Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: giulina    24/05/2012    10 recensioni
Leo tirò in aria l'ennesimo biscotto e lo fece finire direttamente nella bocca aperta, sorridendo alla ragazza che continuava a girare lo zucchero nel suo tè ormai freddo. Non resistette più e gli sorrise apertamente. Con quel ragazzo era tutto un mostrare sorrisi storti e denti bianchi, un ridere fino a sentire male allo stomaco.
- Mi piace. -
- Il mio riuscire a centrare la bocca con il biscotto? Lo sai che riesco a mangiarmi anche l'unghia del pollice mentre sono al telefono? -
Agata rise di nuovo e Leo le si avvicinò, toccandole delicatamente con l'indice la fossetta appena accennata sulla guancia sinistra.
- Mi sono innamorato. -
- Di me? -
- Macchè, parlavo di quella fossetta lì. Sì, proprio quella lì. Non è che la puoi regalare? -
Agata continuò a sorridere mentre Leo le percorreva con il dito la pelle del viso e la guardava con quegli occhi dalle ciglia lunghissime, che le facevano sentire la necessità di abbassare lo sguardo. Non meritava che qualcuno la guardasse con quegli occhi.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






ATTENZIONE: prima di questo capitolo c'e' un prologo che non viene visualizzato subito perche' stato aggiunto in seguito. Controllate di leggere prima quello.




                                           



                                          Via del Campo.

 

 

 


Ama e ridi se amor risponde 
piangi forte se non ti sente 
dai diamanti non nasce niente 
dal letame nascono i fior 
dai diamanti non nasce niente 
dal letame nascono i fior. 



-Via del Campo, Fabrizio De Andrè-

 

 

 

 

 

 

 

 

Accanto alla sua mano destra stava passando una formica. Una di quelle nere con la testa rossa e le antenne lunghe. Sua nonna diceva fossero le formiche del diavolo, ma lei non ci aveva mai creduto.
Portava sulle sue minuscole spalle una mollica di pane che aveva trovato sul davanzale di quella finestra di periferia dai vetri sporchi e le persiane blu. Solo per un attimo, Agata aveva pensato cosa ci potesse fare una mollica di pane sulla finestra, poi il pensiero era stato velocemente cancellato.
La formica aveva sfiorato il suo dito medio e a passo svelto era sparita lungo il muro bianco, ridipinto qualche anno prima, e poi dietro il termosifone acceso.
Lei si era piegata lentamente sulle gambe e aveva strizzato gli occhi scuri per vedere al di là della ceramica bianca del calorifero.
La formica era scomparsa.
-Piove-
-Ho notato-
-Piove da giorni-
-Ho notato anche questo-
-Ma non hai notato che mi sono tagliato i capelli-
-Certo che l'ho notato, ma volevo evitare di dirti quanto in questo momento tu sembri affetto dall'alopecia-
Lui si era passato veloce una mano vicino all'attaccatura dei capelli, cercando di abituarsi all'assenza dei riccioli che ogni tanto si impigliavano tra le sue lunghe dita sudate quando era nervoso.
Se li era tagliati solo qualche giorno prima, probabilmente in un momento di noia o di pazzia. Aveva preso le forbici per tagliare il pollo che teneva in bagno, vicino allo spazzolino da denti, e davanti allo specchio rotondo nell'ingresso, aveva iniziato a tagliare.
Un ricciolo alla volta. Lentamente.
-Sono bello lo stesso-
-Sei bello anche pelato-
-E se mi facessi allungare la barba? Così la gente capirebbe che non ho l'alopecia-
-Però sembreresti buddista-
-Perché, i buddisti hanno la barba?-
-Forse. Guarda, sono arrivate-
Leo, così si chiamava quel ragazzo dalle ciglia lunghissime e un minuscolo tatuaggio sul dito medio, spalancò la finestra, incurante della fine pioggerellina che gli bagnava la pelle e la manica sinistra della felpa. Entrambi si appoggiarono con i gomiti sul davanzale di marmo, osservando con gli occhi leggermente socchiusi una finestra spalancata al terzo piano del palazzo giallo di fronte al loro.
Due donne -una alta e formosa, dai lunghi riccioli neri e l'altra bassa con i capelli biondi legati in una treccia laterale- entrarono nell'appartamento e dopo pochi minuti si affacciarono alla finestra che i due ragazzi stavano osservando da un po', accendendosi una sigaretta.
La mora aveva tirato fuori dalla tasca dei jeans un accendino rosso e l'aveva passato alla donna affianco a sé senza una parola.
Avevano fatto qualche tiro, si erano guardate negli occhi per qualche secondo e poi si erano baciate. Un bacio semplice, a fior di labbra.

Di quelli che si danno ad occhi aperti, spalancati, fissandosi nelle pupille come se queste potessero parlare.
Di quelli che ti fanno venire voglia di ridere.
Quando il bacio era finito, avevano sorriso timide, forse imbarazzate.
E venti euro erano volati nelle tasche bucate del ragazzo.
-Vaffanculo-
-Non essere volgare-
-Non voglio sapere come lo hai capito-
-Cosa? Che fossero amanti?-
Una formica -pancia nera e testa rossa: le formiche del diavolo!- stava risalendo lentamente il vetro bagnato, portandosi sulle spalle una briciola di pane. Agata osservò i suoi movimenti attentamente, cercando di non sbattere le ciglia allungate con del mascara comprato in saldo al supermercato. Gli occhi le iniziarono a pizzicare per lo sforzo.
-L'ho capito da come si guardavano qualche giorno fa-
-E come si guardavano?-
Domanda prevedibile.
Leo aveva alzato una mano e l'aveva sbattuta con violenza contro il marmo freddo e umido. 
La formica era scomparsa, un'altra volta.
-Come io guardo te-
Questa volta per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Note dell'autrice:




Io non sono una persona normale, con idee chiare, ispirazione sempre presente e voglia di scrivere.
Sono una persona la cui ispirazione molte volte se ne va in vacanza alle Bahamas -dove vorrei essere io- che ha le idee confuse, tanto ma tanto confuse, e soprattutto non sa nemmeno lei cosa vuole scrivere e cosa le piace.
Questa storia non avrà molti capitoli (o forse ne avrà tanto, chi lo sa!) ma per ora mi piace, parecchio. Non saranno dei personaggi semplici da manovrare e soprattutto, non saranno solamente due i protagonisti di questa nuova follia. Ce ne saranno di matti, non vi preoccupate.
Spero che questo piccolo piccolo prologo vi sia piaciuto, io intanto sto già scrivendo il primo capitolo.
Un bacio grandissimo..anzi, più di uno!
Giulia.


GRUPPO FACEBOOK:http://www.facebook.com/groups/262965880410553/

 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: giulina