Ciao, Andy!
So che ti aspettavi da me una recensione, quindi eccomi qua per accontentarti. Di solito mi mobilito difficilmente per recensire qualcuno (sono molto pigra), quindi ho pensato di iniziare da una shot che non mi ha convinta per niente, al punto da invogliarmi a lasciare una recensione critica. Lo volevo fare già da un po' e noto che sono stata preceduta, ma ok, questo non mi ferma! E' un vero peccato che un fanwriter come te, che presenta un potenziale quantomeno adeguato, abbia deciso di pubblicare una storia come questa. Sarò io difficilmente impressionabile, ma trovo che questa storia sia vuota e, se l'avessi scritta io, non l'avrei ritenuta pubblicabile e l'avrei lasciata a marcire tra le cartelle del mio pc. Quindi ripeto, è un peccato.
I motivi che mi hanno invogliato a recensirla, oltre a quello sopra riportato (per farti notare l'errore e quindi aiutarti a migliorare), è anche quello che secondo me è un esagerato ed entusiastico consenso da parte dei recensori. Quindi, invece di illuderti di aver fatto un buon lavoro, ti voglio spiegare perché questa storia non è, a mio parere, adeguata.
Prima di iniziare a recensire ho letto la recensione di Rozen Kokoro, in modo da non rischiare di ripetere le stesse cose, anche se su alcuni punti mi trovo particolarmente d'accordo e li vorrei sottolineare.
Uno è l'uso di paragoni veramente inguardabili, specialmente quello del cieco con la tavola Braille. Quello mi ha davvero lasciata senza parole e boccheggiante, poi mi ha fatta anche ridere, perché l'immagine che restituisce è a dir poco comica. Green che va a tentoni sulla schiena di Blue "e questa cos'è? non vedo" "oh è la schiena di Blue, vabbè". Qualcosa del genere. Trova quindi paragoni (o metafore, come nel caso delle acque di cotone già citate nella recensione precedente alla mia) più efficaci oppure evita proprio di metterli, altrimenti appesantisci inutilmente la narrazione e provochi un involontario effetto comico per la poca riuscita del tuo intento. Personalmente faccio un certo uso di queste figure retoriche, quindi tendo a starci molto attenta.
Poi, sempre tra i punti citati da chi ha lasciato una critica prima di me, vorrei parlare del Panta Rei. E anche dell'Elogio alla Follia di Erasmo da Rotterdam che hai messo in mano a Silver (che non credo sia un letterato, essendo stato rapito da bambino avrà avuto altro da fare che mettersi a leggere libri, di saggistica per di più) in Hoenn's Crysis. Anche se apparentemente non c'entrano, mi paiono ostentazione di cultura e non da parte dei personaggi, ma da parte tua. Perché sono fuori contesto e fuori luogo e la cosa mi fa storcere il naso. Oltretutto non sono cose che vanno fuori dalla cultura scolastica, quindi se proprio vuoi mettere queste cose cita Pasolini, Tondelli o chi ti pare, ma preferirei di no, perché rimangono comunque fuori contesto e fuori luogo. Soprattutto se li metti sulla bocca di personaggi, che, teoricamente, a parte quelli di Unima e di Kalos, sarebbero tutti giapponesi (è risaputo infatti che le regioni di Pokémon hanno la forma di diverse zone del Giappone. Tra l'altro Kanto è ispirato all'omonima regione contenente la prefettura di Tokyo e Johto ha diverse città con un'architettura chiaramente ispirata al Giappone antico, non so se ci hai fatto caso. Quindi penso che Silver non dovrebbe cucinare spaghetti all'italiana: una scodella di yakisoba o un piatto di onigiri gli verrebbero sicuramente meglio). Ma basta divagare, che non sto recensendo Hoenn's Crysis. Sto solo riscontrando certi punti che le tue storie hanno in comune e che andrebbero un po' ritoccati.
Ora andiamo a cose che ho riscontrato io. C'è all'inizio un'inutile e ampollosa descrizione solo per dire una cosa che sanno tutti, ovvero che nell'orologio la lancetta dei minuti è più lenta di quella dei secondi. Non c'è niente di male a ricordarlo, ma trova un modo di non impiegarci troppe righe, altrimenti dopo un po' già inizio a chiedermi "ma cosa sto leggendo?".
Adesso, finite le critiche sullo stile, vorrei soffermarmi sulla storia. Storia che non c'è, trattandosi di una pwp. Ma è giusto così, visto che pwp sta per "porn without plot" oppure alcuni dicono anche "plot? What plot?", ma il concetto è lo stesso. E' giusto così, ma fino ad un certo punto. Non credere che scrivere una pwp sia così semplice come l'hai inteso tu. Bisogna pur sempre cercare un modo per unicizzarla e farla calzare sui personaggi, manifestando le loro individualità e i loro IC. Quello che intendo è che se prendessi la tua storia e mettessi al posto di Green un certo "Peppino" e al posto di Blue una certa "Genoveffa", potrei farlo benissimo. E si potrebbe fare così con un mucchio di altri personaggi, dal momento che i tuoi Green e Blue sono assolutamente anonimi e fanno quello che fanno altri personaggi in altri milioni di pwp presenti su efp (ovviamente pwp scritte da chi ha voglia di perdere tempo), dicono quello che dicono questi altri personaggi-ombre. Un consiglio per fare una pwp migliore: falli comportare più da Blue e da Green. Una Blue un po' maliziosa che si diverte a provocare Green e lui che borbotta indispettito e intenerito "ragazza fastidiosa". Un altro consiglio sarebbe di inserire sottotrame, magari sotto forma di flashback. Renderebbe più originale la storia, per niente uguale agli altri milioni presenti su efp eccetera. Sto su efp dal 2007, ne ho lette di storie. E questa, purtroppo, è anonima. Ed è anche resa più fastidiosa da scelte stilistiche che, come già ti ho fatto sapere, non condivido affatto. Se avessi manifestato il sentimento che intercorre tra questi due personaggi, con i loro screzi e i loro lati più morbidi, avresti reso la tua storia molto più originale. Ma non hai fatto neppure quello, ahimé. L'intero tuo scritto è un susseguirsi di azioni senza salti, senza batticuore, piatto e liscio come l'olio. E, purtroppo, inutile. Va ad arricchire le folte schiere delle storie "anonime" che ho letto e archiviato in passato su efp.
Sono dispiaciuta di doverti lasciare una recensione negativa, ma purtroppo questa fanfiction non mi ha convinta per nulla e puoi sicuramente fare di meglio.
Alla prossima!
Cheche |