Buon pomeriggio!
E così, la mia lettura prosegue. Mi chiedo perché questa storia abbia così poche recensioni quando ne meriterebbe molte di più. Non voglio sempre passare per la criticona di turno, ma oramai vedo come "ultragettonate" solo storie banali, scontate e che non richiedono nessuno sforzo per essere lette. E, ovviamente, a rating rosso.
Ma lasciando da parte le mie considerazioni personali, mi accingo a commentare questo capitolo che è stato molto ricco.
Ammetto che fatico ancora un po' ad orientarmi tra i vari nomi ed i vari Clan; per rispondere ad una tua domanda, in effetti, si è molto proiettati a seguire la visione delle cose di Adhwar, poiché, leggendo attraverso la sua interpretazione ed il suo filtro, permette al lettore di sviluppare una sorta di memoria associativa. Questo o quel personaggio viene etichettato in base al rapporto che ha instaurato con lui, pertanto il richiamo alla memoria viene effettuato su queste basi.
Non so se mi sono spiegata, ma ci ho provato.
Personalmente, io sono molto dalla sua parte, soprattutto dopo aver letto la "deportazione" che ha dovuto subire quando era solo un bambino. Nato in un Clan e cresciuto da un altro, solo perché è stato deciso in virtù di chissà che bene superiore.
In effetti, le mie parole hanno un certo peso che non ha riscontro, non ancora per lo meno,
Il Pellegrino (questa definizione mi ricorda Gandalf) ha scatenato una serie di domande nella mente del giovane, domande alle quali, credo, lui si impegnerà a trovare delle risposte. Ora è solo un giovane, ma nei primi capitoli l'abbiamo visto come un uomo ed un capo, un grande guerriero ed un saggio. Quale cammino dovrà percorrere e quali risposte dovrà ascoltare per essere arrivato fin lì?
Rua non mi è piaciuta molto, la trovo troppo chiacchierona e poco di intelletto, mentre ho paragonato Vinhialyenir a Galadriel di Tolkien. Così eterea ed enigmatica, così bella quanto sfuggente. Credo che lei sappia molto di più di quel che ha lasciato trapelare.
L'ho percepita come una figura un po' malinconica e che rimpiange l'infanzia, come se fosse stata costretta a crescere troppo in fretta, trovandosi invischiata in faccende che le danno solo dolore e noia e che avrebbe evitato, se avesse potuto.
Un'altra cosa che mi è piaciuta è stata la duplice atomsfera che si è respirata in questo capitolo. In apparenza, di festa; in realtà, di tensione e di attesa. L'arrivo dei Cavalieri Erranti costituisce la prima avvisaglia di incertezza, di inquietudine, cosa che viene confermata dal dialogo che ha Adhwar, alla fine, con il Pellegrino.
Il quesito finale lascia intendere che si stiano preparando degli schieramenti, delle forze opposte per qualche conflitto.
Quando c'è movimento di uomini, animali e vento, si stanno preparando sempre dei cambiamenti radicali.
Sto apprezzando davvero tanto questo continuo muoversi avanti ed indietro sulla linea temporale, perché permette di capire meglio molte dinamiche, anche con una certa cognizione di causa.
Tutto, ovviamente, non si può sapere perché molto deve essere ancora detto, ma intanto si possono cominciare a mettere le tessere che abbiamo al loro posto.
Chissà se nel prossimo capitolo di parla di Muirdach (spero di averlo scritto bene), mi è rimasta la curiosità su di lui e sull'anello. XD
Dal punto di vista della grammatica, non ho nulla da obiettare. Anzi, leggere un po' di dialoghi e descrizioni in stile aulico mi fa solo piacere.
Spero di aver scritto una recensione decente (a volte metto insieme duecentomila pensieri). Se non dovesse tornarti qualcosa... Sai dove trovarmi. ;)
Saluti e a prestissimo!
*Halley* |