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Autore: elis    24/04/2004    0 recensioni
Questo è il continuo di Puzzle. Pacey e Joey stanno finalmente insieme, ma è veramente la realtà? Come sempre è una storia incentrata su Pacey e Joey.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogno

by elis

 

Capitolo 1 -Rinascere-

 

Mentre la città dormiva, immersa in un profondo silenzio, una macchina passava per la via di Boston. Dopo quell'improvviso rumore, la città ricadde nel silenzio. Il cielo era accompagnato dalle stelle, che creavano un effetto magico tra le foglie degli alberi. Non c'era una nuvola, non c'era nemmeno l'interferenza del vento, tutto era sprofondato in una magia.

In un altro posto c'era la stessa magia, al posto della luce dei lampioni, c'erano delle piccole luci che provenivano da uno stereo, le stelle si intrufolavano di nascosto dalla finestra, invece di sentire il suono del silenzio, una musica echeggiava, sospirando. Due persone stavano vivendo quella magia.

Joey non voleva smettere di abbracciarlo, non voleva che quell'attimo smettesse, e si rivelasse solo come un sogno. Aveva paura che tutto questo non fosse realmente vero, che forse stava sognando. Una sogno splendido.

Pacey non voleva lasciarla andare. Non avrebbe nuovamente sopportato la sua assenza. Non ce l'avrebbe fatta. Gli sfiorò nuovamente le labbra. L'accarezzò nuovamente.  Gli disse nuovamente ti amo... la guardò nuovamente negl'occhi. Erano lucidi. Quanto sei bella.

Joey lo baciò sulla fronte. Lui sorrise, pensando quanto gli era mancato quel gesto.

Lei chiuse gli occhi mentre Pacey continuava ad abbracciarla. Le sue braccia la circondavano, sentiva le sue mani sulla schiena, il suo respiro tra i capelli, il suo profumo la invadeva regalandole un attimo di paradiso. Cosa avrebbe dato per non abbandonare quella sensazione.

Senza dire niente, senza che il suono delle parole rompesse questa magia, lui le prese la mano, intrecciò le dita nelle sua. Gli diede un ultimo bacio, segno per confermare quello che stava accadendo, quello che era accaduto e quello che stava per nascere. Le sussurrò all'orecchio -vorresti fare una passeggiata?- Anche se era il pieno della notte, anche se la città dormiva, anche se Joey era talmente scossa per tutto quello che le era successo e per l'improvviso, dolcissimo, profondo amore che la stava invadendo, accettò -ovunque- Ovunque se era con lui, ovunque se accanto a lei c'era lui, ovunque se lui le prendeva la mano.

Pacey si avvicinò allo stereo, mentre Joey prendeva i cappotti, si fermò, un istante. Cosa stava succedendo? Cos'era quel tremore nella voce, quel tremore nelle mani, quel tremore nel cuore. Perchè era la prima volta che lo provava? Ormai sapeva cosa significava vivere senza di lei, iniziare un giorno sapendo che non la vedrai, saperla abbracciata ad un'altra persona che non sei te...tutto questo lo uccideva. Quante volte era morto al solo pensiero di non averla? E ora, che tutto questo era sparito, grazie a un semplice gesto, ad una semplice parola, ad un semplice sguardo, ora era rinato. Spense lo stereo. La stanza non era più illuminata lievemente dalle lucine che provenivano dal mezzo, ma ora erano circondati dalla luce delle stelle. Le stelle.

Chiusero la porta dietro le loro spalle, fecero quei pochi gradini che li distoglievano dalla strada e si incamminarono.

-Vorrei chiederti una cosa- disse Joey strofinando gli occhi per togliersi le ultime lacrime di felicità che le erano rimaste.

-Dimmi-

-Da quanto tempo provi questo sentimento per me?- Joey era un pò imbarazzata

-Questa simpatia nei tuoi confronti?- disse lui sorridendo

Lei ricambio il suo sorriso -Siamo già alla simpatia? Io pensavo che riuscissi a malapena a sopportarmi-

-No, non essere dura nei tuoi confronti. Diciamo che non mi sei antipatica- e le prese la mano.

Lei la strinse più forte.

-Pace, sinceramente...- lo guardò negli occhi -...da quanto?-

Pacey si passò la mano tra i capelli, tossì lievemente

-Ti ricordi quando ti avevo detto che non avevi perso la strada, ma solamente smarrita?- Lei annuì, ancora non riusciva a capire cosa stava cercando di dirle

-...vedi, io non è che avevo smesso di amarti, ti avevo smarrita. Ti avevo lasciata andare, quando sono salito su quell'aereo all'ultimo anno di liceo, ti avevo perso quella notte a Boston, quando finalmente ci siamo incontrati dopo un'intera estate, e avevo chiuso gli occhi quando tutte le volte che ti vedevo, che ti pensavo, che nominavano solamente il tuo nome, il mio cuore batteva più forte. Però...- abbassò un attimo gli occhi, calciò qualcosa che non c'era per strada.

-Però?- improvvisamente il cuore cominciò a battere più forte, sempre di più.

-...tu eri sempre con me. C'eri e non me ne accorgevo- le prese una mano e la misi sul petto -Senti? Eri qui, sei sempre stata qui, ti avevo rinchiusa in questo posticino, non lasciandoti andare, non volendo che te ne andassi. Sei sempre stata qui, nel mio cuore.- la guardava, mentre lei fissava la mano appoggiata a lui. Tremava. Per tranquillizzarla, per farla sentire al sicuro, avvicinò la sua mano a lui e le sfiorò le dita con le sue labbra -E non ti ne andrai mai via da qui. Ormai quel posto è tuo e se solo tu te ne volessi andare, o se solo tu non volessi stare lì, io ne morirei-

Pacey le spostò una ciocca di capelli che le era caduta sul viso, lei trattenne un attimo il respiro, alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Era scritto tutto lì, nei suoi occhi. Alzò il braccio, quasi senza forze, per vedere se, quella visione davanti a lei era vera, sfiorò il suo viso. Fece un piccolo sorriso, gli occhi erano lucidi. Si alzò un attimo in punta di piedi, e lo baciò. Appoggiò la fronte sulla sua, aspettò qualche secondo, prima di parlare, fino a che i loro respiri diventarono uguali. -Non me ne andrò- lo baciò sulla fronte -non succederà più. Non me ne voglio andare da qui...- gli sfiorò il petto -...e ti supplico...- lo guardò negli occhi -...non lasciarmi più da sola-

Pacey scosse la testa -mai più- l'abbracciò. La cullò per qualche secondo, ripetendogli “mai più”…per convincerla. Non l’avrebbe più lasciata. No, mai più.

Restarono così, uno nelle braccia dell'altro. Joey era felice. Sorrise, allentò il suo abbraccio. Appoggiò la sua fronte sul suo petto e il suo sorriso si fece ancora più luminoso. Cercò la sua mano, ed intrecciò le dita con quelle di lui. Lui le baciò la mano.

-Andiamo...io sto ancora aspettando la mia passeggiata- disse Joey trascinando Pacey sul marciapiede

 

  
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