Ciao!
Eccomi per lo scambio, e ti chiedo scusa per l'attesa. Avevo intenzione di recensire ieri, ma i piani della giornata si sono stravolti, come al solito. Sono 23 anni che dico che non devo fare programmi... :(
Allora, rinnovo i complimenti per la caratterizzazione e i dialoghi: nella semplicità di base, che appartiene proprio al fandom e che tu mantieni anche nel testo, c'è poco da dire, solo che sono loro, Shinichi e Ai.
L'unica cosa che io disconoscevo, o comunque non ho mai approfondito nelle rare puntate viste dell'anime, è la vita di Shiho. Non ho mai fatto caso a questo particolare rapporto tra lei e Gin, ma ho capito che ciò a cui pensa Shinichi - ovvero, Gin che riconosce Shiho dal suo profumo, dal colore dei suoi capelli o che desidera farla soffrire e non ucciderla velocemente - rende il conto in sospeso tra loro molto personale. L'elemento poi dell'odore fa capire che sono stati a stretto contatto e si sono conosciuti bene, quindi al di là del fatto che ignoro il background completo, posso dire che ciò che tu hai creato lo trovo realistico e molto godibile. Dona al personaggio di Ai una sfumatura più da donna, creando un bellissimo contrasto con il suo essere racchiusa nel corpo di una bambina. Le due immagini di lei - donna e bambina - si sovrappongono, rendendola godibile in tutte le sue sfumature.
Detto questo, grammaticalmente c'è l'errore (e credo che sia voluto, forse a causa del mezzo con cui scrivi... cellulare?) del "se' " che vuole l'accento, e non l'apostrofo. Poi in una frase scrivi "dopo tutto", mentre in quel caso lì andrebbe usata la forma unita. Per il resto, il testo l'ho trovato senza errori.
Stilisticamente, il narratore mi dà ancora qualche dubbio. In questa os non ho capito se è onnisciente o è con POV: definirlo meglio, sia che opti per uno che per l'altro, renderebbe più fluida la lettura. Ti consiglio anche di non ricorrere troppo spesso a termini come "bambina" o comunque altri espedienti. Usa i nomi, è più elegante, secondo me.
La parte introspettiva mi ha convinto. Ai è fragile, anche se non lo ammette; e mi piace che tu abbia puntato sulla sua solitudine. Anche all'interno dell'organizzazione, lei non era un tipo socievole, l'unico affetto era Akimi. Qui, tu mostri poi il suo bisogno di contatto fisico, di sentirsi stretta e amata, desiderata, ed ecco che entra in gioco Gin. Non c'era amore, solo un'utilità, un momento in cui perdersi. Eppure da parte di lui io leggo possessione, una voglia di domarla e averla che si ripercuote anche sul suo volerla, adesso che ha tradito, farle del male; come se volesse fargliela pagare per essere andata via da lui, aver tradito lui importa più dell'aver tradito la corporazione.
E Shinichi! Il gran genio! Mi piace come tu giochi sulla sua caratteristica peculiare, ovvero che quando si tratta di questione amorose, o relative a esse, lui non coglie i segnali. Qui, addirittura, li rifiuta. E io mi chiedo, perché? Che qualche sentimento sia nato? Shinichi è il tipo del tutto bianco o tutto nero, anche se questo non gli impedisce di vivere mentendo. Questo sentimento per Ai, al momento comunque ancora ambiguo e non ben definito, mette in gioco il suo essere umano: quando indaga giudica i colpevoli, non tenendo conto della fragilità dell'animo umano. Beh, io dico che poi lui per primo sperimenta questa legge universale.
E infine Ai del presente: lei che ha trovato una strana famiglia che si prende cura di lei e di cui prendersi cura a sua volta; un padre un po' goffo e poco autoritario, ma simpatico e disponibile; degli amici, piccoli, che le stanno regalando una nuova infanzia, forse un po' più piena; e Shinichi. Ai mantiene per lo più il controllo davanti ai segreti di lui, eppure l'emotività di questo incontro e la fragilità data dal momento e dai sogni la fanno scattare. Ai non è veramente una bambina e vuole il controllo della sua vita. Cercando di proteggerla, Shinichi questo lo dimentica a volte. Mi è piaciuto il modo in cui lei evita di guardarlo, cerca di scappare e alla fine lo tiene fuori, neanche poi troppo, con quella frase che rivela più di quanto non dice e che lo ripaga al contempo con la sua stessa moneta.
Mi piace, come ti dicevo, come hai reso i dialoghi. Quel continuo ribattere di Shinichi sul fatto che il piano ha funzionato ha esaltato il suo lato più arrogante, di detective che ama rischiare, che indaga a qualunque costo; inoltre evidenzia come a volte abbia i paraocchi verso la sensibilità degli altri.
Credo di aver detto tutto, spero :)
A presto! |