il
controllo, la concentrazione, ogni istante che passo vicino a te,
come pensi che potrei fare in un momento così delicato.....se
mi distraessi,se mi lasciassi trasportare......ti ucciderei.
Capisci?”
“ Va
bene Edward, va bene. Io sono sicura, anzi so che tu non mi faresti
mai del male, in nessun caso, in nessuna situazione, ma se questa
cosa ti tormenta tanto...ne farò a meno, d'accordo? Non posso
negare che sogno da sempre di fare questa esperienza con te...da
umana....ma.........non importa....”
“Oh,
Bella,io....mi dispiace.....”
“No,
Edward, ti prego, non parliamone più, non roviniamo questa
serata.....perfavore.....”
Lo
vidi sospirare, era combattuto, sicuramente aveva altre cose da dire
sull'argomento, ma sapeva che alla fine ci saremmo intristiti, cosi,
decise di assecondarmi,cambiando argomento.
“Sai,prima
mi è venuta un' idea.....”
“Un'idea?”
“Si,c'è
una cosa che vorrei fare, che vorrei chiederti!”
Bhe,
dovevo ammetterlo nessuno sapeva distrarti o cambiare argomento
meglio di Edward. Sapeva che la mia innata curiosità avrebbe
finito per distogliere la nostra attenzione dal nostro “piccolo
problema”.
“Che
cosa?”
“mm.....non
qui....non ora!”
“Come?
Perchè? Quando?”
“Domani
sera....voglio che sia una sorpresa....solo io e te....promesso.”
La
mia mente lavorava velocissima, cercando di poter intuire di cosa si
trattasse. Niente. Nada. Nisba. Tabula rasa.
Uffa.
“Non
puoi farmi questo! Sai che sono curiosa! L'attesa potrebbe uccidermi!
Credevo non volessi mi succedesse niente di male! Bhe, sappi che
nell'attesa, potrei anche morire di curiosità!”
Lo
vidi alzare gli occhi al cielo.
“Credo
che correrò il rischio!”
Uffa.
AHAHAHAHAHA!
Via aspettavate il rating rosso, eh ????????? Scherzetto!!! Sapevo
che avrei creato un doppio senso!!!Ci siete cascate! Chiedo
perdono!!! Ma per ora nessun rating Rosso,non sarebbe da
Edward!!!Forse in futuro...chissà!!! VI prego non vi
arrabbiate!!! A presto!
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Capitolo 27 *** Capitolo 26 ***
Capitolo 26
Pov Edward
Era quasi tutto pronto,
ci avevo lavorato tutto il pomeriggio, volevo fosse tutto
perfetto,avevano collaborato tutti per la riuscita del mio piano.
Era tutto esattamente
come me lo ero immaginato, come lo avevo visto nella visione di
Alice. Anzi era anche meglio.
Dopo quello che era
successo la sera precedente, avevo una ragione in più che mi
spingeva a farlo. Volevo farla felice. Volevo che entrami fossimo
felici.
Dire che ero terrorizzato
era dire poco.
Bella era imprevedibile,
le sue reazione erano diverse da quelle di tutto il resto del genere
umano. Non potevo nascondere che questo mi procurava uno stato
d'ansia non indifferente. A poco servivano le raccomandazioni di mia
sorella. Mi aveva infatti ripetuto più volte
“Tranquillo,andrà tutto bene, l'ho visto!”.
Bhe, dovevo ammettere che
per adesso stava andando tutto bene, ma questa, era la parte più
facile,la parte difficile sarebbe avvenuta stasera.
Trovare una scusa per
allontanarmi da Bella invece, non era stata cero una passeggiata.
Avevo dovuto lasciarla nelle mani di Alice e Rosalie, che si era
lasciata trasportare dal suo nuovo ruolo di «sorella maggiore».
Vederla insistere, per poter accompagnare Alice e Bella in un
pomeriggio di shopping tra sorelle, era stato a dir poco insolito.
Comunque sembrava che a
Bella piacesse questa “nuova versione” di Rose, tanto che
aveva accettato l'idea dello shopping senza fare troppe storie. Alla
fine avevano coinvolto anche Esme che non vedeva l'ora di passare un
po' di tempo con la sua terza figlia, finalmente ritrovata. Era bello
vederle insieme, amiche e complici, mi riempiva di orgoglio. Infondo
loro erano le donne della mia vita.
Più difficile era
stato trovare la forza di lasciare Bella. La ferita che le avevo
inflitto bruciava ancora, e la faceva soffrire, così come il
mio cuore, muto, piangeva ancora l'errore commesso anni prima. Non
potevo fare nulla per cancellare il dolore che le avevo causato, ma
potevo regalarle un nuovo domani, pieno di momenti felici, insieme.
Ormai eravamo lontani da
qualche ora, e mi mancava terribilmente, il bisogno che avevo di
stare con con lei era pressante, tangibile.
Ci eravamo ritrovati da
poco più di due giorni, ma erano successe così tante
cose, provato così tante emozioni, che sembrava fossero
passate settimane.
Ma era il crepuscolo
ormai, e tra poco l'avrei finalmente rivista, contavo i minuti ormai,
i secondi. Dovevo solo cambiarmi, avevo in mente un abbigliamento
perfetto per l'occasione, avevo progettato tutto in ogni più
piccolo particolare, mancava solo lei, il mio angelo, a completare la
mia sorpresa.
Pov Bella
«Alice ti prego non
c'è la faccio più!»
«Uffa Bella come
sei noiosa!»
« Alice fermiamoci
un attimo, i negozi non scappano, lasciala riposare»
Santa Esme. Per fortuna
c'era anche lei con noi, o non sarei arrivata viva alla fine di
quella giornata.
«Tesoro,
c'è una caffetteria poco più in la, ti va di bere
qualcosa di caldo?»
«Ma non c'è
tempo, dobbiamo prendere ancora tantissime cose!»
«Alice, dalle
tregua è sfinita povera cara!»
«E va bene, ma solo
cinque minuti!Da....adesso!»
Oddio. Mi sembrava di
essere a una maratona. Giravamo ormai da più di quattro ore,
avevamo comprato di tutto: quattro paia di pantaloni, sei gonne, tre
top, cinque paia di scarpe, e poi mascara, rossetti, fondotinta,
cipria, e ancora, solo per me,perché secondo Rosalie e Alice
la mia pelle era così delicata che non potevo non proteggerla,
creme corpo, creme viso, creme mani, creme contorno occhi, crema
giorno, crema notte. Tutte cose di cui, sempre secondo loro , non
potevo fare a meno.Neanche fossi stata di porcellana!
Entrammo in caffetteria e
ordinai una cioccolata calda. Mi aggrappai alla sedia del bar e alla
tazza di cioccollata, come un assetato si aggrappa a un oasi nel
deserto. Ero esausta. Non mi sentivo più i piedi. Speravo che
, visto che avrei dovuto uscire con Edward quella stessa sera, mi
avrebbero lasciata riposare cinque minuti o non sarei riuscita a
reggermi in piedi. Se continuavo così avrei dovuto chiedere a
Edward di portarmi in braccio. Non che la cosa mi dispiacesse,
anzi.....mmm.....quasi quasi, forse poteva essere un idea. Quel
pensiero mi fece tornare con la mente alla sera precedente. Eravamo
così vicini, così intimi, e quel profumo. Come poteva
aver un profumo così buono? La mia mano si mosse da sola
andando a sfiorare l'incavo del mio collo, potevo ancora sentire le
sue labbra gelide sulla mia pelle, bollente. Mi resi conto di essere
arrossita e che stavo sorridendo solo quando, alzando lo sguardo,
vidi tre vampire intente a fissarmi con un espressione a dir poco
perplessa.
«Bella? Stai bene?
sei tutta rossa cara!»
Ops. « Si Esme, sto
bene. Grazie!» Peccato che nel dirlo la mia voce si era
spezzata in più punti. Non risultavo molto credibile in quello
stato. Mi schiarii la voce e riprovai:
«Deve essere la
cioccolata, sai caldo e freddo...»
«Si certo, caldo e
freddo! Come te e Edward!»
Per poco non mi strozzai,
non so se più per quello che aveva detto o per chi lo aveva
detto.
«Rose!»
«Che c'è?
Non crederai davvero che non sappiamo cosa stesse per succedere in
camera di Edward ieri sera? Bella, ti ricordo che siamo vampiri! E tu
sei piuttosto rumorosa!»
«Rose, basta, la
metti in imbarazzo.» Santa. Santa. Santa. Esme era una santa!
Peccato che c'era anche Alice, e zittire lei non era facile come con
Rosalie. Infatti il suo intervento non mancò ad arrivare:
«Ma Esme, Rosalie
ha ragione!Anzi Bella sono un po' delusa, avresti dovuto insistere un
po di più, sono sicura che avrebbe ceduto! E' pur sempre un
uomo!»
Forse se avessi
cominciato a scavare una buca sottoterra adesso, avrei potuto
arrivare in Cina entro la mezzanotte! Si, la Cina sarebbe stata
abbastanza lontana per nascondere il mio imbarazzo, forse. O magari
una voragine si sarebbe potuta aprire in quel momento sotto i miei
piedi e mi avrebbe inghiottita. Mmmm.....no, non son così
fortunata!
«bhe almeno ci
siamo fatte due risate con la faccia di Tanya!» Eh?
Vidi Alice coprirsi la
bocca con una mano, Esme la guardava con la bocca spalancata,
Rosalie.......oddio Rose la guardava con uno sguardo che avrebbe
potuto uccidere. Ebbi davvero paura di lei per un secondo. Ma solo
per un secondo, prechè poi la mia attenzione fu rivolta di
nuovo ad Alice che sembrava guardare ovunque tranne che nella mia
direzione.
«Alice, che cosa
hai detto? Che significa?»
Fu Rose a rispondere.
Peccato che non era la risposta che volevo.
«oh niente Bella,
non farci caso. Sai com'è fatta alice, parla a sproposito, è
pazza, non darle retta. Allora, andiamo? Dobbiamo ancora andare
da...»
Non la lasciai nemmeno
finire:
«Bel tentativo
Rose, ma non attacca! Alice voglio sapere che significa o giuro che
non verrò mai più a fare shopping con te! Mai più!»
«Cosa? No, non è
giusto. Esme aiutami!»
«Mi dispiace
signorina, tu hai combinato il guaio e tu lo risolvi!Non posso
aiutarti questa volta!»
Sentii che Rosalie
tratteneva una risata:
«Complimenti Alice!
Edward ti ucciderà!»
«Alice...sto
aspettando»
«Va bene. Ma ti
prego non dire a Edward che te ne ho parlato!»
Possibile fosse qualcosa
di così grave ? perché Edward non voleva che sapessi?
«Sai che ti
dico......non dirmelo! Non lo voglio sapere! Lo chiederò
direttamente a Edward.....e tranquilla farò in modo di non
coinvolgerti.»
«O al diavolo
Edward. Bella, quell'oca di Tanya ,quando ha capito quello che stava
succedendo, tra voi, ha avuto una crisi di gelosia, anche se detto
tra noi credo si tratti più di invidia, e ha quasi distrutto
il tavolo della cucina a cui Esme tiene tanto!»
Ah! Come sempre la
schiettezza di Rosalie ti colpiva in pieno petto. Infatti per un
attimo mi mancò il fiato. Non sapevo bene cosa pensare. E così
Tanya era invidiosa di me? La trovavo un po' ridicola come cosa, ma
non me ne preoccupai più di tanto. La cosa che mi interessava
di più adesso era capire come mai Tanya fosse gelosa di
Edward. Potevo chiedere a lui, ma non ero sicura di volerlo sapere,
se fino ad allora non mi aveva detto nulla, forse era qualcosa che
non mi sarebbe piaciuto sentire. Forse c'era stato qualcosa tra loro?
Edward non mi aveva mai detto niente a riguardo, quelle poche volte
che mi aveva parlato dei Denali, non aveva mai nemmeno nominato
Tanya. E' anche vero che da allora sono passati cinque anni, forse è
successo qualcosa in questo lasso di tempo? Ma Rose mi aveva detto
che aveva passato tutto il tempo in un paesino sperduto del sud
America, e aveva specificato che era solo. Basta, o sarei impazzita.
Volevo sapere.
«Scusate, ma come
mai Tanya è gelosa di Edward?»
Vidi Rose e Alice
scambiarsi un occhiata, ma nessuna delle due sembrava decisa a
rispondermi. Alla fine fu Esme a prendere la parola:
«Vedi cara, Edward
ti ha raccontato che vivevamo in Alaska prima di trasferirci a
Forks?»
Annuii. «Si ha
detto che vivevate insieme ai Denali, perché erano vegetariani
come voi, ma che avete dovuto trasferirvi perché eravate in
troppi e davate troppo nell'occhio:»
«Si, in effetti
quello è stato il motivo principale, ma ce ne andammo anche
perché Tanya stava facendo impazzire il povero Edward. Lo
aveva portato quasi all'esasperazione.»
«Come
all'esasperazione?»
«Bhe, vedi cara, il
fatto è che Tanya ha sempre dimostrato un certo interesse per
Edward, e nonostante mio figlio, da vero gentiluomo qual'è ,
ha sempre educatamente rifiutato i suo approcci, lei non ha mai
mollato la presa, e non hai mai perso l'occasione per …....
attaccare.»
«Approcci?
Attaccare? Esme, cosa intendi esattamente? Che tipo di approcci?»
«Bella, questo è
meglio se lo chiedi direttamente a Edward, comunque sappi che mio
figlio non ha mai mostrato interesse per nessuna ragazza che non sia
tu. Credimi Bella, lui ti ama profondamente»
«Esme ha ragione,
non c'è niente di cui preoccuparsi, figuriamoci se Edward
potrebbe interessarsi a Tanya!»
Sorrisi alle loro
rassicurazioni, anche se dentro di me ero tutt'altro che rassicurata.
Insomma Tanya sarebbe stata perfetta per Edward. Con lei non avrebbe
avuto tutti i problemi che ha con me. Lei era come lui. Con lei
avrebbe potuto lasciarsi andare,non avrebbe dovuto avere paura di
farle male, vicino a lei non avrebbe dovuto sopportare un costante e
doloroso bruciore alla gola e non avrebbe dovuto proteggerla in
continuazione, perché era una vampira ed era forte quanto lui.
Si la vita di Edward sarebbe stata decisamente più semplice
con una come Tanya al suo fianco. Senza contare il fatto che il suo
stato di vampira la rendeva semplicemente bellissima e
aggraziatissima. Non come me che non potevo fare più di due
passi senza inciampare in qualcosa.
«Bella
tutto bene?»
«Oh,
si scusate ero sovrappensiero»
«Bene, allora andiamo,
possiamo anche andare a casa , abbiamo fatto abbastanza per oggi, e
poi io Rose dobbiamo prepararti per stasera ricordi?»
Giusto. La serata con Edward.
Chissà perché ora non avevo più tanta fretta di
tornare a casa. Come se non bastasse avrei fatto da cavia alle due
pazze! Fantastico!
«Si. Giusto, Andiamo.»
Il mio morale era finito a dir poco sotto i piedi.
Sono graditissime le
recensioni!!!!! Mi raccomando dateci dentro!!!
Grazie a chi ha messo la storia
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Capitolo 28 *** Capitolo 27 ***
Capitolo 27
Pov Edward
Finalmente avevamo
finito. Correvo verso casa con accanto Jasper e Emmett. Erano stati
indispensabili per realizzare il mio piccolo sogno ad occhi aperti.
«Ragazzi,
davvero non so come ringraziarvi! Non so cosa avrei fatto senza di
voi, vi devo un favore!»
«Tranquillo Edward,
sei nostro fratello, siamo una famiglia, non ci devi niente!Vero
Emmett?»
«SI certo.
Comunque....se proprio ci tieni, ho visto un maxi schermo led
cinquanta pollici che starebbe proprio bene in camera mia e di Rose,
e.........Aiha!»
Il mio fratello-armadio
era stato sbalzato via di qualche metro da Jasper. Trattenevo a
stento le risate, quei due erano come il giorno e la notte, ma
insieme formavano un duo comico senza precedenti.
«Jasper! Perchè
mi hai dato un pugno?»
«Scusa Emmett! Era
un pugno “fraterno”!»
«Si
si....fraterno!»
«In realtà
Edward.....mi sa che siamo noi che dobbiamo un favore a te......ci
hai risparmiato un pomeriggio di shopping con le nostre mogli!»
«Giusto. A
proposito chissà se sono già tornate?»
Già. Avevo pensato
a Bella tutto il pomeriggio. Sapevo che con mia madre e le mie
sorelle era al sicuro, ma non riuscivo a togliermi l'ansia che mi
avvolgeva ogni volta che stavo lontano da lei. Avevo raccomandato più
volte a Esme di ricordare alle due invasate di shopping, che Bella
era umana, e come tale aveva delle esigenze diverse dalle loro, la
cui unica esigenza era quella di azzerare il conto in banca! Le avevo
ricordato più volte di lasciarla riposare di tanto in tanto, e
di chiederle se voleva bere o mangiare qualcosa. Sapevo che Esme
sarebbe stata attenta a queste cose, ma non riuscivo comunque a stare
tranquillo. Mi mancava. Mi mancava terribilmente.
Accelerai il passo, che
avevo tenuto controllato fino a quel momento per rimanere a fianco
dei miei fratelli.
«Muovetevi lumache!
Voglio tornare da Bella!»
«A
proposito di Bellina, non credi che dovresti informarla di Tanya?»
Mi
fermai immediatamente, pietrificandomi sul posto, e con me i miei
fratelli.
«No.
Non c'è nulla da dire su Tanya.»
«Bhe,
credo che Tanya non la pensi allo stesso modo. Ieri sera per poco non
ha fatto a pezzi il tavolo di Esme.»
Accidenti.
Sapevo quello che provava Tanya per me, e mi dispiaceva, soffriva più
di quanto non lo desse a vedere. In tutti questi anni l'avevo sempre
cavallerescamente respinta, ma nonostante la delusione iniziale,
leggevo chiaramente nei suoi pensieri che la speranza di avermi un
giorno al suo fianco non moriva mai.
L'avermi
visto accanto a Bella però , era stato un duro colpo alla sua
autostima. Aveva mandato in frantumi tutte le sue speranze per il
futuro. Ero rammaricato per lei, anch'io prima di incontrare Bella
ero rimasto solo per più di un secolo, e sapevo bene come
poteva essere logorante la solitudine. Tanya era sola da molto più
tempo.
«Edward,se
non vuoi parlare a Bella di Tanya per non turbarla, d'accordo. Ma non
credi che dovresti chiarire con quest'ultima? Resteremo sotto lo
stesso tetto per un po', potrebbe finire per distruggere qualcosa un
giorno di questi o peggio. L'hai vista l'altro giorno con Bella,
potrebbe anche farle una sfuriata.»
Mio
fratello aveva ragione, dovevo risolvere questa situazione prima che
Bella iniziasse a sospettare qualcosa di inesistente, che in realtà
avveniva solo nella fantasia, al quanto spiccata dovevo ammetterlo,
di Tanya.
«Hai
ragione Jasper. Le parlerò. Torniamo a casa ora.»
Ripresi
a correre. Ancora prima di intravedere la casa, sentii il profumo di
Bella, seguito dal suono melodioso che era il battito del suo cuore.
Erano tornate. Accelerai.
A
pochi metri dalla casa, però, venni investito dai pensieri di
Esme.
Stava
ripensando a qualcosa, qualcosa che era avvenuto nel pomeriggio,
qualcosa che la preoccupava. Vidi Bella attraverso i suoi occhi,
sembrava stupita da qualcosa.....o forse delusa.....poi il ricordo si
fece più nitido. E capii.
Mi
sentii gelare. Temevo la sconsiderata conclusione alla quale sarebbe
potuta arrivare. Dovevo parlare con lei subito.
Prima
che riuscissi a entrare Esme si accorse della nostra presenza.
“Sono
tornati!”
Mi
aveva raggiunto sulla porta prima ancora che riuscisse a finire il
pensiero. La vidi fare una faccia dispiaciuta, probabilmente dalla
mia espressione aveva capito che avevo vissuto con lei il suo
ricordo.
“Oh
tesoro mi dispiace.....non essere troppo duro con Alice ,non
voleva.......forse prima dovresti parlare con Bella.........credo
sia rimasta turbata”
«Tranquilla
mamma, va tutto bene. Non è colpa di Alice. E' colpa mia.
Avrei dovuto pensare a una simile eventualità.»
Dai
pensieri di Rosalie capii che si trovavano tutte e tre in camera di
Alice, e che stavano aiutando Bella a prepararsi. Dovevo risolvere
questa situazione. Subito.
Mi
avviai al piano di sopra senza aggiungere altro, sotto lo sguardo
confuso di Emmett e Jasper.
Quando
arrivai davanti alla porta della stanza di Alice, sentii le mie
sorelle immobilizzarsi.
«Che
succede? Alice? Rose?”
Bella
ovviamente, al contrario loro, non si era accorta del mio arrivo e le
guardava stranita. Fu il il mio lieve bussare alla porta a
risponderle.
Quando
aprii la porta vidi un sorriso aprirsi sul volto di Bella. Sorriso
che però non arrivò ai suoi occhi.
“Edward
mi dispiace.....io......non volevo.....proprio stasera poi.....”
Alice.
“Mi
spiace Edward ho provato a rassicurarla......non credo abbia
funzionato” Rosalie.
I
pensieri delle mie sorelle erano un vortice di scuse. Rivolsi a
entrambi un sorriso rassicurante.
«Ragazze,
vi spiace se vi rubo Bella solo per qualche minuto.......prometto che
ve la restituirò»
«Certo
Edward, fa pure......noi andiamo in camera di Rose»
Bella
era in piedi, di spalle, accanto allo specchio, avvolta da una
vestaglia di seta. Potevo vederla attraverso lo specchio, esattamente
come lei poteva vedere me. Quando si accorse del mio sguardo su di
lei, abbasso la testa e arrossì. Era una visione.
Mi
avvicinai a lei e l'abbracciai dolcemente , facendole scontrare la
schiena sul mio petto.
Ancora
non mi guardava.
«
Ti sei divertita oggi? Esme era molto felice di aver passato un
pomeriggio in tua compagnia. Le sei mancata molto.»
Lei
alzò lo sguardo incrociando il mio per qualche secondo, poi
l'abbassò di nuovo.
«Lo
sai, vero?» Come faceva a conoscermi così bene?
Sorrisi.
«Esme
ci stava pensando quando sono rientrato, era molto dispiaciuta, non
si era accorta della mia presenza.............Mi dispiace Bella.
Avrei dovuto parlarti di Tanya e della sua ossessione, ma mi sembrava
poco galante, è pur sempre una donna, non me la sono sentita
di umiliarla parlando delle sue debolezze. Non è una cosa
gentile nei riguardi di una fanciulla. Sono pur sempre un ragazzo
nato agli inizi del secolo scorso. La mia educazione è molto
rigida a riguardo.»
«So
che sei un gentiluomo. Quindi tra di voi......cioè......è....una
debolezza solo sua?»
Ecco,
lo sapevo. Possibile non lo avesse ancora capito? Le posai le mani
sui fianchi e la voltai dolcemente verso di me. Lo sguardo ancora
basso. No, così non andava bene.Portai due dita al di sotto
del suo mento:
«Bella.
Guardami ti prego. » Lei alzò lo sguardo, e mi sorrise.
Un sorriso appena accennato. Si morse il labbro. Nei suoi occhi
potevo scorgere tutte le sue paure, tutte le sue insicurezze.
«Bella
io ti amo. Amo te e te soltanto. E' cosi, è sempre stato così
e sempre lo sarà. Mi credi vero?” Annui appena.
Continuava a mordicchiarsi il labbro, e le sue mani continuavano a
torturare l'asola della mia camicia. C'era ancora qualcosa che voleva
sapere, lo avevo capito. Solo non sapeva come chiedermelo.
Sospirai.
«D'accordo.
Ti dirò ciò che vuoi se questo ti farà stare più
tranquilla, chiedi pure.»
«No,
hai ragione non sarebbe carino parlarne......è solo....»
«Si....»
«Bè
è che Esme ha parlato di approcci e attacchi. Però non
mi ha spiegato bene cosa intendesse dire. Mi chidevo, solo per
curiosità, che genere di approcci?......e che intendeva dire
con attacchi?»
«E
lo vuoi sapere perchè sei solo curiosa, giusto?»
«Ovviamente.
Non penserai mica che sono gelosa vero?»
«O
no. Ovviamente no. E' chiaro.»
«Bene.
Perchè non lo sono. Bhe forse solo un pochino. D'accordo si
sono gelosa. O va bene! sono molto gelosa!Molto. Molto. Gelosa. !!!
Contento? E smettila di guardarmi cosi!»
«Così
come?» il mio tono da falso innocente la diceva lunga. La
verità è che vederla così gelosa mi piaceva. E
molto. Mi metteva addosso una strana sensazione. Come una scarica di
adrenalina. Mi faceva sentire amato. Di più.......desiderato.
Suo.
«Come
uno che si sta divertendo un mondo!»
«Oh
ma è così. Mi sto divertendo. Un mondo.»
«Felice
di essere il tuo giullare. Allora. Mi racconti qualcosa?...Per
favore?»
«Sei
bellissima quando fai la gelosa...»
«Edward!»
«D'accordo,
d'accordo......vediamo....una volta si presentò in camera
mia, vestita con la sola lingerie, con la scusa di chiedermi come le
stesse e......... »
«aaaaaaaaaaaaaa.....................va
bene basta non voglio sentire. Ti prego.»
«Mi
fa piacere sentirlo, perchè preferirei non parlarne più.
E comunque, ti ripeto, non è mai successo nulla.»
«D'accordo.
Mi dispiace per essermi comportata come una bambina. Mi rendo conto
di essere andata un po' fuori di testa, alla notizia. Quindi io non
le piaccio perchè piaccio a te?»
«No.
Tu non le piaci perchè io ti amo alla follia. E molto diverso.
Più che altro però c'è l'ha con me. Quindi non
preoccuparti ok? Ignorala, prima o poi si rassegnerà»
“D'accordo.»Stava
ancora ridendo sotto i baffi. Cosa aveva adesso? La guardai con un
sopracciglio alzato. Lei capì subito perchè si portò
una mano davanti alla bocca e scoppiò a ridere.
«Tesoro,
non fraintendermi, adoro vederti felice, ma potresti dirmi cos'hai
tanto da ridere?»
«O
scusa Edward è che stavo
ripensando......ahahahaahhaah.......hai detto...ahahaha.....hai detto
fanciulla!»
«E?»
«O
scusami, ti prego scusami, ma Edward chi dice più fanciulla?»
«Quindi
è così? Mi trovo antiquato?»
«Cosa?
No , certo che no. E comunque sai che ho un debole per tutto ciò
che è antico!»
Mi
finsi offeso e mi voltai d'altra parte.
«Bene.
Visto che sei tanto occupata a prenderti gioco di me, dirò ad
Alice e Rose di fare con calma, ti mostrerò la mia sorpresa
un'altra sera......forse.»
Smise
subito di ridere. Colpita e affondata. Nel giro di un secondo me la
ritrovai tra le braccia. La sentivo stringermi con tutte le sue
forze.
«O
Edward scusami, ti prego scusami. Non volevo offenderti. Davvero.
Scusami ti prego, mi dispiace. Io ti amo. Ti amo tanto. Perdonami ti
prego.»
Mi
voltai guardandola negli occhi. Era così buffa. Dovetti
sforzarmi di non ridere.
«Bhe,
forse, potrei decidere di perdonarti, se riesci a convincermi!»
Nemmeno
il tempo di finire la frase, che sentii le sue mani avvolgermi dietro
la nuca per attirarmi a lei. Mi sentivo in paradiso. Lei era il mio
paradiso. Dovetti staccarmi poco dopo, allontanandola dolcemente da
me, la voglia che avevo di lei era quasi insopportabile. Il fiato si
era fatto corto. Per entrambi.
La
guardai, aveva uno sguardo furbo, quello di chi sa di avere vinto.
«Perdonata?»
«mmmm.......ti
aspetto di sotto»
Ce
lho fatta. Scusate se ci ho messo un po'. Ho iniziato a scriver una
nuova ff, sempre con i nostri amati Edward e Bella! Si intitola “
Forse un domani....” Provate a dargli un occhiata se vi va!
Ditemi cosa ne pensate e se vale la pena continuarla. Per ora ho
pubblicato solo il prologo. Mi raccomando fatemi sentire!
Ditemi
anche cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo! Vi sto facendo un po'
soffrire per questa sorpresa vero? Pazientate! Arriverà! Baci
a tutti!!!
|
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Capitolo 29 *** Capitolo 28 ***
Capitolo 28
Pov Bella
«Non sbirciare!»
«Non sto
sbirciando!»
«Si invece! Stai
imbrogliando!»
«Non è
vero!»
«Avevi promesso che
non avresti sbirciato....»
«Non è vero,
ti ho promesso che non avrei guardato....è diverso da
sbirciare!»
Potevo benissimo
intravedere attraverso le dita, l'espressione di disappunto dipinta
sul suo volto.
«Va
bene, scusa, non guarderò!»
«Grazie»
Mi
cinse per i fianchi e mi fece avanzare. Avevo completamente perso il
senso dell'orientamento. Dove eravamo?
Quando
finalmente Alice e Rose mi avevano lasciata andare, dopo aver
decretato che fossi perfetta, almeno secondo loro, mi ero precipitata
giù per le scale perchè morivo dalla voglia di rivedere
il mio amore. Mi era mancato così tanto per tutto il giorno. E
quel piccolo bacio di rappacificamento di poco prima non mi era
bastato.
Ovviamente,
tenendo fede alla mia fama di impedita, ero inciampata, dopo solo tre
gradini, nei miei stessi piedi, complici le scarpe tacco dodici di
Alice. Non arrivai mai per terra, le braccia forti e gelate di Edward
mi avevano presa al volo prima ancora che riuscissi a rendermi conto
di stare cadendo. Mi aveva rimesso in piedi, e mi sorrideva
dolcemente.
«Sei
bellissima.»
«Mi
dispiace, è che con questi tacchi.........»
«Mi
è mancato molto anche questo»
«Come????»
«Bhe
vedi, questa tua..........sbadataggine, l'ho sempre adorata. Mi ha
sempre dato la scusa di stringerti a me senza sembrare inopportuno.
Sai qualche giorno fa, quando ci siamo.......rincontrati, mi sono
ritrovato a sperare che incappassi in uno dei tuoi soliti............
incidenti »
La
mia espressione piuttosto confusa parlò per me.
Lui
sorrise. Il mio sorriso sghembo. Per poco non caddi una seconda
volta.
«E'
che....bhè.......sarebbe stata una buona scusa per stingerti
tra le braccia»
Mi
strinsi forte a lui appoggiando la guancia su suo petto, lui mi
avvolse nel suo abbraccio, e mi lasciò un bacio sul capo:
«Non
hai più bisogno di cercare scuse per abbracciarmi»
«Ne
sono felice.»
La
sensazione di sicurezza che percepivo in quel momento era assoluta,
avrei potuto restare così per sempre. Non sapevo bene quanto
tempo era passato, ma a un certo punto sentii Edward sussurrare tra i
miei capelli:
«Tesoro,
anch'io resterei così per sempre, ma dobbiamo andare»
«Ehi,
credevo che non potessi leggermi nel pensiero»
«Infatti.
Ma credo che il bisogno che abbiamo uno dell'altra superi ogni
barriera»
Non
potevo dargli torto.
Intravidi
fuori dalle vetrate la macchina di Carlisle, parcheggiata sul
vialetto.
«Andiamo
con quella?»
«No.»
«Con
la Volvo?»
«Nemmeno»
«Allora
con cosa?»
«In
realtà pensavo di fare una passeggiata.»
Non
risposi. Non mi mossi.
«Allora.....andiamo?»
«mmm»
«Che
cos'hai? Non vuoi più uscire»
«mmm»
«Sono
convinto che uno di questi giorni impazzirò al non poterti
leggere nel pensiero! Mi dici cosa c'è che non va? Per
favore?»
«E
che vedi oggi, quelle due pazze delle tue sorelle, mi hanno fatto
camminare per ore......e poi adesso......queste scarpe»
Sbattè
le palpebre un paio di volte, confuso, in un gesto tipicamente umano.
Non aveva ancora capito dove volessi arrivare. Poi, un lampo di
consapevolezza passò sul suo volto. Tratteneva a stento le
risate.
«Amore?
Per caso mi stai dicendo che vorresti essere portata in braccio?»
«NO!
Bhe forse un po'. Magari solo un pezzetto. Sempre se ti va»
Non
finii nemmeno la frase che mo sentii sollevare da terra per
ritrovarmi tra le braccia di Edward, che intanto rideva a crepapelle.
«Visto?
Lo dicevo io che un fidanzato vampiro ha i suoi vantaggi!»
«Viziata!»
Mi
aveva fatto promettere di non guardare, voleva fosse una sorpresa
fino all'ultimo. Lo sarebbe stata sicuramente, dal momento che mi
teneva d'occhio costantemente per impedirmi di sbirciare. Ovviamente
io ci avevo provato comunque e, ovviamente lui mi aveva beccata.
Il
viaggio fra le braccia del mio amore era durato appena qualche
minuto. Ovviamente, trattandosi di Edward, anche in un tempo così
breve potevamo essere arrivati ovunque. Quando mi fece scendere dalle
sue braccia, non riuscii a trattenere un grugnito di disapprovazione,
scatenando nuovamente le sue risate.
Poi
mi sentii avvolgere da dietro dalle sue braccia. Appoggiò il
mento sulla mia spalla, dal modo in cui respirava sembrava nervoso,
Poi finalmente sussurrò:
«Apri
gli occhi»
…...
…...
«Ti
piace?»
Provai
a parlare più volte, senza successo. Alla fine mi limitai ad
annuire energicamente.
Ero senza parole. Mi sembrava di
aver fatto un salto indietro nel tempo. Avevo riconosciuto in tutto
quello la nostra radura solo per gli alberi che la circondavano.
Sulla destra c'era un piccolo tavolo, con due sedie, impeccabilmente
apparecchiato. Ci misi solo un secondo per ricordarmi dove avevo già
visto un tavolo così: la Bella Italia. La somiglianza era così
profonda, che sembrava davvero di trovarsi tra le mura di quel
ristorante. Spostai lo sguardo solo qualche metro più in la e
mi ritrovai......al ballo di fine anno. Il ballo del liceo. L'unico a
cui fossi mai andata. Il gazebo dove avevamo ballato in quella notte
magica si erigeva proprio davanti a me. Perfetto. Migliaia di luci si
intrecciavano tra loro, facendo sembrare, anche un cielo grigio come
quello di Forks, magicamente stellato. L'intera radura era stata
ricoperta di lucine e tutti intorno , candele, centinaia e centinaia
di candele. Dei piccoli lumini andavano a contornare un vialetto
immaginario che segnava la via tra il tavolo e il gazebo. In
sottofondo le note della canzone che ci aveva accompagnato, nel
nostro ballo, ormai più di cinque anni prima. Iron
e Wine
Non mi accorsi di quello
che mi stava succedendo, finchè non sentii la voce allarmata
di Edward:
«BELLA!»
…..continua
Sorpresa!
Che ne pensate? Fatemi sapere! Un bacio grandissimo a tutte/i !!!!
|
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Capitolo 30 *** Capitolo 29 ***
Ecco!!E'
arrivata la sorpresa! Vi piace?Vi prego quando finirete il capitolo e
lo commenterete.....siate buone/i!!!Non mi insultate! Non mi
uccidete!! Baci! Baci!
ps:
vi chiedo susa se non sono riuscita a rispondere alle recensioni!!Perdonatemi!Spero che il capitolo vi piaccia abbastanza per farmi perdonare!E comunque rimedierò!
Buona Lettura!! A presto!
Capitolo
29
Pov
Bella
Non
riuscivo a respirare. Per quanto cercassi di incanalare l'aria e
farla entrare nei polmoni, proprio non ci riuscivo.
Sapevo
benissimo cos'era. Un attacco di panico. Ne soffrivo da dopo che
Edward se ne era andato.
Mi
succedeva solo quando provavo forti emozioni. Di qualunque tipo. Il
mio corpo non era più in grado di gestirle.
Ma
non credevo potesse succedermi anche provando estrema felicità.
D'altronde non ero mai più stata davvero felice. Questa per me
era la prima volta dopo anni.
Sentivo
le braccia di Edward stringermi forte e cullarmi nel tentativo di
tranquillizzarmi:
«Respira,Bella,
respira, va tutto bene, non è niente, respira.»
Ovviamente Edward aveva pur sempre due lauree in medicina, e non ci
aveva messo molto a capire quello che mi stava succedendo!Quando
finalmente ripresi a respirare provai a parlare:
«Mi
spiace Edward, ho rovinato tutto!»
Mi
accarezzò una guancia, e io alzai lo sguardo per incrociare il
suo. Quello che vidi però mi fece sprofondare nella tristezza
più profonda.
«No.
Bella. Io ho rovinato tutto.»
«Ma
Edward cosa dic....»Mi mese dolcemente un dito sulle labbra,
per farmi smettere di parlare.
«Bella,
ascoltami . Io ho rovinato tutto, il giorno in cui ti ho lasciata. Le
ferite che ho inflitto al tuo cuore, al tuo animo.....sono stato uno
stupido a pensare di poter ricominciare con te da dove avevamo
lasciato........anche se tu dici di avermi perdonato, il male che ti
ho fatto è sempre lì, quello che appena successo ne è
una prova. Mi dispiace. Mi dispiace. Bella. Io........credimi se ci
fosse un modo per cancellare tutto il male che ti ho
fatto............ma non c'è.........
......
Bella...non c'è.»
La
sua voce, continuava a spezzarsi, era scosso da dei singulti.
Sembrava piangesse. Probabilmente lo avrebbe fatto se solo avesse
potuto. Presi il suo volto tra le mani e lui si lasciò
guidare quando lo guidai per farmi guardare negli occhi:
«Edward,
adesso ascoltami ti prego, perché questa è l'ultima
volta che ne parliamo......non negherò che mi sono sentita
morire quando te ne sei andato, perché sarei ipocrita, non
negherò nemmeno che a volte avrei voluto odiarti....senza
riuscirci» Lo vidi stringere gli occhi, e muovere la testa in
senso di diniego«no....Edward guardami, per favore...»
lui prese un grosso respiro e riapri gli occhi , riportandoli nei
miei, il suo oro sembrava liquido, come se delle lacrime che però
non gli era concesso versare cercassero di uscire.
«quello
che sto cercando di dirti è che.....si ho sofferto, ma non mi
importa....»
«A
me importa!»
Gli
lanciai un occhiata molto eloquente.
«Scusa.
Continua.»
«Quello
che importa adesso, è che sono felice, tu non puoi nemmeno
immaginare quanto.......e lo sono grazie a te!TU mi rendi felice
Edward.»
Lui
sorrise, uno di quei sorrisi in grado di mandarmi K.O. Poi mi prese
il volto tra le mani, lasciandomi piccoli baci su tutto il viso,
arrivando poi a pochi millimetri dalle mie labbra, sembrava di nuovo
felice.
«Ti
AMO Isabella Marie Swan, Ti amo. Sono l'uomo più fortunato del
mondo, e finché tu sarai al mio fianco anche il più
felice!»
«
Che strana coincidenza. Perché io sono la donna più
fortunata e felice del mondo. Si vede che siamo fatti uno per
l'altra!»
Scoppiammo
entrambi a ridere, complici del nostro momento felice.
Sfregai
il naso contro il suo,tenendomi alla sua camicia, lui mi accarezzava
dolcemente la schiena sorridendo e guardandomi negli occhi.
«Amore?»
Il suo sorriso si allargò ancora di più, sapevo quanto
bello potesse essere sentirsi chiamare così.
«Si?»
«Non
che io abbia qualcosa in contrario a stare qui continuando a farci le
coccole, ma.....non vorrei sprecare tutto il lavoro che hai fatto. E
poi voglio godermi la mia sorpresa! »
«Come
vuoi, e comunque questa è solo una parte della sorpresa.»
Eh?
Cosa poteva esserci di più? Non riuscivo a immaginare niente
di più magnifico di quello che avevo davanti, a parte Edward,
ovvio.
«Cosa?
Quale sarebbe l'altra parte?»
«Non
ancora. Prima la cena. Hai fame?»
Si,
in effetti avevo molta fame, non avevo mangiato niente per tutto il
giorno, impegnata come ero a rimuginare sulla faccenda di Tanya. Non
ci fu bisogno di rispondere, il mio stomaco brontolò al posto
mio.
«Come
immaginavo. Andiamo prima che la tua cena si freddi troppo.»
«Ma
come hai fatto a portare tutta queste cose qui, e come è
possibile che io abbia una cena calda?Hai fatto tutto da solo?»
«Quante
domande. Credevo fossi affamata»
«In
altre parole non hai intenzione dirmelo, giusto?»
«Diciamo
che ho fatto una promessa a due...amici....i quai verrebbero
sicuramente sfruttati dalle loro mogli se dovessero venirne a
conoscenza. Potrebbero dover fare cose del genere per secoli.»
«In
altre parole Emmett e Jasper ti hanno aiutato a mettere su tutto
questo e se Alice e Rosalie lo vengono a sapere potrebbero
pretendere da loro sorprese simili per molto tempo. Ho indovinato?»
«Non
confermo e non smentisco»
«Lo
prendo per un si.»
«Come
vuoi. Allora signorina, se vuole seguirmi, la cena è servita.»
«Con
molto piacere, mio cavaliere»
Mi
porse il braccio e mi accompagnò attraverso la via di candele
al tavolo. Da vero gentiluomo spostò la sedia per farmi
sedere. Prima di andare a sedersi a sua volta si abbassò alla
mia altezza depositandomi un bacio sulla spalla lasciata scoperta dal
vestito. Non riuscii a trattenere un brivido, che lui fraintese:
«Hai
freddo?» A dire la verità se continuava così
sarei andata a fuoco prima della fine delle serata, e addio sorpresa.
«No.
Sto bene»
«
Bene. Spero che la cena sia di tuo gradimento.» Così
dicendo scopri il piatto mostrandomi un fumante piatto di ravioli ai
funghi! Sorrisi. Non sarebbe potuto essere diversamente. Mangiai
tutto, sotto il suo sguardo felice e sorridente.
«Hai
ancora fame?»
«No
grazie. Ma era tutto buonissimo. Anche se devo dire che c'è
una cosa in particolare che lo rende ancora più bello del vero
ristorante!»
«Davvero?
Che cosa?»
«
Qui grazie al cielo non c'è la cameriera che ti mangia con gli
occhi!»
Improvvisamente
fui colta da un dubbio:
«Non
c'è vero? O si?»
Lui
rise divertito del mio cambio di umore:
«No,
certo che no. Puoi stare tranquilla!»
«Meglio
cosi! Perchè questa non te l'avrei perdonata!»
«Capito.
Me ne ricorderò. Niente cameriere..........in tua presenza!»
«EDWARD!!»
«Ahahahaa.....scusami
amore scusami! Ma mi mi diverto troppo a prenderti in giro. Sei così
Bella quando fai la gelosa!»
Mi
alzai fintamente offesa, senza degnarlo di uno sguardo ,dirigendomi a
grandi passi verso il gazebo.
«Uffa.
Stai attento! Potrei decidere di andarmene prima della fine della
serata!»
In
meno di un secondo me lo ritrovai davanti.
«Scusami
ti prego, mi sono comportato male. Come posso farmi perdonare?»
«Non
saprei. Il gentiluomo sei tu!»
«In
realtà non mi sento molto gentiluomo stasera. Il fatto di non
riuscire a staccarti gli occhi di dosso, non è certo un
comportamento da gentiluomini.»
«Bhe
se la cosa può farti sentire meglio ho il tuo stesso problema.
Anch'io ho problemi a staccarti gli occhi di dosso, l'unica
differenza è che per me è sempre così!»
«Sei
assurda. Ma non posso negare di esserne molto felice.»
Senza
rendercene conto ci eravamo avvicinati così tanto che con un
soffio ci saremmo toccati. Potevo quasi vedere l'elettricità
che sentivo scorrere in quel momento tra noi, i nostri cuori, le
nostre menti , i nostri corpi si attiravano tra loro come calamite.
«Ti
toccherà regalarmi un bacio se vuoi farti perdonare»
«Ogni
tuo desiderio è un ordine.»
Bastò
un sospiro e le sue labbra furono di nuovo sulle mie. Il baciò
questa volta fu intenso fin da subito, il desiderio che provavamo
l'uno per l'altra era incolmabile, le su mani andarono ad accarezzare
la mia schiena , il mio collo, i miei capelli, il mio viso, per poi
scendere di nuovo fino ad arrivare sui miei fianchi dove però
le lasciò per poter allontanarsi da me.
Restammo
qualche minuto così, fronte contro fronte, a riprendere fiato.
Fu lui il primo a spezzare il silenzio, con voce roca e gentile
«Balliamo.»
Mi
lasciai guidare fino alla pista da ballo sotto il gazebo, dove
cominciammo a dondolarci lentamente, seguendo le note in sottofondo,
quelle della mia ninna-nanna. Lo sentii sospirare dopo poco.
«Cosa
c'è?»
«E'
che manca ancora una cosa»
Non
riuscivo a capire a cosa si riferisse. Mi guardai intorno. Era tutto
perfetto, esattamente come quella sera, forse anche meglio.
«Che
cosa manca?»
«..questo..>
Con un braccio mi sollevò dolcemente da terra per poi farmi
scendere di nuovo. Ma....ero più alta. Mi ci volle un secondo
per capire che i miei piedi erano appoggiati su i suoi. Come quella
sera.
«Ahahah.....hai
ragione, così è molto meglio.»
«Sono
d'accordo!»
Appoggiai
la testa sul suo petto e mi lasciai portare da lui. Non sono bene
quanto tempo restammo così, io avrei potuto restarci per
sempre. Mi ridestai quando lo sentii chiamarmi:
«Bella?»
Alzai
il viso per guardarlo negli occhi:
«Si?»
«E'
ora dell'altra sorpresa.»
«Davvero?
»
«Si.
Ma sono un po' nervoso. Non sono sicuro di come la prenderai.»
«Perché?
E' una cosa brutta?»
«No.
Anzi....è che......»
«Edward
sta tranquillo. È qualcosa che viene da te, come potrebbe non
piacermi? Posso averla?»
Lo
vidi prendere un grosso respiro. Sembrava nervoso.
«Vieni.»
Lo
seguii. Mi fece sedere su una panchina ai bordi del gazebo. Credevo
si sedesse accanto a me e invece lui, tirò fuori qualcosa
dalla tasca e si inginocchiò davanti a me. Quando aprì
la scatola davanti ai miei occhi apparve l'anello più grazioso
e elegante che avessi mai visti. Sembrava venire da un'altra epoca.
Un altro tempo. Non dissi niente. Anche volendo non ci sarei
riuscita. La mia mente era vuota, tutto quello che riusciva a pensare
era quello che vedeva in quel momento: Edward, con un anello in mano,
inginocchiato d fronte a me. Vedendo che non mi muovevo e che non
parlavo, iniziò lui a farlo.
«Isabella,
dalla primo momento che ti ho vista, sei entrata in me, sconvolgendo
la mia esistenza. Fin da allora sapevo che niente per me sarebbe più
stato uguale a prima. Quando ti ho incontrato sono rinato, quando ti
ho lasciato sono morto una seconda volta, ed ora la vita, il destino
ti ha riportato da me. Tu hai scelto di morire pur di starmi accanto,
niente mi renderà mai degno di un simile sacrificio, ma non mi
opporrò a nessuna delle tue scelte, perché sbaglierei
di nuovo ferendoti, e questa volta non melo perdonerei. Ho ricevuto
te dalla vita, che è molto più di quanto meritassi, ma
permettimi di chiederti un'ultima cosa:permettimi di starti accanto,
di amarti, di proteggerti, per l'eternità, permettimi di
prendermi cura di te in ogni modo possibile, umano e non:
Isabella
Marie Swan, mi faresti lo straordinario onore di diventare mia
moglie?»
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Capitolo 31 *** Capitolo 30 ***
Capitolo
30
Pov
Bella
Continuavo
a guardare fuori dal finestrino, senza vedere realmente, qualcosa.
Edward aveva chiamato uno dei suoi fratelli, chiedendogli se
gentilmente potesse portarci una macchina, perché, secondo
lui, era troppo tardi, e faceva freddo ora, per correre abbracciata a
lui, fino a casa.
A
parte questo piccolo fatto, nessuno dei due aveva più detto
una parola, su quello che era appena successo.
…......Isabella
Marie Swan, mi faresti lo straordinario onore di diventare mia
moglie?»
«.....»
«Bella?»
«.....»
«Bella
stai bene? Di qualcosa …............ti prego»
Ero
rimasta ammutolita, non avevo tirati fuori nemmeno mezza parola, non
riuscivo a parlare, non sapevo cosa dire. Volevo diventare sua
moglie? Ovviamente si! Lo sapevo! Dentro di me lo sapevo. Ma non
riuscivo proprio a dirlo ad alta voce. Perché? E così
ero rimasta in silenzio, con un espressione indecifrabile sul volto.
E cosa ben peggiore, avevo ferito i sentimenti di Edward. Ovviamente
lui aveva finto, che fosse tutto a posto, che in fondo non era
successo niente, era stato perfino capace di prendersi la colpa di
quello!
Si
era rialzato, dalla posizione in ginocchio, Chiudendo la scatolina
che conteneva l'anello, e rimettendosela in tasca.
«Mi
dispiace Bella. Ho sbagliato. Forse era troppo presto.»
«.......»
Lui
sospirò.
«Andiamo.
Torniamo a casa, è già molto tardi.»
Mi
aveva preso per mano, e mia aveva condotto fino all'auto, come sempre
mi aveva aperto la portiera, e aveva aspettato che salissi, poi
l'aveva richiusa e si era diretto al posto di guida, a passo umano.
Teneva
lo sguardo fisso sulla strada, serio e impenetrabile. Mi faceva paura
quando faceva così. Avevo paura di cosa potesse pensare. Non
mi guardava. Da quando si era rialzato, dopo la proposta, non mi
aveva più guardata. Lo avevo ferito. Questa volta davvero in
profondità. Ero terrorizzata dal fatto che se ne andasse di
nuovo.
Ma
non volevo. Io lo amavo. Lo amavo. E volevo sposarlo!!!
Solo....che
non riuscivo a dirlo.
Teneva
una mano sul volante e una sul cambio. Lo sguardo sempre fisso sulla
strada. Ancora, non mi guardava.
Quella
distanza mi stava uccidendo.
Così
allungai una mano e andai ad accarezzare la sua , si irrigidì
un secondo, poi girò la mano, voltando il palmo verso l'alto e
strinse la mia.
Sorrise,
un sorriso di circostanza, che non arrivò agli occhi, ma non
mi guardò. Eravamo arrivati a casa. Entrò nel
parcheggio di casa Cullen e spense il motore. Prima che potessi
accorgermene era già sceso e aveva aperto la portiera nel mio
lato per farmi scendere.
Scesi
dalla macchina.
Lo
vidi guardare la casa, aggrottò leggermente le sopracciglia e
sospirò.
«Che
succede?» Wow. Finalmente avevo ritrovato l'uso della parola. E
vai!! Tempismo perfetto Bella!! Complimenti! Accidenti a me.
Lui
mi guardò un attimo, sorpreso che avessi finalmente aperto
bocca. Poi alzò le spalle scuotendo la testa.
«Niente.
Non preoccuparti.»
«Non
me lo vuoi dire?»
Lui
sospirò.
«Alice.»
non disse altro. Ci misi qualche secondo per afferrare il concetto.
Poi capii.
«Oh.
E' arrabbiata con me vero?»
«Lasciala
perdere,non farci caso, tu sei libera di fare le tue scelte, non devi
ascoltarla per forza. A me importa solo quello che vuoi tu.»
In
altre parole voleva dire che Alice aveva visto quello che era
successo, ed era arrabbiata con me per come erano andate le cose.
«Ma
non è così!»
Mi
guardò un attimo, confuso, cercando di interpretare le mie
parole.
«Cosa
vuoi dire?»
«Possiamo
fare due passi prima di rientrare? Vorrei parlarti. Per favore.»
«Come
vuoi.»
Pov
Edward
Avevo
sbagliato. Non trovavo altra spiegazione. Sapevo che lei mi amava, lo
sapevo, lo sentivo, ma nonostante questo non potevo non sentirmi
distrutto. Che sciocco. Come avevo potuto essere così
presuntuoso da pretendere che dicesse “ Si Edward. Ti voglio
sposare”, dopo tutto quello che le avevo fatto passare. Un
illuso. Ero solo un illuso.
Non
una parola. Non aveva detto una sola parola. E ogni secondo del suo
silenzio era una coltellata al petto.
Per
tutto il viaggio di ritorno avevo fatto il possibile perché
non si accorgesse del mio turbamento, si sarebbe sentita sicuramente
in colpa e io non volevo assolutamente che accadesse.
Purtroppo
quando stavo con lei era difficile per me fingere, se non
impossibile, e ormai temevo si fosse accorta che qualcosa non andava
in me. Quello che mi terrorizzava e che pensasse riguardasse lei.
Non
era così. Non ce l'avevo con lei. Non avrei mai potuto. Io
l'amavo.
I
pensieri di Alice al nostro rientro a casa, mi infastidirono
parecchio, come sempre aveva ficcanasato in faccende che non la
riguardavano e stava già pensando a un modo per convincere
Bella a dirmi di si.
E
poi ero io quello invadente!
Bella
si era accorta che stava succedendo qualcosa, e finalmente mi aveva
nuovamente rivolto la parola, anche se solo per chiedermi cosa stesse
succedendo. Non c'era stato bisogno che le spiegassi granché,
mi era bastato fare il nome di Alice perché giungesse alla
giusta conclusione. Non le sfuggiva nulla.
Mi
aveva chiesto di fare una passeggiata, aveva bisogno di parlarmi.
Così, da qualche minuto camminavamo nei boschi, nei pressi di
casa Cullen, la luna splendeva piena in cielo, illuminando il tutto
d'argento. Stringevo la mano del mio amore, attento che non
inciampasse da qualche parte e si facesse male. Io vedevo benissimo
naturalmente, anche senza la luce della luna, ma un bosco di
notte,anche se illuminato, può essere ugualmente pericoloso
per un umano, ancor di più se parliamo di Bella.
«Siamo
soli?»
«Cosa?»
«Voglio
dire.......siamo abbastanza lontani o possono sentirci?»
Non
capivo. Da quanto si interessava tanto se qualcuno poteva sentirci?
Di solito sembrava che non le importasse di stare in mezzo a dei
vampiri. In ogni caso, mi concentrai un secondo. Io non li sentivo,
quindi ovviamente era lo stesso per loro.
«No.
Siamo soli. Va tutto bene?»
«Si,
bene. E' solo che volevo ancora un momento da sola con te!»
Sorrisi,
incapace di resistere di fronte a tanta dolcezza.
«Di
cosa volevi parlarmi?»
«Ecco,
io.....ti volevo dire una cosa importante.»
«Puoi
dirmi quello che vuoi Bella.»
«Bhe,
allora.....»
Le
sue guance si erano di nuovo imporporate, le sue mani giocavano tra
di loro, attorcigliandosi intorno alle mie dita, con i denti si
torturava il labbro inferiore. Era nervosissima. Il suo cuore batteva
così forte che sembrava volesse esplodere. Che stava
succedendo?
Poi
improvvisamente la vidi stringere forte gli occhi e prendere un
grosso respiro:
«SI!»
urlò.
Eh?
Cosa stava succedendo? Che stava dicendo? Perché capivo sempre
solo metà delle cose di cui parlava. Continuavo a guardarla
per cercare di venire a capo di quella strana conversazione.
Lei,
che teneva ancora gli occhi chiusi, vedendo che non avevo nessuna
reazione, riprese dapprima a respirare, cosa di cui le fui
immensamente grato, poi, uno alla volta, come per paura di quello che
avrebbe potuto vedere, aprì gli occhi.
Mi
guardava come se fossi pazzo. IO?
Come
se mi stesse sfuggendo qualcosa. Bhe senza dubbio!
«Bella....cosa?»
Lei
mi prese il volto tra le mani,costringendomi a guardarla
intensamente negli occhi:
«Edward.....ho
detto SI!»
Non
poteva essere quello che pensavo. Non osavo crederci. Lei mi guardò
sorridente, e annui energicamente, intuendo quello che pensavo.
Sembrava felice.
«Bella.....sei
sicura, insomma non devi sentirti costretta, se non vuoi non imp...»
Mi mise un dito sulle labbra per non permettermi di continuare.
«Edward
Cullen! SI! Io voglio diventare tua moglie!»
Non
mi sembrava vero. Non potevo crederci. Avevo un gran voglia di
piangere.
«SI?»
Volevo esserne sicuro.
Lei
annui ancora più energicamente buttandomi le braccia al collo.
«SI!SI!SI!SI!!!»
La
sollevai per i fianchi facendola volare. Ero così felice che
avrei voluto gridarlo al mondo intero.
«Ti
amo futura signora Cullen. TI AMO!!»
Restammo
li a baciarci per ore prima di decidere di rientrare a casa.
«Tesoro,
sei esausta, torniamo a casa, va bene?»
«Mmmm,
solo a tre condizioni però!»
«Tutto
quello che vuoi amore mio»
«Bene,
la prima è che tu dormi con me!»
«Sarà
un compito duro, ma sarò felice di sacrificarmi, in fono
rientra nei doveri di un marito “dormire” accanto alla
propria moglie!»
«Giusto!
Secondo.......»
«Secondo?»
La
vidi sfoderare un sorriso furbo, prima di rimettermi le braccia al
collo e saltarmi praticamente in braccio. Era incorreggibile! La
guardai fintamente scandalizzato.
«Che
c'è? Lo hai detto anche tu che sono esausta! Non vorrai
costringermi a camminare vero? Per favoooreee!!!!»
Alzai
gli occhi al cielo e cominciai a correre.
«Aspetta!
La terza!»
«Hai
ragione,perdonami! Ti ascolto:»
«Posso
avere il mio anello?»
«Credevo
non me lo chiedessi più»
Tirai
fuori la custodia dalla tasca e presi l'anello. Lei mi porse la mano.
Ero incredibilmente emozionato.
«Sai,
apparteneva a Elizabhet Masen, mia madre»
La
visi sgranare gli occhi, che divennero subito lucidi.
«Grazie
Edward è bellissimo»
«Grazie
a te per aver accettato di indossarlo»
«Non
c'é di che!»
«Andiamo!»
Lei
sorrise di nuovo, saltandomi nuovamente in braccio.
«Si.
Adesso si!»
«Non
c'è dubbio ti vizio troppo.......ma ne sono felice! Ti amo.»
Lei
rise, nascondendo il volto nel mio collo.
«Ti
amo anch'io......mio futuro marito»
Così
felici, giungemmo di nuovo nei pressi di casa Cullen. Mi fermai
improvvisamente.
«Edward?
Che succede?»
La
guardai negli occhi, ora avevo di nuovo paura. Temevo per lei, Per
noi.
«Niente
di buono Bella. Niente di buono.»
Eccomi
di nuovo! Dite la verità, per un attimo avete temuto che le
dicesse di no vero? Comunque che ne pensate di questo nuovo capitolo?
E cosa succede a casa Culllen? Aspetto con ansia le vostre
recensioni! Ciao e a presto! BACI
BACI!!!!!
|
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Capitolo 32 *** Capitolo 31 ***
Capitolo
31
Pov
Edward
La
feci scendere dalle mie braccia. Anche senza guardarla avvertivo la
tensione nel suo corpo. Era preoccupata.
Varcammo
casa Cullen abbracciati. Le tenevo un braccio intorno alla vita,
stringendola a me più che potevo.
Quello
che avevo visto nella mente di Alice non mi piaceva per niente. Per
poco non crollai quando mi resi conto di cosa significasse in realtà
quella visione.
“Edward
mi dispiace, la decisione è stata presa solo pochi minuti
fa....stavo per chiamarti....”
«Quando?»
“Al
tramonto. ”
«Come
è possibile?»
“ Non
lo so. Qualcosa gli ha fatto cambiare idea. Ho già avvertito
Jacob, sta arrivando”
«Edward?
Che succede? Mi stai spaventando!»
La
voce tremante del mio amore, mi fece preoccupare. Mi aveva sentito
parlare, ma non aveva sentito quello che mi era stato detto. La
voltai verso di me prendendole il viso tra le mani:
«Amore
ascoltami, non avere paura va bene?»
«Perché
dovrei averne? Che sta succedendo?»
Presi
un respiro profondo. Ero pieno di rabbia. Perché? Perché
il mio amore? Perché noi?Perdonami amore mio. Non ho altra
scelta.
«I
Volturi. Stanno arrivando. Saranno qui al tramonto»
La
vidi impallidire ancora di più, era persino più bianca
di me, mi stava spaventando. Le lascia il volto, per stringerla tra
le braccia.
«Stai
tranquilla amore, andrà tutto bene, vedrai. Ci sono io qui
con te»
«Non
lasciarmi Edward. Ti prego. Non lasciarmi. Hai promesso.»
Accidenti a me, e a quando le avevo confessato i miei piani. Si stava
agitando troppo. Così non andava.
«Amore
guardami.» Si era aggrappata a me, affondando il viso nella mia
camicia, la spostai alzandole il volto per costringerla a guardarmi.
«Andrà
tutto bene. Gli spiegheremo la situazione. Gli diremo che ci amiamo e
che vogliamo sposarci e che ti trasformerò subito dopo il
matrimonio. Andrà bene. Vedrai.»
Lei
annuì probabilmente solo per farmi felice. Non sembrava
affatto convinta.
Odiavo
mentirle. Ma la verità sarebbe stata peggiore. Ma non potevo
darle ora una notizia del genere. Non dopo quello che c'era appena
stato tra noi. Non volevo vivesse le nostre ultime ore insieme,
piangendo. Sfoderai un sorriso rassicurante. Dovevo essere
convincente, anche se dentro di me mi sentivo morire per ciò
che di li a poche ore avrei dovuto fare.
Pov
Bella
Non
mi convinceva affatto. Lo diceva solo per farmi stare tranquilla. Ma
se non c'era niente di cui preoccuparsi allora perchè era così
nervoso? E dov'erano tutti i Cullen?
«Amore?»
Lui
sembrò sorprendersi e mi guardò con un sorriso
dolcissimo che mi fece battere il cuore a mille. Se ne accorse e
trasformò il sorriso da dolce a compiaciuto. Sapevo che gli
piaceva essere chiamato in quel modo, anche se non osava chiederlo.
Ma se in cambio ricevevo un sorriso del genere lo avrei chiamato così
per sempre. Feci vinta di non sentire caldo e di non essere diventata
improvvisamente di un rosso accesso chiedendogli finalmente la
domanda che rischiava di farmi scordare se non la smetteva di
fissarmi così! Ma quanto tempo era passato?
«Ehm....»Qual'era
la domanda?.....Dio come è bello. E pensare che diventerà
mio marito. Mio solo mio. Lui ah scelto me. Mmmm...non vedevo l'ora
che anche quella Tanya lo sappia. Meglio mettere le cose in chiaro.
Ci saremmo sposati. Ancora non riuscivo a crederci. Avremmo avuto la
nostra prima notte di nozze. Chissà se potevamo sposarci la
sera stessa, così poi....... Concentrazione Bella.
Concentrazione!Il suo sorriso si allargò in maniera
esponenziale.
«Tesoro
ti senti bene? Sei tutta rossa!»Beccata.
«Si.
Si. Scusa. Mi ero distratta...»
«Ah
si? Distratta? » Stava giocando sporco. Si divertiva. Ma se
pensava che davanti a lui c'era ancora la timida ragazzina di una
volta si sbagliava di grosso. Adesso ci penso io signr. Cullen. Mi
avvicinai di più a lui un po imbarazzata, non avevo mai fatto
di queste cose. Coraggio Bella. Con il dito indice percorsi tutto il
suo petto fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni soffermandomi
qualche secondo. Cercai di tirare fuori la voce più sensuale
possibile.
«Veramente
io pensavo alla nostra prima notte di nozze...e a quando tu mi
toglierai il vestito.....»
Smise
di respirare. Con lo sguardo percorse tutta la mia figura, dall'alto
verso il basso, poi risalì, fissando lo sguardo sulle mie
labbra. Gli occhi spalancati, prima dorati, ora erano di un brillante
nero pece. Ops. Forse avevo esagerato.
«Che
sta succedendo qui?»
Sobbalzai
al suono di quella voce. Mi sentii come una bambina beccata con le
mani nella marmellata. Istintivamente feci un passo indietro, ma
Edward mi fece passare un braccio in torno a un fianco, riportandomi
a fianco a lui. Provai a far finta di niente.
«Ehm...che
ci fai qui Jacob?..>non sembrò nemmeno accorgersi che
stessi parlando con lui, La sua attenzione era tutta rivolta ad
Edward. Sembrava stesse tentando di ucciderlo con lo sguardo.
Edward
sembrò non curarsene minimamente, intento com'era a giocare
con una ciocca dei miei capelli. D'un tratto sbuffò:
«L'
ho so meglio di te....cane!» Eh? Ma ti cosa stavano parlando.
«Bella
allontanati da lui!»Ecco che ricominciava. Possibile non
riuscisse a capire che ero innamorata di Edward? Non avevo fatto
altro che farglielo capire negli ultimi cinque anni. Io ero felice
solo con Edward.
«No.
Jacob. Perché dovrei?»
«Non
puoi stare con lui, Bella. Lui non va bene per te!Ricordi cosa è
successo l'ultima volta? Lo hai già dimenticato? Succederà
ancora!Ti lascerà ancora! E tu soffrirai...ancora»
Sentivo
la presa di Edward farsi sempre più debole, stava lentamente
scivolando via da me. Teneva lo sguardo basso, non mi guardava più,
i suoi occhi erano nuovamente dorati. Alzò lo sguardo per
puntarlo in quello di Jacob, ma non era uno sguardo di rabbia, come
mi sarei aspettata, era uno sguardo di puro dolore. No. Non poteva
pensare che Jacob avesse ragione. Noi stavamo per sposarci, e saremmo
rimasti insieme per sempre. Non avrei mai più sofferto. Mai
più!
«Non
è vero! Edward diglielo!Diglielo, che si sbaglia! Diglielo che
non mi lascerai più!!Che saremo felici! Diglielo!»
Silenzio.
Tornai a guardare Edward. Non mi guardava i suoi occhi erano chiusi,
sul volto una smorfia di dolore. No. Non poteva essere vero.
«Ed-Edward?»
Lui
alzò lo sguardo e io mi immersi nei sui occhi. Tremava, scosso
da dei singulti. Piangeva.
«Bella....»
«Cosa?
Edward.....no....tu hai promesso. Diglielo. Perchè non dici
niente?» Non mi era uscito niente di più di un filo di
voce, ma era ovvio che lui mi avesse sentito ugualmente.
Mi
accarezzò una guancia avvicinandosi di nuovo a me che senza
accorgermene avevo indietreggiato.
«Amore
ti prego...guardami....non piangere.....» Le lacrime avevano
iniziato a scorrere sul mio volto, senza che io fossi in grado di
fermarle.
«Mi
hai mentito? Perchè?»poi un pensiero si fece strada in
me......allora capii«Te ne andrai vero? Seguirai il piano
originale? E' così?»
Non
potevo crederci. Mi sentivo tradita, umiliata, presa in giro.
Sbottai:
«TI
sei preso gioco di me! Dei miei sentimenti!!Mi hai chiesto di
sposarti Edward! E io ho detto si!! IO HO DETTO SI!! PERCHE'?»
«Amore,
amore ti prego, non fare così.....io non lo sapevo...lo
giuro.....quando ti ho chiesto di sposarmi ero davvero convinto che
saremmo riusciti a farlo, e poi ti avrei trasformata.....prima
dell'arrivo dei volturi......ma poi quando siamo arrivati ho visto
nella mente di Alice.....non possiamo farlo amore, saranno qui al
tramonto, abbiamo solo un giorno....»
«No...no....smettila....non
voglio sentire......»Per quanto mi sforzassi non riuscivo a far
smettere alle lacrime di scendere. Mi ero portata le mani a coprirmi
le orecchie. Perché? Che cosa avevamo fatto di male? Perché
non potevamo semplicemente stare insieme ed essere felici, perché
il destino era sempre contro di noi?
Sentii
due mani gelate afferrami i polsi. No. Non volevo togliere le mani,
non volevo sentire. Aria. Mi serviva aria. Dove era finita tutta
l'aria? Poi sentii Edward gridare:
«Carlisle!»
«Che
cos'ha succhia-sangue? Cosa le hai fatto?»
«Io?
Se tu tenessi chiusa quella bocca cagnaccio, ora non starebbe così,
avrei dovuto dirglielo io, con più tatto! Guarda che hai
fatto! Vattene!!»
«Edward
tienila ferma....devo misurarle la pressione.» Era la voce di
Carlisle.
«Amore
calmati. Calmati ti prego. Sono qui. Accanto a te. Sono qui»Il
fiato freddo di Edward mi solleticava l'orecchio. La sua voce era
sempre stata un calmante naturale. Ma questa volta non riuscivo. Non
riuscivo a calmarmi. Edward. Voleva lasciarmi. Edward. No.
«Sono
qui amore mio, ti prego, ti prego»
Sentivo
mani fredde sul volto, sul collo, sui polsi...che stava succedendo?
Che cosa mi stava succedendo...
Poi
sentii pungermi un braccio. E fu il buio.
Eccomi
qui ragazze. Vi ho fatto aspettare un po' lo so!! Spero che comunque
il capitolo vi piaccia E che pensiate ne sia valsa la pena di
aspettare. Da qui la storia inizia a farsi più movimentata,
siamo al giro di boa!!Aspettatevi di tutto!! Aspetto con ansia i
vostri commenti!!! Ciao a presto!!! BACI BACIONI!!!
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Capitolo 33 *** Capitolo 32 ***
Prima
di iniziare il capitolo vorrei ringraziare chi ha recensito quello
precedente:
_Kristal_
angy0780
paride
Vero_Masen_Cullen
tulipano
nero
moulianrouge
giova71
missriccia87
Angy
Pattz
GRAZIE
GRAZIE GRAZIE!!!!Come farei senza di voi?????
Capitolo
32
Pov
Bella
Buio.
Era
ancora buio.
Ma
ero sveglia, ne ero quasi sicura.
Mi
rigirai sentendo il fruscio delle lenzuola. Ero nel letto. Nella
stanza di Edward.
Guardai
la mia sveglia. Le 3:00 del mattino. Erano passate poco più di
due ore da quando eravamo rientrati a casa.
Allungai
una mano, alla ricerca della piccola lampada sul comodino. Trovai
l'interruttore e la stanza si illuminò di una luce fioca.
Dove
erano tutti? Dov'era Edward?
«Edward?»
«Sono
qui»
Mi
voltai nella direzione della voce, da un angolo della stanza, rimasto
buio, vidi uscire la figura di Edward. Sembrava molto provato.
Ricordavo la sua voce spaventata, prima di sprofondare nel sonno.
Dovevo avergli fatto prendere un bello spavento. Mi dispiaceva per
lui,ma non riuscivo ad accettare di doverlo perdere di nuovo.
Era
rimasto al centro della stanza, a pochi passi dal letto. Non sembrava
intenzionato ad avvicinarsi ulteriormente. C'era dolore nei suoi
occhi. D'un tratto venni colpita da una brutta intuizione. Ricordavo
bene che, quando lui se ne andò, cinque anni prima, venivo
spesso svegliata da mio padre, terrorizzato dalle urla di dolore che
esternavo anche nel sonno. Temevo davvero che la cosa si fosse
ripetuta dopo lo shock subito poco prima. Un leggero bruciore alla
gola, che prima non avevo notato, unita all'espressione di Edward, me
ne diede la conferma.
«Immagino,
che ho dato spettacolo. E' stato molto...brutto?»
Lo
vidi incupirsi.
«Bella...io...mi
dispiace....»
Mi
liberai dalle coperte andandogli incontro, prendendogli il viso tra
le mani. Lo costrinsi a alzare il viso e a guardarmi negli occhi. O
almeno, lui mi permise di farlo. Volevo cancellare la sua sofferenza.
«Edward
ascoltami, ascoltami bene....credi davvero che il tuo sacrificio
potrebbe salvarmi la vita? Possibile che tu non abbia ancora capito
che io non posso vivere senza di te? Se mi uccidessero o se ti
portassero via, risparmiandomi la vita, credi che per cambierebbe
qualcosa? NO Edward. Io morirei lo stesso....»
«Bella..ti
prego...»Gli posai due dita sulle labbra.
«No.
Edward. Non mi salveresti la vita, consegnandoti a loro, mi
toglieresti solo l'opportunità di lottare al tuo fianco, e
vincere o morire insieme a te. Sono queste le uniche due soluzioni
che posso accettare. Io ti amo. Ti amo, cocciuto di un vampiro! E se
devo scegliere tra una vita senza te e la morte. Allora scelgo la
morte»
Prima
che riuscissi a rendermene conto mi ritrovai con la schiena contro il
materasso, Edward sopra di me, le sue labbra erano ovunque sul mio
viso, sul mio collo, poi tornavano sulle mie labbra.
«Edward...»ansimai,
appena le sue labbra me lo concessero.
«Bella..ti
amo.....perdonami........ti amo........ti amo...»Anche il suo
fiato si era fatto corto, mentre mi parlava fra un bacio e l'altro.
La voce roca.
Dimenticai
tutto: I volturi, la crisi di panico, il mio risentimento nei suoi
confronti, tutto. C'eravamo solo noi. C'erano solo Bella &
Edward
Stavo
letteralmente andando a fuoco. Le su mani gelate, mi sembravano
bollenti mentre mi accarezzavano la schiena sotto la maglietta, le
sue labbra lambivano il mio collo, la clavicola, la spalla. Una sua
mano scese ad accarezzarmi la gamba, appena sopra il ginocchio.
Portai una mano sotto la sua camicia iniziando ad accarezzarli il
petto. Lui sospirò più for">te.
«Bella....»
«mm....»Abbandonai
le sue labbra per scendere a baciarli la mascella, su è giù.
Scesi un po' di più depositando baci nell'incavo del suo
collo. Le nostre mani non smettevano di esplorarsi a vicenda.
Ero
in paradiso.
Poi
di improvviso fu il vuoto.
Davanti
a me non c'era nulla. Se non il baldacchino del letto. Ero sola.
Lentamente,
poggiando le mani sul materasso mi portai a sedere.
«Edward?»
«Bella»
Spostai
lo sguardo velocemente. Era tornato all'angolo dove si trovava quando
mi ero svegliata. Appoggiato con la schiena lungo la parete, non
respirava.
«Edward,
stai bene?»
Gli
uscì una risata amara.
«Sono
io che dovrei chiederlo a te. Mi dispiace....»
Mi
ero persa qualcosa? Mi sembrava che le cose stessero andando fin
troppo bene. Non capivo per cosa si stesse dispiacendo. La mia
faccia, doveva parlare da sola, perché mi guardò
attentamente per un secondo e, probabilmente intuendo la mia
confusione, aggiunse:
«Ho
quasi perso il controllo...tu non sai l'effetto che mi fai....avrei
potuto farti del male....io....scusa.»
«Edward,
vieni qui ti prego, è tutto a posto, non mi hai fatto del
male.... tutt'altro»
In
risposta mi fece il suo sorriso sghembo. Ansimai di nuovo.
«Così
però non mi aiuti»
Ci
mise un attimo a capire, probabilmente il mio cuore che saltò
un colpo, parlò per me.
Scosse
la testa divertito.
«Oh
Bella.»
Lentamente
tornò a sedersi sul letto, proprio accanto a me. Mi prese tra
le braccia, facendomi appoggiare il volto nell'incavo del suo collo,
e si sdraio su letto, portandomi giù con lui.
«Sarà
dura amore mio. Sarà davvero dura. Non so come faremo.»
«Vuol
dire che non mi lascerai? Resterai con me?»
«Sempre
Bella. Sempre.»
«Ti
amo Edward.»
«Ti
amo anch'io Bella. Ora dormi....ci aspetta una giornata difficile»
«Edward?»
«Si,
amore?»
«Come
faremo?»
«Non
lo so amore, non lo so. Ma ti prometto che troverò il modo.
Questo non sarà il nostro ultimo giorno insieme. Promesso»
Nessuno
dei due disse altro. Chiusi gli occhi, abbandonandomi alla
stanchezza. Poco dopo sentii una coperta avvolgermi, e la voce di
Edward intonare la mia ninna nanna. Il sonno mi avvolse poco dopo.
Continua......
E
dite la verità: pensate fossimo arrivate finalmente al rating
rosso, vero? E invece no!! Scherzetto!! Cosa si inventerà
secondo voi il nostro Edward? Jacob saprà rendersi
utile?Fatemi sapere!! Baci!!
ps:
So che il capitolo è un po' corto! Scusate!
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Capitolo 34 *** Capitolo 33 ***
Capitolo
33
Pov
Edward
La
guardavo dormire.
Non
potevo pensare che sarebbe potuta essere l'ultima volta.
Era
splendida.
Non
riuscivo a credere di essere tanto fortunato. Lei era mia. Ancora una
volta aveva scelto me. Non potevo permettere che ci separassero. Non
potevo permettere che qualcuno le facesse del male.
Ma
cosa potevo fare?Cosa?
Lasciarla
non era più tra le mie possibilità.
Sbuffai.
Maledetta
Irina.
E
maledetti Laurant e Victoria. Avrei trovato il modo di distruggerli.
Per quanto mi riguardava erano già morti.
Non
ora.
Concentrati
Edward. Pensa. Cosa convincerebbe i Volturi a lasciarci vivere tutti?
Cosa?
Che
frustrazione.
Un
pensiero al quanto sgradito si insinuò nella mia testa,
impedendomi di concentrarmi:
“ Edward
ho bisogno di te...Voglio....parlarti. Per favore..”
La
sua voce languida anche nei pensieri , mi dava il voltastomaco.
Non
volevo essere scortese, ma ultimamente la mia simpatia per Tanya era
scesa ai minimi storici e avevo troppe cose per la testa per fingere
il contrario.
«Che
cosa vuoi Tanya?»
Parlai
in tono basso, percepibile solo dai vampiri dentro la casa.
«Ho
avuto un idea, potrebbe salvarvi, salvarci
tutti.»
Scrutai
la sua mente. Era sincera. Non aveva secondi fini. Forse dovevo
concedergli la possibilità di farsi ascoltare.
Guardai
un altra volta il mio amore che dormiva sereno tra le mie braccia.
L'idea di lasciarla lì per andare a parlare con Tanya, mi
procurava un senso di malessere.
E
si fosse svegliata non trovandomi?
Uff.Cosa
dovevo fare?
Un
frusciò mi avvertì che Alice era entrata nella stanza.
“Va...resto
io con lei...”
Sorrisi.
Cosa avrei fatto senza la mia sorellina?
Sfiorai
le labbra del mio amore con un bacio leggero per non svegliarla. Poi
mi avvicinai al suo orecchio:
«Torno
subito amore mio. Ti amo.»Sorrise. Probabilmente pensava fosse
un sogno. Mugugnò qualcosa contrariata, quando tolsi le
braccia liberandola dal mio abbraccio, ma continuò a dormire.
Ancora
non potevo sapere di averle appena detto una bugia.
Mi
avvicinai alla porta voltandomi di nuovo verso la mia unica ragione
di vita. Ero ansioso. Possibile fossi così dipendente da lei?
Alice
si era seduta al mio posto, guardava Bella con aria divertita. Si era
aggrappata al suo braccio e sorrideva beata. Probabilmente pensava
fosse il mio. Alice alzò gli occhi al cielo:
«Va
per favore, e muoviti! Se si sveglia non voglio essere io a dirgli
che sei con Tanya!»
Giusto.
Meglio evitare.
Uscii
dalla stanza per raggiungere Tanya.
“Attento
fratello....potrebbe farti un agguato alle spalle!! Armata di smalto
e lingerie! Sai che ridere.....”
Emmett.
“Edward,
le sue emozioni sono tranquille, non sento passione e lussuria, credo
sia sincera....” Jasper.
“Stupida
bionda oca! Se non stai lontana da mio fratello io....”
Rosalie.
“Tesoro
sii gentile con Tanya. Vuole solo dare una mano.”
Esme
“Figliolo,
io e Eleazar abbiamo avuto un idea, crediamo sia la stessa di
Tanya...vi raggiungiamo in veranda”Carlisle.
Meno
di un secondo dopo ero in veranda, Tanya era già li.
«Ciao,
Edward.»
«Tanya»
«Sai,
sono felice per te e Bella»
La
guardai con un sopracciglio alzato. Cosa?
Mi
diede una piccola spinta sulla spalla, ridendo.
«Non
guardarmi cosi! Dico sul serio!»
Si
lo sapevo. Avevo visto la sincerità delle sue parole nella sua
mente. Era felice che io fossi felice.
«Mi
piace vederti felice...»
«Lo
so. Grazie.» Sorrisi e anche lei.
«Mi
dispiace se sono stata....acida. Ti chiedo scusa. Mi scuserò
anche con Bella.»
Acida?Io
avevo in mente un altra parola. Ma la tenni per me. Non sarebbe stato
gentile da parte mia, e poi apprezzavo molto il suo tentativo, non
volevo rovinarle il tutto.
«Ti
ringrazio. E' carino da parte tua. Lo apprezzo molto.»
Sorrise.
Era felice di aver fatto la cosa giusta.
«Mi
fa piacere..................E così......ti sposi?»
«Lo
spero. »
«Andrà
bene vedrai, funzionerà. Sai Edward, sei.....cambiato, in
questi giorni....»
Guardai
nella sua mente. Vidi una carrellata del mio volto in pose e giorni
diversi, era come sfogliare un album di fotografie che però
ritraeva sempre lo stesso soggetto. Era vero. Non me ne ero reso
conto, ma attraverso i suoi occhi riuscivo a vedere quanto erano
cambiati i miei, da prima dell'arrivo di Bella ad oggi. La sensazione
che si poteva cogliere era quella di un morto che pian, piano tornava
alla vita. Vidi anche la felicità che provava nel vedermi di
nuovo sereno, e l'amarezza dovuta al fatto che non era lei a rendermi
tale. Ne rimasi colpito. Sapevo che i suoi sentimenti per me erano
sinceri, ma il mio cuore apparteneva a Bella, e sarebbe stato così
sempre. Era suo ancora prima che la incontrassi. Tanya avrebbe dovuto
accettarlo, prima o poi.
«Tanya,
vedrai che un giorno, anche tu troverai la persona giusta. E' la
fuori da qualche parte, devi solo saper aspettare.»
Sulle
sue labbra si increspo un sorriso amaro:
«Già.»
I
passi di Eleazar e Carlisle interruppero i nostri discorsi. La faccia
con cui mi guardavano tutti e tre, non mi piaceva per niente. I loro
pensieri erano preoccupati e confusi.
«Ditemi
che succede. Vi ascolto.»
Pov
Bella.
Venni
svegliata da un buonissimo odore di caffè e spremuta. Ancora
addormentata allungai una mano alla ricerca di Edward. La mia mano
tastò solo il materasso, vuoto.
Aprii
gli occhi.
Accanto
a me solo il vuoto.
«Edward?»
Nessuna
risposta.
Mi
alzai a sedere. Nella stanza non c'era nessuno. Non c'era traccia di
Edward. Ma qualcuno mi aveva portato la colazione,e scostato le tende
per permettere alla luce di entrare.
«Edward?»
Pochi
secondo dopo la porta della stanza si aprii. Finalmente.
«Oh
Edw...» Il sorriso mi morì sulle labbra. «Alice?»
«Ciao
pelandrona!! Era ora che ti svegliassi! Non ti ricordavo così
dormigliona..»
Ignorai
quello che diceva. Non ero in vena di ascoltare uno dei suoi
strampalati discorsi. Interruppi le sue parole:
«Alice
dov'è Edward?»
Lei
mi guardò un secondo. Sembrava non sapesse bene cosa
rispondermi. Fui subito presa dall'ansia. Cosa stava succedendo? Non
era da Edward non farsi trovare al mio risveglio, soprattutto dopo
quello che era accaduto la sera prima.Al mio sguardo allarmato, Alice
si affrettò a rispondere:
«E'
dovuto.....uscire.»
«Uscire?
Che significa uscire? Dov'è?»
«Bella,
sai dovresti fare colazione, io e Esme l'abbi..»
«ALICE!
Dimmi dov'è Edward!»
«Bella...»
Cosa?
Perchè non parlava? Un pensiero orribile mi attraversò
la mente. No. Non poteva averlo fatto. Lo aveva promesso. Lo aveva
promesso.
Edward..
Continua........
Eccomi
di nuovo, scusate, ma ho un po' di problemi personali in questo
periodo, non è un bel momento, e mi sono vista costretta a
trascurarvi un po'!! Spero mi perdonerete!! Aspetto con ansia le
vostre recensioni per tirarmi un po' su!! Ciao a presto!!
|
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Capitolo 35 *** Capitolo 34 ***
Capitolo
34
Pov
Bella
Ore
20: 23
Dodici
ore.
Erano
passate già dodici ore da quando mi ero svegliata, senza di
lui. Ormai era di nuovo sera e di Edward nessuna traccia. E nemmeno
di Eleazar e Carlisle. A quanto pare si erano allontanati tutti
insieme.
Per
andare dove?
Nessuno
voleva dirmelo. Sembravano esserne tutti allo scuro. Ma io ero sicura
al 110% che almeno Alice lo sapesse. Il problema era che per qualche
strana ragione, a me incomprensibile, si rifiutava di dirmelo.
E
di dirlo agli altri.
Non
mi aveva abbandonato. Alice me lo aveva giurato. Aveva detto che
dovevo essere paziente, che sarebbe tornato. Mi aveva detto che lo
aveva visto molto triste all'idea di doversene andare, e al pensiero
che mi sarei preoccupata la mattina svegliandomi e non trovandolo, ma
aveva detto che aveva paura che non lo avrei lasciato andare o che
peggio lo avrei seguito così aveva chiesto a lei di restare
con me finchè lui non fosse tornato. Continuavo a rileggere il
bigliettino che mi aveva lasciato. Da quando lo avevo trovato quella
mattina non lo avevo più lasciato, lo tenevo stretto in mano
come il più prezioso dei tesori:
Tornerò
molto presto amore mio
non
essere adirata, ti prego
mi
manchi già da morire
Domattina
sarò con te
. Sei tutta la mia vita Bella
Ti
amo futura Signora Cullen
Tuo
per l'eternità
E.
Tutti
mi dicevano che dovevo stare tranquilla. Che non dovevo preoccuparmi.
Certo come no. Intanto il tramonto era passato e i Volturi non si
erano presentati.
Qualcosa
mi diceva che la loro mancata visita e l'allontanamento di Edward
erano collegati.
Edward
non se ne sarebbe mai andato. Non mi avrebbe mai lasciata sola, ad
affrontare i Volturi. Di questo ne ero certa. Piuttosto, era da lui,
andargli incontro, intercettandoli prima che potessero arrivare a me.
Era proprio questo che temevo. E se si fossero infuriati? Se lo
avessero punito per avermi svelato il suo segreto? Se lo avessero
ucciso? O portato via?
Non
riuscivo a smettere di pensarci.
Edward...dove
sei?
Stavo
impazzendo. La preoccupazione mi faceva scoppiare la testa. Non ce
la facevo più. Loro dicevano a me che non c'era nulla di cui
preoccuparsi, però loro, tutti loro, Denali compresi, da
dodici ore se ne stavano in soggiorno immobili, completamente
immobili. Sembrava di essere in un museo delle cere. L'unica volta
che facevano qualcosa era quando qualcuno di loro si rivolgeva a me,
per dirmi cose del tipo: “ Dovresti mangiare qualcosa” o
“ dovresti riposare un po'” o, cosa che mi faceva
infuriare “ non ti agitare”. Io? Io agitata? E loro
allora? Il fatto che stessero nella stessa posizione tutto il giorno
senza fare assolutamente niente, la diceva lunga. Li conoscevo
abbastanza per sapere che quello era un segno della loro immensa
preoccupazione.
Odiavo
il fatto che mi trattassero come se fossi ancora una ragazzina.
Certo, la mia età non si poteva scrivere con tre cifre come la
loro, ma questo non voleva certo dire che io fossi una bambina.
Basta.
Dovevo uscire da li.
Mi
alzai sotto lo sguardo curioso di tutti, e senza dire nemmeno una
parola, usci in veranda.
Aria.
Avevo bisogno d'aria.
Mi
sedetti su gradini che si affacciavano su grande bosco e puntai lo
sguardo verso l'infinita distesa di verde di fronte a me, sperando di
intravedere la figura di Edward uscire da quegli alberi.
Mi
accorsi che inconsciamente avevo cominciato a giocherellare con
l'anello di fidanzamento al mio dito.
Sorrisi
ripensando a noi due la sera prima nel bosco.
Edward...
«Ma
che bell'anello!»
Sobbalzai
al suone di quella voce. L'avevo sentita poche volte ma l'avevo
riconosciuta benissimo.
Nonostante
il tono di voce, inconfondibilmente non socievole, risposi comunque:
«Gr-grazie»
«
Non ti dispiace se mi siedo qui con te, vero? »
Non
mi diede nemmeno l'opportunità di rispondere, era già
seduta.
Scossi
la testa rassegnata. Meglio non litigare con lei.....era pur sempre
un vampiro. Tornai a scrutare il bosco ignorandola.
«Scusa»
«Come?»
«Mi
dispiace, non sono stata molto gentile in questi giorni.»
«Non
importa. Io non ti piaccio. L'ho capito.»
«In
realtà non è così....anzi in realtà....mi
sei quasi indifferente. Il problema è un altro.»
«
Il problema è....che tu sei innamorata di Edward»
Il
mio tono era diventato ostile quasi quanto il suo. Non era una
domanda. Ero sicura che fosse quello il problema.
«Ah.
Lo sai. Bhe allora...si.»
Già.
Avrei decisamente preferito non sapere.
«Dopo
stanotte poi......... lui è sempre così galante, non è
facile smettere di desiderarlo...»
Un
secondo....cosa aveva detto?
«Scusami......hai
detto....stanotte?»
Fece
una faccia fintamente mortificata, si portò una mano sul cuore
per dare più enfasi. Una cosa era certa: come attrice faceva
pena.
«Oddio!
Che sciocca....ho parlato troppo! Fa finta che non abbia detto nulla
d'accordo? Sono proprio mortificata! Bhe, ormai quel che fatto è
fatto....io vado di sopra, non ne posso più di musi
lunghi!Ciao Isabella»
Se
ne andò così come era venuta. Lasciandomi li impietrita
con mille domande.
Stanotte.....Edward
non era con me stanotte.....Alice aveva detto che era andato via poco
prima che mi svegliassi, e io ero convinta che avesse passato la
notte accanto a me.........invece......l'aveva passata con
lei........
Non
era successo niente, non significava niente,non era successo niente,
non significava niente. Continuavo a ripetermelo come un mantra.
Edward
amava me. Me! Aveva scelto me. Mi aveva chiesto di sposarlo. Voleva
me...............Però stanotte era con lei. C'era la
possibilità che quella fosse l'ultima notte che potessimo
passare insieme e lui aveva preferito passarla con lei. Sapevo che
doveva esserci una spiegazione razionale a tutto questo eppure io non
riuscivo a vederla. Sentivo le lacrime che premevano per uscire....
Alzai
lo sguardo. Dov'ero?
Senza
che me ne rendessi conto mi ero alzata e avevo iniziato a camminare.
Mi voltai indietro, c'erano solo alberi, la casa non si vedeva più,
dovevo essermi allontanata parecchio.
Fantastico.
Era buio e io non avevo la più pallida idea di dove fossi.
Edward...
Feci
ancora qualche passo ma mi bloccai quando un ombra dietro un albero
mi fece sussultare. Mi spaventai...
«Edward?»
Il mio istinto mi diceva che quell'ombra non era lui, ma lo chiamai
comunque, avrei tanto voluto che mi potesse sentire, invece non
sapevo nemmeno dove fosse. Non riuscii più a trattenere le
lacrime che presero a scorrere senza che facessi più nulla per
fermale. Mi sentivo sola tradita, arrabbiata, e avevo paura. Volevo
Edward, nonostante tutto lo volevo li con me.
L'ombra
si mosse velocemente, a giudicare dal gran numero di foglie che si
muovevano al suo spostamento doveva essere piuttosto grande. Iniziai
a indietreggiare....poi di nuovo un rumore alle mie spalle. Mi
voltai:
«Mi
spiace per prima non volevo spaventarti...ero di ronda.......Che
cavolo ci fai in giro da sola, nel bosco, a quest'ora della sera? E'
pericoloso! Specialmente per te!E dov...»
Non
lo lasciai finire e gli corsi incontro buttandogli le braccia al
collo.
«Jake!!»
«Bells
, ma...stai bene?...che ci fai qui, a quest'ora? E perchè
piangi?»
«Stavo
facendo una passeggiata..............Credo di essermi persa»
Mentii.
Sperai che se la bevesse.
«Una
passeggiata eh? Certo....»
Ok
non mi aveva creduto, sperai solo che non si mettesse a fare domande.
«Vuoi
che ti riaccompagni a casa?»
No.
Era l'ultima cosa che volessi in questo momento, non avevo nessuna
voglia di ritrovarmi Tanya davanti. Ma non mi andava di spiegare a
Jake che mi sentivo “minacciata” da una vampira. Non
potevo spiegargli che c'era qualcuno che volesse portarmi via Edward
e che forse ci stava anche riuscendo, non dopo tutto quello che gli
avevo fatto passare,e non dopo le parole che ci eravamo detti la sera
prima. Insomma non volevo ammettere che forse aveva ragione lui....
«Non
potrei................ venire da te?»
Sbarrò
un attimo gli occhi, sorpreso dalla mia richiesta, di certo non se lo
aspettava.
«S-si
certo che puoi, ma...Edward.....avete litigato? E' per questo che
piangi? E per quello che ho detto ieri sera vero? Oh Bells mi
dispiace io...»
Decisi
di interrompere il suo fiume di parole
«Jake
no, non è colpa tua e non abbiamo litigato....però ora,
non mi va di parlarne, non possiamo solo andare a casa tua? Per
favore?»
Mi
guardò attentamente, era chiaro che non era convinto delle mie
parole, ma mi conosceva bene, e sapeva che per ora non ero pronta a
rispondere ad altre domande.
«Come
vuoi.»
Mi
voltai indietro un'ultima volta, nella vana speranza di veder
spuntare Edward da un momento all'altro, ma non accadde niente, lui
non c'era....
Aspetto
i vostri commenti!!Mi raccomando!!! E ora a grande richiesta:
Grazie
a chi ha recensito lo scorso capitolo:
kucciola1988
angy0780
elixais
moulianrouge
giova71
Fede13
Angy
Pattz
_Kristal_
paride
iaele
santin
|
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Capitolo 36 *** Capitolo 35 ***
Capitolo
35
Pov
Bella
«Allora
me lo dici che ci facevi da sola nel bosco?»
Ero
seduta sul divano di Jake, una coperta sulla ginocchia e una tazza di
cioccolata calda tra le mani,Jake era seduto sulla poltrona,
esattamente di fronte a me. Mi sentivo stranamente a casa.
«Ci
credi che non lo so....Ero seduta sotto il portico, quando a un
tratto è arrivata quella Tanya che.....bhè comunque
devo essermi alzata cominciando a camminare, quando me ne sono resa
conto era troppo tardi...mi ero già persa...»
«Hai
camminato parecchio, sei entrata nel territorio Quileute!»
Cavoli,
mi ero allontanata davvero tanto. D'un tratto mi ricordai dei Cullen.
Accidenti! A quest'ora si erano sicuramente accorti della mia
scomparsa, sicuramente si sarebbero preoccupati parecchio. Dovevo
chiamarli, avvertirli, rassicurarli che stavo bene.
«Jake
potrei fare u...»
Non
finii nemmeno la frase che il telefono di casa Black iniziò a
suonare. Io e Jake ci scambiammo un' occhiata, a quell'ora era
sicuramente importante. Jake andò a rispondere:
«Pronto?»
«...»
«Si,
si, tranquilli è qui........si ve la passo»
Jake
venne verso di me, con il telefono in mano:
«Indovina?»
Il
mio cuore desiderava con tutte le sue forze sentire la voce di
Edward, ma quante probabilità avevo che fosse lui? Afferrai il
telefono:
«Pronto?»
«Bella!!»Alice.
Ovviamente non era lui...
«Alice,
mi dispiace io...»
«Bella
stai bene? Cosa è successo? Perchè sei scappata?Lo sia
quanto ci hai fatto preoccupare? Quando abbiamo notato che non c'eri
più ti abbiamo seguita, ma tu eri già nel territorio
dei lupi, non potevamo seguirti li...... poi il tuo futuro è
diventato nero.....ci siamo spaventati....»
«Alice
mi dispiace.....Mi dispiace....perdonatemi...io..non volevo
scappare...io...ero persa nei miei pensieri...non mi ero resa conto
di essermi allontanata tanto...perdonatemi...non volevo, non
volevo.....»Non riuscivo più a parlare, le lacrime che
avevano cominciato a scorrere ininterrottamente, non mi permettevano
di riprendere fiato. Mi sentivo una stupida. Cosa avevo fatto? Stavo
facendo preoccupare tutti, e in un momento così delicato poi,
quando avevano sicuramente cose più importanti a cui pensare
che stare attenti che io non mi cacciassi nei guai. Possibile che non
ne combinavo mai una giusta?
«Bella,
Bella...non piangere, va tutto bene, non è successo niente.
L'importante è che tu stia bene....»
«Sto
bene. Solo.....ci sono notizie?»
Un
grosso sospiro dall'altra parte.
«No
Bella, mi dispiace. Ma tornerà presto, vedrai.»
Di
colpo una speranza si impossessò di me. Mi illuminai alle sue
parole.
«Davvero?
Lo hai visto? Hai avuto una visione?»
«No.
Però....lo sento. Andrà tutto bene.»
«Alice.....voglio
tornare a casa. Voglio essere li, quando lui tornerà!»
Guardai
Jake che annuì. Aveva capito. Non non c'era bisogno di
aggiungere altro. Anche lui aveva capito quanto mi sentissi vuota e
persa senza Edward.
«Si,
certo Bella. Anche lui non vedrà l'ora di vederti al suo
ritorno. Vuoi che ti vengo a prendere al confine?»
Guardai
Jake. Faceva volteggiare le chiavi della macchina e mi guardava
sorridente. Caro Jacob...a volte non so cosa avrei fatto senza di
lui!
«Non
serve Alice, sarò li tra poco.»
«Ve
bene tesoro, ti aspettiamo»
Ripassai
il telefono a Jake.
«Sicuro
che non ti scoccia? Ultimamente mi sento un po' un peso per tutti,
non vorrei diventarlo anche per te...»
«Bells,
falla finita! Da quando sei così piagnucolona? »
«Non
saprei....forse da quando un gruppo di vampiri super potenti si è
messo in testa di uccidermi, oppure da quanto questa mattina al mio
risveglio invece del mio fidanzato ho trovato solo un pezzo di carta!
O forse da quando ho scoperto che una vampira, praticamente perfetta
e bellissima cerca di soffiarmi il ragazzo!....Non lo so....scegli
tu! Per me fa lo stesso!»
Jake
mi guardava con la bocca e gli occhi spalancati, sembrava sconvolto.
«Wow
Wow..frena, frena!!Riavvolgi il nastro! Cosa vuol dire che hai
trovato un pezzo di carta al posto di Edward? Cos'è...ha avuto
paura ed è scappato? E chi è questa vampira
frega-ragazzi?»
«No
che non è scappato!! Caso mai è il contrario...»
«Ok,
va bene. Mi racconterai tutto in macchina. Andiamo.»
Sulla
strada verso Villa Cullen raccontai a Jake tutto quello che mi era
successo in quei giorni, compresa la gita al centro commerciale e la
proposta di matrimonio. Gli avevo perfino mostrato il bigliettino che
mi aveva scritto Edward, che lui aveva commentato con un:“però,
ci sa fare il ragazzo, tra un po' mi viene una carie da quanto è
smielato”,frase che preferii non commentare, fino ad arrivare
a quello che era successo con Tanya poco prima che mi perdessi nel
bosco.
«Aspetta,
mi stai dicendo che ti ha fatto credere che tra lei e Edward fosse
successo qualcosa?»
«Si.»
«E
tu ci sei cascata? Assurdo!Ti prego Bella, dimmi che non credi a
quella bionda senza cervello!»
«Bhe
io...»Non è che gli avessi proprio creduto. Io sapevo
che Edward amava me,lo aveva dimostrato in più occasioni....e
solo che sapevo che anche lui aveva un bisogno fisico che.....aveva
paura a soddisfare con me.....ma con lei non avrebbe avuto
problemi.....e se il bisogno fosse stato....troppo forte?In fondo
anche Edward era un uomo.....
«Non
posso crederci! Dai Bella! E' ridicolo!! Edward non è così
stupido....non che sia un genio....ma non è nemmeno così
idiota!»
«Tu
dici?»
«Certo.
Non farti infinocchiare da quella …....si insomma hai capito!
E' solo invidiosa marcia! Ignorala.....»
«Si
forse hai ragione. Ti prego non dire a nessuno di questa storia..non
voglio si preoccupano per cose così stupide in questo
momento...quando Edward tornerà chiariremo tutto....ne sono
sicura.....Lui mi AMA.»
Jake
annui un po' pensieroso.
«Già.
Per quanto non mi piaccia ammetterlo.....è evidente che ti
ama... e che è disposto a tutto per te...»
Non
doveva essere facile per lui dire quelle cose, sapevo che provava
ancora qualcosa per me. Ma ci teneva davvero che io fossi felice, e
dopo tutti questi anni, sapeva che la mia felicità aveva un
nome ben preciso: Edward
«Grazie
Jake.»
Arrivammo
davanti a casa Cullen. Esme e Alice mi aspettavano sulla porta.
«Vuoi
entrare?»
«No,
meglio di no, preferisco evitare la puzza se posso»
«Come
vuoi. Ciao Jacob.»
«Ciao....ah
Bella?»
Mi
voltai sentendomi chiamare, ero ormai a pochi passi dalla porta:
«Si?»
«Tornerà....ne
sono sicuro»
«Grazie
Jake. Buonanotte.»
«Notte
Bells»
Appena
l'auto di Jacob scomparve mi voltai verso Alice e Esme che mi
aspettavano sulla porta. Le abbracciai con tutta la forza di cui ero
capace.
«Mi
dispiace, scusatemi...»
«Non
importa tesoro, l'importante è che tu stia bene. Se ti fosse
successo qualcosa Edward.....»
«Lo
so...»
«Ma
cosa è successo...come è possibile che ti sia
allontanata tanto senza accorgertene....»
Lanciai
un occhiata alle loro spalle, dove Tanya,seduta sui gradini della
scala che portava al piano superiore mi guardava con faccia
vittoriosa.
«Ne
riparliamo....»
Alice
segui il mio sguardo e annuì. Probabilmente sospettava già
qualcosa.
«Ancora
niente Alice?»
«No.
Niente. E' frustrante. E come se non stessero prendendo
decisioni....»
«O
come se non potessero prenderne...»
Jasper
era comparso al fianco di Alice. Inorridii a quel pensiero....come
se non potessero...oh
mio dio....Edward
Alla
mia faccia spaventata sentii un ondata di calma avvolgermi,
sicuramente opera di Jasper.
Anche
Emmett intervenne, lanciando un occhiata al fratello:
«E'
solo un ipotesi Bella...sono sicuro che stanno benissimo...»
«Ormai
è chiaro che sono andati a incontrare i Volturi vero? »
Nessuno
rispose, ma le loro facce furono una conferma sufficente.
Sprofondai
nel divano appoggiando la testa sulla spalla di Emmett che cercava di
consolarmi. Non so per quanto rimasi così prima che il sonno
prendesse il sopravvento.
Continua....
Ciao
a tutti!!!Ecco un n uovo capitolo! Spero vi piaccia. Ringrazio tutte
le persone che hanno recensito lo scorso capitolo anche lasciando
delle crtiche come sempre cercherò di farne tesoro!!Grazie per
il tempo che mi dedicate:
_Kristal_
antonella64
moulianrouge
missriccia87
tulipano
nero
Angy
Pattz
Fede13
crepuscolo1
erika1975
maila79
giova71
Un
ultima cosa: ho iniziato una nuova fan-fiction dategli un'occhiata se
mi va si intitola: Solo per un semestre. E' più leggera e
allegra di queste....se avete voglia, mi fa piacere!!
Bene
questo è tutto!!Aspetto i vostri commenti!!!!
Un
bacione!!!!!
|
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Capitolo 37 *** Capitolo 36 ***
Capitolo
36
Pov
Edward
«Edward,
fermati. Non ti sei ancora ripreso del tutto.»
«No
Carlisle. Ti prego. Voglio tornare da Bella......sto bene. Ho solo
bisogno di lei.»
«Come
vuoi figliolo»
Correvo
e correvo. Correvo verso casa. Correvo verso Bella. Correvo cercando
di non pensare a tutto quello che era successo nelle ultime
ventiquattro ore. Non avevo il coraggio di rivivere tutto ciò
nemmeno attraverso i miei ricordi.
E
non potevo nemmeno pensare di doverlo raccontare a Bella. Non volevo
che lei sapesse. Non volevo. Sapevo che si sarebbe incolpata di tutto
senza motivo. No, lei non doveva sapere.
Saremo
rimasti insieme, questo era l'importante, avrei subito altre mille
punizioni piuttosto che rinunciare a lei. Qualsiasi cosa avessi
dovuto subire, ne sarebbe comunque valsa la pena. Lei era ciò
che di più bello la vita mi avesse dato, niente avrebbe mai
potuto competere con la sua bellezza. E il suo amore....il suo amore
era il dono più prezioso che chiunque avesse mai potuto
offrirmi, lo avrei custodito per sempre...per tutto il tempo che ci
sarebbe stato concesso.
Rallentai.
Casa. Bella. Finalmente. Era ancora buio, erano le 5.23 del mattino.
Con un salto raggiunsi direttamente la finestra della mia camera.
Sarei andato dopo dal resto della famiglia, sapevano già che
ero li, dai loro pensieri avevo potuto sentire il sospiro di sollievo
che avevano fatto nel momento in cui ci avevano sentiti arrivare,
Carlisle e Eleazar avrebbero parlato con loro. Io ora avevo solo
bisogno di ritrovare il centro del mio universo, la mia unica ragione
di vita, la mia Bella. Attraversai la vetrata della mia stanza, era
rimasta aperta. Ero emozionato, avevo così tanta voglia di
rivederla. Quelle ventiquattro ore lontano da lei erano state
orribili, volevo dimenticare.
Non
dovetti fare altri passi per accorgermi che qualcosa non andava. Il
suo odore era debole, come se non fosse entrata li in tutto il
giorno. Non era nel suo letto.
Dovevo
stare calmo. Non significava nulla. Forse non voleva restare da sola,
forse era con le mie sorelle o con Esme. Chiusi gli occhi, escludendo
tutti i pensieri, tutti i rumori. Cercando quel suono a me tanto
caro. L'unico cosa che era in grado di farmi sentire di nuovo vivo:
il battito del suo cuore.
…........Eccolo.
Aprii gli occhi. Era in soggiorno. Dormiva.
Un
istante dopo ero già li alle spalle del divano. I miei
familiari erano tutti li raccolti intorno a Carlisle e Eleazar. Feci
loro un piccolo cenno con la testa, la domanda nelle loro teste era
la stessa per tutti: “Come
stai?”
Sorrisi
e guardai il mio piccolo amore che dormiva raggomitolata in un angolo
del divano, qualcuno le aveva messo una coperta addosso.
«Ora...bene»
Come
poteva essere altrimenti lei era li con me. Finalmente ero a casa.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo. Era splendida. I capelli
sciolti, ricadevano morbidi sulle spalle, gli occhi un po' gonfi e
arrossati così come le su guance. Povero amore mio, doveva
aver pianto molto per ridursi così.
Lottai
contro me stesso, avevo solo voglia di sdraiarmi accanto a lei,
stringerla tra le braccia, inebriarmi del suo profumo, del calore
della sua pelle. Ma non potevo,
l'avrei svegliata, e aveva un aria così stanca....
«Io
credo che dovresti farlo invece»
Mi
voltai.
«Alice»
Prima
che potessi aggiungere qualcos'altro me la ritrovai tra le braccia.
«Ehi...calma....va
tutto bene...»
“Bugiardo....io
so...io ho visto....so cosa ti hanno fatto....”
Mi
irrigidii. Rivedevo quelle stesse scene nella testa di mia sorella.
Chiusi gli occhi scuotendo la testa. E finita. E' il passato. Bella è
il mio presente.
«Lei
lo sa?»
Scosse
la testa.
«No...»
“le ho
mentito....le ho detto che non avevo visto niente...che non sapevo
niente...”
«Non
potevo dirglielo! non potevo!»
Piccola
Alice. Era così scossa che faticava a parlare, era costretta
ad alternare le parole al pensiero.
«Gli
altri....»
“No
nemmeno loro....non ero sicura che volessi che lo sapessero..”
Annuii.
«Grazie»
Si
stacco da me, ricomponendosi.
«Va
da lei.....era così preoccupata.......e poi.....credo che
dovresti parlare con Tanya.»
«Tanya?»
«Non
so cosa sia successo....ma credo che sta volta abbia esagerato.....»
«Ma
di che par..»
Le
immagini mi travolsero, erano i ricordi di Alice: vidi Bella con
l'aria preoccupata uscire in giardino, seguita poco dopo da
Tanya....poi.....Alice che si accorge non sentire più
Bella....la mia famiglia che esce in giardino a cercarla...la corsa
per trovarla ….il suo odore che prosegue oltre il
confine.......e poi la telefonata....Jacob.........le sue lacrime....
E'
tutto così assurdo che devo tenermi al tavolo del soggiorno
per non scoppiare a urlare, ma non basta...
Un
attimo e il tavolo cede sotto le mie mani, con un tonfo
terribile...seguito da un urlo.....Bella.
Si
era alzata a sedere sul divano, la mano sul petto a tenersi il cuore
che sembrava impazzito dalla paura....
«Bella»
I
suoi occhi saettarono verso di me e si spalancarono lasciando subito
scappare alcune lacrime al loro controllo.
«Edward.....sei
tornato»
La
vidi cercare di liberarsi dalla coperta che sembrava essersi avvolta
intorno a lei imprigionandola. Sorrisi: Oh...amore mio....sei così
fragile.
In
un istante fui accanto a lei.. inginocchiato ai piedi del divano.
Lei
alzò gli occhi che nonostante fossero pieni di lacrime
sembravano colmi di gioia, e mi buttò le braccia intorno al
collo, stringendomi a lei con tutta la forza di cui era capace.
«Edward!»
«Sono
qui amore, sono qui, non piangere. Siamo insieme adesso. Andrà
tutto bene, è tutto a posto»
«Oh
Edward, ero così spaventata, credevo....temevo.....cosa ti
hanno fatto?»
La
tenevo stretta tra le mie braccia cullandola e cercando di calmarla
ma lei non sembrava intenzionata ad allentare la presa. Tremava.
«Niente
amore, sto bene, sta tranquilla»
Sembrò
crederci perchè lentamente lasciò scivolare le mani
permettendomi di spostarmi e guardarla in volto, ma il suo sguardo mi
scrutava come se cercasse qualche prova sulla veridicità delle
mie parole. Portò una mano sui miei occhi disegnandone i
contorni con i polpastrelli, con l'altra mi accarezzava la guancia.
«
I tuoi occhi sembrano pieni di...dolore....sembri....stanco.»
Mi
irrigidii. Bella aveva un intuito straordinario, non dovevo
sottovalutarlo, ma non potevo dirle la verità, dovevo
continuare a fingere, per lei, per la sua felicità.
«E'
solo perchè ti ero lontano......Sai che non posso vivere senza
di te. Ti ho pensata tutto il tempo...Mi sei mancata così
tanto.»
Non
resistetti più, e mi impadronii delle sue labbra, il suo
calore era come un balsamo su di me, in grado di guarire qualsiasi
ferita. Finalmente ero di nuovo completo, in pace, ero di nuovo a
casa.
«Ti
amo Bella, Ti amo.» sussurrai sulle sue labbra quando fui
costretto a staccarmi per permetterle di respirare.
Le
sorrise. Che dolce suono era per me, mi sentii in pace.
«Anch'io
ti amo.Ti amo tanto. Promettermi che non mi lascerai più, che
non te ne andrai più!»
Presi
il suo volto tra le mani e puntai i miei occhi nei suoi.
«Te
lo prometto amore. Mai più.Ma....anche tu devi promettermelo»
Spalnco
gli occhi dalla sorpresa. Aveva capito.
«Alice?»
Annuii.
Sospirò.
Probabilmente sperava che non lo scoprissi.
«Credo
che dovremo parlare»
«Si,
lo credo anch'io»
Eccoci
qui ragazze/i! Visto? Edward è tornato!!! Allora che ne
pensate?Fatemi sapere. Spero vi piaccia...io ne sono abbastanza
soddisfatta! Aspetto i vostri commenti!!
Grazie
a chi ha recensito il capitolo precedente:
Nihal93
Elecullen96
moulianrouge
erika1975
elixais
tulipano
nero
_Kristal_
missriccia87
Angy
Pattz
giova71
maila79
GRAZIE
MILLE!!! BACIONI!!!!<3
|
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Capitolo 38 *** Capitolo 37 ***
Capitolo
37
Pov
Bella
«Credo
che dovremo parlare»
«Si,
lo credo anch'io»
«E
che...non so da dove cominciare.....ti arrabbierai.»
«Ma
che dici amore...non potrei mai arrabbiarmi con te»
«Questa
volta si..»
Sospirò
sollevandomi dal divano e tendomi tra le
sue braccia.
«Che
fai?»
«Ti
porto di sopra, staremo più comodi»
«Ma...non
serve che tu mi porti....posso camminare.»
Lui
mi sorrise tenero, lasciandomi un bacio sulla punta del naso e
appoggiando la fronte alla mia.
«Ti
prego.....mi sei mancata così tanto....lasciami fare»
Rimasi
senza parole. Ero in capace di rispondere a una cosa così
dolce. Ancora non riuscivo a credere che lui fosse mio. Così
lo lasciai fare annuendo solamente.
«Grazie...»
Sorrisi.
Solo lui poteva ringraziarmi per il fatto che gli permettessi di
portarmi in braccio. Gli sfiorai le labbra con un bacio leggero
intrecciando le mani nei suoi capelli.
«Ti
amo»
I
suoi occhi si illuminarono di felicità.
«Anch'io
ti amo»
Salì
le scale così, con me in braccio, e a passo umano, lasciandomi
baci sul viso di tanto in tanto e affondando il viso nel mio collo
inspirando forte il mio odore. Mi preoccupai un po'. I suoi occhi
neri non mi erano certo sfuggiti, e quelle occhiaie....anche lui
aveva parecchie cose da raccontarmi.
Chiuse
la porta della stanza alle sue spalle e mi depositò
delicatamente sul letto. Si sdraiò accanto a me, poggiò
la testa sul mio petto, all'altezza del mio cuore, e chiuse gli
occhi, sospirando.
Intrecciai
una mano con la sua mentre con l'altra gli accarezzavo i capelli.
«Edward.......dovresti
andare a caccia»
«Sto
bene»
«Edward...»provai
a insistere, ma lui mi interruppe prontamente.
«No.
Davvero, sto bene. Sono qui con te, ho il tu respiro, il tuo profumo,
il battito del tuo cuore, le tue carezze........ho tutto quello di
cui ho bisogno. Non mi serve altro a parte forse una cosa.»
«Cosa?»Avrei
fatto qualsiasi cosa per farlo stare meglio.
Si
sollevo su di me poggiando le sue labbra sulle mie che lo
assecondarono subito. Si spostò sul mio collo lasciando altri
baci e continuando ad accarezzarmi. Rimasi senza fiato, le sue mani
erano ovunque. Ansimai.
Poi
improvvisamente qualcosa cambiò.
Lo
sentii irrigidirsi. Smise di baciarmi. Smise di accarezzarmi. Il suo
volto era ancora nascosto nel mio collo. Il suo respiro si fece
pesante. Mi sentii strana...in pericolo...
«Ed-Edward»Provai
a chiamarlo ma non rispose. Feci pressione con le mani sulle sue
spalle per riuscire a spostarlo o almeno a guardarlo in faccia, tutto
quello che ottenni fu un ringhio.
«Edward...ti
prego....mi stai facendo paura..»
Smise
di respirare. Accidenti. Che stupida. Avrei dovuto insistere di più.
Lo sapevo che aveva bisogno di cacciare. Ma ero così felice
che fossimo di nuovo insieme.......E adesso lui stava male...stava
soffrendo.
«Edward?
Mi senti? Va tutto bene. Guardami....ti prego, ti prego...
....amore.... ..guardami»
Non
si muoveva. Era sempre più rigido.
«Bella....chiama....aiuto»era
poco meno di un sussurro ma riuscii a sentirlo. Quello che mi
spaventò fu il ringhio tra una parola e l'altra. Sembrava
stesse combattendo contro se stesso.
«Edward....ma....»
«FALLO!»
Presi
fiato e con le lacrime agli occhi feci come mi aveva chiesto: urlai.
«CARLISLE
EMMETT!!AIUTO»
Praticamente
nello stesso istante la porta della camera si spalancò.
Carlisle
si avvicinò cautamente a noi, fermando Emmett che invece stava
già per afferrare Edward.
«Aspetta.
Deve farcela da solo»
Carlisle
fece un altro passo verso di noi, lanciandomi un occhiata. Con la
mano mi fece cenno di non muovermi e di stare calma.
«Edward?
Che stai facendo?»
Il
respiro di Edward accelerò. Ero ancora immobilizzata sotto di
lui che non accennava a muoversi.
«Carlisle.....non
riesco a.......controllare la sete.......»
«Si
invece. DEVI.»
«NO.
E' troppo.»
«Edward,
è solo l'effetto di quello che..........ti hanno
fatto......non ti ha ucciso... ma ti ha reso più
debole....anche nell'autocontrollo. Combatti. Guardala Edward...è
Bella...la tua Bella...... »
Qualcosa
nelle parole di Carlisle lo smosse, perché alzò il
volto per guardarmi dritto negli occhi.
Ansimai,
i suoi occhi non erano quelli di un cacciatore affamato che guarda la
sua preda, come mi sarei aspettata....no....i suoi occhi erano pieni
di dolore.
Ansimai
riprendendo a respirare. Fino a quel momento non mi ero accorta di
aver smesso di farlo. Allungai una mano per accarezzargli una
guancia, volevo alleviare il so dolore, volevo farlo sentire meglio,
vederlo così mi uccideva. Lentamente lo sfiorai.......spalancò
gli occhi e un istante dopo un tonfo, e Edward non c'era più.
Lo ritrovai cercandolo con lo sguardo, dall'altra parte della
stanza, accasciato alla parete , gli occhi chiusi, con la testa tra
le mani chiuse a pugno.
Mio
dio...Edward.......povero amore mio.......... Ma che cosa gli avevano
fatto per ridurlo così.
«Mi
dispiace...mi dispiace...»Continuava a ripeterlo come una
cantilena.
«Edward...ti
prego....va tutto bene ...sto bene...»
Mi
alzai dal letto per raggiungerlo ma quando fui a pochi passi da lui
Emmett mi bloccò la strada. Lo guardai contrariata.
«Emmett!
Lasciami passare!Sta male....ha bisogno di me!»
«No
Bella. Senza offesa....ma sei l'ultima cosa di cui ha bisogno,
adesso.»
«Cosa?»
«Emmett
ha ragione, Bella. Lascia che lo porti nel mio studio. Gli darò
del sangue....lo rimetterà in forze....»
In
forze...
«Ma
Carlisle, come è possibile che stia così male,cosa gli
hanno fatto?»
«Bella
è complicato.....e solo che ora è troppo debole per
resistere al tuo....richiamo.....è come se non si nutrisse da
mesi....in più è esausto psicologicamente.»
«Forse
dovrei andare via...per un po'....finché non sta meglio...non
voglio che soffra di più a causa della mia presenza.....potrei
andare da mio padre.....per qualche giorno..»
«NOOO!»
Edward
era scattato in piedi nella mia direzione con le braccia protese
verso di me. Emmett lo aveva ripreso immediatamente. Era dietro di
lui e lo teneva fermo tenendolo per entrambe le braccia, sembrava
faticare parecchio.
Sobbalzai.
Non avevo mai visto Edward perdere il controllo in quel modo,
sembrava completamente fuori controllo.
Lo
vidi provare a divincolarsi dalla stretta di Emmett, che però
non sembrava voler cedere, anche lui sembrò capire che era
inutile provare a liberarsi, così si rilassò smettendo
di agitarsi.
«Ed-Edward?»
Lui
alzò lo sguardo annegando nel mio. I suoi occhi erano ancora
nerissimi e le occhiaie sembravano peggiorare di minuto in minuto ma
non c'era traccia del vampiro affamato, solo dell'uomo ferito
nell'animo, e deluso da se stesso.
«Amore....Bella........mi
dispiace....non andartene amore mio.......ti supplico....non
lasciarmi Bella.»
Istintivamente
mi mossi verso di lui ma la mano di Carlisle sulla mia spalla mi
fermò.Mi girai verso di lui:
«Carlisle,
ti prego...solo un minuto»
Carlisle
guardò prima me poi Edward, non so se fu qualcosa vide nei
suoi occhi ,ma tornò a guardare me annuì lasciandomi
andare.
Mi
avvicinai a Edward molto lentamente, Emmett continuava a tenerlo.
Alzai
una mano accarezzandogli una guancia, lui ci sia abbandonò
contro, chiudendo gli occhi. Non dissi nulla ma mi ero accorta che
non respirava.
«Edward...va
tutto bene...calmati........non vado da nessuna parte...tranquillo,
resto qui, resto qui con te..Lascia che Carlisle ti aiuti poi staremo
insieme per tutto il tempo che vorremo...te lo prometto.»
«Non
te ne andrai? Non vuoi lasciarmi? Dopo tutto questo vuoi ancora
restare con me?»
La
sua voce sembrava indignata, incredula.
Sorrisi.
«Edward
Cullen....se speri che basti una sciocchezza del genere per liberarti
di me, sei fuori strada!Non ho intenzion di lasciarti ne ora ne
mai....io ti amo....ti amo da morire.....e solo questo che conta.
Supereremo anche questa vedrai.»
Lui
mi sorrise , baciando il palmo delle mie mani.
«Grazie.»non
disse altro.
Carlisle
si avvicinò nuovamente.
«Edward
andiamo, vedrai presto starai meglio, tra poche ore potrai tornare da
lei. Andiamo»
Lui
annui e tornò a guardarmi negli occhi. Conoscevo quello
sguardo,sapevo di cosa aveva bisogno. Prima che qualcuno potesse
fermarmi azzerai le distanze, prendendo il suo viso tra le mani e
premendo le mie labbra sulle sue.
Sentii
Carlisle e Emmett trattenere il respiro ma non si intromisero.
Qualche
secondo dopo mi staccai da lui.
«Fa
in fretta a tornare da me, abbiamo un matrimonio da organizzare!»
Mi
sorrise nuovamente. Sembrava più sereno anche se la sofferenza
non aveva abbandonato il suo viso nemmeno per un secondo.
«Tornerò
presto. Promesso»
Emmett
lo accompagnò fuori dalla stanza aiutato da Carlisle che si
chiuse la porta alle spalle.
Qualche
minuto dopo, sperando che ormai fossero già nello studio
impegnati in qualcosa di più importante per sentirmi, mi
buttai sul letto, affondando la testa nel cuscino e permettendo a
tutte le lacrime che avevo fermato di uscire.
Ecco
il nuovo capitolo!!Ce l'ho fatta!!Chiedo scusa per il ritardo...ma
non ero convinta della prima stesura così l'ho riscritto da
capo!!Spero apprezziate!!Aspetto i vostri commenti!!
A
proposito! HO in mente l'epilogo finalmente e credo che ci arriveremo
tra una decina di capitoli più o meno......anche se sto
pensano a un continuo....per farne una serie.........
C'è
un incognita che rimarrà in sospeso e probabilmente la
scopriremo nel seguito.......
Ciao!!!
Baci
a tutti!!
|
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Capitolo 39 *** Capitolo 38 ***
Capitolo
38
Pov
Bella
«Allora....bianco
o avorio?»
Erano
passate sei ore ma Edward ancora non era tornato. Non ero più
nemmeno tanto sicura che fossero ancora nello studio. Forse Alice...
«No,
sono andati a caccia.....allora bianco o avorio?»
Stavo
per chiederglielo. Doveva avere avuto una visione.
Uff.
Eravamo sedute sotto quel portico da ore ma non avevo seguito una
sola parola di quello che mi aveva detto. Non sapevo nemmeno cosa
stessimo facendo.
Edward
dove sei?
Continuavo
a ripensare a stanotte, ai suoi occhi neri, alle sue occhiaie, alle
parole di Carlisle:
è
solo l'effetto di quello che ti hanno fatto
…... aveva detto.
Quello
che ti hanno fatto. Ma che cosa gli avevano fatto? All'inizio
pensavo che lo avessero solo punito , probabilmente picchiandolo, ma
lo trovavo improbabile. Anche se lo avessero fatto sicuramente non
avrebbero potuto ridurlo in quel modo. No. Dovevano avergli fatto
qualcosa, sicuramente peggiore, ma non riuscivo ad immaginare cosa.
«Alice?»
«Si
Bella?»
«I
volturi hanno dei doni particolari? Voglio dire.... come te e
Edward?»
«Perchè
lo vuoi sapere?»
Arrossii.
«Ecco
io....Carlisle ha accennato al fatto che i Volturi abbiano fatto
qualcosa ad Edward. Qualcosa di orribile che lo ha ridotto
così......mi chiedevo cosa potevano avergli fatto. »
«Non
ne ho idea.»
Spostò
lo sguardo da un altra parte, ma avevo visto perfettamente il suo
volto indurirsi.
«Tu
lo sai, vero?»
Alzò
di nuovo lo sguardo, combattuta.
«Mi
dispiace Bella, ma ho promesso ad Edward che non avrei detto
nulla...lo farà lui appena si sentirà pronto»
Rimasi
interdetta qualche secondo.
appena
si sentirà pronto.....
Probabilmente
avrei dovuto capire che Edward non mi avrebbe parlato spontaneamente
di quello che era successo. Sapeva che mi sarei preoccupata e lui
avrebbe fatto di tutto per evitarlo. Scoprire quello che gli avevano
fatto non sarebbe stato così facile come speravo, ma avrei
dovuto avere pazienza e fiducia nell'amore di Edward.
Un
giorno quando sarebbe stato pronto, quando avrebbe deciso che era il
momento, me lo avrebbe detto lui stesso, senza bisogno di fare
domande, avrei solo dovuto aspettare.
Era
deciso. Avrei aspettato. Nessuna domanda. Nessuna pressione.
L'importante era che presto avrei avuto l'eternità da passare
con lui senza più interferenze.
«Capisco
Alice. Non preoccuparti.»
«Grazie......Allora
hai deciso?»
Cosa?
Di che parlava? Accidenti, possibile fossi sempre tanto distratta?
«Ehm...cosa?»
Mi guardò spazientita.
«Uffa.
Bianco o Avorio?» Niente. Ancora non avevo la più
pallida idea di cosa stesse dicendo. La sua faccia era sempre più
irritata. Ops.
«Bianco
o avorio cosa?»
La
sua bocca si spalancò, gli occhi si chiusero in due fessure,
sembrava veramente indignata.
«Come
sarebbe cosa???Di cosa abbiamo parlato fino adesso?» Già
di cosa? Ancora non ne avevo idea. Non avevo altra scelta che
confessare, speravo solo di non farla arrabbiare più di quanto
già non fosse.
«Ehm.....scusami
Alice......ero distratta..»
«Distratta?
Distratta?...»Oh merda. Era proprio arrabbiata.
«.....Due
ore Bella!!Due ore!!!E tu non sai nemmeno di che colore lo vuoi?»
«Di
che colore lo voglio, cosa?»
«AAAWWW!!!!Tu
mi farai impazzire!!Povera me!!.....Il vestito Bella!!! Il vestito da
sposa! DI che colore lo vuoi? BIANCO O AVORIO?»
Vestito
da sposa? Oh giusto....il matrimonio.Presto sarei diventata la
signora Cullen. Mi diedi un occhiata intorno: la veranda era cosparsa
di riviste con abiti da sposa, campioni di stoffa, campioni di
inviti, foto di bouquet, foto di torte, foto di
bomboniere........Oddio......Alice mi stava organizzando una
cerimonia. Una vera cerimonia di nozze. O no. Avrei dovuto camminare
davanti a tutti per dei metri con un vestito lungo e dei
tacchi......praticamente un suicidio!
Stavo
per rispondere che non era necessario, che io e Edward avremmo fatto
un matrimonio veloce senza troppe cerimonie, quando una voce alle mie
spalle mi anticipò.
«Bianco.....Sempre
se la mia sposa è d'accordo»
Mi
voltai verso il suono della sua voce. Finalmente.
«Edward!»
Scattai
verso di lui che mi guardava con uno dei suoi sorrisi sghembi, le
braccia spalancate, pronte per accogliermi. Quando mi mancavano solo
pochi passi, venni però colta da un flashback della sera
precedente. Mi fermai.
Il
suo sorriso, pur rimanendo bellissimo, si increspò
leggermente. Inclinò la testa da un lato, confuso.
«Bella?»
«Edward.....forse
è meglio se non mi avvicino troppo»
Il
sorriso sul suo volto morì del tutto. Le braccia gli ricaddero
rigide lungo i fianchi, le mani strette a pugno, i suo occhi
assunsero una luce diversa, sembrava......sofferente
«Bella....»
Sussultai. Il dolore nella sua voce era quasi tangibile.
«....ti
prego...non avere paura........io non ti farei mai del male......mi
dispiace per stanotte.........perdonami ti
scongiuro.........Bella,amore mio....io non posso vivere senza di te»
Spalancai
la bocca. No. Non aveva capito. Mi sentii un mostro.
Involontariamente lo avevo ferito. E pensare che era esattamente il
contrario di quello che stavo cercando di fare.
Scossi
la testa energicamente.
«No,
Edward no!!Io non ho paura di te. Come potrei aver paura dell'uomo
che amo più della mia stessa vita?E solo che....io non voglio
che tu stia male....di nuovo. Il mio odore......forse potrei mettere
un profumo, qualcosa per coprirlo, qualsiasi cosa tu voglia. Non
voglio più vederti soffrire per colpa mia. Stanotte sono stata
una stupida, non avrei mai dovuto provocarti...»
Non
ebbi modo di terminare la frase. Le mie labbra furono coperte dalle
sue, che impetuose , come mai lo erano state, vezzeggiavano le mie.
Istintivamente risposi al bacio, intrecciando le dita nei suoi
capelli, avvicinandolo più a me. Lui mi teneva una mano dietro
al collo, per avvicinarmi ancora di più alle sue labbra, e con
braccio intorno alla mia vita mi stringeva a lui facendo toccare i
nostri bacini.
Fuoco,
stavo andando a fuoco.
«Edward..»Ansimai
sulle sue labbra, quando mi concesse di respirare, ma durò
solo un attimo, perchè il secondo successivo riprese possesso
delle mie.
«Ehm
ehm...voi due.....ci siamo anche noi....»
La
tonalità di rosso che assunsi era talmente intensa che forse
non era mai stata vista prima. Alice era dietro di me, mentre Jasper,
Emmett e Carlisle erano rimasti dietro a Edward. Avevano visto tutta
la scena. L'imbarazzo ora era totale. Superfluo è dire quanto
Emmett si stesse divertendo. Mi staccai dalle labbra di Edward, che
protestò un po' ,nascondendo il volto nel suo petto.
Edward
avvicino il viso al mio orecchio
«Non
pensare mai più una cosa del genere...capito?Tu non hai
colpe!Promettimi che non lo penserai mai più!!»
«Ma
Edward, è co...»
«PROMETTI!»
Mi
aveva alzato il viso, portando due dita sotto il mio mento,
incatenando i suoi occhi ai miei. Non avrei potuto resistere a lungo
a quello sguardo. Quindi sospirai sconfitta e mi arresi:
«Promesso.»
Sfiorò
le mie labbra con le sue:
«Ti
amo»
«Ti
amo»
La
voce squillante di Alice attirò l'attenzione di tutti.
«Bene
finalmente è tutto sistemato!Forza allora, non c'è
tempo da perdere, abbiamo un mucchio di cose a cui pensare!!»
Mi
strinsi di più al petto di Edward. Quella vampira mi faceva
paura. La strana luce che aveva negli occhi non mi piaceva per nulla.
Ma era bello vederla così allegra ed entusiasta. Decisi che
l'avrei lasciata fare, tanto non sarei comunque riuscita a fermarla.
La
serenità di quel momento fu bruscamente interrotta da una voce
che purtroppo avevo imparato a conoscere.
«Tutto
questo è ridicolo!»
Sobbalzai
per la durezza del suo tono, ma di certo non avrei mai potuto
immaginare la reazione di Edward.
Scusate
il ritardo!!Mi dispiace ma ultimamente ho sempre i minuti
contati!!!Comunque ecco un nuovo capitolo!! Che ne pensate? Scusate
se non ho ancora risposto alle recensioni! Cercherò comunque
di rimediare!!!!
Grazie
ha chi ha recensito:
_Kristal_
Nihal93
mikiamo
erika1975
moulianrouge
tulipano
nero
angy0780
the_vampire_girl
Angy
Pattz
giova71
iaele
santin
Fede13
luluCullen91
moonlightshine98
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Capitolo 40 *** Capitolo 39 ***
Capitolo
39
Pov
Bella
«Tutto
questo è ridicolo!»
Sobbalzai
per la durezza del suo tono, ma di certo non avrei mai potuto
immaginare la reazione di Edward.
La
testa di Edward scattò nella sua direzione, i suoi occhi si
fecero improvvisamente più neri, assottigliandosi.
Fece
un passo avanti facendomi scudo con il suo corpo. Rimasi sconcertata
da quel gesto. Non capii subito cosa stesse succedendo e perchè.
Non capivo cosa avesse visto Edward nella sua mente, finchè....non
sentii un ringhio provenire dal petto di Tanya. Voleva attaccarmi.
«Non
osare avvicinarti a lei, Tanya!»
«Sei
ridicolo Edward!!!Non capisci che ti prende in giro!!!»
Il
suo tono era sprezzante, pieno di rabbia.
«Smettila,
non sai quello che dici!Vattene, prima che io perda definitivamente
la pazienza!»
«Ho
ragione Edward, lo sai che ho ragione»
Il
suo tono era diventato languido, guardava Edward intensamente,
sembrava concentrata a mostrargli qualcosa, lo guardava mangiandoselo
con gli occhi, l'attrazione che provava per Edward era palpabile,
così intensa da sembrare solida. Istintivamente rafforzai la
presa intorno al braccio del MIO fidanzato che però male
interpretò il mio gesto e si voltò verso di me
regalandomi un sorriso rassicurante e accarezzandomi una guancia.
«Sta
tranquilla amore, non ti toccherà»
Io
ero più preoccupata che toccasse lui, piuttosto che me, ma non
dissi niente e mi limitai ad annuire. Alice si avvicinò
mormorando un “invasata” . Emmett e Jasper serrarono i
ranghi intorno a Edward, per Tanya sarebbe stato impossibile
avvicinarsi a me.
Edward
ringhiò forte e Emmett lo tenne per un braccio.
«Fratello
lasciala perdere....non vedi..... è quello che vuole:
provocarti.»
Edward
chiuse gli occhi, emettendo un sospiro esasperato.
«Ti
sbagli Tanya.....io so che non è così....»
«Ah
no? Ma andiamo Edward...apri gli occhi! Guardala!!E' un umana!!Si lo
so, presto vi sposerete e tu la trasformerai, e starete insieme per
sempre e bla bla bla...Credi davvero che vorrà stare ancora
con te dopo che l'avrai resa immortale?»
Edward
si irrigidì ulteriormente e sbarrò gli occhi,
trattenendo a stento un altro ringhio.
«Basta......Smettila......Non
voglio ascoltarti!»
Tanya
non sembrò badargli minimamente continuando la sua
raccapricciante sceneggiata.
«Sei
un illuso Edward!!Guardala!!Lei è una donna, una donna!!!Non è
più la ragazzina di cinque anni fa, cosa dovrebbe farsene lei
di te?... Te che sei e sarei per sempre solo un ragazzino!Dovresti
lasciare spazio al cane....lui si che potrebbe soddisfarla!»
Un
ringhiò furioso si levò dal petto di Edward che in
attimo sfuggì alla presa di Emmett, avventandosi contro Tanya.
Sentii la voce di Carlisle urlare:
«Edward
NO!»
Tremavo.
«Edward...»rantolai con quel poco di voce che mi era
rimasta. Ero paralizzata dalla paura.
No.
Edward
aveva attaccato Tanya. No. Ero terrorizzata che potesse succedergli
qualcosa, Edward era forte e veloce, ma Tanya aveva molti più
anni di lui e molta più esperienza. Era tutta colpa mia. Tutta
colpa mia. Se fossi stata più sveglia e non fossi caduta nello
stupido tranello di Tanya, ora tutto questo non sarebbe
successo.....e invece ero stata così stupida da lasciare che
insinuasse il dubbio nella mia mente, tanto da farmi rifugiare tra le
braccia del mio miglio re amico. Non avevo ancora avuto modo di
parlarne con Edward ma sapevo che aveva visto tutto nella mete di
Alice,e ora anche in quella di Tanya. Sapevo che anche se non voleva
darlo a vedere, il pensiero di me che trovavo conforto tra le braccia
di Jacob quella sera, proprio quella sera, quella in cui lui era
andato a rischiare la vita per noi, per il nostro amore, lo aveva
ferito, ferito immensamente. E ora Tanya aveva sganciato la goccia
che aveva fatto traboccare il vaso. Con quella frase:
“Dovresti lasciare spazio al cane....lui si che potrebbe
soddisfarla!” aveva
scatenato la gelosia, la rabbia e tutte le insicurezze che Edward si
portava dietro. Se la stava prendendo con Tanya, ma avrebbe dovuto
prendersela con me, ero io la causa di tutto, Tanya era stata solo la
miccia di tutto.....
Provai
a correre verso Edward che continuava a combattere con Tanya, mentre
Emmett , Jasper e Carlisle, cercavano di farsi spazio tra i due per
cercare di dividerli, con scarso successo. D'un tratto mi
ritrovai stretta tra le braccia di Alice che mi spinse lontana da
quel trambusto.
«Alice?
Che fai? Lasciami!»
«Bella
ferma....non avvicinarti....»
«Ma
Alice, devo andare da lui! Devo andare da Edward!!Non capisci? E'
tutta colpa mia!!E' tutta colpa mia!»
D'improvviso
silenzio.
Io
e Alice ci voltammo entrambe. Edward era in piedi di fronte alla
casa, Jasper e Emmett lo tenevano per le braccia. Erano tutti li, i
Cullen e i Denali. Sembravano guardare tutti nella stessa direzione.
Seguii i lori sguardi che erano rivolti verso il basso...e vidi Tanya
ai loro piedi, che lentamente cercava di alzarsi....Il suo sguardo
era.....tristissimo. Quando parlò la voce gli tremava,
sembrava piangesse. Provai un enorme pena per lei, sembrava così
sola.
«Perchè
Edward? Perchè? Perchè non puoi amare me!!Cosa c'è
in lei di così speciale? Cosa? Dimmelo! Ti prego...dimmelo!»
Edward
si rilasso, abbandonando la posizione di difesa, tanto che Emmett e
Jasper, mollarono la presa. Era finita.
«Non
credo che tu possa capire davvero Tanya.....ma proverò a
spiegartelo....... Lei è la ragione della mia esistenza, lei
ha dato un senso alla mia vita....da quando sono diventato vampiro,
mi sono sempre chiesto perchè....perchè vagavo ancora
su questa terra? Perchè? A quale scopo? Per quasi un secolo ho
vagato in cerca di una risposta, senza mai trovarla...poi un
giorno....lei è entrata nella mia vita...nello stesso momento
in cui ho incontrato i suoi occhi, ho capito...all'improvviso tutto
aveva un senso......avevo trovato la risposta ai miei perchè,
la ragione della mia esistenza. Ora so che sono ancora su questa
terra per lei...per amarla, per proteggerla, per renderla
felice.....Lei è la ragione per cui sono al mondo....lei è
il mio mondo»
Tremavo...ma
non di freddo...l'emozione che provavo era immensa.....e mi stupii,
perchè era esattamente quello che sentivo io...Nel momento in
cui lo vidi per la prima volta,capii subito che sarei stata
sua....sempre e comunque...qualsiasi cosa fosse accaduta, qualsiasi
cosa la vita avesse avuto in serbo per me....io sarei sempre,
irrimediabilmente, appartenuta a Edward Cullen.
Tanya
si voltò sconvolta e sconfitta cercando conforto tra le
braccia di Carmen. Eleazar fece un passo verso Edward.
«Ti
chiedo scusa Edward, per tutto quello che Tanya ha causato........E
anche a te Carlisle....la mia famiglia vi ha creato fin troppi
problemi...c'è ne andremo oggi stesso,con la speranza e la
promessa che nulla di tutto questo si ripeterà ancora...spero
che potrete perdonare un giorno.....e che ci regalerete comunque la
vostra amicizia»
«Non
c'è nulla da perdonare Eleazar....io e Bella saremo felici se
volesse presenziare al nostro matrimonio, ma se non ve la sentirete
capiremo benissimo.......Tanya, ti auguro di riuscire a trovare la
felicità un giorno come l'ho trovata io.....Addio.»
«Addio
Edward»
«Grazie
Edward, Carlisle , Esme...a presto»Aggiunse Carmen.
Detto
questo sparirono dalle nostra vista. Rimasero solo Kate e Garrett.
«Grzie
mille Edward, per aver risparmiato mia sorella nonstante tutto quello
che ha fatto, non avrei sopportato di perdere anche lei,e grazie per
aver dimostrato di non provare rancore......io e Garrett saremo lieti
di presenziare alle nozze....ora però è giusto unirci
alla nostra famiglia.....se non è un problema tornerò
domani con Garrett a prendere le nostre cose»
Esme
l'abbracciò forte.
«Non
preoccuparti vieni pure quando vuoi, io e Rosalie vi aiuteremo a
riordinare tutto....a presto cara»
«A
presto»
Si
allontanarono anche loro..ora c'era solo la nostra famiglia.
Alice
lasciò andare il mio braccio e io corsi verso Edward che
sentendomi arrivare si voltò accogliendomi e avvolgendomi
subito tra le sue braccia.
«Oh
Edward!»
«Va
tutto bene, amore. E' finita»Mi teneva stretta al suo petto
senza mai lasciarmi andare, mi cullava come se fossi una bambina. Lo
lasciai fare, non avevo bisogno altro che di quello. Sentirlo vicino,
era tutto ciò di cui avevo bisogno.
«Mi
dispiace Edward, è tutta colpa mia, se non le avessi dato
retta, se non fossi rimasta con Jacob, tutto questo non sarebbe
successo, sapevo che mentiva........è tutta colpa mia!»
«Shhh....basta
ora. Ti ho detto che va tutto bene. E' tutto a posto...è vero
avrei preferito che fossi rimasta al sicuro a casa , ma so che,
anche se eri con lui, non è accaduto nulla, so che mi ami, e
so che Jacob è un elemento importante nella tua vita......so
che hai bisogno anche di lui....E poi quello che conta è che
hai capito che io non amo altre che te....e che niente e nessuno
riuscirà mai a separarci.»
Affondai
la testa nel suo petto, mi sentivo enormemente stupida...e piccola.
«Ti
amo»
Rise,
stringendomi di più e lasciando un bacio tra i mie capelli.
«Ti
amo anch'io...piccola pazza incosciente e coraggiosa!»
Eh?
Che avevo fatto adesso? Mi staccai da lui per guardarlo in faccio. La
mia espressione confusa lo fece scoppiare a ridere.
«Come
mi hai chiamata?»
«Scusa
amore ma......si può sapere che volevi fare? Ti ho vista
correre verso di noi prima e mi è quasi venuto un infarto»
«Non
ridere. Volevo darti una mano.......se Alice non mi avesse fermato!»
Rise
più forte.
«Amore.....Volevi
fermare due vampiri? E come?»
«Mmmm....non
so, qualcosa mi sarei inventata!»
Non
la smetteva più di ridere, e come se non bastasse a lui si era
unita tutta la famiglia!Si stavano sbellicando dalle risate!Uffa.
«Ridi,
ridi.....sono sicura che quello che ti toccherà fare tra poco,
ti farà passare la voglia di ridere»
Smise
lentamente di ridere, anche se la sua espresione rimase allegra.
«Cosa?
Che devo fare?»
Sul
mio viso si dipinse un espressione maligna.Presto non sarebbe più
stato così allegro.....
«Oh
niente amore, solo....»
«Solo?»
«Beh,
ricordi il matrimonio, giusto?»
«Certo,
amore....e quindi?»
«Beh....devi
dirlo a Charlie!»
«....»
Bene
ragazze!!Che ne dite?Aspetto i vostri commenti!!
Grazie
a :
antonella64
Elecullen96
Vero_Masen_Cullen
tulipano
nero
_Kristal_
Angy
Pattz
erika1975
edbell96
moulianrouge
moonlightshine98
Fede13
SweetieCullen
giova71
Grazue
mille a tutte!!Vi adoro!!Bacioni!!
Chiara
|
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Capitolo 41 *** Capitolo 40 ***
Ciao
a tutti!! Rieccomi!!Volevo solo dirvi una cosa prima di cominciare:
Capitolo
a RATING ARANCIONE.
Ora
rispondo un po alle recensioni.....Scusate il ritardo:
Vero_Masen_Cullen:
Tranquilla, non preoccuparti per
il ritardo, come vedi anche io rispondo in ritardo quindi..... Credo
proprio che questa volta ci siamo finalmente liberate di Tanya!
Alleluia!!! Grazie per tutti i complimenti che mi fai, non sai
che piacere mi fanno!!!
Spero
che anche questo capitolo ti piaccia!!!
A
presto un bacione, Chiara.
Antonella64
: Ciao sono felice che ti è piaciuto, ma forse le parole di
Tanya torneranno in mente ad Edward quando meno se lo aspetta.....
Grazie
dei complimenti
Alla
prossima, Chiara
moulianrouge
: Ahahahaha,
si ce la siamo tolti di torno finalmente!!! Con i Volturi...no...c'è
ancora unna cosa che Edward non ha detto a nessuno.....non è
finita.....quando meno ve lo aspetterete......
A
presto
Chiara
tulipano
nero : Certo
tranquilla, presto si scoprirà cosa hanno fatto a Edward e
forse molto di più....ogni cosa a suo tempo...
A
presto
un
bacione, Chiara.
Giova71
: E si!! Bella conosce
proprio bene il suo Edward...sa sempre i tasti giusti da premere con
lui......
un
bacio
A
presto...
Juju_Cullen
: Grazie Mille!!!!un
bacione!!!
_Kristal_:
E si, Tanya è
proprio senza speranza....e anche un po' masochista a dirla
tutta...ma ce ne siamo liberate finalmente!!!
un
bacio, a presto.
FCq
: Ciao sono molto felice
che la storia ti piaccia e che tu abbia coluto recensire, fa sempre
piacere sapere quello che gli altri pensano del tuo lavoro, quindi ti
ringrazio e spero continuerai a farlo!!
Un
bacione
A
presto, Chiara.
AleNoe15
: Ciao...grazie
sono felice che tu abbia deciso di recensire!! E grazie è
proprio una bellissima recensione!!!Si finalmente si vede un po di
sereno anche per Bella e Edward.....forse...
Un
bacio, a presto!
iaele
santin : Ciao!E si dai un
po' di divertimento ci vuole!! Peccato che Edward non la prenderà
molto bene....e Charlie.....si, dire che sarà una belva è
dire poco....ne vedremo delle belle!!
Ciao
a presto, un bacione,. Chiara
Ho
detto tutto. Buona lettura.
Capitolo
40
Pov
Bella
«Edward...calmati.
Stai ingigantendo il problema»
«No,
Bella....tu non ti rendi conto»
«Mi
rendo conto benissimo invece! E ribadisco: stai esagerando!»
In
risposta mi arrivò solo uno sbuffo.
Me
ne stavo seduta a gambe incrociate sul letto ad osservare.....il mio
futuro marito......in preda a una crisi di nervi. Da quasi venti
minuti ormai non faceva altro che fare su e giù per la stanza,
passandosi le mani tra i capelli e borbottando frasi
incomprensibili....non poteva essere una cosa normale!!
«Edward,
basta! Il tuo comportamento non è normale!!Sei un vampiro!!»
«Bella.....come
fai a non capire...io...non posso...non posso farlo»
Deglutii.
«Stai
dicendo che...che....non vuoi più....sposarmi?»
Si
bloccò. Finalmente.
«Cosa?
NO! Amore mio....non c'è cosa che desideri di più al
mondo»
Si
avvicinò , inginocchiandosi davanti al letto. Prese le mie
mani tra le sue portandosele alle labbra e baciandone i dorsi.
«Ti
prego, non fraintendermi.....ma.....io non posso permetterti di
andare contro tuo padre....»
«Ma
non sarà così....lo so»
Sospirò.
Sembrava esausto.
«Bella,
la vita non mi ha concesso la gioia di diventare padre...ma so....che
se avessi avuto il dono di ricevere una figlia.....avrei distrutto
con le mie stesse mani chiunque avesse osato farla
soffrire.......Ora, come puoi credere che tuo padre accetterà
le nostre nozze, dopo tutto il male che ti ho causato......non riesco
nemmeno a immaginare quanto mi possa odiare....»
«Mio
padre capirà Edward....ti prego.....»
Strinsi
a mia volta le sue mani tra le mie. Teneva la testa bassa , la fronte
aggrottata, le labbra serrate, come se tentasse di contenere la
rabbia.
«Edward....»
Non
rispose. Appoggiò stancamente la testa sulle mie ginocchia e
chiuse gli occhi.
«Ti
amo così tanto Bella....vorrei che tu potessi sentire quanto»
Affondai
una mano nei suoi capelli e presi ad accarezzarlo. Sembrava così
fragile in quel momento....
Presi
la mia decisione.
«Andrò
io.»
Alzò
la testa di scatto.
«Cosa?............
Dove?»
«Da
mio padre. Gli dirò di noi.....di me , di te....gli dirò
che ti amo, e che voglio sposarti.....non importa se si opporrà.
Amo mio padre, ma....non posso vivere senza di te»
«No.
Non posso lasciartelo fare!»
«Io
non ti sto chiedendo il permesso Edward. Ho deciso ormai.....nemmeno
tu riuscirai a fermarmi....tanto vale che te ne fai una
ragione......voglio sposarti, voglio passare l'eternità al tuo
fianco.....a qualsiasi prezzo»
I
suoi occhi si erano spalancati, pieni di un'emozione che non riuscivo
a decifrare. Un istante dopo le sue labbra premettero con decisione
sulle mie.
Ansimai
quando con la lingua cercò l'accesso alla mia bocca....non mi
aveva mai baciata in quel modo. Lo sentii avvolgermi tra le sue
braccia, mentre con la lingua carezzava la mia...dio...era il bacio
più sensuale che mi avesse mai dato.Un bacio che stava
risvegliando una potente passione, che si faceva largo in me.......mi
aggrappai a lui , schiacciando il mio corpo contro il suo....quando i
nostri bacini si sfiorarono., ansimò
«Oh...Bella»
Il
secondo dopo ero completamente sdraiata su letto, la schiena contro
il materasso, Edward sopra di me non smetteva di lambire le mie
labbra, le sue mani mi accarezzavano dolcemente i fianchi, la
schiena, le gambe....lasciò le mie labbra per dedicarsi al
mio collo....non riuscivo a fare altro che ansimare.
Mi
morsi un labbro cercando di trattenere un nuovo gemito....Edward
scese più in giù con le labbra, slacciando i primi tre
bottoni della mia camicetta.....ansimai di nuovo:
«Edward...»
Si
spostò ancora sulle mie labbra, ma questa volta si fermò
a guardarmi negli occhi....il fiato corto:
«Bella...io......io.......ti
voglio..»
Spalancai
la bocca, incapace di resistere all'intensità della sua
voce.....mi stava facendo impazzire.....
Non
riuscii a parlare, afferrai la sua testa facendo affondare le mani
nel suo collo e attirai di nuovo le sue labbra sulle mie.....
Le
mie mani scesero a sbottonargli la camicia e, presa a un istinto
incontrollabile, scesi ad accarezzargli il petto.
Rabbrividì.
Una
parte di me sapeva che in casa erano tutti in ascolto, anche se senza
volerlo....ma, stranamente,non mi importava, non mi importava
più:volevo Edward. Lo volevo così tanto che il bisogno
si stava trasformando in dolore....Era tutto così
perfetto.....La sua camera, il nostro letto...la luce del tramonto a
illuminare la stanza....Noi...Insieme. Non avevamo bisogno di
nient'altro....il nostro amore era la chiave di tutto...
Quando
eravamo insieme qualsiasi cosa sarebbe stata perfetta.
Si
staccò di nuovo da me:
«Bella...ti
prego.....se vuoi che mi fermi, io........fallo ora, perchè
non credo che ne sarò in grado tra poco......tu non sai quanto
ti voglio....»
«Ti
voglio anch'io Edward...»
Sorrise.
«Bella...tu
sai che io non ho mai....io...non vorrei deluderti....Sento che posso
amarti, senza farti del male.....non ne sono mai stato sicuro come
oggi....ma....non so se sono capace di....»
«Edward...che
stai cercando di dirmi?»
«Io...ti...»
Si
immobilizzò. Corrugò prima la fronte poi spalancò
gli occhi.
«Oh
no...»
«Edward
che succede?»
Si
alzò da me all'improvviso. Non riuscii a trattenere un
grugnito di protesta...
Stranamente
lui lo ignorò.
«Non
è possibile...non ci credo..»
Ma
di che diavolo stava parlando?
«Edward
che succede?»
«Bella
…..dobbiamo andare»
«Andare
dove?»
«Giù...di
sotto...ti prego....non c'è tempo...»
Prese
velocemente la camicia che giaceva per terra e se la infilò.
Si
passò le mani tra i capelli.....sembrava in preda al
panico....mise un ginocchio sul letto sporgendosi verso di me. Con le
mani afferrò i miei fianchi per aiutarmi ad alzarmi...in quel
momento la porta della camera si spalancò...
...continua.
Ecco
qui....non mi uccidete però!!!
Aspetto
i vostri commenti!!!
Baci,
Chiara
|
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Capitolo 42 *** Capitolo 41 ***
Ciao
a tutte/i!!! Come sempre prima di lasciarvi al capitolo, rispondo
alle recensioni di quello precedente! Siete state davvero tantissime
a recensire l'ultimo capitolo!!Ben 18!!!In più anche i
messaggi privati!!!Grazie davvero!!!Mi sono emozionata a leggerle
tutte!!!!Siete grandi!!!!!Vi adoro!!!!!!
Ecco
le risposte:
Twilighters_98F:
ciao, che dirti...sono molto felice che la
storia ti piaccia, hai afferrato in pieno il modo in cui mi piace
scrivere, sono felice che tu l'abbia letta e trovata interessante,
grazie mille per i complimenti!! Spero continuerai a seguirmi!!!Ciao
a presto!!
ChocolateEyes
: No Tanya no!!Ti prego ci abbiamo messo tanto
a liberarci di lei!!!E non mi dispiace ma non è nemmeno
Alice....comunque ti basta continuare a leggere per saperlo.....ciao
a presto!!
Elecullen96:
Ecco il nuovo capitolo!!visto? Ti ho fatto
aspettare un po' lo so!!!Comunque hai ragione il nostro Edward è
proprio sfortunato, per non parlare di bella!!C'è l'aveva
quasi fatta!!AHAHAHAHAH! Ciao alla prossima!
AleNoe15
: Ehy ciao!!!Spero che tu abbia
dortmito!!!!ahahahahah!!!spero di non averti fatto venire
l'insonnia!!ahahaha!!!comunque ecco il cap!!!Grazie mille per i
complimenti un bacione!! a presto!!
tulipano
nero: ciao grazie per il perfetto!!! troppo
buona!!!Comunque non perdere la speranza!!Prima o poi c'è la
faranno!!(spero) ahahahahahaha!!1Ciao alla prossima!
Enza87:
E si è proprio arrivato!!!Povero
Edward!!!ahahaha!!Ciao grazie alla prosssima!
Moulianrouge:
Ciao grazie sono felice che il capitolo ti
piaccia!!Si in effetti la “ fortuna “ di questi due è
senza limiti!!!infatti è proprio chi pensi tu!!!ahahaha!!!
Ciao alla prossima!! un bacione!!
_Kristal_
: Ciao!!Spero che non avrai sclerato!!Comunque
complimenti ci hai preso su tutta la linea! Ovviamente non mi
riferisco ne a Tanya ne ai Volturi ma a tutto il resto!!E si sono
stati interrotti proprio sul più bello!!!!aahahhaha!!un
bacione!!!a presto!
Jujis:
ciao!!Wow allora lò'hai letta tutta d'un
fiato!!!grazie per i complimenti!!!!Scusa il ritardo comunque ecco il
nuovo capitolo e grazie!!!CIao a presto!!!
FCq
: brava, indovinato!!!si in effetti è
proprio lui!! e so non è stato molto carino a interromperli in
quel modo!!!ma ormai.....ciao a presto!!!
Stella
Cullen: Si spalancò
eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee..................beh tra poco lo scoprirai
da sola!!!spero che anche questo capitolo di piaccia!!!grazie mille
per i complimenti!!!alla prossima!!!
Vero_Masen_Cullen:
ahahahaah!!! mi fai morire dal ridere!!!!
metti giù la padella ti prego!!!! comunque si hai
indovinato!!!Su cosa? Beh lo scoprirai tra poco!!ahahahah!!!grazie
mille per i complimenti!!!!le tue recensioni sono sempre
bellissime!!!!Grazie mille!!! un bacione alla prossima!!!!
elisalodirizzini
: ahahahahaha!!!grazie per i complimenti!!! e
anche per la sadica!!!ahahahaha!!in effetti me lo dicono in
tanti!!!chissà perchè?????ahahahaha!! e si certo che lo
prendo come un complimento!!!!!ti ringrazio davvero molto!!!spero
continuerai a seguirmi!!Ciao grazie a presto!
Erika1975
: ciao e' assolutamente così!!!infatti
se continui a leggere scoprirai che Bella è completamente
d'accordo con te!!!Ciao alla prossima!!!!
iaele
santin : eh si povero edward!!!in effetti lo
aspetta un brutto quarto d'ora!!!!!ahahahaha!!!ciao a presto!!!un
bacione!!
Edward96:
ahahahah!!!Eh si la sadica colpisce
ancora!!!ahahahaha!!!scusa ti ho fatto aspettare tanto sta
volta!!!però sono stata brava niente cose da sadica sta
volta!!!!ahahahah!!un bacione alla prossima!!!
giova71:
Eh si in effettio Edward è davvero preoccupato!!!Bella avròà
i tuoi stessi dubbi!!!!ahahahah!!!ciao grazie e alla prossima!!! un
bacione!!
Fede13
: Beh
si in effetti questa situazione è molto peggio!!ahahah povero
Edward!!!!!Brava sei stata molto attenta a notare che ancora la
questione volturi non è stata rivelata a Bella!! aleggia
nell'aria ma ancora non sono state affrontate molte cose!!! accadrà
qualcosa infatti....ma lo scoprirai più avanti!!!per ora
sarebbe uno spoiler troppo grosso!!!!!ahahahahaha!!!!!ciao grtazie
mille alla prossima un bacione!!
Ecco
fatto!!! E ora: Buona lettura!!!!
Pov
Bella
La
porta sbatté violentemente contro il muro con un grosso
tonfo. La mia bocca si spalancò a dismisura, non potevo
credere ai miei occhi.
Come
diavolo faceva a sapere che mi trovavo qui?
«ALLONTANA
SUBITO QUELLE MANI DA MIA FGLIA!»
Cosa?
Analizzai un attimo la situazione dal suo punto di vista: ero stesa
sul letto, con i capelli in disordine, la camicia sbottonata per
metà, le guance e le labbra arrossate, le mani di Edward sui
miei fianchi, la sua camicia completamente sbottonata.....oh...si
forse, poteva sembrare che.....
Edward
scattò all'indietro allontanandosi da me.
Con
le mani lavorava nervosamente per allacciarsi la camicia....gli occhi
furiosi di mio padre non si staccavano un secondo da lui....non osavo
immaginare cosa stesse pensando....ma a giudicare dalla faccia di
Edward, probabilmente era molto peggio di quello che pensassi. Vidi
lo sguardo di Charlie saettare da me a lui per un paio di volte, poi
improvvisamente scattò verso Edward.
Mi
alzai come una molla dal letto e mi frapposi tra loro, impedendo a
mio padre di avvicinarsi ulteriormente...conoscendolo avrebbe anche
potuto provare a colpirlo....il che avrebbe avuto spiacevoli
conseguenze per la sua mano....probabilmente si sarebbe fatto meno
male se avesse provato a dare un pugno a un muro di cemento armato.
«Papà
che stai facendo? Che ci fai qui?»
«Cosa
ci faccio qui? Cosa ci fai tu piuttosto? Con lui poi!Ma dico sei
impazzita!»
«Capo
Swan, la prego, mi permetta di spiegarle»
Edward
si era avvicinato a me, la mia schiena quasi sfiorava il suo petto.
Sapevo cosa stava facendo...voleva proteggermi.
«Zitto
tu!Non posso credere che tu abbia avuto il coraggio di presentarti
qui!Dopo tutto questo tempo! E dopo tutto quello che hai fatto
passare a mia figlia!! Dovresti vergognarti!»
«PAPA'!
Adesso basta!!Non hai alcun diritto di piombare qui e parlare a
Edward in questo modo!Se vuoi prendertela con qualcuno, preditela con
me! Ma sappi che comunque non cambierà la situazione!Ho
ventitré anni, non sono più una bambina, vivo da sola,
ho la mia vita,non puoi più dirmi cosa devo o non devo fare!»
«Non
osare parlarmi in questo modo! Sono pur sempre tuo padre, e non mi
importa quanti anni tu possa avere, non ti permetterò di
commettere due volte lo stesso errore!»
«Charlie,
la prego, si calmi, è un piacere averla con noi, ma perchè
non scendiamo tutti di sotto e proviamo a ragionare con calma»
Carlisle
era in piedi sulla porta, al suono della sua voce mio padre si voltò
di scatto.
«Carlisle!
Non posso credere che ha permesso che questo accadesse!»Il suo
tono di voce era cambiato, era più educato ora, mentre si
rivolgeva a Carlisle, d'altronde aveva sempre provato un profondo
rispetto per lui, nonostante non amasse affatto suo figlio.
«La
prego Charlie, venga di sotto,insieme a Edward e Bella, parleremo
meglio, le spiegherò tutta la situazione,e avremo modo di
chiarire tutta questa storia...»
Mio
padre si voltò ancora una volta verso di noi, poi si girò
nuovamente a guardare Carlisle.
«Va
bene.»
«Prego
Charlie, dopo di lei» Carlisle si spostò per permettere
a mio padre di precederlo sulle scale.
«Grazie....Bella,
anche tu, adesso!»
«Scendo
subito! Tu va!»
«Bella!»
Non lo lasciai finire.Non gli avrei permesso di trattarmi come una
bambina, e soprattutto non gli avrei permesso di allontanarmi da
Edward, capivo le sue ragioni, sapevo che in fondo si preoccupava per
me, dopotutto quello che gli avevo fatto passare quando Edward mi
aveva lasciata, non potevo dargli torto, ma questa volta era
diverso, Edward sarebbe rimasto al mio fianco, questa volta non avrei
permesso a niente e a nessuno di dividerci, nemmeno a mio padre.
«Papà
per favore!Dammi un minuto!»
«Se
tra cinque minuti esatti non sei di sotto giuro che torno su a
prenderti.....e tu...metti le mani in tasca!!»
Edward
annui sospirando. Non lo avevo mai visto così in difficoltà
o così imbarazzato.
«Charlie
io....»
«Capo
Swan per te!»
«Certo....mi
scusi...Capo Swan, io, volevo solo dirle che mi dispiace che lei ci
abbia trovato....in queste circostanze....mi rendo conto che non è
una situazione facile per un padre ma.....Capo Swan, io amo sua
figlia più di ogni altra cosa al mondo, ho sbagliato a
lasciarla cinque anni fa, credevo fosse la cosa più giusta e
invece, ho portato solo enormi sofferenze.....a lei, a me...e a tutte
le persone che ci vogliono bene....non vivrò mai abbastanza
per cancellare quell'errore.....Ora la sola cosa che voglio è
renderla felice...Mi conceda un' altra possibilità Capo Swan,
non la deluderò.»
Mi
avvicinai a Edward prendendo la sua mano tra le mie,e appoggiando la
testa sulla sua spalla, ero molto orgogliosa di lui, sapevo che non
era stato facile per lui dire quelle cose a Charlie.
Con
la coda dell'occhio vidi mio padre che ci fissava. Non disse nulla,
passò lo sguardo un paio di volte da me a Edward e poi sospirò
.....sembrava ...... rassegnato? Edward sorrise impercettibilmente,
qualcosa nella mente di mio padre doveva essere cambiato, o almeno io
mi augurai che fosse così. Si voltò lentamente,
sospirando di nuovo e scuotendo la testa, sussurrando un appena
accennato:
«Vi
aspetto di sotto»così piano che feci fatica a sentirlo.
Quando
lo sentii scendere il primo gradino tornai a guardare Edward.
«Che
cosa stava pensando?»
Lui
mi guardò negli occhi, accarezzandomi una guancia.
«Che
sei bellissima quando sei felice...»
Spalancai
gli occhi. Non potevo crederci. Povero il mio papà, mi voleva
davvero tanto bene..
«Davvero?»
«Si,
ha ricordato quando è stata l'ultima volta che ti ha visto
sorridere così...»
«E
quando è stato....»
Edward
distolse lo sguardo sospirando e stringendomi di più a se.
«Il
giorno del tuo diciottesimo compleanno, quando uscimmo da casa tua
insieme,per andare alla festa di compleanno organizzata da Alice...»
«Oh....l'ultimo
nostro giorno felice....»
«Già....beh
almeno fin quando non ti ho rincontrata....futura signora Cullen.»
Sorrisi.
«Speriamo
che non gli venga un infarto.....»
«Io
non credo...in realtà.... in qualche modo se lo aspetta»
Impallidii.
Questa era proprio l'ultima cosa che mi sarei aspettata.
«Co-cosa?
Che vuoi dire?»
«Ha
saputo che eri qui da....Jacob...»
«COSA?»Stavo
diventando un pochino isterica....me ne rendevo
conto...ma......Jacob!! Non potevo credere che avesse chiamato mio
padre, per dirgli dov'ero e con chi!! Eppure fino a qualche giorno fa
quando mi aveva riaccompagnato a casa, dopo che mi ero persa nel
bosco, sembrava quasi felice per me e Edward, e ora.....perchè
l'aveva fatto?
«Amore...non
giungere a conclusioni affrettate....Sue, si è lasciata
scappare con tuo padre che i Cullen erano tornati....tuo padre è
andato subito da Jacob per chiedergli conferma.....»
Ero
senza parole. Quindi era a questo che stava pensando mio padre quando
è piombato qui...
«Quindi....»
«Si,
ci stava pensando anche mentre saliva le scale, non riusciva a
credere alle parole di Jacob “
Si Charlie, a quanto pare Bells ha ritrovato il suo grande
amore.......vedessi tua figlia come è su di giri...credo
proprio che si sposeranno.....è tornato solo per lei....anzi
sono tornati tutti....” »
«Oh....mi
dispiace che lo abbia saputo così...avrei voluto dirglielo con
più tatto....adesso a cosa sta pensando?»
Vidi
Edward concentrarsi per un secondo, poi sbarrò gli occhi
improvvisamente. Sembrava molto preoccupato.
«Che
c'è.....Che succede?»
Deglutii
a vuoto un paio di volte prima di rispondere. Quando lo fece la sua
voce era piuttosto strana...come se qualcosa gli fosse andato di
traverso..
«
Amore...è meglio che scendiamo...adesso! Per favore!»
Trattenni
a stento una risata. Edward era così buffo. Non potevo credere
che avesse davvero paura di mio padre, come se davvero avesse potuto
fargli del male...eppure quando si trattava di Charlie, Edward
diventava come un qualunque ragazzo davanti al padre della sua
ragazza.....ci teneva molto alla sua approvazione, voleva che lui lo
accettasse davvero...
«Cosa?
Perchè a cosa sta pensando...?»
«Non
ho intenzione di ripeterlo...ma se non scendiamo subito, mi vedrai in
seria difficoltà.....per favore!»
Soffocai
un'altra risata.
«Va
bene andiamo.....»
«Grazie»
«Sai....credo
che per questa storia Emmett ci prenderà in giro per tutto il
prossimo secolo....»
Si
passò una mano sugli occhi esasperato.
«Ti
prego amore...non mi ci far pensare...sento già le sue risate
nella mia testa»
….continua.....
Eccomi
ragazze scusate per il ritardo!!Ma problemi di salute in famiglia mi
impedivano di concentrarmi....comunque....che ne pensate del
capitolo?
Il
prossimo sarà un POV Edward....e poi l'epilogo si
avvicina...manca davvero poco..
Aspetto
i vostri commenti...
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Capitolo 43 *** Capitolo 42 ***
Capitolo
42
Pov
Edward
Era
passato più di un mese ormai dall'incontro con Charlie, i
preparativi per il matrimonio procedevano di gran volata, mancavano
solo poche settimane ormai ….il 13 marzo era vicino. Bella
aveva insistito per organizzare il matrimonio il prima possibile, non
voleva “invecchiare”, come diceva lei,di un altro anno,
voleva che ci sposassimo ed essere trasformata prima del 13
settembre, giorno del suo ventiquattresimo compleanno...
Che
assurdità...anche se fossero passati altri vent'anni, per me
non sarebbe cambiato nulla, l'avrei amata per sempre, comunque, non
mi interessava l'età che poteva avere, tutto quello che volevo
era il suo cuore....
Parlare
a suo padre della nostra decisione non era stato facile....la sua
reazione non era stata certo delle migliori...
Eravamo
scesi al piano di sotto, Charlie Carlisle e Esme, ci aspettavano
seduti sul divano del soggiorno. Charlie sorseggiava nervosamente una
tazza di caffè che Esme aveva preparato apposta per lui, il
quel momento pensai che forse non era stata una buona idea, forse
sarebbe stato meglio se gli avesse offerto una camomilla. Bella
invece mi stringeva la mano e camminava sicura al mio fianco. Era
incredibile....ero sicuro che sarebbe stata molto più nervosa
di me nel dover dare a suo padre la notizia, invece sembrava
tranquilla, mi aveva sorpreso ancora una volta. Era veramente
cambiata molto dal suo diciottesimo compleanno, cinque anni fa
sarebbe stata a dir poco terrorizzata dal dovere dare una notizia del
genere a Charlie, e ora, invece, eccola qui, al mio fianco, forte e
sicura di se....era cresciuta, era una donna...una donna che
nonostante tutto, voleva me...ancora una volta lei aveva scelto
me....
Ci
sedemmo sul divano proprio di fronte a Charlie, in perfetto silenzio.
La mente di Charlie era molto confusa, cercava di dare un senso a
tutta questa storia, non capiva come sua figlia potesse voler ancora
stare con me, dopo il male che le avevo inferto, beh, non potevo
dargli torto...me lo chiedevo anch'io.
«Allora,
qualcuno mi spiega che cosa sta succedendo, perchè sembra che
nessuno, a parte me, sia sorpreso da questa storia?»
Charlie
parlava con tutti, ma in realtà non staccava lo sguardo da me
nemmeno per un attimo. La sua mente analizzava il comportamento di
sua figlia, il modo in cui mi stringeva la mano, quasi con bisogno,
come se avesse paura che potessi sparire da un momento all'altro.
Vederla così lo destabilizzava parecchio. Era contento di
vederla felice, felice davvero, ma la paura di quello che sarebbe
potuto accaderle se le cose con me fossero andate male di nuovo, lo
tormentava.
Prima
che potessi intervenire, Carlisle prese la parola:
«Vede
Charlie, come lei saprà,cinque anni fa, io e la mia famiglia
abbiamo dovuto trasferirsi a Los Angels,a causa del mio lavoro.
Edward, non riteneva giusto tenere legata a se Bella, in un rapporto
a distanza, era convinto che avrebbe sofferto maggiormente, così
a malincuore decise di lasciarla libera di vivere una vita senza di
lui. Voleva che fosse felice. Le cose però sfuggirono al
controllo....Edward cadde in una profonda depressione, non riusciva a
dimenticarla, e le cose, con il tempo, invece di
migliorare,peggiorarono notevolmente.....mese dopo mese...anno dopo
anno.....mio figlio si chiuse talmente in se stesso da diventare
quasi un estraneo, fino a quando, qualche settimana fa, mi venne data
l'occasione di tornare qui.....ovviamente la colsi al volo, pensavo
che forse tornando qui le cose si sarebbero aggiustate....Edward non
era pienamente d'accordo, non voleva piombare nella vita di Bella,
era convinto che lei si fosse rifatta una vita, che fosse felice
senza di lui......Come lei già saprà, l'altra mia
figlia, Alice, è molto amica di Bella...e così come
siamo arrivati qui, Alice non ha perso tempo, e ha cercato subito di
riallacciare i rapporti con la sua Isabella....quando si sono
incontrate ha capito subito che i sentimenti di sua figlia nei
confronti del mio, non erano cambiati con gli anni, e così,
convinta di poter vedere di nuovo felici due delle persone più
importanti della sua vita, la sua migliore amica e suo fratello....ha
fatto in modo che si potessero incontrare........l'amore ha fatto il
resto.»
Charlie
sembrava piacevolmente colpito dal racconto di mio padre,che
ovviamente, nonostante odiasse mentire, non poteva certo dirgli la
verità.
Lo
sguardo di Charlie tornò su me e Bella e sulle nostre mani
intrecciate.
Poi
puntò il suo sguardo in quello della figlia.
«Sei
sicura di quello che fai?»
«Si
papà, io amo Edward, voglio stare con lui, lui mi rende
felice»
Non
riuscii a trattenere un sorriso. Sentirla parlare così
apertamente dei sentimenti che provava per me e con tale sicurezza,
mi riempiva di orgoglio. Charlie sospirò pesantemente
scuotendo la testa.
«Spero
davvero che sia così perchè...Edward....tuo padre mi è
testimone, se fai soffrire di nuovo mia figlia, o proverai ancora a
lasciarla....non ci sarà posto abbastanza sicuro o lontano,
nel quale tu possa nasconderti, io ti troverei comunque e
credimi.....saprei come fartene pentire....non dimenticare che io
sono un poliziotto! Sono stato chiaro? »
«Certo
Capo Swan»
«Bene...adesso
ragazzo, posso sapere che cos'è quell'enorme coso che mia
figlia porta al dito?»
Strinsi
più forte la mano dell'angelo al mio fianco e aprii il mio
cuore di fronte a suo padre.
«Capo
Swan, sua figlia è il regalo più bello che la vita
potesse darmi, tutto quello che desidero è passare il resto
della mia....esistenza...a renderla felice, a proteggerla, ad
amarla,non posso pensare di vivere senza di lei, per questo motivo
Capo Swan, pochi giorni fa ho chiesto a sua figlia l'onore di averla
in moglie e....beh, con mia grande gioia ...lei ha detto si...»
I
pensieri di Charlie divennero ancora più confusi, era
piuttosto irritato, non gli piaceva essere l'ultimo a sapere le cose,
ed era deluso perchè Bella non le aveva parlato del nostro
riavvicinamento.
La
sua espressione si fece più dura, stava per sfogare le sue
frustrazione verso la figlia, Bella strinse più forte la mia
mano, aveva percepito anche lei l'irrigidimento di Charlie.
Continuai
a parlare prima che Charlie scoppiasse davvero.
«Ovviamente,
sia per me che per Bella, sarebbe importantissimo avere la sua
benedizione, la sua approvazione a queste nozze sarebbe il
coronamento della nostra felicità. La prego Capo Swan, mi
conceda di sposare sua figlia, avrò cura di lei per
l'eternità, glie lo giuro»
Charlie
strinse i pugni, era arrabbiato, lo leggevo nei suoi pensieri, ma si
impose di rispondere con calma per non turbare Bella. Lo ringrazia
mentalmente di aver preso quella decisione, anche se voleva far
credere il contrario, sapevo che per Bella era importante ricevere
l'approvazione di suo padre, una reazione troppo negativa da parte di
Charlie l'avrebbe turbata molto.
«Capisco...solo....non
è un po' presto? Voglio dire...vi siete
appena.....riconciliati.....che fretta c'è?»
Lessi
nella sua mente la conclusione a cui era arrivata...grazie al cielo
ero già morto...
«Insomma....ODDIO....non
sarai mica INCINTA??!!»
Bella
al mio fianco scattò in piedi, era paonazza.
«PAPA'!!!Come
cavolo ti viene in mente una cosa del genere???Pensi che mi sposerei
solo se fossi in cinta?? E' questo che pensi?»
«Beh,
scusa se mi è sorto il dubbio!! Ma ti sarebbe venuto anche a
te se avesi trovato tu figlia mezza nuda in un letto avvinghiata a un
ragazzo non troppo vestito»
Il
colore della faccia di Bella stava diventando di un rosso mai visto,
iniziai a preoccuparmi su serio, non avrei mai creduto possibile che
potesse raggiungere una tonalità tanto intensa.
Strinse
gli occhi e i pugni cercando di trattenersi il più possibile
dall'urlare.
«Tanto
per cominciare io non ero mezza nuda!! E poi....beh non è
successo niente, ecco!!! E NON SONO INCINTA!!!»
«Tesoro,
calmati....non c'è motivo di agitarsi tanto...sta tranquilla»
Gli
passai un braccio intorno alle spalle e la riportai a sedere a forza
sul divano. Non l'avevo mai sentita così rigida....
Charlie
deglutì a vuoto un paio di volte prima di riprendere a
parlare.
«Va
bene scusami, non avrei dovuto dirlo, mi spiace, ho sbagliato.....ma
allora perchè tutta questa fretta?»
Feci
per rispondere ma Bella mi anticipò....era veramente
agguerrita...
«Semplicemente
perchè ci amiamo papà! E dopo aver passato tutto questo
tempo separati....non vogliamo più perderci nemmeno un altro
secondo...tutto qui...»
Charlie
alzò le mani in segna di resa...scrutai i siìuoi
pensieri: non riuscivo a crederci, ce l'avevamo fatta....
«D'accordo,
visto che sembrate così convinti..non mi resta altro che darvi
la mia benedizione, spero davvero di non pentirmene....e che sia la
scelta giusta...per tutti e due...»
«Grazie
papà!»
«Grazie
Capo Swan!!»
«Chiamami
Charlie, dopotutto stiamo per diventare parenti»
Sorrisi.
«Grazie
Charlie»
«Si,
si....ma a Renèe lo dite e voi...e Edward.?»
«Si
Charlie?»
«Mani
in tasca fino al matrimonio! Intesi?»
O
mio dio. Ma quest'uomo non mollava mai? Comunque dovevo essergli
grato per la fiducia che mi stava dimostrando, nessun altro padre al
suo posto mi avrebbe concesso un altra possibilità, questo era
il minimo che potessi fare per lui.
«Certo
Charlie, ha la mia parola»
«Edward?
Edward ci sei? A che stai pensando?»
La
voce del mio amore mi riportò al presente. Mi guardava con un
espressione curiosa, in effetti non era cosa solita vedere un vampiro
“distratto”.
«Mi
spiace tesoro....ripensavo a tuo padre...dicevi?»
Fece
una smorfia alle mie parole. Ovviamente a lei non era andata molto
giù la promessa che avevo fatto a suo padre, e si impegnava
davvero parecchio nel cercare di non farmela mantenere. Purtroppo per
me, riuscire a dirle di no, stava diventando davvero un impresa, resa
ancora più ardua dalla alleanza con le mie due sorelle, che
sembravano avere come seconda missione (la prima era organizzare il
matrimonio)quella di farmi sedurre da mia futura moglie. Accidenti a
loro...ero un vampiro...ma ero sempre un uomo...e la visione della
mia fidanzata stretta in un baby-doll, o in dei mini shorts, mi stava
davvero creando seri problemi,e i miei istinti di uomo, così
come tutto il mio corpo, marciavano seriamente a sfavore della
promessa fatta a Charlie.
«Tua
sorella vuole che vada con lei dal fioraio per i centrotavola...ti
prego...aiutami...sarà la milionesima volta che mi trascina
li, non c'è la faccio più!!!Fa qualcosa!!Portami
via!!Ti supplico!!»
Sorrisi.
Povero amore mio, quando aveva chiesto ad Alice di organizzare il
nostro matrimonio, non aveva ancora la più pallida idea del
guaio in cu si stava cacciando. Alice aveva praticamente programmato
ogni istante delle nostre vite fino al matrimonio!!Ci teneva in
pugno.....aveva schiavizzato tutta la famiglia....specialmente
Jasper, lui non sapeva mai dirle di no, e lei ovviamente ne
approfittava alla grande. Povero fratello, amava veramente Alice,solo
l'amore poteva permettergli di sopportare ancora mia sorella, avrei
dovuto fargli un enorme regalo per ripagarlo di tutti i suoi sforzi.
«Allora
mi aiuti? Per favore!!!»
Presi
il suo volto tra le mani avvicinandolo delicatamente al mio. Posai le
mie labbra sulle sue, e lei rispose immediatamente. Mi passò
le mani dietro al collo e mi attirò di più verso di lei
approfondendo il bacio. Mi staccai da lei poco dopo, ci trovavamo in
camera mia, con un letto e un divano a nostra disposizione, sapevo
esattamente dove saremmo andati a finire se non mi fossi fermato
subito.
Lei
grugni qualcosa in protesta, sbuffando. Risi.
«Non
ti arrendi mai è?»
Scrollo
le spalle con espressione colpevole. No, non si arrendeva mai.
«Comunque.....io
in effetti un idea c'e l'avrei.....andiamo!»
La
sollevai tra le braccia,correndo di sotto, prima che avesse il tempo
di dire A, ignorando la sua espressione confusa. Era tempo ormai di
affrontare anche questa cosa....
Eccomi
ragazze/i!!! Un nuovo capitolo finalmente!!!Che ne pensate!! Aspetto
i vostri commenti!!
Grazie
a chi recensito lo scorso capitolo:
ChocolateEyes
jujis
moulianrouge
Fede13
tulipano
nero
enza
87
_Kristal
_
Fcq
iale
santin
giova71
paride
Grazie
anche a chi ha messo la storia tra le preferite:
1
- Akatsuki
2
- akira96
3
- AleNoe15
4
- Alessia08
5
- alice77
6
- alistar125
7
- alyssablack
8
- Angy Pattz
9
- carlostanga
10
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11
- ChocolateEyes
12
- Chofi97
13
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14
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15
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16
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17
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18
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19
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20
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21
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22
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23
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29
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49
- sere_cullen
50
- Suellen
51
- SweetieCullen
52
- tael
53
- theangelsee69
54
- TheIry98Cullen
55
- tulipano nero
56
- Tutti gli zeri del mondo
57
- Twilighters_98F
58
- Valery1901
59
- YunaCullen85
60
- _Kristal_
Nel
prossimo cap scopriremo cosa è successo tra Edward e i
volturi....so che lo aspettate in tanti!!!!Alla prossima!!!Baci!
Chiara
|
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Capitolo 44 *** Capitolo 43 ***
Capitolo
43
Pov
Bella
«Mi
dici dove stiamo andando?»
«Tra
poco lo vedrai»
«Non
puoi darmi almeno un indizio?»
«Mmm...no»
Appoggiai
stancamente la testa al sedile sconfitta, non avrebbe ceduto. Voltai
lo sguardo verso di lui, perdendomi nella sua contemplazione.
Ancora
non riuscivo a crederci, presto sarei stata sua moglie, e pensare che
fino a due mesi prima, ero convinta che non mi sarei mai sposata.
Ero rassegnata al fatto di averlo perso, ma ero anche convinta che
nessuno valesse quanto Edward, o almeno ero sicura che non avrei mai
potuto amare nessun altro come amavo lui.
Invece
il destino mi aveva riportata da lui, e finalmente sarei stata sua,
sua e di nessun altro, e lui sarebbe stato mio, non credevo che sarei
mai potuta essere più felice di così.
Sarei
diventata la signora Cullen.
Sorrisi.
«Che
c'è? »
«...Come?»
«Stai
sorridendo....e sei arrossita...stai bene?»
Ero
arrossita? O cavolo, non me ne ero nemmeno accorta. Possibile che
debba sempre fare la figura da ebete?
«Ehm..si
si...mi ero solo.... distratta!»
Sorrise
scuotendo la testa tornando a guardare la strada. C'era qualcosa di
strano....era rimasto in silenzio per tutto il tempo ed eravamo in
macchina da quasi un ora ormai, non che fosse logorroico di solito,
ma non aveva aperto bocca, se non per rispondere a monosillabi a
qualche mia domanda.
Lo
osservai.
La
mascella serrata, lo sguardo fisso, la fronte leggermente corrugata,
le braccia rigide .
Uno
braccio era disteso in avanti, appoggiato sul cambio, l'altro teneva
il volante sul suo punto più alto. Un leggero velo di
preoccupazione gli velava il volto, probabilmente nessun altro se ne
sarebbe accorto, ad uno sguardo esterno sarebbe potuto sembrare tutto
normale, ma io conoscevo Edward meglio di chiunque altro, e sapevo
che c'era qualcosa di sbagliato in tutto questo.
«Che
succede?»
Si
girò di scatto verso di me, battendo le palpebre più
volte in un tipico gesto umano. Cercava di essere vago, di lasciar
perdere, e forse avrebbe funzionato se non lo avessi visto ingoiare
un fiotto di veleno, un instante prima di rispondermi.
«Cosa?
Di che parli?»
«Edward...»
Il tono mi uscì in modo grave, quasi di rimprovero. Il
messaggio era arrivato chiaro anche a lui, lo capii dal modo in cui
sospirò poco dopo, rassegato: Ci hai provato, ma non
funziona...che sta succedendo?
«Speravo
di avere ancora un po' di tempo....»
Tempo?
Tempo per cosa?Corrugai la fronte, era in difficoltà.
«Edward,
tra poco saremo sposati....puoi dirmi tutto lo sai....ti
prego....niente segreti»
Stinse
le labbra e annuì, poi spense il motore. Mi guardai intorno:
era una strada sterrata, intorno a noi solo alberi e rocce, ma non
capivo dove fossimo...il viaggio in macchina era durato parecchio,
considerata la guida veloce di Edward, ed ero quasi sicura di non
saper dove fossimo.
Edward
era già sceso dalla macchina e in un secondo era accanto a me,
che mi apriva la portiera e mi aiutava a scendere.
«Dove
siamo?»
«Molto
vicino a Goat Rocks»
Goat
Rocks....Me ne aveva parlato una volta, era li che andava a caccia
qualche volta, soprattutto con Emmett. Era una zona popolata di orsi,
i preferiti del mio quasi cognato.
Lo
guardai alzando un sopracciglio:
«Hai
intenzione di insegnarmi a cacciare gli orsi?»
Alzò
gli occhi al cielo scuotendo la testa.
«Molto
divertente...»
Rise
per un secondo, poi si fece di nuovo scuro in volto. Sospirai.
«Edward...»
non mi diede modo di finire la frase, mi prese per mano iniziando a
camminare.
«Vieni....voglio
mostrarti una cosa....»
Annui
senza rispondere. Speravo solo non non inciampare e rompermi un
gamba,non avrei avuto il coraggio di tornare a casa altrimenti, Alice
mi avrebbe sicuramente ucciso, avrei rovinato le sue nozze, che poi
erano la mie.
Come
se avesse intuito i miei pensieri Edward aggiunse:
«Tranquilla
non permetterò mai che tu cada o ti faccia male»
Sorrisi.
«Lo
so»
Camminavamo
da poco più di mezz'ora' e io mi sentivo già esausta.
Edward si fermò di colpo, per poco non andai a sbattere contro
la sua schiena.
«Che
succede? Perchè ci siamo fermati?»
Non
rispose subito, sembrava concentrato a sentire qualcosa.
«Da
qui è meglio che ti porto io Bella»
«Ma
non serve, ce la faccio...credo»
Lui
rise.
«Sei
sempre molto coraggiosa, ma non serve, non sento più alcun
tipo di pensiero, non ci sono più umani vicini che ci possano
vedere...ti porto io...»
Lo
guardai imbronciata. Potevo farcela!
«Amore,
so che ti piace fare le cose con le tue forze ma, non ti permetterò
mai di fare quella salita da sola....»
Di
cosa stava parlando? Diedi un occhiata alle sue spalle: Quello che
sembrava un muro di roccia e muschio, si stagliava proprio davanti a
noi, a una cinquantina di metri da dove eravamo ora, in maniera quasi
perpendicolare al posto dove ci trovavamo, e sembrava alta diversi
metri, non ero sicura che quella che si intravedeva alla fine,fosse
davvero la cima.
«Oh..»
«Già,
oltre quella cima si trova una delle poche zone ancora incontaminate
di questo posto...»
«É
li che stiamo andando? Perchè?»
«Mmm...te
lo spiego appena arriviamo...ora però, vieni qui»
Allargò
le braccia, in un chiaro invito di tuffarmici dentro. Non me lo feci
ripetere due volte e azzerai la distanza che ci separava in un
attimo, circondandogli la vita con le braccia e appoggiando la testa
sul suo petto.
Rise,
baciandomi il capo, poi avvicinò le labbra al mio orecchio:
«Pronta?»
«Pronta.»
«Bene,
allora....chiudi gli occhi»
Feci
come disse e serrai le palpebre. Il secondo successivo mi sentii
sollevare da terra, avvertii i suoi muscoli tendersi durante lo
stacco dal suolo, e un forte spostamento d'aria verso l'alto. Un solo
istante dopo era tutto finito. Sulla pelle solo la brezza leggera di
una giornata di inizio marzo, e sotto i piedi la morbidezza dell'erba
verde.
Il
fiato fresco di Edward mi solleticò di nuovo l'orecchio:
«Amore....ora
puoi riaprire gli occhi...»
Allontanai
il volto dal suo petto, ma rimasi attaccata a lui, continuando a
cingerli la vita con un braccio.
La
mia bocca si spalancò senza che me ne rendessi
conto....credevo di essere stata catapultata direttamente all'interno
di una cartolina.
«Edward,
questo posto è...meraviglioso...»
«Ero
sicuro che ti sarebbe piaciuto...e poi per me è speciale...»
Mi
voltai a guardarlo:
«Speciale?»
«Si...qui
ho capito che non sarei più riuscito a starti lontano...»
Lo
guardai con aria interrogativa. Qui?
Lui
sorrise, prendendo ad accarezzarmi il braccio con la punta della
dita, mi strinsi oi più a lui, cercando di ignorare i brividi
che mi dva ogni volta che mi toccava.
«Ho
quasi fatto impazzire Emmett quella volta»
«Racconta....ti
prego»
«Ricordi
la festa sulla spiaggia a la Push?»
Oh
si la ricordavo eccome. Fu li che intuii per la prima volta la sua
vera natura..beh con l'aiuto di Jacob...
«Tu
eri qui....con Emmett?»
«Già...sono
quasi impazzito sapendoti li, su quella spiaggia, lontana da me, dove
io non potevo vederti, vegliare su di te...ero terrorizzato che ti
capitasse qualcosa...in quel momento capii che se ti fosse successo
qualcosa sarei morto anch'io, ero già irrimediabilmente
innamorato di te...e lo sarò sempre...sei la mia vita
Bella...»
Sorrisi
e mi avvicinai a lui posandogli un dolce bacio sulle labbra,
l'emozione era così forte che non ero in grado di parlare. Si
staccò da me sospirando, teneva gli occhi chiusi,
stretti...appoggiò la fronte alla mia.
«Immagino
che non sia per raccontarmi questo che mi hai portato qui vero?»
«...No»
Pov
Bella
Imboccammo
il vialetto di casa che erano quasi le otto di sera. Avevamo passato
in quel posto l'intera giornata.
Ero
stata in silenzio per tutto il viaggio stringendo forte le labbra e
gli occhi nel insano tentativo di trattenere le lacrime. Sentivo lo
sguardo preoccupato di Edward sempre su di me....Il mutismo era stata
quasi la mia unica reazione, perfino le lacrime erano scese senza che
immettesse un suono.
Ero
incredula, arrabbiata, ferita, disperata.
Appena
sentii il motore spegnersi armeggiai con la maniglia della portiera
per poter uscire finalmente di li...non c'è la facevo più.
Edward
fu più veloce di me. Era già sceso dalla macchina e
aveva fatto il giro dell'auto per aprirmi la portiera.
Appena
lo sportello si aprì mi precipitai fuori. Come era prevedibile
però mi ritrovai Edward a sbarrarmi la strada. Tenni lo
sguardo basso, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, non
avrei resistito alla preoccupazione che avrei visto nei suii occhi.
«Ti
prego lasciami passare....»
«Bella,
amore...parliamo» Anche senza guardarlo potevo immaginare il
tormento che gli si scuoteva dentro di lui in quel momento, mi
bastava sentire come aveva tremato la sua voce , spezzandosi in più
punti, nel dire il mio nome.
Ma
non potevo , non potevo.
«Ti
prego Edward, ora non ce la faccio...ti prego»
Lo
sentii sospirare e con la coda dell'occhio avverti il suo
spostamento. Non persi un attimo e, senza nemmeno vedere se ci fosse
qualcuno in soggiorno, corsi al piano di sopra sbattendo forte la
porta della sua camera.
Ero
finita di nuovo in un incubo.
Eccomi
ragazze/i un nuovo capitolo. Finalmente siamo arrivati alle
rivelazioni di Edward, che saranno chiare nel prossimo capitolo e che
posterò entro questa settimana. Perchè Bella avrà
reagito così??
Spero
che il capitolo vi piaccia!
Aspetto
con ansia le vostre recensioni!!!Mi raccomando!!
Grazie a tutti coloro che nonostante l'attesa contimnuano a seguirmi!!!Un bacio grande!!
Chiara
|
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Capitolo 45 *** Capitolo 44 ***
Eccomi!!Come
promesso: un nuovo capitolo!! Troverete finalmente le rivelazioni di
Edward su quell'orribile notte...
Buona
lettura!!
Capitolo
44
Pov
Edward
«Amore.....amore...ti
supplico apri la porta.....ti prego Bella fammi entrare...»
Andavo
avanti così da quasi un ora ormai, ma ancora non aveva ceduto.
Tutto ciò che ottenevo in cambio alle mie suppliche erano i
suoi singhiozzi. Certo sarebbe stato facile per me entrare, ma non
volevo comportarmi in questo modo, non volevo essere Edward il
vampiro, volevo solo essere Edward il ragazzo innamorato, quindi
avrei rispettato il suo volere e sarei rimasto fuori da quella
maledetta porta ad aspettare che fosse pronta a parlarmi.
Ma
era difficile. Accidenti se lo era. Ad ogni suo singhiozzo mi sentivo
dilaniare dentro, non volevo altro che stringerla tra le mie braccia,
asciugare le sue lacrime, baciare le sue labbra e ripeterle
all'infinito che l'amavo e che in un modo o nell'altro sarebbe andato
tutto bene.
Già...sarebbe
andato tutto bene...
O
almeno ci speravo.
«Immagino
che non sia per raccontarmi questo che mi hai portato qui vero?»
«...No»
Era
nervosa, si mordicchiava insistentemente il labbro inferiore da
quando eravamo saliti in macchina. Il suo intuito sorprendente le
aveva suggerito che qualcosa non andava. Era così
perspicace...
«Forse
è meglio se ti siedi Bella...»
Socchiuse
gli occhi, impaziente. Era bellissima quando si arrabbiava.
«Edward...ti
prego...»
Sospirai.
Era arrivato il momento, avevo già aspettato abbastanza, forse
troppo...
«Bella
quello che ti dirò potrebbe non piacerti, anzi sono sicuro che
sarà cosi....ma devi promettermi che terrai sempre a mente che
TI Amo e che ti amerò sempre...promettimelo.»
«Edward
mi stai spaventando...»
Socchiusi
gli occhi. Sentirla così spaventata mi uccideva...ero un
mostro.
«No,
amore...ti prego...»
«Va
bene...lo prometto»
Strinsi
forte le sue mani tra le mie, e la spinsi leggermente indietro per
permettergli di sedersi su una roccia alle sue spalle.
Cispus
Pass, Goat Rocks Wilderness, Washington
Mi
sedetti accanto a lei prendendo le sue mani in grembo.
«Devo
parlarti di quello che è successo quella sera......con i
Volturi»
Spalancò
la bocca sorpresa.
«Oh...beh
non sei costretto a parlarmene...se non te la senti....capirò...»
Era
così dolce. Sapevo che non mi aveva mai chiesto più
nulla di quella sera per paura di vedermi soffrire rievocandone il
ricordo, ma purtroppo per me non potevo dimenticare. Cercava di
fingersi calma e distaccata come se la cosa non
le importasse davvero, ma io avevo visto il lampo di curiosità
che era passato nei sui occhi appena avevo pronunciato la parola
“Volturi”, il suo cuore aveva preso a battere più
velocemente, il suo respiro aveva accelerato.
«No...voglio
che tu sappia tutto...e comunque verrebbe fuori prima o poi...»
«Che
vuoi dire...»
«Lo
capirai...»
Fece
un respiro profondo e annuì. Era pronta ad ascoltarmi.
Alzai
lo sguardo verso le vette di Goat Rocks, rievocando i momenti vissuti
in quell'orribile serata.
«Lasciai
casa poco prima dell'alba, dormivi tranquilla da un po' , fu
difficile per me allontanarmi da te senza che tu lo sapessi, ma
sapevo che se ti avessi guardata negli occhi non avrei più
avuto il coraggio di andare,e io dovevo affrontare le conseguenze
delle mie azioni. Eleazar e Tanya ebbero la stessa intuizione...»
«Intuizione?
Intuizione su cosa?»
«Su
di te»
«Su-su
di me? Co-cosa, che...significa?»
«Come
ti ho spiegato Eleazar ha passato parte della sua vita con i Volturi,
quello che non sai e che fu Aro stesso a chiedergli di unirsi a
loro, era affascinato dal suo...”potere speciale”...»
«Potere
speciale...come il tuo intendi? Non sapevo ne avesse uno...»
«E'
un potere molto singolare in realtà...lui può
vedere...il potenziale di una persona....»
«Cosa
intendi per potenziale?»
«La
dote naturale di un essere umano....quello che potrebbe sviluppare
diventando vampiro.....Eleazar serviva ad Aro per poter reclutare
nuovi...elementi....per la sua guardia, li sceglieva quando erano
ancora umani e poi....»
«Li
trasformava....»
«Esatto....»
«E
cosa centra tutto questo con me?»
«Tu
sei un potenziale Bella, per questo io non posso leggere la tua
mente...tu sei....uno scudo....»
Pov
Bella
Ero
chiusa in quella camera da quasi un ora.
Lo
sentivo.
Percepivo
la sua presenza dietro la porta della stanza anche senza che lui
parlasse...io sapevo che era li.
Mi
stavo comportando da immatura. Ero fuggita.
Fuggita
di fronte a una realtà che non volevo affrontare, che non
potevo accettare.
Ero
fuggita invece di andare incontro a testa alta al mio destino...non
ci riuscivo..avrei dovuto parlare con Edward, trovare una
soluzione...ma non ne avevo la forza, mi sentivo stanca. Stanca di
trovarmi continuamente in difficoltà, stanca di dover lottare
sempre, per tutto, stanca di vedere la mia felicità scivolarmi
via dalle mani ancora una volta, stanca di vedere gli altri
sacrificarsi per me...
Solo
una volta, soltanto per una volta, volevo poter essere egoista,
pensare a me, alla mia felicità, a quello che volevo io senza
preoccuparmi degli altri...
Era
chiedere troppo? Io volevo Edward, volevo solo stare con Edward e
essere felice, possibile dovesse sempre essere così difficile?
L'unico
lato positivo di tutta questa storia era che, grazie a Eleazar, avevo
scoperto perchè la mia mente fosse muta ad Edward. A quanto
pareva ero uno scudo...in realtà io non avevo la benchè
minima idea di quello che significasse, Edward invece ne sembrava
molto....orgoglioso.
«Tu
sei un potenziale Bella, per questo io non posso leggere la tua
mente...tu sei....uno scudo....»
Rimasi
impietrita da quella rivelazione per qualche secondo, cercando di
collegarla con tutto quello che mi aveva detto fino ad allora
Edward....non capivo...dove voleva arrivare?
Lo
vidi scrutarmi e aspettare pazientemente che metabolizzassi quella
nuova informazione, ma in questo momento volevo solo sapere cosa
avevano fatto a lui, non mi interessava di essere uno scudo o
qualsiasi altra cosa, volevo solo capire...
«Ti
prego continua...»
«Beh
Eleazar e Tanya hanno pensato entrambi che Aro sarebbe stato a dir
poco …...affascinato, al pensiero di poter incontrare un
nuovo potenziale, per di più uno scudo...è il più
raro e potente tra tutti i doni...Io steso riconobbi che l'idea
poteva funzionare, Aro non avrebbe mai permesso che si commettesse
...un simile spreco, anche Carlisle ne era convinto, la visione di
Alice confermò il tutto....Aro avrebbe rinunciato
ad...eliminarti e avrebbe perdonato a me e alla mia famiglia questa
piccola.......infrazione, o quasi»
«Quasi?
Cosa vuol dire quasi?»
«Ho
dovuto....subire...una...una...punizione.»
Sentii
il mio cuore perdere un battito. Una punizione.
Inizia
a tremare senza che me ne rendessi conto, immaginavo che gli avessero
fatto qualcosa, ma il modo in cui pronunciò quella frase,
quella parola....punizione.... mi fece intuire che forse non avevo
ben compreso la gravità di quella situazione.
Sentii
le sue braccia avvolgermi e carezzarmi dolcemente la schiena.
«Amore,
tesoro, calmati....va tutto bene,io sono qui con te....sto bene, non
preoccuparti ti prego.....stai tremando»
Cercai
di regolare il respiro e ricacciare indietro le lacrime, non volevo
si preoccupasse così per me dopo quello che aveva dovuto
subire lui.
«Che
cosa ti hanno fatto Edward?Ti prego dimmelo...voglio saperlo!»
«Va
bene amore, va bene...ma tu sta calma d'accordo?...ricordati che è
il passato.»
Annui
e lo guardai negli occhi. Volevo sapere.
«Continua...»
«I
volturi hanno una “ guardia” a loro disposizione,
composta da quattro elementi”speciali”: Jane, Alec,
Demetri e Felix. In più si avvalgono di altri collaboratori e
alleati, tra di loro c'è Chelsea. Furono Jane e Chelsea a
infliggermi la mia..punizione....Mi costrinsero a seguirle...Jane ha
il dono di infliggere dolore, usando solo il potere della mente, un
dolore potentissimo,più atroce della trasformazione stessa,
talmente forte da indurti a supplicare di morire piuttosto che
continuare a subirlo, mentre
Chelsea...è l'arma segreta di Aro. Chelsea
possiede
il potere di modificare i legami tra le persone, rafforzandoli o
spezzandoli. Ha dei privilegi in più rispetto alle altre
guardie ed è la sola fra loro che può portare la tunica
nera degli Anziani. Aro la impiega per creare scompiglio tra le file
nemiche oppure annettere ai Volturi quei vampiri con poteri
maggiormente allettanti. Fu quello che cercò di fare Aro,
ordinò a Jane di torturarmi e a Chelsea di sfruttare la
debolezza in cui mi sarei trovato in quel momento per cercare di
spezzare il mio legame con te e con la mia famiglia. Ci provarono per
quasi diciotto ore consecutive, alla fine credevo che sarei
impazzito, cercavo di tenermi legato al ricordo di te con tutte le
mie forze, se avessi ceduto, anche solo per un minuto.....ma non è
successo...»
Cercai
di mantenere la calma. Non dovevo piangere, non dovevo piangere.
Dovevo farlo per Edward....dopo quello che aveva subito lui era il
minimo che potessi fare...ma il pensiero di lui che subiva quelle
torture mi dilaniava. Edward..il mio Edward...
Non
c'è la feci più, sentii le lacrime iniziare a rigarmi
le guance un secondo prima di ritrovarmi appesa al suo collo col la
testa immersa nel suo petto.
«Shh...amore
non piangere....shh...ti prego....»
«Pe-
perchè...Carlisle e....Eleazar non ti hanno aiutato?»
«Credimi
avrebbero voluto farlo, ma sarebbe servito solo a farci uccidere
tutti, e in più Alec ha inibito i loro sensi affinché
non potessero sentire ciò che mi stava accadendo...hanno
capito quello che era successo, solo quando Aro, stufo di non
ottenere risultati, ha ordinato alle sue guardie di riconsegnarmi a
loro...»
«Ma
– ma perchè Aro voleva... spezzare i tuoi legami con
me...con noi..»
Abbassò
lo sguardo, stringendo le labbra...sembrava arrabbiato.
«Io...ho
rifiutato la loro......proposta...»
«Di
quale proposta stai parlando?»
«Quella
di ….di.......consegnarti a lui»
Quasi
ringhiò quelle parole. Ma io non capivo, ero confusa.
«Ma
io credevo...hai detto che mi avrebbero risparmiato..»
«Non
ti voleva uccidere Bella....ti voleva per lui....per la sua
guardia....come nuovo....giocattolo.»
«Come-
come sei riuscito a farlo...rinunciare?»
«Offrendogli
qualcosa in cambio...»
«Come?....che
significa?....cosa gli hai dato?»
«......Me.»
continua.....
Eccomi
qua ragazze!!!Che ne dite? Questo capitolo risponde a praticamente
ogni recensione lasciata in quella precedente da:
Endless
Twilight
ChocolateEyes
antonella64
jujis
moulinrouge
_
Kristal _
giova71
tulipano
nero
Piccolabella89
Angy
Pattz
Fcq
In
più però voglio ringraziarvi per tutte quelle persone
che teneramente mi hanno fatto gli auguri per il mio bambino!!Grazie
mille!!!
Spero
che il capitolo vi piaccia...aspetto con ansia le vostre
recensioni!!!!!
Dite
la vostra!!!!
Baci
Chiara.
|
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Capitolo 46 *** Capitolo 45 ***
Capitolo
45
Pov
Edward
Dormiva.
Il
suo respiro era regolare già da un paio d'ore ormai. I
singhiozzi si erano placati.
Non
si era mossa da quel letto nemmeno per un minuto, non era mai uscita
da quella stanza, non mi aveva mai permesso di entrare.
Sapevo
di averla delusa. Si sentiva tradita, abbandonata, umiliata.
Ma
cos'altro avrei dovuto fare? Non potevo permettere che Aro la
portasse via. Voleva essere lui a trasformarla, voleva cancellarle i
ricordi umani, voleva plasmarla secondo il suo piacere.
Sapevo
cosa l'avrebbe fatta diventare...una macchina, una potentissima
macchina da guerra, pronta ad esaudire ogni più piccolo
desiderio del suo padrone. Esattamente come aveva fatto con Jane.
No.
Non potevo permetterlo.
Era
già grave quello che volevo fare io: trasformarla per poterla
avere per sempre al mio fianco, ma quello che voleva fare lui
era....raccapricciante.
Bella,
la mia Bella....un giocattolo di Aro...MAI!
La
mia famiglia era rincasata da un paio d'ore. Avevano interrotto la
caccia prima del previsto, erano allarmati, Alice non vedeva più
il matrimonio nel nostro futuro.
Lo
avevo immaginato. Come poteva essere altrimenti? Probabilmente Bella
non avrebbe voluto vedermi mai più, figuriamoci se avrebbe
acconsentito ancora a sposarmi sapendo che avrei dovuto abbandonarla
subito dopo il matrimonio...
Mi
sentivo un mostro..avevo lasciato che lei ed Alice procedessero con i
preparativi del matrimonio, nonostante sapessi che appena Bella
avesse saputo la verità se ne sarebbe andata, questa volta per
sempre.
Ma
era così raggiante quando parlavamo del nostro matrimonio, ed
era così bello vederla impaziente di diventare la futura
signora Cullen, che non avevo mai avuto il coraggio di dirle la
verità...o forse la realtà era che speravo in un
miracolo...un miracolo che ci permettesse di vivere finalmente il
nostro amore, di essere finalmente felice, di vivere insieme
l'eternità...
Ma
quel miracolo non era arrivato, e mancava poco ormai, il mio destino
stava per compiersi, Aro sarebbe venuto a prendermi il 13 Aprile, un
mese esatto dopo a data del matrimonio: “per la luna di
miele ragazzo...non sono certo insensibile” ,aveva detto.
La sua ironia mi dava ai nervi, avrei voluto staccargli la testa dal
collo.
“Scommetto
che per quella data la tua sposa vorrà unirsi a noi di sua
spontanea volontà...ne sono certo...cosa non farebbero le
donne per amore...ahaha”
Tremai
a quelle parole.
In
effetti ci avevo pensato anche io, anzi era la cosa che temevo di
più. Se per qualche strana ragione Bella avesse perdonato quel
mio gesto, avrebbe anche potuto seguirmi, e consegnarsi
spontaneamente ad Aro.
Era
così coraggiosa...
Ma
non glielo avrei permesso, avrei fatto qualsiasi cosa per
impedirglielo. Ero pronto anche a giocare sporco. Avrei giocato la
carta di Jacob, o anche quella di suo padre, qualunque cosa pur di
evitare che rinunciasse alla sua libertà per me.
«Edward...»
Alzai
lo sguardo. Alice era proprio li davanti a me. Ne rimasi sorpreso per
un attimo, accidenti, non l'avevo nemmeno sentita arrivare.
Aveva
lo sguardo perso, sembrava...confusa.
«Che
succede sorellina?»
«Non
vedo più il vostro matrimonio...non vedo più niente...è
tutto offuscato...non capisco»
Sospirai.
«Ti
sorprende? Hai visto cosa è successo a Goats Rock, vero?»
Annuì
pensierosa e si sedette accanto a me. Lessi nei suoi pensieri ciò
che stava per dirmi, le risposi prima che potesse esprimerli ad alta
voce.
«No
Alice, non c'è un altra soluzione»
«Non
puoi farlo...non puoi lasciarla...di nuovo»
«Credi
che io non soffra all'idea di separarmi da lei?Lei è tutta la
mia vita Alice!Lo capisci? Ma se non lo faccio...lei...non voglio
nemmeno pensarci, non mi importa cosa sarà della mia vita, ma
voglio che lei sia felice....»
«Non
lo sarà mai senza di te....»
Sospirai
sconfitto, quella era la parte peggiore.
«Lo
so...»
«E
allora combatti Edward!!Combatti!!!Non rinunciare a tutto....sai
quanto me che preferirebbe morire al tuo fianco oggi stesso,
piuttosto che vivere un intera vita senza di te...»
Strinsi
le labbra. Lo sapevo, me lo aveva detto lei stessa,
ma....combattere....Dio come avrei voluto poterlo fare..ma non
avevamo speranze contro i Volturi, sarebbe stato come andare incontro
alla morte...eppure....
«SIIIII»
Dio
mio, se non avessi saputo che era impossibile avrei giurato di
essermi perforato un timpano.
«Sei
impazzita Alice?Ti ricordo che Bella sta dormendo, e che tutti gli
abitanti di questa casa, me compreso, ci sentono benissimo....si può
sapere che diavolo ti è preso?»
«Oopss!»Si
portò una mano sul viso tappandosi la bocca. Non c'era più
traccia di malinconia sul suo volto. Un immagine fugace appari nella
mia mente, ma sparì in un attimo, sostituita da un motivetto
di una canzone coreana. Era stato solo un breve fotogramma, troppo
veloce perchè potessi capire di che si trattasse.
«Che
stai nascondendo Alice?»
«Mh...nulla»
«Alice,
per favore, non sono dell'umore adatto per sopportare i tuoi
giochetti...cos'era quell'immagine?»
Sorrise
furba, prima di scomparire dalla mia vista, troppo veloce perchè
riuscissi ad acchiapparla, le mi mani riuscirono solo ad afferrare il
vuoto.
Sbuffai.
Accidenti, piccolo mostriciattolo dispettoso.
Per
un secondo fui tentato di correrle dietro, ma un suono più
dolce, e a me tanto caro, richiamò tutta la mia attenzione.
Era il suono di un cuore che batte, il suono più melodioso che
potessi esistere, almeno per me. Era aumentato di ritmo, il mio amore
si stava svegliando, poggiai una mano sulla porta, avrei tanto voluto
poter accarezzare il suo viso, ma non volevo violare la sua volontà
di stare da sola entrando mentre stava dormendo. Rimasi li, dietro
quella porta, immobile, come solo la mia specie sapeva fare...in
attesa.
Pov
Bella
Riaprii
gli occhi ritrovandomi in una semi-penombra. Ero ancora distesa sul
letto in camera di Edward, dovevo essermi addormentata senza che me
ne rendessi conto.
Buttai
un occhiata alla sveglia al mio fianco: le 5:42, era
l'alba...accidenti quanto avevo dormito?
Non
ricordavo che ora fosse quando avevo chiuso gli occhi, ricordavo solo
la conversazione avuta con Edward, e poi la rabbia e il
dolore...tanto, tanto dolore.
Sospirai.
Il
mio guardo si spostò immediatamente verso la porta. Era ancora
li?
Lentamente
mi alzai dal letto, dovevo avere un aspetto orribile, gli occhi mi
bruciavano per le troppe lacrime, e probabilmente erano gonfi e
rossi. Mi passai una mano nei capelli, fu come carezzare una balla di
fieno.
Fantastico.
Sobbalzai:
qualcuno aveva bussato alla porta.
Edward?
M morsi un labbro, mi mancava ma...non ero ancora pronta a parlare
con lui.
«Va
via»
«Bella,
sono Alice,ti ho portato un cambio pulito....e la colazione!Posso
entrare?»La sua voce trillante e il suo perenne entusiasmo
riuscirono a strapparmi un sorriso, Alice era davvero unica.
«Oh
scusa Alice credevo.....beh entra pure»
Sorrisi
guardando il vassoio. C'erano tre croissant, una spremuta, un
cappuccio, fette biscottate già imburrate, marmellata, uova
strapazzate e bacon.
«Quella
roba è tutta per me?»
«Esme
pensava avessi fame, visto che ieri sera hai saltato la cena..»
«Oh...ehm...non
era necessario, comunque, ringrazia tanto Esme da parte mia»
Mi
morsi il labbro nervosa. C'era un leggero di imbarazzo e sapevamo
tutte e due perchè.
Alice
sospirò appoggiando il vassoio e i vestiti sul letto.
«È
ancora li sai? Ci è rimasto tutta la notte...»
Appunto.
«Mh....si
lo immaginavo, ma per ora non voglio vederlo io.....mi serve
tempo...»
«Certo,
capisco...perchè non vai a farti una doccia? Ti sentirai
meglio dopo...io ti aspetto qui.»
«Si,
grazie...»
Afferrai
i vestiti sul letto, il beauty dal comodino e mi chiusi in bagno.
Sotto
la doccia, inevitabilmente, i pensieri mi invasero. Ripensai al
racconto di Edward e alla sua decisione. Lo stava facendo per me,
stava rinunciando alla sua esistenza, alla sua felicità, alla
sua famiglia, per me...solo per me, per garantirmi un futuro diverso
da quello che mi aspetterebbe altrimenti...ma io sapevo cosa volevo,
ed ero pronta a pagare qualunque prezzo per ottenerlo...qualunque.
Avevo
preso la mia decisione. Avrei sposato Edward, perchè era
quello che volevo, essere sua, poi quando i volturi sarebbero venuti
a prenderlo io sarei andata con lui, Aro non avrebbe certo rifiuto
un arruolamento volontario, ed Edward non poteva fare niente per
impedirmi di seguirlo.
Sapevo
per certo che lui non sarebbe stato d'accordo, e che avrebbe usato
qualunque mezzo per impedirmelo, quindi, quello che dovevo fare, era
cercare di nascondere il mio piano fino a quel giorno.
«NON
PENSARCI NEMMENO! È
UNA FOLLIA!»
Merda.
Alice. Mi ero dimenticata della piccola veggente di casa. Accidenti.
Chiusi
l'acqua della doccia, fuori dal vetro intravidi la figura di Alice
con le braccia incrociate sul petto che batteva nervosamente un piede
a terra. Non mi serviva guardarla in faccia per capire che era
piuttosto alterata.
«Alice
ti dispiace? Dovrei uscire!»
«Uff!Muoviti,
ti aspetto di là! Dobbiamo parlare!»
Uscì
dalla bagno sbattendo la porta. Accidenti, il mio piano era fallito
ancora prima di prendere piede. Non avevo possibilità contro
il folletto.
Mi
vestii velocemente e mi asciugai i capelli. Prima di uscire mi diedi
una rapida controllata allo specchio: niente di che, come al solito,
ma almeno ero presentabile, anche se gli occhi erano ancora gonfi e
leggermente arrossati.
Aprii
la porta e fui di nuovo in camera.
Alice
se ne stava seduta sul letto a gambe incrociate, i gomiti appoggiati
sulle ginocchia e la faccia appoggiata sulle mani chiuse a pugno.
Il
mio sguardo però scattò immediatamente verso la porta.
«Tranquilla,
l'ho mandato via, gli ho detto che avevamo bisogno di una
conversazione privata tra sorelle...non può sentirci»
«Grazie.»
«Si...ma...Bella,
quello che vuoi fare è una follia!Non pensi a noi, a tuo padre
a Jacob? E non pensi a Edward? Lui ne morirebbe! Tu non sai cosa sono
capaci di fare i Volturi!Non puo farci questo Bella, non puoi!»
«Va
bene, va bene... hai ragione...è una stupidaggine!!Ma cosa
altro possiamo fare? Edward si è praticamente messo nelle mani
di Aro!Io non posso nemmeno pensarci!Non voglio, non voglio separarmi
da lui, non voglio!»
«Calmati
adesso, vedrai troveremo una soluzione, ne ho già palato con
Edward e credo, che nemmeno lui sia davvero convinto della sua
decisione, altrimenti io lo avrei visto, e invece non lo vedo partire
Bella....lo vedo ancora li, accanto a te...»
Il
mio cuore si riempi di gioia e amore. Edward non voleva lasciarmi.
Forse c'era ancora speranza.
«Davvero?»
«Si
davvero, anche se....»
«Se?
Cosa Alice?Parla.»
«Beh
ecco, da ieri sera io...non vedo più il vostro matrimonio....e
credo che dipenda da te...»
«Oh...può
essere, credo...insomma ieri sera non volevo nemmeno vederlo...»
«Lo
so, ma Bella, non è da te arrenderti in questo modo,non puoi
rinunciare alla tua felicità...ne alla sua...combatti, accanto
a lui....noi tutti saremo con voi...»
«D'accordo
Alice non mi arrenderò, ma...non voglio perdere altro
tempo!Chiama Edward, fallo venire qui, ho un piano...»
Vidi
gli occhi della mia migliore amica farsi vacui, un secondo dopo era
di nuovo lei. In un lampo me la ritrovai addosso. Mi stringeva forte
e non riusciva a smettere di ridire.
Sorrisi.
«Oh
mio dio!Sei un genio sorellina!»
|
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Capitolo 47 *** Capitolo 46 ***
OK
ragazze ci siamo eccomi con un nuovo capitolo!!! sono sta più
veloce vero?Vi avverto però, questo capitolo è
abbastanza tranquillo...ma sta per succedere di tutto!!!!!!
Buona
Lettura!
Ops!
Dimenticavo...capitolo quasi
ROSSO!
CAPITOLO
46
POV
EDWARD
«Allora
Alice è tutto pronto?»
«Tutto
fatto!»
«Bene.Ti
ringrazio»
Mancavano
tre settimane alla data decisa in principio, ma Bella, dopo le
rivelazioni di tre giorni fa, non aveva più voluto aspettare.
aveva voluto anticipare le nozze. Domani sarebbe finalmente diventata
mia moglie.
Non
eravamo sicuri che il piano che avesse ideato Bella avrebbe
funzionato, ma era tutto quello che avevamo. La soluzione che aveva
trovato non mi entusiasmava affatto, ma era l'unica possibilità
per stare insieme. Aveva voluto che ne parlassimo davanti a tutta
alla famiglia. Perchè il piano avesse qualche speranza avevamo
bisogno dell'appoggio di tutti. Tutti a parte me sembravano positivi
riguardo alla riuscita, secondo Carlisle Aro non avrebbe rifiutato un
offerta cosi allettante. L'unica che avrebbe potuto darci una
conferma era Alice, ma c'erano ancora tante decisioni da prendere e
lei non poteva guardare tanto in la.
Un
alleanza. Ecco cosa avrebbe proposto ad Aro. Un alleanza tra i loro
clan e il nostro. Avremmo offerto ad Aro e ai volturi la nostra
“collaborazione” ogni qual volta ne avesse avuto
bisogno,in questo modo avrebbe potuto avere tutti i nostri doni a sua
disposizione, ogni volta che lo avesse ritenuto necessario, come
ringraziamento per aver risparmiato la vita di Bella e quella della
mia famiglia nonostante avessimo infranto una delle leggi principali,
in cambio lui permetteva a noi di vivere insieme ovunque volessimo.
Secondo
tutti non aveva motivo di rifiutare, con tutti noi a combattere le
sue battaglie non avrebbe avuto rivali, anche uno stupido ne avrebbe
visto i vantaggi, ed Aro era tutto fuorché stupido.
Ma
per farlo anche Bella sarebbe dovuta essere vampira, per confermare
il suo dono di scudo. Per questo motivo Bella aveva deciso che non
avrebbe sprecato altro tempo, se doveva diventare una vampira, voleva
farlo subito, e questo significava anticipare le nozze.
A
nulla erano valse le mie proteste e i miei tentativi di persuaderla a
rinunciare al suo piano, e con la mia famiglia a darle manforte non
avevo speranza di vittoria. Così non mi rimase altro che
arrendermi al suo volere, pregando che il suo fantastico intuito non
fallisse nemmeno questa volta.
E
non aveva perso tempo, aveva chiamato tutti dicendogli che il
matrimonio si sarebbe tenuto tre giorni dopo, cioè quello
stesso sabato.
Alice
avrebbe pensato ad avvisare tutti e a convincerli ad anticipare ogni
cosa. Il fatto che qualcuno avrebbe potuto rifiutare con un così
poco preavviso non l'aveva nemmeno sfiorata, e d'altronde nessuno
diceva di no ad Alice.
Me
ne stavo seduto su un gradino della scala,guardavo Bella e Alice
sistemare le decorazioni per il matrimonio.
Era
nervosa continuava a mordicchiarsi il labbro inferiore, a spostare il
peso da un piede all'altro, si guardava in giro in cerca di un errore
o di qualcosa fuori posto. Le sue dita sottili si muovevano convulse
intorno allo stelo di una povera rosa bianca.
Era
dall'alba che andava avanti in quel modo, non si era fermata un solo
secondo. Negli ultimi tre giorni non aveva fatto altro che
organizzare il suo giorno speciale.
Sospirò
guardando Emmett che spostava il mio pianoforte dalla parte opposta
della stanza. Avremmo dovuto sposarci all'aperto, sotto una cascata
di fiori bianchi ma eravamo in febbraio e gli invitati si sarebbero
congelati, almeno quelli umani, così avevamo creato il nostro
piccolo sogno nel bel mezzo del nostro soggiorno.
Mi
alzai andandole incontro, era cosi nervosa che non si accorse del mio
arrivo finché non presi le mie mani tra le sue.
Guardò
le sue mani imprigionate nelle mie, poi alzò lo sguardo e
sorrise.
«Ciao.»
«Ciao.»
«Sei
stanca?» chiesi sistemandogli una ciocca di capelli dietro
l'orecchio.
«Sto
bene.»
Sorrisi.
Sapevo che avrebbe risposto così. Voltò di nuovo lo
sguardo verso il tramonto, ma suoi occhi
andavano ben oltre, erano lontani, distanti.
A
cosa pensi amore mio...?
Portai
una mano sulla sua guancia, lei ci sia accoccolò sopra tornado
a guardarmi.
«Ti
prego...dimmi a cosa pensi»
Sorrise.
Ormai non facevo che chiederlo.
«Che
ti amo...»
Chiusi
gli occhi, e mi abbassai per baciarle la fronte.
«Anche
io ti amo Bella...vorrei che tu potessi sapere quanto»
«Ma
lo so...io lo so»
Scossi
la testa, appoggiando la fronte alla sua.
«Sei
ancora in tempo se...»
Mi
posò due dita sulle labbra, lo faceva sempre quando non voleva
ascoltare.
«Edward
Cullen...domani a quest'ora saremo sposati, e ne tu ne nessun altro
mi farà cambiare idea...a meno che...»
Spalancai
gli occhi terrorizzato.
«A
meno che...cosa?»
«A
meno che tu non voglia più sposarmi....se hai cambiato
idea...io...se non mi vuoi...»
Presi
il suo volto con entrambe le mani avventandomi sulle sue labbra come
un condannato che si aggrappa alla vita. Avevo bisogno di sentirla
vicina, avevo bisogno del suo calore, del profumo della sua pelle,
della dolcezza del suo tocco, del suo sapore sulle labbra.
La
sentii ansimare, ma ancora non mi fermai, volevo di più,volevo
tutto, volevo lei...
Ero
stanco di reprimere ciò che sentivo, l'unico risultato era
stato che lei si sentiva ancora più insicura di quanto già
non fosse. Pensava che non la volevo, che non la desideravo, le avrei
dimostrato quanto si sbagliava.
Mi
avvicinai di più, facendole appoggiare la schiena contro la
parete. Le mie mani andarono ad accarezzarle i fianchi sollevando il
bordo della maglietta, il contatto con la sua pelle calda mi fece
impazzire. Mi spinsi più avanti, e il mio corpo andò a
scontrarsi con il suo. Spostai le labbra sul suo collo assaporandolo
con la punta della lingua. Il contato la fece tremare.
«Edward...»
Scesi
ancora verso quel pezzetto di pelle lasciato scoperto dalla
scollatura a V. Lasciai uno, cento, mille baci. Portò le mani
dietro la mia nesta, sulla mia nuca, sprofondando con le mani nei
miei capelli spingendomi ancora di più verso di lei. Mi
spostai più in su abbassandole la spallina e lasciandole la
spalla nuda. Buttò in dietro la testa e inarcò la
schiena. I nostri bacini si scontrarono.
Il
mio corpo fu attraversato da una scarica di piacere. Non mi ero mai
sentito così vivo.
Un
infinitesimale parte del mio cervello aveva registrato
l'allontanamento della mia famiglia, a loro non erano certo sfuggiti
i nostri sospiri. Li avrei ringraziati in un altro momento per
averci lasciati soli, ora non volevo altro che fare mia la mia futura
moglie.
Improvvisamente
mi sentii attraversare da un onda di paura. Non temevo di farle del
male, ero cosi innamorato , cosi deciso a proteggerla e a difenderla
dal mondo che avrei ucciso me stesso piuttosto che torcere un solo
capello a lei. La mia paura era bene diversa. Non ero sicuro che lo
volesse anche lei. Domani era il giorno del nostro matrimonio, avrei
dovuto aspettare fino ad allora, ma non riuscivo non riuscivo a
smettere di avvicinarmi a lei, quello che stavo avendo adesso non mi
bastava, volevo sentirla mia, solo mia...adesso.
Con
uno sforzo enorme mi staccai da lei, il mio respiro era accelerato.
Era assurdo, io non avevo nemmeno bisogno di respirare, non ne avevo
motivo, ai morti non serve l'aria, eppure non riuscivo a fermare il
mio affanno.
Anche
il suo respiro era accelerato, era eccitata quanto me, potevo
sentirlo distintamente. Il suo cuore batteva forte come tamburo
impazzito, come volesse fuggir via, poggia una mano sul suo petto,
come a volerlo fermare.
Chiuse
gli occhi. Era bellissima. La bocca socchiusa, le labbra arrossate
dai troppi baci, le guance rosa, quella cicca di capelli ribelli di
nuovo sul viso, il volto sereno, felice...
La
chiamai con quel filo di voce che mi era rimasto.
«Bella..»
Aprì
gli occhi e mi ci persi dentro. Il mio mare di cioccolato...
Avrei
voluto dirgli tutti i miei dubbi le mie paure...ma in un attimo tutto
scomparve. Allungo una mano posando la punta delle dita sulle mie
labbra.
«Edward...ti
prego...»
Non
avevo bisogno di ascoltare altro. Tornai sulle sue labbra.
Mi
avvolse il collo con le braccia stringendosi di nuovo a me. Posai una
mano sulla sua schiena e feci passare l'altra sotto le sue ginocchia
sollevandola da terra. Salii le scale che portavano al piano di
sopra, fino alla porta della mia stanza, senza mai abbandonare le sue
labbra.
Quando
la porta si aprì, una luce fioca illuminò i nostri
volti. La stanza era immersa dalla luce delle candele, il letto era
stato rifatto con lenzuola di seta bianche, il profumo leggero delle
rose selvatiche aleggiava nell'aria. La stanza era pronta per la
nostra prima notte di nozze, Alice ci aveva detto di non
entrare....lei aveva già previsto tutto...
Sorrisi
tornando a guardala negli occhi.
«Ne
se sicura...»
Non
rispose, chinò la testa sfiorando le mie labbra con le sue in
un tenero bacio. Con la punta del naso mi sfiorò una guancia.
«Ti
amo»Sussurrò a un soffio dalle mie labbra.
Le
baciai la fronte, il naso, le guance, il collo, poi tornai sulle sue
labbra.
«Ti
amo» soffiai prima di riprendere possesso delle sue
labbra,questa volta per tutta la notte.
Eccomi!!!Che
ne pensate? Vi ho lasciato sul più bello? Ma no....
Volevo
ringraziare chi ha recensito gli scorsi due capitoli, scusate ma mi
sono accorta solo ora di non averlo fatto la volta precedente:
per
il cap 44:
samantha_cullen
deniangel
ChocolateEyes
chandra
_Kristal_
Alessia_98
moulianrouge
tulipano
nero
giova71
Angy
Pattz
bennycullen
Fcq
romina_cullen
Piccolabella89
iaele
santin
Grazie
ragazze, siete uniche senza parole, mi avete commassa!!!!Siete
tantissime!!!!!Vi adoro!!
Per
il cap 45:
ChocolateEyes
_Kristal_
antonella64
samantha_cullen
moulianrouge
Alessia_98
giova71
GRAZIE
GRAZIE GRAZIE!!!
Mi
raccomando ASPETTO IMPAZIENTE LE VOSTRE RECENSIONI!!!!!!!!!!!
BACI
Chiara.
|
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Capitolo 48 *** Capitolo 47 ***
Ciao,
eccomi, finalmente!Quasi non ci posso credere che sto pubblicando un
nuovo capitolo!!!! Credevo non ce l'avrei mai fatta...sta per
succedere qualcosa attenzione...sto già scrivendo il
prossimo..credo che lo pubblicherò entro 4 o 5 giorni!!
Grazie
a tutte voi che leggete e recensite, e anche a chi legge e basta, è
comunque bello ricevere tante visite!!!
Ho
una domanda da farvi: volete un cap a parte (rosso) che descriva la
notte??? non l'ho mai fatto, ma potrei provare...fatemi sapere...
Dedico
questo cap a Angy Pattz, che adoro!Ti voglio bene tesoro! E anche al
mio bimbo, Mattia, che il 15 agosto ha spento la sua prima
candelina!!!Auguri ancora amore mio!!!
Ho
finito, vi lascio al capitolo..se vi va Recensite!!! Grazie, baci,
Chiara!
Capitolo
47
Pov
Edward
La
guardavo dormire con la testa sul mio petto, sembrava così
felice, così rilassata, nonostante il contatto con la mia
pelle , fredda, dura. Per lei doveva essere come dormire su una
pietra.
Avevo
cercato più volte di spostarla, per evitare che si
raffreddasse, ma era così avvinghiata a me, che temevo di
ferirla.
«....mh..Edward...ti
amo...mh....i fiori...il pianoforte in fondo alla sala....zitto
Emmett!... »
Sorrisi.
Il mio amore parlava nel sonno, come sempre. Dormiva
profondamente....
Le
baciai una spalla lasciata scoperta dal lenzuolo stando attento a non
svegliarla, era più forte di me, non riuscivo a staccarmi da
lei, i miei occhi non avevano abbandonato il suo corpo nemmeno un
istante. Era impossibile, ero completamente ipnotizzato dalla dea che
stringevo tra le mie braccia.
Avevamo
fatto l'amore....ancora non riuscivo a crederci...era mia, totalmente
mia, la sensazione di piacere delle sue mani sul mio corpo, seppur
così gentili e delicate, leggere come il tocco di una
farfalla, avevano il potere di incendiarmi.
Quando
stesa in quel letto mi chiese di più, sussurrando il mio nome
con la voce intrisa nel piacere che le donavo, avevo creduto di
impazzire. Non riuscivo a immaginare niente di più perfetto
del mio dolce angelo.
L'avevo
sentita ansimare e tremare tra le mie braccia, tanto che mi ero
ritratto, inorridito, convinto di essermi spinto troppo, di averle
fatto del male.
Al
solo pensiero mi ero sentito morire. Ancora.
In
quel momento lei aveva aperto gli occhi, pieni di lacrime che non
riuscii a interpretare. Ne ero rimasto sconvolto...cosa avevo
fatto?Cosa? Mi ero staccato da lei, cercando ancora una volta di
allontanarmi, invano, perchè le sue mani non accennavano ad
allontanarsi dal mio collo.
«Amore...stai
bene? Ti ho fatto del male...»
«No»
aveva sussurrato«ti prego..ti prego Edward, non fermarti...non
fermarti mai...»
«Bella
amore...è pericoloso,e io sono troppo freddo per te, forse
dovrei...»
«Ti
prego, ti prego...»
Si
era impossessata delle mie labbra, e io,troppo egoista e troppo
desideroso di sentirla mia, avevo ceduto, prendendo tutto, tutto
quello che lei mi offriva, finché stanca e esausta si era
addormentata tra le mie braccia.
«Ti
amo Edward...non lasciarmi mai»
«Mai.
Te lo prometto...dormi mia Bella, veglierò io su di te...Ti
Amo»
Le
sfiorai appena le labbra, in un casto bacio, prima di sentirla
sprofondare in un dolce sonno.
L'avvolgei
nelle lenzuola e tra le coperte per evitare che si congelasse a
contatto con il mio corpo. Poi, anche io felice, come mai avrei
creduto di poter essere, e come mai lo ero stato in più di un
secolo di esistenza, mi ero abbandonato in quel letto, contemplando
la sua dolce figura e giurando solennemente a me stesso che non avrei
mai permesso a nessuno di fare del male al mio angelo, di portala via
da me, a nessuno. Lei era tutta la mia vita.
Il
nostro matrimonio era ormai vicino, solo poche ore e sarebbe stata
mia, per sempre. I primi raggi di luce facevano capolino da sotto le
tende, tirate per permettere al mio amore di riposare indisturbata.
Erano quasi le sette del mattino. Sospirai, un po' egoisticamente
speravo si svegliasse da un momento all'altro, adoravo vederla
dormire, sembrava così fragile e innocente, così
deliziosamente umana, ma l'emozione che provavo ogni volta che mi
immergevo nei suoi occhi di cioccolata, era in grado di riportarmi in
vita.
E
poi volevo sapere. Sapere se era felice e appagata come lo ero io, o
se invece si sentiva in colpa, se era pentita di quel gesto dettato
dall'istinto e dalla passione irrefrenabile che provavamo l'uno per
l'altra.
Improvvisamente
uno squillo. Buttai l'occhio sul suo cellulare, abbandonato sul
comodino al suo fianco. Fu un suono pungente ma breve. Un messaggio.
Rimasi
un secondo immobile, indeciso sul da farsi. Poi un suono più
dolce attirò la mia attenzione.
«Mmm...»
Sorrisi.
L'accelerazione dei battiti del suo cuore aveva anticipato solo di
qualche secondo il suo risveglio. Sfregò il viso sul mio petto
stringendo di più. Poi alzò il capo guardandomi negli
occhi. La sua espressione non era quella che mi aspettavo.
Sembrava
confusa, spaesata. Mi guardava in modo strano, sbattendo più
volte gli occhi.
«Bella?»
chiesi a mia volta disorientato.
Si
sollevò un po' abbandonando la presa su di me. Mi sentii
subito vuoto. Era lontana, troppo lontana.
Non
mi rispondeva. La vidi guardarmi incuriosita, scrutarmi quasi. Si
soffermò qualche secondo a osservare il mio petto nudo e un
lieve rossore le imporporò le guance, poi spostò lo
sguardo su se stessa, sulle coperte che aveva avvolte intorno al
corpo, le spostò appena e guardò sotto.
Quando
si accorse di essere nuda richiuse immediatamente il piccolo
spiraglio e arrossì di più.
Allungai
lentamente una mano, cauto, non ero sicuro della sua reazione. Non
era certo il risveglio che speravo. Posai la punta delle dita sulla
sua guancia, per richiamare la sua attenzione, cercando di non
pensare all'idea che il mio cervello si stava facendo. Non mi voleva
più? Si era accorta di aver commesso uno sbaglio? Se ne
sarebbe andata, andata via, da me. Trattenni il fiato, troppo nervoso
per preoccuparmi di sembrare umano.
«Amore,
stai bene? Qualcosa non va?» chiesi guardingo. Improvvisamente
alzò il volto, spalancando gli occhi, sul viso un sorriso
radioso. Ripresi a respirare.
«Non
è stato un sogno vero? È...voglio
dire...io e te...noi....è successo davvero, giusto?»
Sorrisi
rincuorato, intuendo dove volesse arrivare.
«Mmm...dipende
a cosa a ti riferisci»
Arrossì
tanto da spaventarmi.
«Beh..io
..ehm..noi...noi....uff!»
Le
presi il volto tra le mani avvicinandola a me.
«SI,
è successo davvero...ed è stato meraviglioso»
Sorrise
abbassando lo sguardo e tornando – finalmente – tra le
mie braccia. Si accoccolò sul mio petto sorridente.
Presi
ad accarezzarle i capelli con una mano e il braccio nudo con l'altro.
Avrei passato l'eternità così. Improvvisamente la
sentii soffocare una risata. La spostai appena per guardarla in
volto, non capendo a cosa fosse dovuta tanta ilarità.
«Che
c'è?»
Il
sorriso si trasformò in una risata più sostenuta. Ero
davvero confuso.
«Bella?»
Si
portò una mano alla bocca cercando di fermare le risate.
«Scusa..scusa
amore, scusa...ma pensavo...ecco...ahahah.....beh....Charlie ti
ucciderà!»
Pov
Bella
Lo
guardavo spaventata. Si era bloccato, pietrificato, così
com'era normale per la sua natura ma non per la situazione.
Fissava
il vuoto, le mani rimaste sospese a mezz'aria.
«Edward?»
lo chiamai. Nessuna risposta.
«Edward?»provai
nuovamente. Gli passai una mano sul volto nel tentativo di scuoterlo
dal suo gelo. Funzionò. Sbatté le palpebre un paio di
volte poi tornò a guardarmi. Sospirò pesantemente prima
di parlare.
«Mi
dispiace Bella»
«Cosa?
Edward ma io stavo scherzando, non dicevo sul serio, e poi tu sei a
prova di proiettile...» finii scherzando, sperando di
alleggerire la situazione. Non servì, il suo sguardo era
ancora serio.
«No
Bella, cerca di comprendere, gli avevo dato la mia parola»
Cercai
per un attimo di calarmi nella sua mentalità di gentiluomo di
inizio novecento.
«Si
ma Edward, ci sposiamo tra poche ore, non hai commesso niente di
irreparabile...»
Un
pensiero agghiacciante mi attraversò le membra.
«..a
meno che, a meno che tu...non abbia cambiato idea...sul matrimonio»
Si
ridestò e tirandosi a sedere mi prese una mano attirandomi sul
suo petto, mi teneva stretta stretta.
«Non
pensarlo mai, mai...è da quando esisto che ti aspetto Isabella
Swan, sognavo di sposarti ancor prima di incontrarti....tu sei la mia
vita, non c'è niente che io voglia di più di legarmi
per sempre a te. Io ti appartengo.»
Sospirai.
«...ma,
comunque....sei pentito»
Non
suonava affatto come una domanda.
«Pentito?»
«Di
noi, di aver fatto l'amore con me» lo dissi senza arrossire,
senza tremare. Finalmente.
«Cosa?
NO!» sembrava sorpreso,quasi indignato da quello che avevo
detto.
«Ma
hai detto...»
«Ho
detto che glia avevo dato la mia parola, sono pentito di averlo fatto
pur sapendo che avrei fatto fatica a mantenerla, non è stato
coretto da parte mia, nei confronti di tuo padre, avergli promesso
qualcosa che sapevo che mi era quasi impossibile mantenere....non
sono certo pentito di aver fatto l'amore con la donna della mia vita,
con la custode del mio cuore...no...come potrei esserlo?»
«Oh
Edward...»
Sorrise
baciandomi ancora le labbra. Fremetti.
Mi
soffermai a guardarlo. Era bellissimo, perfetto,come la statua di un
dio greco, il mio dio greco, ed era...era....distratto?
Guardava
qualcosa, qualcosa alle mie spalle, sul materasso. Segui il suo volto
per capire a cosa stesse dando tanta attenzione. Poi capii.
Irrimediabilmente arrossii. Accidenti mi sarei presa a pugni da sola.
Una
macchia, una piccola macchia di sangue...la mia purezza. Mi schiarii
la voce cercando di attirare la sua attenzione.
Si
ridestò subito tornando a guardarmi. Non disse nulla, ma
sorrise.
«Edward?»
«Si?»
Mi
morsi un labbro.
«A-a
cosa stai pensando?»
Aprì
la bocca un paio di volte per rispondermi, poi sorrise, quasi
imbarazzato, scuotendo la testa e abbassando gli occhi.
«È
la mia battuta quella»
«Mh...»risposi
guardandolo eloquentemente. Se sperava di cavarsela così si
sbagliava di grosso.
Sospirò.
«Non
ti arrenderai finchè non te lo dirò vero?»
«Già!»
«Già....e
va bene. Ecco....pensavo che non mi avevi detto che..»si fermò
un attimo, sembrava cercasse le parole giuste.«...non mi avevi
detto che..avevi conservato la tua purezza.»
Oh.
D'accordo, non mi aspettavo niente del genere. Ma una cosa non la
capivo.
«È
questo?»
«Si,
è questo...»
«E
sei dispiaciuto del fatto che non te l'ho detto, o sei dispiaciuto
del fatto che...non ci sia stato nessun altro»
«No,
no...non sono affatto dispiaciuto...sono solo...sorpreso»
«Sorpreso?»
«Si,
voglio dire...insomma, sono passati cinque anni, sono molti per un
umano...e mi aspettavo che...credo che ti ci sia avvicinato più
di un ragazzo... ma tu eri..ancora pura...tu..»
Sospirai.
Già. Questo era un altro lato della mia vita umana che avevo
volontariamente trascurato.
«Vuoi
sapere perchè non c'è stato nessuno prima di te?»
«Solo
se vuoi dirmelo..sono già stato troppo invadente...e poco
gentiluomo, perdonami non avrei dovuto chiedertelo, non devi
rispondere, davvero...non mi importa»
Sorrisi.
Sapevo che voleva saperlo, ma non mi avrebbe
mai costretto a parlarne.
«No
va bene, voglio dirtelo..e poi tra poco sarai mio marito..voglio che
tu sappia tutto di me...»
Presi
un respiro profondo e fissando il lembo di lenzuolo che stavo quasi
distruggendo da quanto lo stavo stropicciando, inizia a raccontare.
«Come
hai detto tu, cinque anni sono lunghi, specialmente se passati
lontano da te, e io si, ho conosciuto altre...persone. Quasi un anno
dopo la tua...partenza, tra me e Jacob...ecco lui mi faceva stare
bene, mi sentivo quasi felice quando c'era lui...mi aveva detto di
essersi innamorato di me..e io..beh gli volevo bene..molto
bene...Sapevo, ero convinta, che tu non saresti più tornato...
e stavo facendo soffrire tutti..così mi sono detta.. “fallo
Bella, fallo, prova ad essere felice.” Mh,
all'inizio è stata...è stata dura, non ero abituata ad
essere toccata da qualcuno che...non fossi tu...poi con il tempo è
diventato più facile...ma ancora non lo amavo, non come
avrebbe voluto lui.»
Mi
fermai per guardalo in volto, per capire le sue reazioni. Era
immobile, lo sguardo fisso su di me, sorrise appena e annuì
con la testa per invitarmi a continuare.
Gli
sorrisi spostando di nuovo lo sguardo.
«Una
sera, ero a casa per le vacanze di natale, non mi andava di rimanere
al campus dell'università, è sempre deserto durante le
feste, e per me non era una buona idea rimanere li, sola, a
pensare....mio padre e Billy erano fuori per una battuta di pesca e
io..beh ero andata a casa di Jacob....eravamo soli...in camera sua,
lo eravamo stati tante volte, ma quella sera lui era diverso, era
più...più...audace.»
Lo
guardai con la coda dell'occhio. La sua espressione era cambiata,
aveva le labbra serrate,e il pugno chiuso appoggiato sul materasso.
«Continua
ti prego, sto bene»ma il suo tono era piatto, e la voce
stranemente insicura.
Chiusi
gli occhi respirando a fondo.
«Fu
allora che capii, li, distesa in quel letto, ho capito, ho capito che
non potevo farlo, non potevo...io non appartenevo a lui, non gli ero
mai appartenuta, io non sono mai appartenuta a nessuno se non a te
Edward, e non potevo, non riuscivo a farlo...nonostante il tempo che
passava..mi sentivo ancora legata te, il mio cuore era ancora tuo,
proprio come adesso. Sarà sempre tuo»
Mi
prese tra le braccia, baciandomi il collo poi salì sulle mia
labbra.
«Grazie
per avermelo donato ne avrò cura per l'eternità, lo
giuro»
Poi
finalmente mi baciò, lambendo il mio labbro inferiore. Il
suono del mio cellulare ci interruppe, grugnii infastidita: maledetto
aggeggio!!!
Edward
si staccò da me, ridendo di cuore per la mia reazione.
«No,
ignoralo...continuiamo»dissi, cercando di riprendere da dove
avevamo lasciato.
Rise
ancora, avvicinandosi al mio orecchio, il suo fiato freddo mi faceva
perdere il senso della ragione.
«Amore,
sai quanto vorrei ripetere l'esperienza di questa notte...ma la mia
famiglia è rientrata pochi secondi fa, non posso mandarli via
di nuovo senza sembrare scortese...»
Me
lo sussurrò appena, ma ero sicura che tutti i vampiri al piano
di sotto avevano sentito perfettamente.
Arrossii
violentemente.
«...ma
se insisti...»
«No,
no!!! Edward! Non ci provare!!»
«Uff...Come
vuoi»
Presi
il telefono dal comodino al mio fianco. Mia madre mi aveva mandato
due messaggi, mi chiedeva di andarla a prendere all'aeroporto tra
un'ora.
Mi
morsi un labbro, erano le sette del mattino, il matrimonio era alle
diciassette, avevo tutto il tempo, e così avrei avuto un po'
di tempo in più per stare con mia madre prima di....mh..mi
chiedevo solo se Alice fosse d'accordo, le avevo promesso che avrei
fatto tutto ciò che mi diceva...
Decisi
di chiedere ad Edward cosa ne pensasse, ma prima che riuscissi ad
aprire bocca, lui sorrise, scuotendo la testa.
«Che
c'è? »
«Alice
dice che puoi andare, ma ti vuole qui entro le dieci o verrà a
rapirti di persona»
Oh...aveva
già previsto tutto....
«Va
bene, GRAZIE ALICE!» urlai, pur sapendo che non c'è nera
bisogno.
«Vuoi
che venga con te?»
Non
ebbi il tempo di rispondere che un urlo quasi ringhiato arrivò
da dietro la porta.
«NON
CI PROVARE NEMMENO EDWARD!!!!TU MI SERVI QUI!!!E poi lo sposo non può
vedere la sposa prima del matrimonio!Ho già chiuso un occhio
questa notte su questo!!!!NON SFIDARE LA MIA PAZIENZA!»
«Alice,
fatti gli affari tuoi!»
Sorrisi,
quanto mie erano mancate le loro litigate. Carezzai il volto del mio
quasi marito.
«Amore,
va bene, non preoccuparti, sarà solo per un paio d'ore, il
tempo di andare all'aeroporto di Port Angeles e tornare.»
«Non
mi piace saperti da sola...li fuori, non sapendo quello che potrebbe
accaderti»
«Amore,
non mi accadrà nulla, vedrai, so badare a me stessa...lo fatto
fin'ora»
«Fin'ora
non c'erano vampiri che volevano portarti via da me»
Mi
morsi un labbro. Spaventata.
«Che
vuoi dire?»
Scosse
la testa.
«Nulla
amore, nulla...»
«Edward...che
succede?»
Chiuse
gli occhi inspirando.
«Andiamo
a prendere tua madre, ti spiegherò strada facendo»
«Ma
Alice ha detto...»
«Alice
può dire tutto quello che vuole, non mi importa, non ti
lascio»
Alice
non rispose, o almeno io non la sentii. Segno che probabilmente aveva
visto che non sarebbe riuscita a far cambiare idea a Edward, o forse
era d'accordo sul pericolo?
Tremai.
Che stava succedendo?
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Capitolo 49 *** Capitolo 48 ***
Capitolo
48
Pov
Bella
«Ehi
andrà tutto bene, te lo prometto...ci sono io con te, non
permetterò a nessuno di farti del male, non si avvicinerà
a te...non finché uno di noi sarà al tuo fianco...e io
ho intenzione di restarci a lungo!»
Mi
strinsi di più al braccio di Edward che sfrecciava sicuro alla
guida della sua auto, tra le strade di Port Angeles, diretto
all'aeroporto.
Dopo
quello che mi aveva detto non me la sentivo proprio di andare da
sola, Alice se ne sarebbe fatta una ragione.
Tremai
ancora. Ovviamente lui se ne accorse.
«Amore,
ti prego, non c'è ragione di essere così
spaventata...Victoria non si avvicinerà mai a te se ci sono
io, e tuo padre è al sicuro, Emmett è con lui...sapevo
che non dovevo parlartene, non prima del matrimonio, mi spiace»
«Ma
perchè non me lo hai detto?»
«Per
questo, Bella, per questo...perchè sapevo ti saresti agitata»
«È
per questo che non ho più visto Jacob nelle ultime
settimane?»
«Si
amore, Jacob è di guardia e con Sam fuori città è
lui che comanda...non può abbandonare il branco.»
Già
Sam era fuori città, aveva portato Emily a fare il viaggio di
nozze che aveva sempre desiderato fare, ma che avevano rimandato in
continuazione, dal momento che Sam, si sentiva sempre troppo
responsabile per il suo branco per lasciarlo.
Ora
che la situazione sembrava tranquilla erano finalmente riusciti a
partire, speravo davvero per Emily che a Sam non venisse in mente di
trasformarsi o sarebbe tornato subito in dietro rovinando di nuovo il
viaggio di nozze ad Emily, e sarebbe stata solo colpa mia.
E
poi cera Jacob, avevo provato a chiamarlo più volte nelle
ultime settimane, ma lui non sempre mi aveva risposto, e le poche
volte che lo aveva fatto mi era sembrato freddo, distaccato. Credevo
fosse per il matrimonio, per Edward, perchè avevo scelto di
stare con lui ancora una volta, ma quando gli avevo chiesto cosa non
andasse lui mi aveva risposto di essere semplicemente stanco. Ora
sapevo perchè. Era impegnato a proteggere il branco, la push,
Forks e me, e tutto ancora per colpa mia.
«Siete
sicuri che sia solo lei?»
«Sicuri.
Ho controllato personalmente, c'era solo la sua scia e nient'altro, è
sola. Anche i lupi ne sono sicuri.»
«Non
capisco, che senso ha?Sa che non riuscirà mai ad avvicinarsi a
me, non se ci siete voi e i lupi...perchè dovrebbe
continuare?»
«Non
lo so amore, Jacob crede sia accecata dalla voglia di vendetta, è
così disperata dall'aver perso James che non si da pace...»
Sprofondai
nel sedile perdendomi nel paesaggio che scorreva veloce al mio
fianco. Un'altra minaccia, anche se non era certo nuova, in ogni
brutta situazione a cui andavamo in contro, Victoria era sempre nel
mezzo.
«È
comprensibile...»
Voltai
la testa di scatto. Non capivo a cosa si riferisse.
«Come?»
«La
reazione di Victoria, la comprendo»
Lo
guardai stralunata. Era d'accordo sul fatto di eliminarmi?
«Vuoi
dire che devo preoccuparmi che tu ti unisca alla sua causa?»chiesi
sarcastica.
Rise,
con quel sorriso che era in grado di mandarmi K.O., venni subito
percorsa da un brivido. Scossi la testa, dovevo rimanere lucida. Ci
riuscii ma mi uscì una risatina isterica.
«No,
certo che no, è solo, che anche io impazzirei se dovessi
perderti. Se qualcuno dovesse portarti via da me, per sempre..credo
che non avrei pace finchè non lo troverei. Poi lo torturerai
nei modi peggiori che riuscirei a trovare, e solo allora, solo dopo
avergli inflitto le peggiori sofferenze, solo allora lo
ucciderei...poi, finalmente, troverei il modo di ricongiungermi a
te...»
«Basta!
Basta! Ti prego!Non voglio sentire!Non voglio sentirti dire certe
cose Edward! Mi spaventi, per favore...»
Lui
inspirò forte, poi mi prese la mano che tenevo appoggiata
sulla sua e se la portò alle labbra baciandone il dorso.
«Mi
dispiace Bella, non volevo turbarti»
Annuii,
cercando di riprendere la calma, certo il contatto con lui
contribuiva non poco a distendermi. Sospirai, la situazione si stava
complicando ulteriormente, la mia trasformazione era assolutamente da
anticipare, credevo di avere più tempo.
«Dovremmo
farlo subito dopo le nozze, non è prudente aspettare»
«Di
che parli?»
«Della
mia trasformazione, dobbiamo farlo subito»
«No!»
Lo
guardai indignata e ferita. Aveva di nuovo cambiato idea? Forse la
notte passata con me era stata talmente deludente da...da...
Deglutii
a fondo stringendo più forte la sua mano. Temevo potesse
sparire da un momento all'altro.
«Credevo
fossimo d'accordo..credevo lo volessi anche tu»
«Lo
voglio, lo voglio ancora, ma non così Bella, non perchè
una assassina ci minaccia..no!Non voglio che sia una scelta dettata
dall'esigenza e dalla paura...No, lo faremo con calma. Quando ti
sentirai pronta»
«Io
sono pronta. E poi dobbiamo essere preparati per quando arriveranno i
volturi...per il patto»
Sospirò,
stringendo più forte il volante, che scricchiolò sotto
la sua presa.
«Non
preoccuparti per quello...»
«EDWARD!»sbottai.
Non poteva, non poteva fare così, non poteva provare a
stravolgere ancora tutto, non a nove ore dal nostro matrimonio.
Inchiodò
di colpo, o almeno era quello che avevo percepito io, in realtà
aveva parcheggiato con una manovra così veloce che non me ne
ero nemmeno accorta. Guardai fuori dal finestrino: eravamo arrivati.
Regolarizzai il respiro, e mi voltai a guardarlo. Aveva le labbra
serrate, le mani ancora chiuse a pugno intorno al volante, lo sguardo
fisso davanti a lui, il fiato leggermente accelerato.
Sospirai.
Posai
una mano sulla sua accarezzandolo piano. Lo sentii sospirare. Chiuse
gli occhi.
«Edward...che
cos'hai?»
«Non
sopporto..questo»
Deglutii.
«Cosa
di preciso?»
«Questo,
che tu debba sacrificare la tua felicità, la nostra felicità,
solo perchè io non posso proteggerti meglio!»
«Edward...questo
non è colpa tua! Non è colpa tua!»
Scosse
la testa, sorridendo nervosamente.
«Ah
no?»
«Edward,
ti prego, non roviniamo questo giorno»
Scosse
la testa sorridendo .Si voltò, prendendomi il volto tra le
mani e regalandomi un dolce bacio senza mai smettere di sorridere.
«Hai
ragione, scusa...ma una cosa te la voglio dire...»
Feci
per protestare, ma un suo dito arrivò prima a chiudermi le
labbra e a impedirmi di parlare.
«Noi
avremo la nostra luna di miele, e non solo perchè te l'ho
promesso, ma anche perchè la desidero tanto quanto te...e poi
non posso aspettare tanto per ripetere le emozioni che ho provato
stanotte...ti desidero troppo Bella»
Sorrisi,
non potendo evitare di arrossire. Mi morsi un labbro, anche io lo
volevo, lo volevo immensamente.
«E
va bene, se proprio insisti, vorrà dire che mi immolerò
per una giusta causa, e aspetterò che sia finita la nostra
luna di miele, per essere trasformata»
Rise
più forte, riprendendo possesso delle mie labbra, questa volta
più intensamente. Si staccò, un po' troppo presto per i
miei gusti, ridendo ancora.
«Oh
amore, tu si che sai che cos'è lo spirito di sacrificio!»
Alzai
gli occhi al cielo. Spiritoso.
«D'accordo,
andiamo a prendere mia madre»
«Bene.»
Scese
dalla macchina e fece il giro aprendomi la portiera, adoravo queste
sue piccole attenzioni. Mi sentivo stranamente nervosa, tra poco
sarei diventata la signora Cullen, sarei diventata una donna sposata.
«Aspetta.
Come sto?»
«Sei
splendida amore, come sempre»
Mi
guardai intorno vedendo più di una persona scrutarmi con lo
sguardo. Indossavo un tubino bianco senza spalline, corto, troppo
corto, e solo un copri spalle nero a coprirmi , stavo congelando!
«Davvero?Alice
mi ha ho obbligato a mettere questo vestito! Non che mia madre si
scandalizzi, anzi, ma...è troppo
corto! Tu che dici?»
Mi
squadrò dalla testa ai piedi, guardandomi in un modo che
dovrebbe essere definito illegale. La mia mente subito ripercosse
l'emozione e il piacere provato la notte precedente, un brivido mi
scese lungo la schiena, non riuscii a non ansimare. Mi si avvicinò,
passandomi una mano dietro la schiena attirandomi a se. I nostri
bacini si sfiorarono, scese lentamente verso di me, non riuscivo a
staccare gli occhi dalle sue labbra, mi inumidii le labbra,
pregustando già il bacio che stava per darmi ma, a pochi
centimetri dalle mie labbra deviò avvicinandosi al mio
orecchio.
«Personalmente,
ti preferisco senza»
«Edward!»Ansimai.
Un nuvoletta di vapore caldo uscito dalla mia bocca si andò a
scontrare nell'aria fredda, tipica di Forks, specialmente a febbraio.
Edward
mi guardò dispiaciuto.
«Accidenti
ad Alice! Aspetta...»
Si
tolse il suo cappotto, passandomelo intorno alle spalle, era freddo,
ma aveva il suo profumo,e comunque era abbastanza pesante da farmi
smettere di tremare. Infilai le braccia nelle maniche stringendomici
dentro.
«Grazie.»
Sorrise
e mi fece passare un braccio intorno alle spalle.
«Andiamo....ho
un impegno importante fra poche ore!Non posso mancare!» scherzò
riferendosi al nostro matrimonio.
Ci
fermammo davanti al terminal degli arrivi. L'aereo di mia madre
sarebbe atterrato tra pochi minuti. Improvvisamente mi sentii
pervadere da una strana sensazione, mi guardai intorno. Mi
sentivo...osservata.
Edward
notò la mia inquietudine e mi accarezzò un braccio.
«Che
cos'hai?»
Ripensai
alla brutta conversazione avuta in macchina e alla sua reazione. Non
era il caso di creare altra tensione. Sorrisi. O almeno mi sforzai di
farlo.
«Nulla.
Sto bene»
Mi
guardò un attimo, poi annuì. Lui sembrava tranquillo.
Poi
tutto cambiò.
Edward
al mio fianco mi strinse a se, trattenendomi per un fianco, un
ringhio cupo si levò dal suo petto. I suoi occhi bruciavano di
rabbia.
Lo
fissai sgomenta. Lo sentivo sorreggermi, ero così terrorizzata
che probabilmente se lui non mi avesse tenuto sarei crollata a terra.
Che stava succedendo? Victoria? I Volturi? Cosa?
Il
mio cuore prese a battere velocemente, sentivo le lacrime che
premevano per uscire. No, no, non potevano separarmi da Edward, non
ora! Mi strinsi di più a lui, che furioso scrutava qualcosa,
qualcosa che io ancora non riuscivo a scorgere.
«Edward...»sussurrai
con la voce spezzata dal panico.
«Bella,
sta calma, andrà tutto bene...»
Mi
trascinò in una zona affollata, dove erano disposti i
divanetti che solitamente vengono occupati in attesa del volo.
Mi
fece sedere, e fu costretto ad usare un po' di forza per riuscire a
staccarmi da lui.
«Edward...non..non
lasciarmi...resta qui, resta con me..ti prego, ti prego»
Lui
mi carezzò convulsamente il viso cercando di calmarmi.
«Amore,
amore calmati...andrà tutto bene...te lo prometto, solo resta
qui...capito? Non muoverti!!!Non devi muoverti! Va bene?»
Annuii,
stringendo forte la sua mano. Mi baciò la fronte e labbra,
velocemente.
«Tornerò
da te capito? Ti amo.»
Un
secondo dopo ero sola. Alzai lo sguardo sperando di riuscire a
scorgerlo. Niente.
Quasi
urlai quando una donna mi tocco un braccio.
«Signorina?
Sta bene?»
Mi
resi conto che ai suoi occhi dovevo sembrare sconvolta: le lacrime
scendevano dai miei occhi, e il mio corpo era continuamente scosso
dai singhiozzi. Mi strinsi più forte nel cappotto inspirando
il profumo di Edward.
Bastò
a calmarmi un po' , ma ancora non smettevo di tremare. Passavano i
minuti, ma Edward non tornava. Mi guardavo intorno per capire se
qualcuno avesse visto qualcosa di strano, ma intorno a me le persone
sembravano assolutamente prese dai lori impegni. Tutti erano
tranquilli.
Sospirai.
Edward...
Improvvisamente
un fiato gelido alle mie spalle, sul mio collo. Mi voltai di scatto.
«Ciao
Bella.»
Eccomi!
Velocissima visto? Che ne pensate? Che starà succedendo alla
nostra Bella? E dov'è Edward?
Nel
prossimo cap ne vedremo parecchie!!State pronte!!!
Ovviamente
aspetto le vostre recensioni!!!Grazie a tutte! Baci, Chiara.
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Capitolo 50 *** Capitolo 49 ***
Capitolo
49
Pov
Bella
Improvvisamente
un fiato gelido alle mie spalle, sul mio collo. Mi voltai di scatto.
«Ciao
Bella.»
Sbattei
le palpebre un paio di volte, riprendendo a respirare.
«Alice?»
«Ciao
tesoro...che faccia, stai bene?»
La
ignorai completamente. La scrutai in viso. Sembrava tranquilla.Io
non lo ero affatto però.
«Perchè
sei qui? Dov'è Edward?»
«Tua
madre è in macchina che ci aspetta, con Rosalie, andiamo?»
Aveva
eclissato completamente la domanda, cambiando discorso. Probabilmente
sperava che nominando mia madre m sarei dimenticata di Edward.
Illusa.
«Alice...»
Sospirò,
prendendomi sotto braccio e spingendomi verso l'uscita.
«Sta
bene, tranquilla, Jasper e Emmett sono con lui...lo rivedrai
all'altare»
Continuai
a camminare, ovunque fosse, non era all'aeroporto. Mi bloccai di
colpo puntando i piedi ben per terra. Alice poteva tranquillamente
trascinarmi via senza il minimo sforzo, ma si fermò.
«Bella,
cammina per favore, non fare la bambina»
Non
l'ascoltai.
«No.
Dimmi cosa sta succedendo Alice, voglio saperlo! E perchè
siete qui? E dov'è Edward?»
Sospirò.
«Se
te lo dico, dopo verrai con me senza fare storie?»
Annuii.
«Va
bene, ho avuto una visione, quando siete usciti..niente di molto
chiaro...ma era qualcosa che riguardava te...c'erano molti buchi neri
però, non so perchè...ma ero sicura di aver intravisto
Victoria in uno stralcio di visione,non volevo allarmare Edward,
così vi ho seguito con Emmett e Jasper, in caso avessi ragione
e ci fossero stati anche gli altri due...Irina e Laurant dico, ho
chiesto a Rosalie di raggiungerci in macchina, siamo arrivati qualche
secondo dopo di voi. Poi ho avuto una visione precisa, e Edward ha
sentito i pensieri di Vctoria....»
Continuavo
a guardarla. Victoria ci aveva seguito anche qui...ma perchè?
Cosa sperava di ottenere?
Alice
mi fissava paziente, come se si aspettasse che afferrassi qualcosa
che ancora non mi aveva detto.
Ripensai
alle sue parole. Una frase risuonò nella mia testa: tua
madre è in macchina... Finalmente capii. Aprii la bocca,
inorridita, disgustata, terrorizzata.
«Mia
madre? Volevano lei vero? Perchè?Cosa centra lei in tutto
questo?»
«Non
lo capisci? Sapevano che non avresti permesso che facessero del male
a tua madre, era la loro merce di scambio...»
Strinsi
gli occhi. Perchè? Perchè?
«Bella
coraggio, non pensarci, l'importante è che sia andato tutto
bene....pensa che tra poco sposerai Edward, pensa come sarai felice.
Dopo oggi niente potrà più separarvi, e noi penseremo a
proteggere la tua famiglia, andrà tutto bene vedrai....andiamo
ora.»
Mi
morsi un labbro. Andrà tutto bene.
Avrei
tanto voluto crederci.
«Sei
sicura che Edward e i ragazzi stiano bene? Non avranno bisogno di
aiuto?»
Scosse
la testa sorridendomi.
«No,
tranquilla,Victoria e Laurant hanno abbandonato il piano quando si
sono accorti che c'eravamo anche noi, Edward sta controllando che si
allontanino davvero. Non vuole altri problemi il giorno del suo
matrimonio...e...credo che gli verrà una crisi isterica se non
ti porto a casa. Subito!»
Annuii,
sforzandomi di sorridere. Non mi riuscì molto bene.
«Certo...va
bene, andiamo»
Mia
madre sembrò molto felice di vedermi. Era così
entusiasta del matrimonio che non la finiva più di parlare. Io
invece non avevo proprio voglia. Così lasciai che andasse in
macchina con Alice mentre io e Rosalie le seguimmo con la macchina di
Edward. Almeno con Rosalie non ero costretta a parlare. Lei ne aveva
anche meno voglia di me.
In
silenzio guardavo fuori dal finestrino cercando di scrutare qualcosa
che si muovesse veloce, qualcosa che assomigliasse a un ombra, a un
animale...a Edward. Ovviamente non vidi niente di niente.
Sbuffai.
«Sta
bene»
La
voce melodiosa di Rosalie mi fece drizzare sul sedile. Sorrisi.
«Davvero?»
Tenne
lo sguardo sulla strada senza mai voltarsi a guardarmi.
«Si,
ci ha sorpassato cinque minuti fa....sarà a casa prima di
noi.»
Sorrisi
felice e riconoscente, sapendo che anche anche se non mi degnava di
uno sguardo mi vedeva benissimo.
«Grazie
Rosalie»
Mi
rilassai un po'. Anche se Alice mi aveva già detto che stava
bene, ora che lo avevo sentito da Rose mi sembrava più vero.
Lei non avrebbe mai mentito per proteggermi, come avrebbero fatto
Alice o Edward, lei diceva sempre la verità, brutta o bella
che fosse. Mi resi conto che era l'unica che era sempre stata onesta
con me. Fin dal primo giorno. Mi ricordai la conversazione avuta in
camera di Edward, quando mi aveva detto che lui mi amava ancora. In
fondo se tra poche ore sarei diventata la Signora Isabella Cullen,
era anche merito suo, anzi, era soprattutto merito suo. Mi resi conto
che non l'avevo mia ringraziata come si deve per la sua sincerità.
Volevo farle capire quanto l'apprezzassi. Mi venne in mente un'idea.
«Rose?»
«Mh.»
«Senti
mi chiedevo...se ti va, è ovvio...vorresti..ehm...ti andrebbe
di essere la mia damigella?»
La
sua testa scattò verso di me. La bocca leggermente aperta,
l'espressione indecifrabile. Mi morsi un labbro. Oh merda.
«Oh,
beh non devi sentirti obbligata...se non ti va..infondo lo capisco,
voglio dire....non fa nulla...»
«Si.»
«...non
dev...Cosa?» Ero quasi certa che avesse detto qualcosa, ma
presa com'ero dal mio sproloquio, non ero sicura di aver sentito
bene.
«Si,
mi andrebbe di farti da damigella»
Sorrisi.
«Grazie»
«Prego»
disse tornando a guardare la strada. In silenzio. Qualcosa mi diceva
che in futuro saremmo andate molto più d'accordo.
Mezz'ora
dopo eravamo nel vialetto di casa Cullen.
Aprii
lo sportello precipitandomi dentro senza nemmeno preoccuparmi di
chiuderlo. Sentii le urla di Alice e le risate di mia madre. Ignorai
entrambi. Entrai nel soggiorno, ma lui non c'era. Mi sentii
pervadere dall'ansia. Rosalie aveva detto che sarebbe stato a casa,
che lo avrei trovato li. Salii le scale di corsa, spalancando la
porta della camera. Vuota.
Sentii
le lacrime che premevano per uscire. Era stupido, irrazionale, stava
bene, non c'era motivo di preoccuparsi, eppure...non riuscivo a farne
a meno.
Mi
sentivo scombussolata, come se mi stesse accadendo qualcosa che non
riuscivo ad afferrare.
Camminai
all'indietro, sconsolata, continuando a fissare quella stanza vuota.
Due
mani fredde mi avvolsero da dietro. Non avevo bisogno di voltarmi per
sapere a chi appartenessero. Mi abbandonai sul suo petto chiudendo
gli occhi. Mi baciò il collo e ci si accoccolo appoggiando il
mento sulla spalla.
«Shh,
sono qui, shh...sta calma, sono qui, sono qui con te»
Mi
voltai passandogli le braccia intorno alla vita e stringendomi a lui.
Posai la testa sul suo petto e ispirai il suo odore.
«Perdonami
se ti ho lasciata li da sola, ma era l'unico modo perchè tu
stessi al sicuro, non si sarebbero mai avvicinati a te, troppi umani»
«Io
avevo paura per te però...»
«Non
devi, lo sai, non ne hai motivo, non può succedermi
nulla...l'unica persona d cui ho paura in questo momento è
Alice....dice che mi stacca un braccio, se non ti lascio davanti a
camera sua immediatamente...a quanto pare siamo n ritardo sulla
tabella di marcia»
Sbuffai
e sorrisi.
«Non
ho intenzione di muovermi da QUI!»
Edward
rise, scuotendo la testa. Alzai il viso per guardarlo in faccia,
tratteneva a stento le risate.
«Che
cosa ha detto?»
«Mh...
non vorrei essere al tuo posto amore...»
«Cosa?»
Non
fece in tempo a rispondermi perchè un secondo dopo una tornado
a forma di “Alice” mi travolse facendomi sparire dal mio
rifugiòo. Le mie mani erano vuote, non stringevano più
il corpo di Edward...e non ero nemmeno nella stessa stanza. Davanti
al mio viso solo lo sguardo infuriato di Alice.
Feci
per lamentarmi per il brusco distacco ma la sua espressione
agguerrita mi fece desistere.
Deglutii.
«Alice?»
«Bella....dopo
il matrimonio potrai stare tutto il tempo che vuoi, ma fino ad allora
sei mia! Non muoverti!!»mi disse brandendo il phon a modi arma.
Non
prevedevo nulla di buono.
Eccomi.
Scusate il ritardo. Ma ho cancellato e riscritto questo capitolo ben
cinque volte, alla fine ho deciso che questa è la versione
definitiva.
Spero
vi piaccia!A presto!
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Capitolo 51 *** Capitolo 50 ***
Capitolo
50
Pov
Bella.
«Così
Bella, brava, respira dentro il sacchetto...»
«Alice,
chiamiamo Carlisle»
«No
Rose, sta bene...è solo...emozionata»
Me
ne stavo li da quasi mezz'ora,seduta sul letto in camera di Alice,
con la testa tra le gambe, il velo da sposa in testa e un sacchetto
di carta davanti alla bocca, per aiutarmi a respirare.
Emozionata
non era la parola giusta. Improvvisamente, senza il minimo preavviso,
ero entrata nel panico.
«Bella,
devi calmarti...»
«Non
ci riesco...mi... mi spiace...non....non ci riesco»
Le
mani fredde di Alice mi afferrarono per le spalle. Mi scosse per
farmi riprendere e obbligarmi a guardarla. Quando alzai lo sguardo, i
suoi occhi erano seri ed accusatori.
«Bella...lui
non vuole che te lo dica, ma....lo stai spaventando. Soffre a saperti
così. Pensa...che tu abbia cambiato idea»
Smisi
di respirare.
Lo
stavo facendo soffrire. Stavo facendo soffrire Edward. L'unica
persona al mondo che non avrei mai voluto ferire. Per una mia paura.
Come potevo essere così egoista?Io ero terrorizzata al
pensiero di dover stare al centro dell'attenzione, di dover
condividere un momento così importante con persone che non
vedevo da anni, avevo paura che qualcuno potesse rovinare il nostro
matrimonio, avevo paura di Victoria, avevo paura Laurant, avevo paura
di Irina e avevo paura dei Volturi, ma mai, mai, nemmeno per un
secondo, avevo dubitato della mia scelta, mai. Io sapevo quello che
volevo. Lo sapevo da sempre. Io volevo Edward.
Ma
ovviamente lui non poteva saperlo. Strinsi i pugni. Dovevo chiarire
questa storia. Subito.
«Alice..lui
dov'è?»
Fece
un espressione confusa.
«Nella
stanza di Carlisle...perchè?»
Non
ebbi il tempo di rispondere. I suoi occhi si fecero vacui. Scattò
davanti alla porta con le braccia spalancate a sbarrarmi la strada.
Aveva avuto una visione.
«Non
puoi farlo!»
Incrociai
le braccia sul petto. Non avrei ceduto.
«Lasciami
passare Alice!»
«No!»
Sorrisi
maliziosa. Sapevo come farle cambiare idea. Mi sedetti sul letto in
attesa.
«Come
vuoi...lo hai voluto tu»
Rosalie
assisteva alla scena ridendo sotto i baffi. Nessun altro osava
sfidare così Alice. Solo pochi secondi...
«NO!Non
puoi farmi questo!!Non puoi sposarti in jeans e scarpe da
ginnastica, non puoi!!»
Come
immaginavo. La visione era arrivata.
«Alice,
sappiamo tutte e due che, se lo hai visto, succederà!»
«Bella
per favore, mancano solo 15 minuti alla cerimonia, gli invitati sono
già tutti seduti!»
«Alice
ti prego...io devo vederlo adesso, da sola»
Mi
guardò un secondo con aria indispettita, non sopportava
proprio quando non si faceva come diceva lei.
«Aspetta,
ho un idea....»
Sparì
di corsa per poi tornare due secondo dopo con una grossa vestaglia in
mano.
«Metti
questa!»
La
guardai assolutamente confusa. Non riuscivo a capire perchè
dovessi indossare quella cosa.
Sbuffò
vedendo che non mi muovevo.
«È
per il vestito...non vorrai che Edward lo veda prima che arrivi
all'altare...dopo tutto quello che ho fatto per nasconderglielo!!!»
Alzai
gli occhi al cielo, lei e le sue superstizioni.
Se
solo avessi saputo cosa mi aspettava, le avrei dato più retta.
Indossai
la vestaglia di seta, era così lunga da coprirmi tutto il
vestito. Doveva essere di Rosalie. Un secondo dopo bussarono alla
porta. Sobbalzai.
Alice
sbuffò.
«Avresti
potuto aspettare!» borbottò.
Spalancò
la porta e io mi immersi negli occhi dorati e preoccupati di mio
marito.
Senza
nemmeno pensarci, volai tra le sue braccia, che mi accolsero
prontamente. Il suono della porta che si chiudeva mi fece capire che
eravamo soli.
«Ciao»sussurrai
con la faccia appoggiata sul suo petto, stando attenda a non
sporcarlo con il trucco. Mi avvolse con le braccia, posandomi un
bacio tra i capelli e inspirando il mio odore. Lo faceva sempre
quando aveva bisogno di calmarsi. Anche lui doveva essere nervoso.
«Stai
bene?»
«Mi
dispiace...non volevo farti stare in pensiero...»
Scosse
la testa continuando a carezzarmi la schiena e appoggiando il mento
sul mio capo.
«Non
preoccuparti per me...io...»
Prese
un grosso respiro, come per trovare le parole giuste.
«...non
sei costretta a farlo, se hai cambiato idea...»
«NO!»Urlai,
scostandomi per guardarlo in volto. Sembrava così affranto.
«Bella...non
fa niente, non devi farlo per me...se non vuoi, è giusto che
tu faccia ciò che ti renda felice...non devi farlo solo per
non ferire me...»
Gli
posai due dita sulle labbra. Chiuse gli occhi.
«Smettila
di dire così...io ti amo Edward, ti amo più di ogni
altra cosa...»
Riaprii
gli occhi immergendosi nei miei.
«Anche
io ti amo Bella, e sarà sempre così...nulla potrà
cambiare quello che provo...»
«Non
voglio che tu pensi che non voglia sposarti...»
Un
sorriso amaro gli disegno il volto.
«Hai
quasi avuto un attacco di panico Bella...io...forse sono andato
troppo veloce...dovevo concederti più tempo»
«No,
no invece. Non è vero....sono stata io a voler anticipare le
nozze!E sono felice di averlo fatto Edward...da quando ti ho
conosciuto, non ho desideratò altro che essere tua..e ora lo
sarò...per sempre! Io non potrei essere più felice..»
Mi
prese il volto tra le mani, appoggiando la fronte contro la mia.
Sfiorò appena le mie labbra con le sue.
«Ti
amo da impazzire Bella»
«Lo
so, l'ho capito finalmente...e anche io ti amo, mi dispiace di non
avertelo dimostrato come si deve...»
Sorrise.
«Abbiamo
l'eternità per rimediare»
Risi
anche io.
«Non
vedo l'ora»
Sospirò
annuendo e rimettendosi dritto.
«Allora
sei ancora sicura di volerlo fare?»
«Più
di ogni altra cosa...anche se..»
Lo
sentii deglutire e notai il suo corpo che si irrigidiva anche se
tento di nasconderlo.
«Se..»
«Ho
paura Edward, paura che qualcuno ci possa separare, paura di...»
Mi
morsi un labbro, incapace di continuare.
Appoggiò
le mani sulle mie spalle alzandomi il mento con una mano.
«Bella..nessuno
ti farà del male, nessuno...te lo giuro! Io resterò
sempre con te, sempre....non permetterò a nessuno di portarti
via da me!Lo giuro.»
Annuii,
rituffandomi tra le sue braccia.
Qualcuno
bussò alla porta interrompendoci. Grugnii infastidita. Edward
sorrise e aprii la porta.
«Ehi
voi, datevi una mossa!!La nana sta andando fuori di testa!»
«JACOB!»
trillai. Non potevo crederci, era qui.
«Ciao
Bells!Ma....che cosa?..Non vorrai sposarti con quella cosa vero? Io
non me ne intendo ma credo che sia una vestaglia!»
Ignorai
le sue battute di spirito e mi fiondai tra le sue braccia.
«Grazie
di essere qui»
Sospirò
tornando serio.
«Sai
che non approvo questo matrimonio Bella, ma non ti ho mai vista così
felice...quindi...»
«Lo
so. Grazie!»
«E
tutto quello che voglio..vederti felice...»
Mi
baciò la fronte, avvolgendomi ancora di più nel suo
abbraccio. Edward si schiarì la voce. Jacob mollò la
presa su di me, sbuffando.
Sorrisi.
«Bella?
Sei qui?»
«Papà?»
La
testa di mio padre fece capolino dalla porta.
«Oh
finalmente vi ho trovato!Questa casa è enorme! Alice li sotto
sta facendo il finimondo... Edward...lei mi ha detto che ti vuole giù
immediatamente, o verrà qui e ti trascinerà lei...credo
faccia sul serio »
Jacob
rise uscendo dalla porta e raggiungendo gli invitati al piano di
sotto.
Edward
mi si avvicinò, borbottando qualcosa rivolto a sua sorella, e
mi regalò un dolce bacio sulla guancia, scatenando una strana
tosse a mio padre. Alzai gli occhi al cielo.
«Ci
vediamo all'altare»mi sussurrò all'orecchio.
Sorrisi
annuendo e seguendolo con lo sguardo mentre si allontanava. Era
bellissimo in smoking.
Mi
accorsi di avere la testa per aria, quando la mano di mio padre mi
sventolò davanti agli occhi.
«Ehm..si?»
Mio
padre alzò gli occhi al cielo, poi mi sorrise dolce...aveva
gli occhi lucidi. Mi accarezzò un guancia.
«Sei
bellissima»
Abbassai
gli occhi emozionata e imbarazzata. Mi porse il braccio raddrizzando
la schiena.
«Andiamo
Bella, tocca a noi»
Ecco
un nuovo capitolo!!Tra due arriva l'epilogo. Quindi a prestissimo!!
Sappiate
che ho iniziato la revisione e la correzione di questa storia!!Se
aprite il primo capitolo ve ne accorgerete.
Alla
prossima.
Chiara.
Ne
approfitto per segnalarmi una nuova mia storia: Ancora noi. La
trovate qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1274996
dategli
un'occhiata se vi va!
BACI!
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Capitolo 52 *** Capitolo 51 ***
Capitolo
51
Pov
Bella
«E
così, ora, sei la signora Cullen»
«Già»
Storpiò
il naso. Non si sarebbe mai abituato a immaginarmi sposata. Con
il tempo forse...
«Papà?»
«Si?»
«Sarò
sempre la tua Bells»
Sorrise
riprendendo a dondolare, insieme a me. Nessuno dei due era un fan dei
balli, ma nemmeno mio padre avrebbe potuto sottrarsi al tipico ballo
padre e figlia. E comunque io non glielo avrei permesso, con tutta
probabilità quella sarebbe stata l'ultima volta che sarei
riuscita ad abbracciarlo.
«Sai
cos'è la cosa più incredibile?»
Spostai
il viso dalla sua spalla per guardarlo in volto.
«Cosa?»
«Che
siamo riusciti ad arrivare all'altare senza cadute, svenimenti e
botte in testa»
«PAPÀ!»
Gli
schiaffeggiai scherzosamente,una spalla, fingendomi indignata per il
modo in cui si divertiva a prendermi in giro.
Sbuffai,
nascondendo di nuovo il volto nella sua spalla. Alzai gli occhi
quando sentii volteggiare qualcuno al mio fianco. Edward, che teneva
tra le braccia mia madre, guidandola in un perfetto Valzer, mi
sorrise dolce, con sguardo complice. Lui aveva sicuramente sentito
ogni cosa ed ero certa che se la stava ridendo anche lui sotto i
baffi. Come Emmett e Jasper, che se la ridevano allegramente in un
angolo, sotto lo sguardo esasperato delle loro mogli e, ora, mie
cognate.
Guardai
Edward implorante,mi mancava, dopo la cerimonia avevamo fatto un solo
ballo, poi avevo passato tutta la sera tra le braccia di tutti gli
altri uomini Cullen, e anche in quelle di Mike Newton, Ben, e Eric.
L'idea di invitarli era stata di Alice,insieme a loro c'erano anche
Jessica e Angela, io non li vedevo da anni, ma era bello ritrovare
quella parte della mia vita.
Mio
..marito..- dovevo ancora abituarmi a pensare a lui con questo
termine – non era entusiasta quanto me, tanto che alla fine
Mike si era ritirato in un angolino, a disagio, dopo essersi beccato
un occhiataccia da Edward. Chissà a cosa stava pensando per
farlo arrabbiare così. Preferivo non saperlo.
Gli
unici assenti erano i Denali. Non era venuto nessuno di loro, nemmeno
Carmen e Eleazar. Evidentemente c'erano ancora dei problemi da
risolvere. Tuttavia nessuno di noi commentò quell'assenza. Il
motivo del loro distacco poteva essere solo uno: Tanya.
E
poi era arrivato il turno di Jacob.
Era
stato il momento più difficile...
«Tocca
a me ora, giusto?»
Carlisle
mi aveva guardato sorridente, sotto lo sguardo rassicurante di
Edward.
«Certo,
prego Jacob»
Sospirando
mi aveva abbracciato. Lo avevo lasciato fare, sapendo che comunque
Edward avrebbe capito di quanto avessi bisogno del suo abbraccio in
quel momento. Appoggiai la testa sul suo petto. Anche con i tacchi
arrivavo sempre sotto le sue spalle.
«Dovrò
chiamarti signora adesso»
Sorrisi
scuotendo la testa.
«Scemo»
«Partirete
subito, alla fine di questa festa?»
Annuii.
«Edward ha già organizzato tutto..»
«No,
no»
Mi
spostai per scrutarlo in viso. Sembrava sofferente.
«Jacob...»ansimai
senza fiato.
«Ti
prego Bells, è già difficile sapere...quello che
so...non raccontarmi altri particolari, non riuscirei a trattenermi»
Aprii
la bocca,ma la richiusi, incapace di rispondere di fronte ai suoi
occhi sofferenti. Chiusi i miei e tornai sul suo petto. Ballammo per
minuti interi in silenzio, le note della canzone stavano per arrivare
alla fine.
«Jacob?»
«Si?»
«Un
giorno anche tu sarai felice, la ragazza giusta per te è li
fuori, da qualche parte...lo sento, devi solo sapere aspettare»
«Certo,
certo...ora devo andare, è il mio turno per la ronda...»
Mi
staccai da lui. Evitava il mio sguardo.
«Capisco,
certo...ciao Jacob»
Dovevo
lasciarlo andare. Dovevo farlo per lui, dovevo farlo per Edward. Mi
carezzò una guancia con la sua enorme mano calda. Si abbassò
fino a lasciarmi un bacio sulla fronte che mi sembrò eterno.
«Ciao
Bella» sussurrò appena, prima di sorpassarmi e sparire.
«Posso?»
La
voce più melodiosa e dolce del mondo, quella di Edward, mi
riscosse dai miei pensieri
Mio
padre, sospirò sollevato. Poverino, era così in
imbarazzo, non ne poteva più.
«Certo
figliolo, è tutta tua»
Figliolo?
Lo guardai stralunata mentre quasi mi lanciava tra le braccia di mio
marito che accolse prontamente, con un grande sorriso sulle labbra.
«Che
gli prende?» bisbigliai , osservando mio padre che si
allontanava borbottando.
«Che
vuoi dire?»
Lo
guardai eloquentemente ma sembrava non capire.
«Ti
ha appena chiamato figliolo!»
Il
suono della sua risata cristallina riempi la sala e il mio cuore.
Ancora non potevo credere che quella creatura meravigliosa fosse mio
marito
«Oh
quello...piacevole vero?»
Piacevole?
Trattandosi di mio padre, lo trovavo quasi inquietante, ma evitai di
dirlo ad alta voce, lui sembrava così compiaciuto dal quel
cambio di umore di Charlie.
Sorrisi
entusiasta di vederlo così felice. Mi accoccolai tra le sue
braccia, stringendolo con tutta la forza che avevo. Lui se ne
accorse.
«Ehi...tutto
bene?»
«Si,
sono solo tanto felice Edward»
«Lo
so, lo vedo, no sai come mi fa sentire vederti così felice, e
non sai com'è rassicurante per me, sapere che sei finalmente
mia...aspettavo da tutta la vita di sentirmi completo Bella, ed
eccomi qui finalmente, con te. Non permetterò a nessuno di
portarti via da me..Ti amo Isabella Cullen»
«Ti
amo Signr. Cullen...per sempre...promettimi...promettimi che non lo
scorderai mai...qualsiasi cosa accada...»
Mi
guardò stranito dalla mia richiesta, ma qualcosa nei miei
occhi sembrò rassicurarlo. Sorrise baciandomi le labbra.
«Lo
prometto»
Sapevo
che non c'era motivo di sentirmi così, eppure la paura che la
mia felicità potesse essere spazzata via in un secondo, da un
momento all'altro, era sempre li dentro di me, quella orribile
sensazione che presto sarebbe successo qualcosa di brutto, non mi
abbandonava mai. Come un sesto senso.
Chiusi
gli occhi ispirando il suo odore, cercando di deviare i miei pensieri
e di godermi quel giorno fino in fondo. Nascosi il viso nell'incavo
del suo collo, lasciandogli un bacio sotto il colletto della camicia.
Avvertii immediatamente il suo corpo fremere.
Sorrisi.
Mi piaceva sapere di avere questo potere su di lui. Si accorse del
mio compiacimento e sorrise avvicinando le labbra al mio orecchio.
«Attenta
signora Cullen, potrei decidere di rapirla qui, davanti a tutti gli
ospiti, per portarla al piano di sopra, dove c'è ancora una
camera che ci aspetta...»
Arrossii
uscendo dal mio “nascondiglio” per guardarlo negli occhi,
a un soffio dalle sue labbra.
«Non
ne avresti il coraggio»
Mi
guardò con un sopracciglio alzato.
«E
una sfida?»
Spalancai
la bocca. Se c'era una cosa che avevo imparato era che non era mai
una buona idea sfidare un vampiro, o meglio non era mai una buona
idea sfidare Edward.
«No,
no...ti credo, ti credo...solo non farlo..o almeno, non ora»
Il
pensiero di tutta quella gente che ci vedeva sparire al piano di
sopra, immaginando quello che stavamo facendo, mi fece quasi andare
in ebollizione, scatenando l'ilarità di mio marito e a
malincuore – notai- anche quella dei suo fratelli, che
ovviamente avevano sentito ogni cosa.
Continuammo
a ballare, stretti, dondolando appena, nonostante la musica a volte
prendesse ritmi più vivaci, rimanendo immersi nella nostra
bolla di felicità. Realizzai in quel momento, che tutto era
perfetto.
Se
solo avessi potuto avrei fermato il tempo, rimanendo così, per
sempre.
Ma
la realtà arrivò presto a ridestare i miei sogni.
«Ragazzi?»
Tenni
gli occhi chiusi continuando a godermi il contatto con il corpo di
mio marito. Nemmeno lui sembrò far caso a chi ci chiamavi.
«Ragazzi!
Insomma!»
Sentii
Edward sbuffare, seccato e infastidito da quell'intrusione.
«Sparisci
Alice»
«No!Vi
faccio notare che il vostro aereo parte tra meno di due ore, è
ora di salutare gli ospiti e andare all'aeroporto!»
Ci
staccammo rassegnati dal fatto che era ora di interrompere il nostro
ballo. Ci guardammo negli occhi e non potei trattenere una smorfia al
pensiero di dovermi staccare da Edward, anche se per pochi secondi.
Lui ovviamente fraintese.
«Amore
non siamo costretti a partire...se vuoi possiamo restare qui»
Posai
due dite sulle sue labbra – lo facevo spesso ultimamente-
interrompendo il flusso delle sue parole. Mi avvicinai di nuovo e
sostituii le dita con le mie labbra. Un po' sorpreso rimase fermo,
per poi riprendersi immediatamente cercando di approfondire il bacio.
Questa volta fui io a staccarmi. Sbaglio o ultimamente era lui a
essere diventato un po' impaziente?
Risi
compiaciuta della sua faccia contrariata.
«No,
voglio partire... e solo che mi costa staccarmi da te, anche se solo
per poche ore...»
Sorrise
complice, regalandomi uno dei suo sorrisi sghembi, che nascondevano
sempre quella leggera punta di malizia e che tanto avevano il potere
di farmi girare la testa.
Lui
lo sapeva. Lo aveva fatto apposta. Imbroglione.
Cercai
di riprendere a respirare sotto il suo sguardo divertito. Scossi la
testa, fingendo un minimo di autocontrollo. Santo cielo, se
continuava così sarei impazzita prima di arrivare a
destinazione.
Feci
un passo un dietro, mi serviva per ragionare.
«Vado
a cercare i miei genitori, vorrei stare un minuto da sola con loro
prima di....partire»
Il
suo sguardo diventò serio, sapeva anche anche lui che, con
molta probabilità, non li avrei più rivisti.
Annuì,cercando di nascondere la tristezza.
«Certo
amore, sono in giardino, con Carlisle ed Esme»
«Grazie...torno
subito»
Mi
voltai cominciando a percorrere tutta la sala ma, a pochi passi dalla
portafinestra che dava sul giardino, mi sentii strana. Mi bloccai.
Portai una mano sul mio stomaco. Un terribile senso di nausea mi
invase prepotentemente. Lo sentii risalire dal mio stomaco fin su per
l'esofago, arrivando fino in gola. Mi voltai allarmata, incontrando
molti sguardi confusi. Io però cercavo solo il suo.
Ansante
lo cercai tra le gente, che immobile mi guardava, ignara di quello
che mi stava succedendo.
Poi
finalmente lo vidi. Era di spalle, con le mani sosteneva qualcuno per
le braccia...Alice. Il suo sguardo era vitreo.
Fu
un secondo, il suo corpo, la sua testa scattarono verso di me,
incrociando subito il mio sguardo.
Deglutii,
cercando di fermare la nausea.
Funzionò,
ma ancora qualcosa non tornava. La stanza girava veloce, troppo
veloce. Mi sentii le forze mancare, le gambe cedere. Con lo sguardo
trovai mio marito, che a passo svelto, ma pur sempre umano, correva
verso di me.
Sentii
la sua voce ansiosa chiamare il mio nome, una, due, tre volte. Poi il
buio mi avvolse.
Il
mio inferno iniziò così.
D'accordo,
state calme. So che ci sono un po' di cose da spiegare. E lo farò
con piacere. Quindi sotto con le domande.
Intanto
ne approfitto per ringraziare qualcuno:
Chocolate
Eyes, elnri, _Kristal _ , Cangu 300, giova71
per tutte le parole gentili che mi rivolgete puntualmente ogni
volta!!!Grazie!!Questo capitolo lo dedico a voi!
E
ovviamente il mio tesoro che è sempre li per me: Angy
Pattz
( ti voglio bene)
Bene
ho detto tutto!
A
presto!
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Capitolo 53 *** Capitolo 52 ***
Capitolo
52
Pov
Bella
Cinque
settimane.
Cinque
settimane in cui la mia vita era cambiata. Cambiata completamente.
«Bella,
credo che abbia sonno»
«Si
Jacob, lo so»
Guardai
il mio migliore amico tenere in braccio la ragione della mia
esistenza. Il mio miracolo. La mia bambina.
Guardarla
accoccolarsi tra le sue braccia forti e enormi mi dava un profondo
senso di sicurezza. Lui l'adorava. Letteralmente. Sarebbe stato
pronto a morire mille volte per lei, come me del resto e come suo
padre e tutti i Cullen.
Non
c'era bambina più al sicuro di lei. E pensare che mi ero
rassegnata a non avere figli. Ma si sa, la vita è
imprevedibile. E anche la morte, a volte arriva nei modi più
inaspettati, quelli che non avresti mai creduto possibile.
Ma
morire per qualcuno che ami è un bel modo per andarsene. *
I
ricordi di quelle ultime settimane si affollarono nella mia mente.
Aprii
gli occhi lentamente e mi persi in quelli ansiosi e stupendi di mio
marito.
«Bella,
amore...amore mio, come ti senti?»
Mi
accarezzava il viso con le sue mani delicate e gelide. Sorrisi.
«Edward..che
cosa è successo?»
Fece
un sospiro sollevato quando sentì la mia voce.
«Sei
svenuta amore»
Svenuta?Confusa
mi concentrai cercando di ricordare cosa stessi facendo , ricordavo
il matrimonio, il ricevimento, il ballo...e poi...Alice...la
nausea...il buio. Feci leva sugli avambracci e mi misi seduta, le
braccia di Edward furono subito sulla mia schiena, dandomi una mano.
Ero su un lettino, nello studio di Carlisle.
«Si,
ora ricordo...mi dispiace»
Increspò
la fronte, pensieroso.
«Ti
dispiace?»
«Si,
ho rovinato il nostro matrimonio...mi dispiace tanto Edward»
Abbassai
il capo mortificata, non ne facevo mai una giusta. Ero riuscita a
farlo preoccupare anche il giorno del nostro matrimonio.
Sentii
le sue dita sfiorare la mia guancia con dolcezza, per poi portarle
sotto il mio mento, sollevandomi il viso. Mi ritrovai a un palmo dal
suo , gli occhi gli brillavano. Il respiro mi si mozzò per un
attimo, come sempre di fronte alla sua bellezza.
«Oggi
è stato il giorno più bello della mia vita
Bella...nulla potrebbe rovinare questo giorno, nulla...ancora non
riesco a credere che tu abbia scelto me»
Sorrisi.
«La
cosa veramente incredibile è che TU abbia scelto ME. Sto
ancora aspettando che tu apra gli occhi e ti renda conto di che razza
di imbranata hai sposato»
Alzò
gli occhi al cielo.
«Sei
assurda Bella....splendidamente assurda»
Si
avvicinò piano alle mie labbra, sfiorandole con le sue, prima
lentamente poi con sempre maggior trasporto. Mi ritrovai a
circondargli il collo con le braccia attirandolo sempre più
verso di me, le sue mani corsero sui miei fianchi avvicinandomi a
lui. Mi ritrovai a stringere i suoi capelli, che torturavo
incessantemente. Scese sul mio collo sfiorandolo con la punta della
lingua. Una scossa di piacere mi percorse il corpo, facendo salire un
languore al basso ventre, che divenne quasi insostenibile. Mi sentii
improvvisamente...“affamata”Lo volevo, lo volevo. Dovevo
averlo. Spinta da un desiderio che non ero più in grado di
trattenere mi lanciai su di lui, che sorpreso ricadde all'indietro
sulla poltrona accanto a lettino. Mi ritrovai a cavalcioni sulle sue
gambe. Aveva la schiena addossata allo schienale ,il mio petto sopra
il suo,eravamo così vicini che i nostri nasi si sfioravano.
Sul
suo viso una maschera di sorpresa,in effetti non sapevo nemmeno io
cosa mi stese accadendo, non era da me, ma non mi importava.
«Bella..»
Mi
tuffai sulle sue labbra impedendogli di parlare. Lambivo, leccavo,
mordevo. Ero come impazzita.
«Bella
aspetta...»mi disse approfittando dell'unico momento in cui
avevo staccato le labbra dalle sue per respirare. Non lo lasciai
finire riprendendo da dove avevo lasciato. Il vestito da sposa era un
po' ingombrante, ma, secondo i miei piani, presto non sarebbe più
stato un problema.
O
almeno era quello che credevo, finchè non sentii qualcuno
schiarirsi la voce.
Mi
congelai sul posto, al punto che se non fosse stato per il rossore
spropositato delle mie guance il cuore che cercava di uscirmi dal
petto, sarei sembrata un vampiro anch'io.
Edward
mi guardava con l'aria di uno che stava per scoppiare a ridere da un
momento all'altro.
«Mi
dispiace amore, ho cercato di dirtelo»
Chiusi
gli occhi, troppo imbarazzata per guardare mio suocero che se ne
stava fermo sulla porta. Scattai all'indietro cercando di
ricompormi,aiutata da Edward, che continuava a sorridere
imperterrito.
«Smettila,
non è divertente!»bisbigliai.
A
quel punto scoppiò definitivamente in una risata liberatoria.
Sbuffai.
«Amore,
non fare così, infondo non stavamo facendo nulla di male. E
poi Carlisle è un uomo,un medico,sa che certe cose possono
sfuggire al controllo»
Ma
che diavolo stava dicendo?Adesso ero anche più imbarazzata di
prima.
Mi
portai entrambe le mani a coprirmi il viso.
«
Bella, Edward ha ragione, non preoccuparti, come ha detto lui non è
successo nulla, non hai motivo di sentirti imbarazzata. Per una
coppia appena sposata è normale lasciarsi andare certe volte,
è stata colpa mia, avrei dovuto bussare, ti chiedo scusa»
Annui
sperando di mettere fine a questa conversazione.
«Gr-grazie
Carlisle. Davvero. Ma ora possiamo tutti cambiare argomento, per
favore? Vi prego.»
Edward
mi abbracciò e io nascosi la testa nel suo petto. Che
vergogna, che vergogna, che vergogna!
Immaginavo
già Emmett prendermi in giro a vita per questo. Accidenti!
Stupidi ormoni umani!Era tutto il giorno che mi giocavano brutti
scherzi!
«Comunque
sono felice di vedere che ti sei svegliata. Come ti senti?»
Alzai
il volto, ancora imporporato, guardando Carlisle negli occhi che
intanto si era avvicinato a noi.
«Bene
direi, la testa non gira più»
«Bene.
Ti dispiace se però ti visito comunque velocemente? Giusto per
stare più tranquilli»
«Ma
io mi sento bene, davvero. Non devi disturbarti.
Edward
sospirò e io mi voltai a guardarlo. Mi sorrise rassicurante. E
mi passò una mano intorno alla vita.
«Ti
prego amore, lascia che Carlisle ti visiti, mi sentirei più
tranquillo. Mi hai fatto spaventare non poco alla festa»
Abbassai
il capo mortificata per poi rialzarlo, regalandogli un sorriso
tirato. Sapevo che avevo rovinato il matrimonio.
«Certo,
come vuoi»
«Grazie»mi
disse raggiante. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di vederlo sorridere
in quel modo, anche sottopormi a una tortura cinese.
Mi
prese per la vita aiutandomi a tornare sul lettino.
Carlisle
si avvicinò , afferrando lo stetoscopio sul tavolino accanto
«Perdonami
Bella ma, ho bisogno che tu ti slaccia il vestito per riuscire ad
auscultare meglio i polmoni.»
Arrossii.
Ovvio,non poteva certo appoggiare lo stetoscopio sul tutto quel
tessuto, il suono sarebbe arrivato distorto. Anche se dubito che per
un orecchio super sensibile come quello di un vampiro avrebbe fatto
differenza, ma si sapeva, Carlisle era sempre molto scrupoloso con il
suo lavoro, non gli piaceva mai lasciare nulla al caso.
Edward
si accorse del mio imbarazzo e si avvicinò subito.
«
Aspetta amore, ti aiuto io»
Allungo
le mani come ad abbracciarmi,facendole passare intorno al mio busto,
ma in realtà lo sentii slacciare i piccoli bottoncini che
avevo sulla schiena.
Gli
sorrisi grata, lui ricambiò, senza mai staccare gli occhi dai
miei. Arrivato a tre quarti del percorso Carlisle lo fermò.
«Basta
così Edward, grazie»
Sobbalzai
quando sentii il piccolo cerchietto di metallo sulla pelle,
facendogli ritrarre la mano.
«Scusa»
dissi.
«Non
importa Bella, scusami tu, avrei dovuto scaldarlo con qualcosa»
Riprese
da dove aveva lasciato. Edward rimase davanti a me, prendendo a
carezzarmi le braccia lasciate scoperte. Il mio cuore prese a battere
furiosamente. Era incredibile l'effetto che mi faceva semplicemente
sfiorandomi.
Carlisle
si schiarì la voce ed Edward si fermò, lanciando un
occhiata di scuse a suo padre.
«Bene
qui mi sembra tutto a posto Bella, puoi rivestirti.»
Continuò
misurandomi la temperatura, la pressione – che trovò un
po' alta ma sempre per via dell'effetto del tocco di Edward - la
gola, le orecchie, gli occhi..insomma tutto. Poi si ritirò
soddisfatto.
«Ho
finito, direi che è tutto a posto, sei sanissima Bella,
probabilmente lo svenimento è da attribuire a un semplice
stress di questa giornata, comunque aspettiamo gli esami del sangue
per aver la conferma.»
Improvvisamente
sentii freddo. Esami del sangue, questo voleva dire...
«Dovrai
farmi un prelievo?» dissi faticando a nascondere il terrore
nella voce.
Edward
sorrise ma sembrava nervoso.
«Veramente
lo ha già fatto amore, mentre eri svenuta...gli ho dato io il
permesso, ho pensato che era più semplice per te...so quanto
odi gli aghi..e così ho pensato...uff»sospirò,
riprendendo fiato. Lo guardai attonita. Non capivo perchè
volesse giustificarsi, mi aveva fatto un enorme favore in realtà.
Ovviamente lui confuse la mia espressione.
«..scusa
ho fatto male, avrei dovuto aspettare e chiedertelo, mi dispiace...ma
ero preoccupato e..»
Sorrisi
afferrandogli il viso e posando le mie labbra sulle sue, giusto per
farlo smettere di dire cose senza senso.
Mi
staccai quasi subito tenendo ancora il suo viso tra le mani, e
guardandolo negli occhi.
«Grazie
amore, hai fatto benissimo»
Si
rilassò sorridendomi. Anche Carlisle sorrise.
«Bene,
ho richiesto tutti gli esami possibili, ci vorrà un po'
quindi,i risultati arriveranno fra una settimana circa, dobbiamo solo
aspettare.»
Sorrisi
scendendo dal lettino.
«Forse
è meglio che torniamo di sotto. Gli invitati si staranno
chiedendo che fine abbiamo fatto!»
Vidi
Edward e Carlisle scambiarsi un occhiata tesa.
«Che
c'è? Che succede?»
Mio
suocero sospirò.
«Beh
vi lascio parlare da soli, se avete bisogno di me, sono di sotto»
Guardai
Carlisle andarsene e chiudere la porta alle sue spalle, mi voltai
verso mio marito in cerca di una spiegazione.
«Amore,
di sotto non c'è più nessuno, a parte Esme e miei
fratelli»
«Cosa?
Sono andati via? Perchè?» Non capivo , avevano
abbandonato il ricevimento per un piccolo svenimento?
«Beh
amore, sono passati più di due ore, quando abbiamo visto che
non ti svegliavi, abbiamo consigliato a tutti di andare a casa»
Due
ore?Ok, ora capivo perchè era così preoccupato e capivo
anche tutti quegli scrupoli nella visita e gli esami del sangue.
«Sono
rimasta privi di sensi per due ore?»
«Due
ore, ventuno minuti e sedici secondi»
Il
suo volto si incupì, mentre piano sussurrava quelle parole.
Dovevano essere stati momenti terribili per lui. Appoggiai una mano
sulla sua guancia per dargli conforto, odiavo vederlo soffrire.
«Mi
dispiace Edward, ma ora sto bene, davvero, non preoccuparti più,
va bene? È come ha detto Carlisle, credo di essere solo un po'
stanca, nulla di più»
Mi
sorrise anche lui annuendo col capo.
«Certo,
sta tranquilla, sto bene»
«Ti
amo Edward»
Sorrise
baciandomi le labbra.
«Ti
amo signora Cullen»
Mi
piaceva sentirmi chiamare così, mi piaceva davvero.
«Andiamo
di sotto va bene?Abbiamo un aereo da prendere»
Fece
una faccia strana.
«Che
c'è?»
«Amore
mi dispiace ma lo abbiamo perso»
«Oh.
E quando è il prossimo?»
Scosse
la testa.
«Non
prima di una settimana»
Strabuzzai
gli occhi.
«Una
settimana?»
«Si
tesoro, le compagnie sono in sciopero,Alice dice che non ci saranno
voli per una settimana»
Niente
luna di miele. Niente io e Edward. Niente momenti felici prima della
mia trasformazione.
Cercai
di sorridere per non mostrare la mia delusione.
«Non
importa amore, davvero, vorrà dire che mi trasformerai prima,
così sarò più pronta per l'arrivo dei volturi.»
Si
irrigidì.
«Ho
detto che di questo non devi preoccuparti, sistemeremo tutto»
Sbuffai.
«Edward,
è inutile rimandare lo sai.»
«Ti
prego Bella, possiamo evitare di parlare della tua morte? Almeno il
giorno del nostro matrimonio?»
Era
arrabbiato. Nonostante ne avessimo parlato più volte e ormai
si fosse convinto, l'argomento trasformazione era sempre motivo di
tensione per lui.
Ma
aveva ragione, non era il momento di parlarne, avevamo anticipato le
nozze per questo, per avere più tempo, mancavano ancora quasi
otto settimane all'arrivo dei Volturi,potevamo fare le cose con
calma.
«Hai
ragione scusa»
Sospirò.
«Lo
farò Bella, lo farò. Te l'ho promesso ed è
quello che voglio anch'io, lo sai, solo non avere fretta...»
«Certo»
Un
sorriso malizioso si dipinse sul suo viso.Si avvicinò
circondandomi la vita con le braccia, si abbassò fino a
sfiorarmi il lobo dell'orecchio. Una nuova scarica di piacere mi
percorse. Deglutii.
«E
poi credevo volessi un po' di tempo per ripetere...una certa
esperienza umana...»
Il
tono malizioso in cui lo disse, mi fece quasi cadere per terra, le
gambe mi erano diventate molli, il cuore mi stava uscendo dal petto.
Rise,
divertito dell'effetto che sapeva mi procuravano queste sue - non
tanto velate - allusioni. Questa volta però gli avrei dato pan
per focaccia.
Sorrisi
cercando di ripetere il suo modo malizioso, poi lentamente con un
dito percorsi il profilo della sua mascella, scesi sul collo e
proseguii giù, fino alla cintura dei pantaloni, dove presi a
giocherellare con le dita. Sbarrò gli occhi, deglutendo più
volte, e vidi chiaramente che aumentò la respirazione.
Perfetto.
Non
contenta spinsi leggermente in fuori il petto e feci un passo avanti
scontrandomi con il suo corpo. Come aveva fatto lui poco prima mi
avvicinai al suo orecchio bisbigliando.
«Ci
può scommettere signor Cullen»
Smise
completamente di respirare. Bene.
Soddisfatta
del mio lavoro mi voltai per andarmene. A un centimetro dalla porta
però, mi sentii improvvisamente mancare il terreno sotto i
piedi. Mi ritrovai per aria, stretta tra le bracia di Edward.
Avevo
il fiato corto per la sorpresa, aprii la bocca ma era troppo secca
per spiccicare una sola parola. Lui era a un centimetro da me che
famelico guardava le mie labbra. Le guardava come se fossero state
qualcosa di delizioso che non vedeva l'ora di assaggiare.
«Tu
avevo detto di non sfidare un vampiro» sussurrò.
Prima
che capissi di cosa stesse parlando mi ritrovai a volare. Eravamo
all'aperto e non avevo la minima idea di come ci fossimo arrivati .
Durò non più di un minuto e improvvisamente mi ritrovai
stesa su qualcosa di morbido...un letto.
Non
sapevo dove fossi, ma ero sicura al 99% di non essere più in
casa Cullen.
Edward
steso su di me, ancora nel suo smoking, mi guardava, questa volta con
devozione, aspettando che riprendessi fiato.
Gli
sorrisi e non ci fu bisogno di altro, lentamente scese sulle mie
labbra regalandomi l'amore di cui avevo bisogno.
Trascorremmo
così l'intera settimana tra baci, carezze, coccole e lenzuola.
Ben presto scoprii di trovarmi in casa “nostra”. Mia e di
Edward. Era un regalo di nozze, il nostro regalo di nozze da parte
della sua famiglia.
Quando
me lo disse scoppiai a piangere come una bambina, sembravo una
fontana, piangevo ininterrottamente, non sapevo come fermare quei
sentimenti.
Edward
era un po' preoccupato per il mio comportamento. Più di una
volta mi ero ritrovata addormentata in giro per la casa priva di
forze, a mangiare in orari stranissimi enormi quantità di
cibo. Alla fine ci convincemmo che era dovuto tutto alla troppa
attività di quei giorni. E comunque Edward era sempre ben
disposto a soddisfare i miei appetiti, di qualsiasi genere fossero,
dal momento che non era solo il cibo che mi ritrovavo a desiderare
negli orari e nei momenti più svariati.
Purtroppo,
come sempre quando si trattava della nostra felicità, non durò
molto.
Quella
mattina, quella mattina cambiò tutto.
Erano
passati dieci giorni da quando ci eravamo rinchiusi nel nostro
rifugio d'amore, quella mattina però saremmo dovuti ritornare
alla realtà. Carlisle ci aspettava, erano arrivati gli esami
del sangue e voleva aprirli davanti a noi. La giornata iniziò
nei peggiori dei modi.
Aprii
gli occhi, come ogni giorno, specchiandomi in quelli ambra di Edward.
«Ciao»
dissi ancora un po addormentata ma con sorriso che andava da un
orecchio all'altro.
«Ciao...ti
ho preparato la colazione»
Sorrisi.
Possibile fossi tanto fortunata?
«Grazie»
Mi
porse un vassoio con una spremuta, un croissant, una fetta di torta,
una tazza di caffè e una rosa bianca al centro. Sorrisi.
«Cosa
preferisci prima?»
Ci
pensai un attimo.
«Mmmm...credo
che inizierò con il caffè»
«Perfetto»
Mi
porse la tazza di fine porcellana con un enorme sorriso sul volto
L'afferrai portandomela alla bocca, ma quando me la ritrovai sotto il
naso l'odore, che di solito mi inebriava, mi sembrò
improvvisamente... improvvisamente... disgustoso.
Sentivo
lo sguardo di Edward addosso.
«Bella?»
Una
nausea incontrollabile salì dal mio stomaco. Conscia di quello
che stava per succedere, mi alzai di scatto, scostando le coperte,
rovesciando la tazza sul copriletto e facendo cadere il vassoio con
tutto il suo contenuto.
Mi
ritrovai china sul water con un braccio di Edward intorno alla mia
vita e uno a sorreggermi la testa.
Aspettò
che finissi, in silenzio, poi mi passò una salvietta per
pulirmi. Mi accascia tra le sue braccia esausta.
Lo
sentii chiamarmi piano. Anche senza guardarlo riconobbi subito una
nota di preoccupazione nella sua voce.
«Bella...che
succede?»
Lo
guardai triste e ormai anche preoccupata, perchè era ovvio
ormai che qualcosa non andava.
«Io
non lo so. Non lo so»gemetti.
Prima
che me ne accorgessi e senza un reale motivo mi ritrovai a piangere
sulla sua camicia, scatenando ancora di più la sua
preoccupazione. Non c'era motivo di piangere lo sapevo, eppure io non
riuscivo proprio a farne a meno.
Meno
di mezz'ora dopo eravamo nello studio di Carlisle. Edward gli
raccontò gli strani sintomi che avevo avuto durante la
settimana, degli sbalzi d'umore, fino all'episodio di quella mattina.
Fu
allora, mentre sentivo le parole di Edward, che un campanello di
allarme si accese nella mia mente.
«No...»sussurrai«è
impossibile»
Si
ammutolirono entrambi prendendo a fissarmi. Edward mi fu subito
accanto.
«Bella,
amore, che succede?»
Mi
alzai dal lettino, gli occhi fissi sulla busta che teneva Carlisle.
«Quella
non serve »sussurrai.
«Come?»fu
quasi un coro il loro.
Fissai
Edward negli occhi e mi portai una mano tremante sulla pancia.
Edward
seguì il mio movimento fissando la mia mano, alzò gli
occhi nei miei ancora confuso. Io continuai a guardarlo, in attesa.
Poi,
un lampo di consapevolezza passò nei suoi occhi. E capii.Capii
che quello che pensavo era realtà.
A
conferma di quel momento, la mia pancia si mosse facendomi quasi
piegare su me stessa.
Edward
rimase immobile,perso in un immobilità inumana.
«No»alitò.
Carlisle
si avvicinò a passo lento, sconvolto, gli occhi fissi sul
mio addome.
«Mio
dio»sussurrò.
Camminai
verso Edward, terrorizzata dall'espressione del suo volto.
«Edward»lo
chiamai. Nulla.
Allungai
una mano, sfiorando la sua.
«Edward»
Sobbalzò.
Un espressione terribile gli deturpò il volto.
I
suoi occhi si puntarono nei miei.Rabbia e paura.
«Andrà
tutto bene Bella, non avere paura, tireremo quella cosa fuori di li»
Gelai.
D'accordo,
lo so, questo doveva essere il penultimo capitolo, ma mi sono
dilungata un po' cosaì ce ne sarà ancora uno, prima
dell'epilogo.
Una
piccola anticipazione, so che a leggersi il finale sembra scontato,
ma c'è una cosa che dovete sapere di me...non amo gli happy
ending...
e
sopratutto come ho già detto non sarà un vero finale,
il seguito di questa storia è già in lavorazione...
Vi
lascio con i saluti e ringraziando tutte quelle persone dolcissime
che hanno recensito il cap precedente:
antonella64
pia901
elenri
sagatvmb99
_Kristal
_
Cangu300
Angy
Pattz
giova71
moulianrouge
e
ovviamente a tutte quelle persone che hanno dedicato una recensione a
questa storia fino ad oggi.
Grazie,
vi dedico questo capitolo, sperando che rimarrete fino alla fine!!
Vi
ADORO!!
Ciao
a tutti
A
presto
Chiara
*tratto
da Twilight
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