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Autore: Princess Kurenai    26/03/2012    0 recensioni
Raccolta con tema AU.
[Slave] 1. The Journey - Gaou Rikiya, nonostante l'aspetto selvaggio, non era un uomo stupido. Era una persona controllata, che sapeva quando e come utilizzare la sua forza, ed anche se stato costretto ad entrare in quel 'giro' da meno di quattro lune, aveva già compreso come funzionava il contrabbando di schiavi in quella terra straniera.
[Slave] 2. Indecision - Guardò quindi il suo padrone, attendendo di scoprirne l'identità - anche se sapeva chi fossero i regnanti né le figure di spicco della nobiltà. Quando il cappuccio venne abbassato, Banba poté osservare un volto giovane, dalla pelle ambrata e curata, incorniciato da lunghi capelli scuri. Era un ragazzo. Sicuramente ricco ma pur sempre un ragazzino.
[Slave] 3. Salvation - All'interno del carro, Gaou e Ikari restavano in silenzio ad ascoltare le leggere scosse causate dal terreno sconnesso e a ripensare a Banba che era stato venduto durante l'ultima asta. Si chiedevano se fosse riuscito a mettere in atto il suo proposito di fuggire una volta liberato dalle catene, ma dopo quelle domande senza risposta, entrambi venivano immancabilmente colti da degli altri pensieri più egoistici.
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: In any other world
Titolo del Capitolo: Slave | Salvation
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Rikiya Gaou, Daigo Ikari, Sena Kobayakawa [Nominato: Yamato Takeru]
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: OneShot, Alternative Universe (AU)
Conteggio Parole: 1193 (FiumiDiParole)
Note: 1. Non mi piace assolutamente questo capitolo .w. ma in ogni caso… ho cambiato progetto: Taki apparirà nel prossimo ed ultimo capitolo… ma non sarà una GaouTaki ù_ù
2. Il nome della “moneta” è Pecus ed è legata al termine ‘denaro’ e al suo significato latino. Pecus significa “pecora” (o “bestiame”) in quanto il bestiame era considerata una ricchezza scambiabile. Mi sono ispirata a questo >ç<
3. Il titolo della raccolta è tratto dalla canzone di Mika Any other world.
4. Dedicata alla mia dolce metà<3 ti amo >ç<



{ In any other world ~
- 3. Slave | Salvation -




Era appena il tramonto quando i mercanti decisero di lasciare il villaggio per imboccare una delle vie che li avrebbero condotti verso i confini del regno.
Anche se si erano fermati per poco, l'unica asta che avevano tenuto era stata abbastanza fruttuosa pur avendo venduto un solo schiavo. Le Pecus guadagnate erano state infatti in grado di permettere loro di acquistare dei viveri per il viaggio che avevano appena intrapreso, garantendo in quel modo un tragitto privo di pericolose soste in piccoli villaggi di passaggio.
In effetti non era un viaggio di per sé lungo, erano appena cinque giorni completi di marcia, ma diventavano una decina se si viaggiava solo la notte come erano soliti fare.
Poteva anche essere una strada poco battuta, ma da quando il contrabbando di schiavi era diventato illegale era più che normale imbattersi in pattuglie armate... soprattutto se si passava vicino alla capitale come in quel caso.
Nonostante il normale timore però, i mercanti erano ormai abituati a percorrerla quando avevano bisogno di raccogliere altri schiavi, e più di tutto sapevano come muoversi per evitare dei controlli.
L'unica cosa che non potevano evitare era proprio quel viaggio, perché i due che erano rimasti dall'ultima asta non erano abbastanza per permettersi di entrare in un nuovo paese. Per quel motivo sarebbero andati alla ricerca di 'merce' fresca.
All'interno del carro, Gaou e Ikari restavano in silenzio ad ascoltare le leggere scosse causate dal terreno sconnesso e a ripensare a Banba che era stato venduto durante l'ultima asta.
Si chiedevano se fosse riuscito a mettere in atto il suo proposito di fuggire una volta liberato dalle catene, ma dopo quelle domande senza risposta, entrambi venivano immancabilmente colti da degli altri pensieri più egoistici. Perché anche loro volevano avere la fortuna di essere acquistati per tentare di scappare una volta liberati dalle catene.
Certo, non avevano sicurezze sulla riuscita di quel piano, ma preferivano morire combattendo che per mano dei 'macellai' senza la possibilità di ribellarsi.
" Una volta libero... li ucciderò con le mie mani...", ringhiò Daigo con voce sommessa.
Non si era ancora ripreso del tutto dalla punizione dei mercanti e solo un pizzico di buon senso - o forse la necessità di riprendere completamente le forze - gli aveva impedito di attaccare alla prima occasione i loro carcerieri.
Gaou aveva avuto modo di vederlo all'opera, e aveva subito capito che erano solo quello catene a fermarlo, perché quando Daigo aveva un obiettivo - voleva uccidere quei mercanti - niente e nessuno sarebbe riuscito ad arrestare la sua furia. Avrebbe portato a termine la sua 'missione' anche a costo di rimetterci la vita.
Poteva capire i sentimenti dell'altro ragazzo e sapeva che se gli si fosse presentata l'occasione gli avrebbe pure dato una mano... ma per il momento l'unica cosa che Gaou poteva fare era cercare di gestire la sua rabbia, restando muto in ascolto dei rumori che provenivano fuori dal carro.
Non viaggiavano da molto, doveva essere appena tramontato il sole ed il cielo doveva essersi tinto di tenui colori rossi e viola.
Vivendo da sempre all'aria aperta aveva dato per scontato lo spettacolo della natura, e solo in quei momenti si rendeva accorgeva dell'importanza di quelle piccole cose come il tramonto e l'alba.
" In nome della Corona fermatevi e fatevi identificare."
Nel silenzio del viaggio, intervallato solo dal rumore del basso, quella voce sconosciuta fece sussultare sia Gaou che Daigo.
Una guardia, non avevano dubbi che fosse un soldato di quel regno, e a quanto pareva i mercanti erano caduti in trappola.
Forse erano stati seguiti, o forse era stato un semplice colpo di fortuna per quelle guardie... ma una cosa era certa: quella voce suonò per entrambi come una voce di libertà.
Non né avevano la certezza ma sapendo che il contrabbando di schiavi era fuori legge in quel regno, poterono entrambi sperare di venire liberati.
Restarono ancora in silenzio, ascoltando il teso dialogo tra i mercanti e le guardie.
" Siamo solo dei viandanti provenienti da sud."
" Cosa contiene il carro, buon uomo?"
Era una domanda diretta, senza troppi giri di parole.
" Solo i nostri bagagli, mio signore."
" In tal caso...", Gaou avvertì lo scalpitio di un cavallo. " Non vedo nulla di sbagliato nel chiedervi di mostrarmi l'interno del carro."
" È fatta.", sogghignò Daigo, emettendo poi un soffocato verso di dolore nel chiaro tentativo di alzarsi - Gaou non poteva vederlo, ma era certo che stava proprio cercando di muoversi.
" Mio signore, stanno calando le tenebre. Volevano raggiungere il villaggio ad un miglio da qui per fare una sosta. Non è sicuro viaggiare la notte."
" Non ho intenzione di rubarvi altro tempo, ma per ordine del Re dovete mostrarmi l'interno del carro."
La guardia era irremovibile ed era chiaro che anche i mercanti se ne fossero accorti.
" D'accordo, mio signore. Mi dia solo un...", e con un forte colpo di redini che fece nitrire i cavalli, il carro si mosse con violenza spostandosi in una disperata fuga che fece cadere sul pavimento in legno sia Gaou che Daigo.
I rumori erano tutti nascosti da quelli della strada percorsa velocemente dal carro e, anche se non sentivano le voci delle guardie, entrambi sapevano che erano scattati tutti al loro inseguimento... che parve durare poco.
Infatti improvvisamente tutto tornò immobile e, tentando di rialzarsi, sentirono di nuovo dei rumori provenire dall'esterno che sembravano concentrarsi sulla porta del carro. Venne subito aperta, mostrando dei visi sconosciuti illuminati da una torcia.
" Capitano. Qui ci sono due schiavi!", annunciò una delle guardie.
" Liberateli. Occupatene tu, Sena.", rispose una voce nuova.
" I-io?", un ragazzo si irrigidì a quell'ordine. " S-sì! Subito, Capitano!", e arrampicandosi sul carro si diresse verso i due prigionieri.
Sembrava giovane oltre che incredibilmente piccolo ed impacciato, ma né Gaou né Daigo sembravano notarlo, neanche mentre il ragazzino toglieva loro le manette scusandosi più volte per il tempo che ci stava impiegando.
" S-scusatemi! Siete... in grado di scendere dal carro?", domandò la giovane guardia senza però ottenere risposta.
Gaou sentì subito l'energia tornargli lentamente e, uscendo dalla sua prigione, assaporò la riconquistata libertà.
Il cielo era ancora violaceo, puntellato dalle prime stelle della notte. L'aria era fresca ma non gelida, poteva definirla quasi piacevole... anzi: lo era.
Dietro di lui si soffermò Daigo che, ringhiando, scattò verso la testa del carro come a voler cercare i mercanti... solo in quel momento scoprirono che avevano abbandonato il carro per scappare a cavallo.
" Maledetti bastardi!", gridò Daigo carico di rabbia, anche se era chiaro che stesse faticando a reggersi in piedi... cosa che la guardia di nome Sena parve notare subito.
" Siete ferito?!", si agitò - a ben guardarlo sembrava fuori luogo tra le altre guardie, era sicuramente figlio di un nobile, mandato lì per farsi la pelle. " C-capitano Takeru!"
Gaou osservò in silenzio la piccola conversazione tra la guardia ed il capitano, senza però prestarvi troppa attenzione.
Nella sua testa continuava a ripetersi la parola 'libertà', come a voler avere l'ennesima conferma di tutto quello, abbassò lo sguardo sulle sue mani. Non c'erano più le catene, in loro ricordo solo dei lividi che sarebbero presto spariti.
Sorrise ancora e, prendendo un respiro - lasciandosi rinfrancare dall'aria delicata della notte che stava scendendo -, gridò con tutta la forza che aveva in corpo.
Non era tanta ma riuscì ugualmente a spaventare i cavalli ed anche la guardia di nome Sena.
   
 
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