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Autore: lostinthefreedom    05/04/2012    3 recensioni
due ragazzi separati... uno sbaglio... solo per orgoglio... numerose vicende piene di equivoci... queste sono le moggiori caratteristiche che avvolgono la storia di Chiroki e Yuto... spero di avervi incuriosita, baci!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte. Il silenzio. Il buio. In quel momento solo loro avvolgevano Chiroki, che se ne stava sdraiato sul letto a fissare il soffitto, tutto sudato dopo l'ennesimo incubo.

Quel sogno, quel dannatissimo sogno che ormai lo perseguitava da mesi e la cosa peggiore era il fatto che non fosse soltanto un incubo, ma la più pura verità.

In preda ad una crisi di nostalgia, Chiroki si sollevò e balzò giù dal letto meccanicamente. Vagando nel buio arrivò fino ad un grande comò con un grande piano di marmo bianco levigato che si intravedeva nell'oscurità.

Appena lo ebbe individuato e tastato, aprì con foga e forza il terzo cassetto, lo sfilò dal mobile e lo sbatté per terra, poi, iniziando a rovistare in mezzo a biancheria e documenti, prese un foglio particolarmente stropicciato e se lo portò alla bocca per tastarlo con le labbra: aveva il suo sapore.

In seguito lo mise sotto il naso: aveva il suo odore, quel dolcissimo ma allo stesso tempo forte aroma, che anche col passare dei mesi non aveva abbandonato la sua mente.

Dopo un momento di inebriante ricordo, Chiroki aprì il foglio e anche sapendo che non avrebbe potuto leggerlo a causa del buio, non gli interessava, perché ricordava ogni singola parola, ognuna di quella miriade di frasi e parole che ancora adesso gli squarciavano il cuore e bruciavano dentro.

Anche se sapeva il male che gli avrebbe provocato, ripensò un'ultima volta a quella lettera:

Chiroki, quando leggerai questa lettera io sarò in viaggio per un posto lontano... da te. Non sai quanto vorrei poterti parlare faccia a faccia, ma non ci riesco, chiamami vigliacco, sfuggente, infantile, anche bastardo se vuoi, ma sappi che l'ho fatto solo perché ti amo.

Esatto, non ti sto lasciando perché non ti voglio più, quello non accadrà mai, l'unico motivo per il quale faccio questo gesto è il fatto che io stia male.

Stiamo insieme da 4 anni, in tutto questo periodo ho cercato di darti tempo, lo so che sei timido, che forse non riesci ancora ad accettare il fatto di amare un uomo, anche per la tua età forse, insomma, a 21 anni non tutti approvano le proprie tendenze sessuali.

Questi sono punti a tuo favore, o meglio, lo erano, perché dopo così tanto tempo passato insieme, pensavo che riuscissi finalmente ad aprirti, insomma, ad accettarmi... ma a quanto pare pensavo male.

Ho cercato di dirmi di aspettare, che ti serviva soltanto più sicurezza, ma sono arrivato ad una conclusione più realistica:

io non sono l'uomo per te, o forse la tua anima gemella sarà una donna... lo capirai quando ti ci ritroverai davanti, come io me ne resi conto quando ci incontrammo, lo capii all'istante che eri tu, quello giusto per me.

Purtroppo non è la stessa cosa che è capitata a te.

Ora non voglio farla troppo tragica, capita a tutti di sbagliarsi, ed è successo anche a noi, a te, per aver creduto di amarmi e a me, per aver pensato di essere ricambiato.

Prima di andarmene volevo che tu sapessi questo, che non è colpa di nessuno, quindi ora che lo sai, posso anche dirti addio.

Ti amo,

Yuto”

Chiroki conosceva già le conseguenza che ci sarebbero state dopo aver rammentato il contenuto di quella lettera: il fiato corto, l'improvvisa mancanza di protezione, la sensazione di un freddo pieno di solitudine e il dolore di una spada che trafigge in pieno il cuore, riducendolo in mille pezzi.

In un certo senso il dolore lo aiutava, perché gli faceva ricordare per chi soffriva, cioè la persona che amava alla follia, perciò anche se faceva male, si attaccò a quell'ultimo ricordo che aveva di loro due insieme: quel bacio sfuggente prima di andare all'Università.

In quel preciso istante calde lacrime iniziarono a riempire gli occhi del ragazzo, per poi ricadergli sul viso e inondargli i ricordi, in seguito arrivarono i singhiozzi, che lo scossero dal profondo dell'addome.

Yuto se n'era andato e la sua lettera era l'ultimo ricordo che gli restava, così si strinse al cuore quel pezzo di carta e rimase così, inginocchiato sul pavimento a piangere in silenzio nell'oscurità della notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

  
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