Forse un domani.... di chiaretta85_ (/viewuser.php?uid=115183)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 1 *** Prefazione ***
Forse
un domani.....
Prologo
Pov Edward
Se ne era andata, le
avevo chiesto di scegliere e lei se ne era andata.
Aveva fatto la sua
scelta. E non ero io.
Se ne era andata e non
l'avevo seguita. Non potevo. Seguirla avrebbe voluto dire che
accettavo la sua scelta, e non era così.
Non avrei potuto
accettare il suo sacrificio. Lei aveva scelto di morire, per mettere
alla luce un mostro. Era sbagliato. Era un abominio. E lei lo amava.
Lo amava più di quanto amasse me. Perchè?
A niente erano valsi i
tentativi miei e di tutta la mia famiglia di convincerla a
rinunciare.
Quando l'avevo vista
scendere le scale di casa Cullen pronta a lasciarmi, non ero riuscito
a muovermi, non ero riuscito a parlare.
Si era avvicinata a me,
gli occhi pieni di lacrime,mi aveva sfiorato le labbra con un bacio,
e poi aveva sussurrato solo poche parole con la voce rotta dal
pianto:
«Addio.
Forse un domani ci rivedremo. Forse un domani capirai. Forse un
domani......»
Non
aveva finito la frase, non aveva più la forza di parlare. Si
era girata e se ne era andata, seguita da mia sorella, Rosalie.
Anche
lei aveva fatto la sua scelta. Negli occhi di mio fratello, il mio
stesso dolore. Il dolore di un uomo a cui viene strappato il cuore
dal petto, il dolore di chi perde l'unica ragione della propria
esistenza.
D'accordo rieccomi.
Lo so che dovrei prima
finire l'altra ff “il ritorno del leone” ma questa mi
frulla nella testa da un po'. Allora ditemi che ne pensate!!! Vi
piace l'idea? Recensite e fatemi sapere se per voi dovrei continuarla
o no!Mi raccomando la mia decisione si baserà sui vostri
pareri quindi non risparmiatevi.
Ciao, Ciao! Baci!!!
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
capitolo 1
Forse un domani.....
Capitolo 1
5 anni dopo.....
Pov Bella
«Renesmee, sbrigati, non vorrai fare tardi proprio il primo giorno!»
«Mamma, guarda che io sono pronta da un pezzo! E' zia Rose che non mi lascia scendere!»
Siamo alle solite. Possibile che per ogni cosa dovesse fare mia figlia,
Rosalie doveva farne un evento? D'accordo che il suo primo giorno di
scuola era importante, ma la sveglia alle 5,30 per aiutarla a
prepararsi “al gran giorno” mi sembrava un esagerazione!
L'idea del primo giorni di
scuola di Renesmee, aveva contribuito ad accrescere la mia ansia.
Dimostrava quasi quindici anni, ma ne aveva pur sempre cinque. Il primo
giorno di liceo era un giorno importante!Sopratutto se sei una
mezza vampira ed è la prima volta che entri a contatto con degli
esseri umani. Fino ad allora avevamo provveduto io e Rose alla sua
istruzione, ma era dura negare a una bambina dolce e vivace come
Renesmee la compagnia che tanto desiderava. Ogni giorno avanzava sempre
la stessa richiesta: “ Mamma, voglio andare a scuola come tutti
gli altri, perfavore!”
Ci eravamo trasferiti del nel New Hampshire, il posto ideale per noi.
Lasciarsi Forks alle spalle e tutto quello che rappresentava era stata
un impresa difficilissima, resa possibile solo dalla presenza di
Renesmee. Qualche mese fà, ci accorgemmo che la crescita di
Renesmee, era rallentata vistosamente. Era quasi vicina alla fine del
suo sviluppo. Così dopo aver valutato tutti i pro e i contro
acconsentii a lasciarle fare questa esperienza.
«Io non l'aspetto! Ti avverto Nessie ancora cinque minuti e me ne vado!»
«Gabriel, grazie per quello che stai facendo, davvero! Non sai
quanto mi fa stare più tranquilla il fatto che ci sia anche tu!
» Gabriel era l'altro mezzo vampiro di casa, conosciuto qualche settimana
prima della nascita di Nessie. Vedere lui mi aveva dato un forza
incredibile. Sapere che la creatura che avevo in grembo sarebbe stata
simile a lui e che avrebbe vissuto a lungo mi aveva riempito il cuore
di gioia. La mia pancia infatti era cresciuta rapidamente. La
gravidanza era durata poco più di un mese e il terrore che anche
la mia creatura una volta uscita sarebbe potuta crescere tanto
rapidamente e quindi arrivare presto alla morte mi aveva fatto quasi
impazzire. «Bella ti prego, ne abbiamo già parlato,nemmeno
io voglio che Nessie affronti da sola il liceo, quindi smettila di
ringraziarmi!E poi è un po' che non frequento gli
umani!Sarà divertente!Senza contare che Chester ha deciso che
devo andare scuola!!»
Chester, era il vampiro a cui dovevo la vita. Era lui infatti che mi
aveva trasformata, subito dopo il parto. Con grande sollievo di Rsalie.
Il suo autocontrollo era simile a quello di Carlisle. Si era messo
sulle mie tracce subito dopo aver appreso la notizia, da dei nomadi, di
un matrimonio tra
un umana e un vampiro. Sulla strada per Forks, aveva incrociato la scia
di un umana mischiata a quella di un vampiro e seguendola aveva trovato
me e Rosalie. Inutile dire che rimase dapprima stupito e poi inorridito
nel vedermi. Il suo scopo era trovarci e avvisarci di quello che poteva
succedermi prima che accadesse. Ma era arrivato tardi. Quando gli
raccontammo la nostra storia e il perchè i nostri mariti e la
nostra famiglia non erano con noi, rimase molto sorpreso e deluso.
Decise che mi avrebbe aiutato a partorire e che avrebbe fatto in modo
che quello che era successo alla madre di Gabriel non si ripetesse.
Chester aveva trovato Gabriel quasi duecento anni prima nel bel mezzo
di una foresta, accanto al corpo martoriato e senza vita della madre.
Era stato attirato li dall'odore del sangue, e invece si era ritrovato
a stringere tra le braccia un bambino molto speciale. Gli bastò
infatti un occhiata per capire che non era umano, o almeno non del
tutto. In ogni caso non si sentiva di abbandonarlo, così decise
di tenerlo con se, e di crescerlo come se fosse stato suo figlio. Fu in
quel momento che sviluppò una “coscienza” e decise
di diventare vegetariano.
E cosi noi cinque eravamo diventati una famiglia. Anzi sei! Si
perchè da circa sei mesi ormai con noi c'era anche Daniel,
fratello di sangue di Chester. Era arrivato dall'Europa per fare vista
al fratello,
ma poi non se ne era più andato. Lui diceva che gli piaceva la
strana famiglia che avevamo creato, ma in realtà io e Chester
sospettavamo avesse un debole per Rosalie. Era un tipo piuttosto
singolare in verità. Era al quanto lunatico, cambiava idea su
tutto in continuazione, ma era dotato di un animo buono e generoso,
come Chester.
Era diventato il mio punto di
riferimento. Per tutto il mio primo anno da neonata, Chester era stato
la mia guida. Aveva una pazienza enorme con me. Mentre Rosalie con
l'aiuto di Gabriel si occupava di Renesmee , Chester mi insegnava a
cacciare, a seguire le scie, ad usare i miei sensi, e a combattere.
Voleva fossi in grado di difendermi nel migliore dei modi. Questo ci
portò a passare parecchio tempo insieme, e con il passare del
mesi diventammo inseparabili. Ci univa un legame profondo, bastava
un'occhiata per capirci al volo. Lui mi consolava ogni volta che la mia
mente tornava ad Edward, mi ascoltava singhiozzare per ore e ore senza
mai chiedere nulla, curando le ferite del mio cuore ormai muto. Anche
Rosalie soffriva molto, ma mentre io riuscivo a sfogare il mio dolore
con Chester, lei sembrava rifiutare chiunque si avvicinasse ,
chiudendosi sempre di più in se stessa, e alzando ancora di
più la sua corazza.
Il rumore dei passi di mia figlia che scendeva le scale mi ridestò dai miei pensieri.
«Eccomi, sono pronta! Andiamo Gabriel? Ciao Mamma!»
«Ehi, aspetta, frena!
Cos'è tutta questa fretta! Devi ancora fare colazione! E poi
vuoi andartene senza neanche salutarmi?» Mia figlia era una forza
della natura, sembrava che le scorresse adrenalina pura nelle vene.
«Oh, mamma scusa»mi
abbracciò forte, stampandomi una sonoro bacio sulla
guancia«però non credo di riuscire a mangiare, sono troppo
emozionata!Magari posso andare a caccia con Gabriel dopo la scuola,
adesso non riesco proprio a pensare di ingurgitare qualcosa!»
«Fantastico, allora non ti dispiace se mangio io il tuo maffin!»
«Gabriel, a volte sei peggio di una fogna!»
Quei due insieme sembravano proprio
fratello e sorella, era bello vederli così uniti. Mi piaceva
poter ancora cucinare per qualcuno, prima che arrivasse Nessie credevo
che quando fossi diventata vampira non l'avrei più dovuto fare,
e invece con l'arrivo di Gabriel scoprimmo che i mezzosangue come loro
conservavano entrambi gli appetiti, sia quello umano che quello da
vampiro.
«D'accordo allora noi andiamo!»
«Non così in fretta!
Sbaglio o hai dimenticato qualcosa?» Al suono di quella voce mia
figli si illuminò: Chester era appena rientrato dalla caccia
passando dalla porta sul retro. Le corse in contro e lo abbraccio
forte, poi si alzò in punta di piedi depositandogli un bacio
sulla guancia:
«Pensavo non saresti più arrivato!»
«Cosa? E perdermi il primo
giorno di scuola del mio piccolo mostriciattolo? MAI!.....A proposito
ricordi vero, cosa ti abbiamo raccomandato?»
«Si, tu e zia Rose mi avete
fatto una testa come un pallone! Allora: non fidarti di chi non
conosci, non parlare a nessuno di cosa sai fare, comportati come un
essere umano, sii educata con i professori, rimani sempre vicina a
Gabriel, e se Gabriel ti dice fare una determinata cosa, fidati, falla
e basta! Ho dimenticato qualcosa? »
«Solo una!» Rose ci aveva raggiunto in cucina, e guardava Renesmee con finta aria di rimprovero:
«Cosa zia?»
«Divertiti!»
Nessie l'abbraccio forte, poi saluto di nuovo tutti e prese Gabriel per un braccio trascinandolo fuori fino alla macchina.
«Muoviti pigrone non voglio fare tardi perchè tu ti devi abbuffare!»
Gabriel si mise al posto di guida
sbuffando, e borbottando qualcosa sui modi poco gentili di mia figlia,
poi mise in moto e pochi secondi dopo sparirono dalla nostra visuale.
L' emozione e la preoccupazione mia
e di Rosalie era tangibile, ovviamente la cosa non era sfuggita a
Chester , il quale si avvicino a noi posando a entrambe una mano sulla
spalla:
«State tranquille,
andrà bene, Renesmee è una ragazza in gamba, se la
caverà, e poi c'è Gabriel con lei, è al sicuro,
non puo succederle niente. Andrà tutto bene!»
Annui. Certo. Dovevo stare tranquilla.
Non feci nemmeno in tempo a finire il pensiero che uno ancora più orribile attraversò la mia mente.
Oh no.
Rosalie sia accorse subito che qualcosa non andava.
«Bella? Che succede?»
Mi voltai verso di lei, guardandola
dritta nei suoi occhi ambrati, tanto identici ai miei. Dovetti
deglutire a vuoto un paio di volte prima di riuscire a rispondere:
«....Alice...»
Ecco! Ho finito il primo capitolo! Allora che ne pensate? Troppo
incasinato? E che ne dite dei personaggi? Spero che la storia vi
appossioni come sta succedendo a me! Mi raccomando recensite!
Volevo ringraziare chi ha recensito il prologo, perchè sono stati loro a convncermi a continuare la storia. GRAZIE a:
・ Elecullen96
・ moulianrouge
・ tulipano nero
・ lisa1982
・ Kristal
・ Angy Malfoy
・ Franz1000
Grazie anche a chi ha già inserito la storia tra le preferite:
1 -Cuore_Angelo
2 -deascarlatta78
3 -franz1000
4 -moulianrouge
5 -Romy
6 -ShootingStarChildOfLight
7 -tulipano nero
8 -_Kristal_
E grazie anche a chi l'ha messa tra le seguite:
1 -alice91
2 -BennySmolder
3 -bishuel
4 -faerieclara
5 -fay90
6 -fiorella91
7 giova71 -
8 -lady marion
9 -lisa1982
10 -M Pesca
11 -Queen Alexia
12 -RapeChan
13 -stars92
14 -_Kristal_
Ciao a tutti/e e al prossimo cap!!
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Forse un domani. Cap 2
Capitolo
2 Pov Bella Ero
pietrificata. Non mi muovevo più, non parlavo più. Una
parte del mio cervello registrava le voci della mia famiglia che mi
chiamava incessantemente, preoccupata dalla mia reazione.
Improvvisamente mi accorsi che al coro di voci ne mancava una.
Rosalie. Fù in quel momento che mi ripresi e mi accorsi che
anche mia sorella era nelle mie stesse condizioni. Anche
lei era sicuramente giunta alle mie stesse conclusioni. «Ragazze
per favore volete dirci che sta succedendo?» Era
arrivato anche Daniel, attirato dalla voce preoccupata del fratello.
Non avevamo mai parlato con loro del
potere di Alice. In realtà parlavamo raramente di tutta la
nostra vecchia famiglia, e quando lo facevamo era solo per rispondere
a una qualche domanda di Renesmee. Lei era l'unica che nominava
i Cullen,o almeno l'unica che lo faceva in presenza mia e di Rose.
Per natura era molto curiosa e, anche se continuava a negarlo, sapevo
che in realtà le sarebbe piaciuto molto incontrarli.
Specialmente suo padre. In qualche modo, forse complice il patrimonio
genetico che divideva con me, Renesmee sembrava molto affascinata da
Edward, pur non avendolo mai visto. Dovevo
essere grata a Rose per questo. Si proprio lei. La nostra glaciale e
impenetrabile Rose, si scioglieva come neve al sole davanti alle
richieste di mia figlia. Così, dopo molte insistenza di
Renesmee, Rosalie Hale, si era ritrovata ogni sera seduta accanto al
letto di Nessie, a raccaontarle qualche aneddotto sul suo fratello
perduto. Devo confessare che spesso
anch'io restavo in ascolto, Rose conosceva Edward da quasi tutta la
sua "nuova vita" e quindi conosceva lati di lui che io non
avevo avuto modo di vedere. Ma quando Renesmme chiedeva a sua zia di
raccontarle l'incontro tra la sua mamma e il suo papà e, ahi
me, accadeva molto spesso, mi ritrovavo ad uscire di
soppiatto per non ascoltare. Non avevo la forza. Il dolore mi
sommergeva come un fiume in piena. Peggio era quando le chiedeva di
raccontarle il giorno del nostro matrimonio. A
Renesmee non avevamo mai raccontato la verità. Non sapeva cosa
fosse successo. Non sapeva il vero motivo per il quale non eravamo
più parte di quella famiglia. Come si può dire a una
figlia, che suo padre non l'ha cresciuta, perchè convinto che
lei fosse un mostro da distruggere? No.
Avrebbe odiato suo padre. Non volevo. Non volevo odiasse la sua
famiglia originale. Non volevo odiassse Edward. No. Per quello
bastavo io. Non avevo mai perdonato
Edward per la scelta a cui mi aveva costretta. Lo amavo, certo.Lo
amavo ancora. Lo amavo disperetamente. Ma nonostante questo non
smettevo di essere arrabbiata, delusa. Lui
era mio marito. Avrebbe dovuto restare accanto a me, lo aveva
giurato, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia,
e invece alla prima difficoltà mi aveva lasciato sola. E
proprio nel momento più importante di tutta la mia
esistenza. Capivo le sue ragioni.
Aveva paura di perdermi. Il suo istinto di protezione nei miei
confronti superava ogni senso logico. Sapeva
che dando alla luce un figlio generato dalla nostra unione sarei
morta, così come lo sapevo io. Ma al contrario mio, che avrei
fatto di tutto per permettere alla mia creatura di venire al mondo,
lui non riusciva ad accetare la sorte che mi sarebbe aspettata
in seguito a quella scelta. Mai si
sarebbe aspettatto che avrei preferito la mia creatura a lui. Lo
avevo letto nei suoi occhi quando, dopo avermi messo davanti alla
decisione di scegliere tra lui e quella che lui allora chiamava
"abominio", io avevo scelto lei. «Ma
morirai! Perchè non lo capisci! E' un mostro! Ti ucciderà!
Lo sta già facendo!» mi
aveva urlato contro quelle parole, nell'ultimo tentativo di farmi
cambiare idea. Non urlava mai con me, ma quella volta la disperazione
aveva preso il sopravvento su di lui, sfogandola in tutte le sue
parole. Era al limite. Si era
inginocchiato di fronte a me, stanco di tutto il dolore che
provava: «Rinuncia. Ti
supplico. Potrai avere altri figli se questo che vuoi! Con chi vuoi!
Io non ti ostacolerò! Ma ti prego, ti imploro, rinuncia a
questo!» « Che cosa
stai dicendo? Non capisci Edward? Io non voglio avere altri figli.
Soprattutto da qualcuno che non sia tu. Questo è l'unico
figlio che voglio. Tuo figlio. Nostro figlio. » Non
parlava più. Non sarebbe mai riuscito a convincermi.
Lasciarlo, fu il dolore più grande che provai in tutta la mia
vita, ma lo feci. Non sapevo se ci
saremmo mai rincontrati un giorno, o se mi avrebbe mai perdonato, o
se io avrei perdonato lui. Non sapevo nemmeno se sarei soppravissuta.
Il mio unico appoggio, era stata Rosalie, fin dall'inizio, lei era
l'unica che riusciva a comprendermi, e per starmi accanto, aveva
rinunciato a tutto il suo mondo, alla sua famiglia, a suo marito.
Emmet l'aveva implorata di ragionare, e di fare ragionare anche me!
Anche lui come Edward pensava stessi facendo una pazzia, e che Rose
ne stesse commettendo un'altra. Ma anche lei, come me, fù
irremovibile. E così ce
ne eravamo andate. Sotto gli occhi sconvolti di tutta la nostra
famiglia. Sotto gli sguardi tormentati dei nostri mariti. Sotto gli
occhi arrabbiati di Alice, che non riusciva a comprendere la nostra
scelta, che non riusciva a credere che entrambe le sue sorelle
l'avessero abbandonata, e il tutto per quello che loro credevano un
mostro sanguinario che avrebbe posto fine alla mia vita e a quella di
chi sa quanti altri. Sapevamo che
Alice non poteva vedere i nostri spostamenti a causa del bambino, ma
questo non gli impediva di seguire le nostre tracce, così ci
eravamo spostate di continuo con mezzi e auto,finchè non
eravamo arrivate nel New Hampshire, imbattendoci in Chester e
Gabriel. Il punto era che Renesmee o
Gabriel erano rimasti sempre vicino a noi. Quella era la prima volta
che si allontavano entramnbi così tanto da noi, o almeno
abbastanza da permetterci di rientraere nelle visioni di Alice. Mi
avvicinai a mia sorella e la scossi leggermente per un
braccio: «Rose, va tutto bene.
Andrà tutto bene. Sapevamo che sarebbe successo prima o
poi.» Lei mi guardò negli
occhi e annui. «Credi che ci
abbia già viste?» «Non
c'è modo di saperlo. Comunque non possiamo farci nulla. Solo
aspettare e vedere che succede.» Era
deciso: non avremmo fatto nulla di che, se non aspettare. In
fondo non potevamo sapere come avevano reagito i Cullen alla notizia.
Magari avevano rinunciato a cercarci, magari non ci avevano mai
cercato, magari pensavano che fossi morta dopo aver partorito e che
Rose fose scappata da qualche parte con il "mostro" che
avevo messo al mondo, e ora scoprire che eravamo vive e vegete , bhè
più o meno, non gli interessava pìù di tanto.
Forse Edward e Emmett ci odiavano così tanto per averli
lasciati per sempre, che alla fine si erano rifatti una vita. Non
c'era modo di saperlo. L'unica cosa
che sapevo era che dovevo parlare con Renesmee, dovevo trovare il
modo di prepararla a un simile incontro e raccontarle la verità,
in modo però che non si sentisse ferita. Lei credeva che Mamma
e Papà, e zia Rose e zio Emmett, non stavano più
insieme perchè avevano litigato, per " motivi da grandi".
Sapeva che Io e Rose ce ne eravamo andate per un po' , prima che
scoprissi di aspettare lei, e che quando lo avevo scoperto non
eravamo piu riusciti a ritrovarli. Ovviamente
era un po' tirata come scusa, anzi faceva proprio pena, ma
fortunatamente Renesmme aveva ereditato da me l'ingenuità che
sembrava caratterizzarla, aiutata anche dal fatto che in fondo aveva
appena cinque anni e che quindi ancora non si era resa conto di
quanto potesse essere cattivo il mondo. Fatto sta che passò
una settimana senza che accadesse nulla, e senza che io trovassi il
coraggio di parlare a Nessie. Mi trovavo in soggiorno a discutere
con Rose, come ogni giorno da quando i ragazzi avevano iniziato la
scuola, della cosa giusta da fare: «Bella, dovrai dirglierlo
prima o poi, non puoi rimandare ancora» «Lo so Rose,
lo so, è che non so come fare, non voglio traumatizzarla» «Bhe
ma devi farlo prima che sia troppo tardi» Proprio in quel
momento sentii la macchina di Gabriel parcheggiare nel
vialetto. Uscii sul viale per salutarli, come facevo ogni giorno
quando tornavano da scuola. Quando scesero dalla macchina, però,
e vidi l'espressione di mia figlia, capii: era troppo tardi.
Vi
piace? Vi ho fatto aspettare un po'! Scusate! Dite la vostra, mi
raccomando! Prima che mi dimentichi di nuovo: Un grazie
speciale a Angy Pattz!!! ciao
a tutti! un bacio!
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Forse un domani. Cap 3
Capitolo
3 6 ore
prima....... Pov
Renesmee
Adoravo la scuola. Ero felicissima che la mamma
avesse acconsentito a lasciarmi andare. Non capivo perché
tutti quegli altri ragazzi , umani, si lamentavano tanto! Quelli
che rimanevano attenti durante le lezioni erano davvero pochi, la
maggior parte passava il tempo a chiacchierare con il compagno di
banco, o a scarabocchiare qualcosa su un foglio. Io ero felice di
poter seguire le lezioni. La mia preferita era biologia. La mia mamma
e il mio papà si erano conosciuti a biologia! Me lo aveva
raccontato zia Rose! Oggi era di nuovo lunedì, iniziava la
mia seconda settimana di scuola. La prima era stata fantastica, ed
era andata benissimo. Mi ero comportata bene, avevo fatto tutto ciò
che la mamma, zia Rose e Chester mi avevano detto. Eppure , mia
madre, era stata tesa tutta la settimana, sembrava preoccupata per
qualcosa, ma non sapevo cosa! All'inizio credevo fosse preoccupata
per la scuola, ma poi durante il week-end la situazione era anche
peggiorata: era domenica mattina e io e Gabriel, ci trovavamo in
cucina con la mamma a consumare la colazione che ci aveva preparato .
Avevo chiesto a mamma se potevo avere ancora un po' di spremuta, lei
aveva annuito e mi aveva sorriso come sempre, ma, mentre tirava fuori
la caraffa dal frigo, una macchina di grossa cilindrata era passata a
tutta velocità proprio sotto casa nostra, mamma aveva sbarrato
gli occhi e la caraffa le era scivolata dalle mani andando a
infrangersi sul pavimento. Si, lo so che detto così non
sembra una cosa grave, ma la mia mamma non è come tutte le
altre, lei è una vampira. Una vampira! Come è
possibile che a una vampira cada qualcosa dalle mani? E anche se,
ammesso e non concesso fosse possibile, lo avrebbe ripreso molto
prima che toccasse terra. Ma non era successo niente di tutto questo,
lei non aveva ripreso la caraffa, anzi sembrava non si fosse nemmeno
accorta di quello che era accaduto fino all'arrivo di Chester. Anche
lui era rimasto leggermente sorpreso nel rendersi conto di quello che
era successo, ma al contrario di me e di Gabriel, che eravamo
completamente ammutoliti, lui prima lanciò un' occhiata verso
di noi poi scoppiò in una risata: « Renesmee,
tua madre è senza dubbio la vampira più singolare che
abbia mai incontrato!» A quelle parole, anche mamma sembrò
riprendersi: «Oops!Mi dispiace! Mi sono distratta!
Ahahah....» Avrei voluto chiederle cosa fosse successo, o
magari chiederlo a Chester,non ero sicura che le loro parole non
fossero solo un modo per cercare di sdrammatizzare la situazione, ma
la cosa mi aveva talmente scossa che avevo preferito non fare
domande. Nessuno aveva più detto una parola su quello
che era accaduto, e la domenica trascorse normalmente, come se nulla
fosse. Questa mattina, eravamo leggermente in ritardo. Ovviamente
per colpa di Gabriel. Sembrava che il Lunedì mattina avesse
più problemi degli altri giorni ad alzarsi per venire a
scuola. Arrivammo nel parcheggio, che ormai non c'era più
nessuno, se non un fila di macchine una accanto all'altra. C'era
anche un auto nuova, bellissima, che ero sicura non avessi mai visto.
C'era un odore strano nell'aria, diverso, ma che non riuscivo
a riconoscere. «Gabriel?» «Che c'è?» «Non
senti qualcosa di strano nell'aria, come un profumo, un odore,
qualcosa di familiare?» Lui mi guardò in modo strano,
poi, invece di alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa, come
faceva sempre quando dicevo qualcosa che per lui era senza senso,
rivolse il suo sguardo verso il parcheggio, no, non al parcheggio,
alla macchina, quella nuova. Lo invidi inspirare l'aria, prima di
irrigidirsi e stringere i pugni. Sembrava teso, di più........
arrabbiato. «Gabriel, che succede?» «Niente,
niente. Andiamo ti accompagno in classe» Rimasi un secondo
interdetta. Gabriel non mi accompagnava mai in classe. La sua faccia
seria però mi persuase a non fare domande, così
lo seguii. Quando arrivammo di fronte l'aula di letteratura,
rimase sulla porta, scrutando all'interno con lo sguardo. Sembrava
cercasse qualcuno in particolare. Poi si rilassò, e mi
sorrise. «Ti vengo a prendere alla fine dell'ora» e
se ne andò , prima che riuscissi a ribattere qualcosa. Non
capivo cosa stesse succedendo. perché tutti si comportavano in
modo strano? Ieri la mamma, oggi Gabriel, possibile fossi l'unica che
non capiva cosa succedeva? Alla fine dell'ora Gabriel si presentò
puntuale fuori dall'aula e con lo sguardo serio senza dire una sola
parola, mi accompagnò nell'aula successiva setacciando sempre
l'interno con lo sguardo. Andò avanti così per tutto
il giorno fino ad arrivare all'ora di pranzo: «Ciao, andiamo
in mensa?» «NO!» «Cosa? Ma
Gabriel.....perché no?La mia compagna di banco ha detto che ci
sono dei ragazzi nuovi!Non li ho incontrati per tutto il giorno!A
mensa ci saranno di sicuro!» «Nessie non è il
caso, credimi.» «Uffa! Ma che hai oggi? Lascia
perdere, non mi interessa, io me ne vado in mensa tu fa ciò
che vuoi!» «Cosa? No ferma, aspetta!» Riuscii a
divincolarmi dalla sua presa e facendo lo slalom tra gli altri
ragazzi, ad arrivare alle porte della mensa prima che Gabriel avesse
la possibilità di riacchiapparmi. Entrai in mensa
tranquilla, come ogni giorno, non mi sembrava di vedere facce nuove.
Possibile che la mia compagna di banco si fosse inventata tutto?
Riempii il vassoio con qualche schifezza della mensa, la mamma non
avrebbe approvato la mia scelta, ma tutto il resto non mi piaceva!
Quando arrivai alla cassa per pagare, sentii Gabriel affiancarsi a
me: «TI avevo detto di non venire qui!» «Ma
ormai ci sono! Quindi sarà meglio che te ne fai una
ragione!» Mi voltai per andarmi a sedere. Scrutai la sala,
in cerca di un posto, e fu allora che li vidi. Vampiri. Il
vassoio mi cadde di mano, a pochi metri dal loro tavolo. In un
secondo quattro paia di occhi ambrati si puntarono su di me. Sapevo
che non era consigliabile fissare tanto a lungo un vampiro,
figuriamoci quattro, ma per quanto mi sforzassi non riuscivo a
togliergli gli occhi di dosso. La cosa che mi colpì e che
sembrava fosse lo stesso per loro. C'era qualcosa in loro,
qualcosa di familiare, ma non riuscivo ad afferrare cosa. Poi la mia
attenzione cadde su uno di loro. Lui mi era il più familiare,
Eppure ero sicura non lo avessi mai visto. I suoi capelli, il
suo sguardo......perrchè mi somigliava tanto. Ad un tratto
ripensai allo strano comportamento di Gabriel di quella mattina, a
quello di mia madre il giorno prima, e la sua preoccupazione durante
tutta la settimana. E poi più indietro ancora,a quando ero
piccola, ai racconti di zia Rose: il corpo slanciato, lo sguardo
fiero, le mani da pianista,i ribelli capelli rossi........ La voce
mi venne fuori in un sussurro senza che me ne accorgessi,
nello stesso momento in cui lo pensai: «Papà»
Eccomi
di nuovo! Che ne pensate? Mi sembrava giusto un pov Renesemee! Che ne
dite? Come sempre vi ho lasciato sul più bello lo
so!!Perdonatemi!! Grazie a chi ha recensito il capitolo
precedente: fay90 franz1000 _Kristal_ missriccia87
Angels4ever moulianrouge tulipano
nero Grazie
a chi ha messo la storia tra le preferite: 1
- 00Stella00 2
- Aleswan 3
- Cuore_Angelo 4
- deascarlatta78 5
- Dodo94 6
- franz1000 7
- moulianrouge 8
- robness 9
- Romy 10
- SereneHarmony 11
- ShootingStarChildOfLight 12
- tulipano
nero 13
- _Kristal_
E
grazie a chi l'ha messa tra le seguite: 1 - 1717 [Contatta] 2
- alice91 [Contatta] 3
- angel1992 [Contatta] 4
- BennySmolder [Contatta] 5
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Debora [Contatta] 20
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marion [Contatta] 21
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- LuisaMagro80 [Contatta] 23
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Pesca [Contatta] 25
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Potter [Contatta] 27
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Alexia [Contatta] 28
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- Tutti
gli zeri del mondo [Contatta] 31
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- Vero_Masen_Cullen [Contatta] 33
- _alessia98_ [Contatta] 34
- _Kristal_ [Contatta] 35
- __Snow
White__ [Contatta]
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Ci
siamo ragazze/i!!! Questo è il capitolo che stavate
aspettando!!!O almeno uno di quelli!
Questo
capitolo infatti risponde a molte delle vostre domande fatte nelle
recensioni!
Scoprirete
cosa ha fatto Edward negli ultimi anni!!!Spero sia all'altezza delle
vostre aspettative!! Mi raccomando recensite e fatemi sapere che ne
pensate!!! UN BACIONE!!!!
Buona
Lettura!!
Capitolo
4
Pov
Edward
Cinque
anni. Cinque anni di solitudine. Cinque anni di ricerche. Cinque anni
di disperazione.
Era
viva. Lo sapevo. Lo sentivo. Se così non fosse stato io lo
avrei saputo. Ne ero sicuro. Non mi importava quello che diceva
Alice. Non mi importava quello che pensava Carlisle.
La
mia Bella era sopravvissuta.
So
che ero stato il primo a credere che non avrebbe potuto farcela, ma
in tutto questo tempo mi ero convinto del contrario, ogni giorno di
più. E la speranza mi aveva dato la forza di andare avanti.
Io
e Emmett non avevamo fatto altro in questi anni, avevamo girato il
continente in lungo e in largo nella spasmodica ricerca delle nostri
mogli.
E
pensare che gli eravamo corsi dietro meno di due ore dopo. Quando
resoci conto di quello che avevamo fatto, che io avevo fatto, eravamo
usciti a cercarle.
Sparite.
Volatilizzate. Non avevamo trovato nessuna traccia. E la cecità
di Alice aggravava la situazione. La mia disperazione mi aveva
portato addirittura a rivolgermi a Charlie.
Tutto
ciò che mi disse fu che Bella l'aveva chiamato, nello stesso
giorno in cui se ne era andata, dicendogli che il nostro matrimonio
era finito, e che per questo se ne sarebbe andata via , probabilmente
per sempre, che voleva chiudere i contatti con il passato, anche con
lui, perché tutto quello che era legato a Forks, l'avrebbe
solo fatta soffrire maggiormente. Il povero Charlie era distrutto, ma
potevo vedere nella sua testa che sarebbe riuscito a superare il
dolore, grazie al pensiero che la sua bambina stava bene, e sarebbe
stata di nuovo felice un giorno:
«Charlie,
per caso ti ha detto dove sarebbe andata?»
«Ha
parlato della California, ma non saprei dirti altro»
«Capisco»
La
California. Era ovvio che mentiva. A quanto pare non volevano proprio
essere trovate. Era così spaventata dal fatto che avrei potuto
trovarla e costringerla a rinunciare che tentava di seminarmi in
tutti i modi. Purtroppo dovevo ammettere che ci riusciva benissimo.
«Edward,
non mi importa cosa è successo, ma ti prego trova
il
modo di riportarla a casa, se c'è qualcuno che può
riuscirci, quello sei tu!
A
me non darebbe ascolto!»
«Non
mi fermerò finchè non l'avrò ritrovata. Lo
giuro, Charlie.»
«Ti
credo ragazzo, ti credo»
Ed
era proprio quello che avevo fatto. Purtroppo senza risultati.
E
poi c'era Emmett.
Mi
bastava guardarlo per sprofondare nello sconforto più totale.
Sapevo dai suoi pensieri, che più volte incolpava me per la
fine del suo matrimonio. Sua moglie lo aveva lasciato per seguire
Bella, la quale però non se ne sarebbe mai andata se non fosse
stato per la mia stupidità. La cosa che più si
rimproverava era quella di non averla seguita immediatamente, di non
aver appoggiato la sua decisione fin da subito, di non essere stato
il compagno che lei si aspettava, solo per appoggiare un fratello.
Una parte di lui non mi avrebbe mai perdonato, l'altra parte, quella
razionale, sapeva che solo insieme avremmo avuto una possibilità
di ritrovarle.
Emmett
era cambiato molto in questi anni. Il gigante buono,burlone e amico
di tutti non esisteva più. Ora c'era solo il gigante vampiro,
pronto a tutto per raggiungere l'unico scopo della sua vita: riavere
sua moglie.
I
pensieri nella mia testa mi avrebbero fatto impazzire. Ogni giorno,
ogni minuto, ogni secondo, Bella era nella mia mente. Qualsiasi cosa
facessi il pensiero della sofferenza che le avevo causato non mi
abbandonava mai. Rivivevo i giorni felici passati con lei, ancora,
ancora e ancora. Era tutto quello che avevo.
Non
sapevo come si fosse evoluta la gravidanza, non sapevo cosa o chi era
venuto al mondo.
Poi
un giorno, Alice e Jasper impegnati anche loro nella ricerca di Bella
e Rosalie, tornarono da una delle loro spedizioni con una sorpresa:
Nahuel
L'incontro
con Nahuel fu illuminante e sconvolgente allo stesso tempo. Nato da
una donna mortale, generato da un vampiro, Nauhel era la prova
vivente di quanto mi fossi sbagliato, e di quanto Bella avesse
ragione. Era una creatura sorprendente, a metà tra un vampiro
e un umano, ma non era certo un mostro. Era stato cresciuto da
Huilen,
che lui aveva morso per sbaglio pochi minuti dopo la nascita. Hulien
era la sorella di
sua madre, la quale era morta in seguito alle lacerazioni procurate
da Nauhel stesso, nel tentativo di venire al mondo.
Purtroppo
quest'ultima era la parte sulla quale avrei voluto fortemente
sbagliarmi e invece era andata esattamente come pensavamo.
Ma
non dovevo pensarci, la mia Bella doveva aver avuto un destino
diverso. E finchè non avessi ricevuto la prova concreta che mi
sbagliassi, non mi sarei arreso.
Purtroppo
era come cercare un ago in pagliaio, sarebbero potute essere ovunque,
avevamo ormai capito che la creatura che la mia Bella portava in
grembo era nata, dal momento che la cecità di Alice non era
mai svanita.
Non
riusciva a vedere Bella e Rose appena erano andate via, perchè
la presenza del bambino non le permetteva di avere visioni, e a
distanza di anni, nulla era cambiato.
Poi,
pochi giorni fa, d'improvviso, una svolta:
Mi
trovavo con Emmett a Vancouver, nel soggiorno di una delle tante case
che Esme, teneva pronta per noi nei nostri spostamenti. Alice e
Jasper erano a caccia, Esme e Carlisle ,erano rimasti con noi. Con
mio fratello consultavamo le carte geografiche per stabilire il piano
di ricerca di quella settimana, dividevamo le zone in modo che nessun
angolo di nessun paese, neanche il più remoto, potesse
sfuggire alla ricerca. Non volevamo lasciare niente di incompiuto.
D'
improvviso i pensieri confusi di mia sorella mi arrivarono in testa.
Sembrava molto agitata e non riuscivo a dare un senso logico ai suoi
pensieri.
Carlisle,
notando il mio volto allarmato, mi si avvicinò:
«Edward?
Che succede?»
«Alice,
sembra agitata........qualcosa non va.»
Meno
di un secondo dopo, quel piccolo tornado di mia sorella spalancò
la porta di casa, che per poco non uscì dai cardini a causa
dell'urto violento.
Jasper
entrò subito dopo fermandosi accanto a lei.
«Edward,
Emmett, ho avuto una visione!! Le ho viste, le ho viste!»
«Cosa?»
fu poco più di un sussurro, la voce mi mancava, avevo smesso
di respirare. non potevo crederci , avevo paura che le mie orecchie
mi stessero giocando un brutto scherzo. Emmett sembrava nelle mie
stesse condizioni.
Mio
padre, avendo intuito le condizioni in cui ci trovavamo, si avvicinò
a nostra sorella:
«Alice,
cosa hai visto?»
«Rose
e Bella in piedi in un soggiorno. E' stato solo un flash di qualche
secondo, ma erano loro! Bella.....lei......i suoi occhi......erano
dorati!»
Mentre
mia sorella diceva quelle parole, lei immagini scorrevano nella mia
mente attraverso la sua. Solo pochi secondi , come aveva detto lei,
ma tanto bastò a farmi riconoscere in quell'immagine la
splendida figura di mia moglie. Non era cambiata molto dall'ultima
volta che miei occhi si erano posati su di lei, ma allo stesso tempo
era una persona diversa. La visione si soffermò sui suoi
occhi, dorati, come aveva detto Alice. Vampira. La mia Bella era una
vampira. Bellissima.
Caddi
a terra sulle ginocchia, schiacciato dal peso che per tanti anni mi
ero portato sulle spalle, e dalla gioia così forte da non
riuscire quasi a contenerla. Emmett mi fu subito vicino:
«Edward
che succede? Stai bene?»
«Sono
loro. Emmett......sono proprio loro. Io.....»
«Si,
fratello, si, ma non è ancora finita......ora dobbiamo
riuscire a riportarle a casa, non voglio più passare un solo
giorno lontano da Rose! Alice non sai dove potessero essere? »
«No,
purtroppo no, non ho visto niente che potesse darmi un indizio su
dove fossero»
Proprio
mentre pronunciava quelle parole, i sui occhi si fecero vacui:
Vidi
me, Emmett, Alice e Jasper, arrivare con l'auto in un parcheggio,
c'erano molte persone, soprattutto ragazzi, poi una targa appesa su
un edificio proprio davanti al parcheggio recitava: Benvenuti alla
Manchester Memorial High School. Subito dopo , la visione diventava
un enorme schermo nero e svaniva.
Mentre
io vedevo le immagini nella mia mente, Alice raccontava ad alta voce
la sua visione al resto della famiglia. Esme si avvicinò a me,
posandomi dolcemente una mano sulla schiena:
«Tesoro
per caso vuol dire quello che penso?»
«Si
, mamma, se la visione di Alice diventa nera, vuol dire che il nostro
destino si mescola con.....» Non riuscii a finire la frase,
improvvisamente la veridicità di quel pensiero mi tolse il
respiro.
«Tesoro,
potresti conoscere tuo figlio o tua figlia........mio nipote......»
«Ma
vuol dire anche che Bella e Rosalie, sono li , non si
allontanerebbero mai da quella creatura!»
«Edward
,Carlisle ha ragione, dobbiamo andare, dobbiamo partire!Subito!»
Emmett
sembrava aver ripreso vita, e anch'io mi sentivo di nuovo vivo.
Non perdemmo tempo, facemmo le valige la sera stessa, preparammo
tutto il necessario, Esme prese contatto per un nuova casa, Carlisle,
con l'ospedale del posto e il preside della scuola e noi, bhe noi,
eravamo pronti a riprenderci finalmente le nostre vite.
Così
partimmo, direzione Manchester, New Hampshire.
Ecco
qui? Allora che ne dite?
Allora
prima dei ringraziamenti, ne approfitto per rispondere a qualche
recensione:
Risposta
a
celly
chelly,luluCullen91
: Grazie per i complimenti sono felice che la storia vi piaccia,e
spero che con questo cap abbia risposto a qualcuna delle vostre
domande! Per quanto riguarda il giorno dell'aggiornamento, mi
dispiace ma non ne è uno preciso, di solito cerco di
aggiornare due volte a settimana, ma non posso promettervi niente!
Risposta
a: fefe
cullen,totta_cullen,Piccolabella89:Grazie,
grazie, grazie! Sono davvero felice che vi piaccia!!! Voi non sapete
quanto!! Spero continuerete a seguirmi!!!
Risposta
a: fay90,tulipano
nero,moulianrouge,
Avete
ragione sono proprio sadica! E si lo ammetto un po mi diverto a
lasciarvi sulle spine! Ma questa volta sono stata più brava!!
Ahahahaha! Grazie di complimenti! Un bacione!
Risposta
a:missriccia87,Fede13,
Aleswan
,visto
che è arrivato il tanto aspettato pov Edward! Spero che siate
almeno parzialmente soddisfatte! E comunque tranquille è
impossibile che Edward rinunci a Bella! Spero vi piaccia il cap! Alla
prossima! E comunque vi ringrazio tutte perché mi siete di
grande ispirazione!Un bacione!!!A presto!!
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Capitolo
5
Pov
Edward
New
Hampshire. Eravamo entrati in paese sfrecciando per quelle strade a
tutta velocità. Non ce ne era bisogno, ed era
pericoloso,avremmo potuto dare nell'occhio, ma l'impazienza di
rivedere Bella mi faceva agire di impulso. Il giorno dopo avremmo
iniziato a frequentare le lezioni. Un altro anno di liceo.
L'ennesimo. Non mi importava. Era un sacrifico piccolissimo, che
avrei fatto altre mille volte pur di ricongiungermi con la mia
famiglia.
Io
e Emmett con l'aiuto di Jasper eravamo andati subito a perlustrare i
dintorni. Poco distante dall'abitazione trovata da Esme, avevamo
scorto una scia. Vampiri. Più di uno, sicuramente. Non avevo
riconosciuto la scia di mia sorella, o qualcosa che avrebbe potuto
farmi pensare che appartenesse a Bella. Eppure Emmett sembrava
convinto che tra quegli odori ci fosse quello della sua Rose. Lo
speravo. Lo speravo davvero. Non credo avrei sopportato l'ennesimo
buco dell'acqua. Ma Alice sembrava più che sicura, per lei,
eravamo andati nella giusta direzione. Dovevo fidarmi di lei.
Jasper
ci convinse a non continuare. Se erano veramente loro non volevamo ci
notassero prima del previsto. Volevamo essere sicuri che non
scappassero di nuovo. Non sapevamo cosa pensassero, non sapevamo se
si sarebbero allarmate, una volta che si fossero accorte del nostro
arrivo.
Chissà
se sapevano quanto le avevamo cercate.
Non
ci era dato sapere, ancora. Avevamo aspettato questo momento per
cinque anni, e ora non potevamo rischiare di perdere tutto per non
aspettare poche ore.
Se
quegli anni passati lontani da Bella mi erano sembrati lunghi, la
notte che precedeva il nostro ennesimo primo giorno di scuola mi
sembrava infinita. Camminavo interrottamente su e giù per la
casa, come un qualsiasi umano in preda a una crisi nervosa. Guardavo
in continuazione l'orologio, l'unico di tutta la casa, non sapevo
nemmeno come fosse arrivato li, non avevamo mai avuto un orologio.
«Edward
calmati, andrà tutto bene caro, ne sono sicura»
«Scusa
Esme, mi dispiace è che........non riesco a smettere di
pensarci. Non so......cosa....come.....e se mi odiasse? Ne avrebbe
tutto il diritto, non credi?»
«Parli
di Bella o di tuo figlio?»
«Non
saprei. Di tutti e due credo»
«Edward,
non credo che Bella sia in grado di odiare qualcuno. E' una creatura
troppo nobile di cuore, per arrivare a provare un sentimento simile.
Certo, potrebbe essere, delusa, arrabbiata, ferita.......ma non
odiarti. E per tuo figlio....sono sicura che, magari non subito, ma
un giorno capirà e ti perdonerà per non esserci stato
in questi anni....in fondo la tua unica colpa è stata quella
di amare troppo la sua mamma,troppo, vedrai che lo capirà.»
«Vorrei
tanto crederti Esme, davvero. Ma non sono così ottimista»
«Nostra
madre ha ragione, fratello» Emmett era uscito dalla sua stanza
attirato dalla nostra conversazione. Cercava di essere forte, ma
nella sua mente potevo leggere le mie stesse paure,le mie stesse
insicurezze.
«Davvero
Emmett? Io vorrei davvero riuscire a vederla come voi! Ma mettetevi
nei panni di Bella! Suo marito, l'uomo che le ha giurato fedeltà
e devozione per l'eternità, l'uomo che avrebbe dovuto
proteggerla da tutto e tutti, che avrebbe dovuto assisterla,
appoggiarla, sostenerla, amarla, che sarebbe dovuto morire per
lei.........l'ha abbandonata. Io l'ho abbandonata. Nel momento in cui
aveva più bisogno di me! Tutto quello che mi chiedeva era di
fidarmi di lei, di credere in lei, nel suo istinto.......ma sono
stato cieco e presuntuoso, e non ho capito, non capito in tempo che
terribile atrocità stavo commettendo! L'ho messa davanti a una
scelta terribile! Come, come si può perdonare un simile atto
di codardia? Come? »
Quasi
urlavo, la tensione stava per farmi esplodere. Bella. Dove sei?
Emmett
non sembrò scomporsi comunque, era più che sicuro che
sarebbe riuscito nel suo intento.
«Nessuno
ha mai detto che sarebbe stato facile, ma abbiamo l'eternità
davanti per farci perdonare. Strisceremo ai loro piedi per i prossimi
due secoli se sarà necessario, o anche di più, non
importa, ma ti assicuro che io non mi arrenderò. MAI. E
nemmeno tu dovresti farlo!»
Sapevo
che aveva ragione, lo avrei fatto, avrei fatto anche di peggio se
fosse stato necessario, qualsiasi cosa pur di continuare ad avere la
speranza di riaverla a mio fianco.
[…..]
«Edward
è ora.»
La
voce di mia sorella Alice, mi fece sussultare, che cosa sciocca:un
vampiro centenario che si spaventa per così poco.
Avevo
passato il resto della notte immobile, in equilibrio nel punto più
alto sul tetto della casa. Mi sembrava di poterle essere più
vicino in questo modo. Non aveva alcun senso, me ne rendevo conto
perfettamente, eppure provavo conforto. Il vuoto, il buio, la
solitudine, avevo la sensazione che la sofferenza che provavo in
quantità maggiore in quei momenti, mi avvicinasse a lei.
In
pochi secondi ero già in macchina, diretto verso la Manchester
Memorial High School.
Jasper
e Alice seduti dietro, si stringevano la mano. Emmett era seduto al
mio fianco,sul sedile del passeggero, in religioso silenzio. Poteva
sembrare un comportamento strano parlando di Emmett, ma purtroppo, in
questi ultimi anni, era diventato tipico di lui. Proprio come me, si
estraniava per ore e ore, a volte per giorni, senza fare nulla,
assolutamente nulla. Semplicemente contemplava il vuoto, la
solitudine, il buio.
Pochi
minuti dopo ci trovavamo nel parcheggio della scuola. Quanti ricordi.
L'ultima volta che avevo messo piede in un liceo, avevo incontrato
l'amore della mia vita. Ora speravo di poterlo ritrovare.
I
pensieri di tutti al nostro arrivo, erano sempre gli stessi, stupore,
meraviglia, ammirazione, attrazione, invidia, timore. Un copione che
si ripeteva ogni volta. Non me ne curai.
«Ragazzi,
dovremmo andare in segreteria, a ritirare l'orario delle lezioni»
«Va
tu Alice. Io preferisco, restare qui, magari......»Cosa? Cosa
speravo? Non lo sapevo. Che mio figlio arrivasse da me, dicendomi
:“Ehi
ciao, tu devi essere mio padre. Ce ne hai messo di tempo”? Non
potevo avere pensiero più stupido di questo. Chissà
se mio figlio o mia figlia si trovavano tra quelle mura in quel
momento, o tra i ragazzi che erano insieme a noi nel parcheggio.
Passavo in rassegna ogni volto, ogni pensiero. Non trovavo niente.
Solo pochi secondi dal mio arrivo, e avevo già sondato le
menti di un centinaio di ragazzi. In ognuno di loro cercavo qualcosa,
un particolare, una somiglianza, qualsiasi cosa potesse essere
indicativa. Niente.
Sapevo,
grazie all'incontro con Nahuel, che i cuori dei mezzo-sangue avevano
un battito più accelerato di quello umano, ma mi era
impossibile distinguerlo in mezzo a tanti. Non avevo altra scelta se
non quella di aspettare.
«Si,
Alice, per favore andate tu e Jasper, rimango io qui con Edward»
«Come
vuoi Emmett. Allora noi andiamo, ma facciamo subito, aspettateci qui.
E Edward?»
«Si?»
«Ti
prego non fare nulla, finché non torno. Va bene?»
Non
capivo il perché di quella strana richiesta. Che mi fossi
perso qualcosa? Decisi comunque di non fare domande.
«Certo.
Come vuoi.»
Passarono
altri minuti, altri volti, altri pensieri, ma niente. Poi il suono
della campanella fece svuotare il parcheggio. Gli studenti
cominciarono a entrare dirigendosi nelle loro aule. Fu allora che
notai una ragazza. Era una semplice ragazzina, come tutte le altre,
ma qualcosa in lei attirò la mia curiosità. Appoggiata
a una macchina, accanto a un altro parcheggio, vuoto, sbuffava
spazientita, sembrava aspettasse qualcuno. Non so perché ma
volevo sapere chi fosse. Intercettai i suoi pensieri. Gelai.
Stava
pensando a un nome, solo a un nome, non a un volto, non a una
persona. Solo un nome.
«Edward?
Edward?» Sentivo la voce di mio fratello Emmett chiamarmi.
Pochi istanti dopo si aggiunsero anche quelle di Alice e Jasper, di
ritorno dalla segreteria.
Mi
rendevo conto di avere assunto una posa completamente inumana.
L'immobilità in cui versavo, non sarebbe passata inosservata
ancora per molto. Nessuno umano poteva rimanere fermo in quel modo. A
meno che non fosse morto.
Spostai
il peso da un piede all'altro, riprendendo a respirare. Sentii i miei
fratelli accanto a me rilassarsi.
«Edward
che succede? Chi è quella ragazza?»
«E'
solo un'umana Alice, solo un'umana. Ma i suoi pensieri.....»
«Cosa
Edward? Cosa? Cosa c'è nei suoi pensieri?»
«Sta
aspettando qualcuno. E' arrabbiata perché questa persona è
in ritardo.»
Potevo
sentire la confusione, nella mente di Emmett, non riusciva a capire
cosa stesse succedendo.
«Edward
per favore, dicci che succede? Cosa c'entra? Non capisco»
«Il
nome....quel nome. Il nome di chi sta aspettando»
Mia
sorella Alice sembrò illuminarsi.
«Chi
Edward? Chi sta aspettando?»
«.............Renesmee.»
Fine
prima parte.........Continua...
Allora
ragazzi/e che ne pensate? Vi prego, non vi arrabbiate se vi ho
lasciato cosi!AHAHAHAHAHA!!
Ringrazio
chi ha messo la storia tra le seguite:
1
- 1717 [Contatta] 2
- ale_cullen [Contatta] 3
- alice91 [Contatta] 4
- angel1992 [Contatta] 5
- antonella64 [Contatta] 6
- arianninawinstonyo [Contatta] 7
- BennySmolder [Contatta] 8
- bisciolina [Contatta] 9
- bishuel [Contatta] 10
- Bobina83 [Contatta] 11
- Caelomb [Contatta] 12
- carlostanga [Contatta] 13
- chachy [Contatta] 14
- cochi85 [Contatta] 15
- dilan [Contatta] 16
- elita [Contatta] 17
- emabel [Contatta] 18
- fabyp [Contatta] 19
- faerieclara [Contatta] 20
- fay90 [Contatta] 21
- Fede13 [Contatta] 22
- federobi [Contatta] 23
- fefe
cullen [Contatta] 24
- fiorella91 [Contatta] 25
- fracullen [Contatta] 26
- giova71 [Contatta] 27
- Giulia_Cullen [Contatta] 28
- hantaro2812 [Contatta] 29
- harmon8y9 [Contatta] 30
- imane_avo [Contatta] 31
- James
KS [Contatta] 32
- ka
chan [Contatta] 33
- Lady
Debora [Contatta] 34
- lady
marion [Contatta] 35
- lali28cullen [Contatta] 36
- ledycullen_me [Contatta] 37
- Linseis [Contatta] 38
- lisa1982 [Contatta] 39
- LuisaMagro80 [Contatta] 40
- luluCullen91 [Contatta] 41
- lulu_t [Contatta] 42
- M
Pesca [Contatta] 43
- maria50 [Contatta] 44
- Mary183 [Contatta] 45
- Melody
Potter [Contatta] 46
- mikelina [Contatta] 47
- nax980 [Contatta] 48
- ornella [Contatta] 49
- Queen
Alexia [Contatta] 50
- RapeChan [Contatta] 51
- sbrilluccica [Contatta] 52
- stars92 [Contatta] 53
- Tutti
gli zeri del mondo [Contatta] 54
- unica93 [Contatta] 55
- vampicullen [Contatta] 56
- Veronica91 [Contatta] 57
- Vero_Masen_Cullen [Contatta] 58
- _alessia98_ [Contatta] 59
- _Kristal_ [Contatta]
Grazie
anche a chi l'ha messa tra le preferite:
1
- 00Stella00 [Contatta] 2
- Aleswan [Contatta] 3
- alice77 [Contatta] 4
- Angy
Pattz [Contatta] 5
- celly
chelly [Contatta] 6
- Chofi97 [Contatta] 7
- Cuore_Angelo [Contatta] 8
- cuzza [Contatta] 9
- deascarlatta78 [Contatta] 10
- Dodo94 [Contatta] 11
- franz1000 [Contatta] 12
- jessika92 [Contatta] 13
- LittleWing7 [Contatta] 14
- mary99 [Contatta] 15
- moulianrouge [Contatta] 16
- Nadia1992 [Contatta] 17
- robness [Contatta] 18
- Romy [Contatta] 19
- SereneHarmony [Contatta] 20
- ShootingStarChildOfLight [Contatta] 21
- tulipano
nero [Contatta] 22
- _Kristal_ [Contatta]
E
infine grazie a chi Recensisce
le mie storie!! Siete fantastiche!! Grazie anche a chi comunque le
legge!!! Spero che anche se non lasciate nessun commento la storia vi
piaccia comunque!!Grazie a tutte:
Ciao
e a Presto!!!!!!!
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Capitolo
6
Seconda
parte.....
Pov
Edward
«.............Renesmee.»
Un
pensiero girava nella mia testa. Che fosse lei? Si, doveva essere
lei. Non potevo credere a una casualità. Quella ragazzina
stava aspettando.....stava aspettando.............mia figlia.
Renesmee.
Quel
nome. No. Non poteva essere una coincidenza. Il nome di mia madre e
quello della madre di Bella legati insieme. Solo Bella poteva avere
un idea così.
Dall'emozione
che leggevo nelle menti e sui volti dei miei fratelli capii che erano
giunti alla mia stessa conclusione, ma la paura che tutto potesse
svanire come una bolla di sapone, e farci così cadere in una
nuova delusione, era tale da frenarci.
«Alice,
credi che......potrebbe.....insomma, quel nome, dice molte
cose....non credi?Lei, quella ragazzina sta
aspettando...Lei....mia....mia......
figlia.»
«Forse
dovremmo aspettare di esserne sicuri, non credi?E se poi ci stiamo
solo illudendo? »
Alice
rispose al posto mio:
«No
Jasper, credo che Edward abbia ragione, non può essere una
coincidenza. E poi guarda: è proprio come nella mia visione,
improvvisamente tutto è diventato nero, come adesso, perché
il solo parlare di Lei,
crea dei buchi neri, non può essere che.....la figlia di
Edward. Deve essere lei!»
Renesmee.
Ogni
volta che pensavo al suo nome non riuscivo a trattenere un sorriso.
Renesmee.
Avevo
una figlia. Ora sapevo. Una bambina. Bella aveva avuto una bambina.
Io, Noi, avevamo avuto una bambina. La mia bambina.
«Edward
che facciamo adesso?»
Cosa
farebbe Bella? Cosa vorrebbe che facessi? Forse non dovrei fare
niente. Forse dovrei aspettare di ritrovare Bella prima, e poi
lasciare che sia lei a decidere quale sia il modo migliore di parlare
con.....Renesmee.
«Pensi
che dovremmo restare qui e aspettare che arrivi?» Emmett.
«NO.
Non voglio spaventarla.»
Non
sapevo cosa pensasse esattamente di me. Di suo padre. Ma dal momento
che era una mezza vampira, vedendoci non avrebbe impiegato molto a
capire che eravamo vampiri.. Si sarebbe potuta spaventare. Per quanto
ne sapevo sua madre e sua zia erano le uniche vampire che conoscesse.
Se era a conoscenza di quello che era successo tra me e sua madre,
se sapeva che avevo cercato di convincere Bella...a “sbarazzarsi”
di lei, se sapeva che la credevo un mostro.......avrebbe anche potuto
pensare che fossimo li per farle del male. No. Non volevo avesse
paura.
«Credo
sia meglio entrare, e vedere cosa succede, se l'aspettiamo qui
potrebbe intimorirsi.....non voglio che succeda»
«Come
vuoi Edward. Andiamo allora. Questi sono i vostri orari.» Alice
consegnò l'orario a me e Emmett. Gli diedi una rapida
occhiata. Prima ora: Biologia. Che ironia. Se non avessi saputo che è
impossibile, avrei pensato che il destino si stesse prendendo gioco
di me. Mi lasciai scappare una risatina isterica. Emmett mi guardava
confuso:
“Fratello,
che succede”
Gli
feci un cenno col capo, che voleva dire “lascia stare”.
Mi diressi all'aula di Biologia, la lezione era già iniziata.
Fantastico.
«Buon
Giorno, sono Edward Cullen, il nuovo studente»
Ventuno
teste,ventidue con quella del professore si girarono verso di me. La
reazione fu la stessa del parcheggio.
«Oh
ma certo. Prego sign. Cullen si accomodi pure ad uno dei posti
liberi»
«Grazie,
signore»
Presi
posto in un bancone acconto a un ragazzo, appena mi sedetti lo vidi
allontanarsi con la sedia verso il bordo più esterno. Gran
cosa l'istinto di sopravvivenza. L'ultima cosa di cui avevo voglia
era socializzare. La voce del professore mi fece voltare:
«Cullen.......mmmm..........è
parete di Renesmee Cullen?»
Rimasi
spiazzato. Cosa aveva detto?
«Come?»
«Renesmee
Carlie Cullen. E' sua parente?»
Nel
momento stesso in cui pronunciò quel nome ,vidi un volto
designarsi nella sua mente. La creatura più bella e dolce che
avessi mai visto. Pari solo alla bellezza di sua madre. Mia figlia.
L'emozione
era tale che non riuscii a parlare. Feci solo un cenno affermativo
con il capo.
«Ah
bene. Cugini?»
«S-si.
Cugini.» Per la prima volta in tutta la mia vita mi mancava il
coraggio di parlare. Il professore riprese la spiegazione. Non sapevo
nemmeno di cosa, non riuscivo a smettere di rievocare quel volto. La
mia bambina.
La
mattinata trascorse tutta uguale. Tra una lezione e l'altra. Non la
incontrai mai.
Finalmente
arrivò l'ora di pranzo, quando suonò la campanella,
alla fine della lezione, mi precipitai fuori, trovando i miei
fratelli ed Alice ad aspettarmi.
«Cosa
ci fate tutti qui?»
«Ti
aspettavamo. Jasper ha sentito che sei felice. E'la prima volta
da......Bhe, che è successo?»
Sorrisi.
«L'ho
vista. Più o meno.»
«Cosa?
Davvero? Dove? Com'è?........Che significa più o memo?»
«Calma
Alice. L'ho vista nella mente del professore. Pensa che siamo
parenti.»
«Bhe?
Com'è?»
«Splendida.»
Alice
mi buttò la braccia al collo. Era felice per me e commossa.
Fortunatamente ero un vampiro o mi avrebbe stritolato.
«Aspetta.
Come sarebbe a dire pensa che siate parenti?»
«Per
via del cognome. Bella le ha dato il mio cognome. Si chiama Renesmee
Carlie Cullen.»
«O
Edward! E' meraviglioso!!»
Lo
era davvero. Ero così orgoglioso. Bella le aveva dato il mio
cognome. Non riuscivo a crederci. Questo mi riempiva di una gioia
immensa e di speranza. Forse non era tardi. Forse avevo ancora una
possibilità, con entrambe.
«Andiamo
in mensa?»
«Certo.
Andiamo.»
Giunti
alle porte della mensa, scrutai ogni angolo con lo sguardo. Niente.
Riempimmo
il vassoio di cibo. Tirai su qualcosa a caso, senza nemmeno guardarlo
e ci sedemmo a un tavolo. Il più isolato possibile. Come
sempre. Come se fosse un copione e noi stessimo recitando una parte.
Cosa che poi non si allontanava molto dalla realtà. Continuavo
a guardarmi in giro. Ancora niente. Cominciavo a perdere le speranze.
Magari aveva deciso di non venire quel giorno.
Poi
l'inaspettato. Alzai lo sguardo ed era li. Solo pochi passi dal
nostro tavolo. Mi si fermò il respiro. Sentivo la tensione nei
pensieri dei miei fratelli e i sui loro volti. Non era sola. Un
ragazzo, forse di qualche anno più grande, era acconto a lei.
Mi guardava con odio e disprezzo. I suoi pensieri erano molto
chiari. Lui sapeva chi ero. Chi eravamo. E non ci voleva.
Non
era umano.
Lei
mi guardava. La sua mente restò vuota per qualche secondo,
come se non sapesse bene cosa pensare. Il vassoio le cadde di mano e
finì sul pavimento. Nessuno si mosse.
Poi
un scarica di pensieri, mi fece tremare. Bella. Bella era nei suoi
pensieri. Solo che pensava a lei come... “Mamma”. Stava
rivivendo un momento....del giorno prima, il rombo di un auto, bella
che si spaventa e le cade qualcosa di mano, il suo stupore a quel
fatto, la faccia spaventata di sua madre, che mi dilaniò il
cuore. Anche nei suoi pensieri riconobbi il rumore del motore. Era la
nostra auto. Bella sapeva. Sapeva che eravamo li. Incredibilmente,
tremai.
Poi
l'immagine di una piccola bambina dai capelli rossi, mi colpì.
Sorrideva, mentre con in dosso un pigiamino con i coniglietti rosa,
stringeva tra le braccia un piccolo peluche, e seduta sulle gambe
di....zia Rose che le raccontava una storia. Quella del suo papà.
La
mia storia. Rose le parlava di me. E così, mentre inerme la
guardavo, udii una parola, la più bella che avessi mai
sentito.
«Papà.»
Ecco
la seconda parte ragazze!! Soddisfatte!! Tranquille il prossimo è
un pov Renesmee. Una bella chiacchierata con il suo papà!!
Allora
che ne dite? Come lo vedete il nostro papà-Edward? Vi
ascolto!!
Dimenticavo;
tulipano
nero
fefe
cullen
Aleswan
_Kristal_
franz1000
moulianrouge
Fede13
sagatvmb99
Grazie
per la Recensione!! Spero che ora mi avrete perdonato se vi ho
lasciato sulle spine!!!!
Questa
volta non l'ho fatto, vero???? O si??? ahahaahah!!!!!!baci!!!!
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
Capitolo
7
Pov
Renesmee
«Papà»
Passarono
dei secondi interminabili,nei quali non riuscivo a staccare lo
sguardo dai suoi occhi. Avevo sempre pensato che quando lo avrei
incontrato avrei avuto sicuramente un mare di cose da dirgli, da
raccontargli. Invece in quel momento, niente. La mia mente era un
foglio bianco. Non riuscivo a pensare a niente. L'unica cosa che
riuscivo a fare era guardarlo.
Mi
ripresi poco dopo, nel momento in cui mi sentii strattonare per un
braccio, e dopo qualche secondo capii che mi stavo muovendo.
«Gabriel,
no, lasciami!»
Mi
aveva presa per un braccio e mi stava trascinando a forza fuori
dall'edificio. Mi voltai verso i Cullen che mi stavo guardando,
ancora impietriti, poi vidi.....mio padre....muovere un passo verso
di me:
«No.
Aspetta. Ti supplico!»
I
suoi occhi erano così tristi. Sembrava stesse soffrendo
terribilmente. NO. Non volevo. Non volevo che soffrisse!
«Gabriel.
Gabriel, fermati. Voglio parlargli! Ti prego!»
«NO!
Questo non sarebbe mai dovuto succedere!! MAI! Andiamo a casa!
Adesso.»
Ma
che diavolo stava dicendo? perché? Io non avevo desiderato
altro in tutto questo tempo!
Mi
ritrovai nel parcheggio della scuola, vuoto, tutti gli studenti erano
in mensa per l'ora di pranzo, Gabriel, armeggiò un attimo con
il giubbotto, in cerca delle chiavi. Mi teneva ancora per un braccio.
Quando
finalmente le trovò si lasciò andare a un sospiro di
sollievo.
«Sali
in macchina.»
«NO!»
«Nessie!
Ho detto sali in macchina!!»
«No!!»
Mi
divincolai dalla sua presa cominciando a correre nella direzione
della mensa.
«Nessie,
ti prego! Torna qui!E' pericoloso!»
Mi
aveva riacchiappata per un polso, ma con uno strattone riuscii a
liberarmi di nuovo. Mi voltai ancora, gli occhi chiusi, per cercare
di trattenere le lacrime, non vedevo nemmeno dove stessi andando.
Perché? Perché si comportava così? Feci solo
pochi metri, prima di scontrarmi con qualcosa di duro. Sarei dovuta
rimbalzare e cadere all'indietro, mi ero già preparata
all'urto con il suolo, e invece no, ero ancora in piedi. Non mi
accorsi delle sue mani gelate sulle mie spalle, finché non
alzai lo sguardo ritrovandomelo davanti.
I
suoi occhi avevano ancora la stessa tristezza di poco fa, ma ora
potevo scorgere anche qualcos'altro nel suo sguardo.....timore?
Affetto?
Non
ero in grado di decifrarlo. Poi finalmente parlò, questa volta
ebbi l'opportunità di sentire bene la sua voce, rimasi
stupefatta, sembrava quella di un angelo.
«Stai
bene? Ti sei fatta male?» Il suo tono ora era allarmato,
preoccupato.
Scossi
solo leggermente la testa, le parole sembrava mi avessero
abbandonato.
«Levale
la mani di dosso!»
Gabriel
si era avvicinato a noi e guardava....lui....in
maniera minacciosa.
«Gabriel
non essere scortese. Ha solo evitato che finissi a terra!»
«Non
mi interessa!Allontanati da lui!Immediatamente!»
Ma
che gli prendeva? Sembrava avesse paura che mi facesse del male.
Assurdo!perché avrebbe dovuto farlo?
Lui
mi guardò un attimo, dispiaciuto, poi guardò Gabriel,
che sembrava volesse ucciderlo solo con lo sguardo.
Vidi...Edward..,ormai non sapevo più come chiamarlo, fissare
Gabriel intensamente, sembrava stesse cercando di....leggerlo. Poi
ritirò le mani da me come scottato. Improvvisamente, mi sentii
stranamente sola, abbandonata.....fragile.
«Non
è così.....Gabriel. Non voglio farle del male! Non lo
farei mai. Lo giuro. Ti prego, lascia solo che le parli.»
«perché
dovrei crederti? perché dovrei fidarmi di te?»
Nel
frattempo vidi il resto della sua famiglia raggiungerci, si
posizionarono tutti dietro mio padre, ma i loro sguardi erano fissi
su di me. Stranamente però non mi sentii affatto a disagio.
Zia Rose e a volte anche la mamma, mia avevano parlato così
spesso di loro, che mi sembrava di conoscerli da sempre.
Il
più grosso di tutti mi guardò dritto negli occhi per
poi aprirsi in un sorriso enorme. Rimasi spiazzata alla vista di
quella lunga fila di denti affilati. Vidi il ragazzo biondo fissarmi
intensamente, poi si girò dando una forte pacca sulla spalla
all'armadio di fianco a lui:
«Emmett,
smettila! La stai spaventando!»
Spalancai
gli occhi, entusiasta:
«Zio
Emmett!!»
Cinque
paia di occhi, compresi quelli di Gabriel, si puntarono su di me. Lui
e mio padre avevano smesso di discutere. Quest'ultimo si era girato
verso i suoi fratelli per capire cosa stesse succedendo, spostandosi
un po' di lato per permettermi di guardarmi meglio, Gabriel si mise
di fianco a me,ancora in posizione di difesa, ma questa volta rimase
in silenzio, ormai per un minuto in più o uno in meno non
sarebbe cambiato niente.
Zio
Emmet fece un passo verso di me, Gabriel si irrigidì, lui
notandolo si fermò:
«Aspetta...tu..tu..mi...co-conosci?»
Incredibile, sembrava davvero emozionato, era strano vedere un
gigante del genere balbettare incerto. Annuii energicamente:
«Si,
la mamma mi ha parlato spesso di te e anche zia Rose....qualche
volta!» In realtà zia Rose parlava poco di suo marito
esattamente come la mamma del suo. Lui sembrò improvvisamente
illuminarsi alle mie parole, i sui occhi si fecero lucidi, e lo vidi
deglutire copiosamente, sembrava volesse piangere:
«Davvero?
E cosa ti ha detto? Dimmelo, ti prego. Ti prego!»
«Bhe
la mamma mi ha detto che eri grandissimo. E adesso ho capito cosa
intendeva. E poi ha detto che sei molto forte, e che chi non ti
conosce si spaventa al solo guardarti, ma tu in realtà sei
buono e divertente. Un grande amico. E poi zia Rose...Bhe lei dice
che.....»
Ci
pensai un po' su, non ero sicura che potessi raccontarlo.
«Cosa?Cosa
dice? Dimmelo per favore!» Oddio. Mi ricordava tanto un
orsacchiotto indifeso. Un grosso, grosso, orsacchiotto indifeso.
«Bhe..
lei dice che sei uno scimmione testardo!»
Strabuzzo
gli occhi:
«Ha....ha...detto
così?»
«Già»Lo
vide sorridere, distante, scuotendo leggermente la testa. Poi
sospirò:
«E'
proprio tipico della mia Rose»Era stato poco più di un
sussurro, ma l'avevamo sentito tutti benissimo.
«Quindi
voi dovete essere Zio Jasper e zia Alice!!» Dissi guardando gli
altri due ragazzi!Erano proprio loro senza dubbio!!Loro infatti
annuirono.
«Ehi!E'
vero! Sembri davvero un folletto!!»
Zia
Alice mi guardò sorridendo, un sorriso dolce stampato sul
viso.
Mio
padre si voltò di nuovo verso di me, il suo sguardo era il più
dolce che avessi mai visto.
«Che
cos'altro ti hanno detto? Vuoi dircelo?» Mi mordicchiai il
labbro inferire, lo facevo sempre quando ero nervosa, lo vidi
sgranare gli occhi e sussultare a quel gesto. Che cosa aveva? Che
cosa avevo fatto?
Stavo
per rispondere, quando Gabriel mi anticipò:
«Non
oggi!» Lo guardai stranita. Era incredibilmente serio e
preoccupato, ma non più arrabbiato.
«Cosa?perché?
Gabriel ti prego, tu sai da quanto volevo conoscerli!Per favore!»
Lui
mi guardò intensamente, poi sospirò rassegnato:
«Renesmee,
non credo che se ne andranno tanto presto, o sbaglio?» Disse
rivolgendo lo sguardo verso mio padre, il quale scosse il capo in
segno di diniego.
«Visto?
Avrai tutto il tempo di parlare con loro di...ciò che vuoi. Ma
ora dobbiamo andare a casa....da tua madre.»
Giusto
a casa non sapevano niente del loro arrivo. Chissà se la
mamma e zia Rose sarebbero state felici di saperli lì? Infondo
avevano detto che litigarono prima che io nascessi, era passato un
po' di tempo, magari, qualsiasi cosa fosse stata a farle arrabbiare,
gli era passata. Si avrei parlato con la mamma!
«Hai
ragione andiamo a casa! Voglio dirlo alla mamma!!»
Gabriel
annui:
«Andiamo
allora.»
Improvvisamente
mi ricordai di una cosa:
«Aspettate,
voi verrete a scuola anche domani vero? Non ve ne andate? Giusto?»
Mio
padre mi sorrise dolcemente.
«No
Renesmee, non preoccuparti, noi saremo qui ad aspettarti domattina,
promesso.»
Di
slancio lo abbracciai. Non so perché lo feci. Ma mi piaceva, e
tanto. Appoggia la faccia contro il suo petto,e gli strinsi le
braccia intorno alla vita. Era altissimo!
«Sono
tanto felice di averti conosciuto finalmente....papà!»
Lui
mi abbraccio stretta stretta, sembrava avesse paura che svanissi da
un momento all'altro. Poi mi baciò il capo:
«Anch'io.
Tanto. Ora va, o tua madre starà in pensiero!»
«Va
bene!A domani!»
Vidi
Gabriel lanciargli un ultima occhiata e fissarlo attentamente negli
occhi, prima di salire in macchina e partire verso casa.
Continua........
Allora
un po' di chiarimenti:
Può
sembrare un po' troppo strana la reazione di Nessie, ma ricordatevi
che lei non sa la verità, per questo è semplicemente
felice di aver incontrato suo padre e non arrabbiata. Inoltre
ricordate che Bella e Rose non hanno mai raccontato a nessuno i
poteri extra della famiglia Cullen! Detto questo, grazie
infinitamente a chi ha recensito il capitolo precedente:
KiareTta217
Aleswan
tulipano
nero
moulianrouge
Fede13
Angels4ever
_Kristal_
totta_cullen
fefe
cullen
Piccolabella89
Grazie!
Dire che vi adoro sarebbe poco!!!
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
Ciao
ragazze/i!Visto? Aggiornamento ultrarapido!!Scusate se non ho
risposto alla vostre recensioni ma ho pensato che vi avrei fatto più
felici con un nuovo capitolo!!Spero di aver fatto bene!! Mi
raccomando fatemi sapere che ne pensate!!!
Vi
adoro!!!!!
Buona
Lettura!!!
Capitolo
8
Pov
Renesmee
Gabriel
era salito in macchina senza dire nemmeno una parola. Guidava in
silenzio, le mani ben strette sul volante. Nonostante tenesse gli
occhi fissi sulla strada, il suo sguardo era distante. Solo di tanto
intanto lo sorprendevo a guardare dietro attraverso lo specchietto
retrovisore. Sembrava nervoso.
«Gabriel?Che
cos'hai?»
«Niente.»
«Non
è vero. Sei strano da questa mattina! E il tuo comportamento è
peggiorato da quando abbiamo incontrato...loro.»
Non
rispose. Lo sguardo era sempre teso davanti a se. La mascella sempre
più contratta. In quel momento sembrava che la metà
vampiro stesse avendo il sopravvento su quella umana.
«Allora?
Mi rispondi?»
Fu
allora che sbottò:
«Cosa?
Cosa dovrei risponderti? Cosa vuoi sentirti dire?Dimmelo!Che cosa
vuoi che ti dica?»
Rimasi
impietrita. Mai, mai lo avevo visto tanto arrabbiato. Gabriel era
buono, solare, allegro, non si arrabbiava mai, e anche se lo faceva
gli passava subito, non era mai stato capace di urlarmi contro in
quel modo, alla fine me le perdonava sempre tutte.
Questa
volta no. Questa volta era diverso. Questa volta era davvero
arrabbiato. Ma perché? Non capivo. In fondo non avevo fatto
niente di male. Giusto?
Non
ne ero più tanto sicura.
C'era
qualcosa che non tornava in tutto quello. Come se ci fosse qualcosa
che mi sfuggisse, anche se ce l'avevo lì , proprio sotto il
naso.
Riemersi
dai miei pensieri, quando sentii la sua voce dispiaciuta.
«Mi
dispiace. Non volevo urlare. Non piangere, ti prego!»
Stavo
piangendo? Mi portai una mano sul viso. Si, stavo piangendo. Le
lacrime avevano preso a scorrere senza che io me ne accorgessi.
Cercai di ricompormi, non volevo si dispiacesse così, in fondo
non era colpa sua. Non sapevo nemmeno io perché piangessi.
«Gabriel,
cosa sta succedendo, me lo dici? Perché ti sei comportato in
quel modo? Perché non volevi che li incontrassi? Perché
hai detto che era pericoloso?»
Serrò
la mascella, stringendo più forte il volante. Ancora non mi
rispondeva.
«Gabriel?
Per favore!»
Sospiro
pesantemente prima di parlare:
«Ti
va di fare una passeggiata?»
«Cosa?Ma....credevo
dovessimo andare a casa a parlare con mamma!»
«Siamo
andati via dopo pranzo, saltando le ultime due ore, abbiamo tempo.»
«Mi
dirai ciò che voglio sapere?»
Lui
annui.
«Anche
se non credo che spetti a me farlo»
«Lo
so, ma , voglio essere sicura che sia una buona idea, prima di
raccontare tutto a mamma, e poi so che tu sarai sincero e mi dirai
tutto, lei cercherebbe di dire solo cose che non potrebbero ferirmi.
Non sono stupida Gabriel, ho capito che qualcosa non va! »
Rise
di cuore, tornando finalmente a guardarmi negli occhi. Non mi ero
resa conto di quanto mi erano mancati fino a quel momento.
«A
volte dimentico che sei ancora una bambina. Sei sicura di avere solo
cinque anni?»
«Si....purtroppo.»L'ultima
parola la udii appena io stessa, speravo di cuore che non l'avesse
sentita lui.
Non
disse nulla, ma svoltò a destra per lasciare la strada
secondaria diretta verso casa e immettersi in quella che portava
verso la città.
Il
viaggio fu terribilmente silenzioso, sentivo un velo di imbarazzo tra
noi, ma non ero sicura di come si fosse creato. Era la prima volta
che succedeva. Percorrevo con lo sguardo le strade di Manchester, mi
piaceva vedere lo scorrere della vita al di fuori del mio piccolo
mondo. Mi sentivo come il primo giorno di scuola, era strano per me
vedere persone che non appartenessero al mio nucleo familiare. Per
cinque anni non avevo mai incontrato nessuno al di fuori di loro. Mi
ridestai dal mio sogni ad occhi aperti quando sentii spegnersi il
motore.
«Siamo
arrivati?» Ero a dir poco su di giri, era la prima volta che
vedevo la città. Mi sentivo strana. Ero emozionata e
spaventata nello stesso tempo
«Si,
scendi.»Lo vidi guardarmi in modo strano, probabilmente si
accorse del mio stato di agitazione. Io non mi mossi.
Lui
scese e fece il giro dell'auto, venendomi ad aprire la portiera.
Rimasi a bocca aperta. Non lo aveva mai fatto prima.
Mi
porse una mano per aiutarmi a scendere, ma invece di lasciarla andare
subito dopo, intrecciò le dita con le mie, cominciando a
camminare.
«Stai
tranquilla, non può succederti niente. Ci sono io con te.»
Mi rivolse un sorriso rassicurante. Arrossii. Sentivo lo stomaco
contorcersi. Che mi stava succedendo?
«Dove
siamo?» Ero convinta fossimo entrati in città, e invece
davanti a me c'era solo un'immensa distesa di verde. Sembrava un
dipinto. Era da togliere il fiato. Mi fece un cenno con la mano.
Guardai dove stava indicando: un enorme scritta in rilievo diceva:
Livingston Park.
«Gabriel
è bellissimo!»
Lui
mi rivolse un sorriso tenero.
«Ero
sicuro che ti sarebbe piaciuto. Vieni facciamo due passi »
Camminammo
lungo le vie del parco, in perfetto silenzio godendoci il panorama,
era incredibile che ci fosse un posto del genere proprio nel bel
mezzo della città.
«Gabriel?
Perché mi hai portato qui? E' così brutto ciò
che devi dirmi?»
Lui
si accigliò, sospirando.
«Vorrei
solo ci fosse un modo migliore per dirti quello che devo. Non
sopporto l'idea di vederti soffrire»
«Soffrirò
comunque se continuate a tenermi nascoste le cose.»strinsi più
forte la sua mano. Lui mi guardò triste. Mi portò a
sedere su una panchina che si affacciava a un piccolo laghetto
artificiale, prima che potessi rendermene conto appoggiai la testa
sulla spalla. Non so perché lo feci, ma mi piaceva come mi
faceva sentire così non mi mossi, sperando che non si
spostasse. Lui si irrigidì, poi sospirando mi depositò
un bacio sul capo:
«Forse
hai ragione. D'accordo ti dirò tutto.»
Pov
Edward
«Edward,
perché hai lasciato che andasse via? E se non dovesse
tornare?»
«Tornerà.»
«Non
puoi saperlo! Rose e Bella potrebbero decidere di andarsene di nuovo
e questa volta non le ritroveremo più! Dobbiamo seguirli! E'
l'unica possibilità!»
«Non
se ne andranno, sanno già che siamo qui, lo avrebbero già
fatto»
Vidi
le facce dei mie fratelli diventare confuse, non capivano di cosa
stessi parlando. Ancora non avevo avuto modo di raccontare loro
quello che avevo visto della mente di Renesmee, e in quella di
Gabriel.
«Che
significa? Spiegati!»
«L'ho
visto nelle loro menti. Più precisamente in quella di Gabriel.
Sembra che ci abbiano sentiti arrivare.»
«Ma
chi è quel ragazzo che stava con tua figlia?»
«Non
lo so Alice. So solo che è come lei. Mezzo vampiro e mezzo
umano. Non so altro. A parte che da come ragiona la sua mente deve
essere molto più grande di lei.....forse un paio di secoli.»
«Quindi
che si fa ora? Andiamo a casa e basta?Io voglio vedere Rosalie!»
«Lo
so Emmett, lo so. Anch'io impazzisco all'idea che Bella sia così
vicina, ma non possiamo correre il rischio di farle scappare. Loro
sanno che siamo qui. Diamogli un po' di tempo, magari saranno proprio
loro a venire da noi. Vorranno sapere cosa vogliamo. Aspettiamo
qualche giorno, prima di andare da loro.»
«Spero
davvero che sia la cosa giusta fratello, perché questa volta
impazzirei se dovessi perderla di nuovo......siamo così
vicini...»
Alice
si avvicinò a me, cercando di infondermi coraggio. Leggevo
però un dubbio nella sua mente.
“Edward,
non capisco, quel ragazzo sembrava avesse paura potessi farle del
male......lei no, era....felice.....non capisco”
«Non
lo sa.»
Jasper
e Emmett, mi guardarono straniti, sapevo che si innervosivano per le
mute conversazioni tra me e Alice.
«Cosa
non sa? Chi?»
«Renesmee,
non sa perché sua madre se ne andata. Non sa cosa è
successo tra noi, non sa cosa avrei voluto fare. Non lo sa. Non sa
niente. Loro non glielo hanno detto.»
«Cosa?
Ma perché secondo te?»
«Non
lo so Emmett non lo so. Possiamo solo aspettare e vedere che succede.
So che è difficile, ma dobbiamo riuscirci. »
Ti
prego Bella. Ti prego. Torna. Torna da me. Stavo impazzendo.
Continuavo a ripensare a quello che era successo e alle mie parole
subito dopo. Far credere agli altri che ero sicuro di ciò che
dicevo, che ero sicuro che non le avremmo perse di nuovo, era stato
maledettamente difficile. Avevo mentito. In realtà ogni
singola cellula del mio corpo, mi spingeva a seguire mia figlia, per
ritrovare mia moglie, per ritornare a vivere. Ma volevo darle la
possibilità di scegliere. Volevo che si rendesse conto che
avevo capito. Che non le avrei mai più imposto la mia volontà,
che avrei accettato ogni sua decisione. L'amavo. Sempre, per sempre.
La
cosa però, si stava rivelando la cosa più difficile che
avessi mai fatto. La paura che non mi volesse più, che potesse
decidere di non farmi rivedere mai più mia figlia, era tanta.
E bruciava.
Era
notte, non so come ero riuscito a mantenere i miei propositi di non
seguire le tracce di mia figlia e di quel ragazzo, anche solo per
poter rivedere da lontano la mia ragione di vita. Certo, con il
passare delle ore le cose diventavano sempre più difficili.
L'ansia mi uccideva. Più difficile era stato tenere a bada
Emmett. Da quando aveva parlato con Renesmee la sua mente era
diventata un turbinare di pensieri irrazionali. Tutto ciò che
voleva era correre da sua moglie. L'unica cosa che era riuscito a
frenarlo era stata la possibilità di un suo rifiuto.
I
pensieri preoccupati di tutta la mia famiglia mi stavano facendo
impazzire. Avevo bisogno “d'aria”. Non c'è la
facevo più.
“Dove
vai?”
I pensieri ansiosi di Alice arrivarono puntualissimi.
«Tranquilla,
non farò niente, ho solo bisogno di stare da solo»
“Si
è vero. L'ho visto. Va pure, penso io a Emmett”
«Grazie»
Mi
precipitai fuori. Feci una breve corsa nei boschi che circondavano la
casa. Mi fermai quando non sentii più i pensieri della mia
famiglia. Mi sentivo stanco, anche se non fisicamente. Mi sedetti su
un tronco caduto e chiusi gli occhi. Finalmente potevo crogiolarmi
nel mio dolore, senza far preoccupare tutti, senza causare una crisi
a Jasper. Povero fratello mio. Questi anni per lui, acconto a noi,
dovevano essere terribili. Eppure non si era mai lamentato, mai. Anzi
nella sua mente leggevo tutto il dispiacere che provava per me e
Emmett.
Restai
lì per un tempo che mi parve infinito, come ogni secondo, da
quando Bella se ne era andata. Sembrava che il tempo non volesse mai
passare. D'un tratto qualcosa cambiò.
Avvertii
una presenza.
Istintivamente
spalancai e scattai in piedi, assumendo la posizione di difesa.
Ringhiai.
"Chi
c'è?"
I
secondi passavano.
Nulla.
Poi
finalmente qualcosa si mosse.
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
Capitolo
9
Pov
Edward
I
secondi passavano.
Nulla.
Poi
finalmente qualcosa si mosse.
Una
figura uscì da dietro un albero.
Smisi
di respirare.
Sentivo
le gambe cedermi, dovetti lottare con tutto me stesso, per non cadere
a terra, in ginocchio.
Pov
Bella
Eravamo
a caccia. Io e Rose. Ne avevamo davvero bisogno. O almeno io, ne
avevo bisogno. Chester ci aveva accompagnate, aveva insistito
affinché non restassi sola. Anche Daniel si era unito a noi.
Più
che sete, il mio era bisogno di sfogarmi, di correre, di liberarmi.
La conversazione che avevo avuto nel pomeriggio con mia figlia
bruciava ancora.
Quando
l'avevo vista scendere dalla macchina, l'espressione del suo viso mi
aveva dilaniato il cuore, sembrava, triste,delusa,
arrabbiata........mille emozioni diverse le attraversavano il volto.
Non
disse niente, semplicemente entrò dentro casa, andando a
sedersi al tavolo della cucina. Gabriel entrò subito dietro di
lei, la testa bassa, non ci guardava. Brutto segno.
Io
e Rose ci lanciammo un occhiata. Non serviva parlare, il messaggio
era chiaro, entrambe avevamo un brutto presentimento.
«Tesoro?
Stai bene?»
«No,
mamma, non sto bene.»
«Che
cosa è successo?»
Lanciai
un'occhiata a Gabriel. A Nessie sembrò non piacere.
«Parla
con me, mamma.»
«Ti
ascolto»
«Mi
hai mentito riguardo a papà. Perché?»
Non
potei trattenere un singulto a sentirla pronunciare quella parola.
«Cercavo
solo di...proteggerti tesoro»
«Proteggermi?Proteggermi
da cosa?»
«Dalla
verità. E dal dolore che essa porta. E'.....complicato»
«Lui
non mi voleva. Gabriel ha detto che ha cercato di convincerti
ad......abortire. Quando tu ti sei rifiutata lui ti ha chiesto di
scegliere tra ...me e lui. Hai scelto me. Non mi sembra complicato!»
Lanciai
un occhiata eloquente a Gabriel, il tatto non era proprio il suo
forte, ma non potevo certo prendermela con lui. L'errore era stato
mio. Le avevo nascosto la verità troppo a lungo.
«Vedi
tesoro, il fatto è che tuo padre è sempre stato molto
protettivo nei miei confronti, sapeva che non sarei sopravvissuta
alla gravidanza, non voleva perdermi.»
«Ma
tu sei sopravvissuta, Chester ti ha trasformato. Papà non
voleva trasformarti?»
«Non
era quello il punto. Non c'erano garanzie, tesoro, nessuno sapeva se
sarei vissuta abbastanza da far entrare il veleno in circolo, nemmeno
Chester era sicuro che avrebbe funzionato, la mia è stata solo
fortuna. Per questo Rose è venuta con me. Se io non fossi
sopravvissuta, le ti avrebbe cresciuta, protetta, amata, come se
fossi stata sua figlia.»
«Zia
Rose! Tu hai lasciato...tuo marito, la tua famiglia....per me?»
Rose
di fianco a me annuì.
«Ti
amo come se fossi mia figlia comunque, anche adesso, per questo non
mi sono mai pentita della mia scelta.»
«Lo
so zia Rose! Ti adoro anch'io!»
«Ma
mamma, non capisco!»
«Cosa?»
«Tu
hai accettato di farmi nascere, nonostante sapessi che saresti
potuta morire, morire davvero?»
«Si.»
«Perché?»
«Ma
perché ti amavo già con tutta me stessa, sciocchina!»
«Oh
mamma!»
Si
alzò tanto velocemente dalla sedia da farla cadere a terra, e
mi buttò le braccia al collo stringendomi forte.
«Grazie
mamma. Ti voglio bene. Ti voglio tanto tanto tanto bene!!»
«Lo
so tesoro, lo so. Anch'io ti voglio bene. Ma se continui così
mi strozzi!»
«Oops!»
«Questo
vuol dire che non sei più arrabbiata con me?»
Annuì
lasciandomi andare e tornando a guardarmi negli occhi.
«Quindi
papà non voleva me, perché......amava di più
te?»
«E'
che lui non capiva. L'unica cosa che riusciva a vedere era la mia
possibile morte. Non c'è l'aveva con te, ma con se stesso,
perchè non poteva proteggermi da te. Ma sono sicura che se
avesse saputo che creatura meravigliosa eri, ti avrebbe amato anche
lui con tutto se stesso fin dall'inizio.»
«Perchè
non sei mai tornata da lui? Non lo ami più?»
Mi
irrigidii. Non sapevo cosa rispondere.
Lo
amavo? Certamente.
Mi
mancava? Da morire.
Lo
avevo perdonato?....No. Non ancora.
Volevo
rivederlo?..Si, No, Forse.
Rose
intuendo la mia difficoltà, rispose per me.
«Vedi
Nessie, il fatto è che a volte l'amore non basta per risolvere
tutto. Ma questo lo capirai quando sarai più grande.»
«Ve
bene. Ho capito.»
«Bene.
Quindi è tutto a posto?»
Si
morse un labbro. Uno dei vizi ereditati da me. Poi si passò le
mani tra i capelli, questo lo aveva ereditato da Edward.
Traduzione:
era nervosa.
«Tesoro
che c'è?»
Non
rispondeva. Fu Gabriel ad intervenire.
«Renesmee
devi dirigerlo. Lo scopriranno comunque, lo sai. Meglio che siano
preparate!»
Renesmee
fece un respiro profondo, io stranamente sentii il bisogno di
sedermi, ma niente mi avrebbe mai preparata a quello che stava per
dire:
«Ecco
vedi, oggi a scuola è successa una cosa.....cioè.....sono
arrivati dei nuovi studenti, o almeno credevamo fossero dei nuovi
studenti. In realtà sono...loro. Cioè...papà,
zio Emmett, Alice e Jasper.»
«.....»
«.....»
Smisimo
di respirare. Dire che eravamo ammutolite era un eufemismo. Eravamo
pietrificate.
Rose
si riprese molto prima di me.
«Racconta.»
Correvo
al massimo delle mie forze. Chester era accanto a me, Rose e Daniel
poco più indietro. Il racconto di Renesmee mi aveva lasciato
addosso uno stato di agitazione che non riuscivo a sfogare. Chester
non mi lasciava sola nemmeno per un secondo. Dopotutto ero pur sempre
una vampira da soli cinque anni, e anche se avevo un talento
naturale per resistere all'odore del sangue, faticavo ancora a tenere
a bada le emozioni, specialmente la rabbia.
«Bella,
calmati.»
«Non
ci riesco Chester, non ci riesco.»
«Che
cosa ti turba di più?»
«Non
lo so. Tutto. Lui è così vicino. Io....ho paura»
«Paura
di cosa? Che possa farvi del male? Lo avrebbe già fatto non
credi, e dal racconto di Renesmee sembrava felice di conoscerla, ha
detto che gli sembrava emozionato e commosso. »
«Lo
so ma...non voglio che me la porti via. Non voglio che distrugga
tutto quello che abbiamo costruito insieme in questi anni! Siamo una
faglia Chester! Tu,io, Nessie, Rose, Gabriel e Daniel! Siamo una
famiglia!»
«Sono
felice di sentirtelo dire Bella, non sai quanto, ma lui è tuo
marito Bella. E cosa non da poco......tu lo ami.»
«A
volte l'amore non basta!»
«Sei
solo arrabbiata e delusa. Quando riuscirai a perdonarlo sarà
diverso, vedrai......hai intenzione di ritirare lo scudo?»
«No.»
Da
quando avevo saputo del loro arrivo, avevo alzato lo scudo, il mio
potere extra, su tutta la mia famiglia. Volevo proteggerla.
«Ho
bisogno di sfogarmi.»
Presi
a correre più velocemente, Chester mi lasciò passare,
restando comunque a una distanza dalla quale poteva controllarmi.
D'un
tratto un folata di vento portò un odore con se che mi fece
tremare.
Mi
fermai.
Miele,
lillà e sole. Conoscevo questo odore. Ne ero sicura. Ma non
sapevo dargli un volto. Eppure era nella mia memoria. Quella umana
però, che col passare del tempo sembrava sfumare, nonostante
gli sforzi di Rose per farmi ricordare.
Come
in trance camminavo nella foresta, cercando di avvicinarmi di più
a quel profumo. Non avevo mai sentito niente di più buono. Ne
ero stregata.
L'odore
si faceva sempre più forte, sentivo Chester a distanza,
osservarmi curioso. Non me ne curai, la mia attenzione era tutta per
la figura che vedevo davanti a me. Un uomo. Era seduto su un tronco.
La testa tra le mani. Sembrava soffrire molto. Quando il vento cambiò
direzione, portando a lui il mio odore, alzò la testa di
scatto. Istintivamente mi nascosi dietro un albero.
«Chi
c'è?»
Quella
voce. L'avrei riconosciuta ovunque. Anche dopo mille vite. Lui. Era
lui. Edward.
Venni
pervasa da mille emozioni. La prima di gioia. Una parte di me voleva
correre da lui, tra le sue braccia, e baciarlo per ore e ore, dirgli
quanto l'amavo e quanto mi era mancato e pregarlo di non lasciarmi più.
L'altra mi urlava di attaccarlo, e farli capire tutto il dolore che
mi aveva causato.
Decisi
di uscire allo scoperto. Nel momento in cui mi vide, spalancò gli
occhi e smise di respirare.
Passarono
dei secondo interminabili, poi finalmente udii di nuovo la sua voce:
«Bella.»
Eccomi
di novo! Che ne pensate? Mi raccomando recensite! Sono curiosa!
Secondo voi cosa farà Bella? E Edward?
Grazie
a chi ha recensito lo scorso capitolo:
Grazie
a chi ha messo la storia tra le preferite:
1
-00Stella00 2
-Aleswan 3
-alice77 4
-Angels4ever 5
-Angy
Pattz 6
-bellacullen28 7
-celly
chelly 8
-Chofi97 9
-Cuore_Angelo 10
-cuzza 11
-darky81 12
-deascarlatta78 13
-Dodo94 14
-franz1000 15
-GiuGiu
Malfoy 16
-jessika92 17
-KiareTta217 18
-LittleWing7 19
-mary99 20
-moulianrouge 21
-Nadia1992 22
-Pantouffle 23
-robness 24
-Romy 25
-SereneHarmony 26
-ShootingStarChildOfLight 27
-simplyme 28
-totta_cullen 29
-tulipano
nero 30
-_Kristal_ 31
-_robsten_
Grazie
anche a chi l'ha messa tra le seguite:
1
-1717 2
-adg 3
-Aislinn_05 4
-ale_cullen 5
-alice91 6
-angel1992 7
-Angy
Malfoy 8
-antonella64 9
-arianninawinstonyo 10
-BennySmolder 11
-bisciolina 12
-bishuel 13
-Bobina83 14
-Caelomb 15
-carlostanga 16
-chachy 17
-CheyenneB 18
-cochi85 19
-dilan 20
-eleowen 21
-elita 22
-elvira910 23
-emabel 24
-epril68 25
-fabyp 26
-faerieclara 27
-fay90 28
-Fede13 29
-federika88 30
-federobi 31
-fefe
cullen 32
-fiorella91 33
-fracullen 34
-gaia98 35
-Giada
is owned by Edward 36
-giova71 37
-Giulia_Cullen 38
-hantaro2812 39
-harmon8y9 40
-imane_avo 41
-Isabel95 42
-jecca92 43
-Jessy
Lupin 44
-ka
chan 45
-kiish 46
-Lady
Debora 47
-lady
marion 48
-LadyEloredane 49
-lali28cullen 50
-ledycullen_me 51
-lenny87 52
-Linseis 53
-lisa1982 54
-LuisaMagro80 55
-luluCullen91 56
-lulusmiley 57
-lulu_t 58
-Luna_Bella 59
-M
Pesca 60
-maria50 61
-Mary183 62
-mikelina 63
-nax980 64
-ornella 65
-prettyvitto 66
-principessacar88 67
-Queen
Alexia 68
-raffaella11 69
-RapeChan 70
-sbrilluccica 71
-serena97 72
-stars92 73
-Stefy_Masen_75 74
-the_vampire_girl 75
-Tutti
gli zeri del mondo 76
-unica93 77
-vampicullen 78
-Venerdi 79
-Veronica91 80
-Vero_Masen_Cullen 81
-_alessia98_ 82
-_Kristal_
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Capitolo
10
Pov
Edward
«Bella.»
Mi
era quasi sembrato di sentire il mio cuore che ricominciava a
battere. Era li. Lei era li. Il mio unico grande amore. Davanti a me.
Immobile. Lo sguardo glaciale, impenetrabile.
«Bella.»
Istintivamente,
a velocità umana, mossi un passo verso di lei. Sgranò
gli occhi, e fece un passo indietro. Fu come ricevere una coltellata
in pieno petto. Lei mi temeva.
Provai
a fare un altro passo.
«Non
ti avvicinare...Edward»
Era
seria, era maledettamente seria. Eppure potrei giurare di averla
vista tentennare quando aveva pronunciato il mio nome. Mi sentii
scosso al suono della sua voce, anche se aveva usato un tono
minaccioso, la sua voce avrebbe fatto invidia a quella di un angelo.
Semplicemente meravigliosa.
Feci
come mi chiese e non mi mossi. Sentivo il suo disagio, mosse un altro
passo indietro, sembrava volesse andare via. No.
«No.
Ti prego. Non te ne andare.»Dovevo convincerla a restare. Anche
solo per poterla guardare ancora solo qualche minuto, solo qualche
secondo.
Lei
tornò a guardarmi, sul suo splendido volto era chiara
l'indecisione.
«Cosa
vuoi?»
«Voglio
solo parlare con te. Ti supplico.»
«Tutto
qui?»
«Si.
Ti prego!»
Non
riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo corpo, dal suo viso, dai
suoi occhi. Ero già ubriaco di lei. Ma non era abbastanza. Non
sarebbe mai stato abbastanza. Il suo sguardo era ancora su di me,
sospettoso.
«Ve
bene. Ma non ti avvicinare!»
«Tutto
quello che vuoi.»
Sembrò
fidarsi delle mie parole, perché avanzò di un passo.
«Bene.
Ti ascolto»
«Sei..sei...»
«Morta?»
Sobbalzai
alla durezza di quella parola, del suo sguardo.
«Stavo
per dire bellissima»
«E'
tutto qui quello che hai da dire?»
«Cosa?
No. Certo che no io....»
«Edward
dimmi solo perché sei qui!perché adesso? Cosa vuoi da
me? Da noi!»
Non
capiva?
«Bella......io
ti amo. Ti ho sempre amata e ti amerò sempre! Lo hai
dimenticato?»
La
vidi sussultare. Gli occhi spalancati. Fece un altro passo in dietro
andando a scontrarsi con la corteccia di un albero.
«No.
Non è vero. Tu mi hai lasciata, mi hai lasciata sola!»
«Bella,
no, no. Ogni secondo, ogni istante di questi ultimi cinque anni non
ho fatto altro che cercarti, e pensarti, e amarti....ti prego, ti
prego, ascoltami. Ho sbagliato lo so, ho sbagliato, ma adesso sono
qui, sono qui, guardami, ti prego, ti amo, ti amo Bella, ti amo»
Teneva
gli occhi chiusi e continuava a scuotere la testa, senza nemmeno
accorgermene fui a un passo da lei. Allungai una mano per poterla
accarezzare, mi faceva morire dentro vederla così. Quanto
dolore avevo causato al mio piccolo amore? Stavo per sfiorarle una
guancia quando sentii afferrami il polso. Mi voltai per vedere chi
avesse osato fare questo: Davanti a me un ragazzo, un vampiro, i suoi
occhi erano dorati come i miei.
Gli
ringhiai contro.
Lui
mi sorrise beffardo ma mi lasciò andare.
«Credimi
non è una buona idea...Edward.» Mi conosceva?
Al
suono della sua voce Bella sembrò risvegliarsi, aprì
gli occhi puntando lo sguardo in quello di lui.
«Chester»
Lui
gli rivolse il più dolce dei sorrisi.
«Mi
dispiace.....Stai bene?»
Lei
annui energicamente, prima di tuffarsi tra le sue braccia, che
l'accolsero pronte. Io mi sentii sprofondare. Che cosa stava
succedendo? Chi era lui? Perché Bella sembrava fidarsi tanto
di lui. E perché si abbracciavano in quel modo?Morii al
ricordo che una volta ero io e solo io ad essere abbracciato così
da lei. No. Perché? Possibile mi avesse dimenticato? Possibile
che non gli fosse rimasto nulla del suo amore per me? Amava lui
ora?No. Non potevo crederlo, non volevo crederlo. La voce di lui mi
riscosse dal mio incubo personale:
«Dalle
tempo, ha sofferto tanto, non è pronta per questo.»
«Cosa
ne sai tu? Chi sei?»
«Io
sono Chester. Ho incontrato Bella e tua sorella, poco dopo la loro
fuga da casa vostra, quando la vidi capii subito. L'ho aiutata
durante la gravidanza, e il parto. Io ho fatto nascere tua
figlia....e poi...»Il suo sguardo si posò di nuovo su
bella, sofferente. Non
guardarla così. Lei è mia.
«..poi...l'ho
trasformata. Era così......... non credevo funzionasse. Sono
sempre rimasto con lei, con loro, e le ho insegnato tutto quello che
sapevo, ecco perché si fida di me....non c'è altro.»
Mi
sentii un verme, un mostro, quest'uomo era stato per lei, tutto
quello che avrei voluto e dovuto essere io. Come avevo potuto essere
così vigliacco? Indietreggiai , fino a tornare su quel tronco,
abbandonandomici. Stavo morendo di nuovo. La mia Bella.
«Edward...»
Mi
voltai nella direzione dalla quale proveniva la voce:
«Rose»
«Perché
sta così? Cosa le hai fatto? Cosa lei hai detto?»
Non
ebbi il tempo di rispondere, sentivo i pensieri della mia famiglia
avvicinarsi.
“Edward
mi dispiace, quando ho avuto la visione non avevo visto gli altri
….mi dispiace......volevo solo darti la possibilità di
stare solo con lei......”
Alice.
“Figliolo
siamo qui....”
Carlisle
“Rose
è qui, riesco a sentirla”
Emmett
In
pochi secondi erano tutti accanto a me. Rose assunse la posizione di
difesa.
Voleva
attaccarmi? Sondai la sua mente. Niente. Solo allora mi accorsi che
non sentivo i pensieri di nessuno di loro. Come era possibile? Tornai
a guardare Bella. Era tesa. Non mi guardava. Il suo sguardo saettava
su ogni componente della mia famiglia.
Bella
si riprese sentendo la sorella ringhiarmi contro, e finalmente uscì
dall'abbraccio di quell'uomo. Ricominciai a respirare.
«Rose,
no. Lascialo stare. Sto bene»
Mi
guardò intensamente, prima di rilassarsi nuovamente. Non
credevo che potessero legarsi a tal punto. Sembravano vere sorelle.
Erano disposte a qualsiasi cosa pur di difendere l'altra. Erano una
famiglia.
«Rose,
amore...»
Lo
sguardo di Rose saettò veloce, a quel suono, e si fissò
in quello di Emmett. I suoi occhi si aprirono stupiti, ma nel suo
sguardo non c'era paura, solo tanto amore e nostalgia. Barcollò
più indietro, come se non fosse più in grado di
reggersi in piedi. Dietro di lei comparve un altro vampiro. Si
appoggiò al suo petto per non cadere. Anche questa volta un
ragazzo, assomigliava molto a quello di nome Chester. Emmett gli
ringhiò contro: era molto vicino a Rosalie. Troppo.
Lui
sembrò quasi divertito dal comportamento di mio fratello:
«Fammi
indovinare.....tu devi essere Emmett, lo scimmione.»
Mio
fratello ringhiò più forte, era pronto ad attaccarlo,
Carlisle e Jasper gli furono accanto, trattenendolo. Per un braccio.
Non era certo un impresa facile. L'altro sembrò innervosirsi.
Rose gli poggiò una mano sul braccio per calmarlo:
«Daniel,
ti prego.....non complicare tutto»
«Io?
Se non lo avessi notato è tuo marito che vuole attaccarmi.
Dillo a lui»
Rose,
sospirò pesantemente tornando a guardare Emmett, sembrava più
lucida ora:
«Emm,
smettila! Non puoi fargli del male, lui è mio amico»
Emmett
sembrò rinascere alle parole di mia sorella e si ricompose, il
suo viso era pura gioia:
«Come
vuoi tu amore....»
Rose
sussultò quando in un secondo se lo ritrovò davanti,
Portò le mani a sfiorarle il volto con una gentilezza e una
riverenza impressionante. Sembrava stesse toccando un oggetto
prezioso:
«Rose,
amore, amore mio, non sai quanto ti ho cercata, mi sei mancata così
tanto......» Le sue mani si muovevano convulse ma gentilissime
sul suo viso, sui suoi capelli,sul suo collo, in una danza che
sembrava senza fine...
«Perdonami
amore mio, ti prego, sono stato un idiota, uno scimmione
testardo.....ti prego, basta, resta con me.....»
Rosalie
tremò, alzò una mano andando a sfiorare le labbra di
Emmett che chiuse gli occhi, come in estasi:
«Anche
tu mi sei mancato....»
Emmet
riaprì gli occhi...non lo avevo mai visto tanto felice. Prese
Rosalie per i fianchi, facendola volteggiare in aria. Lei rise
felice, poi gli passò le braccia intorno al collo , iniziando
a riempirlo di baci. Si erano ritrovati, finalmente. Potevo sentire
la gioia di tuta la mia famiglia per quello che stavano vedendo. Io
purtroppo non riuscivo a provare nulla , che non fosse invidia, mi
sentii ancora peggio.
Rose
passò in rassegna i volti della mia famiglia, sorridendo a
ognuno di loro, ma non disse nulla, ci sarebbe stato tempo per
chiarire. Ora gli occhi di tutti erano nuovamente su Bella. I miei
non si erano mai staccati da lei, avevo vissuto la scena attraverso
le menti dei miei familiari. Ero felice per Emmett, ma nello stesso
tempo, dentro stavo bruciando d'invidia. Avrei dato qualsiasi cosa
per potere toccare Bella come aveva fatto Lui con la sua Rose, Per
poterle sfiorare le labbra, anche solo per un secondo. Lei, però,
teneva la testa bassa, non mi guardava, non guardava nessuno.
Mio
padre fece un passo avanti:
«E'
bello rivederti Bella, non sai quanto siamo felici di averti
ritrovata. Di aver ritrovato entrambe.»
Lei
alzò lo sguardo su di lui sospirando, sembrava stanca:
«Grazie,
Carlisle. E' un piacere rivedervi.....tutti.» Sorrisi. C'ero
anch'io in quel tutti? Lo speravo con tutto me stesso.
«Tesoro,
perché tu e i tuoi amici non venite dentro, saremo più
comodi, e potremmo parlare.»
«Sei
molto gentile Esme, come sempre, ma no, grazie. Renesmee mi aspetta»
«Certo
capisco.»
Intercettai
i pensieri dei miei genitori, desideravano disperatamente chiedere
una cosa a Bella, ma erano frenati dalla paura di un suo rifiuto.
Intercedetti per loro:
«Bella?»La
chiamai nel modo più dolce che potevo, quello che usavo sempre
quando eravamo soli, quello che le piaceva tanto.
Qualcosa
si mosse in lei, perché la vidi rabbrividire, poi alzò
lo sguardo, non era più duro, era dolce,ma ancora spaventato.
Era bellissima. Mi persi nei suoi occhi.
Feci
un altro passo verso di lei, questa volta non indietreggiò.
Bene. Non era molto, ma era già qualcosa. Ogni più
piccola particella del mio essere mi urlava di azzerare tutte le
distanze,stringerla,baciarla, venerarla,pregarla di perdonarmi in
ogni modo possibile, ma era chiaro che aveva bisogno di tempo, dovevo
aspettare, dovevo essere paziente, e lasciare che cominciasse a
fidarsi di nuovo di me.
«Si?»
«Esme
e Carlisle, vorrebbero sapere se è possibile fargli conoscere
Renesmee, gli farebbe molto piacere incontrarla.»
Esme
annui, avvicinandosi di più a Bella, che con mio grande
stupore e piacere, le sorrise. Dio quanto mi era mancato il suo
sorriso.
«Certo
Esme, chiederò a lei, ma non credo ci siano problemi, anzi
credo che non veda l'ora di avere dei nonni»
«O
grazie piccola mia» Esme, felicissima, abbracciò Bella,
che sulle prime si irrigidì, ma fu solo un attimo, perché
poi sorrise, ricambiando il suo abbraccio. Poi saettò lo
sguardo sui miei fratelli, sembrava evitare appositamente il mio. Si
soffermò su Alice, che la guardava con la faccia da cane
bastonato! Che faccia tosta! Bella sbuffò:
«Sono
sicura che le farà piacere anche conoscere meglio i suoi zii.»
«Davvero?»Alice
sembrava una bambina alla quale venivano comprate le caramelle.
Il
mio amore rise. Una risata vera, sincera. Alzò gli occhi al
cielo. Quello era il loro modo speciale di fare pace.
«Si,
contenta?»
«Si
ma......posso abbracciarti sorellina?»
«Ah!bhe
…...o-ok!»
Alice
le saltò al collo stringendola forte. Continuando a
saltellarle intorno.
«Bella,
mi dispiace, mi sei mancata tanto. Tanto. Ti voglio bene. Perdonami»
«Lo
so Alice. Lo so. Va tutto bene. Ora però devo tornare da mia
figlia. E' molto tardi.»
Mi
sentii morire. Se ne stava andando. Di nuovo. Mi stava lasciando. No.
Non ero pronto. No.
Per favore. Rimani con me Amore. Ti prego.
La
mia salvezza arrivò dall'ultima persona che mi sarei mai
aspettato.
continua......
Ok.
Rieccomi? Che ne dite? Vi piace? E' stato complicatissimo scrivere
questo capitolo. Infatti sono ancora un po' dubbiosa! Voi che ne
pensate?Comunque non finisce qui.....continua!
Baci
Baci! A Presto!
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Capitolo
11
Pov
Bella
Che
strana sensazione.
Mi
sentivo di nuovo umana.
Era
bello.
Ricordavo
perfettamente la sensazione del cuore che ti batte furioso nel petto.
Mi sembrava di averlo sentito battere nuovamente da quanto ero uscita
dal mio nascondiglio dietro l'albero.
Non
riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, dalla sua persona dai suoi
occhi. Quanto amavo quegli occhi.
Poi
uno dei miei ultimi ricordi umani mi colpì:
«Scegli:
o me o lui»
Il
giorno in cui avevo rinunciato a lui. Il giorno in cui avevo subito
la più grossa ferita che potesse mai essermi inflitta. Il
giorno in cui avevo perso l'amore della mia vita. Il giorno in cui mi
aveva abbandonata.
Il
dolore si impossesò di nuovo di me, prepotente.
Indietreggiai.
«No.
Ti prego. Non te ne andare.»
Il
dolore nella sua voce mi fece gelare,pietrificandomi.
Sembrava....sofferente?
Lo
guardai di sottecchi. Perché? Era stato lui a costringermi ad
andarmene cinque anni fa, ora perché cercava di impedirmelo?
Ero confusa.
«Cosa
vuoi?»
«Voglio
solo parlare con te. Ti supplico.» Sembrava sincero. Ma dovevo
stare attenta. Mi aveva già ingannata una volta. Aveva giurato
che mi sarebbe rimasto sempre accanto, anche allora mi era sembrato
sincero. Mi ero sbagliata. Non volevo succedesse di nuovo. Volevo
tenerlo a distanza. Non mi fidavo di lui, ma una parte di me si
rifiutava di andarsene.
Ci
riflettei su, per un intero secondo, decisi che avrei potuto
ascoltarlo, non poteva farmi più male di quanto avesse già
fatto, ma non lo volevo vicino. Avevo fisicamente bisogno di
mantenere le distanze. Il mio corpo era attratto dal suo come una
calamita. Ricordavo quella sensazione come....attrazione, desiderio.
Dovevo starne alla larga. Era pericoloso. Non potevo cedere a loro.
«Tutto
qui?»
«Si.
Ti prego!»
«Ve
bene. Ma non ti avvicinare!»
«Tutto
quello che vuoi.»
Rimasi
sulla difensiva, ma restai immobile per ascoltare ogni sua parola.
«Bene.
Ti ascolto»
«Sei..sei...»
Sembrava
cercasse le parole adatte. Mi resi conto che non aveva detto nemmeno
una parola sul mio essere vampira. Il mio essere vampira comportava
che sua moglie, quella umana , quella che lui diceva (mentendo) di
amare alla follia, era morta.
Non
sembrava curarsene minimamente.
Insensibile.
«Morta?»
Lo
vidi sgranare gli occhi e sobbalzare, come se gli avessi dato un
schiaffo in pieno volto. Una parte di me esultò per quella
reazione:lo avevo ferito, lo avevo colpito. L'altra parte però,
si sentì morire: lo avevo ferito, lo avevo colpito.
«Stavo
per dire bellissima»
Mi
sentii lusingata. Ma durò appena un istante. Che sciocchezza.
Certo che ero bellissima, ero una vampira. Assottiglia lo sguardo.
«E'
tutto qui quello che hai da dire?»
«Cosa?
No. Certo che no io....»
Basta
giochi. Volevo la verità. Cosa c'era sotto?
«Edward
dimmi solo perché sei qui!perché adesso? Cosa vuoi da
me? Da noi!»
Vidi
il suo sguardo addolcirsi, i suoi occhi sembravano...luccicare....la
sua voce era...profonda, piena.....d'amore.
«Bella......io
ti amo. Ti ho sempre amata e ti amerò sempre! Lo hai
dimenticato?»
No.
No. No.
Bugiardo.
Non
abbassare la guardia Bella. E' solo un bugiardo, ti sta mentendo , di
nuovo.
Eppure
i suoi occhi.....i suoi occhi erano così sinceri...
Edward....
Sentivo
le forze abbandonarmi. Non credevo fosse possibile. Mi appoggiai a
una albero per sostenermi.
Edward....
No.
Resisti. Reagisci.
«No.
Non é vero. Tu mi hai lasciata, mi hai lasciata sola!»
Chiusi
gli occhi.
«Bella,
no, no. Ogni secondo, ogni istante di questi ultimi cinque anni non
ho fatto altro che cercarti, e pensarti, e amarti....ti prego, ti
prego, ascoltami. Ho sbagliato lo so, ho sbagliato, ma adesso sono
qui, sono qui, guardami, ti prego, ti amo, ti amo Bella, ti amo»
No.
Basta. Volevo stesse zitto. Non riuscivo a pensare.
…...Ti
amo Bella, ti amo.
Edward.
Quello
che accadde dopo lo vivetti come offuscata, come se stessi in una
bolla di sapone.
Riconobbi
la voce di Chester, mi tuffai tra le sue braccia, in cerca di un
riparo. Mi serviva un appiglio. Un punto fermo.
Sentivo
parlare. Non riuscivo ad ascoltare. La mia mente era altrove.
Lontana.
Vidi
Rose, Emmett.....insieme...sorrisi...
Senza
che riuscissi ad essere veramente presente, feci tante cose:
Parlai
con Carlisle, Esme, Alice....ero....gentile. Gli sorrisi perfino. Poi
il pensiero di mia figlia mi arrivò forte.
E
ripresi lucidità.
Che
razza di madre ero, avevo dimenticato che mia figlia, la cosa più
importante della mia esistenza, aspettava il mio ritorno? Come potevo
essere stata così egoista, da dimenticarlo. Era la prima volta
che mi succedeva. Mi sentii, un mostro.
Dovevo
tornare a casa. Subito.
«Devo
tornare da mia figlia. E' molto tardi.»
Era
la cosa più sincera che avessi detto nell'ultima mezz'ora.
Dovevo abbandonare Edward e il mio dolore, avevo cose più
importanti a cui pensare.
Continuavo
a non guardarlo. Guardavo ovunque tranne che nella sua direzione.
Dovevo
andarmene. Subito.
Mi
voltai verso Chester, che annuì. Non avevo certo bisogno di
parole con lui.
«Vengo
con voi.»
Mi
voltai verso Rose. Stupita.
«Io
vengo con te»Emmett la stringeva a se, non sembrava
intenzionato ad allontanarsi più di qualche millimetro.
Una
risata attirò la mia attenzione.
Daniel.
«Non
credo proprio!»
Emmett
ringhiò. Daniel, per nulla intimorito assunse la posizione di
attacco.
«Daniel
basta.»
Sbuffò,
ricomponendosi.
«Rose,
quella é anche casa tua e non posso impedirti di andarci, ma
ti sembra il caso che Nessie ascolti certi “discorsi”? E
piccola, ma ci sente benissimo! Chester, Bella diteglielo voi! Per
favore!»
Povero
Daniel. Dal suo tono di voce, sembrava esasperato.
Impiegai
qualche secondo, per afferrare il senso della frase.
Oh.
«Sono
d'accordo.»Le parole mi uscirono di bacca, sole.
Lo
sguardo di tutti si puntò su me, in particolar modo quello di
Rosalie. In effetti conoscevo abbastanza Rosalie e Emmmet, per sapere
che quando erano vicini, soli, gli bastava un nonnulla per lasciarsi
“ trasportare”. Erano molto passionali, per natura.
«Ma
Bella, io, non ho mai passato una notte lontana da lei, da quando è
nata...io....non posso.....non ci riesco......»
«Rosalie....»
Cara, dolce la mia sorellina....voleva così bene alla mia
piccola.
La
vidi prendere un respiro profondo.
«Emmett,
devo andare. Da sola. Mi conosco. Ci conosco. Non riusciremmo a
….fermarci. Non voglio turbare Nessie. Lei é troppo
importante per me.»
Vidi
Emmett pietrificarsi alla parole di sua moglie. Come si poteva
ribattere a una richiesta del genere?
«Rosalie...non
c'è né bisogno»
«Si
invece. Ce né bisogno!»
Testona.
«Rose
ascoltami....è molto tardi....Si sarà già
addormentata, non si accorgerà della tua mancanza.....»
Lei
scosse la testa. Era proprio cocciuta.
«Io
avrei un'idea!»
Chester.
«Rose,
rimani con tuo marito, stasera. Avete molto di cui......parlare. E'
giusto che abbiate un po' di tempo solo per voi. Per quando riguarda
Renesmee.....»
Puntò
lo sguardo nel mio. Conoscevo quello sguardo...me lo faceva quando
doveva fare o dire, qualcosa che non gli piaceva e che non era sicuro
piacesse neanche a me.
Ebbi
un brutto presentimento.
Chiuse
gli occhi distogliendo lo sguardo, dal mio.
«...sono
sicuro che sarebbe contenta di mostrare a...Edward....la nostra casa,
tanto che rinuncerebbe a una delle tue storie Rose.»
Gelai.
Perché? Perché mi stava facendo questo?Lo guardai
ferita.
Alzò
lo sguardo. Non mi guardava. Si voltò verso Edward.
«Certo,
sempre che tu sia d'accordo, Edward.»
Mi
voltai, puntando il mio sguardo verso il bosco. Non potevo crederci
che avesse detto una cosa del genere.
Prima
che riuscissi a sentire altro , inizia a correre.
Ciao
a tutti!!! Visto che brava oggi?? Doppio aggiornamento!! un capitolo
per entrambe le storie!!!
Aspetto
con ansia le vostre recensioni!!! Voi che dite? Cosa ha risposto
Eddino?? Che succederà??
Baci,
Baci, Baci!!
Ps:
Oggi mi sento particolarmente allegra!! Sarà la primavera?MHA!
Bhe comunque buona giornata a tutti!! E buon week.end!!
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Capitolo
12
Pov
Bella
Da
dieci minuti me ne stavo seduta sul pavimento. Le gambe contro il
petto, il mento sulle ginocchia. Guardavo mia figlia dormire
serenamente nel letto di camera sua. Al mio rientro a casa ero subito
corsa da lei. Il mio punto fermo. Il mio dolce e inestimabile tesoro.
Mi bastava la sua sola presenza per sentirmi meglio,per calmarmi, e
in quel momento ne avevo un immenso bisogno.
Ero
arrabbiata. Arrabbiata con Chester, arrabbiata con Edward, ma in
particolar modo ero arrabbiata con me stessa. O meglio ero arrabbiata
con il mio corpo, ero arrabbiata con il mio cuore.
Il
mio cuore per primo si ostinava ad andare contro la mia testa.
Lui
continuava a dirmi di correre da lui. Dal mio primo unico e vero
grande amore. La mia testa mi diceva di starne alla larga. Una serie
di domande continuava a torturarmi:
Perché
dovrebbe essere diverso?
Perché
questa volta non dovrebbe ferirti?
Già.
Perché?
Non
riuscivo a trovare risposta.
La
finestra socchiusa, lasciò penetrare una brezza. L'odore di
Chester mi arrivò alle narici. Era tornato, ed era solo.
Grazie
al cielo.
Lo
sentii salire le scale. Un istante dopo avvertii la sua presenza
all'ingresso della stanza, esattamente alle mie spalle.
Sbuffai.
Parlai
con un tono di voce bassissimo, per non disturbare il sonno di mia
figlia. Il mio tono non sarebbe stato udibile a nessun essere umano,
ma naturalmente lui sentì perfettamente.
«Se
sei qui per farmi la paternale te ne puoi anche andare!»
«Sono
qui per scusarmi»
Scossi
la testa. Lo avevo già perdonato.
«Mi
dispiace di essere scappata»
«Mi
dispiace di aver cercato di forzarti la mano»
Annuii.
Presi
un profondo respiro, per farmi coraggio, c'era una cosa che volevo
sapere:
«Lui
cosa....come l'ha presa?»
«Mi
ha ringraziato per il tentativo, ma ha capito il tuo stato
d'animo......il suo volto però....era una maschera di
dolore...non ho mai visto niente di simile.....»
Io
si. Lo stesso giorno che avevamo scoperto che ero rimasta incinta.
Chiusi
gli occhi.
Edward.....
«Bella.....credo
davvero che ti ami immensamente»
Sorrisi.
«Da
quando sei diventato un fan di Edward?»
«Da
quando ho sentito tua figlia piangere per lui»
Senza
che avessi il tempo di pensare scattai in piedi, rigida. Ero solo a
pochi centimetri da lui. Non c'era più nessuna traccia del
sorriso di poco prima.
Boccheggiai
in cerca d'aria.
«Co-cosa?»
«Questo
pomeriggio nel cortile dietro casa. L'ho sentita parlare con Gabriel.
Si sente in colpa. »
«In
colpa? Non capisco....»
«Nonostante
quello che gli hai raccontato...lei continua a volere conoscere suo
padre. Continua a desiderare d voler passare del tempo con lui. Ma ha
paura di dirtelo...non vuole vederti stare male. Ha paura che se tu
conoscessi i suoi desideri, potresti soffrire ulteriormente. Non sa
come poter stare con suo padre...senza farti soffrire.»
Scossi
la testa. Che stavo facendo? Possibile fossi stata così ceca
da non rendermene conto? Possibile fossi stata così egoista da
guardare solo il mio dolore e non accorgermi dei bisogni e dei
desideri di mia figlia?Lei voleva suo padre. Lei desiderava
conoscerlo. Quello che volevo io non era importante.
Tornai
al mio posto sul pavimento puntando nuovamente gli occhi su mia
figlia. Lasciai che i miei pensieri venissero cullati dal lento
respiro del mio piccolo miracolo, unico rumore di tutta la stanza.
Chester aveva lasciato la camera di Nessie per andare a vegliare il
sonno di Gabriel.
Sorrisi.
Nonostante
avesse più di duecento anni, Chester continuava a vedere
Gabriel come un bambino. Il suo bambino.
«Muffin....c'é
il sole.............trigonometria..............22.....»
Mi
veniva da ridere. Parlava nel sonno. Renesmee aveva ereditato anche
questo da me. Edward lo avrebbe trovato molto divertente.
Mi
sorpresi di quel pensiero. Era vero. Sincero. Lo pensavo seriamente.
Non c'era rimorso, non c'era risentimento. Era sentito. Davvero
sentito.
«Papà..»
Mi
irrigidii. Sognava di lui. Mia figlia sognava di lui. Non era mai
successo prima. O forse si? Mi accigliai. Cosa dovevo fare? Come
dovevo comportarmi?
«Papà....ti
voglio bene.....»
Oh,
piccola mia.
«Resta
con me... papà.....mamma...non lasciarlo andare
via....papà....»
Stava
avendo un incubo. E io ne ero la causa.La stavo allontanando da suo
padre. La stavo sottraendo al suo affetto. Che sapevo poteva essere
immenso. Nessuno era in grado di amare come Edward. Dovevo
ammetterlo.
Basta.
Avrei
messo da parte il mio risentimento, i miei rancori. Avrei restituito
un padre a mia figlia. Dovevo solo capire come fare. Ebbi un idea.
«Siamo
di buon umore!»
Era
mattina. Chester era sceso in cucina attirato dal mio canticchiare.
Stavo preparando la colazione ai ragazzi.
«Si,
decisamente.»
«Un
bel cambiamento da ieri sera. E' successo qualcosa?»
«E'
successo che ho capito che avevi ragione.»
«Come
sempre. Su cosa in particolare?»
Presi
un profondo respiro e continuai. Forza Bella. Ormai hai deciso.
«Ho
deciso che darò una possibilità ad Edward, e alla sua
famiglia.»
«.....»
Mi guardava con la bocca spalancata. Ma sembrava approvare.
«Con
Renesmee, intendo. Voglio che si conoscano meglio.»
Lui
mi guardava sospettoso. Ma non aggiunse altro.
«AAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!
Mammaaaa!!»
Nessie
doveva essersi accorta che la sua sveglia non aveva suonato, e che
tra meno di dieci minuti avevano inizio le lezioni.
Scese
le scale in fretta e furia e in completo disordine, con una scarpa ai
piedi e una in mano, una giacca infilata solo per metà, i
capelli come una balla di fieno.
Dovetti
sforzarmi di non scoppiarle a ridere in faccia.
«MAMMA!!»
«Si
tesoro?»
Le
risposi con tutta la tranquillità di cui ero capace. Mi
guardava come se fossi pazza.
«Mamma,
sai che ore sono?»
«Si
tesoro, sono le otto meno dieci. Perché?»
«Come
perché? Io devo andare a scuola!!!Anzi dovevo già
essere la!!Perché non mi hai svegliata? E dove é finito
Gabriel?»
«Sono
qui.»
Gabriel
scese le scale ancora assonato. Era completamente spettinato, e
indossava ancora la maglia bianca e i pantaloni della tuta con i
quali dormiva. La voce scocciata, ancora impastata dal sonno.
«Fa
il favore Nessie: SMETTILA DI URLARE!»
«Uff.
Qualcuno mi spiega che sta succedendo? Avete sentito cosa ho detto?
Perché siete tutti così tranquilli?»
«Tesoro
camati, ho chiamato il preside poco fa, ho avvertito che oggi avevamo
un impegno e che avresti saltato la scuola. E' tutto a posto.»
«Un
impegno?»
Annuii.
«C'è
qualcuno che vorrei presentarti»
«Chi?»
«E'
una sorpresa. Fa colazione e....mettiti in ordine. Usciamo tra
mezz'ora.»
Mi
guardava accigliata. Si decisamente cominciava a dubitare della mia
sanità mentale. Si sedette stancamente alla penisola della
cucina, addentando un croissant.
Sembrava
incuriosita e pensierosa. Aveva la faccia di chi cerca di risolvere
un equazione molto complicata. Guardava la sua tazza di latte come se
si aspettasse di vederne saltar fuori qualcosa da un momento
all'altro.
«Mamma?»
«Si?»
«Che
fine ha fatto zia Rose?»
Ops.
Ecco
a voi un altro capitolo!Spero ne siate soddisfatte!! Era quello che
vi aspettavate?Fatemi sapere!!Aspetto i vostri commenti!!
Ciao!Baci!
Grazie
a chi ha aggiunto la storia tra le preferite:
1
-00Stella00 2
-Alessia08 3
-Aleswan 4
-alice77 5
-Angels4ever 6
-Angy
Pattz 7
-bebbaguido 8
-bellacullen28 9
-betty965 10
-celly
chelly 11
-Chofi97 12
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-Cuore_Angelo 14
-cuzza 15
-darky81 16
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-Dodo94 18
-fefe
cullen 19
-franz1000 20
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Malfoy 21
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-KiareTta217 23
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-mary99 25
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-Nadia1992 27
-Pantouffle 28
-robness 29
-robsten23 30
-Romy 31
-SereneHarmony 32
-ShootingStarChildOfLight 33
-simplyme 34
-totta_cullen 35
-tulipano
nero 36
-_Kristal_
Grazie
ha chi l'ha messa tra le seguite:
1
-1717 2
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-ale_cullen 5
-alice91 6
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-Angy
Malfoy 8
-antonella64 9
-arianninawinstonyo 10
-BennySmolder 11
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-bishuel 14
-Bobina83 15
-Caelomb 16
-carlostanga 17
-chachy 18
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-cochi85 20
-Cri_81 21
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-Fantasy_Mary88 32
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-fay90 34
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-federobi 37
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cullen 38
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is owned by Edward 43
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-hantaro2812 46
-harmon8y9 47
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-imane_avo 49
-Isabel95 50
-jecca92 51
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Lupin 52
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chan 53
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Debora 55
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marion 56
-LadyEloredane 57
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-ledycullen_me 59
-lelletta_1994 60
-lenny87 61
-Linseis 62
-lisa1982 63
-LuisaMagro80 64
-luluCullen91 65
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-lulu_t 67
-Luna_Bella 68
-M
Pesca 69
-maria50 70
-Mary183 71
-mikelina 72
-MiSa93 73
-nax980 74
-Onion 75
-ornella 76
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Manello 77
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-poricani 79
-prettyvitto 80
-principessacar88 81
-Queen
Alexia 82
-raffaella11 83
-RapeChan 84
-sbrilluccica 85
-serena97 86
-smemorina123 87
-stars92 88
-Stefy_Masen_75 89
-the_vampire_girl 90
-Tutti
gli zeri del mondo 91
-unica93 92
-vampicullen 93
-Venerdi 94
-Veronica91 95
-Vero_Masen_Cullen 96
-_alessia98_ 97
-_Kristal_
E
a tutte/i coloro che recensiscono:
grazie!!!
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Capitolo
13
Pov
Edward
Era
andata via. Si era voltata ed era scappata. Scappata da me. Ancora
una volta. Mi sentivo sconfitto. Disperato.
Avevo
dovuto usare tutta la mi forza di volontà per impormi di non
seguirla, di non correrle dietro. Appena si era voltata e aveva fatto
il primo passo lontana da me, ogni muscolo del mio corpo era scattato
nella sua direzione, pronto a implorarla di restare. La mano di
Jasper mi aveva trattenuto. Istintivamente gli avevo ringhiato
contro, pentendomene subito dopo.
«Jasper
che fai?»
Scosse
la testa dispiaciuto: “ Lasciala andare Edward, è
spaventata, ha paura, dalle il tempo di metabolizzare quello che è
successo stasera...non farle pressioni..”
Sospirai
sconfitto. Bella...
«Hai
ragione, so che hai ragione....e solo che....non voglio perderla di
nuovo...»
«Edward?»
Mi
voltai verso Chester che aveva assistito a tutta la scena e
sicuramente aveva capito cosa stava succedendo. Improvvisamente mi
accorsi che ora potevo leggere i suoi pensieri e i pensieri di suo
fratello, i quali erano tutti incentrati su Rosalie. Era
…..innamorato di lei. E non riusciva a capire come lei potesse
essere innamorata ancora di lui. Voleva lottare per lei. O mio dio.
Questo si che poteva diventare un problema.
Lo
guardai truce e mi rivolsi a lui con un tono altrettanto duro:
«Daniel,
loro si appartengono»
Mi
guardò sorpreso “Come fa a sapere a cosa sto
pensando?”
«Perchè
è il mio dono. Io posso sentire tutto ciò che pensi.»
Fece
un passo indietro. I suoi occhi si spostarono in quelli di Rose, che
lo guardava dispiaciuta. Lei sapeva quello che provava per lei.
Sciolse l'abbraccio di Emmett e fece un passo verso di lui nel
tentativo di consolarlo:
«Daniel...»
Lui
alzò una mano per fermarla.
«Non
voglio la tua compassione. Io me ne vado. Arrivederci Rose. Famiglia
Cullen...Chester mi raggiungi?»
«Si,
tra un attimo»
«Bene.»
Si
voltò dileguandosi tra i boschi. Chester posò il suo
sguardo su di me. Giusto stava per dirmi qualcosa, ma Daniel mi aveva
distratto. Cercai di anticipare i suoi pensieri. Qualcosa non
andava...non mi erano più inaccessibili come prima, ora potevo
vedere i pensieri nella sua mente, ma era come se faticassi a
leggerli, come se stesse cercando di respingere il mio potere.
Corrugai
la fronte nello sforzo di concentrarmi, era frustrante.
Sul
suo volto si disegnò un leggero sorriso di vittoria:
«Qualcosa
non va Edward?»
Sembrava
divertito e compiaciuto. Mi irritai maggiormente.
«Come
fai a farlo?»
“Figliolo
che succede?” Sentivo la
mia famiglia preoccupata per quella conversazione, non riuscivano a
immaginare cosa stesse accadendo. Solo Rosalie, ovviamente, era
tranquilla.
Chester
lanciò un occhiata a Rosalie,come a chiederle il permesso, lei
annuì. “Diglielo”
Chester
sospirò, a quanto pare non era molto d'accordo con Rosalie, in
ogni caso tornò a guardarmi.
«Ti
sarai accorto che fino a poco prima i nostri pensieri ti erano
preclusi, come quelli di Bella»
«Si....dipende
da lei, vero?»
Il
sospetto mi era venuto subito quando mi ero accorto che non sentivo i
loro pensieri, ne avevo avuto la conforma dopo che se ne era andata.
«Si,
è il suo dono. E'...uno scudo. Uno scudo psichico. E' molto
potente»
Inconsciamente
sorrisi. Era forte il mio more. Molto forte, a giudicare da come
aveva protetto i pensieri di tutti.
«Quindi
il suo scudo protegge tutti voi?»
«E'
lei a estenderlo su di noi, a suo piacimento....di solito lo fa
quando si sente minacciata.....cerca di....proteggerci. Mentre ora
fatichi a leggermi perchè lei mi ha insegnato a...trattenere i
miei pensieri»
Sentii
una stilettata al cuore. Lei si sentiva minacciata da me....voleva
proteggere la sua famiglia da...me.
«Capisco...»
«E....giusto
perchè tu lo sappia....anche Gabriel, mio figlio, lo sa
fare...»
«Lo
ha insegnato anche a me...»
«Rose?
Anche tu mi credi una minaccia?»
Mia
sorella si era avvicinata, sembrava triste. Emmett non la perdeva di
vista un attimo. In risposta alla mia domanda si limitò
semplicemente a scuotere la testa. Poi si rivolse a Chester:
«Va
da Bella, tu sei l'unico che può calmarla....dille di
chiamarmi, e.....bhe dai un bacio a Nessie per me.....domani verrò
da lei...»
Lui
le sorrise:
«Sai
che sono felice per te, vero?Non sentirti in colpa, non ci stai mica
abbandonando....hai solo ritrovato la tua famiglia...»
«Anche
voi siete la mia famiglia»
«Si,
e sarà sempre così, lo sai...»non gli diede modo
di finire la frase, gli si buttò tra le braccia singhiozzando.
Vidi Emmett sussultare, ma non si mosse e non disse niente. Non era
di lui che aveva bisogno Rose in quel momento.
«Chester......ti-ti
prego...non andatevene....fermala....non-non lasciare che scappi
via...io....»
«Shh,
shh...Rose calmati, calmati..va tutto bene, nessuno sta scappando,
nessuno se ne andrà. Bella non ti allontanerebbe mai da
Nessie, lo sai...non ne sarebbe capace...sa quanto siete legate....»
Rose
annuì e uscì dall'abbraccio protettivo di Chester.
«Quindi
le parlerai?»
«Certo
che lo farò. Sta tranquilla.»
Poi
tornò a guardarmi:
«Sono
sicuro che non se ne andrà. Anzi...credo tornerà molto
presto.»
Non
riuscii a non sorridere a qual pensiero. Che avesse ragione lui?Lo
sperai con tutto me stesso.
«Sarà
meglio che vada....è stato un piacere conoscervi...a presto»
Fece
per voltarsi ma lo fermai:
«Aspetta!»
Si
fermò, tornando a guardarmi:
«Che
c'è?»
«Ti
prego, dille che mi dispiace.......e che....se mai un giorno avrà
voglia...anche solo di tornare a parlarmi....io ci sarò...l'aspetterò
sempre. Glielo dirai?»
«Si.
Lo farò.»
«Grazie.
E.............ti prego.......dille...........dille che l'AMO.»
Annuì
e poi scomparve.
Fu
allora che crollai. Sentii le forze abbandonarmi. Mi sentivo come
quando anni prima avevo scelto di andarmene di mia spontanea
volontà, subito dopo la festa del suo diciottesimo compleanno.
Allora come adesso sentivo che non sarebbe stata più mia.
Quella volta fui smentito, questa volta però, temevo che non
sarei stato altrettanto fortunato.
Tornai
a sedermi sul tronco di quell'albero caduto, e li presi a fissare il
punto dove solo pochi minuti prima c'era la mia Bella. Ora c'era solo
il vuoto.
Dai
loro pensieri sentii che erano preoccupati per me, volevano fare o
dire qualcosa che potesse farmi sentire meglio. Alla fine però
arrivarono tutti alla stessa conclusione. Sapevano che in quel
momento più di ogni altra cosa avevo bisogno di restare da
solo. Li sentii rientrare, a abbracciare felici Rosalie, erano tutti
contenti di averla li, anch'io lo ero. Glielo avrei detto non appena
fossi riuscito a muovermi da li.
Passarono
alcune ore. Ero ancora seduto su quel tronco.
Un
suono, estraneo, nuovo proveniente dall'interno della casa attirò
la mia attennzione. Un....cellulare? Non conoscevo il suono, doveva
essere di Rosalie. La sentii scendere le scale per andare nel
salotto, dove si trovava il cellulare.
Rimasi
in ascolto.
«Bella?»
Scattai.
Mi ritrovai in piedi a fianco a Rosalie. Lei mi ammonì prima
con lo sguardo poi col pensiero: “Piano zuccone...o ti
sentirà!”
Annuii,
e smisi anche di respirare.
«Ciao
Rose, ti disturbo?»
«No,
certo che no. Tutto bene?»
«Certo....solo...che...Bhe,
vedi. Ho bisogno di un favore.»
«Ti
ascolto.»
«Ho
preso una decisione.»Deglutii a vuoto. Quale decisione? Di che
parlava?Voleva andarsene? Se ne stava andando?La sua voce era così
tranquilla........però..........?
«Quale
decisione?»Rose mi lanciò un occhiataccia. O no. Ero
stato davvero io a parlare? Non me ne ero nemmeno reso conto.
Ovviamente Bella era una vampira ora, e non poteva non avermi
sentito. Aspettai con ansia che dicesse qualcosa. La sentii prendere
un grosso respiro. Poi finalmente parlò.
Ciao
ragazze. Sono tornata finalmente. Mi dispiace di avervi fatto
aspettare un po'. Ma chi segue l'altra mia ff sa già che ho
avuto dei problemi. In ogni caso mi scuso per l'attesa.
Ma....bando
alle ciance!! Che ne pensate di questo capitolo?
Lo
so che vi ho lasciato con il dubbio, ma non posso farci nulla, è
un vizio che non riesco a torgliermi!AHAHAHAH! E poi mi diverto
quando vi arrabbiate perchè vi lascio sulle
spine!AHAHAHAHAHAHAH!!
Scherzo!!!
Lo sapete che vi adoro!!!!!!!!!!!
Comunque
aspetto i vostri commenti!!!! BACI!
Un
grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo:
Aleswan
fefe
cullen
tulipano
nero
missriccia87
moulianrouge
Fede13
_Kristal_
Per
farmi perdonare del ritardo vi regalo anche una bella foto di Rob!!!!!
Non è Bellissima questa immagine?
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Capitolo
14
Pov
Edward
La sentii
prendere un grosso respiro. Poi finalmente parlò.
«Edward?»
Non potei resistere al suono della sua voce che mi chiamava. E avrei
potuto giurare che non fosse affatto ostile, anche se l'avevo sentita
chiaramente tremare, come se gli costasse un grosso sforzo
pronunciare il mio nome. Guardai Rose con aria di supplica, mi sarei
messo in ginocchio se fosse stato necessario, ma volevo parlare con
Bella. Ora.
«Bella.
Mi dispiace, non volevo intromettermi, e che quando...ho sentito...la
tua voce...io......»
Prese
un grosso respiro. Conoscevo quel respiro, era uno di quelli lunghi,
profondi, da umana lo faceva sempre quando aveva bisogno di farsi
coraggio.
«Rose....passamelo.»
Vidi
mia sorella sbarrare gli occhi per un attimo, esattamente come me,
non mi aspettavo certo che chiedesse di parlarmi, poi mi passò
il telefono un po' incerta: “Guai a te se rovini tutto!”
Annuii
e lei usci dalla stanza. Ero solo. Presi in mano il telefono e
lentamente lo avvicinai all'orecchio, ero tremendamente emozionato.
Il mio amore.....Il mio splendido amore......Aveva chiesto di parlare
con me....
«Bella.»
«Ciao,
Edward....» Chiusi gli occhi, il mio nome pronunciato dalle sue
labbra mi procurava scariche elettriche in tutto il corpo. Che
sensazione splendida.
«...scusa
se prima sono scappata, sono stata.........maleducata»
«Bella,
io......prima, non volevo turbarti, io....»Balbettavo come un
bambino, non riuscivo a rimanere lucido, c'erano così tante
cose che volevo dirle, che improvvisamente sembravano volessero
uscire tutte insieme...lei però non mi fece finire, e mi
interruppe quasi bruscamente. Il suo tono di voce era cambiato
improvvisamente, d'un tratto era di nuovo fredda, di nuovo un
vampiro. Questo mi spaventava e mi affascinava, contemporaneamente.
«EDWARD.
Non importa ora, non è di questo che volevo parlarti. HO
bisogno di chiederti un favore , a proposito di Renesmee.»
Venni
improvvisamente investito da una strana ansia:
«Renesmee?
Cosa è successo Bella? Sta bene?Che succede?»
La
sentii sorridere. Provai un vero sollievo. I suoi cambiamenti d'umore
dovevano essere dovuti alla sua giovane età. Probabilmente
faticava ancora a mantenere a bada le emozioni. Ma ora, era di nuovo
dolce. Era di nuovo Bella.
«Edward
calmati......certo che sta bene. Sta dormendo nel suo letto, in una
casa dove è controllata da due vampiri che vigilano sul suo
sonno. Non potrebbe essere più al sicuro....credimi.»
«Mi
dispiace. Hai ragione, scusa, e che quando ho sentito che pronunciavi
il suo nome, mi sono sentito stranamente ansioso. Da quando l'ho
conosciuta ho sempre il terrore che qualcuno possa farle del male,
che possa succederle qualcosa. E così piccola, così
innocente, così...fragile.»
«Io
lo chiamo istinto materno.....tu.......beh, sono felice che sei
riuscito ad accettarla, ero sicura che l'avresti amata. Non è
straordinaria?»
«Si,
lo
è. Lo è davvero. Avevi ragione tu amore...»
Mi
uscii di bocca prima che avessi il tempo di fermarmi. Non volevo
farla sentire a disagio, non volevo farle pressioni. Ma, per me lei
era ancora il mio amore, lo era sempre stata e lo sarebbe stata
sempre, nulla avrebbe mai cambiato questa cosa. Amarla per me era
naturale,vitale...Lei però aveva smesso di respirare.
«Bella?»
Non
parlava, sembrava pietrificata. Dall'altra parte nessun movimento,
nessuna risposta, eppure sapevo che era ancora li.
«Ti
prego Bella scusami. Non volevo metterti a disagio, non
volevo......io.. …. scusami ti prego.....mi rendo conto che
per te è tutto diverso ora.... è solo che io
ti a.....non
accadrà più......scusami. Di qualcosa ti prego!»
Mi
ero bloccato in tempo questa volta, stavo peggiorando ancora di più
la situazione. Ma avevo un tale bisogno di dirle quanto l'amassi,
quanto mi fosse mancata, ma dovevo resistere, lei non era ancora
pronta a riprendermi nella sua vita. Dovevo stare calmo e aspettare.
Dovevo rispettare i suoi tempi, le avrei concesso tutto il tempo di
cui avesse avuto bisogno, ma non mi sarei mai arreso. Mai. Ero pronto
a lottare per lei, con tutte le mie forze.
Un
giorno, sarei riuscito ad ottenere il suo perdono, e avrei
riconquistato il suo amore, e allora non l'avrei mai più
lasciata. MAI più!
«Edward....per
favore.....no»
Le
tremava la voce. Accidenti.
«Perdonami.
Ti prego!»
Ripresi
fiato e continuai. Dovevo riuscire a distrarla, a farle parlare.
«Cosa
volevi chiedermi a proposito di Renesmee?»
Provai
a cambiare discorso e grazie al cielo funzionò, o forse colse
solo l'occasione al volo. La sentii prendere un altro grosso respiro
prima di continuare:
«Ecco
mi chiedevo se potevo....portarla da voi, domani. Vorrebbe tanto
passare del tempo con te....e conoscere il resto della
famiglia....certo ovviamente sempre se siete tutti d'accordo, non
voglio imporre la nostra presenza a nessuno....cioè, se non
potete o non volete, io....non importa...>»
La
interruppi. Stava cominciando a innervosirsi. Non doveva essere
facile per lei affrontare questa conversazione. Era chiaro che stava
facendo tutto per il bene di sua...nostra...figlia.
Era una madre straordinaria.
«Bella,
calma. Certo che puoi portarla qui. E' mia figlia. Non vedo l'ora di
rivederla. E Esme e Carlisle ne saranno entusiasti. Quando la porti?
Subito?»
«Bhè
in realtà, volevo aspettare che si svegliasse. Pensavo a
domani mattina, intorno alle nove. E' un problema?»
Che
stupido che ero. Era ovvio che non poteva venire subito. Lei era
umana per metà e quindi aveva anche bisogno di dormire.
«Hai
ragione, scusa. Portala quando vuoi. Saremo tutti qui ad aspettarla.
Ma...lei lo sa? Sei sicura che voglia venire qui? Che voglia passare
del tempo con me....con noi?»
«Ecco
non è che me lo abbia detto direttamente...ma lo ha detto.
L'ho sentita chiaramente.»
Non
capivo. Mi stavo perdendo un altra volta. Se non glielo aveva detto
lei, allora come poteva essere così sicura di quello che
voleva?
«
Non ti seguo»
La
sentii sbuffare. Sembrava imbarazzata.
«Prometti
di non ridere?»
Mmm,
In realtà il fatto che mi stesse chiedendo di non ridere, mi
stava già facendo ridere.
Meglio
non dirglielo. E poi adoravo il modo in cui stavamo parlando ora. Per
un attimo la stavo sentendo di nuovo vicina, di nuovo mia complice.
Non volevo rovinare tutto.
«Promesso.»
Sospirò
pesantemente. Alla fine disse tutto d'un fiato.
«Parla
nel sonno.»
Sorrisi.
Piccolo amore mio. Assomigliava così tanto alla sua mamma.
«L'ho
sempre trovata una cosa dolcissima, lo sai. E' bello sapere che si è
tramandata in lei. Come i tuoi occhi. Non sono andati persi. Li potrò
vedere sempre in lei. Non sai che meraviglia sia per me Bella.»
Sorrise.
La sentii chiaramente. Ero stato io a farle sorridere.....per una
attimo mi sentii davvero felice. Restammo in silenzio entrambi per
qualche secondo. Persi nei nostri ricordi. Poi disse qualcosa che fu
in grado di far tornare il mio cuore a battere. Se l'avessi avuta
davanti a me in quel momento, non credo che sarei riuscito a
trattenermi da stringerla a me e baciarla.
«Non
sono le uniche cose che a preso da me: a quanto pare........TU
sei sempre nei suoi
pensieri.....»
Sorrisi.
Ero al culmine della felicità. Stava succedendo qualcosa.
Aveva fatto un passo. Un piccolo passo verso di me. Verso di Noi.
«Bella...»
Frettolosamente
mi interruppe. Era in imbarazzo. Lo percepivo chiaramente.
«Devo
andare Edward. Ci vediamo tra poche ore va bene?»
«Certo.
Io sarò qui ad aspettarti....sempre...»
Sospirò.
Aveva capito.
«Ciao
Edward.»
«Cia
Bella, a presto.»Ti
amo.
Ciao
ragazze/i!! Che ne dite? Capitolo dolce dolce!! Per tutte le
romantiche croniche come me.
Vi
piace? Che ne dite? Aspetto i vostri commenti!!
Baci!!!
Ad
alcune avevo promesso una foto Hot, ma dopo questo capitolo, mi sento
in vena di dolcezza....per cui....
Bella
& Edward --------------- Kristen e Robert
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
Capitolo
15
Pov
Bella
«Dove
stiamo andando mamma?»
«Sorpresa»
Cercavo
di sembrare il più rilassata possibile, la verità era
che da quando avevo messo piede in macchina, l'ansia la stava facendo
da padrona. La telefonata con Edward mi aveva aperto gli occhi sui
miei sentimenti, una parte di me moriva dalla voglia di
ricongiungersi a lui, all'unico uomo che mi aveva mai fatto battere
il cuore....anche da morta. Ma la paura di soffrire e il risentimento
per avermi abbandonata nei due momenti in cui avevo avuto più
bisogno di lui, si facevano sentire prepotenti, inondandomi di paura.
Non sarei sopravvissuta una seconda volta a quel dolore e purtroppo
non potevo più permettermi di correre il rischio: avevo una
figlia a cui pensare. Lei veniva prima di ogni cosa, anche della mia
felicità.
Da
quando ero diventata vampira amavo la velocità. Nonostante
questo la velocità a cui andavo ora avrebbe fatto invidia a
una lumaca.
«Mamma...perchè
vai così piano?»
«Bhe
tesoro....c'è il limite di velocità!»Che bugia
pietosa.
«E
da quando ti preoccupi del limite di velocità?»
«Bhe...da
adesso»
Nemmeno
mia figlia sembrava convinta. Fantastico. Ero il primo vampiro al
mondo che non sapeva mentire.
«Se
lo dici tu.»Appunto.
Guardai
mi figlia che aveva preso a guardare fuori dal finestrino, sembrava
triste e malinconica.
«Tesoro,
cosa c'è?»
Smise
di guardare fuori dal finestrino ma prese a giocherellare con l'orlo
del suo vestito , lo sguardo basso.
«E
che pensavo......ci rimarrà male...»
Di
cosa stava parlando adesso?
«Chi?»
Si
morse il labbro nervosa, lo aveva preso da me. Ancora non mi
guardava.
«Prometti
che non ti arrabbierai?»
Che
strana domanda...Comunque la risposta per me era semplice, non sarei
mai riuscita ad arrabbiarmi con lei, perciò annuii.
«Papà.....»
non
potei evitare di irrigidirmi. Mi faceva sempre un certo effetto
sentirlo chiamare così
«.......ecco
ci rimarrà male quando non mi vedrà a
scuola.....penserà che non voglio vederlo....»La sua
voce si era spezzata in più punti. Stava cercando di
trattenere le lacrime. Povera piccola mia, voleva già così
tanto bene al suo papà?
«Sono
quasi sicura che non è così»
«Come
fai a dirlo»
«Beh
tesoro, io conosco tuo padre un po' più di te!Fidati. Qualcosa
mi dice che ti perdonerà...»
«Lo
spero tanto....»
Proprio
in quel momento entrammo nel vialetto di casa Cullen. Spensi la
macchina.
«Siamo
arrivate»
Vidi
mia figlia ancora senza sorriso guardarsi intorno spaesata.
«Dove
siamo?Di che è questa casa? E anche più isolata della
nostra.....»
«Bhe,
scendi, così puoi scoprirlo»
La
vidi guardarsi intorno ancora senza entusiasmo. Poi si voltò
improvvisamente verso la casa. Qualcosa aveva attirato la sua
attenzione. Probabilmente aveva avvertito odore di vampiri....e odore
di Edward. Io avevo iniziato a sentirlo diversi metri prima
dell'entrata del vialetto.
La
porta della casa si aprì rivelando la figura di Edward che
sorrideva felice verso nostra figlia. Quel sorriso...se fossi stata
umana il mio cuore avrebbe perso un battito, dovetti distogliere lo
sguardo....
Gli
occhi di mia figlia si spalancarono dallo stupore la bocca si aprì
a disegnare una grosso O muta.
Feceva
scorrere lo sguardo tra me e suo padre, sembrava indecisa sul da
farsi
«Ma...ma...mamma...ma......»
La
guardi facendogli il più rassicurante dei sorrisi:
«Sorpresa!»
«Oh
mamma io....»
Non
la lasciai finire, questo era il loro momento, io ero solo un
contorno.
«Bhe?
Non eri tu che morivi dalla voglia di rivederlo? Che aspetti?Corri!!»
Non
se lo fece ripetere due volte. In meno di un secondo volò tra
le braccia di Edward che l'aspettavano pronte.
«PAPA'!»
«Ciao
piccola»
Renesmee
stringeva forte il suo papà, mentre lui l'avvolgeva con un
braccio e con l'altro le accarezzava dolcemente i capelli lasciandole
di tanto in tanto dei baci sul capo. D'un tratto lo vidi irrigidirsi:
«Tesoro,
perchè piangi?»
«Non-non
è niente...papà..è..so-solo..che sono felice,
ecco.»
Edward
alzò la testa, i nostri sguardi si incrociarono, non potei
fare a meno di sorridergli, il sorriso con cui mi ricambiò lui però
fu il più bello che avessi mai visto in tutta la mia
esistenza.
In
quel momento capii.
Ecco
qui ragazze: L'incontro! Un po' corto, lo so! Ma vi prego ditemi
comunque che ne pensate!!! Ciao a tutte! Un bacione!
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
Capitolo
16
Pov
Edward
Dopo
la telefonata con Bella ero rimasto tutta la notte di fronte alla
vetrata della casa che dava sull'ingresso. Sapevo che prima o poi le
avrei viste percorrere quel vialetto. Le mie ragioni di vita. I miei
tesori. Dopo il passo avanti che Bella aveva fatto con me in quella
telefonata, mi sentivo, forte, rinvigorito, con una nuova speranza.
Mi
sentivo determinato.
Sapevo
esattamente cosa volevo.
Volevo
mia figlia, volevo mio moglie, volevo la mia famiglia.
La
mia vita.
Rivolevo
la mia vita, quella che ero stato tanto stupido da lasciarmi scappare
dalle mani.
Avevo
sbagliato, si, ne ero consapevole ora più che mai, ma avrei
fatto ammenda, avrei rimediato a tutti i miei errori, avrei ridato a
mia figlia il padre che meritava di avere, a Bella tutto l'amore che
potevo offrirle, gli avrei fatto vedere che l'uomo che un tempo
amava, l'uomo al quale aveva detto SI per l'eternità, esisteva
ancora, e non voleva altre che lei, con la speranza che questo , un
domani, sarebbe bastato a unirci come e più di prima.
Ma
sapevo che per riuscire in tutto questo dovevo crederci. Dovevo
crederci io prima di tutti. Solo così avevo qualche
possibilità di riuscire nel mio intento, solo così
avrei ricominciato a vivere.
Perso
nei miei pensieri quasi non sentii l'auto che si avvicinava.
Trattenni il fiato. Provai a sondare i pensieri dei sui occupanti.
Nulla. Bella aveva sicuramente alzato lo scudo. Strinsi i pugni.
Nonostante fosse chiaro il suo intento di permettermi di conoscere
nostra figlia, ancora non si fidava del tutto di me. Non potevo
biasimarla. Il dolore che le avevo causato aveva inferto ferite
profonde, che solo il tempo, insieme a tutto l'amore che provavo per
lei, avrebbero potuto ricucire. O almeno lo speravo.
Sentii
la voce del mio angelo che invitava nostra figlia a scendere dalla
macchina per scoprire dove l'avesse portata.
A
chiunque altro il suo tono di voce sarebbe sembrato tranquillo,
rilassato, privo di insicurezza, ma a me, che la conoscevo meglio di
chiunque altro, non era sfuggita la tensione che tentava di
nascondere.
Bella...sono
io, sono sempre io.
Avrei
tanto voluto correre da lei. Ma non era ancora il momento, e poi ora
era un altra la persona a cui volevo dedicare tutte le mie
attenzioni. La mia bambina. Non mi era sfuggito il suo faccino
triste. Non volevo vederla così, lei non avrebbe mai dovuto
essere triste, il solo pensiero mi rendeva nervoso. Non resistetti
più e uscii , aprendo la porta di casa.
Il
volto di mia figlia si illuminò all'istante di una felicità
immensa: fu bellissimo. In quel momento avrei tanto desiderato poter
piangere. La vidi esitare, non era sicura di quello che doveva o
poteva fare, vidi il suo sguardo cercare incerto quello della madre,
in cerca di conferma. Conferma che arrivò subito con un:
“sorpresa!”, anche se pur sempre accompagnato da quel
leggerissimo senso di insicurezza e paura che probabilmente potevo
notare solo io.
Fu
un istante e mi ritrovai quello scricciolo rosso tra le braccia. Mi
sentivo bene, felice, completo. La mia bambina. Mi spaventai quando
mi accorsi che stava piangendo. Perchè? Cosa non andava?
«Tesoro,
perchè piangi?»
«Non-non
è niente...papà..è..so-solo..che sono felice,
ecco.»
Mi
sentivo scoppiare di gioia , la mia bambina era felice, e io ne ero
la causa. Un piccolo tassello di quel gigantesco puzzle che era la
mia vita era andato a posto, c'era ancora molto lavoro da fare, ma
con mia figlia tra le braccia, non riuscivo a non pensare che tutto
sarebbe andato per il meglio. Finalmente tutto si sarebbe sistemato.
La
mia gioia crebbe a dismisura quando alzando lo sguardo incontrai
quello di colei che tanto tempo prima mia aveva rapito il cuore. Lo
stesso identico sguardo, anche se ora era così simile al mio,
l'emozione era medesima. E il suo sorriso...........il suo sorriso in
quel momento era lo stesso che mi aveva fatto innamorare. Dio...avrei
fatto follie per quel sorriso.
Sentii
la mia famiglia radunarsi nel soggiorno, proprio alle mie spalle.
Anche Bella li sentì, nonostante si trovasse ancora vicino
alla macchina, e mi fece un cenno con la testa avvicinandosi a noi.
Giusto
l'altra parte della sorpresa.
A
malincuore staccai mia figlia da me posandole le mani sulle spalle.
Lei mi guardò curiosa.
«Cosa
c'è?»
«Bhè,
piccola, c'è un altra sorpresa per te»
«Un
altra?»Il suo faccino curioso e confuso era la cosa più
dolce e buffa che avessi mai visto. Era un angioletto. Il mio
angioletto.
«Si,
vieni entriamo»
Le
tenevo un braccio intorno alle spalle, eppure quando feci un passo
avanti, verso l'interno, la sentii irrigidirsi. Non si muoveva.
«Renesmee?.....Cos'hai?
Non vuoi entrare?»
Lei
mi guardò con gli occhi lucidi, mordendosi il labbro. Non
capivo davvero dove fosse il problema. Mi sentii morire quando il
pensiero che avesse paura di me mi sfiorò.
«Tesoro,
non avere paura, io non ti farei mai del male. MAI»
Aprii
la bocca stupita, e scosse la tesata energicamente.
«Cosa?
No,no, ma che dici, io non ho paura è solo che......»
Si
morse di nuovo il labbro e si voltò lanciando uno sguardo a
sua madre. Allora capii. Mi veniva da ridere...come poteva credere
una cosa del genere.
«Ovviamente
la mamma viene con noi. Non penserai certo che potrei lasciarla li,
vero?»
«Davvero?
Davvero mamma ? Vieni anche tu?»
Bella
la guardo un po' stupida. Avevo la sensazione che stesse per
scoppiare a ridere, ma che cercasse di mascherarlo per non offendere
nostra figlia.
«Certo
che si! E' solo che tuo padre deve aver vissuto troppo a lungo in
questo secolo, si è dimenticato le buone maniere!»
Cosa?
Che avevo fatto adesso? E perchè avevo la sensazione che mi
stesse deliberatamente prendendo in giro. Non potevo negare, che una
parte di me, stava toccando il cielo con un dito nel sentirla così
disinvolta nei miei confronti. Mio dio...come era possibile che il
mio amore per lei continuasse a crescere di minuto in minuto, lo
sentivo cosi tanto, così forte, che temevo non sarei più
riuscito a contenerlo.
Si
schiarì la voce e mise su la sua tipica “ finta faccia
seria”. Cielo....era splendida.
«Ehm..Ehm.
Dica un po' Sign Edward Anthony Cullen! Sbaglio o dall'epoca da cui
proviene lei, c'è un detto che dice....”prima le
signore”»
Sorrisi.
Avevo capito dove voleva arrivare. Decisi di stare al gioco.
Mi
spostai di un lato portando Renesmee con me. Sembrava confusa ma
divertita da quella scenetta.
Assunsi
una postura diritta, spalle aperte, pancia in dentro e petto in
fuori. Poi con una mano aprii la porta mentre portai l'altra dietro
la schiena.
«Ha
proprio ragione mia signora, sono stato molto maleducato, le chiedo
perdono!!ehm...ehm....prego si accomodi.....dopo di lei madame»
Mi
sorrise. Ansimai. Il sorriso era vero, era per me, tutto per me, non
faceva parte della nostra piccola e improvvisata scenetta.
«Così
va meglio....grazie»
Mi
passò a fianco, con un dolce sorriso, il suo profumo mi
inebriò i sensi. Era ancora buonissimo , ma non risvegliava il
mostro in me come anni prima, risvegliava solo l'uomo, e i dolci
ricordi della nostra luna di miele. L'ultima volta che eravamo stati
una cosa sola, l'ultima volta che era stata mia.
Sospirai.
«Tocca
a te piccola»
Mia
figlia si voltò verso di me regalandomi un dolce sorriso. Mi
strinse la mano e mi portò dentro con lei.
Pov
Bella
O
mio Dio.
Che
stavo facendo?
Stavo
flirtando.
Stavo
filtrando con mio marito. Assurdo.
Era
bastato un sorriso per mandarmi fuori giri. Non doveva accadere. Non
doveva accadere mai più.
Spesso
avevo l'impressione di mentire a me stessa. O meglio di mentire al
mio cuore. Quello che mi suggeriva la mente era esattamente l'opposto
di quello che mi urlava il cuore. Il primo mi diceva di rimanere
lucida, distante, distaccata. Mi aveva già abbandonato una
volta, e lo avevo perdonato, convinta che non sarebbe successo mai
più, e invece lo aveva rifatto dopo che era diventato mio
marito. Cosa gli avrebbe impedito di farlo di nuovo se avessi
ascoltato il cuore.
Già.
Il cuore.
Lui
era in completo disaccordo con la mia mente. Lui mi urlava di
perdonarlo, di tornare ad essere felice tra le sue braccia, di
donarmi di nuovo completamente a lui, di credere ciecamente alle sue
parole, di cedere ai suoi sguardi, ai suoi sorrisi, di sfiorargli le
labbra, di viverlo.
Mi
ridestai dai miei pensieri quanto sentii la sua voce chiamare nostra
figlia.
«Renesmee,
posso presentarti i tuoi nonni? I miei genitori............Vieni»
Gli
occhi di mia figlia si spalancarono dallo stupore ma non disse nulla,
limitandosi ad annuire e ad aggrapparsi alla mano forte di suo padre,
esattamente come avevo fatto io anni prima, quando Edward mi aveva
portato a conoscere la sua famiglia. Li seguii ed entrammo in un
salone molto grande e luminoso, mi ricordava molto quello della
grande casa bianca, a Forks.
Carlisle
e Esme ci aspettavano in piedi in soggiorno uno accanto all'altro.
Sembravano nervosi ed emozionati. Esme sembrava avesse voglia di
piangere.
«Mamma,
papà, lei è Renesmee.»
«Ciao
Renesmee, io sono Carlisle, tuo nonno, sono molto felice di
conoscerti finalmente.»
«Gr-grazie»
«Ciao
piccola sono Esme , tua nonna. Sei bellissima cara, proprio come
aveva detto Edward. Non sai che gioia sia per me conoscerti.»
«Anche
io sono felice di conoscervi....nonni. La mamma e zia Rose mi hanno
parlato tanto di voi»
Il
volti di Esme sembrò illuminarsi.
«Davvero?»
«Si!Mamma
dice che siete le persone più buone che abbia mai incontrato»
«Tua
madre è sempre stata molto gentile con noi cara, più di
quanto meritassimo»
Lo
sguardo di coloro che consideravo anche un po' i miei genitori si
posò nel mio. Sapevo a cosa si riferivano. Ricordavo quanto
avesse sofferto Esme quando presi la decisione di andarmene. Avrebbe
voluto restarmi accanto, essere con me nel momento difficile che mi
aspettava. Ma sapevo bene, cosi come lo sapeva lei, che non avrebbe
mai potuto abbandonare Edward o Carlisle, l'amore che provava per
loro andava contro ogni ragione. Lo stesso valeva per Carlisle. Aveva
provato infinite volte a convincermi di restare, e che quello che
stavo facendo mi avrebbe uccisa, forse per sempre. Lasciarmi andare,
per lui, era stata una grande mancanza, sentiva di aver fallito con
me, sia come padre che come medico.
Ma
io li avevo perdonati molto tempo prima. Non mi importava nulla del
passato. Era stata una mia scelta, conoscevo ogni rischio, ero stata
io a scegliere il mio destino. Non mi pentivo di nulla. Se fossi
tornata indietro avrei fatto esattamente le stesse cose.
«E'
esattamente quello che penso invece. A volte, non so cosa avrei fatto
senza di voi. »
«Oh
cara. Potrai mai perdonarci?»
«Va
tutto bene.....mamma. E' tutto a posto. Non c'è nulla da
perdonare»
Esme
azzerò la distanza che ci divideva abbracciandomi forte.
«Oh
Bella. Grazie»
I
suo singhiozzi si fecero ancora più forti. Era evidente il
peso che si era portata sulle spalle in tutto questo tempo. Anche
Carlisle si avvicinò a noi, abbracciando entrambe e
depositandomi un bacio sulla fronte.
«Grazie
Bella. Non sai quanto significhi questo per noi. Ti vogliamo bene
figlia mia.»
«Lo
so. Grazie.....papà.»
Il
mio sguardo si alzò cercando istintivamente quello di Edward.
I suoi occhi sembravano oro liquido ora. Avrei potuto giurare che
fosse felice. Mi sorrise dolcemente mimandomi un “Grazie”.
Annuii.
Improvvisamente
l'urlo di mia figlia ci fece sobbalzare tutti.
«Zia
Rose!»
Ecco
un nuovo capitolo!! Dalle vostre recensioni so che lo aspettavate con
ansia. Sono molto felice che il capitolo precedente vi sia piaciuto
tanto. Spero che anche questo vi soddisfi! Grazie a tutti voi che
avete recensito il capitolo precedente!! Grazie a tutti un bacione a
:
moonlightshine98
Fede13
moulianrouge
sagatvmb99
princess
peack
fefe
cullen
Stella
Cullen
_Kristal_
tulipano
nero
mikelina
missriccia87
franz1000
ShootingStarChildOfLight
Nihal93
iaele
santin
Grazie
di cuore!!! Mi avete commossa!! Siete grandi!!! Spero commenterete
anche questo!!
Ora
però ho un piccolo sondaggio:
Non
so se inserire Jacob nella storia.....vorrei sapere che ne pensate
voi e perchè! Grazie!!
Spero
mi aiuterete nella scelta.
Baci.
Chiara.
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
Capitolo
17
Pov
Bella.
Erano
rimasti tutti a casa per poter passar del tempo con Renesmee.
Perfino Carlisle aveva chiesto un giorno libero in ospedale.
Mia
figlia era al settimo cielo. Non poteva credere di poter stare
finalmente con tutti loro. Era bello vederla sorridere di continuo,
parlava, giocava e scherzava con tutti, senza però
allontanarsi mai da suo padre, sembrava terrorizzata dall'idea che
potesse scomparire da un momento all'altro.
Tutta
la famiglia sembrava girare intorno a lei. Tutti pendevano dalle sue
labbra mentre l'ascoltavano raccontare la sua infanzia.
Quando
aveva scoperto i poteri speciali di Alice e Jasper era impazzita,
soprattutto per Alice, secondo lei vedere il futuro era proprio...
“forte”.
Quando
scoprì il potere di Edward, però, fu anche peggio.
Trovava straordinaria questa sua capacità, ed era orgogliosa
che lei avesse lo stesso potere del suo papà ,al contrario,
come diceva lei. Quello fu l'apice. Stette l'intero pomeriggio a
sfiorare i volti di tutti per mostrargli le cose più svariate,
sembrava molto fiera di se stessa.
Era
così eccitata che non riuscì nemmeno a mangiare.
Edward
la guardava con occhi sognanti, sembrava guardasse un tesoro
prezioso. Io invece impiegavo tutte le mie forze a cercare di non
guardarlo.
Con
occhi da vampira lo trovavo ancora più bello di quanto
ricordassi. Era....perfetto. Faticavo a distogliere lo sguardo dalla
sua figura, ma la paura che lui mi scoprisse era ancora più
forte....ringraziai mentalmente più volte chiunque avesse
deciso di donarmi il mio scudo, se lui avesse potuto leggere i miei
pensieri in quei momenti, sarei sicuramente morta di vergogna.
I
miei istinti, quelli umani, si erano risvegliati prepotentemente, e
bramavano per essere sfogati. Fortunatamente sembrava che nessuno se
ne fosse accorto...a parte Jasper. Dalle occhiate divertite che mi
lanciava era evidente che lui avesse capito perfettamente ogni cosa.
Sbuffai.
Maledetta empatia.
Ma
niente fu tanto divertente come vedere Rosalie che rispondeva
imbarazzata all'interrogatorio di mia figlia su dove fosse stata o
cosa avesse fatto la notte precedente e sopratutto con chi.
Fu
esilarante sentire le sue risposte e lo fu ancora di più
vedere le facce che faceva Emmett.
All'ora
di cena, nonostante l'eccitazione, lo stomaco di mia figlia si fece
sentire.
«Tesoro,
è ora di cena per te, forse dovremmo andare a casa»
«Oh
no mamma!!Restiamo, ti prego»
Edward
strinse a se Renesmee che gli si era praticamente appiccicata addosso
nella speranza che questo potesse rimandare l'ora del rientro a casa.
Lasciò un bacio sui suoi capelli, era incredibile come
sembrasse piccola vicino a lui, poi alzò lo sguardo e mi
sorrise
«Se
non è un problema , può mangiare qualcosa qui, Esme ha
fatto la spesa stamattina presto, in vista del vostro arrivo...»
«Davvero
papà? O dai mamma posso?Ti prego!!»
Renesmee
iniziò a saltellare sul posto senza mai staccarsi dalle
braccia del suo papà.
Alzai
gli occhi al cielo. Non sapevo resistere agli occhi dolci di mia
figlia........ nemmeno a quelli di mio marito. Due
contro uno....mi arresi.
«Va
bene. Ti preparo qualcosa.»
«Posso
farlo io.»
Mi
voltai verso Edward piuttosto confusa, credevo scherzasse ma non
c'era segno di ilarità sul suo volto. Era serio.
«Sii!!!»
Renesmee
entusiasta lo abbracciò forte, prima di lasciarlo andare per
correre a dire agli altri che si sarebbe fermata ancora per un po.
Come se gli altri non avessero già sentito ogni singola
parola. Solo in quel momento mi resi conto che io e Edward eravamo
rimasti soli nella stanza. Mi agitai.
«Tu?»
«Si....ricordi?
Ti piaceva molto la mia cucina....»
«No,
no lo ricordo. Si vede che non è importante»
Sussultò
alle mie parole. Erano sembrate dure perfino a me. Spostò lo
sguardo voltandosi e prese qualcosa dal frigo. Avevo chiaramente
visto una smorfia di dolore sul suo volto. Mi mancò il
respiro......stupida. Ero stata una stupida. Si era comportato bene
con me, gli avevo chiesto di non farmi pressioni, era sempre stato
gentile, attento, e stava rispettando la mia scelta, per di più
si stava rivelando un padre eccezionale.
Era
girato di spalle chino sul bancone della cucina, intento a preparare
la cena di nostra figlia. Era silenzioso, anche da qui potevo vedere
il suo sguardo accigliato. Mi sentii un mostro,Presi un grosso
respiro e mi avvicinai a lui, stavo tremando ma......con tutto il
coraggio di cui ero capace,allungai una mano e la posai sulla sua.
Migliaia di scariche elettriche attraversarono il mio corpo, come se
stessi toccando il fuoco, ma non mi ritrassi e la lasciai dov'era.
Lui ansimò spalancando gli occhi, i suoi occhi saettarono
sulle nostre mani, ma non si mosse, sembrava pietrificato.
«Mi
dispiace...»
Alzò
gli occhi cercando i miei. Continuai:
«...sono
stata scortese, scusami.»
Sul
suo viso si disegnò un sorriso........boccheggiai....il mio
sorriso sghembo....
Allungai
una mano verso il cartone che si trovava accanto ai fornelli, lui
immobile mi osservava. Afferrai delicatamente la sua mano,
rivoltandone il palmo verso l'alto e vi depositai quello che tenevo
nella mia: uova.
Lo
vidi sbattere le palpebre confuso, in un tipico gesto
umano....aspettai. Un istante dopo nei sui occhi si fece largo una
scintilla di consapevolezza e tornò subito a guardarmi. Mi
sentivo nervosa e presi a mordicchiarmi il labbro inferiore, come se
fossi stato ancora umana, era un'abitudine che non avevo dimenticato.
«Allora...ricordi>»
Annui.
«Si
Edward. Ricordo ogni minuto passato con te. Ricordo....tutto.....Ogni
parola sussurrata, ogni carezza che mi hai regalato, ogni bacio che
mi hai donato..........tutto.»
«Bella........»Si
avvicinò ancora fermandosi a pochi millimetri dal mio volto.
Solo un soffio e i nostri corpi si sarebbero toccati. La sua mano si
alzò lentamente verso il mio volto, il gesto lo riconobbi
immediatamente, come se fosse marchiato a fuoco nella mia memoria,
era lo stesso a cui mi ero sottratta la sera precedente. Questa volta
però non mi ritrassi e impaziente aspettai di poter sentir di
nuovo il suo tocco. Chiusi gli occhi.
La
sua mano sfiorò la mia guancia in una lunga e tenera carezza.
La delicatezza con qui mi toccava mi faceva sentire come se fossi
qualcosa di estremamente fragile e prezioso. Ansimai.
«Edward.»
Aprii
gli occhi e annegai nel suo sguardo.
Amore.
Era tutto quello che si poteva leggere: Amore. Ed era per me. Quello
sguardo, quell'amore, era per me.
Poi
finalmente successe: le sue labbra si posarono sulle mie i nostri
corpi si incastrarono perfettamente l'uno con l'altro, come i due
pezzi mancanti della stessa mela.
E
fui felice, completa. Mi sentivo a casa. Ma sentivo amata. Mi sentivo
Viva.
Le
nostre mani si cercavano, le nostre labbra si rincorrevano, in una
lunga serie di baci. Mille, dolcissimi, piccoli baci, interrotti solo
dal suono delle nostre risate sulle labbra dell'altro. Avrei potuto
restare li cosi, in quella cucina, per sempre. Non avrei mai voluto
che si allontanasse da me. Avevamo dimenticato tutto. Le nostre
incomprensioni, i nostri litigi, i nostri problemi. C'eravamo solo
noi. Solo Bella e Edward, finchè:
«Mamma?
Papà?»
Oh.
Ecco
il nuovo capitolo!!Che ne pensate?Fatemi sapere!!!
Grazie
a chi ha recensito lo scorso capitolo:
Vale9
Rita_Lautner
_Kristal_
fefe
cullen
Aleswan
moonlightshine98
tulipano
nero
moulianrouge
Angy
Pattz
Fede13
Stella
Cullen
missriccia87
iaele
santin
Per
quanto riguarda il sondaggio volevo dirvi che peri il momento
prevalgono i pro- Jacob, ma cmq aspetterò il prossimo
capitolo per decidere, in caso qualcuno voglia ancora dire la sua
opinione. Una piccola precisazione che non ho fatto e me ne scuso e
che nella mia storia non entrerebbe proprio come personaggio
positivo o almeno non del tutto.
Detto
questo vi lascio!!Un bacione grande!! E commentate!!
Chiara.
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 ***
Buona
giornata a tutte/i. Prima di lasciarvi al capitolo vorrei dirvi
alcune cose:
1°.
Mi dispiace davvero se vi ho fatto aspettare tanto, ma purtroppo,
come qualcuna di voi già sa, avevo perso l'ispirazione, la
voglia di scrivere. Fino ad oggi. Questo mi porta direttamente
all'altra cosa:
2°Grazie.
Grazie, perchè siete state proprio voi a ridarmela. Questa
mattina mi sono ritrovata sul mio profilo di efp, senza bene cosa
fare, quando l'occhio mi è caduto sulla voce: “controlla
le ultime recensioni”. Così l'ho fatto. Sono entrata e
ho letto le recensioni. Tutte le recensioni. Dal primo capitolo della
prima storia all'ultimo. E cosi l'ispirazione è tornata.
Quindi grazie a tutte voi che leggete e recensite, perchè
questa storia è anche un po' vostra!
Come
per i capitoli precedenti, ringrazio chi ha recensito l'ultimo
capitolo, scusandomi per la mia mancata risposta. Cercherò di
rimediare. Promesso.
Grazie
a:
Aleswan
Payne
Manello
_Kristal_
Vale9
Vero_Masen_Cullen
moulianrouge
Rita_Lautner
fefe
cullen
tulipano
nero
missriccia87
ShootingStarChildOfLight
Angy
Pattz
Fede13
moonlightshine98
Nihal93
iaele
santin
Capitolo
18
Pov
Bella
«Mamma?
Papà?»
Oh.
Mi
staccai dal corpo di Edward in un lampo, andando a cozzare contro il
bancone della cucina alle mie spalle. L'urto fu così violento
che tremò tutta la stanza. Mi sentivo tremendamente in
imbarazzo. Non avevo il coraggio di alzare lo sguardo e incontrare
quello di mia figlia o di Edward, che sentivo entrambi su di me. Ma
le parole di mio marito mi costrinsero a farlo.
«Renesmee.....perchè?.....no,
non è così tesoro........»
Edward
stava rispondendo ai pensieri di nostra figlia. Avevo abbassato lo
scudo senza che me ne rendessi conto. Il suo volto era pieno di
dispiacere, non so se per la mia reazione o per quello che vedeva nei
pensieri della nostra bambina. Spostai lo sguardo su di lei e rimasi
stupita di ciò che vi trovai. Era in piedi accanto alla porta,
teneva il volto rivolto verso il basso, le sopracciglia
aggrottate,le labbra serrate, le braccia rigide lungo e fianchi e le
mani strette a pugno. Il suo respiro era leggermente accelerato.
«Tesoro...»
«Mamma.
Voglio andare a casa.»
Ancora
non ero riuscita a guardare Edward, ma percepii chiaramente con la
coda dell'occhio il suo irrigidimento.
«Come
dici?» Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Possibile
che vedere i sui genitori baciarsi l'avesse turbata tanto?
«Voglio
andare a casa per favore»
«Perchè?»
«Io.....ti
prego mamma»
Feci
qualche passo verso di lei. Mi faceva male vederla soffrire così.
Volevo aiutarla, volevo capire cosa la turbasse in quel modo.
Allungai una mano verso di lei accarezzandole il capo.
«Tesoro.
Che succede?»
La
sua reazione improvvisa mi spiazzò. Abbandonò la
posizione rigida di poco prima per buttarsi letteralmente tra le mie
braccia scossa dai singhiozzi.
«Renesmee....»Ero
confusa. Ero davvero confusa. Fino a pochi minuti prima sembrava il
ritratto della felicità. Non credevo di averla mai vista tanto
felice e adesso.....
Mi
voltai alla ricerca dello sguardo di Edward. Lui era l'unico che
sapeva cosa passasse nella mente di nostra figlia. I suoi occhi
tristi si specchiarono subito nei miei. Non c'era bisogno di parole
tra noi....
«Ha
paura che succeda di nuovo......ha paura che io possa ferirti di
nuovo....che possa abbandonarvi di nuovo......crede che se tornassimo
insieme prima o poi qualcosa ci separerebbe nuovamente e lei sarebbe
costretta a rinunciare ad uno di noi......»
Potevo
chiaramente leggere la sofferenza nei suoi occhi e nella sua voce che
si era spezzata in più punti. Non potevo credere alle mie
orecchie, quindi era questo che pensava mia figlia. Temeva una
possibile riappacificazione tra me e suo padre. Temeva che se
avessimo avuto un nuovo litigio lei sarebbe stata costretta a
scegliere tra noi, e non voleva, non voleva rinunciare a nessuno dei
due. Come ero stata cieca. L'idea non mi aveva nemmeno sfiorata. Ma
era ovvio che lei temesse questo. Per tutta la sua vita aveva visto
sua madre soffrire a causa di suo padre. Per tutta la vita aveva
creduto che non aveva accanto suo padre a causa di un litigio avuto
con suo madre. Era ovvio che ora che aveva Edward finalmente nella
sua vita, fosse terrorizzata che qualcosa potesse di nuovo separarla
da lui. E io purtroppo non potevo dargli garanzie. Non potevo
garantirgli al 100% che quello che era successo tra me e Edward, per
ben due volte, non potesse ripetersi una terza.
Edward
si avvicinò a noi posando una mano sulla spalla di nostra
figlia.
«Tesoro.....non
sentirti in colpa....hai tutto il diritto di provare queste
cose.....non è colpa tua.....la colpa è mia, solo mia.
»
«Mi
dispiace. Sono un egoista lo so. La mamma sarebbe di nuovo felice...e
anche tu papà......so che è così, e so che
chiunque al mio posto vorrebbe poter vedere di nuovo i propri
genitori felici e insieme.............è solo che io........»
«hai
paura» Edward fini la frase al posto di Renesmee, che era
scoppiata in lacrime. Improvvisamente, per la prima volta da quando
ero vampira, sentii l'urgente bisogno di sedermi.
Pov
Edward
Non
riuscivo a crederci. Quello che fino a pochi minuti prima mi sembrava
un sogno, il mio piccolo paradiso personale, si stava trasformando
nel mio incubo peggiore.
La
sofferenza che potevo vedere nei pensieri di mia figlia mi stava
portando dritto all'inferno. Di nuovo.
Ancora
una volta stavo avendo la conferma che ad alcuni errori non c'è
rimedio. Mai. Nemmeno se hai un'eternità a tua disposizione.
E
per un vampiro mai è tempo molto lungo, infinito.....eterno.
«Renesmee,
ti prego.....tu e tua madre siete la cosa più bella che la
vita mi abbia mai regalato......vi amo entrambe, immensamente. Quel
giorno, quando tua madre se ne andata, quando ho lasciato che le mie
paure prendessero il sopravvento sul nostro amore, ho commesso il più
grande errore della mia vita, e ne pagherò le conseguenze per
l'eternità. Ho perso tanto.....troppo, quel giorno. Se penso
che quando tua madre ti ha dato alla luce, io non ero con lei, mi
sento scoppiare dal dolore....non posso credere di aver perso la tua
nascita, la tua infanzia. Niente mi restituirà mai quei
momenti....il tormento mi perseguiterà in eterno.»
la
vidi spalancare la bocca, sorpresa.
“Oh...papà....non
mi sono mai soffermata a pensare alla tua
di sofferenza...”
Gli
sorrisi cercando di rassicurarla più che potevo.
«Non
preoccuparti tesoro»
«Va
bene, per oggi basta così. Renesmee prendi le tue cose»
Bella
si era rialzata, dopo essersi abbandonata su uno sgabello della
penisola.
Non
mi guardava.
Mia
figlia la guardò per pochi secondi e....nulla. Non sentivo
nulla. Bella aveva rialzato lo scudo su di lei. Non potei fare a meno
di sentirmi ferito per un secondo.
Si
voltò senza rispondere e andò in salotto a prendere
tutte le sue cose, poche in realtà:la giacca, la borsa un cd
con le musiche che avevo composto per Esme e Bella,e un piccolo album
di foto che Rose aveva preparato apposta per lei nel pomeriggio.
Conteneva alcune foto di me e Bella e della nostra famiglia, dai
tempi sui banchi di scuola a quelle del matrimonio, fino ad arrivare
all'ultima, unica foto di lei, rannicchiata sul divano bianco della
grande villa di Forks, che sorridente e...sola, accarezza la sua già
evidente pancia. Rose la scattò il giorno precedente
a........a quello in cui tutto cambiò.
Feci
un passo verso Bella, sfiorandole il braccio con una mano.
«Amore,
ascoltami...»
Nel
momento in cui le mie dita vennero in contatto con la sua pelle, fui
di nuovo attraversato da una scarica elettrica. E di nuovo il
desiderio di stringerla a me si fece largo prepotentemente.
Ma
durò un secondo, perchè fu subito sostituito dalla
delusione nel vederla sottrarsi al mio tocco.
«No.
Non fare così. Ti prego. Non scappare da me»
Abbassò
nuovamente lo sguardo, negandomi l'accesso ai suoi occhi. Mi sentii
perso.
«Edward
ti prego...lasciami andare.»
Afferrai
con decisione il suo polso nel momento in cui si voltò diretta
verso la porta.
«NO»
continua........
Solo
un ultima precisazione: qualcuno si è preoccupato del fatto
che non si sono visti Chester, Gabriel e Daniel negli ultimi
capitoli. Volevo tranquillizzare dicendo che non sono spariti, anzi
nei prossimi capitoli saranno a dir poco protagonisti e essenziali
per il rapporto tra Edward e Bella.
Detto
questo. Vi lascio. Grazie ancora!!Aspetto i vostri COMMENTI!!!
p.s:
ancora dimenticavo: a seguito del sondaggio vi annuncio che Jacob
farà la sua entrata!Aspettatavi di tutto!!Non sarà
proprio piacevole!!Lupachiotte siete avvertite...vi prego non me ne
vogliate!!! Ciao a presto!! Stavolta ho finito davvero!!
Un
bacione.
Chiara.
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 ***
Capitolo
19
«Edward
ti prego...lasciami andare.»
Afferrai
con decisione il suo polso nel momento in cui si voltò diretta
verso la porta.
«NO»
Pov
Renesmee
Avevo
passato la giornata più fantastica della mia vita.
La
sorpresa che mi aveva fatto mamma era......era..........non avrei mai
creduto possibile una cosa del genere. Fino a ieri in casa nostra era
quasi tabù parlare a mia madre di suo marito, cioè di
mio padre...e oggi invece....
Chissà
che cosa era successo per farle cambiare idea così in fretta.
Il
mio papà era sicuramente il papà migliore del mondo,
non avevo più alcun dubbio su questo. Avevo scoperto che
possedeva un pianoforte antichissimo, che apparteneva alla sua vera
famiglia, quella di quando era umano....gli altri miei nonni. Quando
gli avevo chiesto di suonarmi qualcosa si era irrigidito, lo avevo
visto guardare verso mia madre che in piedi guardava fuori dalla
vetrata persa nei suoi pensieri, l'intensità del suo sguardo
era inimmaginabile...doveva amarla molto. Strinse i pugni irrigidendo
la mascella:
«Magari
un altra volta tesoro.....sono anni che non lo faccio più......che
ne dici.....ti andrebbe di vedere alcune foto di tua madre quando
aveva più o meno la tua età?»
Non
potevo crederci.
«Davvero?
Hai delle foto della mamma ? »
«Certo
piccola. Ne ho molte. Ti andrebbe di averne qualcuna?»
«Oh
magari papà, sarebbe bellissimo!»
Rise
del mio entusiasmo, mi sentii un po' in imbarazzo, ma non potevo
farci nulla, ero felicissima, poche ore e avevo già scoperto
così tante cose sulla mamma, su papà....cose che non
conoscevo.
Passai
ore a sfogliare gli album di mamma con papà. Ogni volta che
che posavamo gli occhi su una foto che ritraeva entrambi, felici,
abbracciati, sorridenti....papà sospirava , o si accigliava
carezzando con i polpastrelli la foto che ritraeva il profilo di mia
madre. Altre volte ancora, con gli occhi cercava quelli di mamma
nella stanza, occhi che puntualmente fuggivano ogni volta che
incontravano quelli di mio padre.
Non
capivo bene cosa stesse succedendo, ma non sapevo come dovevo
sentirmi a riguardo. Papà sembrava tanto innamorato di mamma,
eppure...l' aveva fatta soffrire così tanto. Come si può
far soffrire tanto qualcuno che sia ama? Non lo capivo. Mamma
sembrava così nervosa vicino a lui. Era sempre pronta a
scattare, non capivo cose scatenasse quella reazione. Era come se
combattesse contro se stessa, ma non riuscivo a capire per cosa...
Mi
divertii così tanto con gli zii e i nonni, che quando papà
chiese a mamma di permettermi di mangiare li, quasi mi sentii
esplodere dalla gioia. La faccia esasperata di mamma era buffissima!
Corsi
dai nonni a dirgli che avevo il permesso di fermarmi ancora un po'.
Magari nonna Esme mi avrebbe raccontato ancora qualche aneddoto su
papà...Risero tutti quando mi precipitai in soggiorno per
comunicargli la notizia:
«Piccola
lo sappiamo, abbiamo sentito...»
Oh
giusto, nella mia famiglia erano tutti vampiri. Non capivo come
potessi dimenticarmelo così spesso.
«Sai
zia Rose, papà ha detto che cucinerà lui per me!»
«Si,
lo faceva spesso anche per tua madre.....secondo lei era molto bravo,
ma non saprei confermartelo.»
Giusto,
per loro tutto il cibo umano era rivoltante. Sorrisi al pensiero di
mio padre che cucinava per mia madre. La trovavo una cosa
estremamente dolce e carina. Mio padre era così gentile con
tutti...si vedeva che proveniva da un altra epoca...proprio come
nonno Carlisle o Chester....erano dei veri principi azzurri. Mi
chiesi se fosse proprio tutta questa cavalleria a far innamorare
mamma di papà. Pensai che anche Gabriel , in fondo, era
cresciuto in un altra epoca...più o meno la stessa di mio
padre, eppure lui era così simile a me. Mi riscossi dai miei
pensieri...la curiosità di vedere papà fare qualcosa di
così umano era incontenibile.
«Giusto......mmmm...io
vado ad aiutare papà!»
Zio
Jasper si alzò improvvisamente.
«Piccola
aspetta...è meglio se resti qui!»
«Cosa?»
Vidi
tutta la mia famiglia irrigidirsi...nonna e zia Alice
sorridevano...che stava succedendo?
Mi
voltai prima che qualcuno potesse fermarmi e corsi in
cucina....sentii la voce di zia Rose che cercava di fermarmi:
«Nessie,
no»
Non
le diedi ascolto, e approfittando della velocità ereditata da
mio padre, mi precipitai in cucina.
Pov
Bella
La
stretta sul mio polso si era fatta più decisa così come
la sua espressione. Era serio, non mi avrebbe lasciata andare.
«Edward
ti prego»
«NO.»
Sospirai.
Mi sentivo stranamente esausta. Le sue mani su di me erano salde,
tuttavia sembrava scosso da un leggero tremore, che non riuscii a
decifrare.
«Edward!»
Il
mio voleva essere un tono di rimprovero, ma suonò più
come una supplica. Di tutta risposta mi attiro a se avvolgendo mi nel
suo abbraccio. Lo lasciai fare, non avevo ne la forza ne la voglia di
tirarmi indietro. Abbandonai la testa sul suo petto lasciandomi
cullare dalle suo carezze. Tremava ancora......solo in quel momento
mi accorsi che erano singulti.
Stava
piangendo.
Mi
abbandonai , stringendo mi di più a lui che sprofondò
il volto nel mio collo inspirando forte.
«Edward...non
possiamo, non posso......non voglio deluderla.....non possiamo
pensare a noi stessi...ha già sofferto troppo a causa nostra,
non permetterò che succeda ancora.....quindi lasciami
andare.....adesso.....ti prego....io non è la forza.»
Volevo
essere forte, ma il suo profumo, il suo tocco, il suo respiro...erano
come un faro nella notte per me.....non riuscivo più ad
allontanarmi da lui.
«Non
ce la faccio Bella. Non ce...la ...faccio....Ti prego...amore
mio...ti prego..»I singulti stavano aumentando, cosi come la
stretta delle sue braccia intorno al mio corpo.
Sentii
i passi di mia figlia che tornava …... non era sola. Riconobbi
l'odore di Rose.
Forzai
le braccia di Edward che mi lasciò andare. Come me, ovviamente
aveva sentito nostra figlia avvicinarsi. Quando mi fui allontanata,
alzai lo sguardo per poterlo guardare di nuovo negli occhi. Quello
che vidi mi pietrificò. Sembrava devastato dal dolore....Non
riscii a trattenere u lamento
«..Edward..»
Lui
alzò lo sguardo che fino a pochi secondi fa sembrava perso nel
vuoto, provando a sorridermi....ma quello che gli uscì fu solo
una smorfia di dolore.
«Mamma...sono
pronta...zia Rose ha detto che vuole venire con noi...»
Mia
figlia mi guardava con occhi colpevoli. Se la conoscevo bene a
quest'ora pensava che fosse lei la causa di tutto. L'avrei convinta
del contrario a casa..più tardi. Gli rivolsi il sorriso più
rassicurante che fossi in grado di fare in quel momento.
«Va
bene tesoro....andiamo?»
«Si...solo...posso
salutare papà prima...»
Annui
guardando Edward. Il suo volto era così assente che ebbi paura
di quello che stava succedendo dentro di lui in quel momento. Non ero
nemmeno sicura che avesse sentito le parole di Renesmee.
Fece
qualche passo verso di lui, timorosa. Dovette chiamarlo due volte per
riscuoterlo.
«Papà?......Papà?»
Edward
alzò la testa di scatto...,,proprio come immaginavo non si era
accorto che fosse li, fino a quel momento.
«Piccola..»
Mia
figlia deglutii a vuoto prima di proseguire.
«Sei-sei
arrabbiato con me?»
Edward
sembrò riprendersi immediatamente a quelle parole spalancando
gli occhi.
«NO!Amore
mio, che dici?Tu sei la mia bambina...non potrei mai essere
arrabbiato con te.....tu non immagini il bene che ti voglio»
«Oh
papà!»
Mia
figlia azzerò le distanze abbracciando forte suo padre.
«Va
tutto bene piccola, non preoccuparti....andrà tutto bene...»
Nessi
tirò su col naso un paio di volte,prima di staccarsi da lui
per guardarlo negli occhi. Non voleva che lui la vedesse piangere.
«Verrai
a scuola domani papà?»
Si
morse il labbro nervosa. Sapevamo tutti che con quella domanda in
realtà voleva sapere se lo avrebbe rivisto.
Edward
sorrise accarezzandole una guancia.
«No
piccola, domani c'è il sole...io non posso....»
Renesmee
si irrigidì a quelle parole, i suoi occhi, spalancati, si
stavano già per riempire di lacrime.Edward intuendo ciò
che stava per accadere si affrettò a terminare la frase.
«...ma
se vuoi, dopo la scuola, io sarò qui ad aspettarti...potrei
aiutarti a fare i compiti, o qualsiasi altra cosa tu voglia.»
Il
volto di mia figlia si illuminò dalla gioia, sembrava
commossa.
«Davvero?
Davvero vuoi che venga da te?»
«Ma
certo piccola, non sai quanto mi farebbe felice»
Nessie
sorrise felice, lo abbracciò, allungandosi sulla punta dei
piedi, per stampargli un bacio sulla guancia.
«A
domani papà»
«A
domani tesoro»
Corse
in macchina lasciandoci soli. Rose guardò Edward per un
secondo.
«Lo
so» disse lui, probabilmente rispondendo a un pensiero di
Rosalie.
«Che
cosa sai, Edward?»
Lui
mi guardò, serio.
«Che
non devo arrendermi. E non lo farò Bella. MAI. Riuscirò
a fare capire a Renesmee che ti amo più della mia stessa vita,
riuscirò a fargli capire che senza di te non posso vivere, che
sarei disposto a dare la mia vita per te e per lei. Farò di
tutto perchè lei possa fidarsi finalmente di me...farò
di tutto per riaverti, per riavere mia moglie, per riavere la mia
famiglia. Ci riuscirò, vedrai.»
Ero
senza parole. Come avrei potuto combattere contro qualcosa di così
grande, contro qualcosa che anche io desideravo con tutta me stessa.
Distolsi
lo sguardo dal suo, non ero più in grado di reggerlo.
«Rose...andiamo?»
«Si
certo.»Rose mi precedette, uscendo verso la porta secondaria
che si trovava li in cucina, proprio alle mie spalle. Fuori ormai era
il crepuscolo.
«Ciao
Edward» fu appena un mormorio il mio, ma sapevo benissimo che
lo aveva sentito. Tenevo lo sguardo basso, ancora non trovavo il
coraggio di tornare a guardarlo.
Mi
diressi verso la porta e l'aprii, quando udii il suo sussurro:
«Ciao
amore mio»
Mi
voltai di scatto, incrociando lo sguardo vuoto di.....mio marito.
Fu allora che capii...e cosi lo feci:
In
un lampo, alla mia velocità, azzerai la distanza che ci
separava prendendo il suo volto tra le mani e premendo forte le mie
labbra sulle sue.
La
risposta fu immediata. Mi avvolse tra le braccia, stringendomi forte
contro il suo corpo, così forte che se fossi stata umana mi
sarebbe mancato il respiro.
Le
nostre labbra si divoravano a vicenda avide di sentire il calore
dell'altro. Dovetti fare forza con le mani sul suo volto per
staccarlo da me. Ma dovevo farlo. Dovevo dirgli una cosa importante.
Volevo che lui sapesse.
I
nostri respiri corti si scontrarono quando interruppi il bacio,
staccando le mie labbra, che rimasero comunque a pochi centimetri da
lui. Nonostante non ne avessi bisogno, mi mancava il fiato.
Lo
guardai dritto negli occhi e sorrisi. Inclinò la testa di un
lato:
«Che
cosa c'è?»
Sorrisi
di più.
«TI
AMO.»
I
suoi occhi si spalancarono dalla gioia,increduli, poi sorrise
insieme a me, chiudendo gli occhi e appoggiando la sua fronte alla
mia.
«Ti
amo anch'io»
Eccomi.
Vi ho fatto aspettare un po' lo so, mi dispiace. Ma sinceramente sono
così soddisfatta di questo capitolo che in fondo credo ne sia
valsa la pena! Voi che ne dite??? A me piace davvero molto!!!
Grazie
ancora ai miei angeli che recensiscono sempre i miei capitoli!!Siete
la mia ispirazione!!Vi prego non smettete mai!!
Grazie
a:
KiareTta217
Vero_Masen_Cullen
Payne
Manello
_Kristal_
Aleswan
Rita_Lautner
tulipano
nero
iaele
santin
fefe
cullen
Fede13
missriccia87
moulianrouge
erika1975
Grazie
anche a chi ha messo la storia tra i preferiti:
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-betty965 11
-celly
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-deascarlatta78 19
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mille anche a chi mi segue:
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-_Kristal_
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Capitolo 21 *** Capitolo 20 ***
Ciao
a tutte/i! Come sempre prima del cap, rispondo alle
recensioni!!Scusate ma è l'unico momento in cui ho tempo!!non
me ne vogliate!!!Grazie!!
Cominciamo:
Payne
Manello: Ciao anche a te!!
Si allora capisco quello che vuoi dire, ma io in realtà la
vedo sotto un altro punto di vista che probabilmente riuscirai a
capire meglio leggendo questo capitolo, per quanto riguarda Emmett,
no non va a vivere con Rose, è troppo presto, e poi non
dimentichiamo che Chester Daniel e Gabriel abitano li e dovrebbero
essere d'accordo anche loro su questo. Poi, beh si in effetti gli
ormoni di bella viaggiano a grande velocità, non dimentichiamo
che è vampira da cinque anni e che i suoi istinti sono potenti
e poi diciamoci la verità....quando si ha davanti Edward è
difficile zittire gli ormoni!!!AHAHAHAHA!comunque la cosa si
ricollega a quello che ti dicevo prima sul diverso punto di vista,
che vede una bella presa da se stessa, ma lo capirao leggendo..così
non ti anticipo nulla...detto questo...so benissimo che la tua è
una critica costruttiva, tranquilla (o tranquillo, non ne sono
sicura...scusa) e infanti ti ringrazio perchè comunque dici
sempre quello che pensi e sei molto sincera!E' una gran cosa!!Grazie
ancora! Alla prossima!
Vero_Masen_Cullen:
Ciao, nel prossimo cap la strada
si farà tortuosa per l'amore di Bella e Edward....ma si hanno
fatto entrami la scelta giusta!! Grazie mille! Ciao a presto!!un
bacio
Aleswan
: Ciao!
Sono felice che il capitolo ti piaccia..e si Renesmee è un po'
egoista, ma essendo una bambina/adolescente i suoi sbalzi d'umore
saranno numerosi.....
Grazie
per i complimenti!! un bacione!
tulipano
nero: Mi sa che l'intoppo
sta per arrivare! Mi spiace!! Sono felice che ti piaccia il
capitolo!!Ciao alla prossima!
fefe
cullen : Ciao beh no le
cose non torneranno come prima del bacio, ma le cose si metteranno
comunque in salita.....e Renesmee ha capito qualcosa.....Ciao a
presto un bacione!
princess
peack : Ciao! Dovranno
soffrire ancora un po' per essere finalmente una famiglia felice, la
situazione in cui vertono è parecchio complicata, non bisogna
dimenticarsi di Gabriel, Chester e Daniel...
Ciao
alla prossima!
Federobi
:Ciao
grazie mille!!Spero ti piacerà anche questo nuovo capitolo!
Franz1000
: Ciao!!Bhe
si in effetti manca proprio il via di Renesmee per far vivere tutti
tranquilli..ma forese non sarà facile come si pensava...
_Kristal_
: Ciao!!Bravissima!!In effetti l'idea me
l'hai data proprio tu!!Grazie!! Io lo dico sempre che siete la mia
ispirazione con le vostre recensioni!!!E' la verità e questa
ne è la prova!!Grazie mille!!Un bacione a presto!
Angy
Pattz : Grazie che belle
cose!!Mi fai emozionare!!E' bello sapere che la senti così
tanto!!!grazie anche per tutti i complimenti!!!Un bacione
grande!!!!!!
Fede13:
oddio!!mi fai venire da
piangere!!!Sei carinissima grazie!!Anch'io adoro tutte voi che
leggete le mie storie!!Tu non sai quanto sia importante per
me!!Grazie mille ancora per tutto quello che hai detto..o meglio
scritto!!!E' bellissimo emozionarvi....grazie!!Un bacio. Chiara
moonlightshine98:
si in effetti forse Renesmee
questo l'ha capito..ma come sempre dal momento che parliamo di Edward
e Bwlla prevedo altri problemi all'orizzonte!!grazie dei
complimenti!!Un bacione!
Missriccia87:
Ahahahahah!!grazie!!Feliche che ti
sia piaciuto...a presto!!
iaele
santin :ahahahaha! E mi sa
che fai bene a non cantare vittoria troppo presto!!!Ciao alla
prossima!!
Ecco
fatto!!Buona Lettura!
Capitolo
20
Pov
Renesmee
«Zia
Rose?»
«Si,
piccola?»
«A
zio Emmett non dispiacerà che stai venendo via con noi?»
«No
tesoro...non preoccuparti....lui lo sa che ho bisogno di stare anche
un po' con voi...»
Mia
zia stava seduta al posto di guida nel parcheggio davanti casa con lo
sguardo fisso verso una finestra...stavamo aspettando mia
madre...ancora non era salita in macchina....
Zia
Rosalie sorrise...non capii.....seguii il suo sguardo, alla finestra
c'era zio Emmett in piedi, gli occhi persi in quelli di sua
moglie....imbarazzata distolsi lo sguardo, non volevo violare la loro
privacy....
La
mente tornò a quello che era accaduto poco prima....lo sguardo
di mio padre quando guardava la mamma era lo stesso di zio
Emmett,....pura estasi...solo che in quello di mio padre era ben
visibile un pesante alone di sofferenza...
Mi
ero accorta che ogni volta che vedeva i miei nonni o i miei zii
abbracciarsi distoglieva lo sguardo sospirando o socchiudendo gli
occhi...a volte cercava mia madre con lo sguardo e stringeva forte i
pugni....
Mi
chiesi se si comportasse così perchè anche lui provava
il desiderio di abbracciare sua moglie, propri come facevano i suoi
fratelli o suo padre...
«Zia
Rose?»
«Si»
«Credi
che papà stia bene...»
Spostò
velocemente lo sguardo da quello dello zio per voltarsi verso di me,
che sedevo sul sedile posteriore.
Sul
suo volto si dipinse un cipiglio confuso.
«Cosa?
In che senso cara?»
«Credo
di essermi comportata male con lui....io....credo che mamma volesse
stare con lui....come tu stai con zio Emmett....ma quello che ho
detto.....ho rovinato tutto zia Rose....»
«Cosa
cerchi di dire tesoro? Spiegati meglio»
Sospirai.
Mi vergognavo a parlare di queste cose, ma sapevo che con zia Rose
avrei potuto parlare di tutto....
«Io
prima.....li ho visti baciarsi.......in cucina...»Annuì
ma non aggiunse altro.
«E'
per questo che volevate fermarmi tu e zio Jasper, vero? Voi lo
sapevate...»
«Si...»
«Credo
che mamma abbia finalmente perdonato papà per.....averla
lasciata sola...»
«Credo
anch'io....tua madre ha un cuore grande.....non ho mai conosciuto
nessuno come lei.....la sua capacità di perdonare è
senza limiti............e ama tremendamente tuo padre......ha
rinunciato a tutto per lui»
«Ho
rovinato tutto....ho visto i loro sguardi...non ho mai visto mamma
così.......mai.......avrei dovuto rimanere zitta...........non
pensavo quello che ho detto.....non so nemmeno perchè l'ho
detto»
«Per
Bella la tua felicità viene prima di ogni cosa.....anche prima
della sua..o di quella di Edward....era disposta a essere trasformata
per lui...ma per te.....era disposta a morire... »
Rimasi
in silenzio. Mi sentivo tremendamente in colpa........cosa avevo
combinato?Avevo sempre sognato una famiglia unita, poter vivere con
mamma e papà in una grande casa con i nonni e gli zii.....ora
finalmente dopo cinque anni avevo la possibilità di rendere
tutto reale...e invece....mi ero spaventata.......avevo conosciuto la
verità sul loro allontanamento solo il giorno prima e ne ero
rimasta stabilizzata.
La
cosa strana è che mi ero resa conto di essere delusa più
da mamma che da papà.......
Zia
Rosalie aveva detto che mamma aveva perdonato papà......ma
forse era lui a dover perdonare mamma?
Papà
aveva sicuramente sbagliato a chiedere a mamma di scegliere, ma la
mamma...avrebbe potuto provare a convincerlo, sarebbe potuta rimanere
fino alla mia nascita e far vedere a papà che si sbagliava e
invece....si era arresa subito...senza nemmeno provarci.....
Insomma
erano sposati, non mi sembrava giusto che alla prima difficoltà,
alla prima incomprensione, mamma avesse fatto le valige e se ne fosse
andata....
Aveva
detto di essere sicura che dopo la mia nascita papà avrebbe
riconosciuto il suo errore e mi avrebbe amata....ma come poteva se
lei era scappata, senza lasciare tracce......
Ora
sembrava volesse tornare con il mio papà ma......se si fossero
ritrovati di nuovo in disaccordo?
Uno
dei due avrebbe fatto le valige e se ne sarebbe andato? No, papà
non se ne sarebbe mai andato. E mamma?.......Forse, ma mi avrebbe
voluto con lei, il che era anche peggio...
Venni
riscossa dai miei pensieri dallo sbattere di una portiera. Mamma era
arrivata ed era salita in macchina, al posto del passeggero.
Sorrideva.....mia
zia la guardava in modo strano:
«Possiamo
andare?»
«Si
certo andiamo....»
Mi
appoggiai stancamente al sedile della macchina con la fronte premuta
contro il finestrino, Mamma guardava fuori.....sembrava persa nei
suoi pensieri.
Sbuffai.
Rimasi
in silenzio per tutto il viaggio, sentivo mamma e zia parlare, credo
che mi chiesero qualcosa a un certo punto, ma io non risposi.....non
avevo voglia di parlare....mi limitai a una scrollata di spalle.
«Tesoro...che
cos'hai?»
Pov
Edward
Sembravo
un ebete. Non riuscivo a togliermi quel sorriso idiota dalla faccia.
….............«Ti
amo»
La
sua voce continuava a suonare nella mia testa, senza sosta. Due
semplici parole e per me si era riaperto il paradiso! Avrei mai
potuto essere più felice? Mi amava...lei....mi amava...mi
amava ancora...amava me, ME.
E
le sue labbra....quando desideravo quelle labbra.....le avrei baciate
per secoli interi, senza mai stancarmene........non mi sarei mai
potuto stancare di quelle labbra.......
Era
tutto così...diverso.....
Era
come me ora.....non dovevo più trattenermi, avrei potuto
amarla con tutto me stesso, come avevo sempre voluto, non dovevo più
temere di farle male quando la stringevo tra le mie braccia..non
dovevo più stare attento al bisogno che aveva di respirare...o
preoccuparmi che prendesse freddo a contatto con il mio corpo...
«Siamo
di buon umore eh?»
Voltai
la testa verso il suono della sua voce. Ero così in
contemplazione della figura di mia moglie nella mia testa, che non lo
avevo nemmeno sentito arrivare......
«Jasper,
ciao..scusami io...ero sovrappensiero»
«Bella
vero?»
Sorrisi
imbarazzato. Lui sentiva chiaramente quello che provavo.
«Non
sentirti in imbarazzo Edward, è normale desiderare la propria
moglie.... sopratutto dopo un periodo di lontananza lungo come il
vostro....»
«Ehi,disturbo?»
«Emmett...no,
vieni...»
«Scusate
non volevo interrompere la vostra conversazione...ma Rose non c'è
e io.....mi sento....irrequieto»
Lo
guardai attentamente sondando la sua mente. Era preoccupato
e....geloso.....temeva la vicinanza di Daniel, aveva capito che
provava attrazione per sua moglie, e il fatto che sua moglie fosse li
in quella casa, dove c'era anche lui...lo rendeva nervoso.
«Sta
tranquillo Emmet....Rose ti ama...non succederà nulla con
Daniel.....lei gli vuole bene, ma niente di più, abbi fiducia
in lei.»
«Mi
fido di lei....è lui che mi preoccupa.......non ricordi come
la guardava l'altra sera?»
In
effetti non potevo dargli torto.
Si
sedette proprio accanto a me, sui gradini del portico , sospirando.
Rimasi li a guardare la pioggia che scendeva aspettando lo scorrere
del tempo
«Sarà
una lunga notte fratello...»
«Temo
di si...»
Anch'io
ero molto preoccupato. Bella aveva detto di amarmi ma, non mi era
sfuggito il modo in cui Chester la guardava e come lei si fosse
affidata a lui, alle sue braccia, per scappare da me......Il fatto
che poi lui volesse tenermi nascosti i suoi pensieri, la diceva
lunga...
«Non
posso credere di aver perso cinque anni con Rose...»
Sospirai...mi
uscì una risata amara...
«Non
posso credere di aver perso i primi cinque anni di vita di mia
figlia...........che padre orribile sono......»
La
mano di Emmett si posò sulla mia spalla, in un gesto sincero,
fraterno, come non faceva da anni:
«Sei
un buon padre Edward....hai l'eternità davanti per
dimostrarlo. Nessuno ti restituirà gli anni che hai perso
ma....puoi rendere quelli avvenire memorabili...»
«Grazie..fratello»
«Hey,
non c'è di che....sono saggio io»
Sorrisi.....in
altre occasioni avrei riso davvero....ma il vuoto che lasciava
l'assenza di Bella in me, rendeva tutto più amaro...
«Ehi
...che succede?»
Carlisle
ci aveva raggiunto in veranda, sembrava divertito...
«Che
sono quei musi lunghi? Dovreste essere felici...sopratutto tu
Emmett....e invece...cosa c'è che non va?»
«Niente
Carlisle è solo che ora che le abbiamo ritrovate....dopo tanto
tempo separati, è dura vederle andare via....così....senza
di noi......»
Emmett
sospirò:
«Già.....chissà
che sta facendo ora Rosalie....»
«Ehi
voi quattro.....che fate qui fuori?»
Esme
e Alice si unirono a noi. Rimasi sconcertato alla vista di mia
sorella.
«Che
hai combinato Alice?»
«Oh...niente...volevo
aiutare Esme a preparare dei dolci per Renesmee.......ma non credo di
essere portata...»
Era
ricoperta di farina dalla testa ai piedi,....i capelli erano tutti
arruffati e perdevano nuvole bianche ad ogni movimento del capo....le
guance e le mani erano sporche di cioccolato e...uova...Non avrei mai
creduto di poter mai vedere Alice in quello stato...
Non
riuscii a trattenere una risata e nemmeno la mia famiglia , la quale
si unì a me....
«Alice...ma.....ahahah......come
ti sei......ahahahah..conciata!»
Emmett
si stava letteralmente sbellicando dalle risate. Era bello vederlo
ridere di nuovo....negli ultimi cinque anni non lo aveva più
fatto......
Alice
mise il broncio, ma dai suoi pensieri mi arrivò la felicità
che provava nel vedere Emmett di nuovo sereno, e la speranza che
presto avrei potuto unirmi a lui...................era la mia stessa
speranza.....
Jasper
si avvicinò a sua moglie,le passò un braccio intorno
alla vita, e le posò un bacio leggero sulla tempia.
«Sei
bellissima comunque, amore»
Alice
prese la mano di suo marito, ignorando le risate di Emmett e lo
trascinò al piano di sopra....
Sospirai.......Bella
Avrei
dato qualsiasi cosa per averla li con me.....
«Credo
che andrò a caccia stasera, mi aiuterà a non
pensare..Edward vieni con me?»
«No,
grazie Emmett...credo che resterò qui ancora un po'...mi piace
guardare la pioggia...» Era vero...mi ricordava lei......
Anuuì
e si allontano nella pioggia. Esme e Carlisle mi sorrisero e si
avviarono anche loro verso la loro stanza.....provavo invidia per il
loro rapporto...e di questo mi vergognavo.....ma il desiderio di
stare con Bella stava diventando insopportabile.....mi toglieva la
lucidità...
Rimasi
solo...a farmi compagnia solo il rumore della pioggia che cadeva
incessantemente sul terreno....
D'un
tratto un rumore attirò la mia attenzione....veniva dal
bosco...rimasi in ascolto. Qualcuno stava correndo..e veniva dritto
verso di me. Il vento contrario non mi permetteva di sentirne
l'odore....aspettai che fosse abbastanza vicino per sentirne i
pensieri...Passò qualche secondo...poi finalmente il primo
pensiero arrivò. Seppi immediatamente a chi apparteneva e la
forza e le lacrime con cui venne accompagnato mi fecero gelare:
“PAPA'!!”
Ok
eccomi qui!!Come sempre aspetto i vostri commenti!!
Un
bacione!
Chiara.
|
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Capitolo 22 *** Capitolo 21 ***
Capitolo
21
Pov
Renesmee
...mi
limitai a una scrollata di spalle.
«Tesoro...che
cos'hai?»
Eravamo
arrivati a casa. Scesi dalla macchina sbattendo forte la portiera.
«Niente.»
Mia
madre mi guardò con un sopracciglio alzato.
«Non
direi...sei stata pensierosa per tutto il tempo che ci abbiamo messo
a tornare qui...»
Quell'ultima
frase, mi fece andare su tutte le furie.
«Non
“qui” mamma! “CASA”, questa è “casa”,
non è “qui”! Lo hai già dimenticato? O
forse stai pensando di abbandonare anche questa casa...e questa
famiglia!!»
Mia
madre mi guardava allibita, la bocca spalancata. Era la prima volta
che mi rivolgevo a lei in quel modo, era sorpresa almeno quanto
me....di certo non si aspettava una scenata del genere. Distolsi lo
sguardo prendendo a guardare al suolo, la fronte aggrottata. Mi ero
già pentita di come avevo appena parlato alla mamma, sapevo
che forse stavo esagerano, ma ormai avevo lanciato il sasso, non
potevo più tornare indietro.
Proprio
in quel momento la porta di casa si spalancò, interrompendo la
nostra discussione, Chester e Daniel ci vennero incontro felici e
sorridenti, Gabrilel invece aveva un broncio perfino peggio del mio.
«Siete
tornate finalmente....è andato tutto bene?»
Mia
madre staccò per un attimo lo sguardo da me sospirando, poi si
voltò verso Chester e gli sorrise.
«Si
grazie Chester....tutto bene...»
«Mi
fa piacere che sia così, e....mi fa piacere che siete
tornate.....forse ora Gabriel la smetterà di tenere il
muso.........»
Chester
si voltò verso Gabriel che aveva preso a guardarlo in un modo
indecifrabile.
«Che
c'è? Eri tu che non smettevi di guardare fuori dalla finestra
per vedere se fossero tornate! Beh ora sono tornate! E guarda, sono
tutte intere!!Visto?»
Gabriel
sbuffò.
«Spiritoso!»
Mamma
si avvicinò a lui, posandogli una mano sulla spalla per
attirare la sua attenzione.
«Credevi
che non saremmo tornate?»
Lui
alzò le spalle, poi prese un respiro profondo:
«Un
po' lo temevo, si»
Mia
madre azzerò la distanza e lo abbracciò forte.
«Mi
dispiace....ti prometto che qualsiasi cosa accada noi saremo sempre
una famiglia.....NOI non ti abbandoneremo! MAI! Capito?»
Gabriel
ricambiò l'abbraccio, nascondendo il volto nel collo di mia
madre, il suo fu solo un sussurro ma riuscii comunque ad udirlo.
«Grazie.....non
posso immaginare di venire abbandonato anche da voi....non lo
sopporterei»
«Non
succederà promesso....»
Gabriel,
anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, aveva trovato in
lei la mamma che non aveva mai avuto, era stato chiaro a tutti fin da
subito la devozione che provava nei suoi confronti. Nonostante fosse
molto più grande di lei, vedere la sofferenza che aveva dovuto
subire per poter mettermi al mondo, lo aveva unito a lei
profondamente. In lei aveva visto lo stesso dolore che aveva dovuto
sicuramente sopportare anche sua madre quando lo aveva messo al
mondo. Lui diceva a tutti di non ricordare nulla della madre, dal
momento che era morta subito dopo averlo dato alla luce......io però
sapevo che mentiva. Ricordavo perfettamente i miei primi momenti di
vita...il volto sofferente di mia madre, le mani tremanti di Zia
Rose, lo sguardo preoccupato di Chester...e gli occhi curiosi di
Gabriel.....ricordavo tutto....perfino le urla di dolore di mamma
durante la trasformazione....
Io
ricordavo ogni cosa e ero più che sicura che lo ricordasse
anche Gabriel. Non sapevo perchè avesse scelto di mentire a
tutti, perfino a Chester, ma non avrei tradito il suo segreto, quando
sarebbe stato pronto a dire la verità, sarei stata al suo
fianco....fino ad allora però non avrei raccontato nulla a
nessuno, ne di me, ne di lui...
«E'
la verità?.....Non te ne andrai stavolta?»
Alle
mie parole mamma sciolse l'abbraccio con Gabriel voltandosi
nuovamente verso di me...
«Stavolta?
Renesmee...si può sapere di che parli? E' la seconda volta in
pochi minuti che mi accusi di abbandono! Voglio una spiegazione!»
«Io.....»
Guardai
negli occhi zia Rose, che annuì incoraggiandomi a parlare. Lei
probabilmente, dopo il discorso che le avevo fatto in macchina, aveva
già capito qualcosa sulla natura dei miei pensieri, ma
discreta com'era sapeva che non doveva intromettersi, lasciando che
risolvessi da sola la questione con mia madre.
«Nessie,
tesoro, dimmi che cosa succede. Per favore. Perchè sei
arrabbiata con me.......è.....è...per tuo padre?»
«No....cioè
si...cioè….non proprio....insomma...perchè lo
hai lasciato mamma!!! Perchè? Potevi almeno dargli un po' di
tempo!!!Hai fatto le valige e te ne sei andata!!!Avresti potuto
aspettare la mia nascita…..per chiudere con lui...che fretta
avevi?»
«Non
è così semplice come pensi tu tesoro, ci sono altre
ragioni che mi hanno spinto a quella scelta....e poi tuo padre allora
era stato chiaro, categorico, non avrebbe ceduto.......non era
disposto a rischiare la mia vita....so che per te è difficile
da comprendere, so che avresti voluto che fossi rimasta con Edward
per darti la possibilità di crescere con tuo padre, ma credimi
non potevo.....per tanti motivi.......andandomene ho salvato la vita
a tutti loro....»
Rimasi
sconcertata da quella frase. Che voleva dire che andandosene aveva
salvato la vita a tutti loro? Per quale strana ragione le loro vite
erano in pericolo?? Ero io la causa di tutto?
«Mamma
che significa? Di che stai parlando?»
«Si
Bella...che vuol dire? Perchè non ne sapevo niente...che cos'è
questa storia?»
Chester
si era avvicinato a mia madre...lo sguardo sembrava deluso.. Per
quanto ne sapevo mia madre aveva sempre detto tutto a Chester...non
potevo credere che poteva avergli tenuto nascosta una cosa così
importante...e dallo sguardo che aveva...nemmeno lui riusciva a
crederci....
«Chester...ti
prego...è...complicato.....»
Chester
voltò lo sguardo verso zia Rosalie
«Tu
sai di cosa sta parlando?»
Lei
annuì e si avvicinò di più a sua sorella..
«Bella
è tempo. Devono sapere...»
«D'accordo......
prima però entriamo...ne parleremo con calma....è una
storia lunga....»
Sedevamo
tutti intorno al grande tavolo della sala da pranzo,. Tavolo che in
realtà usavamo occasionalmente solo io e Gabriel, ma che
risultava essere molto comodo in caso di riunioni di famiglia come
questa.
Mamma
si era seduta in testa al tavolo, in modo da poterci guardare tutti,
Chester si sedette alla sua destra mentre Rosalie alla sua sinistra
seguita da Daniel, mentre io Gabriel, ci sedemmo acconto a Chester.
Nella
stanza regnava un religioso silenzio, eravamo tutti in attesa che mia
madre parlasse. Sembrò prendersi qualche secondo per
riordinare bene le idee, in fondo erano pur sempre fatti avvenuti
quando lei era ancora umana, e quindi la sua memoria era in
difficoltà in queste circostanze.
Prese
un respiro profondo, alzò lo sguardo su di me, poi finalmente
parlò...
«Quando
conobbi Edward avevo diciassette anni, mi innamorai di lui fin da
subito, nonostante qualcosa nella mia testa mi diceva che era
pericoloso...quando mi salvò da quel furgone ne ebbi la
certezza...ma ovviamente lui era restio a parlarmi della sua natura.
Un giorno venni invitata a passare un pomeriggio alla spiaggia da
degli amici di scuola....lì incontrai Jacob Black. Jacob era
il figlio del migliore amico di mio padre....lo avevo incontrato il
primo giorno che arrivai a Forks... ma poi non lo avevo più
rivisto. Jacob era un Quliutte e come tale andava alla scuola della
riserva....e noi eravamo a la Push, la spiaggia che apparteneva
proprio a quella riserva. Avevo invitato Edward a passare il
pomeriggio con noi, ma lui non si presentò, allora non ne
capii il motivo. Comunque...una ragazza.... “Loren”,
credo fosse questo il suo nome, aveva intuito il mio interesse per
Edward, così provò a stuzzicarmi facendo una battuta su
di lui....il risultato fu che un amico di Jacob rispose provocando la
mia curiosità. Disse: “ i Cullen non vengono qui”.
Il significato era chiaro....loro li conoscevano. Provai ad indagare
ma nessuno voleva spiegarmi quella risposta, così più
tardi riuscii a convincere Jacob Black a parlarmi di loro. Lui mi
narrò di una leggenda, sui dei freddi e su dei lupi-guerrieri,
che appartenevano alla loro tribù. Secondo la leggenda i
Cullen, “i freddi”, vennero trovati a cacciare sul
territorio indiano. I lupi, grazie al capo dei freddi, decisero di
non attaccare. Lui spiegò loro che erano diversi da tutti gli
altri freddi, loro non si nutrivano di sangue umano, non uccidevano
umani, anzi avevano imparato a convivere insieme a loro. Così
il capò tribù e i Cullen strinsero un patto: i lupi
avrebbero permesso ai Cullen di vivere li, in pace, a patto che non
facessero alcun male agli esseri umani. Si divisero il territorio, e
nessuno dei due gruppi avrebbe dovuto invadere il territorio
dell'altro o svelare agli umani il segreto sulla loro natura. Se uno
solo dei componenti dei due gruppi fosse venuto meno al patto, la
tregua si sarebbe ritenuta conclusa e lo scontro inevitabile...»
«Cosa
centra questo con voi?»
«Beh,
quando tuo padre mi lasciò la prima volta, caddi in una forte
depressione, rimasi in uno stato quasi catatonico per mesi, poi, un
giorno, Jacob Black entrò nuovamente nella mia vita....Il
tempo per me riassunse di nuovo significato, con lui mi sentivi di
nuovo serena, nacque un'amicizia profonda....sincera...qualche tempo
dopo scoprii che Jake era un licantropo, le cose si complicarono un
po'.....io ero innamorata di un vampiro, il suo nemico naturale...e
lui....beh lui era innamorato di me....non era una situazione facile.
Poi Io e Edward ci ritrovammo.....Edward non vedeva di buon occhio
l'amicizia tra me e Jacob, temeva per la mia incolumità....in
realtà credo, ancora oggi, che fosse solo geloso....comunque,
io ero felice, Edward era tornato da me ...ma Jacob mi
mancava.....avevo anche bisogno di lui. Successero molte cose, e
Edward e Jacob, così come il resto dei Cullen e il branco, si
allearono per potermi difendere....presto mi accorsi di provare
anch'io amore per Jake, fu difficile...ma alla fine la mia scelta non
poteva essere che Edward....non potevo vivere senza di lui....Quando
ricevette l'invito al matrimonio, Jacob scappò.....credevo di
averlo perso per sempre, credevo non mi avrebbe mai perdonata per la
mia scelta....non avevo scelto solo Edward, avevo scelto anche di
morire, di diventare come lui...e questo Jake non riusciva ad
accettarlo...poi, il giorno del matrimonio, durante il ricevimento
lui tornò…fu il regalo di matrimonio più bello
che potessi ricevere, ma poi, dopo solo pochi minuti,
litigammo…..dissi a Jake della luna di miele che avrei fatto
con Edward…da umana…..lui si infuriò, era sicura
che sarei morta…..così se ne andò di
nuovo….quando scoprii di essere incinta, tornammo subito a
casa, Edward voleva….lui….non riusciva a…capire….lui….»
Mia
madre era sempre in difficoltà quando doveva spiegare la
reazione di mio padre alla sua gravidanza, lo era stata anche il
giorno prima, quando mi aveva raccontato il vero motivo del loro
allontanamento, in qualche modo cercava sempre di difenderlo o
giustificarlo.
«Mamma…va
bene…non preoccuparti…so cosa voleva fare papà….va
avanti….»
Fece
un respiro profondo guardando zia Rose, che le sorrise annuendo.
Tornò
a guardarci e continuò:
«Comunque….sapevamo
che il branco non avrebbe preso bene la notizia, non avrebbero mai
accettato Renesmee, l’avrebbero vista sicuramente come una
minaccia, da distruggere…..in più….l’unica
possibilità che avevo di sopravvivere al parto era quella di
venire trasformata….»
«E
questo avrebbe infranto il patto, giusto?»
«Già…»
«Quindi…..te
ne sei andata senza che Jacob sapesse che aspettavi un
bambino…ma…..ora sei anche un vampiro….cosa
hanno detto al branco…»
«Non
lo so…Rose?»
«Emmett
mi ha detto che gli hanno dato la stessa identica versione che hai
dato tu a Charlie…»
«E
loro gli hanno creduto?»
«Ovviamente
no….ma non ti hanno più vista….non hanno
prove….sono impotenti……Emmett ha detto che Jacob
l’ha presa piuttosto male….più di una volta hanno
dovuto dividere lui e Edward….sembra si siano scontrati più
volte….finché non sono andati via da Forks...»
«Credi
che Jacob mi stia ancora cercando?»
«Sinceramente,
non ne ho idea.....anche se è sempre stato molto testardo...ed
era davvero molto innamorato di te....non credo abbia mai perso la
speranza di ritrovarti»
Quindi
mamma aveva avuto un altro amore oltre a papà.....mi sembrava
incredibile....Andandosene aveva evitato che papà , i nonni e
gli zii si scontrassero con quei lupi, probabilmente gli aveva
salvati.....e aveva salvato me...Ma se la stavano ancora cercando? Se
quel Jacob l'amava, come diceva la zia, magari la stava ancora
cercando...Cosa sarebbe successo se l'avesse trovata...e se avessero
trovato me?
Mi
sentii incredibilmente stupida....come avevo fatto a dubitare di mia
madre...come avevo anche solo potuto pensare che il suo fosse stato
un gesto, egoistico...o...codardo....Mia madre aveva fatto la scelta
più altruista e coraggiosa che potesse fare....e io....ero
stata un mostro a pensare il contrario....
Presi
coraggio e mi alzai a sedere, si voltarono tutti a guardarmi, non
ebbi il coraggio di tenere lo sguardo alto, temevo i loro sguardi,
così abbassai la testa guardandomi le mani.
«Mamma...mi
dispiace...io....scusami se ti ho accusata ingiustamente...sono
stata...io...»
«Basta
così...va tutto bene tesoro..non importa...non potevi saperlo»
«Quindi,
adesso che si fa?»Daniel si era alzato in piedi avvicinandosi
al fratello.
Chester
era rimasto in silenzio per tutto il tempo, aveva ascoltato la storia
senza fiatare, seduto, i pugni stretti, senza mai staccare gli occhi
dal volto di mia madre. Il suo sguardo, era freddo, duro,
impenetrabile. Non avevo la minima idea di quello che potesse
passargli per la testa.
Non
rispose a suo fratello ma , improvvisamente si alzò, ignorando
tutto e tutti, iniziando a camminare a passo spedito verso la porta.
Mia
madre si irrigidì spalancando gli occhi. Si voltò di
scatto verso di lui:
«Chester,
ti prego aspetta..»
Chester
spalancò la porta di casa continuando a camminare, mia madre
corse subito dietro di lui.
«Chester,
per favore....fermati»
Non
si fermò. Mamma aumentò il passo affiancandolo. Lo
afferrò per un braccio costringendolo a voltarsi e a
guardarlo.
«Chester...perfavore
parliamo»
«Parlare?
Avresti dovuto farlo tempo fa Bella...adesso è tardi.....ci
eravamo fatti una promessa...e tu l'hai infranta....tu mi hai
mentito...come puoi parlare di famiglia?Tu non sai cosa significa
essere una famiglia!»
Vidi
mamma tremare alle sue parole. Non sapevo di cosa parlassero
esattamente. Non sapevo si fossero fatti una promessa....
«Chester...io
non..»
D'improvviso
tutto cambiò. Un rumore sordo...un ringhio...... arrivò
dalla foresta di fronte alla casa....mamma si irrigidì, e con
lei Chester. Zia Rose Daniel e Gabriel, scattarono verso di
loro....tutti assunsero la posizione d'attacco.
Sentii
zia Rose sussurrare:
«Mio
dio ...non può essere...»
Mamma
si voltò verso di noi...
«Gabriel...porta
via Nessie....»
«No...io
non posso lasciare mio padre!»
Mi
madre scattò verso di me, sobbalzai ritrovandomela
improvvisamente davanti, non ero abituata a vederla usare le sue doti
da vampira in mia presenza. Non capivo che stava succedendo...ma
sentivo il mio cuore battere furioso dalla paura come mai prima
d'ora....le lacrime presero a scorrere sole sulle mie guance...
«Ma-mamma,
che-che succede» Mia madre mi prese il viso tra le mani,
accarezzandomi le guance e asciugandomi le lacrime.
«Tesoro
ascoltami, non piangere...guardami....andrà tutto bene,
capito? Ora però tu devi voltarti, e correre...correre più
veloce che puoi, voglio che tu vada da tuo padre....capito?»
«Si...ma
tu.....vieni anche tu!»Non riuscivo a smettere di singhiozzare,
la paura stava avendo il sopravvento su di me...l'idea di andare via
senza mia madre mi stava terrorizzando..
«No.
Non posso. Io devo restare qui!Ricordi la strada per arrivare da
lui?» Annui, incapace di pronunciare qualsiasi parola.
«Bene...corri
allora, va...e non fermarti, capito?»
«Si,
ma..che—che cosa succede?....Mamma?»
Strinse
le labbra nervosa lanciando un'altra occhiata verso il bosco.
«Il
branco è qui....ci hanno trovate...»
Senti
il mio cuore perdere un battito. La paura divenne puro terrore. Il
branco...i lupi...quelli del racconto....erano qui adesso....MAMMA!
Mia
madre mi scosse per le spalle. Mi ripresi subito. Poi mi spinse
dall'altra parte della foresta, verso il retro della casa...
«VA!
Non c'è più tempo! CORRI!»
La
guardai ancora un secondo...
«VA!
TI PREGO!»
Con
il cuore pieno di dolore, mi voltai e iniziai a correre, dopo soli
pochi metri sentii dei ringhi più forti...dei colpi...Gelai.
Ma
durò solo un secondo, poi ripresi la mia corsa. Le lacrime mi
facevano bruciare gli occhi, faticavo a vedere dove andassi,ma sapevo
che non dovevo fermarmi o sarebbe stata la fine...Forse se fossi
arrivata velocemente da papà....lui sarebbe riuscito a tornare
indietro in tempo per aiutare la mamma.....forse....
Non
sapevo da quanto correvo...dieci minuti....mezz'ora....forse di più
o forse di meno...non riuscivo a dare un tempo alla mia corsa...aveva
cominciato perfino a piovere....poi finalmente la vidi...era la casa
dei nonni....alzai il volto e sotto il portico riconobbi subito la
figura di mio padre....in quel momento mi sentii esplodere dal
sollievo....ma durò solo un attimo.... il rumore di quei
ringhi e di quei colpi, i volti preoccupati della mia famiglia,
fecero di nuovo capolino nella mia testa e la disperazione tornò...
«PAPA'!»
Vi
ho fatto aspettare tantissimo lo so, mi dispiace davvero tanto, ma
purtroppo ho davvero poco tempo ormai, sono un po' più grande
della maggior parte dei lettori di efp...e le responsabilità e
gli impegni, aumentano di giorno in giorno, facendomi trascurare le
mie passioni....spero mi perdonerete l'attesa,e che il capitolo vi
piaccia!!! Aspetto con ansia i vostri commenti!!!!+
Un
bacione grande!!!!!!!
Chiara
Grazie
a chi ha recensito lo scorso capitolo:
Rita_Lautner
temishira88
Aleswan
franz1000
moulianrouge
_Kristal_
totta_cullen
iaele
santin
tulipano
nero
fefe
cullen
Cry
Salvatore
federobi
moonlightshine98
the_vampire_girl
Angy
Pattz (ciao sorellina!! :P)
Lo
sapete già ma ve lo rdico: Vi ADOOROOOO!!!!!!
Un
bacio!!
E
commentate!!
A
presto!
Chiara.
|
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Capitolo 23 *** Capitolo 22 ***
Capitolo
22
Pov
Edward
Correvo.
Correvo
più veloce che potevo, e nonostante tutto, la paura di non
essere abbastanza veloce bruciava come sale sulle ferite.
L'idea
di quello che sarebbe potuto succedere, di quello che stava
succedendo.....non riuscivo a crederci...non potevo....come era stato
possibile che non mi accorgessi di niente?
Ci
avevano seguito. Era chiaro. Non c'era altra spiegazione...non
avrebbero mai potuto trovarle...mai...loro non sapevano cosa
cercare...ma noi si.
Tutto
questo tempo.
Tutti
questi anni.
Come
avevo fatto a non accorgermi di nulla, a non accorgermi della loro
presenza, a non sentire i loro pensieri? Come c'erano riusciti?
Accidenti.
Avrei
dovuto uccidere Jacob quando avevo avuto l'occasione cinque anni fa,
ma non potevo, il pensiero del dolore che avrei potuto procurare a
Bella, macchiandomi di un gesto simile, mi aveva fermato.
Eravamo
tornati dal viaggio di nozze da pochi giorni, Bella non aveva voluto
avvertire Jacob del nostro ritorno a casa, temeva una sua
reazione...e anch'io.
Non
sapevamo come avrebbe reagito il branco alla notizia della gravidanza
di Bella, probabilmente Sam avrebbe ordinato al branco di ucciderla
per evitare che ciò che cresceva dentro di lei venisse al
mondo.
Lo
scontro ormai sarebbe stato inevitabile.
Erano
passati quattro giorni dalla scomparsa di Bella e Rosalie. Quattro
giorni di ricerche, di agonia, di rimpianti.
Nel
soggiorno di villa Cullen, a Forks, di ritorno dall'ennesima ricerca
andata a vuoto, cercavo con Emmett e Jasper, una possibile pista da
seguire.
Le
loro tracce sparivano un paio di miglia fuori dal confine di Forks.
Volevamo
capire dove potevano essere andate e come.
Mi
sentivo impazzire al pensiero della mia dolce e fragile moglie, la
fuori, senza di me, in preda a chissà quali sofferenze dovute
al suo stato.
Speravo
che almeno mia sorella rinsavisse e vedendola sofferente, decidesse
di riportarla indietro, a casa.....da me.
Il
fetore di quei cani mi colpì ancora prima dei loro pensieri.
«Jasper,
Emmett»
I
miei fratelli scattarono al mio fianco, un istante dopo eravamo
all'ingresso della villa.
«Siete
nel nostro territorio! Andatevene subito!»
Sam
davanti a me ringhiò forte. La voce dei suoi pensieri era
minacciosa.
«Avete
infranto il patto Cullen!»
«Non
so di che parli Sam, io e la mia famiglia non abbiamo infranto
proprio niente, siete voi che lo state facendo, venendo qui.»
Il
grosso lupo rosso alla sua destra scattò in avanti..
fermandosi a pochi passi da me, grazie a un avvertimento molto chiaro
del suo capobranco.
«Sta
indietro Jacob! Non costringermi a farti del male!»
«Provaci
succhiasangue! Ti stacco la testa con un morso!»
Jasper
fece un passo avanti, affiancandomi.
«Diteci
che cosa volete!Oppure andatevene»
Jacob
ringhiò.
«Lo
sai cosa vogliamo! Lei dov'è , cosa gli avete fatto!!»
«MIA
MOGLIE, non è affar vostro!»
«Charlie
dice che l'ha chiamato piangendo, dicendogli che se ne sarebbe
andata, che ti aveva lasciato! Non ti aspetterai che ci crediamo
vero? Dov'è Bella! »
«Non
è qui! Vattene!»
«Cosa
le hai fatto?L'hai uccisa vero? E' cosi? Rispondi Cullen!»
«Vattene
Jacob! Questi non sono affari tuoi»
Percepii
i suoi pensieri un attimo prima di ritrovarmelo addosso. Mi stava
attaccando. Era più che convito che Bella fosse morta, per
causa mia, durante la luna di miele, che l'avessi uccisa provando a
fare l'amore con lei...
Lo
sbattei contro un albero prima ancora che riuscisse a toccarmi. Si
rialzò mostrando i denti pronto ad azzannarmi. Nel momento in
cui spiccò il salto, l'ordine perentorio di Sam arrivò
nella sua testa rimbombando nella mia.
«BASTA!»
Jacob
ricadde a terra, schiacciato dal comando del suo capobranco, non
poteva far altro che fermarsi
«Sam....lui
l'ha uccisa! L'ha uccisa! Capisci! Io non....»
«Basta
Jacob! Hanno ragione. Non abbiamo prove che sia andata così, e
che quello che Bella ha detto a Charlie non sia la verità. Non
c'è traccia di lei qui....ne odore di sangue....o di altri
vampiri, oltre al loro, non abbiamo prove che sia andata come pensi!»
«Ma
non abbiamo nemmeno prove del contrario»
«Non
infrangerò il patto solo per un sospetto Jacob!!E nemmeno tu
lo farai!!Questo è un ordine! E adesso.......andiamo.»
Il
branco si voltò, addentrandosi di nuovo nel folto della
foresta, Jacob rimase un istante in più degli altri.
«Non
finisce qui succhiasangue, scoprirò cosa è
successo.....e se è morta...il responsabile la pagherà
molto cara! Io non mi arrenderò!»
Niente
di quello che leggevo nella sua mente in quel momento, poteva farmi
pensare che era pronto a pedinare me e la mia famiglia, ma infondo
lui sapeva che non avrei mai rinunciato a Bella senza combattere,
doveva aver seguito le nostre traccie per anni sperando di rivederla,
avrei dovuto fare più attenzione.
In
fondo pensandoci, era un comportamento prevedibile, da parte di un
ragazzo innamorato.
Mi
chiedevo se sapesse cosa fosse successo in realtà. Quanto
aveva scoperto in questi anni? Cosa aveva intenzione di fare ora?
Uccidere mia figlia? Sarebbe dovuto passare sul mio cadavere. Grazie
al cielo ora lei era al sicuro con Esme e Alice. Ma Bella? Le avrebbe
fatto del male? Avrebbe avuto il coraggio di ucciderla.....lui
l'amava all'epoca, quasi quanto l'amavo io. Il suo rancore poteva
essere cresciuto al punto di fargli commettere un simile atto?
Non
glia avrei permesse di toccarla. Dovevo arrivare in tempo, dovevo
impedirgli di farle del male. Non POTEVO perderla di nuovo.
I
pensieri di Jasper e Carlisle alle mie spalle mi colpirono.
“ Edward
siamo qui...”
“Andrà
tutto bene figliolo, arriveremo in tempo....Emmett sta arrivando”
Dopo
essermi assicurato che Renesmee fosse al sicuro con Esme e Alice ero
scappato verso la direzioni in cui si trovava la casa di Bella,Jasper
e Carlisle avano appena avuto il tempo di capire cosa stesse
succedendo e poi erano corsi al mio inseguimento pronti anche loro a
dare la vita per quella che considerano uno una sorella e l'altro una
figlia. Ero grato loro per il bene che dimostravano di volerle, ma
non potevo permettermi di fermarmi ad aspettarli, ora come ora il
tempismo era vitale.
Il
bosco iniziò a diradarsi, avrei dovuto avvistare la casa dopo
un paio di secondi, ma molto prima avrei dovuto sentire dei rumori o
almeno dei pensieri, invece non avvertivo altro che silenzio.
Uno
strano, inquietante silenzio. Qualcosa non andava. Secondo le parole
confuse di mia famiglia sarei dovuto arrivare nel bel mezzo di uno
scontro.
Un
orribile presentimento si impossessò di me, possibile fosse
già tutto finito? Possibile fossi arrivato troppo tardi.
Prima
ancora che potessi rendermene conto, spinto da un'opprimente stato di
inquietudine e angoscia, che aveva invaso anche la più piccola
particella del mio corpo,mi ritrovai a gridare:
«BELLAAA!»
La
parte ottimista e ancora piena di speranza del mio cuore innamorato,
sperava di vederla rispondere al mio richiamo facendosi strada tra la
vegetazione, correre tra le mie braccia e assicurarmi che sarebbe
andato tutto bene, che niente e nessuno sarebbe più riuscito
a separarci.
Ma
la realtà era che tutto ciò che ottenni fu un ulteriore
assordante silenzio.
Feci
gli ultimi passi e finalmente fui li, per la prima volta davanti alla
casa dove mia moglie e mia figlia avevano trascorso gli ultimi cinque
anni.
Alla
vista di quello che vi trovai però, sentii qualcosa morire,
spezzarsi dentro di me.
Caddi
sulle ginocchia incapace di sopportare il peso della realtà
che stavo vivendo:
Ero
arrivato tardi.
Eccomi
di nuovo!! Un po' tardi lo so, ma chi mi segue già conosce il
motivo per cui manco così spesso....Mi dispiace credetemi,io
amo le mie storie....
Comunque,
che ne dite del capitolo? Non vi ho lasciato sulle spine vero????? :P
Aspetto
i vostri commenti!!!
Grazie
a chi ha recensito lo scorso capitolo:
Rita_Lautner
Aleswan
_Kristal_
fefe
cullen
tulipano
nero
moulianrouge
Angy
Pattz
franz1000
Un
bacino al mio piccolino che mentre scrivo dorme al mio fianco, con
38,5 di febbre!!!Maledetta sesta malattia!!!
Un
bacio a tutte/i!!!!!
Chiara.
|
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Capitolo 24 *** Capitolo 23 ***
Capitolo
23
Pov
Edward
Caddi
sulle ginocchia incapace di sopportare il peso della realtà
che stavo vivendo:
Ero
arrivato tardi.
Davanti
a me solo desolazione...
La
casa era avvolta da un silenzio quasi spettrale. La verde boscaglia
riportava i segni di una violenta battaglia: rami spezzati in maniera
innaturale, alberi strappati alle radici e ricaduti a metri di
distanza. Ovunque grosse impronte di lupo, accompagnate da un fetore
rivoltante, così forte che era quasi impossibile distinguere
odore di vampiro nel mezzo, la puzza dei cani avvolgeva ogni cosa.
Nemmeno la casa si era sottratta alla terribile devastazione. Ovunque
vetri di finestre rotte, il portico era quasi stato spazzato via, le
assi di legno che prima lo rivestivano sembravano essersi strappate
dalla loro dimora da un forza disumana, una piccola colonna di pietra
che teneva in piedi quello che prima doveva essere il tetto del
portico era stata sventrata nel mezzo, probabilmente da un violento
urto.
La
vista di quella devastazione e del silenzio in cui era avvolta mi
fecero cadere nel baratro della disperazione.
Bella...dove
sei?
Sentii
una mano sulla spalla: Carlisle.
«Sono
arrivato tardi....»
«No
Edward, guarda....non c'è segno di incendio, ne
fumo.....devono essere da qualche parte, magari fuggiti»
«No...Bella
non fuggirebbe mai senza Renesmee»
«NO!Non
è possibile!»
Emmett
era piombato affianco a noi sorretto da Jasper. Sul volto del mio
grande fratello si poteva avvertire lo stesso sgomento che immaginavo
si potesse leggere nel mio.
Ma
mentre io ero pietrificato, Emmett scattò in piedi
precipitandosi all'interno della casa, urlando il nome di sua moglie
con tutta la forza che possedeva. Sapevo che la sua era solo
disperazione...non avrebbe trovato nulla...
Rimasi
li per terra ad ascoltare le urla e i ringhi di frustrazione di mio
fratello ad ogni porta di una stanza spalancata e trovata vuota.
Rimasi li a guardare nei suoi pensieri quelle stanza vuote...
Ovunque
riconoscevo foto di Renesmee, foto di Bella, ricordi di una vita
trascorsa lontana da me, dal mio amore, e tutto per egoismo, il mio
gigantesco e crudele egoismo. Se non fossi stato così egoista
da costringere mia moglie a una scelta impossibile solo per la paura
di perderla, tutto questo non sarebbe mai accaduto, se fossi stato un
uomo migliore non mi ritroverei qui inginocchiato davanti a tutta
questa devastazione, a pregare che un miracolo di qualsiasi genere
abbia sottratto mia moglie alle grinfie di qui cani maledetti.
Mio
fratello uscì a passo svelto da quella casa vuota inveendo e
sfogando la sua rabbia contro quelle mura già martoriate. Poi
si portò, emotivamente esausto, al centro del giardino a pochi
passi da me.
Smisi
di ascoltare i suoi pensieri...in questo momento doveva odiarmi più
di quanto non avesse mai fatto in questi ultimi cinque anni.
«Alzati!»
Alzai
la testa confuso. Il suo non era una richiesta, era un ordine.
«Cosa?»
«Ho
detto alzati!!Dobbiamo trovarle...non possono essere scomparse nel
nulla...so che Rose è viva..lo sento....devo trovarla!Smettila
di piangerti addosso e muoviti!! Carlisle e Jasper ci daranno una
mano....sarà più facile con il loro aiuto...»
Aveva
ragione. Che diavolo stavo facendo? Non sarei potuto essere più
inutile!Ripensai alle parole di Carlisle: anche lui aveva
ragione...c'era stata una battaglia...questo si,era evidente, ma
nulla lasciava intendere che le nostri mogli non ce l'avessero fatta.
Mia
moglie era li fuori, viva, lo sentivo, era da qualche parte, e con
ogni probabilità aveva bisogno di me, e io invece ero li a
commiserare me stesso.
Dovevo
andare a cercarla.
Scattai
in piedi.
«Hai
ragione fratello, perdonami...andiamo a riprenderci le nostre mogli»
«Ora
si che ti riconosco....e quando le avremmo trovate e portate al
sicuro...daremo una bella lezione a quei cani bastardi!!»
«Noi
siamo con voi» Carlisle e Jasper erano al nostro fianco, non ci
avrebbero abbandonato, mai.
Scattammo
verso la foresta, ma non feco in tempo a raggiungere il fitto della
boscaglia che un pensiero si intromise nella mia testa.
«Fermi!»
Carlisle,
jasper e Emmett si immobilizzarono all'istante.
«Edward?
Che succede?»
«Ho
sentito qualcosa...»
Vidi
il lampo di curiosità attraversare i loro sguardi, loro non
potevano aver sentito nulla..ma io si.
«Torniamo
indietro»
«Cosa?»
«Fidatevi.»
Scattammo
di nuovo nella direzione da cui eravamo venuti. Arrivati allo spiazzo
dove solo pochi istanti prima avevamo sostato sentii di nuovo quel
pensiero. Mi fermai.
I
miei compagni si fermarono dietro di me, potevo sentire la confusione
dei loro pensieri,
Guardai
verso il bosco davanti a noi, lo stesso che avevamo attraversato
durante la nostra folle corsa. Sospirai, abbandonando la posizione di
difesa.
«Vieni,
siamo noi, siamo qui..»
I
cespugli si mossero appena.
Aveva
l'aria spaventata e turbata, i capelli spettinati, il viso sporco di
terra e la maglietta strappata sul fianco, ma nonostante tutto non
perdeva l'eleganza e la belezza eterea che tanto la caratterizzava.
Fece
un solo passo fuori da quel groviglio di rami guardandoci ancora
scossa dallo scontro.
Emmett
dietro di me scattò:
«ROSE!»
Mia
sorella sparì dalla nostra vista e rimase li, al sicuro,
nascosta e stretta tra le braccia del suo eterno amore che la
stringeva a se cullandola dolcemente, nella sua mente leggevo tutto
il sollievo che sentiva.
Ancora
una volta provai invidia per mio fratello, ancora una volta me ne
vergognai. Distolsi lo sguardo.
Carlisle
si schiarì la voce.
«Figliola...cosa
è successo? »
«I
lupi ci hanno attaccato»
Non
fu Rose a rispondere. Dietro di lei infatti, dallo stesso punto in
cui era venuta, comparve Daniel. Emmett si irrigidì. Ci
avvicinammo tutti.
«Daniel
giusto? Io sono Carlisle »
«Si.
Lo so.»
Mi
intromisi nel discorso.
«Dov'è
Bella?»
«Ci
siamo divisi. Io e Rose nel bosco alle mie spalle...loro...non ne
sono sicuro...questa puzza insopportabile confonde le tracce.»
«Perchè
eravate insieme?»
Rosalie
ammonì Emmett con lo sguardo. Anche in una situazione come
questa non riusciva a placare la sua gelosia.
Daniel
lo guardò con un sopracciglio alzato sbuffando. Lessi nei suoi
pensieri la risposta che voleva dargli,non sarebbe piaciuta ad
Emmett, ma poi, all'ultimo istante, uno sguardo al volto sollevato
di Rose gli fece cambiare idea, e “ammorbidì” la
sua risposta.
«Non
era saggio lasciarla sola con quelle creature ancora nei
paraggi...qualcuno doveva restare con lei...Bella e Chester non si
sarebbero mai separati l'uno dall'altro...e nessuno dei due avrebbe
mai lasciato Gabriel....quindi presumo che loro tre siamo insieme»
Cercai
di non pensare al significato delle sue parole- Bella e Chester
non si sarebbero mai separati l'uno dall'altro -e passai a fare
la domanda che mi premeva di più.
«Ti
prego Rose dimmi che Bella stava bene quando vi siete allontanati...»
«Ma
certo Edward....stavano tutti bene...vero Daniel?»
Non
rispose. Spostò lo sguardo dal suo...era addolorato. Qualcosa
era andato storto e Rosalie non era al corrente.
Mi
sentii IMPAZZIRE. Bella? La mia Bella?
Mio
sorella uscì dalle braccia di suo marito per precipitarsi a
scuotere quelle dell'amico vampiro e costringerlo a guardarla negli
occhi.
«Daniel...cosa?
Oh mio dio....che cosa è successo? Dimmelo!»
«Rose...io...»
Non
potevo più aspettare. I suoi pensieri erano troppo confusi e
io avevo bisogno di risposte. Intervenni.
«Daniel...dov'è
mia moglie?»
...continua.
Eccomi
con un nuovo capitolo! Che ne pensate?Vi ho lasciato con l'ansia? Ma
no... vero? :P Cosa sarà successo?
Aspetto
con ansia le vostre recensioni!!!!
Grazie
a chi ha recensito il capitolo precedente:
Aleswan
tulipano
nero
_
Kristal_
fefe
cullen
luluCullen91
Vale9
Franz1000
Edward
e Ale_98
Rita_Lautner
moulianrouge
massiriccia87
Angy
Pattz
Grazie
mille per il vostro sostegno e per le vostre preziosissime
recensioni!!!Vi adoro!!!Grazie a tutte/i!!!!!Bacioni
Chiara
|
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 ***
Capitolo
24
Pov
Edward
Non
potevo più aspettare. I suoi pensieri erano troppo confusi e
io avevo bisogno di risposte. Intervenni.
«Daniel...dov'è
mia moglie?»
«Siamo
qui.»
La
voce di Chester risuonò dall'interno della foresta, scattai in
quella direzione e con me la mia famiglia e Daniel.
L'ansia
mi attanagliava, non avevo ancora sentito la voce della mia Bella.
Pregai con tutto me stesso che stesse bene, o avrei cercato Jacob e
il suo branco e li avrei sterminati con le mie stesse mani.
Poi
finalmente la vidi...ma il mio cuore perse un battito. Era per terra,
inginocchiata, il capo chino su qualcosa o qualcuno. Chester davanti
a lei nella stessa identica posizione. I loro volti erano una
maschera di puro dolore.
Il
mio fu appena un sussurro:
«...Bella»
Lentamente
alzò il volto cercandomi per un secondo, quando mi trovò
i suoi occhi si persero nei miei.
«Edward»
ansimò. E in quelle cinque lettere mise tutto il suo dolore.
Il mio cuore si spezzò, vederla così mi uccideva.
«Amore...»in
un attimo fui da lai. Mi inginocchiai al suo fianco e la strinsi
forte, lei abbandonò la testa sul mio petto.
«Edward»
cantilenò di nuovo.
«Sono
qui amore, sono qui...ci sono io adesso, andrà tutto bene,
vedrai»
Poi
spostai lo sguardo e inorridii. Un ragazzo...Gabriel, lessi nei
pensieri di Chester, era steso a terra, il respiro affannoso, aveva
graffi e lividi ovunque, i vestiti e il corpo sporchi di sangue, sul
collo un enorme ferita che scendeva giù per tutta la spalla
destra.
«Oh
mio dio...»
Rose
si era inginocchiata dietro di me, era sconvolta, i suoi pensieri
erano confusi, non capiva come fosse potuto succedere. Voleva molto
bene a quel ragazzo, provava un affetto materno verso di lui, forte
quasi come quello che provava per mia figlia.
«Edward...»la
voce di Chester mi riscosse.
«Si
Chester?»
«Credi
che tuo padre possa...Bella dice che è un dottore...io non
posso fare nulla....per favore..ti prego»
Carlisle
si avvicinò noi.
«Chester
permettimi di dargli un occhiata»
Chester
si spostò quel tanto che bastava per permettigli di
avvicinarsi, continuando a stringere forte la mano del figlio.
«P-
-pa—pà-»sputò fuori Gabriel terrorizzato.
«Va
tutto bene figliolo, tranquillo, sono qui non ti lascio, Carlisle è
un dottore, lascia che ti aiuti»
Mio
padre si abbassò scrutandolo attentamente. Bella e Chester
seguivano ogni suo movimento. Mia moglie appoggiò una mao sul
suo braccio.
«Carlisle...puoi
aiutarlo?»
Mio
padre prese la mano di Bella stringendola forte.
«Non
lo so Bella, non so nulla su come funzioni un organismo come il
suo,ma farò tutto il possibile te lo prometto, però
dobbiamo portalo via di qui, portiamolo a casa nostra, li sarà
al sicuro, e avrò i miei macchinari, mi aiuteranno a capirci
qualcosa..»
«Ci
penso io»
Chester
passò le braccia sotto il corpo di suo figlio sollevandolo e
tendolo come fosse un bambino.
«Andiamo.»
Senza
aggiungere altro, scattammo tutti verso casa, più veloci di
quanto mai avessimo fatto. Bella correva al mio fianco, non aveva mai
lasciato la mia mano.
Strinsi
più forte la sua e continuai a correre. Carlisle si accostò
a noi.
«Bella,
ho bisogno che mi racconti cosa è successo, mi servirà
per capire..»
Bella
mi lanciò un occhiata incerta, cercai di rassicurarla
sorridendole. Probabilmente aveva paura di raccontarmi fin dove si
fosse spinto quel pazzo di un cane randagio. Temeva una mia reazione.
Lo avrei ammazzato in ogni caso ormai, avevo già deciso, era
solo questione di tempo.
«Tranquilla
tesoro...va tutto bene»
«Va
bene...Siamo arrivati a casa dopo essere stati da voi, appena scesi
dalla macchina non ho notato nulla di strano, ma dopo pochi secondi
un odore nauseabondo mi ha investito...ho capito subito di cosa si
trattasse. Sono riuscita solo a mettere in salvo Renesmee, mi sono
assicurata che fosse abbastanza lontana prima di raggiungere gli
altri, appena mi videro spuntare ci furono addosso. Erano in nove, e
noi pochi per riuscire a gestirli tutti, ho riconosciuto solo Jacob,
mi ha attaccato per primo ma sembrava cercasse di non colpirmi...io
attaccavo, ma lui...evitava solo i miei colpi..senza avanzare...Poi
abbiamo sentito un urlo, quando mi sono voltata tre lupi erano
addosso a Gabriel...Ho lasciato Jacob e sono corsa verso di lui
levandoglieli di dosso, ma il sangue era ovunque..e io...non...»
Le
parole le morirono in gola e fu scossa da un singulto. Le passai un
braccio intorno alle spalle baciandole le fronte.
«Tesoro,
non importa, va bene così»
Scosse
la testa e deglutì a vuoto.
«No,
voglio continuare»
Sospirai.
«Va
bene.»
Prese
un grosso respiro e proseguì:
«...sentimmo
un grosso ringhio,e i lupi si immobilizzarono, non ebbi il tempo per
capire da dove venisse o chi fosse stato. Ma non perdemmo tempo e ci
allontanammo tutti. Io e Chester abbiamo preso Gabriel e ci siamo
inoltrati nel bosco quando abbiamo sentito che i lupi se ne andavano
ci siamo fermati....dopo siete arrivati voi.»
«Perché
credi che se ne siano andati cosi? Avrebbero potuto raggiungervi
facilmente»
«Non
ne ho idea, non so cosa gli ha fatto cambiare...programma»
«Va
bene Bella, ti ringrazio. E sta tranquilla, andrà tutto bene.»
«Grazie
Carlisle»
Pochi
minuti dopo spalancammo la porta di casa. Carlisle prese subito in
mano la situazione.
«Chester
di sopra, portiamolo nel mio studio»
Renesmee
si precipitò all'ingresso seguita da Alice e Esme, alla vista
di Gabriel si bloccò un secondo per poi precipitarsi accanto a
lui.
«Gabriel,
Gabriel!!!!»
Rose
le afferrò le spalle tirandola indietro.
«Renesmee
lasciali passare»
«Ma...mamma,
zia Rose che cosa è successo?»
«I
lupi tesoro, ma non preoccuparti tuo nonno lo curerà, vedrai»
Mia
figlia guardò per un secondo sua madre, poi cercò di
divincolarsi dalle braccia di Rosalie.
«Lasciami...voglio
andare da lui!»
Pov
Bella
In
piedi in quel soggiorno guardavo mia figlia sconvolta dimenarsi nel
tentativo di sottrarsi alla presa di sua zia.
Decisi
di intervenire.
«Basta
Renesmee, tua zia ha ragione, in questo momento saresti solo di
intralcio, lascia lavorare tuo nonno»
Smise
di contorcersi e mi rivolse uno sguardo confuso, e arrabbiato, Edward
al mio fianco si avvicinò a lei.
«Tua
madre ha ragione tesoro»
«Ma
io...»
Edward
le posò un dito sulla bocca.
«Appena
Gabriel starà meglio ti lasceremo andare da lui, promesso.»
Annuì
sconfitta e si calmò andando a sedersi sul divano, in attesa.
Rimasi leggermente sconcertata, conosceva suo padre da soli due
giorni ma lo ascoltava e rispettava come se lo conoscesse da tutta la
vita.
Esme
la segui portandole una tazza di cioccolata calda fumante.
«Tieni
tesoro, bevi questa, ti aiuterà a calmarti»
«Grazie
Esme...ehm...»
Quella
che per me me era una seconda madre le passo una mano tra i capelli e
le carezzò la schiena.
«Che
c'è piccola? Vuoi chiedermi qualcosa? Ti ascolto...»
Si
morse un labbro, e prese a giocherellare nervosamente con il manico
della tazza.
«Ecco..io...mi
chiedevo..se...ehm...»
Sorrisi.
Forse avevo capito dove voleva arrivare.
«....emh
no, niente. Non importa»
Edward
si avvicinò a al divano e si sedette accanto a lei
carezzandole i capelli. Rensmee si appoggiò a lui e nascose
il viso nel suo petto, come fosse stata una bambina. Non riusci a
contenere un impeto di gioia e commozione. Quante volte avevo sognato
di vedere Edward coccolare e proteggere nostra figlia?
Sospirai.
Se solo la nostra felicità non fosse continuamente minacciata
da qualcosa o qualcuno....questo sarebbe potuto essere un bellissimo
ricordo di una famiglia felice, e invece una parte di quella famiglia
si trovava al piano di sopra a combattere per sopravvivere, e ancora
una volta, la colpa di tutto era mia.
La
voce di Edward mi riscosse dalle mie riflessioni.
«Esme,
Renesmee vorrebbe chiederti se potresti preparare una tazza
cioccolata anche a Gabriel più tardi, appena sarà in
grado di berla»
«Ma
certo, sarà un piacere per me»
Renesmee
alzò la testa, nuovamente entusiasta.
«Davvero?»
«Ma
certo, anzi appena starà meglio gliela prepareremo insieme, va
bene?»
«Oh
grazie Nonna Esme!» squittì mia figlia buttandole le
braccia al collo.
Sorrisi,
non riuscendo a gioire di quel momento come avrei voluto.
….
Facevo
avanti indietro nella stanza ininterrottamente. Nessuno si era mosso.
Edward era ancora seduto sul divano con Nessie tra le braccia, Esme
accanto a loro, Jasper e Alice in piedi in fondo alle scale mano
nella mano, Emmett seduto sulla poltrona con Rosalie seduta sulle
sue gambe, e Daniel in piedi sotto l'arco che divideva l'ingresso dal
soggiorno. L'unica a non riuscire a stare ferma ero io. Era passata
un ora ormai. L' ansia mi stava uccidendo...il silenzio che proveniva
dal piano di sopra era a dir poco inquietante. L'immagine di Gabriel
coperto di sangue continuava a passarmi davanti agli occhi, come un
incubo ad occhi aperti che si ripete ancora e ancora.
E
poi c' era Chester. Non riuscivo nemmeno ad immaginare l'angoscia che
poteva sentire lui o quanto potesse odiarmi in questo momento, da
quanto eravamo corsi via dalla battaglia, non mi aveva più
rivolto la parola, non mi aveva più nemmeno guardata negli
occhi, era come se io non esistessi più.
Non
ce la facevo più a star li senza fare niente. Sbottai:
«Basta,
io salgo!»
«NO!»
...continua.
Ok
eccomi!!!Finalmente ho finito un nuovo capitolo!!!So che vi faccio
aspettare tanto, e mi dispiace, ma sono davvero tanto impegnata a
fare la mamma!!!
Comunque
che ne pensate? Spero vi piaccia!!!
Grazie
a tutte voi che con tanta pazienza continuate a seguirmi!!!!Grazie
davvero!!!
Grazie
a tutte le persone che recensiscono regalandomi affettuosamente un
pensiero!!!
GRAZIE
DAVVERO!!!
Ringrazio
chi ha recensito il cap precedente:
LeoGirl
Aleswan
samantha_cullen
moulianrouge
_Kristal_
celly
chelly
fefe
cullen
tulipano
nero
Fede13
Angy
Pattz
Ombrachiave
missriccia87
Rita_Lautner
iaele
santin
Grazie
ancora a tutte!!!Chiedo scusa in anticipo se non riuscirò a
rispondere, o se troverete degli errori nel nesto. Abbiate pietà,
dormo 2 ore a notte!!!
Aspettto
con ansia le vostre recensioni!!!!!
Un
bacione
Chiara
|
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Capitolo 26 *** Capitolo 25 ***
Capitolo
25
Pov
Renesmee
Me
ne stavo in silenzio a guardarlo dormire, il nonno mi aveva dato il
permesso di entrare, a patto che non lo disturbassi. Diceva che più
avrebbe riposato, più le sue ferite sarebbero guarite in
fretta.
Mi
soffermai a guardarlo. Era bello, non ci avevo mai pensato prima, ma
lo trovavo davvero bello. Scossi la testa dandomi della stupida. Che
andavo pensando. Lui era Gabriel. Era praticamente mio fratello ,
giusto?
Già...
La
mia mente volò a quel pomeriggio al parco, quando mi aveva
parlato di mio padre. Mi aveva preso la mano e mi guardava in un
modo...
Ero
sicura che non mi avesse mai guardato così. Scossi la testa.
La mia fantasia correva troppo. Per lui ero Nessie, la figlia
rompiscatole di Bella, niente di più.
Non
dovevo fare altri pensieri. Non era il caso.
Eppure
sarebbe stato bello se..se..
«Mmm....»
Saltai
dallo spavento. Un lamento..si stava svegliando?Ritirai la mano che
teneva la sua. Quando cavolo glie l'avevo presa?
«Ness...»Mormorò
ancora, gli occhi chiusi. Aprì e chiuse la mano debolmente,
alla ricerca di qualcosa...volevo toccarlo, volevo dargli conforto.
Mi feci coraggio e allungai un mano toccandolo di nuovo. Si calmò
immediatamente. Gli accarezzai la fronte, i capelli...come erano
morbidi...
Improvvisamente
aprì gli occhi. Mi bloccai. La mano era sempre li sulla sua
fronte. Immobile.
Voltò
la testa, quando mi vide i suoi occhi si illuminarono. Mi sorrise.
«Ciao
Ness»
Sorrisi
sentendo gli occhi inumidirsi di lacrime, si era svegliato
finalmente. Ero così sollevata.
«Ciao»
Guardai
la mia mano nei suoi capelli, lentamente la ritrassi, intimidita,
presi a guardarmi i piedi.
Sentii
la sua voce dolce, chiamarmi, poco dopo.
«Renesmee?»
«Si?»
risposi tornando a guardarlo. Mi sembrava così fragile in quel
momento.
«Dov'è
mio padre?»
Guardai
per terra dispiaciuta, scuotendo la testa.
«È
di sotto...con mia madre...»
Mi
morsi un labbro nervosa. Speravo di non dover rispondere alla domanda
successiva.
«Che
succede?»
Appunto.
Aprii la bocca, ma la richiusi subito. Nonno mi aveva detto che
doveva restare tranquillo, scossi la testa fingendo indifferenza.
«Nulla.»
Lui
sorrise e per un attimo mi si mozzò il respiro. Com'era
bello....oddio ma che mi stava succedendo?
«Renesmee...non
sai mentire...lo sai»
Merda.
Sbuffai. Io sapevo mentire...solo non a lui.
«Stanno...litigando...Chester
era molto arrabbiato...»
Lui
spalanco gli occhi sorpreso.
«Cosa?NO!»
Si
mosse veloce cercando di alzarsi. Mi alzai spaventata. Le ferite
erano ancora aperte e Carlisle aveva detto che doveva riposare.
«Gabriel
no, resta giù, che fai?»
Lo
presi per un braccio cercando di farlo sdraiare. Anche malridotto
com'era era più forte di me. Mi chiedevo se un giorno anche io
sarei diventata forte come lui, in fondo noi due eravamo uguali.
«No
Renesmee...tu non capisci..non è colpa di Bella, non è
colpa sua...»
Si
mise in piedi camminando verso la porta, al terzo passo cedette
esausto, cadendo quasi in ginocchio, corsi verso di lui –
ringraziando mentalmente mio padre che mi aveva regalato un po' della
sua velocità- afferrandolo al volo. Lo tenevo a fatica. Non
ero forte abbastanza, o almeno non ancora.
In
quel momento si aprì la porta dello studio. Carlisle e Edward
apparvero sulla porta. Ci guardavano in modo strano, specialmente mio
padre, sembrava quasi seccato.
Esaminai
la situazione. Loro vedevano un ragazzo- a torso nudo- con un braccio
intorno alle mie spalle e l'altro intorno alla mia vita, e poi
vedevano me, appiccicata a lui, con le braccia intorno al suo
torace. Oh merda.
Mio
padre mi guardò con un sopracciglio alzato. Arrossii.
Nonno
Carlisle si avvicinò a noi, afferrando Gabriel per la vita e
tenendolo in piedi, liberandomi dal suo peso. Mi liberai subito dalla
sua presa facendo un passo in dietro. Mio padre non mi staccava gli
occhi di dosso. Che avesse letto qualcosa di più nella mia
mente? Distolsi lo sguardo.
«Che
ci fai in piedi? Devi riposare ragazzo...»
«No,
dott. Cullen la prego...devo..»Si fermò facendo una
smorfia di dolore. Ansimai dispiaciuta. Doveva soffrire più di
quanto desse a vedere.
Riprese
a respirare e riprovò a parlare.
«...devo
assolutamente parlare con mio padre. Non è colpa di Bella..non
è colpa sua, non poteva far altrimenti...»
Mio
padre si ridestò subito, spostando lo sguardo su di lui.
«Di
che parli?»
Ci
fu qualche minuto di silenzio in cui presumo mio padre lesse i suoi
pensieri. Non lo avevo mai visto così serio. All'improvviso
sospirò.
«Capisco...»Sembrava...affranto.
«Capisci
perchè devo andare da loro? Per favore, lasciatemi passare...»
«No»
Tuonò mio padre. «Tu resterai qui...andrò io da
loro ..li porterò da te»
Gabriel
scosse la testa.
«Non
convincerai mio padre...lo conosco»
«So
quello che faccio»
Pov
Edward
Lasciai
la stanza atterrito. Ecco perchè Bella era così
sconvolta durante il racconto a Carlisle. Non aveva detto tutto. Ma
la reazione di Chester era stata spropositata. Io ero completamente
d'accordo con Gabriel, Bella non aveva colpe, aveva fatto la scelta
migliore.
Ma
forse, Chester, non aveva visto cosa stava per accadere. Dal suo
punto di vista Bella aveva esitato a salvare la vita di suo figlio.
Non poteva sapere cosa l'aveva trattenuta. Quando era successo, lui
si trovava alle sue spalle. Non poteva sapere che facendo quella
scelta aveva davvero salvato la vita a Gabriel.
Quello
che non capivo è perchè Bella non glielo aveva detto
subito.
«Papà!»
Mi
fermai a metà scala, richiamato dalla voce del mio angelo. Ero
così immerso nei miei pensieri che non avevo nemmeno avvertito
la sua presenza.
«Tesoro..che
succede?»
«Ah,
ehm...ecco,io volevo sapere se...sei arrabbiato?»
«Arrabbiato?»
Vidi
nella sua mente formarsi l'immagine del momento appena vissuto. Io e
Carlisle che entriamo nella stanza trovandoli abbracciati. Solo in
quel momento -guardandomi attraverso i suoi occhi- mi ero accorto che
avevo uno sguardo piuttosto....vampiresco.
Mi
avvicinai a mia figlia accarezzandogli una guancia, aveva la dolcezza
di sua madre.
«No,
non preoccuparti, va tutto bene...»
“Grazie
papà..sono così imbarazzata e...confusa, io non so cosa
mi succede.”
Io
purtroppo ne avevo un idea ben precisa. Scossi la testa. Non potevo
intervenire. Dovevo lasciare che le cose facessero il loro corso.
«Lo
so. Non preoccuparti, con il tempo ti diverrà tutto più
chiaro.»
Le
baciai la fronte e ripresi a scendere le scale.
«Papà?»
Mai
parola mi era sembrata più dolce. Mi voltai nuovamente. Quanto
era bella la mia piccola. Non riuscivo a credere di aver perso la sua
crescita.
«Si?»
«Non
dirlo a mamma..» “per ora”
Sorrisi.«Certo.»
«Grazie.»
Si
voltò per tonare di sopra ma la fermai.
«Tesoro?»
«Si
papà»rispose rimanendo a metà scala.
«Credo
che tu debba una cioccolata calda a quel ragazzo...»
I
suoi occhi si illuminarono.
«È
vero!»
Scese
le scale di corsa, sorpassandomi.
«Scusa
papà.....NONNA ESME!» gridò, saltando l'ultimo
gradino.
Incredibile.
Quella ragazzina era incredibile. Pochi giorni ed era già
entrata nel cuore di tutti. La mia bambina...
Seguii
l'odore di Bella, si erano addentrati nel bosco, volevano parlare da
soli, non sapevo di cosa, quando Chester era apparso in cima alle
scale, Bella aveva subito alzato il suo scudo su di lui. Il senso di
protezione nei suoi confronti era molto più forte di quello
che mi sarei aspettato. Una parte di me si sentiva quasi minacciato
dal loro rapporto. Sembravano così in sintonia, e
Bella..andava ovunque andasse lui. Strinsi i pugni sentendomi
prevedere di nuovo da quel sentimento orribile e squallido, eppure in
grado di farmi sentire allo stesso tempo vivo, umano, ma anche un
vampiro. Un vero vampiro che non esiterebbe un attimo a distruggere
il suo rivale. Era dai tempi di Jacob che non mi sentivo
così..così..possessivo.
Adesso
più di allora. Ora dovevo combattere per riconquistare il suo
cuore, per ottenere il suo perdono...ora non avevo certezze.
Mi
fermai quando il loro odore diventò più forte. C'era
silenzio...troppo silenzio...eppure si erano allontanati per
parlare...erano vicini...il loro odore era fortissimo, ma non
riuscivo a vederli...
Poi
un lembo, un piccolo lembo di stoffa, dietro un albero.
Sorrisi.
Era la maglia di Bella.
Eccoli.
Mi
avvicinai aggirando il grosso tronco. Quello che vidi però
ebbe il potere di uccidermi.
Ringhiai.
Calma...state
calme, non mi uccidete..non è come sembra.....cioè....più
o meno....ehm..ehm...va bé aspetto i vostri commenti...siate
buone! Vi prego!
Il
continuo arriva entro 3-4 giorni, promesso!!
Dimenticavo:
ho ripreso anche “Il ritorno del leone”, ho già
aggiornato 2 nuovi cap...se vi va dategli un occhiata!!Grazie
A
presto!
xoxo
Chiara
|
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Capitolo 27 *** Capitolo 26 ***
Capitolo
26
Pov
Bella
«NO!»
Sobbalzai
alla durezza di quelle due sillabe. Chester in cima alle scale mi
guardava arrabbiato. Istintivamente alzai lo scudo su di lui. Lo
facevo sempre, era più forte di me, era stato il mio punto di
riferimento per tanto di quel tempo, che il mio era diventato quasi
un riflesso incondizionato. E poi mi vergognavo...non volevo che
Edward sapesse. Ne sarebbe rimasto deluso anche lui.
Socchiusi
gli occhi ferita, ma consapevole di quello che doveva aver visto.
«Chester...»
Scese
le scale alla nostra velocità, in meno di un battito di ciglia
era davanti a me, sembrava deluso, furioso, triste..
Edward
si alzò venendo subito davanti a me in un chiaro gesto di
protezione.
«Ti
conviene calmarti Chester»
Chester
lo ignorò, il suo sguardo era fisso su di me. Era come se
Edward non esistesse.
«Non
dirmi quello che devo fare, tu non sai niente!»
La
situazione che si stava creando non mi piaceva per nulla. Posai una
mano sulla spalla di Edward, prima che succedesse l'irreparabile.
«Va
tutto bene Edward, io e Chester dobbiamo parlare»
Chester
annuì senza mai distogliere lo sguardo dal mio.
Per
tutti era in silenzio, ma per me quello sguardo valeva più di
mille parole. Con la coda dell'occhio percepii il movimento di mia
figlia.
«Chester?»
Il
suo sguardo si spostò subito sul suo volto addolcendosi
immediatamente.
«Si
tesoro?»
«Come
sta Gabriel?»
Lui
le sorrise, accarezzandole una guancia. Percepii immediatamente
l'irrigidimento di Edward, che strinse i pugni.
«Migliora
piccola, migliora, grazie a tuo nonno»
Renesmee
sorrise fiera e felice. Poi si mordicchiò un labbro. Chester
sorrise intuendo cosa volessi chiederle. Quindi provò ad
assecondarla, la conosceva bene.
«Sai
piccola, io e tua madre dovremmo allontanarci un attimo
per....parlare, ma non vorrei lasciare Gabriel da solo, ti andrebbe
di darmi il cambio?»
Mia
figlia si illuminò, non aspettava altro.
«Certo,
ci penso io, non preoccuparti!!...Grazie!»trillò,
abbracciando Chester. Chester era molto alto e lei gli arrivava poco
sopra l'ombelico. Erano buffissimi.
Gli
posò un bacio tra i capelli, stringendola a se. Edward era
sempre più rigido. Mi dispiaceva che fosse geloso del rapporto
tra Chester e Nessie, ma loro due erano stati molto uniti fin da
subito. C'era Chester quando Nessie aveva detto la prima parola,
quando aveva camminato per la prima volta. Lui le aveva insegnato ad
allacciarsi le scarpe, a cacciare, a giocare scacchi, a fingersi
sempre umana.
Lui
c'era sempre stato per lei, sempre. Anche quando il suo primo Natale
aveva scritto la letterina a Santa Claus, chiedendogli di portargli
suo padre. C'era lui a consolarla il giorno che aveva capito che non
sarebbe venuto.
Non
avrei mai potuto separarli, mai.
Si
staccò da lui sorridente. Poi passò lo sguardo da me a
lui, nervosa.
«Voi
due, voi due non litigherete...vero?»
Fu
il mio turno di irrigidirmi. Guardai Chester con aria di supplico.
Lui sospirò distogliendo lo sguardo.
«Non
preoccuparti, ora va...»
«Va
bene...»
Ci
lanciò un ultima occhiata dispiaciuta, poi sparì su per
le scale.
Chester
tornò a guardarmi. Era di nuovo scuro in volto. Mi
sorpassò,uscendo dalla portafinestra del salotto e entrando
nel bosco.
Sospirai.
Mi voltai per seguirlo, ma una mano sul mio braccio mi afferrò
salda, impedendomi di seguirlo.
Edward.
Il
suo sguardo era indecifrabile.
«Credo
che dovresti rimanere qui...per favore»
«E
io credo che dovresti lasciarla andare»
Daniel
si era avvicinato minaccioso. Lo conoscevo abbastanza da sapere che
non scherzava.
«Daniel
va tutto bene, non preoccuparti»
Non
mi sentirono nemmeno, nessuno dei due.
«È
mia moglie...se non lo hai notato»
Un
sorriso beffardo si disegnò sul volto di Daniel. Non mi
piaceva, non mi piaceva per niente.
«Ah,
adesso è tua moglie...e dov'eri cinque anni fa? Mentre
moriva...»
Edward
traballò solo un secondo, e potrei giurare di aver visto un
lampo di dolore nei suoi occhi, poi avanzò verso di lui.
Sentii mancarmi il respiro.
«Daniel,
non intrometterti.»
Rosalie
era apparsa dal nulla al fianco di Daniel. Lui la guardò
qualche secondo, poi sbuffò e fece un passo indietro
rilassando le spalle.
Mi
voltai verso Edward, che ne frattempo mi aveva lasciata andare. Mi
guardava con aria di supplica. Ma io dovevo andare, lui non poteva
sapere, speravo che non lo scoprisse, non avevo idea di cosa avrebbe
potuto pensare di me, per non parlare degli altri. Li avrei delusi
sicuramente. Non potevo sopportarlo. Era già grave che avessi
deluso Chester, non volevo aggiungere altri nomi alla lista. Gli
sorrisi nel tentativo di rassicurarlo.
«Torno
presto...non preoccuparti»
Sospirò,
ma non aggiunse nulla. Annuì, sparendo al piano di sopra.
...
Ci
misi qualche secondo a individuarlo. Se ne stava seduto sul ramo di
un grosso abete. Immobile. A chi non lo conosceva poteva sembrare che
stesse semplicemente fissando il paesaggio circostante, ma io, che lo
conoscevo bene, sapevo che c'era di più. Era sempre stato
tormentato, fin dalla prima volta che lo avevo incontrato, tormentato
da qualcosa che non mi era concesso sapere, tormentato da qualcosa
che non mi voleva confidare.
«Ehi»chiamai.
Guardò
giù, verso di me, e l'istante dopo eravamo faccia a faccia. Mi
guardava,senza parlare.
Sospirai.
«So
cosa stai pensando, ma ti giuro, non è come pensi»
Voltò
la testa da un lato.
«E
cosa penso?»
«Pensi
che quello che sia successo a Gabriel sia colpa mia, pensi che io non
lo abbia protetto, che sia rimasta a guardare mentre quel cane lo
feriva.»
L'ombra
del dubbio si fece strada sul suo volto. Socchiuse gli occhi,
sospettoso.
«E
non è quello che è successo?»
«No.»sussurrai.
«Ma
è quello che ho visto.»
Sembrava
parlasse con una pazza.
Aggrottai
la fronte. Dovevo dirglielo.
«Io...io...è
complicato...»
Sbuffò
stancamente.
«Ti
ascolto.»
Lo
guardai negli occhi. Mi avrebbe odiato, mi avrebbe odiato
sicuramente, o magari non mi avrebbe più permesso di
avvicinarmi a Gabriel...o peggio a mia figlia. Si, sarebbe potuto
arrivare anche a questo pur di proteggerla.
Strinsi
gli occhi, non sapevo che fare.
«Bella?»
«Va
bene, va bene.»
Presi
un grosso respiro - non che ne avessi bisogno, ma ero così
abituata a sembrare umana che non potevo farne a meno- e continuai:
«Stavo
combattendo contro Jacob, ma lui non sembrava intenzionato a
colpirmi, mi sentivo confusa. Continuava a guardare qualcosa alle mie
spalle....Gabriel, credo, poi all'improvviso ho sentito un urlo.
Gabriel chiedeva aiuto, aveva due lupi addosso a lui, mi dimenticai
di Jacob, che mi lasciò andare, ma quando arrivai li....»
Chiusi
gli occhi, non riuscendo ad andare avanti.
«Cosa
Bella? Cosa? Dimmi perchè, perchè non lo hai aiutato?
Perchè sei rimasta li a guardare? Se non fossi arrivato io a
quest'ora Gabriel...Perchè Bella?»
Riaprii
gli occhi. Sentivo un magone crescere nel mio petto. Avrei tanto
voluto piangere.
«C'era
...c'era troppo sangue..io ho dovuto...io....non mi sarei controllata
se avessi fatto un solo altro passo...lo so, lo sentivo chiaramente.
Sentivo il mostro crescere dentro di me, voleva solo il sangue, se mi
fossi mossa, se avessi fatto un solo altro passo, avrebbe vinto
lui...ne sono sicura...Mi dispiace»
Mi
portai le mani sulla faccia per coprirmi il volto, mi vergognavo così
tanto.
Poi
successe qualcosa. Mi sentii circondare da due braccia forti, che mi
cullavano come fossi stata una bambina. Riaprii gli occhi per
scontrarmi con il petto di Chester.
«Mi
dispiace, mi dispiace di non aver capito, perdonami. Ti prego.»
Lo
guardai in volto, sembrava davvero dispiaciuto. Perchè?
«Come?
Perchè, perchè ti dispiace?Sono io il mostro, sono io
che ho rischiato di...di...»
Sentii
il petto quasi squarciarsi da due forti singulti. Stavo piangendo. Un
pianto senza lacrime.
Chester
mi strinse forte, mi lasciai cullare, come aveva fatto tante volte
quando soffrivo per Edward immergendo il volto nel suo petto.
Mi
baciava il capo di tanto intanto sussurrando piano.
«Mi
dispiace, piccola, mi dispiace tanto, avrei dovuto capirlo..avrei
dovuto fidarmi di te...mi dispiace di aver dubitato, mi dispiace»
«Mi
vergognavo tanto a dirtelo, e a pensare che presto lo scopriranno gli
altri....e Edward, come potrebbe volermi dopo che avrà saputo
che ho quasi rischiato di uccidere Gabriel...come?»
«Shh,
shh va tutto bene...guardami..va tutto bene...»
Scossi
il capo stringendo gli occhi. Io non ero così ottimista.
Mi
prese il volto tra le mani appoggiando la fronte alla mia.
«Andrà
tutto bene, siamo una famiglia, andrà tutto bene.»Annui
chiudendo gli occhi e tenendo la fronte appoggiata alla sua, come
facevamo sempre nei momenti più bui. Ma come sempre, le
braccia che volevo intorno al mio corpo, quando stavo male,
nonostante mi dessero conforto, non erano le sue, erano sempre quelle
di Edward...erano sempre le sue che desideravo sentire, il suo odore
che volevo respirare...
Non
so quanto rimanemmo così, fronte contro fronte, il viso nelle
mani dell'altro, ma a un tratto un ringhio tremendo fece sobbalzare
entrambi.
Saltai
indietro assumendo la posizione di attacco, per poi perderla
immediatamente, quando davanti a me trovai gli occhi neri di mio
marito.
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Capitolo 28 *** Capitolo 27 ***
Capitolo
27
Pov
Bella
Chester
si allontanò da me lentamente. Non degnò Edward nemmeno
di uno sguardo, come se non fosse stato li. Edward, al contrario, lo
guardava minaccioso. Ogni muscolo del suo corpo era in tensione, i
pugni chiusi, le spalle rigide, le labbra serrate, gli occhi neri
come la pece.
«Edward?»lo
chiamai, sperando distogliesse lo sguardo.
Lui
sospirò, puntando gli occhi nei miei, ma distolse lo sguardo
subito dopo. Fu abbastanza. Abbastanza per vedere la delusione e il
dispiacere nei suoi occhi.
Mi
sentii morire. Che avesse letto nei pensieri di Chester quello che
gli avevo raccontato?Si sentiva deluso dal fatto che avevo quasi
fatto ammazzare Gabriel? Mi considerava un mostro?
Strinse
gli occhi e deglutì senza alzare lo sguardo su di me.
«Sono
venuto a dirvi che Gabriel si è svegliato. Vuole vedervi»
Chester
sembrò ridestarsi immediatamente.
«Sta
bene?»
Era
ansioso, lo percepivo chiaramente.
Edward
lo scrutò in volto. Mi sarebbe tanto piaciuto avere il suo
dono, anche solo per qualche secondo, solo per capire cosa stesse
pensando.
Sospirò
stancamente.
«Si,
ma vuole vedervi...tutti e due»
«Bene.
Bella, andiamo?»
Edward
si irrigidì immediatamente ,ma non si mosse. Distolse di nuovo
lo sguardo.
Non
m guardava. Perchè non mi guardava?
Sospirai
preoccupata.
Chester
mi allungò una mano per invitarmi a seguirlo. La guardai un
secondo, indecisa.
No,
non potevo andare via adesso, non ora che avevo la possibilità
di restare sola con Edward. Di parlare con lui. Volevo sapere.
Guardai
ancora la mano di Chester, sempre aperta, in attesa.
«Va
tu, io ti raggiungo»
Chiuse
la mano in un pugno,che lasciò cadere lungo i fianchi.
«Certo.»
Potrei
giurare di aver sentito una nota di rammarico nella sua voce.
«Ma
cosa...»
Non
feci in tempo a chiedere a Chester cosa non andava che era già
scomparso.
«Chester...»sussurrai,
ancora un po' sorpresa dal suo comportamento.
«Non
lo raggiungi?»
Mi
voltai verso Edward. C'era qualcosa...qualcosa ne suoi occhi.
Qualcosa che avevo già visto. Un flash back entrò
prepotentemente nella mia testa. Un ricordo..un ricordo umano,
sbiadito ma ancora presente.
Ero
in piedi davanti alla porta di casa di Charlie. Mi tenevo una mano,
dolorante...aspettavo qualcuno...Edward...
E
poi eccolo, mi fa salire in macchina e si avvicina a...Jacob...gli
dice qualcosa che riesco a sentire: “Lei è MIA”
Si,
ricordavo, Jacob mi aveva baciato contro la mia volontà, mi
ero rotta una mano dandogli un pugno, Edward era venuto a prendermi,
furioso, avevano litigato...per me.
Adesso
capivo tutto.
Edward
era geloso.
Lo
era stato allora, di Jacob, e lo era adesso, ma di Chester.
Pov
Edward
(Tratto
dal capitolo 25:
Eccoli.
Mi
avvicinai aggirando il grosso tronco. Quello che vidi però
ebbe il potere di uccidermi.
Ringhiai.
)
Bella
scattò all'indietro, in posizione di difesa. Era così
presa da quello che stava facendo che non mi aveva nemmeno sentito
arrivare.
Mi
guardava con occhi sbarrati, spaventata. Ovviamente non mi aspettava.
Persi solo qualche secondo, la mia attenzione era concentrata su di
lui.
Non
si mosse, non disse una parola. Nella sua mente tuonava
insistentemente la voglia d baciarla.
Strinsi
i pugni. Scrutai attentamente cercando il ricordo di un bacio già
avvenuto, ma non vi trovai niente. Questo certo non voleva dire che
non ci fosse stato, ma solo che lui era molto astuto. Mi mostrava
solo ciò che voleva.
Trattenni
a stento la voglia di attaccarlo.
Lei
era mia.
«Edward?»
La
voce preoccupata del mio angelo mi ridestò. Incredibile
l'effetto che ancora aveva su di me, sentire la sua voce pronunciare
il mio nome. Purtroppo durò solo un istante, quando posai lo
sguardo su di lei, l'immagine dei loro visi vicini, mi balenò
di nuovo davanti gli occhi. Distolsi lo sguardo. Troppo doloroso.
«Sono
venuto a dirvi che Gabriel si è svegliato. Vuole vedervi»
«Sta
bene?»
La
sua voce mi infastidì. Alzai, malvolentieri, lo sguardo su di
lui. Lo scrutai di nuovo, non riuscivo a farne a meno, ma questa
volta non vi trovai altro che l'immagine di quel ragazzo che lui
considerava suo figlio.
Sospirai
seccato.
«Si,
ma vuole vedervi...tutti e due»
«Bene.
Bella, andiamo?»
Mi
irrigidii. Aveva aperto una mano verso di lei, aspettando che
l'afferrasse. Avrei voluto tanto staccargliela.
Ma
non potevo. Non dopo in modo in cui mi ero comportato io cinque anni
fa. Non potevo permettermi di fare il geloso, anche se lo ero. Morivo
al pensiero che lui l'aveva stretta tra le braccia, al posto mio, che
l'avesse consolata, al posto mio, che avesse cresciuto nostra figlia,
al posto mio.
Ma
era stata colpa mia. Io, inconsapevolmente, l'avevo spinta tra le
braccia di un altro. Uno che la capiva, che la proteggeva, che era
per lei un marito migliore di quanto lo ero stato io. Uno che non ero
io.
Guardò
la sua mano, indecisa. Inaspettatamente scosse la testa-
«Va
tu, io ti raggiungo»
Percepii
immediatamente i pensieri di Chester.
“Ha
scelto lui...di nuovo”
Come
pensavo. Lui l'amava, l'amava da sempre. Deluso chiuse la mano in un
pugno che lasciò stancamente ricadere.
«Certo.»
La
delusione era palese nella sua voce.
«Ma
cosa...Chester...»
Veloce
come solo la nostra razza sapeva fare sparì lasciandoci soli.
Bella sembrava confusa dal suo comportamento. Che ignorasse i suoi
sentimenti? Eppure erano cosi evidenti.
«Non
lo raggiungi?»
Qualcosa
passò nei suoi occhi appena un secondo, un secondo in cui
sembrava lontana, distante, n un altro mondo.
Era
per Chester? Era preoccupata per lui? Che anche lei provasse qualcosa
di più per quel ragazzo?
Sospirai.
Bella amore mio...
Volevo
davvero che fosse felice. Lo avevo sempre voluto. Avrei rinunciato a
tutto, anche alla mia felicità, se questo l'avesse resa
felice. Ma era dura lasciarla andare...proprio ora che l'avevo appena
ritrovata.
Agrottò
la fronte scuotendo la testa, visibilmente confusa.
«Edward...»
Sembrava
triste, delusa. Deglutii, dovevo prepararmi a perderla, per sempre.
«Si...»
«Stai
bene?»
Che
strana domanda. Cercai di essere il più sincero possibile.
Glielo dovevo e non volevo mentirle. Avevo giurato a me stesso che
non lo avrei più fatto.
«Non
esattamente»
«È
per Chester? Sei geloso di lui?»
Chiusi
gli occhi.
«Mi
dispiace. Non riesco a farne a meno»
«Sei
un sciocco»
«Co-cosa?»
Riaprii
gli occhi. Mi guardava, mi guardava con i suoi occhi grandi, immensi,
in grado di mandarmi in paradiso. Poi sorrise. Mi si mozzò il
respiro. Dio quanto era bella. Lentamente, un passo alla volta,
accorciò la distanza che ci separava. Allungò una mano,
regalandomi una dolce carezza. Vibrai. Chiusi gli occhi
accoccolandomi sul palmo della sua mano. Poi qualcosa, qualcosa di
metallico sulla mia guancia attirò la mia attenzione,
staccando, a malincuore la sua mano dal mio viso e stringendola tra
le mie. Rimasi stupito,colpito, emozionato.
«Porti...porti
la fede.La nostra fede...»
Com'era
possibile che non l'avessi notata prima di allora?
«Si.
Non l'ho mai tolta, mai, è sempre rimasta li, è quello
il suo posto. Perchè quella fede è il simbolo del
nostro amore, e significa che io appartengo a te...»
«..e
io a te»
«Per
sempre»
«Per
sempre»
E
poi le sue labbra furono di nuovo sulle mie, e tutto andò a
posto. La gelosia, il rancore, la rabbia, non c'era più posto
per tutti quei sentimenti meschini, non c'era più spazio per
nulla che non fosse amore, il nostro amore.
Ma
ancora una volta finì troppo presto. Troppo in fretta.
No.
Non ora.
Ringhiai.
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