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Autore: BebaTaylor    06/04/2012    1 recensioni
Calliope, diciassette anni, ultimo anno di liceo. Abile nell’organizzare feste. Un dolore arrivato all’improvviso che le lacera l’anima, ma fa credere a tutti di averlo superato. Un ex ragazzo, troppo stupido per capire il motivo per cui è stato lasciato e una ex migliore amica, che non la racconta giusta. Un rapporto da ricucire con Chris e Travis, che erano i suoi migliori amici, prima che lei voltasse loro le spalle per stare con James e la sua cricca.
Zack, ventun anni, meccanico, tastierista e all’occorrenza cantante nel gruppo formato da lui, Chris, Travis, Antony e Matt. Capace di arrivare alle spalle senza farsi sentire.
Clarissa, capo cheerleader, sceglierà di rinunciare ai suoi “privilegi” per seguire quello che le dice il suo cuore.
Chris, pronto a prendere a pugni chiunque faccia soffrire Calliope, con un segreto che ha paura persino a confessare a se stesso.
E poi c’è Jessica, pronta a portare scompiglio nelle loro vite.
Questa è la loro storia.
STORIA SOSPESA maggiori info alla fine dell'ultimo capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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All Things Come To
Those Who Wait


Capitolo Dieci

Chris sospirò. Era davanti alla finestra della sua camera, e stava guardando il figlio dei suoi vicini di casa sistemare alcune cose nel capanno degli attrezzi. Riusciva a vederlo perché la porta del capanno era aperta. Chris scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri dalla testa. Era da un po' che ci pensava, e non voleva farlo.
Non doveva farlo.
Si passò una mano sul viso per scostare i capelli che gli erano finiti davanti agli occhi e sospirò di nuovo.
Il cellulare suonò, cogliendolo di sorpresa, si avvicinò al comodino e lo prese in mano. Era Callie.
«Ti ricordi il piano?» domandò lei senza neanche salutarlo.
«Ovvio che lo ricordo.» rispose lui. «Comunque, ciao Callie.»
«Ciao Chris.» ridacchiò lei.
Chris sorrise, contento che la sua amica avesse ritrovato un po' di serenità dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni. «Quindi ci sei stasera?»
«Certo che ci sono!» esclamò lei. «È il compleanno di Travis, non potrei mai mancare.»
«Quindi niente segregazione?»
«No. Non stasera. Ho detto a Adrian che se non mi fa uscire io scappo dalla finestra.» Callie era seria.
«Non puoi scappare dalla finestra della tua camera, ti romperesti l'osso del collo!» scherzò Chris, ma tornò subito serio. «Non farlo, rischi solo di peggiorare le cose.»
Callie sbuffò. «Mi ripetete tutti le stesse cose. Siete noiosi.» mormorò. «Non può impedirmi di vederlo, non è mio padre!»
Chris rimase in silenzio, non volendo dire quello che pensava veramente, ossia che ora era Adrian che si prendeva cura di lei e lei doveva ubbidirgli. Non poteva dirglielo, non se voleva evitare crisi di pianto isteriche.
«Va bene. Puoi ripetermi il piano, per favore?» chiese cambiando argomento.
«L'avevo detto io che non ti ricordavi nulla!» ridacchiò lei.
Chris scosse la testa e ascoltò quel piano che sapeva a memoria.

***

Callie chiuse la cerniera del borsone, lo afferrò per i manici e uscì dalla sua camera. Scese lentamente le scale, con la paura che Adrian si rimangiasse la parola data e non la facesse andare alla festa a sorpresa, che lei aveva organizzato, per Travis.
Era vero, gli aveva raccontato una bugia. "Siamo solo noi compagni di scuola, lui non c'è", gli aveva raccontato e con lui intendeva Zack.
«Io vado.» disse passando davanti al salotto su cui era seduto Adrian che guardava distrattamente la TV.
«Divertiti. E ricorda cosa ti ho detto.» pronunciò lui.
Calliope annuì e uscì di casa. Ovvio che non avrebbe fatto quello che gli era stato chiesto. Lei Zack l'avrebbe visto, con la sua approvazione o senza.
Lanciò il borsone sul sedile posteriore dell'auto e partì.
Non le piaceva mentire ad Adrian, me era costretta a farlo. Mancavano pochi mesi al diploma, alla sua partenza per l'università, poi avrebbe fatto tutto ciò che voleva, senza che nessuno le dicesse chi doveva o non doveva frequentare.
Uscì in retromarcia dal vialetto e s'immise sulla via. Passò davanti alla casa di Liz e la vide ferma, in piedi sul marciapiedi, ad aspettare qualcuno.
Rivederla le fece male, perché, in fondo, era stata per molto tempo la sua migliore amica.
Callie scosse la testa e sorrise quando si accorse che mancava poco e poi avrebbe rivisto Zack, non lo vedeva dalla sera della cena.
In pochi minuti arrivò a casa di Clarissa.
Nel borsone che si era portata dietro aveva infilato il vestito e le scarpe che avrebbe usato quella sera, era andata lì, nel primo pomeriggio, solo per aiutare Clarissa con gli ultimi preparativi. La festa l'aveva organizzata lei, e voleva che fosse perfetta.

***

«Ok. Ora mancano solo il bere.» esclamò Clarissa, in piedi al centro del salone, con le mani posate sui fianchi. Lo striscione con scritto "Buon Compleanno" era appeso al centro della stanza, i palloncini di diverse forme e colori erano sparsi un po' dappertutto.
«Già. A che ora arrivano?» domandò Callie, un filo d'emozione nella voce.
Clarissa sorrise, comprensiva. Anche lei sapeva tutta la storia. «Oh, dovrebbero essere qui a minuti.»
«Clarissa!» urlò Will, il fratello maggiore di Clarissa, dalla cucina.
«Arrivo.» rispose lei alzando le spalle. «Deve sempre urlare.» si lamentò rivolgendosi a Calliope.
Andarono in cucina e trovarono Will in piedi, con un panino in una mano. «Ci sono due tizi fuori che dicono di essere tuoi amici.» biascicò con la bocca piena.
«Will... fai schifo quando parli con la bocca piena!» Clarissa era disgustata. Will rispose con un sorriso. La ragazza scosse le spalle e aprì la porta della cucina, quella che dava sul giardino sul retro della villa.
«Ciao.» salutò. «Entrate.» continuò spostandosi di lato per far passare Antony e Zack, in mano avevano alcune casse di plastica, contenenti le bottiglie di alcolici.
«Ciao Zack.» mormorò Callie avvicinandosi al ragazzo. Lui posò la cassa sul bancone della cucina e l'abbracciò.
Callie posò la testa sul torace di Zack e si strinse a lui, quasi con disperazione.
«Se volete vi lascio la mia camera da letto.» ammiccò Will.
Callie si staccò da Zack, il viso rosso per il bacio che aveva appena scambiato con lui.
«Will!» lo riprese Clarissa. Antony ridacchiò, mentre Callie e Zack fecero finta di nulla. «Non dovevi andare dalla tua amichetta?»
Will gettò il tovagliolo di carta nel cestino sotto al lavandino. «Vado un attimo in camera e poi vado da lei.»
«Stupido fratello.» mormorò Clarissa, scuotendo la testa, una mano sulla fronte.
Will uscì dalla cucina, Clarissa sussurrò qualcosa all'orecchio di Calliope, prese la cassa e ordinò ad Antony di seguirla.
«Avrei potuto farlo io.» mormorò Zack. Callie alzò le spalle. «E poi, cosa ti ha detto?»
Callie non rispose, limitandosi a prenderlo per mano.
«Callie! È la casa di Clarissa! Non possiamo andare in giro in questo modo!»
La ragazza non ascoltò le proteste di Zack, e continuò, tenendolo per mano, a camminare lungo il corridoio del secondo piano. Aprì una porta sulla destra ed entrò.
«Perché siamo qui?» domandò Zack guardandosi attorno.
«Volevo stare sola con te.» mormorò lei.
Zack sorrise e accarezzò il viso di lei. «Cosa ha detto a proposito di questa sera?»
Callie fece un passo indietro, si voltò e andò verso il letto.
«Callie?» chiamò Zack. Lei rimase in silenzio e si sedette sul letto.
«Non lo sa?» domandò Zack.
«Gli ho detto che tu non c'eri, che era una festa fra noi compagni di scuola...» mormorò Callie scuotendo la testa.
Zack sospirò e si sedette sul letto, accanto a lei. «Perché gli hai mentito?» domandò. Callie scrollò le spalle e lui sospirò ancora. «Sai che se lo viene a sapere peggiorerai le cose?»
Callie si strinse nelle spalle e posò la testa sulla spalla di Zack. «Lo so...» ammise. «Però io ci tengo a questa festa. Se gli avessi detto la verità non mi avrebbe fatta venire.»
Zack l'abbracciò, le baciò i capelli e rimase così, in silenzio, con la guancia posata sulla testa di lei. Callie si rilassò fra le sua braccia. «Piccola, lo so, lo so. È solo che... che non voglio che le cose peggiorino.»
Callie rimase in silenzio, godendosi le mani di Zack che le accarezzavano la schiena e le spalle; sapeva che aveva ragione, ma trovava tutto ciò ingiusto.
Non capiva perché Adrian ostacolasse la sua storia con Zack. A lei la differenza d'età non importava, perché per lui era così importante?
Rimasero così, in quella posizione, per diversi minuti, in silenzio, ascoltando il rumore dei loro respiri.

****

«Cosa stai facendo?» domandò Zack.
«Cosa sto facendo? Secondo te?» replicò Callie, seduta a cavalcioni su di lui, cercando di slacciare l'ultimo bottone della camicia di Zack.
Appena anche l'ultimo bottone fu sfilato dall'asola, lei gli accarezzò i pettorali.
Zack ansimò, quando lei gli mordicchiò il lobo dell'orecchio. «Callie?»
«Sì?» soffiò lei, le labbra a pochi millimetri da quelle di lui.
«Forse è... il caso di smetterla...» disse lui, fra un gemito e l'altro.
«E perché?» Callie alzò il viso e lo guardò.
Zack piegò la testa di lato e aprì gli occhi. «Sotto ci sono Clarissa, Antony e Will!» protestò.
«Will è uscito.» gli ricordò lei, e ricominciò a baciargli il collo. Sussultò quando sentì le mani di lui accarezzarle i fianchi e la schiena.
Zack le baciò l'orecchio e da lì le lasciò una scia di baci fino a raggiungere la bocca di lei. Callie si mosse su di lui e mugugnò quando sentì l'eccitazione di lui premerle sulla coscia.
«Callie.» sospirò Zack, con le labbra a pochi millimetri da quelle di lei.
«Non possiamo..» Zack posò le mani sulle spalle di lei, chiedendosi quando si fosse tolta il maglioncino, rimanendo con una canotta blu dalle spalline sottili. «E poi siamo nella stanza degli ospiti di Clarissa!»
Callie sbuffò e si alzò. Afferrò il maglioncino che aveva fatto cadere per terra. «Guastafeste.» mormorò indossandolo.
Zack scosse la testa e sorrise mentre ricominciava a rivestirsi.

***

«Cosa avete fatto di sopra?» domandò curiosa Clarissa una vota che i ragazzi se ne furono andati.
«Nulla.» rispose Callie osservando il divano che Antony aveva spostato, dal centro del salone, contro una delle pareti.
Clarissa inarcò le sopracciglia con aria dubbiosa. «Uhm... ok.» si passò una mano sul viso. «Andiamo a prepararci?» domandò cambiando argomento.
Callie annuì e seguì Clarissa al piano superiore.
«Vai prima tu.» Clarissa indicò a Callie la porta del bagno.
Callie annuì, entrò nella camera degli ospiti, quella dove era stata con Zack e prese le cose che gli servivano. Sorrise, felice. Felice per la festa per Travis, felice perché avrebbe rivisto Zack.
Si fece la doccia, rimanendo sotto la doccia per lunghi minuti. Davanti allo specchio appannato, avvolta da un asciugamano rosa, si guardò allo specchio.
Prese un altro asciugamano e iniziò ad asciugarsi i capelli. Il cellulare, che aveva lasciato su un mobiletto, iniziò a suonare.
«Ciao Adrian.» esclamò.
«Ciao Callie. Cos'hai? ti sento strana.» disse l'uomo.
«Nulla. Sono appena uscita dalla doccia.» rispose lei e posò l'asciugamano vicino al lavandino.
«Oh, bene. Ricordati quello che ti ho detto.»
«Certo.» disse lei, ma lui aveva già riattaccato.
Callie posò il cellulare. Sapeva perché l'aveva chiamata: per controllarla. E a lei non andava bene. Era vero, gli aveva mentito, ma era lui che l'aveva voluto, impedendole di vederlo. Sospirò e iniziò a vestirsi.

***

«Vi ricordate cosa dovete fare?» domandò Callie guardando gli invitati davanti a lei. «Bene.» continuò, anche se nessuno le aveva risposto. Spense le luci del salone e si sistemò vicino a Clarissa.
Il piano che aveva architettato era perfetto: Travis era convinto che lui e Chris sarebbero andati a prendere Callie e Clarissa a casa di quest'ultima, per poi andare allo Zoe dove avrebbero incontrato gli altri. Sarebbero entrati in casa, convinti che avrebbero aspettato che Clarissa e Callie finissero di prepararsi e invece...
«Sorpresa!»
Travis rimase sorpreso, con la bocca aperta e gli occhi blu spalancati.
Guardò i suoi compagni di scuola, suo fratello e gli altri ragazzi del gruppo.
«Io... oh, grazie.» biascicò ancora sorpreso.
Dietro di lui passò Chris e andò verso Clarissa e Callie.
«Voi due...» Travis sorrise e si avvicinò a Callie. L'abbracciò e le baciò la guancia. «Grazie.» sussurrò.
Callie sorrise e Travis abbracciò Clarissa baciandola sulla bocca.
«Ok, io direi che la festa può cominciare!» urlò Antony accendendo lo stereo.
Callie scosse la testa e si avvicinò a Zack. «Balliamo?» gli sussurrò all'orecchio.
Zack sorrise, la prese per mano e la condusse al centro del salone, dove alcune persone stavano già ballando.

***

«E lei che ci fa qui?» esclamò Callie.
«Ma chi?» domandò Alana, afferrando uno dei pochi salatini rimasti.
«Jessica.» rispose Clarissa.
«Con la sua amica. presumo che sia Sam, da come sta mangiando con gli occhi Travis.» se gli occhi di Callie avrebbero potuto incendiare, di Jessica e la sua amica sarebbe rimasto solo un mucchietto di polvere e forse neanche quello.
«E chi sono?» domandò Jennifer. «Due che detestate a giudicare da come le state guardando.»
Callie sospirò. «A Jessica interessa Zack, e alla sua amica Travis.» si passò una mano sulla fronte. «Perché sono qui?» domandò.
«Qualcuno le ha invitate.» rispose Alana.
«Noi no!» rispose Clarissa, senza staccare gli occhi da Sam e Jessica che si erano avvicinate a Travis e Zack.
«E nemmeno Chris. E neppure Matt o Antony.» osservò Callie.
Clarissa afferrò il polso di Callie e la guardò. «Andiamo da quelle due, e facciamo vedere chi comanda qui.»
«Comandi tu, la casa è tua!» scherzò Jennifer.
Calliope e Clarissa si arrivarono alle spalle di Zack e Travis.
«Ciao Jessica.» mormorò Clarissa.
«Oh, ciao. Bella festa.» esclamò Jessica.
«Bella festa, già. Ma chi ti ha invitato? Non eravate sulla lista.» sbottò Callie, ignorando l'occhiataccia di Zack.
Jessica alzò le spalle. «Un uccellino.» rispose sorridendo.
«Un uccellino che spennerò con le mie mani.» mormorò Clarissa.
«Non fare la gelosa, non è nulla di grave.» disse Zack circondando le braccia di Callie con il braccio.
«Calliope Zimmerman, questa è la.... fe...festa più bella!» biascicò Chris, abbracciando da dietro la ragazza.
«Oddio è ubriaco!» gemette Zack. Spostò il braccio dalle spalle di Callie e afferrò Chris. «Aiutami Travis.»
«Dove lo portiamo?»
«Di sopra, seguitemi.» disse Clarissa.
«Zimmerman?» domandò Jessica socchiudendo gli occhi. «Sei quella Zimmerman? Quella che è rimasta orfana qualche mese fa?»
Callie aprì la bocca sorpresa e annuì.
«Oh, mi dispiace tanto.» esclamò Jessica e per un momento a Callie sembrò veramente dispiaciuta.

***

Era sabato mattina, due giorni dopo la festa. Calliope uscì dalla cucina con una fetta di pane tostato ricoperta di marmellata alle ciliegie in mano e andò a sedersi in salotto. Adrian era fuori per lavoro, Tracy stava facendo il bucato.
Callie accese la tv e passò da un canale all'altro, non trovando nulla d'interessante.
Sbuffò un paio di volte e finì il suo spuntino nello stesso momento in cui Adrian entrò in casa.
«Perché mi hai mentito?»
Calliope guardò Adrian, gli occhi verdi spalancati dallo stupore. «Cosa?»
«Lui c'era.» sibilò Adrian avvicinandosi al divano.
«Chi, Zack? Non c'era, lo giuro!» esclamò Callie fissandolo.
«Bugiarda!» l'urlo di Adrian fece sobbalzare Callie.
«Non è vero.» pigolò Callie, le mani che tormentavano il tovagliolo di carta. Voltò la testa quando sentì la porta della lavanderia aprirsi. Tracy era sulla soglia, i panni piegati nella cesta di plastica azzurra. «Bugiarda!» ripeté Adrian. «Non pensare di fregarmi, Calliope. Lui a quella festa c'era e tu mi hai disubbidito e mentito!»
«Non ti ho mentito. Zack non c'era! In che lingua te lo devo dire!» urlò Callie alzandosi in piedi.
«Sei una bugiarda e lo sai!» la mano di Adrian la colpì prima che lei potesse reagire in qualche modo.
Callie posò la mano sulla guancia ferita e guardò Adrian con la testa piegata di lato, i capelli davanti agli occhi. «Sì! Sì, ti ho mentito!» gridò. «Ma ho dovuto farlo, tu non mi avresti mai permesso di uscire!» continuò poi corse su per le scale.
Tracy guardò Adrian, «Adrian...» lo chiamò piano, quasi sussurrando.
Lui distolse lo sguardo da quello della moglie e seguì la ragazza. Entrò in camera sua e la trovò sdraiata sul letto, il viso affondato nel cuscino, che singhiozzava rumorosamente.
«Cosa stai facendo?» esclamò, con orrore, Callie quando vide Adrian prendere il portatile e il cellulare dalla scrivania.
«Non puoi portarmeli via! Mi servono!» urlò seguendolo fuori dalla stanza.
«Questi li tengo io.» esclamò duramente lui, già in fondo alle scale.
«Mi servono!» ripeté lei, la voce rotta dalle lacrime.
«Per cosa? Per sentirti con lui?» domandò ironicamente lui.
«Per la scuola...» singhiozzò lei, appoggiò le mani sul corrimano e si sedette sui gradini. «Mi serve per la scuola.»
«Bene, se ti servono per la scuola lo usare quando ci sono io e davanti a me.»
Callie guardò prima lui e poi Tracy. «Non puoi... tu...»
«Stai zitta se non vuoi peggiorare la situazione! O forse vuoi che inizi ad accompagnarti io a scuola?» Adrian era serio.
Callie boccheggiò e si alzò in piedi. «Ti odio! Ti detesto!» disse, si girò e si voltò e salì quei pochi gradini. Sospirò e si voltò. Guardò con odio e per interminabili secondi Adrian.
«Vorrei che fossi morto tu al posto di papà.» disse con calma. E con una cattiveria che non aveva mai usato in tutta la sua vita.

Salve popolo di EFP.
Ho aggiornato prima del previsto. Siete contenti, vero?
*una balla di fieno le rotola davanti*
Bene. Chi ha detto ad Adrian della festa? L'indizio c'è, quindi spremete le meningi!
*passa un'altra balla di fieno*
E Zack e Callie hanno avuto un incotro un pochino hot... siete contenti?
*altra balla di fieno*
RIngrazio chi legge, chi mette la storia fra le seguite/ricordate/preferite.
Grazie.
Non vi mangio, per cui potete lasciarlo pure un commentino! *sbatte le lunghe ciglia castane*
   
 
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