Mammamia che bel capitolo!
Me lo sono letto tutto d'un fiato, lo aspettavo e non mi ha delusa affatto.
Una storia come questa merita davvero di essere letta con il massimo interesse dall'inizio alla fine.
Una fine commovente, e una suspence ineguagliabile.
Hai tenuto alto il mio interesse fino alla fine.
Parti preferite:
1)Ghostface voleva dominare la Materia Oscura, ma era stata lei a usarlo come “anticamera” per la Terra.
Ormai era abbastanza potente per poter sopravvivere nell’universo dei vivi, abbastanza forte da devastarlo e soggiogarlo senza che nulla potesse impedirglielo.
Non esisteva in quel mondo una dose di Materia Oscura abbastanza grande da dargli limiti.
-Perché non mi obbedisce?! Cosa diavolo succede!!??-
-Il sangue…il mio sangue è troppo poco per reggere il potere di mio padre…- mormorò Corvina senza preoccuparsi del potere oscuro che filtrava sulla Terra senza limite.
-NO! Io…io ho già usato il potere di Trigon…mi era succube!!- Ghostface era spaventato, per la prima volta decine di anni era davvero spaventato.
-Ne hai usato solo una minuscola particella, la Materia Oscura pura è di tutt’altra foggia…
Avevi un buon piano, davvero un’idea geniale- nella voce della giovane maga si poteva sentire l’ironia divertita mista alla disperazione e alla rassegnazione che aleggiavano in lei.
Ormai nulla aveva più senso.
Corvina riprese il suo discorso – Però faceva acqua da tutte le parti… se te la fossi presa comoda forse avrebbe funzionato come avevi previsto.
Ma ti sei fatto coinvolgere emotivamente, proprio tu che mi avevi detto di non farlo mai, hai affrettato i tempi, hai voluto a tutti i costi impedire il matrimonio di Stella, b’è eccoti il prezzo.
Non sei riuscito ad ottenere tutto il mio sangue, non hai potuto aprire la Scatola della Notte con la concentrazione necessaria, per non parlare poi del sangue che hai perso nel combattimento… quello non puoi rigenerarlo.
Sei davvero invecchiato- sorrise la maga con una calma innaturale in quel frangente.
-E comunque neanche tutto il mio sangue potrebbe aiutarti, e se pensi che io sia ancora vergine…sei più pazzo di quanto pensassi- concluse Corvina con voce assente, elevandosi in piedi, innalzandosi come una statua di marmo, ingigantendosi sempre più, sovrastando di diversi metri il vecchio.
La nostra dimensione non può reggere un tale quantitativo di Materia Oscura, il sottile confine della realtà si stava spezzando.
Le leggi della natura erano sconvolte.
2)Corvina ancora pulsante d’energia, avvolta nelle vesti candide fissò impassibile Ghostface.
Il vecchio si stava già rigenerando, ma a stento era cosciente.,
La carne iniziava a ricoprire le ossa che a loro volta nascondevano il midollo, di certo il suo fattore di guarigione si adoperava al massimo, il potere di Azar era incalcolabile, già la pelle nivea tornava a rivestire il corpo smembrato.
-Ghostface…forse la Materia Oscura non ti ha ucciso grazie al dono di Azar, ma sta certo che non la farai franca-
Lui levò la mano cercando di colpirla con un fascio di magia nera, ma si rese conto di aver perso ogni briciolo dei poteri rubati a Corvina.
Il gesto d’attacco venne sostituito da un misero gesto di una vana difesa, levando la mano il vecchio cercava solo di schermarsi dalla furia di Corvina.
-Io sono molto più di un banca del sangue da cui prelevare, il mio potere non risiede che in minima parte nel mio sangue, il mio potere nasce in me, io lo genero coi miei sentimenti e le mie emozioni, e queste tu non potrai mai controllarle.
Non c’è arma che possa aiutarti, né cerchio magico che possa fermarmi.
Ghostface, vengo a prenderti!-
-C***o…- fu tutto quello che Jonathan riuscì mormorare mentre vedeva l’Ombra di Corvina avventarsi su di lui.
Ogni resistenza fu vana, in poco tempo si ritrovò sballottato per tutto l’edificio come un giocattolo di gomma, il potere di Corvina non incontrava nulla che potesse fargli una qualche resistenza.
Sentiva le ossa spezzarsi come grissini.
-Sei solo un essere spregevole, un maniaco, un pazzo! – ringhiava Corvina.
-Mi hai torturata, mi hai fatto patire la fame, mi hai bruciata col ferro, hai aggredito i miei amici e la persona che amo, ci hai fatto passare le pene peggiori che si potessero immaginare! E poi…poi…quell’ultimo tuo osceno gesto che mi hai inflitto non ha nemmeno un modo per essere definito!!!
Non sei un uomo, né un dio…sei un morbo che attacca tutto ciò che lo circonda! Un veleno per la vita!-
3)L’incanto che aveva richiuso la Scatola della Notte aveva anche riavviato il suo corpo caduto in catalessi, sembrava confusa e intontita, era inorridita davanti a quello scempio ma aveva capito cos’era successo…avevano vinto.
BB era sveglio, non c’era parte del suo corpo che non gli dolesse ma era vivo e sorridente, la guardava con gli occhi colmi di gratitudine, orgoglio, ammirazione e quel luccichio inconfondibile che li accompagnava sempre quando si posavano sulla maga…quel luccichio che Corvina finalmente riconosceva come amore.
Lei sorrise a sua volta chinandosi su di lui per stringerlo forte e in risposta alle vive proteste del mutaforma, a cui l’abbraccio non faceva che male, la maga rispose baciandolo in bocca fino a togliergli il fiato.
-Stavi dicendo?- sorrise Corvina alludendo alle lamentele di poco fa.
-B’è… posso lamentarmi ancora per molto a meno che tu non mi tappi la bocca…- sorrise BB.
I due ragazzi tornarono a baciarsi l’uno stretta all’altra in un bacio travolgente da togliere il respiro.
Un po’ incerto nell’andatura Robin raggiunse Stella, felicissimo di riabbracciarla, anche lui era stato risanato dal potere di Corvina, ma buona parte del lavoro l’aveva fatta la sua forza di volontà e la sua determinazione a resistere, dopotutto lui era il loro leader, il ragazzo meraviglia, l’allievo di Batman.
Se l’era vista brutta, ma era ancora in piedi.
Lo stesso non si poteva dire per il suo avversario.
Stella e Robin guardarono sorridenti BB e Corvina che finalmente avevano trovato la loro strada, e pochi secondi dopo decisero di imitarli unendo le loro bocche nell’amplesso amoroso del bacio del vero amore.
La maga si risollevò abbracciando prima Stella poi Robin, stringendolo forte a sé, entusiasta che fosse sopravvissuto a quel terribile attacco.
-E adesso?- chiese Corvina separandosi da lui.
-Contatteremo chi può assicurarsi che Ghostface non sia più una minaccia…e poi, andremo a casa… non so voi ma io ho una gran voglia di una pizza- sorrise il leader accarezzandole i capelli.
-Silkye96 |