Mi piace il ritmo lento e strascicato che ha questa poesia; il suo scorrere come tremolando, con quel riflesso ricamato e circonvoluto che cristallizza in qualche modo l'atteggiamento accogliente e cerimonioso dell'anfitrione di cui si parla.
Mi sono anche piaciuti gli enjambements, e alcune scelte lessicali, che come sempre, nel loro essere delicatamente inusitate, riescono a far vibrare tasti polverosi nella mia mente: tasti dimenticati, che suscitano a loro volta immagini molto diverse, e lontane dal significato denotativo del testo.
Ma è un po' questa la bellezza della tua poesia: questo stupore che nasce spontaneo, quasi sgradito, in un primo momento, per poi assestarsi e far bella mostra di sé da qualsiasi angolazione si rilegga poi il testo. :)
Bella l'analogia (ingegnosa, per dirla con termine barocco) tra gli orecchini lucidi e il sorriso da rivista patinata, così semplice e così conformista: bella perché riesce a rendere ragione di un concetto in modo icastico, istantaneo. Efficace :)
Poi, per quanto riguarda la conclusione, per quanto riconosca che è funzionale alla conclusione del significato globale della poesia, per quanto sia comunque giusta e adeguata... insomma, non mi soddisfa come il resto.
In ogni caso, un buon pezzo. Non mi dispiace affatto, per quel che può valere la mia opinione ;)
wlH, smiling^^ |