Recensioni per
The stars, like dust
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
07/06/21, ore 18:46
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ho letto diverse storie dell'autrice e sebbene questa possa sembrare "corta", racchiude così tante emozioni che difficilmente verrebbero descritte altrettanto magnificamente come in una storia considerata lunga. Non prediligo le storie scritte in prima persona, ma dopo aver letto questi tre capitoli posso dire di aver assolutamente cambiato idea; dalle parole scritte sembra quasi di potersi immedesimare completamente in Crowley e in ciò che ha provato, a tal punto che ho divorato tutta la storia in pochissimo tempo!

Recensore Master
20/06/20, ore 17:26

Ciao cara! Come promesso eccomi qui, a concludere questo splendido percorso nell'animo dei nostri ineffabili!
Mi ha fatto davvero piacere tornare su qualcosa di tuo, e sarei passata molto prima se non avessi pochissimo tempo e un'apatia cronica che pare non volersene proprio andare.
Bella questa trovata di alternare i pov dei due protagonisti, sfruttando comunque la prima persona. Di solito non è una cosa che amo, ma tu l'hai fatto talmente bene che lho semplicemente adorato. Crei un bel gioco dinamico, che tuttavia non interrompe il ritmo e il filo emotivo di questo capitolo.
Penso che questa sia la mia storia preferita tra quelle che hai scritto in questo fandom e mi ha davvero emozionato.
Indubbiamente la prima parte è la mia preferita, ma senza nulla togliere al resto, anche questa conclusione è concepita benissimo e non potevi delinearla meglio di così.
Ci mostri tutta la loro fragilità, il loro lato più umano e tutto l'amore che provano uno per l'altro.
È poetico, musicale, sia a livello sintattico e lessicale, che semantico. Arrivi dritta al cuore del lettore e lo sciogli completamente.
Loro sono reali, e lo sono anche i sentimenti che ora non possono più nascondere.
C'è un mondo dietro i loro silenzi, i gesti, gli sguardi, e hai fatto un lavoro bellissimo con l'introspezione, dico davvero.
Per me hai arricchito ancora di più questi due personaggi, le cui emozioni e sensazioni possiamo solo immaginare nella serie, ma che qui sono scritte nero su bianco e li rendono ancor più tridimensionali.
Come sempre mi piace la tua padronanza di linguaggio e soprattutto l'intelligenza con cui scavi nell'animo umano e nella psicologia di due personaggi così particolari e per nulla semplici da analizzare.
Bravissima, davvero!
Ti faccio tanti tanto complimenti e, se non lho già fatto, aggiungerò di corsa questa storia alla lista delle preferite!

A presto!
S.

Recensore Master
29/05/20, ore 11:44

Ciao cara! Eccomi qui finalmente per l’ABC delle recensioni, scusami ancora per il ritardo, avevo intenzione di passare ieri pomeriggio, ma un impedimento mi ha tenuta lontana dal PC praticamente fino ad adesso! :(
Ma bando alle ciance e veniamo a questa OS a dir poco meravigliosa!
Non ti smentisci mai, ogni volta che apro qualcosa di tuo so che verrò travolta da un turbinio di emozioni e da tanta poesia che sentirò la pelle d’oca! Questo lavoro non è stato differente e aver appena fatto un rewatch di Good Omens mi ha calato ancor più nell’atmosfera.

Ciò da cui prende il via la narrazione è un gesto semplice, per molti tenero, ma banale, cioè il tenersi per mano. L’Apocalisse è appena stata sventata, la battaglia tra i loro mondi è finita, non c’è più niente contro cui dover lottare e Aziraphale e Crowley si ritrovano da soli - forse per la prima volta davvero, in seimila anni- con nient’altro che i sentimenti che provano l’uno nei confronti l’altro.
È questa ormai l’unica cosa a cui si possono aggrappare e il fatto che entrambi si sentano inadeguati di fronte alla purezza e alla potenza di ciò che provano, li rende così straordinariamente umani che mi fa battere il cuore. Il punto è che, per un motivo o per un altro, sia l’angelo che il demone, nel corso del tempo, hanno dovuto sopprimere ciò che li legava: Aziraphale a causa della sua devozione verso il Paradiso, la sua moralità, quelle certezze insite a cui spesso si aggrappava e che, a causa degli eventi dell’Apocalisse, ha finalmente deciso di superare; dall’altra parte Crowley, più consapevole ma anche più impaurito dai suoi sentimenti perché di fronte all’angelo si è sempre sentito inadeguato, un essere orribile, dai tratti scarni e spigolosi, che non lo ha mai meritato davvero e che non avrebbe potuto fare altro se non sporcarlo con il suo desiderio.

Quando Azi porta alla bocca la mano di Crowley, in questo gesto dolcissimo, eppure tanto significativo, che trasuda devozione da ogni parte, è come se le pareti tra di loro finalmente crollassero.
Si guardano, seduti uno accanto all’altro contro una parete, il giorno dopo quella che sarebbe dovuta essere la fine del mondo e c’è solo questo sentimento fortissimo, che trabocca e che li avvolge.
È un’immagine davvero straordinaria!

Come sempre, ciò che mi travolge delle tue opere è la tua capacità di trasmettere la bellezza e la potenza di questi personaggi ultraterreni e di ciò che li lega con poche frasi mirate. L’introspezione di entrambi è resa benissimo, nitida al punto da sfondare lo schermo e arrivare dritta dritta al cuore del lettore, senza troppi e inutili giri di parole. È come se la scena venisse focalizzata soltanto su ciò che è importante, vale a dire i sentimenti e le sensazioni di Azi e Crowley e venisse spogliata da tutto ciò che è superfluo: il risultato è che ogni singola parola è posta ad arte per esprimere un concetto ed è affilata, proprio come una pietra che è stata limata nel tempo.
È il tipo di stile che preferisco e mi conquista, ti devo dire la verità, anche per questo finisco sempre per innamorarmi di ogni tua storia che leggo!

Come sempre, non posso che farti i complimenti per questa OS che, da quel che ho visto, chiude una raccolta veramente meravigliosa. Non vedo l’ora di avere ancora occasione di entrare nel tuo mondo, ne vale sempre la pena!
Un abbraccio, Violet :D

Recensore Master
16/05/20, ore 16:25

Da quanto non torno su questi lidi e ammetto che questa raccolta mi è mancata. Tra l’altro non so se mi sono mai soffermata a farti i complimenti su un titolo – è una cosa a cui do particolare peso ma che non sempre mi colpisce, mentre il tuo è semplice e poetico e si adatta perfettamente all’intera raccolta.

Tra tutti e tre i capitoli, penso che questo sia il mio preferito. Lo stile di scrittura è etereo come in quelli che l’hanno preceduto, ma c’è una forza nei sentimenti e nelle emozioni che trasmetti e che appartengono a Crowley ed Aziraphale che sembra essersi moltiplicata – forse perché qui sono insieme, forse perché è la prima volta che si toccano e condividono un’intimità più profonda di quanto non abbiano mai fatto finora. Non saprei, ma l’ho adorato.

Ha aiutato anche la scelta di spostare l’allineamento del paragrafo a seconda del POV. Di solito non lo apprezzo tanto, specie se ripetuto per così tante volte, ma qui ha un senso aiutato anche dalla narrazione in terza persona che s’intervalla tra i loro vari POV (che tra l’altro rendi chiarissimi e riconoscibilissimi fin dall’inizio, anche senza nominarli, quindi tanto di cappello per un IC coi fiocchi). Gli ha dato un tocco di originalità.
L’unico problema, se vogliamo (ma immagino sia questione di gusti) è la scelta di cambiare anche tipo di font. Diventa ridondante, hai già chiarito il cambio del POV con l’allineamento, perché inserire nella fic 3 tipi di font?

Ancora una volta, comunque, mi hai immerso nella profondità di un amore che in apparenza è semplice – perché Aziraphale e Crowley sono due anime che si appartengono da sempre, da più di seimila anni – ma che la nota umana che entrambi posseggono, pur essendo uno un angelo e uno un demone, rende sempre complicato. La mancanza di parole tra loro, la mano tesa di Aziraphale, quella che stringe di Crowley e il bacio finale che imprime a fuoco sul dorso del demone… sono gesti semplici a cui tu sei riuscita ad infondere una profondità unica, a rendere solenni e sacri e con il tuo stile che è sempre una meraviglia da leggere. Inoltre questo è un missing moment che tutti avremmo voluto vedere e per cui ti ringrazio di averci mostrato così bene e in modo così speciale e reale
Non c’è nulla da dire, hai azzeccato questi pg alla grande, in ogni gesto e in ogni parola.
È stato un finale perfetto di una storia che ahimè, è davvero troppo breve e ne leggerei volentieri altri dieci capitoli ç_ç

Complimenti davvero!

Recensore Master
07/05/20, ore 20:24

Ciao! Ora mi rendo conto del perché nel commentare la mia storia hai messo tanta enfasi sul toccarsi delle mani. All'inizio pensavo fossi stata un po' influenzata dalla cultura giapponese come un po' chiunque abbia guardato anime negli ultimi trent'anni, ma poi leggendo questo tuo capitolo mi sono ricordata: il primo contatto davvero significativo che hai inserito nella tua storia, fra Azi e Crow, è quando si sono toccati le mani alla fine del capitolo 2. Io non credo che in tutti questi secoli non si siano mai mai toccati, si sono anche salvati la vita a vicenda una volta o due (o, aspetta, in effetti io ricordo solo Crow che salvava quel tontolino di Azi nella Rivoluzione Francese e in epoca Nazista, ma forse ricordo male). Insomma una o due volte per esigenza si saranno toccati, ma mai come stavolta perché stavolta è una scelta, ha un significato diverso ed entrambi ne sono consapevoli.
E' bellissima la frase Alla fine del mondo, sei arrivato.
Perché ricordo che nel capitolo 1 Crowley aveva proprio pensato che non avrebbe mai avuto Azraphel, non fino alla fine del mondo, o qualcosa del genere. Era il motivo per cui avevo ipotizzato che il primo capitolo fosse ambientato prima della non-apocalisse.
I pensieri che rivolgono l'uno all'altro quando sono nell'appartamento sono così vibranti di sentimenti, così veri, non saprei neanche da che parte incominciare a descrivere un amore così. Quanto hai reso bene questo scambio! Ognuno che riconosce a fondo i meriti dell'altro ma non vede i propri. E' una cosa che succede quando si è innamorati. Anche da queste vie indirette emerge chiaramente il loro sentimento, ti sono bastate poche righe per farlo capire ai lettori ma chissà se i diretti interessati lo hanno capito? Sanno quanto si amano l'un l'altro, o conoscono solo l'amore che provano e non quello di cui sono oggetto?

"Conta solo quello che abbiamo vissuto. Conta solo quello che abbiamo fatto. Conta solo quello che siamo."
Questa frase è... wow... è più grande della situazione. Questa frase è il senso della vita.

E' splendido che alla fine, dopo un momento di stallo (in cui confesso ho avuto paura che si sarebbero impantanati non osando andare oltre) Azi abbia trovato il coraggio e baciato le dita di Crowley, perché non vuole più lasciare la mano di chi ha combattuto con lui. Perché anche in un momento in cui erano - avrebbero dovuto essere - su fronti opposti, loro hanno combattuto insieme e se questo non li ha consacrati come coppia allora non so cosa possa farlo.

Una storia splendida. Che diventa perfetta quando Crowley guarda negli occhi Aziraphale e capisce, finalmente vede quell'amore che l'angelo prova. Ora la mia domanda di prima ha risposta: sanno quanto l'altro li ama? Finalmente sì.

Recensore Veterano
05/05/20, ore 18:31

Io continuo a rimanere sbalordita. Perdonami se ti sembro ripetitiva, ma non mi stancherò mai di dirti che hai un talento incredibile con le parole. Ogni tua one shot mi emoziona e mi commuove sempre e sei davvero una delle autrici che più apprezzo non solo in questo fandom ma sul sito in generale. Ma credo che con Aziraphale e Crowley sia qualcosa che sento anche maggiormente per via di quanto sono affezionata a questa ship e sì, sono dell'idea che autrici del tuo calibro se ne trovino poche quindi grazie, grazie per deliziarci sempre con questi due in maniera così toccante. Ho visto che hai pubblicato una nuova OS e quindi mi scuso se per caso avresti preferito un parere su quella, ma ci tenevo davvero a finire questa piccola raccolta e non avrei potuto domandare una conclusione migliore. La particolarità migliore di Crowley e Aziraphale è il loro essere così speculari e in questa ultima shot ciò si avverte più che mai con i loro pensieri alternati, quasi fronte a fronte. Vogliono parlarsi, dirsi tante cose, eppure sembra che anche dopo seimila anni di attesa non sia comunque facile farlo. Anzi, forse è anche più complicato perché da dove iniziare?? In particolare, se in Aziraphale veleggia una timida insicurezza, un lieve e giustificato timore per qualcosa di così nuovo, in Crowley vi è un interessante senso di inadeguatezza nei suoi confronti; lo vede così intriso di bellezza e luce angelica che il confronto con il freddo e lo spoglio di quell'appartamento che lo rappresenta calza a pennello. È sempre interessante esplorare le debolezze di Crowley, perché è uno di quei personaggi esuberanti che non ti aspetti che qualcosa lo scalfisca, eppure in tutti quegli anni qualcosa deve averlo pur colpito negativamente... per un demone, almeno, motivo per il quale è sempre Aziraphale la sua debolezza. Impossibile pensare che sia altro. Ma sono anche la forza l'uno dell'altro e, difatti, basta prima il tocco di una mano e poi la ricerca di baci e conforto dopo la mancata Apocalisse che ricorda loro che tutto va bene, tutto andrà bene. Hanno salvato il mondo e continueranno a salvarsi a vicenda e il resto è solo polvere. Perdona il solito ritardo infame e perdonami anche possibili imbarazzanti refusi, è che alla fine ho dovuto arrendermi al recensire da telefono perché il mio computer è K.O. per il pomeriggio. Non vedo l'ora di tornare da te, però ❤❤

Recensore Master
04/05/20, ore 11:30

Tesoro ♥
Dico solo questo: Wow. Non ho immaginato nessuna conclusione o fatto diverse congetture su questo terzo capitolo (come spesso mi succede quando leggo una storia che mi coinvolge assai), perché volevo lasciarmi guidare dalla tua fantasia. Se avessi avuto delle aspettative le avresti di gran lunga superate. Quest’ultima parte racchiude i pensieri e le sensazioni dei due compagni, non solo di mille avventure, ma compagni per la vita eterna, di due anime gemelle che sono state destinate dalla notte dei tempi.

Hanno paura, è vero. Ne siamo consapevoli leggendo i loro pensieri. Si conoscono da molto e forse questa è una delle cause che alimenta questo timore di lasciarsi andare. Per la maggior parte del capitolo i due protagonisti non parlano, eppure i loro pensieri fanno più rumore di qualsiasi parola pronunciata ad alta voce. Aziraphale si è appena reso conto del sentimento che prova per Crowley, ed è proprio lui a prendere per mano il demone, come a voler fare ammenda della sua lontananza emotiva, della sua cecità affettiva. Lui, un angelo che dovrebbe percepire il richiamo dell’amore, non ha sentito l’ardore che Crowley ha sempre provato nei suoi confronti. Un sentimento così forte che ha fatto sì che Crowley gli stesse accanto anche senza ricevere nulla in cambio. Ironia della sorte, sembra che i ruoli si siano leggermente invertiti: il demone che prova un sentimento puro come l’amore e reprime i suoi istinti per non turbare l’amato; mentre l’angelo sottovaluta la situazione facendo del male all’amico e compagno di sempre.

La parte finale è di una perfezione che mi ha commosso. Si percepisce che le loro anime si riconoscono e che necessitano di sfiorarsi, di unirsi. Finalmente ciò avviene ed il bacio sancisce il loro amore, ma non solo: come dici alla fine Crowley rinasce, si sente accettato, di nuovo, a far parte del Paradiso. Non esiste più un “io” e un “tu”, ma finalmente esiste il “noi”. Mai più fazioni, mai più differenze, tutto quello che conta è il loro amore. E niente sono commossa da questa terza parte. La trovo magnifica, emozionante, profonda, delicata, proprio come la tua anima. Sei fantastica tesoro. Hai scritto una storia meravigliosa. Spero che posterai presto altre storie perché qui hai una fan che vuole leggerti.
A prestissimo!

Recensore Master
30/04/20, ore 22:19
Cap. 2:

Ciao cara! Eccomi qui finalmente per l’ABC delle recensioni!
Allora appena ho visto che avevi aggiornato questa raccolta ho deciso di avventurarmi un po' su questa e lasciare per un giro quella incentrata sui cinque sensi, memore di una OS che avevo letto e amato tantissimo in un altro scambio!
Non c’è niente da fare, ogni volta che mi trovo a leggere una tua storia rimango affascinata dal tuo stile come se fosse la prima. Mi coinvolge e mi colpisce dentro come poche cose al mondo! Ormai se una garanzia per me! So già che qualsiasi cosa scriverai, mi coinvolgerà emotivamente e mi farà innamorare!
Il fatto è che sei in grado di esprimere la profondità e la bellezza dei sentimenti umani con un lessico ricercato e metafore auliche, pur mantenendo la narrazione fluida, leggera, senza per forza appesantirla di elementi superflui rispetto al fulcro, che rimane sempre l’interiorità dei personaggi. È come se arrivassi all’essenza stessa delle cose e poi la mettessi su carta, rendendola intellegibile.
Non è roba da tutti, si vede che c’è un gran lavoro dietro, che ogni parola è sentita e pensata.
Questo si avverte e da minimo 100 punti in più alla storia.

La shot parte da un gesto semplice, Crowley e Aziraphale sono seduti vicini su una panchina, in silenzio, in attesa dell’autobus. L’ambiente intorno a loro sembra statico, quasi inconsistente rispetto al turbinio di pensieri e di emozioni che invece stanno attanagliando l’angelo in quel momento ed è proprio su di questi che intendi focalizzarti.
Ci troviamo dopo la sventata Apocalisse e Azi non ha più niente, ha perso tutto, non ha più un posto sulla Terra e nemmeno in Cielo, l’unico appiglio che gli è rimasto è Crowley che gli è sempre stato accanto, fin dalla notte dei tempi, mai lo ha abbandonato e mai lo abbandonerà.
E forse è proprio questo pensiero che spinge l’angelo a lasciarsi andare.
Nei pensieri di Aziraphale c’è malinconia, ma anche il candore di chi sta appunto per buttarsi nel vuoto e non vuole più combattere, non vuole più aggrapparsi a delle stupide scuse. Il palazzo dorato e irraggiungibile dove si era barricato ormai è caduto e alla fine, Crowley non ha mai smesso un solo giorno di aspettarlo al di fuori di esso, fin dalla notte dei tempi.
Ormai ci sono soltanto loro due, insieme a consapevolezze nuove e mi piace come i sentimenti di Azi diventino a mano a mano più nitidi di pari passo a piccoli dettagli di Crowley ai suoi occhi, come la linea del collo, della schiena quando infine salgono sull’autobus.
La trovo una cosa molto tenera, tipica delle persone sinceramente innamorate! :)

La parte finale mi ha fatta sciogliere, con loro vicini come non lo sono mai stati, in viaggio verso una nuova vita. D’altronde è questo che sta succedendo, Azi ha fatto una scelta, rimanere nel mondo degli umani pur avendo perso tutto. Dovrà ricostruire d’accapo tutto quanto, ma forse ciò ne che verrà fuori sarà ancora migliore, per il fatto che finalmente si è lasciato andare, si è arreso e ha smesso di combattere, accettando quello che desidera da Crowley.
Le loro mani si stringono ed è un inizio tutto nuovo, tutto per loro.
Ed è bello proprio per questo, anche più bello dell’Eden stesso! <3

Come avrai capito, questa OS mi è piaciuta veramente tantissimo ed è stato un vero piacere leggerla e lasciarti un segno del mio passaggio! Si vede che hai interiorizzato questi due fantastici personaggi e li descrivi ormai come se fossero tuoi, scovandone tutte le sfumature.
Ti rinnovo i complimenti e ti mando un abbraccio virtuale
A presto, Violet :)

Recensore Master
28/04/20, ore 22:40
Cap. 2:

Eccomi di nuovo per lo scambio ABC!
Qui se ho capito bene abbiamo fatto un salto in avanti di qualche tempo e siamo dopo gli eventi del libro. So che non c'era un momento preciso per il capitolo precedente, ma ho come la sensazione che l'avventura che hanno vissuto insieme abbia in qualche modo "sbloccato" la loro relazione e quindi nella mia mente immagino il primo capitolo precedente alla non-apocalisse.
Prima abbiamo visto un Crowley che credeva di non avere nulla, adesso un Azraphel che crede di avere perso tutto. O meglio, non tutto... solo la sua vita di prima.
Mi è piaciuta moltissimo questa frase e l'ho trovata estremamente significativa: "Forse è bruciato il suo passato, ma non il suo futuro, che siede accanto a lui". Dai Azi! Io ci vedo dei sentimenti potenti in questa frase, se questo è il pensiero dell'angelo.
Il paragrafo in cui Azi prende in esame la sua amicizia millenaria con Crowley mi ha fatta commuovere, è un passaggio bellissimo anche se sono solo poche righe, è il momento in cui l'angelo capisce veramente chi ha accanto e smette di pensare a loro in termini di schieramenti e comincia a pensare solo in termini di... loro come persone, se si può definirli persone.
In effetti Crowley è sempre stato un demone meno demone di quanto Azi fosse un angelo, questo nel libro è chiaro fin dall'inizio quando Crow viene definito uno che "non era proprio caduto, era più andato giù a zonzo". Se solo ci fosse spazio, fra il paradiso e l'inferno, per qualcuno che non è un assoluto.
Quello spazio in realtà c'è ma è solo per gli umani, e solo fintanto che sono vivi, se crediamo ai miti.
Adesso uno spazio simile si è aperto anche per quei due, eccezionalmente (perché è proprio un'eccezione, la conseguenza di eventi fuori dall'ordinario). Cosa intenderà fare Azi di quella finestra che si è aperta per loro?

Adoro il modo in cui Azraphel continua a mettere in discussione la sua vita e quello che è stato: sì, uno che strappava un po' di elasticità alle regole, per una cioccolata o un sushi o un corso di ballo, ma non qualcuno che vi si oppone davvero perché lui è un angelo. Io non credo che la sua fosse solo supponenza: Azi è tenero e sincero come un bambino in questo: a lui piace essere un angelo, ci crede, crede in un bene superiore che però è anche superiore ai suoi capi. Ricordo quando voleva parlare con Dio e non con il Metatron. Niente intermediari. Azi non crede nelle gerarchie e forse sotto sotto nemmeno nelle regole, crede nel Bene. Però come puoi non avere dei dubbi e delle paure, quando sai che per i tuoi simili il Bene e la Legge vanno così tanto a braccetto? Crowley non è veramente malvagio eppure è un diavolo. Azi aveva tutte le ragioni di temere che, se avesse infranto le regole, sarebbe Caduto. Nonostante il suo cuore buono. Un conto è infrangere le regole per stare con Crowley, un altro conto è mettere a rischio la tua intera identità. Non è un rischio da poco, Crowley non aveva nulla da perdere ad amare Azi (anche se la cosa lo faceva soffrire, questo non lo nego, ma non aveva nulla da perdere perché già non aveva nulla), Azi aveva tutto da perdere.

Adesso, dopo la non-apocalisse, secondo me tutto è cambiato. Azraphel ha infranto le regole ed è ancora un angelo, il Paradiso non lo vuole più ma non per questo è Caduto. L'inferno non vuole più Crowley (si può Cadere anche dall'inferno?) e questi eventi hanno dimostrato prima di tutto che le due fazioni non sono poi così dissimili (e se penso al modo meschino con cui hanno cercato di uccidere i due fuoriusciti! In effetti se hanno cercato di uccidere Azi è proprio perché ai suoi capi ci rode il culo che non è Caduto); e secondo, ha dimostrato che anche a tirarsi fuori dal meschino gioco del potere fra Paradiso e Inferno non ci si perde nulla, tranne che di dire "addio" a una manica di stronzi.

Adesso c'è una sola fazione, la loro, e spero davvero che siano felici. Bene, immagino che lo scoprirò nel prossimo capitolo. =) Che sarà l'ultimo, vero? Questa è una storia conclusa?
(Recensione modificata il 28/04/2020 - 10:42 pm)

Recensore Master
28/04/20, ore 11:46
Cap. 2:

Tesoro buongiorno ♥
Io… sono senza parole. Non dovrei più stupirmi perché ti leggo da un bel po' di tempo, conosco il tuo prezioso stile di scrittura e sono innamorata dei tuoi lavori. Eppure anche questa volta sono sbalordita, incantata dalla sensibilità e dall’amore che ci metti e ci trasmetti attraverso i tuoi scritti. Hai descritto i pensieri di Aziraphale con una delicatezza ed una naturalezza che, ragazza mia credimi, pensavo fosse proprio lui. Permettimi di dire che quando ho letto “pensieri di Aziraphale un attimo prima di tuffarsi nel vuoto” me la sono fatta sotto, pensando per un momento che stesse per uccidersi. Fortunatamente non è stato così, ma sappi che mi è venuto un colpo.

Questa volta è stato facile immaginare la scena perché riprende proprio una delle scene presenti nell’ultima puntata. Ho rivisto loro due aspettare l’autobus sotto un lampione ed immaginato Aziraphale osservare attentamente Crowley mentre fa queste profonde riflessioni sul loro futuro. È meraviglioso leggere del momento esatto in cui l’angelo si rende conto che Crowley non è solo un compagno di avventure ma è il compagno della sua vita, colui che ha pianto quando è sparito, colui che gli ha proposto di scappare insieme su una stella per salvarsi dall’imminente Apocalisse, colui che è rimasto sempre al suo fianco e non l’ha mai tradito.

È vero, credo che Aziraphale abbia peccato di superbia nell’eseguire il suo lavoro di Principato, sempre perfettino, buono ed impeccabile. Forse è stato questo che gli ha impedito di vedere quello che stava succedendo realmente e non rendendosi conto del sentimento che Crowley prova per lui. Eppure è sempre il demone che prendere l’iniziativa e non si arrende di fronte all’ingenuità di Aziraphale, chiedendogli di andare a vivere insieme. È proprio grazie a questa proposta che l’angelo comincia a riflettere sulla loro “amicizia” e a comprendere che non esiste più nessuna fazione ma solo loro due insieme. La parte finale è la perfezione perché rappresenta l’inizio della loro storia d’amore. Non c’è bisogno di aggiungere altro, ci sono solo loro due e finalmente vivranno insieme per l’eternità. Che meraviglia!

Bravissima, davvero. Ormai sei una garanzia di bravura, emotività, eleganza. Non vedo l’ora di leggere la parte finale. Un abbraccio tesoro.

Recensore Master
26/04/20, ore 14:40

Eccomi qua **
Sono passata dal tuo profilo perché effettivamente non ricordavo se avessi letto tutto, e mi mancava questa one shot, shame of me. Ovviamente mi è piaciuta tantissimo e come al solito arrivo alla fine super commossa. Le frasi in corsivo sono poesia pura. Lo sai, amo tantissimo come li hai caratterizzati, in Crowley poi - probabilmente perché è il mio preferito - mi ci immedesimo sempre un sacco, e questa volta è stato lo stesso. Io piango quando penso che Crowley non si sente adatto ad Aziraphale. Perché è un demone, e quindi è il male, e quindi perché dovrebbe aspirare a poter stare di fianco ad un angelo che invece è luce? Come se non avesse niente da offrirgli, ma non è così, loro hanno troppo da donarsi. E poi Aziraphale che capisce che in fondo il resto non conta poi così tanto, che il Paradiso non è la perfezione, che all'Inferno non ci stanno solo demoni cattivi e che tutto ciò che conta è quello che sono stati e continueranno ad essere. Aziraphale che gli bacia la mano con riverenza, con quel riguardo speciale nei suoi confronti, mi ha fatto tremendamente sciogliere ed è lì che Crowley capisce che lui lo ama, glielo si legge negli occhi. Le stelle sono solo polvere, la terra è quello che hanno scelto... bellissima frase ed anche così veritiera. Sono contenta di averla letta, mi ha scaldato.
Complimenti, a presto <3

Nao

Recensore Master
25/04/20, ore 14:57

Cara Gladia <3
È un finale commovente e perfetto per questa raccolta, non potevi fare di meglio. Il tono delle due voci, di Azapharale e di Crowley, appare come speculare graficamente e a livello di battute (Crowley non può aspettare/Azipharale non può aspettare) ed è molto coinvolgente. Come ci hai abituato, ci troviamo di fronte a problemi d’amore e a problemi di natura più filosofica circa il bene e il male. Questi due personaggi appartenenti a due fazioni totalmente diverse hanno avuto bisogno di seimila anni per accettare di amarsi e per mettere da parte – questo il concetto finale, con le stelle ridotte a polvere, le loro fazioni ridotte in polvere perché l’angelo e il demone hanno scelto l’uno la compagnia dell’altro. I riferimenti alla perdita, alla caduta, alla mancanza di un posto dove stare e queste carezze che riempiono l’aria sono delle istantanee incredibilmente potenti che si vanno a mischiare anche a dei ragionamenti profondamente maturi che ho tanto apprezzato, come sempre quando ti leggo.

Non è solo la vacuità del bene e del male, ma una diversa percezione del mondo che va dal generale, dal ruolo imposto da dio ad angeli e demoni, a una visione più “secreta” e personalistica, intesa nell’accezione latina del termine secretum, ovvero personale, privata, intima che le due creature ultraterrene dotate, però, di un corpo estremamente rappresentativo, nutrono l’uno per l’altro. Ma perché sottolineo il corpo? Perché la descrizione che fai del fisico spigoloso e quasi perennemente sofferente di Crowley mi fa pensare alle immagini religione “patiens,” ai corpi contorti nella morte che gli artisti medievali utilizzavano per raccontare la passione cristologica – del resto, è tutto parte di un grande disegno, no? E fisico non è anche il legame – quelle mani strette, i baci scambiati – che finalmente sanciscono come i seimila anni d’attesa si siano trasformati in qualcosa di più per queste due anime gemelle che hanno assistito alla fine del mondo così come lo conoscevano?
Ti faccio i miei complimenti <3 <3
Shilyss

Recensore Master
25/04/20, ore 08:49

Tesoraaaa, in ritardo ma arrivo.
Waaahhh questo è il.mio capitolo preferito, soprattutto il.paragone che Cro fa con il suo stesso appartamento, spoglio, inaccogliente, spigoloso e freddo..ma nooooo, patatino, aglu occhi di Azi, tu sei il.migliore dei loft di alto lusso 😍😍😍
La scena dell autobus, quel loro non parlare..è tutto così canoooon

E il bacio e il.modo le sensazioni che hai descritto, cogli sempre l'aspetto più poetico e profondo di questa coppia meravigliosa, traspare da ogni frase quanto tu li ami.
Bravissima 🖤

Recensore Master
23/04/20, ore 22:04
Cap. 1:

Ciao, eccomi per l'ABC, scusa se sono passata così tardi.
Questa storia dall'incipit mi ispirava moltissimo e trovo che il titolo sia molto poetico. Poi comincia benissimo con quello che è probabilmente il mio personaggio preferito di Good Omens, Crowley, che ormai non riesco più a separare dalla magnifica interpretazione di Tennant. Mentre lo immagino lì in contemplazione del cielo notturno, mi immagino David e lo amo ancora di più.
Perché Crowley trovava stupido il suo cuore? E' vero, è un organo rivelatore, batte a ritmo diverso a seconda di chi ha davanti, ma quindi? Crowley ammette di essere stato un angelo pessimo e non un granché anche come demone, forse perché è più simile a noi esseri umani rispetto a tutti i suoi colleghi. E in quanto simile agli esseri umani, è giusto che abbia un cuore e che quel cuore fluttui.
Questa prima scena è così artistica, silenziosa, così semplicemente bella.

Naturalmente lui si fa un sacco di domande. E' un demone, un ex-angelo poi caduto, se ha ancora un cervello si fa delle domande. Che senso ha tutto quanto, alla fine? Che senso ha l'inferno? La punizione? Il girone dei lussuriosi, quando la lussuria è una parte della vita e può convivere naturalmente con l'amore? Non commento il girone dei sodomiti. Ma poi lui è un demone, il suo posto è già l'inferno. Come vive il suo essere attratto da Azraphel? Sente che "tentare" Azi con le sue lusinghe sarebbe un tradimento, un tradimento della sua natura di angelo, eppure secondo me non lo sarebbe: non sarebbe diabolico, sarebbe umano. Un demone non tenta qualcuno perché desidera veramente quella persona, lo fa per il piacere di corrompere. Io in Crowley non vedo questo piacere di corrompere, sicuramente il suo lavoro a volte lo diverte ma non mi sembra che persegua la corruzione con quella stessa... ingordigia... con cui lo fanno gli altri demoni, come se fossero lussuriosi in questo, come se la cosa davvero importante fosse corrompere un'anima e non l'anima in sé. Crowley non vuole Azraphel per l'inferno, lo vuole per se stesso, e infatti dice che tradirebbe l'inferno se Azi lo volesse.

E' chiaro che per Crowley nessun girone infernale sarebbe peggiore di quello che sta già vivendo adesso. Il racconto delle sue sofferenze è davvero straziante, è proprio sottissimo povero, il suo cuore ha decisamente la mano vincente sulla sua ragione. Devo dire però, che anche prima di arrivare a leggere "Come se potessi di nuovo far parte di qualcosa di divino", mi è venuto un dubbio: Crowley ama Azi per com'è Azi, o perché è l'unico angelo che considera la sua esistenza e non lo odia? E in fin dei conti c'è una differenza? Alla fine anche questo fa parte di com'è Azi.
Ecco forse la mia domanda era diversa: Crowley amerebbe Azraphel anche se quest'ultimo non fosse un angelo? Boh, forse come domanda non ha senso, se non fosse un angelo non sarebbe Azi, essere una creatura celestiale è una parte importante della sua identità.

Accidenti però, adesso sto sperando tantissimo che questa storia abbia un risvolto, che la situazione si sblocchi, e vorrei molto scoprire il punto di vista di Azraphel su questo, vorrei sapere se prova qualcosa per Crowley e che cosa.
Forse, se l'angelo prova qualcosa, per lui è ancora più difficile ammetterlo: perché amare un demone è una cosa troppo vicina a essere tentato, a Cadere. Un angelo deve stare doppiamente attento, credo, vista l'intransigenza della sua specie, che gli viene inculcata nella mente come un costante monito.
Leggerò con piacere il resto della storia, sperando di trovarci anche le impressioni di Azi.

Lo stile di scrittura mi piace, è fluido e bello e molto chiaro nell'esprimere i concetti, anche se sono concetti complessi come i sentimenti. L'uso di metafore e immagini rende la lettura più simile alla fruizione di un quadro, perché le immagini si formano facilmente nella mente del lettore. Complimenti, uno stile molto adeguato a questa storia.

Ci risentiamo!

Recensore Veterano
22/04/20, ore 22:10
Cap. 1:

Ciao cara!
E’ con grandissimo piacere che torno finalmente a leggere qualcosa di tuo. Ho scelto questa raccolta perché ho visto che, questo primo capitolo, parlava dei Pensieri di Crowley durante una notte stellata. Devi sapere che il vedere le stelle è una delle cose che più mi manca in questo periodo perché sì, qualcosa dalla mia finestra si vede, ma non è la stessa cosa che guardarle magari sul lungomare o in collina, senza il fastidio causato dalle luci dalla città. Trovo che guardarle sia qualcosa di molto rilassante, oltre che, appunto, un fantastico modo per dar voce hai propri pensieri.
È proprio quello che succede a Crowley che, aspettando che in cielo iniziassero a comparire la luna e le prime stelle, inizia a fare un bilancio della sua vita.
Ripensa al fatto di essere stato un pessimo angelo e un demone ancora peggiore e inizia a chiedersi in quale girone del Inferno dovrebbe finire a causa dei suoi peccati. Mi piace questo riferimento dantesco e questo ripercorrere i gironi che più si addicono a quelli che sono stati i suoi peccati, arrivando a pensare che forse quello che più si addice a lui è il nono. Si tratta del girono dei traditori e dei fraudolenti, perché si rende conto che sarebbe capace di tradire qualsiasi cosa pur di averlo.
Mi piace che, da qui in poi, inizia una specie di dialogo con l’Angelo, un dialogo che ovviamente avviene nella sua mente, visto che non è lì con lui: esprime, attraverso i suoi pensieri, quello che vorrebbe dirgli a parole.
Si rende conto, infatti che la sua più grande punizione è quella di viverlo accanto, di incontrarlo nei posti più diversi, come un teatro, la cima di un colle o mentre è concentrato nella lettura di un enorme tomo, ma non poterlo avere.
Mi è piaciuto molto il punto dove dice di aver imparato a conoscere il suono della sua risata e di essersi conto che è spesso lui la causa che l’ha scatenata. Secondo me è bellissimo trovare qualcuno che ti faccia ridere, che ti faccia sorrise: certo, non deve essere un buffone, ma avere accanto qualcuno che ti dona qualche attimo di allegria soprattutto in quei momenti duri, dove si crede di non riuscire a farcela, o quando si è troppo concentrati in qualcosa, secondo me è davvero importante.
Crowley ammette che spesso a sorriso con lui, quando in realtà voleva urlare perché desiderava averlo, ma non poteva.
E’ una cosa estenuante avere accanto la persona amata, passarci tanto tempo insieme, riderci insieme e, perché no, anche litigare, ma sapere che non sarà mai tu.
É terribile doversi accontenta degli “avanzi”, di sorrisi rubati e di sfioramenti casuali, ma sono comunque “cibo inesauribile per un’anima che non è degna di essere nella tua ombra”, momenti preziosi da poter rivivere quando non sono insieme.
Infatti, a questo punto, il demone diventa disperato e gli chiede di che cosa bisogno, perché lui lo avrebbe fatto: ha letto Shakespeare per lui perché sa che ama Amleto; si strapperebbe il cuore dal petto se lui volesse che lui glielo offrisse; accetterebbe persino di continuare a stargli accanto senza mai toccarlo.
È così disperato che inizia a singhiozzare, segno del lamento delle centinaia di anni che gli ha dovuto vivere accanto.
Mi è piaciuto il paragone che fa tra il suo cuore e l’insetto nero, che vibra le sue placche che produce un suono senza fine e si chiede perche Aziraphale non riesce a sentirlo.
Si chiede allora se l’amore che prova per lui non sia solamente lussuria e desiderio, ma gli basta ricordarsi che per lui basta veramente così poco di lui per essere contento per capire che non deve nutrire questi dubbio.
Mi piace che i suoi pensieri terminano con quel “Un angelo patetico, un demone ancora più patetico. Finché mi sarà possibile. Fino alla fine del mondo” pensato proprio nel momento in cui si rende conto che la notte sta terminando: è come una promessa, da affidare al giorno nascente.
L’ho trovata una One Shot davvero molto toccante, in cui penso possa rivedersi chiunque abbia vissuto un amore così tormentato come il suo: di star vicino alla persona amata, ma, per un qualsiasi motivo, non poterla avere.
Come tutte le altre opere scritte da te, l’ho trovata impeccabile e si vede chiaramente tutto l’amore che hai per la scrittura e per questa serie.
Ho visto che in questa raccolta sono presenti altre due One Shot e sono davvero curiosa di leggerle. Quindi a prestissimo,
Jodie

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