Ciao caro Devil,
Come vedi non mi sono dimenticata di te, ma, guarda un po', sono solo un pochino in ritardo quindi colgo l'occasione per farti gli auguri di Buone Feste. Passiamo a quest'ultimo capitolo di questa breve long, in attesa degli aggiornamenti delle altre due long che hai in sospeso e della one shot che ci hai preannunciato, ebbene sì ti dico fin da subito che mi troverai anche lì, forse con un po' di ritardo, ma ormai è fisiologico non trovi?
Parliamo ora di questo epilogo. Usando un “ring” ci riporti al punto di partenza, ossia da Naruto e Boruto, dove tutto è iniziato così da concludere tutti i frammenti di episodi che ci hai proposto e riallacciarti all'immagine evocativa che ti ha ispirato. Ma torniamo ai due biondi Uzumaki. Possiamo affermare che la bravata/ piano del giovane Boruto abbia funzionato alla grande e, sebbene Naruto debba rimproverarlo, non dispiace neanche all'hokage quella breve evasione dalla routine lavorativa. La situazione porta Naruto a riflettere su cosa la condizione di hokage lo ha portato a perdersi soprattutto in relazione alla sua famiglia. Ha lottato tanto per raggiungere entrambi gli obiettivi ed ora si trova a dover scegliere il bene comune a discapito del tempo di qualità che avrebbe dovuto trascorrere con la sua famiglia. Devo ammettere che il motivo per cui non usa le copie per riuscire a far tutto e rendere più semplice dividersi tra il ruolo di Hokage e quello di padre e marito, è in linea con i suoi principi e riportare ciò che disse ad Obito svela finalmente l'arcano, anche se a mio parere, se non vuole proprio usare questo escamotage può comunque delegare le sue funzioni, che non vuol dire prendere scorciatoie, infatti si vede chiaramente che Shikamaru collabora con lui ed anche Shizune, allora mi chiedo come mai sembra avere più lavoro degli altri Hokage? Comunque per quanto “sbagliato” dal suo punto di vista questa volta non può far a meno di usare una sua copia, visto che Boruto lo ha messo letteralmente alle strette. Il ragazzino dimostra di essere estremamente furbo e di conoscere bene i punti deboli del padre, che non può far altro che capitolare difronte a quella acerba astuzia, lui non poteva vantarla alla sua età. Infatti, Boruto dimostra di essere particolarmente sveglio e di questo Naruto non può che esserne fiero, ma non può lasciare impunito lo sbeffeggiare la memoria dei suoi predecessori, pensiero un po' ipocrita (come Konohamaru nel capitolo originale) perché anche lui si era macchiato dello stesso atto di vandalismo, dopotutto buon sangue non mente!!! Visto che l'ultima ramanzina non era servita a redimere la piccola peste l'uomo passa all'artiglieria pesante: “lo dirò a mamma”. Devo dirti che la reazione di Boruto mi aveva lasciata perplessa, lì per lì sembrava che Hinata ricoprisse il ruolo della madre severa e anche molto irreprensibile, il piccolo è terrorizzato dalla prospettiva che la sua mamma sappia della sua bravata, che messa al pari con la trasgressione del padre era di gran lunga peggiore, almeno dal loro punto di vista. E visto che le disgrazie non vengono mai da sole mentre si dirigono verso casa incontrano proprio le due donne di casa. Naruto appare un pochino sadico visto che non permette al figlioletto di fuggire difronte al destino nefasto, anzi sembra non veder l'ora di assistere alla disfatta del bimbo. Ho trovato lo spazietto riservato a padre e figlia carinissimo, in perfetto stile Naruto, l'ho trovato IC, credo che si comporterebbe proprio in quel modo con la sua piccola Hime-chan. Il siparietto è stato ben strutturato come quello successivo dove i due genitori si intendono con un solo sguardo e danno il via ad una pantomima per rimettere in carreggiata il loro primogenito. Certo che non avrei mai, mai e ribadisco mai, pensato che Hinata fosse capace di cotanta tortura psicologica, degna di superare il miglior Ibiki Morino. Questo squarcio però ci fa capire da un lato la profonda complicità che esiste tra i due cognugi e il rapporto che lega mamma e figlio. Da questa piccola scenetta capiamo che la cosa peggiore per il bambino non è né essere sgridato o punito dalla madre né essere preso a sberle dal padre, ma essere la causa delle lacrime della madre, vedere che la sua dolce mamma piange a causa sua è la cosa peggiore che gli possa accadere ecco perché cede immediatamente difronte agli occhi lucidi della sua adorata e speciale mamma. E' comprensibile che Hinata abbia dovuto compensare l'assenza del padre con i loro bambini divenendo il loro principale punto di riferimento, inoltre la sua indole dolce e comprensiva avrà portato il suo ometto a sviluppare un fare protettivo verso di lei e scoprire di essere lui la causa del dolore della mamma lo sconvolge perché non l'ha protetta da se stesso (che dici è un'interpretazione un po' tirata?). La precisazione di Kurama mi ha fatto sorridere, ci voleva proprio un suo exploit. Le proverbiali imprevedibilità e irruenza di Naruto, però, questa volta sono state controproducenti perché la bella mogliettina si accorge della sua trasgressione e come non ha lasciato scampo al figlioletto, non lo lascerà neanche al maritino che si è incastrato con le sue stesse mani, come si dice a ciascuno il suo!!! Hai fatto bene a spostare la scena sull'altra famigliola, aiuta molto la narrazione e evita di annoiare il lettore. Sono sorpresa nel costatare che hai reso più loquace Sauke, d'altronde avrà dovuto arginare la curiosità delle sue donne riguardo le sue avventure e siccome non è un “conta balle” si ritrova a raccontare un episodio che lui stesso reputa svilente, e viene perfino sottolineato dalla sua primogenita. Lo scambio di battute tra i due mi è piaciuto, fa vedere come Sasuke sia un padre severo, ma non per questo ingiusto, anzi se nega qualcosa a sua figlia le dà anche le motivazioni per cui le dice di no. Comunque volendo distogliere l'attenzione dall'avvilente episodio appena narrato cambia discorso e lo focalizza sul suo capro espiatorio preferito: il Dobe. La sua vena sadica, quando si tratta di Naruto e delle sue disavventure, è imperitura, per questo è pronto a godersi la scena della “ramanzina di Hinata”, e se devo essere sincera anche a me sarebbe piaciuto assistere senza intervenire, mi sarei sbellicata dalle risate. L'ultima scena è stata molto carina, soprattutto perché hai creato un parallelismo tra l'irruenza di Naruto nel salutare il suo migliore amico e Boruto nel chiedere subito il permesso per allontanarsi e giocare con sua sorella e la sua amica, che viene contrapposta all'atteggiamento distaccato e infastidito di Sasuke (anche se credo che sotto sotto gli faccia piacere) e quello interdetto di Sarada, infatti entrambi non possono opporsi alla impulsività dei due Uzumaki, ma ad entrambi dopotutto non dispiace. Invece per quanto riguarda Himawari, lei dimostra di essere vivace sì, ma anche più tranquilla del fratello, è il giusto connubio tra i caratteri dei genitori e forse è proprio questo che piace a Sarada e che le fa pensare che sia piacevole giocare con la piccola Uzumaki. Alla fine quei tre bambini dimostrano di avere già la scorza che contraddistingue i veri ninja, per quanto siano piccoli sanno tener duro e affrontano le difficoltà non abbattendosi, guardano avanti facendo tesoro dei momenti e degli insegnamenti dei loro genitori.
E' stata una bella mini long decisamente all'altezza delle aspettative e dell'autore, ma ora sono ancora più impaziente di leggere altri capitoli o storie scritte da te, quindi non ricordo bene se dovremmo incontrarci nella gotica Londra o nella turbolenta Tokyo, ma visto che hai in pentola un'altra One Shot chissà dove ci ritroveremo... Konoha, forse?
A Presto
Arcx
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