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Autore: Lost_Mind93    29/04/2012    2 recensioni
Le hanno insegnato a sopportare il dolore. A guardare la paura negli occhi... A diventare la paura degli altri.
Il suo nome è Penelope ed è il "contenitore" di Avres, un'antica Divinità condannata più di tremila anni prima a scatenare la prossima apocalisse.
Se fallirà nel suo compito, il mondo come lo conosciamo sarà totalmente sconvolto da orde di demoni controllate dal perfido Gareth.
Non sarà facile lottare, nè contro il proprio passato nè contro il destino che la attende ma ora come ora Penelope ha un solo obbiettivo in mente: sopravvivere.
PS: causa motivi di tempo e problemi con il pc la storia sarà temporaneamente interrotta.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tradire per un preciso motivo

significa già quasi essere fedele.

 (Arthur Schnitzler)

 


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Corte delle Fiere – Nascondiglio Shadow

 

Gareth entrò frettolosamente nel suo studio e sorrise compiaciuto nel notare che tre dei suoi migliori informatori si erano inchinati al suo cospetto, in attesa di ricevere un segno che gli permettesse di riferire le informazioni raccolte: - Bentornati fratelli. Spero le vostre ricerche vi abbiano condotto a buone notizie. -

- Il messaggio è stato recapitato mio signore. – fu la breve spiegazione di uno degli uomini che, senza trattenere una risata di scherno, proseguì con il suo discorso – Abbiamo perso il divoratore ma la piccola fiamma avrà sicuramente compreso che non basteranno quattro mura a fermare la vostra avanzata sire. –

L’oscuro sorrise soddisfatto rivolgendo al devoto un cenno solenne prima di rivolgere la propria attenzione al secondo informatore: - Veniamo a noi Brenin. Il tuo è un compito difficile ma confido nelle tue capacità... Dimmi, come procede il piano? –

- La piccola fiamma ha abbandonato i Sigma ma è ancora in contatto con alcuni membri dell’associazione… In questo momento Amy è debole e non ricomincerà la ricerca delle pagine rubate prima di essersi ristabilita. – il ragazzo rispose allo sguardo del fondatore con una sicurezza invidiabile; con il tempo Brenin era entrato nelle grazie del suo signore, riuscendo ad ottenere qualche privilegio, in cambio di qualche insignificante sacrificio – Ho giocato un po' con la sua mente in questi giorni e se l’incantesimo che ho usato su di lei farà effetto, portò influenzare i suoi pensieri… Mi basterà qualche minuto per allontanarla dal suo prezioso maestro in maniera definitiva. –

- Magnifico… Tutto procede per il meglio. – sul volto di Gareth si materializzò un sorriso soddisfatto, ripensò al giorno in cui scelse Brenin all’orfanotrofio di Tolosa e capì che quel ragazzo tra tutti era stato uno dei suoi migliori esperimenti – Hai avuto difficoltà ad attuare il piano? –

- Ci sono voluti mesi prima che fossi in grado di eludere i suoi schermi mentali… L’hanno addestrata bene. - spiegò lui raccontando ai presenti come la rossa avesse reagito ad alcune delle sue intrusioni notturne senza che fosse, tuttavia, in grado di identificare in lui la fonte degli attacchi - Deve aver usato qualche diavoleria dell’associazione per bloccare gli incantesimi esterni ma non può fare nulla adesso che è così debole. -

- La prima volta che l’ho vista in azione aveva sette anni. Ha affrontato da sola un "hybrid" che le ha rotto un braccio e l'ha scaraventata contro un inferriata. Aveva un pezzo d'acciaio che le trapassava una gamba eppure lo ha eliminato… Credi che basti una coltellata per rallentarla come dici? – fu la risposta divertita di Hayden che, incaricato da anni di seguire gli spostamenti della piccola fiamma, si sentì in dovere di smontare l’entusiasmo del più giovane – Ti consiglio di non abbassare la guardia quando sei in sua compagnia Brenin. Quella ragazza è un portento, non hai idea di cosa possa fare quando è in difficoltà e a giudicare dalle azioni di Damastair neanche i Light ne hanno un’idea ben precisa al momento. –

 

 

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Cortile Interno – Holy Grail School, Sigma

 

- Ho Saputo che Damastair è venuto per incontrarla. Dite che tenterà di convincerla a tornare con noi? – Erin tra tutti era quella preoccupata per Amy, si accorse che dalla loro missione alla Grotta della Mezza Luna non avevano trovato un solo istante in cui chiarire definitivamente quali fossero le sorti del loro gruppo… Tutto era rimasto in sospeso.

- Certo che Damastair farà un tentativo ma Amy è una zuccona e non gli darà retta… Probabilmente toccherà a noi intervenire su quel fronte e dovremo lavorare tutti insieme per convincerla. – David si limitò a rispondere con un tono fin troppo rilassato per gli standard del resto del gruppo, pensò di essere il solo ad aver analizzato la situazione in modo obiettivo e non gli restò altro da fare che spiegare agli altri il suo piano – Con la mia telecinesi e le illusioni di Liam possiamo almeno fare un tentativo ma ci servirà l’aiuto di tutti. -

- È una bastardata e lo sai benissimo… Non dovremmo essere noi i primi a parlare chiaro senza tenderle degli stupidi trabocchetti? - Clarissa restò allibita sentendo la proposta di David, si trattava di attaccare alle spalle una loro amica e di approfittare del fatto che non li avrebbe colpiti a sua volta – Sai che non risponderà ai nostri attacchi. Sarebbe un attacco immotivato e distruttivo. Dovremmo starle vicino, ora più che mai eppure la tua soluzione migliore è quella di spingerla a rivoltarsi contro di noi. -

- Hai frainteso tutto Cla… Voglio darle una svegliata, farle capire che è venuto il momento di far tornare quella parte di Amy che abbiamo imparato a sopportare nel corso degli anni... Ci serve quella piccoletta con le palle che non si faceva mettere sotto da nessuno. - David sospirò rammaricato capendo che un po’ tutti quanti, a giudicare gli sguardi del gruppo, avevano frainteso le sue parole quindi si premurò di spiegare meglio il suo piano - Ci serve una Amy combattiva e fiera di essere una guerriera del mondo nascosto, non una persona debole e facilmente manovrabile dal nemico. Con un elemento del genere non possiamo avere nulla su cui lavorare. -

- Capisco le tue ragioni ma non approvo il metodo. – l’ultimo commento apparteneva a Nadia che, colpita dal discorso dell’amico ricordò immediatamente uno dei momenti fondamentali dei Sigma e ci tenne particolarmente a ricordarlo insieme agli altri – Per non parlare del fatto che stai violando apertamente il codice dei Sigma… Abbiamo fatto un patto di sangue, devo essere io a ricordartelo? –

Sul volto del siriano comparve un sorriso divertito, gli tornò alla mente quell'evento e ricordò la serietà con cui lui e i suoi compagni avevano scritto quel giuramento: - Avevamo dodici anni… Ma ricordo ancora a memoria quelle cavolate e so che, questa volta, Amy sarebbe d'accordo con me e mi permetterebbe di violare il patto. –

 

 

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Infermeria – Holy Grail School

 

- Porco mondo… Ho fatto un casino. – Amy sospirò, stremata dal pensiero di ciò che aveva combinato e si rimproverò da sola, maledicendo la propria impulsività.

- Puoi dirlo forte ragazzina. – la voce di Damastair, alle sue spalle, la colse totalmente di sorpresa.

Sobbalzò per lo stupore ed una lancinante fitta al petto le ricordò che, grazie alla sua azione sconsiderata, non poteva più contare sull’efficienza del suo cuore: - Mi hai fatto venire un colpo! Ho avuto qualche problemino a livello cardiaco sai? Non c’era bisogno di una delle tue entrate ad effetto… A meno che tu non fossi venuto qui per ultimare l’opera. –

L’elfo le riservò un occhiata severa, non comprese le emozioni nascoste dietro la sua risposta ironica ma gli sembrò necessario chiarire sin da subito il perché della sua visita: - Mettere a rischio altre vite… Ti sembra una cosa su cui scherzare? –

- Chiedo venia messere, sono stata così egoista da voler salvare la mia vita prima di tutelare quella degli altri. – riservò a Damastair un occhiata inflessibile, ripensò a quegli istanti e un brivido le scivolò giù per la colonna vertebrale costringendola a distogliere lo sguardo - Ho avuto paura ed ho agito di conseguenza… Se ti farà stare meglio potrai mettermi in castigo. –

Damastair si passò stancamente una mano sulle tempie. Il lato infantile di Amy, dopo tutti quegli anni, era ancora in grado di metterlo a disagio: - Cosa dovrei fare con te? –

Amy si adagiò più comodamente contro il suo cuscino, incrociò le braccia dietro la nuca e sorridendo beffardamente all’elfo disse: - Da quando è compito del problema suggerire la soluzione all’ascoltatore? –

Sul volto di Damastair comparve un espressione confusa: fu costretto ad ammettere che, Amy con i suoi giri di parole, era ancora in grado di confonderlo quindi, approfittando della “vittoriosa” distrazione della ragazza, si fece avanti per attaccarla con il solletico.

Trascorsero soltanto pochi minuti prima che sul volto del gran maestro si materializzasse un espressione severa, Damastair si accorse di aver temporaneamente perso di vista il motivo della sua venuta, da quel momento non si sarebbe concesso un solo attimo di distrazione.

- Alexander si è preso l’incarico di spiegare la situazione ai reali… Si occuperà lui stesso di regolare i vostri incontri futuri. – l’elfo si alzò e fece vagare il suo sguardo al di fuori della finestra più vicina, sentì lo sguardo curioso di Amy contro le sue spalle e si premurò di informarla sul resto - Sono rimasto colpito quando l’ho visto difenderti a spada tratta davanti ai tre principi. –

- Sei stato alla corte? – domandò immediatamente Amy, preoccupata per il giudizio espresso dai reali e curiosa di sapere cosa si fossero detti durante il consiglio d’emergenza - Che hanno detto di me? Si sono arrabbiati per la mia assenza? Sanno che non… –

- I principi hanno compreso la situazione. Hanno accettato di incontrarti non appena le tue condizioni saranno tornate stabili. – dopo di che Damastair le riservò un’occhiata severa, avevano ancora un punto da chiarire prima di concludere quella chiacchierata – Credi di cavartela anche questa volta? Hai trasgredito ad un centinaio di regole in meno di un ora, non potrò fare nulla se mi chiederanno di punirti. –

Amy sospirò affranta: la sua mancanza aveva probabilmente scatenato il panico. Il fatto che non fosse riuscita a contenere i poteri della Dea poteva voler dire solo una cosa: si stava indebolendo.

- Non avranno il coraggio di avvicinarsi a me adesso che sanno della mia instabilità. – borbottò lei stancamente, schiacciandosi il cuscino sul volto per qualche secondo prima di concludere il discorso – Prima che inizi a farmi la paternale sul fatto che sto evidentemente trascurando gli allenamenti, sappi che tornerò ad allenarmi il prima possibile, riacquisterò il controllo e non le permetterò più di combinare casini ok? -

Sul volto dell’elfo si materializzò un espressione rammaricata.

Nonostante tutto era ancora in grado di comprendere cosa passasse per la mente della sua bambina che, in preda all’auto commiserazione, non faceva altro che addossarsi ulteriori compiti: - Non sono venuto qui per questo motivo. James ha spiegato a Nerida la situazione, sappiamo che non è stata colpa tua… Non del tutto almeno. –

L’attenzione della rossa fu nuovamente catturata dalle parole dell’elfo.

I suoi occhi, finalmente liberi dalla morbida presenza del cuscino, vagarono in cerca del volto di Damastair. Dalle sue labbra uscì un’unica parola: - Spiegati. –

 

   
 
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