Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: remvsg    17/09/2011    2 recensioni
La realtà ha una coerenza, illogica ma effettiva.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sarah Sawyer, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Con vergognoso ritardo, a tre giorni dal compleanno della donna che firmandosi come la protagonista del capitolo mi ha fatto sudare freddo, dedico questo ultimo capitolo proprio a lei (a caval donato non si guarda in bocca).


Mary Morstan



Innocentemente, sì. Non sapeva a chi stava aprendo il cuore.
Di un universo piccolo, in una realtà quasi inesistente, lei aveva sbilanciato ogni equilibrio.
Lo capì presto.
Il cuore di John era un luogo affollato, ma nella sua generosità c'era spazio per tutti. Decise di sposarlo quando percepì nei suoi occhi blu che a lei era riservato un posto d'onore.
Ma non era una sciocca, non era una ingenua. Il giorno del matrimonio si presentò come una bambina che aveva ottenuto quel che voleva ad un prezzo altissimo, che però le riguardava solo in parte. Vedeva nel suo sposo l'amore incondizionato e la sua grande ingenuità, quella dell'uomo che non si accorge di quanto perfetto sia già il suo mondo solo perché radicato in un desiderio quasi pre imposto, quello della normalità. 
Un incantesimo buono destinato a spezzarsi per una entità oscura, che segna e squarcia. E no, quell'ombra non aveva glaciali iridi grigie.
 
 





"Mary, così non può andare avanti"
John, ti prego
"Guardami, parlami, dimmi qualcosa. Qualunque cosa"
Cosa? che il dolore ci sta uccidendo? Che questa non è la vita che volevo?
"Forse noi dovremmo...dovremmo solo...riavvicinarci, ritrovarci Mary, Io..."
Non     mi    toccare.
"Io ti amo, ma questi non siamo noi. Non possiamo esserlo..."
Questa è solo la versione triste di noi.
 
 
 
 
°°°

Sapeva di non essere la persona di cui aveva bisogno.
Quando ne venne a conoscenza, dette per scontato il suo ritorno a Baker street. Sì, perché scindere due magneti perfetti non è mai una condizione definitiva, radicale, continueranno a muoversi, continueranno a cercarsi e ritrovarsi. Oltre le regole della consuetudine, perché la geometria del Destino balla su altro pentagramma.
 
Custiva ancora quei sogni, la famiglia che dovevano essere, nella casa che insieme stavano pagando, con l'amore che gli aveva sempre caratterizzati. Perché li avevano espressi insieme, e gelosamente lei li tratteneva a terra, alla ricerca di un luogo dove farli sbocciare di nuovo, ma stava girando a vuoto. Non aveva più senso continuare.
Il proprio posto nel mondo non si vince, non è una lotteria la vita. E da quando aveva incontrato John Watson, in fondo sapeva già che il suo era il 221b di Baker Street.
 
E la terra del poteva essere si fece sempre più stretta, lasciando spazo alla vita, che sì, fa schifo ed è ingiusta e fa male, ma è anche tremendamente bella e speciale, imprevedibile nei suoi miracoli reali. E se lui adesso non ha bisogno di lei per ritrovare la grazia di vivere, lei avrebbe fatto a meno di lui.



La realtà ha una coerenza, illogica, ma effettiva.





 

Che parto questo capitolo. Stupida io che pensavo davvero che la signora Watson si facesse domare e di riuscire a finirlo per il 14. Male Rem, molto male!

Mancano 10 minuti alle due di notte, ma tenterò di scrivere delle note decenti lo stesso.


1)Ma come Rem, avevi la possibilità di uccidere la Morstan e non lo hai fatto? Davvero. Stento a crederci pure io. Eppure tutto questo ha un senso. Mi sono introdotta  imbucata in quel meraviglioso mondo che Roxe ci ha descritto in una delle sue chilometriche note, dove ha ipotizzato che nel nostro tempo Doyle non aveva bisogno di uccidere Mary per sbarazzarsi di quest'ultima e far tornare John a casa, e quindi, predisponendo solo una momentanea separazione, neanche di inventarsi l'innominata seconda moglie.

Nel canone il Dottore stesso è poco chiaro, riferendo solo di un lutto importante, senza specificare. In questo capitolo ho voluto che si riferisse ad un ipotetico figlio deceduto molto piccolo.

 

2) partendo dal sopracitato lutto, per la parte centrale mi sono ispirata a The Rabbit Hole, film che tratta proprio di una famiglia che si sta sgretolando a causa della perdita del primogenito. L'interpretazione di Nicole Kidman è una delle poche cose buone della pellicola, quindi ho sovrapposto un po' le due donne. "Questa è solo la versione triste di noi" è una citazione letterale.

3)Con la frase finale, sempre tratta dal signor Baricco, voglio esprimere quanto sia stata impossibile, perfino per l'autore, separare questi due -non John e Mary, per carità, John e Sherlock ovviamente-. La vita gli ha fatti incontrare. La vita gli ha fatti allontanare in più modi (morte, matrimonio). La vita gli rimette insieme. C'è una logica assurda in tutto questo, ma logica è in quanto John era libero quando Sherlock è resuscitato. Che caso, eh?


E se questo capitolo vi ha messo in testa qualche dubbio sulla mia filofofia riguardante la coppia Mary/John, qui sotto troverete la risposta

immagine tratta da Love Actually dove potete "ammirare il caro Martin come l'ha fatto mamma

un bacio a Marty e Noe che pur non conoscendo il fandom mi hanno supportata nella genesi della long





r#

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: remvsg