Recensioni per
La Ruota degli Angeli
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 124 recensioni.
Positive : 124
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Finire un capitolo così è un atto criminale, il mio cuore da panda non regge.
Quel Candido di Voltaire mi inquieta più delle parole di Falco e dei gesti dei suoi sgherri.
Spero sia solo un indizio cieco buttato lì così, giusto per farci temere e, nel prossimo capitolo, sospirare di sollievo leggendo del loro ritrovarsi vivi dopo lo spavento. Perchè, se fosse un indizio reale, sarebbe una catastrofe per i personaggi e per noi lettori.
In Candido vincono i cattivi (qui Falco, il regime, gli assassini), uno dei protagonisti viene impiccato (Modo?) e l'altro viene fustigato (Ricciardi?) e c'è un bacio per cui si viene puniti.
Penso che Modo possa essere quello impiccato perché il romanzo parla anche della infelicità e del rassegnarsi ad essa, e lui è infelice nel vivere in quel tempo e sotto quella politica.
Ricciardi potrebbe essere quello fustigato ma vivo perché ha, come commissario di polizia e barone, un ruolo sociale un po' di rilievo che forse lo mette un pochino più in alto rispetto a Modo che, oltretutto, è già stato preso di mira e condannato al confino. Ricciardi finora è un personaggio non simpatico ai colleghi ma "pulito" visto che non va apertamente contro il regime come Modo e ha un buon stato di servizio. Gli manca solo una moglie legittima.
Spero di leggere che il nostro caro dottore è all'ospedale per una emergenza, oppure rientra tardi perché aveva voglia di una passeggiata, o degli alieni che lo trasportano in casa del commissario.



Falco è viscido, inquietante, crudele. Mi ricorda più un serpente od un alligatore invece di un elegante uccello rapace.
E' devotamente cieco al partito ed alle cause che sostengono, è ossessionato da Livia e credo proprio che questo aumenti l'odio verso Ricciardi, la voglia di schiacciarlo.
Lui per Livia fa di tutto, la venera, e lei continua a preferire quest'uomo dai gusti "malati" (virgolette obbligatorie) e che le chiede favori rischiosi, quel commissario irrispettoso che non si fa scrupoli a toccare i cari al regime.
La polizia segreta aveva un potere sconfinato: potevano far diventare orrenda la persona più buona del mondo solo perché andava tolta di mezzo.
Hai reso benissimo l'atmosfera tesa, cupa, inquietante che c'era a quel tempo, il panico ed il terrore dell'avere a che fare con persone del genere.
Leggevo ed il mio corpo era in modalità fuga, tipo corri, Forrest, corri.
Avevo dunque ragione nel pensare che il cadavere di Annina potesse essere usato contro il commissario. Sapevo che, nella storia dell'omosessualità, questa è stata accostata alla pedofilia già dai tempi della repubblica romana, poi il pensiero è stato ripreso dal cristianesimo.
Ma già anche solo il semplice ritrovamento con quelle modalità sarebbe sospetto, senza scomodare i gusti sessuali.
L'hanno uccisa loro della polizia segreta (non me li vedo a farsi scrupoli riguardo l'uccidere una bambina) oppure han fatto i saprofagi opportunisti usando a loro vantaggio un delitto commesso da altri?
Altri che potrebbero, per salvarsi la pelle, non esitare a mentire accusando Ricciardi di turpi colpevolezze.

La nobiltà d'animo di Ricciardi emerge tutta: pur in quella situazione di pericolo pensa a come non esporre Bambinella (altra persona per cui ci sarebbe il confino, la prigione oppure il manicomio, oppure la morte) Tenta di non pensare a Bruno per non rischiare compromissioni o debolezze ma non può farne a meno, è una piccolissima luce in quel momento orrendo che lo fa resistere.
Purtroppo loro hanno, da vivi, maggior valore che morti- oltre il danno, pure la beffa.
Sono più utili come deviati da portare ad esempio del rigetto di quei valori di correttezza e purezza osannati dal regime; imprigionati o torturati sarebbero un monito per chi vuole opporsi, per chi è non - etero, od usabili come propaganda.
Se davvero prendi qualcosa dal Candido di Voltaire, capisco perché la morte (anche autoindotta) sarebbe preferibile all'essere vivi.
Però se anche Modo è stato preso da Falco, o da chi lavora per lui, forse è stato picchiato, rinchiuso o peggio. - ammesso che invece non sia incolume per i fatti suoi -
Ho tremato durante quel punto del testo, temendo che al commissario venisse usata violenza sessuale oltre al resto. Anche qui, trovo plausibile che potesse esser fatto come atto di umiliazione e disprezzo.
Pensavo a mille cose: al fatto che il rating è arancione e non rosso; al fatto che sei sempre così elegante nello scrivere anche cose brutte che lo saresti stata anche in questo caso.
E poi speravo che Ricciardi e Modo avessero avuto occasione di scoprire la loro intimità per primi, in modo amorevole e senza violenze. (forse è un pensiero un po' sciocco)
Se a Modo succedesse qualcosa di brutto e morisse, da solo o per mano altrui, Ricciardi dovrebbe convivere col suo fantasma per chissà quanto, oltretutto.
Vederlo tremolante ed evanescente, ascoltare in loop le sue ultime parole od i suoi ultimi pensieri, e senza potergli dare giustizia.
Qualcosa che davvero lo poterebbe dritto al ricovero in manicomio.

Non so come i nostri protagonisti possano sfuggire a questo cappio che hanno al collo senza rinunciare a qualcosa.
Ricciardi all'amore con Bruno ed agli scrupoli di non ingannare Enrica con un amore incompleto ed un matrimonio un po' cosi; alla onestà nel suo lavoro arrestando Iannello al posto del vero colpevole. Iannello ha moglie e figli con cui essere ricattato in modo da fargli confessare il delitto e chi, tra polizia e tribunale, andrebbe contro ad una confessione spontanea?
(So che non ti piace Enrica ma, ai fini di trama, vedo il loro sposalizio come qualcosa di plausibile)
Bruno dovrebbe rinunciare a Ricciardi, a parlare apertamente contro il regime (non ha smesso dopo la quasi deportazione ma chissà)


Piena di timore ed impazienza, aspetto il capitolo di lunedì
Saluti
Panda.


P.S ho una piccola richiesta. Se nei prossimi capitoli ci dovessero essere scene di violenza sessuale, si potrebbe avere un piccolo trigger warning ad inizio capitolo, così mi preparo mentalmente? Grazie.

Recensore Junior

Ok... allora... Bruno dove sei finito???
Bene, dopo questo mi ricompongo. Falco io lo trovo un perdonaggio super-intrigante: la lealtà assoluta al Partito, la superiorità che sembra sempre contraddistinguerlo, il distacco che dimostra riguardo a praticamente ogni cosa (la sua voce è sempre monotona, intesa in senso letterale), l'odio per Ricciardi dovuto a motivazioni politiche e personali e l'ossessione malsana per Livia secondo me lo rendono un perso aggio molto interessante. Orribile, naturalmente, di quelli che si spera di non incontrare mai nella vita, ma interessante.
Ricciardi lo conciano per le feste, ma ad essere sincera temevo peggio. Però, in effetti, è vero: lui e Bruno, così palesemente odiatori del Partito, in questa storia omosessuali, con comportamenti e idee appunto discutibili, sono utili nel lungo periodo. Quindi, ripeto: Bruno dove sei??? Che ti stanno facendo??? Le cose si sono fatte davvero serie e io non vedo l'ora di sapere cosa succede!
Molto utili le note, sapevo che l'omosessualità fosse considerata malattia, ma non avevo idea fosse usata come pretesto anche per accuse di pedofilia.
Duchessa712

Recensore Master

Ciao! <3
Comincio subito col dire che, ormai, mi è venuta davvero voglia di cominciare a vedere il Commissario Riccardi, sappilo ù_ù
Questo capitolo mette un attimo da parte i fuochi dell’investigazione e ci fa entrare a maggior contatto con i personaggi delineando sempre di più l’agire e le sensazioni di Ricciardi con le persone che gli gravitano attorno, persone che ama ma con le quali non può essere completamente sincero e questo, si sa, per una brava persona s’intende, logora e logora, perché a conti fatti ti sembra di tradire la fiducia di chi, la sua, te la dà incondizionatamente. Purtroppo non ho colto la questione dell’informatore di Maione, non so se è una cosa che – in effetti – ancora non si sa o se deriva dalla mia attuale ignoranza per il canon.
Il rapporto che hai delineato con Bruno mi piace un sacco, perché è uno dei miei preferiti: il grumpy (cuor di pane) e l’estroverso pungolatore (indovina chi mi ricordano? XD). Il sotterfugio per vedersi, sebbene estremamente apprezzato anche, e soprattutto, per lo scambio di battute frizzante, da un lato fa molta tristezza perché, sì, di fiction stiamo parlando ma di situazioni, purtroppo, fin troppo reali ç_ç
Mi ha scaldato il cuore, invece, la figura di Nelide, così materna, un sacco preoccupata per le condizioni di salute del Commissario senza nemmeno sapere quali siano i fantasmi, in senso letterale, che lo tormentano. E mi è piaciuto, invece, come fra i pensieri di Ricciardi, si accavallino questioni personali (come quella di Enrica) alle informazioni aggiuntive sul caso: Gigliolo pareva proprio essere una persona amata o, quantomeno, rispettata da tutti. Dove sta l’inghippo? Perché, dai, alla rapina non ci crediamo ù_ù
La descrizione dell’addormentamento, o meglio, dei vari tentativi è da brividi: si percepisce benissimo lo stress e il dolore di quella corsa verso il sonno sereno che non riesce a raggiungere mai. Più che un dono, il potere di Ricciardi è una condanna e come sia arrivato sano di mente a quell’età è un mistero della medicina, poco ma sicuro. Come è ancora un mistero il nuovo fantasma che gli sta vicino. Sì, ma chi sarà? Chiaramente, non vedo l’ora di scoprirlo. *-*
Un super abbraccio e a presto <3
Cida

Spero davvero che col tempo Ricciardi e Bruno riescano a trovare una stabilità nel loro rapporto, comprendo comunque la titubanza, specie dopo le parole di Livia. Purtroppo anche il periodo in cui stanno vivendo non li aiuta di certo, è così frustrante non essere liberi di dar voce alle proprie emozioni. Perché ora c'è qualcosa, sanno dei loro sentimenti...Devono solo esternarli.
E' un limbo tremendo, quel detto non detto che crea solo tensioni. E' quella situazione in cui basterebbe davvero poco, quel passetto in più per svoltare. E secondo me ad un certo punto sarà proprio Ricciardi ad esporsi, perché Bruno sembra anche piuttosto diretto.
E le frecciatine ci stanno tutte 👀
Però mannaggia a lui dovrebbe stare più attento, temo che un giorno la sua boccaccia possa farlo finire seriamente nei guai.
Nel frattempo si scoprono anche cose interessanti riguardo il caso, e in effetti devo dire che l'idea di due assalitori è bazzicata pure a me.
Quello che dice Bruno ha senso e unito a ciò che "vede" Ricciardi, può solo confermare questa ipotesi. Ma ho pensato anche ad un'altra teoria...
Magari sono pazza io, ma se quella frase fosse riferita anche ad un oggetto o un animale?
Il TU non è specificato, a me capita certe volte di parlare da sola, farmi delle domande a voce alta e rispondermi subito dopo (Forse sono scema di mio, ma va beh XD)
Di sicuro c'è ancora dell'altro e si può solo scavare per vedere quanto profondo sia il mistero.
Adoro come stai delineando tutto, la cura che metti nel farmi seguire il caso e le riflessioni dei personaggi. Durante la conversazione tra Ricciardi e Bruno, mi sono sentita in tensione pure io. So che passerà ancora del tempo prima che ciò avvenga (se avviene), ma spero che riescano a trovare almeno un equilibrio.
Intanto sono contenta di vedere che Ricciardi si sta interrogando sui SE, che è già un buon punto verso la ship. A piccoli passi u.u

Recensore Veterano

Ciao :)


Ho letto troppi libri di Luciano De Crescenzo per poter fingere di non sapere chi sia davvero il Munaciello napoletano. Ma la sua apparizione, pur se per il momento soltanto annunciata da una voce incorporea - come se fosse una faccenda da nulla, poi - mi intriga davvero molto; non solo c’è un mistero che si è aggiunto all’altro mistero, ma questo nuovo mistero ne reca con sé un altro.

Hai tratteggiato alla perfezione l’angoscia di Ricciardi mentre comincia a udire quel brusio. Angoscia che cresce man mano che avanza nel buio e scende le scale, come una discesa all’inferno. E viene spontaneo chiedersi se, quell’inferno, sia reale o sia soltanto nella sua mente.
Ci sono davvero, tutti quei fantasmi? Oppure quella maledizione che si porta appresso è tutta nella sua testa? Credo che sia una domanda che in molti si sono posti.

Mi ha divertito molto Nelide che fa la guardia, e che poi fa tutte quelle storie perché Ricciardi è andato in cerca di ladri. Del resto, per lei, prima del Commissario c’è il Barone di Malomonte. Quel momento tra di loro è stato molto bello e ha contribuito a dissipare un po’ quel senso di angoscia che ci accompagna per l’intero capitolo.

Sto provando a scervellarmi su quale possa essere quel particolare così importante che hai citato nella nota; per ora mi viene in mente lo scricchiolio del portone, ma potrebbe esserci qualcosa d’altro, che mi è sfuggito.

Ora sono sempre più curioso. Questa storia è davvero bellissima, ti rinnovo ancora una volta i complimenti!

A presto <3

Recensore Master
18/01/24, ore 23:56

Arrivo a recensire con un ritardo clamoroso.

Come ti dissi nell'altro capitolo, di Falco mi ero bellamente dimenticata.
A giudicare da quanto ho letto, era meglio se continuava ad essere dimenticato. Ci sono già così tanti problemi a cui pensare.

Ricciardi sembra in oscillazione su un filo dove da una parte c'è la sua vita e dall'altra la follia.
Il Fatto (come nel libro viene chiamato il vedere i morti) i sentimenti per Bruno, il desiderio ed il bisogno di una vita normale accettata nella società - come quella che vede nella casa di Enrica.
Lui è in bilico sopra tutto questo, come su un mare di lava.
La sua vita non è normale, non è ordinaria e semplice come quella che spia e forse idealizza, e rischia quasi costantemente di finire internato, tra allucinazioni sui morti ed i vari pensieri - tra cui la paura di essere folle sul serio.
Possiamo sentire, tramite la lettura, le sue vertigini, la sua nausea dopo la chiacchierata con Bambinella, la paura quando s'accorge di essere seguito, il sollievo quando si concede di pensare a Bruno ed il terrore vergognoso di farsi scoprire. E di farlo scoprire.
Il suo malessere in questo capitolo è anche il nostro.


Non so cosa aspettarmi dal capitolo di domani ma ho: paura. Molta.
Falco gli darà solo una sorta di ricatto/ rabbuffo del tipo "Lascia perdere, non toccare le persone importanti, ed io non userò quel che ho di compromettente ai tuoi danni/ ai danni tuoi e del dottore."
Oppure Ricciardi verrà picchiato, portato via di nascosto come accadde a Modo, o fatto secco lì per lì?
Anche se quella ipotizzata proposta si realizzasse nel prossimo capitolo non ce lo vedo Ricciardi a mollare l'indagine senza aver trovato il vero colpevole o condannando una persona innocente, e nemmeno a lasciare senza pace il fantasma di Annina in quel cunicolo angusto.
Spero che il commissario non si faccia prendere da quella vena ironicamente ostile con cui prende in giro Garzo ma usi le dovute maniere con queste persone così pericolose.
In questo punto della storia non vedo sbocchi per un lieto fine ma solo per un finale amarissimo o dolceamaro. Ad esempio Ricciardi sposa Enrica come nei libri e lui e Modo diventano amanti vedendosi di nascosto in un albergo/appartamentino, o si dovranno accontentarsi di guardarsi da lontano rinunciando persino a quei pochi momenti che hanno rubato finora. (curiosità, ma loro sono mai stati fisici?)
Oppure indagano in privato, giusto per far svanire Annina, senza poter rivelare i colpevoli che scamperanno alla punizione.
Proprio non lo so.

Io e la mia paura ci ritroviamo qui al prossimo capitolo
Saluti.

Recensore Veterano

Ciao :)


Mi è uscita un po’ di malinconia, nel leggere questo capitolo. Mi ha fatto rammentare la mia visita a Napoli, avvenuta proprio nei giorni di marzo, con il sole che di quando in quando lasciava il posto alla pioggia. Anche se ogni dettaglio mi è rimasto impresso nel cuore e nella mente, spero di tornarci, un giorno.

Quindi, già sappiamo che il nostro Brigadiere dovrà farsi quella sua solita scarpinata per andare a trovare qualcuno... eheh, già immagino le sue imprecazioni.

Il legame che unisce Ricciardi e Modo è davvero forte, oltre che profondo. Mi piace molto vedere come li hai uniti ancora di più. Del resto, sono tanto vicini che vedere dei sentimenti di questo tipo, tra loro, è del tutto naturale. È qualcosa di così spontaneo che, quasi quasi, mi chiedo come possa non essere così anche in originale.
Sarebbe bello se, almeno con Bruno, Ricciardi riuscisse a lasciarsi andare completamente, a confessarsi fino in fondo.

Il mistero si sta infittendo. Trovarsi un fantasma in camera da letto, è l’ultima cosa che avrebbe potuto desiderare il Commissario. L’unico luogo in cui riesce a trovare una parvenza di pace, è stato violato. Ora sono curiosissimo.

Adoro il modo in cui descrivi i personaggi. Sono loro, sul serio. Mi pare davvero di stare seguendo un episodio nuovo della serie. Meraviglioso!

Complimenti, scrivi davvero benissimo, mi hai catturato!

A presto!

Recensore Veterano

Ciao :)


Ho colto al balzo l’occasione e, finalmente, mi sono deciso a cominciare la lettura di questa storia!

Ho visto nella nota a fine capitolo che ne hai scritta un’altra, prima di questa. Bene, vorrà dire che prima leggerò questa e poi passerò anche a quella; quando si tratta di gialli, non parto mai dal primo, quindi mantengo la tradizione anche qui :)

Ti faccio tanto complimenti. Mi hai subito trasportato in quelle atmosfere napoletane degli anni ‘30 che mi hanno fatto innamorare della serie di romanzi e che sono riuscito a ritrovare anche nella serie tv da cui, come mi hai detto, hai preso ispirazione. Poi Napoli è una città bellissima, credo che sia anche per questo che tutto funziona tanto bene.

I personaggi sono davvero loro, non c’è altro da aggiungere; li hai trasportati alla perfezione da là a qui. Allora spero che ci sarà anche Bambinella! 😍

Le descrizioni sono davvero curatissime; e, a rendere tutto ancora più armonioso, è l’impaginazione, fatta davvero benissimo.

Sono curioso di scoprire come si dipanerà il mistero e, ancora di più, di scoprire quale rilettura darai dei vari personaggi, soprattutto di Ricciardi e Modo.

Complimenti, è sempre un vero piacere scoprire una bellissima storia su questo sito (pure se a scoppio ritardato per via della mia lentezza xD).
A presto!

Recensore Master

Eccomiiiii!
Come anticipato, non ho saputo resistere al richiamo di questa fic anche se il Commissario Ricciardi lo conosco solo di fama e non ne ho mai vista neanche una puntata (ma vedo ora che sono pochi episodi, potrei anche farci un pensiero in merito). Tuttavia il tuo entusiasmo verso questa storia, il fatto che è un giallo/noir e che ho una crush per Lino Guanciale pazzesca hanno saputo catturarmi nella rete.
Passando subito dallo stile ti dico che scorre tutto a meraviglia: la tua scrittura cattura e sono arrivata alla fine del capitolo senza quasi rendermene conto. I dialoghi sono molto ben fatti e i gesti curati, tanto che – come ti avevo detto – non ho avuto alcuna difficoltà ad immaginarmi Lino nei panni di Ricciardi e riuscivo benissimo a sentire le sue parti con la sua voce. Purtroppo non posso dire altrettanto sugli altri personaggi ma solo perché mi mancano le basi, sono certa che hai fatto anche per loro un ottimo lavoro.
Venendo alla storia invece ti dico che l’ambientazione storica è molto intrigante: era un periodo difficile quello, soprattutto se avevi certi sentimenti per la persona sbagliata (per il regime s’intende) o le tue idee viravano verso il colore sbagliato. Credo tu sia stata brava a delineare subito questo aspetto: penso alla tensione di fronte a quel saluto romano, ad esempio, o ai brividi che si insinuano quando Modo fa esternazioni un po’ troppo dirette. Mi è anche molto piaciuto il tema di: il morto è un camerata, certo, ma è pur sempre un morto e bisogna dargli giustizia. Perché, non è un concetto così semplice, quello di dare giustizia anche a chi pensi non la meritasse e qui, ben si vede, dai pensieri opposti di Ricciardi e Modo. Per quanto riguarda il delitto è ancora presto per parlare ma, come Ricciardi ha intuito, non si tratta di rapina finita male, perché il morto conosceva il suo assassino. Che ansia un potere così, oh! Ora c’è da capire cosa il misterioso sospettato abbia preso in quella cassetta di sicurezza e, allo stesso modo, che cosa ci fosse in quell’apparente insignificante mobiletto perché se il fantasma è lì che punta il suo focus, un motivo deve pure esserci. Non sono certa che questo omicidio abbia a che fare con la serie di furti suggerita da Maione o, almeno, non nel modo che intendono loro.
Per fare ulteriori elucubrazioni (cercare di sbrogliare la matassa dei gialli è una delle mie passioni più grandi) mi riservo di leggere i prossimi capitoli.
Complimenti e a presto!
Un abbraccio <3
Cida

Recensore Junior
15/01/24, ore 13:47

Ci mancava solo Falco, anche se le parole di Bambinella mi avevano messa un po' in allarme! Qui le cose, però, si sono davvero messe male (ma tu le farai finire bene, vero?), e la via d'uscita sembra essere un po' lontana.
I pensieri di Ricciardi sono martellanti, introspezione più assoluta dopo gli ultimi capitoli più d'"azione", e rimpallano, sempre, tra la sua maledizione - e io adoro questo camminare sul filo sottile del dubbio che sia in realtà follia e lui addolcisca un po' la realtà -, Bruno e le preoccupazioni connesse, e Annina, che cerca di mettere futilmente a tacere nel marasma della sua testa.
Come al solito le descrizioni sono meravigliose e creano atmosfere vividissime.
Duchessa712

Uuuuh devo dire che è stata una bella sorpresa la vedova! Un po' come Livia, mi aspettavo un personaggio totalmente diverso e soprattutto più "colpevole". Visto anche quanto si era detto nel capitolo precedente temevo che sarebbe scoppiato il finimondo sulla sua vita privata, la mia mente era già volata su possibili tradimenti o addirittura soldi rubati. Ma a quanto pare tra i due andava tutto estremamente bene.
Alla fine non erano nemmeno separati, ma vivevano una relazione molto aperta, libera dai vincoli tradizionali e comunque sembra rispettassero le scelte altrui e si volessero davvero bene. Ripeto SEMBRA, perché ovviamente è ancora tutto a vedere.
Non che per forza la vedo invischiata, potrebbe anche essere davvero innocente per quanto mi riguarda, ma una parte di me teme che non abbia raccontato tutto. Forse ha omesso qualcosa proprio per proteggere il nome del marito.
Alla fine i ragionamenti di Ricciardi filano.
Inoltre stavo pensando, visto che è stata accennata anche il suo problema di salute, forse potrebbe centrare in qualche modo in questa faccenda?
Comunque la vedova ha un bel caratterino, mi sono piaciuti molto gli scambi di battute e il modo in cui riusciva sempre ad avere la risposta pronta.
Sono curiosa di sapere gli alibi degli altri indagati, il caso mi sta intrigando, e stai gestendo davvero bene l'indagine, senza mai annoiare. So che siamo all'inizio, ma mi sto già facendo una mappa mentale per unire i puntini, voglio arrivare alla conclusione del caso insieme a Ricciardi 👀
Che altro dire, sono curiosissima di vedere cos'hai in mente, a cominciare da Bambinella. Immagino che nel prossimo capitolo si scoprirà cosa voleva dire al commissario.
A prestissimo <3

Recensore Master
14/01/24, ore 19:16

Avevo scritto una recensione lunghissima e l'ho presa. Oh, rabbia, come dice Winne the Pooh.
Comunque questo capitolo mi sta facendo surriscaldare il cervello * ci versa dell'acqua sopra, si vede levarsi un fil di fumo*

Mi piace il modo in cui hai descritto Bambinella e Ricciardi, il loro incontro.
Bambinella che non si risparmia qualche battuta o modo lezioso pur contenendosi; Ricciardi che evita di chiederle lo zucchero per urbanità (è nobile, ricco ma consapevole che non è così per tutti) ed è incerto su come approcciarsi.
Dubito che i femminielli fossero inseriti nella società, al massimo andavano bene come pruriginoso segreto, magari frequentavano altre persone "del mestiere" e non la società cosiddetta per bene.
Ho immaginato ogni parola con le voci dei personaggi, rivisto la scenografia del set.

Gigliolo apparentemente frequentava i bambini per motivi viscidi, rivoltanti.
Un caso così è certo "delicato" date le persone che coinvolge e per i motivi. Associazioni rispettabili, persone potenti e stimate come Gigliolo ma si potrebbe arrivare anche ad altri.
Forse questo Munaciello indicato dalla novizia si occupa di organizzare gli incontri; dopotutto nel folklore c'è la versione licenziosa dello spiritello. Anche se un conto sono le donne sposate e consenzienti ed un altro sono dei fanciulli indifesi.
Annina è stata vista attorno casa Gigliolo, prima della morte, ma perché? E chi cercava?
Forse voleva parlare ed è stata uccisa per questo. Forse Gigliolo non era colpevole di sfruttarla, magari aveva capito tutto e cercava di aiutarla - questa è una nuova ipotesi.
Forse il portiere c'entra qualcosa, in bene od in male.
L'omissione della vedova sul figlio nato morto non mi sembra grave, alla fine corrisponde a verità sul non aver avuto figli. Forse era un ricordo seppellito per troppo dolore.
O forse cercava di allontanare l'immagine del marito dai bambini - dubito che una perversione del genere sia nascondibile a lungo in famiglia.


Il luogo in cui è stata ritrovata la bambina è davvero un possibile guaio per il commissario, se lo dice persino Bambinella e visto quel che rivela poi.
Di Falco, confesso, mi ero bellamente dimenticata.
Un delitto del genere rovinerebbe Ricciardi per sempre, uno scandalo enorme, e si potrebbe tirar dentro anche lo scomodo dottor Modo. Complice dell'assassino, due amanti perversi a cui la sodomia non basta.
Nessuno salverebbe persone che abusano dei bambini, nemmeno una donna innamorata come Livia.
Però di solito Falco agisce in silenzio nell'ombra, non so se farebbe una polveriera del genere di cui parlerebbero tutti.
Alla fin fine l'accusa di sodomia nella serie tv era stata detta in un ufficio, Ricciardi prelevato senza schiamazzo.
Alla fin fine l'essere omosessuali era tollerato, se si sfoggiava una famiglia ufficiale e si sfornavano figli per la patria; oppure se non ci si piazzava sotto gli occhi di tutti.
Pivani ne è una prova: omosessuale, con un amante, eppure nel regime. Però lo fa senza dar scandalo sebbene si sappia vox populi, in segreto. E così fanno anche le camicie clienti di Bambinella.
Mi piace come tu abbia sottolineato che fare l'informatrice, per una persona come lei, è molto rischioso.
Altrettanto bello come quella specie di omofobia interiorizzata emerga all'improvviso in Ricciardi, che si sente piccato ed insultato dalle parole di Bambinella pur pentendosene.
Mostri come non sia facile essere omosessuali o altro in quel contesto storico, con una propaganda così forte era difficile accettarsi.
Ed è bello come Bambinella non si offenda ma accolga lo sfogo di Ricciardi e si mostri accogliente e comprensiva.
Alla fin fine non era facile nemmeno per lei, nemmeno la sua vita e non solo per il mestiere.

Cosa sta macchinando Falco?
Quei momenti che Modo e Ricciardi si sono concessi, dormire sotto lo stesso tetto o quell'abbraccio nei vicoli od piccolo contatto, li hanno mesi nei guai?
Alla fine si viene sempre scoperti dai dettagli, dalle piccole cose.
Potrebbero essere denunciati come omosessuali e condannati al confino come accade nella serie? E se è coinvolto anche Ricciardi, chi li salverà?
Livia, nella serie, non denuncia il commissario di persona ma viene usato un suo sfogo personale.
Forse Ricciardi si troverà di fronte ad un ultimatum: o evita di scavare troppo a fondo (magari incolpando il pover o ex dipendente come vorrebbe anche Garzo) o la sua relazione verrà portata alla luce con tutte le brutte conseguenze del caso.
Se rimani fedele al canone e fai esistere la coppia ufficiale, Ricciardi si dovrebbe avvicinare ad Enrica per fugare ogni dubbio e cavarsi d'impaccio; persino Modo gli consiglia di sposarsi e metter su famiglia per protezione.
Livia lo ama ma penso sarebbe troppo complicato per loro fingere una relazione.
Sarebbe comodo perché Livia conosce i sentimenti che lo legano a Modo e non dovrebbe illuderla come accadrebbe con Enrica.
Però non so se Livia accetterebbe di fingersi fidanzata o sposata con l'uomo che ama - dopo aver pure già vissuto un matrimonio infelice - sapendo che i suoi sentimenti non sono per lei; e che, magari, quando Ricciardi non rientra è ad un incontro segreto con Modo.




Non so come farai evolvere le cose, però non la vedo bella per nessuo.
E che fine ha fatto Maione? Mi sto preoccupando.
Vado a mettere il cervello nel ghiaccio.
A domani
Panda
(Recensione modificata il 14/01/2024 - 07:26 pm)

Recensore Junior
12/01/24, ore 16:08

Finalmente Bambinella! Credo tu l'abbia descritta proprio bene, soprattutto le battute: le ho lette con la sua voce in testa! Ammetto però che no, non avevo immaginato di cosa volesse parlare al commissario, anche se, in effetti, ragionandoci un momento poteva venire in mente. Io adoro come Ricciardi viva in un costante stato di apprensione, sempre sul chi vive, provando ad essere il più defilato possibile, e poi sono i gesti più banali che sempre lo tradiscono. (Okay, chiedere di salvare Bruno a uno che sta nel Partito forse non è proprio banale, ma accettare che si fermi la notte o fermarsi egli stesso o banalmente ogni minima interazione!). Speriamo che ci stia davvero un po' più attento, ora che Bambinella tra tutti è arrivata a metterlo in guardia. Sappiamo che tipo è Falco, anche se Ricciardi non ne ha un'idea definitiva, e ho pensato anche io, soprattutto durante la lettura dell'altra storia, che il salvataggio di Bruno avrebbe avuto un prezzo. Mi chiedevo però se a doverlo pagare sarebbe stato Ricciardi,Livia, uno solo o entrambi.
Il caso Gigliolo si fa sempre più "delicato" e si intrecciano sempre di più i fili che lo collegano ad Annina, e io aspetto paziente il nuovo capitolo.
Duchessa712

Recensore Master
11/01/24, ore 17:23

Recensisco in ritardo ma ci sono.
Me l'aspettavo che la priora sarebbe stata reticente e ben barricata dietro la protezione offertale dal suo abito e dal suo ruolo.
Parlare con le istituzioni, clericali o non, è sempre rimbalzare contro un muro di gomma.
Però la visita non è stata infruttuosa, tutt'altro.
I bambini hanno involontariamente fatto capire che un uomo misterioso li viene a cercare. Sarà per bene o per male?
A giudicare dalla reazione dei bambini, mi par per male.
Forse quei furti che ho ipotizzato? Oppure per qualcosa di ancora peggiore e malato?
La suora fa, dietro a bugie che non sfuggono all'allenato commissario, orfanelli di serie A e di serie B. Va bene pregare per Annina ed indignarsi per la descrizione a suo dire animalesca, però per Tetté scommetto che non ha dedicato neppure un pensiero. Gli orfanelli sporchi e dei quartieri poveri fanno meno tenerezza e portano meno soldi.
Penso alle Lavanderie Magdalene che si occupavano di ragazze in difficoltà ed erano, dietro i buoni propositi, luoghi d'abusi e sfruttamento.
Non penso che sia proprio vera del tutto la storia della dote e dei bambini che non vogliono fuggire.

La novizia diventa il collegamento reale e terreno col mitico Munaciello, leggenda popolare indicata da una bambina fantasma.
Però, per quanto indizio detto da una persona viva, dubito che Ricciardi possa usarlo come prova ufficiale - anche per non mettere nei guai la gentile monaca.
Però è una pista concreta sul quale muoversi, finalmente.
Questo potrebbe spiegarlo, seppur solo a Maione, senza esser preso per pazzo.
A meno che la tua storia non prenda una piega sovrannaturale - i fantasmi ci son già - ed il Munaciello non sia una persona reale ma uno spiritello.


Maione è ancora scomparso e questo inizia a sembrare un brutto presagio anche a me.
Non è che qualcuno l'ha ucciso, rapito, o buttato in quel labirinto sotterrano perché ha scoperto qualcosa di troppo?

Manca ancora la visita a Bambinella, ch'io attendo con impazienza ed agitazione per sapere finalmente cosa deve dirgli.
E se riguardasse Maione? In fin dei conti loro sono, tra una avances scherzosa ed una minaccia di risposta, amici.
Io continuo ad ipotizzare che
1) gli voglia dire qualcosa sulla bimba morta. E perché proprio sotto casa del commissario, son convinta non sia un caso.
2) qualcuno ha colto la relazione tra Ricciardi e Modo e sono in pericolo
3) qualcosa su Gigliolo o sui furti misteriosi.

Inizio a sentire la mancanza di Modo, quando si potranno riveder di nuovo lui e Ricciardi?

A lunedì
Panda
(Recensione modificata il 11/01/2024 - 05:27 pm)

Recensore Junior
08/01/24, ore 12:03

Sempre il Munaciello che ritorna! Come se la mia curiosità non fosse già alle stelle. Questo capitolo mi è piaciuto molto, forse perchè ci mostra un Ricciardi per forza di cose più diplomatico di quanto siamo abituati a vedere e perché, almeno, abbiamo una minima conferma sul fatto che i casi sono collegati. Madre Filippa me la sono immaginata più che bene, merito di descrizioni davvero sempre efficaci, e, se da un lato posso capire la sua reticenza, dall'altro mi ha un po' esasperata. La trovo comunque molto interessante. Ah, e poi mi chiedo chi è il lui di cui parlavano i bambini. Pure qui, il Munaciello?
Duchessa712