Recensioni per
l' alfabeto in versi
di LaDy M

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/06/10, ore 18:59

nooo che mito! io durante l'intervallo ho mangiato patatine e basta x scaricare lo stress XD (sorvoliamo sul fatto che le MIE recensioni non siano molto poetiche, vabbeh ti dovrai accontentare solo di quelle di Columbine XD)
Cooomunque, sì si dice "Invalsi", e l'autostoppista era una donna perchè c'era l'apostrofo (un'autostoppista, femminile ^^)
a parte questo, che non c'entra nulla, trovo la tua poesia molto carina ^-^ ciau!! e aggiorna presto (siamo quasi alla fine, sigh ç.ç mi mancherà questa raccolta)

Saluti&compliments! Taw

Recensore Junior
18/06/10, ore 14:33

Ciao!
Grazie per aver risposto alle mie recensioni!
Scusa se sono piuttosto logorroica, ma faccio molta fatica a limitarmi nell'esposizione dei concetti... dovrei cercare di essere più coincisa ma non ci riesco proprio.

R come Rabbia, come la rabbia creativa di cui giustamente mi parlavi nella nota, e che ti stimola ( ringraziamola) a scrivere.
Devo dire che anche questa poesia mi trasmette immagini e sensazioni che conosco purtroppo e capisco fin troppo bene.
La rabbia , la voglia di reagire ma il non poterlo fare a causa di un legame affettivo che impedisce quella sorta di ribellione che dovrebbe essere naturale, ed è come leggere di un leone in gabbia , pronto a uccidere, che però non riesce ad attaccare il suo padrone che lo frusta.
E così la rabbia si accumula diventa sempre di più e straborda ma non porta a nulla, se non ad un voler essere indifferenti, senza ovviamente alcuna possibilità di riuscita.
Mi ricorda qualcosa che ho vissuto.
E che in effetti mi aveva provocato molta rabbia e mi ha fatto sentire stupida, usata e veramente impotente verso le mie emozioni.

Sì,tutto questo ancora da una tua poesia!
C'è una ragione se continuo a leggerti e commentarti, no?
Do ut des, tu regali ricordi ed emozioni a me, io spero di ridare qualcosina indietro a te.
A rileggerci presto!
Columbine

Recensore Master
16/06/10, ore 21:59

Pubblicata tre volte, non so se hai notato ^^"

Beh, questa mi è davvero piaciuta, mi perdonerai se non scriverò una recensione prolissa come quella della tua neo-fan (che bello, ti sono aumentate le recensioni ^^), non ne ho nè la forza nè il tempo. (studio per l'invalsi, sai com'è XD)

devo però dire che mi è sembrata molto bella, hai tramesso bene le sensazioni, le emozioni. Mi piace u.u

quanto al verso della precedente... davvero??? ** sono onorata, lusingata, charmosata (non esiste ma ci sta bene XD)... a che mia poesie ti sei ispirata? suona tanto "ipocrisia", il primo verso, ma non so se l'avessi già pubblicata quando hai scritto quel chappy, in questo momento ho un vuoto... ^^"

toh, guarda, la recensione non è così spartana come temevo... meglio così...

Saluti! Tawara

Recensore Junior
09/06/10, ore 18:47

Ciao!
Eccoci arrivati a oggi! Il tuo aggiornamento aveva attirato la mia attenzione sulla tua raccolta e sono felice di averla letta fino a qui, con la speranza che continui!

La tua Quotidianità mi restituisce l'idea della cappa di caldo opprimente e sfibrante che mi tormenta in questi giorni. Mi hai messo ancora più caldo, parlando di questa tua vita ristretta all'interno del tuo mondo che non vuole o non riesce a lasciare spazio per altro. Questa sensazione di imprigionamento in una zona senza via di fuga è efficace come l'idea della staticità che trasmette.
Devo dire che non posso non complimentarmi questa volta, è davvero una fotografia di un attimo, un fermo-immagine su un pensiero che non riesce, nemmeno lui, ad andare lontano.

Spero scriverai ancora, e spero che non mi odierai per i miei commenti.
A rileggerci presto!
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 18:31

Ancora inesorabilmente io...
che ti commento con le mie noiosissime parole!
Continuo a sperare che ti faccia piacere però, che stia leggendo e commentando la tua raccolta.

P come pagliaccio, riprende un po' il tema delle maschere di prima, ma questa volta mi piace la descrizione della situazione di equilibrio precario in cui senti di essere. E' esattamente quello che volevo dirti prima, le "maschere" sembrano salvare e proteggere dal mondo esterno, ma in realtà ci inibiscono di esprimere noi stessi ed i nostri sentimenti, facendoci perdere, proprio come dici anche tu, la nostra umanità.
Abbiamo bisogno della nostra debolezza, e di trasmetterla, perché non siamo forti abbastanza per stare soli, non riusciamo a strisciare a lungo senza chiedere aiuto, ed io aggiungerei un menomale!!
Abbiamo bisogno di avere qualcuno accanto a noi, anche proprio per essere noi!
A furia di fingere perdiamo la cognizione di noi stessi, e questo fa ulteriore paura, ma al contempo l'idea di non essere ben protetti ci terrorizza.
Per questo ci ritroviamo ad avere la necessità di mostrare il nostro vero io a qualcuno, perché ci aiuti a mostrarlo ad altri senza paura.
Non è facile trovare la persona giusta.
L'immagine del collare che stringe e soffoca è perfetta, e mi dimostra che è ancora in giro quella persona che sa essere efficace con poche parole!
Ma ci sono momenti della vita in cui abbiamo bisogno di essere meno sintetici, per noi stessi e sfogare i nostri sentimenti, sviscerarli fino all'ultimo angolo torbido.
Quindi non ti preoccupare di questa commentatrice che ti dice così, lo fa solo da lettrice, ma è assolutamente in grado di comprendere che la poesia non è solo forma d'arte, ma anche un potentissimo lenitivo per i nostri dispiaceri.

A presto
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 18:15

Ciao!
O di oblio questa volta.
Non so cosa ti sia successo ma sembra che tu abbia perso un po' quello che mi piaceva tanto delle tue prime poesie, quella capacità di esprimere con semplicità ma efficacia il tuo messaggio.
Adesso mi sembra che tu stia diventando un po' più retorica, e anche i tuoi versi si sono triplicati in lunghezza.
In ogni caso questa O, anche se meno lineare delle prime poesie, sa arrivare al lettore e comunicare la sensazione di un progetto incompiuto, o meglio di un sogno spezzato, infranto ulteriormente dalle speranze vane in cui hai creduto.
E resta solo il freddo e la sensazione dell' oblio che incalza inesorabile.

Sono certa che avresti potuto colpirmi di più, come hai fatto con le prime, ma non posso dire che questa non mi sia piaciuta per nulla, anzi.

A presto
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 18:06
Cap. 12:

Ancora qui? Sì, rieccomi.
Questa volta non voglio perdermi in tante parole, non servono.
Vorrei solo dirti che è troppo triste dirgli addio. Perché non un arrivederci?
Mio nonno lui ogni tanto si rabbuiava quando parlava dei suoi parenti che non c'erano più, e quando lui è mancato ho capito una cosa ovvia, ma su cui non avevo riflettuto.
Lui c'era passato prima di me, aveva perso tutti i suoi cari, ne aveva avuti altri dalla vita, ma anche lui aveva pianto per suo nonno un tempo.
Quindi se penso a quanto desidero rivedere lui, penso a quanto lui abbia desiderato rivedere i suoi cari che non ci sono più. Io ora penso che lui sia felice con loro, e un giorno io lo riabbraccerò, e sarò felice anche io.E' un ciclo che non si può fermare e che fa soffrire, ma se la penso in questo modo riesco a percepire anche la sua serenità, sono strana.. E logorroica alla faccia delle poche parole... però preferivo dirti questo piuttosto che parlare della tua poesia su un argomento così sensibile e personale.
Perché è un dolce messaggio per tuo nonno, e per me queste sono cose sacre,e non devono essere analizzate.

Recensore Junior
09/06/10, ore 17:56

Ciao!
Questa invece riesco a commentartela al volo.
Ho ripreso il ritmo, che dire...
Il tema delle maschere è stra abusato, da Pirandello in poi non c'è nessuno che non ci finisca dentro, chi con pessimi risultati, chi con discreti, decisamente pochi con ottimi.
Purtroppo devo dire che questa è fino ad ora quella che m'è piaciuta di meno, perché mi è sembrata già sentita, poco originale, un po'scontata.
La solita maschera intercambiabile indossata per non essere noi stessi e la metafora dell'attrice, tutto immerso nel classico cinismo... Mi spiace dover dire che mi è sembrata stereotipata.
Ma alla fine ti dico anche che conosco quei sentimenti che ti portano a scrivere così, diffida da loro, getta via più maschere che puoi e scova cosa c'è sotto.
Proteggilo bene da tutto il mondo, ma non essere tu a ferirlo con menzogne e atteggiamenti finti che non fanno altro che fare del male proprio a te stessa.
Un consiglietto da chi c'è già passato, e c'è uscito senza pretese che tu debba seguirlo. Tutto il gioco è nelle tue mani.

Alla prossima
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 17:40

Ciao!
Ho riflettuto un po' più a lugo su questa tua poesia, perché anche se l'immagine è evidente trasmette un messaggio un po' più ostico per me.
L'immagine di un amante carnefice che ti usa come una bambola e gioca con te alla casa delle meraviglie per poi sbranarti e gettarti via, è molto interessante.
Mi lascia l'idea di un amore che è troppo magnetico per riuscire ad abbandonarlo.
Ma più che un labirinto mi sembra un tiro alla fune in cui uno dei due alla fine cede sempre, incapace di resistere alla forza dell'altro.
Forse il labirinto è più visibile nella insana perversione di questa creatura che attrae usa, e distrugge all'infinito, come una spirale che non si riesce a fermare.
In ogni caso un altro bel lavoro

A...presto ^^
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 15:23

Ormai non so più come iniziare i commenti che ti lascio...
Questa recensione potrei iniziarla dicendo che è un bene che tu sia riuscita a continuare, perché altrimenti non avrei avuto il piacere di leggere anche questa poesia.
La tua tristezza e la tua sensazione di solitudine colpiscono al cuore, così simili a quelle che molte di noi provano.
Specie nell'adolescenza, ma anche dopo. Il fatto di sentirsi invisibili al mondo, soli in noi stessi anche in mezzo alla folla , come ti dicevo nella recensione di G. Anche questa però, ti devo dire, mi sembra diversa dalle precedenti, più cupa.
Il che mi fa pensare ad un periodo di sofferenza che hai trascorso o stai trascorrendo , non lo so.
Spero tu stia meglio ora, ma se così non fosse, scrivi! Continua a esprimere i tuoi pensieri, i tuoi dolori. Le tue poesie sono molto belle, e sono un piacere per chi le legge, quindi continua!
Fai del bene sia a te, che a noi!

Alla successiva!
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 15:10

Ciao!
Come si sente che questa poesia è diversa da tutte le altre!
E' evidente sia nello stile che nel linguaggio, ma è ovvio, il perché lo spieghi subito.
So cosa vuol dire quel dolore, quel senso di distacco forzato che ti lascia inerme, di cui ti ho parlato quando ho commentato la tua D.
Quando tutto quello che fino a qualche istante prima era normale , famigliare, addirittura non considerato, all'improvviso diventa un magnete che attiva dentro di te la scatola dei ricordi.
E' un dolore insuperabile, una lacerazione che ti dicono il tempo guarirà, ma sono solo storie, al più sembrerà lenita dalla nebbia dei ricordi, ma la cicatrice sarà sempre presente, la vedrai sempre e la sentirai pulsare,e ti sentirai come gli amputati che percepiscono ancora la presenza dell'arto che non hanno più. Uno scherzo sadico del cervello che vuole far soffrire il nostro cuore, così incapace di lasciare andare. Ho avuto l'impressione di una poesia stesa di getto, nata dalla necessità di imprigionare su carta quello che provavi.
E la cosa strana che , come la H, questa poesia è fuori dal coro della raccolta, è qualcosa che non vi appartiene del tutto, quasi non dovrebbe starci.
Esattamente come l'H nella nostra lingua, che c'è, ma non si fa sentire, quasi non dovrebbe esistere.
Ma non possiamo negare il nostro passato, e non vogliamo per nulla al mondo cancellarlo.
Allora un po' come l'H lo teniamo lì, anche se non c'è davvero, anche se non parla e non si rinnova più. Ma l'affezione vince su tutto, anche sul dolore che ci autoinfliggiamo tenendo il nostro passato stretto nel nostro cuore.

Ormai tempo ne è passato, ma ti sono vicina per la tua perdita.
Quando ami qualcuno la sua mancanza non ha limiti di tempo.

Columbine.

Recensore Junior
09/06/10, ore 14:55

Sono ancora io!!
Un bel grido muto, davvero.
Di quelli che ti senti nascere dentro in mezzo alla folla ma a cui non puoi dare voce.
Tu gridi forte dentro di te, ma nessuno sente la tua voce interiore, e in questa desolazione, in questa cupa solitudine, simile ad una notte in un bosco maledetto, non riesci a trovare un appiglio prima che il mondo sotto di te collassi, un orecchio che voglia ascoltare le tue paure e le tue angosce. E continui a gridare ancora, ed ancora.
Beh, con questi tuoi versi hai gridato silenziosamente, ma più forte di quello che pensavi. Il messaggio è arrivato a tutti noi che ti leggiamo e che condividiamo il tuo quasi disperato bisogno di aiuto e di calore umano!
Ancora vince la tua capacità di costruire con poche parole immagini forti e coinvolgenti. Complimenti davvero.

Alla prossima lettera!
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 14:47

Ciao!
Ormai ti starai stancando di leggere i miei commenti noiosi , eheh!
Ma spero comunque ti faccia piacere sapere che leggo ed apprezzo ciò che scrivi.
Questa poesia è molto corta, fino ad ora forse quella che mi è sembrata la meno efficace , però il concetto, come sempre mi arriva forte e diretto al cuore.
Il futuro da affrontare, difficile fare un passo in avanti quando non si sa cosa ci aspetta!
Specie quando ci stiamo lasciando alle spalle qualcosa che ci ha fatto soffrire, guardare indietro urta, ma il timore di stare ancora peggio impedisce di proseguire, come se si avesse il corpo congelato, le gambe immerse in una montagna di ghiaccio, come pietrificate.
Quello che però domina ulteriormente è il senso di immobilità causata da una glaciazione delle nostre speranze, della nostra fiducia nel domani.
Anche se meno di impatto delle precedenti, anche questa poesia mi è piaciuta parecchio.

Ti saluto ma tanto mi ritrovi nella prossima pagina!
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 14:39

Ciao!
Rieccomi per l'ennesima volta, pronta a recensirti.
Questa E mi ha fatto sorridere, davvero non c'è molto di più vero di quello che hai scritto.
Spesso fingiamo con noi stessi di poter sopportare qualche bruttura , per il bene delle persone che amiamo, per la loro felicità.
Ma ecco che sotto sotto emerge quella nostra volgare natura umana dalla quale non possiamo separarci e che ci fa essere semplicemente desiderosi di stare bene. PEr questo alla fine ci accorgiamo che non è per niente vero che vogliamo la felicità altrui anche a scapito della nostra, ma vorremmo la felicità degli altri in parallelo alla nostra!
La differenza non è per nulla lieve.
Arguta e un po' ironica, davvero piacevole, come sempre molto scorrevole, questa è una tua poesia, e non credo abbia bisogno delle rime per migliorare.
Anzi spesso io le trovo un artifizio inutile appartenente ad un'epoca che ormai è fin troppo superata, e non solo , trovo che talvolta banalizzino il testo al punto da farlo sembrare una filastrocca per bambini.
Usare la rima non deve che essere spontaneo, o si rischia di trasformare una poesia in una costruzione pianificata.
Sono per la correzione , la rilettura e la musicalità, ma se le rime non sono dentro di te, non impazzire a cercarle.
Secondo il mio piccolo e inutile parere, tu comunichi molto bene già così!

Alla prossima lettera!
Columbine

Recensore Junior
09/06/10, ore 14:30

Ciao!
Come vedi avevo promesso di commentarti anche questa poesia e così mi accingo a fare.
Questa volta mi hai davvero colpito in pieno ed è difficile trovare il modo di commentare le emozioni che mi hai regalato, ma inizio ringraziandoti, perché mi è piaciuta davvero molto.
Allora... che dire, per non sembrare troppo fuori di testa...Davvero, non sono sicura che il messaggio che tu volevi far passare sia lo stesso che ho ricevuto io, in ogni caso considerala una chiave di lettura alternativa, non avessi io capito niente nel vero senso della parola!
Forse è la voce dentro di me che parla, per il fatto che sono ancora un po' provata da certe separazioni obbligate della vita.
Quello che mi arriva è questo :sembra che i tuoi versi parlino proprio di quando senti che ti viene staccato un ramo, portato via qualcosa di tuo, una parte di te per meglio dire, e non c'è modo di riaverla indietro.
La solitudine ed il senso di impotenza che traspare, mi fanno pensare alla separazione, alla morte di qualcuno a noi caro, o ad un'amicizia che si spezza per sempre. Non possiamo fare altro che tenere il nostro ricordo stretto stretto nel cuore, per non farlo fuggire, ma quanta forza richiede, per non lasciarsi sopraffare!!
E così scopriamo di essere più deboli di quanto pensavamo, di non avere la forza di superare le separazioni ed andare avanti con un battito di ciglia, o col classico voltar pagina.
Rimaniamo ancora intontiti alla ricerca dei resti di ciò che c'è stato portato via, nella speranza di raccattarne qualche briciola.
Purtroppo quello che ci resta alla fine è la solitudine, e quel senso di freddo e di morte incombente che è ben rappresentato da un fiore d'inverno.
Vedi? Adoro quando pochi versi riescono a farmi viaggiare così tanto, magari partendo per la mia tangente e non rispettando quello che era il vero messaggio, non lo so.
Quello che conta è che la poesia è questo, un mezzo per esprimere le proprie emozioni e servirle velate ai lettori, a cui spetta poi il compito di leggerle ed interpretarle secondo la loro visione.
Almeno questo è il mio punto di vista, sia sulla poesia in genere, che sulla tua che sto recensendo.
Ogni poesia che leggo della tua raccolta mi piace sempre più della precedente.
Chissà come andrà a finire!
In ogni caso dire complimenti è dire poco, perché non è facile essere semplici ed efficaci, mentre per l'ennesima volta tu dimostri di esserne in grado, è un talento non da poco, davvero.
Anche io ogni tanto scrivo poesie e non riesco a essere che logorroica anche lì.
Non riesco a sintetizzare il mio pensiero con la giusta efficacia, nonostante cerchi sempre di trovare le parole adatte per esprimere quello che intendo, e mi ritrovo con giri di parole pazzeschi per esprimere un concetto che so poter essere espresso con più semplicità, ma non riesco a trovare il come. Per questo ti dico che ammiro questa tua capacità.

Beh ormai lo sai che recensirò anche tutte le altre. Spero ti faccia piacere!

Columbine

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