Recensioni per
The right one
di remvsg

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/09/11, ore 16:04

Ecco vedi... a volte sembra che uno faccia le cose disordinate solo per cialtroneria, e invece la mia 'urgenza' di saltare subito alla fine della tua storia per tirarne le somme si è rivelata assai più utile che dannosa.
Ora posso commentare questo capitolo centrale alla luce di ciò che ho già detto (e soprattutto alla luce di ciò che tu mi hai risposto), cogliendo al volo l'occasione di spiegare meglio ciò che intendevo, poichè mi ritrovo per l'appunto tra le mani l'esempio perfetto di Vero Amore:

Tra John e Mary è Vero Amore. A prima vista.

Proprio quello che a me non piace tanto, che divampa all'improvviso, senza dubbi e senza una reale conoscienza.

                       Oh, c'ella insegna alle torce a splendere di più viva luce!

E poi subito mano nella mano, senza neanche saperne il motivo. Perchè il Grande Amore è carne, sangue, desiderio, passione e cuore. È puro istinto.
È conoscerla e chiederla in sposa nell'arco di una sola giornata.

Finchè non sopraggiunga Morte a separarli.

La storia di John e Mary possiede tutte le caratteristiche del Grande Amore. E Sherlock si prende questo colpo di fulmine in piena faccia, come uno schiaffo a mano aperta che ti lascia sul volto i segni ben distinti di tutte e cinque le dita.
Lui è secondo me la migliore delle tre Elphaba della tua storia, perchè è l'unico ad avere realmente a che fare con quel mostro dai gentili riccioli biondi di cui parla la canzone.

Non sai quanto è stato bello e struggente vederlo costretto ad arrendersi di fronte a qualcosa che neanche lui può evitare.

Eppure...


Questo Vero e Grande Amore che irrompe nella vita di John sconvolgendo le esistenze di tutti -comprese le nostre di fan- pur con tutta la sua forza secondo me non è l'affetto più solido della vita di Watson, nè il legame che impronta maggiormente la sua esistenza.

Tra tutti gli amori della sua vita è probabilmente il più potente ed accecante, ma secondo me non è 'The One'. (e mi trovi d'accordo con te, l'inglese anche in questo caso ha lo strumento linguistico perfetto per rendere quest'idea, che a noi purtroppo manca.)

Il Vero Amore e L'amore non sempre sono la stessa cosa.
Secondo me.









Nuovo recensore
18/09/11, ore 19:34

Dovrei andare con ordine come una brava bambina, ma oggi il qore ha deciso per me.

Ora che il trittico è completo la mia balzana idea è diventata un po' meno balzana (per lo meno ai miei occhi) e posso rivelartela con la timida speranza di averci azzeccato.
Sin dal primo capitolo, con in testa il ritornello di  I'm not that girl, ho immaginato che tu volessi 'giocare' con il triangolo sentimentale (e batate bene, non ho detto amoroso) ch'è il tema della canzone stessa. La mia sensazione -e speranza- era che tu volessi cambiare le carte in tavola e la loro posizione ad ogni nuovo capitolo, ma senza modificarne il numero, nè alterare la struttura geometrica che le legava tra loro.

Ed infatti alla fine abbiamo un 3x3.
Tre triangoli. Tre coppie. Tre Elphaba.
La voce narrante è sempre la sua , che parla prima attraverso gli occhi di Sarah, poi di Sherlock, ed infine di Mary, in un breve ma intenso susseguirsi di constatazioni d'impotenza, di cui ho amato ogni singola parola.

Non starò qui a ripetermi con te su quanto io ami i triangoli nelle relazioni interpersonali, ed in particolare in questo fandom. Ti ho già annoiato abbastanza in altri luoghi.
Preferisco piuttosto concentrarmi  sull'impossibilità di determinare i sentimenti che genera questo tipo di situazione, che poi è il  motivo per cui io ho amato questa tua storia ed amo questa figura geometrico/sentimentale.

Il fatto è che io non sono una grandissima fan del Grande Amore.
Hai presente no... quello che ci sbatti contro e sai subito ch'è lui. E  sei certo che non sarà mai nient'altro che lui finchè morte non vi separi.

Questo tipo d'innamoramento tanto gettonato del mondo delle fanfiction per me è un po' come il comunismo: un pensiero tanto carino in teoria, ma sostanzialmente irrealizzabile nella pratica.
In entrambi i casi l'idea si basa su una netta sopravvalutazione dell'essere umano, che invece è una creatura incerta, egoista e poliaffettiva che non ha nella sua struttura mentale il concetto d'uguaglianza, nè di monogamia.

Sono molti gli amori che un uomo incontra nella sua vita, e quasi sempre questi finiscono per cozzare tra loro e sovrapporsi, infastidirsi, scalzarsi a vicenda, creando quelle scintille che io amo tanto vedere, e che nella tua storia hanno brillato meravigliosamente davanti ai miei occhi.
A volte -ma non sempre- uno tra questi sentimenti spicca sugli altri. Ma quasi mai questo succede per la sua intensità ed unicità, bensì per la sua costanza.
Quel legame che riesce a resistere nonostante gli altri, nonostante il tempo, nonostante tutto, ed anche se viene a volte messo da parte -ma mai dimenticato- alla fine torna sempre a galla, rimanendo un punto fermo nella nostra vita, quello si può dire che sia L'amore.
Un po' più degli altri.

Quello che nella tua storia alla fine ritorna.
Dopotutto.

The right one.


Chiudo questo commento un po' (tanto) sconclusionato ringraziandoti per aver voluto rendere un così alto onore al mio misero tentativo di rendere un po' di giustizia al primo finale che Doyle aveva pensato per suoi personaggi, e che poi è stato costretto a distruggere.
Ho voluto ripescare Mary così come lui ha dovuto ripescare Holmes.

***

PS Avevo deciso di non dirtelo, ma mentre scrivevo ci ho ripensato. Alla fine tu ami l'ANGST... quindi non mi sento particolarmente crudele.

Il tuo segnale stradale Holmesiano in fondo alle note mi ha fatto riflettere su un piccolo dettaglio, che questa storia non avrebbe mai potuto calcolare se non pagando il prezzo di perdere il suo senso.
Eppure... se tu segui fino in fondo la mia teoria, potresti scoprire che a questa storia manca un capitolo....

Perchè è vero sì, che in questo modo ci siamo elegantemente liberati della seconda improponibile moglie, MA...



                                                                                                                                                                 ...non ci siamo affatto liberati della prima! XD

Recensore Junior
17/09/11, ore 14:12

Non conosco il fandom, ma tu Rem mi hai fatto venir voglia di iniziare a vedere la serie, poi, ovviamente, di iniziare a leggere alcune opere di questa sezione, e per questo, di ti ringrazio.
La fanfic, ovviamente.
Non sono riuscita a recensire gli altri due capitoli, così recensisco questo, che, a mio parere, è il più profondo dei tre. La citazione di Rabbit Hole è centratissima, dato che tutto il film, come hai detto te, ruota attorno al dolore di due genitori per la perdita del figlio, così avviene anche nella tua fanfiction: il dolore li porta a separarsi, e porta anche Watson a ricongiungersi con Sherlock (come è giusto che sia XD).
La tua fanfiction è, a mio avviso, dolceamara proprio per questo motivo, c'è sempre questo contrasto netto tra i tre protagonisti che, inevitabilmente, si risolve con il ricongiungimento dei due amici e la rottura tra marito e moglie.
Complimenti per la storia e ti ringrazio per la citazione nel commento finale!
Un bacio, Marty

Recensore Veterano
04/09/11, ore 17:32

Mi piace!
Del primo capitolo mi ha colpito molto quando Sarah dice che non può accettare un cuore a metà e il modo in cui descrive la presenza costante di John - che però non è quella che vorrebbe.
E questo secondo capitolo è ancora meglio. Sono amarissimi i pensieri di Sherlock in relazione alle parole di John, che sembra così distante in questa sorta di monologo, come se Sherlock lo avesse già perso.
Aspetto di leggere il terzo capitolo, allora. Intanto complimenti,
Gin :D

Nuovo recensore
04/09/11, ore 02:43

Non me ne frega niente dell'orario o che prima dovrei commentarti il primo capitolo, ma questa storia mi ha colpito tantissimo quindi ti recensisco a caldo, vada a farsi fottere il mio nervosismo, perdonami solo perchè non sarà degna.
1) Sherlock Holmes e la verità. Donna, tu non ucciderai i personaggi nella storia ma in compenso cerchi di fare fuori quelli a casa. Perchè hai creato un binomio di quelli da baciamano. La verità per Sherlock Holmes ha tanti significati. Vuol dire vittoria, vuol dire soddisfazione, ma allo stesso tempo vuol dire noia e in questo caso dolore. Quante volte si è sentito e risentito dire che "la verità fa male" che, non me ne voglia il Cielo, è vero ma... che palle ripetere sempre la stessa cosa, bhe, tu l'hai fatto, ma con un tatto che... me l'hai susssurrata all'orecchio, me l'hai fatto capire con gli occhi, come se fosse uno dei tanti pensieri perso tra quella matassa di ricchi che è la testa di Sherlock.
Tutto in una sola frase "Vedeva nei riflessi dorati di quella chioma bionda tutto quel che non era, e con ciò, tutto quel che stava perdendo." E, sì, Sherlock, la verità è anche bastarda. Puoi nasconderla, puoi ignorarla, puoi camuffarla, ma quella è. Tra quei capelli biondi le parole che leggerai saranno sempre le stesse. Io, se devo esprimermi, subito ho pensato a quelli di Mary, ma riflettendo sono anche quelli di John. La tua interpretazione?
2) Ho amato tantissimo il tuo John, esattamente mi hai conquistata con "vuoi che ti trovi un altro coinquilino?". Mi pareva di vedere il sorriso amaro di Sherlock stendersi leggermente sulle sue labbra. E vedevo anche gli occhi di John, limpidi in una maniera che neanche la natura può eguagliare, e ci leggevo dentro preoccupazione e rimorso. O forse rimpianto. Sicuramente avrebbe voluto gridare "mi dispiace" e chissà che in uno dei suoi sogni non lo faccia.
3) Il tuo Sherlock... il tuo Sherlock non era il tuo. Era indipendente, libero, si faceva largo tra le parole. L'hai fatto vivere.
E io ancora non mi capacito come tu abbia fatto a radunare in due righe così tanto: "Ma certo John. Congratulazioni John. Adesso, se permetti, mi preparo per andare all'obitorio. "
Ottima idea far conservare appositamenti due cadaveri per festeggiare l' occasione.
Non hai detto niente, non hai descritto nessuna emozione, perchè Sherlock non le ha provate, sono inutili, non servono però ci sono, tutte. E sono così tante e girano a una velocità così assurda che non riesco neanche a staccarle per capire quali siano, ma sono perfette, tutte in quella lunga linea nera.
Questo si chiama usare il layout.
4) La terza parte sembrava quasi una poesia allo stato primordiale, con tutte quelle figure metaforiche, soprattuto la sinestesia di "odore marrone", che ti assicuro io trovo assolutamente sagomato per John.
5) Questa nota è inutile, ma la recensione è mia e a me piacciono le note inutili.
Manca John Watson. Dimmi, quante parole sono? Tre? Bene, tre parole fanno l'angst di un intera fic, perchè la parola manca è una di quelle che io più adoro nella lingua italiana. Perchè se manca qualcosa vuol dire che prima c'era, che ha lasciato un impronta, una traccia, che ha lasciato il segno, se no non avresti mai notato la mancanza. Non soffri la mancanza di cose che non hai posseduto, quindi devi aver posseduto, e se ti manca e non invece hai perso vuol dire che qualcosa lo conservi dentro di te. *se non hai capito ignorami, non so esprimermi*
6) Ci credi se alle parole di Baricco sono rabbrividita? E concordo di te su tutto ciò che lo riguarda. Ma, vogliamo parlare del colore delle parole? Quasi fosse stata l'essenza ancora nell'aria di John, l'essenza di John in Sherlock ha scriverla nella sua mente. E no, non mi soffermo sul significato di essa, non posso, rovinerei tutto.

Basta, basta, mi zittisco, ti rinnovo solo i miei complimenti e rifatti gli occhi anche per me a Venezia.

Nuovo recensore
02/09/11, ore 12:24

Se ho ben capito quello che vuoi fare (e mi riferisco principalmente al testo della canzone) hai avuto una splendida idea.
Ma visto che solitamente non capisco un cavolo, probabilmente sarà un'idea meravigliosa. **


Non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo, e -non lo nego- soprattutto il terzo.

Quando tutto sarà finito ti dirò cos' avevo pensato e tu mi dirai, come sempre, che non avevo capito nulla.

Mi piace Sarah.
Penso che sia un personaggio tosto, che involontariamente si piazza allo stesso livello di Sherlock, anche se non è alla sua altezza. (il che non ha in realtà un senso logico, però rende l'idea...)
.

Nuovo recensore
02/09/11, ore 10:42

Mi piace come hai impostato il primo capitolo - breve purtroppo, mi sarebbe piaciuto un po' più lungo ;v; Spero che i prossimi avranno più polpa, perché *ride* a me il personaggio di Sarah piace, quindi spero di vedere un po' di evoluzione psicologica - non solo da parte sua, ma da parte di tutti i personaggi <3