Recensioni per
He ate the apple and was chased out of Eden
di Ofeliet

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/23, ore 01:16

Ebbene, eccomi qui!
Finalmente questo aggiornamento è arrivato! L'ho aspettato con ansia e, devo dire, ne sono rimasta assolutamente soddisfatta. Il capitolo è veramente molto bello, coinvolgente e pieno di feels; è, inoltre, scritto molto bene ma è una cosa che già sai: io apprezzo veramente molto la tua scrittura e la tua capacità di realizzare le scene. E' innegabile come questo capitolo incarni un punto di svolta molto importante nella trama: finalmente ci vengono fornite delle risposte e anche il rapporto tra Inghilterra e Francia ha un profondo cambiamento [e ti devo dire ... vi devo dire ... ti devo dire che così brutta la situa alla fine non è].
Ma partiamo dal principio! Li avevamo lasciati sul treno ... e li ritroviamo sul treno. Mi è molto piaciuta quest'atmosfera privata, quasi intima tra loro due. Li vediamo scambiarsi le solite frecciatine, ma qualcosa è certamente cambiato: sono loro due, da soli [veramente questa volta, niente tassista impiccione] e possono permettersi maggiore sincerità. Mi ha fatto sorridere quando Francia viene definito una vecchia impicciona, ma sono trascesa quando questi ha dato ragione ad Inghilterra; è proprio vero che si conoscono bene *commoss* ma passando alla ciccia vera, il fatto che Francia sia stato l'unico a chiedere il perché del referendum ha suscitato in me moltissime riflessioni. Partendo da quella più ovvia, mi ha confermato che il pov del francese è quello di un narratore inaffidabile: Francia ha letteralmente passato il secondo e terza capitolo a lagnarsi dell'eventualità che Inghilterra potesse ritenerlo non più necessario o "importante" nella sua vita, ha costruito interi castelli mentali su questa paura ... mentre, nella realtà, Inghilterra stesso ha sottolineato come il loro rapporto sia unico. Il fatto che noti che sia stato Francia l'unico a chiedere [anzi che sia stato proprio lui a farlo] conferma come l'altro non neghi o non cerchi di distruggere quello che hanno costruito in quegli anni.
Mi ha fatto morire la parentesi boomer di Inghilterra: lui che teme di star "perdendo se stesso", di "non avere più chiaro cosa è suo e cosa no" ... mi sono sembrate le lagne di un vecchio che si auto-convince che la badante gli sta rubando lo zucchero. Stesso livello di delirio, per me. Non a caso, Francia prova anche ad impostarci una conversazione seria e profonda ma niente: si schianta tutto contro un muro di autoconvincimenti che solo un anziano può avere. Incredibile come Inghilterra, teoricamente, debba essere più giovane dell'altro ma incarni perfettamente la versione di un anziano che fa i capricci. In tutto questo, Francia che tenta di fare psicologia con domande generiche sulla paura di stare con gli altri mi ha fatto morire.
Passando all'argomento veramente scottante del capitolo: il bacio. Devo essere sincera, non me la aspettavo. Nel mio bingo di questa storia avevo immaginato che un ipotetico bacio tra questi due si sarebbe verificato sul finale. Ero convinta che si sarebbero salutati e/o baciati e che, a seconda di come si erano sviluppati gli ultimi capitoli, sarebbe risultato chiaro se questo bacio fosse un semplice arrivederci o un addio. E INVECE NO [inserire qui meme di zeb89 con il bottom text "volevi"]. Ovviamente non poteva essere così scontato: il bacio c'è ma capita in un momento totalmente inaspettato. Non che il crescendo sia fatto male (tutt'altro) ma non può che lasciare sbalorditi. Francia bacia Inghilterra e lo fa con una naturalezza che lascia sbalorditi. Il fatto che, come dica lui, questa non sia la prima volta non rende meno forte la scena. Mi ha lasciato veramente sorpresa e sono rimasta ad osservare la pagina sbalordita. Per un attimo assistiamo ad un vero avvicinamento, Francia si sente davvero vicino all'altro ed in grado di capirlo ... ed infatti fugge. Fugge a fumare perché, nonostante millanti di volerlo capire a tutti i costi, Francia comunque ha paura di tutta quella sincerità e di tutto quel trovarsi gomito a gomito; ha paura perché, lo sa, se Inghilterra si mostra per come è anche lui deve fare lo stesso. Per quanto la sua fuga mi abbia fatto urlare nel panico, l'ho trovata una cosa davvero credibile e davvero interessante da vedere. 
Per un attimo ho temuto davvero che Francia si buttasse dal treno pur di fuggire da quella situazione, da quell'improvvisa e inarrestabile vicinanza [ho pensato pure che, se non l'avesse fatto lui, allora sarebbe stato Inghilterra a yeetarsi] ma, per fortuna, lo vediamo tornare in carrozza e riprendere in mano la situazione. Il fatto che si metta a dire che un bacio non cambierà niente perché "non sono in una favola" mi ha fatto frignare. Io anelo ad un lieto fine per questi due ed il loro essere due boomer disillusi mi fa impazzire. Ma ovviamente non poteva essere solo questo, non potevano essere solo loro due che prima si baciano e poi si ripetono che non è successo niente ... no no, Inghilterra doveva droppare la bomba e dire che "probabilmente se ne va". E io qua dico: allora siete bastardi. Io già stavo esplodendo di feels, ora non sono altro che una disperata che strilla, si straccia le vesti e piange perché non vuole più soffrire. 
Ed ancora una volta non è finita qui: perchè Francia ha provato a fare di nuovo lo stronzo, ad aggredirlo di nuovo con un sarcasmo pungente che in questo momento Inghilterra non si merita (e nemmeno cerca). Io ero già pronta a mordermi le mani, a malederli [e maledirti per tutti questi feels] ma poi finalmente l'illuminazione, la luce in fondo al tunnel. Proprio quando pensavo he si sarebbero lascati dopo quel bacio, arrabbiati e di nuovo oggetto di un fraintendimento, Francia sceglie di nuovo di fare un passo avanti e di ascoltarlo. Questa offerta di far rimanere Inghilterra a Parigi, di cenare insieme [e forse anche altro ;)] mi ha fatto urlare dentro e fuori. E Inghilterra ha detto sì. Ci rendiamo conto: come fa una nazione a salire sul treno, sedersi al suo posto, limonarsi Inghilterra e dopo aver quasi mandato a quel paese quel momento e la successiva confessione di Inghilterra dire "ma, non lo so, facciamo che rimani stanotte da me"? E Inghilterra cosa ha risposto? INGHILTERRA HA RISPOSTO "SIIIII" *coff* diciamo che sarebbe comunque rimasto per via del biglietto bla bla ma rimane per Francia, rimane per il bacio, rimane per vivere a fondo quel momento di vicinanza. Ed è tutto così intenso che non posso fare a meno di tremare.
Sono veramente coinvolta e fatico a controllarmi in vista del prossimo aggiornamento. Non ho la minima idea dei possibili sviluppi di questa storia e forse non voglio nemmeno provare ad immaginarli perché mi ruberebbero l'effetto suspence che sei riuscita a creare. Non mi resta quindi che sedermi a braccia conserte ed aspettare.
mughetto

Recensore Master
16/10/23, ore 22:17

Ebbene, eccomi qui!
Mi ero ripromessa di lasciare una recensione il prima possibile. Ho avuto modo di leggere il capitolo in mattinata ed ho passato buona parte della giornata a ripensarci e interrogarmi su quali fossero i passaggi più interessanti e significativi. Questo terzo aggiornamento si distingue dai precedenti perché, oltre che più riflessivo, procede lentamente ed appare una preparazione meticolosa di quella che sembra essere una tempesta incombente ma non ancora verificatasi. Assistiamo infatti ad un Francia che riesce finalmente ad agganciare Inghilterra ed ha finalmente del tempo da passare solo con lui.
Mi ha fatto sorridere come abbiamo lasciato Francia determinato e propositivo nel capitolo due ed adesso lo ritroviamo che brancola nel buio su come fare per attuare il suo geniale piano. Ha ragione a non sapere come fare, soprattutto se guardiamo a come si comporta Inghilterra: è interessante osservare come Francia analizza il suo comportamento, decifrandolo, dandoci interpretazioni arbitrarie o addirittura lasciandoli "oscuri" perché incapace di comprenderli. Di questo capitolo mi è piaciuto proprio questo: la parzialità del POV di Francia. Mi è piaciuto guardarlo scontrarsi con la verità che lui, sì, conosce Inghilterra ma allo stesso tempo necessita continuamente che l'altro espliciti i suoi pensieri e i suoi comportamenti così da renderli comprensibili. Il che è quasi ironico se ripensiamo a come, nel primo capitolo, tutta l'UE sia convinta, invece, che Francia abbia la soluzione in mano per quanto riguarda il referendum. Non so come spiegarlo, ma ho trovato la situazione dannatamente credibile e profondamente "umana" [e per questo incredibilmente affascinante: Francia può vantarsi con se stesso di essere superiore degli esseri umani, ma alla fine vive le stesse situazioni della vita di un qualunque uomo].
Ho adorato il confronto che hanno in taxi. Mi ha mandato le stesse vibes di una scena cinematografica. Tutti e due seduti vicini che si scambiano parole sibilline che non riescono a rassicurare nessuno dei due. Francia si aspetta da Inghilterra una chiarezza di intenzioni e una trasparenza che l'altro ovviamente non riesce a dargli; questo fatto che l'Europa intera continui a chiedere a Inghilterra "come sente che andrà" e questi risponda sempre "non lo so"; apre a due possibili scenari: (1) Inghilterra sta mentendo, sa cosa sta per succedere ma non è ancora "pronto" a prendersi la responsabilità o dire addio all'Unione [e in particolare a Francia]; (2) Inghilterra non sa effettivamente dove stia andando a parare tutto questo, è una foglia nel vento e questo forse è un campanello d'allarme ancora più grande. Francia sembra protendere per questa seconda interpretazione, ma non so se "fidarmi di lui" o prepararmi ad una batosta di feels ancora più forte.
C'è da dire che tutto questo trovarsi a viaggiare in treno sembra preparare un crescendo emotivo. L'atmosfera chiusa, quasi intima, del treno sembra un luogo perfetto per mettere a Francia ed Inghilterra di comprendersi, questa volta pienamente. Hanno quattro ore di tempo per parlare, questa volta concentrandosi solo sul referendum ma proprio sul loro rapporto. Forse l'errore di Francia è proprio questo: impuntarsi sul referendum, evitando di affrontare la questione più seria e profonda, ovvero il suo rapporto con Inghilterra. Nel secondo capitolo, la questione era stata accennata e la risposta di Francia era stata molto emotiva. Mi domando come sarebbe se fosse affrontata di nuovo, questa volta apertamente e con Inghilterra presente.
Un'altra cosa che ho amato di questo capitolo è che da pienamente la misura di quanto sia difficile e stancante parlare con Inghilterra. Ho adorato da morire questa sensazione di perenne incertezza, chiusura e mancata comunicazione che riesce a trasparire dal tuo racconto. Leggendo questo capitolo hai perfettamente la misura di quanto sia difficile parlare con persone introverse. Francia si aspetta costantemente che Inghilterra dica di più, dica la verità, si confidi e invece questi gli fa sudare ogni parola, ogni confessione, ogni momento di autenticità. Tutto nel loro dialogo è un costante tiro alla fune, faticoso e che non conosce pace o soddisfazione. Per questo è bellissimo e anche dolorosissimo. La cosa che lo rende ancora più credibile e verosimile è che non è sempre una situazione triste e struggente: ci sono anche dei momenti rilassati, dei momenti in cui scherzano e sembra quasi esserci intesa.
In particolar modo, posso dire di aver trovato molto divertente il momento in cui Francia si mette a parlare di quanto "virile" fosse Inghilterra nella seconda metà dell'Ottocento, in quello che mi è parso essere il suo "splendido isolamento". Anzitutto vediamo Francia essere il povero stolto simp che abbiamo imparato ad amare; e, in secondo luogo, mi ha fatto spaccare il fatto che ci presenta l'altro tanto virile e forte, per poi dirci che scappava ad ogni piccolo tentativo di flert [inserire qui la vine con la tipa che scappa alla vista del topo finto].
Sono sicura di essermi dimenticata altre osservazioni, ma direi di fermarmi prima che questa recensione non diventi l'ennesimo sproloquio di io che faccio la complottista sul significato di ogni frase pronunciata da Inghilterra. Aspetto, quindi, il prossimo aggiornamento entusiasta come sempre.
mughetto

PS.
Pensieri e preghiere per Germania che realizza riassunti dei convegni e, invece di farli pagare [come penso che invece faccia il Benelux], li passi in modo disinteressato a Francia. Un santo, davvero.

Recensore Master
11/10/23, ore 22:56

Ebbene, eccomi qui!
Non aspetto nemmeno un momento per mettere in ordine i pensieri e mi precipito a commentare questo aggiornamento. Potevo aspettare di avere un pensiero lucido e coerente, ma perché risparmiarsi? Inizio col dire che ho sofferto. E anche tanto. Ma esattamente cosa mi aspettavo? Sei tu che scrivi una fruk sulla brexit usando come POV principale quello di Francia che, oltre ad essere un grandissimo stronzo, è un maledetto boomer che se le inventa tutte per non dire quello che pensa. Con premesse simili, questo capitolo non poteva che essere un'autentica bomba sul mio povero spirito sconfitto.
Occorre quindi ripercorrere questo capitolo e commentare quanto più sensatamente questa vagonata di feels che si apre con un Francia in pieno momento self-appreciating perché, ricordiamo, questa è la stessa nazione che si vanta di essere la più bella ma è perfettamente (e segretamente) consapevole di come Spagna lo sia più di lui. Tutta la personalità e la sicurezza di Francia si basa su false verità che ha costruito attorno a sé e lo tranquillizzano. Questo ha perfettamente senso se guardiamo a come il rapporto con Inghilterra viene sviluppato all'interno del capitolo: Francia ha una serie di convinzioni sull'altro, nate da varie esigenze che ha avuto nel corso dei secoli, e questo suo denial sulla brexit è solo quella più recente.
Mi ha fatto morire che letteralmente c'è voluto Paesi Bassi [che ha detto, tra l'altro, una cosa che già si sapeva] per fargli realizzare che questo benedetto referendum intende farsi per davvero e che c'è effettivamente un'ipotetica volontà di Inghilterra di andarsene. Basta questa consapevolezza per far cadere Francia nel panico più assoluto e fargli fare delle scelte di merda una di seguito all'altra; è incredibile la capacità di questa nazione di rovinarsi da solo, un talento quasi. Cioè, letteralmente, si mette a spiare la conversazione di Inghilterra con Portogallo solo per intromettersi e trattarlo malissimo, così, gratuitamente, tanto che pure Polonia gli dice che ha esagerato [mica Belgio o Danimarca, ma Polonia. Te dico: Po-lo-nia! hai sgravato, Francia!] e non contento si mette pure a baccagliare durante la presentazione sul referendum.
C'è da dire che io mi aspettavo la catastrofe in mensa nel momento in cui Spagna pronunZia la fatidica frase "Dico davvero Francia, ti farai male". Quando l'ho letta ho capito subito che sarebbe stato un macello ed il fatto che Francia non si sia nemmeno fermato a pensare al significato più profondo non ha fatto che peggiorare l'ansia.
Francia combina proprio un bordello: insulta ed offende Inghilterra perché le sue convinzioni si stanno sgretolando [e forse perché geloso di Portogallo *coff*] e poi scappa via. E io speravo [ingenuamente, scioccamente] che si sarebbero rivisti ed avrebbero chiarito ... E INVECE NO! Francia che va a guardarsi allo specchio dopo aver sclerato male mi ha mandato troppo le tiktok vibes con le ragazzine che impazziscono e poi cominciano a fare il lypsinc de "I'm grateful all the time, I'm sexy and I'm kind, I'm pretty when I cry~". Francia, tu questo sei: un'adolescente in piena crisi.
Ma non è ancora finita. Ovviamente, no. Bisogna soffrire ancora. Tutta la scena di Inghilterra che parla all'unione con Francia che intanto sta letteralmente sta cercando disperatamente di giustificare il suo comportamento, dando spiegazioni sempre più assurde e sempre più personali mi ha fatto tanta tenerezza. Questo suo continuare a mettersi al centro, a dire che Inghilterra sta facendo tutto questo anche per avere le sue attenzioni, è ridicolo. Ridicolo nel senso più assurdo ed egocentrico possibile, eppure così tremendamente calzante nel caso di Francia. Ed è per questo che fa soffrire.
Il confronto Inghilterra-Germania mi stava facendo alzare sulla sedia ed urlare "allora, tu a mio figlio così non parli"; ma per (s)fortuna c'è Francia che è pronto a combinare macelli e farmi urlare disperata contro il cuscino. Incredibile come questo qui stia già vivendo una situazione pessima e riesca comunque a peggiorare la situazione: Francia, qui, si mette a dire ad Inghilterra che nessuno se lo pija, che a loro non cambia niente ed addirittura tira fuori la questione di America perché, sì, niente di più giusto che indispettare ulteriormente l'altro con un argomento potenzialmente controverso [non sono contenta che questa fissa di inneggiare all'incesto gli sia rimasta dal periodo del processo a Maria Antonietta. Francia, vergognati!]. 
Ammetto di essere uscita distrutta da questo confronto ed il conseguente monologo interiore di Francia non ha fatto che altri danni. Mi sono ritrovata a leggere e scuotere disperata col capo perché mi sembrava davvero stessimo prendendo una direzione bruttissima; per fortuna, Francia non ci delude mai. Ci fa disperare per le sue pessime decisioni eppure eccoci a fare il tifo per lui che è convinto basterà un piano per architettato per far desistere Inghilterra dal suo referendum. Cosa possiamo fare se non aspettare l'aggiornamento, dunque? Spero davvero che pubblicherai presto il prossimo capitolo. Lo aspetterò con ansia!
mughetto

Recensore Master
07/10/23, ore 12:47

Non ho perso tempo a commentare questa storia perché, lo ammetto, la stavo aspettando con trepidazione. E, che dire?, è valsa proprio l'attesa! La FrUk, nelle tue mani, è un oceano di feels ed io sono tipo a Nazarè, dove si spezza l'Atlantico e ci sono le onde giganti, che grido a pieni polmoni: ebbene, eccomi qui!
Sarà che scrivere della brexit è un po' come spargere sale su una ferita che ancora sanguina e che ancora ci fa parlare per ore, lo stesso Himaruya ci ha tenuto a farci sapere come per lui sono andate le cose [ed è interessante notare come lui abbia scelto il POV di Inghilterra mentre tu all in con Francia come a voler raccontare il missing moment che non abbiamo potuto avere]. Adoro la tua interpretazione con Francia in totale denial che non capisce la potenza della tempesta di merda che si sta per abbattare su tutta Europa. Mi fa morire che per tutto il POV ci stanno nazioni che vanno a parlare con lui di questo argomento e Francia è lì, stile simulacro, che dice "ma no ma ti pare".
Pensieri e preghiere per quel povero Germania che era, ragionevolmente, preoccupato ed ha subito lo stesso lavaggio del cervello che lo stesso Francia pratica su di sé. Mi ha divertito un sacco il modo in cui viene descritto per tutto il POV, vale a dire questo armadio preoccupato che Francia tratta ancora come un ragazzino [Francia, ti vorrei ricordare che un suo pugno sono sei mesi e mezzo di prognosi]. Anche lo scambio che ha avuto con Spagna è stato un sacco carino: mi ha fatto morire che l'altro non prende sul serio i complimenti che gli vengono fatti, mentre Francia si autoproclama il più bello anche se è perfettamente consapevole che non lo è. Ma, diciamo la verità: io totalmente innamorata del dialogo tra Francia e Belgio che mi ha tenuto incollata con gli occhi sgranati perché volevo sapere dove stavano andando a parare. Questo fatto che non vadano d'accordo e si pungulano continuamente è tipo una delle cose più belle che ho letto e che mi ha fatto strillare come una ragazzina. Ma poi sbaglio o Francia ha fatto pure il geloso? sono tipo trascesa quando ho letto.
Naturalmente il momento più bello e più interessante è quello della colazione. Finalmente Inghilterra passa dall'essere "quello di cui tutti parlano" ad un personaggio in carne ed ossa con cui Francia può parlare. E la cosa più assurda di tutta quella scena è che Francia ha letteralmente passato tutta la sera prima a parlare di lui, della Brexit; ma una volta che ce l'ha davanti si comporta come questo problema proprio non ci fosse. Si tratta di una scelta perfettamente sensata perché, ricordiamolo, Francia è convinto che Inghilterra rimarrà; ma allo stesso modo è assurdo: insomma, ce lo aveva lì davanti, avrebbe potuto chiedergli "oh ma allora te ne vai, resti, che cosa vuoi" ed invece dedica tutto il suo tempo a spingerlo a consumare una colazione in modo normale. In realtà, oltre che a farci capire la gravità del denial, la scena ci permette anche di capire quanto i due siano effettivamente vicini e di come, nel bene e nel male, Inghilterra faccia quello che l'altro vuole.
Mentre rileggevo [perché, sì, questo commento esce fuori dopo tre riletture serrate del capitolo. chiama la neuro adesso] mi sono domandata: ma non è che lo ha fatto apposta ad accettare di fare la colazione? E se questo fosse stato il suo modo per dirgli addio? una sorta di contentino alla "guarda, ti faccio felice un'ultima volta". Se così fosse, già te lo dico, io sto già morendo in mezzo ai feels.
Aspetto con ansia il tuo prossimo aggiornamento!
mughetto