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Autore: aleintheskywithdiamonds    17/05/2012    1 recensioni
Paul is dead, abbreviato con la sigla PID. Una delle prime e forse delle più famose leggende sulla storia del rock che vede Paul McCartney, cantante e bassista dei Beatles, morto in un incidente d'auto e poi sostituito da un sosia. Una leggenda derisa da molti, ma che riesce a stare in piedi grazie ai vari indizi contenuti negli album successivi al 1966 dei quattro baronetti di Liverpool.
(Io non credo in questa leggenda, però trovo che sia una storia affascinante)
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Ringo Starr
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I tre Beatles rimanenti sedevano silenziosamente in una piccola saletta. 
L'evento che li aveva tanto sconvolti era ancora una ferita aperta ed era un argomento intoccabile, anzi, ci furono poche conversazioni tra i tre giovani amici dopo che la tragica notizia era arrivata per la prima volta alle loro orecchie.

George leggeva il giornale, il giornale del 9 Novembre 1966. In prima pagina c'era una grossa foto di una macchina incidentata, la polizia non sapeva chi fosse lo sfortunato uomo che era al volante di quell'auto sportiva grigia, ma George lo sapeva benissimo. Continuava a fissare la foto in bianco e nero sul quotidiano con occhi lucidi e sembrava che stesse cercando in ogni angolo della fotografia, l'amico Paul che gli sorrideva e gli diceva che tutto andava bene.
Ringo, invece frugava tra i vinili che i ragazzi condividevano, la musica è stata la forza che li ha legati fin dall'inizio e ogni LP per loro era un tesoro.
Guardava con occhi sconsolati le grandi copertine quadrate e, quando incontrava un vinile della band, si soffermava sulla copertina. Guardava Paul. Dalla foto del ragazzo sorridente che si sporgeva dal balcone degli studi di Abbey Road in Please Please Me alla sua caricatura e le varie piccole fotografie sparse per la copertina in bianco e nero di Revolver vedeva il suo scherzoso amico.
John fissava il vuoto. Il vuoto che lo circondava da settimane, ormai. Tutti sanno dell'atteggiamento cinico di John, ma il grande cuore che si nascondeva sotto quella corazza stava per scoppiare. Lennon/McCartney, la principale coppia di compositori dei Beatles. Dappertutto si vedeva che c'era un certo feeling che li univa, altro che feeling, tra di loro c'era un grosso legame.

Brian entrò nella stanza con il giovane William, cercando di ignorare la puzza di tristezza che regnava nella saletta.
< Buongiorno ragazzi. Ecco l'ho trovato. > disse Epstein cercando di attirare l'attenzione su Campbell.
I ragazzi alzarono lo sguardo e squadrarono la figura del poliziotto con quegli occhiali dalla montatura spessa e i folti baffi.
William sapeva che tutti attendevano che parlasse, ma si sentiva come il terzo incomodo, anzi, proprio in questo caso possiamo parlare di quarto incomodo.
Uno sconosciuto era venuto senza preavviso a sostituire una persona che ha significato tanto nelle loro vite.
< S-Salve, m-mi chiamo William, anche se per ora Brian mi ha detto che devo cercare di presentarmi a nome di Paul. > disse balbettando.
John non ce la faceva più. Ridicolo, lo trovava ridicolo. Allora Lennon si alzò e uscì dalla stanza con fare spazientito.
< John, ehi. Non fare così. > disse Brian seguendolo < Avevamo deciso, eri d'accordo. Dobbiamo fare questo per il bene della band. >
< Lo so che non possiamo mollare tutto ora > disse John incazzato < ma Brian... Lui era il mio migliore amico. Possiamo pur insegnargli a essere uguale a Paul, ma ogni volta che lo guarderò, cercando il sorriso di una delle persone più vicine a me, non vedrò altro che un fottuto sconosciuto. > John iniziò a piangere. Le lacrime gli scendevano delicatamente e gli rigavano il volto. A quel punto arrivò William e sicuro di sé disse:
< Lo so. Non sapete nulla di me, non avete mai avuto nessun tipo di rapporto o legame con me. Sono perfettamente a conoscenza del fatto che sono qui per sostituire qualcuno che amate tanto. Non sono venuto qua convinto del fatto che avreste dimenticato Paul e sareste corsi tra le mie braccia. Ma sono qui per darvi una mano. Un amico non è sostituibile, ma un componente di una band lo è perfettamente. Io sono qui solo per quello. >

John lo fissò per un po', poi, con il braccio lungo le spalle dello "sconosciuto", lo portò dentro. William si sentì finalmente accettato.
  
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