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Autore: musichild    25/04/2012    7 recensioni
«-Cos’è stato?- chiese allarmato Niall a Liam,alzandosi per affacciarsi dal finestrino. Una ragazza,che era stata con loro da metà viaggio,sembrava aver già capito tutto. Sorrise in modo furbo e disse – Siamo arrivati ad Hogwarts- »
{Ispirata ad HP}
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1)The train for nowhere

1)The train for nowhere

 

-Così stai benissimo tesoro,non continuare a spazzolare il vestito. Faremo tardi!-

-Solamente un’altra occhiata e arrivo!- Voleva essere perfetta per quel giorno. Non sarebbe stato un giorno qualunque,uno di quei noiosi giorni di scuola il cui pensiero era sempre rivolto al candido e morbido letto che aveva dovuto lasciare poche ora prima a malincuore.  Oggi ,finalmente,sarebbe entrata alla tanto prestigiosa quanto acclamata scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Non tutti riuscivano ad arrivarci,e la maggior parte della Chaucer,il suo ormai vecchio istituto,desiderava poter far parte di essa. Ma non era una passeggiata divenire uno studente di Hogwarts,dovevano avvenire delle selezioni,e di certo non potevi sperare che il tuo paparino con una marea di soldi in tasca avrebbe contato qualcosa in tutto ciò. Tutto il mondo sapeva dell’esistenza di streghe e maghi,e ahimè,anche di quelli cattivi,ma sapeva anche che le eventuali battaglie si sarebbero svolte solamente fra di loro e tutti avrebbero potuto vivere in pace e tranquillità. Erano passati talmente tanti anni dall’ultima venuta tra i semplici umani di un mago,che molti ormai se ne erano quasi dimenticati. Ma Merville,piccolo paesino di periferia ad est di Dublino,era divenuto col tempo quasi famoso proprio perché una buona fetta della popolazione era rappresentata da persone con poteri magici. Non tutti  possedevano abbastanza qualità tali da permetter loro di poterle esercitare veramente,quindi conducevano una semplice vita. Altri però miravano a mandare i figli nella scuola che loro stessi avevano frequentato e che si apriva ad accogliere nuovi studenti,ignari del loro futuro.

- Così vado bene?- chiese Jane correndo dalla madre davanti la porta d’ingresso. Un abito fino alle ginocchia,azzurro e scintillante era ciò che lei aveva preferito per l’evento. Ovviamente la copriva un copri spalle nero perché ad ottobre l’arietta fresca si faceva sentire – Ti ho ripetuto più volte che sei perfetta tesoro,andiamo via- si chiusero la porta dietro trascinando il grande baule che conteneva tutta la roba di Jane e si avviarono in auto verso la stazione centrale.  Nel binario 8,quello riservato proprio a questi viaggi speciali e che veniva aperto,appunto,solo per questa occasione,si trovavano già molti adolescenti pronti a lasciare per un paio di anni quel posto e per immergersi in una nuova avventura,con i genitori che erano sia  orgogliosi del passo che stava per compiere il figlio sia dispiaciuti per il fatto che non li avrebbero rivisti per un po’,salvo per qualche rara occasione.  

Jane cercava con gli occhi l’unica persona che conoscesse,per togliersi dal viso quell’evidente imbarazzo. D’un tratto sentì qualcuno picchiettare sulla sua spalla destra.

-Beth!- esclamò lei come se non si aspettasse di ritrovarsela la davanti in così poco tempo. –Sei pronta per il viaggio?Hai preparato tutto?Il cervello è nel posto giusto?- chiese scherzando l’amica,che si tratteneva dall’urlare e dal dire frasi senza senso per l’euforia. –Mi sembri mia madre. Comunque tutto sotto controllo!- rispose Jane guardandola con gli occhi luccicanti. Nonostante fosse un giorno importante,Elizabeth indossava semplicemente dei jeans blu scuro,delle scarpe da ginnastica e un maglioncino spiritoso,e aveva legato i capelli in una coda di cavallo. Jane si sentì quasi ridicola vestita in quel modo. Il viaggio non sarebbe durato poco e magari si sarebbe potuto macchiare o sarebbe potuto succedere qualcosa al suo bell’abito. Invece Elizabeth sembrava aver trovato la soluzione giusta a tutti i problemi.  –Stiamo per partire!Oddio non ci posso credere!- in coro esclamarono ciò vedendo arrivare l’espresso. Iniziarono a sentirsi suoni di meraviglia e allo stesso tempo curiosità. Gli studenti erano molti e a loro erano riservate quindi altrettante carrozze. C’è chi,per andare a lavoro,aveva già lasciato lì il figlio,forse non curante del fatto che non l’avrebbe rivisto se non a Natale,e nemmeno era tanto sicuro. E chi invece sembrava non volesse affatto lasciare andare il pargoletto,che ormai,all’età di 16 anni,chi più chi meno,non si poteva più definire così. Ma si sa,le madri penseranno di avere ancora un piccolo bambino per tutta la vita.-Comportatevi bene. Non trasgredite le regole. Studiate sempre. Mangiate tutto  e..- i due ragazzi bloccarono la madre affinché non dovessero più sorbirsi  quelle raccomandazioni,le stesse dell’ultima settimana. – Conto su di te Liam,che sei più maturo di mio figlio Niall e sono sicura che lo terrai a bada,vero?- disse la madre speranzosa che uscisse dalla bocca del ragazzo uno splendido “si” molto rassicurante. I due si guardarono stufi della situazione e si voltarono verso il treno. –Mamma stai tranquilla. E per quanto riguarda il cibo,sai che davvero mangerò tutto- disse Niall sicuro di se;il cibo era la sua specialità,lo amava in tutte le salse. La madre lo abbracciò teneramente e qualche lacrima le scese sul viso,ma scomparve subito perché si giro e se la asciugò con un fazzoletto che aveva in tasca,in modo tale che  nessuno dei due la vedesse in quel momento di debolezza. –Signora Horan,noi dovremmo andare- disse Liam indicandole con gli occhi gli altri ragazzi che iniziavano a salutare la famiglia ed ad accomodarsi nel treno. –Avete capito tutto sì?- i ragazzi annuirono e le sorrisero per rassicurarla. Li abbracciò  entrambi e diede ciascuno un bacio sulla guancia. -Fate i bravi e divertitevi- sventolava il fazzoletto come se stessero partendo per andare in guerra,o come in uno di quei film romantici strappalacrime. Liam e Niall presero le loro valigie e salirono sul treno. Ma ancora la tranquillità non li aveva raggiunti. – Aspettate!- urlò la madre salendo sopra. – Vi farete sentire,vero?- il pensiero di loro due in un altro posto così lontano le lacerava il cuore. – Sicuramente mamma. Ogni giorno,salutami tutti,a presto- Niall mentì,non credeva che si sarebbe fatto vivo così spesso,ma doveva dirglielo. Si dileguarono nelle carrozze e aprirono  il primo scompartimento che trovarono . Bene,era vuoto. Liam prese le due valigie e le posò nel ripiano di sopra. Fece un gran respiro e si sedette. -Sei emozionato?- chiese Niall al suo amicone,che si stava sistemando il suo ciuffo biondo scuro cercando di specchiarsi nel vetro del treno. – Oh si che lo sono!Aspettavo questo giorno da..- fece qualche calcolò con le mani –tipo da quando sono uscito dalla pancia di mia madre!- disse e si mise a ridere. Sua madre..terribile  non averla mai conosciuta e sapere che è dipeso da lei gran parte del suo destino. –Io ancora non ci credo che ho dei poteri,cioè sono magico uoo!- esclamò Niall meravigliato,guardandosi attentamente le mani e quasi ammirandole.-Vedi che non uscirà nessuna liana o cose del genere dalla tua mano,fidati – lo canzonò Liam poggiandogli una mano sulla spalla. Niall fece una faccia delusa ma rimaneva della sua idea.  Seguì il ragazzo che si era affacciato nel corridoio per scorgere qualche altra anima e sentì di colpo il treno muoversi. –Si parte!-

 

-Credi che riuscirò a dimostrare davvero quanto valgo?- chiese Beth scoraggiata guardando fuori dalla finestra. Credeva che l’avessero presa per miracolo. –Ma ovviamente!Farai una bellissima figura!- la rassicurò Jane facendole un sorriso a 32 denti.  –Ho troppe domande per la testa. Per esempio,in quale casa mi smisteranno?Sarò con te in camera?Saprò usare una bacchetta per fare un vero incantesimo?-

- Smettila di tormentarti!- esclamò Jane,che voleva solo rilassarsi in quel momento guardando il paesaggio meraviglioso che le si poneva davanti. –E se sono tutti antipatici?-

- Intanto noi due siamo simpatiche,e non credo saremo le uniche no?- le disse con aria convinta. Bussarono d’un tratto alla porta e qualcuno da fuori cercava di aprirla,ma avevano già chiuso a chiave,avevano un po’ di timore di chi potesse entrare là dentro. Le due si scambiarono delle occhiate per decidere chi dovesse alzarsi ed andare ad aprire,e alla fine andò Elizabeth. Davanti c’era un ragazzo più alto di lei,con folti capelli ricci e castani e degli occhi verde smeraldo. –Ero entrato in un altro scompartimento  ma due tipi sono venuti dicendomi che già l’avevano occupata,e non volendo litigare già il primo giorno ho dovuto cercarmi un altro posto. Questo è libero?- chiese lui senza nessun imbarazzo,girando la testa a destra e sinistra per riuscire a vedere qualcosa ,come fosse la situazione lì’,dato che la ragazza aveva aperto giusto lo spazio per far entrare il suo esile corpicino. Lanciò una leggera occhiata all’amica,che aveva sentito tutto,per avere una risposta,non sapendo che cosa fare. Lei annuì e si alzò per andare a vedere il ragazzo misterioso di cui aveva solamente sentito la voce. –Si certo entra,non c’è alcun problema-. Lui entrò e posò momentaneamente le valigie a terra. Non diceva una parola ma guardava intorno. Le ragazze si stavano preoccupando. –Puoi sederti tranquillamente- gli disse calorosamente Jane sorridendogli. –Ma siete solamente voi due?!- disse il ragazzo quasi con disgusto. Beth si guardò intorno e poi rispose. –Come vedi..C’è qualche problema?- chiese lei alla quale  stava iniziando ad non andargli a genio il tipo. –No no..no cioè si,va be’ non vi preoccupate mi cerco un altro posto – e uscì fuori trascinandosi la sua valigia e vacillando per il corridoio ,dato che il treno era in cammino. –Ma come si permette questo?Non gli piacciamo?Vedi che sono tutti antipatici figli di papà?Che poi perché non si dice figli di mamma?che discriminazione – Jane la guardò aggrottando le sopracciglia –Ma che ragionamenti..comunque lascialo perdere e godiamoci la nostra solitudine-. Non fecero nemmeno in tempo a riprendere i discorsi precedenti che lo stesso ragazzo di prima aprì di scatto la porta,che avevano ora lasciato aperta. –Sono tornato!- disse con amarezza in bocca,non era affatto contento. –Di nuovo tu?Che vuoi adesso?- chiese Beth mettendosi le braccia incrociate e non spostandosi di un millimetro. Il tipo sbuffò e  posizionò la valigia accanto alle altre,con un piccolo aiuto da parte di Jane,a cui disse un flebile grazie. –Purtroppo in questa carrozza sono tutti occupati e per evitare di fare altre brutte figure  ,e anche di cadere,resterò qui – Si sedette dalla parte di Jane ma distante da lì,all’opposto. –Sono Harry,Harry Styles piacere – disse lui tendendo la mano verso la ragazza accanto. –Io sono Jane,piacere e lei è Elizabeth,ma tutti la chiamano semplicemente Beth – Jane aveva visto che era ancora un po’ arrabbiata per ciò che era successo,quindi la presentò direttamente lei. –Quanti anni avete?- chiese il ragazzo dopo un lungo sbadiglio. –Io 16,come tutti del resto no?- gli risposi con tono ovvio Jane,guardando l’amica. –Io ancora li devo compiere – affermò quasi tristemente Beth,finalmente guardando Harry. Aveva un sorriso irresistibile che ne aveva fatto spuntare uno da ebete sul volto di lei,come imbambolata. Jane schioccò le dita e si riprese. – Io ho 16 anni da un po’ di tempo. – Che bella risposta,pensarono le due.  Dopo qualche minuto i tre riuscirono a  rompere il ghiaccio che li divideva e iniziarono ad essere più comunicativi. –Per esempio, una volta ho guardato male un tizio e lui è scappato via!Proprio se ne è andato!Ho avuto la conferma che ho qualche potere che mi permette di far fare ad una persona ciò che voglio io – disse entusiasmato Harry,che raccontava con enfasi i momenti in cui aveva capito di essere un mago. –Non può essere perché i tuoi occhi sono così splendenti che fanno andar via tutti?- per fortuna Eliz l’aveva detto a bassa voce,perché le era venuto d’istinto e non si era trattenuta e avrebbe provato una tale vergogna se lo avesse sentito che sarebbe ritornata dritta dritta a Merville. –A me un giorno l’hanno detto i miei genitori – esordì così Jane per raccontare la sua storia,che non avrebbe avuto momenti come quelli del ragazzo. –L’avevo capito in realtà,ma loro credevano di no. E all’inizio non ne ero felice,volevo essere normale,ma poi mi chiesi: cos’è la normalità?e dov’è?E’ tutto relativo alla fine. Certamente non mi lamento – chi è che si sarebbe lamentato,infondo? – Nessuna esperienza super galattica? – chiese il ragazzo deluso –Io una volta sono riuscita a trasformare un coniglio bianco in rosa!- gridò Beth affinché Harry la sentisse per bene,ovviamente voleva prenderlo in giro. Il tempo sembrava volasse via,e vari paesaggi pittoreschi si presentavano sotto gli occhi dei futuri piccoli maghi. Lungo la strada le ‘oh’ di meraviglia non erano mancate,oltre a quelle di sorpresa e stupore per ciò che si raccontavano l’un l’altro. Un po’ tutto il treno era gremito di risate e curiosità. Non si vedeva l’ora di arrivare nella scuola e conoscere tutti i segreti che l’avvolgevano.  Sarebbero andati una mattina tutti a Diagon Alley,a pochi isolati da lì,per comprare tutto il necessario per le lezioni,le quali sarebbero iniziate o il pomeriggio stesso,o la mattina seguente.

-Cos’è stato?- chiese allarmato Niall a Liam,alzandosi per affacciarsi dal finestrino. Una ragazza,che era stata con loro da metà viaggio,sembrava aver già capito tutto. Sorrise in modo furbo e disse – Siamo arrivati ad Hogwarts-

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Buona sera a tutti :3

E’ la prima FF che scrivo sui 1D e spero

Che questo primo capitolo vi abbia incuriositi c:

Come avete visto,è ispirata ad Harry Potter

Però ho cambiato e cambierò alcune

Cose perché non volevo fare tuuutto uguale D:

Spero che lascerete anche una mini recensione

E non esitate a farmi anche qualche critica :3

Vorrei ringraziare la mia socia che

Mi ha supportato in questi giorni per la preparazione

Di questa fan fiction c:

A presto ;D

 

  
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