Ciao Switch,
come ti avevo anticipato, eccomi a recensire September in the Rain. Sarà un commento unico, poiché mi sembra più pratico e
più soddisfacente prendere la fan fiction per intero, piuttosto che focalizzarsi su un capitolo alla volta - questo, come ti
ho detto, anche perché una maturazione stilistica dall'inizio alla fine c'è, e va tenuta in conto. Andrò per argomenti, spero
di non annoiarti con il papiro che mi appresto a scrivere.
Partiamo dall'aspetto meno prominente della storia - quello tecnico.
Il tuo stile di scrittura mi ha riportato immediatamente alla mente la serie 2k3, su cui peraltro basi il background della
fan fiction. Questa è stata la prima sensazione che ho avuto, aprendo i capitoli per leggere il tuo racconto... mi sono
sentita tirare indietro, a quando trasmettevano gli episodi a intervalli di due giorni, e mi accoccolavo in divano per
guardarli con trepidazione. Sono passati quasi dieci anni da allora, e ho avuto questo nitido, nostalgico flash emotivo di
quel periodo, attraverso le tue parole. Già questo mi ha fatto un'ottima impressione.
Sorvolando questa riflessione, e passando all'argomento vero e proprio, voglio farti i complimenti per come gestisci la
narrazione.
Ti districhi tra le parole in modo fluido, focalizzandoti su ciò che sta succedendo. Non ti lasci intralciare dai dettagli
con cui arricchisci la stesura, e li sfrutti bene a tuo vantaggio, ottenendo un risultato dinamico. Fin dall'inizio, le scene
sono nitide, chiare, ben strutturate. Difficilmente mi sono persa, nella lettura, ed è un ulteriore punto a vantaggio di Just
the Way you Are, giacché permette di mantenere un livello di attaccamento emotivo sempre uniforme.
Il ritmo - mi verrebbe l'inglesismo "pace", più che altro, perciò mi permetto di specificare che con questo intendo
l'andamento generale della trama, con colpi di scena, momenti più calmi e comic relief, anche se sono certa che fosse già
chiaro per te - che hai dato alla storia è altrettanto ben gestito. La regola principale per una buona storia è catturare
l'attenzione del lettore, e questo avviene principalmente attraverso il conflitto. Che sia esplicito o interno, che sia tra
due personaggi o introspettivo, è ciò che tiene il lettore incollato alla pagina. Per quanto riguarda questa fan fiction,
trovo che in ventidue capitoli tu sia riuscita a mantenerlo sempre vivo, senza slanci destabilizzanti e periodi morti in cui
la concentrazione si dissolve. E allo stesso tempo, sei riuscita a non farlo sembrare forzato.
Il layout di Just the Way you are è ben curato. La spaziatura e la suddivisione in sezioni e piccoli paragrafi minori aiuta
molto a non confondere una riga con l'altra, scorrendole. Dà un senso di ordine e di pulizia che sottolinea l'impegno nel
presentare il miglior lavoro possibile. Se posso, ti consiglierei magari, un giorno che hai tempo e voglia, di riprendere
tutti i capitoli e cambiare font da Times New Roman a Georgia, Garamond, Book Antiqua, o caratteri un poco più arrotondati,
per dare ancora più risalto all'aspetto grafico. Purtroppo NVU non offre una gamma particolarmente ampia di possibilità - io
sto ancora cercando d'imparare come far rientrare la linea iniziale di un paragrafo e come centrare la pagina così che sia
più simile a un documento cartaceo, per evitare di stancare troppo gli occhi dei lettori. Insomma, una nota positiva anche
questa.
Ho una piccola nota da fare sui titoli dei capitoli. Li ho trovati molto affascinanti, e devo dire che ad aprire il menù a
tendina sembra quasi di leggere una canzone spezzettata in frasi. Poetico a dir poco. Ti segnalo solo che:
- And when you finally achieved me, potrebbe essere espresso come And when you finally won me. Achieved è un termine più
adatto a un oggetto, un obiettivo. Win, può voler dire anche accattivarsi, conquistare la fiducia. Insomma, più appropriato
per un essere umano, già che si parla di Raphael e Isabel.
- At beginning was so simple. A seconda che tu voglia formulare "l'inizio è stato così semplice" oppure "all'inizio era così
semplice", andrebbe meglio rispettivamente The beginning was so simple, oppure At the beginning it was so simple. Così com'è,
manca il the, e il soggetto di was.
- When I stolen Christmas for you, dovrebbe essere When I stole Christmas for you. Così com'è, è un participio passato, e la
frase non ha molto senso dal punto di vista grammaticale.
Bene, conclusa la nota tecnica, passo a punti meno noiosi. Personaggi e trama!
Partendo dai Canon Characters, mi è piaciuto molto il tema sotterraneo della diversità tra esseri umani e mutanti, che
finisce per infiltrarsi nella concezione di se stessi delle tartarughe e influenza decisamente l'approccio tra Raphael e
Isabel, come anche le reazioni dei fratelli.
Raph, protagonista assoluto assieme al tuo personaggio originale, mi è piaciuto. Non è uno scervellato tutto muscoli che si
lascia andare a schizzi di matto, e la sua impulsività è ben evidenziata, ma non lo rende per questo del tutto irrazionale.
Lo dimostra il fatto che durante l'intera storia, pur non condividendo le scelte di Isabel, ne rispetti la volontà. Mi è
sembrato particolarmente simpatico il cambiamento da Raphael a Raffaello, che tende una mano all'artista italiano di cui la
madre della protagonista si è interessata. Penso che il momento che più mi è piaciuto, riguardo lui, è stato quel commento -
"In che lingua sogni?". Mi ha sciolta ed era molto carino.
Leonardo, nella tua storia, non è un maniaco del controllo come m'è capitato di constatare altrove, quanto piuttosto un buon
capo per natura; pur essendo preoccupato per i fratelli, accetta il corso della vita e la crescita che stanno attraversando
con pazienza, senza ossessione. Mi ha fatto ridere, ma mi è anche un po' caduto, quando ha guardato al lato fisico di Isabel,
prima di tutto. Verissimo che quando si è lasciato scappare il commento, ancora non la conosceva, ma...per una persona con il
carattere di Leo, a maggior ragione se un mutante con una concezione degli umani diversa da quella che avrebbe invece un
ragazzo umano, avrebbe anteposto l'intelligenza di Isabel alla bellezza. Poi, questo è un parere mio.
Michelangelo è il comic relief, ma anche l'incarnazione fisica del cambiamento, almeno nel flashback. Ha momenti
d'infantilismo e altri in cui, pur mantenendo la sua natura giocosa, si dimostra più serio, ma è puramente un modo di
crescere. Il suo, del tutto originale.
Donatello, infine, è una presenza sommessa, che tuttavia brilla per piccole iniziative. La richiesta di studiare Isabel. Il suggerimento che il rapporto del fratello e della ragazza possa aver dato origine ad un figlio. Si fa apprezzare, pur non essendo sempre sotto i riflettori.
Passando poi ai personaggi originali, hai un cast non particolarmente ampio, ma ben strutturato.
Isabel, come protagonista, mi è piaciuta particolarmente durante il flashback. Per la relativa calma della situazione, su di lei si sono potuti scoprire dettagli significativi, che le hanno dato spessore. I poteri che calano durante l'inverno, oppure il suo utilizzare una concentrazione di magia per rafforzarsi - è un concept che mi ha ricordato Mahou sensei negima, e che ho apprezzato. La sua mancanza iniziale di forza fisica, il fatto che parli italiano nelle sue memorie, nei suoi sogni. La scena della lettura delle foglie di the, è sicuramente la mia preferita. E, in generale, durante il lungo flashback la sua segregazione emotiva e psicologica è fisicamente dolorosa - si vede bene il percorso che compie. Ci sono cose che magari, nella seconda parte, mi sono sembrate meno importanti, meno prominenti. Il suo essere una principessa, ad esempio, non mi ha lasciato un'impressione tangibile. Mi ha detto meno del suo essere, prima di tutto, una persona. Una ragazza. Una donna. Lei, proprio lei.
Gregor si contrappone alla coppia protagonista inizialmente come figura avvolta nel mistero, temibile, poi rivelandosi per un antagonista odioso. E' la cara, vecchia figura dell'assetato di potere che rischia di annegare, nella sua foga di saziarsi, di essere sempre di più - quello cui, infine, non spetta altro che una punizione adeguata alla misura del suo ego. Per ciò che appare, l'hai gestito bene - devo dire, mi è piaciuta la sua presenza minacciosa, ma ancora non scoperta, durante il flashback. Si sentiva la cappa di angoscia che gettava su Isabel.
Shadow, infine. Piccolo Shadow che non sopravvive a lungo. Non ti nascondo di essermi commossa, con quella scena sotto gli occhi, e quando Isabel infine è andata a trovarlo alla sua tomba. Mi piace ricordarlo però anche per quello che è stato in vita - un micio adorabile.
Infine, la trama. Solida. Una giovane mezza strega in fuga, e il cambiamento che porta nella vita del team: la semplicità, in questo caso, aiuta, perché ti ha permesso di sviluppare molti aspetti della storia nei dettagli. La casa schermata di Isabel, la storia delle collane, l'estensione e il rapporto con i suoi poteri - tutti aspetti che si aggiungono, creando sfaccettature che rendono la lettura sempre piacevole.
L'idea di un flashback di tredici capitoli è molto interessante e scandita in maniera ottimale. Tutto si è sviluppato con il giusto ritmo, senza scelte ingiustificate. Mi fa pensare, ad esempio, quanto Raph abbia dovuto penare per riuscire a convincere Isabel a mettere piede al rifugio. Un'ulteriore nota positiva è la scansione dei mesi, nella prima parte, che danno un modo più tangibile di tenere conto del trascorrere del tempo.
Arrivati alla fine del flashback, le cose si fanno improvvisamente più frenetiche, senza esclusione di colpi. Premi a tavoletta sull'adrenalina, culminando in una lotta finale che vede impegnati tutti. E il finale dolceamaro delle favole "riadattate" alla realtà.
In sunto, hai fatto un ottimo lavoro. La passione che hai messo dietro questa storia, e nel suo sequel, si fanno sentire attraverso le tue parole. Questo, soprattutto, è stato un dettagli d'impatto che non scorderò tanto presto. Anche perché...a questo punto, rimessami in pari, sono pronta a tuffarmi nel sequel x3 proverò a recensire capitolo per capitolo, tempo permettendo. Vedrai che terrò il passo. *^*
Alla prossima!
Kei
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