LO SO, AVEVO DETTO CHE TI AVREI RECENSITA DOMANI.
MA NON POTEVO ASPETTARE, QUESTO CAPITOLO È.. È..
ma diamo tempo al tempo: per prima cosa, parlo di te (ohw come sono tenera ¿)
ALLORA.. SALVE RAGAZZA (?)
TU NON DEVI SCUSARTI DI NIENTE, CAPISCI?
DI NESSUN RITARDO, DI NESSUN ERRORE, DI NESSUNA DELUSIONE CHE È SOLO NELLA TUA TESTA.
PERCHÈ COME HAI DETTO "ho fatto del mio meglio", E L'HAI FATTO VERAMENTE.
PERCHÈ CON QUESTA STORIA HO CAPITO COSÌ TANTO:
"Forse il fatto di pensarci, prima di criticare un tossicodipendente o di prendere in giro una ragazza in sottopeso. Forse il fatto di vedere oltre una semplice rivista di moda e sfogliare la vita di quel faccino sbattuto in copertina. Il fatto di sapere cosa c’è dietro la passerella, cosa c’è dietro quei vestiti ben fatti, cosa si nasconde insomma."
QUESTE COSE, SONO UNA COSA BELLISSIMA. E SEI STATA TU A INSEGNARMI TUTTO, A FARMI CAPIRE COSÌ TANTE COSE, A RIDARMI UNA FORZA CHE SOLO I MIEI IDOLI ERANO RIUSCITI A DARMI, E NESSUN UMANO NON "IDOLO", APPARTE TE, E LA TUA STORIA. HAI IDEA DI QUANTA GENTE POTRESTI AIUTARE, CON QUESTE PAROLE?
QUANTE COSE POTRESTI FARE, CON IL POTERE DELLA TUA SCRITTURA.
PERCHÈ TU SAI SCRIVERE. E SAI SCRIVERE COSÌ BENE CHE OGNI TUA PAROLA TI FA RIMANERE INCOLLATO ALLO SCHERMO (O ALLA PAGINA, PERCHÈ TU DOVRAI ANCHE SCRIVERE LIBRI, CAPISCI? LIBRI PROPRIO COSÌ, LIBRI PER AIUTARE LA GENTE. MAGARI UN LIBRO ANCHE SIMILE A QUESTO, MA PIÙ ACCURATO, E CON PERSONAGGI DIVERSI.. PERCHÈ POTRESTI FARE LA DIFFERENZA, CREDIMI. SONO UNA CHE DI SCRITTURA CI CAPISCE, ANCHE PARECCHIO. QUINDI CREDIMI SERIAMENTE, SE TI DICO QUESTO, OK?)
Ora finisco di ringraziarti in fondo, passiamo alla storia.
Sono stata qua con ogni personaggio quasi dall'inizio. Ho visto Miley andare a casa dei Jonas e sniffare robaccia non troppo pesante con loro e Demi. Ho visto Miley realizzare il suo sogno, poi vedere sfumare via via tutto (da Nick, a tutta la sua famiglia, a ogni amico, al suo peso..). L'ho vista grandiosa e splendente sulle sue prime passerelle, e poi distrutta e sull'orlo della morte su quel lettino d'ospedale. L'ho vista ridere di gioia con Luke e piangere per gli altri stilisti. L'ho vista stringere nuove amicizie. L'ho vista sulla vetta, e poi nell'abisso. E poi alla sua grandiosa ultima voga. E posso solo dirti che ho amato questa storia e questi personaggi capitolo per capitolo, parola per parola, lettera per lettera.
Anche quando ti dicevo "Ti odio, fai stare male Miley, o Demi, o Nick", in realtà non potevo odiarti, per tutto quello che scrivevi e che scrivi posso solo amarti ( <3 )
QUESTO CAPITOLO È UNA COSA ASSURDAMENTE SPLENDIDA, E NON TI STUPIRAI SE TI DICESSI CHE HO PIANTO, VERO? PERCHÈ, EBBENE SÌ, HO PIANTO COME UNA DANNATA.
Quando Miley all'inizio si descrive, descrive come si sta truccando, e che cosa rappresentano quei colori, è una cosa splendida, e già lì sono in lacrime ( capiscimi ).
E poi la frase che ti ho citato prima. MILEY HA IMPARATO COSÌ TANTO DALLA MODA, E IO HO IMPRATO COSÌ TANTO DA TE.
"Adesso è davvero finito tutto. Addio alle copertine, addio alla bellezza, addio alla perfezione, addio sfilate, viaggi, fotografi, flash, occhi addosso. È una cosa brutta. Ma gli addii sono anche delle cose belle. Perché non c’è niente di più bello che dire addio alla droga, all’alcool, alla solitudine, ai ricatti, agli abusi. Un giorno, fra venti, trenta, quarant’anni, o magari domani, tutta questa bellezza, questa che vedo allo specchio, sparirà. Per sempre. E avrei detto comunque addio a tutto ciò.
È tutta una fregatura e, si, sembra tutto così perfetto ed elegante eppure così falso, assassino, stupido."
E finalmente ha capito, però lei sapeva che sarebbe stato tutto così stupido, e falso. Ma era il suo sogno, era quello che voleva, e ci è rimasta malissimo, lo so.
TU NON PUOI FARMI RIVIVERE TUTTI I SUOI RICORDI, COSÌ.
TU NON PUOI FARMI PIANGERE COSÌ.
TU NON PUOI ESSERE COSÌ STRAMALEDDETAMENTE PERFETTA ANCHE QUANDO SCRIVI COSE COSÌ TOCCANTI.
"Ricordo ogni offesa.
«Sei grassa, Miley.»
Davo troppo peso a queste parole e, quando vedevo quello stupido numero sulla bilancia, mi accorgevo che il peso che davo a quelle parole, era mio.
Ricordo tutto.
«E quale sarebbe il tuo sogno? Camminare davanti un gruppo di tossico-dipendenti con la speranza di finire su qualche rivista da quattro soldi? Oppure quello di morire di bulimia a vent’anni?»
Ricordo quando ho creduto di non farcela. Ogni parola, ogni inutile tentativo di mandare giù parole troppo pesanti, più di me forse.
Ricordo quando sentivo le mie mani tremare, mentre reggevo a malapena il telefono.
«Vogue Agency, cosa posso fare per lei?»
«Vorrei entrare a far parte dell’agenzia.»
Ricordo la prima sfilata, la prima volta, la prima voga. La prima volta che ho sentito le mie gambe tremare per qualcosa di bello, non per il digiuno –cosa molto frequente. La prima volta che mi sono sentita perfetta. Buona a qualcosa. Bella. Importante. La gioia che provavo guardando le luci dei flash accavallarsi non era niente a confronto con quello che poteva farmi provare un uomo.
Stavo mettendo in secondo piano anche Nick.
Ricordo la prima volta che ho visto la mia malattia negli occhi di Demi.
«Tu non hai idea di quanto ti invidiavo, eri così bella con le tue curve sottili e delicate, mentre io ero una grassona che ti aiutava. Una stupida grassona che ti dava i consigli giusti e ti osservava mentre ti complessavi allo specchio!»
Lì mi sono resa conto di averla trasformata. Lei soffriva. Ed era per colpa mia.
Ricordo la prima volta che ho assunto quello schifo e la prima volta che ho sniffato, tutte impresse nella mia mente.
“Succhio il polpastrello, asciugandolo poi sull’abito. Non è niente di che, fino a quando non sento il mio cervello vibrare. Una leggera scossa che mi ricorda che fuori di qui, mi hanno appena insultata.”
Ricordo la prima volta in copertina, su Vogue. Tecnicamente quello era il mio obiettivo, il colmo. Appunto, la Voga.
“È in assoluto la giornata migliore della mia vita, sono così felice, non riesco a non piangere, davvero. Finalmente qualcosa di buono, finalmente qualcosa di cui essere felice, finalmente il mio sogno. Devo ammettere che un pò anch’io sono fiera di me.”
Ero talmente contenta che non ho pensato a quello che sarebbe potuto accadere dopo, quando la magia finisce, quando devi pagarne il prezzo. Se tutto questo fosse stato una sfilata, quello sarebbe stato il momento in cui una modella da le spalle al pubblico, rientrando nel suo spiacevole mondo, che si presume sia quello più viscido.
Ricordo quando ho sniffato. Sniffato davvero. Droga, droga vera, non roba da adolescenti. Quella era roba seria. Roba da modelle e insieme a quell’orrendo vizio, c’era la mia inseparabile ombra, la mia tipica ossessione, a quello c’ero abituata. Ma giuro, mi sentivo male al solo pensiero che mi avevano imposto di perdere peso e non ero io quella che aveva deciso.
«Cos’è? È un fottutissimo numero che supera i quarantacinque, hai presente? È lì, davanti a te, e devi farlo scomparire!» inveisce, mentre io rimango impassibile, stranamente. «Hai scelto di fare la modella, bene, le modelle non aprono bocca.»
E poi ricordo quando sono arrivata al limite. Al limite di tutto. Limite di bugie, limite di peso, limite della pazienza. Era come se mi rimanessero pochi giorni di vita. Poche ore, anzi. Come se stessi cercando di prolungare la sofferenza, consapevole che la morte sarebbe arrivata a momenti.
«Miley, dobbiamo parlarti.» aggiunge il dottore dispiaciuto. «Ma credo che certe cose le sai meglio di me.» prende un respiro profondo e ricomincia a parlare, «Hai digiunato per più di cinque giorni, questo ha fatto molto male al tuo organismo ma la cosa peggiore è stata l’incredibile quantità di cocaina che abbiamo trovato nel sangue.» ogni parola, un pugno al petto. Credo di non essere mai stata peggio di ora. La mamma di Jessie abbassa lo sguardo, immaginando sua figlia al mio posto. Non è bello. «Devi rimanere per qualche settimana qui, dobbiamo risolvere alcune cose e poi andrai in un centro di riabilitazione mentale per tossicodipendenza.»
Fine."
Ricorda tutto.
DIO, QUESTI RICORDI SONO STAI IL COLMO, QUASI.
HO PIANTO COSÌ TANTO!
HO PIANTO PER TUTTO, IN QUESTO CAPITOLO, MA QUESTO È STATA LA COSA CHE PIÙ MI HA FATTO PIANGERE, CRISTO SANTO! çç
E poi arriva lì, sale sulla passerella, splendende, bellissima, forte, dopo aver realizzato il suo sogno, dopo essere caduta, e essersi rialzata, dopo tutto, HA DIMOSTRATO VERAMENTE, COME LEI VOLEVA, CHE LEI È PIÙ FORTE DELLA MODA, CHE È PIÙ FORTE DI DROGA E ANORESSIA, PERCHÈ HA COMBATTUTO TUTTO. ERA BULIMICA, DROGATA, E ORA.. GUARDATELA: È LÌ, SU QUELLA PASSERELLA, PER DIRE CHE LA MODA PUÒ ABBATTERTI QUANTO VUOLE, MA ALLA FINE HA VINTO LEI.
IL SUO SOGNO È DIVENTATO REALTÀ
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Bene, ho finito.
Scusami se ti ho annoiata con questa recensione infinita, ma non ho potuto fare altrimenti.
TI POSSO RINGRAZIARE, ADESSO? POSSO RINGRAZIARTI PER TUTTO, PER TUTTO L'IMPEGNO CHE CI HAI MESSO, PER OGNI RINGRAZIAMENTO TUO, PER OGNI PIANTO E RISATA? POSSO? SÌ.
GRAZIE.
One.
(continua a scrivere, ti prego) |