Tradire per un preciso
motivo
significa già quasi essere fedele.
(Arthur Schnitzler)
<< Make Your Choice - Illusione >>
Corte delle Fiere – Nascondiglio Shadow
Gareth
entrò frettolosamente nel suo studio e sorrise compiaciuto nel notare che tre
dei suoi migliori informatori si erano inchinati al suo cospetto, in attesa di
ricevere un segno che gli permettesse di riferire le informazioni raccolte: -
Bentornati fratelli. Spero le vostre ricerche vi abbiano condotto a buone
notizie. -
-
Il messaggio è stato recapitato mio signore. – fu la breve spiegazione di uno
degli uomini che, senza trattenere una risata di scherno, proseguì con il suo
discorso – Abbiamo perso il divoratore ma la piccola fiamma avrà sicuramente
compreso che non basteranno quattro mura a fermare la vostra avanzata sire. –
L’oscuro
sorrise soddisfatto rivolgendo al devoto un cenno solenne prima di rivolgere la propria
attenzione al secondo informatore: - Veniamo a noi Brenin. Il tuo è un compito difficile ma confido nelle tue capacità... Dimmi, come procede il piano? –
- La piccola fiamma ha abbandonato i Sigma ma è ancora in contatto con alcuni membri dell’associazione… In questo momento Amy è debole e non ricomincerà la ricerca delle pagine rubate prima di essersi ristabilita. – il ragazzo rispose allo sguardo del fondatore con una sicurezza
invidiabile; con il tempo Brenin era entrato nelle grazie del suo signore,
riuscendo ad ottenere qualche privilegio, in cambio di qualche insignificante
sacrificio – Ho giocato un po' con la sua mente in questi giorni e se l’incantesimo che ho usato su di lei farà effetto, portò influenzare i suoi pensieri… Mi basterà qualche minuto per allontanarla dal suo prezioso maestro in maniera definitiva. –
-
Magnifico… Tutto procede per il meglio. – sul volto di Gareth si materializzò un
sorriso soddisfatto, ripensò al giorno in cui scelse Brenin all’orfanotrofio di
Tolosa e capì che quel ragazzo tra tutti era stato uno dei suoi migliori
esperimenti – Hai avuto difficoltà ad attuare il piano? –
-
Ci sono voluti mesi prima che fossi in grado di eludere i suoi schermi mentali…
L’hanno addestrata bene. - spiegò lui raccontando ai presenti come la rossa
avesse reagito ad alcune delle sue intrusioni notturne senza che fosse,
tuttavia, in grado di identificare in lui la fonte degli attacchi - Deve aver
usato qualche diavoleria dell’associazione per bloccare gli incantesimi esterni
ma non può fare nulla adesso che è così debole. -
- La prima volta che l’ho vista in azione aveva sette anni. Ha affrontato da sola un "hybrid" che le ha rotto un braccio e l'ha scaraventata contro un inferriata. Aveva un pezzo d'acciaio che le trapassava una gamba eppure lo ha eliminato… Credi che
basti una coltellata per rallentarla come dici? – fu la risposta divertita di
Hayden che, incaricato da anni di seguire gli spostamenti della piccola fiamma,
si sentì in dovere di smontare l’entusiasmo del più giovane – Ti consiglio di
non abbassare la guardia quando sei in sua compagnia Brenin. Quella ragazza è un portento, non hai idea di
cosa possa fare quando è in difficoltà e a giudicare dalle
azioni di Damastair neanche i Light ne hanno un’idea ben precisa al momento.
–
s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s
Cortile Interno – Holy Grail School, Sigma
-
Ho Saputo che Damastair è venuto per incontrarla. Dite che tenterà di
convincerla a tornare con noi? – Erin tra tutti era quella preoccupata per Amy,
si accorse che dalla loro missione alla Grotta della Mezza Luna non avevano
trovato un solo istante in cui chiarire definitivamente quali fossero le sorti
del loro gruppo… Tutto era rimasto in sospeso.
-
Certo che Damastair farà un tentativo ma Amy è una zuccona e non gli darà retta…
Probabilmente toccherà a noi intervenire su quel fronte e dovremo lavorare tutti
insieme per convincerla. – David si limitò a rispondere con un tono fin troppo
rilassato per gli standard del resto del gruppo, pensò di essere il solo ad aver
analizzato la situazione in modo obiettivo e non gli restò altro da fare che
spiegare agli altri il suo piano – Con la mia telecinesi e le illusioni di Liam
possiamo almeno fare un tentativo ma ci servirà l’aiuto di tutti. -
-
È una bastardata e lo sai benissimo… Non dovremmo essere noi i primi a parlare
chiaro senza tenderle degli stupidi trabocchetti? - Clarissa restò allibita
sentendo la proposta di David, si trattava di attaccare alle spalle una loro
amica e di approfittare del fatto che non li avrebbe colpiti a sua volta – Sai
che non risponderà ai nostri attacchi. Sarebbe un attacco immotivato e
distruttivo. Dovremmo starle vicino, ora più che mai eppure la tua soluzione
migliore è quella di spingerla a rivoltarsi contro di noi. -
-
Hai frainteso tutto Cla… Voglio darle una svegliata, farle capire che è venuto
il momento di far tornare quella parte di Amy che abbiamo imparato a sopportare
nel corso degli anni... Ci serve quella piccoletta con le palle che non si
faceva mettere sotto da nessuno. - David sospirò rammaricato capendo che un po’
tutti quanti, a giudicare gli sguardi del gruppo, avevano frainteso le sue
parole quindi si premurò di spiegare meglio il suo piano - Ci serve una Amy
combattiva e fiera di essere una guerriera del mondo nascosto, non una persona
debole e facilmente manovrabile dal nemico. Con un elemento del genere non
possiamo avere nulla su cui lavorare. -
-
Capisco le tue ragioni ma non approvo il metodo. – l’ultimo commento apparteneva
a Nadia che, colpita dal discorso dell’amico ricordò immediatamente uno dei
momenti fondamentali dei Sigma e ci tenne particolarmente a ricordarlo insieme
agli altri – Per non parlare del fatto che stai violando apertamente il codice
dei Sigma… Abbiamo fatto un patto di sangue, devo essere io a ricordartelo?
–
Sul
volto del siriano comparve un sorriso divertito, gli tornò alla mente
quell'evento e ricordò la serietà con cui lui e i suoi compagni avevano scritto
quel giuramento: - Avevamo dodici anni… Ma ricordo ancora a memoria quelle
cavolate e so che, questa volta, Amy sarebbe d'accordo con me e mi permetterebbe
di violare il patto. –
s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s
Infermeria – Holy Grail School
-
Porco mondo… Ho fatto un casino. – Amy sospirò, stremata dal pensiero di ciò che
aveva combinato e si rimproverò da sola, maledicendo la propria impulsività.
-
Puoi dirlo forte ragazzina. – la voce di Damastair, alle sue spalle, la colse
totalmente di sorpresa.
Sobbalzò
per lo stupore ed una lancinante fitta al petto le ricordò che, grazie alla sua
azione sconsiderata, non poteva più contare sull’efficienza del suo cuore: - Mi
hai fatto venire un colpo! Ho avuto qualche problemino a livello cardiaco sai?
Non c’era bisogno di una delle tue entrate ad effetto… A meno che tu non fossi
venuto qui per ultimare l’opera. –
L’elfo
le riservò un occhiata severa, non comprese le emozioni nascoste dietro la sua
risposta ironica ma gli sembrò necessario chiarire sin da subito il perché della
sua visita: - Mettere a rischio altre vite… Ti sembra una cosa su cui scherzare?
–
-
Chiedo venia messere, sono stata così egoista da voler salvare la mia vita prima di tutelare quella degli
altri. – riservò a Damastair un occhiata inflessibile, ripensò a quegli istanti
e un brivido le scivolò giù per la colonna vertebrale costringendola a
distogliere lo sguardo - Ho avuto paura ed ho agito di conseguenza… Se ti farà
stare meglio potrai mettermi in castigo. –
Damastair
si passò stancamente una mano sulle tempie. Il lato infantile di Amy, dopo tutti
quegli anni, era ancora in grado di metterlo a disagio: - Cosa dovrei fare con
te? –
Amy
si adagiò più comodamente contro il suo cuscino, incrociò le braccia dietro la
nuca e sorridendo beffardamente all’elfo disse: - Da quando è compito del
problema suggerire la soluzione all’ascoltatore? –
Sul
volto di Damastair comparve un espressione confusa: fu costretto ad ammettere
che, Amy con i suoi giri di parole, era ancora in grado di confonderlo quindi,
approfittando della “vittoriosa” distrazione della ragazza, si fece avanti per
attaccarla con il solletico.
Trascorsero
soltanto pochi minuti prima che sul volto del gran maestro si materializzasse un
espressione severa, Damastair si accorse di aver temporaneamente perso di vista
il motivo della sua venuta, da quel momento non si sarebbe concesso un solo
attimo di distrazione.
-
Alexander si è preso l’incarico di spiegare la situazione ai reali… Si occuperà
lui stesso di regolare i vostri incontri futuri. – l’elfo si alzò e fece vagare
il suo sguardo al di fuori della finestra più vicina, sentì lo sguardo curioso
di Amy contro le sue spalle e si premurò di informarla sul resto - Sono rimasto
colpito quando l’ho visto difenderti a spada tratta davanti ai tre principi.
–
-
Sei stato alla corte? – domandò immediatamente Amy, preoccupata per il giudizio
espresso dai reali e curiosa di sapere cosa si fossero detti durante il
consiglio d’emergenza - Che hanno detto di me? Si sono arrabbiati per la mia
assenza? Sanno che non… –
-
I principi hanno compreso la situazione. Hanno accettato di incontrarti non
appena le tue condizioni saranno tornate stabili. – dopo di che Damastair le
riservò un’occhiata severa, avevano ancora un punto da chiarire prima di
concludere quella chiacchierata – Credi di cavartela anche questa volta? Hai
trasgredito ad un centinaio di regole in meno di un ora, non potrò fare nulla se
mi chiederanno di punirti. –
Amy
sospirò affranta: la sua mancanza aveva probabilmente scatenato il panico. Il
fatto che non fosse riuscita a contenere i poteri della Dea poteva voler dire
solo una cosa: si stava indebolendo.
-
Non avranno il coraggio di avvicinarsi a me adesso che sanno della mia
instabilità. – borbottò lei stancamente, schiacciandosi il cuscino sul volto per
qualche secondo prima di concludere il discorso – Prima che inizi a farmi la
paternale sul fatto che sto evidentemente trascurando gli allenamenti, sappi che
tornerò ad allenarmi il prima possibile, riacquisterò il controllo e non le
permetterò più di combinare casini ok? -
Sul
volto dell’elfo si materializzò un espressione
rammaricata.
Nonostante
tutto era ancora in grado di comprendere cosa passasse per la mente della sua
bambina che, in preda all’auto commiserazione, non faceva altro che addossarsi
ulteriori compiti: - Non sono venuto qui per questo motivo. James ha spiegato a
Nerida la situazione, sappiamo che non è stata colpa tua… Non del tutto almeno.
–
L’attenzione
della rossa fu nuovamente catturata dalle parole dell’elfo.
I
suoi occhi, finalmente liberi dalla morbida presenza del cuscino, vagarono in
cerca del volto di Damastair. Dalle sue labbra uscì un’unica parola: - Spiegati.
–