La prima Drabble, oh. La prima Drabble mi piace da impazzire.
E'...elegante, poetica, già leggendola si coglie l'atmosfera di quello che è l'argomento di cui vuoi trattare. Non so se riesco a spiegarmi, ma ci provo: nella seconda, ad esempio, col Sacco di Roma, la guerra, la distruzione, il linguaggio è più crudo, schietto, perchè la disfatta e il "sopruso" non hanno parole che ne allegeriscano il peso e quindi la crudeltà dell'atto, del momento, dell'epoca si percepisce già da come viene descritto, dal linguaggio e dal vocabolario usato.
La prima è eleganza, lo ripeto, lieve, ma non superficiale, il cercare di spiegare e di collocare la bellezza e la maestosità di un'opera come la Divina Commedia (Splendida, splendida, splendida) nella prosa di sole 100 parole. E mentre, se non si avesse questo limite, magari sarebbe pure più "facile" (con tutte le virgolette del caso XD) trattare della questione, con 100 parole bisogna far capire all'istante qual è argomento, qual è l'atmosfera. E le parole che hai usato, la /maniera/ in cui le hai usate, rendono benissimo questo concetto.
Ma Lovino non era tanto ipocrita da ridere ancora quando quella lingua ibrido di mille altre gli suggerì un viaggio sopra, oltre e sotto la Terra – magnifica visione altissima.
Cioè, non so se mi spiego, ecco.
Della seconda si coglie lo sconforto di Vash, nato dal sopruso si rinnovava in mille forme, dall'incapacità (nel senso di impossiblità di agire) di fare qualcosa perchè lo scempio abbia fine (Così si voleva in Germania.), il dolore verso una realtà che, seppur distante dalla propria identità di Nazione, rimane comunque legata ad un'idea di grandezza che trascende un qualunque limite territoriale e geografico. Parliamo della grande Roma, gente, mica di Breccanecca.
Quindi, sì, ottimo lavoro <3 E scusa, perchè la mia recensione è piuttosto sconclusionata D:
Molto bene, molto bene!
Spero di recuperare tutto quello che mi manca da recensire!
Complimenti, puzzona!
Alla prossima,
Nemeryal |