Recensioni per
Seven Deadly Sins
di acetylcholine

Questa storia ha ottenuto 52 recensioni.
Positive : 52
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/04/13, ore 00:24
Cap. 16:

Ciao, voglio farti i miei complimenti perché la tua storia mi è piaciuta molto. Nonostante qualche errore ( trascurabile) è davvero intrigante e ben articolata. Confesso inoltre il mio amore per i personaggi crudeli e sadici come la tua protagonista. Che dire, aspetto con ansia il prosieguo. Complimenti ancora ;)

Nuovo recensore
20/04/13, ore 23:58
Cap. 16:

Pride è viva?? Wow, ammetto che non me lo sarei mai aspettato... che finale sorprendente!
Pretendo un seguito! Non solo perché sono curiosa di scoprire cos'altro farà Pride ma anche perché vorrei chiariti i dubbi ancora aperti riguardo al suo caso. Come ha fatto a fuggire? Come ha fatto ad ingannare tutti? Ho anche un altro dubbio: Pride aveva organizzato tutte le morti, giusto? Sapeva come e quando dovevano avvenire, ma come faceva a pescare sempre il bigliettino "giusto"?
Per il resto ti faccio ancora i miei complimenti per il tuo modo di scrivere e per la fantasia che hai avuto nel creare questa storia fatta di suspence e sorprese. Attendo davvero con trepidazione il seguito e spero che tu vorrai ancora deliziarci con questa fan fiction.
Un bacio! XOXO

Nuovo recensore
20/04/13, ore 21:23
Cap. 16:

E' fantastica *-* la fine mi piace un sacco, soprattutto perchè prospetta un seguito (che aspetto con ansia >.< ). Complimenti! :D

Recensore Master
18/04/13, ore 19:26

Eh, sì, la fama dei criminali: più la catena di delitti segue un percorso originale e ben studiato, maggiormente sarà la notorietà del suo ideatore. In qualche modo Christie è stata un' "artista della morte", proponendo questa successione di suidcidi al cui termine ci sarebbe stato un studio personale e la sua stessa morte, cosa che le avrebbe fruttato una notorietà eterna. Le menti criminali si sa, non ragionano come il resto delle persone "normali" e Christie ha sottolineato varie volte che lei non doveva essere confusa con la massa: l'agente Davis è stato l'unico a capirlo e nel modo più doloroso e amaro. Come al solito, si arriva alla verità solo quando ci si sbatte il naso contro, e nemmeno tutti ci arrivano a capire cosa sia realmente accaduto. Un po' perché è difficile calarsi nella mente dei criminali, proprio per questo loro ragionare al di fuori dei normali schemi, un po' perché, come la signora Logan, non si vuol ammettere che un essere umano, e in questo caso una semplice ragazzina di diciassette anni, possa arrivare a progettare un suicidio collettivo, per poter lasciare qualcosa di sé all'umanità. Questo desiderio di essere speciali, di essere ricordati, se da un lato conferma il suo nomignolo, Pride, da un lato è un desiderio che in fondo accomuna un po' tutti gli esseri umani; solo che alcuni di essi, cercano di arrivare all'immortalità in modi poco "convenzionali". Del resto lasciarsi prendere da uno dei sette peccati capitali, porta automaticamente a degenerare e a perdere il controllo di noi stessi...
Christie si è dimostrata fino alla fine qualcuno che viveva al di fuori dell'ordinario e che non sarebbe potuta marcire in prigione per il resto della sua vita; un'esistenza come la sua, ha bisogno costantemente di essere sollecitata, e l'ha dimostrato con quel tremito dovuto all'inerzia di una vita chiusa tra le mura di una cella. Una vita che proprio a causa della sua non convenzionalità, non poteva essere lunga, perché le anime inquiete, difficilmente riescono a trovare sollievo nella propria esistenza e finiscono spesso per autodistruggersi o per bruciarsi per il troppo ardere.
Non credo che potesse esserci un finale diverso per questa storia, mi dispiace solo per la povera infermiera, perché è capitata in mezzo ai progetti deliranti della ragazza e la sua vita si è spenta in modo brutale per un puro caso. Ma cose del genere, capitano di continuo nella vita, perché la vita è brutale, proprio come Christie.
E dopo questo papirop semifilosofico (mi sono impegnata stasera xD), chiudo e attendo di leggere l'epilogo e le spiegazioni.
Alla prossima! :D

Nuovo recensore
13/04/13, ore 18:19
Cap. 14:

Cosa fare in un noioso sabato pomeriggio? 
Per rispondere a questa domanda ho deciso di cercare qualche bella storia originale su EFP. E sottolineo ORIGINALE. Mi seccano le solite storie con le solite noiose e prevedibili trame.
Questa mi ha incuriosita già dal titolo e dalla descrizione. I sette peccati capitali e un gioco macabro. Niente di meglio! 
Ero sicura che avrei letto il prologo per poi cercare un'altra storia (com'è mio solito fare), invece ecco che la storia mi conquista e la leggo tutta in poco più di un'ora. 
Lascia che ti faccia i miei complimenti! Sono queste storie "diverse" e innovative che mi piace leggere! Personaggi avvolti nel mistero e un gioco pericoloso che lascia senza fiato. Le sette ragazze, nonostante riesci a conoscerle davvero in soli due capitoli, ti entrano nelle vene, ti senti legata a loro e al loro tragico destino. Le descrizioni che fai delle varie vicende sono perfette, non troppo dettagliate (ottimo, perché evitano di tadiare), ma crude e toccanti.
Sono davvero curiosa di sapre come va a finire, aspetto con ansia gli ultimi capitoli!

Recensore Master
08/04/13, ore 20:37
Cap. 14:

Che Pride avesse un'intelligenza particolarmente vivace, lo sospettavo. Normalmente le persone più fredde e calcolatrici, sono anche quelle che notano prima degli altri tutti i particolari, quelle che riescono a valutare le persone al primo colpo d'occhio. E spesso queste persone dall'intelligenza acuta, sono anche creature che sviluppano modi di pensare alieni, che esulano dal pensiero comune. Con questo non voglio dire che le persone particolarmente intelligenti siano tutte potenziali serial killer, ma che a volte nel mondo nasce qualcuno provvisto di un binomio fatale, costituito da intellingeza spiccata e qualche turba mentale congenita. A volte diventano geni, a volte si danno all'oscurità che c'è in ognuno di noi. Christie fa parte di questa seconda categoria: nella sua mente c'è sempre stata una falla, una deviazione che lei non notava perché le appariva del tutto normale, ma che gli altri invece percepivano in modo evidente. E purtroppo a volte, i genitori perdono di vista l'obiettività sulle cose e sua madre pur di non ammettere che sua figlia avesse delle deviazioni mentali, ha preferito nascondere la testa sotto la sabbia e far finta di niente, facendo crescere in Christie quella malvagità che forse, si sarebbe potuta correggere sul nascere. E dico forse, perché credo che quel lato oscuro così sviluppato in lei, difficilmente si sarebbe potuto cancellare; faceva parte del suo essere e la nostra essenza per quanto uno ci provi, non si potrà mai cambiare.
Tuttavia, nascondere la testa e far finta di niente nemmeno ha giovato, perché sua madre era più che consapevole che Christie non fosse del tutto "normale" e ignorando questo dettaglio, ha permesso che sua figlia, crescendo, organizzasse un suicidio collettivo, finendo col diventare lei stessa un'assassina. E presumo che tutto questo gioco di uccisioni fosse solo un esperimento, proprio come lo è stato quello del bruciarsi i polpastrelli per vedere se le impronte digitali sarebbero effettivamente scomparse.
Una mente così fredda e distaccata, è davvero letale, perché perde di vista tutta l'umanità, tutta la moralità e in senso generale, tutta la percezione del bene e del male. Per fortuna è stata arrestata, ma credo che per una persona come Chrsitie, nemmeno il carcere basti a fermare la sua mente iperattiva.
Sicuramente troverà qualche altro modo di sperimentare, anche all'interno delle sbarre del penitenziario.

Recensore Master
08/04/13, ore 02:02

Ammappete che sadica Pride! Vabbè che non è una novità il fatto che si diverta a giocare con le vite altrui, ma in questo capitolo ha superato ogni livello di freddezza e sadismo, e direi persino di umanità. E in effetti, il suo sentirsi pari a Dio perché può disporre delle vite altrui, è un delirio di onnipotenza che può appartenere solo ad una mente che ha smarrito il confine tra bene e male.
La morte di Bridget è stata penosa, perché la ragazza ha tentato di ribellarsi, perché più di tutte le altre che l'hanno preceduta, ha avuto il coraggio di contravvenire alle regole sentendo il richiamo dell'istinto di autoconservazione. Ma per contrasto, proprio lei che ha avuto più coraggio nel ribellarsi, è proprio colei che è più soggetta alla volontà di Pride, quella che ne è più dipendente, e alla fine lo sguardo freddo e divertito dell'altra, le ha fatto capire chiaramente che non aveva possibilità di salvarsi.
Sono curiosa di sapere cos'altro passerà nella mente distorta di Pride, dopo aver assaporato la gioia di togliere personalmente la vita agli altri...

Nuovo recensore
26/03/13, ore 21:27

Questo è l'unico capitolo che mi ha costretto a fermarmi un momento prima di finire di leggerlo, difficilmente mi impressiono davanti ad un testo, anche di questo genere, ma la scena di lei con la bocca piena del suo sangue mi ha spiazzato. Complimenti :)

Recensore Junior
08/03/13, ore 19:12
Cap. 1:

Scusa per il ritardo ma ho scoperto da poco questa storia e fino ad oggi non ho avuto il tempo per leggerla. Inizio col dire che questa storia promette bene, come hanno già detto altri utenti. E' una storia intrigante e originale. Un'originalità accentuata dalla pazzia(?) della protagonista, Pride. Queste sette ragazze così stanche della vita hanno un che di drammatico ma allo stesso tempo eccitante. La mia preferità è senza dubbio Envy.
Bé, vado a leggere subito il seguito. A presto.

Recensore Master
02/03/13, ore 05:59
Cap. 12:

Pride che si sente in dovere di dare piacere ad Envy prima di ucciderla, non me lo sarei aspettato. Però l'effetto che quel gesto ha fatto su Bridget, quando la prima si è completamente distaccata da quel pomeriggio di passione, è stato talmente letale, che ho riconosciuto la sua crudeltà. Magari non era nemmeno un effetto voluto, perché Pride aveva voglia di fare sesso e voleva solo dare la possibilità a Bridget di provare cosa fosse prima di morire. Ma la sua non volontà di farle del male, le ha causato più dolore di quanto le abbia mai fatto: Pride involontariamente cattiva è peggio della Pride consapevole!
Detto questo, Bridget mi ha fatto tenerezza, perché quella sua insicurezza fisica, quel suo avere un'amica e una sorella perfette, rappresentano delle situazioni molto "normali", in cui tutte noi potremmo ritrovarci, rispetto alle situazione in cui si sono trovate tutte le altre ragazze che l'hanno preceduta. Forse l'invidia è il peccato capitale che più riusciamo a comprendere e con cui simpatizziamo più facilmente; anche per l'Envy di Full Metal Alchemist ho avuto la stessa empatia ed è infatti, uno dei personaggi più amati di tutto il manga/anime.
L'invidia, la sensazione di essere una ruota di scorta, una palla al piede, sono sensazioni che sicuramente quasi tutti gli adolescenti hanno provato e quando ci si aggiunge anche un carattere insicuro di base, la situazione diventa davvero complessa, per non dire drammatica. Per questo, quel pomeriggio di passione con Pride è stato così doloroso; perché per la prima volta, qualcuno ha mostrato a Bridget di volerla davvero, di accettarla come omosessuale, di accettarla così com'è e di trovare gradevole quel corpo che lei invece odia tanto. In poche ore, Bridget è tornata ad amare la vita, è tornata a sorridere e a sperare... ed è bastato quel semplice "È ora", per dissolvere tutte le sue illusioni, per farla sprofondare dalla felicità improvvisa, alla totale disperazione, al pensiero di dover morire proprio nel momento in cui aveva ritrovato l'amore per la vita.
E come se non bastasse, c'è anche una pistola pronta per lei.
Pride sicuramente l'ha controllata spesso, e ormai la conosce talmente bene, da riuscire ad anticipare ogni sua mossa. Se non fosse una psicopatica sadica, sarebbe un genio!
Bien, a questo punto, attenderò comodamente il prossimo capitolo, non tanto per la povera Bridget, quanto per capire qualcosa in più sul conto di questa crudele leader.
A presto ^_^

Recensore Master
01/03/13, ore 17:58
Cap. 12:

O///////////////////O
*sviene*
questa proprio non me l'aspettavo!
Anche se la scena è descritta molto bene, però, se sentito un vuoto dentro perché sapevo che Pride la stava solo usando per i suoi scopi! >////<
Bridget mi ha fatto tanta penaaaaa çwç

Comunque forse ora comprendo almeno uno dei motivi per cui Envy è stata lasciata per ultima: perché era l'unica che non voleva veramente morire. Più delle altre, credo sia stata trascinata. È vero che lo sono state un po' tutte... ma le altre erano più decise nel momento della loro morte, anche se poi, morendo, si rendevano conto di soffrire tantissimo e magari si erano dibattute per salvarsi...
Inoltre, credo che lei non avrebbe avuto il coraggio di morire davanti alle altre, spogliandosi, possiamo dire, di ogni cosa e di abbandonarsi a delle sconosciute nel momento più intimo della sua esistenza. Per lei che si vergognava tanto del suo corpo, sarebbe stata troppo nuda, troppo esposta.

***
è troppo macabro se dico "vediamo come muore"?

Recensore Master
19/02/13, ore 02:35

Eccomi qui, sono in estremo ritardo ma l'idea della morte di Wrath mi ha trattenuto un po' dal venire a leggere, dovevo prepararmi mentalmente a leggere di una persona che muore arsa viva!
Non oso nemmeno immaginare il disgusto, la nausea e la tachicardia provati scrivendo, anche se posso farmene un'idea per il fatto che non ti sei sperticata in descrizioni dettagliate , rispetto alle morti precedenti, su come Alice ha sentito la sua morte. Il mio curicino debole e sensibile ringrazia! :P
Ormai i dubbi su Pride sembrano averli tutte, ma come giustamente ha considerato Wrath, era tardi per affrontare quel discorso, tanto prima o poi tutte sarebbero dovute morire e a quel punto della situazione, di loro ne restavano davvero poche... Envy è stata fortunata a sopravvivere fino alla fine, visto che non ha alcuna voglia di farla finita, e forse questa è anche una piccola ventata di "giustizia", poiché Pride non la sopporta e invece ha dovuto averla accanto fino alla fine del suo progetto! xD
E a proposito del cervello che sta dietro a tutte queste morti: più viene descritta, maggiormente appare come una persona terribilmente alienata e malata, che gode a vedere la sofferenza intorno a sé anche e soprattutto quando è profonda e cruenta. Ormai siamo verso la fine e ho sempre più la curiosità di sapere la sua storia, se questo modo malsano di concepire i rapporti umani è frutto di qualche trauma, o se è a lei congenito, se è una creatura davvero maligna, che ha sempre amato vedere intorno a sé, sofferenza e dolore.

Al prossimo capitolo! :D

Recensore Master
11/02/13, ore 16:39

Mi domando perché Envy sia stata lasciata per ultima... mi chiedo se l'ordine delle loro morti sia casuale oppure no... di certo non per alcune perché nei cap. precedenti è stato fatto notare che Envy la si sarebbe tolta di mezzo ben volentieri prima delle altre... bah! vedremo! <3

CITAZIONE
“Sociopatica narcisista ed iperattiva”; questa era stata la sua diagnosi.

Oh! la descrizione PERFETTA!

CITAZIONE
Sapeva far leva su i loro caratteri con facilità, loro non lo sapevano ma avrebbe potuto convincerle a fare qualunque cosa per lei, esattamente come le aveva convinte a rinunciare alle loro stesse vite.

Questo è ALQUANTO inquietante >////<

Nuovo recensore
01/02/13, ore 19:13
Cap. 1:

Hey, scusa sono sempre Yasmin, volevo dirti che è successo un caos con il vecchio account e questo è quello nuovo. A presto!
PS: non so il tuo nome su Facebook e poi ho dimenticato chi ho accettato l'ultima volta che sono entrata e.e

Recensore Master
26/01/13, ore 04:13
Cap. 10:

Mi ero preparata psicologicamente a vedere la morte di Wrath e invece è solo il preambolo: mi sento come quando vai a fare un esame e lo rimandano! xD
Fesserie a parte, Alice come le altre ha subito un trauma non indifferente: veder morire la madre per le troppe percosse, già di per sé non è un bell'evento, ma se ci aggiungiamo anche che per difendersi, ha letteralmente ucciso il padre, direi che ha fatto il pienone! Senza contare i ripetuti maltrattamenti precedenti sempre da parte del padre: è più che logico che ora, si ritrovi a sfogare qualsiasi contrarietà con un'ira estrema. Senza contare che deve averlo nel DNA il gene della rabbia facile, considerato il carattere del padre... A meno che anch'egli non sia stato a sua volta vittima di violenza da bambino...
Il momento in cui Alice ha cantato sul palco, mi ha ricordato la prima esibizione di Kaja: entrambe hanno cantato per urlare al mondo il proprio malessere e spesso la musica è il veicolo più adatto per farlo. Quando Alice ha visto Pride ed Envy mi è venuto un colpo: non le aspettavo più e invece si sono presentate come la copia ridotta dei quattro cavalieri dellì'Apocalisse, pronte a portare l'oscurità e l'angoscia nel cuore di "Wrath" . Certo che ha scelto un modo di morire davvero orribile, è più che logico che il prossimo capitolo sia particolarmente cruento, bruciare viva è una delle morti più atroci che possano esserci al mondo! *me inizia a prepararsi psicologicamente alla lettura sin da ora*