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Autore: Fatadz    25/04/2012    2 recensioni
Ciau. Questa è la prima volta che scrivo su EFP e quando leggerete la mia storia non aspettatevi certo un racconto pieno di emozioni, quello che voglio fare io è solo farvi ridere, sorridere o anche solo distrarvi dal noioso mondo che ci circonda...Ma ora veniamo alla storia.
Millie, Liz, Tiffany e Easter sono quattro ragazze dal carattere completamente diverso, diverso come il loro luogo natale: Inghilterra, Canada, USA e Australia. Cosa le accomuna? Frequentano tutte e 4 la Scuola Interazionale in Italia, perchè è qui che si sono trasferite, chi prima o chi dopo. Ed è proprio la loro diversità che le rende così amiche.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Easter, Campo da calcio

Easter sentiva il cuore in gola ad ogni passo che faceva. La palla rotolava veloce davanti a lei, tanto da non poter distinguere la parte bianca da quella nera. Arrivata alla porta, tirò con tutta la forza che aveva in corpo e appena due secondi dopo esultò, come tutta la squadra femminile. Aveva fatto goal. Peccato però, che giocavano un’amichevole contro la squadra maschile della loro scuola e ad ogni azione i ragazzi avevano da dire, in particolare quel bullo di Sheldon.  “Eh, ma era in fuori gioco, ma era fuori nostro, ma era di qui, era di là…”. Sheldon non si risparmiava nemmeno dalle sue “battutone” su quanto i ragazzi fossero superiori alle ragazze, soprattutto nello sport, quando invece Easter, se non l’intera squadra femminile ne erano la prova contraria. Ogni volta che sentiva quelle frasi, una fiamma si accendeva in lei. Easter era sempre stata molto impulsiva, spesso veniva espulsa dal campo perché insultava o cercava di alzare le mani, ma lei era fatta così, non era cattiva, solo insicura. Sua sorella era più grande di lei ed era sempre stata una dea, sia per i ragazzi che per i genitori. “Dopotutto, chi avrebbe mai preferito una ragazza con i tacchetti da una con i tacchi?” pensava sempre. In realtà a lei, però, non dava tanto fastidio, anzi, preferiva non essere perennemente ricoperta di complimenti, come spesso accadeva a sua sorella Riley. Era una delle cose che sin da piccola non aveva mai sopportato. Le parole le entravano nella testa, gli insulti le vagavano nella mente, non osava chiudere gli occhi per paura di esplodere. Stava ancora una volta rischiando di essere espulsa, perché come al solito si stava avvicinando a pugni chiusi verso Sheldon: venne fermata da una sua compagna di squadra ma anche dal suo cervello, che le diceva che non doveva permettersi un’altra espulsione o avrebbe potuto dire addio alla prossima partita, dove a vederle ci sarebbe stato l’allenatore di una delle squadre femminili più forti della zona. La rabbia però le rodeva dentro, Sheldon continuava ad sghignazzare e a fare battutaccie: “Dai, ragazzi andiamoci piano con il tiri, magari poi le ragazze di spaventano e si spezzano un unghia. Quello sì che sarebbe un dramma!”E tutti i ragazzi giù a ridere. Easter si ripeteva che non doveva rispondergli, ma poi in un attimo le parole uscirono dalla bocca come un fiume in piena: “Ah, sì? Mio padre giusto ieri mi ha detto che rivorrebbe il suo tosaerba, sai quello che hai usato per tagliarti i capelli e il mio criceto ha detto che gli servirebbe il suo cervello, magari se glielo riportassi in tempo…” Questa volta fu la squadra femminile a ridere, ma anche l’allenatrice e qualche ragazzo ridacchiò alla vista del volto inebetito di Sheldon. Dopo qualche secondo di risata fragorosa, l’arbitro, anch’egli con il sorriso ancora stampato in faccia, prese il fischietto e con il poco fiato rimasto ci soffiò dentro: 1 a zero per le ragazze.

Millie, Casa

Millie era in giardino, ma con la testa era in tutt’altro mondo: stava leggendo. Quando leggeva, non era più in sé, si immedesimava nel personaggio, sentiva tutte le sensazioni che erano descritte. C’era un filo di vento che sollevava le pagine del suo libro, mentre il sole veniva coperto da una nuvola passeggera. Era nella parte più importante del libro quando un urlo dalla cucina la distrae: “Camillie! Vieni qui! Devi andare a salutare i nuovi vicini!”. Era sua madre. Ovviamente toccava sempre a Millie fare queste cose, anche se  non le pesava più tanto, perché era sempre stata una ragazza tranquilla, la tipica secchioncella che amava leggere, ma anche disegnare. Disegnava ovunque: sui libri di scuola (solo nelle ore buche, però, perché in classe era sempre attenta!), in casa quando non aveva niente da fare, persino sui tovagliolini del Green Cafè, il bar che vendeva i migliori frullati della zona. Controvoglia si alzò dalla sdraio in giardino, richiuse il libro con un gesto veloce della mano e, sistemando il segnalibro che Liz le aveva regalato l’anno prima, si avviò verso la cucina, dove c’era sua mamma. Nel frattempo anche Mike era arrivato.
“Cosa c’è, ma’?” chiese lui tranquillamente.
“Te l’ho già detto ieri, sai? Dovresti andare con tua sorella a salutare i nuovi vicini e magari portargli questo” disse la madre indicando un vassoio con una sottospecie di polpettone alla verdura.
Millie e Mike si guardarono perplessi e lui disse: “Ma cosa ti hanno fatto di male?”
Lei rise ma venne fulminata dagli occhi della madre che riprese: “ Se proprio vi rifiutate di portare il polpettone, magari potreste almeno dare loro il benvenuto! E ora, MUOVETEVI E ANDATE A SALUTARE!”
Dopo un ordine del genere dato dal Grande Capo, come potevano rifiutare? I due fratelli uscirono dalla discussione per l’ennesima volta sconfitti e si diressero verso la casa dei Sanders.
“Uffa, che palle, ci capiterà sicuramente la coppia di ultra ottantenni  che giocano a Bingo..”. Mike non fece quasi  in tempo a finire la frase che Millie aveva già suonato alla casa e qualcuno aprì. Lei non poteva credere ai suoi occhi: le era appena comparso davanti un ragazzo dai capelli castano scuro e con gli occhi verde trifoglio che si nascondevano, quasi per gioco, dietro un sottile paio di occhiali da vista. Indossava una maglietta gialla con dei disegni rossi al centro. Era di media statura, a prima vista sembrava un po’ impacciato, ma per Millie era diverso, aveva un qualcosa che la attraeva come solo i libri sanno fare.
“Ciao!” disse il ragazzo arrossendo e fissandola.
“Ehm, ciao…” disse lei mentre ricambiava lo sguardo. Quell’attimo nel quale si fissarono le sembrò un eternità.
“Ciao amico! Sono Mike, il tuo nuovo vicino!” Li interruppe Mike con il suo carattere da festaiolo.
“Piacere, Jason. E tu invece…?” Disse rivolgendosi a Millie
‘Troppo timida per parlare’, pensò, ma si limitò da dire: “Camille, per gli amici Millie. Piacere.” e ci fu uno scambio di strette di mani. Dopo un imbarazzante silenzio Mike ruppe nuovamente il ghiaccio dicendo:
“Comunque, dove vai a scuola? Mi hanno detto che vi siete appena trasferiti qui da Bath…”
“Ecco io…vado all’Internazionale, hai presente?”

“Come no, ci andiamo anche noi! Ci siamo trasferiti da Londra quando avevo  11 anni e Millie 8 e ora, anche se conosciamo bene l’italiano, abbiamo deciso di finire gli studi all’Internazionale. Io e te dovremmo avere la stessa età…no?”
Jason annuì e la conversazione andò avanti tra battute di Mike e qualche cenno di Mille, mentre Jason si mostrava un po’ meno timido di quel che poteva sembrare. Dopo un quarto d’ora che ridevano e scherzavano, i due fratelli si accorsero che quello che doveva essere un saluto veloce risultò una vera e propria occasione per darsi di nuovo appuntamento, il più presto possibile, per mangiare la deliziosa carne alla griglia del Signor Sanders, tutti assieme. Si salutarono e Millie avviandosi verso casa pensò che doveva assolutamente saperne di più su quel ragazzo. Menomale che Mike aveva insistito con lo scambiarsi i numeri di telefono.






Nota della cosiddetta Autrice!
Ma woooow *__* 92 visualizzazioni il Prologo e 44 il Primo capitolo? Mi voleta far morire eh! xD Leggendo le recensioni ho visto che la storia piace a qualcuno, MENOMALE! Ancora una volta grazie a tutti quelli che hanno letto, recensito, messo tra le Seguite o i Preferiti! Davvero Grazie =3 Se leggendo vedere qualche ORRORE di ortografia o parole senza senso dite pure! =D Al prossimo danno!

Fatadz


  
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