Ciao carissima,
Come va? Scusami per l'enorme ritardo accumulato nel recensire, ma ho avuto un po' da fare, comunque farò riferimento ad entrambi i capitoli, ossia questo e il precedente. Iniziamo con “Nella Torre”. Ci catapulti direttamente con Hinata sulla cima della struttura, che si prepara ad adempiere il suo ruolo da esca. Per sembrare convincente deve richiamare a sé ricordi e stati d'animo spiacevoli e rilegare in un lato ben nascosto del suo cuore ciò che la rende soddisfatta e felice, in particolare gli ultimi avvenimenti. Molto dipende da lei, ingannare il demone e distrarlo il tempo necessario affinché i suoi amici abbiano il tempo di cercare e trovare le “armi” adatte a liberarsi per sempre quella sgradita presenza e dare la pace alle sue ultime vittime. La parte difficile non è il richiamo, ma quando si troverà faccia a faccia con Hildegard, in quel momento dovrà essere così convincente e riuscire a dissimulare alla perfezione i suoi sentimenti altrimenti tutto sarà stato inutile. Ciò che mi chiedo, però, è se i ragazzi si siano messi d'accordo su come far capire alla corvina che il suo compito è terminato e che è ora di levare le tende da quel luogo così disgustoso e inquietante. Una volta che Hinata è giunta in postazione e inizia il suo richiamo simile ad una sirena, gli altri attendono che il demone si palesi e la raggiunga, così da compiere il loro dovere il più velocemente possibile. La vista di Hildegard è qualcosa di veramente orribile, la descrizione che ne dai richiama vari sentimenti tra cui quello d'angoscia e di repulsione, ma appena sono certi di essere fuori dalla sua portata, si organizzano nella perlustrazione delle stanze tenendo a mente i moniti di padre Gregorio. Credo che la posizione che prende Naruto di andare da solo sia dettata, sì dalla voglia di chiudere il discorso il prima possibile e portare Hinata al più presto lontano da lì ottimizzando i tempi, ma anche dalla paura di perdere in un soffio ciò che ha conquistato solo ultimamente, ossia la moretta. Questo tarlo lo fa restare fermo sulle sue convinzioni e lo porta a ispezionare da solo la stanza e scegliere quella più prossima alla cima.
I ragazzi si dividono per portare a compimento la loro missione nel minor tempo possibile, c'è fin troppo da perdere e non possono permettersi passi falsi. Ci proponi per prima l'esperienza di Naji e Tenten, la coppia si trova ad ispezionare una stanza apparentemente comune, almeno per una torre, ma proprio quando decidono di tornare sui propri passi perché la loro ricerca si è ritrovata ad essere infruttuosa, ecco che la ragazza scorge un ritratto particolare. La scena successiva, sebbene sia insolita e inquietante, rispetta i canoni del racconto fantastico. I quadri si prestano bene ad essere individuati come oggetti-ponte un po' mistico, come gli specchi del resto e le fotografie, tutto ciò che possa riprodurre un doppio è spesso usato come elemento catalizzatore del soprannaturale (un esempio letterario che già ti ho citato è il celeberrimo “Ritratto di Dorian Grey”, ma sia la letteratura che la cinematografia ne sono pieni di esempi). Il fatto che sia Neji ad accorgersi che quel ritratto abbia qualcosa di strano è determinato dalla sua indole attenta e scrupolosa, che non gli permette di abbassare la guardia, cosa che invece succede alla sua compagna spettatrice meno attenta di lui. Il momento in cui la protagonista del dipinto si anima e prende vita uscendo da quella “gabbia”, mi ha ricordato l'immagine di Samara in “The Ring”, anche se l'aspetto della bimba è di gran lunga meno inquietante e terrificante, credo che la scena provochi nei due spettatori un senso di smarrimento e sgomento difronte ad un evento a dir poco impossibile. Questa situazione, però, crea un risvolto positivo, infatti, ora l'oggetto da loro cercato si trova sul loro stesso piano di realtà e quindi possono prenderlo ed usarlo contro il demone, ma Tenten si lascia ingannare dall'atteggiamento innocuo e innocente della bimba così da trovarsi prigionieri nella stanza senza via di fuga. I ragazzi dovevano aspettarsi che il covo di un essere abbietto e subdolo come Hildegard potesse essere incantato e che trovare e portar via degli oggetti così preziosi non potesse essere una passeggiata. Insomma, il demone ha munito i suoi “preziosi” con un sistema d'allarme ultraterreno e molto più pericoloso di uno ortodosso,ne sanno qualcosa Sakura e Sasuke, che ne hanno fatto scattare uno. La scena che vede protagonista questa coppia è più incalzante della precedente creando in questo modo un ritmo narrativo che si fa via via più concitato. L'idea della stanza di Sasuke e Sakura mi è piaciuto molto, soprattutto quella in cui gli oggetti, che risultavano innocui a prima vista, si animano e alcuni si trasformano in animali pericolosi altri invece prendono semplicemente vita e cercano di colpire gli intrusi. Il maleficio si attiva nel momento in cui Sakura prende con sé il quadro di Hildegard e costringe i due ragazzi a cercare una via di fuga alternativa alla porta da cui sono entrati. Sasuke si comporta, anche se in maniera fredda e pratica, da cavaliere, inducendo una testarda Sakura a scappare attraverso una porta a cui si trova prossima lasciandolo lì a confrontarsi con quelle creature che lo avrebbero di sicuro sopraffatto, ma almeno avrebbe dato alla ragazza una possibilità di salvezza. Ma a Sakura il ruolo della donzella in difficoltà non piace proprio e, messo in salvo il quadro, forse spronata da un eccesso di adrenalina torna indietro e aiuta Sasuke, permettendo ad entrambi di raggiungere la porta che li avrebbe salvati. Sasuke non è da meno e in extremis le salva la vita decapitando una di quelle creature che si stava avventando su di lei. E il bacio poi, anzi i baci, sono la diretta conseguenza dell'eccesso di adrenalina in circolo dopo lo scampato pericolo sommato a quel qualcosa che era da tempo nell'aria, ma che nessuno dei due, chi per un motivo chi per un altro non hanno avuto mai il coraggio di affrontarlo. Dall'inizio della fan fiction Sasuke e Sakura erano una coppia senza esserlo, nel senso che si comportavano come se lo fossero, ma di fatto non stavano insieme. Ci sono vari episodi nella storia che sottolineano questo legame latente, richiamato soprattutto in situazioni particolari come la manifestazione di Daiki nel bagno o quando Sakura s'impone sui ragazzi per scavare e Sasuke l'appoggia, sono solo due esempi di momenti dove viene fuori la tensione emotiva presente tra i due e che finalmente esplode in questo capitolo grazie ad una situazione limite che gli dà la scossa necessaria per oltrepassare quel confine, che fino ad allora era rimasto invalicabile. Nonostante il momento passionale riescono a svelare il mistero del dipinto e cosa sia il cuore pulsante del demone.
Nel capitolo “La casa color melograno” mi sono chiesta più volte il significato del titolo, cosa aveva a che fare una casa con la torre? Allora ho pensato che potesse essere riferito ad un ricordo di una casa che si legava alla situazione vissuta dai nostri beniamini, ma la mia supposizione si è rivelata fin troppo scontata rispetto alla tua storia. Il fatto che tu abbia cambiato il modo di esporre la successione degli eventi rispetto al precedente capitolo è stato un punto di forza ben riuscito. Questa tua scelta stilistica non ha reso la narrazione né prevedibile né monotona, anzi ha catturato maggiormente l'attenzione del lettore. L'idea di iniziare il capitolo con la figura di Naruto che si aggira nella quinta stanza irritato dalla sua forma labirintica, mi è piaciuta molto, anche perché induce il lettore a pensare che il protagonista delle disavventure di questo capitolo sia proprio il biondino, invece lui non è altro che il tramite per introdurre i veri protagonisti: Kiba e Rock Lee. Ho trovato l'idea di questo duo comico, con personalità diametralmente opposte che creano pensieri e situazioni anche surreali, vincente. Sono come una boccata fresca in questa atmosfera fin troppo tesa creata dalla situazione paranormale in cui i protagonisti sono immersi. La contrapposizione dei pensieri di Lee con quelli di Kiba rendono la lettura godibile e leggera, che induce a sorridere e a tifare per loro. Attraverso il racconto della loro disavventura riusciamo ad avere dettagli e risposte su alcune incognite, ma soprattutto sappiamo che fine avevano fatto Sakura e Sasuke. Hai una grande immaginazione e un'inventiva per le situazioni più “horror” che è difficile trovare una fonte univoca per la tua ispirazione. L'idea della “casa delle bambole” come quarta stanza l'ho trovata inquietante e geniale, inoltre, veniamo a conoscenza del nome dell'altra vittima di Hildegard. Avevo immaginato che i figli di Hldegard fossero due bambine, invece scopriamo che uno è un maschietto, proprio colui che annuncia, con dei fogli, la venuta di altri tre ospiti permanenti in quella casa. I ragazzi rimangono scioccati non solo nello scoprire che tra i futuri ospiti ci siano Giulia e Daiki, ma anche Hinata, questo impone loro di sbrigarsi ed elaborare un piano efficace per impadronirsi del fermaglio di Susanne. Sasuke e Sakura informano i loro amici di essere in possesso del quadro, quindi se riescono ad impadronirsi dell'altro oggetto possono uscire finalmente da quell'incubo e salvare la loro amica. Kiba decide di mettersi in gioco vedendo che la bimba lo ha preso in simpatia, ma come nelle altre stanze appena si impadronisce dell'oggetto, scatta il maleficio e i ragazzi sono costretti a separarsi non sapendo quale sia la sorte toccata agli altri due. Mi è piaciuto che hai strutturato questo capitolo con un ring, ossia hai chiuso la narrazione con l'immagine con cui era iniziato il capitolo, con Naruto che ascolta la storia dei due ragazzi e vedendo il fermaglio sente la speranza rinascere dentro di sé.
Ora non ci resta che scoprire a cosa sono andati incontro Shikamaru e Ino e cosa accadrà quando incontreranno Sasuke e Sakura, perché se le stanze sono collegate quei due devono essere finiti lì, visto che Kiba e Lee sono con Naruto e Neji e Tenten sono chiusi dentro la prima stanza. Dopo creature zampettanti e striscianti, quadri animati, bambole di porcellana con fattezze delle vittime del demone cosa ci aspetta? Dei clown tipo “IT”? Inoltre, c'è da ricordare che Hinata è in attesa di Hildegard, o forse è già al suo cospetto, quindi il tempo stringe e la storia è agli sgoccioli, sono curiosa di vedere come ci sorprenderai.
A Presto
Arcx |