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Autore: Hopenill    17/05/2012    4 recensioni
"If we could only have this life for one more day, if we could only turn back time."
"Se solo potessimo avere questa vita per un altro giorno, se solo potessimo tornare indietro nel tempo."
- tratto da Moments; One Direction e Ed Sheeran.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Chiara, desiderosa di un finale alternativo.
 
"Zayn, forza." Una mano cingeva la spalla del moro, scrollandolo dai suoi pensieri.
Lentamente si alzò, si specchiò cercando di mantenere un'aria tranquilla, e prese il foglio a cui aveva dedicato tanto tempo in quei giorni.
Tre lunghissimi giorni senza di lei.
Dopo un tragitto passato in macchina i ragazzi arrivarono a destinazione.
Era venuta parecchia gente ad assistere alla cerimonia: compagni di scuola, familiari, amici.
La bara, laccata di un spiccato color ambrato, faceva da padrona mentre le persone, accerchiate attorno ad essa, tenevano la mano a Johannah e Louis.
Il prete fece cenno di stare in silenzio e subito un'aria pesante ricadde nel cimitero in quella giornata nebbiosa.
A piccoli passi Zayn arrivò a fianco della bara. Era stato suo compito, scelto da tutti, di scrivere una dedica per Felicity.
Chi meglio di lui poteva esprimere il dolore, la paura ma anche la gioia e la felicità che ella aveva portato nella sua vita in un così breve lasso di tempo?
"Ciao Felicity." - iniziò, ricevendo l'attenzione della folla.
"Oggi è il 4 Gennaio 2012 e sono qua, cercando di descriverti al meglio. Ti devo però confessare una cosa.
A volte chiamo il tuo nome mentre sono a casa, addirittura alzo la voce, arrabbiandomi se non rispondi. E solo allora, quando il silenzio mi invade, capisco che non ci sei più.
'La mia Felì se n'è andata' penso.
E un grande vuoto si riempe dentro di me. Un incolmabile vuoto; una voragine dove cado ogni volta che ti cerco.
Resto impietrificato, in piedi; alzo leggermente la mano davanti al mio viso e ti penso.
Penso a quando hai stretto le tue dita nelle mie, quando quella bellissima Vigilia di Natale mi hai baciato per la prima volta.
Gli scherzi con la neve, l'irrefrenabile voglia di averti con me durante il conto alla rovescia del 31 Dicembre.
A quel punto annuso l'aria e sento ancora il tuo flebile profumo impadronirsi di me, come la prima volta che ti vidi.
Ora dimmi, piccola Felì, come potrò stare senza di te? Senza i tuoi amabili occhi azzurri, dove potevo affogare con piacere.
I tuoi lunghi capelli corvini, piacevoli da accarezzare e quelle labbra soffici e delicate che mi baciavano con dolcezza.
Te ne sei andata così presto, senza nemmeno salutarmi.
E io sono morto insieme a te.
Mi hai guardato negli occhi, prima di andartene, e con tutte le forze che ti rimanevano ti sei avvicinata a me.
"L'amore non muore mai" mi sussurrasti.
Hai così maledettamente ragione. Il mio cuore pulsa ancora per te, per il tuo ricordo che vive all'interno della mia testa.
Certe volte sento ancora la tua risata cristallina e quell'amabile fossetta farsi spazio nella mia mente.
Ma devo arrendermi. Non ci sarai nel mio futuro.
Nè ora, nè mai.
Tante volte ho sognato una famiglia nostra e io e te invecchiare insieme, mano nella mano, senza che quei meravigliosi brividi mi abbandonassero.
Ma sono solo delle stupidissime illusioni che non possono far altro che farmi male.
E così, nitida come un raggio di un sole, mi spunta questa domanda: 'A che serve voler bene a qualcuno, se poi devono scomparire tutti così?'
Mi manchi, e questo mi uccide.
Tuo, per sempre, Zayn."
Tornò al proprio posto fissando la bara che veniva seppellita da pesanti cumuli di terra.
Ogni spalata un colpo al cuore; ogni spalata una lacrima.
"Ti amo" - sussurrò, lasciando trasportare quell'ultimo saluto dal vento.
"Zayn, forza." - una mano cingeva la spalla del moro, strattonandolo - "Zayn!"
Improvvisamente il ragazzo si svegliò. Gli occhi erano ben sbarrati e il corpo era indolenzito.
Vide davanti a sè una fila di lettini e riscontrò uno strano odore nell'aria. Medicinali.
"Dove siamo?" - chiese, fissando Louis con aria meravigliata.
"In ospedale."
"Ma, Felì?"
"Lì che dorme."
Volse lo sguardo nella direzione che il ventenne aveva indicato.
Trovò folti capelli neri incorniciare un viso pallido. Respirava leggermente mentre il 'bip' di sottofondo accompagnava quel ritmo.
Le accarezzò con dolcezza la guancia lasciandosi invadere dalle lacrime.
"Posso restare solo con lei?" - domandò senza voltarsi.
"Certo." - rispose Louis andandosi.
Passarono pochi minuti prima che anche la ragazza si svegliasse.
"Ciao." - sussurrò, sorridendole.
"Ciao." - rispose lei, stiracchiandosi e sedendosi.
"I tuoi occhi mi fanno impazzire."
"Anche i tuoi, sebbene siano così rossi. Hai pianto?" - chiese, asciugandogli una lacrima.
"Ho fatto un incubo."
"Di che tipo?"
"Eri morta, mi avevi abbandonato."
Istintivamente Felicity accolse fra le sue braccia il moro.
"Non potrei. Nè ora, nè mai. Ho bisogno di te."
"Ti amo, Felicity. E quando dico 'amore' intendo tutto ciò di bello che esiste a questo mondo."
"Stai diventando sdolcinato, lo sai vero?" Entrambi sorrisero.
"Non m'importa. Abbiamo così poco tempo per far capire a una persona quanto è essenziale per noi e, a causa di quel sogno, non ne avevo più."
"Era solo un'illusione. Io sono qua, tu sei qua. Noi ci siamo entrambi e abbiamo una vita intera per sussurrarci parole dolci nelle orecchie, stringerci le mani, abbracciarci e baciarsi come se ogni volta fosse la prima."
"Eppure ho paura."
"Tutti ne abbiamo, Zayn. Ciò ci rende umani."
"Ora tocca a me!" - urlò Louis, facendo un'entrata di gran effetto, spaventando i due ancora avvinghiati.
"E' meglio che tu vada, prima che ti prenda a carotate." - disse Felicity, facendo, finalmente, ridere Zayn.
 
 
Felicity appoggiava entrambi i gomiti sulla ringhiera del balcone, lasciando che il suo viso venisse colpito da quella leggera brezza.
Il freddo le pungeva le guance, ormai rosse, mentre ammirava incantata le stelle.
'Come quella notte' - pensò, ricordandosi del primo bacio fra lei e Zayn.
"Felicity, vieni in salotto!" - urlò una voce proveniente dal piano di sotto.
"Arrivo!" - rispose lei avviandosi.
Aprì la porta della stanza, osservando la madre, il padre e Louis seduti sul divano, con una strana espressione sul volto.
"Che c'è?" - domandò, accomodandosi su una sedia.
"Sono incinta" - rispose Johannah, interpretando l'espressione che avrebbe assunto la figlia.
Nel viso di Felicity spuntò un largo sorriso. "Davvero? Ma è splendido!"
"Di due gemelli."
Immediatamente si fece cupa, lasciando analizzare nella sua mente la frase appena pronunciata dalla madre.
Un improvviso pensiero sbocciò in lei.
'E così, la storia si ripete.'
 
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Ebbene si, non è morta! :'D
Vi lascio, impaziente di sapere cosa ne pensate. :)
LEGGETE E RECENSITE, grazieeee. :3
Vostra Hope. ♥
  
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