Saaaaalve Miss!
Eccomi qui con una grandissima novità: sono in ritardo.
Sì, sì, lo so, so peggio di Trenitalia, che ci posso fare? Ma ho intenzione di recensire e di farlo come si deve, questa sarà la mia crociata per questo pomeriggio che ho di completa fuffa. Sai cos'è la fuffa? Una cosa bellissima: il nulla.
Ma sorvoliamo i miei fuffosi tempi e partiamo alla carica con il nostro piccolo e caro Erik!
Che mo, non me chiede perché, ma io me lo immaginavo con i capelli lunghetti, tipo quelli di Owen Wilson. Sì, lo so che ci hai mostrato la sua foto tempo ma io sono comunque una persona strana che talvolta scade nella stupidità. Hai mai visto Zoolander? C'è un pezzo in cui un modello di mani gli spiega perché i modelli normali, quelli ad intera figura, siano più malleabili, perché sono più stupidi e alla fine di tutta la spiegazione Zoolander gli chiede molto intelligentemente “ma perché noi modelli?” e gli rifà la domanda dodici volte tipo. Ecco, io sono tipo Zoolander, sono che la mia espressione non può fermare una stella ninja...peccato. Avrei dovuto metterlo come super potere di Lud: i suoi occhi da cucciolo sono capace di fermare un incantesimo e di rispedirlo al mittente grazie ai potenti sensi di colpa che scatena. Sto divagando, sé, sé, torniamo a noi.
La storia di Erik caro, oggi non credo seguirò un filo logico, io lo dico subito così metto le mani avanti e ti prepari, è triste in un modo diverso da quello che ci hai presentato fino ad ora.
Se i ragazzi si sono visti strappare i loro genitori perché natibabbani o perché babbani veri e propri, che siano stati maghi che hanno cercato di fare la cosa giusta, di aiutare la resistenza e che ne hanno pagato le conseguenze o che siano stati fratellini morti troppo giovani tentando di combattere, nessuno di loro ha mai abbandonato il campo, nessuno è mai scappato dalla battaglia perché troppo giovane e nessuno di loro è mai sparito nel nulla.
Il dolore di Erik quindi non è nel non aver fatto abbastanza, nel non esser riuscito ad impedire una morte, nel piangere una tomba, ma è il senso di smarrimenti, il non sapere, il dolore sì, ma anche la rabbia di qualcuno che è rimasto a combattere senza sapere se una delle persone a lui più care al mondo stia bene e sia fuggita come una codarda, ma anche come una ragazzina di 15 anni spaventata a morte da un mondo che le rema contro, o se magari sia morta e nessuno si sia neanche preso la briga di darle una degna sepoltura.
Ecco, il dramma di Erik è tutto nell'incertezza e nei sentimenti contrastanti che lo animano, mi da queste sensazioni, mi fa sentire proprio come quando ero piccola e mia sorella se ne andava in giro con i suoi amici lasciandomi a casa ed ero divisa tra l'impazienza di rivederla e farmi raccontare com'era andata, cosa avesse visto, e la rabbia per esser stata lasciata indietro. Che ovviamente non è neanche lontanamente paragonabile a ciò che ha passato Erik, ma rimarca perfettamente il sempiterno contrasto di sentimenti che ogni fratello prova per l'alto.
Il panico che invece si è andato a creare dalla sottrazione di ricordi è stata una conseguenza ovvia e giusta, anche se certo, schiantare Nocciolina addosso al muro mi è sembrata una cosa un tantinello eccessiva. C'è da dire a discolpa di Odrì che se vedo un ragazzone che me se avvicina minaccioso e sono una sottospecie di sicario addestrato a combattere tutto e tutti mandarti al tappeto è una delle più logiche conseguenze delle tue azioni, proprio come lo stordimento da “ 'ndo stò, chi so' e che volete dalla vita mia”.
Penny che fugge da Hunemil temo sia solo il preludio del suo capitolo e per questo ne parleremo bene dall'altra parte, per ora sorvolo e dico solo una cosa: Hunert caro, va a farti dare lezioni di tatto da Lud che in questo è bravissimo.
Faye e Quinn… che nome di ship avevano? Fainn? Quiye? Fannye? Vabbé, sono comunque la mia cara Faje (sempre alla romana) e Quinn dolce di zia suo. Ciao pasticcino, sei proprio un ometto adorabile, vieni qui e fatti dare un abbraccione da parte mia!
Aspetto lo sviluppo serio del loro rapporto, sì, dammi una gioia, mi hai rotto la coppia più assicurata della storia, sì, non tu, la sua autrice che è scomparsa, lo so, ma soffro lo stesso. In ogni caso mi sembra d'obbligo dare il via ad un' altra coppietta felice. In sto periodo del cavolo poi un po' di ammore vero ci sta bene.
Faye, tesoro, sì, sei solo sensibile ma per fortuna abbiamo il nostro Quinn senza macchia e senza paura a salvarti la vita. Non potete essere tutti statue di sale intoccabili ed inscalfibili, c'è chi si chiude a riccio e rimane freddo verso il mondo, per sopravvivere, e chi soffre più apertamente. Fatti abbracciare da quel ragazzone e assorbi un po' di affetto che ti farà solo del bene.
Le reazioni dei ragazzi alla notizia della morte di Amycus e poi a quella di Edric * piange silenziosamente in un angolino * sono state diverse e hanno sottolineato il livello di affetto e attaccamento di ognuno di loro verso il ragazzo. Se Nocciolina ha dato fuori di testa e Audrey lo ha schiantato al muro, Carma ed Erza, per quanto dispiaciute sono rimaste piuttosto distaccate dalla cosa, probabilmente perché non lo hanno conosciuto a scuola visto che sono più piccole di lui vero? In ogni caso il semplice fatto che si siano subito messe a discutere di latte, palle di pelo ( che per altro Carmilla cara, ai gatti il latte non si da quando sono cresciuti, gli fa male alle ossa, attenta) ha stemperato un poco il clima, loro e l'arrivo improvviso di Nathan che le ha quasi fatte infartare.
Concludiamo il capitolo con la triste scia di un Erik che ricorda la sorella scompara e una Audrey che ha paura di perdere il suo miglior amico e per finire in bellezza, Erik che si ricorda qualcosa di non ben definito che lo porta a ritrovare Alecto nelle segrete del Covenant… mi ha fatto seriamente preoccupare che qualcuno potesse interrogarlo e scoprire che ricordava cosa che non avrebbe dovuto ricordare.
Ora non ci rimane da far altro che vedere come si evolveranno gli eventi e cosa succederà d'ora in poi.
Volo al prossimo capitolo Miss, che mi pare anche fin troppo impegnativo e vorrei affrontare per bene senza scadere nel banale. A presto quindi!
Byee!
Phebe.
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