Recensioni per
Cicatrici
di kiku77

Questa storia ha ottenuto 360 recensioni.
Positive : 357
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Veterano
31/12/23, ore 13:01

Ho aspettato un po’ a commentare perché onestamente non sapevo come iniziare..

Dunque… parto dal titolo:Cicatrici.. io le chiamo ferite… ma il succo è sempre lo stesso..
Attraverso Genzo e Kumi abbiamo conosciuto diversi aspetti di uno stesso dolore
Essere fuori luogo e inappropriati è stato un po’ il filo conduttore di tutti questi capitoli
La bellezza di questa storia è che alla fine ci si ritrova sempre… anche con i difetti, anche con i disagi e anche con le cicatrici
Ognuno trova il suo posto
E la sua coscienza si rimargina senza cicatrici
La storia ha voluto incentrarsi su Genzo e Kumi, ma abbiamo visto che altre persone avevano delle cicatrici più o meno gravi
Le vite dei nostri protagonisti un po’ hanno viaggiato in parallelo, poi si sono incrociate e alla fine si dividono nuovamente
Bellissime le scene di Genzo in riva al mare e la confessione di Kumi
E’ una storia che ha preso ritmo solo alla fine
Ma arrivarci è stato un bel percorso interiore
Un arrivederci alla tua prossima storia Kiku…
Noi lettori affezionati di aspetteremo anche ogni settimana
Auguri di buon Anno
Mary

Recensore Junior
29/12/23, ore 12:06

Ciao Kiku,
Ho aspettato di arrivare alla fine della storia prima di lasciare un’altra recensione e sinceramente sono stata in dubbio fino all’ultimo se pubblicarla o meno.
Cercherò di spiegarti perché per me la bandierina resta bianca.
Ho provato a leggere senza pregiudizi la seconda parte, azzerando le mie aspettative (ma è giusto farlo? E’ giusto che un lettore non si aspetti qualcosa da quello che legge?), ho provato a godermi la storia… ma non ce l’ho fatta, o almeno non fino in fondo.
Riconosco che la lettura delle tue parole sia piacevole, poetica, quasi melodiosa. Mi piacciono le immagini che riesci a creare con Le parole. Molto.
Ma tutto si ferma lì.

Alla fine di ogni singolo capitolo, mi dico: okay, aspettiamo il prossimo.
E non è un “wow, non vedo l’ora di leggere il prossimo”. È più un “mmm, speriamo che almeno nel prossimo succeda qualcosa.”

Ci sono troppe cose che hanno disturbato la mia lettura. Provo ad elencartele in ordine sparso.

Parto dall’età dei protagonisti: totalmente non allineata con il loro modo di fare, agire e parlare. Non puoi muovere dei diciassettenni come se avessero quarant’anni. Non è credibile. L’intervista di Genzo, tanto per fare un banale esempio: ma nemmeno Messi alla consegna dell’ottavo pallone d’oro parla ai giornalisti con quella sicurezza, come se avesse sulle spalle vent’anni di carriera!

Sanae e Tsubasa: che senso ha raccontare della proposta di matrimonio in quel momento? In quel modo? Due personaggi “inutili” nella struttura della storia (sulla tua Sanae potrei aprire una parentesi infinita per quanto me la fai odiare...). Totalmente scollegata dal resto della trama e buttata lì come se quel capitolo ti fosse sembrato troppo breve e avesse necessità di essere allungato di 10 righe. E quindi mettiamoci dentro quell’episodio che tanto tutti capiscono e tutti sanno che i due si amano e si sposeranno.

Ma la più importante e quella veramente disturbante è il ruolo che attribuisci a tutte le tue protagoniste femminili, quantomeno nelle ultime storie, probabilmente quelle che tu sostieni appartenere a questa nuova fase: è aberrante. Tratteggi delle Penelope di altri tempi (che poi Penelope mentre aspettava in quei vent’anni Ulisse mica si è fatta mettere i piedi in testa da nessuno, anzi!): stanno lì in attesa infinita di essere guardate, considerate, sedotte e abbandonate.
Perché questa, ragazzina di 17 anni con un trascorso così drammatico, accetta di farsi trattare in questo modo da un borioso ragazzino che ha male alla spalla? Vogliamo davvero mettere i loro drammi, le loro cicatrici sullo stesso piano?

Perché il tuo Genzo spara sempre questa frase insopportabile (gliel’abbiamo sentita dire un bel numero di volte ormai e in più storie ai tuoi Genzo, e sempre dopo aver avuto rapporti sessuali con le protagoniste femminili): “io non posso avere una ragazza”. Perché? O meglio a 17 anni (anche a 30, per carità!) è legittimo che tu non voglia una relazione, questo può anche starci. Ma allora ti comporti coerentemente con questa tua idea: non vai a letto con lei, non la metti in un angolo durante il ritiro e appena puoi ci fai sesso. Non siete quarantenni trombaamici! Questa Kumi ha subito una violenza fisica e psicologica terribile! E lui che si presenta da principe azzurro, e’ il peggiore dei lupi.

E’ la stessa situazione già vista in Libellula se non sbaglio!
Non possiamo Insegnare alle nostre figlie che le panchine vanno colorate di rosso e poi raccontiamo storie in cui gli uomini trattano le donne in questo modo! Uomini che non sanno parlare, ma sanno benissimo come spogliarti e sparire. In tutto il periodo in cui lui sta ad Amburgo, l’ha mai chiamata una volta? A 17 anni dopo essere andata a letto con il ragazzo dei tuoi sogni, se non ti chiama dopo quattro ore, impazzisci.
Non lo aspetti dopo mesi con gli occhi a forma di cuore augurandoti che abbia realizzato il suo sogno! Ma in quale realtà?
Io tutto il romanticismo, che questa storia sembra voler evocare, non lo vedo. Proprio per niente! Ci vedo tanto, tantissimo squallore.

Un ultimo appunto che mi fa alzare gli occhi al cielo ogni volta. Il ruolo delle tre manager : il fatto che la federazione giapponese assuma tre ragazzine di 17 anni (tra le altre cose, tre fidanzatine dei giocatori) per pulire gli spogliatoi, fa ridere. Capisco la tua necessità di avere Kumi nello stesso spazio di Genzo per farli andare a letto insieme di nascosto e senza tanta trama intorno, ma questa cosa non ha proprio senso. Non è richiesta un’aderenza alla realtà assoluta in queste storie, posso anche sorvolare su alcune incongruenze, ma un minimo di realismo si.

E arriviamo al finale… non mi ha nemmeno stupito, me lo aspettavo, perché francamente le ultime storie le hai chiuse tutte bene o male così, come se ti fossi stancata di raccontare la storia e non vedessi l’ora di iniziare a pubblicare la prossima ff. Di solito in una storia, il lettore ha bene o male la sensazione che si è arrivati alle ultime battute, perché tutti i fili sono stati tirati, i pezzi del puzzle iniziano ad andare al loro posto. Ma qui dal nulla , ti trovi un bel “Completa” e ciao.
E attenzione , il tuo non è un finale aperto, non mi aspetto la pubblicazione di un sequel, ma la storia ai tuoi lettori non l’hai raccontata tutta.
Ci sono talmente tanti buchi temporali e narrativi, ci sono talmente tanti spazi che il lettore deve coprire con la propria fantasia, che mi viene da dire che la storia è incompleta! A me non va di immaginarmi come si sono detti addio, io esigo che sia tu, Autrice, a raccontarmelo: con i dialoghi, con l’introspezione, con il racconto di quello che passa nella testa dei tuoi personaggi.

Immagino che la tua risposta sarà: “se non ti piace il mio modo di scrivere, non leggere”. Da una parte hai ragione, dall’altra credo che se si decide di pubblicare in uno spazio come questo, dove al lettore e’ consentito “dire la sua”, sia compito di chi scrive accettare le critiche e rispondere in modo esaustivo (personalmente ho sempre la sensazione che in questo fandom ci siano troppe poche bandierine bianche).

La mia recensione non vuole essere offensiva, prendila come espressione di un “malessere” da lettrice insoddisfatta e del desiderio di capire cosa c’è dietro determinate tue scelte.


Cari saluti,
Jenny
(Recensione modificata il 29/12/2023 - 08:48 pm)

Nuovo recensore
28/12/23, ore 16:30

Ciao Kiku. E’ già da un po’ che sono su EFP e che leggo fanfiction nel fandom di Capitan Tsubasa, anche se per pigrizia non recensisco quasi mai, e infatti mi sono registrata solo in tempi relativamente recenti per avere accesso a tutte le storie.
Ho visto che sei una scrittrice molto seguita e così, incuriosita, ho iniziato a leggere le tue fanfiction, partendo dalle più vecchie.
Devo dire che all’inizio mi sono davvero appassionata alle vicende dei tuoi personaggi, sempre così tormentati e sfaccettati. Yukari che per esempio tradisce Ryo con Misaki, e poi Misaki con Genzo, beh, l’ho trovata una situazione davvero originale! Questo tuo rimescolare le carte mi ha catturata e ho trovato molto piacevole il tuo stile e la costruzione dei personaggi delle tue prime storie (diciamo da Prospettive di innocenza a La casa sull’albero):pur con i loro difetti, le loro incertezze e i loro errori, erano realistici, i loro comportamenti avevano una logica, per quanto a volte contorta, ed era facile immedesimarsi nelle situazioni che vivevano.
Come ti ho già scritto, ho adorato la Yukari di The swimming pool. La scena sull’isola è letteralmente da brividi.
Purtroppo, però, ho notato che le tue storie col passare del tempo hanno perso forza (diciamo che ho colto un decadimento graduale a partire soprattutto da Tornare grande, nonostante poi mi sia piaciuta moltissimo Un’altra possibilità), scadendo in situazioni surreali (Taro e Tsubasa che vanno a trascorrere il Natale insieme in Non andare, nonostante il capitano sia convinto che l’amico ci abbia provato con Sanae), inverosimili o squallide. Il modo in cui Kumi si fa trattare da Genzo in Libellula è agghiacciante, per esempio.
Non sto giudicando il comportamento dei personaggi da un punto di vista etico (anche Yukari in Senzacuore si fa sfruttare sessualmente in modo discutibile, ma nel corso della storia tutto acquista un senso. Se all’inizio la biasimiamo e il suo modo di fare ci provoca rabbia, in seguito ogni pezzo va al suo posto), ma purtroppo trovo che le storie scritte dopo La casa sull’albero abbiano un sacco di criticità a livello non solo di trama ma anche di struttura e di scrittura, con personaggi piatti, refusi (Un esempio per tutti: Kumi ingoia la “salita”),
espressioni dialettali in un contesto giapponese e non in un’ambientazione regionale italiana (vado a memoria: la valigia pesa che spiomba, l’ascia da stiro, Ryo si siede “a donna” sul water, “mi sta venendo il gatto sulla pancia”, il totem letterario…ma non era il topos letterario?…ma ce ne sono molte altre, per esempio “mi verrebbe da darti una tozza” in Senzacuore), errori grammaticali abbastanza gravi (in Cicatrici: la madre di Kumi si accarezza una “sopracciglia”? Semmai un sopracciglio.), frasi a volte incomprensibili (“Si mette una mano al tutore: no, mi sento…non mi sento io. Cammineremo fino a quando ne avrai…”)e ripetizioni in ogni capitolo…per non dire in ogni frase. Sempre in Cicatrici: Arrivano “anche” le ragazze e, “anche” “loro”, siedono ai “loro” posti. Oppure: “cammini” male. “Cammini” malissimo. Lo vedo da come “cammini”.
Hai fatto caso a tutte le volte in cui usi i verbi farfugliare e risolversi, e a tutti gli errori di punteggiatura che ci sono? Sembrano quelli di una persona che non rilegge quello che scrive (a volte nemmeno le risposte alle recensioni), ed è un peccato visto che in passato hai dimostrato di avere uno stile bello e corretto.
L’idea che mi sono fatta, vista anche la tua prolificità, è che tu scriva di getto, senza riguardare e correggere i tuoi capitoli. Un eccesso di sicurezza? Non ci sarebbe niente di male ad avere un beta reader che ti segnali gli errori. Anche gli scrittori più affermati hanno chi li aiuta nelle correzioni.
Inoltre i personaggi delle tue nuove storie non hanno un approfondimento psicologico. Non devi fare battaglie femministe, scrivere lunghissime sequenze riflessive o dilungarti in spiegazioni quando scrivi (nessuno si aspetta questo da una fanfiction, in cui si cerca soprattutto svago), ma il lettore ha il diritto di capire le motivazioni basilari, elementari, delle azioni dei personaggi. Tu invece da un certo momento in poi hai cominciato a tratteggiare dei protagonisti monodimensionali e monolitici, che non subiscono nessuna evoluzione né in positivo né in negativo (Genzo, sempre per fare un esempio tratto da Libellula, passa improvvisamente da squallido personaggio che tradisce la fidanzata e sfrutta Kumi sessualmente a ragazzo follemente innamorato, oppure in Cicatrici la tratta male senza nessun motivo, alla stregua di un bulletto da quattro soldi, con lei zerbino (anzi, innamoratissima!), che lo giustifica sempre. E perché poi? Perché ha la tendinite? Perché è sinceramente sgarbato?
L’altra cosa che ho notato è che non sei molto aperta alle critiche, nemmeno quando sono costruttive, strutturate e formulate educatamente.
Tu dici che in questo momento ti interessa raccontare storie di questo genere. Cito testualmente una tua risposta in Libellula:«Sono in una fase “nuova”: mi interessano trame e pg un po’ diversi dal solito (dal mio solito) e di questo scrivo».
In Cicatrici invece scrivi: «Credo di essere approdata a una mia presa di consapevolezza rispetto alla gestione dei pg e a una scuola di pensiero ben precisa e sto cercando di attenermi a quella, in previsione del mio prossimo lavoro originale.»
Quindi ti chiedo: in che fase sei? Che genere di storie stai raccontando? A quale autore/corrente letteraria ti stai ispirando? Perché non lo spieghi alle lettrici che te lo chiedono, visto che hai consapevolezza di ciò che scrivi?
Aggiungi inoltre che, se ad una persona le tue fanfiction non piacciono, può anche smettere di leggerle, ma non è così. Nel momento in cui una storia viene resa pubblica, un lettore è libero di leggere quello che gli pare (e anche se non gli piace ha tutti i diritti di arrivare fino alla fine) e di commentarlo sinceramente, non solo per far piacere allo scrittore (così come tu giustamente dici che lo scrittore non scrive per compiacere il lettore). E un’autrice, specialmente se non è ancora un’affermata professionista della narrazione, dovrebbe sempre mettersi in discussione per crescere e migliorare.
Quindi adesso, molto umilmente e senza alcun intento polemico, ti chiedo di rispondermi: che tipo di storie stai scrivendo? Perché hai scelto di non approfondire i personaggi facendoli agire in maniera incomprensibile per il lettore al punto che devi spiegare le loro azioni nelle risposte ai commenti? Gli avvenimenti non si dovrebbero comprendere perché tu rispondi alle recensioni a fine capitolo, dovrebbero essere evidenti nella storia stessa.
Prendendo spunto da Non andare, quella è una storia in cui il comportamento di Taro e Tsubasa non ha alcun senso: il capitano pensa ci sia stato un tradimento ma se la prende solo con l’amico. Dichiara che a spalare la neve con Taro non ci andrebbe nemmeno morto e invece la mattina dopo ci si rotolano insieme, senza che il lettore sappia nulla, restando lì a chiedersi se si è perso qualche pezzo della storia.
L’altra domanda che ti ripeto è: perché tante parole uguali ripetute nello stesso capitolo (una tra tutte il già citato farfugliare) e tante espressioni dialettali/regionali italiane in un contesto giapponese? Cosa c’entrano? Perché tanti refusi ed errori? Sono tutte scelte stilistiche e tecniche (anche quella di non rileggere)? Visto che sei consapevole di quello che scrivi non dovresti avere problemi a rispondere a queste domande.
Aggiungo un’ultima cosa. In Cicatrici succede ben poco, ci sono scene che si ripetono più volte (Genzo che accompagna Kumi a casa, con lui che si rende conto che la ragazza non vuole stare in sua compagnia), un eccesso di capitoli riempitivi che non aggiungono nulla alla trama e l' ennesimo finale aperto. Non necessariamente deve esserci un happy ending, ma almeno per una volta potrebbe esserci una chiusura netta, perché il finale aperto è ormai una costante nelle tue storie ma dopo un po' stanca. In alcuni casi ci può anche stare, ma in altri, come in questa ff, si avverte un finale improvviso ed interrotto.
Aspetto una tua risposta perché sono curiosa di capire, e avendo letto anche parecchi altri commenti dello stesso tenore, penso di non essere l’unica. È evidente che molte delle tue lettrici hanno colto un grande divario tra le tue prime storie e queste ultime, e penso che tutte noi siamo interessate a capire cosa sta succedendo al tuo stile e ai tuoi contenuti, senza per questo mettere in discussione il tuo diritto a sperimentare (ci mancherebbe altro!). Come ti dicevo, non c’è alcun intento polemico o denigratorio in questa recensione, solo il desiderio di capire.
Alla prossima.
AvidaLettrice
(Recensione modificata il 28/12/2023 - 04:56 pm)

Nuovo recensore
28/12/23, ore 08:47

Ciao Kiku. Questa storia è stata molto intensa sotto ogni punto di vista. I tuoi Genzo e Kumi li ho trovati emotivamente straordinari.
Alla prossima storia. Ciao

Recensore Veterano
28/12/23, ore 05:39

Ciao Kiku,
Anche se un ritardo ti faccio gli auguri per le feste appena trascorse.
Siamo giunti all' epilogo di questa bellissima storia.
Kumi riesce finalmente ad aprirsi con le amiche riguardo la terribile storia vissuta a Tokyo.
Genzo è cresciuto tantissimo, sembra aver fatto la pace con le sue cicatrici.
Molto significativa la conversazione finale con mister Kira in riva al mare.
Kumi e Genzo al momento si separano, ma mi piacerebbe leggere in futuro un nuovo capitolo di questo loro amore intenso.
Complimenti per questo bellissimo racconto fatto di dolore ma anche di crescita in solo dei protagonisti, ma anche dei personaggi che ruotano intorno a loro.
Un abbraccio a prestissimo❤️❤️

Recensore Master
27/12/23, ore 12:29

Cara Kiku, purtroppo questa volta non sono riuscita a commentare capitolo per capitolo la tua storia. Alla fine mi sembra che Genzo sia diventato un uomo e abbia accettato le sue difficoltà e imperfezioni, andando avanti con la sua vita. Kumi invece è ancora in viaggio, così come il loro amore ancora incerto. Tutto rimane in sospeso tra loro? Come andrà? Magari ce lo racconterai in un sequel. :) Alla prossima!

Recensore Master
27/12/23, ore 00:07

Buin Santo Stefano. Secondo me Genzo e Kumi si ritroveranno un giorno

Recensore Veterano
26/12/23, ore 23:15

Ciao..Buon Santo Stefano ..che dire un finale non troppo scontato ..ma kumi e Genzo un domani si ritroveranno e staranno insieme .Al momento devono separarsi ...

Recensore Master
26/12/23, ore 19:32

Questa è stata una storia veramente difficile da recensire, perché piena di difficoltà psicologiche e fisiche. Penso proprio che sia stata la storia più complessa, per me, da leggere e da vivere. Il lieto fine non era scontato e, se ci pensi bene, non è avvenuto completamente. È come se mancasse la finestra sul futuro. Non dico come un futuro sequel di "Libellula", ma tipo..."Cicatrici, cinque anni dopo". Un lecca lecca dolcissimo per terminare una storia con così tanti fatti tristemente accaduti. E comunque la brezza del mare ha preso forza e si sta trasformando in vento. Così anche i nostri ragazzi, come la brezza, stanno prendendo forza e coraggio e quindi ci salutiamo nuovamente e ti dico felice Santo Stefano. Ciao Kiku! Alla prossima!

Recensore Master
26/12/23, ore 18:29

"Tu hai saputo accettare le regole di Okinawa,la legge del mare.E adesso,qualsiasi cosa ti succederà nella vita,sarai in grado di sopportarla.Magari non supererai tutto,ma lo sopporterai;il che,è già una buona cosa".
"Non siamo super eroi".
"Non siamo nemmeno eroi.Siamo solo persone che cercano di realizzare il proprio percorso.Tu avresti potuto mollare il calcio,ma non l'hai fatto;io qui,ho trovato il mio posto,il mio equilibrio.E mi sento sereno".
"Molti ragazzi,le devono dire grazie.Io sono l'ultimo di una lunga serie".Molto bello,il dialogo tra Genzo e Mister Kira.Genzo gli deve molto.Se non fosse stato per lui,non so se ce l'avrebbe fatta a condividere con la tendinite,e a calmare la  rabbia,che nutriva contro gli adulti.
"Ci siamo innamorati.Ma abbiamo anche capito che forse,l'amore è una cosa che può morire con grande facilità.Si dice che l'amore è il sentimento più forte,ma ora,per me è una creatura fragile che respira appena,e dobbiamo averne cura".
"Devo imparare di nuovo a vivere;devo tornare ad avere voglia di uscire,senza avere paura del rumore dei passi che mi seguono;a sentirmi leggera fra sconosciuti".
"Qualsiasi cosa dovesse accadere,io ci sarò.E un giorno,forse quella creatura fragile che adesso respira appena,diventerà forte".
"Io lo spero".
"Anch'io Kumi.Con tutto me stesso".Anche quello tra Genzo e Kumi,mi è piaciuto.I due ragazzi si amano,ma hanno ragione:non devono fare le cose troppo in fretta.Devono crescere,e lasciarsi il passato alle spalle.Genzo c'è quasi riuscito;Kumi ancora no.Ma quando ce la farà,saranno pronti a stare insieme.

Recensore Master
26/12/23, ore 18:17

Ciao Kiku, e così siamo giunti all'epilogo...non credevo terminasse ora la storia, sono rimasta stupita! Dunque, ritroviamo Genzo con mister Kira sulla spiaggia. Mi era piaciuta questa "strana coppia" e sono lieta di vederla di nuovo nel finale. L'uomo è stato determinante per Genzo in questa ff anche se poi il lavoro più grosso lo ha fatto proprio il giovane, il mister lo ha solo aiutato a tirare fuori tutto ciò che serviva per riequilibrarsi. Hai dato a Kira il ruolo che si dà ai grandi maestri, quelli che ti aiutano senza che te ne accorgi. Dal dialogo fra i due si capisce che il mister ha compreso tutto anche riguardo Kumi. Bella l'immagine che dai di lei che passeggia sulla spiaggia senza pensieri, assorta tra la musica e il rumore del mare. Sul finale si capisce che Genzo partirà per Amburgo ma Kumi non lo seguirà. Però i due si sono fatti una promessa, almeno io ho percepito questo. Quella brezza che vuole diventare vento non è un caso. Nei finali delle tue storie c'è sempre molta malinconia ed è anche per questo che mi attraggono. Non è un vero "e vissero felici e contenti" ma può diventarlo. Forse c'è sempre qualcosa di incompiuto ma proprio per questo li apprezzo.
A presto, un abbraccio a te!
Francy

Recensore Master
26/12/23, ore 10:41

Ciao cara! Buon Santo Stefano! Peccato che sono in ritardo per gli auguri di Natale...io credo che dovresti continuare questa bellissima storia! Di materiale c'è ne tanto! Sarebbe bello leggere delle loro vittorie personali dopo tanto dolore...

Nuovo recensore
24/12/23, ore 10:11

Ciao Kiku. Anche questo capitolo è emotivamente intenso. Bellissima l'ultima frase: sembrano essere tornate solo e semplicemente bambine. Mi sono commossa.
Sereno Natale anche a te!
A martedì.

Recensore Master
24/12/23, ore 09:19

Ciao Kiku, finalmente Kumi si apre anche con le amiche di sempre con gioia anche della madre che, con discrezione, veglia alla giusta distanza.
Bello questo capitolo tutto al femminile, c'è solidarietà fra le tre ragazze, empatia e comprensione. Servono questi momenti, è importante sottolineare questi gesti d'amicizia e non soltanto la storia d'amore. Concordo con la tua scelta di dedicare un capitolo a loro!
Buon Natale ❤con affetto!
Francy

Recensore Master
24/12/23, ore 08:45

Bellissimo capitolo Kumi ha trovato il momento giusto e il modo per raccontare a Sanae e Yukari quello che era.successo a Tokyo. Bellissima amicizia. Buon Natale
(Recensione modificata il 24/12/2023 - 08:52 am)

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